Domenica VI di Pasqua Dal Vangelo secondo Giovanni · senza dire una parola, ... sorriso per far...

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Foglio della Parrocchia S. Maria Assunta - Montecchio - PU - www.parrocchiamontecchio.org 29 maggio 2011 numero 761 Domenica VI di Pasqua In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi ama- te, osserverete i miei co- mandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi ve- drete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comanda- menti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui». Gv. 14, 15-21 Dal Vangelo secondo Giovanni Forse Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata pri- ma di incontrare quella giusta, cosi quando finalmente la incontre- remo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo. Quando la porta della felicità si chiude, un'altra sì apre, ma tante volte guardiamo così a lungo quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi. La miglior specie d'amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico o camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta. E' vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perder- lo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che c'è mancato prima che arrivi. Dare a qualcuno tutto il tuo amore non è un'assicurazio- ne che sarai amato a tua volta! Non ti aspettare amore indietro; a- spetta solo che cresca nei loro cuori; ma se non succede, acconten- tati che cresca nel tuo. Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un'ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenti- carlo. Non cercare le apparenze; possono ingannare. Non cercare la salute; anche quella può affievolirsi. Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia. Trova quello che fa sorridere il tuo cuore. Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni, per abbracciarlo dav- vero! Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, per- ché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare. Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce; difficoltà a sufficienza da renderti forte; dolore abbastanza da renderti umano; speranza sufficiente da renderti felice. Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così. Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il me- glio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino. Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi falli- menti passati e i tuoi dolori. Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorride- vano. Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sorrida. Sabato scorso, il Rione delle Grotte si è vestito a festa per celebrare con la dovuta solennità la FESTA DEL CORPUS DOMINI. Con festoni, fiori, luminarie e puli- zia generale è stato preparato il percorso della processione e la pi- sta polivalente. Ha presieduto Padre Ottavio, mis- sionario comboniano. Dopo la cele- brazione della Messa si è svolta la processione per le vie delle Grotte, accompagnata dalla Banda di Col- bordolo. Molta la partecipazione della Gente. Un ringraziamento a tutti e particolarmente alle fami- glie che si sono fatte protagoniste di questa solennità.

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Foglio della Parrocchia S. Maria Assunta - Montecchio - PU - www.parrocchiamontecchio.org 29 maggio 2011 numero 761

Domenica VI di Pasqua

In quel tempo, Gesù disse ai

suoi discepoli: «Se mi ama-

te, osserverete i miei co-

mandamenti; e io pregherò il Padre

ed egli vi darà un altro Paràclito

perché rimanga con voi per sempre,

lo Spirito della verità, che il mondo

non può ricevere perché non lo vede

e non lo conosce. Voi lo conoscete

perché egli rimane presso di voi e

sarà in voi.

Non vi lascerò orfani: verrò

da voi. Ancora un poco e il mondo

non mi vedrà più; voi invece mi ve-

drete, perché io vivo e voi vivrete.

In quel giorno voi saprete che io

sono nel Padre mio e voi in me e io

in voi.

Chi accoglie i miei comanda-

menti e li osserva, questi è colui che

mi ama. Chi ama me sarà amato dal

Padre mio e anch’io lo amerò e mi

manifesterò a lui». Gv. 14, 15-21

Dal Vangelo secondo Giovanni

Forse Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata pri-

ma di incontrare quella giusta, cosi quando finalmente la incontre-

remo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.

Quando la porta della felicità si chiude, un'altra sì apre, ma

tante volte guardiamo così a lungo quella chiusa, che non vediamo

quella che è stata aperta per noi. La miglior specie d'amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico o camminarci insieme,

senza dire una parola, e quando vai via senti come se fosse stata la

miglior conversazione mai avuta.

E' vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perder-

lo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che c'è mancato prima

che arrivi. Dare a qualcuno tutto il tuo amore non è un'assicurazio-

ne che sarai amato a tua volta! Non ti aspettare amore indietro; a-

spetta solo che cresca nei loro cuori; ma se non succede, acconten-

tati che cresca nel tuo.

Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un'ora per

piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenti-

carlo. Non cercare le apparenze; possono ingannare. Non cercare la

salute; anche quella può affievolirsi.

Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un

sorriso per far sembrare brillante una giornataccia. Trova quello che

fa sorridere il tuo cuore.

Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto

che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni, per abbracciarlo dav-

vero! Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, per-

ché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.

Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce; difficoltà a

sufficienza da renderti forte; dolore abbastanza da renderti umano;

speranza sufficiente da renderti felice. Mettiti sempre nei panni degli

altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.

Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il me-

glio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita

sul loro cammino. Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato,

non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi falli-

menti passati e i tuoi dolori.

Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorride-

vano. Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sorrida.

Sabato scorso, il Rione delle Grotte si è vestito a festa per celebrare con la dovuta solennità la FESTA DEL CORPUS DOMINI.

Con festoni, fiori, luminarie e puli-zia generale è stato preparato il percorso della processione e la pi-sta polivalente.

Ha presieduto Padre Ottavio, mis-sionario comboniano. Dopo la cele-brazione della Messa si è svolta la processione per le vie delle Grotte, accompagnata dalla Banda di Col-bordolo. Molta la partecipazione della Gente. Un ringraziamento a tutti e particolarmente alle fami-glie che si sono fatte protagoniste di questa solennità.

Notiziario Parrocchiale 2

Calendario SS. Messe Maggio - Giugno 29 - ore 8.00 Mezzanotti - ore 10.00 Vecchietti - ore 11.15 pro-Populo - ore 19.30 Cecchini F. 30 - Coli 31 - Bartolucci 1 - Perugini - Amadori

2 - Patrignani - Fabi 3 - Truffi -Torcolacci 4 - Capellacci

TARALLINI DOMENICO residente in viale Roma 165 è morto il 26 maggio 2011

Ecco arrivare un altro anniversario e siamo già al settimo. Sette anni che non sen-to più il suono della sua voce e non vedo più il brillare dei suoi occhioni azzurri. Sono stati anni molto duri in cui senza rendermi conto ho fatto un certo percorso che mi ha permesso quello che pensavo non sarebbe mai successo: continuare a vivere. La prima sera senza mia figlia ho detto a mio marito: “Non ce la faremo mai senza di lei”. E lui mi ha risposto: “Vedrai che insieme ce la faremo”.

I primi anni sono stati i peggiori: solo chi ci è passato può capirmi.

Rabbia verso tutti. Per me tutto era frivolo; mi chiudevo in casa per non vedere nessuno, tutti i momenti che per gli altri erano di gioia, per me erano solo sofferenza.

Gli unici con cui non riuscivo ad essere arrabbiata erano la mia famiglia ed il Signore. Nonostante mi chiedessi sem-pre il perché fosse successo questo proprio a me. Non ho mai pensato che fosse colpa del Signore.

Anzi ho cominciato a chiedere aiuto a lui per darmi la forza di andare avanti.

A poco a poco sia il Signore che mia Figlia erano sempre una cosa unica.

Adesso posso persino dire che me la sento vicina come mai prima d’ora.

Lei è sempre nella mia mente e nel mio cuore, da quando apro gli occhi la mat-tina a quando li chiudo alla sera.

LA MAMMA

Da oggi sono disponibili le schede

per iscriversi ai due campeggi che

la parrocchia organizzerà in estate:

1. Abbazia S. Eutizio - Preci - PG

dal 16 al 23 luglio per ragazzi di

III Media e Giovani delle Supe-

riori: scadenza iscrizione 19 giu-

gno 2011.

2. Poggio alla Lastra - S. Sofia - FC

da lunedì 1 a domenica 7 agosto

per ragazzi/e di I-II media. Sca-

denza iscrizioni: 12 giugno 2011

Venerdì 3 giugno, ore 21,

In Cattedrale Parlerà P. Raniero Cantalamessa,

predicatore della Casa Pontificia

e noto personaggio televisivo

Federica Cecchini

+ 29 maggio 2004

IL PAPA, NELLA CONSUETA UDIENZA DI MERCOLEDÌ 25 MAGGIO, PARLANDO DELLA PRE-

GHIERA, HA SPIEGATO IL CAP. 32 DELLA GENESI DOVE SI RACCONTA DELLA MISTERIOSA LOTTA FRA DIO E GIACOBBE. IL BRANO È FONDAMENTALE PER COMPRENDERE CHE LA PREGHIERA NON È UN SEMPLICE ATTO CONFIDENZIALE, MA È UNA VERA LOTTA. “La notte di Giacobbe al guado dello Yabboq diventa così per il credente un punto di riferimento per capire la relazione con Dio che nella preghiera trova la sua massima espressione. La preghiera richiede fiducia, vicinanza, quasi in un corpo a corpo simbolico non con un Dio nemico, avversario, ma con un Signore benedicen-

te che rimane sempre misterioso, che appare irraggiungibile. Per questo l’autore sacro utilizza il simbolo della lotta, che implica forza d’animo, perseveranza, tena-cia nel raggiungere ciò che si desidera. E se l’oggetto del desiderio è il rapporto con Dio, la sua benedizione e il suo amore, allora la lotta non potrà che culminare nel dono di se stessi a Dio, nel riconoscere la propria debolezza, che vince proprio quando giunge a consegnarsi nelle mani misericordiose di Dio.

Cari fratelli e sorelle, tutta la nostra vita è come questa lunga notte di lotta

e di preghiera, da consumare nel desiderio e nella richiesta di una benedizione di Dio che non può essere strappata o vinta contando sulle nostre forze, ma deve essere ricevuta con umiltà da Lui, come dono gratuito che permette, infine, di rico-noscere il volto del Signore. E quando questo avviene, tutta la nostra realtà cam-bia, riceviamo un nome nuovo e la benedizione di Dio.

E ancora di più: Giacobbe, che riceve un nome nuovo, diventa Israele, dà

un nome nuovo anche al luogo in cui ha lottato con Dio, lo ha pregato; lo rinomina Penuel, che significa “Volto di Dio”. Con questo nome riconosce quel luogo colmo della presenza del Signore, rende sacra quella terra imprimendovi quasi la memo-ria di quel misterioso incontro con Dio. Colui che si lascia benedire da Dio, si ab-bandona a Lui, si lascia trasformare da Lui, rende benedetto il mondo. Che il Si-gnore ci aiuti a combattere la buona battaglia della fede (cfr 1Tm 6,12; 2Tm 4,7) e a chiedere, nella nostra preghiera, la sua benedizione, perché ci rinnovi nell’attesa di vedere il suo Volto. Grazie”. BENEDETTO XVI cfr. wwwvatican.org catechesi

Martedì 31 maggio, ore 21

Riunione della Caritas per definire

gli impegni inerenti alla Festa

“Montecchio scoppia di vita”