Documento delegazione martina franca e ance

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CONFINDUSTRIA Taranto CONTRIBUTI DELLA DELEGAZIONE DI CONFINDUSTRIA TARANTO ALLE LINEE PROGRAMMATICHE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI MARTINA FRANCA Ottobre 2012 Associazione degli Industriali della Provincia di Taranto 74121 Taranto Via Dario Lupo 65 Telefono 099 7345111 Fax 099 377902 www.confindustria.ta.it - [email protected] Codice Fiscale 80004950731

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CONTRIBUTI DELLA DELEGAZIONE

DI CONFINDUSTRIA TARANTO

ALLE LINEE PROGRAMMATICHE

DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

DI MARTINA FRANCA

Ottobre 2012

Associazione degli Industriali della Provincia di Taranto74121 Taranto Via Dario Lupo 65Telefono 099 7345111 Fax 099 377902www.confindustria.ta.it - [email protected] Fiscale 80004950731

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La delegazione di Martina Franca di Confindustria Taranto, in occasione delle

elezioni amministrative 2012, ha presentato a tutti i candidati-sindaco un documento

nel quale sono sintetizzate le esigenze della imprenditoria e le aspettative che tale

categoria ha riposto nel rinnovo della massima assise cittadina.

Il documento parte dalla constatazione della “progressiva” perdita della ricchezza pro

- capite della popolazione della nostra Città e dalle tante sollecitazioni che questa

Associazione ha fatto pervenire alle amministrazioni civiche che si sono avvicendate

nel recente passato per creare delle politiche di contesto favorevoli.

Le mutate condizioni congiunturali che condizionano l’imprenditoria, come è noto

non solo martinese, e le drastiche riduzioni dei trasferimenti dello stato agli enti locali

impongono, oggi, di individuare poche priorità sulle quali concentrare l’attenzione ed

avviare un rapporto di collaborazione che, ci sia augura, sia foriero di opportunità e

crescita.

Prorità di contesto ed infrastrutturali che sono state indicate nel documento citato e

che qui, brevemente, richiamiamo:

• promozione del territorio, intesa come processo culturale, attraverso la

valorizzazione ed il recupero della sua storia industriale, evidenziando quelle

capacità che hanno portato Martina, fino a pochi anni fa, ad essere, di fatto,

un distretto riconosciuto nel settore dell’abbigliamento e un centro di

riferimento per il settore eno-gastronomico e turistico.

• predisposizione delle infrastrutture:

- materiali, attraverso il miglioramento della vivibilità urbana, con una particolare

attenzione alle aree di verde pubblico, a nuovi parcheggi, incentivando la raccolta

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differenziata, la riqualificazione della zona industriale, da dotare finalmente di un

sistema fognario idoneo e della rete Adsl, imprescindibile per le imprese;

- immateriali, che pongano le aziende nelle migliori condizioni per poter svolgere

i loro investimenti ed attività produttive. Questo significa dotare il Comune di quei

servizi di qualità collaborando con questa Associazione al fine di individuarne le

tipologie.

Richiamato, qui, molto brevemente il documento che a suo tempo la delegazione

presentò al candidato sindaco – Franco Ancona - riteniamo, ora, opportuno fornire

un nostro contributo al programma presentato dal sindaco.

Il rinnovo delle forme di collaborazione con Confindustria è uno dei temi

particolarmente sentiti dai nostri soci, che chiedono di essere ascoltati nelle decisioni

che riguardano lo sviluppo della città e delle sue imprese.

Su questo argomento riscontriamo una particolare attenzione nelle linee

programmatiche presentate dal sindaco e dalla sua giunta che parlano di un patto

sociale e, soprattutto, di un “metodo” della programmazione come “pianificazione

concertata”.

Per questo chiediamo l’insediamento dell’”Osservatorio della finanza locale ”, che

avevamo proposto in sede di consultazione con i candidati –sindaco, con lo scopo di

monitorare gli indicatori economici, produttivi e occupazionali dell’area, nonché gli

indicatori di finanza locale che possano prevedere un coinvolgimento degli

imprenditori.

Insomma, una occasione di incontro – decisamente operativo e scadenzato - dove

poter scambiare informazioni, presentare le problematiche emergenti ed individuare

le migliori soluzioni possibili e dove, in definitiva, promuovere il territorio.

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Il tema della promozione territoriale lo ritroviamo spesso nelle linee

programmatiche della nuova amministrazione civica, soprattutto nella direzione dei

comuni della valle d’Itria.

Su questo argomento chiediamo la massima attenzione al sindaco, nel momento in

cui si aprono i confini delle province e si ridiscute su quelle esistenti.Va colta

l’occasione della “macroprovincia Taranto – Brindisi” come una vera opportunità per

riacquistare ledership negli ambiti in cui Martina è vocata: quella paesaggistica,

turistica, del patrimonio industriale del settore dell’abbigliamento e del manifatturiero

leggero.

Il documento del sindaco fa riferimento al completamento del centro servizi .

E’ un argomento, sui tanti proposti, su cui la delegazione è attiva da diversi anni.

Gli ultimi atti ufficiali con il comune di Martina Franca risalgono al 2008, laddove

l’Amministrazione assegnava una parte della struttura agli uffici di confindustria e al

costituendo distretto produttivo ModaPuglia (Il progetto, in particolare, prevedeva

l’insediamento dell’agenzia internazionale della moda, struttura a carattere

regionale).

Ricordiamo, infatti, il grande ruolo che la delegazione ha svolto affinché il Distretto

avesse sede presso questo comune, cosa che nel 2010 è puntualmente avvenuta

con delibera della regione Puglia.

Il non avere avuto la disponibilità del centro servizi in quel momento è stata una

occasione persa sia per il nostro comune che per le imprese: è stata, infatti,

vanificata tutta l’azione che la delegazione ha svolto in termini di contatti con la

Regione Puglia e con l’intero sistema produttivo per confermare la centralità di

Martina Franca nel settore della moda.

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I cambiamenti intervenuti in questi ultimi anni sono sotto gli occhi di tutti e non

vogliamo riferirci solo dal momento in cui la proposta del centro servizi è stata

formulata, ossia dai patti territoriali.

Basti pensare a questi ultimi anni, agli effetti della lunga crisi sul sistema delle

imprese, al ruolo degli enti pubblici ed alla loro ridotta modalità di acquisizione delle

risorse pubbliche, per legittimare un ripensamento sugli obiettivi di quella struttura.

Bisogna dunque rivedere questo tema e la funzione del Centro Servizi.

Il manifatturiero, a Martina, nonostante tutto, è ancora significativo ed ha una

spiccata proiezione verso l’export. Per questa ragione si ritiene che l’idea avanzata

nel 2008- dell’insediamento di una agenzia dell’internazionalizzazione - possa essere

recuperata ma in una logica nuova, ossia promuovendo non solo il settore moda, ma

anche le altre eccellenze produttive. Si svilupperebbero così le indicazioni che

Confindustria Taranto, attraverso il presidente Cesareo, all’atto del suo

insediamento, ha proposto:

- il rilancio del settore manifatturiero,

- il ruolo fondamentale delle aziende motrici, con un un ruolo di

coordinamento, seguendo le principali direttrici della innovazione e della

internazionalizzazione.

Quali nuovi contenuti fornire al centro servizi?

a) Costituzione della Agenzia per la Internazionalizzazio ne e la formazione.

L’Agenzia potrebbe operare in sinergia con l’assessorato alle Attività Produttive per

reperire eventuali risorse ed attuare strategie comuni, in un’ottica di supporto ai

processi di internazionalizzazione delle pmi consolidate e di avviamento all’export

per le imprese che non hanno esperienze sui mercati esteri. Viene offerta la

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professionalità dell’Associazione ed il suo decennale know-how in materia di

consorzi export, onde agevolare le forme di aggregazione fra le imprese.

L’Agenzia potrebbe svolgere una azione di promozione per il rilancio delle imprese e

dei consorzi oggi esistenti, coordinandone la eventuale partecipazione ad eventi

internazionali, in un’ottica di sistema che vada nella direzione di quanto previsto dalle

politiche regionali

Si dovrebbe, pertanto, offrire supporto alle pmi che si affacciano sui mercati esteri,

promuovendo

- le reti per l’internazionalizzazione;

- i progetti integrati di promozione internazionale, per le aziende più strutturate,

interessate a costituire associazioni temporanee di pmi, per la realizzazione di

programmi comuni. Nell’auspicare un percorso di collaborazione, si può verificare

se ci siano margini per l’inserimento nel bilancio nel Comune di eventi

internazionali ai quali partecipare in forma sinergica.

- formazione specializzata per le risorse umane delle imprese.

Per la struttura di governance dell’agenzia si potrebbe pensare a quella dei nuovi

consorzi per l’internazionalizzazione previsti dal decreto sviluppo che

conferiscono la possibilità di partecipare al consesso associativo non solo alle

aziende ma anche ai comuni o alle banche.

b) Un ulteriore elemento di contenuto del Centro Servizi può essere rappresentato

dalla attività di un ufficio di sostegno alle start-up aziendali orientate alla

innovazione.

E’ necessario, infatti, promuovere la nascita di nuove imprese favorendo quei

progetti che possono dare valore aggiunto. Anche qui la nostra Associazione può

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dare uno strumento operativo concreto essendosi dotata da diversi anni di una

finanziaria, Finidustria srl, che acquisisce quote di capitale sociale in aziende

innovative e svolge funzioni di consulenza finanziaria.

c) Il centro servizi potrebbe svolgere, inoltre, una finalità di orientamento nei

confronti dei giovani e dei disoccupati.

Nel corso degli incontri avuti in delegazione si è sempre posto in risalto il problema

del lavoro sommerso e gli imprenditori ritengono che, al fianco di iniziative di

controllo da parte delle Autorità competenti opportunamente sollecitate dal comune,

si debba svolgere una funzione nei confronto delle giovani generazioni per sostenere

la cultura di impresa e della legalità.

Anche su questo tema è attiva la nostra associazione che ha in corso un progetto,

finanziato dalla camera di commercio di Taranto, che consiste nella istituzione di uno

sportello presso le nostre sedi orientato alle tematiche di cui trattasi.

Nel concludere queste brevi note programmatiche per un primo avvio delle attività di

collaborazione con l’amministrazione civica si fa presente che si rinvia al documento

elaborato dall’Ance Taranto per le problematiche relative al Governo del Terriotori,

alle infrastrutture ed al settore delle costruzioni.

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Le Proposte dell’ANCE TARANTO

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L’ANCE di Taranto, nel svolgere il proprio ruolo di promozione del sistema

imprenditoriale edile nei processi di trasformazione urbana e di ammodernamento

infrastrutturale, intende unirsi alle iniziative della Delegazione di Martina Franca per

porre all’attenzione della nuova Amministrazione comunale proposte e spunti di

riflessione utili al rilancio del settore.

1. IL GOVERNO DEL TERRITORIO

La nuova stagione di governo del territorio a Martina Franca dovrà necessariamente

puntare ad avviare il processo amministrativo-progettuale per la nuova

strumentazione urbanistica generale ed a dar corso ai primi programmi integrati di

rigenerazione urbana.

1.1 Avviare il nuovo PUG

Negli anni, l’assenza di un quadro regolativo certo in grado di orientare i processi di

trasformazione del territorio e garantire un’adeguata armatura infrastrutturale a

sostegno delle attività produttive è diventata un peso insostenibile. Non è più

pensabile affrontare le sfide future della trasformazione urbana con l’antico incedere

degli interventi frammentati ed improvvisati. Occorre invece sviluppare, secondo

pratiche concertative, una progettazione integrata che affronti da più punti di vista e

sviluppi in maniera unitaria i temi legati al recupero urbano, all’infrastrutturazione ed

alla rete dei servizi, al sistema della mobilità delle persone e delle merci, alla

promozione delle attività imprenditoriali, alla casa ed agli interventi a finalità sociale.

Si rende dunque indispensabile avviare il percorso per l’adozione di una moderna

strumentazione urbanistica in grado di adeguare il governo del territorio alle mutate

esigenze di sviluppo urbano, sociale ed economico della città di Martina Franca.

Si chiede, pertanto, di procedere con la massima chiarezza di intenti all’adozione di

apposito atto deliberativo nella forma di “Atto d’Indirizzo”, secondo le prescrizioni di

cui al DRAG – Indirizzi, criteri ed orientamenti per la formazione, il dimensionamento

e il contenuto dei Piani Urbanistici Generali (PUG).

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Ci auguriamo che tale atto dia avvio non ad un mero processo amministrativo per la

produzione di atti unilaterali di pianificazione, ma ad un percorso condiviso che, nella

collaborazione tra pubblico e privato, possa vedere l'impresa di costruzioni nel ruolo

attivo di promotore di interventi significativi per il recupero, la riqualificazione ed il

rinnovamento urbano della città di Martina Franca.

1.2 Azionare da subito la leva della Rigenerazione Urbana

L’attesa di una nuova strumentazione urbanistica generale non può in alcun modo

cristallizzare la situazione esistente ed impedire ogni intervento di trasformazione

fino alla formale adozione del piano.

Costruzione partecipata del piano e contestuale azione di trasformazione attraverso

la rigenerazione urbana introdotta dalla L.R. 21/2008, questa è la strada da seguire

per rilanciare da subito il governo del territorio a Martina Franca.

Per tale ragione si attribuisce grande rilevanza alla D.G.C 108/2012 di chiara

espressione di un indirizzo politico-amministrativo favorevolmente proteso

all’attivazione dei programmi integrati di rigenerazione urbana. Il ricorso a tali

programmi diventa fondamentale proprio in ragione della loro natura di strumenti

snelli e flessibili, in grado di perseguire gli obiettivi pubblici di trasformazione con

celerità e secondo un approccio negoziale di forte collaborazione con cittadini ed

operatori economici. Le qualità di tali moderni programmi regionali, nei quali prevale

la composizione negoziale degli interessi finalizzata agli obiettivi pubblici di

rigenerazione, fa sì che gli stessi siano ideale occasione per una equilibrata

ricomposizione delle problematiche laceranti di cui alla premessa della citata

delibera.

Il rafforzamento della città pubblica - con l’acquisizione di aree a standard da

destinare a servizi secondo un disegno di welfare urbano - e moderne politiche

abitative di offerta di edilizia sociale possono, nei P.I.R.U., trovare attuazione solo se

si valorizza pienamente l’apporto del privato investitore.

Aprire concretamente ed efficacemente la stagione della rigenerazione richiede

nuove doti alle amministrazioni: autorevolezza e competenza per superare le

resistenze culturali verso le trasformazioni dell’edificato e per garantire la regia

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necessaria all’attuazione di operazioni complesse che richiedono grandi capacità di

mediazione di interessi e credibilità nella interlocuzione con i cittadini e gli investitori.

E’ inoltre auspicabile la massima attenzione ai profili di sostenibilità economica e

finanziaria degli interventi, condizione fondamentale per l’attuazione dei processi di

rigenerazione che, quasi certamente, potranno contare sull’apporto prevalente degli

investitori privati. Agli stessi occorre offrire certezze amministrative, vantaggi e

premialità all’interno di uno scambio tra valorizzazione di ambiti urbani e redditività

delle iniziative.

Secondo l’approccio di trasformazione espresso nella citata delibera, si chiede

all’Amministrazione l’attivazione di un tavolo di lavoro nel quale avviare le prime

riflessioni operative sulla rigenerazione degli ambiti individuati dal D.P.R.U. esistente.

1.3 Rilanciare e dare celere attuazione ai piani es ecutivi in corso

Sempre nell’ottica di riavviare celermente gli investimenti nella trasformazione del

territorio e sostenere le imprese di costruzione in una fase di grave crisi produttiva e

finanziaria, si chiede di superare con decisione le criticità procedurali che si

frappongono all’attuazione di piani esecutivi in corso come quello di San Paolo.

Lo sblocco di tali situazioni, da tempo incagliate per complessità burocratiche

senz’altri risolvibili con una rinnovata attenzione da parte dell’Amministrazione,

consentirebbe l’avvio di programmi di intervento privati in grado di dare positivi

impulsi al comparto edile martinese e muovere i livelli produttivi di imprese in grande

difficoltà.

1.4 Introdurre le pratiche partecipative nei proces si di trasformazione urbana

ANCE Taranto, INBAR Taranto ed ABCittà hanno insieme messo a punto

un’iniziativa, già notificata all’Amministrazione lo scorso luglio, denominata “La città

come bene comune” e finalizzata alla introduzione di pratiche partecipative nei

processi amministrativi di elaborazione di politiche e decisioni pubbliche.

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Partecipare significa costruire luoghi ed occasioni nelle quali ciascuno possa

esprimersi, apportare contributo e competenza, connettere in un processo di

apprendimento reciproco l’amministrazione e la cittadinanza, costruire quel capitale

sociale di fiducia e comprensione che possa fare da base solida alle scelte da

compiere per il futuro. Nella collaborazione si conseguono meglio gli obiettivi

collettivi, in un gioco a somma positiva che veda il bene comune tradursi in visibili

vantaggi per tutti, cittadini, espressioni organizzate di interessi talvolta contrapposti,

città ed ambiente.

La partecipazione

• consolida la democrazia rappresentativa e le sue istituzioni integrandola con

pratiche, processi e strumenti di democrazia partecipativa;

• rafforza la capacità di costruzione, definizione ed elaborazione delle politiche

pubbliche;

• crea e favorisce nuove forme di scambio e di comunicazione tra le istituzioni e

la società;

• contribuisce ad una più elevata coesione sociale attraverso la valorizzazione

di tutte le forme di impegno civico, l’inclusione dei soggetti deboli e

l’emersione di interessi diffusi o scarsamente rappresentati;

• sollecita l’impegno oltre che l’attiva presenza di tutti alle scelte e alla vita della

comunità cittadina;

• valorizza i saperi, le competenze e l’impegno diffusi nella società;

• afferma i diritti dell’infanzia, migliorando la qualità della vita delle bambine e

dei bambini.

Sarà importante approcciare secondo pratiche partecipative ed inclusive ai processi

di costruzione delle politiche urbane, dal PUG ai PIRU ed alle altre azioni pubbliche

che l’Amministrazione vorrà intraprendere.

Si conferma l’intendimento dei soggetti promotori della presente iniziativa, attraverso

la rete di competenze ed elevate professionalità nel merito attivabile, a supportare

l’Amministrazione nell’attuazione del percorso oltre che ad organizzare appositi

momenti di approfondimento per la condivisione di strumenti e metodologie della

partecipazione.

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2. APPALTI ED INFRASTRUTTURE

2.1 Regole e buone prassi per la trasparenza e la concorrenzi alità negli

affidamenti

Nell’attuale fase di crisi economica, l’ANCE Taranto ha avviato un percorso di

confronto e concertazione con le stazioni appaltanti del territorio al fine di rilanciare i

processi di investimento in opere pubbliche, sostenere il sistema territoriale delle

piccole e medie imprese e costruire un sistema locale degli appalti improntato ai

principi di legalità e trasparenza, semplificazione, massima partecipazione delle

imprese, qualità ed orientamento all’innovazione.

In un documento inviato a settembre a tutti Comuni della provincia sono

analiticamente dettagliate le proposte che, in sintesi, puntano ai seguenti obiettivi:

- attuare una decisa semplificazione delle procedure di affidamento con

l’applicazione delle normative di recente introdotte per l’accelerazione della

spesa e la riduzione dei carichi procedimentali sulle imprese;

- promuovere le migliori condizioni di partecipazione alle procedure di selezione

pubblica, attraverso il contrasto ai fenomeni distorsivi indotti dal massimo

ribasso e la definizione di basi d’asta congrue e remunerative;

- promuovere, nell’ambito della previsioni normative vigenti, l’adozione di

strumenti e criteri in grado di sostenere un’ampia e qualificata partecipazione

del sistema locale delle imprese alle opportunità offerte dall’Amministrazione;

- favorire lo sviluppo del partenariato pubblico-privato per la realizzazione di

opere pubbliche , stimolando la capacità propositiva, progettuale e finanziaria,

delle imprese in stretta sintonia con gli orientamenti programmatici

dell’Amministrazione;

- perseguire una piena cultura della legalità, a partire dalla garanzia del pieno

rispetto della disciplina legislativa in materia di lavoro, di regolarità contributiva

ed assicurativa, ed attraverso il miglioramento delle condizioni di sicurezza

all’interno dei luoghi di lavoro e dei cantieri per contrastare il lavoro

sommerso.

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Il documento, se condiviso nei contenuti delle azioni proposte, potrebbe costituire la

base per la costruzione di una specifica intesa tra ANCE ed il Comune di Martina

Franca in materia di affidamenti di appalti pubblici di lavori.

2.2 Il Partenariato Pubblico-Privato

Oltre che nella trasformazione urbana e nell’housing sociale, l’evoluzione del

contesto di finanza pubblica impone l’adozione di schemi di partenariato tra pubblico

e privato anche nella realizzazione di opere pubbliche.

In tale ambito, accanto al consolidamento dell’utilizzo del project financing attraverso

la prosecuzione nella sollecitazione delle capacità di proposta del sistema

imprenditoriale, si potranno sperimentare ulteriori soluzioni quali il leasing in

costruendo ed il contratto di disponibilità recentemente introdotto.

L’ANCE Taranto si propone come interlocutore per fornire indicazioni ed

orientamenti nella predisposizione amministrativa e finanziaria di tali innovativi

percorsi attuativi di opere pubbliche.