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Istituto Comprensivo R. MagiottiPiano Triennale dell’Offerta Formativa – 2016/2019 Pag. 1 di 15 MOD – DOC- COLLEGIALI/P.O.F. Triennale – ALLEGATI DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI E DELLE COMPETENZE (Modello Nazionale per la certificazione delle competenze al termine della scuola primaria e del primo ciclo) Processi di crescita delle studentesse e degli studenti. La valutazione iniziale, in itinere, finale. Promozione dell’eccellenza. Documento approvato dal Collegio dei docenti del 3 marzo 2015. GUIDA PER LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE Premessa Il regolamento di coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni, DPR 122 del 22 Giugno 2009, ha apportato alcune specifiche novità alle procedure valutative e ha spinto le scuole ad analizzare criticamente le proprie pratiche valutative per sistematizzarle in procedure condivise, con l’obiettivo di garantire sempre maggiore trasparenza, equità e rispondenza delle proposte educative ai bisogni formativi degli alunni. La valutazione ha un’evidente finalità formativa e concorre, attraverso l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascuno, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo di tutti, considerati i livelli di partenza. La valutazione è parte integrante della progettazione, non solo come controllo degli apprendimenti, ma come verifica dell’intervento didattico al fine di operare con flessibilità sul progetto educativo. I docenti pertanto, hanno nella valutazione, lo strumento privilegiato che permette loro la continua e flessibile regolazione della progettazione educativo/didattica. Con la Circolare Ministeriale n.3 del 13 febbraio 2015, si realizza dopo sedici anni il percorso normativo sulla valutazione, avviato con il D.P.R. 275/99 e proseguito poi con: L.53/03; D.Lgvo 59/04; L.296/06; D.M. 139/07; L.169/08; D.P.R.122/09; D.M. 9/2010; D.M. 254/2012; D. Lgvo 13/2013. Con l’atto della certificazione delle competenze, la scuola è obbligata a ripensare il proprio modo di procedere sulla valutazione degli apprendimenti acquisiti nelle singole discipline all’interno di una prospettiva più globale della crescita individuale. La certificazione delle competenze implica una valutazione “oggettiva” degli apprendimenti, perché li collega a precisi livelli e standard. La C.M. 3 del 13 febbraio 2015, propone per ora in via sperimentale nel I° Ciclo, il MODELLO NAZIONALE per la certificazione delle competenze (previsto dal Regolamento sulla valutazione D.P.R. 122/2009). Il modello si ispira all’impianto culturale delle Indicazioni Nazionali D.M. 254/2012 che dedicano un paragrafo alle competenze: Certificazione delle Competenze (p. 19) “La scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze prevista nel profilo delle studente al termine del I° Ciclo, fondamentali per la crescita personale e per la partecipazione sociale e che saranno oggetto di certificazione […] al termine della scuola primaria e secondaria di I° grado, attraverso MODELLI che verranno adottati a livello NAZIONALE”. L’atto della certificazione è inserito nel processo formativo e questo spetta agli insegnanti. Siamo nell’ambito di una valutazione formativa piuttosto che sommativa.

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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE

DEGLI APPRENDIMENTI E DELLE COMPETENZE

(Modello Nazionale per la certificazione delle competenze

al termine della scuola primaria e del primo ciclo)

Processi di crescita delle studentesse e degli studenti.

La valutazione iniziale, in itinere, finale. Promozione dell’eccellenza.

Documento approvato dal Collegio dei docenti del 3 marzo 2015.

GUIDA PER LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

Premessa

Il regolamento di coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni, DPR 122 del 22 Giugno

2009, ha apportato alcune specifiche novità alle procedure valutative e ha spinto le scuole ad analizzare

criticamente le proprie pratiche valutative per sistematizzarle in procedure condivise, con l’obiettivo di

garantire sempre maggiore trasparenza, equità e rispondenza delle proposte educative ai bisogni formativi

degli alunni.

La valutazione ha un’evidente finalità formativa e concorre, attraverso l’individuazione delle potenzialità e

delle carenze di ciascuno, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo di tutti,

considerati i livelli di partenza.

La valutazione è parte integrante della progettazione, non solo come controllo degli apprendimenti, ma

come verifica dell’intervento didattico al fine di operare con flessibilità sul progetto educativo. I docenti

pertanto, hanno nella valutazione, lo strumento privilegiato che permette loro la continua e flessibile

regolazione della progettazione educativo/didattica.

Con la Circolare Ministeriale n.3 del 13 febbraio 2015, si realizza dopo sedici anni il percorso normativo

sulla valutazione, avviato con il D.P.R. 275/99 e proseguito poi con: L.53/03; D.Lgvo 59/04; L.296/06; D.M.

139/07; L.169/08; D.P.R.122/09; D.M. 9/2010; D.M. 254/2012; D. Lgvo 13/2013. Con l’atto della

certificazione delle competenze, la scuola è obbligata a ripensare il proprio modo di procedere sulla

valutazione degli apprendimenti acquisiti nelle singole discipline all’interno di una prospettiva più globale

della crescita individuale.

La certificazione delle competenze implica una valutazione “oggettiva” degli apprendimenti, perché li

collega a precisi livelli e standard. La C.M. 3 del 13 febbraio 2015, propone per ora in via sperimentale nel I°

Ciclo, il MODELLO NAZIONALE per la certificazione delle competenze (previsto dal Regolamento sulla

valutazione D.P.R. 122/2009). Il modello si ispira all’impianto culturale delle Indicazioni Nazionali D.M.

254/2012 che dedicano un paragrafo alle competenze: Certificazione delle Competenze (p. 19) “La scuola

finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze prevista nel profilo delle studente al termine del I°

Ciclo, fondamentali per la crescita personale e per la partecipazione sociale e che saranno oggetto di

certificazione […] al termine della scuola primaria e secondaria di I° grado, attraverso MODELLI che

verranno adottati a livello NAZIONALE”.

L’atto della certificazione è inserito nel processo formativo e questo spetta agli insegnanti. Siamo

nell’ambito di una valutazione formativa piuttosto che sommativa.

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E’ la scuola a certificare le competenze acquisite dagli allievi (D.P.R. 275/99, L. 53/2003, D.P.R. 122/2009).

Le Indicazioni Nazionali sottolineano la dinamica evolutiva delle competenze progressivamente acquisite e

dunque pongono la scuola nell’impegno a SOSTENERE e ORIENTARE gli studenti nel loro percorso

formativo.

La sfida è tra standard di riferimento e percorso personale dell’allievo. Le Indicazioni ci dicono che prima di

certificare, occorre progettare percorsi didattici a partire da traguardi fissati a livello nazionale

(PRESCRITTIVI) ma la scuola deve fare attenzione a come ciascun studente mobilita e orchestra le proprie

risorse che sono conoscenze, abilità, atteggiamenti, emozioni e dunque legate a un rapporto dinamico e

consapevole tra il soggetto e il contesto, per affrontare nuove situazioni problemi.

Modello sperimentale e premesse pedagogiche contenute nelle Indicazioni Nazionali D.M.

254/2012

La maturazione delle competenze costituisce la finalità di tutto il Curricolo

Le competenze da certificare sono quelle contenute nel PROFILO dello studente

Le competenze devono essere promosse, rilevate e valutate in base ai traguardi di sviluppo

disciplinari e trasversali riportati nelle Indicazioni

Le competenze sono un costrutto complesso di conoscenze, abilità, atteggiamenti, emozioni,

potenzialità e attitudini personali

Sono oggetto di osservazione, documentazione, valutazione.

Al termine del processo si possono certificare le competenze due volte: Scuola Primaria e Scuola

Secondaria di I° grado.

La proposta teorica delle Indicazioni sta nei concetti di CULTURA / SCUOLA / PERSONA: la scuola oggi deve

essere consapevole che l’apprendimento scolastico è solo una delle tante esperienze di formazione e

dunque le trasmissioni standardizzate delle conoscenze non sono più adeguate nello scenario complesso e

variegato del nostro tempo. Oggi lo studente si trova ad interagire con culture diverse che deve

comprendere e mettere in relazione con le proprie; la libertà e l’uguaglianza sancite negli art. 2, 3 della

Costituzione devono far porre sempre più attenzione alle disabilità e alle fragilità; tutto il mondo della

scuola è chiamato alla funzione di concorrere al progresso materiale e spirituale della società (art. 4 della

Costituzione).

Una molteplicità di culture è entrata nella scuola, nuove forme di emarginazione culturale e analfabetismo,

dispersione, abbandoni. Fare scuola oggi significa comprendere diversi modi di apprendere con i nuovi

media, la diffusione delle TIC è una frontiera decisiva. Le finalità della scuola sono definite nelle Indicazioni

nella CENTRALITA’ DELLA PERSONA posta al centro dell’azione educativa con tutti i suoi aspetti:

cognitivi/affettivi/corporei/estetici/etici/spirituali/religiosi. La scuola deve prendersi cura della classe come

gruppo per rinnovare i legami e la socializzazione. Deve insegnare ad apprendere ad apprendere. Si tratta

non di rispondere ad una emergenza ma di impostare una formazione per l’intero arco della vita e

(formazione verticale) in collaborazione con gli attori extrascolastici: famiglia in primo luogo.

FORMARE A UNA NUOVA CITTADINANZA E PER UN NUOVO UMANESIMO (microcosmo personale e

macrocosmo dell’umanità).

Allora la scuola deve ricomporre o far dialogare i grandi oggetti della conoscenza superando la

frammentazione delle discipline per comprendere la complessità ed imparare ad essere PERSONA

PLANETARIA TRA LOCALE E GLOBALE.

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Per raggiungere tali competenze, le scuole sono chiamate a elaborare il proprio curricolo, la cui

caratteristica fondamentale è la PROGETTUALITA’ cioè la capacità di individuare:

i fini del percorso di apprendimento e cercare di raggiungerli usando, come mezzi flessibili, le

DISCIPLINE;

i TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE;

gli obiettivi di apprendimento.

I traguardi di competenze alla fine della scuola primaria e della secondaria di I° grado seguono la

sequenzialità, la progressione e la gradualità.

L’elemento qualificante delle Indicazioni è il PROFILO dello STUDENTE che si articola nelle competenze

maturate alla fine del primo ciclo. Gli indicatori per la certificazione del nuovo modello si riferiscono a

competenze di carattere trasversale, non sono le competenze disciplinari indicate nei traguardi di sviluppo

disciplina per disciplina.

Le competenze sono agganciate alle 8 competenze-chiave che stanno alla base dei sistemi educativi

europei: sono un mix di competenze cognitive/personali/sociali/meta-cognitive che delimitano il perimetro

di una cittadinanza europea in costruzione. Affinché le competenze non risultino solo principi, è richiesto ai

docenti di indicare quali specifiche discipline hanno contribuito. E’ un invito a contestualizzarle.

Cosa cambia nella scuola?

La scuola dovrà adeguare la progettazione curricolare per connettere i traguardi delle competenze indicati

per ogni disciplina alle competenze trasversali, date dal profilo delle competenze in relazione alle

competenze chiave. Il nuovo modello nazionale della certificazione delle competenze, è potenzialmente in

grado di rimettere in gioco tutta la cultura della valutazione italiana, con effetti positivi sulle pratiche

didattiche e d’insegnamento.

FINALITA’ GENERALI DELLA VALUTAZIONE

PER LA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO

1. L’Istituto Comprensivo “Raffaello Magiotti” considera i processi di valutazione degli apprendimenti

come itinerari di miglioramento, che accompagnano lo studente lungo l’intero percorso formativo.

2. I processi valutativi sono correlati agli obiettivi formativi e agli obiettivi di apprendimento indicati

nel piano dell’offerta formativa e nella programmazione curricolare dell’istituto.

3. Essi mirano a sviluppare nello studente una responsabilizzazione rispetto ai traguardi prefissati e a

garantire la qualità del percorso formativo in coerenza con gli obiettivi specifici previsti.

4. L’istituto utilizza i risultati degli apprendimenti come elemento di riferimento per la valutazione del

proprio sistema formativo (autovalutazione d’istituto secondo il modello RAV del SNV).

CARATTERISTICHE DELLA VALUTAZIONE

PER LA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO

La valutazione deve essere:

Continua: cioè declinata nel corso dell’intero processo didattico;

Formativa: come verifica del conseguimento, da parte di ciascun allievo, dei singoli obiettivi definiti

dalla programmazione e dell’adeguatezza della proposta di istruzione alle necessità degli allievi;

Sommativa: come consuntivo dei risultati ottenuti sia in termini di competenze degli allievi, sia di

validità delle soluzioni didattiche;

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trasparente e condivisa: sia nei fini che nelle procedure, in modo che ogni alunno possa conoscere i

criteri e gli strumenti usati. A tale scopo ogni docente manterrà costantemente aggiornato il suo

registro personale con osservazioni continue sul processo di apprendimento degli alunni;

comunicherà agli stessi i risultati delle verifiche effettuate in modo immediato e diretto attraverso

il registro personale. La funzione formativa della valutazione sarà in particolare orientata a favorire

e determinare una didattica in grado di attivare meccanismi di retroazione e di compensazione

delle carenze riscontrate, al fine di impedire che il cumulo di deficit porti all’insuccesso;

sono utilizzate come strumenti di valutazione diagnostica, le prove di ingresso per tutte le classi

per aree disciplinari: linguistica e matematica, al fine di verificare i prerequisiti e il possesso di

abilità specifiche. Il test di ingresso non concorre alla determinazione del voto del primo

quadrimestre.

GLI ASSI DELLA VALUTAZIONE PER LA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO

L’istituto intende la valutazione come un procedimento continuo, strutturato secondo i seguenti assi:

Asse temporale della valutazione: le fasi.

La valutazione si compone di momenti iniziali, intermedi e conclusivi:

la valutazione iniziale coincide con l’avvio di un percorso annuale di apprendimento e ha finalità

diagnostiche e prognostiche;

a valutazione intermedia o parziale si tiene almeno al termine di ciascun modulo per la scuola

secondaria di primo grado e al termine di ciascuna parte del programma o delle attività per la

scuola primaria;

la valutazione conclusiva coincide con un giudizio su un organico segmento di percorso o sul

percorso annuale di apprendimento e si attua in sede di scrutinio quadrimestrale o finale.

Asse funzionale della valutazione. I processi.

Percorsi che favoriscono il raggiungimento degli obiettivi:

a) frequenza assidua delle lezioni;

b) partecipazione attenta e attiva alle lezioni;

c) studio delle lezioni, esecuzione dei compiti a casa e a scuola, cura e riordino del lavoro fatto in

classe;

d) partecipazione ai processi di valutazioni parziali e finali.

Modalità e strumenti di valutazione

a) Oggetto di valutazione sono:

le conoscenze: come insieme di informazioni, nozioni, dati, principi, regole di comportamento,

teorie, concetti assimilati e codificati

le abilità: come produzione di qualcosa, risoluzione di problemi, esecuzione di compiti;

le competenze: come autonomia acquisita nel mettere in azione le conoscenze apprese e le

abilità possedute, l’agire personale;

le capacità: come sviluppo delle potenzialità di una persona a fare, pensare, agire (capacità

intellettuali, emotive, espressive, estetiche, operative, sociali, morali, spirituali, religiose…)

b) Strumenti di valutazione: compiti scritti svolti a casa e a scuola, interrogazioni orali, esercitazioni

pratiche, prove oggettive di profitto, questionari, relazioni. Numero minimo d’interrogazioni e di

compiti in classe per quadrimestre:

verifiche orali: 1-2 per quadrimestre

verifiche scritte: 2 per quadrimestre

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Il numero di verifiche è commisurato al monte orario della disciplina.

Correzione dei compiti

La correzione dei compiti si svolge utilizzando griglie comuni condivise e approvate collegialmente, allegate

ai compiti. I compiti scritti – per la scuola secondaria di primo grado - sono documenti amministrativi

ufficiali della scuola e dunque saranno conservati nel cassetto personale subito dopo averli portati a

conoscenza degli alunni, insieme alla griglia di valutazione individuale. A fine anno essi andranno

consegnati presso l’Ufficio didattica alunni.

In sede di scrutinio finale, in presenza di una prova scritta e di una prova orale, l’attribuzione del voto finale

viene deliberato dal consiglio di classe, che terrà in considerazione lo sviluppo della preparazione

complessiva dell'allievo nel corso dell'intero anno scolastico, ed eventuali altri elementi specifici di

valutazione in possesso dello stesso consiglio e previsti dalla normativa vigente.

Le verifiche scritte regolarmente corrette, classificate e registrate saranno consegnate agli alunni entro 15

giorni e comunque prima del successivo compito in classe della stessa disciplina.

Comunicazioni con le famiglie

Strumento ordinario di comunicazione con le famiglie è il Registro elettronico, con la registrazione

dei voti nelle singole discipline;

per quanto riguarda i risultati dello scrutinio finale, la comunicazione della non ammissione alla

classe successiva avverrà di persona o per posta, quella dei risultati per pubblicazione all’albo e/o

consegna del documento di valutazione;

la comunicazione delle lacune presenti in alcune discipline sarà effettuata in forma scritta tramite

una scheda elaborata dalla scuola, contenente i giudizi delle discipline con carenze, gli obiettivi e le

caratteristiche dell’azione di recupero per l’anno in corso o successivo.

La comunicazione di non promozione, per la scuola secondaria di primo grado, avverrà in maniera

riservata in orari concordati con il dirigente scolastico.

SCUOLA PRIMARIA

Affinché il processo valutativo risulti trasparente, valido, comprensibile, è importante procedere alla

misurazione e alla rilevazione oggettiva dei dati ed all’osservazione del processo attraverso il quale ogni

alunno progredisce: da ciò che già sa fino all’avvicinamento a mete raggiungibili, nel rispetto dei ritmi e

delle condizioni soggettive dell’apprendimento. Quindi la valutazione – nella scuola primaria – non si limita

a censire lacune ed errori, ma evidenzia le risorse, le potenzialità, i progressi, aiuta l'alunno a motivarsi, a

costruire una immagine positiva e realistica di sé. Pertanto la valutazione periodica e annuale terrà conto,

oltre che dei risultati delle singole prove oggettive, interrogazioni, esercitazioni, libere elaborazioni, anche

dei percorsi di apprendimento e dei progressi ottenuti da ciascun alunno rispetto alla situazione iniziale e

della maturazione globale, senza fermarsi esclusivamente all’esito delle singole verifiche.

Le prove per le verifiche di ingresso e per l’accertamento degli apprendimenti intermedi o conclusivi, si

basano su un condiviso, e per quanto possibile oggettivo, sistema di misurazione.

Tali misurazioni vengono concordate a livello di dipartimento.

In caso di insufficienza a fine anno scolastico, il docente dovrà motivare l’esito, documentato mediante:

le attività e le prove effettuate comprese quelle di recupero

l’utilizzo di interventi individuali e/o di gruppo per percorsi mirati

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TABELLA DI PARAMETRAZIONE DI SITUAZIONI POSITIVE (scala di valutazione) per la scuola primaria

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1. I contenuti sono appresi in modo completo, sicuro e organico, riuscendo autonomamente

ad integrare conoscenze preesistenti.

2. Applica procedure con piena sicurezza ed effettua analisi e sintesi corrette, approfondite e

originali.

3. Sa utilizzare proprietà e regole per creare idonei criteri di classificazione.

4. Esprime valutazioni personali pertinenti e supportate da argomentazioni efficaci.

5. Espone in modo chiaro, preciso e sicuro.

6. Comprende in modo completo e approfondito testi, dati e informazioni. Applica conoscenze

e abilità in vari contesti con sicurezza e padronanza.

7. Sa orientarsi nella soluzione di problemi complessi

9

1. I contenuti sono appresi in modo completo, sicuro e autonomo.

2. Applica procedure ed effettua analisi e sintesi con piena sicurezza e autonomia.

3. Riconosce proprietà e regole, che applica autonomamente nelle classificazioni.

4. Sa esprimere valutazioni personali ed espone in modo chiaro, preciso e sicuro.

5. Comprende in modo completo e approfondito testi, dati e informazioni.

6. Applica conoscenze e abilità in vari contesti correttamente e con sicurezza.

7. Sa orientarsi nella soluzione di problemi complessi

8

1. I contenuti sono appresi in modo ordinato, sicuro con adeguata integrazione alle

conoscenze preesistenti.

2. Applica procedure ed effettua analisi e sintesi in modo consapevole, corretto e con

autonomia.

3. Riconosce con sicurezza e precisione proprietà e regole, che applica nelle classificazioni.

4. Sa esprimere valutazioni personali ed espone in modo preciso e ordinato.

5. Comprende a vari livelli testi, dati e informazioni.

6. Sa applicare conoscenze e abilità in diversi contesti in modo corretto.

7. Sa orientarsi nella soluzione di problemi.

7

1. I contenuti sono appresi in modo globale, nelle linee essenziali e con approfondimento solo

di alcuni argomenti.

2. Applica procedure ed effettua analisi e sintesi in modo abbastanza consapevole.

3. Riconosce proprietà e regole e applica criteri di classificazione.

4. Espone in modo semplice, ma chiaro.

5. Sa applicare conoscenze e abilità in vari contesti in modo complessivamente corretto.

6

1. I contenuti sono appresi in modo superficiale, parziale e/o meccanico.

2. Applica procedure ed effettua analisi e sintesi in modo parziale e solo in compiti noti.

3. Guidato, riesce a riconoscere proprietà ed a classificare.

4. Necessita di guida nell’esposizione.

5. Comprende solo in parte e superficialmente testi, dati e informazioni.

6. Se guidato, applica conoscenze e abilità in contesti semplici.

Per gli alunni delle classi prima e seconda, in età evolutiva e ai primi passi dell’approccio con il sapere, non

verranno attribuiti voti inferiori al sei, mirando a promuovere maggiormente l’autostima e la fiducia in sé,

mentre per gli alunni delle classi successive viene utilizzato anche il voto cinque.

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TABELLA DI PARAMETRAZIONE DI SITUAZIONI DI NON SUFFICIENZA (scala di valutazione) per la scuola primaria

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1. Conoscenza frammentaria e lacunosa anche dei contenuti minimi disciplinari.

2. Abilità di lettura e di scrittura da recuperare.

3. Scarsa capacità di analisi e comprensione di testi, dati, informazioni.

4. Applicazione delle nozioni matematiche scorretta e con gravi errori.

5. Esposizione non chiara anche se guidata, frammentata e confusa, povertà lessicale.

6. Errori sistematici nell’applicare conoscenze e abilità.

VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI NON ITALOFONI DI RECENTE IMMIGRAZIONE

I minori con cittadinanza non italiana presenti sul territorio nazionale, in quanto soggetti all’obbligo

d’istruzione sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani considerando la possibilità

della personalizzazione del percorso di apprendimento.

Nella valutazione degli alunni stranieri, per i quali i piani individualizzati prevedono interventi di educazione

linguistica e di messa a punto curricolare, si terrà conto, per quanto possibile, della storia scolastica

precedente, degli esiti raggiunti, delle abilità e delle competenze essenziali acquisite.

In questo contesto, che privilegia la valutazione formativa rispetto a quella “certificativa” si prenderanno in

considerazione il percorso dell’alunno, i passi realizzati, gli obiettivi possibili, la motivazione e l’impegno e,

soprattutto, le potenzialità di apprendimento dimostrate. In particolare, nel momento in cui si deciderà il

passaggio o meno da una classe all’altra occorrerà far riferimento a una pluralità di elementi fra cui non

può mancare una previsione di sviluppo dell’allievo.

VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO PER LA SCUOLA PRIMARIA

(D.P.R. 122/2009)

La valutazione viene espressa con giudizio sintetico. Il giudizio sarà formulato ai sensi dell’art. 2, comma 8,

del D.P.R. n. 122/2009 e terrà conto di:

impegno

partecipazione

interesse

relazione con gli altri (adulti e coetanei)

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TABELLA DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO SCUOLA PRIMARIA – Giudizio

Ottimo

L’alunno ha cura degli strumenti e dei materiali propri e altrui;

rispetta gli ambienti e le attrezzature della scuola;

si propone nell’organizzazione di attività e/o di progetti impegnandosi a

portarli a termine con autonomia e responsabilità (in relazione all’età);

riconosce i valori di cittadinanza e convivenza civile; è corretto nei

comportamenti e negli atteggiamenti;

rispetta le opinioni e le esigenze dei compagni;

ha interiorizzato, secondo l’età, le norme che regolano gli interventi e i

rapporti interpersonali (ascoltare, non disturbare, non interrompere,

rispettare i turni di intervento);

partecipa in modo costante e costruttivo alle attività della classe.

Distinto

L’alunno ha cura degli strumenti e dei materiali propri e altrui;

rispetta gli ambienti e le attrezzature della scuola;

si propone nell’organizzazione di attività e/o di progetti impegnandosi a

portarli a termine in modo adeguato;

riconosce i valori di cittadinanza e convivenza civile;

è generalmente corretto nei comportamenti e negli atteggiamenti;

conosce e rispetta le norme che regolano gli interventi e i rapporti

interpersonali (ascoltare, non disturbare, non interrompere, rispettare i

turni di intervento);

partecipa alle attività della classe.

Buono

L’alunno ha discreta cura degli strumenti e dei materiali propri e altrui;

non sempre rispetta gli ambienti e le attrezzature della scuola;

saltuariamente si propone nell’organizzazione di attività e/o di progetti

impegnandosi a portarli a termine in modo non sempre adeguato;

non è sempre rispettoso delle regole e delle esigenze degli altri, anche se

sa ascoltare e rispettare i propri turni di intervento.

Discreto

L’alunno ha poca cura degli strumenti e dei materiali propri e altrui;

non sempre rispetta gli ambienti e le attrezzature della scuola;

si impegna in modo poco adeguato nelle attività e nei progetti;

è poco rispettoso delle regole e delle esigenze degli altri (ascoltare, non

disturbare, non interrompere, rispettare i propri turni di intervento).

Sufficiente

L’alunno ha scarsa cura degli strumenti e dei materiali propri e altrui;

non rispetta gli ambienti e le attrezzature della scuola;

non si impegna nelle attività e nei progetti;

ostacola spesso il regolare svolgimento delle lezioni;

ha manifestato episodi di intolleranza e di mancata applicazione delle

regole.

Non sufficiente L’alunno, nonostante gli interventi degli adulti, mostra di non riuscire a

modificare il proprio comportamento in tempi e modi adeguati.

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

TABELLA DI PARAMETRAZIONE DI SITUAZIONI POSITIVE (scala di valutazione) per la scuola secondaria di primo grado

Voto Livello DESCRITTORI

10 Ottimo

Conosce gli argomenti in modo esauriente e sa fare collegamenti in

modo critico e personale.

E’ capace di fare analisi dettagliate e sintesi complesse.

Espone con linguaggio appropriato e con ricchezza di vocabolario

9 Distinto L’alunno ha una conoscenza precisa dei contenuti disciplinari e li

utilizza in modo autonomo e originale;

E’ capace di elaborare processi di analisi/sintesi.

8 Buono

L’alunno conosce con precisione i contenuti disciplinari e li utilizza in

modo sicuro: applica processi analisi e sintesi;

Evidenzia un’organizzazione autonoma del proprio lavoro.

Espone con linguaggio appropriato e con una certa ricchezza di

vocabolario.

7 Discreto

L’alunno conosce i contenuti disciplinari e utilizza termini e regole

con una certa sicurezza.

Conosce gli argomenti e sa fare collegamenti

Espone con un linguaggio abbastanza appropriato

6 Sufficiente L’alunno conosce e utilizza i contenuti disciplinari di base.

Conosce gli argomenti in modo essenziale.

Espone con un linguaggio semplice

TABELLA DI PARAMETRAZIONE DI SITUAZIONI DI NON SUFFICIENZA (scala di valutazione) per la scuola secondaria di primo grado

Voto Livello DESCRITTORI

5 Insufficiente L’alunno ha una conoscenza parziale dei contenuti disciplinari e li

utilizza con difficoltà.

4 Gravemente

Insufficiente

L’alunno ha una conoscenza lacunosa e confusa dei contenuti

disciplinari e non li sa utilizzare;

non sa organizzare in modo produttivo il lavoro scolastico, risente dei

limiti di un metodo di studio inadeguato.

3 Nullo L’alunno evidenzia lacune molto gravi, che rendono non rilevabili le

sue conoscenze (verifiche scritte non svolte, verifiche orali prive di

risposte).

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TABELLA PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO (scala di valutazione) per la scuola secondaria di primo grado D.P.R. 122/2009

10

1. Rispetta il regolamento scolastico

2. Rispetta le idee altrui ed ha un atteggiamento responsabile e collaborativo

3. Mostra vivo interesse, partecipa attivamente alle lezioni ed ha un ruolo propositivo

all’interno della classe

4. Svolge in modo regolare e serio le consegne scolastiche

5. Frequenta assiduamente rispettando la puntualità

9

1. Rispetta il regolamento scolastico

2. Rispetta le idee altrui e tiene un atteggiamento responsabile e collaborativo

3. Mostra interesse costante e partecipa attivamente alle lezioni

4. Svolge in modo regolare e serio le consegne scolastiche

5. Frequenta assiduamente rispettando la puntualità

8

1. Rispetta il regolamento scolastico

2. Rispetta le idee altrui e tiene un atteggiamento responsabile e collaborativo

3. Mostra un buono interesse e partecipa alle lezioni

4. Svolge in modo regolare le consegne scolastiche

5. Frequenta regolarmente rispettando la puntualità

7

1. Rispetta il regolamento scolastico

2. Rispetta in parte le idee altrui e tiene un atteggiamento accettabile per responsabilità e

collaborazione

3. Mostra un interesse discontinuo e una partecipazione alle lezioni settoriale

4. Svolge in modo discontinuo le consegne scolastiche

5. Frequenta abbastanza regolarmente rispettando la puntualità

6

1. Rispetta il regolamento scolastico in modo parziale

2. Talvolta disturba lo svolgimento delle lezioni e mostra scarso rispetto delle idee altrui

3. Mostra un interesse superficiale e partecipa in modo passivo alle lezioni

4. Svolge in modo irregolare ed approssimativo le consegne scolastiche

5. Frequenta in modo irregolare e talvolta non rispetta la puntualità

5

1. Non rispetta il regolamento scolastico ed è stato soggetto a provvedimenti disciplinari

2. Disturba lo svolgimento delle lezioni e mostra scarso rispetto degli altri

3. Mostra disinteresse e non partecipa alle lezioni

4. Svolge in modo irregolare le consegne scolastiche

5. Frequenta in modo saltuario e non rispetta la puntualità

VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI CON DSA

Art.10,DPR 122 del 22 giugno 2009 (Regolamento sulla valutazione):

“Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e

la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono

tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività

didattica e delle prove di esame, sono adottati, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione

vigente, gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei”.

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Tutti gli insegnanti, per stimolare l’autostima ed evitare frustrazioni, opereranno affinché l’alunno/a sia

messo/a in condizione sia di seguire la stessa programmazione di classe, attraverso un atteggiamento di

sensibile attenzione alle specifiche difficoltà, sia di essere valutato con le griglie proposte nel POF, ma

attraverso l’attivazione di particolari criteri:

eventuale prolungamento dei tempi dati a disposizione per la produzione scritta;

organizzazione, se necessario, di interrogazioni programmate;

predisposizione di schede di verifica a risposta multipla con possibilità di completamento o

arricchimento orale;

compensazione con prove orali di attività scritte (per disgrafici) o viceversa (per dislessici);

uso di mediatori didattici durante le interrogazioni (schemi, immagini);

valutazione dei compiti scritti che non tenga conto degli errori ortografici;

valutazioni più attente ai contenuti che non alla forma;

eventuale lettura del testo di verifica da parte dell’insegnante o di un compagno;

eventuale rilettura, da parte dell’insegnante del testo scritto dall’alunno per facilitare

l’autocorrezione;

Saranno attuate misure dispensative:

1. dalla valutazione delle prove scritte in qualche disciplina, privilegiando quelle orali;

2. dalla trascrizione scritta di lunghe parti, favorendo l’uso di testi già pronti, fotocopiati o digitali;

Inoltre saranno proposti i seguenti strumenti compensativi:

1. Tabelle e formulari;

2. Calcolatrice;

3. Computer, videoscrittura, software specifici;

4. Risorse audio (registratore, sintesi vocale);

5. Schemi sintetici per facilitare la rielaborazione o l’esposizione.

Le stesse misure dispensative e gli stessi strumenti compensativi potranno essere adottati anche per gli

alunni con bisogni educativi speciali/ BES.

Ogni consiglio di classe o team docente dovrà, in fase di programmazione, prestare attenzione alla

declinazione degli obiettivi minimi di apprendimento per ciascuna materia, sulla base dei quali verranno

costruiti i Piani Didattici Personalizzati necessari a tutelare il diritto al successo formativo degli alunni con

Bisogni educativi speciali (disabili, DSA, altro).

I Piani didattici personalizzati e gli obiettivi minimi faranno parte integrante del Piano Annuale per

l’Inclusione (circ. Miur n.8 del 6 marzo 2013), che la scuola deve predisporre e approvare all’inizio di ogni

anno scolastico.

Per gli alunni con certificazione di disabilità (L. 104/92) o DSA (L. 170/2010), la stessa scala di valutazione

partirà, come livello minimo di insufficienza, dal voto 5; in caso di prove nulle il voto attribuito è 4.

Per la scuola primaria saranno usati gli stessi parametri relativamente alle situazioni positive, mentre la

valutazione minima sarà 5.

Per gli alunni con certificazione di disabilità (L. 104/92) la valutazione sarà in stretta correlazione al PEI,

pertanto la non ammissione avrà carattere eccezionale e preventivamente concordata in sede GLHO. Per

l’attribuzione della valutazione numerica valgono i criteri della seguente tabella:

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CRITERI DI ATTRIBUZIONE VALUTAZIONE NUMERICA

9 - 10 Eccellente grado di partecipazione alla vita scolastica e

pieno raggiungimento degli obiettivi previsti dal P.E.I

8 Soddisfacente raggiungimento degli obiettivi previsti dal

P.E.I

7 Sostanziale raggiungimento degli obiettivi previsti dal P.E.I

6 Raggiungimento degli obiettivi minimi previsti dal P.E.I

4 - 5 Obiettivi previsti dal P.E.I. non raggiunti

a) Percorso per obiettivi minimi

Nei casi di alunni disabili ritenuti in grado di poter raggiungere gli obiettivi minimi nella maggior parte

delle discipline, si precisa che in questi casi per obiettivi minimi si debbano intendere non tutti quelli

programmati nei singoli moduli didattici o nelle singole unità didattiche disciplinari, bensì quelli previsti

dal PEI, cioè obiettivi minimi personalizzati (obiettivi essenziali nella maggior parte delle discipline),

comunque compatibili ai quadri formativi dell’indirizzo di studio. Tanto da consentire la possibilità di

affrontare l’Esame di Stato.

b) Percorso differenziato

Nei casi di disabilità più marcate, e non ricorrendo la casistica del precedente paragrafo, si potranno

programmare percorsi differenziati e non riconducibili agli obiettivi minimi curricolari. In tali percorsi la

valutazione, come da tabella, deve intendersi esclusivamente in riferimento a quanto programmato nel

PEI.

*******

Nella valutazione si sottolinea il carattere di prevalente curricolarità, nel senso di una organica

interazione con tutta l’attività di programmazione di istituto e di classe/interclasse; si riconosce la

triplice valenza di ogni percorso di valutazione come di seguito definita:

come misurazione del profitto di ogni singolo alunno e delle competenze acquisite;

come contesto di confronto in cui ridefinire le scelte curricolari programmatiche d’istituto;

come autoanalisi dei processi di valutazione messi in atto dall’istituto.

Obiettivi: a) contribuire a migliorare la qualità degli apprendimenti;

b) innalzare i traguardi formativi degli studenti e dell’istituto;

c) favorire il successo scolastico e promuovere l’eccellenza;

d) garantire condizioni di pari opportunità formativa.

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Pag. 13 di 15 MOD – DOC- COLLEGIALI/P.O.F. Triennale – ALLEGATI

Strategie di ricerca:

Attivazione di un osservatorio per la definizione della mappa dei bisogni e individuazione delle

aree di intervento prioritario;

analisi e studio delle prove di ingresso e dei risultati di valutazione intermedi e finali.

Strategie di programmazione:

Ogni processo di valutazione sarà correlato agli obiettivi formativi del POF, agli obiettivi di

apprendimento, ai moduli didattici e alle unità di apprendimento del piano di lavoro dei singoli

docenti.

Ogni consiglio di classe/interclasse programma annualmente, accanto alle ordinarie modalità di

verifica degli apprendimenti, le attività di eccellenza, di recupero, di sostegno.

Asse funzionale della valutazione. Tipologia degli interventi:

tutoraggio per gli alunni stranieri, della mobilità studentesca, da trasferimenti all’inizio o in

corso d’anno;

aiuto allo studio di alunni in particolari condizioni di difficoltà (per inserimento tardivo nella

classe, per assenze prolungate, per trasferimenti, per Bisogni educativi speciali);

interventi didattici ed educativi per carenze rilevate nello scrutinio del 1° quadrimestre;

individuazione, classificazione e promozione dell’eccellenza, da parte dei consigli di classe di

novembre.

RILEVAZIONE DELLE CARENZE

ORGANIZZAZIONE DEL SOSTEGNO E DEL RECUPERO

A. Attività di recupero sono quelle finalizzate al superamento delle carenze/lacune che

caratterizzano la preparazione degli alunni, rilevate nelle valutazioni intermedie, negli scrutini

intermedi e finali;

B. interventi di sostegno indicano la serie di iniziative che ogni consiglio di classe/interclasse

intende mettere in atto per sanare situazioni di scompenso all’interno di una stessa classe.

Il collegio afferma la stretta interazione tra azioni di recupero e interventi di sostegno, che si

giustificano solo nella misura in cui riescono a ridurre e contenere gli insuccessi formativi.

Criteri didattico-metodologici:

La rilevazione e l’organizzazione delle attività e degli interventi in questione sarà operata tenendo come

riferimento i seguenti strumenti di programmazione in atto nell’istituto:

Obiettivi specifici di apprendimento, intesi come elementi caratterizzanti gli “oggetti”

dell’apprendimento (i contenuti, i metodi, i processi mentali/affettivi);

Obiettivi formativi, intesi come contestualizzazione degli obiettivi di apprendimento con

specifico riferimento ad una classe e all’incontro con gli alunni di quella classe e come

strumenti per promuovere e certificare le competenze personalizzate;

I moduli e unità di apprendimento, intesi come mediatori didattici che strutturano e

costruiscono il piano di lavoro del singolo docente.

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Campi di rilevazione e di intervento sono:

la disciplina come campo didattico specifico, circoscritto e strutturato per l’individuazione delle

carenze, dei bisogni e dei conseguenti interventi didattici;

l’area disciplinare come ambito caratterizzato dalla circolazione e dalla affinità di metodi e

procedimenti logici e riflessivi.

Metodologia degli interventi di sostegno: Il sostegno all’apprendimento è finalizzato alla prevenzione dell’insuccesso scolastico e si realizza, in

particolare, in funzione di due casi:

per bisogni personalizzati;

in riferimento alla rilevazione dei punti deboli di un intero contesto, così come emergono dagli

scrutini finali e dai risultati delle prove di ingresso.

Tempi degli interventi di sostegno:

nel primo bimestre, il sostegno sarà messo in atto, sin dall’inizio delle lezioni, per situazioni di

forte divario formativo (alunni stranieri);

nella rilevazione di novembre per quegli alunni che mostrano difficoltà nel mantenere i ritmi di

lavoro e di apprendimento della classe;

nella rilevazione di febbraio per gli alunni che non hanno superato lacune evidenziate nello

scrutinio di gennaio/febbraio.

Metodologia degli interventi di recupero.

Rilevazione delle carenze e interventi di recupero: le specifiche attività di recupero sono deliberate dai

rispettivi consigli di classe a favore degli studenti che riportino voti di insufficienza negli scrutini del 1°

quadrimestre o comunque, quando nella scuola primaria, gli alunni mostrino un evidente divario

nell’apprendimento;

Natura delle carenze: viene definita con riferimento agli obiettivi formativi, ai moduli didattici e alle

unità di apprendimento.

Tipologia degli interventi: da effettuare durante il periodo delle lezioni

studio autonomo, quando, a parere del consiglio di classe, lo studente è in grado di raggiungere

autonomamente gli obiettivi formativi prefissati;

interventi di recupero curricolari, nel normale orario di insegnamento del singolo docente, da

mettere in atto soprattutto per carenze lievi e diffuse nella classe e ogniqualvolta le carenze

riguardano più di un 1/3 degli alunni della classe;

interventi di recupero strutturati in piccoli gruppi con insegnanti di sostegno e/o curricolari in

orario scolastico o in orario aggiuntivo di insegnamento

interventi di recupero strutturati in orario pomeridiano per gravi e circoscritte carenze. Tali

interventi vanno programmati soprattutto in caso di discipline di base, con forti differenziazioni

rispetto al resto della classe. Questa tipologia di interventi sarà organizzata – per la secondaria

di primo grado - secondo i seguenti criteri:

o potranno svolgersi in orario pomeridiano, martedì e/o giovedì, per non più di due ore al

giorno e di due discipline, e in ogni caso deve concludersi entro le ore 16,05 per

consentire all’alunno spazi di studio autonomo;

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o l’organizzazione degli interventi strutturati può avvenire per gruppi omogenei, che

possono essere formati da studenti della stessa classe o di classi parallele, oppure di

classi diverse. La formazione dei gruppi è demandata al dirigente scolastico, su

proposta dei consigli di classe.

Organizzazione flessibile dell’orario curricolare:

Qualora gli interventi di recupero strutturati siano collocati in orario curricolare, il consiglio di classe

indicherà le attività didattiche da proporre ai gruppi di alunni non coinvolti nel recupero, secondo i seguenti

criteri:

approfondimenti di tematiche relative a contenuti scolastici già studiati, che non riguardano lo

svolgimento dei programmi così come programmato per tutti i componenti della classe;

partecipazione a progetti deliberati dagli organi collegiali dell’istituto e complementari rispetto

all’attività didattica ordinaria;

esercitazioni su contenuti dei programmi già svolti;

partecipazione ad iniziative esterne alla scuola, integrative della programmazione di classe.

VALUTAZIONE INSEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA

PER LA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Per i criteri di valutazione degli alunni che si avvalgono dell’insegnamento della Religione Cattolica, la

normativa ministeriale non prevede la valutazione numerica, per questo gli insegnanti di tale disciplina

della scuola primaria si attengono ai seguenti giudizi:

OTTIMO: per gli alunni che mostrano spiccato interesse per la disciplina, che partecipano in modo

costruttivo all’attività didattica, che sviluppano le indicazioni e le proposte dell’insegnante con un lavoro

puntuale, sistematico e con approfondimenti personali.

DISTINTO: per gli alunni che dimostrano interesse e partecipazione con puntualità ed assiduità

contribuendo personalmente all’arricchimento del dialogo educativo e che avranno pienamente raggiunto

gli obiettivi.

BUONO: per gli alunni che partecipano all’attività scolastica con una certa continuità, anche se talvolta in

maniera passiva, intervenendo nel dialogo educativo solo se sollecitati dall’insegnante e raggiungono gli

obiettivi previsti.

SUFFFICIENTE: per gli alunni che dimostrano impegno e partecipazione seppure in modo discontinuo e che

raggiungono gli obiettivi previsti, anche solo parzialmente.

NON SUFFICIENTE: per gli alunni che non dimostrano interesse per la materia, che non partecipano alle

attività proposte dall’insegnante e che non raggiungono gli obiettivi previsti.