DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO · norme di cui alla Legge 1.3.68 n.186 e tali ......
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Comune di Pisa VRI Palazzo Cevoli
VRI-PALAZZO CEVOLI- REV. 00 DEL 30.03.2012 PAGINA 1
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO
DOCUMENTO REDATTO AI SENSI DEL D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81
D.M. 10 marzo 1998 D.P.R. 151 11 agosto 2011
“ Comune di Pisa”
Palazzo Cevoli
Il tecnico Geom. Giuseppina Falbo
Rev. Nome file Descrizione Redatto Data 00 VRI_Cevoli Emissione Geom. Giuseppina Falbo 30.03.2012
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Valutazione Rischio Incendio Palazzo Cevoli Indice
GENERALITA’ Pag. 3
1. DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA E DELL’ATTIVITÀ SVOLTA Pag. 3
2. OBIETTIVI DI SICUREZZA DA ASSUMERE Pag. 6
2.1 Azioni poste in atto per la realizzazione degli obiettivi Pag. 6
3. COMPENSAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO Pag. 7
3.1 Misure preventive e protettive Pag. 7
3.2 Misure strutturali ed impiantistiche Pag. 9
4. GESTIONE DELL’EMERGENZA Pag. 10
4. CONCLUSIONI E PRESCRIZIONI Pag. 10
ALLEGATO: foto del sopralluogo Pag. 12
GENERALITÀ
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La presente relazione valuta il rischio incendio presente
nella struttura in esame, tenendo presente la specificità della
struttura e la presenza di personale e/o di pubblico.
1. DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA E DELL'ATTIVITÀ
SVOLTA
Trattasi di un palazzo storico con accesso da Via S. Martino
e Vicolo del Moro. La struttura è in muratura ordinaria e la
copertura è una doppia orditura lignea e in mezzane, gli
orizzontamenti in parte sono realizzate in volte di laterizio e in
parte in doppia orditura lignea e in mezzane. L’edificio è dotata
di un solo corpo scale utilizzabile come via di esodo ed altri due
corpi scala non a norma che mettono in collegamento Palazzo
Cevoli con Palazzo Pretorio, di cui una che porta all’Ufficio
Cultura, e l’altra che porta all’Edilizia Privata.
Per ciò che attiene agli impianti elettrici solo in parte sono
di nuova realizzazione così come gli impianti di allarme sonoro
e di rilevazione fumi, la restante parte del palazzo ha impianti
elettrici meno recenti ma collegati ai quadri di piano a norma e
al pulsante di sgancio generale.
E’ presente nella struttura l’impianto di messa a terra
conforme.
L’ascensore è dotato di serbatoio di contenimento olio a
tenuta stagna.
Il riscaldamento relativo al piano terra e al primo piano
dell’edificio è fornito con produzione del fluido caldo da parte di
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centrale termica di potenzialità 137,26 Kw (pratica relativa al
CPI n. 31742 presso i VVF di Pisa) con terminali a radiatori,
aventi distribuzione di tipo a vista e stacchi in rame ai singoli
radiatori comprensivo della valvola di intercettazione rapida del
gas; per il secondo e terzo piano il riscaldamento avviene
invece tramite pompa di calore, i cui terminali sono a fan-coil,
coadiuvata da caldaia di supporto non soggetta a controllo ai
sensi dell’allegato al D.M. 16/2/1982; la produzione di acqua
calda sanitaria è realizzata con singoli boiler all’interno dei
bagni.
Al primo piano è collocato il Circolo dei dipendenti
comunali con cucina funzionante tramite due bombole di GPL da
15 Kg cadauna.
Al secondo piano è collocato un locale tecnico contenente i
router e i server della intera rete dati del Comune di Pisa.
L’edificio è interessato e dalla scarsa presenza di pubblico
e dalla presenza di personale amministrativo e tecnico in
misura comunque non superiore ai limiti previsti dalla norma
vigente (500 addetti). inoltre il centralino telefonico
dell’Amministrazione composto da personale la cui mobilità,
udito o vista è limitata, è posto al piano terra.
Tenuto conto:
degli affollamenti limitati ai piani superiori, (trattasi di
uffici per lo più ad indirizzo tecnico amministrativo, con
scarsa frequenza di pubblico) e della loro localizzazione;
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che con apposita procedura, la cui attuazione sarà cura dei
singoli Dirigenti, il Carico d'incendio sarà ovunque
mantenuto limitato e comunque inferiore ai 30 Kg legna
equivalente per metro quadro,
della non sussistenza di pericoli di incendio derivanti da
impianti di processo;
della non sussistenza di pericoli di incendio derivanti da
particolari lavorazioni;
della non sussistenza di macchine, apparecchiature ed
attrezzature comportanti un particolare pericolo di
incendio
della non sussistenza di pericolo di incendio connesso con
movimentazioni interne;
delle condizioni di accessibilità e viabilità ed in particolare
del Lay-out complessivo dell’edificio, della tipologia
edilizia, della lunghezza e presenza di una sola scala lungo
la via di esodo;
delle caratteristiche degli impianti elettrici e della presenza
in generale delle separazioni e degli isolamenti di cui alle
norme.
Per quanto sopra esposto, si dà la seguente Valutazione
qualitativa del rischio d'incendio:
MEDIO
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2. OBIETTIVI DI SICUREZZA DA ASSUMERE
Nella sicurezza antincendio dell'edificio in questione si dovranno
perseguire i seguenti obiettivi di sicurezza:
1°) riduzione delle probabilità di innesco;
2°) riduzione delle conseguenze.
2.1. Azioni poste in atto per la realizzazione degli
obiettivi
1°) In relazione alla riduzione della probabilità di innesco:
Tutti gli impianti elettrici (poiché sono la causa di
incendi per il 31%) dovranno essere adeguati alle
norme di cui alla Legge 1.3.68 n.186 e tali da non
costituire pericolo di innesco di incendi e attestati
secondo le procedure previste dalle norme di cui alla
Legge 37/2008.
In tutto il complesso è imposto il divieto di fumare.
Con apposite procedure si curerà che ovunque il carico
di incendio non superi i 30 kg/mq di legna standard
2°) In relazione alla riduzione delle conseguenze:
Mantenimento di basso carico d'incendio.
Sicuro esodo degli occupanti in caso di incendio.
Dotazione di estintori portatili di tipo approvato con
capacità estinguente non inferiore a 13A-89B. Essi sono
ubicati in prossimità degli accessi e nei pressi delle aree
a maggior pericolo in posizione segnalata.
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Regolare manutenzione degli estintori degli impianti di
rivelazione incendi e allarme sonoro, e degli impianti
elettrici e a gas.
Illuminazione di sicurezza indicante i passaggi, le uscite,
i percorsi delle vie di esodo e tale da garantire un livello
di illuminazione di almeno 5 lux a 1 m. di altezza.
L’impianto di sicurezza autoalimentato ha autonomia di
almeno 30’.
3. COMPENSAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO
(STRATEGIA ANTINCENDIO)
A fronte dei rischi di incendio individuati sono adottate le
seguenti misure (in parte già descritte precedentemente):
Per ridurre il rischio incendio, stante le distanze per
giungere al luogo sicuro che non consentono un esodo nei
tempi e nelle lunghezza previste nell’allegato III del DM
10/03/1998 per il rischio medio si propone:
3.1 MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE
esecuzione degli impianti a regola d'arte, e
manutenzione programmata degli stessi;
collocazione di un ulteriore impianto di
raffreddamento nel locale a servizio dei server e dei
router ed un estrattore di calore al secondo piano;
aerazione degli ambienti;
formazione ed informazione antincendio di base a
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tutto il personale e formazione per rischio di incendio
medio ai componenti della squadra di emergenza;
presso la struttura costantemente aggiornato sarà
presente apposito registro dei controlli;
attuazione del piano di emergenza esistente, con
adeguato numero di esercitazioni di evacuazione e di
intervento;
messa a punto, alla luce delle future norme
antincendio e delle scelte logistico amministrative,
degli interventi necessari per il rispetto delle stesse;
conversione della cucina a servizio del Circolo dei
Dipendenti comunali (presumibilmente di potenzialità
inferiore a 35 kW) dall’uso di GPL all’uso elettrico,
oppure con alimentazione a gas metano di rete nel
rispetto della normativa UNI CIG 7129-01, muniti di
dispositivi di interruzione del flusso del gas in gas di
spegnimento accidentale della fiamma, avente, sulla
tubazione di alimentazione, una valvola di
intercettazione rapida del flusso del gas oltre al
pulsante di sgancio dell'energia elettrica in caso di
emergenza;
posizionare estintori antincendio portatili dove
necessario;
nei corridoi e nei disimpegni si curerà che il carico di
incendio non sia superiore a 10 Kg di legna standard a
mq;
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3.2 MISURE STRUTTURALI ED IMPIANTISTICHE
rendere “protetta” con apertura in sommità di mq 1
l’unica scala, tramite porte REI 60 su tutti piani, in
modo che la stessa diventi luogo sicuro a partire da
ogni piano del palazzo, oppure realizzare seconda
scala di sicurezza esterna all’interno della chiostra del
palazzo con sbarco da ogni piano e distanze adeguate
dalle pareti finestrate;
completare gli impianti di rilevazione fumi e relativo
allarme sonoro, e luci di emergenza di tutto il palazzo
al fine di velocizzare i tempi di allarme e quindi di
evacuazione;
compartimentare Palazzo Cevoli rispetto a Palazzo
Pretorio tramite l’installazione di porte REI 60 che
separino il corpo scala che unisce l’Edilizia Privata alla
Pubblica e il Sed dal corpo scale che porta all’Ufficio
Cultura e in Vicolo del Moro;
installare una porta REI 60 dal locale cucina al locale
pranzo del Circolino dei dipendenti comunali ai fini
della compartimentazione dei due locali;
nel locale contenente le apparecchiature del SED è
possibile inserire un sistema di estinzione con
bombole caricate a dodecafluoro – 2 metilnentano- 3
one a rilevazione automatica o sistema similare.
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4. GESTIONE DELL'EMERGENZA
Si rimanda all’apposito documento presente presso la
struttura e comunque:
la Direzione competente curerà la manutenzione degli
impianti in modo da garantirne costantemente la
sicurezza di esercizio.
la squadra di emergenza curerà di mantenere sempre
sgombre le uscite e le vie di esodo.
il Servizio di Prevenzione e Protezione assicurerà
l’aggiornamento della formazione di personale addetto
all'antincendio ed alla gestione delle emergenze, come
richiesto dal D.Lgs 81/08 e s.m.i. nonché dal DM
10/03/1998.
In tutto il fabbricato è installata la segnaletica finalizzata
alla sicurezza antincendio ed antinfortunistica, conformemente
al D.Lgs 9 aprile 2008, N. 81 Sono in particolare segnalati i
vari mezzi antincendio, le vie di esodo e le uscite di sicurezza.
Sono inoltre segnalati gli interruttori elettrici generali ed apposti
i consueti divieti.
5. CONCLUSIONI E PRESCRIZIONI
Da quanto sopra esposto, le provvidenze messe in atto e
quelle indicate fanno sì che:
- la probabilità di innesco di eventuali atmosfere
infiammabili risulta alquanto improbabile;
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- gli occupanti possano lasciare l'edificio in sicurezza;
- che le squadre di soccorso possono intervenire in
sicurezza.
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ALLEGATO Foto scattate durante il sopralluogo:
Locale C.T. con valvola intercettazione gas
Pulsante di sgancio impianto elettrico
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Collegamento palazzo Pretorio Porta Uffici Primo Piano
Porta Uffici Secondo Piano Porta Uffici Terzo Piano
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Scala verso Edilizia Privata Scala verso Vicolo del Moro
Passaggio verso Palazzo Pretorio
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Porta da compartimentare presso il locale SED