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AA 2012 /’13 – Terza parte Dispense Corso Vangeli sinottici – prof. d. Davide Arcangeli 5. VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI 5. 1. UN’UNICA OPERA IN DUE VOLUMI 5. 1.1. AUTORE Tre riferimenti (Fm 24; Col 4, 14; 2 Tm 4, 11) indicano Luca come compagno e collaboratore di Paolo, fedele anche nella prigionia. Egli è appellato come il “caro medico” (Col 4, 14) e il suo nome viene dopo un elenco di compagni (Aristarco, Marco, Gesù, Epafra) che vengono dalla circoncisione, ossia dal giudaismo (4, 11). Sembra dunque che anche Luca, che fa parte della lista seguente, non debba essere considerato parte dei compagni giudei di Paolo. Una conferma interna all’opera può venire da Lc 2, 22: qui infatti Luca sembra pensare ad una purificazione riguardante non solo la donna ma anche l’uomo: questo errore non sarebbe plausibile per un autore giudeocristiano. Infine la sua descrizione geografica della Palestina non è accurata (cfr. 4, 44; 17, 11). Ulteriori elementi vengono dal suo stile greco, con una grande capacità di imitazione di stili diversi, dalla retorica classica del discorso di Paolo all’areopago di Atene (At 17, 16 – 31), al prologo delle opere storiche in Lc 1, 1 – 3, allo stile della LXX nei racconti dell’infanzia (Lc 1 – 2). Nel prologo egli si include tra coloro che hanno raccolto le notizie dai testimoni oculari e ministri della parola. Da questi elementi possiamo dedurre che Luca è un greco, di livello culturale alto, con una profonda conoscenza della LXX (traduzione greca dell’Antico Testamento). Egli è un pagano convertito al cristianesimo a causa dell’incontro con Paolo e con la prima comunità cristiana. La sua conoscenza dell’Antico Testamento si può giustificare anche ipotizzando che prima dell’incontro con Cristo, Luca fosse un timorato di Dio, ossia un pagano in contatto col giudaismo sinagogale. 5.1.2 LETTORE IMPLICITO Le ultime righe del libro degli Atti degli Apostoli (At 28, 25 – 28) si riferiscono al compiersi delle profezie dell’Antico Testamento nella conversione dei gentili al Vangelo. Questa osservazione mostra già in modo assai probabile che il Vangelo di Luca sia stato scritto per un uditorio di pagani e non di giudeocristiani. Inoltre Luca lascia cadere le espressioni 1

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5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI

5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI

5 11 AUTORETre riferimenti (Fm 24 Col 4 14 2 Tm 4 11) indicano Luca come compagno e collaboratore di Paolo fedele anche nella prigionia Egli egrave appellato come il ldquocaro medicordquo (Col 4 14) e il suo nome viene dopo un elenco di compagni (Aristarco Marco Gesugrave Epafra) che vengono dalla circoncisione ossia dal giudaismo (4 11) Sembra dunque che anche Luca che fa parte della lista seguente non debba essere considerato parte dei compagni giudei di Paolo Una conferma interna allrsquoopera puograve venire da Lc 2 22 qui infatti Luca sembra pensare ad una purificazione riguardante non solo la donna ma anche lrsquouomo questo errore non sarebbe plausibile per un autore giudeocristiano Infine la sua descrizione geografica della Palestina non egrave accurata (cfr 4 44 17 11) Ulteriori elementi vengono dal suo stile greco con una grande capacitagrave di imitazione di stili diversi dalla retorica classica del discorso di Paolo allrsquoareopago di Atene (At 17 16 ndash 31) al prologo delle opere storiche in Lc 1 1 ndash 3 allo stile della LXX nei racconti dellrsquoinfanzia (Lc 1 ndash 2) Nel prologo egli si include tra coloro che hanno raccolto le notizie dai testimoni oculari e ministri della parola Da questi elementi possiamo dedurre che Luca egrave un greco di livello culturale alto con una profonda conoscenza della LXX (traduzione greca dellrsquoAntico Testamento) Egli egrave un pagano convertito al cristianesimo a causa dellrsquoincontro con Paolo e con la prima comunitagrave cristiana La sua conoscenza dellrsquoAntico Testamento si puograve giustificare anche ipotizzando che prima dellrsquoincontro con Cristo Luca fosse un timorato di Dio ossia un pagano in contatto col giudaismo sinagogale

512 LETTORE IMPLICITOLe ultime righe del libro degli Atti degli Apostoli (At 28 25 ndash 28) si riferiscono al compiersi delle profezie dellrsquoAntico Testamento nella conversione dei gentili al Vangelo Questa osservazione mostra giagrave in modo assai probabile che il Vangelo di Luca sia stato scritto per un uditorio di pagani e non di giudeocristiani Inoltre Luca lascia cadere le espressioni aramaiche di Marco e nomi di luogo percheacute probabilmente non potevano essere compresi dal suo lettore Ancora nella sua narrazione della vita e della passione di Gesugrave Luca cerca di scagionarlo da ogni riferimento alla violenza alla trasgressione della legge romana e a connotazioni di tipo politicomilitare insistendo molto sulla sua innocenza (cfr 23 4 21 41) Probabilmente si preoccupa che il lettore pagano non percepisca il Vangelo come in opposizione allrsquoimpero romano e alle sue leggi (cfr At 17 7) accusa che poteva facilmente essere rivolta anche da giudei ostili Ancora ci sono caratteristiche nella presentazione di Gesugrave che riflettono il romanzo ellenistico pagano come ad esempio la narrazione dellrsquoinfanzia e dellrsquoadolescenza di Gesugrave Infine la resistenza a presentare Gesugrave sofferente e lrsquoinsistenza sulla consolazione si addice particolarmente ad una presentazione adatta al mondo pagano La tradizione secondo cui Luca fu compagno di Paolo rende verisimile che LcAtti fossero indirizzati a chiese che avevano avuto origine dalla missione paolina

513 DATAZIONE Gli esegeti sono pressochegrave concordi nel ritenere che Luca abbia utilizzato Marco come fonte (cfr teoria delle due fonti) Su tale base dal momento che Marco va datato a cavallo della distruzione di Gerusalemme e del Tempio ad opera di Tito (70 dC) bisogna datare Luca almeno dopo lrsquo80 dC Infine non egrave ipotizzabile una datazione posteriore al 100 dC dal momento che non crsquoegrave traccia

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nellrsquoopera lucana di un modello ecclesiale evoluto come quello (Vescovo ndash presbiteri ndash diaconi) testimoniato da Ignazio di Antiochia nelle sue lettere databili allrsquoinizio del II sec ma si parla soltanto di ldquopresbiterirdquo

52 COMPOSIZIONE NARRATIVA

521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALELa composizione obbedisce ad un progetto globale giagrave anticipato in Lc 4 16 ndash 28 episodio dellrsquoannuncio di Gesugrave a Nazareth Infatti nei vv 24 ndash 27 Gesugrave stesso si presenta come il compimento dellrsquoannuncio e del destino dei profeti annuncio universale rivolto alle nazioni che passa attraverso il rifiuto del suo popolo Egli egrave come giagrave affermato da Simeone in una preghiera rivolta a Dio ldquoluce per rivelarti ai popoli e gloria del tuo popolo Israelerdquo (2 32) Questo progetto di rivelazione culmina nella passione morte e resurrezione di Cristo a Gerusalemme e nellrsquoannuncio a tutti i popoli in vista della loro conversione e del perdono dei peccati (cfr Lc 24 46 ndash 47) Se la prima parte della rivelazione si compie nel Vangelo la seconda parte di compie con gli Atti degli Apostoli La prima parte va dalla Galilea a Gerusalemme dove il mistero pasquale culmina con la resurrezione e lrsquoascensione la seconda parte invece da Gerusalemme fino a Roma che rappresenta per la presenza di Cesare a cui Paolo si era appellato il centro simbolico dellrsquouniversalitagrave dei popoli pagani Il libro degli Atti si conclude infatti con il compimento della profezia Isaiana (Is 6 9 ndash 10) interpretata alla luce della storia della salvezza per la quale il rifiuto del Vangelo da parte dei giudei apre lrsquoannuncio a tutti i popoli pagani (cfr 28 28) Si comprende allora percheacute in questo progetto narrativo non trovi posto il martirio degli apostoli A Luca egrave infatti sufficiente narrare lrsquoarrivo del Vangelo fino ai confini della terra e inoltre ha giagrave parlato della conformazione martiriale del discepolo a Cristo narrando la morte di Stefano e anche le sofferenze di Paolo Infine si comprende anche il grande ruolo che Paolo assume in tutta la seconda parte del libro Egli egrave infatti lrsquoApostolo che porta a compimento il disegno profetico con lrsquoannuncio del Vangelo ai pagani

522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELOLuca presenta lo stesso schema generale dei vangeli di Matteo e di Marco unrsquointroduzione la predicazione di Gesugrave in Galilea la sua salita verso Gerusalemme il compimento finale della sua missione in questa cittagrave attraverso la passione e resurrezione Ma la costruzione di Luca egrave elaborata con cura allo scopo di far risaltare in questa storia i tempi e i luoghi della storia della salvezza

I SEZIONE TEMPO DELLA NASCITA Fino a 4 3 Luca introduce tutto il quadro narrativo di Luca Atti con la sezione dellrsquoinfanzia (1 5 ndash 2 51) del battesimo e delle tentazioni (3 1 - 4 13) ponendo la nascita e il ministero storico di Gesugrave in rapporto con Giovanni il Battista Gesugrave egrave il messia dotato di Spirito Santo (4 1) il Figlio di Dio (3 22 4 9) che compie le promesse dellrsquoAntico Testamento globalmente rappresentate dalla predicazione del Battista (cfr 3 1 ndash 6) II SEZIONE TEMPO DEL MINISTERO STORICO INIZIO IN GALILEA Con la prima predicazione a Nazareth (4 14 ndash 29) ricapitolativa del progetto di Dio che passando attraverso il rifiuto dei suoi vuole portare il Vangelo fino ai pagani (cfr 4 25 ndash 27) inizia la nuova

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sezione del ministero di Gesugrave in Galilea che si protrae fino a 9 50 Dopo la prima giornata missionaria a Cafarnao (4 31 ndash 44 cfr Mc 1 21 - 34 ) Luca distanziandosi dalla sua fonte marciana colloca la chiamata dei discepoli (5 1 ndash 11) ma poi ritorna a seguire lrsquoordine di Marco con la guarigione del lebbroso ( 5 12 ndash 16 cfr Mc 1 40 ndash 45) Fino a 6 11 Luca pone una serie di cinque controversie con i farisei seguendo Mc 2 1 ndash 3 6 Da 6 17 a 8 3 Luca abbandona lrsquoordine di Marco e segue piuttosto un filo conduttore a partire da materiale in comune con Matteo (cfr Mt 5 ndash 8) Si tratta del discorso di Gesugrave sulle beatitudini e sullrsquoamore del nemico (Lc 6 17 ndash 49) e di compimento delle promesse messianiche in Gesugrave a partire dalla testimonianza del Battista (7 18 ndash 50) La sequenza seguente (Lc 8 4 ndash 25) riprende Marco con la sezione delle parabole del Regno (cfr Mc 4 1 ndash 41) e con le domande sullrsquoidentitagrave di Gesugrave la confessione di Pietro e gli annunci della passione (Lc 9 1 ndash 50 Cfr Mc 6 1 ndash 9 40) III SEZIONE TEMPO DEL MINISTERO STORICO GESUgrave IN VIAGGIO VERSO GERUSALEMME Da 9 51 a 19 27 Gesugrave si mette in viaggio verso Gerusalemme e il narratore si ferma ripetutamente a ricordarlo dopo lunghe sezioni discorsive (cfr 13 22 17 11) In 19 28 con la narrazione dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme termina la sezione del viaggio Unicamente lucani sono lrsquoincontro ostile con un villaggio samaritano (9 51 ndash 56) la missione dei settantadue (10 1 ndash 12) la parabola del buon samaritano (10 29 ndash 37) la parabola della donna che ha perso e ritrovato la sua moneta e del padre misericordioso (15 8 ndash 32) dellrsquoamministratore disonesto (16 1 ndash 8) del giudice iniquo (18 1 ndash 8) del fariseo e pubblicano (18 9 ndash 14) e i racconti dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) e di Zaccheo (19 1 ndash 10)

IV SEZIONE TEMPO DEL MINISTERO STkORICO GERUSALEMME Da 19 28 a 21 38 viene narrato il ministero di Gesugrave a Gerusalemme Dopo il suo ingresso regale (19 28 ndash 38) Gesugrave dagrave inizio al suo insegnamento nel tempio che prova gravi contrasti e domande da parte dellrsquoautoritagrave ( 19 47 ndash 20 8) Da 209 fino a 20 44 una parabola (vignaioli omicidi) e tre controversie (tributo a Cesare resurrezione dei morti Cristo figlio di Dio e Signore di Davide) vengono concluse dal giudizio degli scribi e dei ricchi (20 45 ndash 47 21 1 ndash 4) In 21 5 ndash 37 si trova il discorso escatologico

V SEZIONE FINE DEL TEMPO STORICO DI GESUgrave PASSIONE MORTE RESURREZIONE E ASCENSIONE IN GERUSALEMMEDa 22 1 a 24 53 si trova la sezione del racconto della passionemorte ( 22- 23) e resurrezione (24) di Gesugrave Unicamente lucano egrave il racconto dei discepoli di Emmaus (Lc 24 13 ndash 35)

Luca segna con chiarezza la distinzione tra il tempo di Gesugrave e il tempo della Chiesa percheacute dedica il primo libro al tempo storico di Gesugrave e il secondo al tempo della Chiesa Fin dallrsquoinizio sottolinea lrsquooggi della salvezza indirizzata soprattutto ai poveri e agli ultimi Lrsquoopera di Gesugrave egrave il tempo della visita il momento che occorre cogliere (Lc 2 29 19 42 ndash 44) con una decisione definitiva di conversione nellrsquoora della salvezza (Lc 4 2 7 29 - 30) Lrsquoitinerario storico di Gesugrave va dalla Galilea a Gerusalemme luogo in cui si compie la sua vicenda terrena con lrsquoascensione (Lc 24 50 ndash 53)

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523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI1 1 ndash 14 introduzione con la narrazione dellrsquoascensione (1 6 ndash 10) che si riaggiancia alla fine del VangeloI PARTE 1 12 ndash 8 4 egrave la parte in cui si parla della comunitagrave gerosolimitana 1 12 ndash 2 47 i Dodici e la Chiesa 2 42 ndash 8 4 comunitagrave e missione 2 42 ndash 47 sommario come perno 1 12 ndash 14 transizione 8 1b ndash 4 II transizioneII PARTE 8 1b ndash 14 28 inizio missione con Filippo e Pietro e anticipo vicenda di Paolo Sommario in 9 31 e in 12 24 12 24 ndash 14 28 Barnaba ndash Paolo14 27 ndash 28 transizioneIII PARTE 14 27 ndash 16 5 assemblea di Gerusalemme 15 25 ndash 16 5 transizioneIV PARTE 15 35 ndash 19 22 missione di Paolo Macedonia ndash Acaia Asia EfesoV PARTE 19 20 ndash 28 16 passione di Paolo 19 20 ndash 23 11 Gerusalemme 23 11 ndash 28 16 verso Roma28 14b ndash 31 conclusione preceduta da transizione in 14b ndash 16La composizione si semplifica molto considerando le due parti 1 ndash 12 23 e 12 24 ndash 28 Nella prima parte protagonista principale egrave pietro assieme ai dodici e ai diaconi Stefano e Filippo Nella seconda parte il protagonista assoluto egrave Paolo Le due parti sono ben allacciate insieme da unrsquoanticipo della narrazione di Paolo in 9 1 ndash 30 e una ricomparsa del protagonismo di Pietro in 15 1 ndash 12 che sancisce la posizione di Paolo e Barnaba sulla loro missione ai paganiNel tempo della Chiesa la geografia lucana ha un grande valore teologico La missione parte da Gerusalemme e dopo la persecuzione scoppiata a partire dallrsquouccisione di Stefano (8 1) si diffonde con la dispersione dei discepoli in Giudea e Samaria (cfr 8 2 4 ndash 8) a Cipro in Fenicia fino ad arrivare ad Antiochia (cfr 11 19 ndash 20) Da qui inizia il cammino di Paolo che porta lrsquoannuncio ai pagani fino ai confini del mondo rappresentati idealmente dalla cittagrave di Roma (At 13 28)

53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZAGli atti sono il percorso della testimonianza In At 1 8 Gesugrave annuncia ai suoi discepoli subito prima di essere assunto in cielo ldquomi sarete testimoni a Gerusalemme in tutta la giudea e la Samaria e fino ai confini della terrardquo Egli avendo il potere nei cieli alla destra del padre puograve ormai assicurare ai suoi discepoli una testimonianza che si allarga a cerchi concentrici fino a coprire tutta lrsquoestensione della terra Si parte da Gerusalemme e dalla giudea nei primi capitoli di Atti (fino a 8 4) per poi estendersi in Samaria con la predicazione di Filippo (cfr 8 5 ndash 8 26 ndash 40) ai pagani di Cesarea con Pietro (c 10) fino ai confini della terra con PaoloCosa significa ldquosarete testimoni di merdquo Questa espressione puograve indicare lrsquoorigine della testimonianza che egrave Gesugrave colui che ha stabilito gli apostoli come testimoni e insieme anche il contenuto della testimonianza che egrave Gesugrave stesso Se nel Vangelo Gesugrave aveva mandato gli apostoli ad annunciare il regno e guarire i malati (cfrLc 9 2) negli Atti degli Apostoli tale annuncio del Regno egrave radicalmente cristologizzato Lrsquoannuncio degli Apostoli egrave inseparabilmente una testimonianza di Gesugrave e in particolare della sua resurrezione Non a caso quando si tratta di ricostituire il gruppo dei dodici sostituendo Giuda i requisiti richiesti per la scelta di un nuovo membro siano lrsquoessere testimone della resurrezione di

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Gesugrave avendo condiviso con lui il suo ministero storico a partire dal battesimo di Giovanni fino allrsquoascensione (cfr 1 21 ndash 22) Questa sostituzione indica altresigrave una componente decisiva della testimonianza la sua pluralitagrave o piugrave esattamente il suo carattere collegiale Infatti Pietro sottolinea particolarmente la necessitagrave di una persona che ldquoha vissuto con noirdquo e di conseguenza egrave in grado di ldquotestimoniare insiemerdquo Quando nel giorno di Pentecoste Pietro parla alla folla radunata davanti agli apostoli egli parla rappresentando anche tutti gli altri ldquoquesto Gesugrave Dio lrsquoha resuscitato e noi tutti ne siamo testimonirdquo (At 2 32)

531 LA FORZA DELLO SPIRITOLa travolgente onda della testimonianza apostolica ha un propulsore che a tratti si manifesta nella sua identitagrave e conferma con i suoi segni lrsquoagire e il parlare degli apostoli lo Spirito Santo Annunciato giagrave da Gesugrave prima della sua ascensione come forza che li sosterragrave continuamente (At 1 8) lo Spirito Santo irrompe allrsquoimprovviso sugli apostoli in lingue di fuoco che si posano ciascuna su ogni discepolo e li rendono capaci di un annuncio universale in ogni lingua del mondo Da quel momento inizia la testimonianza degli Apostoli con il lungo discorso di Pietro (1 14 ndash 36) che identifica in questi effetti di una parola profetica moltiplicata il compiersi della Scrittura del profeta Gioele (1 17 ndash 21) Lo Spirito conduce al compimento della Scrittura con la nascita di un popolo profetico negli ultimi giorni e produce la gioia dei tempi messianici (cfr 8 8 13 52) Questo popolo profetico riproduce in se quelle caratteristiche che erano proprie del messia Gesugrave nel primo volume dellrsquoopera lucana esso egrave infatti sospinto dalla consolazione e dalla forza dello Spirito Santo Se si vuole la Pentecoste negli Atti degli Apostoli corrisponde al battesimo d Gesugrave (Lc 3 21 ndash 22) Se nel c 2 la parola di Pietro conferma lrsquoagire dello Spirito riconoscendone i segni nel c 10 saragrave viceversa lo Spirito a confermare la parola di Pietro discendendo sulla famiglia del centurione Cornelio in quella che si puograve definire come una seconda Pentecoste ossia la Pentecoste dei pagani Lo spirito irrompe al culmine della testimonianza di Pietro ossia quando egli dichiara il compimento della Scrittura profetica nel perdono dei peccati per mezzo del nome del risorto (10 43 ndash 44)

532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTOGli effetti dello Spirito si rivelano nel muovere questi discepoli ad una sempre maggiore assimilazione al loro modello Cristo Stefano pieno di Spirito Santo (7 55) va incontro al suo destino di morte per lapidazione perdonando i suoi nemici come Gesugrave Paolo colmo di Spirito Santo (13 9) affronta i nemici della Parola di Dio con successo e predica ad Antiochia di Pisidia suscitando grande concorso di gente e lrsquoinvidia dei giudei proprio come Gesugrave nel Vangelo I discepoli di Gesugrave con la loro vita sono testimonianza del messia Barnaba e Paolo affermano che egrave Gesugrave ad aver ordinato loro di portare la salvezza ldquofino agli estremi confini della terrardquo secondo la profezia di Isaia che vede nel servo di JHWH colui che egrave la luce delle genti (Atti 13 43 cfr Is 42 6 9) Questa profezia compiutasi in Gesugrave si compie ora in Paolo e Barnaba per la parola stessa di Gesugrave (Lc 23 34) facendo di essi modelli di Cristo stesso Come Cristo i discepoli parlano con franchezza e operano segni e prodigi (14 3) fanno miracoli guariscono paralitici e storpi (cfr 8 7 Lc 5 17 - 26) scacciano i demoni (8 7 Lc 5 31 - 37) fanno risorgere i morti (20 7 ndash 12 Lc 8 40 - 56)Come Cristo affrontano la morte e la persecuzione (cfr 7 55 ndash 60 Lc 22 39 - 46) come Cristo predicono le loro sofferenze e le affrontano nella debolezza e precarietagrave (cfr 20 23 ndash 24 Lc 9 22)

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Se Paolo ha predetto le sue sofferenze mosso dallo Spirito negli ultimi capitoli che narrano lrsquoarresto di Paolo la sua prigionia e lrsquoarrivo a Roma lo Spirito Santo non egrave quasi piugrave citato Come nel racconto della passione di Gesugrave anche qui le forze del potere umano diventano protagoniste e sembrano sommergere la forza dello Spirito In realtagrave sottotraccia il lavoro dello Spirito consiste in unrsquoassimilazione di Paolo in catene a Cristo sofferente cosigrave che il Vangelo possa provvidenzialmente essere testimoniato con la vita di Paolo fino a Roma

5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3Dopo lrsquoinizio della missione ai pagani sancito dallrsquoiniziativa di Pietro su impulso dello Spirito Santo ora Luca si concentra sulla fondazione della comunitagrave di Antiochia la prima comunitagrave in cui convivono insieme giudeo ndash cristiani e pagano ndash cristianiLuca si riallaccia direttamente ad At 8 1b ndash 4 dove si narra la diffusione della Parola dovuta alla provvidenziale dispersione dei discepoli dopo la persecuzione scoppiata con il martirio di Stefano In tal modo la nascita della Chiesa di Antiochia crocevia della missione cristiana verso lrsquoAsia e in Europa e vero laboratorio di comunione ecclesiale ed evangelizzazione finisce per dipendere direttamente dalla Chiesa di Gerusalemme e dalla ldquofeconditagraverdquo della persecuzione che tale Chiesa madre ha dovuto subireLa breve unitagrave letteraria di 11 19 ndash 26 si puograve dividere in tre sottounitagrave vv 19 ndash 21 arrivo dei dispersi ad Antiochia evangelizzazione e successo vv 22 ndash 24 arrivo di Barnaba esortazione e successo vv 25 ndash 26 arrivo di Saulo insegnamento e successo Appendice (v 26d) nasce la definizione di cristiani

54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMOvv 19 ndash 21 si riprende con le stesse parole il breve sommario della missione in Samaria e lungo la costa palestinese per riferire che ora la Parola viene proclamata in Fenicia a Cipro e perfino ad Antiochia la metropoli situata sul fiume Oronte a 35 Km dal mare nellrsquoattuale Turchia poco lontana dalla frontiera con la Siria La diffusione del Vangelo continua senza ostacoli anzi ribaltando paradossalmente gli ostacoli e le persecuzioni incontrate in nuove occasioni di annuncio sempre piugrave lontano A questo punto Luca si preoccupa di chiarire che lrsquoannuncio della Parola era riservato unicamente ai Giudei come giagrave era avvenuto per la Chiesa di Gerusalemme Questa breve annotazione prepara la svolta (v 20) alcuni giudei provenienti da Cipro e da Cirene che erano parte del gruppo dei giudei cacciati da Gerusalemme incominciano a predicare ai greci ossia ai pagani che ldquoGesugrave egrave il Signorerdquo Si tratta di una breve formula ldquokerigmaticardquo in uso nella Chiesa pagano cristiana di lingua greca (cfr Rm 10 9) e che indica la sovranitagrave di Gesugrave risorto su tutta la storia e atteso per la fine dei tempiIl successo di questa impresa spontanea egrave attribuito dal narratore allrsquoazione della mano del Signore qui da intendersi come riferimento consueto a Dio (cfrEz 40 1 Lc 1 66) Tuttavia lo stesso termine ldquoSignorerdquo viene usato nella stessa frase per indicare colui al quale i pagani credono e si convertono ossia Cristo Egrave evidente allora che qui lrsquoazione provvidenziale di Dio egrave cristologizzata Egrave Cristo che opera con la potenza della sua sovranitagrave dopo la ascensione al Padre per confermare lrsquoazione spontanea di alcuni discepoli e indicare a tutta la Chiesa un modello di comunicazione del vangelo al passo con i tempiEgrave dunque interessante in questo modello ecclesiale della Chiesa apostolica come ci sia una reciprocitagrave tra ministero apostolico e missione spontanea dei discepoli Pietro era stato il primo ad annunciare il Vangelo ai pagani su impulso dello Spirito (At 10) poi vi egrave lrsquoiniziativa dei discepoli che appare in un primo momento quasi scollegata Tuttavia egrave lrsquoazione stessa di Dio (lo Spirito nel

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caso di Pietro e la mano Signore nel caso di discepoli) a garantirne la continuitagrave Saragrave la presenza di Barnaba ad esplicitare questo legame tra apostolicitagrave e missione dei discepoli

542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICAvv 22 ndash 24 Cosigrave come in 8 14 avendo saputo dellrsquoevangelizzazione in Samaria gli apostoli avevano inviato Pietro e Giovanni qui la Chiesa di Gerusalemme invia Barnaba ad Antiochia Egli giunge e vede la grazia di Dio che egrave una conferma del favore divino per questa missione (cfr At 14 3) Drsquoaltra parte Barnaba egrave descritto come uomo pieno di fede e di Spirito Santo dotato dunque delle lenti giuste per poter osservare lrsquoagire di Dio nella comunitagrave antiochena Altri due verbi descrivono la sua azione pastorale ldquosi rallegrograverdquo e ldquoesortavardquo La gioia accompagna sempre la presenza della grazia di Dio (cfr charischairo) ed egrave un segno dellrsquoadesione di fede della comunitagrave o di una singola persona (cfr At 8 8 39) Barnaba sa abbandonarsi alla gioia della fede nel contemplare i frutti di una missione a cui egli non ha dato inizio in prima persona di cui non egrave neacute il ldquopadrerdquo neacute il riferimento insostituibile Egli in prima istanza non arriva ad Antiochia per imporre una sua ldquovisionerdquo o per lasciare una qualche ldquoimprontardquo personale a questa Chiesa ma semplicemente per osservare la grazia di Dio rallegrarsi e infine esortare Con questo termine si allude alla funzione di annuncio della Parola non in chiave di prima evangelizzazione ma di approfondimento didattico e insieme ldquoprofeticordquo del mistero cristiano Barnaba figlio dellrsquoesortazione (At 4 36) e profeta (cfr At 13 1) egrave chiamato ad approfondire la fondazione di questa comunitagrave sulla pietra angolare di Cristo facendole percorrere un cammino di ldquomistagogiardquo per approfondire il mistero di quella Parola che gli antiocheni avevano giagrave accolto Questa azione di Barnaba porta con se una ulteriore propulsione missionaria della comunitagrave e nuovi considerevoli ingressi nella comunitagrave (v 24)La comunione resa possibile dal ministero di Barnaba tra la Chiesa madre di Gerusalemme e la neonata Chiesa di Antiochia fondata sul discernimento dellrsquoazione dello Spirito nelle iniziative spontanee dei discepoli sulla promozione e sullrsquoesortazione egrave come un moltiplicatore della potenzialitagrave di questa comunitagrave Essa lungi dallrsquoesaurire la propria attivitagrave allrsquoesterno appagata dai suoi risultati con la guida di Barnaba si abbandona sempre piugrave alla potenza comunicativa del Vangelo Egrave interessante la figura di Barnaba Egli chiamato a rappresentare le istanze degli apostoli nella Chiesa di Antiochia si mostra ldquoprofeta e dottorerdquo in grado di esortare ed insegnare Egli partecipa del dono dello Spirito di cui gode questa comunitagrave e si pone a servizio di esso percheacute la comunitagrave possa essere sempre piugrave consapevole dellrsquoazione e della volontagrave di Dio in essa Emerge un profilo ecclesiale dellrsquoapostolo che mette in discussione le nostre tradizionali distinzioni tra ldquocarismardquo e ldquoistituzionerdquo

543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquovv 25 ndash 26 Sospesa in 9 30 la narrazione riguardante Paolo riprende qui il filo grazia allrsquoattivitagrave mediatrice di Barnaba Egli lo trova a Tarso di Cilicia la sua cittagrave natale e lo conduce ad Antiochia Anche qui bisogna rendere a Barnaba lrsquoonore della sua apertura di mente di cuore e della sua genialitagrave spirituale Percheacute andare a chiamare un uomo come Saulo che a Gerusalemme aveva fortemente rischiato la vita In 9 26 era stato lo stesso Barnaba a presentarlo agli apostoli che invece lo evitavano percheacute ne avevano paura Anche qui Barnaba da vero profeta sa cogliere lrsquoenorme potenzialitagrave del carisma spirituale di Paolo e al contempo intuisce la possibilitagrave di metterlo a servizio per la Chiesa di Antiochia chiesa ricca di carismi e soprattutto di differenze radicali tra cristiani provenienti dal giudaismo e cristiani provenienti dallrsquoellenismo In un tale laboratorio di fede e missione crsquoera bisogno di uno che fosse adeguatamente fondato sulla Scrittura per comunicare ai greci che non conoscevano questo patrimonio profetico il compimento della Parola di Dio in Cristo Crsquoera bisogno di un ldquomaestrordquo riconosciuto in grado di ldquoinsegnarerdquo insieme a Barnaba alla Chiesa la veritagrave delle Scritture compiuta in Cristo anche ai pagani per completare il

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disegno formativo della ldquomistagogiardquo precedentemente iniziato con lrsquoesortazione da parte di BarnabaBarnaba fornisce un modello innovativo per una spiritualitagrave presbiterale Egli non solo evita il rischio di considerarsi unico punto di riferimento della Chiesa di Antiochia e garante dellrsquoazione dello Spirito Non solo non azzera tutto ciograve che era nato prima che lui arrivasse per ricostruire da capo secondo la sua volontagrave Egli ldquosi rallegrardquo di ciograve che vede e che non egrave dovuto a lui si pone a servizio dellrsquoazione dello Spirito che egrave giagrave operante e individua gli ulteriori bisogni della comunitagrave discernendo la volontagrave di Dio A tali bisogni non pensa di dover rispondere solo lui ma egrave in grado di attivare collaborazioni con altri intuendo quali specifici carismi potevano essere necessari in ordine ai bisogni della comunitagrave Senza gelosie si mette a lavorare con Saulo di Tarso dopo averlo cercato e trovato nella sua cittagrave natale

544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE11 27 ndash 30 Un gruppo di profeti viaggia da Gerusalemme fino ad Antiochia Come abbiamo giagrave visto per Barnaba si tratta di un carisma che egrave dono di Dio e non egrave frutto dellrsquoimposizione delle mani da parte dellrsquoautoritagrave e la sua parola puograve avere molti frutti tra cui incoraggiare nelle prove consolare predire Il legame tra Gerusalemme e Antiochia non egrave caratterizzato solo da una responsabilitagrave ministeriale da parte della Chiesa madre ma anche da un flusso di carismi che arricchiscono Antiochia La risposta della giovanissima Chiesa di fronte alla profezia di Agabo egrave la manifestazione concreta di questa koinonigravea comunione ecclesiale che si egrave stabilita con Gerusalemme La colletta di cui Paolo si faragrave portatore ben oltre i bisogni di questa carestia egrave vista giagrave qui come il dono materiale delle Chiese della gentilitagrave in risposta al dono della fede ricevuto dalla Chiesa giudeo ndash cristiana di Gerusalemme (cfr Rm 15 25 ndash 27) Tale colletta viene consegnata agli ldquoanzianirdquo di Gerusalemme prima interessante indicazione di un incarico ministeriale distinto da quello degli apostoli a capo della Chiesa madreLa comunione ecclesiale egrave un fatto insieme concreto e spirituale che mostra il disegno di Dio in atto (giudei e pagani insieme che fanno della loro differenza un dono reciproco) Lrsquoelezione del popolo di Dio egrave per i gentili e lrsquoingresso dei gentili porta a Gerusalemme le ricchezze delle nazioni (cfr Is 60 1 ndash 5) Tale koinonigravea egrave insieme anche apertura universale della Chiesa a tutti i tempi e tutti i luoghi La Chiesa di Antiochia si mostreragrave pronta a donare due dei suoi piugrave autorevoli membri Paolo e Barnaba per una missione che oltrepassa i suoi confini territoriali

545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI12 24 ndash 25 13 1 ndash 3 Dopo aver narrato lrsquoarresto di Pietro ad opera di Erode e la sua miracolosa liberazione e la morte di Erode Luca con un brevissimo sommario accenna al fatto che la parola di Dio cresceva e si diffondeva senza che nessun potere umano potesse ormai ostacolarla In questo contesto di persecuzione e di crescita della Parola Paolo e Barnaba avevano compiuto il loro servizio (diakonigravea) verso la Chiesa di Gerusalemme e avendo preso con se Giovanni Marco tornarono ad Antiochia Questa comunitagrave viene nuovamente descritta da Luca come retta da profeti e dottori Preghiera collettiva e digiuno sono la modalitagrave con cui la Chiesa si pone in comunicazione con Dio per fare la Sua volontagrave ed egrave in questo contesto che interviene nuovamente lo Spirito Santo che designa Paolo e Barnaba per lrsquoopera alla quale sono stati chiamati e che il lettore scopriragrave essere la grande opera di evangelizzazione delle gentiLa conoscenza e la profezia sono due polaritagrave entrambe necessarie e spesso compresenti in ciascuno di questi leader della comunitagrave antiochena Infatti una conoscenza senza profezia manca di orecchi per ascoltare le indicazioni concrete e spesso improvvise dello Spirito Ma anche una profezia senza conoscenza egrave pericolosa percheacute rischia di perdere di vista il disegno complessivo della missione ecclesiale connessa alla profonditagrave del mistero di Cristo attestato dalle Scritture Profonditagrave di

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visione e capacitagrave di intuire i passi concreti da fare e le persone da promuovere questo egrave mix che la polaritagrave di profeti e dottori puograve assicurare ad una Chiesa in cammino

5 5 EXCURSUS METODOLOGICO

551 LA QUESTIONE SINOTTICA La questione sinottica concerne il tentativo di individuare lrsquointerrelazione e le reciproche dipendenze tra i tre vangeli sinottici Lrsquoottanta per cento del materiale di Mc si trova in Mt e il 65 in Lc Il materiale di Mc che si trova in ambedue egrave chiamato triplice tradizione Il materiale non marciano che Mt e Lc hanno in comune egrave chiamato duplice tradizioneSi ipotizza che esista un vangelo prima dei sinottici Giagrave nel xviii sec Lessing ipotizzograve lrsquoesistenza di un protovangelo in Aramaico soluzione poi sviluppata da Eichorn e negli ultimi anni da Boismard che individua quattro fonti documentarie utilizzate dagli evangelisti sinotticiUnrsquoaltra soluzione ipotizza che Matteo fu il primo Vangelo e Luca usograve Matteo Questa ipotesi fu anzitutto di Agostino ma fin dallrsquoantichitagrave Matteo egrave stato considerato il primo vangelo Secondo essa Matteo fu scritto per primo Marco austeramente abbreviograve Matteo e poi vennero Luca e Giovanni ognuno dei quali attinse ai suoi predecessori In epoca moderna Griesbach (1789) riprende tale ipotesi sostenendo che Marco fu scritto per ultimo come riassunto che riporta prevalentemente materiale sul quale concordano Matteo e Luca Inoltre ci sono brani come Mt 26 68 e par in cui Luca e Matteo sono in accordo contro Mc cosigrave che sembra che Luca usi Mt Tuttavia vi sarebbe da spiegare lrsquoomissione da parte di Mc di tutta la duplice tradizione noncheacute i diversi racconti in cui Lc e Mt sono palesemente contraddittori (cfr racconto dellrsquoinfanzia) noncheacute il diverso ordine con cui viene usato in Mt e Lc il materiale che hanno in comune (Fonte Q)Altra soluzione quella generalmente piugrave accettata egrave quella delle due fonti In questa soluzione si ipotizza che Matteo e Luca dipendono da Mc e scrivono indipendentemente lrsquouno dallrsquoaltro Ciograve che essi hanno in comune e che non dipende da Mc ossia la duplice tradizione viene spiegato ipotizzando la fonte Q Essa spiega bene come mai Mt e Lc concordano con Mc nellrsquoordine e nella formulazione e consente ragionevoli congetture sul percheacute se ne distanzino Un argomento contrario potrebbe essere quello degli accordi minori ossia dove Mt e Lc concordano contro Mc (cfr Mt 26 68 che spesso viene spiegato ammettendo una forte presenza della comune tradizione orale)Luca accoglie da Mc un 35 per cento del materiale omettendo alcune parti ( Mc 6 45 ndash 8 26 9 41 ndash 10 12) con alcune modifiche con giagrave in Matteo per mettere in miglior luce i discepoli ed evitando espressioni irriguardose nei confronti di Gesugrave Accentua il distacco dai beni elimina le traslitterazioni dallrsquoaramaico Diversamente da Matteo lrsquoevangelista Luca conserva il materiale di Q in due sequenze in 6 20 ndash 8 3 e in 9 51 ndash 18 14 e utilizza certamente del materiale proprio come per alcune parabole come quella del padre misericordioso e del buon samaritano Luca ha fatto ben piugrave che raccogliere materiale disparato ha organizzato unrsquoopera unitariacon uno stile controllato e costante e con un progetto teologico unitario

552 IL METODO REDAZIONALESenza entrare troppo nei dettagli basta qui descrivere in modo semplice i presupposti e le operazioni di tale metodo Il presupposto fondamentale egrave che lrsquoevangelista utilizzi delle fonti piugrave o meno organizzate o scritte e che egli ha in comune con altri evangelisti (ad esempio Lc utilizza Mc e Q come fonti che ha in comune con Mt) Anche se non egrave possibile determinare nel dettaglio la natura e lrsquoestensione di tale materiale tradizionale egrave sufficiente ipotizzare che esso esiste ed egrave

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precedente rispetto allrsquoevangelista Nel caso di Luca egrave certamente necessario dare per assodata la teoria delle due fonti Le operazioni che il metodo prevede si compiono inizialmente attraverso la sinossi Solo attraverso di essa egrave infatti possibile individuare paralleli e differenze tra i sinottici e identificare il materiale tradizionale Dopo aver identificato ciograve che proviene dalla tradizione il passo successivo egrave quello di chiedersi come lrsquoevangelista lo modifica e quali sono le sue inserzioni di carattere redazionale Per far questo egrave necessario mostrare le espressioni che sono proprie dellrsquoevangelista il suo stile letterario e teologico e comprendere come egli interviene concretamente Il terzo passo egrave sviluppare le motivazioni narrative e teologiche degli interventi redazionali dellrsquoevangelista Solo quando questo passo egrave affrontato si puograve dire che la proposta esegetica sia compiuta

6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIOLc 7 29 ndash 30 tra tradizione e redazione

6 1 INTRODUZIONENella sezione lucana su Giovanni il Battista (7 18 ndash 35) posta allrsquointerno dellrsquoampia sequenza sul ministero galilaico di Gesugrave (cc 4 ndash 9) i vv 29 ndash 30 interrompono bruscamente la descrizione del ministero del Battista per introdurre una constatazione sui destinatari del suo messaggio divisi tra coloro che lo accolgono e coloro che lo rifiutano Tenendo conto del fatto che lungo tutta la sequenza del ministero pubblico di Gesugrave in Galilea Luca descrive le opposte reazioni degli interlocutori al suo messaggio si puograve giagrave intuire lrsquoimportanza narrativa di questi due versetti per Luca che intende in tal modo collocare lrsquoorigine di tali reazioni a Gesugrave nellrsquoaccoglienza o nel rifiuto del ministero del BattistaMa percheacute lrsquoevangelista inserisce proprio a questo punto questi due versetti nel suo lavoro redazionale E percheacute subito dopo il v 35 fa seguire una nuova sezione narrativa con il racconto dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna peccatrice in casa del fariseo Simone Si puograve notare che i due personaggi di questo racconto erano giagrave stati introdotti dallrsquoevangelista proprio nei vv 29 ndash 30 li dove si parla di pubblicani e peccatori da un lato e di farisei e dottori della legge dallrsquoaltro Si tratta di un caso o di una precisa scelta narrativaA partire da unrsquoanalisi degli interventi redazionali nei versetti 29 ndash 30 con cui Luca rielabora la tradizione a lui pervenuta si intende approfondire le motivazioni narrative dellrsquoevangelista alla luce del contesto (7 18 ndash 50) e offrire qualche chiave interpretativa per comprendere il suo intento teologico e comunicativo in questa sezione del terzo vangelo

6 2 BREVE INQUADRAMENTOSi puograve notare che dal v 24 a partire dal quale inizia il discorso di Gesugrave su Giovanni il Battista fino al v 28 Luca presenti piccole differenze rispetto a Matteo (cfr Mt 117-11) quasi tutte riconducibili con ogni probabilitagrave a miglioramenti stilistici e letterari della fonte da parte di Luca1 1 Luca aggiunge probabilmente ἱματίοις (v 25) alla sua fonte per migliorare la comprensione del suo lettore Al v 28 sopprime Ἀμὴν e semplifica la frase sostituendo ἐγήγερται con ἐστιν Nellrsquointroduzione ( v 24a par) Luca riprende il termine τῶν ἀγγέλων Ἰωάννου probabilmente per riconnettersi al v 18 segnalando cosigrave un nuovo inizio cfr F BOVON Luca ( Brescia 2005 ) I 434 Orig Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndash

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Invece nei vv 29 - 30 le differenze sono notevoli Luca non riporta qui il detto di Gesugrave sulla legge e i profeti che sono in vigore fino a Giovanni il Battista e sul regno che soffre violenza (cfr Mt 11 12-13) ma lo presenta piugrave avanti nella sua narrazione (cfr Lc 1616) Inoltre egli tralascia completamente il riferimento allElia redivivo applicato a Giovanni il Battista (cfr Mt 1114) che corrisponde piuttosto alla concezione teologica sul ruolo di Giovanni il Battista propria di Matteo e di Marco (cfr Mc 913)2 Al posto di questi riferimenti nei vv 29-30 Luca offre una valutazione teologica della divisione attuatasi nel popolo di Israele in relazione al battesimo di Giovanni Da un lato tutto il popolo e i pubblicani hanno ricevuto il battesimo cosigrave da riconoscere la giustizia di Dio dallaltro i farisei e i dottori della legge hanno rifiutato il battesimo e dunque hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro Lrsquoevangelista sposta volutamente lrsquoattenzione dallrsquoidentitagrave di Giovanni il Battista agli effetti del suo ministero nel popolo di Israele caratterizzati insieme dallrsquo accoglienza e dal rifiuto del suo messaggio cosigrave da introdurre un nuovo apoftegma di accusa nei confronti di coloro che hanno rifiutato il Battista prendendolo dalla fonte che egli ha in comune con Matteo (vv 31-35) In tal modo Luca crea una nuova ripresa del discorso di Gesugrave articolandolo in due versanti (24-28 29-35) il primo dei quali egrave centrato su Giovanni il Battista mentre il secondo sulla reazione degli ascoltatori al suo messaggio Da quanto affermato emerge lrsquoimportanza dei vv 29-30 percheacute in essi lrsquoevangelista concentra i suoi interessi e la sua peculiare visione cosigrave da conferire una connotazione precisa anche al contestoTali versetti presentano un carattere redazionale e ciograve viene ammesso da tutti gli interpreti Viene tuttavia anche comunemente affermato che in essi si trova del materiale preesistente che egrave stato riformulato dallrsquoevangelista attraverso la sua propria prospettiva letteraria e teologicaQui si cercheragrave di comprendere quale tradizione Luca riformuli e con quale interesse letterario e teologico

6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICAI versetti 29-30 malgrado lrsquooriginale formulazione lucana non sono una creazione ex novo da parte dellrsquoevangelista ma dipendono da una tradizione preesistente Si trova un interessante parallelo in Mt 2131b-32 dove Gesugrave commenta la parabola dei due figli esplicitando laccusa contro la classe sacerdotale del tempio I pubblicani e le prostitute credendo a Giovanni precedono i sacerdoti che non si sono pentiti e non hanno creduto a Giovanni Questo parallelo autorizza a ricostruire qui un loghion gesuano che ogni evangelista avrebbe posto nel luogo piugrave confacente al suo percorso letterario e teologico Se cosigrave fosse quale dei due evangelisti inoltre conserverebbe la posizione originaria del loghion nella fonte Si puograve osservare anzitutto che nonostante le notevoli differenze nella formulazione ci sono importanti somiglianze formali e di contenuto tra Mt 2131b-32 e Lc 729-30 Esse sono 1 menzione di Giovanni il battista 2 Presenza di due gruppi di personaggi ossia figure di peccatori come i pubblicani da un lato e figure di leadership religiosa dallrsquoaltro 3 Attitudine opposta di questi due gruppi nei confronti di Giovanni 4 Accoglienza positiva di Giovanni da parte del

Vluyn 1989 )2 Vedremo che questi cambiamenti sono il frutto del lavoro redazionale di Luca Egrave invece molto difficile stabilire se la versione riportata da Matteo in 1112-14 corrisponde piugrave fedelmente alla fonte Q percheacute anche in Matteo gli interventi redazionali sono pesanti In questo caso oltre a notare il carattere tradizionale dei detti di riportati in Mt 11 13 Lc 16 16a e Mt 11 12 Lc 16 16bc non egrave possibile proseguire a ricostruire nel dettaglio la fonte Q Cfr U LUZ Matteo ( Brescia 2010 ) II 224 orig Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 )

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gruppo dei peccatori e negativa da parte dei capi Sono proprio tali somiglianze a condurre allrsquoipotesi di un loghion tradizionaleInfatti dal momento che i due evangelisti riportano indipendentemente una stessa affermazione di Gesugrave seppure con formulazioni alquanto diverse egrave plausibile che sulla base del criterio dellattestazione molteplice tale affermazione facesse parte di una tradizione orale o scritta che li precedeva3 cioegrave fosse un loghion di GesugraveMolto piugrave difficile egrave rispondere alla seconda domanda ossia quale potrebbe essere la collocazione originaria di questo loghion ldquovaganterdquo Esso era collocato in un piugrave ampio apoftegma gesuano magari in connessione con la parabola dei due figli come in Mt 2128-32A motivo dellabbondante rimaneggiamento redazionale sia da parte di Matteo4 che da parte di Luca egrave impossibile stabilire la formulazione originaria di questo loghion e ricostruire con esattezza il contesto in cui era inserito nella fonteTuttavia alcune osservazioni di natura formale e contenutistica possono fondare adeguatamente unrsquoipotesi su come tale loghion sia stato conservato e trasmesso dalla tradizione Anzitutto si possono notare le somiglianze tra i due contesti in cui tale parola egrave inserita in Luca e in Matteo In entrambi i contesti egrave presente unrsquoaccusa da parte di Gesugrave contro i capi del popolo5 nella quale sono presenti motivi sapienziali e parabolici e crsquoegrave in entrambi i motivi un riferimento ai figli (cfr Mt 2128-30 e Lc 731-3235) Infine tale accusa egrave in entrambi i casi relazionata al battesimo di Giovanni in Matteo infatti essa scaturisce da una disputa sul battesimo di Giovanni (cfr 2124-27) e in Luca il confronto tra pubblicani e popolo da una parte e farisei e dottori della legge dallrsquoaltra egrave formulato in relazione al battesimo di Giovanni (cfr 729-30) Inoltre il confronto fra capi e pubblicani prostitute puograve essere considerato come un espediente retorico di accusa proprio della tradizione profetica in Israele per manifestare al popolo il suo peccato6

Egrave dunque possibile che lrsquoambiente vitale di questo loghion fosse quello di una accusa di Gesugrave nei confronti dei capi in stile profetico e con probabili riferimenti a Giovanni Battista In ogni caso quello che si puograve ora affermare con sicurezza egrave che Luca rielabora un loghion che gli proviene dalla tradizione introducendo un contrasto tra farisei e scribi da una parte e popolo e pubblicani dallrsquoaltra per spostare il destinatario dellrsquoaccusa da tutto il popolo ai capi e preparare in tal modo quello che racconteragrave nellrsquoepisodio dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna peccatrice

6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE

641 REDAZIONALITAgrave Il carattere redazionale dei versetti in esame puograve essere evidenziato dalle seguenti espressioni

3 Cfr J JEREMIAS Le parabole di Gesugrave ( Brescia 1973 ) 97 Orig Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )4 Per approfondire il carattere redazionale in Matteo che non egrave possibile mostrare qui per ragioni di spazio cfr J SCHLOSSER Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 ) 4565 In Luca lrsquoaccusa viene sviluppata nei vv 31 ndash 35 Che tale accusa sia rivolta ai capi ossia farisei e dottori della legge lo si capisce perograve solo alla luce dei vv 29 ndash 30 come vedremo 6 Tale confronto ( in questo caso con pubblicani e prostitute ) fa parte del repertorio retorico profetico di accusa per spingere lrsquointerlocutore alla comprensione dellrsquoirragionevolezza del suo comportamento Si legga ad esempio Is 1 3 dove egrave presente un confronto odioso di natura parabolica con gli animali o anche Ger 2 11 Ger 3 6 ndash 10 o ancora Ez 33 34 47 (qui le prostitute sono piugrave intelligenti di Gerusalemme ed essa ha fatto peggio di Samaria e di Sodoma ) Per il NT si veda anche Mt 11 20 -24 o Lc 7 45 ndash 50

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1πᾶς ὁ λαὸς (tutto il popolo) (v 29) 2 βαπτισθέντες τὸ βάπτισμα (ricevere il battesimo) βάπτισμα Ἰωάννου (battesimo di Giovanni) (v 29) 3 τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν (hanno annullato la volontagrave di Dio) (v 30) 4 νομικοὶ (scribi) (v 30)

1 (pas o laos) lespressione in esame presenta 20 ricorrenze nel NT di cui 15 sono in LcAtti ( 9 in Lc e 6 in Atti ) Giagrave questa osservazione quantitativa mostra la predilezione di Luca per questa formulazione che egli trova nel lessico proprio della LXX Entrando un poco nei dettagli si puograve notare che in tre contesti appartenenti alla tradizione comune a Mc e Lc Luca modifica Marco aggiungendovi proprio lespressione in esame (cfr Lc 847 913 2138 e par in Mc) In altri due ricorrenze della triplice tradizione Luca o aggiunge tale espressione (Lc 1843 e par in Mc e Mt) o la sostituisce al piugrave generico ὄχλος ( cfr Lc 2045 e par Mc Mt ) In 7 29 Luca modifica una fonte che ha in comune con Matteo togliendo il riferimento alle prostitute (πόρναι) e sostituendolo con la notazione riguardante tutto il popolo Nelle sei ricorrenze di Atti (39 311 410 534 1041 1324) Luca si riferisce sempre non ad una folla generica ma precisamente al popolo di Israele Si tratta del popolo che si riunisce nel tempio di Gerusalemme per il culto dovuto al Dio drsquoIsraele ( cfr 3911 ) e al quale si rivolge Pietro per annunciare il vangelo di Gesugrave Cristo morto e risorto ( cfr 410 ) In queste ricorrenze anche una piccola folla radunata attorno al tempio puograve rappresentare la totalitagrave di Israele percheacute ciograve che a Luca interessa egrave la funzione teologica e non la totalitagrave materiale Si puograve concludere affermando che tale espressione egrave chiaramente redazionale ed egrave usata dallrsquoevangelista per esprimere la totalitagrave ldquoteologicardquo del popolo di Israele

2 Il verbo baptiacutezo con oggetto interno (o figura etimologica) ricorre 5 volte in tutto il NT di cui 2 in Luca e una in Atti Egrave interessante notare che la ricorrenza di tale espressione in Lc 1250 egrave parallela a Mc 1038-39 e (probabilmente ma non vi egrave evidenza testuale) a Mt 2022-23 Allinfuori di questa tradizione che riporta un loghion di Gesugrave nel dialogo con Giacomo e Giovanni le uniche ricorrenze si trovano in Lc 729 e Atti 194 Si tratta probabilmente di unespressione tradizionale che Luca piugrave degli altri evangelisti fa propria In particolare il parallelo con Atti 19 4 egrave illuminante Anche qui egrave in gioco il battesimo di Giovanni e il suo ruolo nella teologia della storia proposta da Luca Prima viene il battesimo di Giovanni che egrave un battesimo di conversione amministrato per il popolo in vista della fede nel veniente (εἰς τὸν ἐρχόμενον cfr anche Lc 719) Poi verragrave il dono dello Spirito che gli efesini si appresteranno a ricevere per limposizione delle mani di Paolo Questa duplice scansione dei tempi egrave presente implicitamente anche in Lc 729-30 dal momento che nei versetti successivi (vv 31-35) il rifiuto del battesimo di Giovanni viene posto come preludio e motivazione profonda del successivo rifiuto del figlio dellrsquouomo Tale battesimo infatti egrave posto sempre da Luca come preparazione del ministero di Gesugrave (cfr Atti 1037 1324) Inoltre tutta lrsquoazione storico ndash salvifica di Cristo che culmina con il mistero pasquale e lrsquoascensione ai cieli ha il suo inizio nel battesimo ricevuto da Gesugrave stesso (cfr Atti 122) cosigrave che battesimo e ascensione risultano i due eventi - limite di quel mistero di cui gli apostoli sono testimoni direttiAnche l espressione ldquobattesimo di Giovannirdquo(βάπτισμα Ἰωάννου) presente nella tradizione ( cfr Mt 2125 e par Mc 1130 e par ) si ritrova soprattutto in Atti ( cfr At 122 1825 193 )Ciograve dunque mostra lutilizzo ripetuto e personale che levangelista fa di espressioni presenti nella tradizione riguardante Giovanni Battista per sottolineare la funzione del suo battesimo nella storia della salvezza 3 il termine βουλὴ (boulegrave)presenta 12 ricorrenze in totale nel NT di cui 9 in Lc Atti ( 2 nel Vangelo e 7 in Atti ) e altre 3 ricorrenze in 1 Cor Ef Eb Si puograve mostrare che Luca utilizza questo termine per indicare una decisione un progetto di natura umana ( cfr Lc 2351 At 2712 At 2742 ) o voluto da Dio ( cfr Lc 730 Atti 223 428 538 1336 2027 ) In particolare in Lc 720 Atti 1336 e 20 27 egrave presente esplicitamente lespressione βουλὴ τοῦ θεοῦ In Atti 223 e 428 tale progetto di Dio egrave quello che riguarda la consegna di Gesugrave e la sua morte In 538 egrave Gamaliele a

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prendere parola con saggezza per mettere in guardia il sinedrio di fronte allinutilitagrave della loro lotta contro un progetto che se viene dagli uomini finiragrave da solo e se invece viene da Dio non potragrave essere contrastato Tale progetto di Dio che si compie nella Chiesa per lannuncio degli apostoli trova un ulteriore riferimento in Atti 2027 nel discorso di Paolo agli anziani di Efeso Egrave dunque evidente la densitagrave teologica di questo termine per levangelista Si puograve quindi affermare che lrsquoespressione τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν sia un chiaro conio lucano utile ad indicare in estrema sintesi da un lato tutto il disegno salvifico di Dio che culmina nella morte e resurrezione di Cristo e che si prolunga nella storia della Chiesa e dallrsquoaltro la grave responsabilitagrave di chi lo rifiuta

4 il termine νομικοὶ (nomikoi=scribi) egrave usato praticamente solo da Luca fra gli evangelisti ( cegrave una sola ricorrenza in Mt 22 35 ma essa egrave dubbia dal punto di vista testuale7) Su 8 ricorrenze totali nel NT 6 sono nel terzo Vangelo e 2 nella lettera a Tito Si puograve inoltre notare che Luca usa il sinonimo grammatѐus ogni volta in cui dipende da Mc ( cfr 52130 922 1947 201 46 222 ) Queste osservazioni mostrano con sufficente chiarezza che tale vocabolo egrave proprio del redattore del terzo Vangelo

6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌIl verbo dikaioacuteō (trad riconoscere la giustizia o giustificare) in Luca si trova con oggetto riferito a persona umana nelle parti dove egrave chiaro lrsquointervento redazionale di Luca (cfr Lc 1029 1814) Questuso egrave comune anche ad Atti dove laccezione del verbo egrave propriamente paolina ( cfr At 13 3839 cfr anche Lc 1814 )Le uniche due ricorrenze di dikaioacuteō con Dio per oggetto si trovano in 7 2935 in un contesto dove Luca dipende da una fonte che ha in comune con Matteo8 Questo significa che Luca usa questo verbo con unaccezione piuttosto tradizionale che proviene dalla fonte che egli utilizza Ma qual egrave qui la connotazione precisa e a quale tradizione fa riferimentoLuso di dikaioacuteō con Dio come oggetto egrave attestato nel NT quasi unicamente nei passi che stiamo esaminando ( Lc 7 2935 e Mt 1119 cfr anche Rm 34 che egrave una citazione del Salmo 516 e 1 Tm 316) Esso in prima analisi ha qui il significato di riconoscere dichiarare giusto 9 Uno sguardo piugrave ampio alle ricorrenze di tale connotazione puograve arricchire la comprensione Si tratta prevalentemente di contesti sapienziali nei quali tale espressione comporta il riconoscimento della giustizia del piano di Dio e della sua salvezza Nel Salmo 51 ad esempio in un contesto penitenziale il riconoscimento del proprio peccato egrave simultaneamente un riconoscere Dio come giusto10Non si tratta qui unicamente di un atto di comprensione intellettuale ma di un processo di conversione che attraversa tutta la persona Nei versetti lucani che stiamo esaminando il contesto complessivo di accusa nei confronti dei notabili e i riferimenti penitenziali al battesimo di Giovanni devono aver orientato levangelista a scegliere questa particolare connotazione di dikaioacuteō per esprimere che il processo di conversione dei peccatori comporta simultaneamente un riconoscimento della giustizia del piano salvifico di Dio conforme alla volontagrave stessa di Dio

7 Lrsquoinserimento di questo termine in diversi testimoni della versione matteana si puograve spiegare come armonizzazione a luogo parallelo Cfr B M METZGER A Textual Commentary on the greek new Testament ( Stuttgart 1994 ) 48 8 Cfr J JEREMIAS die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 ) 1659 cfrG SCHRENK ldquoδικαιόωrdquo GLNT III 129010 cfr P BOVATI Ristabilire la giustizia AnBib 2005 89

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6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )

6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELEDopo aver dimostrato che i versetti in esame presentano evidenti tracce di rielaborazione redazionale da parte dellrsquoevangelista ora ci si puograve chiedere quale motivazione insieme teologica e letteraria abbia guidato Luca in tale lavoro redazionale Per far questo egrave necessario approfondire i legami di questi versetti con la piugrave ampia pericope in cui sono inseriti (vv 24-35 ) Si egrave giagrave osservato come Luca segua da vicino la fonte che ha in comune con Matteo dal v 24 fino al v 28 e come sia poi assente in Luca il riferimento matteano allrsquoElia redivivo applicato a Giovanni il Battista e al suo posto vi siano i vv 29-30 in esame Si avverte una certa tensione nel passaggio dal v 28 al v 29 Infatti al v 28 ci si trova ancora allrsquointerno della presentazione di Giovanni il Battista da parte di Gesugrave con un confronto tra i due eoni della storia della salvezza in cui il piugrave piccolo nellrsquoeone del regno di Dio egrave piugrave grande di Giovanni il Battista Invece con il v 29 Giovanni il Battista non egrave piugrave direttamente lrsquooggetto del discorso ma viene introdotto improvvisamente un altro paragone quello tra il popolo e i pubblicani da una parte e i farisei e i dottori della legge dallrsquoaltra Infine tale versetto egrave il primo dellrsquointera pericope in cui si chiama in causa il battesimo di Giovanni Fino ad ora infatti si era parlato di Giovanni e non del suo battesimo Per queste ragioni non egrave possibile come invece fa Bock11 considerare i due versetti come parte integrante del discorso di Gesugrave su Giovanni il BattistaAl v 31 poi lrsquoevangelista riprende la fonte comune con Matteo che presenta unrsquoaccusa diretta con connotazioni sapienziali nei confronti di questa generazione Essa non comprendendo lrsquoannuncio penitenziale di Giovanni non egrave potuta entrare nella gioia della comunione con il figlio dellrsquouomo Nella versione lucana questa seconda parte (vv 31-35 ) si riallaccia con ciograve che precede in modo tale che ldquoquesta generazionerdquo ( v 31) viene a coincidere con ldquoi farisei e i dottori della leggerdquo ( v 30 ) Cosigrave se nella versione di Matteo lrsquoespressione ldquoquesta generazionerdquo va intesa in senso globale invece Luca grazie allrsquoinserzione dei vv 29-30 ha introdotto una separazione12 Lrsquoaccusa egrave diretta nei confronti dei capi (farisei e scribi) e non di tutto il popolo Crsquoegrave infatti una parte di popolo umile e peccatore con cui si identifica teologicamente la totalitagrave del popolo che facendosi battezzare da Giovanni ha riconosciuto la giustizia di Dio Alla luce di queste considerazioni risulta piugrave chiaro il ruolo chiave assunto da questi due versetti nel contesto della pericope Quando nella fonte che Luca utilizza la presentazione di Giovanni il Battista arriva ad un punto culminante con il confronto tra i due eoni al v 28 a Luca interessa soffermarsi sulle condizioni di accesso allrsquoeone del Regno di Dio e sulla separazione che viene a crearsi tra coloro che accolgono il piano e coloro che non lrsquohanno accolto proprio in relazione al ruolo storico-salvifico giocato da Giovanni come precursore In tal modo lrsquoattenzione si sposta sensibilmente da Giovanni il Battista agli uditori del messaggio di salvezza cosigrave da motivare piugrave profondamente le loro opposte reazioni al battesimo di Giovanni e quindi al messaggio stesso di GesugraveLrsquoincomprensione del proprio peccato davanti a Dio e la conseguente assenza di una dimensione penitenziale nella propria esistenza dimensione sottolineata dal battesimo di Giovanni e simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di piangere di fronte al lamento (cfr v 32) porta alla conseguente radicale incomprensione del messaggio di salvezza proposto da Gesugrave simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di danzare al suono flauto

6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIOMa ci sono alcuni che hanno compreso percheacute la sapienza egrave stata riconosciuta giusta dai suoi figli Luca riconnette abilmente il v 29 al v 35 tramite la ripresa di dikaioacuteō che funge cosigrave da segnale

11 D L BOCK Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 ) 210s12 F BOVON 443

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redazionale drsquo inclusione e nello stesso tempo fonda su un versetto proveniente da materiale tradizionale la sua interpretazione teologica Chi sono questi figli della sapienza secondo LucaSono i pubblicani i piugrave peccatori tra il popolo e insieme a loro il popolo stesso Lrsquoaccostamento tra una figura esemplare di peccatori e unrsquoindicazione di totalitagrave del popolo egrave una felice endiadi lucana per la quale si deve leggere qui un unico soggetto Si tratta non di un popolo particolare o di una parte precisa del popolo ma del popolo come tale in quanto peccatore rappresentato da coloro che piugrave di altri sono considerati lrsquoemblema del peccato di Israele Il figli della Sapienza sono allora per Luca nientrsquoaltro che un popolo peccatore e umile un resto che diviene figura dellrsquointero popolo attraverso un percorso di conversione e di riconoscimento della giustizia di Dio nella storia della salvezza

6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONECome avviene per Luca tale percorso di conversione per il popolo di Israele Attraverso il battesimo di Giovanni che come abbiamo visto Luca introduce qui di proposito ricollegandosi alla sua fonte nel punto in cui essa distingue i due eoni della storia della salvezza (v 28) Nella concezione lucana il battesimo di Giovanni egrave descritto come battesimo di conversione (cfrLc 3 3 At 1324 At 194) unrsquoespressione che Luca trova probabilmente nella tradizione (cfr anche Mc 1 4) ma che utilizza volentieri per esprimere in modo condensato il significato che egli attribuisce al ruolo del battista nella storia della salvezza Il battesimo di Giovanni egrave il segno esplicito ed esteriore di un cammino di rinnovamento morale ed esistenziale che prepara allrsquoingresso in una nuova epoca della storia della salvezza La connessione lucana del verbo keryacutesso (annunciare) con baacuteptisma (battesimo) come complemento oggetto (cfr Lc 33 Atti 1037) mostra che il battesimo egrave il segno che qualifica nel suo insieme una piugrave ampia missione di predicazione volta a chiamare il popolo a penitenza Infatti il battesimo di Giovanni non puograve essere considerato solo dal punto di vista cultuale ma deve essere accompagnato da ldquofrutti di conversionerdquo(cfr 38-9) che mostrino un coinvolgimento concreto ed esistenziale della persona (cfr 310-14) Qual egrave la finalitagrave di questo battesimo di conversione nella storia della salvezza Porsi a cavallo tra due eoni per preparare lrsquoingresso nella storia di colui che viene ossia Gesugrave In effetti in Atti il battesimo di Giovanni viene usato per datare lrsquoinizio del ministero storico di Gesugrave (cfr Atti 122 1037) In particolare in At 194 questo battesimo di conversione egrave chiaramente finalizzato alla fede in colui che viene Gesugrave e non puograve sostituire il battesimo cristiano nel nome del Signore Gesugrave il quale comporta il dono dello Spirito (cfr vv 5-6) e caratterizza lrsquoingresso nel nuovo eone della storia della salvezza

6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50Dopo aver mostrato lrsquointeresse teologico e letterario di Luca nel rielaborare il materiale che gli egrave pervenuto in particolare nei vv 29 ndash 30 alla luce della pericope ( vv 24 -30 ) puograve essere utile ampliare un porsquo il campo di indagine e mostrando le connessioni di quanto abbiamo scoperto con il contesto prossimo della pericope illuminare ulteriormente lrsquointeresse teologico di Luca La maggioranza dei commentatori sono drsquoaccordo nellrsquoindividuare un rapporto tra la sezione su Giovanni il Battista (vv 18-35) e il seguente episodio della donna peccatrice (vv 36-50) Infatti la menzione del fariseo Simone (v 36) richiama la precedente menzione dei farisei e dottori della legge (v 30) il contesto del pranzo richiama le aggettivazioni poste nei confronti di Gesugrave (mangione e beone v 34) e Gesugrave stesso definito amico dei peccatori e dei pubblicani (v 34) si

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mostra amico in particolare di una donna peccatrice (v 37)13 Inoltre ciograve che Gesugrave dice a proposito dei farisei e dottori della legge in contrasto con il popolo dei peccatori (v 29-30) Luca sembra mostrarlo in atto attraverso il comportamento del fariseo Simone e della donna peccatrice nei confronti di GesugraveAver chiarificato quale interesse di Luca motiva il suo lavoro redazionale ai v 29-30 aiuta a comprendere non solo la sezione su Giovanni il Battista ma anche lrsquoepisodio della donna peccatrice e del fariseo Simone Quella divisione allrsquointerno del popolo che si stabilisce tra i notabili che hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro rifiutando il battesimo di Giovanni e il popolo dei peccatori che hanno riconosciuto la giustizia di Dio viene qui riproposta nel contrasto tra il fariseo Simone e la donna peccatriceInfatti i gesti drsquoamore della donna e il suo pianto segnalano una conversione di questa donna dalla sua storia di peccato e una comprensione profonda del disegno amoroso di Dio che si compie in Gesugrave Viceversa lrsquoatteggiamento di giudizio nei confronti della donna e di sospetto nei confronti della qualitagrave profetica del ministero di Gesugrave da parte di Simone mostrano quanto egli sia ancora lontano dallrsquoentrare in quellrsquoora della salvezza che Gesugrave ha ormai inauguratoLrsquointervento redazionale in 29-30 sembra allora attuato da Luca non solo per riferire lrsquoaccusa profetica seguente (vv 31-35) ai farisei e ai notabili del popolo ma anche in vista dellrsquoepisodio che sta per narrare dopo aver terminato la sezione su Giovanni il Battista Egrave possibile ottenere una conferma di carattere narrativo a questa affermazione basata non solo su alcuni richiami terminologici e di contenuto Occorre anzitutto osservare che poicheacute Luca non fa conoscere al lettore la risposta definitiva del fariseo Simone allrsquoaccusa di Gesugrave il suo interesse narrativo egrave di provocare la risposta personale del lettore suggerendogli di identificarsi con Simone Lrsquoevangelista rivolge lrsquoaccusa profetica di Gesugrave non tanto al gruppo dei farisei storici - come invece accade in Matteo per esempio con la parabola dei due figli e il loghion che abbiamo esaminato precedentemente (Mt 21 31)14 ndash ma al lettore stesso Ciograve egrave di fondamentale importanza per capire lrsquointeresse narrativo di Luca che dopo aver spiegato le condizioni di accesso al nuovo eone del Regno di Dio attraverso la figura di Giovanni Battista (vv 29-30) vuole concretamente mostrare al suo lettore che non ha mai conosciuto Giovanni Battista neacute ricevuto il suo battesimo come tali condizioni si verificano per lui nella sua vita Questo egrave il motivo per cui i vv 29-30 vanno letti come unrsquoanticipazione in termini esplicativi (telling) di ciograve che lrsquoevangelista mostreragrave al suo lettore (showing) per sollecitarne una risposta di fede Che valore ha per la fede del lettore di Luca sapere che i farisei hanno annullato per loro la volontagrave di Dio rifiutando il battesimo di Giovanni Lrsquoevangelista lo mostra nellrsquoepisodio seguente dove il lettore non egrave richiamato ad attuare qualche pratica cultuale di tipo penitenziale come il battesimo di Giovanni ma piuttosto a riconoscere il proprio peccato di fronte allrsquoamore e alla giustizia di Dio che si compiono in Gesugrave Luca intende attualizzare per il suo lettore il rischio spirituale che avevano corso i notabili di Israele al tempo del ministero terreno di Giovanni il Battista ossia il rischio che corre colui che pensando di non avere grandi peccati e ritenendosi in fondo giusto ama poco ed egrave quindi incapace di entrare in un vero percorso di conversione e di maturazione nellrsquoamore di Dio Luca come aveva fatto Giovanni il Battista per i suoi uditori propone al suo lettore un percorso di conversione di carattere penitenziale che comporta simultaneamente il riconoscimento del proprio peccato e della giustizia del piano amoroso di Dio nella propria storia Come si egrave giagrave sottolineato si tratta quindi di un percorso attivo ed esistenziale che mette in gioco i 13 cfr G ROSSEgrave 27114 Egrave possibile che Luca abbia rielaborato tale loghion di accusa e ricollocato precedentemente in un contesto dove lrsquoaccusa contro i farisei e i capi del popolo era meno esplicita percheacute il suo interesse narrativo egrave di rivolgersi ad un lettore che proviene dalla gentilitagrave che probabilmente non ha mai avuto a che fare con i farisei o i dottori della legge o i sacerdoti del tempio

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pensieri e le azioni dellrsquouomo e che non si contrappone alla grazia di Dio ma anzi egrave reso possibile da essa Egrave il percorso mostrato in modo esemplare dagli atti di pentimento e di amore della donna peccatrice nei confronti di GesugraveQuesta considerazione puograve essere utile per risolvere il vero problema interpretativo di questo episodio ossia lrsquoopposizione di significato che si registra tra la parabola dei due debitori raccontata da Gesugrave e la sua applicazione alla donna Se nella parabola i debitori amano nella misura del debito che egrave stato loro condonato invece alla donna sono stati perdonati i peccati percheacute ha molto amato Questa tensione viene spiegata da molti come il segno della redazionalitagrave della composizione Luca avrebbe inserito una parabola tradizionale in un racconto altrettanto tradizionale quello dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna Cosigrave il gesto drsquoamore della donna che fa parte della tradizione piugrave originaria a cui Luca attinge viene integrato da una parabola attinta anchrsquoessa da una tradizione precedente con uno scopo catechetico ossia per mostrare il rapporto tra perdono di Dio ed etica Nella sua rielaborazione Luca mantiene questa tensione tra le due tappe redazionali che si puograve cogliere per il contrasto tra il versetto 47a e 47b15 Questa considerazione tuttavia lascia intatto il problema esegetico Ci sono due possibilitagrave o Luca egrave un pessimo scrittore percheacute lascia una contraddizione palese nella sua attivitagrave redazionale oppure egli vuole mantenere tale tensione di significato percheacute in essa egrave nascosto il significato profondo del suo messaggio Se la seconda possibilitagrave egrave quella giusta come provarlo e quale significato Luca vorrebbe veicolare al lettore Abbiamo appena mostrato come i versetti 29-30 giochino un ruolo essenziale per comprendere lrsquointenzione di Luca in questo racconto della donna peccatrice e del fariseo Simone e possono fornire una chiave interpretativa del messaggio che Luca intende comunicare al lettore Il comportamento della donna e di Simone attualizzano per il lettore ciograve che egrave stato spiegato nei vv 29 - 30 a proposito del popolo e dei pubblicani da una parte e dei farisei e dottori della legge dallrsquoaltra percheacute il lettore possa comprendere quali sono nella sua vita le condizioni concrete per entrare nella salvezza Ora il lettore di Luca ha di fronte a seacute due possibilitagrave la donna peccatrice e il fariseo Simone La donna egrave colei che ha molto amato ossia che ha fatto della sua miseria e del suo pubblico peccato il luogo antropologico in cui riconoscere la propria debolezza e insieme la grazia e lrsquoamore di Dio e cosigrave ha reso attivo per lei quel perdono di Dio che egrave il frutto del disegno drsquoamore di Dio per ogni uomo Cosigrave il perdono di Dio egrave chiaramente incondizionato e gratuito ed egrave fonte della risposta drsquoamore della donna in rapporto a quella di Simone (ldquoa chi egrave perdonato poco ama pocordquo 47b) Tuttavia nello stesso tempo dipende dallrsquouomo accogliere tale perdono e renderlo attivo nella propria vita (ldquole sono rimessi i suoi molti peccati percheacute ha molto amatordquo 47a) Ella con la sua vita ha ldquogiustificatordquo Dio mostrando di essere una vera figli della Sapienza ed entrando cosigrave a pieno diritto nel nuovo eone del Regno di Dio che si compie in Gesugrave Egli mostra in questo racconto ciograve che ha giagrave spiegato a riguardo del popolo peccatore e dei farisei e dottori della legge nei vv 29-30 tutto dipende dalla volontagrave di Dio che vuole essere giustificato dagli uomini e tutto allo stesso tempo dipende dalla libertagrave dellrsquouomo di accogliere o meno tale volontagrave

67 BIBLIOGRAFIA CITATABOCK D L Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 )BOVON F Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndashVluyn 1989 ) I - IIFITZMYER J The Gospel according to Luke ( Garden City 198185)GREEN J B The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 )JEREMIAS J Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )JEREMIAS J die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 )15 cfr F BOVON 462 e G ROSSEgrave 278 Green cerca di risolvere il problema ammettendo che la donna era stata giagrave perdonata precedentemente e che ora si tratta solo di manifestare tale perdono dinanzi alla comunitagrave Ma rimane comunque la contraddittorietagrave nellrsquoaffermazione di Gesugrave J B GREEN The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 ) 313

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LUZ U Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 ) I - II ROSSEgrave G Il vangelo di Luca ( Roma 1992 )SCHLOSSER J Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 )SCHRENK G ldquoδικαιόωrdquo GLNT IIITANNEHILL R C The narrative Unity of Luke ndash Acts ( Philadelphia 1986 ) I - II

7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI7 1 VANGELO DI MARCOIl vangelo di Marco fa iniziare lrsquoattivitagrave di Gesugrave con lrsquoannuncio del Regno di Dio Dice Gesugrave ldquoIl tempo egrave compiuto il regno di Dio egrave vicino convertitevi e credete nel Vangelordquo Sullo sfondo di questo sunto della predicazione di Gesugrave crsquoegrave la concezione profetica della regalitagrave di Dio sulla storia e sul tempo Lrsquoarrivo della salvezza di Dio egrave considerato imminente e il profeta ha il compito di annunciarlo e insieme renderlo presente con il suo annuncio Il Vangelo diviene allora un annuncio che trasforma la realtagrave rendendo attuale la stessa salvezza di Dio ldquoCome sono belli i piedi di colui che annuncia la pace dellrsquoevangelizzatore che annuncia la salvezza che dice a Sion ldquoRegna il tuo Dio Una voce Le tue sentinelle alzano la voce insieme esultano poicheacute vedono con gli occhi il ritorno del Signore a Sionrdquo (Is 507-8) La parola profetica diviene evento di Dio presenza salvifica realtagrave che trasforma il castigo dellrsquoesilio nella gioia del ritorno a Sion Modellato su tale teologia anche lrsquoannuncio del Regno di Dio da parte di Gesugrave egrave una parola profetica che si realizza nellrsquoatto stesso in cui viene proclamata Essa egrave infatti una parola autorevole non solo un insegnamento che si concretizza in segni di salvezza e di liberazione dal male (cfr 127-28) Il Regno di Dio si instaura con la sconfitta definitiva delle potenze del male e in particolare di Satana (322-30) e con la chiamata dei Dodici (313-18) che sono il primo seme del Regno di Dio inviati anchrsquoessi a predicare e a scacciare i demoni Con il male vengono sconfitte da Gesugrave anche le sue conseguenze ossia il peccato e la morte Il peccato viene vinto dal perdono definitivo che Gesugrave porta nel mondo (cfr 21-22) Il Regno assume qui i connotati della novitagrave assoluta la novitagrave di una festa di nozze che lo Sposo il messia celebra con lrsquoumanitagrave (219-22) grazie alla definitiva sconfitta della morte Egli sposa lrsquoumanitagrave malata sofferente e incapace di generare alla vita per ridarle la speranza radicale della resurrezione (cfr 521-43 racconto dellrsquoemorroissa e della figlia di Giairo) Se in un primo momento il Regno di Dio predicato da Gesugrave sembra distinto dalla sua persona man mano che il vangelo prosegue nella sua narrazione si comprende sempre meglio che il cuore del Regno di Dio annunciato da Gesugrave con la parabola del seme gettato nel terreno che porta frutto egrave la persona stessa di Gesugrave Subito dopo aver pronunciato il discorso in parabole Gesugrave seda la tempesta con la sua Parola e i discepoli si chiedono ldquoChi egrave costui al quale il vento e il mare obbedisconordquo Come abbiamo giagrave sottolineato la narrazione procede attraverso le successive domande sullrsquoidentitagrave di Gesugrave attraverso cioegrave quella che si dovrebbe definire come una cristologia implicita basata sui segni e le parole di Gesugrave fino al cuore del vangelo di Marco li dove i discepoli per bocca di Pietro arrivano finalmente alla proclamazione dellrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ldquoTu sei il Cristo il Messiardquo (7 29) Da questo punto in poi inizia il secondo versante del vangelo di Marco in cui non si tratta piugrave di stabilire chi egrave Gesugrave ma come Egli agisce e che tipo di Messia egli egrave Da qui in poi in una successione martellante di tre annunci della passione Gesugrave afferma subito pubblicamente (notare il contrasto con la richiesta di segretezza a riguardo della sua messianicitagrave) di dover subire il destino di rifiuto dei capi sofferenza e morte per poi risorgere dopo tre giorniCi concentriamo un porsquo di piugrave sul terzo annuncio (Mc 1032-34) che avviene immediatamente prima dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme ed egrave un porsquo piugrave descrittivo dei precedenti I dettagli sono significativi si parla non solo di condanna a morte e di consegna ai pagani ma anche di derisioni sputi e flagellazioni Non egrave a detrimento della veritagrave storica sulla passione di Gesugrave

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considerare che questa sequenza ripercorre esattamente le sofferenze descritte nel cosiddetto terzo canto del servo allrsquointerno della raccolta profetica deuteorisaiana ldquoHo presentato il mio dorso ai flagellatori le mie guance a coloro che mi strappavano la barba non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputirdquo (Is 506) Egrave difficile non riconoscere qui lrsquointento dellrsquoevangelista di mostrare che il messia non egrave altri che un servo mite e umile destinato a compiere la sua missione universale attraverso la sofferenza assunta confidando in Dio che solo rende giustizia (Is 508) Non si puograve seguire Gesugrave fin sotto la croce se non accettando di essere da lui guariti nella nostra cecitagrave di discepoli attratti da un maestro potente e carismatico (cf 1046-52) La cristologia marciana egrave cosigrave un grande commento narrativo ai canti del servo di jhwh visti alla luce della vicenda storica di Gesugrave che culmina con il mistero pasquale della sua morte in croce e resurrezione Infatti solo nellrsquoumiltagrave della croce il messia si rivela definitivamente come il servo sofferente di Dio e solo a questo punto il discepolo con le parole del centurione potragrave affermare - definitivamente e senza paura di fraintendimenti o ambiguitagrave - ldquoCostui era veramente il Figlio di DiordquoDi fronte a questa progressiva descrizione narrativa della cristologia Marco intende anche fornirci qualche elemento di ecclesiologia Cosrsquoegrave la Chiesa per Marco Certamente essa egrave concentrata nei discepoli e in particolare nei Dodici che sono a servizio del Regno di Dio chiamati anzitutto da Gesugrave a stare con lui e poi inviati a predicare e scacciare demoni (313-19) Lo stesso numero Dodici indica lrsquoIsraele escatologico che si instaura con lrsquoavvento del Regno di Dio Essi costituiscono il seme il nucleo piugrave intimo della nuova famiglia di Gesugrave ossia di coloro che fanno la volontagrave di Dio ( 331-35) e come Gesugrave si muovono nei villaggi affidandosi totalmente alla potenza dellrsquoinvio di Gesugrave e non a mezzi umani (67-13) Essi sono i testimoni dei segni di Gesugrave in particolare della moltiplicazione dei pani (630-44) ma al contempo sono incapaci di comprenderli fino in fondo percheacute condividono la durezza di cuore degli uomini (651-52) Marco sottolinea nettamente lrsquoincomprensione che i discepoli manifestano nei confronti del loro maestro che non cessa al momento in cui Pietro confessa lrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ma anzi per cosigrave dire aumenta (cfr8 33) Ogni annuncio della passione egrave seguito da un episodio che manifesta la totale mancanza di sintonia dei discepoli (cfr anche 933-37 1035-40) e che rende necessaria unrsquoulteriore catechesi da parte di Gesugrave in forma di parole e di gesti Alcuni personaggi secondari nella narrazione mostrano le caratteristiche positive che dovrebbe avere il discepolo in particolare la sua fede nei confronti di Gesugrave Un esempio importante egrave certamente quello della donna sirofenicia donna straniera che costituisce un richiama implicito alla futura nascita di una comunitagrave cristiana di provenienza pagana Da questi elementi possiamo trarre qualche conclusione sullrsquoecclesiologia marciana la Chiesa egrave una famiglia che attualizza il Regno di Dio in se stessa un seme del Regno Essa egrave per sua natura missionaria percheacute inviata dal messia Gesugrave con una parola potente a compiere i segni del Regno nella sua storia Essa accoglie al suo interno anche tutti i popoli egrave dunque universale Essa egrave anche la comunitagrave in cui la fede in Cristo puograve essere maturata solo stando con lui e passando attraverso il travaglio della sua croce e resurrezione Solo alla luce della croce la Chiesa puograve comprendere fino in fondo chi egrave chiamata a seguire lungo i sentieri della storia

7 2 VANGELO DI MATTEONotiamo subito che Matteo non parla di Regno di Dio ma con unrsquoespressione ancor piugrave semitica di Regno dei cieli (cfr 1311) Se il Regno dei cieli nel discorso della montagna deve essere caratterizzato da una sovrabbondante giustizia che sola puograve integralmente compiere la Legge di Mosegrave (517-20) sono le parabole (c 13) a manifestare il mistero di tale sovrabbondante giustizia La parabola del seminatore (133-9) mostra il contrasto tra una semina sovrabbondante e persino sprecata e una risposta differenziata dei diversi terreni Alcuni di essi non rispondono positivamente non fanno fruttificare questo dono del seme Come egrave possibile che ciograve accada se la parola egrave rivolta a tutti Come egrave possibile che la parola di Gesugrave fallisca producendo in molti casi

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rifiuto anzicheacute accoglienza Egrave questo lrsquointerrogativo di fondo dei discepoli sul percheacute Gesugrave parli il linguaggio oscuro e difficile delle parabole (cfr 1310) Le parabole mostrano la caratteristica paradossale del Regno dei cieli che si instaura senza imporre una veritagrave con la forza ma donando a tutti anche a chi lo rifiuteragrave il seme della Parola di Dio Cosigrave il suo insegnamento parabolico rispetta la libertagrave dellrsquointerlocutore e non gli impone una veritagrave per via di sillogismi o dimostrazioni Egli lo invita piuttosto a convertire il cuore allrsquoamore del Padre che semina sprecando illogicamente il suo seme e che lascia crescere la zizzania insieme con il grano per non correre il rischio di tagliare anche il grano (1324-30) Si puograve arrivare ad affermare che secondo Matteo compimento della giustizia deve passare attraverso il rifiuto degli uomini e in particolare del popolo di Israele percheacute egrave proprio quando il popolo arriva al culmine della sua durezza di cuore della sua incapacitagrave di ascoltare e comprendere la parola di Dio che il Signore potragrave realizzare improvvisamente la sua guarigione e la sua conversione (cfr 13 14 ndash 14 Iss 6 9 ndash 10) ComeAttraverso la logica della croce che egrave il vero mistero significato dal seme gettato in terra della parabola In fondo anche per Matteo il Regno dei cieli ha a che fare con Gesugrave Lui che egrave il servo mite di Jhwh che non grida la veritagrave in piazza (cfr 1219 Is 422) e porta la giustizia con misericordia (cf 1220 cit di Is 423) Nella cristologia di Matteo egrave molto piugrave sottolineato che in Marco il carattere ebraico del messia Egli egrave collegato a Davide e Abramo nella sua genealogia (1 1) egrave figlio di Davide (1 1720) egrave lrsquoemmanuele di Isaia ossia il discendente regale che porta Dio in mezzo al suo popolo (Mt 123cfr Is 714) egrave il re-pastore (cf 936) e il messia drsquoIsraele (26) cosa che Gesugrave stesso afferma ripetutamente (106 1524) Egrave solo dopo il rifiuto di Israele che i discepoli saranno inviati da Gesugrave sul monte della galilea a fare discepoli tutti i popoli (2819) Infatti il rifiuto di Israele fa sigrave che il Regno di Dio saragrave tolto ai capi giudaici ldquoe saragrave dato ad un popolo che lo faragrave fruttificare (2143)rdquo Il seme di questo nuovo popolo egrave giagrave presente nel Vangelo di Matteo nei discepoli e apostoli di Gesugrave La loro caratterizzazione egrave piugrave positiva che non in Marco Essi infatti sono ammessi allrsquointimitagrave con Gesugrave e possono accedere alla spiegazione delle parabole e alla comprensione profonda dei misteri del Regno dei cieli Non solo ma sono inviati da Gesugrave a mostrare la gratuitagrave del Padre nellrsquoannuncio del Regno dei cieli (108) fatto a parole ma anche con i segni delle guarigioni con la povertagrave e soprattutto con la perseveranza nelle persecuzioni (1017-39) In filigrana compare il volto di una Chiesa giudeocristiana fortemente messa alla prova dallo scontro con il giudaismo che si riorganizzava nella sua componente farisaica dopo la recente distruzione di Gerusalemme e del tempio Si tratta di una Chiesa che alla saggezza umana dei dottori della legge oppone la sapienza della croce definitiva sapienza dei piccoli che rivela il volto del Padre e il misterioso e abissale rapporto drsquoamore tra il Padre e il Figlio (11 25 ndash 27) Pur essendo compresa anche dai piccoli non si tratta di una sapienza infantile o ingenua anzi i discepoli di Gesugrave sono definiti scribi (1351) che devono tenere insieme cose nuove e cose antiche (AT e NT) nellrsquounica sapienza della croce sono profeti sapienti e scribi che vivranno su di se il mistero del messia rifiutato e ucciso dal suo popolo (cfr 2334) ma che saranno ricompensati dal ritorno glorioso di Gesugrave alla fine dei tempi alla luce dellrsquoamore che avranno manifestato imitando il Padre (24327 2531-46) Questa Chiesa ha un punto di riferimento centrale in Pietro del quale viene affermato senza mezzi termini il primato a partire dalle parole di Gesugrave ldquo ltltTu sei Pietro e su questa pietra edificherograve la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa A te darograve le chiavi del Regno dei cieli tutto ciograve che legherai sulla terra saragrave legato nei cieli e tutto ciograve che scioglierai sulla terra saragrave sciolto nei cieligtgt Allora ordinograve ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristordquo

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7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIAI vangeli sono inseriti allrsquointerno di un canone comprendente Antico e Nuovo Testamento e una interpretazione esegetica e teologica di essi non puograve non tenere conto dei rapporti che intercorrono tra questi testi e il loro con-testo Il documento sulla Parola di Dio del Concilio Vaticano II denominato Dei Verbum afferma al n16 la mutua dipendenza ermeneutica tra Antico e Nuovo Testamento laquo hellipi libri dellrsquoAntico Testamento integralmente assunti nella predicazione evangelica acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento che essi a loro volta illuminano e spieganogtgt Da una parte si afferma che il Nuovo Testamento porta a compimento ciograve che egrave significato nellrsquoAntico ma dallrsquoaltra si mostra che non si puograve comprendere il Nuovo senza i libri dellrsquoAntico che lo illuminano e lo spiegano Non si possono dunque conoscere adeguatamente i Vangeli senza tener conto dellrsquoAntico TestamentoSi potrebbe fondare questa affermazione sia dal punto di vista storico che dal punto di vista letterario Lrsquoinfluenza del mondo giudaico e della letteratura religiosa che ha contribuito a forgiare la sua identitagrave ossia quello che noi oggi chiamiamo Antico Testamento e piugrave nel dettaglio lrsquointerpretazione viva dellrsquoantico Testamento (toragrave orale) propria dellrsquoebraismo del I secolo sono la matrice nella quale si forgiano tutte le creazioni letterarie successivamente inserite nel canone del Nuovo Testamento Dal punto di vista letterario poi si trovano forti legami sottoforma di citazioni allusioni echi riletture che i testi del NT fanno di altri testi dellrsquoAT In definitiva lrsquoAT costituisce sempre lo sfondo dei testi del NT ed anche dei vangeli come si puograve abbondantemente dimostrare anche attraverso un elenco e una catalogazione di tutti i richiami interni al NT Tuttavia il lavoro esegetico e teologico che parte da questa constatazione non puograve certamente fermarsi ad essa Ci si pone infatti una domanda di fondo estremamente importante a livello teologico quale tipo di rapporto viene configurato da tale dipendenza storico- letteraria del NT e dei Vangeli nei confronti dei testi dellrsquoAntico Testamento Data la poliformitagrave letteraria di testi del NT e il loro diverso utilizzo dellrsquoAT non egrave per nulla semplice ricavare delle leggi generali Talvolta bisogna accontentarsi di ritrovare lo sfondo veterotestamentario e notare lrsquointeresse del narratore nel riferire un compimento Talaltra perograve si puograve scavare maggiormente e notare dei rapporti piugrave precisi e definiti tra elementi dello sfondo veterotestamentario ed altri elementi presenti nel testo del NT Ogni qual volta si puograve accostare ad una figura (tipo) propria di un racconto dellrsquoAT elementi di un racconto del NT (antitipo) mostrando un rapporto di continuitagrave discontinuitagrave tra di essi in modo tale che lrsquoantitipo riprende e supera il tipo compiendolo qui siamo di fronte ad un funzionamento letterario- teoogico che possiamo denominare tipologia Tali elementi (tipi) possono essere costituiti da eventi circostanze persone popoli istituzioni e il loro rapporto deve essere di compimento ossia lrsquouno egrave una preparazione dellrsquoaltro Ci puograve essere una tipologia esodale mosaica profetica regale sacerdotale cultuale ecchellip

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Per il nostro studio egrave sufficente ammettere che in via di principio non egrave possibile escludere la possibilitagrave che gli autori del NT abbiamo fatto uso di tale strumento interpretativo poicheacute esso era presente nella cultura giudaica ed ellenistica del periodo intertestamentario e perchegrave lrsquoAntico Testamento stesso al suo interno ne ha fatto uso Lo studio della tipologia risulta allora particolarmente interessante dal momento che contribuisce a riconnettere i Vangeli nel loro contesto canonico e mette in luce in modo assai convincente le loro teologie nel quadro globale del compimento delle Scritture

7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)Nel Vangelo di Luca la tipologia profetica applicata a Gesugrave risulta particolarmente evidente ed estesa A partire dal c 4 in cui Gesugrave predica a Nazareth nella sua terra natale Gesugrave egrave dipinto con i caratteri di un profeta (cfr 424) che predica la parola di Dio e che egrave rifiutato dal suo popolo secondo il destino proprio di tutti i profeti di Israele Gesugrave appena consacrato dalla discesa dello Spirito Santo su di lui dopo il battesimo egrave dotato di una ldquoparolardquo profetica che si esprime attraverso azioni e discorsi (cfr 2419) e che rende attuale la salvezza di Dio il tempo del compimento delle promesse di salvezza di Isaia (cfr 718-23)Ormai al termine del suo itinerario verso Gerusalemme attraversando la Galilea e la Samaria (Lc 17 11) Gesugrave incontra dieci lebbrosi che si fermano a distanza e appellandosi alla sua qualitagrave di maestro lo supplicano di avere pietagrave di loro ldquoGesugrave maestro abbi pietagrave di noirdquo (Lc 17 12) La scena della guarigione dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) dipinta con una certa rapiditagrave da Luca mostra di avere uno sfondo veterotestamentario profetico (cfr 2 Re 5) In quale modo il narratore allude a tale sfondo Quali sono gli elementi comuni e le differenze Gesugrave egrave accreditato come un profetaPer rispondere a queste domande egrave necessario approfondire lrsquoesegesi di questo testo Dobbiamo anzitutto notare che questo racconto interrompe una serie di discorsi di Gesugrave con un miracolo di guarigione Lrsquoultimo miracolo di Gesugrave prima di questo egrave in 14 1 ndash 6 dopodichegrave si tratta di una serie di insegnamenti fino a 1711 Inoltre la notazione geografica di Luca sul cammino verso Gerusalemme contribuisce a creare uno stacco preciso da ciograve che precede e favorisce lrsquoidea di un nuovo inizio della narrazione Si tratta della terza ed ultima sezione del viaggio di Gesugrave verso Geursalemme che prosegue fino a 19 27 Il racconto di questo miracolo si conclude con lrsquoaffermazione di Gesugrave ldquoalzati e va la tua fede ti ha salvatordquo (v 19) percheacute dopo il samaritano ex lebbroso sparisce e ritornano in scena i farisei Egrave interessante il paragone che viene a crearsi (syncrisis) tra la fede constatata da Gesugrave a proposito del samaritano che evidentemente ha saputo riconoscere in Gesugrave la fonte del segno di guarigione appena manifestasi in lui e la mancanza di fede mostrata dai farisei nei termini di una ricerca esteriore di segni Il seguito dei discorsi di Gesugrave porteragrave avanti il tema della fede parlando della venuta del figlio dellrsquouomo (Gesugrave) in rapporto ai segni (cfr vv 17 22 ndash 37) della preghiera (18 1 ndash 14) dellrsquoumiltagrave di chi accoglie il Regno come un bambino abbandonando le sue ricchezze per seguire Gesugrave (18 15 ndash 30)Il cuore di questa sequenza narrativa che culmina con il terzo annuncio della passione e lrsquoarrivo a Gerico ( 18 31 ndash 34) egrave dunque la fede in Gesugrave come condizione dellrsquoingresso nel Regno dei cieli Il racconto del lebbroso samaritano contribuisce a introdurre questo tema di fondo dal momento che il miracolo non egrave che un passaggio neanche brevemente descritto per arrivare a sottolineare invece la salvezza ottenuta per mezzo della fede (v 18) In effetti il culmine della trama non si ha con il miracolo ma con la constatazione della fede del samaritano egrave qui infatti che la portata rivelativa del racconto si mostra in modo improvviso Su dieci lebbrosi guariti la fede egrave paradossalmente prerogativa di uno solo di un samaritano ossia di un eretico disprezzato dal giudaismo ufficiale dellrsquoepoca rappresentato dai farisei Inizialmente il racconto sapientemente orchestrato da Luca sembra andare in una direzione piugrave consueta Come ogni racconto di miracolo che si rispetti vi deve essere lrsquoincontro con Gesugrave alle porte della cittagrave o allrsquointerno del villaggio Qui i lebbrosi si fermano a distanza per motivi cultuali

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percheacute sono dichiarati impuri dalla legge di santitagrave del levitica (Lv 13 45) e a distanza lo supplicano con il titolo di maestro usato da Luca normalmente per i discepoli (Lc 5 5 8 24) e con lrsquoimplorazione ldquoabbi pietagraverdquo che nei salmi si rivolge a Dio stesso (Sal 31 10 51 3) In questi lebbrosi crsquoegrave certamente una fede incoativa iniziale in Gesugrave necessaria percheacute avvenga il miracolo (cfr Lc 5 13ss) Fin qui tutto avviene secondo copione Dal v 14 avviene un primo spostamento rispetto alla trama consueta di un racconto di guarigione di miracolo Ossia Gesugrave non guarisce direttamente con la sua parola i lebbrosi prima di mandarli dal sacerdote ma li invia prima di guarirli Questa modifica fa si che il miracolo divenga una prova di fede In questo spostamento Luca segue un altro copione che gli proviene dallrsquoAntico Testamento e particolarmente dal racconto lungo e articolato di guarigione del lebbroso Naaman servitore del re siriano da parte del profeta Eliseo (cfr 2 Re 5) Infatti il miracolo egrave una prova di fede di Naaman che egrave invitato dal profeta ad andare a bagnarsi del fiume Giordano Non sono complicati riti fisici a causare la guarigione ma la fede nella parola del profeta Eliseo (2 Re 5 12 ndash 15) Come il profeta Eliseo guarisce il lebbroso Naaman servitore del re siriano semplicemente con la sua parola e con lrsquoobbedienza di andarsi a lavare nel Giordano anche nel nostro testo il miracolo di guarigione dei lebbrosi avviene a distanza tramite la semplice obbedienza alla parola profetica di Gesugrave di andare a presentarsi ai sacerdoti Le analogie non si fermano qui Come Naaman il siriano ritorna dal profeta Eliseo per mostrare la sua fede nel Dio di Israele e per ringraziarlo attraverso un dono materiale cosigrave anche il lebbroso ritorna indietro per ringraziare Gesugrave (v 15) Infine ancora come Naaman egrave uno straniero cui viene donata insieme alla guarigione la fede nel Dio drsquoIsraele cosigrave anche il lebbroso egrave un samaritano a differenza degli altri nove lebbrosi guariti che invece sono giudeiCome in 2 Re 5 la posta in gioco del racconto non egrave quindi semplicemente il miracolo di guarigione fisica ma piugrave profondamente la fede dello straniero ed egrave questa fede ad essere manifestata dal ringraziamento del samaritano e autorevolmente confermata dalla dichiarazione finale di Gesugrave (vv 18ndash19) Gesugrave si trova dunque nella stessa posizione del profeta Eliseo egli egrave dotato di una parola profetica in grado di realizzare ciograve che dice per mezzo della fede dellrsquointerlocutore e al termine del miracolo egli stesso egrave chiamato ad esplicitarla autorevolmente Fino a questo punto abbiamo mostrato con considerazioni di tipo narrativo che il nostro racconto ha una sfondo profetico e che tale figura egrave applicata a Gesugrave Ora bisogna chiarire se questa figura dellrsquoantico testamento egrave applicata in una chiave tipologica ossia se vi egrave un compimento del tipo profetico nellrsquoantitipo (Gesugrave) che prevede anche una differenza un superamento dellrsquoantitipo rispetto al tipo Dobbiamo ricorrere ancora a considerazioni di tipo narrativo Ci sono alcune differenze tra Eliseo e Gesugrave Quando Naaman va da Eliseo per ringraziarlo il profeta rifiuta il dono mentre Gesugrave non sembra rifiutare la lode del samaritano Inoltre i gesti del samaritano sono ben piugrave estremi di quelli di Naaman Il samaritano infatti si prostra davanti a Gesugrave con un atto drsquoadorazione che egrave appropriato soltanto per Dio Infine le parole del ringraziamento sono diverse Naaman afferma la sua fede nel Dio drsquoIsraele mentre il Samaritano ldquolodando Dio a gran voce si prostrograve davanti a Gesugrave ai suoi piedi per ringraziarlordquo (v 16) Nella costruzione retorica di questa frase la lode di Dio egrave posta in parallelo alla prostrazione davanti a Gesugrave e al suo ringraziamentoldquoTornava indietro a gran voce lodando Dio e si prostrograve con la faccia ai suoi piedi ringraziando Lui Se Naaman loda il Dio drsquoIsraele piugrave di Naaman nel samaritano la lode del Dio dirsquoIsraele egrave strettamente associata con la prostrazione e con il ringraziamento di Gesugrave Lodare Dio e ringraziare Gesugrave sono un unico atto per questo samaritano che riserva a Gesugrave lrsquoonore dovuto a Dio prostrandosi ai suoi piedi Se il dono rifiutato da Eliseo lascia intendere lrsquoimpossibilitagrave di far coincidere la sua persona con il Dio drsquoIsraele la lode accettata e ratificata da Gesugrave suggerisce che il compimento del tipo profetico consiste in un radicale superamento della figura stessa Gesugrave egrave un profeta ma egrave piugrave che un profeta perchegrave egrave il mistero di una presenza personale di Dio stesso Egli compie la parola profetica come

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 2: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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nellrsquoopera lucana di un modello ecclesiale evoluto come quello (Vescovo ndash presbiteri ndash diaconi) testimoniato da Ignazio di Antiochia nelle sue lettere databili allrsquoinizio del II sec ma si parla soltanto di ldquopresbiterirdquo

52 COMPOSIZIONE NARRATIVA

521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALELa composizione obbedisce ad un progetto globale giagrave anticipato in Lc 4 16 ndash 28 episodio dellrsquoannuncio di Gesugrave a Nazareth Infatti nei vv 24 ndash 27 Gesugrave stesso si presenta come il compimento dellrsquoannuncio e del destino dei profeti annuncio universale rivolto alle nazioni che passa attraverso il rifiuto del suo popolo Egli egrave come giagrave affermato da Simeone in una preghiera rivolta a Dio ldquoluce per rivelarti ai popoli e gloria del tuo popolo Israelerdquo (2 32) Questo progetto di rivelazione culmina nella passione morte e resurrezione di Cristo a Gerusalemme e nellrsquoannuncio a tutti i popoli in vista della loro conversione e del perdono dei peccati (cfr Lc 24 46 ndash 47) Se la prima parte della rivelazione si compie nel Vangelo la seconda parte di compie con gli Atti degli Apostoli La prima parte va dalla Galilea a Gerusalemme dove il mistero pasquale culmina con la resurrezione e lrsquoascensione la seconda parte invece da Gerusalemme fino a Roma che rappresenta per la presenza di Cesare a cui Paolo si era appellato il centro simbolico dellrsquouniversalitagrave dei popoli pagani Il libro degli Atti si conclude infatti con il compimento della profezia Isaiana (Is 6 9 ndash 10) interpretata alla luce della storia della salvezza per la quale il rifiuto del Vangelo da parte dei giudei apre lrsquoannuncio a tutti i popoli pagani (cfr 28 28) Si comprende allora percheacute in questo progetto narrativo non trovi posto il martirio degli apostoli A Luca egrave infatti sufficiente narrare lrsquoarrivo del Vangelo fino ai confini della terra e inoltre ha giagrave parlato della conformazione martiriale del discepolo a Cristo narrando la morte di Stefano e anche le sofferenze di Paolo Infine si comprende anche il grande ruolo che Paolo assume in tutta la seconda parte del libro Egli egrave infatti lrsquoApostolo che porta a compimento il disegno profetico con lrsquoannuncio del Vangelo ai pagani

522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELOLuca presenta lo stesso schema generale dei vangeli di Matteo e di Marco unrsquointroduzione la predicazione di Gesugrave in Galilea la sua salita verso Gerusalemme il compimento finale della sua missione in questa cittagrave attraverso la passione e resurrezione Ma la costruzione di Luca egrave elaborata con cura allo scopo di far risaltare in questa storia i tempi e i luoghi della storia della salvezza

I SEZIONE TEMPO DELLA NASCITA Fino a 4 3 Luca introduce tutto il quadro narrativo di Luca Atti con la sezione dellrsquoinfanzia (1 5 ndash 2 51) del battesimo e delle tentazioni (3 1 - 4 13) ponendo la nascita e il ministero storico di Gesugrave in rapporto con Giovanni il Battista Gesugrave egrave il messia dotato di Spirito Santo (4 1) il Figlio di Dio (3 22 4 9) che compie le promesse dellrsquoAntico Testamento globalmente rappresentate dalla predicazione del Battista (cfr 3 1 ndash 6) II SEZIONE TEMPO DEL MINISTERO STORICO INIZIO IN GALILEA Con la prima predicazione a Nazareth (4 14 ndash 29) ricapitolativa del progetto di Dio che passando attraverso il rifiuto dei suoi vuole portare il Vangelo fino ai pagani (cfr 4 25 ndash 27) inizia la nuova

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sezione del ministero di Gesugrave in Galilea che si protrae fino a 9 50 Dopo la prima giornata missionaria a Cafarnao (4 31 ndash 44 cfr Mc 1 21 - 34 ) Luca distanziandosi dalla sua fonte marciana colloca la chiamata dei discepoli (5 1 ndash 11) ma poi ritorna a seguire lrsquoordine di Marco con la guarigione del lebbroso ( 5 12 ndash 16 cfr Mc 1 40 ndash 45) Fino a 6 11 Luca pone una serie di cinque controversie con i farisei seguendo Mc 2 1 ndash 3 6 Da 6 17 a 8 3 Luca abbandona lrsquoordine di Marco e segue piuttosto un filo conduttore a partire da materiale in comune con Matteo (cfr Mt 5 ndash 8) Si tratta del discorso di Gesugrave sulle beatitudini e sullrsquoamore del nemico (Lc 6 17 ndash 49) e di compimento delle promesse messianiche in Gesugrave a partire dalla testimonianza del Battista (7 18 ndash 50) La sequenza seguente (Lc 8 4 ndash 25) riprende Marco con la sezione delle parabole del Regno (cfr Mc 4 1 ndash 41) e con le domande sullrsquoidentitagrave di Gesugrave la confessione di Pietro e gli annunci della passione (Lc 9 1 ndash 50 Cfr Mc 6 1 ndash 9 40) III SEZIONE TEMPO DEL MINISTERO STORICO GESUgrave IN VIAGGIO VERSO GERUSALEMME Da 9 51 a 19 27 Gesugrave si mette in viaggio verso Gerusalemme e il narratore si ferma ripetutamente a ricordarlo dopo lunghe sezioni discorsive (cfr 13 22 17 11) In 19 28 con la narrazione dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme termina la sezione del viaggio Unicamente lucani sono lrsquoincontro ostile con un villaggio samaritano (9 51 ndash 56) la missione dei settantadue (10 1 ndash 12) la parabola del buon samaritano (10 29 ndash 37) la parabola della donna che ha perso e ritrovato la sua moneta e del padre misericordioso (15 8 ndash 32) dellrsquoamministratore disonesto (16 1 ndash 8) del giudice iniquo (18 1 ndash 8) del fariseo e pubblicano (18 9 ndash 14) e i racconti dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) e di Zaccheo (19 1 ndash 10)

IV SEZIONE TEMPO DEL MINISTERO STkORICO GERUSALEMME Da 19 28 a 21 38 viene narrato il ministero di Gesugrave a Gerusalemme Dopo il suo ingresso regale (19 28 ndash 38) Gesugrave dagrave inizio al suo insegnamento nel tempio che prova gravi contrasti e domande da parte dellrsquoautoritagrave ( 19 47 ndash 20 8) Da 209 fino a 20 44 una parabola (vignaioli omicidi) e tre controversie (tributo a Cesare resurrezione dei morti Cristo figlio di Dio e Signore di Davide) vengono concluse dal giudizio degli scribi e dei ricchi (20 45 ndash 47 21 1 ndash 4) In 21 5 ndash 37 si trova il discorso escatologico

V SEZIONE FINE DEL TEMPO STORICO DI GESUgrave PASSIONE MORTE RESURREZIONE E ASCENSIONE IN GERUSALEMMEDa 22 1 a 24 53 si trova la sezione del racconto della passionemorte ( 22- 23) e resurrezione (24) di Gesugrave Unicamente lucano egrave il racconto dei discepoli di Emmaus (Lc 24 13 ndash 35)

Luca segna con chiarezza la distinzione tra il tempo di Gesugrave e il tempo della Chiesa percheacute dedica il primo libro al tempo storico di Gesugrave e il secondo al tempo della Chiesa Fin dallrsquoinizio sottolinea lrsquooggi della salvezza indirizzata soprattutto ai poveri e agli ultimi Lrsquoopera di Gesugrave egrave il tempo della visita il momento che occorre cogliere (Lc 2 29 19 42 ndash 44) con una decisione definitiva di conversione nellrsquoora della salvezza (Lc 4 2 7 29 - 30) Lrsquoitinerario storico di Gesugrave va dalla Galilea a Gerusalemme luogo in cui si compie la sua vicenda terrena con lrsquoascensione (Lc 24 50 ndash 53)

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523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI1 1 ndash 14 introduzione con la narrazione dellrsquoascensione (1 6 ndash 10) che si riaggiancia alla fine del VangeloI PARTE 1 12 ndash 8 4 egrave la parte in cui si parla della comunitagrave gerosolimitana 1 12 ndash 2 47 i Dodici e la Chiesa 2 42 ndash 8 4 comunitagrave e missione 2 42 ndash 47 sommario come perno 1 12 ndash 14 transizione 8 1b ndash 4 II transizioneII PARTE 8 1b ndash 14 28 inizio missione con Filippo e Pietro e anticipo vicenda di Paolo Sommario in 9 31 e in 12 24 12 24 ndash 14 28 Barnaba ndash Paolo14 27 ndash 28 transizioneIII PARTE 14 27 ndash 16 5 assemblea di Gerusalemme 15 25 ndash 16 5 transizioneIV PARTE 15 35 ndash 19 22 missione di Paolo Macedonia ndash Acaia Asia EfesoV PARTE 19 20 ndash 28 16 passione di Paolo 19 20 ndash 23 11 Gerusalemme 23 11 ndash 28 16 verso Roma28 14b ndash 31 conclusione preceduta da transizione in 14b ndash 16La composizione si semplifica molto considerando le due parti 1 ndash 12 23 e 12 24 ndash 28 Nella prima parte protagonista principale egrave pietro assieme ai dodici e ai diaconi Stefano e Filippo Nella seconda parte il protagonista assoluto egrave Paolo Le due parti sono ben allacciate insieme da unrsquoanticipo della narrazione di Paolo in 9 1 ndash 30 e una ricomparsa del protagonismo di Pietro in 15 1 ndash 12 che sancisce la posizione di Paolo e Barnaba sulla loro missione ai paganiNel tempo della Chiesa la geografia lucana ha un grande valore teologico La missione parte da Gerusalemme e dopo la persecuzione scoppiata a partire dallrsquouccisione di Stefano (8 1) si diffonde con la dispersione dei discepoli in Giudea e Samaria (cfr 8 2 4 ndash 8) a Cipro in Fenicia fino ad arrivare ad Antiochia (cfr 11 19 ndash 20) Da qui inizia il cammino di Paolo che porta lrsquoannuncio ai pagani fino ai confini del mondo rappresentati idealmente dalla cittagrave di Roma (At 13 28)

53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZAGli atti sono il percorso della testimonianza In At 1 8 Gesugrave annuncia ai suoi discepoli subito prima di essere assunto in cielo ldquomi sarete testimoni a Gerusalemme in tutta la giudea e la Samaria e fino ai confini della terrardquo Egli avendo il potere nei cieli alla destra del padre puograve ormai assicurare ai suoi discepoli una testimonianza che si allarga a cerchi concentrici fino a coprire tutta lrsquoestensione della terra Si parte da Gerusalemme e dalla giudea nei primi capitoli di Atti (fino a 8 4) per poi estendersi in Samaria con la predicazione di Filippo (cfr 8 5 ndash 8 26 ndash 40) ai pagani di Cesarea con Pietro (c 10) fino ai confini della terra con PaoloCosa significa ldquosarete testimoni di merdquo Questa espressione puograve indicare lrsquoorigine della testimonianza che egrave Gesugrave colui che ha stabilito gli apostoli come testimoni e insieme anche il contenuto della testimonianza che egrave Gesugrave stesso Se nel Vangelo Gesugrave aveva mandato gli apostoli ad annunciare il regno e guarire i malati (cfrLc 9 2) negli Atti degli Apostoli tale annuncio del Regno egrave radicalmente cristologizzato Lrsquoannuncio degli Apostoli egrave inseparabilmente una testimonianza di Gesugrave e in particolare della sua resurrezione Non a caso quando si tratta di ricostituire il gruppo dei dodici sostituendo Giuda i requisiti richiesti per la scelta di un nuovo membro siano lrsquoessere testimone della resurrezione di

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Gesugrave avendo condiviso con lui il suo ministero storico a partire dal battesimo di Giovanni fino allrsquoascensione (cfr 1 21 ndash 22) Questa sostituzione indica altresigrave una componente decisiva della testimonianza la sua pluralitagrave o piugrave esattamente il suo carattere collegiale Infatti Pietro sottolinea particolarmente la necessitagrave di una persona che ldquoha vissuto con noirdquo e di conseguenza egrave in grado di ldquotestimoniare insiemerdquo Quando nel giorno di Pentecoste Pietro parla alla folla radunata davanti agli apostoli egli parla rappresentando anche tutti gli altri ldquoquesto Gesugrave Dio lrsquoha resuscitato e noi tutti ne siamo testimonirdquo (At 2 32)

531 LA FORZA DELLO SPIRITOLa travolgente onda della testimonianza apostolica ha un propulsore che a tratti si manifesta nella sua identitagrave e conferma con i suoi segni lrsquoagire e il parlare degli apostoli lo Spirito Santo Annunciato giagrave da Gesugrave prima della sua ascensione come forza che li sosterragrave continuamente (At 1 8) lo Spirito Santo irrompe allrsquoimprovviso sugli apostoli in lingue di fuoco che si posano ciascuna su ogni discepolo e li rendono capaci di un annuncio universale in ogni lingua del mondo Da quel momento inizia la testimonianza degli Apostoli con il lungo discorso di Pietro (1 14 ndash 36) che identifica in questi effetti di una parola profetica moltiplicata il compiersi della Scrittura del profeta Gioele (1 17 ndash 21) Lo Spirito conduce al compimento della Scrittura con la nascita di un popolo profetico negli ultimi giorni e produce la gioia dei tempi messianici (cfr 8 8 13 52) Questo popolo profetico riproduce in se quelle caratteristiche che erano proprie del messia Gesugrave nel primo volume dellrsquoopera lucana esso egrave infatti sospinto dalla consolazione e dalla forza dello Spirito Santo Se si vuole la Pentecoste negli Atti degli Apostoli corrisponde al battesimo d Gesugrave (Lc 3 21 ndash 22) Se nel c 2 la parola di Pietro conferma lrsquoagire dello Spirito riconoscendone i segni nel c 10 saragrave viceversa lo Spirito a confermare la parola di Pietro discendendo sulla famiglia del centurione Cornelio in quella che si puograve definire come una seconda Pentecoste ossia la Pentecoste dei pagani Lo spirito irrompe al culmine della testimonianza di Pietro ossia quando egli dichiara il compimento della Scrittura profetica nel perdono dei peccati per mezzo del nome del risorto (10 43 ndash 44)

532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTOGli effetti dello Spirito si rivelano nel muovere questi discepoli ad una sempre maggiore assimilazione al loro modello Cristo Stefano pieno di Spirito Santo (7 55) va incontro al suo destino di morte per lapidazione perdonando i suoi nemici come Gesugrave Paolo colmo di Spirito Santo (13 9) affronta i nemici della Parola di Dio con successo e predica ad Antiochia di Pisidia suscitando grande concorso di gente e lrsquoinvidia dei giudei proprio come Gesugrave nel Vangelo I discepoli di Gesugrave con la loro vita sono testimonianza del messia Barnaba e Paolo affermano che egrave Gesugrave ad aver ordinato loro di portare la salvezza ldquofino agli estremi confini della terrardquo secondo la profezia di Isaia che vede nel servo di JHWH colui che egrave la luce delle genti (Atti 13 43 cfr Is 42 6 9) Questa profezia compiutasi in Gesugrave si compie ora in Paolo e Barnaba per la parola stessa di Gesugrave (Lc 23 34) facendo di essi modelli di Cristo stesso Come Cristo i discepoli parlano con franchezza e operano segni e prodigi (14 3) fanno miracoli guariscono paralitici e storpi (cfr 8 7 Lc 5 17 - 26) scacciano i demoni (8 7 Lc 5 31 - 37) fanno risorgere i morti (20 7 ndash 12 Lc 8 40 - 56)Come Cristo affrontano la morte e la persecuzione (cfr 7 55 ndash 60 Lc 22 39 - 46) come Cristo predicono le loro sofferenze e le affrontano nella debolezza e precarietagrave (cfr 20 23 ndash 24 Lc 9 22)

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Se Paolo ha predetto le sue sofferenze mosso dallo Spirito negli ultimi capitoli che narrano lrsquoarresto di Paolo la sua prigionia e lrsquoarrivo a Roma lo Spirito Santo non egrave quasi piugrave citato Come nel racconto della passione di Gesugrave anche qui le forze del potere umano diventano protagoniste e sembrano sommergere la forza dello Spirito In realtagrave sottotraccia il lavoro dello Spirito consiste in unrsquoassimilazione di Paolo in catene a Cristo sofferente cosigrave che il Vangelo possa provvidenzialmente essere testimoniato con la vita di Paolo fino a Roma

5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3Dopo lrsquoinizio della missione ai pagani sancito dallrsquoiniziativa di Pietro su impulso dello Spirito Santo ora Luca si concentra sulla fondazione della comunitagrave di Antiochia la prima comunitagrave in cui convivono insieme giudeo ndash cristiani e pagano ndash cristianiLuca si riallaccia direttamente ad At 8 1b ndash 4 dove si narra la diffusione della Parola dovuta alla provvidenziale dispersione dei discepoli dopo la persecuzione scoppiata con il martirio di Stefano In tal modo la nascita della Chiesa di Antiochia crocevia della missione cristiana verso lrsquoAsia e in Europa e vero laboratorio di comunione ecclesiale ed evangelizzazione finisce per dipendere direttamente dalla Chiesa di Gerusalemme e dalla ldquofeconditagraverdquo della persecuzione che tale Chiesa madre ha dovuto subireLa breve unitagrave letteraria di 11 19 ndash 26 si puograve dividere in tre sottounitagrave vv 19 ndash 21 arrivo dei dispersi ad Antiochia evangelizzazione e successo vv 22 ndash 24 arrivo di Barnaba esortazione e successo vv 25 ndash 26 arrivo di Saulo insegnamento e successo Appendice (v 26d) nasce la definizione di cristiani

54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMOvv 19 ndash 21 si riprende con le stesse parole il breve sommario della missione in Samaria e lungo la costa palestinese per riferire che ora la Parola viene proclamata in Fenicia a Cipro e perfino ad Antiochia la metropoli situata sul fiume Oronte a 35 Km dal mare nellrsquoattuale Turchia poco lontana dalla frontiera con la Siria La diffusione del Vangelo continua senza ostacoli anzi ribaltando paradossalmente gli ostacoli e le persecuzioni incontrate in nuove occasioni di annuncio sempre piugrave lontano A questo punto Luca si preoccupa di chiarire che lrsquoannuncio della Parola era riservato unicamente ai Giudei come giagrave era avvenuto per la Chiesa di Gerusalemme Questa breve annotazione prepara la svolta (v 20) alcuni giudei provenienti da Cipro e da Cirene che erano parte del gruppo dei giudei cacciati da Gerusalemme incominciano a predicare ai greci ossia ai pagani che ldquoGesugrave egrave il Signorerdquo Si tratta di una breve formula ldquokerigmaticardquo in uso nella Chiesa pagano cristiana di lingua greca (cfr Rm 10 9) e che indica la sovranitagrave di Gesugrave risorto su tutta la storia e atteso per la fine dei tempiIl successo di questa impresa spontanea egrave attribuito dal narratore allrsquoazione della mano del Signore qui da intendersi come riferimento consueto a Dio (cfrEz 40 1 Lc 1 66) Tuttavia lo stesso termine ldquoSignorerdquo viene usato nella stessa frase per indicare colui al quale i pagani credono e si convertono ossia Cristo Egrave evidente allora che qui lrsquoazione provvidenziale di Dio egrave cristologizzata Egrave Cristo che opera con la potenza della sua sovranitagrave dopo la ascensione al Padre per confermare lrsquoazione spontanea di alcuni discepoli e indicare a tutta la Chiesa un modello di comunicazione del vangelo al passo con i tempiEgrave dunque interessante in questo modello ecclesiale della Chiesa apostolica come ci sia una reciprocitagrave tra ministero apostolico e missione spontanea dei discepoli Pietro era stato il primo ad annunciare il Vangelo ai pagani su impulso dello Spirito (At 10) poi vi egrave lrsquoiniziativa dei discepoli che appare in un primo momento quasi scollegata Tuttavia egrave lrsquoazione stessa di Dio (lo Spirito nel

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caso di Pietro e la mano Signore nel caso di discepoli) a garantirne la continuitagrave Saragrave la presenza di Barnaba ad esplicitare questo legame tra apostolicitagrave e missione dei discepoli

542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICAvv 22 ndash 24 Cosigrave come in 8 14 avendo saputo dellrsquoevangelizzazione in Samaria gli apostoli avevano inviato Pietro e Giovanni qui la Chiesa di Gerusalemme invia Barnaba ad Antiochia Egli giunge e vede la grazia di Dio che egrave una conferma del favore divino per questa missione (cfr At 14 3) Drsquoaltra parte Barnaba egrave descritto come uomo pieno di fede e di Spirito Santo dotato dunque delle lenti giuste per poter osservare lrsquoagire di Dio nella comunitagrave antiochena Altri due verbi descrivono la sua azione pastorale ldquosi rallegrograverdquo e ldquoesortavardquo La gioia accompagna sempre la presenza della grazia di Dio (cfr charischairo) ed egrave un segno dellrsquoadesione di fede della comunitagrave o di una singola persona (cfr At 8 8 39) Barnaba sa abbandonarsi alla gioia della fede nel contemplare i frutti di una missione a cui egli non ha dato inizio in prima persona di cui non egrave neacute il ldquopadrerdquo neacute il riferimento insostituibile Egli in prima istanza non arriva ad Antiochia per imporre una sua ldquovisionerdquo o per lasciare una qualche ldquoimprontardquo personale a questa Chiesa ma semplicemente per osservare la grazia di Dio rallegrarsi e infine esortare Con questo termine si allude alla funzione di annuncio della Parola non in chiave di prima evangelizzazione ma di approfondimento didattico e insieme ldquoprofeticordquo del mistero cristiano Barnaba figlio dellrsquoesortazione (At 4 36) e profeta (cfr At 13 1) egrave chiamato ad approfondire la fondazione di questa comunitagrave sulla pietra angolare di Cristo facendole percorrere un cammino di ldquomistagogiardquo per approfondire il mistero di quella Parola che gli antiocheni avevano giagrave accolto Questa azione di Barnaba porta con se una ulteriore propulsione missionaria della comunitagrave e nuovi considerevoli ingressi nella comunitagrave (v 24)La comunione resa possibile dal ministero di Barnaba tra la Chiesa madre di Gerusalemme e la neonata Chiesa di Antiochia fondata sul discernimento dellrsquoazione dello Spirito nelle iniziative spontanee dei discepoli sulla promozione e sullrsquoesortazione egrave come un moltiplicatore della potenzialitagrave di questa comunitagrave Essa lungi dallrsquoesaurire la propria attivitagrave allrsquoesterno appagata dai suoi risultati con la guida di Barnaba si abbandona sempre piugrave alla potenza comunicativa del Vangelo Egrave interessante la figura di Barnaba Egli chiamato a rappresentare le istanze degli apostoli nella Chiesa di Antiochia si mostra ldquoprofeta e dottorerdquo in grado di esortare ed insegnare Egli partecipa del dono dello Spirito di cui gode questa comunitagrave e si pone a servizio di esso percheacute la comunitagrave possa essere sempre piugrave consapevole dellrsquoazione e della volontagrave di Dio in essa Emerge un profilo ecclesiale dellrsquoapostolo che mette in discussione le nostre tradizionali distinzioni tra ldquocarismardquo e ldquoistituzionerdquo

543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquovv 25 ndash 26 Sospesa in 9 30 la narrazione riguardante Paolo riprende qui il filo grazia allrsquoattivitagrave mediatrice di Barnaba Egli lo trova a Tarso di Cilicia la sua cittagrave natale e lo conduce ad Antiochia Anche qui bisogna rendere a Barnaba lrsquoonore della sua apertura di mente di cuore e della sua genialitagrave spirituale Percheacute andare a chiamare un uomo come Saulo che a Gerusalemme aveva fortemente rischiato la vita In 9 26 era stato lo stesso Barnaba a presentarlo agli apostoli che invece lo evitavano percheacute ne avevano paura Anche qui Barnaba da vero profeta sa cogliere lrsquoenorme potenzialitagrave del carisma spirituale di Paolo e al contempo intuisce la possibilitagrave di metterlo a servizio per la Chiesa di Antiochia chiesa ricca di carismi e soprattutto di differenze radicali tra cristiani provenienti dal giudaismo e cristiani provenienti dallrsquoellenismo In un tale laboratorio di fede e missione crsquoera bisogno di uno che fosse adeguatamente fondato sulla Scrittura per comunicare ai greci che non conoscevano questo patrimonio profetico il compimento della Parola di Dio in Cristo Crsquoera bisogno di un ldquomaestrordquo riconosciuto in grado di ldquoinsegnarerdquo insieme a Barnaba alla Chiesa la veritagrave delle Scritture compiuta in Cristo anche ai pagani per completare il

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disegno formativo della ldquomistagogiardquo precedentemente iniziato con lrsquoesortazione da parte di BarnabaBarnaba fornisce un modello innovativo per una spiritualitagrave presbiterale Egli non solo evita il rischio di considerarsi unico punto di riferimento della Chiesa di Antiochia e garante dellrsquoazione dello Spirito Non solo non azzera tutto ciograve che era nato prima che lui arrivasse per ricostruire da capo secondo la sua volontagrave Egli ldquosi rallegrardquo di ciograve che vede e che non egrave dovuto a lui si pone a servizio dellrsquoazione dello Spirito che egrave giagrave operante e individua gli ulteriori bisogni della comunitagrave discernendo la volontagrave di Dio A tali bisogni non pensa di dover rispondere solo lui ma egrave in grado di attivare collaborazioni con altri intuendo quali specifici carismi potevano essere necessari in ordine ai bisogni della comunitagrave Senza gelosie si mette a lavorare con Saulo di Tarso dopo averlo cercato e trovato nella sua cittagrave natale

544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE11 27 ndash 30 Un gruppo di profeti viaggia da Gerusalemme fino ad Antiochia Come abbiamo giagrave visto per Barnaba si tratta di un carisma che egrave dono di Dio e non egrave frutto dellrsquoimposizione delle mani da parte dellrsquoautoritagrave e la sua parola puograve avere molti frutti tra cui incoraggiare nelle prove consolare predire Il legame tra Gerusalemme e Antiochia non egrave caratterizzato solo da una responsabilitagrave ministeriale da parte della Chiesa madre ma anche da un flusso di carismi che arricchiscono Antiochia La risposta della giovanissima Chiesa di fronte alla profezia di Agabo egrave la manifestazione concreta di questa koinonigravea comunione ecclesiale che si egrave stabilita con Gerusalemme La colletta di cui Paolo si faragrave portatore ben oltre i bisogni di questa carestia egrave vista giagrave qui come il dono materiale delle Chiese della gentilitagrave in risposta al dono della fede ricevuto dalla Chiesa giudeo ndash cristiana di Gerusalemme (cfr Rm 15 25 ndash 27) Tale colletta viene consegnata agli ldquoanzianirdquo di Gerusalemme prima interessante indicazione di un incarico ministeriale distinto da quello degli apostoli a capo della Chiesa madreLa comunione ecclesiale egrave un fatto insieme concreto e spirituale che mostra il disegno di Dio in atto (giudei e pagani insieme che fanno della loro differenza un dono reciproco) Lrsquoelezione del popolo di Dio egrave per i gentili e lrsquoingresso dei gentili porta a Gerusalemme le ricchezze delle nazioni (cfr Is 60 1 ndash 5) Tale koinonigravea egrave insieme anche apertura universale della Chiesa a tutti i tempi e tutti i luoghi La Chiesa di Antiochia si mostreragrave pronta a donare due dei suoi piugrave autorevoli membri Paolo e Barnaba per una missione che oltrepassa i suoi confini territoriali

545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI12 24 ndash 25 13 1 ndash 3 Dopo aver narrato lrsquoarresto di Pietro ad opera di Erode e la sua miracolosa liberazione e la morte di Erode Luca con un brevissimo sommario accenna al fatto che la parola di Dio cresceva e si diffondeva senza che nessun potere umano potesse ormai ostacolarla In questo contesto di persecuzione e di crescita della Parola Paolo e Barnaba avevano compiuto il loro servizio (diakonigravea) verso la Chiesa di Gerusalemme e avendo preso con se Giovanni Marco tornarono ad Antiochia Questa comunitagrave viene nuovamente descritta da Luca come retta da profeti e dottori Preghiera collettiva e digiuno sono la modalitagrave con cui la Chiesa si pone in comunicazione con Dio per fare la Sua volontagrave ed egrave in questo contesto che interviene nuovamente lo Spirito Santo che designa Paolo e Barnaba per lrsquoopera alla quale sono stati chiamati e che il lettore scopriragrave essere la grande opera di evangelizzazione delle gentiLa conoscenza e la profezia sono due polaritagrave entrambe necessarie e spesso compresenti in ciascuno di questi leader della comunitagrave antiochena Infatti una conoscenza senza profezia manca di orecchi per ascoltare le indicazioni concrete e spesso improvvise dello Spirito Ma anche una profezia senza conoscenza egrave pericolosa percheacute rischia di perdere di vista il disegno complessivo della missione ecclesiale connessa alla profonditagrave del mistero di Cristo attestato dalle Scritture Profonditagrave di

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visione e capacitagrave di intuire i passi concreti da fare e le persone da promuovere questo egrave mix che la polaritagrave di profeti e dottori puograve assicurare ad una Chiesa in cammino

5 5 EXCURSUS METODOLOGICO

551 LA QUESTIONE SINOTTICA La questione sinottica concerne il tentativo di individuare lrsquointerrelazione e le reciproche dipendenze tra i tre vangeli sinottici Lrsquoottanta per cento del materiale di Mc si trova in Mt e il 65 in Lc Il materiale di Mc che si trova in ambedue egrave chiamato triplice tradizione Il materiale non marciano che Mt e Lc hanno in comune egrave chiamato duplice tradizioneSi ipotizza che esista un vangelo prima dei sinottici Giagrave nel xviii sec Lessing ipotizzograve lrsquoesistenza di un protovangelo in Aramaico soluzione poi sviluppata da Eichorn e negli ultimi anni da Boismard che individua quattro fonti documentarie utilizzate dagli evangelisti sinotticiUnrsquoaltra soluzione ipotizza che Matteo fu il primo Vangelo e Luca usograve Matteo Questa ipotesi fu anzitutto di Agostino ma fin dallrsquoantichitagrave Matteo egrave stato considerato il primo vangelo Secondo essa Matteo fu scritto per primo Marco austeramente abbreviograve Matteo e poi vennero Luca e Giovanni ognuno dei quali attinse ai suoi predecessori In epoca moderna Griesbach (1789) riprende tale ipotesi sostenendo che Marco fu scritto per ultimo come riassunto che riporta prevalentemente materiale sul quale concordano Matteo e Luca Inoltre ci sono brani come Mt 26 68 e par in cui Luca e Matteo sono in accordo contro Mc cosigrave che sembra che Luca usi Mt Tuttavia vi sarebbe da spiegare lrsquoomissione da parte di Mc di tutta la duplice tradizione noncheacute i diversi racconti in cui Lc e Mt sono palesemente contraddittori (cfr racconto dellrsquoinfanzia) noncheacute il diverso ordine con cui viene usato in Mt e Lc il materiale che hanno in comune (Fonte Q)Altra soluzione quella generalmente piugrave accettata egrave quella delle due fonti In questa soluzione si ipotizza che Matteo e Luca dipendono da Mc e scrivono indipendentemente lrsquouno dallrsquoaltro Ciograve che essi hanno in comune e che non dipende da Mc ossia la duplice tradizione viene spiegato ipotizzando la fonte Q Essa spiega bene come mai Mt e Lc concordano con Mc nellrsquoordine e nella formulazione e consente ragionevoli congetture sul percheacute se ne distanzino Un argomento contrario potrebbe essere quello degli accordi minori ossia dove Mt e Lc concordano contro Mc (cfr Mt 26 68 che spesso viene spiegato ammettendo una forte presenza della comune tradizione orale)Luca accoglie da Mc un 35 per cento del materiale omettendo alcune parti ( Mc 6 45 ndash 8 26 9 41 ndash 10 12) con alcune modifiche con giagrave in Matteo per mettere in miglior luce i discepoli ed evitando espressioni irriguardose nei confronti di Gesugrave Accentua il distacco dai beni elimina le traslitterazioni dallrsquoaramaico Diversamente da Matteo lrsquoevangelista Luca conserva il materiale di Q in due sequenze in 6 20 ndash 8 3 e in 9 51 ndash 18 14 e utilizza certamente del materiale proprio come per alcune parabole come quella del padre misericordioso e del buon samaritano Luca ha fatto ben piugrave che raccogliere materiale disparato ha organizzato unrsquoopera unitariacon uno stile controllato e costante e con un progetto teologico unitario

552 IL METODO REDAZIONALESenza entrare troppo nei dettagli basta qui descrivere in modo semplice i presupposti e le operazioni di tale metodo Il presupposto fondamentale egrave che lrsquoevangelista utilizzi delle fonti piugrave o meno organizzate o scritte e che egli ha in comune con altri evangelisti (ad esempio Lc utilizza Mc e Q come fonti che ha in comune con Mt) Anche se non egrave possibile determinare nel dettaglio la natura e lrsquoestensione di tale materiale tradizionale egrave sufficiente ipotizzare che esso esiste ed egrave

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precedente rispetto allrsquoevangelista Nel caso di Luca egrave certamente necessario dare per assodata la teoria delle due fonti Le operazioni che il metodo prevede si compiono inizialmente attraverso la sinossi Solo attraverso di essa egrave infatti possibile individuare paralleli e differenze tra i sinottici e identificare il materiale tradizionale Dopo aver identificato ciograve che proviene dalla tradizione il passo successivo egrave quello di chiedersi come lrsquoevangelista lo modifica e quali sono le sue inserzioni di carattere redazionale Per far questo egrave necessario mostrare le espressioni che sono proprie dellrsquoevangelista il suo stile letterario e teologico e comprendere come egli interviene concretamente Il terzo passo egrave sviluppare le motivazioni narrative e teologiche degli interventi redazionali dellrsquoevangelista Solo quando questo passo egrave affrontato si puograve dire che la proposta esegetica sia compiuta

6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIOLc 7 29 ndash 30 tra tradizione e redazione

6 1 INTRODUZIONENella sezione lucana su Giovanni il Battista (7 18 ndash 35) posta allrsquointerno dellrsquoampia sequenza sul ministero galilaico di Gesugrave (cc 4 ndash 9) i vv 29 ndash 30 interrompono bruscamente la descrizione del ministero del Battista per introdurre una constatazione sui destinatari del suo messaggio divisi tra coloro che lo accolgono e coloro che lo rifiutano Tenendo conto del fatto che lungo tutta la sequenza del ministero pubblico di Gesugrave in Galilea Luca descrive le opposte reazioni degli interlocutori al suo messaggio si puograve giagrave intuire lrsquoimportanza narrativa di questi due versetti per Luca che intende in tal modo collocare lrsquoorigine di tali reazioni a Gesugrave nellrsquoaccoglienza o nel rifiuto del ministero del BattistaMa percheacute lrsquoevangelista inserisce proprio a questo punto questi due versetti nel suo lavoro redazionale E percheacute subito dopo il v 35 fa seguire una nuova sezione narrativa con il racconto dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna peccatrice in casa del fariseo Simone Si puograve notare che i due personaggi di questo racconto erano giagrave stati introdotti dallrsquoevangelista proprio nei vv 29 ndash 30 li dove si parla di pubblicani e peccatori da un lato e di farisei e dottori della legge dallrsquoaltro Si tratta di un caso o di una precisa scelta narrativaA partire da unrsquoanalisi degli interventi redazionali nei versetti 29 ndash 30 con cui Luca rielabora la tradizione a lui pervenuta si intende approfondire le motivazioni narrative dellrsquoevangelista alla luce del contesto (7 18 ndash 50) e offrire qualche chiave interpretativa per comprendere il suo intento teologico e comunicativo in questa sezione del terzo vangelo

6 2 BREVE INQUADRAMENTOSi puograve notare che dal v 24 a partire dal quale inizia il discorso di Gesugrave su Giovanni il Battista fino al v 28 Luca presenti piccole differenze rispetto a Matteo (cfr Mt 117-11) quasi tutte riconducibili con ogni probabilitagrave a miglioramenti stilistici e letterari della fonte da parte di Luca1 1 Luca aggiunge probabilmente ἱματίοις (v 25) alla sua fonte per migliorare la comprensione del suo lettore Al v 28 sopprime Ἀμὴν e semplifica la frase sostituendo ἐγήγερται con ἐστιν Nellrsquointroduzione ( v 24a par) Luca riprende il termine τῶν ἀγγέλων Ἰωάννου probabilmente per riconnettersi al v 18 segnalando cosigrave un nuovo inizio cfr F BOVON Luca ( Brescia 2005 ) I 434 Orig Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndash

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Invece nei vv 29 - 30 le differenze sono notevoli Luca non riporta qui il detto di Gesugrave sulla legge e i profeti che sono in vigore fino a Giovanni il Battista e sul regno che soffre violenza (cfr Mt 11 12-13) ma lo presenta piugrave avanti nella sua narrazione (cfr Lc 1616) Inoltre egli tralascia completamente il riferimento allElia redivivo applicato a Giovanni il Battista (cfr Mt 1114) che corrisponde piuttosto alla concezione teologica sul ruolo di Giovanni il Battista propria di Matteo e di Marco (cfr Mc 913)2 Al posto di questi riferimenti nei vv 29-30 Luca offre una valutazione teologica della divisione attuatasi nel popolo di Israele in relazione al battesimo di Giovanni Da un lato tutto il popolo e i pubblicani hanno ricevuto il battesimo cosigrave da riconoscere la giustizia di Dio dallaltro i farisei e i dottori della legge hanno rifiutato il battesimo e dunque hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro Lrsquoevangelista sposta volutamente lrsquoattenzione dallrsquoidentitagrave di Giovanni il Battista agli effetti del suo ministero nel popolo di Israele caratterizzati insieme dallrsquo accoglienza e dal rifiuto del suo messaggio cosigrave da introdurre un nuovo apoftegma di accusa nei confronti di coloro che hanno rifiutato il Battista prendendolo dalla fonte che egli ha in comune con Matteo (vv 31-35) In tal modo Luca crea una nuova ripresa del discorso di Gesugrave articolandolo in due versanti (24-28 29-35) il primo dei quali egrave centrato su Giovanni il Battista mentre il secondo sulla reazione degli ascoltatori al suo messaggio Da quanto affermato emerge lrsquoimportanza dei vv 29-30 percheacute in essi lrsquoevangelista concentra i suoi interessi e la sua peculiare visione cosigrave da conferire una connotazione precisa anche al contestoTali versetti presentano un carattere redazionale e ciograve viene ammesso da tutti gli interpreti Viene tuttavia anche comunemente affermato che in essi si trova del materiale preesistente che egrave stato riformulato dallrsquoevangelista attraverso la sua propria prospettiva letteraria e teologicaQui si cercheragrave di comprendere quale tradizione Luca riformuli e con quale interesse letterario e teologico

6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICAI versetti 29-30 malgrado lrsquooriginale formulazione lucana non sono una creazione ex novo da parte dellrsquoevangelista ma dipendono da una tradizione preesistente Si trova un interessante parallelo in Mt 2131b-32 dove Gesugrave commenta la parabola dei due figli esplicitando laccusa contro la classe sacerdotale del tempio I pubblicani e le prostitute credendo a Giovanni precedono i sacerdoti che non si sono pentiti e non hanno creduto a Giovanni Questo parallelo autorizza a ricostruire qui un loghion gesuano che ogni evangelista avrebbe posto nel luogo piugrave confacente al suo percorso letterario e teologico Se cosigrave fosse quale dei due evangelisti inoltre conserverebbe la posizione originaria del loghion nella fonte Si puograve osservare anzitutto che nonostante le notevoli differenze nella formulazione ci sono importanti somiglianze formali e di contenuto tra Mt 2131b-32 e Lc 729-30 Esse sono 1 menzione di Giovanni il battista 2 Presenza di due gruppi di personaggi ossia figure di peccatori come i pubblicani da un lato e figure di leadership religiosa dallrsquoaltro 3 Attitudine opposta di questi due gruppi nei confronti di Giovanni 4 Accoglienza positiva di Giovanni da parte del

Vluyn 1989 )2 Vedremo che questi cambiamenti sono il frutto del lavoro redazionale di Luca Egrave invece molto difficile stabilire se la versione riportata da Matteo in 1112-14 corrisponde piugrave fedelmente alla fonte Q percheacute anche in Matteo gli interventi redazionali sono pesanti In questo caso oltre a notare il carattere tradizionale dei detti di riportati in Mt 11 13 Lc 16 16a e Mt 11 12 Lc 16 16bc non egrave possibile proseguire a ricostruire nel dettaglio la fonte Q Cfr U LUZ Matteo ( Brescia 2010 ) II 224 orig Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 )

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gruppo dei peccatori e negativa da parte dei capi Sono proprio tali somiglianze a condurre allrsquoipotesi di un loghion tradizionaleInfatti dal momento che i due evangelisti riportano indipendentemente una stessa affermazione di Gesugrave seppure con formulazioni alquanto diverse egrave plausibile che sulla base del criterio dellattestazione molteplice tale affermazione facesse parte di una tradizione orale o scritta che li precedeva3 cioegrave fosse un loghion di GesugraveMolto piugrave difficile egrave rispondere alla seconda domanda ossia quale potrebbe essere la collocazione originaria di questo loghion ldquovaganterdquo Esso era collocato in un piugrave ampio apoftegma gesuano magari in connessione con la parabola dei due figli come in Mt 2128-32A motivo dellabbondante rimaneggiamento redazionale sia da parte di Matteo4 che da parte di Luca egrave impossibile stabilire la formulazione originaria di questo loghion e ricostruire con esattezza il contesto in cui era inserito nella fonteTuttavia alcune osservazioni di natura formale e contenutistica possono fondare adeguatamente unrsquoipotesi su come tale loghion sia stato conservato e trasmesso dalla tradizione Anzitutto si possono notare le somiglianze tra i due contesti in cui tale parola egrave inserita in Luca e in Matteo In entrambi i contesti egrave presente unrsquoaccusa da parte di Gesugrave contro i capi del popolo5 nella quale sono presenti motivi sapienziali e parabolici e crsquoegrave in entrambi i motivi un riferimento ai figli (cfr Mt 2128-30 e Lc 731-3235) Infine tale accusa egrave in entrambi i casi relazionata al battesimo di Giovanni in Matteo infatti essa scaturisce da una disputa sul battesimo di Giovanni (cfr 2124-27) e in Luca il confronto tra pubblicani e popolo da una parte e farisei e dottori della legge dallrsquoaltra egrave formulato in relazione al battesimo di Giovanni (cfr 729-30) Inoltre il confronto fra capi e pubblicani prostitute puograve essere considerato come un espediente retorico di accusa proprio della tradizione profetica in Israele per manifestare al popolo il suo peccato6

Egrave dunque possibile che lrsquoambiente vitale di questo loghion fosse quello di una accusa di Gesugrave nei confronti dei capi in stile profetico e con probabili riferimenti a Giovanni Battista In ogni caso quello che si puograve ora affermare con sicurezza egrave che Luca rielabora un loghion che gli proviene dalla tradizione introducendo un contrasto tra farisei e scribi da una parte e popolo e pubblicani dallrsquoaltra per spostare il destinatario dellrsquoaccusa da tutto il popolo ai capi e preparare in tal modo quello che racconteragrave nellrsquoepisodio dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna peccatrice

6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE

641 REDAZIONALITAgrave Il carattere redazionale dei versetti in esame puograve essere evidenziato dalle seguenti espressioni

3 Cfr J JEREMIAS Le parabole di Gesugrave ( Brescia 1973 ) 97 Orig Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )4 Per approfondire il carattere redazionale in Matteo che non egrave possibile mostrare qui per ragioni di spazio cfr J SCHLOSSER Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 ) 4565 In Luca lrsquoaccusa viene sviluppata nei vv 31 ndash 35 Che tale accusa sia rivolta ai capi ossia farisei e dottori della legge lo si capisce perograve solo alla luce dei vv 29 ndash 30 come vedremo 6 Tale confronto ( in questo caso con pubblicani e prostitute ) fa parte del repertorio retorico profetico di accusa per spingere lrsquointerlocutore alla comprensione dellrsquoirragionevolezza del suo comportamento Si legga ad esempio Is 1 3 dove egrave presente un confronto odioso di natura parabolica con gli animali o anche Ger 2 11 Ger 3 6 ndash 10 o ancora Ez 33 34 47 (qui le prostitute sono piugrave intelligenti di Gerusalemme ed essa ha fatto peggio di Samaria e di Sodoma ) Per il NT si veda anche Mt 11 20 -24 o Lc 7 45 ndash 50

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1πᾶς ὁ λαὸς (tutto il popolo) (v 29) 2 βαπτισθέντες τὸ βάπτισμα (ricevere il battesimo) βάπτισμα Ἰωάννου (battesimo di Giovanni) (v 29) 3 τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν (hanno annullato la volontagrave di Dio) (v 30) 4 νομικοὶ (scribi) (v 30)

1 (pas o laos) lespressione in esame presenta 20 ricorrenze nel NT di cui 15 sono in LcAtti ( 9 in Lc e 6 in Atti ) Giagrave questa osservazione quantitativa mostra la predilezione di Luca per questa formulazione che egli trova nel lessico proprio della LXX Entrando un poco nei dettagli si puograve notare che in tre contesti appartenenti alla tradizione comune a Mc e Lc Luca modifica Marco aggiungendovi proprio lespressione in esame (cfr Lc 847 913 2138 e par in Mc) In altri due ricorrenze della triplice tradizione Luca o aggiunge tale espressione (Lc 1843 e par in Mc e Mt) o la sostituisce al piugrave generico ὄχλος ( cfr Lc 2045 e par Mc Mt ) In 7 29 Luca modifica una fonte che ha in comune con Matteo togliendo il riferimento alle prostitute (πόρναι) e sostituendolo con la notazione riguardante tutto il popolo Nelle sei ricorrenze di Atti (39 311 410 534 1041 1324) Luca si riferisce sempre non ad una folla generica ma precisamente al popolo di Israele Si tratta del popolo che si riunisce nel tempio di Gerusalemme per il culto dovuto al Dio drsquoIsraele ( cfr 3911 ) e al quale si rivolge Pietro per annunciare il vangelo di Gesugrave Cristo morto e risorto ( cfr 410 ) In queste ricorrenze anche una piccola folla radunata attorno al tempio puograve rappresentare la totalitagrave di Israele percheacute ciograve che a Luca interessa egrave la funzione teologica e non la totalitagrave materiale Si puograve concludere affermando che tale espressione egrave chiaramente redazionale ed egrave usata dallrsquoevangelista per esprimere la totalitagrave ldquoteologicardquo del popolo di Israele

2 Il verbo baptiacutezo con oggetto interno (o figura etimologica) ricorre 5 volte in tutto il NT di cui 2 in Luca e una in Atti Egrave interessante notare che la ricorrenza di tale espressione in Lc 1250 egrave parallela a Mc 1038-39 e (probabilmente ma non vi egrave evidenza testuale) a Mt 2022-23 Allinfuori di questa tradizione che riporta un loghion di Gesugrave nel dialogo con Giacomo e Giovanni le uniche ricorrenze si trovano in Lc 729 e Atti 194 Si tratta probabilmente di unespressione tradizionale che Luca piugrave degli altri evangelisti fa propria In particolare il parallelo con Atti 19 4 egrave illuminante Anche qui egrave in gioco il battesimo di Giovanni e il suo ruolo nella teologia della storia proposta da Luca Prima viene il battesimo di Giovanni che egrave un battesimo di conversione amministrato per il popolo in vista della fede nel veniente (εἰς τὸν ἐρχόμενον cfr anche Lc 719) Poi verragrave il dono dello Spirito che gli efesini si appresteranno a ricevere per limposizione delle mani di Paolo Questa duplice scansione dei tempi egrave presente implicitamente anche in Lc 729-30 dal momento che nei versetti successivi (vv 31-35) il rifiuto del battesimo di Giovanni viene posto come preludio e motivazione profonda del successivo rifiuto del figlio dellrsquouomo Tale battesimo infatti egrave posto sempre da Luca come preparazione del ministero di Gesugrave (cfr Atti 1037 1324) Inoltre tutta lrsquoazione storico ndash salvifica di Cristo che culmina con il mistero pasquale e lrsquoascensione ai cieli ha il suo inizio nel battesimo ricevuto da Gesugrave stesso (cfr Atti 122) cosigrave che battesimo e ascensione risultano i due eventi - limite di quel mistero di cui gli apostoli sono testimoni direttiAnche l espressione ldquobattesimo di Giovannirdquo(βάπτισμα Ἰωάννου) presente nella tradizione ( cfr Mt 2125 e par Mc 1130 e par ) si ritrova soprattutto in Atti ( cfr At 122 1825 193 )Ciograve dunque mostra lutilizzo ripetuto e personale che levangelista fa di espressioni presenti nella tradizione riguardante Giovanni Battista per sottolineare la funzione del suo battesimo nella storia della salvezza 3 il termine βουλὴ (boulegrave)presenta 12 ricorrenze in totale nel NT di cui 9 in Lc Atti ( 2 nel Vangelo e 7 in Atti ) e altre 3 ricorrenze in 1 Cor Ef Eb Si puograve mostrare che Luca utilizza questo termine per indicare una decisione un progetto di natura umana ( cfr Lc 2351 At 2712 At 2742 ) o voluto da Dio ( cfr Lc 730 Atti 223 428 538 1336 2027 ) In particolare in Lc 720 Atti 1336 e 20 27 egrave presente esplicitamente lespressione βουλὴ τοῦ θεοῦ In Atti 223 e 428 tale progetto di Dio egrave quello che riguarda la consegna di Gesugrave e la sua morte In 538 egrave Gamaliele a

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prendere parola con saggezza per mettere in guardia il sinedrio di fronte allinutilitagrave della loro lotta contro un progetto che se viene dagli uomini finiragrave da solo e se invece viene da Dio non potragrave essere contrastato Tale progetto di Dio che si compie nella Chiesa per lannuncio degli apostoli trova un ulteriore riferimento in Atti 2027 nel discorso di Paolo agli anziani di Efeso Egrave dunque evidente la densitagrave teologica di questo termine per levangelista Si puograve quindi affermare che lrsquoespressione τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν sia un chiaro conio lucano utile ad indicare in estrema sintesi da un lato tutto il disegno salvifico di Dio che culmina nella morte e resurrezione di Cristo e che si prolunga nella storia della Chiesa e dallrsquoaltro la grave responsabilitagrave di chi lo rifiuta

4 il termine νομικοὶ (nomikoi=scribi) egrave usato praticamente solo da Luca fra gli evangelisti ( cegrave una sola ricorrenza in Mt 22 35 ma essa egrave dubbia dal punto di vista testuale7) Su 8 ricorrenze totali nel NT 6 sono nel terzo Vangelo e 2 nella lettera a Tito Si puograve inoltre notare che Luca usa il sinonimo grammatѐus ogni volta in cui dipende da Mc ( cfr 52130 922 1947 201 46 222 ) Queste osservazioni mostrano con sufficente chiarezza che tale vocabolo egrave proprio del redattore del terzo Vangelo

6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌIl verbo dikaioacuteō (trad riconoscere la giustizia o giustificare) in Luca si trova con oggetto riferito a persona umana nelle parti dove egrave chiaro lrsquointervento redazionale di Luca (cfr Lc 1029 1814) Questuso egrave comune anche ad Atti dove laccezione del verbo egrave propriamente paolina ( cfr At 13 3839 cfr anche Lc 1814 )Le uniche due ricorrenze di dikaioacuteō con Dio per oggetto si trovano in 7 2935 in un contesto dove Luca dipende da una fonte che ha in comune con Matteo8 Questo significa che Luca usa questo verbo con unaccezione piuttosto tradizionale che proviene dalla fonte che egli utilizza Ma qual egrave qui la connotazione precisa e a quale tradizione fa riferimentoLuso di dikaioacuteō con Dio come oggetto egrave attestato nel NT quasi unicamente nei passi che stiamo esaminando ( Lc 7 2935 e Mt 1119 cfr anche Rm 34 che egrave una citazione del Salmo 516 e 1 Tm 316) Esso in prima analisi ha qui il significato di riconoscere dichiarare giusto 9 Uno sguardo piugrave ampio alle ricorrenze di tale connotazione puograve arricchire la comprensione Si tratta prevalentemente di contesti sapienziali nei quali tale espressione comporta il riconoscimento della giustizia del piano di Dio e della sua salvezza Nel Salmo 51 ad esempio in un contesto penitenziale il riconoscimento del proprio peccato egrave simultaneamente un riconoscere Dio come giusto10Non si tratta qui unicamente di un atto di comprensione intellettuale ma di un processo di conversione che attraversa tutta la persona Nei versetti lucani che stiamo esaminando il contesto complessivo di accusa nei confronti dei notabili e i riferimenti penitenziali al battesimo di Giovanni devono aver orientato levangelista a scegliere questa particolare connotazione di dikaioacuteō per esprimere che il processo di conversione dei peccatori comporta simultaneamente un riconoscimento della giustizia del piano salvifico di Dio conforme alla volontagrave stessa di Dio

7 Lrsquoinserimento di questo termine in diversi testimoni della versione matteana si puograve spiegare come armonizzazione a luogo parallelo Cfr B M METZGER A Textual Commentary on the greek new Testament ( Stuttgart 1994 ) 48 8 Cfr J JEREMIAS die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 ) 1659 cfrG SCHRENK ldquoδικαιόωrdquo GLNT III 129010 cfr P BOVATI Ristabilire la giustizia AnBib 2005 89

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6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )

6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELEDopo aver dimostrato che i versetti in esame presentano evidenti tracce di rielaborazione redazionale da parte dellrsquoevangelista ora ci si puograve chiedere quale motivazione insieme teologica e letteraria abbia guidato Luca in tale lavoro redazionale Per far questo egrave necessario approfondire i legami di questi versetti con la piugrave ampia pericope in cui sono inseriti (vv 24-35 ) Si egrave giagrave osservato come Luca segua da vicino la fonte che ha in comune con Matteo dal v 24 fino al v 28 e come sia poi assente in Luca il riferimento matteano allrsquoElia redivivo applicato a Giovanni il Battista e al suo posto vi siano i vv 29-30 in esame Si avverte una certa tensione nel passaggio dal v 28 al v 29 Infatti al v 28 ci si trova ancora allrsquointerno della presentazione di Giovanni il Battista da parte di Gesugrave con un confronto tra i due eoni della storia della salvezza in cui il piugrave piccolo nellrsquoeone del regno di Dio egrave piugrave grande di Giovanni il Battista Invece con il v 29 Giovanni il Battista non egrave piugrave direttamente lrsquooggetto del discorso ma viene introdotto improvvisamente un altro paragone quello tra il popolo e i pubblicani da una parte e i farisei e i dottori della legge dallrsquoaltra Infine tale versetto egrave il primo dellrsquointera pericope in cui si chiama in causa il battesimo di Giovanni Fino ad ora infatti si era parlato di Giovanni e non del suo battesimo Per queste ragioni non egrave possibile come invece fa Bock11 considerare i due versetti come parte integrante del discorso di Gesugrave su Giovanni il BattistaAl v 31 poi lrsquoevangelista riprende la fonte comune con Matteo che presenta unrsquoaccusa diretta con connotazioni sapienziali nei confronti di questa generazione Essa non comprendendo lrsquoannuncio penitenziale di Giovanni non egrave potuta entrare nella gioia della comunione con il figlio dellrsquouomo Nella versione lucana questa seconda parte (vv 31-35 ) si riallaccia con ciograve che precede in modo tale che ldquoquesta generazionerdquo ( v 31) viene a coincidere con ldquoi farisei e i dottori della leggerdquo ( v 30 ) Cosigrave se nella versione di Matteo lrsquoespressione ldquoquesta generazionerdquo va intesa in senso globale invece Luca grazie allrsquoinserzione dei vv 29-30 ha introdotto una separazione12 Lrsquoaccusa egrave diretta nei confronti dei capi (farisei e scribi) e non di tutto il popolo Crsquoegrave infatti una parte di popolo umile e peccatore con cui si identifica teologicamente la totalitagrave del popolo che facendosi battezzare da Giovanni ha riconosciuto la giustizia di Dio Alla luce di queste considerazioni risulta piugrave chiaro il ruolo chiave assunto da questi due versetti nel contesto della pericope Quando nella fonte che Luca utilizza la presentazione di Giovanni il Battista arriva ad un punto culminante con il confronto tra i due eoni al v 28 a Luca interessa soffermarsi sulle condizioni di accesso allrsquoeone del Regno di Dio e sulla separazione che viene a crearsi tra coloro che accolgono il piano e coloro che non lrsquohanno accolto proprio in relazione al ruolo storico-salvifico giocato da Giovanni come precursore In tal modo lrsquoattenzione si sposta sensibilmente da Giovanni il Battista agli uditori del messaggio di salvezza cosigrave da motivare piugrave profondamente le loro opposte reazioni al battesimo di Giovanni e quindi al messaggio stesso di GesugraveLrsquoincomprensione del proprio peccato davanti a Dio e la conseguente assenza di una dimensione penitenziale nella propria esistenza dimensione sottolineata dal battesimo di Giovanni e simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di piangere di fronte al lamento (cfr v 32) porta alla conseguente radicale incomprensione del messaggio di salvezza proposto da Gesugrave simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di danzare al suono flauto

6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIOMa ci sono alcuni che hanno compreso percheacute la sapienza egrave stata riconosciuta giusta dai suoi figli Luca riconnette abilmente il v 29 al v 35 tramite la ripresa di dikaioacuteō che funge cosigrave da segnale

11 D L BOCK Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 ) 210s12 F BOVON 443

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redazionale drsquo inclusione e nello stesso tempo fonda su un versetto proveniente da materiale tradizionale la sua interpretazione teologica Chi sono questi figli della sapienza secondo LucaSono i pubblicani i piugrave peccatori tra il popolo e insieme a loro il popolo stesso Lrsquoaccostamento tra una figura esemplare di peccatori e unrsquoindicazione di totalitagrave del popolo egrave una felice endiadi lucana per la quale si deve leggere qui un unico soggetto Si tratta non di un popolo particolare o di una parte precisa del popolo ma del popolo come tale in quanto peccatore rappresentato da coloro che piugrave di altri sono considerati lrsquoemblema del peccato di Israele Il figli della Sapienza sono allora per Luca nientrsquoaltro che un popolo peccatore e umile un resto che diviene figura dellrsquointero popolo attraverso un percorso di conversione e di riconoscimento della giustizia di Dio nella storia della salvezza

6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONECome avviene per Luca tale percorso di conversione per il popolo di Israele Attraverso il battesimo di Giovanni che come abbiamo visto Luca introduce qui di proposito ricollegandosi alla sua fonte nel punto in cui essa distingue i due eoni della storia della salvezza (v 28) Nella concezione lucana il battesimo di Giovanni egrave descritto come battesimo di conversione (cfrLc 3 3 At 1324 At 194) unrsquoespressione che Luca trova probabilmente nella tradizione (cfr anche Mc 1 4) ma che utilizza volentieri per esprimere in modo condensato il significato che egli attribuisce al ruolo del battista nella storia della salvezza Il battesimo di Giovanni egrave il segno esplicito ed esteriore di un cammino di rinnovamento morale ed esistenziale che prepara allrsquoingresso in una nuova epoca della storia della salvezza La connessione lucana del verbo keryacutesso (annunciare) con baacuteptisma (battesimo) come complemento oggetto (cfr Lc 33 Atti 1037) mostra che il battesimo egrave il segno che qualifica nel suo insieme una piugrave ampia missione di predicazione volta a chiamare il popolo a penitenza Infatti il battesimo di Giovanni non puograve essere considerato solo dal punto di vista cultuale ma deve essere accompagnato da ldquofrutti di conversionerdquo(cfr 38-9) che mostrino un coinvolgimento concreto ed esistenziale della persona (cfr 310-14) Qual egrave la finalitagrave di questo battesimo di conversione nella storia della salvezza Porsi a cavallo tra due eoni per preparare lrsquoingresso nella storia di colui che viene ossia Gesugrave In effetti in Atti il battesimo di Giovanni viene usato per datare lrsquoinizio del ministero storico di Gesugrave (cfr Atti 122 1037) In particolare in At 194 questo battesimo di conversione egrave chiaramente finalizzato alla fede in colui che viene Gesugrave e non puograve sostituire il battesimo cristiano nel nome del Signore Gesugrave il quale comporta il dono dello Spirito (cfr vv 5-6) e caratterizza lrsquoingresso nel nuovo eone della storia della salvezza

6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50Dopo aver mostrato lrsquointeresse teologico e letterario di Luca nel rielaborare il materiale che gli egrave pervenuto in particolare nei vv 29 ndash 30 alla luce della pericope ( vv 24 -30 ) puograve essere utile ampliare un porsquo il campo di indagine e mostrando le connessioni di quanto abbiamo scoperto con il contesto prossimo della pericope illuminare ulteriormente lrsquointeresse teologico di Luca La maggioranza dei commentatori sono drsquoaccordo nellrsquoindividuare un rapporto tra la sezione su Giovanni il Battista (vv 18-35) e il seguente episodio della donna peccatrice (vv 36-50) Infatti la menzione del fariseo Simone (v 36) richiama la precedente menzione dei farisei e dottori della legge (v 30) il contesto del pranzo richiama le aggettivazioni poste nei confronti di Gesugrave (mangione e beone v 34) e Gesugrave stesso definito amico dei peccatori e dei pubblicani (v 34) si

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mostra amico in particolare di una donna peccatrice (v 37)13 Inoltre ciograve che Gesugrave dice a proposito dei farisei e dottori della legge in contrasto con il popolo dei peccatori (v 29-30) Luca sembra mostrarlo in atto attraverso il comportamento del fariseo Simone e della donna peccatrice nei confronti di GesugraveAver chiarificato quale interesse di Luca motiva il suo lavoro redazionale ai v 29-30 aiuta a comprendere non solo la sezione su Giovanni il Battista ma anche lrsquoepisodio della donna peccatrice e del fariseo Simone Quella divisione allrsquointerno del popolo che si stabilisce tra i notabili che hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro rifiutando il battesimo di Giovanni e il popolo dei peccatori che hanno riconosciuto la giustizia di Dio viene qui riproposta nel contrasto tra il fariseo Simone e la donna peccatriceInfatti i gesti drsquoamore della donna e il suo pianto segnalano una conversione di questa donna dalla sua storia di peccato e una comprensione profonda del disegno amoroso di Dio che si compie in Gesugrave Viceversa lrsquoatteggiamento di giudizio nei confronti della donna e di sospetto nei confronti della qualitagrave profetica del ministero di Gesugrave da parte di Simone mostrano quanto egli sia ancora lontano dallrsquoentrare in quellrsquoora della salvezza che Gesugrave ha ormai inauguratoLrsquointervento redazionale in 29-30 sembra allora attuato da Luca non solo per riferire lrsquoaccusa profetica seguente (vv 31-35) ai farisei e ai notabili del popolo ma anche in vista dellrsquoepisodio che sta per narrare dopo aver terminato la sezione su Giovanni il Battista Egrave possibile ottenere una conferma di carattere narrativo a questa affermazione basata non solo su alcuni richiami terminologici e di contenuto Occorre anzitutto osservare che poicheacute Luca non fa conoscere al lettore la risposta definitiva del fariseo Simone allrsquoaccusa di Gesugrave il suo interesse narrativo egrave di provocare la risposta personale del lettore suggerendogli di identificarsi con Simone Lrsquoevangelista rivolge lrsquoaccusa profetica di Gesugrave non tanto al gruppo dei farisei storici - come invece accade in Matteo per esempio con la parabola dei due figli e il loghion che abbiamo esaminato precedentemente (Mt 21 31)14 ndash ma al lettore stesso Ciograve egrave di fondamentale importanza per capire lrsquointeresse narrativo di Luca che dopo aver spiegato le condizioni di accesso al nuovo eone del Regno di Dio attraverso la figura di Giovanni Battista (vv 29-30) vuole concretamente mostrare al suo lettore che non ha mai conosciuto Giovanni Battista neacute ricevuto il suo battesimo come tali condizioni si verificano per lui nella sua vita Questo egrave il motivo per cui i vv 29-30 vanno letti come unrsquoanticipazione in termini esplicativi (telling) di ciograve che lrsquoevangelista mostreragrave al suo lettore (showing) per sollecitarne una risposta di fede Che valore ha per la fede del lettore di Luca sapere che i farisei hanno annullato per loro la volontagrave di Dio rifiutando il battesimo di Giovanni Lrsquoevangelista lo mostra nellrsquoepisodio seguente dove il lettore non egrave richiamato ad attuare qualche pratica cultuale di tipo penitenziale come il battesimo di Giovanni ma piuttosto a riconoscere il proprio peccato di fronte allrsquoamore e alla giustizia di Dio che si compiono in Gesugrave Luca intende attualizzare per il suo lettore il rischio spirituale che avevano corso i notabili di Israele al tempo del ministero terreno di Giovanni il Battista ossia il rischio che corre colui che pensando di non avere grandi peccati e ritenendosi in fondo giusto ama poco ed egrave quindi incapace di entrare in un vero percorso di conversione e di maturazione nellrsquoamore di Dio Luca come aveva fatto Giovanni il Battista per i suoi uditori propone al suo lettore un percorso di conversione di carattere penitenziale che comporta simultaneamente il riconoscimento del proprio peccato e della giustizia del piano amoroso di Dio nella propria storia Come si egrave giagrave sottolineato si tratta quindi di un percorso attivo ed esistenziale che mette in gioco i 13 cfr G ROSSEgrave 27114 Egrave possibile che Luca abbia rielaborato tale loghion di accusa e ricollocato precedentemente in un contesto dove lrsquoaccusa contro i farisei e i capi del popolo era meno esplicita percheacute il suo interesse narrativo egrave di rivolgersi ad un lettore che proviene dalla gentilitagrave che probabilmente non ha mai avuto a che fare con i farisei o i dottori della legge o i sacerdoti del tempio

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pensieri e le azioni dellrsquouomo e che non si contrappone alla grazia di Dio ma anzi egrave reso possibile da essa Egrave il percorso mostrato in modo esemplare dagli atti di pentimento e di amore della donna peccatrice nei confronti di GesugraveQuesta considerazione puograve essere utile per risolvere il vero problema interpretativo di questo episodio ossia lrsquoopposizione di significato che si registra tra la parabola dei due debitori raccontata da Gesugrave e la sua applicazione alla donna Se nella parabola i debitori amano nella misura del debito che egrave stato loro condonato invece alla donna sono stati perdonati i peccati percheacute ha molto amato Questa tensione viene spiegata da molti come il segno della redazionalitagrave della composizione Luca avrebbe inserito una parabola tradizionale in un racconto altrettanto tradizionale quello dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna Cosigrave il gesto drsquoamore della donna che fa parte della tradizione piugrave originaria a cui Luca attinge viene integrato da una parabola attinta anchrsquoessa da una tradizione precedente con uno scopo catechetico ossia per mostrare il rapporto tra perdono di Dio ed etica Nella sua rielaborazione Luca mantiene questa tensione tra le due tappe redazionali che si puograve cogliere per il contrasto tra il versetto 47a e 47b15 Questa considerazione tuttavia lascia intatto il problema esegetico Ci sono due possibilitagrave o Luca egrave un pessimo scrittore percheacute lascia una contraddizione palese nella sua attivitagrave redazionale oppure egli vuole mantenere tale tensione di significato percheacute in essa egrave nascosto il significato profondo del suo messaggio Se la seconda possibilitagrave egrave quella giusta come provarlo e quale significato Luca vorrebbe veicolare al lettore Abbiamo appena mostrato come i versetti 29-30 giochino un ruolo essenziale per comprendere lrsquointenzione di Luca in questo racconto della donna peccatrice e del fariseo Simone e possono fornire una chiave interpretativa del messaggio che Luca intende comunicare al lettore Il comportamento della donna e di Simone attualizzano per il lettore ciograve che egrave stato spiegato nei vv 29 - 30 a proposito del popolo e dei pubblicani da una parte e dei farisei e dottori della legge dallrsquoaltra percheacute il lettore possa comprendere quali sono nella sua vita le condizioni concrete per entrare nella salvezza Ora il lettore di Luca ha di fronte a seacute due possibilitagrave la donna peccatrice e il fariseo Simone La donna egrave colei che ha molto amato ossia che ha fatto della sua miseria e del suo pubblico peccato il luogo antropologico in cui riconoscere la propria debolezza e insieme la grazia e lrsquoamore di Dio e cosigrave ha reso attivo per lei quel perdono di Dio che egrave il frutto del disegno drsquoamore di Dio per ogni uomo Cosigrave il perdono di Dio egrave chiaramente incondizionato e gratuito ed egrave fonte della risposta drsquoamore della donna in rapporto a quella di Simone (ldquoa chi egrave perdonato poco ama pocordquo 47b) Tuttavia nello stesso tempo dipende dallrsquouomo accogliere tale perdono e renderlo attivo nella propria vita (ldquole sono rimessi i suoi molti peccati percheacute ha molto amatordquo 47a) Ella con la sua vita ha ldquogiustificatordquo Dio mostrando di essere una vera figli della Sapienza ed entrando cosigrave a pieno diritto nel nuovo eone del Regno di Dio che si compie in Gesugrave Egli mostra in questo racconto ciograve che ha giagrave spiegato a riguardo del popolo peccatore e dei farisei e dottori della legge nei vv 29-30 tutto dipende dalla volontagrave di Dio che vuole essere giustificato dagli uomini e tutto allo stesso tempo dipende dalla libertagrave dellrsquouomo di accogliere o meno tale volontagrave

67 BIBLIOGRAFIA CITATABOCK D L Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 )BOVON F Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndashVluyn 1989 ) I - IIFITZMYER J The Gospel according to Luke ( Garden City 198185)GREEN J B The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 )JEREMIAS J Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )JEREMIAS J die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 )15 cfr F BOVON 462 e G ROSSEgrave 278 Green cerca di risolvere il problema ammettendo che la donna era stata giagrave perdonata precedentemente e che ora si tratta solo di manifestare tale perdono dinanzi alla comunitagrave Ma rimane comunque la contraddittorietagrave nellrsquoaffermazione di Gesugrave J B GREEN The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 ) 313

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LUZ U Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 ) I - II ROSSEgrave G Il vangelo di Luca ( Roma 1992 )SCHLOSSER J Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 )SCHRENK G ldquoδικαιόωrdquo GLNT IIITANNEHILL R C The narrative Unity of Luke ndash Acts ( Philadelphia 1986 ) I - II

7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI7 1 VANGELO DI MARCOIl vangelo di Marco fa iniziare lrsquoattivitagrave di Gesugrave con lrsquoannuncio del Regno di Dio Dice Gesugrave ldquoIl tempo egrave compiuto il regno di Dio egrave vicino convertitevi e credete nel Vangelordquo Sullo sfondo di questo sunto della predicazione di Gesugrave crsquoegrave la concezione profetica della regalitagrave di Dio sulla storia e sul tempo Lrsquoarrivo della salvezza di Dio egrave considerato imminente e il profeta ha il compito di annunciarlo e insieme renderlo presente con il suo annuncio Il Vangelo diviene allora un annuncio che trasforma la realtagrave rendendo attuale la stessa salvezza di Dio ldquoCome sono belli i piedi di colui che annuncia la pace dellrsquoevangelizzatore che annuncia la salvezza che dice a Sion ldquoRegna il tuo Dio Una voce Le tue sentinelle alzano la voce insieme esultano poicheacute vedono con gli occhi il ritorno del Signore a Sionrdquo (Is 507-8) La parola profetica diviene evento di Dio presenza salvifica realtagrave che trasforma il castigo dellrsquoesilio nella gioia del ritorno a Sion Modellato su tale teologia anche lrsquoannuncio del Regno di Dio da parte di Gesugrave egrave una parola profetica che si realizza nellrsquoatto stesso in cui viene proclamata Essa egrave infatti una parola autorevole non solo un insegnamento che si concretizza in segni di salvezza e di liberazione dal male (cfr 127-28) Il Regno di Dio si instaura con la sconfitta definitiva delle potenze del male e in particolare di Satana (322-30) e con la chiamata dei Dodici (313-18) che sono il primo seme del Regno di Dio inviati anchrsquoessi a predicare e a scacciare i demoni Con il male vengono sconfitte da Gesugrave anche le sue conseguenze ossia il peccato e la morte Il peccato viene vinto dal perdono definitivo che Gesugrave porta nel mondo (cfr 21-22) Il Regno assume qui i connotati della novitagrave assoluta la novitagrave di una festa di nozze che lo Sposo il messia celebra con lrsquoumanitagrave (219-22) grazie alla definitiva sconfitta della morte Egli sposa lrsquoumanitagrave malata sofferente e incapace di generare alla vita per ridarle la speranza radicale della resurrezione (cfr 521-43 racconto dellrsquoemorroissa e della figlia di Giairo) Se in un primo momento il Regno di Dio predicato da Gesugrave sembra distinto dalla sua persona man mano che il vangelo prosegue nella sua narrazione si comprende sempre meglio che il cuore del Regno di Dio annunciato da Gesugrave con la parabola del seme gettato nel terreno che porta frutto egrave la persona stessa di Gesugrave Subito dopo aver pronunciato il discorso in parabole Gesugrave seda la tempesta con la sua Parola e i discepoli si chiedono ldquoChi egrave costui al quale il vento e il mare obbedisconordquo Come abbiamo giagrave sottolineato la narrazione procede attraverso le successive domande sullrsquoidentitagrave di Gesugrave attraverso cioegrave quella che si dovrebbe definire come una cristologia implicita basata sui segni e le parole di Gesugrave fino al cuore del vangelo di Marco li dove i discepoli per bocca di Pietro arrivano finalmente alla proclamazione dellrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ldquoTu sei il Cristo il Messiardquo (7 29) Da questo punto in poi inizia il secondo versante del vangelo di Marco in cui non si tratta piugrave di stabilire chi egrave Gesugrave ma come Egli agisce e che tipo di Messia egli egrave Da qui in poi in una successione martellante di tre annunci della passione Gesugrave afferma subito pubblicamente (notare il contrasto con la richiesta di segretezza a riguardo della sua messianicitagrave) di dover subire il destino di rifiuto dei capi sofferenza e morte per poi risorgere dopo tre giorniCi concentriamo un porsquo di piugrave sul terzo annuncio (Mc 1032-34) che avviene immediatamente prima dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme ed egrave un porsquo piugrave descrittivo dei precedenti I dettagli sono significativi si parla non solo di condanna a morte e di consegna ai pagani ma anche di derisioni sputi e flagellazioni Non egrave a detrimento della veritagrave storica sulla passione di Gesugrave

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considerare che questa sequenza ripercorre esattamente le sofferenze descritte nel cosiddetto terzo canto del servo allrsquointerno della raccolta profetica deuteorisaiana ldquoHo presentato il mio dorso ai flagellatori le mie guance a coloro che mi strappavano la barba non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputirdquo (Is 506) Egrave difficile non riconoscere qui lrsquointento dellrsquoevangelista di mostrare che il messia non egrave altri che un servo mite e umile destinato a compiere la sua missione universale attraverso la sofferenza assunta confidando in Dio che solo rende giustizia (Is 508) Non si puograve seguire Gesugrave fin sotto la croce se non accettando di essere da lui guariti nella nostra cecitagrave di discepoli attratti da un maestro potente e carismatico (cf 1046-52) La cristologia marciana egrave cosigrave un grande commento narrativo ai canti del servo di jhwh visti alla luce della vicenda storica di Gesugrave che culmina con il mistero pasquale della sua morte in croce e resurrezione Infatti solo nellrsquoumiltagrave della croce il messia si rivela definitivamente come il servo sofferente di Dio e solo a questo punto il discepolo con le parole del centurione potragrave affermare - definitivamente e senza paura di fraintendimenti o ambiguitagrave - ldquoCostui era veramente il Figlio di DiordquoDi fronte a questa progressiva descrizione narrativa della cristologia Marco intende anche fornirci qualche elemento di ecclesiologia Cosrsquoegrave la Chiesa per Marco Certamente essa egrave concentrata nei discepoli e in particolare nei Dodici che sono a servizio del Regno di Dio chiamati anzitutto da Gesugrave a stare con lui e poi inviati a predicare e scacciare demoni (313-19) Lo stesso numero Dodici indica lrsquoIsraele escatologico che si instaura con lrsquoavvento del Regno di Dio Essi costituiscono il seme il nucleo piugrave intimo della nuova famiglia di Gesugrave ossia di coloro che fanno la volontagrave di Dio ( 331-35) e come Gesugrave si muovono nei villaggi affidandosi totalmente alla potenza dellrsquoinvio di Gesugrave e non a mezzi umani (67-13) Essi sono i testimoni dei segni di Gesugrave in particolare della moltiplicazione dei pani (630-44) ma al contempo sono incapaci di comprenderli fino in fondo percheacute condividono la durezza di cuore degli uomini (651-52) Marco sottolinea nettamente lrsquoincomprensione che i discepoli manifestano nei confronti del loro maestro che non cessa al momento in cui Pietro confessa lrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ma anzi per cosigrave dire aumenta (cfr8 33) Ogni annuncio della passione egrave seguito da un episodio che manifesta la totale mancanza di sintonia dei discepoli (cfr anche 933-37 1035-40) e che rende necessaria unrsquoulteriore catechesi da parte di Gesugrave in forma di parole e di gesti Alcuni personaggi secondari nella narrazione mostrano le caratteristiche positive che dovrebbe avere il discepolo in particolare la sua fede nei confronti di Gesugrave Un esempio importante egrave certamente quello della donna sirofenicia donna straniera che costituisce un richiama implicito alla futura nascita di una comunitagrave cristiana di provenienza pagana Da questi elementi possiamo trarre qualche conclusione sullrsquoecclesiologia marciana la Chiesa egrave una famiglia che attualizza il Regno di Dio in se stessa un seme del Regno Essa egrave per sua natura missionaria percheacute inviata dal messia Gesugrave con una parola potente a compiere i segni del Regno nella sua storia Essa accoglie al suo interno anche tutti i popoli egrave dunque universale Essa egrave anche la comunitagrave in cui la fede in Cristo puograve essere maturata solo stando con lui e passando attraverso il travaglio della sua croce e resurrezione Solo alla luce della croce la Chiesa puograve comprendere fino in fondo chi egrave chiamata a seguire lungo i sentieri della storia

7 2 VANGELO DI MATTEONotiamo subito che Matteo non parla di Regno di Dio ma con unrsquoespressione ancor piugrave semitica di Regno dei cieli (cfr 1311) Se il Regno dei cieli nel discorso della montagna deve essere caratterizzato da una sovrabbondante giustizia che sola puograve integralmente compiere la Legge di Mosegrave (517-20) sono le parabole (c 13) a manifestare il mistero di tale sovrabbondante giustizia La parabola del seminatore (133-9) mostra il contrasto tra una semina sovrabbondante e persino sprecata e una risposta differenziata dei diversi terreni Alcuni di essi non rispondono positivamente non fanno fruttificare questo dono del seme Come egrave possibile che ciograve accada se la parola egrave rivolta a tutti Come egrave possibile che la parola di Gesugrave fallisca producendo in molti casi

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rifiuto anzicheacute accoglienza Egrave questo lrsquointerrogativo di fondo dei discepoli sul percheacute Gesugrave parli il linguaggio oscuro e difficile delle parabole (cfr 1310) Le parabole mostrano la caratteristica paradossale del Regno dei cieli che si instaura senza imporre una veritagrave con la forza ma donando a tutti anche a chi lo rifiuteragrave il seme della Parola di Dio Cosigrave il suo insegnamento parabolico rispetta la libertagrave dellrsquointerlocutore e non gli impone una veritagrave per via di sillogismi o dimostrazioni Egli lo invita piuttosto a convertire il cuore allrsquoamore del Padre che semina sprecando illogicamente il suo seme e che lascia crescere la zizzania insieme con il grano per non correre il rischio di tagliare anche il grano (1324-30) Si puograve arrivare ad affermare che secondo Matteo compimento della giustizia deve passare attraverso il rifiuto degli uomini e in particolare del popolo di Israele percheacute egrave proprio quando il popolo arriva al culmine della sua durezza di cuore della sua incapacitagrave di ascoltare e comprendere la parola di Dio che il Signore potragrave realizzare improvvisamente la sua guarigione e la sua conversione (cfr 13 14 ndash 14 Iss 6 9 ndash 10) ComeAttraverso la logica della croce che egrave il vero mistero significato dal seme gettato in terra della parabola In fondo anche per Matteo il Regno dei cieli ha a che fare con Gesugrave Lui che egrave il servo mite di Jhwh che non grida la veritagrave in piazza (cfr 1219 Is 422) e porta la giustizia con misericordia (cf 1220 cit di Is 423) Nella cristologia di Matteo egrave molto piugrave sottolineato che in Marco il carattere ebraico del messia Egli egrave collegato a Davide e Abramo nella sua genealogia (1 1) egrave figlio di Davide (1 1720) egrave lrsquoemmanuele di Isaia ossia il discendente regale che porta Dio in mezzo al suo popolo (Mt 123cfr Is 714) egrave il re-pastore (cf 936) e il messia drsquoIsraele (26) cosa che Gesugrave stesso afferma ripetutamente (106 1524) Egrave solo dopo il rifiuto di Israele che i discepoli saranno inviati da Gesugrave sul monte della galilea a fare discepoli tutti i popoli (2819) Infatti il rifiuto di Israele fa sigrave che il Regno di Dio saragrave tolto ai capi giudaici ldquoe saragrave dato ad un popolo che lo faragrave fruttificare (2143)rdquo Il seme di questo nuovo popolo egrave giagrave presente nel Vangelo di Matteo nei discepoli e apostoli di Gesugrave La loro caratterizzazione egrave piugrave positiva che non in Marco Essi infatti sono ammessi allrsquointimitagrave con Gesugrave e possono accedere alla spiegazione delle parabole e alla comprensione profonda dei misteri del Regno dei cieli Non solo ma sono inviati da Gesugrave a mostrare la gratuitagrave del Padre nellrsquoannuncio del Regno dei cieli (108) fatto a parole ma anche con i segni delle guarigioni con la povertagrave e soprattutto con la perseveranza nelle persecuzioni (1017-39) In filigrana compare il volto di una Chiesa giudeocristiana fortemente messa alla prova dallo scontro con il giudaismo che si riorganizzava nella sua componente farisaica dopo la recente distruzione di Gerusalemme e del tempio Si tratta di una Chiesa che alla saggezza umana dei dottori della legge oppone la sapienza della croce definitiva sapienza dei piccoli che rivela il volto del Padre e il misterioso e abissale rapporto drsquoamore tra il Padre e il Figlio (11 25 ndash 27) Pur essendo compresa anche dai piccoli non si tratta di una sapienza infantile o ingenua anzi i discepoli di Gesugrave sono definiti scribi (1351) che devono tenere insieme cose nuove e cose antiche (AT e NT) nellrsquounica sapienza della croce sono profeti sapienti e scribi che vivranno su di se il mistero del messia rifiutato e ucciso dal suo popolo (cfr 2334) ma che saranno ricompensati dal ritorno glorioso di Gesugrave alla fine dei tempi alla luce dellrsquoamore che avranno manifestato imitando il Padre (24327 2531-46) Questa Chiesa ha un punto di riferimento centrale in Pietro del quale viene affermato senza mezzi termini il primato a partire dalle parole di Gesugrave ldquo ltltTu sei Pietro e su questa pietra edificherograve la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa A te darograve le chiavi del Regno dei cieli tutto ciograve che legherai sulla terra saragrave legato nei cieli e tutto ciograve che scioglierai sulla terra saragrave sciolto nei cieligtgt Allora ordinograve ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristordquo

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7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIAI vangeli sono inseriti allrsquointerno di un canone comprendente Antico e Nuovo Testamento e una interpretazione esegetica e teologica di essi non puograve non tenere conto dei rapporti che intercorrono tra questi testi e il loro con-testo Il documento sulla Parola di Dio del Concilio Vaticano II denominato Dei Verbum afferma al n16 la mutua dipendenza ermeneutica tra Antico e Nuovo Testamento laquo hellipi libri dellrsquoAntico Testamento integralmente assunti nella predicazione evangelica acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento che essi a loro volta illuminano e spieganogtgt Da una parte si afferma che il Nuovo Testamento porta a compimento ciograve che egrave significato nellrsquoAntico ma dallrsquoaltra si mostra che non si puograve comprendere il Nuovo senza i libri dellrsquoAntico che lo illuminano e lo spiegano Non si possono dunque conoscere adeguatamente i Vangeli senza tener conto dellrsquoAntico TestamentoSi potrebbe fondare questa affermazione sia dal punto di vista storico che dal punto di vista letterario Lrsquoinfluenza del mondo giudaico e della letteratura religiosa che ha contribuito a forgiare la sua identitagrave ossia quello che noi oggi chiamiamo Antico Testamento e piugrave nel dettaglio lrsquointerpretazione viva dellrsquoantico Testamento (toragrave orale) propria dellrsquoebraismo del I secolo sono la matrice nella quale si forgiano tutte le creazioni letterarie successivamente inserite nel canone del Nuovo Testamento Dal punto di vista letterario poi si trovano forti legami sottoforma di citazioni allusioni echi riletture che i testi del NT fanno di altri testi dellrsquoAT In definitiva lrsquoAT costituisce sempre lo sfondo dei testi del NT ed anche dei vangeli come si puograve abbondantemente dimostrare anche attraverso un elenco e una catalogazione di tutti i richiami interni al NT Tuttavia il lavoro esegetico e teologico che parte da questa constatazione non puograve certamente fermarsi ad essa Ci si pone infatti una domanda di fondo estremamente importante a livello teologico quale tipo di rapporto viene configurato da tale dipendenza storico- letteraria del NT e dei Vangeli nei confronti dei testi dellrsquoAntico Testamento Data la poliformitagrave letteraria di testi del NT e il loro diverso utilizzo dellrsquoAT non egrave per nulla semplice ricavare delle leggi generali Talvolta bisogna accontentarsi di ritrovare lo sfondo veterotestamentario e notare lrsquointeresse del narratore nel riferire un compimento Talaltra perograve si puograve scavare maggiormente e notare dei rapporti piugrave precisi e definiti tra elementi dello sfondo veterotestamentario ed altri elementi presenti nel testo del NT Ogni qual volta si puograve accostare ad una figura (tipo) propria di un racconto dellrsquoAT elementi di un racconto del NT (antitipo) mostrando un rapporto di continuitagrave discontinuitagrave tra di essi in modo tale che lrsquoantitipo riprende e supera il tipo compiendolo qui siamo di fronte ad un funzionamento letterario- teoogico che possiamo denominare tipologia Tali elementi (tipi) possono essere costituiti da eventi circostanze persone popoli istituzioni e il loro rapporto deve essere di compimento ossia lrsquouno egrave una preparazione dellrsquoaltro Ci puograve essere una tipologia esodale mosaica profetica regale sacerdotale cultuale ecchellip

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Per il nostro studio egrave sufficente ammettere che in via di principio non egrave possibile escludere la possibilitagrave che gli autori del NT abbiamo fatto uso di tale strumento interpretativo poicheacute esso era presente nella cultura giudaica ed ellenistica del periodo intertestamentario e perchegrave lrsquoAntico Testamento stesso al suo interno ne ha fatto uso Lo studio della tipologia risulta allora particolarmente interessante dal momento che contribuisce a riconnettere i Vangeli nel loro contesto canonico e mette in luce in modo assai convincente le loro teologie nel quadro globale del compimento delle Scritture

7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)Nel Vangelo di Luca la tipologia profetica applicata a Gesugrave risulta particolarmente evidente ed estesa A partire dal c 4 in cui Gesugrave predica a Nazareth nella sua terra natale Gesugrave egrave dipinto con i caratteri di un profeta (cfr 424) che predica la parola di Dio e che egrave rifiutato dal suo popolo secondo il destino proprio di tutti i profeti di Israele Gesugrave appena consacrato dalla discesa dello Spirito Santo su di lui dopo il battesimo egrave dotato di una ldquoparolardquo profetica che si esprime attraverso azioni e discorsi (cfr 2419) e che rende attuale la salvezza di Dio il tempo del compimento delle promesse di salvezza di Isaia (cfr 718-23)Ormai al termine del suo itinerario verso Gerusalemme attraversando la Galilea e la Samaria (Lc 17 11) Gesugrave incontra dieci lebbrosi che si fermano a distanza e appellandosi alla sua qualitagrave di maestro lo supplicano di avere pietagrave di loro ldquoGesugrave maestro abbi pietagrave di noirdquo (Lc 17 12) La scena della guarigione dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) dipinta con una certa rapiditagrave da Luca mostra di avere uno sfondo veterotestamentario profetico (cfr 2 Re 5) In quale modo il narratore allude a tale sfondo Quali sono gli elementi comuni e le differenze Gesugrave egrave accreditato come un profetaPer rispondere a queste domande egrave necessario approfondire lrsquoesegesi di questo testo Dobbiamo anzitutto notare che questo racconto interrompe una serie di discorsi di Gesugrave con un miracolo di guarigione Lrsquoultimo miracolo di Gesugrave prima di questo egrave in 14 1 ndash 6 dopodichegrave si tratta di una serie di insegnamenti fino a 1711 Inoltre la notazione geografica di Luca sul cammino verso Gerusalemme contribuisce a creare uno stacco preciso da ciograve che precede e favorisce lrsquoidea di un nuovo inizio della narrazione Si tratta della terza ed ultima sezione del viaggio di Gesugrave verso Geursalemme che prosegue fino a 19 27 Il racconto di questo miracolo si conclude con lrsquoaffermazione di Gesugrave ldquoalzati e va la tua fede ti ha salvatordquo (v 19) percheacute dopo il samaritano ex lebbroso sparisce e ritornano in scena i farisei Egrave interessante il paragone che viene a crearsi (syncrisis) tra la fede constatata da Gesugrave a proposito del samaritano che evidentemente ha saputo riconoscere in Gesugrave la fonte del segno di guarigione appena manifestasi in lui e la mancanza di fede mostrata dai farisei nei termini di una ricerca esteriore di segni Il seguito dei discorsi di Gesugrave porteragrave avanti il tema della fede parlando della venuta del figlio dellrsquouomo (Gesugrave) in rapporto ai segni (cfr vv 17 22 ndash 37) della preghiera (18 1 ndash 14) dellrsquoumiltagrave di chi accoglie il Regno come un bambino abbandonando le sue ricchezze per seguire Gesugrave (18 15 ndash 30)Il cuore di questa sequenza narrativa che culmina con il terzo annuncio della passione e lrsquoarrivo a Gerico ( 18 31 ndash 34) egrave dunque la fede in Gesugrave come condizione dellrsquoingresso nel Regno dei cieli Il racconto del lebbroso samaritano contribuisce a introdurre questo tema di fondo dal momento che il miracolo non egrave che un passaggio neanche brevemente descritto per arrivare a sottolineare invece la salvezza ottenuta per mezzo della fede (v 18) In effetti il culmine della trama non si ha con il miracolo ma con la constatazione della fede del samaritano egrave qui infatti che la portata rivelativa del racconto si mostra in modo improvviso Su dieci lebbrosi guariti la fede egrave paradossalmente prerogativa di uno solo di un samaritano ossia di un eretico disprezzato dal giudaismo ufficiale dellrsquoepoca rappresentato dai farisei Inizialmente il racconto sapientemente orchestrato da Luca sembra andare in una direzione piugrave consueta Come ogni racconto di miracolo che si rispetti vi deve essere lrsquoincontro con Gesugrave alle porte della cittagrave o allrsquointerno del villaggio Qui i lebbrosi si fermano a distanza per motivi cultuali

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percheacute sono dichiarati impuri dalla legge di santitagrave del levitica (Lv 13 45) e a distanza lo supplicano con il titolo di maestro usato da Luca normalmente per i discepoli (Lc 5 5 8 24) e con lrsquoimplorazione ldquoabbi pietagraverdquo che nei salmi si rivolge a Dio stesso (Sal 31 10 51 3) In questi lebbrosi crsquoegrave certamente una fede incoativa iniziale in Gesugrave necessaria percheacute avvenga il miracolo (cfr Lc 5 13ss) Fin qui tutto avviene secondo copione Dal v 14 avviene un primo spostamento rispetto alla trama consueta di un racconto di guarigione di miracolo Ossia Gesugrave non guarisce direttamente con la sua parola i lebbrosi prima di mandarli dal sacerdote ma li invia prima di guarirli Questa modifica fa si che il miracolo divenga una prova di fede In questo spostamento Luca segue un altro copione che gli proviene dallrsquoAntico Testamento e particolarmente dal racconto lungo e articolato di guarigione del lebbroso Naaman servitore del re siriano da parte del profeta Eliseo (cfr 2 Re 5) Infatti il miracolo egrave una prova di fede di Naaman che egrave invitato dal profeta ad andare a bagnarsi del fiume Giordano Non sono complicati riti fisici a causare la guarigione ma la fede nella parola del profeta Eliseo (2 Re 5 12 ndash 15) Come il profeta Eliseo guarisce il lebbroso Naaman servitore del re siriano semplicemente con la sua parola e con lrsquoobbedienza di andarsi a lavare nel Giordano anche nel nostro testo il miracolo di guarigione dei lebbrosi avviene a distanza tramite la semplice obbedienza alla parola profetica di Gesugrave di andare a presentarsi ai sacerdoti Le analogie non si fermano qui Come Naaman il siriano ritorna dal profeta Eliseo per mostrare la sua fede nel Dio di Israele e per ringraziarlo attraverso un dono materiale cosigrave anche il lebbroso ritorna indietro per ringraziare Gesugrave (v 15) Infine ancora come Naaman egrave uno straniero cui viene donata insieme alla guarigione la fede nel Dio drsquoIsraele cosigrave anche il lebbroso egrave un samaritano a differenza degli altri nove lebbrosi guariti che invece sono giudeiCome in 2 Re 5 la posta in gioco del racconto non egrave quindi semplicemente il miracolo di guarigione fisica ma piugrave profondamente la fede dello straniero ed egrave questa fede ad essere manifestata dal ringraziamento del samaritano e autorevolmente confermata dalla dichiarazione finale di Gesugrave (vv 18ndash19) Gesugrave si trova dunque nella stessa posizione del profeta Eliseo egli egrave dotato di una parola profetica in grado di realizzare ciograve che dice per mezzo della fede dellrsquointerlocutore e al termine del miracolo egli stesso egrave chiamato ad esplicitarla autorevolmente Fino a questo punto abbiamo mostrato con considerazioni di tipo narrativo che il nostro racconto ha una sfondo profetico e che tale figura egrave applicata a Gesugrave Ora bisogna chiarire se questa figura dellrsquoantico testamento egrave applicata in una chiave tipologica ossia se vi egrave un compimento del tipo profetico nellrsquoantitipo (Gesugrave) che prevede anche una differenza un superamento dellrsquoantitipo rispetto al tipo Dobbiamo ricorrere ancora a considerazioni di tipo narrativo Ci sono alcune differenze tra Eliseo e Gesugrave Quando Naaman va da Eliseo per ringraziarlo il profeta rifiuta il dono mentre Gesugrave non sembra rifiutare la lode del samaritano Inoltre i gesti del samaritano sono ben piugrave estremi di quelli di Naaman Il samaritano infatti si prostra davanti a Gesugrave con un atto drsquoadorazione che egrave appropriato soltanto per Dio Infine le parole del ringraziamento sono diverse Naaman afferma la sua fede nel Dio drsquoIsraele mentre il Samaritano ldquolodando Dio a gran voce si prostrograve davanti a Gesugrave ai suoi piedi per ringraziarlordquo (v 16) Nella costruzione retorica di questa frase la lode di Dio egrave posta in parallelo alla prostrazione davanti a Gesugrave e al suo ringraziamentoldquoTornava indietro a gran voce lodando Dio e si prostrograve con la faccia ai suoi piedi ringraziando Lui Se Naaman loda il Dio drsquoIsraele piugrave di Naaman nel samaritano la lode del Dio dirsquoIsraele egrave strettamente associata con la prostrazione e con il ringraziamento di Gesugrave Lodare Dio e ringraziare Gesugrave sono un unico atto per questo samaritano che riserva a Gesugrave lrsquoonore dovuto a Dio prostrandosi ai suoi piedi Se il dono rifiutato da Eliseo lascia intendere lrsquoimpossibilitagrave di far coincidere la sua persona con il Dio drsquoIsraele la lode accettata e ratificata da Gesugrave suggerisce che il compimento del tipo profetico consiste in un radicale superamento della figura stessa Gesugrave egrave un profeta ma egrave piugrave che un profeta perchegrave egrave il mistero di una presenza personale di Dio stesso Egli compie la parola profetica come

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 3: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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sezione del ministero di Gesugrave in Galilea che si protrae fino a 9 50 Dopo la prima giornata missionaria a Cafarnao (4 31 ndash 44 cfr Mc 1 21 - 34 ) Luca distanziandosi dalla sua fonte marciana colloca la chiamata dei discepoli (5 1 ndash 11) ma poi ritorna a seguire lrsquoordine di Marco con la guarigione del lebbroso ( 5 12 ndash 16 cfr Mc 1 40 ndash 45) Fino a 6 11 Luca pone una serie di cinque controversie con i farisei seguendo Mc 2 1 ndash 3 6 Da 6 17 a 8 3 Luca abbandona lrsquoordine di Marco e segue piuttosto un filo conduttore a partire da materiale in comune con Matteo (cfr Mt 5 ndash 8) Si tratta del discorso di Gesugrave sulle beatitudini e sullrsquoamore del nemico (Lc 6 17 ndash 49) e di compimento delle promesse messianiche in Gesugrave a partire dalla testimonianza del Battista (7 18 ndash 50) La sequenza seguente (Lc 8 4 ndash 25) riprende Marco con la sezione delle parabole del Regno (cfr Mc 4 1 ndash 41) e con le domande sullrsquoidentitagrave di Gesugrave la confessione di Pietro e gli annunci della passione (Lc 9 1 ndash 50 Cfr Mc 6 1 ndash 9 40) III SEZIONE TEMPO DEL MINISTERO STORICO GESUgrave IN VIAGGIO VERSO GERUSALEMME Da 9 51 a 19 27 Gesugrave si mette in viaggio verso Gerusalemme e il narratore si ferma ripetutamente a ricordarlo dopo lunghe sezioni discorsive (cfr 13 22 17 11) In 19 28 con la narrazione dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme termina la sezione del viaggio Unicamente lucani sono lrsquoincontro ostile con un villaggio samaritano (9 51 ndash 56) la missione dei settantadue (10 1 ndash 12) la parabola del buon samaritano (10 29 ndash 37) la parabola della donna che ha perso e ritrovato la sua moneta e del padre misericordioso (15 8 ndash 32) dellrsquoamministratore disonesto (16 1 ndash 8) del giudice iniquo (18 1 ndash 8) del fariseo e pubblicano (18 9 ndash 14) e i racconti dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) e di Zaccheo (19 1 ndash 10)

IV SEZIONE TEMPO DEL MINISTERO STkORICO GERUSALEMME Da 19 28 a 21 38 viene narrato il ministero di Gesugrave a Gerusalemme Dopo il suo ingresso regale (19 28 ndash 38) Gesugrave dagrave inizio al suo insegnamento nel tempio che prova gravi contrasti e domande da parte dellrsquoautoritagrave ( 19 47 ndash 20 8) Da 209 fino a 20 44 una parabola (vignaioli omicidi) e tre controversie (tributo a Cesare resurrezione dei morti Cristo figlio di Dio e Signore di Davide) vengono concluse dal giudizio degli scribi e dei ricchi (20 45 ndash 47 21 1 ndash 4) In 21 5 ndash 37 si trova il discorso escatologico

V SEZIONE FINE DEL TEMPO STORICO DI GESUgrave PASSIONE MORTE RESURREZIONE E ASCENSIONE IN GERUSALEMMEDa 22 1 a 24 53 si trova la sezione del racconto della passionemorte ( 22- 23) e resurrezione (24) di Gesugrave Unicamente lucano egrave il racconto dei discepoli di Emmaus (Lc 24 13 ndash 35)

Luca segna con chiarezza la distinzione tra il tempo di Gesugrave e il tempo della Chiesa percheacute dedica il primo libro al tempo storico di Gesugrave e il secondo al tempo della Chiesa Fin dallrsquoinizio sottolinea lrsquooggi della salvezza indirizzata soprattutto ai poveri e agli ultimi Lrsquoopera di Gesugrave egrave il tempo della visita il momento che occorre cogliere (Lc 2 29 19 42 ndash 44) con una decisione definitiva di conversione nellrsquoora della salvezza (Lc 4 2 7 29 - 30) Lrsquoitinerario storico di Gesugrave va dalla Galilea a Gerusalemme luogo in cui si compie la sua vicenda terrena con lrsquoascensione (Lc 24 50 ndash 53)

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523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI1 1 ndash 14 introduzione con la narrazione dellrsquoascensione (1 6 ndash 10) che si riaggiancia alla fine del VangeloI PARTE 1 12 ndash 8 4 egrave la parte in cui si parla della comunitagrave gerosolimitana 1 12 ndash 2 47 i Dodici e la Chiesa 2 42 ndash 8 4 comunitagrave e missione 2 42 ndash 47 sommario come perno 1 12 ndash 14 transizione 8 1b ndash 4 II transizioneII PARTE 8 1b ndash 14 28 inizio missione con Filippo e Pietro e anticipo vicenda di Paolo Sommario in 9 31 e in 12 24 12 24 ndash 14 28 Barnaba ndash Paolo14 27 ndash 28 transizioneIII PARTE 14 27 ndash 16 5 assemblea di Gerusalemme 15 25 ndash 16 5 transizioneIV PARTE 15 35 ndash 19 22 missione di Paolo Macedonia ndash Acaia Asia EfesoV PARTE 19 20 ndash 28 16 passione di Paolo 19 20 ndash 23 11 Gerusalemme 23 11 ndash 28 16 verso Roma28 14b ndash 31 conclusione preceduta da transizione in 14b ndash 16La composizione si semplifica molto considerando le due parti 1 ndash 12 23 e 12 24 ndash 28 Nella prima parte protagonista principale egrave pietro assieme ai dodici e ai diaconi Stefano e Filippo Nella seconda parte il protagonista assoluto egrave Paolo Le due parti sono ben allacciate insieme da unrsquoanticipo della narrazione di Paolo in 9 1 ndash 30 e una ricomparsa del protagonismo di Pietro in 15 1 ndash 12 che sancisce la posizione di Paolo e Barnaba sulla loro missione ai paganiNel tempo della Chiesa la geografia lucana ha un grande valore teologico La missione parte da Gerusalemme e dopo la persecuzione scoppiata a partire dallrsquouccisione di Stefano (8 1) si diffonde con la dispersione dei discepoli in Giudea e Samaria (cfr 8 2 4 ndash 8) a Cipro in Fenicia fino ad arrivare ad Antiochia (cfr 11 19 ndash 20) Da qui inizia il cammino di Paolo che porta lrsquoannuncio ai pagani fino ai confini del mondo rappresentati idealmente dalla cittagrave di Roma (At 13 28)

53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZAGli atti sono il percorso della testimonianza In At 1 8 Gesugrave annuncia ai suoi discepoli subito prima di essere assunto in cielo ldquomi sarete testimoni a Gerusalemme in tutta la giudea e la Samaria e fino ai confini della terrardquo Egli avendo il potere nei cieli alla destra del padre puograve ormai assicurare ai suoi discepoli una testimonianza che si allarga a cerchi concentrici fino a coprire tutta lrsquoestensione della terra Si parte da Gerusalemme e dalla giudea nei primi capitoli di Atti (fino a 8 4) per poi estendersi in Samaria con la predicazione di Filippo (cfr 8 5 ndash 8 26 ndash 40) ai pagani di Cesarea con Pietro (c 10) fino ai confini della terra con PaoloCosa significa ldquosarete testimoni di merdquo Questa espressione puograve indicare lrsquoorigine della testimonianza che egrave Gesugrave colui che ha stabilito gli apostoli come testimoni e insieme anche il contenuto della testimonianza che egrave Gesugrave stesso Se nel Vangelo Gesugrave aveva mandato gli apostoli ad annunciare il regno e guarire i malati (cfrLc 9 2) negli Atti degli Apostoli tale annuncio del Regno egrave radicalmente cristologizzato Lrsquoannuncio degli Apostoli egrave inseparabilmente una testimonianza di Gesugrave e in particolare della sua resurrezione Non a caso quando si tratta di ricostituire il gruppo dei dodici sostituendo Giuda i requisiti richiesti per la scelta di un nuovo membro siano lrsquoessere testimone della resurrezione di

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Gesugrave avendo condiviso con lui il suo ministero storico a partire dal battesimo di Giovanni fino allrsquoascensione (cfr 1 21 ndash 22) Questa sostituzione indica altresigrave una componente decisiva della testimonianza la sua pluralitagrave o piugrave esattamente il suo carattere collegiale Infatti Pietro sottolinea particolarmente la necessitagrave di una persona che ldquoha vissuto con noirdquo e di conseguenza egrave in grado di ldquotestimoniare insiemerdquo Quando nel giorno di Pentecoste Pietro parla alla folla radunata davanti agli apostoli egli parla rappresentando anche tutti gli altri ldquoquesto Gesugrave Dio lrsquoha resuscitato e noi tutti ne siamo testimonirdquo (At 2 32)

531 LA FORZA DELLO SPIRITOLa travolgente onda della testimonianza apostolica ha un propulsore che a tratti si manifesta nella sua identitagrave e conferma con i suoi segni lrsquoagire e il parlare degli apostoli lo Spirito Santo Annunciato giagrave da Gesugrave prima della sua ascensione come forza che li sosterragrave continuamente (At 1 8) lo Spirito Santo irrompe allrsquoimprovviso sugli apostoli in lingue di fuoco che si posano ciascuna su ogni discepolo e li rendono capaci di un annuncio universale in ogni lingua del mondo Da quel momento inizia la testimonianza degli Apostoli con il lungo discorso di Pietro (1 14 ndash 36) che identifica in questi effetti di una parola profetica moltiplicata il compiersi della Scrittura del profeta Gioele (1 17 ndash 21) Lo Spirito conduce al compimento della Scrittura con la nascita di un popolo profetico negli ultimi giorni e produce la gioia dei tempi messianici (cfr 8 8 13 52) Questo popolo profetico riproduce in se quelle caratteristiche che erano proprie del messia Gesugrave nel primo volume dellrsquoopera lucana esso egrave infatti sospinto dalla consolazione e dalla forza dello Spirito Santo Se si vuole la Pentecoste negli Atti degli Apostoli corrisponde al battesimo d Gesugrave (Lc 3 21 ndash 22) Se nel c 2 la parola di Pietro conferma lrsquoagire dello Spirito riconoscendone i segni nel c 10 saragrave viceversa lo Spirito a confermare la parola di Pietro discendendo sulla famiglia del centurione Cornelio in quella che si puograve definire come una seconda Pentecoste ossia la Pentecoste dei pagani Lo spirito irrompe al culmine della testimonianza di Pietro ossia quando egli dichiara il compimento della Scrittura profetica nel perdono dei peccati per mezzo del nome del risorto (10 43 ndash 44)

532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTOGli effetti dello Spirito si rivelano nel muovere questi discepoli ad una sempre maggiore assimilazione al loro modello Cristo Stefano pieno di Spirito Santo (7 55) va incontro al suo destino di morte per lapidazione perdonando i suoi nemici come Gesugrave Paolo colmo di Spirito Santo (13 9) affronta i nemici della Parola di Dio con successo e predica ad Antiochia di Pisidia suscitando grande concorso di gente e lrsquoinvidia dei giudei proprio come Gesugrave nel Vangelo I discepoli di Gesugrave con la loro vita sono testimonianza del messia Barnaba e Paolo affermano che egrave Gesugrave ad aver ordinato loro di portare la salvezza ldquofino agli estremi confini della terrardquo secondo la profezia di Isaia che vede nel servo di JHWH colui che egrave la luce delle genti (Atti 13 43 cfr Is 42 6 9) Questa profezia compiutasi in Gesugrave si compie ora in Paolo e Barnaba per la parola stessa di Gesugrave (Lc 23 34) facendo di essi modelli di Cristo stesso Come Cristo i discepoli parlano con franchezza e operano segni e prodigi (14 3) fanno miracoli guariscono paralitici e storpi (cfr 8 7 Lc 5 17 - 26) scacciano i demoni (8 7 Lc 5 31 - 37) fanno risorgere i morti (20 7 ndash 12 Lc 8 40 - 56)Come Cristo affrontano la morte e la persecuzione (cfr 7 55 ndash 60 Lc 22 39 - 46) come Cristo predicono le loro sofferenze e le affrontano nella debolezza e precarietagrave (cfr 20 23 ndash 24 Lc 9 22)

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Se Paolo ha predetto le sue sofferenze mosso dallo Spirito negli ultimi capitoli che narrano lrsquoarresto di Paolo la sua prigionia e lrsquoarrivo a Roma lo Spirito Santo non egrave quasi piugrave citato Come nel racconto della passione di Gesugrave anche qui le forze del potere umano diventano protagoniste e sembrano sommergere la forza dello Spirito In realtagrave sottotraccia il lavoro dello Spirito consiste in unrsquoassimilazione di Paolo in catene a Cristo sofferente cosigrave che il Vangelo possa provvidenzialmente essere testimoniato con la vita di Paolo fino a Roma

5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3Dopo lrsquoinizio della missione ai pagani sancito dallrsquoiniziativa di Pietro su impulso dello Spirito Santo ora Luca si concentra sulla fondazione della comunitagrave di Antiochia la prima comunitagrave in cui convivono insieme giudeo ndash cristiani e pagano ndash cristianiLuca si riallaccia direttamente ad At 8 1b ndash 4 dove si narra la diffusione della Parola dovuta alla provvidenziale dispersione dei discepoli dopo la persecuzione scoppiata con il martirio di Stefano In tal modo la nascita della Chiesa di Antiochia crocevia della missione cristiana verso lrsquoAsia e in Europa e vero laboratorio di comunione ecclesiale ed evangelizzazione finisce per dipendere direttamente dalla Chiesa di Gerusalemme e dalla ldquofeconditagraverdquo della persecuzione che tale Chiesa madre ha dovuto subireLa breve unitagrave letteraria di 11 19 ndash 26 si puograve dividere in tre sottounitagrave vv 19 ndash 21 arrivo dei dispersi ad Antiochia evangelizzazione e successo vv 22 ndash 24 arrivo di Barnaba esortazione e successo vv 25 ndash 26 arrivo di Saulo insegnamento e successo Appendice (v 26d) nasce la definizione di cristiani

54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMOvv 19 ndash 21 si riprende con le stesse parole il breve sommario della missione in Samaria e lungo la costa palestinese per riferire che ora la Parola viene proclamata in Fenicia a Cipro e perfino ad Antiochia la metropoli situata sul fiume Oronte a 35 Km dal mare nellrsquoattuale Turchia poco lontana dalla frontiera con la Siria La diffusione del Vangelo continua senza ostacoli anzi ribaltando paradossalmente gli ostacoli e le persecuzioni incontrate in nuove occasioni di annuncio sempre piugrave lontano A questo punto Luca si preoccupa di chiarire che lrsquoannuncio della Parola era riservato unicamente ai Giudei come giagrave era avvenuto per la Chiesa di Gerusalemme Questa breve annotazione prepara la svolta (v 20) alcuni giudei provenienti da Cipro e da Cirene che erano parte del gruppo dei giudei cacciati da Gerusalemme incominciano a predicare ai greci ossia ai pagani che ldquoGesugrave egrave il Signorerdquo Si tratta di una breve formula ldquokerigmaticardquo in uso nella Chiesa pagano cristiana di lingua greca (cfr Rm 10 9) e che indica la sovranitagrave di Gesugrave risorto su tutta la storia e atteso per la fine dei tempiIl successo di questa impresa spontanea egrave attribuito dal narratore allrsquoazione della mano del Signore qui da intendersi come riferimento consueto a Dio (cfrEz 40 1 Lc 1 66) Tuttavia lo stesso termine ldquoSignorerdquo viene usato nella stessa frase per indicare colui al quale i pagani credono e si convertono ossia Cristo Egrave evidente allora che qui lrsquoazione provvidenziale di Dio egrave cristologizzata Egrave Cristo che opera con la potenza della sua sovranitagrave dopo la ascensione al Padre per confermare lrsquoazione spontanea di alcuni discepoli e indicare a tutta la Chiesa un modello di comunicazione del vangelo al passo con i tempiEgrave dunque interessante in questo modello ecclesiale della Chiesa apostolica come ci sia una reciprocitagrave tra ministero apostolico e missione spontanea dei discepoli Pietro era stato il primo ad annunciare il Vangelo ai pagani su impulso dello Spirito (At 10) poi vi egrave lrsquoiniziativa dei discepoli che appare in un primo momento quasi scollegata Tuttavia egrave lrsquoazione stessa di Dio (lo Spirito nel

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caso di Pietro e la mano Signore nel caso di discepoli) a garantirne la continuitagrave Saragrave la presenza di Barnaba ad esplicitare questo legame tra apostolicitagrave e missione dei discepoli

542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICAvv 22 ndash 24 Cosigrave come in 8 14 avendo saputo dellrsquoevangelizzazione in Samaria gli apostoli avevano inviato Pietro e Giovanni qui la Chiesa di Gerusalemme invia Barnaba ad Antiochia Egli giunge e vede la grazia di Dio che egrave una conferma del favore divino per questa missione (cfr At 14 3) Drsquoaltra parte Barnaba egrave descritto come uomo pieno di fede e di Spirito Santo dotato dunque delle lenti giuste per poter osservare lrsquoagire di Dio nella comunitagrave antiochena Altri due verbi descrivono la sua azione pastorale ldquosi rallegrograverdquo e ldquoesortavardquo La gioia accompagna sempre la presenza della grazia di Dio (cfr charischairo) ed egrave un segno dellrsquoadesione di fede della comunitagrave o di una singola persona (cfr At 8 8 39) Barnaba sa abbandonarsi alla gioia della fede nel contemplare i frutti di una missione a cui egli non ha dato inizio in prima persona di cui non egrave neacute il ldquopadrerdquo neacute il riferimento insostituibile Egli in prima istanza non arriva ad Antiochia per imporre una sua ldquovisionerdquo o per lasciare una qualche ldquoimprontardquo personale a questa Chiesa ma semplicemente per osservare la grazia di Dio rallegrarsi e infine esortare Con questo termine si allude alla funzione di annuncio della Parola non in chiave di prima evangelizzazione ma di approfondimento didattico e insieme ldquoprofeticordquo del mistero cristiano Barnaba figlio dellrsquoesortazione (At 4 36) e profeta (cfr At 13 1) egrave chiamato ad approfondire la fondazione di questa comunitagrave sulla pietra angolare di Cristo facendole percorrere un cammino di ldquomistagogiardquo per approfondire il mistero di quella Parola che gli antiocheni avevano giagrave accolto Questa azione di Barnaba porta con se una ulteriore propulsione missionaria della comunitagrave e nuovi considerevoli ingressi nella comunitagrave (v 24)La comunione resa possibile dal ministero di Barnaba tra la Chiesa madre di Gerusalemme e la neonata Chiesa di Antiochia fondata sul discernimento dellrsquoazione dello Spirito nelle iniziative spontanee dei discepoli sulla promozione e sullrsquoesortazione egrave come un moltiplicatore della potenzialitagrave di questa comunitagrave Essa lungi dallrsquoesaurire la propria attivitagrave allrsquoesterno appagata dai suoi risultati con la guida di Barnaba si abbandona sempre piugrave alla potenza comunicativa del Vangelo Egrave interessante la figura di Barnaba Egli chiamato a rappresentare le istanze degli apostoli nella Chiesa di Antiochia si mostra ldquoprofeta e dottorerdquo in grado di esortare ed insegnare Egli partecipa del dono dello Spirito di cui gode questa comunitagrave e si pone a servizio di esso percheacute la comunitagrave possa essere sempre piugrave consapevole dellrsquoazione e della volontagrave di Dio in essa Emerge un profilo ecclesiale dellrsquoapostolo che mette in discussione le nostre tradizionali distinzioni tra ldquocarismardquo e ldquoistituzionerdquo

543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquovv 25 ndash 26 Sospesa in 9 30 la narrazione riguardante Paolo riprende qui il filo grazia allrsquoattivitagrave mediatrice di Barnaba Egli lo trova a Tarso di Cilicia la sua cittagrave natale e lo conduce ad Antiochia Anche qui bisogna rendere a Barnaba lrsquoonore della sua apertura di mente di cuore e della sua genialitagrave spirituale Percheacute andare a chiamare un uomo come Saulo che a Gerusalemme aveva fortemente rischiato la vita In 9 26 era stato lo stesso Barnaba a presentarlo agli apostoli che invece lo evitavano percheacute ne avevano paura Anche qui Barnaba da vero profeta sa cogliere lrsquoenorme potenzialitagrave del carisma spirituale di Paolo e al contempo intuisce la possibilitagrave di metterlo a servizio per la Chiesa di Antiochia chiesa ricca di carismi e soprattutto di differenze radicali tra cristiani provenienti dal giudaismo e cristiani provenienti dallrsquoellenismo In un tale laboratorio di fede e missione crsquoera bisogno di uno che fosse adeguatamente fondato sulla Scrittura per comunicare ai greci che non conoscevano questo patrimonio profetico il compimento della Parola di Dio in Cristo Crsquoera bisogno di un ldquomaestrordquo riconosciuto in grado di ldquoinsegnarerdquo insieme a Barnaba alla Chiesa la veritagrave delle Scritture compiuta in Cristo anche ai pagani per completare il

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disegno formativo della ldquomistagogiardquo precedentemente iniziato con lrsquoesortazione da parte di BarnabaBarnaba fornisce un modello innovativo per una spiritualitagrave presbiterale Egli non solo evita il rischio di considerarsi unico punto di riferimento della Chiesa di Antiochia e garante dellrsquoazione dello Spirito Non solo non azzera tutto ciograve che era nato prima che lui arrivasse per ricostruire da capo secondo la sua volontagrave Egli ldquosi rallegrardquo di ciograve che vede e che non egrave dovuto a lui si pone a servizio dellrsquoazione dello Spirito che egrave giagrave operante e individua gli ulteriori bisogni della comunitagrave discernendo la volontagrave di Dio A tali bisogni non pensa di dover rispondere solo lui ma egrave in grado di attivare collaborazioni con altri intuendo quali specifici carismi potevano essere necessari in ordine ai bisogni della comunitagrave Senza gelosie si mette a lavorare con Saulo di Tarso dopo averlo cercato e trovato nella sua cittagrave natale

544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE11 27 ndash 30 Un gruppo di profeti viaggia da Gerusalemme fino ad Antiochia Come abbiamo giagrave visto per Barnaba si tratta di un carisma che egrave dono di Dio e non egrave frutto dellrsquoimposizione delle mani da parte dellrsquoautoritagrave e la sua parola puograve avere molti frutti tra cui incoraggiare nelle prove consolare predire Il legame tra Gerusalemme e Antiochia non egrave caratterizzato solo da una responsabilitagrave ministeriale da parte della Chiesa madre ma anche da un flusso di carismi che arricchiscono Antiochia La risposta della giovanissima Chiesa di fronte alla profezia di Agabo egrave la manifestazione concreta di questa koinonigravea comunione ecclesiale che si egrave stabilita con Gerusalemme La colletta di cui Paolo si faragrave portatore ben oltre i bisogni di questa carestia egrave vista giagrave qui come il dono materiale delle Chiese della gentilitagrave in risposta al dono della fede ricevuto dalla Chiesa giudeo ndash cristiana di Gerusalemme (cfr Rm 15 25 ndash 27) Tale colletta viene consegnata agli ldquoanzianirdquo di Gerusalemme prima interessante indicazione di un incarico ministeriale distinto da quello degli apostoli a capo della Chiesa madreLa comunione ecclesiale egrave un fatto insieme concreto e spirituale che mostra il disegno di Dio in atto (giudei e pagani insieme che fanno della loro differenza un dono reciproco) Lrsquoelezione del popolo di Dio egrave per i gentili e lrsquoingresso dei gentili porta a Gerusalemme le ricchezze delle nazioni (cfr Is 60 1 ndash 5) Tale koinonigravea egrave insieme anche apertura universale della Chiesa a tutti i tempi e tutti i luoghi La Chiesa di Antiochia si mostreragrave pronta a donare due dei suoi piugrave autorevoli membri Paolo e Barnaba per una missione che oltrepassa i suoi confini territoriali

545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI12 24 ndash 25 13 1 ndash 3 Dopo aver narrato lrsquoarresto di Pietro ad opera di Erode e la sua miracolosa liberazione e la morte di Erode Luca con un brevissimo sommario accenna al fatto che la parola di Dio cresceva e si diffondeva senza che nessun potere umano potesse ormai ostacolarla In questo contesto di persecuzione e di crescita della Parola Paolo e Barnaba avevano compiuto il loro servizio (diakonigravea) verso la Chiesa di Gerusalemme e avendo preso con se Giovanni Marco tornarono ad Antiochia Questa comunitagrave viene nuovamente descritta da Luca come retta da profeti e dottori Preghiera collettiva e digiuno sono la modalitagrave con cui la Chiesa si pone in comunicazione con Dio per fare la Sua volontagrave ed egrave in questo contesto che interviene nuovamente lo Spirito Santo che designa Paolo e Barnaba per lrsquoopera alla quale sono stati chiamati e che il lettore scopriragrave essere la grande opera di evangelizzazione delle gentiLa conoscenza e la profezia sono due polaritagrave entrambe necessarie e spesso compresenti in ciascuno di questi leader della comunitagrave antiochena Infatti una conoscenza senza profezia manca di orecchi per ascoltare le indicazioni concrete e spesso improvvise dello Spirito Ma anche una profezia senza conoscenza egrave pericolosa percheacute rischia di perdere di vista il disegno complessivo della missione ecclesiale connessa alla profonditagrave del mistero di Cristo attestato dalle Scritture Profonditagrave di

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visione e capacitagrave di intuire i passi concreti da fare e le persone da promuovere questo egrave mix che la polaritagrave di profeti e dottori puograve assicurare ad una Chiesa in cammino

5 5 EXCURSUS METODOLOGICO

551 LA QUESTIONE SINOTTICA La questione sinottica concerne il tentativo di individuare lrsquointerrelazione e le reciproche dipendenze tra i tre vangeli sinottici Lrsquoottanta per cento del materiale di Mc si trova in Mt e il 65 in Lc Il materiale di Mc che si trova in ambedue egrave chiamato triplice tradizione Il materiale non marciano che Mt e Lc hanno in comune egrave chiamato duplice tradizioneSi ipotizza che esista un vangelo prima dei sinottici Giagrave nel xviii sec Lessing ipotizzograve lrsquoesistenza di un protovangelo in Aramaico soluzione poi sviluppata da Eichorn e negli ultimi anni da Boismard che individua quattro fonti documentarie utilizzate dagli evangelisti sinotticiUnrsquoaltra soluzione ipotizza che Matteo fu il primo Vangelo e Luca usograve Matteo Questa ipotesi fu anzitutto di Agostino ma fin dallrsquoantichitagrave Matteo egrave stato considerato il primo vangelo Secondo essa Matteo fu scritto per primo Marco austeramente abbreviograve Matteo e poi vennero Luca e Giovanni ognuno dei quali attinse ai suoi predecessori In epoca moderna Griesbach (1789) riprende tale ipotesi sostenendo che Marco fu scritto per ultimo come riassunto che riporta prevalentemente materiale sul quale concordano Matteo e Luca Inoltre ci sono brani come Mt 26 68 e par in cui Luca e Matteo sono in accordo contro Mc cosigrave che sembra che Luca usi Mt Tuttavia vi sarebbe da spiegare lrsquoomissione da parte di Mc di tutta la duplice tradizione noncheacute i diversi racconti in cui Lc e Mt sono palesemente contraddittori (cfr racconto dellrsquoinfanzia) noncheacute il diverso ordine con cui viene usato in Mt e Lc il materiale che hanno in comune (Fonte Q)Altra soluzione quella generalmente piugrave accettata egrave quella delle due fonti In questa soluzione si ipotizza che Matteo e Luca dipendono da Mc e scrivono indipendentemente lrsquouno dallrsquoaltro Ciograve che essi hanno in comune e che non dipende da Mc ossia la duplice tradizione viene spiegato ipotizzando la fonte Q Essa spiega bene come mai Mt e Lc concordano con Mc nellrsquoordine e nella formulazione e consente ragionevoli congetture sul percheacute se ne distanzino Un argomento contrario potrebbe essere quello degli accordi minori ossia dove Mt e Lc concordano contro Mc (cfr Mt 26 68 che spesso viene spiegato ammettendo una forte presenza della comune tradizione orale)Luca accoglie da Mc un 35 per cento del materiale omettendo alcune parti ( Mc 6 45 ndash 8 26 9 41 ndash 10 12) con alcune modifiche con giagrave in Matteo per mettere in miglior luce i discepoli ed evitando espressioni irriguardose nei confronti di Gesugrave Accentua il distacco dai beni elimina le traslitterazioni dallrsquoaramaico Diversamente da Matteo lrsquoevangelista Luca conserva il materiale di Q in due sequenze in 6 20 ndash 8 3 e in 9 51 ndash 18 14 e utilizza certamente del materiale proprio come per alcune parabole come quella del padre misericordioso e del buon samaritano Luca ha fatto ben piugrave che raccogliere materiale disparato ha organizzato unrsquoopera unitariacon uno stile controllato e costante e con un progetto teologico unitario

552 IL METODO REDAZIONALESenza entrare troppo nei dettagli basta qui descrivere in modo semplice i presupposti e le operazioni di tale metodo Il presupposto fondamentale egrave che lrsquoevangelista utilizzi delle fonti piugrave o meno organizzate o scritte e che egli ha in comune con altri evangelisti (ad esempio Lc utilizza Mc e Q come fonti che ha in comune con Mt) Anche se non egrave possibile determinare nel dettaglio la natura e lrsquoestensione di tale materiale tradizionale egrave sufficiente ipotizzare che esso esiste ed egrave

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precedente rispetto allrsquoevangelista Nel caso di Luca egrave certamente necessario dare per assodata la teoria delle due fonti Le operazioni che il metodo prevede si compiono inizialmente attraverso la sinossi Solo attraverso di essa egrave infatti possibile individuare paralleli e differenze tra i sinottici e identificare il materiale tradizionale Dopo aver identificato ciograve che proviene dalla tradizione il passo successivo egrave quello di chiedersi come lrsquoevangelista lo modifica e quali sono le sue inserzioni di carattere redazionale Per far questo egrave necessario mostrare le espressioni che sono proprie dellrsquoevangelista il suo stile letterario e teologico e comprendere come egli interviene concretamente Il terzo passo egrave sviluppare le motivazioni narrative e teologiche degli interventi redazionali dellrsquoevangelista Solo quando questo passo egrave affrontato si puograve dire che la proposta esegetica sia compiuta

6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIOLc 7 29 ndash 30 tra tradizione e redazione

6 1 INTRODUZIONENella sezione lucana su Giovanni il Battista (7 18 ndash 35) posta allrsquointerno dellrsquoampia sequenza sul ministero galilaico di Gesugrave (cc 4 ndash 9) i vv 29 ndash 30 interrompono bruscamente la descrizione del ministero del Battista per introdurre una constatazione sui destinatari del suo messaggio divisi tra coloro che lo accolgono e coloro che lo rifiutano Tenendo conto del fatto che lungo tutta la sequenza del ministero pubblico di Gesugrave in Galilea Luca descrive le opposte reazioni degli interlocutori al suo messaggio si puograve giagrave intuire lrsquoimportanza narrativa di questi due versetti per Luca che intende in tal modo collocare lrsquoorigine di tali reazioni a Gesugrave nellrsquoaccoglienza o nel rifiuto del ministero del BattistaMa percheacute lrsquoevangelista inserisce proprio a questo punto questi due versetti nel suo lavoro redazionale E percheacute subito dopo il v 35 fa seguire una nuova sezione narrativa con il racconto dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna peccatrice in casa del fariseo Simone Si puograve notare che i due personaggi di questo racconto erano giagrave stati introdotti dallrsquoevangelista proprio nei vv 29 ndash 30 li dove si parla di pubblicani e peccatori da un lato e di farisei e dottori della legge dallrsquoaltro Si tratta di un caso o di una precisa scelta narrativaA partire da unrsquoanalisi degli interventi redazionali nei versetti 29 ndash 30 con cui Luca rielabora la tradizione a lui pervenuta si intende approfondire le motivazioni narrative dellrsquoevangelista alla luce del contesto (7 18 ndash 50) e offrire qualche chiave interpretativa per comprendere il suo intento teologico e comunicativo in questa sezione del terzo vangelo

6 2 BREVE INQUADRAMENTOSi puograve notare che dal v 24 a partire dal quale inizia il discorso di Gesugrave su Giovanni il Battista fino al v 28 Luca presenti piccole differenze rispetto a Matteo (cfr Mt 117-11) quasi tutte riconducibili con ogni probabilitagrave a miglioramenti stilistici e letterari della fonte da parte di Luca1 1 Luca aggiunge probabilmente ἱματίοις (v 25) alla sua fonte per migliorare la comprensione del suo lettore Al v 28 sopprime Ἀμὴν e semplifica la frase sostituendo ἐγήγερται con ἐστιν Nellrsquointroduzione ( v 24a par) Luca riprende il termine τῶν ἀγγέλων Ἰωάννου probabilmente per riconnettersi al v 18 segnalando cosigrave un nuovo inizio cfr F BOVON Luca ( Brescia 2005 ) I 434 Orig Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndash

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Invece nei vv 29 - 30 le differenze sono notevoli Luca non riporta qui il detto di Gesugrave sulla legge e i profeti che sono in vigore fino a Giovanni il Battista e sul regno che soffre violenza (cfr Mt 11 12-13) ma lo presenta piugrave avanti nella sua narrazione (cfr Lc 1616) Inoltre egli tralascia completamente il riferimento allElia redivivo applicato a Giovanni il Battista (cfr Mt 1114) che corrisponde piuttosto alla concezione teologica sul ruolo di Giovanni il Battista propria di Matteo e di Marco (cfr Mc 913)2 Al posto di questi riferimenti nei vv 29-30 Luca offre una valutazione teologica della divisione attuatasi nel popolo di Israele in relazione al battesimo di Giovanni Da un lato tutto il popolo e i pubblicani hanno ricevuto il battesimo cosigrave da riconoscere la giustizia di Dio dallaltro i farisei e i dottori della legge hanno rifiutato il battesimo e dunque hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro Lrsquoevangelista sposta volutamente lrsquoattenzione dallrsquoidentitagrave di Giovanni il Battista agli effetti del suo ministero nel popolo di Israele caratterizzati insieme dallrsquo accoglienza e dal rifiuto del suo messaggio cosigrave da introdurre un nuovo apoftegma di accusa nei confronti di coloro che hanno rifiutato il Battista prendendolo dalla fonte che egli ha in comune con Matteo (vv 31-35) In tal modo Luca crea una nuova ripresa del discorso di Gesugrave articolandolo in due versanti (24-28 29-35) il primo dei quali egrave centrato su Giovanni il Battista mentre il secondo sulla reazione degli ascoltatori al suo messaggio Da quanto affermato emerge lrsquoimportanza dei vv 29-30 percheacute in essi lrsquoevangelista concentra i suoi interessi e la sua peculiare visione cosigrave da conferire una connotazione precisa anche al contestoTali versetti presentano un carattere redazionale e ciograve viene ammesso da tutti gli interpreti Viene tuttavia anche comunemente affermato che in essi si trova del materiale preesistente che egrave stato riformulato dallrsquoevangelista attraverso la sua propria prospettiva letteraria e teologicaQui si cercheragrave di comprendere quale tradizione Luca riformuli e con quale interesse letterario e teologico

6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICAI versetti 29-30 malgrado lrsquooriginale formulazione lucana non sono una creazione ex novo da parte dellrsquoevangelista ma dipendono da una tradizione preesistente Si trova un interessante parallelo in Mt 2131b-32 dove Gesugrave commenta la parabola dei due figli esplicitando laccusa contro la classe sacerdotale del tempio I pubblicani e le prostitute credendo a Giovanni precedono i sacerdoti che non si sono pentiti e non hanno creduto a Giovanni Questo parallelo autorizza a ricostruire qui un loghion gesuano che ogni evangelista avrebbe posto nel luogo piugrave confacente al suo percorso letterario e teologico Se cosigrave fosse quale dei due evangelisti inoltre conserverebbe la posizione originaria del loghion nella fonte Si puograve osservare anzitutto che nonostante le notevoli differenze nella formulazione ci sono importanti somiglianze formali e di contenuto tra Mt 2131b-32 e Lc 729-30 Esse sono 1 menzione di Giovanni il battista 2 Presenza di due gruppi di personaggi ossia figure di peccatori come i pubblicani da un lato e figure di leadership religiosa dallrsquoaltro 3 Attitudine opposta di questi due gruppi nei confronti di Giovanni 4 Accoglienza positiva di Giovanni da parte del

Vluyn 1989 )2 Vedremo che questi cambiamenti sono il frutto del lavoro redazionale di Luca Egrave invece molto difficile stabilire se la versione riportata da Matteo in 1112-14 corrisponde piugrave fedelmente alla fonte Q percheacute anche in Matteo gli interventi redazionali sono pesanti In questo caso oltre a notare il carattere tradizionale dei detti di riportati in Mt 11 13 Lc 16 16a e Mt 11 12 Lc 16 16bc non egrave possibile proseguire a ricostruire nel dettaglio la fonte Q Cfr U LUZ Matteo ( Brescia 2010 ) II 224 orig Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 )

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gruppo dei peccatori e negativa da parte dei capi Sono proprio tali somiglianze a condurre allrsquoipotesi di un loghion tradizionaleInfatti dal momento che i due evangelisti riportano indipendentemente una stessa affermazione di Gesugrave seppure con formulazioni alquanto diverse egrave plausibile che sulla base del criterio dellattestazione molteplice tale affermazione facesse parte di una tradizione orale o scritta che li precedeva3 cioegrave fosse un loghion di GesugraveMolto piugrave difficile egrave rispondere alla seconda domanda ossia quale potrebbe essere la collocazione originaria di questo loghion ldquovaganterdquo Esso era collocato in un piugrave ampio apoftegma gesuano magari in connessione con la parabola dei due figli come in Mt 2128-32A motivo dellabbondante rimaneggiamento redazionale sia da parte di Matteo4 che da parte di Luca egrave impossibile stabilire la formulazione originaria di questo loghion e ricostruire con esattezza il contesto in cui era inserito nella fonteTuttavia alcune osservazioni di natura formale e contenutistica possono fondare adeguatamente unrsquoipotesi su come tale loghion sia stato conservato e trasmesso dalla tradizione Anzitutto si possono notare le somiglianze tra i due contesti in cui tale parola egrave inserita in Luca e in Matteo In entrambi i contesti egrave presente unrsquoaccusa da parte di Gesugrave contro i capi del popolo5 nella quale sono presenti motivi sapienziali e parabolici e crsquoegrave in entrambi i motivi un riferimento ai figli (cfr Mt 2128-30 e Lc 731-3235) Infine tale accusa egrave in entrambi i casi relazionata al battesimo di Giovanni in Matteo infatti essa scaturisce da una disputa sul battesimo di Giovanni (cfr 2124-27) e in Luca il confronto tra pubblicani e popolo da una parte e farisei e dottori della legge dallrsquoaltra egrave formulato in relazione al battesimo di Giovanni (cfr 729-30) Inoltre il confronto fra capi e pubblicani prostitute puograve essere considerato come un espediente retorico di accusa proprio della tradizione profetica in Israele per manifestare al popolo il suo peccato6

Egrave dunque possibile che lrsquoambiente vitale di questo loghion fosse quello di una accusa di Gesugrave nei confronti dei capi in stile profetico e con probabili riferimenti a Giovanni Battista In ogni caso quello che si puograve ora affermare con sicurezza egrave che Luca rielabora un loghion che gli proviene dalla tradizione introducendo un contrasto tra farisei e scribi da una parte e popolo e pubblicani dallrsquoaltra per spostare il destinatario dellrsquoaccusa da tutto il popolo ai capi e preparare in tal modo quello che racconteragrave nellrsquoepisodio dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna peccatrice

6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE

641 REDAZIONALITAgrave Il carattere redazionale dei versetti in esame puograve essere evidenziato dalle seguenti espressioni

3 Cfr J JEREMIAS Le parabole di Gesugrave ( Brescia 1973 ) 97 Orig Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )4 Per approfondire il carattere redazionale in Matteo che non egrave possibile mostrare qui per ragioni di spazio cfr J SCHLOSSER Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 ) 4565 In Luca lrsquoaccusa viene sviluppata nei vv 31 ndash 35 Che tale accusa sia rivolta ai capi ossia farisei e dottori della legge lo si capisce perograve solo alla luce dei vv 29 ndash 30 come vedremo 6 Tale confronto ( in questo caso con pubblicani e prostitute ) fa parte del repertorio retorico profetico di accusa per spingere lrsquointerlocutore alla comprensione dellrsquoirragionevolezza del suo comportamento Si legga ad esempio Is 1 3 dove egrave presente un confronto odioso di natura parabolica con gli animali o anche Ger 2 11 Ger 3 6 ndash 10 o ancora Ez 33 34 47 (qui le prostitute sono piugrave intelligenti di Gerusalemme ed essa ha fatto peggio di Samaria e di Sodoma ) Per il NT si veda anche Mt 11 20 -24 o Lc 7 45 ndash 50

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1πᾶς ὁ λαὸς (tutto il popolo) (v 29) 2 βαπτισθέντες τὸ βάπτισμα (ricevere il battesimo) βάπτισμα Ἰωάννου (battesimo di Giovanni) (v 29) 3 τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν (hanno annullato la volontagrave di Dio) (v 30) 4 νομικοὶ (scribi) (v 30)

1 (pas o laos) lespressione in esame presenta 20 ricorrenze nel NT di cui 15 sono in LcAtti ( 9 in Lc e 6 in Atti ) Giagrave questa osservazione quantitativa mostra la predilezione di Luca per questa formulazione che egli trova nel lessico proprio della LXX Entrando un poco nei dettagli si puograve notare che in tre contesti appartenenti alla tradizione comune a Mc e Lc Luca modifica Marco aggiungendovi proprio lespressione in esame (cfr Lc 847 913 2138 e par in Mc) In altri due ricorrenze della triplice tradizione Luca o aggiunge tale espressione (Lc 1843 e par in Mc e Mt) o la sostituisce al piugrave generico ὄχλος ( cfr Lc 2045 e par Mc Mt ) In 7 29 Luca modifica una fonte che ha in comune con Matteo togliendo il riferimento alle prostitute (πόρναι) e sostituendolo con la notazione riguardante tutto il popolo Nelle sei ricorrenze di Atti (39 311 410 534 1041 1324) Luca si riferisce sempre non ad una folla generica ma precisamente al popolo di Israele Si tratta del popolo che si riunisce nel tempio di Gerusalemme per il culto dovuto al Dio drsquoIsraele ( cfr 3911 ) e al quale si rivolge Pietro per annunciare il vangelo di Gesugrave Cristo morto e risorto ( cfr 410 ) In queste ricorrenze anche una piccola folla radunata attorno al tempio puograve rappresentare la totalitagrave di Israele percheacute ciograve che a Luca interessa egrave la funzione teologica e non la totalitagrave materiale Si puograve concludere affermando che tale espressione egrave chiaramente redazionale ed egrave usata dallrsquoevangelista per esprimere la totalitagrave ldquoteologicardquo del popolo di Israele

2 Il verbo baptiacutezo con oggetto interno (o figura etimologica) ricorre 5 volte in tutto il NT di cui 2 in Luca e una in Atti Egrave interessante notare che la ricorrenza di tale espressione in Lc 1250 egrave parallela a Mc 1038-39 e (probabilmente ma non vi egrave evidenza testuale) a Mt 2022-23 Allinfuori di questa tradizione che riporta un loghion di Gesugrave nel dialogo con Giacomo e Giovanni le uniche ricorrenze si trovano in Lc 729 e Atti 194 Si tratta probabilmente di unespressione tradizionale che Luca piugrave degli altri evangelisti fa propria In particolare il parallelo con Atti 19 4 egrave illuminante Anche qui egrave in gioco il battesimo di Giovanni e il suo ruolo nella teologia della storia proposta da Luca Prima viene il battesimo di Giovanni che egrave un battesimo di conversione amministrato per il popolo in vista della fede nel veniente (εἰς τὸν ἐρχόμενον cfr anche Lc 719) Poi verragrave il dono dello Spirito che gli efesini si appresteranno a ricevere per limposizione delle mani di Paolo Questa duplice scansione dei tempi egrave presente implicitamente anche in Lc 729-30 dal momento che nei versetti successivi (vv 31-35) il rifiuto del battesimo di Giovanni viene posto come preludio e motivazione profonda del successivo rifiuto del figlio dellrsquouomo Tale battesimo infatti egrave posto sempre da Luca come preparazione del ministero di Gesugrave (cfr Atti 1037 1324) Inoltre tutta lrsquoazione storico ndash salvifica di Cristo che culmina con il mistero pasquale e lrsquoascensione ai cieli ha il suo inizio nel battesimo ricevuto da Gesugrave stesso (cfr Atti 122) cosigrave che battesimo e ascensione risultano i due eventi - limite di quel mistero di cui gli apostoli sono testimoni direttiAnche l espressione ldquobattesimo di Giovannirdquo(βάπτισμα Ἰωάννου) presente nella tradizione ( cfr Mt 2125 e par Mc 1130 e par ) si ritrova soprattutto in Atti ( cfr At 122 1825 193 )Ciograve dunque mostra lutilizzo ripetuto e personale che levangelista fa di espressioni presenti nella tradizione riguardante Giovanni Battista per sottolineare la funzione del suo battesimo nella storia della salvezza 3 il termine βουλὴ (boulegrave)presenta 12 ricorrenze in totale nel NT di cui 9 in Lc Atti ( 2 nel Vangelo e 7 in Atti ) e altre 3 ricorrenze in 1 Cor Ef Eb Si puograve mostrare che Luca utilizza questo termine per indicare una decisione un progetto di natura umana ( cfr Lc 2351 At 2712 At 2742 ) o voluto da Dio ( cfr Lc 730 Atti 223 428 538 1336 2027 ) In particolare in Lc 720 Atti 1336 e 20 27 egrave presente esplicitamente lespressione βουλὴ τοῦ θεοῦ In Atti 223 e 428 tale progetto di Dio egrave quello che riguarda la consegna di Gesugrave e la sua morte In 538 egrave Gamaliele a

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prendere parola con saggezza per mettere in guardia il sinedrio di fronte allinutilitagrave della loro lotta contro un progetto che se viene dagli uomini finiragrave da solo e se invece viene da Dio non potragrave essere contrastato Tale progetto di Dio che si compie nella Chiesa per lannuncio degli apostoli trova un ulteriore riferimento in Atti 2027 nel discorso di Paolo agli anziani di Efeso Egrave dunque evidente la densitagrave teologica di questo termine per levangelista Si puograve quindi affermare che lrsquoespressione τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν sia un chiaro conio lucano utile ad indicare in estrema sintesi da un lato tutto il disegno salvifico di Dio che culmina nella morte e resurrezione di Cristo e che si prolunga nella storia della Chiesa e dallrsquoaltro la grave responsabilitagrave di chi lo rifiuta

4 il termine νομικοὶ (nomikoi=scribi) egrave usato praticamente solo da Luca fra gli evangelisti ( cegrave una sola ricorrenza in Mt 22 35 ma essa egrave dubbia dal punto di vista testuale7) Su 8 ricorrenze totali nel NT 6 sono nel terzo Vangelo e 2 nella lettera a Tito Si puograve inoltre notare che Luca usa il sinonimo grammatѐus ogni volta in cui dipende da Mc ( cfr 52130 922 1947 201 46 222 ) Queste osservazioni mostrano con sufficente chiarezza che tale vocabolo egrave proprio del redattore del terzo Vangelo

6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌIl verbo dikaioacuteō (trad riconoscere la giustizia o giustificare) in Luca si trova con oggetto riferito a persona umana nelle parti dove egrave chiaro lrsquointervento redazionale di Luca (cfr Lc 1029 1814) Questuso egrave comune anche ad Atti dove laccezione del verbo egrave propriamente paolina ( cfr At 13 3839 cfr anche Lc 1814 )Le uniche due ricorrenze di dikaioacuteō con Dio per oggetto si trovano in 7 2935 in un contesto dove Luca dipende da una fonte che ha in comune con Matteo8 Questo significa che Luca usa questo verbo con unaccezione piuttosto tradizionale che proviene dalla fonte che egli utilizza Ma qual egrave qui la connotazione precisa e a quale tradizione fa riferimentoLuso di dikaioacuteō con Dio come oggetto egrave attestato nel NT quasi unicamente nei passi che stiamo esaminando ( Lc 7 2935 e Mt 1119 cfr anche Rm 34 che egrave una citazione del Salmo 516 e 1 Tm 316) Esso in prima analisi ha qui il significato di riconoscere dichiarare giusto 9 Uno sguardo piugrave ampio alle ricorrenze di tale connotazione puograve arricchire la comprensione Si tratta prevalentemente di contesti sapienziali nei quali tale espressione comporta il riconoscimento della giustizia del piano di Dio e della sua salvezza Nel Salmo 51 ad esempio in un contesto penitenziale il riconoscimento del proprio peccato egrave simultaneamente un riconoscere Dio come giusto10Non si tratta qui unicamente di un atto di comprensione intellettuale ma di un processo di conversione che attraversa tutta la persona Nei versetti lucani che stiamo esaminando il contesto complessivo di accusa nei confronti dei notabili e i riferimenti penitenziali al battesimo di Giovanni devono aver orientato levangelista a scegliere questa particolare connotazione di dikaioacuteō per esprimere che il processo di conversione dei peccatori comporta simultaneamente un riconoscimento della giustizia del piano salvifico di Dio conforme alla volontagrave stessa di Dio

7 Lrsquoinserimento di questo termine in diversi testimoni della versione matteana si puograve spiegare come armonizzazione a luogo parallelo Cfr B M METZGER A Textual Commentary on the greek new Testament ( Stuttgart 1994 ) 48 8 Cfr J JEREMIAS die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 ) 1659 cfrG SCHRENK ldquoδικαιόωrdquo GLNT III 129010 cfr P BOVATI Ristabilire la giustizia AnBib 2005 89

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6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )

6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELEDopo aver dimostrato che i versetti in esame presentano evidenti tracce di rielaborazione redazionale da parte dellrsquoevangelista ora ci si puograve chiedere quale motivazione insieme teologica e letteraria abbia guidato Luca in tale lavoro redazionale Per far questo egrave necessario approfondire i legami di questi versetti con la piugrave ampia pericope in cui sono inseriti (vv 24-35 ) Si egrave giagrave osservato come Luca segua da vicino la fonte che ha in comune con Matteo dal v 24 fino al v 28 e come sia poi assente in Luca il riferimento matteano allrsquoElia redivivo applicato a Giovanni il Battista e al suo posto vi siano i vv 29-30 in esame Si avverte una certa tensione nel passaggio dal v 28 al v 29 Infatti al v 28 ci si trova ancora allrsquointerno della presentazione di Giovanni il Battista da parte di Gesugrave con un confronto tra i due eoni della storia della salvezza in cui il piugrave piccolo nellrsquoeone del regno di Dio egrave piugrave grande di Giovanni il Battista Invece con il v 29 Giovanni il Battista non egrave piugrave direttamente lrsquooggetto del discorso ma viene introdotto improvvisamente un altro paragone quello tra il popolo e i pubblicani da una parte e i farisei e i dottori della legge dallrsquoaltra Infine tale versetto egrave il primo dellrsquointera pericope in cui si chiama in causa il battesimo di Giovanni Fino ad ora infatti si era parlato di Giovanni e non del suo battesimo Per queste ragioni non egrave possibile come invece fa Bock11 considerare i due versetti come parte integrante del discorso di Gesugrave su Giovanni il BattistaAl v 31 poi lrsquoevangelista riprende la fonte comune con Matteo che presenta unrsquoaccusa diretta con connotazioni sapienziali nei confronti di questa generazione Essa non comprendendo lrsquoannuncio penitenziale di Giovanni non egrave potuta entrare nella gioia della comunione con il figlio dellrsquouomo Nella versione lucana questa seconda parte (vv 31-35 ) si riallaccia con ciograve che precede in modo tale che ldquoquesta generazionerdquo ( v 31) viene a coincidere con ldquoi farisei e i dottori della leggerdquo ( v 30 ) Cosigrave se nella versione di Matteo lrsquoespressione ldquoquesta generazionerdquo va intesa in senso globale invece Luca grazie allrsquoinserzione dei vv 29-30 ha introdotto una separazione12 Lrsquoaccusa egrave diretta nei confronti dei capi (farisei e scribi) e non di tutto il popolo Crsquoegrave infatti una parte di popolo umile e peccatore con cui si identifica teologicamente la totalitagrave del popolo che facendosi battezzare da Giovanni ha riconosciuto la giustizia di Dio Alla luce di queste considerazioni risulta piugrave chiaro il ruolo chiave assunto da questi due versetti nel contesto della pericope Quando nella fonte che Luca utilizza la presentazione di Giovanni il Battista arriva ad un punto culminante con il confronto tra i due eoni al v 28 a Luca interessa soffermarsi sulle condizioni di accesso allrsquoeone del Regno di Dio e sulla separazione che viene a crearsi tra coloro che accolgono il piano e coloro che non lrsquohanno accolto proprio in relazione al ruolo storico-salvifico giocato da Giovanni come precursore In tal modo lrsquoattenzione si sposta sensibilmente da Giovanni il Battista agli uditori del messaggio di salvezza cosigrave da motivare piugrave profondamente le loro opposte reazioni al battesimo di Giovanni e quindi al messaggio stesso di GesugraveLrsquoincomprensione del proprio peccato davanti a Dio e la conseguente assenza di una dimensione penitenziale nella propria esistenza dimensione sottolineata dal battesimo di Giovanni e simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di piangere di fronte al lamento (cfr v 32) porta alla conseguente radicale incomprensione del messaggio di salvezza proposto da Gesugrave simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di danzare al suono flauto

6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIOMa ci sono alcuni che hanno compreso percheacute la sapienza egrave stata riconosciuta giusta dai suoi figli Luca riconnette abilmente il v 29 al v 35 tramite la ripresa di dikaioacuteō che funge cosigrave da segnale

11 D L BOCK Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 ) 210s12 F BOVON 443

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redazionale drsquo inclusione e nello stesso tempo fonda su un versetto proveniente da materiale tradizionale la sua interpretazione teologica Chi sono questi figli della sapienza secondo LucaSono i pubblicani i piugrave peccatori tra il popolo e insieme a loro il popolo stesso Lrsquoaccostamento tra una figura esemplare di peccatori e unrsquoindicazione di totalitagrave del popolo egrave una felice endiadi lucana per la quale si deve leggere qui un unico soggetto Si tratta non di un popolo particolare o di una parte precisa del popolo ma del popolo come tale in quanto peccatore rappresentato da coloro che piugrave di altri sono considerati lrsquoemblema del peccato di Israele Il figli della Sapienza sono allora per Luca nientrsquoaltro che un popolo peccatore e umile un resto che diviene figura dellrsquointero popolo attraverso un percorso di conversione e di riconoscimento della giustizia di Dio nella storia della salvezza

6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONECome avviene per Luca tale percorso di conversione per il popolo di Israele Attraverso il battesimo di Giovanni che come abbiamo visto Luca introduce qui di proposito ricollegandosi alla sua fonte nel punto in cui essa distingue i due eoni della storia della salvezza (v 28) Nella concezione lucana il battesimo di Giovanni egrave descritto come battesimo di conversione (cfrLc 3 3 At 1324 At 194) unrsquoespressione che Luca trova probabilmente nella tradizione (cfr anche Mc 1 4) ma che utilizza volentieri per esprimere in modo condensato il significato che egli attribuisce al ruolo del battista nella storia della salvezza Il battesimo di Giovanni egrave il segno esplicito ed esteriore di un cammino di rinnovamento morale ed esistenziale che prepara allrsquoingresso in una nuova epoca della storia della salvezza La connessione lucana del verbo keryacutesso (annunciare) con baacuteptisma (battesimo) come complemento oggetto (cfr Lc 33 Atti 1037) mostra che il battesimo egrave il segno che qualifica nel suo insieme una piugrave ampia missione di predicazione volta a chiamare il popolo a penitenza Infatti il battesimo di Giovanni non puograve essere considerato solo dal punto di vista cultuale ma deve essere accompagnato da ldquofrutti di conversionerdquo(cfr 38-9) che mostrino un coinvolgimento concreto ed esistenziale della persona (cfr 310-14) Qual egrave la finalitagrave di questo battesimo di conversione nella storia della salvezza Porsi a cavallo tra due eoni per preparare lrsquoingresso nella storia di colui che viene ossia Gesugrave In effetti in Atti il battesimo di Giovanni viene usato per datare lrsquoinizio del ministero storico di Gesugrave (cfr Atti 122 1037) In particolare in At 194 questo battesimo di conversione egrave chiaramente finalizzato alla fede in colui che viene Gesugrave e non puograve sostituire il battesimo cristiano nel nome del Signore Gesugrave il quale comporta il dono dello Spirito (cfr vv 5-6) e caratterizza lrsquoingresso nel nuovo eone della storia della salvezza

6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50Dopo aver mostrato lrsquointeresse teologico e letterario di Luca nel rielaborare il materiale che gli egrave pervenuto in particolare nei vv 29 ndash 30 alla luce della pericope ( vv 24 -30 ) puograve essere utile ampliare un porsquo il campo di indagine e mostrando le connessioni di quanto abbiamo scoperto con il contesto prossimo della pericope illuminare ulteriormente lrsquointeresse teologico di Luca La maggioranza dei commentatori sono drsquoaccordo nellrsquoindividuare un rapporto tra la sezione su Giovanni il Battista (vv 18-35) e il seguente episodio della donna peccatrice (vv 36-50) Infatti la menzione del fariseo Simone (v 36) richiama la precedente menzione dei farisei e dottori della legge (v 30) il contesto del pranzo richiama le aggettivazioni poste nei confronti di Gesugrave (mangione e beone v 34) e Gesugrave stesso definito amico dei peccatori e dei pubblicani (v 34) si

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mostra amico in particolare di una donna peccatrice (v 37)13 Inoltre ciograve che Gesugrave dice a proposito dei farisei e dottori della legge in contrasto con il popolo dei peccatori (v 29-30) Luca sembra mostrarlo in atto attraverso il comportamento del fariseo Simone e della donna peccatrice nei confronti di GesugraveAver chiarificato quale interesse di Luca motiva il suo lavoro redazionale ai v 29-30 aiuta a comprendere non solo la sezione su Giovanni il Battista ma anche lrsquoepisodio della donna peccatrice e del fariseo Simone Quella divisione allrsquointerno del popolo che si stabilisce tra i notabili che hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro rifiutando il battesimo di Giovanni e il popolo dei peccatori che hanno riconosciuto la giustizia di Dio viene qui riproposta nel contrasto tra il fariseo Simone e la donna peccatriceInfatti i gesti drsquoamore della donna e il suo pianto segnalano una conversione di questa donna dalla sua storia di peccato e una comprensione profonda del disegno amoroso di Dio che si compie in Gesugrave Viceversa lrsquoatteggiamento di giudizio nei confronti della donna e di sospetto nei confronti della qualitagrave profetica del ministero di Gesugrave da parte di Simone mostrano quanto egli sia ancora lontano dallrsquoentrare in quellrsquoora della salvezza che Gesugrave ha ormai inauguratoLrsquointervento redazionale in 29-30 sembra allora attuato da Luca non solo per riferire lrsquoaccusa profetica seguente (vv 31-35) ai farisei e ai notabili del popolo ma anche in vista dellrsquoepisodio che sta per narrare dopo aver terminato la sezione su Giovanni il Battista Egrave possibile ottenere una conferma di carattere narrativo a questa affermazione basata non solo su alcuni richiami terminologici e di contenuto Occorre anzitutto osservare che poicheacute Luca non fa conoscere al lettore la risposta definitiva del fariseo Simone allrsquoaccusa di Gesugrave il suo interesse narrativo egrave di provocare la risposta personale del lettore suggerendogli di identificarsi con Simone Lrsquoevangelista rivolge lrsquoaccusa profetica di Gesugrave non tanto al gruppo dei farisei storici - come invece accade in Matteo per esempio con la parabola dei due figli e il loghion che abbiamo esaminato precedentemente (Mt 21 31)14 ndash ma al lettore stesso Ciograve egrave di fondamentale importanza per capire lrsquointeresse narrativo di Luca che dopo aver spiegato le condizioni di accesso al nuovo eone del Regno di Dio attraverso la figura di Giovanni Battista (vv 29-30) vuole concretamente mostrare al suo lettore che non ha mai conosciuto Giovanni Battista neacute ricevuto il suo battesimo come tali condizioni si verificano per lui nella sua vita Questo egrave il motivo per cui i vv 29-30 vanno letti come unrsquoanticipazione in termini esplicativi (telling) di ciograve che lrsquoevangelista mostreragrave al suo lettore (showing) per sollecitarne una risposta di fede Che valore ha per la fede del lettore di Luca sapere che i farisei hanno annullato per loro la volontagrave di Dio rifiutando il battesimo di Giovanni Lrsquoevangelista lo mostra nellrsquoepisodio seguente dove il lettore non egrave richiamato ad attuare qualche pratica cultuale di tipo penitenziale come il battesimo di Giovanni ma piuttosto a riconoscere il proprio peccato di fronte allrsquoamore e alla giustizia di Dio che si compiono in Gesugrave Luca intende attualizzare per il suo lettore il rischio spirituale che avevano corso i notabili di Israele al tempo del ministero terreno di Giovanni il Battista ossia il rischio che corre colui che pensando di non avere grandi peccati e ritenendosi in fondo giusto ama poco ed egrave quindi incapace di entrare in un vero percorso di conversione e di maturazione nellrsquoamore di Dio Luca come aveva fatto Giovanni il Battista per i suoi uditori propone al suo lettore un percorso di conversione di carattere penitenziale che comporta simultaneamente il riconoscimento del proprio peccato e della giustizia del piano amoroso di Dio nella propria storia Come si egrave giagrave sottolineato si tratta quindi di un percorso attivo ed esistenziale che mette in gioco i 13 cfr G ROSSEgrave 27114 Egrave possibile che Luca abbia rielaborato tale loghion di accusa e ricollocato precedentemente in un contesto dove lrsquoaccusa contro i farisei e i capi del popolo era meno esplicita percheacute il suo interesse narrativo egrave di rivolgersi ad un lettore che proviene dalla gentilitagrave che probabilmente non ha mai avuto a che fare con i farisei o i dottori della legge o i sacerdoti del tempio

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pensieri e le azioni dellrsquouomo e che non si contrappone alla grazia di Dio ma anzi egrave reso possibile da essa Egrave il percorso mostrato in modo esemplare dagli atti di pentimento e di amore della donna peccatrice nei confronti di GesugraveQuesta considerazione puograve essere utile per risolvere il vero problema interpretativo di questo episodio ossia lrsquoopposizione di significato che si registra tra la parabola dei due debitori raccontata da Gesugrave e la sua applicazione alla donna Se nella parabola i debitori amano nella misura del debito che egrave stato loro condonato invece alla donna sono stati perdonati i peccati percheacute ha molto amato Questa tensione viene spiegata da molti come il segno della redazionalitagrave della composizione Luca avrebbe inserito una parabola tradizionale in un racconto altrettanto tradizionale quello dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna Cosigrave il gesto drsquoamore della donna che fa parte della tradizione piugrave originaria a cui Luca attinge viene integrato da una parabola attinta anchrsquoessa da una tradizione precedente con uno scopo catechetico ossia per mostrare il rapporto tra perdono di Dio ed etica Nella sua rielaborazione Luca mantiene questa tensione tra le due tappe redazionali che si puograve cogliere per il contrasto tra il versetto 47a e 47b15 Questa considerazione tuttavia lascia intatto il problema esegetico Ci sono due possibilitagrave o Luca egrave un pessimo scrittore percheacute lascia una contraddizione palese nella sua attivitagrave redazionale oppure egli vuole mantenere tale tensione di significato percheacute in essa egrave nascosto il significato profondo del suo messaggio Se la seconda possibilitagrave egrave quella giusta come provarlo e quale significato Luca vorrebbe veicolare al lettore Abbiamo appena mostrato come i versetti 29-30 giochino un ruolo essenziale per comprendere lrsquointenzione di Luca in questo racconto della donna peccatrice e del fariseo Simone e possono fornire una chiave interpretativa del messaggio che Luca intende comunicare al lettore Il comportamento della donna e di Simone attualizzano per il lettore ciograve che egrave stato spiegato nei vv 29 - 30 a proposito del popolo e dei pubblicani da una parte e dei farisei e dottori della legge dallrsquoaltra percheacute il lettore possa comprendere quali sono nella sua vita le condizioni concrete per entrare nella salvezza Ora il lettore di Luca ha di fronte a seacute due possibilitagrave la donna peccatrice e il fariseo Simone La donna egrave colei che ha molto amato ossia che ha fatto della sua miseria e del suo pubblico peccato il luogo antropologico in cui riconoscere la propria debolezza e insieme la grazia e lrsquoamore di Dio e cosigrave ha reso attivo per lei quel perdono di Dio che egrave il frutto del disegno drsquoamore di Dio per ogni uomo Cosigrave il perdono di Dio egrave chiaramente incondizionato e gratuito ed egrave fonte della risposta drsquoamore della donna in rapporto a quella di Simone (ldquoa chi egrave perdonato poco ama pocordquo 47b) Tuttavia nello stesso tempo dipende dallrsquouomo accogliere tale perdono e renderlo attivo nella propria vita (ldquole sono rimessi i suoi molti peccati percheacute ha molto amatordquo 47a) Ella con la sua vita ha ldquogiustificatordquo Dio mostrando di essere una vera figli della Sapienza ed entrando cosigrave a pieno diritto nel nuovo eone del Regno di Dio che si compie in Gesugrave Egli mostra in questo racconto ciograve che ha giagrave spiegato a riguardo del popolo peccatore e dei farisei e dottori della legge nei vv 29-30 tutto dipende dalla volontagrave di Dio che vuole essere giustificato dagli uomini e tutto allo stesso tempo dipende dalla libertagrave dellrsquouomo di accogliere o meno tale volontagrave

67 BIBLIOGRAFIA CITATABOCK D L Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 )BOVON F Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndashVluyn 1989 ) I - IIFITZMYER J The Gospel according to Luke ( Garden City 198185)GREEN J B The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 )JEREMIAS J Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )JEREMIAS J die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 )15 cfr F BOVON 462 e G ROSSEgrave 278 Green cerca di risolvere il problema ammettendo che la donna era stata giagrave perdonata precedentemente e che ora si tratta solo di manifestare tale perdono dinanzi alla comunitagrave Ma rimane comunque la contraddittorietagrave nellrsquoaffermazione di Gesugrave J B GREEN The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 ) 313

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LUZ U Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 ) I - II ROSSEgrave G Il vangelo di Luca ( Roma 1992 )SCHLOSSER J Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 )SCHRENK G ldquoδικαιόωrdquo GLNT IIITANNEHILL R C The narrative Unity of Luke ndash Acts ( Philadelphia 1986 ) I - II

7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI7 1 VANGELO DI MARCOIl vangelo di Marco fa iniziare lrsquoattivitagrave di Gesugrave con lrsquoannuncio del Regno di Dio Dice Gesugrave ldquoIl tempo egrave compiuto il regno di Dio egrave vicino convertitevi e credete nel Vangelordquo Sullo sfondo di questo sunto della predicazione di Gesugrave crsquoegrave la concezione profetica della regalitagrave di Dio sulla storia e sul tempo Lrsquoarrivo della salvezza di Dio egrave considerato imminente e il profeta ha il compito di annunciarlo e insieme renderlo presente con il suo annuncio Il Vangelo diviene allora un annuncio che trasforma la realtagrave rendendo attuale la stessa salvezza di Dio ldquoCome sono belli i piedi di colui che annuncia la pace dellrsquoevangelizzatore che annuncia la salvezza che dice a Sion ldquoRegna il tuo Dio Una voce Le tue sentinelle alzano la voce insieme esultano poicheacute vedono con gli occhi il ritorno del Signore a Sionrdquo (Is 507-8) La parola profetica diviene evento di Dio presenza salvifica realtagrave che trasforma il castigo dellrsquoesilio nella gioia del ritorno a Sion Modellato su tale teologia anche lrsquoannuncio del Regno di Dio da parte di Gesugrave egrave una parola profetica che si realizza nellrsquoatto stesso in cui viene proclamata Essa egrave infatti una parola autorevole non solo un insegnamento che si concretizza in segni di salvezza e di liberazione dal male (cfr 127-28) Il Regno di Dio si instaura con la sconfitta definitiva delle potenze del male e in particolare di Satana (322-30) e con la chiamata dei Dodici (313-18) che sono il primo seme del Regno di Dio inviati anchrsquoessi a predicare e a scacciare i demoni Con il male vengono sconfitte da Gesugrave anche le sue conseguenze ossia il peccato e la morte Il peccato viene vinto dal perdono definitivo che Gesugrave porta nel mondo (cfr 21-22) Il Regno assume qui i connotati della novitagrave assoluta la novitagrave di una festa di nozze che lo Sposo il messia celebra con lrsquoumanitagrave (219-22) grazie alla definitiva sconfitta della morte Egli sposa lrsquoumanitagrave malata sofferente e incapace di generare alla vita per ridarle la speranza radicale della resurrezione (cfr 521-43 racconto dellrsquoemorroissa e della figlia di Giairo) Se in un primo momento il Regno di Dio predicato da Gesugrave sembra distinto dalla sua persona man mano che il vangelo prosegue nella sua narrazione si comprende sempre meglio che il cuore del Regno di Dio annunciato da Gesugrave con la parabola del seme gettato nel terreno che porta frutto egrave la persona stessa di Gesugrave Subito dopo aver pronunciato il discorso in parabole Gesugrave seda la tempesta con la sua Parola e i discepoli si chiedono ldquoChi egrave costui al quale il vento e il mare obbedisconordquo Come abbiamo giagrave sottolineato la narrazione procede attraverso le successive domande sullrsquoidentitagrave di Gesugrave attraverso cioegrave quella che si dovrebbe definire come una cristologia implicita basata sui segni e le parole di Gesugrave fino al cuore del vangelo di Marco li dove i discepoli per bocca di Pietro arrivano finalmente alla proclamazione dellrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ldquoTu sei il Cristo il Messiardquo (7 29) Da questo punto in poi inizia il secondo versante del vangelo di Marco in cui non si tratta piugrave di stabilire chi egrave Gesugrave ma come Egli agisce e che tipo di Messia egli egrave Da qui in poi in una successione martellante di tre annunci della passione Gesugrave afferma subito pubblicamente (notare il contrasto con la richiesta di segretezza a riguardo della sua messianicitagrave) di dover subire il destino di rifiuto dei capi sofferenza e morte per poi risorgere dopo tre giorniCi concentriamo un porsquo di piugrave sul terzo annuncio (Mc 1032-34) che avviene immediatamente prima dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme ed egrave un porsquo piugrave descrittivo dei precedenti I dettagli sono significativi si parla non solo di condanna a morte e di consegna ai pagani ma anche di derisioni sputi e flagellazioni Non egrave a detrimento della veritagrave storica sulla passione di Gesugrave

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considerare che questa sequenza ripercorre esattamente le sofferenze descritte nel cosiddetto terzo canto del servo allrsquointerno della raccolta profetica deuteorisaiana ldquoHo presentato il mio dorso ai flagellatori le mie guance a coloro che mi strappavano la barba non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputirdquo (Is 506) Egrave difficile non riconoscere qui lrsquointento dellrsquoevangelista di mostrare che il messia non egrave altri che un servo mite e umile destinato a compiere la sua missione universale attraverso la sofferenza assunta confidando in Dio che solo rende giustizia (Is 508) Non si puograve seguire Gesugrave fin sotto la croce se non accettando di essere da lui guariti nella nostra cecitagrave di discepoli attratti da un maestro potente e carismatico (cf 1046-52) La cristologia marciana egrave cosigrave un grande commento narrativo ai canti del servo di jhwh visti alla luce della vicenda storica di Gesugrave che culmina con il mistero pasquale della sua morte in croce e resurrezione Infatti solo nellrsquoumiltagrave della croce il messia si rivela definitivamente come il servo sofferente di Dio e solo a questo punto il discepolo con le parole del centurione potragrave affermare - definitivamente e senza paura di fraintendimenti o ambiguitagrave - ldquoCostui era veramente il Figlio di DiordquoDi fronte a questa progressiva descrizione narrativa della cristologia Marco intende anche fornirci qualche elemento di ecclesiologia Cosrsquoegrave la Chiesa per Marco Certamente essa egrave concentrata nei discepoli e in particolare nei Dodici che sono a servizio del Regno di Dio chiamati anzitutto da Gesugrave a stare con lui e poi inviati a predicare e scacciare demoni (313-19) Lo stesso numero Dodici indica lrsquoIsraele escatologico che si instaura con lrsquoavvento del Regno di Dio Essi costituiscono il seme il nucleo piugrave intimo della nuova famiglia di Gesugrave ossia di coloro che fanno la volontagrave di Dio ( 331-35) e come Gesugrave si muovono nei villaggi affidandosi totalmente alla potenza dellrsquoinvio di Gesugrave e non a mezzi umani (67-13) Essi sono i testimoni dei segni di Gesugrave in particolare della moltiplicazione dei pani (630-44) ma al contempo sono incapaci di comprenderli fino in fondo percheacute condividono la durezza di cuore degli uomini (651-52) Marco sottolinea nettamente lrsquoincomprensione che i discepoli manifestano nei confronti del loro maestro che non cessa al momento in cui Pietro confessa lrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ma anzi per cosigrave dire aumenta (cfr8 33) Ogni annuncio della passione egrave seguito da un episodio che manifesta la totale mancanza di sintonia dei discepoli (cfr anche 933-37 1035-40) e che rende necessaria unrsquoulteriore catechesi da parte di Gesugrave in forma di parole e di gesti Alcuni personaggi secondari nella narrazione mostrano le caratteristiche positive che dovrebbe avere il discepolo in particolare la sua fede nei confronti di Gesugrave Un esempio importante egrave certamente quello della donna sirofenicia donna straniera che costituisce un richiama implicito alla futura nascita di una comunitagrave cristiana di provenienza pagana Da questi elementi possiamo trarre qualche conclusione sullrsquoecclesiologia marciana la Chiesa egrave una famiglia che attualizza il Regno di Dio in se stessa un seme del Regno Essa egrave per sua natura missionaria percheacute inviata dal messia Gesugrave con una parola potente a compiere i segni del Regno nella sua storia Essa accoglie al suo interno anche tutti i popoli egrave dunque universale Essa egrave anche la comunitagrave in cui la fede in Cristo puograve essere maturata solo stando con lui e passando attraverso il travaglio della sua croce e resurrezione Solo alla luce della croce la Chiesa puograve comprendere fino in fondo chi egrave chiamata a seguire lungo i sentieri della storia

7 2 VANGELO DI MATTEONotiamo subito che Matteo non parla di Regno di Dio ma con unrsquoespressione ancor piugrave semitica di Regno dei cieli (cfr 1311) Se il Regno dei cieli nel discorso della montagna deve essere caratterizzato da una sovrabbondante giustizia che sola puograve integralmente compiere la Legge di Mosegrave (517-20) sono le parabole (c 13) a manifestare il mistero di tale sovrabbondante giustizia La parabola del seminatore (133-9) mostra il contrasto tra una semina sovrabbondante e persino sprecata e una risposta differenziata dei diversi terreni Alcuni di essi non rispondono positivamente non fanno fruttificare questo dono del seme Come egrave possibile che ciograve accada se la parola egrave rivolta a tutti Come egrave possibile che la parola di Gesugrave fallisca producendo in molti casi

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rifiuto anzicheacute accoglienza Egrave questo lrsquointerrogativo di fondo dei discepoli sul percheacute Gesugrave parli il linguaggio oscuro e difficile delle parabole (cfr 1310) Le parabole mostrano la caratteristica paradossale del Regno dei cieli che si instaura senza imporre una veritagrave con la forza ma donando a tutti anche a chi lo rifiuteragrave il seme della Parola di Dio Cosigrave il suo insegnamento parabolico rispetta la libertagrave dellrsquointerlocutore e non gli impone una veritagrave per via di sillogismi o dimostrazioni Egli lo invita piuttosto a convertire il cuore allrsquoamore del Padre che semina sprecando illogicamente il suo seme e che lascia crescere la zizzania insieme con il grano per non correre il rischio di tagliare anche il grano (1324-30) Si puograve arrivare ad affermare che secondo Matteo compimento della giustizia deve passare attraverso il rifiuto degli uomini e in particolare del popolo di Israele percheacute egrave proprio quando il popolo arriva al culmine della sua durezza di cuore della sua incapacitagrave di ascoltare e comprendere la parola di Dio che il Signore potragrave realizzare improvvisamente la sua guarigione e la sua conversione (cfr 13 14 ndash 14 Iss 6 9 ndash 10) ComeAttraverso la logica della croce che egrave il vero mistero significato dal seme gettato in terra della parabola In fondo anche per Matteo il Regno dei cieli ha a che fare con Gesugrave Lui che egrave il servo mite di Jhwh che non grida la veritagrave in piazza (cfr 1219 Is 422) e porta la giustizia con misericordia (cf 1220 cit di Is 423) Nella cristologia di Matteo egrave molto piugrave sottolineato che in Marco il carattere ebraico del messia Egli egrave collegato a Davide e Abramo nella sua genealogia (1 1) egrave figlio di Davide (1 1720) egrave lrsquoemmanuele di Isaia ossia il discendente regale che porta Dio in mezzo al suo popolo (Mt 123cfr Is 714) egrave il re-pastore (cf 936) e il messia drsquoIsraele (26) cosa che Gesugrave stesso afferma ripetutamente (106 1524) Egrave solo dopo il rifiuto di Israele che i discepoli saranno inviati da Gesugrave sul monte della galilea a fare discepoli tutti i popoli (2819) Infatti il rifiuto di Israele fa sigrave che il Regno di Dio saragrave tolto ai capi giudaici ldquoe saragrave dato ad un popolo che lo faragrave fruttificare (2143)rdquo Il seme di questo nuovo popolo egrave giagrave presente nel Vangelo di Matteo nei discepoli e apostoli di Gesugrave La loro caratterizzazione egrave piugrave positiva che non in Marco Essi infatti sono ammessi allrsquointimitagrave con Gesugrave e possono accedere alla spiegazione delle parabole e alla comprensione profonda dei misteri del Regno dei cieli Non solo ma sono inviati da Gesugrave a mostrare la gratuitagrave del Padre nellrsquoannuncio del Regno dei cieli (108) fatto a parole ma anche con i segni delle guarigioni con la povertagrave e soprattutto con la perseveranza nelle persecuzioni (1017-39) In filigrana compare il volto di una Chiesa giudeocristiana fortemente messa alla prova dallo scontro con il giudaismo che si riorganizzava nella sua componente farisaica dopo la recente distruzione di Gerusalemme e del tempio Si tratta di una Chiesa che alla saggezza umana dei dottori della legge oppone la sapienza della croce definitiva sapienza dei piccoli che rivela il volto del Padre e il misterioso e abissale rapporto drsquoamore tra il Padre e il Figlio (11 25 ndash 27) Pur essendo compresa anche dai piccoli non si tratta di una sapienza infantile o ingenua anzi i discepoli di Gesugrave sono definiti scribi (1351) che devono tenere insieme cose nuove e cose antiche (AT e NT) nellrsquounica sapienza della croce sono profeti sapienti e scribi che vivranno su di se il mistero del messia rifiutato e ucciso dal suo popolo (cfr 2334) ma che saranno ricompensati dal ritorno glorioso di Gesugrave alla fine dei tempi alla luce dellrsquoamore che avranno manifestato imitando il Padre (24327 2531-46) Questa Chiesa ha un punto di riferimento centrale in Pietro del quale viene affermato senza mezzi termini il primato a partire dalle parole di Gesugrave ldquo ltltTu sei Pietro e su questa pietra edificherograve la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa A te darograve le chiavi del Regno dei cieli tutto ciograve che legherai sulla terra saragrave legato nei cieli e tutto ciograve che scioglierai sulla terra saragrave sciolto nei cieligtgt Allora ordinograve ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristordquo

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7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIAI vangeli sono inseriti allrsquointerno di un canone comprendente Antico e Nuovo Testamento e una interpretazione esegetica e teologica di essi non puograve non tenere conto dei rapporti che intercorrono tra questi testi e il loro con-testo Il documento sulla Parola di Dio del Concilio Vaticano II denominato Dei Verbum afferma al n16 la mutua dipendenza ermeneutica tra Antico e Nuovo Testamento laquo hellipi libri dellrsquoAntico Testamento integralmente assunti nella predicazione evangelica acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento che essi a loro volta illuminano e spieganogtgt Da una parte si afferma che il Nuovo Testamento porta a compimento ciograve che egrave significato nellrsquoAntico ma dallrsquoaltra si mostra che non si puograve comprendere il Nuovo senza i libri dellrsquoAntico che lo illuminano e lo spiegano Non si possono dunque conoscere adeguatamente i Vangeli senza tener conto dellrsquoAntico TestamentoSi potrebbe fondare questa affermazione sia dal punto di vista storico che dal punto di vista letterario Lrsquoinfluenza del mondo giudaico e della letteratura religiosa che ha contribuito a forgiare la sua identitagrave ossia quello che noi oggi chiamiamo Antico Testamento e piugrave nel dettaglio lrsquointerpretazione viva dellrsquoantico Testamento (toragrave orale) propria dellrsquoebraismo del I secolo sono la matrice nella quale si forgiano tutte le creazioni letterarie successivamente inserite nel canone del Nuovo Testamento Dal punto di vista letterario poi si trovano forti legami sottoforma di citazioni allusioni echi riletture che i testi del NT fanno di altri testi dellrsquoAT In definitiva lrsquoAT costituisce sempre lo sfondo dei testi del NT ed anche dei vangeli come si puograve abbondantemente dimostrare anche attraverso un elenco e una catalogazione di tutti i richiami interni al NT Tuttavia il lavoro esegetico e teologico che parte da questa constatazione non puograve certamente fermarsi ad essa Ci si pone infatti una domanda di fondo estremamente importante a livello teologico quale tipo di rapporto viene configurato da tale dipendenza storico- letteraria del NT e dei Vangeli nei confronti dei testi dellrsquoAntico Testamento Data la poliformitagrave letteraria di testi del NT e il loro diverso utilizzo dellrsquoAT non egrave per nulla semplice ricavare delle leggi generali Talvolta bisogna accontentarsi di ritrovare lo sfondo veterotestamentario e notare lrsquointeresse del narratore nel riferire un compimento Talaltra perograve si puograve scavare maggiormente e notare dei rapporti piugrave precisi e definiti tra elementi dello sfondo veterotestamentario ed altri elementi presenti nel testo del NT Ogni qual volta si puograve accostare ad una figura (tipo) propria di un racconto dellrsquoAT elementi di un racconto del NT (antitipo) mostrando un rapporto di continuitagrave discontinuitagrave tra di essi in modo tale che lrsquoantitipo riprende e supera il tipo compiendolo qui siamo di fronte ad un funzionamento letterario- teoogico che possiamo denominare tipologia Tali elementi (tipi) possono essere costituiti da eventi circostanze persone popoli istituzioni e il loro rapporto deve essere di compimento ossia lrsquouno egrave una preparazione dellrsquoaltro Ci puograve essere una tipologia esodale mosaica profetica regale sacerdotale cultuale ecchellip

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Per il nostro studio egrave sufficente ammettere che in via di principio non egrave possibile escludere la possibilitagrave che gli autori del NT abbiamo fatto uso di tale strumento interpretativo poicheacute esso era presente nella cultura giudaica ed ellenistica del periodo intertestamentario e perchegrave lrsquoAntico Testamento stesso al suo interno ne ha fatto uso Lo studio della tipologia risulta allora particolarmente interessante dal momento che contribuisce a riconnettere i Vangeli nel loro contesto canonico e mette in luce in modo assai convincente le loro teologie nel quadro globale del compimento delle Scritture

7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)Nel Vangelo di Luca la tipologia profetica applicata a Gesugrave risulta particolarmente evidente ed estesa A partire dal c 4 in cui Gesugrave predica a Nazareth nella sua terra natale Gesugrave egrave dipinto con i caratteri di un profeta (cfr 424) che predica la parola di Dio e che egrave rifiutato dal suo popolo secondo il destino proprio di tutti i profeti di Israele Gesugrave appena consacrato dalla discesa dello Spirito Santo su di lui dopo il battesimo egrave dotato di una ldquoparolardquo profetica che si esprime attraverso azioni e discorsi (cfr 2419) e che rende attuale la salvezza di Dio il tempo del compimento delle promesse di salvezza di Isaia (cfr 718-23)Ormai al termine del suo itinerario verso Gerusalemme attraversando la Galilea e la Samaria (Lc 17 11) Gesugrave incontra dieci lebbrosi che si fermano a distanza e appellandosi alla sua qualitagrave di maestro lo supplicano di avere pietagrave di loro ldquoGesugrave maestro abbi pietagrave di noirdquo (Lc 17 12) La scena della guarigione dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) dipinta con una certa rapiditagrave da Luca mostra di avere uno sfondo veterotestamentario profetico (cfr 2 Re 5) In quale modo il narratore allude a tale sfondo Quali sono gli elementi comuni e le differenze Gesugrave egrave accreditato come un profetaPer rispondere a queste domande egrave necessario approfondire lrsquoesegesi di questo testo Dobbiamo anzitutto notare che questo racconto interrompe una serie di discorsi di Gesugrave con un miracolo di guarigione Lrsquoultimo miracolo di Gesugrave prima di questo egrave in 14 1 ndash 6 dopodichegrave si tratta di una serie di insegnamenti fino a 1711 Inoltre la notazione geografica di Luca sul cammino verso Gerusalemme contribuisce a creare uno stacco preciso da ciograve che precede e favorisce lrsquoidea di un nuovo inizio della narrazione Si tratta della terza ed ultima sezione del viaggio di Gesugrave verso Geursalemme che prosegue fino a 19 27 Il racconto di questo miracolo si conclude con lrsquoaffermazione di Gesugrave ldquoalzati e va la tua fede ti ha salvatordquo (v 19) percheacute dopo il samaritano ex lebbroso sparisce e ritornano in scena i farisei Egrave interessante il paragone che viene a crearsi (syncrisis) tra la fede constatata da Gesugrave a proposito del samaritano che evidentemente ha saputo riconoscere in Gesugrave la fonte del segno di guarigione appena manifestasi in lui e la mancanza di fede mostrata dai farisei nei termini di una ricerca esteriore di segni Il seguito dei discorsi di Gesugrave porteragrave avanti il tema della fede parlando della venuta del figlio dellrsquouomo (Gesugrave) in rapporto ai segni (cfr vv 17 22 ndash 37) della preghiera (18 1 ndash 14) dellrsquoumiltagrave di chi accoglie il Regno come un bambino abbandonando le sue ricchezze per seguire Gesugrave (18 15 ndash 30)Il cuore di questa sequenza narrativa che culmina con il terzo annuncio della passione e lrsquoarrivo a Gerico ( 18 31 ndash 34) egrave dunque la fede in Gesugrave come condizione dellrsquoingresso nel Regno dei cieli Il racconto del lebbroso samaritano contribuisce a introdurre questo tema di fondo dal momento che il miracolo non egrave che un passaggio neanche brevemente descritto per arrivare a sottolineare invece la salvezza ottenuta per mezzo della fede (v 18) In effetti il culmine della trama non si ha con il miracolo ma con la constatazione della fede del samaritano egrave qui infatti che la portata rivelativa del racconto si mostra in modo improvviso Su dieci lebbrosi guariti la fede egrave paradossalmente prerogativa di uno solo di un samaritano ossia di un eretico disprezzato dal giudaismo ufficiale dellrsquoepoca rappresentato dai farisei Inizialmente il racconto sapientemente orchestrato da Luca sembra andare in una direzione piugrave consueta Come ogni racconto di miracolo che si rispetti vi deve essere lrsquoincontro con Gesugrave alle porte della cittagrave o allrsquointerno del villaggio Qui i lebbrosi si fermano a distanza per motivi cultuali

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percheacute sono dichiarati impuri dalla legge di santitagrave del levitica (Lv 13 45) e a distanza lo supplicano con il titolo di maestro usato da Luca normalmente per i discepoli (Lc 5 5 8 24) e con lrsquoimplorazione ldquoabbi pietagraverdquo che nei salmi si rivolge a Dio stesso (Sal 31 10 51 3) In questi lebbrosi crsquoegrave certamente una fede incoativa iniziale in Gesugrave necessaria percheacute avvenga il miracolo (cfr Lc 5 13ss) Fin qui tutto avviene secondo copione Dal v 14 avviene un primo spostamento rispetto alla trama consueta di un racconto di guarigione di miracolo Ossia Gesugrave non guarisce direttamente con la sua parola i lebbrosi prima di mandarli dal sacerdote ma li invia prima di guarirli Questa modifica fa si che il miracolo divenga una prova di fede In questo spostamento Luca segue un altro copione che gli proviene dallrsquoAntico Testamento e particolarmente dal racconto lungo e articolato di guarigione del lebbroso Naaman servitore del re siriano da parte del profeta Eliseo (cfr 2 Re 5) Infatti il miracolo egrave una prova di fede di Naaman che egrave invitato dal profeta ad andare a bagnarsi del fiume Giordano Non sono complicati riti fisici a causare la guarigione ma la fede nella parola del profeta Eliseo (2 Re 5 12 ndash 15) Come il profeta Eliseo guarisce il lebbroso Naaman servitore del re siriano semplicemente con la sua parola e con lrsquoobbedienza di andarsi a lavare nel Giordano anche nel nostro testo il miracolo di guarigione dei lebbrosi avviene a distanza tramite la semplice obbedienza alla parola profetica di Gesugrave di andare a presentarsi ai sacerdoti Le analogie non si fermano qui Come Naaman il siriano ritorna dal profeta Eliseo per mostrare la sua fede nel Dio di Israele e per ringraziarlo attraverso un dono materiale cosigrave anche il lebbroso ritorna indietro per ringraziare Gesugrave (v 15) Infine ancora come Naaman egrave uno straniero cui viene donata insieme alla guarigione la fede nel Dio drsquoIsraele cosigrave anche il lebbroso egrave un samaritano a differenza degli altri nove lebbrosi guariti che invece sono giudeiCome in 2 Re 5 la posta in gioco del racconto non egrave quindi semplicemente il miracolo di guarigione fisica ma piugrave profondamente la fede dello straniero ed egrave questa fede ad essere manifestata dal ringraziamento del samaritano e autorevolmente confermata dalla dichiarazione finale di Gesugrave (vv 18ndash19) Gesugrave si trova dunque nella stessa posizione del profeta Eliseo egli egrave dotato di una parola profetica in grado di realizzare ciograve che dice per mezzo della fede dellrsquointerlocutore e al termine del miracolo egli stesso egrave chiamato ad esplicitarla autorevolmente Fino a questo punto abbiamo mostrato con considerazioni di tipo narrativo che il nostro racconto ha una sfondo profetico e che tale figura egrave applicata a Gesugrave Ora bisogna chiarire se questa figura dellrsquoantico testamento egrave applicata in una chiave tipologica ossia se vi egrave un compimento del tipo profetico nellrsquoantitipo (Gesugrave) che prevede anche una differenza un superamento dellrsquoantitipo rispetto al tipo Dobbiamo ricorrere ancora a considerazioni di tipo narrativo Ci sono alcune differenze tra Eliseo e Gesugrave Quando Naaman va da Eliseo per ringraziarlo il profeta rifiuta il dono mentre Gesugrave non sembra rifiutare la lode del samaritano Inoltre i gesti del samaritano sono ben piugrave estremi di quelli di Naaman Il samaritano infatti si prostra davanti a Gesugrave con un atto drsquoadorazione che egrave appropriato soltanto per Dio Infine le parole del ringraziamento sono diverse Naaman afferma la sua fede nel Dio drsquoIsraele mentre il Samaritano ldquolodando Dio a gran voce si prostrograve davanti a Gesugrave ai suoi piedi per ringraziarlordquo (v 16) Nella costruzione retorica di questa frase la lode di Dio egrave posta in parallelo alla prostrazione davanti a Gesugrave e al suo ringraziamentoldquoTornava indietro a gran voce lodando Dio e si prostrograve con la faccia ai suoi piedi ringraziando Lui Se Naaman loda il Dio drsquoIsraele piugrave di Naaman nel samaritano la lode del Dio dirsquoIsraele egrave strettamente associata con la prostrazione e con il ringraziamento di Gesugrave Lodare Dio e ringraziare Gesugrave sono un unico atto per questo samaritano che riserva a Gesugrave lrsquoonore dovuto a Dio prostrandosi ai suoi piedi Se il dono rifiutato da Eliseo lascia intendere lrsquoimpossibilitagrave di far coincidere la sua persona con il Dio drsquoIsraele la lode accettata e ratificata da Gesugrave suggerisce che il compimento del tipo profetico consiste in un radicale superamento della figura stessa Gesugrave egrave un profeta ma egrave piugrave che un profeta perchegrave egrave il mistero di una presenza personale di Dio stesso Egli compie la parola profetica come

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 4: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI1 1 ndash 14 introduzione con la narrazione dellrsquoascensione (1 6 ndash 10) che si riaggiancia alla fine del VangeloI PARTE 1 12 ndash 8 4 egrave la parte in cui si parla della comunitagrave gerosolimitana 1 12 ndash 2 47 i Dodici e la Chiesa 2 42 ndash 8 4 comunitagrave e missione 2 42 ndash 47 sommario come perno 1 12 ndash 14 transizione 8 1b ndash 4 II transizioneII PARTE 8 1b ndash 14 28 inizio missione con Filippo e Pietro e anticipo vicenda di Paolo Sommario in 9 31 e in 12 24 12 24 ndash 14 28 Barnaba ndash Paolo14 27 ndash 28 transizioneIII PARTE 14 27 ndash 16 5 assemblea di Gerusalemme 15 25 ndash 16 5 transizioneIV PARTE 15 35 ndash 19 22 missione di Paolo Macedonia ndash Acaia Asia EfesoV PARTE 19 20 ndash 28 16 passione di Paolo 19 20 ndash 23 11 Gerusalemme 23 11 ndash 28 16 verso Roma28 14b ndash 31 conclusione preceduta da transizione in 14b ndash 16La composizione si semplifica molto considerando le due parti 1 ndash 12 23 e 12 24 ndash 28 Nella prima parte protagonista principale egrave pietro assieme ai dodici e ai diaconi Stefano e Filippo Nella seconda parte il protagonista assoluto egrave Paolo Le due parti sono ben allacciate insieme da unrsquoanticipo della narrazione di Paolo in 9 1 ndash 30 e una ricomparsa del protagonismo di Pietro in 15 1 ndash 12 che sancisce la posizione di Paolo e Barnaba sulla loro missione ai paganiNel tempo della Chiesa la geografia lucana ha un grande valore teologico La missione parte da Gerusalemme e dopo la persecuzione scoppiata a partire dallrsquouccisione di Stefano (8 1) si diffonde con la dispersione dei discepoli in Giudea e Samaria (cfr 8 2 4 ndash 8) a Cipro in Fenicia fino ad arrivare ad Antiochia (cfr 11 19 ndash 20) Da qui inizia il cammino di Paolo che porta lrsquoannuncio ai pagani fino ai confini del mondo rappresentati idealmente dalla cittagrave di Roma (At 13 28)

53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZAGli atti sono il percorso della testimonianza In At 1 8 Gesugrave annuncia ai suoi discepoli subito prima di essere assunto in cielo ldquomi sarete testimoni a Gerusalemme in tutta la giudea e la Samaria e fino ai confini della terrardquo Egli avendo il potere nei cieli alla destra del padre puograve ormai assicurare ai suoi discepoli una testimonianza che si allarga a cerchi concentrici fino a coprire tutta lrsquoestensione della terra Si parte da Gerusalemme e dalla giudea nei primi capitoli di Atti (fino a 8 4) per poi estendersi in Samaria con la predicazione di Filippo (cfr 8 5 ndash 8 26 ndash 40) ai pagani di Cesarea con Pietro (c 10) fino ai confini della terra con PaoloCosa significa ldquosarete testimoni di merdquo Questa espressione puograve indicare lrsquoorigine della testimonianza che egrave Gesugrave colui che ha stabilito gli apostoli come testimoni e insieme anche il contenuto della testimonianza che egrave Gesugrave stesso Se nel Vangelo Gesugrave aveva mandato gli apostoli ad annunciare il regno e guarire i malati (cfrLc 9 2) negli Atti degli Apostoli tale annuncio del Regno egrave radicalmente cristologizzato Lrsquoannuncio degli Apostoli egrave inseparabilmente una testimonianza di Gesugrave e in particolare della sua resurrezione Non a caso quando si tratta di ricostituire il gruppo dei dodici sostituendo Giuda i requisiti richiesti per la scelta di un nuovo membro siano lrsquoessere testimone della resurrezione di

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Gesugrave avendo condiviso con lui il suo ministero storico a partire dal battesimo di Giovanni fino allrsquoascensione (cfr 1 21 ndash 22) Questa sostituzione indica altresigrave una componente decisiva della testimonianza la sua pluralitagrave o piugrave esattamente il suo carattere collegiale Infatti Pietro sottolinea particolarmente la necessitagrave di una persona che ldquoha vissuto con noirdquo e di conseguenza egrave in grado di ldquotestimoniare insiemerdquo Quando nel giorno di Pentecoste Pietro parla alla folla radunata davanti agli apostoli egli parla rappresentando anche tutti gli altri ldquoquesto Gesugrave Dio lrsquoha resuscitato e noi tutti ne siamo testimonirdquo (At 2 32)

531 LA FORZA DELLO SPIRITOLa travolgente onda della testimonianza apostolica ha un propulsore che a tratti si manifesta nella sua identitagrave e conferma con i suoi segni lrsquoagire e il parlare degli apostoli lo Spirito Santo Annunciato giagrave da Gesugrave prima della sua ascensione come forza che li sosterragrave continuamente (At 1 8) lo Spirito Santo irrompe allrsquoimprovviso sugli apostoli in lingue di fuoco che si posano ciascuna su ogni discepolo e li rendono capaci di un annuncio universale in ogni lingua del mondo Da quel momento inizia la testimonianza degli Apostoli con il lungo discorso di Pietro (1 14 ndash 36) che identifica in questi effetti di una parola profetica moltiplicata il compiersi della Scrittura del profeta Gioele (1 17 ndash 21) Lo Spirito conduce al compimento della Scrittura con la nascita di un popolo profetico negli ultimi giorni e produce la gioia dei tempi messianici (cfr 8 8 13 52) Questo popolo profetico riproduce in se quelle caratteristiche che erano proprie del messia Gesugrave nel primo volume dellrsquoopera lucana esso egrave infatti sospinto dalla consolazione e dalla forza dello Spirito Santo Se si vuole la Pentecoste negli Atti degli Apostoli corrisponde al battesimo d Gesugrave (Lc 3 21 ndash 22) Se nel c 2 la parola di Pietro conferma lrsquoagire dello Spirito riconoscendone i segni nel c 10 saragrave viceversa lo Spirito a confermare la parola di Pietro discendendo sulla famiglia del centurione Cornelio in quella che si puograve definire come una seconda Pentecoste ossia la Pentecoste dei pagani Lo spirito irrompe al culmine della testimonianza di Pietro ossia quando egli dichiara il compimento della Scrittura profetica nel perdono dei peccati per mezzo del nome del risorto (10 43 ndash 44)

532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTOGli effetti dello Spirito si rivelano nel muovere questi discepoli ad una sempre maggiore assimilazione al loro modello Cristo Stefano pieno di Spirito Santo (7 55) va incontro al suo destino di morte per lapidazione perdonando i suoi nemici come Gesugrave Paolo colmo di Spirito Santo (13 9) affronta i nemici della Parola di Dio con successo e predica ad Antiochia di Pisidia suscitando grande concorso di gente e lrsquoinvidia dei giudei proprio come Gesugrave nel Vangelo I discepoli di Gesugrave con la loro vita sono testimonianza del messia Barnaba e Paolo affermano che egrave Gesugrave ad aver ordinato loro di portare la salvezza ldquofino agli estremi confini della terrardquo secondo la profezia di Isaia che vede nel servo di JHWH colui che egrave la luce delle genti (Atti 13 43 cfr Is 42 6 9) Questa profezia compiutasi in Gesugrave si compie ora in Paolo e Barnaba per la parola stessa di Gesugrave (Lc 23 34) facendo di essi modelli di Cristo stesso Come Cristo i discepoli parlano con franchezza e operano segni e prodigi (14 3) fanno miracoli guariscono paralitici e storpi (cfr 8 7 Lc 5 17 - 26) scacciano i demoni (8 7 Lc 5 31 - 37) fanno risorgere i morti (20 7 ndash 12 Lc 8 40 - 56)Come Cristo affrontano la morte e la persecuzione (cfr 7 55 ndash 60 Lc 22 39 - 46) come Cristo predicono le loro sofferenze e le affrontano nella debolezza e precarietagrave (cfr 20 23 ndash 24 Lc 9 22)

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Se Paolo ha predetto le sue sofferenze mosso dallo Spirito negli ultimi capitoli che narrano lrsquoarresto di Paolo la sua prigionia e lrsquoarrivo a Roma lo Spirito Santo non egrave quasi piugrave citato Come nel racconto della passione di Gesugrave anche qui le forze del potere umano diventano protagoniste e sembrano sommergere la forza dello Spirito In realtagrave sottotraccia il lavoro dello Spirito consiste in unrsquoassimilazione di Paolo in catene a Cristo sofferente cosigrave che il Vangelo possa provvidenzialmente essere testimoniato con la vita di Paolo fino a Roma

5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3Dopo lrsquoinizio della missione ai pagani sancito dallrsquoiniziativa di Pietro su impulso dello Spirito Santo ora Luca si concentra sulla fondazione della comunitagrave di Antiochia la prima comunitagrave in cui convivono insieme giudeo ndash cristiani e pagano ndash cristianiLuca si riallaccia direttamente ad At 8 1b ndash 4 dove si narra la diffusione della Parola dovuta alla provvidenziale dispersione dei discepoli dopo la persecuzione scoppiata con il martirio di Stefano In tal modo la nascita della Chiesa di Antiochia crocevia della missione cristiana verso lrsquoAsia e in Europa e vero laboratorio di comunione ecclesiale ed evangelizzazione finisce per dipendere direttamente dalla Chiesa di Gerusalemme e dalla ldquofeconditagraverdquo della persecuzione che tale Chiesa madre ha dovuto subireLa breve unitagrave letteraria di 11 19 ndash 26 si puograve dividere in tre sottounitagrave vv 19 ndash 21 arrivo dei dispersi ad Antiochia evangelizzazione e successo vv 22 ndash 24 arrivo di Barnaba esortazione e successo vv 25 ndash 26 arrivo di Saulo insegnamento e successo Appendice (v 26d) nasce la definizione di cristiani

54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMOvv 19 ndash 21 si riprende con le stesse parole il breve sommario della missione in Samaria e lungo la costa palestinese per riferire che ora la Parola viene proclamata in Fenicia a Cipro e perfino ad Antiochia la metropoli situata sul fiume Oronte a 35 Km dal mare nellrsquoattuale Turchia poco lontana dalla frontiera con la Siria La diffusione del Vangelo continua senza ostacoli anzi ribaltando paradossalmente gli ostacoli e le persecuzioni incontrate in nuove occasioni di annuncio sempre piugrave lontano A questo punto Luca si preoccupa di chiarire che lrsquoannuncio della Parola era riservato unicamente ai Giudei come giagrave era avvenuto per la Chiesa di Gerusalemme Questa breve annotazione prepara la svolta (v 20) alcuni giudei provenienti da Cipro e da Cirene che erano parte del gruppo dei giudei cacciati da Gerusalemme incominciano a predicare ai greci ossia ai pagani che ldquoGesugrave egrave il Signorerdquo Si tratta di una breve formula ldquokerigmaticardquo in uso nella Chiesa pagano cristiana di lingua greca (cfr Rm 10 9) e che indica la sovranitagrave di Gesugrave risorto su tutta la storia e atteso per la fine dei tempiIl successo di questa impresa spontanea egrave attribuito dal narratore allrsquoazione della mano del Signore qui da intendersi come riferimento consueto a Dio (cfrEz 40 1 Lc 1 66) Tuttavia lo stesso termine ldquoSignorerdquo viene usato nella stessa frase per indicare colui al quale i pagani credono e si convertono ossia Cristo Egrave evidente allora che qui lrsquoazione provvidenziale di Dio egrave cristologizzata Egrave Cristo che opera con la potenza della sua sovranitagrave dopo la ascensione al Padre per confermare lrsquoazione spontanea di alcuni discepoli e indicare a tutta la Chiesa un modello di comunicazione del vangelo al passo con i tempiEgrave dunque interessante in questo modello ecclesiale della Chiesa apostolica come ci sia una reciprocitagrave tra ministero apostolico e missione spontanea dei discepoli Pietro era stato il primo ad annunciare il Vangelo ai pagani su impulso dello Spirito (At 10) poi vi egrave lrsquoiniziativa dei discepoli che appare in un primo momento quasi scollegata Tuttavia egrave lrsquoazione stessa di Dio (lo Spirito nel

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caso di Pietro e la mano Signore nel caso di discepoli) a garantirne la continuitagrave Saragrave la presenza di Barnaba ad esplicitare questo legame tra apostolicitagrave e missione dei discepoli

542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICAvv 22 ndash 24 Cosigrave come in 8 14 avendo saputo dellrsquoevangelizzazione in Samaria gli apostoli avevano inviato Pietro e Giovanni qui la Chiesa di Gerusalemme invia Barnaba ad Antiochia Egli giunge e vede la grazia di Dio che egrave una conferma del favore divino per questa missione (cfr At 14 3) Drsquoaltra parte Barnaba egrave descritto come uomo pieno di fede e di Spirito Santo dotato dunque delle lenti giuste per poter osservare lrsquoagire di Dio nella comunitagrave antiochena Altri due verbi descrivono la sua azione pastorale ldquosi rallegrograverdquo e ldquoesortavardquo La gioia accompagna sempre la presenza della grazia di Dio (cfr charischairo) ed egrave un segno dellrsquoadesione di fede della comunitagrave o di una singola persona (cfr At 8 8 39) Barnaba sa abbandonarsi alla gioia della fede nel contemplare i frutti di una missione a cui egli non ha dato inizio in prima persona di cui non egrave neacute il ldquopadrerdquo neacute il riferimento insostituibile Egli in prima istanza non arriva ad Antiochia per imporre una sua ldquovisionerdquo o per lasciare una qualche ldquoimprontardquo personale a questa Chiesa ma semplicemente per osservare la grazia di Dio rallegrarsi e infine esortare Con questo termine si allude alla funzione di annuncio della Parola non in chiave di prima evangelizzazione ma di approfondimento didattico e insieme ldquoprofeticordquo del mistero cristiano Barnaba figlio dellrsquoesortazione (At 4 36) e profeta (cfr At 13 1) egrave chiamato ad approfondire la fondazione di questa comunitagrave sulla pietra angolare di Cristo facendole percorrere un cammino di ldquomistagogiardquo per approfondire il mistero di quella Parola che gli antiocheni avevano giagrave accolto Questa azione di Barnaba porta con se una ulteriore propulsione missionaria della comunitagrave e nuovi considerevoli ingressi nella comunitagrave (v 24)La comunione resa possibile dal ministero di Barnaba tra la Chiesa madre di Gerusalemme e la neonata Chiesa di Antiochia fondata sul discernimento dellrsquoazione dello Spirito nelle iniziative spontanee dei discepoli sulla promozione e sullrsquoesortazione egrave come un moltiplicatore della potenzialitagrave di questa comunitagrave Essa lungi dallrsquoesaurire la propria attivitagrave allrsquoesterno appagata dai suoi risultati con la guida di Barnaba si abbandona sempre piugrave alla potenza comunicativa del Vangelo Egrave interessante la figura di Barnaba Egli chiamato a rappresentare le istanze degli apostoli nella Chiesa di Antiochia si mostra ldquoprofeta e dottorerdquo in grado di esortare ed insegnare Egli partecipa del dono dello Spirito di cui gode questa comunitagrave e si pone a servizio di esso percheacute la comunitagrave possa essere sempre piugrave consapevole dellrsquoazione e della volontagrave di Dio in essa Emerge un profilo ecclesiale dellrsquoapostolo che mette in discussione le nostre tradizionali distinzioni tra ldquocarismardquo e ldquoistituzionerdquo

543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquovv 25 ndash 26 Sospesa in 9 30 la narrazione riguardante Paolo riprende qui il filo grazia allrsquoattivitagrave mediatrice di Barnaba Egli lo trova a Tarso di Cilicia la sua cittagrave natale e lo conduce ad Antiochia Anche qui bisogna rendere a Barnaba lrsquoonore della sua apertura di mente di cuore e della sua genialitagrave spirituale Percheacute andare a chiamare un uomo come Saulo che a Gerusalemme aveva fortemente rischiato la vita In 9 26 era stato lo stesso Barnaba a presentarlo agli apostoli che invece lo evitavano percheacute ne avevano paura Anche qui Barnaba da vero profeta sa cogliere lrsquoenorme potenzialitagrave del carisma spirituale di Paolo e al contempo intuisce la possibilitagrave di metterlo a servizio per la Chiesa di Antiochia chiesa ricca di carismi e soprattutto di differenze radicali tra cristiani provenienti dal giudaismo e cristiani provenienti dallrsquoellenismo In un tale laboratorio di fede e missione crsquoera bisogno di uno che fosse adeguatamente fondato sulla Scrittura per comunicare ai greci che non conoscevano questo patrimonio profetico il compimento della Parola di Dio in Cristo Crsquoera bisogno di un ldquomaestrordquo riconosciuto in grado di ldquoinsegnarerdquo insieme a Barnaba alla Chiesa la veritagrave delle Scritture compiuta in Cristo anche ai pagani per completare il

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disegno formativo della ldquomistagogiardquo precedentemente iniziato con lrsquoesortazione da parte di BarnabaBarnaba fornisce un modello innovativo per una spiritualitagrave presbiterale Egli non solo evita il rischio di considerarsi unico punto di riferimento della Chiesa di Antiochia e garante dellrsquoazione dello Spirito Non solo non azzera tutto ciograve che era nato prima che lui arrivasse per ricostruire da capo secondo la sua volontagrave Egli ldquosi rallegrardquo di ciograve che vede e che non egrave dovuto a lui si pone a servizio dellrsquoazione dello Spirito che egrave giagrave operante e individua gli ulteriori bisogni della comunitagrave discernendo la volontagrave di Dio A tali bisogni non pensa di dover rispondere solo lui ma egrave in grado di attivare collaborazioni con altri intuendo quali specifici carismi potevano essere necessari in ordine ai bisogni della comunitagrave Senza gelosie si mette a lavorare con Saulo di Tarso dopo averlo cercato e trovato nella sua cittagrave natale

544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE11 27 ndash 30 Un gruppo di profeti viaggia da Gerusalemme fino ad Antiochia Come abbiamo giagrave visto per Barnaba si tratta di un carisma che egrave dono di Dio e non egrave frutto dellrsquoimposizione delle mani da parte dellrsquoautoritagrave e la sua parola puograve avere molti frutti tra cui incoraggiare nelle prove consolare predire Il legame tra Gerusalemme e Antiochia non egrave caratterizzato solo da una responsabilitagrave ministeriale da parte della Chiesa madre ma anche da un flusso di carismi che arricchiscono Antiochia La risposta della giovanissima Chiesa di fronte alla profezia di Agabo egrave la manifestazione concreta di questa koinonigravea comunione ecclesiale che si egrave stabilita con Gerusalemme La colletta di cui Paolo si faragrave portatore ben oltre i bisogni di questa carestia egrave vista giagrave qui come il dono materiale delle Chiese della gentilitagrave in risposta al dono della fede ricevuto dalla Chiesa giudeo ndash cristiana di Gerusalemme (cfr Rm 15 25 ndash 27) Tale colletta viene consegnata agli ldquoanzianirdquo di Gerusalemme prima interessante indicazione di un incarico ministeriale distinto da quello degli apostoli a capo della Chiesa madreLa comunione ecclesiale egrave un fatto insieme concreto e spirituale che mostra il disegno di Dio in atto (giudei e pagani insieme che fanno della loro differenza un dono reciproco) Lrsquoelezione del popolo di Dio egrave per i gentili e lrsquoingresso dei gentili porta a Gerusalemme le ricchezze delle nazioni (cfr Is 60 1 ndash 5) Tale koinonigravea egrave insieme anche apertura universale della Chiesa a tutti i tempi e tutti i luoghi La Chiesa di Antiochia si mostreragrave pronta a donare due dei suoi piugrave autorevoli membri Paolo e Barnaba per una missione che oltrepassa i suoi confini territoriali

545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI12 24 ndash 25 13 1 ndash 3 Dopo aver narrato lrsquoarresto di Pietro ad opera di Erode e la sua miracolosa liberazione e la morte di Erode Luca con un brevissimo sommario accenna al fatto che la parola di Dio cresceva e si diffondeva senza che nessun potere umano potesse ormai ostacolarla In questo contesto di persecuzione e di crescita della Parola Paolo e Barnaba avevano compiuto il loro servizio (diakonigravea) verso la Chiesa di Gerusalemme e avendo preso con se Giovanni Marco tornarono ad Antiochia Questa comunitagrave viene nuovamente descritta da Luca come retta da profeti e dottori Preghiera collettiva e digiuno sono la modalitagrave con cui la Chiesa si pone in comunicazione con Dio per fare la Sua volontagrave ed egrave in questo contesto che interviene nuovamente lo Spirito Santo che designa Paolo e Barnaba per lrsquoopera alla quale sono stati chiamati e che il lettore scopriragrave essere la grande opera di evangelizzazione delle gentiLa conoscenza e la profezia sono due polaritagrave entrambe necessarie e spesso compresenti in ciascuno di questi leader della comunitagrave antiochena Infatti una conoscenza senza profezia manca di orecchi per ascoltare le indicazioni concrete e spesso improvvise dello Spirito Ma anche una profezia senza conoscenza egrave pericolosa percheacute rischia di perdere di vista il disegno complessivo della missione ecclesiale connessa alla profonditagrave del mistero di Cristo attestato dalle Scritture Profonditagrave di

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visione e capacitagrave di intuire i passi concreti da fare e le persone da promuovere questo egrave mix che la polaritagrave di profeti e dottori puograve assicurare ad una Chiesa in cammino

5 5 EXCURSUS METODOLOGICO

551 LA QUESTIONE SINOTTICA La questione sinottica concerne il tentativo di individuare lrsquointerrelazione e le reciproche dipendenze tra i tre vangeli sinottici Lrsquoottanta per cento del materiale di Mc si trova in Mt e il 65 in Lc Il materiale di Mc che si trova in ambedue egrave chiamato triplice tradizione Il materiale non marciano che Mt e Lc hanno in comune egrave chiamato duplice tradizioneSi ipotizza che esista un vangelo prima dei sinottici Giagrave nel xviii sec Lessing ipotizzograve lrsquoesistenza di un protovangelo in Aramaico soluzione poi sviluppata da Eichorn e negli ultimi anni da Boismard che individua quattro fonti documentarie utilizzate dagli evangelisti sinotticiUnrsquoaltra soluzione ipotizza che Matteo fu il primo Vangelo e Luca usograve Matteo Questa ipotesi fu anzitutto di Agostino ma fin dallrsquoantichitagrave Matteo egrave stato considerato il primo vangelo Secondo essa Matteo fu scritto per primo Marco austeramente abbreviograve Matteo e poi vennero Luca e Giovanni ognuno dei quali attinse ai suoi predecessori In epoca moderna Griesbach (1789) riprende tale ipotesi sostenendo che Marco fu scritto per ultimo come riassunto che riporta prevalentemente materiale sul quale concordano Matteo e Luca Inoltre ci sono brani come Mt 26 68 e par in cui Luca e Matteo sono in accordo contro Mc cosigrave che sembra che Luca usi Mt Tuttavia vi sarebbe da spiegare lrsquoomissione da parte di Mc di tutta la duplice tradizione noncheacute i diversi racconti in cui Lc e Mt sono palesemente contraddittori (cfr racconto dellrsquoinfanzia) noncheacute il diverso ordine con cui viene usato in Mt e Lc il materiale che hanno in comune (Fonte Q)Altra soluzione quella generalmente piugrave accettata egrave quella delle due fonti In questa soluzione si ipotizza che Matteo e Luca dipendono da Mc e scrivono indipendentemente lrsquouno dallrsquoaltro Ciograve che essi hanno in comune e che non dipende da Mc ossia la duplice tradizione viene spiegato ipotizzando la fonte Q Essa spiega bene come mai Mt e Lc concordano con Mc nellrsquoordine e nella formulazione e consente ragionevoli congetture sul percheacute se ne distanzino Un argomento contrario potrebbe essere quello degli accordi minori ossia dove Mt e Lc concordano contro Mc (cfr Mt 26 68 che spesso viene spiegato ammettendo una forte presenza della comune tradizione orale)Luca accoglie da Mc un 35 per cento del materiale omettendo alcune parti ( Mc 6 45 ndash 8 26 9 41 ndash 10 12) con alcune modifiche con giagrave in Matteo per mettere in miglior luce i discepoli ed evitando espressioni irriguardose nei confronti di Gesugrave Accentua il distacco dai beni elimina le traslitterazioni dallrsquoaramaico Diversamente da Matteo lrsquoevangelista Luca conserva il materiale di Q in due sequenze in 6 20 ndash 8 3 e in 9 51 ndash 18 14 e utilizza certamente del materiale proprio come per alcune parabole come quella del padre misericordioso e del buon samaritano Luca ha fatto ben piugrave che raccogliere materiale disparato ha organizzato unrsquoopera unitariacon uno stile controllato e costante e con un progetto teologico unitario

552 IL METODO REDAZIONALESenza entrare troppo nei dettagli basta qui descrivere in modo semplice i presupposti e le operazioni di tale metodo Il presupposto fondamentale egrave che lrsquoevangelista utilizzi delle fonti piugrave o meno organizzate o scritte e che egli ha in comune con altri evangelisti (ad esempio Lc utilizza Mc e Q come fonti che ha in comune con Mt) Anche se non egrave possibile determinare nel dettaglio la natura e lrsquoestensione di tale materiale tradizionale egrave sufficiente ipotizzare che esso esiste ed egrave

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precedente rispetto allrsquoevangelista Nel caso di Luca egrave certamente necessario dare per assodata la teoria delle due fonti Le operazioni che il metodo prevede si compiono inizialmente attraverso la sinossi Solo attraverso di essa egrave infatti possibile individuare paralleli e differenze tra i sinottici e identificare il materiale tradizionale Dopo aver identificato ciograve che proviene dalla tradizione il passo successivo egrave quello di chiedersi come lrsquoevangelista lo modifica e quali sono le sue inserzioni di carattere redazionale Per far questo egrave necessario mostrare le espressioni che sono proprie dellrsquoevangelista il suo stile letterario e teologico e comprendere come egli interviene concretamente Il terzo passo egrave sviluppare le motivazioni narrative e teologiche degli interventi redazionali dellrsquoevangelista Solo quando questo passo egrave affrontato si puograve dire che la proposta esegetica sia compiuta

6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIOLc 7 29 ndash 30 tra tradizione e redazione

6 1 INTRODUZIONENella sezione lucana su Giovanni il Battista (7 18 ndash 35) posta allrsquointerno dellrsquoampia sequenza sul ministero galilaico di Gesugrave (cc 4 ndash 9) i vv 29 ndash 30 interrompono bruscamente la descrizione del ministero del Battista per introdurre una constatazione sui destinatari del suo messaggio divisi tra coloro che lo accolgono e coloro che lo rifiutano Tenendo conto del fatto che lungo tutta la sequenza del ministero pubblico di Gesugrave in Galilea Luca descrive le opposte reazioni degli interlocutori al suo messaggio si puograve giagrave intuire lrsquoimportanza narrativa di questi due versetti per Luca che intende in tal modo collocare lrsquoorigine di tali reazioni a Gesugrave nellrsquoaccoglienza o nel rifiuto del ministero del BattistaMa percheacute lrsquoevangelista inserisce proprio a questo punto questi due versetti nel suo lavoro redazionale E percheacute subito dopo il v 35 fa seguire una nuova sezione narrativa con il racconto dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna peccatrice in casa del fariseo Simone Si puograve notare che i due personaggi di questo racconto erano giagrave stati introdotti dallrsquoevangelista proprio nei vv 29 ndash 30 li dove si parla di pubblicani e peccatori da un lato e di farisei e dottori della legge dallrsquoaltro Si tratta di un caso o di una precisa scelta narrativaA partire da unrsquoanalisi degli interventi redazionali nei versetti 29 ndash 30 con cui Luca rielabora la tradizione a lui pervenuta si intende approfondire le motivazioni narrative dellrsquoevangelista alla luce del contesto (7 18 ndash 50) e offrire qualche chiave interpretativa per comprendere il suo intento teologico e comunicativo in questa sezione del terzo vangelo

6 2 BREVE INQUADRAMENTOSi puograve notare che dal v 24 a partire dal quale inizia il discorso di Gesugrave su Giovanni il Battista fino al v 28 Luca presenti piccole differenze rispetto a Matteo (cfr Mt 117-11) quasi tutte riconducibili con ogni probabilitagrave a miglioramenti stilistici e letterari della fonte da parte di Luca1 1 Luca aggiunge probabilmente ἱματίοις (v 25) alla sua fonte per migliorare la comprensione del suo lettore Al v 28 sopprime Ἀμὴν e semplifica la frase sostituendo ἐγήγερται con ἐστιν Nellrsquointroduzione ( v 24a par) Luca riprende il termine τῶν ἀγγέλων Ἰωάννου probabilmente per riconnettersi al v 18 segnalando cosigrave un nuovo inizio cfr F BOVON Luca ( Brescia 2005 ) I 434 Orig Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndash

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Invece nei vv 29 - 30 le differenze sono notevoli Luca non riporta qui il detto di Gesugrave sulla legge e i profeti che sono in vigore fino a Giovanni il Battista e sul regno che soffre violenza (cfr Mt 11 12-13) ma lo presenta piugrave avanti nella sua narrazione (cfr Lc 1616) Inoltre egli tralascia completamente il riferimento allElia redivivo applicato a Giovanni il Battista (cfr Mt 1114) che corrisponde piuttosto alla concezione teologica sul ruolo di Giovanni il Battista propria di Matteo e di Marco (cfr Mc 913)2 Al posto di questi riferimenti nei vv 29-30 Luca offre una valutazione teologica della divisione attuatasi nel popolo di Israele in relazione al battesimo di Giovanni Da un lato tutto il popolo e i pubblicani hanno ricevuto il battesimo cosigrave da riconoscere la giustizia di Dio dallaltro i farisei e i dottori della legge hanno rifiutato il battesimo e dunque hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro Lrsquoevangelista sposta volutamente lrsquoattenzione dallrsquoidentitagrave di Giovanni il Battista agli effetti del suo ministero nel popolo di Israele caratterizzati insieme dallrsquo accoglienza e dal rifiuto del suo messaggio cosigrave da introdurre un nuovo apoftegma di accusa nei confronti di coloro che hanno rifiutato il Battista prendendolo dalla fonte che egli ha in comune con Matteo (vv 31-35) In tal modo Luca crea una nuova ripresa del discorso di Gesugrave articolandolo in due versanti (24-28 29-35) il primo dei quali egrave centrato su Giovanni il Battista mentre il secondo sulla reazione degli ascoltatori al suo messaggio Da quanto affermato emerge lrsquoimportanza dei vv 29-30 percheacute in essi lrsquoevangelista concentra i suoi interessi e la sua peculiare visione cosigrave da conferire una connotazione precisa anche al contestoTali versetti presentano un carattere redazionale e ciograve viene ammesso da tutti gli interpreti Viene tuttavia anche comunemente affermato che in essi si trova del materiale preesistente che egrave stato riformulato dallrsquoevangelista attraverso la sua propria prospettiva letteraria e teologicaQui si cercheragrave di comprendere quale tradizione Luca riformuli e con quale interesse letterario e teologico

6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICAI versetti 29-30 malgrado lrsquooriginale formulazione lucana non sono una creazione ex novo da parte dellrsquoevangelista ma dipendono da una tradizione preesistente Si trova un interessante parallelo in Mt 2131b-32 dove Gesugrave commenta la parabola dei due figli esplicitando laccusa contro la classe sacerdotale del tempio I pubblicani e le prostitute credendo a Giovanni precedono i sacerdoti che non si sono pentiti e non hanno creduto a Giovanni Questo parallelo autorizza a ricostruire qui un loghion gesuano che ogni evangelista avrebbe posto nel luogo piugrave confacente al suo percorso letterario e teologico Se cosigrave fosse quale dei due evangelisti inoltre conserverebbe la posizione originaria del loghion nella fonte Si puograve osservare anzitutto che nonostante le notevoli differenze nella formulazione ci sono importanti somiglianze formali e di contenuto tra Mt 2131b-32 e Lc 729-30 Esse sono 1 menzione di Giovanni il battista 2 Presenza di due gruppi di personaggi ossia figure di peccatori come i pubblicani da un lato e figure di leadership religiosa dallrsquoaltro 3 Attitudine opposta di questi due gruppi nei confronti di Giovanni 4 Accoglienza positiva di Giovanni da parte del

Vluyn 1989 )2 Vedremo che questi cambiamenti sono il frutto del lavoro redazionale di Luca Egrave invece molto difficile stabilire se la versione riportata da Matteo in 1112-14 corrisponde piugrave fedelmente alla fonte Q percheacute anche in Matteo gli interventi redazionali sono pesanti In questo caso oltre a notare il carattere tradizionale dei detti di riportati in Mt 11 13 Lc 16 16a e Mt 11 12 Lc 16 16bc non egrave possibile proseguire a ricostruire nel dettaglio la fonte Q Cfr U LUZ Matteo ( Brescia 2010 ) II 224 orig Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 )

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gruppo dei peccatori e negativa da parte dei capi Sono proprio tali somiglianze a condurre allrsquoipotesi di un loghion tradizionaleInfatti dal momento che i due evangelisti riportano indipendentemente una stessa affermazione di Gesugrave seppure con formulazioni alquanto diverse egrave plausibile che sulla base del criterio dellattestazione molteplice tale affermazione facesse parte di una tradizione orale o scritta che li precedeva3 cioegrave fosse un loghion di GesugraveMolto piugrave difficile egrave rispondere alla seconda domanda ossia quale potrebbe essere la collocazione originaria di questo loghion ldquovaganterdquo Esso era collocato in un piugrave ampio apoftegma gesuano magari in connessione con la parabola dei due figli come in Mt 2128-32A motivo dellabbondante rimaneggiamento redazionale sia da parte di Matteo4 che da parte di Luca egrave impossibile stabilire la formulazione originaria di questo loghion e ricostruire con esattezza il contesto in cui era inserito nella fonteTuttavia alcune osservazioni di natura formale e contenutistica possono fondare adeguatamente unrsquoipotesi su come tale loghion sia stato conservato e trasmesso dalla tradizione Anzitutto si possono notare le somiglianze tra i due contesti in cui tale parola egrave inserita in Luca e in Matteo In entrambi i contesti egrave presente unrsquoaccusa da parte di Gesugrave contro i capi del popolo5 nella quale sono presenti motivi sapienziali e parabolici e crsquoegrave in entrambi i motivi un riferimento ai figli (cfr Mt 2128-30 e Lc 731-3235) Infine tale accusa egrave in entrambi i casi relazionata al battesimo di Giovanni in Matteo infatti essa scaturisce da una disputa sul battesimo di Giovanni (cfr 2124-27) e in Luca il confronto tra pubblicani e popolo da una parte e farisei e dottori della legge dallrsquoaltra egrave formulato in relazione al battesimo di Giovanni (cfr 729-30) Inoltre il confronto fra capi e pubblicani prostitute puograve essere considerato come un espediente retorico di accusa proprio della tradizione profetica in Israele per manifestare al popolo il suo peccato6

Egrave dunque possibile che lrsquoambiente vitale di questo loghion fosse quello di una accusa di Gesugrave nei confronti dei capi in stile profetico e con probabili riferimenti a Giovanni Battista In ogni caso quello che si puograve ora affermare con sicurezza egrave che Luca rielabora un loghion che gli proviene dalla tradizione introducendo un contrasto tra farisei e scribi da una parte e popolo e pubblicani dallrsquoaltra per spostare il destinatario dellrsquoaccusa da tutto il popolo ai capi e preparare in tal modo quello che racconteragrave nellrsquoepisodio dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna peccatrice

6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE

641 REDAZIONALITAgrave Il carattere redazionale dei versetti in esame puograve essere evidenziato dalle seguenti espressioni

3 Cfr J JEREMIAS Le parabole di Gesugrave ( Brescia 1973 ) 97 Orig Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )4 Per approfondire il carattere redazionale in Matteo che non egrave possibile mostrare qui per ragioni di spazio cfr J SCHLOSSER Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 ) 4565 In Luca lrsquoaccusa viene sviluppata nei vv 31 ndash 35 Che tale accusa sia rivolta ai capi ossia farisei e dottori della legge lo si capisce perograve solo alla luce dei vv 29 ndash 30 come vedremo 6 Tale confronto ( in questo caso con pubblicani e prostitute ) fa parte del repertorio retorico profetico di accusa per spingere lrsquointerlocutore alla comprensione dellrsquoirragionevolezza del suo comportamento Si legga ad esempio Is 1 3 dove egrave presente un confronto odioso di natura parabolica con gli animali o anche Ger 2 11 Ger 3 6 ndash 10 o ancora Ez 33 34 47 (qui le prostitute sono piugrave intelligenti di Gerusalemme ed essa ha fatto peggio di Samaria e di Sodoma ) Per il NT si veda anche Mt 11 20 -24 o Lc 7 45 ndash 50

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1πᾶς ὁ λαὸς (tutto il popolo) (v 29) 2 βαπτισθέντες τὸ βάπτισμα (ricevere il battesimo) βάπτισμα Ἰωάννου (battesimo di Giovanni) (v 29) 3 τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν (hanno annullato la volontagrave di Dio) (v 30) 4 νομικοὶ (scribi) (v 30)

1 (pas o laos) lespressione in esame presenta 20 ricorrenze nel NT di cui 15 sono in LcAtti ( 9 in Lc e 6 in Atti ) Giagrave questa osservazione quantitativa mostra la predilezione di Luca per questa formulazione che egli trova nel lessico proprio della LXX Entrando un poco nei dettagli si puograve notare che in tre contesti appartenenti alla tradizione comune a Mc e Lc Luca modifica Marco aggiungendovi proprio lespressione in esame (cfr Lc 847 913 2138 e par in Mc) In altri due ricorrenze della triplice tradizione Luca o aggiunge tale espressione (Lc 1843 e par in Mc e Mt) o la sostituisce al piugrave generico ὄχλος ( cfr Lc 2045 e par Mc Mt ) In 7 29 Luca modifica una fonte che ha in comune con Matteo togliendo il riferimento alle prostitute (πόρναι) e sostituendolo con la notazione riguardante tutto il popolo Nelle sei ricorrenze di Atti (39 311 410 534 1041 1324) Luca si riferisce sempre non ad una folla generica ma precisamente al popolo di Israele Si tratta del popolo che si riunisce nel tempio di Gerusalemme per il culto dovuto al Dio drsquoIsraele ( cfr 3911 ) e al quale si rivolge Pietro per annunciare il vangelo di Gesugrave Cristo morto e risorto ( cfr 410 ) In queste ricorrenze anche una piccola folla radunata attorno al tempio puograve rappresentare la totalitagrave di Israele percheacute ciograve che a Luca interessa egrave la funzione teologica e non la totalitagrave materiale Si puograve concludere affermando che tale espressione egrave chiaramente redazionale ed egrave usata dallrsquoevangelista per esprimere la totalitagrave ldquoteologicardquo del popolo di Israele

2 Il verbo baptiacutezo con oggetto interno (o figura etimologica) ricorre 5 volte in tutto il NT di cui 2 in Luca e una in Atti Egrave interessante notare che la ricorrenza di tale espressione in Lc 1250 egrave parallela a Mc 1038-39 e (probabilmente ma non vi egrave evidenza testuale) a Mt 2022-23 Allinfuori di questa tradizione che riporta un loghion di Gesugrave nel dialogo con Giacomo e Giovanni le uniche ricorrenze si trovano in Lc 729 e Atti 194 Si tratta probabilmente di unespressione tradizionale che Luca piugrave degli altri evangelisti fa propria In particolare il parallelo con Atti 19 4 egrave illuminante Anche qui egrave in gioco il battesimo di Giovanni e il suo ruolo nella teologia della storia proposta da Luca Prima viene il battesimo di Giovanni che egrave un battesimo di conversione amministrato per il popolo in vista della fede nel veniente (εἰς τὸν ἐρχόμενον cfr anche Lc 719) Poi verragrave il dono dello Spirito che gli efesini si appresteranno a ricevere per limposizione delle mani di Paolo Questa duplice scansione dei tempi egrave presente implicitamente anche in Lc 729-30 dal momento che nei versetti successivi (vv 31-35) il rifiuto del battesimo di Giovanni viene posto come preludio e motivazione profonda del successivo rifiuto del figlio dellrsquouomo Tale battesimo infatti egrave posto sempre da Luca come preparazione del ministero di Gesugrave (cfr Atti 1037 1324) Inoltre tutta lrsquoazione storico ndash salvifica di Cristo che culmina con il mistero pasquale e lrsquoascensione ai cieli ha il suo inizio nel battesimo ricevuto da Gesugrave stesso (cfr Atti 122) cosigrave che battesimo e ascensione risultano i due eventi - limite di quel mistero di cui gli apostoli sono testimoni direttiAnche l espressione ldquobattesimo di Giovannirdquo(βάπτισμα Ἰωάννου) presente nella tradizione ( cfr Mt 2125 e par Mc 1130 e par ) si ritrova soprattutto in Atti ( cfr At 122 1825 193 )Ciograve dunque mostra lutilizzo ripetuto e personale che levangelista fa di espressioni presenti nella tradizione riguardante Giovanni Battista per sottolineare la funzione del suo battesimo nella storia della salvezza 3 il termine βουλὴ (boulegrave)presenta 12 ricorrenze in totale nel NT di cui 9 in Lc Atti ( 2 nel Vangelo e 7 in Atti ) e altre 3 ricorrenze in 1 Cor Ef Eb Si puograve mostrare che Luca utilizza questo termine per indicare una decisione un progetto di natura umana ( cfr Lc 2351 At 2712 At 2742 ) o voluto da Dio ( cfr Lc 730 Atti 223 428 538 1336 2027 ) In particolare in Lc 720 Atti 1336 e 20 27 egrave presente esplicitamente lespressione βουλὴ τοῦ θεοῦ In Atti 223 e 428 tale progetto di Dio egrave quello che riguarda la consegna di Gesugrave e la sua morte In 538 egrave Gamaliele a

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prendere parola con saggezza per mettere in guardia il sinedrio di fronte allinutilitagrave della loro lotta contro un progetto che se viene dagli uomini finiragrave da solo e se invece viene da Dio non potragrave essere contrastato Tale progetto di Dio che si compie nella Chiesa per lannuncio degli apostoli trova un ulteriore riferimento in Atti 2027 nel discorso di Paolo agli anziani di Efeso Egrave dunque evidente la densitagrave teologica di questo termine per levangelista Si puograve quindi affermare che lrsquoespressione τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν sia un chiaro conio lucano utile ad indicare in estrema sintesi da un lato tutto il disegno salvifico di Dio che culmina nella morte e resurrezione di Cristo e che si prolunga nella storia della Chiesa e dallrsquoaltro la grave responsabilitagrave di chi lo rifiuta

4 il termine νομικοὶ (nomikoi=scribi) egrave usato praticamente solo da Luca fra gli evangelisti ( cegrave una sola ricorrenza in Mt 22 35 ma essa egrave dubbia dal punto di vista testuale7) Su 8 ricorrenze totali nel NT 6 sono nel terzo Vangelo e 2 nella lettera a Tito Si puograve inoltre notare che Luca usa il sinonimo grammatѐus ogni volta in cui dipende da Mc ( cfr 52130 922 1947 201 46 222 ) Queste osservazioni mostrano con sufficente chiarezza che tale vocabolo egrave proprio del redattore del terzo Vangelo

6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌIl verbo dikaioacuteō (trad riconoscere la giustizia o giustificare) in Luca si trova con oggetto riferito a persona umana nelle parti dove egrave chiaro lrsquointervento redazionale di Luca (cfr Lc 1029 1814) Questuso egrave comune anche ad Atti dove laccezione del verbo egrave propriamente paolina ( cfr At 13 3839 cfr anche Lc 1814 )Le uniche due ricorrenze di dikaioacuteō con Dio per oggetto si trovano in 7 2935 in un contesto dove Luca dipende da una fonte che ha in comune con Matteo8 Questo significa che Luca usa questo verbo con unaccezione piuttosto tradizionale che proviene dalla fonte che egli utilizza Ma qual egrave qui la connotazione precisa e a quale tradizione fa riferimentoLuso di dikaioacuteō con Dio come oggetto egrave attestato nel NT quasi unicamente nei passi che stiamo esaminando ( Lc 7 2935 e Mt 1119 cfr anche Rm 34 che egrave una citazione del Salmo 516 e 1 Tm 316) Esso in prima analisi ha qui il significato di riconoscere dichiarare giusto 9 Uno sguardo piugrave ampio alle ricorrenze di tale connotazione puograve arricchire la comprensione Si tratta prevalentemente di contesti sapienziali nei quali tale espressione comporta il riconoscimento della giustizia del piano di Dio e della sua salvezza Nel Salmo 51 ad esempio in un contesto penitenziale il riconoscimento del proprio peccato egrave simultaneamente un riconoscere Dio come giusto10Non si tratta qui unicamente di un atto di comprensione intellettuale ma di un processo di conversione che attraversa tutta la persona Nei versetti lucani che stiamo esaminando il contesto complessivo di accusa nei confronti dei notabili e i riferimenti penitenziali al battesimo di Giovanni devono aver orientato levangelista a scegliere questa particolare connotazione di dikaioacuteō per esprimere che il processo di conversione dei peccatori comporta simultaneamente un riconoscimento della giustizia del piano salvifico di Dio conforme alla volontagrave stessa di Dio

7 Lrsquoinserimento di questo termine in diversi testimoni della versione matteana si puograve spiegare come armonizzazione a luogo parallelo Cfr B M METZGER A Textual Commentary on the greek new Testament ( Stuttgart 1994 ) 48 8 Cfr J JEREMIAS die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 ) 1659 cfrG SCHRENK ldquoδικαιόωrdquo GLNT III 129010 cfr P BOVATI Ristabilire la giustizia AnBib 2005 89

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6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )

6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELEDopo aver dimostrato che i versetti in esame presentano evidenti tracce di rielaborazione redazionale da parte dellrsquoevangelista ora ci si puograve chiedere quale motivazione insieme teologica e letteraria abbia guidato Luca in tale lavoro redazionale Per far questo egrave necessario approfondire i legami di questi versetti con la piugrave ampia pericope in cui sono inseriti (vv 24-35 ) Si egrave giagrave osservato come Luca segua da vicino la fonte che ha in comune con Matteo dal v 24 fino al v 28 e come sia poi assente in Luca il riferimento matteano allrsquoElia redivivo applicato a Giovanni il Battista e al suo posto vi siano i vv 29-30 in esame Si avverte una certa tensione nel passaggio dal v 28 al v 29 Infatti al v 28 ci si trova ancora allrsquointerno della presentazione di Giovanni il Battista da parte di Gesugrave con un confronto tra i due eoni della storia della salvezza in cui il piugrave piccolo nellrsquoeone del regno di Dio egrave piugrave grande di Giovanni il Battista Invece con il v 29 Giovanni il Battista non egrave piugrave direttamente lrsquooggetto del discorso ma viene introdotto improvvisamente un altro paragone quello tra il popolo e i pubblicani da una parte e i farisei e i dottori della legge dallrsquoaltra Infine tale versetto egrave il primo dellrsquointera pericope in cui si chiama in causa il battesimo di Giovanni Fino ad ora infatti si era parlato di Giovanni e non del suo battesimo Per queste ragioni non egrave possibile come invece fa Bock11 considerare i due versetti come parte integrante del discorso di Gesugrave su Giovanni il BattistaAl v 31 poi lrsquoevangelista riprende la fonte comune con Matteo che presenta unrsquoaccusa diretta con connotazioni sapienziali nei confronti di questa generazione Essa non comprendendo lrsquoannuncio penitenziale di Giovanni non egrave potuta entrare nella gioia della comunione con il figlio dellrsquouomo Nella versione lucana questa seconda parte (vv 31-35 ) si riallaccia con ciograve che precede in modo tale che ldquoquesta generazionerdquo ( v 31) viene a coincidere con ldquoi farisei e i dottori della leggerdquo ( v 30 ) Cosigrave se nella versione di Matteo lrsquoespressione ldquoquesta generazionerdquo va intesa in senso globale invece Luca grazie allrsquoinserzione dei vv 29-30 ha introdotto una separazione12 Lrsquoaccusa egrave diretta nei confronti dei capi (farisei e scribi) e non di tutto il popolo Crsquoegrave infatti una parte di popolo umile e peccatore con cui si identifica teologicamente la totalitagrave del popolo che facendosi battezzare da Giovanni ha riconosciuto la giustizia di Dio Alla luce di queste considerazioni risulta piugrave chiaro il ruolo chiave assunto da questi due versetti nel contesto della pericope Quando nella fonte che Luca utilizza la presentazione di Giovanni il Battista arriva ad un punto culminante con il confronto tra i due eoni al v 28 a Luca interessa soffermarsi sulle condizioni di accesso allrsquoeone del Regno di Dio e sulla separazione che viene a crearsi tra coloro che accolgono il piano e coloro che non lrsquohanno accolto proprio in relazione al ruolo storico-salvifico giocato da Giovanni come precursore In tal modo lrsquoattenzione si sposta sensibilmente da Giovanni il Battista agli uditori del messaggio di salvezza cosigrave da motivare piugrave profondamente le loro opposte reazioni al battesimo di Giovanni e quindi al messaggio stesso di GesugraveLrsquoincomprensione del proprio peccato davanti a Dio e la conseguente assenza di una dimensione penitenziale nella propria esistenza dimensione sottolineata dal battesimo di Giovanni e simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di piangere di fronte al lamento (cfr v 32) porta alla conseguente radicale incomprensione del messaggio di salvezza proposto da Gesugrave simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di danzare al suono flauto

6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIOMa ci sono alcuni che hanno compreso percheacute la sapienza egrave stata riconosciuta giusta dai suoi figli Luca riconnette abilmente il v 29 al v 35 tramite la ripresa di dikaioacuteō che funge cosigrave da segnale

11 D L BOCK Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 ) 210s12 F BOVON 443

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redazionale drsquo inclusione e nello stesso tempo fonda su un versetto proveniente da materiale tradizionale la sua interpretazione teologica Chi sono questi figli della sapienza secondo LucaSono i pubblicani i piugrave peccatori tra il popolo e insieme a loro il popolo stesso Lrsquoaccostamento tra una figura esemplare di peccatori e unrsquoindicazione di totalitagrave del popolo egrave una felice endiadi lucana per la quale si deve leggere qui un unico soggetto Si tratta non di un popolo particolare o di una parte precisa del popolo ma del popolo come tale in quanto peccatore rappresentato da coloro che piugrave di altri sono considerati lrsquoemblema del peccato di Israele Il figli della Sapienza sono allora per Luca nientrsquoaltro che un popolo peccatore e umile un resto che diviene figura dellrsquointero popolo attraverso un percorso di conversione e di riconoscimento della giustizia di Dio nella storia della salvezza

6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONECome avviene per Luca tale percorso di conversione per il popolo di Israele Attraverso il battesimo di Giovanni che come abbiamo visto Luca introduce qui di proposito ricollegandosi alla sua fonte nel punto in cui essa distingue i due eoni della storia della salvezza (v 28) Nella concezione lucana il battesimo di Giovanni egrave descritto come battesimo di conversione (cfrLc 3 3 At 1324 At 194) unrsquoespressione che Luca trova probabilmente nella tradizione (cfr anche Mc 1 4) ma che utilizza volentieri per esprimere in modo condensato il significato che egli attribuisce al ruolo del battista nella storia della salvezza Il battesimo di Giovanni egrave il segno esplicito ed esteriore di un cammino di rinnovamento morale ed esistenziale che prepara allrsquoingresso in una nuova epoca della storia della salvezza La connessione lucana del verbo keryacutesso (annunciare) con baacuteptisma (battesimo) come complemento oggetto (cfr Lc 33 Atti 1037) mostra che il battesimo egrave il segno che qualifica nel suo insieme una piugrave ampia missione di predicazione volta a chiamare il popolo a penitenza Infatti il battesimo di Giovanni non puograve essere considerato solo dal punto di vista cultuale ma deve essere accompagnato da ldquofrutti di conversionerdquo(cfr 38-9) che mostrino un coinvolgimento concreto ed esistenziale della persona (cfr 310-14) Qual egrave la finalitagrave di questo battesimo di conversione nella storia della salvezza Porsi a cavallo tra due eoni per preparare lrsquoingresso nella storia di colui che viene ossia Gesugrave In effetti in Atti il battesimo di Giovanni viene usato per datare lrsquoinizio del ministero storico di Gesugrave (cfr Atti 122 1037) In particolare in At 194 questo battesimo di conversione egrave chiaramente finalizzato alla fede in colui che viene Gesugrave e non puograve sostituire il battesimo cristiano nel nome del Signore Gesugrave il quale comporta il dono dello Spirito (cfr vv 5-6) e caratterizza lrsquoingresso nel nuovo eone della storia della salvezza

6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50Dopo aver mostrato lrsquointeresse teologico e letterario di Luca nel rielaborare il materiale che gli egrave pervenuto in particolare nei vv 29 ndash 30 alla luce della pericope ( vv 24 -30 ) puograve essere utile ampliare un porsquo il campo di indagine e mostrando le connessioni di quanto abbiamo scoperto con il contesto prossimo della pericope illuminare ulteriormente lrsquointeresse teologico di Luca La maggioranza dei commentatori sono drsquoaccordo nellrsquoindividuare un rapporto tra la sezione su Giovanni il Battista (vv 18-35) e il seguente episodio della donna peccatrice (vv 36-50) Infatti la menzione del fariseo Simone (v 36) richiama la precedente menzione dei farisei e dottori della legge (v 30) il contesto del pranzo richiama le aggettivazioni poste nei confronti di Gesugrave (mangione e beone v 34) e Gesugrave stesso definito amico dei peccatori e dei pubblicani (v 34) si

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mostra amico in particolare di una donna peccatrice (v 37)13 Inoltre ciograve che Gesugrave dice a proposito dei farisei e dottori della legge in contrasto con il popolo dei peccatori (v 29-30) Luca sembra mostrarlo in atto attraverso il comportamento del fariseo Simone e della donna peccatrice nei confronti di GesugraveAver chiarificato quale interesse di Luca motiva il suo lavoro redazionale ai v 29-30 aiuta a comprendere non solo la sezione su Giovanni il Battista ma anche lrsquoepisodio della donna peccatrice e del fariseo Simone Quella divisione allrsquointerno del popolo che si stabilisce tra i notabili che hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro rifiutando il battesimo di Giovanni e il popolo dei peccatori che hanno riconosciuto la giustizia di Dio viene qui riproposta nel contrasto tra il fariseo Simone e la donna peccatriceInfatti i gesti drsquoamore della donna e il suo pianto segnalano una conversione di questa donna dalla sua storia di peccato e una comprensione profonda del disegno amoroso di Dio che si compie in Gesugrave Viceversa lrsquoatteggiamento di giudizio nei confronti della donna e di sospetto nei confronti della qualitagrave profetica del ministero di Gesugrave da parte di Simone mostrano quanto egli sia ancora lontano dallrsquoentrare in quellrsquoora della salvezza che Gesugrave ha ormai inauguratoLrsquointervento redazionale in 29-30 sembra allora attuato da Luca non solo per riferire lrsquoaccusa profetica seguente (vv 31-35) ai farisei e ai notabili del popolo ma anche in vista dellrsquoepisodio che sta per narrare dopo aver terminato la sezione su Giovanni il Battista Egrave possibile ottenere una conferma di carattere narrativo a questa affermazione basata non solo su alcuni richiami terminologici e di contenuto Occorre anzitutto osservare che poicheacute Luca non fa conoscere al lettore la risposta definitiva del fariseo Simone allrsquoaccusa di Gesugrave il suo interesse narrativo egrave di provocare la risposta personale del lettore suggerendogli di identificarsi con Simone Lrsquoevangelista rivolge lrsquoaccusa profetica di Gesugrave non tanto al gruppo dei farisei storici - come invece accade in Matteo per esempio con la parabola dei due figli e il loghion che abbiamo esaminato precedentemente (Mt 21 31)14 ndash ma al lettore stesso Ciograve egrave di fondamentale importanza per capire lrsquointeresse narrativo di Luca che dopo aver spiegato le condizioni di accesso al nuovo eone del Regno di Dio attraverso la figura di Giovanni Battista (vv 29-30) vuole concretamente mostrare al suo lettore che non ha mai conosciuto Giovanni Battista neacute ricevuto il suo battesimo come tali condizioni si verificano per lui nella sua vita Questo egrave il motivo per cui i vv 29-30 vanno letti come unrsquoanticipazione in termini esplicativi (telling) di ciograve che lrsquoevangelista mostreragrave al suo lettore (showing) per sollecitarne una risposta di fede Che valore ha per la fede del lettore di Luca sapere che i farisei hanno annullato per loro la volontagrave di Dio rifiutando il battesimo di Giovanni Lrsquoevangelista lo mostra nellrsquoepisodio seguente dove il lettore non egrave richiamato ad attuare qualche pratica cultuale di tipo penitenziale come il battesimo di Giovanni ma piuttosto a riconoscere il proprio peccato di fronte allrsquoamore e alla giustizia di Dio che si compiono in Gesugrave Luca intende attualizzare per il suo lettore il rischio spirituale che avevano corso i notabili di Israele al tempo del ministero terreno di Giovanni il Battista ossia il rischio che corre colui che pensando di non avere grandi peccati e ritenendosi in fondo giusto ama poco ed egrave quindi incapace di entrare in un vero percorso di conversione e di maturazione nellrsquoamore di Dio Luca come aveva fatto Giovanni il Battista per i suoi uditori propone al suo lettore un percorso di conversione di carattere penitenziale che comporta simultaneamente il riconoscimento del proprio peccato e della giustizia del piano amoroso di Dio nella propria storia Come si egrave giagrave sottolineato si tratta quindi di un percorso attivo ed esistenziale che mette in gioco i 13 cfr G ROSSEgrave 27114 Egrave possibile che Luca abbia rielaborato tale loghion di accusa e ricollocato precedentemente in un contesto dove lrsquoaccusa contro i farisei e i capi del popolo era meno esplicita percheacute il suo interesse narrativo egrave di rivolgersi ad un lettore che proviene dalla gentilitagrave che probabilmente non ha mai avuto a che fare con i farisei o i dottori della legge o i sacerdoti del tempio

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pensieri e le azioni dellrsquouomo e che non si contrappone alla grazia di Dio ma anzi egrave reso possibile da essa Egrave il percorso mostrato in modo esemplare dagli atti di pentimento e di amore della donna peccatrice nei confronti di GesugraveQuesta considerazione puograve essere utile per risolvere il vero problema interpretativo di questo episodio ossia lrsquoopposizione di significato che si registra tra la parabola dei due debitori raccontata da Gesugrave e la sua applicazione alla donna Se nella parabola i debitori amano nella misura del debito che egrave stato loro condonato invece alla donna sono stati perdonati i peccati percheacute ha molto amato Questa tensione viene spiegata da molti come il segno della redazionalitagrave della composizione Luca avrebbe inserito una parabola tradizionale in un racconto altrettanto tradizionale quello dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna Cosigrave il gesto drsquoamore della donna che fa parte della tradizione piugrave originaria a cui Luca attinge viene integrato da una parabola attinta anchrsquoessa da una tradizione precedente con uno scopo catechetico ossia per mostrare il rapporto tra perdono di Dio ed etica Nella sua rielaborazione Luca mantiene questa tensione tra le due tappe redazionali che si puograve cogliere per il contrasto tra il versetto 47a e 47b15 Questa considerazione tuttavia lascia intatto il problema esegetico Ci sono due possibilitagrave o Luca egrave un pessimo scrittore percheacute lascia una contraddizione palese nella sua attivitagrave redazionale oppure egli vuole mantenere tale tensione di significato percheacute in essa egrave nascosto il significato profondo del suo messaggio Se la seconda possibilitagrave egrave quella giusta come provarlo e quale significato Luca vorrebbe veicolare al lettore Abbiamo appena mostrato come i versetti 29-30 giochino un ruolo essenziale per comprendere lrsquointenzione di Luca in questo racconto della donna peccatrice e del fariseo Simone e possono fornire una chiave interpretativa del messaggio che Luca intende comunicare al lettore Il comportamento della donna e di Simone attualizzano per il lettore ciograve che egrave stato spiegato nei vv 29 - 30 a proposito del popolo e dei pubblicani da una parte e dei farisei e dottori della legge dallrsquoaltra percheacute il lettore possa comprendere quali sono nella sua vita le condizioni concrete per entrare nella salvezza Ora il lettore di Luca ha di fronte a seacute due possibilitagrave la donna peccatrice e il fariseo Simone La donna egrave colei che ha molto amato ossia che ha fatto della sua miseria e del suo pubblico peccato il luogo antropologico in cui riconoscere la propria debolezza e insieme la grazia e lrsquoamore di Dio e cosigrave ha reso attivo per lei quel perdono di Dio che egrave il frutto del disegno drsquoamore di Dio per ogni uomo Cosigrave il perdono di Dio egrave chiaramente incondizionato e gratuito ed egrave fonte della risposta drsquoamore della donna in rapporto a quella di Simone (ldquoa chi egrave perdonato poco ama pocordquo 47b) Tuttavia nello stesso tempo dipende dallrsquouomo accogliere tale perdono e renderlo attivo nella propria vita (ldquole sono rimessi i suoi molti peccati percheacute ha molto amatordquo 47a) Ella con la sua vita ha ldquogiustificatordquo Dio mostrando di essere una vera figli della Sapienza ed entrando cosigrave a pieno diritto nel nuovo eone del Regno di Dio che si compie in Gesugrave Egli mostra in questo racconto ciograve che ha giagrave spiegato a riguardo del popolo peccatore e dei farisei e dottori della legge nei vv 29-30 tutto dipende dalla volontagrave di Dio che vuole essere giustificato dagli uomini e tutto allo stesso tempo dipende dalla libertagrave dellrsquouomo di accogliere o meno tale volontagrave

67 BIBLIOGRAFIA CITATABOCK D L Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 )BOVON F Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndashVluyn 1989 ) I - IIFITZMYER J The Gospel according to Luke ( Garden City 198185)GREEN J B The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 )JEREMIAS J Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )JEREMIAS J die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 )15 cfr F BOVON 462 e G ROSSEgrave 278 Green cerca di risolvere il problema ammettendo che la donna era stata giagrave perdonata precedentemente e che ora si tratta solo di manifestare tale perdono dinanzi alla comunitagrave Ma rimane comunque la contraddittorietagrave nellrsquoaffermazione di Gesugrave J B GREEN The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 ) 313

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LUZ U Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 ) I - II ROSSEgrave G Il vangelo di Luca ( Roma 1992 )SCHLOSSER J Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 )SCHRENK G ldquoδικαιόωrdquo GLNT IIITANNEHILL R C The narrative Unity of Luke ndash Acts ( Philadelphia 1986 ) I - II

7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI7 1 VANGELO DI MARCOIl vangelo di Marco fa iniziare lrsquoattivitagrave di Gesugrave con lrsquoannuncio del Regno di Dio Dice Gesugrave ldquoIl tempo egrave compiuto il regno di Dio egrave vicino convertitevi e credete nel Vangelordquo Sullo sfondo di questo sunto della predicazione di Gesugrave crsquoegrave la concezione profetica della regalitagrave di Dio sulla storia e sul tempo Lrsquoarrivo della salvezza di Dio egrave considerato imminente e il profeta ha il compito di annunciarlo e insieme renderlo presente con il suo annuncio Il Vangelo diviene allora un annuncio che trasforma la realtagrave rendendo attuale la stessa salvezza di Dio ldquoCome sono belli i piedi di colui che annuncia la pace dellrsquoevangelizzatore che annuncia la salvezza che dice a Sion ldquoRegna il tuo Dio Una voce Le tue sentinelle alzano la voce insieme esultano poicheacute vedono con gli occhi il ritorno del Signore a Sionrdquo (Is 507-8) La parola profetica diviene evento di Dio presenza salvifica realtagrave che trasforma il castigo dellrsquoesilio nella gioia del ritorno a Sion Modellato su tale teologia anche lrsquoannuncio del Regno di Dio da parte di Gesugrave egrave una parola profetica che si realizza nellrsquoatto stesso in cui viene proclamata Essa egrave infatti una parola autorevole non solo un insegnamento che si concretizza in segni di salvezza e di liberazione dal male (cfr 127-28) Il Regno di Dio si instaura con la sconfitta definitiva delle potenze del male e in particolare di Satana (322-30) e con la chiamata dei Dodici (313-18) che sono il primo seme del Regno di Dio inviati anchrsquoessi a predicare e a scacciare i demoni Con il male vengono sconfitte da Gesugrave anche le sue conseguenze ossia il peccato e la morte Il peccato viene vinto dal perdono definitivo che Gesugrave porta nel mondo (cfr 21-22) Il Regno assume qui i connotati della novitagrave assoluta la novitagrave di una festa di nozze che lo Sposo il messia celebra con lrsquoumanitagrave (219-22) grazie alla definitiva sconfitta della morte Egli sposa lrsquoumanitagrave malata sofferente e incapace di generare alla vita per ridarle la speranza radicale della resurrezione (cfr 521-43 racconto dellrsquoemorroissa e della figlia di Giairo) Se in un primo momento il Regno di Dio predicato da Gesugrave sembra distinto dalla sua persona man mano che il vangelo prosegue nella sua narrazione si comprende sempre meglio che il cuore del Regno di Dio annunciato da Gesugrave con la parabola del seme gettato nel terreno che porta frutto egrave la persona stessa di Gesugrave Subito dopo aver pronunciato il discorso in parabole Gesugrave seda la tempesta con la sua Parola e i discepoli si chiedono ldquoChi egrave costui al quale il vento e il mare obbedisconordquo Come abbiamo giagrave sottolineato la narrazione procede attraverso le successive domande sullrsquoidentitagrave di Gesugrave attraverso cioegrave quella che si dovrebbe definire come una cristologia implicita basata sui segni e le parole di Gesugrave fino al cuore del vangelo di Marco li dove i discepoli per bocca di Pietro arrivano finalmente alla proclamazione dellrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ldquoTu sei il Cristo il Messiardquo (7 29) Da questo punto in poi inizia il secondo versante del vangelo di Marco in cui non si tratta piugrave di stabilire chi egrave Gesugrave ma come Egli agisce e che tipo di Messia egli egrave Da qui in poi in una successione martellante di tre annunci della passione Gesugrave afferma subito pubblicamente (notare il contrasto con la richiesta di segretezza a riguardo della sua messianicitagrave) di dover subire il destino di rifiuto dei capi sofferenza e morte per poi risorgere dopo tre giorniCi concentriamo un porsquo di piugrave sul terzo annuncio (Mc 1032-34) che avviene immediatamente prima dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme ed egrave un porsquo piugrave descrittivo dei precedenti I dettagli sono significativi si parla non solo di condanna a morte e di consegna ai pagani ma anche di derisioni sputi e flagellazioni Non egrave a detrimento della veritagrave storica sulla passione di Gesugrave

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considerare che questa sequenza ripercorre esattamente le sofferenze descritte nel cosiddetto terzo canto del servo allrsquointerno della raccolta profetica deuteorisaiana ldquoHo presentato il mio dorso ai flagellatori le mie guance a coloro che mi strappavano la barba non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputirdquo (Is 506) Egrave difficile non riconoscere qui lrsquointento dellrsquoevangelista di mostrare che il messia non egrave altri che un servo mite e umile destinato a compiere la sua missione universale attraverso la sofferenza assunta confidando in Dio che solo rende giustizia (Is 508) Non si puograve seguire Gesugrave fin sotto la croce se non accettando di essere da lui guariti nella nostra cecitagrave di discepoli attratti da un maestro potente e carismatico (cf 1046-52) La cristologia marciana egrave cosigrave un grande commento narrativo ai canti del servo di jhwh visti alla luce della vicenda storica di Gesugrave che culmina con il mistero pasquale della sua morte in croce e resurrezione Infatti solo nellrsquoumiltagrave della croce il messia si rivela definitivamente come il servo sofferente di Dio e solo a questo punto il discepolo con le parole del centurione potragrave affermare - definitivamente e senza paura di fraintendimenti o ambiguitagrave - ldquoCostui era veramente il Figlio di DiordquoDi fronte a questa progressiva descrizione narrativa della cristologia Marco intende anche fornirci qualche elemento di ecclesiologia Cosrsquoegrave la Chiesa per Marco Certamente essa egrave concentrata nei discepoli e in particolare nei Dodici che sono a servizio del Regno di Dio chiamati anzitutto da Gesugrave a stare con lui e poi inviati a predicare e scacciare demoni (313-19) Lo stesso numero Dodici indica lrsquoIsraele escatologico che si instaura con lrsquoavvento del Regno di Dio Essi costituiscono il seme il nucleo piugrave intimo della nuova famiglia di Gesugrave ossia di coloro che fanno la volontagrave di Dio ( 331-35) e come Gesugrave si muovono nei villaggi affidandosi totalmente alla potenza dellrsquoinvio di Gesugrave e non a mezzi umani (67-13) Essi sono i testimoni dei segni di Gesugrave in particolare della moltiplicazione dei pani (630-44) ma al contempo sono incapaci di comprenderli fino in fondo percheacute condividono la durezza di cuore degli uomini (651-52) Marco sottolinea nettamente lrsquoincomprensione che i discepoli manifestano nei confronti del loro maestro che non cessa al momento in cui Pietro confessa lrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ma anzi per cosigrave dire aumenta (cfr8 33) Ogni annuncio della passione egrave seguito da un episodio che manifesta la totale mancanza di sintonia dei discepoli (cfr anche 933-37 1035-40) e che rende necessaria unrsquoulteriore catechesi da parte di Gesugrave in forma di parole e di gesti Alcuni personaggi secondari nella narrazione mostrano le caratteristiche positive che dovrebbe avere il discepolo in particolare la sua fede nei confronti di Gesugrave Un esempio importante egrave certamente quello della donna sirofenicia donna straniera che costituisce un richiama implicito alla futura nascita di una comunitagrave cristiana di provenienza pagana Da questi elementi possiamo trarre qualche conclusione sullrsquoecclesiologia marciana la Chiesa egrave una famiglia che attualizza il Regno di Dio in se stessa un seme del Regno Essa egrave per sua natura missionaria percheacute inviata dal messia Gesugrave con una parola potente a compiere i segni del Regno nella sua storia Essa accoglie al suo interno anche tutti i popoli egrave dunque universale Essa egrave anche la comunitagrave in cui la fede in Cristo puograve essere maturata solo stando con lui e passando attraverso il travaglio della sua croce e resurrezione Solo alla luce della croce la Chiesa puograve comprendere fino in fondo chi egrave chiamata a seguire lungo i sentieri della storia

7 2 VANGELO DI MATTEONotiamo subito che Matteo non parla di Regno di Dio ma con unrsquoespressione ancor piugrave semitica di Regno dei cieli (cfr 1311) Se il Regno dei cieli nel discorso della montagna deve essere caratterizzato da una sovrabbondante giustizia che sola puograve integralmente compiere la Legge di Mosegrave (517-20) sono le parabole (c 13) a manifestare il mistero di tale sovrabbondante giustizia La parabola del seminatore (133-9) mostra il contrasto tra una semina sovrabbondante e persino sprecata e una risposta differenziata dei diversi terreni Alcuni di essi non rispondono positivamente non fanno fruttificare questo dono del seme Come egrave possibile che ciograve accada se la parola egrave rivolta a tutti Come egrave possibile che la parola di Gesugrave fallisca producendo in molti casi

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rifiuto anzicheacute accoglienza Egrave questo lrsquointerrogativo di fondo dei discepoli sul percheacute Gesugrave parli il linguaggio oscuro e difficile delle parabole (cfr 1310) Le parabole mostrano la caratteristica paradossale del Regno dei cieli che si instaura senza imporre una veritagrave con la forza ma donando a tutti anche a chi lo rifiuteragrave il seme della Parola di Dio Cosigrave il suo insegnamento parabolico rispetta la libertagrave dellrsquointerlocutore e non gli impone una veritagrave per via di sillogismi o dimostrazioni Egli lo invita piuttosto a convertire il cuore allrsquoamore del Padre che semina sprecando illogicamente il suo seme e che lascia crescere la zizzania insieme con il grano per non correre il rischio di tagliare anche il grano (1324-30) Si puograve arrivare ad affermare che secondo Matteo compimento della giustizia deve passare attraverso il rifiuto degli uomini e in particolare del popolo di Israele percheacute egrave proprio quando il popolo arriva al culmine della sua durezza di cuore della sua incapacitagrave di ascoltare e comprendere la parola di Dio che il Signore potragrave realizzare improvvisamente la sua guarigione e la sua conversione (cfr 13 14 ndash 14 Iss 6 9 ndash 10) ComeAttraverso la logica della croce che egrave il vero mistero significato dal seme gettato in terra della parabola In fondo anche per Matteo il Regno dei cieli ha a che fare con Gesugrave Lui che egrave il servo mite di Jhwh che non grida la veritagrave in piazza (cfr 1219 Is 422) e porta la giustizia con misericordia (cf 1220 cit di Is 423) Nella cristologia di Matteo egrave molto piugrave sottolineato che in Marco il carattere ebraico del messia Egli egrave collegato a Davide e Abramo nella sua genealogia (1 1) egrave figlio di Davide (1 1720) egrave lrsquoemmanuele di Isaia ossia il discendente regale che porta Dio in mezzo al suo popolo (Mt 123cfr Is 714) egrave il re-pastore (cf 936) e il messia drsquoIsraele (26) cosa che Gesugrave stesso afferma ripetutamente (106 1524) Egrave solo dopo il rifiuto di Israele che i discepoli saranno inviati da Gesugrave sul monte della galilea a fare discepoli tutti i popoli (2819) Infatti il rifiuto di Israele fa sigrave che il Regno di Dio saragrave tolto ai capi giudaici ldquoe saragrave dato ad un popolo che lo faragrave fruttificare (2143)rdquo Il seme di questo nuovo popolo egrave giagrave presente nel Vangelo di Matteo nei discepoli e apostoli di Gesugrave La loro caratterizzazione egrave piugrave positiva che non in Marco Essi infatti sono ammessi allrsquointimitagrave con Gesugrave e possono accedere alla spiegazione delle parabole e alla comprensione profonda dei misteri del Regno dei cieli Non solo ma sono inviati da Gesugrave a mostrare la gratuitagrave del Padre nellrsquoannuncio del Regno dei cieli (108) fatto a parole ma anche con i segni delle guarigioni con la povertagrave e soprattutto con la perseveranza nelle persecuzioni (1017-39) In filigrana compare il volto di una Chiesa giudeocristiana fortemente messa alla prova dallo scontro con il giudaismo che si riorganizzava nella sua componente farisaica dopo la recente distruzione di Gerusalemme e del tempio Si tratta di una Chiesa che alla saggezza umana dei dottori della legge oppone la sapienza della croce definitiva sapienza dei piccoli che rivela il volto del Padre e il misterioso e abissale rapporto drsquoamore tra il Padre e il Figlio (11 25 ndash 27) Pur essendo compresa anche dai piccoli non si tratta di una sapienza infantile o ingenua anzi i discepoli di Gesugrave sono definiti scribi (1351) che devono tenere insieme cose nuove e cose antiche (AT e NT) nellrsquounica sapienza della croce sono profeti sapienti e scribi che vivranno su di se il mistero del messia rifiutato e ucciso dal suo popolo (cfr 2334) ma che saranno ricompensati dal ritorno glorioso di Gesugrave alla fine dei tempi alla luce dellrsquoamore che avranno manifestato imitando il Padre (24327 2531-46) Questa Chiesa ha un punto di riferimento centrale in Pietro del quale viene affermato senza mezzi termini il primato a partire dalle parole di Gesugrave ldquo ltltTu sei Pietro e su questa pietra edificherograve la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa A te darograve le chiavi del Regno dei cieli tutto ciograve che legherai sulla terra saragrave legato nei cieli e tutto ciograve che scioglierai sulla terra saragrave sciolto nei cieligtgt Allora ordinograve ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristordquo

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7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIAI vangeli sono inseriti allrsquointerno di un canone comprendente Antico e Nuovo Testamento e una interpretazione esegetica e teologica di essi non puograve non tenere conto dei rapporti che intercorrono tra questi testi e il loro con-testo Il documento sulla Parola di Dio del Concilio Vaticano II denominato Dei Verbum afferma al n16 la mutua dipendenza ermeneutica tra Antico e Nuovo Testamento laquo hellipi libri dellrsquoAntico Testamento integralmente assunti nella predicazione evangelica acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento che essi a loro volta illuminano e spieganogtgt Da una parte si afferma che il Nuovo Testamento porta a compimento ciograve che egrave significato nellrsquoAntico ma dallrsquoaltra si mostra che non si puograve comprendere il Nuovo senza i libri dellrsquoAntico che lo illuminano e lo spiegano Non si possono dunque conoscere adeguatamente i Vangeli senza tener conto dellrsquoAntico TestamentoSi potrebbe fondare questa affermazione sia dal punto di vista storico che dal punto di vista letterario Lrsquoinfluenza del mondo giudaico e della letteratura religiosa che ha contribuito a forgiare la sua identitagrave ossia quello che noi oggi chiamiamo Antico Testamento e piugrave nel dettaglio lrsquointerpretazione viva dellrsquoantico Testamento (toragrave orale) propria dellrsquoebraismo del I secolo sono la matrice nella quale si forgiano tutte le creazioni letterarie successivamente inserite nel canone del Nuovo Testamento Dal punto di vista letterario poi si trovano forti legami sottoforma di citazioni allusioni echi riletture che i testi del NT fanno di altri testi dellrsquoAT In definitiva lrsquoAT costituisce sempre lo sfondo dei testi del NT ed anche dei vangeli come si puograve abbondantemente dimostrare anche attraverso un elenco e una catalogazione di tutti i richiami interni al NT Tuttavia il lavoro esegetico e teologico che parte da questa constatazione non puograve certamente fermarsi ad essa Ci si pone infatti una domanda di fondo estremamente importante a livello teologico quale tipo di rapporto viene configurato da tale dipendenza storico- letteraria del NT e dei Vangeli nei confronti dei testi dellrsquoAntico Testamento Data la poliformitagrave letteraria di testi del NT e il loro diverso utilizzo dellrsquoAT non egrave per nulla semplice ricavare delle leggi generali Talvolta bisogna accontentarsi di ritrovare lo sfondo veterotestamentario e notare lrsquointeresse del narratore nel riferire un compimento Talaltra perograve si puograve scavare maggiormente e notare dei rapporti piugrave precisi e definiti tra elementi dello sfondo veterotestamentario ed altri elementi presenti nel testo del NT Ogni qual volta si puograve accostare ad una figura (tipo) propria di un racconto dellrsquoAT elementi di un racconto del NT (antitipo) mostrando un rapporto di continuitagrave discontinuitagrave tra di essi in modo tale che lrsquoantitipo riprende e supera il tipo compiendolo qui siamo di fronte ad un funzionamento letterario- teoogico che possiamo denominare tipologia Tali elementi (tipi) possono essere costituiti da eventi circostanze persone popoli istituzioni e il loro rapporto deve essere di compimento ossia lrsquouno egrave una preparazione dellrsquoaltro Ci puograve essere una tipologia esodale mosaica profetica regale sacerdotale cultuale ecchellip

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Per il nostro studio egrave sufficente ammettere che in via di principio non egrave possibile escludere la possibilitagrave che gli autori del NT abbiamo fatto uso di tale strumento interpretativo poicheacute esso era presente nella cultura giudaica ed ellenistica del periodo intertestamentario e perchegrave lrsquoAntico Testamento stesso al suo interno ne ha fatto uso Lo studio della tipologia risulta allora particolarmente interessante dal momento che contribuisce a riconnettere i Vangeli nel loro contesto canonico e mette in luce in modo assai convincente le loro teologie nel quadro globale del compimento delle Scritture

7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)Nel Vangelo di Luca la tipologia profetica applicata a Gesugrave risulta particolarmente evidente ed estesa A partire dal c 4 in cui Gesugrave predica a Nazareth nella sua terra natale Gesugrave egrave dipinto con i caratteri di un profeta (cfr 424) che predica la parola di Dio e che egrave rifiutato dal suo popolo secondo il destino proprio di tutti i profeti di Israele Gesugrave appena consacrato dalla discesa dello Spirito Santo su di lui dopo il battesimo egrave dotato di una ldquoparolardquo profetica che si esprime attraverso azioni e discorsi (cfr 2419) e che rende attuale la salvezza di Dio il tempo del compimento delle promesse di salvezza di Isaia (cfr 718-23)Ormai al termine del suo itinerario verso Gerusalemme attraversando la Galilea e la Samaria (Lc 17 11) Gesugrave incontra dieci lebbrosi che si fermano a distanza e appellandosi alla sua qualitagrave di maestro lo supplicano di avere pietagrave di loro ldquoGesugrave maestro abbi pietagrave di noirdquo (Lc 17 12) La scena della guarigione dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) dipinta con una certa rapiditagrave da Luca mostra di avere uno sfondo veterotestamentario profetico (cfr 2 Re 5) In quale modo il narratore allude a tale sfondo Quali sono gli elementi comuni e le differenze Gesugrave egrave accreditato come un profetaPer rispondere a queste domande egrave necessario approfondire lrsquoesegesi di questo testo Dobbiamo anzitutto notare che questo racconto interrompe una serie di discorsi di Gesugrave con un miracolo di guarigione Lrsquoultimo miracolo di Gesugrave prima di questo egrave in 14 1 ndash 6 dopodichegrave si tratta di una serie di insegnamenti fino a 1711 Inoltre la notazione geografica di Luca sul cammino verso Gerusalemme contribuisce a creare uno stacco preciso da ciograve che precede e favorisce lrsquoidea di un nuovo inizio della narrazione Si tratta della terza ed ultima sezione del viaggio di Gesugrave verso Geursalemme che prosegue fino a 19 27 Il racconto di questo miracolo si conclude con lrsquoaffermazione di Gesugrave ldquoalzati e va la tua fede ti ha salvatordquo (v 19) percheacute dopo il samaritano ex lebbroso sparisce e ritornano in scena i farisei Egrave interessante il paragone che viene a crearsi (syncrisis) tra la fede constatata da Gesugrave a proposito del samaritano che evidentemente ha saputo riconoscere in Gesugrave la fonte del segno di guarigione appena manifestasi in lui e la mancanza di fede mostrata dai farisei nei termini di una ricerca esteriore di segni Il seguito dei discorsi di Gesugrave porteragrave avanti il tema della fede parlando della venuta del figlio dellrsquouomo (Gesugrave) in rapporto ai segni (cfr vv 17 22 ndash 37) della preghiera (18 1 ndash 14) dellrsquoumiltagrave di chi accoglie il Regno come un bambino abbandonando le sue ricchezze per seguire Gesugrave (18 15 ndash 30)Il cuore di questa sequenza narrativa che culmina con il terzo annuncio della passione e lrsquoarrivo a Gerico ( 18 31 ndash 34) egrave dunque la fede in Gesugrave come condizione dellrsquoingresso nel Regno dei cieli Il racconto del lebbroso samaritano contribuisce a introdurre questo tema di fondo dal momento che il miracolo non egrave che un passaggio neanche brevemente descritto per arrivare a sottolineare invece la salvezza ottenuta per mezzo della fede (v 18) In effetti il culmine della trama non si ha con il miracolo ma con la constatazione della fede del samaritano egrave qui infatti che la portata rivelativa del racconto si mostra in modo improvviso Su dieci lebbrosi guariti la fede egrave paradossalmente prerogativa di uno solo di un samaritano ossia di un eretico disprezzato dal giudaismo ufficiale dellrsquoepoca rappresentato dai farisei Inizialmente il racconto sapientemente orchestrato da Luca sembra andare in una direzione piugrave consueta Come ogni racconto di miracolo che si rispetti vi deve essere lrsquoincontro con Gesugrave alle porte della cittagrave o allrsquointerno del villaggio Qui i lebbrosi si fermano a distanza per motivi cultuali

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percheacute sono dichiarati impuri dalla legge di santitagrave del levitica (Lv 13 45) e a distanza lo supplicano con il titolo di maestro usato da Luca normalmente per i discepoli (Lc 5 5 8 24) e con lrsquoimplorazione ldquoabbi pietagraverdquo che nei salmi si rivolge a Dio stesso (Sal 31 10 51 3) In questi lebbrosi crsquoegrave certamente una fede incoativa iniziale in Gesugrave necessaria percheacute avvenga il miracolo (cfr Lc 5 13ss) Fin qui tutto avviene secondo copione Dal v 14 avviene un primo spostamento rispetto alla trama consueta di un racconto di guarigione di miracolo Ossia Gesugrave non guarisce direttamente con la sua parola i lebbrosi prima di mandarli dal sacerdote ma li invia prima di guarirli Questa modifica fa si che il miracolo divenga una prova di fede In questo spostamento Luca segue un altro copione che gli proviene dallrsquoAntico Testamento e particolarmente dal racconto lungo e articolato di guarigione del lebbroso Naaman servitore del re siriano da parte del profeta Eliseo (cfr 2 Re 5) Infatti il miracolo egrave una prova di fede di Naaman che egrave invitato dal profeta ad andare a bagnarsi del fiume Giordano Non sono complicati riti fisici a causare la guarigione ma la fede nella parola del profeta Eliseo (2 Re 5 12 ndash 15) Come il profeta Eliseo guarisce il lebbroso Naaman servitore del re siriano semplicemente con la sua parola e con lrsquoobbedienza di andarsi a lavare nel Giordano anche nel nostro testo il miracolo di guarigione dei lebbrosi avviene a distanza tramite la semplice obbedienza alla parola profetica di Gesugrave di andare a presentarsi ai sacerdoti Le analogie non si fermano qui Come Naaman il siriano ritorna dal profeta Eliseo per mostrare la sua fede nel Dio di Israele e per ringraziarlo attraverso un dono materiale cosigrave anche il lebbroso ritorna indietro per ringraziare Gesugrave (v 15) Infine ancora come Naaman egrave uno straniero cui viene donata insieme alla guarigione la fede nel Dio drsquoIsraele cosigrave anche il lebbroso egrave un samaritano a differenza degli altri nove lebbrosi guariti che invece sono giudeiCome in 2 Re 5 la posta in gioco del racconto non egrave quindi semplicemente il miracolo di guarigione fisica ma piugrave profondamente la fede dello straniero ed egrave questa fede ad essere manifestata dal ringraziamento del samaritano e autorevolmente confermata dalla dichiarazione finale di Gesugrave (vv 18ndash19) Gesugrave si trova dunque nella stessa posizione del profeta Eliseo egli egrave dotato di una parola profetica in grado di realizzare ciograve che dice per mezzo della fede dellrsquointerlocutore e al termine del miracolo egli stesso egrave chiamato ad esplicitarla autorevolmente Fino a questo punto abbiamo mostrato con considerazioni di tipo narrativo che il nostro racconto ha una sfondo profetico e che tale figura egrave applicata a Gesugrave Ora bisogna chiarire se questa figura dellrsquoantico testamento egrave applicata in una chiave tipologica ossia se vi egrave un compimento del tipo profetico nellrsquoantitipo (Gesugrave) che prevede anche una differenza un superamento dellrsquoantitipo rispetto al tipo Dobbiamo ricorrere ancora a considerazioni di tipo narrativo Ci sono alcune differenze tra Eliseo e Gesugrave Quando Naaman va da Eliseo per ringraziarlo il profeta rifiuta il dono mentre Gesugrave non sembra rifiutare la lode del samaritano Inoltre i gesti del samaritano sono ben piugrave estremi di quelli di Naaman Il samaritano infatti si prostra davanti a Gesugrave con un atto drsquoadorazione che egrave appropriato soltanto per Dio Infine le parole del ringraziamento sono diverse Naaman afferma la sua fede nel Dio drsquoIsraele mentre il Samaritano ldquolodando Dio a gran voce si prostrograve davanti a Gesugrave ai suoi piedi per ringraziarlordquo (v 16) Nella costruzione retorica di questa frase la lode di Dio egrave posta in parallelo alla prostrazione davanti a Gesugrave e al suo ringraziamentoldquoTornava indietro a gran voce lodando Dio e si prostrograve con la faccia ai suoi piedi ringraziando Lui Se Naaman loda il Dio drsquoIsraele piugrave di Naaman nel samaritano la lode del Dio dirsquoIsraele egrave strettamente associata con la prostrazione e con il ringraziamento di Gesugrave Lodare Dio e ringraziare Gesugrave sono un unico atto per questo samaritano che riserva a Gesugrave lrsquoonore dovuto a Dio prostrandosi ai suoi piedi Se il dono rifiutato da Eliseo lascia intendere lrsquoimpossibilitagrave di far coincidere la sua persona con il Dio drsquoIsraele la lode accettata e ratificata da Gesugrave suggerisce che il compimento del tipo profetico consiste in un radicale superamento della figura stessa Gesugrave egrave un profeta ma egrave piugrave che un profeta perchegrave egrave il mistero di una presenza personale di Dio stesso Egli compie la parola profetica come

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 5: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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Gesugrave avendo condiviso con lui il suo ministero storico a partire dal battesimo di Giovanni fino allrsquoascensione (cfr 1 21 ndash 22) Questa sostituzione indica altresigrave una componente decisiva della testimonianza la sua pluralitagrave o piugrave esattamente il suo carattere collegiale Infatti Pietro sottolinea particolarmente la necessitagrave di una persona che ldquoha vissuto con noirdquo e di conseguenza egrave in grado di ldquotestimoniare insiemerdquo Quando nel giorno di Pentecoste Pietro parla alla folla radunata davanti agli apostoli egli parla rappresentando anche tutti gli altri ldquoquesto Gesugrave Dio lrsquoha resuscitato e noi tutti ne siamo testimonirdquo (At 2 32)

531 LA FORZA DELLO SPIRITOLa travolgente onda della testimonianza apostolica ha un propulsore che a tratti si manifesta nella sua identitagrave e conferma con i suoi segni lrsquoagire e il parlare degli apostoli lo Spirito Santo Annunciato giagrave da Gesugrave prima della sua ascensione come forza che li sosterragrave continuamente (At 1 8) lo Spirito Santo irrompe allrsquoimprovviso sugli apostoli in lingue di fuoco che si posano ciascuna su ogni discepolo e li rendono capaci di un annuncio universale in ogni lingua del mondo Da quel momento inizia la testimonianza degli Apostoli con il lungo discorso di Pietro (1 14 ndash 36) che identifica in questi effetti di una parola profetica moltiplicata il compiersi della Scrittura del profeta Gioele (1 17 ndash 21) Lo Spirito conduce al compimento della Scrittura con la nascita di un popolo profetico negli ultimi giorni e produce la gioia dei tempi messianici (cfr 8 8 13 52) Questo popolo profetico riproduce in se quelle caratteristiche che erano proprie del messia Gesugrave nel primo volume dellrsquoopera lucana esso egrave infatti sospinto dalla consolazione e dalla forza dello Spirito Santo Se si vuole la Pentecoste negli Atti degli Apostoli corrisponde al battesimo d Gesugrave (Lc 3 21 ndash 22) Se nel c 2 la parola di Pietro conferma lrsquoagire dello Spirito riconoscendone i segni nel c 10 saragrave viceversa lo Spirito a confermare la parola di Pietro discendendo sulla famiglia del centurione Cornelio in quella che si puograve definire come una seconda Pentecoste ossia la Pentecoste dei pagani Lo spirito irrompe al culmine della testimonianza di Pietro ossia quando egli dichiara il compimento della Scrittura profetica nel perdono dei peccati per mezzo del nome del risorto (10 43 ndash 44)

532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTOGli effetti dello Spirito si rivelano nel muovere questi discepoli ad una sempre maggiore assimilazione al loro modello Cristo Stefano pieno di Spirito Santo (7 55) va incontro al suo destino di morte per lapidazione perdonando i suoi nemici come Gesugrave Paolo colmo di Spirito Santo (13 9) affronta i nemici della Parola di Dio con successo e predica ad Antiochia di Pisidia suscitando grande concorso di gente e lrsquoinvidia dei giudei proprio come Gesugrave nel Vangelo I discepoli di Gesugrave con la loro vita sono testimonianza del messia Barnaba e Paolo affermano che egrave Gesugrave ad aver ordinato loro di portare la salvezza ldquofino agli estremi confini della terrardquo secondo la profezia di Isaia che vede nel servo di JHWH colui che egrave la luce delle genti (Atti 13 43 cfr Is 42 6 9) Questa profezia compiutasi in Gesugrave si compie ora in Paolo e Barnaba per la parola stessa di Gesugrave (Lc 23 34) facendo di essi modelli di Cristo stesso Come Cristo i discepoli parlano con franchezza e operano segni e prodigi (14 3) fanno miracoli guariscono paralitici e storpi (cfr 8 7 Lc 5 17 - 26) scacciano i demoni (8 7 Lc 5 31 - 37) fanno risorgere i morti (20 7 ndash 12 Lc 8 40 - 56)Come Cristo affrontano la morte e la persecuzione (cfr 7 55 ndash 60 Lc 22 39 - 46) come Cristo predicono le loro sofferenze e le affrontano nella debolezza e precarietagrave (cfr 20 23 ndash 24 Lc 9 22)

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Se Paolo ha predetto le sue sofferenze mosso dallo Spirito negli ultimi capitoli che narrano lrsquoarresto di Paolo la sua prigionia e lrsquoarrivo a Roma lo Spirito Santo non egrave quasi piugrave citato Come nel racconto della passione di Gesugrave anche qui le forze del potere umano diventano protagoniste e sembrano sommergere la forza dello Spirito In realtagrave sottotraccia il lavoro dello Spirito consiste in unrsquoassimilazione di Paolo in catene a Cristo sofferente cosigrave che il Vangelo possa provvidenzialmente essere testimoniato con la vita di Paolo fino a Roma

5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3Dopo lrsquoinizio della missione ai pagani sancito dallrsquoiniziativa di Pietro su impulso dello Spirito Santo ora Luca si concentra sulla fondazione della comunitagrave di Antiochia la prima comunitagrave in cui convivono insieme giudeo ndash cristiani e pagano ndash cristianiLuca si riallaccia direttamente ad At 8 1b ndash 4 dove si narra la diffusione della Parola dovuta alla provvidenziale dispersione dei discepoli dopo la persecuzione scoppiata con il martirio di Stefano In tal modo la nascita della Chiesa di Antiochia crocevia della missione cristiana verso lrsquoAsia e in Europa e vero laboratorio di comunione ecclesiale ed evangelizzazione finisce per dipendere direttamente dalla Chiesa di Gerusalemme e dalla ldquofeconditagraverdquo della persecuzione che tale Chiesa madre ha dovuto subireLa breve unitagrave letteraria di 11 19 ndash 26 si puograve dividere in tre sottounitagrave vv 19 ndash 21 arrivo dei dispersi ad Antiochia evangelizzazione e successo vv 22 ndash 24 arrivo di Barnaba esortazione e successo vv 25 ndash 26 arrivo di Saulo insegnamento e successo Appendice (v 26d) nasce la definizione di cristiani

54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMOvv 19 ndash 21 si riprende con le stesse parole il breve sommario della missione in Samaria e lungo la costa palestinese per riferire che ora la Parola viene proclamata in Fenicia a Cipro e perfino ad Antiochia la metropoli situata sul fiume Oronte a 35 Km dal mare nellrsquoattuale Turchia poco lontana dalla frontiera con la Siria La diffusione del Vangelo continua senza ostacoli anzi ribaltando paradossalmente gli ostacoli e le persecuzioni incontrate in nuove occasioni di annuncio sempre piugrave lontano A questo punto Luca si preoccupa di chiarire che lrsquoannuncio della Parola era riservato unicamente ai Giudei come giagrave era avvenuto per la Chiesa di Gerusalemme Questa breve annotazione prepara la svolta (v 20) alcuni giudei provenienti da Cipro e da Cirene che erano parte del gruppo dei giudei cacciati da Gerusalemme incominciano a predicare ai greci ossia ai pagani che ldquoGesugrave egrave il Signorerdquo Si tratta di una breve formula ldquokerigmaticardquo in uso nella Chiesa pagano cristiana di lingua greca (cfr Rm 10 9) e che indica la sovranitagrave di Gesugrave risorto su tutta la storia e atteso per la fine dei tempiIl successo di questa impresa spontanea egrave attribuito dal narratore allrsquoazione della mano del Signore qui da intendersi come riferimento consueto a Dio (cfrEz 40 1 Lc 1 66) Tuttavia lo stesso termine ldquoSignorerdquo viene usato nella stessa frase per indicare colui al quale i pagani credono e si convertono ossia Cristo Egrave evidente allora che qui lrsquoazione provvidenziale di Dio egrave cristologizzata Egrave Cristo che opera con la potenza della sua sovranitagrave dopo la ascensione al Padre per confermare lrsquoazione spontanea di alcuni discepoli e indicare a tutta la Chiesa un modello di comunicazione del vangelo al passo con i tempiEgrave dunque interessante in questo modello ecclesiale della Chiesa apostolica come ci sia una reciprocitagrave tra ministero apostolico e missione spontanea dei discepoli Pietro era stato il primo ad annunciare il Vangelo ai pagani su impulso dello Spirito (At 10) poi vi egrave lrsquoiniziativa dei discepoli che appare in un primo momento quasi scollegata Tuttavia egrave lrsquoazione stessa di Dio (lo Spirito nel

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caso di Pietro e la mano Signore nel caso di discepoli) a garantirne la continuitagrave Saragrave la presenza di Barnaba ad esplicitare questo legame tra apostolicitagrave e missione dei discepoli

542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICAvv 22 ndash 24 Cosigrave come in 8 14 avendo saputo dellrsquoevangelizzazione in Samaria gli apostoli avevano inviato Pietro e Giovanni qui la Chiesa di Gerusalemme invia Barnaba ad Antiochia Egli giunge e vede la grazia di Dio che egrave una conferma del favore divino per questa missione (cfr At 14 3) Drsquoaltra parte Barnaba egrave descritto come uomo pieno di fede e di Spirito Santo dotato dunque delle lenti giuste per poter osservare lrsquoagire di Dio nella comunitagrave antiochena Altri due verbi descrivono la sua azione pastorale ldquosi rallegrograverdquo e ldquoesortavardquo La gioia accompagna sempre la presenza della grazia di Dio (cfr charischairo) ed egrave un segno dellrsquoadesione di fede della comunitagrave o di una singola persona (cfr At 8 8 39) Barnaba sa abbandonarsi alla gioia della fede nel contemplare i frutti di una missione a cui egli non ha dato inizio in prima persona di cui non egrave neacute il ldquopadrerdquo neacute il riferimento insostituibile Egli in prima istanza non arriva ad Antiochia per imporre una sua ldquovisionerdquo o per lasciare una qualche ldquoimprontardquo personale a questa Chiesa ma semplicemente per osservare la grazia di Dio rallegrarsi e infine esortare Con questo termine si allude alla funzione di annuncio della Parola non in chiave di prima evangelizzazione ma di approfondimento didattico e insieme ldquoprofeticordquo del mistero cristiano Barnaba figlio dellrsquoesortazione (At 4 36) e profeta (cfr At 13 1) egrave chiamato ad approfondire la fondazione di questa comunitagrave sulla pietra angolare di Cristo facendole percorrere un cammino di ldquomistagogiardquo per approfondire il mistero di quella Parola che gli antiocheni avevano giagrave accolto Questa azione di Barnaba porta con se una ulteriore propulsione missionaria della comunitagrave e nuovi considerevoli ingressi nella comunitagrave (v 24)La comunione resa possibile dal ministero di Barnaba tra la Chiesa madre di Gerusalemme e la neonata Chiesa di Antiochia fondata sul discernimento dellrsquoazione dello Spirito nelle iniziative spontanee dei discepoli sulla promozione e sullrsquoesortazione egrave come un moltiplicatore della potenzialitagrave di questa comunitagrave Essa lungi dallrsquoesaurire la propria attivitagrave allrsquoesterno appagata dai suoi risultati con la guida di Barnaba si abbandona sempre piugrave alla potenza comunicativa del Vangelo Egrave interessante la figura di Barnaba Egli chiamato a rappresentare le istanze degli apostoli nella Chiesa di Antiochia si mostra ldquoprofeta e dottorerdquo in grado di esortare ed insegnare Egli partecipa del dono dello Spirito di cui gode questa comunitagrave e si pone a servizio di esso percheacute la comunitagrave possa essere sempre piugrave consapevole dellrsquoazione e della volontagrave di Dio in essa Emerge un profilo ecclesiale dellrsquoapostolo che mette in discussione le nostre tradizionali distinzioni tra ldquocarismardquo e ldquoistituzionerdquo

543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquovv 25 ndash 26 Sospesa in 9 30 la narrazione riguardante Paolo riprende qui il filo grazia allrsquoattivitagrave mediatrice di Barnaba Egli lo trova a Tarso di Cilicia la sua cittagrave natale e lo conduce ad Antiochia Anche qui bisogna rendere a Barnaba lrsquoonore della sua apertura di mente di cuore e della sua genialitagrave spirituale Percheacute andare a chiamare un uomo come Saulo che a Gerusalemme aveva fortemente rischiato la vita In 9 26 era stato lo stesso Barnaba a presentarlo agli apostoli che invece lo evitavano percheacute ne avevano paura Anche qui Barnaba da vero profeta sa cogliere lrsquoenorme potenzialitagrave del carisma spirituale di Paolo e al contempo intuisce la possibilitagrave di metterlo a servizio per la Chiesa di Antiochia chiesa ricca di carismi e soprattutto di differenze radicali tra cristiani provenienti dal giudaismo e cristiani provenienti dallrsquoellenismo In un tale laboratorio di fede e missione crsquoera bisogno di uno che fosse adeguatamente fondato sulla Scrittura per comunicare ai greci che non conoscevano questo patrimonio profetico il compimento della Parola di Dio in Cristo Crsquoera bisogno di un ldquomaestrordquo riconosciuto in grado di ldquoinsegnarerdquo insieme a Barnaba alla Chiesa la veritagrave delle Scritture compiuta in Cristo anche ai pagani per completare il

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disegno formativo della ldquomistagogiardquo precedentemente iniziato con lrsquoesortazione da parte di BarnabaBarnaba fornisce un modello innovativo per una spiritualitagrave presbiterale Egli non solo evita il rischio di considerarsi unico punto di riferimento della Chiesa di Antiochia e garante dellrsquoazione dello Spirito Non solo non azzera tutto ciograve che era nato prima che lui arrivasse per ricostruire da capo secondo la sua volontagrave Egli ldquosi rallegrardquo di ciograve che vede e che non egrave dovuto a lui si pone a servizio dellrsquoazione dello Spirito che egrave giagrave operante e individua gli ulteriori bisogni della comunitagrave discernendo la volontagrave di Dio A tali bisogni non pensa di dover rispondere solo lui ma egrave in grado di attivare collaborazioni con altri intuendo quali specifici carismi potevano essere necessari in ordine ai bisogni della comunitagrave Senza gelosie si mette a lavorare con Saulo di Tarso dopo averlo cercato e trovato nella sua cittagrave natale

544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE11 27 ndash 30 Un gruppo di profeti viaggia da Gerusalemme fino ad Antiochia Come abbiamo giagrave visto per Barnaba si tratta di un carisma che egrave dono di Dio e non egrave frutto dellrsquoimposizione delle mani da parte dellrsquoautoritagrave e la sua parola puograve avere molti frutti tra cui incoraggiare nelle prove consolare predire Il legame tra Gerusalemme e Antiochia non egrave caratterizzato solo da una responsabilitagrave ministeriale da parte della Chiesa madre ma anche da un flusso di carismi che arricchiscono Antiochia La risposta della giovanissima Chiesa di fronte alla profezia di Agabo egrave la manifestazione concreta di questa koinonigravea comunione ecclesiale che si egrave stabilita con Gerusalemme La colletta di cui Paolo si faragrave portatore ben oltre i bisogni di questa carestia egrave vista giagrave qui come il dono materiale delle Chiese della gentilitagrave in risposta al dono della fede ricevuto dalla Chiesa giudeo ndash cristiana di Gerusalemme (cfr Rm 15 25 ndash 27) Tale colletta viene consegnata agli ldquoanzianirdquo di Gerusalemme prima interessante indicazione di un incarico ministeriale distinto da quello degli apostoli a capo della Chiesa madreLa comunione ecclesiale egrave un fatto insieme concreto e spirituale che mostra il disegno di Dio in atto (giudei e pagani insieme che fanno della loro differenza un dono reciproco) Lrsquoelezione del popolo di Dio egrave per i gentili e lrsquoingresso dei gentili porta a Gerusalemme le ricchezze delle nazioni (cfr Is 60 1 ndash 5) Tale koinonigravea egrave insieme anche apertura universale della Chiesa a tutti i tempi e tutti i luoghi La Chiesa di Antiochia si mostreragrave pronta a donare due dei suoi piugrave autorevoli membri Paolo e Barnaba per una missione che oltrepassa i suoi confini territoriali

545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI12 24 ndash 25 13 1 ndash 3 Dopo aver narrato lrsquoarresto di Pietro ad opera di Erode e la sua miracolosa liberazione e la morte di Erode Luca con un brevissimo sommario accenna al fatto che la parola di Dio cresceva e si diffondeva senza che nessun potere umano potesse ormai ostacolarla In questo contesto di persecuzione e di crescita della Parola Paolo e Barnaba avevano compiuto il loro servizio (diakonigravea) verso la Chiesa di Gerusalemme e avendo preso con se Giovanni Marco tornarono ad Antiochia Questa comunitagrave viene nuovamente descritta da Luca come retta da profeti e dottori Preghiera collettiva e digiuno sono la modalitagrave con cui la Chiesa si pone in comunicazione con Dio per fare la Sua volontagrave ed egrave in questo contesto che interviene nuovamente lo Spirito Santo che designa Paolo e Barnaba per lrsquoopera alla quale sono stati chiamati e che il lettore scopriragrave essere la grande opera di evangelizzazione delle gentiLa conoscenza e la profezia sono due polaritagrave entrambe necessarie e spesso compresenti in ciascuno di questi leader della comunitagrave antiochena Infatti una conoscenza senza profezia manca di orecchi per ascoltare le indicazioni concrete e spesso improvvise dello Spirito Ma anche una profezia senza conoscenza egrave pericolosa percheacute rischia di perdere di vista il disegno complessivo della missione ecclesiale connessa alla profonditagrave del mistero di Cristo attestato dalle Scritture Profonditagrave di

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visione e capacitagrave di intuire i passi concreti da fare e le persone da promuovere questo egrave mix che la polaritagrave di profeti e dottori puograve assicurare ad una Chiesa in cammino

5 5 EXCURSUS METODOLOGICO

551 LA QUESTIONE SINOTTICA La questione sinottica concerne il tentativo di individuare lrsquointerrelazione e le reciproche dipendenze tra i tre vangeli sinottici Lrsquoottanta per cento del materiale di Mc si trova in Mt e il 65 in Lc Il materiale di Mc che si trova in ambedue egrave chiamato triplice tradizione Il materiale non marciano che Mt e Lc hanno in comune egrave chiamato duplice tradizioneSi ipotizza che esista un vangelo prima dei sinottici Giagrave nel xviii sec Lessing ipotizzograve lrsquoesistenza di un protovangelo in Aramaico soluzione poi sviluppata da Eichorn e negli ultimi anni da Boismard che individua quattro fonti documentarie utilizzate dagli evangelisti sinotticiUnrsquoaltra soluzione ipotizza che Matteo fu il primo Vangelo e Luca usograve Matteo Questa ipotesi fu anzitutto di Agostino ma fin dallrsquoantichitagrave Matteo egrave stato considerato il primo vangelo Secondo essa Matteo fu scritto per primo Marco austeramente abbreviograve Matteo e poi vennero Luca e Giovanni ognuno dei quali attinse ai suoi predecessori In epoca moderna Griesbach (1789) riprende tale ipotesi sostenendo che Marco fu scritto per ultimo come riassunto che riporta prevalentemente materiale sul quale concordano Matteo e Luca Inoltre ci sono brani come Mt 26 68 e par in cui Luca e Matteo sono in accordo contro Mc cosigrave che sembra che Luca usi Mt Tuttavia vi sarebbe da spiegare lrsquoomissione da parte di Mc di tutta la duplice tradizione noncheacute i diversi racconti in cui Lc e Mt sono palesemente contraddittori (cfr racconto dellrsquoinfanzia) noncheacute il diverso ordine con cui viene usato in Mt e Lc il materiale che hanno in comune (Fonte Q)Altra soluzione quella generalmente piugrave accettata egrave quella delle due fonti In questa soluzione si ipotizza che Matteo e Luca dipendono da Mc e scrivono indipendentemente lrsquouno dallrsquoaltro Ciograve che essi hanno in comune e che non dipende da Mc ossia la duplice tradizione viene spiegato ipotizzando la fonte Q Essa spiega bene come mai Mt e Lc concordano con Mc nellrsquoordine e nella formulazione e consente ragionevoli congetture sul percheacute se ne distanzino Un argomento contrario potrebbe essere quello degli accordi minori ossia dove Mt e Lc concordano contro Mc (cfr Mt 26 68 che spesso viene spiegato ammettendo una forte presenza della comune tradizione orale)Luca accoglie da Mc un 35 per cento del materiale omettendo alcune parti ( Mc 6 45 ndash 8 26 9 41 ndash 10 12) con alcune modifiche con giagrave in Matteo per mettere in miglior luce i discepoli ed evitando espressioni irriguardose nei confronti di Gesugrave Accentua il distacco dai beni elimina le traslitterazioni dallrsquoaramaico Diversamente da Matteo lrsquoevangelista Luca conserva il materiale di Q in due sequenze in 6 20 ndash 8 3 e in 9 51 ndash 18 14 e utilizza certamente del materiale proprio come per alcune parabole come quella del padre misericordioso e del buon samaritano Luca ha fatto ben piugrave che raccogliere materiale disparato ha organizzato unrsquoopera unitariacon uno stile controllato e costante e con un progetto teologico unitario

552 IL METODO REDAZIONALESenza entrare troppo nei dettagli basta qui descrivere in modo semplice i presupposti e le operazioni di tale metodo Il presupposto fondamentale egrave che lrsquoevangelista utilizzi delle fonti piugrave o meno organizzate o scritte e che egli ha in comune con altri evangelisti (ad esempio Lc utilizza Mc e Q come fonti che ha in comune con Mt) Anche se non egrave possibile determinare nel dettaglio la natura e lrsquoestensione di tale materiale tradizionale egrave sufficiente ipotizzare che esso esiste ed egrave

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precedente rispetto allrsquoevangelista Nel caso di Luca egrave certamente necessario dare per assodata la teoria delle due fonti Le operazioni che il metodo prevede si compiono inizialmente attraverso la sinossi Solo attraverso di essa egrave infatti possibile individuare paralleli e differenze tra i sinottici e identificare il materiale tradizionale Dopo aver identificato ciograve che proviene dalla tradizione il passo successivo egrave quello di chiedersi come lrsquoevangelista lo modifica e quali sono le sue inserzioni di carattere redazionale Per far questo egrave necessario mostrare le espressioni che sono proprie dellrsquoevangelista il suo stile letterario e teologico e comprendere come egli interviene concretamente Il terzo passo egrave sviluppare le motivazioni narrative e teologiche degli interventi redazionali dellrsquoevangelista Solo quando questo passo egrave affrontato si puograve dire che la proposta esegetica sia compiuta

6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIOLc 7 29 ndash 30 tra tradizione e redazione

6 1 INTRODUZIONENella sezione lucana su Giovanni il Battista (7 18 ndash 35) posta allrsquointerno dellrsquoampia sequenza sul ministero galilaico di Gesugrave (cc 4 ndash 9) i vv 29 ndash 30 interrompono bruscamente la descrizione del ministero del Battista per introdurre una constatazione sui destinatari del suo messaggio divisi tra coloro che lo accolgono e coloro che lo rifiutano Tenendo conto del fatto che lungo tutta la sequenza del ministero pubblico di Gesugrave in Galilea Luca descrive le opposte reazioni degli interlocutori al suo messaggio si puograve giagrave intuire lrsquoimportanza narrativa di questi due versetti per Luca che intende in tal modo collocare lrsquoorigine di tali reazioni a Gesugrave nellrsquoaccoglienza o nel rifiuto del ministero del BattistaMa percheacute lrsquoevangelista inserisce proprio a questo punto questi due versetti nel suo lavoro redazionale E percheacute subito dopo il v 35 fa seguire una nuova sezione narrativa con il racconto dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna peccatrice in casa del fariseo Simone Si puograve notare che i due personaggi di questo racconto erano giagrave stati introdotti dallrsquoevangelista proprio nei vv 29 ndash 30 li dove si parla di pubblicani e peccatori da un lato e di farisei e dottori della legge dallrsquoaltro Si tratta di un caso o di una precisa scelta narrativaA partire da unrsquoanalisi degli interventi redazionali nei versetti 29 ndash 30 con cui Luca rielabora la tradizione a lui pervenuta si intende approfondire le motivazioni narrative dellrsquoevangelista alla luce del contesto (7 18 ndash 50) e offrire qualche chiave interpretativa per comprendere il suo intento teologico e comunicativo in questa sezione del terzo vangelo

6 2 BREVE INQUADRAMENTOSi puograve notare che dal v 24 a partire dal quale inizia il discorso di Gesugrave su Giovanni il Battista fino al v 28 Luca presenti piccole differenze rispetto a Matteo (cfr Mt 117-11) quasi tutte riconducibili con ogni probabilitagrave a miglioramenti stilistici e letterari della fonte da parte di Luca1 1 Luca aggiunge probabilmente ἱματίοις (v 25) alla sua fonte per migliorare la comprensione del suo lettore Al v 28 sopprime Ἀμὴν e semplifica la frase sostituendo ἐγήγερται con ἐστιν Nellrsquointroduzione ( v 24a par) Luca riprende il termine τῶν ἀγγέλων Ἰωάννου probabilmente per riconnettersi al v 18 segnalando cosigrave un nuovo inizio cfr F BOVON Luca ( Brescia 2005 ) I 434 Orig Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndash

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Invece nei vv 29 - 30 le differenze sono notevoli Luca non riporta qui il detto di Gesugrave sulla legge e i profeti che sono in vigore fino a Giovanni il Battista e sul regno che soffre violenza (cfr Mt 11 12-13) ma lo presenta piugrave avanti nella sua narrazione (cfr Lc 1616) Inoltre egli tralascia completamente il riferimento allElia redivivo applicato a Giovanni il Battista (cfr Mt 1114) che corrisponde piuttosto alla concezione teologica sul ruolo di Giovanni il Battista propria di Matteo e di Marco (cfr Mc 913)2 Al posto di questi riferimenti nei vv 29-30 Luca offre una valutazione teologica della divisione attuatasi nel popolo di Israele in relazione al battesimo di Giovanni Da un lato tutto il popolo e i pubblicani hanno ricevuto il battesimo cosigrave da riconoscere la giustizia di Dio dallaltro i farisei e i dottori della legge hanno rifiutato il battesimo e dunque hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro Lrsquoevangelista sposta volutamente lrsquoattenzione dallrsquoidentitagrave di Giovanni il Battista agli effetti del suo ministero nel popolo di Israele caratterizzati insieme dallrsquo accoglienza e dal rifiuto del suo messaggio cosigrave da introdurre un nuovo apoftegma di accusa nei confronti di coloro che hanno rifiutato il Battista prendendolo dalla fonte che egli ha in comune con Matteo (vv 31-35) In tal modo Luca crea una nuova ripresa del discorso di Gesugrave articolandolo in due versanti (24-28 29-35) il primo dei quali egrave centrato su Giovanni il Battista mentre il secondo sulla reazione degli ascoltatori al suo messaggio Da quanto affermato emerge lrsquoimportanza dei vv 29-30 percheacute in essi lrsquoevangelista concentra i suoi interessi e la sua peculiare visione cosigrave da conferire una connotazione precisa anche al contestoTali versetti presentano un carattere redazionale e ciograve viene ammesso da tutti gli interpreti Viene tuttavia anche comunemente affermato che in essi si trova del materiale preesistente che egrave stato riformulato dallrsquoevangelista attraverso la sua propria prospettiva letteraria e teologicaQui si cercheragrave di comprendere quale tradizione Luca riformuli e con quale interesse letterario e teologico

6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICAI versetti 29-30 malgrado lrsquooriginale formulazione lucana non sono una creazione ex novo da parte dellrsquoevangelista ma dipendono da una tradizione preesistente Si trova un interessante parallelo in Mt 2131b-32 dove Gesugrave commenta la parabola dei due figli esplicitando laccusa contro la classe sacerdotale del tempio I pubblicani e le prostitute credendo a Giovanni precedono i sacerdoti che non si sono pentiti e non hanno creduto a Giovanni Questo parallelo autorizza a ricostruire qui un loghion gesuano che ogni evangelista avrebbe posto nel luogo piugrave confacente al suo percorso letterario e teologico Se cosigrave fosse quale dei due evangelisti inoltre conserverebbe la posizione originaria del loghion nella fonte Si puograve osservare anzitutto che nonostante le notevoli differenze nella formulazione ci sono importanti somiglianze formali e di contenuto tra Mt 2131b-32 e Lc 729-30 Esse sono 1 menzione di Giovanni il battista 2 Presenza di due gruppi di personaggi ossia figure di peccatori come i pubblicani da un lato e figure di leadership religiosa dallrsquoaltro 3 Attitudine opposta di questi due gruppi nei confronti di Giovanni 4 Accoglienza positiva di Giovanni da parte del

Vluyn 1989 )2 Vedremo che questi cambiamenti sono il frutto del lavoro redazionale di Luca Egrave invece molto difficile stabilire se la versione riportata da Matteo in 1112-14 corrisponde piugrave fedelmente alla fonte Q percheacute anche in Matteo gli interventi redazionali sono pesanti In questo caso oltre a notare il carattere tradizionale dei detti di riportati in Mt 11 13 Lc 16 16a e Mt 11 12 Lc 16 16bc non egrave possibile proseguire a ricostruire nel dettaglio la fonte Q Cfr U LUZ Matteo ( Brescia 2010 ) II 224 orig Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 )

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gruppo dei peccatori e negativa da parte dei capi Sono proprio tali somiglianze a condurre allrsquoipotesi di un loghion tradizionaleInfatti dal momento che i due evangelisti riportano indipendentemente una stessa affermazione di Gesugrave seppure con formulazioni alquanto diverse egrave plausibile che sulla base del criterio dellattestazione molteplice tale affermazione facesse parte di una tradizione orale o scritta che li precedeva3 cioegrave fosse un loghion di GesugraveMolto piugrave difficile egrave rispondere alla seconda domanda ossia quale potrebbe essere la collocazione originaria di questo loghion ldquovaganterdquo Esso era collocato in un piugrave ampio apoftegma gesuano magari in connessione con la parabola dei due figli come in Mt 2128-32A motivo dellabbondante rimaneggiamento redazionale sia da parte di Matteo4 che da parte di Luca egrave impossibile stabilire la formulazione originaria di questo loghion e ricostruire con esattezza il contesto in cui era inserito nella fonteTuttavia alcune osservazioni di natura formale e contenutistica possono fondare adeguatamente unrsquoipotesi su come tale loghion sia stato conservato e trasmesso dalla tradizione Anzitutto si possono notare le somiglianze tra i due contesti in cui tale parola egrave inserita in Luca e in Matteo In entrambi i contesti egrave presente unrsquoaccusa da parte di Gesugrave contro i capi del popolo5 nella quale sono presenti motivi sapienziali e parabolici e crsquoegrave in entrambi i motivi un riferimento ai figli (cfr Mt 2128-30 e Lc 731-3235) Infine tale accusa egrave in entrambi i casi relazionata al battesimo di Giovanni in Matteo infatti essa scaturisce da una disputa sul battesimo di Giovanni (cfr 2124-27) e in Luca il confronto tra pubblicani e popolo da una parte e farisei e dottori della legge dallrsquoaltra egrave formulato in relazione al battesimo di Giovanni (cfr 729-30) Inoltre il confronto fra capi e pubblicani prostitute puograve essere considerato come un espediente retorico di accusa proprio della tradizione profetica in Israele per manifestare al popolo il suo peccato6

Egrave dunque possibile che lrsquoambiente vitale di questo loghion fosse quello di una accusa di Gesugrave nei confronti dei capi in stile profetico e con probabili riferimenti a Giovanni Battista In ogni caso quello che si puograve ora affermare con sicurezza egrave che Luca rielabora un loghion che gli proviene dalla tradizione introducendo un contrasto tra farisei e scribi da una parte e popolo e pubblicani dallrsquoaltra per spostare il destinatario dellrsquoaccusa da tutto il popolo ai capi e preparare in tal modo quello che racconteragrave nellrsquoepisodio dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna peccatrice

6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE

641 REDAZIONALITAgrave Il carattere redazionale dei versetti in esame puograve essere evidenziato dalle seguenti espressioni

3 Cfr J JEREMIAS Le parabole di Gesugrave ( Brescia 1973 ) 97 Orig Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )4 Per approfondire il carattere redazionale in Matteo che non egrave possibile mostrare qui per ragioni di spazio cfr J SCHLOSSER Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 ) 4565 In Luca lrsquoaccusa viene sviluppata nei vv 31 ndash 35 Che tale accusa sia rivolta ai capi ossia farisei e dottori della legge lo si capisce perograve solo alla luce dei vv 29 ndash 30 come vedremo 6 Tale confronto ( in questo caso con pubblicani e prostitute ) fa parte del repertorio retorico profetico di accusa per spingere lrsquointerlocutore alla comprensione dellrsquoirragionevolezza del suo comportamento Si legga ad esempio Is 1 3 dove egrave presente un confronto odioso di natura parabolica con gli animali o anche Ger 2 11 Ger 3 6 ndash 10 o ancora Ez 33 34 47 (qui le prostitute sono piugrave intelligenti di Gerusalemme ed essa ha fatto peggio di Samaria e di Sodoma ) Per il NT si veda anche Mt 11 20 -24 o Lc 7 45 ndash 50

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1πᾶς ὁ λαὸς (tutto il popolo) (v 29) 2 βαπτισθέντες τὸ βάπτισμα (ricevere il battesimo) βάπτισμα Ἰωάννου (battesimo di Giovanni) (v 29) 3 τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν (hanno annullato la volontagrave di Dio) (v 30) 4 νομικοὶ (scribi) (v 30)

1 (pas o laos) lespressione in esame presenta 20 ricorrenze nel NT di cui 15 sono in LcAtti ( 9 in Lc e 6 in Atti ) Giagrave questa osservazione quantitativa mostra la predilezione di Luca per questa formulazione che egli trova nel lessico proprio della LXX Entrando un poco nei dettagli si puograve notare che in tre contesti appartenenti alla tradizione comune a Mc e Lc Luca modifica Marco aggiungendovi proprio lespressione in esame (cfr Lc 847 913 2138 e par in Mc) In altri due ricorrenze della triplice tradizione Luca o aggiunge tale espressione (Lc 1843 e par in Mc e Mt) o la sostituisce al piugrave generico ὄχλος ( cfr Lc 2045 e par Mc Mt ) In 7 29 Luca modifica una fonte che ha in comune con Matteo togliendo il riferimento alle prostitute (πόρναι) e sostituendolo con la notazione riguardante tutto il popolo Nelle sei ricorrenze di Atti (39 311 410 534 1041 1324) Luca si riferisce sempre non ad una folla generica ma precisamente al popolo di Israele Si tratta del popolo che si riunisce nel tempio di Gerusalemme per il culto dovuto al Dio drsquoIsraele ( cfr 3911 ) e al quale si rivolge Pietro per annunciare il vangelo di Gesugrave Cristo morto e risorto ( cfr 410 ) In queste ricorrenze anche una piccola folla radunata attorno al tempio puograve rappresentare la totalitagrave di Israele percheacute ciograve che a Luca interessa egrave la funzione teologica e non la totalitagrave materiale Si puograve concludere affermando che tale espressione egrave chiaramente redazionale ed egrave usata dallrsquoevangelista per esprimere la totalitagrave ldquoteologicardquo del popolo di Israele

2 Il verbo baptiacutezo con oggetto interno (o figura etimologica) ricorre 5 volte in tutto il NT di cui 2 in Luca e una in Atti Egrave interessante notare che la ricorrenza di tale espressione in Lc 1250 egrave parallela a Mc 1038-39 e (probabilmente ma non vi egrave evidenza testuale) a Mt 2022-23 Allinfuori di questa tradizione che riporta un loghion di Gesugrave nel dialogo con Giacomo e Giovanni le uniche ricorrenze si trovano in Lc 729 e Atti 194 Si tratta probabilmente di unespressione tradizionale che Luca piugrave degli altri evangelisti fa propria In particolare il parallelo con Atti 19 4 egrave illuminante Anche qui egrave in gioco il battesimo di Giovanni e il suo ruolo nella teologia della storia proposta da Luca Prima viene il battesimo di Giovanni che egrave un battesimo di conversione amministrato per il popolo in vista della fede nel veniente (εἰς τὸν ἐρχόμενον cfr anche Lc 719) Poi verragrave il dono dello Spirito che gli efesini si appresteranno a ricevere per limposizione delle mani di Paolo Questa duplice scansione dei tempi egrave presente implicitamente anche in Lc 729-30 dal momento che nei versetti successivi (vv 31-35) il rifiuto del battesimo di Giovanni viene posto come preludio e motivazione profonda del successivo rifiuto del figlio dellrsquouomo Tale battesimo infatti egrave posto sempre da Luca come preparazione del ministero di Gesugrave (cfr Atti 1037 1324) Inoltre tutta lrsquoazione storico ndash salvifica di Cristo che culmina con il mistero pasquale e lrsquoascensione ai cieli ha il suo inizio nel battesimo ricevuto da Gesugrave stesso (cfr Atti 122) cosigrave che battesimo e ascensione risultano i due eventi - limite di quel mistero di cui gli apostoli sono testimoni direttiAnche l espressione ldquobattesimo di Giovannirdquo(βάπτισμα Ἰωάννου) presente nella tradizione ( cfr Mt 2125 e par Mc 1130 e par ) si ritrova soprattutto in Atti ( cfr At 122 1825 193 )Ciograve dunque mostra lutilizzo ripetuto e personale che levangelista fa di espressioni presenti nella tradizione riguardante Giovanni Battista per sottolineare la funzione del suo battesimo nella storia della salvezza 3 il termine βουλὴ (boulegrave)presenta 12 ricorrenze in totale nel NT di cui 9 in Lc Atti ( 2 nel Vangelo e 7 in Atti ) e altre 3 ricorrenze in 1 Cor Ef Eb Si puograve mostrare che Luca utilizza questo termine per indicare una decisione un progetto di natura umana ( cfr Lc 2351 At 2712 At 2742 ) o voluto da Dio ( cfr Lc 730 Atti 223 428 538 1336 2027 ) In particolare in Lc 720 Atti 1336 e 20 27 egrave presente esplicitamente lespressione βουλὴ τοῦ θεοῦ In Atti 223 e 428 tale progetto di Dio egrave quello che riguarda la consegna di Gesugrave e la sua morte In 538 egrave Gamaliele a

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prendere parola con saggezza per mettere in guardia il sinedrio di fronte allinutilitagrave della loro lotta contro un progetto che se viene dagli uomini finiragrave da solo e se invece viene da Dio non potragrave essere contrastato Tale progetto di Dio che si compie nella Chiesa per lannuncio degli apostoli trova un ulteriore riferimento in Atti 2027 nel discorso di Paolo agli anziani di Efeso Egrave dunque evidente la densitagrave teologica di questo termine per levangelista Si puograve quindi affermare che lrsquoespressione τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν sia un chiaro conio lucano utile ad indicare in estrema sintesi da un lato tutto il disegno salvifico di Dio che culmina nella morte e resurrezione di Cristo e che si prolunga nella storia della Chiesa e dallrsquoaltro la grave responsabilitagrave di chi lo rifiuta

4 il termine νομικοὶ (nomikoi=scribi) egrave usato praticamente solo da Luca fra gli evangelisti ( cegrave una sola ricorrenza in Mt 22 35 ma essa egrave dubbia dal punto di vista testuale7) Su 8 ricorrenze totali nel NT 6 sono nel terzo Vangelo e 2 nella lettera a Tito Si puograve inoltre notare che Luca usa il sinonimo grammatѐus ogni volta in cui dipende da Mc ( cfr 52130 922 1947 201 46 222 ) Queste osservazioni mostrano con sufficente chiarezza che tale vocabolo egrave proprio del redattore del terzo Vangelo

6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌIl verbo dikaioacuteō (trad riconoscere la giustizia o giustificare) in Luca si trova con oggetto riferito a persona umana nelle parti dove egrave chiaro lrsquointervento redazionale di Luca (cfr Lc 1029 1814) Questuso egrave comune anche ad Atti dove laccezione del verbo egrave propriamente paolina ( cfr At 13 3839 cfr anche Lc 1814 )Le uniche due ricorrenze di dikaioacuteō con Dio per oggetto si trovano in 7 2935 in un contesto dove Luca dipende da una fonte che ha in comune con Matteo8 Questo significa che Luca usa questo verbo con unaccezione piuttosto tradizionale che proviene dalla fonte che egli utilizza Ma qual egrave qui la connotazione precisa e a quale tradizione fa riferimentoLuso di dikaioacuteō con Dio come oggetto egrave attestato nel NT quasi unicamente nei passi che stiamo esaminando ( Lc 7 2935 e Mt 1119 cfr anche Rm 34 che egrave una citazione del Salmo 516 e 1 Tm 316) Esso in prima analisi ha qui il significato di riconoscere dichiarare giusto 9 Uno sguardo piugrave ampio alle ricorrenze di tale connotazione puograve arricchire la comprensione Si tratta prevalentemente di contesti sapienziali nei quali tale espressione comporta il riconoscimento della giustizia del piano di Dio e della sua salvezza Nel Salmo 51 ad esempio in un contesto penitenziale il riconoscimento del proprio peccato egrave simultaneamente un riconoscere Dio come giusto10Non si tratta qui unicamente di un atto di comprensione intellettuale ma di un processo di conversione che attraversa tutta la persona Nei versetti lucani che stiamo esaminando il contesto complessivo di accusa nei confronti dei notabili e i riferimenti penitenziali al battesimo di Giovanni devono aver orientato levangelista a scegliere questa particolare connotazione di dikaioacuteō per esprimere che il processo di conversione dei peccatori comporta simultaneamente un riconoscimento della giustizia del piano salvifico di Dio conforme alla volontagrave stessa di Dio

7 Lrsquoinserimento di questo termine in diversi testimoni della versione matteana si puograve spiegare come armonizzazione a luogo parallelo Cfr B M METZGER A Textual Commentary on the greek new Testament ( Stuttgart 1994 ) 48 8 Cfr J JEREMIAS die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 ) 1659 cfrG SCHRENK ldquoδικαιόωrdquo GLNT III 129010 cfr P BOVATI Ristabilire la giustizia AnBib 2005 89

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6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )

6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELEDopo aver dimostrato che i versetti in esame presentano evidenti tracce di rielaborazione redazionale da parte dellrsquoevangelista ora ci si puograve chiedere quale motivazione insieme teologica e letteraria abbia guidato Luca in tale lavoro redazionale Per far questo egrave necessario approfondire i legami di questi versetti con la piugrave ampia pericope in cui sono inseriti (vv 24-35 ) Si egrave giagrave osservato come Luca segua da vicino la fonte che ha in comune con Matteo dal v 24 fino al v 28 e come sia poi assente in Luca il riferimento matteano allrsquoElia redivivo applicato a Giovanni il Battista e al suo posto vi siano i vv 29-30 in esame Si avverte una certa tensione nel passaggio dal v 28 al v 29 Infatti al v 28 ci si trova ancora allrsquointerno della presentazione di Giovanni il Battista da parte di Gesugrave con un confronto tra i due eoni della storia della salvezza in cui il piugrave piccolo nellrsquoeone del regno di Dio egrave piugrave grande di Giovanni il Battista Invece con il v 29 Giovanni il Battista non egrave piugrave direttamente lrsquooggetto del discorso ma viene introdotto improvvisamente un altro paragone quello tra il popolo e i pubblicani da una parte e i farisei e i dottori della legge dallrsquoaltra Infine tale versetto egrave il primo dellrsquointera pericope in cui si chiama in causa il battesimo di Giovanni Fino ad ora infatti si era parlato di Giovanni e non del suo battesimo Per queste ragioni non egrave possibile come invece fa Bock11 considerare i due versetti come parte integrante del discorso di Gesugrave su Giovanni il BattistaAl v 31 poi lrsquoevangelista riprende la fonte comune con Matteo che presenta unrsquoaccusa diretta con connotazioni sapienziali nei confronti di questa generazione Essa non comprendendo lrsquoannuncio penitenziale di Giovanni non egrave potuta entrare nella gioia della comunione con il figlio dellrsquouomo Nella versione lucana questa seconda parte (vv 31-35 ) si riallaccia con ciograve che precede in modo tale che ldquoquesta generazionerdquo ( v 31) viene a coincidere con ldquoi farisei e i dottori della leggerdquo ( v 30 ) Cosigrave se nella versione di Matteo lrsquoespressione ldquoquesta generazionerdquo va intesa in senso globale invece Luca grazie allrsquoinserzione dei vv 29-30 ha introdotto una separazione12 Lrsquoaccusa egrave diretta nei confronti dei capi (farisei e scribi) e non di tutto il popolo Crsquoegrave infatti una parte di popolo umile e peccatore con cui si identifica teologicamente la totalitagrave del popolo che facendosi battezzare da Giovanni ha riconosciuto la giustizia di Dio Alla luce di queste considerazioni risulta piugrave chiaro il ruolo chiave assunto da questi due versetti nel contesto della pericope Quando nella fonte che Luca utilizza la presentazione di Giovanni il Battista arriva ad un punto culminante con il confronto tra i due eoni al v 28 a Luca interessa soffermarsi sulle condizioni di accesso allrsquoeone del Regno di Dio e sulla separazione che viene a crearsi tra coloro che accolgono il piano e coloro che non lrsquohanno accolto proprio in relazione al ruolo storico-salvifico giocato da Giovanni come precursore In tal modo lrsquoattenzione si sposta sensibilmente da Giovanni il Battista agli uditori del messaggio di salvezza cosigrave da motivare piugrave profondamente le loro opposte reazioni al battesimo di Giovanni e quindi al messaggio stesso di GesugraveLrsquoincomprensione del proprio peccato davanti a Dio e la conseguente assenza di una dimensione penitenziale nella propria esistenza dimensione sottolineata dal battesimo di Giovanni e simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di piangere di fronte al lamento (cfr v 32) porta alla conseguente radicale incomprensione del messaggio di salvezza proposto da Gesugrave simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di danzare al suono flauto

6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIOMa ci sono alcuni che hanno compreso percheacute la sapienza egrave stata riconosciuta giusta dai suoi figli Luca riconnette abilmente il v 29 al v 35 tramite la ripresa di dikaioacuteō che funge cosigrave da segnale

11 D L BOCK Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 ) 210s12 F BOVON 443

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redazionale drsquo inclusione e nello stesso tempo fonda su un versetto proveniente da materiale tradizionale la sua interpretazione teologica Chi sono questi figli della sapienza secondo LucaSono i pubblicani i piugrave peccatori tra il popolo e insieme a loro il popolo stesso Lrsquoaccostamento tra una figura esemplare di peccatori e unrsquoindicazione di totalitagrave del popolo egrave una felice endiadi lucana per la quale si deve leggere qui un unico soggetto Si tratta non di un popolo particolare o di una parte precisa del popolo ma del popolo come tale in quanto peccatore rappresentato da coloro che piugrave di altri sono considerati lrsquoemblema del peccato di Israele Il figli della Sapienza sono allora per Luca nientrsquoaltro che un popolo peccatore e umile un resto che diviene figura dellrsquointero popolo attraverso un percorso di conversione e di riconoscimento della giustizia di Dio nella storia della salvezza

6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONECome avviene per Luca tale percorso di conversione per il popolo di Israele Attraverso il battesimo di Giovanni che come abbiamo visto Luca introduce qui di proposito ricollegandosi alla sua fonte nel punto in cui essa distingue i due eoni della storia della salvezza (v 28) Nella concezione lucana il battesimo di Giovanni egrave descritto come battesimo di conversione (cfrLc 3 3 At 1324 At 194) unrsquoespressione che Luca trova probabilmente nella tradizione (cfr anche Mc 1 4) ma che utilizza volentieri per esprimere in modo condensato il significato che egli attribuisce al ruolo del battista nella storia della salvezza Il battesimo di Giovanni egrave il segno esplicito ed esteriore di un cammino di rinnovamento morale ed esistenziale che prepara allrsquoingresso in una nuova epoca della storia della salvezza La connessione lucana del verbo keryacutesso (annunciare) con baacuteptisma (battesimo) come complemento oggetto (cfr Lc 33 Atti 1037) mostra che il battesimo egrave il segno che qualifica nel suo insieme una piugrave ampia missione di predicazione volta a chiamare il popolo a penitenza Infatti il battesimo di Giovanni non puograve essere considerato solo dal punto di vista cultuale ma deve essere accompagnato da ldquofrutti di conversionerdquo(cfr 38-9) che mostrino un coinvolgimento concreto ed esistenziale della persona (cfr 310-14) Qual egrave la finalitagrave di questo battesimo di conversione nella storia della salvezza Porsi a cavallo tra due eoni per preparare lrsquoingresso nella storia di colui che viene ossia Gesugrave In effetti in Atti il battesimo di Giovanni viene usato per datare lrsquoinizio del ministero storico di Gesugrave (cfr Atti 122 1037) In particolare in At 194 questo battesimo di conversione egrave chiaramente finalizzato alla fede in colui che viene Gesugrave e non puograve sostituire il battesimo cristiano nel nome del Signore Gesugrave il quale comporta il dono dello Spirito (cfr vv 5-6) e caratterizza lrsquoingresso nel nuovo eone della storia della salvezza

6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50Dopo aver mostrato lrsquointeresse teologico e letterario di Luca nel rielaborare il materiale che gli egrave pervenuto in particolare nei vv 29 ndash 30 alla luce della pericope ( vv 24 -30 ) puograve essere utile ampliare un porsquo il campo di indagine e mostrando le connessioni di quanto abbiamo scoperto con il contesto prossimo della pericope illuminare ulteriormente lrsquointeresse teologico di Luca La maggioranza dei commentatori sono drsquoaccordo nellrsquoindividuare un rapporto tra la sezione su Giovanni il Battista (vv 18-35) e il seguente episodio della donna peccatrice (vv 36-50) Infatti la menzione del fariseo Simone (v 36) richiama la precedente menzione dei farisei e dottori della legge (v 30) il contesto del pranzo richiama le aggettivazioni poste nei confronti di Gesugrave (mangione e beone v 34) e Gesugrave stesso definito amico dei peccatori e dei pubblicani (v 34) si

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mostra amico in particolare di una donna peccatrice (v 37)13 Inoltre ciograve che Gesugrave dice a proposito dei farisei e dottori della legge in contrasto con il popolo dei peccatori (v 29-30) Luca sembra mostrarlo in atto attraverso il comportamento del fariseo Simone e della donna peccatrice nei confronti di GesugraveAver chiarificato quale interesse di Luca motiva il suo lavoro redazionale ai v 29-30 aiuta a comprendere non solo la sezione su Giovanni il Battista ma anche lrsquoepisodio della donna peccatrice e del fariseo Simone Quella divisione allrsquointerno del popolo che si stabilisce tra i notabili che hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro rifiutando il battesimo di Giovanni e il popolo dei peccatori che hanno riconosciuto la giustizia di Dio viene qui riproposta nel contrasto tra il fariseo Simone e la donna peccatriceInfatti i gesti drsquoamore della donna e il suo pianto segnalano una conversione di questa donna dalla sua storia di peccato e una comprensione profonda del disegno amoroso di Dio che si compie in Gesugrave Viceversa lrsquoatteggiamento di giudizio nei confronti della donna e di sospetto nei confronti della qualitagrave profetica del ministero di Gesugrave da parte di Simone mostrano quanto egli sia ancora lontano dallrsquoentrare in quellrsquoora della salvezza che Gesugrave ha ormai inauguratoLrsquointervento redazionale in 29-30 sembra allora attuato da Luca non solo per riferire lrsquoaccusa profetica seguente (vv 31-35) ai farisei e ai notabili del popolo ma anche in vista dellrsquoepisodio che sta per narrare dopo aver terminato la sezione su Giovanni il Battista Egrave possibile ottenere una conferma di carattere narrativo a questa affermazione basata non solo su alcuni richiami terminologici e di contenuto Occorre anzitutto osservare che poicheacute Luca non fa conoscere al lettore la risposta definitiva del fariseo Simone allrsquoaccusa di Gesugrave il suo interesse narrativo egrave di provocare la risposta personale del lettore suggerendogli di identificarsi con Simone Lrsquoevangelista rivolge lrsquoaccusa profetica di Gesugrave non tanto al gruppo dei farisei storici - come invece accade in Matteo per esempio con la parabola dei due figli e il loghion che abbiamo esaminato precedentemente (Mt 21 31)14 ndash ma al lettore stesso Ciograve egrave di fondamentale importanza per capire lrsquointeresse narrativo di Luca che dopo aver spiegato le condizioni di accesso al nuovo eone del Regno di Dio attraverso la figura di Giovanni Battista (vv 29-30) vuole concretamente mostrare al suo lettore che non ha mai conosciuto Giovanni Battista neacute ricevuto il suo battesimo come tali condizioni si verificano per lui nella sua vita Questo egrave il motivo per cui i vv 29-30 vanno letti come unrsquoanticipazione in termini esplicativi (telling) di ciograve che lrsquoevangelista mostreragrave al suo lettore (showing) per sollecitarne una risposta di fede Che valore ha per la fede del lettore di Luca sapere che i farisei hanno annullato per loro la volontagrave di Dio rifiutando il battesimo di Giovanni Lrsquoevangelista lo mostra nellrsquoepisodio seguente dove il lettore non egrave richiamato ad attuare qualche pratica cultuale di tipo penitenziale come il battesimo di Giovanni ma piuttosto a riconoscere il proprio peccato di fronte allrsquoamore e alla giustizia di Dio che si compiono in Gesugrave Luca intende attualizzare per il suo lettore il rischio spirituale che avevano corso i notabili di Israele al tempo del ministero terreno di Giovanni il Battista ossia il rischio che corre colui che pensando di non avere grandi peccati e ritenendosi in fondo giusto ama poco ed egrave quindi incapace di entrare in un vero percorso di conversione e di maturazione nellrsquoamore di Dio Luca come aveva fatto Giovanni il Battista per i suoi uditori propone al suo lettore un percorso di conversione di carattere penitenziale che comporta simultaneamente il riconoscimento del proprio peccato e della giustizia del piano amoroso di Dio nella propria storia Come si egrave giagrave sottolineato si tratta quindi di un percorso attivo ed esistenziale che mette in gioco i 13 cfr G ROSSEgrave 27114 Egrave possibile che Luca abbia rielaborato tale loghion di accusa e ricollocato precedentemente in un contesto dove lrsquoaccusa contro i farisei e i capi del popolo era meno esplicita percheacute il suo interesse narrativo egrave di rivolgersi ad un lettore che proviene dalla gentilitagrave che probabilmente non ha mai avuto a che fare con i farisei o i dottori della legge o i sacerdoti del tempio

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pensieri e le azioni dellrsquouomo e che non si contrappone alla grazia di Dio ma anzi egrave reso possibile da essa Egrave il percorso mostrato in modo esemplare dagli atti di pentimento e di amore della donna peccatrice nei confronti di GesugraveQuesta considerazione puograve essere utile per risolvere il vero problema interpretativo di questo episodio ossia lrsquoopposizione di significato che si registra tra la parabola dei due debitori raccontata da Gesugrave e la sua applicazione alla donna Se nella parabola i debitori amano nella misura del debito che egrave stato loro condonato invece alla donna sono stati perdonati i peccati percheacute ha molto amato Questa tensione viene spiegata da molti come il segno della redazionalitagrave della composizione Luca avrebbe inserito una parabola tradizionale in un racconto altrettanto tradizionale quello dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna Cosigrave il gesto drsquoamore della donna che fa parte della tradizione piugrave originaria a cui Luca attinge viene integrato da una parabola attinta anchrsquoessa da una tradizione precedente con uno scopo catechetico ossia per mostrare il rapporto tra perdono di Dio ed etica Nella sua rielaborazione Luca mantiene questa tensione tra le due tappe redazionali che si puograve cogliere per il contrasto tra il versetto 47a e 47b15 Questa considerazione tuttavia lascia intatto il problema esegetico Ci sono due possibilitagrave o Luca egrave un pessimo scrittore percheacute lascia una contraddizione palese nella sua attivitagrave redazionale oppure egli vuole mantenere tale tensione di significato percheacute in essa egrave nascosto il significato profondo del suo messaggio Se la seconda possibilitagrave egrave quella giusta come provarlo e quale significato Luca vorrebbe veicolare al lettore Abbiamo appena mostrato come i versetti 29-30 giochino un ruolo essenziale per comprendere lrsquointenzione di Luca in questo racconto della donna peccatrice e del fariseo Simone e possono fornire una chiave interpretativa del messaggio che Luca intende comunicare al lettore Il comportamento della donna e di Simone attualizzano per il lettore ciograve che egrave stato spiegato nei vv 29 - 30 a proposito del popolo e dei pubblicani da una parte e dei farisei e dottori della legge dallrsquoaltra percheacute il lettore possa comprendere quali sono nella sua vita le condizioni concrete per entrare nella salvezza Ora il lettore di Luca ha di fronte a seacute due possibilitagrave la donna peccatrice e il fariseo Simone La donna egrave colei che ha molto amato ossia che ha fatto della sua miseria e del suo pubblico peccato il luogo antropologico in cui riconoscere la propria debolezza e insieme la grazia e lrsquoamore di Dio e cosigrave ha reso attivo per lei quel perdono di Dio che egrave il frutto del disegno drsquoamore di Dio per ogni uomo Cosigrave il perdono di Dio egrave chiaramente incondizionato e gratuito ed egrave fonte della risposta drsquoamore della donna in rapporto a quella di Simone (ldquoa chi egrave perdonato poco ama pocordquo 47b) Tuttavia nello stesso tempo dipende dallrsquouomo accogliere tale perdono e renderlo attivo nella propria vita (ldquole sono rimessi i suoi molti peccati percheacute ha molto amatordquo 47a) Ella con la sua vita ha ldquogiustificatordquo Dio mostrando di essere una vera figli della Sapienza ed entrando cosigrave a pieno diritto nel nuovo eone del Regno di Dio che si compie in Gesugrave Egli mostra in questo racconto ciograve che ha giagrave spiegato a riguardo del popolo peccatore e dei farisei e dottori della legge nei vv 29-30 tutto dipende dalla volontagrave di Dio che vuole essere giustificato dagli uomini e tutto allo stesso tempo dipende dalla libertagrave dellrsquouomo di accogliere o meno tale volontagrave

67 BIBLIOGRAFIA CITATABOCK D L Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 )BOVON F Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndashVluyn 1989 ) I - IIFITZMYER J The Gospel according to Luke ( Garden City 198185)GREEN J B The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 )JEREMIAS J Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )JEREMIAS J die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 )15 cfr F BOVON 462 e G ROSSEgrave 278 Green cerca di risolvere il problema ammettendo che la donna era stata giagrave perdonata precedentemente e che ora si tratta solo di manifestare tale perdono dinanzi alla comunitagrave Ma rimane comunque la contraddittorietagrave nellrsquoaffermazione di Gesugrave J B GREEN The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 ) 313

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LUZ U Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 ) I - II ROSSEgrave G Il vangelo di Luca ( Roma 1992 )SCHLOSSER J Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 )SCHRENK G ldquoδικαιόωrdquo GLNT IIITANNEHILL R C The narrative Unity of Luke ndash Acts ( Philadelphia 1986 ) I - II

7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI7 1 VANGELO DI MARCOIl vangelo di Marco fa iniziare lrsquoattivitagrave di Gesugrave con lrsquoannuncio del Regno di Dio Dice Gesugrave ldquoIl tempo egrave compiuto il regno di Dio egrave vicino convertitevi e credete nel Vangelordquo Sullo sfondo di questo sunto della predicazione di Gesugrave crsquoegrave la concezione profetica della regalitagrave di Dio sulla storia e sul tempo Lrsquoarrivo della salvezza di Dio egrave considerato imminente e il profeta ha il compito di annunciarlo e insieme renderlo presente con il suo annuncio Il Vangelo diviene allora un annuncio che trasforma la realtagrave rendendo attuale la stessa salvezza di Dio ldquoCome sono belli i piedi di colui che annuncia la pace dellrsquoevangelizzatore che annuncia la salvezza che dice a Sion ldquoRegna il tuo Dio Una voce Le tue sentinelle alzano la voce insieme esultano poicheacute vedono con gli occhi il ritorno del Signore a Sionrdquo (Is 507-8) La parola profetica diviene evento di Dio presenza salvifica realtagrave che trasforma il castigo dellrsquoesilio nella gioia del ritorno a Sion Modellato su tale teologia anche lrsquoannuncio del Regno di Dio da parte di Gesugrave egrave una parola profetica che si realizza nellrsquoatto stesso in cui viene proclamata Essa egrave infatti una parola autorevole non solo un insegnamento che si concretizza in segni di salvezza e di liberazione dal male (cfr 127-28) Il Regno di Dio si instaura con la sconfitta definitiva delle potenze del male e in particolare di Satana (322-30) e con la chiamata dei Dodici (313-18) che sono il primo seme del Regno di Dio inviati anchrsquoessi a predicare e a scacciare i demoni Con il male vengono sconfitte da Gesugrave anche le sue conseguenze ossia il peccato e la morte Il peccato viene vinto dal perdono definitivo che Gesugrave porta nel mondo (cfr 21-22) Il Regno assume qui i connotati della novitagrave assoluta la novitagrave di una festa di nozze che lo Sposo il messia celebra con lrsquoumanitagrave (219-22) grazie alla definitiva sconfitta della morte Egli sposa lrsquoumanitagrave malata sofferente e incapace di generare alla vita per ridarle la speranza radicale della resurrezione (cfr 521-43 racconto dellrsquoemorroissa e della figlia di Giairo) Se in un primo momento il Regno di Dio predicato da Gesugrave sembra distinto dalla sua persona man mano che il vangelo prosegue nella sua narrazione si comprende sempre meglio che il cuore del Regno di Dio annunciato da Gesugrave con la parabola del seme gettato nel terreno che porta frutto egrave la persona stessa di Gesugrave Subito dopo aver pronunciato il discorso in parabole Gesugrave seda la tempesta con la sua Parola e i discepoli si chiedono ldquoChi egrave costui al quale il vento e il mare obbedisconordquo Come abbiamo giagrave sottolineato la narrazione procede attraverso le successive domande sullrsquoidentitagrave di Gesugrave attraverso cioegrave quella che si dovrebbe definire come una cristologia implicita basata sui segni e le parole di Gesugrave fino al cuore del vangelo di Marco li dove i discepoli per bocca di Pietro arrivano finalmente alla proclamazione dellrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ldquoTu sei il Cristo il Messiardquo (7 29) Da questo punto in poi inizia il secondo versante del vangelo di Marco in cui non si tratta piugrave di stabilire chi egrave Gesugrave ma come Egli agisce e che tipo di Messia egli egrave Da qui in poi in una successione martellante di tre annunci della passione Gesugrave afferma subito pubblicamente (notare il contrasto con la richiesta di segretezza a riguardo della sua messianicitagrave) di dover subire il destino di rifiuto dei capi sofferenza e morte per poi risorgere dopo tre giorniCi concentriamo un porsquo di piugrave sul terzo annuncio (Mc 1032-34) che avviene immediatamente prima dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme ed egrave un porsquo piugrave descrittivo dei precedenti I dettagli sono significativi si parla non solo di condanna a morte e di consegna ai pagani ma anche di derisioni sputi e flagellazioni Non egrave a detrimento della veritagrave storica sulla passione di Gesugrave

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considerare che questa sequenza ripercorre esattamente le sofferenze descritte nel cosiddetto terzo canto del servo allrsquointerno della raccolta profetica deuteorisaiana ldquoHo presentato il mio dorso ai flagellatori le mie guance a coloro che mi strappavano la barba non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputirdquo (Is 506) Egrave difficile non riconoscere qui lrsquointento dellrsquoevangelista di mostrare che il messia non egrave altri che un servo mite e umile destinato a compiere la sua missione universale attraverso la sofferenza assunta confidando in Dio che solo rende giustizia (Is 508) Non si puograve seguire Gesugrave fin sotto la croce se non accettando di essere da lui guariti nella nostra cecitagrave di discepoli attratti da un maestro potente e carismatico (cf 1046-52) La cristologia marciana egrave cosigrave un grande commento narrativo ai canti del servo di jhwh visti alla luce della vicenda storica di Gesugrave che culmina con il mistero pasquale della sua morte in croce e resurrezione Infatti solo nellrsquoumiltagrave della croce il messia si rivela definitivamente come il servo sofferente di Dio e solo a questo punto il discepolo con le parole del centurione potragrave affermare - definitivamente e senza paura di fraintendimenti o ambiguitagrave - ldquoCostui era veramente il Figlio di DiordquoDi fronte a questa progressiva descrizione narrativa della cristologia Marco intende anche fornirci qualche elemento di ecclesiologia Cosrsquoegrave la Chiesa per Marco Certamente essa egrave concentrata nei discepoli e in particolare nei Dodici che sono a servizio del Regno di Dio chiamati anzitutto da Gesugrave a stare con lui e poi inviati a predicare e scacciare demoni (313-19) Lo stesso numero Dodici indica lrsquoIsraele escatologico che si instaura con lrsquoavvento del Regno di Dio Essi costituiscono il seme il nucleo piugrave intimo della nuova famiglia di Gesugrave ossia di coloro che fanno la volontagrave di Dio ( 331-35) e come Gesugrave si muovono nei villaggi affidandosi totalmente alla potenza dellrsquoinvio di Gesugrave e non a mezzi umani (67-13) Essi sono i testimoni dei segni di Gesugrave in particolare della moltiplicazione dei pani (630-44) ma al contempo sono incapaci di comprenderli fino in fondo percheacute condividono la durezza di cuore degli uomini (651-52) Marco sottolinea nettamente lrsquoincomprensione che i discepoli manifestano nei confronti del loro maestro che non cessa al momento in cui Pietro confessa lrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ma anzi per cosigrave dire aumenta (cfr8 33) Ogni annuncio della passione egrave seguito da un episodio che manifesta la totale mancanza di sintonia dei discepoli (cfr anche 933-37 1035-40) e che rende necessaria unrsquoulteriore catechesi da parte di Gesugrave in forma di parole e di gesti Alcuni personaggi secondari nella narrazione mostrano le caratteristiche positive che dovrebbe avere il discepolo in particolare la sua fede nei confronti di Gesugrave Un esempio importante egrave certamente quello della donna sirofenicia donna straniera che costituisce un richiama implicito alla futura nascita di una comunitagrave cristiana di provenienza pagana Da questi elementi possiamo trarre qualche conclusione sullrsquoecclesiologia marciana la Chiesa egrave una famiglia che attualizza il Regno di Dio in se stessa un seme del Regno Essa egrave per sua natura missionaria percheacute inviata dal messia Gesugrave con una parola potente a compiere i segni del Regno nella sua storia Essa accoglie al suo interno anche tutti i popoli egrave dunque universale Essa egrave anche la comunitagrave in cui la fede in Cristo puograve essere maturata solo stando con lui e passando attraverso il travaglio della sua croce e resurrezione Solo alla luce della croce la Chiesa puograve comprendere fino in fondo chi egrave chiamata a seguire lungo i sentieri della storia

7 2 VANGELO DI MATTEONotiamo subito che Matteo non parla di Regno di Dio ma con unrsquoespressione ancor piugrave semitica di Regno dei cieli (cfr 1311) Se il Regno dei cieli nel discorso della montagna deve essere caratterizzato da una sovrabbondante giustizia che sola puograve integralmente compiere la Legge di Mosegrave (517-20) sono le parabole (c 13) a manifestare il mistero di tale sovrabbondante giustizia La parabola del seminatore (133-9) mostra il contrasto tra una semina sovrabbondante e persino sprecata e una risposta differenziata dei diversi terreni Alcuni di essi non rispondono positivamente non fanno fruttificare questo dono del seme Come egrave possibile che ciograve accada se la parola egrave rivolta a tutti Come egrave possibile che la parola di Gesugrave fallisca producendo in molti casi

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rifiuto anzicheacute accoglienza Egrave questo lrsquointerrogativo di fondo dei discepoli sul percheacute Gesugrave parli il linguaggio oscuro e difficile delle parabole (cfr 1310) Le parabole mostrano la caratteristica paradossale del Regno dei cieli che si instaura senza imporre una veritagrave con la forza ma donando a tutti anche a chi lo rifiuteragrave il seme della Parola di Dio Cosigrave il suo insegnamento parabolico rispetta la libertagrave dellrsquointerlocutore e non gli impone una veritagrave per via di sillogismi o dimostrazioni Egli lo invita piuttosto a convertire il cuore allrsquoamore del Padre che semina sprecando illogicamente il suo seme e che lascia crescere la zizzania insieme con il grano per non correre il rischio di tagliare anche il grano (1324-30) Si puograve arrivare ad affermare che secondo Matteo compimento della giustizia deve passare attraverso il rifiuto degli uomini e in particolare del popolo di Israele percheacute egrave proprio quando il popolo arriva al culmine della sua durezza di cuore della sua incapacitagrave di ascoltare e comprendere la parola di Dio che il Signore potragrave realizzare improvvisamente la sua guarigione e la sua conversione (cfr 13 14 ndash 14 Iss 6 9 ndash 10) ComeAttraverso la logica della croce che egrave il vero mistero significato dal seme gettato in terra della parabola In fondo anche per Matteo il Regno dei cieli ha a che fare con Gesugrave Lui che egrave il servo mite di Jhwh che non grida la veritagrave in piazza (cfr 1219 Is 422) e porta la giustizia con misericordia (cf 1220 cit di Is 423) Nella cristologia di Matteo egrave molto piugrave sottolineato che in Marco il carattere ebraico del messia Egli egrave collegato a Davide e Abramo nella sua genealogia (1 1) egrave figlio di Davide (1 1720) egrave lrsquoemmanuele di Isaia ossia il discendente regale che porta Dio in mezzo al suo popolo (Mt 123cfr Is 714) egrave il re-pastore (cf 936) e il messia drsquoIsraele (26) cosa che Gesugrave stesso afferma ripetutamente (106 1524) Egrave solo dopo il rifiuto di Israele che i discepoli saranno inviati da Gesugrave sul monte della galilea a fare discepoli tutti i popoli (2819) Infatti il rifiuto di Israele fa sigrave che il Regno di Dio saragrave tolto ai capi giudaici ldquoe saragrave dato ad un popolo che lo faragrave fruttificare (2143)rdquo Il seme di questo nuovo popolo egrave giagrave presente nel Vangelo di Matteo nei discepoli e apostoli di Gesugrave La loro caratterizzazione egrave piugrave positiva che non in Marco Essi infatti sono ammessi allrsquointimitagrave con Gesugrave e possono accedere alla spiegazione delle parabole e alla comprensione profonda dei misteri del Regno dei cieli Non solo ma sono inviati da Gesugrave a mostrare la gratuitagrave del Padre nellrsquoannuncio del Regno dei cieli (108) fatto a parole ma anche con i segni delle guarigioni con la povertagrave e soprattutto con la perseveranza nelle persecuzioni (1017-39) In filigrana compare il volto di una Chiesa giudeocristiana fortemente messa alla prova dallo scontro con il giudaismo che si riorganizzava nella sua componente farisaica dopo la recente distruzione di Gerusalemme e del tempio Si tratta di una Chiesa che alla saggezza umana dei dottori della legge oppone la sapienza della croce definitiva sapienza dei piccoli che rivela il volto del Padre e il misterioso e abissale rapporto drsquoamore tra il Padre e il Figlio (11 25 ndash 27) Pur essendo compresa anche dai piccoli non si tratta di una sapienza infantile o ingenua anzi i discepoli di Gesugrave sono definiti scribi (1351) che devono tenere insieme cose nuove e cose antiche (AT e NT) nellrsquounica sapienza della croce sono profeti sapienti e scribi che vivranno su di se il mistero del messia rifiutato e ucciso dal suo popolo (cfr 2334) ma che saranno ricompensati dal ritorno glorioso di Gesugrave alla fine dei tempi alla luce dellrsquoamore che avranno manifestato imitando il Padre (24327 2531-46) Questa Chiesa ha un punto di riferimento centrale in Pietro del quale viene affermato senza mezzi termini il primato a partire dalle parole di Gesugrave ldquo ltltTu sei Pietro e su questa pietra edificherograve la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa A te darograve le chiavi del Regno dei cieli tutto ciograve che legherai sulla terra saragrave legato nei cieli e tutto ciograve che scioglierai sulla terra saragrave sciolto nei cieligtgt Allora ordinograve ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristordquo

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7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIAI vangeli sono inseriti allrsquointerno di un canone comprendente Antico e Nuovo Testamento e una interpretazione esegetica e teologica di essi non puograve non tenere conto dei rapporti che intercorrono tra questi testi e il loro con-testo Il documento sulla Parola di Dio del Concilio Vaticano II denominato Dei Verbum afferma al n16 la mutua dipendenza ermeneutica tra Antico e Nuovo Testamento laquo hellipi libri dellrsquoAntico Testamento integralmente assunti nella predicazione evangelica acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento che essi a loro volta illuminano e spieganogtgt Da una parte si afferma che il Nuovo Testamento porta a compimento ciograve che egrave significato nellrsquoAntico ma dallrsquoaltra si mostra che non si puograve comprendere il Nuovo senza i libri dellrsquoAntico che lo illuminano e lo spiegano Non si possono dunque conoscere adeguatamente i Vangeli senza tener conto dellrsquoAntico TestamentoSi potrebbe fondare questa affermazione sia dal punto di vista storico che dal punto di vista letterario Lrsquoinfluenza del mondo giudaico e della letteratura religiosa che ha contribuito a forgiare la sua identitagrave ossia quello che noi oggi chiamiamo Antico Testamento e piugrave nel dettaglio lrsquointerpretazione viva dellrsquoantico Testamento (toragrave orale) propria dellrsquoebraismo del I secolo sono la matrice nella quale si forgiano tutte le creazioni letterarie successivamente inserite nel canone del Nuovo Testamento Dal punto di vista letterario poi si trovano forti legami sottoforma di citazioni allusioni echi riletture che i testi del NT fanno di altri testi dellrsquoAT In definitiva lrsquoAT costituisce sempre lo sfondo dei testi del NT ed anche dei vangeli come si puograve abbondantemente dimostrare anche attraverso un elenco e una catalogazione di tutti i richiami interni al NT Tuttavia il lavoro esegetico e teologico che parte da questa constatazione non puograve certamente fermarsi ad essa Ci si pone infatti una domanda di fondo estremamente importante a livello teologico quale tipo di rapporto viene configurato da tale dipendenza storico- letteraria del NT e dei Vangeli nei confronti dei testi dellrsquoAntico Testamento Data la poliformitagrave letteraria di testi del NT e il loro diverso utilizzo dellrsquoAT non egrave per nulla semplice ricavare delle leggi generali Talvolta bisogna accontentarsi di ritrovare lo sfondo veterotestamentario e notare lrsquointeresse del narratore nel riferire un compimento Talaltra perograve si puograve scavare maggiormente e notare dei rapporti piugrave precisi e definiti tra elementi dello sfondo veterotestamentario ed altri elementi presenti nel testo del NT Ogni qual volta si puograve accostare ad una figura (tipo) propria di un racconto dellrsquoAT elementi di un racconto del NT (antitipo) mostrando un rapporto di continuitagrave discontinuitagrave tra di essi in modo tale che lrsquoantitipo riprende e supera il tipo compiendolo qui siamo di fronte ad un funzionamento letterario- teoogico che possiamo denominare tipologia Tali elementi (tipi) possono essere costituiti da eventi circostanze persone popoli istituzioni e il loro rapporto deve essere di compimento ossia lrsquouno egrave una preparazione dellrsquoaltro Ci puograve essere una tipologia esodale mosaica profetica regale sacerdotale cultuale ecchellip

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Per il nostro studio egrave sufficente ammettere che in via di principio non egrave possibile escludere la possibilitagrave che gli autori del NT abbiamo fatto uso di tale strumento interpretativo poicheacute esso era presente nella cultura giudaica ed ellenistica del periodo intertestamentario e perchegrave lrsquoAntico Testamento stesso al suo interno ne ha fatto uso Lo studio della tipologia risulta allora particolarmente interessante dal momento che contribuisce a riconnettere i Vangeli nel loro contesto canonico e mette in luce in modo assai convincente le loro teologie nel quadro globale del compimento delle Scritture

7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)Nel Vangelo di Luca la tipologia profetica applicata a Gesugrave risulta particolarmente evidente ed estesa A partire dal c 4 in cui Gesugrave predica a Nazareth nella sua terra natale Gesugrave egrave dipinto con i caratteri di un profeta (cfr 424) che predica la parola di Dio e che egrave rifiutato dal suo popolo secondo il destino proprio di tutti i profeti di Israele Gesugrave appena consacrato dalla discesa dello Spirito Santo su di lui dopo il battesimo egrave dotato di una ldquoparolardquo profetica che si esprime attraverso azioni e discorsi (cfr 2419) e che rende attuale la salvezza di Dio il tempo del compimento delle promesse di salvezza di Isaia (cfr 718-23)Ormai al termine del suo itinerario verso Gerusalemme attraversando la Galilea e la Samaria (Lc 17 11) Gesugrave incontra dieci lebbrosi che si fermano a distanza e appellandosi alla sua qualitagrave di maestro lo supplicano di avere pietagrave di loro ldquoGesugrave maestro abbi pietagrave di noirdquo (Lc 17 12) La scena della guarigione dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) dipinta con una certa rapiditagrave da Luca mostra di avere uno sfondo veterotestamentario profetico (cfr 2 Re 5) In quale modo il narratore allude a tale sfondo Quali sono gli elementi comuni e le differenze Gesugrave egrave accreditato come un profetaPer rispondere a queste domande egrave necessario approfondire lrsquoesegesi di questo testo Dobbiamo anzitutto notare che questo racconto interrompe una serie di discorsi di Gesugrave con un miracolo di guarigione Lrsquoultimo miracolo di Gesugrave prima di questo egrave in 14 1 ndash 6 dopodichegrave si tratta di una serie di insegnamenti fino a 1711 Inoltre la notazione geografica di Luca sul cammino verso Gerusalemme contribuisce a creare uno stacco preciso da ciograve che precede e favorisce lrsquoidea di un nuovo inizio della narrazione Si tratta della terza ed ultima sezione del viaggio di Gesugrave verso Geursalemme che prosegue fino a 19 27 Il racconto di questo miracolo si conclude con lrsquoaffermazione di Gesugrave ldquoalzati e va la tua fede ti ha salvatordquo (v 19) percheacute dopo il samaritano ex lebbroso sparisce e ritornano in scena i farisei Egrave interessante il paragone che viene a crearsi (syncrisis) tra la fede constatata da Gesugrave a proposito del samaritano che evidentemente ha saputo riconoscere in Gesugrave la fonte del segno di guarigione appena manifestasi in lui e la mancanza di fede mostrata dai farisei nei termini di una ricerca esteriore di segni Il seguito dei discorsi di Gesugrave porteragrave avanti il tema della fede parlando della venuta del figlio dellrsquouomo (Gesugrave) in rapporto ai segni (cfr vv 17 22 ndash 37) della preghiera (18 1 ndash 14) dellrsquoumiltagrave di chi accoglie il Regno come un bambino abbandonando le sue ricchezze per seguire Gesugrave (18 15 ndash 30)Il cuore di questa sequenza narrativa che culmina con il terzo annuncio della passione e lrsquoarrivo a Gerico ( 18 31 ndash 34) egrave dunque la fede in Gesugrave come condizione dellrsquoingresso nel Regno dei cieli Il racconto del lebbroso samaritano contribuisce a introdurre questo tema di fondo dal momento che il miracolo non egrave che un passaggio neanche brevemente descritto per arrivare a sottolineare invece la salvezza ottenuta per mezzo della fede (v 18) In effetti il culmine della trama non si ha con il miracolo ma con la constatazione della fede del samaritano egrave qui infatti che la portata rivelativa del racconto si mostra in modo improvviso Su dieci lebbrosi guariti la fede egrave paradossalmente prerogativa di uno solo di un samaritano ossia di un eretico disprezzato dal giudaismo ufficiale dellrsquoepoca rappresentato dai farisei Inizialmente il racconto sapientemente orchestrato da Luca sembra andare in una direzione piugrave consueta Come ogni racconto di miracolo che si rispetti vi deve essere lrsquoincontro con Gesugrave alle porte della cittagrave o allrsquointerno del villaggio Qui i lebbrosi si fermano a distanza per motivi cultuali

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percheacute sono dichiarati impuri dalla legge di santitagrave del levitica (Lv 13 45) e a distanza lo supplicano con il titolo di maestro usato da Luca normalmente per i discepoli (Lc 5 5 8 24) e con lrsquoimplorazione ldquoabbi pietagraverdquo che nei salmi si rivolge a Dio stesso (Sal 31 10 51 3) In questi lebbrosi crsquoegrave certamente una fede incoativa iniziale in Gesugrave necessaria percheacute avvenga il miracolo (cfr Lc 5 13ss) Fin qui tutto avviene secondo copione Dal v 14 avviene un primo spostamento rispetto alla trama consueta di un racconto di guarigione di miracolo Ossia Gesugrave non guarisce direttamente con la sua parola i lebbrosi prima di mandarli dal sacerdote ma li invia prima di guarirli Questa modifica fa si che il miracolo divenga una prova di fede In questo spostamento Luca segue un altro copione che gli proviene dallrsquoAntico Testamento e particolarmente dal racconto lungo e articolato di guarigione del lebbroso Naaman servitore del re siriano da parte del profeta Eliseo (cfr 2 Re 5) Infatti il miracolo egrave una prova di fede di Naaman che egrave invitato dal profeta ad andare a bagnarsi del fiume Giordano Non sono complicati riti fisici a causare la guarigione ma la fede nella parola del profeta Eliseo (2 Re 5 12 ndash 15) Come il profeta Eliseo guarisce il lebbroso Naaman servitore del re siriano semplicemente con la sua parola e con lrsquoobbedienza di andarsi a lavare nel Giordano anche nel nostro testo il miracolo di guarigione dei lebbrosi avviene a distanza tramite la semplice obbedienza alla parola profetica di Gesugrave di andare a presentarsi ai sacerdoti Le analogie non si fermano qui Come Naaman il siriano ritorna dal profeta Eliseo per mostrare la sua fede nel Dio di Israele e per ringraziarlo attraverso un dono materiale cosigrave anche il lebbroso ritorna indietro per ringraziare Gesugrave (v 15) Infine ancora come Naaman egrave uno straniero cui viene donata insieme alla guarigione la fede nel Dio drsquoIsraele cosigrave anche il lebbroso egrave un samaritano a differenza degli altri nove lebbrosi guariti che invece sono giudeiCome in 2 Re 5 la posta in gioco del racconto non egrave quindi semplicemente il miracolo di guarigione fisica ma piugrave profondamente la fede dello straniero ed egrave questa fede ad essere manifestata dal ringraziamento del samaritano e autorevolmente confermata dalla dichiarazione finale di Gesugrave (vv 18ndash19) Gesugrave si trova dunque nella stessa posizione del profeta Eliseo egli egrave dotato di una parola profetica in grado di realizzare ciograve che dice per mezzo della fede dellrsquointerlocutore e al termine del miracolo egli stesso egrave chiamato ad esplicitarla autorevolmente Fino a questo punto abbiamo mostrato con considerazioni di tipo narrativo che il nostro racconto ha una sfondo profetico e che tale figura egrave applicata a Gesugrave Ora bisogna chiarire se questa figura dellrsquoantico testamento egrave applicata in una chiave tipologica ossia se vi egrave un compimento del tipo profetico nellrsquoantitipo (Gesugrave) che prevede anche una differenza un superamento dellrsquoantitipo rispetto al tipo Dobbiamo ricorrere ancora a considerazioni di tipo narrativo Ci sono alcune differenze tra Eliseo e Gesugrave Quando Naaman va da Eliseo per ringraziarlo il profeta rifiuta il dono mentre Gesugrave non sembra rifiutare la lode del samaritano Inoltre i gesti del samaritano sono ben piugrave estremi di quelli di Naaman Il samaritano infatti si prostra davanti a Gesugrave con un atto drsquoadorazione che egrave appropriato soltanto per Dio Infine le parole del ringraziamento sono diverse Naaman afferma la sua fede nel Dio drsquoIsraele mentre il Samaritano ldquolodando Dio a gran voce si prostrograve davanti a Gesugrave ai suoi piedi per ringraziarlordquo (v 16) Nella costruzione retorica di questa frase la lode di Dio egrave posta in parallelo alla prostrazione davanti a Gesugrave e al suo ringraziamentoldquoTornava indietro a gran voce lodando Dio e si prostrograve con la faccia ai suoi piedi ringraziando Lui Se Naaman loda il Dio drsquoIsraele piugrave di Naaman nel samaritano la lode del Dio dirsquoIsraele egrave strettamente associata con la prostrazione e con il ringraziamento di Gesugrave Lodare Dio e ringraziare Gesugrave sono un unico atto per questo samaritano che riserva a Gesugrave lrsquoonore dovuto a Dio prostrandosi ai suoi piedi Se il dono rifiutato da Eliseo lascia intendere lrsquoimpossibilitagrave di far coincidere la sua persona con il Dio drsquoIsraele la lode accettata e ratificata da Gesugrave suggerisce che il compimento del tipo profetico consiste in un radicale superamento della figura stessa Gesugrave egrave un profeta ma egrave piugrave che un profeta perchegrave egrave il mistero di una presenza personale di Dio stesso Egli compie la parola profetica come

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 6: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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Se Paolo ha predetto le sue sofferenze mosso dallo Spirito negli ultimi capitoli che narrano lrsquoarresto di Paolo la sua prigionia e lrsquoarrivo a Roma lo Spirito Santo non egrave quasi piugrave citato Come nel racconto della passione di Gesugrave anche qui le forze del potere umano diventano protagoniste e sembrano sommergere la forza dello Spirito In realtagrave sottotraccia il lavoro dello Spirito consiste in unrsquoassimilazione di Paolo in catene a Cristo sofferente cosigrave che il Vangelo possa provvidenzialmente essere testimoniato con la vita di Paolo fino a Roma

5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3Dopo lrsquoinizio della missione ai pagani sancito dallrsquoiniziativa di Pietro su impulso dello Spirito Santo ora Luca si concentra sulla fondazione della comunitagrave di Antiochia la prima comunitagrave in cui convivono insieme giudeo ndash cristiani e pagano ndash cristianiLuca si riallaccia direttamente ad At 8 1b ndash 4 dove si narra la diffusione della Parola dovuta alla provvidenziale dispersione dei discepoli dopo la persecuzione scoppiata con il martirio di Stefano In tal modo la nascita della Chiesa di Antiochia crocevia della missione cristiana verso lrsquoAsia e in Europa e vero laboratorio di comunione ecclesiale ed evangelizzazione finisce per dipendere direttamente dalla Chiesa di Gerusalemme e dalla ldquofeconditagraverdquo della persecuzione che tale Chiesa madre ha dovuto subireLa breve unitagrave letteraria di 11 19 ndash 26 si puograve dividere in tre sottounitagrave vv 19 ndash 21 arrivo dei dispersi ad Antiochia evangelizzazione e successo vv 22 ndash 24 arrivo di Barnaba esortazione e successo vv 25 ndash 26 arrivo di Saulo insegnamento e successo Appendice (v 26d) nasce la definizione di cristiani

54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMOvv 19 ndash 21 si riprende con le stesse parole il breve sommario della missione in Samaria e lungo la costa palestinese per riferire che ora la Parola viene proclamata in Fenicia a Cipro e perfino ad Antiochia la metropoli situata sul fiume Oronte a 35 Km dal mare nellrsquoattuale Turchia poco lontana dalla frontiera con la Siria La diffusione del Vangelo continua senza ostacoli anzi ribaltando paradossalmente gli ostacoli e le persecuzioni incontrate in nuove occasioni di annuncio sempre piugrave lontano A questo punto Luca si preoccupa di chiarire che lrsquoannuncio della Parola era riservato unicamente ai Giudei come giagrave era avvenuto per la Chiesa di Gerusalemme Questa breve annotazione prepara la svolta (v 20) alcuni giudei provenienti da Cipro e da Cirene che erano parte del gruppo dei giudei cacciati da Gerusalemme incominciano a predicare ai greci ossia ai pagani che ldquoGesugrave egrave il Signorerdquo Si tratta di una breve formula ldquokerigmaticardquo in uso nella Chiesa pagano cristiana di lingua greca (cfr Rm 10 9) e che indica la sovranitagrave di Gesugrave risorto su tutta la storia e atteso per la fine dei tempiIl successo di questa impresa spontanea egrave attribuito dal narratore allrsquoazione della mano del Signore qui da intendersi come riferimento consueto a Dio (cfrEz 40 1 Lc 1 66) Tuttavia lo stesso termine ldquoSignorerdquo viene usato nella stessa frase per indicare colui al quale i pagani credono e si convertono ossia Cristo Egrave evidente allora che qui lrsquoazione provvidenziale di Dio egrave cristologizzata Egrave Cristo che opera con la potenza della sua sovranitagrave dopo la ascensione al Padre per confermare lrsquoazione spontanea di alcuni discepoli e indicare a tutta la Chiesa un modello di comunicazione del vangelo al passo con i tempiEgrave dunque interessante in questo modello ecclesiale della Chiesa apostolica come ci sia una reciprocitagrave tra ministero apostolico e missione spontanea dei discepoli Pietro era stato il primo ad annunciare il Vangelo ai pagani su impulso dello Spirito (At 10) poi vi egrave lrsquoiniziativa dei discepoli che appare in un primo momento quasi scollegata Tuttavia egrave lrsquoazione stessa di Dio (lo Spirito nel

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caso di Pietro e la mano Signore nel caso di discepoli) a garantirne la continuitagrave Saragrave la presenza di Barnaba ad esplicitare questo legame tra apostolicitagrave e missione dei discepoli

542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICAvv 22 ndash 24 Cosigrave come in 8 14 avendo saputo dellrsquoevangelizzazione in Samaria gli apostoli avevano inviato Pietro e Giovanni qui la Chiesa di Gerusalemme invia Barnaba ad Antiochia Egli giunge e vede la grazia di Dio che egrave una conferma del favore divino per questa missione (cfr At 14 3) Drsquoaltra parte Barnaba egrave descritto come uomo pieno di fede e di Spirito Santo dotato dunque delle lenti giuste per poter osservare lrsquoagire di Dio nella comunitagrave antiochena Altri due verbi descrivono la sua azione pastorale ldquosi rallegrograverdquo e ldquoesortavardquo La gioia accompagna sempre la presenza della grazia di Dio (cfr charischairo) ed egrave un segno dellrsquoadesione di fede della comunitagrave o di una singola persona (cfr At 8 8 39) Barnaba sa abbandonarsi alla gioia della fede nel contemplare i frutti di una missione a cui egli non ha dato inizio in prima persona di cui non egrave neacute il ldquopadrerdquo neacute il riferimento insostituibile Egli in prima istanza non arriva ad Antiochia per imporre una sua ldquovisionerdquo o per lasciare una qualche ldquoimprontardquo personale a questa Chiesa ma semplicemente per osservare la grazia di Dio rallegrarsi e infine esortare Con questo termine si allude alla funzione di annuncio della Parola non in chiave di prima evangelizzazione ma di approfondimento didattico e insieme ldquoprofeticordquo del mistero cristiano Barnaba figlio dellrsquoesortazione (At 4 36) e profeta (cfr At 13 1) egrave chiamato ad approfondire la fondazione di questa comunitagrave sulla pietra angolare di Cristo facendole percorrere un cammino di ldquomistagogiardquo per approfondire il mistero di quella Parola che gli antiocheni avevano giagrave accolto Questa azione di Barnaba porta con se una ulteriore propulsione missionaria della comunitagrave e nuovi considerevoli ingressi nella comunitagrave (v 24)La comunione resa possibile dal ministero di Barnaba tra la Chiesa madre di Gerusalemme e la neonata Chiesa di Antiochia fondata sul discernimento dellrsquoazione dello Spirito nelle iniziative spontanee dei discepoli sulla promozione e sullrsquoesortazione egrave come un moltiplicatore della potenzialitagrave di questa comunitagrave Essa lungi dallrsquoesaurire la propria attivitagrave allrsquoesterno appagata dai suoi risultati con la guida di Barnaba si abbandona sempre piugrave alla potenza comunicativa del Vangelo Egrave interessante la figura di Barnaba Egli chiamato a rappresentare le istanze degli apostoli nella Chiesa di Antiochia si mostra ldquoprofeta e dottorerdquo in grado di esortare ed insegnare Egli partecipa del dono dello Spirito di cui gode questa comunitagrave e si pone a servizio di esso percheacute la comunitagrave possa essere sempre piugrave consapevole dellrsquoazione e della volontagrave di Dio in essa Emerge un profilo ecclesiale dellrsquoapostolo che mette in discussione le nostre tradizionali distinzioni tra ldquocarismardquo e ldquoistituzionerdquo

543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquovv 25 ndash 26 Sospesa in 9 30 la narrazione riguardante Paolo riprende qui il filo grazia allrsquoattivitagrave mediatrice di Barnaba Egli lo trova a Tarso di Cilicia la sua cittagrave natale e lo conduce ad Antiochia Anche qui bisogna rendere a Barnaba lrsquoonore della sua apertura di mente di cuore e della sua genialitagrave spirituale Percheacute andare a chiamare un uomo come Saulo che a Gerusalemme aveva fortemente rischiato la vita In 9 26 era stato lo stesso Barnaba a presentarlo agli apostoli che invece lo evitavano percheacute ne avevano paura Anche qui Barnaba da vero profeta sa cogliere lrsquoenorme potenzialitagrave del carisma spirituale di Paolo e al contempo intuisce la possibilitagrave di metterlo a servizio per la Chiesa di Antiochia chiesa ricca di carismi e soprattutto di differenze radicali tra cristiani provenienti dal giudaismo e cristiani provenienti dallrsquoellenismo In un tale laboratorio di fede e missione crsquoera bisogno di uno che fosse adeguatamente fondato sulla Scrittura per comunicare ai greci che non conoscevano questo patrimonio profetico il compimento della Parola di Dio in Cristo Crsquoera bisogno di un ldquomaestrordquo riconosciuto in grado di ldquoinsegnarerdquo insieme a Barnaba alla Chiesa la veritagrave delle Scritture compiuta in Cristo anche ai pagani per completare il

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disegno formativo della ldquomistagogiardquo precedentemente iniziato con lrsquoesortazione da parte di BarnabaBarnaba fornisce un modello innovativo per una spiritualitagrave presbiterale Egli non solo evita il rischio di considerarsi unico punto di riferimento della Chiesa di Antiochia e garante dellrsquoazione dello Spirito Non solo non azzera tutto ciograve che era nato prima che lui arrivasse per ricostruire da capo secondo la sua volontagrave Egli ldquosi rallegrardquo di ciograve che vede e che non egrave dovuto a lui si pone a servizio dellrsquoazione dello Spirito che egrave giagrave operante e individua gli ulteriori bisogni della comunitagrave discernendo la volontagrave di Dio A tali bisogni non pensa di dover rispondere solo lui ma egrave in grado di attivare collaborazioni con altri intuendo quali specifici carismi potevano essere necessari in ordine ai bisogni della comunitagrave Senza gelosie si mette a lavorare con Saulo di Tarso dopo averlo cercato e trovato nella sua cittagrave natale

544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE11 27 ndash 30 Un gruppo di profeti viaggia da Gerusalemme fino ad Antiochia Come abbiamo giagrave visto per Barnaba si tratta di un carisma che egrave dono di Dio e non egrave frutto dellrsquoimposizione delle mani da parte dellrsquoautoritagrave e la sua parola puograve avere molti frutti tra cui incoraggiare nelle prove consolare predire Il legame tra Gerusalemme e Antiochia non egrave caratterizzato solo da una responsabilitagrave ministeriale da parte della Chiesa madre ma anche da un flusso di carismi che arricchiscono Antiochia La risposta della giovanissima Chiesa di fronte alla profezia di Agabo egrave la manifestazione concreta di questa koinonigravea comunione ecclesiale che si egrave stabilita con Gerusalemme La colletta di cui Paolo si faragrave portatore ben oltre i bisogni di questa carestia egrave vista giagrave qui come il dono materiale delle Chiese della gentilitagrave in risposta al dono della fede ricevuto dalla Chiesa giudeo ndash cristiana di Gerusalemme (cfr Rm 15 25 ndash 27) Tale colletta viene consegnata agli ldquoanzianirdquo di Gerusalemme prima interessante indicazione di un incarico ministeriale distinto da quello degli apostoli a capo della Chiesa madreLa comunione ecclesiale egrave un fatto insieme concreto e spirituale che mostra il disegno di Dio in atto (giudei e pagani insieme che fanno della loro differenza un dono reciproco) Lrsquoelezione del popolo di Dio egrave per i gentili e lrsquoingresso dei gentili porta a Gerusalemme le ricchezze delle nazioni (cfr Is 60 1 ndash 5) Tale koinonigravea egrave insieme anche apertura universale della Chiesa a tutti i tempi e tutti i luoghi La Chiesa di Antiochia si mostreragrave pronta a donare due dei suoi piugrave autorevoli membri Paolo e Barnaba per una missione che oltrepassa i suoi confini territoriali

545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI12 24 ndash 25 13 1 ndash 3 Dopo aver narrato lrsquoarresto di Pietro ad opera di Erode e la sua miracolosa liberazione e la morte di Erode Luca con un brevissimo sommario accenna al fatto che la parola di Dio cresceva e si diffondeva senza che nessun potere umano potesse ormai ostacolarla In questo contesto di persecuzione e di crescita della Parola Paolo e Barnaba avevano compiuto il loro servizio (diakonigravea) verso la Chiesa di Gerusalemme e avendo preso con se Giovanni Marco tornarono ad Antiochia Questa comunitagrave viene nuovamente descritta da Luca come retta da profeti e dottori Preghiera collettiva e digiuno sono la modalitagrave con cui la Chiesa si pone in comunicazione con Dio per fare la Sua volontagrave ed egrave in questo contesto che interviene nuovamente lo Spirito Santo che designa Paolo e Barnaba per lrsquoopera alla quale sono stati chiamati e che il lettore scopriragrave essere la grande opera di evangelizzazione delle gentiLa conoscenza e la profezia sono due polaritagrave entrambe necessarie e spesso compresenti in ciascuno di questi leader della comunitagrave antiochena Infatti una conoscenza senza profezia manca di orecchi per ascoltare le indicazioni concrete e spesso improvvise dello Spirito Ma anche una profezia senza conoscenza egrave pericolosa percheacute rischia di perdere di vista il disegno complessivo della missione ecclesiale connessa alla profonditagrave del mistero di Cristo attestato dalle Scritture Profonditagrave di

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visione e capacitagrave di intuire i passi concreti da fare e le persone da promuovere questo egrave mix che la polaritagrave di profeti e dottori puograve assicurare ad una Chiesa in cammino

5 5 EXCURSUS METODOLOGICO

551 LA QUESTIONE SINOTTICA La questione sinottica concerne il tentativo di individuare lrsquointerrelazione e le reciproche dipendenze tra i tre vangeli sinottici Lrsquoottanta per cento del materiale di Mc si trova in Mt e il 65 in Lc Il materiale di Mc che si trova in ambedue egrave chiamato triplice tradizione Il materiale non marciano che Mt e Lc hanno in comune egrave chiamato duplice tradizioneSi ipotizza che esista un vangelo prima dei sinottici Giagrave nel xviii sec Lessing ipotizzograve lrsquoesistenza di un protovangelo in Aramaico soluzione poi sviluppata da Eichorn e negli ultimi anni da Boismard che individua quattro fonti documentarie utilizzate dagli evangelisti sinotticiUnrsquoaltra soluzione ipotizza che Matteo fu il primo Vangelo e Luca usograve Matteo Questa ipotesi fu anzitutto di Agostino ma fin dallrsquoantichitagrave Matteo egrave stato considerato il primo vangelo Secondo essa Matteo fu scritto per primo Marco austeramente abbreviograve Matteo e poi vennero Luca e Giovanni ognuno dei quali attinse ai suoi predecessori In epoca moderna Griesbach (1789) riprende tale ipotesi sostenendo che Marco fu scritto per ultimo come riassunto che riporta prevalentemente materiale sul quale concordano Matteo e Luca Inoltre ci sono brani come Mt 26 68 e par in cui Luca e Matteo sono in accordo contro Mc cosigrave che sembra che Luca usi Mt Tuttavia vi sarebbe da spiegare lrsquoomissione da parte di Mc di tutta la duplice tradizione noncheacute i diversi racconti in cui Lc e Mt sono palesemente contraddittori (cfr racconto dellrsquoinfanzia) noncheacute il diverso ordine con cui viene usato in Mt e Lc il materiale che hanno in comune (Fonte Q)Altra soluzione quella generalmente piugrave accettata egrave quella delle due fonti In questa soluzione si ipotizza che Matteo e Luca dipendono da Mc e scrivono indipendentemente lrsquouno dallrsquoaltro Ciograve che essi hanno in comune e che non dipende da Mc ossia la duplice tradizione viene spiegato ipotizzando la fonte Q Essa spiega bene come mai Mt e Lc concordano con Mc nellrsquoordine e nella formulazione e consente ragionevoli congetture sul percheacute se ne distanzino Un argomento contrario potrebbe essere quello degli accordi minori ossia dove Mt e Lc concordano contro Mc (cfr Mt 26 68 che spesso viene spiegato ammettendo una forte presenza della comune tradizione orale)Luca accoglie da Mc un 35 per cento del materiale omettendo alcune parti ( Mc 6 45 ndash 8 26 9 41 ndash 10 12) con alcune modifiche con giagrave in Matteo per mettere in miglior luce i discepoli ed evitando espressioni irriguardose nei confronti di Gesugrave Accentua il distacco dai beni elimina le traslitterazioni dallrsquoaramaico Diversamente da Matteo lrsquoevangelista Luca conserva il materiale di Q in due sequenze in 6 20 ndash 8 3 e in 9 51 ndash 18 14 e utilizza certamente del materiale proprio come per alcune parabole come quella del padre misericordioso e del buon samaritano Luca ha fatto ben piugrave che raccogliere materiale disparato ha organizzato unrsquoopera unitariacon uno stile controllato e costante e con un progetto teologico unitario

552 IL METODO REDAZIONALESenza entrare troppo nei dettagli basta qui descrivere in modo semplice i presupposti e le operazioni di tale metodo Il presupposto fondamentale egrave che lrsquoevangelista utilizzi delle fonti piugrave o meno organizzate o scritte e che egli ha in comune con altri evangelisti (ad esempio Lc utilizza Mc e Q come fonti che ha in comune con Mt) Anche se non egrave possibile determinare nel dettaglio la natura e lrsquoestensione di tale materiale tradizionale egrave sufficiente ipotizzare che esso esiste ed egrave

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precedente rispetto allrsquoevangelista Nel caso di Luca egrave certamente necessario dare per assodata la teoria delle due fonti Le operazioni che il metodo prevede si compiono inizialmente attraverso la sinossi Solo attraverso di essa egrave infatti possibile individuare paralleli e differenze tra i sinottici e identificare il materiale tradizionale Dopo aver identificato ciograve che proviene dalla tradizione il passo successivo egrave quello di chiedersi come lrsquoevangelista lo modifica e quali sono le sue inserzioni di carattere redazionale Per far questo egrave necessario mostrare le espressioni che sono proprie dellrsquoevangelista il suo stile letterario e teologico e comprendere come egli interviene concretamente Il terzo passo egrave sviluppare le motivazioni narrative e teologiche degli interventi redazionali dellrsquoevangelista Solo quando questo passo egrave affrontato si puograve dire che la proposta esegetica sia compiuta

6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIOLc 7 29 ndash 30 tra tradizione e redazione

6 1 INTRODUZIONENella sezione lucana su Giovanni il Battista (7 18 ndash 35) posta allrsquointerno dellrsquoampia sequenza sul ministero galilaico di Gesugrave (cc 4 ndash 9) i vv 29 ndash 30 interrompono bruscamente la descrizione del ministero del Battista per introdurre una constatazione sui destinatari del suo messaggio divisi tra coloro che lo accolgono e coloro che lo rifiutano Tenendo conto del fatto che lungo tutta la sequenza del ministero pubblico di Gesugrave in Galilea Luca descrive le opposte reazioni degli interlocutori al suo messaggio si puograve giagrave intuire lrsquoimportanza narrativa di questi due versetti per Luca che intende in tal modo collocare lrsquoorigine di tali reazioni a Gesugrave nellrsquoaccoglienza o nel rifiuto del ministero del BattistaMa percheacute lrsquoevangelista inserisce proprio a questo punto questi due versetti nel suo lavoro redazionale E percheacute subito dopo il v 35 fa seguire una nuova sezione narrativa con il racconto dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna peccatrice in casa del fariseo Simone Si puograve notare che i due personaggi di questo racconto erano giagrave stati introdotti dallrsquoevangelista proprio nei vv 29 ndash 30 li dove si parla di pubblicani e peccatori da un lato e di farisei e dottori della legge dallrsquoaltro Si tratta di un caso o di una precisa scelta narrativaA partire da unrsquoanalisi degli interventi redazionali nei versetti 29 ndash 30 con cui Luca rielabora la tradizione a lui pervenuta si intende approfondire le motivazioni narrative dellrsquoevangelista alla luce del contesto (7 18 ndash 50) e offrire qualche chiave interpretativa per comprendere il suo intento teologico e comunicativo in questa sezione del terzo vangelo

6 2 BREVE INQUADRAMENTOSi puograve notare che dal v 24 a partire dal quale inizia il discorso di Gesugrave su Giovanni il Battista fino al v 28 Luca presenti piccole differenze rispetto a Matteo (cfr Mt 117-11) quasi tutte riconducibili con ogni probabilitagrave a miglioramenti stilistici e letterari della fonte da parte di Luca1 1 Luca aggiunge probabilmente ἱματίοις (v 25) alla sua fonte per migliorare la comprensione del suo lettore Al v 28 sopprime Ἀμὴν e semplifica la frase sostituendo ἐγήγερται con ἐστιν Nellrsquointroduzione ( v 24a par) Luca riprende il termine τῶν ἀγγέλων Ἰωάννου probabilmente per riconnettersi al v 18 segnalando cosigrave un nuovo inizio cfr F BOVON Luca ( Brescia 2005 ) I 434 Orig Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndash

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Invece nei vv 29 - 30 le differenze sono notevoli Luca non riporta qui il detto di Gesugrave sulla legge e i profeti che sono in vigore fino a Giovanni il Battista e sul regno che soffre violenza (cfr Mt 11 12-13) ma lo presenta piugrave avanti nella sua narrazione (cfr Lc 1616) Inoltre egli tralascia completamente il riferimento allElia redivivo applicato a Giovanni il Battista (cfr Mt 1114) che corrisponde piuttosto alla concezione teologica sul ruolo di Giovanni il Battista propria di Matteo e di Marco (cfr Mc 913)2 Al posto di questi riferimenti nei vv 29-30 Luca offre una valutazione teologica della divisione attuatasi nel popolo di Israele in relazione al battesimo di Giovanni Da un lato tutto il popolo e i pubblicani hanno ricevuto il battesimo cosigrave da riconoscere la giustizia di Dio dallaltro i farisei e i dottori della legge hanno rifiutato il battesimo e dunque hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro Lrsquoevangelista sposta volutamente lrsquoattenzione dallrsquoidentitagrave di Giovanni il Battista agli effetti del suo ministero nel popolo di Israele caratterizzati insieme dallrsquo accoglienza e dal rifiuto del suo messaggio cosigrave da introdurre un nuovo apoftegma di accusa nei confronti di coloro che hanno rifiutato il Battista prendendolo dalla fonte che egli ha in comune con Matteo (vv 31-35) In tal modo Luca crea una nuova ripresa del discorso di Gesugrave articolandolo in due versanti (24-28 29-35) il primo dei quali egrave centrato su Giovanni il Battista mentre il secondo sulla reazione degli ascoltatori al suo messaggio Da quanto affermato emerge lrsquoimportanza dei vv 29-30 percheacute in essi lrsquoevangelista concentra i suoi interessi e la sua peculiare visione cosigrave da conferire una connotazione precisa anche al contestoTali versetti presentano un carattere redazionale e ciograve viene ammesso da tutti gli interpreti Viene tuttavia anche comunemente affermato che in essi si trova del materiale preesistente che egrave stato riformulato dallrsquoevangelista attraverso la sua propria prospettiva letteraria e teologicaQui si cercheragrave di comprendere quale tradizione Luca riformuli e con quale interesse letterario e teologico

6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICAI versetti 29-30 malgrado lrsquooriginale formulazione lucana non sono una creazione ex novo da parte dellrsquoevangelista ma dipendono da una tradizione preesistente Si trova un interessante parallelo in Mt 2131b-32 dove Gesugrave commenta la parabola dei due figli esplicitando laccusa contro la classe sacerdotale del tempio I pubblicani e le prostitute credendo a Giovanni precedono i sacerdoti che non si sono pentiti e non hanno creduto a Giovanni Questo parallelo autorizza a ricostruire qui un loghion gesuano che ogni evangelista avrebbe posto nel luogo piugrave confacente al suo percorso letterario e teologico Se cosigrave fosse quale dei due evangelisti inoltre conserverebbe la posizione originaria del loghion nella fonte Si puograve osservare anzitutto che nonostante le notevoli differenze nella formulazione ci sono importanti somiglianze formali e di contenuto tra Mt 2131b-32 e Lc 729-30 Esse sono 1 menzione di Giovanni il battista 2 Presenza di due gruppi di personaggi ossia figure di peccatori come i pubblicani da un lato e figure di leadership religiosa dallrsquoaltro 3 Attitudine opposta di questi due gruppi nei confronti di Giovanni 4 Accoglienza positiva di Giovanni da parte del

Vluyn 1989 )2 Vedremo che questi cambiamenti sono il frutto del lavoro redazionale di Luca Egrave invece molto difficile stabilire se la versione riportata da Matteo in 1112-14 corrisponde piugrave fedelmente alla fonte Q percheacute anche in Matteo gli interventi redazionali sono pesanti In questo caso oltre a notare il carattere tradizionale dei detti di riportati in Mt 11 13 Lc 16 16a e Mt 11 12 Lc 16 16bc non egrave possibile proseguire a ricostruire nel dettaglio la fonte Q Cfr U LUZ Matteo ( Brescia 2010 ) II 224 orig Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 )

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gruppo dei peccatori e negativa da parte dei capi Sono proprio tali somiglianze a condurre allrsquoipotesi di un loghion tradizionaleInfatti dal momento che i due evangelisti riportano indipendentemente una stessa affermazione di Gesugrave seppure con formulazioni alquanto diverse egrave plausibile che sulla base del criterio dellattestazione molteplice tale affermazione facesse parte di una tradizione orale o scritta che li precedeva3 cioegrave fosse un loghion di GesugraveMolto piugrave difficile egrave rispondere alla seconda domanda ossia quale potrebbe essere la collocazione originaria di questo loghion ldquovaganterdquo Esso era collocato in un piugrave ampio apoftegma gesuano magari in connessione con la parabola dei due figli come in Mt 2128-32A motivo dellabbondante rimaneggiamento redazionale sia da parte di Matteo4 che da parte di Luca egrave impossibile stabilire la formulazione originaria di questo loghion e ricostruire con esattezza il contesto in cui era inserito nella fonteTuttavia alcune osservazioni di natura formale e contenutistica possono fondare adeguatamente unrsquoipotesi su come tale loghion sia stato conservato e trasmesso dalla tradizione Anzitutto si possono notare le somiglianze tra i due contesti in cui tale parola egrave inserita in Luca e in Matteo In entrambi i contesti egrave presente unrsquoaccusa da parte di Gesugrave contro i capi del popolo5 nella quale sono presenti motivi sapienziali e parabolici e crsquoegrave in entrambi i motivi un riferimento ai figli (cfr Mt 2128-30 e Lc 731-3235) Infine tale accusa egrave in entrambi i casi relazionata al battesimo di Giovanni in Matteo infatti essa scaturisce da una disputa sul battesimo di Giovanni (cfr 2124-27) e in Luca il confronto tra pubblicani e popolo da una parte e farisei e dottori della legge dallrsquoaltra egrave formulato in relazione al battesimo di Giovanni (cfr 729-30) Inoltre il confronto fra capi e pubblicani prostitute puograve essere considerato come un espediente retorico di accusa proprio della tradizione profetica in Israele per manifestare al popolo il suo peccato6

Egrave dunque possibile che lrsquoambiente vitale di questo loghion fosse quello di una accusa di Gesugrave nei confronti dei capi in stile profetico e con probabili riferimenti a Giovanni Battista In ogni caso quello che si puograve ora affermare con sicurezza egrave che Luca rielabora un loghion che gli proviene dalla tradizione introducendo un contrasto tra farisei e scribi da una parte e popolo e pubblicani dallrsquoaltra per spostare il destinatario dellrsquoaccusa da tutto il popolo ai capi e preparare in tal modo quello che racconteragrave nellrsquoepisodio dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna peccatrice

6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE

641 REDAZIONALITAgrave Il carattere redazionale dei versetti in esame puograve essere evidenziato dalle seguenti espressioni

3 Cfr J JEREMIAS Le parabole di Gesugrave ( Brescia 1973 ) 97 Orig Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )4 Per approfondire il carattere redazionale in Matteo che non egrave possibile mostrare qui per ragioni di spazio cfr J SCHLOSSER Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 ) 4565 In Luca lrsquoaccusa viene sviluppata nei vv 31 ndash 35 Che tale accusa sia rivolta ai capi ossia farisei e dottori della legge lo si capisce perograve solo alla luce dei vv 29 ndash 30 come vedremo 6 Tale confronto ( in questo caso con pubblicani e prostitute ) fa parte del repertorio retorico profetico di accusa per spingere lrsquointerlocutore alla comprensione dellrsquoirragionevolezza del suo comportamento Si legga ad esempio Is 1 3 dove egrave presente un confronto odioso di natura parabolica con gli animali o anche Ger 2 11 Ger 3 6 ndash 10 o ancora Ez 33 34 47 (qui le prostitute sono piugrave intelligenti di Gerusalemme ed essa ha fatto peggio di Samaria e di Sodoma ) Per il NT si veda anche Mt 11 20 -24 o Lc 7 45 ndash 50

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1πᾶς ὁ λαὸς (tutto il popolo) (v 29) 2 βαπτισθέντες τὸ βάπτισμα (ricevere il battesimo) βάπτισμα Ἰωάννου (battesimo di Giovanni) (v 29) 3 τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν (hanno annullato la volontagrave di Dio) (v 30) 4 νομικοὶ (scribi) (v 30)

1 (pas o laos) lespressione in esame presenta 20 ricorrenze nel NT di cui 15 sono in LcAtti ( 9 in Lc e 6 in Atti ) Giagrave questa osservazione quantitativa mostra la predilezione di Luca per questa formulazione che egli trova nel lessico proprio della LXX Entrando un poco nei dettagli si puograve notare che in tre contesti appartenenti alla tradizione comune a Mc e Lc Luca modifica Marco aggiungendovi proprio lespressione in esame (cfr Lc 847 913 2138 e par in Mc) In altri due ricorrenze della triplice tradizione Luca o aggiunge tale espressione (Lc 1843 e par in Mc e Mt) o la sostituisce al piugrave generico ὄχλος ( cfr Lc 2045 e par Mc Mt ) In 7 29 Luca modifica una fonte che ha in comune con Matteo togliendo il riferimento alle prostitute (πόρναι) e sostituendolo con la notazione riguardante tutto il popolo Nelle sei ricorrenze di Atti (39 311 410 534 1041 1324) Luca si riferisce sempre non ad una folla generica ma precisamente al popolo di Israele Si tratta del popolo che si riunisce nel tempio di Gerusalemme per il culto dovuto al Dio drsquoIsraele ( cfr 3911 ) e al quale si rivolge Pietro per annunciare il vangelo di Gesugrave Cristo morto e risorto ( cfr 410 ) In queste ricorrenze anche una piccola folla radunata attorno al tempio puograve rappresentare la totalitagrave di Israele percheacute ciograve che a Luca interessa egrave la funzione teologica e non la totalitagrave materiale Si puograve concludere affermando che tale espressione egrave chiaramente redazionale ed egrave usata dallrsquoevangelista per esprimere la totalitagrave ldquoteologicardquo del popolo di Israele

2 Il verbo baptiacutezo con oggetto interno (o figura etimologica) ricorre 5 volte in tutto il NT di cui 2 in Luca e una in Atti Egrave interessante notare che la ricorrenza di tale espressione in Lc 1250 egrave parallela a Mc 1038-39 e (probabilmente ma non vi egrave evidenza testuale) a Mt 2022-23 Allinfuori di questa tradizione che riporta un loghion di Gesugrave nel dialogo con Giacomo e Giovanni le uniche ricorrenze si trovano in Lc 729 e Atti 194 Si tratta probabilmente di unespressione tradizionale che Luca piugrave degli altri evangelisti fa propria In particolare il parallelo con Atti 19 4 egrave illuminante Anche qui egrave in gioco il battesimo di Giovanni e il suo ruolo nella teologia della storia proposta da Luca Prima viene il battesimo di Giovanni che egrave un battesimo di conversione amministrato per il popolo in vista della fede nel veniente (εἰς τὸν ἐρχόμενον cfr anche Lc 719) Poi verragrave il dono dello Spirito che gli efesini si appresteranno a ricevere per limposizione delle mani di Paolo Questa duplice scansione dei tempi egrave presente implicitamente anche in Lc 729-30 dal momento che nei versetti successivi (vv 31-35) il rifiuto del battesimo di Giovanni viene posto come preludio e motivazione profonda del successivo rifiuto del figlio dellrsquouomo Tale battesimo infatti egrave posto sempre da Luca come preparazione del ministero di Gesugrave (cfr Atti 1037 1324) Inoltre tutta lrsquoazione storico ndash salvifica di Cristo che culmina con il mistero pasquale e lrsquoascensione ai cieli ha il suo inizio nel battesimo ricevuto da Gesugrave stesso (cfr Atti 122) cosigrave che battesimo e ascensione risultano i due eventi - limite di quel mistero di cui gli apostoli sono testimoni direttiAnche l espressione ldquobattesimo di Giovannirdquo(βάπτισμα Ἰωάννου) presente nella tradizione ( cfr Mt 2125 e par Mc 1130 e par ) si ritrova soprattutto in Atti ( cfr At 122 1825 193 )Ciograve dunque mostra lutilizzo ripetuto e personale che levangelista fa di espressioni presenti nella tradizione riguardante Giovanni Battista per sottolineare la funzione del suo battesimo nella storia della salvezza 3 il termine βουλὴ (boulegrave)presenta 12 ricorrenze in totale nel NT di cui 9 in Lc Atti ( 2 nel Vangelo e 7 in Atti ) e altre 3 ricorrenze in 1 Cor Ef Eb Si puograve mostrare che Luca utilizza questo termine per indicare una decisione un progetto di natura umana ( cfr Lc 2351 At 2712 At 2742 ) o voluto da Dio ( cfr Lc 730 Atti 223 428 538 1336 2027 ) In particolare in Lc 720 Atti 1336 e 20 27 egrave presente esplicitamente lespressione βουλὴ τοῦ θεοῦ In Atti 223 e 428 tale progetto di Dio egrave quello che riguarda la consegna di Gesugrave e la sua morte In 538 egrave Gamaliele a

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prendere parola con saggezza per mettere in guardia il sinedrio di fronte allinutilitagrave della loro lotta contro un progetto che se viene dagli uomini finiragrave da solo e se invece viene da Dio non potragrave essere contrastato Tale progetto di Dio che si compie nella Chiesa per lannuncio degli apostoli trova un ulteriore riferimento in Atti 2027 nel discorso di Paolo agli anziani di Efeso Egrave dunque evidente la densitagrave teologica di questo termine per levangelista Si puograve quindi affermare che lrsquoespressione τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν sia un chiaro conio lucano utile ad indicare in estrema sintesi da un lato tutto il disegno salvifico di Dio che culmina nella morte e resurrezione di Cristo e che si prolunga nella storia della Chiesa e dallrsquoaltro la grave responsabilitagrave di chi lo rifiuta

4 il termine νομικοὶ (nomikoi=scribi) egrave usato praticamente solo da Luca fra gli evangelisti ( cegrave una sola ricorrenza in Mt 22 35 ma essa egrave dubbia dal punto di vista testuale7) Su 8 ricorrenze totali nel NT 6 sono nel terzo Vangelo e 2 nella lettera a Tito Si puograve inoltre notare che Luca usa il sinonimo grammatѐus ogni volta in cui dipende da Mc ( cfr 52130 922 1947 201 46 222 ) Queste osservazioni mostrano con sufficente chiarezza che tale vocabolo egrave proprio del redattore del terzo Vangelo

6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌIl verbo dikaioacuteō (trad riconoscere la giustizia o giustificare) in Luca si trova con oggetto riferito a persona umana nelle parti dove egrave chiaro lrsquointervento redazionale di Luca (cfr Lc 1029 1814) Questuso egrave comune anche ad Atti dove laccezione del verbo egrave propriamente paolina ( cfr At 13 3839 cfr anche Lc 1814 )Le uniche due ricorrenze di dikaioacuteō con Dio per oggetto si trovano in 7 2935 in un contesto dove Luca dipende da una fonte che ha in comune con Matteo8 Questo significa che Luca usa questo verbo con unaccezione piuttosto tradizionale che proviene dalla fonte che egli utilizza Ma qual egrave qui la connotazione precisa e a quale tradizione fa riferimentoLuso di dikaioacuteō con Dio come oggetto egrave attestato nel NT quasi unicamente nei passi che stiamo esaminando ( Lc 7 2935 e Mt 1119 cfr anche Rm 34 che egrave una citazione del Salmo 516 e 1 Tm 316) Esso in prima analisi ha qui il significato di riconoscere dichiarare giusto 9 Uno sguardo piugrave ampio alle ricorrenze di tale connotazione puograve arricchire la comprensione Si tratta prevalentemente di contesti sapienziali nei quali tale espressione comporta il riconoscimento della giustizia del piano di Dio e della sua salvezza Nel Salmo 51 ad esempio in un contesto penitenziale il riconoscimento del proprio peccato egrave simultaneamente un riconoscere Dio come giusto10Non si tratta qui unicamente di un atto di comprensione intellettuale ma di un processo di conversione che attraversa tutta la persona Nei versetti lucani che stiamo esaminando il contesto complessivo di accusa nei confronti dei notabili e i riferimenti penitenziali al battesimo di Giovanni devono aver orientato levangelista a scegliere questa particolare connotazione di dikaioacuteō per esprimere che il processo di conversione dei peccatori comporta simultaneamente un riconoscimento della giustizia del piano salvifico di Dio conforme alla volontagrave stessa di Dio

7 Lrsquoinserimento di questo termine in diversi testimoni della versione matteana si puograve spiegare come armonizzazione a luogo parallelo Cfr B M METZGER A Textual Commentary on the greek new Testament ( Stuttgart 1994 ) 48 8 Cfr J JEREMIAS die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 ) 1659 cfrG SCHRENK ldquoδικαιόωrdquo GLNT III 129010 cfr P BOVATI Ristabilire la giustizia AnBib 2005 89

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6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )

6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELEDopo aver dimostrato che i versetti in esame presentano evidenti tracce di rielaborazione redazionale da parte dellrsquoevangelista ora ci si puograve chiedere quale motivazione insieme teologica e letteraria abbia guidato Luca in tale lavoro redazionale Per far questo egrave necessario approfondire i legami di questi versetti con la piugrave ampia pericope in cui sono inseriti (vv 24-35 ) Si egrave giagrave osservato come Luca segua da vicino la fonte che ha in comune con Matteo dal v 24 fino al v 28 e come sia poi assente in Luca il riferimento matteano allrsquoElia redivivo applicato a Giovanni il Battista e al suo posto vi siano i vv 29-30 in esame Si avverte una certa tensione nel passaggio dal v 28 al v 29 Infatti al v 28 ci si trova ancora allrsquointerno della presentazione di Giovanni il Battista da parte di Gesugrave con un confronto tra i due eoni della storia della salvezza in cui il piugrave piccolo nellrsquoeone del regno di Dio egrave piugrave grande di Giovanni il Battista Invece con il v 29 Giovanni il Battista non egrave piugrave direttamente lrsquooggetto del discorso ma viene introdotto improvvisamente un altro paragone quello tra il popolo e i pubblicani da una parte e i farisei e i dottori della legge dallrsquoaltra Infine tale versetto egrave il primo dellrsquointera pericope in cui si chiama in causa il battesimo di Giovanni Fino ad ora infatti si era parlato di Giovanni e non del suo battesimo Per queste ragioni non egrave possibile come invece fa Bock11 considerare i due versetti come parte integrante del discorso di Gesugrave su Giovanni il BattistaAl v 31 poi lrsquoevangelista riprende la fonte comune con Matteo che presenta unrsquoaccusa diretta con connotazioni sapienziali nei confronti di questa generazione Essa non comprendendo lrsquoannuncio penitenziale di Giovanni non egrave potuta entrare nella gioia della comunione con il figlio dellrsquouomo Nella versione lucana questa seconda parte (vv 31-35 ) si riallaccia con ciograve che precede in modo tale che ldquoquesta generazionerdquo ( v 31) viene a coincidere con ldquoi farisei e i dottori della leggerdquo ( v 30 ) Cosigrave se nella versione di Matteo lrsquoespressione ldquoquesta generazionerdquo va intesa in senso globale invece Luca grazie allrsquoinserzione dei vv 29-30 ha introdotto una separazione12 Lrsquoaccusa egrave diretta nei confronti dei capi (farisei e scribi) e non di tutto il popolo Crsquoegrave infatti una parte di popolo umile e peccatore con cui si identifica teologicamente la totalitagrave del popolo che facendosi battezzare da Giovanni ha riconosciuto la giustizia di Dio Alla luce di queste considerazioni risulta piugrave chiaro il ruolo chiave assunto da questi due versetti nel contesto della pericope Quando nella fonte che Luca utilizza la presentazione di Giovanni il Battista arriva ad un punto culminante con il confronto tra i due eoni al v 28 a Luca interessa soffermarsi sulle condizioni di accesso allrsquoeone del Regno di Dio e sulla separazione che viene a crearsi tra coloro che accolgono il piano e coloro che non lrsquohanno accolto proprio in relazione al ruolo storico-salvifico giocato da Giovanni come precursore In tal modo lrsquoattenzione si sposta sensibilmente da Giovanni il Battista agli uditori del messaggio di salvezza cosigrave da motivare piugrave profondamente le loro opposte reazioni al battesimo di Giovanni e quindi al messaggio stesso di GesugraveLrsquoincomprensione del proprio peccato davanti a Dio e la conseguente assenza di una dimensione penitenziale nella propria esistenza dimensione sottolineata dal battesimo di Giovanni e simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di piangere di fronte al lamento (cfr v 32) porta alla conseguente radicale incomprensione del messaggio di salvezza proposto da Gesugrave simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di danzare al suono flauto

6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIOMa ci sono alcuni che hanno compreso percheacute la sapienza egrave stata riconosciuta giusta dai suoi figli Luca riconnette abilmente il v 29 al v 35 tramite la ripresa di dikaioacuteō che funge cosigrave da segnale

11 D L BOCK Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 ) 210s12 F BOVON 443

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redazionale drsquo inclusione e nello stesso tempo fonda su un versetto proveniente da materiale tradizionale la sua interpretazione teologica Chi sono questi figli della sapienza secondo LucaSono i pubblicani i piugrave peccatori tra il popolo e insieme a loro il popolo stesso Lrsquoaccostamento tra una figura esemplare di peccatori e unrsquoindicazione di totalitagrave del popolo egrave una felice endiadi lucana per la quale si deve leggere qui un unico soggetto Si tratta non di un popolo particolare o di una parte precisa del popolo ma del popolo come tale in quanto peccatore rappresentato da coloro che piugrave di altri sono considerati lrsquoemblema del peccato di Israele Il figli della Sapienza sono allora per Luca nientrsquoaltro che un popolo peccatore e umile un resto che diviene figura dellrsquointero popolo attraverso un percorso di conversione e di riconoscimento della giustizia di Dio nella storia della salvezza

6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONECome avviene per Luca tale percorso di conversione per il popolo di Israele Attraverso il battesimo di Giovanni che come abbiamo visto Luca introduce qui di proposito ricollegandosi alla sua fonte nel punto in cui essa distingue i due eoni della storia della salvezza (v 28) Nella concezione lucana il battesimo di Giovanni egrave descritto come battesimo di conversione (cfrLc 3 3 At 1324 At 194) unrsquoespressione che Luca trova probabilmente nella tradizione (cfr anche Mc 1 4) ma che utilizza volentieri per esprimere in modo condensato il significato che egli attribuisce al ruolo del battista nella storia della salvezza Il battesimo di Giovanni egrave il segno esplicito ed esteriore di un cammino di rinnovamento morale ed esistenziale che prepara allrsquoingresso in una nuova epoca della storia della salvezza La connessione lucana del verbo keryacutesso (annunciare) con baacuteptisma (battesimo) come complemento oggetto (cfr Lc 33 Atti 1037) mostra che il battesimo egrave il segno che qualifica nel suo insieme una piugrave ampia missione di predicazione volta a chiamare il popolo a penitenza Infatti il battesimo di Giovanni non puograve essere considerato solo dal punto di vista cultuale ma deve essere accompagnato da ldquofrutti di conversionerdquo(cfr 38-9) che mostrino un coinvolgimento concreto ed esistenziale della persona (cfr 310-14) Qual egrave la finalitagrave di questo battesimo di conversione nella storia della salvezza Porsi a cavallo tra due eoni per preparare lrsquoingresso nella storia di colui che viene ossia Gesugrave In effetti in Atti il battesimo di Giovanni viene usato per datare lrsquoinizio del ministero storico di Gesugrave (cfr Atti 122 1037) In particolare in At 194 questo battesimo di conversione egrave chiaramente finalizzato alla fede in colui che viene Gesugrave e non puograve sostituire il battesimo cristiano nel nome del Signore Gesugrave il quale comporta il dono dello Spirito (cfr vv 5-6) e caratterizza lrsquoingresso nel nuovo eone della storia della salvezza

6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50Dopo aver mostrato lrsquointeresse teologico e letterario di Luca nel rielaborare il materiale che gli egrave pervenuto in particolare nei vv 29 ndash 30 alla luce della pericope ( vv 24 -30 ) puograve essere utile ampliare un porsquo il campo di indagine e mostrando le connessioni di quanto abbiamo scoperto con il contesto prossimo della pericope illuminare ulteriormente lrsquointeresse teologico di Luca La maggioranza dei commentatori sono drsquoaccordo nellrsquoindividuare un rapporto tra la sezione su Giovanni il Battista (vv 18-35) e il seguente episodio della donna peccatrice (vv 36-50) Infatti la menzione del fariseo Simone (v 36) richiama la precedente menzione dei farisei e dottori della legge (v 30) il contesto del pranzo richiama le aggettivazioni poste nei confronti di Gesugrave (mangione e beone v 34) e Gesugrave stesso definito amico dei peccatori e dei pubblicani (v 34) si

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mostra amico in particolare di una donna peccatrice (v 37)13 Inoltre ciograve che Gesugrave dice a proposito dei farisei e dottori della legge in contrasto con il popolo dei peccatori (v 29-30) Luca sembra mostrarlo in atto attraverso il comportamento del fariseo Simone e della donna peccatrice nei confronti di GesugraveAver chiarificato quale interesse di Luca motiva il suo lavoro redazionale ai v 29-30 aiuta a comprendere non solo la sezione su Giovanni il Battista ma anche lrsquoepisodio della donna peccatrice e del fariseo Simone Quella divisione allrsquointerno del popolo che si stabilisce tra i notabili che hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro rifiutando il battesimo di Giovanni e il popolo dei peccatori che hanno riconosciuto la giustizia di Dio viene qui riproposta nel contrasto tra il fariseo Simone e la donna peccatriceInfatti i gesti drsquoamore della donna e il suo pianto segnalano una conversione di questa donna dalla sua storia di peccato e una comprensione profonda del disegno amoroso di Dio che si compie in Gesugrave Viceversa lrsquoatteggiamento di giudizio nei confronti della donna e di sospetto nei confronti della qualitagrave profetica del ministero di Gesugrave da parte di Simone mostrano quanto egli sia ancora lontano dallrsquoentrare in quellrsquoora della salvezza che Gesugrave ha ormai inauguratoLrsquointervento redazionale in 29-30 sembra allora attuato da Luca non solo per riferire lrsquoaccusa profetica seguente (vv 31-35) ai farisei e ai notabili del popolo ma anche in vista dellrsquoepisodio che sta per narrare dopo aver terminato la sezione su Giovanni il Battista Egrave possibile ottenere una conferma di carattere narrativo a questa affermazione basata non solo su alcuni richiami terminologici e di contenuto Occorre anzitutto osservare che poicheacute Luca non fa conoscere al lettore la risposta definitiva del fariseo Simone allrsquoaccusa di Gesugrave il suo interesse narrativo egrave di provocare la risposta personale del lettore suggerendogli di identificarsi con Simone Lrsquoevangelista rivolge lrsquoaccusa profetica di Gesugrave non tanto al gruppo dei farisei storici - come invece accade in Matteo per esempio con la parabola dei due figli e il loghion che abbiamo esaminato precedentemente (Mt 21 31)14 ndash ma al lettore stesso Ciograve egrave di fondamentale importanza per capire lrsquointeresse narrativo di Luca che dopo aver spiegato le condizioni di accesso al nuovo eone del Regno di Dio attraverso la figura di Giovanni Battista (vv 29-30) vuole concretamente mostrare al suo lettore che non ha mai conosciuto Giovanni Battista neacute ricevuto il suo battesimo come tali condizioni si verificano per lui nella sua vita Questo egrave il motivo per cui i vv 29-30 vanno letti come unrsquoanticipazione in termini esplicativi (telling) di ciograve che lrsquoevangelista mostreragrave al suo lettore (showing) per sollecitarne una risposta di fede Che valore ha per la fede del lettore di Luca sapere che i farisei hanno annullato per loro la volontagrave di Dio rifiutando il battesimo di Giovanni Lrsquoevangelista lo mostra nellrsquoepisodio seguente dove il lettore non egrave richiamato ad attuare qualche pratica cultuale di tipo penitenziale come il battesimo di Giovanni ma piuttosto a riconoscere il proprio peccato di fronte allrsquoamore e alla giustizia di Dio che si compiono in Gesugrave Luca intende attualizzare per il suo lettore il rischio spirituale che avevano corso i notabili di Israele al tempo del ministero terreno di Giovanni il Battista ossia il rischio che corre colui che pensando di non avere grandi peccati e ritenendosi in fondo giusto ama poco ed egrave quindi incapace di entrare in un vero percorso di conversione e di maturazione nellrsquoamore di Dio Luca come aveva fatto Giovanni il Battista per i suoi uditori propone al suo lettore un percorso di conversione di carattere penitenziale che comporta simultaneamente il riconoscimento del proprio peccato e della giustizia del piano amoroso di Dio nella propria storia Come si egrave giagrave sottolineato si tratta quindi di un percorso attivo ed esistenziale che mette in gioco i 13 cfr G ROSSEgrave 27114 Egrave possibile che Luca abbia rielaborato tale loghion di accusa e ricollocato precedentemente in un contesto dove lrsquoaccusa contro i farisei e i capi del popolo era meno esplicita percheacute il suo interesse narrativo egrave di rivolgersi ad un lettore che proviene dalla gentilitagrave che probabilmente non ha mai avuto a che fare con i farisei o i dottori della legge o i sacerdoti del tempio

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pensieri e le azioni dellrsquouomo e che non si contrappone alla grazia di Dio ma anzi egrave reso possibile da essa Egrave il percorso mostrato in modo esemplare dagli atti di pentimento e di amore della donna peccatrice nei confronti di GesugraveQuesta considerazione puograve essere utile per risolvere il vero problema interpretativo di questo episodio ossia lrsquoopposizione di significato che si registra tra la parabola dei due debitori raccontata da Gesugrave e la sua applicazione alla donna Se nella parabola i debitori amano nella misura del debito che egrave stato loro condonato invece alla donna sono stati perdonati i peccati percheacute ha molto amato Questa tensione viene spiegata da molti come il segno della redazionalitagrave della composizione Luca avrebbe inserito una parabola tradizionale in un racconto altrettanto tradizionale quello dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna Cosigrave il gesto drsquoamore della donna che fa parte della tradizione piugrave originaria a cui Luca attinge viene integrato da una parabola attinta anchrsquoessa da una tradizione precedente con uno scopo catechetico ossia per mostrare il rapporto tra perdono di Dio ed etica Nella sua rielaborazione Luca mantiene questa tensione tra le due tappe redazionali che si puograve cogliere per il contrasto tra il versetto 47a e 47b15 Questa considerazione tuttavia lascia intatto il problema esegetico Ci sono due possibilitagrave o Luca egrave un pessimo scrittore percheacute lascia una contraddizione palese nella sua attivitagrave redazionale oppure egli vuole mantenere tale tensione di significato percheacute in essa egrave nascosto il significato profondo del suo messaggio Se la seconda possibilitagrave egrave quella giusta come provarlo e quale significato Luca vorrebbe veicolare al lettore Abbiamo appena mostrato come i versetti 29-30 giochino un ruolo essenziale per comprendere lrsquointenzione di Luca in questo racconto della donna peccatrice e del fariseo Simone e possono fornire una chiave interpretativa del messaggio che Luca intende comunicare al lettore Il comportamento della donna e di Simone attualizzano per il lettore ciograve che egrave stato spiegato nei vv 29 - 30 a proposito del popolo e dei pubblicani da una parte e dei farisei e dottori della legge dallrsquoaltra percheacute il lettore possa comprendere quali sono nella sua vita le condizioni concrete per entrare nella salvezza Ora il lettore di Luca ha di fronte a seacute due possibilitagrave la donna peccatrice e il fariseo Simone La donna egrave colei che ha molto amato ossia che ha fatto della sua miseria e del suo pubblico peccato il luogo antropologico in cui riconoscere la propria debolezza e insieme la grazia e lrsquoamore di Dio e cosigrave ha reso attivo per lei quel perdono di Dio che egrave il frutto del disegno drsquoamore di Dio per ogni uomo Cosigrave il perdono di Dio egrave chiaramente incondizionato e gratuito ed egrave fonte della risposta drsquoamore della donna in rapporto a quella di Simone (ldquoa chi egrave perdonato poco ama pocordquo 47b) Tuttavia nello stesso tempo dipende dallrsquouomo accogliere tale perdono e renderlo attivo nella propria vita (ldquole sono rimessi i suoi molti peccati percheacute ha molto amatordquo 47a) Ella con la sua vita ha ldquogiustificatordquo Dio mostrando di essere una vera figli della Sapienza ed entrando cosigrave a pieno diritto nel nuovo eone del Regno di Dio che si compie in Gesugrave Egli mostra in questo racconto ciograve che ha giagrave spiegato a riguardo del popolo peccatore e dei farisei e dottori della legge nei vv 29-30 tutto dipende dalla volontagrave di Dio che vuole essere giustificato dagli uomini e tutto allo stesso tempo dipende dalla libertagrave dellrsquouomo di accogliere o meno tale volontagrave

67 BIBLIOGRAFIA CITATABOCK D L Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 )BOVON F Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndashVluyn 1989 ) I - IIFITZMYER J The Gospel according to Luke ( Garden City 198185)GREEN J B The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 )JEREMIAS J Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )JEREMIAS J die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 )15 cfr F BOVON 462 e G ROSSEgrave 278 Green cerca di risolvere il problema ammettendo che la donna era stata giagrave perdonata precedentemente e che ora si tratta solo di manifestare tale perdono dinanzi alla comunitagrave Ma rimane comunque la contraddittorietagrave nellrsquoaffermazione di Gesugrave J B GREEN The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 ) 313

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LUZ U Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 ) I - II ROSSEgrave G Il vangelo di Luca ( Roma 1992 )SCHLOSSER J Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 )SCHRENK G ldquoδικαιόωrdquo GLNT IIITANNEHILL R C The narrative Unity of Luke ndash Acts ( Philadelphia 1986 ) I - II

7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI7 1 VANGELO DI MARCOIl vangelo di Marco fa iniziare lrsquoattivitagrave di Gesugrave con lrsquoannuncio del Regno di Dio Dice Gesugrave ldquoIl tempo egrave compiuto il regno di Dio egrave vicino convertitevi e credete nel Vangelordquo Sullo sfondo di questo sunto della predicazione di Gesugrave crsquoegrave la concezione profetica della regalitagrave di Dio sulla storia e sul tempo Lrsquoarrivo della salvezza di Dio egrave considerato imminente e il profeta ha il compito di annunciarlo e insieme renderlo presente con il suo annuncio Il Vangelo diviene allora un annuncio che trasforma la realtagrave rendendo attuale la stessa salvezza di Dio ldquoCome sono belli i piedi di colui che annuncia la pace dellrsquoevangelizzatore che annuncia la salvezza che dice a Sion ldquoRegna il tuo Dio Una voce Le tue sentinelle alzano la voce insieme esultano poicheacute vedono con gli occhi il ritorno del Signore a Sionrdquo (Is 507-8) La parola profetica diviene evento di Dio presenza salvifica realtagrave che trasforma il castigo dellrsquoesilio nella gioia del ritorno a Sion Modellato su tale teologia anche lrsquoannuncio del Regno di Dio da parte di Gesugrave egrave una parola profetica che si realizza nellrsquoatto stesso in cui viene proclamata Essa egrave infatti una parola autorevole non solo un insegnamento che si concretizza in segni di salvezza e di liberazione dal male (cfr 127-28) Il Regno di Dio si instaura con la sconfitta definitiva delle potenze del male e in particolare di Satana (322-30) e con la chiamata dei Dodici (313-18) che sono il primo seme del Regno di Dio inviati anchrsquoessi a predicare e a scacciare i demoni Con il male vengono sconfitte da Gesugrave anche le sue conseguenze ossia il peccato e la morte Il peccato viene vinto dal perdono definitivo che Gesugrave porta nel mondo (cfr 21-22) Il Regno assume qui i connotati della novitagrave assoluta la novitagrave di una festa di nozze che lo Sposo il messia celebra con lrsquoumanitagrave (219-22) grazie alla definitiva sconfitta della morte Egli sposa lrsquoumanitagrave malata sofferente e incapace di generare alla vita per ridarle la speranza radicale della resurrezione (cfr 521-43 racconto dellrsquoemorroissa e della figlia di Giairo) Se in un primo momento il Regno di Dio predicato da Gesugrave sembra distinto dalla sua persona man mano che il vangelo prosegue nella sua narrazione si comprende sempre meglio che il cuore del Regno di Dio annunciato da Gesugrave con la parabola del seme gettato nel terreno che porta frutto egrave la persona stessa di Gesugrave Subito dopo aver pronunciato il discorso in parabole Gesugrave seda la tempesta con la sua Parola e i discepoli si chiedono ldquoChi egrave costui al quale il vento e il mare obbedisconordquo Come abbiamo giagrave sottolineato la narrazione procede attraverso le successive domande sullrsquoidentitagrave di Gesugrave attraverso cioegrave quella che si dovrebbe definire come una cristologia implicita basata sui segni e le parole di Gesugrave fino al cuore del vangelo di Marco li dove i discepoli per bocca di Pietro arrivano finalmente alla proclamazione dellrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ldquoTu sei il Cristo il Messiardquo (7 29) Da questo punto in poi inizia il secondo versante del vangelo di Marco in cui non si tratta piugrave di stabilire chi egrave Gesugrave ma come Egli agisce e che tipo di Messia egli egrave Da qui in poi in una successione martellante di tre annunci della passione Gesugrave afferma subito pubblicamente (notare il contrasto con la richiesta di segretezza a riguardo della sua messianicitagrave) di dover subire il destino di rifiuto dei capi sofferenza e morte per poi risorgere dopo tre giorniCi concentriamo un porsquo di piugrave sul terzo annuncio (Mc 1032-34) che avviene immediatamente prima dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme ed egrave un porsquo piugrave descrittivo dei precedenti I dettagli sono significativi si parla non solo di condanna a morte e di consegna ai pagani ma anche di derisioni sputi e flagellazioni Non egrave a detrimento della veritagrave storica sulla passione di Gesugrave

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considerare che questa sequenza ripercorre esattamente le sofferenze descritte nel cosiddetto terzo canto del servo allrsquointerno della raccolta profetica deuteorisaiana ldquoHo presentato il mio dorso ai flagellatori le mie guance a coloro che mi strappavano la barba non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputirdquo (Is 506) Egrave difficile non riconoscere qui lrsquointento dellrsquoevangelista di mostrare che il messia non egrave altri che un servo mite e umile destinato a compiere la sua missione universale attraverso la sofferenza assunta confidando in Dio che solo rende giustizia (Is 508) Non si puograve seguire Gesugrave fin sotto la croce se non accettando di essere da lui guariti nella nostra cecitagrave di discepoli attratti da un maestro potente e carismatico (cf 1046-52) La cristologia marciana egrave cosigrave un grande commento narrativo ai canti del servo di jhwh visti alla luce della vicenda storica di Gesugrave che culmina con il mistero pasquale della sua morte in croce e resurrezione Infatti solo nellrsquoumiltagrave della croce il messia si rivela definitivamente come il servo sofferente di Dio e solo a questo punto il discepolo con le parole del centurione potragrave affermare - definitivamente e senza paura di fraintendimenti o ambiguitagrave - ldquoCostui era veramente il Figlio di DiordquoDi fronte a questa progressiva descrizione narrativa della cristologia Marco intende anche fornirci qualche elemento di ecclesiologia Cosrsquoegrave la Chiesa per Marco Certamente essa egrave concentrata nei discepoli e in particolare nei Dodici che sono a servizio del Regno di Dio chiamati anzitutto da Gesugrave a stare con lui e poi inviati a predicare e scacciare demoni (313-19) Lo stesso numero Dodici indica lrsquoIsraele escatologico che si instaura con lrsquoavvento del Regno di Dio Essi costituiscono il seme il nucleo piugrave intimo della nuova famiglia di Gesugrave ossia di coloro che fanno la volontagrave di Dio ( 331-35) e come Gesugrave si muovono nei villaggi affidandosi totalmente alla potenza dellrsquoinvio di Gesugrave e non a mezzi umani (67-13) Essi sono i testimoni dei segni di Gesugrave in particolare della moltiplicazione dei pani (630-44) ma al contempo sono incapaci di comprenderli fino in fondo percheacute condividono la durezza di cuore degli uomini (651-52) Marco sottolinea nettamente lrsquoincomprensione che i discepoli manifestano nei confronti del loro maestro che non cessa al momento in cui Pietro confessa lrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ma anzi per cosigrave dire aumenta (cfr8 33) Ogni annuncio della passione egrave seguito da un episodio che manifesta la totale mancanza di sintonia dei discepoli (cfr anche 933-37 1035-40) e che rende necessaria unrsquoulteriore catechesi da parte di Gesugrave in forma di parole e di gesti Alcuni personaggi secondari nella narrazione mostrano le caratteristiche positive che dovrebbe avere il discepolo in particolare la sua fede nei confronti di Gesugrave Un esempio importante egrave certamente quello della donna sirofenicia donna straniera che costituisce un richiama implicito alla futura nascita di una comunitagrave cristiana di provenienza pagana Da questi elementi possiamo trarre qualche conclusione sullrsquoecclesiologia marciana la Chiesa egrave una famiglia che attualizza il Regno di Dio in se stessa un seme del Regno Essa egrave per sua natura missionaria percheacute inviata dal messia Gesugrave con una parola potente a compiere i segni del Regno nella sua storia Essa accoglie al suo interno anche tutti i popoli egrave dunque universale Essa egrave anche la comunitagrave in cui la fede in Cristo puograve essere maturata solo stando con lui e passando attraverso il travaglio della sua croce e resurrezione Solo alla luce della croce la Chiesa puograve comprendere fino in fondo chi egrave chiamata a seguire lungo i sentieri della storia

7 2 VANGELO DI MATTEONotiamo subito che Matteo non parla di Regno di Dio ma con unrsquoespressione ancor piugrave semitica di Regno dei cieli (cfr 1311) Se il Regno dei cieli nel discorso della montagna deve essere caratterizzato da una sovrabbondante giustizia che sola puograve integralmente compiere la Legge di Mosegrave (517-20) sono le parabole (c 13) a manifestare il mistero di tale sovrabbondante giustizia La parabola del seminatore (133-9) mostra il contrasto tra una semina sovrabbondante e persino sprecata e una risposta differenziata dei diversi terreni Alcuni di essi non rispondono positivamente non fanno fruttificare questo dono del seme Come egrave possibile che ciograve accada se la parola egrave rivolta a tutti Come egrave possibile che la parola di Gesugrave fallisca producendo in molti casi

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rifiuto anzicheacute accoglienza Egrave questo lrsquointerrogativo di fondo dei discepoli sul percheacute Gesugrave parli il linguaggio oscuro e difficile delle parabole (cfr 1310) Le parabole mostrano la caratteristica paradossale del Regno dei cieli che si instaura senza imporre una veritagrave con la forza ma donando a tutti anche a chi lo rifiuteragrave il seme della Parola di Dio Cosigrave il suo insegnamento parabolico rispetta la libertagrave dellrsquointerlocutore e non gli impone una veritagrave per via di sillogismi o dimostrazioni Egli lo invita piuttosto a convertire il cuore allrsquoamore del Padre che semina sprecando illogicamente il suo seme e che lascia crescere la zizzania insieme con il grano per non correre il rischio di tagliare anche il grano (1324-30) Si puograve arrivare ad affermare che secondo Matteo compimento della giustizia deve passare attraverso il rifiuto degli uomini e in particolare del popolo di Israele percheacute egrave proprio quando il popolo arriva al culmine della sua durezza di cuore della sua incapacitagrave di ascoltare e comprendere la parola di Dio che il Signore potragrave realizzare improvvisamente la sua guarigione e la sua conversione (cfr 13 14 ndash 14 Iss 6 9 ndash 10) ComeAttraverso la logica della croce che egrave il vero mistero significato dal seme gettato in terra della parabola In fondo anche per Matteo il Regno dei cieli ha a che fare con Gesugrave Lui che egrave il servo mite di Jhwh che non grida la veritagrave in piazza (cfr 1219 Is 422) e porta la giustizia con misericordia (cf 1220 cit di Is 423) Nella cristologia di Matteo egrave molto piugrave sottolineato che in Marco il carattere ebraico del messia Egli egrave collegato a Davide e Abramo nella sua genealogia (1 1) egrave figlio di Davide (1 1720) egrave lrsquoemmanuele di Isaia ossia il discendente regale che porta Dio in mezzo al suo popolo (Mt 123cfr Is 714) egrave il re-pastore (cf 936) e il messia drsquoIsraele (26) cosa che Gesugrave stesso afferma ripetutamente (106 1524) Egrave solo dopo il rifiuto di Israele che i discepoli saranno inviati da Gesugrave sul monte della galilea a fare discepoli tutti i popoli (2819) Infatti il rifiuto di Israele fa sigrave che il Regno di Dio saragrave tolto ai capi giudaici ldquoe saragrave dato ad un popolo che lo faragrave fruttificare (2143)rdquo Il seme di questo nuovo popolo egrave giagrave presente nel Vangelo di Matteo nei discepoli e apostoli di Gesugrave La loro caratterizzazione egrave piugrave positiva che non in Marco Essi infatti sono ammessi allrsquointimitagrave con Gesugrave e possono accedere alla spiegazione delle parabole e alla comprensione profonda dei misteri del Regno dei cieli Non solo ma sono inviati da Gesugrave a mostrare la gratuitagrave del Padre nellrsquoannuncio del Regno dei cieli (108) fatto a parole ma anche con i segni delle guarigioni con la povertagrave e soprattutto con la perseveranza nelle persecuzioni (1017-39) In filigrana compare il volto di una Chiesa giudeocristiana fortemente messa alla prova dallo scontro con il giudaismo che si riorganizzava nella sua componente farisaica dopo la recente distruzione di Gerusalemme e del tempio Si tratta di una Chiesa che alla saggezza umana dei dottori della legge oppone la sapienza della croce definitiva sapienza dei piccoli che rivela il volto del Padre e il misterioso e abissale rapporto drsquoamore tra il Padre e il Figlio (11 25 ndash 27) Pur essendo compresa anche dai piccoli non si tratta di una sapienza infantile o ingenua anzi i discepoli di Gesugrave sono definiti scribi (1351) che devono tenere insieme cose nuove e cose antiche (AT e NT) nellrsquounica sapienza della croce sono profeti sapienti e scribi che vivranno su di se il mistero del messia rifiutato e ucciso dal suo popolo (cfr 2334) ma che saranno ricompensati dal ritorno glorioso di Gesugrave alla fine dei tempi alla luce dellrsquoamore che avranno manifestato imitando il Padre (24327 2531-46) Questa Chiesa ha un punto di riferimento centrale in Pietro del quale viene affermato senza mezzi termini il primato a partire dalle parole di Gesugrave ldquo ltltTu sei Pietro e su questa pietra edificherograve la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa A te darograve le chiavi del Regno dei cieli tutto ciograve che legherai sulla terra saragrave legato nei cieli e tutto ciograve che scioglierai sulla terra saragrave sciolto nei cieligtgt Allora ordinograve ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristordquo

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7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIAI vangeli sono inseriti allrsquointerno di un canone comprendente Antico e Nuovo Testamento e una interpretazione esegetica e teologica di essi non puograve non tenere conto dei rapporti che intercorrono tra questi testi e il loro con-testo Il documento sulla Parola di Dio del Concilio Vaticano II denominato Dei Verbum afferma al n16 la mutua dipendenza ermeneutica tra Antico e Nuovo Testamento laquo hellipi libri dellrsquoAntico Testamento integralmente assunti nella predicazione evangelica acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento che essi a loro volta illuminano e spieganogtgt Da una parte si afferma che il Nuovo Testamento porta a compimento ciograve che egrave significato nellrsquoAntico ma dallrsquoaltra si mostra che non si puograve comprendere il Nuovo senza i libri dellrsquoAntico che lo illuminano e lo spiegano Non si possono dunque conoscere adeguatamente i Vangeli senza tener conto dellrsquoAntico TestamentoSi potrebbe fondare questa affermazione sia dal punto di vista storico che dal punto di vista letterario Lrsquoinfluenza del mondo giudaico e della letteratura religiosa che ha contribuito a forgiare la sua identitagrave ossia quello che noi oggi chiamiamo Antico Testamento e piugrave nel dettaglio lrsquointerpretazione viva dellrsquoantico Testamento (toragrave orale) propria dellrsquoebraismo del I secolo sono la matrice nella quale si forgiano tutte le creazioni letterarie successivamente inserite nel canone del Nuovo Testamento Dal punto di vista letterario poi si trovano forti legami sottoforma di citazioni allusioni echi riletture che i testi del NT fanno di altri testi dellrsquoAT In definitiva lrsquoAT costituisce sempre lo sfondo dei testi del NT ed anche dei vangeli come si puograve abbondantemente dimostrare anche attraverso un elenco e una catalogazione di tutti i richiami interni al NT Tuttavia il lavoro esegetico e teologico che parte da questa constatazione non puograve certamente fermarsi ad essa Ci si pone infatti una domanda di fondo estremamente importante a livello teologico quale tipo di rapporto viene configurato da tale dipendenza storico- letteraria del NT e dei Vangeli nei confronti dei testi dellrsquoAntico Testamento Data la poliformitagrave letteraria di testi del NT e il loro diverso utilizzo dellrsquoAT non egrave per nulla semplice ricavare delle leggi generali Talvolta bisogna accontentarsi di ritrovare lo sfondo veterotestamentario e notare lrsquointeresse del narratore nel riferire un compimento Talaltra perograve si puograve scavare maggiormente e notare dei rapporti piugrave precisi e definiti tra elementi dello sfondo veterotestamentario ed altri elementi presenti nel testo del NT Ogni qual volta si puograve accostare ad una figura (tipo) propria di un racconto dellrsquoAT elementi di un racconto del NT (antitipo) mostrando un rapporto di continuitagrave discontinuitagrave tra di essi in modo tale che lrsquoantitipo riprende e supera il tipo compiendolo qui siamo di fronte ad un funzionamento letterario- teoogico che possiamo denominare tipologia Tali elementi (tipi) possono essere costituiti da eventi circostanze persone popoli istituzioni e il loro rapporto deve essere di compimento ossia lrsquouno egrave una preparazione dellrsquoaltro Ci puograve essere una tipologia esodale mosaica profetica regale sacerdotale cultuale ecchellip

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Per il nostro studio egrave sufficente ammettere che in via di principio non egrave possibile escludere la possibilitagrave che gli autori del NT abbiamo fatto uso di tale strumento interpretativo poicheacute esso era presente nella cultura giudaica ed ellenistica del periodo intertestamentario e perchegrave lrsquoAntico Testamento stesso al suo interno ne ha fatto uso Lo studio della tipologia risulta allora particolarmente interessante dal momento che contribuisce a riconnettere i Vangeli nel loro contesto canonico e mette in luce in modo assai convincente le loro teologie nel quadro globale del compimento delle Scritture

7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)Nel Vangelo di Luca la tipologia profetica applicata a Gesugrave risulta particolarmente evidente ed estesa A partire dal c 4 in cui Gesugrave predica a Nazareth nella sua terra natale Gesugrave egrave dipinto con i caratteri di un profeta (cfr 424) che predica la parola di Dio e che egrave rifiutato dal suo popolo secondo il destino proprio di tutti i profeti di Israele Gesugrave appena consacrato dalla discesa dello Spirito Santo su di lui dopo il battesimo egrave dotato di una ldquoparolardquo profetica che si esprime attraverso azioni e discorsi (cfr 2419) e che rende attuale la salvezza di Dio il tempo del compimento delle promesse di salvezza di Isaia (cfr 718-23)Ormai al termine del suo itinerario verso Gerusalemme attraversando la Galilea e la Samaria (Lc 17 11) Gesugrave incontra dieci lebbrosi che si fermano a distanza e appellandosi alla sua qualitagrave di maestro lo supplicano di avere pietagrave di loro ldquoGesugrave maestro abbi pietagrave di noirdquo (Lc 17 12) La scena della guarigione dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) dipinta con una certa rapiditagrave da Luca mostra di avere uno sfondo veterotestamentario profetico (cfr 2 Re 5) In quale modo il narratore allude a tale sfondo Quali sono gli elementi comuni e le differenze Gesugrave egrave accreditato come un profetaPer rispondere a queste domande egrave necessario approfondire lrsquoesegesi di questo testo Dobbiamo anzitutto notare che questo racconto interrompe una serie di discorsi di Gesugrave con un miracolo di guarigione Lrsquoultimo miracolo di Gesugrave prima di questo egrave in 14 1 ndash 6 dopodichegrave si tratta di una serie di insegnamenti fino a 1711 Inoltre la notazione geografica di Luca sul cammino verso Gerusalemme contribuisce a creare uno stacco preciso da ciograve che precede e favorisce lrsquoidea di un nuovo inizio della narrazione Si tratta della terza ed ultima sezione del viaggio di Gesugrave verso Geursalemme che prosegue fino a 19 27 Il racconto di questo miracolo si conclude con lrsquoaffermazione di Gesugrave ldquoalzati e va la tua fede ti ha salvatordquo (v 19) percheacute dopo il samaritano ex lebbroso sparisce e ritornano in scena i farisei Egrave interessante il paragone che viene a crearsi (syncrisis) tra la fede constatata da Gesugrave a proposito del samaritano che evidentemente ha saputo riconoscere in Gesugrave la fonte del segno di guarigione appena manifestasi in lui e la mancanza di fede mostrata dai farisei nei termini di una ricerca esteriore di segni Il seguito dei discorsi di Gesugrave porteragrave avanti il tema della fede parlando della venuta del figlio dellrsquouomo (Gesugrave) in rapporto ai segni (cfr vv 17 22 ndash 37) della preghiera (18 1 ndash 14) dellrsquoumiltagrave di chi accoglie il Regno come un bambino abbandonando le sue ricchezze per seguire Gesugrave (18 15 ndash 30)Il cuore di questa sequenza narrativa che culmina con il terzo annuncio della passione e lrsquoarrivo a Gerico ( 18 31 ndash 34) egrave dunque la fede in Gesugrave come condizione dellrsquoingresso nel Regno dei cieli Il racconto del lebbroso samaritano contribuisce a introdurre questo tema di fondo dal momento che il miracolo non egrave che un passaggio neanche brevemente descritto per arrivare a sottolineare invece la salvezza ottenuta per mezzo della fede (v 18) In effetti il culmine della trama non si ha con il miracolo ma con la constatazione della fede del samaritano egrave qui infatti che la portata rivelativa del racconto si mostra in modo improvviso Su dieci lebbrosi guariti la fede egrave paradossalmente prerogativa di uno solo di un samaritano ossia di un eretico disprezzato dal giudaismo ufficiale dellrsquoepoca rappresentato dai farisei Inizialmente il racconto sapientemente orchestrato da Luca sembra andare in una direzione piugrave consueta Come ogni racconto di miracolo che si rispetti vi deve essere lrsquoincontro con Gesugrave alle porte della cittagrave o allrsquointerno del villaggio Qui i lebbrosi si fermano a distanza per motivi cultuali

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percheacute sono dichiarati impuri dalla legge di santitagrave del levitica (Lv 13 45) e a distanza lo supplicano con il titolo di maestro usato da Luca normalmente per i discepoli (Lc 5 5 8 24) e con lrsquoimplorazione ldquoabbi pietagraverdquo che nei salmi si rivolge a Dio stesso (Sal 31 10 51 3) In questi lebbrosi crsquoegrave certamente una fede incoativa iniziale in Gesugrave necessaria percheacute avvenga il miracolo (cfr Lc 5 13ss) Fin qui tutto avviene secondo copione Dal v 14 avviene un primo spostamento rispetto alla trama consueta di un racconto di guarigione di miracolo Ossia Gesugrave non guarisce direttamente con la sua parola i lebbrosi prima di mandarli dal sacerdote ma li invia prima di guarirli Questa modifica fa si che il miracolo divenga una prova di fede In questo spostamento Luca segue un altro copione che gli proviene dallrsquoAntico Testamento e particolarmente dal racconto lungo e articolato di guarigione del lebbroso Naaman servitore del re siriano da parte del profeta Eliseo (cfr 2 Re 5) Infatti il miracolo egrave una prova di fede di Naaman che egrave invitato dal profeta ad andare a bagnarsi del fiume Giordano Non sono complicati riti fisici a causare la guarigione ma la fede nella parola del profeta Eliseo (2 Re 5 12 ndash 15) Come il profeta Eliseo guarisce il lebbroso Naaman servitore del re siriano semplicemente con la sua parola e con lrsquoobbedienza di andarsi a lavare nel Giordano anche nel nostro testo il miracolo di guarigione dei lebbrosi avviene a distanza tramite la semplice obbedienza alla parola profetica di Gesugrave di andare a presentarsi ai sacerdoti Le analogie non si fermano qui Come Naaman il siriano ritorna dal profeta Eliseo per mostrare la sua fede nel Dio di Israele e per ringraziarlo attraverso un dono materiale cosigrave anche il lebbroso ritorna indietro per ringraziare Gesugrave (v 15) Infine ancora come Naaman egrave uno straniero cui viene donata insieme alla guarigione la fede nel Dio drsquoIsraele cosigrave anche il lebbroso egrave un samaritano a differenza degli altri nove lebbrosi guariti che invece sono giudeiCome in 2 Re 5 la posta in gioco del racconto non egrave quindi semplicemente il miracolo di guarigione fisica ma piugrave profondamente la fede dello straniero ed egrave questa fede ad essere manifestata dal ringraziamento del samaritano e autorevolmente confermata dalla dichiarazione finale di Gesugrave (vv 18ndash19) Gesugrave si trova dunque nella stessa posizione del profeta Eliseo egli egrave dotato di una parola profetica in grado di realizzare ciograve che dice per mezzo della fede dellrsquointerlocutore e al termine del miracolo egli stesso egrave chiamato ad esplicitarla autorevolmente Fino a questo punto abbiamo mostrato con considerazioni di tipo narrativo che il nostro racconto ha una sfondo profetico e che tale figura egrave applicata a Gesugrave Ora bisogna chiarire se questa figura dellrsquoantico testamento egrave applicata in una chiave tipologica ossia se vi egrave un compimento del tipo profetico nellrsquoantitipo (Gesugrave) che prevede anche una differenza un superamento dellrsquoantitipo rispetto al tipo Dobbiamo ricorrere ancora a considerazioni di tipo narrativo Ci sono alcune differenze tra Eliseo e Gesugrave Quando Naaman va da Eliseo per ringraziarlo il profeta rifiuta il dono mentre Gesugrave non sembra rifiutare la lode del samaritano Inoltre i gesti del samaritano sono ben piugrave estremi di quelli di Naaman Il samaritano infatti si prostra davanti a Gesugrave con un atto drsquoadorazione che egrave appropriato soltanto per Dio Infine le parole del ringraziamento sono diverse Naaman afferma la sua fede nel Dio drsquoIsraele mentre il Samaritano ldquolodando Dio a gran voce si prostrograve davanti a Gesugrave ai suoi piedi per ringraziarlordquo (v 16) Nella costruzione retorica di questa frase la lode di Dio egrave posta in parallelo alla prostrazione davanti a Gesugrave e al suo ringraziamentoldquoTornava indietro a gran voce lodando Dio e si prostrograve con la faccia ai suoi piedi ringraziando Lui Se Naaman loda il Dio drsquoIsraele piugrave di Naaman nel samaritano la lode del Dio dirsquoIsraele egrave strettamente associata con la prostrazione e con il ringraziamento di Gesugrave Lodare Dio e ringraziare Gesugrave sono un unico atto per questo samaritano che riserva a Gesugrave lrsquoonore dovuto a Dio prostrandosi ai suoi piedi Se il dono rifiutato da Eliseo lascia intendere lrsquoimpossibilitagrave di far coincidere la sua persona con il Dio drsquoIsraele la lode accettata e ratificata da Gesugrave suggerisce che il compimento del tipo profetico consiste in un radicale superamento della figura stessa Gesugrave egrave un profeta ma egrave piugrave che un profeta perchegrave egrave il mistero di una presenza personale di Dio stesso Egli compie la parola profetica come

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 7: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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caso di Pietro e la mano Signore nel caso di discepoli) a garantirne la continuitagrave Saragrave la presenza di Barnaba ad esplicitare questo legame tra apostolicitagrave e missione dei discepoli

542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICAvv 22 ndash 24 Cosigrave come in 8 14 avendo saputo dellrsquoevangelizzazione in Samaria gli apostoli avevano inviato Pietro e Giovanni qui la Chiesa di Gerusalemme invia Barnaba ad Antiochia Egli giunge e vede la grazia di Dio che egrave una conferma del favore divino per questa missione (cfr At 14 3) Drsquoaltra parte Barnaba egrave descritto come uomo pieno di fede e di Spirito Santo dotato dunque delle lenti giuste per poter osservare lrsquoagire di Dio nella comunitagrave antiochena Altri due verbi descrivono la sua azione pastorale ldquosi rallegrograverdquo e ldquoesortavardquo La gioia accompagna sempre la presenza della grazia di Dio (cfr charischairo) ed egrave un segno dellrsquoadesione di fede della comunitagrave o di una singola persona (cfr At 8 8 39) Barnaba sa abbandonarsi alla gioia della fede nel contemplare i frutti di una missione a cui egli non ha dato inizio in prima persona di cui non egrave neacute il ldquopadrerdquo neacute il riferimento insostituibile Egli in prima istanza non arriva ad Antiochia per imporre una sua ldquovisionerdquo o per lasciare una qualche ldquoimprontardquo personale a questa Chiesa ma semplicemente per osservare la grazia di Dio rallegrarsi e infine esortare Con questo termine si allude alla funzione di annuncio della Parola non in chiave di prima evangelizzazione ma di approfondimento didattico e insieme ldquoprofeticordquo del mistero cristiano Barnaba figlio dellrsquoesortazione (At 4 36) e profeta (cfr At 13 1) egrave chiamato ad approfondire la fondazione di questa comunitagrave sulla pietra angolare di Cristo facendole percorrere un cammino di ldquomistagogiardquo per approfondire il mistero di quella Parola che gli antiocheni avevano giagrave accolto Questa azione di Barnaba porta con se una ulteriore propulsione missionaria della comunitagrave e nuovi considerevoli ingressi nella comunitagrave (v 24)La comunione resa possibile dal ministero di Barnaba tra la Chiesa madre di Gerusalemme e la neonata Chiesa di Antiochia fondata sul discernimento dellrsquoazione dello Spirito nelle iniziative spontanee dei discepoli sulla promozione e sullrsquoesortazione egrave come un moltiplicatore della potenzialitagrave di questa comunitagrave Essa lungi dallrsquoesaurire la propria attivitagrave allrsquoesterno appagata dai suoi risultati con la guida di Barnaba si abbandona sempre piugrave alla potenza comunicativa del Vangelo Egrave interessante la figura di Barnaba Egli chiamato a rappresentare le istanze degli apostoli nella Chiesa di Antiochia si mostra ldquoprofeta e dottorerdquo in grado di esortare ed insegnare Egli partecipa del dono dello Spirito di cui gode questa comunitagrave e si pone a servizio di esso percheacute la comunitagrave possa essere sempre piugrave consapevole dellrsquoazione e della volontagrave di Dio in essa Emerge un profilo ecclesiale dellrsquoapostolo che mette in discussione le nostre tradizionali distinzioni tra ldquocarismardquo e ldquoistituzionerdquo

543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquovv 25 ndash 26 Sospesa in 9 30 la narrazione riguardante Paolo riprende qui il filo grazia allrsquoattivitagrave mediatrice di Barnaba Egli lo trova a Tarso di Cilicia la sua cittagrave natale e lo conduce ad Antiochia Anche qui bisogna rendere a Barnaba lrsquoonore della sua apertura di mente di cuore e della sua genialitagrave spirituale Percheacute andare a chiamare un uomo come Saulo che a Gerusalemme aveva fortemente rischiato la vita In 9 26 era stato lo stesso Barnaba a presentarlo agli apostoli che invece lo evitavano percheacute ne avevano paura Anche qui Barnaba da vero profeta sa cogliere lrsquoenorme potenzialitagrave del carisma spirituale di Paolo e al contempo intuisce la possibilitagrave di metterlo a servizio per la Chiesa di Antiochia chiesa ricca di carismi e soprattutto di differenze radicali tra cristiani provenienti dal giudaismo e cristiani provenienti dallrsquoellenismo In un tale laboratorio di fede e missione crsquoera bisogno di uno che fosse adeguatamente fondato sulla Scrittura per comunicare ai greci che non conoscevano questo patrimonio profetico il compimento della Parola di Dio in Cristo Crsquoera bisogno di un ldquomaestrordquo riconosciuto in grado di ldquoinsegnarerdquo insieme a Barnaba alla Chiesa la veritagrave delle Scritture compiuta in Cristo anche ai pagani per completare il

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disegno formativo della ldquomistagogiardquo precedentemente iniziato con lrsquoesortazione da parte di BarnabaBarnaba fornisce un modello innovativo per una spiritualitagrave presbiterale Egli non solo evita il rischio di considerarsi unico punto di riferimento della Chiesa di Antiochia e garante dellrsquoazione dello Spirito Non solo non azzera tutto ciograve che era nato prima che lui arrivasse per ricostruire da capo secondo la sua volontagrave Egli ldquosi rallegrardquo di ciograve che vede e che non egrave dovuto a lui si pone a servizio dellrsquoazione dello Spirito che egrave giagrave operante e individua gli ulteriori bisogni della comunitagrave discernendo la volontagrave di Dio A tali bisogni non pensa di dover rispondere solo lui ma egrave in grado di attivare collaborazioni con altri intuendo quali specifici carismi potevano essere necessari in ordine ai bisogni della comunitagrave Senza gelosie si mette a lavorare con Saulo di Tarso dopo averlo cercato e trovato nella sua cittagrave natale

544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE11 27 ndash 30 Un gruppo di profeti viaggia da Gerusalemme fino ad Antiochia Come abbiamo giagrave visto per Barnaba si tratta di un carisma che egrave dono di Dio e non egrave frutto dellrsquoimposizione delle mani da parte dellrsquoautoritagrave e la sua parola puograve avere molti frutti tra cui incoraggiare nelle prove consolare predire Il legame tra Gerusalemme e Antiochia non egrave caratterizzato solo da una responsabilitagrave ministeriale da parte della Chiesa madre ma anche da un flusso di carismi che arricchiscono Antiochia La risposta della giovanissima Chiesa di fronte alla profezia di Agabo egrave la manifestazione concreta di questa koinonigravea comunione ecclesiale che si egrave stabilita con Gerusalemme La colletta di cui Paolo si faragrave portatore ben oltre i bisogni di questa carestia egrave vista giagrave qui come il dono materiale delle Chiese della gentilitagrave in risposta al dono della fede ricevuto dalla Chiesa giudeo ndash cristiana di Gerusalemme (cfr Rm 15 25 ndash 27) Tale colletta viene consegnata agli ldquoanzianirdquo di Gerusalemme prima interessante indicazione di un incarico ministeriale distinto da quello degli apostoli a capo della Chiesa madreLa comunione ecclesiale egrave un fatto insieme concreto e spirituale che mostra il disegno di Dio in atto (giudei e pagani insieme che fanno della loro differenza un dono reciproco) Lrsquoelezione del popolo di Dio egrave per i gentili e lrsquoingresso dei gentili porta a Gerusalemme le ricchezze delle nazioni (cfr Is 60 1 ndash 5) Tale koinonigravea egrave insieme anche apertura universale della Chiesa a tutti i tempi e tutti i luoghi La Chiesa di Antiochia si mostreragrave pronta a donare due dei suoi piugrave autorevoli membri Paolo e Barnaba per una missione che oltrepassa i suoi confini territoriali

545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI12 24 ndash 25 13 1 ndash 3 Dopo aver narrato lrsquoarresto di Pietro ad opera di Erode e la sua miracolosa liberazione e la morte di Erode Luca con un brevissimo sommario accenna al fatto che la parola di Dio cresceva e si diffondeva senza che nessun potere umano potesse ormai ostacolarla In questo contesto di persecuzione e di crescita della Parola Paolo e Barnaba avevano compiuto il loro servizio (diakonigravea) verso la Chiesa di Gerusalemme e avendo preso con se Giovanni Marco tornarono ad Antiochia Questa comunitagrave viene nuovamente descritta da Luca come retta da profeti e dottori Preghiera collettiva e digiuno sono la modalitagrave con cui la Chiesa si pone in comunicazione con Dio per fare la Sua volontagrave ed egrave in questo contesto che interviene nuovamente lo Spirito Santo che designa Paolo e Barnaba per lrsquoopera alla quale sono stati chiamati e che il lettore scopriragrave essere la grande opera di evangelizzazione delle gentiLa conoscenza e la profezia sono due polaritagrave entrambe necessarie e spesso compresenti in ciascuno di questi leader della comunitagrave antiochena Infatti una conoscenza senza profezia manca di orecchi per ascoltare le indicazioni concrete e spesso improvvise dello Spirito Ma anche una profezia senza conoscenza egrave pericolosa percheacute rischia di perdere di vista il disegno complessivo della missione ecclesiale connessa alla profonditagrave del mistero di Cristo attestato dalle Scritture Profonditagrave di

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visione e capacitagrave di intuire i passi concreti da fare e le persone da promuovere questo egrave mix che la polaritagrave di profeti e dottori puograve assicurare ad una Chiesa in cammino

5 5 EXCURSUS METODOLOGICO

551 LA QUESTIONE SINOTTICA La questione sinottica concerne il tentativo di individuare lrsquointerrelazione e le reciproche dipendenze tra i tre vangeli sinottici Lrsquoottanta per cento del materiale di Mc si trova in Mt e il 65 in Lc Il materiale di Mc che si trova in ambedue egrave chiamato triplice tradizione Il materiale non marciano che Mt e Lc hanno in comune egrave chiamato duplice tradizioneSi ipotizza che esista un vangelo prima dei sinottici Giagrave nel xviii sec Lessing ipotizzograve lrsquoesistenza di un protovangelo in Aramaico soluzione poi sviluppata da Eichorn e negli ultimi anni da Boismard che individua quattro fonti documentarie utilizzate dagli evangelisti sinotticiUnrsquoaltra soluzione ipotizza che Matteo fu il primo Vangelo e Luca usograve Matteo Questa ipotesi fu anzitutto di Agostino ma fin dallrsquoantichitagrave Matteo egrave stato considerato il primo vangelo Secondo essa Matteo fu scritto per primo Marco austeramente abbreviograve Matteo e poi vennero Luca e Giovanni ognuno dei quali attinse ai suoi predecessori In epoca moderna Griesbach (1789) riprende tale ipotesi sostenendo che Marco fu scritto per ultimo come riassunto che riporta prevalentemente materiale sul quale concordano Matteo e Luca Inoltre ci sono brani come Mt 26 68 e par in cui Luca e Matteo sono in accordo contro Mc cosigrave che sembra che Luca usi Mt Tuttavia vi sarebbe da spiegare lrsquoomissione da parte di Mc di tutta la duplice tradizione noncheacute i diversi racconti in cui Lc e Mt sono palesemente contraddittori (cfr racconto dellrsquoinfanzia) noncheacute il diverso ordine con cui viene usato in Mt e Lc il materiale che hanno in comune (Fonte Q)Altra soluzione quella generalmente piugrave accettata egrave quella delle due fonti In questa soluzione si ipotizza che Matteo e Luca dipendono da Mc e scrivono indipendentemente lrsquouno dallrsquoaltro Ciograve che essi hanno in comune e che non dipende da Mc ossia la duplice tradizione viene spiegato ipotizzando la fonte Q Essa spiega bene come mai Mt e Lc concordano con Mc nellrsquoordine e nella formulazione e consente ragionevoli congetture sul percheacute se ne distanzino Un argomento contrario potrebbe essere quello degli accordi minori ossia dove Mt e Lc concordano contro Mc (cfr Mt 26 68 che spesso viene spiegato ammettendo una forte presenza della comune tradizione orale)Luca accoglie da Mc un 35 per cento del materiale omettendo alcune parti ( Mc 6 45 ndash 8 26 9 41 ndash 10 12) con alcune modifiche con giagrave in Matteo per mettere in miglior luce i discepoli ed evitando espressioni irriguardose nei confronti di Gesugrave Accentua il distacco dai beni elimina le traslitterazioni dallrsquoaramaico Diversamente da Matteo lrsquoevangelista Luca conserva il materiale di Q in due sequenze in 6 20 ndash 8 3 e in 9 51 ndash 18 14 e utilizza certamente del materiale proprio come per alcune parabole come quella del padre misericordioso e del buon samaritano Luca ha fatto ben piugrave che raccogliere materiale disparato ha organizzato unrsquoopera unitariacon uno stile controllato e costante e con un progetto teologico unitario

552 IL METODO REDAZIONALESenza entrare troppo nei dettagli basta qui descrivere in modo semplice i presupposti e le operazioni di tale metodo Il presupposto fondamentale egrave che lrsquoevangelista utilizzi delle fonti piugrave o meno organizzate o scritte e che egli ha in comune con altri evangelisti (ad esempio Lc utilizza Mc e Q come fonti che ha in comune con Mt) Anche se non egrave possibile determinare nel dettaglio la natura e lrsquoestensione di tale materiale tradizionale egrave sufficiente ipotizzare che esso esiste ed egrave

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precedente rispetto allrsquoevangelista Nel caso di Luca egrave certamente necessario dare per assodata la teoria delle due fonti Le operazioni che il metodo prevede si compiono inizialmente attraverso la sinossi Solo attraverso di essa egrave infatti possibile individuare paralleli e differenze tra i sinottici e identificare il materiale tradizionale Dopo aver identificato ciograve che proviene dalla tradizione il passo successivo egrave quello di chiedersi come lrsquoevangelista lo modifica e quali sono le sue inserzioni di carattere redazionale Per far questo egrave necessario mostrare le espressioni che sono proprie dellrsquoevangelista il suo stile letterario e teologico e comprendere come egli interviene concretamente Il terzo passo egrave sviluppare le motivazioni narrative e teologiche degli interventi redazionali dellrsquoevangelista Solo quando questo passo egrave affrontato si puograve dire che la proposta esegetica sia compiuta

6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIOLc 7 29 ndash 30 tra tradizione e redazione

6 1 INTRODUZIONENella sezione lucana su Giovanni il Battista (7 18 ndash 35) posta allrsquointerno dellrsquoampia sequenza sul ministero galilaico di Gesugrave (cc 4 ndash 9) i vv 29 ndash 30 interrompono bruscamente la descrizione del ministero del Battista per introdurre una constatazione sui destinatari del suo messaggio divisi tra coloro che lo accolgono e coloro che lo rifiutano Tenendo conto del fatto che lungo tutta la sequenza del ministero pubblico di Gesugrave in Galilea Luca descrive le opposte reazioni degli interlocutori al suo messaggio si puograve giagrave intuire lrsquoimportanza narrativa di questi due versetti per Luca che intende in tal modo collocare lrsquoorigine di tali reazioni a Gesugrave nellrsquoaccoglienza o nel rifiuto del ministero del BattistaMa percheacute lrsquoevangelista inserisce proprio a questo punto questi due versetti nel suo lavoro redazionale E percheacute subito dopo il v 35 fa seguire una nuova sezione narrativa con il racconto dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna peccatrice in casa del fariseo Simone Si puograve notare che i due personaggi di questo racconto erano giagrave stati introdotti dallrsquoevangelista proprio nei vv 29 ndash 30 li dove si parla di pubblicani e peccatori da un lato e di farisei e dottori della legge dallrsquoaltro Si tratta di un caso o di una precisa scelta narrativaA partire da unrsquoanalisi degli interventi redazionali nei versetti 29 ndash 30 con cui Luca rielabora la tradizione a lui pervenuta si intende approfondire le motivazioni narrative dellrsquoevangelista alla luce del contesto (7 18 ndash 50) e offrire qualche chiave interpretativa per comprendere il suo intento teologico e comunicativo in questa sezione del terzo vangelo

6 2 BREVE INQUADRAMENTOSi puograve notare che dal v 24 a partire dal quale inizia il discorso di Gesugrave su Giovanni il Battista fino al v 28 Luca presenti piccole differenze rispetto a Matteo (cfr Mt 117-11) quasi tutte riconducibili con ogni probabilitagrave a miglioramenti stilistici e letterari della fonte da parte di Luca1 1 Luca aggiunge probabilmente ἱματίοις (v 25) alla sua fonte per migliorare la comprensione del suo lettore Al v 28 sopprime Ἀμὴν e semplifica la frase sostituendo ἐγήγερται con ἐστιν Nellrsquointroduzione ( v 24a par) Luca riprende il termine τῶν ἀγγέλων Ἰωάννου probabilmente per riconnettersi al v 18 segnalando cosigrave un nuovo inizio cfr F BOVON Luca ( Brescia 2005 ) I 434 Orig Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndash

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Invece nei vv 29 - 30 le differenze sono notevoli Luca non riporta qui il detto di Gesugrave sulla legge e i profeti che sono in vigore fino a Giovanni il Battista e sul regno che soffre violenza (cfr Mt 11 12-13) ma lo presenta piugrave avanti nella sua narrazione (cfr Lc 1616) Inoltre egli tralascia completamente il riferimento allElia redivivo applicato a Giovanni il Battista (cfr Mt 1114) che corrisponde piuttosto alla concezione teologica sul ruolo di Giovanni il Battista propria di Matteo e di Marco (cfr Mc 913)2 Al posto di questi riferimenti nei vv 29-30 Luca offre una valutazione teologica della divisione attuatasi nel popolo di Israele in relazione al battesimo di Giovanni Da un lato tutto il popolo e i pubblicani hanno ricevuto il battesimo cosigrave da riconoscere la giustizia di Dio dallaltro i farisei e i dottori della legge hanno rifiutato il battesimo e dunque hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro Lrsquoevangelista sposta volutamente lrsquoattenzione dallrsquoidentitagrave di Giovanni il Battista agli effetti del suo ministero nel popolo di Israele caratterizzati insieme dallrsquo accoglienza e dal rifiuto del suo messaggio cosigrave da introdurre un nuovo apoftegma di accusa nei confronti di coloro che hanno rifiutato il Battista prendendolo dalla fonte che egli ha in comune con Matteo (vv 31-35) In tal modo Luca crea una nuova ripresa del discorso di Gesugrave articolandolo in due versanti (24-28 29-35) il primo dei quali egrave centrato su Giovanni il Battista mentre il secondo sulla reazione degli ascoltatori al suo messaggio Da quanto affermato emerge lrsquoimportanza dei vv 29-30 percheacute in essi lrsquoevangelista concentra i suoi interessi e la sua peculiare visione cosigrave da conferire una connotazione precisa anche al contestoTali versetti presentano un carattere redazionale e ciograve viene ammesso da tutti gli interpreti Viene tuttavia anche comunemente affermato che in essi si trova del materiale preesistente che egrave stato riformulato dallrsquoevangelista attraverso la sua propria prospettiva letteraria e teologicaQui si cercheragrave di comprendere quale tradizione Luca riformuli e con quale interesse letterario e teologico

6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICAI versetti 29-30 malgrado lrsquooriginale formulazione lucana non sono una creazione ex novo da parte dellrsquoevangelista ma dipendono da una tradizione preesistente Si trova un interessante parallelo in Mt 2131b-32 dove Gesugrave commenta la parabola dei due figli esplicitando laccusa contro la classe sacerdotale del tempio I pubblicani e le prostitute credendo a Giovanni precedono i sacerdoti che non si sono pentiti e non hanno creduto a Giovanni Questo parallelo autorizza a ricostruire qui un loghion gesuano che ogni evangelista avrebbe posto nel luogo piugrave confacente al suo percorso letterario e teologico Se cosigrave fosse quale dei due evangelisti inoltre conserverebbe la posizione originaria del loghion nella fonte Si puograve osservare anzitutto che nonostante le notevoli differenze nella formulazione ci sono importanti somiglianze formali e di contenuto tra Mt 2131b-32 e Lc 729-30 Esse sono 1 menzione di Giovanni il battista 2 Presenza di due gruppi di personaggi ossia figure di peccatori come i pubblicani da un lato e figure di leadership religiosa dallrsquoaltro 3 Attitudine opposta di questi due gruppi nei confronti di Giovanni 4 Accoglienza positiva di Giovanni da parte del

Vluyn 1989 )2 Vedremo che questi cambiamenti sono il frutto del lavoro redazionale di Luca Egrave invece molto difficile stabilire se la versione riportata da Matteo in 1112-14 corrisponde piugrave fedelmente alla fonte Q percheacute anche in Matteo gli interventi redazionali sono pesanti In questo caso oltre a notare il carattere tradizionale dei detti di riportati in Mt 11 13 Lc 16 16a e Mt 11 12 Lc 16 16bc non egrave possibile proseguire a ricostruire nel dettaglio la fonte Q Cfr U LUZ Matteo ( Brescia 2010 ) II 224 orig Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 )

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gruppo dei peccatori e negativa da parte dei capi Sono proprio tali somiglianze a condurre allrsquoipotesi di un loghion tradizionaleInfatti dal momento che i due evangelisti riportano indipendentemente una stessa affermazione di Gesugrave seppure con formulazioni alquanto diverse egrave plausibile che sulla base del criterio dellattestazione molteplice tale affermazione facesse parte di una tradizione orale o scritta che li precedeva3 cioegrave fosse un loghion di GesugraveMolto piugrave difficile egrave rispondere alla seconda domanda ossia quale potrebbe essere la collocazione originaria di questo loghion ldquovaganterdquo Esso era collocato in un piugrave ampio apoftegma gesuano magari in connessione con la parabola dei due figli come in Mt 2128-32A motivo dellabbondante rimaneggiamento redazionale sia da parte di Matteo4 che da parte di Luca egrave impossibile stabilire la formulazione originaria di questo loghion e ricostruire con esattezza il contesto in cui era inserito nella fonteTuttavia alcune osservazioni di natura formale e contenutistica possono fondare adeguatamente unrsquoipotesi su come tale loghion sia stato conservato e trasmesso dalla tradizione Anzitutto si possono notare le somiglianze tra i due contesti in cui tale parola egrave inserita in Luca e in Matteo In entrambi i contesti egrave presente unrsquoaccusa da parte di Gesugrave contro i capi del popolo5 nella quale sono presenti motivi sapienziali e parabolici e crsquoegrave in entrambi i motivi un riferimento ai figli (cfr Mt 2128-30 e Lc 731-3235) Infine tale accusa egrave in entrambi i casi relazionata al battesimo di Giovanni in Matteo infatti essa scaturisce da una disputa sul battesimo di Giovanni (cfr 2124-27) e in Luca il confronto tra pubblicani e popolo da una parte e farisei e dottori della legge dallrsquoaltra egrave formulato in relazione al battesimo di Giovanni (cfr 729-30) Inoltre il confronto fra capi e pubblicani prostitute puograve essere considerato come un espediente retorico di accusa proprio della tradizione profetica in Israele per manifestare al popolo il suo peccato6

Egrave dunque possibile che lrsquoambiente vitale di questo loghion fosse quello di una accusa di Gesugrave nei confronti dei capi in stile profetico e con probabili riferimenti a Giovanni Battista In ogni caso quello che si puograve ora affermare con sicurezza egrave che Luca rielabora un loghion che gli proviene dalla tradizione introducendo un contrasto tra farisei e scribi da una parte e popolo e pubblicani dallrsquoaltra per spostare il destinatario dellrsquoaccusa da tutto il popolo ai capi e preparare in tal modo quello che racconteragrave nellrsquoepisodio dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna peccatrice

6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE

641 REDAZIONALITAgrave Il carattere redazionale dei versetti in esame puograve essere evidenziato dalle seguenti espressioni

3 Cfr J JEREMIAS Le parabole di Gesugrave ( Brescia 1973 ) 97 Orig Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )4 Per approfondire il carattere redazionale in Matteo che non egrave possibile mostrare qui per ragioni di spazio cfr J SCHLOSSER Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 ) 4565 In Luca lrsquoaccusa viene sviluppata nei vv 31 ndash 35 Che tale accusa sia rivolta ai capi ossia farisei e dottori della legge lo si capisce perograve solo alla luce dei vv 29 ndash 30 come vedremo 6 Tale confronto ( in questo caso con pubblicani e prostitute ) fa parte del repertorio retorico profetico di accusa per spingere lrsquointerlocutore alla comprensione dellrsquoirragionevolezza del suo comportamento Si legga ad esempio Is 1 3 dove egrave presente un confronto odioso di natura parabolica con gli animali o anche Ger 2 11 Ger 3 6 ndash 10 o ancora Ez 33 34 47 (qui le prostitute sono piugrave intelligenti di Gerusalemme ed essa ha fatto peggio di Samaria e di Sodoma ) Per il NT si veda anche Mt 11 20 -24 o Lc 7 45 ndash 50

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1πᾶς ὁ λαὸς (tutto il popolo) (v 29) 2 βαπτισθέντες τὸ βάπτισμα (ricevere il battesimo) βάπτισμα Ἰωάννου (battesimo di Giovanni) (v 29) 3 τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν (hanno annullato la volontagrave di Dio) (v 30) 4 νομικοὶ (scribi) (v 30)

1 (pas o laos) lespressione in esame presenta 20 ricorrenze nel NT di cui 15 sono in LcAtti ( 9 in Lc e 6 in Atti ) Giagrave questa osservazione quantitativa mostra la predilezione di Luca per questa formulazione che egli trova nel lessico proprio della LXX Entrando un poco nei dettagli si puograve notare che in tre contesti appartenenti alla tradizione comune a Mc e Lc Luca modifica Marco aggiungendovi proprio lespressione in esame (cfr Lc 847 913 2138 e par in Mc) In altri due ricorrenze della triplice tradizione Luca o aggiunge tale espressione (Lc 1843 e par in Mc e Mt) o la sostituisce al piugrave generico ὄχλος ( cfr Lc 2045 e par Mc Mt ) In 7 29 Luca modifica una fonte che ha in comune con Matteo togliendo il riferimento alle prostitute (πόρναι) e sostituendolo con la notazione riguardante tutto il popolo Nelle sei ricorrenze di Atti (39 311 410 534 1041 1324) Luca si riferisce sempre non ad una folla generica ma precisamente al popolo di Israele Si tratta del popolo che si riunisce nel tempio di Gerusalemme per il culto dovuto al Dio drsquoIsraele ( cfr 3911 ) e al quale si rivolge Pietro per annunciare il vangelo di Gesugrave Cristo morto e risorto ( cfr 410 ) In queste ricorrenze anche una piccola folla radunata attorno al tempio puograve rappresentare la totalitagrave di Israele percheacute ciograve che a Luca interessa egrave la funzione teologica e non la totalitagrave materiale Si puograve concludere affermando che tale espressione egrave chiaramente redazionale ed egrave usata dallrsquoevangelista per esprimere la totalitagrave ldquoteologicardquo del popolo di Israele

2 Il verbo baptiacutezo con oggetto interno (o figura etimologica) ricorre 5 volte in tutto il NT di cui 2 in Luca e una in Atti Egrave interessante notare che la ricorrenza di tale espressione in Lc 1250 egrave parallela a Mc 1038-39 e (probabilmente ma non vi egrave evidenza testuale) a Mt 2022-23 Allinfuori di questa tradizione che riporta un loghion di Gesugrave nel dialogo con Giacomo e Giovanni le uniche ricorrenze si trovano in Lc 729 e Atti 194 Si tratta probabilmente di unespressione tradizionale che Luca piugrave degli altri evangelisti fa propria In particolare il parallelo con Atti 19 4 egrave illuminante Anche qui egrave in gioco il battesimo di Giovanni e il suo ruolo nella teologia della storia proposta da Luca Prima viene il battesimo di Giovanni che egrave un battesimo di conversione amministrato per il popolo in vista della fede nel veniente (εἰς τὸν ἐρχόμενον cfr anche Lc 719) Poi verragrave il dono dello Spirito che gli efesini si appresteranno a ricevere per limposizione delle mani di Paolo Questa duplice scansione dei tempi egrave presente implicitamente anche in Lc 729-30 dal momento che nei versetti successivi (vv 31-35) il rifiuto del battesimo di Giovanni viene posto come preludio e motivazione profonda del successivo rifiuto del figlio dellrsquouomo Tale battesimo infatti egrave posto sempre da Luca come preparazione del ministero di Gesugrave (cfr Atti 1037 1324) Inoltre tutta lrsquoazione storico ndash salvifica di Cristo che culmina con il mistero pasquale e lrsquoascensione ai cieli ha il suo inizio nel battesimo ricevuto da Gesugrave stesso (cfr Atti 122) cosigrave che battesimo e ascensione risultano i due eventi - limite di quel mistero di cui gli apostoli sono testimoni direttiAnche l espressione ldquobattesimo di Giovannirdquo(βάπτισμα Ἰωάννου) presente nella tradizione ( cfr Mt 2125 e par Mc 1130 e par ) si ritrova soprattutto in Atti ( cfr At 122 1825 193 )Ciograve dunque mostra lutilizzo ripetuto e personale che levangelista fa di espressioni presenti nella tradizione riguardante Giovanni Battista per sottolineare la funzione del suo battesimo nella storia della salvezza 3 il termine βουλὴ (boulegrave)presenta 12 ricorrenze in totale nel NT di cui 9 in Lc Atti ( 2 nel Vangelo e 7 in Atti ) e altre 3 ricorrenze in 1 Cor Ef Eb Si puograve mostrare che Luca utilizza questo termine per indicare una decisione un progetto di natura umana ( cfr Lc 2351 At 2712 At 2742 ) o voluto da Dio ( cfr Lc 730 Atti 223 428 538 1336 2027 ) In particolare in Lc 720 Atti 1336 e 20 27 egrave presente esplicitamente lespressione βουλὴ τοῦ θεοῦ In Atti 223 e 428 tale progetto di Dio egrave quello che riguarda la consegna di Gesugrave e la sua morte In 538 egrave Gamaliele a

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prendere parola con saggezza per mettere in guardia il sinedrio di fronte allinutilitagrave della loro lotta contro un progetto che se viene dagli uomini finiragrave da solo e se invece viene da Dio non potragrave essere contrastato Tale progetto di Dio che si compie nella Chiesa per lannuncio degli apostoli trova un ulteriore riferimento in Atti 2027 nel discorso di Paolo agli anziani di Efeso Egrave dunque evidente la densitagrave teologica di questo termine per levangelista Si puograve quindi affermare che lrsquoespressione τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν sia un chiaro conio lucano utile ad indicare in estrema sintesi da un lato tutto il disegno salvifico di Dio che culmina nella morte e resurrezione di Cristo e che si prolunga nella storia della Chiesa e dallrsquoaltro la grave responsabilitagrave di chi lo rifiuta

4 il termine νομικοὶ (nomikoi=scribi) egrave usato praticamente solo da Luca fra gli evangelisti ( cegrave una sola ricorrenza in Mt 22 35 ma essa egrave dubbia dal punto di vista testuale7) Su 8 ricorrenze totali nel NT 6 sono nel terzo Vangelo e 2 nella lettera a Tito Si puograve inoltre notare che Luca usa il sinonimo grammatѐus ogni volta in cui dipende da Mc ( cfr 52130 922 1947 201 46 222 ) Queste osservazioni mostrano con sufficente chiarezza che tale vocabolo egrave proprio del redattore del terzo Vangelo

6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌIl verbo dikaioacuteō (trad riconoscere la giustizia o giustificare) in Luca si trova con oggetto riferito a persona umana nelle parti dove egrave chiaro lrsquointervento redazionale di Luca (cfr Lc 1029 1814) Questuso egrave comune anche ad Atti dove laccezione del verbo egrave propriamente paolina ( cfr At 13 3839 cfr anche Lc 1814 )Le uniche due ricorrenze di dikaioacuteō con Dio per oggetto si trovano in 7 2935 in un contesto dove Luca dipende da una fonte che ha in comune con Matteo8 Questo significa che Luca usa questo verbo con unaccezione piuttosto tradizionale che proviene dalla fonte che egli utilizza Ma qual egrave qui la connotazione precisa e a quale tradizione fa riferimentoLuso di dikaioacuteō con Dio come oggetto egrave attestato nel NT quasi unicamente nei passi che stiamo esaminando ( Lc 7 2935 e Mt 1119 cfr anche Rm 34 che egrave una citazione del Salmo 516 e 1 Tm 316) Esso in prima analisi ha qui il significato di riconoscere dichiarare giusto 9 Uno sguardo piugrave ampio alle ricorrenze di tale connotazione puograve arricchire la comprensione Si tratta prevalentemente di contesti sapienziali nei quali tale espressione comporta il riconoscimento della giustizia del piano di Dio e della sua salvezza Nel Salmo 51 ad esempio in un contesto penitenziale il riconoscimento del proprio peccato egrave simultaneamente un riconoscere Dio come giusto10Non si tratta qui unicamente di un atto di comprensione intellettuale ma di un processo di conversione che attraversa tutta la persona Nei versetti lucani che stiamo esaminando il contesto complessivo di accusa nei confronti dei notabili e i riferimenti penitenziali al battesimo di Giovanni devono aver orientato levangelista a scegliere questa particolare connotazione di dikaioacuteō per esprimere che il processo di conversione dei peccatori comporta simultaneamente un riconoscimento della giustizia del piano salvifico di Dio conforme alla volontagrave stessa di Dio

7 Lrsquoinserimento di questo termine in diversi testimoni della versione matteana si puograve spiegare come armonizzazione a luogo parallelo Cfr B M METZGER A Textual Commentary on the greek new Testament ( Stuttgart 1994 ) 48 8 Cfr J JEREMIAS die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 ) 1659 cfrG SCHRENK ldquoδικαιόωrdquo GLNT III 129010 cfr P BOVATI Ristabilire la giustizia AnBib 2005 89

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6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )

6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELEDopo aver dimostrato che i versetti in esame presentano evidenti tracce di rielaborazione redazionale da parte dellrsquoevangelista ora ci si puograve chiedere quale motivazione insieme teologica e letteraria abbia guidato Luca in tale lavoro redazionale Per far questo egrave necessario approfondire i legami di questi versetti con la piugrave ampia pericope in cui sono inseriti (vv 24-35 ) Si egrave giagrave osservato come Luca segua da vicino la fonte che ha in comune con Matteo dal v 24 fino al v 28 e come sia poi assente in Luca il riferimento matteano allrsquoElia redivivo applicato a Giovanni il Battista e al suo posto vi siano i vv 29-30 in esame Si avverte una certa tensione nel passaggio dal v 28 al v 29 Infatti al v 28 ci si trova ancora allrsquointerno della presentazione di Giovanni il Battista da parte di Gesugrave con un confronto tra i due eoni della storia della salvezza in cui il piugrave piccolo nellrsquoeone del regno di Dio egrave piugrave grande di Giovanni il Battista Invece con il v 29 Giovanni il Battista non egrave piugrave direttamente lrsquooggetto del discorso ma viene introdotto improvvisamente un altro paragone quello tra il popolo e i pubblicani da una parte e i farisei e i dottori della legge dallrsquoaltra Infine tale versetto egrave il primo dellrsquointera pericope in cui si chiama in causa il battesimo di Giovanni Fino ad ora infatti si era parlato di Giovanni e non del suo battesimo Per queste ragioni non egrave possibile come invece fa Bock11 considerare i due versetti come parte integrante del discorso di Gesugrave su Giovanni il BattistaAl v 31 poi lrsquoevangelista riprende la fonte comune con Matteo che presenta unrsquoaccusa diretta con connotazioni sapienziali nei confronti di questa generazione Essa non comprendendo lrsquoannuncio penitenziale di Giovanni non egrave potuta entrare nella gioia della comunione con il figlio dellrsquouomo Nella versione lucana questa seconda parte (vv 31-35 ) si riallaccia con ciograve che precede in modo tale che ldquoquesta generazionerdquo ( v 31) viene a coincidere con ldquoi farisei e i dottori della leggerdquo ( v 30 ) Cosigrave se nella versione di Matteo lrsquoespressione ldquoquesta generazionerdquo va intesa in senso globale invece Luca grazie allrsquoinserzione dei vv 29-30 ha introdotto una separazione12 Lrsquoaccusa egrave diretta nei confronti dei capi (farisei e scribi) e non di tutto il popolo Crsquoegrave infatti una parte di popolo umile e peccatore con cui si identifica teologicamente la totalitagrave del popolo che facendosi battezzare da Giovanni ha riconosciuto la giustizia di Dio Alla luce di queste considerazioni risulta piugrave chiaro il ruolo chiave assunto da questi due versetti nel contesto della pericope Quando nella fonte che Luca utilizza la presentazione di Giovanni il Battista arriva ad un punto culminante con il confronto tra i due eoni al v 28 a Luca interessa soffermarsi sulle condizioni di accesso allrsquoeone del Regno di Dio e sulla separazione che viene a crearsi tra coloro che accolgono il piano e coloro che non lrsquohanno accolto proprio in relazione al ruolo storico-salvifico giocato da Giovanni come precursore In tal modo lrsquoattenzione si sposta sensibilmente da Giovanni il Battista agli uditori del messaggio di salvezza cosigrave da motivare piugrave profondamente le loro opposte reazioni al battesimo di Giovanni e quindi al messaggio stesso di GesugraveLrsquoincomprensione del proprio peccato davanti a Dio e la conseguente assenza di una dimensione penitenziale nella propria esistenza dimensione sottolineata dal battesimo di Giovanni e simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di piangere di fronte al lamento (cfr v 32) porta alla conseguente radicale incomprensione del messaggio di salvezza proposto da Gesugrave simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di danzare al suono flauto

6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIOMa ci sono alcuni che hanno compreso percheacute la sapienza egrave stata riconosciuta giusta dai suoi figli Luca riconnette abilmente il v 29 al v 35 tramite la ripresa di dikaioacuteō che funge cosigrave da segnale

11 D L BOCK Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 ) 210s12 F BOVON 443

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redazionale drsquo inclusione e nello stesso tempo fonda su un versetto proveniente da materiale tradizionale la sua interpretazione teologica Chi sono questi figli della sapienza secondo LucaSono i pubblicani i piugrave peccatori tra il popolo e insieme a loro il popolo stesso Lrsquoaccostamento tra una figura esemplare di peccatori e unrsquoindicazione di totalitagrave del popolo egrave una felice endiadi lucana per la quale si deve leggere qui un unico soggetto Si tratta non di un popolo particolare o di una parte precisa del popolo ma del popolo come tale in quanto peccatore rappresentato da coloro che piugrave di altri sono considerati lrsquoemblema del peccato di Israele Il figli della Sapienza sono allora per Luca nientrsquoaltro che un popolo peccatore e umile un resto che diviene figura dellrsquointero popolo attraverso un percorso di conversione e di riconoscimento della giustizia di Dio nella storia della salvezza

6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONECome avviene per Luca tale percorso di conversione per il popolo di Israele Attraverso il battesimo di Giovanni che come abbiamo visto Luca introduce qui di proposito ricollegandosi alla sua fonte nel punto in cui essa distingue i due eoni della storia della salvezza (v 28) Nella concezione lucana il battesimo di Giovanni egrave descritto come battesimo di conversione (cfrLc 3 3 At 1324 At 194) unrsquoespressione che Luca trova probabilmente nella tradizione (cfr anche Mc 1 4) ma che utilizza volentieri per esprimere in modo condensato il significato che egli attribuisce al ruolo del battista nella storia della salvezza Il battesimo di Giovanni egrave il segno esplicito ed esteriore di un cammino di rinnovamento morale ed esistenziale che prepara allrsquoingresso in una nuova epoca della storia della salvezza La connessione lucana del verbo keryacutesso (annunciare) con baacuteptisma (battesimo) come complemento oggetto (cfr Lc 33 Atti 1037) mostra che il battesimo egrave il segno che qualifica nel suo insieme una piugrave ampia missione di predicazione volta a chiamare il popolo a penitenza Infatti il battesimo di Giovanni non puograve essere considerato solo dal punto di vista cultuale ma deve essere accompagnato da ldquofrutti di conversionerdquo(cfr 38-9) che mostrino un coinvolgimento concreto ed esistenziale della persona (cfr 310-14) Qual egrave la finalitagrave di questo battesimo di conversione nella storia della salvezza Porsi a cavallo tra due eoni per preparare lrsquoingresso nella storia di colui che viene ossia Gesugrave In effetti in Atti il battesimo di Giovanni viene usato per datare lrsquoinizio del ministero storico di Gesugrave (cfr Atti 122 1037) In particolare in At 194 questo battesimo di conversione egrave chiaramente finalizzato alla fede in colui che viene Gesugrave e non puograve sostituire il battesimo cristiano nel nome del Signore Gesugrave il quale comporta il dono dello Spirito (cfr vv 5-6) e caratterizza lrsquoingresso nel nuovo eone della storia della salvezza

6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50Dopo aver mostrato lrsquointeresse teologico e letterario di Luca nel rielaborare il materiale che gli egrave pervenuto in particolare nei vv 29 ndash 30 alla luce della pericope ( vv 24 -30 ) puograve essere utile ampliare un porsquo il campo di indagine e mostrando le connessioni di quanto abbiamo scoperto con il contesto prossimo della pericope illuminare ulteriormente lrsquointeresse teologico di Luca La maggioranza dei commentatori sono drsquoaccordo nellrsquoindividuare un rapporto tra la sezione su Giovanni il Battista (vv 18-35) e il seguente episodio della donna peccatrice (vv 36-50) Infatti la menzione del fariseo Simone (v 36) richiama la precedente menzione dei farisei e dottori della legge (v 30) il contesto del pranzo richiama le aggettivazioni poste nei confronti di Gesugrave (mangione e beone v 34) e Gesugrave stesso definito amico dei peccatori e dei pubblicani (v 34) si

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mostra amico in particolare di una donna peccatrice (v 37)13 Inoltre ciograve che Gesugrave dice a proposito dei farisei e dottori della legge in contrasto con il popolo dei peccatori (v 29-30) Luca sembra mostrarlo in atto attraverso il comportamento del fariseo Simone e della donna peccatrice nei confronti di GesugraveAver chiarificato quale interesse di Luca motiva il suo lavoro redazionale ai v 29-30 aiuta a comprendere non solo la sezione su Giovanni il Battista ma anche lrsquoepisodio della donna peccatrice e del fariseo Simone Quella divisione allrsquointerno del popolo che si stabilisce tra i notabili che hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro rifiutando il battesimo di Giovanni e il popolo dei peccatori che hanno riconosciuto la giustizia di Dio viene qui riproposta nel contrasto tra il fariseo Simone e la donna peccatriceInfatti i gesti drsquoamore della donna e il suo pianto segnalano una conversione di questa donna dalla sua storia di peccato e una comprensione profonda del disegno amoroso di Dio che si compie in Gesugrave Viceversa lrsquoatteggiamento di giudizio nei confronti della donna e di sospetto nei confronti della qualitagrave profetica del ministero di Gesugrave da parte di Simone mostrano quanto egli sia ancora lontano dallrsquoentrare in quellrsquoora della salvezza che Gesugrave ha ormai inauguratoLrsquointervento redazionale in 29-30 sembra allora attuato da Luca non solo per riferire lrsquoaccusa profetica seguente (vv 31-35) ai farisei e ai notabili del popolo ma anche in vista dellrsquoepisodio che sta per narrare dopo aver terminato la sezione su Giovanni il Battista Egrave possibile ottenere una conferma di carattere narrativo a questa affermazione basata non solo su alcuni richiami terminologici e di contenuto Occorre anzitutto osservare che poicheacute Luca non fa conoscere al lettore la risposta definitiva del fariseo Simone allrsquoaccusa di Gesugrave il suo interesse narrativo egrave di provocare la risposta personale del lettore suggerendogli di identificarsi con Simone Lrsquoevangelista rivolge lrsquoaccusa profetica di Gesugrave non tanto al gruppo dei farisei storici - come invece accade in Matteo per esempio con la parabola dei due figli e il loghion che abbiamo esaminato precedentemente (Mt 21 31)14 ndash ma al lettore stesso Ciograve egrave di fondamentale importanza per capire lrsquointeresse narrativo di Luca che dopo aver spiegato le condizioni di accesso al nuovo eone del Regno di Dio attraverso la figura di Giovanni Battista (vv 29-30) vuole concretamente mostrare al suo lettore che non ha mai conosciuto Giovanni Battista neacute ricevuto il suo battesimo come tali condizioni si verificano per lui nella sua vita Questo egrave il motivo per cui i vv 29-30 vanno letti come unrsquoanticipazione in termini esplicativi (telling) di ciograve che lrsquoevangelista mostreragrave al suo lettore (showing) per sollecitarne una risposta di fede Che valore ha per la fede del lettore di Luca sapere che i farisei hanno annullato per loro la volontagrave di Dio rifiutando il battesimo di Giovanni Lrsquoevangelista lo mostra nellrsquoepisodio seguente dove il lettore non egrave richiamato ad attuare qualche pratica cultuale di tipo penitenziale come il battesimo di Giovanni ma piuttosto a riconoscere il proprio peccato di fronte allrsquoamore e alla giustizia di Dio che si compiono in Gesugrave Luca intende attualizzare per il suo lettore il rischio spirituale che avevano corso i notabili di Israele al tempo del ministero terreno di Giovanni il Battista ossia il rischio che corre colui che pensando di non avere grandi peccati e ritenendosi in fondo giusto ama poco ed egrave quindi incapace di entrare in un vero percorso di conversione e di maturazione nellrsquoamore di Dio Luca come aveva fatto Giovanni il Battista per i suoi uditori propone al suo lettore un percorso di conversione di carattere penitenziale che comporta simultaneamente il riconoscimento del proprio peccato e della giustizia del piano amoroso di Dio nella propria storia Come si egrave giagrave sottolineato si tratta quindi di un percorso attivo ed esistenziale che mette in gioco i 13 cfr G ROSSEgrave 27114 Egrave possibile che Luca abbia rielaborato tale loghion di accusa e ricollocato precedentemente in un contesto dove lrsquoaccusa contro i farisei e i capi del popolo era meno esplicita percheacute il suo interesse narrativo egrave di rivolgersi ad un lettore che proviene dalla gentilitagrave che probabilmente non ha mai avuto a che fare con i farisei o i dottori della legge o i sacerdoti del tempio

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pensieri e le azioni dellrsquouomo e che non si contrappone alla grazia di Dio ma anzi egrave reso possibile da essa Egrave il percorso mostrato in modo esemplare dagli atti di pentimento e di amore della donna peccatrice nei confronti di GesugraveQuesta considerazione puograve essere utile per risolvere il vero problema interpretativo di questo episodio ossia lrsquoopposizione di significato che si registra tra la parabola dei due debitori raccontata da Gesugrave e la sua applicazione alla donna Se nella parabola i debitori amano nella misura del debito che egrave stato loro condonato invece alla donna sono stati perdonati i peccati percheacute ha molto amato Questa tensione viene spiegata da molti come il segno della redazionalitagrave della composizione Luca avrebbe inserito una parabola tradizionale in un racconto altrettanto tradizionale quello dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna Cosigrave il gesto drsquoamore della donna che fa parte della tradizione piugrave originaria a cui Luca attinge viene integrato da una parabola attinta anchrsquoessa da una tradizione precedente con uno scopo catechetico ossia per mostrare il rapporto tra perdono di Dio ed etica Nella sua rielaborazione Luca mantiene questa tensione tra le due tappe redazionali che si puograve cogliere per il contrasto tra il versetto 47a e 47b15 Questa considerazione tuttavia lascia intatto il problema esegetico Ci sono due possibilitagrave o Luca egrave un pessimo scrittore percheacute lascia una contraddizione palese nella sua attivitagrave redazionale oppure egli vuole mantenere tale tensione di significato percheacute in essa egrave nascosto il significato profondo del suo messaggio Se la seconda possibilitagrave egrave quella giusta come provarlo e quale significato Luca vorrebbe veicolare al lettore Abbiamo appena mostrato come i versetti 29-30 giochino un ruolo essenziale per comprendere lrsquointenzione di Luca in questo racconto della donna peccatrice e del fariseo Simone e possono fornire una chiave interpretativa del messaggio che Luca intende comunicare al lettore Il comportamento della donna e di Simone attualizzano per il lettore ciograve che egrave stato spiegato nei vv 29 - 30 a proposito del popolo e dei pubblicani da una parte e dei farisei e dottori della legge dallrsquoaltra percheacute il lettore possa comprendere quali sono nella sua vita le condizioni concrete per entrare nella salvezza Ora il lettore di Luca ha di fronte a seacute due possibilitagrave la donna peccatrice e il fariseo Simone La donna egrave colei che ha molto amato ossia che ha fatto della sua miseria e del suo pubblico peccato il luogo antropologico in cui riconoscere la propria debolezza e insieme la grazia e lrsquoamore di Dio e cosigrave ha reso attivo per lei quel perdono di Dio che egrave il frutto del disegno drsquoamore di Dio per ogni uomo Cosigrave il perdono di Dio egrave chiaramente incondizionato e gratuito ed egrave fonte della risposta drsquoamore della donna in rapporto a quella di Simone (ldquoa chi egrave perdonato poco ama pocordquo 47b) Tuttavia nello stesso tempo dipende dallrsquouomo accogliere tale perdono e renderlo attivo nella propria vita (ldquole sono rimessi i suoi molti peccati percheacute ha molto amatordquo 47a) Ella con la sua vita ha ldquogiustificatordquo Dio mostrando di essere una vera figli della Sapienza ed entrando cosigrave a pieno diritto nel nuovo eone del Regno di Dio che si compie in Gesugrave Egli mostra in questo racconto ciograve che ha giagrave spiegato a riguardo del popolo peccatore e dei farisei e dottori della legge nei vv 29-30 tutto dipende dalla volontagrave di Dio che vuole essere giustificato dagli uomini e tutto allo stesso tempo dipende dalla libertagrave dellrsquouomo di accogliere o meno tale volontagrave

67 BIBLIOGRAFIA CITATABOCK D L Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 )BOVON F Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndashVluyn 1989 ) I - IIFITZMYER J The Gospel according to Luke ( Garden City 198185)GREEN J B The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 )JEREMIAS J Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )JEREMIAS J die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 )15 cfr F BOVON 462 e G ROSSEgrave 278 Green cerca di risolvere il problema ammettendo che la donna era stata giagrave perdonata precedentemente e che ora si tratta solo di manifestare tale perdono dinanzi alla comunitagrave Ma rimane comunque la contraddittorietagrave nellrsquoaffermazione di Gesugrave J B GREEN The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 ) 313

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LUZ U Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 ) I - II ROSSEgrave G Il vangelo di Luca ( Roma 1992 )SCHLOSSER J Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 )SCHRENK G ldquoδικαιόωrdquo GLNT IIITANNEHILL R C The narrative Unity of Luke ndash Acts ( Philadelphia 1986 ) I - II

7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI7 1 VANGELO DI MARCOIl vangelo di Marco fa iniziare lrsquoattivitagrave di Gesugrave con lrsquoannuncio del Regno di Dio Dice Gesugrave ldquoIl tempo egrave compiuto il regno di Dio egrave vicino convertitevi e credete nel Vangelordquo Sullo sfondo di questo sunto della predicazione di Gesugrave crsquoegrave la concezione profetica della regalitagrave di Dio sulla storia e sul tempo Lrsquoarrivo della salvezza di Dio egrave considerato imminente e il profeta ha il compito di annunciarlo e insieme renderlo presente con il suo annuncio Il Vangelo diviene allora un annuncio che trasforma la realtagrave rendendo attuale la stessa salvezza di Dio ldquoCome sono belli i piedi di colui che annuncia la pace dellrsquoevangelizzatore che annuncia la salvezza che dice a Sion ldquoRegna il tuo Dio Una voce Le tue sentinelle alzano la voce insieme esultano poicheacute vedono con gli occhi il ritorno del Signore a Sionrdquo (Is 507-8) La parola profetica diviene evento di Dio presenza salvifica realtagrave che trasforma il castigo dellrsquoesilio nella gioia del ritorno a Sion Modellato su tale teologia anche lrsquoannuncio del Regno di Dio da parte di Gesugrave egrave una parola profetica che si realizza nellrsquoatto stesso in cui viene proclamata Essa egrave infatti una parola autorevole non solo un insegnamento che si concretizza in segni di salvezza e di liberazione dal male (cfr 127-28) Il Regno di Dio si instaura con la sconfitta definitiva delle potenze del male e in particolare di Satana (322-30) e con la chiamata dei Dodici (313-18) che sono il primo seme del Regno di Dio inviati anchrsquoessi a predicare e a scacciare i demoni Con il male vengono sconfitte da Gesugrave anche le sue conseguenze ossia il peccato e la morte Il peccato viene vinto dal perdono definitivo che Gesugrave porta nel mondo (cfr 21-22) Il Regno assume qui i connotati della novitagrave assoluta la novitagrave di una festa di nozze che lo Sposo il messia celebra con lrsquoumanitagrave (219-22) grazie alla definitiva sconfitta della morte Egli sposa lrsquoumanitagrave malata sofferente e incapace di generare alla vita per ridarle la speranza radicale della resurrezione (cfr 521-43 racconto dellrsquoemorroissa e della figlia di Giairo) Se in un primo momento il Regno di Dio predicato da Gesugrave sembra distinto dalla sua persona man mano che il vangelo prosegue nella sua narrazione si comprende sempre meglio che il cuore del Regno di Dio annunciato da Gesugrave con la parabola del seme gettato nel terreno che porta frutto egrave la persona stessa di Gesugrave Subito dopo aver pronunciato il discorso in parabole Gesugrave seda la tempesta con la sua Parola e i discepoli si chiedono ldquoChi egrave costui al quale il vento e il mare obbedisconordquo Come abbiamo giagrave sottolineato la narrazione procede attraverso le successive domande sullrsquoidentitagrave di Gesugrave attraverso cioegrave quella che si dovrebbe definire come una cristologia implicita basata sui segni e le parole di Gesugrave fino al cuore del vangelo di Marco li dove i discepoli per bocca di Pietro arrivano finalmente alla proclamazione dellrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ldquoTu sei il Cristo il Messiardquo (7 29) Da questo punto in poi inizia il secondo versante del vangelo di Marco in cui non si tratta piugrave di stabilire chi egrave Gesugrave ma come Egli agisce e che tipo di Messia egli egrave Da qui in poi in una successione martellante di tre annunci della passione Gesugrave afferma subito pubblicamente (notare il contrasto con la richiesta di segretezza a riguardo della sua messianicitagrave) di dover subire il destino di rifiuto dei capi sofferenza e morte per poi risorgere dopo tre giorniCi concentriamo un porsquo di piugrave sul terzo annuncio (Mc 1032-34) che avviene immediatamente prima dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme ed egrave un porsquo piugrave descrittivo dei precedenti I dettagli sono significativi si parla non solo di condanna a morte e di consegna ai pagani ma anche di derisioni sputi e flagellazioni Non egrave a detrimento della veritagrave storica sulla passione di Gesugrave

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considerare che questa sequenza ripercorre esattamente le sofferenze descritte nel cosiddetto terzo canto del servo allrsquointerno della raccolta profetica deuteorisaiana ldquoHo presentato il mio dorso ai flagellatori le mie guance a coloro che mi strappavano la barba non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputirdquo (Is 506) Egrave difficile non riconoscere qui lrsquointento dellrsquoevangelista di mostrare che il messia non egrave altri che un servo mite e umile destinato a compiere la sua missione universale attraverso la sofferenza assunta confidando in Dio che solo rende giustizia (Is 508) Non si puograve seguire Gesugrave fin sotto la croce se non accettando di essere da lui guariti nella nostra cecitagrave di discepoli attratti da un maestro potente e carismatico (cf 1046-52) La cristologia marciana egrave cosigrave un grande commento narrativo ai canti del servo di jhwh visti alla luce della vicenda storica di Gesugrave che culmina con il mistero pasquale della sua morte in croce e resurrezione Infatti solo nellrsquoumiltagrave della croce il messia si rivela definitivamente come il servo sofferente di Dio e solo a questo punto il discepolo con le parole del centurione potragrave affermare - definitivamente e senza paura di fraintendimenti o ambiguitagrave - ldquoCostui era veramente il Figlio di DiordquoDi fronte a questa progressiva descrizione narrativa della cristologia Marco intende anche fornirci qualche elemento di ecclesiologia Cosrsquoegrave la Chiesa per Marco Certamente essa egrave concentrata nei discepoli e in particolare nei Dodici che sono a servizio del Regno di Dio chiamati anzitutto da Gesugrave a stare con lui e poi inviati a predicare e scacciare demoni (313-19) Lo stesso numero Dodici indica lrsquoIsraele escatologico che si instaura con lrsquoavvento del Regno di Dio Essi costituiscono il seme il nucleo piugrave intimo della nuova famiglia di Gesugrave ossia di coloro che fanno la volontagrave di Dio ( 331-35) e come Gesugrave si muovono nei villaggi affidandosi totalmente alla potenza dellrsquoinvio di Gesugrave e non a mezzi umani (67-13) Essi sono i testimoni dei segni di Gesugrave in particolare della moltiplicazione dei pani (630-44) ma al contempo sono incapaci di comprenderli fino in fondo percheacute condividono la durezza di cuore degli uomini (651-52) Marco sottolinea nettamente lrsquoincomprensione che i discepoli manifestano nei confronti del loro maestro che non cessa al momento in cui Pietro confessa lrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ma anzi per cosigrave dire aumenta (cfr8 33) Ogni annuncio della passione egrave seguito da un episodio che manifesta la totale mancanza di sintonia dei discepoli (cfr anche 933-37 1035-40) e che rende necessaria unrsquoulteriore catechesi da parte di Gesugrave in forma di parole e di gesti Alcuni personaggi secondari nella narrazione mostrano le caratteristiche positive che dovrebbe avere il discepolo in particolare la sua fede nei confronti di Gesugrave Un esempio importante egrave certamente quello della donna sirofenicia donna straniera che costituisce un richiama implicito alla futura nascita di una comunitagrave cristiana di provenienza pagana Da questi elementi possiamo trarre qualche conclusione sullrsquoecclesiologia marciana la Chiesa egrave una famiglia che attualizza il Regno di Dio in se stessa un seme del Regno Essa egrave per sua natura missionaria percheacute inviata dal messia Gesugrave con una parola potente a compiere i segni del Regno nella sua storia Essa accoglie al suo interno anche tutti i popoli egrave dunque universale Essa egrave anche la comunitagrave in cui la fede in Cristo puograve essere maturata solo stando con lui e passando attraverso il travaglio della sua croce e resurrezione Solo alla luce della croce la Chiesa puograve comprendere fino in fondo chi egrave chiamata a seguire lungo i sentieri della storia

7 2 VANGELO DI MATTEONotiamo subito che Matteo non parla di Regno di Dio ma con unrsquoespressione ancor piugrave semitica di Regno dei cieli (cfr 1311) Se il Regno dei cieli nel discorso della montagna deve essere caratterizzato da una sovrabbondante giustizia che sola puograve integralmente compiere la Legge di Mosegrave (517-20) sono le parabole (c 13) a manifestare il mistero di tale sovrabbondante giustizia La parabola del seminatore (133-9) mostra il contrasto tra una semina sovrabbondante e persino sprecata e una risposta differenziata dei diversi terreni Alcuni di essi non rispondono positivamente non fanno fruttificare questo dono del seme Come egrave possibile che ciograve accada se la parola egrave rivolta a tutti Come egrave possibile che la parola di Gesugrave fallisca producendo in molti casi

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rifiuto anzicheacute accoglienza Egrave questo lrsquointerrogativo di fondo dei discepoli sul percheacute Gesugrave parli il linguaggio oscuro e difficile delle parabole (cfr 1310) Le parabole mostrano la caratteristica paradossale del Regno dei cieli che si instaura senza imporre una veritagrave con la forza ma donando a tutti anche a chi lo rifiuteragrave il seme della Parola di Dio Cosigrave il suo insegnamento parabolico rispetta la libertagrave dellrsquointerlocutore e non gli impone una veritagrave per via di sillogismi o dimostrazioni Egli lo invita piuttosto a convertire il cuore allrsquoamore del Padre che semina sprecando illogicamente il suo seme e che lascia crescere la zizzania insieme con il grano per non correre il rischio di tagliare anche il grano (1324-30) Si puograve arrivare ad affermare che secondo Matteo compimento della giustizia deve passare attraverso il rifiuto degli uomini e in particolare del popolo di Israele percheacute egrave proprio quando il popolo arriva al culmine della sua durezza di cuore della sua incapacitagrave di ascoltare e comprendere la parola di Dio che il Signore potragrave realizzare improvvisamente la sua guarigione e la sua conversione (cfr 13 14 ndash 14 Iss 6 9 ndash 10) ComeAttraverso la logica della croce che egrave il vero mistero significato dal seme gettato in terra della parabola In fondo anche per Matteo il Regno dei cieli ha a che fare con Gesugrave Lui che egrave il servo mite di Jhwh che non grida la veritagrave in piazza (cfr 1219 Is 422) e porta la giustizia con misericordia (cf 1220 cit di Is 423) Nella cristologia di Matteo egrave molto piugrave sottolineato che in Marco il carattere ebraico del messia Egli egrave collegato a Davide e Abramo nella sua genealogia (1 1) egrave figlio di Davide (1 1720) egrave lrsquoemmanuele di Isaia ossia il discendente regale che porta Dio in mezzo al suo popolo (Mt 123cfr Is 714) egrave il re-pastore (cf 936) e il messia drsquoIsraele (26) cosa che Gesugrave stesso afferma ripetutamente (106 1524) Egrave solo dopo il rifiuto di Israele che i discepoli saranno inviati da Gesugrave sul monte della galilea a fare discepoli tutti i popoli (2819) Infatti il rifiuto di Israele fa sigrave che il Regno di Dio saragrave tolto ai capi giudaici ldquoe saragrave dato ad un popolo che lo faragrave fruttificare (2143)rdquo Il seme di questo nuovo popolo egrave giagrave presente nel Vangelo di Matteo nei discepoli e apostoli di Gesugrave La loro caratterizzazione egrave piugrave positiva che non in Marco Essi infatti sono ammessi allrsquointimitagrave con Gesugrave e possono accedere alla spiegazione delle parabole e alla comprensione profonda dei misteri del Regno dei cieli Non solo ma sono inviati da Gesugrave a mostrare la gratuitagrave del Padre nellrsquoannuncio del Regno dei cieli (108) fatto a parole ma anche con i segni delle guarigioni con la povertagrave e soprattutto con la perseveranza nelle persecuzioni (1017-39) In filigrana compare il volto di una Chiesa giudeocristiana fortemente messa alla prova dallo scontro con il giudaismo che si riorganizzava nella sua componente farisaica dopo la recente distruzione di Gerusalemme e del tempio Si tratta di una Chiesa che alla saggezza umana dei dottori della legge oppone la sapienza della croce definitiva sapienza dei piccoli che rivela il volto del Padre e il misterioso e abissale rapporto drsquoamore tra il Padre e il Figlio (11 25 ndash 27) Pur essendo compresa anche dai piccoli non si tratta di una sapienza infantile o ingenua anzi i discepoli di Gesugrave sono definiti scribi (1351) che devono tenere insieme cose nuove e cose antiche (AT e NT) nellrsquounica sapienza della croce sono profeti sapienti e scribi che vivranno su di se il mistero del messia rifiutato e ucciso dal suo popolo (cfr 2334) ma che saranno ricompensati dal ritorno glorioso di Gesugrave alla fine dei tempi alla luce dellrsquoamore che avranno manifestato imitando il Padre (24327 2531-46) Questa Chiesa ha un punto di riferimento centrale in Pietro del quale viene affermato senza mezzi termini il primato a partire dalle parole di Gesugrave ldquo ltltTu sei Pietro e su questa pietra edificherograve la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa A te darograve le chiavi del Regno dei cieli tutto ciograve che legherai sulla terra saragrave legato nei cieli e tutto ciograve che scioglierai sulla terra saragrave sciolto nei cieligtgt Allora ordinograve ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristordquo

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7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIAI vangeli sono inseriti allrsquointerno di un canone comprendente Antico e Nuovo Testamento e una interpretazione esegetica e teologica di essi non puograve non tenere conto dei rapporti che intercorrono tra questi testi e il loro con-testo Il documento sulla Parola di Dio del Concilio Vaticano II denominato Dei Verbum afferma al n16 la mutua dipendenza ermeneutica tra Antico e Nuovo Testamento laquo hellipi libri dellrsquoAntico Testamento integralmente assunti nella predicazione evangelica acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento che essi a loro volta illuminano e spieganogtgt Da una parte si afferma che il Nuovo Testamento porta a compimento ciograve che egrave significato nellrsquoAntico ma dallrsquoaltra si mostra che non si puograve comprendere il Nuovo senza i libri dellrsquoAntico che lo illuminano e lo spiegano Non si possono dunque conoscere adeguatamente i Vangeli senza tener conto dellrsquoAntico TestamentoSi potrebbe fondare questa affermazione sia dal punto di vista storico che dal punto di vista letterario Lrsquoinfluenza del mondo giudaico e della letteratura religiosa che ha contribuito a forgiare la sua identitagrave ossia quello che noi oggi chiamiamo Antico Testamento e piugrave nel dettaglio lrsquointerpretazione viva dellrsquoantico Testamento (toragrave orale) propria dellrsquoebraismo del I secolo sono la matrice nella quale si forgiano tutte le creazioni letterarie successivamente inserite nel canone del Nuovo Testamento Dal punto di vista letterario poi si trovano forti legami sottoforma di citazioni allusioni echi riletture che i testi del NT fanno di altri testi dellrsquoAT In definitiva lrsquoAT costituisce sempre lo sfondo dei testi del NT ed anche dei vangeli come si puograve abbondantemente dimostrare anche attraverso un elenco e una catalogazione di tutti i richiami interni al NT Tuttavia il lavoro esegetico e teologico che parte da questa constatazione non puograve certamente fermarsi ad essa Ci si pone infatti una domanda di fondo estremamente importante a livello teologico quale tipo di rapporto viene configurato da tale dipendenza storico- letteraria del NT e dei Vangeli nei confronti dei testi dellrsquoAntico Testamento Data la poliformitagrave letteraria di testi del NT e il loro diverso utilizzo dellrsquoAT non egrave per nulla semplice ricavare delle leggi generali Talvolta bisogna accontentarsi di ritrovare lo sfondo veterotestamentario e notare lrsquointeresse del narratore nel riferire un compimento Talaltra perograve si puograve scavare maggiormente e notare dei rapporti piugrave precisi e definiti tra elementi dello sfondo veterotestamentario ed altri elementi presenti nel testo del NT Ogni qual volta si puograve accostare ad una figura (tipo) propria di un racconto dellrsquoAT elementi di un racconto del NT (antitipo) mostrando un rapporto di continuitagrave discontinuitagrave tra di essi in modo tale che lrsquoantitipo riprende e supera il tipo compiendolo qui siamo di fronte ad un funzionamento letterario- teoogico che possiamo denominare tipologia Tali elementi (tipi) possono essere costituiti da eventi circostanze persone popoli istituzioni e il loro rapporto deve essere di compimento ossia lrsquouno egrave una preparazione dellrsquoaltro Ci puograve essere una tipologia esodale mosaica profetica regale sacerdotale cultuale ecchellip

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Per il nostro studio egrave sufficente ammettere che in via di principio non egrave possibile escludere la possibilitagrave che gli autori del NT abbiamo fatto uso di tale strumento interpretativo poicheacute esso era presente nella cultura giudaica ed ellenistica del periodo intertestamentario e perchegrave lrsquoAntico Testamento stesso al suo interno ne ha fatto uso Lo studio della tipologia risulta allora particolarmente interessante dal momento che contribuisce a riconnettere i Vangeli nel loro contesto canonico e mette in luce in modo assai convincente le loro teologie nel quadro globale del compimento delle Scritture

7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)Nel Vangelo di Luca la tipologia profetica applicata a Gesugrave risulta particolarmente evidente ed estesa A partire dal c 4 in cui Gesugrave predica a Nazareth nella sua terra natale Gesugrave egrave dipinto con i caratteri di un profeta (cfr 424) che predica la parola di Dio e che egrave rifiutato dal suo popolo secondo il destino proprio di tutti i profeti di Israele Gesugrave appena consacrato dalla discesa dello Spirito Santo su di lui dopo il battesimo egrave dotato di una ldquoparolardquo profetica che si esprime attraverso azioni e discorsi (cfr 2419) e che rende attuale la salvezza di Dio il tempo del compimento delle promesse di salvezza di Isaia (cfr 718-23)Ormai al termine del suo itinerario verso Gerusalemme attraversando la Galilea e la Samaria (Lc 17 11) Gesugrave incontra dieci lebbrosi che si fermano a distanza e appellandosi alla sua qualitagrave di maestro lo supplicano di avere pietagrave di loro ldquoGesugrave maestro abbi pietagrave di noirdquo (Lc 17 12) La scena della guarigione dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) dipinta con una certa rapiditagrave da Luca mostra di avere uno sfondo veterotestamentario profetico (cfr 2 Re 5) In quale modo il narratore allude a tale sfondo Quali sono gli elementi comuni e le differenze Gesugrave egrave accreditato come un profetaPer rispondere a queste domande egrave necessario approfondire lrsquoesegesi di questo testo Dobbiamo anzitutto notare che questo racconto interrompe una serie di discorsi di Gesugrave con un miracolo di guarigione Lrsquoultimo miracolo di Gesugrave prima di questo egrave in 14 1 ndash 6 dopodichegrave si tratta di una serie di insegnamenti fino a 1711 Inoltre la notazione geografica di Luca sul cammino verso Gerusalemme contribuisce a creare uno stacco preciso da ciograve che precede e favorisce lrsquoidea di un nuovo inizio della narrazione Si tratta della terza ed ultima sezione del viaggio di Gesugrave verso Geursalemme che prosegue fino a 19 27 Il racconto di questo miracolo si conclude con lrsquoaffermazione di Gesugrave ldquoalzati e va la tua fede ti ha salvatordquo (v 19) percheacute dopo il samaritano ex lebbroso sparisce e ritornano in scena i farisei Egrave interessante il paragone che viene a crearsi (syncrisis) tra la fede constatata da Gesugrave a proposito del samaritano che evidentemente ha saputo riconoscere in Gesugrave la fonte del segno di guarigione appena manifestasi in lui e la mancanza di fede mostrata dai farisei nei termini di una ricerca esteriore di segni Il seguito dei discorsi di Gesugrave porteragrave avanti il tema della fede parlando della venuta del figlio dellrsquouomo (Gesugrave) in rapporto ai segni (cfr vv 17 22 ndash 37) della preghiera (18 1 ndash 14) dellrsquoumiltagrave di chi accoglie il Regno come un bambino abbandonando le sue ricchezze per seguire Gesugrave (18 15 ndash 30)Il cuore di questa sequenza narrativa che culmina con il terzo annuncio della passione e lrsquoarrivo a Gerico ( 18 31 ndash 34) egrave dunque la fede in Gesugrave come condizione dellrsquoingresso nel Regno dei cieli Il racconto del lebbroso samaritano contribuisce a introdurre questo tema di fondo dal momento che il miracolo non egrave che un passaggio neanche brevemente descritto per arrivare a sottolineare invece la salvezza ottenuta per mezzo della fede (v 18) In effetti il culmine della trama non si ha con il miracolo ma con la constatazione della fede del samaritano egrave qui infatti che la portata rivelativa del racconto si mostra in modo improvviso Su dieci lebbrosi guariti la fede egrave paradossalmente prerogativa di uno solo di un samaritano ossia di un eretico disprezzato dal giudaismo ufficiale dellrsquoepoca rappresentato dai farisei Inizialmente il racconto sapientemente orchestrato da Luca sembra andare in una direzione piugrave consueta Come ogni racconto di miracolo che si rispetti vi deve essere lrsquoincontro con Gesugrave alle porte della cittagrave o allrsquointerno del villaggio Qui i lebbrosi si fermano a distanza per motivi cultuali

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percheacute sono dichiarati impuri dalla legge di santitagrave del levitica (Lv 13 45) e a distanza lo supplicano con il titolo di maestro usato da Luca normalmente per i discepoli (Lc 5 5 8 24) e con lrsquoimplorazione ldquoabbi pietagraverdquo che nei salmi si rivolge a Dio stesso (Sal 31 10 51 3) In questi lebbrosi crsquoegrave certamente una fede incoativa iniziale in Gesugrave necessaria percheacute avvenga il miracolo (cfr Lc 5 13ss) Fin qui tutto avviene secondo copione Dal v 14 avviene un primo spostamento rispetto alla trama consueta di un racconto di guarigione di miracolo Ossia Gesugrave non guarisce direttamente con la sua parola i lebbrosi prima di mandarli dal sacerdote ma li invia prima di guarirli Questa modifica fa si che il miracolo divenga una prova di fede In questo spostamento Luca segue un altro copione che gli proviene dallrsquoAntico Testamento e particolarmente dal racconto lungo e articolato di guarigione del lebbroso Naaman servitore del re siriano da parte del profeta Eliseo (cfr 2 Re 5) Infatti il miracolo egrave una prova di fede di Naaman che egrave invitato dal profeta ad andare a bagnarsi del fiume Giordano Non sono complicati riti fisici a causare la guarigione ma la fede nella parola del profeta Eliseo (2 Re 5 12 ndash 15) Come il profeta Eliseo guarisce il lebbroso Naaman servitore del re siriano semplicemente con la sua parola e con lrsquoobbedienza di andarsi a lavare nel Giordano anche nel nostro testo il miracolo di guarigione dei lebbrosi avviene a distanza tramite la semplice obbedienza alla parola profetica di Gesugrave di andare a presentarsi ai sacerdoti Le analogie non si fermano qui Come Naaman il siriano ritorna dal profeta Eliseo per mostrare la sua fede nel Dio di Israele e per ringraziarlo attraverso un dono materiale cosigrave anche il lebbroso ritorna indietro per ringraziare Gesugrave (v 15) Infine ancora come Naaman egrave uno straniero cui viene donata insieme alla guarigione la fede nel Dio drsquoIsraele cosigrave anche il lebbroso egrave un samaritano a differenza degli altri nove lebbrosi guariti che invece sono giudeiCome in 2 Re 5 la posta in gioco del racconto non egrave quindi semplicemente il miracolo di guarigione fisica ma piugrave profondamente la fede dello straniero ed egrave questa fede ad essere manifestata dal ringraziamento del samaritano e autorevolmente confermata dalla dichiarazione finale di Gesugrave (vv 18ndash19) Gesugrave si trova dunque nella stessa posizione del profeta Eliseo egli egrave dotato di una parola profetica in grado di realizzare ciograve che dice per mezzo della fede dellrsquointerlocutore e al termine del miracolo egli stesso egrave chiamato ad esplicitarla autorevolmente Fino a questo punto abbiamo mostrato con considerazioni di tipo narrativo che il nostro racconto ha una sfondo profetico e che tale figura egrave applicata a Gesugrave Ora bisogna chiarire se questa figura dellrsquoantico testamento egrave applicata in una chiave tipologica ossia se vi egrave un compimento del tipo profetico nellrsquoantitipo (Gesugrave) che prevede anche una differenza un superamento dellrsquoantitipo rispetto al tipo Dobbiamo ricorrere ancora a considerazioni di tipo narrativo Ci sono alcune differenze tra Eliseo e Gesugrave Quando Naaman va da Eliseo per ringraziarlo il profeta rifiuta il dono mentre Gesugrave non sembra rifiutare la lode del samaritano Inoltre i gesti del samaritano sono ben piugrave estremi di quelli di Naaman Il samaritano infatti si prostra davanti a Gesugrave con un atto drsquoadorazione che egrave appropriato soltanto per Dio Infine le parole del ringraziamento sono diverse Naaman afferma la sua fede nel Dio drsquoIsraele mentre il Samaritano ldquolodando Dio a gran voce si prostrograve davanti a Gesugrave ai suoi piedi per ringraziarlordquo (v 16) Nella costruzione retorica di questa frase la lode di Dio egrave posta in parallelo alla prostrazione davanti a Gesugrave e al suo ringraziamentoldquoTornava indietro a gran voce lodando Dio e si prostrograve con la faccia ai suoi piedi ringraziando Lui Se Naaman loda il Dio drsquoIsraele piugrave di Naaman nel samaritano la lode del Dio dirsquoIsraele egrave strettamente associata con la prostrazione e con il ringraziamento di Gesugrave Lodare Dio e ringraziare Gesugrave sono un unico atto per questo samaritano che riserva a Gesugrave lrsquoonore dovuto a Dio prostrandosi ai suoi piedi Se il dono rifiutato da Eliseo lascia intendere lrsquoimpossibilitagrave di far coincidere la sua persona con il Dio drsquoIsraele la lode accettata e ratificata da Gesugrave suggerisce che il compimento del tipo profetico consiste in un radicale superamento della figura stessa Gesugrave egrave un profeta ma egrave piugrave che un profeta perchegrave egrave il mistero di una presenza personale di Dio stesso Egli compie la parola profetica come

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 8: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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disegno formativo della ldquomistagogiardquo precedentemente iniziato con lrsquoesortazione da parte di BarnabaBarnaba fornisce un modello innovativo per una spiritualitagrave presbiterale Egli non solo evita il rischio di considerarsi unico punto di riferimento della Chiesa di Antiochia e garante dellrsquoazione dello Spirito Non solo non azzera tutto ciograve che era nato prima che lui arrivasse per ricostruire da capo secondo la sua volontagrave Egli ldquosi rallegrardquo di ciograve che vede e che non egrave dovuto a lui si pone a servizio dellrsquoazione dello Spirito che egrave giagrave operante e individua gli ulteriori bisogni della comunitagrave discernendo la volontagrave di Dio A tali bisogni non pensa di dover rispondere solo lui ma egrave in grado di attivare collaborazioni con altri intuendo quali specifici carismi potevano essere necessari in ordine ai bisogni della comunitagrave Senza gelosie si mette a lavorare con Saulo di Tarso dopo averlo cercato e trovato nella sua cittagrave natale

544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE11 27 ndash 30 Un gruppo di profeti viaggia da Gerusalemme fino ad Antiochia Come abbiamo giagrave visto per Barnaba si tratta di un carisma che egrave dono di Dio e non egrave frutto dellrsquoimposizione delle mani da parte dellrsquoautoritagrave e la sua parola puograve avere molti frutti tra cui incoraggiare nelle prove consolare predire Il legame tra Gerusalemme e Antiochia non egrave caratterizzato solo da una responsabilitagrave ministeriale da parte della Chiesa madre ma anche da un flusso di carismi che arricchiscono Antiochia La risposta della giovanissima Chiesa di fronte alla profezia di Agabo egrave la manifestazione concreta di questa koinonigravea comunione ecclesiale che si egrave stabilita con Gerusalemme La colletta di cui Paolo si faragrave portatore ben oltre i bisogni di questa carestia egrave vista giagrave qui come il dono materiale delle Chiese della gentilitagrave in risposta al dono della fede ricevuto dalla Chiesa giudeo ndash cristiana di Gerusalemme (cfr Rm 15 25 ndash 27) Tale colletta viene consegnata agli ldquoanzianirdquo di Gerusalemme prima interessante indicazione di un incarico ministeriale distinto da quello degli apostoli a capo della Chiesa madreLa comunione ecclesiale egrave un fatto insieme concreto e spirituale che mostra il disegno di Dio in atto (giudei e pagani insieme che fanno della loro differenza un dono reciproco) Lrsquoelezione del popolo di Dio egrave per i gentili e lrsquoingresso dei gentili porta a Gerusalemme le ricchezze delle nazioni (cfr Is 60 1 ndash 5) Tale koinonigravea egrave insieme anche apertura universale della Chiesa a tutti i tempi e tutti i luoghi La Chiesa di Antiochia si mostreragrave pronta a donare due dei suoi piugrave autorevoli membri Paolo e Barnaba per una missione che oltrepassa i suoi confini territoriali

545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI12 24 ndash 25 13 1 ndash 3 Dopo aver narrato lrsquoarresto di Pietro ad opera di Erode e la sua miracolosa liberazione e la morte di Erode Luca con un brevissimo sommario accenna al fatto che la parola di Dio cresceva e si diffondeva senza che nessun potere umano potesse ormai ostacolarla In questo contesto di persecuzione e di crescita della Parola Paolo e Barnaba avevano compiuto il loro servizio (diakonigravea) verso la Chiesa di Gerusalemme e avendo preso con se Giovanni Marco tornarono ad Antiochia Questa comunitagrave viene nuovamente descritta da Luca come retta da profeti e dottori Preghiera collettiva e digiuno sono la modalitagrave con cui la Chiesa si pone in comunicazione con Dio per fare la Sua volontagrave ed egrave in questo contesto che interviene nuovamente lo Spirito Santo che designa Paolo e Barnaba per lrsquoopera alla quale sono stati chiamati e che il lettore scopriragrave essere la grande opera di evangelizzazione delle gentiLa conoscenza e la profezia sono due polaritagrave entrambe necessarie e spesso compresenti in ciascuno di questi leader della comunitagrave antiochena Infatti una conoscenza senza profezia manca di orecchi per ascoltare le indicazioni concrete e spesso improvvise dello Spirito Ma anche una profezia senza conoscenza egrave pericolosa percheacute rischia di perdere di vista il disegno complessivo della missione ecclesiale connessa alla profonditagrave del mistero di Cristo attestato dalle Scritture Profonditagrave di

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visione e capacitagrave di intuire i passi concreti da fare e le persone da promuovere questo egrave mix che la polaritagrave di profeti e dottori puograve assicurare ad una Chiesa in cammino

5 5 EXCURSUS METODOLOGICO

551 LA QUESTIONE SINOTTICA La questione sinottica concerne il tentativo di individuare lrsquointerrelazione e le reciproche dipendenze tra i tre vangeli sinottici Lrsquoottanta per cento del materiale di Mc si trova in Mt e il 65 in Lc Il materiale di Mc che si trova in ambedue egrave chiamato triplice tradizione Il materiale non marciano che Mt e Lc hanno in comune egrave chiamato duplice tradizioneSi ipotizza che esista un vangelo prima dei sinottici Giagrave nel xviii sec Lessing ipotizzograve lrsquoesistenza di un protovangelo in Aramaico soluzione poi sviluppata da Eichorn e negli ultimi anni da Boismard che individua quattro fonti documentarie utilizzate dagli evangelisti sinotticiUnrsquoaltra soluzione ipotizza che Matteo fu il primo Vangelo e Luca usograve Matteo Questa ipotesi fu anzitutto di Agostino ma fin dallrsquoantichitagrave Matteo egrave stato considerato il primo vangelo Secondo essa Matteo fu scritto per primo Marco austeramente abbreviograve Matteo e poi vennero Luca e Giovanni ognuno dei quali attinse ai suoi predecessori In epoca moderna Griesbach (1789) riprende tale ipotesi sostenendo che Marco fu scritto per ultimo come riassunto che riporta prevalentemente materiale sul quale concordano Matteo e Luca Inoltre ci sono brani come Mt 26 68 e par in cui Luca e Matteo sono in accordo contro Mc cosigrave che sembra che Luca usi Mt Tuttavia vi sarebbe da spiegare lrsquoomissione da parte di Mc di tutta la duplice tradizione noncheacute i diversi racconti in cui Lc e Mt sono palesemente contraddittori (cfr racconto dellrsquoinfanzia) noncheacute il diverso ordine con cui viene usato in Mt e Lc il materiale che hanno in comune (Fonte Q)Altra soluzione quella generalmente piugrave accettata egrave quella delle due fonti In questa soluzione si ipotizza che Matteo e Luca dipendono da Mc e scrivono indipendentemente lrsquouno dallrsquoaltro Ciograve che essi hanno in comune e che non dipende da Mc ossia la duplice tradizione viene spiegato ipotizzando la fonte Q Essa spiega bene come mai Mt e Lc concordano con Mc nellrsquoordine e nella formulazione e consente ragionevoli congetture sul percheacute se ne distanzino Un argomento contrario potrebbe essere quello degli accordi minori ossia dove Mt e Lc concordano contro Mc (cfr Mt 26 68 che spesso viene spiegato ammettendo una forte presenza della comune tradizione orale)Luca accoglie da Mc un 35 per cento del materiale omettendo alcune parti ( Mc 6 45 ndash 8 26 9 41 ndash 10 12) con alcune modifiche con giagrave in Matteo per mettere in miglior luce i discepoli ed evitando espressioni irriguardose nei confronti di Gesugrave Accentua il distacco dai beni elimina le traslitterazioni dallrsquoaramaico Diversamente da Matteo lrsquoevangelista Luca conserva il materiale di Q in due sequenze in 6 20 ndash 8 3 e in 9 51 ndash 18 14 e utilizza certamente del materiale proprio come per alcune parabole come quella del padre misericordioso e del buon samaritano Luca ha fatto ben piugrave che raccogliere materiale disparato ha organizzato unrsquoopera unitariacon uno stile controllato e costante e con un progetto teologico unitario

552 IL METODO REDAZIONALESenza entrare troppo nei dettagli basta qui descrivere in modo semplice i presupposti e le operazioni di tale metodo Il presupposto fondamentale egrave che lrsquoevangelista utilizzi delle fonti piugrave o meno organizzate o scritte e che egli ha in comune con altri evangelisti (ad esempio Lc utilizza Mc e Q come fonti che ha in comune con Mt) Anche se non egrave possibile determinare nel dettaglio la natura e lrsquoestensione di tale materiale tradizionale egrave sufficiente ipotizzare che esso esiste ed egrave

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precedente rispetto allrsquoevangelista Nel caso di Luca egrave certamente necessario dare per assodata la teoria delle due fonti Le operazioni che il metodo prevede si compiono inizialmente attraverso la sinossi Solo attraverso di essa egrave infatti possibile individuare paralleli e differenze tra i sinottici e identificare il materiale tradizionale Dopo aver identificato ciograve che proviene dalla tradizione il passo successivo egrave quello di chiedersi come lrsquoevangelista lo modifica e quali sono le sue inserzioni di carattere redazionale Per far questo egrave necessario mostrare le espressioni che sono proprie dellrsquoevangelista il suo stile letterario e teologico e comprendere come egli interviene concretamente Il terzo passo egrave sviluppare le motivazioni narrative e teologiche degli interventi redazionali dellrsquoevangelista Solo quando questo passo egrave affrontato si puograve dire che la proposta esegetica sia compiuta

6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIOLc 7 29 ndash 30 tra tradizione e redazione

6 1 INTRODUZIONENella sezione lucana su Giovanni il Battista (7 18 ndash 35) posta allrsquointerno dellrsquoampia sequenza sul ministero galilaico di Gesugrave (cc 4 ndash 9) i vv 29 ndash 30 interrompono bruscamente la descrizione del ministero del Battista per introdurre una constatazione sui destinatari del suo messaggio divisi tra coloro che lo accolgono e coloro che lo rifiutano Tenendo conto del fatto che lungo tutta la sequenza del ministero pubblico di Gesugrave in Galilea Luca descrive le opposte reazioni degli interlocutori al suo messaggio si puograve giagrave intuire lrsquoimportanza narrativa di questi due versetti per Luca che intende in tal modo collocare lrsquoorigine di tali reazioni a Gesugrave nellrsquoaccoglienza o nel rifiuto del ministero del BattistaMa percheacute lrsquoevangelista inserisce proprio a questo punto questi due versetti nel suo lavoro redazionale E percheacute subito dopo il v 35 fa seguire una nuova sezione narrativa con il racconto dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna peccatrice in casa del fariseo Simone Si puograve notare che i due personaggi di questo racconto erano giagrave stati introdotti dallrsquoevangelista proprio nei vv 29 ndash 30 li dove si parla di pubblicani e peccatori da un lato e di farisei e dottori della legge dallrsquoaltro Si tratta di un caso o di una precisa scelta narrativaA partire da unrsquoanalisi degli interventi redazionali nei versetti 29 ndash 30 con cui Luca rielabora la tradizione a lui pervenuta si intende approfondire le motivazioni narrative dellrsquoevangelista alla luce del contesto (7 18 ndash 50) e offrire qualche chiave interpretativa per comprendere il suo intento teologico e comunicativo in questa sezione del terzo vangelo

6 2 BREVE INQUADRAMENTOSi puograve notare che dal v 24 a partire dal quale inizia il discorso di Gesugrave su Giovanni il Battista fino al v 28 Luca presenti piccole differenze rispetto a Matteo (cfr Mt 117-11) quasi tutte riconducibili con ogni probabilitagrave a miglioramenti stilistici e letterari della fonte da parte di Luca1 1 Luca aggiunge probabilmente ἱματίοις (v 25) alla sua fonte per migliorare la comprensione del suo lettore Al v 28 sopprime Ἀμὴν e semplifica la frase sostituendo ἐγήγερται con ἐστιν Nellrsquointroduzione ( v 24a par) Luca riprende il termine τῶν ἀγγέλων Ἰωάννου probabilmente per riconnettersi al v 18 segnalando cosigrave un nuovo inizio cfr F BOVON Luca ( Brescia 2005 ) I 434 Orig Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndash

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Invece nei vv 29 - 30 le differenze sono notevoli Luca non riporta qui il detto di Gesugrave sulla legge e i profeti che sono in vigore fino a Giovanni il Battista e sul regno che soffre violenza (cfr Mt 11 12-13) ma lo presenta piugrave avanti nella sua narrazione (cfr Lc 1616) Inoltre egli tralascia completamente il riferimento allElia redivivo applicato a Giovanni il Battista (cfr Mt 1114) che corrisponde piuttosto alla concezione teologica sul ruolo di Giovanni il Battista propria di Matteo e di Marco (cfr Mc 913)2 Al posto di questi riferimenti nei vv 29-30 Luca offre una valutazione teologica della divisione attuatasi nel popolo di Israele in relazione al battesimo di Giovanni Da un lato tutto il popolo e i pubblicani hanno ricevuto il battesimo cosigrave da riconoscere la giustizia di Dio dallaltro i farisei e i dottori della legge hanno rifiutato il battesimo e dunque hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro Lrsquoevangelista sposta volutamente lrsquoattenzione dallrsquoidentitagrave di Giovanni il Battista agli effetti del suo ministero nel popolo di Israele caratterizzati insieme dallrsquo accoglienza e dal rifiuto del suo messaggio cosigrave da introdurre un nuovo apoftegma di accusa nei confronti di coloro che hanno rifiutato il Battista prendendolo dalla fonte che egli ha in comune con Matteo (vv 31-35) In tal modo Luca crea una nuova ripresa del discorso di Gesugrave articolandolo in due versanti (24-28 29-35) il primo dei quali egrave centrato su Giovanni il Battista mentre il secondo sulla reazione degli ascoltatori al suo messaggio Da quanto affermato emerge lrsquoimportanza dei vv 29-30 percheacute in essi lrsquoevangelista concentra i suoi interessi e la sua peculiare visione cosigrave da conferire una connotazione precisa anche al contestoTali versetti presentano un carattere redazionale e ciograve viene ammesso da tutti gli interpreti Viene tuttavia anche comunemente affermato che in essi si trova del materiale preesistente che egrave stato riformulato dallrsquoevangelista attraverso la sua propria prospettiva letteraria e teologicaQui si cercheragrave di comprendere quale tradizione Luca riformuli e con quale interesse letterario e teologico

6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICAI versetti 29-30 malgrado lrsquooriginale formulazione lucana non sono una creazione ex novo da parte dellrsquoevangelista ma dipendono da una tradizione preesistente Si trova un interessante parallelo in Mt 2131b-32 dove Gesugrave commenta la parabola dei due figli esplicitando laccusa contro la classe sacerdotale del tempio I pubblicani e le prostitute credendo a Giovanni precedono i sacerdoti che non si sono pentiti e non hanno creduto a Giovanni Questo parallelo autorizza a ricostruire qui un loghion gesuano che ogni evangelista avrebbe posto nel luogo piugrave confacente al suo percorso letterario e teologico Se cosigrave fosse quale dei due evangelisti inoltre conserverebbe la posizione originaria del loghion nella fonte Si puograve osservare anzitutto che nonostante le notevoli differenze nella formulazione ci sono importanti somiglianze formali e di contenuto tra Mt 2131b-32 e Lc 729-30 Esse sono 1 menzione di Giovanni il battista 2 Presenza di due gruppi di personaggi ossia figure di peccatori come i pubblicani da un lato e figure di leadership religiosa dallrsquoaltro 3 Attitudine opposta di questi due gruppi nei confronti di Giovanni 4 Accoglienza positiva di Giovanni da parte del

Vluyn 1989 )2 Vedremo che questi cambiamenti sono il frutto del lavoro redazionale di Luca Egrave invece molto difficile stabilire se la versione riportata da Matteo in 1112-14 corrisponde piugrave fedelmente alla fonte Q percheacute anche in Matteo gli interventi redazionali sono pesanti In questo caso oltre a notare il carattere tradizionale dei detti di riportati in Mt 11 13 Lc 16 16a e Mt 11 12 Lc 16 16bc non egrave possibile proseguire a ricostruire nel dettaglio la fonte Q Cfr U LUZ Matteo ( Brescia 2010 ) II 224 orig Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 )

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gruppo dei peccatori e negativa da parte dei capi Sono proprio tali somiglianze a condurre allrsquoipotesi di un loghion tradizionaleInfatti dal momento che i due evangelisti riportano indipendentemente una stessa affermazione di Gesugrave seppure con formulazioni alquanto diverse egrave plausibile che sulla base del criterio dellattestazione molteplice tale affermazione facesse parte di una tradizione orale o scritta che li precedeva3 cioegrave fosse un loghion di GesugraveMolto piugrave difficile egrave rispondere alla seconda domanda ossia quale potrebbe essere la collocazione originaria di questo loghion ldquovaganterdquo Esso era collocato in un piugrave ampio apoftegma gesuano magari in connessione con la parabola dei due figli come in Mt 2128-32A motivo dellabbondante rimaneggiamento redazionale sia da parte di Matteo4 che da parte di Luca egrave impossibile stabilire la formulazione originaria di questo loghion e ricostruire con esattezza il contesto in cui era inserito nella fonteTuttavia alcune osservazioni di natura formale e contenutistica possono fondare adeguatamente unrsquoipotesi su come tale loghion sia stato conservato e trasmesso dalla tradizione Anzitutto si possono notare le somiglianze tra i due contesti in cui tale parola egrave inserita in Luca e in Matteo In entrambi i contesti egrave presente unrsquoaccusa da parte di Gesugrave contro i capi del popolo5 nella quale sono presenti motivi sapienziali e parabolici e crsquoegrave in entrambi i motivi un riferimento ai figli (cfr Mt 2128-30 e Lc 731-3235) Infine tale accusa egrave in entrambi i casi relazionata al battesimo di Giovanni in Matteo infatti essa scaturisce da una disputa sul battesimo di Giovanni (cfr 2124-27) e in Luca il confronto tra pubblicani e popolo da una parte e farisei e dottori della legge dallrsquoaltra egrave formulato in relazione al battesimo di Giovanni (cfr 729-30) Inoltre il confronto fra capi e pubblicani prostitute puograve essere considerato come un espediente retorico di accusa proprio della tradizione profetica in Israele per manifestare al popolo il suo peccato6

Egrave dunque possibile che lrsquoambiente vitale di questo loghion fosse quello di una accusa di Gesugrave nei confronti dei capi in stile profetico e con probabili riferimenti a Giovanni Battista In ogni caso quello che si puograve ora affermare con sicurezza egrave che Luca rielabora un loghion che gli proviene dalla tradizione introducendo un contrasto tra farisei e scribi da una parte e popolo e pubblicani dallrsquoaltra per spostare il destinatario dellrsquoaccusa da tutto il popolo ai capi e preparare in tal modo quello che racconteragrave nellrsquoepisodio dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna peccatrice

6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE

641 REDAZIONALITAgrave Il carattere redazionale dei versetti in esame puograve essere evidenziato dalle seguenti espressioni

3 Cfr J JEREMIAS Le parabole di Gesugrave ( Brescia 1973 ) 97 Orig Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )4 Per approfondire il carattere redazionale in Matteo che non egrave possibile mostrare qui per ragioni di spazio cfr J SCHLOSSER Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 ) 4565 In Luca lrsquoaccusa viene sviluppata nei vv 31 ndash 35 Che tale accusa sia rivolta ai capi ossia farisei e dottori della legge lo si capisce perograve solo alla luce dei vv 29 ndash 30 come vedremo 6 Tale confronto ( in questo caso con pubblicani e prostitute ) fa parte del repertorio retorico profetico di accusa per spingere lrsquointerlocutore alla comprensione dellrsquoirragionevolezza del suo comportamento Si legga ad esempio Is 1 3 dove egrave presente un confronto odioso di natura parabolica con gli animali o anche Ger 2 11 Ger 3 6 ndash 10 o ancora Ez 33 34 47 (qui le prostitute sono piugrave intelligenti di Gerusalemme ed essa ha fatto peggio di Samaria e di Sodoma ) Per il NT si veda anche Mt 11 20 -24 o Lc 7 45 ndash 50

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1πᾶς ὁ λαὸς (tutto il popolo) (v 29) 2 βαπτισθέντες τὸ βάπτισμα (ricevere il battesimo) βάπτισμα Ἰωάννου (battesimo di Giovanni) (v 29) 3 τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν (hanno annullato la volontagrave di Dio) (v 30) 4 νομικοὶ (scribi) (v 30)

1 (pas o laos) lespressione in esame presenta 20 ricorrenze nel NT di cui 15 sono in LcAtti ( 9 in Lc e 6 in Atti ) Giagrave questa osservazione quantitativa mostra la predilezione di Luca per questa formulazione che egli trova nel lessico proprio della LXX Entrando un poco nei dettagli si puograve notare che in tre contesti appartenenti alla tradizione comune a Mc e Lc Luca modifica Marco aggiungendovi proprio lespressione in esame (cfr Lc 847 913 2138 e par in Mc) In altri due ricorrenze della triplice tradizione Luca o aggiunge tale espressione (Lc 1843 e par in Mc e Mt) o la sostituisce al piugrave generico ὄχλος ( cfr Lc 2045 e par Mc Mt ) In 7 29 Luca modifica una fonte che ha in comune con Matteo togliendo il riferimento alle prostitute (πόρναι) e sostituendolo con la notazione riguardante tutto il popolo Nelle sei ricorrenze di Atti (39 311 410 534 1041 1324) Luca si riferisce sempre non ad una folla generica ma precisamente al popolo di Israele Si tratta del popolo che si riunisce nel tempio di Gerusalemme per il culto dovuto al Dio drsquoIsraele ( cfr 3911 ) e al quale si rivolge Pietro per annunciare il vangelo di Gesugrave Cristo morto e risorto ( cfr 410 ) In queste ricorrenze anche una piccola folla radunata attorno al tempio puograve rappresentare la totalitagrave di Israele percheacute ciograve che a Luca interessa egrave la funzione teologica e non la totalitagrave materiale Si puograve concludere affermando che tale espressione egrave chiaramente redazionale ed egrave usata dallrsquoevangelista per esprimere la totalitagrave ldquoteologicardquo del popolo di Israele

2 Il verbo baptiacutezo con oggetto interno (o figura etimologica) ricorre 5 volte in tutto il NT di cui 2 in Luca e una in Atti Egrave interessante notare che la ricorrenza di tale espressione in Lc 1250 egrave parallela a Mc 1038-39 e (probabilmente ma non vi egrave evidenza testuale) a Mt 2022-23 Allinfuori di questa tradizione che riporta un loghion di Gesugrave nel dialogo con Giacomo e Giovanni le uniche ricorrenze si trovano in Lc 729 e Atti 194 Si tratta probabilmente di unespressione tradizionale che Luca piugrave degli altri evangelisti fa propria In particolare il parallelo con Atti 19 4 egrave illuminante Anche qui egrave in gioco il battesimo di Giovanni e il suo ruolo nella teologia della storia proposta da Luca Prima viene il battesimo di Giovanni che egrave un battesimo di conversione amministrato per il popolo in vista della fede nel veniente (εἰς τὸν ἐρχόμενον cfr anche Lc 719) Poi verragrave il dono dello Spirito che gli efesini si appresteranno a ricevere per limposizione delle mani di Paolo Questa duplice scansione dei tempi egrave presente implicitamente anche in Lc 729-30 dal momento che nei versetti successivi (vv 31-35) il rifiuto del battesimo di Giovanni viene posto come preludio e motivazione profonda del successivo rifiuto del figlio dellrsquouomo Tale battesimo infatti egrave posto sempre da Luca come preparazione del ministero di Gesugrave (cfr Atti 1037 1324) Inoltre tutta lrsquoazione storico ndash salvifica di Cristo che culmina con il mistero pasquale e lrsquoascensione ai cieli ha il suo inizio nel battesimo ricevuto da Gesugrave stesso (cfr Atti 122) cosigrave che battesimo e ascensione risultano i due eventi - limite di quel mistero di cui gli apostoli sono testimoni direttiAnche l espressione ldquobattesimo di Giovannirdquo(βάπτισμα Ἰωάννου) presente nella tradizione ( cfr Mt 2125 e par Mc 1130 e par ) si ritrova soprattutto in Atti ( cfr At 122 1825 193 )Ciograve dunque mostra lutilizzo ripetuto e personale che levangelista fa di espressioni presenti nella tradizione riguardante Giovanni Battista per sottolineare la funzione del suo battesimo nella storia della salvezza 3 il termine βουλὴ (boulegrave)presenta 12 ricorrenze in totale nel NT di cui 9 in Lc Atti ( 2 nel Vangelo e 7 in Atti ) e altre 3 ricorrenze in 1 Cor Ef Eb Si puograve mostrare che Luca utilizza questo termine per indicare una decisione un progetto di natura umana ( cfr Lc 2351 At 2712 At 2742 ) o voluto da Dio ( cfr Lc 730 Atti 223 428 538 1336 2027 ) In particolare in Lc 720 Atti 1336 e 20 27 egrave presente esplicitamente lespressione βουλὴ τοῦ θεοῦ In Atti 223 e 428 tale progetto di Dio egrave quello che riguarda la consegna di Gesugrave e la sua morte In 538 egrave Gamaliele a

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prendere parola con saggezza per mettere in guardia il sinedrio di fronte allinutilitagrave della loro lotta contro un progetto che se viene dagli uomini finiragrave da solo e se invece viene da Dio non potragrave essere contrastato Tale progetto di Dio che si compie nella Chiesa per lannuncio degli apostoli trova un ulteriore riferimento in Atti 2027 nel discorso di Paolo agli anziani di Efeso Egrave dunque evidente la densitagrave teologica di questo termine per levangelista Si puograve quindi affermare che lrsquoespressione τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν sia un chiaro conio lucano utile ad indicare in estrema sintesi da un lato tutto il disegno salvifico di Dio che culmina nella morte e resurrezione di Cristo e che si prolunga nella storia della Chiesa e dallrsquoaltro la grave responsabilitagrave di chi lo rifiuta

4 il termine νομικοὶ (nomikoi=scribi) egrave usato praticamente solo da Luca fra gli evangelisti ( cegrave una sola ricorrenza in Mt 22 35 ma essa egrave dubbia dal punto di vista testuale7) Su 8 ricorrenze totali nel NT 6 sono nel terzo Vangelo e 2 nella lettera a Tito Si puograve inoltre notare che Luca usa il sinonimo grammatѐus ogni volta in cui dipende da Mc ( cfr 52130 922 1947 201 46 222 ) Queste osservazioni mostrano con sufficente chiarezza che tale vocabolo egrave proprio del redattore del terzo Vangelo

6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌIl verbo dikaioacuteō (trad riconoscere la giustizia o giustificare) in Luca si trova con oggetto riferito a persona umana nelle parti dove egrave chiaro lrsquointervento redazionale di Luca (cfr Lc 1029 1814) Questuso egrave comune anche ad Atti dove laccezione del verbo egrave propriamente paolina ( cfr At 13 3839 cfr anche Lc 1814 )Le uniche due ricorrenze di dikaioacuteō con Dio per oggetto si trovano in 7 2935 in un contesto dove Luca dipende da una fonte che ha in comune con Matteo8 Questo significa che Luca usa questo verbo con unaccezione piuttosto tradizionale che proviene dalla fonte che egli utilizza Ma qual egrave qui la connotazione precisa e a quale tradizione fa riferimentoLuso di dikaioacuteō con Dio come oggetto egrave attestato nel NT quasi unicamente nei passi che stiamo esaminando ( Lc 7 2935 e Mt 1119 cfr anche Rm 34 che egrave una citazione del Salmo 516 e 1 Tm 316) Esso in prima analisi ha qui il significato di riconoscere dichiarare giusto 9 Uno sguardo piugrave ampio alle ricorrenze di tale connotazione puograve arricchire la comprensione Si tratta prevalentemente di contesti sapienziali nei quali tale espressione comporta il riconoscimento della giustizia del piano di Dio e della sua salvezza Nel Salmo 51 ad esempio in un contesto penitenziale il riconoscimento del proprio peccato egrave simultaneamente un riconoscere Dio come giusto10Non si tratta qui unicamente di un atto di comprensione intellettuale ma di un processo di conversione che attraversa tutta la persona Nei versetti lucani che stiamo esaminando il contesto complessivo di accusa nei confronti dei notabili e i riferimenti penitenziali al battesimo di Giovanni devono aver orientato levangelista a scegliere questa particolare connotazione di dikaioacuteō per esprimere che il processo di conversione dei peccatori comporta simultaneamente un riconoscimento della giustizia del piano salvifico di Dio conforme alla volontagrave stessa di Dio

7 Lrsquoinserimento di questo termine in diversi testimoni della versione matteana si puograve spiegare come armonizzazione a luogo parallelo Cfr B M METZGER A Textual Commentary on the greek new Testament ( Stuttgart 1994 ) 48 8 Cfr J JEREMIAS die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 ) 1659 cfrG SCHRENK ldquoδικαιόωrdquo GLNT III 129010 cfr P BOVATI Ristabilire la giustizia AnBib 2005 89

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6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )

6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELEDopo aver dimostrato che i versetti in esame presentano evidenti tracce di rielaborazione redazionale da parte dellrsquoevangelista ora ci si puograve chiedere quale motivazione insieme teologica e letteraria abbia guidato Luca in tale lavoro redazionale Per far questo egrave necessario approfondire i legami di questi versetti con la piugrave ampia pericope in cui sono inseriti (vv 24-35 ) Si egrave giagrave osservato come Luca segua da vicino la fonte che ha in comune con Matteo dal v 24 fino al v 28 e come sia poi assente in Luca il riferimento matteano allrsquoElia redivivo applicato a Giovanni il Battista e al suo posto vi siano i vv 29-30 in esame Si avverte una certa tensione nel passaggio dal v 28 al v 29 Infatti al v 28 ci si trova ancora allrsquointerno della presentazione di Giovanni il Battista da parte di Gesugrave con un confronto tra i due eoni della storia della salvezza in cui il piugrave piccolo nellrsquoeone del regno di Dio egrave piugrave grande di Giovanni il Battista Invece con il v 29 Giovanni il Battista non egrave piugrave direttamente lrsquooggetto del discorso ma viene introdotto improvvisamente un altro paragone quello tra il popolo e i pubblicani da una parte e i farisei e i dottori della legge dallrsquoaltra Infine tale versetto egrave il primo dellrsquointera pericope in cui si chiama in causa il battesimo di Giovanni Fino ad ora infatti si era parlato di Giovanni e non del suo battesimo Per queste ragioni non egrave possibile come invece fa Bock11 considerare i due versetti come parte integrante del discorso di Gesugrave su Giovanni il BattistaAl v 31 poi lrsquoevangelista riprende la fonte comune con Matteo che presenta unrsquoaccusa diretta con connotazioni sapienziali nei confronti di questa generazione Essa non comprendendo lrsquoannuncio penitenziale di Giovanni non egrave potuta entrare nella gioia della comunione con il figlio dellrsquouomo Nella versione lucana questa seconda parte (vv 31-35 ) si riallaccia con ciograve che precede in modo tale che ldquoquesta generazionerdquo ( v 31) viene a coincidere con ldquoi farisei e i dottori della leggerdquo ( v 30 ) Cosigrave se nella versione di Matteo lrsquoespressione ldquoquesta generazionerdquo va intesa in senso globale invece Luca grazie allrsquoinserzione dei vv 29-30 ha introdotto una separazione12 Lrsquoaccusa egrave diretta nei confronti dei capi (farisei e scribi) e non di tutto il popolo Crsquoegrave infatti una parte di popolo umile e peccatore con cui si identifica teologicamente la totalitagrave del popolo che facendosi battezzare da Giovanni ha riconosciuto la giustizia di Dio Alla luce di queste considerazioni risulta piugrave chiaro il ruolo chiave assunto da questi due versetti nel contesto della pericope Quando nella fonte che Luca utilizza la presentazione di Giovanni il Battista arriva ad un punto culminante con il confronto tra i due eoni al v 28 a Luca interessa soffermarsi sulle condizioni di accesso allrsquoeone del Regno di Dio e sulla separazione che viene a crearsi tra coloro che accolgono il piano e coloro che non lrsquohanno accolto proprio in relazione al ruolo storico-salvifico giocato da Giovanni come precursore In tal modo lrsquoattenzione si sposta sensibilmente da Giovanni il Battista agli uditori del messaggio di salvezza cosigrave da motivare piugrave profondamente le loro opposte reazioni al battesimo di Giovanni e quindi al messaggio stesso di GesugraveLrsquoincomprensione del proprio peccato davanti a Dio e la conseguente assenza di una dimensione penitenziale nella propria esistenza dimensione sottolineata dal battesimo di Giovanni e simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di piangere di fronte al lamento (cfr v 32) porta alla conseguente radicale incomprensione del messaggio di salvezza proposto da Gesugrave simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di danzare al suono flauto

6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIOMa ci sono alcuni che hanno compreso percheacute la sapienza egrave stata riconosciuta giusta dai suoi figli Luca riconnette abilmente il v 29 al v 35 tramite la ripresa di dikaioacuteō che funge cosigrave da segnale

11 D L BOCK Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 ) 210s12 F BOVON 443

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redazionale drsquo inclusione e nello stesso tempo fonda su un versetto proveniente da materiale tradizionale la sua interpretazione teologica Chi sono questi figli della sapienza secondo LucaSono i pubblicani i piugrave peccatori tra il popolo e insieme a loro il popolo stesso Lrsquoaccostamento tra una figura esemplare di peccatori e unrsquoindicazione di totalitagrave del popolo egrave una felice endiadi lucana per la quale si deve leggere qui un unico soggetto Si tratta non di un popolo particolare o di una parte precisa del popolo ma del popolo come tale in quanto peccatore rappresentato da coloro che piugrave di altri sono considerati lrsquoemblema del peccato di Israele Il figli della Sapienza sono allora per Luca nientrsquoaltro che un popolo peccatore e umile un resto che diviene figura dellrsquointero popolo attraverso un percorso di conversione e di riconoscimento della giustizia di Dio nella storia della salvezza

6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONECome avviene per Luca tale percorso di conversione per il popolo di Israele Attraverso il battesimo di Giovanni che come abbiamo visto Luca introduce qui di proposito ricollegandosi alla sua fonte nel punto in cui essa distingue i due eoni della storia della salvezza (v 28) Nella concezione lucana il battesimo di Giovanni egrave descritto come battesimo di conversione (cfrLc 3 3 At 1324 At 194) unrsquoespressione che Luca trova probabilmente nella tradizione (cfr anche Mc 1 4) ma che utilizza volentieri per esprimere in modo condensato il significato che egli attribuisce al ruolo del battista nella storia della salvezza Il battesimo di Giovanni egrave il segno esplicito ed esteriore di un cammino di rinnovamento morale ed esistenziale che prepara allrsquoingresso in una nuova epoca della storia della salvezza La connessione lucana del verbo keryacutesso (annunciare) con baacuteptisma (battesimo) come complemento oggetto (cfr Lc 33 Atti 1037) mostra che il battesimo egrave il segno che qualifica nel suo insieme una piugrave ampia missione di predicazione volta a chiamare il popolo a penitenza Infatti il battesimo di Giovanni non puograve essere considerato solo dal punto di vista cultuale ma deve essere accompagnato da ldquofrutti di conversionerdquo(cfr 38-9) che mostrino un coinvolgimento concreto ed esistenziale della persona (cfr 310-14) Qual egrave la finalitagrave di questo battesimo di conversione nella storia della salvezza Porsi a cavallo tra due eoni per preparare lrsquoingresso nella storia di colui che viene ossia Gesugrave In effetti in Atti il battesimo di Giovanni viene usato per datare lrsquoinizio del ministero storico di Gesugrave (cfr Atti 122 1037) In particolare in At 194 questo battesimo di conversione egrave chiaramente finalizzato alla fede in colui che viene Gesugrave e non puograve sostituire il battesimo cristiano nel nome del Signore Gesugrave il quale comporta il dono dello Spirito (cfr vv 5-6) e caratterizza lrsquoingresso nel nuovo eone della storia della salvezza

6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50Dopo aver mostrato lrsquointeresse teologico e letterario di Luca nel rielaborare il materiale che gli egrave pervenuto in particolare nei vv 29 ndash 30 alla luce della pericope ( vv 24 -30 ) puograve essere utile ampliare un porsquo il campo di indagine e mostrando le connessioni di quanto abbiamo scoperto con il contesto prossimo della pericope illuminare ulteriormente lrsquointeresse teologico di Luca La maggioranza dei commentatori sono drsquoaccordo nellrsquoindividuare un rapporto tra la sezione su Giovanni il Battista (vv 18-35) e il seguente episodio della donna peccatrice (vv 36-50) Infatti la menzione del fariseo Simone (v 36) richiama la precedente menzione dei farisei e dottori della legge (v 30) il contesto del pranzo richiama le aggettivazioni poste nei confronti di Gesugrave (mangione e beone v 34) e Gesugrave stesso definito amico dei peccatori e dei pubblicani (v 34) si

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mostra amico in particolare di una donna peccatrice (v 37)13 Inoltre ciograve che Gesugrave dice a proposito dei farisei e dottori della legge in contrasto con il popolo dei peccatori (v 29-30) Luca sembra mostrarlo in atto attraverso il comportamento del fariseo Simone e della donna peccatrice nei confronti di GesugraveAver chiarificato quale interesse di Luca motiva il suo lavoro redazionale ai v 29-30 aiuta a comprendere non solo la sezione su Giovanni il Battista ma anche lrsquoepisodio della donna peccatrice e del fariseo Simone Quella divisione allrsquointerno del popolo che si stabilisce tra i notabili che hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro rifiutando il battesimo di Giovanni e il popolo dei peccatori che hanno riconosciuto la giustizia di Dio viene qui riproposta nel contrasto tra il fariseo Simone e la donna peccatriceInfatti i gesti drsquoamore della donna e il suo pianto segnalano una conversione di questa donna dalla sua storia di peccato e una comprensione profonda del disegno amoroso di Dio che si compie in Gesugrave Viceversa lrsquoatteggiamento di giudizio nei confronti della donna e di sospetto nei confronti della qualitagrave profetica del ministero di Gesugrave da parte di Simone mostrano quanto egli sia ancora lontano dallrsquoentrare in quellrsquoora della salvezza che Gesugrave ha ormai inauguratoLrsquointervento redazionale in 29-30 sembra allora attuato da Luca non solo per riferire lrsquoaccusa profetica seguente (vv 31-35) ai farisei e ai notabili del popolo ma anche in vista dellrsquoepisodio che sta per narrare dopo aver terminato la sezione su Giovanni il Battista Egrave possibile ottenere una conferma di carattere narrativo a questa affermazione basata non solo su alcuni richiami terminologici e di contenuto Occorre anzitutto osservare che poicheacute Luca non fa conoscere al lettore la risposta definitiva del fariseo Simone allrsquoaccusa di Gesugrave il suo interesse narrativo egrave di provocare la risposta personale del lettore suggerendogli di identificarsi con Simone Lrsquoevangelista rivolge lrsquoaccusa profetica di Gesugrave non tanto al gruppo dei farisei storici - come invece accade in Matteo per esempio con la parabola dei due figli e il loghion che abbiamo esaminato precedentemente (Mt 21 31)14 ndash ma al lettore stesso Ciograve egrave di fondamentale importanza per capire lrsquointeresse narrativo di Luca che dopo aver spiegato le condizioni di accesso al nuovo eone del Regno di Dio attraverso la figura di Giovanni Battista (vv 29-30) vuole concretamente mostrare al suo lettore che non ha mai conosciuto Giovanni Battista neacute ricevuto il suo battesimo come tali condizioni si verificano per lui nella sua vita Questo egrave il motivo per cui i vv 29-30 vanno letti come unrsquoanticipazione in termini esplicativi (telling) di ciograve che lrsquoevangelista mostreragrave al suo lettore (showing) per sollecitarne una risposta di fede Che valore ha per la fede del lettore di Luca sapere che i farisei hanno annullato per loro la volontagrave di Dio rifiutando il battesimo di Giovanni Lrsquoevangelista lo mostra nellrsquoepisodio seguente dove il lettore non egrave richiamato ad attuare qualche pratica cultuale di tipo penitenziale come il battesimo di Giovanni ma piuttosto a riconoscere il proprio peccato di fronte allrsquoamore e alla giustizia di Dio che si compiono in Gesugrave Luca intende attualizzare per il suo lettore il rischio spirituale che avevano corso i notabili di Israele al tempo del ministero terreno di Giovanni il Battista ossia il rischio che corre colui che pensando di non avere grandi peccati e ritenendosi in fondo giusto ama poco ed egrave quindi incapace di entrare in un vero percorso di conversione e di maturazione nellrsquoamore di Dio Luca come aveva fatto Giovanni il Battista per i suoi uditori propone al suo lettore un percorso di conversione di carattere penitenziale che comporta simultaneamente il riconoscimento del proprio peccato e della giustizia del piano amoroso di Dio nella propria storia Come si egrave giagrave sottolineato si tratta quindi di un percorso attivo ed esistenziale che mette in gioco i 13 cfr G ROSSEgrave 27114 Egrave possibile che Luca abbia rielaborato tale loghion di accusa e ricollocato precedentemente in un contesto dove lrsquoaccusa contro i farisei e i capi del popolo era meno esplicita percheacute il suo interesse narrativo egrave di rivolgersi ad un lettore che proviene dalla gentilitagrave che probabilmente non ha mai avuto a che fare con i farisei o i dottori della legge o i sacerdoti del tempio

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pensieri e le azioni dellrsquouomo e che non si contrappone alla grazia di Dio ma anzi egrave reso possibile da essa Egrave il percorso mostrato in modo esemplare dagli atti di pentimento e di amore della donna peccatrice nei confronti di GesugraveQuesta considerazione puograve essere utile per risolvere il vero problema interpretativo di questo episodio ossia lrsquoopposizione di significato che si registra tra la parabola dei due debitori raccontata da Gesugrave e la sua applicazione alla donna Se nella parabola i debitori amano nella misura del debito che egrave stato loro condonato invece alla donna sono stati perdonati i peccati percheacute ha molto amato Questa tensione viene spiegata da molti come il segno della redazionalitagrave della composizione Luca avrebbe inserito una parabola tradizionale in un racconto altrettanto tradizionale quello dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna Cosigrave il gesto drsquoamore della donna che fa parte della tradizione piugrave originaria a cui Luca attinge viene integrato da una parabola attinta anchrsquoessa da una tradizione precedente con uno scopo catechetico ossia per mostrare il rapporto tra perdono di Dio ed etica Nella sua rielaborazione Luca mantiene questa tensione tra le due tappe redazionali che si puograve cogliere per il contrasto tra il versetto 47a e 47b15 Questa considerazione tuttavia lascia intatto il problema esegetico Ci sono due possibilitagrave o Luca egrave un pessimo scrittore percheacute lascia una contraddizione palese nella sua attivitagrave redazionale oppure egli vuole mantenere tale tensione di significato percheacute in essa egrave nascosto il significato profondo del suo messaggio Se la seconda possibilitagrave egrave quella giusta come provarlo e quale significato Luca vorrebbe veicolare al lettore Abbiamo appena mostrato come i versetti 29-30 giochino un ruolo essenziale per comprendere lrsquointenzione di Luca in questo racconto della donna peccatrice e del fariseo Simone e possono fornire una chiave interpretativa del messaggio che Luca intende comunicare al lettore Il comportamento della donna e di Simone attualizzano per il lettore ciograve che egrave stato spiegato nei vv 29 - 30 a proposito del popolo e dei pubblicani da una parte e dei farisei e dottori della legge dallrsquoaltra percheacute il lettore possa comprendere quali sono nella sua vita le condizioni concrete per entrare nella salvezza Ora il lettore di Luca ha di fronte a seacute due possibilitagrave la donna peccatrice e il fariseo Simone La donna egrave colei che ha molto amato ossia che ha fatto della sua miseria e del suo pubblico peccato il luogo antropologico in cui riconoscere la propria debolezza e insieme la grazia e lrsquoamore di Dio e cosigrave ha reso attivo per lei quel perdono di Dio che egrave il frutto del disegno drsquoamore di Dio per ogni uomo Cosigrave il perdono di Dio egrave chiaramente incondizionato e gratuito ed egrave fonte della risposta drsquoamore della donna in rapporto a quella di Simone (ldquoa chi egrave perdonato poco ama pocordquo 47b) Tuttavia nello stesso tempo dipende dallrsquouomo accogliere tale perdono e renderlo attivo nella propria vita (ldquole sono rimessi i suoi molti peccati percheacute ha molto amatordquo 47a) Ella con la sua vita ha ldquogiustificatordquo Dio mostrando di essere una vera figli della Sapienza ed entrando cosigrave a pieno diritto nel nuovo eone del Regno di Dio che si compie in Gesugrave Egli mostra in questo racconto ciograve che ha giagrave spiegato a riguardo del popolo peccatore e dei farisei e dottori della legge nei vv 29-30 tutto dipende dalla volontagrave di Dio che vuole essere giustificato dagli uomini e tutto allo stesso tempo dipende dalla libertagrave dellrsquouomo di accogliere o meno tale volontagrave

67 BIBLIOGRAFIA CITATABOCK D L Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 )BOVON F Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndashVluyn 1989 ) I - IIFITZMYER J The Gospel according to Luke ( Garden City 198185)GREEN J B The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 )JEREMIAS J Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )JEREMIAS J die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 )15 cfr F BOVON 462 e G ROSSEgrave 278 Green cerca di risolvere il problema ammettendo che la donna era stata giagrave perdonata precedentemente e che ora si tratta solo di manifestare tale perdono dinanzi alla comunitagrave Ma rimane comunque la contraddittorietagrave nellrsquoaffermazione di Gesugrave J B GREEN The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 ) 313

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LUZ U Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 ) I - II ROSSEgrave G Il vangelo di Luca ( Roma 1992 )SCHLOSSER J Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 )SCHRENK G ldquoδικαιόωrdquo GLNT IIITANNEHILL R C The narrative Unity of Luke ndash Acts ( Philadelphia 1986 ) I - II

7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI7 1 VANGELO DI MARCOIl vangelo di Marco fa iniziare lrsquoattivitagrave di Gesugrave con lrsquoannuncio del Regno di Dio Dice Gesugrave ldquoIl tempo egrave compiuto il regno di Dio egrave vicino convertitevi e credete nel Vangelordquo Sullo sfondo di questo sunto della predicazione di Gesugrave crsquoegrave la concezione profetica della regalitagrave di Dio sulla storia e sul tempo Lrsquoarrivo della salvezza di Dio egrave considerato imminente e il profeta ha il compito di annunciarlo e insieme renderlo presente con il suo annuncio Il Vangelo diviene allora un annuncio che trasforma la realtagrave rendendo attuale la stessa salvezza di Dio ldquoCome sono belli i piedi di colui che annuncia la pace dellrsquoevangelizzatore che annuncia la salvezza che dice a Sion ldquoRegna il tuo Dio Una voce Le tue sentinelle alzano la voce insieme esultano poicheacute vedono con gli occhi il ritorno del Signore a Sionrdquo (Is 507-8) La parola profetica diviene evento di Dio presenza salvifica realtagrave che trasforma il castigo dellrsquoesilio nella gioia del ritorno a Sion Modellato su tale teologia anche lrsquoannuncio del Regno di Dio da parte di Gesugrave egrave una parola profetica che si realizza nellrsquoatto stesso in cui viene proclamata Essa egrave infatti una parola autorevole non solo un insegnamento che si concretizza in segni di salvezza e di liberazione dal male (cfr 127-28) Il Regno di Dio si instaura con la sconfitta definitiva delle potenze del male e in particolare di Satana (322-30) e con la chiamata dei Dodici (313-18) che sono il primo seme del Regno di Dio inviati anchrsquoessi a predicare e a scacciare i demoni Con il male vengono sconfitte da Gesugrave anche le sue conseguenze ossia il peccato e la morte Il peccato viene vinto dal perdono definitivo che Gesugrave porta nel mondo (cfr 21-22) Il Regno assume qui i connotati della novitagrave assoluta la novitagrave di una festa di nozze che lo Sposo il messia celebra con lrsquoumanitagrave (219-22) grazie alla definitiva sconfitta della morte Egli sposa lrsquoumanitagrave malata sofferente e incapace di generare alla vita per ridarle la speranza radicale della resurrezione (cfr 521-43 racconto dellrsquoemorroissa e della figlia di Giairo) Se in un primo momento il Regno di Dio predicato da Gesugrave sembra distinto dalla sua persona man mano che il vangelo prosegue nella sua narrazione si comprende sempre meglio che il cuore del Regno di Dio annunciato da Gesugrave con la parabola del seme gettato nel terreno che porta frutto egrave la persona stessa di Gesugrave Subito dopo aver pronunciato il discorso in parabole Gesugrave seda la tempesta con la sua Parola e i discepoli si chiedono ldquoChi egrave costui al quale il vento e il mare obbedisconordquo Come abbiamo giagrave sottolineato la narrazione procede attraverso le successive domande sullrsquoidentitagrave di Gesugrave attraverso cioegrave quella che si dovrebbe definire come una cristologia implicita basata sui segni e le parole di Gesugrave fino al cuore del vangelo di Marco li dove i discepoli per bocca di Pietro arrivano finalmente alla proclamazione dellrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ldquoTu sei il Cristo il Messiardquo (7 29) Da questo punto in poi inizia il secondo versante del vangelo di Marco in cui non si tratta piugrave di stabilire chi egrave Gesugrave ma come Egli agisce e che tipo di Messia egli egrave Da qui in poi in una successione martellante di tre annunci della passione Gesugrave afferma subito pubblicamente (notare il contrasto con la richiesta di segretezza a riguardo della sua messianicitagrave) di dover subire il destino di rifiuto dei capi sofferenza e morte per poi risorgere dopo tre giorniCi concentriamo un porsquo di piugrave sul terzo annuncio (Mc 1032-34) che avviene immediatamente prima dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme ed egrave un porsquo piugrave descrittivo dei precedenti I dettagli sono significativi si parla non solo di condanna a morte e di consegna ai pagani ma anche di derisioni sputi e flagellazioni Non egrave a detrimento della veritagrave storica sulla passione di Gesugrave

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considerare che questa sequenza ripercorre esattamente le sofferenze descritte nel cosiddetto terzo canto del servo allrsquointerno della raccolta profetica deuteorisaiana ldquoHo presentato il mio dorso ai flagellatori le mie guance a coloro che mi strappavano la barba non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputirdquo (Is 506) Egrave difficile non riconoscere qui lrsquointento dellrsquoevangelista di mostrare che il messia non egrave altri che un servo mite e umile destinato a compiere la sua missione universale attraverso la sofferenza assunta confidando in Dio che solo rende giustizia (Is 508) Non si puograve seguire Gesugrave fin sotto la croce se non accettando di essere da lui guariti nella nostra cecitagrave di discepoli attratti da un maestro potente e carismatico (cf 1046-52) La cristologia marciana egrave cosigrave un grande commento narrativo ai canti del servo di jhwh visti alla luce della vicenda storica di Gesugrave che culmina con il mistero pasquale della sua morte in croce e resurrezione Infatti solo nellrsquoumiltagrave della croce il messia si rivela definitivamente come il servo sofferente di Dio e solo a questo punto il discepolo con le parole del centurione potragrave affermare - definitivamente e senza paura di fraintendimenti o ambiguitagrave - ldquoCostui era veramente il Figlio di DiordquoDi fronte a questa progressiva descrizione narrativa della cristologia Marco intende anche fornirci qualche elemento di ecclesiologia Cosrsquoegrave la Chiesa per Marco Certamente essa egrave concentrata nei discepoli e in particolare nei Dodici che sono a servizio del Regno di Dio chiamati anzitutto da Gesugrave a stare con lui e poi inviati a predicare e scacciare demoni (313-19) Lo stesso numero Dodici indica lrsquoIsraele escatologico che si instaura con lrsquoavvento del Regno di Dio Essi costituiscono il seme il nucleo piugrave intimo della nuova famiglia di Gesugrave ossia di coloro che fanno la volontagrave di Dio ( 331-35) e come Gesugrave si muovono nei villaggi affidandosi totalmente alla potenza dellrsquoinvio di Gesugrave e non a mezzi umani (67-13) Essi sono i testimoni dei segni di Gesugrave in particolare della moltiplicazione dei pani (630-44) ma al contempo sono incapaci di comprenderli fino in fondo percheacute condividono la durezza di cuore degli uomini (651-52) Marco sottolinea nettamente lrsquoincomprensione che i discepoli manifestano nei confronti del loro maestro che non cessa al momento in cui Pietro confessa lrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ma anzi per cosigrave dire aumenta (cfr8 33) Ogni annuncio della passione egrave seguito da un episodio che manifesta la totale mancanza di sintonia dei discepoli (cfr anche 933-37 1035-40) e che rende necessaria unrsquoulteriore catechesi da parte di Gesugrave in forma di parole e di gesti Alcuni personaggi secondari nella narrazione mostrano le caratteristiche positive che dovrebbe avere il discepolo in particolare la sua fede nei confronti di Gesugrave Un esempio importante egrave certamente quello della donna sirofenicia donna straniera che costituisce un richiama implicito alla futura nascita di una comunitagrave cristiana di provenienza pagana Da questi elementi possiamo trarre qualche conclusione sullrsquoecclesiologia marciana la Chiesa egrave una famiglia che attualizza il Regno di Dio in se stessa un seme del Regno Essa egrave per sua natura missionaria percheacute inviata dal messia Gesugrave con una parola potente a compiere i segni del Regno nella sua storia Essa accoglie al suo interno anche tutti i popoli egrave dunque universale Essa egrave anche la comunitagrave in cui la fede in Cristo puograve essere maturata solo stando con lui e passando attraverso il travaglio della sua croce e resurrezione Solo alla luce della croce la Chiesa puograve comprendere fino in fondo chi egrave chiamata a seguire lungo i sentieri della storia

7 2 VANGELO DI MATTEONotiamo subito che Matteo non parla di Regno di Dio ma con unrsquoespressione ancor piugrave semitica di Regno dei cieli (cfr 1311) Se il Regno dei cieli nel discorso della montagna deve essere caratterizzato da una sovrabbondante giustizia che sola puograve integralmente compiere la Legge di Mosegrave (517-20) sono le parabole (c 13) a manifestare il mistero di tale sovrabbondante giustizia La parabola del seminatore (133-9) mostra il contrasto tra una semina sovrabbondante e persino sprecata e una risposta differenziata dei diversi terreni Alcuni di essi non rispondono positivamente non fanno fruttificare questo dono del seme Come egrave possibile che ciograve accada se la parola egrave rivolta a tutti Come egrave possibile che la parola di Gesugrave fallisca producendo in molti casi

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rifiuto anzicheacute accoglienza Egrave questo lrsquointerrogativo di fondo dei discepoli sul percheacute Gesugrave parli il linguaggio oscuro e difficile delle parabole (cfr 1310) Le parabole mostrano la caratteristica paradossale del Regno dei cieli che si instaura senza imporre una veritagrave con la forza ma donando a tutti anche a chi lo rifiuteragrave il seme della Parola di Dio Cosigrave il suo insegnamento parabolico rispetta la libertagrave dellrsquointerlocutore e non gli impone una veritagrave per via di sillogismi o dimostrazioni Egli lo invita piuttosto a convertire il cuore allrsquoamore del Padre che semina sprecando illogicamente il suo seme e che lascia crescere la zizzania insieme con il grano per non correre il rischio di tagliare anche il grano (1324-30) Si puograve arrivare ad affermare che secondo Matteo compimento della giustizia deve passare attraverso il rifiuto degli uomini e in particolare del popolo di Israele percheacute egrave proprio quando il popolo arriva al culmine della sua durezza di cuore della sua incapacitagrave di ascoltare e comprendere la parola di Dio che il Signore potragrave realizzare improvvisamente la sua guarigione e la sua conversione (cfr 13 14 ndash 14 Iss 6 9 ndash 10) ComeAttraverso la logica della croce che egrave il vero mistero significato dal seme gettato in terra della parabola In fondo anche per Matteo il Regno dei cieli ha a che fare con Gesugrave Lui che egrave il servo mite di Jhwh che non grida la veritagrave in piazza (cfr 1219 Is 422) e porta la giustizia con misericordia (cf 1220 cit di Is 423) Nella cristologia di Matteo egrave molto piugrave sottolineato che in Marco il carattere ebraico del messia Egli egrave collegato a Davide e Abramo nella sua genealogia (1 1) egrave figlio di Davide (1 1720) egrave lrsquoemmanuele di Isaia ossia il discendente regale che porta Dio in mezzo al suo popolo (Mt 123cfr Is 714) egrave il re-pastore (cf 936) e il messia drsquoIsraele (26) cosa che Gesugrave stesso afferma ripetutamente (106 1524) Egrave solo dopo il rifiuto di Israele che i discepoli saranno inviati da Gesugrave sul monte della galilea a fare discepoli tutti i popoli (2819) Infatti il rifiuto di Israele fa sigrave che il Regno di Dio saragrave tolto ai capi giudaici ldquoe saragrave dato ad un popolo che lo faragrave fruttificare (2143)rdquo Il seme di questo nuovo popolo egrave giagrave presente nel Vangelo di Matteo nei discepoli e apostoli di Gesugrave La loro caratterizzazione egrave piugrave positiva che non in Marco Essi infatti sono ammessi allrsquointimitagrave con Gesugrave e possono accedere alla spiegazione delle parabole e alla comprensione profonda dei misteri del Regno dei cieli Non solo ma sono inviati da Gesugrave a mostrare la gratuitagrave del Padre nellrsquoannuncio del Regno dei cieli (108) fatto a parole ma anche con i segni delle guarigioni con la povertagrave e soprattutto con la perseveranza nelle persecuzioni (1017-39) In filigrana compare il volto di una Chiesa giudeocristiana fortemente messa alla prova dallo scontro con il giudaismo che si riorganizzava nella sua componente farisaica dopo la recente distruzione di Gerusalemme e del tempio Si tratta di una Chiesa che alla saggezza umana dei dottori della legge oppone la sapienza della croce definitiva sapienza dei piccoli che rivela il volto del Padre e il misterioso e abissale rapporto drsquoamore tra il Padre e il Figlio (11 25 ndash 27) Pur essendo compresa anche dai piccoli non si tratta di una sapienza infantile o ingenua anzi i discepoli di Gesugrave sono definiti scribi (1351) che devono tenere insieme cose nuove e cose antiche (AT e NT) nellrsquounica sapienza della croce sono profeti sapienti e scribi che vivranno su di se il mistero del messia rifiutato e ucciso dal suo popolo (cfr 2334) ma che saranno ricompensati dal ritorno glorioso di Gesugrave alla fine dei tempi alla luce dellrsquoamore che avranno manifestato imitando il Padre (24327 2531-46) Questa Chiesa ha un punto di riferimento centrale in Pietro del quale viene affermato senza mezzi termini il primato a partire dalle parole di Gesugrave ldquo ltltTu sei Pietro e su questa pietra edificherograve la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa A te darograve le chiavi del Regno dei cieli tutto ciograve che legherai sulla terra saragrave legato nei cieli e tutto ciograve che scioglierai sulla terra saragrave sciolto nei cieligtgt Allora ordinograve ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristordquo

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7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIAI vangeli sono inseriti allrsquointerno di un canone comprendente Antico e Nuovo Testamento e una interpretazione esegetica e teologica di essi non puograve non tenere conto dei rapporti che intercorrono tra questi testi e il loro con-testo Il documento sulla Parola di Dio del Concilio Vaticano II denominato Dei Verbum afferma al n16 la mutua dipendenza ermeneutica tra Antico e Nuovo Testamento laquo hellipi libri dellrsquoAntico Testamento integralmente assunti nella predicazione evangelica acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento che essi a loro volta illuminano e spieganogtgt Da una parte si afferma che il Nuovo Testamento porta a compimento ciograve che egrave significato nellrsquoAntico ma dallrsquoaltra si mostra che non si puograve comprendere il Nuovo senza i libri dellrsquoAntico che lo illuminano e lo spiegano Non si possono dunque conoscere adeguatamente i Vangeli senza tener conto dellrsquoAntico TestamentoSi potrebbe fondare questa affermazione sia dal punto di vista storico che dal punto di vista letterario Lrsquoinfluenza del mondo giudaico e della letteratura religiosa che ha contribuito a forgiare la sua identitagrave ossia quello che noi oggi chiamiamo Antico Testamento e piugrave nel dettaglio lrsquointerpretazione viva dellrsquoantico Testamento (toragrave orale) propria dellrsquoebraismo del I secolo sono la matrice nella quale si forgiano tutte le creazioni letterarie successivamente inserite nel canone del Nuovo Testamento Dal punto di vista letterario poi si trovano forti legami sottoforma di citazioni allusioni echi riletture che i testi del NT fanno di altri testi dellrsquoAT In definitiva lrsquoAT costituisce sempre lo sfondo dei testi del NT ed anche dei vangeli come si puograve abbondantemente dimostrare anche attraverso un elenco e una catalogazione di tutti i richiami interni al NT Tuttavia il lavoro esegetico e teologico che parte da questa constatazione non puograve certamente fermarsi ad essa Ci si pone infatti una domanda di fondo estremamente importante a livello teologico quale tipo di rapporto viene configurato da tale dipendenza storico- letteraria del NT e dei Vangeli nei confronti dei testi dellrsquoAntico Testamento Data la poliformitagrave letteraria di testi del NT e il loro diverso utilizzo dellrsquoAT non egrave per nulla semplice ricavare delle leggi generali Talvolta bisogna accontentarsi di ritrovare lo sfondo veterotestamentario e notare lrsquointeresse del narratore nel riferire un compimento Talaltra perograve si puograve scavare maggiormente e notare dei rapporti piugrave precisi e definiti tra elementi dello sfondo veterotestamentario ed altri elementi presenti nel testo del NT Ogni qual volta si puograve accostare ad una figura (tipo) propria di un racconto dellrsquoAT elementi di un racconto del NT (antitipo) mostrando un rapporto di continuitagrave discontinuitagrave tra di essi in modo tale che lrsquoantitipo riprende e supera il tipo compiendolo qui siamo di fronte ad un funzionamento letterario- teoogico che possiamo denominare tipologia Tali elementi (tipi) possono essere costituiti da eventi circostanze persone popoli istituzioni e il loro rapporto deve essere di compimento ossia lrsquouno egrave una preparazione dellrsquoaltro Ci puograve essere una tipologia esodale mosaica profetica regale sacerdotale cultuale ecchellip

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Per il nostro studio egrave sufficente ammettere che in via di principio non egrave possibile escludere la possibilitagrave che gli autori del NT abbiamo fatto uso di tale strumento interpretativo poicheacute esso era presente nella cultura giudaica ed ellenistica del periodo intertestamentario e perchegrave lrsquoAntico Testamento stesso al suo interno ne ha fatto uso Lo studio della tipologia risulta allora particolarmente interessante dal momento che contribuisce a riconnettere i Vangeli nel loro contesto canonico e mette in luce in modo assai convincente le loro teologie nel quadro globale del compimento delle Scritture

7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)Nel Vangelo di Luca la tipologia profetica applicata a Gesugrave risulta particolarmente evidente ed estesa A partire dal c 4 in cui Gesugrave predica a Nazareth nella sua terra natale Gesugrave egrave dipinto con i caratteri di un profeta (cfr 424) che predica la parola di Dio e che egrave rifiutato dal suo popolo secondo il destino proprio di tutti i profeti di Israele Gesugrave appena consacrato dalla discesa dello Spirito Santo su di lui dopo il battesimo egrave dotato di una ldquoparolardquo profetica che si esprime attraverso azioni e discorsi (cfr 2419) e che rende attuale la salvezza di Dio il tempo del compimento delle promesse di salvezza di Isaia (cfr 718-23)Ormai al termine del suo itinerario verso Gerusalemme attraversando la Galilea e la Samaria (Lc 17 11) Gesugrave incontra dieci lebbrosi che si fermano a distanza e appellandosi alla sua qualitagrave di maestro lo supplicano di avere pietagrave di loro ldquoGesugrave maestro abbi pietagrave di noirdquo (Lc 17 12) La scena della guarigione dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) dipinta con una certa rapiditagrave da Luca mostra di avere uno sfondo veterotestamentario profetico (cfr 2 Re 5) In quale modo il narratore allude a tale sfondo Quali sono gli elementi comuni e le differenze Gesugrave egrave accreditato come un profetaPer rispondere a queste domande egrave necessario approfondire lrsquoesegesi di questo testo Dobbiamo anzitutto notare che questo racconto interrompe una serie di discorsi di Gesugrave con un miracolo di guarigione Lrsquoultimo miracolo di Gesugrave prima di questo egrave in 14 1 ndash 6 dopodichegrave si tratta di una serie di insegnamenti fino a 1711 Inoltre la notazione geografica di Luca sul cammino verso Gerusalemme contribuisce a creare uno stacco preciso da ciograve che precede e favorisce lrsquoidea di un nuovo inizio della narrazione Si tratta della terza ed ultima sezione del viaggio di Gesugrave verso Geursalemme che prosegue fino a 19 27 Il racconto di questo miracolo si conclude con lrsquoaffermazione di Gesugrave ldquoalzati e va la tua fede ti ha salvatordquo (v 19) percheacute dopo il samaritano ex lebbroso sparisce e ritornano in scena i farisei Egrave interessante il paragone che viene a crearsi (syncrisis) tra la fede constatata da Gesugrave a proposito del samaritano che evidentemente ha saputo riconoscere in Gesugrave la fonte del segno di guarigione appena manifestasi in lui e la mancanza di fede mostrata dai farisei nei termini di una ricerca esteriore di segni Il seguito dei discorsi di Gesugrave porteragrave avanti il tema della fede parlando della venuta del figlio dellrsquouomo (Gesugrave) in rapporto ai segni (cfr vv 17 22 ndash 37) della preghiera (18 1 ndash 14) dellrsquoumiltagrave di chi accoglie il Regno come un bambino abbandonando le sue ricchezze per seguire Gesugrave (18 15 ndash 30)Il cuore di questa sequenza narrativa che culmina con il terzo annuncio della passione e lrsquoarrivo a Gerico ( 18 31 ndash 34) egrave dunque la fede in Gesugrave come condizione dellrsquoingresso nel Regno dei cieli Il racconto del lebbroso samaritano contribuisce a introdurre questo tema di fondo dal momento che il miracolo non egrave che un passaggio neanche brevemente descritto per arrivare a sottolineare invece la salvezza ottenuta per mezzo della fede (v 18) In effetti il culmine della trama non si ha con il miracolo ma con la constatazione della fede del samaritano egrave qui infatti che la portata rivelativa del racconto si mostra in modo improvviso Su dieci lebbrosi guariti la fede egrave paradossalmente prerogativa di uno solo di un samaritano ossia di un eretico disprezzato dal giudaismo ufficiale dellrsquoepoca rappresentato dai farisei Inizialmente il racconto sapientemente orchestrato da Luca sembra andare in una direzione piugrave consueta Come ogni racconto di miracolo che si rispetti vi deve essere lrsquoincontro con Gesugrave alle porte della cittagrave o allrsquointerno del villaggio Qui i lebbrosi si fermano a distanza per motivi cultuali

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percheacute sono dichiarati impuri dalla legge di santitagrave del levitica (Lv 13 45) e a distanza lo supplicano con il titolo di maestro usato da Luca normalmente per i discepoli (Lc 5 5 8 24) e con lrsquoimplorazione ldquoabbi pietagraverdquo che nei salmi si rivolge a Dio stesso (Sal 31 10 51 3) In questi lebbrosi crsquoegrave certamente una fede incoativa iniziale in Gesugrave necessaria percheacute avvenga il miracolo (cfr Lc 5 13ss) Fin qui tutto avviene secondo copione Dal v 14 avviene un primo spostamento rispetto alla trama consueta di un racconto di guarigione di miracolo Ossia Gesugrave non guarisce direttamente con la sua parola i lebbrosi prima di mandarli dal sacerdote ma li invia prima di guarirli Questa modifica fa si che il miracolo divenga una prova di fede In questo spostamento Luca segue un altro copione che gli proviene dallrsquoAntico Testamento e particolarmente dal racconto lungo e articolato di guarigione del lebbroso Naaman servitore del re siriano da parte del profeta Eliseo (cfr 2 Re 5) Infatti il miracolo egrave una prova di fede di Naaman che egrave invitato dal profeta ad andare a bagnarsi del fiume Giordano Non sono complicati riti fisici a causare la guarigione ma la fede nella parola del profeta Eliseo (2 Re 5 12 ndash 15) Come il profeta Eliseo guarisce il lebbroso Naaman servitore del re siriano semplicemente con la sua parola e con lrsquoobbedienza di andarsi a lavare nel Giordano anche nel nostro testo il miracolo di guarigione dei lebbrosi avviene a distanza tramite la semplice obbedienza alla parola profetica di Gesugrave di andare a presentarsi ai sacerdoti Le analogie non si fermano qui Come Naaman il siriano ritorna dal profeta Eliseo per mostrare la sua fede nel Dio di Israele e per ringraziarlo attraverso un dono materiale cosigrave anche il lebbroso ritorna indietro per ringraziare Gesugrave (v 15) Infine ancora come Naaman egrave uno straniero cui viene donata insieme alla guarigione la fede nel Dio drsquoIsraele cosigrave anche il lebbroso egrave un samaritano a differenza degli altri nove lebbrosi guariti che invece sono giudeiCome in 2 Re 5 la posta in gioco del racconto non egrave quindi semplicemente il miracolo di guarigione fisica ma piugrave profondamente la fede dello straniero ed egrave questa fede ad essere manifestata dal ringraziamento del samaritano e autorevolmente confermata dalla dichiarazione finale di Gesugrave (vv 18ndash19) Gesugrave si trova dunque nella stessa posizione del profeta Eliseo egli egrave dotato di una parola profetica in grado di realizzare ciograve che dice per mezzo della fede dellrsquointerlocutore e al termine del miracolo egli stesso egrave chiamato ad esplicitarla autorevolmente Fino a questo punto abbiamo mostrato con considerazioni di tipo narrativo che il nostro racconto ha una sfondo profetico e che tale figura egrave applicata a Gesugrave Ora bisogna chiarire se questa figura dellrsquoantico testamento egrave applicata in una chiave tipologica ossia se vi egrave un compimento del tipo profetico nellrsquoantitipo (Gesugrave) che prevede anche una differenza un superamento dellrsquoantitipo rispetto al tipo Dobbiamo ricorrere ancora a considerazioni di tipo narrativo Ci sono alcune differenze tra Eliseo e Gesugrave Quando Naaman va da Eliseo per ringraziarlo il profeta rifiuta il dono mentre Gesugrave non sembra rifiutare la lode del samaritano Inoltre i gesti del samaritano sono ben piugrave estremi di quelli di Naaman Il samaritano infatti si prostra davanti a Gesugrave con un atto drsquoadorazione che egrave appropriato soltanto per Dio Infine le parole del ringraziamento sono diverse Naaman afferma la sua fede nel Dio drsquoIsraele mentre il Samaritano ldquolodando Dio a gran voce si prostrograve davanti a Gesugrave ai suoi piedi per ringraziarlordquo (v 16) Nella costruzione retorica di questa frase la lode di Dio egrave posta in parallelo alla prostrazione davanti a Gesugrave e al suo ringraziamentoldquoTornava indietro a gran voce lodando Dio e si prostrograve con la faccia ai suoi piedi ringraziando Lui Se Naaman loda il Dio drsquoIsraele piugrave di Naaman nel samaritano la lode del Dio dirsquoIsraele egrave strettamente associata con la prostrazione e con il ringraziamento di Gesugrave Lodare Dio e ringraziare Gesugrave sono un unico atto per questo samaritano che riserva a Gesugrave lrsquoonore dovuto a Dio prostrandosi ai suoi piedi Se il dono rifiutato da Eliseo lascia intendere lrsquoimpossibilitagrave di far coincidere la sua persona con il Dio drsquoIsraele la lode accettata e ratificata da Gesugrave suggerisce che il compimento del tipo profetico consiste in un radicale superamento della figura stessa Gesugrave egrave un profeta ma egrave piugrave che un profeta perchegrave egrave il mistero di una presenza personale di Dio stesso Egli compie la parola profetica come

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 9: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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visione e capacitagrave di intuire i passi concreti da fare e le persone da promuovere questo egrave mix che la polaritagrave di profeti e dottori puograve assicurare ad una Chiesa in cammino

5 5 EXCURSUS METODOLOGICO

551 LA QUESTIONE SINOTTICA La questione sinottica concerne il tentativo di individuare lrsquointerrelazione e le reciproche dipendenze tra i tre vangeli sinottici Lrsquoottanta per cento del materiale di Mc si trova in Mt e il 65 in Lc Il materiale di Mc che si trova in ambedue egrave chiamato triplice tradizione Il materiale non marciano che Mt e Lc hanno in comune egrave chiamato duplice tradizioneSi ipotizza che esista un vangelo prima dei sinottici Giagrave nel xviii sec Lessing ipotizzograve lrsquoesistenza di un protovangelo in Aramaico soluzione poi sviluppata da Eichorn e negli ultimi anni da Boismard che individua quattro fonti documentarie utilizzate dagli evangelisti sinotticiUnrsquoaltra soluzione ipotizza che Matteo fu il primo Vangelo e Luca usograve Matteo Questa ipotesi fu anzitutto di Agostino ma fin dallrsquoantichitagrave Matteo egrave stato considerato il primo vangelo Secondo essa Matteo fu scritto per primo Marco austeramente abbreviograve Matteo e poi vennero Luca e Giovanni ognuno dei quali attinse ai suoi predecessori In epoca moderna Griesbach (1789) riprende tale ipotesi sostenendo che Marco fu scritto per ultimo come riassunto che riporta prevalentemente materiale sul quale concordano Matteo e Luca Inoltre ci sono brani come Mt 26 68 e par in cui Luca e Matteo sono in accordo contro Mc cosigrave che sembra che Luca usi Mt Tuttavia vi sarebbe da spiegare lrsquoomissione da parte di Mc di tutta la duplice tradizione noncheacute i diversi racconti in cui Lc e Mt sono palesemente contraddittori (cfr racconto dellrsquoinfanzia) noncheacute il diverso ordine con cui viene usato in Mt e Lc il materiale che hanno in comune (Fonte Q)Altra soluzione quella generalmente piugrave accettata egrave quella delle due fonti In questa soluzione si ipotizza che Matteo e Luca dipendono da Mc e scrivono indipendentemente lrsquouno dallrsquoaltro Ciograve che essi hanno in comune e che non dipende da Mc ossia la duplice tradizione viene spiegato ipotizzando la fonte Q Essa spiega bene come mai Mt e Lc concordano con Mc nellrsquoordine e nella formulazione e consente ragionevoli congetture sul percheacute se ne distanzino Un argomento contrario potrebbe essere quello degli accordi minori ossia dove Mt e Lc concordano contro Mc (cfr Mt 26 68 che spesso viene spiegato ammettendo una forte presenza della comune tradizione orale)Luca accoglie da Mc un 35 per cento del materiale omettendo alcune parti ( Mc 6 45 ndash 8 26 9 41 ndash 10 12) con alcune modifiche con giagrave in Matteo per mettere in miglior luce i discepoli ed evitando espressioni irriguardose nei confronti di Gesugrave Accentua il distacco dai beni elimina le traslitterazioni dallrsquoaramaico Diversamente da Matteo lrsquoevangelista Luca conserva il materiale di Q in due sequenze in 6 20 ndash 8 3 e in 9 51 ndash 18 14 e utilizza certamente del materiale proprio come per alcune parabole come quella del padre misericordioso e del buon samaritano Luca ha fatto ben piugrave che raccogliere materiale disparato ha organizzato unrsquoopera unitariacon uno stile controllato e costante e con un progetto teologico unitario

552 IL METODO REDAZIONALESenza entrare troppo nei dettagli basta qui descrivere in modo semplice i presupposti e le operazioni di tale metodo Il presupposto fondamentale egrave che lrsquoevangelista utilizzi delle fonti piugrave o meno organizzate o scritte e che egli ha in comune con altri evangelisti (ad esempio Lc utilizza Mc e Q come fonti che ha in comune con Mt) Anche se non egrave possibile determinare nel dettaglio la natura e lrsquoestensione di tale materiale tradizionale egrave sufficiente ipotizzare che esso esiste ed egrave

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precedente rispetto allrsquoevangelista Nel caso di Luca egrave certamente necessario dare per assodata la teoria delle due fonti Le operazioni che il metodo prevede si compiono inizialmente attraverso la sinossi Solo attraverso di essa egrave infatti possibile individuare paralleli e differenze tra i sinottici e identificare il materiale tradizionale Dopo aver identificato ciograve che proviene dalla tradizione il passo successivo egrave quello di chiedersi come lrsquoevangelista lo modifica e quali sono le sue inserzioni di carattere redazionale Per far questo egrave necessario mostrare le espressioni che sono proprie dellrsquoevangelista il suo stile letterario e teologico e comprendere come egli interviene concretamente Il terzo passo egrave sviluppare le motivazioni narrative e teologiche degli interventi redazionali dellrsquoevangelista Solo quando questo passo egrave affrontato si puograve dire che la proposta esegetica sia compiuta

6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIOLc 7 29 ndash 30 tra tradizione e redazione

6 1 INTRODUZIONENella sezione lucana su Giovanni il Battista (7 18 ndash 35) posta allrsquointerno dellrsquoampia sequenza sul ministero galilaico di Gesugrave (cc 4 ndash 9) i vv 29 ndash 30 interrompono bruscamente la descrizione del ministero del Battista per introdurre una constatazione sui destinatari del suo messaggio divisi tra coloro che lo accolgono e coloro che lo rifiutano Tenendo conto del fatto che lungo tutta la sequenza del ministero pubblico di Gesugrave in Galilea Luca descrive le opposte reazioni degli interlocutori al suo messaggio si puograve giagrave intuire lrsquoimportanza narrativa di questi due versetti per Luca che intende in tal modo collocare lrsquoorigine di tali reazioni a Gesugrave nellrsquoaccoglienza o nel rifiuto del ministero del BattistaMa percheacute lrsquoevangelista inserisce proprio a questo punto questi due versetti nel suo lavoro redazionale E percheacute subito dopo il v 35 fa seguire una nuova sezione narrativa con il racconto dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna peccatrice in casa del fariseo Simone Si puograve notare che i due personaggi di questo racconto erano giagrave stati introdotti dallrsquoevangelista proprio nei vv 29 ndash 30 li dove si parla di pubblicani e peccatori da un lato e di farisei e dottori della legge dallrsquoaltro Si tratta di un caso o di una precisa scelta narrativaA partire da unrsquoanalisi degli interventi redazionali nei versetti 29 ndash 30 con cui Luca rielabora la tradizione a lui pervenuta si intende approfondire le motivazioni narrative dellrsquoevangelista alla luce del contesto (7 18 ndash 50) e offrire qualche chiave interpretativa per comprendere il suo intento teologico e comunicativo in questa sezione del terzo vangelo

6 2 BREVE INQUADRAMENTOSi puograve notare che dal v 24 a partire dal quale inizia il discorso di Gesugrave su Giovanni il Battista fino al v 28 Luca presenti piccole differenze rispetto a Matteo (cfr Mt 117-11) quasi tutte riconducibili con ogni probabilitagrave a miglioramenti stilistici e letterari della fonte da parte di Luca1 1 Luca aggiunge probabilmente ἱματίοις (v 25) alla sua fonte per migliorare la comprensione del suo lettore Al v 28 sopprime Ἀμὴν e semplifica la frase sostituendo ἐγήγερται con ἐστιν Nellrsquointroduzione ( v 24a par) Luca riprende il termine τῶν ἀγγέλων Ἰωάννου probabilmente per riconnettersi al v 18 segnalando cosigrave un nuovo inizio cfr F BOVON Luca ( Brescia 2005 ) I 434 Orig Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndash

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Invece nei vv 29 - 30 le differenze sono notevoli Luca non riporta qui il detto di Gesugrave sulla legge e i profeti che sono in vigore fino a Giovanni il Battista e sul regno che soffre violenza (cfr Mt 11 12-13) ma lo presenta piugrave avanti nella sua narrazione (cfr Lc 1616) Inoltre egli tralascia completamente il riferimento allElia redivivo applicato a Giovanni il Battista (cfr Mt 1114) che corrisponde piuttosto alla concezione teologica sul ruolo di Giovanni il Battista propria di Matteo e di Marco (cfr Mc 913)2 Al posto di questi riferimenti nei vv 29-30 Luca offre una valutazione teologica della divisione attuatasi nel popolo di Israele in relazione al battesimo di Giovanni Da un lato tutto il popolo e i pubblicani hanno ricevuto il battesimo cosigrave da riconoscere la giustizia di Dio dallaltro i farisei e i dottori della legge hanno rifiutato il battesimo e dunque hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro Lrsquoevangelista sposta volutamente lrsquoattenzione dallrsquoidentitagrave di Giovanni il Battista agli effetti del suo ministero nel popolo di Israele caratterizzati insieme dallrsquo accoglienza e dal rifiuto del suo messaggio cosigrave da introdurre un nuovo apoftegma di accusa nei confronti di coloro che hanno rifiutato il Battista prendendolo dalla fonte che egli ha in comune con Matteo (vv 31-35) In tal modo Luca crea una nuova ripresa del discorso di Gesugrave articolandolo in due versanti (24-28 29-35) il primo dei quali egrave centrato su Giovanni il Battista mentre il secondo sulla reazione degli ascoltatori al suo messaggio Da quanto affermato emerge lrsquoimportanza dei vv 29-30 percheacute in essi lrsquoevangelista concentra i suoi interessi e la sua peculiare visione cosigrave da conferire una connotazione precisa anche al contestoTali versetti presentano un carattere redazionale e ciograve viene ammesso da tutti gli interpreti Viene tuttavia anche comunemente affermato che in essi si trova del materiale preesistente che egrave stato riformulato dallrsquoevangelista attraverso la sua propria prospettiva letteraria e teologicaQui si cercheragrave di comprendere quale tradizione Luca riformuli e con quale interesse letterario e teologico

6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICAI versetti 29-30 malgrado lrsquooriginale formulazione lucana non sono una creazione ex novo da parte dellrsquoevangelista ma dipendono da una tradizione preesistente Si trova un interessante parallelo in Mt 2131b-32 dove Gesugrave commenta la parabola dei due figli esplicitando laccusa contro la classe sacerdotale del tempio I pubblicani e le prostitute credendo a Giovanni precedono i sacerdoti che non si sono pentiti e non hanno creduto a Giovanni Questo parallelo autorizza a ricostruire qui un loghion gesuano che ogni evangelista avrebbe posto nel luogo piugrave confacente al suo percorso letterario e teologico Se cosigrave fosse quale dei due evangelisti inoltre conserverebbe la posizione originaria del loghion nella fonte Si puograve osservare anzitutto che nonostante le notevoli differenze nella formulazione ci sono importanti somiglianze formali e di contenuto tra Mt 2131b-32 e Lc 729-30 Esse sono 1 menzione di Giovanni il battista 2 Presenza di due gruppi di personaggi ossia figure di peccatori come i pubblicani da un lato e figure di leadership religiosa dallrsquoaltro 3 Attitudine opposta di questi due gruppi nei confronti di Giovanni 4 Accoglienza positiva di Giovanni da parte del

Vluyn 1989 )2 Vedremo che questi cambiamenti sono il frutto del lavoro redazionale di Luca Egrave invece molto difficile stabilire se la versione riportata da Matteo in 1112-14 corrisponde piugrave fedelmente alla fonte Q percheacute anche in Matteo gli interventi redazionali sono pesanti In questo caso oltre a notare il carattere tradizionale dei detti di riportati in Mt 11 13 Lc 16 16a e Mt 11 12 Lc 16 16bc non egrave possibile proseguire a ricostruire nel dettaglio la fonte Q Cfr U LUZ Matteo ( Brescia 2010 ) II 224 orig Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 )

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gruppo dei peccatori e negativa da parte dei capi Sono proprio tali somiglianze a condurre allrsquoipotesi di un loghion tradizionaleInfatti dal momento che i due evangelisti riportano indipendentemente una stessa affermazione di Gesugrave seppure con formulazioni alquanto diverse egrave plausibile che sulla base del criterio dellattestazione molteplice tale affermazione facesse parte di una tradizione orale o scritta che li precedeva3 cioegrave fosse un loghion di GesugraveMolto piugrave difficile egrave rispondere alla seconda domanda ossia quale potrebbe essere la collocazione originaria di questo loghion ldquovaganterdquo Esso era collocato in un piugrave ampio apoftegma gesuano magari in connessione con la parabola dei due figli come in Mt 2128-32A motivo dellabbondante rimaneggiamento redazionale sia da parte di Matteo4 che da parte di Luca egrave impossibile stabilire la formulazione originaria di questo loghion e ricostruire con esattezza il contesto in cui era inserito nella fonteTuttavia alcune osservazioni di natura formale e contenutistica possono fondare adeguatamente unrsquoipotesi su come tale loghion sia stato conservato e trasmesso dalla tradizione Anzitutto si possono notare le somiglianze tra i due contesti in cui tale parola egrave inserita in Luca e in Matteo In entrambi i contesti egrave presente unrsquoaccusa da parte di Gesugrave contro i capi del popolo5 nella quale sono presenti motivi sapienziali e parabolici e crsquoegrave in entrambi i motivi un riferimento ai figli (cfr Mt 2128-30 e Lc 731-3235) Infine tale accusa egrave in entrambi i casi relazionata al battesimo di Giovanni in Matteo infatti essa scaturisce da una disputa sul battesimo di Giovanni (cfr 2124-27) e in Luca il confronto tra pubblicani e popolo da una parte e farisei e dottori della legge dallrsquoaltra egrave formulato in relazione al battesimo di Giovanni (cfr 729-30) Inoltre il confronto fra capi e pubblicani prostitute puograve essere considerato come un espediente retorico di accusa proprio della tradizione profetica in Israele per manifestare al popolo il suo peccato6

Egrave dunque possibile che lrsquoambiente vitale di questo loghion fosse quello di una accusa di Gesugrave nei confronti dei capi in stile profetico e con probabili riferimenti a Giovanni Battista In ogni caso quello che si puograve ora affermare con sicurezza egrave che Luca rielabora un loghion che gli proviene dalla tradizione introducendo un contrasto tra farisei e scribi da una parte e popolo e pubblicani dallrsquoaltra per spostare il destinatario dellrsquoaccusa da tutto il popolo ai capi e preparare in tal modo quello che racconteragrave nellrsquoepisodio dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna peccatrice

6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE

641 REDAZIONALITAgrave Il carattere redazionale dei versetti in esame puograve essere evidenziato dalle seguenti espressioni

3 Cfr J JEREMIAS Le parabole di Gesugrave ( Brescia 1973 ) 97 Orig Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )4 Per approfondire il carattere redazionale in Matteo che non egrave possibile mostrare qui per ragioni di spazio cfr J SCHLOSSER Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 ) 4565 In Luca lrsquoaccusa viene sviluppata nei vv 31 ndash 35 Che tale accusa sia rivolta ai capi ossia farisei e dottori della legge lo si capisce perograve solo alla luce dei vv 29 ndash 30 come vedremo 6 Tale confronto ( in questo caso con pubblicani e prostitute ) fa parte del repertorio retorico profetico di accusa per spingere lrsquointerlocutore alla comprensione dellrsquoirragionevolezza del suo comportamento Si legga ad esempio Is 1 3 dove egrave presente un confronto odioso di natura parabolica con gli animali o anche Ger 2 11 Ger 3 6 ndash 10 o ancora Ez 33 34 47 (qui le prostitute sono piugrave intelligenti di Gerusalemme ed essa ha fatto peggio di Samaria e di Sodoma ) Per il NT si veda anche Mt 11 20 -24 o Lc 7 45 ndash 50

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1πᾶς ὁ λαὸς (tutto il popolo) (v 29) 2 βαπτισθέντες τὸ βάπτισμα (ricevere il battesimo) βάπτισμα Ἰωάννου (battesimo di Giovanni) (v 29) 3 τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν (hanno annullato la volontagrave di Dio) (v 30) 4 νομικοὶ (scribi) (v 30)

1 (pas o laos) lespressione in esame presenta 20 ricorrenze nel NT di cui 15 sono in LcAtti ( 9 in Lc e 6 in Atti ) Giagrave questa osservazione quantitativa mostra la predilezione di Luca per questa formulazione che egli trova nel lessico proprio della LXX Entrando un poco nei dettagli si puograve notare che in tre contesti appartenenti alla tradizione comune a Mc e Lc Luca modifica Marco aggiungendovi proprio lespressione in esame (cfr Lc 847 913 2138 e par in Mc) In altri due ricorrenze della triplice tradizione Luca o aggiunge tale espressione (Lc 1843 e par in Mc e Mt) o la sostituisce al piugrave generico ὄχλος ( cfr Lc 2045 e par Mc Mt ) In 7 29 Luca modifica una fonte che ha in comune con Matteo togliendo il riferimento alle prostitute (πόρναι) e sostituendolo con la notazione riguardante tutto il popolo Nelle sei ricorrenze di Atti (39 311 410 534 1041 1324) Luca si riferisce sempre non ad una folla generica ma precisamente al popolo di Israele Si tratta del popolo che si riunisce nel tempio di Gerusalemme per il culto dovuto al Dio drsquoIsraele ( cfr 3911 ) e al quale si rivolge Pietro per annunciare il vangelo di Gesugrave Cristo morto e risorto ( cfr 410 ) In queste ricorrenze anche una piccola folla radunata attorno al tempio puograve rappresentare la totalitagrave di Israele percheacute ciograve che a Luca interessa egrave la funzione teologica e non la totalitagrave materiale Si puograve concludere affermando che tale espressione egrave chiaramente redazionale ed egrave usata dallrsquoevangelista per esprimere la totalitagrave ldquoteologicardquo del popolo di Israele

2 Il verbo baptiacutezo con oggetto interno (o figura etimologica) ricorre 5 volte in tutto il NT di cui 2 in Luca e una in Atti Egrave interessante notare che la ricorrenza di tale espressione in Lc 1250 egrave parallela a Mc 1038-39 e (probabilmente ma non vi egrave evidenza testuale) a Mt 2022-23 Allinfuori di questa tradizione che riporta un loghion di Gesugrave nel dialogo con Giacomo e Giovanni le uniche ricorrenze si trovano in Lc 729 e Atti 194 Si tratta probabilmente di unespressione tradizionale che Luca piugrave degli altri evangelisti fa propria In particolare il parallelo con Atti 19 4 egrave illuminante Anche qui egrave in gioco il battesimo di Giovanni e il suo ruolo nella teologia della storia proposta da Luca Prima viene il battesimo di Giovanni che egrave un battesimo di conversione amministrato per il popolo in vista della fede nel veniente (εἰς τὸν ἐρχόμενον cfr anche Lc 719) Poi verragrave il dono dello Spirito che gli efesini si appresteranno a ricevere per limposizione delle mani di Paolo Questa duplice scansione dei tempi egrave presente implicitamente anche in Lc 729-30 dal momento che nei versetti successivi (vv 31-35) il rifiuto del battesimo di Giovanni viene posto come preludio e motivazione profonda del successivo rifiuto del figlio dellrsquouomo Tale battesimo infatti egrave posto sempre da Luca come preparazione del ministero di Gesugrave (cfr Atti 1037 1324) Inoltre tutta lrsquoazione storico ndash salvifica di Cristo che culmina con il mistero pasquale e lrsquoascensione ai cieli ha il suo inizio nel battesimo ricevuto da Gesugrave stesso (cfr Atti 122) cosigrave che battesimo e ascensione risultano i due eventi - limite di quel mistero di cui gli apostoli sono testimoni direttiAnche l espressione ldquobattesimo di Giovannirdquo(βάπτισμα Ἰωάννου) presente nella tradizione ( cfr Mt 2125 e par Mc 1130 e par ) si ritrova soprattutto in Atti ( cfr At 122 1825 193 )Ciograve dunque mostra lutilizzo ripetuto e personale che levangelista fa di espressioni presenti nella tradizione riguardante Giovanni Battista per sottolineare la funzione del suo battesimo nella storia della salvezza 3 il termine βουλὴ (boulegrave)presenta 12 ricorrenze in totale nel NT di cui 9 in Lc Atti ( 2 nel Vangelo e 7 in Atti ) e altre 3 ricorrenze in 1 Cor Ef Eb Si puograve mostrare che Luca utilizza questo termine per indicare una decisione un progetto di natura umana ( cfr Lc 2351 At 2712 At 2742 ) o voluto da Dio ( cfr Lc 730 Atti 223 428 538 1336 2027 ) In particolare in Lc 720 Atti 1336 e 20 27 egrave presente esplicitamente lespressione βουλὴ τοῦ θεοῦ In Atti 223 e 428 tale progetto di Dio egrave quello che riguarda la consegna di Gesugrave e la sua morte In 538 egrave Gamaliele a

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prendere parola con saggezza per mettere in guardia il sinedrio di fronte allinutilitagrave della loro lotta contro un progetto che se viene dagli uomini finiragrave da solo e se invece viene da Dio non potragrave essere contrastato Tale progetto di Dio che si compie nella Chiesa per lannuncio degli apostoli trova un ulteriore riferimento in Atti 2027 nel discorso di Paolo agli anziani di Efeso Egrave dunque evidente la densitagrave teologica di questo termine per levangelista Si puograve quindi affermare che lrsquoespressione τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν sia un chiaro conio lucano utile ad indicare in estrema sintesi da un lato tutto il disegno salvifico di Dio che culmina nella morte e resurrezione di Cristo e che si prolunga nella storia della Chiesa e dallrsquoaltro la grave responsabilitagrave di chi lo rifiuta

4 il termine νομικοὶ (nomikoi=scribi) egrave usato praticamente solo da Luca fra gli evangelisti ( cegrave una sola ricorrenza in Mt 22 35 ma essa egrave dubbia dal punto di vista testuale7) Su 8 ricorrenze totali nel NT 6 sono nel terzo Vangelo e 2 nella lettera a Tito Si puograve inoltre notare che Luca usa il sinonimo grammatѐus ogni volta in cui dipende da Mc ( cfr 52130 922 1947 201 46 222 ) Queste osservazioni mostrano con sufficente chiarezza che tale vocabolo egrave proprio del redattore del terzo Vangelo

6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌIl verbo dikaioacuteō (trad riconoscere la giustizia o giustificare) in Luca si trova con oggetto riferito a persona umana nelle parti dove egrave chiaro lrsquointervento redazionale di Luca (cfr Lc 1029 1814) Questuso egrave comune anche ad Atti dove laccezione del verbo egrave propriamente paolina ( cfr At 13 3839 cfr anche Lc 1814 )Le uniche due ricorrenze di dikaioacuteō con Dio per oggetto si trovano in 7 2935 in un contesto dove Luca dipende da una fonte che ha in comune con Matteo8 Questo significa che Luca usa questo verbo con unaccezione piuttosto tradizionale che proviene dalla fonte che egli utilizza Ma qual egrave qui la connotazione precisa e a quale tradizione fa riferimentoLuso di dikaioacuteō con Dio come oggetto egrave attestato nel NT quasi unicamente nei passi che stiamo esaminando ( Lc 7 2935 e Mt 1119 cfr anche Rm 34 che egrave una citazione del Salmo 516 e 1 Tm 316) Esso in prima analisi ha qui il significato di riconoscere dichiarare giusto 9 Uno sguardo piugrave ampio alle ricorrenze di tale connotazione puograve arricchire la comprensione Si tratta prevalentemente di contesti sapienziali nei quali tale espressione comporta il riconoscimento della giustizia del piano di Dio e della sua salvezza Nel Salmo 51 ad esempio in un contesto penitenziale il riconoscimento del proprio peccato egrave simultaneamente un riconoscere Dio come giusto10Non si tratta qui unicamente di un atto di comprensione intellettuale ma di un processo di conversione che attraversa tutta la persona Nei versetti lucani che stiamo esaminando il contesto complessivo di accusa nei confronti dei notabili e i riferimenti penitenziali al battesimo di Giovanni devono aver orientato levangelista a scegliere questa particolare connotazione di dikaioacuteō per esprimere che il processo di conversione dei peccatori comporta simultaneamente un riconoscimento della giustizia del piano salvifico di Dio conforme alla volontagrave stessa di Dio

7 Lrsquoinserimento di questo termine in diversi testimoni della versione matteana si puograve spiegare come armonizzazione a luogo parallelo Cfr B M METZGER A Textual Commentary on the greek new Testament ( Stuttgart 1994 ) 48 8 Cfr J JEREMIAS die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 ) 1659 cfrG SCHRENK ldquoδικαιόωrdquo GLNT III 129010 cfr P BOVATI Ristabilire la giustizia AnBib 2005 89

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6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )

6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELEDopo aver dimostrato che i versetti in esame presentano evidenti tracce di rielaborazione redazionale da parte dellrsquoevangelista ora ci si puograve chiedere quale motivazione insieme teologica e letteraria abbia guidato Luca in tale lavoro redazionale Per far questo egrave necessario approfondire i legami di questi versetti con la piugrave ampia pericope in cui sono inseriti (vv 24-35 ) Si egrave giagrave osservato come Luca segua da vicino la fonte che ha in comune con Matteo dal v 24 fino al v 28 e come sia poi assente in Luca il riferimento matteano allrsquoElia redivivo applicato a Giovanni il Battista e al suo posto vi siano i vv 29-30 in esame Si avverte una certa tensione nel passaggio dal v 28 al v 29 Infatti al v 28 ci si trova ancora allrsquointerno della presentazione di Giovanni il Battista da parte di Gesugrave con un confronto tra i due eoni della storia della salvezza in cui il piugrave piccolo nellrsquoeone del regno di Dio egrave piugrave grande di Giovanni il Battista Invece con il v 29 Giovanni il Battista non egrave piugrave direttamente lrsquooggetto del discorso ma viene introdotto improvvisamente un altro paragone quello tra il popolo e i pubblicani da una parte e i farisei e i dottori della legge dallrsquoaltra Infine tale versetto egrave il primo dellrsquointera pericope in cui si chiama in causa il battesimo di Giovanni Fino ad ora infatti si era parlato di Giovanni e non del suo battesimo Per queste ragioni non egrave possibile come invece fa Bock11 considerare i due versetti come parte integrante del discorso di Gesugrave su Giovanni il BattistaAl v 31 poi lrsquoevangelista riprende la fonte comune con Matteo che presenta unrsquoaccusa diretta con connotazioni sapienziali nei confronti di questa generazione Essa non comprendendo lrsquoannuncio penitenziale di Giovanni non egrave potuta entrare nella gioia della comunione con il figlio dellrsquouomo Nella versione lucana questa seconda parte (vv 31-35 ) si riallaccia con ciograve che precede in modo tale che ldquoquesta generazionerdquo ( v 31) viene a coincidere con ldquoi farisei e i dottori della leggerdquo ( v 30 ) Cosigrave se nella versione di Matteo lrsquoespressione ldquoquesta generazionerdquo va intesa in senso globale invece Luca grazie allrsquoinserzione dei vv 29-30 ha introdotto una separazione12 Lrsquoaccusa egrave diretta nei confronti dei capi (farisei e scribi) e non di tutto il popolo Crsquoegrave infatti una parte di popolo umile e peccatore con cui si identifica teologicamente la totalitagrave del popolo che facendosi battezzare da Giovanni ha riconosciuto la giustizia di Dio Alla luce di queste considerazioni risulta piugrave chiaro il ruolo chiave assunto da questi due versetti nel contesto della pericope Quando nella fonte che Luca utilizza la presentazione di Giovanni il Battista arriva ad un punto culminante con il confronto tra i due eoni al v 28 a Luca interessa soffermarsi sulle condizioni di accesso allrsquoeone del Regno di Dio e sulla separazione che viene a crearsi tra coloro che accolgono il piano e coloro che non lrsquohanno accolto proprio in relazione al ruolo storico-salvifico giocato da Giovanni come precursore In tal modo lrsquoattenzione si sposta sensibilmente da Giovanni il Battista agli uditori del messaggio di salvezza cosigrave da motivare piugrave profondamente le loro opposte reazioni al battesimo di Giovanni e quindi al messaggio stesso di GesugraveLrsquoincomprensione del proprio peccato davanti a Dio e la conseguente assenza di una dimensione penitenziale nella propria esistenza dimensione sottolineata dal battesimo di Giovanni e simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di piangere di fronte al lamento (cfr v 32) porta alla conseguente radicale incomprensione del messaggio di salvezza proposto da Gesugrave simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di danzare al suono flauto

6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIOMa ci sono alcuni che hanno compreso percheacute la sapienza egrave stata riconosciuta giusta dai suoi figli Luca riconnette abilmente il v 29 al v 35 tramite la ripresa di dikaioacuteō che funge cosigrave da segnale

11 D L BOCK Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 ) 210s12 F BOVON 443

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redazionale drsquo inclusione e nello stesso tempo fonda su un versetto proveniente da materiale tradizionale la sua interpretazione teologica Chi sono questi figli della sapienza secondo LucaSono i pubblicani i piugrave peccatori tra il popolo e insieme a loro il popolo stesso Lrsquoaccostamento tra una figura esemplare di peccatori e unrsquoindicazione di totalitagrave del popolo egrave una felice endiadi lucana per la quale si deve leggere qui un unico soggetto Si tratta non di un popolo particolare o di una parte precisa del popolo ma del popolo come tale in quanto peccatore rappresentato da coloro che piugrave di altri sono considerati lrsquoemblema del peccato di Israele Il figli della Sapienza sono allora per Luca nientrsquoaltro che un popolo peccatore e umile un resto che diviene figura dellrsquointero popolo attraverso un percorso di conversione e di riconoscimento della giustizia di Dio nella storia della salvezza

6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONECome avviene per Luca tale percorso di conversione per il popolo di Israele Attraverso il battesimo di Giovanni che come abbiamo visto Luca introduce qui di proposito ricollegandosi alla sua fonte nel punto in cui essa distingue i due eoni della storia della salvezza (v 28) Nella concezione lucana il battesimo di Giovanni egrave descritto come battesimo di conversione (cfrLc 3 3 At 1324 At 194) unrsquoespressione che Luca trova probabilmente nella tradizione (cfr anche Mc 1 4) ma che utilizza volentieri per esprimere in modo condensato il significato che egli attribuisce al ruolo del battista nella storia della salvezza Il battesimo di Giovanni egrave il segno esplicito ed esteriore di un cammino di rinnovamento morale ed esistenziale che prepara allrsquoingresso in una nuova epoca della storia della salvezza La connessione lucana del verbo keryacutesso (annunciare) con baacuteptisma (battesimo) come complemento oggetto (cfr Lc 33 Atti 1037) mostra che il battesimo egrave il segno che qualifica nel suo insieme una piugrave ampia missione di predicazione volta a chiamare il popolo a penitenza Infatti il battesimo di Giovanni non puograve essere considerato solo dal punto di vista cultuale ma deve essere accompagnato da ldquofrutti di conversionerdquo(cfr 38-9) che mostrino un coinvolgimento concreto ed esistenziale della persona (cfr 310-14) Qual egrave la finalitagrave di questo battesimo di conversione nella storia della salvezza Porsi a cavallo tra due eoni per preparare lrsquoingresso nella storia di colui che viene ossia Gesugrave In effetti in Atti il battesimo di Giovanni viene usato per datare lrsquoinizio del ministero storico di Gesugrave (cfr Atti 122 1037) In particolare in At 194 questo battesimo di conversione egrave chiaramente finalizzato alla fede in colui che viene Gesugrave e non puograve sostituire il battesimo cristiano nel nome del Signore Gesugrave il quale comporta il dono dello Spirito (cfr vv 5-6) e caratterizza lrsquoingresso nel nuovo eone della storia della salvezza

6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50Dopo aver mostrato lrsquointeresse teologico e letterario di Luca nel rielaborare il materiale che gli egrave pervenuto in particolare nei vv 29 ndash 30 alla luce della pericope ( vv 24 -30 ) puograve essere utile ampliare un porsquo il campo di indagine e mostrando le connessioni di quanto abbiamo scoperto con il contesto prossimo della pericope illuminare ulteriormente lrsquointeresse teologico di Luca La maggioranza dei commentatori sono drsquoaccordo nellrsquoindividuare un rapporto tra la sezione su Giovanni il Battista (vv 18-35) e il seguente episodio della donna peccatrice (vv 36-50) Infatti la menzione del fariseo Simone (v 36) richiama la precedente menzione dei farisei e dottori della legge (v 30) il contesto del pranzo richiama le aggettivazioni poste nei confronti di Gesugrave (mangione e beone v 34) e Gesugrave stesso definito amico dei peccatori e dei pubblicani (v 34) si

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mostra amico in particolare di una donna peccatrice (v 37)13 Inoltre ciograve che Gesugrave dice a proposito dei farisei e dottori della legge in contrasto con il popolo dei peccatori (v 29-30) Luca sembra mostrarlo in atto attraverso il comportamento del fariseo Simone e della donna peccatrice nei confronti di GesugraveAver chiarificato quale interesse di Luca motiva il suo lavoro redazionale ai v 29-30 aiuta a comprendere non solo la sezione su Giovanni il Battista ma anche lrsquoepisodio della donna peccatrice e del fariseo Simone Quella divisione allrsquointerno del popolo che si stabilisce tra i notabili che hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro rifiutando il battesimo di Giovanni e il popolo dei peccatori che hanno riconosciuto la giustizia di Dio viene qui riproposta nel contrasto tra il fariseo Simone e la donna peccatriceInfatti i gesti drsquoamore della donna e il suo pianto segnalano una conversione di questa donna dalla sua storia di peccato e una comprensione profonda del disegno amoroso di Dio che si compie in Gesugrave Viceversa lrsquoatteggiamento di giudizio nei confronti della donna e di sospetto nei confronti della qualitagrave profetica del ministero di Gesugrave da parte di Simone mostrano quanto egli sia ancora lontano dallrsquoentrare in quellrsquoora della salvezza che Gesugrave ha ormai inauguratoLrsquointervento redazionale in 29-30 sembra allora attuato da Luca non solo per riferire lrsquoaccusa profetica seguente (vv 31-35) ai farisei e ai notabili del popolo ma anche in vista dellrsquoepisodio che sta per narrare dopo aver terminato la sezione su Giovanni il Battista Egrave possibile ottenere una conferma di carattere narrativo a questa affermazione basata non solo su alcuni richiami terminologici e di contenuto Occorre anzitutto osservare che poicheacute Luca non fa conoscere al lettore la risposta definitiva del fariseo Simone allrsquoaccusa di Gesugrave il suo interesse narrativo egrave di provocare la risposta personale del lettore suggerendogli di identificarsi con Simone Lrsquoevangelista rivolge lrsquoaccusa profetica di Gesugrave non tanto al gruppo dei farisei storici - come invece accade in Matteo per esempio con la parabola dei due figli e il loghion che abbiamo esaminato precedentemente (Mt 21 31)14 ndash ma al lettore stesso Ciograve egrave di fondamentale importanza per capire lrsquointeresse narrativo di Luca che dopo aver spiegato le condizioni di accesso al nuovo eone del Regno di Dio attraverso la figura di Giovanni Battista (vv 29-30) vuole concretamente mostrare al suo lettore che non ha mai conosciuto Giovanni Battista neacute ricevuto il suo battesimo come tali condizioni si verificano per lui nella sua vita Questo egrave il motivo per cui i vv 29-30 vanno letti come unrsquoanticipazione in termini esplicativi (telling) di ciograve che lrsquoevangelista mostreragrave al suo lettore (showing) per sollecitarne una risposta di fede Che valore ha per la fede del lettore di Luca sapere che i farisei hanno annullato per loro la volontagrave di Dio rifiutando il battesimo di Giovanni Lrsquoevangelista lo mostra nellrsquoepisodio seguente dove il lettore non egrave richiamato ad attuare qualche pratica cultuale di tipo penitenziale come il battesimo di Giovanni ma piuttosto a riconoscere il proprio peccato di fronte allrsquoamore e alla giustizia di Dio che si compiono in Gesugrave Luca intende attualizzare per il suo lettore il rischio spirituale che avevano corso i notabili di Israele al tempo del ministero terreno di Giovanni il Battista ossia il rischio che corre colui che pensando di non avere grandi peccati e ritenendosi in fondo giusto ama poco ed egrave quindi incapace di entrare in un vero percorso di conversione e di maturazione nellrsquoamore di Dio Luca come aveva fatto Giovanni il Battista per i suoi uditori propone al suo lettore un percorso di conversione di carattere penitenziale che comporta simultaneamente il riconoscimento del proprio peccato e della giustizia del piano amoroso di Dio nella propria storia Come si egrave giagrave sottolineato si tratta quindi di un percorso attivo ed esistenziale che mette in gioco i 13 cfr G ROSSEgrave 27114 Egrave possibile che Luca abbia rielaborato tale loghion di accusa e ricollocato precedentemente in un contesto dove lrsquoaccusa contro i farisei e i capi del popolo era meno esplicita percheacute il suo interesse narrativo egrave di rivolgersi ad un lettore che proviene dalla gentilitagrave che probabilmente non ha mai avuto a che fare con i farisei o i dottori della legge o i sacerdoti del tempio

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pensieri e le azioni dellrsquouomo e che non si contrappone alla grazia di Dio ma anzi egrave reso possibile da essa Egrave il percorso mostrato in modo esemplare dagli atti di pentimento e di amore della donna peccatrice nei confronti di GesugraveQuesta considerazione puograve essere utile per risolvere il vero problema interpretativo di questo episodio ossia lrsquoopposizione di significato che si registra tra la parabola dei due debitori raccontata da Gesugrave e la sua applicazione alla donna Se nella parabola i debitori amano nella misura del debito che egrave stato loro condonato invece alla donna sono stati perdonati i peccati percheacute ha molto amato Questa tensione viene spiegata da molti come il segno della redazionalitagrave della composizione Luca avrebbe inserito una parabola tradizionale in un racconto altrettanto tradizionale quello dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna Cosigrave il gesto drsquoamore della donna che fa parte della tradizione piugrave originaria a cui Luca attinge viene integrato da una parabola attinta anchrsquoessa da una tradizione precedente con uno scopo catechetico ossia per mostrare il rapporto tra perdono di Dio ed etica Nella sua rielaborazione Luca mantiene questa tensione tra le due tappe redazionali che si puograve cogliere per il contrasto tra il versetto 47a e 47b15 Questa considerazione tuttavia lascia intatto il problema esegetico Ci sono due possibilitagrave o Luca egrave un pessimo scrittore percheacute lascia una contraddizione palese nella sua attivitagrave redazionale oppure egli vuole mantenere tale tensione di significato percheacute in essa egrave nascosto il significato profondo del suo messaggio Se la seconda possibilitagrave egrave quella giusta come provarlo e quale significato Luca vorrebbe veicolare al lettore Abbiamo appena mostrato come i versetti 29-30 giochino un ruolo essenziale per comprendere lrsquointenzione di Luca in questo racconto della donna peccatrice e del fariseo Simone e possono fornire una chiave interpretativa del messaggio che Luca intende comunicare al lettore Il comportamento della donna e di Simone attualizzano per il lettore ciograve che egrave stato spiegato nei vv 29 - 30 a proposito del popolo e dei pubblicani da una parte e dei farisei e dottori della legge dallrsquoaltra percheacute il lettore possa comprendere quali sono nella sua vita le condizioni concrete per entrare nella salvezza Ora il lettore di Luca ha di fronte a seacute due possibilitagrave la donna peccatrice e il fariseo Simone La donna egrave colei che ha molto amato ossia che ha fatto della sua miseria e del suo pubblico peccato il luogo antropologico in cui riconoscere la propria debolezza e insieme la grazia e lrsquoamore di Dio e cosigrave ha reso attivo per lei quel perdono di Dio che egrave il frutto del disegno drsquoamore di Dio per ogni uomo Cosigrave il perdono di Dio egrave chiaramente incondizionato e gratuito ed egrave fonte della risposta drsquoamore della donna in rapporto a quella di Simone (ldquoa chi egrave perdonato poco ama pocordquo 47b) Tuttavia nello stesso tempo dipende dallrsquouomo accogliere tale perdono e renderlo attivo nella propria vita (ldquole sono rimessi i suoi molti peccati percheacute ha molto amatordquo 47a) Ella con la sua vita ha ldquogiustificatordquo Dio mostrando di essere una vera figli della Sapienza ed entrando cosigrave a pieno diritto nel nuovo eone del Regno di Dio che si compie in Gesugrave Egli mostra in questo racconto ciograve che ha giagrave spiegato a riguardo del popolo peccatore e dei farisei e dottori della legge nei vv 29-30 tutto dipende dalla volontagrave di Dio che vuole essere giustificato dagli uomini e tutto allo stesso tempo dipende dalla libertagrave dellrsquouomo di accogliere o meno tale volontagrave

67 BIBLIOGRAFIA CITATABOCK D L Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 )BOVON F Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndashVluyn 1989 ) I - IIFITZMYER J The Gospel according to Luke ( Garden City 198185)GREEN J B The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 )JEREMIAS J Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )JEREMIAS J die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 )15 cfr F BOVON 462 e G ROSSEgrave 278 Green cerca di risolvere il problema ammettendo che la donna era stata giagrave perdonata precedentemente e che ora si tratta solo di manifestare tale perdono dinanzi alla comunitagrave Ma rimane comunque la contraddittorietagrave nellrsquoaffermazione di Gesugrave J B GREEN The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 ) 313

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LUZ U Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 ) I - II ROSSEgrave G Il vangelo di Luca ( Roma 1992 )SCHLOSSER J Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 )SCHRENK G ldquoδικαιόωrdquo GLNT IIITANNEHILL R C The narrative Unity of Luke ndash Acts ( Philadelphia 1986 ) I - II

7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI7 1 VANGELO DI MARCOIl vangelo di Marco fa iniziare lrsquoattivitagrave di Gesugrave con lrsquoannuncio del Regno di Dio Dice Gesugrave ldquoIl tempo egrave compiuto il regno di Dio egrave vicino convertitevi e credete nel Vangelordquo Sullo sfondo di questo sunto della predicazione di Gesugrave crsquoegrave la concezione profetica della regalitagrave di Dio sulla storia e sul tempo Lrsquoarrivo della salvezza di Dio egrave considerato imminente e il profeta ha il compito di annunciarlo e insieme renderlo presente con il suo annuncio Il Vangelo diviene allora un annuncio che trasforma la realtagrave rendendo attuale la stessa salvezza di Dio ldquoCome sono belli i piedi di colui che annuncia la pace dellrsquoevangelizzatore che annuncia la salvezza che dice a Sion ldquoRegna il tuo Dio Una voce Le tue sentinelle alzano la voce insieme esultano poicheacute vedono con gli occhi il ritorno del Signore a Sionrdquo (Is 507-8) La parola profetica diviene evento di Dio presenza salvifica realtagrave che trasforma il castigo dellrsquoesilio nella gioia del ritorno a Sion Modellato su tale teologia anche lrsquoannuncio del Regno di Dio da parte di Gesugrave egrave una parola profetica che si realizza nellrsquoatto stesso in cui viene proclamata Essa egrave infatti una parola autorevole non solo un insegnamento che si concretizza in segni di salvezza e di liberazione dal male (cfr 127-28) Il Regno di Dio si instaura con la sconfitta definitiva delle potenze del male e in particolare di Satana (322-30) e con la chiamata dei Dodici (313-18) che sono il primo seme del Regno di Dio inviati anchrsquoessi a predicare e a scacciare i demoni Con il male vengono sconfitte da Gesugrave anche le sue conseguenze ossia il peccato e la morte Il peccato viene vinto dal perdono definitivo che Gesugrave porta nel mondo (cfr 21-22) Il Regno assume qui i connotati della novitagrave assoluta la novitagrave di una festa di nozze che lo Sposo il messia celebra con lrsquoumanitagrave (219-22) grazie alla definitiva sconfitta della morte Egli sposa lrsquoumanitagrave malata sofferente e incapace di generare alla vita per ridarle la speranza radicale della resurrezione (cfr 521-43 racconto dellrsquoemorroissa e della figlia di Giairo) Se in un primo momento il Regno di Dio predicato da Gesugrave sembra distinto dalla sua persona man mano che il vangelo prosegue nella sua narrazione si comprende sempre meglio che il cuore del Regno di Dio annunciato da Gesugrave con la parabola del seme gettato nel terreno che porta frutto egrave la persona stessa di Gesugrave Subito dopo aver pronunciato il discorso in parabole Gesugrave seda la tempesta con la sua Parola e i discepoli si chiedono ldquoChi egrave costui al quale il vento e il mare obbedisconordquo Come abbiamo giagrave sottolineato la narrazione procede attraverso le successive domande sullrsquoidentitagrave di Gesugrave attraverso cioegrave quella che si dovrebbe definire come una cristologia implicita basata sui segni e le parole di Gesugrave fino al cuore del vangelo di Marco li dove i discepoli per bocca di Pietro arrivano finalmente alla proclamazione dellrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ldquoTu sei il Cristo il Messiardquo (7 29) Da questo punto in poi inizia il secondo versante del vangelo di Marco in cui non si tratta piugrave di stabilire chi egrave Gesugrave ma come Egli agisce e che tipo di Messia egli egrave Da qui in poi in una successione martellante di tre annunci della passione Gesugrave afferma subito pubblicamente (notare il contrasto con la richiesta di segretezza a riguardo della sua messianicitagrave) di dover subire il destino di rifiuto dei capi sofferenza e morte per poi risorgere dopo tre giorniCi concentriamo un porsquo di piugrave sul terzo annuncio (Mc 1032-34) che avviene immediatamente prima dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme ed egrave un porsquo piugrave descrittivo dei precedenti I dettagli sono significativi si parla non solo di condanna a morte e di consegna ai pagani ma anche di derisioni sputi e flagellazioni Non egrave a detrimento della veritagrave storica sulla passione di Gesugrave

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considerare che questa sequenza ripercorre esattamente le sofferenze descritte nel cosiddetto terzo canto del servo allrsquointerno della raccolta profetica deuteorisaiana ldquoHo presentato il mio dorso ai flagellatori le mie guance a coloro che mi strappavano la barba non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputirdquo (Is 506) Egrave difficile non riconoscere qui lrsquointento dellrsquoevangelista di mostrare che il messia non egrave altri che un servo mite e umile destinato a compiere la sua missione universale attraverso la sofferenza assunta confidando in Dio che solo rende giustizia (Is 508) Non si puograve seguire Gesugrave fin sotto la croce se non accettando di essere da lui guariti nella nostra cecitagrave di discepoli attratti da un maestro potente e carismatico (cf 1046-52) La cristologia marciana egrave cosigrave un grande commento narrativo ai canti del servo di jhwh visti alla luce della vicenda storica di Gesugrave che culmina con il mistero pasquale della sua morte in croce e resurrezione Infatti solo nellrsquoumiltagrave della croce il messia si rivela definitivamente come il servo sofferente di Dio e solo a questo punto il discepolo con le parole del centurione potragrave affermare - definitivamente e senza paura di fraintendimenti o ambiguitagrave - ldquoCostui era veramente il Figlio di DiordquoDi fronte a questa progressiva descrizione narrativa della cristologia Marco intende anche fornirci qualche elemento di ecclesiologia Cosrsquoegrave la Chiesa per Marco Certamente essa egrave concentrata nei discepoli e in particolare nei Dodici che sono a servizio del Regno di Dio chiamati anzitutto da Gesugrave a stare con lui e poi inviati a predicare e scacciare demoni (313-19) Lo stesso numero Dodici indica lrsquoIsraele escatologico che si instaura con lrsquoavvento del Regno di Dio Essi costituiscono il seme il nucleo piugrave intimo della nuova famiglia di Gesugrave ossia di coloro che fanno la volontagrave di Dio ( 331-35) e come Gesugrave si muovono nei villaggi affidandosi totalmente alla potenza dellrsquoinvio di Gesugrave e non a mezzi umani (67-13) Essi sono i testimoni dei segni di Gesugrave in particolare della moltiplicazione dei pani (630-44) ma al contempo sono incapaci di comprenderli fino in fondo percheacute condividono la durezza di cuore degli uomini (651-52) Marco sottolinea nettamente lrsquoincomprensione che i discepoli manifestano nei confronti del loro maestro che non cessa al momento in cui Pietro confessa lrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ma anzi per cosigrave dire aumenta (cfr8 33) Ogni annuncio della passione egrave seguito da un episodio che manifesta la totale mancanza di sintonia dei discepoli (cfr anche 933-37 1035-40) e che rende necessaria unrsquoulteriore catechesi da parte di Gesugrave in forma di parole e di gesti Alcuni personaggi secondari nella narrazione mostrano le caratteristiche positive che dovrebbe avere il discepolo in particolare la sua fede nei confronti di Gesugrave Un esempio importante egrave certamente quello della donna sirofenicia donna straniera che costituisce un richiama implicito alla futura nascita di una comunitagrave cristiana di provenienza pagana Da questi elementi possiamo trarre qualche conclusione sullrsquoecclesiologia marciana la Chiesa egrave una famiglia che attualizza il Regno di Dio in se stessa un seme del Regno Essa egrave per sua natura missionaria percheacute inviata dal messia Gesugrave con una parola potente a compiere i segni del Regno nella sua storia Essa accoglie al suo interno anche tutti i popoli egrave dunque universale Essa egrave anche la comunitagrave in cui la fede in Cristo puograve essere maturata solo stando con lui e passando attraverso il travaglio della sua croce e resurrezione Solo alla luce della croce la Chiesa puograve comprendere fino in fondo chi egrave chiamata a seguire lungo i sentieri della storia

7 2 VANGELO DI MATTEONotiamo subito che Matteo non parla di Regno di Dio ma con unrsquoespressione ancor piugrave semitica di Regno dei cieli (cfr 1311) Se il Regno dei cieli nel discorso della montagna deve essere caratterizzato da una sovrabbondante giustizia che sola puograve integralmente compiere la Legge di Mosegrave (517-20) sono le parabole (c 13) a manifestare il mistero di tale sovrabbondante giustizia La parabola del seminatore (133-9) mostra il contrasto tra una semina sovrabbondante e persino sprecata e una risposta differenziata dei diversi terreni Alcuni di essi non rispondono positivamente non fanno fruttificare questo dono del seme Come egrave possibile che ciograve accada se la parola egrave rivolta a tutti Come egrave possibile che la parola di Gesugrave fallisca producendo in molti casi

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rifiuto anzicheacute accoglienza Egrave questo lrsquointerrogativo di fondo dei discepoli sul percheacute Gesugrave parli il linguaggio oscuro e difficile delle parabole (cfr 1310) Le parabole mostrano la caratteristica paradossale del Regno dei cieli che si instaura senza imporre una veritagrave con la forza ma donando a tutti anche a chi lo rifiuteragrave il seme della Parola di Dio Cosigrave il suo insegnamento parabolico rispetta la libertagrave dellrsquointerlocutore e non gli impone una veritagrave per via di sillogismi o dimostrazioni Egli lo invita piuttosto a convertire il cuore allrsquoamore del Padre che semina sprecando illogicamente il suo seme e che lascia crescere la zizzania insieme con il grano per non correre il rischio di tagliare anche il grano (1324-30) Si puograve arrivare ad affermare che secondo Matteo compimento della giustizia deve passare attraverso il rifiuto degli uomini e in particolare del popolo di Israele percheacute egrave proprio quando il popolo arriva al culmine della sua durezza di cuore della sua incapacitagrave di ascoltare e comprendere la parola di Dio che il Signore potragrave realizzare improvvisamente la sua guarigione e la sua conversione (cfr 13 14 ndash 14 Iss 6 9 ndash 10) ComeAttraverso la logica della croce che egrave il vero mistero significato dal seme gettato in terra della parabola In fondo anche per Matteo il Regno dei cieli ha a che fare con Gesugrave Lui che egrave il servo mite di Jhwh che non grida la veritagrave in piazza (cfr 1219 Is 422) e porta la giustizia con misericordia (cf 1220 cit di Is 423) Nella cristologia di Matteo egrave molto piugrave sottolineato che in Marco il carattere ebraico del messia Egli egrave collegato a Davide e Abramo nella sua genealogia (1 1) egrave figlio di Davide (1 1720) egrave lrsquoemmanuele di Isaia ossia il discendente regale che porta Dio in mezzo al suo popolo (Mt 123cfr Is 714) egrave il re-pastore (cf 936) e il messia drsquoIsraele (26) cosa che Gesugrave stesso afferma ripetutamente (106 1524) Egrave solo dopo il rifiuto di Israele che i discepoli saranno inviati da Gesugrave sul monte della galilea a fare discepoli tutti i popoli (2819) Infatti il rifiuto di Israele fa sigrave che il Regno di Dio saragrave tolto ai capi giudaici ldquoe saragrave dato ad un popolo che lo faragrave fruttificare (2143)rdquo Il seme di questo nuovo popolo egrave giagrave presente nel Vangelo di Matteo nei discepoli e apostoli di Gesugrave La loro caratterizzazione egrave piugrave positiva che non in Marco Essi infatti sono ammessi allrsquointimitagrave con Gesugrave e possono accedere alla spiegazione delle parabole e alla comprensione profonda dei misteri del Regno dei cieli Non solo ma sono inviati da Gesugrave a mostrare la gratuitagrave del Padre nellrsquoannuncio del Regno dei cieli (108) fatto a parole ma anche con i segni delle guarigioni con la povertagrave e soprattutto con la perseveranza nelle persecuzioni (1017-39) In filigrana compare il volto di una Chiesa giudeocristiana fortemente messa alla prova dallo scontro con il giudaismo che si riorganizzava nella sua componente farisaica dopo la recente distruzione di Gerusalemme e del tempio Si tratta di una Chiesa che alla saggezza umana dei dottori della legge oppone la sapienza della croce definitiva sapienza dei piccoli che rivela il volto del Padre e il misterioso e abissale rapporto drsquoamore tra il Padre e il Figlio (11 25 ndash 27) Pur essendo compresa anche dai piccoli non si tratta di una sapienza infantile o ingenua anzi i discepoli di Gesugrave sono definiti scribi (1351) che devono tenere insieme cose nuove e cose antiche (AT e NT) nellrsquounica sapienza della croce sono profeti sapienti e scribi che vivranno su di se il mistero del messia rifiutato e ucciso dal suo popolo (cfr 2334) ma che saranno ricompensati dal ritorno glorioso di Gesugrave alla fine dei tempi alla luce dellrsquoamore che avranno manifestato imitando il Padre (24327 2531-46) Questa Chiesa ha un punto di riferimento centrale in Pietro del quale viene affermato senza mezzi termini il primato a partire dalle parole di Gesugrave ldquo ltltTu sei Pietro e su questa pietra edificherograve la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa A te darograve le chiavi del Regno dei cieli tutto ciograve che legherai sulla terra saragrave legato nei cieli e tutto ciograve che scioglierai sulla terra saragrave sciolto nei cieligtgt Allora ordinograve ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristordquo

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7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIAI vangeli sono inseriti allrsquointerno di un canone comprendente Antico e Nuovo Testamento e una interpretazione esegetica e teologica di essi non puograve non tenere conto dei rapporti che intercorrono tra questi testi e il loro con-testo Il documento sulla Parola di Dio del Concilio Vaticano II denominato Dei Verbum afferma al n16 la mutua dipendenza ermeneutica tra Antico e Nuovo Testamento laquo hellipi libri dellrsquoAntico Testamento integralmente assunti nella predicazione evangelica acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento che essi a loro volta illuminano e spieganogtgt Da una parte si afferma che il Nuovo Testamento porta a compimento ciograve che egrave significato nellrsquoAntico ma dallrsquoaltra si mostra che non si puograve comprendere il Nuovo senza i libri dellrsquoAntico che lo illuminano e lo spiegano Non si possono dunque conoscere adeguatamente i Vangeli senza tener conto dellrsquoAntico TestamentoSi potrebbe fondare questa affermazione sia dal punto di vista storico che dal punto di vista letterario Lrsquoinfluenza del mondo giudaico e della letteratura religiosa che ha contribuito a forgiare la sua identitagrave ossia quello che noi oggi chiamiamo Antico Testamento e piugrave nel dettaglio lrsquointerpretazione viva dellrsquoantico Testamento (toragrave orale) propria dellrsquoebraismo del I secolo sono la matrice nella quale si forgiano tutte le creazioni letterarie successivamente inserite nel canone del Nuovo Testamento Dal punto di vista letterario poi si trovano forti legami sottoforma di citazioni allusioni echi riletture che i testi del NT fanno di altri testi dellrsquoAT In definitiva lrsquoAT costituisce sempre lo sfondo dei testi del NT ed anche dei vangeli come si puograve abbondantemente dimostrare anche attraverso un elenco e una catalogazione di tutti i richiami interni al NT Tuttavia il lavoro esegetico e teologico che parte da questa constatazione non puograve certamente fermarsi ad essa Ci si pone infatti una domanda di fondo estremamente importante a livello teologico quale tipo di rapporto viene configurato da tale dipendenza storico- letteraria del NT e dei Vangeli nei confronti dei testi dellrsquoAntico Testamento Data la poliformitagrave letteraria di testi del NT e il loro diverso utilizzo dellrsquoAT non egrave per nulla semplice ricavare delle leggi generali Talvolta bisogna accontentarsi di ritrovare lo sfondo veterotestamentario e notare lrsquointeresse del narratore nel riferire un compimento Talaltra perograve si puograve scavare maggiormente e notare dei rapporti piugrave precisi e definiti tra elementi dello sfondo veterotestamentario ed altri elementi presenti nel testo del NT Ogni qual volta si puograve accostare ad una figura (tipo) propria di un racconto dellrsquoAT elementi di un racconto del NT (antitipo) mostrando un rapporto di continuitagrave discontinuitagrave tra di essi in modo tale che lrsquoantitipo riprende e supera il tipo compiendolo qui siamo di fronte ad un funzionamento letterario- teoogico che possiamo denominare tipologia Tali elementi (tipi) possono essere costituiti da eventi circostanze persone popoli istituzioni e il loro rapporto deve essere di compimento ossia lrsquouno egrave una preparazione dellrsquoaltro Ci puograve essere una tipologia esodale mosaica profetica regale sacerdotale cultuale ecchellip

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Per il nostro studio egrave sufficente ammettere che in via di principio non egrave possibile escludere la possibilitagrave che gli autori del NT abbiamo fatto uso di tale strumento interpretativo poicheacute esso era presente nella cultura giudaica ed ellenistica del periodo intertestamentario e perchegrave lrsquoAntico Testamento stesso al suo interno ne ha fatto uso Lo studio della tipologia risulta allora particolarmente interessante dal momento che contribuisce a riconnettere i Vangeli nel loro contesto canonico e mette in luce in modo assai convincente le loro teologie nel quadro globale del compimento delle Scritture

7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)Nel Vangelo di Luca la tipologia profetica applicata a Gesugrave risulta particolarmente evidente ed estesa A partire dal c 4 in cui Gesugrave predica a Nazareth nella sua terra natale Gesugrave egrave dipinto con i caratteri di un profeta (cfr 424) che predica la parola di Dio e che egrave rifiutato dal suo popolo secondo il destino proprio di tutti i profeti di Israele Gesugrave appena consacrato dalla discesa dello Spirito Santo su di lui dopo il battesimo egrave dotato di una ldquoparolardquo profetica che si esprime attraverso azioni e discorsi (cfr 2419) e che rende attuale la salvezza di Dio il tempo del compimento delle promesse di salvezza di Isaia (cfr 718-23)Ormai al termine del suo itinerario verso Gerusalemme attraversando la Galilea e la Samaria (Lc 17 11) Gesugrave incontra dieci lebbrosi che si fermano a distanza e appellandosi alla sua qualitagrave di maestro lo supplicano di avere pietagrave di loro ldquoGesugrave maestro abbi pietagrave di noirdquo (Lc 17 12) La scena della guarigione dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) dipinta con una certa rapiditagrave da Luca mostra di avere uno sfondo veterotestamentario profetico (cfr 2 Re 5) In quale modo il narratore allude a tale sfondo Quali sono gli elementi comuni e le differenze Gesugrave egrave accreditato come un profetaPer rispondere a queste domande egrave necessario approfondire lrsquoesegesi di questo testo Dobbiamo anzitutto notare che questo racconto interrompe una serie di discorsi di Gesugrave con un miracolo di guarigione Lrsquoultimo miracolo di Gesugrave prima di questo egrave in 14 1 ndash 6 dopodichegrave si tratta di una serie di insegnamenti fino a 1711 Inoltre la notazione geografica di Luca sul cammino verso Gerusalemme contribuisce a creare uno stacco preciso da ciograve che precede e favorisce lrsquoidea di un nuovo inizio della narrazione Si tratta della terza ed ultima sezione del viaggio di Gesugrave verso Geursalemme che prosegue fino a 19 27 Il racconto di questo miracolo si conclude con lrsquoaffermazione di Gesugrave ldquoalzati e va la tua fede ti ha salvatordquo (v 19) percheacute dopo il samaritano ex lebbroso sparisce e ritornano in scena i farisei Egrave interessante il paragone che viene a crearsi (syncrisis) tra la fede constatata da Gesugrave a proposito del samaritano che evidentemente ha saputo riconoscere in Gesugrave la fonte del segno di guarigione appena manifestasi in lui e la mancanza di fede mostrata dai farisei nei termini di una ricerca esteriore di segni Il seguito dei discorsi di Gesugrave porteragrave avanti il tema della fede parlando della venuta del figlio dellrsquouomo (Gesugrave) in rapporto ai segni (cfr vv 17 22 ndash 37) della preghiera (18 1 ndash 14) dellrsquoumiltagrave di chi accoglie il Regno come un bambino abbandonando le sue ricchezze per seguire Gesugrave (18 15 ndash 30)Il cuore di questa sequenza narrativa che culmina con il terzo annuncio della passione e lrsquoarrivo a Gerico ( 18 31 ndash 34) egrave dunque la fede in Gesugrave come condizione dellrsquoingresso nel Regno dei cieli Il racconto del lebbroso samaritano contribuisce a introdurre questo tema di fondo dal momento che il miracolo non egrave che un passaggio neanche brevemente descritto per arrivare a sottolineare invece la salvezza ottenuta per mezzo della fede (v 18) In effetti il culmine della trama non si ha con il miracolo ma con la constatazione della fede del samaritano egrave qui infatti che la portata rivelativa del racconto si mostra in modo improvviso Su dieci lebbrosi guariti la fede egrave paradossalmente prerogativa di uno solo di un samaritano ossia di un eretico disprezzato dal giudaismo ufficiale dellrsquoepoca rappresentato dai farisei Inizialmente il racconto sapientemente orchestrato da Luca sembra andare in una direzione piugrave consueta Come ogni racconto di miracolo che si rispetti vi deve essere lrsquoincontro con Gesugrave alle porte della cittagrave o allrsquointerno del villaggio Qui i lebbrosi si fermano a distanza per motivi cultuali

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percheacute sono dichiarati impuri dalla legge di santitagrave del levitica (Lv 13 45) e a distanza lo supplicano con il titolo di maestro usato da Luca normalmente per i discepoli (Lc 5 5 8 24) e con lrsquoimplorazione ldquoabbi pietagraverdquo che nei salmi si rivolge a Dio stesso (Sal 31 10 51 3) In questi lebbrosi crsquoegrave certamente una fede incoativa iniziale in Gesugrave necessaria percheacute avvenga il miracolo (cfr Lc 5 13ss) Fin qui tutto avviene secondo copione Dal v 14 avviene un primo spostamento rispetto alla trama consueta di un racconto di guarigione di miracolo Ossia Gesugrave non guarisce direttamente con la sua parola i lebbrosi prima di mandarli dal sacerdote ma li invia prima di guarirli Questa modifica fa si che il miracolo divenga una prova di fede In questo spostamento Luca segue un altro copione che gli proviene dallrsquoAntico Testamento e particolarmente dal racconto lungo e articolato di guarigione del lebbroso Naaman servitore del re siriano da parte del profeta Eliseo (cfr 2 Re 5) Infatti il miracolo egrave una prova di fede di Naaman che egrave invitato dal profeta ad andare a bagnarsi del fiume Giordano Non sono complicati riti fisici a causare la guarigione ma la fede nella parola del profeta Eliseo (2 Re 5 12 ndash 15) Come il profeta Eliseo guarisce il lebbroso Naaman servitore del re siriano semplicemente con la sua parola e con lrsquoobbedienza di andarsi a lavare nel Giordano anche nel nostro testo il miracolo di guarigione dei lebbrosi avviene a distanza tramite la semplice obbedienza alla parola profetica di Gesugrave di andare a presentarsi ai sacerdoti Le analogie non si fermano qui Come Naaman il siriano ritorna dal profeta Eliseo per mostrare la sua fede nel Dio di Israele e per ringraziarlo attraverso un dono materiale cosigrave anche il lebbroso ritorna indietro per ringraziare Gesugrave (v 15) Infine ancora come Naaman egrave uno straniero cui viene donata insieme alla guarigione la fede nel Dio drsquoIsraele cosigrave anche il lebbroso egrave un samaritano a differenza degli altri nove lebbrosi guariti che invece sono giudeiCome in 2 Re 5 la posta in gioco del racconto non egrave quindi semplicemente il miracolo di guarigione fisica ma piugrave profondamente la fede dello straniero ed egrave questa fede ad essere manifestata dal ringraziamento del samaritano e autorevolmente confermata dalla dichiarazione finale di Gesugrave (vv 18ndash19) Gesugrave si trova dunque nella stessa posizione del profeta Eliseo egli egrave dotato di una parola profetica in grado di realizzare ciograve che dice per mezzo della fede dellrsquointerlocutore e al termine del miracolo egli stesso egrave chiamato ad esplicitarla autorevolmente Fino a questo punto abbiamo mostrato con considerazioni di tipo narrativo che il nostro racconto ha una sfondo profetico e che tale figura egrave applicata a Gesugrave Ora bisogna chiarire se questa figura dellrsquoantico testamento egrave applicata in una chiave tipologica ossia se vi egrave un compimento del tipo profetico nellrsquoantitipo (Gesugrave) che prevede anche una differenza un superamento dellrsquoantitipo rispetto al tipo Dobbiamo ricorrere ancora a considerazioni di tipo narrativo Ci sono alcune differenze tra Eliseo e Gesugrave Quando Naaman va da Eliseo per ringraziarlo il profeta rifiuta il dono mentre Gesugrave non sembra rifiutare la lode del samaritano Inoltre i gesti del samaritano sono ben piugrave estremi di quelli di Naaman Il samaritano infatti si prostra davanti a Gesugrave con un atto drsquoadorazione che egrave appropriato soltanto per Dio Infine le parole del ringraziamento sono diverse Naaman afferma la sua fede nel Dio drsquoIsraele mentre il Samaritano ldquolodando Dio a gran voce si prostrograve davanti a Gesugrave ai suoi piedi per ringraziarlordquo (v 16) Nella costruzione retorica di questa frase la lode di Dio egrave posta in parallelo alla prostrazione davanti a Gesugrave e al suo ringraziamentoldquoTornava indietro a gran voce lodando Dio e si prostrograve con la faccia ai suoi piedi ringraziando Lui Se Naaman loda il Dio drsquoIsraele piugrave di Naaman nel samaritano la lode del Dio dirsquoIsraele egrave strettamente associata con la prostrazione e con il ringraziamento di Gesugrave Lodare Dio e ringraziare Gesugrave sono un unico atto per questo samaritano che riserva a Gesugrave lrsquoonore dovuto a Dio prostrandosi ai suoi piedi Se il dono rifiutato da Eliseo lascia intendere lrsquoimpossibilitagrave di far coincidere la sua persona con il Dio drsquoIsraele la lode accettata e ratificata da Gesugrave suggerisce che il compimento del tipo profetico consiste in un radicale superamento della figura stessa Gesugrave egrave un profeta ma egrave piugrave che un profeta perchegrave egrave il mistero di una presenza personale di Dio stesso Egli compie la parola profetica come

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 10: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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precedente rispetto allrsquoevangelista Nel caso di Luca egrave certamente necessario dare per assodata la teoria delle due fonti Le operazioni che il metodo prevede si compiono inizialmente attraverso la sinossi Solo attraverso di essa egrave infatti possibile individuare paralleli e differenze tra i sinottici e identificare il materiale tradizionale Dopo aver identificato ciograve che proviene dalla tradizione il passo successivo egrave quello di chiedersi come lrsquoevangelista lo modifica e quali sono le sue inserzioni di carattere redazionale Per far questo egrave necessario mostrare le espressioni che sono proprie dellrsquoevangelista il suo stile letterario e teologico e comprendere come egli interviene concretamente Il terzo passo egrave sviluppare le motivazioni narrative e teologiche degli interventi redazionali dellrsquoevangelista Solo quando questo passo egrave affrontato si puograve dire che la proposta esegetica sia compiuta

6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIOLc 7 29 ndash 30 tra tradizione e redazione

6 1 INTRODUZIONENella sezione lucana su Giovanni il Battista (7 18 ndash 35) posta allrsquointerno dellrsquoampia sequenza sul ministero galilaico di Gesugrave (cc 4 ndash 9) i vv 29 ndash 30 interrompono bruscamente la descrizione del ministero del Battista per introdurre una constatazione sui destinatari del suo messaggio divisi tra coloro che lo accolgono e coloro che lo rifiutano Tenendo conto del fatto che lungo tutta la sequenza del ministero pubblico di Gesugrave in Galilea Luca descrive le opposte reazioni degli interlocutori al suo messaggio si puograve giagrave intuire lrsquoimportanza narrativa di questi due versetti per Luca che intende in tal modo collocare lrsquoorigine di tali reazioni a Gesugrave nellrsquoaccoglienza o nel rifiuto del ministero del BattistaMa percheacute lrsquoevangelista inserisce proprio a questo punto questi due versetti nel suo lavoro redazionale E percheacute subito dopo il v 35 fa seguire una nuova sezione narrativa con il racconto dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna peccatrice in casa del fariseo Simone Si puograve notare che i due personaggi di questo racconto erano giagrave stati introdotti dallrsquoevangelista proprio nei vv 29 ndash 30 li dove si parla di pubblicani e peccatori da un lato e di farisei e dottori della legge dallrsquoaltro Si tratta di un caso o di una precisa scelta narrativaA partire da unrsquoanalisi degli interventi redazionali nei versetti 29 ndash 30 con cui Luca rielabora la tradizione a lui pervenuta si intende approfondire le motivazioni narrative dellrsquoevangelista alla luce del contesto (7 18 ndash 50) e offrire qualche chiave interpretativa per comprendere il suo intento teologico e comunicativo in questa sezione del terzo vangelo

6 2 BREVE INQUADRAMENTOSi puograve notare che dal v 24 a partire dal quale inizia il discorso di Gesugrave su Giovanni il Battista fino al v 28 Luca presenti piccole differenze rispetto a Matteo (cfr Mt 117-11) quasi tutte riconducibili con ogni probabilitagrave a miglioramenti stilistici e letterari della fonte da parte di Luca1 1 Luca aggiunge probabilmente ἱματίοις (v 25) alla sua fonte per migliorare la comprensione del suo lettore Al v 28 sopprime Ἀμὴν e semplifica la frase sostituendo ἐγήγερται con ἐστιν Nellrsquointroduzione ( v 24a par) Luca riprende il termine τῶν ἀγγέλων Ἰωάννου probabilmente per riconnettersi al v 18 segnalando cosigrave un nuovo inizio cfr F BOVON Luca ( Brescia 2005 ) I 434 Orig Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndash

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Invece nei vv 29 - 30 le differenze sono notevoli Luca non riporta qui il detto di Gesugrave sulla legge e i profeti che sono in vigore fino a Giovanni il Battista e sul regno che soffre violenza (cfr Mt 11 12-13) ma lo presenta piugrave avanti nella sua narrazione (cfr Lc 1616) Inoltre egli tralascia completamente il riferimento allElia redivivo applicato a Giovanni il Battista (cfr Mt 1114) che corrisponde piuttosto alla concezione teologica sul ruolo di Giovanni il Battista propria di Matteo e di Marco (cfr Mc 913)2 Al posto di questi riferimenti nei vv 29-30 Luca offre una valutazione teologica della divisione attuatasi nel popolo di Israele in relazione al battesimo di Giovanni Da un lato tutto il popolo e i pubblicani hanno ricevuto il battesimo cosigrave da riconoscere la giustizia di Dio dallaltro i farisei e i dottori della legge hanno rifiutato il battesimo e dunque hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro Lrsquoevangelista sposta volutamente lrsquoattenzione dallrsquoidentitagrave di Giovanni il Battista agli effetti del suo ministero nel popolo di Israele caratterizzati insieme dallrsquo accoglienza e dal rifiuto del suo messaggio cosigrave da introdurre un nuovo apoftegma di accusa nei confronti di coloro che hanno rifiutato il Battista prendendolo dalla fonte che egli ha in comune con Matteo (vv 31-35) In tal modo Luca crea una nuova ripresa del discorso di Gesugrave articolandolo in due versanti (24-28 29-35) il primo dei quali egrave centrato su Giovanni il Battista mentre il secondo sulla reazione degli ascoltatori al suo messaggio Da quanto affermato emerge lrsquoimportanza dei vv 29-30 percheacute in essi lrsquoevangelista concentra i suoi interessi e la sua peculiare visione cosigrave da conferire una connotazione precisa anche al contestoTali versetti presentano un carattere redazionale e ciograve viene ammesso da tutti gli interpreti Viene tuttavia anche comunemente affermato che in essi si trova del materiale preesistente che egrave stato riformulato dallrsquoevangelista attraverso la sua propria prospettiva letteraria e teologicaQui si cercheragrave di comprendere quale tradizione Luca riformuli e con quale interesse letterario e teologico

6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICAI versetti 29-30 malgrado lrsquooriginale formulazione lucana non sono una creazione ex novo da parte dellrsquoevangelista ma dipendono da una tradizione preesistente Si trova un interessante parallelo in Mt 2131b-32 dove Gesugrave commenta la parabola dei due figli esplicitando laccusa contro la classe sacerdotale del tempio I pubblicani e le prostitute credendo a Giovanni precedono i sacerdoti che non si sono pentiti e non hanno creduto a Giovanni Questo parallelo autorizza a ricostruire qui un loghion gesuano che ogni evangelista avrebbe posto nel luogo piugrave confacente al suo percorso letterario e teologico Se cosigrave fosse quale dei due evangelisti inoltre conserverebbe la posizione originaria del loghion nella fonte Si puograve osservare anzitutto che nonostante le notevoli differenze nella formulazione ci sono importanti somiglianze formali e di contenuto tra Mt 2131b-32 e Lc 729-30 Esse sono 1 menzione di Giovanni il battista 2 Presenza di due gruppi di personaggi ossia figure di peccatori come i pubblicani da un lato e figure di leadership religiosa dallrsquoaltro 3 Attitudine opposta di questi due gruppi nei confronti di Giovanni 4 Accoglienza positiva di Giovanni da parte del

Vluyn 1989 )2 Vedremo che questi cambiamenti sono il frutto del lavoro redazionale di Luca Egrave invece molto difficile stabilire se la versione riportata da Matteo in 1112-14 corrisponde piugrave fedelmente alla fonte Q percheacute anche in Matteo gli interventi redazionali sono pesanti In questo caso oltre a notare il carattere tradizionale dei detti di riportati in Mt 11 13 Lc 16 16a e Mt 11 12 Lc 16 16bc non egrave possibile proseguire a ricostruire nel dettaglio la fonte Q Cfr U LUZ Matteo ( Brescia 2010 ) II 224 orig Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 )

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gruppo dei peccatori e negativa da parte dei capi Sono proprio tali somiglianze a condurre allrsquoipotesi di un loghion tradizionaleInfatti dal momento che i due evangelisti riportano indipendentemente una stessa affermazione di Gesugrave seppure con formulazioni alquanto diverse egrave plausibile che sulla base del criterio dellattestazione molteplice tale affermazione facesse parte di una tradizione orale o scritta che li precedeva3 cioegrave fosse un loghion di GesugraveMolto piugrave difficile egrave rispondere alla seconda domanda ossia quale potrebbe essere la collocazione originaria di questo loghion ldquovaganterdquo Esso era collocato in un piugrave ampio apoftegma gesuano magari in connessione con la parabola dei due figli come in Mt 2128-32A motivo dellabbondante rimaneggiamento redazionale sia da parte di Matteo4 che da parte di Luca egrave impossibile stabilire la formulazione originaria di questo loghion e ricostruire con esattezza il contesto in cui era inserito nella fonteTuttavia alcune osservazioni di natura formale e contenutistica possono fondare adeguatamente unrsquoipotesi su come tale loghion sia stato conservato e trasmesso dalla tradizione Anzitutto si possono notare le somiglianze tra i due contesti in cui tale parola egrave inserita in Luca e in Matteo In entrambi i contesti egrave presente unrsquoaccusa da parte di Gesugrave contro i capi del popolo5 nella quale sono presenti motivi sapienziali e parabolici e crsquoegrave in entrambi i motivi un riferimento ai figli (cfr Mt 2128-30 e Lc 731-3235) Infine tale accusa egrave in entrambi i casi relazionata al battesimo di Giovanni in Matteo infatti essa scaturisce da una disputa sul battesimo di Giovanni (cfr 2124-27) e in Luca il confronto tra pubblicani e popolo da una parte e farisei e dottori della legge dallrsquoaltra egrave formulato in relazione al battesimo di Giovanni (cfr 729-30) Inoltre il confronto fra capi e pubblicani prostitute puograve essere considerato come un espediente retorico di accusa proprio della tradizione profetica in Israele per manifestare al popolo il suo peccato6

Egrave dunque possibile che lrsquoambiente vitale di questo loghion fosse quello di una accusa di Gesugrave nei confronti dei capi in stile profetico e con probabili riferimenti a Giovanni Battista In ogni caso quello che si puograve ora affermare con sicurezza egrave che Luca rielabora un loghion che gli proviene dalla tradizione introducendo un contrasto tra farisei e scribi da una parte e popolo e pubblicani dallrsquoaltra per spostare il destinatario dellrsquoaccusa da tutto il popolo ai capi e preparare in tal modo quello che racconteragrave nellrsquoepisodio dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna peccatrice

6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE

641 REDAZIONALITAgrave Il carattere redazionale dei versetti in esame puograve essere evidenziato dalle seguenti espressioni

3 Cfr J JEREMIAS Le parabole di Gesugrave ( Brescia 1973 ) 97 Orig Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )4 Per approfondire il carattere redazionale in Matteo che non egrave possibile mostrare qui per ragioni di spazio cfr J SCHLOSSER Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 ) 4565 In Luca lrsquoaccusa viene sviluppata nei vv 31 ndash 35 Che tale accusa sia rivolta ai capi ossia farisei e dottori della legge lo si capisce perograve solo alla luce dei vv 29 ndash 30 come vedremo 6 Tale confronto ( in questo caso con pubblicani e prostitute ) fa parte del repertorio retorico profetico di accusa per spingere lrsquointerlocutore alla comprensione dellrsquoirragionevolezza del suo comportamento Si legga ad esempio Is 1 3 dove egrave presente un confronto odioso di natura parabolica con gli animali o anche Ger 2 11 Ger 3 6 ndash 10 o ancora Ez 33 34 47 (qui le prostitute sono piugrave intelligenti di Gerusalemme ed essa ha fatto peggio di Samaria e di Sodoma ) Per il NT si veda anche Mt 11 20 -24 o Lc 7 45 ndash 50

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1πᾶς ὁ λαὸς (tutto il popolo) (v 29) 2 βαπτισθέντες τὸ βάπτισμα (ricevere il battesimo) βάπτισμα Ἰωάννου (battesimo di Giovanni) (v 29) 3 τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν (hanno annullato la volontagrave di Dio) (v 30) 4 νομικοὶ (scribi) (v 30)

1 (pas o laos) lespressione in esame presenta 20 ricorrenze nel NT di cui 15 sono in LcAtti ( 9 in Lc e 6 in Atti ) Giagrave questa osservazione quantitativa mostra la predilezione di Luca per questa formulazione che egli trova nel lessico proprio della LXX Entrando un poco nei dettagli si puograve notare che in tre contesti appartenenti alla tradizione comune a Mc e Lc Luca modifica Marco aggiungendovi proprio lespressione in esame (cfr Lc 847 913 2138 e par in Mc) In altri due ricorrenze della triplice tradizione Luca o aggiunge tale espressione (Lc 1843 e par in Mc e Mt) o la sostituisce al piugrave generico ὄχλος ( cfr Lc 2045 e par Mc Mt ) In 7 29 Luca modifica una fonte che ha in comune con Matteo togliendo il riferimento alle prostitute (πόρναι) e sostituendolo con la notazione riguardante tutto il popolo Nelle sei ricorrenze di Atti (39 311 410 534 1041 1324) Luca si riferisce sempre non ad una folla generica ma precisamente al popolo di Israele Si tratta del popolo che si riunisce nel tempio di Gerusalemme per il culto dovuto al Dio drsquoIsraele ( cfr 3911 ) e al quale si rivolge Pietro per annunciare il vangelo di Gesugrave Cristo morto e risorto ( cfr 410 ) In queste ricorrenze anche una piccola folla radunata attorno al tempio puograve rappresentare la totalitagrave di Israele percheacute ciograve che a Luca interessa egrave la funzione teologica e non la totalitagrave materiale Si puograve concludere affermando che tale espressione egrave chiaramente redazionale ed egrave usata dallrsquoevangelista per esprimere la totalitagrave ldquoteologicardquo del popolo di Israele

2 Il verbo baptiacutezo con oggetto interno (o figura etimologica) ricorre 5 volte in tutto il NT di cui 2 in Luca e una in Atti Egrave interessante notare che la ricorrenza di tale espressione in Lc 1250 egrave parallela a Mc 1038-39 e (probabilmente ma non vi egrave evidenza testuale) a Mt 2022-23 Allinfuori di questa tradizione che riporta un loghion di Gesugrave nel dialogo con Giacomo e Giovanni le uniche ricorrenze si trovano in Lc 729 e Atti 194 Si tratta probabilmente di unespressione tradizionale che Luca piugrave degli altri evangelisti fa propria In particolare il parallelo con Atti 19 4 egrave illuminante Anche qui egrave in gioco il battesimo di Giovanni e il suo ruolo nella teologia della storia proposta da Luca Prima viene il battesimo di Giovanni che egrave un battesimo di conversione amministrato per il popolo in vista della fede nel veniente (εἰς τὸν ἐρχόμενον cfr anche Lc 719) Poi verragrave il dono dello Spirito che gli efesini si appresteranno a ricevere per limposizione delle mani di Paolo Questa duplice scansione dei tempi egrave presente implicitamente anche in Lc 729-30 dal momento che nei versetti successivi (vv 31-35) il rifiuto del battesimo di Giovanni viene posto come preludio e motivazione profonda del successivo rifiuto del figlio dellrsquouomo Tale battesimo infatti egrave posto sempre da Luca come preparazione del ministero di Gesugrave (cfr Atti 1037 1324) Inoltre tutta lrsquoazione storico ndash salvifica di Cristo che culmina con il mistero pasquale e lrsquoascensione ai cieli ha il suo inizio nel battesimo ricevuto da Gesugrave stesso (cfr Atti 122) cosigrave che battesimo e ascensione risultano i due eventi - limite di quel mistero di cui gli apostoli sono testimoni direttiAnche l espressione ldquobattesimo di Giovannirdquo(βάπτισμα Ἰωάννου) presente nella tradizione ( cfr Mt 2125 e par Mc 1130 e par ) si ritrova soprattutto in Atti ( cfr At 122 1825 193 )Ciograve dunque mostra lutilizzo ripetuto e personale che levangelista fa di espressioni presenti nella tradizione riguardante Giovanni Battista per sottolineare la funzione del suo battesimo nella storia della salvezza 3 il termine βουλὴ (boulegrave)presenta 12 ricorrenze in totale nel NT di cui 9 in Lc Atti ( 2 nel Vangelo e 7 in Atti ) e altre 3 ricorrenze in 1 Cor Ef Eb Si puograve mostrare che Luca utilizza questo termine per indicare una decisione un progetto di natura umana ( cfr Lc 2351 At 2712 At 2742 ) o voluto da Dio ( cfr Lc 730 Atti 223 428 538 1336 2027 ) In particolare in Lc 720 Atti 1336 e 20 27 egrave presente esplicitamente lespressione βουλὴ τοῦ θεοῦ In Atti 223 e 428 tale progetto di Dio egrave quello che riguarda la consegna di Gesugrave e la sua morte In 538 egrave Gamaliele a

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prendere parola con saggezza per mettere in guardia il sinedrio di fronte allinutilitagrave della loro lotta contro un progetto che se viene dagli uomini finiragrave da solo e se invece viene da Dio non potragrave essere contrastato Tale progetto di Dio che si compie nella Chiesa per lannuncio degli apostoli trova un ulteriore riferimento in Atti 2027 nel discorso di Paolo agli anziani di Efeso Egrave dunque evidente la densitagrave teologica di questo termine per levangelista Si puograve quindi affermare che lrsquoespressione τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν sia un chiaro conio lucano utile ad indicare in estrema sintesi da un lato tutto il disegno salvifico di Dio che culmina nella morte e resurrezione di Cristo e che si prolunga nella storia della Chiesa e dallrsquoaltro la grave responsabilitagrave di chi lo rifiuta

4 il termine νομικοὶ (nomikoi=scribi) egrave usato praticamente solo da Luca fra gli evangelisti ( cegrave una sola ricorrenza in Mt 22 35 ma essa egrave dubbia dal punto di vista testuale7) Su 8 ricorrenze totali nel NT 6 sono nel terzo Vangelo e 2 nella lettera a Tito Si puograve inoltre notare che Luca usa il sinonimo grammatѐus ogni volta in cui dipende da Mc ( cfr 52130 922 1947 201 46 222 ) Queste osservazioni mostrano con sufficente chiarezza che tale vocabolo egrave proprio del redattore del terzo Vangelo

6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌIl verbo dikaioacuteō (trad riconoscere la giustizia o giustificare) in Luca si trova con oggetto riferito a persona umana nelle parti dove egrave chiaro lrsquointervento redazionale di Luca (cfr Lc 1029 1814) Questuso egrave comune anche ad Atti dove laccezione del verbo egrave propriamente paolina ( cfr At 13 3839 cfr anche Lc 1814 )Le uniche due ricorrenze di dikaioacuteō con Dio per oggetto si trovano in 7 2935 in un contesto dove Luca dipende da una fonte che ha in comune con Matteo8 Questo significa che Luca usa questo verbo con unaccezione piuttosto tradizionale che proviene dalla fonte che egli utilizza Ma qual egrave qui la connotazione precisa e a quale tradizione fa riferimentoLuso di dikaioacuteō con Dio come oggetto egrave attestato nel NT quasi unicamente nei passi che stiamo esaminando ( Lc 7 2935 e Mt 1119 cfr anche Rm 34 che egrave una citazione del Salmo 516 e 1 Tm 316) Esso in prima analisi ha qui il significato di riconoscere dichiarare giusto 9 Uno sguardo piugrave ampio alle ricorrenze di tale connotazione puograve arricchire la comprensione Si tratta prevalentemente di contesti sapienziali nei quali tale espressione comporta il riconoscimento della giustizia del piano di Dio e della sua salvezza Nel Salmo 51 ad esempio in un contesto penitenziale il riconoscimento del proprio peccato egrave simultaneamente un riconoscere Dio come giusto10Non si tratta qui unicamente di un atto di comprensione intellettuale ma di un processo di conversione che attraversa tutta la persona Nei versetti lucani che stiamo esaminando il contesto complessivo di accusa nei confronti dei notabili e i riferimenti penitenziali al battesimo di Giovanni devono aver orientato levangelista a scegliere questa particolare connotazione di dikaioacuteō per esprimere che il processo di conversione dei peccatori comporta simultaneamente un riconoscimento della giustizia del piano salvifico di Dio conforme alla volontagrave stessa di Dio

7 Lrsquoinserimento di questo termine in diversi testimoni della versione matteana si puograve spiegare come armonizzazione a luogo parallelo Cfr B M METZGER A Textual Commentary on the greek new Testament ( Stuttgart 1994 ) 48 8 Cfr J JEREMIAS die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 ) 1659 cfrG SCHRENK ldquoδικαιόωrdquo GLNT III 129010 cfr P BOVATI Ristabilire la giustizia AnBib 2005 89

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6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )

6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELEDopo aver dimostrato che i versetti in esame presentano evidenti tracce di rielaborazione redazionale da parte dellrsquoevangelista ora ci si puograve chiedere quale motivazione insieme teologica e letteraria abbia guidato Luca in tale lavoro redazionale Per far questo egrave necessario approfondire i legami di questi versetti con la piugrave ampia pericope in cui sono inseriti (vv 24-35 ) Si egrave giagrave osservato come Luca segua da vicino la fonte che ha in comune con Matteo dal v 24 fino al v 28 e come sia poi assente in Luca il riferimento matteano allrsquoElia redivivo applicato a Giovanni il Battista e al suo posto vi siano i vv 29-30 in esame Si avverte una certa tensione nel passaggio dal v 28 al v 29 Infatti al v 28 ci si trova ancora allrsquointerno della presentazione di Giovanni il Battista da parte di Gesugrave con un confronto tra i due eoni della storia della salvezza in cui il piugrave piccolo nellrsquoeone del regno di Dio egrave piugrave grande di Giovanni il Battista Invece con il v 29 Giovanni il Battista non egrave piugrave direttamente lrsquooggetto del discorso ma viene introdotto improvvisamente un altro paragone quello tra il popolo e i pubblicani da una parte e i farisei e i dottori della legge dallrsquoaltra Infine tale versetto egrave il primo dellrsquointera pericope in cui si chiama in causa il battesimo di Giovanni Fino ad ora infatti si era parlato di Giovanni e non del suo battesimo Per queste ragioni non egrave possibile come invece fa Bock11 considerare i due versetti come parte integrante del discorso di Gesugrave su Giovanni il BattistaAl v 31 poi lrsquoevangelista riprende la fonte comune con Matteo che presenta unrsquoaccusa diretta con connotazioni sapienziali nei confronti di questa generazione Essa non comprendendo lrsquoannuncio penitenziale di Giovanni non egrave potuta entrare nella gioia della comunione con il figlio dellrsquouomo Nella versione lucana questa seconda parte (vv 31-35 ) si riallaccia con ciograve che precede in modo tale che ldquoquesta generazionerdquo ( v 31) viene a coincidere con ldquoi farisei e i dottori della leggerdquo ( v 30 ) Cosigrave se nella versione di Matteo lrsquoespressione ldquoquesta generazionerdquo va intesa in senso globale invece Luca grazie allrsquoinserzione dei vv 29-30 ha introdotto una separazione12 Lrsquoaccusa egrave diretta nei confronti dei capi (farisei e scribi) e non di tutto il popolo Crsquoegrave infatti una parte di popolo umile e peccatore con cui si identifica teologicamente la totalitagrave del popolo che facendosi battezzare da Giovanni ha riconosciuto la giustizia di Dio Alla luce di queste considerazioni risulta piugrave chiaro il ruolo chiave assunto da questi due versetti nel contesto della pericope Quando nella fonte che Luca utilizza la presentazione di Giovanni il Battista arriva ad un punto culminante con il confronto tra i due eoni al v 28 a Luca interessa soffermarsi sulle condizioni di accesso allrsquoeone del Regno di Dio e sulla separazione che viene a crearsi tra coloro che accolgono il piano e coloro che non lrsquohanno accolto proprio in relazione al ruolo storico-salvifico giocato da Giovanni come precursore In tal modo lrsquoattenzione si sposta sensibilmente da Giovanni il Battista agli uditori del messaggio di salvezza cosigrave da motivare piugrave profondamente le loro opposte reazioni al battesimo di Giovanni e quindi al messaggio stesso di GesugraveLrsquoincomprensione del proprio peccato davanti a Dio e la conseguente assenza di una dimensione penitenziale nella propria esistenza dimensione sottolineata dal battesimo di Giovanni e simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di piangere di fronte al lamento (cfr v 32) porta alla conseguente radicale incomprensione del messaggio di salvezza proposto da Gesugrave simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di danzare al suono flauto

6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIOMa ci sono alcuni che hanno compreso percheacute la sapienza egrave stata riconosciuta giusta dai suoi figli Luca riconnette abilmente il v 29 al v 35 tramite la ripresa di dikaioacuteō che funge cosigrave da segnale

11 D L BOCK Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 ) 210s12 F BOVON 443

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redazionale drsquo inclusione e nello stesso tempo fonda su un versetto proveniente da materiale tradizionale la sua interpretazione teologica Chi sono questi figli della sapienza secondo LucaSono i pubblicani i piugrave peccatori tra il popolo e insieme a loro il popolo stesso Lrsquoaccostamento tra una figura esemplare di peccatori e unrsquoindicazione di totalitagrave del popolo egrave una felice endiadi lucana per la quale si deve leggere qui un unico soggetto Si tratta non di un popolo particolare o di una parte precisa del popolo ma del popolo come tale in quanto peccatore rappresentato da coloro che piugrave di altri sono considerati lrsquoemblema del peccato di Israele Il figli della Sapienza sono allora per Luca nientrsquoaltro che un popolo peccatore e umile un resto che diviene figura dellrsquointero popolo attraverso un percorso di conversione e di riconoscimento della giustizia di Dio nella storia della salvezza

6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONECome avviene per Luca tale percorso di conversione per il popolo di Israele Attraverso il battesimo di Giovanni che come abbiamo visto Luca introduce qui di proposito ricollegandosi alla sua fonte nel punto in cui essa distingue i due eoni della storia della salvezza (v 28) Nella concezione lucana il battesimo di Giovanni egrave descritto come battesimo di conversione (cfrLc 3 3 At 1324 At 194) unrsquoespressione che Luca trova probabilmente nella tradizione (cfr anche Mc 1 4) ma che utilizza volentieri per esprimere in modo condensato il significato che egli attribuisce al ruolo del battista nella storia della salvezza Il battesimo di Giovanni egrave il segno esplicito ed esteriore di un cammino di rinnovamento morale ed esistenziale che prepara allrsquoingresso in una nuova epoca della storia della salvezza La connessione lucana del verbo keryacutesso (annunciare) con baacuteptisma (battesimo) come complemento oggetto (cfr Lc 33 Atti 1037) mostra che il battesimo egrave il segno che qualifica nel suo insieme una piugrave ampia missione di predicazione volta a chiamare il popolo a penitenza Infatti il battesimo di Giovanni non puograve essere considerato solo dal punto di vista cultuale ma deve essere accompagnato da ldquofrutti di conversionerdquo(cfr 38-9) che mostrino un coinvolgimento concreto ed esistenziale della persona (cfr 310-14) Qual egrave la finalitagrave di questo battesimo di conversione nella storia della salvezza Porsi a cavallo tra due eoni per preparare lrsquoingresso nella storia di colui che viene ossia Gesugrave In effetti in Atti il battesimo di Giovanni viene usato per datare lrsquoinizio del ministero storico di Gesugrave (cfr Atti 122 1037) In particolare in At 194 questo battesimo di conversione egrave chiaramente finalizzato alla fede in colui che viene Gesugrave e non puograve sostituire il battesimo cristiano nel nome del Signore Gesugrave il quale comporta il dono dello Spirito (cfr vv 5-6) e caratterizza lrsquoingresso nel nuovo eone della storia della salvezza

6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50Dopo aver mostrato lrsquointeresse teologico e letterario di Luca nel rielaborare il materiale che gli egrave pervenuto in particolare nei vv 29 ndash 30 alla luce della pericope ( vv 24 -30 ) puograve essere utile ampliare un porsquo il campo di indagine e mostrando le connessioni di quanto abbiamo scoperto con il contesto prossimo della pericope illuminare ulteriormente lrsquointeresse teologico di Luca La maggioranza dei commentatori sono drsquoaccordo nellrsquoindividuare un rapporto tra la sezione su Giovanni il Battista (vv 18-35) e il seguente episodio della donna peccatrice (vv 36-50) Infatti la menzione del fariseo Simone (v 36) richiama la precedente menzione dei farisei e dottori della legge (v 30) il contesto del pranzo richiama le aggettivazioni poste nei confronti di Gesugrave (mangione e beone v 34) e Gesugrave stesso definito amico dei peccatori e dei pubblicani (v 34) si

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mostra amico in particolare di una donna peccatrice (v 37)13 Inoltre ciograve che Gesugrave dice a proposito dei farisei e dottori della legge in contrasto con il popolo dei peccatori (v 29-30) Luca sembra mostrarlo in atto attraverso il comportamento del fariseo Simone e della donna peccatrice nei confronti di GesugraveAver chiarificato quale interesse di Luca motiva il suo lavoro redazionale ai v 29-30 aiuta a comprendere non solo la sezione su Giovanni il Battista ma anche lrsquoepisodio della donna peccatrice e del fariseo Simone Quella divisione allrsquointerno del popolo che si stabilisce tra i notabili che hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro rifiutando il battesimo di Giovanni e il popolo dei peccatori che hanno riconosciuto la giustizia di Dio viene qui riproposta nel contrasto tra il fariseo Simone e la donna peccatriceInfatti i gesti drsquoamore della donna e il suo pianto segnalano una conversione di questa donna dalla sua storia di peccato e una comprensione profonda del disegno amoroso di Dio che si compie in Gesugrave Viceversa lrsquoatteggiamento di giudizio nei confronti della donna e di sospetto nei confronti della qualitagrave profetica del ministero di Gesugrave da parte di Simone mostrano quanto egli sia ancora lontano dallrsquoentrare in quellrsquoora della salvezza che Gesugrave ha ormai inauguratoLrsquointervento redazionale in 29-30 sembra allora attuato da Luca non solo per riferire lrsquoaccusa profetica seguente (vv 31-35) ai farisei e ai notabili del popolo ma anche in vista dellrsquoepisodio che sta per narrare dopo aver terminato la sezione su Giovanni il Battista Egrave possibile ottenere una conferma di carattere narrativo a questa affermazione basata non solo su alcuni richiami terminologici e di contenuto Occorre anzitutto osservare che poicheacute Luca non fa conoscere al lettore la risposta definitiva del fariseo Simone allrsquoaccusa di Gesugrave il suo interesse narrativo egrave di provocare la risposta personale del lettore suggerendogli di identificarsi con Simone Lrsquoevangelista rivolge lrsquoaccusa profetica di Gesugrave non tanto al gruppo dei farisei storici - come invece accade in Matteo per esempio con la parabola dei due figli e il loghion che abbiamo esaminato precedentemente (Mt 21 31)14 ndash ma al lettore stesso Ciograve egrave di fondamentale importanza per capire lrsquointeresse narrativo di Luca che dopo aver spiegato le condizioni di accesso al nuovo eone del Regno di Dio attraverso la figura di Giovanni Battista (vv 29-30) vuole concretamente mostrare al suo lettore che non ha mai conosciuto Giovanni Battista neacute ricevuto il suo battesimo come tali condizioni si verificano per lui nella sua vita Questo egrave il motivo per cui i vv 29-30 vanno letti come unrsquoanticipazione in termini esplicativi (telling) di ciograve che lrsquoevangelista mostreragrave al suo lettore (showing) per sollecitarne una risposta di fede Che valore ha per la fede del lettore di Luca sapere che i farisei hanno annullato per loro la volontagrave di Dio rifiutando il battesimo di Giovanni Lrsquoevangelista lo mostra nellrsquoepisodio seguente dove il lettore non egrave richiamato ad attuare qualche pratica cultuale di tipo penitenziale come il battesimo di Giovanni ma piuttosto a riconoscere il proprio peccato di fronte allrsquoamore e alla giustizia di Dio che si compiono in Gesugrave Luca intende attualizzare per il suo lettore il rischio spirituale che avevano corso i notabili di Israele al tempo del ministero terreno di Giovanni il Battista ossia il rischio che corre colui che pensando di non avere grandi peccati e ritenendosi in fondo giusto ama poco ed egrave quindi incapace di entrare in un vero percorso di conversione e di maturazione nellrsquoamore di Dio Luca come aveva fatto Giovanni il Battista per i suoi uditori propone al suo lettore un percorso di conversione di carattere penitenziale che comporta simultaneamente il riconoscimento del proprio peccato e della giustizia del piano amoroso di Dio nella propria storia Come si egrave giagrave sottolineato si tratta quindi di un percorso attivo ed esistenziale che mette in gioco i 13 cfr G ROSSEgrave 27114 Egrave possibile che Luca abbia rielaborato tale loghion di accusa e ricollocato precedentemente in un contesto dove lrsquoaccusa contro i farisei e i capi del popolo era meno esplicita percheacute il suo interesse narrativo egrave di rivolgersi ad un lettore che proviene dalla gentilitagrave che probabilmente non ha mai avuto a che fare con i farisei o i dottori della legge o i sacerdoti del tempio

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pensieri e le azioni dellrsquouomo e che non si contrappone alla grazia di Dio ma anzi egrave reso possibile da essa Egrave il percorso mostrato in modo esemplare dagli atti di pentimento e di amore della donna peccatrice nei confronti di GesugraveQuesta considerazione puograve essere utile per risolvere il vero problema interpretativo di questo episodio ossia lrsquoopposizione di significato che si registra tra la parabola dei due debitori raccontata da Gesugrave e la sua applicazione alla donna Se nella parabola i debitori amano nella misura del debito che egrave stato loro condonato invece alla donna sono stati perdonati i peccati percheacute ha molto amato Questa tensione viene spiegata da molti come il segno della redazionalitagrave della composizione Luca avrebbe inserito una parabola tradizionale in un racconto altrettanto tradizionale quello dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna Cosigrave il gesto drsquoamore della donna che fa parte della tradizione piugrave originaria a cui Luca attinge viene integrato da una parabola attinta anchrsquoessa da una tradizione precedente con uno scopo catechetico ossia per mostrare il rapporto tra perdono di Dio ed etica Nella sua rielaborazione Luca mantiene questa tensione tra le due tappe redazionali che si puograve cogliere per il contrasto tra il versetto 47a e 47b15 Questa considerazione tuttavia lascia intatto il problema esegetico Ci sono due possibilitagrave o Luca egrave un pessimo scrittore percheacute lascia una contraddizione palese nella sua attivitagrave redazionale oppure egli vuole mantenere tale tensione di significato percheacute in essa egrave nascosto il significato profondo del suo messaggio Se la seconda possibilitagrave egrave quella giusta come provarlo e quale significato Luca vorrebbe veicolare al lettore Abbiamo appena mostrato come i versetti 29-30 giochino un ruolo essenziale per comprendere lrsquointenzione di Luca in questo racconto della donna peccatrice e del fariseo Simone e possono fornire una chiave interpretativa del messaggio che Luca intende comunicare al lettore Il comportamento della donna e di Simone attualizzano per il lettore ciograve che egrave stato spiegato nei vv 29 - 30 a proposito del popolo e dei pubblicani da una parte e dei farisei e dottori della legge dallrsquoaltra percheacute il lettore possa comprendere quali sono nella sua vita le condizioni concrete per entrare nella salvezza Ora il lettore di Luca ha di fronte a seacute due possibilitagrave la donna peccatrice e il fariseo Simone La donna egrave colei che ha molto amato ossia che ha fatto della sua miseria e del suo pubblico peccato il luogo antropologico in cui riconoscere la propria debolezza e insieme la grazia e lrsquoamore di Dio e cosigrave ha reso attivo per lei quel perdono di Dio che egrave il frutto del disegno drsquoamore di Dio per ogni uomo Cosigrave il perdono di Dio egrave chiaramente incondizionato e gratuito ed egrave fonte della risposta drsquoamore della donna in rapporto a quella di Simone (ldquoa chi egrave perdonato poco ama pocordquo 47b) Tuttavia nello stesso tempo dipende dallrsquouomo accogliere tale perdono e renderlo attivo nella propria vita (ldquole sono rimessi i suoi molti peccati percheacute ha molto amatordquo 47a) Ella con la sua vita ha ldquogiustificatordquo Dio mostrando di essere una vera figli della Sapienza ed entrando cosigrave a pieno diritto nel nuovo eone del Regno di Dio che si compie in Gesugrave Egli mostra in questo racconto ciograve che ha giagrave spiegato a riguardo del popolo peccatore e dei farisei e dottori della legge nei vv 29-30 tutto dipende dalla volontagrave di Dio che vuole essere giustificato dagli uomini e tutto allo stesso tempo dipende dalla libertagrave dellrsquouomo di accogliere o meno tale volontagrave

67 BIBLIOGRAFIA CITATABOCK D L Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 )BOVON F Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndashVluyn 1989 ) I - IIFITZMYER J The Gospel according to Luke ( Garden City 198185)GREEN J B The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 )JEREMIAS J Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )JEREMIAS J die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 )15 cfr F BOVON 462 e G ROSSEgrave 278 Green cerca di risolvere il problema ammettendo che la donna era stata giagrave perdonata precedentemente e che ora si tratta solo di manifestare tale perdono dinanzi alla comunitagrave Ma rimane comunque la contraddittorietagrave nellrsquoaffermazione di Gesugrave J B GREEN The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 ) 313

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LUZ U Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 ) I - II ROSSEgrave G Il vangelo di Luca ( Roma 1992 )SCHLOSSER J Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 )SCHRENK G ldquoδικαιόωrdquo GLNT IIITANNEHILL R C The narrative Unity of Luke ndash Acts ( Philadelphia 1986 ) I - II

7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI7 1 VANGELO DI MARCOIl vangelo di Marco fa iniziare lrsquoattivitagrave di Gesugrave con lrsquoannuncio del Regno di Dio Dice Gesugrave ldquoIl tempo egrave compiuto il regno di Dio egrave vicino convertitevi e credete nel Vangelordquo Sullo sfondo di questo sunto della predicazione di Gesugrave crsquoegrave la concezione profetica della regalitagrave di Dio sulla storia e sul tempo Lrsquoarrivo della salvezza di Dio egrave considerato imminente e il profeta ha il compito di annunciarlo e insieme renderlo presente con il suo annuncio Il Vangelo diviene allora un annuncio che trasforma la realtagrave rendendo attuale la stessa salvezza di Dio ldquoCome sono belli i piedi di colui che annuncia la pace dellrsquoevangelizzatore che annuncia la salvezza che dice a Sion ldquoRegna il tuo Dio Una voce Le tue sentinelle alzano la voce insieme esultano poicheacute vedono con gli occhi il ritorno del Signore a Sionrdquo (Is 507-8) La parola profetica diviene evento di Dio presenza salvifica realtagrave che trasforma il castigo dellrsquoesilio nella gioia del ritorno a Sion Modellato su tale teologia anche lrsquoannuncio del Regno di Dio da parte di Gesugrave egrave una parola profetica che si realizza nellrsquoatto stesso in cui viene proclamata Essa egrave infatti una parola autorevole non solo un insegnamento che si concretizza in segni di salvezza e di liberazione dal male (cfr 127-28) Il Regno di Dio si instaura con la sconfitta definitiva delle potenze del male e in particolare di Satana (322-30) e con la chiamata dei Dodici (313-18) che sono il primo seme del Regno di Dio inviati anchrsquoessi a predicare e a scacciare i demoni Con il male vengono sconfitte da Gesugrave anche le sue conseguenze ossia il peccato e la morte Il peccato viene vinto dal perdono definitivo che Gesugrave porta nel mondo (cfr 21-22) Il Regno assume qui i connotati della novitagrave assoluta la novitagrave di una festa di nozze che lo Sposo il messia celebra con lrsquoumanitagrave (219-22) grazie alla definitiva sconfitta della morte Egli sposa lrsquoumanitagrave malata sofferente e incapace di generare alla vita per ridarle la speranza radicale della resurrezione (cfr 521-43 racconto dellrsquoemorroissa e della figlia di Giairo) Se in un primo momento il Regno di Dio predicato da Gesugrave sembra distinto dalla sua persona man mano che il vangelo prosegue nella sua narrazione si comprende sempre meglio che il cuore del Regno di Dio annunciato da Gesugrave con la parabola del seme gettato nel terreno che porta frutto egrave la persona stessa di Gesugrave Subito dopo aver pronunciato il discorso in parabole Gesugrave seda la tempesta con la sua Parola e i discepoli si chiedono ldquoChi egrave costui al quale il vento e il mare obbedisconordquo Come abbiamo giagrave sottolineato la narrazione procede attraverso le successive domande sullrsquoidentitagrave di Gesugrave attraverso cioegrave quella che si dovrebbe definire come una cristologia implicita basata sui segni e le parole di Gesugrave fino al cuore del vangelo di Marco li dove i discepoli per bocca di Pietro arrivano finalmente alla proclamazione dellrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ldquoTu sei il Cristo il Messiardquo (7 29) Da questo punto in poi inizia il secondo versante del vangelo di Marco in cui non si tratta piugrave di stabilire chi egrave Gesugrave ma come Egli agisce e che tipo di Messia egli egrave Da qui in poi in una successione martellante di tre annunci della passione Gesugrave afferma subito pubblicamente (notare il contrasto con la richiesta di segretezza a riguardo della sua messianicitagrave) di dover subire il destino di rifiuto dei capi sofferenza e morte per poi risorgere dopo tre giorniCi concentriamo un porsquo di piugrave sul terzo annuncio (Mc 1032-34) che avviene immediatamente prima dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme ed egrave un porsquo piugrave descrittivo dei precedenti I dettagli sono significativi si parla non solo di condanna a morte e di consegna ai pagani ma anche di derisioni sputi e flagellazioni Non egrave a detrimento della veritagrave storica sulla passione di Gesugrave

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considerare che questa sequenza ripercorre esattamente le sofferenze descritte nel cosiddetto terzo canto del servo allrsquointerno della raccolta profetica deuteorisaiana ldquoHo presentato il mio dorso ai flagellatori le mie guance a coloro che mi strappavano la barba non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputirdquo (Is 506) Egrave difficile non riconoscere qui lrsquointento dellrsquoevangelista di mostrare che il messia non egrave altri che un servo mite e umile destinato a compiere la sua missione universale attraverso la sofferenza assunta confidando in Dio che solo rende giustizia (Is 508) Non si puograve seguire Gesugrave fin sotto la croce se non accettando di essere da lui guariti nella nostra cecitagrave di discepoli attratti da un maestro potente e carismatico (cf 1046-52) La cristologia marciana egrave cosigrave un grande commento narrativo ai canti del servo di jhwh visti alla luce della vicenda storica di Gesugrave che culmina con il mistero pasquale della sua morte in croce e resurrezione Infatti solo nellrsquoumiltagrave della croce il messia si rivela definitivamente come il servo sofferente di Dio e solo a questo punto il discepolo con le parole del centurione potragrave affermare - definitivamente e senza paura di fraintendimenti o ambiguitagrave - ldquoCostui era veramente il Figlio di DiordquoDi fronte a questa progressiva descrizione narrativa della cristologia Marco intende anche fornirci qualche elemento di ecclesiologia Cosrsquoegrave la Chiesa per Marco Certamente essa egrave concentrata nei discepoli e in particolare nei Dodici che sono a servizio del Regno di Dio chiamati anzitutto da Gesugrave a stare con lui e poi inviati a predicare e scacciare demoni (313-19) Lo stesso numero Dodici indica lrsquoIsraele escatologico che si instaura con lrsquoavvento del Regno di Dio Essi costituiscono il seme il nucleo piugrave intimo della nuova famiglia di Gesugrave ossia di coloro che fanno la volontagrave di Dio ( 331-35) e come Gesugrave si muovono nei villaggi affidandosi totalmente alla potenza dellrsquoinvio di Gesugrave e non a mezzi umani (67-13) Essi sono i testimoni dei segni di Gesugrave in particolare della moltiplicazione dei pani (630-44) ma al contempo sono incapaci di comprenderli fino in fondo percheacute condividono la durezza di cuore degli uomini (651-52) Marco sottolinea nettamente lrsquoincomprensione che i discepoli manifestano nei confronti del loro maestro che non cessa al momento in cui Pietro confessa lrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ma anzi per cosigrave dire aumenta (cfr8 33) Ogni annuncio della passione egrave seguito da un episodio che manifesta la totale mancanza di sintonia dei discepoli (cfr anche 933-37 1035-40) e che rende necessaria unrsquoulteriore catechesi da parte di Gesugrave in forma di parole e di gesti Alcuni personaggi secondari nella narrazione mostrano le caratteristiche positive che dovrebbe avere il discepolo in particolare la sua fede nei confronti di Gesugrave Un esempio importante egrave certamente quello della donna sirofenicia donna straniera che costituisce un richiama implicito alla futura nascita di una comunitagrave cristiana di provenienza pagana Da questi elementi possiamo trarre qualche conclusione sullrsquoecclesiologia marciana la Chiesa egrave una famiglia che attualizza il Regno di Dio in se stessa un seme del Regno Essa egrave per sua natura missionaria percheacute inviata dal messia Gesugrave con una parola potente a compiere i segni del Regno nella sua storia Essa accoglie al suo interno anche tutti i popoli egrave dunque universale Essa egrave anche la comunitagrave in cui la fede in Cristo puograve essere maturata solo stando con lui e passando attraverso il travaglio della sua croce e resurrezione Solo alla luce della croce la Chiesa puograve comprendere fino in fondo chi egrave chiamata a seguire lungo i sentieri della storia

7 2 VANGELO DI MATTEONotiamo subito che Matteo non parla di Regno di Dio ma con unrsquoespressione ancor piugrave semitica di Regno dei cieli (cfr 1311) Se il Regno dei cieli nel discorso della montagna deve essere caratterizzato da una sovrabbondante giustizia che sola puograve integralmente compiere la Legge di Mosegrave (517-20) sono le parabole (c 13) a manifestare il mistero di tale sovrabbondante giustizia La parabola del seminatore (133-9) mostra il contrasto tra una semina sovrabbondante e persino sprecata e una risposta differenziata dei diversi terreni Alcuni di essi non rispondono positivamente non fanno fruttificare questo dono del seme Come egrave possibile che ciograve accada se la parola egrave rivolta a tutti Come egrave possibile che la parola di Gesugrave fallisca producendo in molti casi

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rifiuto anzicheacute accoglienza Egrave questo lrsquointerrogativo di fondo dei discepoli sul percheacute Gesugrave parli il linguaggio oscuro e difficile delle parabole (cfr 1310) Le parabole mostrano la caratteristica paradossale del Regno dei cieli che si instaura senza imporre una veritagrave con la forza ma donando a tutti anche a chi lo rifiuteragrave il seme della Parola di Dio Cosigrave il suo insegnamento parabolico rispetta la libertagrave dellrsquointerlocutore e non gli impone una veritagrave per via di sillogismi o dimostrazioni Egli lo invita piuttosto a convertire il cuore allrsquoamore del Padre che semina sprecando illogicamente il suo seme e che lascia crescere la zizzania insieme con il grano per non correre il rischio di tagliare anche il grano (1324-30) Si puograve arrivare ad affermare che secondo Matteo compimento della giustizia deve passare attraverso il rifiuto degli uomini e in particolare del popolo di Israele percheacute egrave proprio quando il popolo arriva al culmine della sua durezza di cuore della sua incapacitagrave di ascoltare e comprendere la parola di Dio che il Signore potragrave realizzare improvvisamente la sua guarigione e la sua conversione (cfr 13 14 ndash 14 Iss 6 9 ndash 10) ComeAttraverso la logica della croce che egrave il vero mistero significato dal seme gettato in terra della parabola In fondo anche per Matteo il Regno dei cieli ha a che fare con Gesugrave Lui che egrave il servo mite di Jhwh che non grida la veritagrave in piazza (cfr 1219 Is 422) e porta la giustizia con misericordia (cf 1220 cit di Is 423) Nella cristologia di Matteo egrave molto piugrave sottolineato che in Marco il carattere ebraico del messia Egli egrave collegato a Davide e Abramo nella sua genealogia (1 1) egrave figlio di Davide (1 1720) egrave lrsquoemmanuele di Isaia ossia il discendente regale che porta Dio in mezzo al suo popolo (Mt 123cfr Is 714) egrave il re-pastore (cf 936) e il messia drsquoIsraele (26) cosa che Gesugrave stesso afferma ripetutamente (106 1524) Egrave solo dopo il rifiuto di Israele che i discepoli saranno inviati da Gesugrave sul monte della galilea a fare discepoli tutti i popoli (2819) Infatti il rifiuto di Israele fa sigrave che il Regno di Dio saragrave tolto ai capi giudaici ldquoe saragrave dato ad un popolo che lo faragrave fruttificare (2143)rdquo Il seme di questo nuovo popolo egrave giagrave presente nel Vangelo di Matteo nei discepoli e apostoli di Gesugrave La loro caratterizzazione egrave piugrave positiva che non in Marco Essi infatti sono ammessi allrsquointimitagrave con Gesugrave e possono accedere alla spiegazione delle parabole e alla comprensione profonda dei misteri del Regno dei cieli Non solo ma sono inviati da Gesugrave a mostrare la gratuitagrave del Padre nellrsquoannuncio del Regno dei cieli (108) fatto a parole ma anche con i segni delle guarigioni con la povertagrave e soprattutto con la perseveranza nelle persecuzioni (1017-39) In filigrana compare il volto di una Chiesa giudeocristiana fortemente messa alla prova dallo scontro con il giudaismo che si riorganizzava nella sua componente farisaica dopo la recente distruzione di Gerusalemme e del tempio Si tratta di una Chiesa che alla saggezza umana dei dottori della legge oppone la sapienza della croce definitiva sapienza dei piccoli che rivela il volto del Padre e il misterioso e abissale rapporto drsquoamore tra il Padre e il Figlio (11 25 ndash 27) Pur essendo compresa anche dai piccoli non si tratta di una sapienza infantile o ingenua anzi i discepoli di Gesugrave sono definiti scribi (1351) che devono tenere insieme cose nuove e cose antiche (AT e NT) nellrsquounica sapienza della croce sono profeti sapienti e scribi che vivranno su di se il mistero del messia rifiutato e ucciso dal suo popolo (cfr 2334) ma che saranno ricompensati dal ritorno glorioso di Gesugrave alla fine dei tempi alla luce dellrsquoamore che avranno manifestato imitando il Padre (24327 2531-46) Questa Chiesa ha un punto di riferimento centrale in Pietro del quale viene affermato senza mezzi termini il primato a partire dalle parole di Gesugrave ldquo ltltTu sei Pietro e su questa pietra edificherograve la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa A te darograve le chiavi del Regno dei cieli tutto ciograve che legherai sulla terra saragrave legato nei cieli e tutto ciograve che scioglierai sulla terra saragrave sciolto nei cieligtgt Allora ordinograve ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristordquo

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7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIAI vangeli sono inseriti allrsquointerno di un canone comprendente Antico e Nuovo Testamento e una interpretazione esegetica e teologica di essi non puograve non tenere conto dei rapporti che intercorrono tra questi testi e il loro con-testo Il documento sulla Parola di Dio del Concilio Vaticano II denominato Dei Verbum afferma al n16 la mutua dipendenza ermeneutica tra Antico e Nuovo Testamento laquo hellipi libri dellrsquoAntico Testamento integralmente assunti nella predicazione evangelica acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento che essi a loro volta illuminano e spieganogtgt Da una parte si afferma che il Nuovo Testamento porta a compimento ciograve che egrave significato nellrsquoAntico ma dallrsquoaltra si mostra che non si puograve comprendere il Nuovo senza i libri dellrsquoAntico che lo illuminano e lo spiegano Non si possono dunque conoscere adeguatamente i Vangeli senza tener conto dellrsquoAntico TestamentoSi potrebbe fondare questa affermazione sia dal punto di vista storico che dal punto di vista letterario Lrsquoinfluenza del mondo giudaico e della letteratura religiosa che ha contribuito a forgiare la sua identitagrave ossia quello che noi oggi chiamiamo Antico Testamento e piugrave nel dettaglio lrsquointerpretazione viva dellrsquoantico Testamento (toragrave orale) propria dellrsquoebraismo del I secolo sono la matrice nella quale si forgiano tutte le creazioni letterarie successivamente inserite nel canone del Nuovo Testamento Dal punto di vista letterario poi si trovano forti legami sottoforma di citazioni allusioni echi riletture che i testi del NT fanno di altri testi dellrsquoAT In definitiva lrsquoAT costituisce sempre lo sfondo dei testi del NT ed anche dei vangeli come si puograve abbondantemente dimostrare anche attraverso un elenco e una catalogazione di tutti i richiami interni al NT Tuttavia il lavoro esegetico e teologico che parte da questa constatazione non puograve certamente fermarsi ad essa Ci si pone infatti una domanda di fondo estremamente importante a livello teologico quale tipo di rapporto viene configurato da tale dipendenza storico- letteraria del NT e dei Vangeli nei confronti dei testi dellrsquoAntico Testamento Data la poliformitagrave letteraria di testi del NT e il loro diverso utilizzo dellrsquoAT non egrave per nulla semplice ricavare delle leggi generali Talvolta bisogna accontentarsi di ritrovare lo sfondo veterotestamentario e notare lrsquointeresse del narratore nel riferire un compimento Talaltra perograve si puograve scavare maggiormente e notare dei rapporti piugrave precisi e definiti tra elementi dello sfondo veterotestamentario ed altri elementi presenti nel testo del NT Ogni qual volta si puograve accostare ad una figura (tipo) propria di un racconto dellrsquoAT elementi di un racconto del NT (antitipo) mostrando un rapporto di continuitagrave discontinuitagrave tra di essi in modo tale che lrsquoantitipo riprende e supera il tipo compiendolo qui siamo di fronte ad un funzionamento letterario- teoogico che possiamo denominare tipologia Tali elementi (tipi) possono essere costituiti da eventi circostanze persone popoli istituzioni e il loro rapporto deve essere di compimento ossia lrsquouno egrave una preparazione dellrsquoaltro Ci puograve essere una tipologia esodale mosaica profetica regale sacerdotale cultuale ecchellip

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Per il nostro studio egrave sufficente ammettere che in via di principio non egrave possibile escludere la possibilitagrave che gli autori del NT abbiamo fatto uso di tale strumento interpretativo poicheacute esso era presente nella cultura giudaica ed ellenistica del periodo intertestamentario e perchegrave lrsquoAntico Testamento stesso al suo interno ne ha fatto uso Lo studio della tipologia risulta allora particolarmente interessante dal momento che contribuisce a riconnettere i Vangeli nel loro contesto canonico e mette in luce in modo assai convincente le loro teologie nel quadro globale del compimento delle Scritture

7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)Nel Vangelo di Luca la tipologia profetica applicata a Gesugrave risulta particolarmente evidente ed estesa A partire dal c 4 in cui Gesugrave predica a Nazareth nella sua terra natale Gesugrave egrave dipinto con i caratteri di un profeta (cfr 424) che predica la parola di Dio e che egrave rifiutato dal suo popolo secondo il destino proprio di tutti i profeti di Israele Gesugrave appena consacrato dalla discesa dello Spirito Santo su di lui dopo il battesimo egrave dotato di una ldquoparolardquo profetica che si esprime attraverso azioni e discorsi (cfr 2419) e che rende attuale la salvezza di Dio il tempo del compimento delle promesse di salvezza di Isaia (cfr 718-23)Ormai al termine del suo itinerario verso Gerusalemme attraversando la Galilea e la Samaria (Lc 17 11) Gesugrave incontra dieci lebbrosi che si fermano a distanza e appellandosi alla sua qualitagrave di maestro lo supplicano di avere pietagrave di loro ldquoGesugrave maestro abbi pietagrave di noirdquo (Lc 17 12) La scena della guarigione dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) dipinta con una certa rapiditagrave da Luca mostra di avere uno sfondo veterotestamentario profetico (cfr 2 Re 5) In quale modo il narratore allude a tale sfondo Quali sono gli elementi comuni e le differenze Gesugrave egrave accreditato come un profetaPer rispondere a queste domande egrave necessario approfondire lrsquoesegesi di questo testo Dobbiamo anzitutto notare che questo racconto interrompe una serie di discorsi di Gesugrave con un miracolo di guarigione Lrsquoultimo miracolo di Gesugrave prima di questo egrave in 14 1 ndash 6 dopodichegrave si tratta di una serie di insegnamenti fino a 1711 Inoltre la notazione geografica di Luca sul cammino verso Gerusalemme contribuisce a creare uno stacco preciso da ciograve che precede e favorisce lrsquoidea di un nuovo inizio della narrazione Si tratta della terza ed ultima sezione del viaggio di Gesugrave verso Geursalemme che prosegue fino a 19 27 Il racconto di questo miracolo si conclude con lrsquoaffermazione di Gesugrave ldquoalzati e va la tua fede ti ha salvatordquo (v 19) percheacute dopo il samaritano ex lebbroso sparisce e ritornano in scena i farisei Egrave interessante il paragone che viene a crearsi (syncrisis) tra la fede constatata da Gesugrave a proposito del samaritano che evidentemente ha saputo riconoscere in Gesugrave la fonte del segno di guarigione appena manifestasi in lui e la mancanza di fede mostrata dai farisei nei termini di una ricerca esteriore di segni Il seguito dei discorsi di Gesugrave porteragrave avanti il tema della fede parlando della venuta del figlio dellrsquouomo (Gesugrave) in rapporto ai segni (cfr vv 17 22 ndash 37) della preghiera (18 1 ndash 14) dellrsquoumiltagrave di chi accoglie il Regno come un bambino abbandonando le sue ricchezze per seguire Gesugrave (18 15 ndash 30)Il cuore di questa sequenza narrativa che culmina con il terzo annuncio della passione e lrsquoarrivo a Gerico ( 18 31 ndash 34) egrave dunque la fede in Gesugrave come condizione dellrsquoingresso nel Regno dei cieli Il racconto del lebbroso samaritano contribuisce a introdurre questo tema di fondo dal momento che il miracolo non egrave che un passaggio neanche brevemente descritto per arrivare a sottolineare invece la salvezza ottenuta per mezzo della fede (v 18) In effetti il culmine della trama non si ha con il miracolo ma con la constatazione della fede del samaritano egrave qui infatti che la portata rivelativa del racconto si mostra in modo improvviso Su dieci lebbrosi guariti la fede egrave paradossalmente prerogativa di uno solo di un samaritano ossia di un eretico disprezzato dal giudaismo ufficiale dellrsquoepoca rappresentato dai farisei Inizialmente il racconto sapientemente orchestrato da Luca sembra andare in una direzione piugrave consueta Come ogni racconto di miracolo che si rispetti vi deve essere lrsquoincontro con Gesugrave alle porte della cittagrave o allrsquointerno del villaggio Qui i lebbrosi si fermano a distanza per motivi cultuali

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percheacute sono dichiarati impuri dalla legge di santitagrave del levitica (Lv 13 45) e a distanza lo supplicano con il titolo di maestro usato da Luca normalmente per i discepoli (Lc 5 5 8 24) e con lrsquoimplorazione ldquoabbi pietagraverdquo che nei salmi si rivolge a Dio stesso (Sal 31 10 51 3) In questi lebbrosi crsquoegrave certamente una fede incoativa iniziale in Gesugrave necessaria percheacute avvenga il miracolo (cfr Lc 5 13ss) Fin qui tutto avviene secondo copione Dal v 14 avviene un primo spostamento rispetto alla trama consueta di un racconto di guarigione di miracolo Ossia Gesugrave non guarisce direttamente con la sua parola i lebbrosi prima di mandarli dal sacerdote ma li invia prima di guarirli Questa modifica fa si che il miracolo divenga una prova di fede In questo spostamento Luca segue un altro copione che gli proviene dallrsquoAntico Testamento e particolarmente dal racconto lungo e articolato di guarigione del lebbroso Naaman servitore del re siriano da parte del profeta Eliseo (cfr 2 Re 5) Infatti il miracolo egrave una prova di fede di Naaman che egrave invitato dal profeta ad andare a bagnarsi del fiume Giordano Non sono complicati riti fisici a causare la guarigione ma la fede nella parola del profeta Eliseo (2 Re 5 12 ndash 15) Come il profeta Eliseo guarisce il lebbroso Naaman servitore del re siriano semplicemente con la sua parola e con lrsquoobbedienza di andarsi a lavare nel Giordano anche nel nostro testo il miracolo di guarigione dei lebbrosi avviene a distanza tramite la semplice obbedienza alla parola profetica di Gesugrave di andare a presentarsi ai sacerdoti Le analogie non si fermano qui Come Naaman il siriano ritorna dal profeta Eliseo per mostrare la sua fede nel Dio di Israele e per ringraziarlo attraverso un dono materiale cosigrave anche il lebbroso ritorna indietro per ringraziare Gesugrave (v 15) Infine ancora come Naaman egrave uno straniero cui viene donata insieme alla guarigione la fede nel Dio drsquoIsraele cosigrave anche il lebbroso egrave un samaritano a differenza degli altri nove lebbrosi guariti che invece sono giudeiCome in 2 Re 5 la posta in gioco del racconto non egrave quindi semplicemente il miracolo di guarigione fisica ma piugrave profondamente la fede dello straniero ed egrave questa fede ad essere manifestata dal ringraziamento del samaritano e autorevolmente confermata dalla dichiarazione finale di Gesugrave (vv 18ndash19) Gesugrave si trova dunque nella stessa posizione del profeta Eliseo egli egrave dotato di una parola profetica in grado di realizzare ciograve che dice per mezzo della fede dellrsquointerlocutore e al termine del miracolo egli stesso egrave chiamato ad esplicitarla autorevolmente Fino a questo punto abbiamo mostrato con considerazioni di tipo narrativo che il nostro racconto ha una sfondo profetico e che tale figura egrave applicata a Gesugrave Ora bisogna chiarire se questa figura dellrsquoantico testamento egrave applicata in una chiave tipologica ossia se vi egrave un compimento del tipo profetico nellrsquoantitipo (Gesugrave) che prevede anche una differenza un superamento dellrsquoantitipo rispetto al tipo Dobbiamo ricorrere ancora a considerazioni di tipo narrativo Ci sono alcune differenze tra Eliseo e Gesugrave Quando Naaman va da Eliseo per ringraziarlo il profeta rifiuta il dono mentre Gesugrave non sembra rifiutare la lode del samaritano Inoltre i gesti del samaritano sono ben piugrave estremi di quelli di Naaman Il samaritano infatti si prostra davanti a Gesugrave con un atto drsquoadorazione che egrave appropriato soltanto per Dio Infine le parole del ringraziamento sono diverse Naaman afferma la sua fede nel Dio drsquoIsraele mentre il Samaritano ldquolodando Dio a gran voce si prostrograve davanti a Gesugrave ai suoi piedi per ringraziarlordquo (v 16) Nella costruzione retorica di questa frase la lode di Dio egrave posta in parallelo alla prostrazione davanti a Gesugrave e al suo ringraziamentoldquoTornava indietro a gran voce lodando Dio e si prostrograve con la faccia ai suoi piedi ringraziando Lui Se Naaman loda il Dio drsquoIsraele piugrave di Naaman nel samaritano la lode del Dio dirsquoIsraele egrave strettamente associata con la prostrazione e con il ringraziamento di Gesugrave Lodare Dio e ringraziare Gesugrave sono un unico atto per questo samaritano che riserva a Gesugrave lrsquoonore dovuto a Dio prostrandosi ai suoi piedi Se il dono rifiutato da Eliseo lascia intendere lrsquoimpossibilitagrave di far coincidere la sua persona con il Dio drsquoIsraele la lode accettata e ratificata da Gesugrave suggerisce che il compimento del tipo profetico consiste in un radicale superamento della figura stessa Gesugrave egrave un profeta ma egrave piugrave che un profeta perchegrave egrave il mistero di una presenza personale di Dio stesso Egli compie la parola profetica come

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 11: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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Invece nei vv 29 - 30 le differenze sono notevoli Luca non riporta qui il detto di Gesugrave sulla legge e i profeti che sono in vigore fino a Giovanni il Battista e sul regno che soffre violenza (cfr Mt 11 12-13) ma lo presenta piugrave avanti nella sua narrazione (cfr Lc 1616) Inoltre egli tralascia completamente il riferimento allElia redivivo applicato a Giovanni il Battista (cfr Mt 1114) che corrisponde piuttosto alla concezione teologica sul ruolo di Giovanni il Battista propria di Matteo e di Marco (cfr Mc 913)2 Al posto di questi riferimenti nei vv 29-30 Luca offre una valutazione teologica della divisione attuatasi nel popolo di Israele in relazione al battesimo di Giovanni Da un lato tutto il popolo e i pubblicani hanno ricevuto il battesimo cosigrave da riconoscere la giustizia di Dio dallaltro i farisei e i dottori della legge hanno rifiutato il battesimo e dunque hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro Lrsquoevangelista sposta volutamente lrsquoattenzione dallrsquoidentitagrave di Giovanni il Battista agli effetti del suo ministero nel popolo di Israele caratterizzati insieme dallrsquo accoglienza e dal rifiuto del suo messaggio cosigrave da introdurre un nuovo apoftegma di accusa nei confronti di coloro che hanno rifiutato il Battista prendendolo dalla fonte che egli ha in comune con Matteo (vv 31-35) In tal modo Luca crea una nuova ripresa del discorso di Gesugrave articolandolo in due versanti (24-28 29-35) il primo dei quali egrave centrato su Giovanni il Battista mentre il secondo sulla reazione degli ascoltatori al suo messaggio Da quanto affermato emerge lrsquoimportanza dei vv 29-30 percheacute in essi lrsquoevangelista concentra i suoi interessi e la sua peculiare visione cosigrave da conferire una connotazione precisa anche al contestoTali versetti presentano un carattere redazionale e ciograve viene ammesso da tutti gli interpreti Viene tuttavia anche comunemente affermato che in essi si trova del materiale preesistente che egrave stato riformulato dallrsquoevangelista attraverso la sua propria prospettiva letteraria e teologicaQui si cercheragrave di comprendere quale tradizione Luca riformuli e con quale interesse letterario e teologico

6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICAI versetti 29-30 malgrado lrsquooriginale formulazione lucana non sono una creazione ex novo da parte dellrsquoevangelista ma dipendono da una tradizione preesistente Si trova un interessante parallelo in Mt 2131b-32 dove Gesugrave commenta la parabola dei due figli esplicitando laccusa contro la classe sacerdotale del tempio I pubblicani e le prostitute credendo a Giovanni precedono i sacerdoti che non si sono pentiti e non hanno creduto a Giovanni Questo parallelo autorizza a ricostruire qui un loghion gesuano che ogni evangelista avrebbe posto nel luogo piugrave confacente al suo percorso letterario e teologico Se cosigrave fosse quale dei due evangelisti inoltre conserverebbe la posizione originaria del loghion nella fonte Si puograve osservare anzitutto che nonostante le notevoli differenze nella formulazione ci sono importanti somiglianze formali e di contenuto tra Mt 2131b-32 e Lc 729-30 Esse sono 1 menzione di Giovanni il battista 2 Presenza di due gruppi di personaggi ossia figure di peccatori come i pubblicani da un lato e figure di leadership religiosa dallrsquoaltro 3 Attitudine opposta di questi due gruppi nei confronti di Giovanni 4 Accoglienza positiva di Giovanni da parte del

Vluyn 1989 )2 Vedremo che questi cambiamenti sono il frutto del lavoro redazionale di Luca Egrave invece molto difficile stabilire se la versione riportata da Matteo in 1112-14 corrisponde piugrave fedelmente alla fonte Q percheacute anche in Matteo gli interventi redazionali sono pesanti In questo caso oltre a notare il carattere tradizionale dei detti di riportati in Mt 11 13 Lc 16 16a e Mt 11 12 Lc 16 16bc non egrave possibile proseguire a ricostruire nel dettaglio la fonte Q Cfr U LUZ Matteo ( Brescia 2010 ) II 224 orig Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 )

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gruppo dei peccatori e negativa da parte dei capi Sono proprio tali somiglianze a condurre allrsquoipotesi di un loghion tradizionaleInfatti dal momento che i due evangelisti riportano indipendentemente una stessa affermazione di Gesugrave seppure con formulazioni alquanto diverse egrave plausibile che sulla base del criterio dellattestazione molteplice tale affermazione facesse parte di una tradizione orale o scritta che li precedeva3 cioegrave fosse un loghion di GesugraveMolto piugrave difficile egrave rispondere alla seconda domanda ossia quale potrebbe essere la collocazione originaria di questo loghion ldquovaganterdquo Esso era collocato in un piugrave ampio apoftegma gesuano magari in connessione con la parabola dei due figli come in Mt 2128-32A motivo dellabbondante rimaneggiamento redazionale sia da parte di Matteo4 che da parte di Luca egrave impossibile stabilire la formulazione originaria di questo loghion e ricostruire con esattezza il contesto in cui era inserito nella fonteTuttavia alcune osservazioni di natura formale e contenutistica possono fondare adeguatamente unrsquoipotesi su come tale loghion sia stato conservato e trasmesso dalla tradizione Anzitutto si possono notare le somiglianze tra i due contesti in cui tale parola egrave inserita in Luca e in Matteo In entrambi i contesti egrave presente unrsquoaccusa da parte di Gesugrave contro i capi del popolo5 nella quale sono presenti motivi sapienziali e parabolici e crsquoegrave in entrambi i motivi un riferimento ai figli (cfr Mt 2128-30 e Lc 731-3235) Infine tale accusa egrave in entrambi i casi relazionata al battesimo di Giovanni in Matteo infatti essa scaturisce da una disputa sul battesimo di Giovanni (cfr 2124-27) e in Luca il confronto tra pubblicani e popolo da una parte e farisei e dottori della legge dallrsquoaltra egrave formulato in relazione al battesimo di Giovanni (cfr 729-30) Inoltre il confronto fra capi e pubblicani prostitute puograve essere considerato come un espediente retorico di accusa proprio della tradizione profetica in Israele per manifestare al popolo il suo peccato6

Egrave dunque possibile che lrsquoambiente vitale di questo loghion fosse quello di una accusa di Gesugrave nei confronti dei capi in stile profetico e con probabili riferimenti a Giovanni Battista In ogni caso quello che si puograve ora affermare con sicurezza egrave che Luca rielabora un loghion che gli proviene dalla tradizione introducendo un contrasto tra farisei e scribi da una parte e popolo e pubblicani dallrsquoaltra per spostare il destinatario dellrsquoaccusa da tutto il popolo ai capi e preparare in tal modo quello che racconteragrave nellrsquoepisodio dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna peccatrice

6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE

641 REDAZIONALITAgrave Il carattere redazionale dei versetti in esame puograve essere evidenziato dalle seguenti espressioni

3 Cfr J JEREMIAS Le parabole di Gesugrave ( Brescia 1973 ) 97 Orig Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )4 Per approfondire il carattere redazionale in Matteo che non egrave possibile mostrare qui per ragioni di spazio cfr J SCHLOSSER Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 ) 4565 In Luca lrsquoaccusa viene sviluppata nei vv 31 ndash 35 Che tale accusa sia rivolta ai capi ossia farisei e dottori della legge lo si capisce perograve solo alla luce dei vv 29 ndash 30 come vedremo 6 Tale confronto ( in questo caso con pubblicani e prostitute ) fa parte del repertorio retorico profetico di accusa per spingere lrsquointerlocutore alla comprensione dellrsquoirragionevolezza del suo comportamento Si legga ad esempio Is 1 3 dove egrave presente un confronto odioso di natura parabolica con gli animali o anche Ger 2 11 Ger 3 6 ndash 10 o ancora Ez 33 34 47 (qui le prostitute sono piugrave intelligenti di Gerusalemme ed essa ha fatto peggio di Samaria e di Sodoma ) Per il NT si veda anche Mt 11 20 -24 o Lc 7 45 ndash 50

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1πᾶς ὁ λαὸς (tutto il popolo) (v 29) 2 βαπτισθέντες τὸ βάπτισμα (ricevere il battesimo) βάπτισμα Ἰωάννου (battesimo di Giovanni) (v 29) 3 τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν (hanno annullato la volontagrave di Dio) (v 30) 4 νομικοὶ (scribi) (v 30)

1 (pas o laos) lespressione in esame presenta 20 ricorrenze nel NT di cui 15 sono in LcAtti ( 9 in Lc e 6 in Atti ) Giagrave questa osservazione quantitativa mostra la predilezione di Luca per questa formulazione che egli trova nel lessico proprio della LXX Entrando un poco nei dettagli si puograve notare che in tre contesti appartenenti alla tradizione comune a Mc e Lc Luca modifica Marco aggiungendovi proprio lespressione in esame (cfr Lc 847 913 2138 e par in Mc) In altri due ricorrenze della triplice tradizione Luca o aggiunge tale espressione (Lc 1843 e par in Mc e Mt) o la sostituisce al piugrave generico ὄχλος ( cfr Lc 2045 e par Mc Mt ) In 7 29 Luca modifica una fonte che ha in comune con Matteo togliendo il riferimento alle prostitute (πόρναι) e sostituendolo con la notazione riguardante tutto il popolo Nelle sei ricorrenze di Atti (39 311 410 534 1041 1324) Luca si riferisce sempre non ad una folla generica ma precisamente al popolo di Israele Si tratta del popolo che si riunisce nel tempio di Gerusalemme per il culto dovuto al Dio drsquoIsraele ( cfr 3911 ) e al quale si rivolge Pietro per annunciare il vangelo di Gesugrave Cristo morto e risorto ( cfr 410 ) In queste ricorrenze anche una piccola folla radunata attorno al tempio puograve rappresentare la totalitagrave di Israele percheacute ciograve che a Luca interessa egrave la funzione teologica e non la totalitagrave materiale Si puograve concludere affermando che tale espressione egrave chiaramente redazionale ed egrave usata dallrsquoevangelista per esprimere la totalitagrave ldquoteologicardquo del popolo di Israele

2 Il verbo baptiacutezo con oggetto interno (o figura etimologica) ricorre 5 volte in tutto il NT di cui 2 in Luca e una in Atti Egrave interessante notare che la ricorrenza di tale espressione in Lc 1250 egrave parallela a Mc 1038-39 e (probabilmente ma non vi egrave evidenza testuale) a Mt 2022-23 Allinfuori di questa tradizione che riporta un loghion di Gesugrave nel dialogo con Giacomo e Giovanni le uniche ricorrenze si trovano in Lc 729 e Atti 194 Si tratta probabilmente di unespressione tradizionale che Luca piugrave degli altri evangelisti fa propria In particolare il parallelo con Atti 19 4 egrave illuminante Anche qui egrave in gioco il battesimo di Giovanni e il suo ruolo nella teologia della storia proposta da Luca Prima viene il battesimo di Giovanni che egrave un battesimo di conversione amministrato per il popolo in vista della fede nel veniente (εἰς τὸν ἐρχόμενον cfr anche Lc 719) Poi verragrave il dono dello Spirito che gli efesini si appresteranno a ricevere per limposizione delle mani di Paolo Questa duplice scansione dei tempi egrave presente implicitamente anche in Lc 729-30 dal momento che nei versetti successivi (vv 31-35) il rifiuto del battesimo di Giovanni viene posto come preludio e motivazione profonda del successivo rifiuto del figlio dellrsquouomo Tale battesimo infatti egrave posto sempre da Luca come preparazione del ministero di Gesugrave (cfr Atti 1037 1324) Inoltre tutta lrsquoazione storico ndash salvifica di Cristo che culmina con il mistero pasquale e lrsquoascensione ai cieli ha il suo inizio nel battesimo ricevuto da Gesugrave stesso (cfr Atti 122) cosigrave che battesimo e ascensione risultano i due eventi - limite di quel mistero di cui gli apostoli sono testimoni direttiAnche l espressione ldquobattesimo di Giovannirdquo(βάπτισμα Ἰωάννου) presente nella tradizione ( cfr Mt 2125 e par Mc 1130 e par ) si ritrova soprattutto in Atti ( cfr At 122 1825 193 )Ciograve dunque mostra lutilizzo ripetuto e personale che levangelista fa di espressioni presenti nella tradizione riguardante Giovanni Battista per sottolineare la funzione del suo battesimo nella storia della salvezza 3 il termine βουλὴ (boulegrave)presenta 12 ricorrenze in totale nel NT di cui 9 in Lc Atti ( 2 nel Vangelo e 7 in Atti ) e altre 3 ricorrenze in 1 Cor Ef Eb Si puograve mostrare che Luca utilizza questo termine per indicare una decisione un progetto di natura umana ( cfr Lc 2351 At 2712 At 2742 ) o voluto da Dio ( cfr Lc 730 Atti 223 428 538 1336 2027 ) In particolare in Lc 720 Atti 1336 e 20 27 egrave presente esplicitamente lespressione βουλὴ τοῦ θεοῦ In Atti 223 e 428 tale progetto di Dio egrave quello che riguarda la consegna di Gesugrave e la sua morte In 538 egrave Gamaliele a

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prendere parola con saggezza per mettere in guardia il sinedrio di fronte allinutilitagrave della loro lotta contro un progetto che se viene dagli uomini finiragrave da solo e se invece viene da Dio non potragrave essere contrastato Tale progetto di Dio che si compie nella Chiesa per lannuncio degli apostoli trova un ulteriore riferimento in Atti 2027 nel discorso di Paolo agli anziani di Efeso Egrave dunque evidente la densitagrave teologica di questo termine per levangelista Si puograve quindi affermare che lrsquoespressione τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν sia un chiaro conio lucano utile ad indicare in estrema sintesi da un lato tutto il disegno salvifico di Dio che culmina nella morte e resurrezione di Cristo e che si prolunga nella storia della Chiesa e dallrsquoaltro la grave responsabilitagrave di chi lo rifiuta

4 il termine νομικοὶ (nomikoi=scribi) egrave usato praticamente solo da Luca fra gli evangelisti ( cegrave una sola ricorrenza in Mt 22 35 ma essa egrave dubbia dal punto di vista testuale7) Su 8 ricorrenze totali nel NT 6 sono nel terzo Vangelo e 2 nella lettera a Tito Si puograve inoltre notare che Luca usa il sinonimo grammatѐus ogni volta in cui dipende da Mc ( cfr 52130 922 1947 201 46 222 ) Queste osservazioni mostrano con sufficente chiarezza che tale vocabolo egrave proprio del redattore del terzo Vangelo

6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌIl verbo dikaioacuteō (trad riconoscere la giustizia o giustificare) in Luca si trova con oggetto riferito a persona umana nelle parti dove egrave chiaro lrsquointervento redazionale di Luca (cfr Lc 1029 1814) Questuso egrave comune anche ad Atti dove laccezione del verbo egrave propriamente paolina ( cfr At 13 3839 cfr anche Lc 1814 )Le uniche due ricorrenze di dikaioacuteō con Dio per oggetto si trovano in 7 2935 in un contesto dove Luca dipende da una fonte che ha in comune con Matteo8 Questo significa che Luca usa questo verbo con unaccezione piuttosto tradizionale che proviene dalla fonte che egli utilizza Ma qual egrave qui la connotazione precisa e a quale tradizione fa riferimentoLuso di dikaioacuteō con Dio come oggetto egrave attestato nel NT quasi unicamente nei passi che stiamo esaminando ( Lc 7 2935 e Mt 1119 cfr anche Rm 34 che egrave una citazione del Salmo 516 e 1 Tm 316) Esso in prima analisi ha qui il significato di riconoscere dichiarare giusto 9 Uno sguardo piugrave ampio alle ricorrenze di tale connotazione puograve arricchire la comprensione Si tratta prevalentemente di contesti sapienziali nei quali tale espressione comporta il riconoscimento della giustizia del piano di Dio e della sua salvezza Nel Salmo 51 ad esempio in un contesto penitenziale il riconoscimento del proprio peccato egrave simultaneamente un riconoscere Dio come giusto10Non si tratta qui unicamente di un atto di comprensione intellettuale ma di un processo di conversione che attraversa tutta la persona Nei versetti lucani che stiamo esaminando il contesto complessivo di accusa nei confronti dei notabili e i riferimenti penitenziali al battesimo di Giovanni devono aver orientato levangelista a scegliere questa particolare connotazione di dikaioacuteō per esprimere che il processo di conversione dei peccatori comporta simultaneamente un riconoscimento della giustizia del piano salvifico di Dio conforme alla volontagrave stessa di Dio

7 Lrsquoinserimento di questo termine in diversi testimoni della versione matteana si puograve spiegare come armonizzazione a luogo parallelo Cfr B M METZGER A Textual Commentary on the greek new Testament ( Stuttgart 1994 ) 48 8 Cfr J JEREMIAS die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 ) 1659 cfrG SCHRENK ldquoδικαιόωrdquo GLNT III 129010 cfr P BOVATI Ristabilire la giustizia AnBib 2005 89

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6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )

6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELEDopo aver dimostrato che i versetti in esame presentano evidenti tracce di rielaborazione redazionale da parte dellrsquoevangelista ora ci si puograve chiedere quale motivazione insieme teologica e letteraria abbia guidato Luca in tale lavoro redazionale Per far questo egrave necessario approfondire i legami di questi versetti con la piugrave ampia pericope in cui sono inseriti (vv 24-35 ) Si egrave giagrave osservato come Luca segua da vicino la fonte che ha in comune con Matteo dal v 24 fino al v 28 e come sia poi assente in Luca il riferimento matteano allrsquoElia redivivo applicato a Giovanni il Battista e al suo posto vi siano i vv 29-30 in esame Si avverte una certa tensione nel passaggio dal v 28 al v 29 Infatti al v 28 ci si trova ancora allrsquointerno della presentazione di Giovanni il Battista da parte di Gesugrave con un confronto tra i due eoni della storia della salvezza in cui il piugrave piccolo nellrsquoeone del regno di Dio egrave piugrave grande di Giovanni il Battista Invece con il v 29 Giovanni il Battista non egrave piugrave direttamente lrsquooggetto del discorso ma viene introdotto improvvisamente un altro paragone quello tra il popolo e i pubblicani da una parte e i farisei e i dottori della legge dallrsquoaltra Infine tale versetto egrave il primo dellrsquointera pericope in cui si chiama in causa il battesimo di Giovanni Fino ad ora infatti si era parlato di Giovanni e non del suo battesimo Per queste ragioni non egrave possibile come invece fa Bock11 considerare i due versetti come parte integrante del discorso di Gesugrave su Giovanni il BattistaAl v 31 poi lrsquoevangelista riprende la fonte comune con Matteo che presenta unrsquoaccusa diretta con connotazioni sapienziali nei confronti di questa generazione Essa non comprendendo lrsquoannuncio penitenziale di Giovanni non egrave potuta entrare nella gioia della comunione con il figlio dellrsquouomo Nella versione lucana questa seconda parte (vv 31-35 ) si riallaccia con ciograve che precede in modo tale che ldquoquesta generazionerdquo ( v 31) viene a coincidere con ldquoi farisei e i dottori della leggerdquo ( v 30 ) Cosigrave se nella versione di Matteo lrsquoespressione ldquoquesta generazionerdquo va intesa in senso globale invece Luca grazie allrsquoinserzione dei vv 29-30 ha introdotto una separazione12 Lrsquoaccusa egrave diretta nei confronti dei capi (farisei e scribi) e non di tutto il popolo Crsquoegrave infatti una parte di popolo umile e peccatore con cui si identifica teologicamente la totalitagrave del popolo che facendosi battezzare da Giovanni ha riconosciuto la giustizia di Dio Alla luce di queste considerazioni risulta piugrave chiaro il ruolo chiave assunto da questi due versetti nel contesto della pericope Quando nella fonte che Luca utilizza la presentazione di Giovanni il Battista arriva ad un punto culminante con il confronto tra i due eoni al v 28 a Luca interessa soffermarsi sulle condizioni di accesso allrsquoeone del Regno di Dio e sulla separazione che viene a crearsi tra coloro che accolgono il piano e coloro che non lrsquohanno accolto proprio in relazione al ruolo storico-salvifico giocato da Giovanni come precursore In tal modo lrsquoattenzione si sposta sensibilmente da Giovanni il Battista agli uditori del messaggio di salvezza cosigrave da motivare piugrave profondamente le loro opposte reazioni al battesimo di Giovanni e quindi al messaggio stesso di GesugraveLrsquoincomprensione del proprio peccato davanti a Dio e la conseguente assenza di una dimensione penitenziale nella propria esistenza dimensione sottolineata dal battesimo di Giovanni e simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di piangere di fronte al lamento (cfr v 32) porta alla conseguente radicale incomprensione del messaggio di salvezza proposto da Gesugrave simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di danzare al suono flauto

6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIOMa ci sono alcuni che hanno compreso percheacute la sapienza egrave stata riconosciuta giusta dai suoi figli Luca riconnette abilmente il v 29 al v 35 tramite la ripresa di dikaioacuteō che funge cosigrave da segnale

11 D L BOCK Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 ) 210s12 F BOVON 443

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redazionale drsquo inclusione e nello stesso tempo fonda su un versetto proveniente da materiale tradizionale la sua interpretazione teologica Chi sono questi figli della sapienza secondo LucaSono i pubblicani i piugrave peccatori tra il popolo e insieme a loro il popolo stesso Lrsquoaccostamento tra una figura esemplare di peccatori e unrsquoindicazione di totalitagrave del popolo egrave una felice endiadi lucana per la quale si deve leggere qui un unico soggetto Si tratta non di un popolo particolare o di una parte precisa del popolo ma del popolo come tale in quanto peccatore rappresentato da coloro che piugrave di altri sono considerati lrsquoemblema del peccato di Israele Il figli della Sapienza sono allora per Luca nientrsquoaltro che un popolo peccatore e umile un resto che diviene figura dellrsquointero popolo attraverso un percorso di conversione e di riconoscimento della giustizia di Dio nella storia della salvezza

6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONECome avviene per Luca tale percorso di conversione per il popolo di Israele Attraverso il battesimo di Giovanni che come abbiamo visto Luca introduce qui di proposito ricollegandosi alla sua fonte nel punto in cui essa distingue i due eoni della storia della salvezza (v 28) Nella concezione lucana il battesimo di Giovanni egrave descritto come battesimo di conversione (cfrLc 3 3 At 1324 At 194) unrsquoespressione che Luca trova probabilmente nella tradizione (cfr anche Mc 1 4) ma che utilizza volentieri per esprimere in modo condensato il significato che egli attribuisce al ruolo del battista nella storia della salvezza Il battesimo di Giovanni egrave il segno esplicito ed esteriore di un cammino di rinnovamento morale ed esistenziale che prepara allrsquoingresso in una nuova epoca della storia della salvezza La connessione lucana del verbo keryacutesso (annunciare) con baacuteptisma (battesimo) come complemento oggetto (cfr Lc 33 Atti 1037) mostra che il battesimo egrave il segno che qualifica nel suo insieme una piugrave ampia missione di predicazione volta a chiamare il popolo a penitenza Infatti il battesimo di Giovanni non puograve essere considerato solo dal punto di vista cultuale ma deve essere accompagnato da ldquofrutti di conversionerdquo(cfr 38-9) che mostrino un coinvolgimento concreto ed esistenziale della persona (cfr 310-14) Qual egrave la finalitagrave di questo battesimo di conversione nella storia della salvezza Porsi a cavallo tra due eoni per preparare lrsquoingresso nella storia di colui che viene ossia Gesugrave In effetti in Atti il battesimo di Giovanni viene usato per datare lrsquoinizio del ministero storico di Gesugrave (cfr Atti 122 1037) In particolare in At 194 questo battesimo di conversione egrave chiaramente finalizzato alla fede in colui che viene Gesugrave e non puograve sostituire il battesimo cristiano nel nome del Signore Gesugrave il quale comporta il dono dello Spirito (cfr vv 5-6) e caratterizza lrsquoingresso nel nuovo eone della storia della salvezza

6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50Dopo aver mostrato lrsquointeresse teologico e letterario di Luca nel rielaborare il materiale che gli egrave pervenuto in particolare nei vv 29 ndash 30 alla luce della pericope ( vv 24 -30 ) puograve essere utile ampliare un porsquo il campo di indagine e mostrando le connessioni di quanto abbiamo scoperto con il contesto prossimo della pericope illuminare ulteriormente lrsquointeresse teologico di Luca La maggioranza dei commentatori sono drsquoaccordo nellrsquoindividuare un rapporto tra la sezione su Giovanni il Battista (vv 18-35) e il seguente episodio della donna peccatrice (vv 36-50) Infatti la menzione del fariseo Simone (v 36) richiama la precedente menzione dei farisei e dottori della legge (v 30) il contesto del pranzo richiama le aggettivazioni poste nei confronti di Gesugrave (mangione e beone v 34) e Gesugrave stesso definito amico dei peccatori e dei pubblicani (v 34) si

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mostra amico in particolare di una donna peccatrice (v 37)13 Inoltre ciograve che Gesugrave dice a proposito dei farisei e dottori della legge in contrasto con il popolo dei peccatori (v 29-30) Luca sembra mostrarlo in atto attraverso il comportamento del fariseo Simone e della donna peccatrice nei confronti di GesugraveAver chiarificato quale interesse di Luca motiva il suo lavoro redazionale ai v 29-30 aiuta a comprendere non solo la sezione su Giovanni il Battista ma anche lrsquoepisodio della donna peccatrice e del fariseo Simone Quella divisione allrsquointerno del popolo che si stabilisce tra i notabili che hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro rifiutando il battesimo di Giovanni e il popolo dei peccatori che hanno riconosciuto la giustizia di Dio viene qui riproposta nel contrasto tra il fariseo Simone e la donna peccatriceInfatti i gesti drsquoamore della donna e il suo pianto segnalano una conversione di questa donna dalla sua storia di peccato e una comprensione profonda del disegno amoroso di Dio che si compie in Gesugrave Viceversa lrsquoatteggiamento di giudizio nei confronti della donna e di sospetto nei confronti della qualitagrave profetica del ministero di Gesugrave da parte di Simone mostrano quanto egli sia ancora lontano dallrsquoentrare in quellrsquoora della salvezza che Gesugrave ha ormai inauguratoLrsquointervento redazionale in 29-30 sembra allora attuato da Luca non solo per riferire lrsquoaccusa profetica seguente (vv 31-35) ai farisei e ai notabili del popolo ma anche in vista dellrsquoepisodio che sta per narrare dopo aver terminato la sezione su Giovanni il Battista Egrave possibile ottenere una conferma di carattere narrativo a questa affermazione basata non solo su alcuni richiami terminologici e di contenuto Occorre anzitutto osservare che poicheacute Luca non fa conoscere al lettore la risposta definitiva del fariseo Simone allrsquoaccusa di Gesugrave il suo interesse narrativo egrave di provocare la risposta personale del lettore suggerendogli di identificarsi con Simone Lrsquoevangelista rivolge lrsquoaccusa profetica di Gesugrave non tanto al gruppo dei farisei storici - come invece accade in Matteo per esempio con la parabola dei due figli e il loghion che abbiamo esaminato precedentemente (Mt 21 31)14 ndash ma al lettore stesso Ciograve egrave di fondamentale importanza per capire lrsquointeresse narrativo di Luca che dopo aver spiegato le condizioni di accesso al nuovo eone del Regno di Dio attraverso la figura di Giovanni Battista (vv 29-30) vuole concretamente mostrare al suo lettore che non ha mai conosciuto Giovanni Battista neacute ricevuto il suo battesimo come tali condizioni si verificano per lui nella sua vita Questo egrave il motivo per cui i vv 29-30 vanno letti come unrsquoanticipazione in termini esplicativi (telling) di ciograve che lrsquoevangelista mostreragrave al suo lettore (showing) per sollecitarne una risposta di fede Che valore ha per la fede del lettore di Luca sapere che i farisei hanno annullato per loro la volontagrave di Dio rifiutando il battesimo di Giovanni Lrsquoevangelista lo mostra nellrsquoepisodio seguente dove il lettore non egrave richiamato ad attuare qualche pratica cultuale di tipo penitenziale come il battesimo di Giovanni ma piuttosto a riconoscere il proprio peccato di fronte allrsquoamore e alla giustizia di Dio che si compiono in Gesugrave Luca intende attualizzare per il suo lettore il rischio spirituale che avevano corso i notabili di Israele al tempo del ministero terreno di Giovanni il Battista ossia il rischio che corre colui che pensando di non avere grandi peccati e ritenendosi in fondo giusto ama poco ed egrave quindi incapace di entrare in un vero percorso di conversione e di maturazione nellrsquoamore di Dio Luca come aveva fatto Giovanni il Battista per i suoi uditori propone al suo lettore un percorso di conversione di carattere penitenziale che comporta simultaneamente il riconoscimento del proprio peccato e della giustizia del piano amoroso di Dio nella propria storia Come si egrave giagrave sottolineato si tratta quindi di un percorso attivo ed esistenziale che mette in gioco i 13 cfr G ROSSEgrave 27114 Egrave possibile che Luca abbia rielaborato tale loghion di accusa e ricollocato precedentemente in un contesto dove lrsquoaccusa contro i farisei e i capi del popolo era meno esplicita percheacute il suo interesse narrativo egrave di rivolgersi ad un lettore che proviene dalla gentilitagrave che probabilmente non ha mai avuto a che fare con i farisei o i dottori della legge o i sacerdoti del tempio

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pensieri e le azioni dellrsquouomo e che non si contrappone alla grazia di Dio ma anzi egrave reso possibile da essa Egrave il percorso mostrato in modo esemplare dagli atti di pentimento e di amore della donna peccatrice nei confronti di GesugraveQuesta considerazione puograve essere utile per risolvere il vero problema interpretativo di questo episodio ossia lrsquoopposizione di significato che si registra tra la parabola dei due debitori raccontata da Gesugrave e la sua applicazione alla donna Se nella parabola i debitori amano nella misura del debito che egrave stato loro condonato invece alla donna sono stati perdonati i peccati percheacute ha molto amato Questa tensione viene spiegata da molti come il segno della redazionalitagrave della composizione Luca avrebbe inserito una parabola tradizionale in un racconto altrettanto tradizionale quello dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna Cosigrave il gesto drsquoamore della donna che fa parte della tradizione piugrave originaria a cui Luca attinge viene integrato da una parabola attinta anchrsquoessa da una tradizione precedente con uno scopo catechetico ossia per mostrare il rapporto tra perdono di Dio ed etica Nella sua rielaborazione Luca mantiene questa tensione tra le due tappe redazionali che si puograve cogliere per il contrasto tra il versetto 47a e 47b15 Questa considerazione tuttavia lascia intatto il problema esegetico Ci sono due possibilitagrave o Luca egrave un pessimo scrittore percheacute lascia una contraddizione palese nella sua attivitagrave redazionale oppure egli vuole mantenere tale tensione di significato percheacute in essa egrave nascosto il significato profondo del suo messaggio Se la seconda possibilitagrave egrave quella giusta come provarlo e quale significato Luca vorrebbe veicolare al lettore Abbiamo appena mostrato come i versetti 29-30 giochino un ruolo essenziale per comprendere lrsquointenzione di Luca in questo racconto della donna peccatrice e del fariseo Simone e possono fornire una chiave interpretativa del messaggio che Luca intende comunicare al lettore Il comportamento della donna e di Simone attualizzano per il lettore ciograve che egrave stato spiegato nei vv 29 - 30 a proposito del popolo e dei pubblicani da una parte e dei farisei e dottori della legge dallrsquoaltra percheacute il lettore possa comprendere quali sono nella sua vita le condizioni concrete per entrare nella salvezza Ora il lettore di Luca ha di fronte a seacute due possibilitagrave la donna peccatrice e il fariseo Simone La donna egrave colei che ha molto amato ossia che ha fatto della sua miseria e del suo pubblico peccato il luogo antropologico in cui riconoscere la propria debolezza e insieme la grazia e lrsquoamore di Dio e cosigrave ha reso attivo per lei quel perdono di Dio che egrave il frutto del disegno drsquoamore di Dio per ogni uomo Cosigrave il perdono di Dio egrave chiaramente incondizionato e gratuito ed egrave fonte della risposta drsquoamore della donna in rapporto a quella di Simone (ldquoa chi egrave perdonato poco ama pocordquo 47b) Tuttavia nello stesso tempo dipende dallrsquouomo accogliere tale perdono e renderlo attivo nella propria vita (ldquole sono rimessi i suoi molti peccati percheacute ha molto amatordquo 47a) Ella con la sua vita ha ldquogiustificatordquo Dio mostrando di essere una vera figli della Sapienza ed entrando cosigrave a pieno diritto nel nuovo eone del Regno di Dio che si compie in Gesugrave Egli mostra in questo racconto ciograve che ha giagrave spiegato a riguardo del popolo peccatore e dei farisei e dottori della legge nei vv 29-30 tutto dipende dalla volontagrave di Dio che vuole essere giustificato dagli uomini e tutto allo stesso tempo dipende dalla libertagrave dellrsquouomo di accogliere o meno tale volontagrave

67 BIBLIOGRAFIA CITATABOCK D L Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 )BOVON F Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndashVluyn 1989 ) I - IIFITZMYER J The Gospel according to Luke ( Garden City 198185)GREEN J B The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 )JEREMIAS J Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )JEREMIAS J die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 )15 cfr F BOVON 462 e G ROSSEgrave 278 Green cerca di risolvere il problema ammettendo che la donna era stata giagrave perdonata precedentemente e che ora si tratta solo di manifestare tale perdono dinanzi alla comunitagrave Ma rimane comunque la contraddittorietagrave nellrsquoaffermazione di Gesugrave J B GREEN The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 ) 313

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LUZ U Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 ) I - II ROSSEgrave G Il vangelo di Luca ( Roma 1992 )SCHLOSSER J Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 )SCHRENK G ldquoδικαιόωrdquo GLNT IIITANNEHILL R C The narrative Unity of Luke ndash Acts ( Philadelphia 1986 ) I - II

7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI7 1 VANGELO DI MARCOIl vangelo di Marco fa iniziare lrsquoattivitagrave di Gesugrave con lrsquoannuncio del Regno di Dio Dice Gesugrave ldquoIl tempo egrave compiuto il regno di Dio egrave vicino convertitevi e credete nel Vangelordquo Sullo sfondo di questo sunto della predicazione di Gesugrave crsquoegrave la concezione profetica della regalitagrave di Dio sulla storia e sul tempo Lrsquoarrivo della salvezza di Dio egrave considerato imminente e il profeta ha il compito di annunciarlo e insieme renderlo presente con il suo annuncio Il Vangelo diviene allora un annuncio che trasforma la realtagrave rendendo attuale la stessa salvezza di Dio ldquoCome sono belli i piedi di colui che annuncia la pace dellrsquoevangelizzatore che annuncia la salvezza che dice a Sion ldquoRegna il tuo Dio Una voce Le tue sentinelle alzano la voce insieme esultano poicheacute vedono con gli occhi il ritorno del Signore a Sionrdquo (Is 507-8) La parola profetica diviene evento di Dio presenza salvifica realtagrave che trasforma il castigo dellrsquoesilio nella gioia del ritorno a Sion Modellato su tale teologia anche lrsquoannuncio del Regno di Dio da parte di Gesugrave egrave una parola profetica che si realizza nellrsquoatto stesso in cui viene proclamata Essa egrave infatti una parola autorevole non solo un insegnamento che si concretizza in segni di salvezza e di liberazione dal male (cfr 127-28) Il Regno di Dio si instaura con la sconfitta definitiva delle potenze del male e in particolare di Satana (322-30) e con la chiamata dei Dodici (313-18) che sono il primo seme del Regno di Dio inviati anchrsquoessi a predicare e a scacciare i demoni Con il male vengono sconfitte da Gesugrave anche le sue conseguenze ossia il peccato e la morte Il peccato viene vinto dal perdono definitivo che Gesugrave porta nel mondo (cfr 21-22) Il Regno assume qui i connotati della novitagrave assoluta la novitagrave di una festa di nozze che lo Sposo il messia celebra con lrsquoumanitagrave (219-22) grazie alla definitiva sconfitta della morte Egli sposa lrsquoumanitagrave malata sofferente e incapace di generare alla vita per ridarle la speranza radicale della resurrezione (cfr 521-43 racconto dellrsquoemorroissa e della figlia di Giairo) Se in un primo momento il Regno di Dio predicato da Gesugrave sembra distinto dalla sua persona man mano che il vangelo prosegue nella sua narrazione si comprende sempre meglio che il cuore del Regno di Dio annunciato da Gesugrave con la parabola del seme gettato nel terreno che porta frutto egrave la persona stessa di Gesugrave Subito dopo aver pronunciato il discorso in parabole Gesugrave seda la tempesta con la sua Parola e i discepoli si chiedono ldquoChi egrave costui al quale il vento e il mare obbedisconordquo Come abbiamo giagrave sottolineato la narrazione procede attraverso le successive domande sullrsquoidentitagrave di Gesugrave attraverso cioegrave quella che si dovrebbe definire come una cristologia implicita basata sui segni e le parole di Gesugrave fino al cuore del vangelo di Marco li dove i discepoli per bocca di Pietro arrivano finalmente alla proclamazione dellrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ldquoTu sei il Cristo il Messiardquo (7 29) Da questo punto in poi inizia il secondo versante del vangelo di Marco in cui non si tratta piugrave di stabilire chi egrave Gesugrave ma come Egli agisce e che tipo di Messia egli egrave Da qui in poi in una successione martellante di tre annunci della passione Gesugrave afferma subito pubblicamente (notare il contrasto con la richiesta di segretezza a riguardo della sua messianicitagrave) di dover subire il destino di rifiuto dei capi sofferenza e morte per poi risorgere dopo tre giorniCi concentriamo un porsquo di piugrave sul terzo annuncio (Mc 1032-34) che avviene immediatamente prima dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme ed egrave un porsquo piugrave descrittivo dei precedenti I dettagli sono significativi si parla non solo di condanna a morte e di consegna ai pagani ma anche di derisioni sputi e flagellazioni Non egrave a detrimento della veritagrave storica sulla passione di Gesugrave

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considerare che questa sequenza ripercorre esattamente le sofferenze descritte nel cosiddetto terzo canto del servo allrsquointerno della raccolta profetica deuteorisaiana ldquoHo presentato il mio dorso ai flagellatori le mie guance a coloro che mi strappavano la barba non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputirdquo (Is 506) Egrave difficile non riconoscere qui lrsquointento dellrsquoevangelista di mostrare che il messia non egrave altri che un servo mite e umile destinato a compiere la sua missione universale attraverso la sofferenza assunta confidando in Dio che solo rende giustizia (Is 508) Non si puograve seguire Gesugrave fin sotto la croce se non accettando di essere da lui guariti nella nostra cecitagrave di discepoli attratti da un maestro potente e carismatico (cf 1046-52) La cristologia marciana egrave cosigrave un grande commento narrativo ai canti del servo di jhwh visti alla luce della vicenda storica di Gesugrave che culmina con il mistero pasquale della sua morte in croce e resurrezione Infatti solo nellrsquoumiltagrave della croce il messia si rivela definitivamente come il servo sofferente di Dio e solo a questo punto il discepolo con le parole del centurione potragrave affermare - definitivamente e senza paura di fraintendimenti o ambiguitagrave - ldquoCostui era veramente il Figlio di DiordquoDi fronte a questa progressiva descrizione narrativa della cristologia Marco intende anche fornirci qualche elemento di ecclesiologia Cosrsquoegrave la Chiesa per Marco Certamente essa egrave concentrata nei discepoli e in particolare nei Dodici che sono a servizio del Regno di Dio chiamati anzitutto da Gesugrave a stare con lui e poi inviati a predicare e scacciare demoni (313-19) Lo stesso numero Dodici indica lrsquoIsraele escatologico che si instaura con lrsquoavvento del Regno di Dio Essi costituiscono il seme il nucleo piugrave intimo della nuova famiglia di Gesugrave ossia di coloro che fanno la volontagrave di Dio ( 331-35) e come Gesugrave si muovono nei villaggi affidandosi totalmente alla potenza dellrsquoinvio di Gesugrave e non a mezzi umani (67-13) Essi sono i testimoni dei segni di Gesugrave in particolare della moltiplicazione dei pani (630-44) ma al contempo sono incapaci di comprenderli fino in fondo percheacute condividono la durezza di cuore degli uomini (651-52) Marco sottolinea nettamente lrsquoincomprensione che i discepoli manifestano nei confronti del loro maestro che non cessa al momento in cui Pietro confessa lrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ma anzi per cosigrave dire aumenta (cfr8 33) Ogni annuncio della passione egrave seguito da un episodio che manifesta la totale mancanza di sintonia dei discepoli (cfr anche 933-37 1035-40) e che rende necessaria unrsquoulteriore catechesi da parte di Gesugrave in forma di parole e di gesti Alcuni personaggi secondari nella narrazione mostrano le caratteristiche positive che dovrebbe avere il discepolo in particolare la sua fede nei confronti di Gesugrave Un esempio importante egrave certamente quello della donna sirofenicia donna straniera che costituisce un richiama implicito alla futura nascita di una comunitagrave cristiana di provenienza pagana Da questi elementi possiamo trarre qualche conclusione sullrsquoecclesiologia marciana la Chiesa egrave una famiglia che attualizza il Regno di Dio in se stessa un seme del Regno Essa egrave per sua natura missionaria percheacute inviata dal messia Gesugrave con una parola potente a compiere i segni del Regno nella sua storia Essa accoglie al suo interno anche tutti i popoli egrave dunque universale Essa egrave anche la comunitagrave in cui la fede in Cristo puograve essere maturata solo stando con lui e passando attraverso il travaglio della sua croce e resurrezione Solo alla luce della croce la Chiesa puograve comprendere fino in fondo chi egrave chiamata a seguire lungo i sentieri della storia

7 2 VANGELO DI MATTEONotiamo subito che Matteo non parla di Regno di Dio ma con unrsquoespressione ancor piugrave semitica di Regno dei cieli (cfr 1311) Se il Regno dei cieli nel discorso della montagna deve essere caratterizzato da una sovrabbondante giustizia che sola puograve integralmente compiere la Legge di Mosegrave (517-20) sono le parabole (c 13) a manifestare il mistero di tale sovrabbondante giustizia La parabola del seminatore (133-9) mostra il contrasto tra una semina sovrabbondante e persino sprecata e una risposta differenziata dei diversi terreni Alcuni di essi non rispondono positivamente non fanno fruttificare questo dono del seme Come egrave possibile che ciograve accada se la parola egrave rivolta a tutti Come egrave possibile che la parola di Gesugrave fallisca producendo in molti casi

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rifiuto anzicheacute accoglienza Egrave questo lrsquointerrogativo di fondo dei discepoli sul percheacute Gesugrave parli il linguaggio oscuro e difficile delle parabole (cfr 1310) Le parabole mostrano la caratteristica paradossale del Regno dei cieli che si instaura senza imporre una veritagrave con la forza ma donando a tutti anche a chi lo rifiuteragrave il seme della Parola di Dio Cosigrave il suo insegnamento parabolico rispetta la libertagrave dellrsquointerlocutore e non gli impone una veritagrave per via di sillogismi o dimostrazioni Egli lo invita piuttosto a convertire il cuore allrsquoamore del Padre che semina sprecando illogicamente il suo seme e che lascia crescere la zizzania insieme con il grano per non correre il rischio di tagliare anche il grano (1324-30) Si puograve arrivare ad affermare che secondo Matteo compimento della giustizia deve passare attraverso il rifiuto degli uomini e in particolare del popolo di Israele percheacute egrave proprio quando il popolo arriva al culmine della sua durezza di cuore della sua incapacitagrave di ascoltare e comprendere la parola di Dio che il Signore potragrave realizzare improvvisamente la sua guarigione e la sua conversione (cfr 13 14 ndash 14 Iss 6 9 ndash 10) ComeAttraverso la logica della croce che egrave il vero mistero significato dal seme gettato in terra della parabola In fondo anche per Matteo il Regno dei cieli ha a che fare con Gesugrave Lui che egrave il servo mite di Jhwh che non grida la veritagrave in piazza (cfr 1219 Is 422) e porta la giustizia con misericordia (cf 1220 cit di Is 423) Nella cristologia di Matteo egrave molto piugrave sottolineato che in Marco il carattere ebraico del messia Egli egrave collegato a Davide e Abramo nella sua genealogia (1 1) egrave figlio di Davide (1 1720) egrave lrsquoemmanuele di Isaia ossia il discendente regale che porta Dio in mezzo al suo popolo (Mt 123cfr Is 714) egrave il re-pastore (cf 936) e il messia drsquoIsraele (26) cosa che Gesugrave stesso afferma ripetutamente (106 1524) Egrave solo dopo il rifiuto di Israele che i discepoli saranno inviati da Gesugrave sul monte della galilea a fare discepoli tutti i popoli (2819) Infatti il rifiuto di Israele fa sigrave che il Regno di Dio saragrave tolto ai capi giudaici ldquoe saragrave dato ad un popolo che lo faragrave fruttificare (2143)rdquo Il seme di questo nuovo popolo egrave giagrave presente nel Vangelo di Matteo nei discepoli e apostoli di Gesugrave La loro caratterizzazione egrave piugrave positiva che non in Marco Essi infatti sono ammessi allrsquointimitagrave con Gesugrave e possono accedere alla spiegazione delle parabole e alla comprensione profonda dei misteri del Regno dei cieli Non solo ma sono inviati da Gesugrave a mostrare la gratuitagrave del Padre nellrsquoannuncio del Regno dei cieli (108) fatto a parole ma anche con i segni delle guarigioni con la povertagrave e soprattutto con la perseveranza nelle persecuzioni (1017-39) In filigrana compare il volto di una Chiesa giudeocristiana fortemente messa alla prova dallo scontro con il giudaismo che si riorganizzava nella sua componente farisaica dopo la recente distruzione di Gerusalemme e del tempio Si tratta di una Chiesa che alla saggezza umana dei dottori della legge oppone la sapienza della croce definitiva sapienza dei piccoli che rivela il volto del Padre e il misterioso e abissale rapporto drsquoamore tra il Padre e il Figlio (11 25 ndash 27) Pur essendo compresa anche dai piccoli non si tratta di una sapienza infantile o ingenua anzi i discepoli di Gesugrave sono definiti scribi (1351) che devono tenere insieme cose nuove e cose antiche (AT e NT) nellrsquounica sapienza della croce sono profeti sapienti e scribi che vivranno su di se il mistero del messia rifiutato e ucciso dal suo popolo (cfr 2334) ma che saranno ricompensati dal ritorno glorioso di Gesugrave alla fine dei tempi alla luce dellrsquoamore che avranno manifestato imitando il Padre (24327 2531-46) Questa Chiesa ha un punto di riferimento centrale in Pietro del quale viene affermato senza mezzi termini il primato a partire dalle parole di Gesugrave ldquo ltltTu sei Pietro e su questa pietra edificherograve la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa A te darograve le chiavi del Regno dei cieli tutto ciograve che legherai sulla terra saragrave legato nei cieli e tutto ciograve che scioglierai sulla terra saragrave sciolto nei cieligtgt Allora ordinograve ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristordquo

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7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIAI vangeli sono inseriti allrsquointerno di un canone comprendente Antico e Nuovo Testamento e una interpretazione esegetica e teologica di essi non puograve non tenere conto dei rapporti che intercorrono tra questi testi e il loro con-testo Il documento sulla Parola di Dio del Concilio Vaticano II denominato Dei Verbum afferma al n16 la mutua dipendenza ermeneutica tra Antico e Nuovo Testamento laquo hellipi libri dellrsquoAntico Testamento integralmente assunti nella predicazione evangelica acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento che essi a loro volta illuminano e spieganogtgt Da una parte si afferma che il Nuovo Testamento porta a compimento ciograve che egrave significato nellrsquoAntico ma dallrsquoaltra si mostra che non si puograve comprendere il Nuovo senza i libri dellrsquoAntico che lo illuminano e lo spiegano Non si possono dunque conoscere adeguatamente i Vangeli senza tener conto dellrsquoAntico TestamentoSi potrebbe fondare questa affermazione sia dal punto di vista storico che dal punto di vista letterario Lrsquoinfluenza del mondo giudaico e della letteratura religiosa che ha contribuito a forgiare la sua identitagrave ossia quello che noi oggi chiamiamo Antico Testamento e piugrave nel dettaglio lrsquointerpretazione viva dellrsquoantico Testamento (toragrave orale) propria dellrsquoebraismo del I secolo sono la matrice nella quale si forgiano tutte le creazioni letterarie successivamente inserite nel canone del Nuovo Testamento Dal punto di vista letterario poi si trovano forti legami sottoforma di citazioni allusioni echi riletture che i testi del NT fanno di altri testi dellrsquoAT In definitiva lrsquoAT costituisce sempre lo sfondo dei testi del NT ed anche dei vangeli come si puograve abbondantemente dimostrare anche attraverso un elenco e una catalogazione di tutti i richiami interni al NT Tuttavia il lavoro esegetico e teologico che parte da questa constatazione non puograve certamente fermarsi ad essa Ci si pone infatti una domanda di fondo estremamente importante a livello teologico quale tipo di rapporto viene configurato da tale dipendenza storico- letteraria del NT e dei Vangeli nei confronti dei testi dellrsquoAntico Testamento Data la poliformitagrave letteraria di testi del NT e il loro diverso utilizzo dellrsquoAT non egrave per nulla semplice ricavare delle leggi generali Talvolta bisogna accontentarsi di ritrovare lo sfondo veterotestamentario e notare lrsquointeresse del narratore nel riferire un compimento Talaltra perograve si puograve scavare maggiormente e notare dei rapporti piugrave precisi e definiti tra elementi dello sfondo veterotestamentario ed altri elementi presenti nel testo del NT Ogni qual volta si puograve accostare ad una figura (tipo) propria di un racconto dellrsquoAT elementi di un racconto del NT (antitipo) mostrando un rapporto di continuitagrave discontinuitagrave tra di essi in modo tale che lrsquoantitipo riprende e supera il tipo compiendolo qui siamo di fronte ad un funzionamento letterario- teoogico che possiamo denominare tipologia Tali elementi (tipi) possono essere costituiti da eventi circostanze persone popoli istituzioni e il loro rapporto deve essere di compimento ossia lrsquouno egrave una preparazione dellrsquoaltro Ci puograve essere una tipologia esodale mosaica profetica regale sacerdotale cultuale ecchellip

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Per il nostro studio egrave sufficente ammettere che in via di principio non egrave possibile escludere la possibilitagrave che gli autori del NT abbiamo fatto uso di tale strumento interpretativo poicheacute esso era presente nella cultura giudaica ed ellenistica del periodo intertestamentario e perchegrave lrsquoAntico Testamento stesso al suo interno ne ha fatto uso Lo studio della tipologia risulta allora particolarmente interessante dal momento che contribuisce a riconnettere i Vangeli nel loro contesto canonico e mette in luce in modo assai convincente le loro teologie nel quadro globale del compimento delle Scritture

7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)Nel Vangelo di Luca la tipologia profetica applicata a Gesugrave risulta particolarmente evidente ed estesa A partire dal c 4 in cui Gesugrave predica a Nazareth nella sua terra natale Gesugrave egrave dipinto con i caratteri di un profeta (cfr 424) che predica la parola di Dio e che egrave rifiutato dal suo popolo secondo il destino proprio di tutti i profeti di Israele Gesugrave appena consacrato dalla discesa dello Spirito Santo su di lui dopo il battesimo egrave dotato di una ldquoparolardquo profetica che si esprime attraverso azioni e discorsi (cfr 2419) e che rende attuale la salvezza di Dio il tempo del compimento delle promesse di salvezza di Isaia (cfr 718-23)Ormai al termine del suo itinerario verso Gerusalemme attraversando la Galilea e la Samaria (Lc 17 11) Gesugrave incontra dieci lebbrosi che si fermano a distanza e appellandosi alla sua qualitagrave di maestro lo supplicano di avere pietagrave di loro ldquoGesugrave maestro abbi pietagrave di noirdquo (Lc 17 12) La scena della guarigione dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) dipinta con una certa rapiditagrave da Luca mostra di avere uno sfondo veterotestamentario profetico (cfr 2 Re 5) In quale modo il narratore allude a tale sfondo Quali sono gli elementi comuni e le differenze Gesugrave egrave accreditato come un profetaPer rispondere a queste domande egrave necessario approfondire lrsquoesegesi di questo testo Dobbiamo anzitutto notare che questo racconto interrompe una serie di discorsi di Gesugrave con un miracolo di guarigione Lrsquoultimo miracolo di Gesugrave prima di questo egrave in 14 1 ndash 6 dopodichegrave si tratta di una serie di insegnamenti fino a 1711 Inoltre la notazione geografica di Luca sul cammino verso Gerusalemme contribuisce a creare uno stacco preciso da ciograve che precede e favorisce lrsquoidea di un nuovo inizio della narrazione Si tratta della terza ed ultima sezione del viaggio di Gesugrave verso Geursalemme che prosegue fino a 19 27 Il racconto di questo miracolo si conclude con lrsquoaffermazione di Gesugrave ldquoalzati e va la tua fede ti ha salvatordquo (v 19) percheacute dopo il samaritano ex lebbroso sparisce e ritornano in scena i farisei Egrave interessante il paragone che viene a crearsi (syncrisis) tra la fede constatata da Gesugrave a proposito del samaritano che evidentemente ha saputo riconoscere in Gesugrave la fonte del segno di guarigione appena manifestasi in lui e la mancanza di fede mostrata dai farisei nei termini di una ricerca esteriore di segni Il seguito dei discorsi di Gesugrave porteragrave avanti il tema della fede parlando della venuta del figlio dellrsquouomo (Gesugrave) in rapporto ai segni (cfr vv 17 22 ndash 37) della preghiera (18 1 ndash 14) dellrsquoumiltagrave di chi accoglie il Regno come un bambino abbandonando le sue ricchezze per seguire Gesugrave (18 15 ndash 30)Il cuore di questa sequenza narrativa che culmina con il terzo annuncio della passione e lrsquoarrivo a Gerico ( 18 31 ndash 34) egrave dunque la fede in Gesugrave come condizione dellrsquoingresso nel Regno dei cieli Il racconto del lebbroso samaritano contribuisce a introdurre questo tema di fondo dal momento che il miracolo non egrave che un passaggio neanche brevemente descritto per arrivare a sottolineare invece la salvezza ottenuta per mezzo della fede (v 18) In effetti il culmine della trama non si ha con il miracolo ma con la constatazione della fede del samaritano egrave qui infatti che la portata rivelativa del racconto si mostra in modo improvviso Su dieci lebbrosi guariti la fede egrave paradossalmente prerogativa di uno solo di un samaritano ossia di un eretico disprezzato dal giudaismo ufficiale dellrsquoepoca rappresentato dai farisei Inizialmente il racconto sapientemente orchestrato da Luca sembra andare in una direzione piugrave consueta Come ogni racconto di miracolo che si rispetti vi deve essere lrsquoincontro con Gesugrave alle porte della cittagrave o allrsquointerno del villaggio Qui i lebbrosi si fermano a distanza per motivi cultuali

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percheacute sono dichiarati impuri dalla legge di santitagrave del levitica (Lv 13 45) e a distanza lo supplicano con il titolo di maestro usato da Luca normalmente per i discepoli (Lc 5 5 8 24) e con lrsquoimplorazione ldquoabbi pietagraverdquo che nei salmi si rivolge a Dio stesso (Sal 31 10 51 3) In questi lebbrosi crsquoegrave certamente una fede incoativa iniziale in Gesugrave necessaria percheacute avvenga il miracolo (cfr Lc 5 13ss) Fin qui tutto avviene secondo copione Dal v 14 avviene un primo spostamento rispetto alla trama consueta di un racconto di guarigione di miracolo Ossia Gesugrave non guarisce direttamente con la sua parola i lebbrosi prima di mandarli dal sacerdote ma li invia prima di guarirli Questa modifica fa si che il miracolo divenga una prova di fede In questo spostamento Luca segue un altro copione che gli proviene dallrsquoAntico Testamento e particolarmente dal racconto lungo e articolato di guarigione del lebbroso Naaman servitore del re siriano da parte del profeta Eliseo (cfr 2 Re 5) Infatti il miracolo egrave una prova di fede di Naaman che egrave invitato dal profeta ad andare a bagnarsi del fiume Giordano Non sono complicati riti fisici a causare la guarigione ma la fede nella parola del profeta Eliseo (2 Re 5 12 ndash 15) Come il profeta Eliseo guarisce il lebbroso Naaman servitore del re siriano semplicemente con la sua parola e con lrsquoobbedienza di andarsi a lavare nel Giordano anche nel nostro testo il miracolo di guarigione dei lebbrosi avviene a distanza tramite la semplice obbedienza alla parola profetica di Gesugrave di andare a presentarsi ai sacerdoti Le analogie non si fermano qui Come Naaman il siriano ritorna dal profeta Eliseo per mostrare la sua fede nel Dio di Israele e per ringraziarlo attraverso un dono materiale cosigrave anche il lebbroso ritorna indietro per ringraziare Gesugrave (v 15) Infine ancora come Naaman egrave uno straniero cui viene donata insieme alla guarigione la fede nel Dio drsquoIsraele cosigrave anche il lebbroso egrave un samaritano a differenza degli altri nove lebbrosi guariti che invece sono giudeiCome in 2 Re 5 la posta in gioco del racconto non egrave quindi semplicemente il miracolo di guarigione fisica ma piugrave profondamente la fede dello straniero ed egrave questa fede ad essere manifestata dal ringraziamento del samaritano e autorevolmente confermata dalla dichiarazione finale di Gesugrave (vv 18ndash19) Gesugrave si trova dunque nella stessa posizione del profeta Eliseo egli egrave dotato di una parola profetica in grado di realizzare ciograve che dice per mezzo della fede dellrsquointerlocutore e al termine del miracolo egli stesso egrave chiamato ad esplicitarla autorevolmente Fino a questo punto abbiamo mostrato con considerazioni di tipo narrativo che il nostro racconto ha una sfondo profetico e che tale figura egrave applicata a Gesugrave Ora bisogna chiarire se questa figura dellrsquoantico testamento egrave applicata in una chiave tipologica ossia se vi egrave un compimento del tipo profetico nellrsquoantitipo (Gesugrave) che prevede anche una differenza un superamento dellrsquoantitipo rispetto al tipo Dobbiamo ricorrere ancora a considerazioni di tipo narrativo Ci sono alcune differenze tra Eliseo e Gesugrave Quando Naaman va da Eliseo per ringraziarlo il profeta rifiuta il dono mentre Gesugrave non sembra rifiutare la lode del samaritano Inoltre i gesti del samaritano sono ben piugrave estremi di quelli di Naaman Il samaritano infatti si prostra davanti a Gesugrave con un atto drsquoadorazione che egrave appropriato soltanto per Dio Infine le parole del ringraziamento sono diverse Naaman afferma la sua fede nel Dio drsquoIsraele mentre il Samaritano ldquolodando Dio a gran voce si prostrograve davanti a Gesugrave ai suoi piedi per ringraziarlordquo (v 16) Nella costruzione retorica di questa frase la lode di Dio egrave posta in parallelo alla prostrazione davanti a Gesugrave e al suo ringraziamentoldquoTornava indietro a gran voce lodando Dio e si prostrograve con la faccia ai suoi piedi ringraziando Lui Se Naaman loda il Dio drsquoIsraele piugrave di Naaman nel samaritano la lode del Dio dirsquoIsraele egrave strettamente associata con la prostrazione e con il ringraziamento di Gesugrave Lodare Dio e ringraziare Gesugrave sono un unico atto per questo samaritano che riserva a Gesugrave lrsquoonore dovuto a Dio prostrandosi ai suoi piedi Se il dono rifiutato da Eliseo lascia intendere lrsquoimpossibilitagrave di far coincidere la sua persona con il Dio drsquoIsraele la lode accettata e ratificata da Gesugrave suggerisce che il compimento del tipo profetico consiste in un radicale superamento della figura stessa Gesugrave egrave un profeta ma egrave piugrave che un profeta perchegrave egrave il mistero di una presenza personale di Dio stesso Egli compie la parola profetica come

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 12: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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gruppo dei peccatori e negativa da parte dei capi Sono proprio tali somiglianze a condurre allrsquoipotesi di un loghion tradizionaleInfatti dal momento che i due evangelisti riportano indipendentemente una stessa affermazione di Gesugrave seppure con formulazioni alquanto diverse egrave plausibile che sulla base del criterio dellattestazione molteplice tale affermazione facesse parte di una tradizione orale o scritta che li precedeva3 cioegrave fosse un loghion di GesugraveMolto piugrave difficile egrave rispondere alla seconda domanda ossia quale potrebbe essere la collocazione originaria di questo loghion ldquovaganterdquo Esso era collocato in un piugrave ampio apoftegma gesuano magari in connessione con la parabola dei due figli come in Mt 2128-32A motivo dellabbondante rimaneggiamento redazionale sia da parte di Matteo4 che da parte di Luca egrave impossibile stabilire la formulazione originaria di questo loghion e ricostruire con esattezza il contesto in cui era inserito nella fonteTuttavia alcune osservazioni di natura formale e contenutistica possono fondare adeguatamente unrsquoipotesi su come tale loghion sia stato conservato e trasmesso dalla tradizione Anzitutto si possono notare le somiglianze tra i due contesti in cui tale parola egrave inserita in Luca e in Matteo In entrambi i contesti egrave presente unrsquoaccusa da parte di Gesugrave contro i capi del popolo5 nella quale sono presenti motivi sapienziali e parabolici e crsquoegrave in entrambi i motivi un riferimento ai figli (cfr Mt 2128-30 e Lc 731-3235) Infine tale accusa egrave in entrambi i casi relazionata al battesimo di Giovanni in Matteo infatti essa scaturisce da una disputa sul battesimo di Giovanni (cfr 2124-27) e in Luca il confronto tra pubblicani e popolo da una parte e farisei e dottori della legge dallrsquoaltra egrave formulato in relazione al battesimo di Giovanni (cfr 729-30) Inoltre il confronto fra capi e pubblicani prostitute puograve essere considerato come un espediente retorico di accusa proprio della tradizione profetica in Israele per manifestare al popolo il suo peccato6

Egrave dunque possibile che lrsquoambiente vitale di questo loghion fosse quello di una accusa di Gesugrave nei confronti dei capi in stile profetico e con probabili riferimenti a Giovanni Battista In ogni caso quello che si puograve ora affermare con sicurezza egrave che Luca rielabora un loghion che gli proviene dalla tradizione introducendo un contrasto tra farisei e scribi da una parte e popolo e pubblicani dallrsquoaltra per spostare il destinatario dellrsquoaccusa da tutto il popolo ai capi e preparare in tal modo quello che racconteragrave nellrsquoepisodio dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna peccatrice

6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE

641 REDAZIONALITAgrave Il carattere redazionale dei versetti in esame puograve essere evidenziato dalle seguenti espressioni

3 Cfr J JEREMIAS Le parabole di Gesugrave ( Brescia 1973 ) 97 Orig Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )4 Per approfondire il carattere redazionale in Matteo che non egrave possibile mostrare qui per ragioni di spazio cfr J SCHLOSSER Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 ) 4565 In Luca lrsquoaccusa viene sviluppata nei vv 31 ndash 35 Che tale accusa sia rivolta ai capi ossia farisei e dottori della legge lo si capisce perograve solo alla luce dei vv 29 ndash 30 come vedremo 6 Tale confronto ( in questo caso con pubblicani e prostitute ) fa parte del repertorio retorico profetico di accusa per spingere lrsquointerlocutore alla comprensione dellrsquoirragionevolezza del suo comportamento Si legga ad esempio Is 1 3 dove egrave presente un confronto odioso di natura parabolica con gli animali o anche Ger 2 11 Ger 3 6 ndash 10 o ancora Ez 33 34 47 (qui le prostitute sono piugrave intelligenti di Gerusalemme ed essa ha fatto peggio di Samaria e di Sodoma ) Per il NT si veda anche Mt 11 20 -24 o Lc 7 45 ndash 50

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1πᾶς ὁ λαὸς (tutto il popolo) (v 29) 2 βαπτισθέντες τὸ βάπτισμα (ricevere il battesimo) βάπτισμα Ἰωάννου (battesimo di Giovanni) (v 29) 3 τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν (hanno annullato la volontagrave di Dio) (v 30) 4 νομικοὶ (scribi) (v 30)

1 (pas o laos) lespressione in esame presenta 20 ricorrenze nel NT di cui 15 sono in LcAtti ( 9 in Lc e 6 in Atti ) Giagrave questa osservazione quantitativa mostra la predilezione di Luca per questa formulazione che egli trova nel lessico proprio della LXX Entrando un poco nei dettagli si puograve notare che in tre contesti appartenenti alla tradizione comune a Mc e Lc Luca modifica Marco aggiungendovi proprio lespressione in esame (cfr Lc 847 913 2138 e par in Mc) In altri due ricorrenze della triplice tradizione Luca o aggiunge tale espressione (Lc 1843 e par in Mc e Mt) o la sostituisce al piugrave generico ὄχλος ( cfr Lc 2045 e par Mc Mt ) In 7 29 Luca modifica una fonte che ha in comune con Matteo togliendo il riferimento alle prostitute (πόρναι) e sostituendolo con la notazione riguardante tutto il popolo Nelle sei ricorrenze di Atti (39 311 410 534 1041 1324) Luca si riferisce sempre non ad una folla generica ma precisamente al popolo di Israele Si tratta del popolo che si riunisce nel tempio di Gerusalemme per il culto dovuto al Dio drsquoIsraele ( cfr 3911 ) e al quale si rivolge Pietro per annunciare il vangelo di Gesugrave Cristo morto e risorto ( cfr 410 ) In queste ricorrenze anche una piccola folla radunata attorno al tempio puograve rappresentare la totalitagrave di Israele percheacute ciograve che a Luca interessa egrave la funzione teologica e non la totalitagrave materiale Si puograve concludere affermando che tale espressione egrave chiaramente redazionale ed egrave usata dallrsquoevangelista per esprimere la totalitagrave ldquoteologicardquo del popolo di Israele

2 Il verbo baptiacutezo con oggetto interno (o figura etimologica) ricorre 5 volte in tutto il NT di cui 2 in Luca e una in Atti Egrave interessante notare che la ricorrenza di tale espressione in Lc 1250 egrave parallela a Mc 1038-39 e (probabilmente ma non vi egrave evidenza testuale) a Mt 2022-23 Allinfuori di questa tradizione che riporta un loghion di Gesugrave nel dialogo con Giacomo e Giovanni le uniche ricorrenze si trovano in Lc 729 e Atti 194 Si tratta probabilmente di unespressione tradizionale che Luca piugrave degli altri evangelisti fa propria In particolare il parallelo con Atti 19 4 egrave illuminante Anche qui egrave in gioco il battesimo di Giovanni e il suo ruolo nella teologia della storia proposta da Luca Prima viene il battesimo di Giovanni che egrave un battesimo di conversione amministrato per il popolo in vista della fede nel veniente (εἰς τὸν ἐρχόμενον cfr anche Lc 719) Poi verragrave il dono dello Spirito che gli efesini si appresteranno a ricevere per limposizione delle mani di Paolo Questa duplice scansione dei tempi egrave presente implicitamente anche in Lc 729-30 dal momento che nei versetti successivi (vv 31-35) il rifiuto del battesimo di Giovanni viene posto come preludio e motivazione profonda del successivo rifiuto del figlio dellrsquouomo Tale battesimo infatti egrave posto sempre da Luca come preparazione del ministero di Gesugrave (cfr Atti 1037 1324) Inoltre tutta lrsquoazione storico ndash salvifica di Cristo che culmina con il mistero pasquale e lrsquoascensione ai cieli ha il suo inizio nel battesimo ricevuto da Gesugrave stesso (cfr Atti 122) cosigrave che battesimo e ascensione risultano i due eventi - limite di quel mistero di cui gli apostoli sono testimoni direttiAnche l espressione ldquobattesimo di Giovannirdquo(βάπτισμα Ἰωάννου) presente nella tradizione ( cfr Mt 2125 e par Mc 1130 e par ) si ritrova soprattutto in Atti ( cfr At 122 1825 193 )Ciograve dunque mostra lutilizzo ripetuto e personale che levangelista fa di espressioni presenti nella tradizione riguardante Giovanni Battista per sottolineare la funzione del suo battesimo nella storia della salvezza 3 il termine βουλὴ (boulegrave)presenta 12 ricorrenze in totale nel NT di cui 9 in Lc Atti ( 2 nel Vangelo e 7 in Atti ) e altre 3 ricorrenze in 1 Cor Ef Eb Si puograve mostrare che Luca utilizza questo termine per indicare una decisione un progetto di natura umana ( cfr Lc 2351 At 2712 At 2742 ) o voluto da Dio ( cfr Lc 730 Atti 223 428 538 1336 2027 ) In particolare in Lc 720 Atti 1336 e 20 27 egrave presente esplicitamente lespressione βουλὴ τοῦ θεοῦ In Atti 223 e 428 tale progetto di Dio egrave quello che riguarda la consegna di Gesugrave e la sua morte In 538 egrave Gamaliele a

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prendere parola con saggezza per mettere in guardia il sinedrio di fronte allinutilitagrave della loro lotta contro un progetto che se viene dagli uomini finiragrave da solo e se invece viene da Dio non potragrave essere contrastato Tale progetto di Dio che si compie nella Chiesa per lannuncio degli apostoli trova un ulteriore riferimento in Atti 2027 nel discorso di Paolo agli anziani di Efeso Egrave dunque evidente la densitagrave teologica di questo termine per levangelista Si puograve quindi affermare che lrsquoespressione τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν sia un chiaro conio lucano utile ad indicare in estrema sintesi da un lato tutto il disegno salvifico di Dio che culmina nella morte e resurrezione di Cristo e che si prolunga nella storia della Chiesa e dallrsquoaltro la grave responsabilitagrave di chi lo rifiuta

4 il termine νομικοὶ (nomikoi=scribi) egrave usato praticamente solo da Luca fra gli evangelisti ( cegrave una sola ricorrenza in Mt 22 35 ma essa egrave dubbia dal punto di vista testuale7) Su 8 ricorrenze totali nel NT 6 sono nel terzo Vangelo e 2 nella lettera a Tito Si puograve inoltre notare che Luca usa il sinonimo grammatѐus ogni volta in cui dipende da Mc ( cfr 52130 922 1947 201 46 222 ) Queste osservazioni mostrano con sufficente chiarezza che tale vocabolo egrave proprio del redattore del terzo Vangelo

6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌIl verbo dikaioacuteō (trad riconoscere la giustizia o giustificare) in Luca si trova con oggetto riferito a persona umana nelle parti dove egrave chiaro lrsquointervento redazionale di Luca (cfr Lc 1029 1814) Questuso egrave comune anche ad Atti dove laccezione del verbo egrave propriamente paolina ( cfr At 13 3839 cfr anche Lc 1814 )Le uniche due ricorrenze di dikaioacuteō con Dio per oggetto si trovano in 7 2935 in un contesto dove Luca dipende da una fonte che ha in comune con Matteo8 Questo significa che Luca usa questo verbo con unaccezione piuttosto tradizionale che proviene dalla fonte che egli utilizza Ma qual egrave qui la connotazione precisa e a quale tradizione fa riferimentoLuso di dikaioacuteō con Dio come oggetto egrave attestato nel NT quasi unicamente nei passi che stiamo esaminando ( Lc 7 2935 e Mt 1119 cfr anche Rm 34 che egrave una citazione del Salmo 516 e 1 Tm 316) Esso in prima analisi ha qui il significato di riconoscere dichiarare giusto 9 Uno sguardo piugrave ampio alle ricorrenze di tale connotazione puograve arricchire la comprensione Si tratta prevalentemente di contesti sapienziali nei quali tale espressione comporta il riconoscimento della giustizia del piano di Dio e della sua salvezza Nel Salmo 51 ad esempio in un contesto penitenziale il riconoscimento del proprio peccato egrave simultaneamente un riconoscere Dio come giusto10Non si tratta qui unicamente di un atto di comprensione intellettuale ma di un processo di conversione che attraversa tutta la persona Nei versetti lucani che stiamo esaminando il contesto complessivo di accusa nei confronti dei notabili e i riferimenti penitenziali al battesimo di Giovanni devono aver orientato levangelista a scegliere questa particolare connotazione di dikaioacuteō per esprimere che il processo di conversione dei peccatori comporta simultaneamente un riconoscimento della giustizia del piano salvifico di Dio conforme alla volontagrave stessa di Dio

7 Lrsquoinserimento di questo termine in diversi testimoni della versione matteana si puograve spiegare come armonizzazione a luogo parallelo Cfr B M METZGER A Textual Commentary on the greek new Testament ( Stuttgart 1994 ) 48 8 Cfr J JEREMIAS die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 ) 1659 cfrG SCHRENK ldquoδικαιόωrdquo GLNT III 129010 cfr P BOVATI Ristabilire la giustizia AnBib 2005 89

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6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )

6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELEDopo aver dimostrato che i versetti in esame presentano evidenti tracce di rielaborazione redazionale da parte dellrsquoevangelista ora ci si puograve chiedere quale motivazione insieme teologica e letteraria abbia guidato Luca in tale lavoro redazionale Per far questo egrave necessario approfondire i legami di questi versetti con la piugrave ampia pericope in cui sono inseriti (vv 24-35 ) Si egrave giagrave osservato come Luca segua da vicino la fonte che ha in comune con Matteo dal v 24 fino al v 28 e come sia poi assente in Luca il riferimento matteano allrsquoElia redivivo applicato a Giovanni il Battista e al suo posto vi siano i vv 29-30 in esame Si avverte una certa tensione nel passaggio dal v 28 al v 29 Infatti al v 28 ci si trova ancora allrsquointerno della presentazione di Giovanni il Battista da parte di Gesugrave con un confronto tra i due eoni della storia della salvezza in cui il piugrave piccolo nellrsquoeone del regno di Dio egrave piugrave grande di Giovanni il Battista Invece con il v 29 Giovanni il Battista non egrave piugrave direttamente lrsquooggetto del discorso ma viene introdotto improvvisamente un altro paragone quello tra il popolo e i pubblicani da una parte e i farisei e i dottori della legge dallrsquoaltra Infine tale versetto egrave il primo dellrsquointera pericope in cui si chiama in causa il battesimo di Giovanni Fino ad ora infatti si era parlato di Giovanni e non del suo battesimo Per queste ragioni non egrave possibile come invece fa Bock11 considerare i due versetti come parte integrante del discorso di Gesugrave su Giovanni il BattistaAl v 31 poi lrsquoevangelista riprende la fonte comune con Matteo che presenta unrsquoaccusa diretta con connotazioni sapienziali nei confronti di questa generazione Essa non comprendendo lrsquoannuncio penitenziale di Giovanni non egrave potuta entrare nella gioia della comunione con il figlio dellrsquouomo Nella versione lucana questa seconda parte (vv 31-35 ) si riallaccia con ciograve che precede in modo tale che ldquoquesta generazionerdquo ( v 31) viene a coincidere con ldquoi farisei e i dottori della leggerdquo ( v 30 ) Cosigrave se nella versione di Matteo lrsquoespressione ldquoquesta generazionerdquo va intesa in senso globale invece Luca grazie allrsquoinserzione dei vv 29-30 ha introdotto una separazione12 Lrsquoaccusa egrave diretta nei confronti dei capi (farisei e scribi) e non di tutto il popolo Crsquoegrave infatti una parte di popolo umile e peccatore con cui si identifica teologicamente la totalitagrave del popolo che facendosi battezzare da Giovanni ha riconosciuto la giustizia di Dio Alla luce di queste considerazioni risulta piugrave chiaro il ruolo chiave assunto da questi due versetti nel contesto della pericope Quando nella fonte che Luca utilizza la presentazione di Giovanni il Battista arriva ad un punto culminante con il confronto tra i due eoni al v 28 a Luca interessa soffermarsi sulle condizioni di accesso allrsquoeone del Regno di Dio e sulla separazione che viene a crearsi tra coloro che accolgono il piano e coloro che non lrsquohanno accolto proprio in relazione al ruolo storico-salvifico giocato da Giovanni come precursore In tal modo lrsquoattenzione si sposta sensibilmente da Giovanni il Battista agli uditori del messaggio di salvezza cosigrave da motivare piugrave profondamente le loro opposte reazioni al battesimo di Giovanni e quindi al messaggio stesso di GesugraveLrsquoincomprensione del proprio peccato davanti a Dio e la conseguente assenza di una dimensione penitenziale nella propria esistenza dimensione sottolineata dal battesimo di Giovanni e simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di piangere di fronte al lamento (cfr v 32) porta alla conseguente radicale incomprensione del messaggio di salvezza proposto da Gesugrave simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di danzare al suono flauto

6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIOMa ci sono alcuni che hanno compreso percheacute la sapienza egrave stata riconosciuta giusta dai suoi figli Luca riconnette abilmente il v 29 al v 35 tramite la ripresa di dikaioacuteō che funge cosigrave da segnale

11 D L BOCK Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 ) 210s12 F BOVON 443

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redazionale drsquo inclusione e nello stesso tempo fonda su un versetto proveniente da materiale tradizionale la sua interpretazione teologica Chi sono questi figli della sapienza secondo LucaSono i pubblicani i piugrave peccatori tra il popolo e insieme a loro il popolo stesso Lrsquoaccostamento tra una figura esemplare di peccatori e unrsquoindicazione di totalitagrave del popolo egrave una felice endiadi lucana per la quale si deve leggere qui un unico soggetto Si tratta non di un popolo particolare o di una parte precisa del popolo ma del popolo come tale in quanto peccatore rappresentato da coloro che piugrave di altri sono considerati lrsquoemblema del peccato di Israele Il figli della Sapienza sono allora per Luca nientrsquoaltro che un popolo peccatore e umile un resto che diviene figura dellrsquointero popolo attraverso un percorso di conversione e di riconoscimento della giustizia di Dio nella storia della salvezza

6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONECome avviene per Luca tale percorso di conversione per il popolo di Israele Attraverso il battesimo di Giovanni che come abbiamo visto Luca introduce qui di proposito ricollegandosi alla sua fonte nel punto in cui essa distingue i due eoni della storia della salvezza (v 28) Nella concezione lucana il battesimo di Giovanni egrave descritto come battesimo di conversione (cfrLc 3 3 At 1324 At 194) unrsquoespressione che Luca trova probabilmente nella tradizione (cfr anche Mc 1 4) ma che utilizza volentieri per esprimere in modo condensato il significato che egli attribuisce al ruolo del battista nella storia della salvezza Il battesimo di Giovanni egrave il segno esplicito ed esteriore di un cammino di rinnovamento morale ed esistenziale che prepara allrsquoingresso in una nuova epoca della storia della salvezza La connessione lucana del verbo keryacutesso (annunciare) con baacuteptisma (battesimo) come complemento oggetto (cfr Lc 33 Atti 1037) mostra che il battesimo egrave il segno che qualifica nel suo insieme una piugrave ampia missione di predicazione volta a chiamare il popolo a penitenza Infatti il battesimo di Giovanni non puograve essere considerato solo dal punto di vista cultuale ma deve essere accompagnato da ldquofrutti di conversionerdquo(cfr 38-9) che mostrino un coinvolgimento concreto ed esistenziale della persona (cfr 310-14) Qual egrave la finalitagrave di questo battesimo di conversione nella storia della salvezza Porsi a cavallo tra due eoni per preparare lrsquoingresso nella storia di colui che viene ossia Gesugrave In effetti in Atti il battesimo di Giovanni viene usato per datare lrsquoinizio del ministero storico di Gesugrave (cfr Atti 122 1037) In particolare in At 194 questo battesimo di conversione egrave chiaramente finalizzato alla fede in colui che viene Gesugrave e non puograve sostituire il battesimo cristiano nel nome del Signore Gesugrave il quale comporta il dono dello Spirito (cfr vv 5-6) e caratterizza lrsquoingresso nel nuovo eone della storia della salvezza

6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50Dopo aver mostrato lrsquointeresse teologico e letterario di Luca nel rielaborare il materiale che gli egrave pervenuto in particolare nei vv 29 ndash 30 alla luce della pericope ( vv 24 -30 ) puograve essere utile ampliare un porsquo il campo di indagine e mostrando le connessioni di quanto abbiamo scoperto con il contesto prossimo della pericope illuminare ulteriormente lrsquointeresse teologico di Luca La maggioranza dei commentatori sono drsquoaccordo nellrsquoindividuare un rapporto tra la sezione su Giovanni il Battista (vv 18-35) e il seguente episodio della donna peccatrice (vv 36-50) Infatti la menzione del fariseo Simone (v 36) richiama la precedente menzione dei farisei e dottori della legge (v 30) il contesto del pranzo richiama le aggettivazioni poste nei confronti di Gesugrave (mangione e beone v 34) e Gesugrave stesso definito amico dei peccatori e dei pubblicani (v 34) si

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mostra amico in particolare di una donna peccatrice (v 37)13 Inoltre ciograve che Gesugrave dice a proposito dei farisei e dottori della legge in contrasto con il popolo dei peccatori (v 29-30) Luca sembra mostrarlo in atto attraverso il comportamento del fariseo Simone e della donna peccatrice nei confronti di GesugraveAver chiarificato quale interesse di Luca motiva il suo lavoro redazionale ai v 29-30 aiuta a comprendere non solo la sezione su Giovanni il Battista ma anche lrsquoepisodio della donna peccatrice e del fariseo Simone Quella divisione allrsquointerno del popolo che si stabilisce tra i notabili che hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro rifiutando il battesimo di Giovanni e il popolo dei peccatori che hanno riconosciuto la giustizia di Dio viene qui riproposta nel contrasto tra il fariseo Simone e la donna peccatriceInfatti i gesti drsquoamore della donna e il suo pianto segnalano una conversione di questa donna dalla sua storia di peccato e una comprensione profonda del disegno amoroso di Dio che si compie in Gesugrave Viceversa lrsquoatteggiamento di giudizio nei confronti della donna e di sospetto nei confronti della qualitagrave profetica del ministero di Gesugrave da parte di Simone mostrano quanto egli sia ancora lontano dallrsquoentrare in quellrsquoora della salvezza che Gesugrave ha ormai inauguratoLrsquointervento redazionale in 29-30 sembra allora attuato da Luca non solo per riferire lrsquoaccusa profetica seguente (vv 31-35) ai farisei e ai notabili del popolo ma anche in vista dellrsquoepisodio che sta per narrare dopo aver terminato la sezione su Giovanni il Battista Egrave possibile ottenere una conferma di carattere narrativo a questa affermazione basata non solo su alcuni richiami terminologici e di contenuto Occorre anzitutto osservare che poicheacute Luca non fa conoscere al lettore la risposta definitiva del fariseo Simone allrsquoaccusa di Gesugrave il suo interesse narrativo egrave di provocare la risposta personale del lettore suggerendogli di identificarsi con Simone Lrsquoevangelista rivolge lrsquoaccusa profetica di Gesugrave non tanto al gruppo dei farisei storici - come invece accade in Matteo per esempio con la parabola dei due figli e il loghion che abbiamo esaminato precedentemente (Mt 21 31)14 ndash ma al lettore stesso Ciograve egrave di fondamentale importanza per capire lrsquointeresse narrativo di Luca che dopo aver spiegato le condizioni di accesso al nuovo eone del Regno di Dio attraverso la figura di Giovanni Battista (vv 29-30) vuole concretamente mostrare al suo lettore che non ha mai conosciuto Giovanni Battista neacute ricevuto il suo battesimo come tali condizioni si verificano per lui nella sua vita Questo egrave il motivo per cui i vv 29-30 vanno letti come unrsquoanticipazione in termini esplicativi (telling) di ciograve che lrsquoevangelista mostreragrave al suo lettore (showing) per sollecitarne una risposta di fede Che valore ha per la fede del lettore di Luca sapere che i farisei hanno annullato per loro la volontagrave di Dio rifiutando il battesimo di Giovanni Lrsquoevangelista lo mostra nellrsquoepisodio seguente dove il lettore non egrave richiamato ad attuare qualche pratica cultuale di tipo penitenziale come il battesimo di Giovanni ma piuttosto a riconoscere il proprio peccato di fronte allrsquoamore e alla giustizia di Dio che si compiono in Gesugrave Luca intende attualizzare per il suo lettore il rischio spirituale che avevano corso i notabili di Israele al tempo del ministero terreno di Giovanni il Battista ossia il rischio che corre colui che pensando di non avere grandi peccati e ritenendosi in fondo giusto ama poco ed egrave quindi incapace di entrare in un vero percorso di conversione e di maturazione nellrsquoamore di Dio Luca come aveva fatto Giovanni il Battista per i suoi uditori propone al suo lettore un percorso di conversione di carattere penitenziale che comporta simultaneamente il riconoscimento del proprio peccato e della giustizia del piano amoroso di Dio nella propria storia Come si egrave giagrave sottolineato si tratta quindi di un percorso attivo ed esistenziale che mette in gioco i 13 cfr G ROSSEgrave 27114 Egrave possibile che Luca abbia rielaborato tale loghion di accusa e ricollocato precedentemente in un contesto dove lrsquoaccusa contro i farisei e i capi del popolo era meno esplicita percheacute il suo interesse narrativo egrave di rivolgersi ad un lettore che proviene dalla gentilitagrave che probabilmente non ha mai avuto a che fare con i farisei o i dottori della legge o i sacerdoti del tempio

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pensieri e le azioni dellrsquouomo e che non si contrappone alla grazia di Dio ma anzi egrave reso possibile da essa Egrave il percorso mostrato in modo esemplare dagli atti di pentimento e di amore della donna peccatrice nei confronti di GesugraveQuesta considerazione puograve essere utile per risolvere il vero problema interpretativo di questo episodio ossia lrsquoopposizione di significato che si registra tra la parabola dei due debitori raccontata da Gesugrave e la sua applicazione alla donna Se nella parabola i debitori amano nella misura del debito che egrave stato loro condonato invece alla donna sono stati perdonati i peccati percheacute ha molto amato Questa tensione viene spiegata da molti come il segno della redazionalitagrave della composizione Luca avrebbe inserito una parabola tradizionale in un racconto altrettanto tradizionale quello dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna Cosigrave il gesto drsquoamore della donna che fa parte della tradizione piugrave originaria a cui Luca attinge viene integrato da una parabola attinta anchrsquoessa da una tradizione precedente con uno scopo catechetico ossia per mostrare il rapporto tra perdono di Dio ed etica Nella sua rielaborazione Luca mantiene questa tensione tra le due tappe redazionali che si puograve cogliere per il contrasto tra il versetto 47a e 47b15 Questa considerazione tuttavia lascia intatto il problema esegetico Ci sono due possibilitagrave o Luca egrave un pessimo scrittore percheacute lascia una contraddizione palese nella sua attivitagrave redazionale oppure egli vuole mantenere tale tensione di significato percheacute in essa egrave nascosto il significato profondo del suo messaggio Se la seconda possibilitagrave egrave quella giusta come provarlo e quale significato Luca vorrebbe veicolare al lettore Abbiamo appena mostrato come i versetti 29-30 giochino un ruolo essenziale per comprendere lrsquointenzione di Luca in questo racconto della donna peccatrice e del fariseo Simone e possono fornire una chiave interpretativa del messaggio che Luca intende comunicare al lettore Il comportamento della donna e di Simone attualizzano per il lettore ciograve che egrave stato spiegato nei vv 29 - 30 a proposito del popolo e dei pubblicani da una parte e dei farisei e dottori della legge dallrsquoaltra percheacute il lettore possa comprendere quali sono nella sua vita le condizioni concrete per entrare nella salvezza Ora il lettore di Luca ha di fronte a seacute due possibilitagrave la donna peccatrice e il fariseo Simone La donna egrave colei che ha molto amato ossia che ha fatto della sua miseria e del suo pubblico peccato il luogo antropologico in cui riconoscere la propria debolezza e insieme la grazia e lrsquoamore di Dio e cosigrave ha reso attivo per lei quel perdono di Dio che egrave il frutto del disegno drsquoamore di Dio per ogni uomo Cosigrave il perdono di Dio egrave chiaramente incondizionato e gratuito ed egrave fonte della risposta drsquoamore della donna in rapporto a quella di Simone (ldquoa chi egrave perdonato poco ama pocordquo 47b) Tuttavia nello stesso tempo dipende dallrsquouomo accogliere tale perdono e renderlo attivo nella propria vita (ldquole sono rimessi i suoi molti peccati percheacute ha molto amatordquo 47a) Ella con la sua vita ha ldquogiustificatordquo Dio mostrando di essere una vera figli della Sapienza ed entrando cosigrave a pieno diritto nel nuovo eone del Regno di Dio che si compie in Gesugrave Egli mostra in questo racconto ciograve che ha giagrave spiegato a riguardo del popolo peccatore e dei farisei e dottori della legge nei vv 29-30 tutto dipende dalla volontagrave di Dio che vuole essere giustificato dagli uomini e tutto allo stesso tempo dipende dalla libertagrave dellrsquouomo di accogliere o meno tale volontagrave

67 BIBLIOGRAFIA CITATABOCK D L Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 )BOVON F Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndashVluyn 1989 ) I - IIFITZMYER J The Gospel according to Luke ( Garden City 198185)GREEN J B The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 )JEREMIAS J Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )JEREMIAS J die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 )15 cfr F BOVON 462 e G ROSSEgrave 278 Green cerca di risolvere il problema ammettendo che la donna era stata giagrave perdonata precedentemente e che ora si tratta solo di manifestare tale perdono dinanzi alla comunitagrave Ma rimane comunque la contraddittorietagrave nellrsquoaffermazione di Gesugrave J B GREEN The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 ) 313

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LUZ U Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 ) I - II ROSSEgrave G Il vangelo di Luca ( Roma 1992 )SCHLOSSER J Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 )SCHRENK G ldquoδικαιόωrdquo GLNT IIITANNEHILL R C The narrative Unity of Luke ndash Acts ( Philadelphia 1986 ) I - II

7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI7 1 VANGELO DI MARCOIl vangelo di Marco fa iniziare lrsquoattivitagrave di Gesugrave con lrsquoannuncio del Regno di Dio Dice Gesugrave ldquoIl tempo egrave compiuto il regno di Dio egrave vicino convertitevi e credete nel Vangelordquo Sullo sfondo di questo sunto della predicazione di Gesugrave crsquoegrave la concezione profetica della regalitagrave di Dio sulla storia e sul tempo Lrsquoarrivo della salvezza di Dio egrave considerato imminente e il profeta ha il compito di annunciarlo e insieme renderlo presente con il suo annuncio Il Vangelo diviene allora un annuncio che trasforma la realtagrave rendendo attuale la stessa salvezza di Dio ldquoCome sono belli i piedi di colui che annuncia la pace dellrsquoevangelizzatore che annuncia la salvezza che dice a Sion ldquoRegna il tuo Dio Una voce Le tue sentinelle alzano la voce insieme esultano poicheacute vedono con gli occhi il ritorno del Signore a Sionrdquo (Is 507-8) La parola profetica diviene evento di Dio presenza salvifica realtagrave che trasforma il castigo dellrsquoesilio nella gioia del ritorno a Sion Modellato su tale teologia anche lrsquoannuncio del Regno di Dio da parte di Gesugrave egrave una parola profetica che si realizza nellrsquoatto stesso in cui viene proclamata Essa egrave infatti una parola autorevole non solo un insegnamento che si concretizza in segni di salvezza e di liberazione dal male (cfr 127-28) Il Regno di Dio si instaura con la sconfitta definitiva delle potenze del male e in particolare di Satana (322-30) e con la chiamata dei Dodici (313-18) che sono il primo seme del Regno di Dio inviati anchrsquoessi a predicare e a scacciare i demoni Con il male vengono sconfitte da Gesugrave anche le sue conseguenze ossia il peccato e la morte Il peccato viene vinto dal perdono definitivo che Gesugrave porta nel mondo (cfr 21-22) Il Regno assume qui i connotati della novitagrave assoluta la novitagrave di una festa di nozze che lo Sposo il messia celebra con lrsquoumanitagrave (219-22) grazie alla definitiva sconfitta della morte Egli sposa lrsquoumanitagrave malata sofferente e incapace di generare alla vita per ridarle la speranza radicale della resurrezione (cfr 521-43 racconto dellrsquoemorroissa e della figlia di Giairo) Se in un primo momento il Regno di Dio predicato da Gesugrave sembra distinto dalla sua persona man mano che il vangelo prosegue nella sua narrazione si comprende sempre meglio che il cuore del Regno di Dio annunciato da Gesugrave con la parabola del seme gettato nel terreno che porta frutto egrave la persona stessa di Gesugrave Subito dopo aver pronunciato il discorso in parabole Gesugrave seda la tempesta con la sua Parola e i discepoli si chiedono ldquoChi egrave costui al quale il vento e il mare obbedisconordquo Come abbiamo giagrave sottolineato la narrazione procede attraverso le successive domande sullrsquoidentitagrave di Gesugrave attraverso cioegrave quella che si dovrebbe definire come una cristologia implicita basata sui segni e le parole di Gesugrave fino al cuore del vangelo di Marco li dove i discepoli per bocca di Pietro arrivano finalmente alla proclamazione dellrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ldquoTu sei il Cristo il Messiardquo (7 29) Da questo punto in poi inizia il secondo versante del vangelo di Marco in cui non si tratta piugrave di stabilire chi egrave Gesugrave ma come Egli agisce e che tipo di Messia egli egrave Da qui in poi in una successione martellante di tre annunci della passione Gesugrave afferma subito pubblicamente (notare il contrasto con la richiesta di segretezza a riguardo della sua messianicitagrave) di dover subire il destino di rifiuto dei capi sofferenza e morte per poi risorgere dopo tre giorniCi concentriamo un porsquo di piugrave sul terzo annuncio (Mc 1032-34) che avviene immediatamente prima dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme ed egrave un porsquo piugrave descrittivo dei precedenti I dettagli sono significativi si parla non solo di condanna a morte e di consegna ai pagani ma anche di derisioni sputi e flagellazioni Non egrave a detrimento della veritagrave storica sulla passione di Gesugrave

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considerare che questa sequenza ripercorre esattamente le sofferenze descritte nel cosiddetto terzo canto del servo allrsquointerno della raccolta profetica deuteorisaiana ldquoHo presentato il mio dorso ai flagellatori le mie guance a coloro che mi strappavano la barba non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputirdquo (Is 506) Egrave difficile non riconoscere qui lrsquointento dellrsquoevangelista di mostrare che il messia non egrave altri che un servo mite e umile destinato a compiere la sua missione universale attraverso la sofferenza assunta confidando in Dio che solo rende giustizia (Is 508) Non si puograve seguire Gesugrave fin sotto la croce se non accettando di essere da lui guariti nella nostra cecitagrave di discepoli attratti da un maestro potente e carismatico (cf 1046-52) La cristologia marciana egrave cosigrave un grande commento narrativo ai canti del servo di jhwh visti alla luce della vicenda storica di Gesugrave che culmina con il mistero pasquale della sua morte in croce e resurrezione Infatti solo nellrsquoumiltagrave della croce il messia si rivela definitivamente come il servo sofferente di Dio e solo a questo punto il discepolo con le parole del centurione potragrave affermare - definitivamente e senza paura di fraintendimenti o ambiguitagrave - ldquoCostui era veramente il Figlio di DiordquoDi fronte a questa progressiva descrizione narrativa della cristologia Marco intende anche fornirci qualche elemento di ecclesiologia Cosrsquoegrave la Chiesa per Marco Certamente essa egrave concentrata nei discepoli e in particolare nei Dodici che sono a servizio del Regno di Dio chiamati anzitutto da Gesugrave a stare con lui e poi inviati a predicare e scacciare demoni (313-19) Lo stesso numero Dodici indica lrsquoIsraele escatologico che si instaura con lrsquoavvento del Regno di Dio Essi costituiscono il seme il nucleo piugrave intimo della nuova famiglia di Gesugrave ossia di coloro che fanno la volontagrave di Dio ( 331-35) e come Gesugrave si muovono nei villaggi affidandosi totalmente alla potenza dellrsquoinvio di Gesugrave e non a mezzi umani (67-13) Essi sono i testimoni dei segni di Gesugrave in particolare della moltiplicazione dei pani (630-44) ma al contempo sono incapaci di comprenderli fino in fondo percheacute condividono la durezza di cuore degli uomini (651-52) Marco sottolinea nettamente lrsquoincomprensione che i discepoli manifestano nei confronti del loro maestro che non cessa al momento in cui Pietro confessa lrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ma anzi per cosigrave dire aumenta (cfr8 33) Ogni annuncio della passione egrave seguito da un episodio che manifesta la totale mancanza di sintonia dei discepoli (cfr anche 933-37 1035-40) e che rende necessaria unrsquoulteriore catechesi da parte di Gesugrave in forma di parole e di gesti Alcuni personaggi secondari nella narrazione mostrano le caratteristiche positive che dovrebbe avere il discepolo in particolare la sua fede nei confronti di Gesugrave Un esempio importante egrave certamente quello della donna sirofenicia donna straniera che costituisce un richiama implicito alla futura nascita di una comunitagrave cristiana di provenienza pagana Da questi elementi possiamo trarre qualche conclusione sullrsquoecclesiologia marciana la Chiesa egrave una famiglia che attualizza il Regno di Dio in se stessa un seme del Regno Essa egrave per sua natura missionaria percheacute inviata dal messia Gesugrave con una parola potente a compiere i segni del Regno nella sua storia Essa accoglie al suo interno anche tutti i popoli egrave dunque universale Essa egrave anche la comunitagrave in cui la fede in Cristo puograve essere maturata solo stando con lui e passando attraverso il travaglio della sua croce e resurrezione Solo alla luce della croce la Chiesa puograve comprendere fino in fondo chi egrave chiamata a seguire lungo i sentieri della storia

7 2 VANGELO DI MATTEONotiamo subito che Matteo non parla di Regno di Dio ma con unrsquoespressione ancor piugrave semitica di Regno dei cieli (cfr 1311) Se il Regno dei cieli nel discorso della montagna deve essere caratterizzato da una sovrabbondante giustizia che sola puograve integralmente compiere la Legge di Mosegrave (517-20) sono le parabole (c 13) a manifestare il mistero di tale sovrabbondante giustizia La parabola del seminatore (133-9) mostra il contrasto tra una semina sovrabbondante e persino sprecata e una risposta differenziata dei diversi terreni Alcuni di essi non rispondono positivamente non fanno fruttificare questo dono del seme Come egrave possibile che ciograve accada se la parola egrave rivolta a tutti Come egrave possibile che la parola di Gesugrave fallisca producendo in molti casi

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rifiuto anzicheacute accoglienza Egrave questo lrsquointerrogativo di fondo dei discepoli sul percheacute Gesugrave parli il linguaggio oscuro e difficile delle parabole (cfr 1310) Le parabole mostrano la caratteristica paradossale del Regno dei cieli che si instaura senza imporre una veritagrave con la forza ma donando a tutti anche a chi lo rifiuteragrave il seme della Parola di Dio Cosigrave il suo insegnamento parabolico rispetta la libertagrave dellrsquointerlocutore e non gli impone una veritagrave per via di sillogismi o dimostrazioni Egli lo invita piuttosto a convertire il cuore allrsquoamore del Padre che semina sprecando illogicamente il suo seme e che lascia crescere la zizzania insieme con il grano per non correre il rischio di tagliare anche il grano (1324-30) Si puograve arrivare ad affermare che secondo Matteo compimento della giustizia deve passare attraverso il rifiuto degli uomini e in particolare del popolo di Israele percheacute egrave proprio quando il popolo arriva al culmine della sua durezza di cuore della sua incapacitagrave di ascoltare e comprendere la parola di Dio che il Signore potragrave realizzare improvvisamente la sua guarigione e la sua conversione (cfr 13 14 ndash 14 Iss 6 9 ndash 10) ComeAttraverso la logica della croce che egrave il vero mistero significato dal seme gettato in terra della parabola In fondo anche per Matteo il Regno dei cieli ha a che fare con Gesugrave Lui che egrave il servo mite di Jhwh che non grida la veritagrave in piazza (cfr 1219 Is 422) e porta la giustizia con misericordia (cf 1220 cit di Is 423) Nella cristologia di Matteo egrave molto piugrave sottolineato che in Marco il carattere ebraico del messia Egli egrave collegato a Davide e Abramo nella sua genealogia (1 1) egrave figlio di Davide (1 1720) egrave lrsquoemmanuele di Isaia ossia il discendente regale che porta Dio in mezzo al suo popolo (Mt 123cfr Is 714) egrave il re-pastore (cf 936) e il messia drsquoIsraele (26) cosa che Gesugrave stesso afferma ripetutamente (106 1524) Egrave solo dopo il rifiuto di Israele che i discepoli saranno inviati da Gesugrave sul monte della galilea a fare discepoli tutti i popoli (2819) Infatti il rifiuto di Israele fa sigrave che il Regno di Dio saragrave tolto ai capi giudaici ldquoe saragrave dato ad un popolo che lo faragrave fruttificare (2143)rdquo Il seme di questo nuovo popolo egrave giagrave presente nel Vangelo di Matteo nei discepoli e apostoli di Gesugrave La loro caratterizzazione egrave piugrave positiva che non in Marco Essi infatti sono ammessi allrsquointimitagrave con Gesugrave e possono accedere alla spiegazione delle parabole e alla comprensione profonda dei misteri del Regno dei cieli Non solo ma sono inviati da Gesugrave a mostrare la gratuitagrave del Padre nellrsquoannuncio del Regno dei cieli (108) fatto a parole ma anche con i segni delle guarigioni con la povertagrave e soprattutto con la perseveranza nelle persecuzioni (1017-39) In filigrana compare il volto di una Chiesa giudeocristiana fortemente messa alla prova dallo scontro con il giudaismo che si riorganizzava nella sua componente farisaica dopo la recente distruzione di Gerusalemme e del tempio Si tratta di una Chiesa che alla saggezza umana dei dottori della legge oppone la sapienza della croce definitiva sapienza dei piccoli che rivela il volto del Padre e il misterioso e abissale rapporto drsquoamore tra il Padre e il Figlio (11 25 ndash 27) Pur essendo compresa anche dai piccoli non si tratta di una sapienza infantile o ingenua anzi i discepoli di Gesugrave sono definiti scribi (1351) che devono tenere insieme cose nuove e cose antiche (AT e NT) nellrsquounica sapienza della croce sono profeti sapienti e scribi che vivranno su di se il mistero del messia rifiutato e ucciso dal suo popolo (cfr 2334) ma che saranno ricompensati dal ritorno glorioso di Gesugrave alla fine dei tempi alla luce dellrsquoamore che avranno manifestato imitando il Padre (24327 2531-46) Questa Chiesa ha un punto di riferimento centrale in Pietro del quale viene affermato senza mezzi termini il primato a partire dalle parole di Gesugrave ldquo ltltTu sei Pietro e su questa pietra edificherograve la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa A te darograve le chiavi del Regno dei cieli tutto ciograve che legherai sulla terra saragrave legato nei cieli e tutto ciograve che scioglierai sulla terra saragrave sciolto nei cieligtgt Allora ordinograve ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristordquo

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7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIAI vangeli sono inseriti allrsquointerno di un canone comprendente Antico e Nuovo Testamento e una interpretazione esegetica e teologica di essi non puograve non tenere conto dei rapporti che intercorrono tra questi testi e il loro con-testo Il documento sulla Parola di Dio del Concilio Vaticano II denominato Dei Verbum afferma al n16 la mutua dipendenza ermeneutica tra Antico e Nuovo Testamento laquo hellipi libri dellrsquoAntico Testamento integralmente assunti nella predicazione evangelica acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento che essi a loro volta illuminano e spieganogtgt Da una parte si afferma che il Nuovo Testamento porta a compimento ciograve che egrave significato nellrsquoAntico ma dallrsquoaltra si mostra che non si puograve comprendere il Nuovo senza i libri dellrsquoAntico che lo illuminano e lo spiegano Non si possono dunque conoscere adeguatamente i Vangeli senza tener conto dellrsquoAntico TestamentoSi potrebbe fondare questa affermazione sia dal punto di vista storico che dal punto di vista letterario Lrsquoinfluenza del mondo giudaico e della letteratura religiosa che ha contribuito a forgiare la sua identitagrave ossia quello che noi oggi chiamiamo Antico Testamento e piugrave nel dettaglio lrsquointerpretazione viva dellrsquoantico Testamento (toragrave orale) propria dellrsquoebraismo del I secolo sono la matrice nella quale si forgiano tutte le creazioni letterarie successivamente inserite nel canone del Nuovo Testamento Dal punto di vista letterario poi si trovano forti legami sottoforma di citazioni allusioni echi riletture che i testi del NT fanno di altri testi dellrsquoAT In definitiva lrsquoAT costituisce sempre lo sfondo dei testi del NT ed anche dei vangeli come si puograve abbondantemente dimostrare anche attraverso un elenco e una catalogazione di tutti i richiami interni al NT Tuttavia il lavoro esegetico e teologico che parte da questa constatazione non puograve certamente fermarsi ad essa Ci si pone infatti una domanda di fondo estremamente importante a livello teologico quale tipo di rapporto viene configurato da tale dipendenza storico- letteraria del NT e dei Vangeli nei confronti dei testi dellrsquoAntico Testamento Data la poliformitagrave letteraria di testi del NT e il loro diverso utilizzo dellrsquoAT non egrave per nulla semplice ricavare delle leggi generali Talvolta bisogna accontentarsi di ritrovare lo sfondo veterotestamentario e notare lrsquointeresse del narratore nel riferire un compimento Talaltra perograve si puograve scavare maggiormente e notare dei rapporti piugrave precisi e definiti tra elementi dello sfondo veterotestamentario ed altri elementi presenti nel testo del NT Ogni qual volta si puograve accostare ad una figura (tipo) propria di un racconto dellrsquoAT elementi di un racconto del NT (antitipo) mostrando un rapporto di continuitagrave discontinuitagrave tra di essi in modo tale che lrsquoantitipo riprende e supera il tipo compiendolo qui siamo di fronte ad un funzionamento letterario- teoogico che possiamo denominare tipologia Tali elementi (tipi) possono essere costituiti da eventi circostanze persone popoli istituzioni e il loro rapporto deve essere di compimento ossia lrsquouno egrave una preparazione dellrsquoaltro Ci puograve essere una tipologia esodale mosaica profetica regale sacerdotale cultuale ecchellip

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Per il nostro studio egrave sufficente ammettere che in via di principio non egrave possibile escludere la possibilitagrave che gli autori del NT abbiamo fatto uso di tale strumento interpretativo poicheacute esso era presente nella cultura giudaica ed ellenistica del periodo intertestamentario e perchegrave lrsquoAntico Testamento stesso al suo interno ne ha fatto uso Lo studio della tipologia risulta allora particolarmente interessante dal momento che contribuisce a riconnettere i Vangeli nel loro contesto canonico e mette in luce in modo assai convincente le loro teologie nel quadro globale del compimento delle Scritture

7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)Nel Vangelo di Luca la tipologia profetica applicata a Gesugrave risulta particolarmente evidente ed estesa A partire dal c 4 in cui Gesugrave predica a Nazareth nella sua terra natale Gesugrave egrave dipinto con i caratteri di un profeta (cfr 424) che predica la parola di Dio e che egrave rifiutato dal suo popolo secondo il destino proprio di tutti i profeti di Israele Gesugrave appena consacrato dalla discesa dello Spirito Santo su di lui dopo il battesimo egrave dotato di una ldquoparolardquo profetica che si esprime attraverso azioni e discorsi (cfr 2419) e che rende attuale la salvezza di Dio il tempo del compimento delle promesse di salvezza di Isaia (cfr 718-23)Ormai al termine del suo itinerario verso Gerusalemme attraversando la Galilea e la Samaria (Lc 17 11) Gesugrave incontra dieci lebbrosi che si fermano a distanza e appellandosi alla sua qualitagrave di maestro lo supplicano di avere pietagrave di loro ldquoGesugrave maestro abbi pietagrave di noirdquo (Lc 17 12) La scena della guarigione dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) dipinta con una certa rapiditagrave da Luca mostra di avere uno sfondo veterotestamentario profetico (cfr 2 Re 5) In quale modo il narratore allude a tale sfondo Quali sono gli elementi comuni e le differenze Gesugrave egrave accreditato come un profetaPer rispondere a queste domande egrave necessario approfondire lrsquoesegesi di questo testo Dobbiamo anzitutto notare che questo racconto interrompe una serie di discorsi di Gesugrave con un miracolo di guarigione Lrsquoultimo miracolo di Gesugrave prima di questo egrave in 14 1 ndash 6 dopodichegrave si tratta di una serie di insegnamenti fino a 1711 Inoltre la notazione geografica di Luca sul cammino verso Gerusalemme contribuisce a creare uno stacco preciso da ciograve che precede e favorisce lrsquoidea di un nuovo inizio della narrazione Si tratta della terza ed ultima sezione del viaggio di Gesugrave verso Geursalemme che prosegue fino a 19 27 Il racconto di questo miracolo si conclude con lrsquoaffermazione di Gesugrave ldquoalzati e va la tua fede ti ha salvatordquo (v 19) percheacute dopo il samaritano ex lebbroso sparisce e ritornano in scena i farisei Egrave interessante il paragone che viene a crearsi (syncrisis) tra la fede constatata da Gesugrave a proposito del samaritano che evidentemente ha saputo riconoscere in Gesugrave la fonte del segno di guarigione appena manifestasi in lui e la mancanza di fede mostrata dai farisei nei termini di una ricerca esteriore di segni Il seguito dei discorsi di Gesugrave porteragrave avanti il tema della fede parlando della venuta del figlio dellrsquouomo (Gesugrave) in rapporto ai segni (cfr vv 17 22 ndash 37) della preghiera (18 1 ndash 14) dellrsquoumiltagrave di chi accoglie il Regno come un bambino abbandonando le sue ricchezze per seguire Gesugrave (18 15 ndash 30)Il cuore di questa sequenza narrativa che culmina con il terzo annuncio della passione e lrsquoarrivo a Gerico ( 18 31 ndash 34) egrave dunque la fede in Gesugrave come condizione dellrsquoingresso nel Regno dei cieli Il racconto del lebbroso samaritano contribuisce a introdurre questo tema di fondo dal momento che il miracolo non egrave che un passaggio neanche brevemente descritto per arrivare a sottolineare invece la salvezza ottenuta per mezzo della fede (v 18) In effetti il culmine della trama non si ha con il miracolo ma con la constatazione della fede del samaritano egrave qui infatti che la portata rivelativa del racconto si mostra in modo improvviso Su dieci lebbrosi guariti la fede egrave paradossalmente prerogativa di uno solo di un samaritano ossia di un eretico disprezzato dal giudaismo ufficiale dellrsquoepoca rappresentato dai farisei Inizialmente il racconto sapientemente orchestrato da Luca sembra andare in una direzione piugrave consueta Come ogni racconto di miracolo che si rispetti vi deve essere lrsquoincontro con Gesugrave alle porte della cittagrave o allrsquointerno del villaggio Qui i lebbrosi si fermano a distanza per motivi cultuali

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percheacute sono dichiarati impuri dalla legge di santitagrave del levitica (Lv 13 45) e a distanza lo supplicano con il titolo di maestro usato da Luca normalmente per i discepoli (Lc 5 5 8 24) e con lrsquoimplorazione ldquoabbi pietagraverdquo che nei salmi si rivolge a Dio stesso (Sal 31 10 51 3) In questi lebbrosi crsquoegrave certamente una fede incoativa iniziale in Gesugrave necessaria percheacute avvenga il miracolo (cfr Lc 5 13ss) Fin qui tutto avviene secondo copione Dal v 14 avviene un primo spostamento rispetto alla trama consueta di un racconto di guarigione di miracolo Ossia Gesugrave non guarisce direttamente con la sua parola i lebbrosi prima di mandarli dal sacerdote ma li invia prima di guarirli Questa modifica fa si che il miracolo divenga una prova di fede In questo spostamento Luca segue un altro copione che gli proviene dallrsquoAntico Testamento e particolarmente dal racconto lungo e articolato di guarigione del lebbroso Naaman servitore del re siriano da parte del profeta Eliseo (cfr 2 Re 5) Infatti il miracolo egrave una prova di fede di Naaman che egrave invitato dal profeta ad andare a bagnarsi del fiume Giordano Non sono complicati riti fisici a causare la guarigione ma la fede nella parola del profeta Eliseo (2 Re 5 12 ndash 15) Come il profeta Eliseo guarisce il lebbroso Naaman servitore del re siriano semplicemente con la sua parola e con lrsquoobbedienza di andarsi a lavare nel Giordano anche nel nostro testo il miracolo di guarigione dei lebbrosi avviene a distanza tramite la semplice obbedienza alla parola profetica di Gesugrave di andare a presentarsi ai sacerdoti Le analogie non si fermano qui Come Naaman il siriano ritorna dal profeta Eliseo per mostrare la sua fede nel Dio di Israele e per ringraziarlo attraverso un dono materiale cosigrave anche il lebbroso ritorna indietro per ringraziare Gesugrave (v 15) Infine ancora come Naaman egrave uno straniero cui viene donata insieme alla guarigione la fede nel Dio drsquoIsraele cosigrave anche il lebbroso egrave un samaritano a differenza degli altri nove lebbrosi guariti che invece sono giudeiCome in 2 Re 5 la posta in gioco del racconto non egrave quindi semplicemente il miracolo di guarigione fisica ma piugrave profondamente la fede dello straniero ed egrave questa fede ad essere manifestata dal ringraziamento del samaritano e autorevolmente confermata dalla dichiarazione finale di Gesugrave (vv 18ndash19) Gesugrave si trova dunque nella stessa posizione del profeta Eliseo egli egrave dotato di una parola profetica in grado di realizzare ciograve che dice per mezzo della fede dellrsquointerlocutore e al termine del miracolo egli stesso egrave chiamato ad esplicitarla autorevolmente Fino a questo punto abbiamo mostrato con considerazioni di tipo narrativo che il nostro racconto ha una sfondo profetico e che tale figura egrave applicata a Gesugrave Ora bisogna chiarire se questa figura dellrsquoantico testamento egrave applicata in una chiave tipologica ossia se vi egrave un compimento del tipo profetico nellrsquoantitipo (Gesugrave) che prevede anche una differenza un superamento dellrsquoantitipo rispetto al tipo Dobbiamo ricorrere ancora a considerazioni di tipo narrativo Ci sono alcune differenze tra Eliseo e Gesugrave Quando Naaman va da Eliseo per ringraziarlo il profeta rifiuta il dono mentre Gesugrave non sembra rifiutare la lode del samaritano Inoltre i gesti del samaritano sono ben piugrave estremi di quelli di Naaman Il samaritano infatti si prostra davanti a Gesugrave con un atto drsquoadorazione che egrave appropriato soltanto per Dio Infine le parole del ringraziamento sono diverse Naaman afferma la sua fede nel Dio drsquoIsraele mentre il Samaritano ldquolodando Dio a gran voce si prostrograve davanti a Gesugrave ai suoi piedi per ringraziarlordquo (v 16) Nella costruzione retorica di questa frase la lode di Dio egrave posta in parallelo alla prostrazione davanti a Gesugrave e al suo ringraziamentoldquoTornava indietro a gran voce lodando Dio e si prostrograve con la faccia ai suoi piedi ringraziando Lui Se Naaman loda il Dio drsquoIsraele piugrave di Naaman nel samaritano la lode del Dio dirsquoIsraele egrave strettamente associata con la prostrazione e con il ringraziamento di Gesugrave Lodare Dio e ringraziare Gesugrave sono un unico atto per questo samaritano che riserva a Gesugrave lrsquoonore dovuto a Dio prostrandosi ai suoi piedi Se il dono rifiutato da Eliseo lascia intendere lrsquoimpossibilitagrave di far coincidere la sua persona con il Dio drsquoIsraele la lode accettata e ratificata da Gesugrave suggerisce che il compimento del tipo profetico consiste in un radicale superamento della figura stessa Gesugrave egrave un profeta ma egrave piugrave che un profeta perchegrave egrave il mistero di una presenza personale di Dio stesso Egli compie la parola profetica come

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 13: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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1πᾶς ὁ λαὸς (tutto il popolo) (v 29) 2 βαπτισθέντες τὸ βάπτισμα (ricevere il battesimo) βάπτισμα Ἰωάννου (battesimo di Giovanni) (v 29) 3 τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν (hanno annullato la volontagrave di Dio) (v 30) 4 νομικοὶ (scribi) (v 30)

1 (pas o laos) lespressione in esame presenta 20 ricorrenze nel NT di cui 15 sono in LcAtti ( 9 in Lc e 6 in Atti ) Giagrave questa osservazione quantitativa mostra la predilezione di Luca per questa formulazione che egli trova nel lessico proprio della LXX Entrando un poco nei dettagli si puograve notare che in tre contesti appartenenti alla tradizione comune a Mc e Lc Luca modifica Marco aggiungendovi proprio lespressione in esame (cfr Lc 847 913 2138 e par in Mc) In altri due ricorrenze della triplice tradizione Luca o aggiunge tale espressione (Lc 1843 e par in Mc e Mt) o la sostituisce al piugrave generico ὄχλος ( cfr Lc 2045 e par Mc Mt ) In 7 29 Luca modifica una fonte che ha in comune con Matteo togliendo il riferimento alle prostitute (πόρναι) e sostituendolo con la notazione riguardante tutto il popolo Nelle sei ricorrenze di Atti (39 311 410 534 1041 1324) Luca si riferisce sempre non ad una folla generica ma precisamente al popolo di Israele Si tratta del popolo che si riunisce nel tempio di Gerusalemme per il culto dovuto al Dio drsquoIsraele ( cfr 3911 ) e al quale si rivolge Pietro per annunciare il vangelo di Gesugrave Cristo morto e risorto ( cfr 410 ) In queste ricorrenze anche una piccola folla radunata attorno al tempio puograve rappresentare la totalitagrave di Israele percheacute ciograve che a Luca interessa egrave la funzione teologica e non la totalitagrave materiale Si puograve concludere affermando che tale espressione egrave chiaramente redazionale ed egrave usata dallrsquoevangelista per esprimere la totalitagrave ldquoteologicardquo del popolo di Israele

2 Il verbo baptiacutezo con oggetto interno (o figura etimologica) ricorre 5 volte in tutto il NT di cui 2 in Luca e una in Atti Egrave interessante notare che la ricorrenza di tale espressione in Lc 1250 egrave parallela a Mc 1038-39 e (probabilmente ma non vi egrave evidenza testuale) a Mt 2022-23 Allinfuori di questa tradizione che riporta un loghion di Gesugrave nel dialogo con Giacomo e Giovanni le uniche ricorrenze si trovano in Lc 729 e Atti 194 Si tratta probabilmente di unespressione tradizionale che Luca piugrave degli altri evangelisti fa propria In particolare il parallelo con Atti 19 4 egrave illuminante Anche qui egrave in gioco il battesimo di Giovanni e il suo ruolo nella teologia della storia proposta da Luca Prima viene il battesimo di Giovanni che egrave un battesimo di conversione amministrato per il popolo in vista della fede nel veniente (εἰς τὸν ἐρχόμενον cfr anche Lc 719) Poi verragrave il dono dello Spirito che gli efesini si appresteranno a ricevere per limposizione delle mani di Paolo Questa duplice scansione dei tempi egrave presente implicitamente anche in Lc 729-30 dal momento che nei versetti successivi (vv 31-35) il rifiuto del battesimo di Giovanni viene posto come preludio e motivazione profonda del successivo rifiuto del figlio dellrsquouomo Tale battesimo infatti egrave posto sempre da Luca come preparazione del ministero di Gesugrave (cfr Atti 1037 1324) Inoltre tutta lrsquoazione storico ndash salvifica di Cristo che culmina con il mistero pasquale e lrsquoascensione ai cieli ha il suo inizio nel battesimo ricevuto da Gesugrave stesso (cfr Atti 122) cosigrave che battesimo e ascensione risultano i due eventi - limite di quel mistero di cui gli apostoli sono testimoni direttiAnche l espressione ldquobattesimo di Giovannirdquo(βάπτισμα Ἰωάννου) presente nella tradizione ( cfr Mt 2125 e par Mc 1130 e par ) si ritrova soprattutto in Atti ( cfr At 122 1825 193 )Ciograve dunque mostra lutilizzo ripetuto e personale che levangelista fa di espressioni presenti nella tradizione riguardante Giovanni Battista per sottolineare la funzione del suo battesimo nella storia della salvezza 3 il termine βουλὴ (boulegrave)presenta 12 ricorrenze in totale nel NT di cui 9 in Lc Atti ( 2 nel Vangelo e 7 in Atti ) e altre 3 ricorrenze in 1 Cor Ef Eb Si puograve mostrare che Luca utilizza questo termine per indicare una decisione un progetto di natura umana ( cfr Lc 2351 At 2712 At 2742 ) o voluto da Dio ( cfr Lc 730 Atti 223 428 538 1336 2027 ) In particolare in Lc 720 Atti 1336 e 20 27 egrave presente esplicitamente lespressione βουλὴ τοῦ θεοῦ In Atti 223 e 428 tale progetto di Dio egrave quello che riguarda la consegna di Gesugrave e la sua morte In 538 egrave Gamaliele a

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prendere parola con saggezza per mettere in guardia il sinedrio di fronte allinutilitagrave della loro lotta contro un progetto che se viene dagli uomini finiragrave da solo e se invece viene da Dio non potragrave essere contrastato Tale progetto di Dio che si compie nella Chiesa per lannuncio degli apostoli trova un ulteriore riferimento in Atti 2027 nel discorso di Paolo agli anziani di Efeso Egrave dunque evidente la densitagrave teologica di questo termine per levangelista Si puograve quindi affermare che lrsquoespressione τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν sia un chiaro conio lucano utile ad indicare in estrema sintesi da un lato tutto il disegno salvifico di Dio che culmina nella morte e resurrezione di Cristo e che si prolunga nella storia della Chiesa e dallrsquoaltro la grave responsabilitagrave di chi lo rifiuta

4 il termine νομικοὶ (nomikoi=scribi) egrave usato praticamente solo da Luca fra gli evangelisti ( cegrave una sola ricorrenza in Mt 22 35 ma essa egrave dubbia dal punto di vista testuale7) Su 8 ricorrenze totali nel NT 6 sono nel terzo Vangelo e 2 nella lettera a Tito Si puograve inoltre notare che Luca usa il sinonimo grammatѐus ogni volta in cui dipende da Mc ( cfr 52130 922 1947 201 46 222 ) Queste osservazioni mostrano con sufficente chiarezza che tale vocabolo egrave proprio del redattore del terzo Vangelo

6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌIl verbo dikaioacuteō (trad riconoscere la giustizia o giustificare) in Luca si trova con oggetto riferito a persona umana nelle parti dove egrave chiaro lrsquointervento redazionale di Luca (cfr Lc 1029 1814) Questuso egrave comune anche ad Atti dove laccezione del verbo egrave propriamente paolina ( cfr At 13 3839 cfr anche Lc 1814 )Le uniche due ricorrenze di dikaioacuteō con Dio per oggetto si trovano in 7 2935 in un contesto dove Luca dipende da una fonte che ha in comune con Matteo8 Questo significa che Luca usa questo verbo con unaccezione piuttosto tradizionale che proviene dalla fonte che egli utilizza Ma qual egrave qui la connotazione precisa e a quale tradizione fa riferimentoLuso di dikaioacuteō con Dio come oggetto egrave attestato nel NT quasi unicamente nei passi che stiamo esaminando ( Lc 7 2935 e Mt 1119 cfr anche Rm 34 che egrave una citazione del Salmo 516 e 1 Tm 316) Esso in prima analisi ha qui il significato di riconoscere dichiarare giusto 9 Uno sguardo piugrave ampio alle ricorrenze di tale connotazione puograve arricchire la comprensione Si tratta prevalentemente di contesti sapienziali nei quali tale espressione comporta il riconoscimento della giustizia del piano di Dio e della sua salvezza Nel Salmo 51 ad esempio in un contesto penitenziale il riconoscimento del proprio peccato egrave simultaneamente un riconoscere Dio come giusto10Non si tratta qui unicamente di un atto di comprensione intellettuale ma di un processo di conversione che attraversa tutta la persona Nei versetti lucani che stiamo esaminando il contesto complessivo di accusa nei confronti dei notabili e i riferimenti penitenziali al battesimo di Giovanni devono aver orientato levangelista a scegliere questa particolare connotazione di dikaioacuteō per esprimere che il processo di conversione dei peccatori comporta simultaneamente un riconoscimento della giustizia del piano salvifico di Dio conforme alla volontagrave stessa di Dio

7 Lrsquoinserimento di questo termine in diversi testimoni della versione matteana si puograve spiegare come armonizzazione a luogo parallelo Cfr B M METZGER A Textual Commentary on the greek new Testament ( Stuttgart 1994 ) 48 8 Cfr J JEREMIAS die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 ) 1659 cfrG SCHRENK ldquoδικαιόωrdquo GLNT III 129010 cfr P BOVATI Ristabilire la giustizia AnBib 2005 89

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6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )

6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELEDopo aver dimostrato che i versetti in esame presentano evidenti tracce di rielaborazione redazionale da parte dellrsquoevangelista ora ci si puograve chiedere quale motivazione insieme teologica e letteraria abbia guidato Luca in tale lavoro redazionale Per far questo egrave necessario approfondire i legami di questi versetti con la piugrave ampia pericope in cui sono inseriti (vv 24-35 ) Si egrave giagrave osservato come Luca segua da vicino la fonte che ha in comune con Matteo dal v 24 fino al v 28 e come sia poi assente in Luca il riferimento matteano allrsquoElia redivivo applicato a Giovanni il Battista e al suo posto vi siano i vv 29-30 in esame Si avverte una certa tensione nel passaggio dal v 28 al v 29 Infatti al v 28 ci si trova ancora allrsquointerno della presentazione di Giovanni il Battista da parte di Gesugrave con un confronto tra i due eoni della storia della salvezza in cui il piugrave piccolo nellrsquoeone del regno di Dio egrave piugrave grande di Giovanni il Battista Invece con il v 29 Giovanni il Battista non egrave piugrave direttamente lrsquooggetto del discorso ma viene introdotto improvvisamente un altro paragone quello tra il popolo e i pubblicani da una parte e i farisei e i dottori della legge dallrsquoaltra Infine tale versetto egrave il primo dellrsquointera pericope in cui si chiama in causa il battesimo di Giovanni Fino ad ora infatti si era parlato di Giovanni e non del suo battesimo Per queste ragioni non egrave possibile come invece fa Bock11 considerare i due versetti come parte integrante del discorso di Gesugrave su Giovanni il BattistaAl v 31 poi lrsquoevangelista riprende la fonte comune con Matteo che presenta unrsquoaccusa diretta con connotazioni sapienziali nei confronti di questa generazione Essa non comprendendo lrsquoannuncio penitenziale di Giovanni non egrave potuta entrare nella gioia della comunione con il figlio dellrsquouomo Nella versione lucana questa seconda parte (vv 31-35 ) si riallaccia con ciograve che precede in modo tale che ldquoquesta generazionerdquo ( v 31) viene a coincidere con ldquoi farisei e i dottori della leggerdquo ( v 30 ) Cosigrave se nella versione di Matteo lrsquoespressione ldquoquesta generazionerdquo va intesa in senso globale invece Luca grazie allrsquoinserzione dei vv 29-30 ha introdotto una separazione12 Lrsquoaccusa egrave diretta nei confronti dei capi (farisei e scribi) e non di tutto il popolo Crsquoegrave infatti una parte di popolo umile e peccatore con cui si identifica teologicamente la totalitagrave del popolo che facendosi battezzare da Giovanni ha riconosciuto la giustizia di Dio Alla luce di queste considerazioni risulta piugrave chiaro il ruolo chiave assunto da questi due versetti nel contesto della pericope Quando nella fonte che Luca utilizza la presentazione di Giovanni il Battista arriva ad un punto culminante con il confronto tra i due eoni al v 28 a Luca interessa soffermarsi sulle condizioni di accesso allrsquoeone del Regno di Dio e sulla separazione che viene a crearsi tra coloro che accolgono il piano e coloro che non lrsquohanno accolto proprio in relazione al ruolo storico-salvifico giocato da Giovanni come precursore In tal modo lrsquoattenzione si sposta sensibilmente da Giovanni il Battista agli uditori del messaggio di salvezza cosigrave da motivare piugrave profondamente le loro opposte reazioni al battesimo di Giovanni e quindi al messaggio stesso di GesugraveLrsquoincomprensione del proprio peccato davanti a Dio e la conseguente assenza di una dimensione penitenziale nella propria esistenza dimensione sottolineata dal battesimo di Giovanni e simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di piangere di fronte al lamento (cfr v 32) porta alla conseguente radicale incomprensione del messaggio di salvezza proposto da Gesugrave simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di danzare al suono flauto

6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIOMa ci sono alcuni che hanno compreso percheacute la sapienza egrave stata riconosciuta giusta dai suoi figli Luca riconnette abilmente il v 29 al v 35 tramite la ripresa di dikaioacuteō che funge cosigrave da segnale

11 D L BOCK Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 ) 210s12 F BOVON 443

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redazionale drsquo inclusione e nello stesso tempo fonda su un versetto proveniente da materiale tradizionale la sua interpretazione teologica Chi sono questi figli della sapienza secondo LucaSono i pubblicani i piugrave peccatori tra il popolo e insieme a loro il popolo stesso Lrsquoaccostamento tra una figura esemplare di peccatori e unrsquoindicazione di totalitagrave del popolo egrave una felice endiadi lucana per la quale si deve leggere qui un unico soggetto Si tratta non di un popolo particolare o di una parte precisa del popolo ma del popolo come tale in quanto peccatore rappresentato da coloro che piugrave di altri sono considerati lrsquoemblema del peccato di Israele Il figli della Sapienza sono allora per Luca nientrsquoaltro che un popolo peccatore e umile un resto che diviene figura dellrsquointero popolo attraverso un percorso di conversione e di riconoscimento della giustizia di Dio nella storia della salvezza

6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONECome avviene per Luca tale percorso di conversione per il popolo di Israele Attraverso il battesimo di Giovanni che come abbiamo visto Luca introduce qui di proposito ricollegandosi alla sua fonte nel punto in cui essa distingue i due eoni della storia della salvezza (v 28) Nella concezione lucana il battesimo di Giovanni egrave descritto come battesimo di conversione (cfrLc 3 3 At 1324 At 194) unrsquoespressione che Luca trova probabilmente nella tradizione (cfr anche Mc 1 4) ma che utilizza volentieri per esprimere in modo condensato il significato che egli attribuisce al ruolo del battista nella storia della salvezza Il battesimo di Giovanni egrave il segno esplicito ed esteriore di un cammino di rinnovamento morale ed esistenziale che prepara allrsquoingresso in una nuova epoca della storia della salvezza La connessione lucana del verbo keryacutesso (annunciare) con baacuteptisma (battesimo) come complemento oggetto (cfr Lc 33 Atti 1037) mostra che il battesimo egrave il segno che qualifica nel suo insieme una piugrave ampia missione di predicazione volta a chiamare il popolo a penitenza Infatti il battesimo di Giovanni non puograve essere considerato solo dal punto di vista cultuale ma deve essere accompagnato da ldquofrutti di conversionerdquo(cfr 38-9) che mostrino un coinvolgimento concreto ed esistenziale della persona (cfr 310-14) Qual egrave la finalitagrave di questo battesimo di conversione nella storia della salvezza Porsi a cavallo tra due eoni per preparare lrsquoingresso nella storia di colui che viene ossia Gesugrave In effetti in Atti il battesimo di Giovanni viene usato per datare lrsquoinizio del ministero storico di Gesugrave (cfr Atti 122 1037) In particolare in At 194 questo battesimo di conversione egrave chiaramente finalizzato alla fede in colui che viene Gesugrave e non puograve sostituire il battesimo cristiano nel nome del Signore Gesugrave il quale comporta il dono dello Spirito (cfr vv 5-6) e caratterizza lrsquoingresso nel nuovo eone della storia della salvezza

6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50Dopo aver mostrato lrsquointeresse teologico e letterario di Luca nel rielaborare il materiale che gli egrave pervenuto in particolare nei vv 29 ndash 30 alla luce della pericope ( vv 24 -30 ) puograve essere utile ampliare un porsquo il campo di indagine e mostrando le connessioni di quanto abbiamo scoperto con il contesto prossimo della pericope illuminare ulteriormente lrsquointeresse teologico di Luca La maggioranza dei commentatori sono drsquoaccordo nellrsquoindividuare un rapporto tra la sezione su Giovanni il Battista (vv 18-35) e il seguente episodio della donna peccatrice (vv 36-50) Infatti la menzione del fariseo Simone (v 36) richiama la precedente menzione dei farisei e dottori della legge (v 30) il contesto del pranzo richiama le aggettivazioni poste nei confronti di Gesugrave (mangione e beone v 34) e Gesugrave stesso definito amico dei peccatori e dei pubblicani (v 34) si

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mostra amico in particolare di una donna peccatrice (v 37)13 Inoltre ciograve che Gesugrave dice a proposito dei farisei e dottori della legge in contrasto con il popolo dei peccatori (v 29-30) Luca sembra mostrarlo in atto attraverso il comportamento del fariseo Simone e della donna peccatrice nei confronti di GesugraveAver chiarificato quale interesse di Luca motiva il suo lavoro redazionale ai v 29-30 aiuta a comprendere non solo la sezione su Giovanni il Battista ma anche lrsquoepisodio della donna peccatrice e del fariseo Simone Quella divisione allrsquointerno del popolo che si stabilisce tra i notabili che hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro rifiutando il battesimo di Giovanni e il popolo dei peccatori che hanno riconosciuto la giustizia di Dio viene qui riproposta nel contrasto tra il fariseo Simone e la donna peccatriceInfatti i gesti drsquoamore della donna e il suo pianto segnalano una conversione di questa donna dalla sua storia di peccato e una comprensione profonda del disegno amoroso di Dio che si compie in Gesugrave Viceversa lrsquoatteggiamento di giudizio nei confronti della donna e di sospetto nei confronti della qualitagrave profetica del ministero di Gesugrave da parte di Simone mostrano quanto egli sia ancora lontano dallrsquoentrare in quellrsquoora della salvezza che Gesugrave ha ormai inauguratoLrsquointervento redazionale in 29-30 sembra allora attuato da Luca non solo per riferire lrsquoaccusa profetica seguente (vv 31-35) ai farisei e ai notabili del popolo ma anche in vista dellrsquoepisodio che sta per narrare dopo aver terminato la sezione su Giovanni il Battista Egrave possibile ottenere una conferma di carattere narrativo a questa affermazione basata non solo su alcuni richiami terminologici e di contenuto Occorre anzitutto osservare che poicheacute Luca non fa conoscere al lettore la risposta definitiva del fariseo Simone allrsquoaccusa di Gesugrave il suo interesse narrativo egrave di provocare la risposta personale del lettore suggerendogli di identificarsi con Simone Lrsquoevangelista rivolge lrsquoaccusa profetica di Gesugrave non tanto al gruppo dei farisei storici - come invece accade in Matteo per esempio con la parabola dei due figli e il loghion che abbiamo esaminato precedentemente (Mt 21 31)14 ndash ma al lettore stesso Ciograve egrave di fondamentale importanza per capire lrsquointeresse narrativo di Luca che dopo aver spiegato le condizioni di accesso al nuovo eone del Regno di Dio attraverso la figura di Giovanni Battista (vv 29-30) vuole concretamente mostrare al suo lettore che non ha mai conosciuto Giovanni Battista neacute ricevuto il suo battesimo come tali condizioni si verificano per lui nella sua vita Questo egrave il motivo per cui i vv 29-30 vanno letti come unrsquoanticipazione in termini esplicativi (telling) di ciograve che lrsquoevangelista mostreragrave al suo lettore (showing) per sollecitarne una risposta di fede Che valore ha per la fede del lettore di Luca sapere che i farisei hanno annullato per loro la volontagrave di Dio rifiutando il battesimo di Giovanni Lrsquoevangelista lo mostra nellrsquoepisodio seguente dove il lettore non egrave richiamato ad attuare qualche pratica cultuale di tipo penitenziale come il battesimo di Giovanni ma piuttosto a riconoscere il proprio peccato di fronte allrsquoamore e alla giustizia di Dio che si compiono in Gesugrave Luca intende attualizzare per il suo lettore il rischio spirituale che avevano corso i notabili di Israele al tempo del ministero terreno di Giovanni il Battista ossia il rischio che corre colui che pensando di non avere grandi peccati e ritenendosi in fondo giusto ama poco ed egrave quindi incapace di entrare in un vero percorso di conversione e di maturazione nellrsquoamore di Dio Luca come aveva fatto Giovanni il Battista per i suoi uditori propone al suo lettore un percorso di conversione di carattere penitenziale che comporta simultaneamente il riconoscimento del proprio peccato e della giustizia del piano amoroso di Dio nella propria storia Come si egrave giagrave sottolineato si tratta quindi di un percorso attivo ed esistenziale che mette in gioco i 13 cfr G ROSSEgrave 27114 Egrave possibile che Luca abbia rielaborato tale loghion di accusa e ricollocato precedentemente in un contesto dove lrsquoaccusa contro i farisei e i capi del popolo era meno esplicita percheacute il suo interesse narrativo egrave di rivolgersi ad un lettore che proviene dalla gentilitagrave che probabilmente non ha mai avuto a che fare con i farisei o i dottori della legge o i sacerdoti del tempio

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pensieri e le azioni dellrsquouomo e che non si contrappone alla grazia di Dio ma anzi egrave reso possibile da essa Egrave il percorso mostrato in modo esemplare dagli atti di pentimento e di amore della donna peccatrice nei confronti di GesugraveQuesta considerazione puograve essere utile per risolvere il vero problema interpretativo di questo episodio ossia lrsquoopposizione di significato che si registra tra la parabola dei due debitori raccontata da Gesugrave e la sua applicazione alla donna Se nella parabola i debitori amano nella misura del debito che egrave stato loro condonato invece alla donna sono stati perdonati i peccati percheacute ha molto amato Questa tensione viene spiegata da molti come il segno della redazionalitagrave della composizione Luca avrebbe inserito una parabola tradizionale in un racconto altrettanto tradizionale quello dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna Cosigrave il gesto drsquoamore della donna che fa parte della tradizione piugrave originaria a cui Luca attinge viene integrato da una parabola attinta anchrsquoessa da una tradizione precedente con uno scopo catechetico ossia per mostrare il rapporto tra perdono di Dio ed etica Nella sua rielaborazione Luca mantiene questa tensione tra le due tappe redazionali che si puograve cogliere per il contrasto tra il versetto 47a e 47b15 Questa considerazione tuttavia lascia intatto il problema esegetico Ci sono due possibilitagrave o Luca egrave un pessimo scrittore percheacute lascia una contraddizione palese nella sua attivitagrave redazionale oppure egli vuole mantenere tale tensione di significato percheacute in essa egrave nascosto il significato profondo del suo messaggio Se la seconda possibilitagrave egrave quella giusta come provarlo e quale significato Luca vorrebbe veicolare al lettore Abbiamo appena mostrato come i versetti 29-30 giochino un ruolo essenziale per comprendere lrsquointenzione di Luca in questo racconto della donna peccatrice e del fariseo Simone e possono fornire una chiave interpretativa del messaggio che Luca intende comunicare al lettore Il comportamento della donna e di Simone attualizzano per il lettore ciograve che egrave stato spiegato nei vv 29 - 30 a proposito del popolo e dei pubblicani da una parte e dei farisei e dottori della legge dallrsquoaltra percheacute il lettore possa comprendere quali sono nella sua vita le condizioni concrete per entrare nella salvezza Ora il lettore di Luca ha di fronte a seacute due possibilitagrave la donna peccatrice e il fariseo Simone La donna egrave colei che ha molto amato ossia che ha fatto della sua miseria e del suo pubblico peccato il luogo antropologico in cui riconoscere la propria debolezza e insieme la grazia e lrsquoamore di Dio e cosigrave ha reso attivo per lei quel perdono di Dio che egrave il frutto del disegno drsquoamore di Dio per ogni uomo Cosigrave il perdono di Dio egrave chiaramente incondizionato e gratuito ed egrave fonte della risposta drsquoamore della donna in rapporto a quella di Simone (ldquoa chi egrave perdonato poco ama pocordquo 47b) Tuttavia nello stesso tempo dipende dallrsquouomo accogliere tale perdono e renderlo attivo nella propria vita (ldquole sono rimessi i suoi molti peccati percheacute ha molto amatordquo 47a) Ella con la sua vita ha ldquogiustificatordquo Dio mostrando di essere una vera figli della Sapienza ed entrando cosigrave a pieno diritto nel nuovo eone del Regno di Dio che si compie in Gesugrave Egli mostra in questo racconto ciograve che ha giagrave spiegato a riguardo del popolo peccatore e dei farisei e dottori della legge nei vv 29-30 tutto dipende dalla volontagrave di Dio che vuole essere giustificato dagli uomini e tutto allo stesso tempo dipende dalla libertagrave dellrsquouomo di accogliere o meno tale volontagrave

67 BIBLIOGRAFIA CITATABOCK D L Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 )BOVON F Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndashVluyn 1989 ) I - IIFITZMYER J The Gospel according to Luke ( Garden City 198185)GREEN J B The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 )JEREMIAS J Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )JEREMIAS J die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 )15 cfr F BOVON 462 e G ROSSEgrave 278 Green cerca di risolvere il problema ammettendo che la donna era stata giagrave perdonata precedentemente e che ora si tratta solo di manifestare tale perdono dinanzi alla comunitagrave Ma rimane comunque la contraddittorietagrave nellrsquoaffermazione di Gesugrave J B GREEN The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 ) 313

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LUZ U Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 ) I - II ROSSEgrave G Il vangelo di Luca ( Roma 1992 )SCHLOSSER J Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 )SCHRENK G ldquoδικαιόωrdquo GLNT IIITANNEHILL R C The narrative Unity of Luke ndash Acts ( Philadelphia 1986 ) I - II

7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI7 1 VANGELO DI MARCOIl vangelo di Marco fa iniziare lrsquoattivitagrave di Gesugrave con lrsquoannuncio del Regno di Dio Dice Gesugrave ldquoIl tempo egrave compiuto il regno di Dio egrave vicino convertitevi e credete nel Vangelordquo Sullo sfondo di questo sunto della predicazione di Gesugrave crsquoegrave la concezione profetica della regalitagrave di Dio sulla storia e sul tempo Lrsquoarrivo della salvezza di Dio egrave considerato imminente e il profeta ha il compito di annunciarlo e insieme renderlo presente con il suo annuncio Il Vangelo diviene allora un annuncio che trasforma la realtagrave rendendo attuale la stessa salvezza di Dio ldquoCome sono belli i piedi di colui che annuncia la pace dellrsquoevangelizzatore che annuncia la salvezza che dice a Sion ldquoRegna il tuo Dio Una voce Le tue sentinelle alzano la voce insieme esultano poicheacute vedono con gli occhi il ritorno del Signore a Sionrdquo (Is 507-8) La parola profetica diviene evento di Dio presenza salvifica realtagrave che trasforma il castigo dellrsquoesilio nella gioia del ritorno a Sion Modellato su tale teologia anche lrsquoannuncio del Regno di Dio da parte di Gesugrave egrave una parola profetica che si realizza nellrsquoatto stesso in cui viene proclamata Essa egrave infatti una parola autorevole non solo un insegnamento che si concretizza in segni di salvezza e di liberazione dal male (cfr 127-28) Il Regno di Dio si instaura con la sconfitta definitiva delle potenze del male e in particolare di Satana (322-30) e con la chiamata dei Dodici (313-18) che sono il primo seme del Regno di Dio inviati anchrsquoessi a predicare e a scacciare i demoni Con il male vengono sconfitte da Gesugrave anche le sue conseguenze ossia il peccato e la morte Il peccato viene vinto dal perdono definitivo che Gesugrave porta nel mondo (cfr 21-22) Il Regno assume qui i connotati della novitagrave assoluta la novitagrave di una festa di nozze che lo Sposo il messia celebra con lrsquoumanitagrave (219-22) grazie alla definitiva sconfitta della morte Egli sposa lrsquoumanitagrave malata sofferente e incapace di generare alla vita per ridarle la speranza radicale della resurrezione (cfr 521-43 racconto dellrsquoemorroissa e della figlia di Giairo) Se in un primo momento il Regno di Dio predicato da Gesugrave sembra distinto dalla sua persona man mano che il vangelo prosegue nella sua narrazione si comprende sempre meglio che il cuore del Regno di Dio annunciato da Gesugrave con la parabola del seme gettato nel terreno che porta frutto egrave la persona stessa di Gesugrave Subito dopo aver pronunciato il discorso in parabole Gesugrave seda la tempesta con la sua Parola e i discepoli si chiedono ldquoChi egrave costui al quale il vento e il mare obbedisconordquo Come abbiamo giagrave sottolineato la narrazione procede attraverso le successive domande sullrsquoidentitagrave di Gesugrave attraverso cioegrave quella che si dovrebbe definire come una cristologia implicita basata sui segni e le parole di Gesugrave fino al cuore del vangelo di Marco li dove i discepoli per bocca di Pietro arrivano finalmente alla proclamazione dellrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ldquoTu sei il Cristo il Messiardquo (7 29) Da questo punto in poi inizia il secondo versante del vangelo di Marco in cui non si tratta piugrave di stabilire chi egrave Gesugrave ma come Egli agisce e che tipo di Messia egli egrave Da qui in poi in una successione martellante di tre annunci della passione Gesugrave afferma subito pubblicamente (notare il contrasto con la richiesta di segretezza a riguardo della sua messianicitagrave) di dover subire il destino di rifiuto dei capi sofferenza e morte per poi risorgere dopo tre giorniCi concentriamo un porsquo di piugrave sul terzo annuncio (Mc 1032-34) che avviene immediatamente prima dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme ed egrave un porsquo piugrave descrittivo dei precedenti I dettagli sono significativi si parla non solo di condanna a morte e di consegna ai pagani ma anche di derisioni sputi e flagellazioni Non egrave a detrimento della veritagrave storica sulla passione di Gesugrave

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considerare che questa sequenza ripercorre esattamente le sofferenze descritte nel cosiddetto terzo canto del servo allrsquointerno della raccolta profetica deuteorisaiana ldquoHo presentato il mio dorso ai flagellatori le mie guance a coloro che mi strappavano la barba non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputirdquo (Is 506) Egrave difficile non riconoscere qui lrsquointento dellrsquoevangelista di mostrare che il messia non egrave altri che un servo mite e umile destinato a compiere la sua missione universale attraverso la sofferenza assunta confidando in Dio che solo rende giustizia (Is 508) Non si puograve seguire Gesugrave fin sotto la croce se non accettando di essere da lui guariti nella nostra cecitagrave di discepoli attratti da un maestro potente e carismatico (cf 1046-52) La cristologia marciana egrave cosigrave un grande commento narrativo ai canti del servo di jhwh visti alla luce della vicenda storica di Gesugrave che culmina con il mistero pasquale della sua morte in croce e resurrezione Infatti solo nellrsquoumiltagrave della croce il messia si rivela definitivamente come il servo sofferente di Dio e solo a questo punto il discepolo con le parole del centurione potragrave affermare - definitivamente e senza paura di fraintendimenti o ambiguitagrave - ldquoCostui era veramente il Figlio di DiordquoDi fronte a questa progressiva descrizione narrativa della cristologia Marco intende anche fornirci qualche elemento di ecclesiologia Cosrsquoegrave la Chiesa per Marco Certamente essa egrave concentrata nei discepoli e in particolare nei Dodici che sono a servizio del Regno di Dio chiamati anzitutto da Gesugrave a stare con lui e poi inviati a predicare e scacciare demoni (313-19) Lo stesso numero Dodici indica lrsquoIsraele escatologico che si instaura con lrsquoavvento del Regno di Dio Essi costituiscono il seme il nucleo piugrave intimo della nuova famiglia di Gesugrave ossia di coloro che fanno la volontagrave di Dio ( 331-35) e come Gesugrave si muovono nei villaggi affidandosi totalmente alla potenza dellrsquoinvio di Gesugrave e non a mezzi umani (67-13) Essi sono i testimoni dei segni di Gesugrave in particolare della moltiplicazione dei pani (630-44) ma al contempo sono incapaci di comprenderli fino in fondo percheacute condividono la durezza di cuore degli uomini (651-52) Marco sottolinea nettamente lrsquoincomprensione che i discepoli manifestano nei confronti del loro maestro che non cessa al momento in cui Pietro confessa lrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ma anzi per cosigrave dire aumenta (cfr8 33) Ogni annuncio della passione egrave seguito da un episodio che manifesta la totale mancanza di sintonia dei discepoli (cfr anche 933-37 1035-40) e che rende necessaria unrsquoulteriore catechesi da parte di Gesugrave in forma di parole e di gesti Alcuni personaggi secondari nella narrazione mostrano le caratteristiche positive che dovrebbe avere il discepolo in particolare la sua fede nei confronti di Gesugrave Un esempio importante egrave certamente quello della donna sirofenicia donna straniera che costituisce un richiama implicito alla futura nascita di una comunitagrave cristiana di provenienza pagana Da questi elementi possiamo trarre qualche conclusione sullrsquoecclesiologia marciana la Chiesa egrave una famiglia che attualizza il Regno di Dio in se stessa un seme del Regno Essa egrave per sua natura missionaria percheacute inviata dal messia Gesugrave con una parola potente a compiere i segni del Regno nella sua storia Essa accoglie al suo interno anche tutti i popoli egrave dunque universale Essa egrave anche la comunitagrave in cui la fede in Cristo puograve essere maturata solo stando con lui e passando attraverso il travaglio della sua croce e resurrezione Solo alla luce della croce la Chiesa puograve comprendere fino in fondo chi egrave chiamata a seguire lungo i sentieri della storia

7 2 VANGELO DI MATTEONotiamo subito che Matteo non parla di Regno di Dio ma con unrsquoespressione ancor piugrave semitica di Regno dei cieli (cfr 1311) Se il Regno dei cieli nel discorso della montagna deve essere caratterizzato da una sovrabbondante giustizia che sola puograve integralmente compiere la Legge di Mosegrave (517-20) sono le parabole (c 13) a manifestare il mistero di tale sovrabbondante giustizia La parabola del seminatore (133-9) mostra il contrasto tra una semina sovrabbondante e persino sprecata e una risposta differenziata dei diversi terreni Alcuni di essi non rispondono positivamente non fanno fruttificare questo dono del seme Come egrave possibile che ciograve accada se la parola egrave rivolta a tutti Come egrave possibile che la parola di Gesugrave fallisca producendo in molti casi

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rifiuto anzicheacute accoglienza Egrave questo lrsquointerrogativo di fondo dei discepoli sul percheacute Gesugrave parli il linguaggio oscuro e difficile delle parabole (cfr 1310) Le parabole mostrano la caratteristica paradossale del Regno dei cieli che si instaura senza imporre una veritagrave con la forza ma donando a tutti anche a chi lo rifiuteragrave il seme della Parola di Dio Cosigrave il suo insegnamento parabolico rispetta la libertagrave dellrsquointerlocutore e non gli impone una veritagrave per via di sillogismi o dimostrazioni Egli lo invita piuttosto a convertire il cuore allrsquoamore del Padre che semina sprecando illogicamente il suo seme e che lascia crescere la zizzania insieme con il grano per non correre il rischio di tagliare anche il grano (1324-30) Si puograve arrivare ad affermare che secondo Matteo compimento della giustizia deve passare attraverso il rifiuto degli uomini e in particolare del popolo di Israele percheacute egrave proprio quando il popolo arriva al culmine della sua durezza di cuore della sua incapacitagrave di ascoltare e comprendere la parola di Dio che il Signore potragrave realizzare improvvisamente la sua guarigione e la sua conversione (cfr 13 14 ndash 14 Iss 6 9 ndash 10) ComeAttraverso la logica della croce che egrave il vero mistero significato dal seme gettato in terra della parabola In fondo anche per Matteo il Regno dei cieli ha a che fare con Gesugrave Lui che egrave il servo mite di Jhwh che non grida la veritagrave in piazza (cfr 1219 Is 422) e porta la giustizia con misericordia (cf 1220 cit di Is 423) Nella cristologia di Matteo egrave molto piugrave sottolineato che in Marco il carattere ebraico del messia Egli egrave collegato a Davide e Abramo nella sua genealogia (1 1) egrave figlio di Davide (1 1720) egrave lrsquoemmanuele di Isaia ossia il discendente regale che porta Dio in mezzo al suo popolo (Mt 123cfr Is 714) egrave il re-pastore (cf 936) e il messia drsquoIsraele (26) cosa che Gesugrave stesso afferma ripetutamente (106 1524) Egrave solo dopo il rifiuto di Israele che i discepoli saranno inviati da Gesugrave sul monte della galilea a fare discepoli tutti i popoli (2819) Infatti il rifiuto di Israele fa sigrave che il Regno di Dio saragrave tolto ai capi giudaici ldquoe saragrave dato ad un popolo che lo faragrave fruttificare (2143)rdquo Il seme di questo nuovo popolo egrave giagrave presente nel Vangelo di Matteo nei discepoli e apostoli di Gesugrave La loro caratterizzazione egrave piugrave positiva che non in Marco Essi infatti sono ammessi allrsquointimitagrave con Gesugrave e possono accedere alla spiegazione delle parabole e alla comprensione profonda dei misteri del Regno dei cieli Non solo ma sono inviati da Gesugrave a mostrare la gratuitagrave del Padre nellrsquoannuncio del Regno dei cieli (108) fatto a parole ma anche con i segni delle guarigioni con la povertagrave e soprattutto con la perseveranza nelle persecuzioni (1017-39) In filigrana compare il volto di una Chiesa giudeocristiana fortemente messa alla prova dallo scontro con il giudaismo che si riorganizzava nella sua componente farisaica dopo la recente distruzione di Gerusalemme e del tempio Si tratta di una Chiesa che alla saggezza umana dei dottori della legge oppone la sapienza della croce definitiva sapienza dei piccoli che rivela il volto del Padre e il misterioso e abissale rapporto drsquoamore tra il Padre e il Figlio (11 25 ndash 27) Pur essendo compresa anche dai piccoli non si tratta di una sapienza infantile o ingenua anzi i discepoli di Gesugrave sono definiti scribi (1351) che devono tenere insieme cose nuove e cose antiche (AT e NT) nellrsquounica sapienza della croce sono profeti sapienti e scribi che vivranno su di se il mistero del messia rifiutato e ucciso dal suo popolo (cfr 2334) ma che saranno ricompensati dal ritorno glorioso di Gesugrave alla fine dei tempi alla luce dellrsquoamore che avranno manifestato imitando il Padre (24327 2531-46) Questa Chiesa ha un punto di riferimento centrale in Pietro del quale viene affermato senza mezzi termini il primato a partire dalle parole di Gesugrave ldquo ltltTu sei Pietro e su questa pietra edificherograve la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa A te darograve le chiavi del Regno dei cieli tutto ciograve che legherai sulla terra saragrave legato nei cieli e tutto ciograve che scioglierai sulla terra saragrave sciolto nei cieligtgt Allora ordinograve ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristordquo

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7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIAI vangeli sono inseriti allrsquointerno di un canone comprendente Antico e Nuovo Testamento e una interpretazione esegetica e teologica di essi non puograve non tenere conto dei rapporti che intercorrono tra questi testi e il loro con-testo Il documento sulla Parola di Dio del Concilio Vaticano II denominato Dei Verbum afferma al n16 la mutua dipendenza ermeneutica tra Antico e Nuovo Testamento laquo hellipi libri dellrsquoAntico Testamento integralmente assunti nella predicazione evangelica acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento che essi a loro volta illuminano e spieganogtgt Da una parte si afferma che il Nuovo Testamento porta a compimento ciograve che egrave significato nellrsquoAntico ma dallrsquoaltra si mostra che non si puograve comprendere il Nuovo senza i libri dellrsquoAntico che lo illuminano e lo spiegano Non si possono dunque conoscere adeguatamente i Vangeli senza tener conto dellrsquoAntico TestamentoSi potrebbe fondare questa affermazione sia dal punto di vista storico che dal punto di vista letterario Lrsquoinfluenza del mondo giudaico e della letteratura religiosa che ha contribuito a forgiare la sua identitagrave ossia quello che noi oggi chiamiamo Antico Testamento e piugrave nel dettaglio lrsquointerpretazione viva dellrsquoantico Testamento (toragrave orale) propria dellrsquoebraismo del I secolo sono la matrice nella quale si forgiano tutte le creazioni letterarie successivamente inserite nel canone del Nuovo Testamento Dal punto di vista letterario poi si trovano forti legami sottoforma di citazioni allusioni echi riletture che i testi del NT fanno di altri testi dellrsquoAT In definitiva lrsquoAT costituisce sempre lo sfondo dei testi del NT ed anche dei vangeli come si puograve abbondantemente dimostrare anche attraverso un elenco e una catalogazione di tutti i richiami interni al NT Tuttavia il lavoro esegetico e teologico che parte da questa constatazione non puograve certamente fermarsi ad essa Ci si pone infatti una domanda di fondo estremamente importante a livello teologico quale tipo di rapporto viene configurato da tale dipendenza storico- letteraria del NT e dei Vangeli nei confronti dei testi dellrsquoAntico Testamento Data la poliformitagrave letteraria di testi del NT e il loro diverso utilizzo dellrsquoAT non egrave per nulla semplice ricavare delle leggi generali Talvolta bisogna accontentarsi di ritrovare lo sfondo veterotestamentario e notare lrsquointeresse del narratore nel riferire un compimento Talaltra perograve si puograve scavare maggiormente e notare dei rapporti piugrave precisi e definiti tra elementi dello sfondo veterotestamentario ed altri elementi presenti nel testo del NT Ogni qual volta si puograve accostare ad una figura (tipo) propria di un racconto dellrsquoAT elementi di un racconto del NT (antitipo) mostrando un rapporto di continuitagrave discontinuitagrave tra di essi in modo tale che lrsquoantitipo riprende e supera il tipo compiendolo qui siamo di fronte ad un funzionamento letterario- teoogico che possiamo denominare tipologia Tali elementi (tipi) possono essere costituiti da eventi circostanze persone popoli istituzioni e il loro rapporto deve essere di compimento ossia lrsquouno egrave una preparazione dellrsquoaltro Ci puograve essere una tipologia esodale mosaica profetica regale sacerdotale cultuale ecchellip

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Per il nostro studio egrave sufficente ammettere che in via di principio non egrave possibile escludere la possibilitagrave che gli autori del NT abbiamo fatto uso di tale strumento interpretativo poicheacute esso era presente nella cultura giudaica ed ellenistica del periodo intertestamentario e perchegrave lrsquoAntico Testamento stesso al suo interno ne ha fatto uso Lo studio della tipologia risulta allora particolarmente interessante dal momento che contribuisce a riconnettere i Vangeli nel loro contesto canonico e mette in luce in modo assai convincente le loro teologie nel quadro globale del compimento delle Scritture

7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)Nel Vangelo di Luca la tipologia profetica applicata a Gesugrave risulta particolarmente evidente ed estesa A partire dal c 4 in cui Gesugrave predica a Nazareth nella sua terra natale Gesugrave egrave dipinto con i caratteri di un profeta (cfr 424) che predica la parola di Dio e che egrave rifiutato dal suo popolo secondo il destino proprio di tutti i profeti di Israele Gesugrave appena consacrato dalla discesa dello Spirito Santo su di lui dopo il battesimo egrave dotato di una ldquoparolardquo profetica che si esprime attraverso azioni e discorsi (cfr 2419) e che rende attuale la salvezza di Dio il tempo del compimento delle promesse di salvezza di Isaia (cfr 718-23)Ormai al termine del suo itinerario verso Gerusalemme attraversando la Galilea e la Samaria (Lc 17 11) Gesugrave incontra dieci lebbrosi che si fermano a distanza e appellandosi alla sua qualitagrave di maestro lo supplicano di avere pietagrave di loro ldquoGesugrave maestro abbi pietagrave di noirdquo (Lc 17 12) La scena della guarigione dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) dipinta con una certa rapiditagrave da Luca mostra di avere uno sfondo veterotestamentario profetico (cfr 2 Re 5) In quale modo il narratore allude a tale sfondo Quali sono gli elementi comuni e le differenze Gesugrave egrave accreditato come un profetaPer rispondere a queste domande egrave necessario approfondire lrsquoesegesi di questo testo Dobbiamo anzitutto notare che questo racconto interrompe una serie di discorsi di Gesugrave con un miracolo di guarigione Lrsquoultimo miracolo di Gesugrave prima di questo egrave in 14 1 ndash 6 dopodichegrave si tratta di una serie di insegnamenti fino a 1711 Inoltre la notazione geografica di Luca sul cammino verso Gerusalemme contribuisce a creare uno stacco preciso da ciograve che precede e favorisce lrsquoidea di un nuovo inizio della narrazione Si tratta della terza ed ultima sezione del viaggio di Gesugrave verso Geursalemme che prosegue fino a 19 27 Il racconto di questo miracolo si conclude con lrsquoaffermazione di Gesugrave ldquoalzati e va la tua fede ti ha salvatordquo (v 19) percheacute dopo il samaritano ex lebbroso sparisce e ritornano in scena i farisei Egrave interessante il paragone che viene a crearsi (syncrisis) tra la fede constatata da Gesugrave a proposito del samaritano che evidentemente ha saputo riconoscere in Gesugrave la fonte del segno di guarigione appena manifestasi in lui e la mancanza di fede mostrata dai farisei nei termini di una ricerca esteriore di segni Il seguito dei discorsi di Gesugrave porteragrave avanti il tema della fede parlando della venuta del figlio dellrsquouomo (Gesugrave) in rapporto ai segni (cfr vv 17 22 ndash 37) della preghiera (18 1 ndash 14) dellrsquoumiltagrave di chi accoglie il Regno come un bambino abbandonando le sue ricchezze per seguire Gesugrave (18 15 ndash 30)Il cuore di questa sequenza narrativa che culmina con il terzo annuncio della passione e lrsquoarrivo a Gerico ( 18 31 ndash 34) egrave dunque la fede in Gesugrave come condizione dellrsquoingresso nel Regno dei cieli Il racconto del lebbroso samaritano contribuisce a introdurre questo tema di fondo dal momento che il miracolo non egrave che un passaggio neanche brevemente descritto per arrivare a sottolineare invece la salvezza ottenuta per mezzo della fede (v 18) In effetti il culmine della trama non si ha con il miracolo ma con la constatazione della fede del samaritano egrave qui infatti che la portata rivelativa del racconto si mostra in modo improvviso Su dieci lebbrosi guariti la fede egrave paradossalmente prerogativa di uno solo di un samaritano ossia di un eretico disprezzato dal giudaismo ufficiale dellrsquoepoca rappresentato dai farisei Inizialmente il racconto sapientemente orchestrato da Luca sembra andare in una direzione piugrave consueta Come ogni racconto di miracolo che si rispetti vi deve essere lrsquoincontro con Gesugrave alle porte della cittagrave o allrsquointerno del villaggio Qui i lebbrosi si fermano a distanza per motivi cultuali

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percheacute sono dichiarati impuri dalla legge di santitagrave del levitica (Lv 13 45) e a distanza lo supplicano con il titolo di maestro usato da Luca normalmente per i discepoli (Lc 5 5 8 24) e con lrsquoimplorazione ldquoabbi pietagraverdquo che nei salmi si rivolge a Dio stesso (Sal 31 10 51 3) In questi lebbrosi crsquoegrave certamente una fede incoativa iniziale in Gesugrave necessaria percheacute avvenga il miracolo (cfr Lc 5 13ss) Fin qui tutto avviene secondo copione Dal v 14 avviene un primo spostamento rispetto alla trama consueta di un racconto di guarigione di miracolo Ossia Gesugrave non guarisce direttamente con la sua parola i lebbrosi prima di mandarli dal sacerdote ma li invia prima di guarirli Questa modifica fa si che il miracolo divenga una prova di fede In questo spostamento Luca segue un altro copione che gli proviene dallrsquoAntico Testamento e particolarmente dal racconto lungo e articolato di guarigione del lebbroso Naaman servitore del re siriano da parte del profeta Eliseo (cfr 2 Re 5) Infatti il miracolo egrave una prova di fede di Naaman che egrave invitato dal profeta ad andare a bagnarsi del fiume Giordano Non sono complicati riti fisici a causare la guarigione ma la fede nella parola del profeta Eliseo (2 Re 5 12 ndash 15) Come il profeta Eliseo guarisce il lebbroso Naaman servitore del re siriano semplicemente con la sua parola e con lrsquoobbedienza di andarsi a lavare nel Giordano anche nel nostro testo il miracolo di guarigione dei lebbrosi avviene a distanza tramite la semplice obbedienza alla parola profetica di Gesugrave di andare a presentarsi ai sacerdoti Le analogie non si fermano qui Come Naaman il siriano ritorna dal profeta Eliseo per mostrare la sua fede nel Dio di Israele e per ringraziarlo attraverso un dono materiale cosigrave anche il lebbroso ritorna indietro per ringraziare Gesugrave (v 15) Infine ancora come Naaman egrave uno straniero cui viene donata insieme alla guarigione la fede nel Dio drsquoIsraele cosigrave anche il lebbroso egrave un samaritano a differenza degli altri nove lebbrosi guariti che invece sono giudeiCome in 2 Re 5 la posta in gioco del racconto non egrave quindi semplicemente il miracolo di guarigione fisica ma piugrave profondamente la fede dello straniero ed egrave questa fede ad essere manifestata dal ringraziamento del samaritano e autorevolmente confermata dalla dichiarazione finale di Gesugrave (vv 18ndash19) Gesugrave si trova dunque nella stessa posizione del profeta Eliseo egli egrave dotato di una parola profetica in grado di realizzare ciograve che dice per mezzo della fede dellrsquointerlocutore e al termine del miracolo egli stesso egrave chiamato ad esplicitarla autorevolmente Fino a questo punto abbiamo mostrato con considerazioni di tipo narrativo che il nostro racconto ha una sfondo profetico e che tale figura egrave applicata a Gesugrave Ora bisogna chiarire se questa figura dellrsquoantico testamento egrave applicata in una chiave tipologica ossia se vi egrave un compimento del tipo profetico nellrsquoantitipo (Gesugrave) che prevede anche una differenza un superamento dellrsquoantitipo rispetto al tipo Dobbiamo ricorrere ancora a considerazioni di tipo narrativo Ci sono alcune differenze tra Eliseo e Gesugrave Quando Naaman va da Eliseo per ringraziarlo il profeta rifiuta il dono mentre Gesugrave non sembra rifiutare la lode del samaritano Inoltre i gesti del samaritano sono ben piugrave estremi di quelli di Naaman Il samaritano infatti si prostra davanti a Gesugrave con un atto drsquoadorazione che egrave appropriato soltanto per Dio Infine le parole del ringraziamento sono diverse Naaman afferma la sua fede nel Dio drsquoIsraele mentre il Samaritano ldquolodando Dio a gran voce si prostrograve davanti a Gesugrave ai suoi piedi per ringraziarlordquo (v 16) Nella costruzione retorica di questa frase la lode di Dio egrave posta in parallelo alla prostrazione davanti a Gesugrave e al suo ringraziamentoldquoTornava indietro a gran voce lodando Dio e si prostrograve con la faccia ai suoi piedi ringraziando Lui Se Naaman loda il Dio drsquoIsraele piugrave di Naaman nel samaritano la lode del Dio dirsquoIsraele egrave strettamente associata con la prostrazione e con il ringraziamento di Gesugrave Lodare Dio e ringraziare Gesugrave sono un unico atto per questo samaritano che riserva a Gesugrave lrsquoonore dovuto a Dio prostrandosi ai suoi piedi Se il dono rifiutato da Eliseo lascia intendere lrsquoimpossibilitagrave di far coincidere la sua persona con il Dio drsquoIsraele la lode accettata e ratificata da Gesugrave suggerisce che il compimento del tipo profetico consiste in un radicale superamento della figura stessa Gesugrave egrave un profeta ma egrave piugrave che un profeta perchegrave egrave il mistero di una presenza personale di Dio stesso Egli compie la parola profetica come

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 14: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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prendere parola con saggezza per mettere in guardia il sinedrio di fronte allinutilitagrave della loro lotta contro un progetto che se viene dagli uomini finiragrave da solo e se invece viene da Dio non potragrave essere contrastato Tale progetto di Dio che si compie nella Chiesa per lannuncio degli apostoli trova un ulteriore riferimento in Atti 2027 nel discorso di Paolo agli anziani di Efeso Egrave dunque evidente la densitagrave teologica di questo termine per levangelista Si puograve quindi affermare che lrsquoespressione τὴν βουλὴν τοῦ θεοῦ ἠθέτησαν sia un chiaro conio lucano utile ad indicare in estrema sintesi da un lato tutto il disegno salvifico di Dio che culmina nella morte e resurrezione di Cristo e che si prolunga nella storia della Chiesa e dallrsquoaltro la grave responsabilitagrave di chi lo rifiuta

4 il termine νομικοὶ (nomikoi=scribi) egrave usato praticamente solo da Luca fra gli evangelisti ( cegrave una sola ricorrenza in Mt 22 35 ma essa egrave dubbia dal punto di vista testuale7) Su 8 ricorrenze totali nel NT 6 sono nel terzo Vangelo e 2 nella lettera a Tito Si puograve inoltre notare che Luca usa il sinonimo grammatѐus ogni volta in cui dipende da Mc ( cfr 52130 922 1947 201 46 222 ) Queste osservazioni mostrano con sufficente chiarezza che tale vocabolo egrave proprio del redattore del terzo Vangelo

6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌIl verbo dikaioacuteō (trad riconoscere la giustizia o giustificare) in Luca si trova con oggetto riferito a persona umana nelle parti dove egrave chiaro lrsquointervento redazionale di Luca (cfr Lc 1029 1814) Questuso egrave comune anche ad Atti dove laccezione del verbo egrave propriamente paolina ( cfr At 13 3839 cfr anche Lc 1814 )Le uniche due ricorrenze di dikaioacuteō con Dio per oggetto si trovano in 7 2935 in un contesto dove Luca dipende da una fonte che ha in comune con Matteo8 Questo significa che Luca usa questo verbo con unaccezione piuttosto tradizionale che proviene dalla fonte che egli utilizza Ma qual egrave qui la connotazione precisa e a quale tradizione fa riferimentoLuso di dikaioacuteō con Dio come oggetto egrave attestato nel NT quasi unicamente nei passi che stiamo esaminando ( Lc 7 2935 e Mt 1119 cfr anche Rm 34 che egrave una citazione del Salmo 516 e 1 Tm 316) Esso in prima analisi ha qui il significato di riconoscere dichiarare giusto 9 Uno sguardo piugrave ampio alle ricorrenze di tale connotazione puograve arricchire la comprensione Si tratta prevalentemente di contesti sapienziali nei quali tale espressione comporta il riconoscimento della giustizia del piano di Dio e della sua salvezza Nel Salmo 51 ad esempio in un contesto penitenziale il riconoscimento del proprio peccato egrave simultaneamente un riconoscere Dio come giusto10Non si tratta qui unicamente di un atto di comprensione intellettuale ma di un processo di conversione che attraversa tutta la persona Nei versetti lucani che stiamo esaminando il contesto complessivo di accusa nei confronti dei notabili e i riferimenti penitenziali al battesimo di Giovanni devono aver orientato levangelista a scegliere questa particolare connotazione di dikaioacuteō per esprimere che il processo di conversione dei peccatori comporta simultaneamente un riconoscimento della giustizia del piano salvifico di Dio conforme alla volontagrave stessa di Dio

7 Lrsquoinserimento di questo termine in diversi testimoni della versione matteana si puograve spiegare come armonizzazione a luogo parallelo Cfr B M METZGER A Textual Commentary on the greek new Testament ( Stuttgart 1994 ) 48 8 Cfr J JEREMIAS die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 ) 1659 cfrG SCHRENK ldquoδικαιόωrdquo GLNT III 129010 cfr P BOVATI Ristabilire la giustizia AnBib 2005 89

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6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )

6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELEDopo aver dimostrato che i versetti in esame presentano evidenti tracce di rielaborazione redazionale da parte dellrsquoevangelista ora ci si puograve chiedere quale motivazione insieme teologica e letteraria abbia guidato Luca in tale lavoro redazionale Per far questo egrave necessario approfondire i legami di questi versetti con la piugrave ampia pericope in cui sono inseriti (vv 24-35 ) Si egrave giagrave osservato come Luca segua da vicino la fonte che ha in comune con Matteo dal v 24 fino al v 28 e come sia poi assente in Luca il riferimento matteano allrsquoElia redivivo applicato a Giovanni il Battista e al suo posto vi siano i vv 29-30 in esame Si avverte una certa tensione nel passaggio dal v 28 al v 29 Infatti al v 28 ci si trova ancora allrsquointerno della presentazione di Giovanni il Battista da parte di Gesugrave con un confronto tra i due eoni della storia della salvezza in cui il piugrave piccolo nellrsquoeone del regno di Dio egrave piugrave grande di Giovanni il Battista Invece con il v 29 Giovanni il Battista non egrave piugrave direttamente lrsquooggetto del discorso ma viene introdotto improvvisamente un altro paragone quello tra il popolo e i pubblicani da una parte e i farisei e i dottori della legge dallrsquoaltra Infine tale versetto egrave il primo dellrsquointera pericope in cui si chiama in causa il battesimo di Giovanni Fino ad ora infatti si era parlato di Giovanni e non del suo battesimo Per queste ragioni non egrave possibile come invece fa Bock11 considerare i due versetti come parte integrante del discorso di Gesugrave su Giovanni il BattistaAl v 31 poi lrsquoevangelista riprende la fonte comune con Matteo che presenta unrsquoaccusa diretta con connotazioni sapienziali nei confronti di questa generazione Essa non comprendendo lrsquoannuncio penitenziale di Giovanni non egrave potuta entrare nella gioia della comunione con il figlio dellrsquouomo Nella versione lucana questa seconda parte (vv 31-35 ) si riallaccia con ciograve che precede in modo tale che ldquoquesta generazionerdquo ( v 31) viene a coincidere con ldquoi farisei e i dottori della leggerdquo ( v 30 ) Cosigrave se nella versione di Matteo lrsquoespressione ldquoquesta generazionerdquo va intesa in senso globale invece Luca grazie allrsquoinserzione dei vv 29-30 ha introdotto una separazione12 Lrsquoaccusa egrave diretta nei confronti dei capi (farisei e scribi) e non di tutto il popolo Crsquoegrave infatti una parte di popolo umile e peccatore con cui si identifica teologicamente la totalitagrave del popolo che facendosi battezzare da Giovanni ha riconosciuto la giustizia di Dio Alla luce di queste considerazioni risulta piugrave chiaro il ruolo chiave assunto da questi due versetti nel contesto della pericope Quando nella fonte che Luca utilizza la presentazione di Giovanni il Battista arriva ad un punto culminante con il confronto tra i due eoni al v 28 a Luca interessa soffermarsi sulle condizioni di accesso allrsquoeone del Regno di Dio e sulla separazione che viene a crearsi tra coloro che accolgono il piano e coloro che non lrsquohanno accolto proprio in relazione al ruolo storico-salvifico giocato da Giovanni come precursore In tal modo lrsquoattenzione si sposta sensibilmente da Giovanni il Battista agli uditori del messaggio di salvezza cosigrave da motivare piugrave profondamente le loro opposte reazioni al battesimo di Giovanni e quindi al messaggio stesso di GesugraveLrsquoincomprensione del proprio peccato davanti a Dio e la conseguente assenza di una dimensione penitenziale nella propria esistenza dimensione sottolineata dal battesimo di Giovanni e simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di piangere di fronte al lamento (cfr v 32) porta alla conseguente radicale incomprensione del messaggio di salvezza proposto da Gesugrave simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di danzare al suono flauto

6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIOMa ci sono alcuni che hanno compreso percheacute la sapienza egrave stata riconosciuta giusta dai suoi figli Luca riconnette abilmente il v 29 al v 35 tramite la ripresa di dikaioacuteō che funge cosigrave da segnale

11 D L BOCK Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 ) 210s12 F BOVON 443

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redazionale drsquo inclusione e nello stesso tempo fonda su un versetto proveniente da materiale tradizionale la sua interpretazione teologica Chi sono questi figli della sapienza secondo LucaSono i pubblicani i piugrave peccatori tra il popolo e insieme a loro il popolo stesso Lrsquoaccostamento tra una figura esemplare di peccatori e unrsquoindicazione di totalitagrave del popolo egrave una felice endiadi lucana per la quale si deve leggere qui un unico soggetto Si tratta non di un popolo particolare o di una parte precisa del popolo ma del popolo come tale in quanto peccatore rappresentato da coloro che piugrave di altri sono considerati lrsquoemblema del peccato di Israele Il figli della Sapienza sono allora per Luca nientrsquoaltro che un popolo peccatore e umile un resto che diviene figura dellrsquointero popolo attraverso un percorso di conversione e di riconoscimento della giustizia di Dio nella storia della salvezza

6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONECome avviene per Luca tale percorso di conversione per il popolo di Israele Attraverso il battesimo di Giovanni che come abbiamo visto Luca introduce qui di proposito ricollegandosi alla sua fonte nel punto in cui essa distingue i due eoni della storia della salvezza (v 28) Nella concezione lucana il battesimo di Giovanni egrave descritto come battesimo di conversione (cfrLc 3 3 At 1324 At 194) unrsquoespressione che Luca trova probabilmente nella tradizione (cfr anche Mc 1 4) ma che utilizza volentieri per esprimere in modo condensato il significato che egli attribuisce al ruolo del battista nella storia della salvezza Il battesimo di Giovanni egrave il segno esplicito ed esteriore di un cammino di rinnovamento morale ed esistenziale che prepara allrsquoingresso in una nuova epoca della storia della salvezza La connessione lucana del verbo keryacutesso (annunciare) con baacuteptisma (battesimo) come complemento oggetto (cfr Lc 33 Atti 1037) mostra che il battesimo egrave il segno che qualifica nel suo insieme una piugrave ampia missione di predicazione volta a chiamare il popolo a penitenza Infatti il battesimo di Giovanni non puograve essere considerato solo dal punto di vista cultuale ma deve essere accompagnato da ldquofrutti di conversionerdquo(cfr 38-9) che mostrino un coinvolgimento concreto ed esistenziale della persona (cfr 310-14) Qual egrave la finalitagrave di questo battesimo di conversione nella storia della salvezza Porsi a cavallo tra due eoni per preparare lrsquoingresso nella storia di colui che viene ossia Gesugrave In effetti in Atti il battesimo di Giovanni viene usato per datare lrsquoinizio del ministero storico di Gesugrave (cfr Atti 122 1037) In particolare in At 194 questo battesimo di conversione egrave chiaramente finalizzato alla fede in colui che viene Gesugrave e non puograve sostituire il battesimo cristiano nel nome del Signore Gesugrave il quale comporta il dono dello Spirito (cfr vv 5-6) e caratterizza lrsquoingresso nel nuovo eone della storia della salvezza

6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50Dopo aver mostrato lrsquointeresse teologico e letterario di Luca nel rielaborare il materiale che gli egrave pervenuto in particolare nei vv 29 ndash 30 alla luce della pericope ( vv 24 -30 ) puograve essere utile ampliare un porsquo il campo di indagine e mostrando le connessioni di quanto abbiamo scoperto con il contesto prossimo della pericope illuminare ulteriormente lrsquointeresse teologico di Luca La maggioranza dei commentatori sono drsquoaccordo nellrsquoindividuare un rapporto tra la sezione su Giovanni il Battista (vv 18-35) e il seguente episodio della donna peccatrice (vv 36-50) Infatti la menzione del fariseo Simone (v 36) richiama la precedente menzione dei farisei e dottori della legge (v 30) il contesto del pranzo richiama le aggettivazioni poste nei confronti di Gesugrave (mangione e beone v 34) e Gesugrave stesso definito amico dei peccatori e dei pubblicani (v 34) si

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mostra amico in particolare di una donna peccatrice (v 37)13 Inoltre ciograve che Gesugrave dice a proposito dei farisei e dottori della legge in contrasto con il popolo dei peccatori (v 29-30) Luca sembra mostrarlo in atto attraverso il comportamento del fariseo Simone e della donna peccatrice nei confronti di GesugraveAver chiarificato quale interesse di Luca motiva il suo lavoro redazionale ai v 29-30 aiuta a comprendere non solo la sezione su Giovanni il Battista ma anche lrsquoepisodio della donna peccatrice e del fariseo Simone Quella divisione allrsquointerno del popolo che si stabilisce tra i notabili che hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro rifiutando il battesimo di Giovanni e il popolo dei peccatori che hanno riconosciuto la giustizia di Dio viene qui riproposta nel contrasto tra il fariseo Simone e la donna peccatriceInfatti i gesti drsquoamore della donna e il suo pianto segnalano una conversione di questa donna dalla sua storia di peccato e una comprensione profonda del disegno amoroso di Dio che si compie in Gesugrave Viceversa lrsquoatteggiamento di giudizio nei confronti della donna e di sospetto nei confronti della qualitagrave profetica del ministero di Gesugrave da parte di Simone mostrano quanto egli sia ancora lontano dallrsquoentrare in quellrsquoora della salvezza che Gesugrave ha ormai inauguratoLrsquointervento redazionale in 29-30 sembra allora attuato da Luca non solo per riferire lrsquoaccusa profetica seguente (vv 31-35) ai farisei e ai notabili del popolo ma anche in vista dellrsquoepisodio che sta per narrare dopo aver terminato la sezione su Giovanni il Battista Egrave possibile ottenere una conferma di carattere narrativo a questa affermazione basata non solo su alcuni richiami terminologici e di contenuto Occorre anzitutto osservare che poicheacute Luca non fa conoscere al lettore la risposta definitiva del fariseo Simone allrsquoaccusa di Gesugrave il suo interesse narrativo egrave di provocare la risposta personale del lettore suggerendogli di identificarsi con Simone Lrsquoevangelista rivolge lrsquoaccusa profetica di Gesugrave non tanto al gruppo dei farisei storici - come invece accade in Matteo per esempio con la parabola dei due figli e il loghion che abbiamo esaminato precedentemente (Mt 21 31)14 ndash ma al lettore stesso Ciograve egrave di fondamentale importanza per capire lrsquointeresse narrativo di Luca che dopo aver spiegato le condizioni di accesso al nuovo eone del Regno di Dio attraverso la figura di Giovanni Battista (vv 29-30) vuole concretamente mostrare al suo lettore che non ha mai conosciuto Giovanni Battista neacute ricevuto il suo battesimo come tali condizioni si verificano per lui nella sua vita Questo egrave il motivo per cui i vv 29-30 vanno letti come unrsquoanticipazione in termini esplicativi (telling) di ciograve che lrsquoevangelista mostreragrave al suo lettore (showing) per sollecitarne una risposta di fede Che valore ha per la fede del lettore di Luca sapere che i farisei hanno annullato per loro la volontagrave di Dio rifiutando il battesimo di Giovanni Lrsquoevangelista lo mostra nellrsquoepisodio seguente dove il lettore non egrave richiamato ad attuare qualche pratica cultuale di tipo penitenziale come il battesimo di Giovanni ma piuttosto a riconoscere il proprio peccato di fronte allrsquoamore e alla giustizia di Dio che si compiono in Gesugrave Luca intende attualizzare per il suo lettore il rischio spirituale che avevano corso i notabili di Israele al tempo del ministero terreno di Giovanni il Battista ossia il rischio che corre colui che pensando di non avere grandi peccati e ritenendosi in fondo giusto ama poco ed egrave quindi incapace di entrare in un vero percorso di conversione e di maturazione nellrsquoamore di Dio Luca come aveva fatto Giovanni il Battista per i suoi uditori propone al suo lettore un percorso di conversione di carattere penitenziale che comporta simultaneamente il riconoscimento del proprio peccato e della giustizia del piano amoroso di Dio nella propria storia Come si egrave giagrave sottolineato si tratta quindi di un percorso attivo ed esistenziale che mette in gioco i 13 cfr G ROSSEgrave 27114 Egrave possibile che Luca abbia rielaborato tale loghion di accusa e ricollocato precedentemente in un contesto dove lrsquoaccusa contro i farisei e i capi del popolo era meno esplicita percheacute il suo interesse narrativo egrave di rivolgersi ad un lettore che proviene dalla gentilitagrave che probabilmente non ha mai avuto a che fare con i farisei o i dottori della legge o i sacerdoti del tempio

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pensieri e le azioni dellrsquouomo e che non si contrappone alla grazia di Dio ma anzi egrave reso possibile da essa Egrave il percorso mostrato in modo esemplare dagli atti di pentimento e di amore della donna peccatrice nei confronti di GesugraveQuesta considerazione puograve essere utile per risolvere il vero problema interpretativo di questo episodio ossia lrsquoopposizione di significato che si registra tra la parabola dei due debitori raccontata da Gesugrave e la sua applicazione alla donna Se nella parabola i debitori amano nella misura del debito che egrave stato loro condonato invece alla donna sono stati perdonati i peccati percheacute ha molto amato Questa tensione viene spiegata da molti come il segno della redazionalitagrave della composizione Luca avrebbe inserito una parabola tradizionale in un racconto altrettanto tradizionale quello dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna Cosigrave il gesto drsquoamore della donna che fa parte della tradizione piugrave originaria a cui Luca attinge viene integrato da una parabola attinta anchrsquoessa da una tradizione precedente con uno scopo catechetico ossia per mostrare il rapporto tra perdono di Dio ed etica Nella sua rielaborazione Luca mantiene questa tensione tra le due tappe redazionali che si puograve cogliere per il contrasto tra il versetto 47a e 47b15 Questa considerazione tuttavia lascia intatto il problema esegetico Ci sono due possibilitagrave o Luca egrave un pessimo scrittore percheacute lascia una contraddizione palese nella sua attivitagrave redazionale oppure egli vuole mantenere tale tensione di significato percheacute in essa egrave nascosto il significato profondo del suo messaggio Se la seconda possibilitagrave egrave quella giusta come provarlo e quale significato Luca vorrebbe veicolare al lettore Abbiamo appena mostrato come i versetti 29-30 giochino un ruolo essenziale per comprendere lrsquointenzione di Luca in questo racconto della donna peccatrice e del fariseo Simone e possono fornire una chiave interpretativa del messaggio che Luca intende comunicare al lettore Il comportamento della donna e di Simone attualizzano per il lettore ciograve che egrave stato spiegato nei vv 29 - 30 a proposito del popolo e dei pubblicani da una parte e dei farisei e dottori della legge dallrsquoaltra percheacute il lettore possa comprendere quali sono nella sua vita le condizioni concrete per entrare nella salvezza Ora il lettore di Luca ha di fronte a seacute due possibilitagrave la donna peccatrice e il fariseo Simone La donna egrave colei che ha molto amato ossia che ha fatto della sua miseria e del suo pubblico peccato il luogo antropologico in cui riconoscere la propria debolezza e insieme la grazia e lrsquoamore di Dio e cosigrave ha reso attivo per lei quel perdono di Dio che egrave il frutto del disegno drsquoamore di Dio per ogni uomo Cosigrave il perdono di Dio egrave chiaramente incondizionato e gratuito ed egrave fonte della risposta drsquoamore della donna in rapporto a quella di Simone (ldquoa chi egrave perdonato poco ama pocordquo 47b) Tuttavia nello stesso tempo dipende dallrsquouomo accogliere tale perdono e renderlo attivo nella propria vita (ldquole sono rimessi i suoi molti peccati percheacute ha molto amatordquo 47a) Ella con la sua vita ha ldquogiustificatordquo Dio mostrando di essere una vera figli della Sapienza ed entrando cosigrave a pieno diritto nel nuovo eone del Regno di Dio che si compie in Gesugrave Egli mostra in questo racconto ciograve che ha giagrave spiegato a riguardo del popolo peccatore e dei farisei e dottori della legge nei vv 29-30 tutto dipende dalla volontagrave di Dio che vuole essere giustificato dagli uomini e tutto allo stesso tempo dipende dalla libertagrave dellrsquouomo di accogliere o meno tale volontagrave

67 BIBLIOGRAFIA CITATABOCK D L Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 )BOVON F Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndashVluyn 1989 ) I - IIFITZMYER J The Gospel according to Luke ( Garden City 198185)GREEN J B The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 )JEREMIAS J Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )JEREMIAS J die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 )15 cfr F BOVON 462 e G ROSSEgrave 278 Green cerca di risolvere il problema ammettendo che la donna era stata giagrave perdonata precedentemente e che ora si tratta solo di manifestare tale perdono dinanzi alla comunitagrave Ma rimane comunque la contraddittorietagrave nellrsquoaffermazione di Gesugrave J B GREEN The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 ) 313

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LUZ U Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 ) I - II ROSSEgrave G Il vangelo di Luca ( Roma 1992 )SCHLOSSER J Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 )SCHRENK G ldquoδικαιόωrdquo GLNT IIITANNEHILL R C The narrative Unity of Luke ndash Acts ( Philadelphia 1986 ) I - II

7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI7 1 VANGELO DI MARCOIl vangelo di Marco fa iniziare lrsquoattivitagrave di Gesugrave con lrsquoannuncio del Regno di Dio Dice Gesugrave ldquoIl tempo egrave compiuto il regno di Dio egrave vicino convertitevi e credete nel Vangelordquo Sullo sfondo di questo sunto della predicazione di Gesugrave crsquoegrave la concezione profetica della regalitagrave di Dio sulla storia e sul tempo Lrsquoarrivo della salvezza di Dio egrave considerato imminente e il profeta ha il compito di annunciarlo e insieme renderlo presente con il suo annuncio Il Vangelo diviene allora un annuncio che trasforma la realtagrave rendendo attuale la stessa salvezza di Dio ldquoCome sono belli i piedi di colui che annuncia la pace dellrsquoevangelizzatore che annuncia la salvezza che dice a Sion ldquoRegna il tuo Dio Una voce Le tue sentinelle alzano la voce insieme esultano poicheacute vedono con gli occhi il ritorno del Signore a Sionrdquo (Is 507-8) La parola profetica diviene evento di Dio presenza salvifica realtagrave che trasforma il castigo dellrsquoesilio nella gioia del ritorno a Sion Modellato su tale teologia anche lrsquoannuncio del Regno di Dio da parte di Gesugrave egrave una parola profetica che si realizza nellrsquoatto stesso in cui viene proclamata Essa egrave infatti una parola autorevole non solo un insegnamento che si concretizza in segni di salvezza e di liberazione dal male (cfr 127-28) Il Regno di Dio si instaura con la sconfitta definitiva delle potenze del male e in particolare di Satana (322-30) e con la chiamata dei Dodici (313-18) che sono il primo seme del Regno di Dio inviati anchrsquoessi a predicare e a scacciare i demoni Con il male vengono sconfitte da Gesugrave anche le sue conseguenze ossia il peccato e la morte Il peccato viene vinto dal perdono definitivo che Gesugrave porta nel mondo (cfr 21-22) Il Regno assume qui i connotati della novitagrave assoluta la novitagrave di una festa di nozze che lo Sposo il messia celebra con lrsquoumanitagrave (219-22) grazie alla definitiva sconfitta della morte Egli sposa lrsquoumanitagrave malata sofferente e incapace di generare alla vita per ridarle la speranza radicale della resurrezione (cfr 521-43 racconto dellrsquoemorroissa e della figlia di Giairo) Se in un primo momento il Regno di Dio predicato da Gesugrave sembra distinto dalla sua persona man mano che il vangelo prosegue nella sua narrazione si comprende sempre meglio che il cuore del Regno di Dio annunciato da Gesugrave con la parabola del seme gettato nel terreno che porta frutto egrave la persona stessa di Gesugrave Subito dopo aver pronunciato il discorso in parabole Gesugrave seda la tempesta con la sua Parola e i discepoli si chiedono ldquoChi egrave costui al quale il vento e il mare obbedisconordquo Come abbiamo giagrave sottolineato la narrazione procede attraverso le successive domande sullrsquoidentitagrave di Gesugrave attraverso cioegrave quella che si dovrebbe definire come una cristologia implicita basata sui segni e le parole di Gesugrave fino al cuore del vangelo di Marco li dove i discepoli per bocca di Pietro arrivano finalmente alla proclamazione dellrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ldquoTu sei il Cristo il Messiardquo (7 29) Da questo punto in poi inizia il secondo versante del vangelo di Marco in cui non si tratta piugrave di stabilire chi egrave Gesugrave ma come Egli agisce e che tipo di Messia egli egrave Da qui in poi in una successione martellante di tre annunci della passione Gesugrave afferma subito pubblicamente (notare il contrasto con la richiesta di segretezza a riguardo della sua messianicitagrave) di dover subire il destino di rifiuto dei capi sofferenza e morte per poi risorgere dopo tre giorniCi concentriamo un porsquo di piugrave sul terzo annuncio (Mc 1032-34) che avviene immediatamente prima dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme ed egrave un porsquo piugrave descrittivo dei precedenti I dettagli sono significativi si parla non solo di condanna a morte e di consegna ai pagani ma anche di derisioni sputi e flagellazioni Non egrave a detrimento della veritagrave storica sulla passione di Gesugrave

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considerare che questa sequenza ripercorre esattamente le sofferenze descritte nel cosiddetto terzo canto del servo allrsquointerno della raccolta profetica deuteorisaiana ldquoHo presentato il mio dorso ai flagellatori le mie guance a coloro che mi strappavano la barba non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputirdquo (Is 506) Egrave difficile non riconoscere qui lrsquointento dellrsquoevangelista di mostrare che il messia non egrave altri che un servo mite e umile destinato a compiere la sua missione universale attraverso la sofferenza assunta confidando in Dio che solo rende giustizia (Is 508) Non si puograve seguire Gesugrave fin sotto la croce se non accettando di essere da lui guariti nella nostra cecitagrave di discepoli attratti da un maestro potente e carismatico (cf 1046-52) La cristologia marciana egrave cosigrave un grande commento narrativo ai canti del servo di jhwh visti alla luce della vicenda storica di Gesugrave che culmina con il mistero pasquale della sua morte in croce e resurrezione Infatti solo nellrsquoumiltagrave della croce il messia si rivela definitivamente come il servo sofferente di Dio e solo a questo punto il discepolo con le parole del centurione potragrave affermare - definitivamente e senza paura di fraintendimenti o ambiguitagrave - ldquoCostui era veramente il Figlio di DiordquoDi fronte a questa progressiva descrizione narrativa della cristologia Marco intende anche fornirci qualche elemento di ecclesiologia Cosrsquoegrave la Chiesa per Marco Certamente essa egrave concentrata nei discepoli e in particolare nei Dodici che sono a servizio del Regno di Dio chiamati anzitutto da Gesugrave a stare con lui e poi inviati a predicare e scacciare demoni (313-19) Lo stesso numero Dodici indica lrsquoIsraele escatologico che si instaura con lrsquoavvento del Regno di Dio Essi costituiscono il seme il nucleo piugrave intimo della nuova famiglia di Gesugrave ossia di coloro che fanno la volontagrave di Dio ( 331-35) e come Gesugrave si muovono nei villaggi affidandosi totalmente alla potenza dellrsquoinvio di Gesugrave e non a mezzi umani (67-13) Essi sono i testimoni dei segni di Gesugrave in particolare della moltiplicazione dei pani (630-44) ma al contempo sono incapaci di comprenderli fino in fondo percheacute condividono la durezza di cuore degli uomini (651-52) Marco sottolinea nettamente lrsquoincomprensione che i discepoli manifestano nei confronti del loro maestro che non cessa al momento in cui Pietro confessa lrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ma anzi per cosigrave dire aumenta (cfr8 33) Ogni annuncio della passione egrave seguito da un episodio che manifesta la totale mancanza di sintonia dei discepoli (cfr anche 933-37 1035-40) e che rende necessaria unrsquoulteriore catechesi da parte di Gesugrave in forma di parole e di gesti Alcuni personaggi secondari nella narrazione mostrano le caratteristiche positive che dovrebbe avere il discepolo in particolare la sua fede nei confronti di Gesugrave Un esempio importante egrave certamente quello della donna sirofenicia donna straniera che costituisce un richiama implicito alla futura nascita di una comunitagrave cristiana di provenienza pagana Da questi elementi possiamo trarre qualche conclusione sullrsquoecclesiologia marciana la Chiesa egrave una famiglia che attualizza il Regno di Dio in se stessa un seme del Regno Essa egrave per sua natura missionaria percheacute inviata dal messia Gesugrave con una parola potente a compiere i segni del Regno nella sua storia Essa accoglie al suo interno anche tutti i popoli egrave dunque universale Essa egrave anche la comunitagrave in cui la fede in Cristo puograve essere maturata solo stando con lui e passando attraverso il travaglio della sua croce e resurrezione Solo alla luce della croce la Chiesa puograve comprendere fino in fondo chi egrave chiamata a seguire lungo i sentieri della storia

7 2 VANGELO DI MATTEONotiamo subito che Matteo non parla di Regno di Dio ma con unrsquoespressione ancor piugrave semitica di Regno dei cieli (cfr 1311) Se il Regno dei cieli nel discorso della montagna deve essere caratterizzato da una sovrabbondante giustizia che sola puograve integralmente compiere la Legge di Mosegrave (517-20) sono le parabole (c 13) a manifestare il mistero di tale sovrabbondante giustizia La parabola del seminatore (133-9) mostra il contrasto tra una semina sovrabbondante e persino sprecata e una risposta differenziata dei diversi terreni Alcuni di essi non rispondono positivamente non fanno fruttificare questo dono del seme Come egrave possibile che ciograve accada se la parola egrave rivolta a tutti Come egrave possibile che la parola di Gesugrave fallisca producendo in molti casi

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rifiuto anzicheacute accoglienza Egrave questo lrsquointerrogativo di fondo dei discepoli sul percheacute Gesugrave parli il linguaggio oscuro e difficile delle parabole (cfr 1310) Le parabole mostrano la caratteristica paradossale del Regno dei cieli che si instaura senza imporre una veritagrave con la forza ma donando a tutti anche a chi lo rifiuteragrave il seme della Parola di Dio Cosigrave il suo insegnamento parabolico rispetta la libertagrave dellrsquointerlocutore e non gli impone una veritagrave per via di sillogismi o dimostrazioni Egli lo invita piuttosto a convertire il cuore allrsquoamore del Padre che semina sprecando illogicamente il suo seme e che lascia crescere la zizzania insieme con il grano per non correre il rischio di tagliare anche il grano (1324-30) Si puograve arrivare ad affermare che secondo Matteo compimento della giustizia deve passare attraverso il rifiuto degli uomini e in particolare del popolo di Israele percheacute egrave proprio quando il popolo arriva al culmine della sua durezza di cuore della sua incapacitagrave di ascoltare e comprendere la parola di Dio che il Signore potragrave realizzare improvvisamente la sua guarigione e la sua conversione (cfr 13 14 ndash 14 Iss 6 9 ndash 10) ComeAttraverso la logica della croce che egrave il vero mistero significato dal seme gettato in terra della parabola In fondo anche per Matteo il Regno dei cieli ha a che fare con Gesugrave Lui che egrave il servo mite di Jhwh che non grida la veritagrave in piazza (cfr 1219 Is 422) e porta la giustizia con misericordia (cf 1220 cit di Is 423) Nella cristologia di Matteo egrave molto piugrave sottolineato che in Marco il carattere ebraico del messia Egli egrave collegato a Davide e Abramo nella sua genealogia (1 1) egrave figlio di Davide (1 1720) egrave lrsquoemmanuele di Isaia ossia il discendente regale che porta Dio in mezzo al suo popolo (Mt 123cfr Is 714) egrave il re-pastore (cf 936) e il messia drsquoIsraele (26) cosa che Gesugrave stesso afferma ripetutamente (106 1524) Egrave solo dopo il rifiuto di Israele che i discepoli saranno inviati da Gesugrave sul monte della galilea a fare discepoli tutti i popoli (2819) Infatti il rifiuto di Israele fa sigrave che il Regno di Dio saragrave tolto ai capi giudaici ldquoe saragrave dato ad un popolo che lo faragrave fruttificare (2143)rdquo Il seme di questo nuovo popolo egrave giagrave presente nel Vangelo di Matteo nei discepoli e apostoli di Gesugrave La loro caratterizzazione egrave piugrave positiva che non in Marco Essi infatti sono ammessi allrsquointimitagrave con Gesugrave e possono accedere alla spiegazione delle parabole e alla comprensione profonda dei misteri del Regno dei cieli Non solo ma sono inviati da Gesugrave a mostrare la gratuitagrave del Padre nellrsquoannuncio del Regno dei cieli (108) fatto a parole ma anche con i segni delle guarigioni con la povertagrave e soprattutto con la perseveranza nelle persecuzioni (1017-39) In filigrana compare il volto di una Chiesa giudeocristiana fortemente messa alla prova dallo scontro con il giudaismo che si riorganizzava nella sua componente farisaica dopo la recente distruzione di Gerusalemme e del tempio Si tratta di una Chiesa che alla saggezza umana dei dottori della legge oppone la sapienza della croce definitiva sapienza dei piccoli che rivela il volto del Padre e il misterioso e abissale rapporto drsquoamore tra il Padre e il Figlio (11 25 ndash 27) Pur essendo compresa anche dai piccoli non si tratta di una sapienza infantile o ingenua anzi i discepoli di Gesugrave sono definiti scribi (1351) che devono tenere insieme cose nuove e cose antiche (AT e NT) nellrsquounica sapienza della croce sono profeti sapienti e scribi che vivranno su di se il mistero del messia rifiutato e ucciso dal suo popolo (cfr 2334) ma che saranno ricompensati dal ritorno glorioso di Gesugrave alla fine dei tempi alla luce dellrsquoamore che avranno manifestato imitando il Padre (24327 2531-46) Questa Chiesa ha un punto di riferimento centrale in Pietro del quale viene affermato senza mezzi termini il primato a partire dalle parole di Gesugrave ldquo ltltTu sei Pietro e su questa pietra edificherograve la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa A te darograve le chiavi del Regno dei cieli tutto ciograve che legherai sulla terra saragrave legato nei cieli e tutto ciograve che scioglierai sulla terra saragrave sciolto nei cieligtgt Allora ordinograve ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristordquo

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7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIAI vangeli sono inseriti allrsquointerno di un canone comprendente Antico e Nuovo Testamento e una interpretazione esegetica e teologica di essi non puograve non tenere conto dei rapporti che intercorrono tra questi testi e il loro con-testo Il documento sulla Parola di Dio del Concilio Vaticano II denominato Dei Verbum afferma al n16 la mutua dipendenza ermeneutica tra Antico e Nuovo Testamento laquo hellipi libri dellrsquoAntico Testamento integralmente assunti nella predicazione evangelica acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento che essi a loro volta illuminano e spieganogtgt Da una parte si afferma che il Nuovo Testamento porta a compimento ciograve che egrave significato nellrsquoAntico ma dallrsquoaltra si mostra che non si puograve comprendere il Nuovo senza i libri dellrsquoAntico che lo illuminano e lo spiegano Non si possono dunque conoscere adeguatamente i Vangeli senza tener conto dellrsquoAntico TestamentoSi potrebbe fondare questa affermazione sia dal punto di vista storico che dal punto di vista letterario Lrsquoinfluenza del mondo giudaico e della letteratura religiosa che ha contribuito a forgiare la sua identitagrave ossia quello che noi oggi chiamiamo Antico Testamento e piugrave nel dettaglio lrsquointerpretazione viva dellrsquoantico Testamento (toragrave orale) propria dellrsquoebraismo del I secolo sono la matrice nella quale si forgiano tutte le creazioni letterarie successivamente inserite nel canone del Nuovo Testamento Dal punto di vista letterario poi si trovano forti legami sottoforma di citazioni allusioni echi riletture che i testi del NT fanno di altri testi dellrsquoAT In definitiva lrsquoAT costituisce sempre lo sfondo dei testi del NT ed anche dei vangeli come si puograve abbondantemente dimostrare anche attraverso un elenco e una catalogazione di tutti i richiami interni al NT Tuttavia il lavoro esegetico e teologico che parte da questa constatazione non puograve certamente fermarsi ad essa Ci si pone infatti una domanda di fondo estremamente importante a livello teologico quale tipo di rapporto viene configurato da tale dipendenza storico- letteraria del NT e dei Vangeli nei confronti dei testi dellrsquoAntico Testamento Data la poliformitagrave letteraria di testi del NT e il loro diverso utilizzo dellrsquoAT non egrave per nulla semplice ricavare delle leggi generali Talvolta bisogna accontentarsi di ritrovare lo sfondo veterotestamentario e notare lrsquointeresse del narratore nel riferire un compimento Talaltra perograve si puograve scavare maggiormente e notare dei rapporti piugrave precisi e definiti tra elementi dello sfondo veterotestamentario ed altri elementi presenti nel testo del NT Ogni qual volta si puograve accostare ad una figura (tipo) propria di un racconto dellrsquoAT elementi di un racconto del NT (antitipo) mostrando un rapporto di continuitagrave discontinuitagrave tra di essi in modo tale che lrsquoantitipo riprende e supera il tipo compiendolo qui siamo di fronte ad un funzionamento letterario- teoogico che possiamo denominare tipologia Tali elementi (tipi) possono essere costituiti da eventi circostanze persone popoli istituzioni e il loro rapporto deve essere di compimento ossia lrsquouno egrave una preparazione dellrsquoaltro Ci puograve essere una tipologia esodale mosaica profetica regale sacerdotale cultuale ecchellip

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Per il nostro studio egrave sufficente ammettere che in via di principio non egrave possibile escludere la possibilitagrave che gli autori del NT abbiamo fatto uso di tale strumento interpretativo poicheacute esso era presente nella cultura giudaica ed ellenistica del periodo intertestamentario e perchegrave lrsquoAntico Testamento stesso al suo interno ne ha fatto uso Lo studio della tipologia risulta allora particolarmente interessante dal momento che contribuisce a riconnettere i Vangeli nel loro contesto canonico e mette in luce in modo assai convincente le loro teologie nel quadro globale del compimento delle Scritture

7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)Nel Vangelo di Luca la tipologia profetica applicata a Gesugrave risulta particolarmente evidente ed estesa A partire dal c 4 in cui Gesugrave predica a Nazareth nella sua terra natale Gesugrave egrave dipinto con i caratteri di un profeta (cfr 424) che predica la parola di Dio e che egrave rifiutato dal suo popolo secondo il destino proprio di tutti i profeti di Israele Gesugrave appena consacrato dalla discesa dello Spirito Santo su di lui dopo il battesimo egrave dotato di una ldquoparolardquo profetica che si esprime attraverso azioni e discorsi (cfr 2419) e che rende attuale la salvezza di Dio il tempo del compimento delle promesse di salvezza di Isaia (cfr 718-23)Ormai al termine del suo itinerario verso Gerusalemme attraversando la Galilea e la Samaria (Lc 17 11) Gesugrave incontra dieci lebbrosi che si fermano a distanza e appellandosi alla sua qualitagrave di maestro lo supplicano di avere pietagrave di loro ldquoGesugrave maestro abbi pietagrave di noirdquo (Lc 17 12) La scena della guarigione dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) dipinta con una certa rapiditagrave da Luca mostra di avere uno sfondo veterotestamentario profetico (cfr 2 Re 5) In quale modo il narratore allude a tale sfondo Quali sono gli elementi comuni e le differenze Gesugrave egrave accreditato come un profetaPer rispondere a queste domande egrave necessario approfondire lrsquoesegesi di questo testo Dobbiamo anzitutto notare che questo racconto interrompe una serie di discorsi di Gesugrave con un miracolo di guarigione Lrsquoultimo miracolo di Gesugrave prima di questo egrave in 14 1 ndash 6 dopodichegrave si tratta di una serie di insegnamenti fino a 1711 Inoltre la notazione geografica di Luca sul cammino verso Gerusalemme contribuisce a creare uno stacco preciso da ciograve che precede e favorisce lrsquoidea di un nuovo inizio della narrazione Si tratta della terza ed ultima sezione del viaggio di Gesugrave verso Geursalemme che prosegue fino a 19 27 Il racconto di questo miracolo si conclude con lrsquoaffermazione di Gesugrave ldquoalzati e va la tua fede ti ha salvatordquo (v 19) percheacute dopo il samaritano ex lebbroso sparisce e ritornano in scena i farisei Egrave interessante il paragone che viene a crearsi (syncrisis) tra la fede constatata da Gesugrave a proposito del samaritano che evidentemente ha saputo riconoscere in Gesugrave la fonte del segno di guarigione appena manifestasi in lui e la mancanza di fede mostrata dai farisei nei termini di una ricerca esteriore di segni Il seguito dei discorsi di Gesugrave porteragrave avanti il tema della fede parlando della venuta del figlio dellrsquouomo (Gesugrave) in rapporto ai segni (cfr vv 17 22 ndash 37) della preghiera (18 1 ndash 14) dellrsquoumiltagrave di chi accoglie il Regno come un bambino abbandonando le sue ricchezze per seguire Gesugrave (18 15 ndash 30)Il cuore di questa sequenza narrativa che culmina con il terzo annuncio della passione e lrsquoarrivo a Gerico ( 18 31 ndash 34) egrave dunque la fede in Gesugrave come condizione dellrsquoingresso nel Regno dei cieli Il racconto del lebbroso samaritano contribuisce a introdurre questo tema di fondo dal momento che il miracolo non egrave che un passaggio neanche brevemente descritto per arrivare a sottolineare invece la salvezza ottenuta per mezzo della fede (v 18) In effetti il culmine della trama non si ha con il miracolo ma con la constatazione della fede del samaritano egrave qui infatti che la portata rivelativa del racconto si mostra in modo improvviso Su dieci lebbrosi guariti la fede egrave paradossalmente prerogativa di uno solo di un samaritano ossia di un eretico disprezzato dal giudaismo ufficiale dellrsquoepoca rappresentato dai farisei Inizialmente il racconto sapientemente orchestrato da Luca sembra andare in una direzione piugrave consueta Come ogni racconto di miracolo che si rispetti vi deve essere lrsquoincontro con Gesugrave alle porte della cittagrave o allrsquointerno del villaggio Qui i lebbrosi si fermano a distanza per motivi cultuali

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percheacute sono dichiarati impuri dalla legge di santitagrave del levitica (Lv 13 45) e a distanza lo supplicano con il titolo di maestro usato da Luca normalmente per i discepoli (Lc 5 5 8 24) e con lrsquoimplorazione ldquoabbi pietagraverdquo che nei salmi si rivolge a Dio stesso (Sal 31 10 51 3) In questi lebbrosi crsquoegrave certamente una fede incoativa iniziale in Gesugrave necessaria percheacute avvenga il miracolo (cfr Lc 5 13ss) Fin qui tutto avviene secondo copione Dal v 14 avviene un primo spostamento rispetto alla trama consueta di un racconto di guarigione di miracolo Ossia Gesugrave non guarisce direttamente con la sua parola i lebbrosi prima di mandarli dal sacerdote ma li invia prima di guarirli Questa modifica fa si che il miracolo divenga una prova di fede In questo spostamento Luca segue un altro copione che gli proviene dallrsquoAntico Testamento e particolarmente dal racconto lungo e articolato di guarigione del lebbroso Naaman servitore del re siriano da parte del profeta Eliseo (cfr 2 Re 5) Infatti il miracolo egrave una prova di fede di Naaman che egrave invitato dal profeta ad andare a bagnarsi del fiume Giordano Non sono complicati riti fisici a causare la guarigione ma la fede nella parola del profeta Eliseo (2 Re 5 12 ndash 15) Come il profeta Eliseo guarisce il lebbroso Naaman servitore del re siriano semplicemente con la sua parola e con lrsquoobbedienza di andarsi a lavare nel Giordano anche nel nostro testo il miracolo di guarigione dei lebbrosi avviene a distanza tramite la semplice obbedienza alla parola profetica di Gesugrave di andare a presentarsi ai sacerdoti Le analogie non si fermano qui Come Naaman il siriano ritorna dal profeta Eliseo per mostrare la sua fede nel Dio di Israele e per ringraziarlo attraverso un dono materiale cosigrave anche il lebbroso ritorna indietro per ringraziare Gesugrave (v 15) Infine ancora come Naaman egrave uno straniero cui viene donata insieme alla guarigione la fede nel Dio drsquoIsraele cosigrave anche il lebbroso egrave un samaritano a differenza degli altri nove lebbrosi guariti che invece sono giudeiCome in 2 Re 5 la posta in gioco del racconto non egrave quindi semplicemente il miracolo di guarigione fisica ma piugrave profondamente la fede dello straniero ed egrave questa fede ad essere manifestata dal ringraziamento del samaritano e autorevolmente confermata dalla dichiarazione finale di Gesugrave (vv 18ndash19) Gesugrave si trova dunque nella stessa posizione del profeta Eliseo egli egrave dotato di una parola profetica in grado di realizzare ciograve che dice per mezzo della fede dellrsquointerlocutore e al termine del miracolo egli stesso egrave chiamato ad esplicitarla autorevolmente Fino a questo punto abbiamo mostrato con considerazioni di tipo narrativo che il nostro racconto ha una sfondo profetico e che tale figura egrave applicata a Gesugrave Ora bisogna chiarire se questa figura dellrsquoantico testamento egrave applicata in una chiave tipologica ossia se vi egrave un compimento del tipo profetico nellrsquoantitipo (Gesugrave) che prevede anche una differenza un superamento dellrsquoantitipo rispetto al tipo Dobbiamo ricorrere ancora a considerazioni di tipo narrativo Ci sono alcune differenze tra Eliseo e Gesugrave Quando Naaman va da Eliseo per ringraziarlo il profeta rifiuta il dono mentre Gesugrave non sembra rifiutare la lode del samaritano Inoltre i gesti del samaritano sono ben piugrave estremi di quelli di Naaman Il samaritano infatti si prostra davanti a Gesugrave con un atto drsquoadorazione che egrave appropriato soltanto per Dio Infine le parole del ringraziamento sono diverse Naaman afferma la sua fede nel Dio drsquoIsraele mentre il Samaritano ldquolodando Dio a gran voce si prostrograve davanti a Gesugrave ai suoi piedi per ringraziarlordquo (v 16) Nella costruzione retorica di questa frase la lode di Dio egrave posta in parallelo alla prostrazione davanti a Gesugrave e al suo ringraziamentoldquoTornava indietro a gran voce lodando Dio e si prostrograve con la faccia ai suoi piedi ringraziando Lui Se Naaman loda il Dio drsquoIsraele piugrave di Naaman nel samaritano la lode del Dio dirsquoIsraele egrave strettamente associata con la prostrazione e con il ringraziamento di Gesugrave Lodare Dio e ringraziare Gesugrave sono un unico atto per questo samaritano che riserva a Gesugrave lrsquoonore dovuto a Dio prostrandosi ai suoi piedi Se il dono rifiutato da Eliseo lascia intendere lrsquoimpossibilitagrave di far coincidere la sua persona con il Dio drsquoIsraele la lode accettata e ratificata da Gesugrave suggerisce che il compimento del tipo profetico consiste in un radicale superamento della figura stessa Gesugrave egrave un profeta ma egrave piugrave che un profeta perchegrave egrave il mistero di una presenza personale di Dio stesso Egli compie la parola profetica come

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 15: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )

6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELEDopo aver dimostrato che i versetti in esame presentano evidenti tracce di rielaborazione redazionale da parte dellrsquoevangelista ora ci si puograve chiedere quale motivazione insieme teologica e letteraria abbia guidato Luca in tale lavoro redazionale Per far questo egrave necessario approfondire i legami di questi versetti con la piugrave ampia pericope in cui sono inseriti (vv 24-35 ) Si egrave giagrave osservato come Luca segua da vicino la fonte che ha in comune con Matteo dal v 24 fino al v 28 e come sia poi assente in Luca il riferimento matteano allrsquoElia redivivo applicato a Giovanni il Battista e al suo posto vi siano i vv 29-30 in esame Si avverte una certa tensione nel passaggio dal v 28 al v 29 Infatti al v 28 ci si trova ancora allrsquointerno della presentazione di Giovanni il Battista da parte di Gesugrave con un confronto tra i due eoni della storia della salvezza in cui il piugrave piccolo nellrsquoeone del regno di Dio egrave piugrave grande di Giovanni il Battista Invece con il v 29 Giovanni il Battista non egrave piugrave direttamente lrsquooggetto del discorso ma viene introdotto improvvisamente un altro paragone quello tra il popolo e i pubblicani da una parte e i farisei e i dottori della legge dallrsquoaltra Infine tale versetto egrave il primo dellrsquointera pericope in cui si chiama in causa il battesimo di Giovanni Fino ad ora infatti si era parlato di Giovanni e non del suo battesimo Per queste ragioni non egrave possibile come invece fa Bock11 considerare i due versetti come parte integrante del discorso di Gesugrave su Giovanni il BattistaAl v 31 poi lrsquoevangelista riprende la fonte comune con Matteo che presenta unrsquoaccusa diretta con connotazioni sapienziali nei confronti di questa generazione Essa non comprendendo lrsquoannuncio penitenziale di Giovanni non egrave potuta entrare nella gioia della comunione con il figlio dellrsquouomo Nella versione lucana questa seconda parte (vv 31-35 ) si riallaccia con ciograve che precede in modo tale che ldquoquesta generazionerdquo ( v 31) viene a coincidere con ldquoi farisei e i dottori della leggerdquo ( v 30 ) Cosigrave se nella versione di Matteo lrsquoespressione ldquoquesta generazionerdquo va intesa in senso globale invece Luca grazie allrsquoinserzione dei vv 29-30 ha introdotto una separazione12 Lrsquoaccusa egrave diretta nei confronti dei capi (farisei e scribi) e non di tutto il popolo Crsquoegrave infatti una parte di popolo umile e peccatore con cui si identifica teologicamente la totalitagrave del popolo che facendosi battezzare da Giovanni ha riconosciuto la giustizia di Dio Alla luce di queste considerazioni risulta piugrave chiaro il ruolo chiave assunto da questi due versetti nel contesto della pericope Quando nella fonte che Luca utilizza la presentazione di Giovanni il Battista arriva ad un punto culminante con il confronto tra i due eoni al v 28 a Luca interessa soffermarsi sulle condizioni di accesso allrsquoeone del Regno di Dio e sulla separazione che viene a crearsi tra coloro che accolgono il piano e coloro che non lrsquohanno accolto proprio in relazione al ruolo storico-salvifico giocato da Giovanni come precursore In tal modo lrsquoattenzione si sposta sensibilmente da Giovanni il Battista agli uditori del messaggio di salvezza cosigrave da motivare piugrave profondamente le loro opposte reazioni al battesimo di Giovanni e quindi al messaggio stesso di GesugraveLrsquoincomprensione del proprio peccato davanti a Dio e la conseguente assenza di una dimensione penitenziale nella propria esistenza dimensione sottolineata dal battesimo di Giovanni e simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di piangere di fronte al lamento (cfr v 32) porta alla conseguente radicale incomprensione del messaggio di salvezza proposto da Gesugrave simbolizzata dallrsquoincapacitagrave di danzare al suono flauto

6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIOMa ci sono alcuni che hanno compreso percheacute la sapienza egrave stata riconosciuta giusta dai suoi figli Luca riconnette abilmente il v 29 al v 35 tramite la ripresa di dikaioacuteō che funge cosigrave da segnale

11 D L BOCK Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 ) 210s12 F BOVON 443

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redazionale drsquo inclusione e nello stesso tempo fonda su un versetto proveniente da materiale tradizionale la sua interpretazione teologica Chi sono questi figli della sapienza secondo LucaSono i pubblicani i piugrave peccatori tra il popolo e insieme a loro il popolo stesso Lrsquoaccostamento tra una figura esemplare di peccatori e unrsquoindicazione di totalitagrave del popolo egrave una felice endiadi lucana per la quale si deve leggere qui un unico soggetto Si tratta non di un popolo particolare o di una parte precisa del popolo ma del popolo come tale in quanto peccatore rappresentato da coloro che piugrave di altri sono considerati lrsquoemblema del peccato di Israele Il figli della Sapienza sono allora per Luca nientrsquoaltro che un popolo peccatore e umile un resto che diviene figura dellrsquointero popolo attraverso un percorso di conversione e di riconoscimento della giustizia di Dio nella storia della salvezza

6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONECome avviene per Luca tale percorso di conversione per il popolo di Israele Attraverso il battesimo di Giovanni che come abbiamo visto Luca introduce qui di proposito ricollegandosi alla sua fonte nel punto in cui essa distingue i due eoni della storia della salvezza (v 28) Nella concezione lucana il battesimo di Giovanni egrave descritto come battesimo di conversione (cfrLc 3 3 At 1324 At 194) unrsquoespressione che Luca trova probabilmente nella tradizione (cfr anche Mc 1 4) ma che utilizza volentieri per esprimere in modo condensato il significato che egli attribuisce al ruolo del battista nella storia della salvezza Il battesimo di Giovanni egrave il segno esplicito ed esteriore di un cammino di rinnovamento morale ed esistenziale che prepara allrsquoingresso in una nuova epoca della storia della salvezza La connessione lucana del verbo keryacutesso (annunciare) con baacuteptisma (battesimo) come complemento oggetto (cfr Lc 33 Atti 1037) mostra che il battesimo egrave il segno che qualifica nel suo insieme una piugrave ampia missione di predicazione volta a chiamare il popolo a penitenza Infatti il battesimo di Giovanni non puograve essere considerato solo dal punto di vista cultuale ma deve essere accompagnato da ldquofrutti di conversionerdquo(cfr 38-9) che mostrino un coinvolgimento concreto ed esistenziale della persona (cfr 310-14) Qual egrave la finalitagrave di questo battesimo di conversione nella storia della salvezza Porsi a cavallo tra due eoni per preparare lrsquoingresso nella storia di colui che viene ossia Gesugrave In effetti in Atti il battesimo di Giovanni viene usato per datare lrsquoinizio del ministero storico di Gesugrave (cfr Atti 122 1037) In particolare in At 194 questo battesimo di conversione egrave chiaramente finalizzato alla fede in colui che viene Gesugrave e non puograve sostituire il battesimo cristiano nel nome del Signore Gesugrave il quale comporta il dono dello Spirito (cfr vv 5-6) e caratterizza lrsquoingresso nel nuovo eone della storia della salvezza

6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50Dopo aver mostrato lrsquointeresse teologico e letterario di Luca nel rielaborare il materiale che gli egrave pervenuto in particolare nei vv 29 ndash 30 alla luce della pericope ( vv 24 -30 ) puograve essere utile ampliare un porsquo il campo di indagine e mostrando le connessioni di quanto abbiamo scoperto con il contesto prossimo della pericope illuminare ulteriormente lrsquointeresse teologico di Luca La maggioranza dei commentatori sono drsquoaccordo nellrsquoindividuare un rapporto tra la sezione su Giovanni il Battista (vv 18-35) e il seguente episodio della donna peccatrice (vv 36-50) Infatti la menzione del fariseo Simone (v 36) richiama la precedente menzione dei farisei e dottori della legge (v 30) il contesto del pranzo richiama le aggettivazioni poste nei confronti di Gesugrave (mangione e beone v 34) e Gesugrave stesso definito amico dei peccatori e dei pubblicani (v 34) si

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mostra amico in particolare di una donna peccatrice (v 37)13 Inoltre ciograve che Gesugrave dice a proposito dei farisei e dottori della legge in contrasto con il popolo dei peccatori (v 29-30) Luca sembra mostrarlo in atto attraverso il comportamento del fariseo Simone e della donna peccatrice nei confronti di GesugraveAver chiarificato quale interesse di Luca motiva il suo lavoro redazionale ai v 29-30 aiuta a comprendere non solo la sezione su Giovanni il Battista ma anche lrsquoepisodio della donna peccatrice e del fariseo Simone Quella divisione allrsquointerno del popolo che si stabilisce tra i notabili che hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro rifiutando il battesimo di Giovanni e il popolo dei peccatori che hanno riconosciuto la giustizia di Dio viene qui riproposta nel contrasto tra il fariseo Simone e la donna peccatriceInfatti i gesti drsquoamore della donna e il suo pianto segnalano una conversione di questa donna dalla sua storia di peccato e una comprensione profonda del disegno amoroso di Dio che si compie in Gesugrave Viceversa lrsquoatteggiamento di giudizio nei confronti della donna e di sospetto nei confronti della qualitagrave profetica del ministero di Gesugrave da parte di Simone mostrano quanto egli sia ancora lontano dallrsquoentrare in quellrsquoora della salvezza che Gesugrave ha ormai inauguratoLrsquointervento redazionale in 29-30 sembra allora attuato da Luca non solo per riferire lrsquoaccusa profetica seguente (vv 31-35) ai farisei e ai notabili del popolo ma anche in vista dellrsquoepisodio che sta per narrare dopo aver terminato la sezione su Giovanni il Battista Egrave possibile ottenere una conferma di carattere narrativo a questa affermazione basata non solo su alcuni richiami terminologici e di contenuto Occorre anzitutto osservare che poicheacute Luca non fa conoscere al lettore la risposta definitiva del fariseo Simone allrsquoaccusa di Gesugrave il suo interesse narrativo egrave di provocare la risposta personale del lettore suggerendogli di identificarsi con Simone Lrsquoevangelista rivolge lrsquoaccusa profetica di Gesugrave non tanto al gruppo dei farisei storici - come invece accade in Matteo per esempio con la parabola dei due figli e il loghion che abbiamo esaminato precedentemente (Mt 21 31)14 ndash ma al lettore stesso Ciograve egrave di fondamentale importanza per capire lrsquointeresse narrativo di Luca che dopo aver spiegato le condizioni di accesso al nuovo eone del Regno di Dio attraverso la figura di Giovanni Battista (vv 29-30) vuole concretamente mostrare al suo lettore che non ha mai conosciuto Giovanni Battista neacute ricevuto il suo battesimo come tali condizioni si verificano per lui nella sua vita Questo egrave il motivo per cui i vv 29-30 vanno letti come unrsquoanticipazione in termini esplicativi (telling) di ciograve che lrsquoevangelista mostreragrave al suo lettore (showing) per sollecitarne una risposta di fede Che valore ha per la fede del lettore di Luca sapere che i farisei hanno annullato per loro la volontagrave di Dio rifiutando il battesimo di Giovanni Lrsquoevangelista lo mostra nellrsquoepisodio seguente dove il lettore non egrave richiamato ad attuare qualche pratica cultuale di tipo penitenziale come il battesimo di Giovanni ma piuttosto a riconoscere il proprio peccato di fronte allrsquoamore e alla giustizia di Dio che si compiono in Gesugrave Luca intende attualizzare per il suo lettore il rischio spirituale che avevano corso i notabili di Israele al tempo del ministero terreno di Giovanni il Battista ossia il rischio che corre colui che pensando di non avere grandi peccati e ritenendosi in fondo giusto ama poco ed egrave quindi incapace di entrare in un vero percorso di conversione e di maturazione nellrsquoamore di Dio Luca come aveva fatto Giovanni il Battista per i suoi uditori propone al suo lettore un percorso di conversione di carattere penitenziale che comporta simultaneamente il riconoscimento del proprio peccato e della giustizia del piano amoroso di Dio nella propria storia Come si egrave giagrave sottolineato si tratta quindi di un percorso attivo ed esistenziale che mette in gioco i 13 cfr G ROSSEgrave 27114 Egrave possibile che Luca abbia rielaborato tale loghion di accusa e ricollocato precedentemente in un contesto dove lrsquoaccusa contro i farisei e i capi del popolo era meno esplicita percheacute il suo interesse narrativo egrave di rivolgersi ad un lettore che proviene dalla gentilitagrave che probabilmente non ha mai avuto a che fare con i farisei o i dottori della legge o i sacerdoti del tempio

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pensieri e le azioni dellrsquouomo e che non si contrappone alla grazia di Dio ma anzi egrave reso possibile da essa Egrave il percorso mostrato in modo esemplare dagli atti di pentimento e di amore della donna peccatrice nei confronti di GesugraveQuesta considerazione puograve essere utile per risolvere il vero problema interpretativo di questo episodio ossia lrsquoopposizione di significato che si registra tra la parabola dei due debitori raccontata da Gesugrave e la sua applicazione alla donna Se nella parabola i debitori amano nella misura del debito che egrave stato loro condonato invece alla donna sono stati perdonati i peccati percheacute ha molto amato Questa tensione viene spiegata da molti come il segno della redazionalitagrave della composizione Luca avrebbe inserito una parabola tradizionale in un racconto altrettanto tradizionale quello dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna Cosigrave il gesto drsquoamore della donna che fa parte della tradizione piugrave originaria a cui Luca attinge viene integrato da una parabola attinta anchrsquoessa da una tradizione precedente con uno scopo catechetico ossia per mostrare il rapporto tra perdono di Dio ed etica Nella sua rielaborazione Luca mantiene questa tensione tra le due tappe redazionali che si puograve cogliere per il contrasto tra il versetto 47a e 47b15 Questa considerazione tuttavia lascia intatto il problema esegetico Ci sono due possibilitagrave o Luca egrave un pessimo scrittore percheacute lascia una contraddizione palese nella sua attivitagrave redazionale oppure egli vuole mantenere tale tensione di significato percheacute in essa egrave nascosto il significato profondo del suo messaggio Se la seconda possibilitagrave egrave quella giusta come provarlo e quale significato Luca vorrebbe veicolare al lettore Abbiamo appena mostrato come i versetti 29-30 giochino un ruolo essenziale per comprendere lrsquointenzione di Luca in questo racconto della donna peccatrice e del fariseo Simone e possono fornire una chiave interpretativa del messaggio che Luca intende comunicare al lettore Il comportamento della donna e di Simone attualizzano per il lettore ciograve che egrave stato spiegato nei vv 29 - 30 a proposito del popolo e dei pubblicani da una parte e dei farisei e dottori della legge dallrsquoaltra percheacute il lettore possa comprendere quali sono nella sua vita le condizioni concrete per entrare nella salvezza Ora il lettore di Luca ha di fronte a seacute due possibilitagrave la donna peccatrice e il fariseo Simone La donna egrave colei che ha molto amato ossia che ha fatto della sua miseria e del suo pubblico peccato il luogo antropologico in cui riconoscere la propria debolezza e insieme la grazia e lrsquoamore di Dio e cosigrave ha reso attivo per lei quel perdono di Dio che egrave il frutto del disegno drsquoamore di Dio per ogni uomo Cosigrave il perdono di Dio egrave chiaramente incondizionato e gratuito ed egrave fonte della risposta drsquoamore della donna in rapporto a quella di Simone (ldquoa chi egrave perdonato poco ama pocordquo 47b) Tuttavia nello stesso tempo dipende dallrsquouomo accogliere tale perdono e renderlo attivo nella propria vita (ldquole sono rimessi i suoi molti peccati percheacute ha molto amatordquo 47a) Ella con la sua vita ha ldquogiustificatordquo Dio mostrando di essere una vera figli della Sapienza ed entrando cosigrave a pieno diritto nel nuovo eone del Regno di Dio che si compie in Gesugrave Egli mostra in questo racconto ciograve che ha giagrave spiegato a riguardo del popolo peccatore e dei farisei e dottori della legge nei vv 29-30 tutto dipende dalla volontagrave di Dio che vuole essere giustificato dagli uomini e tutto allo stesso tempo dipende dalla libertagrave dellrsquouomo di accogliere o meno tale volontagrave

67 BIBLIOGRAFIA CITATABOCK D L Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 )BOVON F Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndashVluyn 1989 ) I - IIFITZMYER J The Gospel according to Luke ( Garden City 198185)GREEN J B The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 )JEREMIAS J Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )JEREMIAS J die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 )15 cfr F BOVON 462 e G ROSSEgrave 278 Green cerca di risolvere il problema ammettendo che la donna era stata giagrave perdonata precedentemente e che ora si tratta solo di manifestare tale perdono dinanzi alla comunitagrave Ma rimane comunque la contraddittorietagrave nellrsquoaffermazione di Gesugrave J B GREEN The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 ) 313

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LUZ U Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 ) I - II ROSSEgrave G Il vangelo di Luca ( Roma 1992 )SCHLOSSER J Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 )SCHRENK G ldquoδικαιόωrdquo GLNT IIITANNEHILL R C The narrative Unity of Luke ndash Acts ( Philadelphia 1986 ) I - II

7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI7 1 VANGELO DI MARCOIl vangelo di Marco fa iniziare lrsquoattivitagrave di Gesugrave con lrsquoannuncio del Regno di Dio Dice Gesugrave ldquoIl tempo egrave compiuto il regno di Dio egrave vicino convertitevi e credete nel Vangelordquo Sullo sfondo di questo sunto della predicazione di Gesugrave crsquoegrave la concezione profetica della regalitagrave di Dio sulla storia e sul tempo Lrsquoarrivo della salvezza di Dio egrave considerato imminente e il profeta ha il compito di annunciarlo e insieme renderlo presente con il suo annuncio Il Vangelo diviene allora un annuncio che trasforma la realtagrave rendendo attuale la stessa salvezza di Dio ldquoCome sono belli i piedi di colui che annuncia la pace dellrsquoevangelizzatore che annuncia la salvezza che dice a Sion ldquoRegna il tuo Dio Una voce Le tue sentinelle alzano la voce insieme esultano poicheacute vedono con gli occhi il ritorno del Signore a Sionrdquo (Is 507-8) La parola profetica diviene evento di Dio presenza salvifica realtagrave che trasforma il castigo dellrsquoesilio nella gioia del ritorno a Sion Modellato su tale teologia anche lrsquoannuncio del Regno di Dio da parte di Gesugrave egrave una parola profetica che si realizza nellrsquoatto stesso in cui viene proclamata Essa egrave infatti una parola autorevole non solo un insegnamento che si concretizza in segni di salvezza e di liberazione dal male (cfr 127-28) Il Regno di Dio si instaura con la sconfitta definitiva delle potenze del male e in particolare di Satana (322-30) e con la chiamata dei Dodici (313-18) che sono il primo seme del Regno di Dio inviati anchrsquoessi a predicare e a scacciare i demoni Con il male vengono sconfitte da Gesugrave anche le sue conseguenze ossia il peccato e la morte Il peccato viene vinto dal perdono definitivo che Gesugrave porta nel mondo (cfr 21-22) Il Regno assume qui i connotati della novitagrave assoluta la novitagrave di una festa di nozze che lo Sposo il messia celebra con lrsquoumanitagrave (219-22) grazie alla definitiva sconfitta della morte Egli sposa lrsquoumanitagrave malata sofferente e incapace di generare alla vita per ridarle la speranza radicale della resurrezione (cfr 521-43 racconto dellrsquoemorroissa e della figlia di Giairo) Se in un primo momento il Regno di Dio predicato da Gesugrave sembra distinto dalla sua persona man mano che il vangelo prosegue nella sua narrazione si comprende sempre meglio che il cuore del Regno di Dio annunciato da Gesugrave con la parabola del seme gettato nel terreno che porta frutto egrave la persona stessa di Gesugrave Subito dopo aver pronunciato il discorso in parabole Gesugrave seda la tempesta con la sua Parola e i discepoli si chiedono ldquoChi egrave costui al quale il vento e il mare obbedisconordquo Come abbiamo giagrave sottolineato la narrazione procede attraverso le successive domande sullrsquoidentitagrave di Gesugrave attraverso cioegrave quella che si dovrebbe definire come una cristologia implicita basata sui segni e le parole di Gesugrave fino al cuore del vangelo di Marco li dove i discepoli per bocca di Pietro arrivano finalmente alla proclamazione dellrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ldquoTu sei il Cristo il Messiardquo (7 29) Da questo punto in poi inizia il secondo versante del vangelo di Marco in cui non si tratta piugrave di stabilire chi egrave Gesugrave ma come Egli agisce e che tipo di Messia egli egrave Da qui in poi in una successione martellante di tre annunci della passione Gesugrave afferma subito pubblicamente (notare il contrasto con la richiesta di segretezza a riguardo della sua messianicitagrave) di dover subire il destino di rifiuto dei capi sofferenza e morte per poi risorgere dopo tre giorniCi concentriamo un porsquo di piugrave sul terzo annuncio (Mc 1032-34) che avviene immediatamente prima dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme ed egrave un porsquo piugrave descrittivo dei precedenti I dettagli sono significativi si parla non solo di condanna a morte e di consegna ai pagani ma anche di derisioni sputi e flagellazioni Non egrave a detrimento della veritagrave storica sulla passione di Gesugrave

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considerare che questa sequenza ripercorre esattamente le sofferenze descritte nel cosiddetto terzo canto del servo allrsquointerno della raccolta profetica deuteorisaiana ldquoHo presentato il mio dorso ai flagellatori le mie guance a coloro che mi strappavano la barba non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputirdquo (Is 506) Egrave difficile non riconoscere qui lrsquointento dellrsquoevangelista di mostrare che il messia non egrave altri che un servo mite e umile destinato a compiere la sua missione universale attraverso la sofferenza assunta confidando in Dio che solo rende giustizia (Is 508) Non si puograve seguire Gesugrave fin sotto la croce se non accettando di essere da lui guariti nella nostra cecitagrave di discepoli attratti da un maestro potente e carismatico (cf 1046-52) La cristologia marciana egrave cosigrave un grande commento narrativo ai canti del servo di jhwh visti alla luce della vicenda storica di Gesugrave che culmina con il mistero pasquale della sua morte in croce e resurrezione Infatti solo nellrsquoumiltagrave della croce il messia si rivela definitivamente come il servo sofferente di Dio e solo a questo punto il discepolo con le parole del centurione potragrave affermare - definitivamente e senza paura di fraintendimenti o ambiguitagrave - ldquoCostui era veramente il Figlio di DiordquoDi fronte a questa progressiva descrizione narrativa della cristologia Marco intende anche fornirci qualche elemento di ecclesiologia Cosrsquoegrave la Chiesa per Marco Certamente essa egrave concentrata nei discepoli e in particolare nei Dodici che sono a servizio del Regno di Dio chiamati anzitutto da Gesugrave a stare con lui e poi inviati a predicare e scacciare demoni (313-19) Lo stesso numero Dodici indica lrsquoIsraele escatologico che si instaura con lrsquoavvento del Regno di Dio Essi costituiscono il seme il nucleo piugrave intimo della nuova famiglia di Gesugrave ossia di coloro che fanno la volontagrave di Dio ( 331-35) e come Gesugrave si muovono nei villaggi affidandosi totalmente alla potenza dellrsquoinvio di Gesugrave e non a mezzi umani (67-13) Essi sono i testimoni dei segni di Gesugrave in particolare della moltiplicazione dei pani (630-44) ma al contempo sono incapaci di comprenderli fino in fondo percheacute condividono la durezza di cuore degli uomini (651-52) Marco sottolinea nettamente lrsquoincomprensione che i discepoli manifestano nei confronti del loro maestro che non cessa al momento in cui Pietro confessa lrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ma anzi per cosigrave dire aumenta (cfr8 33) Ogni annuncio della passione egrave seguito da un episodio che manifesta la totale mancanza di sintonia dei discepoli (cfr anche 933-37 1035-40) e che rende necessaria unrsquoulteriore catechesi da parte di Gesugrave in forma di parole e di gesti Alcuni personaggi secondari nella narrazione mostrano le caratteristiche positive che dovrebbe avere il discepolo in particolare la sua fede nei confronti di Gesugrave Un esempio importante egrave certamente quello della donna sirofenicia donna straniera che costituisce un richiama implicito alla futura nascita di una comunitagrave cristiana di provenienza pagana Da questi elementi possiamo trarre qualche conclusione sullrsquoecclesiologia marciana la Chiesa egrave una famiglia che attualizza il Regno di Dio in se stessa un seme del Regno Essa egrave per sua natura missionaria percheacute inviata dal messia Gesugrave con una parola potente a compiere i segni del Regno nella sua storia Essa accoglie al suo interno anche tutti i popoli egrave dunque universale Essa egrave anche la comunitagrave in cui la fede in Cristo puograve essere maturata solo stando con lui e passando attraverso il travaglio della sua croce e resurrezione Solo alla luce della croce la Chiesa puograve comprendere fino in fondo chi egrave chiamata a seguire lungo i sentieri della storia

7 2 VANGELO DI MATTEONotiamo subito che Matteo non parla di Regno di Dio ma con unrsquoespressione ancor piugrave semitica di Regno dei cieli (cfr 1311) Se il Regno dei cieli nel discorso della montagna deve essere caratterizzato da una sovrabbondante giustizia che sola puograve integralmente compiere la Legge di Mosegrave (517-20) sono le parabole (c 13) a manifestare il mistero di tale sovrabbondante giustizia La parabola del seminatore (133-9) mostra il contrasto tra una semina sovrabbondante e persino sprecata e una risposta differenziata dei diversi terreni Alcuni di essi non rispondono positivamente non fanno fruttificare questo dono del seme Come egrave possibile che ciograve accada se la parola egrave rivolta a tutti Come egrave possibile che la parola di Gesugrave fallisca producendo in molti casi

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rifiuto anzicheacute accoglienza Egrave questo lrsquointerrogativo di fondo dei discepoli sul percheacute Gesugrave parli il linguaggio oscuro e difficile delle parabole (cfr 1310) Le parabole mostrano la caratteristica paradossale del Regno dei cieli che si instaura senza imporre una veritagrave con la forza ma donando a tutti anche a chi lo rifiuteragrave il seme della Parola di Dio Cosigrave il suo insegnamento parabolico rispetta la libertagrave dellrsquointerlocutore e non gli impone una veritagrave per via di sillogismi o dimostrazioni Egli lo invita piuttosto a convertire il cuore allrsquoamore del Padre che semina sprecando illogicamente il suo seme e che lascia crescere la zizzania insieme con il grano per non correre il rischio di tagliare anche il grano (1324-30) Si puograve arrivare ad affermare che secondo Matteo compimento della giustizia deve passare attraverso il rifiuto degli uomini e in particolare del popolo di Israele percheacute egrave proprio quando il popolo arriva al culmine della sua durezza di cuore della sua incapacitagrave di ascoltare e comprendere la parola di Dio che il Signore potragrave realizzare improvvisamente la sua guarigione e la sua conversione (cfr 13 14 ndash 14 Iss 6 9 ndash 10) ComeAttraverso la logica della croce che egrave il vero mistero significato dal seme gettato in terra della parabola In fondo anche per Matteo il Regno dei cieli ha a che fare con Gesugrave Lui che egrave il servo mite di Jhwh che non grida la veritagrave in piazza (cfr 1219 Is 422) e porta la giustizia con misericordia (cf 1220 cit di Is 423) Nella cristologia di Matteo egrave molto piugrave sottolineato che in Marco il carattere ebraico del messia Egli egrave collegato a Davide e Abramo nella sua genealogia (1 1) egrave figlio di Davide (1 1720) egrave lrsquoemmanuele di Isaia ossia il discendente regale che porta Dio in mezzo al suo popolo (Mt 123cfr Is 714) egrave il re-pastore (cf 936) e il messia drsquoIsraele (26) cosa che Gesugrave stesso afferma ripetutamente (106 1524) Egrave solo dopo il rifiuto di Israele che i discepoli saranno inviati da Gesugrave sul monte della galilea a fare discepoli tutti i popoli (2819) Infatti il rifiuto di Israele fa sigrave che il Regno di Dio saragrave tolto ai capi giudaici ldquoe saragrave dato ad un popolo che lo faragrave fruttificare (2143)rdquo Il seme di questo nuovo popolo egrave giagrave presente nel Vangelo di Matteo nei discepoli e apostoli di Gesugrave La loro caratterizzazione egrave piugrave positiva che non in Marco Essi infatti sono ammessi allrsquointimitagrave con Gesugrave e possono accedere alla spiegazione delle parabole e alla comprensione profonda dei misteri del Regno dei cieli Non solo ma sono inviati da Gesugrave a mostrare la gratuitagrave del Padre nellrsquoannuncio del Regno dei cieli (108) fatto a parole ma anche con i segni delle guarigioni con la povertagrave e soprattutto con la perseveranza nelle persecuzioni (1017-39) In filigrana compare il volto di una Chiesa giudeocristiana fortemente messa alla prova dallo scontro con il giudaismo che si riorganizzava nella sua componente farisaica dopo la recente distruzione di Gerusalemme e del tempio Si tratta di una Chiesa che alla saggezza umana dei dottori della legge oppone la sapienza della croce definitiva sapienza dei piccoli che rivela il volto del Padre e il misterioso e abissale rapporto drsquoamore tra il Padre e il Figlio (11 25 ndash 27) Pur essendo compresa anche dai piccoli non si tratta di una sapienza infantile o ingenua anzi i discepoli di Gesugrave sono definiti scribi (1351) che devono tenere insieme cose nuove e cose antiche (AT e NT) nellrsquounica sapienza della croce sono profeti sapienti e scribi che vivranno su di se il mistero del messia rifiutato e ucciso dal suo popolo (cfr 2334) ma che saranno ricompensati dal ritorno glorioso di Gesugrave alla fine dei tempi alla luce dellrsquoamore che avranno manifestato imitando il Padre (24327 2531-46) Questa Chiesa ha un punto di riferimento centrale in Pietro del quale viene affermato senza mezzi termini il primato a partire dalle parole di Gesugrave ldquo ltltTu sei Pietro e su questa pietra edificherograve la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa A te darograve le chiavi del Regno dei cieli tutto ciograve che legherai sulla terra saragrave legato nei cieli e tutto ciograve che scioglierai sulla terra saragrave sciolto nei cieligtgt Allora ordinograve ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristordquo

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7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIAI vangeli sono inseriti allrsquointerno di un canone comprendente Antico e Nuovo Testamento e una interpretazione esegetica e teologica di essi non puograve non tenere conto dei rapporti che intercorrono tra questi testi e il loro con-testo Il documento sulla Parola di Dio del Concilio Vaticano II denominato Dei Verbum afferma al n16 la mutua dipendenza ermeneutica tra Antico e Nuovo Testamento laquo hellipi libri dellrsquoAntico Testamento integralmente assunti nella predicazione evangelica acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento che essi a loro volta illuminano e spieganogtgt Da una parte si afferma che il Nuovo Testamento porta a compimento ciograve che egrave significato nellrsquoAntico ma dallrsquoaltra si mostra che non si puograve comprendere il Nuovo senza i libri dellrsquoAntico che lo illuminano e lo spiegano Non si possono dunque conoscere adeguatamente i Vangeli senza tener conto dellrsquoAntico TestamentoSi potrebbe fondare questa affermazione sia dal punto di vista storico che dal punto di vista letterario Lrsquoinfluenza del mondo giudaico e della letteratura religiosa che ha contribuito a forgiare la sua identitagrave ossia quello che noi oggi chiamiamo Antico Testamento e piugrave nel dettaglio lrsquointerpretazione viva dellrsquoantico Testamento (toragrave orale) propria dellrsquoebraismo del I secolo sono la matrice nella quale si forgiano tutte le creazioni letterarie successivamente inserite nel canone del Nuovo Testamento Dal punto di vista letterario poi si trovano forti legami sottoforma di citazioni allusioni echi riletture che i testi del NT fanno di altri testi dellrsquoAT In definitiva lrsquoAT costituisce sempre lo sfondo dei testi del NT ed anche dei vangeli come si puograve abbondantemente dimostrare anche attraverso un elenco e una catalogazione di tutti i richiami interni al NT Tuttavia il lavoro esegetico e teologico che parte da questa constatazione non puograve certamente fermarsi ad essa Ci si pone infatti una domanda di fondo estremamente importante a livello teologico quale tipo di rapporto viene configurato da tale dipendenza storico- letteraria del NT e dei Vangeli nei confronti dei testi dellrsquoAntico Testamento Data la poliformitagrave letteraria di testi del NT e il loro diverso utilizzo dellrsquoAT non egrave per nulla semplice ricavare delle leggi generali Talvolta bisogna accontentarsi di ritrovare lo sfondo veterotestamentario e notare lrsquointeresse del narratore nel riferire un compimento Talaltra perograve si puograve scavare maggiormente e notare dei rapporti piugrave precisi e definiti tra elementi dello sfondo veterotestamentario ed altri elementi presenti nel testo del NT Ogni qual volta si puograve accostare ad una figura (tipo) propria di un racconto dellrsquoAT elementi di un racconto del NT (antitipo) mostrando un rapporto di continuitagrave discontinuitagrave tra di essi in modo tale che lrsquoantitipo riprende e supera il tipo compiendolo qui siamo di fronte ad un funzionamento letterario- teoogico che possiamo denominare tipologia Tali elementi (tipi) possono essere costituiti da eventi circostanze persone popoli istituzioni e il loro rapporto deve essere di compimento ossia lrsquouno egrave una preparazione dellrsquoaltro Ci puograve essere una tipologia esodale mosaica profetica regale sacerdotale cultuale ecchellip

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Per il nostro studio egrave sufficente ammettere che in via di principio non egrave possibile escludere la possibilitagrave che gli autori del NT abbiamo fatto uso di tale strumento interpretativo poicheacute esso era presente nella cultura giudaica ed ellenistica del periodo intertestamentario e perchegrave lrsquoAntico Testamento stesso al suo interno ne ha fatto uso Lo studio della tipologia risulta allora particolarmente interessante dal momento che contribuisce a riconnettere i Vangeli nel loro contesto canonico e mette in luce in modo assai convincente le loro teologie nel quadro globale del compimento delle Scritture

7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)Nel Vangelo di Luca la tipologia profetica applicata a Gesugrave risulta particolarmente evidente ed estesa A partire dal c 4 in cui Gesugrave predica a Nazareth nella sua terra natale Gesugrave egrave dipinto con i caratteri di un profeta (cfr 424) che predica la parola di Dio e che egrave rifiutato dal suo popolo secondo il destino proprio di tutti i profeti di Israele Gesugrave appena consacrato dalla discesa dello Spirito Santo su di lui dopo il battesimo egrave dotato di una ldquoparolardquo profetica che si esprime attraverso azioni e discorsi (cfr 2419) e che rende attuale la salvezza di Dio il tempo del compimento delle promesse di salvezza di Isaia (cfr 718-23)Ormai al termine del suo itinerario verso Gerusalemme attraversando la Galilea e la Samaria (Lc 17 11) Gesugrave incontra dieci lebbrosi che si fermano a distanza e appellandosi alla sua qualitagrave di maestro lo supplicano di avere pietagrave di loro ldquoGesugrave maestro abbi pietagrave di noirdquo (Lc 17 12) La scena della guarigione dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) dipinta con una certa rapiditagrave da Luca mostra di avere uno sfondo veterotestamentario profetico (cfr 2 Re 5) In quale modo il narratore allude a tale sfondo Quali sono gli elementi comuni e le differenze Gesugrave egrave accreditato come un profetaPer rispondere a queste domande egrave necessario approfondire lrsquoesegesi di questo testo Dobbiamo anzitutto notare che questo racconto interrompe una serie di discorsi di Gesugrave con un miracolo di guarigione Lrsquoultimo miracolo di Gesugrave prima di questo egrave in 14 1 ndash 6 dopodichegrave si tratta di una serie di insegnamenti fino a 1711 Inoltre la notazione geografica di Luca sul cammino verso Gerusalemme contribuisce a creare uno stacco preciso da ciograve che precede e favorisce lrsquoidea di un nuovo inizio della narrazione Si tratta della terza ed ultima sezione del viaggio di Gesugrave verso Geursalemme che prosegue fino a 19 27 Il racconto di questo miracolo si conclude con lrsquoaffermazione di Gesugrave ldquoalzati e va la tua fede ti ha salvatordquo (v 19) percheacute dopo il samaritano ex lebbroso sparisce e ritornano in scena i farisei Egrave interessante il paragone che viene a crearsi (syncrisis) tra la fede constatata da Gesugrave a proposito del samaritano che evidentemente ha saputo riconoscere in Gesugrave la fonte del segno di guarigione appena manifestasi in lui e la mancanza di fede mostrata dai farisei nei termini di una ricerca esteriore di segni Il seguito dei discorsi di Gesugrave porteragrave avanti il tema della fede parlando della venuta del figlio dellrsquouomo (Gesugrave) in rapporto ai segni (cfr vv 17 22 ndash 37) della preghiera (18 1 ndash 14) dellrsquoumiltagrave di chi accoglie il Regno come un bambino abbandonando le sue ricchezze per seguire Gesugrave (18 15 ndash 30)Il cuore di questa sequenza narrativa che culmina con il terzo annuncio della passione e lrsquoarrivo a Gerico ( 18 31 ndash 34) egrave dunque la fede in Gesugrave come condizione dellrsquoingresso nel Regno dei cieli Il racconto del lebbroso samaritano contribuisce a introdurre questo tema di fondo dal momento che il miracolo non egrave che un passaggio neanche brevemente descritto per arrivare a sottolineare invece la salvezza ottenuta per mezzo della fede (v 18) In effetti il culmine della trama non si ha con il miracolo ma con la constatazione della fede del samaritano egrave qui infatti che la portata rivelativa del racconto si mostra in modo improvviso Su dieci lebbrosi guariti la fede egrave paradossalmente prerogativa di uno solo di un samaritano ossia di un eretico disprezzato dal giudaismo ufficiale dellrsquoepoca rappresentato dai farisei Inizialmente il racconto sapientemente orchestrato da Luca sembra andare in una direzione piugrave consueta Come ogni racconto di miracolo che si rispetti vi deve essere lrsquoincontro con Gesugrave alle porte della cittagrave o allrsquointerno del villaggio Qui i lebbrosi si fermano a distanza per motivi cultuali

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percheacute sono dichiarati impuri dalla legge di santitagrave del levitica (Lv 13 45) e a distanza lo supplicano con il titolo di maestro usato da Luca normalmente per i discepoli (Lc 5 5 8 24) e con lrsquoimplorazione ldquoabbi pietagraverdquo che nei salmi si rivolge a Dio stesso (Sal 31 10 51 3) In questi lebbrosi crsquoegrave certamente una fede incoativa iniziale in Gesugrave necessaria percheacute avvenga il miracolo (cfr Lc 5 13ss) Fin qui tutto avviene secondo copione Dal v 14 avviene un primo spostamento rispetto alla trama consueta di un racconto di guarigione di miracolo Ossia Gesugrave non guarisce direttamente con la sua parola i lebbrosi prima di mandarli dal sacerdote ma li invia prima di guarirli Questa modifica fa si che il miracolo divenga una prova di fede In questo spostamento Luca segue un altro copione che gli proviene dallrsquoAntico Testamento e particolarmente dal racconto lungo e articolato di guarigione del lebbroso Naaman servitore del re siriano da parte del profeta Eliseo (cfr 2 Re 5) Infatti il miracolo egrave una prova di fede di Naaman che egrave invitato dal profeta ad andare a bagnarsi del fiume Giordano Non sono complicati riti fisici a causare la guarigione ma la fede nella parola del profeta Eliseo (2 Re 5 12 ndash 15) Come il profeta Eliseo guarisce il lebbroso Naaman servitore del re siriano semplicemente con la sua parola e con lrsquoobbedienza di andarsi a lavare nel Giordano anche nel nostro testo il miracolo di guarigione dei lebbrosi avviene a distanza tramite la semplice obbedienza alla parola profetica di Gesugrave di andare a presentarsi ai sacerdoti Le analogie non si fermano qui Come Naaman il siriano ritorna dal profeta Eliseo per mostrare la sua fede nel Dio di Israele e per ringraziarlo attraverso un dono materiale cosigrave anche il lebbroso ritorna indietro per ringraziare Gesugrave (v 15) Infine ancora come Naaman egrave uno straniero cui viene donata insieme alla guarigione la fede nel Dio drsquoIsraele cosigrave anche il lebbroso egrave un samaritano a differenza degli altri nove lebbrosi guariti che invece sono giudeiCome in 2 Re 5 la posta in gioco del racconto non egrave quindi semplicemente il miracolo di guarigione fisica ma piugrave profondamente la fede dello straniero ed egrave questa fede ad essere manifestata dal ringraziamento del samaritano e autorevolmente confermata dalla dichiarazione finale di Gesugrave (vv 18ndash19) Gesugrave si trova dunque nella stessa posizione del profeta Eliseo egli egrave dotato di una parola profetica in grado di realizzare ciograve che dice per mezzo della fede dellrsquointerlocutore e al termine del miracolo egli stesso egrave chiamato ad esplicitarla autorevolmente Fino a questo punto abbiamo mostrato con considerazioni di tipo narrativo che il nostro racconto ha una sfondo profetico e che tale figura egrave applicata a Gesugrave Ora bisogna chiarire se questa figura dellrsquoantico testamento egrave applicata in una chiave tipologica ossia se vi egrave un compimento del tipo profetico nellrsquoantitipo (Gesugrave) che prevede anche una differenza un superamento dellrsquoantitipo rispetto al tipo Dobbiamo ricorrere ancora a considerazioni di tipo narrativo Ci sono alcune differenze tra Eliseo e Gesugrave Quando Naaman va da Eliseo per ringraziarlo il profeta rifiuta il dono mentre Gesugrave non sembra rifiutare la lode del samaritano Inoltre i gesti del samaritano sono ben piugrave estremi di quelli di Naaman Il samaritano infatti si prostra davanti a Gesugrave con un atto drsquoadorazione che egrave appropriato soltanto per Dio Infine le parole del ringraziamento sono diverse Naaman afferma la sua fede nel Dio drsquoIsraele mentre il Samaritano ldquolodando Dio a gran voce si prostrograve davanti a Gesugrave ai suoi piedi per ringraziarlordquo (v 16) Nella costruzione retorica di questa frase la lode di Dio egrave posta in parallelo alla prostrazione davanti a Gesugrave e al suo ringraziamentoldquoTornava indietro a gran voce lodando Dio e si prostrograve con la faccia ai suoi piedi ringraziando Lui Se Naaman loda il Dio drsquoIsraele piugrave di Naaman nel samaritano la lode del Dio dirsquoIsraele egrave strettamente associata con la prostrazione e con il ringraziamento di Gesugrave Lodare Dio e ringraziare Gesugrave sono un unico atto per questo samaritano che riserva a Gesugrave lrsquoonore dovuto a Dio prostrandosi ai suoi piedi Se il dono rifiutato da Eliseo lascia intendere lrsquoimpossibilitagrave di far coincidere la sua persona con il Dio drsquoIsraele la lode accettata e ratificata da Gesugrave suggerisce che il compimento del tipo profetico consiste in un radicale superamento della figura stessa Gesugrave egrave un profeta ma egrave piugrave che un profeta perchegrave egrave il mistero di una presenza personale di Dio stesso Egli compie la parola profetica come

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 16: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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redazionale drsquo inclusione e nello stesso tempo fonda su un versetto proveniente da materiale tradizionale la sua interpretazione teologica Chi sono questi figli della sapienza secondo LucaSono i pubblicani i piugrave peccatori tra il popolo e insieme a loro il popolo stesso Lrsquoaccostamento tra una figura esemplare di peccatori e unrsquoindicazione di totalitagrave del popolo egrave una felice endiadi lucana per la quale si deve leggere qui un unico soggetto Si tratta non di un popolo particolare o di una parte precisa del popolo ma del popolo come tale in quanto peccatore rappresentato da coloro che piugrave di altri sono considerati lrsquoemblema del peccato di Israele Il figli della Sapienza sono allora per Luca nientrsquoaltro che un popolo peccatore e umile un resto che diviene figura dellrsquointero popolo attraverso un percorso di conversione e di riconoscimento della giustizia di Dio nella storia della salvezza

6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONECome avviene per Luca tale percorso di conversione per il popolo di Israele Attraverso il battesimo di Giovanni che come abbiamo visto Luca introduce qui di proposito ricollegandosi alla sua fonte nel punto in cui essa distingue i due eoni della storia della salvezza (v 28) Nella concezione lucana il battesimo di Giovanni egrave descritto come battesimo di conversione (cfrLc 3 3 At 1324 At 194) unrsquoespressione che Luca trova probabilmente nella tradizione (cfr anche Mc 1 4) ma che utilizza volentieri per esprimere in modo condensato il significato che egli attribuisce al ruolo del battista nella storia della salvezza Il battesimo di Giovanni egrave il segno esplicito ed esteriore di un cammino di rinnovamento morale ed esistenziale che prepara allrsquoingresso in una nuova epoca della storia della salvezza La connessione lucana del verbo keryacutesso (annunciare) con baacuteptisma (battesimo) come complemento oggetto (cfr Lc 33 Atti 1037) mostra che il battesimo egrave il segno che qualifica nel suo insieme una piugrave ampia missione di predicazione volta a chiamare il popolo a penitenza Infatti il battesimo di Giovanni non puograve essere considerato solo dal punto di vista cultuale ma deve essere accompagnato da ldquofrutti di conversionerdquo(cfr 38-9) che mostrino un coinvolgimento concreto ed esistenziale della persona (cfr 310-14) Qual egrave la finalitagrave di questo battesimo di conversione nella storia della salvezza Porsi a cavallo tra due eoni per preparare lrsquoingresso nella storia di colui che viene ossia Gesugrave In effetti in Atti il battesimo di Giovanni viene usato per datare lrsquoinizio del ministero storico di Gesugrave (cfr Atti 122 1037) In particolare in At 194 questo battesimo di conversione egrave chiaramente finalizzato alla fede in colui che viene Gesugrave e non puograve sostituire il battesimo cristiano nel nome del Signore Gesugrave il quale comporta il dono dello Spirito (cfr vv 5-6) e caratterizza lrsquoingresso nel nuovo eone della storia della salvezza

6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50Dopo aver mostrato lrsquointeresse teologico e letterario di Luca nel rielaborare il materiale che gli egrave pervenuto in particolare nei vv 29 ndash 30 alla luce della pericope ( vv 24 -30 ) puograve essere utile ampliare un porsquo il campo di indagine e mostrando le connessioni di quanto abbiamo scoperto con il contesto prossimo della pericope illuminare ulteriormente lrsquointeresse teologico di Luca La maggioranza dei commentatori sono drsquoaccordo nellrsquoindividuare un rapporto tra la sezione su Giovanni il Battista (vv 18-35) e il seguente episodio della donna peccatrice (vv 36-50) Infatti la menzione del fariseo Simone (v 36) richiama la precedente menzione dei farisei e dottori della legge (v 30) il contesto del pranzo richiama le aggettivazioni poste nei confronti di Gesugrave (mangione e beone v 34) e Gesugrave stesso definito amico dei peccatori e dei pubblicani (v 34) si

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mostra amico in particolare di una donna peccatrice (v 37)13 Inoltre ciograve che Gesugrave dice a proposito dei farisei e dottori della legge in contrasto con il popolo dei peccatori (v 29-30) Luca sembra mostrarlo in atto attraverso il comportamento del fariseo Simone e della donna peccatrice nei confronti di GesugraveAver chiarificato quale interesse di Luca motiva il suo lavoro redazionale ai v 29-30 aiuta a comprendere non solo la sezione su Giovanni il Battista ma anche lrsquoepisodio della donna peccatrice e del fariseo Simone Quella divisione allrsquointerno del popolo che si stabilisce tra i notabili che hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro rifiutando il battesimo di Giovanni e il popolo dei peccatori che hanno riconosciuto la giustizia di Dio viene qui riproposta nel contrasto tra il fariseo Simone e la donna peccatriceInfatti i gesti drsquoamore della donna e il suo pianto segnalano una conversione di questa donna dalla sua storia di peccato e una comprensione profonda del disegno amoroso di Dio che si compie in Gesugrave Viceversa lrsquoatteggiamento di giudizio nei confronti della donna e di sospetto nei confronti della qualitagrave profetica del ministero di Gesugrave da parte di Simone mostrano quanto egli sia ancora lontano dallrsquoentrare in quellrsquoora della salvezza che Gesugrave ha ormai inauguratoLrsquointervento redazionale in 29-30 sembra allora attuato da Luca non solo per riferire lrsquoaccusa profetica seguente (vv 31-35) ai farisei e ai notabili del popolo ma anche in vista dellrsquoepisodio che sta per narrare dopo aver terminato la sezione su Giovanni il Battista Egrave possibile ottenere una conferma di carattere narrativo a questa affermazione basata non solo su alcuni richiami terminologici e di contenuto Occorre anzitutto osservare che poicheacute Luca non fa conoscere al lettore la risposta definitiva del fariseo Simone allrsquoaccusa di Gesugrave il suo interesse narrativo egrave di provocare la risposta personale del lettore suggerendogli di identificarsi con Simone Lrsquoevangelista rivolge lrsquoaccusa profetica di Gesugrave non tanto al gruppo dei farisei storici - come invece accade in Matteo per esempio con la parabola dei due figli e il loghion che abbiamo esaminato precedentemente (Mt 21 31)14 ndash ma al lettore stesso Ciograve egrave di fondamentale importanza per capire lrsquointeresse narrativo di Luca che dopo aver spiegato le condizioni di accesso al nuovo eone del Regno di Dio attraverso la figura di Giovanni Battista (vv 29-30) vuole concretamente mostrare al suo lettore che non ha mai conosciuto Giovanni Battista neacute ricevuto il suo battesimo come tali condizioni si verificano per lui nella sua vita Questo egrave il motivo per cui i vv 29-30 vanno letti come unrsquoanticipazione in termini esplicativi (telling) di ciograve che lrsquoevangelista mostreragrave al suo lettore (showing) per sollecitarne una risposta di fede Che valore ha per la fede del lettore di Luca sapere che i farisei hanno annullato per loro la volontagrave di Dio rifiutando il battesimo di Giovanni Lrsquoevangelista lo mostra nellrsquoepisodio seguente dove il lettore non egrave richiamato ad attuare qualche pratica cultuale di tipo penitenziale come il battesimo di Giovanni ma piuttosto a riconoscere il proprio peccato di fronte allrsquoamore e alla giustizia di Dio che si compiono in Gesugrave Luca intende attualizzare per il suo lettore il rischio spirituale che avevano corso i notabili di Israele al tempo del ministero terreno di Giovanni il Battista ossia il rischio che corre colui che pensando di non avere grandi peccati e ritenendosi in fondo giusto ama poco ed egrave quindi incapace di entrare in un vero percorso di conversione e di maturazione nellrsquoamore di Dio Luca come aveva fatto Giovanni il Battista per i suoi uditori propone al suo lettore un percorso di conversione di carattere penitenziale che comporta simultaneamente il riconoscimento del proprio peccato e della giustizia del piano amoroso di Dio nella propria storia Come si egrave giagrave sottolineato si tratta quindi di un percorso attivo ed esistenziale che mette in gioco i 13 cfr G ROSSEgrave 27114 Egrave possibile che Luca abbia rielaborato tale loghion di accusa e ricollocato precedentemente in un contesto dove lrsquoaccusa contro i farisei e i capi del popolo era meno esplicita percheacute il suo interesse narrativo egrave di rivolgersi ad un lettore che proviene dalla gentilitagrave che probabilmente non ha mai avuto a che fare con i farisei o i dottori della legge o i sacerdoti del tempio

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pensieri e le azioni dellrsquouomo e che non si contrappone alla grazia di Dio ma anzi egrave reso possibile da essa Egrave il percorso mostrato in modo esemplare dagli atti di pentimento e di amore della donna peccatrice nei confronti di GesugraveQuesta considerazione puograve essere utile per risolvere il vero problema interpretativo di questo episodio ossia lrsquoopposizione di significato che si registra tra la parabola dei due debitori raccontata da Gesugrave e la sua applicazione alla donna Se nella parabola i debitori amano nella misura del debito che egrave stato loro condonato invece alla donna sono stati perdonati i peccati percheacute ha molto amato Questa tensione viene spiegata da molti come il segno della redazionalitagrave della composizione Luca avrebbe inserito una parabola tradizionale in un racconto altrettanto tradizionale quello dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna Cosigrave il gesto drsquoamore della donna che fa parte della tradizione piugrave originaria a cui Luca attinge viene integrato da una parabola attinta anchrsquoessa da una tradizione precedente con uno scopo catechetico ossia per mostrare il rapporto tra perdono di Dio ed etica Nella sua rielaborazione Luca mantiene questa tensione tra le due tappe redazionali che si puograve cogliere per il contrasto tra il versetto 47a e 47b15 Questa considerazione tuttavia lascia intatto il problema esegetico Ci sono due possibilitagrave o Luca egrave un pessimo scrittore percheacute lascia una contraddizione palese nella sua attivitagrave redazionale oppure egli vuole mantenere tale tensione di significato percheacute in essa egrave nascosto il significato profondo del suo messaggio Se la seconda possibilitagrave egrave quella giusta come provarlo e quale significato Luca vorrebbe veicolare al lettore Abbiamo appena mostrato come i versetti 29-30 giochino un ruolo essenziale per comprendere lrsquointenzione di Luca in questo racconto della donna peccatrice e del fariseo Simone e possono fornire una chiave interpretativa del messaggio che Luca intende comunicare al lettore Il comportamento della donna e di Simone attualizzano per il lettore ciograve che egrave stato spiegato nei vv 29 - 30 a proposito del popolo e dei pubblicani da una parte e dei farisei e dottori della legge dallrsquoaltra percheacute il lettore possa comprendere quali sono nella sua vita le condizioni concrete per entrare nella salvezza Ora il lettore di Luca ha di fronte a seacute due possibilitagrave la donna peccatrice e il fariseo Simone La donna egrave colei che ha molto amato ossia che ha fatto della sua miseria e del suo pubblico peccato il luogo antropologico in cui riconoscere la propria debolezza e insieme la grazia e lrsquoamore di Dio e cosigrave ha reso attivo per lei quel perdono di Dio che egrave il frutto del disegno drsquoamore di Dio per ogni uomo Cosigrave il perdono di Dio egrave chiaramente incondizionato e gratuito ed egrave fonte della risposta drsquoamore della donna in rapporto a quella di Simone (ldquoa chi egrave perdonato poco ama pocordquo 47b) Tuttavia nello stesso tempo dipende dallrsquouomo accogliere tale perdono e renderlo attivo nella propria vita (ldquole sono rimessi i suoi molti peccati percheacute ha molto amatordquo 47a) Ella con la sua vita ha ldquogiustificatordquo Dio mostrando di essere una vera figli della Sapienza ed entrando cosigrave a pieno diritto nel nuovo eone del Regno di Dio che si compie in Gesugrave Egli mostra in questo racconto ciograve che ha giagrave spiegato a riguardo del popolo peccatore e dei farisei e dottori della legge nei vv 29-30 tutto dipende dalla volontagrave di Dio che vuole essere giustificato dagli uomini e tutto allo stesso tempo dipende dalla libertagrave dellrsquouomo di accogliere o meno tale volontagrave

67 BIBLIOGRAFIA CITATABOCK D L Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 )BOVON F Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndashVluyn 1989 ) I - IIFITZMYER J The Gospel according to Luke ( Garden City 198185)GREEN J B The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 )JEREMIAS J Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )JEREMIAS J die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 )15 cfr F BOVON 462 e G ROSSEgrave 278 Green cerca di risolvere il problema ammettendo che la donna era stata giagrave perdonata precedentemente e che ora si tratta solo di manifestare tale perdono dinanzi alla comunitagrave Ma rimane comunque la contraddittorietagrave nellrsquoaffermazione di Gesugrave J B GREEN The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 ) 313

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LUZ U Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 ) I - II ROSSEgrave G Il vangelo di Luca ( Roma 1992 )SCHLOSSER J Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 )SCHRENK G ldquoδικαιόωrdquo GLNT IIITANNEHILL R C The narrative Unity of Luke ndash Acts ( Philadelphia 1986 ) I - II

7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI7 1 VANGELO DI MARCOIl vangelo di Marco fa iniziare lrsquoattivitagrave di Gesugrave con lrsquoannuncio del Regno di Dio Dice Gesugrave ldquoIl tempo egrave compiuto il regno di Dio egrave vicino convertitevi e credete nel Vangelordquo Sullo sfondo di questo sunto della predicazione di Gesugrave crsquoegrave la concezione profetica della regalitagrave di Dio sulla storia e sul tempo Lrsquoarrivo della salvezza di Dio egrave considerato imminente e il profeta ha il compito di annunciarlo e insieme renderlo presente con il suo annuncio Il Vangelo diviene allora un annuncio che trasforma la realtagrave rendendo attuale la stessa salvezza di Dio ldquoCome sono belli i piedi di colui che annuncia la pace dellrsquoevangelizzatore che annuncia la salvezza che dice a Sion ldquoRegna il tuo Dio Una voce Le tue sentinelle alzano la voce insieme esultano poicheacute vedono con gli occhi il ritorno del Signore a Sionrdquo (Is 507-8) La parola profetica diviene evento di Dio presenza salvifica realtagrave che trasforma il castigo dellrsquoesilio nella gioia del ritorno a Sion Modellato su tale teologia anche lrsquoannuncio del Regno di Dio da parte di Gesugrave egrave una parola profetica che si realizza nellrsquoatto stesso in cui viene proclamata Essa egrave infatti una parola autorevole non solo un insegnamento che si concretizza in segni di salvezza e di liberazione dal male (cfr 127-28) Il Regno di Dio si instaura con la sconfitta definitiva delle potenze del male e in particolare di Satana (322-30) e con la chiamata dei Dodici (313-18) che sono il primo seme del Regno di Dio inviati anchrsquoessi a predicare e a scacciare i demoni Con il male vengono sconfitte da Gesugrave anche le sue conseguenze ossia il peccato e la morte Il peccato viene vinto dal perdono definitivo che Gesugrave porta nel mondo (cfr 21-22) Il Regno assume qui i connotati della novitagrave assoluta la novitagrave di una festa di nozze che lo Sposo il messia celebra con lrsquoumanitagrave (219-22) grazie alla definitiva sconfitta della morte Egli sposa lrsquoumanitagrave malata sofferente e incapace di generare alla vita per ridarle la speranza radicale della resurrezione (cfr 521-43 racconto dellrsquoemorroissa e della figlia di Giairo) Se in un primo momento il Regno di Dio predicato da Gesugrave sembra distinto dalla sua persona man mano che il vangelo prosegue nella sua narrazione si comprende sempre meglio che il cuore del Regno di Dio annunciato da Gesugrave con la parabola del seme gettato nel terreno che porta frutto egrave la persona stessa di Gesugrave Subito dopo aver pronunciato il discorso in parabole Gesugrave seda la tempesta con la sua Parola e i discepoli si chiedono ldquoChi egrave costui al quale il vento e il mare obbedisconordquo Come abbiamo giagrave sottolineato la narrazione procede attraverso le successive domande sullrsquoidentitagrave di Gesugrave attraverso cioegrave quella che si dovrebbe definire come una cristologia implicita basata sui segni e le parole di Gesugrave fino al cuore del vangelo di Marco li dove i discepoli per bocca di Pietro arrivano finalmente alla proclamazione dellrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ldquoTu sei il Cristo il Messiardquo (7 29) Da questo punto in poi inizia il secondo versante del vangelo di Marco in cui non si tratta piugrave di stabilire chi egrave Gesugrave ma come Egli agisce e che tipo di Messia egli egrave Da qui in poi in una successione martellante di tre annunci della passione Gesugrave afferma subito pubblicamente (notare il contrasto con la richiesta di segretezza a riguardo della sua messianicitagrave) di dover subire il destino di rifiuto dei capi sofferenza e morte per poi risorgere dopo tre giorniCi concentriamo un porsquo di piugrave sul terzo annuncio (Mc 1032-34) che avviene immediatamente prima dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme ed egrave un porsquo piugrave descrittivo dei precedenti I dettagli sono significativi si parla non solo di condanna a morte e di consegna ai pagani ma anche di derisioni sputi e flagellazioni Non egrave a detrimento della veritagrave storica sulla passione di Gesugrave

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considerare che questa sequenza ripercorre esattamente le sofferenze descritte nel cosiddetto terzo canto del servo allrsquointerno della raccolta profetica deuteorisaiana ldquoHo presentato il mio dorso ai flagellatori le mie guance a coloro che mi strappavano la barba non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputirdquo (Is 506) Egrave difficile non riconoscere qui lrsquointento dellrsquoevangelista di mostrare che il messia non egrave altri che un servo mite e umile destinato a compiere la sua missione universale attraverso la sofferenza assunta confidando in Dio che solo rende giustizia (Is 508) Non si puograve seguire Gesugrave fin sotto la croce se non accettando di essere da lui guariti nella nostra cecitagrave di discepoli attratti da un maestro potente e carismatico (cf 1046-52) La cristologia marciana egrave cosigrave un grande commento narrativo ai canti del servo di jhwh visti alla luce della vicenda storica di Gesugrave che culmina con il mistero pasquale della sua morte in croce e resurrezione Infatti solo nellrsquoumiltagrave della croce il messia si rivela definitivamente come il servo sofferente di Dio e solo a questo punto il discepolo con le parole del centurione potragrave affermare - definitivamente e senza paura di fraintendimenti o ambiguitagrave - ldquoCostui era veramente il Figlio di DiordquoDi fronte a questa progressiva descrizione narrativa della cristologia Marco intende anche fornirci qualche elemento di ecclesiologia Cosrsquoegrave la Chiesa per Marco Certamente essa egrave concentrata nei discepoli e in particolare nei Dodici che sono a servizio del Regno di Dio chiamati anzitutto da Gesugrave a stare con lui e poi inviati a predicare e scacciare demoni (313-19) Lo stesso numero Dodici indica lrsquoIsraele escatologico che si instaura con lrsquoavvento del Regno di Dio Essi costituiscono il seme il nucleo piugrave intimo della nuova famiglia di Gesugrave ossia di coloro che fanno la volontagrave di Dio ( 331-35) e come Gesugrave si muovono nei villaggi affidandosi totalmente alla potenza dellrsquoinvio di Gesugrave e non a mezzi umani (67-13) Essi sono i testimoni dei segni di Gesugrave in particolare della moltiplicazione dei pani (630-44) ma al contempo sono incapaci di comprenderli fino in fondo percheacute condividono la durezza di cuore degli uomini (651-52) Marco sottolinea nettamente lrsquoincomprensione che i discepoli manifestano nei confronti del loro maestro che non cessa al momento in cui Pietro confessa lrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ma anzi per cosigrave dire aumenta (cfr8 33) Ogni annuncio della passione egrave seguito da un episodio che manifesta la totale mancanza di sintonia dei discepoli (cfr anche 933-37 1035-40) e che rende necessaria unrsquoulteriore catechesi da parte di Gesugrave in forma di parole e di gesti Alcuni personaggi secondari nella narrazione mostrano le caratteristiche positive che dovrebbe avere il discepolo in particolare la sua fede nei confronti di Gesugrave Un esempio importante egrave certamente quello della donna sirofenicia donna straniera che costituisce un richiama implicito alla futura nascita di una comunitagrave cristiana di provenienza pagana Da questi elementi possiamo trarre qualche conclusione sullrsquoecclesiologia marciana la Chiesa egrave una famiglia che attualizza il Regno di Dio in se stessa un seme del Regno Essa egrave per sua natura missionaria percheacute inviata dal messia Gesugrave con una parola potente a compiere i segni del Regno nella sua storia Essa accoglie al suo interno anche tutti i popoli egrave dunque universale Essa egrave anche la comunitagrave in cui la fede in Cristo puograve essere maturata solo stando con lui e passando attraverso il travaglio della sua croce e resurrezione Solo alla luce della croce la Chiesa puograve comprendere fino in fondo chi egrave chiamata a seguire lungo i sentieri della storia

7 2 VANGELO DI MATTEONotiamo subito che Matteo non parla di Regno di Dio ma con unrsquoespressione ancor piugrave semitica di Regno dei cieli (cfr 1311) Se il Regno dei cieli nel discorso della montagna deve essere caratterizzato da una sovrabbondante giustizia che sola puograve integralmente compiere la Legge di Mosegrave (517-20) sono le parabole (c 13) a manifestare il mistero di tale sovrabbondante giustizia La parabola del seminatore (133-9) mostra il contrasto tra una semina sovrabbondante e persino sprecata e una risposta differenziata dei diversi terreni Alcuni di essi non rispondono positivamente non fanno fruttificare questo dono del seme Come egrave possibile che ciograve accada se la parola egrave rivolta a tutti Come egrave possibile che la parola di Gesugrave fallisca producendo in molti casi

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rifiuto anzicheacute accoglienza Egrave questo lrsquointerrogativo di fondo dei discepoli sul percheacute Gesugrave parli il linguaggio oscuro e difficile delle parabole (cfr 1310) Le parabole mostrano la caratteristica paradossale del Regno dei cieli che si instaura senza imporre una veritagrave con la forza ma donando a tutti anche a chi lo rifiuteragrave il seme della Parola di Dio Cosigrave il suo insegnamento parabolico rispetta la libertagrave dellrsquointerlocutore e non gli impone una veritagrave per via di sillogismi o dimostrazioni Egli lo invita piuttosto a convertire il cuore allrsquoamore del Padre che semina sprecando illogicamente il suo seme e che lascia crescere la zizzania insieme con il grano per non correre il rischio di tagliare anche il grano (1324-30) Si puograve arrivare ad affermare che secondo Matteo compimento della giustizia deve passare attraverso il rifiuto degli uomini e in particolare del popolo di Israele percheacute egrave proprio quando il popolo arriva al culmine della sua durezza di cuore della sua incapacitagrave di ascoltare e comprendere la parola di Dio che il Signore potragrave realizzare improvvisamente la sua guarigione e la sua conversione (cfr 13 14 ndash 14 Iss 6 9 ndash 10) ComeAttraverso la logica della croce che egrave il vero mistero significato dal seme gettato in terra della parabola In fondo anche per Matteo il Regno dei cieli ha a che fare con Gesugrave Lui che egrave il servo mite di Jhwh che non grida la veritagrave in piazza (cfr 1219 Is 422) e porta la giustizia con misericordia (cf 1220 cit di Is 423) Nella cristologia di Matteo egrave molto piugrave sottolineato che in Marco il carattere ebraico del messia Egli egrave collegato a Davide e Abramo nella sua genealogia (1 1) egrave figlio di Davide (1 1720) egrave lrsquoemmanuele di Isaia ossia il discendente regale che porta Dio in mezzo al suo popolo (Mt 123cfr Is 714) egrave il re-pastore (cf 936) e il messia drsquoIsraele (26) cosa che Gesugrave stesso afferma ripetutamente (106 1524) Egrave solo dopo il rifiuto di Israele che i discepoli saranno inviati da Gesugrave sul monte della galilea a fare discepoli tutti i popoli (2819) Infatti il rifiuto di Israele fa sigrave che il Regno di Dio saragrave tolto ai capi giudaici ldquoe saragrave dato ad un popolo che lo faragrave fruttificare (2143)rdquo Il seme di questo nuovo popolo egrave giagrave presente nel Vangelo di Matteo nei discepoli e apostoli di Gesugrave La loro caratterizzazione egrave piugrave positiva che non in Marco Essi infatti sono ammessi allrsquointimitagrave con Gesugrave e possono accedere alla spiegazione delle parabole e alla comprensione profonda dei misteri del Regno dei cieli Non solo ma sono inviati da Gesugrave a mostrare la gratuitagrave del Padre nellrsquoannuncio del Regno dei cieli (108) fatto a parole ma anche con i segni delle guarigioni con la povertagrave e soprattutto con la perseveranza nelle persecuzioni (1017-39) In filigrana compare il volto di una Chiesa giudeocristiana fortemente messa alla prova dallo scontro con il giudaismo che si riorganizzava nella sua componente farisaica dopo la recente distruzione di Gerusalemme e del tempio Si tratta di una Chiesa che alla saggezza umana dei dottori della legge oppone la sapienza della croce definitiva sapienza dei piccoli che rivela il volto del Padre e il misterioso e abissale rapporto drsquoamore tra il Padre e il Figlio (11 25 ndash 27) Pur essendo compresa anche dai piccoli non si tratta di una sapienza infantile o ingenua anzi i discepoli di Gesugrave sono definiti scribi (1351) che devono tenere insieme cose nuove e cose antiche (AT e NT) nellrsquounica sapienza della croce sono profeti sapienti e scribi che vivranno su di se il mistero del messia rifiutato e ucciso dal suo popolo (cfr 2334) ma che saranno ricompensati dal ritorno glorioso di Gesugrave alla fine dei tempi alla luce dellrsquoamore che avranno manifestato imitando il Padre (24327 2531-46) Questa Chiesa ha un punto di riferimento centrale in Pietro del quale viene affermato senza mezzi termini il primato a partire dalle parole di Gesugrave ldquo ltltTu sei Pietro e su questa pietra edificherograve la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa A te darograve le chiavi del Regno dei cieli tutto ciograve che legherai sulla terra saragrave legato nei cieli e tutto ciograve che scioglierai sulla terra saragrave sciolto nei cieligtgt Allora ordinograve ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristordquo

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7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIAI vangeli sono inseriti allrsquointerno di un canone comprendente Antico e Nuovo Testamento e una interpretazione esegetica e teologica di essi non puograve non tenere conto dei rapporti che intercorrono tra questi testi e il loro con-testo Il documento sulla Parola di Dio del Concilio Vaticano II denominato Dei Verbum afferma al n16 la mutua dipendenza ermeneutica tra Antico e Nuovo Testamento laquo hellipi libri dellrsquoAntico Testamento integralmente assunti nella predicazione evangelica acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento che essi a loro volta illuminano e spieganogtgt Da una parte si afferma che il Nuovo Testamento porta a compimento ciograve che egrave significato nellrsquoAntico ma dallrsquoaltra si mostra che non si puograve comprendere il Nuovo senza i libri dellrsquoAntico che lo illuminano e lo spiegano Non si possono dunque conoscere adeguatamente i Vangeli senza tener conto dellrsquoAntico TestamentoSi potrebbe fondare questa affermazione sia dal punto di vista storico che dal punto di vista letterario Lrsquoinfluenza del mondo giudaico e della letteratura religiosa che ha contribuito a forgiare la sua identitagrave ossia quello che noi oggi chiamiamo Antico Testamento e piugrave nel dettaglio lrsquointerpretazione viva dellrsquoantico Testamento (toragrave orale) propria dellrsquoebraismo del I secolo sono la matrice nella quale si forgiano tutte le creazioni letterarie successivamente inserite nel canone del Nuovo Testamento Dal punto di vista letterario poi si trovano forti legami sottoforma di citazioni allusioni echi riletture che i testi del NT fanno di altri testi dellrsquoAT In definitiva lrsquoAT costituisce sempre lo sfondo dei testi del NT ed anche dei vangeli come si puograve abbondantemente dimostrare anche attraverso un elenco e una catalogazione di tutti i richiami interni al NT Tuttavia il lavoro esegetico e teologico che parte da questa constatazione non puograve certamente fermarsi ad essa Ci si pone infatti una domanda di fondo estremamente importante a livello teologico quale tipo di rapporto viene configurato da tale dipendenza storico- letteraria del NT e dei Vangeli nei confronti dei testi dellrsquoAntico Testamento Data la poliformitagrave letteraria di testi del NT e il loro diverso utilizzo dellrsquoAT non egrave per nulla semplice ricavare delle leggi generali Talvolta bisogna accontentarsi di ritrovare lo sfondo veterotestamentario e notare lrsquointeresse del narratore nel riferire un compimento Talaltra perograve si puograve scavare maggiormente e notare dei rapporti piugrave precisi e definiti tra elementi dello sfondo veterotestamentario ed altri elementi presenti nel testo del NT Ogni qual volta si puograve accostare ad una figura (tipo) propria di un racconto dellrsquoAT elementi di un racconto del NT (antitipo) mostrando un rapporto di continuitagrave discontinuitagrave tra di essi in modo tale che lrsquoantitipo riprende e supera il tipo compiendolo qui siamo di fronte ad un funzionamento letterario- teoogico che possiamo denominare tipologia Tali elementi (tipi) possono essere costituiti da eventi circostanze persone popoli istituzioni e il loro rapporto deve essere di compimento ossia lrsquouno egrave una preparazione dellrsquoaltro Ci puograve essere una tipologia esodale mosaica profetica regale sacerdotale cultuale ecchellip

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Per il nostro studio egrave sufficente ammettere che in via di principio non egrave possibile escludere la possibilitagrave che gli autori del NT abbiamo fatto uso di tale strumento interpretativo poicheacute esso era presente nella cultura giudaica ed ellenistica del periodo intertestamentario e perchegrave lrsquoAntico Testamento stesso al suo interno ne ha fatto uso Lo studio della tipologia risulta allora particolarmente interessante dal momento che contribuisce a riconnettere i Vangeli nel loro contesto canonico e mette in luce in modo assai convincente le loro teologie nel quadro globale del compimento delle Scritture

7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)Nel Vangelo di Luca la tipologia profetica applicata a Gesugrave risulta particolarmente evidente ed estesa A partire dal c 4 in cui Gesugrave predica a Nazareth nella sua terra natale Gesugrave egrave dipinto con i caratteri di un profeta (cfr 424) che predica la parola di Dio e che egrave rifiutato dal suo popolo secondo il destino proprio di tutti i profeti di Israele Gesugrave appena consacrato dalla discesa dello Spirito Santo su di lui dopo il battesimo egrave dotato di una ldquoparolardquo profetica che si esprime attraverso azioni e discorsi (cfr 2419) e che rende attuale la salvezza di Dio il tempo del compimento delle promesse di salvezza di Isaia (cfr 718-23)Ormai al termine del suo itinerario verso Gerusalemme attraversando la Galilea e la Samaria (Lc 17 11) Gesugrave incontra dieci lebbrosi che si fermano a distanza e appellandosi alla sua qualitagrave di maestro lo supplicano di avere pietagrave di loro ldquoGesugrave maestro abbi pietagrave di noirdquo (Lc 17 12) La scena della guarigione dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) dipinta con una certa rapiditagrave da Luca mostra di avere uno sfondo veterotestamentario profetico (cfr 2 Re 5) In quale modo il narratore allude a tale sfondo Quali sono gli elementi comuni e le differenze Gesugrave egrave accreditato come un profetaPer rispondere a queste domande egrave necessario approfondire lrsquoesegesi di questo testo Dobbiamo anzitutto notare che questo racconto interrompe una serie di discorsi di Gesugrave con un miracolo di guarigione Lrsquoultimo miracolo di Gesugrave prima di questo egrave in 14 1 ndash 6 dopodichegrave si tratta di una serie di insegnamenti fino a 1711 Inoltre la notazione geografica di Luca sul cammino verso Gerusalemme contribuisce a creare uno stacco preciso da ciograve che precede e favorisce lrsquoidea di un nuovo inizio della narrazione Si tratta della terza ed ultima sezione del viaggio di Gesugrave verso Geursalemme che prosegue fino a 19 27 Il racconto di questo miracolo si conclude con lrsquoaffermazione di Gesugrave ldquoalzati e va la tua fede ti ha salvatordquo (v 19) percheacute dopo il samaritano ex lebbroso sparisce e ritornano in scena i farisei Egrave interessante il paragone che viene a crearsi (syncrisis) tra la fede constatata da Gesugrave a proposito del samaritano che evidentemente ha saputo riconoscere in Gesugrave la fonte del segno di guarigione appena manifestasi in lui e la mancanza di fede mostrata dai farisei nei termini di una ricerca esteriore di segni Il seguito dei discorsi di Gesugrave porteragrave avanti il tema della fede parlando della venuta del figlio dellrsquouomo (Gesugrave) in rapporto ai segni (cfr vv 17 22 ndash 37) della preghiera (18 1 ndash 14) dellrsquoumiltagrave di chi accoglie il Regno come un bambino abbandonando le sue ricchezze per seguire Gesugrave (18 15 ndash 30)Il cuore di questa sequenza narrativa che culmina con il terzo annuncio della passione e lrsquoarrivo a Gerico ( 18 31 ndash 34) egrave dunque la fede in Gesugrave come condizione dellrsquoingresso nel Regno dei cieli Il racconto del lebbroso samaritano contribuisce a introdurre questo tema di fondo dal momento che il miracolo non egrave che un passaggio neanche brevemente descritto per arrivare a sottolineare invece la salvezza ottenuta per mezzo della fede (v 18) In effetti il culmine della trama non si ha con il miracolo ma con la constatazione della fede del samaritano egrave qui infatti che la portata rivelativa del racconto si mostra in modo improvviso Su dieci lebbrosi guariti la fede egrave paradossalmente prerogativa di uno solo di un samaritano ossia di un eretico disprezzato dal giudaismo ufficiale dellrsquoepoca rappresentato dai farisei Inizialmente il racconto sapientemente orchestrato da Luca sembra andare in una direzione piugrave consueta Come ogni racconto di miracolo che si rispetti vi deve essere lrsquoincontro con Gesugrave alle porte della cittagrave o allrsquointerno del villaggio Qui i lebbrosi si fermano a distanza per motivi cultuali

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percheacute sono dichiarati impuri dalla legge di santitagrave del levitica (Lv 13 45) e a distanza lo supplicano con il titolo di maestro usato da Luca normalmente per i discepoli (Lc 5 5 8 24) e con lrsquoimplorazione ldquoabbi pietagraverdquo che nei salmi si rivolge a Dio stesso (Sal 31 10 51 3) In questi lebbrosi crsquoegrave certamente una fede incoativa iniziale in Gesugrave necessaria percheacute avvenga il miracolo (cfr Lc 5 13ss) Fin qui tutto avviene secondo copione Dal v 14 avviene un primo spostamento rispetto alla trama consueta di un racconto di guarigione di miracolo Ossia Gesugrave non guarisce direttamente con la sua parola i lebbrosi prima di mandarli dal sacerdote ma li invia prima di guarirli Questa modifica fa si che il miracolo divenga una prova di fede In questo spostamento Luca segue un altro copione che gli proviene dallrsquoAntico Testamento e particolarmente dal racconto lungo e articolato di guarigione del lebbroso Naaman servitore del re siriano da parte del profeta Eliseo (cfr 2 Re 5) Infatti il miracolo egrave una prova di fede di Naaman che egrave invitato dal profeta ad andare a bagnarsi del fiume Giordano Non sono complicati riti fisici a causare la guarigione ma la fede nella parola del profeta Eliseo (2 Re 5 12 ndash 15) Come il profeta Eliseo guarisce il lebbroso Naaman servitore del re siriano semplicemente con la sua parola e con lrsquoobbedienza di andarsi a lavare nel Giordano anche nel nostro testo il miracolo di guarigione dei lebbrosi avviene a distanza tramite la semplice obbedienza alla parola profetica di Gesugrave di andare a presentarsi ai sacerdoti Le analogie non si fermano qui Come Naaman il siriano ritorna dal profeta Eliseo per mostrare la sua fede nel Dio di Israele e per ringraziarlo attraverso un dono materiale cosigrave anche il lebbroso ritorna indietro per ringraziare Gesugrave (v 15) Infine ancora come Naaman egrave uno straniero cui viene donata insieme alla guarigione la fede nel Dio drsquoIsraele cosigrave anche il lebbroso egrave un samaritano a differenza degli altri nove lebbrosi guariti che invece sono giudeiCome in 2 Re 5 la posta in gioco del racconto non egrave quindi semplicemente il miracolo di guarigione fisica ma piugrave profondamente la fede dello straniero ed egrave questa fede ad essere manifestata dal ringraziamento del samaritano e autorevolmente confermata dalla dichiarazione finale di Gesugrave (vv 18ndash19) Gesugrave si trova dunque nella stessa posizione del profeta Eliseo egli egrave dotato di una parola profetica in grado di realizzare ciograve che dice per mezzo della fede dellrsquointerlocutore e al termine del miracolo egli stesso egrave chiamato ad esplicitarla autorevolmente Fino a questo punto abbiamo mostrato con considerazioni di tipo narrativo che il nostro racconto ha una sfondo profetico e che tale figura egrave applicata a Gesugrave Ora bisogna chiarire se questa figura dellrsquoantico testamento egrave applicata in una chiave tipologica ossia se vi egrave un compimento del tipo profetico nellrsquoantitipo (Gesugrave) che prevede anche una differenza un superamento dellrsquoantitipo rispetto al tipo Dobbiamo ricorrere ancora a considerazioni di tipo narrativo Ci sono alcune differenze tra Eliseo e Gesugrave Quando Naaman va da Eliseo per ringraziarlo il profeta rifiuta il dono mentre Gesugrave non sembra rifiutare la lode del samaritano Inoltre i gesti del samaritano sono ben piugrave estremi di quelli di Naaman Il samaritano infatti si prostra davanti a Gesugrave con un atto drsquoadorazione che egrave appropriato soltanto per Dio Infine le parole del ringraziamento sono diverse Naaman afferma la sua fede nel Dio drsquoIsraele mentre il Samaritano ldquolodando Dio a gran voce si prostrograve davanti a Gesugrave ai suoi piedi per ringraziarlordquo (v 16) Nella costruzione retorica di questa frase la lode di Dio egrave posta in parallelo alla prostrazione davanti a Gesugrave e al suo ringraziamentoldquoTornava indietro a gran voce lodando Dio e si prostrograve con la faccia ai suoi piedi ringraziando Lui Se Naaman loda il Dio drsquoIsraele piugrave di Naaman nel samaritano la lode del Dio dirsquoIsraele egrave strettamente associata con la prostrazione e con il ringraziamento di Gesugrave Lodare Dio e ringraziare Gesugrave sono un unico atto per questo samaritano che riserva a Gesugrave lrsquoonore dovuto a Dio prostrandosi ai suoi piedi Se il dono rifiutato da Eliseo lascia intendere lrsquoimpossibilitagrave di far coincidere la sua persona con il Dio drsquoIsraele la lode accettata e ratificata da Gesugrave suggerisce che il compimento del tipo profetico consiste in un radicale superamento della figura stessa Gesugrave egrave un profeta ma egrave piugrave che un profeta perchegrave egrave il mistero di una presenza personale di Dio stesso Egli compie la parola profetica come

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 17: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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mostra amico in particolare di una donna peccatrice (v 37)13 Inoltre ciograve che Gesugrave dice a proposito dei farisei e dottori della legge in contrasto con il popolo dei peccatori (v 29-30) Luca sembra mostrarlo in atto attraverso il comportamento del fariseo Simone e della donna peccatrice nei confronti di GesugraveAver chiarificato quale interesse di Luca motiva il suo lavoro redazionale ai v 29-30 aiuta a comprendere non solo la sezione su Giovanni il Battista ma anche lrsquoepisodio della donna peccatrice e del fariseo Simone Quella divisione allrsquointerno del popolo che si stabilisce tra i notabili che hanno annullato la volontagrave di Dio su di loro rifiutando il battesimo di Giovanni e il popolo dei peccatori che hanno riconosciuto la giustizia di Dio viene qui riproposta nel contrasto tra il fariseo Simone e la donna peccatriceInfatti i gesti drsquoamore della donna e il suo pianto segnalano una conversione di questa donna dalla sua storia di peccato e una comprensione profonda del disegno amoroso di Dio che si compie in Gesugrave Viceversa lrsquoatteggiamento di giudizio nei confronti della donna e di sospetto nei confronti della qualitagrave profetica del ministero di Gesugrave da parte di Simone mostrano quanto egli sia ancora lontano dallrsquoentrare in quellrsquoora della salvezza che Gesugrave ha ormai inauguratoLrsquointervento redazionale in 29-30 sembra allora attuato da Luca non solo per riferire lrsquoaccusa profetica seguente (vv 31-35) ai farisei e ai notabili del popolo ma anche in vista dellrsquoepisodio che sta per narrare dopo aver terminato la sezione su Giovanni il Battista Egrave possibile ottenere una conferma di carattere narrativo a questa affermazione basata non solo su alcuni richiami terminologici e di contenuto Occorre anzitutto osservare che poicheacute Luca non fa conoscere al lettore la risposta definitiva del fariseo Simone allrsquoaccusa di Gesugrave il suo interesse narrativo egrave di provocare la risposta personale del lettore suggerendogli di identificarsi con Simone Lrsquoevangelista rivolge lrsquoaccusa profetica di Gesugrave non tanto al gruppo dei farisei storici - come invece accade in Matteo per esempio con la parabola dei due figli e il loghion che abbiamo esaminato precedentemente (Mt 21 31)14 ndash ma al lettore stesso Ciograve egrave di fondamentale importanza per capire lrsquointeresse narrativo di Luca che dopo aver spiegato le condizioni di accesso al nuovo eone del Regno di Dio attraverso la figura di Giovanni Battista (vv 29-30) vuole concretamente mostrare al suo lettore che non ha mai conosciuto Giovanni Battista neacute ricevuto il suo battesimo come tali condizioni si verificano per lui nella sua vita Questo egrave il motivo per cui i vv 29-30 vanno letti come unrsquoanticipazione in termini esplicativi (telling) di ciograve che lrsquoevangelista mostreragrave al suo lettore (showing) per sollecitarne una risposta di fede Che valore ha per la fede del lettore di Luca sapere che i farisei hanno annullato per loro la volontagrave di Dio rifiutando il battesimo di Giovanni Lrsquoevangelista lo mostra nellrsquoepisodio seguente dove il lettore non egrave richiamato ad attuare qualche pratica cultuale di tipo penitenziale come il battesimo di Giovanni ma piuttosto a riconoscere il proprio peccato di fronte allrsquoamore e alla giustizia di Dio che si compiono in Gesugrave Luca intende attualizzare per il suo lettore il rischio spirituale che avevano corso i notabili di Israele al tempo del ministero terreno di Giovanni il Battista ossia il rischio che corre colui che pensando di non avere grandi peccati e ritenendosi in fondo giusto ama poco ed egrave quindi incapace di entrare in un vero percorso di conversione e di maturazione nellrsquoamore di Dio Luca come aveva fatto Giovanni il Battista per i suoi uditori propone al suo lettore un percorso di conversione di carattere penitenziale che comporta simultaneamente il riconoscimento del proprio peccato e della giustizia del piano amoroso di Dio nella propria storia Come si egrave giagrave sottolineato si tratta quindi di un percorso attivo ed esistenziale che mette in gioco i 13 cfr G ROSSEgrave 27114 Egrave possibile che Luca abbia rielaborato tale loghion di accusa e ricollocato precedentemente in un contesto dove lrsquoaccusa contro i farisei e i capi del popolo era meno esplicita percheacute il suo interesse narrativo egrave di rivolgersi ad un lettore che proviene dalla gentilitagrave che probabilmente non ha mai avuto a che fare con i farisei o i dottori della legge o i sacerdoti del tempio

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pensieri e le azioni dellrsquouomo e che non si contrappone alla grazia di Dio ma anzi egrave reso possibile da essa Egrave il percorso mostrato in modo esemplare dagli atti di pentimento e di amore della donna peccatrice nei confronti di GesugraveQuesta considerazione puograve essere utile per risolvere il vero problema interpretativo di questo episodio ossia lrsquoopposizione di significato che si registra tra la parabola dei due debitori raccontata da Gesugrave e la sua applicazione alla donna Se nella parabola i debitori amano nella misura del debito che egrave stato loro condonato invece alla donna sono stati perdonati i peccati percheacute ha molto amato Questa tensione viene spiegata da molti come il segno della redazionalitagrave della composizione Luca avrebbe inserito una parabola tradizionale in un racconto altrettanto tradizionale quello dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna Cosigrave il gesto drsquoamore della donna che fa parte della tradizione piugrave originaria a cui Luca attinge viene integrato da una parabola attinta anchrsquoessa da una tradizione precedente con uno scopo catechetico ossia per mostrare il rapporto tra perdono di Dio ed etica Nella sua rielaborazione Luca mantiene questa tensione tra le due tappe redazionali che si puograve cogliere per il contrasto tra il versetto 47a e 47b15 Questa considerazione tuttavia lascia intatto il problema esegetico Ci sono due possibilitagrave o Luca egrave un pessimo scrittore percheacute lascia una contraddizione palese nella sua attivitagrave redazionale oppure egli vuole mantenere tale tensione di significato percheacute in essa egrave nascosto il significato profondo del suo messaggio Se la seconda possibilitagrave egrave quella giusta come provarlo e quale significato Luca vorrebbe veicolare al lettore Abbiamo appena mostrato come i versetti 29-30 giochino un ruolo essenziale per comprendere lrsquointenzione di Luca in questo racconto della donna peccatrice e del fariseo Simone e possono fornire una chiave interpretativa del messaggio che Luca intende comunicare al lettore Il comportamento della donna e di Simone attualizzano per il lettore ciograve che egrave stato spiegato nei vv 29 - 30 a proposito del popolo e dei pubblicani da una parte e dei farisei e dottori della legge dallrsquoaltra percheacute il lettore possa comprendere quali sono nella sua vita le condizioni concrete per entrare nella salvezza Ora il lettore di Luca ha di fronte a seacute due possibilitagrave la donna peccatrice e il fariseo Simone La donna egrave colei che ha molto amato ossia che ha fatto della sua miseria e del suo pubblico peccato il luogo antropologico in cui riconoscere la propria debolezza e insieme la grazia e lrsquoamore di Dio e cosigrave ha reso attivo per lei quel perdono di Dio che egrave il frutto del disegno drsquoamore di Dio per ogni uomo Cosigrave il perdono di Dio egrave chiaramente incondizionato e gratuito ed egrave fonte della risposta drsquoamore della donna in rapporto a quella di Simone (ldquoa chi egrave perdonato poco ama pocordquo 47b) Tuttavia nello stesso tempo dipende dallrsquouomo accogliere tale perdono e renderlo attivo nella propria vita (ldquole sono rimessi i suoi molti peccati percheacute ha molto amatordquo 47a) Ella con la sua vita ha ldquogiustificatordquo Dio mostrando di essere una vera figli della Sapienza ed entrando cosigrave a pieno diritto nel nuovo eone del Regno di Dio che si compie in Gesugrave Egli mostra in questo racconto ciograve che ha giagrave spiegato a riguardo del popolo peccatore e dei farisei e dottori della legge nei vv 29-30 tutto dipende dalla volontagrave di Dio che vuole essere giustificato dagli uomini e tutto allo stesso tempo dipende dalla libertagrave dellrsquouomo di accogliere o meno tale volontagrave

67 BIBLIOGRAFIA CITATABOCK D L Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 )BOVON F Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndashVluyn 1989 ) I - IIFITZMYER J The Gospel according to Luke ( Garden City 198185)GREEN J B The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 )JEREMIAS J Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )JEREMIAS J die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 )15 cfr F BOVON 462 e G ROSSEgrave 278 Green cerca di risolvere il problema ammettendo che la donna era stata giagrave perdonata precedentemente e che ora si tratta solo di manifestare tale perdono dinanzi alla comunitagrave Ma rimane comunque la contraddittorietagrave nellrsquoaffermazione di Gesugrave J B GREEN The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 ) 313

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LUZ U Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 ) I - II ROSSEgrave G Il vangelo di Luca ( Roma 1992 )SCHLOSSER J Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 )SCHRENK G ldquoδικαιόωrdquo GLNT IIITANNEHILL R C The narrative Unity of Luke ndash Acts ( Philadelphia 1986 ) I - II

7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI7 1 VANGELO DI MARCOIl vangelo di Marco fa iniziare lrsquoattivitagrave di Gesugrave con lrsquoannuncio del Regno di Dio Dice Gesugrave ldquoIl tempo egrave compiuto il regno di Dio egrave vicino convertitevi e credete nel Vangelordquo Sullo sfondo di questo sunto della predicazione di Gesugrave crsquoegrave la concezione profetica della regalitagrave di Dio sulla storia e sul tempo Lrsquoarrivo della salvezza di Dio egrave considerato imminente e il profeta ha il compito di annunciarlo e insieme renderlo presente con il suo annuncio Il Vangelo diviene allora un annuncio che trasforma la realtagrave rendendo attuale la stessa salvezza di Dio ldquoCome sono belli i piedi di colui che annuncia la pace dellrsquoevangelizzatore che annuncia la salvezza che dice a Sion ldquoRegna il tuo Dio Una voce Le tue sentinelle alzano la voce insieme esultano poicheacute vedono con gli occhi il ritorno del Signore a Sionrdquo (Is 507-8) La parola profetica diviene evento di Dio presenza salvifica realtagrave che trasforma il castigo dellrsquoesilio nella gioia del ritorno a Sion Modellato su tale teologia anche lrsquoannuncio del Regno di Dio da parte di Gesugrave egrave una parola profetica che si realizza nellrsquoatto stesso in cui viene proclamata Essa egrave infatti una parola autorevole non solo un insegnamento che si concretizza in segni di salvezza e di liberazione dal male (cfr 127-28) Il Regno di Dio si instaura con la sconfitta definitiva delle potenze del male e in particolare di Satana (322-30) e con la chiamata dei Dodici (313-18) che sono il primo seme del Regno di Dio inviati anchrsquoessi a predicare e a scacciare i demoni Con il male vengono sconfitte da Gesugrave anche le sue conseguenze ossia il peccato e la morte Il peccato viene vinto dal perdono definitivo che Gesugrave porta nel mondo (cfr 21-22) Il Regno assume qui i connotati della novitagrave assoluta la novitagrave di una festa di nozze che lo Sposo il messia celebra con lrsquoumanitagrave (219-22) grazie alla definitiva sconfitta della morte Egli sposa lrsquoumanitagrave malata sofferente e incapace di generare alla vita per ridarle la speranza radicale della resurrezione (cfr 521-43 racconto dellrsquoemorroissa e della figlia di Giairo) Se in un primo momento il Regno di Dio predicato da Gesugrave sembra distinto dalla sua persona man mano che il vangelo prosegue nella sua narrazione si comprende sempre meglio che il cuore del Regno di Dio annunciato da Gesugrave con la parabola del seme gettato nel terreno che porta frutto egrave la persona stessa di Gesugrave Subito dopo aver pronunciato il discorso in parabole Gesugrave seda la tempesta con la sua Parola e i discepoli si chiedono ldquoChi egrave costui al quale il vento e il mare obbedisconordquo Come abbiamo giagrave sottolineato la narrazione procede attraverso le successive domande sullrsquoidentitagrave di Gesugrave attraverso cioegrave quella che si dovrebbe definire come una cristologia implicita basata sui segni e le parole di Gesugrave fino al cuore del vangelo di Marco li dove i discepoli per bocca di Pietro arrivano finalmente alla proclamazione dellrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ldquoTu sei il Cristo il Messiardquo (7 29) Da questo punto in poi inizia il secondo versante del vangelo di Marco in cui non si tratta piugrave di stabilire chi egrave Gesugrave ma come Egli agisce e che tipo di Messia egli egrave Da qui in poi in una successione martellante di tre annunci della passione Gesugrave afferma subito pubblicamente (notare il contrasto con la richiesta di segretezza a riguardo della sua messianicitagrave) di dover subire il destino di rifiuto dei capi sofferenza e morte per poi risorgere dopo tre giorniCi concentriamo un porsquo di piugrave sul terzo annuncio (Mc 1032-34) che avviene immediatamente prima dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme ed egrave un porsquo piugrave descrittivo dei precedenti I dettagli sono significativi si parla non solo di condanna a morte e di consegna ai pagani ma anche di derisioni sputi e flagellazioni Non egrave a detrimento della veritagrave storica sulla passione di Gesugrave

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considerare che questa sequenza ripercorre esattamente le sofferenze descritte nel cosiddetto terzo canto del servo allrsquointerno della raccolta profetica deuteorisaiana ldquoHo presentato il mio dorso ai flagellatori le mie guance a coloro che mi strappavano la barba non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputirdquo (Is 506) Egrave difficile non riconoscere qui lrsquointento dellrsquoevangelista di mostrare che il messia non egrave altri che un servo mite e umile destinato a compiere la sua missione universale attraverso la sofferenza assunta confidando in Dio che solo rende giustizia (Is 508) Non si puograve seguire Gesugrave fin sotto la croce se non accettando di essere da lui guariti nella nostra cecitagrave di discepoli attratti da un maestro potente e carismatico (cf 1046-52) La cristologia marciana egrave cosigrave un grande commento narrativo ai canti del servo di jhwh visti alla luce della vicenda storica di Gesugrave che culmina con il mistero pasquale della sua morte in croce e resurrezione Infatti solo nellrsquoumiltagrave della croce il messia si rivela definitivamente come il servo sofferente di Dio e solo a questo punto il discepolo con le parole del centurione potragrave affermare - definitivamente e senza paura di fraintendimenti o ambiguitagrave - ldquoCostui era veramente il Figlio di DiordquoDi fronte a questa progressiva descrizione narrativa della cristologia Marco intende anche fornirci qualche elemento di ecclesiologia Cosrsquoegrave la Chiesa per Marco Certamente essa egrave concentrata nei discepoli e in particolare nei Dodici che sono a servizio del Regno di Dio chiamati anzitutto da Gesugrave a stare con lui e poi inviati a predicare e scacciare demoni (313-19) Lo stesso numero Dodici indica lrsquoIsraele escatologico che si instaura con lrsquoavvento del Regno di Dio Essi costituiscono il seme il nucleo piugrave intimo della nuova famiglia di Gesugrave ossia di coloro che fanno la volontagrave di Dio ( 331-35) e come Gesugrave si muovono nei villaggi affidandosi totalmente alla potenza dellrsquoinvio di Gesugrave e non a mezzi umani (67-13) Essi sono i testimoni dei segni di Gesugrave in particolare della moltiplicazione dei pani (630-44) ma al contempo sono incapaci di comprenderli fino in fondo percheacute condividono la durezza di cuore degli uomini (651-52) Marco sottolinea nettamente lrsquoincomprensione che i discepoli manifestano nei confronti del loro maestro che non cessa al momento in cui Pietro confessa lrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ma anzi per cosigrave dire aumenta (cfr8 33) Ogni annuncio della passione egrave seguito da un episodio che manifesta la totale mancanza di sintonia dei discepoli (cfr anche 933-37 1035-40) e che rende necessaria unrsquoulteriore catechesi da parte di Gesugrave in forma di parole e di gesti Alcuni personaggi secondari nella narrazione mostrano le caratteristiche positive che dovrebbe avere il discepolo in particolare la sua fede nei confronti di Gesugrave Un esempio importante egrave certamente quello della donna sirofenicia donna straniera che costituisce un richiama implicito alla futura nascita di una comunitagrave cristiana di provenienza pagana Da questi elementi possiamo trarre qualche conclusione sullrsquoecclesiologia marciana la Chiesa egrave una famiglia che attualizza il Regno di Dio in se stessa un seme del Regno Essa egrave per sua natura missionaria percheacute inviata dal messia Gesugrave con una parola potente a compiere i segni del Regno nella sua storia Essa accoglie al suo interno anche tutti i popoli egrave dunque universale Essa egrave anche la comunitagrave in cui la fede in Cristo puograve essere maturata solo stando con lui e passando attraverso il travaglio della sua croce e resurrezione Solo alla luce della croce la Chiesa puograve comprendere fino in fondo chi egrave chiamata a seguire lungo i sentieri della storia

7 2 VANGELO DI MATTEONotiamo subito che Matteo non parla di Regno di Dio ma con unrsquoespressione ancor piugrave semitica di Regno dei cieli (cfr 1311) Se il Regno dei cieli nel discorso della montagna deve essere caratterizzato da una sovrabbondante giustizia che sola puograve integralmente compiere la Legge di Mosegrave (517-20) sono le parabole (c 13) a manifestare il mistero di tale sovrabbondante giustizia La parabola del seminatore (133-9) mostra il contrasto tra una semina sovrabbondante e persino sprecata e una risposta differenziata dei diversi terreni Alcuni di essi non rispondono positivamente non fanno fruttificare questo dono del seme Come egrave possibile che ciograve accada se la parola egrave rivolta a tutti Come egrave possibile che la parola di Gesugrave fallisca producendo in molti casi

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rifiuto anzicheacute accoglienza Egrave questo lrsquointerrogativo di fondo dei discepoli sul percheacute Gesugrave parli il linguaggio oscuro e difficile delle parabole (cfr 1310) Le parabole mostrano la caratteristica paradossale del Regno dei cieli che si instaura senza imporre una veritagrave con la forza ma donando a tutti anche a chi lo rifiuteragrave il seme della Parola di Dio Cosigrave il suo insegnamento parabolico rispetta la libertagrave dellrsquointerlocutore e non gli impone una veritagrave per via di sillogismi o dimostrazioni Egli lo invita piuttosto a convertire il cuore allrsquoamore del Padre che semina sprecando illogicamente il suo seme e che lascia crescere la zizzania insieme con il grano per non correre il rischio di tagliare anche il grano (1324-30) Si puograve arrivare ad affermare che secondo Matteo compimento della giustizia deve passare attraverso il rifiuto degli uomini e in particolare del popolo di Israele percheacute egrave proprio quando il popolo arriva al culmine della sua durezza di cuore della sua incapacitagrave di ascoltare e comprendere la parola di Dio che il Signore potragrave realizzare improvvisamente la sua guarigione e la sua conversione (cfr 13 14 ndash 14 Iss 6 9 ndash 10) ComeAttraverso la logica della croce che egrave il vero mistero significato dal seme gettato in terra della parabola In fondo anche per Matteo il Regno dei cieli ha a che fare con Gesugrave Lui che egrave il servo mite di Jhwh che non grida la veritagrave in piazza (cfr 1219 Is 422) e porta la giustizia con misericordia (cf 1220 cit di Is 423) Nella cristologia di Matteo egrave molto piugrave sottolineato che in Marco il carattere ebraico del messia Egli egrave collegato a Davide e Abramo nella sua genealogia (1 1) egrave figlio di Davide (1 1720) egrave lrsquoemmanuele di Isaia ossia il discendente regale che porta Dio in mezzo al suo popolo (Mt 123cfr Is 714) egrave il re-pastore (cf 936) e il messia drsquoIsraele (26) cosa che Gesugrave stesso afferma ripetutamente (106 1524) Egrave solo dopo il rifiuto di Israele che i discepoli saranno inviati da Gesugrave sul monte della galilea a fare discepoli tutti i popoli (2819) Infatti il rifiuto di Israele fa sigrave che il Regno di Dio saragrave tolto ai capi giudaici ldquoe saragrave dato ad un popolo che lo faragrave fruttificare (2143)rdquo Il seme di questo nuovo popolo egrave giagrave presente nel Vangelo di Matteo nei discepoli e apostoli di Gesugrave La loro caratterizzazione egrave piugrave positiva che non in Marco Essi infatti sono ammessi allrsquointimitagrave con Gesugrave e possono accedere alla spiegazione delle parabole e alla comprensione profonda dei misteri del Regno dei cieli Non solo ma sono inviati da Gesugrave a mostrare la gratuitagrave del Padre nellrsquoannuncio del Regno dei cieli (108) fatto a parole ma anche con i segni delle guarigioni con la povertagrave e soprattutto con la perseveranza nelle persecuzioni (1017-39) In filigrana compare il volto di una Chiesa giudeocristiana fortemente messa alla prova dallo scontro con il giudaismo che si riorganizzava nella sua componente farisaica dopo la recente distruzione di Gerusalemme e del tempio Si tratta di una Chiesa che alla saggezza umana dei dottori della legge oppone la sapienza della croce definitiva sapienza dei piccoli che rivela il volto del Padre e il misterioso e abissale rapporto drsquoamore tra il Padre e il Figlio (11 25 ndash 27) Pur essendo compresa anche dai piccoli non si tratta di una sapienza infantile o ingenua anzi i discepoli di Gesugrave sono definiti scribi (1351) che devono tenere insieme cose nuove e cose antiche (AT e NT) nellrsquounica sapienza della croce sono profeti sapienti e scribi che vivranno su di se il mistero del messia rifiutato e ucciso dal suo popolo (cfr 2334) ma che saranno ricompensati dal ritorno glorioso di Gesugrave alla fine dei tempi alla luce dellrsquoamore che avranno manifestato imitando il Padre (24327 2531-46) Questa Chiesa ha un punto di riferimento centrale in Pietro del quale viene affermato senza mezzi termini il primato a partire dalle parole di Gesugrave ldquo ltltTu sei Pietro e su questa pietra edificherograve la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa A te darograve le chiavi del Regno dei cieli tutto ciograve che legherai sulla terra saragrave legato nei cieli e tutto ciograve che scioglierai sulla terra saragrave sciolto nei cieligtgt Allora ordinograve ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristordquo

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7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIAI vangeli sono inseriti allrsquointerno di un canone comprendente Antico e Nuovo Testamento e una interpretazione esegetica e teologica di essi non puograve non tenere conto dei rapporti che intercorrono tra questi testi e il loro con-testo Il documento sulla Parola di Dio del Concilio Vaticano II denominato Dei Verbum afferma al n16 la mutua dipendenza ermeneutica tra Antico e Nuovo Testamento laquo hellipi libri dellrsquoAntico Testamento integralmente assunti nella predicazione evangelica acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento che essi a loro volta illuminano e spieganogtgt Da una parte si afferma che il Nuovo Testamento porta a compimento ciograve che egrave significato nellrsquoAntico ma dallrsquoaltra si mostra che non si puograve comprendere il Nuovo senza i libri dellrsquoAntico che lo illuminano e lo spiegano Non si possono dunque conoscere adeguatamente i Vangeli senza tener conto dellrsquoAntico TestamentoSi potrebbe fondare questa affermazione sia dal punto di vista storico che dal punto di vista letterario Lrsquoinfluenza del mondo giudaico e della letteratura religiosa che ha contribuito a forgiare la sua identitagrave ossia quello che noi oggi chiamiamo Antico Testamento e piugrave nel dettaglio lrsquointerpretazione viva dellrsquoantico Testamento (toragrave orale) propria dellrsquoebraismo del I secolo sono la matrice nella quale si forgiano tutte le creazioni letterarie successivamente inserite nel canone del Nuovo Testamento Dal punto di vista letterario poi si trovano forti legami sottoforma di citazioni allusioni echi riletture che i testi del NT fanno di altri testi dellrsquoAT In definitiva lrsquoAT costituisce sempre lo sfondo dei testi del NT ed anche dei vangeli come si puograve abbondantemente dimostrare anche attraverso un elenco e una catalogazione di tutti i richiami interni al NT Tuttavia il lavoro esegetico e teologico che parte da questa constatazione non puograve certamente fermarsi ad essa Ci si pone infatti una domanda di fondo estremamente importante a livello teologico quale tipo di rapporto viene configurato da tale dipendenza storico- letteraria del NT e dei Vangeli nei confronti dei testi dellrsquoAntico Testamento Data la poliformitagrave letteraria di testi del NT e il loro diverso utilizzo dellrsquoAT non egrave per nulla semplice ricavare delle leggi generali Talvolta bisogna accontentarsi di ritrovare lo sfondo veterotestamentario e notare lrsquointeresse del narratore nel riferire un compimento Talaltra perograve si puograve scavare maggiormente e notare dei rapporti piugrave precisi e definiti tra elementi dello sfondo veterotestamentario ed altri elementi presenti nel testo del NT Ogni qual volta si puograve accostare ad una figura (tipo) propria di un racconto dellrsquoAT elementi di un racconto del NT (antitipo) mostrando un rapporto di continuitagrave discontinuitagrave tra di essi in modo tale che lrsquoantitipo riprende e supera il tipo compiendolo qui siamo di fronte ad un funzionamento letterario- teoogico che possiamo denominare tipologia Tali elementi (tipi) possono essere costituiti da eventi circostanze persone popoli istituzioni e il loro rapporto deve essere di compimento ossia lrsquouno egrave una preparazione dellrsquoaltro Ci puograve essere una tipologia esodale mosaica profetica regale sacerdotale cultuale ecchellip

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Per il nostro studio egrave sufficente ammettere che in via di principio non egrave possibile escludere la possibilitagrave che gli autori del NT abbiamo fatto uso di tale strumento interpretativo poicheacute esso era presente nella cultura giudaica ed ellenistica del periodo intertestamentario e perchegrave lrsquoAntico Testamento stesso al suo interno ne ha fatto uso Lo studio della tipologia risulta allora particolarmente interessante dal momento che contribuisce a riconnettere i Vangeli nel loro contesto canonico e mette in luce in modo assai convincente le loro teologie nel quadro globale del compimento delle Scritture

7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)Nel Vangelo di Luca la tipologia profetica applicata a Gesugrave risulta particolarmente evidente ed estesa A partire dal c 4 in cui Gesugrave predica a Nazareth nella sua terra natale Gesugrave egrave dipinto con i caratteri di un profeta (cfr 424) che predica la parola di Dio e che egrave rifiutato dal suo popolo secondo il destino proprio di tutti i profeti di Israele Gesugrave appena consacrato dalla discesa dello Spirito Santo su di lui dopo il battesimo egrave dotato di una ldquoparolardquo profetica che si esprime attraverso azioni e discorsi (cfr 2419) e che rende attuale la salvezza di Dio il tempo del compimento delle promesse di salvezza di Isaia (cfr 718-23)Ormai al termine del suo itinerario verso Gerusalemme attraversando la Galilea e la Samaria (Lc 17 11) Gesugrave incontra dieci lebbrosi che si fermano a distanza e appellandosi alla sua qualitagrave di maestro lo supplicano di avere pietagrave di loro ldquoGesugrave maestro abbi pietagrave di noirdquo (Lc 17 12) La scena della guarigione dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) dipinta con una certa rapiditagrave da Luca mostra di avere uno sfondo veterotestamentario profetico (cfr 2 Re 5) In quale modo il narratore allude a tale sfondo Quali sono gli elementi comuni e le differenze Gesugrave egrave accreditato come un profetaPer rispondere a queste domande egrave necessario approfondire lrsquoesegesi di questo testo Dobbiamo anzitutto notare che questo racconto interrompe una serie di discorsi di Gesugrave con un miracolo di guarigione Lrsquoultimo miracolo di Gesugrave prima di questo egrave in 14 1 ndash 6 dopodichegrave si tratta di una serie di insegnamenti fino a 1711 Inoltre la notazione geografica di Luca sul cammino verso Gerusalemme contribuisce a creare uno stacco preciso da ciograve che precede e favorisce lrsquoidea di un nuovo inizio della narrazione Si tratta della terza ed ultima sezione del viaggio di Gesugrave verso Geursalemme che prosegue fino a 19 27 Il racconto di questo miracolo si conclude con lrsquoaffermazione di Gesugrave ldquoalzati e va la tua fede ti ha salvatordquo (v 19) percheacute dopo il samaritano ex lebbroso sparisce e ritornano in scena i farisei Egrave interessante il paragone che viene a crearsi (syncrisis) tra la fede constatata da Gesugrave a proposito del samaritano che evidentemente ha saputo riconoscere in Gesugrave la fonte del segno di guarigione appena manifestasi in lui e la mancanza di fede mostrata dai farisei nei termini di una ricerca esteriore di segni Il seguito dei discorsi di Gesugrave porteragrave avanti il tema della fede parlando della venuta del figlio dellrsquouomo (Gesugrave) in rapporto ai segni (cfr vv 17 22 ndash 37) della preghiera (18 1 ndash 14) dellrsquoumiltagrave di chi accoglie il Regno come un bambino abbandonando le sue ricchezze per seguire Gesugrave (18 15 ndash 30)Il cuore di questa sequenza narrativa che culmina con il terzo annuncio della passione e lrsquoarrivo a Gerico ( 18 31 ndash 34) egrave dunque la fede in Gesugrave come condizione dellrsquoingresso nel Regno dei cieli Il racconto del lebbroso samaritano contribuisce a introdurre questo tema di fondo dal momento che il miracolo non egrave che un passaggio neanche brevemente descritto per arrivare a sottolineare invece la salvezza ottenuta per mezzo della fede (v 18) In effetti il culmine della trama non si ha con il miracolo ma con la constatazione della fede del samaritano egrave qui infatti che la portata rivelativa del racconto si mostra in modo improvviso Su dieci lebbrosi guariti la fede egrave paradossalmente prerogativa di uno solo di un samaritano ossia di un eretico disprezzato dal giudaismo ufficiale dellrsquoepoca rappresentato dai farisei Inizialmente il racconto sapientemente orchestrato da Luca sembra andare in una direzione piugrave consueta Come ogni racconto di miracolo che si rispetti vi deve essere lrsquoincontro con Gesugrave alle porte della cittagrave o allrsquointerno del villaggio Qui i lebbrosi si fermano a distanza per motivi cultuali

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percheacute sono dichiarati impuri dalla legge di santitagrave del levitica (Lv 13 45) e a distanza lo supplicano con il titolo di maestro usato da Luca normalmente per i discepoli (Lc 5 5 8 24) e con lrsquoimplorazione ldquoabbi pietagraverdquo che nei salmi si rivolge a Dio stesso (Sal 31 10 51 3) In questi lebbrosi crsquoegrave certamente una fede incoativa iniziale in Gesugrave necessaria percheacute avvenga il miracolo (cfr Lc 5 13ss) Fin qui tutto avviene secondo copione Dal v 14 avviene un primo spostamento rispetto alla trama consueta di un racconto di guarigione di miracolo Ossia Gesugrave non guarisce direttamente con la sua parola i lebbrosi prima di mandarli dal sacerdote ma li invia prima di guarirli Questa modifica fa si che il miracolo divenga una prova di fede In questo spostamento Luca segue un altro copione che gli proviene dallrsquoAntico Testamento e particolarmente dal racconto lungo e articolato di guarigione del lebbroso Naaman servitore del re siriano da parte del profeta Eliseo (cfr 2 Re 5) Infatti il miracolo egrave una prova di fede di Naaman che egrave invitato dal profeta ad andare a bagnarsi del fiume Giordano Non sono complicati riti fisici a causare la guarigione ma la fede nella parola del profeta Eliseo (2 Re 5 12 ndash 15) Come il profeta Eliseo guarisce il lebbroso Naaman servitore del re siriano semplicemente con la sua parola e con lrsquoobbedienza di andarsi a lavare nel Giordano anche nel nostro testo il miracolo di guarigione dei lebbrosi avviene a distanza tramite la semplice obbedienza alla parola profetica di Gesugrave di andare a presentarsi ai sacerdoti Le analogie non si fermano qui Come Naaman il siriano ritorna dal profeta Eliseo per mostrare la sua fede nel Dio di Israele e per ringraziarlo attraverso un dono materiale cosigrave anche il lebbroso ritorna indietro per ringraziare Gesugrave (v 15) Infine ancora come Naaman egrave uno straniero cui viene donata insieme alla guarigione la fede nel Dio drsquoIsraele cosigrave anche il lebbroso egrave un samaritano a differenza degli altri nove lebbrosi guariti che invece sono giudeiCome in 2 Re 5 la posta in gioco del racconto non egrave quindi semplicemente il miracolo di guarigione fisica ma piugrave profondamente la fede dello straniero ed egrave questa fede ad essere manifestata dal ringraziamento del samaritano e autorevolmente confermata dalla dichiarazione finale di Gesugrave (vv 18ndash19) Gesugrave si trova dunque nella stessa posizione del profeta Eliseo egli egrave dotato di una parola profetica in grado di realizzare ciograve che dice per mezzo della fede dellrsquointerlocutore e al termine del miracolo egli stesso egrave chiamato ad esplicitarla autorevolmente Fino a questo punto abbiamo mostrato con considerazioni di tipo narrativo che il nostro racconto ha una sfondo profetico e che tale figura egrave applicata a Gesugrave Ora bisogna chiarire se questa figura dellrsquoantico testamento egrave applicata in una chiave tipologica ossia se vi egrave un compimento del tipo profetico nellrsquoantitipo (Gesugrave) che prevede anche una differenza un superamento dellrsquoantitipo rispetto al tipo Dobbiamo ricorrere ancora a considerazioni di tipo narrativo Ci sono alcune differenze tra Eliseo e Gesugrave Quando Naaman va da Eliseo per ringraziarlo il profeta rifiuta il dono mentre Gesugrave non sembra rifiutare la lode del samaritano Inoltre i gesti del samaritano sono ben piugrave estremi di quelli di Naaman Il samaritano infatti si prostra davanti a Gesugrave con un atto drsquoadorazione che egrave appropriato soltanto per Dio Infine le parole del ringraziamento sono diverse Naaman afferma la sua fede nel Dio drsquoIsraele mentre il Samaritano ldquolodando Dio a gran voce si prostrograve davanti a Gesugrave ai suoi piedi per ringraziarlordquo (v 16) Nella costruzione retorica di questa frase la lode di Dio egrave posta in parallelo alla prostrazione davanti a Gesugrave e al suo ringraziamentoldquoTornava indietro a gran voce lodando Dio e si prostrograve con la faccia ai suoi piedi ringraziando Lui Se Naaman loda il Dio drsquoIsraele piugrave di Naaman nel samaritano la lode del Dio dirsquoIsraele egrave strettamente associata con la prostrazione e con il ringraziamento di Gesugrave Lodare Dio e ringraziare Gesugrave sono un unico atto per questo samaritano che riserva a Gesugrave lrsquoonore dovuto a Dio prostrandosi ai suoi piedi Se il dono rifiutato da Eliseo lascia intendere lrsquoimpossibilitagrave di far coincidere la sua persona con il Dio drsquoIsraele la lode accettata e ratificata da Gesugrave suggerisce che il compimento del tipo profetico consiste in un radicale superamento della figura stessa Gesugrave egrave un profeta ma egrave piugrave che un profeta perchegrave egrave il mistero di una presenza personale di Dio stesso Egli compie la parola profetica come

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 18: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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pensieri e le azioni dellrsquouomo e che non si contrappone alla grazia di Dio ma anzi egrave reso possibile da essa Egrave il percorso mostrato in modo esemplare dagli atti di pentimento e di amore della donna peccatrice nei confronti di GesugraveQuesta considerazione puograve essere utile per risolvere il vero problema interpretativo di questo episodio ossia lrsquoopposizione di significato che si registra tra la parabola dei due debitori raccontata da Gesugrave e la sua applicazione alla donna Se nella parabola i debitori amano nella misura del debito che egrave stato loro condonato invece alla donna sono stati perdonati i peccati percheacute ha molto amato Questa tensione viene spiegata da molti come il segno della redazionalitagrave della composizione Luca avrebbe inserito una parabola tradizionale in un racconto altrettanto tradizionale quello dellrsquounzione di Gesugrave da parte della donna Cosigrave il gesto drsquoamore della donna che fa parte della tradizione piugrave originaria a cui Luca attinge viene integrato da una parabola attinta anchrsquoessa da una tradizione precedente con uno scopo catechetico ossia per mostrare il rapporto tra perdono di Dio ed etica Nella sua rielaborazione Luca mantiene questa tensione tra le due tappe redazionali che si puograve cogliere per il contrasto tra il versetto 47a e 47b15 Questa considerazione tuttavia lascia intatto il problema esegetico Ci sono due possibilitagrave o Luca egrave un pessimo scrittore percheacute lascia una contraddizione palese nella sua attivitagrave redazionale oppure egli vuole mantenere tale tensione di significato percheacute in essa egrave nascosto il significato profondo del suo messaggio Se la seconda possibilitagrave egrave quella giusta come provarlo e quale significato Luca vorrebbe veicolare al lettore Abbiamo appena mostrato come i versetti 29-30 giochino un ruolo essenziale per comprendere lrsquointenzione di Luca in questo racconto della donna peccatrice e del fariseo Simone e possono fornire una chiave interpretativa del messaggio che Luca intende comunicare al lettore Il comportamento della donna e di Simone attualizzano per il lettore ciograve che egrave stato spiegato nei vv 29 - 30 a proposito del popolo e dei pubblicani da una parte e dei farisei e dottori della legge dallrsquoaltra percheacute il lettore possa comprendere quali sono nella sua vita le condizioni concrete per entrare nella salvezza Ora il lettore di Luca ha di fronte a seacute due possibilitagrave la donna peccatrice e il fariseo Simone La donna egrave colei che ha molto amato ossia che ha fatto della sua miseria e del suo pubblico peccato il luogo antropologico in cui riconoscere la propria debolezza e insieme la grazia e lrsquoamore di Dio e cosigrave ha reso attivo per lei quel perdono di Dio che egrave il frutto del disegno drsquoamore di Dio per ogni uomo Cosigrave il perdono di Dio egrave chiaramente incondizionato e gratuito ed egrave fonte della risposta drsquoamore della donna in rapporto a quella di Simone (ldquoa chi egrave perdonato poco ama pocordquo 47b) Tuttavia nello stesso tempo dipende dallrsquouomo accogliere tale perdono e renderlo attivo nella propria vita (ldquole sono rimessi i suoi molti peccati percheacute ha molto amatordquo 47a) Ella con la sua vita ha ldquogiustificatordquo Dio mostrando di essere una vera figli della Sapienza ed entrando cosigrave a pieno diritto nel nuovo eone del Regno di Dio che si compie in Gesugrave Egli mostra in questo racconto ciograve che ha giagrave spiegato a riguardo del popolo peccatore e dei farisei e dottori della legge nei vv 29-30 tutto dipende dalla volontagrave di Dio che vuole essere giustificato dagli uomini e tutto allo stesso tempo dipende dalla libertagrave dellrsquouomo di accogliere o meno tale volontagrave

67 BIBLIOGRAFIA CITATABOCK D L Luke ( Grand Rapids NIV Application Commentary 1996 )BOVON F Das Evangelium nach Lukas ( Neukirchen ndashVluyn 1989 ) I - IIFITZMYER J The Gospel according to Luke ( Garden City 198185)GREEN J B The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 )JEREMIAS J Die Gleichnisse Jesu ( Goumlttingen 1952 )JEREMIAS J die Sprache des Lukasevangeliums ( Goumlttingen 1980 )15 cfr F BOVON 462 e G ROSSEgrave 278 Green cerca di risolvere il problema ammettendo che la donna era stata giagrave perdonata precedentemente e che ora si tratta solo di manifestare tale perdono dinanzi alla comunitagrave Ma rimane comunque la contraddittorietagrave nellrsquoaffermazione di Gesugrave J B GREEN The Gospel of Luke ( Grand Rapids 1997 ) 313

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LUZ U Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 ) I - II ROSSEgrave G Il vangelo di Luca ( Roma 1992 )SCHLOSSER J Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 )SCHRENK G ldquoδικαιόωrdquo GLNT IIITANNEHILL R C The narrative Unity of Luke ndash Acts ( Philadelphia 1986 ) I - II

7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI7 1 VANGELO DI MARCOIl vangelo di Marco fa iniziare lrsquoattivitagrave di Gesugrave con lrsquoannuncio del Regno di Dio Dice Gesugrave ldquoIl tempo egrave compiuto il regno di Dio egrave vicino convertitevi e credete nel Vangelordquo Sullo sfondo di questo sunto della predicazione di Gesugrave crsquoegrave la concezione profetica della regalitagrave di Dio sulla storia e sul tempo Lrsquoarrivo della salvezza di Dio egrave considerato imminente e il profeta ha il compito di annunciarlo e insieme renderlo presente con il suo annuncio Il Vangelo diviene allora un annuncio che trasforma la realtagrave rendendo attuale la stessa salvezza di Dio ldquoCome sono belli i piedi di colui che annuncia la pace dellrsquoevangelizzatore che annuncia la salvezza che dice a Sion ldquoRegna il tuo Dio Una voce Le tue sentinelle alzano la voce insieme esultano poicheacute vedono con gli occhi il ritorno del Signore a Sionrdquo (Is 507-8) La parola profetica diviene evento di Dio presenza salvifica realtagrave che trasforma il castigo dellrsquoesilio nella gioia del ritorno a Sion Modellato su tale teologia anche lrsquoannuncio del Regno di Dio da parte di Gesugrave egrave una parola profetica che si realizza nellrsquoatto stesso in cui viene proclamata Essa egrave infatti una parola autorevole non solo un insegnamento che si concretizza in segni di salvezza e di liberazione dal male (cfr 127-28) Il Regno di Dio si instaura con la sconfitta definitiva delle potenze del male e in particolare di Satana (322-30) e con la chiamata dei Dodici (313-18) che sono il primo seme del Regno di Dio inviati anchrsquoessi a predicare e a scacciare i demoni Con il male vengono sconfitte da Gesugrave anche le sue conseguenze ossia il peccato e la morte Il peccato viene vinto dal perdono definitivo che Gesugrave porta nel mondo (cfr 21-22) Il Regno assume qui i connotati della novitagrave assoluta la novitagrave di una festa di nozze che lo Sposo il messia celebra con lrsquoumanitagrave (219-22) grazie alla definitiva sconfitta della morte Egli sposa lrsquoumanitagrave malata sofferente e incapace di generare alla vita per ridarle la speranza radicale della resurrezione (cfr 521-43 racconto dellrsquoemorroissa e della figlia di Giairo) Se in un primo momento il Regno di Dio predicato da Gesugrave sembra distinto dalla sua persona man mano che il vangelo prosegue nella sua narrazione si comprende sempre meglio che il cuore del Regno di Dio annunciato da Gesugrave con la parabola del seme gettato nel terreno che porta frutto egrave la persona stessa di Gesugrave Subito dopo aver pronunciato il discorso in parabole Gesugrave seda la tempesta con la sua Parola e i discepoli si chiedono ldquoChi egrave costui al quale il vento e il mare obbedisconordquo Come abbiamo giagrave sottolineato la narrazione procede attraverso le successive domande sullrsquoidentitagrave di Gesugrave attraverso cioegrave quella che si dovrebbe definire come una cristologia implicita basata sui segni e le parole di Gesugrave fino al cuore del vangelo di Marco li dove i discepoli per bocca di Pietro arrivano finalmente alla proclamazione dellrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ldquoTu sei il Cristo il Messiardquo (7 29) Da questo punto in poi inizia il secondo versante del vangelo di Marco in cui non si tratta piugrave di stabilire chi egrave Gesugrave ma come Egli agisce e che tipo di Messia egli egrave Da qui in poi in una successione martellante di tre annunci della passione Gesugrave afferma subito pubblicamente (notare il contrasto con la richiesta di segretezza a riguardo della sua messianicitagrave) di dover subire il destino di rifiuto dei capi sofferenza e morte per poi risorgere dopo tre giorniCi concentriamo un porsquo di piugrave sul terzo annuncio (Mc 1032-34) che avviene immediatamente prima dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme ed egrave un porsquo piugrave descrittivo dei precedenti I dettagli sono significativi si parla non solo di condanna a morte e di consegna ai pagani ma anche di derisioni sputi e flagellazioni Non egrave a detrimento della veritagrave storica sulla passione di Gesugrave

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considerare che questa sequenza ripercorre esattamente le sofferenze descritte nel cosiddetto terzo canto del servo allrsquointerno della raccolta profetica deuteorisaiana ldquoHo presentato il mio dorso ai flagellatori le mie guance a coloro che mi strappavano la barba non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputirdquo (Is 506) Egrave difficile non riconoscere qui lrsquointento dellrsquoevangelista di mostrare che il messia non egrave altri che un servo mite e umile destinato a compiere la sua missione universale attraverso la sofferenza assunta confidando in Dio che solo rende giustizia (Is 508) Non si puograve seguire Gesugrave fin sotto la croce se non accettando di essere da lui guariti nella nostra cecitagrave di discepoli attratti da un maestro potente e carismatico (cf 1046-52) La cristologia marciana egrave cosigrave un grande commento narrativo ai canti del servo di jhwh visti alla luce della vicenda storica di Gesugrave che culmina con il mistero pasquale della sua morte in croce e resurrezione Infatti solo nellrsquoumiltagrave della croce il messia si rivela definitivamente come il servo sofferente di Dio e solo a questo punto il discepolo con le parole del centurione potragrave affermare - definitivamente e senza paura di fraintendimenti o ambiguitagrave - ldquoCostui era veramente il Figlio di DiordquoDi fronte a questa progressiva descrizione narrativa della cristologia Marco intende anche fornirci qualche elemento di ecclesiologia Cosrsquoegrave la Chiesa per Marco Certamente essa egrave concentrata nei discepoli e in particolare nei Dodici che sono a servizio del Regno di Dio chiamati anzitutto da Gesugrave a stare con lui e poi inviati a predicare e scacciare demoni (313-19) Lo stesso numero Dodici indica lrsquoIsraele escatologico che si instaura con lrsquoavvento del Regno di Dio Essi costituiscono il seme il nucleo piugrave intimo della nuova famiglia di Gesugrave ossia di coloro che fanno la volontagrave di Dio ( 331-35) e come Gesugrave si muovono nei villaggi affidandosi totalmente alla potenza dellrsquoinvio di Gesugrave e non a mezzi umani (67-13) Essi sono i testimoni dei segni di Gesugrave in particolare della moltiplicazione dei pani (630-44) ma al contempo sono incapaci di comprenderli fino in fondo percheacute condividono la durezza di cuore degli uomini (651-52) Marco sottolinea nettamente lrsquoincomprensione che i discepoli manifestano nei confronti del loro maestro che non cessa al momento in cui Pietro confessa lrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ma anzi per cosigrave dire aumenta (cfr8 33) Ogni annuncio della passione egrave seguito da un episodio che manifesta la totale mancanza di sintonia dei discepoli (cfr anche 933-37 1035-40) e che rende necessaria unrsquoulteriore catechesi da parte di Gesugrave in forma di parole e di gesti Alcuni personaggi secondari nella narrazione mostrano le caratteristiche positive che dovrebbe avere il discepolo in particolare la sua fede nei confronti di Gesugrave Un esempio importante egrave certamente quello della donna sirofenicia donna straniera che costituisce un richiama implicito alla futura nascita di una comunitagrave cristiana di provenienza pagana Da questi elementi possiamo trarre qualche conclusione sullrsquoecclesiologia marciana la Chiesa egrave una famiglia che attualizza il Regno di Dio in se stessa un seme del Regno Essa egrave per sua natura missionaria percheacute inviata dal messia Gesugrave con una parola potente a compiere i segni del Regno nella sua storia Essa accoglie al suo interno anche tutti i popoli egrave dunque universale Essa egrave anche la comunitagrave in cui la fede in Cristo puograve essere maturata solo stando con lui e passando attraverso il travaglio della sua croce e resurrezione Solo alla luce della croce la Chiesa puograve comprendere fino in fondo chi egrave chiamata a seguire lungo i sentieri della storia

7 2 VANGELO DI MATTEONotiamo subito che Matteo non parla di Regno di Dio ma con unrsquoespressione ancor piugrave semitica di Regno dei cieli (cfr 1311) Se il Regno dei cieli nel discorso della montagna deve essere caratterizzato da una sovrabbondante giustizia che sola puograve integralmente compiere la Legge di Mosegrave (517-20) sono le parabole (c 13) a manifestare il mistero di tale sovrabbondante giustizia La parabola del seminatore (133-9) mostra il contrasto tra una semina sovrabbondante e persino sprecata e una risposta differenziata dei diversi terreni Alcuni di essi non rispondono positivamente non fanno fruttificare questo dono del seme Come egrave possibile che ciograve accada se la parola egrave rivolta a tutti Come egrave possibile che la parola di Gesugrave fallisca producendo in molti casi

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rifiuto anzicheacute accoglienza Egrave questo lrsquointerrogativo di fondo dei discepoli sul percheacute Gesugrave parli il linguaggio oscuro e difficile delle parabole (cfr 1310) Le parabole mostrano la caratteristica paradossale del Regno dei cieli che si instaura senza imporre una veritagrave con la forza ma donando a tutti anche a chi lo rifiuteragrave il seme della Parola di Dio Cosigrave il suo insegnamento parabolico rispetta la libertagrave dellrsquointerlocutore e non gli impone una veritagrave per via di sillogismi o dimostrazioni Egli lo invita piuttosto a convertire il cuore allrsquoamore del Padre che semina sprecando illogicamente il suo seme e che lascia crescere la zizzania insieme con il grano per non correre il rischio di tagliare anche il grano (1324-30) Si puograve arrivare ad affermare che secondo Matteo compimento della giustizia deve passare attraverso il rifiuto degli uomini e in particolare del popolo di Israele percheacute egrave proprio quando il popolo arriva al culmine della sua durezza di cuore della sua incapacitagrave di ascoltare e comprendere la parola di Dio che il Signore potragrave realizzare improvvisamente la sua guarigione e la sua conversione (cfr 13 14 ndash 14 Iss 6 9 ndash 10) ComeAttraverso la logica della croce che egrave il vero mistero significato dal seme gettato in terra della parabola In fondo anche per Matteo il Regno dei cieli ha a che fare con Gesugrave Lui che egrave il servo mite di Jhwh che non grida la veritagrave in piazza (cfr 1219 Is 422) e porta la giustizia con misericordia (cf 1220 cit di Is 423) Nella cristologia di Matteo egrave molto piugrave sottolineato che in Marco il carattere ebraico del messia Egli egrave collegato a Davide e Abramo nella sua genealogia (1 1) egrave figlio di Davide (1 1720) egrave lrsquoemmanuele di Isaia ossia il discendente regale che porta Dio in mezzo al suo popolo (Mt 123cfr Is 714) egrave il re-pastore (cf 936) e il messia drsquoIsraele (26) cosa che Gesugrave stesso afferma ripetutamente (106 1524) Egrave solo dopo il rifiuto di Israele che i discepoli saranno inviati da Gesugrave sul monte della galilea a fare discepoli tutti i popoli (2819) Infatti il rifiuto di Israele fa sigrave che il Regno di Dio saragrave tolto ai capi giudaici ldquoe saragrave dato ad un popolo che lo faragrave fruttificare (2143)rdquo Il seme di questo nuovo popolo egrave giagrave presente nel Vangelo di Matteo nei discepoli e apostoli di Gesugrave La loro caratterizzazione egrave piugrave positiva che non in Marco Essi infatti sono ammessi allrsquointimitagrave con Gesugrave e possono accedere alla spiegazione delle parabole e alla comprensione profonda dei misteri del Regno dei cieli Non solo ma sono inviati da Gesugrave a mostrare la gratuitagrave del Padre nellrsquoannuncio del Regno dei cieli (108) fatto a parole ma anche con i segni delle guarigioni con la povertagrave e soprattutto con la perseveranza nelle persecuzioni (1017-39) In filigrana compare il volto di una Chiesa giudeocristiana fortemente messa alla prova dallo scontro con il giudaismo che si riorganizzava nella sua componente farisaica dopo la recente distruzione di Gerusalemme e del tempio Si tratta di una Chiesa che alla saggezza umana dei dottori della legge oppone la sapienza della croce definitiva sapienza dei piccoli che rivela il volto del Padre e il misterioso e abissale rapporto drsquoamore tra il Padre e il Figlio (11 25 ndash 27) Pur essendo compresa anche dai piccoli non si tratta di una sapienza infantile o ingenua anzi i discepoli di Gesugrave sono definiti scribi (1351) che devono tenere insieme cose nuove e cose antiche (AT e NT) nellrsquounica sapienza della croce sono profeti sapienti e scribi che vivranno su di se il mistero del messia rifiutato e ucciso dal suo popolo (cfr 2334) ma che saranno ricompensati dal ritorno glorioso di Gesugrave alla fine dei tempi alla luce dellrsquoamore che avranno manifestato imitando il Padre (24327 2531-46) Questa Chiesa ha un punto di riferimento centrale in Pietro del quale viene affermato senza mezzi termini il primato a partire dalle parole di Gesugrave ldquo ltltTu sei Pietro e su questa pietra edificherograve la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa A te darograve le chiavi del Regno dei cieli tutto ciograve che legherai sulla terra saragrave legato nei cieli e tutto ciograve che scioglierai sulla terra saragrave sciolto nei cieligtgt Allora ordinograve ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristordquo

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7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIAI vangeli sono inseriti allrsquointerno di un canone comprendente Antico e Nuovo Testamento e una interpretazione esegetica e teologica di essi non puograve non tenere conto dei rapporti che intercorrono tra questi testi e il loro con-testo Il documento sulla Parola di Dio del Concilio Vaticano II denominato Dei Verbum afferma al n16 la mutua dipendenza ermeneutica tra Antico e Nuovo Testamento laquo hellipi libri dellrsquoAntico Testamento integralmente assunti nella predicazione evangelica acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento che essi a loro volta illuminano e spieganogtgt Da una parte si afferma che il Nuovo Testamento porta a compimento ciograve che egrave significato nellrsquoAntico ma dallrsquoaltra si mostra che non si puograve comprendere il Nuovo senza i libri dellrsquoAntico che lo illuminano e lo spiegano Non si possono dunque conoscere adeguatamente i Vangeli senza tener conto dellrsquoAntico TestamentoSi potrebbe fondare questa affermazione sia dal punto di vista storico che dal punto di vista letterario Lrsquoinfluenza del mondo giudaico e della letteratura religiosa che ha contribuito a forgiare la sua identitagrave ossia quello che noi oggi chiamiamo Antico Testamento e piugrave nel dettaglio lrsquointerpretazione viva dellrsquoantico Testamento (toragrave orale) propria dellrsquoebraismo del I secolo sono la matrice nella quale si forgiano tutte le creazioni letterarie successivamente inserite nel canone del Nuovo Testamento Dal punto di vista letterario poi si trovano forti legami sottoforma di citazioni allusioni echi riletture che i testi del NT fanno di altri testi dellrsquoAT In definitiva lrsquoAT costituisce sempre lo sfondo dei testi del NT ed anche dei vangeli come si puograve abbondantemente dimostrare anche attraverso un elenco e una catalogazione di tutti i richiami interni al NT Tuttavia il lavoro esegetico e teologico che parte da questa constatazione non puograve certamente fermarsi ad essa Ci si pone infatti una domanda di fondo estremamente importante a livello teologico quale tipo di rapporto viene configurato da tale dipendenza storico- letteraria del NT e dei Vangeli nei confronti dei testi dellrsquoAntico Testamento Data la poliformitagrave letteraria di testi del NT e il loro diverso utilizzo dellrsquoAT non egrave per nulla semplice ricavare delle leggi generali Talvolta bisogna accontentarsi di ritrovare lo sfondo veterotestamentario e notare lrsquointeresse del narratore nel riferire un compimento Talaltra perograve si puograve scavare maggiormente e notare dei rapporti piugrave precisi e definiti tra elementi dello sfondo veterotestamentario ed altri elementi presenti nel testo del NT Ogni qual volta si puograve accostare ad una figura (tipo) propria di un racconto dellrsquoAT elementi di un racconto del NT (antitipo) mostrando un rapporto di continuitagrave discontinuitagrave tra di essi in modo tale che lrsquoantitipo riprende e supera il tipo compiendolo qui siamo di fronte ad un funzionamento letterario- teoogico che possiamo denominare tipologia Tali elementi (tipi) possono essere costituiti da eventi circostanze persone popoli istituzioni e il loro rapporto deve essere di compimento ossia lrsquouno egrave una preparazione dellrsquoaltro Ci puograve essere una tipologia esodale mosaica profetica regale sacerdotale cultuale ecchellip

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Per il nostro studio egrave sufficente ammettere che in via di principio non egrave possibile escludere la possibilitagrave che gli autori del NT abbiamo fatto uso di tale strumento interpretativo poicheacute esso era presente nella cultura giudaica ed ellenistica del periodo intertestamentario e perchegrave lrsquoAntico Testamento stesso al suo interno ne ha fatto uso Lo studio della tipologia risulta allora particolarmente interessante dal momento che contribuisce a riconnettere i Vangeli nel loro contesto canonico e mette in luce in modo assai convincente le loro teologie nel quadro globale del compimento delle Scritture

7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)Nel Vangelo di Luca la tipologia profetica applicata a Gesugrave risulta particolarmente evidente ed estesa A partire dal c 4 in cui Gesugrave predica a Nazareth nella sua terra natale Gesugrave egrave dipinto con i caratteri di un profeta (cfr 424) che predica la parola di Dio e che egrave rifiutato dal suo popolo secondo il destino proprio di tutti i profeti di Israele Gesugrave appena consacrato dalla discesa dello Spirito Santo su di lui dopo il battesimo egrave dotato di una ldquoparolardquo profetica che si esprime attraverso azioni e discorsi (cfr 2419) e che rende attuale la salvezza di Dio il tempo del compimento delle promesse di salvezza di Isaia (cfr 718-23)Ormai al termine del suo itinerario verso Gerusalemme attraversando la Galilea e la Samaria (Lc 17 11) Gesugrave incontra dieci lebbrosi che si fermano a distanza e appellandosi alla sua qualitagrave di maestro lo supplicano di avere pietagrave di loro ldquoGesugrave maestro abbi pietagrave di noirdquo (Lc 17 12) La scena della guarigione dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) dipinta con una certa rapiditagrave da Luca mostra di avere uno sfondo veterotestamentario profetico (cfr 2 Re 5) In quale modo il narratore allude a tale sfondo Quali sono gli elementi comuni e le differenze Gesugrave egrave accreditato come un profetaPer rispondere a queste domande egrave necessario approfondire lrsquoesegesi di questo testo Dobbiamo anzitutto notare che questo racconto interrompe una serie di discorsi di Gesugrave con un miracolo di guarigione Lrsquoultimo miracolo di Gesugrave prima di questo egrave in 14 1 ndash 6 dopodichegrave si tratta di una serie di insegnamenti fino a 1711 Inoltre la notazione geografica di Luca sul cammino verso Gerusalemme contribuisce a creare uno stacco preciso da ciograve che precede e favorisce lrsquoidea di un nuovo inizio della narrazione Si tratta della terza ed ultima sezione del viaggio di Gesugrave verso Geursalemme che prosegue fino a 19 27 Il racconto di questo miracolo si conclude con lrsquoaffermazione di Gesugrave ldquoalzati e va la tua fede ti ha salvatordquo (v 19) percheacute dopo il samaritano ex lebbroso sparisce e ritornano in scena i farisei Egrave interessante il paragone che viene a crearsi (syncrisis) tra la fede constatata da Gesugrave a proposito del samaritano che evidentemente ha saputo riconoscere in Gesugrave la fonte del segno di guarigione appena manifestasi in lui e la mancanza di fede mostrata dai farisei nei termini di una ricerca esteriore di segni Il seguito dei discorsi di Gesugrave porteragrave avanti il tema della fede parlando della venuta del figlio dellrsquouomo (Gesugrave) in rapporto ai segni (cfr vv 17 22 ndash 37) della preghiera (18 1 ndash 14) dellrsquoumiltagrave di chi accoglie il Regno come un bambino abbandonando le sue ricchezze per seguire Gesugrave (18 15 ndash 30)Il cuore di questa sequenza narrativa che culmina con il terzo annuncio della passione e lrsquoarrivo a Gerico ( 18 31 ndash 34) egrave dunque la fede in Gesugrave come condizione dellrsquoingresso nel Regno dei cieli Il racconto del lebbroso samaritano contribuisce a introdurre questo tema di fondo dal momento che il miracolo non egrave che un passaggio neanche brevemente descritto per arrivare a sottolineare invece la salvezza ottenuta per mezzo della fede (v 18) In effetti il culmine della trama non si ha con il miracolo ma con la constatazione della fede del samaritano egrave qui infatti che la portata rivelativa del racconto si mostra in modo improvviso Su dieci lebbrosi guariti la fede egrave paradossalmente prerogativa di uno solo di un samaritano ossia di un eretico disprezzato dal giudaismo ufficiale dellrsquoepoca rappresentato dai farisei Inizialmente il racconto sapientemente orchestrato da Luca sembra andare in una direzione piugrave consueta Come ogni racconto di miracolo che si rispetti vi deve essere lrsquoincontro con Gesugrave alle porte della cittagrave o allrsquointerno del villaggio Qui i lebbrosi si fermano a distanza per motivi cultuali

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percheacute sono dichiarati impuri dalla legge di santitagrave del levitica (Lv 13 45) e a distanza lo supplicano con il titolo di maestro usato da Luca normalmente per i discepoli (Lc 5 5 8 24) e con lrsquoimplorazione ldquoabbi pietagraverdquo che nei salmi si rivolge a Dio stesso (Sal 31 10 51 3) In questi lebbrosi crsquoegrave certamente una fede incoativa iniziale in Gesugrave necessaria percheacute avvenga il miracolo (cfr Lc 5 13ss) Fin qui tutto avviene secondo copione Dal v 14 avviene un primo spostamento rispetto alla trama consueta di un racconto di guarigione di miracolo Ossia Gesugrave non guarisce direttamente con la sua parola i lebbrosi prima di mandarli dal sacerdote ma li invia prima di guarirli Questa modifica fa si che il miracolo divenga una prova di fede In questo spostamento Luca segue un altro copione che gli proviene dallrsquoAntico Testamento e particolarmente dal racconto lungo e articolato di guarigione del lebbroso Naaman servitore del re siriano da parte del profeta Eliseo (cfr 2 Re 5) Infatti il miracolo egrave una prova di fede di Naaman che egrave invitato dal profeta ad andare a bagnarsi del fiume Giordano Non sono complicati riti fisici a causare la guarigione ma la fede nella parola del profeta Eliseo (2 Re 5 12 ndash 15) Come il profeta Eliseo guarisce il lebbroso Naaman servitore del re siriano semplicemente con la sua parola e con lrsquoobbedienza di andarsi a lavare nel Giordano anche nel nostro testo il miracolo di guarigione dei lebbrosi avviene a distanza tramite la semplice obbedienza alla parola profetica di Gesugrave di andare a presentarsi ai sacerdoti Le analogie non si fermano qui Come Naaman il siriano ritorna dal profeta Eliseo per mostrare la sua fede nel Dio di Israele e per ringraziarlo attraverso un dono materiale cosigrave anche il lebbroso ritorna indietro per ringraziare Gesugrave (v 15) Infine ancora come Naaman egrave uno straniero cui viene donata insieme alla guarigione la fede nel Dio drsquoIsraele cosigrave anche il lebbroso egrave un samaritano a differenza degli altri nove lebbrosi guariti che invece sono giudeiCome in 2 Re 5 la posta in gioco del racconto non egrave quindi semplicemente il miracolo di guarigione fisica ma piugrave profondamente la fede dello straniero ed egrave questa fede ad essere manifestata dal ringraziamento del samaritano e autorevolmente confermata dalla dichiarazione finale di Gesugrave (vv 18ndash19) Gesugrave si trova dunque nella stessa posizione del profeta Eliseo egli egrave dotato di una parola profetica in grado di realizzare ciograve che dice per mezzo della fede dellrsquointerlocutore e al termine del miracolo egli stesso egrave chiamato ad esplicitarla autorevolmente Fino a questo punto abbiamo mostrato con considerazioni di tipo narrativo che il nostro racconto ha una sfondo profetico e che tale figura egrave applicata a Gesugrave Ora bisogna chiarire se questa figura dellrsquoantico testamento egrave applicata in una chiave tipologica ossia se vi egrave un compimento del tipo profetico nellrsquoantitipo (Gesugrave) che prevede anche una differenza un superamento dellrsquoantitipo rispetto al tipo Dobbiamo ricorrere ancora a considerazioni di tipo narrativo Ci sono alcune differenze tra Eliseo e Gesugrave Quando Naaman va da Eliseo per ringraziarlo il profeta rifiuta il dono mentre Gesugrave non sembra rifiutare la lode del samaritano Inoltre i gesti del samaritano sono ben piugrave estremi di quelli di Naaman Il samaritano infatti si prostra davanti a Gesugrave con un atto drsquoadorazione che egrave appropriato soltanto per Dio Infine le parole del ringraziamento sono diverse Naaman afferma la sua fede nel Dio drsquoIsraele mentre il Samaritano ldquolodando Dio a gran voce si prostrograve davanti a Gesugrave ai suoi piedi per ringraziarlordquo (v 16) Nella costruzione retorica di questa frase la lode di Dio egrave posta in parallelo alla prostrazione davanti a Gesugrave e al suo ringraziamentoldquoTornava indietro a gran voce lodando Dio e si prostrograve con la faccia ai suoi piedi ringraziando Lui Se Naaman loda il Dio drsquoIsraele piugrave di Naaman nel samaritano la lode del Dio dirsquoIsraele egrave strettamente associata con la prostrazione e con il ringraziamento di Gesugrave Lodare Dio e ringraziare Gesugrave sono un unico atto per questo samaritano che riserva a Gesugrave lrsquoonore dovuto a Dio prostrandosi ai suoi piedi Se il dono rifiutato da Eliseo lascia intendere lrsquoimpossibilitagrave di far coincidere la sua persona con il Dio drsquoIsraele la lode accettata e ratificata da Gesugrave suggerisce che il compimento del tipo profetico consiste in un radicale superamento della figura stessa Gesugrave egrave un profeta ma egrave piugrave che un profeta perchegrave egrave il mistero di una presenza personale di Dio stesso Egli compie la parola profetica come

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 19: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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LUZ U Das Evangelium nach Matthaus ( Neukirchen ndash Vluyn 1990 ) I - II ROSSEgrave G Il vangelo di Luca ( Roma 1992 )SCHLOSSER J Le regne de dieu dans le dits de jesus ( Paris 1980 )SCHRENK G ldquoδικαιόωrdquo GLNT IIITANNEHILL R C The narrative Unity of Luke ndash Acts ( Philadelphia 1986 ) I - II

7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI7 1 VANGELO DI MARCOIl vangelo di Marco fa iniziare lrsquoattivitagrave di Gesugrave con lrsquoannuncio del Regno di Dio Dice Gesugrave ldquoIl tempo egrave compiuto il regno di Dio egrave vicino convertitevi e credete nel Vangelordquo Sullo sfondo di questo sunto della predicazione di Gesugrave crsquoegrave la concezione profetica della regalitagrave di Dio sulla storia e sul tempo Lrsquoarrivo della salvezza di Dio egrave considerato imminente e il profeta ha il compito di annunciarlo e insieme renderlo presente con il suo annuncio Il Vangelo diviene allora un annuncio che trasforma la realtagrave rendendo attuale la stessa salvezza di Dio ldquoCome sono belli i piedi di colui che annuncia la pace dellrsquoevangelizzatore che annuncia la salvezza che dice a Sion ldquoRegna il tuo Dio Una voce Le tue sentinelle alzano la voce insieme esultano poicheacute vedono con gli occhi il ritorno del Signore a Sionrdquo (Is 507-8) La parola profetica diviene evento di Dio presenza salvifica realtagrave che trasforma il castigo dellrsquoesilio nella gioia del ritorno a Sion Modellato su tale teologia anche lrsquoannuncio del Regno di Dio da parte di Gesugrave egrave una parola profetica che si realizza nellrsquoatto stesso in cui viene proclamata Essa egrave infatti una parola autorevole non solo un insegnamento che si concretizza in segni di salvezza e di liberazione dal male (cfr 127-28) Il Regno di Dio si instaura con la sconfitta definitiva delle potenze del male e in particolare di Satana (322-30) e con la chiamata dei Dodici (313-18) che sono il primo seme del Regno di Dio inviati anchrsquoessi a predicare e a scacciare i demoni Con il male vengono sconfitte da Gesugrave anche le sue conseguenze ossia il peccato e la morte Il peccato viene vinto dal perdono definitivo che Gesugrave porta nel mondo (cfr 21-22) Il Regno assume qui i connotati della novitagrave assoluta la novitagrave di una festa di nozze che lo Sposo il messia celebra con lrsquoumanitagrave (219-22) grazie alla definitiva sconfitta della morte Egli sposa lrsquoumanitagrave malata sofferente e incapace di generare alla vita per ridarle la speranza radicale della resurrezione (cfr 521-43 racconto dellrsquoemorroissa e della figlia di Giairo) Se in un primo momento il Regno di Dio predicato da Gesugrave sembra distinto dalla sua persona man mano che il vangelo prosegue nella sua narrazione si comprende sempre meglio che il cuore del Regno di Dio annunciato da Gesugrave con la parabola del seme gettato nel terreno che porta frutto egrave la persona stessa di Gesugrave Subito dopo aver pronunciato il discorso in parabole Gesugrave seda la tempesta con la sua Parola e i discepoli si chiedono ldquoChi egrave costui al quale il vento e il mare obbedisconordquo Come abbiamo giagrave sottolineato la narrazione procede attraverso le successive domande sullrsquoidentitagrave di Gesugrave attraverso cioegrave quella che si dovrebbe definire come una cristologia implicita basata sui segni e le parole di Gesugrave fino al cuore del vangelo di Marco li dove i discepoli per bocca di Pietro arrivano finalmente alla proclamazione dellrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ldquoTu sei il Cristo il Messiardquo (7 29) Da questo punto in poi inizia il secondo versante del vangelo di Marco in cui non si tratta piugrave di stabilire chi egrave Gesugrave ma come Egli agisce e che tipo di Messia egli egrave Da qui in poi in una successione martellante di tre annunci della passione Gesugrave afferma subito pubblicamente (notare il contrasto con la richiesta di segretezza a riguardo della sua messianicitagrave) di dover subire il destino di rifiuto dei capi sofferenza e morte per poi risorgere dopo tre giorniCi concentriamo un porsquo di piugrave sul terzo annuncio (Mc 1032-34) che avviene immediatamente prima dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme ed egrave un porsquo piugrave descrittivo dei precedenti I dettagli sono significativi si parla non solo di condanna a morte e di consegna ai pagani ma anche di derisioni sputi e flagellazioni Non egrave a detrimento della veritagrave storica sulla passione di Gesugrave

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considerare che questa sequenza ripercorre esattamente le sofferenze descritte nel cosiddetto terzo canto del servo allrsquointerno della raccolta profetica deuteorisaiana ldquoHo presentato il mio dorso ai flagellatori le mie guance a coloro che mi strappavano la barba non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputirdquo (Is 506) Egrave difficile non riconoscere qui lrsquointento dellrsquoevangelista di mostrare che il messia non egrave altri che un servo mite e umile destinato a compiere la sua missione universale attraverso la sofferenza assunta confidando in Dio che solo rende giustizia (Is 508) Non si puograve seguire Gesugrave fin sotto la croce se non accettando di essere da lui guariti nella nostra cecitagrave di discepoli attratti da un maestro potente e carismatico (cf 1046-52) La cristologia marciana egrave cosigrave un grande commento narrativo ai canti del servo di jhwh visti alla luce della vicenda storica di Gesugrave che culmina con il mistero pasquale della sua morte in croce e resurrezione Infatti solo nellrsquoumiltagrave della croce il messia si rivela definitivamente come il servo sofferente di Dio e solo a questo punto il discepolo con le parole del centurione potragrave affermare - definitivamente e senza paura di fraintendimenti o ambiguitagrave - ldquoCostui era veramente il Figlio di DiordquoDi fronte a questa progressiva descrizione narrativa della cristologia Marco intende anche fornirci qualche elemento di ecclesiologia Cosrsquoegrave la Chiesa per Marco Certamente essa egrave concentrata nei discepoli e in particolare nei Dodici che sono a servizio del Regno di Dio chiamati anzitutto da Gesugrave a stare con lui e poi inviati a predicare e scacciare demoni (313-19) Lo stesso numero Dodici indica lrsquoIsraele escatologico che si instaura con lrsquoavvento del Regno di Dio Essi costituiscono il seme il nucleo piugrave intimo della nuova famiglia di Gesugrave ossia di coloro che fanno la volontagrave di Dio ( 331-35) e come Gesugrave si muovono nei villaggi affidandosi totalmente alla potenza dellrsquoinvio di Gesugrave e non a mezzi umani (67-13) Essi sono i testimoni dei segni di Gesugrave in particolare della moltiplicazione dei pani (630-44) ma al contempo sono incapaci di comprenderli fino in fondo percheacute condividono la durezza di cuore degli uomini (651-52) Marco sottolinea nettamente lrsquoincomprensione che i discepoli manifestano nei confronti del loro maestro che non cessa al momento in cui Pietro confessa lrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ma anzi per cosigrave dire aumenta (cfr8 33) Ogni annuncio della passione egrave seguito da un episodio che manifesta la totale mancanza di sintonia dei discepoli (cfr anche 933-37 1035-40) e che rende necessaria unrsquoulteriore catechesi da parte di Gesugrave in forma di parole e di gesti Alcuni personaggi secondari nella narrazione mostrano le caratteristiche positive che dovrebbe avere il discepolo in particolare la sua fede nei confronti di Gesugrave Un esempio importante egrave certamente quello della donna sirofenicia donna straniera che costituisce un richiama implicito alla futura nascita di una comunitagrave cristiana di provenienza pagana Da questi elementi possiamo trarre qualche conclusione sullrsquoecclesiologia marciana la Chiesa egrave una famiglia che attualizza il Regno di Dio in se stessa un seme del Regno Essa egrave per sua natura missionaria percheacute inviata dal messia Gesugrave con una parola potente a compiere i segni del Regno nella sua storia Essa accoglie al suo interno anche tutti i popoli egrave dunque universale Essa egrave anche la comunitagrave in cui la fede in Cristo puograve essere maturata solo stando con lui e passando attraverso il travaglio della sua croce e resurrezione Solo alla luce della croce la Chiesa puograve comprendere fino in fondo chi egrave chiamata a seguire lungo i sentieri della storia

7 2 VANGELO DI MATTEONotiamo subito che Matteo non parla di Regno di Dio ma con unrsquoespressione ancor piugrave semitica di Regno dei cieli (cfr 1311) Se il Regno dei cieli nel discorso della montagna deve essere caratterizzato da una sovrabbondante giustizia che sola puograve integralmente compiere la Legge di Mosegrave (517-20) sono le parabole (c 13) a manifestare il mistero di tale sovrabbondante giustizia La parabola del seminatore (133-9) mostra il contrasto tra una semina sovrabbondante e persino sprecata e una risposta differenziata dei diversi terreni Alcuni di essi non rispondono positivamente non fanno fruttificare questo dono del seme Come egrave possibile che ciograve accada se la parola egrave rivolta a tutti Come egrave possibile che la parola di Gesugrave fallisca producendo in molti casi

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rifiuto anzicheacute accoglienza Egrave questo lrsquointerrogativo di fondo dei discepoli sul percheacute Gesugrave parli il linguaggio oscuro e difficile delle parabole (cfr 1310) Le parabole mostrano la caratteristica paradossale del Regno dei cieli che si instaura senza imporre una veritagrave con la forza ma donando a tutti anche a chi lo rifiuteragrave il seme della Parola di Dio Cosigrave il suo insegnamento parabolico rispetta la libertagrave dellrsquointerlocutore e non gli impone una veritagrave per via di sillogismi o dimostrazioni Egli lo invita piuttosto a convertire il cuore allrsquoamore del Padre che semina sprecando illogicamente il suo seme e che lascia crescere la zizzania insieme con il grano per non correre il rischio di tagliare anche il grano (1324-30) Si puograve arrivare ad affermare che secondo Matteo compimento della giustizia deve passare attraverso il rifiuto degli uomini e in particolare del popolo di Israele percheacute egrave proprio quando il popolo arriva al culmine della sua durezza di cuore della sua incapacitagrave di ascoltare e comprendere la parola di Dio che il Signore potragrave realizzare improvvisamente la sua guarigione e la sua conversione (cfr 13 14 ndash 14 Iss 6 9 ndash 10) ComeAttraverso la logica della croce che egrave il vero mistero significato dal seme gettato in terra della parabola In fondo anche per Matteo il Regno dei cieli ha a che fare con Gesugrave Lui che egrave il servo mite di Jhwh che non grida la veritagrave in piazza (cfr 1219 Is 422) e porta la giustizia con misericordia (cf 1220 cit di Is 423) Nella cristologia di Matteo egrave molto piugrave sottolineato che in Marco il carattere ebraico del messia Egli egrave collegato a Davide e Abramo nella sua genealogia (1 1) egrave figlio di Davide (1 1720) egrave lrsquoemmanuele di Isaia ossia il discendente regale che porta Dio in mezzo al suo popolo (Mt 123cfr Is 714) egrave il re-pastore (cf 936) e il messia drsquoIsraele (26) cosa che Gesugrave stesso afferma ripetutamente (106 1524) Egrave solo dopo il rifiuto di Israele che i discepoli saranno inviati da Gesugrave sul monte della galilea a fare discepoli tutti i popoli (2819) Infatti il rifiuto di Israele fa sigrave che il Regno di Dio saragrave tolto ai capi giudaici ldquoe saragrave dato ad un popolo che lo faragrave fruttificare (2143)rdquo Il seme di questo nuovo popolo egrave giagrave presente nel Vangelo di Matteo nei discepoli e apostoli di Gesugrave La loro caratterizzazione egrave piugrave positiva che non in Marco Essi infatti sono ammessi allrsquointimitagrave con Gesugrave e possono accedere alla spiegazione delle parabole e alla comprensione profonda dei misteri del Regno dei cieli Non solo ma sono inviati da Gesugrave a mostrare la gratuitagrave del Padre nellrsquoannuncio del Regno dei cieli (108) fatto a parole ma anche con i segni delle guarigioni con la povertagrave e soprattutto con la perseveranza nelle persecuzioni (1017-39) In filigrana compare il volto di una Chiesa giudeocristiana fortemente messa alla prova dallo scontro con il giudaismo che si riorganizzava nella sua componente farisaica dopo la recente distruzione di Gerusalemme e del tempio Si tratta di una Chiesa che alla saggezza umana dei dottori della legge oppone la sapienza della croce definitiva sapienza dei piccoli che rivela il volto del Padre e il misterioso e abissale rapporto drsquoamore tra il Padre e il Figlio (11 25 ndash 27) Pur essendo compresa anche dai piccoli non si tratta di una sapienza infantile o ingenua anzi i discepoli di Gesugrave sono definiti scribi (1351) che devono tenere insieme cose nuove e cose antiche (AT e NT) nellrsquounica sapienza della croce sono profeti sapienti e scribi che vivranno su di se il mistero del messia rifiutato e ucciso dal suo popolo (cfr 2334) ma che saranno ricompensati dal ritorno glorioso di Gesugrave alla fine dei tempi alla luce dellrsquoamore che avranno manifestato imitando il Padre (24327 2531-46) Questa Chiesa ha un punto di riferimento centrale in Pietro del quale viene affermato senza mezzi termini il primato a partire dalle parole di Gesugrave ldquo ltltTu sei Pietro e su questa pietra edificherograve la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa A te darograve le chiavi del Regno dei cieli tutto ciograve che legherai sulla terra saragrave legato nei cieli e tutto ciograve che scioglierai sulla terra saragrave sciolto nei cieligtgt Allora ordinograve ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristordquo

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7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIAI vangeli sono inseriti allrsquointerno di un canone comprendente Antico e Nuovo Testamento e una interpretazione esegetica e teologica di essi non puograve non tenere conto dei rapporti che intercorrono tra questi testi e il loro con-testo Il documento sulla Parola di Dio del Concilio Vaticano II denominato Dei Verbum afferma al n16 la mutua dipendenza ermeneutica tra Antico e Nuovo Testamento laquo hellipi libri dellrsquoAntico Testamento integralmente assunti nella predicazione evangelica acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento che essi a loro volta illuminano e spieganogtgt Da una parte si afferma che il Nuovo Testamento porta a compimento ciograve che egrave significato nellrsquoAntico ma dallrsquoaltra si mostra che non si puograve comprendere il Nuovo senza i libri dellrsquoAntico che lo illuminano e lo spiegano Non si possono dunque conoscere adeguatamente i Vangeli senza tener conto dellrsquoAntico TestamentoSi potrebbe fondare questa affermazione sia dal punto di vista storico che dal punto di vista letterario Lrsquoinfluenza del mondo giudaico e della letteratura religiosa che ha contribuito a forgiare la sua identitagrave ossia quello che noi oggi chiamiamo Antico Testamento e piugrave nel dettaglio lrsquointerpretazione viva dellrsquoantico Testamento (toragrave orale) propria dellrsquoebraismo del I secolo sono la matrice nella quale si forgiano tutte le creazioni letterarie successivamente inserite nel canone del Nuovo Testamento Dal punto di vista letterario poi si trovano forti legami sottoforma di citazioni allusioni echi riletture che i testi del NT fanno di altri testi dellrsquoAT In definitiva lrsquoAT costituisce sempre lo sfondo dei testi del NT ed anche dei vangeli come si puograve abbondantemente dimostrare anche attraverso un elenco e una catalogazione di tutti i richiami interni al NT Tuttavia il lavoro esegetico e teologico che parte da questa constatazione non puograve certamente fermarsi ad essa Ci si pone infatti una domanda di fondo estremamente importante a livello teologico quale tipo di rapporto viene configurato da tale dipendenza storico- letteraria del NT e dei Vangeli nei confronti dei testi dellrsquoAntico Testamento Data la poliformitagrave letteraria di testi del NT e il loro diverso utilizzo dellrsquoAT non egrave per nulla semplice ricavare delle leggi generali Talvolta bisogna accontentarsi di ritrovare lo sfondo veterotestamentario e notare lrsquointeresse del narratore nel riferire un compimento Talaltra perograve si puograve scavare maggiormente e notare dei rapporti piugrave precisi e definiti tra elementi dello sfondo veterotestamentario ed altri elementi presenti nel testo del NT Ogni qual volta si puograve accostare ad una figura (tipo) propria di un racconto dellrsquoAT elementi di un racconto del NT (antitipo) mostrando un rapporto di continuitagrave discontinuitagrave tra di essi in modo tale che lrsquoantitipo riprende e supera il tipo compiendolo qui siamo di fronte ad un funzionamento letterario- teoogico che possiamo denominare tipologia Tali elementi (tipi) possono essere costituiti da eventi circostanze persone popoli istituzioni e il loro rapporto deve essere di compimento ossia lrsquouno egrave una preparazione dellrsquoaltro Ci puograve essere una tipologia esodale mosaica profetica regale sacerdotale cultuale ecchellip

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Per il nostro studio egrave sufficente ammettere che in via di principio non egrave possibile escludere la possibilitagrave che gli autori del NT abbiamo fatto uso di tale strumento interpretativo poicheacute esso era presente nella cultura giudaica ed ellenistica del periodo intertestamentario e perchegrave lrsquoAntico Testamento stesso al suo interno ne ha fatto uso Lo studio della tipologia risulta allora particolarmente interessante dal momento che contribuisce a riconnettere i Vangeli nel loro contesto canonico e mette in luce in modo assai convincente le loro teologie nel quadro globale del compimento delle Scritture

7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)Nel Vangelo di Luca la tipologia profetica applicata a Gesugrave risulta particolarmente evidente ed estesa A partire dal c 4 in cui Gesugrave predica a Nazareth nella sua terra natale Gesugrave egrave dipinto con i caratteri di un profeta (cfr 424) che predica la parola di Dio e che egrave rifiutato dal suo popolo secondo il destino proprio di tutti i profeti di Israele Gesugrave appena consacrato dalla discesa dello Spirito Santo su di lui dopo il battesimo egrave dotato di una ldquoparolardquo profetica che si esprime attraverso azioni e discorsi (cfr 2419) e che rende attuale la salvezza di Dio il tempo del compimento delle promesse di salvezza di Isaia (cfr 718-23)Ormai al termine del suo itinerario verso Gerusalemme attraversando la Galilea e la Samaria (Lc 17 11) Gesugrave incontra dieci lebbrosi che si fermano a distanza e appellandosi alla sua qualitagrave di maestro lo supplicano di avere pietagrave di loro ldquoGesugrave maestro abbi pietagrave di noirdquo (Lc 17 12) La scena della guarigione dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) dipinta con una certa rapiditagrave da Luca mostra di avere uno sfondo veterotestamentario profetico (cfr 2 Re 5) In quale modo il narratore allude a tale sfondo Quali sono gli elementi comuni e le differenze Gesugrave egrave accreditato come un profetaPer rispondere a queste domande egrave necessario approfondire lrsquoesegesi di questo testo Dobbiamo anzitutto notare che questo racconto interrompe una serie di discorsi di Gesugrave con un miracolo di guarigione Lrsquoultimo miracolo di Gesugrave prima di questo egrave in 14 1 ndash 6 dopodichegrave si tratta di una serie di insegnamenti fino a 1711 Inoltre la notazione geografica di Luca sul cammino verso Gerusalemme contribuisce a creare uno stacco preciso da ciograve che precede e favorisce lrsquoidea di un nuovo inizio della narrazione Si tratta della terza ed ultima sezione del viaggio di Gesugrave verso Geursalemme che prosegue fino a 19 27 Il racconto di questo miracolo si conclude con lrsquoaffermazione di Gesugrave ldquoalzati e va la tua fede ti ha salvatordquo (v 19) percheacute dopo il samaritano ex lebbroso sparisce e ritornano in scena i farisei Egrave interessante il paragone che viene a crearsi (syncrisis) tra la fede constatata da Gesugrave a proposito del samaritano che evidentemente ha saputo riconoscere in Gesugrave la fonte del segno di guarigione appena manifestasi in lui e la mancanza di fede mostrata dai farisei nei termini di una ricerca esteriore di segni Il seguito dei discorsi di Gesugrave porteragrave avanti il tema della fede parlando della venuta del figlio dellrsquouomo (Gesugrave) in rapporto ai segni (cfr vv 17 22 ndash 37) della preghiera (18 1 ndash 14) dellrsquoumiltagrave di chi accoglie il Regno come un bambino abbandonando le sue ricchezze per seguire Gesugrave (18 15 ndash 30)Il cuore di questa sequenza narrativa che culmina con il terzo annuncio della passione e lrsquoarrivo a Gerico ( 18 31 ndash 34) egrave dunque la fede in Gesugrave come condizione dellrsquoingresso nel Regno dei cieli Il racconto del lebbroso samaritano contribuisce a introdurre questo tema di fondo dal momento che il miracolo non egrave che un passaggio neanche brevemente descritto per arrivare a sottolineare invece la salvezza ottenuta per mezzo della fede (v 18) In effetti il culmine della trama non si ha con il miracolo ma con la constatazione della fede del samaritano egrave qui infatti che la portata rivelativa del racconto si mostra in modo improvviso Su dieci lebbrosi guariti la fede egrave paradossalmente prerogativa di uno solo di un samaritano ossia di un eretico disprezzato dal giudaismo ufficiale dellrsquoepoca rappresentato dai farisei Inizialmente il racconto sapientemente orchestrato da Luca sembra andare in una direzione piugrave consueta Come ogni racconto di miracolo che si rispetti vi deve essere lrsquoincontro con Gesugrave alle porte della cittagrave o allrsquointerno del villaggio Qui i lebbrosi si fermano a distanza per motivi cultuali

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percheacute sono dichiarati impuri dalla legge di santitagrave del levitica (Lv 13 45) e a distanza lo supplicano con il titolo di maestro usato da Luca normalmente per i discepoli (Lc 5 5 8 24) e con lrsquoimplorazione ldquoabbi pietagraverdquo che nei salmi si rivolge a Dio stesso (Sal 31 10 51 3) In questi lebbrosi crsquoegrave certamente una fede incoativa iniziale in Gesugrave necessaria percheacute avvenga il miracolo (cfr Lc 5 13ss) Fin qui tutto avviene secondo copione Dal v 14 avviene un primo spostamento rispetto alla trama consueta di un racconto di guarigione di miracolo Ossia Gesugrave non guarisce direttamente con la sua parola i lebbrosi prima di mandarli dal sacerdote ma li invia prima di guarirli Questa modifica fa si che il miracolo divenga una prova di fede In questo spostamento Luca segue un altro copione che gli proviene dallrsquoAntico Testamento e particolarmente dal racconto lungo e articolato di guarigione del lebbroso Naaman servitore del re siriano da parte del profeta Eliseo (cfr 2 Re 5) Infatti il miracolo egrave una prova di fede di Naaman che egrave invitato dal profeta ad andare a bagnarsi del fiume Giordano Non sono complicati riti fisici a causare la guarigione ma la fede nella parola del profeta Eliseo (2 Re 5 12 ndash 15) Come il profeta Eliseo guarisce il lebbroso Naaman servitore del re siriano semplicemente con la sua parola e con lrsquoobbedienza di andarsi a lavare nel Giordano anche nel nostro testo il miracolo di guarigione dei lebbrosi avviene a distanza tramite la semplice obbedienza alla parola profetica di Gesugrave di andare a presentarsi ai sacerdoti Le analogie non si fermano qui Come Naaman il siriano ritorna dal profeta Eliseo per mostrare la sua fede nel Dio di Israele e per ringraziarlo attraverso un dono materiale cosigrave anche il lebbroso ritorna indietro per ringraziare Gesugrave (v 15) Infine ancora come Naaman egrave uno straniero cui viene donata insieme alla guarigione la fede nel Dio drsquoIsraele cosigrave anche il lebbroso egrave un samaritano a differenza degli altri nove lebbrosi guariti che invece sono giudeiCome in 2 Re 5 la posta in gioco del racconto non egrave quindi semplicemente il miracolo di guarigione fisica ma piugrave profondamente la fede dello straniero ed egrave questa fede ad essere manifestata dal ringraziamento del samaritano e autorevolmente confermata dalla dichiarazione finale di Gesugrave (vv 18ndash19) Gesugrave si trova dunque nella stessa posizione del profeta Eliseo egli egrave dotato di una parola profetica in grado di realizzare ciograve che dice per mezzo della fede dellrsquointerlocutore e al termine del miracolo egli stesso egrave chiamato ad esplicitarla autorevolmente Fino a questo punto abbiamo mostrato con considerazioni di tipo narrativo che il nostro racconto ha una sfondo profetico e che tale figura egrave applicata a Gesugrave Ora bisogna chiarire se questa figura dellrsquoantico testamento egrave applicata in una chiave tipologica ossia se vi egrave un compimento del tipo profetico nellrsquoantitipo (Gesugrave) che prevede anche una differenza un superamento dellrsquoantitipo rispetto al tipo Dobbiamo ricorrere ancora a considerazioni di tipo narrativo Ci sono alcune differenze tra Eliseo e Gesugrave Quando Naaman va da Eliseo per ringraziarlo il profeta rifiuta il dono mentre Gesugrave non sembra rifiutare la lode del samaritano Inoltre i gesti del samaritano sono ben piugrave estremi di quelli di Naaman Il samaritano infatti si prostra davanti a Gesugrave con un atto drsquoadorazione che egrave appropriato soltanto per Dio Infine le parole del ringraziamento sono diverse Naaman afferma la sua fede nel Dio drsquoIsraele mentre il Samaritano ldquolodando Dio a gran voce si prostrograve davanti a Gesugrave ai suoi piedi per ringraziarlordquo (v 16) Nella costruzione retorica di questa frase la lode di Dio egrave posta in parallelo alla prostrazione davanti a Gesugrave e al suo ringraziamentoldquoTornava indietro a gran voce lodando Dio e si prostrograve con la faccia ai suoi piedi ringraziando Lui Se Naaman loda il Dio drsquoIsraele piugrave di Naaman nel samaritano la lode del Dio dirsquoIsraele egrave strettamente associata con la prostrazione e con il ringraziamento di Gesugrave Lodare Dio e ringraziare Gesugrave sono un unico atto per questo samaritano che riserva a Gesugrave lrsquoonore dovuto a Dio prostrandosi ai suoi piedi Se il dono rifiutato da Eliseo lascia intendere lrsquoimpossibilitagrave di far coincidere la sua persona con il Dio drsquoIsraele la lode accettata e ratificata da Gesugrave suggerisce che il compimento del tipo profetico consiste in un radicale superamento della figura stessa Gesugrave egrave un profeta ma egrave piugrave che un profeta perchegrave egrave il mistero di una presenza personale di Dio stesso Egli compie la parola profetica come

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 20: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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considerare che questa sequenza ripercorre esattamente le sofferenze descritte nel cosiddetto terzo canto del servo allrsquointerno della raccolta profetica deuteorisaiana ldquoHo presentato il mio dorso ai flagellatori le mie guance a coloro che mi strappavano la barba non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputirdquo (Is 506) Egrave difficile non riconoscere qui lrsquointento dellrsquoevangelista di mostrare che il messia non egrave altri che un servo mite e umile destinato a compiere la sua missione universale attraverso la sofferenza assunta confidando in Dio che solo rende giustizia (Is 508) Non si puograve seguire Gesugrave fin sotto la croce se non accettando di essere da lui guariti nella nostra cecitagrave di discepoli attratti da un maestro potente e carismatico (cf 1046-52) La cristologia marciana egrave cosigrave un grande commento narrativo ai canti del servo di jhwh visti alla luce della vicenda storica di Gesugrave che culmina con il mistero pasquale della sua morte in croce e resurrezione Infatti solo nellrsquoumiltagrave della croce il messia si rivela definitivamente come il servo sofferente di Dio e solo a questo punto il discepolo con le parole del centurione potragrave affermare - definitivamente e senza paura di fraintendimenti o ambiguitagrave - ldquoCostui era veramente il Figlio di DiordquoDi fronte a questa progressiva descrizione narrativa della cristologia Marco intende anche fornirci qualche elemento di ecclesiologia Cosrsquoegrave la Chiesa per Marco Certamente essa egrave concentrata nei discepoli e in particolare nei Dodici che sono a servizio del Regno di Dio chiamati anzitutto da Gesugrave a stare con lui e poi inviati a predicare e scacciare demoni (313-19) Lo stesso numero Dodici indica lrsquoIsraele escatologico che si instaura con lrsquoavvento del Regno di Dio Essi costituiscono il seme il nucleo piugrave intimo della nuova famiglia di Gesugrave ossia di coloro che fanno la volontagrave di Dio ( 331-35) e come Gesugrave si muovono nei villaggi affidandosi totalmente alla potenza dellrsquoinvio di Gesugrave e non a mezzi umani (67-13) Essi sono i testimoni dei segni di Gesugrave in particolare della moltiplicazione dei pani (630-44) ma al contempo sono incapaci di comprenderli fino in fondo percheacute condividono la durezza di cuore degli uomini (651-52) Marco sottolinea nettamente lrsquoincomprensione che i discepoli manifestano nei confronti del loro maestro che non cessa al momento in cui Pietro confessa lrsquoidentitagrave messianica di Gesugrave ma anzi per cosigrave dire aumenta (cfr8 33) Ogni annuncio della passione egrave seguito da un episodio che manifesta la totale mancanza di sintonia dei discepoli (cfr anche 933-37 1035-40) e che rende necessaria unrsquoulteriore catechesi da parte di Gesugrave in forma di parole e di gesti Alcuni personaggi secondari nella narrazione mostrano le caratteristiche positive che dovrebbe avere il discepolo in particolare la sua fede nei confronti di Gesugrave Un esempio importante egrave certamente quello della donna sirofenicia donna straniera che costituisce un richiama implicito alla futura nascita di una comunitagrave cristiana di provenienza pagana Da questi elementi possiamo trarre qualche conclusione sullrsquoecclesiologia marciana la Chiesa egrave una famiglia che attualizza il Regno di Dio in se stessa un seme del Regno Essa egrave per sua natura missionaria percheacute inviata dal messia Gesugrave con una parola potente a compiere i segni del Regno nella sua storia Essa accoglie al suo interno anche tutti i popoli egrave dunque universale Essa egrave anche la comunitagrave in cui la fede in Cristo puograve essere maturata solo stando con lui e passando attraverso il travaglio della sua croce e resurrezione Solo alla luce della croce la Chiesa puograve comprendere fino in fondo chi egrave chiamata a seguire lungo i sentieri della storia

7 2 VANGELO DI MATTEONotiamo subito che Matteo non parla di Regno di Dio ma con unrsquoespressione ancor piugrave semitica di Regno dei cieli (cfr 1311) Se il Regno dei cieli nel discorso della montagna deve essere caratterizzato da una sovrabbondante giustizia che sola puograve integralmente compiere la Legge di Mosegrave (517-20) sono le parabole (c 13) a manifestare il mistero di tale sovrabbondante giustizia La parabola del seminatore (133-9) mostra il contrasto tra una semina sovrabbondante e persino sprecata e una risposta differenziata dei diversi terreni Alcuni di essi non rispondono positivamente non fanno fruttificare questo dono del seme Come egrave possibile che ciograve accada se la parola egrave rivolta a tutti Come egrave possibile che la parola di Gesugrave fallisca producendo in molti casi

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rifiuto anzicheacute accoglienza Egrave questo lrsquointerrogativo di fondo dei discepoli sul percheacute Gesugrave parli il linguaggio oscuro e difficile delle parabole (cfr 1310) Le parabole mostrano la caratteristica paradossale del Regno dei cieli che si instaura senza imporre una veritagrave con la forza ma donando a tutti anche a chi lo rifiuteragrave il seme della Parola di Dio Cosigrave il suo insegnamento parabolico rispetta la libertagrave dellrsquointerlocutore e non gli impone una veritagrave per via di sillogismi o dimostrazioni Egli lo invita piuttosto a convertire il cuore allrsquoamore del Padre che semina sprecando illogicamente il suo seme e che lascia crescere la zizzania insieme con il grano per non correre il rischio di tagliare anche il grano (1324-30) Si puograve arrivare ad affermare che secondo Matteo compimento della giustizia deve passare attraverso il rifiuto degli uomini e in particolare del popolo di Israele percheacute egrave proprio quando il popolo arriva al culmine della sua durezza di cuore della sua incapacitagrave di ascoltare e comprendere la parola di Dio che il Signore potragrave realizzare improvvisamente la sua guarigione e la sua conversione (cfr 13 14 ndash 14 Iss 6 9 ndash 10) ComeAttraverso la logica della croce che egrave il vero mistero significato dal seme gettato in terra della parabola In fondo anche per Matteo il Regno dei cieli ha a che fare con Gesugrave Lui che egrave il servo mite di Jhwh che non grida la veritagrave in piazza (cfr 1219 Is 422) e porta la giustizia con misericordia (cf 1220 cit di Is 423) Nella cristologia di Matteo egrave molto piugrave sottolineato che in Marco il carattere ebraico del messia Egli egrave collegato a Davide e Abramo nella sua genealogia (1 1) egrave figlio di Davide (1 1720) egrave lrsquoemmanuele di Isaia ossia il discendente regale che porta Dio in mezzo al suo popolo (Mt 123cfr Is 714) egrave il re-pastore (cf 936) e il messia drsquoIsraele (26) cosa che Gesugrave stesso afferma ripetutamente (106 1524) Egrave solo dopo il rifiuto di Israele che i discepoli saranno inviati da Gesugrave sul monte della galilea a fare discepoli tutti i popoli (2819) Infatti il rifiuto di Israele fa sigrave che il Regno di Dio saragrave tolto ai capi giudaici ldquoe saragrave dato ad un popolo che lo faragrave fruttificare (2143)rdquo Il seme di questo nuovo popolo egrave giagrave presente nel Vangelo di Matteo nei discepoli e apostoli di Gesugrave La loro caratterizzazione egrave piugrave positiva che non in Marco Essi infatti sono ammessi allrsquointimitagrave con Gesugrave e possono accedere alla spiegazione delle parabole e alla comprensione profonda dei misteri del Regno dei cieli Non solo ma sono inviati da Gesugrave a mostrare la gratuitagrave del Padre nellrsquoannuncio del Regno dei cieli (108) fatto a parole ma anche con i segni delle guarigioni con la povertagrave e soprattutto con la perseveranza nelle persecuzioni (1017-39) In filigrana compare il volto di una Chiesa giudeocristiana fortemente messa alla prova dallo scontro con il giudaismo che si riorganizzava nella sua componente farisaica dopo la recente distruzione di Gerusalemme e del tempio Si tratta di una Chiesa che alla saggezza umana dei dottori della legge oppone la sapienza della croce definitiva sapienza dei piccoli che rivela il volto del Padre e il misterioso e abissale rapporto drsquoamore tra il Padre e il Figlio (11 25 ndash 27) Pur essendo compresa anche dai piccoli non si tratta di una sapienza infantile o ingenua anzi i discepoli di Gesugrave sono definiti scribi (1351) che devono tenere insieme cose nuove e cose antiche (AT e NT) nellrsquounica sapienza della croce sono profeti sapienti e scribi che vivranno su di se il mistero del messia rifiutato e ucciso dal suo popolo (cfr 2334) ma che saranno ricompensati dal ritorno glorioso di Gesugrave alla fine dei tempi alla luce dellrsquoamore che avranno manifestato imitando il Padre (24327 2531-46) Questa Chiesa ha un punto di riferimento centrale in Pietro del quale viene affermato senza mezzi termini il primato a partire dalle parole di Gesugrave ldquo ltltTu sei Pietro e su questa pietra edificherograve la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa A te darograve le chiavi del Regno dei cieli tutto ciograve che legherai sulla terra saragrave legato nei cieli e tutto ciograve che scioglierai sulla terra saragrave sciolto nei cieligtgt Allora ordinograve ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristordquo

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7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIAI vangeli sono inseriti allrsquointerno di un canone comprendente Antico e Nuovo Testamento e una interpretazione esegetica e teologica di essi non puograve non tenere conto dei rapporti che intercorrono tra questi testi e il loro con-testo Il documento sulla Parola di Dio del Concilio Vaticano II denominato Dei Verbum afferma al n16 la mutua dipendenza ermeneutica tra Antico e Nuovo Testamento laquo hellipi libri dellrsquoAntico Testamento integralmente assunti nella predicazione evangelica acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento che essi a loro volta illuminano e spieganogtgt Da una parte si afferma che il Nuovo Testamento porta a compimento ciograve che egrave significato nellrsquoAntico ma dallrsquoaltra si mostra che non si puograve comprendere il Nuovo senza i libri dellrsquoAntico che lo illuminano e lo spiegano Non si possono dunque conoscere adeguatamente i Vangeli senza tener conto dellrsquoAntico TestamentoSi potrebbe fondare questa affermazione sia dal punto di vista storico che dal punto di vista letterario Lrsquoinfluenza del mondo giudaico e della letteratura religiosa che ha contribuito a forgiare la sua identitagrave ossia quello che noi oggi chiamiamo Antico Testamento e piugrave nel dettaglio lrsquointerpretazione viva dellrsquoantico Testamento (toragrave orale) propria dellrsquoebraismo del I secolo sono la matrice nella quale si forgiano tutte le creazioni letterarie successivamente inserite nel canone del Nuovo Testamento Dal punto di vista letterario poi si trovano forti legami sottoforma di citazioni allusioni echi riletture che i testi del NT fanno di altri testi dellrsquoAT In definitiva lrsquoAT costituisce sempre lo sfondo dei testi del NT ed anche dei vangeli come si puograve abbondantemente dimostrare anche attraverso un elenco e una catalogazione di tutti i richiami interni al NT Tuttavia il lavoro esegetico e teologico che parte da questa constatazione non puograve certamente fermarsi ad essa Ci si pone infatti una domanda di fondo estremamente importante a livello teologico quale tipo di rapporto viene configurato da tale dipendenza storico- letteraria del NT e dei Vangeli nei confronti dei testi dellrsquoAntico Testamento Data la poliformitagrave letteraria di testi del NT e il loro diverso utilizzo dellrsquoAT non egrave per nulla semplice ricavare delle leggi generali Talvolta bisogna accontentarsi di ritrovare lo sfondo veterotestamentario e notare lrsquointeresse del narratore nel riferire un compimento Talaltra perograve si puograve scavare maggiormente e notare dei rapporti piugrave precisi e definiti tra elementi dello sfondo veterotestamentario ed altri elementi presenti nel testo del NT Ogni qual volta si puograve accostare ad una figura (tipo) propria di un racconto dellrsquoAT elementi di un racconto del NT (antitipo) mostrando un rapporto di continuitagrave discontinuitagrave tra di essi in modo tale che lrsquoantitipo riprende e supera il tipo compiendolo qui siamo di fronte ad un funzionamento letterario- teoogico che possiamo denominare tipologia Tali elementi (tipi) possono essere costituiti da eventi circostanze persone popoli istituzioni e il loro rapporto deve essere di compimento ossia lrsquouno egrave una preparazione dellrsquoaltro Ci puograve essere una tipologia esodale mosaica profetica regale sacerdotale cultuale ecchellip

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Per il nostro studio egrave sufficente ammettere che in via di principio non egrave possibile escludere la possibilitagrave che gli autori del NT abbiamo fatto uso di tale strumento interpretativo poicheacute esso era presente nella cultura giudaica ed ellenistica del periodo intertestamentario e perchegrave lrsquoAntico Testamento stesso al suo interno ne ha fatto uso Lo studio della tipologia risulta allora particolarmente interessante dal momento che contribuisce a riconnettere i Vangeli nel loro contesto canonico e mette in luce in modo assai convincente le loro teologie nel quadro globale del compimento delle Scritture

7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)Nel Vangelo di Luca la tipologia profetica applicata a Gesugrave risulta particolarmente evidente ed estesa A partire dal c 4 in cui Gesugrave predica a Nazareth nella sua terra natale Gesugrave egrave dipinto con i caratteri di un profeta (cfr 424) che predica la parola di Dio e che egrave rifiutato dal suo popolo secondo il destino proprio di tutti i profeti di Israele Gesugrave appena consacrato dalla discesa dello Spirito Santo su di lui dopo il battesimo egrave dotato di una ldquoparolardquo profetica che si esprime attraverso azioni e discorsi (cfr 2419) e che rende attuale la salvezza di Dio il tempo del compimento delle promesse di salvezza di Isaia (cfr 718-23)Ormai al termine del suo itinerario verso Gerusalemme attraversando la Galilea e la Samaria (Lc 17 11) Gesugrave incontra dieci lebbrosi che si fermano a distanza e appellandosi alla sua qualitagrave di maestro lo supplicano di avere pietagrave di loro ldquoGesugrave maestro abbi pietagrave di noirdquo (Lc 17 12) La scena della guarigione dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) dipinta con una certa rapiditagrave da Luca mostra di avere uno sfondo veterotestamentario profetico (cfr 2 Re 5) In quale modo il narratore allude a tale sfondo Quali sono gli elementi comuni e le differenze Gesugrave egrave accreditato come un profetaPer rispondere a queste domande egrave necessario approfondire lrsquoesegesi di questo testo Dobbiamo anzitutto notare che questo racconto interrompe una serie di discorsi di Gesugrave con un miracolo di guarigione Lrsquoultimo miracolo di Gesugrave prima di questo egrave in 14 1 ndash 6 dopodichegrave si tratta di una serie di insegnamenti fino a 1711 Inoltre la notazione geografica di Luca sul cammino verso Gerusalemme contribuisce a creare uno stacco preciso da ciograve che precede e favorisce lrsquoidea di un nuovo inizio della narrazione Si tratta della terza ed ultima sezione del viaggio di Gesugrave verso Geursalemme che prosegue fino a 19 27 Il racconto di questo miracolo si conclude con lrsquoaffermazione di Gesugrave ldquoalzati e va la tua fede ti ha salvatordquo (v 19) percheacute dopo il samaritano ex lebbroso sparisce e ritornano in scena i farisei Egrave interessante il paragone che viene a crearsi (syncrisis) tra la fede constatata da Gesugrave a proposito del samaritano che evidentemente ha saputo riconoscere in Gesugrave la fonte del segno di guarigione appena manifestasi in lui e la mancanza di fede mostrata dai farisei nei termini di una ricerca esteriore di segni Il seguito dei discorsi di Gesugrave porteragrave avanti il tema della fede parlando della venuta del figlio dellrsquouomo (Gesugrave) in rapporto ai segni (cfr vv 17 22 ndash 37) della preghiera (18 1 ndash 14) dellrsquoumiltagrave di chi accoglie il Regno come un bambino abbandonando le sue ricchezze per seguire Gesugrave (18 15 ndash 30)Il cuore di questa sequenza narrativa che culmina con il terzo annuncio della passione e lrsquoarrivo a Gerico ( 18 31 ndash 34) egrave dunque la fede in Gesugrave come condizione dellrsquoingresso nel Regno dei cieli Il racconto del lebbroso samaritano contribuisce a introdurre questo tema di fondo dal momento che il miracolo non egrave che un passaggio neanche brevemente descritto per arrivare a sottolineare invece la salvezza ottenuta per mezzo della fede (v 18) In effetti il culmine della trama non si ha con il miracolo ma con la constatazione della fede del samaritano egrave qui infatti che la portata rivelativa del racconto si mostra in modo improvviso Su dieci lebbrosi guariti la fede egrave paradossalmente prerogativa di uno solo di un samaritano ossia di un eretico disprezzato dal giudaismo ufficiale dellrsquoepoca rappresentato dai farisei Inizialmente il racconto sapientemente orchestrato da Luca sembra andare in una direzione piugrave consueta Come ogni racconto di miracolo che si rispetti vi deve essere lrsquoincontro con Gesugrave alle porte della cittagrave o allrsquointerno del villaggio Qui i lebbrosi si fermano a distanza per motivi cultuali

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percheacute sono dichiarati impuri dalla legge di santitagrave del levitica (Lv 13 45) e a distanza lo supplicano con il titolo di maestro usato da Luca normalmente per i discepoli (Lc 5 5 8 24) e con lrsquoimplorazione ldquoabbi pietagraverdquo che nei salmi si rivolge a Dio stesso (Sal 31 10 51 3) In questi lebbrosi crsquoegrave certamente una fede incoativa iniziale in Gesugrave necessaria percheacute avvenga il miracolo (cfr Lc 5 13ss) Fin qui tutto avviene secondo copione Dal v 14 avviene un primo spostamento rispetto alla trama consueta di un racconto di guarigione di miracolo Ossia Gesugrave non guarisce direttamente con la sua parola i lebbrosi prima di mandarli dal sacerdote ma li invia prima di guarirli Questa modifica fa si che il miracolo divenga una prova di fede In questo spostamento Luca segue un altro copione che gli proviene dallrsquoAntico Testamento e particolarmente dal racconto lungo e articolato di guarigione del lebbroso Naaman servitore del re siriano da parte del profeta Eliseo (cfr 2 Re 5) Infatti il miracolo egrave una prova di fede di Naaman che egrave invitato dal profeta ad andare a bagnarsi del fiume Giordano Non sono complicati riti fisici a causare la guarigione ma la fede nella parola del profeta Eliseo (2 Re 5 12 ndash 15) Come il profeta Eliseo guarisce il lebbroso Naaman servitore del re siriano semplicemente con la sua parola e con lrsquoobbedienza di andarsi a lavare nel Giordano anche nel nostro testo il miracolo di guarigione dei lebbrosi avviene a distanza tramite la semplice obbedienza alla parola profetica di Gesugrave di andare a presentarsi ai sacerdoti Le analogie non si fermano qui Come Naaman il siriano ritorna dal profeta Eliseo per mostrare la sua fede nel Dio di Israele e per ringraziarlo attraverso un dono materiale cosigrave anche il lebbroso ritorna indietro per ringraziare Gesugrave (v 15) Infine ancora come Naaman egrave uno straniero cui viene donata insieme alla guarigione la fede nel Dio drsquoIsraele cosigrave anche il lebbroso egrave un samaritano a differenza degli altri nove lebbrosi guariti che invece sono giudeiCome in 2 Re 5 la posta in gioco del racconto non egrave quindi semplicemente il miracolo di guarigione fisica ma piugrave profondamente la fede dello straniero ed egrave questa fede ad essere manifestata dal ringraziamento del samaritano e autorevolmente confermata dalla dichiarazione finale di Gesugrave (vv 18ndash19) Gesugrave si trova dunque nella stessa posizione del profeta Eliseo egli egrave dotato di una parola profetica in grado di realizzare ciograve che dice per mezzo della fede dellrsquointerlocutore e al termine del miracolo egli stesso egrave chiamato ad esplicitarla autorevolmente Fino a questo punto abbiamo mostrato con considerazioni di tipo narrativo che il nostro racconto ha una sfondo profetico e che tale figura egrave applicata a Gesugrave Ora bisogna chiarire se questa figura dellrsquoantico testamento egrave applicata in una chiave tipologica ossia se vi egrave un compimento del tipo profetico nellrsquoantitipo (Gesugrave) che prevede anche una differenza un superamento dellrsquoantitipo rispetto al tipo Dobbiamo ricorrere ancora a considerazioni di tipo narrativo Ci sono alcune differenze tra Eliseo e Gesugrave Quando Naaman va da Eliseo per ringraziarlo il profeta rifiuta il dono mentre Gesugrave non sembra rifiutare la lode del samaritano Inoltre i gesti del samaritano sono ben piugrave estremi di quelli di Naaman Il samaritano infatti si prostra davanti a Gesugrave con un atto drsquoadorazione che egrave appropriato soltanto per Dio Infine le parole del ringraziamento sono diverse Naaman afferma la sua fede nel Dio drsquoIsraele mentre il Samaritano ldquolodando Dio a gran voce si prostrograve davanti a Gesugrave ai suoi piedi per ringraziarlordquo (v 16) Nella costruzione retorica di questa frase la lode di Dio egrave posta in parallelo alla prostrazione davanti a Gesugrave e al suo ringraziamentoldquoTornava indietro a gran voce lodando Dio e si prostrograve con la faccia ai suoi piedi ringraziando Lui Se Naaman loda il Dio drsquoIsraele piugrave di Naaman nel samaritano la lode del Dio dirsquoIsraele egrave strettamente associata con la prostrazione e con il ringraziamento di Gesugrave Lodare Dio e ringraziare Gesugrave sono un unico atto per questo samaritano che riserva a Gesugrave lrsquoonore dovuto a Dio prostrandosi ai suoi piedi Se il dono rifiutato da Eliseo lascia intendere lrsquoimpossibilitagrave di far coincidere la sua persona con il Dio drsquoIsraele la lode accettata e ratificata da Gesugrave suggerisce che il compimento del tipo profetico consiste in un radicale superamento della figura stessa Gesugrave egrave un profeta ma egrave piugrave che un profeta perchegrave egrave il mistero di una presenza personale di Dio stesso Egli compie la parola profetica come

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 21: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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rifiuto anzicheacute accoglienza Egrave questo lrsquointerrogativo di fondo dei discepoli sul percheacute Gesugrave parli il linguaggio oscuro e difficile delle parabole (cfr 1310) Le parabole mostrano la caratteristica paradossale del Regno dei cieli che si instaura senza imporre una veritagrave con la forza ma donando a tutti anche a chi lo rifiuteragrave il seme della Parola di Dio Cosigrave il suo insegnamento parabolico rispetta la libertagrave dellrsquointerlocutore e non gli impone una veritagrave per via di sillogismi o dimostrazioni Egli lo invita piuttosto a convertire il cuore allrsquoamore del Padre che semina sprecando illogicamente il suo seme e che lascia crescere la zizzania insieme con il grano per non correre il rischio di tagliare anche il grano (1324-30) Si puograve arrivare ad affermare che secondo Matteo compimento della giustizia deve passare attraverso il rifiuto degli uomini e in particolare del popolo di Israele percheacute egrave proprio quando il popolo arriva al culmine della sua durezza di cuore della sua incapacitagrave di ascoltare e comprendere la parola di Dio che il Signore potragrave realizzare improvvisamente la sua guarigione e la sua conversione (cfr 13 14 ndash 14 Iss 6 9 ndash 10) ComeAttraverso la logica della croce che egrave il vero mistero significato dal seme gettato in terra della parabola In fondo anche per Matteo il Regno dei cieli ha a che fare con Gesugrave Lui che egrave il servo mite di Jhwh che non grida la veritagrave in piazza (cfr 1219 Is 422) e porta la giustizia con misericordia (cf 1220 cit di Is 423) Nella cristologia di Matteo egrave molto piugrave sottolineato che in Marco il carattere ebraico del messia Egli egrave collegato a Davide e Abramo nella sua genealogia (1 1) egrave figlio di Davide (1 1720) egrave lrsquoemmanuele di Isaia ossia il discendente regale che porta Dio in mezzo al suo popolo (Mt 123cfr Is 714) egrave il re-pastore (cf 936) e il messia drsquoIsraele (26) cosa che Gesugrave stesso afferma ripetutamente (106 1524) Egrave solo dopo il rifiuto di Israele che i discepoli saranno inviati da Gesugrave sul monte della galilea a fare discepoli tutti i popoli (2819) Infatti il rifiuto di Israele fa sigrave che il Regno di Dio saragrave tolto ai capi giudaici ldquoe saragrave dato ad un popolo che lo faragrave fruttificare (2143)rdquo Il seme di questo nuovo popolo egrave giagrave presente nel Vangelo di Matteo nei discepoli e apostoli di Gesugrave La loro caratterizzazione egrave piugrave positiva che non in Marco Essi infatti sono ammessi allrsquointimitagrave con Gesugrave e possono accedere alla spiegazione delle parabole e alla comprensione profonda dei misteri del Regno dei cieli Non solo ma sono inviati da Gesugrave a mostrare la gratuitagrave del Padre nellrsquoannuncio del Regno dei cieli (108) fatto a parole ma anche con i segni delle guarigioni con la povertagrave e soprattutto con la perseveranza nelle persecuzioni (1017-39) In filigrana compare il volto di una Chiesa giudeocristiana fortemente messa alla prova dallo scontro con il giudaismo che si riorganizzava nella sua componente farisaica dopo la recente distruzione di Gerusalemme e del tempio Si tratta di una Chiesa che alla saggezza umana dei dottori della legge oppone la sapienza della croce definitiva sapienza dei piccoli che rivela il volto del Padre e il misterioso e abissale rapporto drsquoamore tra il Padre e il Figlio (11 25 ndash 27) Pur essendo compresa anche dai piccoli non si tratta di una sapienza infantile o ingenua anzi i discepoli di Gesugrave sono definiti scribi (1351) che devono tenere insieme cose nuove e cose antiche (AT e NT) nellrsquounica sapienza della croce sono profeti sapienti e scribi che vivranno su di se il mistero del messia rifiutato e ucciso dal suo popolo (cfr 2334) ma che saranno ricompensati dal ritorno glorioso di Gesugrave alla fine dei tempi alla luce dellrsquoamore che avranno manifestato imitando il Padre (24327 2531-46) Questa Chiesa ha un punto di riferimento centrale in Pietro del quale viene affermato senza mezzi termini il primato a partire dalle parole di Gesugrave ldquo ltltTu sei Pietro e su questa pietra edificherograve la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa A te darograve le chiavi del Regno dei cieli tutto ciograve che legherai sulla terra saragrave legato nei cieli e tutto ciograve che scioglierai sulla terra saragrave sciolto nei cieligtgt Allora ordinograve ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristordquo

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7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIAI vangeli sono inseriti allrsquointerno di un canone comprendente Antico e Nuovo Testamento e una interpretazione esegetica e teologica di essi non puograve non tenere conto dei rapporti che intercorrono tra questi testi e il loro con-testo Il documento sulla Parola di Dio del Concilio Vaticano II denominato Dei Verbum afferma al n16 la mutua dipendenza ermeneutica tra Antico e Nuovo Testamento laquo hellipi libri dellrsquoAntico Testamento integralmente assunti nella predicazione evangelica acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento che essi a loro volta illuminano e spieganogtgt Da una parte si afferma che il Nuovo Testamento porta a compimento ciograve che egrave significato nellrsquoAntico ma dallrsquoaltra si mostra che non si puograve comprendere il Nuovo senza i libri dellrsquoAntico che lo illuminano e lo spiegano Non si possono dunque conoscere adeguatamente i Vangeli senza tener conto dellrsquoAntico TestamentoSi potrebbe fondare questa affermazione sia dal punto di vista storico che dal punto di vista letterario Lrsquoinfluenza del mondo giudaico e della letteratura religiosa che ha contribuito a forgiare la sua identitagrave ossia quello che noi oggi chiamiamo Antico Testamento e piugrave nel dettaglio lrsquointerpretazione viva dellrsquoantico Testamento (toragrave orale) propria dellrsquoebraismo del I secolo sono la matrice nella quale si forgiano tutte le creazioni letterarie successivamente inserite nel canone del Nuovo Testamento Dal punto di vista letterario poi si trovano forti legami sottoforma di citazioni allusioni echi riletture che i testi del NT fanno di altri testi dellrsquoAT In definitiva lrsquoAT costituisce sempre lo sfondo dei testi del NT ed anche dei vangeli come si puograve abbondantemente dimostrare anche attraverso un elenco e una catalogazione di tutti i richiami interni al NT Tuttavia il lavoro esegetico e teologico che parte da questa constatazione non puograve certamente fermarsi ad essa Ci si pone infatti una domanda di fondo estremamente importante a livello teologico quale tipo di rapporto viene configurato da tale dipendenza storico- letteraria del NT e dei Vangeli nei confronti dei testi dellrsquoAntico Testamento Data la poliformitagrave letteraria di testi del NT e il loro diverso utilizzo dellrsquoAT non egrave per nulla semplice ricavare delle leggi generali Talvolta bisogna accontentarsi di ritrovare lo sfondo veterotestamentario e notare lrsquointeresse del narratore nel riferire un compimento Talaltra perograve si puograve scavare maggiormente e notare dei rapporti piugrave precisi e definiti tra elementi dello sfondo veterotestamentario ed altri elementi presenti nel testo del NT Ogni qual volta si puograve accostare ad una figura (tipo) propria di un racconto dellrsquoAT elementi di un racconto del NT (antitipo) mostrando un rapporto di continuitagrave discontinuitagrave tra di essi in modo tale che lrsquoantitipo riprende e supera il tipo compiendolo qui siamo di fronte ad un funzionamento letterario- teoogico che possiamo denominare tipologia Tali elementi (tipi) possono essere costituiti da eventi circostanze persone popoli istituzioni e il loro rapporto deve essere di compimento ossia lrsquouno egrave una preparazione dellrsquoaltro Ci puograve essere una tipologia esodale mosaica profetica regale sacerdotale cultuale ecchellip

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Per il nostro studio egrave sufficente ammettere che in via di principio non egrave possibile escludere la possibilitagrave che gli autori del NT abbiamo fatto uso di tale strumento interpretativo poicheacute esso era presente nella cultura giudaica ed ellenistica del periodo intertestamentario e perchegrave lrsquoAntico Testamento stesso al suo interno ne ha fatto uso Lo studio della tipologia risulta allora particolarmente interessante dal momento che contribuisce a riconnettere i Vangeli nel loro contesto canonico e mette in luce in modo assai convincente le loro teologie nel quadro globale del compimento delle Scritture

7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)Nel Vangelo di Luca la tipologia profetica applicata a Gesugrave risulta particolarmente evidente ed estesa A partire dal c 4 in cui Gesugrave predica a Nazareth nella sua terra natale Gesugrave egrave dipinto con i caratteri di un profeta (cfr 424) che predica la parola di Dio e che egrave rifiutato dal suo popolo secondo il destino proprio di tutti i profeti di Israele Gesugrave appena consacrato dalla discesa dello Spirito Santo su di lui dopo il battesimo egrave dotato di una ldquoparolardquo profetica che si esprime attraverso azioni e discorsi (cfr 2419) e che rende attuale la salvezza di Dio il tempo del compimento delle promesse di salvezza di Isaia (cfr 718-23)Ormai al termine del suo itinerario verso Gerusalemme attraversando la Galilea e la Samaria (Lc 17 11) Gesugrave incontra dieci lebbrosi che si fermano a distanza e appellandosi alla sua qualitagrave di maestro lo supplicano di avere pietagrave di loro ldquoGesugrave maestro abbi pietagrave di noirdquo (Lc 17 12) La scena della guarigione dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) dipinta con una certa rapiditagrave da Luca mostra di avere uno sfondo veterotestamentario profetico (cfr 2 Re 5) In quale modo il narratore allude a tale sfondo Quali sono gli elementi comuni e le differenze Gesugrave egrave accreditato come un profetaPer rispondere a queste domande egrave necessario approfondire lrsquoesegesi di questo testo Dobbiamo anzitutto notare che questo racconto interrompe una serie di discorsi di Gesugrave con un miracolo di guarigione Lrsquoultimo miracolo di Gesugrave prima di questo egrave in 14 1 ndash 6 dopodichegrave si tratta di una serie di insegnamenti fino a 1711 Inoltre la notazione geografica di Luca sul cammino verso Gerusalemme contribuisce a creare uno stacco preciso da ciograve che precede e favorisce lrsquoidea di un nuovo inizio della narrazione Si tratta della terza ed ultima sezione del viaggio di Gesugrave verso Geursalemme che prosegue fino a 19 27 Il racconto di questo miracolo si conclude con lrsquoaffermazione di Gesugrave ldquoalzati e va la tua fede ti ha salvatordquo (v 19) percheacute dopo il samaritano ex lebbroso sparisce e ritornano in scena i farisei Egrave interessante il paragone che viene a crearsi (syncrisis) tra la fede constatata da Gesugrave a proposito del samaritano che evidentemente ha saputo riconoscere in Gesugrave la fonte del segno di guarigione appena manifestasi in lui e la mancanza di fede mostrata dai farisei nei termini di una ricerca esteriore di segni Il seguito dei discorsi di Gesugrave porteragrave avanti il tema della fede parlando della venuta del figlio dellrsquouomo (Gesugrave) in rapporto ai segni (cfr vv 17 22 ndash 37) della preghiera (18 1 ndash 14) dellrsquoumiltagrave di chi accoglie il Regno come un bambino abbandonando le sue ricchezze per seguire Gesugrave (18 15 ndash 30)Il cuore di questa sequenza narrativa che culmina con il terzo annuncio della passione e lrsquoarrivo a Gerico ( 18 31 ndash 34) egrave dunque la fede in Gesugrave come condizione dellrsquoingresso nel Regno dei cieli Il racconto del lebbroso samaritano contribuisce a introdurre questo tema di fondo dal momento che il miracolo non egrave che un passaggio neanche brevemente descritto per arrivare a sottolineare invece la salvezza ottenuta per mezzo della fede (v 18) In effetti il culmine della trama non si ha con il miracolo ma con la constatazione della fede del samaritano egrave qui infatti che la portata rivelativa del racconto si mostra in modo improvviso Su dieci lebbrosi guariti la fede egrave paradossalmente prerogativa di uno solo di un samaritano ossia di un eretico disprezzato dal giudaismo ufficiale dellrsquoepoca rappresentato dai farisei Inizialmente il racconto sapientemente orchestrato da Luca sembra andare in una direzione piugrave consueta Come ogni racconto di miracolo che si rispetti vi deve essere lrsquoincontro con Gesugrave alle porte della cittagrave o allrsquointerno del villaggio Qui i lebbrosi si fermano a distanza per motivi cultuali

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percheacute sono dichiarati impuri dalla legge di santitagrave del levitica (Lv 13 45) e a distanza lo supplicano con il titolo di maestro usato da Luca normalmente per i discepoli (Lc 5 5 8 24) e con lrsquoimplorazione ldquoabbi pietagraverdquo che nei salmi si rivolge a Dio stesso (Sal 31 10 51 3) In questi lebbrosi crsquoegrave certamente una fede incoativa iniziale in Gesugrave necessaria percheacute avvenga il miracolo (cfr Lc 5 13ss) Fin qui tutto avviene secondo copione Dal v 14 avviene un primo spostamento rispetto alla trama consueta di un racconto di guarigione di miracolo Ossia Gesugrave non guarisce direttamente con la sua parola i lebbrosi prima di mandarli dal sacerdote ma li invia prima di guarirli Questa modifica fa si che il miracolo divenga una prova di fede In questo spostamento Luca segue un altro copione che gli proviene dallrsquoAntico Testamento e particolarmente dal racconto lungo e articolato di guarigione del lebbroso Naaman servitore del re siriano da parte del profeta Eliseo (cfr 2 Re 5) Infatti il miracolo egrave una prova di fede di Naaman che egrave invitato dal profeta ad andare a bagnarsi del fiume Giordano Non sono complicati riti fisici a causare la guarigione ma la fede nella parola del profeta Eliseo (2 Re 5 12 ndash 15) Come il profeta Eliseo guarisce il lebbroso Naaman servitore del re siriano semplicemente con la sua parola e con lrsquoobbedienza di andarsi a lavare nel Giordano anche nel nostro testo il miracolo di guarigione dei lebbrosi avviene a distanza tramite la semplice obbedienza alla parola profetica di Gesugrave di andare a presentarsi ai sacerdoti Le analogie non si fermano qui Come Naaman il siriano ritorna dal profeta Eliseo per mostrare la sua fede nel Dio di Israele e per ringraziarlo attraverso un dono materiale cosigrave anche il lebbroso ritorna indietro per ringraziare Gesugrave (v 15) Infine ancora come Naaman egrave uno straniero cui viene donata insieme alla guarigione la fede nel Dio drsquoIsraele cosigrave anche il lebbroso egrave un samaritano a differenza degli altri nove lebbrosi guariti che invece sono giudeiCome in 2 Re 5 la posta in gioco del racconto non egrave quindi semplicemente il miracolo di guarigione fisica ma piugrave profondamente la fede dello straniero ed egrave questa fede ad essere manifestata dal ringraziamento del samaritano e autorevolmente confermata dalla dichiarazione finale di Gesugrave (vv 18ndash19) Gesugrave si trova dunque nella stessa posizione del profeta Eliseo egli egrave dotato di una parola profetica in grado di realizzare ciograve che dice per mezzo della fede dellrsquointerlocutore e al termine del miracolo egli stesso egrave chiamato ad esplicitarla autorevolmente Fino a questo punto abbiamo mostrato con considerazioni di tipo narrativo che il nostro racconto ha una sfondo profetico e che tale figura egrave applicata a Gesugrave Ora bisogna chiarire se questa figura dellrsquoantico testamento egrave applicata in una chiave tipologica ossia se vi egrave un compimento del tipo profetico nellrsquoantitipo (Gesugrave) che prevede anche una differenza un superamento dellrsquoantitipo rispetto al tipo Dobbiamo ricorrere ancora a considerazioni di tipo narrativo Ci sono alcune differenze tra Eliseo e Gesugrave Quando Naaman va da Eliseo per ringraziarlo il profeta rifiuta il dono mentre Gesugrave non sembra rifiutare la lode del samaritano Inoltre i gesti del samaritano sono ben piugrave estremi di quelli di Naaman Il samaritano infatti si prostra davanti a Gesugrave con un atto drsquoadorazione che egrave appropriato soltanto per Dio Infine le parole del ringraziamento sono diverse Naaman afferma la sua fede nel Dio drsquoIsraele mentre il Samaritano ldquolodando Dio a gran voce si prostrograve davanti a Gesugrave ai suoi piedi per ringraziarlordquo (v 16) Nella costruzione retorica di questa frase la lode di Dio egrave posta in parallelo alla prostrazione davanti a Gesugrave e al suo ringraziamentoldquoTornava indietro a gran voce lodando Dio e si prostrograve con la faccia ai suoi piedi ringraziando Lui Se Naaman loda il Dio drsquoIsraele piugrave di Naaman nel samaritano la lode del Dio dirsquoIsraele egrave strettamente associata con la prostrazione e con il ringraziamento di Gesugrave Lodare Dio e ringraziare Gesugrave sono un unico atto per questo samaritano che riserva a Gesugrave lrsquoonore dovuto a Dio prostrandosi ai suoi piedi Se il dono rifiutato da Eliseo lascia intendere lrsquoimpossibilitagrave di far coincidere la sua persona con il Dio drsquoIsraele la lode accettata e ratificata da Gesugrave suggerisce che il compimento del tipo profetico consiste in un radicale superamento della figura stessa Gesugrave egrave un profeta ma egrave piugrave che un profeta perchegrave egrave il mistero di una presenza personale di Dio stesso Egli compie la parola profetica come

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 22: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIAI vangeli sono inseriti allrsquointerno di un canone comprendente Antico e Nuovo Testamento e una interpretazione esegetica e teologica di essi non puograve non tenere conto dei rapporti che intercorrono tra questi testi e il loro con-testo Il documento sulla Parola di Dio del Concilio Vaticano II denominato Dei Verbum afferma al n16 la mutua dipendenza ermeneutica tra Antico e Nuovo Testamento laquo hellipi libri dellrsquoAntico Testamento integralmente assunti nella predicazione evangelica acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento che essi a loro volta illuminano e spieganogtgt Da una parte si afferma che il Nuovo Testamento porta a compimento ciograve che egrave significato nellrsquoAntico ma dallrsquoaltra si mostra che non si puograve comprendere il Nuovo senza i libri dellrsquoAntico che lo illuminano e lo spiegano Non si possono dunque conoscere adeguatamente i Vangeli senza tener conto dellrsquoAntico TestamentoSi potrebbe fondare questa affermazione sia dal punto di vista storico che dal punto di vista letterario Lrsquoinfluenza del mondo giudaico e della letteratura religiosa che ha contribuito a forgiare la sua identitagrave ossia quello che noi oggi chiamiamo Antico Testamento e piugrave nel dettaglio lrsquointerpretazione viva dellrsquoantico Testamento (toragrave orale) propria dellrsquoebraismo del I secolo sono la matrice nella quale si forgiano tutte le creazioni letterarie successivamente inserite nel canone del Nuovo Testamento Dal punto di vista letterario poi si trovano forti legami sottoforma di citazioni allusioni echi riletture che i testi del NT fanno di altri testi dellrsquoAT In definitiva lrsquoAT costituisce sempre lo sfondo dei testi del NT ed anche dei vangeli come si puograve abbondantemente dimostrare anche attraverso un elenco e una catalogazione di tutti i richiami interni al NT Tuttavia il lavoro esegetico e teologico che parte da questa constatazione non puograve certamente fermarsi ad essa Ci si pone infatti una domanda di fondo estremamente importante a livello teologico quale tipo di rapporto viene configurato da tale dipendenza storico- letteraria del NT e dei Vangeli nei confronti dei testi dellrsquoAntico Testamento Data la poliformitagrave letteraria di testi del NT e il loro diverso utilizzo dellrsquoAT non egrave per nulla semplice ricavare delle leggi generali Talvolta bisogna accontentarsi di ritrovare lo sfondo veterotestamentario e notare lrsquointeresse del narratore nel riferire un compimento Talaltra perograve si puograve scavare maggiormente e notare dei rapporti piugrave precisi e definiti tra elementi dello sfondo veterotestamentario ed altri elementi presenti nel testo del NT Ogni qual volta si puograve accostare ad una figura (tipo) propria di un racconto dellrsquoAT elementi di un racconto del NT (antitipo) mostrando un rapporto di continuitagrave discontinuitagrave tra di essi in modo tale che lrsquoantitipo riprende e supera il tipo compiendolo qui siamo di fronte ad un funzionamento letterario- teoogico che possiamo denominare tipologia Tali elementi (tipi) possono essere costituiti da eventi circostanze persone popoli istituzioni e il loro rapporto deve essere di compimento ossia lrsquouno egrave una preparazione dellrsquoaltro Ci puograve essere una tipologia esodale mosaica profetica regale sacerdotale cultuale ecchellip

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Per il nostro studio egrave sufficente ammettere che in via di principio non egrave possibile escludere la possibilitagrave che gli autori del NT abbiamo fatto uso di tale strumento interpretativo poicheacute esso era presente nella cultura giudaica ed ellenistica del periodo intertestamentario e perchegrave lrsquoAntico Testamento stesso al suo interno ne ha fatto uso Lo studio della tipologia risulta allora particolarmente interessante dal momento che contribuisce a riconnettere i Vangeli nel loro contesto canonico e mette in luce in modo assai convincente le loro teologie nel quadro globale del compimento delle Scritture

7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)Nel Vangelo di Luca la tipologia profetica applicata a Gesugrave risulta particolarmente evidente ed estesa A partire dal c 4 in cui Gesugrave predica a Nazareth nella sua terra natale Gesugrave egrave dipinto con i caratteri di un profeta (cfr 424) che predica la parola di Dio e che egrave rifiutato dal suo popolo secondo il destino proprio di tutti i profeti di Israele Gesugrave appena consacrato dalla discesa dello Spirito Santo su di lui dopo il battesimo egrave dotato di una ldquoparolardquo profetica che si esprime attraverso azioni e discorsi (cfr 2419) e che rende attuale la salvezza di Dio il tempo del compimento delle promesse di salvezza di Isaia (cfr 718-23)Ormai al termine del suo itinerario verso Gerusalemme attraversando la Galilea e la Samaria (Lc 17 11) Gesugrave incontra dieci lebbrosi che si fermano a distanza e appellandosi alla sua qualitagrave di maestro lo supplicano di avere pietagrave di loro ldquoGesugrave maestro abbi pietagrave di noirdquo (Lc 17 12) La scena della guarigione dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) dipinta con una certa rapiditagrave da Luca mostra di avere uno sfondo veterotestamentario profetico (cfr 2 Re 5) In quale modo il narratore allude a tale sfondo Quali sono gli elementi comuni e le differenze Gesugrave egrave accreditato come un profetaPer rispondere a queste domande egrave necessario approfondire lrsquoesegesi di questo testo Dobbiamo anzitutto notare che questo racconto interrompe una serie di discorsi di Gesugrave con un miracolo di guarigione Lrsquoultimo miracolo di Gesugrave prima di questo egrave in 14 1 ndash 6 dopodichegrave si tratta di una serie di insegnamenti fino a 1711 Inoltre la notazione geografica di Luca sul cammino verso Gerusalemme contribuisce a creare uno stacco preciso da ciograve che precede e favorisce lrsquoidea di un nuovo inizio della narrazione Si tratta della terza ed ultima sezione del viaggio di Gesugrave verso Geursalemme che prosegue fino a 19 27 Il racconto di questo miracolo si conclude con lrsquoaffermazione di Gesugrave ldquoalzati e va la tua fede ti ha salvatordquo (v 19) percheacute dopo il samaritano ex lebbroso sparisce e ritornano in scena i farisei Egrave interessante il paragone che viene a crearsi (syncrisis) tra la fede constatata da Gesugrave a proposito del samaritano che evidentemente ha saputo riconoscere in Gesugrave la fonte del segno di guarigione appena manifestasi in lui e la mancanza di fede mostrata dai farisei nei termini di una ricerca esteriore di segni Il seguito dei discorsi di Gesugrave porteragrave avanti il tema della fede parlando della venuta del figlio dellrsquouomo (Gesugrave) in rapporto ai segni (cfr vv 17 22 ndash 37) della preghiera (18 1 ndash 14) dellrsquoumiltagrave di chi accoglie il Regno come un bambino abbandonando le sue ricchezze per seguire Gesugrave (18 15 ndash 30)Il cuore di questa sequenza narrativa che culmina con il terzo annuncio della passione e lrsquoarrivo a Gerico ( 18 31 ndash 34) egrave dunque la fede in Gesugrave come condizione dellrsquoingresso nel Regno dei cieli Il racconto del lebbroso samaritano contribuisce a introdurre questo tema di fondo dal momento che il miracolo non egrave che un passaggio neanche brevemente descritto per arrivare a sottolineare invece la salvezza ottenuta per mezzo della fede (v 18) In effetti il culmine della trama non si ha con il miracolo ma con la constatazione della fede del samaritano egrave qui infatti che la portata rivelativa del racconto si mostra in modo improvviso Su dieci lebbrosi guariti la fede egrave paradossalmente prerogativa di uno solo di un samaritano ossia di un eretico disprezzato dal giudaismo ufficiale dellrsquoepoca rappresentato dai farisei Inizialmente il racconto sapientemente orchestrato da Luca sembra andare in una direzione piugrave consueta Come ogni racconto di miracolo che si rispetti vi deve essere lrsquoincontro con Gesugrave alle porte della cittagrave o allrsquointerno del villaggio Qui i lebbrosi si fermano a distanza per motivi cultuali

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percheacute sono dichiarati impuri dalla legge di santitagrave del levitica (Lv 13 45) e a distanza lo supplicano con il titolo di maestro usato da Luca normalmente per i discepoli (Lc 5 5 8 24) e con lrsquoimplorazione ldquoabbi pietagraverdquo che nei salmi si rivolge a Dio stesso (Sal 31 10 51 3) In questi lebbrosi crsquoegrave certamente una fede incoativa iniziale in Gesugrave necessaria percheacute avvenga il miracolo (cfr Lc 5 13ss) Fin qui tutto avviene secondo copione Dal v 14 avviene un primo spostamento rispetto alla trama consueta di un racconto di guarigione di miracolo Ossia Gesugrave non guarisce direttamente con la sua parola i lebbrosi prima di mandarli dal sacerdote ma li invia prima di guarirli Questa modifica fa si che il miracolo divenga una prova di fede In questo spostamento Luca segue un altro copione che gli proviene dallrsquoAntico Testamento e particolarmente dal racconto lungo e articolato di guarigione del lebbroso Naaman servitore del re siriano da parte del profeta Eliseo (cfr 2 Re 5) Infatti il miracolo egrave una prova di fede di Naaman che egrave invitato dal profeta ad andare a bagnarsi del fiume Giordano Non sono complicati riti fisici a causare la guarigione ma la fede nella parola del profeta Eliseo (2 Re 5 12 ndash 15) Come il profeta Eliseo guarisce il lebbroso Naaman servitore del re siriano semplicemente con la sua parola e con lrsquoobbedienza di andarsi a lavare nel Giordano anche nel nostro testo il miracolo di guarigione dei lebbrosi avviene a distanza tramite la semplice obbedienza alla parola profetica di Gesugrave di andare a presentarsi ai sacerdoti Le analogie non si fermano qui Come Naaman il siriano ritorna dal profeta Eliseo per mostrare la sua fede nel Dio di Israele e per ringraziarlo attraverso un dono materiale cosigrave anche il lebbroso ritorna indietro per ringraziare Gesugrave (v 15) Infine ancora come Naaman egrave uno straniero cui viene donata insieme alla guarigione la fede nel Dio drsquoIsraele cosigrave anche il lebbroso egrave un samaritano a differenza degli altri nove lebbrosi guariti che invece sono giudeiCome in 2 Re 5 la posta in gioco del racconto non egrave quindi semplicemente il miracolo di guarigione fisica ma piugrave profondamente la fede dello straniero ed egrave questa fede ad essere manifestata dal ringraziamento del samaritano e autorevolmente confermata dalla dichiarazione finale di Gesugrave (vv 18ndash19) Gesugrave si trova dunque nella stessa posizione del profeta Eliseo egli egrave dotato di una parola profetica in grado di realizzare ciograve che dice per mezzo della fede dellrsquointerlocutore e al termine del miracolo egli stesso egrave chiamato ad esplicitarla autorevolmente Fino a questo punto abbiamo mostrato con considerazioni di tipo narrativo che il nostro racconto ha una sfondo profetico e che tale figura egrave applicata a Gesugrave Ora bisogna chiarire se questa figura dellrsquoantico testamento egrave applicata in una chiave tipologica ossia se vi egrave un compimento del tipo profetico nellrsquoantitipo (Gesugrave) che prevede anche una differenza un superamento dellrsquoantitipo rispetto al tipo Dobbiamo ricorrere ancora a considerazioni di tipo narrativo Ci sono alcune differenze tra Eliseo e Gesugrave Quando Naaman va da Eliseo per ringraziarlo il profeta rifiuta il dono mentre Gesugrave non sembra rifiutare la lode del samaritano Inoltre i gesti del samaritano sono ben piugrave estremi di quelli di Naaman Il samaritano infatti si prostra davanti a Gesugrave con un atto drsquoadorazione che egrave appropriato soltanto per Dio Infine le parole del ringraziamento sono diverse Naaman afferma la sua fede nel Dio drsquoIsraele mentre il Samaritano ldquolodando Dio a gran voce si prostrograve davanti a Gesugrave ai suoi piedi per ringraziarlordquo (v 16) Nella costruzione retorica di questa frase la lode di Dio egrave posta in parallelo alla prostrazione davanti a Gesugrave e al suo ringraziamentoldquoTornava indietro a gran voce lodando Dio e si prostrograve con la faccia ai suoi piedi ringraziando Lui Se Naaman loda il Dio drsquoIsraele piugrave di Naaman nel samaritano la lode del Dio dirsquoIsraele egrave strettamente associata con la prostrazione e con il ringraziamento di Gesugrave Lodare Dio e ringraziare Gesugrave sono un unico atto per questo samaritano che riserva a Gesugrave lrsquoonore dovuto a Dio prostrandosi ai suoi piedi Se il dono rifiutato da Eliseo lascia intendere lrsquoimpossibilitagrave di far coincidere la sua persona con il Dio drsquoIsraele la lode accettata e ratificata da Gesugrave suggerisce che il compimento del tipo profetico consiste in un radicale superamento della figura stessa Gesugrave egrave un profeta ma egrave piugrave che un profeta perchegrave egrave il mistero di una presenza personale di Dio stesso Egli compie la parola profetica come

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 23: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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Per il nostro studio egrave sufficente ammettere che in via di principio non egrave possibile escludere la possibilitagrave che gli autori del NT abbiamo fatto uso di tale strumento interpretativo poicheacute esso era presente nella cultura giudaica ed ellenistica del periodo intertestamentario e perchegrave lrsquoAntico Testamento stesso al suo interno ne ha fatto uso Lo studio della tipologia risulta allora particolarmente interessante dal momento che contribuisce a riconnettere i Vangeli nel loro contesto canonico e mette in luce in modo assai convincente le loro teologie nel quadro globale del compimento delle Scritture

7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)Nel Vangelo di Luca la tipologia profetica applicata a Gesugrave risulta particolarmente evidente ed estesa A partire dal c 4 in cui Gesugrave predica a Nazareth nella sua terra natale Gesugrave egrave dipinto con i caratteri di un profeta (cfr 424) che predica la parola di Dio e che egrave rifiutato dal suo popolo secondo il destino proprio di tutti i profeti di Israele Gesugrave appena consacrato dalla discesa dello Spirito Santo su di lui dopo il battesimo egrave dotato di una ldquoparolardquo profetica che si esprime attraverso azioni e discorsi (cfr 2419) e che rende attuale la salvezza di Dio il tempo del compimento delle promesse di salvezza di Isaia (cfr 718-23)Ormai al termine del suo itinerario verso Gerusalemme attraversando la Galilea e la Samaria (Lc 17 11) Gesugrave incontra dieci lebbrosi che si fermano a distanza e appellandosi alla sua qualitagrave di maestro lo supplicano di avere pietagrave di loro ldquoGesugrave maestro abbi pietagrave di noirdquo (Lc 17 12) La scena della guarigione dei dieci lebbrosi (17 11 ndash 19) dipinta con una certa rapiditagrave da Luca mostra di avere uno sfondo veterotestamentario profetico (cfr 2 Re 5) In quale modo il narratore allude a tale sfondo Quali sono gli elementi comuni e le differenze Gesugrave egrave accreditato come un profetaPer rispondere a queste domande egrave necessario approfondire lrsquoesegesi di questo testo Dobbiamo anzitutto notare che questo racconto interrompe una serie di discorsi di Gesugrave con un miracolo di guarigione Lrsquoultimo miracolo di Gesugrave prima di questo egrave in 14 1 ndash 6 dopodichegrave si tratta di una serie di insegnamenti fino a 1711 Inoltre la notazione geografica di Luca sul cammino verso Gerusalemme contribuisce a creare uno stacco preciso da ciograve che precede e favorisce lrsquoidea di un nuovo inizio della narrazione Si tratta della terza ed ultima sezione del viaggio di Gesugrave verso Geursalemme che prosegue fino a 19 27 Il racconto di questo miracolo si conclude con lrsquoaffermazione di Gesugrave ldquoalzati e va la tua fede ti ha salvatordquo (v 19) percheacute dopo il samaritano ex lebbroso sparisce e ritornano in scena i farisei Egrave interessante il paragone che viene a crearsi (syncrisis) tra la fede constatata da Gesugrave a proposito del samaritano che evidentemente ha saputo riconoscere in Gesugrave la fonte del segno di guarigione appena manifestasi in lui e la mancanza di fede mostrata dai farisei nei termini di una ricerca esteriore di segni Il seguito dei discorsi di Gesugrave porteragrave avanti il tema della fede parlando della venuta del figlio dellrsquouomo (Gesugrave) in rapporto ai segni (cfr vv 17 22 ndash 37) della preghiera (18 1 ndash 14) dellrsquoumiltagrave di chi accoglie il Regno come un bambino abbandonando le sue ricchezze per seguire Gesugrave (18 15 ndash 30)Il cuore di questa sequenza narrativa che culmina con il terzo annuncio della passione e lrsquoarrivo a Gerico ( 18 31 ndash 34) egrave dunque la fede in Gesugrave come condizione dellrsquoingresso nel Regno dei cieli Il racconto del lebbroso samaritano contribuisce a introdurre questo tema di fondo dal momento che il miracolo non egrave che un passaggio neanche brevemente descritto per arrivare a sottolineare invece la salvezza ottenuta per mezzo della fede (v 18) In effetti il culmine della trama non si ha con il miracolo ma con la constatazione della fede del samaritano egrave qui infatti che la portata rivelativa del racconto si mostra in modo improvviso Su dieci lebbrosi guariti la fede egrave paradossalmente prerogativa di uno solo di un samaritano ossia di un eretico disprezzato dal giudaismo ufficiale dellrsquoepoca rappresentato dai farisei Inizialmente il racconto sapientemente orchestrato da Luca sembra andare in una direzione piugrave consueta Come ogni racconto di miracolo che si rispetti vi deve essere lrsquoincontro con Gesugrave alle porte della cittagrave o allrsquointerno del villaggio Qui i lebbrosi si fermano a distanza per motivi cultuali

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percheacute sono dichiarati impuri dalla legge di santitagrave del levitica (Lv 13 45) e a distanza lo supplicano con il titolo di maestro usato da Luca normalmente per i discepoli (Lc 5 5 8 24) e con lrsquoimplorazione ldquoabbi pietagraverdquo che nei salmi si rivolge a Dio stesso (Sal 31 10 51 3) In questi lebbrosi crsquoegrave certamente una fede incoativa iniziale in Gesugrave necessaria percheacute avvenga il miracolo (cfr Lc 5 13ss) Fin qui tutto avviene secondo copione Dal v 14 avviene un primo spostamento rispetto alla trama consueta di un racconto di guarigione di miracolo Ossia Gesugrave non guarisce direttamente con la sua parola i lebbrosi prima di mandarli dal sacerdote ma li invia prima di guarirli Questa modifica fa si che il miracolo divenga una prova di fede In questo spostamento Luca segue un altro copione che gli proviene dallrsquoAntico Testamento e particolarmente dal racconto lungo e articolato di guarigione del lebbroso Naaman servitore del re siriano da parte del profeta Eliseo (cfr 2 Re 5) Infatti il miracolo egrave una prova di fede di Naaman che egrave invitato dal profeta ad andare a bagnarsi del fiume Giordano Non sono complicati riti fisici a causare la guarigione ma la fede nella parola del profeta Eliseo (2 Re 5 12 ndash 15) Come il profeta Eliseo guarisce il lebbroso Naaman servitore del re siriano semplicemente con la sua parola e con lrsquoobbedienza di andarsi a lavare nel Giordano anche nel nostro testo il miracolo di guarigione dei lebbrosi avviene a distanza tramite la semplice obbedienza alla parola profetica di Gesugrave di andare a presentarsi ai sacerdoti Le analogie non si fermano qui Come Naaman il siriano ritorna dal profeta Eliseo per mostrare la sua fede nel Dio di Israele e per ringraziarlo attraverso un dono materiale cosigrave anche il lebbroso ritorna indietro per ringraziare Gesugrave (v 15) Infine ancora come Naaman egrave uno straniero cui viene donata insieme alla guarigione la fede nel Dio drsquoIsraele cosigrave anche il lebbroso egrave un samaritano a differenza degli altri nove lebbrosi guariti che invece sono giudeiCome in 2 Re 5 la posta in gioco del racconto non egrave quindi semplicemente il miracolo di guarigione fisica ma piugrave profondamente la fede dello straniero ed egrave questa fede ad essere manifestata dal ringraziamento del samaritano e autorevolmente confermata dalla dichiarazione finale di Gesugrave (vv 18ndash19) Gesugrave si trova dunque nella stessa posizione del profeta Eliseo egli egrave dotato di una parola profetica in grado di realizzare ciograve che dice per mezzo della fede dellrsquointerlocutore e al termine del miracolo egli stesso egrave chiamato ad esplicitarla autorevolmente Fino a questo punto abbiamo mostrato con considerazioni di tipo narrativo che il nostro racconto ha una sfondo profetico e che tale figura egrave applicata a Gesugrave Ora bisogna chiarire se questa figura dellrsquoantico testamento egrave applicata in una chiave tipologica ossia se vi egrave un compimento del tipo profetico nellrsquoantitipo (Gesugrave) che prevede anche una differenza un superamento dellrsquoantitipo rispetto al tipo Dobbiamo ricorrere ancora a considerazioni di tipo narrativo Ci sono alcune differenze tra Eliseo e Gesugrave Quando Naaman va da Eliseo per ringraziarlo il profeta rifiuta il dono mentre Gesugrave non sembra rifiutare la lode del samaritano Inoltre i gesti del samaritano sono ben piugrave estremi di quelli di Naaman Il samaritano infatti si prostra davanti a Gesugrave con un atto drsquoadorazione che egrave appropriato soltanto per Dio Infine le parole del ringraziamento sono diverse Naaman afferma la sua fede nel Dio drsquoIsraele mentre il Samaritano ldquolodando Dio a gran voce si prostrograve davanti a Gesugrave ai suoi piedi per ringraziarlordquo (v 16) Nella costruzione retorica di questa frase la lode di Dio egrave posta in parallelo alla prostrazione davanti a Gesugrave e al suo ringraziamentoldquoTornava indietro a gran voce lodando Dio e si prostrograve con la faccia ai suoi piedi ringraziando Lui Se Naaman loda il Dio drsquoIsraele piugrave di Naaman nel samaritano la lode del Dio dirsquoIsraele egrave strettamente associata con la prostrazione e con il ringraziamento di Gesugrave Lodare Dio e ringraziare Gesugrave sono un unico atto per questo samaritano che riserva a Gesugrave lrsquoonore dovuto a Dio prostrandosi ai suoi piedi Se il dono rifiutato da Eliseo lascia intendere lrsquoimpossibilitagrave di far coincidere la sua persona con il Dio drsquoIsraele la lode accettata e ratificata da Gesugrave suggerisce che il compimento del tipo profetico consiste in un radicale superamento della figura stessa Gesugrave egrave un profeta ma egrave piugrave che un profeta perchegrave egrave il mistero di una presenza personale di Dio stesso Egli compie la parola profetica come

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 24: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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percheacute sono dichiarati impuri dalla legge di santitagrave del levitica (Lv 13 45) e a distanza lo supplicano con il titolo di maestro usato da Luca normalmente per i discepoli (Lc 5 5 8 24) e con lrsquoimplorazione ldquoabbi pietagraverdquo che nei salmi si rivolge a Dio stesso (Sal 31 10 51 3) In questi lebbrosi crsquoegrave certamente una fede incoativa iniziale in Gesugrave necessaria percheacute avvenga il miracolo (cfr Lc 5 13ss) Fin qui tutto avviene secondo copione Dal v 14 avviene un primo spostamento rispetto alla trama consueta di un racconto di guarigione di miracolo Ossia Gesugrave non guarisce direttamente con la sua parola i lebbrosi prima di mandarli dal sacerdote ma li invia prima di guarirli Questa modifica fa si che il miracolo divenga una prova di fede In questo spostamento Luca segue un altro copione che gli proviene dallrsquoAntico Testamento e particolarmente dal racconto lungo e articolato di guarigione del lebbroso Naaman servitore del re siriano da parte del profeta Eliseo (cfr 2 Re 5) Infatti il miracolo egrave una prova di fede di Naaman che egrave invitato dal profeta ad andare a bagnarsi del fiume Giordano Non sono complicati riti fisici a causare la guarigione ma la fede nella parola del profeta Eliseo (2 Re 5 12 ndash 15) Come il profeta Eliseo guarisce il lebbroso Naaman servitore del re siriano semplicemente con la sua parola e con lrsquoobbedienza di andarsi a lavare nel Giordano anche nel nostro testo il miracolo di guarigione dei lebbrosi avviene a distanza tramite la semplice obbedienza alla parola profetica di Gesugrave di andare a presentarsi ai sacerdoti Le analogie non si fermano qui Come Naaman il siriano ritorna dal profeta Eliseo per mostrare la sua fede nel Dio di Israele e per ringraziarlo attraverso un dono materiale cosigrave anche il lebbroso ritorna indietro per ringraziare Gesugrave (v 15) Infine ancora come Naaman egrave uno straniero cui viene donata insieme alla guarigione la fede nel Dio drsquoIsraele cosigrave anche il lebbroso egrave un samaritano a differenza degli altri nove lebbrosi guariti che invece sono giudeiCome in 2 Re 5 la posta in gioco del racconto non egrave quindi semplicemente il miracolo di guarigione fisica ma piugrave profondamente la fede dello straniero ed egrave questa fede ad essere manifestata dal ringraziamento del samaritano e autorevolmente confermata dalla dichiarazione finale di Gesugrave (vv 18ndash19) Gesugrave si trova dunque nella stessa posizione del profeta Eliseo egli egrave dotato di una parola profetica in grado di realizzare ciograve che dice per mezzo della fede dellrsquointerlocutore e al termine del miracolo egli stesso egrave chiamato ad esplicitarla autorevolmente Fino a questo punto abbiamo mostrato con considerazioni di tipo narrativo che il nostro racconto ha una sfondo profetico e che tale figura egrave applicata a Gesugrave Ora bisogna chiarire se questa figura dellrsquoantico testamento egrave applicata in una chiave tipologica ossia se vi egrave un compimento del tipo profetico nellrsquoantitipo (Gesugrave) che prevede anche una differenza un superamento dellrsquoantitipo rispetto al tipo Dobbiamo ricorrere ancora a considerazioni di tipo narrativo Ci sono alcune differenze tra Eliseo e Gesugrave Quando Naaman va da Eliseo per ringraziarlo il profeta rifiuta il dono mentre Gesugrave non sembra rifiutare la lode del samaritano Inoltre i gesti del samaritano sono ben piugrave estremi di quelli di Naaman Il samaritano infatti si prostra davanti a Gesugrave con un atto drsquoadorazione che egrave appropriato soltanto per Dio Infine le parole del ringraziamento sono diverse Naaman afferma la sua fede nel Dio drsquoIsraele mentre il Samaritano ldquolodando Dio a gran voce si prostrograve davanti a Gesugrave ai suoi piedi per ringraziarlordquo (v 16) Nella costruzione retorica di questa frase la lode di Dio egrave posta in parallelo alla prostrazione davanti a Gesugrave e al suo ringraziamentoldquoTornava indietro a gran voce lodando Dio e si prostrograve con la faccia ai suoi piedi ringraziando Lui Se Naaman loda il Dio drsquoIsraele piugrave di Naaman nel samaritano la lode del Dio dirsquoIsraele egrave strettamente associata con la prostrazione e con il ringraziamento di Gesugrave Lodare Dio e ringraziare Gesugrave sono un unico atto per questo samaritano che riserva a Gesugrave lrsquoonore dovuto a Dio prostrandosi ai suoi piedi Se il dono rifiutato da Eliseo lascia intendere lrsquoimpossibilitagrave di far coincidere la sua persona con il Dio drsquoIsraele la lode accettata e ratificata da Gesugrave suggerisce che il compimento del tipo profetico consiste in un radicale superamento della figura stessa Gesugrave egrave un profeta ma egrave piugrave che un profeta perchegrave egrave il mistero di una presenza personale di Dio stesso Egli compie la parola profetica come

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 25: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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profeta definitivo come messia come Figlio di Dio Il samaritano lo riconosce e questa egrave la vera guarigione il vero miracolo la vera salvezza che egli ottiene e di cui la salvezza fisica era solo un segno provvisorio Se i nove lebbrosi giudei dopo essere guariti non ritornano indietro egrave percheacute evidentemente non riconoscono in Gesugrave che un profeta un semplice mediatore di una salvezza che in fin dei conti egrave altro da lui Essi sono incapaci di cogliere il compimento della figura profetica in Gesugrave come radicale superamento Essi a differenza del samaritano non comprendono che in Gesugrave la parola profetica e il contenuto che essa annuncia ossia il Regno di Dio e la sua salvezza sono radicalmente fusi e identificati Egli egrave la salvezza stessa egrave il Figlio del Dio altissimo A questo compimento ci conduce lrsquointero itinerario del terzo VangeloInfatti per tutto il tempo in cui Gesugrave egrave in cammino dalla galilea a Gerusalemme prevale la tipologia profetica ma quando arriva a Gerusalemme ritorna come vedremo meglio la tipologia del messia regale (19 28 ndash 37) che egrave propria dei racconti dellrsquoinfanzia (cfr 2 8 ndash 14) Al culmine di questa successione di figure (profeta re) la narrazione penetra nel mistero del Figlio di Dio Al termine del Vangelo infatti i discepoli di Emmaus dialogando con il misterioso viandante che gli si accosta definiscono Gesugrave come ldquoun profeta potente in parole ed in opere davanti a Dio e a tutto il popolordquo (Lc 24 19) Questa consapevolezza non egrave perograve sufficiente a liberarli dalla loro tristezza e disillusione a riguardo della morte in croce di Gesugrave segno che sono ancorati alla figura del messia regale senza riuscire ad oltrepassarla ldquoNoi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israelerdquo(21a) Solo la parola del viandante che si riveleragrave come lo stesso Gesugrave risorto li renderagrave capaci di scorgere progressivamente in questa morte il compimento messianico delle profezie e di tutte le Scritture di Israele Solo la luce della resurrezione permette di comprendere che in quel profeta potente in parole e opere che muore in croce si compie tutta la Scrittura e che Egli egrave realmente il Figlio di Dio (cfr 22 70)

7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHEIl testo di Matteo si apre con lrsquoarrivo di Gesugrave a Betfage verso il monte degli Ulivi Matteo a differenza di Marco e di Luca non cita Betania ma mette in maggiore rilievo la menzione del monte degli Ulivi e di Betfage Come mai Anzitutto dobbiamo notare la menzione del termine ldquoSignorerdquo ldquoSe qualcuno vi diragrave qualcosa gli risponderete che il Signore ne ha bisognordquo(v 2) Questo termine come abbiamo giagrave potuto notare ha una forte connotazione teologica e cristologica esso indica il riconoscimento dellrsquoautoritagrave stessa di Dio in Gesugrave (cfr Mt 14 28 30 15 22 25 27 17 4 15 ecc)La duplice menzione del termine Signore e della notazione geografica sul monte degli Ulivi si trova in Zc 14 3 ndash 4 testo in cui si parla del combattimento finale di Dio contro le nazioni che culmina sul monte degli Ulivi dove si instaura definitivamente la Signoria regale di Dio su tutta la terra (v 9) Tale regalitagrave saragrave adorata nel giorno di Sukkot o festa della capanne in cui tutti i superstiti delle nazioni andranno ad adorare il re il Signore degli eserciti (v 16)Altre occorrenze interessanti riguardo al monte degli Ulivi percheacute connesse al tema della regalitagrave sono 2 Sam 15 13 ndash 23 in cui troviamo Davide che deve fuggire da Gerusalemme a causa dellrsquoinsurrezione guidata dal figlio Assalonne e sale lrsquoerta degli Ulivi piangendo o ancora Ez 11 23 dove si parla del monte ad oriente della cittagrave identificabile col monte degli Ulivi luogo da dove si diparte la gloria del Signore che stava nel tempio per andarsene da GerusalemmeBetfage non appare mai nellrsquoAntico Testamento La sua traduzione dallrsquoebraico egrave ldquocasa del ficordquo e il fico egrave tradizionalmente secondo il Talmud figura di Israele stesso Sempre secondo il Talmud i pani della proposizione offerti nella liturgia del tempio (Lv 24 5 ndash 9) potevano essere cotti a Betfage Questo richiama il lettore allrsquoepisodio di 1 Sam 21 2 ndash 10 in cui si parla di Davide e dei suoi soldati che si nutrono dei pani santi nella localitagrave di Nob non distante dal monte degli Ulivi

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 26: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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742 UNA CONFERMA NARRATIVALo sfondo escatologico e regale alluso dalle menzioni topografiche e dallrsquouso dellrsquoappellativo ldquoSignorerdquo viene confermato se guardiamo al percorso narrativo di Matteo in questa sequenza dellrsquoingresso a Gerusalemme Appena fatto il suo ingresso Gesugrave al v 12 entra nel tempio e scaccia i venditori Il subitaneo ingresso di Gesugrave nel tempio non sembra causale In Mt 11 10 si trova un riferimento a Giovanni il Battista come allrsquoannunciatore che sta davanti a Gesugrave per preparare la strada davanti a lui Questo testo egrave una citazione esplicita combinata di Es 23 20 e di Mal 3 1 In particolare in Mal 3 1 leggiamo ldquo Ecco io manderograve un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entreragrave nel suo tempio il Signore che voi cercaterdquo Dunque la citazione di Gesugrave a riguardo del Battista indica che dopo il tempo dellrsquoannunciatore del Battista vi egrave lrsquoingresso del Signore nel tempio Il tempo escatologico egrave arrivato e il Signore prende possesso del tempio in Gerusalemme come egrave confermato dalla narrazione in 21 12 Ecco percheacute appena fatto il suo ingresso a Gerusalemme Gesugrave entra nel tempio Qui la narrazione conferma lo sfondo regaleescatologico che abbiamo identificato e accredita la figura regale applicata a Gesugrave come una tipologia Si tratta di un messia regale la cui messianicitagrave implica una presenza radicale di Dio una definitiva presenza di Dio con noi nel suo tempio

743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANALa trattazione dei versetti che seguono fornisce ulteriori e decisive conferme Le citazioni esplicite di Zc 9 9 e di Is 62 11 sono concentrate nel v 5 Si parla qui della figlia di Sion Il monte Sion egrave il cuore di Gerusalemme e indica la cittagrave stessa di Davide ( 1 Re 81 2 Ch 5 2) Nei Salmi essa egrave scelta da Dio stesso (Sal 132 13) per essere la dimora di Dio (cfr Sal 50 2 99 2) la dove ciascuno egrave benedetto e nato (Sal 128 5 Sal 87 5) Dunque la cittagrave di Davide viene ad essere identificata con la stessa dimora di Dio dove il Signore consente di abitare (cfr 2 Sam 7 5 ndash 6) Il termine ldquofiglia di Sionrdquo si trova anche nei testi profetici ad indicare Israele come soggetto della collera divina e insieme del suo amore geloso o anche la nuova GerusalemmeIsraele esultante per il ritorno dallrsquoesilio (Is 1 8 Is 52 2 62 11) Questi testi vengono ad adattarsi bene al messaggio di fondo di Zaccaria nel quale troviamo lrsquoinstaurazione della regalitagrave di Dio del Signore a Gerusalemme Riguardo alla citazione di Zaccaria egrave ancora interessante notare che Matteo la modifica tralasciando le due qualifiche iniziali date al Re messia ossia ldquogiusto e vittoriosordquo In tal modo risalta quasi unicamente lrsquoumiltagrave e la mitezza di questo re che entra in Gerusalemme Lrsquoumiltagrave egrave segnalata dallrsquoasino sul dorso del quale Gesugrave entra e che egrave una cavalcature propria del tempo di pace come conferma il prosieguo della citazione di Zaccaria ldquoFaragrave sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme lrsquoarco di guerra saragrave spezzato annunzieragrave la pace alle gentihelliprdquo (Zc 9 10) Questi egrave il re mite e umile di cuore che dona pace e consolazione a tutti coloro che sono oppressi (Mt 11 29) Egrave anche interessante notare che la definizione della cavalcatura del Signore viene ribadita due volte un asino ossia un puledro figlio drsquoasina nella citazione di Zaccaria Zaccaria in questo modo cita Gen 49 11 il testamento di Giacobbe nei riguardi di Giuda la tribugrave dalla quale nasce il messia davidico proprio per indicare che tale Signore egrave proprio il messia regale atteso Matteo reduplica gli animali (v 7) e afferma che Gesugrave monta sopra entrambi per sottolineare maggiormente con il suo particolare gusto narrativo del raddoppiamento la qualitagrave messianico ndash regale dellrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme Inoltre Matteo toglie il riferimento alla gioia e allrsquoesultanza in Zc 9 9 insistendo piuttosto sullrsquoannuncio alla luce di Is 62 11 ldquoDite alla figlia di Sionrdquo In questo modo la profezia si inserisce in modo piugrave coerente col progetto narrativo di Matteo Lrsquoingresso di Gesugrave a Gerusalemme egrave un annuncio che richiede una conversione un riconoscimento da parte di Gerusalemme percheacute la vittoria non egrave ancora stata ottenuta Come Gerusalemme accoglieragrave il suo re mite ed umile Egrave evidente lrsquointento narrativo di Matteo Gesugrave egrave certamente il re ndash messia ma la narrazione confermeragrave che tale messianismo non assume la forma di una vittoria politico ndash militare bensi si compie nella forma del servo sofferente che instaura il suo regno passando attraverso il rifiuto del

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 27: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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suo popolo e la morte Anche qui la figura regale viene chiaramente appoggiata e insieme superata dalla narrazione assumendo la connotazione di una ldquotipologiardquoNei vv 6 ndash 11 viene descritta unrsquoaccoglienza festosa del ldquofiglio di Davidrdquo Matteo cita esplicitamente il Salmo 118 26a ldquoBenedetto colui che viene nel nome del Signorerdquo Non a caso questo Salmo viene cantato nella festa popolare delle tende (sukkot) nella quale il popolo ricordando il cammino nel deserto e lrsquoattesa della terra promessa attende lrsquoarrivo del messia regale La liturgia di questa festa accennata dal Salmo (cfr v 27b) prevede lrsquouso di rami frondosi in corteo fino ad arrivare ai lati dellrsquoaltare e richiama certamente la descrizione matteana dei rami tagliati dagli alberi e disposti lungo la strada (v 8) Anche il grido ldquoOsannardquo egrave ripreso dal Salmo 118 al v 25 dove il testo ebraico recita ldquohoshicircrsquoannarsquordquo che si traduce ldquo tu fai la salvezzardquo 16

Lrsquoespressione ldquofiglio di Daviderdquo egrave tipicamente giudaica e matteana La troviamo nella genealogia di Gesugrave fin dallrsquoinizio del Vangelo (1 20) e in altri contesti di supplica e guarigione (9 20 12 23 15 22 20 30 ndash 31) in cui egrave messa in gioco la fede nel messia In particolare in 12 23 il titolo davidico applicato a Gesugrave da un lato esprime una domanda di fede della folla ma dallrsquoaltro sembra anticipare il rifiuto dei farisei e dei capi giudaici in altri termini lrsquoincomprensione e il rifiuto di Israele (cfr 12 24 22 42) Anche qui nellrsquoingresso di Gesugrave in Gerusalemme la folla reagisce alla fine rispondendo alle domande agitate dei cittadini ldquoChi egrave costuirdquo egrave il profeta Gesugrave da nazareth d Galileardquo (v 11) Al termine del nostro percorso matteano possiamo ben affermare che questa affermazione della folla non possa affatto essere sposata dal narratore anzi percheacute Gesugrave egrave ben piugrave che un profeta Essa esprime e quasi inaugura il futuro rifiuto di Gerusalemme nei confronti nel messia regale umile e pacifico che egrave arrivato a lei 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTOUna simile agitazione aveva preso i notabili della corte di Erode allrsquoarrivo de magi che chiedevano ldquoDovrsquoegrave il re dei giudei che egrave natordquo Questa allusione alla regalitagrave di Gesugrave egrave stata confermata nel racconto matteano dellrsquoinfanzia dalla citazione esplicita di Is 79 in 123 che riguarda un messia davidico e ancora in 25-6 dove viene citato Mic 513 Tutta la narrazione inoltre suggerisce uno scontro tra il re davidico Gesugrave e il falso re Erode che intende mantenere il potere con la violenza opponendosi al piano divino La vittoria divina viene qui anticipata misteriosamente non si tratta perograve di una vittoria ottenuta con le armi della politica e con gli eserciti ma con la forza umile di un re che muore in croce per la salvezza del suo popolo Ancora una volta la figura regale appare lungo tutto il percorso del vangelo compiuta nella mitezza e umiltagrave del servo sofferente Qui si compie lrsquoEmmanuele il messia Dio con noi che con la potenza della resurrezione acquisteragrave potere sulla terra e nei cieli (cf 2818) Egli saragrave con i suoi discepoli tutti i giorni fino alla fine del mondo (cf 2820) Il tipo regale trova compimento definitivo nel mistero pasquale ligrave dove grazie alla potenza della resurrezione il re umile saragrave vittorioso in ogni tempo e in ogni luogo Egrave lrsquoinstaurazione ultima del Regno dei cieli che si compie nella storia grazie allrsquoinvio dei discepoli di Gesugrave

7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE Lo sfondo di Is 53 si trova ben presente nelle fonti che i sinottici utilizzano per descrivere la passione e morte di Gesugrave Gli annunci della passione (Mc 831 Mt 1621-23 Lc 922 Mc 930-31 Mt 1722-23 Lc 943-45 Mc 1033-34 Mt 2017-19 Lc 1831-33) si basano su delle fonti che hanno come riferimento Is 531-12 Lrsquouso del verbo ldquoconsegnarerdquo (paradidomi cf Mc 931 par ldquoIl figlio dellrsquouomo viene consegnato nella mani degli uomini e lo uccideranno ma dopo tre giorni risorgeragraverdquo Mc 1033 par Is 536 LXX ldquoκύριος παρέδωκεν αὐτὸν ταῖς ἁμαρτίαις ἡμῶνrdquo Trad Il Signore lo ha consegnato per i nostri peccatirdquo Is 5312 ldquoδιὰ τοῦτο αὐτὸς κληρονομήσει πολλοὺς καὶ τῶν ἰσχυρῶν μεριεῖ σκῦλα ἀνθ᾽ ὧν παρεδόθη εἰς θάνατον ἡ ψυχὴ αὐτοῦ καὶ ἐν τοῖς ἀνόμοις ἐλογίσθη καὶ αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθηrdquo ldquoper

16 Nella festa di sukkot lrsquoultimo giorno di festa la folla agita il ldquolulavrdquo un bouquet di rami al grido di Osanna (cfr Lv 23 40)

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 28: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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questo erediteragrave i molti e dei forti faragrave bottino al posto dei quali fu consegnata alla morte la sua vita e fu annoverato tra gli empi ed egli stesso portograve i peccati di molti e per i loro peccati fu consegnatordquo) egrave un allusione al testo di Is 53612 percheacute il soggetto della consegna egrave Dio Nonostante questo termine si trovi spesso anche nei Salmi per indicare la consegna nelle mani dei nemici in realtagrave si tratta di unrsquoinvocazione del Salmista nei confronti di Dio per scongiurarla (Sal 2612 LXX Sal 7419 LXX Sal 879 LXX) Anche nel Salmo 87 in fondo prevale una tonalitagrave di supplica che intende quasi ldquoaccusarerdquo Dio per suscitare una sua risposta drsquoamore che verragrave in effetti nel Salmo 88 con un rapido passaggio dalla supplica alla lode Solo in Is 53 la consegna del servo sofferente egrave vista come un progetto di Dio stabilito fin dallrsquoinizio e di fronte al quale il servo si pone in atteggiamento di obbedienza silenziosa (cf Is 537) ed egrave precisamente questa la prospettiva degli annunci della passioneLo sfondo del servo sofferente di Isaia assume un carattere tipologico che emerge chiaramente nella volontagrave del narratore in altri punti dei vangeli come ad esempio in Mt 1215-21 dove si trova un ampia citazione esplicita di Is 421-4 a commento del silenzio imposto da Gesugrave verso i beneficiari dei suoi miracoli di guarigione (cf v16) La mitezza del servo si pone in antitesi con la violenza dei suoi avversari che tengono consiglio contro Gesugrave per farlo morire (cf1214) dopo un miracolo compiuto in giorno di sabato Segue la controversia di Gesugrave con i farisei a motivo dellrsquoautoritagrave con cui egli scaccia i demoni (cfr vv 22-23) Il contesto narrativo prepara lentamente il corso degli eventi futuri ossia il rifiuto che Israele rappresentato dai suoi capi farisei e scribi opporragrave al figlio dellrsquouomo e la sua messa a morte per i peccati del popolo (cf Mt 2628 Is 5312) Nella versione matteana della cena pasquale (Mt 26 26-30) egrave sottolineato il carattere espiatorio della morte di Gesugrave ossia la sua funzione di remissione dei peccati Si tratta di una reinterpretazione del testo di Is 535-612 dove viene affermato il fatto che il servo sofferente egrave stato consegnato da Dio a causa dei peccati del popolo e che tramite questo castigo ne egrave derivata una salvezza per il popolo Se qui lrsquoidea dellrsquoespiazione egrave solo implicita (non si parla infatti esplicitamente di remissione dei peccati ma solo genericamente di salvezza) nel testo di Matteo lrsquoistituzione del sangue della nuova alleanza versato per la remissione dei peccati acquista una connotazione innegabilmente sacrificale ed espiatoria La morte di Gesugrave in croce anticipata e giagrave simbolicamente contenuta nellrsquoistituzione eucaristica egrave considerata come un sacrificio che espia i peccati del popolo e questa ldquoconsegnardquo di Dio compie il disegno rivelativo e salvifico del servo sofferente proprio passando attraverso il rifiuto e il male degli uomini e di Israele in particolareNon a caso egrave proprio il sangue di Gesugrave che viene invocato dalla folla inferocita che chiede a Pilato la crocefissione di Gesugrave ldquoil suo sangue ricada su di noi e suoi nostri figli (cf 2725-26)rdquo Ad una prima lettura sembra che si tratti di una colpa da far semplicemente ricadere sul popolo dal momento che Pilato se ne lava le mani dichiarandosi innocente del sangue (v 24) In realtagrave proprio il riferimento allrsquoinnocenza e alla colpa richiama la tipologia del servo sofferente Come il servo Gesugrave porta su di seacute il peccato del popolo piugrave del servo Gesugrave espia il peccato con il suo sangue il sangue della nuova alleanza che ricade sul popolo e sui figli non per condannarli ma per salvarli in modo definitivo Anche in Marco la tipologia del servo egrave sviluppata Lrsquoultimo dei tre annunci della passione egrave quello che mostra piugrave riferimenti espliciti al servo di JHWH in Isaia Possiamo notare i seguenti agganci

Is 506 τὸν νῶτόν μου δέδωκα εἰς μάστιγας τὰς δὲ σιαγόνας μου εἰς ῥαπίσματα τὸ δὲ πρόσωπόν μου οὐκ ἀπέστρεψα ἀπὸ αἰσχύνης ἐμπτυσμάτων ldquo Ho dato il mio dorso alle percosse la mia guancia agli schiaffi non ho sottratto la mia faccia dalla vergogna degli sputirdquo

Mc 1033-34 ὅτι ἰδοὺ ἀναβαίνομεν εἰς Ἱεροσόλυμα καὶ ὁ υἱὸς τοῦ ἀνθρώπου παραδοθήσεται τοῖς ἀρχιερεῦσιν καὶ τοῖς γραμματεῦσιν καὶ κατακρινοῦσιν αὐτὸν θανάτῳ καὶ παραδώσουσιν αὐτὸν τοῖς ἔθνεσιν 34 καὶ ἐμπαίξουσιν αὐτῷ καὶ ἐμπτύσουσιν αὐτῷ καὶ μαστιγώσουσιν αὐτὸν καὶ ἀποκτενοῦσιν καὶ μετὰ τρεῖς ἡμέρας ἀναστήσεται (Mar 1033-34 BGT)

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 29: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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Ancora in 1045 si trova una connotazione sacrificale ed espiatoria nel descrivere la morte di Gesugrave come riscatto per tutti Si puograve trovare un parallelismo in Is 5310-12

Is 5310-12 ἀπὸ τοῦ πόνου τῆς ψυχῆς αὐτοῦ δεῖξαι αὐτῷ φῶς καὶ πλάσαι τῇ συνέσει δικαιῶσαι δίκαιον εὖ δουλεύοντα πολλοῖς καὶ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν αὐτὸς ἀνοίσει αὐτὸς ἁμαρτίας πολλῶν ἀνήνεγκεν καὶ διὰ τὰς ἁμαρτίας αὐτῶν παρεδόθη

Mc 1045 δοῦναι τὴν ψυχὴν αὐτοῦ λύτρον ἀντὶ πολλῶν

Questi elementi da soli non sono sufficienti a provare una tipologia del servo sofferente Bisogna mostrare come la narrazione li riprenda e li porti a compimento Se in Matteo egrave il tema del sangue dellrsquoalleanza che piugrave di ogni altro consente di mostrare il compimento della figura del servo in Marco sono piugrave che altro i temi della flagellazione (1520) e degli sputi (Mc 1465 1519) e degli schiaffi (Mc 1465) che ritorneranno nel racconto della passione a mostrare tale compimento Anche la nota del silenzio del servo che non apre la sua bocca (Is 537) si ritrova in Mc 1461 dove Gesugrave non risponde nulla allrsquointerrogatorio del sommo sacerdote In realtagrave tutto il racconto della passione e la pericope della resurrezione sono connessi a questa figura e ne mostrano un compimento paradossale e imprevedibile Infatti la resurrezione di Gesugrave in certo modo adombrata dalla discendenza numerosa del servo e dalla gioia della sua conoscenza finisce per costituire una definitiva conferma del compiersi di questa figura

8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELINel vangelo di Luca e in particolare nei racconti dellrsquoinfanzia (cc 1-2) lo Spirito egrave il vero protagonista Egli egrave colui che colma i protagonisti di questi racconti (Elisabetta Zaccaria e Maria cfr 1 35 41 67) percheacute accada la novitagrave straordinaria la nascita miracolosa del figlio dalla sterile e del Figlio dalla vergine Ciograve che accade compie lrsquoattesa antica e le figure originarie di questa attesa Abramo e Sara ma anche Isacco e Rebecca Giacobbe e Rachele Figure di spose amate ma sterili je di padri nella fede in avanzata etagrave (cf Gen 18 11 Lc 1 7) che hanno attraversato la valle di tenebre del dubbio (cf Gn 15 2 Lc 1 20) Nel Vangelo dellrsquoinfanzia il compimento dello Scritture egrave nascita filiazione novitagrave improvvisa e inaspettata di un dono il dono di un figlio nel quale si anticipa il dono stesso del Figlio Nella storia di Zaccaria ed Elisabetta egrave ricapitolata tutta la storia dellrsquoAntico Testamento storia di unrsquoattesa lrsquoattesa di un figlio che diviene sempre piugrave attesa definitiva del Figlio che ci egrave stato dato percheacute sia il Dio con noi (cfr Lc 1 32 ndash 33 43 - 44) Ma lrsquoopera dello Spirito non si ferma qui Egli non solo compie la generazione fisica nella novitagrave del miracolo ma molto piugrave opera la comunione tra padri e figli una comunione rinnovata in una rete di rapporti carnali e insieme spirituali Giovanni il Battista egrave colui che dovragrave preparare un popolo ben disposto con la potenza dello Spirito Santo riconducendo il cuore dei padri verso i figli (Lc 1 17) ultima e definitiva ripresa della missione di Elia secondo lrsquoultimo profeta dellrsquoAntico Testamento (Mal 3 24)Rinnovata comunione tra padri e figli egrave questo che opera lo Spirito Santo anche nella tessitura narrativa del vangelo dellrsquoinfanzia secondo Luca Non egrave forse Maria a recarsi dalla ltltmadregtgt Elisabetta onorando in essa lrsquoanzianitagrave Non egrave forse Elisabetta a ricambiare lrsquoonore definendo Maria la ldquoMadre del mio Signorerdquo (Lc 1 43) Lo Spirito ha reso uguali nellrsquoonore due generazioni distanti e la sua voce entra talmente nella carne da farsi udire nel ventre ldquoEcco appena la voce del tuo saluto egrave giunto ai miei orecchi il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembordquo (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli perchegrave egli stesso egrave lrsquoamore che compie Antico e Nuovo Testamento nel Figlio e in Lui li rende simultaneamente veri Nel reciproco onore che Elisabetta e Maria si rendono per opera dello Spirito Santo crsquoegrave la mutua reciprocitagrave di Antico e Nuovo

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 30: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

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Testamento che sono entrambi affacciati al mistero del Figlio come due grembi partorienti in gioioso contatto tra di loro (Lc 1 44)Lo Spirito opera lrsquounione di padri e figli percheacute Egli stesso egrave lrsquoamore del Padre e del Figlio movimento di perenne novitagrave che rivela Gesugrave come il Figlio amato (Lc 3 21 ndash 22) e lo sospinge al compimento della Sua missione (cfr Lc 4 1 14)Al versante opposto del Vangelo lo Spirito che verragrave donato il giorno di Pentecoste viene promesso dal Figlio prima della Sua ascensione (Lc 24 49) per trasferire ad ogni uomo la benedizione di Gesugrave benedizione di un padre nei confronti dei suoi figli (Lc 24 50 cfr Gn 49 Dt 33) Attraverso lo Spirito che ci ha donato Gesugrave ci rende figli cosigrave da farci penetrare nella misericordia del Padre sia che siamo figli maggiori come Israele sia che siamo figli minori come i pagani (cfr Lc 15 11 ndash 32)

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  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI
Page 31: Web viewSe nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare ... 29.35 e Mt 11,19; cfr. anche Rm 3,4, che è una citazione del Salmo 51,6 e 1 Tm 3,16). Esso in

AA 2012 rsquo13 ndash Terza parte Dispense Corso Vangeli sinottici ndash prof d Davide Arcangeli

31

  • 5 VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI
    • 5 1 UNrsquoUNICA OPERA IN DUE VOLUMI
      • 5 11 AUTORE
      • 512 LETTORE IMPLICITO
      • 513 DATAZIONE
        • 52 COMPOSIZIONE NARRATIVA
          • 521 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE
          • 522 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO
          • 523 COMPOSIZIONE NARRATIVA E TEOLOGICA DI ATTI
            • 53 APPROFONDIMENTO TEOLOGICO ATTI COME PERCORSO DELLA TESTIMONIANZA
              • 531 LA FORZA DELLO SPIRITO
              • 532 I DISCEPOLI MODELLI DI CRISTO
                • 5 4 ATTI 11 19 ndash 26 27 ndash 30 12 24 ndash 25 13 1 ndash 3
                  • 54 1 LA PRIMA MISSIONE DI ANONIMI DISCEPOLI PERICOLOSO DILETTANTISMO
                  • 542 BARNABA AUTORITAgrave APOSTOLICA E INSIEME CARISMATICA
                  • 543 BARNABA E PAOLO MODELLI DI ldquoPASTORALE INTEGRATArdquo
                  • 544 KOINONIgraveA E MISSIONE UNIVERSALE
                  • 545 PRESBITERIO LUOGO DI PROFETI E DOTTORI
                    • 5 5 EXCURSUS METODOLOGICO
                      • 551 LA QUESTIONE SINOTTICA
                      • 552 IL METODO REDAZIONALE
                        • 6 ldquoGIUSTIFICARErdquo DIO
                        • 6 1 INTRODUZIONE
                        • 6 2 BREVE INQUADRAMENTO
                        • 6 3 UNrsquoIPOTESI DIACRONICA
                        • 6 4 I VERSETTI 29 ndash 30 TRA REDAZIONE E TRADIZIONE
                          • 641 REDAZIONALITAgrave
                          • 6 4 2 LrsquoUSO DI DIKAIOgraveŌ
                            • 6 5 I vv 29-30 NEL CONTESTO DELLA SEZIONE SUL BATTISTA (vv 18-35 )
                              • 6 5 1 UNA DIFFERENZA IN ISRAELE
                              • 6 5 2 CHI SONO COLORO CHE GIUSTIFICANO DIO
                              • 6 5 3 IL BATTESIMO DI CONVERSIONE
                                • 6 6 QUALCHE CONSIDERAZIONE SU Lc 736-50
                                  • 7 LINEE TEOLOGICHE PER I SINOTTICI
                                    • 7 1 VANGELO DI MARCO
                                    • 7 2 VANGELO DI MATTEO
                                    • 7 3 QUADRI DI TEOLOGIA LUCANA
                                      • 7 3 1 INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA
                                      • 7 3 2 LA TIPOLOGIA NEL VANGELO DI LUCA (Lc 1711-19)
                                        • 7 4 LA TIPOLOGIA REGALE IN MATTEO
                                          • 741 MT 21 1 ndash 11 SFONDO DELLE NOTAZIONI TOPOGRAFICHE
                                          • 742 UNA CONFERMA NARRATIVA
                                          • 743 CITAZIONI ESPLICITE E NARRAZIONE MATTEANA
                                          • 744 NEL QUADRO DEL MACRORACCONTO
                                            • 7 5 LA TIPOLOGIA DEL SERVO SOFFERENTE
                                              • 8 FILIAZIONE E COMPIMENTO NEI VANGELI