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Anno VII Numero 1261 Lunedì 08 Gennaio 2018 S. Giuliano AVVISO Ordine 1. Progetto “Un farmaco per tutti” e “Una Visita per tutti” 2. Vigilanza degli ordini sul corretto esercizio della professione Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Tumore al polmone, con l’immunoterapia migliora la prognosi 4. Come funziona l’effetto placebo: è la mente che determina il benessere Prevenzione e Salute 5. “Dopo le feste, acqua, tisane e zuppe efficaci per detox”, vero o falso? 6. ICTUS, quali sono i primi sintomi e cosa fare in caso di attacco Meteo Napoli Lunedì 08 Gennaio Nuvoloso Minima: 12° C Massima: 17 °C Umidità: Mattina = 50% Pomeriggio = 49% Dopo le feste, ACQUA, TISANE e ZUPPE Efficaci per DETOX”, Vero o Falso? Finite le feste, è tempo di depurarsi dalle tossine accumulate con i grandi pranzi e cenoni. Molti però credono che, per depurarsi, sia sufficiente bere acqua e tisane. Vero o falso? Risponde la dottoressa Manuela Pastore , dietista dell’ospedale Humanitas Vero. Bere molto, e non solo acqua, permette all’organismo di depurarsi ed eliminare le scorie dice la dottoressa. Dopo le feste è importante bere molti liquidi, prediligendo l’acqua ma anche centrifugati di verdura, tisane e tè verde, evitando totalmente alcolici, bevande gassate e quelle zuccherate, e limitando il numero di caffè. Dal momento che, come ricorda il ministero della Salute, l’acqua è indispensabile per tutti i processi fisiologici e le reazioni biochimiche del nostro organismo, come la digestione, l’assorbimento, trasporto e impiego dei nutrienti e l’eliminazione dei prodotti di scarto dei processi biologici, è raccomandato bere acqua ma anche assumere alimenti ricchi di acqua. Pertanto, meglio preferire la colazione a base di frutta, snack a base di ortaggi freschi e ricchi di acqua, e zuppe che aiutano a mantenere una buona idratazione. Tra i vegetali, non farsi mancare quelli a foglia verde come cavoli, spinaci e broccoli, ricchi di enzimi che aiutano a smaltire le tossine e a depurarsi; carciofi e finocchi che hanno azione diuretica e detox, oltre ad aiutano a drenare.” (Salute, Humanitas) SITO WEB ISTITUZIONALE : www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: [email protected] ; [email protected] SOCIAL Seguici su Facebook Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli iBook Farmaday Proverbio di oggi……… Chello ca nun se pava, nun se stima. Spesso non si apprezza ciò che non è costato soldi e fatica.

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Anno VII – Numero 1261 Lunedì 08 Gennaio 2018 – S. Giuliano

AVVISO Ordine

1. Progetto “Un farmaco per

tutti” e “Una Visita per tutti” 2. Vigilanza degli ordini sul

corretto esercizio della

professione

Notizie in Rilievo

Scienza e Salute 3. Tumore al polmone, con

l’immunoterapia migliora la

prognosi

4. Come funziona l’effetto

placebo: è la mente che

determina il benessere

Prevenzione e Salute

5. “Dopo le feste, acqua,

tisane e zuppe efficaci per

detox”, vero o falso?

6. ICTUS, quali sono i primi

sintomi e cosa fare in caso di

attacco

Meteo Napoli

Lunedì 08 Gennaio

Nuvoloso Minima: 12° C Massima: 17 °C Umidità: Mattina = 50% Pomeriggio = 49%

Dopo le feste, ACQUA, TISANE e ZUPPE Efficaci per DETOX”, Vero o Falso?

Finite le feste, è tempo di depurarsi dalle tossine accumulate con i grandi pranzi e cenoni. Molti però credono che, per depurarsi, sia sufficiente bere acqua e tisane. Vero o falso? Risponde la dottoressa Manuela Pastore, dietista dell’ospedale Humanitas “Vero. Bere molto, e non solo acqua, permette all’organismo di depurarsi ed eliminare le scorie – dice la dottoressa. Dopo le feste è importante bere molti liquidi, prediligendo l’acqua ma anche centrifugati di verdura, tisane e tè verde, evitando totalmente alcolici, bevande gassate e quelle zuccherate, e limitando il numero di caffè. Dal momento che, come ricorda il ministero della Salute, l’acqua è indispensabile per tutti i processi fisiologici e le reazioni biochimiche del nostro organismo, come la digestione, l’assorbimento, trasporto e impiego dei nutrienti e l’eliminazione dei prodotti di scarto dei processi biologici, è raccomandato bere acqua ma anche assumere alimenti ricchi di acqua. Pertanto, meglio preferire la colazione a base di frutta, snack a base di ortaggi freschi e ricchi di acqua, e zuppe che aiutano a mantenere una buona idratazione. Tra i vegetali, non farsi mancare quelli a foglia verde come cavoli, spinaci e broccoli, ricchi di enzimi che aiutano a smaltire le tossine e a depurarsi; carciofi e finocchi che hanno azione diuretica e detox, oltre ad aiutano a drenare.” (Salute, Humanitas)

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Proverbio di oggi……… Chello ca nun se pava, nun se stima.

Spesso non si apprezza ciò che non è costato soldi e fatica.

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PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1261

SCIENZA E SALUTE ICTUS, QUALI SONO i PRIMI SINTOMI e COSA FARE in CASO

di ATTACCO

Il 29 ottobre si celebra la Giornata mondiale dell’ictus, che colpisce oltre 15 milioni di persone all’anno nel mondo, provocando 6,7 milioni di decessi, e rappresenta il 12% di tutte le cause di morte a livello globale. Ma nel 90% dei casi è prevenibile. Le tre ore che seguono i primissimi sintomi dell’ictus sono cruciali: ma secondo una ricerca americana molte persone giovani rischiano di dare poco peso ai primi sintomi. Ecco come essere più preparati

Che cos’è l’ictus

L’ictus è un danno cerebrale che si verifica quando l’afflusso di sangue al cervello si interrompe all’improvviso per l’ostruzione di un’arteria (ictus ischemico) o, più raramente, per la sua rottura (ictus emorragico). Senza un intervento immediato (nelle primissime ore dall’attacco) che riporti ossigeno alla parte colpita, i neuroni iniziano a morire: questo può comportare una grave disabilità e addirittura la morte.

Ictus Ischemico

È la forma di ictus più comune. È provocato da un trombo o un embolo che ostruisce un’arteria del cervello. Questo trombo può formarsi direttamente in quel vaso oppure può arrivarci da altri distretti del corpo attraverso il circolo sanguigno.

Ictus Emorragico

È la forma di ictus più rara ma più pericolosa. Viene scatenato dalla rottura della parete di un’arteria del cervello, che provoca una emorragia cerebrale difficile da bloccare.

Mini-ictus-tia

L’attacco ischemico transitorio (TIA) è un calo temporaneo nell’afflusso di sangue al cervello, sufficiente a determinare qualche sintomo che regredisce nel giro di 24 ore. È un importante campanello d’allarme per un ictus più importante.

I Sintomi

I Fattori di Rischio

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La Prevenzione

Le Cure

In caso di ictus, è molto importante che il malato venga assistito in un reparto specializzato, la cosiddetta «stroke unit»: questo permette di ridurre sia la mortalità sia esiti di grave disabilità. In caso di ictus ischemico, il trattamento di emergenza prevede il ricorso a farmaci trombolitici (o fibrinolitici) che permettono la dissoluzione dell’occlusione arteriosa e il ripristino dell’afflusso di sangue. Il trattamento dell’ictus emorragico è invece più complesso: si punta a controllare la pressione arteriosa, l’emorragia e l’ematoma cerebrale.

La Riabilitazione

Le conseguenze dell’ictus dipendono dalla parte del cervello che viene danneggiata: si possono avere problemi di movimento, per una paralisi degli arti di un lato del corpo, difficoltà di linguaggio o di ragionamento. La riabilitazione aiuta il recupero funzionale. Per il recupero del movimento, della sensibilità e delle funzioni cognitive, entrano in azione fisioterapista e fisiatra. La riabilitazione dei problemi di comunicazione e di deglutizione è compito del logopedista.

I numeri della patologia

Le cifre della prevenzione

(Salute, Corriere)

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SCIENZA E SALUTE TUMORE AL POLMONE, CON L’IMMUNOTERAPIA

MIGLIORA LA PROGNOSI

L’immunoterapia è una delle nuove frontiere nella lotta contro i tumori. Per alcune neoplasie l’utilizzo di farmaci immunoterapici si è già dimostrato efficace entrando nella pratica clinica. È il caso, ad es., del tumore al polmone. All’ultimo congresso annuale dell’American Association for Cancer Researh è stato presentato uno studio che ribadisce il potenziale del Nivolumab, una di queste nuove molecole, in grado di incrementare la sopravvivenza per alcuni pazienti con tumore al polmone.

LO STUDIO Nello studio sono stati seguiti 129 pazienti per un tempo non inferiore a 58 mesi. Gli scienziati, provenienti da diversi centri di ricerca, hanno infine indicato nel tumore polmonare non a piccole cellule un tasso di sopravvivenza a 5 anni del 16% e del 15% rispettivamente per l’istotipo squamoso o non squamoso. Il tasso di sopravvivenza si è dimostrato nettamente maggiore rispetto a quello riferito a una popolazione equivalente di pazienti affetti dalla stessa neoplasia allo stesso stadio trattati con un trattamento standard, ovvero di circa il 4%.

LA NEOPLASIA Il tumore al polmone è la neoplasia più diagnosticata in Italia dopo quelle al colon-retto e al seno ed è il primo in termini di mortalità. Nel 2017 sono attese in Italia oltre 41.800 nuove diagnosi di questa malattia oncologica. «Per anni – spiega il dottor Alloisio – la chemioterapia standard ha dato sul polmone risultati abbastanza deludenti in termini di sopravvivenza. L’immunoterapia oggi prevede l’utilizzo di due farmaci principalmente: il Pembrolizumab e il Nivolumab. Entrambi i farmaci sembra diano un vantaggio notevole in termini di sopravvivenza». «Il tumore del polmone, purtroppo, viene diagnosticato ancora oggi troppo spesso a uno stadio avanzato, quando cioè i trattamenti considerati radicali come la chirurgia o, in alcuni casi e con qualche limite in più, la radioterapia sono ormai impraticabili. La presenza di farmaci che possano garantire non solo un aumento dell’aspettativa di vita, ma anche del mantenimento di una buona qualità di vita costituiscono un ottimo traguardo».

IMMUNITÀ E TUMORI Il Nivolumab è un farmaco immunoterapico che agisce stimolando il sistema immunitario del paziente contro le cellule tumorali. Il melanoma è stato il primo tumore su cui questo farmaco ha dato risultati significativi. «L’ingresso dei primi immunoterapici nella terapia del tumore del polmone rappresenta probabilmente la realizzazione di un nuovo modo di vedere e trattare il tumore del polmone inteso sempre di più come malattia a forte base immunologica», ricorda lo specialista. «Il Nivolumab e il Pembrolizumab sono i primi farmaci entrati nel mercato che hanno finalmente modificato la prognosi drammatica del tumore agli stadi avanzati, migliorandola nettamente. Seppure la ricerca debba, continuare a lavorare sulla diagnosi precoce del tumore, in quanto il trattamento del tumore del polmone ai primi stadi è oggi l’unica garanzia di guarigione, nei laboratori oggi si stanno cercando nuovi bersagli molecolari e diversi checkpoint immunologici che possano essere utilizzati come bersaglio da nuove molecole farmacologiche per poter trattare in modo più sistematico tutti i tumori polmonari agli stadi avanzati». (Salute, Humanitas)

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PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1261

PREVENZIONE E SALUTE COME FUNZIONA L’EFFETTO PLACEBO:

è la MENTE che DETERMINA il BENESSERE

Gli studi sul placebo vanno inseriti nel discorso più ampio relativo agli studi sul dolore.

Il dolore, come evidenzia questo articolo, è una sensazione soggettiva, costruita dalla mente di chi lo prova, e non è una somma delle informazioni mediate solamente dal sistema nervoso: ci sono elementi contestuali e relazionali che inquinano la mera sensazione fisiologica.

Cosa significa questo?

E’ stato dimostrato, che un ambiente di cura adeguato, e una buona relazione con il curante, intervengono a potenziare gli effetti della cura farmacologica.

Viene data una spiegazione doppia rispetto a come funziona l’effetto placebo in relazione al dolore. La prima ragione è connessa al meccanismo di apprendimento classico: dato che abbiamo imparato che un determinato farmaco funziona e ci fa stare meglio, assumere il placebo di quel farmaco conduce al rilascio delle stesse sostanze analgesiche che il cervello avrebbe rilasciato in concomitanza dell’assunzione del farmaco «attivo». In questo modo, la sensazione di dolore cala senza un intervento diretto del farmaco, ma solo grazie a ciò che noi presupponiamo ci gioverà, e questo perché il nostro cervello ricorda un effetto benefico «antico». Un esempio di condizionamento classico è l’aumento della salivazione prima di un pasto di cui ricordiamo le particolari proprietà (il nostro cervello anticipa il piacere prodotto dal pasto, innescando il riflesso della salivazione prima che il pasto sia effettivamente consumato). Questo meccanismo è definito «inconscio», nel senso che avviene al di sotto del ragionamento cosciente. La seconda spiegazione riguarda le aspettative che il paziente fa a proposito di una determinata cura (questo ha portato Fabrizio Benedetti, professore ordinario di neurofisiologia e fisiologia umana all’Università di Torino, considerato uno dei maggiori esperti di effetto placebo al mondo, a parlare di effetto placebo non solo a proposito della medicina classica, ma anche a riguardo dei percorsi di psicoterapia). Questo è un meccanismo definito «conscio»: osservare un buon arredamento nello studio di un medico o di un terapeuta, un’attrezzatura rassicurante, intrattenere un buon rapporto con il curante, aumentano l’efficacia della cura stessa. Sono fattori «contestuali» che tuttavia hanno un grande peso nella riuscita della cura: si presume che fino a poche centinaia di anni fa la maggior parte delle terapie fossero interamente costruite sul «contesto», e che fosse più il «rituale» a guarire, che non il farmaco (come raccontano gli studi di etno-psichiatria e antropologia medica, per esempio in relazione al fenomeno ormai scomparso del tarantismo in sud Italia). Tutto questo significa che la cura non passa solamente da ciò che assumiamo, ma anche dal modo in cui rappresentiamo il farmaco o la relazione di cura (i fattori di contesto). In questo senso, se è vero l’effetto positivo connesso al placebo, è dimostrato anche l’effetto contrario (effetto nocebo): anticipare un effetto avverso di un farmaco, lo produrrà con più probabilità che non in caso di approccio «fiducioso», così come non fidarsi del -ed affidarsi al- proprio medico andrà a svantaggio della cura. Ulteriore aspetto da considerare, è il fatto che alcuni soggetti sembrano rispondere meglio ai farmaci placebo, a partire da caratteristiche di personalità. Come dire che chi riesce (per storia personale, temperamento o altri fattori soggettivi) a fidarsi, e ad affidarsi, ha più probabilità di essere aiutato. (Salute, La Stampa)

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PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1261

VIGILANZA DEGLI ORDINI SUL CORRETTO ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE

Nota di sintesi su alcuni elementi fondamentali da ricordare per il corretto esercizio della professione e la lotta all’abusivismo negli ambiti in cui opera il farmacista. Il Consiglio Nazionale della Federazione, ha deliberato di porre in essere “una lotta serrata all’abusivismo in tutti gli ambiti in cui opera il farmacista: dalla farmacia di comunità all’ospedale, dalla distribuzione alla ricerca” e, in questo senso, tutti gli Ordini provinciali sono invitati a vigilare con la massima attenzione sul corretto esercizio della professione. L’art. 8 della L. 175/1992 riconosce agli Ordini professionali la facoltà di promuovere ispezioni presso le sedi professionali dei propri iscritti, al fine di vigilare sul rispetto dei doveri inerenti alla professione. A tal proposito è opportuno rammentare alcuni profili di fondamentale importanza.

ESERCIZIO ABUSIVO della PROFESSIONE: Al farmacista è vietato porre in essere, consentire o

agevolare a qualsiasi titolo l’esercizio abusivo della professione (cfr. art. 3, comma 2, del Cod. Deont. Farm.). Tale comportamento costituisce anche un grave reato, sanzionato dall’art. 348 del Codice Penale e, per il farmacista che consenta o agevoli l’abusivismo, l’art. 8 della legge 175/1992 prevede anche l’interdizione dalla professione per un periodo non inferiore ad un anno.

Obbligo di indossare il CAMICE BIANCO e il DISTINTIVO PROFESSIONALE: Oltre ad essere previsto in alcune Regioni da specifiche disposizioni di legge, costituisce preciso obbligo deontologico per il farmacista (art. 5, comma 1, Cod. Deont. Farm.) che presta la propria attività al pubblico indossare il camice bianco e il distintivo professionale. La ratio di tale disposizione è di tutta evidenza e risiede nella necessità di garantire al cittadino la possibilità di individuare agevolmente e senza possibilità di

equivoci il farmacista, UNICO professionista abilitato a fornire consigli sui medicinali.

REGIONE CAMPANIA: CONCORSO STRAORDINARIO IN CORSO LA VALUTAZIONE DEI TITOLI

BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016

Di seguito la composizione della commissione: Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link: http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania

Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca

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ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTI” e “UNA VISITA PER TUTTI”

I progetti hanno come obiettivo quello di contrastare la povertà sanitaria sia mediante l’utilizzo di farmaci e di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione spontanea da parte di cittadini e Aziende Farmaceutiche, nonché di organizzare visite specialistiche gratuite attraverso il camper della salute dell’Ordine. Al fine di favorire la prevenzione sul territorio, nonché di contribuire ad assicurare ai cittadini in difficoltà non solo i farmaci provenienti dal progetto “Un Farmaco per Tutti” ma anche forme di attività assistenziali, il Consiglio dell’Ordine ha deliberato di acquistare un CAMPER della SALUTE, da utilizzare sul territorio per pianificare in modo capillare, ed in collaborazione con medici specialisti e volontari, laddove siano richiesti nuove forme assistenziali e di prevenzione (Visite mediche specialistiche, Autoanalisi etc.). Tale iniziativa, denominata, “Una Visita per Tutti”, insieme al progetto “Un Farmaco per Tutti” andrebbe a costituire una sorta di “Servizio Sanitario Solidale” che merita di essere considerato e supportato in modo sistemico dal Nostro Ordine e da altre Istituzioni pubbliche.

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