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DOCUMENTO DI INDIRIZZO PER L’ORGANIZZAZIONE DELL’ASSISTENZA INTEGRATA AL PAZIENTE CON INTEGRATA AL PAZIENTE CON SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA Update Regionale sulla SLA - Modena, 18 maggio 2012 Salvatore Ferro Servizio Presidi Ospedalieri Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Regione Emilia-Romagna

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DOCUMENTO DI INDIRIZZO PER L’ORGANIZZAZIONE DELL’ASSISTENZA

INTEGRATA AL PAZIENTE CON INTEGRATA AL PAZIENTE CON SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA

Update Regionale sulla SLA - Modena, 18 maggio 2012

Salvatore FerroServizio Presidi Ospedalieri Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Regione Emilia-Romagna

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Gruppo di Lavoro Regionale SLA (1)

ü Roberto D'Alessandro - Dirigente Medico Neurologia, Azienda Ospedaliero Universitaria Bolognaü Jessica Mandrioli - Dirigente Medico Neurologia, Azienda USL di Modenaü Roberto Michelucci – Direttore UO Neurologia - Ospedale Bellaria, Azienda USL di Bolognaü Enrico Montanari – Direttore UO Neurologia - Ospedale di Fidenza, Azienda USL di Parmaü Walter Neri – Direttore UO Neurologia - Ospedale di Forlì, Azienda USL di Forlìü Maria Rosaria Tola, Direttore UO Neurologia , Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferraraü Fabrizio Dazzi, Dirigente Medico Medicina Riabilitativa, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parmaü Paolo Pasini, Fisioterapista, Azienda Ospedaliero Universitaria di Parmaü Giorgia Bianconi, Psicologa Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena e Reggio-Emiliaü Giorgia Bianconi, Psicologa Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena e Reggio-Emiliaü Paolo Vacondio, Dirigente Medico Cure Palliative, Azienda USL di Modenaü Elisabetta Losi, Logopedista, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e Reggio-Emiliaü Federica Frigieri, Logopedista, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e Reggio-Emiliaü Anna Laura Fantuzzi, Dietista, Azienda USL di Modenaü Elvira Morrone, Dirigente Medico Fisiatria, Azienda USL di Reggio-Emiliaü Marina Aiello, Dirigente Medico Pneumologia, Azienda Ospedaliero Universitaria di Parmaü Giulia Chiarello, Dirigente Medico ORL, Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara ü Elisabetta Sette, Dirigente Medico Neurologia, Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferraraü Federica Baldoni, Fisioterapista, Azienda USL di Ravennaü Andrea Danesi, Fisioterapista, Azienda USL di Ravenna

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Gruppo di Lavoro Regionale SLA (2)ü Mario Casmiro, Dirigente Medico Neurologia, Azienda USL di Ravennaü Laura Amadori, Dirigente Medico Fisiatria, Azienda USL di Bolognaü Jacopo Bonavita, Dirigente Medico Fisiatria, Azienda USL di Bologna ü Marianna Carlino, Fisioterapista, Azienda USL di Reggio-Emiliaü Barbara Parenti, Terapista occupazionale, Azienda Ospedaliero Universitaria di Parmaü Giuseppe Benati, Dirigente Medico Team Nutrizionale, Azienda USL di Forlì

ü Per le Associazioni dei pazientiü Giancarlo Ferrari, AISLA, Regione Emilia-Romagnaü Lina Fochi; AISLA, Regione Emilia-Romagnaü Lina Fochi; AISLA, Regione Emilia-Romagnaü Fabrizio Salvi, ASSISLA, Regione Emilia-Romagnaü Filippo Martone, ASSISLA, Regione Emilia-Romagna

Per la Direzione Generale Sanità e Politiche Socialiü Salvatore Ferro – Dirigente Medico Servizio Presidi Ospedalieri – DGSANPS Emilia-Romagnaü Marzio Bellan – Servizio Presidi Ospedalieri – DGSANPS Emilia-Romagnaü Elisa Rozzi – Servizio Presidi Ospedalieri – DGSANPS Emilia-Romagnaü Matteo Volta – Servizio Presidi Ospedalieri – DGSANPS Emilia-Romagnaü Maria Rolfini - Servizio Assistenza Distrettuale - DGSANPS Emilia-Romagnaü Ester Sapigni - Servizio Politica del Farmaco – DGSANPS Emilia-Romagnaü Luigi Mazza –Servizio Integrazione Sociosanitaria e FRNA- DGSANPS Emilia-Romagna ü Eugenio Di Ruscio - Responsabile Servizio Presidi Ospedalieri – DGSANPS Emilia-Romagna

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DIREZIONE GENERALE SANITA’ E POLITICHE SOCIALI

DOCUMENTO DI INDIRIZZO PERL’ORGANIZZAZIONE DELL’ASSISTENZA INTEGRATAL’ORGANIZZAZIONE DELL’ASSISTENZA INTEGRATA

Al PAZIENTE CON SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA (SLA)

Assessorato Politiche per la SaluteRegione Emilia-Romagna

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INDICE (1)v Premessa e scopo del documento

v 1.Introduzione

v 2. Il Percorso assistenziale integrato del paziente con SLA2.1 Fase Pre-Ospedaliera2.2 Fase Ospedaliera

2.2.1 Diagnosi e counseling genetico 2.2.2 Comunicazione della diagnosi 2.2.3 La presa in carico del paziente con SLA e le successive comunicazioni 2.2.4 Predisposizione della cartella clinica 2.2.5 Follow up clinico e assistenziale 2.2.5 Follow up clinico e assistenziale 2.2.6 Trattamento 2.2.7 Gestione delle Urgenze – Emergenze2.2.8 - La continuità assistenziale

2.3 Fase Post-Ospedaliera

2.3.1. La Dimissione Protetta e le Cure Domiciliari 2.3.2 L’assistenza nella fase caratterizzata da disabilità2.3.3 La residenzialità a lungo termine

v 3. Il Governo Clinico dell’assistenza integrata alle persone con SLA

3.1 Il registro regionale SLA3.2 Audit Clinico-Organizzativi3.3 Raccomandazioni per la ricerca

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INDICE (2)v 4. Appendici

ü Appendice 1 - Centri autorizzati per la prevenzione, sorveglianza, diagnosi e terapia della SLA in Emilia-Romagna

ü Appendice 2 - Epidemiologia della SLA

ü Appendice 3 – Requisiti essenziali delle strutture di ricovero per i pazienti con SLA

ü Appendice 4 - Criteri diagnostici e algoritmo diagnostico e di follow-upü Appendice 4 - Criteri diagnostici e algoritmo diagnostico e di follow-up

ü Appendice 5 - Trattamenti neuroprotettivi e sintomatici

ü Appendice 6 - Insufficienza respiratoria, ventilazione invasiva e non-invasiva nel paziente con SLA

ü Appendice 7 - Intervento nutrizionale nei pazienti con SLA

ü Appendice 8 - Presa in carico riabilitativa neuromotoria, logopedica e occupazionale ü Appendice 9 – Cure palliative

ü Appendice 10 - Supporto Psicologico ü Appendice 11 - Linee guida diagnostico-terapeutiche e siti webü Appendice 12 - Siti web delle Associazioni dei pazienti

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Riferimenti Normativi v Decreto Ministeriale 279/2001 “Regolamento di istituzione della rete nazionale delle malattie rare e di esenzione dalla

partecipazione al costo delle relative prestazioni sanitarie” identifica una serie di patologie rare ivi compresa la SLA. Con la

determinazione n. 8156/2008, la Regione Emilia-Romagna ha identificato i centri regionali autorizzati per la prevenzione,

sorveglianza, diagnosi e terapia della SLA.

v Deliberazione Regionale n. 1267/2002, identificazione di criteri per la costituzione della rete dei servizi di neurologia secondo

il modello Hub and Spoke.

v Deliberazione della Giunta Regionale n. 2068/2004, messa in atto del sistema integrato di interventi sanitari e socio-

assistenziali per persone con gravissime disabilità acquisite in età adulta, tra cui è compresa anche la SLA.assistenziali per persone con gravissime disabilità acquisite in età adulta, tra cui è compresa anche la SLA.

v Il 1° agosto 2007 la Conferenza Stato-Regioni ha emanato un provvedimento con il quale sono stati destinati 10 milioni di

Euro per il “Progetto Comunicatori Vocali” da ripartire tra le varie regioni. La Regione Emilia-Romagna con il documento

“Facilitazione della comunicazione nei pazienti con gravi patologie neuromotorie” (PROT.PG/2007/294967 del 20/11/07) ha

dato specifiche indicazioni per garantire tali interventi su tutto il territorio regionale, garantendo l’utilizzo delle risorse

assegnate.

v Determinazione Regionale n. 1530/2007, istituzione gruppo di lavoro Hub and Spoke Neuroscienze e creazione di un

sottogruppo specifico sulla SLA con l’obiettivo di definire il percorso di cura integrato del paziente con SLA in Emilia-

Romagna.

v Deliberazione Regionale n. 2025/2010 attivazione del registro regionale SLA, con l’obiettivo di descrivere l’epidemiologia

della SLA in regione e di monitorare le eventuali criticità legate alla presa in carico dei pazienti ed all’intero percorso

assistenziale integrato.

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v Accordo Stato-Regioni del 9 maggio 2011Presa in carico globale delle persone con Malattie neuromuscolari o

malattie analoghe dal punto di vista assistenziale”

Tale Accordo, ritenuto opportuno accelerare e omogeneizzare leprocedure di riconoscimento dell’invalidità civile e della situazione di

Riferimenti Normativi

procedure di riconoscimento dell’invalidità civile e della situazione dihandicap secondo la normativa vigente; promuovere l’utilizzo deipercorsi assistenziali, garantire la continuità assistenziale ,l’integrazione degli interventi secondo le modalità di rete e di presa incarico globale è declinato in 7 articoli: 1) Attività a supporto dellecondizioni di disabilità e invalidità; 2) Formazione ed informazione; 3)Centri di riferimento; 4) Sistema integrato; 5) Monitoraggio evalutazione delle attività; 6) Innovazione e ricerca; 7) Oneri.

L’Accordo a proposito di oneri conclude che dalle attività previste nonderivano maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

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Appendice 1Centri autorizzati per la prevenzione, sorveglianza, diagnosi e terapia della SLA in Emilia-Romagna

Azienda Ospedale Unità Operativa

Azienda USL di Piacenza Ospedale Guglielmo da Saliceto U.O. Neurologia

Azienda USL di Parma Ospedale di Fidenza U.O. Neurologia

Azienda Ospedaliero - Universitaria di Parma

Ospedale Maggiore U.O. Clinica Neurologica – Dip. neuroscienze

Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia

Arcispedale S.M. Nuova U.O. Neurologia

Azienda USL di Modena Ospedale S. Agostino Estense U.O. Clinica Neurologica

Azienda USL di Modena Ospedale B. Ramazzini di Carpi U.O. Neurologia

Azienda USL di Bologna Ospedale Bellaria U.O. Clinica Neurologica

Azienda USL di Bologna Ospedale Bellaria U.O. Neurologia

Azienda USL di Imola Ospedale S. Maria della Sacaletta U.O. Neurologia

Azienda Ospedaliero - Universitaria di Ferrara

Arcispedale S. Anna U.O. Neurologia

Azienda USL di Cesena Ospedale M. Bufalini U.O. Neurologia

Azienda USL di Forlì Ospedale G.B. Morgagni – L. Pierantoni

U.O. Neurologia

Azienda USL di Ravenna Ospedale di Ravenna U.O. Neurologia

Azienda USL di Rimini Ospedale Infermi U.O. Neurologia

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Il Percorso assistenziale integrato del paziente con SLA

Si deve prevedere la possibilità di una presa in carico da parte del Servizio Sanitario

Regionale condivisa e garantita attraverso la collaborazione tra Medici di Medicina

Generale e Specialisti ambulatoriali, le Unità Operative di Neurologia e le altre UO di

ricovero (Terapia Intensiva, Medicina Interna, Pneumologia e Gastroeneterologia), oltre che

da un’assistenza territoriale che comprenda l’assistenza domiciliare/residenziale e le cure

palliative, a garanzia della continuità assistenziale e dell’integrazione socio-sanitaria.

La presa in carico del paziente con SLA può essere articolata secondo le seguenti fasi:

1. Fase pre-ospedaliera

2. Fase ospedaliera

3. Fase post-ospedaliera

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FASE

DIAGNOSTICA

CENTRO DIRIFERIMENTO PROVINCIALE

1° VISITA NEUROLOGICA: -Anamnesi-EON-Programmazione indagini-Comunicazione diagnosi-Piano terapeutico

NEUROLOGO/

PERCORSO PER L’ASSISTENZA INTEGRATA AL PAZIENTE CON SLA

Care manager

= Neurologo

PRESA

IN

CARICO

E

FOLLOW

UP

PNEUMOLOGO

SPIROMETRIA, EGA, SNP, OSSIMETRIA N

LOGOPEDISTA, DIETISTA/

NUTRIZIONISTA

FONIATRA/LOGOPEDI

STA

NEUROLOGO/FISIATRA

ALSFRS-R, MRC, AUSILI, FKT

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Fase pre-ospedaliera

ü Riconoscimento da parte del Medico di Medicina Generale dei pazienti con

sintomi compatibili con malattia neuromuscolare. L’esordio della patologia

con crampi muscolari notturni o fascicolazioni può ritardare la diagnosi della

malattia. Risulta quindi importante fornire una formazione specifica ai Medici dimalattia. Risulta quindi importante fornire una formazione specifica ai Medici di

Medicina Generale.

ü Riconoscimento da parte dello specialista ambulatoriale neurologo il quale,

una volta sospettata la diagnosi di SLA, indirizzerà il paziente presso le UO di

Neurologia delle strutture di ricovero o presso il centro dedicato alle malattie del

motoneurone più vicino ai fini della conferma diagnostica.

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Fase ospedaliera (1)

v Assistenza multidisciplinare: il modello di presa in carico del paziente con SLA

nella fase ospedaliera prevede l’identificazione di un team multidisciplinare e

multiprofessionale dedicato in grado di rispondere alle diverse esigenze del paziente e del

familiare/caregiver che presta assistenza diretta.

v Gli obiettivi del team sono:ü Definizione della diagnosi, valutazione degli aspetti clinico-terapeutici in relazione

all’evoluzione clinica della malattia;ü Comunicazione della diagnosiü Presa in carico ambulatorialeü Predisposizione di cartella clinica personalizzataü Follow up clinico e assistenzialeü Predisposizione dei trattamenti farmacologiciü Elaborazione del piano di dimissione e della presa in carico territorialeü Gestione delle Urgenze - Emergenze

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Fase ospedaliera (2)v Il Care manager:

coordina gli interventi specialistici necessari, territoriali e non, comprensivi dell’area intensiva,delle cure primarie, dell’area protesica e farmaceutica. Si assume la responsabilità del controllodell’attuazione degli interventi e ne è il garante. Costituisce il primo riferimento per l’assistito e lasua famiglia. Il Care manager, da identificarsi con il neurologo di riferimento, si assume laresponsabilità del controllo dell’attuazione degli interventi previsti e garantisce il raccordo con leseguenti figure professionali anche a domicilio laddove necessario:Ø Pneumologo; Ø Medico Nutrizionista/Dietista;Ø Gastroenterologo; Ø Gastroenterologo; Ø Fisiatra; Ø Foniatra/Otorinolaringoiatra/Logopedista;Ø Fisioterapista motorio e respiratorio; Ø Psicologo; Ø Anestesista; Ø PalliativistaØ InfermiereØ Medico MMG

v Il Case manager:professionista dell’area infermieristica che effettua in primis il monitoraggio dei bisogni assistenziali, e garantisce la continuità assistenziale rapportandosi al case manager territoriale.

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Fase ospedaliera (3)

Requisiti essenziali: le strutture di ricovero di riferimento per la

diagnosi e il trattamento della SLA sono identificate nelle Unità

Operative di Neurologia e/o dai Servizi di Neurologia delle

Aziende Sanitarie regionali in grado di fornire una corretta

diagnosi ed una terapia farmacologica adeguata, alla luce delle

più moderne conoscenze. Le strutture in grado di fornire una

assistenza dedicata ai pazienti con SLA dovranno possedere

una serie di requisiti essenziali (Appendice 3).

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Appendice 3Requisiti essenziali delle strutture di ricovero per i pazienti con SLA

Ø Dispone di un ambulatorio dedicato e di un Day Hospital con degenza

nell’ambito di una struttura Ospedaliera cui sono rappresentate le diverse figure

specialistiche necessarie per la corretta gestione del paziente (team

multidisciplinare e multiprofessionale)

Ø Dispone di un Laboratorio di Neurofisiologia, un Servizio di Neuroradiologia conØ Dispone di un Laboratorio di Neurofisiologia, un Servizio di Neuroradiologia con

Risonanza Magnetica, un Laboratorio Analisi per sangue e liquor.

Ø E’ in stretto rapporto con altre strutture ospedaliere regionali in grado di

effettuare indagini istologiche e genetiche.

Ø Partecipa al registro regionale SLA ed al Registro Regionale Malattie Rare

Ø Eventuale Partecipazione a trial clinici nazionali e/o internazionali e/o invio a

Centri di riferimento per trial specifici .

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Fase ospedaliera (4)Diagnosi: la diagnosi di SLA viene confermata mediamente 13-18 mesi

dall’insorgenza dei sintomi. Questi ritardi possono essere dovuti al complessoiter diagnostico, o perché spesso i pazienti non si rivolgono tempestivamente almedico.

Registro Regionale Malattie Rareü Il Decreto Ministeriale n. 279/2001 ha previsto l’istituzione della rete nazionale

dei Centri per la diagnosi e l’assistenza di pazienti con malattia raraü La Regione Emilia-Romagna ha istituito la rete regionale per le malattie rare con

DGR n. 160/2004,DGR n. 160/2004,Studio Epidemiologico Regionale: a diagnosi certa e certificata il Centro di

riferimento iscrive il paziente anche nel database regionale dedicato alla SLA,che raccoglie dati epidemiologici, clinici e assistenziali.

Comunicazione della diagnosiü La relazione con il paziente e i familiari è articolata con colloqui diversificati

calibrando il livello di comunicazione su obiettivi diversi: fase diagnostica,durante la quale sono fornite accurate informazioni sul significato degli esamieseguiti; fase della comunicazione della diagnosi che prevede una esaurienteinformazione sulle caratteristiche della malattia, sui trattamenti da impostare esulla programmazione dei controlli successivi. Dettagliata relazione clinica per ilMMG e riferimenti telefonici del responsabile del caso per l’insorgenza diproblemi acuti. Fornire informazioni sulle Associazioni SLA presenti nel territorio.

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Fase ospedaliera (5)Raccomandazioni riguardanti le modalità di comunicazione della diagnosiü Il medico deve dare la notizia al paziente e discuterne le implicazioni.ü Quando la diagnosi viene confermata, deve essere comunicato al paziente che ha una

malattia progressiva dei nervi motori, specificando esattamente il nome della malattia, ondeevitare confusione (per es. con la sclerosi multipla).

ü La diagnosi deve essere data personalmente e mai per via telefonica, in un luogoappropriato, nel rispetto della privacy del paziente. Importante incoraggiare il paziente pereventuale second opinion e suggerire adeguati centri di riferimento.

ü Molti pazienti affetti da SLA si rivolgono a trattamenti alternativi perché insoddisfattidall’efficacia dei medicinali disponibili. È quindi consigliabile affrontare questo aspetto indall’efficacia dei medicinali disponibili. È quindi consigliabile affrontare questo aspetto inmodo proattivo quando si comunica la diagnosi. Questo atteggiamento permetterà almedico di proteggere il paziente da trattamenti che potrebbero comportare seri rischi e alcontempo di preservare la speranza e mantenere viva la fiducia nella relazione medico-paziente.

ü Fornire materiale stampato sulla malattia, sui supporti e sulle associazioni disponibili e unalettera riassuntiva del colloquio tenuto.

Predisposizione della cartella clinica ü La cartella clinica del paziente viene aperta dal centro presso cui il paziente è seguito. La

cartella deve contenere, oltre alle informazioni previste dalla legge, anche la valutazione dei sintomi, facendo riferimento alla stadiazione della malattia.

ü L’aggiornamento della cartella clinica deve essere sempre a cura del Care manager o di un componente del team.

ü La valutazione dello stadio di ingravescenza della malattia, riportato in cartella clinica, deve essere effettuata dal Care manager.

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Fase ospedaliera (6)Follow up clinico e assistenziale:Ø visita neurologica, scale funzionali di compromissione motoria, bulbare e di

spasticità. Discussione e condivisione del piano terapeutico e/o eventualiprovvedimenti diversi (PEG, ventilazione non invasiva e invasiva). Colloquiopersonalizzato con il paziente, discussione di eventuali procedure di sostegnonutrizionale e respiratorio. Colloquio con i familiari.

Ø monitoraggio respiratorio comprendente sempre una spirometria e, in baseal risultato di questa, visita pneumologica, emogasanalisi arteriosa, ossimetrianotturna o altre indagini se indicate.notturna o altre indagini se indicate.

Ø monitoraggio nutrizionale: test di screening specifici per la malnutrizione e/ovalutazione nutrizionale con impostazione di piano nutrizionale individualizzato.Cartella specifica nutrizionale allegata alla cartella clinica.

Ø visita fisiatricaØ colloquio con lo psicologo per paziente e familiare.Ø altri esami o consulenze che potranno essere eseguite su indicazioni del

neurologo (o altro professionista).

Modalità di accesso:il follow-up ambulatoriale viene programmato direttamente dalle UO/Servizi di Neurologia e/odagli altri specialisti del team multiprofessionale con le modalità di accesso per le prestazioni dispecialistica ambulatoriale, avendo cura di farsi carico della prenotazione ambulatorialedelle viste e dei controlli ritenuti necessari.

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Fase ospedaliera (7)Quantificazione della forza muscolare segmentaria: il test di

valutazione manuale della forza muscolare derivato dal MRC valuta lacapacità del sistema nervoso di adattare la forza muscolare allevariazioni di pressione esercitate dall’esaminatore. La scala è numericacon un punteggio compreso tra 0 (assenza di motilità del muscoloesaminato) e 5 (forza normale). Il test si riferisce a precisi muscoli ogruppi muscolari.

Quantificazione del grado di disabilità: la scala più usata a questoscopo è la ALSFRS-R che permette di esplorare i principali ambitiscopo è la ALSFRS-R che permette di esplorare i principali ambitifunzionali descrivendone il grado di compromissione e fornendo unquadro delle capacità residue e del grado di autonomia del paziente.

Trattamento: al momento non esiste alcun farmaco in grado di guarire la malattia. Il riluzolo (Rilutek®), l’unico farmaco dotato di indicazione registrata (nell’Unione Europea e negli Usa) per la SLA, è l’unica terapia che ha mostrato, all’interno di sperimentazioni cliniche, un prolungamento della sopravvivenza circa 3 mesi dei pazienti con la malattia rispetto al placebo.

Gestione delle Emergenze – Urgenze (Appendice 6)

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Appendice 6Strutture e U.O. di ricovero in Regione Emilia Romagna per

procedure di sostegno (PEG, NIV, IV) nel paziente con SLA – AVEN

Azienda Centro Autorizzato PEG NIV IV

Azienda USL di Piacenza U.O. Neurologia Osp. Guglielmo da Saliceto

Osp. Guglielmo da Saliceto U.O. Neurologa

Osp. Guglielmo da Saliceto U.O. Pneumologia U.O. Medicina Area Critica

Osp. Guglielmo da Saliceto U.O. Pneumologia U.O. Medicina Area Critica

Azienda USL di Parma Osp. Di Fidenza U.O. Neurologia

Osp. Di Fidenza U.O. Neurologia

Osp. Di Fidenza U.O. Neurologia

Osp. Di Fidenza U.O. Neurologia

Az. Ospedaliero-Universitaria di Parma

Osp. Maggiore U.O. Clinica Neurologica

Osp. Maggiore U.O. Clinica Pneumologica

Osp. Maggiore U.O. Clinica Pneumologica

Osp. Maggiore U.O. Clinica Pneumologica

Az. Ospedaliera di Reggio Emilia

Arcispedale S.M.Nuova U.O. Neurologia

Arcispedale S.M.Nuova S.C. Neurologia U.O. Pneumologia S.C.

Arcispedale S.M.Nuova S.C. Neurologia U.O. Pneumologia

Arcispedale S.M.Nuova U.O. Pneumologia

Pneumologia S.C. Gastroent. ed Endoscopia Digest.

Pneumologia

Azienda USL di Reggio Emilia

Arcispedale S.M.Nuova U.O. Neurologia

Osp. S. Sebastiano di Correggio U.O. Riabilitazione RespiratoriaU.O. Endoscopia Digestiva

Osp. S. Sebastiano di Correggio U.O. Riabilitazione Respiratoria

Osp. S. Sebastiano di Correggio U.O. Riabilitazione Respiratoria

Azienda USL di Modena e Osp. Di Modena

Osp. S. A. Estense Modena Osp. B. Ramazzini Carpi

-Osp. S. A. Estense U.O. Neurologia-Policlinico ModenaU.O. Pneumologia -Osp. B. Ramazzini CarpiU.O. Neurologia

-Policlinico Modena U.O. Pneumologia -Osp. S. A. Estense U.O. Neurologia U Terapia Medica Intensiva -Osp. Mirandola U.O. Pneumologia -Osp. Sassuolo U.O. Pneumologia-Osp. Pavullo U.O. Pneumologia

-Osp. S. A. Estense U.O. Neurologia U Terapia Medica Intensiva -Policlinico Modena U.O. Pneumologia -Osp. Sassuolo U.O. Pneumologia -Osp. Pavullo U.O. Pneumologia

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Appendice 6Strutture e U.O. di ricovero in Regione Emilia Romagna per

procedure di sostegno (PEG, NIV, IV) nel paziente con SLA – AVEC

Azienda Centro Autorizzato PEG NIV IV

Azienda USL di Bologna e Azienda Ospedaliera di Bologna

U.O. Neurologia e U.O. Clinica Neurologica Ospedale Bellaria Bologna

-Osp. Maggiore U.O. Neurologia U.O. Gastroenterologia-Osp. Bellaria U.O. Gastroenterologia - Az. Osp. Di Bologna U.O. Gastroenterologia

-Osp. Maggiore U.O. Neurologia U.O. Pneumologia U.O. Terapia Intensiva U.O. Rianimazione-Osp. Bellaria U.O. Pneumologia

-Osp. Maggiore U.O. Terapia Intensiva U.O. Rianimazione-Osp. Bellaria U.O. Pneumologia -Az. Osp. Di Bologna U.O. Fisiopatologia U.O. Gastroenterologia Pneumologia

- Az. Osp. Di Bologna U.O. Fisiopatologia Respiratoria

U.O. Fisiopatologia Respiratoria

Azienda USL di Imola Servizio di Neurologia Osp. S.M. Della Scaletta Imola

Osp. Di Imola U.O. Medicina U.O. Lungodegenza post-acuti

Osp. Di Imola U.O. Medicina U.O. Lungodegenza post-acuti

Osp. Di Imola U.O. Semintensiva

Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara

3U.O. Neurologia Arcispedale S. Anna Ferrara

Arcispedale S. Anna Ferrara3U.O. Neurologia

Arcispedale S. Anna Ferrara3U.O. Neurologia U.O. Fisiopatologia Respiratoria/pneumologia

Arcispedale S. Anna FerraraU.O. Fisiopatologia Respiratoria/pneumologia

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Appendice 6Strutture e U.O. di ricovero in Regione Emilia Romagna per

procedure di sostegno (PEG, NIV, IV) nel paziente con SLA – AVRAzienda Centro Autorizzato PEG NIV IV

Azienda USL di Cesena

U.O. Neurologia Osp. M. Bufalini Cesena

Osp. M. Bufalini U.O. Medicina Interna U.O. Neurologia

Osp. M. Bufalini U.O. Medicina Interna (letti dedicati pneumologia)

Osp. M. Bufalini U.O. Medicina Interna (letti dedicati pneumologia)

Azienda USL di Forlì U.O. Neurologia Ospedale G.B. Morgagni-L.Pierantoni Forlì

Ospedale G.B. Morgagni-L.Pierantoni U.O. Neurologia U.O.

Ospedale G.B. Morgagni-L.Pierantoni U.O. Pneumologia

Ospedale G.B. Morgagni-L.Pierantoni U.O. PneumologiaL.Pierantoni Forlì U.O. Neurologia U.O.

Geriatria U.O. Pneumologia U.O. Pneumologia

Azienda USL di Ravenna

U.O. Neurologia Ospedale di Ravenna

-Ospedale di Ravenna U.O. Neurologia U.O. di Medicina – Ospedale Faenza U.O. Neurologia U.O. Medicina – Ospedale di Lugo U.O. Medicina

Ospedale di Ravenna U.O. Neurologia U.O. di Medicina –Ospedale Faenza U.O. Neurologia U.O. Medicina – Ospedale di Lugo U.O. Medicina U.O. Pneumologia

Ospedale di Ravenna U.O. Neurologia U.O. di Medicina –Ospedale Faenza U.O. Neurologia U.O. Medicina – Ospedale di Lugo U.O. Pneumologia

Azienda USL di Rimini Servizio Neurologia Ospedale Infermi Rimini

Osp. Infermi Rimini U.O. Gastroenterologia Osp. Ceccarini di Riccione U.O. Chirurgia Generale

Osp. Infermi Rimini U.O. Pneumologia Osp. Ceccarini di Riccione U.O. Pneumologia

Osp. Infermi Rimini U.O.Anestesia e Rianimazione Osp. Ceccarini di Riccione U.O. Anestesia e Rianimazione

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Fase Post Ospedaliera

v La Dimissione Protetta e le Cure DomiciliariLa presa in carico del paziente deve avvenire, come già in precedenza sottolineato, giàdurante il ricovero ospedaliero attraverso l’utilizzo della apposita scheda di segnalazione delcaso ai servizi territoriali permettendo quindi la formulazione e pianificazione congiunta delpiano di dimissione.

v L’assistenza nella fase caratterizzata da disabilitàSarà opportuno creare percorsi assistenziali garantendo integrazione e coordinamento traospedale e territorio e tra servizi sociali e servizi sanitari. Ciò si dovrà ricercare all’interno diospedale e territorio e tra servizi sociali e servizi sanitari. Ciò si dovrà ricercare all’interno diun contesto organizzativo già posto in essere come quello per l’assistenza domiciliareintegrata (DGR 124/99) e dalle norme in merito alla rete dei servizi socio-sanitari finanziatiattraverso il Fondo Regionale della Non Autosufficienza FRNA (DGR 509/07, DGR1206/07, DGR 1230/08 e DGR 2068/04).

v La Residenzialità a Lungo Termine• Con la successiva DGR 514/09 “Primo provvedimento della Giunta regionale attuativo

dell'art. 23 della L.R. 4/08 in materia di accreditamento dei servizi sociosanitari” sono statidefiniti i requisiti strutturali e gestionali per le strutture, i nuclei residenziali ed i singoliinserimenti in strutture socio-sanitarie validi per l’accreditamento socio-sanitario. L’accessoa tali strutture avviene su invio da parte delle Unità di Valutazione Multidimensionalepresenti in ogni ambito distrettuale-

• Sul sito della regione www.saluter.it nella sezione dedicata al Sistema Informativo Politicheper la Salute e Politiche Sociali sono presenti i dati di attività della rete ex DGR 2068/04 edelle singole strutture presenti in regione attraverso i dati raccolti da ogni Azienda USLnell’ambito del sistema informativo Gravissime Disabilità – GRAD.

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Il Governo Clinico dell’Assistenza Integrata alle persone con SLA (1)

ll Registro regionale SLA (finanziato dalla RER con gestione USL Modena)

Alcuni Paesi in Europa e negli USA riconoscono l'importanza dei registri

epidemiologici come strumenti per migliorare lo stato di salute della popolazione

e per ridurre i costi dell'assistenza sanitaria e dell'invalidità.e per ridurre i costi dell'assistenza sanitaria e dell'invalidità.

La creazione di un registro di popolazione sulla SLA in regione Emilia-Romagna

rappresenta un utile strumento al fine di:

– Fornire i dati epidemiologici sulla SLA in Emilia-Romagna.

– Eseguire il monitoraggio del percorso assistenziale integrato del

paziente SLA.

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Il Governo Clinico dell’Assistenza Integrata alle persone con SLA (2)

Audit Clinico-Organizzativi: eventuali criticità del percorso assistenziale integrato alle persone con SLA

potranno al meglio essere indagati attraverso audit clinico-organizzativi effettuati su indicazione della

Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali ed in particolare motivati da criticità peculiari emergenti dalla

lettura dei dati del Registro Regionale SLA.

Le Raccomandazioni per la ricerca:

ü sono necessari studi sull’eziologia della malattia, in particolare sui determinanti genetici e ambientali sono necessari studi sull’eziologia della malattia, in particolare sui determinanti genetici e ambientali

ü sono necessari ulteriori studi con strumenti diagnostici più specifici e per ridurre l’intervallo tra esordio e

diagnosi

ü la eterogeneità clinica della malattia rende necessari studi su fattori prognostici

ü sono necessari studi farmacologici con nuovi farmaci che possano incidere sul decorso della malattia.

ü sono richiesti ulteriori studi per confermare i benefici sul paziente derivati dal team multidisciplinare e può

essere utile identificare i fattori che determinano i risultati

ü sono richiesti ulteriori studi per ottimizzare il trattamento sintomatico dei pazienti con SLA

ü sono richiesti ulteriori studi per valutare le disfunzioni del linguaggio ed il rispettivo trattamento

ü sono necessari ulteriori studi sul rapporto costo/efficacia delle procedure più costose (NIV e TV, dispositivi

per l’assistenza alla tosse, comunicatori vocali).

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Centri coinvolti:

11 AUSL

Popolazione: 4.337.966

REGISTRO SLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

REGISTRO SLA

ERRALS

1) NUOVO OSPEDALE CIVILE S.AGOSTINO ESTENSE DI MODENA2) OSPEDALE B. RAMAZZINI DI CARPI (MO)3) AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA DI BOLOGNA, POLICLINICO S.ORSOLA-MALPIGHI4) DIPARTIMENTO DI SCIENZE NEUROLOGICHE, CLINICA NEUROLOGICA5) OSPEDALE BELLARIA “C.A. PIZZARDI” DI BOLOGNA6) OSPEDALE MAGGIORE “C.A. PIZZARDI” DI BOLOGNA7) OSPEDALE SANT’ANNA DI FERRARA8) AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA DI PARMA9) OSPEDALE DI FIDENZA10) ARCISPEDALE SANTA MARIA NUOVA DI REGGIO EMILIA11) OSPEDALE “GUGLIELMO DA SALICETO” NUCLEO ANTICO DI PIACENZA12) OSPEDALE DI IMOLA S. MARIA DELLA SCALETTA13) OSPEDALE M. BUFALINI DI CESENA14) OSPEDALE G.B.MORGAGNI-L.PIERANTONI DI FORLI’15) OSPEDALE DI RAVENNA, LUGO E FAENZA16) OSPEDALE INFERMI DI RIMINI

16 U.O. neurologia

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Casi incidenti di SLA in regione Emilia-Romagna dal 1.1.2009 al 31.12.2011: caratteristiche demografiche del campione

(340 casi – Incidenza 2.6 per 100 mila ab)Provincia di Residenza

N %

Bologna 86 25.29%Modena 66 19.41%Modena 66 19.41%

Reggio Emilia 33 9.71%Forlì - Cesena 28 8.23%

Ferrara 28 8.23%Piacenza 27 7.94%Ravenna 26 7.65%Parma 23 6.76%Rimini 23 6.76%

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Distribuzione del campione per Unità Operativa (U.O.)

U.O. N %

Modena e Carpi 83 24.41%

Bologna 70 20.59%

Ferrara 29 8.53%

Piacenza 26 7.65%Piacenza 26 7.65%

Reggio Emilia 24 7.06%

Ravenna-Lugo-Faenza 23 6.76%

Rimini 21 6.18%

Parma 19 5.59%

Cesena 18 5.29%

Fidenza 11 3.23%

Forlì 9 2.65%

Imola 7 2.06%

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Grazie per l’attenzioneGrazie per l’attenzione