Don Ilario Sabbadin 1921-2012

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E il mio debole tralcio ti darà i suoi frutti. Potrò offrirti, Signore, un grappolo dorato. Fino da oggi. Io non ho che quest'oggi mio fuggitivo per darti in frutto d'amore, questo grappolo di cui ogni chicco è un'anima. Donami tu, Gesù, il fuoco di un apostolo. E sia per oggi. Vergine Immacolata, dolce stella che irraggi Gesù e che mi unisci a lui, Madre, lascia che io mi nasconda sotto il tuo velo. E sia per oggi. Angelo Custode, coprimi con le tue ali, rischiarami con la tua luce. Dolce amico, guida dei miei passi, vieni, ti chiama, aiutami. E sia per oggi. Voglio vedere Gesù, fuori di ogni nube e di ogni velo. Eppure quaggiù, gli sono tanto vicina ... · Il suo amabile volto non mi sarà nascosto che per oggi. Ben presto volerò a dir le sue lodi. Un giorno senza tramonto splenderà sulla mia anima . Allora canterò sulla cetra degli Angeli. Canterò l'oggi eterno. S. Teresa di Gesù Bàmbino Don Ilario Sabbadin è stato trovato morto nella mattina del 3 Gennaio 2012, nella sua stanza nel Col l egio Bar bari- go. Qualche giorno pri m a, incontrando il fratello aveva e- spresso il desiderio di una morte simile . Nella sua lunga vita, dispiegata su t anti front i, ha avuto occasioni di intessere tante re l azi oni di amici zia che egli aveva continuato a col tivare nel tempo. La festa cel ebrata a Montà per il suo novantesi mo anno e il sessantacinquesimo di m essa è stata l 'occasione che ha rive l ato per quante per - sone la sua figura è stata si gnifi cativa . Era stato l egato molto a mon s. Lui gi Sartori, suo compagno di classe, ri cordava con piacere la conoscenza che aveva stretto con papa Luciani, p rima an cora che fosse vesco- vo , per il suo imp egno giornal i stico . Aveva avuto in dono un'i nte ll igenza versatil e, che aveva coltivato t enendosi cul tura l men te agg i ornato con le tture serie e inter essato agli avvenimenti che seguiva con gran de attenzi one. Sap eva intrattenere la conversazione con il do- cente universit ario e con la persona an al f abeta. Era di un carattere forte che non accettava di essere gr ega- rio nel gru ppo, ma assumeva il r uolo di leader con la sua capacità di tenere banco con le sue battute, intell i genti, a vol te un po' intemperanti. Don Il ario è stato uno che ha sap uto gustare il dono del la vita, capace di apprezzare il cibo, la buona compagn i a, il mare (duran te il periodo delle f erie), gli sport. Come prete amava pred i care, arri cchendo le argom ent azi o- ni con aneddoti ricchi di sapienza, come conf essore era l'uomo del la miseri cordia i nf ini ta . Don Il ario era nato a Padova nel 1 921, con il papà i nva- lido di guer ra. Divenuto prete nel 1946, svolge nei primi dieci ann i il min istero di cooperat ore in varie pa r rocchi e: all'Immacolata in ci t di Pad ova, a Monsel ice, al Dol o, nella diocesi di Igl esi as e a Vil l afranca. Nel 1 959 in i zia la sua vi ta nei col l eg i vescov ili, prima al Barbari ga, come i nsegnante di rel i gione, dal 1961 come direttore spi rituale al Coll egio At e- sti no. Nel 1 970 arriva come i nsegnante ancora al Barbari ga, dove ri mane fino alla morte. In questo t empo insegna reli- gione anche presso scuole stata li e svolge il mi nistero di cooperatore festi vo a Borgoricco sant'Eufemia per 17 an ni . In seguito ch iede di svol gere lo st esso servizio presso la parrocch ia di Mondove don M irco De Gasperi, nati vo di Sant'Eufemia, è diventato parr oco ed ha continuato fi no al 1 gennaio di quest'anno. Nei gi orn i feria li, in bicicl etta, si recava per la Messa da l Barbari ga all'I sti tuto Sacro Cu ore, in via Belzoni. Possi amo immaginarlo già assieme ai suoi compagni di ordinazione , che l 'hanno preceduto negli anni scorsi e an- che in questi mesi: don Attil io Brotto, mons . Vittorio Pi ccolo, mons. Marco Restiglian, don Ampelio Basso, pronto a ga- regg i are con battute con mons. Lu igi Sartori . Starà speri- mentando ciò che il Signore , che ha reso così bella qu esta vita, è capace di donare una vi ta sopra ogni nostra attesa. d. Giuseppe Zanon l l j don Ilario Sabbad in 30 Settembre 3 Gennaio 2012 Apostolo in Montà

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Un ricordo del nostro amato don Ilario, una vita al Barbarigo www.barbarigo.edu

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E il mio debole tralcio ti darà i suoi frutti. Potrò offrirti, Signore, un grappolo dorato. Fino da oggi. Io non ho che quest'oggi mio fuggitivo per darti in frutto d'amore, questo grappolo di cui ogni chicco è un'anima. Donami tu, Gesù, il fuoco di un apostolo. E sia per oggi. Vergine Immacolata, dolce stella che irraggi Gesù e che mi unisci a lui, Madre, lascia che io mi nasconda sotto il tuo velo. E sia per oggi. Angelo Custode, coprimi con le tue ali, rischiarami con la tua luce. Dolce amico, guida dei miei passi, vieni, ti chiama, aiutami. E sia per oggi. Voglio vedere Gesù, fuori di ogni nube e di ogni velo. Eppure quaggiù, gli sono tanto vicina ...

· Il suo amabile volto non mi sarà nascosto che per oggi. Ben presto volerò a dir le sue lodi. Un giorno senza tramonto splenderà sulla mia anima. Allora canterò sulla cetra degli Angeli. Canterò l'oggi eterno.

S. Teresa di Gesù Bàmbino

Don Ilario Sabbadin è stato trovato morto nella mattina del 3 Gennaio 2012, nella sua stanza nel Collegio Barbari­go. Qualche giorno prima, incontrando il fratello aveva e­spresso il desiderio di una morte simile.

Nella sua lunga vita, dispiegata su tanti fronti, ha avuto occasioni di intessere tante relazioni di amicizia che egli aveva continuato a coltivare nel tempo. La festa celebrata a Montà per il suo novantesimo anno e il sessantacinquesimo di messa è stata l'occasione che ha rivelato per quante per­sone la sua figura è stata significativa.

Era stato legato molto a mons. Luigi Sartori, suo compagno di classe, ricordava con piacere la conoscenza che aveva stretto con papa Luciani, prima ancora che fosse vesco­vo, per il suo impegno giornalistico. Aveva avuto in dono un'intelligenza versatile, che aveva coltivato tenendosi culturalmente aggiornato con letture serie e interessato agli avvenimenti che seguiva con grande attenzione. Sapeva intrattenere la conversazione con il do­cente universitario e con la persona analfabeta. Era di un carattere forte che non accettava di essere grega­rio nel gruppo, ma assumeva il ruolo di leader con la sua capacità di tenere banco con le sue battute, intelligenti, a volte un po' intemperanti. Don Ilario è stato uno che ha saputo gustare il dono della vita, capace di apprezzare il cibo, la buona compagnia, il mare (durante il periodo delle ferie), gli sport. Come prete amava predicare, arricchendo le argomentazio­ni con aneddoti ricchi di sapienza, come confessore era l'uomo della misericordia infinita.

Don Ilario era nato a Padova nel 1921, con il papà inva­lido di guerra. Divenuto prete nel 1946, svolge nei primi dieci anni il ministero di cooperatore in varie parrocchie: all'Immacolata in città di Padova, a Monselice, al Dolo, nella diocesi di Iglesias e a Villafranca. Nel 1959 inizia la sua vita nei collegi vescovili, prima al Barbariga, come insegnante di religione, dal 1961 come direttore spirituale al Collegio Ate­stino. Nel 1970 arriva come insegnante ancora al Barbariga, dove rimane fino alla morte. In questo tempo insegna reli­gione anche presso scuole statali e svolge il ministero di cooperatore festivo a Borgoricco sant'Eufemia per 17 anni. In seguito chiede di svolgere lo stesso servizio presso la parrocchia di Montà dove don Mirco De Gasperi, nativo di Sant'Eufemia, è diventato parroco ed ha continuato fino al 1 gennaio di quest'anno. Nei giorni feriali, in bicicletta, si recava per la Messa dal Barbariga all'Istituto Sacro Cuore, in via Belzoni.

Possiamo immaginarlo già assieme ai suoi compagni di ordinazione, che l'hanno preceduto negli anni scorsi e an­che in questi mesi: don Attilio Brotto, mons. Vittorio Piccolo, mons. Marco Restiglian, don Ampelio Basso, pronto a ga­reggiare con battute con mons. Luigi Sartori. Starà speri­mentando ciò che il Signore, che ha reso così bella questa vita, è capace di donare una vita sopra ogni nostra attesa.

d. Giuseppe Zanon

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don Ilario Sabbadin 30 Settembre ~92~- 3 Gennaio 2012

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Ad un mese dalla celebrazione del funerale del caro don Ilario la presidenza del Consig lio Past ora le, assie­me ai preti, ha pensato di stampare questo piccolo e semplice segno in grato ricordo della presenza e del servizio di don Ilario.

Ci si è ispirati al la devozione di tre f igure della Chie­sa che tante volte don Ilario ha suggerito come esem­pi nella sua sempre brillante, preparata e fami liare predicazione: il Santo che il mondo ama, Antonio da Padova, cui era devoto; Teresa di Gesù Bambino, giovane carmelitana proclamata dottore della Chiesa da Giovanni Paolo Il, alla quale s'invocava prima e dopo aver ascoltato le confessioni nella nostra chiesa; Albino Luciani, il futuro papa Giovanni Paolo l al qua­le lo legava una fedele amicizia .

Si son scelte alcune preghiere di questi f igli del la Chiesa: alla loro intercessione affidiamo tutto il bene che d. Ilario ha donat o a quanti lo hanno conosciuto e anche alla nostra comunità.

A don Ilario chiediamo di pregare per tutte le nostre famiglie, per i giovani e per gli anziani della nostra comunità, con la speranza di poterei f inalmente ritro­vare un giorno in Cielo.

Grazie don Ilario, arrivederci!

La presidenza del Consiglio Pastorale Montà - S. Bartolomeo Apostolo

7 febbraio 2on

Tieni la tua mano sul mio capo

O Signore, stammi sempre vicino. Tieni la tua mano sul mio capo, ma fa' che anch'io tenga il capo sotto la tua mano. Prendimi come sono, con i miei difetti, i miei peccati, ma fammi diventare come tu desideri e come anch'io desidero.

Albino Luciani, Papa Giovanni Paolo l

Alla Beata Vergine Maria

. Signora nostra, unica speranza nostra, ti supplichiamo di illuminare le nostre menti con lo splendore della tua grazia, di purificarci con il candore della tua purezza, di scaldarci con il calore della tua visita e di r iconciliarci con il Figlio tuo, perché possiamo meritare di giungere allo splendore della sua gloria. Con il suo aiuto, lui che, con l'annuncio dell'angelo, assunse da te la gloriosa carne e volle abitare per nove mesi nel tuo grembo. A lui l'onore e la gloria per i secoli eterni. Amen.

S. Antonio di Padova

Il mio canto di oggi

La mia vita è un istante, un'ora che passa, un momento che mi sfugge e se ne va. Tu lo sai, mio Dio, che per amarti sulla terra, non ho altro che l'oggi. Ti amo Gesù. Tende a te la mia anima ... Sii tu il mio dolce sostegno. Regna nel mio cuore. Donami il tuo sorriso, per un giorno solo. Per oggi, per oggi. Che importa, Signore, se l'avvenire è oscuro ... No, io non posso pregarti per il domani... Mantieni puro il mio cuore, coprimi con la tua ombra. E non sia che per l'oggi. Temo la mia incostanza, se penso al domani. E sento nascermi in cuore, noia e tristezza. Ciò che voglio, mio Dio, è la prova, la sofferenza. E che sia per l'oggi. Dovrò ben vedern tra poco, sulla riva eterna, o Pilota divino, mano che mi conduci! Guida la mia navicella in pace fra le onde in tempesta. E che sia per oggi. Lascia, o Signore, che mi nasconda nel tuo Volto. Lì il chiasso del mondo sarà spento per me. Dammi il tuo amore, conservami la tua grazia. E sia per oggi. Presso il divino tuo cuore, nell'oblio di ciò che passa, non temo più il nemico. Gesù, donami un posto nel tuo cuore. Per oggi, per oggi. Pane di vita e del cielo, divina Eucaristia, o mistero insondabile, frutto dell'amore, vieni, scendi nel mio cuore, Gesù. E sia per oggi. Gesù, tu sei la Vite, degnati di un irti a me.