Dono e Vita no.1 marzo 2013

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Periodico trimestrale di Informazione e Promozione dell’Associazione Volontari Italiani Sangue del Veneto e dell’Associazione Bellunese Volontari Sangue Pubblicazione Trimestrale - Registrazione Tribunale di Treviso n.494 del 25/6/92 ANNO XXXV - n.1 - Marzo 2013- Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, NE/PD - Iscr. Reg. stampa n°06125 del 17/12/97 - Tiratura e diffusione: 105.000 copie - CONTIENE I.R. www.donoevita.it. Numero 1 marzo 2013 2013: le Avis cambiano “vestito”

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Dono e Vita no.1 marzo 2013

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Periodico trimestraledi Informazione e

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Numero 1marzo 2013

2013: le Avis cambiano “vestito”

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UNA FIRMA PER LA RICERCA, UNA SPERANZA PER IL FUTURO

Anche nel 2011 viene confermata la possibilità di devolvere il 5 per mille delle proprie imposte all’Avis,

compilando i modelli CUD, 730, UNICO.L’anno scorso, Avis Regionale ha devoluto l’intera somma incassata pari a € 10.481,00 alla ricerca scientifica fatta

dalla “Fondazione Tes”, di cui Avis è socia fondatrice. Le Avis Provinciali e l’Abvs hanno partecipato alla nostra proposta.

Intendiamo proseguire anche quest’anno con questa finalità.La Fondazione Tes – Fondazione per la ricerca e la medicina della rigenerazione – ha sede a Padova e si occupa di ricerca

sulle cellule staminali. Crediamo che la ricerca medica e in particolare quella sulle cellule staminali, che si trovano anche nel sangue che doniamo, sia uno dei compiti previsti

dal nostro Statuto e che possa dare nuove speranze per il futuro degli ammalati e delle nuove generazioni.Delle iniziative della fondazione potete trovare notizia

nel nostro periodico e sul sito www.fondazionetes.it.Ciascun contribuente può destinare la quota del 5 per mille della sua imposta sul reddito delle persone fisiche ponendo

la propria firma in uno dei 5 riquadri che figurano nei modelli di dichiarazione indicando il Codice Fiscale dell’associazione

prescelta. Grazie per la vostra firma.

Avis Regionale Veneto - CF. 94019690265

Puoi devolvere il tuo 5 per mille anche alle sedi provinciali:Abvs Belluno CF. 8000364025 - Avis Padova CF. 92066810281Avis Rovigo CF. 93003660292 - Avis Treviso CF. 94004610260Avis Venezia CF. 82006570277 - Avis Verona CF. 93031180230

UNA FIRMA PER LA RICERCA, UNA SPERANZA PER IL FUTURO

Anche nel 201 viene confermata la possibilità di devolvere il 5 per mille delle proprie imposte all’Avis,

compilando i modelli CUD, 730, UNICO.L’anno scorso, Avis Regionale ha devoluto l’intera

somma incassata alla ricerca scientifica fatta dalla “Fondazione Tes”, di cui Avis è socia fondatrice.

Le Avis Provinciali e l’Abvs hanno partecipato alla nostra proposta.Intendiamo proseguire anche quest’anno con questa finalità.La Fondazione Tes – Fondazione per la ricerca e la medicina della rigenerazione – ha sede a Padova e si occupa di ricerca

sulle cellule staminali. Crediamo che la ricerca medica e in particolare quella sulle cellule staminali, che si trovano anche nel sangue che doniamo, sia uno dei compiti previsti

dal nostro Statuto e che possa dare nuove speranze per il futuro degli ammalati e delle nuove generazioni.Delle iniziative della fondazione potete trovare notizia

nel nostro periodico e sul sito www.fondazionetes.it.Ciascun contribuente può destinare la quota del 5 per mille della sua imposta sul reddito delle persone fisiche ponendo

la propria firma in uno dei 5 riquadri che figurano nei modelli di dichiarazione indicando il Codice Fiscale dell’associazione

prescelta. Grazie per la vostra firma.

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SommarioL’Editorialedi Alberto Argentoni pag.4

La pagina del direttoredi Beppe Castellano pag.5

Ciao “presidente”Otto anni alla Regionale pag.6

Attualità trasfusionaleIl “libro bianco” del plasma da pag.8

Veneto: il “barometro” del sangueda pag.10

Cooperazione InternazionaleL’America Latina che si muove

Plasmaderivati: accordo storico

Bolivia: un donatore-Vescovoda pag.12

Incontri e notizie regionaliSalute e risparmio? Equivalenti!

Giornata mondiale: Mestre 15/6,Riso fa buon... e Musica nel sangue

da pag.14

“Sangue” e Ricerca Avis e TES contro l’Emofilia

Adottiamo un ricercatore? da pag.16

Pagine GiovaniGiovani Avis, la sfida continua

Nuove felpe da... copertina

“Pinguini” al Motor Bike Expo

Irene, la “cacciatrice di tipizzati”da pag.18

SPECIALE: Avis Veneto - Il nuovo StatutoOtto pagine speciali da staccare econservare da pag.21

Il Bello del VenetoBergantino: il Museo delle Giostre

da pag.29

Nuovi cittadini-donatoriFesta multietnica per nuovi cittadini

Consigliere Avis dal Ghana pag.32

Le sette sorelleCronache associative dalle nostreprovince avisine e dall’Abvs Belluno

Rovigo pag.32

Verona da pag.34

Treviso da pag.36

Venezia da pag.39

Vicenza da pag.42

Belluno da pag.44

Lettere & OpinioniMeno esami per i donatori. Perché?

Dono&Vita va a scuola... pag.47

Periodico trimestraledi Informazione e

Promozionedell’AssociazioneVolontari Italiani

Sangue del Veneto e dell’Associazione

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Numero 1marzo 2013

2013: le Avis cambiano “vestito”

Dono & Vita Anno XXXV - n° 1 - marzo 2013

Periodico di informazione e promozione dell’Associazione Volontari Italiani Sangue

e dell’Associazione Bellunese Volontari Sangue

Editore - Segreteria - AmministrazioneAVIS Regionale via Ospedale,1 - 31100 Treviso

tel. 0422 405088 - fax 0422 [email protected]

REDAZIONEVia Roma, 38 - 31033 Castelfranco Veneto (TV)

tel. 0423 420078 - Fax: 0423 3445078320 4784837

E-mail: [email protected]

Presidente Avis Regionale VenetoAlberto Argentoni

Responsabile stampa associativa AVIS Regionale:Nereo MarchiIdea Grafica: Elena Fattorelli-Luca Fantoni - VeronaFotolito: Typongraph Digital Systems - S. Martino B. Albergo (Vr)Stampa: Elcograf - VeronaDiffusione Editoriale: Prontopack - Zevio (VR)

LA REDAZIONEDirettore Responsabile:

Beppe Castellano - [email protected]

Vice Direttore Esecutivo/Segreteria Redazione:Michela Rossato - [email protected]

Coordinamento grafico-editoriale: Nereo Marchi

Vice Direttore: Roberto Rossini

Redattori responsabili per le provinciali AVIS - ABVS

BELLUNO: Danilo Zanon, Barbara Iannotta,Manuele Barattin; PADOVA: Marco Menin, Dante Gardin; ROVIGO: Andrea Mantoan; TREVISO: Paola Barro, Michela Rossato, Daniela Moro;VENEZIA: Giorgia Chiaro, Ottaviano Cereser,Giorgio Scotto, Dario Piccolo;VERONA: Alice Rossetto, Roberto Rossini;VICENZA: Enrico Iseppi, Gianfranco Sottoriva.

Redazione giovaniManuela Fossa (VE), Lucia Del Sole (VE), GiuseppeMorrone (TV), Fulvia Chiaro (VE), Dario Piccolo(VE), Umberto Panarotto, Bruno Gardin (VR),

Collaboratori fissi e rubricheOttaviano Cereser, Bernardino Spaliviero, FrancescoMagarotto, Roberto Rondin, Francesco Joppi,Giorgio Gobbo, Vilma Fabris.

Hanno collaborato a questo numero:Pier Paolo Parnigotto, Piergiorgio Lorenzini, Gino Foffano,Walter Tonon, Maurizio Borsetto, Umberto Panarotto,Tommaso Zaghini, Massimo Varliero, Giovanni Zamboni,Federica Florian, Emanuele Zanon, Riccardo Tormen,Manuel Pierobon, Alberto Peretti, Emanuela Feltrin.

Chiuso in fotolito l’8 marzo 2013Il prossimo numero uscirà a giugno 2013

IL MATERIALE VA INVIATO IN OGNI CASOENTRO IL 30 APRILE 2013.

Foto a stampa, anche se non pubblicate, NON SI RESTITUISCONO.

Lettere e interventi vanno inviati, firmati, a: REDAZIONE DONO & VITA

Via Roma, 38 - 31033 Castelfranco Veneto (TV)[email protected]

oppure AVIS ABVS Regionale Veneto Via Ospedale, 1 - 31100 Treviso

[email protected]

Gli articoli delle AVIS Comunali DEVONO passare attraverso i redattori di ogni PROVINCIALE. Vi invitiamo a contattarli anche per essere inseriti su

ww.donoevita.itil vostro periodico WEB!

Seguiteci anche sul web e su Facebook - Da aprile il sito tutto nuovo!

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Nuovi e vecchidirigenti, vecchie nuovi impegnied entusiasmi...

Avis apre il 2013 con il rinnovo delle cariche asso-ciative. Il termine rinnovo è particolarmente

appropriato perché, passati due mandati dall’entratain vigore del nuovo statuto, scatta il vincolo dell’ine-leggibilità alla stessa carica associativa. Non abbiamoconcesso deroghe e, quindi, abbiamo moltissimi pre-sidenti nuovi e direttivi rinnovati. Il vincolo dei duemandati vuole essere un segno di vitalità e un impe-gno di rinnovamento (nella continuità) dell’associa-zione. In molte realtà non è stata una cosa semplice:i candidati corrispondevano esattamente agli eleggi-bili e le facce nuove erano poche, ma adesso si ripar-te con entusiasmo e fiducia. Ai nuovi dirigenti vogliotrasmettere una certezza: la guida di un’associazionecome Avis porta più soddisfazioni che fatica. Provareper credere! Negli ultimi anni la questione dei plasmaderivati halimitato la crescita del sistema trasfusionale italiano.Niente certificazione Plasma Master File, autosuffi-cienza per gli attuali livelli di consumo internonell’AIP. Siamo stati di fatto bloccati! L’ulteriore svi-luppo della raccolta dipende dalla possibilità di col-locare le eccedenze. Il Crat ci ha chiesto di nonaumentare i volumi di plasmaferesi produttiva e que-sto, dove è stato applicato, ha portato a un calo delledonazioni e al “parcheggio” dei donatori. Un doppiospreco: di risorse e di disponibilità! Finalmente dellebuone notizie: in molte Regioni si sta tentando diintrodurre delle linee guida, affinché siano utilizzati inostri plasmaderivati e non quelli commerciali, c’èfinalmente l’autorizzazione nazionale all’impiego deiplasmaderivati per progetti di cooperazione interna-zionale. Noi siam pronti a ripartire! È proprio vero! Ogni frutto a suo tempo. Sembraormai sia così anche per l’attività di chiamata deidonatori. Un compito attribuito all’Associazione perlegge e noi abbiamo sempre risposto alle esigenze delsistema sanitario, pur rivendicando l’autonomiaorganizzativa e la libertà del donatore. Siamo passatidalla chiamata in emergenza, alla raccolta di tutto ildisponibile, arrivando ora alla raccolta “programma-

ta”. Stanno crescendo le esperienze di chiamata orga-nizzata e l’attività di prenotazione. È segno di unacrescita culturale, complici la crescente informatizza-zione (sia dei centri sia dei soci) e l’esigenza di conci-liare il tempo della donazione con quello del lavoro(per chi ce l’ha). La strada da fare è ancora lunga, ma i donatori già apprezzano: maggiore efficienza,migliore qualità, minor spreco di risorse e di tempo.Gli ammalati e il sistema sanitario ringraziano!Questo è il mio ultimo editoriale da presidentedell’Avis Veneto, scriverli è stato per me un vero pia-cere! Spero anche per Voi leggerli. “L’importante non è avere tante Idee, ma viverneuna”. Buon lavoro a tutti! Alberto Argentoni

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Due anni fa lanciammo, in occasione dell’assem-blea regionale 2011 a Vittorio Veneto, il nuovo

sito di “Dono&Vita”. Il 20 aprile, in occasione dellaprossima assemblea regionale di Vicenza, sarà l’occa-cione per presentare ai delegati presenti il nuovo“vestito” del nostro-vostro giornale online. Il mondo“corre” e la tecnologia (internet in particolare) correa velocità quadrupla. Quindi anche noi ci adeguia-mo. Non solo a “correre” - poiché fermarsi e rallenta-re per riflettere fa sempre un gran bene - ma a esserefruibili in modo più moderno e piacevole da chicorre, sì, ma vuol avere sempre con sè le notizie della“sua” Avis. Ci abbiamo “lavorato” qualche mese, amettere a punto - con confronti e suggerimenti anchein Comitato di redazione - il nuovo “DonoWeb”.Speriamo di averlo reso davvero più appetibilesoprattutto da parte di quel pubblico - ci siamoaccorti dai “gradimenti” delle varie notizie - che sulweb ci è più affezionato: i giovani, i giovanissimi(molti i minorenni), le donne. Sulla base di questotarget privilegiato, cercheremo quindi anche di “tara-re” le notizie che più possano coinvolgere. Oltre, sicapisce, a quelle istituzionali e prettamente associati-ve. Ma vediamo le principali novità che potretegustare dal 20 aprile collegandovi a www.donoevita.ite, magari, passando dalla pagina facebook donoevi-ta.it e promuovendola fra i vostri contatti. Da sottolineare che l’aggiornamento riguarda nonsolo il design e la grafica, ma anche la struttura e le

funzionalità. Nello specifico il sito è pronto per tuttele risoluzioni: dai maxi schermi da cinema, aglismartphone con gli schermi più piccoli. Iphone,ipad, blackberry, smartphone o tablet di ogni generenon avranno più problemi.- Abbiamo poi condensato i due menu in un menuunico semplificato, eliminando le sezioni che secon-do le nostre statistiche venivano visitate poco o pernulla. Abbiamo fatto in modo che le ultime notiziesiano immediatamente visibilidirettamente dalla home.- Abbiamo dato più risalto allenotizie in evidenza; non solo, orac’è la possibilità di evidenziarleulteriormente attraverso lo slide-show presente in home.- La testata fotografica (slideshow)fa da padrona ed è un sollievo pergli occhi.- Possibilità di pubblicare video inmodo semplice e conciso.- Gallerie fotografiche più leggeree fruibili.- Risolti alcuni bug minori chedavano problemi con alcuni brow-sers. Il resto delle novità - è sempree comunque in divenire - vi invitiamo a scoprirle col-legandovi. Aspettiamo ovviamente vostri commenti esuggerimenti. Buona lettura. Beppe Castellano

Avis e Fidas, Giulietta e Romeo. Diversi, mauniti. Per lanciare un messaggio universale d’a-

more e solidarietà, è stato inscenato a Verona uninsolito momento “romantico”. Nel giorno di SanValentino (ovviamente) hanno donato insiemeGiulietta Guglielmi dell’Avis e Romeo Perina dellaFidas. 20 anni e studentessa lei, 37 anni, commer-ciante lui, i due “innamorati per un giorno” sonostati scelti per il loro nome e perchè appartengono adue sigle di donatori diverse, per dimostrare che ildono è unico e speciale. A organizzare la donazionedei due giovani sono state, infatti, proprio le dueassociazioni di donatori veronesi, per sensibilizzarel’opinione pubblica sulla bellezza e sul significato deldono del sangue. Ad accoglierli al Centro trasfusionale di Borgo Romac’erano sia il presidente provinciale dell’Avis,Piergiorgio Lorenzini, che della Fidas, Massimiliano

Bonifacio, con i medici e il personale del Centro.Ecosì Giulietta e Romeo hanno donato insieme, sim-bolo di quell’ unione e amore che il loro nome rac-chiude. Così come il dono del sangue, da chiunque e da qualsiasi “sigla” provenga, a chiunque e dovun-que arrivi. M.R.

Giulietta e Romeo a San Valentino... Donano

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Il Presidente regionale “non ricaricabile” con il numero di giugno2005 (suo primo editoriale) e la bozza del suo “ultimo”. Matranquilli... A farlo scrivere come “semplice” redattore ci si pensa noi.

Il Maquillage di “Dono” online

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diretto Avis-socio gli Uffici di chiamata?Sono un servizio importantissimo sia per il donatore - chepuò meglio organizzare anche il suo, di tempo - sia per iServizi trasfusionali che possono meglio gestire le donazionirispetto ai fabbisogni reali. Noi, che come associazionisiamo “titolari” della chiamata, non dobbiamo limitarcial “servizio”, ma possiamo trasformare il momento delcontatto con la chiamata in un momento di promozionee informazione. Ma per far ciò c’è bisogno di messaggi brevie chiari e di operatori (volontari o meno) preparati eformati in questo senso. È una delle prossime sfide.Sistema trasfusionale del Veneto e i rapporti con leistituzioni. Breve commento sugli ultimi otto anni? I problemi da risolvere non sono mai mancati, ma abbiamotenuto botta e abbiamo cercato di superarli al meglio. Amio parere, però, da parte dei tecnici e delle istituzionise fino a un certo punto si è riusciti a far crescere il sistema(diciamo fino alla formazione del Frat), da qualche annosi è persa un po’ per strada la capacità di innovare e difare ulteriori progressi.Insomma il Veneto-Regione si è un po’ adagiata sugliallori in campo trasfusionale?Se non “adagiati”, sicuramente si è un po’ persa la capacitàdi incidere, di trovare soluzioni nuove per far evolvere ilsistema anticipando i tempi com’è sempre stata, in questosettore, prerogativa del Veneto. L’altalena di politici etecnici, con più o meno capacità di incidere, ci ha un po’penalizzati. Innovare si può, su “spinta” nostra (che nonè mai mancata) “passione” da parte dei tecnici e la classepolitica che recepisce i problemi. Se manca uno di questifattori, ecco che si resta a un buon livello, ma non ci sonoquei “colpi d’ala” necessari per crescere e rimanereall’avanguardia. Ora qualcosa sembra muoversi, peresempio sui Plasmaderivati, con prospettive nuove. Passiamo ad un bilancio personale prettamenteassociativo. Quali i tuoi ricordi più belli, di quanto seiriuscito a fare in questi anni?Intanto di quanto “siamo” riusciti a fare. Devo infattiringraziare il gruppo dell’Esecutivo e dei collaboratori,sempre un po’ “matti” anche loro nel seguirmi. Abbiamomesso in campo tanti progetti, più o meno riusciti, ma tutti- ci tengo a dirlo - finanziati con fondi trovati fuori dalla“routine” delle attività associative. Alcuni hanno avutoun certo successo, altri non sono stati recepiti a sufficienzadalle provinciali e comunali. Questo probabilmente ancheper la penuria - come si diceva prima - di risorse umaneda far partecipare ai convegni o alle attività di formazione. Va bene, non vuoi dircelo. E se ti citiamo due tue vere“invenzioni” personali in cui ti sei speso in primapersona? Parliano della Festa regionale per la Giornatamondiale del Donatore di sangue (la prima a VillaPisani di Stra nel 2006) e la Fondazione TES per laricerca sulle cellule staminali a cui le Avis hanno datouna vera e propria “trasfusione” di idee e fondi?La collaborazione Avis-TES è nata fra il 2007 e 2008.

Sono stato agevolato dal mio essere medico e dal crederein un collegamento alla pari con l’Università. Poi adaiutarci c’è stato da subito l’entusiasmo di moltissimidirigenti e donatori stessi. Quando si parla di ricerca“pura” a fni di solidarietà, la risposta e l’interesse ancheculturale delle Avis e dei donbatori soprattutto giovani èconcreto, reale. Dovunque si sia parlato o si parli di TESe di ricerca applicata c’è stato sempre un grande interessee coinvolgimento diretto. Per quanto riguarda la Festaregionale è ormai divenuta una vera tradizione e riusciamo

ogni anno ad aggregare centinaia e migliaia di donatorie non donatori da ogni parte della Regione. Tra l’altro è stata la prima di questo genere in Italia.Come regionale, sì. È anche un indice della compattezzae dell’unitarietà della nostra Avis, sia pur con tutti i mieilimiti dovuti al mio carattere un po’ spigoloso.Che farai dopo, ormai “scaduto” da Presidenteregionale? Oltre, naturalmente, a essere ovviamente“assunto” come redattore in Dono&Vita? Sia benchiaro: stesso stipendio da... presidente = zero. Qualcuno mi “chiama” in nazionale, ma si vedrà. Intantomi sono messo a disposizione della mia Provinciale. Laproposta di “lavoro” come redattore la accetto volentieri.Mi piace e mi diverte scrivere e ho avuto grandisoddisfazioni in questi anni con Dono&Vita. Quel chemi dispiace è che, causa l’aumento delle spese per le Avisdi base, parte dei nostri soci ne sono rimasti privi.Dono&Vita, tra l’altro, non è stato sostituito - perinformare i donatori su ciò che accade e perché accade -da nessun altro tipo di mezzo informativo aggiornato etempestivo. Poniamoci noi tutti, come redazione che hapur già dato il massimo, l’obiettivo di migliorare - anchea livello web - la già alta qualità dell’informazione e farein modo che il flusso di notizie sia sempre più libero. Ultima domanda. L’impegno come presidente di unagrande regionale porta via tempo anche alla vita privatae costa fatica e grattacapi. Rimpianti? Lo rifaresti?Assolutamente non ho rimpianti, ho avuto la fortuna diavere a fianco ottimi amici in esecutivo e collaboratori.Non posso che ripeterlo, ho avuto tante soddisfazioni e viassicuro che da Avis ricevi molto più di quello che dai...

Intervista di Beppe Castellano

Alberto Argentoni, presidente regionale eletto dopol’assemblea regionale di Castelfranco Veneto 2005,

è giunto alla fine dei suoi due mandati. Otto anni incui il mondo, l’Italia, il Veneto stesso sono cambiatiprofondamente. Otto anni in cui anche l’Avis è cambiatain modo a volte rutilante, ma in cui sicuramente ècresciuta. In “numeri” di forza associativa - comevedremo - e in donazioni, ma soprattutto inconsapevolezza, cultura associativa e attività che vannoben oltre i confini del Veneto e del Paese. Anni in cui,soprattutto gli ultimi, si è cominciato a fare i conti conla crisi e con i “tagli” alla Sanità in generale e al welfarein particolare. Esempio eclatante: gli aumenti delletariffe postali per i periodici del Terzo settore che dal2010 hanno messo in ginocchio (e il più delle volte fatto“morire”) centinaia di testate del volontariato in Italia.Da “Dono&Vita”, fra i pochi sopravvissuti grazie a chi(presidente, esecutivo, consiglio regionale e da gran partedelle Avis provinciali e comunali) ci ha creduto fino infondo siamo partiti con l’intervista-chiacchierata suquesto lungo percorso che termina a Vicenza il 20aprile. Più esattamente dalle copertine di questi ottoanni della presidenza Argentoni.

Eccoli qua, presidente, sono un bel mucchio. Ottoanni di parole, ma soprattutto di fatti, per Avis regionale.Ma quanti sono? Davvero un bella pila... abbiamo scrittotanto, ma raccontando il tanto che hanno fatto tutte le Avise non solo.Ecco, diamo un po’ di “numeri”? All’inizio del tuoprimo mandato i soci Avis-Abvs erano poco più di122mila, con oltre 197mila donazioni. Oggi (ci basiamosui dati 2011, per una stima del 2012) “lasci” oltre140mila soci e sicuramente più di 230mila donazioni.Soddisfatto?

Sono bei numeri, sì. Soprattutto se pensiamo che abbiamomesso tutto l’impegno possibile nell’assicurare il necessariosupporto trasfusionale ai nostri ammalati e non solo.Anche l’apporto del Veneto - che ha “tenuto” comeincremento di donazioni/consumi rispetto ad altre grandiregioni - all’autosufficienza nazionale è cresciuto: quest’annoabbiamo superato le 16mila unità inviate fuori regione.Deve essere motivo di soddisfazione per tutti i nostridonatori e dirigenti.Tanti donatori in più, impegnati e convinti nel donare,ma forse meno “presenti” nella vita associativa?In questi ultimi anni abbiamo assistito ad una mezzarivoluzione, parlo come figura del donatore periodico.Sono entrati tantissime nuove leve, giovani perlopiù etante donne. Il periodo di crisi, anche lavorativa, ci mostraun nuovo “tipo” di donatore. Con meno tempo perpartecipare attivamente alla vita associativa, ma con lestesse, se non rafforzate, motivazioni etiche. Tu hai partecipato anche alla stesura della nascente“Carta Etica” di Avis nazionale. Quali, appunto, lenuove motivazioni di chi diventa donatore? Dopo 85 anni dalla fondazione dell’Avis le “basi” sonosostanzialmente le stesse: fare qualcosa per gli altri. Ma èmolto più complicato oggi, soprattutto nei grandi centri,fare “comunità”. È un donatore molto più informato,grazie anche alle nuove forme di comunicazione. Comeassociazione dobbiamo stare al passo coi tempi, quandonon si riesce a coinvolgere il socio con i metodi tradizionalibisogna imparare a usare i nuovi mezzi: insomma passaredalla “comunità” alla “community”. Qui siamo,obiettivamente, ancora un po’ indietro. Certo, la nostra“forza” - soprattutto nei piccoli centri - è ancora il contattoumano e il radicamento sul territorio, ma oggi questa forzapuò trasformarsi in debolezza. I giovani si trovano ecomunicano in modo “globale”, si confrontano per agire,anche a distanza. Dobbiamo imparare a metterci ancoradi più in gioco trovando nuove strade di coinvolgimentoe aggregazione. Forse siamo ancora un po’ troppo legati allenostre piccole realtà e tradizioni. Potranno avere un ruolo, in questo senso, per il contatto

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Dall’Avis ricevi più di ciò che dai

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Un volumetto di 162 pagine, fitte di tabelle eanalisi, plasmaderivato per plasmaderivato,

Regione per Regione, anno per anno dal 2007 al2011 compreso. Lo si può scaricare dal sitodell’Istituto Superiore di Sanità www.iss.it (RapportiIstisan 12/53). Davvero una svolta. Dopo anni di attese e discussio-ni, il Centro nazionale sangue (Cns) ha pubblicato ilprimo rapporto “Analisi della domanda dei principa-li medicinali plasmaderivati in Italia. Anni 2007-2011”. La lunga gestazione è dovuta alla complessitàdella prima volta e alla necessità di mettere a frutto lapiena collaborazione di molti attori del Sistema tra-sfusionale, del mondo ematologico, del Servizio far-maceutico, del Sistema informativo e statistico sani-tario, delle istituzioni sanitarie centrali, in particola-re del Ministero della Salute e di Aifa (Agenzia italia-na del farmaco). Complimenti, dunque, per avercelafatta al direttore del Cns, il dott. Giuliano Grazzini ea tutto il suo gruppo di lavoro, a partire dal dott.Gabriele Calizzani, responsabile dell’area plasma delCns. Parte di questi dati, ancora in attesa di comple-ta validazione e inerenti il solo 2010, furono presen-tati in anteprima un anno fa, alla riunione plenariadel Sistema sangue, convocata proprio dal Cns aRoma nella sede dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss)il 7 maggio 2012. Ne pubblicammo uno stralcio suAvis SOS e furono utilizzati da chi scrive in una rela-zione al corso “L’Autosufficienza in emocomponenti eplasmaderivati”, a Montecatini Terme il successivo 25maggio, nell’ambito dell’Assemblea nazionale Avis.

Le cinque parti del rapportoLa parte I: fonte dati e flussi informativi spiega per 15pagine “come” e “dove” si sono trovati i dati relativiai consumi, cioè alla domanda interna; le caratteristi-che delle fonti dati e dei flussi informativi sui plasma-derivati e la metodologia del trattamento dati; si capisce quanto disperse e talora di difficile reperi-mento siano le informazioni necessarie, quantocomplessa sia la questione e innovativo il metodo dilavoro.La parte II: l’analisi dei dati per principio attivo deimedicinali plasmaderivati oggetto di conto-lavorazioneper ben 60 pagine, analizza ciò che succede al “nostroplasma” ottenuto dai donatori non remunerati italia-ni, utilizzato per estrarre i farmaci oggetto della pro-duzione italiana nello stabilimento toscano diKedrion: albumina, immunoglobuline, antitrombi-na, fattore VIII e fattore IX di coagulazione, concen-trati di complesso protrombinico. Si esaminano lepreparazioni delle specialità farmaceutiche, le indica-zioni all’uso dei farmaci, la quantificazione e caratte-rizzazione della domanda per singolo farmaco. Sianalizzano le interazioni con i farmaci commerciali“ricombinanti”, ottenuti con tecniche di ingegneriagenetica, e anche i singoli canali distributivi dei far-maci. È il cuore del rapporto, con le informazioniindispensabili per capire le dinamiche che possonocondizionare la raccolta ed il conferimento del nostroplasma all’industria farmaceutica.La parte III: analisi dei dati per principio attivo dialtri medicinali plasmaderivati si occupa dei plasma-

derivati che non vengono attualmente prodotti con ilplasma italiano. Argomento interessante, perché puòcreare le premesse per ulteriore utilizzo del nostroplasma etico.La parte IV: l’autosufficienza e la parte V: spesa far-maceutica entrano nel vivo dei “conti” che ogniRegione e lo Stato dovrebbero fare per raggiungerel’obiettivo sancito dalla legge 219/2005 dell’autosuf-ficienza nazionale in plasmaderivati, per valutarne lasostenibilità economica e per capire quali sono leingenti spese per l’acquisto dei farmaci commercialisul mercato speculativo internazionale, per tagliare lesacche di rendita parassitaria, tenendo però ben saldigli interessi degli ammalati e della medicina pubblicaitaliana, nel rispetto pieno del dono etico dei volon-tari non remunerati italiani. Si parla anche dellagestione delle eccedenze e delle carenze e si fannopure dei confronti internazionali assai interessanti.

FinalmenteFu nel 1986 che in Italia comparve il primo contrat-to “in contolavoro”, firmato fra Regione Veneto e laFarmaBiagini (ora Kedrion), senza cioè la vendita delplasma e con la restituzione dei plasmaderivati,pagando “solo” il lavoro. Il primo lotto di fattore VIIIarrivò nel dicembre 1988: 24 anni fa. Questo primorapporto poteva e doveva arrivare ben prima, ma allafine è giunto. In mezzo ci sono tutte le tappe, le esi-tazioni, le contraddizioni dell’Italia intera.

Il businessIl mondo dei plasmaderivati non è solo una rilevan-te realtà sanitaria, ma anche un importante “busi-ness” e non del tutto trasparente; ma questa ancorauna volta è la storia dell’Italia intera, declinata nellanostra essenziale e strategica attività di nicchia.

Questo rapporto è un successo di coloro che voglio-no trasparenza e governo nell’interesse degli ammala-ti e nel rispetto dei volontari che donano gratuita-mente e per solidarietà il loro sangue. Ma quando siparla anche del denaro pubblico e di come vienespeso, Regione per Regione, gli interlocutori sonotutti i contribuenti italiani. La stima della spesanazionale per gli acquisti commerciali nel 2011 èstata il 3,1% della spesa farmaceutica totale delServizio sanitario nazionale, pari a 535 milioni dieuro, dei quali 120 milioni per acquistare gli analo-ghi commerciali dei plasmaderivati ottenuti in contolavoro dal nostro plasma.

Il “libro bianco” del plasma

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Positiva la conclusione del 2012 e ben partito il2013. Attendiamo sempre con impazienza, ma

anche con un po’ di apprensione, i resoconti di fined’anno. Dal lontano 1996 possiamo tutti, con legit-tima soddisfazione, dire che se l’Italia intera andassecome i donatori di sangue veneti, forse non ci trove-remmo nella difficile e complessa situazione attuale.Avevamo ragione a prevedere un minor fabbisognotrasfusionale prima di Natale, a causa del rallenta-mento forzato degli interventi chirurgici di elezione,per il taglio generalizzato del budget sanitario del5%, giunto a novembre 2012. Non abbiamo pro-mosso la ormai collaudata campagna natalizia, sem-mai abbiamo conservato la disponibilità dei donato-ri per l’avvio dell’anno nuovo. Così è avvenuto, e l’i-nizio del 2013 non ha avuto scosse, nonostante l’epi-demia influenzale.

Dalle tabelle e dai diagrammi che accompagnanoquesta breve nota, si evidenzia comunque un rallen-tamento della dinamica generale, pur ancora con unsegno complessivo positivo. Alcune province hannopotuto donare meno, altre hanno tenuto. BeneVerona, che ha saputo evitare il ripetersi di momentidi carenza acuta, ma soprattutto brillano Padova, chepare proprio sulla strada buona per recuperare conprogressione sempre più vivace la storica carenza didonazioni, e Treviso. Queste ultime sono le provincecon minor indice di donazioni in rapporto agli abi-tanti, ed è quindi con particolare soddisfazione chevediamo questo buon risultato. Va evidenziato anchel’ulteriore incremento al sostegno alle regioni carenti,

superando discretamente anche gli obiettivi pro-grammati insieme al Centro nazionale sangue allafine del 2011. Un segnale di solidarietà che ci fa solobene.

Diminuiscono le aferesiPremessa: era ampiamente previsto. Sono in calo leaferesi, sia le plasmaferesi, sia le citoaferesi. La riorga-nizzazione complessiva della “Filiera Sangue &Plasma” consentirà di ripartire, forse anche con mag-gior lena: ci si sta lavorando, pur con un oggettivoritardo di almeno cinque anni, in ogni ambito trasfu-sionale, dal Centro nazionale sangue, ai Centri regio-nali sangue. Le novità normative sono a getto conti-nuo, in uno sforzo senza precedenti per mettere anorma europea tutto il settore. Va comunque ricor-dato che la riorganizzazione trasfusionale in corso,che è solo agli inizi in buona parte d’Italia, è ancheimposta dalla necessità inderogabile di ottenere glistessi risultati terapeutici per gli ammalati con mino-ri costi (e senza maltrattare i donatori). L’Avis e idonatori tutti convengono sulla razionalizzazionedelle strutture e delle macchine per le aferesi, ma vigi-lano perché si attui una razionalizzazione e non unrazionamento dell’assistenza trasfusionale che è inse-rita nei Livelli Essenziali di Assistenza, i famosi Lea.Ma intanto siamo ancora in mezzo al guado e le dif-ficoltà non mancano. Quelli che io chiamo “i doni”sono dunque complessivamente in lieve aumento,una frazione di punto. Le difficoltà nella gestionecomplessiva dei plasmaderivati, i farmaci essenziali

prodotti negli stabilimenti Kedrion, sta rallentandola raccolta del plasma, anche nella nostra RegioneVeneto; in particolare si stanno riducendo le proce-dure in aferesi, con l’utilizzo del separatore cellulare.

Il plasma conferito a Kedrion aumentaOsservando le tabelle, tuttavia, si riconosce checomunque il plasma inviato alla lavorazione indu-striale aumenta, grazie all’incremento del plasmaottenuto per separazione dalle donazioni di sangueintero (il plasma B e C che rappresenta più del 73%del plasma veneto conferito). Il Veneto nel 2012 haconferito più di 86.000 litri di plasma, con una rac-colta media di ben 17,4 litri di plasma ogni mille abi-tanti (la media italiana è di 12,3).

Per finire...Continuare così, a fare la nostra parte come donato-ri e come dirigenti di Avis. Gli ammalati, i nostriammalati, ci contano. Dobbiamo capire le necessitàdi adeguamento e riorganizzazione del Sistema tra-sfusionale e della sua sostenibilità economica e perquesto collaboriamo al meglio con chi ha le respon-sabilità gestionali. Non dimentichiamo mai, però, che tutta l’organizza-zione serve a raccogliere il nostro dono e a farlo arri-vare agli ammalati che ne hanno bisogno. Bisognasempre aver presente che è per gli ammalati, non pernoi stessi, che doniamo; il resto viene “dopo”, sempredopo. Buona donazione a tutti.

Servizi a cura di Bernardino Spaliviero

La spesa per la lavorazione del plasma etico naziona-le è stimata essere stata, nel 2011, pari a 123 milionidi euro. Ben 310 milioni costano i farmaci commer-ciali ricombinanti, ottenuti con tecnica di ingegneriagenetica.

A quando il “Sistema Paese”?Siamo come gli ebrei nel deserto: 40 anni per attra-versarlo! Noi dal 1986 ne abbiamo già “spesi” ben 26;ma non siamo ancora arrivati all’obiettivo. Pesa comeun macigno l’insopportabile mancanza delle tariffe discambio nazionali, che consentano di consegnare alleRegioni carenti i plasmaderivati delle Regioni ecce-denti, così come avviene normalmente da decenniper gli emocomponenti. Manca la promozione deifarmaci etici nazionali che dovrebbero sostituire glianaloghi commerciali di importazione (a partire dallariconoscibilità del prodotto con esplicite etichettesulle confezioni farmaceutiche dei farmaci nazionali

etici). Mancano adeguati programmi per collocarenei Paesi carenti le eccedenze dei singoli farmaci pla-smaderivati nazionali, anche con ristoro dei mericosti di produzione, senza lucro. Nel frattempo, dob-biamo concludere il percorso avviato per ottenere lacertificazione a norma europea del plasma nazionale(il cosiddetto “Plasma Master File”) e concludere il percorso delle nuove gare europee per la lavorazio-ne industriale del plasma etico italiano.

ConclusioniGustiamoci questo rapporto, appartiene anche a noi.È una tappa essenziale nel cammino intrapreso.Prendiamo da esso forza per compiere il percorso dif-ficile e aspro che ancora resta da fare per garantire a tutti gli ammalati italiani le cure trasfusionali essen-ziali di cui hanno bisogno. Questa è la scelta di ogni donatore di sangue italiano,questa è la scelta di Avis.

Il “barometro” del sangue in VenetoAumentano le donazioni di emazie

e le cessioni alle Regioni carenti

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Plasmaderivati: accordo storico perla cessione ai Paesi in via di sviluppoUna decisione di portata storica, che mette l’Italia

in primo piano nell’assistenza alla salute dellepopolazioni svantaggiate ed evidenzia la grande capa-cità della rete dei professionisti e del volontariato cheoperano nel settore trasfusionale e nella cura dell’emo-filia del nostro Paese: così Avis, Cri, Fidas, Fratres,Fedemo, Fondazione Paracelso, Aice e Simti commen-tano la scelta della Conferenza Stato-Regioni che il 7febbraio ha approvato lo Schema di Accordo traGoverno, Regioni e Province Autonome di Trento eBolzano per la promozione ed attuazione di accordi dicollaborazione per l’esportazione di prodotti plasmade-rivati a fini umanitari. In base a questo accordo, ven-gono di fatto messi a disposizione - tramite il suppor-to del Ministero degli Affari Esteri, della Difesa oltre aquello della Salute - dei popoli dei Paesi che ne hannonecessità, gli emoderivati eccedenti il fabbisognonazionale per la tutela della salute degli ammalati chevivono in aree particolarmente svantaggiate. A noipiace evidenziare il punto 7 dell’Accordo, che esplicital’impegno delle Regioni (giuridicamente “proprietarie”dei plasmaderivati!) a cedere i medicinali eccedenti ilfabbisogno nazionale. Un risultato che ha il sapore diuna grande conquista, poiché, l’accordo consente perla prima volta un utilizzo razionale ed etico di talerisorsa ed ha il grande merito di valorizzare l'aspettovolontaristico e anonimo della donazioni, oltre a sotto-lineare l’impegno quotidiano dei professionisti e dellarete trasfusionale del nostro Paese. Dopo il decreto del

12 aprile 2012 che ha riconosciuto la possibilità delristoro dei costi di produzione, senza lucro, sulle ces-sioni dei plasmaderivati eccedenti il fabbisogno nazio-nale, si apre dunque una pagina nuova nel panorama“globale”.

Ora dalle parole ai fattiOra bisogna riempire di contenuti questo accordo. Il progetto di sviluppo del Volontariato del Sangue in America Latina, fermo al palo da due anni per man-canza di finanziamenti, può ora ripartire e giungere a realizzazione: il finanziamento indiretto potrebberoproprio essere i nostri farmaci evitando nei Paesi partecipanti al Progetto gliacquisti onerosi sul mercato speculativo internazionale,con importanti risparmi chesarebbero reinvestiti sia nel miglioramento dellecure agli ammalati locali, che nello sviluppo delVolontariato del Sangue,anonimo, non remunerato,periodico, e delle relativeassociazioni di donatori,stile Avis. Già stiamo scal-dando i motori impazienti e speranzosi: che sia la voltabuona? B.S.

La disponibilità di plasmaderivati ed in particolaredei fattori della coagulazione (fattore VIII e IX),

forniti in massima parte dalle multinazionali del far-maco, è inadeguata in buona parte del Sud America, acausa dal loro alto costo commerciale. È, infatti, para-gonabile a quello europeo, quindi spesso inaccessibileper chi deve acquistarlo avendo un salario che a malapena arriva ad un decimo del nostro. Perciò la terapiadi molte malattie, in uno scenario di sistemi sanitarilargamente privatizzati, è possibile solamente per unafascia limitata di popolazione con una buona disponi-bilità economica. Ad aggravare questa situazione siaggiunge il fatto che il volontariato del sangue è asso-

lutamente marginale, e che le donazioni sono occasio-nali e legate generalmente alla necessità di parenti odamici. L’Argentina ha uno stabilimento fondato nel1963, il più grande del Sud America per la produzionee commercializzazione dei derivati del plasma umanoche esporta in dieci Paesi dell’America Latina. Lo stabilimento, (Unc Hemoderivados) è partedell’Università nazionale di Cordoba, la più antica inArgentina (1613) e una delle prime in America. ACordoba c’è l’Avas (Associazione donatori volontariargentini), sostenuta dall’Avis Trentino. A fornire ilplasma sono principalmente gli studenti universitari diCordoba (circa 500 volontari, nella foto sotto un grup-

po) e c’è un accordo di fornitura di plasma anche dallaRepubblica di Uruguay. Ai donatori periodici vienefornito un “Seguro de sangre”, una sorte di assicurazio-ne per avere gratuitamente, in caso di necessità, sangueed emoderivati per sé e per i propri familiari. Questoscenario ha portato nel 2010 alcuni Paesi ad inviare alnostro Ministero degli Esteri una richiesta di aiuto perlo sviluppo del volontariato del sangue in forma anoni-ma, periodica e non retribuita nelle loro realtà. In que-sti due anni, l’Avis ha stilato un progetto di aiuto perquesti Paesi, approvato dal nostro Ministero, ma pur-troppo non ancora finanziato. Abbiamo nel frattempoagito per rendere possibile la cessione dei fattori dellacoagulazione, presenti attualmente in gran numero neinostri magazzini e che rischiano di arrivare a scadenza.Questa cessione non era contemplata nella legislazioneitaliana fino ai Decreti dello scorso giugno“Disposizioni sull’importazione ed esportazione delsangue umano e dei suoi prodotti”. I Decreti finalmen-te permettono di esportare i prodotti del sangue ecce-denti il fabbisogno nazionale, in relazione a specificiaccordi, nell’ambito dei quali può essere prevista la ces-sione dei medicinali emoderivati o dei prodotti inter-medi di lavorazione del plasma, con recupero dei costidi produzione e, comunque, senza fini di lucro.L’iniziativa ha dato nuovo slancio al progetto di coope-razione di Avis, che speriamo possa ripartire a brevedopo l’approvazione in Conferenza Stato-Regioni(vedi articolo a lato). L’8 e 9 novembre 2012 si è svol-ta a Puerto del Iguazù, nella provincia argentina diMisiones, una riunione internazionale su“Autosufficienza e sicurezza negli emoderivati”, per laGiornata del donatore di sangue in Argentina. Comecoordinatore della cooperazione di Avis nazionale,sono stato chiamato a tenere una relazione su “GliEmoderivati dalla prospettiva del donatore e del pazien-te”. Altre relazioni hanno trattato l’importanza delladonazione volontaria per l’autosufficienza e sicurezzatrasfusionale e molti Paesi hanno riportato le loro espe-rienze e problematiche riguardanti soprattutto il pas-saggio dalla donazione occasionale alla periodica.Questa riunione è prova del fermento in atto in tuttoil Sud America e dell’opportunità storica che l’Avis hadi diffondere un modello che si è dimostrato adeguatoai bisogni degli ammalati. In una situazione economi-ca così difficile, solamente un volontariato del sanguediffuso può permettere l’accesso alle cure anche a chiora ne viene escluso. E l’Avis in questo ha una esperien-za che può essere preziosa, anche al di la dell’oceano.

Roberto Rondin

Coordinatore cooperazione internazionale - Avis nazionale

L’America Latina che si muoveC

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Don Eugenio Coter, presidente dell’Abds(Associazione Boliviana donatori sangue), nella

foto accanto col cappellino d’ordinanza è stato nomi-nato vescovo. 55 anni, nativo di Semonte di Vertova,missionario Fidei donum in Bolivia dal 1991, attual-mente direttore spirituale del Seminario diCochabamba, è il nuovo vescovo vicario apostolicodel vicariato apostolico boliviano di Pando. La nomi-na è stata effettuata da Papa Benedetto XVI, che gliha assegnato la sede titolare di Tibiuca.Nell’arcidiocesi di Cochabamba ha progressivamentericoperto gli incarichi di vicario parrocchiale diSacaba (1992-94) e di Villa Tunari (1994-95), di par-roco di Condebamba (1995-2000), delegato episco-pale per la pastorale sociale e la Caritas (2000-2012)e membro del Consiglio Pastorale diocesano (2009-

2011). Da un anno è direttore spirituale delSeminario maggiore arcidiocesano San Luis. Ora èvescovo. L’Avis partecipa alla nomina con gioia, per-ché don Eugenio, con Padre Alfredo ed il vescovo diCochabamba, mons. Tito Solari, èil promotore della nascita dell’asso-ciazione di donatori di sangue aCochabamba di cui è l’attuale pre-sidente. Augurissimi da tutti idonatori di sangue del Veneto, chestanno sostenendo questa iniziati-va in terra boliviana per questonuovo gravoso compito.

Francesco Magarotto

Vice Presidente Vicario Avis Veneto

e Resp. Prog. Bolivia Avis-Abvs-Fidas

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Donatore, presidente e... ora pure Vescovo!

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Apochi mesi dall’entrata in vigore della norma cheobbliga i medici ad indicare nelle ricette il nome

del principio attivo dei farmaci e sulla scia dell’impul-so informativo in materia già avviato da Avis Veneto,l’Avis di Concordia ha voluto puntare sulla diffusionedella cultura sanitaria offrendo alla cittadinanza unconvegno sul tema “Farmaco equivalente… Perché fa lostesso?”. I relatori, il dott. Francesco Fratto, farmacista,e il dott. Filippo Pinza, informatore scientifico di Teva,azienda leader nella produzione di principi attivi e far-maci equivalenti, hanno dettagliatamente illustrato l’i-ter di produzione e commercializzazione dei farmaciequivalenti e le statistiche di utilizzo di questi farmaci

a livello europeo ed italiano. I farmaci equivalenti sonostati descritti come sicuri, in quanto sottoposti ad uniter di verifica e certificazione da parte dell’Aifa(Agenzia Italiana del Farmaco) e del Ministero della

Salute, identico a quello dei farmaci di marca. Sonoefficaci in quanto realizzati con lo stesso principio atti-vo dei farmaci “branded”, anche se gli eccipienti percui si differenziano i diversi farmaci possono condizio-nare l’assorbimento del principio attivo in modo asso-lutamente soggettivo; e più economici in quanto leaziende farmaceutiche affrontano esclusivamente icosti di produzione, senza dover sostenere i costi diricerca e pubblicità che, al contrario, caratterizzano ifarmaci di marca. È stato, inoltre, dimostrato quantol’Italia sia indietro nell’utilizzo di farmaci equivalentirispetto ad altri paesi del nord Europa e nord Americae, anche a livello italiano, sono stati messi in evidenza

gli squilibri tra le diverse regioni, con il parados-so che le regioni con i maggiori problemi in ter-mini di deficit nella spesa pubblica sono quelleche ricorrono in misura minore ai farmaci equi-valenti. In un contesto di crisi economica globa-le è stato, infine, dimostrato che nel 2011 ilricorso ai farmaci equivalenti avrebbe permessoall’Italia di risparmiare quasi 800 milioni di euroe oltre 53 milioni sarebbero stati risparmiati nellasola regione Veneto. La risposta e la partecipazio-ne del pubblico hanno dimostrato l’interessedella gente verso i temi di natura sanitaria che

riguardano la collettività e l’Avis, sempre attenta allasalute dei cittadini, può favorire durante questi conve-gni la promozione di corretti stili di vita e l’attenzioneverso il dono del sangue. Dario Piccolo

Gran finale di “Musica nel sangue” l’11 maggio al Palazzo della GranGuardia di Verona. Alla quinta edizione del progetto-concorso musi-

cale organizzato insieme da Avis-Abvs e Fidas Veneto hanno aderito que-st’anno 45 scuole superiori da tutte le province della regione. La provinciadi Verona ha il numero più consistente, 12 scuole, seguita dalle 9 scuole deltrevigiano e dalle 9 del padovano, 6 istituti sono dalla provincia di Vicenza,4 dal bellunese, 3 dalla provincia di Rovigo e 2 dal veneziano. Al momen-to di andare in stampa sono in corso le selezioni e le sfide tra scuole. Sulprossimo numero il resoconto della finale.

A proposito di “Riso fa Buon Sangue”, ecco selezioni e date

Finale di “Musica nel Sangue”: 11 maggio alla Gran Guardia di Verona

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Veneto: Ulss per Ulss ecco tutti i nuovi Direttori generali

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Torna sabato 15 giugno (e probabilmente anchevenerdì 14 o domenica 16), in concomitanza con

la “Giornata mondiale della donazione di sangue”, lafesta dell’Avis regionale. Quest’anno verrà ospitatasicuramente in piazza Ferretto a Mestre mentre almomento di andare in stampa si parlava di un’altragrande città (e bellissima e storica piazza) del Venetoper una delle due altre date. Non essendoci peròancora certezze, preferiamo lasciarvi l’eventuale sor-presa. Qualche anticipazione in più, invece, possiamodarla sulla confermata data mestrina. Sarà infattianche occasione per festeggiare il 60° di fondazionedell’Avis comunale di Mestre-Marghera e la “macchi-na” organizzativa si è già messa in moto. La mattina-ta del 15 si aprirà proprio con tali festeggiamenti, lacerimonia ufficiale e il ricordo del fondatore GaetanoZorzetto, con lancio finale di palloncini da parte di

tanti bambini che legheranno a ciascuno messaggi dipace e solidarietà. Dal pomeriggio si entrerà nel vivodella festa regionale con manifestazioni, attività eintrattenimenti vari. Questo fino a sera inoltrata conil ritorno dei comici di “Riso fa buon sangue” chetanto successo hanno raccolto nell’edizione 2011riempiendo a dismisura la Piazza di Este. Nell’ancorapiù capiente Piazza Erminio Ferretto (intitolata alpartigiano della Brigata Garibaldi ucciso dai fascisti aMogliano) e dominata dalla storica “Torre dell’orolo-gio” (costruita con le mura nel 1108) sono attesemigliaia di persone da tutto il Veneto e non solo. Unagrande occasione, come sempre, per reincontrarsi fradonatori e “rendere visibile” l’Avis ai non donatoricon momenti di allegria e spettacoli comici e musica-li. Per i più piccoli, per tutta la giornata, sarà allestitouno spazio con tanti giochi gonfiabili.

Sono in corso le selezioni nazionali delcabaret “Riso fa buon sangue 2013”

organizzato dagli “Amici del cabaret” incollaborazione con l’Avis. Fino a maggio,con serate ad hoc a Rovigo, Milano,Ferrara e Pordenone vengono scelti icomici che andranno alla semifinale del24 giugno a Rovigo e poi alla finalissimadel 24 agosto a Rosolina Mare (Ro). Adoggi sono almeno una cinquantina i comi-ci emergenti, provenienti da tutta Italia,

che si stanno mettendo in gioco al concor-so, che di anno in anno sta raccogliendograndi consensi sia di partecipanti che dipubblico. Oltre che in termini di poten-ziali nuovi donatori di sangue, dato che lafinalità è soprattutto quella di avvicinarecon il sorriso la popolazione al dono delsangue. La collaborazione tra Avis e gli“Amici del cabaret” è nata nel 2009 e daallora ha registrato quasi mille aspirantinuovi donatori.

Salute e risparmio? Equivalenti! Giornata mondiale: 15 giugno Mestre

Dieci nuove nomine, sette conferme, ma in altrastruttura, quattro conferme nella propria Ulss.

Piccola “rivoluzione” in Veneto, con le nomine a finedicembre dei direttori generali da parte del presidentedella Regione, Luca Zaia. Sono stati presentati alla stam-pa nel corso di un incontro a cui hanno partecipatoanche l’assessore alla sanità, Luca Coletto, ed il segreta-rio regionale per la sanità e il sociale, DomenicoMantoan. Ecco i nuovi “interlocutori”, anche delle Avis,per i prossimi 5 anni. Ulss 1 Belluno: Pietro Paolo Faronato (nuova nomina);Ulss 2 Feltre: Adriano Rasi Caldogno (nuovo);Ulss 3 Bassano del Grappa: Fernando AntonioCompostella (ex dg Ulss 1 di Belluno);Ulss 4 Alto Vicentino: Daniela Carraro (ex dg Ulss 21di Legnago);Ulss 5 Ovest Vicentino: Giuseppe Cenci (nuovo);Ulss 6 Vicenza: Ermanno Angonese (ex dg Ulss 4 AltoVicentino e 1 Belluno);

Ulss 7 Pieve Soligo: GianAntonio Dei Tos (nuovo);Ulss 8 Asolo: Bortolo Simoni (ex dg Ulss 2 Feltre);Ulss 9 Treviso: Giorgio Roberti (nuovo);Ulss 10 Veneto Orientale: Carlo Bramezza (nuovo);Ulss 12 Veneziana: Giuseppe Dal Ben (ex dg Ulss 19 diAdria);Ulss 13 Mirano: Gino Gumirato (nuovo);Ulss 14 Chioggia: Giuseppe Dal Ben (confermato nellaveste di commissario);Ulss 15 Alta Padovana: Francesco Benazzi (confermato);Ulss 16 Padova: Urbano Brazzale (nuovo);Ulss 17 Este: Giovanni Pavesi (confermato);Ulss 18 Rovigo: Arturo Orsini (ex dg Ulss 13 Mirano);Ulss 19 Adria: Pietro Girardi (nuovo);Ulss 20 Verona: Maria Giuseppina Bonavina (conferm.);Ulss 21 di Legnago: Massimo Piccoli (nuovo);Ulss 22 Bussolengo: Alessandro Dall’Ora (confermato);Az. osp. Padova: Claudio Dario (ex dg Ulss 9 Treviso).Az. osp. Verona: Sandro Caffi (confermato).

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Parte da Castelfranco Veneto (e come vedremonon è un caso) una sfida ambiziosa in campo

ematologico. Con la firma a quattro mani di unaconvenzione, l’11 dicembre scorso, è stato dato il viaa una ricerca innovativa sulla rigenerazione delle cellule del sangue che permetterebbero all’organismoumano di riprodurre il fattore VIII, che manca a chi soffre di emofilia. Quattro sono le realtà coinvol-te nel progetto: l’Ulss 8 di Castelfranco-Asolo-Montebelluna, Tes-Fondazione per la biologia e lamedicina della rigenerazione, l’Avis regionale Venetoe Ape (Avis per il Progresso ematologico) che riunisce 32 Avis che operano nel territorio dell’Ulss 8 e Avis provinciale di Treviso. Ciascuna contribuiscealla ricerca: l’Azienda socio sanitaria mette a disposi-zione i locali e le attrezzature del Centro trasfusiona-le e Centro Malattie del Sangue di Castelfranco, mentreTes mette le risorse umane ed economiche assieme adAvis regionale in rappresentanza di tutte le Avis vene-te e ad Ape. Il progetto è quindi co-finanziato, nasceda un’idea condivisa dall’Ematologia castellana diret-ta dal dottor Giuseppe Tagariello (responsabile delcomitato tecnico-scientifico di Ape) e da Tes nellapersona del suo presidente professor PierpaoloParnigotto, costerà intorno ai 50 mila euro l’anno esarà sviluppato nell’arco di più anni, probabilmente3-4. Ci saranno periodiche valutazioni sullo stato diavanzamento della ricerca e sui risultati. L’Avis comu-nale di Castelfranco ha da subito appoggiato l’inizia-tiva anche con un proprio contributo. Giovani iricercatori che seguiranno il progetto: Silvia Barbon eLuca Borgio. Quest’anno, tra l’altro, cade proprio il40° anno dell’arrivo a Castelfranco Veneto del Prof.Agostino Traldi e del dottor Giorgio Davoli che“fondarono” letteralmente uno dei primi (e ancoral’unico così “completo” come degenza e prestazioni24 ore su 24) Centri per l’Emofilia in Italia.Mettendo insieme “controrrente” il cosiddetto “san-

gue sano” (dei donatori) e quello “malato” degli emo-filici. Mentre in tutto il resto d’Italia (salvo rarissime“oasi”) per gli emofilici si usavano Fattori della coa-gulazione del mercato estero, qui si iniziò a usare pla-smaderivati da donatori avisini periodici e a interve-nire direttamente - anche chirurgicamente - sull’ar-tropatia emofilica. Una lunga storia di “precursori” -Castelfranco fu il “seme” dell’Accordo InterregionalePlasma - che oggi grazie ancora una volta al volonta-riato Avis sembra ritornare all’origine. Nuova vita,pur nella solida continuità di assitenza, che apre spe-ranze fino a ieri... impensabili per gli emofilici.Come nel 1973 potrebbero sembrare “utopia”, macome allora possono diventare realtà. Vediamo come.

La ricerca sull’artropatia emofilicaIl progetto, nato su proposta dell’Avis provincialeinsieme ad Ape e Tes, rappresenta la prosecuzionedelle ricerche condotte presso il Centro per leMalattie del sangue e per l’emofilia dell’ospedale diCastelfranco nella sua lunga esperienza della curadell’artropatia emofilica dal dottor GiuseppeTagariello e il suo gruppo e dal dottor AlbertoRicciardi, primario ortopedico. Finora la maggiorparte delle proposte terapeutiche offerte ai pazientiemofilici sono state la sinoviectomia chirurgica (sinoagli anni ’90) e la sinoviortesi chimica o radio-isoto-pica più di recente. Di pari passo si è sviluppata, neicasi più avanzati ed irreversibili, un’esperienza ormaiconsolidata nella sostituzione protesica delle articola-zioni irrimediabilmente compromesse.Ultimamente, in pazienti con condropatia iniziale(lesioni minime cartilaginee), si sta facendo strada unapproccio conservativo “biologico”. Queste metodo-

logie prevedono la possibilità di espiantare cellulecartilaginee del soggetto malato e, dopo coltivazione“ex vivo”, il tessuto ottenuto può essere successiva-mente re-inserito a scopo riparatorio nelle cartilaginidanneggiate.

Ricerca sulla cura dell’emofiliaQuesto ambizioso progetto di ricerca propone ilricorso alla terapia cellulare. Obiettivo è isolare i pro-genitori endoteliali da sangue periferico umano e diverificarne in vitro la capacità di produrre i fattoriVIII e IX. L’emofilia, infatti, è una malattia geneticaereditaria legata al cromosoma X dovuta ad una alte-razione del gene che codifica per i fattori coagulantiVIII o IX rispettivamente per emofilia A e B. Studihanno dimostrato che tra i maggiori siti di produzio-ne del fattore VIII ci sono le cellule endoteliali deisinusoidi epatici. La terapia attuale per il trattamen-to dell’emofilia si basa sulla somministrazione dei fat-tori di coagulazione mancanti (plasmaderivati oricombinanti), mentre futuri approcci clinici preve-dono lo sviluppo di terapia genica o cellulare. I datipreliminari ottenuti in vitro potrebbero, se confer-mati, permettere l’impiego di tali cellule in una spe-rimentazione in vivo su modello animale emofilico.Lo scopo della ricerca sarebbe quindi quello di per-mettere al paziente la produzione “endogena” di fat-tore VIII o IX anziché la somministrazione sostituti-va endovenosa con fattori della coagulazione comeavviene oggi.“La firma rappresenta una stupenda dimostrazione diquanto possa fare la collaborazione tra diverse realtà -ha sottolineato Alberto Argentoni, presidente di Avisregionale, firmando la convenzione - lavorare in rete,mettere insieme risorse umane ed economiche per il con-seguimento di un obiettivo comune, specie quando que-

sto riguarda la salute dei cittadini e la ricerca, è fonda-mentale in questi tempi di difficoltà. L’Italia è fanalinodi coda in Europa per i finanziamenti pubblici allaricerca scientifica e iniziative come questa sono un esem-pio da seguire”.“È bello che il nostro volontariato Avis abbia fatto que-sta scelta di andare oltre la pur insostituibile donazionedel sangue - commenta Paolo Targhetta, presidente diApe, secondo firmatario - per venire incontro tuttiinsieme alla ricerca e dare speranza a chi è malato, conrisultati che speriamo possano cambiare tante vite”. “Ho accolto con entusiasmo la proposta per avviare que-sta convenzione sia per la fiducia nei confronti dell’Avissia perché questo progetto consente di continuare erinforzare la storica tradizione dell’ospedale diCastelfranco Veneto e dell’Ulss 8 di dedicarsi ai pazien-ti che soffrono di emofilia” - ha commentato l’alloradirettore generale dell’Ulss 8, Renato Mason.

Michela Rossato

(ha collaborato Beppe Castellano)

In questi giorni prende avvio un’inizia-tiva della Fondazione Tes, in collabora-

zione con Avis Veneto: “Adotta un ricer-catore”. Si tratta di un invito alle Avisvenete, ma anche ai singoli avisini, asostenere la ricerca scientifica sulle cellulestaminali da sangue periferico. Non unaricerca generica, ma quella di un gruppodi giovani ricercatori (foto sopra) chelavorano tra i centri di Padova, Trecenta eCastelfranco Veneto. Sul materiale infor-mativo ci sono proprio le loro facce e, inpillole, i loro pensieri. Vi ricordo che AvisVeneto e molte Avis provinciali giàsostengono l’attività di Tes, ma c’è biso-

gno del contributo di tutti perché le ini-ziative aumentano. L’ultima è quella dellaconvenzione triennale con l’Ulss 8 diAsolo di cui avete appena letto in questepagine. In questo numero trovate unacartolina con le informazioni per contri-buire. Per saperne di più potete visitarewww.fondazionetes.it/adotta-un-ricerca-tore o chiedere informazioni ad AvisVeneto. La Fondazione è disponibile apartecipare a riunioni e convegni, nonchéad ospitarVi presso i suoi laboratori aTrecenta. Aiutiamo la ricerca! È un altromodo, oltre al dono del nostro sangue,per contribuire a salvare vite. A.A.

Avis e Tes contro l’Emofilia

Che dite, lo ‘adottiamo’ un giovane ricercatore?

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Dopo lo straordinario successo delle felpe Avis,negli ultimi anni adottate dai donatori di tutta

Italia, il gruppo giovani dell’Avis provinciale diVerona rilancia l’iniziativa con una sorta di “nuovacollezione”. Diventate ormai un simbolo di apparte-nenza per i giovani dell’associazione, e non solo, lefelpe sono immancabili a qualsiasi iniziativa eassemblea, bellissimo colpo d’occhio dell’orgoglioavisino. Ora, dopo parecchi anni, è giunto ilmomento di rinnovarle. Presentate a febbraio, lenuove creazioni per ragazzi e ragazze promuovonoin colori diversi l’associazione e le sue finalità. Le felpe sono in diversi colori, in grigio e bianco orosse per i maschietti, bianche, rosse e nere/rosa perle femmine. Le taglie disponibili sono dalla M allaXXL per i maschi, dalla S alla XL per le donne. Le nuove felpe Avis sono realizzate in felpa di coto-

ne 100%, tutte hanno ricamato sia suldavanti che sul dietro la scritta Avis, oltre allogo giovani sulla manica. Molto di moda,sono realizzate sia con il cappuccio sia senza(ma la maggior parte lo hanno, rispecchian-do anche la tendenza del momento), sonotutte bicolore e presentano sul davanti labandiera italiana, sempre ricamata. Costano 27,90euro (iva e spedizione esclusi) se semplici, 4 euro inpiù se con la scritta personalizzata dell’Avis diappartenenza. Si possono prenotare, la spedizione èiniziata da metà marzo. Per ordinarle scaricare ilmodulo su: http://verona.avisveneto.it/vita-associati-va/news/felpe-avis.html. Info: Gruppo Avis GiovaniProvinciale di Verona, Viali Alessandro cell. 3496163122 e Mauro Zocca tel. 045 8203938Fax 045 8278775 - [email protected].

Anche quest’anno il motopinguino, capitanatodagli infaticabili Luca e Morena, è salito in sella

per garantire la presenza di Avis all’interno del MotorBike Expo di Verona. L’evento fieristico di portatainternazionale si è tenuto presso la fiera di Verona dal18 al 20 gennaio e per quanto riguarda Avis, ha vistol’allestimento di uno spazio espositivo di ben 300metri quadrati. Così, ancora una volta, il Motor BikeExpo si è trasformato in un’occasione per un gruppodi giovani e volenterosi avisini provenienti da diverserealtà delle regioni Veneto ed Emilia Romagna, diconoscersi e di mettere a fattore comune le recipro-che esperienze e materiale informativo per promuo-vere la donazione di sangue. Un modo concreto perabbattere il campanilismo che spesso limita le nostreazioni, perseguendo, al contrario, il vero obiettivoche dovrebbe accomunare tutte le Avis: la promozio-ne vera e appassionata che porta ad avere semprenuovi donatori. L’impegno per Avis è stato notevole:sono state realizzati 2500 sacchetti di carta con il logoAvis da distribuire a tutti i visitatori; allestiti quattrogazebo sfruttando il materiale informativo ed i gad-get autoprodotti dalle cinque realtà associative inter-venute, installati due archi gonfiabili e il “vertigo” diAvis Veneto ed esposta la roulotte del moto pinguino,il tutto con la presenza fissa di almeno dieci volonta-ri avisini per ciascuno dei tre giorni di fiera. I risulta-ti, però, sono stati appaganti: si stima che nei tregiorni la fiera sia stata visitata da oltre 130 mila per-

sone e i giovani avisini, pur tra qualche distrazionelegata alla… carrozzeria delle moto esposte, hannopotuto muoversi liberamente tra i sei padiglioni dellafiera, amplificando ulteriormente il messaggio asso-ciativo. Molte sono state le persone che si sono avvi-cinate spontaneamente al nostro punto informativoper chiedere informazioni e materiale sul dono delsangue o, semplicemente, per portare la loro testimo-nianza di donatori. Un ringraziamento particolare vaagli amici di Modena del moto pinguino e a tutti ivolontari delle Avis di Veneto, Emilia Romagna,Verona, Bologna e Mantova che, oltre all’impegnopromozionale, si sono sobbarcati l’onere di allestire edisallestire lo stand e di gestire le pratiche burocrati-che legate alla partecipazione. Dario Piccolo

Igiovani ci sono? Non ci sono? Non viene dato lorospazio? Domande che ricorrono in tutti i discorsi

associativi, in tutte le assemblee. Ho imparato inquesti anni di esperienza nei gruppi giovani ai varilivelli che le risposte dipendono da molte variabili: lacreazione di intese particolaritra i volontari under 35, latendenza dei senior a lasciareo non lasciare spazio a pro-poste e innovazione, la forzadella passione che ci spinge ela tendenza ad assumersi le responsabilità o al contra-rio ad evitarle. Di una cosa però sono certa... se nonsi chiede non si ottiene, se non si gioca non si vince!E quindi? E quindi proviamoci; candidiamoci aiConsigli direttivi, dal livello comunale in sù. Daquando sono all’interno della Commissione Giovaniregionale, ho sempre avuto la possibilità di partecipa-re agli Esecutivi e ai Direttivi regionali; è stato ed èimpegnativo, ma è anche una grande opportunità dicrescita associativa e personale. Alcune volte le richie-ste del Gruppo Giovani sono state accolte senza dif-ficoltà, altre abbiamo dovuto lottare; ma questi ulti-mi due mandati sono stati di grande apertura. Adesso

è arrivato il momento di metterci in gioco con anco-ra più forza! Io ci proverò... ma invito anche voi afarlo, a livelli diversi, con compiti diversi... ma pro-viamoci! Il futuro dei Gruppi giovani comunali, provinciali e regionale è nelle mani di chi vorrà por-

tare avanti quello che dibuono è stato fatto, corregge-re quello che non è riuscitobene e proporre cose nuove. E’ necessario, per il futurodei giovani a livello regiona-

le, avere dei riferimenti in ogni provincia che faccia-no da tramite e da coordinamento, che portino le idee e i progetti dal basso verso l’alto e viceversa. È necessario che qualcuno esprima la voglia di prende-re in mano il gruppo, rinforzarlo, guidarlo. A nessunosi chiede la luna, qualcuno mi ha detto che “quandoavrete fatto quello che potete, avrete fatto anche quelloche dovete”! Io vi passo la palla... ma se non viene rac-colta, nessuno può lamentarsi del fatto che poi nonveniamo valorizzati o ascoltati. “Giochiamo”, proviamoad essere degli “onesti calciatori” e i risultati arriveranno!

Manuela Fossa,

responsabile Gruppo Giovani regionale

Giovani Avis, la sfida continua Nuove felpe da... copertina

I “pinguini” del Motor Bike Expo

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Spazio ce n’è, se abbiamo vogliadi “fare” e metterci in gioco

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Nel corso dell’assemblea di Avis nazionale del2012 è stato firmato un protocollo d’intesa for-

male tra Avis e Admo (Associazione DonatoriMidollo Osseo); ma la collaborazione nella nostraregione era iniziata già da tempo, perché il dono èsempre dono e unire le forze è il sistema migliore perpuntare ad una promozione più proficua. E in unviaggio in pullman, durante una chiacchierata con ilnostro presidente regionale, Alberto Argentoni, ènata l’idea di aiutare in maniera più incisiva l’Admoe in particolar modo, per iniziare, il centro tipizzazio-ni di Venezia, dove i volontari possono fare il prelie-vo per il primo step che li fa entrare nella banca datinazionale dei possibili donatori di midollo. La pro-mozione nelle piazze e nelle scuole, dove i pochi maappassionati e generosi volontari Admo attualmenteattivi operano senza sosta, è necessaria... ma comefare un passo in più? I donatori Avis sono di per sépersone disponibili verso il dono e l’aiuto del piùdebole. Così abbiamo pensato di rivolgerci diretta-mente a loro, partendo dal Centro raccolta Avis pres-so l’ospedale dell’Angelo a Mestre, dove da qualche

mese Irene sta facendoaccoglienza ai nostridonatori e promuo-vendo anche con dol-cezza e competenza lapossibilità di farsitipizzare, parlando coni giovani dai 18 ai 37anni. “Quando mihanno proposto di segui-re questo progetto hoaccettato senza pensarcitroppo, perché quandoho ricominciato a dona-re non ho sprecato moltotempo a decidere setipizzarmi o meno, èstata una tappa natura-le quasi ovvia - diceIrene - Poi l’incontrocon Michele, tutta ladocumentazione letta, letestimonianze e i rac-conti sono stati un para-cadute per me in questoviaggio. Ogni giornopuntuale ore 8 inizianole donazioni. Io ho già

montato il mio “ufficio portatile”: un cartello con suscritto informazioni Admo, i volantini esposti e qualchegiornale Admo aperto alla pagina giusta. Subito dopoaver dato un’occhiata veloce alla fila di donatori cerco discrutare chi tra loro ha dai 18 ai 37 anni, poi osservochi legge il cartellone che invita a farsi tipizzare, pianomi avvicino (e mi ripeto: “non sto vendendo pentole!”) epoi inizio a parlare, consegno i volantini informativi,scambio due chiacchiere. I primi giorni tentenno pen-sando che forse la strategia non funziona e poi inveceecco che inizia la salita: un po’ alla volta li convinco einizio a fare una tipizzazione al giorno, poi passo a due;dipende dai giorni, a volte 3, altri 1, altri ancora 5 o 7o a volte anche nessuno. Dopo due mesi arrivo ai 40 ecomincio a pensare che voglio arrivare assolutamente ai50 e non posso farli passare inosservati. Approfitto dellapasticceria al piano zero e in un sacchettino metto cin-que cioccolatini, ci metto un fiocchetto e scrivo il nume-ro 50. Alla cinquantesima tipizzata spetta il premio! Èstato divertente vedere la sua faccia un po’ stupita ancheperché lei ha giusto giusto 37 anni!” E dall’esperienza positiva della giovane avisina Irenepartiamo, sperando di allargare l’iniziativa agli altricentri di donazione!

Irene, la “cacciatrice di tipizzati”

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ART. 1COSTITUZIONE DENOMINAZIONE - SEDE

c.1 L’Avis Regionale del Veneto è l’AssociazioneVolontaria Italiana del Sangue che è costituita dacoloro che donano volontariamente, gratuitamente,periodicamente e anonimamente il proprio sangue edalle Associazioni Provinciali, Comunali e/o equipa-rate, di appartenenza e di base, che esplicano la loroattività nell’ambito della Regione.c.2 L’Avis Regionale del Veneto ha sede legale aTreviso in Via Dell’Ospedale n.1 ed esplica la propriaattività istituzionale nell’ambito della Regione.c.3 L’Avis Regionale del Veneto, che aderisce all’AVISNazionale, è dotata di piena autonomia giuridica e diautonomia patrimoniale e processuale rispettoall’AVIS Nazionale medesima.

ART. 2SCOPI SOCIALI

c.1 L’Avis Regionale del Veneto è un’associazione divolontariato, apartitica, aconfessionale, non lucrati-va, che non ammette discriminazioni di sesso, razza,

lingua, nazionalità, religione, ideologia politica.c.2 L’Avis Regionale ha lo scopo di promuovere ladonazione di sangue intero e/o di una sua frazione,volontaria, periodica, associata non remunerata, ano-nima e consapevole, intesa come valore umanitariouniversale ed espressione di solidarietà e di civismo,che configura il donatore quale promotore di un pri-mario servizio socio-sanitario ed operatore della salu-te, anche al fine di diffondere nella comunità localed’appartenenza i valori della solidarietà, della gra-tuità, della partecipazione sociale e civile e della tute-la del diritto alla salute.c.3 Essa pertanto, in armonia con i propri fini istitu-zionali, con quelli dell’AVIS Nazionale, nonché delServizio Sanitario Nazionale, si propone di: - Sostenere i bisogni di salute dei cittadini favorendoil raggiungimento dell’autosufficienza di sangue e deisuoi derivati e dei massimi livelli di sicurezza trasfu-sionale possibili e la promozione per il buon utilizzodel sangue;- Tutelare il diritto alla salute dei donatori e di colo-ro che hanno necessità di essere sottoposti a terapiatrasfusionale;- Promuovere l’informazione e l’educazione sanitaria

STATUTOAVIS Regionale Veneto

Modifiche 2012 uniformate con AVIS Nazionale 2012

Lo scorso 29 settembre si è svolta a Due Carrare (PD), presso Casa dei Carraresi l’AssembleaStraordinaria di Avis Veneto. All’Ordine del giorno la variazione dello Statuto associativo peracquisire personalità giuridica di diritto privato e quella del Regolamento regionale messo “inlinea” con il nuovo Regolamento di Avis nazionale. L’approvazione del nuovo Statuto e delnuovo Regolamento da parte dei delegati è stata effettuata alla presenza del notaio ValentinaZafarana. Sul numero di dicembre 2012 abbiamo riportato il Regolamento integrale. Su que-sto numero il nuovo Statuto di Avis regionale Veneto. Da staccare e conservare.

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dei cittadini;- Promuovere un’adeguata diffusione delle proprieassociate su tutto il territorio regionale, con partico-lare riferimento alle aree carenti e delle attività asso-ciative e sanitarie ad esse riconosciute, come la rac-colta del sangue e degli emocomponenti;- Favorire lo sviluppo della donazione volontaria,periodica, associata, non remunerata, anonima econsapevole a livello regionale;- Promuovere lo sviluppo del volontariato e dell’asso-ciazionismo.

ART. 3 ATTIVITÁ

c.1 Per il perseguimento degli scopi istituzionalienunciati nell’art. 2 del presente Statuto, l’AvisRegionale, nel rispetto di quanto previsto dall’art. 3comma 1 dello statuto nazionale, coordinandosi conl’AVIS Nazionale e con le Istituzioni Pubbliche terri-toriali competenti, svolge nei confronti delle associa-zioni che la costituiscono, una funzione di indirizzo,di coordinamento e verifica per il raggiungimentodegli obiettivi associativi rappresentando i propriassociati nei confronti di tutti i soggetti, istituziona-li, pubblici privati, di livello regionale.c.2 In particolare, ai propri fini l’Avis Regionale svol-ge le seguenti attività:- Partecipa alla programmazione delle attività trasfu-sionali a livello regionale, in conformità al dispostodelle leggi vigenti in materia, rappresentando l’asso-ciazione negli organismi istituzionali e presso le isti-tuzioni di livello regionale, fornendo direttive e lineedi indirizzo alle proprie associate per l’attuazione e ilcoordinamento delle politiche di settore sul territorioregionale;

- Partecipa alla elaborazione delle politiche del terzosettore, con particolare riferimento all’associazioni-smo ed al volontariato, rappresentando l’associazionenegli organismi di settore istituzionalmente previsti ecooperando all’interno degli organismi associativi dicoordinamento; - Promuove e organizza campagne regionali di comu-nicazione sociale, informazione e promozione deldono del sangue, coordinandosi con le proprie asso-ciazioni aderenti e con le istituzioni competenti,nonché tutte le attività di comunicazione esterna,interna ed istituzionale, di propria competenza;- Collabora con le altre associazioni di settore e conquelle affini che promuovono l’informazione a favo-re della donazione di organi e della donazione delmidollo osseo;- Coordina il flusso informativo a livello regionale;Promuove la conoscenza delle finalità associative edelle attività svolte attraverso la stampa associativa,nonché la pubblicazione di riviste, bollettini e mate-riale multimediale;- Svolge attività di formazione nelle materie di pro-pria competenza anche per istituzioni ed organizza-zioni esterne, con particolare riferimento al mondodella scuola e delle Forze Armate;- Promuove e partecipa ad iniziative, anche di raccol-ta di fondi, finalizzate a scopi solidali ed umanitari,al sostegno della ricerca scientifica, alla cooperazioneinternazionale ed allo sviluppo del settore socio-sani-tario ed alla realizzazione di progetti di interesse asso-ciativo;- Promuove e favorisce scambi culturali, socio-sanita-ri ed iniziative di collaborazione con realtà del volon-tariato internazionale, realizzando opportuni proto-colli e progetti di cooperazione, nel rispetto degliindirizzi dell’AVIS Nazionale;- Svolge attività di indirizzo, coordinamento e consu-lenza per le proprie associate per la gestione delle atti-vità associative, con particolare riguardo alle proble-matiche giuridiche, amministrative e fiscali.- Dopo accordi e su delega delle Avis Provinciali, puòsvolgere attività di raccolta di sangue ed emocompo-nenti, provvedendo, a mezzo delle stesse o anchedirettamente, alla chiamata dei donatori.- In considerazione della storica collaborazione, sti-pula idonea convenzione con l’ABVS per regolamen-tare il rapporto dal punto di vista contributivo, par-tecipativo e di interscambio promozionale e collabo-rativo.c.3 Al fine del perseguimento delle attività istituzio-nali e di tutte quelle ad esse strumentali, conseguen-ti e comunque connesse, l’Avis Regionale può com-piere, in osservanza delle condizioni di legge, esclusi-vamente attività commerciali e produttive marginali.

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ART. 4 SOCI

c.1 Ai sensi dell’art. 1 del presente statuto, l’AvisRegionale è costituita da soci persone giuridiche esoci persone fisiche.c.2 Sono soci persone giuridiche dell’Avis Regionale:le Avis Provinciali, le Avis Comunali e/o equiparate edi base, operanti nel territorio amministrativo corri-spondente. c.3 Sono soci persone fisiche dell’Avis Regionale tutticoloro che abbiano aderito alle Avis Comunali oequiparate operanti nel territorio amministrativo.

ART. 5 MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE

ALLA VITA ASSOCIATIVA

c.1 La partecipazione alla vita associativa non puòessere temporanea, fatto salvo quanto previsto dal-l’art. 6.c.2 La qualifica di socio è personale e non trasmissi-bile né in vita né ad eredi o legatari.c.3 I soci persone fisiche partecipano all’AssembleaRegionale attraverso i delegati nominati dalleAssemblee Provinciali, i quali esprimono ciascunotanti voti quanti sono i soci persone fisiche che rap-presentano.c.4 I soci persone giuridiche partecipanoall’Assemblea Regionale a mezzo del loro rappresen-tante legale ovvero, previa delega, dal Vicepresidenteo dal rappresentante legale di altro associato persona

giuridica; il quale può essere portatore di un massimodi 5 deleghe.c.5 Tutti i soci persone fisiche sono eleggibili allecariche sociali.c.6 La partecipazione all’Assemblea Regionale, siaordinaria che straordinaria, è di un delegato ogni1000 soci o frazione di soci persone fisiche, col mini-mo comunque di un delegato per ogni AssociazioneProvinciale .c.7 I delegati sono determinati in base al numero deisoci delle Avis Comunali, di base o equiparate in pos-sesso dei requisiti statutari richiesti alla data del 31dicembre dell’anno sociale precedente; fermo restan-do che il numero dei soci non potrà mai superare dioltre un terzo il numero delle donazioni effettuatenell'anno di riferimento né essere inferiore al terzo ditale numero.c.8 La regolare posizione dei delegati è accertatasecondo le disposizioni previste dal regolamentonazionale.

ART. 6 PERDITA DELLA QUALIFICA DI SOCIO

c.1 Le modalità di recesso, esclusione e di espulsionedegli associati persone fisiche e giuridiche nonché lefattispecie per la perdita della qualifica di socio daparte della persona fisica sono regolamentate neglistatuti dell’AVIS Nazionale e di quella Comunale, oequiparate, ai quali si fa rinvio.

ART. 7 ORGANI

c.1 Sono organi di governo dell’Avis Regionale:- l’Assemblea Regionale degli Associati;- il Consiglio Direttivo Regionale;- il Comitato Esecutivo;- il Presidente ed il Vicepresidente Vicario.c.2 E’ organo di controllo dell’Avis Regionale ilCollegio dei Revisori dei Conti.c.3 E’ organo di giurisdizione interna dell’AvisRegionale il Collegio Regionale dei Probiviri.

ART. 8L’ASSEMBLEA REGIONALE

DEGLI ASSOCIATI

c.1 L’Assemblea Regionale degli Associati è compostadai rappresentanti legali delle Associate persone giu-ridiche e dai delegati degli associati persone fisichenominati dalle Assemblee Provinciali. I delegati degliassociati persone fisiche mantengono il loro incaricofino alla nomina dei delegati dell’Assemblea

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Regionale ordinaria dell’anno successivo.c.2 Ogni associato ha diritto ad un voto, che esprimeattraverso il sistema delle deleghe se trattasi di perso-na fisica, ovvero attraverso il presidente e legale rap-presentante se trattasi persona giuridica.c.3 Il presidente e legale rappresentante della personagiuridica che sia temporaneamente impedito a parte-cipare alla Assemblea potrà farsi rappresentare aisensi del comma 4 dell’art. 5. c.4 L’Assemblea Regionale degli Associati si riuniscein via ordinaria almeno una volta l’anno entro il mesedi aprile, per l’approvazione del bilancio consuntivopredisposto dal Consiglio Direttivo Regionale e laratifica del bilancio preventivo già approvato dalConsiglio medesimo.c.5 L’Assemblea si riunisce, inoltre, ogni qualvoltadeve assumere delibere di propria competenza, qua-lora fossero in gioco interessi vitali dell’AvisRegionale e nei casi di impossibilità di funzionamen-to degli organi dell’Associazione, nonché ogni qual-volta lo riterrà necessario il Presidente o fosse richie-sto congiuntamente da almeno un decimo dei soci odal Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti.c.6 L’Assemblea Regionale è convocata dal Presidentedell’Avis Regionale con avviso scritto inviato almenoquindici giorni prima della seduta e comunque conmodalità tali da garantire la conoscenza personale ediretta da parte dei soci.Nei casi di convocazione di urgenza l’avviso potràessere inviato anche a mezzo telegramma, fax o mes-saggio di posta elettronica spedito almeno dieci gior-ni prima.c.7 In prima convocazione l’Assemblea Regionale èvalidamente costituita quando siano presenti almenola metà dei componenti aventi diritto, calcolatosecondo le modalità e per gli effetti di cui ai commi3, 4 e 6 dell’art. 5; in seconda convocazione la sedu-ta è valida qualunque sia il numero degli intervenutie le deliberazioni vengono adottate a maggioranzadei presenti, calcolati come sopra.c.8 Per dichiarare la decadenza dell’intero ConsiglioRegionale occorre il voto favorevole dei due terzidegli aventi diritto dell’Assemblea Regionale. La deli-berazione è consentita solo in presenza di specificomandato conferito ai rappresentanti legali ed ai dele-gati di cui al c. 1 del presente articolo. c.9 Per deliberare lo scioglimento dell’AssociazioneRegionale e la devoluzione del patrimonio occorre ilvoto favorevole di almeno tre quarti degli aventidiritto dell’Assemblea Regionale.c.10 Nel caso di parità dei voti, la proposta oggettodi deliberazione si intende respinta. c.11 Alla Assemblea Regionale degli Associati parte-cipano, senza diritto di voto, i componenti delConsiglio Direttivo Regionale, i componenti del

Collegio Sindacale e i Consiglieri Nazionali dellastessa Avis Regionale se non delegati. c.12 Della convocazione delle assemblee regionaliviene data comunicazione all’AVIS Nazionale, laquale potrà inviare un proprio rappresentante.

ART. 9COMPETENZE DELL’ASSEMBLEA REGIONALE DEGLI ASSOCIATI

c.1 Spettano all’Assemblea Regionale degli associati:- le approvazioni del bilancio consuntivo, accompa-gnato da una nota di sintesi sull’attività svolta, elabo-rata dal Consiglio Direttivo Regionale e dalla relazio-ne del Collegio dei Revisori dei Conti, la ratifica delbilancio preventivo, approvato dal ConsiglioDirettivo Regionale;- l’approvazione di impegni economici pluriennali;- l’elezione e la revoca dei componenti del ConsiglioDirettivo Regionale, del Collegio Regionale deiProbiviri, nonché della Commissione Verifica Poteri. - la nomina e la revoca dei componenti del Collegiodei Revisori dei Conti;- l’approvazione delle modifiche del presente Statutoproposte dal Consiglio Direttivo Regionale;- l’approvazione delle linee di indirizzo e delle diret-tive generali per il funzionamento, il potenziamentoe l’espansione dell’Associazione, proposte dalConsiglio Direttivo Regionale;- la nomina dei delegati dei soci persone fisiche allaAssemblea Generale degli Associati dell’AVISNazionale;- la formulazione della proposta dei candidati allecariche elettive dell’AVIS Nazionale nel rispetto di

quanto disposto dal regolamento nazionale;- lo scioglimento dell’Associazione, su proposta delConsiglio Direttivo Regionale ovvero di almeno unterzo degli associati, nonché la nomina dei liquidato-ri e la devoluzione dell’eventuale patrimonio residuo;la determinazione delle quote sociali di propria com-petenza;- ogni altro compito che non rientri, per legge o perstatuto, nella competenza di un altro organo associa-tivo.c.2 Le competenze dell’Assemblea Regionale degliAssociati non sono delegabili né surrogabili dalConsiglio Direttivo Regionale.

ART. 10 IL CONSIGLIO DIRETTIVO REGIONALE

c.1 Il Consiglio Direttivo Regionale è composto daun minimo di 21 ad un massimo di 29 membri elet-ti dall’Assemblea Regionale degli Associati, nelnumero deliberato dall’Assemblea dell’anno prece-dente a quella del rinnovo delle cariche associative egarantendo comunque, con almeno un consigliere, larappresentanza di ciascuna Avis Provinciale esistentenel territorio. c.2 Il Consiglio Direttivo Regionale elegge, al pro-prio interno, il Presidente, e su proposta delPresidente medesimo uno o due Vicepresidenti – deiquali uno Vicario – il Segretario e il Tesoriere i qualicostituiscono l’Ufficio di Presidenza. c.3 L’Ufficio di Presidenza, nonché fino a 4 compo-nenti, eletti all’interno del Consiglio Regionale, sem-pre su proposta del Presidente, formano il ComitatoEsecutivo, che esplica le funzioni di cui all’art. 11 del

presente Statuto.c.4 Il Consiglio Direttivo Regionale si riunisce in viaordinaria almeno due volte l’anno, entro il 31Dicembre ed entro il 31 Marzo, rispettivamente perl’approvazione definitiva del bilancio preventivo edello schema di bilancio consuntivo da sottoporreall’approvazione dell’Assemblea Regionale degliAssociati nei termini di cui al 4° comma dell’art. 8 ein via straordinaria ogni qualvolta lo ritenga oppor-tuno il Presidente, un terzo dei suoi componentiovvero lo richieda il Presidente del Collegio deiRevisori dei Conti.c.5 Il Consiglio Regionale deve essere convocato conavviso scritto, inviato nominativamente almeno ottogiorni prima. In caso di urgenza, la convocazionepuò essere effettuata anche a mezzo fax, telegrammao posta elettronica, inviato almeno due giorni prima.c.6 Il Consiglio è validamente costituito quandosiano presenti almeno la metà più uno dei suoi com-ponenti. c.7 La mancata partecipazione alle sedute delConsiglio Direttivo Regionale per tre volte consecu-tive, senza giustificato motivo, determina la decaden-za dal Consiglio medesimo, della quale viene presoatto con deliberazione adottata all’atto dell’approva-zione del verbale della seduta successiva a quella incui si è verificata la terza assenza.c.8 Le deliberazioni sono prese a maggioranza deivoti dei presenti, fatta eccezione per quella di propo-sta all’Assemblea Generale degli Associati dell’AVISNazionale circa l’espulsione di un’Avis Comunale, oequiparata o di un’Avis Provinciale ovvero per quelladi proposta di modifica statutaria da sottoporreall’approvazione dell’Assemblea Regionale, per lequali occorre il voto favorevole di almeno metà piùuno dei componenti aventi diritto. c.9 Nel caso in cui nel corso di un mandato venganoa mancare uno o più Consiglieri, nell’ordine suben-trano i non eletti. c.10 Ove i non eletti di volta in volta interpellati,nell’ordine di cui al precedente comma 9, non possa-no o non vogliano accettare la carica, il Consiglioprocede alla sostituzione mediante cooptazione tra isoci statutariamente in regola. In ogni caso non èconsentita la cooptazione, nel corso dello stesso man-dato, della metà dei componenti del Consiglio ma, intal caso, si procederà al rinnovo dell’intero Consiglio.L’eventuale sostituzione per cooptazione verrà ratifi-cata nella prima riunione utile dell’assemblea regio-nale.c.11 Qualora, durante un mandato, cessino contem-poraneamente la metà più uno dei Consiglieri elettiin sede di Assemblea elettiva, decade l’interoConsiglio Regionale. c.12 Al Consiglio Direttivo Regionale spettano tutti

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i poteri per la gestione ordinaria e straordinariadell’Associazione, fatti salvi quelli espressamenteriservati, per legge o per statuto, all’AssembleaRegionale degli Associati, nonché l’esecuzione e l’at-tuazione delle delibere di quest’ultima e l’esercizio diogni altra facoltà ritenuta necessaria, utile od oppor-tuna per il raggiungimento dei fini statutari.Il Consiglio Direttivo Regionale potrà, altresì, overitenuto necessario e/o opportuno, nominare unDirettore Generale, fissandone con apposita deliberacompetenze, funzioni, compensi e durata dell’incari-co.c.13 Nei casi di necessità e di urgenza e/o ove siaimpossibile convocare tempestivamente il ConsiglioDirettivo Regionale nei termini e con i quorum costi-tutivi e deliberativi di cui al comma 5 del presentearticolo, si applica la lett. c) del 2° comma dell’arti-colo 12.c.14 I compiti del Consiglio Direttivo Regionalepossono essere singolarmente delegati, dall’organostesso, al Presidente, al Vicepresidente , all’Ufficio diPresidenza, al Comitato Esecutivo.

ART. 11 COMPITI DEL COMITATO ESECUTIVO

c.1 Il Comitato Esecutivo - cui compete la predispo-sizione degli schemi del bilancio preventivo e dibilancio consuntivo da sottoporre all’approvazionedell’Assemblea Regionale degli Associati per il trami-

te del Consiglio Regionale - delibera altresì, riferendoal Consiglio medesimo, sui seguenti argomenti:- la generale promozione ed il coordinamento delleattività delle Avis associate; - la elaborazione di sistemi, di criteri operativi e dimezzi di comunicazione volti alla promozione ed allosviluppo del volontariato del sangue;- l’acquisto di beni e servizi nei limiti di spesa fissatidal bilancio preventivo;- l’acquisto di beni ammortizzabili nei limiti di spesadeterminati annualmente dal Consiglio Regionale;la scelta delle persone che dovranno prestare la pro-pria opera in favore dell’Associazione, a titolo di lavo-ro subordinato o autonomo e la risoluzione dei rap-porti medesimi;- la decisione di agire e resistere in giudizio, di tran-sigere o di rinunciare alle azioni, di compromettere inarbitri, anche amichevoli compositori e di nominareavvocati e consulenti;- il conferimento di incarichi di consulenza e di pre-stazione professionale tanto a titolo gratuito che one-roso nei limiti di spesa determinati annualmente dalConsiglio Regionale;c.2 Il Comitato Esecutivo inoltre delibera su tutti gliargomenti ad esso delegati dal Consiglio Regionale,del quale esegue le delibere; attende all’ordinariaamministrazione; assume, in luogo del ConsiglioRegionale, le decisioni urgenti da sottoporre alla rati-fica del Consiglio medesimo in occasione della primariunione successiva.c.3 Per i tempi e le modalità di convocazione dellesedute del Comitato Esecutivo – che può riunirsianche in video conferenza – e per la formazione dellemaggioranze nelle relative deliberazioni si applicanole medesime disposizioni del Consiglio Regionale,fermi restando i tempi dell’approvazione dei bilanci,di cui al presente statuto.c.4 In tutti i casi di decadenza del ConsiglioRegionale previsti dal presente Statuto decade auto-maticamente anche il Comitato Esecutivo e si prov-vederà alla sua ricostituzione ai sensi del comma 3dell’art. 11 all’atto dell’insediamento del nuovoConsiglio Regionale.

ART. 12 IL PRESIDENTE

c.1 Il Presidente, eletto dal Consiglio Regionale alproprio interno, presiede l’Avis Regionale, ne ha larappresentanza legale ed ha la firma sociale di fronteai terzi ed in giudizio.c.2 Al Presidente spetta, inoltre:- convocare e presiedere l’Assemblea Regionale degliAssociati, il Consiglio Regionale, il ComitatoEsecutivo, nonché formularne l’ordine del giorno;curare l’esecuzione e l’attuazione delle delibere delComitato Esecutivo;- assumere, solo in casi di urgenza, i provvedimentistraordinari nelle materie di competenza delComitato Esecutivo, con l’obbligo di sottoporli allaratifica del Comitato medesimo in occasione di unariunione che dovrà essere convocata entro 10 giornisuccessivi.- convocare, almeno una volta all’anno, i PresidentiProvinciali per la verifica dei programmi dellaRegionale e per la valutazione dei dati inerenti la rac-colta e la programmazione della stessa.c.3 Nell’espletamento dei propri compiti, ilPresidente è coadiuvato dal Segretario.c.4 In caso di assenza o impedimento temporaneo, ilPresidente è sostituito dal Vicepresidente Vicario.c.5 La firma e/o la presenza del VicepresidenteVicario fa fede, di fronte ai terzi, dell’assenza o del-l’impedimento temporanei del Presidente.

ART.13 COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI

c.1 Il Collegio dei Revisori dei Conti è costituito datre componenti effettivi e due supplenti nominatidall’Assemblea Regionale degli Associati tra soggettidotati di adeguata professionalità al suo insediamen-to il collegio elegge, al proprio interno, il suo presi-dente.c.2 I Revisori durano in carica 4 anni ed il Presidente

non può essere nominato per più di due mandaticonsecutivi.c.3 Il Collegio esamina i bilanci e formula in apposi-te relazioni le proprie osservazioni e conclusioni esvolge ogni altro compito attribuitogli per legge o perstatuto.c.4 I Revisori dei Conti, che partecipano di dirittoall’Assemblea Regionale degli Associati, intervengo-no alle sedute del Consiglio Direttivo Regionale.

Art 14 COLLEGIO REGIONALE DEI PROBIVIRI

c.1 Il Collegio Regionale dei Probiviri – eletto dallaAssemblea Regionale degli Associati – si compone ditre membri effettivi e due supplenti scelti tra personedotate della necessaria competenza.c.2 Il Collegio Regionale dei Probiviri, che elegge alproprio interno il Presidente dell’organo, svolge oveadito la funzione di giudice di primo grado in ordineall’espulsione o all’esclusione del socio persona fisica,deliberata dal Consiglio Direttivo Comunale nei casidi cui all’art. 5 dello statuto delle Avis Comunali oequiparate; svolge inoltre, ove adito, la funzione digiudice di primo grado in ogni controversia tra socipersone fisiche o tra soci persone giuridiche apparte-nenti alla propria regione ovvero tra soci persone fisi-che e soci persone giuridiche sempre appartenentialla regione medesima. Decide altresì negli altri casiindicati dal presente statuto.c.3 Le competenze del Collegio e la procedura difunzionamento sono disciplinate dalle norme delRegolamento Nazionale.c.4 Le decisioni del Collegio Regionale dei Probivirisono appellabili di fronte al Collegio Nazionale deiProbiviri.c.5 La carica di membro del Collegio Regionale deiProbiviri è incompatibile con qualunque altra caricao funzione nell’ambito degli organi ed organismiassociativi, anche appartenenti alle persone giuridi-che associate.

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ART.15PATRIMONIO

c.1 Il patrimonio dell’Associazione è indivisibile ed ècostituito:- dal fondo di dotazione iniziale che ammonta adEuro 48.254,67, dei quali il 30% pari ad Euro14.476,40 destinata a costituire il “Fondo patrimo-niale di garanzia”, indisponibile e vincolato a garan-zia dei terzi che instaurino rapporti con l’Ente;- da altri beni immobili e mobili relativi ad accanto-namenti per attività istituzionali.c.2 Tale patrimonio iniziale potrà essere incrementa-to ed alimentato con:il reddito del patrimonio;i contributi dello Stato, di enti o di istituzioni pub-bliche finalizzati esclusivamente al sostegno di speci-fiche e documentate attività o progetti;- i contributi di organismi internazionali; - i rimborsi derivanti da convenzioni;- le oblazioni, le donazioni, i lasciti, le erogazioni edi contributi da parte di quanti - soggetti pubblici eprivati - condividendone lo scopo, vogliano il poten-ziamento dell’istituzione anche con riferimento adiniziative specifiche o settoriali;- ogni altro incremento derivante dalle attività com-merciali e produttive marginali svolte dall’AvisRegionale, nel rispetto delle norme di legge- ogni altro tipo di entrate ammesse dalla Legge266/91 e dalla legge 219/05.c.3 Il Consiglio Direttivo Regionale provvederàall’investimento, all’utilizzo ed all’amministrazionedei fondi di cui dispone l’ente, nel rispetto del suoscopo.c.4 È vietato all’Avis Regionale distribuire, anche inmodo indiretto, eventuali utili o avanzi di gestionenonché fondi, riserve o capitale, a meno che la desti-nazione o la distribuzione non siano imposte perlegge.c.5 Eventuali utili o avanzi di gestione devono esseredestinati unicamente alla realizzazione delle attivitàistituzionali e di quelle a esse direttamente connesse.

ART. 16 ESERCIZIO FINANZIARIO E BILANCIO

c. 1 L’esercizio finanziario ha la durata di un annosolare.c. 2 Entro il 31 dicembre di ogni anno dovrà essereapprovato dal Consiglio Direttivo Regionale ilBilancio Preventivo dell’anno successivo che verràratificato entro il 30 aprile dall’Assemblea Regionaledegli Associati, la quale, nella stessa occasione, appro-verà il bilancio consuntivo dell’anno precedente.

ART. 17 CARICHE

c.1 Tutte le cariche sociali sono quadriennali e nonsono retribuite, fatta eventualmente eccezione per icomponenti del Collegio dei Revisori dei Conti.c.2 Ai detentori di cariche sociali spetta esclusiva-mente il rimborso delle spese effettivamente sostenu-te e documentate in relazione all’assolvimento del-l’incarico.c.3 Il Presidente, i Vicepresidenti, il Segretario e ilTesoriere non possono detenere la medesima caricaper più di due mandati consecutivi. Nel computo deimandati si intendono compresi anche quelli già ini-ziati e poi interrotti per qualsiasi causa nonché quel-li svolti ai sensi di cui al combinato disposto deicommi 9, 10 e 11 dell’art. 10, salvo che i mandatimedesimi siano stati svolti per periodi non superioriad un anno. La limitazione, di cui sopra, si applicaanche per le Avis Provinciali, per le Avis comunali e/oequiparate e di base.c.4 Il regolamento nazionale disciplina i casi diincompatibilità.

ART.18 ESTINZIONE O SCIOGLIMENTO

c.1 Lo scioglimento dell’Avis Regionale può avvenirecon delibera dell’Assemblea Regionale degliAssociati, su proposta del Consiglio DirettivoRegionale, solo in presenza del voto favorevole dialmeno i tre quarti dei suoi componenti aventi dirit-to.c.2 In caso di scioglimento, dopo aver provvedutoalla liquidazione di tutte le passività e pendenze, ibeni residui saranno devoluti all’AVIS Nazionale o adaltra organizzazione che persegue finalità analoghe,sentito l’organismo di controllo di cui alla legge662/96.

ART. 19RINVIO

c.1 Per tutto quanto non previsto dal presenteStatuto valgono le norme dello statuto e del regola-mento dell’AVIS Nazionale, quelle del codice civile edelle altre leggi vigenti in materia e in particolaredella L. 266/1991 e del D.Lgv. 460/97 e successiveloro modificazioni ed integrazioni.

(Approvato a Castelfranco Veneto (TV), il 09-04-2005)

(Modificato a Rovigo, il 27 settembre 2008)

Modificato a Due Carrare (PD) il 29 settembre 2012

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La storia delle giostre in un Museo

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Bergantino, penultimo centro prima di Merlara, dovefinisce la provincia di Rovigo, è situato lungo l’ar-

gine sinistro del Po, con a ovest la città di Mantova. Abbia-mo scelto di parlare di questo paese di circa 1.800 abi-tanti, perchè qui quasi tutti vivono con le giostre e perle giostre. Un argomento di cui parleremo nel prossimonumero, con i dettagli sulla fabbrica di giostre più famo-sa d’Italia e forse del mondo. In questo numero, invece,vogliamo presentarvi il “Museo storico della giostra”, inau-gurato proprio a Bergantino nel giugno del 2011. Lohanno realizzato Corrado Ferri e il prof. Tommaso Zaghi-ni, un personaggio, quest’ultimo, che ci ha dedicato unpomeriggio intero come anfitrione e che ci ha illustra-to nei minimi particolari la singolarità di questo museo,di cui è coordinatore generale. Cominciamo col dirvi cheè inserito nella stupenda cornice settecentesca di palaz-

zo Strozzi, con un percorso espositivo che racconta trestorie tra loro intersecate. Il palazzo è stato completamen-te restaurato per valorizzare le attività socio economichedell’alto Polesine e del Veneto, non dimenticando diinserire la cultura locale nel contesto nazionale ed euro-peo. All’ingresso c’è la storia della fiera, che nasce nelMedioevo come grande mercato per poi evolversi nei seco-li, proponendo grandiosi spettacoli popolari: commediadell’arte nel ’500, il teatro dei burattini nel 1600, ilcirco nel 1700, il cinema alla fine dell’800 e, infine, illuna park nel 1900. Si può così conoscere un passatoattraente e sorprendente, perché è una storia della gentee di tutti noi che nessun testo scolastico ha mai raccon-tato. Le prime fiere furono allestite sui sagrati delle chie-se, in onore del santo patrono e lungo le strade percor-se da pellegrini e mercanti. A seguito di queste fierenacquero spettacoli itineranti con la presenza di artisti,giullari, teatranti, giocolieri, suonatori e indovini che crea-no una girandola di invenzioni per sopravvivere.Nella seconda parte della sala, attraverso immagini sug-gestive, viene raccontata l’origine della commedia del-l’arte, o teatro delle maschere, una tradizione tutta ita-liana assieme al teatro dei burattini e delle marionette.Queste manifestazioni, seppur indirettamente, davanovoce al popolo e al suo bisogno di giustizia e uguaglian-za, e furono i precursori dello spettacolo tuttora moltoapplaudito: il circo. Nelle sale più ampie del museo si pos-sono rivivere le emozioni dei primi parchi di divertimen-to, accompagnati dalle festose musiche degli organettidell’epoca, ancora funzionanti. I visitatori vengono tra-sportati in un viaggio nel tempo, dal pozzo della mortealle prime giostre azionate a mano o a vapore alle primeimmagini cinematografiche, e, in queste sale vengononominati i primi artisti satiro-umoristici, antenati del-l’attuale cabaret. A partire dal ’700, le famiglie nobilicominciarono ad intrattenere i loro ospiti invitando nei

loro giardini i più famosi artisti. Nacquero quindi, in coin-cidenza con le mostre universali che furono occasione peresporre le ultime novità e invenzioni frutto dell’ingegnoe del genio umano, i primi parchi di divertimento fissi(oltre a quelli itineranti) con le prime ruote panorami-che e le montagne russe, come al Prater di Vienna. Quisarebbe opportuno ricordare i primi eroi del luna parkperché, se oggi possiamo ammirare quelle magnifiche gio-stre ogni anno più belle e sofisticate, lo dobbiamo al loroimpegno e ingegno. In tutte le stanze, e sono molte, c’èla possibilità di completare la visualizzazione con unintelligente sistema interattivo che amplia l’informazio-ne, già più che esauriente. Il nostro intento è quello diinvitare i nostri lettori ad una visita completa che non ècerto quella che abbiamo cercato di esporre (ci voglio-no circa due ore e mezza per visitare il museo). Chi harealizzato il museo non ha certamente dimenticato tuttequelle famiglie che con la loro operosità hanno iniziatol’opera tuttora in continuo sviluppo a Bergantino e din-torni. Ci sono esposte decine di foto del passato, dovegli attuali costruttori possono riconoscere i loro precur-sori che sono riusciti, con ingegno, a superare il dopo-guerra del 1915/18 e a far progredire una zona colpitaanche dalla crisi del 1929. In calce alcuni dati per met-tervi in contatto con la direzione del museo, c’è anchela possibilità di avere a disposizione una guida che cer-cherà di soddisfare tutte le vostre curiosità. A noi il compito di illustrare, prossimamente, la secon-da parte del nostro viaggio nella patria del magnificomondo della fantasia, delle antiche giostre e delle moder-ne macchine da divertimento in cui Bergantino e din-torni sono protagonisti. Il luogo, poi, si presta anche peruna visita al Po, noi lo abbiamo visto con il presidentedell’Avis di Bergantino, Carlo Garosi. Era una giornatastupenda e il Po si presentava in tutta la sua magnificagrandiosità. Ottaviano Cereser

Museo storico della GiostraPalazzo Strozzi - Piazza Matteotti, 8545032 Bergantino (Ro) tel. 0425 805446 fax 0425 808084 - [email protected]

Orari apertura: lunedì-venerdì dalle 9 alle 12Nei fine settimana su prenotazioneIngresso: 2 euro intero e 1 euro ridotto

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Non c’era un angolo libero nella palestra “Mecchia”di Portogruaro, in occasione dell’undicesima Festa

dei Migranti, organizzata dall’Associazione Migrantidella Venezia Orientale e dal Comune, in collaborazio-ne con Avis e Croce Rossa Italiana. Un’ora e mezza dicanti, balli e musiche con oltre un centinaio tra cantan-ti solisti, coristi e musicisti, in gran parte giovani e gio-vanissimi. Ad esibirsi i ragazzi degli Istituti D. Bertoli-ni e G. Pascoli di Portogruaro con il Coro, il Gruppo di

ballo romeno-moldavo Hora Unirii, Olivia Mogosanu(pensieri sull’immigrazione), Jonna Dragomir, il coro deibambini del Kosovo “Le Farfalle della Libertà”, Cristi-na Hajdari (5 anni ma tanta grinta) e il duo Gelosh Haj-dari e Alì Kurtaj con le ciftelia, il coro ucraino Rokso-lana, Dasha Zhzum. Il presidente dell’Avis regionale,Alberto Argentoni, accompagnato dai presidenti Avis diAnnone Veneto, Concordia Sagittaria, Portogruaro ePradipozzo, ha consegnato le “Targhe Extra” a quattrodonatori del sangue (tre le donne) e ad un applauditis-simo Alì Afroid (Marocco) che, la scorsa estate a Jesolo,ha salvato la vita a due ragazzi che rischiavano di anne-gare in mare. I doni di Babbo Natale ed il cous-cous allaveneta preparato dai ragazzi della Scuola professionale“Lepido Rocco” di Pramaggiore con la ricetta dello chefMassimo D’Odorico hanno fatto da degno finale aduna bella festa a cui hanno partecipato più di 300 citta-dini di tutte le età, italiani e immigrati. Una manifesta-zione importante per l’Avis, quella del 16 dicembre, dasempre vicina ai nuovi cittadini, in vista di una veraintegrazione che passa, inevitabilmente, dall’approfon-dimento della conoscenza reciproca. Dario Piccolo

Il rinnovo delle cariche associative significa, per alcu-ne Avis, anche l’ingresso dei primi consiglieri di ori-

gine straniera. È il caso della Comunale di Castelfran-co Veneto (Tv) che vede la novità assoluta dell’elezione

di un consigliere-collaboratore del Ghana, Opoku Kwame(al centro, nella foto di gruppo del nuovo consiglio). Incittà la comunità ghanese è nutrita e in più di un’occa-sione ha espresso la volontà di avvicinarsi al dono del san-gue e alcuni rappresentanti dell’Avis l’hanno già incon-trata per spiegare l’iter della donazione e l’iter sanitarioper l’idoneità. Opoku terrà i rapporti con i connaziona-li ghanesi, e non solo, visto il crescente numero di nuovidonatori di origine straniera. Nel 2012 a Castelfrancosono stati 17: 10 maschi e 7 femmine. Le nazionalità deinuovi donatori rispecchiano, come la percentuale sul tota-le dei donatori, la loro presenza in città: sono infatti perlo più provenienti dall’Est Europeo (Romania in testa,seguita da Moldavia, Ucraina, Bielorussia, Bulgaria...) edall’Africa (Marocco in testa, anche con una ragazzadonatrice). Per quanto riguarda gli altri continenti tro-viamo tra i nuovi donatori anche una donna dall’Argen-tina e un uomo dal Bangladesh. M.R.

CASTELGUGLIELMO - Giovane presidentedonna all’Avis di Castelguglielmo. Michela Prea-

ro guiderà l’associazione assieme al vice vicario Rober-to Conegliani, la segretaria Eunice Bonomo e all’am-ministratore Michele Magagnini. Una donna anche trai consiglieri, Paola Magagnini, eletta con Alessio Bal-zan, Matteo Bin, Juanito Franceschi, Maikol Pelà,Massimo Varliero e Massimo Zuliani. Donna la pre-sidente del Collegio dei revisori dei Conti BarbaraRoman, con revisori Luca Mandini e Mauro Zuliani.L’Avis ora nelle mani della neo presidentessa ha chiu-so al 31 dicembre 2012 con 123 soci e 150 donazio-ni di sangue intero e 34 plasmaferesi, per un totale di184 donazioni complessive. 22 le donazioni in menorispetto al 2011, calo dovuto né ai soci né all’UfficioUnico di chiamata, bensì alla mancanza di sinergia trail direttore facente funzioni dr. Chiavilli e l’Avis pro-vinciale di Rovigo, in quanto lo stesso direttore non hamai espressamente coordinato le varie difficoltà di rac-colta, aumentando o bloccando le donazioni a secon-da della mancanza o meno delle scorte presenti nelleemoteche durante tutto l'arco dell'anno. È stato pos-sibile evitare una massiccia scadenza di sacche in baseal principio “etico associativo” che l’Avis provinciale siè data fin dall’inizio della costituzione dell’Ufficiounico di chiamata, pertanto è stato necessario rallen-tare le donazioni. Sulle quasi 21mila donazioni effet-

tuate a livello pro-vinciale, le sacchescadute sono state23, anche se leg-germente in rialzodi 6 unità rispettoal 2011. Probabilmente alcuni di voi si chiederanno cosac’entra l’Avis provinciale con la gestione del Diparti-mento, l’unica risposta che si può dare a questo “chesenso ha chiamare i donatori a donare se in seguito ilDipartimento non riesce a collocare la sacche di san-gue e quindi dobbiamo letteralmente gettarle alla sca-denza?...” è la scelta etico associativa di cui l’Avis pro-vinciale si è dotata. Termino la mia carica di presiden-te di questa Comunale, iniziata nel lontano 2002, conall’epoca 49 iscritti, con l’augurio di buon lavoro alnuovo Consiglio. Durante gli anni ho sempre cercatodi trovare consiglieri e collaboratori che apportasseroun contributo costruttivo all’interno dell’Associazio-ne e per questo ci sono state scelte forti che alle voltehanno creato discussioni accese. Se i soci nel tempo sonoaumentati, però, significa che la quasi totalità delle scel-te fatte sono state positive, non ultimo l’acquisto dellasede Avis nel 2007 con un finanziamento. È importan-te che l’associazione e Castelguglielmo tutta abbia unpunto sicuro di riferimento. Buon lavoro a tutti.

Massimo Varliero - Presidente uscente

ROVIGO

Festa multietnicaper nuovi cittadini

A Castelfranco un consigliere della comunità ghanese

In Polesine le Avissi colorano di rosa

LENDINARA - L’Avis comunale lendinarese ha rin-novato il proprio Consiglio direttivo nel segno

delle quote rosa. Grande spazio, infatti, ha trovato ilmondo femminile tra le cariche che guideranno l’Aviscittadina fino al 2017. Nuova presidente è stata elettaStephanie Mazzucco, che sarà affiancata dal vicepresi-dente vicario (ex presidente), Matteo Piccolo, e dalvicepresidente Bruno Pettini, che ricopre anche il ruolodi segretario nell’Avis provinciale di Rovigo. In “rosa”anche l’elezione della segretaria Rita Ghirello e del-l’amministratrice, Lisa Baccaglini. Completano ilConsiglio direttivo i consiglieri Stefano Bronzolo,Martina Cavalletto, Alberto Celin e GrazianaPizzolato. Altre due donne. Come pure nel Collegiodei revisori dei conti, dove sono donne la presidenteGiorgia Finotelli e una dei due revisori, TizianaRomanato, affiancata da Roberto Bisi. Un risultatoimportante, quello di colorare per la maggior parte dirosa, il Consiglio direttivo che saprà coltivare conancora più entusiasmo la promozione della donazione

e continuare la strada intrapresa, più che positiva vistoil numero di associati che ha raggiunto la quota di oltre700 componenti tra donatori effettivi e collaboratori.

CANARO - Avanzata femmi-nile anche all’Avis di

Canaro. Dopo Tiziano Descrovi,nuova presidente della Comunaleè Maria Loretta Zamberlan e delCollegio dei revisori dei contiCinzia Vecchiati. Donna è anchela segretaria Ilaria Descrovi.Obiettivo della neopresidente èquello di sviluppare ulteriormen-te l’operato dell’Avis, sia comeattività sia come organizzazione,tramite l’utilizzo dei socialnetwork ed il potenziamento delsito internet. Tra gli appunta-menti che l’attendono, la festabiennale del donatore.

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Noi forse credevamo di vivere in un’oasi felice,ma lo scorso anno il problema si è presentato

anche in provincia di Verona, in modo abbastanzapreoccupante. La raccolta ha avuto un andamentoparticolarmente disomogeneo che ci ha portato, in

generale, a una leggera flessione:31.861 sacche di sangue, 7.299 diplasma e 1.011 di piastrine per untotale di 40.171. Rispetto alle40.414 del 2011, la flessione èstata dello 0,60%. Nel mese diluglio sono state molte le chiamatemirate a sollecitare i donatori aeffettuare la donazione, perché iCentri trasfusionali si sono trovatipiù volte sotto scorta. Si mantieneelevata la domanda negli ospedali e

questo impone uno sforzo sia da parte dei donatori,soprattutto giovani, per una maggiore assiduità alladonazione sia da parte dell’associazione per aumenta-re la base donazionale e assicurare il corretto e costan-te rifornimento delle strutture ospedaliere. Per supe-rare questi momenti di carenza, si impone una seriaprogrammazione di prenotazione e di chiamata, lacui mancanza può ripercuotersi sui malati che aspet-tano una trasfusione, spesso come unico mezzo peruna migliore qualità della vita. Un efficiente ufficiodi chiamata è l’obiettivo prioritario dell’Avis. A que-sto punto, voglio ribadire quanto scritto dal nostropresidente Avis regionale, Alberto Argentoni, in unarecente lettera inviata a tutti i presidenti delleComunali: “Non si vuole eliminare la spontaneità delvolontario né creare delle rigidità eccessive nell’afflussoai Centri di raccolta, ma nessuno di noi vorrebbe dona-re il proprio sangue sapendo che in quel momento è“inutile”! La chiamata dei donatori non può e non devefarla il servizio trasfusionale, perché è un compito affi-dato per legge all’associazione; non può e non deve farlala singola Avis da sola, perché è un’attività che deve esse-re coordinata con le altre Avis su indicazione dei servizitrasfusionali e perché richiede risorse economiche e

umane da condividere; non può e non deve essere fattain maniera improvvisata, perché si rischia l’episodicità(dobbiamo gestire il quotidiano e non solo l’emergenza).Se sapremo essere determinati, responsabili e uniti, dare-mo un servizio migliore sia ai nostri donatori sia agliammalati”. A metà ottobre scorso, presso il Centro diraccolta di Legnago, con un gruppo di volontari inte-rassociativi coordinati dalle rispettive sedi provincia-li, è stato creato un ufficio di prenotazione e di chia-mata. Dopo alcuni mesi possiamo affermare la buonarispondenza da parte dei donatori: l’80% si prenota.Da marzo, contiamo di poter estendere il servizio alleunità di raccolta di Nogara, Bovolone, Zevio eCologna Veneta. Successivamente, anche al Centrodi raccolta di San Bonifacio. Ma non basta. È neces-sario attivare tutta la provincia. Siamo consapevoli eresponsabili: bisogna cambiare passo! Per raggiunge-re questi obiettivi è, però, necessario anche l’impegnodi tutti gli altri attori del sistema, dai sanitari cheoperano nei Centri trasfusionali ai dirigenti delleaziende sanitarie. Vengono ridotti dalla Regione ifondi a disposizione che le Aziende sanitarie gestisco-no con troppo discrezionalità. La somma di questifattori e le brusche accelerazioni che la crisi economi-ca impone, richiedono una maggiore disponibilità euna sincera collaborazione complessiva. Certo il lavo-ro non mancherà, ma tutti assieme riusciremo a ren-derlo meno indigesto. Non ci sono dubbi: donare,donare, donare… e far donare. Portare nuovi dona-tori. Rispondere alle chiamate, perché se arrivanovuol dire che c’è qualcuno/a che ha bisogno, un gran-de bisogno di vita. Seguire con pazienza e fiducia ildifficile lavoro dei nostri dirigenti comunali e provin-ciali che per tutti noi curano le relazioni con gli altriresponsabili del sistema, con la stessa passione e spi-rito avisino di ciascun donatore. Stiamo davvero tra-ghettando la nostra associazione dal vecchio al nuovosecolo. Non sarà facile, ma avvincente… se riusciamoa far bene, il risultato sarà splendido prima di tuttoper i nostri ammalati.Piergiorgio Lorenzini - presidente Avis provinciale di Verona

Andrea Catania, un componente del direttivo delgruppo Rionale di San Zeno appartenente

all’Avis comunale di Verona, è andato in Ruanda persvolgere attività di volontariato presso l’orfanotrofioSt. Joseph di Muhura che accoglie 147 ragazzi. “La vita in questi posti assume davvero un significatoprofondo - ci racconta - Donare il sangue è di sicurouna cosa importante, ma che si può fare con poco sfor-zo. Trascorrere lunghi tempi in questi luoghi non è cosafacile, ma ti da veramente molte soddisfazioni. L’affettoche ricambiano i bambini è davvero incredibile, anchese sono loro quelli che hanno realmente bisogno d’affet-to”. L’Avis non svolge solo attività di proselitismo suldono del sangue, ma entra anche in quei luoghi, inquelle realtà dove con poco può dare un sollievomorale e spirituale alle persone.

Giovanni Zamboni

Franco Gambarin è un donatoreiscritto al Centro Avis di

Legnago. A fine dicembre 2012 haraggiunto le 150 donazioni di san-gue e plasma. A quanto pare, risul-ta (ma se qualcuno lo “batte” si fac-cia avanti) il donatore più giovane

del Veneto (è nato il 7 settembre del1956) ad aver raggiunto un similetraguardo. “Spero che il mio esempiopossa spronare i giovani e non, adiscriversi all’Avis per poter donare edaiutare chi ha bisogno di sangue”.

VERONA VERONA

Teniamo alta la guardia e ‘chiamiamo’ Montefortiana: è record ‘rosso Avis’

Il più “giovane” donatore a 150?

Da San Zeno al Ruanda, un avisino racconta...

Alla 38ª Montefortiana, marcia non competitiva conla partecipazione di circa 20mila marciatori, l’Avis

provinciale di Verona ha stravinto con qualcosa come716 pettorali, mentre i colleghi della Fidas si sono fer-mati a quota 500, posizionandosi al secondo posto. Lavittoria assoluta premia i donatori di sangue tutti e illoro impegno nel promuovere il valore della donazione.Quanto rosso a Monteforte! E l’Avis ha fatto da padro-na, sia per numero di iscritti sia per i tanti gonfiabili,striscioni e bandiere che hanno fatto coreografia lungo ipercorsi. Ben prima delle sei del mattino, i giovani avi-sini hanno scaldato i muscoli gonfiando 2500 pallonci-ni. “Alla fine l’Avis è stata “roba” di tutti perché abbia-mo messo a disposizione per l’organizzazione 150milabicchieri con la scritta Avis - afferma il presidente dei

donatori montefortiani, Dario Bogoni. A spulciare nel-l’elenco dei gruppi, scopri che sono arrivati da ognidove: sono arrivati anche ragazzi da Finale Emilia, unadelle zone più duramente colpite dal sisma. E spiegano:“La terra trema ancora ogni tanto, ma non ci arrendia-mo e siamo qui per questo, per andare avanti, scaricarcie ricaricarci”. Alla fine però, classifica o non classifica,che si opti per l’Avis o per la Fidas la cosa importante èche dopo la Montefortiana cresca il numero di personeche decidono di far capolino al Centro trasfusionale.

Alice Rossetto

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foto Montefortiana di: Renato Malaffo

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Divise a “braccio scoperto” al Centro trasfusiona-le dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Sono

tornati a donare il sangue tutti insieme, per la quartavolta, gli agenti di Polizia di Stato, Scientifica,Penitenziaria, Provinciale, Locale, Carabinieri,Guardia di Finanza, Corpo Forestale e Vigili delFuoco. Insieme raggiungono oggi il nuovo record dei630 donatori di sangue tra le forze dell’ordine dellaMarca trevigiana. Tra loro anche 34 donne. In per-centuale, i tutori della pubblica sicurezza mantengo-no così un saldo 2% sul totale dei donatori della pro-vincia di Treviso. Un risultato importante, che si devealla sensibilità degli agenti e dei loro responsabili.All’iniziativa hanno partecipato, infatti, tra gli altri, ildirettore del carcere di Treviso Francesco Massimo, ilresponsabile del Commissariato di Polizia diConegliano Claudio Di Paola e il capitano dellaCompagnia della Guardia di Finanza FrancescoCalimero. Ad accogliere gli aspiranti nuovi donatorisottopostisi agli esami di idoneità, gli agenti già risul-tati idonei e pronti alla prima donazione, nonché gliagenti diventati donatori nel corso della precedentiedizioni della campagna o spontaneamente, sonostati il responsabile del Centro trasfusionale del Ca’Foncello dott. Andrea Frigato, il direttore del dipar-timento interaziendale di medicina trasfusionaledott. Alessandro Dal Canton, il direttore sanitarioospedaliero dell’Ulss 9 dott. Michele Tessarin e il pre-sidente dell’Avis provinciale Gino Foffano. La primaedizione di “Uniformi nel donare” risale al 2007 ed

aveva permesso di chiudere l’anno con 569 agentidonatori totali nella Marca, diventati 594 con l’edi-zione del 2008 e 600 del 2010. “Tenendo conto che lamedia è di una-due donazioni all’anno, le forze dell’o-dine della Marca contribuiscono alla cura dei malaticon oltre mille sacche di sangue all’anno, che vanno adunirsi a quelle degli oltre 31 mila donatori della provin-cia - ha spiegato Dal Canton - La Marca, oltre a sod-disfare le richieste di sangue dei nostri ospedali, riesce ainviare sangue anche a Padova, nel Lazio e inSardegna”.“Con questa nuova edizione, passano a 630 le uniformiiscritte all’Avis - ha sottolineato il presidente Foffano- un numero sempre in crescita in ogni corpo. Siamocontenti che l’iniziativa continui a rinnovarsi su spintadelle stesse forze dell’ordine, con finalità il bene degliammalati. L’altruismo che anima le nostre divise va aldi là della pura professione ed è un forte esempio di sensocivico per tutti”. M.R.

Quasi 200 chili di tappi di sughero. È lo straordi-nario risultato raggiunto nel 2012 dall’Avis

comunale di Villorba, che ha aderito con entusiasmoall’iniziativa proposta un anno fa dall’Avis provincia-le di Treviso per aiutare la Fondazione “Oltre il labi-rinto” che si occupa dei ragazzi autistici. Il progettodi questa Fondazione, il “Villaggio Monica Migotto”,sarà una comunità residenziale terapeutica e lavorati-va costituita da soggetti autistici, i loro genitori, ope-ratori (medici, psicologi...) e volontari; garantirà ilpercorso “Dopo di Noi” che dia dignità, protezione eintegrazione sociale al disabile. L’aiuto consiste nellaraccolta dei tappi di sughero che saranno riciclati tra-mite un’azienda di Conegliano, che si impegnerà inuna donazione annua. L’Avis di Villorba ha accoltoda subito questa richiesta coinvolgendo tante perso-ne, amici, parenti, altre associazioni, attività com-

merciali, ristoranti e bar in particolare. Slogan “È unaiuto a costo zero, basta un po' di buona volontà, ècome donare il proprio sangue, non costa nulla ma fabene sia a chi lo dona sia a chi lo riceve”. Un invitoche ha portato i tappi raccolti nell’arco del 2012 a180 chili grazie anche a tanti locali della zona chehanno collaborato con entusiasmo. Un successocome la gita al “Winter day Avis 2013” il 4 gennaioal Gardaland, che ha visto l’Avis di Villorba parteci-pare numerosa, anche con intere famiglie.

TREVISO

Otto anni d’impegno e “di rete” per tuttiTREVISO

Quando si dona in Forze... dell’Ordine

Villorba: 200 kg di sughero e Gardaland per famiglie

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Con l’assemblea del 23 marzo, si è chiuso il secon-do ed ultimo (per Statuto) mandato del presi-

dente dell’Avis provinciale di Treviso, Gino Foffano.Con lui decade anche il Consiglio Direttivo che vienerinnovato nella stessa assemblea. Sono stati otto annidi impegno per tutti, in un’Avis di Marca cresciuta innumero di donatori (nel 2005 gli attivi erano 28.600,oggi 31.623) e di donazioni (dalle 45.773 di alloraalle 51.465 di oggi). Abbiamo colto l’occasione per“strappare” una breve intervista a Foffano.Presidente, che bilancio si sente di fare di questiotto anni alla guida della Provinciale?Da un punto di vista personale, il bilancio non può

che essere positi-vo: i risultati otte-nuti sono più chesoddisfacenti. Illavoro svolto daipresidenti, daiConsigli direttivie dai volontariche in questi annimi hanno accom-pagnato, ha pro-dotto una impor-

tante crescita della raccolta di sangue, in linea con laprogrammazione richiesta dalla regione Veneto, sod-disfacendo pienamente l’autosufficienza del nostroDipartimento e contribuendo a quella regionale enazionale. Il raggiungimento di questi risultati haprodotto in tutti noi un’incoraggiante consapevolez-za delle nostre potenzialità.Ci sono stati dei momenti, dei passaggi che ricor-da più di altri?I ricordi più significativi sono quelli che mi unisconoalle persone, in particolare a quei dirigenti che cihanno lasciato, per i quali ho nutrito grande stima e

che mi hanno insegnato a muovermi all’interno del-l’associazione. Da un punto di vista associativo, sicu-ramente va evidenziato l’impegnativo lavoro svoltocon grande serietà concernente il percorso di accredi-tamento e certificazione delle Unità di raccolta. Lenormative messe in atto negli ultimi anni nel nostrosettore, hanno causato un processo di profonda tra-sformazione che ha richiesto un notevole cambia-mento organizzativo e di filosofia di pensiero. Unodei momenti più rassicuranti è stato quello in cuiabbiamo rilevato la ripresa del numero delle donazio-ni delle Unità di raccolta, dopo la riorganizzazioneavvenuta in seguito alle visite ispettive, cosa che hadimostrato una volta di più l’attaccamento alla dona-zione dei nostri soci.Che Provinciale lascia al suo successore in termi-ni di rapporti con le Avis di base, di attività e disfide vinte?Uno dei lavori in cui ci siamo maggiormente impe-gnati in questi ultimi anni è stato quello di lavorarequanto più possibile in rete con le Avis di base. È unobiettivo condiviso con Avis regionale, che va perse-guito e sviluppato anche nei prossimi anni. Per quan-to riguarda le attività, sarà necessario organizzare gliUffici di chiamata, attivando i supporti tecnologici incollaborazione con le Aziende sanitarie e completareil percorso di attuazione dei DipartimentiInteraziendali insistendo sull’adeguamento delle nor-mative che li riguardano affinché si realizzi la possibi-lità di operare liberamente sul territorio. Non da ulti-mo, bisognerà terminare il percorso di certificazioneche ci permetterà di entrare nel programma europeodel Plasma Master File, traguardo di estrema impor-tanza.Che cosa augura alla Provinciale di Treviso per ilprossimo futuro?Per quanto ho potuto conoscere le caratteristiche e le

enormi risorse non solo umane dellepersone che compongono l’Avis pro-vinciale di Treviso, credo che non cisia bisogno di nessun augurio. Ho lacertezza che una volta individuatoun obiettivo da centrare, la rispostasarà sicuramente corale fino al rag-giungimento dello scopo. Buonastrada all’Avis della Marca, a tutte leAvis comunali. E un saluto speciale atutti i donatori, a chi solo dona comea chi è impegnato in prima personanell’associazione.

Michela Rossato

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E anche Morgano ha inaugurato la sua nuova sede

TREVISO

Inaugurazione molto partecipata quella della rinno-vata sede dell’Avis comunale di Zenson di Piave, a

pianoterra dell’edificio municipale. Attigua all’ambu-latorio del medico di famiglia, comprende due loca-li: la sala prelievi e l’ufficio-sala riunioni. “È stato gra-zie all’impegno dei volontari, dell’Amministrazionecomunale, dell’Avis provinciale e della Confartigianatodi Treviso se siamo riusciti a mettere a norma la nostrasede come centro mobile trasfusionale - ha spiegato ilpresidente dell’Avis di Zenson di Piave Franco Buso- Il diritto ad avere il sangue, quando ne abbiamo biso-gno, passa attraverso l’obbligo morale della donazione”.

L’Avis cittadina, attiva da oltre 40 anni, conta attual-mente 85 iscritti, ma ha già in previsione altre 35iscrizioni. “Nel 2009 la nostra vecchia sede era statadichiarata non idonea come centro mobile trasfusionale.Abbiamo quindi deciso di metterla a norma, con ungrande sforzo di squadra, coinvolgendo la comunità econ il supporto dell'Avis provinciale. L’Amministrazionecomunale ha sistemato i locali, in concomitanza con ilrestauro del municipio, dotandoli anche di impianto direfrigerazione; il contributo di ConfartigianatoMandamento di Treviso ci è servito per l’acquisto del fri-gorifero per conservare le sacche di sangue; il medico ci

ha regalato la mobilia del suo vecchio stu-dio. A maggio 2012 la commissioneregionale di controllo ha riconosciuto l’i-doneità della sede, che ora a tutti gli effet-ti è un locale sanitario”. All’inaugurazione del 27 gennaio, dopola messa alla quale hanno partecipatoanche il presidente dell’Avis provincia-le, Gino Foffano, le altre Avis dellaMarca e la Giunta comunale di MarioCincotto, c’è stato il momento deidiscorsi ufficiali, il taglio del nastro equindi la visita della rinnovata sede,seguita da un brindisi organizzato conil coinvolgimento degli alpini e degliesercenti del paese. Federica Florian

Ed è stata inaugurata a gennaio anche la nuovasede e nuovo centro raccolta sangue dell’Avis

comunale di Morgano, in alcuni locali ricavati inspazi ad uso pubblico a piano terra dell’immobile divia Chiesa. La nuova sede è ilrisultato di una sinergia tral’Avis di Morgano e la localeAmministrazione comunale,che ha risposto positivamen-

te all’esigenza, da tempo manifestata dall’associazio-ne, di avere uno spazio a propria disposizione, secon-do tutte le norme di sicurezza previste, per la raccol-ta del sangue e quale punto di riferimento per le atti-vità dell’Avis del territorio. Il lavoro di squadra, pub-blico e privato sociale, ha permesso di portare a com-pimento un’opera che sarà a beneficio dell’intera cit-tadinanza, dato che ospiterà nel suo complesso ancheambulatori medici. L’Avis di Morgano, che contaoggi 400 soci e più di 800 donazioni di sangue all’an-no, contribuisce anche economicamente alla nuovasede. Nel corso della cerimonia, alla quale hanno presen-ziato le autorità locali, il presidente dell’Avis provin-ciale Gino Foffano e alcuni membri del Consiglioprovinciale, il parroco di Morgano, una trentina diAvis consorelle e moltissimi soci, è stato anche dedi-cato il nuovo labaro dell’associazione al primo presi-dente della sezione, Giacinto Dalla Valle, scomparsoalcuni anni fa.

Zenson: nuova sede prelievi in... Comune

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L’anno appena concluso è stato difficile per lasanità regionale, con il taglio di oltre 4 milioni di

euro e il ridimensionamento delle risorse umane.Siamo stati fortunati a non subire tagli dei rimborsi eci stiamo impegnando perché non siano messe arepentaglio la salute degli ammalati e la qualità delservizio. Il rinnovo della convenzione è stato, quindi,un risultato soddisfacente, anche se il nuovo pannel-lo di esami sui donatori ha sollevato alcune critiche.Va ribadito che esso comprende tutti gli esami neces-sari per garantire la salute di ricevente e donatore eche il medico trasfusionista può richiedere eventualiesami aggiuntivi, ove opportuno. Dal punto di vistadella raccolta di emazie, sono stati confermati i datidel 2011, con 43.064 sacche, cui si aggiungono8.555 di plasma (in calo rispetto al 2011, comerichiesto dalla programmazione regionale) e 1.046 dipiastrine. La raccolta, però, è stata disomogenea, conpicchi a marzo, settembre e novembre, con difficoltàa collocare le eccedenze anche in seguito alla contra-zione delle attività sanitarie.

Obiettivi per il 2013Per il 2013 a Venezia è richiesto di confermare l’au-tosufficienza dipartimentale e già a gennaio, i datidella raccolta sono stati positivi, con 3.508 sacche diemazie (+186, pari a un 5,6% in più rispetto a 2012)su un totale di 4.315 (+249, pari a un 6,85% in più).Per l’anno in corso, il Crat ricorda la funzione dichiamata del donatore, affidata dalla legge all’Avis: vamigliorato il coordinamento tra le strutture di raccol-ta e l’attività di chiamata, in modo da risparmiarerisorse, migliorare il servizio ai cittadini e la sosteni-bilità del sistema sanitario. Non si vuole eliminare laspontaneità del volontario, ma nessuno riterrebbedoveroso donare nel momento in cui il sangue nonpotesse essere utilizzato.

Una valutazione del mandatoPer questo mandato probabilmente come Avis pro-vinciale non siamo stati molto visibili sul territorio. Ilrinnovo della convenzione ci ha impegnato molto,anche a causa di difficoltà economiche e dell’atteg-giamento della dirigenza dell’ Ulss capodipartimen-to: in otto anni non ho mai avuto l’onore di incon-trare il direttore generale, il dott. Padoan. Anche conla presenza dei suoi delegati, le riunioni di diparti-mento non si concludono con decisioni certe, poichéè sempre richiesto il vaglio del direttore. Cosa bendiversa è la considerazione del nuovo direttore, il

dott. Dal Ben, verso le associazionidel volontariato, indispensabili einsostituibili per il buon funziona-mento della sanità. Questo è quantoposso dire dopo il primo incontroconoscitivo, sicuramente positivo.Speriamo che continui così.

Il rinnovo delle caricheSe vogliamo che la nostra associazio-ne abbia un futuro dobbiamo acco-gliere sempre persone nuove, coin-volgendole e non scoraggiandole. E’giusto tenere in considerazione chiha contribuito a rendere l’Avis indispensabile per lasanità, ma non possiamo identificare l’associazionecon singole persone. Il Consiglio direttivo deve esse-re una squadra affiatata e motivata e riunirsi in sedu-te produttive, contestualizzate con l’andamento dellaraccolta e volte a condividere proposte.

La partecipazione dei soci La partecipazione dei soci è ridotta in ogni realtàassociativa, a causa della crisi e degli impegni lavora-tivi, e i tradizionali momenti aggregativi non sono

più appetibili. Che fare? Mettersi in ascolto dellagente, rinnovare salvaguardando quanto c’è di buononelle proposte tradizionali; curare la fidelizzazione,con una telefonata di richiamo, gli auguri personaliz-zati, il giornale associativo, la presenza nei Centri rac-colta per accompagnare il nuovo donatore e appiana-re eventuali incomprensioni con i sanitari.Ora per me è giunto il momento di passare il testi-mone ad un altro presidente, dopo otto anni allaguida della Provinciale veneziana. A chi mi succederàe alla sua squadra auguro un buon lavoro, semprecon obiettivo finale la salute degli ammalati.

Maurizio Borsetto - presidente Avis provinciale Venezia

Il bilancio e i saluti del presidenteVENEZIA

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Velo Club Avis Noventa di Piave, fitto programma 2013

Da est a ovest, lungo il litorale della provincia diVenezia, il Natale per l’Avis è stato come sem-

pre un’occasione di sensibilizzazione e solidarietà. ABibione, Avis e Aido hanno preso parte alla quartaedizione di “Bibione, un Mare... di Feste”, che perquasi un mese ha animato la città con eventi e mani-festazioni. Oltre a gestire una delle casette del merca-tino natalizio nei weekend, le associazioni hannoorganizzato “La musica nel sangue”, un concerto dimusica anni Settanta per la promozione del dono,mentre la sera dell’Epifania hanno offerto costa epolenta in occasione dell’accensione della Foghera(foto nella neonata pagina Facebook “Avis Bibione”).È stata inoltre progettata, realizzata e sponsorizzatada un avisino, donatore e volontario attivissimo, lagrande stella cometa di Bibione. A Venezia, invece,l’Avis ha coniugato la solidarietà con musica e sport,organizzando presso la scuola Grande di San Roccoil Concerto di Natale, con duecento alunni dellascuola media F. Morosini diretti dal prof. FabioReggio. A Lido di Venezia, presso la scuola elemen-tare Giovanni XXIII, Babbo Natale ha consegnatodoni a tutti i partecipanti in occasione delle esibizio-ni di karate, judo e aikido di un centinaio di bambi-ni. Ospiti d’onore i campioni italiani di specialità“Wka” (Karate acrobatico), entrambi allievi

dell’Agkai di Chioggia: Sara Gavagnin e AlbertoCavallarin, rispettivamente quarta e terzo agli ultimiCampionati del mondo ad Orlando. A Chioggia,infine, oltre alla giornata di promozione con panet-tone e vin brulé, i volontari hanno allietato con cantinatalizi e piccolo doni gli ospiti del centro anzianidella città, tra cui il presidente vicario dellaComunale, cav. Aurelio Agostinetto. Giorgia Chiaro

Un 2013 fitto di appuntamenti per la societàVeloclub Tergas-Avis di Noventa di Piave, guidata

da Luciano Zecchinel. Un programma che si pone,come sempre, la doppia finalità di promuovere lo sportall’aria aperta, l’uso della bicicletta e il dono del sangue.Si comincia il 1° maggio con la seconda edizione della“Ciclistica d’epoca” (bici di età minima 20 anni) in con-comitanza con l’annuale festa dello sport e il Mercatinodell’Antiquariato di Noventa. È una breve pedalatacicloturistica, con possibilità durante la giornata diacquistare e vendere bici d’epoca. Il 26 maggio quartaedizione del Trofeo Tergas Giovanissimi Cat. G1-G6,gara provinciale nella zona industriale di Noventa, dalle

9 alle 12. Il 23 giugno sesta “Corsa a tappe internazio-nale Noventa-Praga” di 800 chilometri. Seguirà gita inautobus con partenza sabato 29 giugno, destinazionePraga. Il 2 agosto 1ª edizione della “Gara ciclistica not-turna noventana” dedicata all’amico Giorgio Coppo.Sempre in agosto, in data ancora da definire, si terrà lagita di una giornata a Dobbiaco-Linz. Si andrà in auto-bus fino a Dobbiaco e in bicicletta da Dobbiaco a Linz.Le bici si possono portare da casa o noleggiare sul posto.A fine settembre chiusura delle attività con la cenasociale. Obiettivo del Veloclub Tergas Avis per il 2013sarà anche organizzare un pulmino con personale para-medico per il trasporto di persone bisognose di cure.

VENEZIA

Iniziò nel 1953 a Porto Marghera, da un gruppo di107 donatori, la storia dell’Avis Mestre-Marghera,

che in sessant’anni è cresciuta fino a contare 4.626 soci(di cui 24,5% sotto i 36 anni) e 7.868 donazioni. Percelebrare questo traguardo, sono in via di definizioneun convegno e un evento dedicato ai più piccoli prima

dell’estate, la candidatura a ospitare il meeting finaledel Progetto internazionale Bessy, un momento istitu-zionale commemorativo per ricordare il fondatoreGaetano Zorzetto e tutti coloro che hanno dato uncontributo fondamentale a questa Comunale; e perfinire soci e simpatizzanti avranno anche la sorpresa di

un grande evento regionale nella loro città (vedi noti-zia in altra parte del giornale)! Ma lo spazio per cresce-re è ancora molto ed è questa la sfida del nuovoConsiglio direttivo, eletto il 10 febbraio scorso.Diciannove volontari, sette dei quali cresciuti nelGruppo giovani. A questo proposito abbiamo “percaso” una foto di repertorio del 2008 in cui ci sonoquasi tutti (a voi riconoscerli). I 19 del Consigliodovranno proseguire il percorso di cambiamento einnovazione iniziato dai predecessori. Prezioso sarà ilcontributo di tutti i soci e simpatizzanti: servirannonuove idee, nuove iniziative e nuovi modi di comuni-care, perché il mondo del volontariato sta cambiandoe l’associazionismo non è più attraente per le nuoveleve. Ma non possiamo permetterci di fallire, perchè imalati contano anche sull'aiuto di noi volontari. Ecco il nuovo Consiglio che dovrà “lavorare” nonpoco, da subito, per il 60° (in corsivo i consiglieri pro-venienti dal Gruppo Giovani): Diego Albertin, GianniBelloso, Maurizio Boscolo (Vice Presidente), LucianoBottega, Roberto Cerruti (Presidente), Fulvia Chiaro,Lucia Delsole (Tesoriere), Renzo Maurizio Ferrara,Sergio Gasparini (Vice Presidente Vicario), AlfioPaladini, Diego Pellizzon, Gianni Penzo, Dario Piccolo,Elisa Righetto (Segretario), Valentina Righetto,Emanuele Roson, Luciano Vanin, Franco Zarpellon eLuciano Zennaro. G.C. e M.F.

Mestre per il 60° è più giovane e “rosa”VENEZIA

Fine 2012 tutto Avis sul litorale veneziano

Prosegue l’impegno dell’Avis di San Stino di Livenzaper il Centro di accoglienza per bambini “Frei

Giorgio Zulianello”, fondato in Zaire da PadreZulianello, missionario sanstinese scomparso nel 2007in un incidente aereo. Il 7 dicembre 2012 il Cinemateatro R. Pascutto, tutto esaurito, ha visto esibirsi ilcoro della scuola primaria V. da Feltre di Biverone, lacantante Marta Marcon e i musicisti Riccardo Brun eGiacomo Lelli. A seguire le ragazze dell’associazione sportiva Artistica‘98 e dell’ associazione artistica Pas de Dance, chehanno portato sul palco dei saggi di danza ispirati

all’Africa. Commozione ed entusiasmo hanno raggiun-to l’apice durante il collegamento via internet con iragazzi ospiti del centro. La raccolta fondi è proseguitadurante le due giornate dell’undicesima edizione dellaFesta del volontariato, che ha riempito la piazza concasette di Natale, giochi gonfiabili, giochi di abilità eda tavolo dell’associazione “I cavalieri della tavola gio-conda”. In quest’occasione, sono stati esposti i disegnidel concorso indetto dall’Avis presso le scuole “Il san-gue, un dono che vale una vita”, il migliore dei quali siè aggiudicato la copertina del giornalino “Noidell’Avis”. Emanuele Zanon

San Stino di Livenza con i giovanissimi per l’Africa

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In senso orario:

Bibione, Choggia

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Schio: il Parco Giochidedicato ai donatori

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Recoaro: “spending review” all’avisinaNuovi impegni, antiche responsabilitàVICENZA

Èstato “Nuovi impegni - Vecchie responsabilità” loslogan scelto per la nostra assemblea provinciale,

svoltasi il 23 marzo a Santa Croce di Bassano.“Analizzando l’andamento della raccolta ematica e iltrasfuso a livello di Dimt, sicuramente noi associazioneabbiamo fatto la nostra parte, realizzando una crescitaalla donazione attorno al 2% - ho sottolineato da subi-to - I consumi si sono attestati attorno all’1,4% e comedipartimento, l’ Avis ha contribuito all’autosufficienzasia regionale sia nazionale. Quello che il Crat ci avevaassegnato come quota di donazioni, da inviare aPadova, in Sardegna, in Lazio e in Sicilia, lo abbiamo

fatto. A permet-terlo la riorganiz-zazione del dipar-timento, volutadal nuovo capo, ladottoressa AlbertaAlghisi, che, suindicazione delCrat e recependouna direttivaEuropea, ha invi-tato i dipartimentia seguire tali indi-cazioni. La lavora-zione del sangueraccolto in tutto ild i p a r t i m e n t oavviene presso il

Centro unico di lavorazione (Cul) nell’Ulss 4 SchioThiene, mentre la validazione avviene nell’Ulss 6 diVicenza al Centro unico di validazione (Cuv). Per lealtre due Ulss 3 e 5, si sta valutando cosa trasferirecome attività diagnostica, si sta valutando numerica-mente il comparto, le disponibilità ad assorbire carichidi lavoro e la logistica a disposizione. Tutto questo nonriguarda direttamente noi donatori ma sicuramente, seil meccanismo si inceppa, le ripercussioni cadrannoanche su di noi e di conseguenza sugli ammalati, chealla fine sono quelli che pagano, sulla propria pelle, uneventuale disservizio. Comunque, l’attività che più ciriguarda è la chiamata alla donazione che è compitodelle associazioni. Il capo dipartimento ha ribadito intutte le conferenze di dipartimento e nei comitati loca-li di partecipazione, la necessità che la chiamata debbaesser fatta dalle associazioni. Da parte sua, fornirà inumeri di donazioni da raggiungere per ogni Centro diraccolta, in base allo storico, e noi dovremo dotarci diuno strumento condiviso per le chiamate. Tale stru-mento è già stato acquistato assieme da tutte le associa-

zioni di donatori risiedenti nel dipartimento diVicenza, e verrà pagato in base alla percentuale didonazioni del 2012. È un programma computerizzatodella ditta Menarini che si interfaccia al programmadel dipartimento, con all’interno un’agenda dove idonatori potranno prenotarsi il giorno e l’ora per ladonazione e dove anche noi dirigenti possiamo preno-tare la donazione ai nostri associati. Il tutto entrerà infunzione nel corso del 2013. La pecca che riguarda laraccolta dell’anno 2012 sicuramente è stata il prodottoematico andato perduto. Mentre negli anni passati siera raggiunto un livello eccellente per lo scarto, percause corrette (incidente umano, scongelamento perpresunto utilizzo per interventi poi non consumato,scadenza fisiologica per termini di sicurezza) e il nume-ro di sacche era di 250-300 unità, nel 2012 le causecorrette e le scadenze hanno interessato quasi 1000unità. Qualcosa sicuramente non ha funzionato. Vuoiper la contrazione degli interventi e per il rientro dideficit sanitari, l’attività di chirurgia si è contratta, vuoiper la spending review, il fatto è che non si può getta-re alle ortiche il sangue donato, è un sacrilegio etico edeconomico. Qui ci vuole la chiamata che funzioni, chepossa rallentare i donatori quando c’è molto sangue inemoteca ed espandere le donazioni quando ne abbia-mo bisogno. Non abbiamo esaurito l’argomento inquesta assemblea, ma alcuni strumenti sono già statimessi in campo e altri ne saranno inseriti. Certo saràuno dei temi che impegnerà il prossimo Consiglio pro-vinciale. Donare è un obbligo morale, ma non si puòdonare a prescindere dalle esigenze e dai bisogni con-creti. Chi governa il sistema deve essere all’altezza, se lachirurgia è stata contratta nella sua operosità, se con laspending review è stata ridotta l’attività ospedaliera ingenerale per contrarre la spesa, nessuno si è preoccupa-to di dire al capo dipartimento di ridurre la raccolta disangue? Hanno risparmiato sulla chirurgia, sulle atti-vità ospedaliere, per poi buttare alle ortiche tante, trop-pe sacche di sangue. Senza calcolare il danno morale,altrimenti dovremmo condannare chi ci governa adandare a pascolare le pecore, là sicuramente non fareb-bero danni, le pecore si arrangiano. Per chiudere vorreisalutare tutti i donatori della provincia di Vicenza. Dalprossimo numero ci sarà un nuovo presidente a scrive-re gli editoriali e gli auguro di cuore un buon lavoro.Vorrei, comunque, abbracciarvi tutti, soprattutto quel-li che non conosco, ma che continuano a donare per inostri malati. Vi ringrazio immensamente e spero di incontrarvi daqualche parte, un giorno o l’altro.

Enrico Iseppi, presidente Avis provinciale

Negli ultimi mesi la “spending review” (revisione dispesa) è entrata nelle nostre case con giornali e

televisione, sempre associata a cifre da capogiro che,noi poveri mortali, non riusciamo neppure a immagi-nare come banconote ben allineate sul tavolo il giornodi paga. Il Consiglio direttivo dell’Avis di RecoaroTerme, pur nel suo piccolo, ha applicato la propriaspending review e partendo dal detto: “Con la paia sefa el paiaro” (con la paglia si fa il fienile), da alcuni annirisparmia anche i centesimi delle buste. Per decenni,infatti, a tutti i nostri oltre 700 iscritti comunicazioni,auguri e inviti ad assemblee o gite, sono state recapita-te in busta chiusa. Ora basta un semplice foglio A4 pie-gato; all’interno si trovano le comunicazioni, all’ester-no l’indirizzo del socio. Un cambiamento semplice, mache ci porta annualmente a un risparmio di alcune cen-tinaia di euro, permettendoci di finanziare altre atti-vità. Un esempio? Eravamo già presenti nelle scuoleelementari con l’attività di “Fiabilas”: con quantorisparmiato abbiamo potuto contribuire, a dicembre,all’acquisto di una lavagna multimediale in collabora-zione con il comitato genitori, istituto comprensivoRecoaro. Un ulteriore contributo abbiamo potutodevolverlo alla Fondazione Tes, durante il convegnoorganizzato con tutte le Avis comunali della vallata,tenutosi venerdì 12 ottobre a Valdagno e preceduto almattino da un incontro dei ricercatori con i ragazzi diterza media. A settembre ci siamo potuti permettere diproporre una gita a “prezzi popolari” a Gardaland a cuihanno partecipato oltre trecento soci e loro familiaricontro il centinaio (appena) delle ultime gite che ave-vamo organizzato! Un successo in questi tempi di crisi.Soddisfatti dei risultati ottenuti, abbiamo fatto unaltro piccolo passo avanti. Dopo l’ultimo Consigliodirettivo di dicembre, certi che ormai quasi tutti pos-siedono un computer e un account di posta elettroni-ca, abbiamo invitato i soci a iscriversi a una mailing-listper ricevere le comunicazioni sociali in “tempo reale”.Il risparmio previsto ci permetterà di entrare connuove iniziative nelle scuole e di organizzare altre atti-vità associative di aggregazione per la famiglia avisinarecoarese, e di promozione al dono del sangue, nell’in-tento di avvicinare nuovi donatori. Una innovazionetecnologica, d’altronde, che ci allinea alle nuove diret-tive del Crat che richiede l’attivazione degli “uffici dichiamata” per monitorare le variazioni fra il sangueraccolto e quello trasfuso o ceduto, onde evitare caren-ze o surplus. Attualmente l’invio della cartolina-invitoalla donazione avviene, infatti, con circa dieci giorni dianticipo rispetto alla data fissata per la donazione.Questo non permette di seguire il donatore diretta-

mente, poiché nessuno conferma la propria disponibi-lità per il giorno fissato e davvero pochi ci avvisano sesono in ferie o indisposti. D’altronde anche se venissi-mo avvisati, magari pochi giorni prima, spedire unnuovo invito a un altro donatore non permetterebbe dimantenere il dono in linea con la richiesta. Con l’inviodi una email il donatore potrà confermare in temporeale la sua disponibilità o meno di poter donare quelgiorno o eventualmente richiedere di posticipare la suadonazione rendendo nel contempo possibile la suasostituzione con altro donatore. “In pochi click” e conun grande risparmio.

Il Consiglio direttivo Avis comunale Recoaro Terme

ATonezza del Cimone, un parco giochi è stato inau-gurato e intitolato ai “Donatori di sangue”. Il

Comune, grazie all’interessamento del sindacoAlmerigo Dalla Via, ha predisposto lo spazio a fiancodei campi da tennis, in una posizione incantevole,mentre l’Avis comunale di Schio-Alto Vicentino hacontribuito con la donazione dei giochi. È un modotangibile per ringraziare i donatori di Tonezza che nelcorso degli anni hanno dimostrato costanza nel conti-nuare a donare, nonostante la distanza dal punto diprelievo di Schio. Il parco è frequentato da bambini,genitori e nonni del luogo, ma anche dai nunerosi turi-sti che frequentano Tonezza. All’ingresso c’è la bache-ca dedicata all’Avis, veicolo per seminare il messaggiodel dono tra tutti quelli che frequentano il parco.

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Nel contesto della Sagra di Santa Brigida, lasezione Abvs di Visome-Castoi ha presentato

la brillante commedia “Ne ho piena... la canonica!”.La compagnia teatrale dell’Associazione CulturaleG(h)ita ha messo in scena una divertente opera indue atti per la regia di Mauro Fantinel. Liberamente tratta dalla pièce “La pazienza delSignor Prevosto” di Luigi Galli, la commedia sisvolge interamente in una canonica, ove il don dellaparrocchia tenta invano di scrivere la predica per lamessa della domenica, continuamente interrottodalla madre, dalla perpetua e dai parrocchiani che siavvicendano nella casa. Inutile dire che il folto pub-blico è rimasto con gli occhi incollati sul palco perqualche ora di sano divertimento.

Barbara Iannotta

Oltre 120 persone hanno partecipato, il 12 gen-naio, all’inaugurazione, nella latteria recente-

mente restaurata di Bolzano Bellunese, della mostra

“…Viaz dell’anima, immagini e parole slegate”, orga-nizzata dalla locale sezione dell’Abvs, dal Cai diBelluno e dalla Ricreativa. La mostra ha proposto

suggestive fotografie di paesaggidelle nostre Dolomiti bellunesiscattate dal socio dell’Abvs StefanoVal e accompagnate dalle poesiedi Lara Funes. Un equilibrio per-fetto che ha fatto immaginare alvisitatore di essere, in quelmomento, immerso in un piace-vole silenzio in quei luoghiincantati pieni di colori e profu-mi. Tra le altre, spiccava una bel-lissima foto delle montagnedell’Alpago, illuminate dallamagica luce del sole al tramonto,che salutano il sorgere della lunapiena. B.I.

La CiaspDoloMitica piace sempre più. Quest’annosono stati 550 i partecipanti all’importante evento

che, a seconda delle proprie capacità, si sono cimenta-ti nei tre diversi percorsi offerti dal comitato organiz-zatore: dai 7,5 chilometri non competitivi per unacamminata in compagnia, passando per i 10 chilome-tri dedicati agli atleti fino ai 16 chilometri dell’UltraCiaspDoloMitica da percorrersi in coppia. A causadelle alte temperature e del vento caldo che nell’ultimasettimana ha sciolto la neve a fondovalle, il percorsoanziché partire da Padola, è stato spostato più in quota,sulla piana delle Torbiere di Danta di Cadore. Una

scelta che ha premiato il coraggio degli organizzatori,dato che l’evento è stato impreziosito da una suggesti-va nevicata. Ma CiaspDoloMitica non è solo neve: pertutta la settimana la Val Comelico ha ospitato escursio-ni e voli in mongolfiera, nonché una serata musicale edenogastronomica. Ancora una volta, è stato determi-nante il contributo della sezione Abvs di ComelicoSuperiore che, oltre a presenziare sul percorso pergarantire il corretto svolgimento della manifestazione,ha gestito, per tutto il weekend, uno stand in cui veni-vano distribuiti opuscoli e fornite informazioni sulladonazione del sangue. Barbara Iannotta

La sezione Abvs di Trichiana, nell’ambito delle sueiniziative promozionali, ha allestito fino al 6 gen-

naio, presso la saletta cerimonie del Municipio, unamostra fotografica che ha ripercorso, attraversoimmagini più o meno sbiadite dai segni del tempo, imomenti più significativi della sua storia. Dall’annodella fondazione, nel lontano 1969, il percorso foto-grafico ha riportato alla mente fatti e persone chehanno fatto la storia della sezione. Sono stati ricorda-ti eventi particolarmente importanti, come il gemel-laggio con la comunale Avis di Portobuffolè (Tv) ol’amicizia nata in tempi più recenti con la comunaledi Falzè di Piave (Tv), le iniziative di svago e di ami-cizia, le partecipazioni alle manifestazioni sportivepromozionali e gli eventi che hanno visto la sezionedi Trichiana organizzare manifestazioni a carattereprovinciale in completa autonomia, con grandeimpegno ma con ancor maggiori soddisfazioni.Attraverso questa iniziativa, i componenti del comi-tato di sezione hanno voluto, quale atto conclusivodel loro mandato, ringraziare tutti i donatori trichia-nesi e le loro famiglie e augurare a tutti un 2013all’insegna della solidarietà! Riccardo Tormen

BELLUNO BELLUNO

Sempre più un successo la “CiaspMitica” La lunga storiadi Trichianain una mostra

Bolzano B.se: “Viaz dell’anima”, immagini e parole di poesia

A Visome-Castoi ne “han piena la canonica”

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Le sezioni Abvs di Ponte nelle Alpi-Soverzene,Alpago, Col di Cugnan, Longarone, Forno di

Zoldo e Zoldo Alto, col patrocinio del comune pon-talpino, hanno organizzato al “Piccolo Teatro G.Pierobon” di Paiane il concerto: “Quelli che.. hannola musica nel sangue”. Protagonista della serata èstata la “Compagnia del Bel Bambin” che ha allieta-to il pubblico con una sorta di viaggio musicale nellatradizione popolare. La compagnia è formata dai tremusicisti Andrea Da Cortà, Pina Sabatini e SandroDel Duca, provenienti da diverse esperienze e stilimusicali, riunitisi in un progetto dedicato al Natale:un viaggio nel tempo tra le varie forme, cantate estrumentali, che da secoli l’uomo crea per ricordare efesteggiare la nascita di Gesù Cristo. L’impasto fraquesti tre generi musicali, classico, antico e folk, è

non solo possibile, ma anche di grande suggestione.A dimostrare che la musica non ha confini, se nonquelli imposti dall’uomo.

Manuel Pierobon

Gentilissimo direttore, quando ho letto il suo articolo pub-blicato su “Dono & Vita” - la pagina del direttore - inmerito al premio "Samaritano 2012”, ho compreso che lasua sensibilità è grande. Mi ha colpito profondamentequanto ha scritto, specialmente il passaggio “Sangue oVita che possiamo tenerci o donare, donando così altravita, altro Amore”. Di recente, noi volontari dell’Avis diVillorba e gli operatori dell’Avis regionale abbiamo incon-trato i ragazzi degli Istituti superiori di Lancenigo, persensibilizzarli al dono del sangue e devo dirle che le ho

“rubato” questo articolo. Ho fatto riflettere i ragazzi suquella frase e devo dirle che ne è venuto fuori qualcosa dimolto buono. Nei prossimi mesi, inoltre, questi studenti sisottoporranno agli esami di idoneità e poi alla donazionepresso il Centro Trasfusionale di Treviso e proveranno inprima persona che cosa significa donare. Grazie per il suoinsegnamento a essere più umili e sensibili, grazie di cuore.

Emanuela Feltrin, volontaria Avis Villorba

Cara Emanuela, grazie a te per l’apprezzamento. Quelpezzo è stato scritto in uno dei rarissimi momenti in cuichi fa il mio mestiere riesce a... frenare, a “fermarsi”, amettere in un angolo la mente razionale e a scrivereliberamente ciò che racconta l’anima. Non ci conoscia-mo personalmente, ma in redazione ci giunge spessonotizia delle belle cose che fate con le scuole a Villorba.Come per altre Avis, purtroppo, possiamo trovare benpoco spazio su queste pagine per darne notizia.“Rubate” pure tutto ciò che volete, perché il vero“Cuore” sta nelle vostre azioni concrete di ogni giorno,più che nelle belle parole di un giornalista.

Buongiorno, sono un donatore di sangue da moltianni, iscritto all’Avis San Donà di Piave. Ritengo

mio dovere segnalare che, come mi è stato riferito dalpersonale del Centro trasfusionale dell’ospedale diSan Donà, la Direzione dell’Ulss n. 10, qualche gior-no prima di Natale (mi scuso ma non conosco la dataesatta di adozione del provvedimento, né di qualetipo di provvedimento, nel concreto, si tratti) ha sta-bilito di ridurre gli accertamenti effettuati sul sanguedei donatori in occasione delle donazioni, eliminan-do quelli relativi a colesterolo, glucosio, trigicedridi,urea, transaminasi Alt e gamma gt (sicuramentealmeno questi). Non nego, infatti, di essere rimastostupito (negativamente) quando, pochi giorni fa, misono arrivati gli esiti degli esami fatti in occasione diuna donazione, il 31 dicembre 2012. Credevo si trat-tasse di un errore di stampa o di trasmissione, ma poiho avuto conferma di quanto sopra riportato.Desidero esprimere tutta la mia indignazione ed ilmio sdegno per questo “taglio”, che reputo offensivoper tutti i donatori, inopportuno nel merito edimmotivato giuridicamente. Ben altri sono i risparmiche potrebbero essere conseguiti, senza andare a col-pire un’intera categoria di persone che dona un beneprezioso senza voler nulla in cambio, se non - alme-no questo - la possibilità di avere un controllo (par-ziale e periodico) della propria salute. Gli accerta-menti eliminati non sono di secondaria importanza,non sono dettagli ininfluenti! Ritengo che sia interes-se anche di chi riceve il sangue, poterne essere aconoscenza. Non è mia intenzione innescare polemi-

che politiche o gestionali, anchese - almeno per questo secondoaspetto - avrei la competenza tec-nica per farlo. Spero solo di poteressere utile a tutti i donatori nelporre in evidenza quella che ritengo un’ingiustizia:auspico che l’Avis, a tutti i livelli, possa attivarsi e farsì che la “situazione” preesistente venga ripristinata(se non erro, anche nel 2011 ci fu una restrizionedegli esami, poi eliminata). Cordiali saluti.

Alberto Peretti

Ai legittimi quesiti di Alberto, visto che è anche unargomento molto sentito dai donatori, risponde un altroAlberto... Argentoni, presidente di Avis Veneto.

La decisione di modificare il pannello di esami daeseguire periodicamente è dello scorso anno ed èstata adottata in sede di OSST con l'apporto dellaSocietà scientifica di medicina trasfusionale. Non esi-ste nessun pericolo di calo della sicurezza per donato-re e ricevente. Gli esami indispensabili vengono sem-pre fatti mentre gli esami di routine sono fatti acadenza annuale. Ribadiamo che il medico trasfusio-nista può in ogni caso lo ritenga opportuno integra-re gli esami da effettuare per valutare l'idoneità deldonatore. Anche dal mio personale punto di vistaeventuali integrazioni degli esami o campagne dimedicina preventiva potranno essere fatte dedicandouna quota del rimborso ottenuto dall'associazione.Cordiali saluti. Alberto Argentoni

Abvs a tutta musica, da Belluno...

A “Quelli che hanno la musica nel sangue”

Gli avvisi di Vamp!

Le parole del Direttore a... scuola, ma sono le azioni degli avisini il vero “Cuore”

Abvs e buona musica è un binomio che, anche peril 2012, ha dimostrato di essere efficacissimo.

Come nelle migliori tradizioni, la sezione Abvs diBelluno ha contribuito all’organizzazione del“Concerto di Natale” presentato dal Circolo Culturale

Bellunese. Un Teatro Comunale gremito ha accolto gli80 componenti dell’Orchestra Giovani MusicistiVeneti. Piccole e grandi promesse del panorama musi-cale provenienti da tutto il Veneto che, sotto la direzio-ne del Maestro Francesco Pavan, hanno rapito l’atten-zione dei presenti. I musicisti sono giovani, ma il progetto risale al 2002:un vasto repertorio, che spazia dal barocco alla musicad’oggi, ha consentito, e permette tutt’ora, la matura-zione musicale dei giovani interpreti sotto l’attentaegida del direttore artistico, professoressa Maria GraziaSeren, e del corpo docente. Ormai sono più di cento iconcerti all’attivo sia in patria che all’estero, tutti accol-ti dai consensi entusiasti di pubblico e critica.

Barbara Iannotta

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Meno esami per i donatori, perché?

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