DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE 15 MAGGIO 2016 · 2016-05-17 · 12 SPANO STAFANIA (97) OLBIA...

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LICEO ARTISTICO STATALE “F. DE ANDRE’” Codice SSSL030007 C.F. 91009410902 Via De Martis 07029 TEMPIO PAUSANIA (SS) SEDE ASSOCIATA DI OLBIA DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE 15 MAGGIO 2016 ai sensi dell’art. 5 n.425 del 10/12/97 CLASSE QUINTA SEZ.B SEDE DI OLBIA INDIRIZZO DI ARTI FIGURATIVE ANNO SCOLASTICO 2015/2016 IL DIRIGENTE SCOLASTICO Prof.ssa Maria Chiara Demuro ________________________ LA COORDINATRICE Prof.ssa Pierina Lunesu ______________________

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LICEO ARTISTICO STATALE “F. DE ANDRE’” Codice SSSL030007 – C.F. 91009410902 Via De Martis – 07029 TEMPIO PAUSANIA (SS)

SEDE ASSOCIATA DI OLBIA

DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE 15 MAGGIO 2016

ai sensi dell’art. 5 n.425 del 10/12/97

CLASSE QUINTA SEZ.B SEDE DI OLBIA

INDIRIZZO DI ARTI FIGURATIVE

ANNO SCOLASTICO 2015/2016

IL DIRIGENTE SCOLASTICO Prof.ssa Maria Chiara Demuro

________________________

LA COORDINATRICE Prof.ssa Pierina Lunesu

______________________

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Sommario del documento

1. Profilo dell’indirizzo p. 3

2. Grafico del piano di studi p. 3

3. Presentazione della classe p. 4

4. Componenti del C.d.C p. 5

5. Attività della classe p. 5

6. Conseguimento degli obiettivi educativi e didattici p. 6

7. Piani disciplinari p. 9

8. Allegati (Prima, seconda e terza prova di simulazione) p. 27

9. Relazione Pdp (Bes) p. 45

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1. PROFILO DELL'INDIRIZZO Indirizzo Arti figurative Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, dovranno: • aver approfondito la conoscenza degli elementi costitutivi della forma grafica, pittorica e/o scultorea nei suoi aspetti espressivi e comunicativi e acquisito la consapevolezza dei relativi fondamenti storici e concettuali; conoscere e saper applicare i principi della percezione visiva; • saper individuare le interazioni delle forme pittoriche e/o scultoree con il contesto architettonico, urbano e paesaggistico; • conoscere e applicare i processi progettuali e operativi e utilizzare in modo appropriato le diverse tecniche della figurazione bidimensionale e/o tridimensionale, anche in funzione della necessaria contaminazione tra le tradizionali specificazioni disciplinari (comprese le nuove tecnologie); • conoscere le principali linee di sviluppo tecniche e concettuali dell’arte moderna e contemporanea e le intersezioni con le altre forme di espressione e comunicazione artistica; • conoscere e saper applicare i principi della percezione visiva e della composizione della forma grafica, pittorica e scultorea.

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2. PRESENTAZIONE DELLA CLASSE

2.1. Candidati interni

La classe risulta composta da 15 studenti, 3 studenti e 12 studentesse. La classe risulta corretta ed educata, ben disposta verso il lavoro scolastico. Manifesta globalmente una buona disposizione nei confronti delle attività scolastiche in quasi tutte le discipline. I pendolari sono 5 e provengono da zone abbastanza vicine alla scuola. E’ inserita all’interno della classe un’alunna diversamente abile: Spano Stefania (93). E’ stato redato un Pdp per l’alunna Alessandra Cossu.

N° COGNOME E NOME LUOGO E DATA DI NASCITA SCUOLA MEDIA DI

PROVENIENZA

1 AMOROSI CAMILLA OLBIA 11/08/1997 Scuola media E.Pais (Olbia)

2 BERRETTA BARBARA OLBIA 22/09/74 Scuola media A.Diaz (Olbia) V. Boiardo

3 COSSU ALESSANDRA OLBIA 08/12/1997 Scuola media succursale A.Diaz (Olbia)

4 DEIANA AZZURRA OLBIA 05/03/1997 Scuola media n°3 Ist.Comprensivo (Olbia)

5 DEROSAS GABRIELE OLBIA 17/06/1997 Scuola media di Isticadeddu (Olbia).

6 PASELLA BEATRICE OLBIA 01/02/1998 Scuola media San Teodoro (NU)

7 PIU MARTA OLBIA 12/09/1995 Scuola media E.Pais (Olbia)

8 RANEDDA PAOLA OLBIA 08/10/1991 Scuola media di Arzachena (SS)

9 RUIU MARIA LINA OLBIA 25/11/1997 Scuola media di San Teodoro

10 RUONI MATTEO OLBIA 15/11/1997 Scuola media n°3 Ist.Comprensivo (Olbia)

11 SABA WILLIAM MIRANDOLA (MO) 28/09/1995 Scuola media A.Diaz (Olbia)

12 SPANO STAFANIA (97) OLBIA 06/01/1997 Scuola media A.Diaz (Olbia)

13 SPANO STEFANIA (93) OLBIA 23/05/1993 Scuola media A.Diaz (Olbia)

14 VACCA EMANUELA OLBIA 03/01/1997 Scuola media di San Teodoro

15 ZAMIRI MARIAM OLBIA 20/04/97 Scuola media I.Comprensivo di via Vicenza

2.2. Candidati esterni. NESSUNO

2.3. Storia del triennio della classe

CLASSE ISCRITTI STESSA

CLASSE ISCRITTI DA ALTRA

CLASSE PROMOSSI A

GIUGNO RESPINTI

3^ 17 15 9 3

4^ 16 2 10 0

5^ 14 1

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Componenti del Consiglio di Classe

DIRIGENTE SCOLASTICO: Prof.ssa Maria Chiara DEMURO

Disciplina Docente Status

MEREU LIA ITALIANO E STORIA RUOLO ORDINARIO

LA COGNATA ANGELO MATEMATICA E FISICA RUOLO ORDINARIO

SPEZZIGU ANNA GIOVANNA STORIA DELL’ARTE RUOLO ORDINARIO

POZZO ROSSELLA MARIA CATERINA

INGLESE RUOLO ORDINARIO

DALU MASSIMO EDUCAZIONE FISICA RUOLO ORDINARIO

LUNESU PIERINA LABORATORIO DELLA FIGURAZIONE PITTORICA

RUOLO ORDINARIO

CANU MARIA LUCIA FILOSOFIA RUOLO ORDINARIO

ROSSI LUCA LABORATORIO DELLA FIGURAZIONE-PLASTICO DISCIPLINE PLASTICHE

SUPPLENTE

MURRIGHILE KATYA (SOSTITUITA DA PINNA FRANCESCO MASSIMILIANO)

DISCIPLINE PITTORICHE RUOLO ORDINARIO

AGNESI CONCETTINA SOSTEGNO RUOLO ORDINARIO

PISCIOTTU TOMASO SOSTEGNO RUOLO ORDINARIO

BARONE MIRCO RELIGIONE RUOLO ORDINARIO

3. ATTIVITA' DELLA CLASSE

3.1 Attività extracurriculari e integrative Alunni coinvolti

Progetto guida sicura Studenti con attestato: Amorosi, Derosas, Piu, Ranedda,Saba.

Progetto Nuchis Produzione letteraria: Ruiu,Spano Stefania (97), Pasella Produzione artistica (arti figurative): Cossu. Derosas

Progetto orientamento in uscita tutti

Progetto allestimento scenico del teatro di Porto Rotondo.

tutti

3.2 Attività di preparazione alle prove dell’esame di stato

Gli alunni hanno effettuato :

3* SIMULAZIONI DI PRIMA PROVA

3* SIMULAZIONI DI TERZA PROVA

2* SIMULAZIONE SECONDA PROVA

*Si segnala che le ultime simulazioni verranno svolte dopo il documento del 15 maggio. Nel corso dell’anno le prove scritte d’italiano sono state strutturate seguendo le direttive ministeriali (saggio breve di ambito artistico-letterario e storico, analisi testuale e tema di argomento storico). I testi delle prove proposti sono riportati in allegato. Le tipologie utilizzate per la terza sono:

a) A TRATTAZIONE SINTETICA DI ARGOMENTI; b) B QUESITI A RISPOSTA SINGOLA c) C TIPOLOGIA MISTA ( RISPOSTE APERTE E MULTIPLE)

Attività individuali per il colloquio dell’esame di stato Alcuni alunni, con il supporto dei docenti, hanno avviato la realizzazione di lavori individuali da presentare al colloquio, su supporto cartaceo o informatico per una presentazione multimediale.

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3.4 Attività di recupero e approfondimento attivate Nell’anno scolastico sono stati attivati interventi di approfondimento e di recupero in itinere per gli alunni che hanno manifestato lacune in una o più materie coadiuvati dai volontari del Servizio civile . 4. METODI E MEZZI DI INSEGNAMENTO La scelta dei metodi e dei mezzi di insegnamento è stata conseguente all’analisi dei prerequisiti e all’individuazione sia degli obiettivi caratterizzanti che di quelli trasversali a tutte le discipline. Le attività proposte alla classe sono state molteplici e diversificate:

- lezione frontale, intesa come momento pre-formativo, teorico – pratico e riepilogativo; - lavoro individuale e di gruppo; - discussioni guidate e dibattiti su argomenti di interesse generale e di attualità.

Per quanto riguarda le verifiche, sono state somministrate: - verifiche formative; - verifiche sommative, anche finalizzate, come sancito dallo Statuto degli studenti e delle studentesse,

all’autovalutazione.

1. CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI

1.1 Obiettivi cognitivi trasversali 1. Nella classe si distingue un gruppo di allievi che ha conoscenze più che discrete e, in alcuni casi, ottime legate alle tematiche oggetto di studio, che applicano in modo corretto in quasi tutte le situazioni. Questi studenti possiedono la capacità di cogliere relazioni tra concetti e problemi e sanno elaborare sintesi sufficientemente organiche, coerenti, personali, critiche, etc. 2. Un altro gruppo di allievi ha conoscenze più che sufficienti e discrete che applica in modo preciso, anche se non sempre è in grado di effettuare puntuali analisi ma, se adeguatamente motivato , sa pervenire a sintesi adeguate. 3. Solo qualche studente ha dimostrato una partecipazione non sempre adeguata in alcune discipline, dovuta sia a difficoltà pregresse, che ad un impegno non costante. Spesso le difficoltà coincidono con le numerose assenze che non hanno permesso una continuità nel processo di insegnamento-apprendimento.

1.2 Obiettivi formativi relazionali e affettivi Uno degli obiettivi principali che i docenti si sono prefissati è stato quello di far considerare agli alunni la scuola, non come una realtà da combattere o da eludere, ma come un’istituzione, che se pur temporaneamente, appartiene loro, in modo tale che possano usarla per gli scopi per i quali la stessa è preposta, corretta formazione del loro sapere, della loro personalità, e come preparazione al mondo del lavoro e alla socializzazione. Ciò non è stato semplice per diverse cause, la più importante si deve probabilmente ricercare nel livello di fiducia e credibilità di cui gode l’istituzione in genere, e la nostra scuola in particolare. Nella profonda convinzione che si possa sentire propria una struttura sociale, un’istituzione ed in definitiva uno Stato, solo quando se ne conoscono, si condividono e si rispettano le regole, si è cercato di:

responsabilizzare gli alunni all’autodisciplina e al rispetto delle regole;

abituare gli alunni al rispetto sia delle persone sia delle cose;

a collaborare fattivamente in gruppo;

a prestare attenzione e rispettare le opinioni altrui;

a sviluppare atteggiamenti di comprensione, rispetto e tolleranza. Questi obiettivi sono stati globalmente raggiunti . La classe che, dal punto di vista del profitto, non sempre ha dimostrato puntualità e interesse, ha invece avuto la capacità di saldare meglio il gruppo classe, in un rapporto di collaborazione e sostegno psicologico reciproco. Anche gli alunni più “marginali” si sono sentiti coinvolti, anche se non sempre questa coesione ha prodotto risultati maturi di fronte alle responsabilità scolastiche. Il rapporto con l’alunna seguita dall’insegnante di sostegno è stato all’insegna della totale parità, anzi spesso e volentieri è stata lei a guidare il gruppo chiarendo l’impegni da perseguire e riportando in modo critico alcuni contenuti.

2. STRUMENTI DI VERIFICA E DI VALUTAZIONE DELL’APPRENDIMENTO

Il Consiglio di classe ha somministrato verifiche finalizzate a migliorare l’apprendimento e la consapevolezza di sé. Per questo motivo, i docenti si sono impegnati a comunicare agli studenti le modalità di verifica da

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svolgere e i criteri di valutazione adottati, secondo quanto previsto da POF e dall’ Statuto degli studenti e delle studentesse. Si è proceduto sia alla valutazione formativa che a quella sommativa allo scopo di:

- accertare i livelli di partenza ed il conseguimento, da parte di ciascun allievo, dei singoli obiettivi definiti dalle programmazioni disciplinari. Qualora tali obiettivi non siano stati raggiunti, si è attivato tempestivamente il recupero in itinere;

- monitorare i risultati ottenuti dai singoli allievi, al fine di accertare le conoscenze, le competenze e le capacità di volta in volta conseguiti da ciascuno.

In fase di valutazione si è tenuto conto non solo degli obiettivi disciplinari, ma anche dell’impegno, della partecipazione, della puntualità nell’esecuzione dei lavori assegnati e dei miglioramenti nell’apprendimento e nel profitto. I processi di verifica e valutazione che si sono rivelati utili a migliorare l’attività didattica sotto l’aspetto formativo sono stati:

- prove scritte e pratiche: prove strutturate e semistrutturate; stesura di saggi brevi, articoli di giornale; analisi testuale; tema di argomento storico o di carattere generale; esercizi; esercitazioni pratiche.

- verifica orale: colloquio; commento ad opere d’arte; libera conversazione di un argomento dato.

Le classificazioni sono scaturite da un congruo numero di verifiche scritte, pratiche e orali. Il Consiglio di classe ha adottato, come fattori che hanno concorso alla valutazione periodica, i seguenti parametri:

- conoscenze acquisite, competenze e capacità maturate; - padronanza, scritta e orale, delle lingue italiana e inglese e dei linguaggi settoriali; - partecipazione all’attività didattica; - metodo di studio; - impegno nello studio; - progressi nell’apprendimento e nel profitto.

A garanzia di un effettivo coinvolgimento delle famiglie, si è provveduto a convocare i genitori degli alunni in particolari fasi dell’anno scolastico. Rapporto tra i voti espressi in decimi e raggiungimento degli obiettivi

Media Giudizio sintetico

M < 5 mancato raggiungimento degli obiettivi minimi

5 ≤ M < 6 parziale raggiungimento degli obiettivi minimi

M = 6 raggiungimento degli obiettivi minimi

6 < M ≤ 7 raggiungimento degli obiettivi

7 < M ≤ 8 raggiungimento degli obiettivi ed adeguate capacità di rielaborazione personale

9 < M ≤ 10 pieno raggiungimento degli obiettivi, capacità critiche e capacità di rielaborazione autonoma

Criteri comuni per la corrispondenza fra voti e livelli di conoscenze, competenze e capacità :

Voto Giudizio Sintetico Corrispondente

10 Eccellente. Conosce gli argomenti trattati e li espone utilizzando ottime capacità di critica, di analisi, di sintesi e di rielaborazione personale.

9 Ottimo. Conosce gli argomenti, sa rielaborarli in modo personale ed esprimerli in maniera approfondita.

8 Buono. Mostra sicurezza, padronanza e precisione nell’esposizione degli argomenti trattati

7 Discreto: espone con chiarezza quasi tutti gli argomenti che non sempre riesce a gestire in maniera personale e critica

6 Sufficiente: espone con accettabile precisione gli argomenti fondamentali

5 Mediocre: conosce in modo frammentario gli argomenti trattati e si esprime con qualche incertezza.

4 Insufficiente: ha poche conoscenze che esprime in modo confuso e disorganico

3 Gravemente insufficiente: possiede qualche nozione isolata e del tutto disarticolata

2 Scarso: non possiede le nozioni elementari né sa orientarsi sugli argomenti

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Criteri di assegnazione del credito scolastico Il credito, in sede di scrutinio finale, non scaturirà dalle proposte di voto dei singoli insegnanti, ma verrà assegnato, sempre in numero intero e, in ogni caso, arrotondato alla cifra superiore, in base ai seguenti parametri: profitto: sufficienza in tutte le discipline; frequenza alla lezioni(280 ore assenze), interesse mostrato nel dialogo educativo e impegno nello

studio; grado di partecipazione alle attività complementari e integrative organizzate dalla scuola; particolare impegno e merito scolastico dimostrati nel recupero di situazioni di svantaggio presentatesi

negli anni precedenti e che hanno determinato un minore rendimento;

Criteri di assegnazione del credito formativo I crediti formativi vengono assegnati in base alle disposizioni dell’art.12 del regolamento dell’Esame di Stato. Si terrà in prima considerazione ogni qualificata esperienza debitamente documentata, dalla quale derivino competenze coerenti con l’indirizzo speciale del corso frequentato, oltre alle seguenti attività: attività sportiva (iscrizione a società o federazione con finalità agonistiche); attività lavorativa debitamente certificata dal datore di lavoro, con indicazione dell’ente a cui sono stati

versati i contributi o le disposizioni normative che ne autorizzino l’esenzione; attività culturali debitamente certificate; attività di volontariato certificate dall’iscrizione ad associazioni legalmente riconosciute.

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DISCIPLINA: Italiano N° ORE SETTIMANALI: 4 DOCENTE: Lia Mereu

Obiettivi minimi

Saper contestualizzare i fenomeni letterari e artistici Capacità di analisi e sintesi di un testo letterario Conoscenza delle diverse tipologie testuali Competenze di scrittura relative ad alcune delle principali tipologie testuali

Obiettivi raggiunti Raggiunti in pieno da n° studenti

Raggiunti in parte da n° studenti

Non raggiunti da n° studenti

Saper collocare nel tempo e nello spazio i principali fenomeni culturali dell’Ottocento/Novecento.

13* 1 -

Saper individuare le caratteristiche formali ed i temi fondamentali di un testo narrativo e poetico.

13* 1 -

Saper esporre con un linguaggio preciso e articolato. 13* 1 -

Saper produrre per iscritto testi coerenti e coesi nel rispetto delle diverse tipologie testuali.

14* 1 -

*L’alunna con il Pei differenziato ha raggiunto tutti gli obiettivi programmati. Contenuti:

1 Il Positivismo .Il Naturalismo.Il Verismo.

2 Giovanni Verga. La vita e la formazione culturale. Cenni sui romanzi:”I Malavoglia “. Il pessimismo verghiano. Analisi

di Rosso Malpelo e La roba.

3 La poesia simbolista .I poeti francesi detti “maledetti”. “I fiori del male “di Baudelaire. Analisi della poesia

“Corrispondenze” e Spleen.

4 Il Decadentismo europeo e italiano.

5

Giovanni Pascoli. La vita , la formazione culturale e il suo laboratorio poetico. Le raccolte Mirycae e Canti di Castelvecchio. Analisi di “Nebbia”, “Lavandare”, “Il lampo “,“Il tuono”, “X Agosto”. La poetica presente nel saggio “Il fanciullino”.

6

Gabriele D’Annunzio. La vita vissuta come un’opera d’arte. La formazione culturale e le influenze filosofiche. L’

impegno politico. Analisi di: “La pioggia nel pineto”. Contenuto del romanzo “Il piacere” e la filosofia del dandy.

7

Luigi Pirandello. La vita e le opere.

Da “Novelle per un anno”: “Il treno ha fischiato ". Conoscenza generale dei romanzi: “Uno, nessuno e centomila”, “Il fu Mattia Pascal”. Il teatro di Pirandello . Contenuto generale dei drammi: “Sei personaggi in cerca d’autore”, e “Enrico IV”. La visione del mondo, il contrasto tra vita e forma, il relativismo conoscitivo, il sentimento del contrario e il saggio “L’umorismo”.

8 Italo Svevo. La vita , la formazione culturale. Analisi del romanzo:“La coscienza di Zeno”. Lettura e analisi del brano

“Il fumo”.

9

La guerra e la poetica del primo Novecento. Giuseppe Ungaretti, la formazione culturale. Dall’Allegria :”Veglia”, “Fratelli”, “Soldati”, “San Martino del Carso”, I

fiumi. Conoscenza sintetica delle raccolte “Sentimento del tempo “ e “Il Dolore”

10 Eugenio Montale. La poetica e il concetto di “male di vivere”. Analisi delle poesie “Spesso il male di vivere “ e “Non chiederci la parola” tratte da “Ossi di seppia”.

Metodi

Lezione frontale anche con l’aiuto della lavagna luminosa. Lavori di gruppo. Lezioni individuali da parte degli studenti.

Strumenti di verifica e valutazione

Produzione scritta secondo le diverse tipologie previste dall’esame di Stato Verifiche formative e sommative Verifica orale La valutazione nella produzione scritta prende in esame: 1) attinenza alla traccia data, 2) coerenza e coesione morfo sintatt ica 2) correttezza ortografica e lessico appropriato, 4) originalità e capacità critiche. La valutazione nella produzione orale tiene conto di : 1) conoscenza dell’argomento, 2) capacità di riscontrare in un fenomeno le cause e gli effetti , 3) lessico appropriato, 4)capacità critiche e comunicative.

Olbia, 12 maggio 2016

Il docente

Prof.ssa Lia Mereu

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DISCIPLINA: Storia N° ORE SETTIMANALI: 2 DOCENTE: Lia Mereu

Obiettivi minimi

Saper comprendere in un periodo storico i principali fenomeni sociali, economici e politici . Saper utilizzare in modo adeguato le mappe concettuali e le linee del tempo.

Obiettivi raggiunti Raggiunti in pieno da n° studenti

Raggiunti in parte da n° studenti

Non raggiunti da n° studenti

Quadro sintetico degli aspetti politici, sociali, economici, dell’Ottocento e del Novecento.

13* 1 1

Capacità di individuare i nessi causali tra i fenomeni e individuarne gli effetti

13* 1

1

Saper realizzare un dibattito critico su temi storici

13* 1 1

Saper costruire mappe concettuali e realizzare temi di ordine storico.

13* 1 1

*L’alunna con il Pei differenziato ha raggiunto tutti gli obiettivi programmati.

Contenuti

Modulo 1 L’età giolittiana.

Modulo 2 La prima guerra mondiale

Modulo 3 La rivoluzione russa e lo stalinismo.

Modulo 4

Il dopoguerra e i trattati di pace. Il biennio rosso. La nascita in Italia dei partiti di massa. La repubblica di Weima Il fascismo, il nazismo. Politica interna, economica, scolastica, estera dei due totalitarismi.

Modulo 5 La repubblica di Weimar. Il trattato di Versailles. La crisi economica e monetaria. La ripresa e l’avanzata di Hitler.

Modulo 6 Gli anni ruggenti in America. La crisi del ’29. Roosevelt e il New Deal.

Modulo 7 La ricerca dello spazio vitale da parte di Hitler. La preparazione alla guerra . La seconda guerra mondiale. La Resistenza. La soluzione finale di Hitler.

Modulo 8 Il concetto di guerra fredda. La contrapposizione URSS –USA.

Metodi

Lezione frontale anche con l’aiuto della lavagna luminosa. Lavori di gruppo. Lezioni individuali da parte degli studenti.

Strumenti di verifica e valutazione

Test a risposta multipla e aperta . Verifiche orali- Produzione scritta: temi di ordine storico

Olbia, 12 maggio 2016

Il docente Prof.ssa Lia Mereu

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*L’alunna con il Pei differenziato ha raggiunto tutti gli obiettivi programmati

Olbia, 12/05/2016 Il Docente

Massimo Dalu

DISCIPLINA: EDUCAZIONE FISICA N° ORE SETTIMANALI: 2 DOCENTE: MASSIMO DALU

Obiettivi Raggiunti in pieno da n°

studenti Raggiunti in parte da

n° studenti Non raggiunti da

n° studenti

1. Comprensione e rielaborazione di un semplice compito motorio

15 / /

2. Consolidamento degli schemi motori di base

15 / /

3. Conoscere le nozioni fondamentali degli argomenti teorici

15 / /

Contenuti

Modulo 1 Le capacità condizionali

Modulo 2 Le capacità coordinative

Modulo 3 Avviamento alla pratica sportiva

Modulo 4 Educazione alla salute

Metodi di insegnamento

Globale-analitico - lezione frontale

Mezzi di insegnamento (libri di testo adottati, dispense didattiche, altro materiale ecc…)

Libro di testo “Praticamente sport” – materiale cartaceo – palloni e piccoli attrezzi

Strumenti di verifica e valutazione

Test di valutazione motoria – osservazione diretta mirata a valutare la padronanza dei fondamentali e l’esecuzione del gesto motorio

Olbia, 15 maggio 2016 Il docente Massimo Dalu

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DISCIPLINA: Discipline Pittoriche; Laboratorio della figurazione N° ORE SETTIMANALI: 6 DOCENTE: Katya Murrighile - SUPPLENTE .FRANCESCO PINNA

Obiettivi minimi

Gli obiettivi minini consistono nel raggiungimento di una autonomia stilistica di base, nella capacita' di concepire la figura umana riconoscendone i principali gruppi muscolari; nell' inserire la stessa in un dato spazio e in un dato contesto; nell' aver appreso l'utilizzo delle principali tecniche artistiche della tradizione italiana, saperle contestualizzare, adottando un linguaggio proprio.

Obiettivi raggiunti Raggiunti in pieno da n° studenti

Raggiunti in parte da n° studenti

Non raggiunti da n° studenti

Autonomia nell' utilizzo degli strumenti e nell'applicazione.

15* _

Concezione degli apparati e delle articolazioni della figura umana, statica e in movimento.

13* 2 _

Capacita' di concepire e saper collocare la figura all' interno di uno spazio.

13* 2 _

Conoscenza delle principali tecniche della tradizione grafico-pittorica, e autonomia nell' applicazione e nell' espressione.

15* _

.*L’alunna con il Pei differenziato ha raggiunto tutti gli obiettivi programmati Contenuti

Modulo 1

NOVEMBRE/DICEMBRE

A) DISEGNO DAL VERO

1) la natura morta

2) i solidi dal vero

3) unità anatomiche: la mano,il volto,le espressioni del volto.

Modulo 2

GENNAIO-MARZO SIMULAZIONE ESAME DI STATO.

1) acquerello 2 tempera acrilica 3) pittura ad olio

Modulo3

APRILE –MAGGIO-GIUGNO -La Prospettiva-Lo spazio prospettico-

D)STUDIO DELLA FIGURA UMANA

- Disegno dal vero: la figura umana intera (statua in gesso)

- Disegno dal vero: varie pose della figura umana (modella vivente)

Metodi

Le metodologie affrontate sono relative a una ricerca personale su un dato argomento (ad esempio la creazione di uno spazio scenico data una traccia;) da applicare a conoscenze già acquisite, come gli elementi della prospettiva o l’applicazione di textures, piuttosto che l’inserimento di elementi modulari.

Mezzi

Qualunque mezzo comunicativo che consente la rielaborazione dell’immagine: libri di testo, internet, mondo multimediale in genere. E’ sempre prevista una rielaborazione personale su ogni tema dato e affrontato, sia nella forma che nella scelta della tecnica artistica da applicare.

Strumenti di verifica e valutazione

Olbia, 12/05/2016

Il Supplente

Prof. Francesco Pinna

Verifiche in aula, confronto diretto e discussione in classe sui criteri di valutazione.

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13

DISCIPLINA: STORIA DELL’ARTE N° ORE SETTIMANALI: 3 DOCENTE: ANNA GIOVANNA SPEZZIGU

Obiettivi

minimi

Conoscere le caratteristiche delle opere d’arte e dei beni culturali del periodo storico inerente i moduli indicati.

Saper analizzare e comprendere una varietà di opere analizzate nella loro diversità e complessità.

Saper identificare contenuti e modi della raffigurazione convenzionalmente codificati.

Comprendere le relazioni che le opere hanno con il contesto, la destinazione e le funzioni, il rapporto con la committenza.

Acquisire competenze nello specifico settore artistico professionale.

Obiettivi raggiunti Raggiunti in pieno da n° studenti

Raggiunti in parte da n° studenti

Non raggiunti da n° studenti

Conoscere le caratteristiche delle

opere d’arte e dei beni culturali del

periodo storico inerente ai moduli

indicati.

15* 0 0

Saper analizzare e comprendere

una varietà di opere analizzate nella loro

diversità e complessità. 12* 3 0

Saper identificare contenuti e modi

della raffigurazione convenzionalmente

codificati.

9* 2 4

Acquisire competenze nello

specifico settore artistico professionale. 8* 2 5

*L’alunna con il Pei differenziato ha raggiunto tutti gli obiettivi programmati Contenuti

Modulo 1 Postimpressionismo – Art Nouveau – Simbolismo

Modulo 2 Espressionismo

Modulo 3 Cubismo

Modulo 4 Futurismo

Modulo 5 Astrattismo

Modulo 6 Il Razionalismo in architettura: Le Corbusier. - Gropius – L. Wright. –

Modulo 7 Il Dadaismo.

Modulo 8 Il Surrealismo.

Per il dettaglio v. programma svolto

Metodi

Metodi di insegnamento:

lezione frontale alternata a lezione interattiva;

costante uso dell’immagine in raffronto comparativo;

utilizzo di materiale iconografico, sia in possesso degli alunni che della scuola;

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14

lezioni effettuate direttamente di fronte al monumento o all’opera d’arte (musei o mostre)

Mezzi

libro di testo: I LUOGHI DELL’ARTE vol. 5; autore BORA-FIACCADORI-NEGRI; editore ELECTA;

altri supporti didattici: appunti a cura del docente; proiezione di audiovisivi.

Strumenti di verifica e valutazione

verifiche orali: interrogazioni o colloqui.

verifiche scritte: prove strutturate con risposte aperta o scelta multipla;

Olbia,12 maggio 2016

Il docente

Prof.ssa Anna Giovanna Spezzigu

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15

DISCIPLINA: Filosofia N° ORE SETTIMANALI: 2 DOCENTE: Maria Lucia Canu

Obiettivi minimi

Conoscere in modo ampio ed esauriente gli argomenti, gli strumenti e i metodi dell’indagine

storico-filosofica.

Possedere il lessico fondamentale e le categorie essenziali della tradizione filosofica

Contestualizzare in modo corretto nella dimensione storica;

Riassumere, spiegare, esporre ciò che si è appreso in un discorso corretto e lineare.

Obiettivi raggiunti Raggiunti in pieno da n° studenti

Raggiunti in parte da n° studenti

Non raggiunti da n° studenti

esauriente gli argomenti, gli strumenti e i metodi dell’indagine storico-filosofica.

6* 8 1

categorie essenziali della tradizione filosofica .

6* 8 1

nella dimensione storica.

6* 8 1

si è appreso in un discorso corretto e lineare.

6* 8 1

* per uno degli alunni gli obiettivi sono riferiti al PEI Contenuti

Ripasso Razionalismo e Empirismo. Introduzione al criticismo

Kant: la critica della ragione Pura

Kant: La Critica della Ragione Pratica

Kant: la Critica del Giudizio

Introduzione all'idealismo: l'idealismo soggettivo di Fichte

L'idealismo assoluto di Hegel

Schopenhauer

La sinistra hegeliana, Feuerbach e Marx*

Il Positivismo di Auguste Comte

Nietzsche

Per il dettaglio v. programma svolto Metodi

La metodologia si è avvalsa di varie tipologie che, sulla base di una lettura di impianto storico, ha cercato di offrire un metodo per una interpretazione di tipo concettuale e critico che nello specifico è risultata organizzata sulle seguenti modalità:

La lezione frontale (propedeutica, espositiva e rielaborativa);

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16

La lezione attiva e partecipata, la discussione guidata;

Il parlato euristico, il brainstorming;

La scoperta guidata, il lavoro di progetto e la ricerca personale;

I lavori di gruppo.

Mezzi

Testo in adozione: M. De Bartolomeo, V. Magni ; Voci della Filosofia . Ed. Atlas. Voll. 2° e 3°

Documenti scritti

Materiale multimediale

Lezioni in power point

Dispense

Strumenti di verifica e valutazione

Le verifiche, articolate in formative e sommative, sono state sia orali che scritte. Nel momento della verifica orale si è reso

possibile valutare la loro capacità di argomentazione e di elaborazione critica che consiste nella capacità di cogliere nessi e

collegamenti della disciplina stessa ma anche relazioni e collegamenti interdisciplinari. La scelta di somministrare loro prove

scritte ha preso spunto da una considerazione di fondo, ovvero la necessità di stimolare in loro la capacità sintesi e di

analisi testuale sulle tematiche trattate . Un elemento di valutazione che ha contribuito a definire il livello di preparazione di

ogni singolo allievo è stata, inoltre, la partecipazione al dialogo educativo. In generali le strategie orientate a conseguire un

quadro valutativo quanto più attendibile, in relazione a ogni singolo allievo, sono state così strutturate :

Verifiche orali

Verifiche scritte: prove semistrutturate ovvero quesiti a risposta aperta (risposta singola e risposta sintetica)

Lavori di gruppo presentati con l’ausilio di power point

Esercitazioni scritte e orali di lettura, analisi e interpretazione

Programmazione alunno diversamente abile Per quanto riguarda l’alunna S.S., per la quale negli anni precedenti è stata

adottata una programmazione differenziata, si rimanda a contenuti, modalità e tempi di valutazione specificati in apposito

PEI.

Olbia, 12 maggio 2016

Il docente Prof.ssa M. Lucia Canu

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17

DISCIPLINA: Discipline Pittoriche; Laboratorio della figurazione N° ORE SETTIMANALI: 4 DOCENTE: Pierina Lunesu

Obiettivi minimi

Valorizzare la curiosità intellettuale, stimolare la creatività, responsabilizzare gli alunni che tendono a rimandare i doveri scolastici, colmare per quanto è possibile i vuoti culturali di taluni allievi; gli obiettivi minimi consistono nel raggiungimento di un’autonomia stilistica di base, nella capacità di concepire la figura umana riconoscendone proporzioni e caratteristiche specifiche nell’inserire la stessa in un dato spazio e in un dato contesto; nell’aver appreso l’utilizzo delle principali tecniche artistiche della tradizione italiana, saperle contestualizzare adattando un linguaggio adeguato.

Obiettivi raggiunti Raggiunti in pieno da n° studenti

Raggiunti in parte da n° studenti

Non raggiunti da n° studenti

Autonomia nell' utilizzo degli strumenti e nell'applicazione.

15* - _

Studio della modella dal vero: proporzioni, anatomia e studio dei volumi..

12* 3 _

Capacità di creare un elaborato utilizzando come ispirazione un lavoro infantile, ricrearlo in autonomia e piena consapevolezza.

14* 1 _

Conoscenza delle principali tecniche della tradizione grafico-pittoca, e autonomia nell' applicazione e nell' espressione.

14* 1 _

*Alunno valutato in base al PEI. Contenuti

Modulo 1

OTTOBRE-NOVEMBRE-DICEMBRE Riproduzione di una tavola di tema religioso; scopo del lavoro stabilire le conoscenze formali degli studenti, capire se hanno raggiunto una certa autonomia nella struttura del disegno, fornito di chiaro-scuro e volumi; stabilire la loro conoscenza nello studio dell’acquerello e delle tecniche miste (acquerello e pastelli).

Modulo 2

GENNAIO-MARZO Ispirandosi ad un noto “street artista” Ericailcane, interpretare in maniera originale e autonoma i propri disegni dell’infanzia; scopo del lavoro è testimoniare i progressi e la nuova consapevolezza acquisita con l’esperienza e la crescita. Tecniche pittoriche utilizzate: matite, acquerelli, pastelli.

Modulo 3

APRILE Riproduzione su carta di un’immagine tratta da uno studio della fotografa Tina Modotti:ogni studente interpreterà in maniera personale il proprio elaborato, la struttura generale del disegno sarà comune (particolare di donna con in braccio un bambino), ognuno interpreterà in maniera personale l’abito della donna, per quest’ultimo particolare la tecnica utilizzata sarà l’acrilico, mentre il disegno nel suo complesso verrà sviluppato con matite e carboncino.

Modulo 4

MAGGIO Anatomia:ripasso generale sull’anatomia del corpo umano, lavorare dal vero con la modella vivente. Approfondire lo studio e la pratica del viso: ritratti eseguiti con diverse tecniche; mani e piedi: eseguiti anche essi con diverse tecniche. Approfondimenti sullo studio delle mani.

Modulo 5

MAGGIO-GIUGNO Studio del ritratto: la classe lavorerà al proprio auto-ritratto: tecnica utilizzata olio su compensato, la struttura del disegno verrà eseguita a matita, tutto ciò che ha a che fare con il colore verrà sviluppato con la tecnica ad olio.

Modulo 6 Simulazione della prova d’esame.

Metodi

Durante il corso dell’anno si svilupperanno delle lezioni di tipo” frontale”; si approfondiranno gli argomenti inerenti la programmazione con l’ausilio di dispense, libri e immagini

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Le metodologie affrontate sono relative a una ricerca personale su un dato argomento da applicare a conoscenze già acquisite

Mezzi

Qualunque mezzo comunicativo che consente la rielaborazione dell’immagine: libri di testo, internet, mondo multimediale in genere. E’ sempre prevista una rielaborazione personale su ogni tema dato e affrontato, sia nella forma che nella scelta della tecnica artistica da applicare

Strumenti di verifica e valutazione

Verifiche in aula, confronto diretto e discussione in classe sui criteri di valutazione.

Olbia, 12 maggio 2016

Il docente Prof.ssa Pierina Lunesu

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Disciplina Matematica

Docente Angelo La Cognata

Ore settimanali 2

Obiettivi Raggiunti in pieno da

n° studenti Raggiunti in parte da

n° studenti Non raggiunti da

n° studenti 1. Conoscere gli esponenziali e i

logaritmi, saper risolvere semplici equazioni esponenziali e logaritmiche

7* 8 -

2. Studiare le proprietà di una funzione: dominio, segno, simmetrie.

10* 5 -

3. Conoscere il limite finito o infinito di una funzione e la sua interpretazione. 4. Calcolare il limite di una funzione

10* 5 -

5. Studio e ricerca degli asintoti. 6* 9 - 6. Conoscere il significato di continuità

di una funzione e di derivata. 7* 8 -

7. Saper eseguire lo studio di semplici funzioni e rappresentarle graficamente.

7* 8 -

*L’alunna con il Pei differenziato ha raggiunto tutti gli obiettivi programmati Contenuti Modulo 1 Esponenziali e logaritmi Modulo 2 Disequazioni Modulo 3 I limiti. Modulo 4 Operazioni con i limiti. Risoluzione forme indeterminate. Modulo 5 Gli asintoti e la loro ricerca. Modulo 6 Funzioni continue e derivate. Modulo 7 Studio approssimato di una funzione razionale, intera o fratta.

Per il dettaglio v. programma svolto

Metodi di insegnamento Lezione frontale – Apprendimento cooperativo - Uso intensivo della scrittura – Risoluzione di problemi di vario tipo e di esercizi di tipo applicativo – Esercitazioni in classe ed individuali.

Mezzi di insegnamento (libri di testo adottati, dispense didattiche, altro materiale ecc…) Libro di testo adottato: M. Bergamini A. Trifone G. Barozzi “Matematica.azzurro Vol.5 – Zanichelli.

Tempi Modulo 1 settembre-ottobre Modulo 2 ottobre Modulo 3 novembre-dicembre Modulo 4 gennaio-febbraio Modulo 5 marzo Modulo 6 marzo-15 maggio Modulo 7 ottobre-maggio

Strumenti di verifica e valutazione Verifiche orali: interrogazioni. Verifiche scritte: compiti in classe, due o tre per ciascun quadrimestre; prove semistrutturate Per quanto riguarda la valutazione vedi griglia di valutazione programmazione didattica 2015-2016.

Alunni BES: metodi, mezzi e strumenti di verifica e valutazione Strumenti compensativi utilizzati: mappe, formulari e calcolatrici. Misure dispensative adottate: assegnazione di una minore quantità di verifiche da svolgere che consentono comunque di valutare gli obiettivi che sono stati appresi.

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20

Criteri di verifica e valutazione: testi delle verifiche scritte, prove strutturate a risposta chiusa o multipla, non sono stati valutati gli errori di calcolo e la forma ma solo i contenuti concedendo tempi più lunghi per lo svolgimento. Infine nella valutazione si è tenuto conto dell’impegno complessivo degli studenti. Olbia, 12 maggio 2016

Il Docente

Prof. Angelo La Cognata

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Disciplina Fisica

Docente Angelo La Cognata

Ore settimanali 2

Obiettivi Raggiunti in pieno da

n° studenti Raggiunti in parte da

n° studenti Non raggiunti da

n° studenti 1 Conoscere l’elettrizzazione di un

corpo e la legge di Coulomb. 2 Conoscere i concetti di carica

elettrica e di forza elettrica.

5* 10 0

3 Conoscere il campo elettrico, l’energia potenziale elettrica e la differenza di potenziale elettrico.

4 Risolvere semplici problemi mediante concetti di vettore campo elettrico e di differenza di potenziale elettrico.

4* 11 0

5 Conoscere le correnti elettriche ed analizzare semplici circuiti che contengono generatori di tensioni e conduttori ohmici.

4* 11 0

6 Conoscere il campo magnetico e la forza magnetica.

7 Conoscere il flusso del campo magnetico e la sua variazione.

8* 7 0

8 Saper parlare di induzione elettromagnetica, della legge di Faraday-Lentz e delle sue applicazioni (alternatore e centrali elettriche)

9 Concetto di onde elettromagnetiche, lo spettro elettromagnetico e impiego delle onde.

8* 7 0

*L’alunna con il Pei differenziato ha raggiunto tutti gli obiettivi programmati Contenuti Modulo 1 Le cariche elettriche. Modulo 2 Il campo elettrico e il potenziale. Modulo 3 La corrente elettrica e i circuiti Modulo 4 Il campo magnetico. Modulo 5 L’induzione elettromagnetica Modulo 6 le onde elettromagnetiche

Per il dettaglio v. programma svolto

Metodi di insegnamento Lezione frontale – Apprendimento cooperativo -Flipping Classroom - Risoluzione di problemi di vario tipo e di esercizi di tipo applicativo – Esercitazioni in classe ed individuali - presentazioni multimediali

Mezzi di insegnamento (libri di testo adottati, dispense didattiche, altro materiale ecc…) Libro di testo adottato: Amaldi Le traiettorie della Fisica,azzurro - Zanichelli

Tempi Modulo 1 settembre-ottobre Modulo 2 novembre – gennaio Modulo 3 febbraio – marzo Modulo 4 marzo Modulo 5 aprile-maggio

Strumenti di verifica e valutazione

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Verifiche orali: interrogazioni e prove semistrutturate con uso di Edmodo. Per quanto riguarda la valutazione vedi griglia di valutazione programmazione didattica 2015-2016.

Alunni BES: metodi, mezzi e strumenti di verifica e valutazione Strumenti compensativi utilizzati: mappe, formulari e calcolatrici. Misure dispensative adottate: assegnazione di una minore quantità di verifiche da svolgere che consentono comunque di valutare gli obiettivi che sono stati appresi. Criteri di verifica e valutazione: sono concessi tempi più lunghi per le verifiche che tengono conto delle abilità e potenzialità dell’alunno. I testi delle verifiche orali sono forniti anche in forma scritta, non sono stati valutati gli errori di calcolo e la forma ma solo i contenuti. Infine nella valutazione si è tenuto conto dell’impegno complessivo degli studenti. Olbia, 12 maggio 2016

Il Docente

Prof. Angelo La Cognata

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DISCIPLINA: Laboratorio di Discipline Plastiche e Scultoree N° ORE SETTIMANALI: 4

DOCENTE: Rossi Luca

Obiettivi

minimi

^ Acquisizione di una formazione critica di base nel campo delle arti visive

^ Acquisizione di una cultura specifica nell’ambito delle arti plastiche

^ Acquisizione dei codici linguistici

^ Acquisizione delle metodologie attinenti alla progettazione e all’esecuzione dell’opera scultorea

Obiettivi raggiunti Raggiunti in pieno da

n° studenti

Raggiunti in parte da

n° studenti

Non raggiunti da n°

studenti

Gestire tutte le fasi della progettazione

dai bozzetti alla realizzazione in scala di

essi

14 - 1

Individuare e risolvere le problematiche

legate alla installazione di forme in dati

spazi

14 - 1

Gestire tutte le fasi operative per la

realizzazione di elaborati plastici

conformi a quanto progettato

14 - 1

Utilizzare varie tecniche e materiali 14 - 1

Gestire lo spazio di lavoro 14 - 1

Contenuti

1 Immaginazione, fantasia, creatività

2 Ricerca della propria identità

3 Progettazione per la realizzazione di sculture in nuovo spazio dato

4 Ambientazione contestualizzazione spaziale relativa agli elaborati progettati

5 Realizzazione di elaborati plastici con traduzione in vari materiali

6 Tecnologia dei materiali utilizzati

7 Le installazioni

8 Studio della figura umana intera da modello vivente

Metodi

1 Lezione frontale

2 Lezione individuale

3 Lavoro di gruppo

Mezzi

Strumenti di verifica e valutazione

1 Verifica dell’elaborato grafico o progetto

2 Elaborazione tridimensionale tramite bozzetto

3 Realizzazione dell’opera

4 Relazione finale per ogni opera

Olbia, 12 maggio 2016

Il docente

Prof. : Luca Rossi

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Disciplina: INGLESE

Docente : Rossella Pozzo

Ore settimanali: 3

Obiettivi Raggiunti in pieno da n°

studenti Raggiunti in parte da

n° studenti Non raggiunti da

n° studenti

Saper analizzare e riassumere i punti salienti degli argomenti letterari svolti

5* 8 2

Saper applicare correttamente nella produzione orale e scritta le regole grammaticali studiate

5* 8 2

Saper comprendere e sostenere conversazioni su argomenti specifici

5* 8 2

Saper rielaborare argomenti letterari in modo personale e corretto

5* 8 2

*L’alunna con il Pei differenziato ha raggiunto tutti gli obiettivi programmati Contenuti

Modulo 1 Grammar revision: simple past, present perfect, conditional sentences, relative pronouns, direct/indirect speech

Modulo 2 The Augustan Age- The Hanoverian Dynasty

Modulo 3

The Augustan Age: The rise of the middle class. Fiction in the Augustan Age D.Defoe: ”Robinson Crusoe”- realism-life-source and structure-characters- style-allegories J.Swift: “Gulliver’s travels”- life-story-source and structure-theme-the main character- allegories.

Modulo 4

The Romantic Age: an Age of revolutions The new urban population. Differences between the Neoclasssical and the Romantic Poetry First generation of Romantic Poets (Blake,Wordsworth, Coleridge) and second generation(LORD Byron, Shelley, Keats) W. Wordsworth- S.T.Coleridge The Preface to The Lyrical Ballads”. Romantic fiction: the novelists: Walter Scott, Jane Austen, Mary Shelley.

Modulo 5

The Victorian Age: historical background The Growth of industrial cities The Victorian compromise The Victorian Novel Victorian fiction: C.Dickens :”Oliver Twist” Life- the story-structure- theme-setting. O.Wilde: “The Picture of Dorian Gray”- life-works-structure –allegory-the themes and setting.

Modulo 6

The Age of Modernism: Modernism and the novel Modern fiction: the Stream of Consciousness Tecnique. J.Joyce:” The Dubliners” V. Woolf: “Mrs.Dalloway” Life-setting-structure- themes.

Metodi di insegnamento

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Attività di carattere comunicativo in cui le abilità linguistiche siano usate frequentemente in diverse situazioni. Intensificazione delle tecniche di lettura. Discussioni aperte e commenti ai testi letterari analizzati. Uso di brainstorming e schemi sintetici. Lezione guidata e scoperta guidata alla soluzione ai problemi con percorsi di lettura, analisi e sintesi autonomi.

Mezzi di insegnamento

Libro di testo, fotocopie, lavagna, DVDs.

Tempi

Modulo 1 Settembre-ottobre Modulo 2 Settembre-ottobre

Modulo 3 Ottobre-dicembre Modulo 4 Gennaio-febbraio

Modulo 5 Marzo- aprile Modulo 6 Aprile-maggio

Strumenti di verifica e valutazione

Osservazione sistematica degli studenti durante le lezioni, test di verifica scritta a risposta aperta, scelta multipla e traduzione. Comprensione e analisi dei testi letterari. Verifiche orali formative e sommative sul programma svolto. La valutazione è avvenuta in itinere mediante le suddette prove riguardanti la comprensione, le conoscenze e le capacità acquisite. La valutazione sommativa terrà conto dell’intero processo educativo, dei livelli di partenza e dei risultati conseguiti con partecipazione, impegno e frequenza assidua.

Olbia, 12 maggio 2016 Il docente

prof.ssa Rossella Pozzo

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DISCIPLINA: Religione Cattolica N° ORE SETTIMANALI: 1 DOCENTE: Mirco Barone

Obiettivi

minimi

Conoscere le caratteristiche dell’uomo a 360 gradi affrontando tempi sull’antropologia, biologia, anatomia umana, psicologia, per giungere all’aspetto spirituale religioso.

Saper analizzare e comprendere una varietà di comportamenti umani analizzati nella loro diversità e complessità.

Saper identificare contenuti e modi del vivere umano toccando anche temi morali e religiosi. Comprendere le relazioni tra chiesa ma non solo le regole del vivere, rispetto, ordine e

disciplina, amore e amicizia.

Obiettivi raggiunti Raggiunti in pieno da n° studenti

Raggiunti in parte da n° studenti

Non raggiunti da n° studenti

Tutti hanno seguito il corso con passione e determinazione.

14 0 1

Appunti presi durante la spiegazione

11 4 0

Lavori personali realizzati sotto consiglio del docente.

7 8 0

Acquisire competenze nello specifico settore artistico professionale.

8 7 0

Contenuti Modulo 1 Antropologia culturale

Modulo 2 Parte anatomica Cervello umano, organi di senso.

Modulo 3 Psicologia generale, patologie, diversità, sentimenti.

Modulo 4 Psicopatologia, la depressione, la paura, la nevrosi, dimensione della bugia, positività, relazione tra

fede e scienza.

Modulo 5 Lettura del testo reinventarsi. Umanità e valori morali.

Modulo 6 Orientamento alle scelte di vita.

Modulo 7 Orientamento alle scelte di vita.

Modulo 8 Ascolto del singolo alunno nelle loro proposte ed esigenze.

Per il dettaglio v. programma svolto Metodi

lezione frontale alternata a lezione interattiva; costante uso dei testi consigliati manuale di anatomia e stesto di religione cattolica; utilizzo di materiale musicale, figurativo, video e testimonianze varie;

Mezzi

altri supporti didattici: appunti a cura del docente; proiezione di audiovisivi.

Strumenti di verifica e valutazione

verifiche orali: interrogazioni o colloqui. verifiche scritte: prove riepilogativi;

Olbia, 12 maggio 2016

Il docente

Prof. Barone Mirco

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27

LICEO ARTISTICO FABRIZIO DE ANDRE’ DI TEMPIO PAUSANIA

Sezione di OLBIA

SIMULAZIONE PRIMA PROVA DELL’ESAME DI STATO DICEMBRE 2015

GIOVANNI PASCOLI – X AGOSTO

San Lorenzo , io lo so perché tanto

di stelle per l'aria tranquilla arde e cade, perché si gran pianto nel concavo cielo sfavilla.

15

Anche un uomo tornava al suo nido: l'uccisero: disse: Perdono ; e restò negli aperti occhi un grido: portava due bambole in dono.

5

Ritornava una rondine al tetto : l'uccisero: cadde tra i spini; ella aveva nel becco un insetto: la cena dei suoi rondinini.

20

Ora là, nella casa romita, lo aspettano, aspettano in vano: egli immobile, attonito, addita le bambole al cielo lontano.

10

Ora è là, come in croce, che tende quel verme a quel cielo lontano; e il suo nido è nell'ombra, che attende, che pigola sempre più piano.

E tu, Cielo, dall'alto dei mondi sereni, infinito, immortale, oh! d'un pianto di stelle lo inondi quest'atomo opaco del Male!

1. Comprensione del testo:

Dopo aver fatto la parafrasi di questa poesia, riassumine il contenuto informativo. 2. Analisi del testo

2.1 Esamina il testo individuando:

- a livello metrico – ritmico: strofe, versi, rime, enjambements

- a livello fonico: allitterazioni, onomatopee ecc…;

- a livello lessicale: individuare le parole – chiave del testo, l’area semantica di appartenenza e verificare se la loro collocazione nel verso assume un significato particolare;

- a livello retorico: le figure retoriche 2.2 Individua le simmetrie e le corrispondenze presenti nel testo:

- 2.3 C’è un’antitesi tra cielo e terra? In cielo partecipa in qualche modo al dolore dell’uomo o ha un’indifferenza “leopardiana” nei suoi confronti?

2.4 Quale concezione della famiglia e dell’uomo emerge dal testo? C’è un interesse per la vita di relazione o tutto si riduce all’interno del “nido” protetto?: 2.5 Sulla base dell’analisi condotta proporre un’interpretazione complessiva della poesia 3. Approfondimenti

La poesia comparve nella quarta edizione di Myrycae del 1897. Approfondire l’interpretazione complessiva proposta (cfr. 2.5) collegandola con altre poesia di Pascoli. Si può anche confrontare questa poesia con altri testi di autori contemporanei a Pascoli che affrontino il tema della perdita di una persona cara. E’ possibile poi una riflessione sulla situazione socio- politica, economica e culturale dell’Italia negli ultimi anni dell’Ottocento

TIPOLOGIA B – REDAZIONE DI UN SAGGIO BREVE O DI UN ARTICOLO DI GIORNALE

Sviluppa l'argomento scelto o in forma di "saggio breve" o di "articolo di giornale", utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se scegli al forma del "saggio breve", interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e svolgi su questa base la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Dà al tuo saggio un titolo coerente e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se scegli la forma dell'"articolo di giornale", individua nei documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo "pezzo". Dà all'articolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare l'argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo). Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.

1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO

ARGOMENTO: La rappresentazione del mondo tra simbolismo e naturalismo Documenti

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Dobbiamo chiedere scusa al pubblico per questo libro che gli offriamo e avvertirlo di quanto vi troverà. Il pubblico ama i romanzi falsi: questo è un romanzo vero. Ama i romanzi che dànno l’illusione di essere introdotti nel gran mondo: questo libro viene dalla strada. Ama le operette maliziose, le memorie di fanciulle, le confessioni d’alcova, le sudicerie erotiche, lo scandalo racchiuso in un’illustrazione nelle vetrine di librai: il libro che sta per leggere è severo e puro. Che il pubblico non si aspetti la fotografia licenziosa del Piacere: lo studio che segue è la clinica dell’Amore. Il pubblico apprezza ancora le letture anodine e consolanti, le avventure che finiscono bene, le fantasie che non sconvolgono la sua digestione né la sua serenità: questo libro, con la sua triste e violenta novità, è fatto per contrariare le abitudini del pubblico, per nuocere alla sua igiene. Perché mai dunque l’abbiamo scritto? Proprio solo per offendere il lettore e scandalizzare i suoi gusti? No. Vivendo nel diciannovesimo secolo, in un’epoca di suffragio universale, di democrazia, di liberalismo, ci siamo chiesti se le cosiddette « classi inferiori » non abbiano diritto al Romanzo; se questo mondo sotto un mondo, il popolo, debba restare sotto il peso del « vietato » letterario e del disdegno degli autori che sino ad ora non hanno mai parlato dell’anima e del cuore che il popolo può avere. Ci siamo chiesti se possano ancora esistere, per lo scrittore e per il lettore, in questi anni d’uguaglianza che viviamo, classi indegne, infelicità troppo terrene, drammi troppo mal recitati, catastrofi d’un terrore troppo poco nobile. Ci ha presi la curiosità di sapere se questa forma convenzionale di una letteratura dimenticata e di una società scomparsa, la Tragedia, sia definitivamente morta; se, in un paese senza caste e senza aristocrazia legale, le miserie degli umili e dei poveri possano parlare all’interesse, all’emozione, alla pietà, tanto quanto le miserie dei grandi e dei ricchi; se, in una parola, le lacrime che si piangono in basso possano far piangere come quelle che si piangono in alto. Queste meditazioni ci hanno indotto a tentare l’umile romanzo di Suor Filomena, nel 1861; e adesso ci inducono a pubblicare Le due vite di Germinia Lacerteux. Ed ora, questo libro venga pure calunniato: poco c’importa. Oggi che il Romanzo si allarga e ingrandisce, e comincia ad essere la grande forma seria, appassionata, viva, dello studio letterario e della ricerca sociale, oggi che esso diventa, attraverso l’analisi e la ricerca psicologica, la Storia morale contemporanea, oggi che il Romanzo s’è imposto gli studi e i compiti della scienza, può rivendicarne la libertà e l’indipendenza. Ricerchi dunque l’Arte e la Verità; mostri miserie tali da imprimersi nella memoria dei benestanti di Parigi; faccia vedere alla gente della buona società quello che le dame di carità hanno il coraggio di vedere, quello che una volta le regine facevano sfiorare appena con gli occhi, negli ospizi, ai loro figli: la sofferenza umana, presente e viva, che insegna la carità; il Romanzo abbia quella religione, che il secolo scorso chiamava con il nome largo e vasto di Umanità; basterà questa coscienza: ecco il suo diritto. (E. e J.de Goncourt, prefazione a Germinie Lacerteux,1865) Io voglio spiegare come una famiglia, un piccolo gruppo di persone, si comporta in una società, sviluppandosi per dar vita a dieci, a venti individui che, a prima vista, sembrano profondamente diversi, ma che, analizzati, si rivelano intimamente connessi gli uni agli altri. Come in fisica la gravità, così l'eredità ha le sue leggi. Cercherò di scoprire e di seguire, tenendo conto della duplice azione dei temperamenti individuali e degli ambienti sociali, il filo che conduce con certezza matematica da un uomo ad un altro uomo. E quando terrò in mano tutti i fili, quando avrò studiato a fondo tutto un gruppo sociale, farò vedere questo gruppo in azione come forza motrice di un'epoca storica, lo raffigurerò in tutta la complessità dei suoi sforzi, analizzerò, nello stesso tempo, la somma delle volontà di ciascuno dei suoi membri e l'impulso generale dell'insieme. I Rougon-Macquart - il gruppo, la famiglia che mi propongo di studiare - ha, come tratto caratteristico, l'eccesso degli appetiti, l'ampia tendenza ascensionale della nostra epoca che tende freneticamente al piacere. Dal punto di vista fisiologico, si tratta del lento succedersi degli accidenti nervosi e sanguigni che si rivelano in una stirpe, in conseguenza di un'originaria lesione organica, e che in ciascuno degli individui di questa stirpe determinano, a seconda dei diversi ambienti, i sentimenti, i desideri, le passioni, tutte le manifestazioni umane, naturali e istintive, i cui prodotti si sogliono chiamare virtù e vizi. Dal punto di vista storico, questi individui partono dal popolo, s'irradiano in tutta la società contemporanea, raggiungono tutte le posizioni, in seguito a quell'impulso essenzialmente moderno che spinge le classi inferiori a salire entro la società, e costituiscono così la storia del Secondo Impero come sintesi dei loro drammi individuali, dal tranello del colpo di Stato fino al tradimento di Sedan. Da tre anni a questa parte io raccoglievo i documenti per questa vasta opera, e il presente volume era già scritto, quando la caduta dei Bonaparte, della quale avevo bisogno come scrittore, e che sempre, fatalmente, io immaginavo come conclusione del dramma, senza osar di sperare che fosse così vicina ad accadere, è sopraggiunta a porgermi lo scioglimento terribile e necessario della mia opera. Da oggi essa è completa; si muove entro un circolo chiuso; diviene la raffigurazione di un regno estinto, di un'epoca eccezionale di follia e di vergogna. Quest'opera, che comprenderà numerosi episodi, è dunque, nella mia concezione, la storia naturale e sociale d'una famiglia sotto il Secondo Impero. E il primo episodio, La fortuna dei Rougon, deve avere il titolo scientifico : Le origini. (E. Zola, prefazione a I Rougon Macquart,1871) "il romanziere come lo scienziato deve essere insieme osservatore e sperimentatore, considera l'arte come una riproduzione oggettiva del reale governata dalle leggi della natura, rivendica l'impegno morale dello scrittore che, mettendo in luce le cause dei fenomeni sociali deve indurre la società stessa a intervenire per modificarli e migliorarli" (E. Zola, da Il romanzo sperimentale Rougon Macquart,1880)

Corrispondenze

E' un tempio la Natura ove viventi pilastri a volte confuse parole mandano fuori; la attraversa l'uomo tra foreste di simboli dagli occhi familiari. I profumi e i colori e i suoni si rispondono come echi lunghi che di lontano si confondono in unità profonda e tenebrosa, vasta come la notte ed il chiarore. Esistono profumi freschi come carni di bimbo, dolci come gli òboi, e verdi come praterie; e degli altri corrotti, ricchi e trionfanti, che hanno l'espansione propria alle infinite cose, come l'incenso, l'ambra, il muschio,

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il benzoino, e cantano dei sensi e dell'anima i lunghi rapimenti.

(Charles Baudelaire Da I fiori del male, Les Fleurs Du Mal, 1857)

"[…] il Simbolismo […] una tendenza che accompagna le trasformazioni della letteratura tardo – ottocentesca, nel momento in cui, venuti meno i fondamenti della poetica naturalista, si passa da un’idea della realtà fenomenica e superficiale a un concetto del reale più complesso, ambiguo e difficilmente decifrabile. Viene meno anche, di conseguenza, la fiducia che la parola possa cogliere e quasi riprodurre fotograficamente la concreta determinazione, l’oggettività delle cose. Ma questa inadeguatezza, se rappresenta un limite, può costituire anche un privilegio, quando la parola venga avvertita nela sua capacità di alludere a una realtà misteriosa e più profonda, simbolica appunto, che si nasconde dietro l’apparenza delle cose e della logica comune che ne regola i rapporti”

(Baldi – Giusso – Razetti - Zaccaria "Dal testo alla storia dalla storia la testo" )

1. AMBITO TECNICO – SCIENTIFICO

ARGOMENTO: Finalità e limiti della conoscenza scientifica: che cosa ci dice la scienza sul mondo che ci circonda, su noi stessi e sul senso della vita?

DOCUMENTI «Noi sentiamo che, anche una volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta, i nostri problemi vitali non sono ancora neppur toccati. Certo allora non resta più domanda alcuna; e appunto questa è la risposta».

L. WITTGENSTEIN, Tractatus logico-philosophicus, 1921, 6.52 «Viviamo in un mondo che ci disorienta con la sua complessità. Vogliamo comprendere ciò che vediamo attorno a noi e chiederci: Qual è la natura dell’universo? Qual è il nostro posto in esso? Da che cosa ha avuto origine l’universo e da dove veniamo noi?…quand’anche ci fosse una sola teoria unificata possibile, essa sarebbe solo un insieme di regole e di equazioni. Che cos’è che infonde vita nelle equazioni e che costruisce un universo che possa essere descritto da esse? L’approccio consueto della scienza, consistente nel costruire un modello matematico, non può rispondere alle domande del perché dovrebbe esserci un universo reale descrivibile da quel modello. Perché l’universo si dà la pena di esistere?...Se però perverremo a scoprire una teoria completa, essa dovrebbe essere col tempo comprensibile a tutti nei suoi principi generali, e non solo a pochi scienziati. Noi tutti - filosofi, scienziati e gente comune - dovremmo allora essere in grado di partecipare alla discussione del problema del perché noi e l’universo esistiamo. Se riusciremo a trovare la risposta a questa domanda, decreteremo il trionfo definitivo della ragione umana: giacché allora conosceremmo la mente di Dio»

S. HAWKING, Dal Big Bang ai buchi neri, 1988 «Come l’arte, anche la scienza non è affatto semplicemente una attività culturale dell’uomo. La scienza è un modo, e un modo decisivo, in cui si presenta a noi tutto ciò che è. Per questo dobbiamo dire che la realtà, entro la quale l’uomo odierno si muove e si sforza di mantenersi, è codeterminata in misura crescente nei suoi tratti fondamentali da ciò che si usa chiamare la scienza occidentale o la scienza europea. Se riflettiamo su questo processo, vediamo che la scienza, nel mondo occidentale e nelle varie epoche della storia di questo, ha sviluppato una potenza mai prima conosciuta sulla terra ed è sul punto di estendere conclusivamente questa potenza su tutto il globo terrestre. Si può dire che la scienza sia solo un prodotto dell’uomo sviluppatosi fino a questo livello di dominio, così che ci si potrebbe aspettare che un giorno…sia anche possibile rovesciare questo suo dominio? Oppure qui domina un destino di più ampia portata? Forse nella scienza c’è qualcos’altro che domina, oltre al puro voler-sapere dell’uomo? In effetti è proprio così. C’è qualcos’altro che qui domina. Ma questo altro ci si nasconde, fino a che rimaniamo attaccati alle rappresentazioni correnti della scienza»

M. HEIDEGGER, Scienza e meditazione, Conferenza tenuta a Monaco il 4/8/1953, ora in Saggi e discorsi, 1957 «I progressi della scienza sono un capitolo tra i più affascinanti nella storia del nostro tempo. I suoi enormi successi sono stati raggiunti, peraltro, attraverso una delimitazione metodica. Ci si è limitati strettamente e del tutto consapevolmente a ricercare soltanto ciò che poteva essere misurato e contato. Ma ogni delimitazione comporta anche dei confini e dunque sono “rimaste fuori” tutte le questioni che riguardano il perché dell’esistenza, da dove veniamo, dove andiamo». Quindi? «Se gli scienziati affermassero che quanto hanno scoperto esaurisce tutta la realtà, si avrebbe un superamento dei limiti. E allora si deve replicare, non tanto per motivi di fede ma per motivi di ragione: “Questo è troppo poco”. L’intelligenza umana va oltre il misurabile e l’enumerabile. Arriva anche alle grandi questioni metafisiche, alla domanda di senso»

Da un’intervista a Ch. Schoenborn, in M. POLITI, C’è un Disegno nell’universo, LA REPUBBLICA, 6/11/2005 «Ogni volta che un filosofo vi dirà di aver scoperta la verità definitiva non credetegli; e non credetegli neppure se vi dirà di aver individuato il bene supremo. Egli, infatti, si limiterebbe a ripetere gli errori commessi dai suoi predecessori per duemila anni…Si pretenda dal filosofo che sia modesto come lo scienziato; allora egli potrà avere il successo dell’uomo di scienza. Ma non gl i si chieda che cosa dobbiamo fare. Ascoltiamo piuttosto la nostra volontà e cerchiamo di unirla a quella degli altri. Il mondo non ha alcuno scopo o significato all’infuori di quello che vi introduciamo noi»

H. REICHENBACH, La nascita della filosofia scientifica, 1951, trad. it. 1961 «La scienza, che cominciò come ricerca della verità, sta divenendo incompatibile con la veridicità, poiché la completa veridicità tende sempre più al completo scetticismo scientifico. Quando la scienza è considerata contemplativamente, non praticamente, ci si accorge che ciò che crediamo lo crediamo per la nostra fede animale, e che alla scienza dobbiamo solo i nostri disinganni. Quando, d’altro canto, la scienza si considera come una tecnica per la trasformazione di noi stessi e di quanto ci sta attorno, vediamo che ci dà un potere del tutto indipendente dalla sua validità metafisica. Ma noi possiamo solo usare questa potenza, cessando di rivolgerci delle domande metafisiche sulla natura della realtà. Eppure queste domande sono la testimonianza dell’atteggiamento di amore verso il mondo. Così, solo in quanto noi rinunciamo al mondo come amanti, possiamo conquistarlo da tecnici. Ma questa divisione dell’anima è fatale a ciò che vi è di meglio nell’uomo. Non appena si comprende l’insuccesso della scienza considerata come metafisica, il potere conferito dalla scienza come tecnica si otterrà solo da qualcosa di analogo alla adorazione di Satana, cioè, dalla rinuncia dell’amore…La sfera dei valori sta al di fuori della scienza, salvo nel tratto in cui la scienza consiste della ricerca del sapere. La scienza,

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come ricerca del potere, non deve ostacolare la sfera dei valori, e la tecnica scientifica, se vuole arricchire la vita umana, non deve superare i fini a cui dovrebbe servire»

B. RUSSELL, La visione scientifica del mondo, cap. XVII, 1931 «Le mere scienze di fatti creano meri uomini di fatto…Nella miseria della nostra vita – si sente dire – questa scienza non ha niente da dirci. Essa esclude di principio proprio quei problemi che sono i più scottanti per l’uomo, il quale, nei nostri tempi tormentati, si sente in balìa del destino; i problemi del senso o del non-senso dell’esistenza umana nel suo complesso…concernono l’uomo nel suo comportamento di fronte al mondo circostante umano ed extra-umano, l’uomo che deve liberamente scegliere, l’uomo che è libero di plasmare razionalmente se stesso e il mondo che lo circonda. Che cos’ha da dire questa scienza sulla ragione e sulla non-ragione, che cos’ha da dire su noi uomini in quanto soggetti di questa libertà?…La verità scientifica obiettiva è esclusivamente una constatazione di ciò che il mondo, sia il mondo psichico sia il mondo spirituale, di fatto è. Ma in realtà, il mondo e l’esistenza umana possono avere un senso se le scienze ammettono come valido e come vero soltanto ciò che è obiettivamente constatabile, se la storia non ha altro da insegnare se non che tutte le forme del mondo spirituale, tutti i legami di vita, gli ideali, le norme che volta per volta hanno fornito una direzione agli uomini, si formano e poi si dissolvono come onde fuggenti, che così è sempre stato e sempre sarà, che la ragione è destinata a trasformarsi sempre di nuovo in non-senso, gli atti provvidi in flagelli? Possiamo accontentarci di ciò, possiamo vivere in questo mondo in cui il divenire storico non è altro che una catena incessante di slanci illusori e di amare delusioni? »

E. HUSSERL, La crisi delle scienze europee, ed. post. 1959, § 2, passim

2. AMBITO SOCIO-ECONOMICO

Argomento: La riscoperta della necessità di « pensare» DOCUMENTI «A che serve la filosofia? A niente, e a nessuno. Non serve, anzitutto perché non ha uno scopo cui essere asservita. E non serve a nessuno, dal momento che se ha una storia e una tradizione è perché non conosce autorità. . Ovunque e in nessun luogo la filosofia si dispiega come libero esercizio del pensiero, che si sottrae a qualunque rigida norma o definizione. Se incontra un qualche confine è solo per oltrepassarlo, come hanno compreso molti tra quelli che invadono in questi giorni Modena in occasione del «Festival Filosofia». Parecchi sono rimasti sorpresi dal successo di una simile iniziativa, in un tempo, il nostro, che sembrerebbe sempre più quello dell'indifferenza... Eppure, anche là dove pare sia nata, cioè nell’antica Grecia, la ricerca filosofica aveva i propri «fest ival», come ci hanno mostrato magnificamente i dialoghi platonici. Non era (come non è neanche oggi) una pura e semplice celebrazione: il Socrate raccontato da Platone sapeva fin troppo bene come chi infrange gli stereotipi del sacro e del profano, del giusto e dell’ingiusto (noi diremmo di quello che è o non è politicamente corretto), rischi persino la vita, poiché è con questa che alla fine il filosofo è costretto a fare i conti. Mi ha colpito a Modena soprattutto la diffusa consapevolezza del carattere pubblico della filosofia, della sua necessità di tradursi in un dialogo in cui qualunque «io» ha bisogno di un «tu» per essere tale, in un dialogo che può portare anche (e forse deve) allo scontro tra diverse ragioni - una sorta di lotta che si legittima nella capacità di ciascuno di argomentare le proprie tesi, senza alcuna pretesa di disporre di una qualche soluzione definitiva e che si concreta in un prender partito che impone decisioni, anche radicali, senza per questo misconoscere il diritto di quelle altrui.» G. GIORELLO, Filosofia in piazza. Cercando il dialogo fuori dalle accademie, IL CORRIERE DELLA SERA, 21/9/2003 «. tra le tendenze culturali positive del 2003 dobbiamo registrare quella che chiameremo la «filosofomania». Non saremo ai milioni di persone che costituiscono l'audience dei giochi a quiz o dei varietà televisivi; ma - udite udite - stiamo assistendo a una ripresa d'interesse generalizzata per la disciplina descritta dai detrattori come quella «con la quale e senza la quale si rimane tale e quale»... È solo una moda passeggera o c.è di più?. «Direi che dopo la caduta delle ideologie classiche, la filosofia da una parte si è affrancata dal vassallaggio nei confronti della politica, dall'altra ha trovato nuovi canali di espressione nei mezzi di comunicazione di massa (televisione, giornali). Questo processo si è poi incontrato con una spinta proveniente dal basso. Dopo la crisi delle grandi chiese ideologiche, vere e proprie agenzie donatrici di senso (in primis il Partito), e dopo un breve ma stancante periodo di fast food intellettuale procacciato dalle televisioni, cioè di consumo rapido e commerciale di idee e stili di vita, emerge con chiarezza che, come esseri umani, non possiamo fare a meno di un bisogno personale di orientamento. La filosofia deve restare una disciplina rigorosa, non una collazione di idee o citazioni edificanti. Ferma restando questa esigenza, è molto positivo che la filosofia torni nell'agorà e si esplichi nel dialogo e attraverso l'oratoria e la persuasione. È un ritorno a Socrate. La filosofia è spirito critico. In questo senso essa può dare molto alla società. Non però nel senso che i filosofi abbiano una voce privilegiata nel dibattito pubblico, ma in quello che la funzione filosofica, che può essere svolta da chiunque, è un lievito straordinario per la vita in comune. In questo senso la filosofia è profondamente democratica». Intervista a Remo Bodei, in Corrado OCONE, Prendiamola con filosofia, IL MATTINO, 30/12/2003 «Nulla e nessuno è mai completamente al riparo dal luogo comune, dal fanatismo, dalla stupidità. Anche la filosofia è in grado di provocare, e ha certamente provocato, disastri, non diversamente dalla scienza. ciò accade soprattutto quando si combini con saperi più o meno occulti ed esoterici, tradizionalisti o apocalittici. . Ma, in generale, possiamo affermare che, proprio come la scienza, la filosofia nel suo insieme non è certo priva di ambiguità. Eppure, ne abbiamo sempre più bisogno. . la voglia di filosofia cresce, e forse paradossalmente cresce proprio in Italia, il paese più «ricco» di cattedre e istituzioni.. La filosofia può scendere dal piedestallo specialistico e avvicinarsi ai problemi delle persone. Il suo campo d’azione . si dilata alle «zone calde» della nostra cultura: le neuroscienze, le scienze sociali, l’etica economica, per non parlare della bioetica.» Mario BAUDINO, Ricca e vestita vai, filosofia, LA STAMPA, 29/4/2003 «La filosofia richiede una meditazione solitaria, ma ha anche l'esigenza di comunicare, discutere e mettere alla prova le idee in uno spazio pubblico. In termini provocatori, si occupa di luoghi comuni. Simili alle piazze o ai punti di incontro in cui gli uomini scambiano i loro prodotti ed elaborano i loro vissuti, essi non sono da confondere con le banalità. Si tratta piuttosto di zone di estrema condensazione e sedimentazione di esperienze e di interrogativi, virtualmente condivisi da tutti perché toccano esperienze inaggirabili, sebbene poco esprimibili in discorsi che non risultino superficiali (la vita, la morte, la verità, la bellezza, la condotta morale, l'amore). La maggior parte di noi, in questi casi, è come quei cani ai quali, si dice, manca solo la parola. La grande filosofia al pari della grande arte dà loro voce in forma perspicua, articolata e premiante. Ognuno di noi, nascendo, trova un mondo già fatto, ma in costante trasformazione, a causa del succedersi nel tempo delle generazioni e del mescolarsi nello spazio geografico di popoli e civiltà. Ognuno comincia una nuova storia, al cui centro inevitabilmente si pone. Nel corso della vita cerca così di dare senso agli avvenimenti in cui è impiegato, alle idee che gli attraversano la mente, alle passioni che lo impregnano e ai progetti che lo guidano. Di quali basi e criteri affidabili può disporre? ... Per comprendere la funzione e la rilevanza della filosofia contro quanti ritengono che non giunga alle certezze

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della scienza, alle consolazioni della fede o al fascino delle arti, compiamo un esperimento mentale, proviamo ad immaginare come sarebbe il nostro mondo senza di essa». Remo BODEI, Perché c.è fame di filosofia, IL MESSAGGERO, 19/9/2003 «Il filosofo si riconosce dal fatto che egli ha, inseparabilmente, il gusto dell'evidenza e il senso dell'ambiguità. Ciò che del filosofo è caratteristico è il movimento incessante che dal sapere riconduce all'ignoranza e dall'ignoranza al sapere..La debolezza del filosofo è la sua virtù . Il mistero è in tutti come è in lui. Che cosa dice il filosofo dei rapporti dell'anima col corpo se non ciò che ne sanno tutti gli uomini.? Che cosa insegna sulla morte, se non che è nascosta nella vita, come il corpo nell'anima.? Il filosofo è l'uomo che si risveglia e che parla, e l'uomo ha in sé, silenziosamente, i paradossi della filosofia, perché, per essere davvero uomo, bisogna essere un po. di più e un po. di meno che uomo». M. MERLEAU-PONTY, Elogio della filosofia, 1953

3. AMBITO STORICO - POLITICO

ARGOMENTO: Giovanni Giolitti: metodi di governo e programmi politici

DOCUMENTI "La via della reazione sarebbe fatale alle nostre istituzioni, appunto perché le porrebbe al servizio degli interessi di una esigua minoranza e spingerebbe contro di esse le forze più vive e irresistibili della società moderna, cioè l’interesse delle classi più numerose e il sentimento degli uomini più colti. Esclusa la convenienza, anzi la possibilità, di un programma reazionario, resta come unica via, per scongiurare i pericoli della situazione attuale, il programma liberale che si propone di togliere, per quanto è possibile, le cause del malcontento con un profondo e radicale mutamento di indirizzo tanto nei metodi di governo, quanto nella legislazione. I metodi di governo hanno capitale importanza perché a poco giovano le ottime leggi se sono male applicate. […] Nel campo politico poi vi è un punto essenziale e di vera attualità nel quale i metodi di governo hanno urgente bisogno di essere mutati. Da noi si confonde la forza del governo con la violenza, e si considera governo forte quello che al primo stormire di fronda proclama lo stato d’assedio, sospende la giustizia ordinaria, istituisce tribunali militari e calpesta tutte le franchigie costituzionali. Questa invece non è la forza, ma è debolezza della peggiore specie, debolezza giunta a tal punto da far perdere la visione esatta delle cose." G. GIOLITTI, Discorso agli elettori del collegio di Dronero, Busca, 20 ottobre 1899.

(in: Giolitti, Discorsi extraparlamentari, Torino, 1952) "[La] importante e svariata opera legislativa, amministrativa e associativa [di Giolitti] era resa possibile dalla fioritura economica che si osservava dappertutto nel paese e che, quantunque rispondesse a un periodo di generale prosperità dell’economia mondiale e fosse aiutata dall’afflusso degli esuberanti capitali stranieri in Italia, aveva, dentro questo quadro, un particolare rilievo perché, come i tecnici notavano, nessun altro paese di Europa compiva, in quel tempo, progressi tanto rapidi ed estesi quanto l’Italia."

B. CROCE, Storia d’Italia dal 1871 al 1915, Laterza, Bari, 1939.

"La tattica dell’onorevole Giolitti è stata sempre quella di far l politica conservatrice per mezzo dei condottieri dei partiti democratici: sia lusingandoli e addomesticandoli per via di attenzioni individuali (siamo arrivati già alle nomine senatoriali) sia quando si tratti di uomini personalmente disinteressati, come Turati e Bissolati, conquistandoli con riforme le quali non intacchino seriamente gli interessi economici e politici dei gruppi dominanti nel governo. […] Giolitti migliorò o peggiorò i costumi elettorali in Italia? La risposta non è dubbia per chi voglia giudicare senza le traveggole dell’amicizia. Li trovò e li lasciò nell’Italia settentrionale quali si andavano via via migliorando. Li trovò cattivi e li lasciò peggiori nell’Italia meridionale."

G. SALVEMINI, Il ministro della malavita e altri scritti sull’Italia giolittiana, Feltrinelli, Milano, 1962. "Giolitti affermò che le questioni sociali erano ora più importanti di quelle politiche e che sarebbero state esse in avvenire a differenziare i vari gruppi politici gli uni dagli altri. […] Egli avanzò pure la teoria del tutto nuova che i sindacati dovevano essere benvenuti come una valvola di sicurezza contro le agitazioni sociali in quanto le forze organizzate erano meno pericolose di quelle disorganizzate."

D. MACK SMITH, Storia d’Italia da 1861 al 1958, Laterza, Bari, 1969. "La politica giolittiana, soprattutto dal 1900 in poi, appare tutta costruita sulla richiesta della collaborazione governativa con il partito della classe operaia e con i suoi uomini più rappresentativi. […] Assurdo pretendere che Giovanni Giolitti, uomo politico uscito dalla vecchia classe dirigente borghese e conservatrice, fosse l’araldo del rinnovamento della società italiana; non si può però negare che tra gli uomini politici della sua epoca egli appaia oggi quello che più degli altri aveva compreso qual era la direzione in cui la società italiana avrebbe dovuto muoversi per uscire dai contrasti del suo tempo."

P. TOGLIATTI, Momenti della storia d’Italia, Editori Riuniti, Roma, 1963. "Da buon politico egli [Giolitti] aveva avvertito che i tempi erano ormai maturi perché si addivenisse a una convivenza nella tolleranza con la Chiesa di Roma, aveva compreso che l’anticlericarismo era ormai una inutile frangia che si portavano i governi […]. Quando egli passò a realizzare la politica delle due parallele [Stato e Chiesa autonomi nei loro ambiti] nello stesso tempo denunciò, di fatto, la fine di un certo tipo di anticlericarismo, provocò lo svuotamento di tutte le illusioni che la monarchia a Roma avrebbe ucciso il papato, che il liberalismo avrebbe dovuto disintegrare il cattolicesimo."

G. DE ROSA, La crisi dello stato liberale in Italia, Studium, Roma, 1955.

TIPOLOGIA C: TRATTAZIONE DI UN TEMA DI ARGOMENTO STORICO

La Prima Guerra mondiale: le cause, gli avvenimenti, le conseguenze. Il candidato illustri l’argomento facendo riferimento anche al ruolo determinante che intellettuali e opinione pubblica ebbero nel condizionare lo svolgersi degli eventi.

TIPOLOGIA D: TRATTAZIONE DI UN TEMA DI ORDINE GENERALE «Tutti gli esseri umani, senza distinzione alcuna di sesso, razza, nazionalità e religione, sono titolari di diritti fondamentali riconosciuti da leggi internazionali. Ciò ha portato all'affermazione di un nuovo concetto di cittadinanza, che non è più soltanto "anagrafica", o nazionale, ma che diventa "planetaria" e quindi universale. Sviluppa l'argomento analizzando, anche alla luce di eventi storici e di fatti recenti, le difficoltà che i vari popoli hanno incontrato e che ancor oggi incontrano sulla strada dell'affermazione dei diritti umani.

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Soffermati inoltre sulla grande sfida che le società odierne devono affrontare per rendere coerenti e compatibili le due forme di cittadinanza.

SIMULAZIONE PRIMA PROVA DELL’ESAME DI STATO –MARZO 2016 - classe 5^B

ITALO SVEVO – LA COSCIENZA DI ZENO

TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO

Giuseppe Ungaretti, I fiumi

1 Mi tengo a quest'albero mutilato

30 una docile fibra

2 abbandonato in questa dolina

1

31 dell'universo

3 che ha il languore

4 di un circo 32 Il mio supplizio

5 prima o dopo lo spettacolo 33 è quando

6 e guardo 34 non mi credo

7 il passaggio quieto 35 in armonia

8 delle nuvole sulla luna

36 Ma quelle occulte

9 Stamani mi sono disteso 37 mani

10 in un'urna d'acqua 38 che m'intridono

11 e come una reliquia 39 mi regalano

12 ho riposato 40 la rara

41 felicità

13 L'Isonzo scorrendo

14 mi levigava 42 Ho ripassato

15 come un suo sasso 43 le epoche

44 della mia vita

16 Ho tirato su

17 le mie quattr'ossa 45 Questi sono

18 e me ne sono andato 46 i miei fiumi

19 come un acrobata

20 sull'acqua 47 Questo è il Serchio2

48 al quale hanno attinto

21 Mi sono accoccolato 49 duemil'anni forse

22 vicino ai miei panni 50 di gente mia campagnola

23 sudici di guerra 51 e mio padre e mia madre

24 e come un beduino

25 mi sono chinato a ricevere 52 Questo è il Nilo

26 il sole 53 che mi ha visto

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54 nascere e crescere

27 Questo è l'Isonzo 55 e ardere d'inconsapevolezza

28 e qui meglio 56 nelle estese pianure

29 mi sono riconosciuto

57 Questa è la Senna 63 Questa è la mia nostalgia

58 e in quel suo torbido 64 che in ognuno

59 mi sono rimescolato 65 mi traspare

60 e mi sono conosciuto 66 ora ch'è notte

67 che la mia vita mi pare

61 Questi sono i miei fiumi 68 una corolla

62 contati nell'Isonzo 69 di tenebre

Cotici il 16 agosto 1916

1 dolina: concavità del terreno (formata dall'azione dell'acqua piovana) tipica del Carso.

2 Serchio: fiume della Lucchesia, terra di origine della famiglia di Ungaretti.

Giuseppe Ungaretti (1888-1970), di famiglia toscana, nato ad Alessandria d'Egitto, visse in gioventù a Parigi. Durante la prima Guerra Mondiale combatté sul fronte italiano e proprio mentre era al fronte compose molte poesie della raccolta L'allegria (pubblicata in più edizioni, a partire dal 1919).

Anche questa poesia è stata scritta mentre il poeta era al fronte, nella zona del Carso, sulle rive dell'Isonzo, il fiume che è stato una importante zona di guerra e il cui paesaggio è rimasto "mutilato". Il poeta-soldato Ungaretti si immerge in questo fiume, per cercare ristoro e passa in rassegna i fiumi che hanno segnato le tappe della sua vita.

1. Parafrasi e comprensione complessiva.

Dopo aver fatto la parafrasi di questa poesia, riassumi brevemente il contenuto dei tre tempi in cui essa si articola (vv. 1-26), (vv. 27-41), (vv. 42-69).

2. Analisi e commento del testo.

2.1 Che cosa rappresenta ciascun fiume nella vita del poeta? 2.2 Spiega il significato dei versi 9-12 "Stamani mi sono disteso / in un'urna d'acqua / e come una reliquia / ho riposato", individuando anche in altre espressioni del testo gli elementi di sacralità presenti nella lirica. 2.3 Quale significato simbolico assume l'acqua che accompagna il viaggio del poeta alla scoperta di sé e al recupero del passato attraverso la memoria? 2.4 Per quali ragioni il poeta definisce questa lirica la propria "carta d'identità" contenente i "segni" che gli permettono di riconoscersi? 2.5 Ungaretti, come altri poeti del tempo, avverte la necessità di trovare nuovi mezzi espressivi, diversi da quelli tradizionali e più adatti a rappresentare la fragilità e la precarietà della condizione umana. Spiega in che cosa consiste la cosiddetta rivoluzione metrica attuata dal poeta in questa prima fase della sua sperimentazione formale, indicandone anche qualche esempio in questa lirica.

3. Approfondimenti.

Il tema del viaggio, spesso metaforico, è un motivo ricorrente nella letteratura simbolista e decadente. Conosci altre poesie di altri autori che trattano questo tema?

TIPOLOGIA B – REDAZIONE DI UN SAGGIO BREVE O DI UN ARTICOLO DI GIORNALE

Sviluppa l'argomento scelto o in forma di "saggio breve" o di "articolo di giornale", utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se scegli al forma del "saggio breve", interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e svolgi su questa base la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Dà al tuo saggio un titolo coerente e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se scegli la forma dell'"articolo di giornale", individua nei documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo "pezzo". Dà all'articolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la

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pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare l'argomento, puoi riferirti a c ircostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo). Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.

2. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO

REDAZIONE DI UN "SAGGIO BREVE": Sviluppa l'argomento scelto o in forma di "saggio breve" o di "articolo di giornale", utilizzando i documenti e i dati che lo corredano e facendo riferimento alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Dà un titolo alla tua trattazione, indica la destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Per attualizzare l'argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo). Non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo. ARGOMENTO: Poeti e letterati di fronte alla "grande guerra" DOCUMENTI "Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo -, il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei liberatori, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna." MANIFESTO DEL FUTURISMO, "Le Figaro", 1909 "Edizione della sera! Della sera! Della sera! Italia! Germania! Austria!" E sulla piazza, lugubremente listata di nero, si ef fuse un rigagnolo di sangue purpureo! Un caffè infranse il proprio muso a sangue, imporporato da un grido ferino: "Il veleno del sangue nei giuochi del Reno! I tuoni degli obici sul marmo di Roma!" Dal cielo lacerato contro gli aculei delle baionette gocciolavano lacrime di stelle come farina in uno staccio e la pietà, schiacciata dalle suole, strillava: "Ah, lasciatemi, lasciatemi, lasciatemi! …" Vladimir MAJAKOVSFKIJ, 1914 [...] siamo troppi. La guerra è un'operazione malthusiana. C'è un di troppo di qua e un di troppo di là che si premono. La guerra rimette in pari le partite. Fa il vuoto perché si respiri meglio. Lascia meno bocche intorno alla stessa tavola. E leva di torno un'infinità di uomini che vivevano perché erano nati; che mangiavano per vivere, che lavoravano per mangiare e maledicevano il lavoro senza il coraggio di rifiutar la vita [...]. Fra le tante migliaia di carogne abbracciate nella morte e non più diverse che nel colore dei panni, quanti saranno, non dico da piangere, ma da rammentare? Ci metterei la testa che non arrivino ai diti delle mani e dei piedi messi insieme [...]. Giovanni PAPINI, Amiamo la guerra, in "Lacerba", II, 20, 1914 È una vecchia lezione! La guerra è un fatto, come tanti altri in questo mondo; è enorme, ma è quello solo; accanto agli altri , che sono stati e che saranno: non vi aggiunge; non vi toglie nulla. Non cambia nulla, assolutamente, nel mondo. Neanche la letteratura: [...]. Sempre lo stesso ritornello: la guerra non cambia niente. Non migliora, non redime, non cancella: per sé sola. Non fa miracoli. Non paga i debiti, non lava i peccati. In questo mondo, che non conosce più la grazia. Il cuore dura fatica ad ammetterlo. Vorremmo che quelli che hanno faticato; sofferto, resistito per una causa che è sempre santa, quando fa soffrire, uscissero dalla prova come quasi da un lavacro: più duri, tutti. E quelli che muoiono, almeno quelli, che fossero ingranditi, santificati: senza macchia e senza colpa. E poi no. Né il sacrificio né la morte aggiungono nulla a una vita, a un'opera, a un'eredità [...]. Che cosa è che cambierà su questa terra stanca, dopo che avrà bevuto il sangue di tanta strage: quando i morti e i feriti, i torturati e gli abbandonati dormiranno insieme sotto le zolle, e l'erba sopra sarà tenera lucida nuova, piena di silenzio e di lusso al sole della primavera che è sempre la stessa? Renato SERRA, Esame di coscienza di un letterato, in "La Voce", 30.4.1915 [...] Accesa è tuttavia l'immensa chiusa fornace, o gente nostra, o fratelli: e che accesa resti vuole il nostro Genio, e che il fuoco ansi e che il fuoco fatichi sinché tutto il metallo si strugga, sinché la colata sia pronta, sinché l'urto del ferro apra il varco al sangue rovente della resurrezione [...]. Gabriele D'ANNUNZIO, Sagra dei Mille (dal Discorso tenuto a Quarto il 5.5.1915) "Guerra! Quale senso di purificazione, di liberazione, di immane speranza ci pervase allora![...]. Era la guerra di per se stessa a entusiasmare i poeti, la guerra quale calamità, quale necessità morale. Era l'inaudito, potente e passionale serrarsi della nazione nella volontà di una prova estrema, una volontà, una radicale risolutezza quale la storia dei popoli sino allora forse non aveva conosciuto. [...]. La vittoria della Germania sarà un paradosso, anzi un miracolo, una vittoria dell'anima sulla maggioranza. La fede in essa va contro la ragione. [...]. L'anima tedesca è troppo profonda perché la civilizzazione divenga per essa il concetto più sublime. La corruzione o il disordine dell'imborghesimento le sembrano un ridicolo orrore. [...]. Non è la pace appunto l'elemento della corruzione civile, corruzione che le appare divertente e spregevole al tempo stesso?". Thomas MANN, Pensieri di guerra, novembre 1914, in "Scritti storici e politici", trad. it. Milano, 195

4. AMBITO TECNICO – SCIENTIFICO

ARGOMENTO: Catastrofi naturali: la scienza dell’uomo di fronte all’imponderabile della Natura! DOCUMENTI «Natura! Ne siamo circondati e avvolti - incapaci di uscirne, incapaci di penetrare più addentro in lei. Non richiesta, e senza preavviso, essa ci afferra nel vortice della sua danza e ci trascina seco, finché, stanchi, non ci sciogliamo dalle sue braccia.

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Crea forme eternamente nuove; ciò che esiste non è mai stato; ciò che fu non ritorna – tutto è nuovo, eppur sempre antico. Viviamo in mezzo a lei, e le siamo stranieri. Essa parla continuamente con noi, e non ci tradisce il suo segreto. Agiamo continuamente su di lei, e non abbiamo su di lei nessun potere. Sembra aver puntato tutto sull’individualità, ma non sa che farsene degli individui. Costruisce sempre e sempre distrugge: la sua fucina è inaccessibile… Il dramma che essa recita è sempre nuovo, perché crea spettatori sempre nuovi. La vita è la sua più bella scoperta, la morte, il suo stratagemma per ottenere molta vita... Alle sue leggi si ubbidisce anche quando ci si oppone; si collabora con lei anche quando si pretende di lavorarle contro... Non conosce passato né avvenire; la sua eternità è il presente… Non le si strappa alcuna spiegazione, non le si carpisce nessun beneficio, ch’essa non dia spontaneamente… È un tutto; ma non è mai compiuta. Come fa oggi, potrà fare sempre». J. W. GOETHE, Frammento sulla natura, 1792 o 1793 «Molte sono e in molti modi sono avvenute e avverranno le perdite degli uomini, le più grandi per mezzo del fuoco e dell’acqua... Quella storia, che un giorno Fetonte, figlio del Sole, dopo aver aggiogato il carro del padre, poiché non era capace di guidarlo lungo la strada del padre, incendiò tutto quello che c’era sulla terra ed anch’egli morì fulminato, ha l’apparenza di una favola, però si tratta in realtà della deviazione dei corpi celesti che girano intorno alla terra e che determina in lunghi intervalli di tempo la distruzione, mediante una grande quantità di fuoco, di tutto ciò che c’è sulla terra… Quando invece gl i dei, purificando la terra con l’acqua, la inondano,... coloro che abitano nelle vostre città vengono trasportati dai fiumi nel mare... Nel tempo successivo, accaduti grandi terremoti e inondazioni, nello spazio di un giorno e di una notte tremenda... scomparve l’isola di Atlantide assorbita dal mare; perciò ancora quel mare è impraticabile e inesplorabile, essendo d’impedimento i grandi bassifondi di fango che formò l’isola nell’inabissarsi». PLATONE, Timeo, 22c – 25d passim «La violenza assassina del sisma ci pone davanti alla nostra nuda condizione umana e alle nostre responsabilità. Inadeguatezza delle nostre conoscenze, l’insufficienza delle nostre tecnologie… Un punto tuttavia – tutto laico – è ineludibile: dobbiamo investire nuove energie sul nesso tra natura e comunità umana. Energie di conoscenza, di tecnologie ma anche di solidarismo non genericamente umanitario, ma politicamente qualificato». G. E. RUSCONI, L’Apocalisse e noi, LA STAMPA, 30/12/2004 «Mi fa una certa tenerezza sentire che l’asse terrestre si è spostato. Mi fa tenerezza perché fa della Terra un oggetto più tangibile e familiare. Ce la fa sentire più «casa», piccolo pianeta dal cuore di panna, incandescente, che mentre va a spasso negli spazi infiniti insieme al Sole, gli gira intorno, ruota su se stesso e piroetta intorno al proprio asse – un ferro da calza infilato nel gomitolo del globo – che con la sua inclinazione di una ventina di gradi ci dà il giorno e la notte e l’alternarsi delle stagioni. Non è male ricordarsi ogni tanto che la Terra è grande, ma non infinita; che non vive di vita propria in mezzo al nulla, ma ha bisogno di trovarsi sempre in buona compagnia; che non è un congegno automatico ad orologeria, ma che tutto procede (quasi) regolarmente soltanto per una serie di combinazioni fortunate. La Terra è la nostra dimora, infinitamente meno fragile di noi, ma pur sempre fragile e difesa soltanto dalle leggi della fisica e dalla improbabilità di grandi catastrofi astronomiche… Quella dello spostamento dell’asse terrestre è solo una delle tante notizie–previsioni di matrice scientifica… C’è chi dice che a questo evento sismico ne seguiranno presto altri «a grappoli»... Altri infine fanno previsioni catastrofiche sul tempo che sarà necessario per ripristinare certi ecosistemi… Ciò avviene...perché moltissime cose le ignoriamo, soprattutto in alcune branche delle scienze della Terra... La verità è che, eccetto casi particolarmente fortunati, non siamo ancora in condizione di prevedere i terremoti e i maremoti». E. BONCINELLI, Dall’asse distorto ai grappoli sismici. Quando la scienza vuol parlare troppo, CORRIERE DELLA SERA, 2/1/2005 «Il paradosso è questo: i fattori che causano un maremoto... sono gli stessi che, ragionando in tempi lunghi, hanno reso il nostro Pianeta un luogo privilegiato del sistema solare, dove la vita ha potuto svilupparsi ed evolvere. Partiamo da considerazioni banali: gli ingredienti di uno tsunami o maremoto sono due: grandi masse d’acqua liquida, cioè l’oceano; e, so tto all’oceano, uno strato solido e rigido, la litosfera terrestre, che però si muove. La litos fera che giace sotto gli oceani varia di spessore tra i 10 e gli 80 chilometri; in alcune zone particolari è squassata periodicamente da improvvisi sussulti con spostamenti di masse che possono trasmettere grande energia alle acque sovrastanti e causare il maremoto. Ma perché questi sussulti, perché questa litosfera solida ma viva, vibrante, sempre in movimento...? E poi, perché questi grandi volumi di acqua liquida che coprono i due terzi della nostra Terra?». E. BONATTI, Ma è l’oceano che ci dà vita, IL SOLE 24 ORE, 2/1/2005 «Il XX secolo ci ha insegnato che l’universo è un posto più bizzarro di quanto si immagini... Né l’instabilità dell’atomo, né la costanza della velocità della luce si accordano allo schema classico della fisica newtoniana. Si è aperta una frattura fra ciò che è stato osservato e quanto gli scienziati possono invece spiegare. A livello microscopico i cambiamenti sono improvvisi e discontinui: gli elettroni saltano da un livello energetico all’altro senza passare per stadi intermedi; alle alte velocità non valgono più le leggi di Newton: la relazione fra forza e accelerazione è modificata, e così pure la massa, le dimensioni e perfino il tempo... La speranza che tutti i fenomeni naturali possano essere spiegati in termini di materia, di forze fondamentali e di variazioni continue è più esile di quanto si creda, anche negli ambiti di ricerca più familiari. Ciò vale per buona parte del la fisica e per alcuni aspetti della chimica, scienza che solo nel XIX secolo è divenuta rigorosamente quantitativa, mentre è molto meno vero per la chimica organica e per la biochimica. Scienze della Terra, come la geologia o la meteorologia, in cui la compless ità non può essere troppo idealizzata, si basano più su descrizioni e giudizi qualitativi specializzati che su una vera teoria». A. VOODCKOC – M. DAVIS, La teoria delle catastrofi, Milano, 1982 «Comprendere il mondo, agire sul mondo: fuor di dubbio tali sono gli obiettivi della scienza. In prima istanza si potrebbe pensare che questi due obiettivi siano indissolubilmente legati. Infatti, per agire, non bisogna forse avere una buona intelligenza della situazione, e inversamente, l’azione stessa non è forse indispensabile per arrivare ad una buona comprensione dei fenomeni?... Ma l’universo, nella sua immensità , e la nostra mente, nella sua debolezza sono lontani dall’offrirci sempre un accordo così perfetto: non mancano gli esempi di situazioni che comprendiamo perfettamente, ma in cui ci si trova ugualmente in una completa incapacità di agire; si pensi ad un tizio la cui casa è invasa da un’inondazione e che dal tetto sui cui si è

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rifugiato vede l’onda che sale o lo sommerge. Inversamente ci sono situazioni in cui si può agire efficacemente senza comprenderne i motivi... quando non possiamo agire non ci resta più che fare buon viso a cattivo gioco e accettare stoicamente il verdetto del destino... Il mondo brulica di situazioni sulle quali visibilmente possiamo intervenire, ma senza sapere troppo bene come si manifesterà l’effetto del nostro intervento». R. THOM, Modelli matematici della morfogenesi, Torino, 1985

5. AMBITO SOCIO-ECONOMICO ARGOMENTO: La famiglia: primo nucleo su cui fondare la convivenza civile o valore obsoleto nell’epoca dell’individualismo? DOCUMENTI Spesso i genitori riversano troppe ansie e aspettative su quell’unico figlio. «Vero, ma solo se i genitori sono stupidi. In Italia si fanno sempre meno figli e questo può creare problemi. Una buona soluzione sta per esempio nel creare spazi reali di educazione collettiva. Io abito in campagna, a Gubbio, ed è molto più semplice che in città: gruppi vicini, famiglie che si conoscono e si organizzano. Il gruppo crea meno tensioni, le nevrosi tra fratelli si stemperano. Il vero nemico del bambino è la solitudine. Anche il problema del figlio unico scompare se la vita del bambino è su base comunitaria. In città non sono rare le esperienze di asili autogestiti.» Insomma, basta organizzarsi? «Ripeto: l’unico problema è la solitudine. Io da piccolo non ero mai solo. Ogni tanto andavo pure in tournée con i miei genitori. Se stavano lontani, al ritorno a casa la loro attenzione nei miei riguardi era completa. Meglio così che avere genitori sempre presenti ma distratti. »

(E. Bonerandi, Non ero affatto solo, loro erano tutti per me, in “la Repubblica”, 19/4/2001) Contrordine genitori. Dopo decenni passati a sentirsi dire che bisogna essere amici dei figli, un’indagine della fondazione Exodus di Don Mazzi tra 635 adolescenti tra i 14 e i 19 anni boccia questo atteggiamento: un adolescente su tre non sopporta che i genitori «facciano gli amiconi» e «desiderino piacere a tutti i costi », anche con comportamenti imbarazzanti. Passato il tempo dello scontro generazionale, i giovani si sentono orfani di una guida sicura. E forse andrebbe riscoperto anche qualche rimprovero, visto che solo il 4% si lamenta della «eccessiva severità del papà». Dunque, nel mondo rovesciato, dove gli studenti danno il voto ai docenti e i figli ai genitori, gli adolescenti bocciano papà e mamma perché «non sanno capire che cosa ci serve nella vita» (32%), e perché «pensano troppo a loro stessi» (21%). Il 23% dei ragazzi lamenta l’«incapacità di comunicare dei genitori » e il 18% una «eccessiva loro presenza» nella intimità dei figli. Di contro, il 31% dei ragazzi vorrebbe che i genitori fossero «un punto di riferimento sicuro in ogni occasione» (e forse anche ai genitori piacerebbe esserlo, potendo), mentre il 24% vorrebbero che i genitori «trasmettessero le regole di vita con l’esempio ». Gli adolescenti passano con i genitori un paio di ore al giorno, a cena o davanti alla tv, parlando prevalentemente «di soldi e spese della casa». In sette famiglie su dieci non si parla d’altro! Il 51% lamenta anche che i «problemi tra i genitori rappresentino, in loro presenza, uno dei temi più discussi». Per il resto si parla di notizie o, al quarto posto, della loro giornata.

(da P. Panza, Meglio avere un padre severo che amico, in “Corriere della Sera”, 27/4/2001) Dieci richieste dei figli ai genitori – Non viziarmi, so benissimo che non dovrei avere tutto quello che chiedo. – Non essere incoerente: mi sconcerta e mi costringe a farla franca tutte le volte che posso. – Non fare promesse, potresti non essere in grado di mantenerle. – Non correggermi davanti alla gente. Presterò più attenzione se parlerai a quattr’occhi. – Non brontolare continuamente: altrimenti dovrò far finta di essere sordo. – Non badare troppo alle mie indisposizioni: potrei imparare a godere di cattiva salute, se questo attira la tua attenzione. – Non preoccuparti del poco tempo che passiamo insieme, è come lo passiamo che conta. – Non permettere che i miei timori suscitino la tua ansia, perché allora diventerei ancora più pau roso. – Non dimenticare che non posso crescere bene senza molta comprensione e incoraggiamento… ma non ho bisogno di dirtelo, vero? – Ricordati, io imparo di più da un esempio che da un rimprovero.

(da don Antonio Mazzi, Un’ala di riserva. Adolescenza.Terra di qualcuno?, Mondadori, Milano 2001) La famiglia-tutor: soldi non valori La famiglia italiana del 2003 fa sempre più fatica a tramandare valori alle nuove generazioni. E allora cerca almeno di trasferire patrimoni. I figli che crescono nel terzo millennio non ereditano ideali, ma denari risparmiati con sacrificio, appartamenti, polizze assicurative. Ed è un mestiere in crisi, quello del genitore, incapace di fronteggiare i modelli culturali che arrivano dalla televisione e preoccupato per un futuro che appare senza certezze. Così almeno risulta al Censis, che ieri ha presentato i risultati di uno studio commissionato da Zurich Italia e intitolato Pochi rischi, siamo genitori. I numeri della ricerca lasciano scarso spazio all’interpretazione. Tre genitori su quattro pensano che essere padre o madre oggi è più difficile che in passato, 55 su cento credono che i figli avranno serie difficoltà a trovare lavoro. E poi, quattro su dieci ammettono che la famiglia non è più in grado di essere cinghia di trasmissione di valori positivi come il rispetto della dignità umana, la solidarietà e la tolleranza. «Sì, la famiglia di un tempo, quella che tramandava norme di vita, è in crisi», spiega Carla Collicelli, curatrice della ricerca del Censis. Il paradosso è che gli italiani non pensano affatto che sia tutto perduto. Il 58,2 per cento si dichiara ostinatamente ottimista, e il 64,2 per cento ritiene che – nella latitanza delle istituzioni – sia la famiglia stessa a dover fronteggiare le incognite del futuro. Un impegno che però diventa soprattutto finanziario. «Oggi la famiglia italiana ha cambiato maschera», dice il direttore generale del Censis Giuseppe De Rita: «È una famiglia fortemente responsabilizzata e altamente patrimonializzata: vuole prima di tutto garantire una sicurezza economica». Si stringe la cinghia, allora. Per mettere a disposizione dei figli i propri risparmi (come fa il 36,6 per cento delle famiglie), ma anche per aiutarli ad avviare un’attività economica (36,4 per cento), per

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comprare una casa (33,2 per cento), o per stipulare una polizza assicurativa (24,3 per cento). Non è semplicemente un mutamento di attitudine. Lo è anche di ruolo. E così, per dirla con De Rita, in trenta anni si è passati dalla «famiglia combinatoria» – che viveva accumulando reddito da più lavori per aumentare i risparmi – alla «famiglia tutor» di oggi che «con polizze vita e fondi pensione segue i figli con una logica di accompagnamento nel percorso di avvicinamento a una società sempre più difficile da affrontare ».

(G. Mola, La famiglia-tutor: soldi non valori, in “la Repubblica” 16/4/2003) 6. AMBITO STORICO - POLITICO

ARGOMENTO: Il regime fascista: essenza e storia. Documenti Il manifesto dei fasci di combattimento (1919) - Programma di San Sepolcro […] Per il problema politico: Noi vogliamo: a) Suffragio universale a scrutinio di lista regionale, con rappresentanza proporzionale, voto ed eleggibilità per le donne. […] d) La convocazione di una Assemblea Nazionale per la durata di tre anni, il cui primo compito sia quello di stabil ire la forma di costituzione dello Stato. […] Per il problema sociale: Noi vogliamo: […] i) Obbligo dello Stato di dare e mantenere alla scuola carattere precipuamente e saldamente formativo di coscienze nazionali e carattere imparzialmente, ma rigidamente laico, carattere tale da disciplinare gli animi ed i corpi alla difesa della Patria in modo da rendere possibili e scevre di pericolo le forme brevi, elevare le condizioni morali e culturali del proletariato; dare reale ed integrale applicazione alla legge sull'istruzione obbligatoria con la conseguente assegnazione in bilancio dei fondi necessari. [...] Per il problema finanziario: Noi vogliamo: a) Una forte imposta straordinaria sul capitale a carattere progressivo, che abbia la forma di vera espropriazione parziale di tutte le ricchezze. b) II sequestro di tutti i beni delle congregazioni religiose e l'abolizione di tutte le mense Vescovili che costituiscono una enorme passività per la Nazione e un privilegio di pochi. c) La revisione di tutti i contratti di forniture di guerra ed il sequestro dell' 85% dei profitti di guerra. («II popolo d'Italia», 6 giugno 1919) Il fascismo è un movimento che tende con tutti i mezzi a impadronirsi dello stato e di tutta la vita nazionale per stabilire la sua dittatura assoluta e unica. Il mezzo essenziale per riuscirvi è, nel programma e nello spirito dei capi e dei seguaci, la completa soppressione di tutte le libertà costituzionali pubbliche e private, che è quanto dire la soppressione dello Statuto e di tut ta l’opera liberale del Risorgimento italiano. Luigi Salvatorelli, La Stampa, 18 Luglio 1922. Il fascismo non ha mirato tanto a governare l’Italia, quanto a monopolizzare le coscienze italiane. Non gli basta il possesso del potere: vuole il possesso della coscienza privata dei cittadini, vuole la “conversione” degli italiani. G. Amendola, “il Mondo”, 1 aprile 1923. Il fascismo sta percorrendo la via verso il “totalitarismo e l’assolutismo” (…) esperimentando un sistema che pur lasciando sussistere forme esterne di rappresentanza popolare (…) aumenta in modo tale i poteri del governo, che questo diventa il vero arbitro e dominatore di ogni altro potere statale” Luigi Sturzo, Italia e fascismo (1926), Bologna 1965 Il fascismo è una concezione etica. Nessuna azione sottratta al giudizio morale(..).Il fascismo è una concezione religiosa, in cui l’uomo è veduto nel suo immanente rapporto con una legge superiore, con una Volontà obiettiva che trascende l’individuo particolare e lo eleva a membro consapevole di una società spirituale. (…) Il fascismo è una concezione storica, nella quale l’uomo non è quello che è se non in funzione del processo spirituale a cui concorre, nel gruppo familiare e sociale, nella nazione e nella storia, a cui tutte le nazioni concorrono. Antiindividualistica, la concezione fascista è per lo stato; ed è per l’individuo in quanto esso coincide con lo stato, coscienza e volontà universale dell’uomo nella sua esistenza storica. È contro il liberalismo classico, che sorse dal bisogno di reagire all’assolutismo e ha esaurito la sua funzione storica da quando lo stato si è trasformato nella stessa coscienza e volontà popolare. Il liberalismo negava lo stato nell’interesse dell’individuo particolare; il fascismo riafferma lo stato come la realtà vera dell’individuo. E se la libertà deve essere l’attributo dell’uomo reale, e non di quell’astratto fantoccio a cui pensava il liberalismo individualistico, il fascismo è per la libertà. E per la sola libertà che possa essere una cosa seria, la libertà dello stato e dell’individuo nello stato. Giacché, per il fascista tutto è nello stato, e nulla d’umano o spirituale esiste, e tanto meno ha valore, fuori dallo stato. In tal senso il fascismo è totalitario, e lo stato fascista, sintesi e unità di ogni valore, interpreta, sviluppa e potenzia tutta la vita del popolo.

Giovanni Gentile- Benito Mussolini, Voce “Fascismo”, Enciclopedia Treccani, 1932. Eppure il fascismo ha saputo far di peggio [del nazismo]; perché, pur raggiungendo praticamente gli stessi fini, non ha avuto il coraggio di sopprimere sinceramente la legalità, ma ha preferito mantenerla ufficialmente sulla facciata, instaurando all’ombra di essa una pratica ufficiosa di effettivo illegalismo, destinato a togliere ogni serietà alle leggi figurative scritte sui codici. Il fascismo è stato il regime della legalità adulterata, della truffa giuridica organizzata d’autorità. Il sistema rappresentativo è abolito, ma al suo posto si istituiscono, nella Camera e nel Senato, assemblee di coristi vestiti d’orbace, che, col cantare gli inni “della patria e della rivoluzione” hanno l’ufficio di manifestare il delirante consenso della nazione alle leggi fasciste; i poteri sono tutti trasfusi di fatto nel “capo del governo”, ma la monarchia rimane sui francobolli come un emblema araldico; si proclama l’indipendenza alla magistratura, ma lo squadrismo ha l’incarico ufficioso di impedire ai giudici di far giustizia; si lascia in vigore in apparenza nel Codice penale il principio nulla poena sine lege, ma con l’istituzione del Tribunale speciale e delle Commissioni per il confino si dà al governo e alla polizia mano libera per perseguitar l’innocenza, e per trasformarla volta per volta, secondo le istruzioni che scendono giù dall’alto, in delitto capitale.

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Sorge sotto il fascismo una nuova codificazione, a cui si dà il nome di “mussoliniana”; ma essa ha, come tutte le “opere del regime”, la funzione meramente decorativa di tenere a bada la platea.

Piero Calamandrei, “La crisi della legalità” (1944), in Costituzione e legge di Antigone, Sansoni Il fascismo non era in linea di principio né totalitario né anticristiano (…) L’idea politica centrale del fascismo è quella dello stato corporativo. Mussolini lo interpretò come tentativo di eliminare con un’organizzazione sociale integrata i pericoli incombenti sullo stato nazionale a causa delle divisioni di classe, di risolvere l’antagonismo tra stato e società mediante la “statalizzazione” di questa. Quando il partito fascista (“un partito al di sopra dei partiti” in quanto pretendeva di rappresentare gli interessi della nazione nel suo insieme) si impadronì dello stato e si identificò con la massima autorità nazionale, si apprestò a fare del “popolo una parte dello stato”. Ma non si pose “al di sopra dello stato”, né i suoi capi si ritennero “al di sopra della nazione”. La differenza tra fascismo e i movimento totalitari è bene illustrata dall’atteggiamento verso l’esercito, cioè verso l’istituzione nazionale per eccellenza. Al contrario dei nazisti e dei bolscevichi (…) i fascisti poterono usare uno strumento intensamente nazionalistico come l’esercito, con cui cercarono di identificarsi con lo stato. (…) Il dittatore fascista (ma no Hitler, né Stalin) fu il vero usurpatore nel senso della dottrina politica classica, e il suo regime del partito unico rimase in certo qual modo intimamente legato al multipartitismo. Hanna Arendt, Le origini del totalitarismo, (1951), Einaudi Caratteristica essenziale del regime era la sovrapposizione di due strutture e di due gerarchie parallele: quella dello Stato, che aveva conservato l’impalcatura esterna del vecchio Stato monarchico, e quella del partito con le sue numerose ramificazioni. Il punto di congiunzione era rappresentato dal Gran consiglio del fascismo (...). Al di sopra di tutti si esercitava incontrastato il potere di Mussolini, che riuniva in sé la qualifica di Capo del governo e di Duce del fascismo. Contrariamente a quanto sarebbe accaduto in altri regimi totalitari, nel fascismo italiano l’apparato dello Stato ebbe fin dall’inizio, per esplicita scelta di mussolini, una netta preponderanza sulla machina del partito. (…) Il tentativo messo in atto dal fascismo (…) era di “occupare”, insieme allo stato, la società, di riplasmarla dalle fondamenta facendo leva soprattutto sui giovani. (…) L’ostacolo maggiore era senza dubbio rappresentato dalla Chiesa. (…)Un altro limite insuperabile stava all’interno, anzi al vertice delle istituzioni statali ed era rappresentato dalla monarchia.

Giovani Sabbatucci, Storia Contemporanea - Il Novecento, Laterza Nel suo libro sulle origini del totalitarismo Hannah Arend afferma perentoriamente che fino al 1938 il fascismo non fu totalitario, ma fu soltanto un’ordinaria dittatura nazionalista sorta dalla crisi di una democrazia di partiti. Questo giudizio poi è stato fatto proprio da altri politologi e storici del fascismo, come Alberto Aquarone e Renzo De Felice, ed è tuttora considerato alla stregua di una verità indiscutibile. In realtà, il giudizio di Arendt si basava su una scarsa conoscenza di quel che il fascismo era stato, come dimostra la mancanza di dati storici concreti nella sua riflessione sul fascismo (…).La mia definizione del fascismo come totalitarismo deriva dalle prime intuizioni [dei primi antifascisti italiani] e dall’analisi della concreta realtà storica de l fascismo italiano. Per totalitarismo io intendo definire: Un esperimento di dominio politico, messo in atto da un movimento rivoluzionario, organizzato in patito militarmente disciplinato, con una concezione integralista della politica, che aspira al monopolio del potere e che, una volta averlo conquistato, per vie legali o extralegali, distrugge e trasforma il regime preesistente e costruisce uno Stato nuovo, fondato sul regime a partito unico, con l’obiettivo principale di realizzare la conquista della società (…) sulla base del princip io della politicità integrale dell’esistenza, sia individuale che collettiva, interpretata secondo le categorie, i miti e i valori di una religione politica, con il proposito di plasmare l’individuo e le masse attraverso una rivoluzione antropologica, per rigenerare l’essere umano e creare l’uomo nuovo. E.Gentile, Il fascismo in tre capitoli, Laterza

TIPOLOGIA C: TRATTAZIONE DI UN TEMA DI ARGOMENTO STORICO Nell’ottobre del 1929 scoppiò negli Stati Uniti una gravissima crisi economica, destinata a durare a lungo e a propagarsi rapidamente in Europa. Illustra le origini di tale crisi, soffermandoti particolarmente sulle conseguenze che essa ebbe nell’economia e sulle soluzioni politiche adottate nei diversi paesi.

TIPOLOGIA D: TRATTAZIONE DI UN TEMA DI ORDINE GENERALE

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie Internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. (Costituzione, Articolo 11) Il candidato rifletta criticamente sulla citazione estrapolata dal testo della Costituzione Italiana e, alla luce dei recenti avvenimenti internazionali esprima le sue opinioni in merito.

GRIGLIA DI VALUTAZIONE TABELLA DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA

CRITERI LIVELLI PUNTI

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1) Analisi del testo / individuazione della tesi e rispetto della consegna

Completa, ben strutturata e organica 4

Adeguata 3

Superficiale 2

Lacunosa 1

Gravemente incompleta 0

2) Ricchezza e correttezza informativa rispetto agli argomenti

Ampia e articolata 4

Esauriente 3

Corretta 2

Superficiale / incompleta 1

Imprecisa, limitata e scorretta 0

3) Correttezza morfologica, ortografica, sintattica e lessicale

Sintassi complessa, lessico appropriato, trattazione corretta e accurata

4

Sintassi semplice, lessico complessivamente adeguato, trattazione sostanzialmente corretta ma non sempre accurata

3

Qualche errore sintattico e ortografico, lessico impreciso

2

Errori morfo – sintattici diffusi ma non gravi, lessico impreciso

1

Lessico inadeguato, gravi errori morfo - sintattici

0

4) Efficacia argomentativa e capacità di rielaborare i contenuti

Articolata, approfondita e coerente 3

Schematica ma organizzata 2

Poco articolata, superficiale e con qualche incongruenza

1

Disordinata e incoerente 0

TOTALE …… / 15

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Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca

M536 – ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE

Indirizzo: A021– Arti Figurative CURVATURA ARTE DEL PLASTICO-PITTORICO

Tema di:DISCIPLINE PITTORICHE, PLASTICHE E SCULTOREE

La Danza

La danza è arte del corpo in movimento, e da sempre ha avuto un ruolo di grande importanza nella storia dello spettacolo; già nell'antica Grecia, durante le rappresentazioni teatrali, il coro si esprimeva danzando nello spazio chiamato orchestra, che si trovava davanti a quello scenico, destinato agli attori. La storia dell'arte, soprattutto nell'Ottocento e nel Novecento, ha sovente tratto ispirazione dalla danza; basti ricordare le opere di grandi maestri come Degas, Renoir, Matisse, che l'hanno rappresentata in tutta la sua armoniosa bellezza. Ispirandosi a opere d'arte a lui note, ma con l'intento di esprimere anche la propria visione di quest'arte, il candidato progetti un elaborato a scelta tra: Sono richiesti:

Schizzi preliminari e bozzetti Progetto esecutivo con misure dell’opera ed eventuali tavole di ambientazione; Opera originale 1:1 o particolare dell’opera in scala eseguito con tecnica libera; Relazione illustrativa con specifiche tecniche e descrizione delle peculiarità dell’opera ed eventualmente del luogo prescelto per accoglierla.

Durata massima della prova: 3 giorni (6 ore per ciascun giorno) N.B.: Nei primi 2 giorni il candidato può lasciare la sede degli esami prima che siano passate 6 ore dall’inizio della prova solo se la prova stessa è conclusa. È consentito l’uso dei materiali e delle attrezzature, informatiche e laboratoriali (esclusa INTERNET), degli archivi digitali e dei materiali cartacei presenti in biblioteca disponibili nella istituzione scolastica.

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È consentito l’uso del dizionario della lingua italiana. È consentito l’uso del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di

madrelingua non italiana.

SIMULAZIONE II PROVA ESAME DI STATO

GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA SECONDA PROVA SCRITTA

Alunno _______________________

Grave mente

Insufficiente 1-5

Insufficiente 6-9

Sufficiente 10

Più che Sufficiente

11-12

Buono 13-14

Ottimo 15

Creatività

Schizzi preliminari

Aderenza al tema

Autonomia nell’utilizzo degli strumenti e nell’applicazione

Sviluppo del progetto

Padronanza di metodi/tecniche di rappresentazione

Completezza dell’elaborato finale dell’opera o suo prototipo

Relazione finale

La valutazione è il risultato della media matematica delle singole voci

Media dei voti:_____/15

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1° SIMULAZIONE TERZA PROVA SCRITTA TIPOLOGIA B: QUESITI A RISPOSTA SINGOLA

STORIA

1)Quali sono le principali azioni politiche di Giolitti al governo? (Precisa la posizione di Giolitti

nei confronti del conflitto fra capitale e lavoro e indica le principali riforme; spiega il

comportamento di Giolitti di fronte allo sciopero del 1904 e chiarisci il rapporto con il Partito

Socialista; parla dell’allargamento del voto ai cattolici ).

2)Ricostruisci gli eventi che portarono all’uscita della Russia dal conflitto, e quelli che invece

portarono all’entrata degli Stati Uniti a fianco dell’Intesa.

FILOSOFIA

1) Delinea gli attributi essenziali che Kant riferisce alla legge morale .

2) Rifletti sulla differenza tra il concetto di bello e quello di sublime.

FISICA

1. Descrivi il campo elettrico, le linee di campo e la differenza con la forza elettrica 2. Che cosa si intende per potenziale in un punto? E per d.d.p? Che cosa succede in una

superficie equipotenziale?

STORIA DELL’ARTE 1. Descrivi l’opera “Il grido” di Edward Munch. 2. Quali sono le opere di Gaudì ? Descrivine una.

INGLESE

1. When did the foe start writhing prose fiction? In what form are his works written? 2. What is the plot of Robinson Crusoe?

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2° SIMULAZIONE TERZA PROVA SCRITTA

STORIA Analizza le ragioni dell’ ascesa del fascismo fino alla Marcia su Roma. Parla della fase legalitaria ( Leggi Acerbo e Gentile, e prime trasformazioni in senso dittatoriale). Parla dell’avvento della dittatura(leggi fascistissime, trasformazione della società, politica economica e corporativismo.)

FILOSOFIA

La filosofia dello Spirito che Hegel definisce come la conoscenza più alta e difficile è lo studio dell’Idea che, dopo essersi alienata, torna presso di sé nell’uomo, attraverso il quale si riconosce come principio di tutta la realtà, ovvero come Assoluto. Nello sforzo di autoliberazione la Ragione, in un processo di concreta realizzazione storica, attraversa le tre fasi dello Spirito oggettivo. Delinea sinteticamente i tre momenti fondamentali del percorso, individuando la legge che presiede tale progressivo apparire dello Spirito.

FISICA Studia fino ai suoi limiti la seguente funzione: F (x) = X2_9

X2_4

STORIA DELL’ARTE Parla dell’Espressionismo Francese e tedesco, descrivendo opere e artisti studiati. E confrontandolo con l’Impressionismo. INGLESE Why is the Romantic period also called the “Age of Revolution”? Outline the main factors that characterize the Industrial Revolution.

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE

INDICATORI E DESCRITTORI

LIVELLI

Nullo Basso Medio Alto

Conoscenze

Conoscenza degli argomenti 0 1 2 3

Aderenza alla domanda 0 1 2 3

Abilità

Analisi e/o sintesi 0 1 2 3

Rielaborazione e/o approfondimento 0 1 2 3

Competenze linguistico-espressive

Correttezza nell’uso dei codici della

disciplina ed efficacia espositiva 0 1 2 3

Punteggio = _______ /15 Valore della prova ------- /3

TABELLE DI VALUTAZIONE DELLA TERZA PROVA SCRITTA

TIPOLOGIA B (10 QUESITI A RISPOSTA APERTA)

Risposta completa e corretta 1.5

Risposta corretta ma parzialmente completa 1

Risposta corretta ma non completa 0.5

Risposta assente o totalmente errata 0

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RELAZIONE FINALE DI ALESSANDRA

COSSU IN BASE AL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER

L'INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE (DIRETTIVA MINISTERIALE 27/12/2013 E CM N° 8/2013)

PARTE PRIMA LA DIAGNOSI

La studentessa Alessandra Cossu da anni soffre della sindrome di Wilson, o degenerazione

epatolenticolare e di epilessia.

La sindrome di Wilson è un disordine genetico trasmesso in modo autosomico recessivo che determina

l'accumulo di rame nei tessuti; i sintomi si manifestano a livello neurologico-psichiatrico e soprattutto a livello

del fegato. La cura prevede l'utilizzo di farmaci che riducono l'assorbimento di rame e ne rimuovono

l'eccesso dall'organismo, ma occasionalmente è necessario anche un trapianto di fegato.

I disturbi epatici possono presentarsi con stanchezza, emorragia o confusione. Il 5% circa dei pazienti

ricevono una diagnosi solo in seguito ad improvvisi ed acuti problemi epatici, spesso nel contesto di

un anemia emolitica (anemia dovuta alla distruzione eccessiva dei globuli rossi). Ciò conduce ad un'anomala

produzione delle proteine ed a difetti del metabolismo del fegato. Tale metabolismo deviato conduce ad un

accumulo di prodotti di scarto, come ammoniaca, nel circolo sanguigno. Se tale prodotto irrita il cervello, il

paziente sviluppa un'encefalopatia epatica (confusione, coma, sino al pericoloso edema cerebrale).

Oltra alla sindrome di Wilson, Alessandra ha manifestato in questi ultimi anni anche fenomeni di epilessia.

Spesso , prima del trattamento farmacologiche, si manifestava con crisi plurigiornaliere. L'epilessia è una

condizione neurologica (in alcuni casi definita cronica, transitoria in altri, per es: un episodio epilettico

accaduto nella vita mai più ripetutosi) caratterizzata da ricorrenti e improvvise manifestazioni con improvvisa

perdita della coscienza e violenti movimenti convulsivi dei muscoli, dette crisi epilettiche.

Alessandra soffre di una epilessia definita Attacco tipo assenza: è un'interruzione dello stato di coscienza

dove la persona che sperimenta l'attacco sembra diventare assente e insensibile, per un breve periodo di

tempo (di solito 20 secondi). Possono sopraggiungere leggere contrazioni muscolari in particolare

"strizzamento degli occhi". Non c'è perdita del tono posturale. Nelle assenze complesse ci può essere una

perdita di coscienza più prolungata e l'esordio e la cessazione può essere meno brusca.

Alessandra ha visto velocemente aggravarsi la sua situazione clinica. Per questo motivo, sfruttando i tempi a

noi concessi dall’epilessia, dovremmo costruire un piano didattico adatto alla sua particolare situazione.

DIAGNOSI: MORBO DI WILSON, EPILESSIA IN TRATTAMENTO. EPILESSIA CON CRISI PLURIGIORNALIERE PRIMA DEL TRATTAMENTO. La documentazione presentata alla scuola è stata redatta da una Commissione medica della ASL di Olbia il 15/07/2011 e presentata alla scuola dalla madre il 10/03/2015.

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PARTE SECONDA IL PROFILO DELL’ALLIEVA

P E R C O R S O S C O L A S T I C O

AS SCUOLA CLASSE NOTE

2011 2012

Liceo Artistico Fabrizio de Andrè I B Percorso eccellente

2012 2013

Liceo Artistico Fabrizio de Andrè II B Percorso eccellente

2013 2014

Liceo Artistico Fabrizio de Andrè III B Percorso ottimo nella prima parte e poi un

inizio non grave di cedimento

2014 2015

Liceo Artistico Fabrizio de Andrè IV B Inizio d’anno stentato e inizio delle difficoltà

di concentrazione e di attenzione

2015 2016

Liceo Artistico Fabrizio de Andrè VB Inizio d’anno stentato .Secondo

quadrimestre con decisi miglioramenti.

PARTE TERZA STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE UTILIZZATE

L’allieva ha sempre dimostrato ottime attitudini sia nell’ambito logico-scientifico, che storico letterario, ma la sua eccezionalità si è sempre manifestata nelle discipline di indirizzo (soprattutto la pittura). E’ stato richiesto ad Alessandra un impegno e uno sforzo adeguati alle sue possibilità quando la concentrazione glielo ha permesso. E’ stato nostro impegno cogliere i momenti più proficui per permettere ad Alessandra di arrivare a competenze, abilità e competenze adeguate.

INTERVENTI PERSONALIZZATI, STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE

Misure compensative Tutti i docenti hanno strutturato la loro didattica tenendo conto dei momenti di attenzione della studentessa . Hanno calendarizzato le verifiche in modo da dare tempo alla ragazza di organizzarsi in tutte le discipline. Si è cercato di far durale le verifiche scritte e orali un tempo “giusto” per permettere alla studentessa di non bloccarsi o assentarsi.

PROVE SCRITTE

PROVA TEMPO MODALITA’

ITALIANO 6 h. In caso di “assenza” richiamare la ragazza,

parlarle, chiedere se ha bisogno di qualcosa.

INGLESE TERZA

PROVA idem

COLLOQUIO ORALE Evitare tempi prolungati in tutte le discipline e in caso di assenza richiamare la studentessa. Olbia, 12/05/2016 La coordinatrice Prof.ssa Pierina Lunesu

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LICEO ARTISTICO STATALE “F. DE ANDRE’”

SEZIONE ASSOCIATA

Via Modena – 07026 OLBIA (SS)

Tel- 0789-641120 – fax 0789-66618 - e-mail [email protected]

Anno Scolastico: 2015/2016

RELAZIONE FINALE

Alunna: Spano Stefania

A cura del C.d. C : V B

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DATI ANAGRAFICI E SCOLASTICI DELL'ALUNNO

Dati anagrafici: Spano Stefania

Luogo e data di nascita: Olbia – 23.05.1993

Residenza: Loiri Porto San Paolo

Istituto: Liceo Artistico Statale “Fabrizio De Andrè”

Classe: V B

Ripetente: No

Riduzione dell’orario di frequenza scolastica: SI

Ore di sostegno settimanali: n.18

Presentazione della ragazza

Stefania Spano ha frequentato la classe quinta, sezione B, del liceo Artistico “Fabrizio De André“ presso

la sede di Olbia. Durante tutti i cinque anni ha seguito un percorso differenziato.

L'alunna è affetta da tetraparesi mista, esito di sofferenza perinatale, con conseguente ritardo nello

sviluppo psicomotorio.

La diagnosi funzionale è stata redatta dal servizio di neuropsichiatria dell’ASL n.2 di Olbia in data

10.02.2001.

La classe nella quale l'alunna è inserita è formata, per lo più, dai compagni degli anni precedenti. Il

gruppo classe è composto da 15 alunni (12 ragazze e 3 ragazzi). Stefania è ben inserita nel gruppo classe,

si attiene alle regole principali della scuola e accetta positivamente la mediazione dei compagni e degli

insegnanti.

I compagni di classe, benché rispettosi nei suoi confronti, si mostrano un po' timorosi nell'approccio. Si è

lavorato, pertanto, sull'integrazione spiegando a tutti come rapportarsi in maniera positiva e propositiva e

cercando forme di dialogo e di interazione tra Stefania e il resto della classe. Col tempo si è riscontrata una

maggiore sintonia tra l'alunna e i compagni, che l'hanno coinvolta sia in attività laboratoriali, sia durante le

assemblee di classe.

Area psico-motoria

Stefania, a causa della sua patologia, non riesce a compiere semplici attività manipolative né ad afferrare

autonomamente matita e pennarelli; riesce solo se guidata dall'insegnante. Non possiede capacità di

coordinazione generale e segmentaria, nonché il controllo del corpo. Sia staticamente che dinamicamente,

presenta molti problemi di coordinazione nei movimenti fini motori delle mani.

Nonostante la disabilità motoria ha però dimostrato forte tenacia nel raggiungere gli obiettivi prefissati. In

particolare, nell'utilizzo del personal computer, attività che svolge volentieri, riesce, seppur con fatica, a

scrivere controllando gli spasmi naturali della mano e a volte usando il viso.

Area socio- emotiva

Stefania ha un carattere tranquillo e sereno e manifesta piacere nel frequentare la scuola. Buona la

comunicazione mimico gestuale e anche l'intenzionalità comunicativa.

Area cognitiva

Le competenze cognitive non sono adeguate all'età anagrafica.

Mostra buone capacità di comprensione dei messaggi verbali, gestuali e per immagini. È in grado di

comprendere il significato dei testi ascoltati e di dare un ordine cronologico ai fatti storici. Ha bisogno di

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continui rinforzi degli argomenti durante la fase di apprendimento ma, una volta acquisiti, ha dimostrato di

ricordarli anche a distanza di tempo. Ad esempio, durante le attività di ripasso , ha dimostrato di ricordare

bene gli argomenti presi in considerazione tempo prima.

Non riesce a mantenere l'attenzione e la concentrazione molto a lungo ed il grado di attenzione è legato

comunque ad un livello di difficoltà delle attività proposte.

Area linguistico – espressiva

Il linguaggio verbale non è strutturato. Stefania esprime e comunica le proprie emozioni attraverso la

mimica facciale ed emettendo vocalizzi. Rielabora ordini semplici e contestuali. Nell'ascolto la comprensione

è sufficiente, anche se non sempre riesce a mantenere la concentrazione necessaria a cogliere i contenuti di

base. La comprensione è limitata a semplici testi raccontati o supportati da immagini.

Durante l'anno scolastico sono stati utilizzati strumenti didattici volti a permetterle di comunicare e

formulare piccole frasi. In tal senso è stata utilizzato il computer con una tastiera semplificata (meno tasti del

normale e più grandi per facilitare la digitazione) con la quale Stefania ha scritto, con l'ausilio dell'insegnante

di sostegno o dell'assistente, durante tutto l’anno.

Visti i progressi nella scrittura, seppur limitati dalla disabilità motoria dell'alunna, Stefania ha dimostrato di

poter comunicare, seppur con enorme fatica, parole ed emozioni.

Area logico-matematica

Stefania conosce ed utilizza i numeri. Esegue le quattro operazioni e conosce le tabelline (sino a quella

del 5) delle quali comunica i risultati battendoli con la mano e distinguendo le decine dalle unità. Anche per

la matematica si è usufruito di una lavagna magnetica che ha permesso alla ragazza di selezionare le

singole cifre. Anche attraverso tale strumento l'alunna ha imparato i tagli minori della moneta (1, 2, 5, 10, 20,

50 centesimi e 1, 2 e 5 euro)

Personale impegnato nel progetto educativo

I rapporti tra Stefania e i docenti sono di affetto reciproco. Nonostante le sue difficoltà l'alunna dimostra

interesse e attenzione verso tutte le attività proposte, ma ha necessità di opportune mediazioni e

semplificazioni. L'alunna è stata seguita per 18 ore settimanali da tre insegnanti di sostegno.

La ragazza, essendo affetta da tetraparesi mista, non possiede le autonomie di base. Ciò comporta la

necessità di aiuto sia per muoversi, sia per mangiare e sia per curare l'igiene personale. Conosce gli

ambienti della scuola, ma non è autonoma negli spostamenti all'interno di essa.

Stefania ha frequentato la scuola per 25 ore settimanali e usufruisce, per l'intero orario scolastico,

dell'aiuto di un'assistente specializzata, che la segue già da qualche anno, con la quale ha instaurato un

ottimo rapporto e con la quale si è stabilita un'intesa e una complicità che permette alla ragazza di

manifestare le sue esigenze e vivere insieme serenamente la scuola.

Metodi e tecniche adottate

L'intervento di sostegno è stato principalmente indirizzato all'utilizzo della metodologia più idonea a

ridurre la condizione di svantaggio dell'alunna. Si è operato principalmente in classe, anche se,

occasionalmente, sono stati attivati interventi individualizzati volti a favorire la concentrazione, il rinforzo e il

recupero di attività di base, nonché l'acquisizione di un metodo di lavoro adeguato ai suoi ritmi di

apprendimento. Per rendere più efficace, piacevole e diversificato il processo di insegnamento –

apprendimento si è fatto ricorso a materiale strutturato, a strumenti didattici improntati all'espressione scritta

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(lavagna magnetica e personal computer) e, quando possibile, a programmi multimediali. Poiché l’alunna

segue una programmazione differenziata, si è pensato di affrontare argomenti, nelle differenti materie, che

non erano previsti dal programma ministeriale di quest’anno ma che potevano essere comunque

significativi, accessibili ed interessanti per lei; in filosofia, il filosofo preso in considerazione, Platone, è stato

scelto perché si esprime per miti e perché questi potevano essere corredati da immagini esemplificative,

cosa gradita in modo particolare da Stefania; per lo stesso motivo, la materia forse più gradita dall’allieva è

stata la storia dell’arte, nella quale sono state studiate le opere più significative di alcuni autori (Picasso,

Klimt, Van Gogh) anche se, naturalmente, in modo molto generale (titolo dell’opera, soggetti principali, colori

ecc.). L’alunna è comunque in grado di riconoscere le opere più significative prese in considerazione. In

italiano oltre a temi, dettati, esercizi di ortografia, ( Stefania ha dimostrato di accorgersi, durante il lavoro col

computer, degli errori commessi, generalmente dovuti agli spasmi, che rendevano difficoltosa la digitazione,

ed evidenziato capacità di autocorrezione) si è presa in considerazione, grazie all’aiuto dell’insegnante

curricolare, la figura di Gandhi. È stato inoltre approfondito lo studio di tre opere letterarie: Rosso Malpelo di

G. Verga, 10 Agosto di G. Pascoli e La giara di L. Pirandello, scelte in quanto soddisfano le esigenze e gli

interessi dell’alunna.

In storia Stefania ha studiato e memorizzato gli avvenimenti principali del periodo fascista.

In fisica si è proceduto con lo studio degli stati della materia e delle fasi di trasformazione dell’acqua,

supportati dall’utilizzo di slides.

In matematica si è cercato di superare alcune difficoltà legate alla scrittura dei numeri (in lettere), dal 10

in su, sempre supportati dall’utilizzo della lavagna magnetica e della tastiera semplificata. Gli esercizi di

calcolo proposti hanno consentito il ripasso e l’approfondimento di tutte le nozioni acquisite negli anni

precedenti: operazioni, numerazioni, calcolo di monete o di altri elementi.

Per quanto riguarda le modalità di verifica, si è fatto ricorso a verifiche strutturate, con domande chiuse

(Stefania ha dimostrato notevoli difficoltà a rispondere in autonomia a domande aperte) e tre o quattro

alternative di risposta. L’alunna, battendo i pugni sul banco, indicava l’alternativa che riteneva corretta e

l’insegnante la segnava nel compito. In inglese, grazie all’uso del pc con tastiera semplificata, Stefania ha

scritto, con l'ausilio dell'insegnante di sostegno o dell'assistente, traduzioni di frasi e i diversi brani proposti di

volta in volta. Nel laboratorio di figurazione pittorica, sempre con l’ausilio dell’insegnante di sostegno o

dell’assistente, ha portato a compimento i lavori proposti dal docente, utilizzando le tecniche dell’acquarello,

del collage, dell’acrilico e delle matite, con buoni risultati dal punto di vista compositivo e cromatico.

I docenti di sostegno:

Prof.ssa Concettina Agnesi _____________________________

Prof.ssa Rita Antonella Sanna _____________________________

Prof. Tomaso Pisciottu _____________________________

Olbia, 12.05.2016

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Il presente documento è composto da 32 fogli e lo sottoscrivono i Docenti che compongono il Consiglio della Classe:

Docente Disciplina Firma

1 Mereu Lia Italiano e storia

2 La Cognata Angelo Matematica e fisica

3 Spezzigu Anna Giovanna Storia dell’arte

4 Pozzo Rossella Maria Caterina

Inglese

5 Dalu Massimo Educazione fisica

6 Lunesu Pierina Laboratorio della figurazione pittorica

7 Canu Maria Lucia Filosofia

8 Rossi Luca Laboratorio della figurazione-plastico

9 Murrighile Katya (sostituita da pinna Francesco Massimiliano)

Discipline pittoriche

10 Agnesi Concettina Sostegno

11 Rita Antonella Sanna Sostegno

12 Pisciottu Tomaso Sostegno

13 Barone Mirco Religione

Olbia, 12.05.2016