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1 Documento guida Infrastrutture di trasmissione dell’energia e normativa dell’UE sulla natura Una sintesi Ambiente

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Documento guida Infrastrutture di trasmissione dell’energia e normativa dell’UE sulla naturaUna sintesi

Ambiente

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Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dell’UE, 2018

© Unione Europea, 2018

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La politica della Commissione europea in materia di riutilizzo si basa sulla decisione 2011/833/UE (GU L 330 del 14.12.2011, pag. 39). Per utilizzare o riprodurre foto o altro materiale libero da copyright dell’UE, occorre l’autorizzazione diretta del titolare del copyright.

ISBN: 978-92-79-88867-0 doi:10.2779/3817 KH-01-18-694-IT-N

Contenuti

3 La politica dell’Unione europea

4 Le direttive sulla natura

4 La Valutazione di Incidenza

5 Identificazione e valutazione degli effetti

6 Misure di mitigazione

7 Analizzare le potenziali misure di mitigazione

e prevenzione a livello di progetto

8 I vantaggi della pianificazione integrata

9 Esempi di buone pratiche

10 Infrastrutture per la trasmissione di energia in mare

12 Per maggiori approfondimenti

FOTO CREDITS copertina: Istock pagina 3: Pxhere pagina 5: Niteshift/Wikimedia pagina 6: Pxhere pagina 9: Michelle Blake pagina 10: Pxhere

Documento guida “Infrastrutture di trasmissione dell’energia e normativa dell’UE sulla natura”Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, C 213, 18 giugno 2018, Volume 61, 2018/C 213/02, Pagina 65. (https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=OJ:C:2018:213:TOC).

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La politica dell’Unione europea

I paesi dell’UE hanno concordato un nuovo quadro per il clima e l’energia per il 2030, compresi obiettivi a livello europeo e obiettivi politici sulle emissioni di gas a effetto serra, sulle energie rinnovabili, sull’efficienza energetica e sulle interconnessioni elettriche. Per raggiungere questi traguardi e obiettivi, è essenziale che le strutture europee di trasmissione e stoccaggio dell’energia siano modernizzate.

Il regolamento TEN-E (UE) n. 347/2013 istituisce un quadro a livello di UE per la pianificazione e l’attuazione delle infrastrutture energetiche nell’Unione europea. Stabilisce nove corridoi prioritari per le infrastrutture strategiche nei settori dell’energia elettrica, del gas e del petrolio, nonché tre aree tematiche prioritarie a livello di Unione per le autostrade elettriche, le reti intelligenti e le reti per il trasporto di biossido di carbonio. Introduce altresì un processo trasparente e inclusivo per individuare e selezionare progetti concreti di interesse comune (PIC), necessari per l’attuazione dei corridori prioritari.

Nel maggio 2011, l’Unione europea ha adottato la Strategia Europea sulla Biodiversità, per arrestare la perdita di biodiversità nell’UE ed elemento importante della Strategia Europa 2020, che richiede una politica di crescita intelligente, inclusiva e sostenibile che tenga conto degli importanti benefici socio-economici che la natura fornisce alla società. La Direttiva Habitat, insieme alla Direttiva Uccelli, sono le pietre miliari della politica dell’UE sulla biodiversità.

Come tutte le attività di sviluppo nell’ambito dell’UE, le infrastrutture di trasmissione dell’energia devono essere completamente conformi alla politica ambientale dell’Unione, comprese le direttive UE sulla natura, che mirano a proteggere le specie terrestri e marine e gli habitat naturali più minacciati e vulnerabili d’Europa. Il documento “Infrastrutture di trasmissione dell’energia e normativa dell’UE sulla natura”, pubblicato dalla Commissione Europea, costituisce un orientamento sul modo migliore per realizzare concretamente questi obiettivi. Dedica particolare attenzione alla corretta applicazione della procedura di valutazione e autorizzazione per le aree protette nell’ambito

della rete Natura 2000. Affronta anche i requisiti per la protezione delle specie sul territorio più vasto.

La guida “Infrastrutture di trasmissione dell’energia e normativa dell’UE sulla natura”, riassunta in questo opuscolo, è indirizzata principalmente ai responsabili di progetti, ai gestori dei sistemi di trasmissione (GST) ed alle autorità responsabili per la concessione di permessi per piani e progetti di trasmissione di energia, ma dovrebbe anche interessare i consulenti per le valutazioni d’impatto, i gestori di siti Natura 2000 e le ONG.

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Le direttive sulla natura

La Direttiva Habitat (92/43/CEE) si basa sulla consapevolezza che all’interno dell’Unione europea gli habitat naturali continuano a deteriorarsi e il numero di specie selvatiche ad aumentare, parte del patrimonio naturale dell’UE, è seriamente minacciato. La Direttiva mira a garantire il loro ripristino o mantenimento in uno stato di conservazione favorevole attraverso la designazione di Zone Speciali di Conservazione (SAC) al fine di creare una rete ecologica europea coerente, la rete Natura 2000. La rete comprende anche le aree designate come Zone di Protezione Speciale (ZPS) ai sensi della Direttiva Uccelli (2009/147/CE) sulla conservazione degli uccelli selvatici.

Oggi (metà 2018) Natura 2000 comprende oltre 27.300 siti, con un’area terrestre corrispondente a circa il 18% del territorio e oltre il 9% del territorio marino dei paesi dell’UE, compresi, tra gli altri, habitat agricoli e praterie, foreste, zone umide, habitat costieri e marini e le specie che dipendono da loro per la loro sopravvivenza.

I siti Natura 2000 non sono progettati per essere “no go zone” e i nuovi sviluppi non sono esclusi a priori, ma devono essere intrapresi in modo tale da salvaguardare le specie rare e in via di estinzione ed i tipi di habitat per i quali è stato designato il sito. Spesso questo può essere ottenuto attraverso un’attenta pianificazione, un dialogo buono ed inclusivo e, eventualmente, l’uso di idonee misure di mitigazione per rimuovere o prevenire qualsiasi potenziale impatto negativo dei singoli progetti, nonché gli impatti cumulativi sugli obiettivi di conservazione iniziali del sito.

Le direttive UE sulla natura impongono inoltre agli Stati membri di istituire un regime di protezione per tutte le specie di uccelli selvatici europei e per le altre specie in via di estinzione elencate nell’allegato IV della direttiva Habitat. Questo rigoroso regime di protezione si applica all’intera area naturale della specie nell’UE (ossia sia all’interno che all’esterno dei siti Natura 2000). I termini esatti sono stabiliti nell’articolo 5 della direttiva Uccelli e negli articoli 12 e 13 della Direttiva Habitat.

La Valutazione di Incidenza

L’articolo 6.3 della Direttiva Habitat richiede che qualsiasi piano o progetto che possa avere un effetto negativo significativo su un sito Natura 2000 sia sottoposto a una Valutazione di Incidenza (VI) per studiare questi effetti in dettaglio, in considerazione degli obiettivi di conservazione di quel particolare sito. Questa procedura deve essere eseguita in ordine sequenziale.

• Fase uno: screening – questa fase iniziale determina se un piano o progetto deve essere oggetto o no di una Valutazione d’Incidenza. Se il piano o progetto può avere un effetto negativo significativo su un sito Natura 2000, è necessaria una Valutazione di Incidenza.• Fase due: Valutazione di Incidenza – durante questa fase occorre intraprendere una dettagliata analisi dei potenziali impatti che il piano o progetto (da solo o in combinazione con altri piani o progetti) può esercitare sull’integrità del sito o dei siti Natura 2000, tenendo conto degli obiettivi di conservazione di questi.• Fase tre: processo decisionale - se la VI conclude che il piano o progetto non ha effetti negativi, questo può procedere. Se invece stabilisce che esiste un’incidenza negativa sull’integrità del sito, per la quale non è possibile adottare misure di attenuazione, le autorità competenti devono respingere il piano o progetto.

Tuttavia, ai sensi dell’articolo 6.4 della Direttiva, in circostanze eccezionali, un piano o un progetto possono ancora essere autorizzati a procedere, nonostante una valutazione negativa, a condizione che non vi siano soluzioni alternative e che il piano o il progetto siano considerati giustificati per motivi imperativi di rilevante interesse pubblico. In tali casi, lo Stato membro deve adottare adeguate misure di compensazione per garantire che la coerenza globale della rete Natura 2000 sia tutelata.

La VI può essere integrata con le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) o di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) previste dalle rispettive direttive, tenendo presente tuttavia che la VI ha un focus specifico e, a differenza delle VIA e VAS, le conclusioni della VI sono definitive e determineranno se il piano o il progetto possa essere autorizzato.

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Identificazione e valutazione degli effetti

Identificare le specie e gli habitat che potrebbero essere interessati da un piano o progetto di infrastrutture per la trasmissione di energia è il primo passo di qualsiasi valutazione di impatto, che si tratti di una VI intrapresa ai sensi dell’articolo 6 della Direttiva Habitat, se il progetto o piano riguarda un sito Natura 2000, o una valutazione ai sensi delle direttive VIA o VAS.

Le potenziali ripercussioni delle infrastrutture energetiche su habitat e specie dipendono molto dalla progettazione e dal posizionamento del progetto specifico e dalla sensibilità delle specie presenti. Ecco perché è essenziale esaminare ogni piano o progetto caso per caso.

L’elenco dei tipi più frequenti di ripercussioni che possono verificarsi include:perdita, degrado o frammentazione dell’habitat: i progetti di infrastrutture per la trasmissione di energia possono richiedere l’eliminazione di terreni e la rimozione della vegetazione superficiale, con la conseguenza che gli habitat esistenti possono essere alterati, danneggiati, frammentati o distrutti.disturbo delle specie nei loro abituali luoghi di riproduzione, di alimentazione o di riposo, così come lungo le rotte migratorie, può portare allo spostamento della specie e all’esclusione del luogo, e quindi alla perdita dell’uso dell’habitat.rischio di collisione e di elettrocuzione: gli uccelli, e probabilmente i pipistrelli, possono entrare in collisione con varie parti delle linee elettriche aeree e altri impianti elettrici fuori terra.effetto barriera: nel caso dell’elettricità, le grandi infrastrutture di trasmissione, ricezione e stoccaggio possono costringere le specie a scavalcare del tutto l’area, sia durante la migrazione che, più localmente, durante le normali attività di foraggiamento.

Bisogna considerare anche l’interconnessione degli effetti. Ad esempio, occupare un pezzo di terra da solo può non essere significativo per una specie in particolare, ma se combinato con altri importanti rischi di disturbo o di spostamento, può ridurre significativamente la salute e, in definitiva, il tasso di sopravvivenza di quella specie.

Nel determinare le ripercussioni di piani e progetti su Natura

2000, dovrebbe essere considerata anche la valutazione degli effetti cumulativi sull’integrità del sito. Questi possono verificarsi quando diverse infrastrutture energetiche sono presenti all’interno di un’area o lungo un corridoio di passaggio o quando un progetto di infrastruttura energetica si svolge nella stessa area di un altro tipo di piano o progetto (ad esempio altri sviluppi industriali). L’effetto cumulativo è l’effetto combinato di tutte queste attività prese insieme.

Poiché gli sviluppi delle infrastrutture energetiche stanno procedendo a un ritmo rapido in tutta l’UE, è importante che gli effetti cumulativi siano già valutati nelle prime fasi di una valutazione ambientale anziché semplicemente come un “ripensamento” alla fine del processo, ritardando così le decisioni sulla compatibilità delle proposte di progetto con le disposizioni della legislazione dell’UE.

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ai sensi dell’articolo 6 della Direttiva Habitat, a condizione che tali misure di mitigazione siano attuate conformemente alle istruzioni fornite dall’autorità competente.

Se c’è ancora una significativa ripercussione residua sul sito, anche dopo l’introduzione di misure di mitigazione, allora dovranno essere esaminate soluzioni alternative (ad esempio, diversa posizione del progetto, diversa dimensione o progetti di sviluppo o processi alternativi).

Misure di mitigazione

A volte le ripercussioni negative possono essere efficacemente mitigate. La mitigazione comporta l’introduzione di misure nel piano o progetto per eliminare i potenziali effetti negativi o ridurli ad un livello in cui non siano più significativi. Le misure di mitigazione devono essere direttamente collegate alle probabili ripercussioni e basate su una buona conoscenza delle specie/habitat interessati. Le misure di mitigazione possono implicare un cambiamento nella posizione del progetto, ma possono anche comportare modifiche alle dimensioni, alla progettazione e alla configurazione di vari aspetti dell’infrastruttura energetica (ad esempio isolare i conduttori per evitare la folgorazione) o possono assumere la forma di aggiustamenti temporali durante la costruzione e le fasi operative (ad es. evitando lavori di costruzione durante la stagione riproduttiva).

Una volta che le misure di mitigazione siano state identificate ed elaborate in dettaglio, il piano o progetto può essere approvato

Approccio alla mitigazione Preferenza

Scongiurare gli impatti alla fonte Massima

Minima

Ridurre gli impatti alla fonte

Ridurre gli impatti nel sito

Ridurre gli impatti sul ricettore

Tabella: approccio gerarchico all’adozione di misure di mitigazione.

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Analizzare le potenziali misure di mitigazione e prevenzione a livello di progetto

• Utilizzare pali con isolatori sospesi. • Se possibile, non collocare il cavo per il neutro (cavo di terra) al di sopra dei cavi dei conduttori.

Fase III. Funzionamento - manutenzione, modernizzazione, ristrutturazione, riconfigurazione di linee esistenti

• Assicurarsi che la progettazione delle linee elettriche le renda sicure per gli uccelli (per esempio grazie a cavi sotterranei, cavi PAS ricoperti di plastica, teste di palo con un design sicuro).• Garantire che le linee elettriche prioritarie dal punto di vista della conservazione/distribuzione degli uccelli e i tipi di pali più pericolosi esistenti su tutte le linee siano riconfigurati/trasformati in linee sicure per gli uccelli e tipi di pali dotati degli standard tecnici più avanzati per la sicurezza degli uccelli. • Effettuare un monitoraggio standardizzato degli impatti delle linee elettriche sugli uccelli, nonché un monitoraggio che valuti l’efficacia delle misure di mitigazione.• Migliorare gli habitat per mitigare l’impatto delle linee elettriche sulla biodiversità. • Creare habitat sullo stesso lato della linea elettrica per ridurre al minimo gli attraversamenti. • Ridurre al minimo le attività umane/perturbazioni nei pressi della linea (processo educativo). • Preparare regolarmente rapporti sui risultati del monitoraggio e delle attività di mitigazione e condividerli con le altre principali parti interessate.

Fase IV. Smantellamento

• Assicurarsi che sul percorso delle linee elettriche non rimanga alcuna infrastruttura. • Assicurare l’integrità dell’habitat lungo il percorso delle linee elettriche dismesse.

I seguenti aspetti dovrebbero essere presi in considerazione durante la VI o quando si effettua una valutazione di impatto nell’ambito di una VIA per progetti che possono interessare specie protette al di fuori di Natura 2000 (in riferimento all’articolo 5 della Direttiva Uccelli e all’articolo 12 della Direttiva Habitat).

Fase I. Pre-costruzione

• Esaminare le diverse opzioni di mitigazione del conflitto uccelli/linee elettriche in sede di VIA/VI delle nuove linee elettriche e della ristrutturazione delle linee.• Pianificare soluzioni sicure per l’avifauna (cavi sotterranei, conduttori ricoperti di plastica - cavi PAS) nelle linee di trasmissione e distribuzione ove ciò sia tecnicamente e finanziariamente fattibile, ma soprattutto nelle zone di grande importanza per gli uccelli.• Assicurarsi che la progettazione delle nuove linee elettriche aeree le renda sicure per gli uccelli.• Raggruppare le linee.• Se possibile, collocare le linee lontano dalle ovvie rotte di migrazione, dalle zone di sosta o da altri siti di concentrazione. • Progettare la vegetazione, la topografia o le strutture edificate dall’uomo in modo che funzionino da schermo per le linee. • Programmare una valutazione di controllo-impatto prima-dopo (Before-After Control-Impact - BACI) e un monitoraggio di sostegno.• Sostituire le risposte puramente reattive, incentrate su interventi limitati che prevedono riconfigurazioni o modifiche dei cavi aerei dopo aver rilevato decessi di uccelli, con un programma strutturato e proattivo che scongiuri gran parte della mortalità prima che si verifichi.

Fase II. Costruzione di nuove linee

• Assicurarsi che la progettazione delle linee elettriche le renda sicure per gli uccelli (per esempio grazie a cavi sotterranei, cavi rivestiti ricoperti di plastica (cavi PAS), teste di palo con un design sicuro).• Non progettare pali con isolatori a perno per le nuove linee aeree.

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Perché alcune specie di uccelli sono più vulnerabili di altre alle linee elettriche?

La causa è spesso da ricercarsi nelle seguenti caratteristiche

fisiologiche, comportamentali ed ecologiche:

•Grandi dimensioni dell’animale

•Scarsa visione frontale

•Preferenza per l’attività notturna

•«Cattivi volatori», ossia uccelli meno manovrieri (collisione)

• Inesperienza nel volo, uccelli giovani (folgorazione e

collisione)

•Preferenza per luoghi elevati per sostare, posarsi o nidificare

•Preferenza per habitat privi di alberi e aperti (folgorazione)

•Comportamento gregario

•Specie sensibili alla perturbazione

•Preferenza per habitat a bassa quota (in relazione a una

maggiore densità della rete elettrica)

•Specie rare e minacciate (scarsa frequenza degli

accoppiamenti, bassa fecondità, eccetera; cfr. di seguito)

•Specie a bassa densità (con un minore potenziale di

sostituzione)

•Specie con un minore potenziale riproduttivo (l’aumento

della mortalità degli adulti allunga i tempi di recupero dalle

perdite di popolazione)

•Specie a bassa fecondità, bassa mortalità, lunga aspettativa di

vita (a causa del diminuire del potenziale di reclutamento nel

corso della costante perdita di popolazione)

•Migranti intercontinentali su lunghe distanze (vaste scale

spaziali e livelli molto diversi di mitigazione degli impatti delle

linee elettriche)

I vantaggi della pianificazione integrata

L’adozione di un approccio integrato e lungimirante alla pianificazione delle infrastrutture di trasmissione dell’energia, che tenga conto delle esigenze della trasmissione dell’energia e delle esigenze ecologiche, sia all’inizio che nelle fasi iniziali di elaborazione del piano o progetto, presenta numerosi e importanti vantaggi:• promuove un processo di pianificazione più interattivo e trasparente• riduce il numero dei potenziali conflitti che potrebbero insorgere, a livello di sito specifico, in una fase successiva del processo di sviluppo• può rivelarsi più efficiente in termini di costi• può condurre a sviluppare soluzioni nuove, creative e innovative, da cui scaturiranno situazioni potenzialmente vantaggiose per tutti, che difficilmente sarebbero state esplorate nel quadro del più classico approccio settoriale alla pianificazione del progetto• può contribuire a migliorare l’immagine pubblica del progetto e delle istituzioni responsabili.

Benché la preparazione e l’attuazione di un processo di pianificazione integrata richieda probabilmente un investimento iniziale più cospicuo, molti elementi inducono a ritenere che questo tipo di approccio produca quasi sempre sostanziali vantaggi, di gran lunga superiori all’investimento supplementare richiesto all’inizio.

L’esperienza dimostra che prendere in considerazione i problemi ambientali in una fase precoce del processo decisionale può consentire di individuare soluzioni in un momento in cui il ventaglio di opzioni disponibili è ancora ampio. Se invece questo dialogo intersettoriale viene rimandato alle ultime fasi della procedura di autorizzazione di cui all’articolo 6, paragrafo 3, la gamma di soluzioni diventa molto più ristretta e spesso più difficile da implementare.

Un altro vantaggio dell’adozione di un approccio più strategico alla pianificazione della trasmissione energetica è che aiuta a organizzare le varie procedure di autorizzazione e le valutazioni d’impatto ambientale richieste dalla legislazione ambientale in modo più efficiente.

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Esempi di buone pratiche

Guida per gli operatori di trasmissione di energia elettrica in Slovenia

Elektro-Slovenija, il gestore del sistema di trasmissione in Slovenia, ha collaborato con DOPPS/BirdLife Slovenija per produrre uno studio sulle interazioni tra uccelli e linee elettriche di trasmissione al fine di trovare modi per operare non solo a favore dei consumatori ma anche degli uccelli. Da tale collaborazione sono scaturiti i seguenti suggerimenti per l’installazione di linee di trasmissione dell’elettricità sicure per gli uccelli:• collaborare con le istituzioni (ambientalistiche) impegnate nella conservazione degli uccelli sin dall’inizio del progetto• pianificare il percorso delle linee di trasmissione dell’elettricità tenendo conto delle situazioni specifiche della zona, in base a dati concreti, relativi a tutto l’arco dell’anno, sulla presenza di uccelli nella zona• non installare linee di trasmissione dell’elettricità in zone di elevata concentrazione di uccelli soggetti a collisioni, né sulle loro consuete rotte di volo e nei corridoi di migrazione• utilizzare i percorsi delle linee elettriche esistenti e unificare le linee elettriche con altre infrastrutture lineari esistenti• adattare la configurazione dei conduttori e dei cavi di terra• dotare le linee elettriche di segnalatori che aumentino la visibilità dei conduttori, soprattutto per i cavi di terra• se non è possibile evitare la presenza di punti fortemente vulnerabili, e se tale alternativa è praticabile, installare cavi sotterranei• collocare cassette-nido e piattaforme di nidificazione sui tralicci delle linee elettriche, a sostegno di alcune specie di uccelli nidificanti

Accordo «Accessible Sky» in Ungheria

Al fine di fornire una soluzione a lungo termine al problema della elettrocuzione degli uccelli, nel 2008, MME/BirdLife Hungary ha firmato l’accordo “Accessible Sky” con il Ministero dell’Ambiente e delle Acque e le società elettriche rilevanti in Ungheria. Di conseguenza, è stata prodotta una mappa della sensibilità degli

uccelli, che mostra le aree chiave di conflitto tra le linee elettriche e le popolazioni di uccelli nel paese.

Le compagnie elettriche hanno iniziato la trasformazione “a misura di volatile” di tutte le linee elettriche pericolose in Ungheria, da completare entro il 2020, e l’uso di metodi di gestione “bird-friendly” per le linee elettriche di nuova costruzione. Il comitato di coordinamento dei rappresentanti di ciascun firmatario dell’accordo garantisce una cooperazione regolare e strutturata. Le società elettriche e gli esperti di conservazione collaborano per produrre e aggiornare regolarmente le linee guida per la migliore tecnologia disponibile associata e per testare sul campo nuove soluzioni.

Per maggiori informazioni: www.birdlife.org/datazone/sowb/casestudy/240

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Infrastrutture per la trasmissione di energia in mareUna parte significativa delle infrastrutture di trasmissione dell’energia si trova in ambiente marino, compresi cavi, condotte e apparecchiature ausiliarie associate all’industria petrolifera e del gas e nuove tecnologie di energia marina come turbine eoliche e marine in mare aperto. È probabile che tali infrastrutture si espandano in vista dell’ulteriore utilizzo di fonti energetiche marine.

• Condotte di dimensioni e materiali diversi forniscono l’infrastruttura essenziale per trasportare fluidi coinvolti nella produzione di petrolio e gas. Inoltre, per la trasmissione a corrente alternata vengono utilizzati cavi sottomarini di diverso tipo. Le strutture ausiliarie che fanno parte dell’infrastruttura comprendono letti di cemento, incroci che possono essere costruiti utilizzando i letti di cemento, sacchi riempiti di malta e strutture in calcestruzzo protette da scogliere artificiali.• Le infrastrutture associate alla trasmissione di energia da parchi eolici offshore comprendono cavi di trasmissione sottomarini con punti di approdo e di transizione.• Mentre la tecnologia per convertire l’energia del moto ondoso e delle correnti di marea si trova ancora in una fase relativamente iniziale di sviluppo commerciale, prototipi di grandi dimensioni vengono già utilizzati in specifiche zone di sviluppo. Si tratta di apparecchiature galleggianti, semisommerse e fissate al fondo marino tramite ancoraggio, monopali e fondamenta gravitazionali.• La tecnologia CCS (Carbon Capture and Storage), di recente sviluppo, prevede il trasporto di CO2 in condotte (dagli impianti terrestri ai bacini di stoccaggio offshore o viceversa), anche se le future esigenze infrastrutturali rimangono poco chiare.• Le reti di trasmissione per la corrente continua ad alta tensione che collegano diverse reti elettriche sono presenti in diversi mari regionali in Europa.

Gli habitat marini e costieri elencati nell’allegato I della Direttiva Habitat, protetti nelle zone designate Natura 2000, possono essere sensibili alle attività connesse alla costruzione, alla manutenzione e alla disattivazione delle infrastrutture energetiche marine. La Direttiva Habitat e la Direttiva Uccelli richiedono anche misure protettive per alcune specie marine, come i cetacei, le foche,

i rettili, i pesci, gli invertebrati, le piante e gli uccelli marini. È necessario valutare gli impatti potenziali dei piani e dei progetti di infrastrutture per l’energia marina su questi habitat e specie marini all’interno e all’esterno dei confini dei siti Natura 2000.

Gli impatti relativi alla costruzione e alla manutenzione di condotte sottomarine, cavi e apparecchiature ausiliarie comprendono modifiche agli habitat bentonici, comunità e specie, danni agli habitat e alle specie intertidali, disturbo e spostamento di specie altamente mobili, disturbo del fondale marino, rumore, contaminazione , soffocamento, perdita di habitat, corridoi di dispersione per specie aliene ed effetti cumulativi.

Potenziali misure di mitigazione per minimizzare o evitare gli impatti ambientali associati alle infrastrutture energetiche marine includono in particolare un’attenta gestione e programmazione delle attività di installazione, l’adeguata scelta dei tipi di cavi, l’opportuno interramento dei cavi stessi e l’uso di materiali inerti se è necessaria una copertura protettiva (http://qsr2010.ospar.org/media/assessments/p00437_Cables.pdf).

I conflitti che sorgono tra i diversi progetti nei mari dell’UE sono stati identificati attraverso un processo di pianificazione dello spazio marino (MSP), che viene anche utilizzato per adottare un approccio più integrato e strategico per pianificare l’uso dei nostri mari in diversi settori, compresi quelli ambientali di protezione e conservazione della natura. All’interno dell’UE, la Direttiva Quadro sulla Strategia Marina (MSFD) impone agli Stati membri di sviluppare strategie marine, promuovendo un approccio ecosistemico alla gestione e l’integrazione delle problematiche ambientali nelle diverse politiche. L’esperienza ha dimostrato che tenere conto delle considerazioni ambientali nelle fasi iniziali del processo decisionale può portare a trovare soluzioni quando esiste ancora un’ampia scelta di opzioni disponibili.

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Banchi di sabbia V V V V

Praterie di posidonie V V V V

Estuari V V V V

Distese fangose o sabbiose V V V V

Lagune costiere V V V V

Cale e baie V V V V

Scogliere V V V V

Strutture causate da emissioni di gas

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Insenature strette del Baltico boreale

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Grotte** ? ? ? V

Cetacei ? V ? V

Foche ? V ? V

Rettili ? V ? V

Pesci ? V V V V

Invertebrati V V ? V

Vegetali V V V V

Uccelli marini V V

* meccanismi e impatti ancora poco chiari** ubicazione di percorso poco probabile? Ignoti/poco conosciuti

Tabella: Potenziale sensibilità di habitat e specie protetti nel quadro di Natura 2000 alle pressioni associate con la costruzione, la manutenzione e lo smantellamento delle infrastrutture energetiche marine.

La Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO ha elencato una serie di potenziali benefici economici, ambientali e sociali della pianificazione dello spazio marittimo. All’interno dell’UE, la Direttiva Quadro sulla Strategia Marina (MSFD) impone agli Stati membri di sviluppare strategie marine per le proprie acque e strategie coordinate con altri Stati membri.La direttiva UE 2014/89 che istituisce il quadro per la pianificazione dello spazio marittimo (Direttiva MSP) invita gli Stati membri a stabilire e attuare la pianificazione dello spazio marittimo allo scopo di sostenere lo sviluppo sostenibile delle zone marine, applicando un approccio ecosistemico e promuovendo la coesistenza di attività e usi pertinenti. Laddove i piani per lo spazio marino includono i siti Natura 2000, la valutazione ambientale può essere combinata con i requisiti dell’articolo 6 della direttiva Habitat.

Misure di mitigazione

Impatti ambientali

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Perturbazione x x x (x) (x)

Rumore (x) (x) (x)

Emissione di calore (x) x x

Campi elettromagnetici x x

Contaminazione x (x) (x) x x

Effetti cumulativi* x x x x x

x: misura importante;; (X) misura meno importante;; * conoscenze insufficienti

Tabella: Possibili misure di mitigazione tese a evitare o ridurre al minimo gli impatti ambientali di varie pressioni antropiche derivanti dalla posa e dal funzionamento dei cavi (da OSPAR, 2009).

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Per maggiori approfondimentiCE Documento guida “Infrastrutture di trasmissione dell’energia e normativa dell’UE sulla natura” http://ec.europa.eu/environment/nature/natura2000/management/guidance_en.htm

CE Comunicazione “Priorità dell’infrastruttura energetica per il 2020 e oltre: un piano per una rete energetica europea integrata“: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A52010DC0677

Regolamento TEN-E (UE) N° 347/2013: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:32013R0347

Direttiva Quadro sulla Strategia per l’Ambiente Marino: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=celex:32008L0056

Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA): https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:32014L0052

Direttiva 2001/42/CE sulla valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente (Direttiva VAS): https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:32001L0042

Panoramica sulle principali disposizioni della Direttiva Quadro sulle Acque, la Direttiva Quadro sulla Strategia Marina, le Direttive Uccelli e Habitat e la Direttiva sulle Alluvioni: analogie e differenze https://publications.europa.eu/it/publication-detail/-/publication/cce60733-c81e-11e6-a6db-01aa75ed71a1

Visualizzatore di Natura 2000 in cui sono forniti tutti i siti nell’UE con informazioni su di essi: http://natura2000.eea.europa.eu/

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