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MARZO 2014 Domenica 2 Domenica 9 Domenica 16 Domenica 23 Domenica 30 Domenica prossima, Solennità del Transito di Sant’Equizio e visita dell’Arcivescovo Petrocchi alla nostra Abbazia Domenica prossima, 9 Marzo celebreremo solennemente la festa del Transito del nostro Santissimo Padre Equizio Abate. In questa fausta occasione avremmo il piacere di accogliere per la prima volta il nuovo Arcivescovo che ha voluto venire a conoscerci proprio in occasione della festa del nostro Santo. Pertanto ci auguriamo una partecipazione numerosa alla Santa Messa Pontificale delle 11:30, per conoscere l’Arcivescovo, ma soprattutto per onorare al meglio il nostro amato Sant’Equizio. Teniamo stretto il nostro Santo, veneriamolo ed onoriamolo perché è giusto che i figli onorino il proprio Padre nella fede. Lui non cesserà di donarci aiuto e protezione. Pulizia della Chiesa In occasione del Transito di Sant’Equizio sarebbe opportuna una pulizia della chiesa. L’appuntamento è per Giovedì 6 Marzo alle ore 15:00. Anche questo è un grande servizio al Signore. Fiore della Carità Comunichiamo che da questa settimana sarà possibile fare l’offerta del “Fiore della carità” più facilmente. Infatti, alcune persone si sono offerte di svolgere questo servizio. I nuovi punti a cui rivolgersi sono: GS Market di Ludovici Sesta (Sestina) a S. Maria Profumi di Zagare (Profumeria del C.C. Cermone) Sig.ra Giusy Zarivi (via del Vallone) Ringraziamo tanto queste persone. Con la loro disponibilità ci permettono di offrire più facilmente un servizio che fa tanto bene a tante persone. In questi tempi così difficili la carità vale davvero tanto ed ogni offerta, anche piccola fatta in memoria di un defunto permette alla nostra Parrocchia di aiutare tante persone in difficoltà. Questa elemosina costituisce un vero gesto di suffragio per il defunto. Ricordiamo le parole di San Giovanni Cristostomo: «iuvetur mortuus non lacrymis sed precibus supplicationibus et eleemosynis» (Ai morti non giovano le lacrime, ma le preghiere, le suppliche e le elemosine).Lotteria di Pasqua La Parrocchia ha bisogno dell’aiuto di qualche persona di buona volontà che si prenda l’i mpegno di girare per la questua in Quaresima. Sarebbe ideale che ci fossero almeno due persone per San Lorenzo, due per Santa Maria e due per Vallicella. Chiunque fosse interessato ad offrire questo servizio può rivolgersi al Parroco. Battesimo Quando spunta la luce del giorno nella nostra nascita, la vita si manifesta nel suo affascinante splendore. E ricevendo il primo bacio dei genitori, che ci fanno sentire che siamo entrati nella vita

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MARZO 2014

Domenica 2 Domenica 9 Domenica 16 Domenica 23 Domenica 30

Domenica prossima, Solennità del Transito di Sant’Equizio

e visita dell’Arcivescovo Petrocchi alla nostra Abbazia

Domenica prossima, 9 Marzo celebreremo solennemente la festa del Transito del nostro Santissimo

Padre Equizio Abate. In questa fausta occasione avremmo il piacere di accogliere per la prima volta

il nuovo Arcivescovo che ha voluto venire a conoscerci proprio in occasione della festa del nostro

Santo. Pertanto ci auguriamo una partecipazione numerosa alla Santa Messa Pontificale delle 11:30,

per conoscere l’Arcivescovo, ma soprattutto per onorare al meglio il nostro amato Sant’Equizio.

Teniamo stretto il nostro Santo, veneriamolo ed onoriamolo perché è giusto che i figli onorino il

proprio Padre nella fede. Lui non cesserà di donarci aiuto e protezione.

Pulizia della Chiesa

In occasione del Transito di Sant’Equizio sarebbe opportuna una pulizia della chiesa.

L’appuntamento è per Giovedì 6 Marzo alle ore 15:00. Anche questo è un grande servizio al

Signore.

Fiore della Carità

Comunichiamo che da questa settimana sarà possibile fare l’offerta del “Fiore della carità” più

facilmente. Infatti, alcune persone si sono offerte di svolgere questo servizio. I nuovi punti a cui

rivolgersi sono:

GS Market di Ludovici Sesta (Sestina) a S. Maria

Profumi di Zagare (Profumeria del C.C. Cermone)

Sig.ra Giusy Zarivi (via del Vallone)

Ringraziamo tanto queste persone. Con la loro disponibilità ci permettono di offrire più facilmente

un servizio che fa tanto bene a tante persone. In questi tempi così difficili la carità vale davvero

tanto ed ogni offerta, anche piccola fatta in memoria di un defunto permette alla nostra Parrocchia

di aiutare tante persone in difficoltà. Questa elemosina costituisce un vero gesto di suffragio per il

defunto. Ricordiamo le parole di San Giovanni Cristostomo: «iuvetur mortuus non lacrymis sed

precibus supplicationibus et eleemosynis» (Ai morti non giovano le lacrime, ma le preghiere, le

suppliche e le elemosine).Lotteria di Pasqua

La Parrocchia ha bisogno dell’aiuto di qualche persona di buona volontà che si prenda l’impegno di

girare per la questua in Quaresima. Sarebbe ideale che ci fossero almeno due persone per San

Lorenzo, due per Santa Maria e due per Vallicella. Chiunque fosse interessato ad offrire questo

servizio può rivolgersi al Parroco.

Battesimo

Quando spunta la luce del giorno nella nostra nascita, la vita si manifesta nel suo affascinante

splendore. E ricevendo il primo bacio dei genitori, che ci fanno sentire che siamo entrati nella vita

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con il loro amore, il nostro cuore si ricolma di gioia. Ma per completare la nostra umana personalità

dobbiamo ricevere un altro grande dono di Dio secondo questa promessa: “Vi aspergerò con acqua

pura, vi darò un cuore nuovo e uno Spirito nuovo…”. È il sublime intervento di Dio che si è

attuato, sabato 1 marzo durante la cerimonia battesimale di Elisa Cococcia, figlia di Federico e di

Alessia Mancini. Ci uniamo alla loro grande gioia e rinnoviamo volentieri il nostro augurio di un

sereno e lieto avvenire per Elisa e tutta la sua famiglia.

Ciao, Domenico!

Questo è il saluto amichevole e commosso che ha espresso nella liturgia funebre di sabato

pomeriggio i nostri sentimenti di profondo cordoglio per la perdita prematura di Drago Domenico

di San Lorenzo avvenuta giovedì 27 febbraio.

Staccarsi dalla propria famiglia e dal mondo degli affetti a 47 anni, dopo un lungo itinerario di

sofferenza, è il dolore più grande soprattutto per chi ha vissuto intensamente la propria esistenza

nell’amore per un figlio, per un fratello bisognoso di tutto. Il breve cammino terreno di Domenico è

stato fatalmente segnato dalla croce: dopo una felice adolescenza ricca di potenziali ideali e

prospettive, come per tutti i ragazzi, un grave incidente ha segnato per sempre il suo destino. Così la

gioia e l’entusiasmo giovanile hanno ceduto il passo a una totale infermità. Soltanto la cura

amorevole e l’affetto dei suoi familiari gli hanno consentito di trascorrere quasi trent’anni

nell’intimo della sua casa circondato da tanta attenzione e grande premura nei suoi riguardi. La

vicinanza dei genitori e in particolare della sorella Marilena costituivano per lui una valido sostegno

e sicurezza di vita.

Pochi giorni fa, essendo improvvisamente sopraggiunta una bronco polmonite, ricoverato

all’ospedale, in seguito ad alcune complicazioni nell’intervento, è sopraggiunto un arresto cardiaco

e ci si è dovuti arrendere all’inesorabile triste destino della fine sopraggiunta.

Tutta la nostra comunità è stata profondamente colpita da questo lutto, testimoniando con una

numerosa presenza ai suoi funerali un commosso dolore e una affettuosa stima. Tuttavia per noi

cristiani la morte è aurora di vita eterna e così, con questa fede e questa speranza auguriamo a

Domenico di entrare nella beata eternità dove poter vivere pienamente quella gioia e serenità che

questa vita gli ha negato. Con questo breve ma fraterno ricordo rinnoviamo ai familiari le nostre

sentite condoglianze con un particolare pensiero di gratitudine per la mamma Giuseppina e la

sorella Marilena che per tanti anni lo hanno assistito con tanta amorevolezza. Riposi in pace.

«Non abbiate paura dell'Estrema Unzione»

All’udienza generale del 26 febbraio, proseguendo nel ciclo di catechesi sui sacramenti, Papa

Francesco ha proposto una meditazione sull’Unzione degli infermi, chiamata anche – specie in

passato – «Estrema unzione». Il nome che si preferisce oggi, Unzione degli infermi, ha detto il

Papa, «ci aiuta ad allargare lo sguardo all’esperienza della malattia e della sofferenza, nell’orizzonte

della misericordia di Dio».

Il Pontefice è partito dalla parabola del buon samaritano. Come il samaritano, nell’Unzione degli

infermi «il Signore Gesù, nella persona del sacerdote, si fa vicino a chi soffre ed è gravemente

malato, o anziano» e «si prende cura dell’uomo sofferente». Sulle ferite del viandante assalito dai

briganti il samaritano versò olio e vino. «L’olio – commenta il Papa – ci fa pensare a quello che

viene benedetto dal Vescovo ogni anno, nella Messa crismale del Giovedì Santo, proprio in vista

dell’Unzione degli infermi. Il vino, invece, è segno dell’amore e della grazia di Cristo che

scaturiscono dal dono della sua vita per noi e si esprimono in tutta la loro ricchezza nella vita

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sacramentale della Chiesa». La parabola narra anche che, alla fine, il samaritano affidò il ferito a un

albergatore. «Ora, chi è questo albergatore? È la Chiesa», il luogo dove s’incontrano la misericordia

e la salvezza del Signore.

Leggiamo nella «Lettera di Giacomo»: «Chi è malato, chiami presso di sé i presbiteri della Chiesa

ed essi preghino su di lui, ungendolo con olio nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede

salverà il malato: il Signore lo solleverà e, se ha commesso peccati, gli saranno perdonati» (5,14-

15). Di qui vediamo che l’Unzione degli infermi non è un’invenzione della Chiesa, ma «una prassi

che era in atto già al tempo degli Apostoli» e che risale direttamente a Gesù Cristo. «Gesù infatti ha

insegnato ai suoi discepoli ad avere la sua stessa predilezione per i malati e per i sofferenti e ha

trasmesso loro la capacità e il compito di continuare ad elargire nel suo nome e secondo il suo cuore

sollievo e pace, attraverso la grazia speciale di tale Sacramento».

L’affermazione di san Giacomo secondo cui il sacramento «salverà il malato» va bene interpretata.

«Non ci deve fare scadere nella ricerca ossessiva del miracolo o nella presunzione di poter ottenere

sempre e comunque la guarigione». Concentriamoci piuttosto sulla «sicurezza della vicinanza di

Gesù al malato e anche all’anziano, perché ogni anziano, ogni persona di più di 65 anni, può

ricevere questo Sacramento, mediante il quale è Gesù stesso che ci avvicina».

Sul sacramento dell’Unzione degli infermi regna oggi una grande confusione. Il Papa la descrive

con immagini molto vive e concrete. «Quando c’è un malato a volte si pensa: “chiamiamo il

sacerdote perché venga”; “No, poi porta sfortuna, non chiamiamolo”, oppure “poi si spaventa

l’ammalato”». In effetti «c’è un po’ l’idea che dopo il sacerdote arrivano le pompe funebri».

Dobbiamo dunque convincerci che «questo non è vero. Il sacerdote viene per aiutare il malato o

l’anziano; per questo è tanto importante la visita dei sacerdoti ai malati. Bisogna chiamare il

sacerdote presso il malato e dire: “venga, gli dia l’unzione, lo benedica”. È Gesù stesso che arriva

per sollevare il malato, per dargli forza, per dargli speranza, per aiutarlo; anche per perdonargli i

peccati». Non è obbligatorio che segua la guarigione: ma spesso succede.

Dobbiamo ricorrere spesso e senza timore all’Unzione degli infermi per ricordarci che «nel

momento del dolore e della malattia noi non siamo soli: il sacerdote e coloro che sono presenti

durante l’Unzione degli infermi rappresentano infatti tutta la in essi la fede e la comunità cristiana

che, come un unico corpo si stringe attorno a chi soffre e ai familiari, alimentando speranza, e

sostenendoli con la preghiera e il calore fraterno». Questo è bello, ma non è ancora l’aspetto più

importante del sacramento. «Il conforto più grande deriva dal fatto che a rendersi presente nel

Sacramento è lo stesso Signore Gesù, che ci prende per mano, ci accarezza come faceva con gli

ammalati e ci ricorda che ormai gli apparteniamo e che nulla – neppure il male e la morte – potrà

mai separarci da Lui».

Prendiamo dunque, ha concluso il Papa, «questa abitudine di chiamare il sacerdote perché ai nostri

malati – non dico ammalati di influenza, di tre-quattro giorni, ma quando è una malattia seria – e

anche ai nostri anziani, venga e dia loro questo Sacramento, questo conforto, questa forza di Gesù

per andare avanti. Facciamolo!».

L’ABBAZIA DI SANT’EQUIZIO

(breve cenno storico)

L’alta valle dell’Aterno fu da sempre una zona fertile e favorevole all’insediamento umano, tanto

che la popolazione dei Sabini si stabilì in essa, edificando il piccolo villaggio di Amiternum. Con la

conquista romana Amiternum si trasformò ben presto in una importante città, a causa della sua

posizione come snodo viario e del suo fiorente allevamento. Il massimo sviluppo della città si ebbe

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in età imperiale, quando vennero edificati gli edifici più importanti. Col sacco di Roma nel 410 la

città iniziò il suo degrado, che lentamente si protrasse nel secolo successivo.

In questo clima difficile alla fine del V secolo fece la sua comparsa in Amiternum Equizio. Questa

figura rappresenta una fulgida luce in un periodo assai buio per tutto il territorio Italiano. Equizio

nacque probabilmente proprio in Amiternum, anche se alcuni storici lo vogliono nativo del territorio

reatino. Sin da giovane fece del Vangelo il suo motivo di vita e questo lo portò ben presto a

raccogliere molti seguaci, che come lui volevano condividere l’amore per Cristo. Probabilmente da

questo accrescersi dei suoi discepoli dovette sorgere nel suo animo la necessità di regolare la vita

comune e creare una struttura stabile. Per questo motivo si stabilì poco fuori dall’antica Amiternum

in rovina, nel territorio dell’attuale Marruci e vi edificò il suo primo e più importante monastero.

Volle affidare la propria comunità al Santo Martire Lorenzo , martirizzato nel 258 a Roma durante

la persecuzione di Valeriano, come testimonia San Gregorio Magno nel suo “Libro dei Dialoghi”.

La comunità equiziana viveva del lavoro dei campi e della pastorizia e con il passar del tempo si

ampliò a dismisura, tanto che San Gregorio definì Equizio «fondatore e padre di molti monasteri, di

uomini e anche di donne» . A riprova dell’importanza e della grandezza del movimento monastico

equiziano, San Gregorio riferisce anche l’esistenza di uno scriptorium , ovvero il luogo ove si

copiavano i testi, che poi erano certamente conservati in una biblioteca.

È naturale supporre che, con l’antica Amiternum in rovina e con la nascita dell’Abbazia nei pressi

della città, le popolazioni dovettero ben presto spostarsi nei pressi del monastero, in quanto esso era

produttore di ricchezza. Con questo spostamento nacque il nuovo centro abitato di Marruci,

inizialmente tutto sviluppato intorno all’Abbazia.

Alla morte di Equizio , avvenuta prima delle invasioni Longobarde del 571, l’oratorio di San

Lorenzo, ovvero la Chiesa Abbaziale, dovette ospitare la tomba dell’Abate, che fu da subito

venerato come Santo e dimostrò di essere anche un grande taumaturgo .

La data del 571 segna anche l’inizio di una nuova epoca di degrado per il territorio Amiternino.

L’ordine monastico fondato da Equizio non si estinse affatto, ma venne pian piano assimilato

dall’ordine Benedettino, probabilmente sia per la similarità dell’impostazione della vita, sia per il

fatto che, a differenza di Benedetto, Equizio non aveva lasciato una regola scritta.

A conferma di questa assimilazione nel X secolo l’Abbazia di Sant’Equizio diventa possedimento

dell’abbazia di Farfa, che si trovava allora al massimo del suo splendore e provvide a bonificare i

territori amiternini.

Non si conosce bene il momento in cui l’Abbazia di Sant’Equizio passò al clero secolare, ma è certo

che la Chiesa Abbaziale venne considerata sempre la Chiesa Madre di tutto il territorio di Pizzoli,

tanto che, quando il Castello di Pizzoli dovette costruire la sua chiesa all’interno della cinta muraria

della città de’ L’Aquila volle dedicarla a San Lorenzo, come la Chiesa Madre del castello stesso.

Importante è l’invenzione delle reliquie di Sant’Equizio nel 1461. Se, infatti, fino ad allora era

sopravvissuto il culto del Santo e si conosceva la sua tomba, le sue reliquie erano rimaste sepolte

per quasi mille anni, forse per proteggerle da tutti gli invasori che si erano succeduti nei secoli. Nel

1461 però, subito dopo il terremoto del 26 Novembre, le reliquie furono dissotterrate e l’anno

successivo esse furono traslate a L’Aquila l’11 Agosto, per affidare a Sant’Equizio la Città,

martoriata dal Sisma. Le sacre reliquie furono quindi deposte nella cripta della Collegiata di San

Lorenzo intra moenia, ove rimasero sino al 1703, quando un nuovo terremoto distrusse la Chiesa di

San Lorenzo in città e costrinse gli aquilani a traslare nuovamente le reliquie e la stessa parrocchia

dei pizzolani alla chiesa di Santa Margherita, affidata alla Compagnia di Gesù. Nel 2009 poi, subito

dopo il terremoto le Sacre Reliquie del Santo Abate Equizio furono nuovamente traslate a Pizzoli.

Oggi esse sono custodite con grande onore nell’apposita arca lignea, altare principale della Chiesa

Abbaziale dell’archicenobio dove Equizio visse, morì, fu sepolto e dove operò molti miracoli.

L’Abbazia di Sant’Equizo e conseguentemente la Parrocchia di San Lorenzo vantano dunque una

storia antica di quindici secoli, ricca di tradizione, cultura e spiritualità. Senza alcun dubbio l’

Archicenobio Equiziano rappresenta un bellissimo esempio di come una comunità cristiana abbia

potuto nascere e svilupparsi attorno alla figura e all’opera di Equizio «uomo santissimo» , come lo

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definì il papa San Gregorio Magno. Egli continua oggi come “padre nella fede” a proteggere la sua

gente, e risplende come maestro di perfezione evangelica.

SETTIMANA LITURGICA Tempo

Ordinario- 8a settimana

Quarta settimana del salterio Anno A / ciclo II Per prenotazioni di Sante Messe o per contattare

Don Mauro telefonare al 0862-976263

La S. Messa nei giorni feriali a San Lorenzo si celebra nella Cappellina di S. Equizio (ingresso

dal chiostro – Jannaeru).

Lunedì 3 Marzo

16:00 S. Messa a S. Maria (Deff. Domenica e Amleto – ord. dalla figlia).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo (Def. Filippo – ord. da Flavia).

Martedì 4 Marzo

16:00 S. Messa a S. Maria (Def. Sesta Tofani – 1° anniversario – ord. dalla famiglia).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo (in onore della Madonna – ord. da Franca).

Mercoledì 5 Marzo

Le Ceneri – Inizio della Quaresima Digiuno e astinenza

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Deff. Anna, Ottavio e Pasqualina – ord. da Antonina).

16:00 S. Messa a S. Maria (Def. Gervasio – ord. da Santina).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo (Deff. Gina e Berardino – ord. da Barberina).

Giovedì 6 Marzo

* * * * *

Venerdì 7 Marzo

Solennità del Pio Transito del Nostro Santissimo Padre Equizio Abate Cenobiarca e

Fondatore del Sacro Archicenobio di San Lorenzo

1° Venerdì – in mattinata: Comunione agli ammalati.

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Def, Giovannina e fam. Defunti – ord. da Flora.

17:00 S. Messa a S. Lorenzo in onore di S. Equizio Abate.

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21:15 nella Cappellina: Via Crucis e Benedizione Eucaristica.

Sabato 8 Marzo

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Def. Luigi Cococcia – ord. da Francesca).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo nell’Ottavario della morte di Domenico Drago.

Domenica 9 Marzo – 1a di quaresima Solennità trasferita del Transito di S. Equizio Abate

oggi la messa a S. Maria è anticipata di mezz’ora alle 9:30

9:30 S. Messa a S. Maria (Def. Giuliano – ord. dalla famiglia).

11:30 S. Messa Pontificale a S. Lorenzo in onore di Sant’Equizio celebrata da S. E. Rev.ma

Mons Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo Metropolita Aquilano

Ostensione delle Sacre Reliquie.

Domenica 9

“In esilio dal corpo…”

La nostra abitazione sulla terra è certamente un periodo che sembra colmare la nostra vita con

intense attività e soddisfazioni, soprattutto nella delizia degli affetti familiari. Ma c’è un traguardo

che dobbiamo raggiungere, affidandoci alla suprema benevolenza del Dispensatore di ogni bene,

che ci ha dato la vita promettendo di accoglierci nella dimora eterna, non costruita dalle mani

dell’uomo. Commentando il triste evento della morte, San Paolo descriveva il trapasso che

affrontiamo quando il nostro corpo viene disfatto: “finché abitiamo nel corpo siamo in esilio,

lontano dal Signore”, perciò, camminando nella fede e coltivando la fiducia di essere graditi a Dio,

preferiamo andare in esilio dal corpo per abitare presso il Signore… che ci farà ricevere la

ricompensa delle opere compiute”.

L’esilio terreno lo ha concluso, lunedì 3 marzo Mancini Angelo Elia che si è spento serenamente

dopo pochi giorni di ricovero ospedaliero a 96 anni di età. Era originario di Vigliano e si era sposato

con Ludovici Rosa di San Lorenzo, deceduta diversi anni fa. Con l’avvento della vecchiaia,

ritrovandosi solo, si era trasferito presso la figlia Lucia a San Lorenzo.

La sua serena e feconda esistenza, trascorsa in tranquillità, gli offriva sollievo dopo una vita di

lavoro, ravvivando anche la serenità del cuore nella quiete della famiglia con la quale aveva

condiviso i momenti più espressivi della sua vita. Fino all’anno scorso era facile incontrarlo per le

vie del paese mentre passeggiava cantando: ciò lasciava trasparire una grande serenità d’animo oltre

che una eccezionale forma fisica. Gli ultimi sorrisi che aleggiavano sul suo volto esprimevano ai

familiari che lo assistevano la riconoscenza per la benevolenza ricevuta. Consapevole di essere

giunto al termine della sua esistenza, ricevuto il sacramento dell’Estrema Unzione, si è spento in

poche ore. Il dolore dei familiari per la sua scomparsa lascia comunque trasparire l’accoglienza

offerta da Dio nella Dimora Eterna. E’ la ricompensa per la sua forte fede cristiana e per le buone

opere da lui compiute. Nel rinnovare le nostre condoglianze a tutti i familiari, conserviamo la

memoria di questo simpatico anziano, figlio di una generazione che sta ormai scomparendo.

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Martedì 4 marzo giungeva la triste notizia della morte di Rosini Margherita in De Luca (via

Arischia). Giunta al traguardo di 89 anni di età e provata da una lunga malattia, Margherita non

aveva mai abbandonato la volontà di lottare contro le difficoltà e le sofferenze che gradualmente

intaccavano le sue forze. Ha consumato gli ultimi anni della sua vita donando ai suoi cari e al

marito Gianni che la assistevano amorevolmente una testimonianza di coraggio e di riconoscente

benevolenza che dimostravano un animo grande, pronto a donare, sino all’ultimo, tutto il suo affetto

alle persone più care.

Conserveremo a lungo il ricordo della sua affabilità e della sua fortezza d’animo che la resero

madre esemplare e generosa. Ci associamo al lutto dei familiari con la commossa espressione delle

nostre condoglianze.

Il peso della Santa Messa

Un giorno, parecchi anni fa, in un piccolo villaggio del Lussemburgo, un capitano della Guardia

Forestale era in vivace conversazione con il macellaio quando arrivò un’ anziana signora. Il

macellaio chiese all’anziana signora: “Cosa vi servo, signora?” “un pezzetto di carne, ma non ho

soldi per pagare.” Il capitano trovò questo ridicolo. “Solo un pezzetto di carne, ma come

contraccambiate?”, disse il macellaio. L’anziana signora disse allora al macellaio: "Mi dispiace di

non avere soldi, ma in cambio vi prometto di assistere alla messa per voi”. Siccome il macellaio e il

capitano erano indifferenti alla religione, cominciarono a ridere. “Molto bene”, disse il macellaio.

“Andate a messa per me, e ritornate, vi darò l’equivalente del valore della messa”. La donna

assistette dunque alla messa e ritornò subito. Ella si avvicinò alla cassa e il macellaio disse: “Ora,

vediamo, … ecco la carta, scrivete …” La donna prese un pezzetto di carta e sopra vi scrisse: “Ho

offerto la messa per te”. Il macellaio pose la carta su un piatto della bilancia e sull’altra parte un

osso … La carta era più pesante. In seguito, mise un pezzetto di carne al posto dell’osso, ma la carta

era sempre più pesante … I due uomini cominciarono ad avere vergogna della loro beffa ma

continuarono il loro gioco. Fu posto un grosso pezzo di carne sulla bilancia ma la carta era sempre

più pesante. Inquieto, il macellaio esaminò la bilancia, ma questa funzionava normalmente. "Cosa

vuole signora...? Dovrei darle un’intera coscia di pecora?”. Egli pose la coscia di pecora sulla

bilancia, ma la carta era sempre più pesante. Mise un pezzo di carne ancora più grosso, ma il peso

rimaneva sempre dalla parte della carta. Ciò impressionò talmente il macellaio che promise alla

donna di darle la carne ogni giorno in cambio di una preghiera per lui durante la messa. Egli poi si

convertì. Il capitano se ne andò anche lui molto scosso e andò a messa ogni giorno. Due dei suoi

figli divennero sacerdoti, uno Gesuita e l’altro fu sacerdote del Sacro Cuore. Padre Stanislao finì di

raccontare la sua storia dicendo: “Sono un religioso del Sacro Cuore e il capitano era mio padre.

Dopo questa dimostrazione, mio padre divenne fervente della messa quotidiana, e noi, suoi figli,

abbiamo seguito il suo esempio …” Andate a messa ogni giorno se potete, otterrete tutto e vi

trasformerete. Il significato della Quaresima

Quaresima, palestra per l’anima e per il corpo

«Memento homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris», ovvero: «Ricordati uomo, che polvere

sei e polvere ritornerai». Queste parole compaiono in Genesi 3,19 allorché Dio, dopo il peccato

originale, cacciando Adamo dal giardino dell’Eden lo condanna alla fatica del lavoro e alla morte:

«Con il sudore della fronte mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato

tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!».

Questa frase viene recitata il primo giorno di Quaresima, quando il sacerdote segna la fronte dei

fedeli con la cenere. (Mc 1,15). Tradizionalmente le ceneri rituali si ricavano bruciando i rami

d’ulivo benedetti la domenica delle Palme dell’anno precedente.

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Per il mercoledì delle ceneri è previsto il digiuno e l’astensione dalle carni, astensione che la Chiesa

ha sempre richiesto per tutti i venerdì dell’anno, ma che negli ultimi decenni si limita ai venerdì del

periodo quaresimale. Inizia dunque il tempo della penitenza, delle rinunce e del colore viola per la

Liturgia Sacra al fine di prepararsi alla Passione e alla Morte del Salvatore, che vinse il peccato e la

morte. Difficile per il cattolico contemporaneo vivere seriamente la Quaresima. Mentre per i

musulmani si richiede rispetto per il loro Ramadan, per i cattolici non solo non viene dato similare

rispetto, ma a molti di essi non viene neppure insegnato il reale significato della Quaresima.

Il Figlio di Dio digiunò, cacciò le tentazioni di Satana e subì la Passione e la Morte esclusivamente

per noi. A noi resta il compito di vivere nella grazia di Dio, per sostituire le abitudini viziose, sorte

con il peccato originale, con le virtù, che si acquisiscono e si coltivano grazie ai Sacramenti, alla

preghiera, alle rinunce, ai fioretti, alle penitenze e alle buone opere. Non ci sono altri sistemi.

Tuttavia, mancando la Fede autentica, la Quaresima non è più periodo essenziale per la vita del

credente, bensì momento di laica solidarietà, che prende le distanze dalla carità evangelica; essa,

infatti, non è più correlata alla Croce e si limita a divenire un mero esercizio sociale.

Insegna Sant’Agostino: «Il cristiano anche negli altri tempi dell’anno deve essere fervoroso nelle

preghiere, nei digiuni e nelle elemosine. Tuttavia questo tempo solenne deve stimolare anche coloro

che negli altri giorni sono pigri in queste cose. Ma anche quelli che negli altri giorni sono solleciti

nel fare queste opere buone, ora le debbono compiere con più fervore. La vita che trascorriamo in

questo mondo è il tempo della nostra umiltà ed è simboleggiata da questi giorni nei quali il Cristo

Signore, il quale ha sofferto morendo per noi una volta per sempre, sembra che ritorni ogni anno a

soffrire. Infatti ciò che è stato fatto una sola volta per sempre, perché la nostra vita si rinnovasse,

lo si celebra tutti gli anni per richiamarlo alla memoria. Se pertanto dobbiamo essere umili di

cuore con tutta la forza di una pietà assolutamente verace per tutto il tempo di questo nostro

pellegrinaggio, durante il quale viviamo in mezzo a tentazioni: quanto più dobbiamo esserlo in

questi giorni nei quali non solo, vivendo, stiamo trascorrendo questo tempo della nostra umiltà, ma

lo simboleggiamo anche con un’apposita celebrazione? L’umiltà di Cristo ci ha insegnato ad

essere umili: nella morte infatti si sottomise ai peccatori; la glorificazione di Cristo glorifica anche

noi: con la risurrezione infatti ha preceduto i suoi fedeli. Se noi siamo morti con lui ‒ dice

l’Apostolo ‒ vivremo pure con lui; se perseveriamo, regneremo anche insieme con lui (2 Tim. 2, 11.

12)» (Sermoni, 206, 1).

Per avere la forza di vivere e sostenere le prove (le croci), senza esserne sopraffatti o, peggio,

cercando di scappare da esse trovandone altre e di più pesanti, occorrono pratica e allenamento: il

tempo di Quaresima è la miglior palestra per il corpo e per l’anima.

SETTIMANA LITURGICA

Tempo di Quaresima- 1a settimana

Prima settimana del salterio Anno A / ciclo II

Per prenotazioni di Sante Messe o per contattare

Don Mauro telefonare al 0862-976263

La S. Messa nei giorni feriali a San Lorenzo si celebra nella Cappellina di S. Equizio (ingresso

dal chiostro – Jannaeru).

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Lunedì 10 Marzo

16:00 S. Messa a S. Maria (Def. Lina – ord. dalla famiglia).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo nell’Ottavario della morte di Angelo Elia Mancini.

Martedì 11 Marzo

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Def. Loreto Sette – ord. dalla famiglia).

16:00 S. Messa a S. Maria (Deff. Gregorio e Linda – ord. dai figli).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo (Deff. Flavia e Serafino – ord. dai figli).

Mercoledì 12 Marzo

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Def. Massimo – ord. dalla famiglia).

16:00 S. Messa a S. Maria (Def. Vincenzo – ord. da Lina).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo (Deff. Donata, Berardino, Rita e Agostino – ord. da Pierina).

Giovedì 13 Marzo

* * * * *

Venerdì 14 Marzo Astinenza

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Def. Paolo – ord. da Giovannina).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo (Def. Luigi – ord. da Domenica.

21:15 Via Crucis a S. Lorenzo (in chiesa).

Sabato 15 Marzo

16:00 Via Crucis e S. Messa prefestiva a S. Maria (Deff. Antonina e Marzietto – ord. da

Isolina).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo (Deff. Beniamino e Alfonsina – ord. da Franco).

Domenica 16 Marzo – 2a di quaresima

10:00 S. Messa a S. Maria (Deff. Emilia, Elena, Ugo, Emidio e Candida – ord. da Maria).

11:30 S. Messa a S. Lorenzo (Def. Croce – ord. da Carla).

DOMENICA 16

L'ESSERE UMANO, TRA INCOERENZA E BRUTALITÀ

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“...Poi, all'improvviso, era notte, la guerra mi lacerò gli orecchi. Con un colpo di cannone. E poi

un altro, ed un altro...E l'ira mi avvolse penetrandomi sotto la pelle, bucandomi fino al cervello, e

promisi di scrivere questa incoerenza...su questo pianeta dove gli uomini fanno miracoli per

salvare un moribondo e le creature sane le ammazzano a cento, mille, un milione per volta...” (da

“Niente e così sia”di Oriana Fallaci - 1969)

Queste parole sono state scritte 45 anni fa, alla vigilia dello sbarco sulla Luna, mentre sulla Terra si

continuava a spargere sangue nella cruenta guerra del Vietnam...

Oggi è come allora e come migliaia di anni fa...oggi l'Ucraina è sull'orlo della guerra civile, e lo

stesso vale per il Venezuela e per quasi la metà del globo terrestre: il 2013 è stato l’anno che ha

fatto registrare più guerre dopo la seconda guerra mondiale!!

Il continente africano è straziato dall'incredibile violenza che l'essere umano riesce ad elargire, così

come il Medio Oriente, il sud-est asiatico e l'America latina...

C'è qualcosa che stride. È folle un mondo nel quale, nello stesso momento, degli scienziati si

prodigano per regalare ad un uomo qualche settimana in più di vita grazie al progresso, alle nuove

tecnologie, ai trapianti, a nuove cure...e in un altro posto, contemporaneamente, a centinaia, a

migliaia, dei giovani muoiono senza che nessuno si curi di loro. C’è chi passa una vita di studi per

capire come andare sulla Luna e c’è che si affanna nell’inventare armi sempre più brutali ed

efficaci.

L’incomprensibilità è l’amara conclusione: è sempre stato così. Da millenni le guerre straziano le

popolazioni. Vite spezzate nell’indifferenza generale.

La guerra, vista da lontano, appare solo come un incubo: si stenta a credere che possano esistere

veramente simili massacri, forse neppure si riesce a immaginarli.

È solo la lontananza che rende accettabile per noi che ogni giorno la vita di schiere di uomini perda

il suo valore e la sacralità che tutti noi le riconosciamo.

“Dio dei nostri padri, grande e misericordioso, Signore della pace e della vita, Padre di tutti. Tu

hai progetti di pace e non di afflizione, condanni le guerre e abbatti l'orgoglio dei violenti. Tu hai

inviato il tuo Figlio Gesù ad annunziare la pace ai vicini e ai lontani, a riunire gli uomini di ogni

razza e di ogni stirpe in una sola famiglia. Ascolta il grido unanime dei tuoi figli, supplica accorata

di tutta l'umanità: mai più guerra, avventura senza ritorno, mai più guerra, spirale di lutti e di

violenza; in comunione con Maria, la Madre di Gesù, ancora ti supplichiamo:

Parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli, ferma la logica della ritorsione e della

vendetta, suggerisci con il tuo Spirito soluzioni nuove, gesti generosi ed onorevoli, spazi di dialogo

e di paziente attesa più fecondi delle affrettate scadenze della guerra.

Concedi al nostro tempo giorni di pace.

Mai più la guerra. Amen”

(Giovanni Paolo II)

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Silvia Frattale

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Solennità di San Giuseppe

festa del papà e onomastico dell’arcivescovo Petrocchi.

Mercoledì 19 marzo 2014 Solennità di San Giuseppe Sposo della Beata Vergine Maria. Alle ore

18,30, nella Basilica di San Giuseppe Artigiano in Via Sassa, Santa Messa Stazionale presieduta

dall’Arcivescovo Metropolita S. E. Mons. Giuseppe Petrocchi, con predicazione di S. E. Mons.

Giuseppe Molinari Arcivescovo Emerito.

Durante la liturgia benedizione dei Papà presenti e speciale preghiera per tutti i papà.

La celebrazione sarà animata dal Coro Diocesano della Pastorale Giovanile e Universitaria.

Le nuove date degli incontri del Vescovo con i giovani

il 21 marzo a Pizzoli, il 26 a Paganica e il 28 a Pettino

Il Vescovo mons. Giuseppe Petrocchi prosegue l'iniziativa della Pastorale Giovanile 'Ascoltiamoci'

incontrando i giovani nelle seguenti date:

il 21 marzo ore 21:00 a Pizzoli per la zona ovest della diocesi

il 26 marzo a Paganica per la zona est

il 28 marzo a Pettino per la città

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Le capanne a Tholos di Monte Manicola

Nei primi vent’anni dell’Ottocento, con la stesura del Catasto Provvisorio in Abruzzo, parecchie

persone accorsero in montagna con lo scopo di impossessarsi di un pezzetto di terra, cercando di

fornire, attraverso muri a secco e costruzioni edificate velocemente, una testimonianza per il diritto

di proprietà. Vennero occupati anche luoghi aspri e selvaggi, lontani dai centri abitati e difficili da

vivere, tanto che la pietra divenne presto un elemento fondamentale per adattare la natura alle

proprie esigenze, per sopravvivere. I campi da coltivare venivano bonificati con cura dai nostri

antenati, che sasso dopo sasso avevano accatastato grandi maceroni, costruito muri a secco, ed

edificato i tholos, le famose capanne in pietra che garantivano un rifugio, a contadini e pastori, nei

periodi di maggior lavoro nei campi. Tra Monte Manicola e Colle del Vescovo (località situata tra

Paganica e Pescomaggiore) vi sono tantissime testimonianze di tholos, molti dei quali purtroppo

collassati sotto il peso della propria mole. Si confondono tra i tanti accatastamenti di pietra, e si

lasciano distinguere soltanto alla base grazie al verso ordinato dai sassi. La loro funzionalità si è

spenta da molti decenni, e la natura mano a mano li sta riassorbendo sotto una figurazione di terre

incolte. Tuttavia ve ne sono alcuni che si mantengono ancora perfettamente, un esempio

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sorprendente è collocato alla base di monte Manicola in direzione di Paganica, conformato

addirittura con un piccolo camino, un ripostiglio ed una panca di pietra. Ma c’è di più, l’area tra

Monte Manicola e Colle del Vescovo, non testimonia soltanto un grandissimo numero di tholos, qui

studiosi ed archeologi hanno rinvenuto un numero sorprendente di reperti di superficie di epoca

italica, testimonianza di un importante insediamento vestino del V secolo a.C.

L’amministrazione politica locale, invece di valorizzare questo sito archeologico così importante,

circa quindici anni fa lo propose come possibile area su cui realizzare una grande discarica.

Proposta che fu presentata prima dalla Sinistra e poi dalla Destra politica. Ci furono molte

insurrezioni popolari da parte degli abitanti di Paganica, e fortunatamente la discarica comunale non

venne mai realizzata (anche se nella zona ve ne sono diverse abusive create proprio dalla

popolazione).

Sara Chiaranzelli

SETTIMANA LITURGICA

Tempo di Quaresima- 2a settimana

Seconda settimana del salterio Anno A / ciclo II Per prenotazioni di Sante Messe o per contattare

Don Mauro telefonare al 0862-976263

La S. Messa nei giorni feriali a San Lorenzo si celebra nella Cappellina di S. Equizio (ingresso

dal chiostro – Jannaeru).

Lunedì 17 Marzo

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Deff. Laura e Biagio – ord. da Gabriella).

16:00 S. Messa a S. Maria (Def. Stefanina – ord. da Dario).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo (Deff. Concetta e Ida – ord. dalla famiglia).

Martedì 18 Marzo

16:00 S. Messa a S. Maria (Deff. Berardina e Giovanni – ord. da Antonietta).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo (Deff. Milena, Giovanni e Fiorella – ord. da Assunta).

Mercoledì 19 Marzo

Solennità di San Giuseppe

16:00 S. Messa a S. Maria (Def. Maria Vittoria e Amerigo – ord. da Lina).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo (Def. Marino – ord. da Dina).

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Giovedì 20 Marzo

* * * * *

Venerdì 21 Marzo

Festa di S. Benedetto abate

Astinenza

16:00 S. Messa a S. Maria (Deff. Pietro, Paolina e Vincenzo – ord. da Lina).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo (Def. Benedetto – ord. da Antonio P.).

21:15 Via Crucis a S. Lorenzo (in chiesa).

Sabato 22 Marzo

16:00 Via Crucis e S. Messa prefestiva a S. Maria (Deff. Pasquina e Erminio – ord. dalle

figlie).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo (Deff. Ponzi e Iannozzi – ord. da Lina).

Domenica 23 Marzo – 3a di quaresima

10:00 S. Messa a S. Maria (Def. Giulio – ord. da Vanda).

11:30 S. Messa a S. Lorenzo (Deff. Luigi e Franco – ord. da Aida).

DOMENICA 23

Appuntamenti per i cresimandi

Sabato 29 Marzo, dalle ore 9:30 alle ore 12:30 ci sarà il ritiro con le confessioni per i ragazzi della

Cresima.

Domenica 30, i cresimandi e i padrini dovranno trovarsi in chiesa un’ora prima dell’inizio della

Santa Messa, quindi alle ore 10:00.

Per quanto riguarda le confessioni dei padrini, dei genitori e di chiunque lo desideri, si offre la

possibilità di confessarsi sabato 29 marzo alle ore18:00 nella Chiesa Abbaziale di San Lorenzo.

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Pulizia della chiesa

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In vista delle cresime ci sarà la pulizia della chiesa venerdì 28 marzo alle ore 15:00, come da

accordo con le mamme.

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Comitato di San Lorenzo

È fissata per mercoledì 2 Aprile alle ore 21:00 in parrocchia la prima riunione del nuovo Comitato

per la Festa di San Lorenzo. Chiunque volesse farsi avanti per entrare nel nuovo comitato è il

benvenuto.

Abbiamo bisogno di gente nuova che tenga al paese e alla festa. Se non dovesse riformarsi un

comitato si rischia di non fare nemmeno la festa patronale, perciò facciamoci avanti(specialmente i

giovani!!!). È un impegno, ma riserva grandi soddisfazioni!!! Chiunque non potesse essere presente,

ma vuole far parte del comitato può comunicarlo a Mattia al 328 31 57 353.

******************************************

Il galateo nella casa del Signore

La buona educazione delle persone spesso si vede nelle piccole cose e nei piccoli gesti. Anche in

chiesa la buona educazione dovrebbe essere qualcosa di conosciuto e di messo in pratica. Sempre

più spesso però si assiste nelle nostre chiese a episodi al limite della maleducazione. La chiesa è la

casa di Dio, quindi è doveroso portare rispetto anzitutto per il luogo. Dopo la messa si trova per

terra di tutto, carte, caramelle o peggio gomme, sporcizia. Nei banchi del coro, riservati ai ragazzi è

un vero porcile, foglietti e libretti dei canti fatti letteralmente a pezzi e altri piccoli danni che

denotano una vera mancanza di rispetto. Contribuiamo tutti a tenere pulite le nostre chiese, almeno

evitando di sporcare!

Dopo essere la casa di Dio, la chiesa è anche casa di tutti noi, quindi bisognerebbe aver rispetto

anche delle persone che la frequentano. Prima della Santa Messa, anche feriale si assiste ad episodi

a dir poco tristi. Chiacchiere continue, distrazioni di ogni genere e nessuno che prega più. Almeno

davanti al Padreterno ogni tanto apprezziamo la bellezza del silenzio! Preghiamo e prepariamoci

bene. Arriviamo in chiesa con qualche minuto di anticipo, disponiamoci con la preghiera ad

assistere al grande mistero dell’Eucarestia. La puntualità e l’attenzione sono importanti. Se un

nostro caro amico ci da un appuntamento sarebbe profonda mancanza di rispetto nei suoi confronti

presentarci in ritardo e tutti distratti da altre cose. Pensiamo che questo appuntamento ce lo da Dio,

il nostro amico più caro!

Un nostro parroco di tanto tempo fa, don Giacomo Mancini, insegnava agli allora ragazzi

dell’azione Cattolica che in chiesa bisognava andare almeno dieci minuti prima della Messa e vestiti

e curati come se si dovesse comparire davanti ad un giudice. Di quest’insegnamento sembra rimasto

ben poco.

Finita la Messa poi, non facciamo diventare la casa di Dio una fiera. Gesù cacciò i mercanti dal

tempio, noi, non diventiamo come i mercanti, anche perché potrebbe esserci qualcuno che vuole

restare un minuto di più a pregare e il nostro baccano potrebbe disturbarlo. Certo è bello che dopo la

Santa Messa ci sia un momento per scambiare una parola con gli amici, come una vera famiglia, ma

è anche vero che c’è modo e modo di farlo. Non dobbiamo mai dimenticare che Cristo rimane nel

tabernacolo!!!

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Queste poche righe non sono un rimprovero per nessuno, ma solo un invito a fare un esame di

coscienza. Ciascuno potrà trovare qualche spunto per migliorarsi e magari prestare più attenzione a

ciò che si fa. Ricordiamo sempre che davanti a Gesù Eucarestia dovremmo essere pervasi da amore,

rispetto, venerazione e sacro timor di Dio, non essere distratti dalle cose del mondo. La chiesa è uno

spazio del mondo consacrato a Dio, non lasciamo entrare il mondo a distrarci in questo spazio

sacro, ma piuttosto portiamo noi il mondo con noi in chiesa e affidiamolo a Dio per le mani di

Maria. Mai come in questo periodo storico c’è bisogno di pregare e di stare con Dio!

******************************************

PRIMA COMUNIONE

Si ricorda ai genitori dei bambini della prima comunione di quest’anno la riunione in parrocchia

mercoledì 26 marzo ore 17:00.

Si prega di essere presenti o comunque di farsi rappresentare, grazie.

LA MEDAGLIA O CROCE DI SAN BENEDETTO

Le origini della medaglia di San Benedetto sono antichissime. Papa Benedetto XIV ne ideò il

disegno e col "Breve" del 1742 approvò la medaglia concedendo delle indulgenze a coloro che la

portano con fede. Sul diritto della medaglia, San Benedetto tiene nella mano destra una croce

elevata verso il cielo e nella sinistra il libro aperto della santa Regola. Sull'altare é posto un calice

dal quale esce una serpe per ricordare un episodio accaduto a San Benedetto: il Santo, con un segno

di croce, avrebbe frantumato la coppa contenente il vino avvelenato datogli da monaci attentatori.

Attorno alla medaglia, sono coniate queste parole: "EIUS IN OBITU NOSTRO PRESENTIA

MUNIAMUR" (Possiamo essere protetti dalla sua presenza nell'ora della nostra morte). Sul

rovescio della medaglia, figura la croce di San Benedetto e le iniziali dei testi. Questi versi sono

antichissimi. Essi appaiono in un manoscritto del XIV sec. a testimonianza della fede nella potenza

di Dio e di San Benedetto. La devozione della Medaglia o Croce di San Benedetto, divenne

popolare intorno al 1050, dopo la guarigione miracolosa del giovane Brunone, figlio del conte Ugo

di Eginsheim in Alsazia. Brunone, secondo alcuni, fu guarito da una grave infermità, dopo che gli

fu offerta la medaglia di San Benedetto. Dopo la guarigione, divenne monaco benedettino e poi

papa: é san Leone IX, morto nel 1054. Tra i propagatori bisogna annoverare anche san Vincenzo de'

Paoli.

Grazie che si ottengono con la medaglia. I fedeli hanno sperimentato la sua potente efficacia

mediante l intercessione di S. Benedetto, nei seguenti casi:

-contro i malefici e le altre opere diaboliche

-per allontanare da qualche luogo gli uomini male intenzionati

-per curare e sanare gli animali dalla peste oppure oppressi dal maleficio

-per tutelare le persone dalle tentazioni, dalle illusioni e vessazioni del demonio specie quelle contro

la castità

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-per ottenere la conversione di qualche peccatore, particolarmente quando si trova in pericolo di

morte

-per distruggere o rendere inefficace il veleno

-per allontanare la pestilenza

-per restituire la salute a quelli che soffrono di calcolosi, di dolori ai fianchi, di emorragie, di

emottisi; a quanti sono morsi da animali contagiosi

-per ottenere l’aiuto divino alle mamme in attesa onde evitare l’aborto

-per salvare dai fulmini e dalle tempeste

SPIEGAZIONE DELLE INIZIALI

C.S.P.B.

Crux Sancti Patris Benedicti

La Croce del Santo Padre Benedetto

C.S.S.M.L.

Crux Sacra Sit Mihi Lux

La Croce Santa sia la mia luce.

N.D.S.M.D.

Non Drago Sit Mihi Dux

Non sia il demonio il mio condottiero

V.R.S.

Vade Retro, Satana!

Allontanati, Sanata!

N.S.M.V.

Numquam Suade Mihi Vana

Non mi attirare alle vanità

S.M.Q.L.

Sunt Mala Quae Libas

Son mali le tue bevande

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I.V.B.

Ipse Venena Bibas

Bevi tu stesso i tuoi veleni.

Preghiera: Croce del Santo Padre Benedetto. Croce santa sii la mia luce e non sia mai il demonio

mio capo. Va' indietro, Satana; non mi persuaderai mai di cose vane; sono cattive le bevande che

mi offri, bevi tu stesso il tuo veleno. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

La Medaglia di San Benedetto non è magica!

Numerosi sono gli effetti benefici attribuiti alla stessa: guarigioni, protezione contro il demonio,

grazia di preparazione ad una santa morte... Ma attenzione, la medaglia non e un talismano che

annullerebbe le prove della nostra vita, ma un mezzo che ci aiuta a superarle. Le parole scritte

attorno alla croce sono quelle che Benedetto pronunciò rispondendo alla tentazione del demonio.

Possiamo farle nostre in uno spirito di fede, sapendo che la Croce di Cristo é pegno della nostra

vittoria e della nostra salvezza. Questa medaglia è un sacramentale della Chiesa Cattolica, un segno

sacro dal quale sono signifìcati e ottenuti effetti, grazie alla preghiera della Chiesa. Per trarre

vantaggi da questa preghiera e da questa medaglia, non basta farla benedire ed esorcizzare dal

sacerdote con l’apposita antica formula, portarla come se fosse un portafortuna: i benefici che

speriamo di ottenere sono proporzionati alla crescita della nostra fede e della nostra fiducia in Dio e

in San Benedetto.

SETTIMANA LITURGICA

Tempo di Quaresima- 3a settimana

Terza settimana del salterio Anno A / ciclo II Per prenotazioni di Sante Messe o per contattare

Don Mauro telefonare al 0862-976263

La S. Messa nei giorni feriali a San Lorenzo si celebra nella Cappellina di S. Equizio (ingresso

dal chiostro – Jannaeru).

Lunedì 24 Marzo

16:00 S. Messa a S. Maria (Deff. Ines e Mario – ord. da Fernanda).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo (Deff. Gina e Giuseppe – ord. da Adriana).

Martedì 25 Marzo

Solennità dell’Annunciazione del Signore

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Def. Nicolina – ord. da Pasqualina).

16:00 S. Messa a S. Maria (Def. Pietro – ord. da Concetta).

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Mercoledì 26 Marzo

16:00 S. Messa a S. Maria (Def. Giuseppina, Roberto e Paolo – ord. da Giusy).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo (Deff. Filomena, Giovanbattista, Domenico e Maria Antonia – ord.

da Anna).

Giovedì 27 Marzo

* * * * *

Venerdì 28 Marzo

Astinenza

16:00 S. Messa a S. Maria (Deff. Santino e Maurizio – ord. da Iva).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo (Deff. Salvatore, Elena e Esterina – ord. da Sandra e Domenica).

21:15 Via Crucis a S. Lorenzo (in chiesa).

Sabato 29 Marzo

16:00 Via Crucis e S. Messa prefestiva a S. Maria (Def. Lorenzo Caresta – ord. dalla moglie).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo (Deff. Giancarlo e Dania – ord. da Ernestina).

Domenica 30 Marzo – 4a di quaresima “Laetare”

ATTENZIONE!!!

Oggi le messe a S. Maria e a S. Lorenzo sono anticipate di mezz’ora

9:30 S. Messa a S. Maria (Deff. Lucia, Luigi e Antonio – ord. da Rosalba).

11:00 S. Messa a S. Lorenzo – CRESIME.

DOMENICA 30

CRESIME

Oggi, 30 marzo 2014, per le mani del vescovo ausiliare de’ L’Aquila Mons. Giovanni D’Ercole,

ricevono il Sacramento della Cresima:

1. Alessandra Lunadei

2. Alessia Cococcia

3. Alessio Sette

4. Andrea Cipriani

5. Andrea Cococcia

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6. Annalisa Salvemme

7. Annalisa Simone

8. Antonio Colell

9. Davide Nurzia

10. 10. Elisa Liberati

11. 11. Federica Carducci12.

12. Francesca Salvemme

13. 13. Franco Salvemme

14. 14. Gaia Colageo

15. 15. Giulia Pezzetta

16. 16. Giulia Sette

17. 17. Kevin Di Zio

18. 18. Lorenzo Liberati

19. 19. Luisa Urrata

20. 20. Marta Picchione

21. 21. Noemi Barbaro

22. 22. Paolo Salvemme

23. 23. Pierluigi Carducci

24. 24. Sara Izzo

25. 25. Silvia Pezzetta

26. 26. Simone Iannozzi

27. 27. Valeria Sette

28. 28. Vitoria Testa

Formuliamo i migliori auguri ai novelli cresimati affinchè siano fedeli all’impegno cristiano che

oggi si assumono, cioè di essere presenti nella vita ecclesiale “da adulti nella fede” impegnandosi

nella testimonianza cristiana con la parola e con i comportamenti, proprio come soldati di Gesù

Cristo.

Ringraziamo molto il catechista Mattia Ioannucci per il servizio reso alla nostra comunità nel

preparare adeguatamente i ragazzi.

Comitato di San Lorenzo

È fissata per mercoledì 2 Aprile alle ore 21:00 in parrocchia la prima riunione del nuovo Comitato

per la Festa di San Lorenzo. Chiunque volesse farsi avanti per entrare nel nuovo comitato è il

benvenuto.

Abbiamo bisogno di gente nuova che tenga al paese e alla festa. Se non dovesse riformarsi un

comitato si rischia di non fare nemmeno la festa patronale, perciò facciamoci avanti(specialmente i

giovani!!!). È un impegno, ma riserva grandi soddisfazioni!!! Chiunque non potesse essere presente,

ma vuole far parte del comitato può comunicarlo a Mattia al 328 31 57 353.

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Via Crucis diocesana dei giovani

Il prossimo 8 aprile alle ore 21:00 si svolgerà a partire dal monastero di san Basilio la Via Crucis

diocesana dei giovani.

La Via Crucis si snoderà poi per le vie del centro storico.

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Il riccone in Paradiso

Un riccone arrivò in Paradiso dopo una lunga vita passata nel lusso a motivo degli affari per i quali

aveva uno speciale fiuto. Per prima cosa fece un giro per il mercato e con sorpresa vide che le merci

erano vendute a prezzi molto bassi.

Non gli pareva vero: anche qui avrebbe potuto mettere a frutto il suo spiccato senso per gli

investimenti.

Immediatamente mise mano al portafoglio e cominciò a ordinare le cose più belle che vedeva.

Al momento di pagare porse all'angelo, che faceva da commesso, una manciata di banconote di

grosso taglio.

L'angelo sorrise: "Mi dispiace, ma questo denaro non ha alcun valore".

"Come?", si stupì il riccone.

"Qui vale soltanto il denaro che sulla terra è stato donato", rispose l'angelo.

Rapporti umani al tempo di facebook

Ormai siamo dominati da Facebook, Twitter, smartphone, in poche parole: “mezzi di

comunicazione”. Il nome dovrebbe indicare un aiuto nei rapporti tra le persone, invece sempre di

più tali strumenti annientano i veri rapporti.

Le persone infatti ormai si sentono continuamente tramite cellulari, internet e chi più ne ha più ne

metta, ma poi a volte quando ci si incontra nemmeno ci si saluta. Abbiamo migliaia di amici su

Facebook, ma quanti di loro lo sono realmente? Qualsiasi evento ci accade, qualsiasi cosa facciamo,

subito corriamo a raccontarla a tutti tramite il nostro profilo; è una corsa a chi “posta” più foto, a chi

scrive di più, crediamo di poter curare tutti i nostri legami tramite un computer, senza accorgerci

invece che essi si sfilacciano sempre di più.

Torniamo allora a “vedere” le persone invece di “sentirle”, parliamo con chi incontriamo girando

per il paese invece di tenere la testa bassa sullo schermo di un cellulare per mandare un messaggio,

allora davvero saremo “popolari”, non perché abbiamo tantissime amicizie online, che poi nel

momento del bisogno scompaiono.

Non trasformiamo la tecnologia, che nasce per aiutare, in un mostro che distrugge il tessuto sociale

e ci isola senza che ce ne accorgiamo.

Spartacus

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Colletta per la Caritas diocesana

Domenica prossima, 6 Aprile V di Quaresima, nelle nostre chiese si raccoglieranno le offerte per la

Caritas Diocesana. Questo gesto avviene al termine della quaresima per evidenziare lo stretto

legame tra i sacrifici quaresimali e la carità. I soldi infatti andranno ai poveri (che a L’Aquila non

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mancano!) e saranno il gesto concreto che ciascuno di noi potrà fare a conclusione del personale

cammino quaresimale. La carità copre una moltitudine di peccati e ci aiuta ad essere più distaccati

dai beni. Approfittiamo di quest’occasione per essere generosi. Le offerte saranno consegnate

direttamente alla Caritas e serviranno per i bisogni di chi realmente non arriva a fine mese. La

nostra Caritas diocesana spesso negli ultimi tempi non riesce a fronteggiare le tante richieste che

arrivano e a volte è intervenuta anche la nostra Caritas Parrocchiale (Fiore della carità) ad aiutare

qualcuno che non aveva potuto essere aiutato. Per questo la nostra generosità può davvero tanto.

Questo è davvero un aiuto a chi ha bisogno realmente e per noi un piccolo passo sulla strada della

santa generosità. Confidiamo in un buon riscontro!!!

SETTIMANA LITURGICA

Tempo di Quaresima- 4a settimana

Quarta settimana del salterio Anno A / ciclo II Per prenotazioni di Sante Messe o per contattare Don

Mauro telefonare al 0862-976263

La S. Messa nei giorni feriali a San Lorenzo si celebra nella Cappellina di S. Equizio (ingresso

dal chiostro – Jannaeru).

Lunedì 31 Marzo

16:00 S. Messa a S. Maria (Deff. Ecle e Giulio – ord. da Tonina).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo (Def. Domenico – ord. dalla famiglia).

Martedì 1 Aprile

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Deff. Filippo e Ninetta – ord. da Lisa).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo (Deff. Rosa e Orazio – ord. da Francesco).

Mercoledì 2 Aprile

17:00 S. Messa a S. Lorenzo (Def. Elsa – ord. da Massimiliano).

Giovedì 3 Aprile

* * * * *

Venerdì 4 Aprile

Primo venerdì del mese:

in mattinata: Comunione agli ammalati

Astinenza

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Deff. Nazzareno e Sesta – ord. dai figli).

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16:00 S. Messa a S. Maria (Deff. Ivo e Aurelia – ord. da Giuseppina).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo (Def. Vincenzo – ord. dalla famiglia).

21:15 Via Crucis a S. Lorenzo e Benedizione Eucaristica (in chiesa).

Sabato 5 Aprile

16:00 Via Crucis e S. Messa prefestiva a S. Maria (Deff. Antonio e Paolina – ord. da

Marcella).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo (Deff. Chiara e Domenico – ord. da Ernestina).

Domenica 6 Aprile– 5a di quaresima

“Ia

domenica di Passione”

10:00 S. Messa a S. Maria (Deff. Angela e Giovanni – ord. da M.Teresa).

11:00 S. Messa a S. Lorenzo (Deff. Ludovici e Ioannucci – ord. da Sistina).