Dolce Vita 35

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Numero 35 - Luglio / Agosto 2011 ISSN 19708599 - POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POST. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART.1 COMMA1, DCB MILANO LEGGI DOLCE VITA RESPONSABILMENTE www.dolcevitaonline.it CANNABIS MUSICA n B INPUT INFORMAZIONE CANNABIS MUSICA n B INPUT INFORMAZIONE CON TRO € 1,00 uz n di trib io e s underground

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Numero 35 - Luglio / Agosto 2011

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Rivelati i dati della war on drugs all'italiana per il 2010…

Record di segnalazioni (39.053 +7,12%), mentre i sequestri di sostanze diminuiscono (-5,15%).

La Legge Giovanardi ha fallito e deve essere cancellata.

Sono diminuiti sia i sequestri di sostanze stupefacenti sia le operazioni di polizia, ma sono aumentate le segnalazioni all'autorità giudiziaria per droga.

Più del 40% delle denunce (16.030) riguarda la cannabis (8.102 per hashish, 6.556 per marijuana, 1.372 per coltivazione).

Una legge criminogena che produce sovraffollamento nelle carceri e che dovrebbe essere cancellata. Per Franco Corleone, segretario di Forum Droghe,

siamo di fronte al fallimento di questa legge, perchè sono calati i sequestri e sono aumentati i segnalati e i tossicodipendenti in carcere.

In cinque anni, all'autorità giudiziaria sono state segnalate 178.578 persone per droga: in 61.292 casi la sostanza in questione era la cannabis.

Ogni anno circa 40 mila consumatori sono stati segnalati alle prefetture per uso personale: oltre il 70% erano cannabinoidi.

Nel 2008 i decessi per droga sono stati 502; nel 2009 sono calati del 6,38%, nel 2010 del 22,73%. Nessuno per canapa, ovviamente.

Per quanto riguarda la situazione delle carceri, i tossicodipendenti entrati nel 2010 sono stati 23.944, pari al 28,49% del totale dei detenuti.

Il 31 dicembre dietro le sbarre c'erano ancora 16.598 tossicodipendenti (24,42%). L'anno scorso i ristretti per reato di detenzione e spaccio con pena prevista tra i 6 e i 20 anni erano 27.294.Solo 2.526 persone sono state affidate in prova, hanno cioè beneficiato di misure alternative al carcere.

E' necessario cambiare subito la legge sulla droga ha sottolineato Corleone

abolendo la tabella unica di tutte le sostanze, depenalizzando il consumo, la coltivazione domestica

e la cessione gratuita e favorendo l'applicazione delle misure alternative e gli affidamenti terapeutici.

Carlo Renoldi di Magistratura democratica, ha sottolineato che

4 quinti degli affari giudiziari dei Tribunali della Libertà riguardano riesami e appelli per chi è in custodia cautelare per piccolo spaccio,

occorre “ridurre la penalità” su questi reati. Mario Cavallaro (Pd) ha annunciato la proposta di un pacchetto di modifiche alla Giovanardi

per rendere sempre meno drammatico il percorso in carcere dei tossicodipendenti

e per privilegiare la cura alla pena.

Chiediamo ha concluso Patrizio Gonnella, presidente di Antigone un'inversione nella politica criminale, nei segnali culturali e nella capacità di intervento.

fonte: Fuoriluogo.it

LUGLIO - AGOSTO 2011 | DOLCE VITA 03

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edito

indice

04 MAGGIO - GIUGNO 2011 | DOLCE VITA

03. Intro04. Editoriale 06. Guardando le stelle 07. Fumetto09. Feedback10. News e curiosità dal mondo13. Eventi 15. Speciale: il sovraffollamento delle carceri17. Speciale: carcere e web18. Enjoint news19. High Times 22. Avvocato rulez: modifica normative stupefacenti23: Legalize it: decreti e referendum24. Eco-Friendly: eco turismo e turismo rurale26. Giardinaggio: le piante grasse28. Grow: Maxi Gom by Grass-o-matic 31. Legendary seedbanks: Sensi Seeds32. From Amsterdam: bio-coltivazione Chocolope

Creative CommonsSOME RIGHT RESERVED Tu sei libero: di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare quest’opera. Alle seguenti condizioni:> Attribuzione. Devi attribuire la paternità dell’opera nei modi indicati dall’autore. (Ovvero “Fonte: Dolce Vita, alternative lifestyle magazine - www.dolcevitaonline.it”)> Non commerciale. Non puoi usare quest’opera per fini commerciali. > Non opere derivate. Non puoi alterare o trasformare quest’opera, ne’ usarla per crearne un’altra.

Art.21 della Costituzione ItalianaTutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

34. La scuola di Cervantes38. Shantibaba’s grow tips 41. Cannabis Terapeutica45. Cannabis 360°: The emperor wears no clothes48. Psiconauta: Benzodiazepine51. Hi-tech news53. Input: libri, film, musica54. Reggae Vibrations55. Musica: Redman, the funk doc57. Musica Legends: Keith Richards59. Oltreconfine: il carcere di San Pedro60. Speciale: Cronache da dietro il cancello62. Sexxx: giochi di ruolo64. Underground rulez: Luca Zero TDK64: De vino veritas66. Pubbliredazionale69. Logout70. Info varie + Lista distributori

In una società di liberi e di giusti le carceri non dovrebbero esistere: non perché non ci sarebbero più i criminali (fare il male ai propri simili è una di quelle carat-teristiche uniche e ineliminabili che ci distinguono dagli altri animali, e dobbiamo accettarlo), ma perché ci sarebbe un modo migliore per affrontare il problema.

Chiunque sia stato in una cella – a me è capitato per qualche ora da ragazzo – sa che si tratta di un’esperienza autentica-mente disumana, perché colpisce al cuore la libertà di cui siamo fatti secondo natura.

La libertà, sebbene i filosofi e i maestri spirituali giustamente sostengano che è prima di tutto una predisposizione interiore, è anche, e in grandissima parte, una condizione fisica. Essere liberi significa potersi muovere, poter andare altrove, poter scappare. In questo siamo rimasti come gli altri animali: e se il nostro gatto non tollera una porta chiusa davanti a sé, anche se non ha nessun bisogno di varcarne la soglia, allo stesso modo noi non sopportiamo l’idea di non poter uscire dal luogo in cui siamo. Essere liberi significa potersene andare: la nostra condizione naturale è migra-toria, perché abbiamo cominciato a diventare uomini, da scimpanzé che eravamo, quando siamo usciti dalla foresta, abbiamo lasciato le altre scimmie per esplorare la savana, ci siamo alzati in piedi per scrutare l’orizzonte, e abbiamo cominciato a correre.

La galera è l’impedimento fisico per eccellenza, e per questo è lo strumento più spietato per colpire la libertà naturale dell’uomo. Dovrebbe dunque essere usato con estrema parsimonia e circospezione, e soltanto in casi eccezionalissimi. La mag-gior parte dei reati dovrebbero essere depenalizzati all’istante, e le pene detentive tras-formate in multe, sanzioni, lavori socialmente utili o, nei casi più gravi, arresti domiciliari. Soltanto i criminali peggiori, fortunatamente non molti, dovrebbero essere isolati dal resto della società: ma, anche in questo caso, il carcere può essere sostituito da una colonia pe-nale dove si lavora e si guadagna secondo il proprio lavoro.

Del resto, che il carcere non serva a ciò per cui teoricamente esiste – la riabilitazione e il reinserimento nella società – è chiaro ed evidente a tutti: dalla galera, qualunque reato un detenuto abbia commesso, si esce decisamente peggiori di come si è entrati. In galera si subiscono abusi, molestie e stupri; c’è molta più droga pe-sante di quanta ne circoli fuori; ogni anno decine di donne e di uomini si tolgono la vita.

Chiudere le carceri è possibile, se lo vogliamo.

Fabrizio Rondolino [email protected]

Anno VI – Numero 35LUGLIO / AGOSTO 2011

Edito daAzienda ProdAction

via Mac Mahon 89, 20155 Milano

in collaborazione con ENJOINT.com

Registrazione al Tribunale diMilano n.306 del 3.05.2006

Direttore responsabile: Fabrizio Rondolino

Direttore editoriale: Matteo Gracis

Coordinatrice:Enrica Cappello

Supporto legale: Avv. Carlo Alberto Zaina

Collaboratori: Scott Blakey, Jorge Cervantes, Filimagno, Maurizio Gazzoni, Ivan Art, Gennaro Maulucci, Lorenzo Chiavetta, Alice Vecellio, Silvia

Crema, Giulia Rondoni, Rubbershin, Francois Le Jardinier, T-Action, AcirnE, Favolantica, CBG,

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Impaginazione: Francesco ScaramuzzoCopertina: Matteo Gracis

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Stampato presso:Tipografia Milanese Srl - Corsico (MI)

ATTENZIONELa redazione di Dolce Vita e i suoi collaboratori non intendono e non vogliono in alcun modo incentivare e/o promuovere condotte vietate dalle attuali leggi vigenti nei Paesi dove la rivista è reperibile. Tutte le informazioni contenute sono da intendersi esclusi-vamente ai fini di una più completa cultura generale

nonché sulle strategie di riduzione del danno. La redazione non si assume nessuna responsabilità per un uso improprio delle informazioni contenute in Dolce Vita e ricorda ai lettori che il possesso e la

coltivazione di cannabis sono VIETATE. Dolce Vita non è responsabile dei contenuti e dei prodotti presenti

sulle pubblicità della rivista.

Redazione esteraPostbus 978

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extraGuardando le stelle

Matteo Gracis

blog: www.matteogracis.it

06 LUGLIO - AGOSTO 2011 | DOLCE VITA

MEGLIO PERDERE…Io sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere con modi sleali e spietati. Grave colpa da parte mia, lo so! E il bello è che ho la sfac-ciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù.

Pier Paolo Pasolini

UOMINI, AEREI E FULMINIIn arrivo da Dubai a Londra un airbus della com-pagnia aerea Emirates viene colpito da un ful-mine pochi minuti prima dell’atterraggio. Nessun problema per i 500 passeggeri e per il personale dell’airbus A380, tra i più grandi aerei di linea del mondo, che sono arrivati all’aeroporto di Heath-row solo con un po’ di paura.

E’ quando succedono queste cose che io resto incantato di fronte al genere umano. Ho fissato l’immagine del fulmine che attraversa l’aereo per alcuni minuti, riflettendo sui progressi tecnologici che l’uomo è riuscito a fare nei suoi 200 mila anni di evoluzione. Le scoperte, le intuizioni, le ricerche, gli studi che ci hanno permesso di costruire un mezzo, non solo in grado di volare trasportando 500 per-sone, ma addirittura di essere colpito da un fulmine senza subire danni, senza esplodere, senza cadere.Ed è quando succedono queste cose che mi chiedo com’è possibile che nonostante tutto, il genere umano non sia ancora riuscito a trovare un modo per vivere su questo pianeta in modo giusto, dignitoso, civile, nel rispetto dell’ambiente e dei propri simili.

INCONTRI: REINHOLD MESSNERReinhold Messner non ha bisogno di presen-tazioni. Voglio comunque riassumere breve-mente le sue gesta più importanti, in modo da mettere subito in chiaro le cose sul per-sonaggio. Reinhold è stato il primo uomo ad aver scalato tutte le 14 cime che superano gli 8.000 metri. E’ stato il primo a scalare l’Everest senza ossigeno (impresa considerata impossibile prima d’allora) e il primo ad averlo scalato in solitaria (alcuni anni dopo la prima impresa). Tra le oltre 3.500 scalate da lui effettuate, circa 100 sono prime assolute, aprendo itinerari nuovi, d’inverno e in solitaria (alcuni non ancora ripetuti) e limitando al minimo indispensabile l’uso di mezzi artificiali. Ha at-traversato l’Antartide e la Groenlandia senza il supporto di mezzi a motore né cani da slitta. Ha attraversato a piedi il Deserto dei Gobi, all’età di 60 anni. Ha scritto 25 libri, tradotti in decine di lingue e distribuiti in tutto il mondo, alcuni dei quali divenuti best seller in diversi stati.Negli ultimi anni si è dedicato al Messner Mountain Museum, un progetto museale dedicato all’uomo e alla montagna, composto da 5 strutture sulle Alpi.Ho voluto concentrare questa intervista sul Messner artista e filosofo, non sul Messner alpinista. Sono le sue teorie, le sue visioni e intuizioni sviluppate attraverso le sue imprese, che considero veramente preziose, non le imprese in sé. Forse nes-suno come lui, è mai riuscito a sp-ingersi così al limite e a tornare indi-etro. Ad inoltrarsi così in profondità in alcuni aspetti dell’animo umano,

The CHARTLIST1. Open your eyes (Guano Apes)2. Jah Jah city (Sizzla feat Capleton)3. Da L.E. a B.O. (Aban feat. Rischio & Royal Mehdi)4. Boadicea (Enya)5. Fear of the dark (Iron Maiden)6. The partisan (Leonard Cohen)7. Il più grande spettacolo dopo il big bang (Jovanotti)8. I just died in your arms tonight (Cutting crew)9. Don't Give Up On Me Now (Ben Harper)10. Scusa se faccio rap (Siruan)

Tolleriamo ingiustizie, giustifichiamo guerre, sfruttiamo più risorse di quelle a nostra dis-posizione, ci dedichiamo a cose futili e super-ficiali travisando completamente le questioni veramente importanti; ignoriamo quotidiana-mente i problemi reali della nostra Terra e dell’umanità.

Costruiamo aerei a prova di fulmine, ma non abbiamo ancora imparato a vivere come si deve.

fonte foto e notizia: Repubblica.it

della solitudine, dei propri orizzonti. Forse nessuno come lui, è mai riuscito a scavarsi così a fondo e a far trionfare contem-poraneamente il proprio istinto e la propria ragione…

Vi consiglio la visione di questa video-interv-ista anche se non siete appassionati di mon-tagna e alpinismo: www.matteogracis.it/incontri-reinhold-messner

ESSERE ACCETTATI, ESSERE DIVERSICi teniamo tutti ad essere accettati,ma dovete credere che i vostri pensieri siano unici e vostri,anche se ad altri sembrano strani e impopolari,anche se il gregge può dire: “Non è beeeene!”.Come ha detto Frost: “Due strade trovai nel boscoe io scelsi quella meno battuta ed è per questo che sono diverso”.

L’attimo fuggente

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extra: comix

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mondo: feedback

.LFPSCCSInviate Lettere, Foto, Pensieri, Saluti, Critiche, Complimenti e Svarioni

via email a: [email protected]

LUGLIO - AGOSTO 2011 | DOLCE VITA 09

.PAROLADIRITTI UMANI: I diritti umani (o diritti dell'uomo) sono una branca del diritto e una concezione filosofico-politica. Tra i diritti fondamentali dell'essere umano si possono ricordare il diritto alla libertà individuale, il diritto alla vita, il diritto all'autodeterminazione, il diritto a un giusto processo, il diritto ad un'esistenza dignitosa, il diritto alla libertà religiosa con il con-seguente diritto a cambiare la propria religione, oltre che, di recente tipizzazione normativa, il diritto alla protezione dei propri dati personali (privacy).

.LETTERAFantasticando...Cara Dolce Vita, proviamo a figurarci una scenetta fantapolitica. La procura di Milano alza il sipario su feste ad Arcore in stile jamaica con tromboni di maria che passano di mano in mano. In meno di tre minuti Bersani confeziona una filippica contro la cultura dello sballo e chiede le dimissioni del Premier. Giuliano Ferrara condanna la sinistra neo-bacchettona e afferma il diritto dell'autodeterminazione dell'individuo. Ghedini mette subito le cose in chiaro: dal momento che manca la vittima, non si capisce quale sia il reato. Giovanardi si dice pronto a modificare la normativa antidroga di cui è co-firmatario: " E' stata tutta colpa di quel Talebano di fini, io non volevo!"In ultima analisi sarebbe la fine di una situazione vergognosa che non trova eguali nel resto d'Europa, ma solo nella Repubblica Islamica di Ahmadinejad.Laboratorio Liberale

.PERLA L'uomo è nato libero, e dappertutto è in catene. Jean Jacques Rousseau

.FOTO

Come sempre molto attuale, pieno di buoni spunti riflessivi, lettura piacevole ma efficace... e per chi non avesse capito il lavoro che ce dietro questo capolavoro, stile di vita alternativo, non è necessariamente contro corrente... è semplicemente trovare un alternativa valida e utile a questi canoni societari, se poi la società va nella direzione giusta può essere solo un beneficio per tutti noi...!! Riccardo V.

E come potremmo fare delle critiche ad una rivista del genere!!! Sempre e solo complimenti!!!!! Continuate così! Gianlupo F.

Vi troviamo da poche parti vi vogliamo ovunque espandetevi! Pazzo M.

Ormai leggo solo voi, aspetto sempre con trepidazione la successiva uscita e appena arriva la divoro! Questo perché non solo vi battete per cause che ritengo universalmente giuste, ma perché date notizie di qualità che difficilmente si possono trovare nella stampa proibi-zionista e censurata italiana... siete semplicemente grandi! Filippo R.

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mondo: news & curiositàBUONE NOTIZIE

ITALIA: PER PROTESTA PAGA LA MULTA DA 5000 EURO IN MONETINE DA 1 CENTESIMODopo aver ricevuto una multa di ben 5000 euro per aver aumentato la sua area di ven-dita, il giovane Calcagnini Luca ha ben pensato di pagare l’intero ammontare della sua multa con ben 400 kilogrammi di monete da 1 cen-tesimo.La sanzione seppur risalente a ben 3 anni fa, è tornata in luce grazie ad un video che è stato recentemente pubblicato nel profilo del gio-vane per raccontare ancora una volta la sua vicenda al popolo di facebook.Per raccogliere le monetine il commerciante ha impiegato oltre due anni e mezzo. “Ho portato mille euro in contanti e 4040 in monetine e loro hanno accettato il pagamento con riserva. Io le ho

HIV: SEMPRE PIU' PERSONE RICEVONO TERAPIE ADEGUATE Sono sempre di più i malati di HIV che ricevono adeguate terapie, soprattutto nei paesi poveri e in via di sviluppo e soprattutto bambini. Sono state pubblicate le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a riguardo: alla fine del 2010, circa 6,6 milioni di persone hanno ricevuto i farmaci antiret-rovirali necessari per un trattamento op-portuno della malattia. Tra questi individui, circa 420-460 mila sono bambini. Il dato del 2010 segna un importante incremen-to del 27% rispetto a quello dell’anno precedente, in cui la stima delle persone che accedevano al trattamento era di circa 5 milioni di individui. Notevolmente sodd-isfatta del risultato è Margaret Chan, diret-tore generale dell’OMS, che ha affermato “Queste impressionanti stime sono da consid-erarsi un’importante tappa nella lot-ta all’HIV che la sanità pubblica ha iniziato 30 anni fa”. Ma nonostante questi progressi, i vertici dell’OMS sono ben consapevoli che la strada da percorrere è lunga: altre nove milioni di persone avrebbero potuto accedere alle cure. “Dobbiamo fare ancora molto per raggiungere l’obiettivo dell’accesso universale ai trattamenti”, ha proseguito la Chan a questo proposito, “abbiamo bisogno di ulteriori innovazioni in materia di HIV, inclusa una prevenzione più semplice ed accessibile per tutti”. Proprio per discutere di questi argomenti è in programma per i prossimi giorni un'assemblea generale delle Nazioni Unite. Sarà New York ad ospi-tare l’evento nel quale, dall’8 al 10 giugno, si deciderà una strategia comune e globale, per il periodo 2011-2015, contro l’HIV, una malattia che, dai dati dell’OMS 2009, conta 33 milioni di persone sieroposi-tive in tutto il mondo, uomini, donne e bam-bini che non possono essere dimenticati. Nel nostro Paese, secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità pubblicati sul Notiziario di dicembre 2010, le persone sieroposi-tive sono circa 150 mila. Una dei punti di partenza di questa strategia condivisa sarà il rafforzamento dei sistemi sanitari e la seg-nalazione di quelle diseguaglianze e violazi-oni dei diritti umani che stanno impedendo l’accesso ai bisognosi, nonché ai programmi di prevenzione e cura.

10 LUGLIO - AGOSTO 2011 | DOLCE VITA

CLIMA: GROENLANDIA, DIMINUZIONE GHIACCIAI PIU' LENTA DEL PREVISTO Buone notizie per i ghiacciai della Groen-landia: secondo un nuovo studio, svolto dai ricercatori del Los Alamos National Lab-oratory nel New Mexico, l’innalzamento del livello del mare conseguente allo scioglimento dei ghiacciai dell’isola ar-tica sarà più piccolo di quanto finora si pensasse. Il modello utilizzato dal Los Ala-mos National Laboratory, come riporta il New Scientist, è riuscito a ricreare uno scenario "più realistico”. In particolare, gli studiosi affermano di essere riusciti a riprodurre accuratamente le reali modal-ità di scioglimento della calotta ghiacciata della Groenlandia.

contate tutte, adesso forse tocca a loro”, aggiunge ridendo. Il macellaio è stato multato per aver allestito un tavolino fuori dal suo negozio. Ha fatto ricorso, inutilmente, al giudice di pace perché lo spazio non è suolo pubblico. “Ma non era nemmeno aumento della superficie di vendita, visto che si trattava solo di un tavolino esposi-tivo. Quel giorno incassai 200 euro e ne ho dovuti pagare 5 mila”. Calcagnini comunque ha deciso di andare davanti al tribunale: “voglio andare fino in fondo, anche se durerà 10 anni”, annuncia.

CUBA: L'UOMO CON 24 DITADirettamente da Cuba ecco a voi Yoandri Hernández Garrido l’uomo con ben 24 dita! Anche se al primo impatto vi può sembrare una normale fotografia se concentrerete un po' più l’occhio sulle sue mani scoprirete 2 dita in più rispetto a quelle di una persona comune. L’uomo abita nella provincia di Guan-tánamo e stando alle sue dichiarazioni sembra vivere una vita felice e serena, sposato con 3 bambini.Anche se può sembrare un fatto un po' insoli-to, Garrido vive quasi sempre scalzo e con la maglietta a maniche corte per poter mostrare a tutte le persone le sue dita.All’interno della sua famiglia non c’è un’altra persona con la stessa caratteristica.Per difendere la normalità della sua vita quo-tidiana, il cubano spiega che è capace di scriv-ere con la destra, pur essendo mancino, e che durante il servizio militare maneggiava una mi-tragliatrice AKM con precisione e destrezza.

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mondo: news & curiositàI'M LOSING MY FUCKING MIND

Lasciar andare non significa smet-tere d’aver cura, ma comprendere che non si può agire al posto degli altri.Lasciar andare non è chiamarsi fuori, ma rendersi conto che non si possono control-lare gli altri.Lasciar andare non è far sì che gli altri impa-rino dalle naturali conseguenze dei loro atti, ma permettere loro di farlo.Lasciar andare non è un’ammissione d’impotenza, ma comprensione che il risul-tato non dipende da noi.Lasciar andare non è biasimare gli altri o cer-care di cambiarli, ma tirar fuori il meglio da se stessi.Lasciar andare non è giudicare, ma permet-tere agli altri di essere umani.Lasciar andare non è mettersi in mezzo a di-rigere tutto ma permettere agli altri di com-piere i loro destini.Lasciar andare non è non essere protettivi, ma permettere agli altri di affrontare la re-altà.Lasciar andare non è negare, ma accettare.Lasciar andare non è brontolare, riproverare o discutere, ma vedere i propri difetti e cor-reggerli.Lasciar andare non è conformare ogni cosa ai propri desideri, ma prendere ogni giorno come viene avendo cura di se stessi.Lasciar andare non è criticare o mettere a posto gli altri, ma cercar di diventare ciò che si aspira ad essere.Lasciar andare non è piangere sul passato, ma crescere e vivere per il futuro.Lasciar andare è aver meno paura e amare di più.«Amare è lasciar andare la paura».

Sandro Florain collaborazione con www.LosingMind.it

LE ULTIME PAROLE FAMOSE

“Le nostre carceri per la metà sono fuorilegge”(Ministro della giustizia, Angelino Alfano)

"Manca una vera concezione del recupero del detenuto in attesa di giudizio, del car-cerato in maniera definitiva. Si arriva quindi a questa situazione insostenibile perché si utilizza il carcere come controllo sociale, e non come riabilitazione della persona; questo avviene soprattutto a scapito delle persone più deboli e indifese." (prof. Carlo Alberto Romano)

LUGLIO - AGOSTO 2011 | DOLCE VITA 11

BUCAREST: A 23 E' GIA' NONNA, RECORD MONDIALEUna romena di 23 anni stabilitasi in Gran Bretagna, che ha avuto il suo primo figlio a 12 anni, è diventata la nonna più giovane del mondo dopo che sua figlia ha partorito all'età di 11 anni. Rifica Stanescu era fuggita in Gran Bretagna col marito quando aveva 11 anni e un anno dopo diventava mamma. I parti precoci sono una tradizione di famiglia: la mamma di Rifica è diventata bisnonna a soli 40 anni. Il re-cord precedente di baby-nonna era detenuto da una britannica, nonna a 29 anni. ITALIA: OGGETTO

MISTERIOSO E' UOVO DI CALAMARO 'ALIENO'A un anno di distanza dal primo avvistamento, il mistero della sfera gelatinosa fotografata nel mare di Portofino è stato risolto. Un biologo marino, Roberto Sandulli, ha scoperto che quella sfera di un metro di diametro è in re-altà un uovo di calamaro, di una specie 'aliena' mai avvistata prima d'ora in Italia. L'oggetto non identificato è in pratica una grossa teca ovarica di calamaro contenente migliaia di uova. Casi simili sono stati segnalati solo in Norvegia, Nuova Zelanda e Croazia.

FRANCIA: A PARIGI PRIMO ALBERGO SELF-SERVICE SENZA PERSONALEA Parigi nasce il primo albergo self-service, senza personale di servizio e totalmente auto-matico. Si chiama Hi Matic, è situato vicino alla piazza della Bastiglia, ha una quarantina di cam-ere, dotate di iPad e wi-fi. L'unico modo per accedervi è una prenotazione su internet che svela un codice d'accesso per i suoi servizi. La colazione è a base di prodotti biologici, servita in vassoietti monodose come quelli degli aerei. Per il resto tutto si può acquistare da distribu-tori automatici.

fonte: world wide (wild) web

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PARMA: IL CANAPAIO DUCALE - 3471556550 | FORNOVO TARO: INDOOR HEART - 0525305051 | PALERMO: DO.IS - 0916124536 | UDINE: CITY JUNGLE - 3472582098 POMEZIA: AMSTERDAM GROWSHOP - 3397672655 | PISTOIA: BIOLOGIKA - 3331953306 | PRATO: BIOLOGIKA2 - 3331953306 LA SPEZIA: FRONTE DEL PORTO - 0187590221 | LECCE: ETNOSALENTO - 0832090144 | CAGLIARI: DREAMPLANET - 3281689980

MESSINA: MAX GREENHEMP - 3465038171 | PERUGIA: MYSTICANZA - 3388819198 | MAERNE: IL GIARDINO IDROPONICO - 337211638IZOLA (SLOVENIA): ROMI GASPERINI - 0038631717085

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mondo: eventiBusta Rhymes al Vox di NonantolaE’ stato il Vox di Nonantola (MO), ad ospitare lo scorso 23 Aprile uno dei più grandi rapper americani, Busta Rhymes. Sul palco insieme al rapper, presente anche Spliff Star, il suo fedele scudiero. In completa sintonia hanno dato vita ad una perfetta alchimia, che ha coinvolto tutto il pubblico. Insieme sono splendidi! Apertura da urlo in cui i due si cimentano fin da subito con piccole coreografie. Busta Rhymes co-involge il pubblico, in ogni momento dello show, con nu-merosi brindisi che rendono l'atmosfera ancora più calda e fanno esplodere la folla. Non mancano le hits che infuocano il locale, e indimenticabile è il momento in cui canta “Break ya neck”, dove senza prendere fiato fino alla fine della prima strofa, dopo aver mostrato una delle sue migliori performance, lancia il microfono per aria! Molto spazio anche all’R&b, in cui quasi inevitabile è stata ‘I Know that you want’, e anche altre news come “Look at me now”. Conclude dopo circa un’ora con "Arab Money", il pezzo che tutti aspettavano! Son pochi 50 minuti per un live, ma ne è valsa decisamente la pena!

Canapisa: in 5000 sfilanoSi è svolta regolarmente la sfilata antiproibizionista, autorizzata all'ultimo momento dalla questura dopo settimane di polemiche.Il 28 maggio scorso sono state circa 5 mila le persone in corteo per Canapisa, la manifestazione antiproibizionista, giunta quest'anno, dopo settimane di polemiche, all'undicesima edizione. La sfilata, che all'ultimo momento è stata autorizzata dalla questura con la formula della street parade (con nove carri musicali in strada) anche se con un percorso ridotto, sorvegliata da un robusto servizio d'ordine, si è svolta in modo assolutamente pacifico.Nelle settimane precedenti all'evento anche il sottoseg-retario Carlo Giovanardi, che dirige il dipartimento antidroga del-la presidenza del consiglio, aveva chiesto alle autorità locali di vietare la manifestazione e oggi è stato preso di mira dai partecipanti con slogan e striscioni ironici. Anche la maggioranza di centrosinistra in consiglio comunale si era divisa sulle modalità di svolgimento.Alla fine però la questura ha autorizzato il corteo pur imponendo molte prescrizioni e soprattutto un itinerario più corto che evitasse i Lungarni del centro storico, con il divieto di vendita degli alcolici agli esercenti che si trovavano lungo il tracciato.Ancora una volta il popolo della canapa libera si è fatto sentire e ve-dere, smentendo le parole dei malpensanti proibizionisti.

Jimmy Cliff all'Upper Park Reggae FestivalNon poteva mancare all'Upper Park Reggae Festival una delle figure più importanti e cono-sciute della musica reggae, Jimmy Cliff. L'artista ultrasessantenne con alle spalle oltre 40 anni di attività è riuscito, insieme alla band altret-tanto calorosa, in modo unico a coinvolgere la folla e a creare un magica atmosfera durante il suo live. Con uno sprint che ha volte è difficile da trovare, anche tra i gio-vanissimi, ha coinvolto il pubblico in tutte le canzoni che ha esibito. Quasi tutti classici come: "I can see clearly now", "He harder they come", "Wanderfuol world beau-tiful people", e ovviamente, "Reggae night" la canzone che, a mio parere, lo rappresenta maggiormente. Tra balletti e sorrisi ci regala anche la famosissima cover di "The lion sleeps toonight", conosciuta in tutto il mondo. Un concerto che ha unito ed emozionato tutti i presenti con le positive vibrations di un'artista storico, ma ancora attuale.

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The 22nd Boston Freedom Rally - Boston, Massachusetts 17 Settembre 2011- www.bostonfreedomrally.com

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a cura di Enrica Cappello

LUGLIO - AGOSTO 2011 | DOLCE VITA 13

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informazione: specialeIl sovraffollamento delle carceri italiane

Quando mi è stato comunicato il tema di questo numero mi è venuta in mente una frase di San Paolo: “Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni di carcere, e di quelli che soffrono, essendo anche voi in un corpo mortale”. La rapida crescita della popolazione penitenziaria interessa ormai da più di un decennio la maggior parte delle democrazie mondiali. Tra queste, l’Italia ha reg-istrato un notevole aumento della popolazione detenuta soprattutto a causa delle recenti ondate migratorie, infatti, il nostro Paese è diventato una delle mete preferite dagli immigrati o per la loro definitiva stabiliz-zazione sul nostro territorio o semplicemente come sosta interme-dia per raggiungere altre destinazioni in Europa. Dopo Bulgaria e Cipro, l’Italia si colloca in terza posizione per il tasso di sovraffollamento e questo dato preoccupa notevolmente in quanto questo problema sociale è uno dei più gravi del nostro Paese; e, mentre in tutta Europa ci si interroga sulle criticità del sistema penitenziario e si adottano misure per risolvere il problema del sovraffolla-mento, l’Italia si distingue per la scar- sità di idee e di progetti e per la man-canza di una unità politica capace di trovare una reale soluzione. Tuttavia bisogna riconoscere che, soprattutto negli ultimi anni, autorevoli e qualificati esponenti del mon-do sociale, politico e legislativo si sono prodigati nel proporre e soste-nere soluzioni reali, efficaci e umane per questo drammatico problema. Purtroppo la risposta a queste proposte da parte del governo e della pubblica amministrazione è sempre stata carente e il problema viene continuamente accantonato.La criticità è dimostrata anche dal fatto che la Corte europea dei Diritti dell’uomo, in seguito al ricorso di un detenuto, ha analiz-zato la situazione penitenziaria italiana e ha condannato il Belpaese per “tortura”, in quanto ha ritenuto il sovraffolla-mento delle carceri come una pratica inumana e degradante. Infatti il contesto che si è generato ha contribuito al peggioramento delle condizioni igienico – sanitarie, nonché all’aumento di casi di autole-sionismo. La Corte ha stabilito che “il sovraffollamento delle carceri, di fatto, si traduce in un ostacolo all'attuazione del percorso rieducativo dei detenuti e, più in generale, alla realizzazione dei loro diritti fondamentali e, segna-tamente, del diritto alla salute”.

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Silvia Crema

Purtroppo, il carcere, considerato e gestito solamente come luogo ove si paga il tributo alla società per i crimini commessi, fa in modo che l’individuo perda, oltre alla libertà, anche il diritto ad essere comunque considerato e trattato come essere umano.Quello del sovraffollamento delle carceri è un problema serio, di non facile soluzione. Al momento sono state proposte soluzioni alterna-tive alla carcerazione riguardanti precise tipologie di detenuti (donne, bambini, malati oncologici, etc) ma una riflessione va fatta per il trentamila detenuti in attesa di giudizio, molti dei quali non subiranno carcerazione o verranno scarcerati per scadenza dei termini di carcerazione preventiva. Del resto il problema del sovraffollamento delle carceri in Italia è direttamente collegato alla lentezza della giustizia in Italia e spesso si rilasciano velo-cemente responsabili di crimini gravi, mentre si lasciano languire nelle carceri i colpevoli di reati molto più lievi, che potrebbero usufruire di soluzioni alternative.Il grado di civilizzazione di una società si misura dalle sue prigioni (F. M. Dostoevskij). E noi siamo davvero una società civilizzata?

Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni di carcere, e di quelli che soffrono, essendo anche voi in un corpo mortale.

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Le condizioni disumane, in cui sono costretti a vivere migliaia di detenu-ti in Italia, rappresentano una piaga enorme per il nostro paese. Le istituzio-ni non sembrano impegnarsi troppo per risol-vere il problema, e i media tradizionali, come tv e giornali, fanno poco o nulla per sensibiliz-zare i cittadini al riguardo. Le cose vanno diversamente su Internet, dove sono numerosi i siti specifici che trat-tano tali tematiche. Primo fra tutti, www.associazioneantigone.it, il portale web dell’omonima associazione che si batte per i diritti e le garanzie nel sistema penale. In esso sono presenti varie sezioni: l’Osservatorio europeo sulle prigioni, Il difensore civico, Il centro studi e documentazione, e so-prattutto l’Osservatorio sulle condizioni di deten-zione in Italia. L’attività di quest’ultimo consiste in visite periodiche nelle car-ceri da parte dei volontari dell’Osservatorio, con conseguente redazione di rapporti sui vari istituti. Successivamente, alcuni estratti di queste relazioni vengono poi catalogati, re-gione per regione, e pubblicati online, in mani-era tale che possano essere consultabili da chiunque lo voglia. Sul sito dell’Associazione è poi possibile leggere articoli, pubblicazioni, documenti, normative; e iscriversi alla newslet-ter, per rimanere sempre aggiornati sull’attività di Antigone.

informazione: speciale web

LUGLIO - AGOSTO 2011 | DOLCE VITA 17

Lorenzo Chiavetta

Carcere e web

Non mi batto per il detenuto eccellente, ma per la tutela della vita del diritto nei confronti del

detenuto ignoto, alla vita del diritto per il diritto alla vita

Un po’ come Radio Carcere (www.radio-carcere.com), il quale va di pari passo con l’omonimo settimanale di informazione sulla giustizia penale e sulla detenzione curato da Riccardo Arena, che va in onda ogni mart-edì alle 21.00, su Radio Radicale. La rubrica di maggiore impatto è “Cara Radio Carcere ti scrivo…”, in cui è possibile leggere delle vere e proprie missive scritte dai detenuti. Come quella di Vincenzo, dal carcere Solic-ciano di Firenze: ”Viviamo ammucchiati in decine e decine dentro stanzoni fatiscenti, dove tutto è sporco e rov-inato. Ci danno da mangiare sempre riso e minestra con acqua… ma sem-pre più acqua che riso ed inoltre le nostre celle sono invase da scaraf-aggi che ci camminano ovunque. In poche parole, qui dentro rischiamo sul serio di prenderci qualche infezi-one, perché l’igiene davvero non c’è”. Oppure di Dario, che si lamenta perché dal “rubinetto della nostra cella l’acqua non esce dalle 11.30 alle 13.00 e dalle 15.30 fino alle 17.30, e vi assicuro che con il caldo che fa è davvero terribile stare in cella e pure senza acqua”. Una rubrica analoga, “Lettere dal car-cere”, è curata invece dall’Osservatorio sulla repressione (www.osservatoriorepressione.org). Tutte lettere molto dure, ma che aiutano a capire come stanno realmente le cose.

Su YouTube, infine, si trovano diversi video, che mostrano la miseria presente dentro le celle carcerarie. Tra di essi, spiccano al-cuni reportage molto accurati, come “Nell’inferno del Dozza”, girato da Rosario Di Raimondo e Giulia Zac-cariello, della Scuola di giornalismo di Bologna. Il video, in lizza per il premio “Ilaria Alpi” alla sezione “miglior servizio delle tv locali e regionali”, fa vedere, nei dettagli, come vivono i detenuti della casa circond-ariale bolognese, con annesse testimonianze degli stessi e del personale di chi vi lavora, in-clusa la direttrice. Il filmato ha avuto un buon successo, ottenendo migliaia di visualizzazioni in pochi mesi, tanto da essere ripreso pure dal sito de “il Fatto Quotidiano”. In conclusione, va menzionato il sito del D.A.P. (Dipartimento dell’Amministrazione Peniten-ziaria), reperibile su www.polizia-penitenziar-ia.it/dap.asp, utile per capire in che modo il corpo di polizia garantisce, o tenta di garan-tire, la sicurezza e il trattamento rieducativo ai detenuti.

La sensibilizzazione dell’opinione pubblica passa anche per l’Associazione di Volontariato “Granello di Senape Padova”, che gestisce i siti www.ristretti.it e www.ristretti.org, ai quali lavorano circa sessanta persone, tra detenuti e

volontari esterni. Questi portali sono ric-chi di documentazioni. Vi si trovano, infatti, dossier sui suicidi in carcere, ar-ticoli sulla condizione dei

detenuti stranieri, inchieste sui diritti dei dete-nuti e tanto altro ancora, come i 713 racconti autobiografici di donne e di uomini che, nelle “ristrettezze” della detenzione, hanno sco-perto il piacere di raccontarsi. Sull’homepage di www.ristretti.org, inoltre, compaiono news sempre aggiornate sull’argomento “car-ceri”, tratte dalle varie agenzie. E non è finita. "Non mi batto per il detenuto ec-cellente, ma per la tutela della vita del diritto nei confronti del dete-nuto ignoto, alla vita del diritto per il diritto alla vita" è la prima frase che ci troviamo di fronte aprendo il portale dell’Associazione “Il dete-nuto ignoto” ( www.detenutoignoto.blogspot.com). Anche qui è possibile leg-gere notizie sull’argomento, prese da altri siti o da giornali cartacei. L’Associazione, che nel luglio del 2009 ha collaborato alla redazione del disegno di legge per l’introduzione del Garante nazionale dei diritti dei detenuti, fa riferimento al Partito Radicale, forse il mo-vimento politico che più si è battuto negli anni per migliorare le condizioni dei carce-rati. Dispone anche di un profilo Facebook.

Poi abbiamo www.abuondiritto.it (Associazi-one “A Buon Diritto”, fondata da Luigi Manco-ni), dove, tra i diversi argomenti trattati, come la “libertà terapeutica” e la “libertà religiosa”, troviamo anche la “libertà personale”, che comprende relazioni sui suicidi in prigione, sulla recidività e soprattutto approfondimenti sull’indulto e sulle sue conseguenze. Luigi Manconi, insieme a Patrizia Gonnella, è anche direttore di “Innocenti Eva-sioni. La privazione della libertà e le libertà possibili", disponibile al seg-uente indirizzo: www.innocentieva-sioni.net. In realtà, il sito è stato realizzato da alcuni collaboratori di “A Buon Diritto” e di “Antigone”, e si propone di affrontare la ques-tione della detenzione nella sua complessità.

Page 18: Dolce Vita 35

CANNABIS WORLDIn Italia sempre più coltivazioni indoorSempre meno megapiantagioni all’aperto, sempre più coltivazioni indoor. L’ultimo rapporto annuale della Direzione centrale per i servizi Antidroga (Dcsa) al capitolo “cannabis” segnala un vero e proprio boom globale del fai-da-te. “Il fenomeno cui si sta assistendo in questi ultimi tempi – premettono gli analisti – riguarda le coltivazioni realizzate in appartamenti, serre ed anche in container”… http://www.enjoint.info/?p=4685

ATTUALITA’Rave party e violenza. Le facili e inopportune demonizzazioniIl tragico episodio che ha visto due carabinieri violentemente ag-grediti da quattro giovani nelle campagne del grossetano, al di la’ della indiscutibile condanna dell’episodio in se’, va ben contestu-alizzato per evitare di fare “di tutta l’erba un fascio” e di demonizzare i modi che i giovani hanno per incontrarsi, ascoltare musica e divertirsi. La contestualizzazione ci arriva da una piu’ accurata lettura dei fatti. I quattro giovani non stavano tornando dal rave di Sorano, ma ci stavano andando dopo aver passato una notte in discote-ca a Firenze. Lo fanno sapere le cronache locali di alcuni quotidiani e lo conferma l’agenzia TMNews. Una situazione che, se non cambia nulla sulla violenza verso i carabinieri, modifica molto il coro che si era alzato a contorno contro i rave party, soprattutto le dichiarazioni del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che ne ha chiesto un drastica regolamentazione…http://www.enjoint.info/?p=4629

CANAPA INDUSTRIALEDisastro nucleare in Giappone: piantagioni di marijuana per assorbire le radiazioni?Il blog specializzato in coltura della cannabis, Alchimia web, racconta che nel 1998 “Consolidated Growers and Processors (CGP), l’azienda Phytotech, e l’Istituto di Bast Crop dell’Ucraina cominciarono i loro esperimenti piantando diverse specie vegetali per l’eliminazione dei metalli contaminanti sul suolo di Chernobyl“. Grazie ad un processo chiamato fitodepurazione, “le piante che hanno dato i migliori risultati sono il girasole e la cannabis, con una depurazione dell’80%del suolo di una zona infettata“…http://www.enjoint.info/?p=4616

CANAPA MEDICAL’ospizio che fa fumare marijuana ai pazientiAriela urlava sempre. Non faceva che urlare. Si svegliava urlando e urlando s’addormentava, se s’addormentava, com’è per la demenza senile. Settantasei anni cancellati. Mai una parola. Solo urla: “I familiari, noi infermieri, una fatica. E per lei una soffer-enza. Si sgolava, si scarnificava. Le davamo 14 pillole al giorno: antipsicotici, antidepressivi, antidolorifici, antitutto…”. Ora, con zero cinque grammi di cannabis, Ariela non urla più…http://www.enjoint.info/?p=4586

18 LUGLIO - AGOSTO 2011 | DOLCE VITA

extra: enjoint.com news

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Il forum di Enjoint.com si rinnova e apre nuove stanze: Coltivazione Prime Armi e Coltivazione Esperti. Quasi 10.000 utenti iscritti e oltre 50.000 messaggi inseriti. Dal 2004, Enjoint.com è portale di contro-informazione, antiproibizionismo e community italiana dedicata alla pace, all’amore e alla legalizzazione. Sito e forum posizionati su server estero (olandese): per la nostra libertà, per la tua sicurezza!

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Francesca Salvador dice che oggi il mercato offre legalmente la possibilità di consumare l'olio di canapa con cui condire le insalate o i cibi più diversi e i semi di marijuana. "Se man-giassimo questi semi - aggiunge - non dico che canteremmo come i canarini, ma saremmo più sani e avvertiremo un benessere reale".(fonte:Oggi Treviso)

psicoattivo: high times

LOSANNA, CONDANNA DI 11 MESI PER EGGERIl Tribunale federale (TF) ha confermato la condanna a 11 mesi di carcere con la condiz-ionale inflitta nel 2010 a Friburgo all'"avvocato" della canapa Jean-Pierre Egger, riconosciuto colpevole d'infrazione aggravata della legge sugli stupefacenti. Egger - peraltro presidente dell'Associazione svizzera degli amici della canapa - ha però l'intenzione d'inoltrare una domanda di revisione presso la Corte supre-ma. Secondo lui, alcuni dei giudici che hanno preso la decisione hanno partecipato, a suo tempo, alla sentenza di principio del TF secondo cui la canapa va considerata come uno stupefacente a partire da un tasso di sostanza attiva (THC) dello 0,3%.(fonte: Corriere del Ticino)

LA CANAPA COME BENE DA RIVALUTARE Momento pubblico dedicato alla scoperta delle tradizioniL’incontro pubblico “Riscoperta di antiche tradizioni: colture, mestieri e arti. Canapa: un bene da rivalutare” è stato promosso dal Gruppo d’Acquisto Solidale Misa e Nevola (Macerata), che ha sede ad Ostra e che oltre ad occuparsi di acquisti collettivi da produttori locali biologici e rispettosi dei lavoratori si interessa di economia solidale. La canapa, coltivata anche nelle nostre campagne fino a una cinquantina di anni fa, si presta ad essere usata in diversi settori tra cui quello della carta, l’abbigliamento, il calzaturiero, la bioedilizia nonché l’alimentare. L’evento ha voluto promuovere la valoriz-zazione e il recupero delle nostre radici per-dute, e rappresentare un’occasione di con-fronto e un impulso a ripensare alla canapa come coltura locale, con gli eventuali ben-efici economico-sociali che ne derivereb-bero, come ad esempio l’impiego di persone nei settori dell’agricoltura e dell’artigianato. Realizzato con il patrocinio dei comuni di Barbara, Arcevia, Serra de’ Conti, Os-tra Vetere ed Ostra, l’evento ha avuto in-izio il 27 maggio ed era accompagnato dalla mostra-mercato di prodotti in canapa.

CANI A SCUOLARepressione e proibizionismo entrano nelle scuoleIl dirigente scolastico Mauro Murino sos-tiene che l’operazione condotta nell’istituto Marco Polo di Verona dalla guardia di finanza, con tanto di unità cinofile, è servita a pro-muovere tra gli studenti una cultura della prevenzione dell'uso di sostanze stupefacenti.Veramente un’operazione di poli-zia, che sarebbe potuta finire con uno o più arresti, magari per qualche grammo di erba, può essere spaccia-ta per un’iniziativa utile a «promuo-vere la cultura della prevenzione»? Se qualche ragazzo fosse stato trovato in pos-sesso di modiche quantità di sostanze illegali sarebbe stato arrestato, non si sarebbe certo aperto un dibattito informativo sui rischi col-legati all’uso e abuso di sostanze psicotrope.Sembra piuttosto un chiaro messaggio di re-pressione e criminalizzazione di un fenomeno sociale sempre più diffuso, che dovrebbe essere affrontato al limite come un problema sanitario. Le scuole dovrebbero essere luogo di cultura, dibattito, formazione, infor-mazione e responsabilizzazione, non teatro di operazioni di polizia con tanto di controlli “zaino per zaino”.Il risultato dell’operazione? Non è stato trovato nulla. Il controllo, dice il dirigente scolastico, «era stato concordato da tempo». Chiediamo noi: e gli studenti ne erano al corrente? Perché, viste le statistiche di consumo di sostanze psicoattive tra gio-vani e giovanissimi, delle due l’una: o l’istituto

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CASSAZIONE: SI A UNA PIANTINA DI MARIJUANA SUL BALCONEVia libera dalla Cassazione alla coltivazi-one, sul terrazzo di casa, di una piantina di marijuana perché il fatto, nonos-tante il rigido orientamento delle norme sugli stupefacenti, non ha alcuna portata offensiva. Per questa ragione i supremi giudici hanno respinto il ricorso con il quale il procuratore gener-ale della Corte di Appello di Catanzaro ha protestato contro l'assoluzione di un raga-zzo di 23 anni sorpreso con una piantina di 'maria' sul balcone della sua abitazione a Scalea (Cosenza). Con questo ver-detto i supremi giudici - sentenza 25674 - sembrano volersi lasciare alle spalle quella giurisprudenza che ha stabilito che deve essere sempre punita la coltivazione di sostanza stupefacente.

In particolare la Cassazione, per sdoganare dalla soglia di rilevanza penale il possesso della piantina di canapa indiana, fa riferi-mento a un principio giuridico che "seb-bene timidamente ha già fatto capolino nella giurisprudenza di merito e di legit-timità e che tira in ballo la necessità che il possesso limitato di piante o principi droganti sia in grado di procurare danni. In pratica, ad avviso dei supremi giudici oc-corre sposare la linea di giudizio che individua nella "problematica dell'offensività" la leva "destina-ta in futuro ad innovare tutto il sistema penale".

Dunque quando la "modestia dell'attività posta in essere" emerge da circostanze oggettive di fatto, come in questo caso la coltivazione di una piantina in un piccolo vaso sul terrazzo di casa con un principio attivo di mg 16, il com-portamento dell'imputato deve essere ritenuto del tutto inoffen-sivo e non punibile anche in presenza di specifiche norme di segno contrario. In conclusione, osserva la Cassazione, non solo non é punibile alcun comportamento non previsto dalla legge come reato, ma non è punibile nemmeno il reato che non procura danni a nessuno: in altre parole "nullum crimen sine lege" ma anche "nul-lum crimen sine iniuria".

ATTENZIONE: ciò non significa che ora la legge italiana permette la coltivazione di cannabis, nemmeno di una “piantina”.Approfondimento e commento del nostro legale http://www.enjoint.info/?p=4942

(fonte: Ansa)

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IL CONNECTICUT DECRIMINALIZZA LA CANNABISCamera e senato del Connecticut hanno approvato la legge che de-criminalizza il possesso di piccole quantità di cannabis per uso per-sonale di maggiorenni. Il provvedimento, emendato e approvato di stretta misura al Senato sabato scorso è stato definitivamente approvato ieri dalla Camera dello Stato ameri-cano, con 90 voti a favore e 57 contrari. La legge passa così alla firma del Governatore democratico dello Stato, Dannel Malloy. Il testo, così come emendato, riduce le pene per gli adulti trovati in possesso di una quantità di cannabis sino a mezza oncia (14 grammi circa) trasformando il fatto da reato criminale puni-bile con un anno di carcere e 1000 dollari di multa, a infrazione punibile con una semplice multa e senza annotazione sulla fedina penale.Erik Williams, il responsabile di NORML della regione, che ha avuto un ruolo significativo nella cam-pagna di pressione sul parlamento dello stato, che ha visto i parlamen-tari sommersi da migliaia di email e telefonate a supporto del provvedi-mento, ha dichiarato: "ce l'abbiamo fatta, il Connecticut ha fatto il primo passo oltre la datata ed inefficace War on Drugs che costa ai contribuenti miliardi di dollari ogni anno e che oltre a rovinare le vite degli individui coinvolti distrugge le comunità. Ora tocca alla legge sulla Marijuana terapeutica che non è stata ancora portata al voto ma che dovrebbe

SEMITALIA? TUTTI ASSOLTIVendere semi di canapa online non è un'attività illecita. Lo dimostra una sentenza del Tribunale di Firenze che ha assolto la ditta Semitalia per-ché il reato non sussiste. Il gup, Ales-sandro Moneti ha prosciolto da ogni accusa i titolari della ditta Luigi Bargelli e Marco Gas-parrini (vicepresidente del consiglio comunale di Vicchio, ed eletto con il Pd), di 37 e 33 anni, che il 27 aprile del 2010 furono arrestati con l'accusa di istigazione all'uso di sostanze stu-pefacenti e rilasciati dopo 18 giorni di carcere.Oltre all'arresto la procura di Bol-zano, titolare dell'indagine, pose sotto sequestro anche il sito inter-net su cui venivano venduti i semi. In sede di udienza a chiedere l'assoluzione è stato lo stesso pubblico ministero Cutrignelli. "Attendiamo adesso che vengano depositate le motivazioni della sentenza e che venga disposta la restituzione di tutto il materiale di nostra proprietà - affermano da Semi-talia - siamo sempre stati convinti di agire nella legalità e questa sentenza lo conferma".

LIBRI, L’ERBA DEL DIAVOLO DI JACOPO FO E NINA KARENSarà in libreria a giugno "L'erba del diavolo" (Dario Flaccovio, pp 168, euro 13) di Jacopo Fo e Nina Karen, su divieti e uso delle droghe. "Vietare le droghe ingrassa la criminalità orga-nizzata - sostengono gli autori - e fa aumen-tare i tossicodipendenti. Informare è meglio che reprimere."Le statistiche dicono che vietare le droghe, e la marijuana in particolare, non è utile per diminuirne i consumi, sottolineano Jacopo Fo, attore e autore di numerosi libri, che insieme a Banca Etica sta costruendo un Ecovillaggio Solare in Umbria, e Nina Karen, ricercatrice ed esperta di strategie di marketing sul web.Gli autori fanno notare come, le es-perienze dell'Olanda e di altri paesi che hanno messo in atto con suc-cesso strategie basate sulla depe-nalizzazione e sulla prevenzione, di-mostrino che i divieti non sono una buona strategia. Oggi in Italia, sostengono Fo e la Karen nel libro, si può finire in prigione per pochi grammi di canapa, mentre l'alcol, è venduto ovunque liberamente. La canapa non fa certo bene alla salute, ma non è mai suc-cesso che qualcuno sia morto per consumo di marijuana, mentre sono migliaia le persone che muoiono ogni anno per alcolismo.(fonte: Notiziario Aduc)

Marco Polo è un’isola felice, oppure gli studen-ti, a conoscenza dell’arrivo degli agenti, hanno lasciato per una mattina a casa le sostanze proi-bite. Una domanda da “contribuenti arrabbiati”: ma quanto costano alle casse dello Stato queste uscite – a vuoto – delle forze dell’ordine?(fonte: Radicali Italiani)

passare facilmente visto che sia i Democratici che i Repubblicani sono favorevoli. Noi con-tinueremo a lottare fino a quando la marijuana terapeutica non sarà legalizzata".Una volta in vigore la legge, il Connecticut sarà il quattordicesimo stato dell'Unione a rimpiaz-zare le sanzioni penali e l'arresto per possesso di piccoli quantità di canapa, in sanzioni am-ministrative (anche se alcuni di questi preve-dono l'esclusione del carcere solo in caso di prima sanzione), ma solo il secondo che è intervenuto con legge per decriminalizzare la cannabis nell'ultima decade (l'altro è stato il Massachusetts, con referendum, nel 2009).(fonte: Fuoriluogo.it)

A difendere i due imprenditori l'avvocato Car-lo Alberto Zaina. "Questa attività non accom-pagnata da strumenti di magnificenza sull'uso di sostanze stupefacenti e sulla coltivazione non è reato per la legge italiana nonostante le opinioni di pensiero" - ha affermato il legale.(fonte: Notiziario Aduc)

LUGLIO - AGOSTO 2011 | DOLCE VITA 21

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informazione: avvocato rulezChiarimenti sulla nuova modifica della normativa in tema stupefacenti

22 LUGLIO - AGOSTO 2011 | DOLCE VITA

“…vanno esclusi i semi di cannabis, i quali mantengono il loro carattere di estraneità sia alla nozione di stupefacente, sia a qualsiasi forma di coinvolgimento derivato rispetto a tale nozione.“Apriamo questo articolo con un chiarimento fondamentale riguardante i semi di cannabis. Pubblichiamo di seguito l’intero commento del nostro legale di fiducia, l’Avv. Carlo Alberto Zaina, riguardo le ultime modifiche sulla normativa relativa alle sostanze stupefacenti.

E’ passata sotto uno strano, quanto inspiegabile, silenzio la promulgazi-one del d.l.vo n. 50 del 24 Marzo 2001, che modifica radicalmente il regime governato dall’art. 70 dpr 309/90 e promuove detta norma al rango di volano penale della politica an-tidroga.Questa prescrizione, oggetto di profonda modifica, già per il tramite dell’intervento legislativo dell’art. 2, D.Lgs. 12 aprile 1996, n. 258 è stata, così, praticamente concepita ex novo, tanto radicale è stato l’intervento operato.Già significativo appare, prima facie, il passaggio dalla locuzione “Sostan-ze suscettibili di impiego per la produzione di sostanze stu-pefacenti o psicotrope” a quella “Precursori di droghe”, che connota la rubrica di apertura dell’articolo in questione.Tale profonda trasformazione appare costituire una trasposizione ed un adattamento (seppure tardivo) del diritto interno, rispetto ai Rego-lamenti CE n. 273/2004, n. 11/2005, n. 1277/2005 e 297/2009, che cos-tituiscono fonti normative di diritto internazionale comunitario; essi, infatti, vengono reiteratamente ed espressamente richiamati nel corpo del d.l.vo n.50/2011.

La novità, che il nuovo testo esprime, consiste nella presa atto della esistenza di una pluralità di indicatori di un salto di qualità dell’attività criminale connessa al traffico degli stupefacenti ed, altresì, nella necessità di prevedere strumenti legislativi realmente idonei a fron-teggiare questa nuova e repentina situazione.In primo luogo, è percepibile una palese evoluzione del fenomeno della fabbricazione e della messa in commercio di sostanze stupefacenti.Sono queste, specifiche tipologie della più complessiva attività crimi-nale, che si palesano con manifestazioni sempre più “evolute” e “sofisti-cate” sotto il profilo tecnico-chimico.E’ divenuto tanto costante, quanto necessario, il ricorso all’utilizzo di molecole od isomeri (suscettibili di alterazione e modificazione), i quali possono, alle volte, non essere stati inseriti nelle tabelle allegate al dpr 309/90.Tali sostanze, ove non si presentino come evoluzioni di precursori o, a propria volta, precursori veri e propri di prodotti successivamente ottenuti, possono, quindi, sfuggire al generale regime di sanzionabilità stabilito dal dpr 309/90.Va ricordato, infatti, che nel nostro ordinamento vige il principio della nozione legale di stupefacente.Esso ha introdotto la regola in base alla quale vanno ricondotte al concetto di sostanza psicotropa e drogante solo quei prodotti che siano previsti espressamente nelle tabelle, le quali sono costantemente

aggiornate dal Ministero della Salute di concerto con quello della Giustizia.

Questo orientamento legislativo appare, poi, rafforzato, da un indirizzo giurisprudenzialmente pacifico, in quanto ulteriore tranquillizzante con-ferma è stata rinvenuta nella recente sentenza della Sez. VI della S.C. di Cassazione 11.04.2011 n° 14431, la quale ha fornito un’interpretazione equilibrata ed autorevole dei limiti che connotano il concetto di stu-pefacente.E’ stato, infatti, sostenuto, in tale occasione, il dovere di non circoscri-vere l’operatività della nozione riducendola ad asserzione meramente formale, ma, al contempo, la Corte ha vietato qualsiasi indebita deroga rispetto al dato normativo, sì da eludere o svuotare di significato il principio della nozione legale di stupefacente.La novella del d.l.vo 50/2001, che incide approfonditamente sulla trama dell’art. 70 dpr 309/90 , dunque, costituisce e crea – ad un primo som-mario esame teorico – uno strumento che pare presentare una ril-evante efficacia, quanto meno sul piano della repressione e prevenzione penale.La norma, affrontando le nuove forme di diffusione delle droghe e dei precursori, ambisce a fornire adeguate ris-poste a quelle necessità di lotta alle nuove forme di dif-fusione degli stupefacenti che si sono palesate prepo-tentemente in questi ultimi tempi.Tali valutazioni sostanzialmente favorevoli vanno, però, subordinate alla indefettibile condizione, che il tessuto normativo dell’art. 70 non subisca distorsioni interpretative di carattere strumentale, che mirino a rendere illecito ciò che illecito non può naturalisticamente essere.Vanno, infatti, criticate talune conclusioni sostenute, anche in ambiti es-tremamente qualificati, rispetto al concetto di “prodotti naturali”, (intesi come precursori) e finalizzate a fare rientrare in tale categoria, ad esempio, i semi di cannabis, che costituiscono semenze del tutto neutre, perchè privi in sé (ed in origine) di principi attivi o suscettivi di poter evolvere in sostanze droganti.Soffermandoci sulle sostanze contenute nelle tre categorie, posto che esse costituiscono l’essenza delle cd. “sostanze classificate o pre-cursori di droghe”, si può affermare che l’indicazione di tali sostan-ze non solo risponde ad un principio di tassatività dell’individuazione dei composti che vanno ritenuti stupefacenti, psicotropi o precursori, ma funge da piattaforma da cui muovere, per includere nella nozione in parola anche le “miscele” ed i “prodotti naturali” che conten-gano tali sostanze.Si tratta di un orientamento del tutto comprensibile e giustificato sia dalla necessità di evitare che il rigore del principio di tassatività che informa la nozione di legale di stupefacente, determini impropria-mente ipotesi di stridente discrasia fra situazioni tra loro analoghe, sia dall’esigenza di supplire all’oggettiva impossibilità di aggiornare in tempo reale le tabelle ministeriali sugli stupefacenti (mantenendosi al passo con la continua proliferazione di nuovi prodotti).Si deve, infatti, ovviare a situazioni giuridicamente paradossali ed inac-cettabili.Risulterebbe, infatti, conclusione inaccettabile constatare (e riconoscere) l’impunità di chi commerciasse o producesse sostanze – già in sé stu-pefacenti – precursori o derivati di altre droghe, sol perchè queste sostanze non sono ricomprese nelle tabelle allegate al dpr 309/90 .Consegue, pertanto, che le sostanze vietate possono essere prese in esame, non solo nella loro autonomia esistenziale (purchè suscettive di effetti psicotropi), bensì, anche quali componenti contenuti, come indica la lett. a) del co. 1 dell’art. 70 novellato, di miscele o di prodotti naturali.Queste premesse didattiche sono propedeutiche alla conclusione che,

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Continuano le assoluzioni dei commercianti di semi di canapa, c'era da aspettarselo, visto che la legge non lascia spazio ad interpretazioni, i semi si possono vendere e detenere liberamente, nonostante tutte le persecuzioni inferte su chi ha osato farlo negli ultimi anni. Il governo reagisce a queste “sberle giudizia-rie”, abbastanza prevedibili, approvando un decreto nel più totale silenzio mediatico il 24 Marzo (VEDI PAGINA PRECEDENTE), il quale sostanzialmente vieta la vendita di qualsiasi tipo di smart drugs definen-doli “precursori di droghe” e istituendo delle regole molto rigide sulla vendita che di fatto rendono impossibile continuare a venderle rimanendo nella legalità. Vi chiederete: che centra tutto questo con i semi e i Grow shop? In realtà nulla, senonché il prode Serpelloni in data 21 aprile, ospite al programma Mediaset “Matrix” (vi risparmio il giudizio sull'intera puntata!) ha di-chiarato esplicitamente che questo decreto “a sorpresa”, così lo ha definito, avrebbe di fatto impedito a “questi signori la vendita di semi di cannabis”, in quanto precursori di droghe.Abbiamo letto a fondo il decreto, lo hanno letto ed interpretato anche legali, giuristi e scienziati, e il verdetto è unanime: nessun riferimento ai semi di canapa nella definizione di “precursori di droghe” fatta nel suddetto decreto.Nonostante tutto, chi vive di questo commer-cio, deve fare i conti con la costante minaccia di una nuova azzardata

informazione: legalize itDecreti e referendum

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dal novero illecito, vanno esclusi i semi di cannabis, i quali mantengono il loro carattere di estraneità sia alla nozi-one di stupefacente, sia a qualsiasi forma di coinvolgi-mento derivato rispetto a tale nozione.Se, infatti, l’esclusione dei semi di cannabis dalla categoria principale degli stupefacenti costituisce naturale e coerente effetto derivato della Convenzione di NewYork del 1961, attesa la conclamata assenza in essi di forme di principio attivo, altrettanto pacifica risulta la non ricon-ducibilità di tali prodotti naturali ai derivati inseriti nelle tre categorie dell’allegato I del Reg. CE 273/04, quali precursori.

Nonostante le osservazioni e le avvertenze che prece-dono, il testo di legge derivato dalla novella non pare, però, immune da critiche. Il maxi articolo (esso si caratteriz-za, infatti, sul piano semantico negativamente per la presenza di ben 21 commi), come si vedrà in prosieguo, presenta, infatti, quell’atavico deficit di chiarezza, che affligge costantemente la legislazione italiana (qualunque sia la parte politica), posto che sia sul piano filologico, che su quello metodologico e formale la norma avrebbe potuto e dovuto essere meglio articolata e concepita, per essere meglio compresa.Vengono, infatti, inglobate in modo disordinato (quasi ondivago), an-corchè nel medesimo contesto esplicativo, varie e distinte ipotesi sia di precetti, (cui i soggetti devono farsi carico), che di sanzioni, (susseguenti all’inosservanza dei precetti stessi). Questa metodica non risulta nè lineare, né armonica e non semplifica affatto la possibilità di compren-sione del proprio contenuto.

Al di là delle specifiche norme introdotte, partricolare rilievo si desume dal dettato del comma 21.Con la lett. b), infatti, viene abrogato il comma 2 bis dell’art. 73 dpr 309/90 , che costituiva la norma generale che puniva il commercio dei precursori.Con la lett. c), invece, viene estesa la previsione del delitto di associ-azione per delinquere di cui all’art. 74 (sino ad ora circoscritta ai fatti previsti dall’art. 73) anche ai fatti sanzionati dai commi 4, 6 e 10, salvo che si tratti di sostanze della cat. 3.La dizione della norma (“…Quando tre o più persone si asso-ciano allo scopo di commettere più delitti tra quelli pre-visti dall’articolo 70, commi 4, 6 e 10, escluse le operazioni relative alle sostanze di cui alla categoria III dell’allegato I al regolamento (CE) n. 273/2004 e dell’allegato al regolamento (CE) n. 111/2005, ovvero dall’articolo 73, chi promuove, costituisce, dirige, organizza o finanzia l’associazione è punito per ciò solo con la reclusione non inferiore a venti anni…”) non lascia dubbio sulla circostanza che l’art. 70 diviene, per effetto del d.l.vo 50/2011, norma di assoluta cen-tralità nel contesto della politica di contrasto al fenomeno criminale della diffusione degli stupefacenti.

Avv. Carlo Alberto ZainaPatrocinante in Cassazione e Magistrature Superiori. Laureato a Bologna, iscritto al foro di Rimini

interpretazione che potrebbe mettere fine ai propri sogni, al proprio lavoro, al pro-prio futuro rischiando di finire ingiustamente in prigione.

Da un punto di vista economico le ripercussioni sono notevoli, le aziende italiane del settore sono nettamente svantag-giate di fronte ai colleghi spagnoli, olandesi, tedeschi, francesi, e di tutto il resto d'Europa che crescono sfruttando l'onda di un nuovo mercato, creando posti di lavoro e ricchezza, mentre quelle italiane, sono vessate sia dai cavilli burocratici, dalle tasse, dalla poca dina-micità e meritocrazia esattamente come negli altri settori, in più devono fare i conti con le denunce e le minacce delle solite procure, pronte ad interpretare delle leggi in maniera forzata, senza mai pagare le conseg-uenze di costosissimi quanto inutili blitz nei confronti di chi vende semi di canapa.

Durante i festeggiamenti per la clamorosa vit-toria dei SI ai referendum abrogativi del 12 e 13 maggio, i telegiornali, i talk show e le ra-dio citavano spesso l'ultima volta che si era arrivati ad un quorum, riportando i più svariati argomenti di referendum approvati, ma tutti sistematicamente hanno dimenti-cato il quesito approvato nel '93 con un quorum del 77%, ”Abrogazione delle pene per la detenzione ad uso personale di droghe leggere”, che con l'approvazione della legge Fini-Giovanardi, è stato del tutto ignorato (come altri del res-to).Questo non fa ben sperare per il futuro delle norme abrogate sull'acqua, sul nucleare e sul legittimo impedimento, bisognerà essere vigili e sfruttare il vento fresco dei referendum per svegliarci.

Gennaro Maulucci

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Abbiamo ricevuto dalla nostra amica Silvia un’entusiastica definizione del concetto di eco-turismo e turismo rurale comunitario che pubblichiamo di seguito. Vi ricordiamo che Silvia Costarelli insieme a Toti Salemi è protagonista del Progetto “Love4Globe: un viaggio sostenibile in Costa Rica” quindi applicano sul campo la loro passione.

“L’ecoturismo e turismo rurale si tratta di un viaggio intrapreso in modo consapevole verso aree di interesse naturale, spesso remote, finalizzato alla comprensione della cultura e storia del luogo, mediante l’attiva partecipazione del turista nelle attività svolte dalla comunità locale. Si ha l‘obiettivo primario di preservare l’integrità dell’eco-sistema, producendo allo stesso tempo opportunità economiche e mantenendo alto il livello di controllo da parte della comunità locale.La cosa più interessante, se guardiamo alla nostra esperienza in Costa Rica, è il fatto che il paese può condividere con i turisti un network di comunità rurali che sono devote alla sostenibilità: nell’agricoltura, nell’uso di energia alternativa, nell’apprendimento del lavoro di squadra, of-frendo affascinanti esperienze immersi nella natura.In molti nell’Occidente industrializzato stanno tornando all’agricoltura biologica, alla coltivazione di piante e alberi che forniscono gli habitat naturali a una varietà di animali e piante in pericolo. Il turismo rurale è una particolare forma di turismo che sta crescendo molto, grazie all’aumento delle persone “consapevoli” che preferiscono il turismo comuni-tario come combinazione dell’esperienza di un viaggio esotico con la soddisfazione personale dell’essere responsabile dal punto di vista sociale e ambientale. Il turismo rurale e comunitario offre una delle più eco-sostenibili opportunità di viaggio disponibili. Uno degli aspetti principali che lo differenzia dalla giornata in spiaggia del turista-tipo, è che si ha un’educazione ambientale.Vivendo in prima persona la bellezza della foresta pluviale di Monteverde o il fascino della Tartaruga “Leatherback”, i turisti possono ad esempio tornare a casa desiderosi di fare di più per aiutare a proteg-gere l’ambiente. In questo modo un business eco-sostenibile può raggiungere i suoi obiettivi adottando usi locali, proteggendo siti di interesse storico, archeologico e spirituale, educando i visitatori riguardo agli usi locali, regolando il flusso turistico nelle zone indigene, e, se possibile, donando parte dei profitti alle località locali. Molte comunità locali in Costa Rica spesso vivono in povertà, con una frequente mancanza di assistenza medica adeguata, servizi educativi, sistema di comunicazioni e altre infrastrutture richieste per il loro sviluppo.Tra i principali benefici del turismo comunitario si ha l’apporto di valuta straniera che aumenta senza l’inquinamento generato dalle multinazionali che sono diffuse in tutto il terzo mondo. Agricoltori, pastori, artigiani, pescatori che faticano con le loro attività, possono beneficiare del turismo rurale per migliorare la qualità della loro vita in modo sostenibile. Questo può essere un mezzo eccel-lente per trasferire i guadagni da paesi e popoli più ricchi a quelli più poveri, cosi che si minimizzano gli effetti negativi per distribuire i benefici sulla comunità. Viaggiare in modo responsabile è il concetto della prossima generazione. Non si tratta di una vacanza pre-confezionata, è un viaggio che ci cambi-erà, ci darà qualcosa senza prezzo, che nessuno potrà mai rubare. Si tratta di un’esperienza esclusiva, di condivisione con le persone, di apprendimento pratico, di consapevolezza per-sonale e della propria cultura, di apertura mentale verso nuovi stili di vita prima mai visti.“ Davvero una testimonianza molto bella quella di Silvia, che ci ha spiegato con entusiasmo e passione il concetto di turismo rurale comunitario.

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natura: eco-friendlyUn nuovo concetto di viaggiare: eco-turismo e turismo rurale comunitario

Everest: la montagna più alta è invasa dai rifiutiDovrebbe essere uno dei luoghi più in-contaminati del nostro pianeta, dove l’impatto umano è nullo: invece la cima dell’Everest (8.848metri) è la discar-ica di rifiuti a maggior quota. De-cine di tonnellate di materiale alpin-istico non più utilizzabile (tende, corde spezzate, moschettoni), scatolame ma soprattutto bombole di ossigeno, utilissime per facilitare la salita ma quando esaurite diventano un peso inutile. Altret-tanto materiale è abbandonato nei pressi dei vari villaggi e campi base ai piedi della montagna, dove gli alpinisti aspettano anche per settimane le condizioni meteo favorevoli alla salita finale. Tutto questo materiale viene ab-bandonato dagli alpinisti che anno dopo anno raggiungono la cima. Fino a pochi anni le nevi invernali ricoprivano velocemente i rifiuti, ma il cambi-amento climatico sta determinando una riduzione dello spessore dei ghiacci e tutto questo materiale si mostra alla luce del giorno. Recuperare questi rifiuti è un’operazione complessa e costosa, sia a causa delle condizioni meteorologiche che spesso sono avverse, sia per la presenza di crepacci nei ghiac-ciai, all’interno dei quali si accumulano i rifiuti. Il governo Nepalese ha de-ciso di pagare 1,40 dollari per ogni chilogrammo di rifiuti riporta-to alla base della montagna dagli alpinisti, in modo da ridurre il materiale che si sta accumulando in quota. Inoltre un gruppo di sherpa, le guide locali, sta organizzando una grande operazione di pulizia dalla durata di due mesi.Alla fine, tutto ciò che è stato raccolto sarà pubblicamente esposto a Kath-mandu, la capitale del Nepal, in modo da mostrare al mondo cosa si nasconde tra le bianche nevi del monte Everest e, soprattutto, di sensibilizzare gli al-pinisti sulla corretta gestione dei rifiuti in montagna.

Kenny G www.tuttogreen.it

Silvia e Toti love4globe.tumblr.com www.tuttogreen.it

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MAGGIO - GIUGNO 2011 | DOLCE VITA 25

Kenny Gwww.tuttogreen.it

Buddha SeedsBuddha Seeds

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giardinaggio: tips e tricks

a cura di Francois Le Jardinier

Giardini e caldo: le piante grasse

Le stravaganti piante grasse in via esclusiva o condividendo lo spazio con altre specie sono presenti nella quasi totalità dei nostri giardini. Piante tipicamente ornamentali da esterno, quindi piante particolarmente indicate per arredare giardini.A parte la bellezza ed il valore dei giardini di piante grasse, non va sottovalutata la circostanza che un giardino che ospita succulente è sempre ordinato e non richiede una manutenzione im-pegnativa, dal momento che le piante grasse non sono particolarmente esigenti. Sono piante longevi, caratterizzate da una crescita lenta che si protrae nei decenni, non necessitano di essere potate, salve l’eventualità di dover rimuovere parti spezzate o malate, non disperdono foglie, necessitano di pochi interventi di irrigazione, interventi che d’inverno vanno addirittura sospesi, non hanno bisogno di una grande quantità di terriccio, sono poco esigenti anche con riguardo alle concimazioni, non si ammalano facilmente e non sono facil-mente attaccabili dai parassiti animali. Insomma, anche dal punto di vista dell’impegno che richiedono, consentono di vivere il giardino in maniera tranquilla e non frenetica.In considerazione del crescente interesse per questo genere di piante, da parte di appassionati e collezionisti si è dato vita anche ai cosiddetti giardini rocciosi, al fine di creare habitat che potessero offrire alle piante grasse condizioni quanto più simili a quelle dei luoghi di origine. Ma a parte questi casi limiti, non sono pochi i giardini che vantano la presenza di esemplari di piante grasse, vere sculture viventi, caratterizzate da un’eleganza sobria e discreta.Contrariamente a quanto possa apparire ad un osservatore distratto, le piante grasse non sono tutte uguali e monocromatiche. Esse si differenziano per colore, forma, fioritura e soprattutto per dimensioni, con specie grandi quanto una nocciolina per arrivare alle specie giganti, in grado di arredare dai piccoli ai grandi giardini esotici, ornandoli per l’intero anno con fiori dai mille colori.Di queste piante, i Cactus rappresentano la famiglia maggiormente presente nei vari giardini. Piante caratterizzate dall’assenza di foglie che hanno trasformato in spine. Piante che, come abbiamo detto, assicurano al giardino fioriture durante tutto l’anno, che a secondo del luogo di provenienza fioriscono nelle varie stagioni dell’anno, con la Crassula che fiorisce d’inverno ed i Cactus che fioriscono durante la stagione primaverile ed estiva.A parte la tecnica del Fai da te, tanto diffusa nel giardinaggio, visto il crescente inter-esse per il settore, ditte specializzate si sono attrezzate per la realizzazione di giardini con le svariate specie di cactacee per forma e fioritura. Ovviamente, tutto questo non sig-nifica che il giardino di piante grasse è fatto per essere abbandonato a se stesso. Se è vero che in natura le succulente sono abituate a cavarsela da sole an-che in presenza di condizioni veramente avverse, coltivate in cattività diventano un tan-tino più esigenti, per cui le cure anche se non tante e stressanti, non possono mancare.

Per una corretta cura del giardino di piante grasse, non bisogna perdere di vista che la specie per poter vivere negli avversi habitat di origine sono state oggetto di importanti adattamenti fisio-logici e morfologici, quali trasformare le foglie in spine, potenziare la massa radicale, rendere il proprio tessuto elastico e spugnoso, in grado di immagazzinare grandi quantità d’acqua durante i periodi di piogge, da utilizzare parsimoniosamente durante i successivi periodi di siccità, mentre alcune di esse, per poter usufruire dell'indispensabile luce, si sono adattate a vivere aggrappate alle cime degli alberi più alti. Fondamentale per i giardini di piante grasse è il tipo di terreno o meglio l’efficienza del drenaggio dell'acqua, in particolare in presenza di giardini perfettamente pianeggianti e privi di pendenza.Mentre alle piante coltivate in Vaso è possibile in ogni momento intervenire con un rinvaso al fine di assicurarle un adeguato drenaggio, per le piante grasse interrate in piena terra, i necessari interventi debbono essere previsti fin dal progetto cui fa capo la realizzazione del giardino. Al riguardo, in base alla grandezza del giardino si predispongono un certo numero di canali di scolo, collegabili tra loro, ai quali assicurare un minimo di pendenza dell’ordine dell’1-2%, nei quali ca-lare e raccordare tra loro i tubi di drenaggio. Attraverso il condotto principale le acque raccolte, in eccesso rispetto alle esigenze delle succulente, vengono convogliate in un sistema fognario se presente o in una buca destinata a tale funzione. Ovviamente, i sistemi di drenaggio sono diversi, si tratta di scegliere quello più rispondente alle esigenze del giardino, al budget a disposizione, alle difficoltà di realizzazione.E veniamo brevemente all’aspetto strettamente operativo: bisogna assicurare alle succu-lente, come già abbiamo detto, un substrato adeguatamente drenato; la collocazione delle piante grasse nell’ambito del giardino, oltre che rispondere ad esigenze estetiche, deve essere funzionale, nel senso che non deve essere da intralcio alle molteplice funzioni cui sono destinate le varie aree del giardino; la collocazione delle piante deve assicurare alle stesse luce a sufficienza; alle succulente, sebbene non particolarmente esigenti, bisogna assicurare un regolare ciclo di concimazione, con cadenza mensile, durante il periodo di vegetazione; bisogna eseguire interventi idrici misurati, in funzione della stagione, del clima, del tipo di terreno; bisogna difen-dere e curare le piante dalle malattie e dagli attacchi dei parassiti animali.

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grow reportMaxi Gom by Grass-o-matic

Cenni botaniciGenetica: auto CRITICAL MASS x auto AKTipo: ibrido 100% auto-fiorenteAltezza: 70-100 cm.Fioritura: automatica entro 20 giorniMaturazione: entro 70-75 giorni dalla ger-minazioneResa: 40-80 gr./piantaVaso: 12 Lt.INDOOR/OUTDOOR

Con l’obiettivo di ottenere una pianta 100% automatica più grande possibile sono state incrociate l’AK-74 con una splendida auto Critical Mass. Il risultato è stato dav-vero sorprendente tutto paragonabile alle piante non auto-fiorenti per dimensioni e qualità.MAXI GOM è una vera Big Plant 100% auto-fiorente, con un’enorme e compatta cima centrale costellata di rami lat-erali ricchi di infiorescenze dure e innevate di resina. L’aroma generalmente molto dolce e fruttato può assumere toni decisamente agrumati oppure più esotici, che ricordano il mango e l’ananas.La piena maturazione avviene entro massimo 70-75 giorni dalla germinazione senza alcun bi-sogno di regolare il fotoperiodo - sia in interni che in esterni.Può facilmente raggiungere e superare il met-ro di altezza. In indoor, il massimo sviluppo dellA piante - rese di 500g/600W sono molto comuni - si ottiene con 18-20 ore di luce al giorno per l’intero ciclo e vasi di 12 lt. o supe-riori. Davvero impressionanti i risul-tati in idroponica.In outdoor MAXI GOM si adatta bene sia alle basse che alle estreme temperature estive, risultando così adatta alle diverse latitudini e permettendo cicli multipli per stagione (aprile-novembre) praticamente ovunque.

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Per le grandi dimensioni e la compattezza della cima apicale, durante gli ultimi giorni di maturazione è preferibile controllare attenta-mente la pianta per l’eventuale insorgenza di muffe.Ad oggi nessuna pianta automatica può offrire così tanto.

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grow report

ATTENZIONE: LE INFORMAZIONI CONTENUTE IN QUESTO ARTICOLO NON INTENDONO IN ALCUN MODO ISTIGARE INDURRE OD ESORTARE L’ATTUAZIONE DI CONDOTTE VIETATE DALLA LEGGE VIGENTE. RICORDIAMO AI LETTORI CHE IL POSSESSO E LA COLTIVAZIONE DI CANNABIS AD ALTO CONTENUTO DI THC SONO VIETATE, SALVO SPECIFICA AUTORIZZAZIONE.

E’CONSENTITA LA COLTIVAZIONE DI ALCUNE VARIETA’ DI CANNABIS SATIVA AI SENSI DEL REGOLAMENTO CE 1251/1999 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI. LE INFORMAZIONI CONTENUTE SONO DA INTENDERSI ESCLUSIVAMENTE AI FINI DI UNA PIU’ COMPLETA CULTURA GENERALE. L’AUTORE E LA REDAZIONE NON SI ASSUMONO NESSUNA RESPONSABILITA’ PER UN USO

IMPROPRIO E ILLEGALE DELLE INFORMAZIONI.

Vi proponiamo un ciclo effettuato sot-to una comune lampada hps 250w in grow box delle dimensioni di 60x60x160 (DR2 secret jardin), 2 prese d'aria passive, estrattore 145/190 mc/h con un ventilatore oscillante all'interno. E' stato usato come sub-strato il terriccio All Mix di Biobizz e come fertilizzanti Root Juice, Biobloom e Top Max (Biobizz). Il pH è stato mantenuto costante sui valori intorno al 6,5. Nella fase vegetativa è stata mantenuta un'umidità che andava dal 60 al 65% con temperatura massima intorno ai 25° C mentre nella fase di fioritura è stata diminuita l'umidità, portata verso il 50%, e au-mentata la temperatura di un paio di gradi.

Queste due piante si sono mostrate fin dalle prime battute un po' diverse tra loro: una un po' più indica e l'altra un po' più più sativa. Ma i tempi di crescita, di fioritura e di maturazione sono andati avanti quasi di pari passo. Si noti dalle foto la velocità di crescita della pianta che non ha mai creato alcun prob-lema di carenze.

Si considera che durante la fioritura hanno iniziato ad emanare fragranze diverse: una più citrica rispetto all'altra più dolciastra. Tenendo il ph controllato e regolato si può tranquil-lamente affermare che è uno strain di produzione pari a strain regolari e di facile conduzione. Anche per neofiti, quindi. Dando loro 20 ore di luce al giorno per l'intero ciclo e riducendole a 18 nell'ultima settimana, questi sono i risultati che hanno pi-enamente raggiunto l'obiettivo del g/w ancora un sogno per molti grower esperti e con lam-pade più potenti per lavorare.

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Bonsai - ENJOINTeam dal forum di www.enjoint.com

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Sensi Seeds cannabis: legendary seedbanks

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La Sensi Seeds è senza dubbio una delle seed-bank che più ha contribuito alla crescita e alla diffusione della coltivazione di cannabis in Eu-ropa e nel mondo. Tutto cominciò con un uni-co negozio e un semplice catalogo per ordini via mail, offrendo una manciata di varietà. Il fondatore e breeder Ben Dronker ha dedi-cato la propria vita per creare le migliori qual-ità di semi di cannabis, per chiunque volesse coltivarli. Più di un quarto di secolo dopo, la Sensi Seeds offre più di 40 varietà e continua a svilupparne di nuove.

Una banca dai geni uniciLa banca genetica è uno dei fattori che colloca la Sensi Seeds su un altro piano rispetto ad altre: per più di 30 anni, tutte le importanti varietà storiche utilizzate per coltivare ibridi leggendari e i genitori delle piante di tutte le varietà commercialmente disponibili della Sensi Seeds, sono state raccolte e conservate lì. Nata con i semi raccolti da Ben nei suoi vi-aggi, la banca genetica è cresciuta grazie a tutti gli ibridi di successo. Molte varietà sono state aggiunte da altri coltivatori come Ed Rosen-thal, il quale ha lavorato per molti anni con la Sensi Seeds. Ben ancora oggi continua a cercare nuovi genotipi di cannabis in tutto il mondo al fine di espandere e rafforzare la scorta genetica della Sensi.

L’attenzione sulla cannabis medicinaleDescrivendo la biblioteca genetica della Sensi Seeds, Lester Grinspoon M. D., professore associato di psichiatria all’università di me-dicina di Harvard, scrisse “La banca Sensi Seeds è la più competa banca genetica di cannabis al mondo; è essenziale, da un punto di vista medico, che rimanga intatta e funzionale.

a cura di Favolantica

Ed Rosenthal Super Bud

Super Skunk

Matteo Gracis, direttore editoriale di Dolce Vita, alla sede della Sensi Seeds ad Amsterdam

La cannabis terapeutica è da molto tempo al centro dell’attenzione della storica seedbank olandese. Quando il Netherlands’ Office of Medicinal Cannabis richiese i migliori geni possibili, la Sensi Seeds fu la loro ovvia scel-ta. Ben fu ben lieto di fornire i “mattoni” per costruire le varietà di marijuana medicinale disponibili ora nelle farmacie olandesi.

Nuove varietà medicinaliUn lavoro scrupoloso continua tuttora nel campo della cannabis terapeutica e le ultime aggiunte alla banca genetica sono varietà coltivate per rendere al meglio gli ef-fetti terapeutici. La Sensi Seeds rilascerà una selezione di queste varietà nei prossimi mesi e sarà un evento significativo per la co-munità che sostiene la cannabis terapeutica.

Orgogliosi del nostro personaleIl personale di questa ditta è un altro motivo di orgoglio, e nel corso degli anni si sono uniti al team diversi membri della famiglia di Ben. Il senso della comunità è aumentato insieme alla crescita e alla diversificazione della società. I clienti sono trattati con calore e attenzione tipica di un contesto famigliare. Gli affari, sia nei negozi ad Amsterdam sia online, sono supportati da un sistema moderno di busi-ness. Il personale riceve un addestramento completo sulle varietà della Sensi Seeds e gra-zie alle società sorelle HempFlax e Hash Marihuana & Hemp Museum, vengono a conoscenza della canapa industriale e della storia della cannabis.

Il successo sorprendente delle spinaciViene spesso ignorato che nei primi giorni della decriminalizzazione in Olanda, molti coffeeshops fecero scorta di canna-bis di bassa qualità e “sottosviluppata”, secca, spesso compressa, molte volte com-posta da foglie e rametti. C’era una scelta limi-tata in termini di background genetico, e i semi erano accessibili solo quando venivano trovati nei sacchetti di erba.

Oggi molti clienti affezionati considerereb-bero quella cannabis non degna di apparire su nessun menù di un coffeeshop che si ris-petti. La diffusione da parte della Sensi Seeds di nuovi semi giocò un ruolo vitale nel creare l’abbondanza di scelta e specializzazione di-sponibile oggi.

Ben racconta occasionalmente una storia: nei primi giorni della sua avventura di coltivatore, offrì campioni dei suoi primi raccolti a diversi proprietari di coffeshop. Con suo gran diver-timento, molti di loro rifiutarono le grandi, appiccicose e pungenti cime come se non avessero visto mai niente di simile pri-ma. Un proprietario disse che l’erba di alta qualità di Ben assomigliava più a “spinaci che marijuana”. Ridendo, Ben gli disse di tenersi la cannabis senza pagare: se non l’avesse ven-duta, avrebbe potuto buttarla via. Alcuni giorni dopo, Ben tornò e chiese al personale come stessero andando le vendite degli “spinaci”. “Venduta tutta” gli risposero, “tutti la amano”.

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cannabis: from AmsterdamDoppia bio-coltivazione Chocolope (DNA Genetics)

32 LUGLIO - AGOSTO 2011 | DOLCE VITA

Ben ritrovati amici di Dolce Vita. Con questo report vorrei stilare due esempi, che io ritengo siano le due migliori scelte da predis-porre prima di iniziare la nostra coltivazione in uno spazio prefissato. Tenendo sempre a mente che lo spazio di copertura perfetto e modulare\bile per la lampada è di circa 120-130 cm2, tratteremo questo dato per capire come disegnare la superficie ed il volume della nostra stanza con il giusto rapporto di mate-riale vegetale\illuminazione\ricambio d'aria. In premessa mi basta dire che affronteremo il problema con due esempi pratici a mio avviso rappresentano le due linee principe per otte-nere il massimo della resa, nel minor tempo possibile, dalle vostre coltivazioni.Per questo ciclo in entrambi gli esempi ripor-tati ho scelto i cloni dalla stessa pianta ma-dre, una Chocolope (DNA Genetics) molto produttiva e rapida (57\60 gg effettivi di fior-itura).

Esempio 1: 30 piante per lampada (cloni in vasi piccoli, monocola)Caratteristiche: stanza 210cm x 300cm, 130 cloni, 7 gg di vegetativa, vasetti plastica 7 Litri

Nella prima foto vediamo la disposizione dei vasetti quando i cloni hanno 7 gg di vegetativa e sono stati trapiantate dal precedente vaso da 0,5L dove hanno "sostato" sotto ai neon per i primi giorni dopo l'incubatrice. Fino a questo punto hanno ricevuto solo una blanda fertilizzazione con Crescita ed Attiva-tore Biomagno in quanto il terriccio era già stato preammendato con dell’Humus Lombricoltura cortonese + premix Royal Food e la dose di microorganismi Micosat Th di Biomagno.La cosa importante da notare, come vedrete nelle foto successive, è che una volta che i rametti laterali escono dal tronco centrale vanno subito eliminati in modo da deter-minare la dominanza apicale.

Detto ciò è facile capire che dopo questa operazione si può subito mettere in fioritura e partire con un feeding adeguato. Io solita-mente parto da 0,5 ml per litro per arrivare a 1ml per litro di Biomagno Fioritura tutte le volte che do l'acqua. Annaffio una volta ogni due o tre giorni a seconda del peso dei vasi e della temperatura dell'aria all'esterno. Dopo aver fatto dei trattamenti preventivi si predi-spone la rete ad una data altezza, all'incirca verso la 2° settimana di fioritura quando le piante saranno circa 60cm, per fare in modo che i rami esili non cedano al peso dei fiori.Questa per i novizi credo sia la tecnica più fac-ile e veloce da seguire, anche se la resa talvolta è minore rispetto al metodo che segue nel secondo esempio. Le piante con questo met-odo finiscono per portare la media di 18\20 grammi per pianta nel caso della Chocolope, ma può essere drammaticamente minore con altre varietà. Il raccolto finale in questo caso è stato di 2.537 grammi con 2400watt imp-iegati. Esempio 2: 24 piante per lampa-da (cloni in vasi grandi, potati a "4 rami")Caratteristiche: stanza 210cm x 300cm, 88 cloni, 15\18 gg di vegetativa, vasi Pandora's pot 18 litri

In questa foto possiamo vedere come, nello stesso spazio dell'esempio precedente, pos-sa avvenire un’altra disposizione seguendo un’altra tecnica ed avere così un efficacie met-odo di confronto fra le due opzioni. Questa disposizione prende in considerazione dei vasi più capienti ed un tempo di vegetativa mag-giore, in quanto dobbiamo predisporre le pi-ante per una piena copertura della superficie illuminata. Per fare ciò ho disposto da prima 88 vasi Pandora’s pot da 18 litri (22cmx24cm) con i relativi cloni della stessa Chocolope.

Dopo la prima settimana passata come il ciclo precedente le piante vengono potate nella parte apicale per predisporre soltanto 4 rami in crescita. Ho provveduto anche ad elimin-are i rametti inutili sottostanti ai 4 prescelti. Da questo momento parte la fertilizzazi-one con BIOMAGNO Crescita in dosi di 0,5ml per litro a seconda del fabbisogno. Quando le piante hanno raggiunto un altezza di circa 40 cm con le due braccia principali (15\18 giorni di vegetativa) ho provveduto allo switch per le 12 ore di fioritura. Per ultimare i lavori prima di mettere la rete ho eliminato i rametti sottostanti che non prendevano luce ed ho spruzzato tutta la vegetazione con i soliti rimedi che uso (silicato di sodio e olio di neem). La fertilizzazione è stata costante da questo punto con 1ml per litro di BIO-MAGNO Fioritura ad ogni annaffiatura e come nel caso precedente ho usato tre volte nell’arco di tutta la fioritura l’Attivatore e lo Stimolatore Fioritura BIOMAGNO

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Esempio 1 Esempio 2

Un saluto di cuore a tutti i growers.

Filimagno aka Porcino di Bosco

(sempre 1ml per litro). Seguendo questo es-empio il raccolto per pianta è notevolmente maggiore e non è difficile vedere piante da 40\45 grammi e più, è proprio per questo che le piante necessitano uno spazio maggiore fra di esse. Adoro questa tecnica, e adoro questi fertilizzanti, una volta che li usi diventi dipen-dente della semplicità, degli aromi intensi ed esaltanti! Altra cosa degna di una nota di merito è il fatto che con i Pandora’s pot sono riuscito a mettere 4 piante per lampada in più che con i normali vasi di plastica rettangolari da 18L. Questo ha sicuramente influito sull'enorme differenza in grammi fra le due stanze oltre al periodo maggiore di crescita e relativamente dell'apparato radicale. In questo caso infatti il raccolto finale è stato di 3.206 grammi "per-dendo" solo una decina di giorni in più ris-petto all'altra stanza, ma guadagnando più di 700 grammi. Il quantitativo di acqua utilizzato è il medesimo in entrambe le stanze, e non è stato regolato ne il pH della soluzione nè tantomeno l'EC. Le temperature in questo periodo non sono state clementi.A seguire, per il vostro piacere alcuni confron-ti fra le cime fiorite dei due esempi proposti:

ATTENZIONE: LE INFORMAZIONI CONTENUTE IN QUESTO ARTICOLO NON INTENDONO IN ALCUN MODO ISTIGARE INDURRE OD ESORTARE L’ATTUAZIONE DI CONDOTTE VIETATE DALLA LEGGE VIGENTE. RICORDIAMO AI LETTORI CHE IL POSSESSO E LA COLTIVAZIONE DI CANNABIS AD ALTO CONTENUTO DI THC SONO VIETATE, SALVO SPECIFICA AUTORIZZAZIONE.

E’CONSENTITA LA COLTIVAZIONE DI ALCUNE VARIETA’ DI CANNABIS SATIVA AI SENSI DEL REGOLAMENTO CE 1251/1999 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI. LE INFORMAZIONI CONTENUTE SONO DA INTENDERSI ESCLUSIVAMENTE AI FINI DI UNA PIU’ COMPLETA CULTURA GENERALE. L’AUTORE E LA REDAZIONE NON SI ASSUMONO NESSUNA RESPONSABILITA’ PER UN USO

IMPROPRIO E ILLEGALE DELLE INFORMAZIONI.

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34 LUGLIO - AGOSTO 2011 | DOLCE VITA

Intervista all’autore di oltre 25 libri dedicati alla cannabis, tradotti e venduti in tutto il mondo, il più famoso dei quali è La Bibbia della Marijuana. Esperto a livello internazionale di coltivazione e collaboratore delle più impor-tanti riviste del settore.

Indoor o outdoor?A me piace l'outdoor, perchè con il sole costa meno, è super ecologico e molto più facile. E perchè la pianta sta fuori ed è più naturale.

Che varietà preferisci?Più di tutto preferisco la sativa, perchè adoro il suo high. Nonostante ciò adesso sto coltivan-do alcune indiche perchè si adattano al clima della California e danno più prodotto.

Fertilizzante organico o chimico?L'organico, perchè essendo naturale è migliore. Anche se per le indoor è più difficile usare quello organico visto che le piante hanno una vita più breve e a volte non fanno in tempo ad assimilare tutti i nutrienti apportati dalla forma organica.

Cosa pensi dell'influenza della luna sulle coltivazioni?Non credo ne abbia molta. So che molta gente ci crede e gli da molti meriti, però io non noto molta differenza tra le coltivazioni. La cosa più importante è il clima.

Qual è il fattore più importante che influisce sulla coltivazione in outdoor?Più di tutto è importante la bontà del terreno, e non si deve mescolare la terra chimica con l'organica visto che, per esempio, quando si aggiunge solfato di ammonio si uccide tutto, gli in-setti e la vita nella terra. E poi ha bisogno di molto tempo per recuperare. Per questo bisogna scegliere tra le due alternative, terriccio organico o chimico. Mai mescolarli.

Quanto può vivere una pianta di cannabis?Tra i 12 e i 15 anni curandola come si deve. Però è un problema, perchè quanti più anni ha, più facilmente si ammala. È come per gli esseri umani, più sono anziani, più sono vulnerabili. Per questo non c'è ragione per mantenere in vegetativa una pianta tanto tempo, ovviamente è una pianta annuale. A volte nei tropici possono vivere 1 o 2 anni però avviene sempre qualche evento che causa la morte della pianta prematuramente. Cosa pensi della tendenza della pianta a debilitarsi ad ogni generazione di talee?Con le talee la genetica può mantenersi per più di 10 generazioni di talee, però col tempo i nuovi getti sono, di volta in volta, più deboli. L'età biologica della pianta è sempre maggiore. Un gran problema è mantenere genetiche con talee per via dello iodio, che viene assorbito dalla pianta e non ti accorgi della sua presenza, non dà segnali.

Quando recidi le nuove talee, lo iodio passa alla nuova pianta. Io non faccio più di un paio di anni talee, poi torno a breedare.

Ti ricordi quale è stata la marijuana più forte che hai coltivato? Qualcuna che ti ha stupito...Difficile ricordare. Lo scorso anno ho piantato una Gaba Kush (Buba Kush) che giunse a mat-urazione con il 24% di THC. Quando aprii il tappo della scatoletta dove la tenevo in casa di un amico che non fuma, subito la stanza fu in-vasa dalla fragranza, tanto che il mio amico mi disse: “Vattene subito fuori di qui, tu e questo odore!”. Muy potente! Ma la mia preferita in assoluto resta la Haze che mi diede Nevil 30 anni fa, che nonostante il tempo, ne posso ancora sentire l'odore.

Per ulteriori informazioni e per acquistare i libri di Cervantes visita il sito www.marijuanagrowing.com

cannabis: la scuola di CervantesL'essenziale secondo Jorge Cervantes

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Le bugie fanno male, ma la verità ci sta uccidendo tutti

“Loro si definiscono umani e abitano il pianeta chiamato Terra. Questa è una specie che si con-sidera al di sopra delle leggi di Madre Natura e dell’Evoluzione. Le loro azioni e la loro relazione con le materie prime che si trovano sulla Terra, sono guidate dall’interesse per il profitto person-ale con poca o nessuna importanza delle conseg-uenze che si ripercuotono sul pianeta.”

Riuscite ad immaginare come potrebbe vederci un alieno se dovesse arrivare oggi sulla Terra?

Soltanto durante lo scorso anno, in un’era dove i computer, la tecnologia e i progressi nella ricerca scientifica dominano, i due più grandi ed economicamente avanzati paesi del mondo, non sono riusciti ad affrontare due epici disastri che hanno afflitto il mondo.

L’America non è riuscita a tagliare i riforni-menti di petrolio che sfrutta per i suoi bi-sogni energetici, e il Giappone sta avvelenando l’intero pianeta con la radioattività. Sono paesi che hanno dichiarato di aver installato misure di sicurezza per le più improbabili ed inattese situazioni… con molti dispositivi di sicurezza in caso di malfunzionamenti, per prevenire catastrofi mondiali come quella di Chernobyl! Presumibilmente dovremmo aver imparato la lezione, come le due bombe sgan-ciate sulla popolazione giapponese durante la seconda guerra mondiale, ma è possibile che l’uomo dimentichi così facil-mente?

Ci sono molte domande pertinenti da sotto-porre al Consiglio per il Nucleare che diede il permesso al Giappone di costruire in un luogo dove le placche tettoniche sono attive come un branco di elefanti che pattinano sul ghi-accio appena formato. E intendo anche domande come il programma nucleare dell’Iran su cui pretendono di avere au-torità. Sembrerebbe un po’ un ossimoro definirla Tecnologia Nucleare visto che utilizzare il termine “tecnologia” implica il fatto di conoscere il funzionamento prima di utilizzarla. Non possiamo dire di capir-ci molto a proposito di quello che abbiamo permesso accadesse sul pianeta e nemmeno posso dire di capire cosa intendono quando parlano di fonti di energia a basso costo, pulite e non inquinante. Questo errore è già stato commesso molte volte e sembra andare peg-gio di volta in volta. Non è quello che ci si aspetterebbe da qualcuno che im-para dai propri errori! Il Giappone ha a che fare con tre reattori, non uno come Cher-nobyl… è quindi il momento di confessare e smetterla di mentire e iniziare a dire la verità: nessuno conosce le conseguenze!

La British Petroleum ha riversato una quantità spropositata di una sostan-za oleosa nera nell’ecosistema

38 LUGLIO - AGOSTO 2011 | DOLCE VITA

incontaminato delle acque degli Stati Uniti settentroniali avvelenando e uccidendo indis-criminatamente animali e creature marine e chissà cos’altro. Come facciamo a sapere quali sono le conseguenze se non è mai successo prima? Come facciamo a credere che le persone che installano le misure di sicurezza possano proteggerci? Come possiamo spendere tutti i soldi che risparmia-mo con l’energia a basso costo se non rimane un pianeta dove farlo?

Le crepe nella crosta marina che gli uomini hanno provocato per trivellare nel nome delle tasse governative e del profitto delle com-pagnie che ci forniscono le automobili, sono

come affogare nei nos-tri stessi corpi, con i polmoni perforati che lentamente spremono la ricchezza che una volta respiravano.Nessuno si inter-

roga sulle prove scientifiche e i metodi su cui si basano questi progressi. Nessuno sulla terra è innocente. Siamo tutti col-legati e dipendiamo l’uno dall’altro, anche se così non sembra. Non è abbastanza puntare il dito contro qualcuno e

tornare alla routine delle nostre vite pensando che non ci riguarda perché è lontano. Questo comportamento sembra appartenere ai politici che vogliono il tuo voto, che non si interessano al tuo benessere.

Stiamo vivendo un’illusione e ci sta portando verso una caduta a meno che non ci svegliamo e risolviamo i

problemi alla radice.

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a cura di SHANTIBABAbreeder della Mr Nice Seedbank tra i massimi esperti mondiali di genetiche e semi di cannabis. Pa-dre di alcuni degli strain più famosi al mondo tra cui “White Widow e Super Silver Haze”

cannabis: Shantibaba’s grow tips

LUGLIO - AGOSTO 2011 | DOLCE VITA 39

Pensate che il petrolio e il nucleare esistono solo da 150 anni. Non serve essere uno sci-enziato nucleare per capire che abbiamo ac-celerato la rovina e appesantito il fardello di un pianeta che, in teoria, amiamo. Come ab-biamo fatto a sbagliare così tanto e a perderci sulla strada che portava ai nostri sogni? Si sono tutti addormentati al volante di questa “enorme automobile”? Op-pure il sistema bancario e finanziario ci ha dis-tratti per “un attimo”? Veramente pensiamo che le banche siano in grado di rispondere alle nostre chiamate e superare le leggi della natura? In questo momento sento il peso di domande alle quali non c’è risposta, che solo l’anno scorso mi sembra-vano diverse. Questo non mette sotto buona luce il profitto e il sistema monetario, vero?!Non per gettare sale sulla ferita, ma il resto del mondo ha affrontato tsunami, terremoti, tornado, inondazioni, incendi e una bancarotta quasi fatale. Il mondo si sta dissanguando alla grande su tutti i livelli e noi siamo tutti da bi-asimare perché abbiamo accettato tutte quelle regole nella nostra vita confidando che ci dic-essero la verità.

Il punto è che nessuno sa, e noi stia-mo imparando per tentativi ed er-rori. L’economia non ha alcun valore quando

Se, come specie, noi esseri umani siamo riusciti ad avere, negli ultimi 150 anni un impatto così disastroso con la rivoluzione industriale, al-lora è meglio svegliarci e bere un caffè, perché, continuando di questo passo, com-metteremo un suicidio di massa!

Non pretendo di essere un politico e non de-sidero esserlo, ma il mio contributo al mondo

può essere positivo e se lo facciamo tutti allora il mondo può diventare un posto migliore. La corsa al

profitto e al guadagno monetario deve ces-sare di essere la nostra priorità. Dobbiamo mettere il nostro pianeta e la sua sa-lute al primo posto.

E’ troppo tardi per essere pessimisti, bisogna agire ora!

bisogna sacrificare tutte le cose che i soldi non possono comprare come la nostra aria fresca, l’aria pulita e un terreno solido. Stiamo vivendo un’illusione e ci sta portando verso una caduta a meno che non ci svegliamo e risolviamo i problemi alla radice.

Le leggi dell’uomo sembrano riflettere i valori sbagliati e non considerano per niente il valore di Madre Natura. Visto che il sistema Natura sta per raggiungere un punto nel quale tutti soffriremo, è il momento di prendere posizione. Abbiamo bisogno di sapere che la nostra conoscenza e la nostra tecnolo-gia sono a beneficio nostro e dell’ambiente. E dobbiamo essere onesti nel rispondere alle domande su cose nuove, a valutare se i rischi superano o no i benefici.

La sola accettazione non è più suf-ficiente per me, per i miei tre figli e per mia moglie. Desidero fare qualcosa di positivo per rettificare la posizione in cui ci troviamo. Io credo fermamente nella cannabis tera-peutica e i benefici per-sonali senza guadagni ma-teriali sono un’alternativa migliore per il nostro futuro, quello in cui dovremmo lasciare ai posteri un mondo migliore di come lo abbiamo trovato. Le industrie attorno alla cannabis non possono più essere ignorate. Il livello di disoccupazione è critico, le emissioni di CO2 sono immense e il bisogno di un domani più verde, dove le piante offrono un’alternativa, deve essere preso in considerazione. L’incarcerazione ingiusta delle persone di tutte le età per uso di Cannabis non serve a nes-suno e a nessun Paese. In breve, dobbia-mo crescere e riconoscere cosa ci è di aiuto e cosa no.

Le industrie attorno alla cannabis non possono più essere ignorate.

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cannabis: terapeutica (THC power)“I cannabinoidi possiedono un’azione anti-cancro e potrebbero rappresentare una nuova classe di farmaci anti-cancro che ritardano la crescita della malattia, inibiscono l’angiogenesi (la formazione di nuovi vasi sanguig-ni) e la diffusione metastatica delle cellule cancerogene”. Così si conclude una dettagli-ata analisi pubblicata nell’Ottobre 2005 sulla rivista scientifica Mini-Reviews in Medicinal Chemistry.

Non hai familiarità con l’emergente corpo di ricerca che studia la capacità della cannabis di rallentare la diffusione di certi tipi di cancro? Non sei il solo!

Per più di 30 anni, i politici e i burocrati sta-tunitensi hanno sistematicamente ignorato le ricerche scientifiche che dimostrano che la marijuana gioca un ruolo importante nella pre-venzione del cancro (una scoperta documen-tata per la prima volta nel 1974). In quell’anno, un gruppo di ricerca al Medical College della Virginia scoprì che la cannabis inibisce la crescita delle cellule tumorali maligne nelle colture e nei topi. In accordo con i risultati dello studio, il quotidiano Washington Post, il 18 Agosto 1974, scrisse che la somministrazione del THC, can-nabinoide primario della marijuana, “rallentava la crescita del cancro ai polmoni, al seno e del virus respon-sabile della leucemia nei topi di labo-ratorio, e prolungava la loro vita del 36%”.

Nonostante queste favorevoli scoperte pre-cliniche, il governo degli Stati Uniti smantellò ufficialmente lo studio (che venne comunque pubblicato sul Journal of the National Cancel Institute nel 1975), e si rifiutò di finanziare qualsiasi altra ricerca prima di aver condotto, seppur segretamente, un trial clinico nella metà degli anni '90. Questo studio, condotto dal US National Toxicology Program per la bella cifra di 2 milioni di dollari, concluse che i topi e i ratti a cui erano state somministrate alte dosi di THC per lunghi periodi sperimentavano una grande protezione dai tumori maligni ris-petto a quelli non trattati. Invece di pubblicare queste scoperte, i ricercatori del governo ac-cantonarono i risultati, i quali vennero alla luce solo dopo che una bozza dei risultati venne fatta trapelare a un giornale medico nel 1997, che passò la storia ai quotidiani nazionali.

LUGLIO - AGOSTO 2011 | DOLCE VITA 41

Tuttavia, da quando è terminato il trial del Na-tional Toxicology, il governo americano deve ancora stanziare i fondi per procedere negli studi sul potenziale dei cannabinoidi nel pro-teggere contro la diffusione dei tumori can-cerogeni.

Fortunatamente, scienziate di oltre oceano hanno continuato dove i ricercatori americani avevano bruscamente interrotto. Nel 1998, un gruppo di ricerca dell’Università Complutense di Madrid scoprì che il THC può indurre in modo selettivo l’apoptosi (morte program-mata delle cellule) nelle cellule tumorali del cervello senza alcun impatto negativo sulle circostanti cellule sane. Nel 2000, scrissero sulla rivista Nature Medicine che le iniezioni di THC sintetico curavano i gliomi maligni (tu-mori al cervello) in un terzo dei topi trattati, e prolungava la vita in un altro terzo di sei set-timane.

Nel 2003, ricercatori dell’Università di Milano in Italia, scoprirono che i composti non psicoattivi presenti nella marijuana inibiscono la crescita delle cellule dei gliomi e colpiscono e uccidono selettivamente le cellule cancerogene.

Nell’anno seguente, i ricercatori riferirono, sulla rivista dell’Associazione Americana per la Ricerca sul Cancro, che i componenti della marijuana inibiscono il diffondersi del cancro al cervello in biopsie umane. In uno sviluppo successivo, un gruppo di ricerca dell’Università della Florida del Sud notò che il THC poteva anche inibire selettivamente l’attivazione e la prolificazione del virus herpes gamma. I virus, che possono rimanere dormienti per anni dentro i globuli bianchi prima di attivarsi e diffondersi, aumentano la probabilità di svi-luppare malattie come il Sarcoma di Kaposi, il linfoma di Burkitt e il morbo di Hodgkin.

Più recentemente, alcuni investigatori hanno pubblicato scoperte pre-cliniche che dimostrano che i cannabinoidi ini-biscono la crescita delle cellule nel cancro colorettale, carcinoma della pelle, cancro al seno e alla pros-tata. Quando gli investigatori compararono l’efficacia dei cannabinoidi naturali rispetto ai sintetici, il THC dava più benefici-diminuzione della proliferazione delle cellule maligne e in-duzione dell’apotosi più rapidamente rispetto all’alternativa sintetica, lasciando simultanea-mente le cellule sane illese.

I politici statunitensi sono rimasti poco colpiti da questi risultati e rimangono ostinatamente contrari all’idea di sponsorizzare, o anche solo riconoscere, questo campo di ricerca in crescita, preferendo, invece, promuovere l’infondata idea che l’uso della cannabis causa il cancro. Fino a quando queste opinioni non cambieranno, il gruppo dei ricercatori che indagano sull’uso della cannabis come agente anticancro rimarrà oltreoceano e, purtroppo, verrà ignorato dall’opinione pubblica.

Paul Armentano - fonte: norml.org

Cannabinoidi: speranza contro il cancro

Page 42: Dolce Vita 35

A seguire la mia testimonianza relativa al pensiero della Chiesa in fatto di droghe-farmaci. Stefano Balbo - Vice presidente A.C.T. - Associazione Cannabis Terapeutica - www.medicalcannabis.it

Molto Rev. Mons. Soto,Mons. Patrizio Benvenuti mi ha dato il suo in-dirizzo affinché io Le richiedessi i documenti pontifici medianti i quali mi viene data autoriz-zazione ecclesiastica all'uso di sostanze stupe-facenti per curare o alleviare sintomi di gravi malattie!Con il farmaco "SATIVEX" che è fatto con cannabinoidi (marijuana), io sono pratica-mente "rinato" (ho la sclerosi multipla, dia-bete, operato di 2 tumori ed ho effetti col-laterali farmaco resistenti!). Dopo 4 mesi di assunzione me lo vogliono negare ed una delle motivazioni è: che siamo in Italia, in Italia c'è il Vaticano per cui è inutile insistere...Io so che non è colpa del Vaticano, come af-fermatomi da Mons. Benvenuti, per cui Le chiedo una dichiarazione da poter presentare ai politici locali e stampa.Ho quasi 43 anni, sono cattolico ho 2 figli ed ho bisogno di lavorare! Senza questo farmaco, cosa sarà della mia famiglia e di tante altre che hanno il papà o la mamma con i miei stessi problemi di salute?Per ulteriori chiarimenti può contattarmi al nu-mero: 335-80XXXX/0473-270XXXX(oppure inserisca il mio nome e cognome nel motore di ricerca google).La prego di rispondermi il prima possibile per-ché mercoledì 11/07/2007 ho appuntamento con l'Ass. alla Sanità locale che ha il potere di decidere...!La ringrazio di cuore e la saluto con affetto. Stefano Balbo

RISPOSTA DAL VATICANOIllustre Signor Stefano,Ho ricevuto la sua mail con la quale mi do-manda circa la moralità dei farmaci che con-tengono sostanze narcotiche, e che sono destinati a lenire il dolore di un malato grave. Al riguardo desidero esporre in alcuni punti quello che il nostro Pontificio Consiglio ha pubblicato e ha come documenti importanti in questo caso: 1. Due anni fa il nostro Pontificio Consiglio ha celebrato in Vaticano, una conferenza inter-nazionale dedicata alla cura di malati terminali, dove si é parlato dell´attenzione e la cura di questi malati. La nostra Rivista "Dolentium Hominum" da fede di questo. Può vedere an-che alcune informazioni nel nostro sito http://www.healthpastoral.org.

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2. Tra le cure da somministrare all'ammalato grave, e con malattie dolorose, vanno annover-ate quelle ANALGESICHE. Queste, favorendo un decorso meno drammatico, concorrono all´umanizzazione e all´accetazione del morire. Ciò però, non costituisce una norma generale di comportamento. Non si può infatti imporre a tutti un "comportamento eroico". E poi molte volte, "il dolore diminuisce la forza mo-rale" nella persona: le sofferenze "aggravano lo stato di debolezza e di esaurimento fisico, ostacolando lo slancio dell´anima e logorano le forze morali invece di sostenerle". Invece la soppressione del dolore procura una disten-sione organica e psichica, facilita la preghiera e rende possibile un più generoso di sé. (Carta degli Operatori sanitari, N. 122) 3. La prudenza umana e cristiana suggerisce per la maggior parte degli ammalati l´uso dei medicinali che siano atti a lenire o sopprim-ere il dolore, anche se ne possano derivare torpore o minore lucidità. Quanto a coloro che non sono in grado di esprimersi, si potrà ragionevolmente presumere che desiderino prendere tali calmanti e somministrarli loro secondo i consigli del medico (Sagrada Con-gregazione della Dottrina della fede, Dichiar-azione sull´eutanasia, 5 maggio 1980, in AAS 72 (1980) 547-548. 4. L´uso degli analgesici per i morenti non é comunque esente da difficoltà. 5. Anzitutto il loro impiego può avere come effetto, oltre l´alleviamento del dolore, anche l´anticipazione della morte. QUANDO MOTI-VI PROPORZIONATI LO ESIGONO, É PER-MESSO UTILIZZARE CON MODERAZIONE NARCOTICI CHE NE ALLEVIERANNO LE SOFFERENZE, MA PORTERANNO ANCHE UNA MORTE PIU' RAPIDA. IN TALE CASO, LA MORTE NON É VOLUTA O RICERCATA IN ALCUN MODO, BENCHÉ SE NE COR-RA IL RISCHIO PER UNA RAGIONEVOLE CAUSA: SI INTENDE SEMPLICEMENTE LE-NIRE IL DOLORE IN MANIERA EFFICACE, USANDO ALLO SCOPO QUEGLI ANALGE-SICI DI CUI LA MEDICINA DISPONE (Sa-grada Congregazione della Dottrina della fede, Dichiarazione sull´eutanasia, 5 maggio 1980, in AAS 72 (1980) 548.)

6. Si da inoltre l´eventualitá di causare con gli analgesici la soppressione della coscienza nel morente. Tale impiego merita una parti-colare considerazione. Non bisogna, senza gravi ragioni, privare della coscienza il mor-ente. A volte il ricorso sistematico a narcotici che riducono all´inconscienza il malato cela il desiderio, spesso inconscio degli operatori sanitari di non mantenere una relazione col morente. Così non si cerca tanto di alleviare la sofferenza nel malato, ma piuttosto il disagio dei circostanti. Si priva il morente della pos-sibilità di vivere la propria morte, sprofondan-dolo in una incoscienza indegna di un essere umano. E' per questo che la somministrazione di narcotici al solo scopo di evitare al morente una fine cosciente é una pratica veramente deplorevole. 7. Diverso é il caso di una seria indicazione clinica all´uso di analgesici soppressivi della coscienza, come in presenza di dolori violenti e insopportabili. Allora l´anestesia può dirsi lecita, ma a delle condizioni previe: che il mala-to abbia soddisfatto o potrà ancora soddisfare i suoi doveri morali, familiari e religiosi. (pio XII, A un´Assemblea internazionale di medici e chirurgia, 24 febb 1957, in AAS 49 (1957) 145.)8. Tra i trattamenti che si somministrano ai malati terminali e gravi, sono gli analgesici... la prudenza umana e cristiana suggerisce per i malati l´uso dei medicinali appropriati per le-nire o sopprimere il dolore, sebbene questi possano aumentare la mancanza di lucidità mentale. (Javier Lozano, Metabioetica e bio-medicina, Vaticano 2005, p. 186). 9. Quando sono i dolori violenti, insopport-abili... allora l'anestesia é lecita, però sotto condizioni previe... che il malato abbia com-piuto tutti i doveri umani e cristiani (Javier Lozano, Metabioetica... p. 187). Per tanto, Signor Balbo, i medicinali indirizzati a lenire il dolore in un malato grave come il caso suo, e secondo il parere autorizzato e professionale del medico, possono includere sostanze narcotiche, e che la finalità non é la tossicodipendenza, ma piuttosto lenire il do-lore, con sostanze di questa categoria.Spero che questi punti presi da alcune pub-blicazioni nostre possano servire a portare avanti la sua malattia con dignità cristiana ed umana.Alcune bibliografie: - Cfr. Javier CArdinale Lozano B, Metabioetica e bio-medicina, Sintesi di principi ed aplicazioni, Cittá del Vaticano 2005, pp. 186-187- Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, Le cure paliative, Ed. Palabra, Madrid 2006- Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari, CAR-TA DEGLI OPERATORI SANITARI, Vaticano 1995- Angelini Fiorenzo (curatore), Pio XII, Discorsi ai medici, Roma 1960 (sesta edizione), voce: Analgesia, dolore, moribondi- Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, Rivista Dolentium HOminum, Vaticano 2006Cordiali saluti.Mons. Antonio Soto - Officiale del Pontificio con-siglio per la pastorale della salute - fonte: droghe.aduc.it

Cannabis terapeutica e vaticano. Una testimonianza.

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L’ Associazione Internazionale per la Cannabis come Medicina (IACM) è stata fondata nel marzo del 2000. E’ una società scientifica che si batte per il miglioramento della situazione legale per quanto riguarda l’utilizzo della pianta della canapa (Cannabis sativa L.) e dei suoi componenti farmacologici più importanti, i cannabinoidi, per le applicazioni terapeutiche tramite la promozione della ricerca e la distribuzione della informazione. La IACM dichiara che è un diritto dei medici poter discutere l’uso medico della Can-nabis con i loro pazienti. Sito web: www.cannabis-med.org

INFO ASSOCIAZIONINegli ultimi anni l’uso terapeutico dei derivati della cannabis sta vivendo un globale processo di rivalutazione.Lo sviluppo delle conoscenze sul sistema dei cannabinoidi endogeni progredisce di pari passo all’individuazione di nuovi potenziali campi di utilizzo terapeutico. L’Italia è purtroppo su questo terreno molto indietro rispetto agli USA e alla gran parte dei paesi europei. Da queste premesse sono nate 2 associazioni, spazi comuni a pazienti, medici e a tutti i cittadini che vogliano impegnarsi per colmare il ritardo del nostro Paese in quest’ambito o che abbiamo bisogno di informazioni riguardo gli utilizzi terapeutici della cannabis. > A.C.T. - Associazione Cannabis Terapeutica (medicalcannabis.it) > P.I.C. - Pazienti Impazienti Cannabis (pazienticannabis.org)

Figlio autistico e i biscotti della mammaJ., bambino autistico, a 9 anni era stato operato di un tumore al midollo spinale. Non parla, a parte alcune frasi senza apparente senso compiuto. Per anni aveva assunto antipsicotici, poi i medici glielo avevano proibito perché il bambino aveva sviluppato un’allergia a questi farmaci. Così la signora Marie Myung-Ok Lee ha scoperto la marijuana il cui uso a scopo terapeu-tico è consentito in Rhode Island, lo stato in cui vive il bambino con la famiglia. Mamma Marie ha imparato a fare i biscotti con l’olio estratto dalla marijuana e ha iniziato a somministrarli al figlio, d’accordo con il marito.Urla e disperazione - Ora J. ha 11 anni e da due assume la sostanza. Sta bene, va a scuola

e ha una vita il più possibile normale. La Signora Myung-Ok Lee ha raccontato in quattro parti la sua esperienza biennale con la marijuana utilizzata a scopo curativo, prendendo atto delle critiche e del fatto che non potrà diventare la Mamma dell’Anno, visto che le sono state dette cose tipo “Nessun bambino merita di essere esposto dai genitori alla dipendenza da marijuana quando si suppone che debba invece esserne protetto.” Certo si è trattato di un esperimento. Marie dice che è meglio dare la marijuana al bambino che avere la casa distrutta durante le crisi che il bambino ha a causa della sua malattia, e oltre la casa la vita distrutta, tra le urla e la disperazione.Bicicletta - Certo nessuno può dire, lo ammette anche la signora Marie: “Marijuana? Ma che meravigliosa idea!”. Ma che altro potevano fare lei e suo marito? La donna racconta della sua battaglia quotidiana con la malattia di suo figlio, che di recente è regredito all’uso del pannolino. Prima di assumere cannabis soffriva anche di Pica, il disturbo compulsivo che spinge a mangiare oggetti e cose che non sono cibo. Dopo la prima dose il disturbo è scomparso. Almeno è qualcosa. La madre dice che il suo piccolo non solo soffre di meno, ma la cannabis lo aiuta a sviluppare l’attenzione, e a capire le cose. Addirittura ha imparato ad andare in bicicletta, cosa che prima pareva impossibile. Le limitazioni di J. sono tante, e tante ne ha anche la sua famiglia. Andate a leggere la storia di J. raccontata dalla sua mamma (su Slate, http://www.slate.com/id/2294072/pagenum/all/#p2), prima di giudicare cosa sia o meno opportuno, cosa sia o meno giusto in un caso come questo.fonte: Giornalettismo.com

Danimarca: si al Sativex Il Sativex è un farmaco che ha lo stesso principio attivo della marijuana, e da qualche giorno è venduto anche in Danimarca. Si tratta di uno spray orale ottenuto da un estratto totale della pianta di Cannabis: contiene due principi attivi praticamente in identica quantità: delta-9-Tetraidrocannabinolo (THC) e Cannabidiolo (CBD). La decisione è del ministro degli affari interni e della salute, Bertel Haarder, il quale ha disposto un cambiamento della legge che permetta la prescrizione e la commercializzazione del farmaco, nonostante il suo principio attivo. Spiega il quotidiano Berlingske Tidende che il Sativex potrà essere as-sunto dai pazienti con sclerosi multipla. Il ministro Haarder ha detto: “Ho capito dall’Agenzia danese per la Medicina che il Sativex può aiutare i pazienti con sclerosi multipla che non hanno giovamenti da altri farmaci per la stessa malattia. Quindi senza perdere tempo

siamo andati nella direzione di cambiare le leggi che impediscono ai pazienti di avere un farmaco che li possa aiutare”. La commercializzazione è partita il 3 giugno: il farmaco può essere prescritto da neurologi e medici specializzati in malattie neurologiche. Il Sativex ha avuto molte diffi-coltà, nella sua commercializzazione. Il Canada lo ha consentito nel 2005, la Gran Bretagna nel giugno dell’anno scorso. Meno di trenta paesi ne consentono la vendita. In Italia non è in commercio, ma può essere importato in base alla legge D.M. 11-2-1997 (Importazione di specialità medicinali registrate all’estero).Antonio Scafati - fonte: DirettaNEWS

Thrust: l'abbronzante alla canapa Il prodotto fa parte della categoria Better Line ed è caratterizzato da una base di Aloe arricchita di Vitasome Com-plex - insieme di vitamine antiossidanti qual A e E. Lozione altamente idratante capace di prendersi cura della pelle prevenendo la formazione di rughe e grinze cutanee. La formula contiene inoltre liposomi, elementi essenziali per far sì che gli ingredienti attivi di questa preziosa miscela siano assorbiti dove necessario. A base di semi di canapa che aiutano ad ottenere la massima produzione di melanina stimolata dai raggi UV. Il risultato: un colore naturale ed omogeneo. La lozione contiene infine un esclusivo ingrediente antibatterico che riduce l’odore post-abbronzatura.

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cannabis: terapeutica (THC power)

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Sensi Seeds riceve molta gratificazione per il fatto che l’Istituto Olandese della Canapa ad Uso Medico (fornitore ufficiale delle farmacie della marijuana ad uso medico) usa le linee e la genetica dei semi della Sensi Seed Bank.

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cannabis: 360°The emperor wears no clothes

CAPITOLO 7

PARTE PRIMA

Uso Terapeutico della CannabisSono stati catalogati più di 60 elementi tera-peutici nella cannabis; il principale è il THC, e i risultati della terapia sono direttamente proporzionali alla potenza della sostanza, ovve-ro alla concentrazione di THC. I rapporti più recenti della DEA che parlano di una marijua-na sempre più forte rappresentano quindi un passo avanti per la medicina; ma, stranamente, il governo utilizza questi dati per richiedere maggiori finanziamenti e pene più severe.Il 5 Novembre 1996, il 56% dei cittadini della California ha votato per il Compassionate Use Act (iniziativa per la marijuana medicale) met-tendo fine agli sforzi dello Stato per impedire che la marijuana fosse usata come farmaco. Anche i cittadini dell'Arizona, nel Novembre 1996, hanno votato a questo proposito con un margine ancora maggiore — del 65%— per una depenalizzazione delle droghe, compresa la cannabis, sostenuta fra gli altri dal Senatore Barry Goldwater. Il governatore e i legislato-ri dell' Arizona per la prima volta in 90 anni hanno esercitato il loro veto contro l'iniziativa statale, stroncando la proposta per la quale il popolo aveva già votato a favore.I cittadini dell'Arizona hanno risposto du-ramente, raccogliendo 150.000 firme con un referendum di tre mesi e ripresentando la proposta alla votazione del Novembre 1998. Quanto segue descrive i benefici che si potranno ottenere quando la libertà di scelta sarà concessa nuovamente a medici e ai pazi-enti.

AVVERTENZEDa parte dell'Autore, Scienziati e MediciCome qualsiasi altro farmaco, anche la cannabis può provocare effetti indesiderati. Una piccola percentuale degli assuntori può avere reazioni allergiche. I malati di cuore potrebbero aver problemi, anche se in genere la cannabis allevia lo stress, dilata le arterie e diminuisce la pres-sione diastolica.Qualcuno potrebbe soffrire invece di palpi-tazioni e ansia causati dalla cannabis. Queste persone non dovrebbero usarla. Chi soffre di asma bronchiale in genere trae beneficio dalla cannabis; tuttavia in qualche caso essa può agire come irritante. Per la stragrande mag-gioranza delle persone, la cannabis ha letteral-mente centinaia di usi terapeutici, tra i quali:

1. AsmaPiù di 15 milioni di Americani sono affetti da asma. L’assunzione di cannabis (il “farmaco gr-ezzo”* come lo chiamava la AMA) sarebbe un beneficio per l’80% di tutti loro, e aggiungiamo pure 30-60 milioni di persone all’anno, consid-erando gli anni di vita guadagnati dagli asmatici che si curano attualmente con medicinali tos-sici come la Teofillina, che viene prescritta an-che ai bambini.

“E' risaputo che fare un tiro di marijuana può arrestare una crisi d'asma al pieno della sua potenza.” (Comunicazione personale con il Dr. Donald Tashkin del 12 Dicembre 1989 e del 1.12.1997.). L'uso della cannabis nei casi di asma è citato nella letteratura di migliaia di anni fa.I medici Americani del secolo scorso hanno scritto rapporti entusiastici nelle documen-tazioni ufficiali, secondo i quali chiunque nel mondo soffriva d'asma avrebbe ”benedetta” la canapa indiana (o cannabis) per tutta la vita**. Oggi, dei 16 milioni di Americani sofferenti di questa patologia, solo i Californiani con una prescrizione medica possono coltivarla e usarla legalmente, anche se è risaputo essere questo il più efficace trattamento terapeutico contro l'asma. (Dr. Donald Tashkin, UCLA Pul-monary Studies (for smoked marijuana), 1969-2007; Ibid., Asthma Studies, 1969-1976; Cohen & Stillman, Therapeutic Potential of Marijuana, 1976; Dati delle Assicurazioni sulla Vita; Life shortening effects of childhood asthma, 1983.) *La traduzione è in ogni caso ambigua, come il termine inglese “drug” che indica sia la droga come sostanza illecita di ogni tipo, che qualsia-si genere di medicinale, o farmaco legale, N.d.t.

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2. GlaucomaIl quattordici per cento della cecità in America è causata dal glaucoma, una perdita progres-siva della vista. L’utilizzo della cannabis sarebbe utile nel 90% dei casi su 2,5 milioni di vittime del glaucoma, ed è 2/3 volte più efficace di ogni medicinale per ridurre la pressione oculare! L’uso della cannabis non provoca danni epatici o renali come effetti collaterali, né esiste il pericolo della sudden death syndrome (lett., sindrome di morte improvvisa, N.d.t.) che può essere causata dai farmaci legali contro il glaucoma. Molti oftalmologi Californiani, negli anni ‘70, ‘80 e ‘90, hanno cautamente suggerito ai loro pazienti di usare marijuana “di strada ”oltre a (o per mitigare gli effetti)i medicinali intossicanti, ma legali, contro il glaucoma. Dal Novembre 1996 i medici della California pos-sono raccomandare, o tacitamente approvare l'uso della cannabis per i loro pazienti colpiti da glaucoma, i quali possono coltivare e as-sumere la loro marijuana, o andare in uno degli oltre 600 Cannabis Buyers’ Clubs per comprare della marijuana medicale.

Quanto segue descrive i benefici

che si potranno ottenere quando

la libertà di scelta sarà concessa nuovamente a

medici e aipazienti.

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The Emperor wears no clothes - Jack Herer“The Emperor wears no clothes” è un libro del 1985 scritto da Jack Herer, famoso at-tivista Americano, un vecchio combattente da sempre in prima linea nella guerra per la depenalizzazione della cannabis, deceduto il 15 aprile 2010. Si tratta di uno dei più importanti documenti mai scritti a riguardo e grazie ad un amico, è ora disponibile in italiano.Pubblicheremo l’intero libro in questa nuova rubrica, un capitolo ogni numero. E’ inoltre possibile scaricare il libro in versione on-line dal nostro sito internet (www.dolcevitaonline.it – sezione downloads).

5. Epilessia, Sclerosi Multipla, Mal di Schiena, Spasmi Muscolari La cannabis è funzionale nel 60% dei casi di epilessia. E' il miglior trattamento contro molti tipi di epilessia e per i disturbi mentali post-traumatici dovuti alle crisi. Gli estratti di can-nabis sono più efficaci del Dilantin (un diffuso anti-epilettico che ha gravi effetti collaterali). Medical World News scrive nel 1971 che “La marijuana ... è probabilmente il più potente anti-epilettico conosciuto dalla medicina oggi.” (Tod H. Mikuriya, M.D., Marijuana Medical Pa-pers 1839-1972, pag. XXII.) Le crisi epilettiche dei consumatori di cannabis sono di minore intensità delle pericolose crisi esperite dai consumatori di altri farmaci. Allo stesso modo, il fumo di cannabis si è dimostrato efficace nella sclerosi multipla, che interessa il sistema nervoso ed è caratterizzata da debolezza muscolare, tremori, etc. A parte la morfina, che crea dipendenza, la cannabis, fumata o appli-cata come erbolato o cataplasma, è il migliore rilassante muscolare, medicamento per il mal di schiena, e in generale il migliore antispas-modico del pianeta. Nel Settembre 1993, nella Contea di Santa Cruz in California lo sceriffo ha arrestato di nuovo l'epilettica Valerie Cor-ral e confiscate le 5 piante di marijuana che coltivava come farmaco, malgrado il 77% dei cittadini di Santa Cruz avessero votato, nel Novembre 1992, affinchè la polizia locale non criminalizzasse chi usava marijuana terapeutica.

(Harvard; Hepler & Frank, 1971, UCLA; Medi-cal College of Georgia; U. of NorthCarolina School of Medicine, 1975; Cohen & Stillman, Therapeutic Potential of Marijuana, UCLA, 1976; National Eye Institute; Archivio di Bob Randolph e Elvy Musika, affetti da glaucoma, che ricevevano 300 joints al mese dal governo federale - 1975/ 2007), Dr. Donald Tashkin, UCLA, 1976 -2007.

3. TumoriUn tumore è una massa di tessuti ingrossati. I ricercatori del Medical College of Virginia scoprirono che la cannabis ha un successo incredibile nella riduzione di molti tipi di tu-mori, benigni o maligni (cancerosi). La DEA e altre agenzie federali hanno ordinato la ces-sazione di questi studi oncologici dopo avere ascoltato un rapporto erroneo, che parlava di possibili problemi immunologici associati alla combustione di canapa. Ma, nel 1975, invece di problemi alla salute si ebbero grandi successi nella riduzione dei tumori! A seguito di ques-ta clamorosa scoperta del Medical College of Virginia, la DEA e il National Institutes of Health si mossero per tagliare i fondi di qual-siasi altra ricerca simile. Milioni di Americani che oggi potrebbero essere ancora vivi sono morti a causa di questo e altri provvedimenti della DEA nei confronti della marijuana. Nel 1996 e nel 2006, il Medical College of Virginia ha richiesto nuovamente un permesso per la ricerca sulla cannabis, respinto puntualmente dalla DEA.

4. Nausea (AIDS, Chemioterapia, Mal di Mare...)Benché si conoscano i suoi effetti disastrosi sul sistema immunitario, la chemioterapia è ritenuta da chi la pratica un beneficio, per i pazienti affetti da cancro e AIDS . Tra i gravi effetti collaterali che la chemio produce c'è la nausea. “La marijuana è il migliore agente di controllo per la nausea durante la chemiot-erapia” secondo il Dr. Thomas Ungerleider, che ha capeggiato il programma di ricerca medica California’s Marijuana for Cancer dal 1979 al 1984. Questo è altrettanto vero per la cura dell'AIDS e finanche per i disturbi allo stomaco comuni durante i viaggi. I farmaci anti-nausea si trovano in pillole che vengono spesso ingerite solo per essere rigettate dal paziente. Dal momento che la cannabis può essere sia ingerita che fumata, può rimanere in circolo e continuare ad agire anche se il vomito persiste.

Le accuse contro la Corral furono ritirate nel Marzo del '93 perché era la prima persona in California ad avere i sei requisiti per una necessità di difesa medica. Nel 1997 Valerie, che gestisce un compassionate use club, fu nominata Cittadino dell'Anno di Santa Cruz. (Cohen & Stillman, Therapeutic Potential of Marijuana, 1976; Farmacopea degli U.S.A, prec-edenti il 1937; Tod H. Mikuriya, M.D., Marijuana Medical Papers, 1839-1972.)

6. Antibiotici CBD DisinfettantiLe giovani piante di canapa senza fiori permet-tono l'estrazione di CBD (acidi cannabidiolici). Sono molti gli usi antibiotici dei cannabidioli, compresa la cura per la gonorrea. Uno stu-dio del 1990 svolto in Florida ha dimostrato la loro efficacia contro l'herpes. Il quantitativo dei cannabidioli è inversamente proporzionale a quello del tetraidrocannabinolo, ed è quindi più accettabile dai proibizionisti perché “non sballa “. Per quasi tutte le malattie o infezioni curabili con la Terramicina, i derivati di canna-bis funzionarono meglio, negli studi Cecoslo-vacchi svolti dal 1952 al 1955. I Cechi pubbli-cavano ancora nel 1997 articoli sulle strategie per un raccolto di canapa ricca in cannabidi-oli. (V. anche Cohen & Stillman, Therapeutic Potential of Marijuana; Tod H. Mikuriya, M.D., Marijuana Medical Papers; Roffman, Marijuana as Medicine, 1982; International Farm Crop)

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sostanze: psiconautaBenzodiazepine

Info principaliSono la categoria principale e più rappresentativa degli ipnotico-sed-ativi. Si distinguono in quelle che vengono eliminate len-tamente dal nostro organismo, e quelle benzodiazepine che vengono eliminate più celermente (usate nel tratta-mento dell'insonnia). Venendo eliminate più rapidamente evitano i fenomeni di sedazione durante il giorno.Agiscono sul sistema nervoso centrale con una azione definita "de-pressiva" che in questo caso si riferisce all'azione inibitoria, sedativa di questi farmaci. Come per tutte le sostanze che hanno un'azione simile, la risposta di chi prende tali farmaci dipende dal dosaggio e varia da persona a persona: a bassissime dosi eccita, alzando le dosi eccita ul-teriormente, alzandole ancora di più provoca sonno e in casi di dosi estremamente massicce (sovradosaggio) porta a gravi stati di malessere psicofisico fino anche al coma.Le benzodiazepine (BDZ) vengono utilizzate per il trat-tamento degli stati ansiosi e dell'insonnia: dagli attacchi di panico all'agorafobia, all'ipocondria a situazioni di stress e ansia gener-alizzata.Tali sostanze possono nel tempo risultare molto pericolose ed il loro utilizzo può anche portare ad una crisi "psicotica" (i sintomi descritti sono deliri ed allucinazioni) che verrà poi probabilmente affrontata con i "tranquillanti maggiori" o neurolettici.Non è da sottovalutare il fatto che esse provocano, come ogni sostanza psicoattiva, dipendenza fisica, psicologica, tolleranza (bisogno di aumen-tare la dose per sentirne gli effetti) e crisi di astinenza. A meno che non intervengano gravi effetti collaterali che rendano necessaria una brusca interruzione del trattamento, la sospensione di una terapia con BDZ deve essere gradu-ale. Infatti una brusca sospensione delle BDZ può provocare ansia, insonnia, irritabilità, nausea, cefalea, palpitazioni, tremori, sudorazione, meno frequentemente dolori muscolari, vomito, intolleranza alle luci e ai suoni e raramente convulsioni e una serie di disturbi contrastanti quali: eccitazione, tristezza, delirio, allucinazioni, difficoltà a pensare e ad esprimere le proprie emozioni.

Istruzioni per l’usoPer fare chiarezza, vorremmo sottolineare qui che non siamo contrari all'uso degli psicofarmaci in quanto tali, ma che li consideriamo alla stregua di qualsiasi altra sostanza o 'droga' che dir si voglia, con la con-vinzione che ognuno sia libero di farne l'uso che desidera, avendo però il diritto di essere realmente informato sui possibili effetti desiderati e su quelli indesiderati, e senza peraltro essere costretto ad assumerla. Riteniamo anche scorretto il fatto che spesso si presentino gli psicofar-maci non come possibile strumento per contenere momentaneamente un 'sintomo' o una sensazione insopportabile, ma come "medicine che guariscono da una malattia". Senza, quindi, demonizzarne l'uso vogliamo fornire alcune istruzioni per sopravvivere ai trattamenti farmacologici non desiderati e alle prescriz-ioni di psicofarmaci troppo spesso superficiali ed irrazi-onali. Vogliamo amplificare la problematica della libera scelta e dell'uso consapevole di sostanze farmacologiche attraverso questi primi sug-gerimenti (rimandando alla trattazione specifica per le varie categorie di psicofarmaci):- non sospendere mai bruscamente la terapia;- chiedere la prescrizione di farmaci per via orale;- chiedere informazioni sui farmaci e sui loro effetti collaterali;- chiedere e pretendere altre forme di trattamento terapeutico in sos-tituzione agli psicofarmaci - promuovere esposti o intentare cause a singoli psichiatri o ad intere istituzioni psichiatriche perché ritenuti responsabili di cattive pratiche prescrittive;- mettere in discussione e chiedere approfondìmenti sulle diagnosi di disturbo mentale e sui corrispettivi trattamenti farmacologici.

FarmacologiaLe benzodiazepine vengono impiegate come:1. ansiolitici (tranquillanti minori) e antiangoscia;

2. mio rilassanti;3. antiepilettici;4. ipnotici -come tali non riducono il sonno REM ma la fase IV in cui insorgono molte turbe come incubi, sonnambulismo, enuresi. Per quanto il loro indice terapeutico sia assai elevato an-che in caso di sovradosaggio, l'impiego di questi farmaci impone alcune cautele.Controindicazione assoluta: la miastenia.Controindicazione relativa: l'insufficienza respiratoria, l'età avan-zata (negli anziani inducono anche a dosaggi bassi sonnolenza, ipotonia muscolare ed incoordinazione motoria).Dipendenza: è questione tuttora dibattuta se le benzodiazepine ind-ucano dipendenza. Questa, se presente, è del tipo psichico; il paziente tende a divenire un autoprescrittore. Alla loro sospensione si possono avere fenomeni di rebound della situazione di base per cui è consiglia-bile sospendere gradualmente le benzodiazepine.I sintomi di astinenza sono rappresentati non solo da fenomeni di re-bound ma anche da tachicardia, sudorazione, nausea, tremori, contrazi-oni muscolari, depressioni, convulsioni.Il consumo di alcol va proibito durante il trattamento con le benzodi-azepine. Questa associazione è causa di sonnolenza, atassia e favorisce gli incidenti stradali e sul lavoro. La somministrazione di un ansiolitico da solo ad un soggetto depresso costituisce un errore terapeutico che può avere gravi conseguenze. Questi farmaci infatti riducono l'angoscia, ma lasciano la depressione dell'umore, il senso di non-valore, il dolore morale: ciò che può portare al suicidio. Le benzodiazepine possono essere causa di fenomeni paradossi di agi-tazione. Questa può manifestarsi con aggressività verbale, motoria spe-cialmente se il soggetto che fa uso delle benzodiazepine è in gruppo o se la situazione in cui si trova è frustrante.Dal punto di vista farrnacologico si distinguono due tipi di benzodiazepine:1. ad azione breve (5-10 ore): ossazepam, lorazepam (questi far-maci vengono escreti rapidamente dopo essere stati metabolizzati dal fegato; i metaboliti sono inattivi);2. ad azione protratta (24 ore e più): diazepam, flurazepam, clo-rdiazepossido, clorazepato, clonazepam (impiegato solo nell’epilessia), nitrazepam e bromazepam . Queste benzodiazepine vengono mobilizzate ed i metaboliti oltre ad es-sere attivi hanno una emivita spesso più protratta della sostanza madre. Le benzodiazepine ad azione protratta possono influenzare negativa-mente il comportamento nel corso della giornata dopo assunzione du-rante la notte specialmente nei pazienti anziani e negli epatopazienti.Non sembra invece che si protraggano gli effetti sedativi, ansiolitici.

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LegislazioneIn Italia, il Ministero della Sanità, Ufficio Centrale Stu-pefacenti, ha inserito le benzodiazepine (diazepam, flunitrazepam) nella Tabella VI^ annessa al T.U. 309/90, facendole poi transitare nella Tabella IV^ per effetto del D.M. 22 marzo 1993 - G.U. 20 aprile 1993 n. 91.Nella tabella IV sono comprese le sostanze di corrente impiego tera-peutico, per le quali sono stati accertati concreti pericoli di induzione di dipendenza fisica e psichica di intensità e gravità minori rispetto a quelle delle tabelle I e III; e vi sono indicati i prodotti ad azione ansiolit-ica, antidepressiva o psicostimolante che possono dar luogo al pericolo di abuso e alla possibilità di farmacodipendenza.

UsiLa notorietà riscossa dai tranquillanti è stata immensa.È stato stimato che negli USA circa ottanta milioni di persone ne fac-ciano un uso abituale.I tranquillanti oggi più usati sono proprio quelli a base di benzodiazepine. Questa famiglia di sostanze comprende: il "Valium" (diazepam), il "Transene" (clorozepam), il "Roipnol" (flunitrazepam), il "Tavor", il "Librium" e l'"Ansiolin".Moltissime persone le assumano abitualmente contro l'ansia e l'angoscia esistenziale, ma non è raro il loro im-piego nella cura della eroinomania.Sul mercato lecito si trovano confezionate in capsule, compresse o anche in preparazioni iniettabili. In alcuni paesi, il diazepam è anche prodotto sotto forma di polvere per consentirne l'impiego nella me-dicina veterinaria: viene, infatti, aggiunto al mangime da somministrare agli animali per immobilizzarli durante il trasporto.È assai pericolosa l'interazione con farmaci ad azione deprimente del Sistema Nervoso Centrale come, ad es-empio, l'alcol etilico. Combinazioni con altre sostanzeBisogna fare attenzione nel combinare le BDZ con gli alcolici, tale inter-azione può causare, infatti, problemi cardiorespiratori, può prolungare i tempi di eliminazione delle BDZ (nel caso delle BDZ a eliminazione lenta)

e provocare fenomeni di accumulo (ovvero effetti di potenziamento ed effetti eroino-simili nel caso, per esempio, dell'associazione di Tavor con alcolici).L'azione delle BDZ con altri farmaci che "deprimono" il sistema nervo-so centrale provoca un aumento dell'effetto farmacologico di entrambi i farmaci.In generale andrebbe evitato il più possibile sia il con-sumo di psicofarmaci combinati tra loro, sia di psicofar-maci e farmaci. Infatti, le BDZ a eliminazione lenta combinate con altri farmaci quali Cimetidina (farmaco antiulcera), Propanolo (farmaco che controlla la pressione), contraccettivi (pillole) aumentano il tempo di eliminazione sia delle stesse BDZ che di questi altri farmaci.

Effetti collateraliGli effetti collaterali frequenti a dosaggio base sono: eccessiva sedazione, confusione mentale, astenia, diminuzione della prestazione psicomo-toria e cognitiva; gli effetti meno frequenti sono amnesia e irrequietezza; quelli invece rari sono: vertigini, stati di eccitamento, reazioni cutanee, amenorrea (mancanza del flusso mestruale) e galatorrea (produzione di latte nella donna in assenza di gravidanza e anche nell'uomo).

fonte: autistici.org

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ALIMENTATORE BASSET DI SBS CON PANNELLO SOLAREIl Bsset1 Solar Battery backup di Sbs, è nato per far fronte all’esigenza di chi va fuori casa o città e non ha la possibilità di caricare il pro-prio cellulare o lettore Mp4. A causa della dis-tanza dai i centri abitati o dell’incompatibilità delle prese di corrente, questa è una soluzione che rende felici tante persone. Il dispositivo è leggero, pesa 80 grammi, e fun-ziona come accumulatore di energia capace di erogare corrente grazie ad un pannello solare e una batteria integrata da 1500 mAh.La confezione dell'alimentatore solare in-clude anche sei adattatori per cellulari (Mo-torola, Nokia, Samsung, Sony Ericsson), un connettore per la console portatile Nintendo Ds e porta Usb femmina, oltre a un cavo ritrai-bile da 80 centimetri.Prezzo: 40 euro.

tecnologie: news & curiositàDetenuto hacker blocca i computer della prigione

Douglas Harvard, 27enne, originario degli Usa, nel 2005 decide di trasferirsi in Inghilterra. Famoso e ricercato hacker nel 2009 viene arrestato e accusato di truffa internazionale, at-traverso la creazione di carte di credito e account bancari fasulli per un ammontare di oltre £6.5.m. Harvard è stato arrestato a seguito di un’indagine del centro investigativo National Hi-Tech Crime Unit (NHTCU). Condannato a 6 anni presso il carcere di Renby,

contea di Nottingham, e li che sta scontando la sua pena. Douglas a distanza di 4 anni dalla fine della sua pena si trova protago-nista di una notizia che in Inghilterra ha fatto molto clamore e polemica. Un giorno qualsiasi di detenzione Douglas chiede di poter usare i computer della prigione per creare una stazione tv interna da poter utilizzare, ovviamente chiedendo un pc che gli permetta di eseguire un certo tipo di programmazione. Le guardie senza chiedere nessun permesso speciale lasciano usare il computer al detenuto-hacker che nel giro di qualche ora riesce ad entrare nel sistema del carcere, creando, poi, una serie di password che gli hanno permesso di non far entrare nes-suno all’interno del sistema, bloccandolo. Una fonte dal carcere dice: “E’ incredibile che ad un criminale condannato per crimini cibernetici è stato consentito l’accesso incontrollato al disco rigido. Ha messo in piedi una tale matrice elaborata di password che hanno dovuto chiamare una ditta specializzata per far funzionare di nuovo il sistema.” Nel frat-tempo Douglas è stato punito con l’isolamento suscitando, però, polemica su quanto un carcere e coloro che lavorano all’interno riescano davvero a controllare e garantire sicurezza a tutti i cittadini. Proprio perché fornire il libero accesso ad un condannato per truffe informatiche non è affatto una buona idea.

STAMPPANTE MOBILE ISTANTANEA POLAROIDLa nuova GL10 Instant Mobile Printer per-mette di stampare ovunque e in pochissimo tempo tramite bluetooth e usb. Ideata per coloro che amano tanto le stampe istantanee e di piccolo formato. La cosa clamorosa di questa nuova stampante portatile è l’assenza di cartucce, in quanto grazie alla nuova tecno-logia ZINK Zero Ink Photo i colori si trovano, sotto forma di cristalli, nella speciale carta e si sciolgono sfruttando il calore. Con questo nuovo strumento tecnologico si può stampare dalle nostre fotocamere digitali, dai nostri Pc/Mac e Smartphone. Ha una batteria al litio che detiene maggiore autonomia, ideale per le us-cite.Le caratteristiche:- stampa in 45 secondi- alta qualità- batteria che consente fino a 35 stampe- stampa in modalità wireless anche tramite app Android- niente cartucce/toner: grazie a ZINK Zero Ink Printing Technology (di ZINK Imaging)- dimensioni: 11.4cm x 15cm x 3cm- attualmente non supporta iPhone - sviluppata in collaborazione con Haus of GagaImmessa da poco sul mercato il suo prezzo è di circa £119.00.

a cura di Enrica Cappello

LUGLIO - AGOSTO 2011 | DOLCE VITA 51

LASER KEYLa tastiera laser virtuale è stata creata per agevolare l’inserimento dei dati, soprattutto degli Smartphone o dei dispositivi mobili, sen-za appesantire il dispositivo. In modo tale che sia possibile scrivere in giro senza fare troppa fatica con i tasti che ci sono di solito in questi dispositivi. Caratteristiche tecniche:- Durata batteria: da 220 a 450 min. di durata - Diodo laser a luce rossa- Sound setting On/Off- Illuminazione: Visibile in luce incandescente di 1800 lux- Rilevazione di oltre 400 caratteri al minuto- Funzionante su qualsiasi superficie piana- Alimentazione: cavo USB, Batteria agli ioni di Lithio, Ingresso DC- Interfaccia: USB 1.1 e 2.0 per PC, Bluetooth(v. 1.1 classe 2) per dispositivi mobili- Consumo energetico: Max.3W-5V- Peso:C.a. 110gE’ compatibile con la maggior parte dei sistemi operativi, per mobile e non, tra i quali Micro-soft Windows Mobile 2003 per Pocket PC e Smartphone, Microsoft Windows Mobile 5.0 per Pocket PC e Smartphone, Microsoft Windows Mobile 6.0 per Pocket PC e Smart-phone, Palm OS 5.x RIM Blackberry per OS, Microsoft Windows 2000/XP/Vista, Symbian OS S60 3rd Edition (per Nokia). E’ possibile acquistarlo tramite il sito dell’azienda stessa. www.celluon.com

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JOHNNY CASH WITH HIS HOT AND BLUE GUITAR – JOHNNY CASH

E’ il primo album che segna il de-butto del famoso cantante Johnny Cash, pubbli-cato nel 1957. L’album è la prima raccolta ufficiale di sin-

goli dell’autore, in essi si rispecchia la vita del cantante che è segnata so-prattutto dal suo periodo di servizio militare. Il suo tratto country si ritrova in tutto l’album, in particolare nella canzone che lo rappresenta in maggior modo in quei suoi giorni. "Folsom Prison Blues", ispirata al suo periodo militare, racconta proprio la storia di un carcerato che sentendo il fischio del treno pensa all'attimo in cui ha commesso il crimine, “I shot a man in Reno/just to watch him die", e a cosa avrebbe fatto in quel mo-mento se fosse stato libero. Nell’album non mancano canzoni che richiamano la condiz-ione di prigionia sia reale che psicologica.

IL CANTACRONACHE - LUCA BUSSOLETTI

Il Cantacronache è il nuovo album del cantau-tore romano Luca Busso-letti, il primo cd in asso-luto ad essere prodotto dal Fatto Quotidiano. Questa peculiarità parte

e arriva proprio dai contenuti del disco: ar-gomenti e testi dal forte contenuto sociale, ma anche una buona dose di autoironia. Dieci tracce tra rock, pop e cantautorato dove spiccano ospiti d’eccezione come Dario Fo che s’improvvisa rapper in un brano sulle mine antiuomo ("A Solo Un Metro"), oppure Ascanio Celestini che si presta con un monologo sul tema dei cassaintegrati. Le linee melodiche e gli arrangiamenti sono semplici, senza strafare e proprio la linearità del tappeto musicale rende ancor più piacevole l’ascolto di voce e testi. Un giovane artista già vincitore del Premio Lune-zia e la Targa Siae del Premio Pigro per Ivan Graziani, in grado di esplorare con determi-nazione e coraggio temi e soluzioni inusuali, senza strafare e con un gusto delicato. Tutti i proventi del cd, poi, saranno devoluti ad Am-nesty International.

media: inputMUSICA FILM LIBRI

a cura di Enrica Cappello

GLI UOMINI OMBRA – CARLO MUSUMECI

Condannato all’ergastolo per traffici malavitosi Carlo Musumeci ci racconta la sua esperienza dall’interno del carcere. “Gli uomini om-bra”, scritto nel 2010, sono uomini che detenuti all’interno del carcere non hanno voce, per-

ché giudicati colpevoli al punto da non dimostrare verso di loro nessuna forma di umanità. Una serie di racconti da chi ogni giorno si trova in condizioni dis-umane, di sovraffollamento e per niente igien-iche. Una condanna che non rieduca i detenuti, ma che li porta ad un maggiore abbrutimento ed annullamento della personalità. Racconti che hanno una forte carica emotiva e leggendo non possiamo far altro che chiederci se sia davvero giusto, indipendentemente dalla pena, trat-tare così un altro essere umano. l riferimenti ai fatti giornalieri di cronaca sulle condizioni pessime delle carceri italiane sono evidenti, in particolare per quanto riguarda la piaga dei suicidi in costante aumento.

LE MIE PRIGIONI – SILVIO PELLICOArrestato dagli Austriaci perché aderente ai moti carbonari, l’autore ci racconta la sua

esperienza di prigionia che va dal 13 ottobre 1820 al 17 settembre 1830. “Le mie prigioni” è un libro che riporta le memorie del periodo di carcerazione di Sil-vio Pellico. Nel corso

della sua esperienza viene trasferito in di-verse carceri ma si rifiuta sempre di collabo-rare con i nemici. Nel 1830, dopo le carceri di Murano e Moravia, due fra le più dure che si conoscano, gli viene concessa la grazia, la sua pena di morte viene tramutata in quindici anni di carcere. Pellico passa le sue giornate a scrivere, legge e rilegge i suoi appunti, med-itando sulle sue riflessioni. Un’esperienza che per quanto breve è però intensa ed estrema. Segnerà per sempre Silvio psi-cologicamente e fisicamente al punto tale da maturare una forza d’animo e una fede ancora più forte, risultato del grande apprezzamento della vita e delle persone.

KILLER: DIARIO DI UN ASSASSINO – TIM METCALFE

Siamo nel 1929, nel carcere di L e a ve n wo rt h , Carl Panzram autore di 21 omicidi attende la pena capitale. In carcere fa amicizia con il secondino Hen-ry Lesser, che attirato dalla sua intelligenza instaura un rapporto

di amicizia e lo aiuta a scrivere le sue memo-rie, successivamente pubblicate nel 1970. Il protagonista è il classico esempio di persona che non viene da famiglie facoltose e che, in un certo senso è costretto a vivere secondo la legge del più forte. carcere dove starà per circa un mese ingarbugliato nel sistema giudi-ziario, al punto da non conoscere nemmeno Proprio per questo Carl incolpa il sistema e ottiene, secondo sua richiesta, la pena capitale, in quanto bestia creata dal sistema carcer-ario deve essere distrutta da esso stesso. Un film accurato, problematico e realistico che il regista Tim Metcalfe ci trasmette attraverso le immagini di chi speranza non ne ha più.

DETENUTO IN ATTESA DI GIUDIZIO – NANNI LOY

Il primo ruolo drammatico di Alberto Sordi in un film-denuncia sull’arretratezza e sull’inadeguatezza del sistema giudiziario e carcer-ario italiano. La pellicola uscita nel 1971 suscitò polemica e scalpore per l’argomento trat-

tato, per la prima volta in un’opera cinematografica. Il regista ci racconta la storia di Giuseppe Di Noi (Alberto Sordi), un geometra trasferitosi ormai da anni in Svezia, sposato e stimato professionista che decide di portare la famiglia in vacanza in Italia. Arrivato in frontiera viene portato in carcere dove sta per circa un mese ingarbugliato nel sistema giudiziario, al punto da non conoscere nem-meno il motivo del suo arresto. La scelta del cognome “Di Noi” è fatta per intendere che chiunque può inciam-pare nel sistema giudiziario italiano, mal funzionante e arretrato, e us-cirne provato fisicamente e psico-logicamente senza essere davvero colpevole.

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IL TUO LOGO QUI

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ROTOTOM SUNSPLASH - EUROPEAN REGGAE FESTIVAL 2011Giunto alla 18° edizione, il Rototom Sunsplash European Reggae Festival, anche quest’anno si terrà, per il secondo anno consecutivo, a Ben-icàssim dal 18 al 27 agosto. Il tema del festival sarà la commemorazione di Bob Marley, a 30 anni dalla sua scomparsa, al quale verranno dedicati eventi ed attività. Come sempre tanta musica ma anche dibattiti, attività ricreative per grandi e piccoli, inoltre una delle novità di quest’anno sarà il Rototomcircus. Un’attività che ha lo scopo di diffondere l’arte circense, contemporanea e di strada, all’interno del fes-tival con artisti provenienti da tutto il mondo, che praticano diverse discipline, in modo tale da avvicinare la gente a quest’arte e ovvia-mente farla divertire. Come sempre saranno presenti artisti di un certo calibro, tra quelli confermati: Luciano, Jimmy Cliff, Bunny Wailer, Johnny Clarke, Michael Prophet, Horace Andy, Brigadier Jerry, Toot & The Maytals, Lutan Fyah, Mr. Vegas, Rita Marley... Il Rototom Sunsplash non è solo musica, ora-mai è diventato un modello di vita, un luogo dove tutti i presenti mettono al primo posto la pace, la tolleranza, la solidarietà, la fratel-lanza e il rispetto per l’ambiente.

SEAN PAUL VESTE I PANNI DEL PRODUTTOREIn attesa di vederlo a Napoli dove arriverà il 3 luglio, Sean Paul, star internazion-ale della musica jamaicana, decide di indossare anche i panni del produt-tore, realizzando il Blaze Fia rid-dim. Per l’artista, come si legge in una nota della Headline Entertainement, si materializza così un sogno, che Sean Paul ha in mente sin dall’esordio, avvenuto oramai 16 anni fa. “E’ un altro modo per dimostrare le mie attitudini e per misurarmi con nuo-vi progetti. E’ anche per questo che ho deciso di imparare a suonare la chitarra e la batteria”. Per la sua prima produzione ha deciso di abbracciare il suo primo amore, la dancehall, e infatti il Blaze Fia è quello che in gergo viene definita una base hardcore, con la quale Sean Paul chiama a rac-colta ben 18 artisti, a suo modo un record. Alla fine vengono rappresentati sia i vecchi alfieri del genere come Bounty Killer, sia le nuove leve come Chino. E poi ci sono Elephant Man, Mr. Vegas, Busy Signal, Assassin aka Agent Sasco, Ce’Cile, Timberlee, Laden, Hallow Point, Suku (Ward 21), Wayne Marshall, Kiprich, Future Fambo e Tarrus Riley. Sin da quando la base è stata rilasciata, radio, sound system e deejay le stanno dando la spinta necessaria per salire in alto il prima possibile. La critica individua proprio nella version dello stesso Sean Paul dal titolo “Gal A Bowl Out Fi More”, una delle canzoni che riscalderanno i dancefloor estivi. In questa nuova avventura, come nelle altre passate, al fianco dell’artista ci sono sempre i membri del Coppershot sound system, bravi a dare la loro assistenza tecnica affinché il beat che Sean aveva in mente si trasformasse nel Blaze Fia. Nel frattempo la star è di nuovo in studio per preparare il suo nuovo album, sia collaborando con i produttori jamaicani, sia assicurandosi qual-che prestigiosa partecipazione come quella di Akon. “Seppure aumenteranno le in-fluenze hip hop, l’impronta del disco sarà sempre dancehall” – dice Sean Paul all’Observer. http://misterbigga.wordpress.com

musica: reggae vibrations

T-Action

54 LUGLIO - AGOSTO 2011 | DOLCE VITA

EVENTI REGGAE22–24/07/2011 PONDEROSA FULL VIBE - Summer Music Festival 2011 Ponderosa – Castelseprio21/07/2011 SUD SOUND SYSTEM - Magnolia – Milano05/08/2011 KY-MANI MARLEY - PEACE and UNITY 2011 campo sportivo – Lizzanello05/08/2011 BURRO BANTON - Marsala reggae festival - Ex Kartodromo Santo Padre – Marsala05-07/08/2011 SUNSET FESTIVAL CASTIADAS – Cagliari12/08/2011 MEDIO JAMAICANO REGGAE FESTIVAL 2011 - Centro Sportivo Paradise - Pabillonis

GRANDE RICHIESTA PER IL SAPONE SCOLARANTE DI KARTEL: A RUBA IL PRIMO LOTTOQuando una società è malata e vive nel sogno di voler assomigliare ai bianchi. Questa è l’unica spie-gazione per quello che sta accadendo in Giamaica. Un business è sempre una cosa da rispettare ma quando si tratta di un sapone scolorante che fa male alla pelle, la cosa è ben diversa. Da mesi nonostante i duri attacchi di Bounty contro la perdita d’identità nera, l’effetto è stato asso-lutamente diverso da quel che si attendeva. E’ appena uscito ed è stato un grande successo. Vybz Kartel sostiene che la prima partita del suo sapone è stata completamente venduta in pochi giorni. "Da quando abbiamo fatto l'annuncio sul giornale, il primo lotto, che era ben oltre 2.000 pezzi, si è volatilizzato", il deejay ha riferito alla stampa. La pubblicità recitava che il cake sope sarebbe stato in vendita inizialmente a Kings-ton, Falmouth e Trelawny ma non ha nemme-no avuto la possibilità di raggiungere Kingston che è andato esaurito. Quando è stato contat-tato uno dei negozi pubblicizzati come punto vendita per il prodotto, un rappresentante ha confermato che esisteva una domanda ben più ampia dell’offerta. Così dopo aver esau-rito il primo lotto di prodotti, Kartel dice che ora aumenterà la produzi-one di saponi. Addirittura Kartel ora sta pensando di istituire una rete nazionale di dis-tribuzione per accaparrarsi sempre più quote di mercato. RasAle www.reggaezion.com

NH3 - EROI SENZA VOLTO

"Eroi senza volto" è il racconto di una re-altà in cui il precariato rappresenta il de-nominatore comune di situazioni differenti. Gli NH3 con un sound rafforzato e più ag-gressivo e con delle liriche d'impatto, mira-no all'essenza della musica ska-core, che fa saltare e divertire ed allo stesso tempo ri-flettere ed agire. Il nuovo album, della band di Pesaro, è disponibile dal 14 Luglio in free download sul web.www.nh3.it

DOLCE VITA MEDIA PARTNER

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musica: intervisteRedman: The Funk Doc

Enrica Cappello

Lo scorso Maggio in occasione della 15° edizione del Flava of the Year 2011, il Link di Bologna ha ospitato Redman, in tour per presentare il suo ultimo album, Reggie. Uno show che come sempre coinvolge e non annoia, soprattutto se ad accompagnarlo ci sono Ready Roc e il grande Dj Dice.

Il tuo ultimo album “Reggie”, prende il titolo dal tuo nome di battesimo, hai affermato che è il tuo alter ego, era partito come mixtape e poi è diventato un album... Parlaci un po’ di come si è sviluppato il progetto e come sei arrivato a concepire il tuo ultimo lavoro, Reggie.Quando ho finito l’album Blackout 2 con Method Man era nato Reggie come mixtape. L’avevo concepito con diverse canzoni, come ho fatto anche in Muddy Waters 2, ma la qual-ità delle canzoni di Reggie potevano essere ad-eguate solo per qualcos’altro, così, alla fine ho fatto due album insieme, di cui uno chiamato, appunto, Reggie… questo è quello che ha fatto Redman! Come potete vedere non ho skills, non sono un superman lover, ho solo fatto qualcosa di diverso dai tempi passati perché in questi giorni l’hip hop non comunica più come prima. Cool è quello che è successo in Reggie, ora è un album! Blackout 3 con Method Man e Redman è in arrivo!

Tra le altre cose hai annunciato l’uscita prossima di altri album come Muddy Waters II e Blackout 3 con Method Man, con cui stai anche gi-rando How High 2. Un bel lavoro, cosa ci dobbiamo aspettare dai pros-simi album e dal prossimo film con Method Man?Muddy Waters 2 uscirà sicuramente durante quest’inverno 2011 e in autunno lancerò i miei singoli. Mentre Blackout 3 e alcuni sin-goli verranno lanciati vicino natale, e poi uscirà nel 2012 Method Man con un nuovo album e alcuni suoi singoli fuori già da quest’estate. Io ho preso una piccola pausa estiva, per poi iniziare di nuovo a fare musica. Così avremo un sacco di musica nuova da ascoltare da Def Squad, Wu Tang, Killa House e quindi “men and ladies support…”

Tu e Method Man fate molte collab-orazioni e insieme siete un duetto davvero big, come nasce la vostra collaborazione?E’ iniziato tutto nel 1993, con Def Jam and How High, ci siamo incontrati per strada e ab-biamo fatto una delle più grandi promozioni con l’etichetta musicale, da qui le persone iniz-iavano a parlare di noi, iniziavano a conoscerci in tutte le città, solo dopo abbiamo lanciato l’album. Successivamente abbiamo collaborato per How High e ora sta uscendo un altro film, conosciuto come How High 2, la seconda parte. Stiamo lavorando abbastanza su di esso, vogliamo mettere da parte How High come classico e fare un nuovo film… stiamo lavo-rando molto!

LUGLIO - AGOSTO 2011 | DOLCE VITA 55

Che tipo di film avete in mente?Su che genere pensate di spostarvi?Adesso non lo so, ma sarà sempre collegato alla weed!!!

Nel 2010 hai annunciato il tuo in-gresso nel Wu-tang. Una grande opportunità per la tua carriera, parlaci un po’ di come stai vivendo quest’esperienza a livello profes-sionale ma anche personale.Io sono nato con Def Squad e sono stato parte di Def squad! Def squad è composta da Erick Sermon, EPMD, Keith Murray questa è la mia crew, e il Wu Tang è la crew di Method Man e io sono entrato a farne parte. “Hip Hop is good...”, ma tu devi lavorare anche al di fuori della crew e prendere il tuo spazio. Ora il modo è diverso e molto più basato sul busi-ness e connesso al materiale. E’ un business diverso, è un business di soldi.

Cosa ne pensi del fatto che l’hip hop si sia evoluto in questo modo?Mi adatto. Al giorno d’oggi è tutto basato sul business e sul potere dei soldi e questo è posi-tivo, perché molti artisti fanno conoscere la loro musica, soprattutto le black people che diffondono la cultura etnica, continuando a guadagnarci e farne di essa un lavoro. Anni fa quando ho iniziato era diverso, dovevi avere rispetto, quando volevi produrti era molto difficile farlo perchè dovevi avere qualcosa di ricco, di potente, quasi nessuno ci riusciva. Oggi è diventato tutto più facile, infatti, chi-unque può fare musica. Rispettiamo di più la cultura hip hop...

Cosa ne pensi dei nuovi artisti del panorama hip hop come Gucci Mane, Wiz Kahlifa ecc?Non sono aggiornato sulla scena odierna perché sono molto impegnato e non darei il giudizio giusto, ma io amo tutto questo. Lo amo perché loro vengono dalle stesse strade, dalla stessa mentalità e la pensano come me sul fatto che nessuno nel gioco dell’hip hop distrugge per fare meglio, nessuno distrugge il lavoro degli altri, passando sul prossimo… io do il mio supporto per questo. I love Gucci Mane,I love Wiz Kahlifa and many more.

Preferisci erba o fumo?Erba! Ho provato hashish davvero forte nella mia vita e non posso fumarlo quando lavoro o faccio uno show.

Che ne pensi delle leggi proibizion-iste sulla ganja o sulle droghe leg-gere?Dobbiamo prendere coscienza del fatto che fumare erba negli Usa, ma in generale ovunque, è visto semplicemente come sballo. Molti devono venire a conoscenza del fatto che l’erba aiuta le persone malate di cancro, o le persone che soffrono di nausea, nessuna cosa che una medicina non può fare. Serve per le trasfusioni, l’insonnia insomma l’erba attual-mente aiuta diverse persone. L’Italia dovrebbe iniziare a documentarsi sulle leggi e sulle pro-prietà che l’erba ha per poter aiutare alcune persone malate, forse allora le leggi verranno approvate. Negli Usa aiuta davvero molte per-sone malate, e lo stato dal canto suo le aiuta facendo passare alcune leggi su di essa ogni giorno.

Lascia un messaggio ai lettori di Dolce Vita...Supportate e amate quello che fate come fan-no Redman e Method Man. Noi amiamo l’hip hop, amiamo quello che facciamo, amiamo chi sostiene la musica! Crediamo in quello che facciamo… le persone spendono dei soldi per venire ai nostri concerti e noi durante i live diamo il massimo a differenza di altri artisti! Lo facciamo bene perché amiamo quello che facciamo, amiamo le persone, amiamo l’Italia. Io amo fare le performance per l’Italia, ma in generale per chiunque, ovunque e di qualunque età. Amate quello che fate, amate la vostra vita, io amo la mia vita e supporta ogni cosa che spinge Killa House, Wu Tang, Def Squad, noi facciamo ancora vero hip hop. Dobbiamo fare ancora tanto per la musica che ne ha bisog-no… e continuate a fumare!

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Keith Richards musica: legendsPer un artista come lui bisogna annullare il concetto di tempo, almeno dal punto di vista artistico, Keith Richards ha attraversato più di mezzo secolo di storia musicale entrando a farne parte di diritto. Keith nasce nella Londra bombardata dagli aerei nazisti nel 1943, egli stesso racconterà più avanti che Hitler era sulle sue tracce, fortuna ha voluto che nessuna di quelle bombe interrompesse una vita che si rivelerà straordinaria. Il destino ha poi unito Richards ad un altro idolo del secolo scorso Mick Jagger, erano vicini di casa dall'età di 5 anni e frequentarono insieme la Wentworth Primary School, un'amicizia interrotta per il trasloco di Keith ma che più avanti verrà approfondita e coronata con la nascita delle Pietre Rollanti. Vive un periodo travagliato a scuola e viene espulso dall’istituto professionale di Dartford nel 1959 per trasferirsi alla Sidcup Art College, una scuola d’arte nei sobborghi di Londra dove dal 1961 ricomincia a frequentare l’amico fraterno Jagger, è l’inizio dell’avventura, siamo quasi giunti alla nascita dei Rolling Stones.

Richards si trasferisce nel 1962 a Londra condividendo l'appartamento con Jagger, gli Stones ini-ziano la loro avventura da tipico gruppo della British Invasion. Mettono presto da parte le cover per dare libero sfogo alla vena artistica del duo Jagger-Richards, col supporto importante di Jones. Arrivano all'esordio ufficiale nello stesso anno esibendosi al Marquee, attingendo dai suoni ancestrali del blues e del rock, il loro stile dissacrante li rese da subito l'antitesi dei Beatles.

Lo stile di vita di Richards è senza dubbio un’eccezione inspiegabile di come il corpo umano possa reggere ogni tipo di droga e l'abuso costante di alcool. Per lui gli anni ‘70 risul-tano un vero e pro- prio andirivieni da un tribunale all'altro, denunciato cinque volte per possesso di stupefacenti, evita il

carcere anche quando nel 1977 lo beccano all'aeroporto di Toronto, dove viene accusato di pos-sesso a fini di spaccio, un reato che gli poteva costare molti anni di carcere che verrà poi tradotto in semplice possesso di eroina. Una vera mina vagante, una personalità esplo- siva che con il successo non cesserà di rafforzarsi, la sua tempra rivive nei pezzi degli Stones che lui caratterizza non solo con lo stile blues, ma rifacendosi anche ai ritmi Reggae che lo avevano stregato ai tempi di Goat's Head Soup registrato per l'appunto nell'isola Caraibica. L'accordatura aperta in fase di accompagnamento è un suo marchio di fabbrica e se di solito è il batterista ad essere seguito dal resto della band, nel caso dei Rolling Stones è la sua chitarra a dettare i tempi.

E' stato considerato della rivista Rolling Stones degno del decimo posto nella speciale classifica dei migliori chitarristi di sempre, un chitarrista di assoluto talento dunque, conosciuto per la sua classe ma non solo. Ne ha combinate di tutti colori anche negli ultimi anni, senza sentire il peso dell'età è entrato nel nuovo millennio cosi com'era uscito dal vecchio, facendo riempire le pagine dei giornali scandalistici di mezzo mondo ma anche delle riviste scientifiche; il suo corpo è diventato di interesse medico, infatti il suo fegato è riuscito a "debellare" l'epatite C senza alcuna cura, anzi mantenendo i ritmi di chi con la droga convive e con l'alcool si disseta. Alcuni medici vorrebbero utilizzare il suo corpo una volta passato a miglior vita, per capire come il suo sistema immunitario abbia potuto scacciare il virus, per lui non si parla di miracolo e non potrebbe essere altrimenti per un dannato come Keith, eppure è accaduto qualcosa che ha molto a che fare con l'imponderabile e che avvolge in un mistero ancora più fitto la vita leggendaria di questo artista.

E' da poco uscita la sua biografia ufficiale "Life" stampata nel 2010 anche in italiano, dove si racconta apertamente, menzionando amici del calibro di Jhon Lennon, di giornate intere che passava tra una droga e l'altra in giro per Londra. Nella biografia racconta di una giornata in compagnia di Jhon: «Dovevamo aver fatto uso di qualche sostanza notevolmente allucinogena. C’era una giovane ragazza con noi, e si-curamente uno chauffeur, perché né io né John eravamo in condizioni di guidare. L’unica cosa che ricordo veramente è che abbiamo preso la mia Bentley blu, poiché la Rolls Royce di Lennon sembrava al momento una scelta troppo vistosa». Richards nel libro fa quasi credere di aver usato le droghe con diligente sapienza senza rimanerne bruciato, come un dottore della dro-ga, forse una vera simbiosi con gli stupefacenti, una sorta di patto col diavolo lo ha accompagnato in una vita in cui non si è negato nulla, neanche i gesti più folli come sniffare le ceneri del padre. "Ho aperto l'urna e un po' del contenuto è finito sul tavolo: dovevo profanarle raccogliendole con la scopa e buttandole nel cestino della spazzatura? Così me le sono sniffate ". Un gesto difficilmente spiegabile alla Disney, produttore del film “I pirati dei Caraibi“ a cui ha partecipato in veste di padre di Jhonny Deep. Tuttavia era ormai tardi per le smentite richieste dalla casa americana, le riprese erano gia avvenute, di certo il colosso del cinema per bambini non si sarebbe mai aspettato una notizia cosi roboante, un gesto quasi riluttante lontano dall’immaginario collettivo ma che per Keith ha sicuramente un significato diverso quasi

spirituale, irrazionale e indifendibile, come lui diabolico e paradisiaco. L'inossidabile Rich-ards, non ha fatto una piega neanche quando nel 2006 è precipitato giù da una palma men-tre tentava di scalarla insieme al collega Ron Wood, la caduta gli è costata il trasporto in elicottero dalle isole Fiji a un ospedale della Nuova Zelanda. Un eterno ragazzo che non si pone limiti neanche a 62 anni, e chissà ancora quante storie sarà capace di raccontare o vi-vere da qui all'inizio della leggenda, perché è questo il suo destino.

Robert Murphy

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Ho aperto l'urna e un po' del contenuto è finito sul

tavolo: dovevo profanarle raccogliendole con la scopa

e buttandole nel cestino della spazzatura? Così me le

sono sniffate.

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Avevate mai pensato che un carcere potesse essere visitabile e addirit-tura avere negozi e ristoranti all'interno?Ebbene si. Nel carcere di San Pedro nella capitale della Bolivia tutto ciò è possibile e non solo. San Pedro è il carcere più grande di La Paz e può ospitare fino a 1500 detenuti, ma è anche il luogo dove si può osservare un curioso esperimento so-ciale: i detenuti lavorano, pagano l'affitto per le stanze che occupano e alcuni vivono addirittura con l'intera famiglia. Questa prigione è anche, ufficiosamente, meta turistica per alcuni viaggiatori, soprattutto coloro che sono alla ricerca della cocaina più pura del mondo.La verità è che la prigione più strana dell'America Latina si presenta come un quartiere povero della città piuttosto che come un carcere; e sono proprio le sue particolari condizioni a creare un microclima sociale completamente differente da quello che si vive in altre carceri, ma forse molto più inquietante.Dei circa 1400 detenuti presenti, 40 sono stranieri, la maggior parte peruviani ma ci sono anche sudafricani ed europei, la maggior parte accusati per traffico di droga. Mentre le autorità negano l'esistenza di tutto questo, sono apparsi ro-manzi e articoli scritti da visitatori ed ex-detenuti che lo certificano. E' da considerare anche che solo il 20% dei detenuti ha una condanna assegnata, il restante 80% è in attesa di giudizio. Le voci a proposito di questo carcere hanno cominciato a girare un paio di anni fa e vari giornalisti si sono precipi-tati quando hanno sco-perto che il prezzo per una visita con pernot-t a m e n t o era di soli 50 bolivianos (circa 5 euro).Sembrava una leggenda, ma si è rivelato vero: T h o m a s McFadden, un americano che è stato condannato a quattro anni di carcere per traffico di droga, ha fondato una società turistica che dà lavoro a cinque prigionieri e tre agenti che offrono servizi agli stranieri in movimento dalla capitale amministrativa della Bolivia. Una volta scontata la pena ha venduto i diritti ad un altro detenuto soprannominato “The Ghost”, che ha, a sua volta, lasciato la cosiddetta azienda al nuovo capo “El Tiburon”.Il carcere è diviso in otto parti: Posta, Pinos, Alamos, San Martin, Pre-fectura, Palmak, Guanay, Cancha. La visita comincia dal “Centro Com-merciale”, un padiglione dove i detenuti hanno installato due negozi di alimentari, un barbiere, una sala da biliardo e un piccolo ristorante con cucina casalinga.

San Pedro è il carcere più grande di La Paz e può ospitare fino a

1500 detenuti, ma è anche il luogo dove si può osservare un curioso esperimento sociale: i detenuti lavorano, pagano l'affitto per

le stanze che occupano e alcuni vivono addirittura con l'intera

famiglia.

Negozi, bar e visite turistiche: il carcere di San Pedro oltreconfine: viaggi

Giulia Rondoni

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A differenza delle altre carceri dove i detenuti lavorano per ammazzare il tempo, a San Pedro lo fanno per co-prire i costi, in primo luogo l'affitto delle celle. Maggiore è il reddito migliori sono le condizioni di sopravvivenza e viceversa. Qui le differenze sociali sono molto marcate: Ramon, il proprietario del ristorante, dispone di aria condizionata e computer con connessione internet, ma è anche possibile trovare celle squallide e al limite della vivibilità.Il valore delle celle varia tra i 1000 e 1500 dollari e l'inquilino può abitarla fino alla fine della pena; ma ci sono anche situazioni peggiori nelle quali due reclusi, i più umili, sono costretti a condividerla. Il set-tore d'élite che si trova all'ultimo piano è accessibile solo dagli avvocati, dalle escort di lusso e dai parenti delle 16 persone privilegiate che gestiscono il business della droga.I pezzi grossi del mercato nero della droga possiedono qui un laboratorio per la fabbricazione della cocaina. Le materie prime sono ottenute corrompendo le guardie e i prezzi riassorbiti con le vendite ai turisti e agli altri de-tenuti.Purtroppo, in questo carcere la violenza è all'ordine del giorno e la poli-zia non interviene, lasciando il controllo nelle mani delle guardie elette democraticamente tra i detenuti stessi. I decessi sono circa quattro al mese, contando anche i morti per cause naturali. Nel cortile c'è una piscina che si svuota frequentemente, luogo di diversi omicidi e suicidi, è li che gli avversari vanno per “risolvere i loro problemi”.Non manca inoltre lo spirito sportivo: c'è, infatti, un campetto di calcio nel centro del complesso carcerario dove si svolge un vero e proprio campionato tra le varie sezioni, ognuna con squadra propria e imman-cabilmente si muove un giro di scommesse che fa girare circa 20.000 dollari l'anno.Ciò che accade in questo carcere è davvero al limite dell'immaginabile; si sono create dinamiche molto simili a quelle del “barrio” e le regole e le differenze sociali sono molto marcate.La cosa più curiosa, che sta rendendo questo carcere sempre più at-traente e controverso, è appunto il commercio “dell'oro bianco” e l'anormale tranquillità con la quale la gente vive questa assurda situ-azione.

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Se applichiamo un’economia di scala, va da se che cucine strutturate per preparare 230 pasti, ne devono servire ogni giorno 560, non pos-sono essere che in costante debito d’ossigeno sotto tutti i punti di vista.Ciò che i detenuti mangiano in carcere, ha due canali di distribuzione: il carrello e il soprav-vitto, il primo è ciò che viene distribuito a tutti i detenuti del carcere e viene preparato dai lavoranti della cucina, il secondo è tutto ciò che viene comprato da coloro che hanno di-sponibilità di denaro e cucinato in cella su due fornelli da campeggio (di fianco alla turca). L’azienda che si aggiudica l’appalto della forni-tura del vitto, ha diritto a gestire il sopravvitto, per vincere l’appalto del vitto è necessario ga-rantire un certo numero di calorie giornaliere ad ogni recluso, al minimo del costo. Il sopravvitto, invece, è composto da un elenco di generi a prezzo controllato ed in teoria corrispondente alla media del mercato locale, che i detenuti acquistano con i propri fondi (denaro che loro non maneggiano ma che vi-ene segnato sul “libretto”), il denaro dai

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specialeCercare di tradurre in parole l’immagine del carcere in Italia oggi è impossibile anche per chi lo vede e lo vive dall’interno, tali e tante sono le sfaccettature di un’istituzione sorpas-sata dalla storia e dal buon senso nella sua forma attuale.La credibilità in primis di chi da den-tro lo descrive è minata da pregiudizi radicati nella comune percezione, che lo svantaggio nei confronti della verità risulta difficilmente colmabile. Il rischio va oltre e riguarda qualunque voce osi alzarsi tra il gregge dei “servi disobbedi-enti alle leggi del branco”, che tradotto in al-tre parole, significa isolamento e trasferimenti, tuttavia, a volte gli anelli più deboli diventano importanti, perché sono loro quelli che spez-zano la catena.Vi sono inconfutabili dati oggettivi dai quali emerge una realtà invisibile ai più, poiché i carceri, sono aree ex-traterritoriali dove “ficcare il naso” non è facile per nessuno e la voce di chi ci vive (guardie e ladri) è poco più di un raggio nell’oceano mediatico che circonda tutti noi. Ma torniamo ai dati oggettivi, spazio vitale, la quasi totalità delle celle, misura 4mx2m più un bagno con tazza alla turca che funge anche da cucina, di 1mx4,50m circa, tale cella è chiamata in gergo “cubicolo” ed in orig-ine era stata progettata per ospitare un solo detenuto, che con il tempo e le contingenze sono diventati due.La situazione attuale vede ospitati normal-mente nei cubicoli 6 detenuti (i più fortunati sono in 5 ma sono pochi). Se confrontiamo il dato con lo spazio vitale dei maiali, che per legge è di 2,5 mq (inderoga-bile e rispettato dagli allevatori, pena sanzioni e chiusura dell’allevamento), possiamo comin-ciare a capire quanto possa essere rieducativo ed in linea con i dettami della costituzione, passare 20 ore su 24 in spazi del genere. Per capirci, se due detenuti sono in piedi, gli altri 4 devono stare coricati in branda, significa che 6 persone, più 6 brande, 6 bilancette (gli ar-madietti dove tenere tutto quanto è possibile possedere in carcere) più un tavolo, 6 sgabelli, 24/12 paia di scarpe e ciabatte, piatti, posate in plastica, libri e quant’altro, deve essere conte-nuto in 8mq. Le brande sono sovrapposte fino al 3° ordine a circa 1,50 dal soffitto e dal neon che viene periodicamente acceso dagli agenti nelle ore notturne, per effettuare la “conta”. Credo non sia contemplato dal regolamento il 3° ordine di brande, anche per l’oggettiva pericolosità e le inevitabili difficoltà che ad es-empio un ammalato ha (in carcere ce ne sono tantissimi) per accedervi, ma l’emergenza di-ventata normalità, giustifica lo straordinario rendendolo norma. Spesso i detenuti dormono per ter-ra, su materassi di gommapiuma di fronte ai quali gli acari domestici soccomberebbero come una razza in estinzione per incompatibilità ambientale.

funziona tutto come un disordine organizzato, nel quale il facile

diventa difficile attraverso l'inutile e questo “cassonetto per rifiuti

sociali” che oggi è il carcere, non interessa a nessuno...

libretti viene scaricato al momento della con-segna della “spesa”, cioè, la spesa si paga in an-ticipo. Il sistema corrisponde ad un’equazione: più il vitto sarà scadente, maggiore sarà quello che verrà acquistato da chi può permettersi di fare la spesa.

Poiché, come specificato in precedenza, il denaro viene scaricato con largo anticipo dai libretti dei detenuti, l’impresa appal-tatrice non ha rischio di

invenduti ne di giacenza, oltre che poter con-tare su denaro contante e garantito, il che in fase di trattativa d’acquisto è il sogno di ogni commerciante. Il rischio d’impresa è pratica-mente azzerato.Tutte le mansioni necessarie a far funzionare un carcere, escluse quelle amministrative ed ovviamente i com-piti di custodia, vengono espletate da detenuti lavoranti, che ricevono per questo una mercede, seppur decisa-mente al di sotto di quanto dovrebbe essere corrisposto ad un eventuale impresa esterna. Questo da la possibilità, ai detenuti di guadagnare qualche

La realtà del carcere

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soldino ed all’amministrazione penitenziaria di risparmiarne altrettanti. Le figure “profes-sionali” vanno dallo scopino, che si occupa della pulizia dei corridoi e delle aree comuni, allo spesino (colui che smista e distribuisce la spesa), lo scrivano, che spesso coincide col bibliotecario, e aiuta gli analfabeti e i detenuti stranieri a scrivere, poi c’è l’importantissimo servizio m.o.f. che si occupa dell’ordinaria, e spesso straordinaria, manutenzione della struttura carceraria. Ovviamente i detenuti lavoranti sono una strettissima minoranza, sulla quale i criteri di scelta non mi sono ben chiari, ma si pos-sono facilmente immaginare. A tutti gli altri, nella maggior parte dei casi, non è permesso fare nient’altro che aspettare di essere messi fuori. Un sistema deleterio per il tempo che si passa in galera e totalmente destabilizzante una volta tornati in libertà. TUTTA QUESTA SITUAZIONE NON GIOVA OVVIAMENTE NEMMENO AL PERSONALE DI CUSTODIA, CHE ESSENDO PERENNEMENTE SOTTO ORGANICO E’ SPESSO COSTRETTO A TURNI PESANTI ED A GESTIRE SITUAZIO-NI D'EMERGENZA IN FORMA ROUTINALE. C’E’ PIU’ DI UN NESSO TRA LE CARENZE D'ORGANICO E LA GENEROSITA’ CON CUI IN CARCERE VENGONO DISPENSATE BENZODIZEPINE E PSICOFARMACI VARI, PERCHE’ OVVIAMENTE PER VIGILARE SU UOMINI SOTTO SEDAZIONE PERENNE SERVE MENO PERSONALE CHE PER CON-TROLLARE. Coloro che tentano il suicidio, per esempio vengono sistemati in celle da 4 o da 5 persone, nella sezione di isolamento, dove l'aria nel cor-tile viene divisa per il numero di celle ed è ridotta a 15 minuti al giorno, anche se nes-suno di loro chiede mai di beneficiarne perché rimangono sempre in branda, guardati a vista anche se sedati da un agente seduto davanti al cancello della cella. Chi pensasse di fare lo sciopero della fame, (la sola forma di protesta civile che un detenuto può fare), viene invece pesato ogni mattina e quando, nel giro di 8/10 giorni, cade a terra, viene messo in t.s.o (trat-tamento sanitario obbligatorio), sottoposto ad alimentazione forzata e quasi sempre, man-dato in manicomio.

vite: cronache da dietro il cancello

Maurizio Gazzoni - [email protected]

Non credo esistano precedenti stori-ci ove le guardie ed i ladri, siano mai stati solidali come in quest’epoca, poiché spesso, provenendo dal medesimo “materiale umano”, gli uni capiscono gli altri. Una delle opere di misericordia corporale insegnataci dalla dottrina cristiana, predica di visitare i detenuti, eppure, nello stesso cat-tolicissimo paese dove vive anche sua san-tità il papa, osservare questo precetto è più complicato di quanto si possa pensare e to-talmente deciso, nel caso dei detenuti in at-tesa di giudizio, cioè la maggior parte, dalla magistratura competente, che in materia di colloqui è piuttosto rigida ed assolutamente non allineata con quanto succede nel resto d’Europa. Le visite ai detenuti sono consentite solo ai familiari stretti, ovvero coloro che pos-sono documentare il grado di prima parentela; nel caso di convivenze di fatto è praticamente impedito al compagno o alla compagna di re-carsi in visita al proprio congiunto in carcere, se non come “terza persona”, il che richiede come minimo un paio di mesi di attesa per un colloquio “straordinario” ed ogni volta, la trafila si ripete. Ai detenuti è permesso ricevere, tramite col-loquio, 20 kg in 4 volte, di pacco mensile tra vestiario e generi alimentari, il tutto control-lato e regolato secondo dettami ben precisi, che prevedono solo alimenti confezionati sot-tovuoto e di marca. Per il vestiario le regole sono tutto sommato sensate, le uniche cose che non possono entrare sono le cinture ed a volte le stringhe delle scarpe (entrambe potrebbero servire a suicidarsi), ma per esem-pio, nei cambi di stagione invernali, i 20kg se ne vanno in fretta, basti pensare a quanto pesa un giubbotto o un paio di scarpe. È invece compli-catissimo e quasi impossibile poter avere delle pentole e delle padelle, cosicché si traman-dano da anni e da generazioni quelle che, non si sa come, sono entrate in occasione di qual-che concessione speciale e le cui condizioni le rendono vergognose anche per i cani randagi. Molti detenuti stranieri, che sono il 70%, lavano da se le poche cose che possiedono (nello stesso lavandino dove si cucina e ci si rade) stenden-dole poi ad asciugare

nei medesimi 8 mq dove vivono gli altri 5 compagni di cella, nella mag-gior parte dei casi, fumatori incalliti.Se soltanto ad elencare le incongruenze ed i paradossi di questo pianeta circondato da muri, che a volte sembrano costruiti per te-nere fuori il buon senso, servono fiumi di pa-role anche per una descrizione sommaria e parziale, immaginiamoci cosa significherebbe mettere mano a questo sistema malato ed a chi potrebbe spettare il compito e la conseg-uente responsabilità di inevitabili tentativi fal-laci, visto che soprattutto la responsabilità è frammentata in tanti di quei meandri che ci si perderebbe come nel labirinto di Minosse. Eppur non mancano precedenti di menti illuminate e capaci, penso a Pagano, alla direttrice Flavia Pig-nanelli (ed al suo delatore Donato Pighetti, che ne ha interrotto e vani-ficato l'opera), al direttore Porcino di Bergamo, alla direttrice del carcere di Sulmona, morta suicida all'interno dell'istituto. Molti di loro sono ancora in at-tività, ma spesso impotenti, di fronte a questo “cane sterile” in cui tutti rimangono a bocca asciutta, come lo definì l'ex direttore di Rebib-bia, sia coloro che cercano la redenzione, che tutti gli altri, già, perché chi finisce in carcere, quasi sempre, prima o poi ne esce e torna in quella stessa società che l'ha punito e che non ha reimparato ad amare. Forse è tutto voluto e non si ammaz-zano mai tutti

i topi, perché così si riproducono o forse, molto più semplicemente, funziona tutto come un disordine or-ganizzato, nel quale il facile diventa difficile attraverso l'inutile e questo “cassonetto per rifiuti sociali” che oggi è il carcere, non interessa a nes-suno... almeno finché il coperchio rimane ben chiuso.

LUGLIO - AGOSTO 2011 | DOLCE VITA 61

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Giochi di ruolo (parte 1) sexxx: nerolucidoDa molte parti si trova scritto che il BDSM consiste in giochi di ruolo. Ossia uno giocherebbe a dominare e l’altro ad ubbidire.E’ una visione decisamente semplicistica se non, per la maggior parte dei casi, errata del tutto.Il BDSM è per taluni uno stile di vita; per altri un modo non convenzionale di trarre piacere da rapporti di dominazione/sottomissione; per altri una forma più complessa ed articolata della propria sessualità, e per altri infine un mix di tutto questo.Dire che tutto questo è riconducibile a giochi di ruolo non coglie aspetti come il 24/7 ma non coglie neppure una serie di attività come quasi tutte quelle legate al feticismo del piede/calpesta-mento e neppure attività BDSM dettate da un piacere più orientato alla fisicità.Nella migliore delle ipotesi, il dire che il BDSM è tutto un gioco di ruolo è dire una cosa ovvia, lapalissiana, pleonastica.Tutto il BDSM è una “attività” che termina quando una delle 2 parti dice “non gioco più” così come dicono i bambini quando per un motivo qualsiasi non vogliono continuare nel gioco con l’amichetto/a.Il concetto di gioco di ruolo è opportuno riservarlo a quando il BDSM assume la forma di una teatralità che va a sovrascriversi sopra un rapporto di dominazione/sottomissione.Entriamo subito nel concreto.George prova un grande piacere a legare sua moglie Laura al letto o da qual-che altra parte e frustarla forte. Lei urla, piange, dice basta ma desidera ardentemente le frustate di George. Lui ogni tanto si ferma e si baciano con passione. Quando la fustigazione è finita l’eccitazione di entrambi li porta a qualche ora di intenso sesso. I segni di frusta e frustini durano per molti giorni e lei li guarda allo specchio con soddisfazione. Il loro è un gioco, ma non un gioco di ruolo.Lyz arriva a casa stanca del lavoro. Bry è già a casa da un po’ e si è vestito da ufficiale. In sala sono stati spostati alcuni mobili e anche ricoperti con dei grandi teli. La sala ha assunto un altro aspetto. Tapparelle abbassate. In mezzo alla sala sopra 2 cavalletti che

stavano nel ripostiglio c’è una tavola sopra la quale è posta una lampada di quelle vecchie da scrivania. La luce punta verso una sedia messa di fronte all’improvvisato tavolo di un ufficio. La sala ha cambiato con meno di mezz’ora di lavoro il suo aspetto. Il tocco finale è dato da un giradischi che era dei genitori e che fa funzion-are un vecchio disco a 78 giri. Musica gracchiante di altri tempi.Lyz entrando vede e non chiede che cavolo è successo. Tra i due nessun saluto, nessun “come è andata la giornata”. Lei va di là, si fa una doccia e torna in sala indossando un vecchio vestito.E qui inizia il gioco. Il gioco di ruolo.Gli schiaffi, il denudamento, le strizzate di capezzoli, le legature alla sedia, i colpi di frustino sulle cosce, sono accompagnati da un dialogo fitto dove l’ufficiale “esorta” la prigioniera a dire chi sono le sue complici nell’attentato.Il gioco di solito dura almeno un paio d’ore con reciproca soddisfazione. Bry è bravissimo nel suo ruolo di sordido ufficiale che sa come giocare con la sua preda per dis-truggerla psicologicamente tramite minacce, percosse, umiliazioni, promesse di usarle violenza carnale e di metterla poi nelle mani dei suoi soldati.Entrambi hanno assunto un loro ruolo: uno vittima e l’altro carnefice.Quando Lyz e Bry non hanno tempo ci sta anche solo una bella seduta di spanking, della cera e altro. Ma gli stati emotivi provati nella situazione più complessa del gioco di ruolo sono, a loro detta, mille volte superiori.Entrambi sanno calarsi nella parte, provano emozioni molto forti immedesimandosi nel person-aggio; ma un personaggio che fa cose in linea con quelli che sono i desideri di sottomissione di uno e di dominazione dell’altro. Stando così le cose non è necessario essere attori di teatro, avere doti di recitazione. Più o meno si interpreta se stessi.Nel gioco di ruolo di Lyz e Bry la parola invece è importantissima. La parola conduce poi ai fatti concreti. Nessun fatto avviene senza che sia stato prima detto, minac-ciato o viceversa implorato di non farlo.Questo aspetto è centrale nel gioco di ruolo.L’esperienza insegna che è utile che la parte Dominante (che è quella che conduce il gioco) si

prepari le fasi iniziali o meglio le cose da dire all’inizio. E’ basilare impostare bene il gioco ed avviarlo. Basta preparare i primi minuti e poi tutto diventa semplice e consequenziale.Altro elemento da non trascurare è un minimo di ambientazione. Le piccole modifiche alla stanza apportate da Bry, nell’esempio che prima facevo, sono molto consigliabili.Ed infine si tratta di scegliere quale gioco di ruolo fare tra i tanti possibili. Quello che più in quel momento può attrarre entrambi. O che non offende la sensibilità di alcuno. Giocare a ufficiale delle SS ed ebrea è qualcosa che offende la sensibilità di molti. Giocare a prete e peccatrice può irritare altri che hanno un senso religioso molto forte. Va dunque tenuto sempre conto di questi aspetti individuali....continua nel prossimo numero!

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Rubbershin fonte: www.gabbia.com

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vite: underground rulezLuca aka Zero TDK

Perché e in che modo ti sei avvici-nato al writing? Il tuo nome d’arte Zero a cosa si riferisce?Pace a voi anzi: YO!!! Sono sempre stato por-tato per il disegno, e appena ho scoperto gli spray mi è venuto naturale riportare ciò che facevo su carta direttamente sul muro. Ho cominciato a dipingere nel 1990 con Zakis e Trep (R.I.P.) in quel di Cologno Monzese, quando nella zona est di Milano eravamo in pochi a conoscere l’HIP-HOP. A 14 anni ho comprato la mia prima fanzine, “IMPATTO NI-TRO”, e sono rimasto estasiato da coloro che dipingevano personaggi del calibro di Raptuz, Rendo, Phase 2, Spyder, T-Kid così ho deciso che gli spray dovevano essere una costante nel mio stile di vita. E così è stato...Zero, innanzitutto, per il fascino che ho sempre avuto per i teschi! Secondo me il teschio ha un significato intrinseco molto profondo, esso non è solo il punto a cui si arriva con la morte ma è anche il punto di partenza, in quanto in grembo si forma prima la struttura scheletrica e poi tutto l’individuo. Un po’ come un’opera d’arte che parte dallo zero e arriva di nuovo li! Paradossalmente il numero zero che cos’è? Un punto di arrivo dopo il 9, ma anche il punto di partenza prima dell’1! La mia arte è cen-trata proprio su questo tema...

Enrica Cappello

64 LUGLIO - AGOSTO 2011 | DOLCE VITA

Rosso Piceno Superiore Oro 2007 Tenuta De Angelis

Vino prodotto nelle Marche, da uve 70% Montepulciano e 30% Sangiovese. All'analisi visiva risulta di colore violaceo, molto intenso. All'olfattiva lascia intuire tutto il suo potenziale, con una nota eterea iniziale, troviamo netti odori di frutti rossi, di amarena, ribes e una persistenza notevole. All'esame gustativo un vino pieno, caldo, morbido e poco fresco, con tannini vellutati, di ottima qualità e diffusione.Per quanto riguarda gli accostamenti il Rosso Piceno Superiore Oro 2007 è abbinabile con carni rosse, arrosti (carni ma anche seitan). Personalmente amo degustare i rossi maturi abbinandoli ad una selezione di ottimi formaggi stagionati. Il Rosso Piceno Superiore Oro 2007 Tenuta De Angelis, matura per 12 mesi in botti da 225 Litri.

Gennaro Maulucci - [email protected]

de vino veritas

Sei entrato a far parte della TDK crew, una grande opportu-nità per te... Che tipo di lavori hai fatto e fai con la tua crew?E' una grande esperienza per me che sono cresciuto con loro. Infatti a 13 anni le per-sone che vedevo dipingere erano Raptuz, Rendo, Sten, Mec, Ska! Gente che con le Duply Color faceva quello che fanno i mas-ter di adesso... Con alcuni di loro ancora oggi partecipo a Jam italiane ed estere come "Meeting of Style" e "Los Angeles Gold Rush"!

Nel corso del tempo, come si può vedere dai tuoi lavori, ti sei evo-luto verso la grafica e il design, perché? Hai tolto spazio al writ-ing o sono complementari ad esso?Si è vero… appena ho cominciato scrivevo prevalentemente il mio nome, un po’ come fanno tutti, ma l’evoluzione dello stile è fon-damentale, in primis come crescita personale e poi perché è sempre importante essere al passo coi tempi! Ancora oggi partecipo a Jam-session o mostre ed il continuo confronto, con altri artisti, mi ha portato ad una continua ric-erca di forme d’arte nuove. Nonostante tutto cerco di non togliere mai spazio alla mia per-sonalità da writer, perché è quella che sta alla base di ogni mio lavoro. Ho cominciato con gli spray, ma poi ho perfezionato la tecnica utiliz-zando l’aerografo o riportando i miei lavori su svariati supporti. Ogni mio lavoro è un connu-bio di soluzioni estetiche che raccoglie tutte le mie esperienze di studio, soprattutto perché oggi è ancora più difficile stupire l’interlocutore, visto il livello altissimo di alcuni artisti!

Dal tuo background noto che orga-nizzi molti eventi e contest in di-verse città, questo - suppongo - per promuovere e portare avanti la cul-tura del writing, da quando hai ini-ziato noti qualcosa di diverso nella scena underground?Si è vero, tengo moltissimo al concetto che lega il writing alla strada perché e proprio da li che arrivo. La scena milanese e italiana ha fatto molti progressi, anche se rispetto a re-altà come gli Stati Uniti, Svizzera o Germania è ancora poco sviluppata, perché da noi sono ancora le conoscenze che ti fanno andare avanti...! Il nostro movimento è sempre stato scomodo per molti e producente per altri! Ma ormai lo so ed è proprio per questo che vivo ancora molto la strada, i muri, le jam! Co-munque l’attuale situazione mi fa sperare che prima o poi qualcosa possa cambiare, infatti sono sempre più numerosi i meeting ai quali partecipiamo, organizzati dai comuni o dalle associazioni, finalizzati appunto alla promozi-one di questa cultura come vera e propria arte di strada, o “Street Art”, ma alla fine del vero Hip-Hop ormai pochi ne conoscono an-cora il significato.

Trattando temi di antiproibizion-ismo, ritieni utile o efficace la legge sulle droghe “Fini-Giovanardi”?Domanda complicata, soprattutto perché spesso ci associano alle sostanze stupefacenti oppure a movimenti politici, ma ti posso ga-rantire che non è così! Preferirei non entrare nel merito... piuttosto spenderei qualche pa-rola sul fatto che spesso in Italia chi fa le leggi non è in grado di farle, e cade nel paradosso di essere in grado di conoscere situazioni che poi non conosce, di conseguenza emenda leggi che non hanno un senso! Ognuno è libero di fare ciò che vuole, ma con buon senso anche se purtroppo, ultimamente, di buon senso in giro ce n’è molto poco!

Contatti:http://www.zero-tdk.com/

Un writer ma anche un artista, componente della TDK, crew milanese, Luca aka Zero ci rac-conta la sua arte...

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pubbliredazionale: news e prodottiALIVI8 VAPORIZER

Alivi8 è il più piccolo vaporizzatore portatile esistente, realizzato completamente in acciaio inox.È composto da tre parti;: braciere, corpo centrale e pipetta. Dona una inalazione fresca ed esalta la naturale fragranza del prodotto che vi consumeremo. Funziona inserendo una minima dose all'interno del braciere, sopra all'apposita retina. Una volta riavvitate le parti, ci posizioniamo con l'Alivi8 posto verticalmente e, imboccando la pipetta, riscalderemo il

braciere con una fiamma minima seguita da prolungate inspirazioni della durata di circa 10 secondi. Se succede di inalare del fumo, significa che la temperatura è troppo elevata. La temperatura sarà ottimale quando espireremo un vapore azzurrognolo.Di facile e non frequente pulizia: possiamo pulirlo dopo numerosi usi con detergenti comuni, o alcool o l'apposito Red-Eye Pipe Klena. Veloce, pratico e funzionale per ogni piacevole occasione.Alivi8 e il suo detergente li trovate in vendita al link http://www.red-eye.co.uk/erol.html#817X0

BEELINE HEMPWICKBeeline è un’alternativa biologica e naturale agli accendini a gas e ai fiammiferi. Questo prodotto combina due antiche risorse rinnovabili: la cera e la canapa. Il risultato è una fiamma notevolmente più pulita rispetto alla combustione del butano. Beeline è un cordino di canapa organica ricoperto di cera d’api ovviamente biologica, la fiamma è senza sapore aggiunto e senza esalazioni nocive, adatta così ad accendere anche pipe da tabacco. E’ una scelta di qualità che soddisferà

i palati più fini.Quando serve una fiamma larga basta bruciare più corda e si accendono con estrema facilità bracieri di tutte le dimensioni. Beeline è lo stru-mento che si prende il butano per voi, il butano è pericoloso e tossico e non andrebbe MAI inalato. Come nemmeno le capocchie di fiammifero e le eventuali altre sostanze chimiche presenti nel legno. Tutte le confezioni di Beeline, i box e, in generale, la carta usata durante la produzione è riciclata e/o carta di canapa. Dimenticate il gas nell’accensione, ma ricordate di spegnere il vostro cordino in sicurezza! Beeline ha un sito ufficiale: www.thebeelinestore.com

BIOROOT PLUS® GHEBioRoot Plus è un supplemento radicale naturale che aiuta le piante a sviluppare un sistema radicale sano e vigoroso. Contiene vitamine, enzimi e acidi organici e umici che stimolano uno sviluppo massivo delle radici. BioRoot Plus è particolarmente efficace in presenza di piante giovani, talee e trapianti nei quali favorisce la crescita e la salute delle radici. Assicura anche vigore e salute alle piante adulte, migliorandone la capacità d’assorbimento. Utilizzate BioRoot Plus anche in immersione per i vostri semi per aumentare la percentuale di germinazione migliorando la salute della giovane pianta. Per tutte le piante, durante l’attecchimento e la crescita.Utilizzatelo con tutti i concimi, in idroponia, con tutti i substrati e nel vostro giardino. Applicazioni: da 3 a 5 ml/L in idroponia e in terra - 3 ml/L in polveriz-zazione fogliare. Ulteriori info sul sito ufficiale: www.eurohydro.com

SMOKING BROWN ROLLING PAPERSDalla casa spagnola di Miquel y Costas di Barcellona ecco la risposta, molto attesa, al crescente consumo di cartine in fibra naturale non trattata. Il prodotto è senza dubbio molto interessante, le fibre di carta non trattata sono stirate con una filigrana longitudinale a dare un foglio sottile, marrone traslucido e leggero perfetto per rollare. Come le raw anche le smoking brown non usano candeggina nel processo produttivo, non raffinano la carta con cloro e soprattutto non aggiun-

gono nulla alla fibra vegetale. Questo approccio rende le smoking brown delle cartine estremamente di qualità in quanto le uniche tossine presenti nella vostra fumata saranno dovute solo al tabacco. Non usando però colla polivinilica né colle chimiche si deve passare la fiamma dell’accendino sulla colla dopo averla chiusa, così facendo si assicura una fumata pulita e sicura sino al filtro.

O.N.A. ODOR NEUTRALIZING AGENT I prodotti ONA (odor neutralizing agent), letteralmente "neutralizzatore di odori",sono costituiti da una complessa formulazione che è rappresentata da una varietà di componenti chimici che offrono differenti funzionalità, sia strutturali che chimiche. La tecnologia che sta alla base dei prodotti ONA è iniziata 25 anni fa. Lo scienziato (che eventualmente ha poi creato questo prodotto) rimase affascinato nel momento in cui osservò che quando i Terpeni venivano diffusi nell'ambiente circostante,qualunque tipo di emissione odorosa veniva incredibilmente ridotta.Ispirato da questa scoperta e dopo ulteriori esperimenti si rese conto che gli odori non venivano semplicemente masche-rati ma rimossi in maniera permanente. A questo punto venne creata una formula speciale che riusciva a neutralizzare un ampio spettro di odori organici ed inorganici in maniera efficiente e permanente. La formulazione di ONA è stata poi ri-

elaborata scientificamente per essere perfettamente sicura e compatibile con l'ambiente e le persone. Essendo prodotto con un costante e severo controllo qualità,i componenti di ONA sono generalmente usati da tempo nell'industria alimentare e di conseguenza sono sicuri per l'uomo.Ci sono tre meccanismi d'azione con cui agisce ONA e questi dipendono dalla natura chimica e fisica delle molecole degli odori con cui vengono a contatto.1) Assorbimento: le molecole attive di Ona attraggono determinate molecole "avversarie" e le risucchiano,assorbendole e,di conseguenza,neutralizzandole.2) Assorbimento 1.2: Tutti gli odori (molecole) hanno un fattore di solubilità e la sola presenza delle molecole contenute in ONA sono in grado di attivare questo processo di disintegrazione, trasformando l'odore.3) Reazione chimica: in questo caso le molecole odorose reagiscono con quelle presenti in ONA incollandosi reciprocamente.Tutti i prodotti ONA non sono semplicemente dei deodoranti che mascherano l'odore,ma offrono un modo SICURO e PERMANENTE per eliminare qualunque tipo di emissione odorosa.Maggiori info sul sito ufficiale: www.onaonline.com

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ODORSOK FILTRO AI CARBONI ATTIVI I profumi durante la fioritura sono uno dei maggiori problemi per gli appassionati delle piante aromatiche. Il peso e l’ingombro dei vecchi filtri ai carboni attivi, come d’altronde lo smaltimento delle carcasse metalliche sono da sempre un problema per il coltivatore. Ora però la situazione sembra essere cambiata.I filtri odorsok sono completamente smontabili e negli ultimi mesi si sono dimostrati dei perfetti alleati antiodori. Sono venduti smontati e sono con facilità piegabili in una tasca, altro che i vecchi cilindri di metallo!Odorsok è sinonimo di qualità, i materiali usati sono i più tecnici sul mercato, addirittura si possono lavare in lavatrice

rigenerando il filtro per un nuovo utilizzo. Mai più ingombro e mai più filtro nuovo ogni ciclo. Con odorsok si può. I filtri odorsok si trovano in tutti i growshop.

MICOSAT TH DI BIOMAGNO Micosat è un prodotto anticrittogamico e biostimolatore adatto a tutte le fasi di crescita.Basta un cucchiaino da caffè in un litro di acqua. Micosat è una polvere granulare, anticrittogamica-antifungina, stabile composta da un consorzio di microrganismi contentente spore e miceli di funghi simbionti endomicorrizici del genere GLOMUS (mossae, caledonium, viscosum, coronatum e intraradiciens), BATTERI della rizosfera (pseudomonas, bacillus e streptomyces) e funghi saprofiti del genere TRICHODERMA. I funghi micorrizici presenti nell'ammendante sono capaci

di punti formanti colonie su radici di pianta ospite in percentuale minima del 30 percento a dosaggi normali. Il prodotto non contiene OGM, in quanto prodotto per separazione naturale, ne organismi patogeni quali salmonella, coliformi fecali, mesofili o nematodi. Il prodotto non e' mobile ed e' totalmente biodegradabile, lo stato fisico e' solido e il Ph 6-8.Stimola e difende la pianta da tutti principali agenti patogeni fungini e batterici (sclerotinia, oidio, phiyium, phytosphora, verticillum, agrobacterium, nematodi e armillaria mellea). Aumenta il tenore degli elementi nutritivi assimilati e anche la concentrazione di sostanze quali antiossidanti, zuc-cheri e vitamine utili nei prodotti finali al consumo. (grado brix) Mobilizza gli elementi statici nel suolo rendendoli disponibili alle radici.disponibile nella sezione anti-crittogamici del sito www.biomagno.com

ORIGINAL LED PANEL GROW LIGHT 300 WATT Original LED PANEL 300W è composto da 300 led da 1 Watt ciascuno di 5 differenti colori: Rosso 660nm, Rosso 630nm, Arancio 610nm, Blu 430nm, Blu 470nm. Questa distribuzione dei led garantisce uno spettro miscelato dall’azzurro al rosso adatto dalla fase di germinazione fino alla fioritura. Può essere utilizzato per mantenere talee, crescita, germinazione fior-itura. L’emissione di bianco e rosso simula la gradazione di colore sul tono arancio simile ad una lampada Agro. Ogni led

ha un angolo di emissione a 120°. La loro efficienza permette di paragonare un LED PANEL da 300W a 3 lampade HPS 400W oppure 2 lampade HPS da 600W. I benefici consistono in un maggior risparmio energetico, elevata intensità luminosa completamente assorbibile dalla pianta,maggiore durata, minor calore. Viene fornito con cavo di collegamento e spina, pronto per essere utilizzato. Disponibile subito su www.sonlight.biz

a cura di CBG

ROOTS® LA NUOVA GENERAZIONE BIONOVADopo molta ricerca sullo sviluppo e il rafforzamento delle radici da parte dell’American Universities, è emerso che l’uso di ROOTS® migliora notevolmente l’attività delle radici e la produttività delle piante trattate. Questo stimolante è stato applicato con successo per diversi anni anche nell’orticultura e nella floricoltura europea.ROOTS® può essere usato sia per fertirrigazione sia per trattamenti fogliari.ROOTS è composto da: 7% Acidi di humus (migliora l’assorbimento di ossigeno, velocizza la formazione dei tessuti cellulari

e delle radici, favorisce il trasporto di ioni)3% Kelp, estratto di alghe (curativo, favorisce la produzione di clorofilla e la crescita delle radici3% Acido ascorbico (vitamina C) - 0,3% Thiamina (vitamina B1) - 0,5% Mio inositolo - 1% GlicinaROOTS® velocizza e migliora lo sviluppo delle radici, l’assorbimento dei nutrimenti, la resistenza agli stress, e assicura un miglior utilizzo dei nutrimenti e una maggiore produttività. ROOTS® può essere miscelato con tutti i fertilizzanti e i prodotti per il mantenimento. Sito web uf-ficiale: www.bionova.nl

GARDENING MAMA VIDEOGAMEHai appena finito di cucinare? Allora facciamo giardinaggio! Finalmente "Gardening Mama" è ora disponibile per iPhone/iPod touch! Ispirato dalla versione di successo per la console casalinga, quest'adattamento in versione portatile comprende tante piante del gioco originale, oltre a molte piante mai viste prima.Le modalità di gioco sono: - Facciamoli crescere! Mostra il tuo pollice verde, prendendoti cura di 20 tipi elementi da giardino ed orto, come: verdure, fiori, erbe e frutta! Tenta la fortuna, coltivando mele, girasoli, basilico e anche il durian: il

re di tutta la frutta! Comandi facili ed intuitivi rendono il tuo giardino semplicissimo. - Usa la fantasia! Disponi un bellissimo giardino e sarai premiato con tantissimi regali dal gioco!Vesti Mama con nuovi abiti, occhiali, cappelli e tanto altro.Ora è possibile controllare le ultime serie Cooking Mama disponibile su App Store.

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extra: log out

INVICTUS

Dal profondo della notte che mi avvolge,buia come il pozzo più profondo che va da un polo all'altro,

ringrazio gli dei qualunque essi sianoper l'indomabile anima mia.

Nella feroce morsa delle circostanzenon mi sono tirato indietro né ho gridato per l'angoscia.

Sotto i colpi d'ascia della sorteil mio capo è sanguinante, ma indomito.

Oltre questo luogo di collera e lacrimeincombe solo l'orrore delle ombre,

eppure la minaccia degli annimi trova, e mi troverà, senza paura.

Non importa quanto sia stretta la porta,quanto piena di castighi la vita,

io sono il padrone del mio destino:io sono il capitano della mia anima.

Invictus è una poesia del poeta inglese William Ernest Henley (1849-1903). Il titolo proviene dal latino e significa "invitto", ossia "mai sconfitto". All'età di 12 anni, Henley rimase vittima del morbo di Pott, una grave forma di tubercolosi ossea. Nonostante ciò, riuscì a continuare i suoi studi e a tentare una carriera giornalistica a Londra. Il suo lavoro, però, fu interrotto continuamente dalla grave patologia, che all'età di 25 anni lo costrinse all'amputazione di una gamba per

sopravvivere. Henley non si scoraggiò e continuò a vivere per circa 30 anni con una protesi artificiale, fino all'età di 53 anni. Questa è la poesia con la quale Nelson Mandela alleviò gli anni della sua prigionia durante l'apartheid.

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DISTRIBUZIONE: Siete un negozio, un centro sociale, un’associazione o semplicemente un gruppo di amici e volete distribuire Dolce Vita? Contattateci e vi forniremo i dettagli.Spedizione a carico nostro. Ordine minimo 25 copie.

Infoline per DISTRIBUZIONE, ARRETRATI e ABBONAMENTIEmail: [email protected] - Tel: 366.4582650

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PROSSIME USCITEN.36 (15 Settembre 2011)N.37 (15 Novembre 2011)N.38 (15 Gennaio 2012)

• Abbiamo mantenuto un prezzo ridotto, perchè il nostro obbiettivo è quello di far girare la rivista il più possibile; con queste cifre, un negozio può anche utilizzarla come OMAGGIO per i suoi clienti nel caso di qualche acquisto. Sarà un pensiero apprezzato e contribuirete a divulgare la rivista.• Dolce Vita NON è un progetto riservato ad un pubblico di nicchia; puntiamo infatti a NORMALIZZARE determinati argomenti che ad oggi, nel mondo e soprattutto in Italia, sono ingiustamente considerati “scomodi” e “pericolosi”. Invitiamo quindi a distribuire la rivista in QUALSIASI negozio o luogo (edicole, negozi di sport, di musica, di vestiti, associazioni, eventi, ecc).• Divulgare Dolce Vita signifi ca SUPPORTARE l’antiproibizionismo, la contro-informazione, la cultura della canapa, la libertà in tutte le sue forme (di parola, pensiero, espressione, comunicazione, stili di vita, ecc) e in generale, qualsiasi realtà italiana del settore.• E’ ora possibile distribuire Dolce Vita anche nelle edicole. Invita il tuo edicolante di fi ducia a contattarci per richiedere la distribuzione della nostra rivista.

NELLE PRINCIPALI EDICOLE DIANCONA, AVELLINO, BARI, BELLUNO, BERGAMO, BOLOGNA, BOLZANO, BRESCIA, BRINDISI, CAGLIARI, CATANIA, COMO, COSENZA, FIRENZE, FOG-GIA, FORLI’, GENOVA, GORIZIA, LA SPEZIA, LECCE, LIVORNO, MACERATA, MANTOVA, MILANO, MODENA, NAPOLI, NOVARA, PADOVA, PALERMO, PAR-MA, PAVIA, PERUGIA, PESARO, PESCARA, PIACENZA, PISA, RAVENNA, REGGIO EMILIA, ROMA, SALERNO, SASSARI, TARANTO, TERNI, TORINO, TRENTO, TREVISO, TRIESTE, UDINE, VARESE, VENEZIA, MESTRE, VERONA, VICENZA.

DISTRIBUTORI UNDERGROUND

FRIULI VENEZIA GIULIA BRAIN TICKET, VIA LAZZARETTO VECCHIO 13/D, 34123, TRIESTECITY JUNGLE, VIA 30 OTTOBRE 11, 33100, UDINEGREENTASTE, VIA MADONNINA 33/A, 34131, TRIESTE

VENETO - TRENTINO ALTO ADIGEBOOMALEK, VIA EUGANEA 78, 35141, PADOVACHACRUNA, CORSO 3 NOVEMBRE 72/2, 38100, TRENTODEJAVU, VIA DEL PERLAR 66, 37135, VERONAGRACE, VIA SALVORE 3-5, 30170, MESTRE (VE)HEMPORIUM, S.S. 11 PADANA SUPERIORE 279, 36100, VICENZANUOVA DIMENSIONE, VIA ROMA 13, 36045, LONIGO (VI)

LOMBARDIABABOOM, VIA PIGNOLO 61/A, 24121, BERGAMOGHIRIGORI FAMILY, VIA VALERIANA 155, 23015, DUBINO (SO)GHIRIGORI FAMILY, PIAZZA GARIBALDI 7, 23848, OGGIONO (LC)GREEN SPIRIT, VIA DELL FORZE ARMATE 402, 20152, MILANOKARKADE’, VIA MONTE CENGIO 17, 25128, BRESCIALA BOTTEGA DELL’IGNOTO, VIA REZIA 26, 27100, PAVIAMY GREEN HOUSE, VIA SAN PAOLO 27 ANGOLO VIA FERRINI, 27100, PAVIANON SOLO ERBA, VIA MAGENTA 26, 23900, LECCOPENSIERI FIORITI GREENHOUSE, VIA GIULIA PISA 23, 27021, BEREGUARDO (PV)LA BOTTEGA DEL ROSSO, OGNI SABATO FIERA DI SINIGAGLIA, 20150, MILANOSTONED AGE, VIA GALENO 4, 20126, MILANOVU-DU SHOP BRESCIA, VIA PIETRO DEL MONTE 22 ZONA OSP CIVILE, 25123, BRESCIA

PIEMONTEALTER ECO , VIA OZANAM 10, 10153, TORINOBIG BUDDA, VIA SOLERO ANG. VIA GORIZIA, 15100 ALESSANDRIACRAZIEST’09, VIA CORTE D’APPELLO 7 BIS, 10122, TORINOHEMPATIA IT GROW, VIA SANTA MARIA DI CASTELLO 22/13 A, 16123, GENOVA

LAZIOAMSTERDAM SHOP GROWHEMP, VIALE MANZONI 25, 00040, POMEZIA (RM)AREA 51, VIA CORRADO GRECO 32, 00121, OSTIA (RM)BOOMBASTIK, VIALE CADUTI PER LA RESISTENZA 815/A, 00128, ROMAEXODUS, VIA CLELIA 42, 00181, ROMAFILO D’ERBA, VIA VAL DI CHIENTI 19, 00141, ROMAFILO D’ERBA, VIA R. GRAZIOLI LANTE 46, 00195, ROMAHEMPIRICO, VIA LUCA VALERIO 5, 00146, ROMAHEMPLINE, VIA RAFFAELE DE COSA 9, 00122, OSTIA LIDO (RM)HEMPORIUM, VIA DEI CAMPANI 33/35, 00185, ROMA HEMPORIUM, VIA MASURIO SABINO 23, 00175, ROMAHEMPORIUM, VIA DEI CASTELLI ROMANI 61/63/65, 00178 ROMAI-GROW, VIA TIBULLO 18, 00195, ROMATHE HEAD SHOP, VIA ODERISI DA GUBBIO 234, 00146, ROMATHE HEAD SHOP, VIA TOR SAN GIOVANNI 140, 00139, ROMATHE HEAD SHOP, VIA TERENZIO 19, 00193, ROMAV PER VENDETTA, VIALE IPOCRATE 61, 00161, ROMA

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SICILIAHEMPATIA, VIA LASCARIS 381n.8, 98100, MESSINAIL CANAPAIO, VIA TORREARSA 6, 91100, TRAPANIKALI’, VIA CAVOUR 31, 90133, PALERMOSKUNKATANIA, VIA VITTORIO EMANUELE 229, 95124 CATANIASMOKE, VIA V. GIUFFRIDA 83 A/B, 95128, CATANIASUPER NATURAL, VIA CROCIFERI 68, 95120, CATANIAVU-DU SHOP, VIA VILLALBA 7, 93100, CALTANISSETTAVUDU PALERMO, VIA PIGNATELLI ARAGONA, 15, 90141, PALERMO

SARDEGNADREAM PLANET PIGA PAOLO, VIA BELLINI 9, 09128 CAGLIARIJAZZCAFE’ VITTORIA, VIA ROSARIO GIURATO SN , 97019, VITTORIA (RG)

INDOORLINE, REGIONE ARTIGIANALE CONTI 15, 10060 GARZIGLIANA (TO)IRIE VISION, VIA FOSSATELLO 25/R, 16124, GENOVA LA CULTURA, VIA GRAMSCI 59, 15079, SEZZADIO (AL)TUBE, VIA F.LLI ROSSELLI 70 B, 13900 BIELLA

EMILIA ROMAGNABOTTEGA DEL VERDE, VIA DI ROMA 82, 48121, RAVENNA BOTTEGA DELLA CANAPA, VIA GARIBALDI 125, 44100, FERRARABOTTEGA DELLA CANAPA, VIA CERVESE 1303, 47521, CESENA (FC)BOTTEGA DELLA CANAPA, VIA MARSALA 31/A, 40126, BOLOGNACANAPA E CANAPA, VIA DEL LAVORO 29/C, 40026, IMOLA (BO)CANAPAJO’, VIA PASCOLI 80, 47841, CATTOLICA (RN)CANAPERIA, VIALE DELL’APPENNINO 117, 47121, FOR-LI’ (FC)DECADENCE, VIA CANUTI 4, 40133, BOLOGNADELTA 9, VIA PARENTI 47, 41013, CASTELFRANCO EMILIA (BO)FOGLIE D’ERBA, VIA DE MARCHI 29/A, 40123, BOLO-GNAHIERBA DEL DIABLO SMARTSHOPS, VIA DELL’ABBADESSA 4, 42100, REGGIO EMILIAORA LEGALE, VIA MARCHE 2/E, 40139, BOLOGNASECRET GARDEN, VIA MATTEOTTI 61, 41049, SASSUOLO (MO)

LIGURIAFRONTE DEL PORTO, VIALE SAN BORTOLOMEO 323, 19124, LA SPEZIAINDOORLINE STORE, VIA SANT’AGNESE 12/R, 16126, GENOVALA FAME CHIMICA, VIA DEL CANALETTO C/O BAR LOST WORLD, 19100, LA SPEZIA

TOSCANAALTRA CAMPAGNA, VIA CARLO PIAGGIA 29/D, 55012 TASSIGNANO (LU)BIOLOGIKA, VIA POMERIA 11, 59100, PRATO (PO)CAMPO DI CANAPA, VIA LEOPARDI 4/R, 50121 FIRENZEFIORI DI CAMPO, VIA SALVAGNOLI 81, 50053, EMPOLI

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70 LUGLIO - AGOSTO 2011 | DOLCE VITA

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