Dopo la pubblicazione di 2 note informative, con il mese ... nivometeo... · con croste da fusione...

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Dopo la pubblicazione di 2 note informative, con il mese di dicembre 2013, comincia la regolare pubblicazione delle Schede, a fronte della condizione di innevava mento generale dell’Appennino, ripresa con le panoramiche dalla Cima di quota 1995, sopra la Sella di Leonessa il 4 dicembre 2013.

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Dopo la pubblicazione di 2 note informative, con il mese di dicembre 2013, comincia la regolare pubblicazione delleSchede, a fronte della condizione di innevava mento generale dell’Appennino, ripresa con le panoramiche dalla Cima diquota 1995, sopra la Sella di Leonessa il 4 dicembre 2013.

INVERNO 2013-14 - Scheda di sintesi dei dati nivometeorologici e di pericolo valanghe n. 1 – VENERDÌ 6 dicembre 2013Situazionenivologia emeteorologica del periodoprecedente eprevisione

Lo scenario europeo è decisamente cambiato rispetto alla scorsa settimana e, dopo l’attività di una violenta depressione ionicache ha provocato numerosi danni in Italia meridionale e portato le piogge sin nell’alta quota appenninica a cavallo dello scorsofine settimana, nel corso di questa settimana la pressione è gradualmente risalita su tutta Italia, per effetto dell’affermazione diun anticiclone di matrice atlantica che garantirà tempo abbastanza stabile, contraddistinto, però, da caratteristiche condizioni diinversione termica che produrranno cieli spesso grigi dovuti al ristagno di umidità e, soprattutto, gelate.Attenzione, quindi, soprattutto nella guida e sulle attività in montagna, dove nelle prime ore del mattino, potrannorendersi indispensabili i ramponi o i coltelli da ghiaccio per gli sci-alpinisti.La violenta tempesta Xaver che ha flagellato il nord Europa arriverà, a partire dalla giornata di domani, e farà sentire il suopassaggio anche in Italia, da Nord verso Sud-Est, che sarà contraddistinto, a causa del’azione della catena alpina, soprattuttoda forti venti di ricaduta e abbassamento delle temperature, piuttosto che da precipitazioni, che saranno caratterizzati, laddovepresenti soprattutto sui settori orientali, da scarsi fenomeni.Se questo ci rassicura in città e in pianura, dobbiamo ricordare, però, che la prevista forte attività eolica rimaneggerà laneve al suolo, formando lastroni nelle zone topograficamente predisposte (di ricaduta, nelle depressioni e cornici sullecreste) e, soprattutto, le basse temperatura favoriranno la crescita cinetica dei cristalli (già cominciata e rilevata nelletrincee dei giorni scorsi, si vedano le stratigrafie riportate in fondo) con formazioni di brine di fondo (soprattuttoladdove gli spessori sono più ridotti) e di superficie, che stanno innescando, già da ora, condizioni favorevoli all’instabilità,potendosi comportare da strati deboli.Sulle Alpi, in particolare Centro-Orientali, gli ultimi giorni son stati caratterizzati da temperature rigide durante la notte e il primomattino e più miti di giorno, anche in quota. Il grado di pericolo segnalato su tutta la catena alpina (si veda www.aineva.it) ègeneralmente pari a 2 (MODERATO); rimane pari a 1 (DEBOLE) solo nei settori prealpini Orientali e in tutto il Friuli VeneziaGiulia e sale a 3 (MARCATO) solo nelle Valli di Gressoney, Ayas e Valtournenche. La tendenza è prevista generalmente stabilein tutto il fine settimana.Anche in Appennino (Centrale in particolare) le condizioni meteorologiche sono previste in netto miglioramento rispetto alloscorso fine settimana e le precipitazioni piovose di domenica scorsa hanno sensibilmente innalzato la quota neve in tuttol’Appennino e ridotto gli spessori, anche sino a quote superiori ai 2000 m. Dalle segnalazioni ricevute, il manto arriva oltre ilmetro solo nei settori adriatici e in alta quota o nelle condizioni morfologiche più favorevoli all’accumulo (attenzione perché sonoanche quelle più predisposte al distacco); sui settori tirrenici gli spessori che si mantenevano degni di nota fino a sabato scorsosi sono ridotti sensibilmente e generalmente al di sotto del metro e, spesso, anche in quota affiorano sassi e lastre più compatteo ghiacciate.E’ quindi importante avere con sé picozza e ramponi e coltelli da ghiaccio, soprattutto se ci si muove presto al mattino.Ricordare di avere con sé nello zaino il kit di autosoccorso e di provare sempre all’inizio dell’itinerario la funzionalità inricezione e in trasmissione dell’ARTVA e di dedicare il giusto tempo ad una esercitazione di ricerca (soprattutto se sitratta delle prime escursioni dell’anno)Per gli/le interessati/e a produrre profili del manto nevoso speditivi (auspicabilmente da condividere su questa scheda)di seguito il link da cui scaricare il software opensource: http://snowpilot.org/

Linee guida per la Lettura/CompilazioneSituazione nivometeo periodo precedente: Concisa descrizione dell’evoluzione meteo dei 7 giorni precedenti e delle condizioni del manto nevoso (Es: alternanza di correnti dai Balcani e sciroccate, con croste da fusione e rigelo alternate a neve compatta).Ubicazione, Referente della segnalazione e data: indicare il luogo del rilevamento, l’areale a cui si possono estendere i risultati e il nome con indirizzo E-mail (Es: cresta W di M. S. Franco a 1900 m , generalizzabile a tutto il settore W del Gran Sasso, Massimo Pecci ([email protected]), 20 dicembre 2011). IMPORTANTE: si può riportare ed estrapolare direttamente dal bollettino Meteomont o AINEVA per le Marche questo dato e allora va indicato.Presenza brina di fondo/superficie: segnalare (da stratigrafia) la presenza, il numero, la posizione e lo spessore degli eventuali strati di brina (Es: strati di pochi centimetri di brina di fondo a grossi cristalli, due intermedi a cristalli sfaccettati piccoli e superficiale con cristalli di 5 cm a coda di rondine).Spessore neve a 1000 m: indicare lo spessore rilevato direttamente a 1000 m slm.Spessore neve a 1500 m: indicare lo spessore rilevato direttamente a 1500 m slmSpessore neve a 2000 m: indicare lo spessore rilevato direttamente a 2000 m slmGrado di pericolo bollettino Meteomont (Aineva per Marche): riportare direttamente il grado (numerico e per esteso) ricavato direttamente per l’area in cui si è effettuato il rilevamentoValanghe osservate: riferire dal bollettino o descrivere un fenomeno osservato direttamente (Es: valanga di neve a lastroni con dimensioni h e larghezza in m al distacco per effetto di uno strato deboledi cristalli a calice di … cm e accumulo di …. ; allegare eventuale foto a bassa risoluzione (max 100-200 k)Valutazione personale: sintetica valutazione locale personale sul grado di pericolo effettivo e sulla sua tendenza (Es: la stabilità del manto nevoso su tutti i versanti ad eccezione della cresta di M. S. Franco è molto bassa e si possono verificare distacchi di grossi lastroni anche per debole sovraccarico; continuando l’accumulo da vento il percolo, che localmente è marcato tende ad aumentare a forte).

Profili del manto nevoso e foto eseguiti il 4 dicembre 2013 al Rif. Sebastiani al Terminillo da M. Pecci (sotto) e confronto con il profilo del manto nevoso eseguito il 30 novembre 2013 alle Vedute di Monte Autore(sopra) a quota simile, intorno a 1800 m slm.