Domenica 22 Marzo 2009 Sanità Epidemie TubercolosiLe acque minerali del Gruppo Biscaldi sono sempre...

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Giornata OMS Mario Raviglione, capo del pool Tbc «Tre punti persi nella lotta alla malattia» Sanità Epidemie Emarginazione In metà dei casi i nuovi malati sono immigrati: le condizioni igienico sanitarie precarie sono un lasciapassare per la Tbc Due casi gravi, a Bari e Roma, riaccendono i timori. Ma nel nostro Paese il numero di nuovi malati è stabile da anni Cattive notizie, pessime anzi, sulla tuberco- losi arrivano dall'Organizzazione mondiale della sanità, che martedì prossimo presente- rà i dettagli di un quadro sconfortante. Li anti- cipa Mario Raviglione (nella foto), il medico italiano a capo dal 2003 della struttura dell' OMS per la lotta alla malattia, che non nascon- de un filo di sconforto. Fino a due anni fa, in- fatti, al quartier generale ginevrino dell'OMS si respirava ottimismo: l'epidemia di tuberco- losi aveva toccato il picco, ma si apprestava a scendere, per quanto lentamente. Mai più si sarebbero dovuti registrare, come nel 2003, 9 milioni di nuovi infettati e più di un milione e mezzo di morti all'anno. Oggi, invece di una discesa, ci troviamo davanti a uno stallo. Pre- occupante. «I nuovi casi nel mondo sono sem- pre circa 9 milioni e i morti intorno a 1,7 mi- lioni. Oggi quindi si può dire che la situazio- ne si è stabilizzata» spiega Raviglione. E se questa tutto sommato non è una cattiva noti- zia, altrettanto non si può dire per le diagno- si. «Purtroppo non aumenta più la percentua- le dei casi identificati dalle autorità sanitarie. Dopo gli ottimi risultati ottenuti negli ultimi anni dai tre Paesi in cui la tubercolosi colpi- sce di più per nuovi casi all’anno - India, Cina e Indonesia - ora non si fanno più progressi e si calcola che ben un terzo dei malati non ven- ga diagnosticato o notificato. Così, quando di- ciamo che i casi di TB sono 9 milioni all'anno, parliamo di una stima, poiché i casi registrati In Italia è vera emergenza? No, ma c’è rischio povertà Joy aveva 24 anni, veniva dal- la Nigeria e si prostituiva sulle strade di Bari. Di certo non pen- sava di avere molto in comune con una suora di una scuola materna romana: invece en- trambe hanno contratto la stes- sa malattia, la tubercolosi, sca- tenando il panico fra chi è ve- nuto a contatto con loro. Joy è morta una decina di giorni fa: in Puglia è scattata la corsa ai test e sono risultate positive al contatto con il micobatterio re- sponsabile della malattia (ma non malate di tubercolosi) ol- tre 400 persone. La religiosa, una giovane filippina, è guari- ta, ma alcuni bimbi dell'asilo dove lavorava sono rimasti con- tagiati e fra gennaio e febbraio c'è stato perfino qualche ricove- ro: risultato, scuola chiusa per quasi un mese e panico nella ca- pitale. Così, a due giorni dalla Giornata Mondiale della Tuber- colosi che si celebrerà martedì prossimo, viene spontaneo pensare che il “mal sottile” non sia una malattia quasi scompar- sa nel nostro Paese, ma anzi un problema attuale di cui preoc- cuparsi sul serio. «Di certo è fallito il progetto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che prevedeva di debellare la tubercolosi entro il 2000 – osserva Giuseppe Ippoli- to, direttore scientifico dell'Isti- tuto Nazionale Malattie Infetti- ve Spallanzani di Roma –. Così anche in Italia si manifestano ciclicamente casi come quelli recenti e compaiono focolai di infezione: non bisogna abbas- sare la guardia». A guardare le cifre si scopre che nei decenni scorsi il nume- ro di casi è calato, ma da qual- che tempo sembra essersi stabi- lizzato intorno ai 4500 malati all'anno: uno "zoccolo duro" che pare impossibile da ridur- re. «È così. Non sono le cifre di un'emergenza, ma è opportu- no tenere alta l'attenzione so- prattutto per la tipologia di pa- zienti – spiega Antonio Casso- ne dell'Istituto Superiore di Sa- nità –. In un caso su due si trat- ta infatti di immigrati: persone giovani con molti contatti ma difficile inserimento sociale, spesso costrette a vivere in con- dizioni di disagio che facilitano la trasmissione dell'infezione». Abitare in ambienti malsani, sovraffollati, in una situazione igienico-sanitaria precaria è in- fatti un lasciapassare per la tu- bercolosi. Ma venire a contatto con il germe non significa auto- maticamente ammalarsi. Succe- de in un caso su dieci, se le dife- se immunitarie si abbassano per un qualsiasi motivo (come malnutrizione o malattie con- comitanti): il bacillo, che può rimanere silente per decenni o per tutta la vita, si riattiva e compaiono i sintomi (tosse, febbre, dolore al torace). «Per questo gli immigrati sono a ri- schio – interviene Aldo Morro- ne, direttore dell'Istituto nazio- nale per la promozione della sa- lute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie del- la Povertà (INMP) –. Portano con sé il batterio perché arriva- no da Paesi dov'è molto diffu- so (il Nord Africa, ma anche l'Europa dell'Est), poi in Italia si ammalano perché vivono in condizioni socioeconomiche svantaggiate e hanno difficoltà ad accedere ai servizi sanitari. Non a caso sono a rischio an- che i pensionati italiani con la minima: hanno pochi soldi, vi- vono soli, mangiano poco e ma- le. Le difese si abbassano e si riattiva il micobatterio, che hanno contratto da giovani». Fra gli anziani si registra in- fatti il 25-30 % dei casi di tuber- colosi conclamata; ma non si salvano neanche i bimbi. I più a rischio sono i piccoli fra 0 e 5 anni, che non hanno le difese immunitarie "affilate" come quelle di un adulto: lo rivela un' indagine sulle caratteristiche della tubercolosi in età pediatri- ca appena diffusa dal "Gruppo di lavoro nazionale del bambi- no immigrato" della Società ita- liana di pediatria. Spiega il re- sponsabile, Mauro Zaffaroni: «Il numero di piccoli malati è lo stesso fra italiani e stranieri. Nella maggioranza di casi all' origine c'è una vita in situazio- ni di degrado sociale: per que- sto la prevenzione deve passa- re dall'integrazione sociosanita- ria. In Italia abbiamo un ottimo sistema di vigilanza e segnala- zione, gestiamo perfettamente i casi noti: il problema sono quelli che sfuggono e per diffi- coltà oggettive o per paura non si curano né fanno la profilas- si». L'accenno è alla discussa norma del decreto sicurezza che prevede la segnalazione de- gli immigrati irregolari da par- te dei medici del servizio pub- blico. «Le armi contro la tuber- colosi sono diagnosi precoce e cura tempestiva: tutto ciò che le ostacola, compreso il timore di una denuncia, complica la gestione della malattia» conclu- de Cassone. Elena Meli Tubercolosi Cosa c’è di Nuovo Cosa c’è di Nuovo notizie dalle aziende notizie dalle aziende a cur a cur a di RCS Pubb a di RCS Pubb licità licità LADY PRESTERIL POCKET PER LA DONNA Bisogna porre par- ticolare attenzione nella scelta di as- sorbenti e proteggislip, per evitare che, a con- tatto con la mucosa delle parti intime, causi- no infiammazioni e irritazioni. Lady Presteril propone assorbenti e proteggi slip in puro cotone al 100%, per rispettare il delicato equilibrio delle parti intime. Il cotone infatti, possiede caratteristiche ideali a questo sco- po: è traspirante, garantisce un livello di umi- dità ottimale, riducendo la disidratazione, è compatibile con il pH fisiologico, è morbido sulla pelle, minimizza il rischio di allergie ed è ideale per chi soffre di irritazioni e pruriti. L’efficacia, la tollerabilità e l’ipoallergenicità degli assorbenti Lady Presteril sono clinica- mente testate e approvate da AOGOI (Asso- ciazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani) Si trovano in farmacia in 3 versioni: Giorno Ali, Notte Ali, Proteggislip, disponibili nella versione pocket. MENOPASE VITABIOTICS, UN AIUTO IN MENOPAUSA Menopase di Vitabiotics è l’integratore ali- mentare specifico indicato per alleviare i sin- tomi della menopausa. Ogni capsula contiene 21 sostanze nutrienti fra cui: isoflavoni di so- ia, vitamine E,A, B6, B12 e acido folico, magne- sio e vitamina D, zinco e Acido Gamma Lino- leico. Questi elementi sono fondamentali per il fabbisogno nutrizionale della donna in que- sto delicato periodo, attenuando in modo na- turale i sintomi tipici quali caldane, sudorazio- ne notturna e secchezza vaginale. Sono utili anche per provvedere alle necessità dell’orga- nismo, aiutando a prevenire fenomeni come il rischio di malattie cardio- vascolari dovuto alla dimi- nuzione di estrogeni e a mantenere alti i livelli di mi- nerali, in particolare di cal- cio, necessari per la salute delle ossa. In farmacia. In- fo: www.menopase.it, Nu- meroVerde 800 916054. TAU, TY NANT E TY NANT PINK RIBBON DA BISCALDI Le acque minerali del Gruppo Biscaldi sono sempre più ap- prezzate in Italia. Tau, l’acqua gallese che prende il nome da un’antica parola che significa “essere silenzioso”, si sta affer- mando significativamente co- me l’acqua più glam del momento.Ty Nant, nota per la sua bottiglia di vetro blu cobalto, annuncia la nascita della Ty Nant Pink Ribbon, una nuova versione Rosa della bottiglia “fluida e ice like” in Pet, realizzata da Ross Lovegro- ve, dedicata alla Pink Ribbon Foundation. Questa nuova versione supporta il mondo femminile e in particolare la lotta al cancro al seno: per i prossimi 6 mesi parte dell’incasso ricavato dalla sua vendita sarà devoluto alla fondazione. Sempre a vantaggio della fonda- zione,Ty Nant coinvolgerà alcuni designer del mondo della moda che decoreranno le classi- che bottiglie blu con smalti Inc di Londra per una collezione esclusiva e limitata. NUOVO RUSCOVEN BIOGEL DI ABOCA Dalla ricerca Aboca nasce Ruscoven BioGel, un Cosmetico Biologico funzionale per dona- re leggerezza, tonicità e senso di freschezza alle gambe gonfie e affaticate. Realizzato con materie prime provenienti da Agricoltura Biologica, deve la sua efficacia all’esclusiva si- nergia di ingredienti vegetali naturali: estratti liofilizzati di Rusco e Ippocastano, estratti idroalcolici di Vite Rossa e Centella in solu- zione acquosa di mucillaggini di Altea, Lichene Marino, l’alga rossa nota come Carragheen, Olio Essenziale di Menta. Ruscoven Gel è in- dicato per tutti i casi di pesantezza agli arti in- feriori. Per una maggiore efficacia può essere associato a Ruscoven Plus Opercoli, integra- tore alimentare 100% naturale con Rusco, Centella,Vite Rossa e Amamelide, utili per fa- vorire la funzionalità del mi- crocircolo. In Farma- cia e nelle Erboriste- rie Fiduciarie Aboca. www.aboca.it. FISSAN CON ISPLAD IN “AMOR DI PELLE” Fissan, di Sara Lee, marchio storico per la cura e protezione della pelle di tutta la famiglia, oltre a proporre prodotti di alta qualità e sempre in- novativi, si assume la responsabilità etica e so- ciale di sensibilizzare l’opinione pubblica e la co- munità scientifica sull’importanza della prote- zione della pelle attraverso il “programma Fis- san per la protezione della pelle”, che racchiu- de una serie di iniziative quali il Company Social Responsability Program, il Professional Insight Program, il progetto Pediatramico e l’iniziativa “Amor di pelle”, giunta alla 2ª edizione, in cui il “Programma Fissan per la Protezione della pel- le” collabora con ISPLAD per dar vita a una campagna di sensibilizzazione sul tema dell’idra- tazione quotidiana della pelle. “Amor di pelle” offre la possibilità di prenotare gratuitamente e senza vincoli d’acquisto, un test specifico per verificare lo stato di idratazione della pelle. Per tutto il mese di Aprile sarà disponibile a questo scopo il Numero Verde 800 199848. Info: www.amordipelle.org, www.fissan.it 50 Salute Domenica 22 Marzo 2009 Corriere della Sera

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Giornata OMS Mario Raviglione, capo del pool Tbc

«Tre punti persinella lotta alla malattia»

Sanità Epidemie

EmarginazioneIn metà dei casi i nuovimalati sono immigrati: lecondizioni igienicosanitarie precarie sono unlasciapassare per la Tbc

Due casi gravi, a Bari eRoma, riaccendonoi timori. Ma nel nostroPaese il numero di nuovimalati è stabile da anni

Cattive notizie, pessime anzi, sulla tuberco-losi arrivano dall'Organizzazione mondialedella sanità, che martedì prossimo presente-rà i dettagli di un quadro sconfortante. Li anti-cipa Mario Raviglione (nella foto), il medicoitaliano a capo dal 2003 della struttura dell'OMS per la lotta alla malattia, che non nascon-de un filo di sconforto. Fino a due anni fa, in-fatti, al quartier generale ginevrino dell'OMSsi respirava ottimismo: l'epidemia di tuberco-losi aveva toccato il picco, ma si apprestava ascendere, per quanto lentamente. Mai più sisarebbero dovuti registrare, come nel 2003, 9milioni di nuovi infettati e più di un milionee mezzo di morti all'anno. Oggi, invece di unadiscesa, ci troviamo davanti a uno stallo. Pre-

occupante. «I nuovi casi nel mondo sono sem-pre circa 9 milioni e i morti intorno a 1,7 mi-lioni. Oggi quindi si può dire che la situazio-ne si è stabilizzata» spiega Raviglione. E sequesta tutto sommato non è una cattiva noti-zia, altrettanto non si può dire per le diagno-si. «Purtroppo non aumenta più la percentua-le dei casi identificati dalle autorità sanitarie.Dopo gli ottimi risultati ottenuti negli ultimianni dai tre Paesi in cui la tubercolosi colpi-sce di più per nuovi casi all’anno - India, Cinae Indonesia - ora non si fanno più progressi esi calcola che ben un terzo dei malati non ven-ga diagnosticato o notificato. Così, quando di-ciamo che i casi di TB sono 9 milioni all'anno,parliamo di una stima, poiché i casi registrati

In Italia è vera emergenza?No, ma c’è rischio povertà

Joy aveva 24 anni, veniva dal-la Nigeria e si prostituiva sullestrade di Bari. Di certo non pen-sava di avere molto in comunecon una suora di una scuolamaterna romana: invece en-trambe hanno contratto la stes-sa malattia, la tubercolosi, sca-tenando il panico fra chi è ve-nuto a contatto con loro. Joy èmorta una decina di giorni fa:in Puglia è scattata la corsa aitest e sono risultate positive alcontatto con il micobatterio re-sponsabile della malattia (manon malate di tubercolosi) ol-tre 400 persone. La religiosa,una giovane filippina, è guari-ta, ma alcuni bimbi dell'asilodove lavorava sono rimasti con-tagiati e fra gennaio e febbraioc'è stato perfino qualche ricove-ro: risultato, scuola chiusa perquasi un mese e panico nella ca-pitale. Così, a due giorni dallaGiornata Mondiale della Tuber-colosi che si celebrerà martedìprossimo, viene spontaneopensare che il “mal sottile” nonsia una malattia quasi scompar-sa nel nostro Paese, ma anzi unproblema attuale di cui preoc-cuparsi sul serio.

«Di certo è fallito il progettodell'Organizzazione Mondialedella Sanità che prevedeva didebellare la tubercolosi entro il2000 – osserva Giuseppe Ippoli-to, direttore scientifico dell'Isti-tuto Nazionale Malattie Infetti-ve Spallanzani di Roma –. Cosìanche in Italia si manifestanociclicamente casi come quellirecenti e compaiono focolai diinfezione: non bisogna abbas-sare la guardia».

A guardare le cifre si scopreche nei decenni scorsi il nume-ro di casi è calato, ma da qual-

che tempo sembra essersi stabi-lizzato intorno ai 4500 malatiall'anno: uno "zoccolo duro"che pare impossibile da ridur-re. «È così. Non sono le cifre diun'emergenza, ma è opportu-no tenere alta l'attenzione so-prattutto per la tipologia di pa-zienti – spiega Antonio Casso-ne dell'Istituto Superiore di Sa-nità –. In un caso su due si trat-ta infatti di immigrati: personegiovani con molti contatti madifficile inserimento sociale,spesso costrette a vivere in con-dizioni di disagio che facilitanola trasmissione dell'infezione».

Abitare in ambienti malsani,sovraffollati, in una situazioneigienico-sanitaria precaria è in-fatti un lasciapassare per la tu-bercolosi. Ma venire a contattocon il germe non significa auto-maticamente ammalarsi. Succe-de in un caso su dieci, se le dife-se immunitarie si abbassano

per un qualsiasi motivo (comemalnutrizione o malattie con-comitanti): il bacillo, che puòrimanere silente per decenni oper tutta la vita, si riattiva ecompaiono i sintomi (tosse,febbre, dolore al torace). «Perquesto gli immigrati sono a ri-schio – interviene Aldo Morro-ne, direttore dell'Istituto nazio-nale per la promozione della sa-lute delle popolazioni migrantie il contrasto delle malattie del-la Povertà (INMP) –. Portanocon sé il batterio perché arriva-

no da Paesi dov'è molto diffu-so (il Nord Africa, ma anchel'Europa dell'Est), poi in Italiasi ammalano perché vivono incondizioni socioeconomichesvantaggiate e hanno difficoltàad accedere ai servizi sanitari.Non a caso sono a rischio an-che i pensionati italiani con laminima: hanno pochi soldi, vi-vono soli, mangiano poco e ma-le. Le difese si abbassano e siriattiva il micobatterio, chehanno contratto da giovani».

Fra gli anziani si registra in-fatti il 25-30 % dei casi di tuber-colosi conclamata; ma non sisalvano neanche i bimbi. I piùa rischio sono i piccoli fra 0 e 5anni, che non hanno le difeseimmunitarie "affilate" comequelle di un adulto: lo rivela un'indagine sulle caratteristichedella tubercolosi in età pediatri-ca appena diffusa dal "Gruppodi lavoro nazionale del bambi-no immigrato" della Società ita-liana di pediatria. Spiega il re-sponsabile, Mauro Zaffaroni:«Il numero di piccoli malati èlo stesso fra italiani e stranieri.Nella maggioranza di casi all'origine c'è una vita in situazio-ni di degrado sociale: per que-sto la prevenzione deve passa-re dall'integrazione sociosanita-ria. In Italia abbiamo un ottimosistema di vigilanza e segnala-zione, gestiamo perfettamentei casi noti: il problema sonoquelli che sfuggono e per diffi-coltà oggettive o per paura nonsi curano né fanno la profilas-si». L'accenno è alla discussanorma del decreto sicurezzache prevede la segnalazione de-gli immigrati irregolari da par-te dei medici del servizio pub-blico. «Le armi contro la tuber-colosi sono diagnosi precoce ecura tempestiva: tutto ciò chele ostacola, compreso il timoredi una denuncia, complica lagestione della malattia» conclu-de Cassone.

Elena Meli

Tubercolosi

Cosa c’è di NuovoCosa c’è di Nuovo not i z i e da l l e az i endenot i z i e da l l e az i ende a cura cura di RCS Pubba di RCS Pubblicitàlicità

LADY PRESTERIL POCKET PER LA DONNA

Bisogna porre par-ticolare attenzionenella scelta di as-

sorbenti e proteggislip, per evitare che, a con-tatto con la mucosa delle parti intime, causi-no infiammazioni e irritazioni. Lady Presterilpropone assorbenti e proteggi slip in purocotone al 100%, per rispettare il delicatoequilibrio delle parti intime. Il cotone infatti,possiede caratteristiche ideali a questo sco-po: è traspirante, garantisce un livello di umi-dità ottimale, riducendo la disidratazione, ècompatibile con il pH fisiologico, è morbidosulla pelle, minimizza il rischio di allergie ed èideale per chi soffre di irritazioni e pruriti.L’efficacia, la tollerabilità e l’ipoallergenicitàdegli assorbenti Lady Presteril sono clinica-mente testate e approvate da AOGOI (Asso-ciazione Ostetrici Ginecologi OspedalieriItaliani) Si trovano in farmacia in 3 versioni:Giorno Ali, Notte Ali, Proteggislip, disponibilinella versione pocket.

MENOPASE VITABIOTICS, UN AIUTO IN MENOPAUSA

Menopase di Vitabiotics è l’integratore ali-mentare specifico indicato per alleviare i sin-tomi della menopausa. Ogni capsula contiene21 sostanze nutrienti fra cui: isoflavoni di so-ia, vitamine E,A, B6, B12 e acido folico, magne-sio e vitamina D, zinco e Acido Gamma Lino-leico. Questi elementi sono fondamentali peril fabbisogno nutrizionale della donna in que-sto delicato periodo, attenuando in modo na-turale i sintomi tipici quali caldane, sudorazio-ne notturna e secchezza vaginale. Sono utilianche per provvedere alle necessità dell’orga-nismo, aiutando a prevenire fenomeni come ilrischio di malattie cardio-vascolari dovuto alla dimi-nuzione di estrogeni e amantenere alti i livelli di mi-nerali, in particolare di cal-cio, necessari per la salutedelle ossa. In farmacia. In-fo: www.menopase.it, Nu-mero Verde 800 916054.

TAU, TY NANT E TY NANTPINK RIBBON DA BISCALDI

Le acque minerali del GruppoBiscaldi sono sempre più ap-prezzate in Italia. Tau, l’acquagallese che prende il nome daun’antica parola che significa“essere silenzioso”, si sta affer-mando significativamente co-me l’acqua più glam del momento. Ty Nant,nota per la sua bottiglia di vetro blu cobalto,annuncia la nascita della Ty Nant Pink Ribbon,una nuova versione Rosa della bottiglia “fluidae ice like” in Pet, realizzata da Ross Lovegro-ve, dedicata alla Pink Ribbon Foundation.Questa nuova versione supporta il mondofemminile e in particolare la lotta al cancro alseno: per i prossimi 6 mesi parte dell’incassoricavato dalla sua vendita sarà devoluto allafondazione. Sempre a vantaggio della fonda-zione,Ty Nant coinvolgerà alcuni designer delmondo della moda che decoreranno le classi-che bottiglie blu con smalti Inc di Londra peruna collezione esclusiva e limitata.

NUOVO RUSCOVEN BIOGELDI ABOCA

Dalla ricerca Aboca nasce Ruscoven BioGel,un Cosmetico Biologico funzionale per dona-re leggerezza, tonicità e senso di freschezzaalle gambe gonfie e affaticate. Realizzato conmaterie prime provenienti da AgricolturaBiologica, deve la sua efficacia all’esclusiva si-nergia di ingredienti vegetali naturali: estrattiliofilizzati di Rusco e Ippocastano, estrattiidroalcolici di Vite Rossa e Centella in solu-zione acquosa di mucillaggini di Altea, LicheneMarino, l’alga rossa nota come Carragheen,Olio Essenziale di Menta. Ruscoven Gel è in-dicato per tutti i casi di pesantezza agli arti in-feriori. Per una maggiore efficacia può essereassociato a Ruscoven Plus Opercoli, integra-tore alimentare 100% naturale con Rusco,Centella,Vite Rossa e Amamelide, utili per fa-vorire la funzionalità del mi-crocircolo. In Farma-cia e nelle Erboriste-rie Fiduciarie Aboca.www.aboca.it.

FISSAN CON ISPLAD IN “AMOR DI PELLE”

Fissan, di Sara Lee, marchio storico per la curae protezione della pelle di tutta la famiglia, oltrea proporre prodotti di alta qualità e sempre in-novativi, si assume la responsabilità etica e so-ciale di sensibilizzare l’opinione pubblica e la co-munità scientifica sull’importanza della prote-zione della pelle attraverso il “programma Fis-san per la protezione della pelle”, che racchiu-de una serie di iniziative quali il Company SocialResponsability Program, il Professional InsightProgram, il progetto Pediatramico e l’iniziativa“Amor di pelle”, giunta alla 2ª edizione, in cui il“Programma Fissan per la Protezione della pel-le” collabora con ISPLAD per dar vita a unacampagna di sensibilizzazione sul tema dell’idra-tazione quotidiana della pelle. “Amor di pelle”offre la possibilità di prenotare gratuitamente esenza vincoli d’acquisto, un test specifico perverificare lo stato di idratazione della pelle.Per tutto il mese di Aprile sarà disponibile aquesto scopo il Numero Verde 800 199848.Info: www.amordipelle.org, www.fissan.it

50 Salute Domenica 22 Marzo 2009 Corriere della Sera

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Seconda metà dell'Ottocen-to. La tubercolosi ce l'avevaKafka, ne scriveva Dostoe-vskij, era responsabile della"gelida manina" di Mimì nel-la Bohéme, che ne moriva co-me Violetta nella Traviata.Fuori dall'aura letteraria, la ti-si falciava migliaia di vittimee ha continuato a farlo fino ametà del secolo scorso, quan-do le condizioni delle abitazio-ni sono migliorate ed è arriva-ta la rifampicina, il primo anti-biotico in grado di curarla,che ancora fa parte dell'arse-nale degli antitubercolari.

Efficaci, poco costosi, i me-dicinali di prima linea risolvo-no la stragrande maggioranzadei casi se la terapia viene se-guita con scrupolo: per assicu-rarsene in Italia si applica lastrategia DOT (Direct Obser-ved Therapy), che prevede unoperatore a monitorare il pa-ziente durante i 6-8 mesi dicura. Perché sgarrare, adesempio smettere quando do-po uno o due mesi ci si sentemeglio, significa aprire la stra-da alle resistenze.

«La tubercolosi è cambiatae le forme resistenti sono au-mentate: da noi sono il 2-3%,ma in alcuni Paesi dell ’Est Eu-ropa arrivano al 15-20% –spiega Antonio Cassone del-l’ISS –. L'immigrazione, maanche gli spostamenti fre-quenti del mondo globalizza-to possono portare germi resi-stenti ovunque. Per questo glistudiosi sono molto impegna-ti nel monitoraggio della resi-stenza - il Progetto SMI-RA-CCM dell’ISS ha istituitoallo scopo 30 "laboratori senti-nella" sparsi per l’Italia - e nel-la ricerca di nuovi farmaci». Omagari nuove combinazioni:è di poche settimane fa la noti-zia, sulla rivista Science, cheun’inedita associazione didue antibiotici già in commer-cio blocca i germi super-resi-stenti.

«Sarebbe poi importante ot-tenere un vaccino in grado diproteggere dalla malattia o senon altro bloccarla, impeden-done la trasmissione – conti-nua Cassone –. Alcuni vaccinisono in fase di sperimentazio-

ne clinica iniziale, ma per orasiamo lontani dall’averne diefficaci e temo sarà difficileriuscirci: perché il germe èabilissimo a nascondersi al si-stema immunitario, e perchéè complicato misurare l'effica-cia di un vaccino, visto che lamalattia si sviluppa solo nel10% degli infetti».

Il vaccino attualmente di-sponibile (si usa soprattuttonei Paesi in via di sviluppo)

contiene il bacillo di Calmet-te-Guérin, ma negli adulti èpraticamente inutile e neibimbi ha efficacia parziale. Co-sì si sta cercando di "poten-ziarlo". Secondo uno studiodell’ISS appena pubblicatouna strada potrebbe esserel'associazione con l'interfero-ne-beta; una ricerca apparsasu Nature Medicine qualchegiorno fa punta a modificaregeneticamente il bacillo CG e

unire la rapamicina, farmacousato nei trapianti d'organo.

Le cose potrebbero miglio-rare con diagnosi più precoci:secondo una ricerca, un anzia-no su 4 viene diagnosticato inritardo. «E non accade solo ne-gli anziani. Riconoscere pre-sto la tubercolosi è indispen-sabile per curarla al meglio»interviene Giuseppe Ippolitodello Spallanzani di Roma. An-che per la diagnosi sono allostudio test più veloci e precisidi quello classico (si esponela cute alla tubercolina e si os-serva se c'è una reazione en-tro 24 ore). Nel frattempo,non resta che contrastare ladiffusione della malattia com-battendo il degrado. O magariaccendendo una lampada a lu-ce ultravioletta: secondo unaricerca pubblicata su Plos Me-dicine ridurrebbe del 70% latrasmissione del germe in tut-ti quei luoghi affollati dove ilcontagio è più probabile.

E. M.

Si calcola che benun terzo dei malatidi tubercolosinel mondo nonvenga diagnosticato

E si studia anche un vaccino potenziato

Antibiotici

Sentinelle

❜❜

Inedite alleanzecontro le resistenze

e quindi sottoposti in qualche modo a cure,sono 5,5 milioni. Gli altri sono sommersi».

La seconda cattiva notizia anticipata da Ra-viglione riguarda l'associazione di tubercolo-si e AIDS. «E' noto da tempo che soprattuttoin Africa una quota dei casi di tubercolosi èprovocata dall'altra grande epidemia, quellada AIDS, che indebolendo le difese immunita-rie apre le porte ad altre infezioni — spiegaRaviglione —. Ebbene, abbiamo scoperto chela componente AIDS della tubercolosi è mol-to più grave di quanto pensavamo. Questocomplica la situazione perché si tratta di com-battere contro un doppio nemico».

Già due anni fa il panorama della malattiaera reso incerto dal diffondersi delle forme ditubercolosi resistenti ai farmaci. Anche sottoquesto profilo le novità non sono confortan-ti. «Le forme multiresistenti e super-resisten-ti ai farmaci non si sono certo ridotte. Anzi, inalcuni Paesi come la Russia e gli altri paesidell'ex Unione Sovietica arrivano ad essere il20% dei casi totali — dice Raviglione —. Unasituazione che si può definire catastrofica,perché soprattutto in questi Paesi solo una

piccola minoranza di questi casi viene tempe-stivamente riconosciuta come forma multire-sistente e trattata di conseguenza, cioè conmedicinali di seconda linea come i fluorochi-nolonici e i cosiddetti iniettabili. Ancora peg-gio per le più rare forme super-resistenti, cheuna volta identificate vengono trattate confarmaci risalenti agli anni ’50, per i quali sispera non si sviluppino resistente. Anche inPaesi avanzati come l'Italia, peraltro, si sonomanifestati in questi anni alcune decine di ca-si intrattabili con qualsiasi farmaco».

Per gestire queste emergenze servono sol-di, molti soldi. «Attualmente si spende per lalotta mondiale alla tubercolosi poco più di unmiliardo di euro, laddove ne servirebbero al-meno tre — sottolinea Raviglione —. Ma larecessione inciderà sulle capacità di spesa inaiuti della comunità internazionale e avrà an-che effetti diretti sul diffondersi ulteriore del-la malattia. Perché è proprio la malattia dellapovertà. Con una nutrizione e condizioni igie-niche peggiori il male si diffonde come il fuo-co. E sarà molto più impegnativo fermarlo».

Luca Carra

A metà del secolo scorsoè arrivata la rifampicina,il primo antibioticoin grado di curare la Tbc,farmaco che ancora faparte dell'arsenale degliantitubercolari efficacinella grandemaggioranza dei casi

Per monitorareil fenomeno delleresistenze del germe dellatubercolosi ai farmaciin Italia esiste dal 2006una rete, coordinatadall’Istituto superiore disanità, di trenta«laboratori sentinella»

Sanatorio Un centro di cura della TBC italiano nel 1920

Terapie Vecchi e nuovi farmaci per un germe mutevole

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