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Regione Campania – Fondi Strutturali Comunitari Obiettivo 1 1 POR 2000- 2006 Progetto Integrato per la valorizzazione delle risorse archeologiche, architettoniche e paesistiche dei Campi Flegrei Itinerario di valenza culturale di primario interesse regionale Titolarità Regione Campania Documento di orientamento strategico Regione Campania Provincia di Napoli Comune di Bacoli Comune di Monte di Procida Comune di Pozzuoli Comune di Quarto Soprintendenza BAAS di Napoli Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta Commissario per l’attuazione della legge 80/86 Documento redatto a cura della struttura operativa dell’Asse II del POR Campania Approvato dal Tavolo di concertazione il 3.7.2001(Verbale n.3) Ma la riunione è del 12/07/02

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Obiettivo 1

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POR 2000- 2006

Progetto Integrato per la valorizzazione delle risorse archeologiche, architettoniche e paesistiche dei Campi Flegrei

Itinerario di valenza culturale di primario interesse regionale Titolarità Regione Campania

Documento di orientamento strategico

Regione Campania Provincia di Napoli Comune di Bacoli Comune di Monte di Procida Comune di Pozzuoli Comune di Quarto Soprintendenza BAAS di Napoli Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta Commissario per l’attuazione della legge 80/86

Documento redatto a cura della struttura operativa dell’Asse II del POR Campania Approvato dal Tavolo di concertazione il 3.7.2001(Verbale n.3) Ma la riunione è del 12/07/02

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Scheda sintetica

CONTESTO TERRITORIALE: Campi Flegrei COMUNI INTERESSATI DAL PIT: Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli, Quarto.

ASSE DI RIFERIMENTO PRIMARIO: ASSE II Risorse Culturali FINALITA’: Conservare e valorizzare il patrimonio storico culturale dei Campi Flegrei per creare condizioni favorevoli all’innesco di processi di sviluppo locale , favorendo lo sviluppo di iniziative imprenditoriali collegate alla valorizzazione del Bene culturale nei settori dell’artigianato, del turismo, dei servizi e del restauro. Creare le condizioni per l’attrazione di capitali privati nel ciclo di recupero, valorizzazione e gestione dei Beni culturali, anche promuovendo la finanza di progetto. OBIETTIVI GENERALI: a) tutelare e valorizzare il patrimonio culturale, naturale e paesistico inespresso dei Campi Flegrei, al fine di favorire lo sviluppo sostenibile del territorio; b) estendere e qualificare le attività di spettacolo e di produzione/animazione culturale quale strumento di sviluppo qualificato ed equilibrato; c) innescare processi di sviluppo locale sostenibile; e) migliorare la qualità dei servizi culturali e dei servizi per la valorizzazione del patrimonio compresa la promozione della conoscenza e della divulgazione, anche ai fini dell’innalzamento della qualità della vita; f) promuovere e sviluppare iniziative imprenditoriali, collegate alla valorizzazione del Bene Culturale nei settori del turismo, dell'artigianato, dei servizi e del restauro; g) sviluppare l’imprenditorialità e la crescita delle organizzazioni legate alla ospitalità turistica; alla valorizzazione e alla diffusione della conoscenza del patrimonio culturale , naturale e paesistico dei Campi Flegrei; h) creare le condizioni per favorire la creazione di strutture ad alta specializzazione per la gestione degli interventi di restauro e valorizzazione; i) sviluppare attività di formazione per la riqualificazione e la creazione di competenze legate al patrimonio e alle attività culturali; h) restaurare il paesaggio urbano e territoriale flegreo con particolare riferimento

alle aree interessate dai maggiori interventi al fine di renderle ospitali ai fini turistici.

IDEA FORZA: 1) Strutturazione di un itinerario di visita architettonico - archeologico - paesistico di valenza internazionale, costituito da alcuni grandi poli di visita ( Pozzuoli, Baia, Miseno, Monte di Procida - Cappella, lago Fusaro, Cuma, lago di Averno, Quarto) connessi da percorsi di varia natura: nuovi ed antichi tunnel scavati nel tufo; strade romane sommerse, sentieri archeologico - naturalistici, percorsi su ferro, vie del mare.

2) Sviluppo del sistema culturale, ricettivo e produttivo, strettamente collegato al grande patrimonio esistente.

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Premessa Nell’area Flegrea si concentrano gran parte delle tipologie di problemi, ma anche delle opportunità, che si riscontrano nel perseguimento di politiche di sviluppo sostenibile in Campania. Intorno al grande “giacimento archeologico” di età greco-romana, ancora non sufficientemente conosciuto, tutelato e valorizzato, potenziale “grande attrattore” di flussi turistici nazionali ed internazionali, si concentrano, in uno strettissimo ed indissolubile rapporto, importanti valori architettonici, storici, letterari, paesaggistici, naturalistici, ma anche grandi problematiche come il delicato equilibrio idrogeologico, la presenza di un sistema vulcanico ancora attivo, un importante apparato industriale in forte crisi, un devastante abusivismo edilizio. Ciò determina allo stesso tempo, per un verso, problematiche complesse, come ad esempio, la gestione del fenomeno bradisismico nelle sue varie fasi evolutive, ma anche, per altro verso, importanti opportunità come, ad esempio, quella del termalismo, non sufficientemente valorizzato ma capace, anche da solo, di attivare importanti processi di sviluppo. Da un lato, si registrano grandi valori paesistico-ambientali, con le opportunità di valorizzazione turistica ed agrituristica; dall’altro, paradossalmente, si rende necessaria una energica azione per arrestare il continuo ed indiscriminato consumo di territorio, ed il conseguente deterioramento dei caratteri architettonici e paesaggistici flegrei, sperimentando ed attivando nuove politiche attive di tutela e di valorizzazione sostenibile dei territori. All’interno di questo quadro di criticità/opportunità, va comunque sottolineato il crescente aumento della disoccupazione, soprattutto giovanile, e la collegata presenza di lavoro nero in un quadro di diffuso disagio sociale. I grandi Valori inespressi; la particolare inscindibilità di problemi ed opportunità di sviluppo da raccordare intorno al grande tema dei Beni culturali flegrei; la forte unitarietà territoriale; la riconoscibilità nazionale ed internazionale dei luoghi, rendono quindi necessario ed opportuno disegnare ed avviare una strategia di sviluppo, possibile e sostenibile, attraverso la formazione, nell’ambito del POR Campania 2000-2006, di un Progetto Integrato per la valorizzazione dei Beni Culturali dei Campi Flegrei con particolare riferimento allo straordinario patrimonio archeologico, architettonico e paesistico. Alla luce di quanto sopra citato, considerato lo straordinario valore territoriale dell’area, il ruolo primario ad essa assegnato anche recentemente, con l’Accordo di Programma quadro sui Beni Culturali, nella strategia di sviluppo turistico e culturale della Regione Campania ed al fine della migliore efficacia dell’azione tesa al raggiungimento degli obiettivi fissati, nei tempi previsti dal POR, si ritiene indispensabile, avviare la formazione di un Progetto Integrato a titolarità regionale.

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Caratteristiche generali del Progetto Integrato Il POR precisa che: “Il PI non è un Piano complessivo ma un complesso di azioni intersettoriali, strettamente coerenti e collegate tra loro, che convergono verso un comune obiettivo di sviluppo del territorio e giustificano un approccio attuativo ed unitario.” In coerenza con i contenuti e con gli indirizzi della pianificazione vigente o in itinere, il PI dovrà quindi individuare, un sistema strategico di azioni e di interventi, definiti spazialmente e temporalmente, che costituirà il “volano” per attivare un processo di sviluppo durevole, regolato e sviluppato nel tempo, e più complessivamente, dai Piani urbanistici e dai Programmi di sviluppo regionali, provinciali e comunali. “La concentrazione degli interventi è l’aspetto caratterizzante dei Progetti integrati.” Nell’ottica della concentrazione degli interventi, richiesta dal POR, il Progetto Integrato non potrà configurarsi come un insieme indifferenziato di progetti distribuiti su tutto il territorio flegreo, ma deve essere pensato come un sistema di programmi complessi urbani o territoriali e di azioni che interesseranno le principali aree dove si accentra il principale patrimonio culturale (archeologico, architettonico e paesaggistico, in gran parte di proprietà demaniale e/o pubblica), ma spesso, e non a caso, dove sussistono le problematiche più complesse di interesse territoriale. Il sistema di azioni e di progetti del PI, dovrà tenere conto di quanto già in corso di realizzazione, o che sarà attuato da altri PI che interessano l'area Flegrea afferenti ad altri Assi del POR, e dovrà puntare al completamento ed alla ottimizzazione dei progetti di salvaguardia e di valorizzazione di queste aree rendendole pronte, al termine dell’attuazione del P.I., all’inserimento nei circuiti turistici internazionali. Metodologia e procedura adottate per la stesura del Documento di orientamento strategico. Ai fini della predisposizione del presente Documento di orientamento strategico si è preliminarmente analizzata la congruenza degli obiettivi del PI sopra riassunti, con l’Idea Guida e con i contenuti concertati dal Patto Territoriale dei Campi Flegrei e con quanto previsto per l’area Flegrea nel preliminare di PTC della Provincia di Napoli, Si è tenuto pertanto conto, dell’importante e vasto lavoro di animazione e di concertazione già effettuato in questi anni dal Patto Territoriale dei Campi Flegrei, e dei documenti di analisi e di indirizzo predisposti dal Soggetto Promotore e dai Consigli Comunali. In particolare, il documento strategico del Patto, (redatto in attuazione del Protocollo d’intesa tra il Patto Territoriale, il Programma della CE Terra - Posidonia, la Provincia di Napoli ed i comuni flegrei) contiene un’ importante perlustrazione dei processi in atto

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nell’area ed una esauriente sintesi dei valori esistenti e delle opportunità di sviluppo sostenibile, Tali documenti sono stati ripetutamente citati e sintetizzati nella stesura del presente documento. Si riscontra, per altro verso, una sostanziale congruenza con gli obiettivi di pianificazione contenuti nel preliminare di Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Napoli, attualmente in corso di definizione finale. Si ritiene pertanto fondamentale uno stretto coordinamento con la Provincia di Napoli, sulla base delle analisi e degli indirizzi programmatici del PTC, in avanzata fase di progettazione, e dell’importante ruolo di assistenza e coordinamento che assume la Provincia in vari tavoli di concertazione che interessano in tutto o in parte l’area flegrea ( Parco, Termalismo, Portualità turistica e PI territoriale). Contenuti del Documento di orientamento strategico Il presente Documento di orientamento strategico, propedeutico alla definizione del Progetto Integrato " Valorizzazione delle risorse archeologiche, architettoniche e paesistiche dei Campi Flegrei", si articola nei seguenti punti: 1) Analisi del contesto territoriale flegreo e della situazione esistente

- Identificazione del patrimonio archeologico, paesistico, architettonico. - Principali programmi e progetti nazionali, regionali e comunali in corso di attuazione.

2) Analisi SWOT 3) Descrizione dell’ Idea Forza del PI 4) Stato di avanzamento della procedura di formazione del Progetto

- Sintesi dei contenuti relativi all’area Flegrea dell’Accordo di Programma Quadro sui Beni culturali - Analisi sintetica dello stato attuale della valorizzazione dei siti culturali rapportata alla evoluzione del sistema turistico ricettivo

5) Caratteristiche di base del PI - Strategia operativa - Obiettivi operativi nei singoli ambiti

6) Identificazione delle principali azioni da attivare con il PI attraverso le risorse dirette dell’Asse e con il ricorso a misura integrative o alla Finanza di Progetto. 7) Identificazione delle azioni complementari attivabili dagli altri PI interessanti, in tutto o in parte l’area Flegrea, e attraverso altre risorse pubbliche e private.

1)ANALISI DEL CONTESTO TERRITORIALE FLEGREO E DELLA SITUAZIONE ESISTENTE Identificazione del principale patrimonio archeologico, architettonico e paesistico e naturalistico Flegreo

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I Campi Flegrei costituiscono un unicum inscindibile in cui i valori sopra citati interagiscono strettamente. Ciò determinò negli anni ‘50 la scelta di vincolare ai fini della tutela paesaggistica l’intero territorio dei comuni di Bacoli, Monte di Procida e Pozzuoli. Al fine di semplificare l’individuazione del contesto operativo e dell’identificazione il patrimonio archeologico, architettonico e paesistico flegreo, in prima analisi si fa riferimento all’elenco degli “oggetti” contenuto nel Piano Territoriale Paesistico dei Campi Flegrei. Per la identificazione del principale patrimonio naturalistico occorre fare riferimento al documento del Parco naturale dei Campi Flegrei e all’elenco dei SIC istituiti con Decreto del Ministero dell’Ambiente. In sintesi, e solo per semplificare, il complesso sistema può essere così rappresentato: PRINCIPALI SITI ARCHEOLOGICI: BACOLI 1. Cento Camerelle; 2. Grotta della Dragonara; 3. Parco Archeologico di Baia; 4. Piscina Mirabilis; 5. Sacello degli Augustali; 6. Tempio di Venere; 7. Tomba di Agrippina; 8. Ninfeo di Punta Epitaffio MONTE DI PROCIDA 1 Necropoli di Cappella POZZUOLI 1 Anfiteatro Cumano; 2. Anfiteatro Flavio; 3. Anfiteatro minore; 4. Arco Felice; 5. Cisterne di Villa Avellino; 6. Città sommersa; 7. Grotta della Sibilla; 8. Grotta di Cocceio; 9. Navale di Agrippa; 10. Necropoli di 5. Vito 11. Necropoli puteolana l2. Parco archeologico di Cuma 13. Tempio di Apollo 14. Tempio di Augusto; 15. Tempio di Serapide; 16. Tenne di Nettuno; 17. Via Campana. QUARTO 1 La Fescina; 2. Montagna Spaccata MUSEI MONUMENTI / CHIESE / CASTELLI BACOLI 1. Casina Vanvitelliana; 2. Castello aragonese di Baia e Museo Archeologico dei Campi

Flegrei; 3. Chiesa di San Sossio; 4. Chiesa di S. Maria del Riposo; 5. Chiesa di S.Anna

MONTE DI PROCIDA 1. Chiesa della SS. Assunta POZZUOLI 1. Rione Terra; 2. Chiesa Cattedrale o Duomo di Pozzuoli (San Procolo); 3. Torre Toledo; 4. Villa Avellino; 5. Chiesa delle Purificazione; 6. Chiesa dell’ Arcangelo Raffaele; 7. Chiesa dell’Assunta; 8. Chiesa del Purgatorio; 9. Chiesa di San Gennaro; 10Chiesa di S. Giuseppe; 11Chiesa di S. Antonio; 12. Chiesa di S. Vincenzo Ferreri; 13. Chiesa di S. Maria delle Grazie. AMBIENTE/NATURA/SISTEMA PAESAGGISTICO Siti di interesse naturalistico

1 Promontorio di Capo Miseno

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2 Lago di Miseno 3 Lago del Fusaro 4 Oasi Naturalistica di Monte Nuovo 5 Oasi Terra – Mare di Cuma 6 Parco Monumentale di Baia (OASI WWF) 7 Riserva Naturale Cratere degli Astroni (OASI WWF) 8 Osservatorio Ambientale dei Campi Flegrei 9 Vulcano Solfatara

STABILIMENTI TERMALI IN ATTIVITA’ 1 Terme Puteolane 2 Stufe di Nerone

Aree di sviluppo potenziale: Baia, Pozzuoli

Analisi Swot OPPORTUNITA’ RISCHI

- Disponibilità di risorse diffuse nel territorio flegreo, con siti e beni culturali, storici, archeologici e paesistici di rilievo internazionale

- Disponibilità di rilevanti quote di patrimonio culturale ancora valorizzabili

- Disponibilita di un grande patrimonio di edifici di valore architettonico ed archeologico di proprietà degli Enti pubblici

- Esistenza di alcuni primi episodi di integrazione fra beni culturali ed attività economiche collegate alla valorizzazione dei beni

- Presenza nel territorio di un importante Know nel campo della cultura d’impresa determinato dalla permanenza, di alcune grandi aziende ( Omnitel, Pirelli, Alenia, Sofer ecc.) e delle aziende dell’indotto

- Presenza nel territorio di importanti centri di ricerca e formazione ( CNR, Formez, Olivetti ricerca, CISI, Technapoli, ecc)

- Stato di relativo abbandono di ampi segmenti del patrimonio storico – culturale di alcuni centri storici anche di particolare pregio ( Pozzuoli)

- Scarsa dotazione di servizi per la fruizione dei beni culturali e dei siti esistenti

- Modesti effetti economici della presenza turistica legata alla fruizione delle risorse culturali

- Scarsa partecipazione dei privati al ciclo di conservazione, valorizzazione, restauro e gestione dei beni culturali

- Insufficienza dei sistemi di fruizione e promozione dei sistemi di beni culturali

- Inadeguatezza delle reti di accesso e trasporto

- Scarsa capacità della PA nel sostenere lo sviluppo dei Beni culturali

- Scarso impiego delle tecnologie dell’information & comunication tecnology nel settore

FORZA DEBOLEZZA

- Trend positivo a livello internazionale, regionale e provinciale, del turismo culturale

- Presenza di monumenti e siti archeologici isolati e non adeguatamente pubblcizzati

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- Crescente inserimento della realtà napoletana nei circuiti internazionali del turismo

- Crescente impiego, anche se non strutturato, delle tecnologie dell’ informazione come strumento a supporto dei processi di sviluppo ed internazionalizzazione del settore

- Disponibilità di notevoli risorse economiche per lo sviluppo dell’asse e per il sostegno alle iniziative

- Esistenza nel territorio , di altre grandi importanti risorse naturali, termali, marine, agricole, da valorizzare e sviluppare in sinergia con i beni culturali

- Assenza di itinerari di visita strutturati

- Permanenza di situazioni di degrado e di abusivismo edilizio e di conseguente perdita di porzioni del patrimonio

- Inadeguata risposta della PA rispetto allo sviluppo di politiche innovative nella gestione dei Beni Culturali

- Non adeguata convinzione da parte delle popolazioni delle importanti opportunità di sviluppo e di lavoro

- Scarsa ricettività nel settore della ospitalità di gruppi e della convegnistica

3) Descrizione dell’ Idea Forza del Progetto Integrato Le analogie con l'antico sistema territoriale greco-romano e la definizione degli ambiti d’intervento. Sin dalla fondazione dei vari insediamenti greci e, successivamente e con maggiore chiarezza, con gli insediamenti e le città imperiali romane di Cuma, Pozzuoli, Baia, Miseno, l’ area Flegrea si è configurata come un vero e proprio sistema territoriale unitario. Nel disegno di Augusto, realizzato da Agrippa e da Cocceio, le strade consolari, i tunnel scavati nel tufo (le cosiddette grotte), il sistema di canali realizzati in tutto o in parte o solo progettati, il ricco sistema portuale militare e commerciale, costituirono la rete di connessione di un sistema di centri urbani fortemente “specializzati” secondo solo a Roma. Le aree archeologiche dell’antico sistema urbano imperiale, che nella realtà odierna si confrontano di volta in volta con la città , con il paesaggio, con il mare e con le attività turistiche di balneazione o portuali, sono il grande motore dell’Idea Forza del PIT che persegue la conservazione attiva del patrimonio mediante una moderna e corretta fruizione e valorizzazione dei sistema archeologico e paesistico esistente. I monumenti, archeologici ed architettonici, ed i centri storici, in funzione della particolare struttura morfologico - paesistica flegrea, determinata dall’insieme dei crateri di origine vulcanica, non possono essere mai considerati singoli episodi, ma fanno parte di sistemi geologici a forte valenza paesistica più complessi, che possono essere così sintetizzati:

- Pozzuoli: il Rione Terra ed il sistema archeologico; - Baia: il Castello Aragonese, il Parco archeologico delle Terme ed il Palatium; - imperiale, il ninfeo sommerso di Punta Epitaffio; - Miseno: il teatro romano, il porto imperiale militare, la piscina Mirabilis ed il

sistema archeologico minuto; - Monte di Procida: il sistema paesaggistico e la necropoli di Cappella.

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- Il lago del Fusaro: la Casina vanvitelliana, il complesso borbonico e la Silva Gallinaria;

- Il promontorio di Cuma: il parco archeologico e “la grotta di Cocceio”; - Il lago d’Averno: il Tempio di Apollo, la “grotta della Sibilla” ed il sistema

naturalistico- paesaggistico - Quarto: il parco archeologico.

L’Idea Forza che si intende perseguire per la valorizzazione del Patrimonio flegreo, in analogia con l’antico sistema territoriale, punta:

1) alla costituzione di un grande e moderno ed affascinante itinerario di visita archeologico - paesistico costituito da alcuni grandi poli di visita, Pozzuoli, Baia, Miseno, Cappella, lago Fusaro, Cuma, lago di Averno, Quarto, connessi da antichi e nuovi percorsi di varia natura: nuovi ed antichi tunnel scavati nel tufo; strade romane sommerse, percorsi archeologico-naturalistici, percorsi su ferro.

2) allo sviluppo di un sistema culturale, ricettivo e produttivo strettamente collegato al grande patrimonio esistente.

La “messa a sistema” dei monumenti, attraverso la infrastrutturazione di un itinerario, unico al mondo, mira a creare le condizioni favorevoli all’innesco di processi di sviluppo socio - economico locale, ed alla strutturazione di un misrosistema di sviluppo locale, attivabile attraverso la promozione e lo sviluppo di iniziative imprenditoriali collegate alla valorizzazione del Bene Culturale nei settori: della ricettività dell’artigianato, del turismo, dei servizi al turista e del restauro, creando le condizioni per l’attrazione di capitali privati nel ciclo del recupero, della valorizzazione e della gestione dei Beni culturali, promuovendo con forza la finanza di progetto. Il raggiungimento dell’obiettivo, così configurato, richiede la progettazione di una strategia integrata, sistemica e di respiro internazionale che, utilizzando le notevoli risorse programmate dal POR Campania, in sinergia con altre risorse pubbliche e private, punti a catalizzare l’interesse nazionale ed internazionale sull’area, sita a pochi chilometri da Napoli e già dotata di un “marchio” conosciuto negli ambienti del turismo culturale già da alcuni secoli.

4) Stato di avanzamento della procedura di identificazione e di progettazione del P.I. prevista dal POR In attuazione della procedure per la individuazione, la progettazione e l’attuazione dei P.I. prevista dal POR Campania e dal C.d.P, si è proceduto:

- Ad effettuare, in via preliminare, dal mese di Dicembre 2000, una serie di incontri tra le Amministrazioni Pubbliche interessate al P.I. Campi Flegrei ovvero: Regione Campania, Provincia di Napoli; Comuni di Bacoli, Monte di

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Procida, Pozzuoli e Quarto, Soprintendenza ai Beni Archeologici di Napoli e Caserta , Soprintendenza ai Beni architettonici ed ambientali di Napoli, Commissario per l’attuazione dell’art. 4 della legge 80/84;

- alla stesura, a cura della struttura operativa dell’Asse II della regione, di una bozza preliminare di Documento di orientamento strategico;

- alla presentazione, nel corso degli incontri e per iscritto, di osservazioni e proposte integrative al documento da parte delle Amministrazioni flegree e delle Soprintendenze ai Beni Architettonici e paesistici ed archeologici;

- con Decreto del presidente della Giunta Regionale della Campania è stato costituito il Comitato di Coordinamento Regione - Ministero BAC previsto dal POR per l’attuazione della misura 2.1., al fine della formulazione delle proposte di individuazione degli ambiti di intervento dei “grandi-attrattori” e degli “itinerari culturali” . Per quanto riguarda gli interventi sui “grandi attrattori”, è stata avviata una prima fase di individuazione degli interventi della misura 2.1. sui monumenti conclamati, in occasione della sottoscrizione dell’Accordo di Programma Quadro sui Beni Culturali tra il Ministero BAC e la Regione Campania;

- Il Comitato ha individuato l’area dei Campi Flegrei tra i 5 “grandi attrattori culturali campani”;

- con Delibera di Giunta Regionale n.01055 del 2/3/2001 i Campi Flegrei sono stati ufficialmente individuati tra i 5 grandi attrattori culturali della Campania;

- nella stessa data, in attuazione dell’Intesa Istituzionale di Programma tra Stato e Regione Campania, è stato siglato dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Presidente della Giunta Regionale della Campania l’Accordo Quadro di Programma sui Beni culturali regionali che ha programmato, con risorse statali e regionali per un importo pari a circa 385 miliardi, un sistema di interventi per il restauro e la valorizzazione dei principali complessi monumentali flegrei, prima fase di attuazione e “motore” del Progetto Integrato più complessivo.

- Il 26 aprile 2001 il Presidente della Giunta Regionale della Campania ha decretato ufficialmente la composizione del Tavolo di Concertazione tra la Amministrazioni Pubbliche interessate al P.I.

- in data 30 aprile 2001 presso il Castello di Baia il tavolo si è insediato - in data 26 giugno 2001( dopo le elezioni amministrative che hanno riguardato

tre amministrazioni comunali) si è tenuta una seconda riunione del tavolo di concertazione.

La presente stesura del Documento di orientamento strategico è stata elaborata a cura della struttura operativa dell’Asse II del POR Campania, sulla base dei contenuti e delle discussioni preliminari all’insediamento del tavolo di concertazione tenutesi in ripetuti incontri tra le Amministrazioni coinvolte nel Tavolo di concertazione, al fine della sottoscrizione del Protocollo d’Intesa che darà avvio alla fase della Progettazione del P.I.

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Il Progetto integrato e l’Accordo Quadro di Programma sui Beni Culturali La recente firma dell’Accordo di Programma Quadro, tra il Presidente della Giunta regionale della Campania e il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, in attuazione dell’Intesa Istituzionale di Programma tra Stato e Regione Campania, ha consentito per la prima volta l’analisi approfondita del complesso dei finanziamenti sui Beni culturali campani e Flegrei effettuati da parte delle Amministrazioni statali e Regionali negli ultimi anni. I risultati hanno evidenziato che i pochi interventi programmati e realizzati, con esclusione del POP 94/99, si sono quasi sempre limitati ad azioni di manutenzione o alla risoluzione delle situazioni di emergenza che di volta in volta si sono manifestate. Infatti, in presenza di scarse e discontinue risorse per i Beni Culturali, il restauro e la valorizzazione di singoli monumenti flegrei, distribuiti su un vasto territorio di alcune decine di chilometri quadrati, finora non ha reso “conveniente “ l’investimento, se non in chiave di tutela. Di conseguenza non si è ancora sviluppato un adeguato settore intorno all’obiettivo della valorizzazione e della gestione dei beni culturali flegrei. Solo oggi, quindi, e per la prima volta, si rende possibile un intervento strutturale sul sistema archeologico e paesistico, in presenza di risorse cospicue riservate dal POR Campania all’Asse 2 di sviluppo regionale sui Beni culturali, e sulla scorta della stipula dell’ Accordo di Programma Quadro sui Beni culturali, che ha fornito un quadro sinergico ed ha incoraggiato ulteriori investimenti statali e regionali. La identificazione dei singoli interventi sui monumenti e sulle aree previsti nell’ AdPQ, è stata effettuata, a partire dalla analisi degli ambiti urbani, territoriali o paesaggistici dove si addensano le più importanti presenze monumentali, i maggiori significati storico-culturali e le migliori opportunità di valorizzazione. Negli incontri di concertazione preliminari tenutisi tra i mesi di dicembre 2000 e febbraio 2001, sulla base di disegno di itinerario tracciato nella bozza di Documento strategico, è stata quindi vagliata preliminarmente e positivamente la possibilità di attivare una corretta e qualificata conservazione, gestione e valorizzazione nel tempo dei sistemi monumentali, all’interno di un più complessivo Progetto integrato, da attivare nell’ambito del POR 2000-2006. Rapporto tra il Progetto integrato sui Beni culturali, ed altri P.I. e misure del POR “fortemente collegate” Il forte grado di integrazione tra i molteplici e diversi valori insistenti nella stessa area rendono possibile una importante sinergia per lo sviluppo turistico - culturale dell’area tra la valorizzazione del patrimonio archeologico, architettonico, paesistico, quella naturalistico ambientale, ed in stretta relazione con il rilancio del termalismo, sostenuti e integrati da un moderno sistema di portualità turistica e di infrastrutture di accesso via mare, su ferro e su ruota. Da quanto finora esposto, ed in relazione alle particolarità del territorio flegreo, si

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evidenzia la necessità, che il PI, pur avendo come tema centrale la valorizzazione del patrimonio culturale, faccia riferimento, diretto (integrando risorse) e/o indiretto ( stabilendo strette relazioni), anche ad altri Assi di sviluppo e misure del POR, attivando e programmando in maniera sinergica anche altre risorse economiche pubbliche, provinciali, comunali e private, spesso disperse in interventi frammentari. Operare, infatti, in termini di separazione dei settori potrebbe portare a rischi di dispersione e a non cogliere tutte le notevoli potenzialità esistenti. A tal proposito va sottolineato che:

1) Esiste una indubbia interconnessione tra Beni culturali e turismo e servizi. L’investimento del POR sui Beni culturali non ha senso se non in un quadro integrato di sviluppo del turismo culturale. Ai fini di una strategia di sviluppo risulta indispensabile che si realizzi un’adeguata offerta turistica e di servizi in grado di massimizzare gli effetti economici di programmi di valorizzazione.

2) Anche per quanto riguarda le risorse ambientali ed agricole, la conformazione della zona presenta emergenze ambientali di tutto rilievo, siti bio-Italy, alcune delle quali, come il vulcano Solfatara, gli Astroni, il Monte Nuovo, i cinque laghi, la lecceta di Cuma, Il promontorio di Miseno, di estremo interesse naturalistico e paesistico. La valorizzazione contemporanea dei beni culturali e delle risorse ambientali ed agricole contribuisce a promuovere complessivamente l’immagine e l’attrattività del territorio.

3) L ipotesi di sviluppo di una moderna portualità turistica e del termalismo nel territorio flegreo, può generare effetti importanti e sinergici a patto che vi sia un territorio attrattivo e ben organizzato ( e qui è fondamentale il ruolo dei comuni nella costruzione di una nuova cultura dell’”arredo territoriale” e della manutenzione), una buona offerta turistica e commerciale, etc.

4) Per quanto attiene la ricerca, ai fini dello sviluppo locale, il problema che si pone non è certamente quello di individuare strategie autonome, che d’alta parte sono l’obiettivo di programmi e di interventi di tutt’altra natura. Va, però, evidenziata la ricca presenza di istituti scientifici e di ricerca nell’area: il CNR è presente con quattro Istituti di Ricerca, localizzati ad Arco Felice - Pozzuoli, ovvero l’istituto di Cibernetica, l’Istituto di Chimica di Molecole di interesse Biologico, l’Istituto di Ricerca e Tecnologia delle Materie Plastiche, l’Istituto di Biochimica delle Proteine ed Enzimologia, tutti fortemente referenziati a livello internazionale.

A questi vanno aggiunti, in un quadro di analisi che ovviamente deve tener conto del comprensorio Flegreo nel suo complesso anche al di fuori del territorio dei 4 comuni del PIT, i numerosi siti universitari e del CNR presenti nell’area occidentale di Napoli. Sono inoltre presenti con le loro sedi, nell’area Flegrea, importanti presenze nei Settori della ricerca e della formazione come il Formez, Olivetti ricerche, Sviluppo Italia - CISI Campania, Technapoli, oltre al forte ed importante Know in materia di cultura d’impresa, delle importanti presenze industriali storiche come l’Alenia, la Pirelli la FIART ecc.. Tali presenze in un rapporto sinergico con il territorio, potrebbero avere un ruolo fondamentale nel travasare e trasferire le proprie competenze e capacità, al contesto sociale e produttivo. Diventa quindi indispensabile, anche in questo caso, in sede di redazione del PI, un “approccio trasversale” che crei una stretta relazione tra le storiche presenze, l’offerta di ricerca ed i fabbisogni di sviluppo più complessivo delle

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realtà locali.

Il Progetto integrato e lo sviluppo turistico culturale Flegreo Analisi dello stato attuale della valorizzazione dei siti culturali flegrei rapportata alla evoluzione del sistema culturale e turistico ricettivo locale. Impresa culturale e sviluppo sostenibile L’impresa culturale dà oggi in Europa lavoro ad oltre 3 milioni di persone, corrispondenti al 2,05% dell’occupazione totale (1,82 % della popolazione attiva). L’Italia è leggermente sotto la media comunitaria con ca. 345.000 unità lavorative nel settore. corrispondenti all’ 1,53% della popolazione attiva. Ma il dato rilevante, più che l’occupazione diretta attivata, è relativo ai suoi effetti indiretti ed indotti sia di natura economica che sociale, in particolare:

1) si tratta di un settore ad alta intensità di lavoro; 2) presenta dei coefficienti moltiplicatìvi elevati per quanto attiene l’occupazione

indiretta; 3) può consentire forti trend di sviluppo del “turismo culturale”; 4) determina condizioni favorevoli alla crescita delle attività artigiane e dei mestieri

d’arte; 5) ha effetti indiretti importanti, sul piano socio-culturale, quali:

a. il ruolo della cultura come fattore di coesione e di intestazione sociale; b. il ruolo della cultura come fattore d’identificazione e di rafforzamento

dell’immagine del territorio. La cultura può essere, dunque, il fattore chiave della promozione del territorio flegreo in chiave turistica, all’interno di un quadro di forte interconnessione con molti altri settori. Nei Campi Flegrei il comparto “Turismo” registra un evidente e forte contrasto tra la “enorme potenzialita’ teorica” del patrimonio a disposizione (Mare, laghi, ambiente, cultura, archeologia, fonte termali, vulcanesimo, posizione baricentrica nel Mediterraneo) ed il grado di valorizzazione e di trasformazione in “reale risorsa” delle stesse. L’analisi della attuale “struttura turistica” e dei “flussi di visitatori” dell’area ne ha mette in chiara luce la evidente carenza qualitativa e quantitativa. La struttura turistica: Il settore alberghiero registra la disponibilita’ di circa 1.500 posti letto, distribuiti su circa 30 impianti alberghieri, di cui oltre il 95% a 2/3 stelle. La capacita’ ricettiva media e’ di poco superiore ai 40 posti letto. ( ovvero sotto il limite dei 50 posti dei pullman turistici) Quasi del tutto inesistenti o marginali sono i servizi congressuali, commerciali e sportivi (piscine, campi di tennis, ecc.) annessi agli alberghi.

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Su oltre 30 Km. di costa operano 40 aziende balneari, con attività limitata al periodo estivo, con un target medio qualitativo del tutto insufficiente. Dall’inizio del secolo ad oggi si e’ verificata una drastica riduzione degli impianti termali da 9 a 2 che lascerebbe ipotizzare, in tempi brevi, la estinzione del termalismo flegreo che era, all’epoca degli antichi romani, fonte di reddito e di vanto per l’intera area. Rilevantissima e diffusa su tutto il territorio risulta, invece, la presenza di esercizi della ristorazione (oltre 500), in parte una vera “industria delle cerimonie”, chiara testimonianza di un cospicuo “turismo pendolare” del fine settimana ed estivo che, per la sua concentrazione temporale, determina effetti negativi sui livelli di vivibilità e di mobilità. I flussi turistici Le presenze alberghiere nell’Area Flegrea (1997) ammontano a circa 150.000 unità annue (meno del 5% dei flussi complessivi regionali), di cui oltre il 60% nazionali. I giorni di presenza media sono pari a 2,4. L’incremento delle presenze nel decennio 1988/1997 e’ relativamente modesto ( 6.500 unità / 4,5%), mentre la media dei soggiorni decresce in maniera evidente e preoccupante (da 2,6 a 2,4 gg.). I turisti ospitati negli esercizi extralberghieri sono passati dal 1988 al 1997 da 30.000 unità circa a oltre 50.000, con una crescita vertiginosa del 67%. A fronte di un modesto aumento degli utenti stranieri (2.000 +10%), si rileva una forte impennata di quelli nazionali (18.000 +160%). Bassa risulta la media di permanenza in detti esercizi dei turisti stranieri (3,7 gg.), a testimonianza di un turismo flegreo “mordi e fuggi”. Il numero dei visitatori dei musei e delle località archeologiche flegree segna una impennata rilevantissima negli ultimi 10 anni, passando 63.000 unità nel 1988 a 208.000 nel 1997, con una fortissima crescita negli anni 1993/94/95 (derivante dalla manifestazione “Viaggio nel Mito” del Settembre ’93 e dalla successiva “Oltre il mito”) ed una sostanziale stasi nei due anni successivi. Gli ultimi anni sembrano registrare una ripresa dei flussi. Il dato descritto, pur notevole, rapportato però a quello degli Scavi di Pompei ed Ercolano (2.200.000 visitatori annui), lascia dedurre un margine notevolissimo di incremento nel tempo, tenendo conto del pregio assoluto dei reperti museali ed archelogici e del valore paesaggistico dei luoghi. Allo stato attuale il patrimonio culturale flegreo non è ancora una risorsa Fino a pochi anni fa lo straordinario patrimonio culturale dell’area flegrea non è stato considerato una vera opportunità di sviluppo. Infatti, la caratterizzazione fortemente industriale dell’area negli anni ’50, 60’ e ’70, (con la piena occupazione) ha portato la collettività flegrea a percepire le preesistenze naturali ed archeologiche più come vincolo che non come una reale occasione di sviluppo. Ciò ha determinato che:

1. Il sistema complessivo dei beni culturali è ancora frammentario e scarsamente promosso e valorizzato sia a livello pubblico che privato; non si registrano fenomeni significativi di sviluppo di attività di servizio connesse al settore culturale ed ambientale.

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2. La fruizione dei beni culturali è scarsamente organizzata: si registrano esempi di siti significativi (Piscina Mirabilis, teatro di Miseno, Grotta della Dragonara, necropoli di Pozzuoli, ecc.) non ancora visitabili in maniera adeguata. Negli ultimi anni va però evidenziato, come segnale positivo, la crescita e la diffusione, di un attivo sistema associativo, fortemente basato su fattori di identità culturale e territoriale.

3. L’offerta turistica e ricettiva, (fatti salvi alcuni episodi che confermano la possibilità di evoluzione positiva) si è scarsamente strutturata, quantitativamente e qualitativamente, sia in termini di ricettività alberghiera che per quanto attiene l’aspetto dei servizi. Ciò trova la sua conseguenza nell’andamento dei flussi turistici stranieri. Nel 1996, infatti, si sono avute circa 54.000 arrivi di turisti nazionali e solo 8.558 di stranieri. Il dato delle presenze medie degli italiani (1,7 giorni), sta inoltre a dimostrare che il fenomeno turistico si caratterizza prioritariamente come offerta integrativa a basso costo dell’area napoletana.

Se, viceversa, si guarda ai visitatori dei beni culturali ed ambientali, se ne ricava un quadro significativo con quasi 170.000 presenze complessive nel 1996 fra l’Anfiteatro Flavio, gli Scavi di Cuma e le Terme di Baia ed oltre 120.000 visitatori nella Solfatara. Questi dati, raffrontati con quelli delle presenze turistiche, confermano la convinzione , che le presenze siano prevalentemente locali (turismo domenicale e scolastico). Queste sintetiche considerazioni, dimostrano, ancora una volta, l’esistenza di una forte potenzialità di sviluppo che potrebbe dare un rilevante contributo alla crescita economica e sociale di queste aree. La valorizzazione di tale risorse, offrendo occasioni di riqualificazione e di espansione alle imprese locali di settore e posti di lavoro, potrà diventare, indirettamente, anche una grande ragione per il rafforzamento della tutela dei Beni culturali che verranno difesi in quanto volani di sviluppo. Il problema centrale nella strategia di valorizzazione dei beni culturali flegrei si rivela quindi non tanto il cosa fare - visto il superamento delle politiche industriali e di quelle legate alla edilizia residenziale di nuova costruzione, non più sostenibili, e la generale condivisione dell’obiettivo della valorizzazione del patrimonio dei beni culturali - quanto il come fare per trasformare il ricco patrimonio esistente in una effettiva risorsa, rendendolo un reale fattore di sviluppo economico e sociale. Sviluppo compatibile del turismo Uno degli obiettivi primari ed imprescindibili del PIT e’ quello di promuovere un livello idoneo di infrastrutturazione ricettiva, anche se di piccola media dimensione, per consentire l’ingresso dei Campi Elegrei a pieno titolo nei circuiti nazionali ed internazionali. Una strategia di riqualificazione del comparto, compatibile con i valori paesaggistici, architettonici e culturali, si deve però fondare su una azione diffusa di recupero del patrimonio edilizio esistente, attraverso le seguenti tipologie di intervento: - la ristrutturazione e/o l’ampliamento moderato degli esercizi alberghieri esistenti, per

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adeguarli agli standard funzionali moderni e dotarli di servizi accessori congressuali e sportivi; - l’utilizzo dei volumi degli immobili dismessi presenti sul territorio; - il cambio di destinazione d’uso per piccoli e medi immobili da abitativo a turistico per residence, pensioni, affittacamere, bed & breakfast ( anche in relazione alla recente approvazione della legge nuova regionale) Queste interventi afferiscono alle azioni attivabili con la misura 2.2 ( piccole attività ricettive fino a trenta posti letto). E’ da considerare la possibilità di modificare la misura ampliandola a strutture fino a 60/70 posti letto considerando che i pullman turistici da 50 posti costituiscono la misura base dei flussi turistici. Essenziale, dall’altro lato, risulta la necessita’ di realizzazione anche di un numero, (sia pur limitato) di strutture alberghiere di livello medio, 100/120 posti letto, strettamente connesse a strutture congressuali, centri congressi, impianti sportivi, esercizi commerciali, che consentano l’accoglienza di flussi turistici di gruppi, convegnisti e turisti d’affari. Si tratta, in questo modo, di rendere possibile la fruizione dei Campi Flegrei anche ad una tipologia di turismo fortemente diffuso, direttamente connesso ai grandi tour operetor e a catene di distribuzione nazionali ed internazionali che indirizzano una fetta consistente dei flussi turistici sensibili ai contenuti culturali dei luoghi di visita. Questi interventi richiedono il ricorso alle risorse del turismo dell’Asse IV. Un breve discorso a parte merita il termalismo. E’ fortissima la interconnessione esistente tra turismo culturale, turismo ambientale e turismo termale, settori che potremmo definire in strettissima simbiosi. Lo sviluppo del comparto termale potrà apportare un grosso contributo al ritorno di un turismo colto, per qualche verso simile al “ turismo” dell’antica Roma, che vedeva nei Campi Flegrei un luogo di eccellenza per quanto riguardava la bellezza, il piacere ed il benessere fisico. Appare ovvio, però, che l’uso delle fonti termali in chiave non solo salutistica ma soprattutto di piacere, suggerisce la localizzazione degli impianti alberghieri “in loco”. La valorizzazione della risorsa termale, dunque, si realizza unicamente attraverso la realizzazione di alcune strutture ricettive, con forte connotazione edonistica, nelle aree in cui sia stata individuata una pregevole presenza di sorgenti ”coltivabili”. Al momento, secondo le prescrizioni del PTP, ciò e’ assolutamente inibito. Tale problematica, solo complementare al PI Beni culturali, va affrontata più compiutamente nel tavolo di concertazione sul termalismo con il quale bisognerà instaurare le necessarie relazioni.. Gli indirizzi fondamentali, di natura architettonica - urbanistica - ambientale, a cui ispirare gli interventi per le infrastrutture turistiche, sono così individuati:

- Qualità dell’intervento; - Ricorso prevalente e prioritario al recupero degli edifici dismessi anche - per

quelli senza pregio - attraverso la demolizione e ricostruzione parziale o totale; - Riqualificazione e ripristino dei valori architettonici, urbanistici ed ambientali

complessivi; - Rilancio paesistico - ambientale dell’area, anche mediante azioni compensative di

riqualificazione. Gli interventi “ dovranno comunque avere un elevato grado di integrazione con

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progetti volti alla valorizzazione del patrimonio naturalistico ed ambientale”. La realizzazione di una offerta culturale in chiave turistica, qualificata e “vendibile”, strettamente collegata al progetto integrato di valorizzazione dei Beni culturali, e’ attuabile unicamente attraverso una articolazione complessa dell’offerta e dei servizi connessi. Si rende dunque essenziale il coordinamento tra a) gli operatori del settore; b) i servizi municipali e privati; c) le attività di supporto, che dovrebbe essere garantito da un “Centro di accoglienza del turista”. Il Centro dovrà puntare al consolidamento di una immagine del “Turismo Flegreo” fortemente connotata qualitativamente ed organicamente alla identità storico -ambientale - culturale del sito che costituisce un fattore di plusvalore assoluto da non disperdere. Esistenza di una domanda adeguata Le tabelle in seguito riportate, tendono a sottolineare tre aspetti fondamentali che lasciano intravedere quali siano oggi i punti forti dell’area flegrea dai quali partire se si intende creare un prodotto culturale ben identificabile e vendibile sul mercato. Flussi di visitatori nelle aree archeologiche tuttora visitabili interessate dal Progetto Integrato. Il Progetto Integrato Campi Flegrei punta alla visitabilità di nuove aree di visita all’interno di un itinerario strutturato.

N COMUNE Denominazione istituto

Tipo Visitatori paganti

Visitatori gratuiti

Totale Introiti

1 POZZUOLI AnfiteatroTempio di Serapide

A pagamento

15.975 30.258 46.233 L.63.758.000

2 BACOLI Terme di Baia A pagamento

6.020 16.716 22.736 L.24.032.000

3 BACOLI Museo archeologico

Castello di Baia

A pagamento

9.044 29.022 38.066 L.36.032.000

4 POZZUOLI Scavi di Cuma A pagamento

25.578 63.298 88.876 L.102.024.000

5 BACOLI Cento Camerelle Gratuito 0 3.907 3.907 £.0 6 BACOLI Parco

Monumentale Gratuito 0 6.028 6.028 £.0

7 BACOLI Piscina Mirabilis Gratuito 0 5.159 5.159 £.0 8 BACOLI Teatro Miseno Gratuito 0 1.586 1.586 £.0 9 BACOLI Tomba di

Agrippina Gratuito 0 1.895 1.895 £.0

Dalla tabella si evidenzia che l’Anfiteatro di Pozzuoli, gli scavi di Cuma e le Terme

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Romane di Baia hanno catalizzato circa 140.000 visitatori. Unitamente alla Solfatara di Pozzuoli si registrano nel 1996 ben 293.978 visitatori. La fluttuazione degli arrivi pone in evidenza una forte predominanza del turismo scolastico che concentra gli arrivi nei mesi primaverili (aprile – maggio). Tale andamento degli arrivi, al di la delle quantità, è comunque da considerarsi punto di forza in quanto, unitamente alle altre realtà turistiche dell’area Flegrea, copre tutta un’intera gamma di motivazione degli arrivi: turismo scolastico appunto, turismo congressuale, turismo culturale, turismo balneare, turismo ludico-ricreativo , turismo naturalistico-sportivo, turismo termale. Concreta potenzialità di attrazione di flussi turistici addizionali La domanda “spontanea”, sopra rappresentata, sembra essere in grado di creare un presupposto credibile per lo sviluppo turistico del territorio, verso stadi di organizzazione atti a gestire grandi numeri. L’ andamento anomalo della domanda è ravvisabile da un lato nella scarsa identità turistica dell’area, dall’altro, nella disorganica gestione dei flussi in arrivo sui quali l’asfittico sistema ricettivo non incide più di tanto. Solo recentemente sta emergendo la necessità di interconnettere la capacità di attrazione dei vari siti , sia tra gli stessi, sia con le altre realtà turistiche limitrofe. Il punto cruciale della domanda e dell’offerta sta proprio in questa situazione , la cui conseguenza è identificabile in un blando impatto degli arrivi sull’economia locale per due motivi:

a) la gran parte dei visitatori proviene dall’area metropolitane e dintorni; b) il turista ha una forte identificazione con le scolaresche, da un lato, e con gli

“amanti dell’archeologia” dall’altro. Questa situazione crea ancora oggi, negli operatori locali, fenomeni di approssimazione ed incertezza negli investimenti che ha risvolti anche in parte di quell’indotto che rappresenta in termini economico-sociali, il secondo motore dell’economia turistica. Uno sguardo attento ed esperto può però cogliere tutti i vantaggi di un mercato comunque esistente ed avviato con concrete potenzialità di attrazione di flussi turistici addizionali.

TURISTI ITALIANI E STRANIERI OSPITATI NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI NUMERO DELLE PRESENZE NELL’AREA FLEGREA nel corso dell’anno (Comuni di Bacoli e Pozzuoli)

PERIODO ARRIVI PRESENZE P/M Anno 1996 Italiani Stranieri italiani stranieri italiani stranieri GENNAIO 4.136 387 6.382 2.379 1.5 6.1 FEBBRAIO 3.987 492 6.041 3.144 1.5 6.4 MARZO 4.609 505 7.603 3.270 1.6 5.4 APRILE 5.362 743 8.914 3.576 1.7 4.8 MAGGIO 5.404 890 8.755 4.604 1.6 6.5 GIUGNO 4.858 720 9.410 4.650 1.3 6.5 LUGLIO 4.423 831 7.971 5.729 1.8 6.7

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AGOSTO 3.651 835 9.348 6.583 2.6 7.9 SETTEMBRE 4.492 807 8.460 6.420 1.3 3.0 OTTOBRE 4.563 963 7.930 5.861 1.7 6.1 NOVEMBRE 4.201 803 7.187 4.291 1.7 5,3 DICEMBRE 4.222 482 6.353 3.337 1.5 6,9 TOTALE 1996 53.313 3.558 94.404 51.853 1,7 6,3 TURISTI ITALIANI E STRANIERI OSPITATI NEGLI ESERCIZI EXTRA ALBERGHIERI

NUMERO DELLE PRESENZE NELL’AREA FLEGREA nel corso dell’anno (Comuni di Bacoli e Pozzuoli)

PERIODO ARRIVI PRESENZE P/M ANNO 1996 ITALIANI STRANIERI ITALIANI STRANIERI ITALIANI STRANIERI

GENNAIO 116 15 406 317 3,5 21,1 FEBBRAIO 91 9 305 262 3,3 29,1

MARZO 102 136 293 553 2,9 4,1 APRILE 740 853 2.053 2.576 2,8 3,0 MAGGIO 236 514 861 1.847 3,6 3,6 GIUGNO 429 483 1.643 1.713 3,8 3,5 LUGLIO 843 1.317 7.467 4.191 3,8 3.2 AGOSTO 1.323 1.265 14.455 5.861 10,7 4.6

SETTEMBRE 412 803 1.197 2.490 2,9 3,1 OTTOBRE 232 264 538 308 2,3 3,1

NOVEMBRE 105 28 352 271 3,0 9,7I DICEMBRE 159 13 420 212 6,0 16,3

TOTALE 1996 42.788 5.700 29.690 21.101 6.2 3,7 Rilevazione sulla consistenza degli esercizi ricettivi alberghieri ed exralberghieri o complementari della Campania Anno 1999

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ESERCIZI ALBERGHIERI ESERCIZI RICETTIVI COMPLEMENTARI

Alberghi, Motel, Villaggi, Residenze turistiche

Campeggi, Villaggi turistici

Comune N° Letti Camere Bagni N° Letti Sup.Mq BACOLI 8 292 152 151

POZZUOLI 25 1.160 601 597 3 2.450 148.000 Movimenti alberghieri a Bacoli.

Italiani Stranieri Totali Anno Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

1991 5.745 16-181 691 2.042 6.436 18.223

1992 7.423 18.563 860 2.297 8.283 20.860

1993 7.964 18.765 668 1.683 8.632 20.448

1994 8.666 18.330 790 2.337 9.456 20.667

1995 6.313 16.909 1.213 4.257 7.526 21.166

1996 5.214 15.030 1.008 3.156 6.222 18.186

1997 6.083 17.210 1.010 3.725 7.093 20.935

1998 - - - - - -

1999 8.439 21.010 1.486 4.412 9.925 25.422

Movimenti alberghieri a Pozzuoli

Italiani Stranieri Totali Anno Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

1991 56.620 87.747 8.485 43.403 65.105 131.150

1992 62.477 98.003 9.590 34.057 72.067 132.060

1993 54.139 87.811 7.966 45.888 62.105 133.699

1994 55.016 86.493 6.706 51.699 61.722 138.192

1995 50.884 82.224 7.626 35.442 58.510 117.666

1996 48.699 79.374 7.550 50.697 56.249 130.071

1997 47.571 78.879 7.222 39.907 54.793 118.786

1998 53.529 96.081 8.720 32.550 62.249 128.631

1999 56.985 100.047 12.944 41.761 69.929 141.808

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5) Caratteristiche di base del P.I. sui Beni Culturali Strategia operativa La prima azione strategica, trainante per l’intero processo, è stata avviata con la firma dell’ Accordo di Programma Quadro sui Beni culturali . Con le risorse della misura 2.1 del POR e con i fondi del Ministero BAC, sono stati programmati interventi di recupero, riqualificazione, conservazione e valorizzazione, dei principali beni archeologici, architettonici e paesistici Flegrei: un grande investimento di “infrastrutturazione archeologica ed ambientale” L’avvio della prima fase di attuazione, consente la rendicontazione immediata delle opere già in corso, coerenti con gli obiettivi del POR e del PI e l’apertura dei primi nuovi cantieri entro l’inizio del 2002, consentendo una prima concretizzazione dell’intero processo in tempi brevi. I progetti riguarderanno:

a) Il recupero del Rione Terra attraverso il riuso e la riqualificazione del patrimonio pubblico ed ecclesiale;

b) il recupero, la riqualificazione, la conservazione e la valorizzazione di aree e parchi archeologici, nonché la dotazione di infrastrutture, di centri servizi, di servizi materiali ed immateriali per la fruizione, di servizi e laboratori per la gestione.

c) Il recupero, la riqualificazione, la conservazione e la valorizzazione di emergenze monumentali, favorendo il riuso dei contenitori per attività culturali, per lo spettacolo, per l’integrazione dell’offerta culturale, per l’artigianato tipico, per i mestieri tradizionali e per i servizi al turista;

d) La realizzazione del sistema museale pubblico ed acclesiale flegreo, collegato al più ampio sistema dell’area metropolitana, attraverso la riorganizzazione e l’ampliamento, il restauro, e la ristrutturazione dei contenitori museali e degli edifici storici sedi di servizi culturali diversi.

Le azioni di recupero, riqualificazione e conservazione del patrimonio storico-culturale già avviate sui monumenti conclamati, costituiranno quel grande “motore” , precedentemente citato, capace di attirare interesse e l’attenzione nazionale ed internazionale sul patrimonio culturale flegreo, che dovrà costituire il “volano” per le successive azioni, collegate ed integrative, da prevedere con il P.I. La stesura del Progetto Integrato, in attuazione di quanto già previsto dal CdP del POR, potrà attivare direttamente le azioni e le risorse previste dalle misure dei Beni culturali 2.2 , 2.3 , della Rete ecologica, 1.3, 1.5, 1.6, 1.7, 1.8, 1.9, 1.10, del Turismo, 4.5, 4.6, 4.7, ed indirettamente, stabilendo strette connessioni, l’Asse 6 Reti e nodi di servizio ed in particolare la misura 6.2. Il processo di attuazione del PI dovrà essere accompagnato, progressivamente, a mano a mano che il sistema entrerà a regime, da una strategia di marketing territoriale per attivare investimenti privati e da una azione di comunicazione integrata al fine di attirare importanti flussi turistici in stretto raccordo con quanto previsto nella misura 4.7.affiancata dalla realizzazione di eventi culturali di valenza nazionale ed

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internazionale. 6) Obiettivi operativi nei singoli ambiti Descrizione sintetica dei progetti già programmati con l’AdPQ. Rione Terra e il sistema archeologico di Pozzuoli Il Rione Terra è il cuore antico dei Campi Flegrei. Non ha mai avuto nei secoli fasi di interruzione ed abbandono totali; è stato infatti occupato, senza soluzione di continuità, dal 194 a.C. al 1970. Per questa ragione sono in esso conservate “a strati” le memorie di tutta l’area flegrea e importantissimi monumenti come il Duomo, l’antico Tempio di Augusto. In seguito ad una crisi bradisismica, l’intero Rione Terra é stato evacuato nel marzo 1970 rischiando l’interruzione di una storia civile e culturale millenaria. Ciò ha portato a condizioni di massimo degrado e di assoluta mancanza di interventi di manutenzione e di custodia. Il primo progetto di recupero, realizzato per i primi lotti da fondi della legge 80/84, ha individuato un unico complesso strutturale composto nella parte superiore dalle murature di epoca più recente e, nei livelli inferiori, da pareti e volte in muratura romana. L’intervento in corso, nella complessità inscindibile di studio, indagine, scavo, restauro e recupero, è da considerare nella metodologia e negli obiettivi, un caso esemplare di archeologia urbana. L’intervento programmato nell’ambito dell’APQ prevede il completamento del restauro primario di gran parte del Rione Terra. Nell’ immediato sono previsti il completamento dell’allestimento del percorso archeologico urbano, mirato alla valorizzazione dei cospicui resti di strutture antiche ed indagini preliminari e l’indizione di un concorso internazionale per la progettazione del restauro del Duomo. Il Tempio di Serapide. Nell’ambito di un intervento più complessivo, che punta alla riqualificazione dell’intera area - con la demolizione della soprelevata in c.a. - l’AdPQ ha previsto il restauro delle strutture archeologiche, la sistemazione del percorso di visita e la realizzazione di un centro di accoglienza per i turisti. Anfiteatro Flavio. L’intervento prevede il completamento delle strutture di servizio e delle attrezzature dell’Anfiteatro per consentire, come per l’Arena di Verona, la organizzazione di manifestazioni culturali e ricreative capaci di ospitare fino a 2000 spettatori. Parco archeologico delle necropoli. I tratti più imponenti della necropoli romana di Pozzuoli sono ancora oggi conservati lungo il corso dell’antica via consolare che collegava Pozzuoli con Capua. Si prevede di riportare alla luce le strutture lungo la via consolare in località S. Vito. Verrà completata, inoltre, l’acquisizione degli immobili vincolati ma ancora di proprietà privata, completato lo scavo, il recupero e la sistemazione del complesso di aree archeologiche costituenti la necropoli dell’antica Puteoli. Villa di Cicerone, Mausoleo di Adriano e stadio di Antonino Pio. La valorizzazione dell’importante complesso prevede l’esproprio, lo scavo archeologico, il restauro

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conservativo e la sistemazione di aree esterne, con creazione di percorsi di visita e la realizzazione di un sottopasso della attuale via Domiziana.

Baia: il Castello Aragonese, il Parco archeologico delle Terme ed il Palatium imperiale, il ninfeo sommerso di Punta Epitaffio; Baia, rappresenta un unicum straordinario dal punto di vista architettonico ( Castello Aragonese), archeologico (Parco archeologico delle Terme e del Palatium Imperiale, Parco archeologico subacqueo), naturalistico e paesaggistico. L’Accordo di Programma Quadro ha previsto una serie di interventi prioritari per la conservazione dei monumenti e la creazione delle condizioni per avviare la più complessiva valorizzazione dell’intero ambito: Il Castello aragonese, già in parte recuperato negli ultimi anni, ospita già oggi il museo archeologico dei campi Flegrei, con alcune importanti sale e servizi. L’intervento prevede il completamento del restauro e l’adeguamento funzionale impiantistico complessivo per assicurare la piena fruibilità dell’intero Museo, le sistemazioni di tutti i percorsi esterni di alta valenza paesistica e l’illuminazione notturna del monumento. Si prevedono inoltre una serie di interventi sulle aree esterne del Castello, tra i quali il completamento dei percorsi di visita e il completamento della rete dei sottoservizi e degli impianti tecnologici previsti per il funzionamento dell’intero complesso. L’intervento prevede anche il restauro della villa Ferretti e dell’importante parco circostante ( recentemente diventato di proprietà pubblica ed in corso di acquisizione da parte del Comune di Bacoli ) che amplieranno notevolmente la visitabilità pubblica del promontorio in cui è situato il Castello. Il sentiero archeologico – naturalistico - paesistico di Baia L’intervento, a completamento di quello già finanziato con i fondi del P.O.P. 95-96, mira al ripristino della passeggiata nella vasta area del Parco Monumentale con la valorizzazione della recente scoperta di una villa romana repubblicana probabilmente appartenuta a Giulio Cesare. Il sentiero proseguirà collegando il castello aragonese con il Parco archeologico delle terme, attraversando l’area agricola dei Fondi di Baia. Il parco archeologico delle Terme e il Palatium imperiale di Baia L’intervento darà un assetto definitivo per la completa fruizione e valorizzazione al grandioso complesso residenziale romano di epoca tardo-repubblicano-imperiale che ospita il cosiddetto Tempio di Mercurio e le Terme di Sosandra. Parco archeologico subacqueo: via Erculanea, villa dei Pisoni, Ninfeo di Punta Epitaffio L’area archeologica sommersa del golfo di Baia, antistante la Punta dell’Epitaffio, corrisponde ai resti del Ninfeo di età claudia, sito ai piedi della Punta stessa, della contigua via Herculanea, e dei resti della vasta Villa dei Pisoni. Un primo nucleo del parco archeologico subacqueo è stato costituito dalla Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta nell’area della Villa dei Pisoni. Il presente intervento prevede la perimetrazione dello specchio marino, al fine di delimitare l’area di parco archeologico sommerso, per poi procedere alla

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riqualificazione del contesto ambientale al fine di consentire la visita in un ambiente naturale corrispondente a quello subacqueo originario con il ripristino di copie delle statue ritrovate. Vista la particolare e sperimentale natura dell’intervento, si prevede di effettuare ricorso ad un concorso internazionale di idee per la progettazione e la fruizione del parco. Miseno: il teatro romano, il porto imperiale militare, la piscina Mirabilis ed il sistema archeologico; Porto romano Il porto della colonia marittima militare di Misenum, fondata all’inizio del I sec. d.C., fu installato nel duplice bacino del Maremorto e della Rada di Miseno, con funzioni rispettivamente di bacino interno e di porto vero e proprio, collegati da un canale. L’ intervento prevede, in prima istanza, la protezione e l’esplorazione per verificare l’attuabilità in una seconda fase, dello scavo dei bacini e delle strutture in sito, e l’attivazione di eventuali successivi interventi volti al recupero, alla conservazione e alla valorizzazione dell’ area portuale e dei ritrovamenti. Teatro romano di Misenum Con l’attuale progetto si prevede l’accesso dal mare al teatro, consolidando il costone tufaceo ad esso sovrastante. Si provvederà, preliminarmente, ad espletare l’esproprio dell’area necessaria a rendere accessibile anche da terra il monumento. Verranno, successivamente, portate alla luce le parti libere della cavea e dell’orchestra, provvedendo contestualmente al consolidamento strutturale e al restauro conservativo delle strutture esistenti. Monte di Procida, località Cappella: la necropoli Nella piazza del centro storico della antica frazione di Cappella, recenti saggi archeologici preventivi hanno documentato la presenza di una necropoli romana costituita da tombe monumentali del I-II sec. d.C. con decorazione dipinta, disposte su più file, e di una stratificazione di tombe a tegola e a fossa databili fino al VI sec. d.C. Si tratta degli unici colombari pervenuti intatti tra quelli appartenenti alla necropoli romana di Miseno, lungo l’antica strada romana. L’intervento proposto intende collegare lo scavo ad una più ampia riqualificazione ambientale della piazza di Cappella e della antica strada che collegava Miseno a Cuma, attualmente ricalcata dalla moderna via Cappella. Il lago del Fusaro: la casina vanvitelliana, il complesso borbonico e la Silva Gallinaria

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Il lago Fusaro, l’antica Acherusia palus è situato a nord-ovest di Napoli, a sud dell’antica Cuma, sul litorale del mar Tirreno, nel pieno dell’area Flegrea. Il lago è collegato al mare con tre foci: quella meridionale, di epoca romana, attraversa il promontorio tufaceo di Torregaveta, sul quale esistono cospicui resti della villa marittima attribuita al senatore romano Servilio Vatia,; la foce nord, aperta in epoca borbonica (1859) e la foce di mezzo, del 1945. L’ambiente del Fusaro fu uno dei siti di caccia prediletti da Ferdinando IV di Borbone, che a sud-est del lago, sopra un isolotto, fece sorgere il bellissimo Casino reale, la “Casina Vanvitelliana” gioiello dell’architettura tardo - settecentesca, uno dei monumenti più significativi dei Campi Flegrei, che con il Giardino Inglese di Caserta e la Villa di Chiaia, costituisce una delle ultime opere di rilievo progettate da Carlo Vanvitelli . Si prevede il completamento del restauro della Casina e la sua destinazione ad uso museale e per piccole manifestazioni concertistiche ed istituzionali. La Banchina, realizzata in epoca borbonica, costituita da blocchi di pietra vesuviana, cinge l’intero perimetro del lago per circa 4.100 metri. Il progetto di recupero della banchina permetterà l’inserimento delle presenze archeologiche in un percorso di visita storico-naturalistico, caratterizzato dall’attraversamento della fascia vegetazionale lungo la duna che separa il lago dal mare, dal parco storico, dai terreni coltivati a nord, dalla macchia mediterranea, dai canneti, e dalla vasta lecceta che ingloba il parco Quarantenario. Nel 1817 fu costruito un nuovo fabbricato, detto l’Ostrichina, sulle rive del lago, di fronte alla Casina Vanvitelliana, su progetto dell’architetto di corte Antonio de Simone. Si prevede il completamento del restauro e la riqualificazione funzionale del fabbricato, per uso museale, espositivo e convegnistico. Il giardino storico nasce insieme alla realizzazione del fabbricato dell’Ostrichina e degli Stalloni, ed occupa l’area compresa tra l’ingresso al parco e la sponda del lago prospiciente la casina Vanvitelliana. L’intervento mira alla riqualificazione delle specie arboree, dei viali esistenti, al recupero dei tracciati risalenti al disegno originario del parco e alla realizzazione degli impianti di illuminazione e di servizio. Gli “Stalloni”, due fabbricati simmetrici ad un solo livello, segnano l’accesso al parco dell’Ostrichina. L’ intervento prevede la riqualificazione e rifunzionalizzazione con destinazione ad aree di orientamento per il turismo culturale. La lecceta, occupa una vasta area (circa 150.000 mq) della duna costiera, compresa tra il lago e il mare, caratterizzata dalla compresenza di diverse valenze paesistiche e naturalistichge. Sono previsti la riqualificazione delle specie arboree; il consolidamento delle dune in corrispondenza della sponda ovest del lago; la creazione ed il ripristino di percorsi pedonali ed itinerari naturalistici di visita, Il promontorio di Cuma: il parco archeologico Cuma è la prima città fondata in Italia dai greci d’occidente nel VII secolo a.c., ha fondato Neapolis ed è una delle culle della cultura occidentale. Le aree archeologiche, l’acropoli, sul promontorio, e la città bassa sono ancora inserite in un contesto naturalistico e paesaggistico prevalentemente integro.

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L’intervento mira a riportare alla luce importanti parti della città bassa e delle mura nord della città; al restauro paesaggistico - ambientale della zona dell’ex lago di Licola e ad una valorizzazione dell’intero contesto, adeguata all’importanza primaria del sito. Si prevede lo scavo completo dell’area urbana antica, la messa in luce dell’area extraurbana nord, nonché delle mura settentrionali, per la creazione di un percorso archeologico all’esterno delle mura urbane, prevedendo, (eventualmente in fase di stesura del PIT), la dismissione dell’alveo del depuratore. Tale percorso procederà verso il mare, con arrivo alla stazione di Cuma della ferrovia Circumflegrea ( nell’ambito di un intervento di potenziamento di tale mezzo di collegamento che possa su alcune tratte fungere da “treno archeologico”); si prevede inoltre un intervento di riqualificazione paesaggistica-ambientale della zona dell’ex lago di Licola, intervento che potrà costituire un’esperienza pilota nel campo del recupero dell’edilizia abusiva. Lago d’Averno : il Parco Archeologico, la Grotta di Cocceio, il Tempio di Apollo, la “grotta della Sibilla” ed il sistema naturalistico paesaggistico La “Grotta di Cocceio”, galleria militare realizzata nel 38/36 a. c. su progetto dell’architetto Cocceio, collega il lago d’Averno con l’antica città di Cuma. L’intervento prevede il ripristinoo dell’antico percorso sotterraneo (analogo ad altri tunnel dell’area napoletane come la “Cripta Neapolitana e la grotta di Seiano a Posillipo) che consentirà il veloce collegamento tra le aree di Cuma e quella del Lago di Averno. Un primo intervento, sulla scorta di indagini preliminari relative al dissesto geotecnico e statico della camera principale di scoppio della galleria effettuate dall’Università degli Studi Federico II - si prefigge il recupero, la conservazione e la valorizzazione del monumento, e il completo ripristino anche del ramo secondario nell’ambito della valorizzazione dell’area archeologica di Cuma . Un secondo intervento prevede la valorizzazione dell’area archeologica dell’Averno con la sistemazione dell’area di pertinenza del tempio di Apollo al fine di consentire l’accessibilità dall’ acqua e la realizzazione di un percorso attrezzato di visita lungo le sponde del lago. Quarto: il Parco archeologico.

L’intervento mira alla realizzazione del parco archeologico già previsto nel PRG del comune attraverso lo scavo complessivo dell’area e la realizzazione di un centro di accoglienza nella “ mansio ad quartum” .

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7) Identificazione dei principali interventi integrativi attivabili in fase di formazione del PI Beni Culturali e delle relazioni con gli altri PI che interessano l’area Flegrea Come già accennato gli interventi precedentemente elencati rappresentano il volano, l’ossatura portante, del Progetto Integrato più complessivo. L'articolazione degli otto ambiti non contraddice il carattere strategico unitario del PI in principal modo se il disegno complessivo strategico verrà rafforzato da azioni di infrastrutturazione dei collegamenti pedonali, ciclabili , ferroviari e carrabili tra le parti, in un procedimento che propone una stretta analogia con la antica struttura territoriale. Al fine di attivare veri e propri itinerari di agevole percorrenza, dovranno essere coordinati, come sopra accennato, interventi tesi: al miglioramento dei collegamenti interni all’area flegrea e con l’esterno; alla predisposizione ed organizzazione delle “porte” d’ingresso al territorio ( porti turistici, stazioni, nodi intermodali, parcheggi d’area ecc.)

Obiettivi operativi integrativi nei vari ambiti prioritari Si identificano e si elencano di seguito, ordinandoli secondo gli otto ambiti prioritari, i principali obiettivi integrativi attivabili: direttamente, con il presente PI, facendo riferimento alle risorse delle misure:

- Beni culturali 2.1 (integrazioni all’AdPQ) e 2.2 , 2.3; - Rete ecologica 1.3, 1.5, 1.6, 1.7, 1.8, 1.9, 1.10; - Turismo 4.5, 4.6, 4.7 - o con altri fondi pubblici e privati (Finanza di progetto, fondi comunali,

fondi L.R.3/96 ecc.) indirettamente, stabilendo strette relazioni:

- con l’Asse 6 Reti e nodi di servizio, con particolare riferimento alla misura 6.2.;

- con gli altri PI e le altre misure monosettoriali complementari all’idea Forza del PI sui Beni culturali e che interesseranno, in vario modo, l’area flegrea.

Rione Terra e il sistema archeologico di Pozzuoli Il Centro storico di Pozzuoli solo da poco sta superando la grave crisi urbana determinata dal fenomeno bradisismico del 1983. Il sistema di progetti afferenti a varie misure del POR ed ad altre risorse pubbliche e private, dovrà completare l'opera di restauro e la infrastrutturazione del centro del capoluogo flegreo, al fine di attivare flussi di turismo culturale in occasione del definitivo recupero del Rione Terra, del suo importantissimo

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Duomo (tempio di Augusto) e della valorizzazione di vecchi e recenti ritrovamenti archeologici. A tal fine si rende indispensabile perseguire una grande qualità della progettazione architettonica ed urbana, da pensare in stretta relazione con le infrastrutture leggere urbane di collegamento ( via Napoli – Cantieri e Rione Terra – Anfiteatro) da realizzare in funzione della dismissione di un ampio tratto di percorso ferroviario urbano. Tali infrastrutture leggere si rendono indispensabili per ridurre al massimo i flussi veicolari interni ( notevoli in funzione del particolare sviluppo lineare che ha assunto la città negli ultimi 30 anni ) e dall’esterno, dando priorità ai collegamenti pedonali assistiti, su ferro e ad altri sistemi innovativi di percorrenza e di trasporto. A tale scopo la Regione ha richiesto il finanziamento di un apposito Studio di Fattibilità che prevede anche il ricorso al concorso di idee e di progettazione, anche al fine del perseguimento della massima qualità degli interventi. La presenza di un certo numero di edifici di notevole valore, ancora dismessi o sottoutilizzati, crea le condizioni per la nascita di strutture ricettive (di piccola - media dimensione), di strutture artigianali e di servizio alle attività turistiche, anche incoraggiata dagli aiuti alle imprese previsti dalla misura 2.2. Data la presenza di immobili di proprietà pubblica, attualmente non utilizzati, si presenta anche la possibilità, da verificare puntualmente in occasione della redazione del PI, del ricorso alla Finanza di progetto. Il PI dovrà integrare le iniziative già previste nell’ AdPQ Beni Culturali:

- Restauro del Rione Terra - Realizzazione del Parco archeologico sottomarino - Restauro e utilizzazione dell’Anfiteatro Flavio per grandi manifestazioni

all’aperto - Restauro e visitabilità del Parco archeologico delle necropoli - Restauro e visitabilità della Villa di Cicerone, del Mausoleo di Adriano e dello

stadio di Antonino Pio anche attraverso la realizzazione di un piano di gestione che verifichi e dimostri la convenienza degli investimenti della misura 2.1, nel tempo, ai fini dello sviluppo in chiave sostenibile del sistema produttivo complessivo,. Il recupero del paesaggio urbano del centro storico di Pozzuoli è indispensabile per la valorizzazione complessiva dei monumenti e per attirare flussi di turismo colto nazionale. Il P.I. dovrà quindi verificare la realizzabilità dei seguenti interventi:

- Demolizione della soprelevata e recupero e adeguamento dell’ antico percorso carrabile POR misura 2.1

- Recupero e valorizzazione di edifici monumentali di proprietà comunale a fini culturali e ricettivi: Palazzo Toledo, Torre Toledo Finanza di progetto.

La realizzazione delle precedenti azioni, a completamento degli interventi già previsti, potranno essere coordinate ed integrate, per quanto riguarda le risorse, anche attraverso la formazione di un Programma integrato di riqualificazione del centro storico di Pozzuoli che preveda anche il recupero parti comuni degli edifici ( incentivabile anche attraverso i contributi ai privati previsti dall’ art. 12 L.179/92) e l’arredo urbano.

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- Recupero del centro storico L.R. n.3/96 ; fondi comunali; finanza di progetto.

Il PI sui Beni Culturali Flegrei dovrà prevedere inoltre, direttamente, o indirettamente attraverso una stretta relazione con altri PI, azioni per l’adeguamento del sistema di accesso turistico all’area, ed in particolare:

- Il miglioramento ed il potenziamento della portualità turistica: Approdo turistico: POR misura 4.6 b; e “ vie del mare”: POR misura 6.1e.

- Il sistema di interconnessione Cumana - Metropolitana FF.SS POR misura 6.1a - I Sistemi di raccordo urbano orizzontale (galleria dismessa) e verticale (

anfiteatro Flavio - porto): POR misura 6.1a - Nuove stazioni della ferrovia Cumana di Pozzuoli: POR misura 6.1; legge 887/78 - Consolidamento costone tufaceo per la messa in sicurezza del percorso della cumana zona Cantieri POR misura 1.5 a

Ai fini della ricostituzione di un quadro sintetico complessivo, si riportano alcuni programmi già finanziati con altre risorse pubbliche e/o private:

- Recupero del Lungomare Yalta Realizzazione del nuovo giardino urbano. L.887/78 - Parcheggio pubblico lungo via Napoli L. 887/78 - Recupero ed adeguamento di via Napoli

- Recupero ed adeguamento della via Domiziana ( Risorse comunali) Baia: il Castello Aragonese, il Parco archeologico delle Terme ed il Palatium imperiale, il ninfeo sommerso di Punta Epitaffio Il completamento del Museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia, la chiusura del percorso di visita Parco archeologico delle Terme - Parco monumentale - Fondi di Baia - Castello aragonese - mare, e la valorizzazione del percorso subacqueo del ninfeo di punta Epitaffio previsti nell’AdPQ creano i presupposti - e la necessità - di una riorganizzazione complessiva dei percorsi carrabili e pedonali e del sistema dei parcheggi che possa esaltare la fruizione pedonale dell’area, attivando azioni realizzabili con le risorse della misura 6.1a e 6.1d e con il ricorso alla finanza di progetto Il completamento di via Bellavista, la realizzazione del sistema dei parcheggi di bordo - già previsti dal PUT di Bacoli - e di un collegamento meccanizzato leggero lungo la galleria dismessa della Cumana, potrebbero consentire di dirottare all’esterno parte del traffico urbano commerciale e territoriale che attualmente attraversa il centro abitato di Baia. Tutto ciò creando un contesto migliore per la visitabilità delle aree archeologiche e del Museo e realizzando un forte recupero della pedonalità con la chiusura di un vero e proprio itinerario di visita interno all’ambito. L’utilizzo delle aree dismesse dai binari della ferrovia Cumana, in seguito all’interramento della linea ferroviaria, crea inoltre i presupposti per il ripristino di percorsi pedonali lungo la via Lucullo e per il ridisegno del lungomare, anche demolendo e/o recuperando immobili dismessi.

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L’operazione di riqualificazione urbana potrà essere oggetto di un Programma integrato di riqualificazione ( L.R. n.3/96) avvalendosi delle risorse specifiche o attraverso la finanza di progetto. Per quanto riguarda interventi inseriti in altri PI: il porto, liberato recentemente dai traffici commerciali, insostenibili ai fini della salvaguardia del patrimonio archeologico sommerso, potrà ospitare il turismo nautico nazionale e mediterraneo, costituendo anche un adeguato approdo delle “vie del mare" ed una ulteriore “porta” per i Campi Flegrei. L’area di Baia è anche storicamente uno dei maggiori giacimenti di fonti termali calde della Campania. La stessa ragione della nascita e delle fortune di Baia risiede in questa importante risorsa storica. Attualmente è adeguatamente valorizzata una sola fonte termale. Si dovranno individuare le migliori forme di interrelazione con il tavolo di concertazione regionale sul termalismo al fine di attivare importanti sinergie sul territorio. Le iniziative già previste dall’AdPQ , ovvero:

- Completamento del restauro del Castello Aragonese e del parco circostante come Museo archeologico dei Campi Flegrei

- Realizzazione del nuovo ingresso all’area archeologica di Baia da via Lucullo; e il ricongiungimento dell’area del Tempio di Diana con l’area archeologica piu complessiva .

- Completamento del percorso archeologico naturalistico del Parco archeologico -Parco monumentale - Parco agricolo dei Fondi di Baia

necessitano dei seguenti interventi integrativi: - Parcheggi di interscambio zona castello – lungomare; Finanza di progetto; POR

misura 6.1. - Sistema meccanizzato leggero di collegamento Baia - Parco del Fusaro e

parcheggi connessi . POR 6.1 ; Finanza di progetto; - Completamento del tracciato di via Bellavista POR 6.1;fondi comunali - Completamento della messa in sicurezza dei resti archeologici dei “Bagni di

Tritoli” e del costone tufaceo; Fondi Autorità di bacino – Fondi comunali – POR misura 1.5a

Il tutto potrà essere eventualmente coordinato attraverso la formazione di un - Programma integrato di recupero del centro storico e del lungomare - recupero

parti comuni degli edifici .L.R. n°3 ; art.12 L.179/92; finanza di progetto; POR misura 2.1. ; misura 1.9.

Sono in corso nell’ambito di Baia i seguenti altri programmi: - Restauro della scalinata Baia –ingresso degli scavi Fondi comunali I Miseno: il teatro romano, il porto imperiale militare, la piscina Mirabilis ed il sistema archeologico Il recupero del teatro romano e la messa in rete dei resti archeologici di Miseno costituirebbe, insieme al restauro ambientale e alla valorizzazione delle aree naturali del promontorio e del lago bonificato, un ulteriore microsistema di straordinario valore

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archeologico, paesistico e ambientale, complementare ed integrabile alle aree balneari di Miliscola ed all’approdo turistico da riqualificare ed attrezzare. Due sono le iniziative già programmate con l’AdPQ: - Il recupero e la valorizzazione del teatro romano di Miseno

- I saggi archeologici necessari alla identificazione della posizione e della consistenza delle strutture portuali del porto imperiale militare

I risultati di tali iniziative consentiranno una più completa programmazione delle iniziative di valorizzazione dell’intero ambito e potranno ispirare anche le decisioni e le conseguenti azioni nell’area afferenti ad altri PI ( Portualità turistica e Parco naturale). Il PI dovrà inoltre tenere conto di interventi già in corso di realizzazione e coerenti con gli obiettivi dell’Idea Forza, ovvero :

- Recupero e valorizzazione di villa Cerillo e del parco come Centro studi e valorizzazione del paesaggio flegreo. Fondi comunali, Finanza di progetto, POR misura 2.1.

Ai fini del recupero del paesaggio urbano e della piena fruibilità dei centri storici si ritiene prioritaria la formazione dei seguenti programmi:

- Programma integrato di riqualificazione del centro urbano di Miseno: Recupero edilizio ed itinerario archeologico minore. L.R. n°3/96; Finanza di progetto; art. 12 L.179/92; Fondi comunali; POR misura 2.1. ; misura 1.9.

- Programma integrato di riqualificazione del centro storico di Bacoli: Attrezzature e servizi; percorsi pedonali e belvedere area della Piscina Mirabilis; Marina Grande di Bacoli. L.R. n.3/96; Finanza di progetto; art. 12 L.179/92; Fondi comunali; POR misura 2.1.; misura 1.9.

Ai fini della ricostituzione del quadro complessivo che riguarda l’area si elencano alcuni interventi, che interessano direttamente o indirettamente il quadro strategico del PI sui Beni culturali, già finanziati o afferenti ad altri PI già previsti dal POR ed in via di definizione, e con i quali è necessaria una stretta interconnessione:

- Recupero e valorizzazione del lago di Miseno : Recupero ambientale del lago (SIC Natura 2000) e delle aree circostanti; sentieri pedonali; pista ciclabile; attrezzature ricettive, sportive e per il tempo libero. POR misura 1.8. a.c.; 1.9.a.b.c.; Finanza di progetto; Fondi comunali;

- Parco del Promontorio di Miseno: recupero ambientale e valorizzazione del sito i (SIC Natura 2000) - recupero dei vecchi sentieri e nuovi sentieri. POR misura 1.8; misura 1.9. - risorse private.

Il recente studio della Provincia di Napoli, redatto in occasione del Programma Terra- Posidonia, individua nell’antilago di Miseno uno degli approdi dell’area flegrea strettamente interconnesso con il sistema dei Beni Culturali e capace di innescare importanti sinergie.

- Approdo turistico di Miseno Riorganizzazione degli approdi; Realizzazione di una nuova scogliera; restauro delle antiche pile romane. Finanza di progetto; POR misura 4.6.

Monte di Procida, località Cappella: la necropoli e il recupero del Centri storici

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L’AdPQ ha programmato un intervento teso al restauro dei resti archeologici dell’antica necropoli. Più complessivamente il Progetto Integrato sui Beni Culturali Flegrei, dovrà perseguire il recupero e la valorizzazione dei nuclei storici di Cappella e di Monte di Procida attivando dei Programmi Integrati di Riqualificazione (L.R. n.3/96). La valorizzazione del paesaggio flegreo può essere attuata attraverso il restauro e la valorizzazione di alcuni punti belvedere di straordinario valore presenti nel territorio di Monte di Procida. Intervento già programmato nell’AdPQ sui Beni culturali:

- Completamento dello scavo, restauro e valorizzazione dell’antica necropoli di Cappella in Monte di Procida

Altri interventi da attivare in sede di formazione del PI sui Beni culturali e/o con il P.I. Rete Ecologica:

- Programma integrato di riqualificazione del centro storico di Monte di Procida; L.R. n. 3/96, Finanza di progetto; Fondi comunali; POR misura 2.1; 1.9.

- Programma integrato di riqualificazione del centro storico di Cappella ( Monte di Procida e Bacoli): L.R. n. 3/96, Finanza di progetto; Fondi comunali; POR misura

2.1; 1.9. - Passeggiata storico-paesistics sui laghi e le isole flegree, nel contesto del parco naturale della fascia costiera, con difesa e consolidamento dei costoni tufacei: POR misura 2.1; 1.9.; 1.5°. - Passeggiata lungo la marina di Torrefumo : POR misura 2.1;1.9;1.5.

Altri interventi che interessano in vario modo il quadro strategico del PI Beni Culturali, afferenti ad altri PI:

- Porto turistico di Acqua Morta e collegamento con Monte di Procida: POR misura 4.6.; Finanza di progetto.

Il lago del Fusaro: la Casina vanvitelliana, il complesso borbonico e la Silva Gallinaria Le aree del lago Fusaro, recentemente acquisite dal Comune di Bacoli, e le contigue aree demaniali regionali e statali, rendono questo territorio, ricco di monumenti non ancora valorizzati, un possibile grande polo di attrazione e di sviluppo culturale ed ambientale a scala regionale. L’AdPQ sui Beni Culturali della Campania ha previsto una prima serie di interventi di restauro e di valorizzazione dell’importante patrimonio:

- Recupero e valorizzazione del complesso borbonico del Fusaro e del paesaggio circostante: restauro della casina del Fusaro; restauro della villa dell’Ostrichina; restauro della fonte termale in strutture archeologiche denominate “Grotta dell’acqua”; restauro paesaggistico e naturalistico del canneto, della antica lecceta e della passeggiata circumlacuale. POR misura 2.1.

L’intervento integrativo da attivare nel PI Beni Culturali, (e/o in altri PI), riguarda le azioni di recupero ambientale e di valorizzazione più complessiva del lago e delle aree circostanti attraverso:

- a) la valorizzazione in chiave produttiva del lago, luogo di produzione sin dall’antichità di ostriche, di mitili e di itticultura in genere;

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- b) la realizzazione di attività ricettive, restaurando e recuperando importanti strutture dismesse di proprietà pubblica ( Edifici del Parco di quarantena, Caserme, ecc);

- c) il completamento e la riorganizzazione delle infrastrutture di mobilità ferroviaria e carrabile (arretramento della stazione di Torregaveta e creazione della nuova Piazza a mare; miglioramento del collegamento carrabile lungo via Gavitello; recupero della stazione della Circumflegrea “porta” di informazione telematica alle aree naturalistiche.

Va sottolineato che il ventilato raddoppio dei binari della Circumflegrea risulta insostenibile ed incoerente rispetto al quadro di sviluppo turistico, di valenza culturale, naturalistica, e paesistica, fin qui descritto. Si elencano gli interventi eventualmente attivabili in occasione della stesura del PI Beni culturali:

- Attrezzature per l'accoglienza turistica in immobili dismessi di proprietà pubblica: Finanza di Progetto ; POR misura 2.2.

- Sviluppo e valorizzazione sostenibile della mitilicultura e della itticultura nel lago del Fusaro POR misura 4.

- Recupero e valorizzazione degli immobili dismessi del demanio della Stato a fini ricettivi, artigianali e/o di accoglienza al turista: ex Caserma della Polizia di Stato; ex caserma Guardia di finanza, ecc. Finanza di progetto; POR misura 2.2.

- Realizzazione, recupero e valorizzazione di attrezzature turistiche, ricreative e sportive; Finanza di progetto; fondi comunali.

Si elencano altri programmi, riguardanti l’ambito, che si ritengono strettamente collegati al PI Beni culturali:

- Arretramento dei binari della ferrovia Cumana / Parcheggi intermodali POR misura

6.1; Finanza di Progetto. - Programma integrato di riqualificazione di Torregaveta ( Bacoli - Monte di

Procida) L.R. n. 3/96, Finanza di progetto; Fondi comunali; POR misura 2.1; misura 1.9.

Si riporta un intervento, afferente al PI Rete ecologica, ritenuto indispensabile e strettamente connesso con il PI Beni Culturali

- Recupero ambientale complessivo e del sistema delle acque del lago: POR misura 1.2.; misura 1.3.; misura 1.8.c; misura 1.9;

Il promontorio di Cuma: il parco archeologico Il Promontorio di Cuma è il baricentro "sacro" di un sistema archeologico – naturalistico - paesistico, ancora prevalentemente conservato, che va dal tufo giallo di Torregaveta alla antica Liternum sul lago Patria. Come già accennato, la linea circumflegrea, la fruizione naturalistica della antica lecceta, dei canneti e della fascia dunale e retrodunale delle aree di proprietà pubblica dell’ex ONC, e, verso il lago di Averno, il completamento del restauro della grotta di Cocceio, possono creare le condizioni per una visitabilità alternativa ed ecocompatibile dell’area. Gli importanti interventi, programmati nell’AdPQ per Cuma, rendono indispensabile lo studio e l’attuazione, in chiave sperimentale, di un Piano per la riqualificazione del

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paesaggio di Licola. Un vero e proprio Piano di recupero dell’insediamento abusivo che preveda per un verso la demolizione degli esempi più deturpanti e d’altro canto, un sistema di interventi finalizzati all’attenuazione - annullamento degli effetti sul paesaggio , da realizzarsi con i fondi derivanti dalle oblazioni del “condono edilizio” e dai fondi provenienti dal risarcimento del “danno ambientale” procurato . Gli interventi già programmati con l’AdPQ Beni culturali riguardano:

- Il Parco archeologico di Cuma ed in particolare l’ area urbana antica : recupero, riqualificazione, conservazione, valorizzazione, centro accoglienza; infrastrutture;

- Lo scavo ed il recupero della murazione monumentale del lato nord; il recupero ambientale e paesaggistico delle aree limitrofe; la realizzazione di percorsi extramurali verso il mare e verso l’ingresso della grotta di Cocceio

Gli altri interventi integrabili e/o strettamente collegati con il P.I. Beni culturali, riguardano:

- L’ “Archeotreno” ovvero: il recupero e la riapertura della stazione di Cuma della Circumflegrea e la realizzazione di un centro di accoglienza multimediale con nuovo ingresso agli scavi “dal mare”. POR misura 6.1. ; misura 2.2. ;

- La valorizzazione dell’oasi naturalistica “ terra – mare” : Recupero ambientale della duna sabbiosa, della fascia retrodunale e della antica lecceta. Realizzazione di un centro di studi e di monitoraggio ambientale. POR misura 1.1;.misura 1.3.; misura1.5.; misura 1.8.c; misura 1.9.;

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Lago d’Averno : il Parco Archeologico, la Grotta di Cocceio, il Tempio di Apollo, la “grotta della Sibilla” ed il sistema naturalistico

Il lago d’Averno si configura come uno dei più importanti (e dei meno antropizzati) poli naturalistico/archeologici dell'area ed acquista particolari potenzialità nell'ottica del ripristino degli antichi collegamenti, con Cuma e (probabilmente) con l'anfiteatro di Cuma, attraverso un ramo della grotta di Cocceio recentemente scoperto. L’AdPQ ha già programmato alcune iniziative importanti:

- Valorizzazione del Lago d’Averno: Completamento intervento di restauro del tempio di Apollo, allagamento e visitabilità dal lago; sistemazione delle aree esterne.

- Recupero Grotta di Cocceio: restauro del percorso pedonale archeologico di raccordo tra Cuma ed il lago di Averno. Scavo e restauro del ramo di collegamento con l'anfiteatro di Cuma.

Il Progetto Integrato verificherà l’integrabilità dei precedenti interventi (o curerà l’interdipendenza con il PI Rete ecologica) con le seguenti azioni :

- Recupero e valorizzazione della cosiddetta “grotta della Sibilla” percorso pedonale archeologico scavato nel tufo di raccordo tra il lago d'Averno e il lago di Lucrino. Finanza di progetto; POR misura 2.2.; misura 2.1.

- Sistema di sentieri di raccordo con il sistema paesaggistico – ambientale di Monte Nuovo POR misura 1.9.

Quarto: il Parco archeologico L'intervento proposto nel PI Beni culturali, già inserito nell’AdPQ, prevede la realizzazione del Parco archeologico dell'antica Quarto. L'area archeologica costituirà la “memoria” della nascita della città di Quarto e rappresenterà l’appartenenza al sistema territoriale dei Campi Flegrei. Il Parco archeologico è in posizione strategica rispetto alle principali infrastrutture di collegamento territoriali carrabili e ferrate che lo inseriscono, con coerenza, nel circuito più complessivo di visita. Il parco, già previsto dal PRG vigente, è inserito all’interno di una più vasta area interessata da un Programma di Recupero Urbano (PRU), del quale costituirà nucleo fondativo. In fase di predisposizione del Protocollo d’intesa sarà valutata la possibilità di ampliare il parco archeologico di Quarto con altre aree oggetto di recenti ritrovamenti. L’intervento già programmato nell’ AdPQ riguarda:

- Il Parco archeologico: valorizzazione archeologico/ambientale delle aree. Punto accoglienza. Percorsi di connessione con il sistema generale.

Un altro intervento che interessa il quadro generale strategico del PI Beni Culturali, riguarda la realizzazione del:

- Nodo di interscambio intermodale tra linea Circumflegrea e Metropolitana regionale POR misura 6.1; Finanza di progetto.

che consentirebbe, la fruibilità del sistema archeologico-paesistico-naturalistico flegreo attraverso l’anello ferroviario della “metropolitana flegrea”.

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Azioni di recupero e ristrutturazione urbana e territoriale. Gli interventi programmati nell’ambito dell’AdPQ sui beni archeologici e architettonici flegrei, richiedono, come già prospettato, un importante convergenza dei programmi regionali e comunali che dovranno tendere al recupero ed alla più estesa riqualificazione dei centri urbani strettamente connessi, paesisticamente e funzionalmente, con le aree monumentali ed archeologiche. In tale direzione il Protocollo d’Intesa tra gli Enti del tavolo di Concertazione, dovrà contenere precisi impegni programmatici di Regione, Provincia e dei Comuni per orientare e considerare prioritari, nelle rispettive programmazioni, per gli ambiti di intervento identificati, la formazione e l’attuazione di Programmi integrati per la riqualificazione architettonica, urbanistica ed ambientale ( legge regionale n.3/96), Allo stesso modo le Amministrazioni comunali dovranno inserire nei Programmi triennali delle opere pubbliche, gli interventi necessari alla qualificazione complessiva degli ambiti . Gli interventi, se congruenti con le misure del POR attivate, potranno anche costituire “interventi sponda” eventualmente rendicontabili nel POR Campania, al fine del riconoscimento di premialità alla Regione e per attivare nuove risorse. Una particolare attenzione dovrà essere attribuita alla difesa ed al recupero del paesaggio urbano e territoriale, determinante per rendere il territorio adeguato alla visitabilità del turismo colto, nazionale ed internazionale. A tal proposito dovranno essere contratti precisi impegni per attivare prioritariamente interventi di eliminazione dei detrattori ambientali ( cartellonistica invasiva, insegne luminose giganti, piloni fuori uso, recinzioni inadeguate ecc.) con particolare riferimento agli ambiti prioritari di intervento individuati ed ai percorsi di collegamento. Una particolare attenzione dovrà essere assegnata alla fruibilità pedonale e per i soggetti disabili ed alla manutenzione urbana del territorio comunale, in particolare negli ambiti di interesse turistico-culturale che costituiranno la principale risorsa economica e di lavoro del territorio. Il Progetto Integrato sui Beni Culturali Flegrei e lo sviluppo di microfiliere imprenditoriali legate alla valorizzazione e gestione del sistema dei beni culturali La strutturazione di un itinerario per i beni culturali Flegrei consente di “creare le condizioni favorevoli all’innesco di processi di sviluppo locale, promovendo lo sviluppo di iniziative imprenditoriali collegate alla valorizzazione del bene culturale nei settori dell’artigianato, del turismo, dei servizi e del restauro”. Inoltre si crea le condizioni per attrarre capitali privati nel ciclo del recupero e della gestione dei beni culturali anche promovendo la finanza di progetto. In particolare la misura 2.2. prevede l’erogazione, nell’ambito di progetti integrati, di aiuti alle piccole imprese collegate alla valorizzazione e gestione del sistema dei beni culturali, per la creazione di nuove attività e per la riqualificazione e/o l’ampliamento di attività in essere nei settori: dell’artigianato tradizionale; del restauro ( manufatti, mobili, quadri, libri, strumenti ); della piccola ricettività turistica; del recupero del patrimonio culturale a fini turistici; dei servizi turistici; dei servizi di accoglienza,

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assistenza, accompagnamento; dei servizi connessi alla gestione del patrimonio storico culturale; dei servizi per la comunicazione e l’informazione, compresi i servizi a rete; dei servizi di ristoro, ecc La misura 2.2 si attua attraverso Progetti integrati e le procedure di attuazione saranno specificate in sede di approvazione del PI e inserite nel Complemento di Programmazione nell’apposita scheda di sintesi. (Nelle more per l’attuazione si fa riferimento normativo, in linea generale, alle procedure previste nel D.Lgs. 123/98). L’avvio dei bandi sarà preceduta da un adeguata informazione preliminare, dalla promozione e animazione del territorio (sportelli) e in rete, con specifiche attività indirizzate ai target prioritari ovvero giovani, donne impresa sociale, ecc Saranno inoltre organizzate sessioni di partenariato per la definizione delle procedure e dei criteri di selezione. La realizzazione di adeguate strutture ricettive è fondamentale per lo sviluppo in chiave turistico - culturale del sistema locale flegreo e strettamente collegato alla valorizzazione dei Beni Culturali che può avvenire solo in un quadro di sviluppo economico locale compatibile. Particolare attenzione deve essere perciò assegnata al sistema di infrastrutture di ospitalità e ricettive di vario grado ( alberghi, terme, pensioni, agriturismo, bad end breakfast, campeggi), oggi assolutamente inadeguata, ma che si ritiene matura per un salto di qualità, tenendo anche conto dei migliori progetti d’impresa presentati nel prebando del Patto Territoriale flegreo e dagli esiti annunciati del successivo bando. A tal proposito si ritiene fondamentale che, in sede di formazione del PI, si individuino le più strette sinergie con la misura 4.5. Sostegno allo sviluppo ed alla riqualificazione dei sistemi turistici locali e alla realizzazione di itinerari turistici, con la misura 4.6. Infrastrutture e strutture complementari allo sviluppo dei sistemi turistici locali e degli itinerari turistici e con la misura 4.7. Promozione e marketing turistico. La indispensabile realizzazione e la gestione di tali strutture sarà attuata prevalentemente con risorse private. Le strutture ricettive si localizzeranno nel territorio lì dove consentito dagli strumenti urbanistici vigenti o, puntualmente, laddove se ne presenteranno le migliori condizioni, in presenza di contenitori pubblici o privati dismessi e disponibili e previo approvazione delle eventuali varianti da parte degli Enti competenti, con interventi tesi prevalentemente e principalmente al recupero e alla valorizzazione del patrimonio architettonico esistente. Al fine della allocazione adeguata delle iniziative della misura 2.2. si dovrà inoltre puntare anche a strutturare aree attrezzate (PIP artigianali) per lo sviluppo delle piccole - medie imprese artigianali e dei servizi e per la delocalizzazione delle attività tuttora esistenti ma situate in aree pregiate dal punto di vista archeologico e paesistico e in luoghi inadeguati e non attrezzati. Stretta interrelazione con la Rete ecologica Anche gli interventi sulle aree naturali e della rete ecologica, afferenti all'Asse I, entrano in stretta relazione con il PIT beni culturali, sia per quanto riguarda le aree protette del Parco regionale dei Campi Flegrei che per le aree della più ampia rete

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ecologica flegrea . Per queste aree il POR dovrà prevedere la salvaguardia delle aree rurali conservate, il sostegno alla agricoltura biologica e dell'agriturismo ed il recupero e l'integrazione dei sentieri per la fruizione naturalistica e paesaggistica. E' evidente che tali azioni costituiscono i principali elementi di caratterizzazione del paesaggio flegreo e si relazionano strettamente con la fruibilità e la valorizzazione anche paesaggistica degli insediamenti archeologici e dei grandi monumenti flegrei. Misura 2.3 Nella gestione del POR, la misura 2.3 interviene utilizzando la formazione come strumento di ampliamento della gamma di opportunità per la creazione di impresa mediante l’offerta di concrete occasioni di sperimentazione e di verifica di opportunità lavorative a soggetti nuovi e in settori emergenti quali quelli della valorizzazione e tutela del patrimonio culturale. In tale contesto, si ritiene strategico l’intervento teso alla valorizzazione, al risanamento, alla manutenzione ed alla gestione del capitale storico, architettonico e culturale della zona flegrea anche al fine di riqualificare e sviluppare le conoscenze e le competenze dei soggetti addetti alla promozione, alla cura ed alla salvaguardia dei beni culturali. Il problema specifico che dovrà ispirare l’offerta formativa in questione è dunque, quello di consolidare una rinnovata attenzione al nostro patrimonio artistico- culturale. E’ possibile oltre che necessario, recuperare, tutelare, conservare un bene culturale, qualsiasi esso sia, preservandone la sua funzionalità e valorizzandone l’estetica, attraverso interventi rispettosi non solo dell’ambiente, ma anche delle tradizioni culturali, sviluppando nuove professionalità e nuovi posti di lavoro. L’intervento formativo perciò, per essere funzionale al completamento del progetto di recupero della zona flegrea e fungere da motore di sviluppo economico, necessita di un’azione trasversale, che intervenga sull’intera l’ampia gamma di attori coinvolti nel programma didattico. Al fine di riuscire con successo nella riqualificazione e qualificazione degli addetti alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, deve essere previsto il coinvolgimento di diverse fasce di utenza che vanno da profili poco specializzati (manutenzione dei beni culturali, restauro di siti ed immobili ecc.) a profili di management volti al controllo, alla gestione di iniziative e gruppi di lavoro e alla promozione dei beni culturali (marketing, creazione e gestione di siti web dedicati all’informazione sul patrimonio culturale, gestione ed amministrazione di immobili tutelati ecc.). Si propone la realizzazione di un progetto per la formazione di giovani nel campo del restauro, della manutenzione, della gestione, della promozione e valorizzazione di beni culturali sulla base dell’individuazione di beni rientranti nel patrimonio pubblico di Stato, Regione, Provincia e Comuni, sui quali individuare e realizzare progetti mirati alla realizzazione di interventi di restauro e di recupero e di sviluppo di attività nell’ambito di attività formative. L’idea di base da verificare in fase di formazione del PI, è quella di allestire diversi cantieri - scuola finalizzati alla creazione di neo-imprese giovanili nel campo del restauro, manutenzione e gestione del patrimonio culturale, attraverso un programma di formazione realizzato nel corso delle attività di restauro e recupero previste dalle misure 2.1 e 2.2. del POR.

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Si ritiene fondamentale, al fine del migliore radicamento del processo di riconversione della struttura socio - economica e culturale del territorio flegreo, l’attivazione della azione 2.3 e) Informazione e sensibilizzazione degli operatori economici e dei cittadini in merito alle iniziative specifiche a titolarità regionale. La misura si propone di attivare interventi finalizzati alla divulgazione delle iniziative realizzate nel PI attraverso azioni di sensibilizzazione, informazione e pubblicità, ed attraverso l’organizzazione di mostre, forum e convegni, puntando alla sensibilizzazione ed alla crescita della consapevolezza della popolazione flegrea nel merito delle tematiche della tutela e della valorizzazione dei beni culturali presenti sul territorio. Raccordo con le aree esterne Il Documento di orientamento Strategico del PIT dei Campi Flegrei deve inoltre individuare i necessari raccordi con le azioni di valorizzazione dei giacimenti archeologici ed ambientali di: a)Licola - Lago Patria - Liternum b)Parco archeologico di Posillipo ( Pausilypon, Grotta di Cocceio, Crypta Neapolitana, Tomba di Virgilio) che costituiscono le storiche porte di accesso alle città flegree. Raccordo con le problematiche di Protezione Civile Il progetto Integrato dovrà essere redatto in stretto collegamento con le esigenze e le strategie di protezione civile, con particolare riferimento alle questioni specifiche della pianificazione delle aree a rischio bradisismico e con i Piani di evacuazione in fase di progettazione. Parco letterario Il P.I. dovrà verificare le possibili relazioni con il progetto di Parco Letterario già avanzato dai comuni Flegrei e che, in linea di principio, si ritiene coerente con l’Idea forza del presente PI Qualità della progettazione Al fine del perseguimento del massimo livello qualitativo e dell'efficacia reale degli interventi di riqualificare le parti urbane ed il paesaggio, con particolare riferimento al sistema degli interventi pubblici su aree e/o edifici pubblici, si procederà avvalendosi dello strumento del concorso di progettazione che sarà organizzato, ad una o più riprese, per aree omogenee e problematiche omogenee secondo le tipologie e le modalità previste dal Regolamento per la progettazione delle opere pubbliche recentemente approvato. La stesura del/i bandi di progettazione sarà preparata sulla base di master card e di puntuali analisi propedeutiche di natura tecnico- finanziaria e gestionale, approvate dal tavolo di concertazione . Particolare attenzione dovrà essere adottata per la costruzione dei bandi e della valutazione dei progetti prevedendo tempi certi, ristretti e congruenti con il cronoprogramma complessivo del PI predisposizione.

La problematica urbanistica L’area Flegrea registra una particolare situazione riguardante la strumentazione urbanistica e di tutela paesistica e naturalistica, con forti incertezze e sovrapposizioni

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normative e di competenza amministrativa, in un quadro di rapida evoluzione delle norme urbanistiche nazionali e regionali. In particolare il territorio flegreo (con l’eccezione del comune di Quarto solo parzialmente coinvolto dalla problematica) è interessato da un notevole numero di piani di area vasta: il PTP, il Piano del Parco regionale ( di prossima formazione ), il Piano di Bacino, il Piano dei litorale costiero del golfo di Napoli, il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Napoli; il Piano Urbanistico Territoriale ( PUT) Regionale. Inoltre nell’area sono in corso di attivazione le procedure di valutazione della progettualità del Patto Territoriale dei Campi Flegrei ( circa 120 progetti imprenditoriali ), e del Patto per la pesca e per la Piscicoltura del golfo di Napoli. Inoltre i comuni flegrei hanno una pianificazione urbanistica datata o inesistente ad eccezione del comune di Quarto che ha un Piano Regolatore approvato nel 1995; i comuni di Bacoli e Monte di Procida hanno strumenti urbanistici approvati negli anni ‘70 e con i vincoli scaduti; il comune di Pozzuoli ha il PRG adottato e trasmesso alla Provincia per l'approvazione. Prendendo atto di tale quadro complesso le Amministrazioni Pubbliche si impegnano ad approvare nell'ambito dell’ Accordo di Programma previsto dalle procedure del POR i progetti ritenuti idonei, anche eventualmente in variante agli strumenti urbanistici vigenti. I progetti dovranno comunque essere congruenti con le finalità e con gli obiettivi dei Piani territoriali vigenti o in itinere. In casi particolari, adeguatamente motivati e documentati, ai fini del perseguimento dell’interesse pubblico, degli obbiettivi del POR e del Progetto Integrato Campi Flegrei, potranno essere approvati progetti in variante al Piano Paesistico, fatta salva l’approvazione delle Amministrazioni competenti. In tal caso la/e varianti al PTP dovranno essere ratificate dal Consiglio Regionale.