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Documento di Background IL CONTRIBUTO DELLA FARMACIA DEI SERVIZI ALLA GESTIONE DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI SVILUPPO DI UN MODELLO PER LA GESTIONE DEL PAZIENTE CON PATOLOGIA CRONICA CON STRUMENTI DI TELEMEDICINA IN FARMACIA In partnership con:

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Documento di Background

IL CONTRIBUTO DELLA FARMACIA DEI SERVIZI ALLA GESTIONE DEI SERVIZI SANITARI

TERRITORIALI SVILUPPO DI UN MODELLO PER LA GESTIONE DEL PAZIENTE CON PATOLOGIA CRONICA

CON STRUMENTI DI TELEMEDICINA IN FARMACIA

In partnership con:

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Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario (CERISMAS)

c/o Università Cattolica del Sacro Cuore L.go Gemelli, 1 - 20123 MILANO

Telefono: 02-72.34.39.07 - Fax: 02-72.34.38.28 - E-mail: [email protected]

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Gli Autori Americo Cicchetti, Professore ordinario di Organizzazione aziendale, Facoltà di Economia, Università Cattolica del Sacro Cuore; Responsabile Area Organizzazione e Gestione del personale, CERISMAS; Direttore ALTEMS, Università Cattolica del Sacro Cuore. Eugenio Di Brino, Ricercatore Area Economia sanitaria e HTA, ALTEMS, Università Cattolica del Sacro Cuore. Stella Iaia, Ricercatore Area Economia sanitaria e HTA, CERISMAS, Università Cattolica del Sacro Cuore. Gian Franco Gensini, Presidente della Società Italiana di Telemedicina e Sanità Elettronica (SIT)

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Componenti Tavolo Tecnico Nazionale

Prof. Gian Franco Gensini - Presidente

Prof. Americo Cicchetti – Coordinatore Scientifico

Dott. Tonino Aceti

Dott. Marco Bosio

Sen. Luigi D’Ambrosio Lettieri

Dott.ssa Fiammetta Fabris

Prof. Raffaele Landolfi

Dott. Marco Marchetti

Dott.ssa Marcella Marletta

Dott. Vito Montanaro

Dott.ssa Paola Pisanti

Dott.ssa Annarosa Racca

Dott. Andrea Vigorita

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INDICE

GLI AUTORI 1

COMPONENTI TAVOLO TECNICO NAZIONALE 2

PREFAZIONE 5

ABBREVIAZIONI 6

OBIETTIVO 7

1. AUMENTA IL FABBISOGNO ASSISTENZIALE: LE CRITICITÀ DEI SISTEMI SANITARI 8

2. LA TELEMEDICINA: DEFINIZIONI E POTENZIALITÀ 11

3. PANORAMICA SULLO STATO DELL’ARTE DELLA TELEMEDICINA IN EUROPA 15

4. PANORAMICA SULLO STATO DELL’ARTE DELLA TELEMEDICINA IN ITALIA 18

5. MAPPATURA DELLE CRONICITÀ IN ITALIA 24

5.1 IL PIANO NAZIONALE DELLA CRONICITÀ (PNC) 29

6. IL QUADRO NORMATIVO: LA FARMACIA DEI SERVIZI 31

6.1 LA MISSION RICHIESTA ALLA FARMACIA 33 6.2 LA “VISION” DELLA FARMACIA COME COMPONENTE DI UN SISTEMA INTEGRATO 34 6.3 LA PROFESSIONE DEL FARMACISTA: DDL. 1 MARZO 2017 [19] 36

7. INDAGINE OSSERVATORIO NAZIONALE SULLA FARMACIA DEI SERVIZI 2017 (ALTEMS) 37

7.1 I SERVIZI EFFETTUATI IN FARMACIA 39 7.2 LA TELEMEDICINA IN FARMACIA 41 7.3 PROSPETTIVE FUTURE 43

8. REVISIONE DI LETTERATURA (MOTORE DI RICERCA: PUBMED) 44

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9. RISULTATI DELL’INTERVISTA TELEFONICA AI COMPONENTI DEL TAVOLO DI LAVORO NAZIONALE 50

10. MODELLO APPLICATIVO ELABORATO DAL CERISMAS 58

10.1 • STRATIFICAZIONE E TARGETING DELLA POPOLAZIONE 60 10.2 • PROMOZIONE DELLA SALUTE, PREVENZIONE E DIAGNOSI PRECOCE 61 10.3 • PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE 62 10.4 • GESTIONE DELLA CRONICITÀ 64 10.5 • MISURAZIONE PERFORMANCE E RICALIBRAZIONE MODELLO 65 10.6 PERCORSO DI CERTIFICAZIONE DELLA QUALITÀ 66

11. CASE STUDY: INTEGRAZIONE PUBBLICO-PRIVATO. MONITOR SALUTE, IL MODELLO DI GESTIONE DELLE PATOLOGIE CRONICHE DI UNISALUTE 67

11.1 MONITOR SALUTE - IL MODELLO DI GESTIONE DELLE PATOLOGIE CRONICHE 67 11.2 MONITOR SALUTE: FINALITÀ 68 11.3 COME IL PAZIENTE ACCEDE AL SERVIZIO 70 11.4 IL PIANO DI MONITORAGGIO 72 11.5 GLI ATTORI DEL PROCESSO 73 11.6 KIT DISPOSITIVI PER MISURAZIONI PARAMETRI 74 11.7 I PRIMI RISULTATI 75 11.8 PRINCIPALI RISULTATI A GIUGNO 2017 76 11.9 INDAGINE DI CUSTOMER SATISFACTION 78

BIBLIOGRAFIA 79

APPENDICE 1 81

APPENDICE 2 83

APPENDICE 3 86

APPENDICE 4 87

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Prefazione

L’Università Cattolica del Sacro Cuore e la Fondazione Pfizer hanno condiviso

l’ideazione e lo sviluppo di un progetto di Partnership avente ad oggetto

l’individuazione di percorsi/modelli di telemedicina rivolto a pazienti con

patologia cronica a cui possano partecipare attivamente i farmacisti territoriali.

Il Team di ricerca del Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario

(CERISMAS) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha prodotto il seguente

Documento di background che consiste in un’analisi dello stato dell’arte della

diffusione dei servizi di Telemedicina in Italia e dello sviluppo della Farmacia dei

Servizi. Partendo da una panoramica del potenziale impatto e contributo della

farmacia dei servizi alla gestione dei servizi sanitari territoriali, si è arrivati alla

proposta di un modello applicativo per la gestione del paziente con patologia

cronica con strumenti di telemedicina in farmacia. Il processo di elaborazione

del presente documento ha previsto una fase di appraisal in cui i risultati

preliminari della ricerca sono stati sottoposti ad un tavolo multidisciplinare di

expert opinion, ai quali è stata somministrata precedentemente un’intervista

telefonica, e in seguito hanno fornito indicazioni utili a rifinire e sistematizzare i

risultati dello studio e a fornire un’appropriata chiave di lettura delle evidenze

prodotte.

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Abbreviazioni AIFA: Agenzia Italiana del Farmaco

ALTEMS: Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari

ASL: Azienda Sanitaria Locale

BPCO: Broncopneumopatia cronica ostruttiva

Censis: Centro Studi Investimenti Sociali

CF: Codice Fiscale

CNR: Consiglio Nazionale delle Ricerche

COM: Comunicazione

CUP: Centro Unico Prenotazione

D.lgs.: Decreto legislativo

DDL: Disegno di legge

FOFI: Federazione Ordini Farmacisti Italiani

HIV: virus dell'immunodeficienza umana

ICT: Information and Communication Technologies

ISPESL: Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro

KoL: Key opinion Leaders

LEA: Livelli essenziali di assistenza

MIUR: Ministero dell'università e della ricerca

MMG: Medici di Medicina Generale

OMS: Organizzazione Mondiale Sanità

ONFS: Osservatorio Nazionale sulla Farmacia dei Servizi

PDTA: Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale

PNC: Piano nazionale della cronicità

PS: Pronto Soccorso

SSN: Servizio Sanitario Nazionale

U.S.: United States

UE: Unione Europea

UVM: Unità di Valutazione Multidimensionale

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Obiettivo

La Farmacia dei Servizi è chiamata a partecipare all’assistenza sanitaria

ritagliandosi un ruolo nell’ambito dell’assistenza primaria. In particolare, cerca di

rispondere all’esigenze di assistenza delle fasce deboli e non autosufficienti,

con particolare riferimento alle prestazioni rivolte alle cronicità o a soggetti

bisognosi di prestazioni continuative.

L’Obiettivo del Progetto è sviluppare un modello concettuale di riferimento per

promuovere la gestione dei pazienti affetti da patologie croniche con strumenti

di telemedicina affidati alla rete dei farmacisti sul territorio.

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1. Aumenta il fabbisogno assistenziale: le criticità dei sistemi sanitari

L’invecchiamento della popolazione e il conseguente aumento della prevalenza

delle patologie cronico-degenerative caratterizzano ormai costantemente lo

scenario mondiale, causando un progressivo aumento della domanda

assistenziale.

La popolazione anziana nel mondo è più che raddoppiata durante gli ultimi

trent’anni, e si prevede un ulteriore raddoppio entro il 2050 [1]. Anche in Italia il

quadro demografico segue quello globale: attualmente gli over 65

rappresentano il 22% della popolazione totale [2] e le previsioni Istat prevedono

un significativo aumento della percentuale nel 2050 [3].

Figura 1: Percentuale della Popolazione Over 65: 2015 – 2050 [4]

Fonte: U.S. Census Bureau, 2013, 2014a,2014b; International Data Base, U.S.

population estimates, U.S. population projections

La prevalenza delle patologie croniche è strettamente conseguente alla

longevità della popolazione. In Italia, 25 milioni di persone sono affette da una

forma di cronicità, 12 milioni da cronicità multipla [5]. La prima e la seconda

causa di morte al mondo sono rispettivamente le malattie croniche

cardiovascolari e respiratorie [6]. Questi fenomeni minacciano ormai la

sostenibilità finanziaria del sistema sanitario.

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In Italia, secondo la ricerca CENSIS del 2014 [7], la spesa pubblica annua per i

servizi di assistenza continuativa ad anziani e malati cronici (Long Term Care)

ammonta a quasi 30 miliardi di euro. Inoltre, la spesa sanitaria pubblica è

aggravata da numerose criticità.

Tra queste le più rilevanti sono [8]:

le ospedalizzazioni evitabili, cioè il ricorso al ricovero in ospedale anche

in casi in cui sarebbe possibile erogare le cure in modo ugualmente

efficace, ma in luoghi più appropriati;

l'alta percentuale di accessi impropri al Pronto Soccorso, che

costituiscono il 20% degli accessi totali;

l’utilizzo scorretto dei servizi di emergenza-urgenza e il conseguente

sovraffollamento dei PS italiani è riferibile anche all'intento di aggirare gli

eccessivi tempi di attesa per poter usufruire rapidamente di prestazioni

specialistiche;

la lunghezza delle liste d'attesa per le prestazioni ambulatoriali è una

disfunzione causata in buona parte dal perdurare della funzione centrale

dell'Ospedale nel fornire risposta ai bisogni assistenziali del cittadino e,

parallelamente, dalla diffusione non ancora adeguata dell'assistenza

primaria territoriale e domiciliare.

Rendere il territorio parte attiva del sistema di assistenza sanitaria, garantendo

accessibilità e affidabilità dei servizi offerti al cittadino, è la soluzione centrale

per decongestionare gli ospedali dalla casistica impropria. Come disposto dalle

direttive nazionali e regionali, quest’azione è possibile solo attraverso un

processo di integrazione tra il ruolo delle cure specialistiche ospedaliere e

quello delle cure primarie territoriali, che pur essendo per loro natura

differenziati, devono garantire una continuità di cura e assistenza a beneficio

dei pazienti cronici. Il suggerimento che ne deriva, pertanto, è di incrementare il

collegamento funzionale tra i professionisti della salute che operano ai vari livelli

del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Anche le evidenze scientifiche

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dimostrano che l'attivazione di percorsi clinico-assistenziali continui e integrati

per la gestione dei malati cronici apporta significativi benefici al loro stato di

salute, riducendo le riacutizzazioni e le ospedalizzazioni, con conseguenti

vantaggi in termini di spesa [9].

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2. La Telemedicina: definizioni e potenzialità

Definire il termine “Telemedicina” non è possibile in modo semplice e immediato

se si considera la trasversalità che la caratterizza nel settore sanitario. In

letteratura, infatti, esistono diverse definizioni accomunate dal concetto chiave

che a doversi spostare non è la persona (paziente e/o medico) ma

l’informazione.

Tra le svariate definizioni attribuite al termine, riportiamo quelle che

storicamente restano le più esaustive:

Organizzazione Mondiale Sanità (OMS) – 1997 [10]: "La telemedicina è

l’erogazione di servizi sanitari, quando la distanza è un fattore critico, per cui

è necessario usare, da parte degli operatori, le tecnologie dell’informazione

e delle telecomunicazioni al fine di scambiare informazioni utili alla diagnosi,

al trattamento ed alla prevenzione delle malattie e per garantire

un’informazione continua agli erogatori di prestazioni sanitarie e supportare

la ricerca e la valutazione della cura";

Comunità Europea (UE) - Com. 2008 (689) [11]: "La telemedicina è la

prestazione di servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso alle

Tecnologie dell’Informatica e della Comunicazione, in situazioni in cui il

professionista della salute e il paziente (o due professionisti) non si trovano

nella stessa località. Essa comporta la trasmissione sicura di informazioni e

dati di carattere medico grazie a testi, suoni, immagini o altre forme

necessarie per la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e il successivo

controllo dei pazienti.";

Ministero della Salute, Italia: "Telemedicina - Linee di indirizzo nazionali",

2012 [12]: " Per Telemedicina si intende una modalità di erogazione di

servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso a tecnologie innovative, in

particolare alle Information and Communication Technologies (ICT), in

situazioni in cui il professionista della salute e il paziente (o due

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professionisti) non si trovano nella stessa località. La Telemedicina

comporta la trasmissione sicura di informazioni e dati di carattere medico

nella forma di testi, suoni, immagini o altre forme necessarie per la

prevenzione, la diagnosi, il trattamento e il successivo controllo dei pazienti.

I servizi di Telemedicina vanno assimilati a qualunque servizio sanitario

diagnostico/terapeutico. Tuttavia la prestazione in Telemedicina non

sostituisce la prestazione sanitaria tradizionale nel rapporto personale

medico-paziente, ma la integra per potenzialmente migliorare efficacia,

efficienza e appropriatezza. La Telemedicina deve altresì ottemperare a tutti

i diritti e obblighi propri di qualsiasi atto sanitario. Si precisa che l’utilizzo di

strumenti di Information and Communication Technology per il trattamento di

informazioni sanitarie o la condivisione on line di dati e/o informazioni

sanitarie non costituiscono di per sé servizi di Telemedicina. A titolo

esemplificativo non rientrano nella Telemedicina portali di informazioni

sanitarie, social network, forum, newsgroup, posta elettronica o altro.".

È importante precisare che al termine “Telemedicina” deve, come spesso

accade, essere associato quello di “Sanità Digitale” (e-health): “in senso lato, il

termine indica non solo uno sviluppo tecnologico, ma anche uno stato mentale,

uno stile di pensiero, un atteggiamento, ed un impegno per un modo di pensare

globale ed interconnesso, per migliorare la sanità a livello locale, regionale e

mondiale usando le ICT” [13]. In pratica l’e-health può comprendere una serie di

servizi o sistemi che si trovano ai margini della medicina/sanità e tecnologia

dell'informazione, tra cui: la documentazione elettronica (certificati telematici,

fascicoli sanitari elettronici e ricette mediche elettroniche); sistemi informativi

sanitari; l'utilizzo delle risorse elettroniche su argomenti medici da parte di

persone sane o di pazienti. L'e-health contribuisce alla disponibilità di

informazioni essenziali quando e dove necessario.

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Essendo, quindi, la Telemedicina una modalità di erogazione dei servizi sanitari

non può prescindere dal considerare l’evoluzione in atto delle dinamiche

demografiche e dei relativi cambiamenti di bisogni di salute della popolazione.

Considerando il quadro generale finora delineato, la Telemedicina può

rappresentare un mezzo assai utile per raggiungere molti obiettivi primari in

tema di salute, ma affinché ciò sia possibile è necessaria quanto fondamentale

una reimpostazione strutturale e organizzativa della rete dei servizi che miri ad

una continua ottimizzazione della qualità delle cure erogate ai pazienti e ad un

rafforzamento decisivo dell’assistenza soprattutto in ambito territoriale.

L’innovazione tecnologica sta contribuendo a questo tipo di riorganizzazione

dell’assistenza sanitaria, in particolare rendendo possibile la continuità di cura

dall’ospedale al territorio, attraverso modelli assistenziali innovativi incentrati sul

cittadino facilitandone l’accesso alle prestazioni sul territorio nazionale. In tal

senso, la Telemedicina contribuisce ad assicurare l’equità di accesso alle cure

a popolazione residente nei territori remoti, supporta la gestione anche

domiciliare della cronicità, fornisce un canale di accesso all’alta

specializzazione, garantendo cure appropriate ed efficaci.

Tabella 1: Riepilogo delle potenzialità della Telemedicina

SOLUZIONE PER OBIETTIVI

l'invecchiamento della popolazione, che porta ad un aumento di prevalenza delle condizioni croniche;

la necessità crescente dei pazienti di diventare protagonisti nel controllo della propria salute;

la necessità di controllare i costi sanitari, mantenendo la cura di alta qualità;

la mancanza di disponibilità di personale qualificato in alcuni settori.

Migliorare la qualità di vita del paziente;

Agevolare e migliorare la qualità del lavoro dei medici e infermieri;

Incrementare l’efficacia e la produttività del servizio sanitario.

Fonte: Elaborazione CERISMAS.

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Le iniziative di Telemedicina nel panorama internazionale e nazionale sono

molteplici, tuttavia, è bene affermare che tendenzialmente queste si riducono a

sperimentazioni e/o progetti adattati a un limitato numero di casi.

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3. Panoramica sullo stato dell’arte della Telemedicina in Europa

L’uso della Telemedicina è in costante crescita in Europa e nel mondo: la sua

rilevanza è tale per cui la Commissione Europea ha emesso, il 4 Novembre

2008, una comunicazione a sostegno degli stati membri impegnati a realizzare

servizi di telemedicina (Telemedicina a beneficio dei pazienti, sistemi sanitari e

società, COM-2008-689) [11].

In linea con la rivoluzione culturale portata dal digitale, molti Paesi europei

hanno dunque già da molto tempo avviato significative iniziative di

Telemedicina.

Cartogramma 1 – Telemedicina in UE

Fonte: Elaborazione CERISMAS.

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16

Valutando il documento redatto dalla Commissione Europea, aggiornato al

2016 [14], è stato possibile analizzare e rappresentare graficamente quali Paesi

Europei hanno partecipato negli ultimi anni ai progetti di Telemedicina, finanziati

dall’UE.

L’arco temporale considerato è dal 2012 in poi, e le caratteristiche dei quattro

progetti presentati nel documento europeo sono state sintetizzate nella Tabella

2.

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Tabella 2: Paesi UE impegnati nello sviluppo di Progetti di Telemedicina

Fonte: Elaborazione CERISMAS.

Progetto Durata Paesi coinvolti Patologia Scopi Link ELECTOR 2015-2018 Danimarca Artrite

I medici possono diagnosticare e

trattare i pazienti con artrite a molte

miglia di distanza dai loro

ambulatori.

Una volta perfezionata, la

tecnologia Elector dovrebbe essere

implementata in tutto il servizio

sanitario danese e, eventualmente,

in altri paesi dell'UE.

www.elector.eu

MOMENTUM 2012-2014 Paesi Bassi, Polonia,

Germania, Spagna,

Svizzera, Repubblica

Ceca, Portogallo, Grecia

Integrare la Telemedicina nella

pratica quotidiana e renderla

sostenibile.

www.telemedicine-

momentum.eu

THALEA & THALEA II 2013-2019 Germania, Paesi Bassi,

Spagna, Belgio e

Finlandia

Pazienti in intensità

di cura

Miglioramento delle cure per

patologie acute.

www.thalea-pcp.eu

United4Health 2013-2015 Norvegia, Finlandia,

Scozia, Spagna, Francia,

Germania, Germania,

Italia, Polonia, Slovenia,

Danimarca, Repubblica

Ceca

BPCO, Diabete,

Malattie

cardiovascolari

Monitorare i risultati dei servizi di

Telemedicina, favorendo la

creazione di linee guida.

www.united4health.eu

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4. Panoramica sullo stato dell’arte della Telemedicina in Italia

L’Italia è stata tra i primi Paesi al mondo a sperimentare la Telemedicina, con la

trasmissione di elettrocardiogrammi a distanza a partire dal 1970. L’Italia è

all’avanguardia nella fase di ideazione e sperimentazione di servizi telematici

innovativi per la sanità ma tali sperimentazioni hanno visto un numero poco

significativo di realizzazioni concrete (come risulta da varie indagini effettuate

dall’Unione Europea a partire dagli anni ‘90) [15].

Molte sperimentazioni e studi sono iniziati con il supporto finanziario di una

delle seguenti fonti di finanziamento:

- Progetti europei;

- Progetti del MIUR;

- Progetti del Ministero della Sanità [16];

- Progetti finanziati dagli Enti Pubblici di Ricerca (CNR, ISPESL);

- Progetti locali e territoriali, all’interno dei Piani telematici (es. Telcal).

Negli ultimi anni si sta osservando la progressiva trasformazione del modello

organizzativo di erogazione dell’assistenza sanitaria verso il riconoscimento

della sempre più robusta partecipazione attiva del paziente nel contesto di un

processo diagnostico-terapeutico assistenziale di tipo dinamico nel quale

agiscono contemporaneamente professionisti diversi (medici, infermieri, tecnici)

in setting differenziati.

L’informatizzazione diventa uno dei fattori chiave per il successo

dell’organizzazione, e il tutto viene articolato secondo le logiche del “disease

management”.

La telemedicina diviene pertanto uno strumento strutturale di supporto ai

principi operativi del disease management e dei percorsi diagnostici terapeutici

ed assistenziali [17].

Con l’obiettivo di analizzare in modo sistematico i servizi di home care realizzati

sul territorio e diffondere le buone pratiche sotto il profilo organizzativo, clinico-

assistenziale, tecnologico ed economico, nell’ambito della telemedicina, il

Ministero della Salute ha stipulato, nel 2007, una convenzione con la Regione

Emilia Romagna, oggetto di successivi rinnovi, per la realizzazione

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Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario (CERISMAS)

c/o Università Cattolica del Sacro Cuore L.go Gemelli, 1 - 20123 MILANO

Telefono: 02-72.34.39.07 - Fax: 02-72.34.38.28 - E-mail: [email protected]

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dell’Osservatorio nazionale per la valutazione ed il monitoraggio delle

applicazioni eCare. All’Osservatorio hanno partecipato le Regioni Toscana,

Liguria, Marche, Campania e, dal 2009, anche le Regioni Veneto e Sicilia; dal

2011 partecipa anche la Regione Lombardia [16].

È possibile affermare che in tutte le Regioni italiane si effettuano attività di

Sanità Digitale e di Telemedicina, soprattutto in ragione dell’ormai diffusa

digitalizzazione del sistema sanitario. In letteratura, non è stato rintracciato

alcun documento nazionale riepilogativo dei progetti di Telemedicina

effettivamente attivi in Italia. Consultando il Report, “La telemedicina in Italia”,

redatto nell’ambito del progetto “Consumatori 2.0 radicamento e interattività”

(finanziato dal Ministero dello sviluppo Economico, 2013) è stato possibile

estrarre le seguenti informazioni aggregate a livello nazionale.

Figura 2: Livello di diffusione Telemedicina in Italia

Fonte: Report, “La telemedicina in Italia”

Al Nord la telemedicina sembra maggiormente avviata a partire dai siti web

completi di informazioni e servizi online (in particolare l’Emilia Romagna, il

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Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario (CERISMAS)

c/o Università Cattolica del Sacro Cuore L.go Gemelli, 1 - 20123 MILANO

Telefono: 02-72.34.39.07 - Fax: 02-72.34.38.28 - E-mail: [email protected]

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Veneto, la Lombardia e la Liguria), anche se resta una realtà frammentata tra le

diverse strutture regionali in alcune delle quali i sistemi informatici sono ancora

in fase di perfezionamento (Piemonte).

In Emilia Romagna il progetto SOLE (Sanità Online) collega in via informatica

medici e pediatri con le strutture sanitarie e ospedaliere della regione, offrendo

un servizio a 360° al cittadino, con utili vantaggi anche per gli operatori del

Servizio sanitario regionale.

Molte le ASL con sezione dedicata ai tempi di attesa per le visite diagnostiche

distinte per vari settori sanitari.

Al Centro i servizi di telemedicina esistono ma in molti casi sono ancora in stato

di avvio; i siti web sono scarni e solo alcuni di loro offrono informazioni ed

aggiornamenti di notizie ed hanno pochi servizi online.

Solo alcune ASL permettono di prenotare visite on line o disdirle, per questi

servizi la maggior parte delle ASL riporta ad un numero verde unico della

regione e per i pagamenti dei ticket ci si può rivolgere alle farmacie

convenzionate. Eccezione del centro Italia è la Toscana , dove esiste un buon

impiego dei servizi di Telemedicina.

Al Sud i servizi di telemedicina esistono, salvo eccezioni sporadiche,

essenzialmente in Sicilia e in Puglia, mentre nelle altre Regioni

l’informatizzazione è ancora in evoluzione.

La Puglia rappresenta un’eccezione con siti e piattaforme web con servizi

altamente informatizzati con accesso ad area riservata attraverso il Codice

Fiscale (CF).

Nella figura 2 che segue, vediamo la diffusione dei servizi attivi di Telemedicina

nelle Regioni italiane.

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Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario (CERISMAS)

c/o Università Cattolica del Sacro Cuore L.go Gemelli, 1 - 20123 MILANO

Telefono: 02-72.34.39.07 - Fax: 02-72.34.38.28 - E-mail: [email protected]

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Cartogramma 2: Telemedicina in Italia

Fonte: Elaborazione CERISMAS.

E nella Tabella 3 che segue, vediamo nel dettaglio i Progetti di Telemedicina

attivi nelle Regioni italiane.

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Tabella 3: Progetti di Telemedicina attivi in alcune Regioni d’Italia

REGIONE Progetto Durata Patologia Note Link Emilia Romagna

SOLE 2013 – in corso Sole (Sanità online) è la rete che collega i medici e pediatri di famiglia con le strutture sanitarie ed ospedaliere.

www.progetto-sole.it

Liguria Strategia Digitale[1]

attivazione prevista 2018

Paziente in generale, con malattie croniche, anziano.

• Fascicolo Sanitario elettronico. • -Diagnostica Regionale in rete. • -Servizi integrati di assistenza domiciliare per persone fragili. • -Centro Unificato Prenotazioni 2.0 • -Telemonitoraggio in mobilità dei principali parametri vitali per gestire da remoto gli assistiti, soprattutto cronici. • -Servizi centralizzati di supporto per la sanità digitale.

http://www.liguriadigitale.it/progetti-strategici/telemedicina.html

Lombardia CReG[2] 2012 - in corso Pazienti ipertesi, diabetici, affetti da scompenso cardiaco e da bronchiti croniche.

• Innovativa modalità di presa in carico globale di questi pazienti, unica a livello internazionale. • -Piani capillari di Telemonitoraggio; Costante attività del Centro servizi che ha contatto periodico con i pazienti. • -30.000 pazienti, 300 medici di famiglia organizzati in 3 cooperative (IML, MMG CREG e CMMC), in 4 Asl (Bergamo, Como, Milano città e Milano2).

http://www.buongiornocreg.it/buongiorno-creg/

Veneto UNITED4HEALTH (progetto europeo)

2013-2015 Pazienti cronici (diabete, BPCO e patologie cardiovascolari)

• Mira a consolidare e rafforzare la valutazione e il deployment su larga scala di servizi ICT per il trattamento domiciliare di pazienti cronici.

http://www.consorzioarsenal.it/web/guest/progetti/united4health/il-progetto

Veneto Telemedicine services for UTAP

2013-2016 BPCO • Potenziamento dei servizi di telemedicina, finalizzati a decentralizzare alcuni servizi ospedalieri, evitare ricoveri non necessari e risparmiare sui costi connessi al trasporto all’ospedale.

http://www.consorzioarsenal.it/web/guest/progetti/utap/il-progetto

Toscana Sanità d’iniziativa[1]

2008-in corso Pazienti diabetici, affetti da problemi respiratori (BPCO, asma), affetti da problemi cardiaci.

• Presa in carico del paziente cronico a domicilio, da parte di Medici di medicina generale e Specialisti ospedalieri. • -Utilizzo del Chronic Care Model (CCM) e della versione evoluta Expanded Chronic Care Model (ECCM).

https://www.ars.toscana.it/it/aree-dintervento/problemi-di-salute/malattie-croniche.html

Puglia Helis (“Health emergency onLine support system”)

2012-in corso Patologie cardiovascolari croniche

• Sviluppo di un sistema informatico di Telecardiologia in grado di gestire sia l'attività di monitoraggio delle emergenze del Servizio 118 regionale, sia il controllo a domicilio delle patologie cardiovascolari croniche.

http://livinglabs.regione.puglia.it/web/blog

Puglia Smart Health 2.0

2012-in corso Pazienti uremici • Prima innovativa esperienza di Teledialisi in ambito nazionale, dà vita a un nuovo modello assistenziale a domicilio e crea servizi a valore aggiunto. • Trattamento sostitutivo emodialitico al domicilio del paziente. • Seduta dialitica attraverso collegamento audio-video con Operatori sanitari.

http://www.smarthealth2.com/ita/

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Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario (CERISMAS)

c/o Università Cattolica del Sacro Cuore L.go Gemelli, 1 - 20123 MILANO

Telefono: 02-72.34.39.07 - Fax: 02-72.34.38.28 - E-mail: [email protected]

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• Social network dedicato per interazione medico-paziente.

Puglia CERISMAS Ordine Farmacisti e ASL Bari

2015 Pazienti cronici • Comprendere il potenziale impatto in termini di costo di efficacia e di qualità percepita, derivante dallo spostamento di alcuni dei servizi che oggi vengono gestiti nell’ambito delle Asl o dai distretti verso la farmacia dei servizi;

http://www.cerismas.com/web/upload/rassegna_stampa/Farmacista33_dicembre%202015.pdf

Sicilia Telecardio Sea Project (Trapani)

2013-in corso Malattie cardiache • Servizio di Telecardiologia che consente la diagnosi di infarto miocardico e/o di gestione delle emergenze aritmiche a domicilio, sulle ambulanze del 118 per essere indirizzati verso le emodinamiche per la PCI primaria, nei Presidi territoriali di emergenza, nelle isole e zone montane isolate, a bordo di imbarcazioni, nelle carceri, negli aeroporti, negli stadi

http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_LaStrutturaRegionale/PIR_AssessoratoSalute/PIR_AreeTematiche/PIR_Telemedicina/PIR_ProgettidiTelemedicina

Sicilia SETT- TELERADIOLOGIA

2011-in corso • Servizio di teleconsulto radiologico di second opinion utile a migliorare l’offerta dei servizi, diffondendo le ICT in ambito sanitario, disseminando le best practice all’interno del SSR.

Sicilia TELETAC 2010-in corso Pazienti neurolesi gravi

• Servizio di teleconsulto neurochirurgico utile a migliorare ed innovare l’offerta dei servizi sanitari al cittadino e consentire la valutazione dell’indicazione chirurgica dei pazienti neurolesi gravi che pervengono presso le Aziende sanitarie in cui non è presente l’U.O. di Neurochirurgia.

Sicilia Telecardiologia per Anziani non Autosufficienti (Palermo)

2008-in corso Pazienti non autosufficienti

• Servizio di Telecardiologia mobile domiciliare, che utilizza la rete GSM per rilevare in tempo reale l’ECG ed altri parametri vitali a domicilio del paziente

Fonte: Elaborazione CERISMAS.

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5. Mappatura delle Cronicità in Italia

Negli ultimi anni, in Italia il numero delle persone affette da cronicità è in

costante aumento: i fattori che contribuiscono a generare nella popolazione le

cronicità sono in parte fattori riconducibili all’alimentazione poco appropriata, al

consumo di tabacco, all’abuso di alcol, alla mancanza di attività fisica. Tali

fattori vanno a sommarsi ai fattori intrinseci in ogni essere umano, ovvero quei

fattori che non possono modificarsi, come la predisposizione genetica. Questa

continua evoluzione delle malattie croniche e il peso delle stesse sulla

popolazione richiedono necessariamente un aggiornamento degli attuali modelli

organizzativi, focalizzando sempre più l’attenzione verso modelli territoriali che

contribuiscono a: prevenire le cronicità, intercettare le cronicità in fase non-

acuta, monitorare l’evolversi della cronicità aiutando a prevenire fasi di

riacutizzazione, monitorare l’aderenza delle terapie. Nel grafico successivo, dati

ISTAT (ultimo aggiornamento 2013), vediamo il Tasso di cittadini con almeno

una malattia cronica grave (M+F) in Italia e nelle singole Regioni italiane.

Figura 3: Tasso (valori per 1000 abitanti) almeno una malattia cronica grave

(maschi + femmine)

Fonte: Health for all (ISTAT, 2017)

Invece, l’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane

dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nel suo ultimo “RAPPORTO

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Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario (CERISMAS)

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OSSERVASALUTE - Stato di salute e qualità delll’assistenza nelle Regioni

Italiane", attraverso l’utilizzo del Database “Health Search - IMS Longitudinal

Patient Database (HS IMS LPD)” ha evidenziato il seguente scenario sulle

cronicità in Italia.

Figura 4: Tasso (valori per 100) di prescrizioni farmaceutiche, richieste di visite

specialistiche, accertamenti e contatti con il MMG di varie cronicità - Anno 2015

Fonte: Adattamento da “Rapporto Osservasalute 2016”

Dagli istogrammi si evidenzia un maggior tasso di prescrizioni farmaceutiche

nella patologia dell’ipertensione arteriosa, mentre i valori sono più contenuti

nello scompenso cardiaco congestizio.

Nei grafici a torta che seguono, si evidenzia il numero dei soggetti che hanno

un numero di condizioni croniche maggiori/uguale a 2, detto anche condizione

di multicronicità.

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Tale condizione impatta significativamente sul rischio di mortalità, di accessi in

ospedale, di non aderenza alla terapia, e altre condizioni che influenzano

negativamente sullo stato di salute del paziente.

Sempre l’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane

dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nel suo ultimo “RAPPORTO

OSSERVASALUTE classifica per numero e percentuale le multicronicità per

classi che variano da 2 a 8 condizioni di cronicità esistenti sul paziente.

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Figura 5: Classifica per numero e percentuale di multicronicità (da 2 a 5 condizioni) tra i pazienti in carico alla Medicina

Generale del network Health Search - Anno 2015

Fonte: Adattamento da “Rapporto Osservasalute 2016”

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Figura 6: Classifica per numero e percentuale di multicronicità (da 6 a 8

condizioni) tra i pazienti in carico alla Medicina Generale del network Health

Search - Anno 2015

Fonte: Adattamento da “Rapporto Osservasalute 2016”

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5.1 IL PIANO NAZIONALE DELLA CRONICITÀ (PNC)

Il Piano nazionale della Cronicità (PNC) elaborato dal Ministero della Salute e

condiviso con le Regioni, propone un documento che va ad individuare un

disegno strategico comune per elaborare azioni ed interventi basati

sull’unitarietà, sulla centralità del paziente, sull’ottimizzazione dell’erogazione

dei servizi e sulla responsabilizzazione degli attori che intervengono. Il fine del

documento è l’elaborazione di un modello (vedi APPENDICE 3) volto a

contribuire all’erogazione di salute per persone affette da cronicità, con

l’obiettivo di migliorare la qualità di vita del paziente e dei suoi familiari, e al

contempo rendere più efficace ed efficiente l’erogazione dei servizi.

Il documento elaborato è strutturato in due parti: una generale sulla cronicità e

una specifica per le singole patologie croniche.

Nel Piano nazionale della Cronicità viene presentato un disegno del macro-

processo della gestione della persona con cronicità, che si sviluppa in 5 fasi:

1. Stratificazione e targeting della popolazione;

2. Promozione della salute, prevenzione e diagnosi precoce;

3. Presa in carico e gestione del paziente attraverso il piano di cura;

4. Erogazione di interventi personalizzati per la gestione del paziente

attraverso il piano di cura;

5. Valutazione della qualità delle cure erogate.

La Fase 1 è necessaria per la definizione del percorso e delle strategie di

intervento. Per avviare tale fase è necessario: identificare la popolazione target,

reperire i dati e le informazioni sulla popolazione selezionata e creare una

stratificazione della popolazione su criteri e scale di valutazione ben definiti.

Nella Fase 2 è necessario promuovere dei corretti stili di vita, e non solo alla

popolazione target selezionata precedentemente, bensì alla popolazione

generale. Quindi è necessario avviare delle attività di educazione,

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coinvolgimento e formazione del cittadino, dei professionisti che agiscono nel

percorso di cura e delle associazioni pazienti.

Per la realizzazione della Fase 3 e della Fase 4, che sono il core del modello

elaborato dal Ministero della Salute nel PNC, è necessario avvalersi di

strumenti quali il Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale (PDTA),

tecnologie e-health (come la Telemedicina), collaborazione tra professionisti e

definizione di ruoli e responsabilità. Nella fase finale (Fase 6) è necessario

elaborare degli strumenti per la misurazione della qualità delle cure e la qualità

della vita.

Uno degli elementi che sono alla base del PNC, è quanto affermato nel Patto

della Sanità Digitale, ovvero che il conseguimento degli obiettivi di efficienza,

trasparenza, e sostenibilità del SSN deve essere raggiunto attraverso l’impiego

sistematico dell’innovazione digitale in sanità.

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6. Il quadro normativo: la Farmacia dei servizi

Figura 7: Riepilogo normativo sulla Farmacia dei servizi [18]

Il ruolo delle farmacie nell’ambito del servizio sanitario è declinato in ragione di:

una diffusa e capillare dispensazione e consegna agli assistiti di farmaci

e dispositivi medici;

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l’erogazione, direttamente o in collaborazione interprofessionale

con medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, di servizi e

prestazioni.

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6.1 LA MISSION RICHIESTA ALLA FARMACIA

Attualmente la cittadinanza, anche a causa dell’invecchiamento della

popolazione, richiede interventi e servizi sempre più fruibili nel territorio, in

special modo per la prevenzione e la cura delle patologie croniche. In questo

quadro la farmacia, sia per le professionalità che esprime che per la

distribuzione capillare sul territorio, può e deve rappresentare la prima

interfaccia del cittadino con il SSN. Questo ruolo deve trovare espressione nel

testo della nuova convenzione al fine di integrare in modo organico l’attività

della farmacia con le esigenze ed i programmi del SSN. Questo processo trova

sviluppo solo attraverso l’adozione di un ruolo che in modo preponderante

privilegi la professionalità sanitaria rispetto agli aspetti commerciali che non

hanno connotazione sanitaria.

A livello regionale la farmacia deve trovare spazi nell’organizzazione sanitaria in

relazione alla programmazione sanitaria definita dalle singole Regioni. La rete

delle Farmacie, pertanto, può costituire anche uno strumento ulteriore per il

governo della spesa nonché per le attività di affiancamento ai servizi territoriali

del SSN. Da ciò consegue che dovranno essere definiti requisiti e condizioni

affinché l’erogazione nelle farmacie dei servizi aggiuntivi per il SSN avvenga in

modo omogeneo a livello nazionale.

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6.2 LA “VISION” DELLA FARMACIA COME COMPONENTE DI UN SISTEMA INTEGRATO

Il “Core” dell’attività della farmacia consiste nella dispensazione dei farmaci e di

altri prodotti sanitari. Ad integrazione dell’attività di dispensazione dei medicinali

in cui rientra l’informazione sul corretto uso e conservazione del farmaco, è

fondamentale lo sviluppo di ulteriori attività per conto del SSN (Figura 8).

Figura 8: Ulteriori attività della Farmacia dei servizi

Fonte: Elaborazione CERISMAS.

a) Contributo all’informazione: monitoraggio, in collaborazione con le nuove

forme di aggregazione dei MMG, dell’andamento della terapia

farmacologica degli assistiti, con particolare attenzione ai pazienti con

patologie croniche (adesione alla terapia, interazioni fra farmaci e con gli

alimenti); supporto alle campagne di informazione di carattere sanitario e

di utilità sociale.

Contributo all'informazione

Contributo allo sviluppo dei

sistemi di verifica

Contributo allo sviluppo delle

reti

Contributo ai programmi di prevenzione

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b) Contributo allo sviluppo dei sistemi di verifica: verifica dell’applicazione

della normativa legata al farmaco dispensato (piano terapeutico, note

AIFA, rispetto delle indicazioni registrate); rilevazione e monitoraggio dei

consumi farmaceutici di farmaci non concedibili dal SSN, ai fini della

farmacovigilanza e farmaco utilizzazione.

c) Contributo allo sviluppo delle reti: collaborazione con le strutture socio-

sanitarie deputate all’assistenza domiciliare; garanzia della continuità

assistenziale per i pazienti in terapia cronica; consegna a domicilio con

particolare attenzione ai soggetti fragili; attivazione tessera sanitaria;

prenotazione di prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale

presso le strutture pubbliche e private accreditate ed eventuale

consegna dei referti.

d) Contributo ai programmi di prevenzione: partecipazione a programmi di

farmacovigilanza attiva; partecipazione a programmi di screening

comprensivi di tutto il processo di presa in carico del paziente (dalla

consegna del materiale alla consegna della refertazione); campagne

vaccinali; campagne orientate al miglioramento dell’educazione sanitaria

(promozione di corretti stili di vita) e all’attività informativa inerente

l’offerta assistenziale delle strutture e dei servizi pubblici socio-

assistenziali.

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6.3 LA PROFESSIONE DEL FARMACISTA: DDL. 1 MARZO 2017 [19]

Il disegno di legge prevede un ampliamento del ruolo del farmacista, anche in

aderenza con numerose ricerche che hanno dimostrato il forte gradimento di

questo professionista da parte della popolazione e degli stessi medici per

quanto riguarda soprattutto il controllo dell’aderenza alla terapia dei pazienti.

In questo senso il Ddl valorizza il suo ruolo nell’azione contro gli errori in terapia

e potenzia l’attività in corsia e di governo del rischio clinico attraverso

l’istituzione del farmacista di dipartimento, con l’obiettivo di ottenere il

miglioramento della qualità delle prestazioni, la riduzione degli errori terapeutici

e il contenimento della spesa farmaceutica ospedaliera.

Per queste attività sarà anche necessaria una modifica legislativa che lo metta

nelle condizioni di accedere al fascicolo sanitario elettronico non solo per la

consultazione dei dati anagrafici del paziente, ma anche ai suoi dati clinici, con

la possibilità di aggiornare il dossier farmaceutico.

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7. Indagine Osservatorio Nazionale sulla Farmacia dei Servizi 2017 (ALTEMS)

L'89% dei servizi è costituito da misurazione di glicemia, colesterolo e

trigliceridi, il 7% da test come Holter pressorio e cardiaco ed

elettrocardiogramma, meno dello 0,3% effettua prenotazioni di esami tramite

CUP e ritiro referti. Per i farmacisti è indispensabile ricevere informazioni e

formazione adeguata sui farmaci innovativi, anche ampliando la distribuzione

per conto. È quanto emerso dall'indagine che ha raccolto 2449 questionari

provenienti da tutta Italia.

Alla base dell’attività della farmacia attualmente vi è la dispensazione dei

farmaci e di altri prodotti sanitari e l’informazione sul corretto uso e

conservazione del farmaco. Il D.lgs. 153/2009 e i successivi decreti attuativi

hanno formalizzato un nuovo ruolo della farmacia, intesa non solo come luogo

specifico e privilegiato di erogazione dei farmaci, ma anche come centro socio

sanitario polifunzionale di prestazioni al servizio dei cittadini. In particolare i

Decreti attuativi hanno regolamentato le prestazioni analitiche di prima istanza,

l'uso dei dispositivi strumentali e le attività degli operatori sanitari erogabili in

farmacia. L'Osservatorio Nazionale sulla Farmacia dei Servizi (ONFS) istituito

presso l’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (ALTEMS)

con il patrocinio della FOFI nasce con l’obiettivo di analizzare il modello di

Governance dell’innovazione farmaceutica in Italia e di prospettarne le linee

tendenziali di sviluppo, focalizzando l’attenzione sulla diffusione di un nuovo

modello di Farmacia Territoriale (farmacia dei servizi), unitamente all’evoluzione

professionale del Farmacista di Comunità. Al fine di acquisire informazioni

sull’implementazione della farmacia dei servizi in ambito regionale è stato

predisposto un questionario, rivolto esclusivamente a farmacisti operanti in

ambito pubblico e privato somministrato on line attraverso piattaforma

informatica con l'obiettivo di verificare l'inquadramento generale dell'argomento;

l'assetto organizzativo delle farmacie sul territorio nazionale alla luce delle

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vigenti normative in materia di servizi e l'attuazione a livello locale; le

prospettive future e quindi la percezione della categoria in tale ambito. Sono

stati raccolti 2449 questionari provenienti da tutte le regioni italiane. Il campione

è rappresentativo del 14,4% delle farmacie di comunità, urbane 61%, rurali 18%

e rurali sussidiate 19%.

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7.1 I SERVIZI EFFETTUATI IN FARMACIA

La Survey ha evidenziato che l'81% dei farmacisti intervistati eroga servizi

previsti dai decreti attuativi sia nelle farmacie urbane che rurali e rurali

sussidiate, seppure remunerati dalla regione soltanto nel 6,9% dei casi. L'89%

dei servizi è costituito da test diagnostici come misurazione di glicemia,

colesterolo e trigliceridi (44%), il 7% da test diagnostici come Holter pressorio e

cardiaco (2%) ed elettrocardiogramma (1,3%), meno dello 0,3% effettua

prenotazioni di esami tramite CUP e ritiro referti. Comunque pur avendo

investito risorse per implementare i nuovi servizi, avvalendosi anche di altri

professionisti presenti in farmacia come dipendenti (54,7%), collaboratori

occasionali (38,9%) o volontari (6,6%), per il 70% degli intervistati, il ruolo della

farmacia non è cambiato. Il 74% è convinto che, in futuro, la farmacia potrà

diventare il front office del Sistema Sanitario Nazionale, ma ciò avverrà soltanto

se sarà riconosciuta la farmacia come punto ufficiale per l’erogazione di “servizi

LEA” e stabilendo livelli adeguati di remunerazione 92,2%.

Figura 9: Servizi effettuati in Farmacia (Istogramma)

Fonte: Osservatorio Nazionale sulla Farmacia dei Servizi (Onfs ALTEMS) –

Report 2017

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Nella Figura 9 è bene differenziare tra “Test diagnostici” ed “Esami diagnostici”:

i primi riguardano le prestazioni analitiche di prima istanza gestibili direttamente

dai pazienti; i secondi riguardano specifiche prestazioni professionali erogate da

operatori abilitati, esclusivamente infermieri e fisioterapisti.

Figura 10: Servizi effettuati in Farmacia (Grafico a torta)

Fonte: Osservatorio Nazionale sulla Farmacia dei Servizi (Onfs ALTEMS) -

Report 2017

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7.2 LA TELEMEDICINA IN FARMACIA

L’87,9% degli intervistati ritiene utile implementare la telemedicina per ridefinire

il ruolo del farmacista di comunità.

La telemedicina è attiva nel 29% (710) dei casi così suddiviso: 72% nelle

farmacie urbane; 18% nelle farmacie rurali; 10% farmacie rurali sussidiate.

Figura 11: Survey “Da chi è effettuata la Telemedicina?”

Fonte: Osservatorio Nazionale sulla Farmacia dei Servizi (Onfs ALTEMS) –

Report 2017

Per effettuarla i farmacisti fanno riferimento ad associazioni autonome di

professionisti nel 42% dei casi a cooperative nel 25% ed a associazioni di

categoria nel 27%.

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Figura 12: Survey “Per l’erogazione dei servizi di Telemedicina, a chi fa

riferimento la Sua farmacia?”

Fonte: Osservatorio Nazionale sulla Farmacia dei Servizi (Onfs ALTEMS) –

Report 2017

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7.3 PROSPETTIVE FUTURE

Un argomento molto sentito è rappresentato dalla partecipazione alla presa in

carico sul territorio dei pazienti affetti da patologie croniche soggetti a

trattamenti farmacologici innovativi oggi non dispensati in farmacia. Per i

farmacisti è indispensabile ricevere informazioni e formazione adeguata sui

farmaci innovativi.

Gli intervistati auspicano che il rinnovo della convenzione farmaceutica possa

consentire una reale attuazione del nuovo modello di farmacia riconoscendo il

servizio cognitivo del farmacista e l'attività di counseling mirati al corretto utilizzo

dei medicinali e al miglioramento dell'aderenza alle terapie (87,6%); alla

riconciliazione/controllo delle sempre più frequenti pluri-prescrizioni (96%);

nonché partecipando alle campagne di prevenzione delle principali patologie a

forte impatto sociale e supportando le campagne di screening (66,8%).

Le evidenze emerse nell’indagine dell’Osservatorio indicano la necessità di

disegnare prospettive funzionali al superamento delle criticità e

all'attualizzazione della professione farmaceutica.

La spinta al cambiamento richiede una modifica del ruolo e del posizionamento

strategico delle farmacie che sfrutti la capillare dislocazione sul territorio

nazionale e il carattere di prossimità al cittadino/paziente. La centralità del

farmacista come professionista può essere decisiva, è soprattutto dalla sua

opera professionale che il sistema può ricavare un valore aggiunto sia dal punto

di vista economico, che dal punto di vista assistenziale.

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8. Revisione di letteratura (Motore di ricerca: PubMed)

È stato utilizzato il motore di ricerca PubMed, con l’inserimento delle parole

chiave: “chronic disease” – “model” – “telemedicine”, con un range temporale

compreso tra il 2006 e il 2016 per tracciare il panorama, anche internazionale,

attuale e rappresentativo dell’utilizzo della Telemedicina.

La review della letteratura scientifica condotta, ha permesso di identificare le

modalità di implementazione di un progetto di Telemedicina, analizzarne i

risultati, le componenti e il contesto.

Sono stati analizzati 18 articoli (vedi Appendice 1), di cui 5 riguardanti studi

condotti in USA (California, Michigan e in Zone rurali); 4 riguardanti studi

condotti in Italia (Lombardia, Lazio); 2 riguardanti studi condotti in Australia

(Sydney), 2 nei Paesi Bassi e 2 nei Spagna, 1 riguardante studi condotti nella

Repubblica di Taiwan, 1 in Norvegia e 1 in Finlandia.

Figura 13: Distribuzione degli articoli analizzati per Area Geografica

Fonte: Elaborazione CERISMAS.

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Analizzando il range temporale, la maggior parte degli articoli (5) sono

attribuibili all’anno 2015; 4 articoli pubblicati nel 2011; 3 articoli nel 2014, 2

articoli nel 2009, 2013 e 2016, 1 solo articolo pubblicato nel 2010 e 2012.

Figura 14: Distribuzione degli articoli analizzati (Range triennale)

Fonte: Elaborazione CERISMAS.

Le Tipologie di Studio adottate negli articoli analizzati sono: studio

osservazionale sperimentale, trial clinico randomizzato, esposizione del modello

proposto. Rispettivamente il primo è stato utilizzato in 9 articoli, il secondo in 6

articoli, e il terzo in 3 articoli.

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Figura 15: Distribuzione degli articoli analizzati per Tipologia di Studio

Fonte: Elaborazione CERISMAS.

Una riflessione interessante che conferma quanto esposto finora è che tutti gli

articoli analizzati fanno riferimento all’implementazione di strumenti o modelli di

Telemedicina per la gestione e/o assistenza delle patologie croniche (Figura

16).

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Figura 16: Distribuzione degli articoli analizzati per Patologia cronica

Fonte: Elaborazione CERISMAS.

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In ciascun articolo analizzato è stato possibile estrarre le informazioni inerenti

agli attori che vengono coinvolti per l’implementazione dei servizi di

Telemedicina. Un dato rilevante, confermato anche in letteratura, è la presenza

costante della figura professionale dell’Infermiere, seguita da quella del Medico

Specialista (in base alla patologia presa in esame). Inoltre, è importante notare

che nei 18 articoli analizzati, solo una volta viene citata la presenza del

Farmacista (Studio randomizzato per verificare l’efficacia dei servizi di

Telemedicina nella cura e assistenza dei pazienti affetti da HIV) [20].

Figura 17: Distribuzione degli articoli analizzati per Attori coinvolti

Fonte: Elaborazione CERISMAS.

Nell’analisi condotta sui 18 articoli, il dato evidente è che ben 17 articoli

mostrano dei risultati, in riferimento al caso studio condotto, positivi: la

Telemedicina è un vantaggio sia per tutte le persone coinvolte (medici,

operatori sanitari e pazienti), sia in termini di costo-beneficio.

Purtroppo risultati generalizzabili su larga scala sono presenti solo in due

articoli [21,22] che espongono due modelli di cura attraverso l’utilizzo della

Telemedicina, già affermati e teorizzati come Chronic Care Model. Tutti gli altri

risultati ottenuti dai casi studio analizzati non sono generalizzabili poiché il

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campione di riferimento su cui è avvenuta la sperimentazione è troppo limitato

numericamente e circoscritto nello spettro clinico.

Nell’articolo che riporta risultati discreti si evince che il potenziale della

telemedicina senza un’adeguata formazione delle persone ed educazione del

paziente risulta poco efficace [23].

Figura 18: Distribuzione degli articoli analizzati per Risultati

Fonte: Elaborazione CERISMAS.

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9. Risultati dell’intervista telefonica ai componenti del Tavolo di Lavoro Nazionale

L’intervista (Appendice 2) è stata strutturata in 8 domande a risposta aperta e

sottoposta a 11 KoL (Key opinion Leaders) per studiare lo scenario attuale e

per sviluppare un proprio modello di Telemedicina. Sono di seguito riassunte le

risposte per ciascuna domanda.

1.La Telemedicina viene definita dal Ministero della Salute come “una modalità

di erogazione di servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso a tecnologie

innovative, in particolare alle Information and Communication Technologies

(ICT), in situazioni in cui il professionista della salute e il paziente (o due

professionisti) non si trovano nella stessa località.” Potrebbe per favore,

indicarmi le aree di riferimento clinico in cui sono applicabili gli aspetti della

Telemedicina?

Figura 19: Aree di riferimento clinico

Fonte: Elaborazione CERISMAS

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Nella Figura 19 viene evidenziato un maggior utilizzo dei servizi di Telemedicina

per le Patologie croniche e per il Monitoraggio e la Cura. Seguono poi le aree di

riferimento clinico relative all’emergenza/urgenza, alla prevenzione secondaria,

alla riabilitazione, alla diagnosi ed alle aree restante dove la Telemedicina è

applicata.

2.Quali attori sono coinvolti in un sistema di gestione della Telemedicina?

Nella Figura 20 sono rappresentati gli attori che intervengono nei servizi di

Telemedicina: nel 90% dei casi si rileva la presenza dei Professionisti (Medico

specialista, infermiere, MMG,…), e soltanto nel 40% dei casi si rileva la figura

del Farmacista e del Caregiver.

Figura 20: Attori che intervengono nei servizi di Telemedicina

Fonte: Elaborazione CERISMAS

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3.Quali sono le caratteristiche necessarie ad implementare un modello

organizzativo di Telemedicina?

Nella Figura 21 sono rappresentate le caratteristiche necessarie per

l’implementazione di un modello organizzativo di Telemedicina. La Piattaforma

di gestione dati è la caratteristica maggiormente rilevante insieme alla Struttura.

L’individuazione del target dei pazienti arruolabili e i professionisti coinvolti

risultano caratteristiche abbastanza importanti. La formazione e gli aspetti etico-

legali sono meno caratteristiche meno rilevanti nel modello organizzativo.

Figura 21: Caratteristiche di un Modello di Telemedicina

Fonte: Elaborazione CERISMAS

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4.Saprebbe definire il ruolo specifico della tecnologia nella Telemedicina? In

particolare, nel percorso di cura la Telemedicina è uno strumento: di supporto,

di monitoraggio o altro (es. Teleconsulto)?

Dalle interviste effettuate, si rileva l’importanza della Telemedicina come

strumento di supporto, di monitoraggio e di Teleconsulto (Figura 22).

Figura 22: Caratteristiche di un Modello di Telemedicina

Fonte: Elaborazione CERISMAS

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5.Chi e in che percentuale dovrebbe finanziare un servizio di Telemedicina?

L’Azienda Sanitaria Locale (ASL) o il paziente?

La Figura 23, che rappresenta un grafico a nuvola, evidenzia l’importanza del

Servizio Sanitario Nazionale (SSN) nel ruolo del finanziatore di un servizio di

Telemedicina. Nel corso del Tavolo è emersa la necessità di un’integrazione tra

pubblico e privato per il finanziamento di questi servizi.

Figura 23: Finanziamento di un servizio di Telemedicina

Fonte: Elaborazione CERISMAS

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6.Quali sono, secondo Lei, gli attuali ostacoli alla diffusione capillare della

Telemedicina?

Figura 24: Barriere alla diffusione della Telemedicina

Fonte: Elaborazione CERISMAS

Attualmente in Italia si evidenziano maggior ostacoli di natura culturale e

organizzativo-strutturale all’implementazione di servizi che utilizzano la

Telemedicina, così come rappresentato nella Figura 24.

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7.Cosa potrebbe favorire la diffusione della Telemedicina?

Nella Figura 25 sono rappresentati gli elementi che potrebbero favorire servizi

di Telemedicina: di maggior rilievo (40%) è l’analisi dei bisogni/necessità. In

modo meno rilevante (nel 10% dei casi) impattano fattori come promozione,

cooperazione e formazione professionale.

Figura 25: Elementi che favoriscono la Telemedicina

Fonte: Elaborazione CERISMAS

8.Qual è e quale dovrà essere il ruolo del farmacista nella Telemedicina?

Il farmacista dovrà avere un ruolo di interlocutore nei servizi di Telemedicina,

verificando allo stesso tempo l’aderenza alle terapie del paziente ed essere un

valido supporto al medico. Tuttavia, dovrebbe svolgere attività di Tele-analisi

dei parametri del paziente e raccolta dei dati provenienti dalle analisi, e al

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contempo svolgere attività di educazione sanitaria e prevenzione primaria e

secondaria.

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10. Modello applicativo elaborato dal CERISMAS

Quanto è emerso dal presente lavoro di ricerca, in seguito alla revisione della

letteratura sul motore di ricerca Pubmed, all’analisi del contesto normativo di

riferimento, ai risultati dell’indagine dell’Osservatorio Nazionale sulla Farmacia

dei Servizi (ONFS) istituito presso l’Alta Scuola di Economia e Management dei

Sistemi Sanitari (ALTEMS) con il patrocinio della FOFI e all’intervista telefonica

somministrata ai componenti del Tavolo di Lavoro nazionale, ha posto le basi

allo sviluppo di un Modello preliminare per la gestione del paziente con

patologia cronica con strumenti di Telemedicina in farmacia.

Bisogna sottolineare che il presente modello va ad inserirsi in una cornice

elaborata dal modello disegnato nel Piano Nazionale della Cronicità [24], con

Accordo tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano

del 15 settembre 2016. In particolare, tale modello esplode la Fase di presa in

carico e gestione del paziente cronico con un focus specifico sulla Farmacia dei

Servizi e la Telemedicina.

Il modello elaborato dal Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario

(CERISMAS), vedi Figura 26, è strutturato in 5 macro fasi:

Stratificazione e targeting della popolazione

Promozione della salute, prevenzione e diagnosi precoce

Presa in carico del paziente;

Gestione della cronicità;

Misurazione performance e ricalibrazione modello.

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Figura 26 – Modello applicativo di Telemedicina nella Farmacia dei servizi per pazienti cronici

Fonte: Elaborazione CERISMAS

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10.1 • STRATIFICAZIONE E TARGETING DELLA POPOLAZIONE

La prima fase del modello denominata “Stratificazione e targeting della

popolazione” ripropone e si allinea a quanto è stato elaborato dalla Direzione

Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute nel Piano

Nazionale della Cronicità.

Gli attori che intervengono sono:

Ministero della Salute

Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali

Regione

Azienda Sanitaria

Le macro attività che vengono svolte in questa fase sono due: identificazione

delle popolazioni target e registrazione dei dati; approccio di “population

management” e stadiazione dei bisogni assistenziali.

Gli obiettivi da perseguire sono:

Programmare e realizzare una gestione efficace ed efficiente della

cronicità sulla base di adeguate conoscenze epidemiologiche;

Integrare in rete le strutture operanti garantendo la condivisione delle

informazioni, secondo le necessità dell’assistenza e del governo clinico;

Promuovere la valutazione dei risultati su base nazionale, in una logica

di congruenza e omogeneità rispetto alle singole realtà regionali;

Stratificare la popolazione attraverso modelli che tengano conto dei

bisogni sanitari e socioeconomici.

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10.2 • PROMOZIONE DELLA SALUTE, PREVENZIONE E DIAGNOSI PRECOCE

La seconda fase del modello definita “Promozione della salute, prevenzione e

diagnosi precoce” ripercorre anch’essa quanto è stato predisposto dal Piano

Nazionale della Cronicità, in particolare gli attori che intervengono sono:

Ministero della Salute

Regione

Centri prevenzione

Medico

Associazioni

Le macro attività che vengono svolte in questa fase sono due: modifica degli

stili di vita e contrasto ai fattori di rischio; diagnosi precoce.

Gli obiettivi della seguente fase sono:

Promuovere l’adozione di corretti stili di vita nella popolazione generale e

nei soggetti a rischio per prevenire l’insorgenza delle patologie croniche;

Identificare precocemente le persone a rischio e quelle affette da

patologie croniche da inviare ad adeguati percorsi di presa in carico;

Ritardare l’insorgenza delle malattie croniche e delle loro complicanze

nelle persone a rischio o già malate.

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10.3 • PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE

La terza fase è la fase denominata “Presa in carico del paziente”, ed è una delle

fasi core del modello.

In questa fase, è prevista l’azione di Programmazione dove l’Unità di

Valutazione Multidimensionale (UVM), composta da vari professionisti (Medico

di Medicina Generale, Medico Specialista, Infermiere, Farmacista), inserisce il

soggetto nell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) o in una Residenza

sanitaria oppure predispone una valutazione per l’attivazione di un servizio

sociale.

Il paziente deve essere informato sui servizi di Telemedicina disponibili presso

le Farmacie territoriali e a cui potrà aderire per il supporto e il monitoraggio della

condizione di cronicità di cui è affetto.

La fase di “Presa in carico del paziente” avviene, ovviamente, dopo la fase di

diagnosi della/e cronicità (che riprende quanto descritto nel Piano Nazionale

della Cronicità). È una fase che segue questo percorso:

sospetto diagnostico da parte del Medico di Medicina Generale o del

Medico Specialista,

il paziente viene inviato al Centro specialistico che conferma la diagnosi,

attraverso indicatori e parametri predisposti;

sia lo specialista che il medico di medicina generale si integrano e si

attiva il protocollo sul Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale

(PDTA), ovvero le linee guida contestualizzate nella realtà regionale.

Se il soggetto è affetto da multicronicità, si opera attraverso un Piano di

cura personalizzato.

Successivamente avviene l’interazione tra Farmacista e Distretto: il farmacista,

operando capillarmente sul territorio, può individuare e segnalare i bisogni che

sfuggono agli altri attori coinvolti nel processo (ricognizione farmacologica),

oltre che comunicare costantemente con il Distretto.

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Gli obiettivi da raggiungere sono i seguenti:

Migliorare l’organizzazione dei Servizi sanitari, attraverso l’individuazione

e l’attuazione di strategie che perseguano la razionalizzazione dell’offerta

e l’appropriatezza organizzativa delle prestazioni erogate;

Definire e adottare percorsi diagnostici terapeutici (PDTA) sia a livello

territoriale che ospedaliero e percorsi integrati ospedale – territorio;

Adottare modelli di gestione integrata;

Migliorare l’assistenza ospedaliera ai pazienti con cronicità;

Promuovere l’integrazione con il territorio assicurando la continuità

assistenziale;

La farmacia dei servizi è chiamata a partecipare all’assistenza sanitaria

ritagliandosi un ruolo nell’ambito dell’assistenza primaria;

Il farmacista deve cercare di rispondere all’esigenze di assistenza delle

fasce deboli e non autosufficienti, con particolare riferimento alle

prestazioni rivolte alle cronicità o a soggetti bisognosi di prestazioni

continuative.

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10.4 • GESTIONE DELLA CRONICITÀ

La quarta fase è quella della “Gestione della Cronicità”, ed è l’altra fase core del

modello.

In questa fase è previsto che il paziente informato, che decide di utilizzare i

servizi di Telemedicina, esegua il monitoraggio periodico in farmacia (azione

denominata “Monitoraggio cronicità”), tenendo sotto controllo la propria

cronicità.

In questo fase ha un ruolo predominante il farmacista territoriale. In particolare il

percorso che è rappresentato è il seguente:

il farmacista utilizza strumenti per la rilevazione dei parametri per il

controllo della cronicità collegati in rete e centralizzati, ovvero utilizza il

servizio di Telemedicina;

in caso di fase acuta della cronicità segnalata presso la sorveglianza

effettuata in farmacia, e rilevata tramite dispositivo/device inserito nel

servizio di Telemedicina, si attiva immediatamente l’intervento dello

specialista;

lo specialista effettua tutti i controlli necessari prima dello spostamento

del paziente cronico sul territorio;

conseguentemente, la cronicità del paziente viene rivalutata dall’Unità di

Valutazione Multidimensionale (UVM) nell’ASL, così da adattare alla

nuova condizione del paziente il monitoraggio e/o nuovi interventi o Piani

di cura.: quest’ultima azione è chiamata nel modello “Ripresa del

monitoraggio”.

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10.5 • MISURAZIONE PERFORMANCE E RICALIBRAZIONE MODELLO

La quinta e ultima fase prevede un processo costante di misurazione della

performance attraverso degli indicatori specifici che possono generare o meno

una ricalibrazione dello stesso.

Nella fase di misurazione della performance, si utilizzano come indicatori quelli

selezionati dal Ministero della Salute nelle Linee di indirizzo nazionali della

Telemedicina [12] (APPENDICE 4):

a) Indicatori di dimensione

b) Indicatori di continuità

c) Indicatori di complessità

d) Indicatori di qualità

e) Indicatori di efficienza

f) Indicatori di efficacia

g) Gradimento dell’utente

Quest’ultima fase è anche la fase di misurazione della qualità delle cure e della

qualità della vita, così come previsto dal Piano Nazionale della Cronicità.

L’obiettivo deve essere l’implementare di iniziative finalizzate a valutare la

qualità di vita e l’accesso alle cure, anche attraverso la costruzione di banche

dati per la valutazione dei risultati clinici e organizzativi.

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10.6 PERCORSO DI CERTIFICAZIONE DELLA QUALITÀ

È fondamentale la creazione di un Percorso di Certificazione della Qualità del

percorso metodologico che consenta di standardizzare a livello nazionale il

tema specifico.

In particolare, si dovranno individuare degli indicatori che misureranno:

l’attivazione della rete assistenziale nella zona di riferimento (delibere);

l’adozione degli atti nelle singole Aziende;

la progettazione e realizzazione di interventi di promozione e di

prevenzione delle principali malattie croniche;

l’individuazione di unità (UVM) o gruppi multidisciplinari per la presa in

carico del paziente cronico e definizione dei PDTA specifici;

l’Integrazione tra farmacie territoriali e distretti;

la valutazione dei dati disponibili presso le Aziende sanitarie della

gestione del paziente cronico.

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11. Case Study: Integrazione pubblico-privato. MONITOR SALUTE, il modello di gestione delle patologie croniche di UniSalute

11.1 MONITOR SALUTE - IL MODELLO DI GESTIONE DELLE PATOLOGIE CRONICHE

Grazie al proprio know-how e alla propria esperienza UniSalute, la prima

assicurazione sanitaria in Italia per numero di pazienti gestiti con oltre 7 milioni

di assicurati si occupa da anni delle problematiche legate alle persone con

patologie croniche e a quelle definite “fragili”.

Consapevole che il problema della gestione dei malati “cronici” in Italia, basato

in larga parte sull’assistenza informale da parte della famiglia, non sia più

rimandabile, Unisalute ha impostato un modello di gestione della cronicità,

unico sul mercato, volto ad offrire all’assistito e alla propria famiglia la massima

tutela sanitaria e socio assistenziale anche al domicilio: MONITOR SALUTE.

Il servizio garantisce il monitoraggio a domicilio di diabete, ipertensione e BPCO

(BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva, che rappresenta la quarta causa di

morte al mondo) attraverso devices che rilevano i parametri e li trasmettono in

tempo reale alla Centrale Operativa di UniSalute dove medici e infermieri

specializzati li monitorano costantemente.

Il servizio è disponibile per gli assicurati UniSalute con più di 50 anni: dopo aver

compilato un questionario online, chi presenta queste patologie croniche riceve

gratuitamente a domicilio gli apparecchi per monitorare in modo semplice e

continuativo il proprio stato di salute. Il team UniSalute interviene con rapidità

laddove si presentino degli alert clinici e contatta periodicamente il paziente per

offrire suggerimenti e raccomandazioni sul proprio stato di salute.

Il vantaggio per il paziente è quello del miglioramento nella gestione della

patologia grazie ad una maggiore aderenza al proprio piano di cura e ad una

migliore consapevolezza del proprio stato di salute.

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11.2 MONITOR SALUTE: FINALITÀ

Il servizio Monitor Salute di UniSalute si propone di:

• Aiutare il paziente ad assumere un corretto stile di vita in funzione delle

sue caratteristiche e del suo stato di salute;

• Seguire un piano di monitoraggio delle sue condizioni di salute tramite

l’utilizzo in autonomia di semplici dispositivi medici direttamente a casa

propria, come ad esempio un misuratore di pressione arteriosa e di peso

corporeo;

• Aiutare il paziente a seguire il percorso di cura che il suo Medico

curante/specialista ha già formulato;

• Contare sulla disponibilità e supporto dei nostri professionisti che

monitoreranno il suo stato di salute, lo contatteranno in caso di esigenze

circa il suo piano di monitoraggio e piano di cura e saranno a sua

disposizione in caso di necessità;

Si specifica, inoltre, che i nuovi servizi offerti:

• non sono servizi di emergenza medica;

• non si sostituiscono alla normale pratica clinica e alla necessità di

ricorrere alle cure prescritte dal proprio medico;

• non prevedono la risoluzione terapeutica di valori anomali ma solo ed

esclusivamente un’assistenza sulla rilevazione e gestione dei

parametri clinici

Il servizio Monitor Salute non si sostituisce assolutamente al medico curante del

paziente. Il medico curante rimarrà sempre il punto di riferimento del paziente e

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il servizio Monitor Salute lo potrà aiutare a seguire al meglio le sue indicazioni e

a monitorare in maniera costante i propri valori.

UniSalute si rende quindi sempre disponibile a collaborare con lui.

Nel kit fornito al paziente è prevista un lettera indirizzata al medico curante dove

viene spiegato nel dettaglio il servizio Monitor Salute, inoltre il paziente può

sempre usufruire di un rendiconto stampabile da far visionare direttamente al

medico.

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11.3 COME IL PAZIENTE ACCEDE AL SERVIZIO

1. Sul sito www.unisalute.it, nell’area riservata, cliccare su “questionario

Monitor Salute” e compilare i campi richiesti.

2. I medici di UniSalute effettueranno un’approfondita analisi dei dati inseriti

nel questionario e valuteranno lo stato di salute in relazione a diversi

parametri.

3. Sulla base dei parametri stabiliti, se i medici ritengono che ci siano le

condizioni coinvolgeranno il paziente nel piano di monitoraggio, gli

invieranno in comodato gratuito le strumentazioni più idonee per la

misurazione dei suoi valori e gli forniranno un servizio di consulenza

medica e infermieristica per accompagnarlo nel monitoraggio del suo

stato di salute. Una centrale operativa sarà a disposizione del paziente

per risolvere problemi di carattere tecnico o per fornire spiegazioni.

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Figura 27: Accesso del paziente al Servizio di Telemedicina MONITOR SALUTE

Fonte: UniSalute, 2017

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11.4 IL PIANO DI MONITORAGGIO

I pazienti vengono supportati nell’aderenza ad un piano di monitoraggio che

prevede:

per i pazienti ipertesi la rilevazione della pressione 2 volte alle settimana;

per i pazienti affetti da BPCO cronica la rilevazione della saturazione 3

volte alla settimana;

Per i pazienti diabetici il piano è modulato a seconda delle condizioni e

delle prescrizioni del loro curante (specialista diabetologo);

In particolare il servizio prevede:

L’invio di notifiche periodiche sullo smartphone per ricordare al paziente

di effettuare le rilevazioni nei giorni e negli orari programmati;

Un contatto da parte del personale sanitario della Centrale operativa in

caso di valori alterati;

Un contatto da parte del personale della Centrale operativa nel caso in

cui non pervengano le misure previste nella settimana;

Un contatto periodico per interventi di educazione sanitaria volti alla

modifica degli stili di vita e al riconoscimento precoce dei sintomi di

aggravamento da parte dei medici o dei case manager.

Qualora vengano rilevati valori alterati, medici e infermieri prendono visione dei

valori e contattano il paziente per chiedere il suo stato di salute e le sue

condizioni fisiche, per far ripetere la misura se necessario e per fornire alcuni

consigli e indicazioni utili per un corretto comportamento. Nel caso in cui

persistano valori alterati nel tempo, il paziente viene inviato a rivolgersi al suo

medico curante o al suo specialista di riferimento. Non sono previste (perché

vietate dalla normativa vigente) prescrizioni farmacologiche telefoniche.

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11.5 GLI ATTORI DEL PROCESSO

Operatori

• Contattano il paziente; • Gestiscono gli avvisi di bassa intensità (bianchi); • gestiscono la fase di attivazione dei dispositivi; • effettuano attività di back-office.

Infermieri/case manager

• Gestiscono gli avvisi di media priorità (avvisi gialli) anche in collaborazione col medico;

• Contattano periodicamente il paziente; • Effettuano attività di monitoraggio e tutorship.

Medico

• Valuta l’idoneità dei pazienti ad usufruire del servizio; • Gestisce gli avvisi di alta priorità (avvisi rossi); • Effettua un’attività di consulenza medica generica.

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11.6 KIT DISPOSITIVI PER MISURAZIONI PARAMETRI

I dispositivi che vengono consegnati in comodato d’uso al paziente variano in

base alla patologia del paziente stesso e sono nel complesso:

lo sfigmomanometro da braccio;

il saturimetro da dito;

il glucometro;

uno smartphone che funge da Centralina di trasmissione dati, dotato di

app interattiva.

Quando un paziente è in sovrappeso riceve anche una bilancia per il controllo

del peso 1 volta alla settimana.

Quando il paziente utilizza il dispositivo, il valore che rileva viene prima

trasmesso allo Smartphone e poi da questo alla centrale Monitor Salute.

Il paziente, una volta illustrato il piano, deve solo procedere a rilevare i

parametri nei giorni e orari programmati. Può contattare la Centrale operativa

negli orari di apertura del Servizio (8-22 lunedì-sabato esclusi i festivi) per

informazioni, colloqui con il personale sanitario, segnalazione di guasti o

malfunzionamenti.

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11.7 I PRIMI RISULTATI

Attivazione servizio: gennaio 2017;

Destinatari del servizio: 100.000 assicurati iscritti ad UniSalute;

Consegna primi devices: febbraio 2017.

Già nelle prime due settimane di gestione cìè stato un intervento su tre casi di

pazienti che richiedevano una presa in carico particolarmente urgente,

indirizzandoli alle strutture di emergenza competenti.

È stata poi attivata l’attività di monitoraggio su tutto il resto dei pazienti cronici

con un buon riscontro.

Si è rilevato un vantaggio per il paziente nel miglioramento nella gestione della

patologia grazie ad una maggiore aderenza al proprio piano di cura e ad una

migliore consapevolezza del proprio stato di salute.

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11.8 PRINCIPALI RISULTATI A GIUGNO 2017

Figura 28: Avvisi gestiti da marzo 2017 a giugno 2017 (Per avvisi si intendono gli alert che vengono rilavati dal programma e gestiti in base al livello di priorità) Fonte: UniSalute, 2017 Andamento mensile avvisi/alert Come è visibile dalla figure sotto riportate, gli alert o avvisi sono contrassegnati

da diversi colori in base alle priorità da trattare: rossi (alta priorità), gialli (media

priorità), bianchi (bassa priorità).

L’andamento mensile evidenzia come nel periodo da marzo 2017 a maggio

2017 essi siano aumentati per l’effetto dell’ingresso progressivo dei pazienti

nella fase di monitoraggio. Da notare come nel periodo maggio/giugno si registri

un calo degli allarmi in quanto la presa in carico e il monitoraggio dei pazienti ha

permesso l’individuazione del problema e l’invio al medico curante o allo

specialista per l’implementazione/modifica della terapia in corso.

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Figura 29: Andamento degli avvisi Fonte: UniSalute, 2017

Gestione avvisi La gestione degli avvisi da parte dei case manager in accordo con il medico prevede:

un colloquio telefonico con il paziente

l’invio di una mail con le informazioni

necessarie alla propria condizione.

Aderenza terapeutica Il programma prevede il monitoraggio della terapia in corso del paziente strettamente legata al monitoraggio dei parametri misurati

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11.9 INDAGINE DI CUSTOMER SATISFACTION

Dopo i primi 4 mesi è stata inviato tramite posta elettronica, a tutti coloro che

hanno aderito al programma Monitor Salute, un questionario di customer

satisfaction per indagare il livello di gradimento del servizio ed eventuali

proposte di miglioramento o particolari necessità.

Nel complesso i dati raccolti sono risultati positivi: i pazienti hanno espresso

apprezzamento per il servizio Monitor Salute perché si sentono più sicuri e

seguiti nel loro percorso di cura e di monitoraggio.

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Bibliografia

[1] World Health Organization (WHO), “Gender, Health and Ageing”, Novembre

2003.

[2] Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), “Indicatori demografici”, Febbraio

2016

[3] Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), “Previsioni demografiche dal

1.1.2007 al 1.1.2051”, Giugno 2008.

[4] Wan He, Daniel Goodkind, Paul Kowal , “An Aging World: 2015 -

International Population Reports”, Marzo 2016

[5] Health Communication, “Rapporto 2010 sulle malattie croniche in Italia”,

Dicembre 2010.

[6] World Health Organization (WHO), “Global status report on non

communicable diseases 2010”, Ginevra, 2011.

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[8] Ministero della Salute, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome:

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della continuità assistenziale”, G Ital Cardiol, 2007.

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[11] Commissione Europea, Comunicazione 689 “Sulla telemedicina a beneficio

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[13] Eysenbach G, “What is e-health?”, J Med Internet Res, Giugno 2001.

[14] Commissione Europea, “eHealth projects Research and Innovation in the

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[15] Dott. Michelangelo Bartolo, Dirigente Responsabile UoS di Telemedicina.

A.O. S.Giovanni Addolorata – Roma: “Lo stato attuale dei servizi di

telemedicina in Italia (Perchè se ne parla tanto e se ne fa troppo poca. Le

responsabilità dei sanitari, dei politici e dell’industria)”; Sessione NE13 “Sanità,

Innovazione e Tecnologie”, Maggio 2011.

[16]http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?id=2515&area=eHealth&men

u=vuoto

[17] Rivista Care, “Qualità dell’assistenza e innovazione nei servizi: la

telemedicina e oltre”, Supplemento di Gennaio-Febbraio 2012.

[18] Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, “Documento

integrativo dell’atto di indirizzo per il rinnovo della convenzione nazionale con le

farmacie pubbliche e private”, Roma, 8 marzo 2017.

[19] QuotidianoSanità.it, Governo e Parlamento, “Come cambierà la

professione del farmacista. Un ddl di D’Ambrosio Lettieri e Mandelli”, 14 Marzo

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[20] Sorknaes AD, Madsen H, Hallas J, Jest P, Hansen-Nord M. Nurse tele-

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Appendice 1

REVISIONE DELLA LETTERATURA (MOTORE DI RICERCA: PUBMED)

AUTORE ANNO TITOLO LINK REFERENCE

1) Hung CS 2016 Mortality Benefit of a Fourth-Generation Synchronous Telehealth Program for the Management of Chronic Cardiovascular Disease: A Longitudinal Study.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27177497

J Med Internet Res. 2016 May 13;18(5):e102.

2) Dyer G 2016 What They Want: Inclusion of Blood and Marrow Transplanation Survivor Preference in the Development of Models of Care for Long-Term Health in Sydney, Australia.

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3) Gee PM 2015 The eHealth Enhanced Chronic Care Model: a theory derivation approach.

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4) Gammon D 2015 The chronic care model and technological research and innovation: a scoping review at the crossroads.

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5) Tozzi AE 2015 Attitude of families of patients with genetic diseases to use m-health technologies.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25400242

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randomized study. .

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Appendice 2

INTERVISTA TELEFONICA AI COMPONENTI DEL TAVOLO DI LAVORO NAZIONALE

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Appendice 3

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Appendice 4 INDICATORI DI PERFORMANCE - MINISTERO DELLA SALUTE, “LINEE DI INDIRIZZO

NAZIONALI DELLA TELEMEDICINA”

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