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245. Allegato A DOCUMENTI ESAMINATI NEL CORSO DELLA SEDUTA COMUNICAZIONI ALL’ASSEMBLEA INDICE PAG. Organizzazione dei tempi di esame: pdl n. 2118 e ddl n. 1909 ..................................... 3 Comunicazioni ................................................. 5 Missioni valevoli nella seduta del 24 ottobre 2019 ............................................................... 5 Progetti di legge (Annunzio; Adesione di deputati a proposte di legge; Assegnazione a Commissioni in sede referente) ............. 5, 6 Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale (Trasmissione di un documento) ................................................... 7 Presidenza del Consiglio dei ministri (Tra- smissione di un documento) ..................... 7 Consiglio nazionale dell’economia e del la- voro (Trasmissione di un documento) ..... 7 Corte dei conti (Trasmissione di documenti) . 7 Documenti ministeriali (Trasmissione) ........ 8 Progetti di atti dell’Unione europea (An- nunzio) .......................................................... 8 Autorità garante della concorrenza e del mercato (Trasmissione di documenti) ...... 9 Provvedimenti concernenti amministrazioni locali (Annunzio) ......................................... 9 PAG. Nomine ministeriali (Comunicazione) .......... 9 Atti di controllo e di indirizzo .................... 10 ERRATA CORRIGE ........................................ 10 Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 21 settembre 2019, n. 105, recante disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale ciberne- tica (A.C. 2100-A) ........................................ 11 Proposte emendative riferite agli articoli del decreto-legge ................................................. 11 Ordini del giorno ............................................ 12 Disegno di legge: Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell’economia circolare (« legge SalvaMare ») (A.C. 1939-A) e abbi- nate proposte di legge: Muroni e Fornaro; Rizzetto e Mantovani (A.C. 907-1276) ........ 51 Parere della V Commissione ......................... 51 Articoli e relative proposte emendative Articolo 4 ......................................................... 51 Ordini del giorno ............................................ 53 Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati XVIII LEGISLATURA ALLEGATO A AI RESOCONTI SEDUTA DEL 24 OTTOBRE 2019 N. B. Questo allegato reca i documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assemblea non lette in aula.

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245. Allegato A

DOCUMENTI ESAMINATI NEL CORSO DELLA SEDUTA

COMUNICAZIONI ALL’ASSEMBLEA

I N D I C E

PAG.

Organizzazione dei tempi di esame: pdl n.2118 e ddl n. 1909 ..................................... 3

Comunicazioni ................................................. 5

Missioni valevoli nella seduta del 24 ottobre2019 ............................................................... 5

Progetti di legge (Annunzio; Adesione dideputati a proposte di legge; Assegnazionea Commissioni in sede referente) ............. 5, 6

Commissione parlamentare per l’attuazionedel federalismo fiscale (Trasmissione di undocumento) ................................................... 7

Presidenza del Consiglio dei ministri (Tra-smissione di un documento) ..................... 7

Consiglio nazionale dell’economia e del la-voro (Trasmissione di un documento) ..... 7

Corte dei conti (Trasmissione di documenti) . 7

Documenti ministeriali (Trasmissione) ........ 8

Progetti di atti dell’Unione europea (An-nunzio) .......................................................... 8

Autorità garante della concorrenza e delmercato (Trasmissione di documenti) ...... 9

Provvedimenti concernenti amministrazionilocali (Annunzio) ......................................... 9

PAG.

Nomine ministeriali (Comunicazione) .......... 9

Atti di controllo e di indirizzo .................... 10

ERRATA CORRIGE ........................................ 10

Disegno di legge: Conversione in legge deldecreto-legge 21 settembre 2019, n. 105,recante disposizioni urgenti in materia diperimetro di sicurezza nazionale ciberne-tica (A.C. 2100-A) ........................................ 11

Proposte emendative riferite agli articoli deldecreto-legge ................................................. 11

Ordini del giorno ............................................ 12

Disegno di legge: Disposizioni per il recuperodei rifiuti in mare e nelle acque interne eper la promozione dell’economia circolare(« legge SalvaMare ») (A.C. 1939-A) e abbi-nate proposte di legge: Muroni e Fornaro;Rizzetto e Mantovani (A.C. 907-1276) ........ 51

Parere della V Commissione ......................... 51

Articoli e relative proposte emendative

Articolo 4 ......................................................... 51

Ordini del giorno ............................................ 53

Atti Parlamentari — 1 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 OTTOBRE 2019

N. B. Questo allegato reca i documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assembleanon lette in aula.

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PAGINA BIANCA

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ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME: PDL N. 2118 E DDL N. 1909

PDL DI RATIFICA N. 2118 – SCAMBIO DI LETTERE TRA REPUBBLICA ITALIANA E ICCROMSULL’ISTITUZIONE E LO STATUS GIURIDICO DEL CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI PER LA CONSERVAZIONE

ED IL RESTAURO DEI BENI CULTURALI

Tempo complessivo: 2 ore.

Relatore 5 minuti

Governo 5 minuti

Richiami al Regolamento 5 minuti

Tempi tecnici 5 minuti

Interventi a titolo personale 15 minuti(con il limite massimo di 3 minuti peril complesso degli interventi di ciascun

deputato)

Gruppi 1 ora e 25 minuti

MoVimento 5 Stelle 18 minuti

Lega – Salvini premier 13 minuti

Forza Italia – Berlusconi presidente 12 minuti

Partito Democratico 11 minuti

Fratelli d’Italia 8 minuti

Italia Viva 7 minuti

Liberi e Uguali 6 minuti

Misto: 10 minuti

CAMBIAMO! – 10 Volte Meglio 2 minuti

Minoranze Linguistiche 2 minuti

Noi Con l’Italia-USEI 2 minuti

+Europa-Centro Democratico 2 minuti

MAIE-Movimento AssociativoItaliani all’Estero

2 minuti

DDL DI RATIFICA N. 1909 – ACCORDO FRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA E IL GOVERNO

DELLA REPUBBLICA DEL KENYA RELATIVO AL CENTRO SPAZIALE LUIGI BROGLIO - MALINDI, KENYA

Tempo complessivo: 2 ore.

Relatore 5 minuti

Governo 5 minuti

Atti Parlamentari — 3 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 OTTOBRE 2019 — N. 245

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Richiami al Regolamento 5 minuti

Tempi tecnici 5 minuti

Interventi a titolo personale 16 minuti(con il limite massimo di 2 minuti peril complesso degli interventi di ciascun

deputato)

Gruppi 1 ora e 24 minuti

MoVimento 5 Stelle 12 minuti

Lega – Salvini premier 18 minuti

Forza Italia – Berlusconi presidente 16 minuti

Partito Democratico 8 minuti

Fratelli d’Italia 10 minuti

Italia Viva 5 minuti

Liberi e Uguali 5 minuti

Misto: 10 minuti

CAMBIAMO! – 10 Volte Meglio 2 minuti

Minoranze Linguistiche 2 minuti

Noi Con l’Italia-USEI 2 minuti

+Europa-Centro Democratico 2 minuti

MAIE-Movimento AssociativoItaliani all’Estero

2 minuti

Atti Parlamentari — 4 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 OTTOBRE 2019 — N. 245

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COMUNICAZIONI

Missioni valevolinella seduta del 24 ottobre 2019.

Amitrano, Ascani, Azzolina, Battelli,Benvenuto, Boccia, Bonafede, ClaudioBorghi, Boschi, Brescia, Buffagni, Busina-rolo, Carfagna, Castelli, Cirielli, Colletti,Colucci, Comaroli, D’Incà, D’Uva, Dadone,De Girolamo, De Micheli, Del Re, Delma-stro Delle Vedove, Delrio, Luigi Di Maio, DiStefano, Dieni, Ferraresi, Fioramonti, Gre-gorio Fontana, Fraccaro, Franceschini,Frusone, Gallinella, Gallo, Gebhard, Gel-mini, Giaccone, Giachetti, Giorgis, Grande,Grimoldi, Guerini, Invernizzi, L’Abbate,Liuni, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Lo-sacco, Lupi, Maggioni, Marrocco, Marzana,Mauri, Molinari, Morani, Morassut, Mo-relli, Orrico, Parolo, Pedrazzini, Rampelli,Rizzo, Rosato, Ruocco, Paolo Russo, Sal-tamartini, Scalfarotto, Schullian, Carlo Si-bilia, Francesco Silvestri, Sisto, Spadafora,Speranza, Tasso, Tateo, Tofalo, Traversi,Vignaroli, Villarosa, Leda Volpi, RaffaeleVolpi, Zoffili.

Annunzio di proposte di legge.

In data 23 ottobre 2019 sono statepresentate alla Presidenza le seguenti pro-poste di legge d’iniziativa dei deputati:

D’ETTORE ed altri: « Modifiche allalegge 6 ottobre 2017, n. 158, in materia dipromozione dell’economia dei piccoli co-muni, e al decreto legislativo 18 maggio

2001, n. 228, per la ricomposizione deifondi agricoli e delle proprietà immobi-liari, nonché disposizioni concernenti l’u-tilizzazione dei terreni e degli immobili instato di abbandono » (2204);

FOGLIANI ed altri: « Norme riguar-danti il trasferimento al patrimonio dispo-nibile e la successiva cessione a privati diaree demaniali nel comune di Caorle »(2205);

TONELLI: « Modifiche al codice pe-nale, al codice di procedura penale e altredisposizioni in materia di tutela dell’or-dine pubblico e di trasparenza dell’azionedi polizia, nonché devoluzione al giudiceordinario delle controversie relative alrapporto di lavoro degli appartenenti alleForze di polizia a ordinamento civile edestensione dell’applicazione della norma-tiva a tutela della maternità e della pa-ternità al personale delle Forze armate edi polizia » (2206);

BOLDRINI: « Ratifica ed esecuzionedella Convenzione dell’Organizzazione in-ternazionale del lavoro n. 190 sull’elimi-nazione della violenza e delle molestie sulluogo di lavoro, adottata a Ginevra il 21giugno 2019 nel corso della 108a sessionedella Conferenza generale della medesimaOrganizzazione » (2207);

MISITI: « Norme concernenti la de-finizione di atto medico e la disciplina deicentri di riferimento di chirurgia artico-lare » (2208);

Atti Parlamentari — 5 — Camera dei Deputati

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MOSCHIONI ed altri: « Concessionedi un contributo al comune di Palmanovaper il restauro della cinta muraria e per lariqualificazione dello spazio urbano e diimmobili demaniali » (2209);

MELONI ed altri: « Esenzione dal-l’imposta sul valore aggiunto per le auto-scuole riconosciute dal Ministero delle in-frastrutture e dei trasporti e operanti nelterritorio nazionale » (2210).

Saranno stampate e distribuite.

Annunzio di disegni di legge.

In data 24 ottobre 2019 è stato pre-sentato alla Presidenza il seguente disegnodi legge:

dal Presidente del Consiglio dei ministrie dal Ministro dell’economia e delle finanze:

« Conversione in legge del decreto-legge 24 ottobre 2019, n. 123, recantedisposizioni urgenti per l’accelerazione e ilcompletamento delle ricostruzioni in corsonei territori colpiti da eventi sismici »(2211).

Sarà stampato e distribuito.

Adesione di deputati a proposte di legge.

La proposta di legge PELLA ed altri:« Modifiche al testo unico delle leggi sul-l’ordinamento degli enti locali, di cui aldecreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267,e altre disposizioni in materia di status efunzioni degli amministratori locali, disemplificazione dell’attività amministrativae di finanza locale » (1356) è stata succes-sivamente sottoscritta dal deputato Man-delli.

Assegnazione di progetti di leggea Commissioni in sede referente.

A norma del comma 1 dell’articolo 72del Regolamento, i seguenti progetti di

legge sono assegnati, in sede referente, allesottoindicate Commissioni permanenti:

I Commissione (Affari costituzionali):

CONSIGLIO NAZIONALE DELL’ECO-NOMIA E DEL LAVORO: « Programma diformazione on line per i dirigenti pub-blici » (2143). Parere delle Commissioni V,VII e XI.

II Commissione (Giustizia):

ANGIOLA ed altri: « Modifica all’arti-colo 625 del codice penale, in materia difurto di materiale appartenente a infra-strutture destinate all’erogazione di ener-gia, di servizi di trasporto, di telecomuni-cazioni o di altri servizi pubblici, nonchédisposizioni in materia di tracciabilità delrame » (2010). Parere delle Commissioni I,V e X (ex articolo 73, comma 1-bis, delRegolamento);

BIGNAMI: « Delega al Governo per larevisione e la semplificazione delle normesull’accesso alla professione di avvocato esul suo esercizio » (2030). Parere delleCommissioni I, V, VII, XI e XIV.

III Commissione (Affari esteri):

LONGO: « Istituzione della Commis-sione parlamentare di indirizzo e controllosull’emigrazione italiana nel mondo »(802). Parere delle Commissioni I, V, VII, X,XI e della Commissione parlamentare per lequestioni regionali;

« Ratifica ed esecuzione del Protocollodi adesione dell’Accordo commerciale tral’Unione europea e i suoi Stati membri, dauna parte, e la Colombia e il Perù, dal-l’altra, per tener conto dell’adesione del-l’Ecuador, con Allegati, fatto a Bruxellesl’11 novembre 2016 » (2091). Parere delleCommissioni I, II, V, VI, VII, VIII, IX, X,XII, XIII e XIV.

IV Commissione (Difesa):

ERMELLINO: « Delega al Governo perl’istituzione della Riserva ausiliaria delloStato per lo svolgimento di operazioni disoccorso sanitario, logistico, socio-assisten-

Atti Parlamentari — 6 — Camera dei Deputati

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ziale e operativo in situazioni di emer-genza » (2036). Parere delle Commissioni I,V, VIII, XI, XII (ex articolo 73, comma1-bis, del Regolamento) e della Commis-sione parlamentare per le questioni regio-nali.

VII Commissione (Cultura):

DE LUCA ed altri: « Modifica all’arti-colo 2 del decreto-legge 31 maggio 2014,n. 83, convertito, con modificazioni, dallalegge 29 luglio 2014, n. 106, in materia diattribuzione ai comuni di una quota deiproventi dei biglietti di accesso alle areearcheologiche di Pompei e Paestum e allaReggia di Caserta » (1995). Parere delleCommissioni I, V, XIV e della Commissioneparlamentare per le questioni regionali.

VIII Commissione (Ambiente):

MORGONI: « Disposizioni per il com-pletamento della carta geologica d’Italia edella microzonazione sismica del territorionazionale » (994). Parere delle CommissioniI, V, VII e della Commissione parlamentareper le questioni regionali.

Trasmissione dalla Commissione parla-mentare per l’attuazione del federali-smo fiscale.

Il Presidente della Commissione parla-mentare per l’attuazione del federalismofiscale, con lettera in data 24 ottobre 2019,ha trasmesso, ai sensi dell’articolo 3,comma 5, della legge 5 maggio 2009, n. 42,la relazione semestrale sull’attuazionedella medesima legge sul federalismo fi-scale, approvata dalla Commissione nellaseduta del 24 ottobre 2019 (Doc. XVI-bis,n. 1).

Trasmissione dalla Presidenzadel Consiglio dei ministri.

La Presidenza del Consiglio dei mini-stri, con lettera pervenuta in data 15

ottobre 2019, ha trasmesso, ai sensi degliarticoli 1, comma 1, e 1-bis del decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito, conmodificazioni, dalla legge 11 maggio 2012,n. 56, concernente l’esercizio di poterispeciali in materia di servizi di comuni-cazione elettronica a banda larga basatisulla tecnologia 5G, il decreto del Presi-dente del Consiglio dei ministri 10 ottobre2019, recante imposizione di specificheprescrizioni nei confronti della societàWind Tre Spa in relazione ad accordiaventi ad oggetto l’acquisto di beni eservizi relativi alla progettazione, alla re-alizzazione, alla manutenzione e alla ge-stione delle reti inerenti ai servizi dicomunicazione elettronica a banda largabasati sulla tecnologia 5G con le societàZTE Italia s.r.l. e ZTE Corporation.

Questo decreto è trasmesso alla I Com-missione (Affari costituzionali) e alla IXCommissione (Trasporti).

Trasmissione dal Consiglio nazionaledell’economia e del lavoro.

Il Presidente del Consiglio nazionaledell’economia e del lavoro (CNEL), conlettera in data 4 ottobre 2019, ha tra-smesso, ai sensi dell’articolo 12 della legge30 dicembre 1986, n. 936, il documento« Principi fiscali internazionali e digitaliz-zazione dell’economia: osservazioni perun’equa fiscalità », approvato dall’assem-blea del CNEL nella seduta del 25 settem-bre 2019.

Questo documento è trasmesso alla VICommissione (Finanze).

Trasmissione dalla Corte dei conti.

Il Presidente della Corte dei conti, conlettera in data 14 ottobre 2019, ha tra-smesso, ai sensi dell’articolo 17, comma 9,della legge 31 dicembre 2009, n. 196, larelazione, approvata dalle Sezioni riunitein sede di controllo della Corte stessa conla deliberazione n. 16/2019 del 3-14 otto-

Atti Parlamentari — 7 — Camera dei Deputati

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bre 2019, sulla tipologia delle copertureadottate e sulle tecniche di quantificazionedegli oneri relativamente alle leggi pubbli-cate nel quadrimestre maggio-agosto 2019(Doc. XLVIII, n. 6).

Questa relazione è trasmessa alla VCommissione (Bilancio).

Il Presidente della Sezione del controllosugli enti della Corte dei conti, con letterain data 15 ottobre 2019, ha trasmesso, aisensi dell’articolo 7 della legge 21 marzo1958, n. 259, la determinazione e la rela-zione riferite al risultato del controlloeseguito sulla gestione finanziaria dell’Isti-tuto per la vigilanza sulle assicurazioni(IVASS), per l’esercizio 2018. cui sonoallegati i documenti rimessi dall’ente aisensi dell’articolo 4, primo comma, dellacitata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV,n. 210).

Questi documenti sono trasmessi alla VCommissione (Bilancio) e alla VI Commis-sione (Finanze).

Il Presidente della Sezione del controllosugli enti della Corte dei conti, con letterain data 17 ottobre 2019, ha trasmesso, aisensi dell’articolo 7 della legge 21 marzo1958, n. 259, la determinazione e la rela-zione riferite al risultato del controlloeseguito sulla gestione finanziaria del-l’Ente nazionale di previdenza e assistenzaper i consulenti del lavoro – ENPACL, perl’esercizio 2017, cui sono allegati i docu-menti rimessi dall’ente ai sensi dell’arti-colo 4, primo comma, della citata leggen. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 211).

Questi documenti sono trasmessi alla VCommissione (Bilancio) e alla XI Commis-sione (Lavoro).

Il Presidente della Sezione del controllosugli enti della Corte dei conti, con letterain data 18 ottobre 2019, ha trasmesso, aisensi dell’articolo 7 della legge 21 marzo1958, n. 259, la determinazione e la rela-zione riferite al risultato del controlloeseguito sulla gestione finanziaria del-

l’Ente nazionale di previdenza e assistenzaa favore dei biologi (ENPAB), per l’eser-cizio 2018, cui sono allegati i documentirimessi dall’ente ai sensi dell’articolo 4,primo comma, della citata legge n. 259 del1958 (Doc. XV, n. 212).

Questi documenti sono trasmessi alla VCommissione (Bilancio) e alla XI Commis-sione (Lavoro).

Trasmissione dal Ministro del lavoroe delle politiche sociali.

Il Ministro del lavoro e delle politichesociali, con lettera in data 14 ottobre 2019,ha trasmesso, ai sensi dell’articolo 6,comma 8, lettera e), del decreto legislativo9 aprile 2008, n. 81, la relazione sullostato di applicazione della normativa inmateria di salute e sicurezza sul lavoro esul suo possibile sviluppo, predispostadalla Commissione consultiva permanenteper la salute e sicurezza sul lavoro, riferitaall’anno 2018.

Questa relazione è trasmessa alla XICommissione (Lavoro) e alla XII Commis-sione (Affari sociali).

Trasmissione dal Ministrodelle infrastrutture e dei trasporti.

Il Ministro delle infrastrutture e deitrasporti, con lettera in data 16 ottobre2019, ha trasmesso, ai sensi dell’articolo50 della legge 23 luglio 2009, n. 99, larelazione concernente l’andamento delprocesso di liberalizzazione dei servizi aterra negli aeroporti civili, riferita al se-condo semestre del 2018 (Doc. LXXI-bis,n. 2).

Questa relazione è trasmessa alla IXCommissione (Trasporti).

Annunzio di progetti di attidell’Unione europea.

La Commissione europea, in data 23ottobre 2019, ha trasmesso, in attuazione

Atti Parlamentari — 8 — Camera dei Deputati

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del Protocollo sul ruolo dei Parlamentiallegato al Trattato sull’Unione europea, iseguenti progetti di atti dell’Unione stessa,nonché atti preordinati alla formulazionedegli stessi, che sono assegnati, ai sensidell’articolo 127 del Regolamento, alle sot-toindicate Commissioni, con il parere dellaXIV Commissione (Politiche dell’Unioneeuropea):

Raccomandazione di decisione del Con-siglio che autorizza l’avvio di negoziati, anome dell’Unione europea, per la conclu-sione di un accordo di partenariato peruna pesca sostenibile e del relativo pro-tocollo tra l’Unione europea, da una parte,e il governo della Danimarca e il governoautonomo della Groenlandia, dall’altra(COM(2019) 491 final), corredata dal re-lativo allegato (COM(2019) 491 final –Annex), che è assegnata, ai sensi dell’ar-ticolo 127 del Regolamento, alla III Com-missione (Affari esteri);

Proposta di decisione del Consiglio re-lativa alla posizione da adottare a nomedell’Unione europea in occasione della 39a

seduta dell’organo esecutivo della conven-zione sull’inquinamento atmosferico tran-sfrontaliero a grande distanza (COM(2019)545 final), che è assegnata, ai sensi del-l’articolo 127 del Regolamento, alla IIICommissione (Affari esteri).

Trasmissione dall’Autorità garantedella concorrenza e del mercato.

Il Presidente dell’Autorità garante dellaconcorrenza e del mercato, con lettera indata 15 ottobre 2019, ha trasmesso, aisensi dell’articolo 21 della legge 10 ottobre1990, n. 287, una segnalazione in meritoalla disciplina dell’attività di noleggio conconducente (legge 15 gennaio 1992, n. 21,modificata dall’articolo 10-bis del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, convertito,con modificazioni, dalla legge 11 febbraio2019, n. 12).

Questo documento è trasmesso alla IXCommissione (Trasporti).

Il Presidente dell’Autorità garante dellaconcorrenza e del mercato, con lettera indata 15 ottobre 2019, ha trasmesso, aisensi dell’articolo 21 della legge 10 ottobre1990, n. 287, una segnalazione in meritoai soggetti legittimati ad asseverare i pianieconomico-finanziari, ai sensi dell’articolo183, comma 9, del codice dei contrattipubblici, di cui al decreto legislativo 18aprile 2016, n. 50.

Questo documento è trasmesso alla VIIICommissione (Ambiente).

Annunzio di provvedimenti concernentiamministrazioni locali.

Il Ministero dell’interno, con lettere indata 27 settembre e 7 e 17 ottobre 2019,ha trasmesso, ai sensi dell’articolo 141,comma 6, del testo unico delle leggi sul-l’ordinamento degli enti locali, di cui aldecreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267,i decreti del Presidente della Repubblica discioglimento dei consigli comunali di Angri(Salerno), Casale di Scodosia (Padova),Corato (Bari), Craco (Matera), MelitoPorto Salvo (Reggio Calabria), Parzanica(Bergamo), Quadrelle (Avellino), San Pie-tro in Lama (Lecce), Satriano (Catanzaro),Sestriere (Torino), Sueglio (Lecco) e Ussita(Macerata).

Questa documentazione è depositatapresso il Servizio per i Testi normativi adisposizione degli onorevoli deputati.

Comunicazione di nomine ministeriali.

La Presidenza del Consiglio dei mini-stri, con lettere in data 23 settembre 2019,ha trasmesso, ai sensi dell’articolo 19,comma 9, del decreto legislativo 30 marzo2001, n. 165, le seguenti comunicazioniconcernenti il conferimento, ai sensi delcomma 4 del medesimo articolo 19, diincarichi di livello dirigenziale generale

Atti Parlamentari — 9 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 OTTOBRE 2019 — N. 245

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che sono trasmesse alla I Commissione(Affari costituzionali), nonché alle Com-missioni sottoindicate:

alla VII Commissione (Cultura) lacomunicazione concernente il seguente in-carico nell’ambito del Ministero per i benie le attività culturali:

all’architetto Francesco Scoppola,l’incarico di direttore della Direzione ge-nerale Educazione e Ricerca;

alla IX Commissione (Trasporti) lacomunicazione concernente il seguente in-carico nell’ambito del Ministero delle in-frastrutture e dei trasporti:

all’ingegner Giovanni Lanati, l’inca-rico di direttore della Direzione generaleper la sicurezza stradale, nell’ambito del

Dipartimento per i trasporti, la naviga-zione, gli affari generali ed il personale.

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzopresentati sono pubblicati nell’Allegato Bal resoconto della seduta odierna.

ERRATA CORRIGE

Nell’Allegato A al resoconto della sedutadel 19 luglio 2019, a pagina 6, secondacolonna, quarta e quinta riga, deve leg-gersi: « Lega per Salvini Premier » e non:« Lega – Salvini premier » come stampato.

Atti Parlamentari — 10 — Camera dei Deputati

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DISEGNO DI LEGGE: CONVERSIONE IN LEGGE DEL DE-CRETO-LEGGE 21 SETTEMBRE 2019, N. 105, RECANTEDISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI PERIMETRO DI

SICUREZZA NAZIONALE CIBERNETICA (A.C. 2100-A)

A.C. 2100-A – Proposte emendative

PROPOSTE EMENDATIVE RIFERITEAGLI ARTICOLI DEL DECRETO-LEGGE

ART. 1.

(Perimetro di sicurezza nazionalecibernetica)

Al comma 6, lettera a), settimo periodo,dopo le parole: accertamento e repressionedei reati, aggiungere le seguenti: nonché diquelle amministrative dell’Autorità nazio-nale, delle Autorità centrali e provincialidi pubblica sicurezza.

Conseguentemente:

alla medesima lettera, medesimo pe-riodo:

sostituire le parole: Ministero delladifesa, individuati ai sensi del comma 2,lettera b), il predetto Ministero procedecon le seguenti: Ministero dell’interno e delMinistero della difesa, individuati ai sensidel comma 2, lettera b), i predetti Mini-steri procedono;

sostituire le parole: un proprio cen-tro di valutazione con le seguenti: propricentri di valutazione;

alla lettera b):

sostituire le parole: al Centro divalutazione operante presso con le se-guenti: ai Centri di valutazione operantipresso il Ministero dell’interno e;

sostituire le parole: le analoghe se-gnalazioni del Centro di valutazione delMinistero della difesa con le seguenti: cheassicura il coordinamento informativo edei conseguenti interventi, le analoghe se-gnalazioni dei Centri di valutazione delMinistero dell’interno e del Ministero delladifesa.;

al comma 7:

alinea, dopo le parole: il CVCNaggiungere le seguenti: , ferme le compe-tenze dei Centri di valutazione operantipresso il Ministero dell’interno e il Mini-stero della difesa di cui al comma 6,lettera b),;

dopo la lettera c), aggiungere laseguente:

c-bis) assicura, con riguardo ai com-piti di cui alle precedenti lettere, scambiinformativi con i Centri di valutazioneoperanti presso il Ministero dell’interno eil Ministero della difesa di cui al comma6, lettera b).

1. 56. Maurizio Cattoi, Macina, Alaimo,Baldino, D’Ambrosio, Sabrina De Carlo,Parisse, Elisa Tripodi.

Al comma 6, lettera a), settimo periodo,sostituire le parole da: individuati ai sensi

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del comma 2, lettera b) fino a: propriocentro di valutazione con le seguenti: e delMinistero dell’interno, individuati ai sensidel comma 2, lettera b), i predetti Mini-steri procedono, senza nuovi o maggiorioneri a carico del bilancio dello Stato e incoerenza con quanto previsto dal presentedecreto, attraverso propri Centri di valu-tazione.

Conseguentemente, al medesimo comma,lettera b):

sostituire le parole: al Centro di va-lutazione operante presso il Ministerodella difesa con le seguenti: ai Centri divalutazione operanti presso il Ministerodella difesa e il Ministero dell’interno;

sostituire le parole: del Centro divalutazione del Ministero della difesa conle seguenti: dei Centri di valutazione delMinistero della difesa e del Ministero del-l’interno.

1. 102. Ceccanti.

Al comma 11, sostituire la parola: cin-que con la seguente: tre.

1. 85. Sisto, Zanella, Bergamini, Rosso,Montaruli.

(Approvato)

ART. 4-bis.

(Modifiche alla disciplina dei poteri specialinei settori di rilevanza strategica)

Al comma 1, lettera a), sopprimere ilnumero 1).

Conseguentemente, al medesimo comma,lettera c):

numero 6), sopprimere il punto 6.1;

numero 10), punto 10.1, sopprimere leparole: e la parola: « contestualmente » è

sostituita dalle seguenti: « tempestivamentee per estratto ».

4-bis. 2. Zanella, Sisto, Bergamini, Rosso,Mollicone.

A.C. 2100-A – Ordini del giorno

ORDINI DEL GIORNO

La Camera,

premesso che:

la tutela della sicurezza nazionalerichiede capacità di prevenire e contra-stare minacce tradizionali e di far frontea profili di rischio che assumono negliultimi anni caratteristiche, modalità e va-lenze inedite;

lo sviluppo delle reti informatichechiama le Istituzioni a rispondere ad uncostante affinamento delle prassi e dellemetodologie, al fine di adeguare la propriaazione a contesti e problematiche fluide, ilpercorso di adeguamento del nostro Paeseverso un sistema più efficace di sicurezzainformatica si ispira ai principi fondamen-tali del Regolamento europeo sulla prote-zione dei dati personali n. 2016/679, mal’Italia sembra essere ancora troppo in-dietro rispetto agli sviluppi che si sonoverificati in altri contesti europei;

al fine di realizzare gli indirizzioperativi del piano nazionale della sicu-rezza cibernetica i fattori cruciali restanoil rafforzamento della collaborazione trasettore privato, amministrazioni ed istitu-zioni locali, una maggiore promozionedella cultura della sicurezza informaticaed il pieno supporto dello sviluppo indu-striale e tecnologico del Paese;

infatti, in un mercato altamentecompetitivo quale quello della sicurezzainformatica, l’Italia deve acquisire perso-nale con le migliori competenze nel settoredella sicurezza informatica e la valuta-zione e certificazione dei dispositivi ICT;

il finanziamento previsto all’arti-colo 2 del Disegno di legge di conversionedel DL. 105/2019, di spesa annua totale dieuro 3.005.000 a decorrere dall’anno 2020,

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al fine di assumere a tempo indetermi-nato, per un contingente massimo di 77unità, appare insufficiente;

inoltre, appare insufficiente ed ina-deguato anche il numero di 77 unità,riferito al personale specializzato da inte-grare per lo svolgimento delle funzioni delCVCN e della Presidenza del Consiglio deiministri, per tale ragione,

impegna il Governo

a valutare gli effetti applicativi delle di-sposizioni richiamate in premessa, al finedi adottare ulteriori iniziative normativevolte a incrementare la spesa per gli annisuccessivi alla data riportata all’articolo 2,comma 1, del disegno di legge di conver-sione del decreto-legge n. 105 del 2019,tenuto conto delle disponibilità del Mini-stero dello sviluppo economico, al fine diincrementare gli stipendi dei professionistiche verranno impiegati nel settore dellasicurezza nazionale cibernetica e di valo-rizzarne al meglio la professionalità e lecompetenze.

9/2100-A/1. Roberto Rossini.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame recantedisposizioni urgenti in materia di perime-tro di sicurezza nazionale cibernetica, sca-turisce dalla necessità di affrontare con lamassima efficacia e tempestività situazionidi emergenza in ambito cibernetico, anchein relazione a recenti attacchi alle reti diPaesi europei, e operando in conformitàalle più elevate e aggiornate misure disicurezza adottate a livello internazionale;

è di tutta evidenza l’attenzione el’urgenza posta dal Governo su temi voltia garantire la sicurezza del Paese in re-lazione alle potenziali minacce e vulnera-bilità su scenari ancora aperti ed incerti;

il nuovo assetto di cybersecuritydelinea significative differenze tra il « Pe-

rimetro di sicurezza nazionale » e la « Di-rettiva Nis »: il primo attiene ai servizi e airelativi operatori essenziali ai fini della,sicurezza dello Stato; la seconda invece hacome scopo i servizi dei mercati, deicittadini o della società in genere quellicioè i cui malfunzionamenti potrebberocausare disagi o danni alla popolazione oal tessuto produttivo;

è, inoltre, prevista l’emanazione didue decreti del Presidente del Consiglio deiministri relativi all’istituzione del Perime-tro i quali dovranno date a tutti gli attoricoinvolti indicazioni chiare ed eseguibiliriguardo aspetti operativi cruciali;

in questo contesto occorre tenerpresente gli innumerevoli riflessi sulla sa-lute degli individui, valutandone le conse-guenze a livello nazionale. Occorre misce-lare il rapporto tra le nuove tecnologie,sempre più competitive e le inevitabiliconseguenze sulla salute, perché dinnanziad un’innovazione sempre più competitivasi corre il rischio di non tenerne adegua-tamente conto;

inoltre, la cibernetica e l’intelli-genza artificiale rivestono una particolarecomplessità e necessità di attenzione so-prattutto se applicate in campo sanitario emedico. Per questi motivi occorre moni-torare gli effetti e le conseguenze sullasalute portando avanti ricerca e innova-zione senza trascurare le possibili intera-zioni con la salute umana,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità, nei decreti attua-tivi di prossima emanazione, di adottareogni misura necessaria e atta a favorire laricerca clinico-scientifica, finalizzata a ga-rantire un adeguato controllo sulla salutedegli individui, collegata alla gestione del-l’emergenza cibernetica.

9/2100-A/2. Baldini.

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La Camera,

premesso che il decreto-legge inesame reca disposizioni urgenti in materiadi perimetro di sicurezza nazionale ciber-netica:

l’articolo 1 del provvedimento, cheistituisce il perimetro di sicurezza nazio-nale cibernetica, ne demanda l’attuazioneconcreta ad una serie di provvedimentiattuativi quali tre decreti del Presidentedel Consiglio dei ministri ed un regola-mento da adottarsi ai sensi dell’articolo 17,comma 1, della legge 23 agosto 1988,n. 400;

detti provvedimenti dovranno, trale altre, dettare norme e individuare pro-cedure di natura tecnica in grado di pro-durre un forte impatto sugli operatori delsettore. A titolo di esempio si può citarel’individuazione dei criteri in base ai qualii soggetti che saranno ricompresi nel pe-rimetro di sicurezza nazionale ciberneticadovranno predisporre e aggiornare unelenco di reti, sistemi informativi e diservizi informatici, oppure le procedure dinotifica, da parte degli stessi soggetti,aventi impatto su reti, sistemi informativie servizi informatici, ovvero le procedure,le modalità e i termini in cui alcunioperatori, al ricorrere di determinate con-dizioni, potranno essere chiamati a soste-nere test di hardware e software;

considerato che il settore tecnologico,telematico e della telecomunicazione ri-chiede agli operatori forti investimenti ininnovazione e ricerca,

impegna il Governo

nella fase di adozione dei provvedimentiattuativi previsti dal decreto in esame adindividuare forme e le modalità di con-sultazione degli operatori del settore inordine alla definizione degli aspetti piùtecnici della normativa attuativa.

9/2100-A/3. Bergamini, Zanella.

La Camera,

premesso che il decreto-legge inesame reca disposizioni urgenti in materia

di perimetro di sicurezza nazionale ciber-netica:

l’articolo 1 del provvedimento, cheistituisce il perimetro di sicurezza nazio-nale cibernetica, ne demanda l’attuazioneconcreta ad una serie di provvedimentiattuativi quali tre decreti del Presidentedel Consiglio dei ministri ed un regola-mento da adottarsi ai sensi dell’articolo 17,comma 1, della legge 23 agosto 1988,n. 400;

l’articolo 3, comma 3 prevede lapossibilità di interventi retroattivi su con-tratti e accordi già in corso di esecuzionefinalizzati ad assicurare adeguati livelli disicurezza, prevedendo anche la sostitu-zione di apparati o prodotti che risultinoinadeguati, il periodo di possibile inter-vento retroattivo previsto è molto ampiopoiché si estende da marzo 2019 ai ses-santa giorni successivi alla data di entratain vigore del regolamento di cui all’articolo1, comma 6 del decreto-legge in esame;

sia la possibilità di interventi re-troattivi prevista dall’articolo 3, comma 3del decreto in esame, sia gli altri provve-dimenti ai quali l’articolo 1 del decretodemanda l’attuazione della normativa re-lativa al perimetro nazionale di sicurezzacibernetica possono produrre incertezzanell’attività svolta dagli operatori dei set-tori interessati, in particolare per quantoattiene al settore degli investimenti e dellaricerca,

impegna il Governo

a rispettare i termini di adozione deiprovvedimenti attuativi recati dal presentedecreto-legge, al fine di evitare ricadutenegative, dovute alla condizione di incer-tezza normativa, sull’attività degli opera-tori dei settori interessati dal perimetro disicurezza nazionale cibernetica.

9/2100-A/4. Zanella, Rosso.

La Camera,

premesso che il decreto-legge inesame reca disposizioni urgenti in materia

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di perimetro di sicurezza nazionale ciber-netica:

un adeguato livello di difesa ciber-netica è indispensabile al fine di tutelareal meglio la sicurezza nazionale in diversiambiti, da quello della privacy dei singolicittadini a quello economico;

l’istituendo perimetro di sicurezzanazionale cibernetica prevede il coinvolgi-mento di molteplici organi della pubblicaamministrazione,

impegna il Governo

ad individuare gli strumenti e le iniziative,anche di natura normativa, finalizzati adassicurare un’opportuna formazione tec-nica al personale della pubblica ammini-strazione che sarà destinato ad attivitànell’ambito della difesa cibernetica.

9/2100-A/5. Rosso, Zanella.

La Camera,

in sede di conversione in legge deldecreto-legge 21 settembre 2019, n. 105,recante disposizioni urgenti in materia diperimetro di sicurezza nazionale ciberne-tica;

premesso che:

l’articolo 1 del decreto in conver-sione istituisce il perimetro di sicurezzanazionale cibernetica al fine di assicurareun livello elevato di sicurezza delle reti,dei sistemi informativi e dei servizi infor-matici delle amministrazioni pubbliche,degli enti e degli operatori nazionali, pub-blici e privati, da cui dipende l’esercizio diuna funzione essenziale dello Stato, ovverola prestazione di un servizio essenziale peril mantenimento di attività civili, sociali oeconomiche fondamentali per gli interessidello Stato e dal cui malfunzionamento,interruzione, anche parziali, ovvero uti-lizzo improprio, possa derivare un pregiu-dizio per la sicurezza nazionale;

ritenuta imprescindibile la neces-sità di formare ed educare gli studenti

italiani rispetto ai temi della sicurezzacibernetica nel senso più ampio possibile,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di istituire deglispecifici percorsi per la formazione diesperti in sicurezza delle reti, dei sistemiinformativi e dei servizi informatici delleamministrazioni pubbliche, già a partiredalla scuola superiore.

9/2100-A/6. Maccanti, Capitanio, Cec-chetti, Donina, Giacometti, Rixi, Tom-bolato, Zordan.

La Camera,

in sede di conversione in legge deldecreto-legge 21 settembre 2019, n. 105,recante disposizioni urgenti in materia diperimetro di sicurezza nazionale ciberne-tica;

premesso che:

l’articolo 1 del decreto in conver-sione istituisce il perimetro di sicurezzanazionale cibernetica al fine di assicurareun livello elevato di sicurezza delle reti,dei sistemi informativi e dei servizi infor-matici delle amministrazioni pubbliche,degli enti e degli operatori nazionali, pub-blici e privati, da cui dipende l’esercizio diuna funzione essenziale dello Stato, ovverola prestazione di un servizio essenziale peril mantenimento di attività civili, sociali oeconomiche fondamentali per gli interessidello Stato e dal cui malfunzionamento,interruzione, anche parziali, ovvero uti-lizzo improprio, possa derivare un pregiu-dizio per la sicurezza nazionale;

considerato che il sistema radiote-levisivo abbisogna delle medesime tutelepreviste per le reti e i sistemi informativi,per ragioni connesse alla garanzia costi-tuzionale apprestata dall’articolo 21 dellaCostituzione,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di predisporrespecifici interventi finalizzati a garantire

Atti Parlamentari — 15 — Camera dei Deputati

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che i medesimi livelli di sicurezza dellereti e dei sistemi informativi siano appli-cati anche al sistema radiotelevisivo.

9/2100-A/7. Cecchetti, Capitanio, Donina,Giacometti, Maccanti, Rixi, Tombolato,Zordan.

La Camera,

in sede di conversione in legge deldecreto-legge 21 settembre 2019, n. 105,recante disposizioni urgenti in materia diperimetro di sicurezza nazionale ciberne-tica;

premesso che:

l’articolo 1 del decreto in conver-sione istituisce il perimetro di sicurezzanazionale cibernetica al fine di assicurareun livello elevato di sicurezza delle reti,dei sistemi informativi e dei servizi infor-matici delle amministrazioni pubbliche,degli enti e degli operatori nazionali, pub-blici e privati, da cui dipende l’esercizio diuna funzione essenziale dello Stato, ovverola prestazione di un servizio essenziale peril mantenimento di attività civili, sociali oeconomiche fondamentali per gli interessidello Stato e dal cui malfunzionamento,interruzione, anche parziali, ovvero uti-lizzo improprio, possa derivare un pregiu-dizio per la sicurezza nazionale;

considerato che il sistema radiote-levisivo abbisogna delle medesime tutelepreviste per le reti e i sistemi informativi,per ragioni connesse alla garanzia costi-tuzionale apprestata dall’articolo 21 dellaCostituzione,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di predisporrespecifici interventi finalizzati a garantireche i medesimi livelli di sicurezza dellereti e dei sistemi informativi siano appli-cati anche al sistema radiotelevisivo.

9/2100-A/7. (Testo modificato nel corsodella seduta) Cecchetti, Capitanio, Do-nina, Giacometti, Maccanti, Rixi, Tom-bolato, Zordan.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 1 del decreto in conver-sione istituisce il perimetro di sicurezzanazionale cibernetica al fine di assicurareun livello elevato di sicurezza delle reti,dei sistemi informativi e dei servizi infor-matici delle amministrazioni pubbliche,degli enti e degli operatori nazionali, pub-blici e privati, da cui dipende l’esercizio diuna funzione essenziale dello Stato, ovverola prestazione di un servizio essenziale peril mantenimento di attività civili, sociali oeconomiche fondamentali per gli interessidello Stato e dal cui malfunzionamento,interruzione, anche parziali, ovvero uti-lizzo improprio, possa derivare un pregiu-dizio per la sicurezza nazionale;

considerato che:

il fenomeno della pirateria audio-visiva ha registrato nel nostro Paese unacrescita preoccupante, con numeri da ca-pogiro. In particolare, secondo gli ultimidati disponibili, gli atti di pirateria del2018 sono stati 578 milioni pari a 600milioni di fatturato perso direttamentedall’industria audiovisiva e creativa delnostro Paese, che aumenta a 1,08 miliardise si considerano tutti i settori economicidirettamente o indirettamente connessi aquesta filiera. Inoltre, si stimano 5.900posti di lavoro a rischio a causa dellapirateria e 203 milioni introiti fiscali persidallo Stato (IVA, imposte sul reddito esulle imprese),

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di predisporrespecifici interventi finalizzati a garantirela sicurezza del settore audiovisivo controgli atti di pirateria.

9/2100-A/8. Capitanio, Cecchetti, Donina,Giacometti, Maccanti, Rixi, Tombolato,Zordan.

Atti Parlamentari — 16 — Camera dei Deputati

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La Camera,

premesso che:

l’articolo 1 del decreto in conver-sione istituisce il perimetro di sicurezzanazionale cibernetica al fine di assicurareun livello elevato di sicurezza delle reti,dei sistemi informativi e dei servizi infor-matici delle amministrazioni pubbliche,degli enti e degli operatori nazionali, pub-blici e privati, da cui dipende l’esercizio diuna funzione essenziale dello Stato, ovverola prestazione di un servizio essenziale peril mantenimento di attività civili, sociali oeconomiche fondamentali per gli interessidello Stato e dal cui malfunzionamento,interruzione, anche parziali, ovvero uti-lizzo improprio, possa derivare un pregiu-dizio per la sicurezza nazionale;

ritenuta imprescindibile la neces-sità di formare e sensibilizzare i cittadiniitaliani rispetto ai temi della sicurezzacibernetica e della protezione dei datipersonali,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di promuoverespecifiche campagne di formazione e sen-sibilizzazione dei cittadini italiani rispettoai temi della sicurezza cibernetica e dellaprotezione dei dati personali, mediante iprincipali mezzi di comunicazione.

9/2100-A/9. Donina, Capitanio, Cecchetti,Giacometti, Maccanti, Rixi, Tombolato,Zordan.

La Camera,

premesso che:

in sede di discussione del disegnodi legge di conversione del decreto-legge21 settembre 2019, n. 105, recante « Di-sposizioni urgenti in materia di perimetrodi sicurezza nazionale cibernetica »,

la figura del Garante della Prote-zione dei dati personali, alla luce delladelicatezza degli interessi in gioco nell’am-bito della sicurezza informatica, svolge un

ruolo di straordinaria rilevanza in qualitàdi autorità super-partes, specie in rela-zione alle misure di sicurezza da adottarenonché alla determinazione dei soggetti daincludere nel perimetro di sicurezza;

l’operato del suddetto Garantemira a contemperare le urgenti necessitàdi sicurezza cibernetica richiamate daldecreto in esame con le contestuali esi-genze di data protection così come richie-ste e rese effettive dal Regolamento Eu-ropeo n. 679/2016 (decreto del Presidentedella Repubblica);

la centralità del Garante nell’am-bito della pubblica sicurezza, in quantoautorità terza e indipendente, è stata ul-teriormente confermata dal Protocollod’intenti stilato, in materia di sicurezzacibernetica, il giorno 6 marzo 2019 dalPresidente dell’Autorità Garante per laProtezione dei dati personali e dal Diret-tore Generale del Dipartimento delle in-formazioni per la sicurezza;

il previo coinvolgimento di questafigura rappresenta una maggiore garanziadi tutela per tutti i consociati, in linea conle ordinarie funzioni di controllo di cuitale organo è investito,

impegna il Governo

valutare la possibilità di rafforzare, all’in-terno del quadro normativo previsto, ilcoinvolgimento operativo del Garante dellaPrivacy, specie qualora vi sia un rischiograve e imminente per la sicurezza nazio-nale in forza del quale dover adottareprovvedimenti e accorgimenti tali da im-pattare sul diritto alla riservatezza e allaprivacy dei cittadini o di quei soggetti,pubblici o privati, ricompresi entro il pe-rimetro della sicurezza cibernetica.

9/2100-A/10. Corneli.

La Camera,

premesso che:

in sede di discussione del disegnodi legge di conversione del decreto-legge

Atti Parlamentari — 17 — Camera dei Deputati

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21 settembre 2019, n. 105, recante « Di-sposizioni urgenti in materia di perimetrodi sicurezza nazionale cibernetica »,

la figura del Garante della Prote-zione dei dati personali, alla luce delladelicatezza degli interessi in gioco nell’am-bito della sicurezza informatica, svolge unruolo di straordinaria rilevanza in qualitàdi autorità super-partes, specie in rela-zione alle misure di sicurezza da adottarenonché alla determinazione dei soggetti daincludere nel perimetro di sicurezza;

l’operato del suddetto Garantemira a contemperare le urgenti necessitàdi sicurezza cibernetica richiamate daldecreto in esame con le contestuali esi-genze di data protection così come richie-ste e rese effettive dal Regolamento Eu-ropeo n. 679/2016 (decreto del Presidentedella Repubblica);

la centralità del Garante nell’am-bito della pubblica sicurezza, in quantoautorità terza e indipendente, è stata ul-teriormente confermata dal Protocollod’intenti stilato, in materia di sicurezzacibernetica, il giorno 6 marzo 2019 dalPresidente dell’Autorità Garante per laProtezione dei dati personali e dal Diret-tore Generale del Dipartimento delle in-formazioni per la sicurezza;

il previo coinvolgimento di questafigura rappresenta una maggiore garanziadi tutela per tutti i consociati, in linea conle ordinarie funzioni di controllo di cuitale organo è investito,

impegna il Governo

valutare la possibilità di rafforzare, all’in-terno del quadro normativo previsto, ilraccordo con il Garante della Privacy,specie qualora vi sia un rischio grave eimminente per la sicurezza nazionale inforza del quale dover adottare provvedi-menti e accorgimenti tali da impattare suldiritto alla riservatezza e alla privacy deicittadini o di quei soggetti, pubblici o

privati, ricompresi entro il perimetro dellasicurezza cibernetica.

9/2100-A/10. (Testo modificato nel corsodella seduta) Corneli.

La Camera,

premesso che:

nella sua definizione più stretta ilData Center è sostanzialmente un edificioattrezzato per ospitare risorse di calcolorete e storage, il cui funzionamento nonpuò prescindere da efficienti apparati dicondizionamento, alimentazione elettrica econnettività con il mondo esterno, nonchédei sistemi di sicurezza necessari;

i Data Center sono presenti siaall’interno delle aziende che della Pubblicaamministrazione;

per l’Amministrazione dello Statorappresentano sempre di più l’ossaturaportante del sistema di servizi che lePubbliche Amministrazioni utilizzano ederogano ai cittadini;

le infrastrutture informatiche dellaPubblica Amministrazione devono quindiessere affidabili, sicure ed economica-mente sostenibili;

in Italia operano 11 mila DataCenter i cui costi ammontano a circa 2miliardi di euro l’anno;

le Pubbliche Amministrazioni cheusufruiscono di questi sono oltre 22.000,di piccole dimensioni e scarsamente sicuri;

la razionalizzazione dei Data Cen-ter esistenti, attraverso la dismissione diquelli obsoleti o non sufficientemente si-curi ed affidabili, grazie alle forti econo-mie di scala, consente una riduzione dellaspesa pubblica ottenendo contemporanea-mente un innalzamento della qualità, delledifese contro i rischi cyber, dell’efficienzaenergetica;

tali Data Center sono altamenteenergivori e un’eventuale razionalizza-zione consentirebbe un risparmio energe-tico laddove si affiancassero siti di pro-duzione di energie rinnovabili;

Atti Parlamentari — 18 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 OTTOBRE 2019 — N. 245

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su tutto il territorio nazionale sonopresenti numerosi siti appartenenti al de-manio pubblico dello Stato, ramo militare,non più o parzialmente utilizzati;

a titolo di esempio nella provinciadi Frosinone, presso il comune di FontanaLiri, è presente lo Stabilimento MilitarePropellenti, autonomo dal punto di vistaenergetico e già predisposto dal punto divista delle difese passive, sotto la gestionedi Agenzia Industria e Difesa che è impe-gnata nella ricerca di un partner pergarantire il rilancio del sito,

impegna il Governo

a sollecitare l’accelerazione del progetto dicostruzioni del polo strategico nazionaleper le infrastrutture digitali con la crea-zione di Data Center nazionali, avvalen-dosi ove possibile a seconda delle compa-tibilità di siti della difesa non più oparzialmente utilizzati.

9/2100-A/11. Frusone, Iovino.

La Camera,

premesso che:

nella sua definizione più stretta ilData Center è sostanzialmente un edificioattrezzato per ospitare risorse di calcolorete e storage, il cui funzionamento nonpuò prescindere da efficienti apparati dicondizionamento, alimentazione elettrica econnettività con il mondo esterno, nonchédei sistemi di sicurezza necessari;

i Data Center sono presenti siaall’interno delle aziende che della Pubblicaamministrazione;

per l’Amministrazione dello Statorappresentano sempre di più l’ossaturaportante del sistema di servizi che lePubbliche Amministrazioni utilizzano ederogano ai cittadini;

le infrastrutture informatiche dellaPubblica Amministrazione devono quindiessere affidabili, sicure ed economica-mente sostenibili;

in Italia operano 11 mila DataCenter i cui costi ammontano a circa 2miliardi di euro l’anno;

le Pubbliche Amministrazioni cheusufruiscono di questi sono oltre 22.000,di piccole dimensioni e scarsamente sicuri;

la razionalizzazione dei Data Cen-ter esistenti, attraverso la dismissione diquelli obsoleti o non sufficientemente si-curi ed affidabili, grazie alle forti econo-mie di scala, consente una riduzione dellaspesa pubblica ottenendo contemporanea-mente un innalzamento della qualità, delledifese contro i rischi cyber, dell’efficienzaenergetica;

tali Data Center sono altamenteenergivori e un’eventuale razionalizza-zione consentirebbe un risparmio energe-tico laddove si affiancassero siti di pro-duzione di energie rinnovabili;

su tutto il territorio nazionale sonopresenti numerosi siti appartenenti al de-manio pubblico dello Stato, ramo militare,non più o parzialmente utilizzati;

a titolo di esempio nella provinciadi Frosinone, presso il comune di FontanaLiri, è presente lo Stabilimento MilitarePropellenti, autonomo dal punto di vistaenergetico e già predisposto dal punto divista delle difese passive, sotto la gestionedi Agenzia Industria e Difesa che è impe-gnata nella ricerca di un partner pergarantire il rilancio del sito,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di sollecitare l’ac-celerazione del progetto di costruzioni delpolo strategico nazionale per le infrastrut-ture digitali con la creazione di DataCenter nazionali, avvalendosi ove possibilea seconda delle compatibilità di siti delladifesa non più o parzialmente utilizzati.

9/2100-A/11. (Testo modificato nel corsodella seduta) Frusone, Iovino.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge del 21 settembre2019 n. 105, recante « Disposizioni urgenti

Atti Parlamentari — 19 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 OTTOBRE 2019 — N. 245

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in materia di perimetro di sicurezza na-zionale cibernetica », mira ad assicurareun livello elevato di sicurezza delle reti,dei sistemi informativi e dei servizi infor-matici delle amministrazioni pubbliche,nonché degli enti e degli operatori nazio-nali, pubblici e privati individuati comestrategici;

all’articolo 1 dello stesso Decreto èdefinito il perimetro della sicurezza ciber-netica nella misura in cui il soggettoesercita una funzione essenziale nelloStato, ovvero assicura un servizio essen-ziale per il mantenimento di attività civili,sociali o economiche fondamentali per gliinteressi dello Stato e l’esercizio di talefunzione o la prestazione di tale serviziodipende da reti, sistemi informativi e ser-vizi informatici dai cui malfunzionamento,interruzione, anche parziali, ovvero uti-lizzo improprio possa derivare un pregiu-dizio per la sicurezza nazionale;

le infrastrutture critiche sono de-finite come quelle infrastrutture che in-cludono tutti i servizi essenziali per ilbenessere della popolazione, la sicurezzanazionale, il buon funzionamento del Pa-ese e la sua crescita economica. Le infra-strutture critiche possono essere rappre-sentate da una rete o da un sistema qualead esempio le reti di telecomunicazione(via cavo, via etere, via satellite, e altro)quindi si identificano con i fornitori diservizi essenziali ovvero con i fornitori diservizi digitali;

con particolare riferimento al set-tore della cosiddetta cyber security, il 6luglio 2016 il Parlamento Europeo haadottato la direttiva sulla sicurezza deisistemi delle reti e dell’informazione (Di-rettiva NIS) il cui obiettivo è raggiungereun livello elevato di sicurezza dei sistemi,delle reti e delle informazioni comune atutti i Paesi membri dell’unione europeadeterminando l’obbligo di gestione dei ri-schi e di riferire all’autorità indicata gliincidenti di una certa entità da parte deglioperatori di servizi essenziali e dei forni-tori di servizi digitali;

la security, in una visione di sistema,rappresenta una delle modalità con cui si

attua un principio di rilevanza costituzio-nale, contenuto nell’articolo 41 della Cartafondamentale, che postula l’esercizio del-l’impresa libero ma coordinato ed indiriz-zato a fini sociali. Il bene « sicurezza » variguardato come esigenza di protezione« interna » della comunità lavorativa, maanche come obbligo di protezione« esterna », inquadrandosi l’impresa nel piùampio contesto di valori del sistema demo-cratico nazionale dove il mantenimentodelle capacità produttive è funzione dellaresilienza sistemica del Paese;

grazie all’evoluzione della citatanormativa europea e nazionale si identi-fica una vera e propria « posizione digaranzia » che le imprese di rilievo stra-tegico assumono nei riguardi dello Stato edella Collettività, dove le organizzazioni diSecurity interne alle aziende a caratterestrategico sono chiamate attivamente aconcorrere agli interessi nazionali;

l’identificazione delle Funzioni Se-curity quali strutture organizzative funzio-nalmente dedicate per missione alla pro-tezione degli asset aziendali, incluso ilpatrimonio informativo e la tutela delleinformazioni classificate, è la naturale,obbligata conseguenza del disegno archi-tetturale delineato dal legislatore europeoed oggi dal legislatore nazionale;

considerato inoltre che:

la consistenza di valore sistemicodella security si esplicita anche sotto di-versi profili tra i quali l’esercizio direttodegli interessi nazionali attraverso l’eser-cizio dei cosiddetti Golden Powers, il con-corso alle esigenze di resilienza nazionalee di difesa collettiva con massimizzazionedel concetto di « duplice uso », la rivalu-tazione della security nella tutela degliinteressi delle persone, in quanto stru-mento essenziale a garantire la piena si-nergia con i titolari delle funzioni diordine e sicurezza pubblica e la disponi-bilità di strutture interconnesse di sicu-rezza condivisa e collettiva e la creazionedi opportunità di crescita sociale e civile,attraverso l’identificazione di nuove linee

Atti Parlamentari — 20 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 OTTOBRE 2019 — N. 245

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di sviluppo professionale che consentanoai giovani l’accesso ad itinerari lavorativiinnovativi ed al passo con i tempi,

impegna il Governo:

a valutare l’opportunità di inserireuno specifico obbligo di adottare, tra lemisure organizzative di cui al comma 1dell’articolo 12 del decreto legislativo 18maggio 2018, n. 65, un profilo di responsa-bilità specifico per l’organizzazione di Se-curity dei soggetti appartenenti al Perime-tro e sottoposte al processo sanzionatorioin esso previsto in caso di inosservanza;

a prevedere che il legale rappresen-tante dell’Operatore di Servizi essenzialistabilisca un Sistema di gestione dellasicurezza (security) che preservi l’orga-nizzazione da eventi pregiudizievoli –inclusi quelli che attengono alla sicurezzadelle informazioni – assicurando il so-stegno agli obiettivi delle politiche disicurezza e la relativa conformità agliobblighi di legge, promuovendo la culturadella security e garantendo il presidio diadeguate e proporzionate misure disci-plinari nell’ipotesi di inosservanza delleprevisioni del sistema di gestione dellasecurity e designando un dirigente (Se-curity Manager) incaricato di stabilire,mantenere, aggiornare un effettivo si-stema di gestione della security assicu-randogli i necessari poteri, le risorseumane e materiali per la gestione effet-tiva della sicurezza. Conseguentemente,che il Security Manager designato dipendadirettamente dal legale rappresentantedell’Operatore di Servizi Essenziali e chesia in possesso di competenze, cono-scenze ed esperienza documentate neiprocessi di gestione, con compiti di re-sponsabilità specifici, nella gestione dellasecurity e un certificato di qualificazioneprofessionale per l’esercizio delle funzionidi Security Manager.

9/2100-A/12. Aresta.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge del 21 settembre2019 n. 105, recante « Disposizioni urgenti

in materia di perimetro di sicurezza na-zionale cibernetica », mira ad assicurareun livello elevato di sicurezza delle reti,dei sistemi informativi e dei servizi infor-matici delle amministrazioni pubbliche,nonché degli enti e degli operatori nazio-nali, pubblici e privati individuati comestrategici;

all’articolo 1 dello stesso Decreto èdefinito il perimetro della sicurezza ciber-netica nella misura in cui il soggettoesercita una funzione essenziale nelloStato, ovvero assicura un servizio essen-ziale per il mantenimento di attività civili,sociali o economiche fondamentali per gliinteressi dello Stato e l’esercizio di talefunzione o la prestazione di tale serviziodipende da reti, sistemi informativi e ser-vizi informatici dai cui malfunzionamento,interruzione, anche parziali, ovvero uti-lizzo improprio possa derivare un pregiu-dizio per la sicurezza nazionale;

le infrastrutture critiche sono de-finite come quelle infrastrutture che in-cludono tutti i servizi essenziali per ilbenessere della popolazione, la sicurezzanazionale, il buon funzionamento del Pa-ese e la sua crescita economica. Le infra-strutture critiche possono essere rappre-sentate da una rete o da un sistema qualead esempio le reti di telecomunicazione(via cavo, via etere, via satellite, e altro)quindi si identificano con i fornitori diservizi essenziali ovvero con i fornitori diservizi digitali;

con particolare riferimento al set-tore della cosiddetta cyber security, il 6luglio 2016 il Parlamento Europeo haadottato la direttiva sulla sicurezza deisistemi delle reti e dell’informazione (Di-rettiva NIS) il cui obiettivo è raggiungereun livello elevato di sicurezza dei sistemi,delle reti e delle informazioni comune atutti i Paesi membri dell’unione europeadeterminando l’obbligo di gestione dei ri-schi e di riferire all’autorità indicata gliincidenti di una certa entità da parte degli

Atti Parlamentari — 21 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 OTTOBRE 2019 — N. 245

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operatori di servizi essenziali e dei forni-tori di servizi digitali;

la security, in una visione di sistema,rappresenta una delle modalità con cui siattua un principio di rilevanza costituzio-nale, contenuto nell’articolo 41 della Cartafondamentale, che postula l’esercizio del-l’impresa libero ma coordinato ed indiriz-zato a fini sociali. Il bene « sicurezza » variguardato come esigenza di protezione« interna » della comunità lavorativa, maanche come obbligo di protezione« esterna », inquadrandosi l’impresa nel piùampio contesto di valori del sistema demo-cratico nazionale dove il mantenimentodelle capacità produttive è funzione dellaresilienza sistemica del Paese;

grazie all’evoluzione della citatanormativa europea e nazionale si identi-fica una vera e propria « posizione digaranzia » che le imprese di rilievo stra-tegico assumono nei riguardi dello Stato edella Collettività, dove le organizzazioni diSecurity interne alle aziende a caratterestrategico sono chiamate attivamente aconcorrere agli interessi nazionali;

l’identificazione delle Funzioni Se-curity quali strutture organizzative funzio-nalmente dedicate per missione alla pro-tezione degli asset aziendali, incluso ilpatrimonio informativo e la tutela delleinformazioni classificate, è la naturale,obbligata conseguenza del disegno archi-tetturale delineato dal legislatore europeoed oggi dal legislatore nazionale;

considerato inoltre che:

la consistenza di valore sistemicodella security si esplicita anche sotto di-versi profili tra i quali l’esercizio direttodegli interessi nazionali attraverso l’eser-cizio dei cosiddetti Golden Powers, il con-corso alle esigenze di resilienza nazionalee di difesa collettiva con massimizzazionedel concetto di « duplice uso », la rivalu-tazione della security nella tutela degliinteressi delle persone, in quanto stru-mento essenziale a garantire la piena si-nergia con i titolari delle funzioni diordine e sicurezza pubblica e la disponi-

bilità di strutture interconnesse di sicu-rezza condivisa e collettiva e la creazionedi opportunità di crescita sociale e civile,attraverso l’identificazione di nuove lineedi sviluppo professionale che consentanoai giovani l’accesso ad itinerari lavorativiinnovativi ed al passo con i tempi,

impegna il Governo:

a valutare l’opportunità di inserireuno specifico obbligo di adottare, tra lemisure organizzative di cui al comma 1dell’articolo 12 del decreto legislativo 18maggio 2018, n. 65, un profilo di responsa-bilità specifico per l’organizzazione di Se-curity;

a valutare l’opportunità di prevedereche il legale rappresentante dell’Operatoredi Servizi essenziali stabilisca un Sistemadi gestione della sicurezza (security) chepreservi l’organizzazione da eventi pregiu-dizievoli – inclusi quelli che attengono allasicurezza delle informazioni – assicu-rando il sostegno agli obiettivi delle poli-tiche di sicurezza e la relativa conformitàagli obblighi di legge, promuovendo lacultura della security e garantendo il pre-sidio di adeguate e proporzionate misuredisciplinari nell’ipotesi di inosservanzadelle previsioni del sistema di gestionedella security e designando un dirigente(Security Manager) incaricato di stabilire,mantenere, aggiornare un effettivo sistemadi gestione della security assicurandogli inecessari poteri, le risorse umane e ma-teriali per la gestione effettiva della sicu-rezza. Conseguentemente, che il SecurityManager designato dipenda direttamentedal legale rappresentante dell’Operatore diServizi Essenziali e che sia in possesso dicompetenze, conoscenze ed esperienza do-cumentate nei processi di gestione, concompiti di responsabilità specifici, nellagestione della security e un certificato diqualificazione professionale per l’eserciziodelle funzioni di Security Manager.

9/2100-A/12. (Testo modificato nel corsodella seduta) Aresta.

Atti Parlamentari — 22 — Camera dei Deputati

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La Camera,

premesso che:

l’articolo 6 del decreto del Presi-dente del Consiglio dei ministri 17 feb-braio 2017 introduce le linee di azioneper la sicurezza cibernetica perseguendo,tra le altre indicazioni, l’individuazione ela disponibilità dei più adeguati ed avan-zati supporti tecnologici in funzione dellapreparazione alle azioni di prevenzione,contrasto e risposta in caso di crisicibernetica da parte delle amministra-zioni ed enti pubblici e degli operatoriprivati, anche attraverso convenzioni eintese con le pubbliche amministrazioni esoggetti privati;

il 17 aprile 2019, il ParlamentoEuropeo ha adottato la propria posizionerelativamente alla prima lettura della pro-posta di regolamento istitutiva di un cen-tro europeo di ricerca e di competenzasulla cybersicurezza, affiancato da unarete di centri analoghi a livello di Statimembri, con il fine ultimo di migliorare ilcoordinamento dei finanziamenti disponi-bili per la cooperazione, la ricerca el’innovazione in tale ambito;

il decreto-legge in via di conver-sione individua i seguenti settori tra quellistrategici per il nostro Paese a) infrastrut-ture critiche, siano esse fisiche o virtuali,tra cui l’energia, i trasporti, l’acqua, lasalute, le comunicazioni, i media, il trat-tamento o l’archiviazione di dati, le infra-strutture aerospaziali, di difesa, elettoralio finanziarie, e le strutture sensibili, non-ché gli investimenti in terreni e immobilifondamentali per l’utilizzo di tali infra-strutture; b) tecnologie critiche e prodottia duplice uso quali definiti nell’articolo 2,numero 1), del regolamento (CE) n. 428/2009 del Consiglio, tra cui l’intelligenzaartificiale, la robotica, i semiconduttori, lacybersicurezza, le tecnologie aerospaziali,di difesa, di stoccaggio dell’energia, quan-tistica e nucleare, nonché le nanotecnolo-gie e le biotecnologie;

il Piano nazionale per la protezionecibernetica e la sicurezza informatica de-

finisce le modalità per l’attuazione, nel-l’ambito degli indirizzi individuati con ildecreto del Presidente del Consiglio deiministri 17 febbraio 2017, del QuadroStrategico Nazionale per la Sicurezza delloSpazio Cibernetico. In particolare all’Indi-rizzo Operativo n. 2 si pone l’obiettivo dipotenziare il coordinamento e la coopera-zione, non solo tra i soggetti pubblici eprivati ma anche assicurando l’interope-rabilità a livello internazionale attraversonumerosi strumenti di integrazione;

altri paesi hanno sviluppato areedove sono concentrati, in un unico luogofisico, i principali attori istituzionali, ac-cademici e militari, che, sinergicamentesviluppano nuove tecnologie strategiche,formano e reclutano personale, come adesempio il caso Israeliano del cybersparkdi Be’er Sheva;

il complesso immobiliare « Resi-dence degli Aranci », situato nel territoriodel comune di Mineo divenne il più im-portante centro d’accoglienza per richie-denti asilo d’Europa, nonché la primarealtà economica del territorio del calatinodal 2011 al 2019;

il Ministero dell’interno ha previstola chiusura anticipata del sopra menzio-nato centro nell’estate di quest’anno edattualmente il sito risulta in via di ricon-segna al proprietario del complesso im-mobiliare;

l’area si presta in maniera quasinaturale alla realizzazione di un modellodi cittadella per la cybersicurezza, conoltre 6000 mq di edifici polifunzionali, 404unità immobiliari destinate ad unità resi-denziali, ben 85.000 mq di verde pubblicoattrezzato che potrebbe rappresentare perl’Italia quello che oggi rappresenta Be’ersheva per Israele;

la vicinanza dei poli universitarisiciliani e calabresi, delle strutture militaridi Sigonella e Augusta, delle comunità diCaltagirone e Catania, dell’area industrialedi Catania, dove insistono eccellenze pro-duttive nella ricerca e nella produzione

Atti Parlamentari — 23 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 OTTOBRE 2019 — N. 245

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tecnologica, creano le giuste condizioni perfavorire la polarizzazione del territorio insettori innovativi;

il territorio dei calatino rientra trale cinque aree interne della Sicilia indivi-duate del PO FESR 2014/2020 che aggre-gano, in particolare, Comuni definiti in-termedi, periferici e ultra periferici per laloro relativa distanza dai centri erogatoridi servizi, sulla base della classificazioneoperata dal Comitato Tecnico NazionaleAree Interne;

come da sentenza del Consiglio diStato n. 2761 del 5 giugno 2015, perapportare deroghe a un Piano urbanistico« non è necessario che l’interesse pubblicoattenga al carattere pubblico dell’edificio odel suo utilizzo, ma è sufficiente checoincida con gli effetti benefici per lacollettività che dalla deroga potenzial-mente derivano » ed è indiscutibile che ilprogetto di riqualificazione esposto in pre-messa è meritevole di apportare derogheal Piano,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di prendere inconsiderazione l’area dell’ex Cara di Mineoper la realizzazione di un centro nazionaledi ricerca per lo sviluppo di attività indu-striali nell’ambito della sicurezza ciberne-tica, delle tecnologie critiche e dei prodottia duplice uso, includendo l’intelligenzaartificiale, la robotica, i semiconduttori, distoccaggio dell’energia, quantistica e nu-cleare, nonché le nanotecnologie e le bio-tecnologie anche coinvolgendo i poli indu-striali, accademici e militari già presentisul territorio a tal fine di sollecitare ini-ziative dirette ad attuare modifiche urba-nistiche finalizzate al raggiungimento degliobbiettivi di riqualificazione di cui in pre-messa.

9/2100-A/13. Rizzo, Giovanni Russo, Pa-gani, Carè, Aresta, Chiazzese, Corda,Del Monaco, D’Uva, Frusone, Giarrizzo,Gubitosa, Iorio, Iovino, Misiti, RobertoRossini, Luciano Cantone, Cappellani,Ficara, Grillo, Lorefice, Marzana, Pa-

piro, Paxia, Raffa, Saitta, Scerra, Su-riano, Brescia, Cominardi, DavideAiello, Piera Aiello, Alaimo, Cancelleri,Cimino, D’Orso, Lombardo, Martinci-glio, Perconti, Pignatone, Sodano, Triz-zino, Varrica.

La Camera,

premesso che:

esaminato l’A.C. 2100 recante« Conversione in legge del decreto-legge 21settembre 2019, n. 105, recante disposi-zioni urgenti in materia di perimetro disicurezza nazionale cibernetica »;

con comunicazione data sulla Gaz-zetta Ufficiale n. 125 del 31 maggio 2017,la Presidenza del Consiglio dei ministri hareso noto il Piano Nazionale per la Pro-tezione Cibernetica e la Sicurezza Infor-matica (PN), che, in linea di continuità conquello relativo al biennio 2014-2015, indi-vidua gli indirizzi operativi, gli obiettivi daconseguire e le linee d’azione da porre inessere per dare concreta attuazione alQuadro Strategico Nazionale per la sicu-rezza dello spazio cibernetico (QSN), isti-tuito il 3 aprile 2013 ed elaborato dalTavolo Tecnico Cyber (TTC) in seno al-l’organismo collegiale permanente (cosid-detto CISR « tecnico »), dopo l’entrata invigore del decreto del Presidente del Con-siglio dei ministri 24 gennaio 2013;

il PN, di fatto, contiene 11 indirizzioperativi con obiettivi specifici e linee diazioni atte a consentire un rapido edefficace salto di qualità dell’architetturanazionale cyber; il piano in questione di-spone altresì di uno specifico Piano d’A-zione, che include, tra i suoi punti, lacreazione di due centri di ricerca a va-lenza nazionale: il Centro Nazionale diricerca e sviluppo in Cybersecurity, impe-gnato nello studio di numerose tematichecyber, tra cui malware analysis, securitygovernance, threat analysis system, prote-zione delle infrastrutture critiche; il Cen-tro Nazionale di Crittografia, impegnatonella progettazione di cifrari, nella realiz-zazione algoritmi e di blockchain nazio-

Atti Parlamentari — 24 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 OTTOBRE 2019 — N. 245

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nali, da sviluppare nell’ottica di potenziarela sicurezza nazionale, nonché nelle valu-tazioni di sicurezza di algoritmi crittogra-fici proposti da terzi;

considerato che:

tra le finalità del provvedimento inesame vi è l’urgenza di dotare il nostroPaese di un perimetro di sicurezza nazio-nale cibernetica che ci difenda dagli at-tacchi che, come evidenziato nel Dossiern. 83 del 24 settembre 2019 a cura dellaCamera dei deputati risultano essere sem-pre più pervasivi in molti ambiti dell’eco-sistema informativo del Paese;

si rileva inoltre che al nostro Paesemancano ancora centri di ricerca chepongano le basi per una visione sistemicadei profili succitati, raccogliendo le mi-gliori menti impiegate in questo settore alfine di definire un know how nazionalemultidisciplinare;

tali Centri sarebbero utili e neces-sari poiché potrebbero definire, dietro ri-chiesta, standards, guidelines e criteri spe-cifici nazionali, con ampio ambito di ap-plicazione, comprendendo ma non esclu-dendo: le transazioni finanziare e ogniscambio di controvalore in formato elet-tronico, le comunicazioni riguardanti ladifesa del Paese, l’intelligence, le azioni dipolizia, i dati giudiziari,

impegna il Governo:

a valutare l’opportunità di costituire,in coerenza con quanto stabilito dal PianoNazionale in premessa, un Centro Nazio-nale di ricerca in Cybersecurity che conducaricerche e sviluppo in tre ambiti importantiper la salvaguardia e tutela del sistema in-formativo del nostro Paese: la Crittografia,compresa la Crittografia Finanziaria, Pre-venzione, risposta e mitigazione di attacchidi tipo cibernetico; il monitoraggio di nuovetecnologie in ambito cibernetico, ai fini diindividuazione di quelle più potenzial-mente disruptive e che possano richiederequindi un aggiornamento tecnologico ur-gente dei sistemi informatici delle pubbli-che amministrazioni;

a valutare la possibilità di costituiresuccessivamente uno specifico Centro Na-zionale di Crittografia, che assorba il re-lativo ambito di ricerca del primo CentroNazionale sulla Cybersecurity così comeprevisto dal Piano Nazionale con compitispecifici in merito alla ricerca e sviluppo,il supporto, la diffusione di algoritmi estandard per la crittografia.

9/2100-A/14. Zanichelli, Iovino, De Lo-renzis, Giuliodori, Zennaro.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge del 21 settembre2019, n. 105, recante « Disposizioni ur-genti in materia di perimetro di sicurezzanazionale cibernetica » mira ad assicurareun livello elevato di sicurezza delle reti,dei sistemi informativi e dei servizi infor-matici delle amministrazioni pubbliche,nonché degli enti e degli operatori nazio-nali, pubblici e privati individuati comestrategici, attraverso l’istituzione di unperimetro di sicurezza nazionale ciberne-tica e la previsione di misure idonee agarantire i necessari standard di sicurezzarivolti a minimizzare i rischi e consen-tendo la fruizione dei più avanzati stru-menti offerti dalle tecnologie dell’informa-zione e della comunicazione;

all’articolo 1 dello stesso decreto èdefinito il perimetro della sicurezza ciber-netica nella misura in cui il soggettoesercita una funzione essenziale delloStato, ovvero assicura un servizio essen-ziale per il mantenimento di attività civili,sociali o economiche fondamentali per gliinteressi dello Stato e l’esercizio di talefunzione o la prestazione di tale serviziodipende da reti, sistemi informativi e ser-vizi informatici dal cui malfunzionamento,interruzione, anche parziali, ovvero uti-lizzo improprio possa derivare un pregiu-dizio per la sicurezza nazionale;

le infrastrutture critiche sono de-finite come quelle infrastrutture che in-cludono tutti i servizi essenziali per il

Atti Parlamentari — 25 — Camera dei Deputati

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benessere della popolazione, la sicurezzanazionale, il buon funzionamento del Pa-ese e la sua crescita economica. Le infra-strutture critiche possono essere rappre-sentate da una rete o da un sistema qualead esempio le reti di telecomunicazione(via cavo, via etere, via satellite, ecc.)quindi si identificano con i fornitori diservizi essenziali ovvero con i fornitori diservizi digitali;

con la Direttiva Europea 2008/114/CE (decreto di recepimento, decretodel Presidente della Repubblica n. 61 del2011) si definiva un approccio comune perl’individuazione delle Infrastrutture Criti-che Europee « per la valutazione dellanecessità di migliorarne la protezione alfine di contribuire alla protezione dellepersone » (articolo 1). La Direttiva ricono-sce, inoltre, la necessità di estendere lalista dei settori critici con priorità alsettore dell’Information and Communica-tion Technology (ICT);

con particolare riferimento al set-tore della cosiddetta cyber security, il 6luglio 2016 il Parlamento europeo ha adot-tato la direttiva sulla sicurezza dei sistemidelle reti e dell’informazione. La DirettivaNIS rappresenta il primo tentativo di ren-dere univoca la sicurezza informatica del-l’Unione europea;

l’obiettivo della direttiva NIS è rag-giungere un livello elevato di sicurezza deisistemi, delle reti e delle informazionicomune a tutti i Paesi membri dell’UEattraverso le seguenti azioni: migliorare lecapacità di cyber security dei singoli Statidell’Unione; aumentare il livello di coope-razione tra gli Stati dell’Unione; obbligo digestione dei rischi e di riferire all’autoritàindicata gli incidenti di una certa entità daparte degli operatori di servizi essenziali edei fornitori di servizi digitali;

la cornice giuridica dell’architet-tura cibernetica del Paese è stata inveceper la prima volta definita attraverso ildecreto del Presidente del Consiglio deiministri del 24 gennaio 2013 (cosiddetto« decreto Monti »), recentemente sostituitodal decreto del Presidente del Consiglio dei

ministri del 17 febbraio 2017 (cosiddetto« decreto Gentiloni ») che ha dettato lanuova strategia del Governo italiano inmateria di sicurezza cibernetica;

nel dicembre 2013 il Presidente delConsiglio dei ministri ha adottato, su pro-posta e deliberazione del CISR, il QuadroStrategico Nazionale per la Sicurezza delloSpazio Cibernetico (QSN). In particolare, ilQSN rappresenta un documento di carat-tere politico e programmatico di medioperiodo nel quale vengono analizzate leprincipali sfide in termini di sicurezzacibernetica e sono conseguentemente de-lineate le relative capacità di risposta;

il successivo Piano nazionale per laprotezione cibernetica e la sicurezza in-formatica definisce le modalità per l’at-tuazione, nell’ambito degli indirizzi indi-viduati con il decreto del Presidente delConsiglio dei ministri 17 febbraio 2017 delQuadro Strategico Nazionale per la Sicu-rezza dello Spazio Cibernetico;

con l’introduzione di un annesso« Piano di Azione » che « raccoglie le ini-ziative individuate per garantire il neces-sario innalzamento dei livelli di sicurezzadei sistemi e delle reti vengono individuatiotto obiettivi: Revisione del Nucleo per laSicurezza Cibernetica, Contrazione dellacatena di comando per la gestione dellecrisi cibernetiche, Riduzione della com-plessità dell’architettura nazionale, me-diante soppressione/accorpamento di or-gani, Progressiva unificazione dei CERT,istituzione di un centro di valutazione ecertificazione nazionale ICT, fondazione oFondo di venture capital, istituzione di unCentro nazionale di ricerca e sviluppo incybersecurity, costituzione di un Centronazionale di crittografia »;

considerato inoltre che:

si evidenzia e sussiste la conver-genza, sul medesimo tema, di regolamen-tazioni europee e nazionali, afferenti laprotezione delle Infrastrutture Critiche dicui alla Direttiva UE 114/2008 (e decretodi recepimento, decreto del Presidentedella Repubblica n. 61 del 2011, a tut-

Atti Parlamentari — 26 — Camera dei Deputati

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t’oggi sostanzialmente incompiuto) quali:la disciplina della Direttiva NIS (e delrelativo Decreto di recepimento decretodel Presidente della Repubblica n. 65 del2018), il regime delle infrastrutture cri-tiche informatizzate di cui all’articolo7-bis del decreto-legge 27 luglio 2005,n. 144, convertito, con modificazioni,dalla legge 31 luglio 2005, n. 155, nonchéil complesso regime della tutela dellariservatezza dei dati, di cui al Regola-mento Europeo (Reg. UE 2016/679 erelativo Decreto Legislativo di attuazione),per passare a specifiche normative disettore, dove particolarmente prolifica èl’attività del legislatore europeo, cheguarda al tema della Sicurezza delleInformazioni anche sul versante dellaprotezione della continuità dei servizipubblici,

impegna il Governo:

a valutare l’opportunità di prevedereil riferimento a standard di sperimentatavalidità che definiscano controlli, misure emetriche e che rendano oggettive le attivitàindividuando per il dominio una disciplinaorganica e una sola autorità di controllo alfine di evitare incertezze nel sistema digestione del soggetto interessato, salva-guardando la competitività internazionaledelle aziende italiane;

a valutare l’opportunità di realizzareuna mappatura delle interdipendenze trasoggetti che rientrano nel Perimetro, alfine di definire, per ciascuno di essi, nonsolo singolarmente considerati, ma nellaloro dimensione relazionale, gli effetti cheun evento di attacco alla sicurezza delleinformazioni potrebbe arrecare;

a valutare l’opportunità di valoriz-zare in modo efficace le organizzazioni disecurity all’interno degli operatori di ser-vizi essenziali e di quelli rientranti nel« perimetro cibernetico », già riconosciutinel loro ruolo di interfaccia per la prote-zione del segreto di Stato, delle informa-zioni classificate e a diffusione esclusiva dicui alla legge n. 124 del 2007, nelle pre-visioni relative alla protezione delle infra-

strutture critiche e nei processi di eserci-zio dell’istituto del « Golden Power », perrendere tali elementi stabili e professionaliinterlocutori e presidio dell’effettività deldisegno di protezione degli interessi dirango costituzionale sottesi all’architetturadi sicurezza;

a valutare l’opportunità di intrapren-dere una revisione dei modelli di procu-rement per gli Operatori dei Servizi essen-ziali al fine di bilanciare le esigenze ditrasparenza e concorrenzialità proprie delsistema dei contratti pubblici di matriceeuropea e del decreto legislativo n. 50 del2016, Testo Unico sugli Appalti, con leesigenze di speditezza, efficacia, efficienzaproprie del sistema di approvvigionamentodi beni e servizi di cybersecurity, indivi-duando meccanismi di acquisizione e che,rispettando gli obblighi di certificazionepresso il CVCN, snelliscano l’effettivo ap-provvigionamento in tempi coerenti con iprofili di minaccia;

a stimolare sinergie con il mondouniversitario e della ricerca affinché leuniversità e gli enti di ricerca indirizzinoi loro piani di studio e corsi verso glieffettivi fabbisogni del mondo produttivo eagevolare, con misure premiali in terminidi riduzione degli oneri fiscali e previden-ziali, le imprese che assumono da circuitispecialistici le risorse caratterizzate daalte competenze in materia cibernetica.

9/2100-A/15. Chiazzese.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge del 21 settembre2019, n. 105, recante « Disposizioni ur-genti in materia di perimetro di sicurezzanazionale cibernetica » mira ad assicurareun livello elevato di sicurezza delle reti,dei sistemi informativi e dei servizi infor-matici delle amministrazioni pubbliche,nonché degli enti e degli operatori nazio-nali, pubblici e privati individuati comestrategici, attraverso l’istituzione di unperimetro di sicurezza nazionale ciberne-

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tica e la previsione di misure idonee agarantire i necessari standard di sicurezzarivolti a minimizzare i rischi e consen-tendo la fruizione dei più avanzati stru-menti offerti dalle tecnologie dell’informa-zione e della comunicazione;

all’articolo 1 dello stesso decreto èdefinito il perimetro della sicurezza ciber-netica nella misura in cui il soggettoesercita una funzione essenziale delloStato, ovvero assicura un servizio essen-ziale per il mantenimento di attività civili,sociali o economiche fondamentali per gliinteressi dello Stato e l’esercizio di talefunzione o la prestazione di tale serviziodipende da reti, sistemi informativi e ser-vizi informatici dal cui malfunzionamento,interruzione, anche parziali, ovvero uti-lizzo improprio possa derivare un pregiu-dizio per la sicurezza nazionale;

le infrastrutture critiche sono de-finite come quelle infrastrutture che in-cludono tutti i servizi essenziali per ilbenessere della popolazione, la sicurezzanazionale, il buon funzionamento del Pa-ese e la sua crescita economica. Le infra-strutture critiche possono essere rappre-sentate da una rete o da un sistema qualead esempio le reti di telecomunicazione(via cavo, via etere, via satellite, ecc.)quindi si identificano con i fornitori diservizi essenziali ovvero con i fornitori diservizi digitali;

con la Direttiva Europea 2008/114/CE (decreto di recepimento, decretodel Presidente della Repubblica n. 61 del2011) si definiva un approccio comune perl’individuazione delle Infrastrutture Criti-che Europee « per la valutazione dellanecessità di migliorarne la protezione alfine di contribuire alla protezione dellepersone » (articolo 1). La Direttiva ricono-sce, inoltre, la necessità di estendere lalista dei settori critici con priorità alsettore dell’Information and Communica-tion Technology (ICT);

con particolare riferimento al set-tore della cosiddetta cyber security, il 6luglio 2016 il Parlamento europeo ha adot-tato la direttiva sulla sicurezza dei sistemi

delle reti e dell’informazione. La DirettivaNIS rappresenta il primo tentativo di ren-dere univoca la sicurezza informatica del-l’Unione europea;

l’obiettivo della direttiva NIS è rag-giungere un livello elevato di sicurezza deisistemi, delle reti e delle informazionicomune a tutti i Paesi membri dell’UEattraverso le seguenti azioni: migliorare lecapacità di cyber security dei singoli Statidell’Unione; aumentare il livello di coope-razione tra gli Stati dell’Unione; obbligo digestione dei rischi e di riferire all’autoritàindicata gli incidenti di una certa entità daparte degli operatori di servizi essenziali edei fornitori di servizi digitali;

la cornice giuridica dell’architet-tura cibernetica del Paese è stata inveceper la prima volta definita attraverso ildecreto del Presidente del Consiglio deiministri del 24 gennaio 2013 (cosiddetto« decreto Monti »), recentemente sostituitodal decreto del Presidente del Consiglio deiministri del 17 febbraio 2017 (cosiddetto« decreto Gentiloni ») che ha dettato lanuova strategia del Governo italiano inmateria di sicurezza cibernetica;

nel dicembre 2013 il Presidente delConsiglio dei ministri ha adottato, su pro-posta e deliberazione del CISR, il QuadroStrategico Nazionale per la Sicurezza delloSpazio Cibernetico (QSN). In particolare, ilQSN rappresenta un documento di carat-tere politico e programmatico di medioperiodo nel quale vengono analizzate leprincipali sfide in termini di sicurezzacibernetica e sono conseguentemente de-lineate le relative capacità di risposta;

il successivo Piano nazionale per laprotezione cibernetica e la sicurezza in-formatica definisce le modalità per l’at-tuazione, nell’ambito degli indirizzi indi-viduati con il decreto del Presidente delConsiglio dei ministri 17 febbraio 2017 delQuadro Strategico Nazionale per la Sicu-rezza dello Spazio Cibernetico;

con l’introduzione di un annesso« Piano di Azione » che « raccoglie le ini-ziative individuate per garantire il neces-

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sario innalzamento dei livelli di sicurezzadei sistemi e delle reti vengono individuatiotto obiettivi: Revisione del Nucleo per laSicurezza Cibernetica, Contrazione dellacatena di comando per la gestione dellecrisi cibernetiche, Riduzione della com-plessità dell’architettura nazionale, me-diante soppressione/accorpamento di or-gani, Progressiva unificazione dei CERT,istituzione di un centro di valutazione ecertificazione nazionale ICT, fondazione oFondo di venture capital, istituzione di unCentro nazionale di ricerca e sviluppo incybersecurity, costituzione di un Centronazionale di crittografia »;

considerato inoltre che:

si evidenzia e sussiste la conver-genza, sul medesimo tema, di regolamen-tazioni europee e nazionali, afferenti laprotezione delle Infrastrutture Critiche dicui alla Direttiva UE 114/2008 (e decretodi recepimento, decreto del Presidentedella Repubblica n. 61 del 2011, a tut-t’oggi sostanzialmente incompiuto) quali:la disciplina della Direttiva NIS (e delrelativo Decreto di recepimento decretodel Presidente della Repubblica n. 65 del2018), il regime delle infrastrutture cri-tiche informatizzate di cui all’articolo7-bis del decreto-legge 27 luglio 2005,n. 144, convertito, con modificazioni,dalla legge 31 luglio 2005, n. 155, nonchéil complesso regime della tutela dellariservatezza dei dati, di cui al Regola-mento Europeo (Reg. UE 2016/679 erelativo Decreto Legislativo di attuazione),per passare a specifiche normative disettore, dove particolarmente prolifica èl’attività del legislatore europeo, cheguarda al tema della Sicurezza delleInformazioni anche sul versante dellaprotezione della continuità dei servizipubblici,

impegna il Governo:

a valutare l’opportunità di prevedereil riferimento a standard di sperimentatavalidità che definiscano controlli, misure emetriche e che rendano oggettive le attivitàindividuando per il dominio una disciplina

organica e una sola autorità di controllo alfine di evitare incertezze nel sistema digestione del soggetto interessato, salva-guardando la competitività internazionaledelle aziende italiane;

a valutare l’opportunità di realizzareuna mappatura delle interdipendenze trasoggetti che rientrano nel Perimetro, alfine di definire, per ciascuno di essi, nonsolo singolarmente considerati, ma nellaloro dimensione relazionale, gli effetti cheun evento di attacco alla sicurezza delleinformazioni potrebbe arrecare;

a valutare l’opportunità di valoriz-zare in modo efficace le organizzazioni disecurity all’interno degli operatori di ser-vizi essenziali e di quelli rientranti nel« perimetro cibernetico », già riconosciutinel loro ruolo di interfaccia per la prote-zione del segreto di Stato, delle informa-zioni classificate e a diffusione esclusiva dicui alla legge n. 124 del 2007, nelle pre-visioni relative alla protezione delle infra-strutture critiche e nei processi di eserci-zio dell’istituto del « Golden Power », perrendere tali elementi stabili e professionaliinterlocutori e presidio dell’effettività deldisegno di protezione degli interessi dirango costituzionale sottesi all’architetturadi sicurezza;

a valutare la possibilità di intrapren-dere una revisione dei modelli di procu-rement per gli Operatori dei Servizi essen-ziali al fine di bilanciare le esigenze ditrasparenza e concorrenzialità proprie delsistema dei contratti pubblici di matriceeuropea e del decreto legislativo n. 50 del2016, Testo Unico sugli Appalti, con leesigenze di speditezza, efficacia, efficienzaproprie del sistema di approvvigionamentodi beni e servizi di cybersecurity, indivi-duando meccanismi di acquisizione e che,rispettando gli obblighi di certificazionepresso il CVCN, snelliscano l’effettivo ap-provvigionamento in tempi coerenti con iprofili di minaccia;

a stimolare sinergie con il mondouniversitario e della ricerca affinché leuniversità e gli enti di ricerca indirizzinoi loro piani di studio e corsi verso gli

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effettivi fabbisogni del mondo produttivo eagevolare, con misure premiali in terminidi riduzione degli oneri fiscali e previden-ziali, le imprese che assumono da circuitispecialistici le risorse caratterizzate daalte competenze in materia cibernetica.

9/2100-A/15. (Testo modificato nel corsodella seduta) Chiazzese.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame punta acontrastare efficacemente la pervasivitàassunta dalle minacce alle reti, ai sistemiinformativi e ai servizi informatici neces-sari per l’espletamento di funzioni essen-ziali dello Stato per scongiurare il mal-funzionamento, l’interruzione, anche par-ziale, o utilizzo improprio di tali reti,sistemi informativi e servizi informaticiche potrebbero determinare un pregiudi-zio per la sicurezza nazionale;

l’articolo 1 del presente decretodefinisce la finalità e l’ambito di applica-zione del cosiddetto perimetro;

in particolare il comma 4 delcitato articolo 1 dispone che all’elabora-zione di tali misure di difesa provvedono,secondo gli ambiti di competenza deli-neati dal presente decreto, il Ministerodello sviluppo economico e la Presidenzadel Consiglio dei ministri, d’intesa con ilMinistero della difesa, il Ministero del-l’interno, il Ministero dell’economia edelle finanze e il DIS;

nell’ambito dell’esame del provve-dimento era stato depositato un emenda-mento finalizzato a rafforzare le misure didifesa con la previsione di istituire uncomitato consultivo permanente compostodai rappresentanti del CVCN e dei soggettiobbligati, con funzioni di raccordo delleistanze dei soggetti obbligati e condivisionecon le amministrazioni competenti dellemigliori prassi in uso da parte di questiultimi e degli standard internazionali;

secondo la previsione del suddettoemendamento il Comitato avrebbe dovutofornire parere obbligatorio e non vinco-lante su tutte le questioni riferite alcomma 3, lettera b), dell’articolo 1;

purtroppo non è stato possibileapprofondire nella maniera dovuta le de-clinazioni operative contenute nella pro-posta di modifica;

nonostante l’accoglimento di alcuneproposte emendative rimane un vuoto re-lativo alla mancata previsione di un co-mitato consultivo in cui rendere formaliz-zato e trasparente il rapporto anche congli operatori,

impegna il Governo

in sede di applicazione delle misure con-tenute nel presente provvedimento, in par-ticolare in riferimento all’articolo 1, avalutare la possibilità di rendere effettivala consultazione degli operatori, ancheattraverso il ricorso a un apposito tavolodi incontro, al fine di assicurare pienatrasparenza e per ottimizzare gli obiettividella legge stessa.

9/2100-A/16. Bruno Bossio, Gariglio,Ceccanti, Pizzetti, Pollastrini, AndreaRomano, Raciti, Cantini.

La Camera,

premesso che:

data l’estrema rilevanza del temadella cybersicurezza nello spazio politicoglobale;

considerato che la questione del 5Ge della protezione da attacchi ciberneticista acquisendo un’importanza primaria,soprattutto per quanto concerne i presuntirischi alla sicurezza nazionale;

dati i dati del Rapporto Clusit2019, che indicano come nell’ultimo bien-nio il tasso di crescita del numero diattacchi cibernetici sia aumentato di 10volte rispetto al precedente, fino a più di1500 attacchi, con particolare gravità verso

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i reati cyber verso la Pubblica Ammini-strazione, che hanno visto un aumento del150 per cento;

considerata la crescita della nume-rosità di attacchi specificamente mirativerso il settore della PA, sempre piùattraente da parte di individui o gruppiorganizzati di carattere criminale o confinalità politiche, con furti di dati, dasemplici credenziali di posta a elementipiù sensibili, come account bancari o do-cumenti;

valutate come positive le esperienzeinternazionali di riferimento in merito allagovernance istituzionale della cybersicu-rezza,

impegna il Governo

a formare un’Unità di Crisi permanentepresso la Presidenza del Consiglio, com-posta da tecnici provenienti dal settoreprivato e pubblico che operino nell’inte-resse del Paese, incaricata di fare forma-zione e sensibilizzazione all’interno delloStato in assoluta sinergia con il Diparti-mento delle informazioni per la sicurezzaed i reparti di Polizia Postale e dellecomunicazioni incaricati nell’attività dicontrasto e repressione del fenomeno, e aindividuare le coperture per finanziare unparco tecnologico che possa incentivare lacrescita di startup ad alto contenuto diinnovazione, al fine di garantire la sovra-nità digitale nazionale.

9/2100-A/17. Mollicone.

La Camera,

premesso che:

data l’estrema rilevanza del temadella cybersicurezza nello spazio politicoglobale;

considerato che la questione del 5Ge della protezione da attacchi ciberneticista acquisendo un’importanza primaria,soprattutto per quanto concerne i presuntirischi alla sicurezza nazionale;

dati i dati del Rapporto Clusit2019, che indicano come nell’ultimo bien-nio il tasso di crescita del numero diattacchi cibernetici sia aumentato di 10volte rispetto al precedente, fino a più di1500 attacchi, con particolare gravità versoi reati cyber verso la Pubblica Ammini-strazione, che hanno visto un aumento del150 per cento;

considerata la crescita della nume-rosità di attacchi specificamente mirativerso il settore della PA, sempre piùattraente da parte di individui o gruppiorganizzati di carattere criminale o confinalità politiche, con furti di dati, dasemplici credenziali di posta a elementipiù sensibili, come account bancari o do-cumenti;

valutate come positive le esperienzeinternazionali di riferimento in merito allagovernance istituzionale della cybersicu-rezza,

impegna il Governo

ad incentivare le iniziative volte alla for-mazione e sensibilizzazione in materia disicurezza cibernetica all’interno delloStato in assoluta sinergia con le ammini-strazioni competenti.

9/2100-A/17. (Testo modificato nel corsodella seduta) Mollicone.

La Camera,

in sede di esame del disegno dilegge di conversione in legge del decreto-legge 21 settembre 2019, n. 105, recantedisposizioni urgenti in materia di perime-tro di sicurezza nazionale cibernetica (A.C.2100 A),

premesso che:

il disegno di legge in oggetto reca laconversione in legge di un decreto-legge icui contenuti sono volti a garantire lasicurezza cibernetica nazionale;

l’infrastruttura di rete internet inItalia è oggi in mano a due grandi con-

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correnti, da una parte TIM (alleata conFastweb) e dall’altra Open Fiber (societàpartecipata al 50 per cento da Enel e al 50per cento da Cassa depositi e prestiti equindi indirettamente controllata dalloStato – alleata con gli operatori telefoniciconcorrenti di TIM);

TIM sta vivendo negli ultimi anniun terremoto societario, dopo la scalatadei francesi di Vivendi si è ritagliato unruolo da protagonista il fondo americanoElliot che (grazie all’altro grande azionista,Cassa depositi e prestiti) è riuscito aprendere il controllo dell’azienda;

ormai da anni è sul tavolo dellapolitica e dell’economia nazionale la pos-sibilità di una fusione delle reti TIM eOpen Fiber. Cassa depositi e prestiti, pro-prio in questa prospettiva ha annunciatodi voler crescere ancora nel capitale so-ciale di TIM;

pur mediata da una società di di-ritto privato quale Cassa depositi e prestiti,il controllo pubblico della rete internetitaliana sembra una prospettiva realizza-bile nel medio periodo;

la rete controllata da Open Fiber ègià oggi di proprietà pubblica – a pre-scindere dall’assetto societario dell’azienda– perché il programma operativo delPiano Banda Ultra Larga, approvato nel2015, per gli interventi nelle « aree bian-che » (a fallimento di mercato), prevede unintervento diretto, cioè non più con con-tributi a fondo perduto ma con la costru-zione di una rete che rimarrà pubblica, diproprietà di Stato e regioni, che coprirà7.300 comuni in tutto il territorio nazio-nale;

oltre agli interventi nelle « areebianche », da realizzare nell’arco tempo-rale 2016- 2020, il piano BUL prevedel’intervento dello Stato anche nelle aree« grigie » utilizzando ulteriori risorse indi-viduate dalla Delibera CIPE e gli ulterioristrumenti finanziari previsti dal PianoBUL quali il credito d’imposta, il fondo digaranzia e i voucher alla domanda. La fasedue del piano sarà programmata e realiz-

zata solo dopo il via libera della Commis-sione europea che per ora ha espresso unparere preliminare favorevole;

i lotti 1, 2 e 3 del bando « areebianche » sono stati tutti appaltati da In-fratel (società in house del Ministero dellosviluppo economico) a Open Fiber chedovrebbe concludere i lavori nel giro diqualche anno;

la distinzione tra aree bianche, gri-gie e nere è fatta in base a degli orien-tamenti della Commissione europea, learee bianche sono quelle che non sareb-bero mai coperte da banda larga coninvestimenti privati, le aree grigie devonoessere sottoposte ad una valutazione ac-curata, le aree nere sono già coperte daiservizi di banda larga (qui l’interventopubblico è tassativamente escluso);

sembra strategico per il Paese cheil controllo delle reti di diffusione delsegnale internet possa essere direttamenteo indirettamente detenuto dallo Stato an-che per prevenire il rischio di ingerenze daparte di Paesi extra-europei;

rientra quindi nel perimetro dellasicurezza cibernetica favorire l’integra-zione delle reti internet esistenti sotto ilcontrollo di un ente terzo partecipatodallo Stato,

impegna il Governo

a favorire l’integrazione delle reti internetdi TIM e Open Fiber sotto il controllopubblico.

9/2100-A/18. Rampelli.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame recadisposizioni urgenti in materia di perime-tro di sicurezza nazionale cibernetica;

stanno aumentando in Italia lefrodi informatiche come truffa e spionag-gio industriale a danno del mondo delleimprese;

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è provato che l’82 per cento deicasi accertati di frodi informatiche colpi-sce le nostre aziende anche per l’impre-parazione del tessuto produttivo e l’ina-deguatezza dell’impianto legislativo di pro-tezione,

impegna il Governo:

a promuovere una indagine volta adindividuare esattamente il fenomeno, sem-pre più frequente, delle frodi informatichecome truffa e spionaggio industriale chestanno colpendo il mondo dell’impresaitaliana;

a promuovere iniziative volte al coin-volgimento delle associazioni di categoriapiù rappresentative in ordine alla citataminaccia, al fine di individuare adeguatepolitiche di « formazione » di lavoratori,quadri e dirigenti indispensabile per con-trastare fenomeni come phishing chehanno interessato ben il 57 per cento dellePMI globali solo nel 2018.

9/2100-A/19. Butti, Foti, Silvestroni.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 1, del provvedimento inesame, istituisce il perimetro di sicurezzanazionale cibernetica, al fine di assicurarela sicurezza di reti, sistemi informativi eservizi informatici necessari allo svolgi-mento di funzioni o alla prestazione diservizi, dalla cui discontinuità possa deri-vare un pregiudizio alla sicurezza nazio-nale;

in particolare, il comma 1 fa rife-rimento ad amministrazioni pubbliche,nonché ad enti e operatori nazionali, pub-blici e privati le cui reti e sistemi infor-mativi e informatici sono necessari perl’esercizio di una funzione essenziale delloStato ma anche necessari per l’assolvi-mento di un servizio essenziale per ilmantenimento di attività civili, sociali oeconomiche fondamentali per gli interessidello Stato;

in questo provvedimento le piccolee medie imprese vengono penalizzate ri-spetto allo spionaggio industriale,

impegna il Governo:

a valutare la possibilità di approfon-dire con le associazioni di categoria laproblematica inerente alla sicurezza deidati e delle informazioni sensibili, utili alcircuito economico nazionale delle nostreimprese anche per difenderle dallo spio-naggio industriale;

ad istituire un protocollo con le as-sociazioni che possa consentire il perse-guimento della difesa delle nostre impresedallo spionaggio industriale.

9/2100-A/20. Acquaroli, Zucconi, Deidda.

La Camera,

premesso che:

le disposizioni urgenti approvateprevedono la possibilità per il Governo diesercitare i poteri speciali previsti daldecreto-legge n. 21 del 2012 al fine dirafforzare la tutela della sicurezza nazio-nale in ambiti di rilevanza strategica,

impegna il Governo

ad esercitare il potere di veto su ognicontratto o accordo soggetto agli obblighiprevisti dal decreto-legge n. 21 del 2012che sia siglato da imprese aventi sedelegale o che siano controllate da altreimprese in Nazioni in cui vigono dittature,regimi autoritari o inserite nella lista neradei paradisi fiscali stilata dall’OCSE, alfine di assicurare la tutela degli interessiessenziali della difesa e della sicurezzanazionale.

9/2100-A/21. Delmastro Delle Vedove,Zucconi.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge in esame è finaliz-zato ad assicurare, in particolare, un li-

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vello elevato di sicurezza delle reti, deisistemi informativi e dei servizi informaticidelle amministrazioni pubbliche, nonchédegli enti e degli operatori nazionali, pub-blici e privati, attraverso l’istituzione di unperimetro di sicurezza nazionale ciberne-tica e la previsione di misure volte agarantire i necessari standard di sicurezzarivolti a minimizzare i rischi;

tale provvedimento dovrebbe ga-rantire un nuovo impulso al tentativo disviluppare un’industria nazionale ciberne-tica e condurre a una maggiore consape-volezza circa la necessità non solo ditutelare le infrastrutture sensibili nazio-nali, ma soprattutto di sviluppare quel-l’autentica cultura della cyber-security dicui oggi l’Italia è ancora carente;

fra i provvedimenti più interes-santi, in questa direzione, vi è l’istituzionedi un Centro di Valutazione e Certifica-zione Nazionale, presso il Ministero dellosviluppo economico, avente fra i moltil’obiettivo di valutare l’acquisto, da partedi imprese nazionali, di beni o serviziinformatici di matrice estera, così comecondurre analisi su software e forniturehardware impiegate presso i centri dielaborazione dati di « operatori pubblici eprivati da cui dipende l’esercizio di unafunzione essenziale per lo Stato ovvero laprestazione di un servizio essenziale per ilmantenimento di attività civili, sociali oeconomiche fondamentali per gli interessidello Stato e dal cui malfunzionamento,interruzione anche parziali o utilizzo im-proprio possa derivare un pregiudizio perla sicurezza nazionale »;

il Perimetro di Sicurezza NazionaleCibernetica, poi, definisce anche i criteritramite cui realizzare quell’architetturacibernetica nazionale già individuata nelPiano Nazionale per la Protezione Ciber-netica (datato febbraio 2017) e nella Di-rettiva NIS (maggio 2018);

ciononostante, molti sono i puntideboli dell’attuale disegno di legge; fratutti, il tempo di attuazione di quantoprevisto nel suo corpo normativo: entro seimesi, infatti, verranno individuati i sog-

getti, pubblici e privati, da inserire all’in-terno del perimetro cibernetico nazionale;in questi sei mesi, il Comitato Intermini-steriale per la Sicurezza della Repubblicae l’Agenzia per l’Italia Digitale lavorerannoper definire quali criteri impiegare perfornire ai soggetti già individuati un elencodi requisiti da rispettare e aggiornare concadenza annuale, pena l’applicazione diingenti sanzioni pecuniarie; dopodiché, en-tro dodici mesi, verranno rese note leprocedure tramite le quali i soggetti indi-viduati nel Perimetro Cibernetico do-vranno comunicare al Comitato intermi-nisteriale per la Sicurezza della Repub-blica eventuali incidenti informatici di cuiessi siano rimasti vittima;

ancora, entro un anno, il Ministerodello Sviluppo Economico e l’Agenzia perl’Italia Digitale, assieme al Ministero del-l’interno, al Ministero della difesa e al DIS– Sistema di informazione per la sicu-rezza della Repubblica, previo parere delMinistero dell’Economia e delle Finanze,valuteranno e definiranno tutte le misuredi sicurezza da adottare relative a gestionedel rischio, protezione dei dati e integritàdei sistemi informatici. Il tutto, infine,andrà « convalidato » di volta in volta conappositi decreti proposti sempre dal Co-mitato Interministeriale per la Sicurezzadella Repubblica;

tale percorso, lungo e tortuoso, cosìcome brevemente delineato, andrà poi in-tegrato con il necessario svecchiamentodell’intero apparato burocratico nazionale,a cui andrà chiesto un radicale cambio dirotta, e con l’adozione delle nuove reti 5G,già oggetto di confusi dibattiti e polemichespesso interminabili;

il rischio è quello di trovarsi fradue anni pronti all’operatività, ma in unmondo che, nel frattempo, è già mutatoinnumerevoli volte,

impegna il Governo

a valutare gli effetti applicativi delle di-sposizioni recate dal Parlamento, al fine di

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prevedere un dimezzamento dei tempi diattuazione del provvedimento, che rischiaaltrimenti di trasformarsi da prima pietrafondativa della nuova infrastruttura disicurezza cibernetica italiana a una ri-forma arrivata troppo tardi.

9/2100-A/22. Varchi, Maschio, Silve-stroni, Mollicone.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge in esame è finaliz-zato ad assicurare, in particolare, un li-vello elevato di sicurezza delle reti, deisistemi informativi e dei servizi informaticidelle amministrazioni pubbliche, nonchédegli enti e degli operatori nazionali, pub-blici e privati, attraverso l’istituzione di unperimetro di sicurezza nazionale ciberne-tica e la previsione di misure volte agarantire i necessari standard di sicurezzarivolti a minimizzare i rischi;

tale provvedimento dovrebbe ga-rantire un nuovo impulso al tentativo disviluppare un’industria nazionale ciberne-tica e condurre a una maggiore consape-volezza circa la necessità non solo ditutelare le infrastrutture sensibili nazio-nali, ma soprattutto di sviluppare quel-l’autentica cultura della cyber-security dicui oggi l’Italia e ancora carente;

fra i provvedimenti più interes-santi, in questa direzione, vi è l’istituzionedi un Centro di Valutazione e Certifica-zione Nazionale, presso il Ministero dellosviluppo economico, avente fra i moltil’obiettivo di valutare l’acquisto, da partedi imprese nazionali, di beni o serviziinformatici di matrice estera, così comecondurre analisi su software e forniturehardware impiegate presso i centri di ela-borazione dati di « operatori pubblici eprivati da cui dipende l’esercizio di unafunzione essenziale per lo Stato ovvero laprestazione di un servizio essenziale per ilmantenimento di attività civili, sociali oeconomiche fondamentali per gli interessidello Stato e dal cui malfunzionamento,

interruzione anche parziali o utilizzo im-proprio possa derivare un pregiudizio perla sicurezza nazionale »;

il Perimetro di Sicurezza NazionaleCibernetica, poi, definisce anche i criteritramite cui realizzare quell’architetturacibernetica nazionale già individuata nelPiano Nazionale per la Protezione Ciber-netica (datato febbraio 2017) e nella Di-rettiva NIS (maggio 2018);

ciononostante, molti sono i puntideboli dell’attuale disegno di legge; fratutti, la scarsa dotazione economica perl’allestimento del Centro di Valutazione eCertificazione Nazionale;

nella Relazione illustrativa delprovvedimento, si legge che « è autorizzatala spesa di 3,2 milioni di euro per l’anno2019 e di 2,850 milioni di euro per cia-scuno degli anni dal 2020 al 2023 e di0,750 milioni di euro annui a decorreredall’anno 2024 »;

per quanto riguarda il compartopubblico, eventuali adeguamenti informa-tici, ed è evidente che vi sia necessità diadeguamenti informatici, saranno « effet-tuati con le risorse finanziarie disponibilia legislazione vigente »;

il Regno Unito, nel 2015, stanziòquasi due miliardi di sterline in cinqueanni per la cyber-security nazionale, arri-vando alla creazione di un National CyberSecurity Centre che operasse per ridurre irischi legati alla sicurezza informatica delsistema-Paese in materia di infrastrutturecritiche,

impegna il Governo

a valutare la necessità di stanziare, anchein occasione della prossima legge di bi-lancio, le risorse adeguate e sufficienti arealizzare un reale perimetro di sicurezzanazionale cibernetica.

9/2100-A/23. Maschio, Varchi, Silve-stroni, Mollicone.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge in esame è finaliz-zato ad assicurare, in particolare, un li-

Atti Parlamentari — 35 — Camera dei Deputati

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vello elevato di sicurezza delle reti, deisistemi informativi e dei servizi informaticidelle amministrazioni pubbliche, nonchédegli enti e degli operatori nazionali, pub-blici e privati, attraverso l’istituzione di unperimetro di sicurezza nazionale ciberne-tica e la previsione di misure volte agarantire i necessari standard di sicurezzarivolti a minimizzare i rischi;

tale provvedimento dovrebbe ga-rantire un nuovo impulso al tentativo disviluppare un’industria nazionale ciberne-tica e condurre a una maggiore consape-volezza circa la necessità non solo ditutelare le infrastrutture sensibili nazio-nali, ma soprattutto di sviluppare quel-l’autentica cultura della cyber-security dicui oggi l’Italia e ancora carente;

fra i provvedimenti più interes-santi, in questa direzione, vi è l’istituzionedi un Centro di Valutazione e Certifica-zione Nazionale, presso il Ministero dellosviluppo economico, avente fra i moltil’obiettivo di valutare l’acquisto, da partedi imprese nazionali, di beni o serviziinformatici di matrice estera, così comecondurre analisi su software e forniturehardware impiegate presso i centri di ela-borazione dati di « operatori pubblici eprivati da cui dipende l’esercizio di unafunzione essenziale per lo Stato ovvero laprestazione di un servizio essenziale per ilmantenimento di attività civili, sociali oeconomiche fondamentali per gli interessidello Stato e dal cui malfunzionamento,interruzione anche parziali o utilizzo im-proprio possa derivare un pregiudizio perla sicurezza nazionale »;

il Perimetro di Sicurezza NazionaleCibernetica, poi, definisce anche i criteritramite cui realizzare quell’architetturacibernetica nazionale già individuata nelPiano Nazionale per la Protezione Ciber-netica (datato febbraio 2017) e nella Di-rettiva NIS (maggio 2018);

nella Relazione illustrativa delprovvedimento, si legge che « è autorizzatala spesa di 3,2 milioni di euro per l’anno2019 e di 2,850 milioni di euro per cia-

scuno degli anni dal 2020 al 2023 e di0,750 milioni di euro annui a decorreredall’anno 2024 »;

per quanto riguarda il compartopubblico, eventuali adeguamenti informa-tici, ed è evidente che vi sia necessità diadeguamenti informatici, saranno « effet-tuati con le risorse finanziarie disponibilia legislazione vigente »;

il Regno Unito, nel 2015, stanziòquasi due miliardi di sterline in cinqueanni per la cyber-security nazionale, arri-vando alla creazione di un National CyberSecurity Centre che operasse per ridurre irischi legati alla sicurezza informatica delsistema-Paese in materia di infrastrutturecritiche,

impegna il Governo

a valutare la necessità di stanziare, anchein occasione della prossima legge di bi-lancio, le risorse adeguate e sufficienti arealizzare un reale perimetro di sicurezzanazionale cibernetica.

9/2100-A/23. (Testo modificato nel corsodella seduta) Maschio, Varchi, Silve-stroni, Mollicone.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge in esame è finaliz-zato ad assicurare, in particolare, un li-vello elevato di sicurezza delle reti, deisistemi informativi e dei servizi informaticidulie amministrazioni pubbliche, nonchédegli enti e degli operatori nazionali, pub-blici e privati, attraverso l’istituzione di unperimetro di sicurezza nazionale ciberne-tica e la previsione di misure volte agarantire i necessari standard di sicurezzarivolti a minimizzare i rischi;

il Perimetro di Sicurezza NazionaleCibernetica, come da decreto in fase diconversione, rappresenta senz’altro un

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passo in avanti importantissimo verso lacristallizzazione di un approccio integratoalla sicurezza cibernetica;

l’Italia nel contesto europeo rap-presenta una eccellenza sotto tutti, i puntidi vista. Nei settori strategici legati all’in-novazione tecnologica, alla ricerca e allasicurezza nazionale di cui quella cyber ècertamente emergente;

occorre una visione strategica, chedeve necessariamente puntare su livelli diformazione avanzati valorizzando le eccel-lenze emergenti tra le generazioni di gio-vani impegnate in studi scientifici interdi-sciplinari, con particolare riferimento allescienze dell’informazione e cyber-security;

da questo punto di vista il cosid-detto « Piano Nazionale Scuola Digitale »,nato proprio per il lancio di una strategiadi innovazione della scuola italiana e delsuo sistema educativo nell’era digitale, nonsembra idoneo a coprire le reali esigenzedi sviluppo dell’Italia e della domanda dispecialisti cyber da parte delle impresenazionali ed europee;

l’Italia risente in misura notevole diuna carenza di fattori digitali abilitantiquali connettività, infrastrutture e compe-tenze – di studenti e di insegnanti – anchenel confronto con gli altri paesi europei esussistono ancora differenze legate al fat-tore geografico;

l’educazione digitale e la digitaliz-zazione dell’istruzione è un processo com-plesso che deve coniugare molteplici di-mensioni e coinvolgere diverse comunità:quella dei docenti, degli studenti, dellefamiglie e delle istituzioni, per citarnealcune,

impegna il Governo

a valutare la necessità di stanziare, anchein occasione della prossima legge di Bi-lancio, le risorse necessarie per un poten-ziamento del suddetto Piano NazionaleScuola Digitale.

9/2100-A/24. Lucaselli, Frassinetti, Mol-licone.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge in esame è finaliz-zato ad assicurare, in particolare, un li-vello elevato di sicurezza delle reti, deisistemi informativi e dei servizi informaticidelle amministrazioni pubbliche, nonchédegli enti e degli operatori nazionali, pub-blici e privati, attraverso l’istituzione di unperimetro di sicurezza nazionale ciberne-tica e la previsione di misure volte agarantire i necessari standard di sicurezzarivolti a minimizzare i rischi;

molto spesso siamo erroneamenteportati a pensare che un attacco informa-tico, per il suo essere immateriale, sianascosto tra qualche « nuvola » sospesa,ma, in realtà, produce effetti devastanti sureti elettriche, reti di trasporto, reti di gas,sistemi idrici, tutti collegati da un sistemadi dati (il cosiddetto « internet delle cose »)e di trasmissioni web che però rispondonoa precise reti fisiche;

in particolare, nella maggior partedei Paesi in tutto il mondo, i settorienergetici ed elettrici rappresentano leprincipali infrastrutture a rischio attacchicibernetici e non è difficile immaginarne ilmotivo, considerando che nelle più grandieconomie industriali quasi tutti gli aspettieconomici dipendono direttamente da unapprovvigionamento energetico costante,come l’acqua o l’elettricità;

si chiamano, appunto, « infrastrut-ture critiche » e includono il sistema didistribuzione dell’energia, gli acquedotti,gli oleodotti, i gasdotti, i trasporti, dalleferrovie agli aeroporti, fino alle metropo-litane, e anche i servizi finanziari, come lebanche. Tutti sistemi indispensabili per ilfunzionamento della nostra società;

ad oggi non esistono statistiche at-tendibili su tali episodi e la ragione è cheesiste una soglia al di sotto della quale unincidente non viene riportato: se noncausa un’interruzione del servizio, l’episo-dio non viene registrato;

Atti Parlamentari — 37 — Camera dei Deputati

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la gestione e la protezione delleinfrastrutture critiche è una questione disicurezza nazionale,

impegna il Governo

ad adottare ogni opportuna iniziativa, an-che di carattere normativo, volta a imple-mentare e adeguare i controlli di sicurezzadelle infrastrutture critiche presenti sulnostro territorio.

9/2100-A/25. Ferro, Silvestroni, Trancas-sini.

La Camera,

premesso che:

vi è una forte attenzione dei legi-slatore italiano ed europeo sui temi dellasicurezza cibernetica;

la questione del 5G e della prote-zione da attacchi cibernetici sta acqui-sendo un’importanza primaria, soprattuttoper quanto concerne i presunti rischi allasicurezza nazionale;

i dati del Rapporto Clusit 2019, cheindicano come nell’ultimo biennio il tassodi crescita del numero di attacchi ciber-netici sia aumentato di 10 volte rispetto alprecedente, fino a più di 1.500 attacchi,con particolare gravità verso i reati cyberverso la Pubblica Amministrazione, chehanno visto un aumento del 150 per cento;

valutati come importanti e signifi-cativi i rilievi degli analisti sui vuoti nor-mativi nell’ordinamento italiano sul temadella sicurezza cibernetica, in particolaredel professor Maurizio Mensi a mezzostampa,

impegna il Governo

a recepire con urgenza, al fine di garantirela sovranità digitale nazionale, il codiceeuropeo delle comunicazioni elettroniche,la direttiva 1972/2018, contenente una se-rie di misure per calibrare i poteri delle

autorità competenti alle sfide per la sicu-rezza.

9/2100-A/26. Prisco, Mollicone, Silve-stroni.

La Camera,

premesso che:

l’inserimento di Huawei Italia nellablack list da parte del Dipartimento delCommercio americano negli scorsi mesi haimposto al legislatore una riflessionechiara e netta sul mosaico delle leggi edelle disposizioni che regolano la nostrasicurezza nazionale;

le compagnie di telecomunicazionicinesi più importanti, ovvero Huawei eZTE, la seconda di proprietà statale, se-condo quanto contenuto dell’articolo 7della legge cinese sull’intelligence emanatanel 2007, hanno l’obbligo di fornire aiservizi segreti di Pechino qualsiasi infor-mazione ottenuta nell’esercizio del propriolavoro all’estero;

nell’annuale Relazione al Parla-mento, i servizi di sicurezza italiani evi-denziano i rischi degli atteggiamenti pre-datori di alcune potenze straniere conintenzioni ostili;

secondo uno studio pubblicato nel2017 dal Mercator Institute for China Stu-dies di Berlino e dal gruppo di consulenzaRhodium Group, tra il 2000 e il 2016,l’Italia è stata al terzo posto, tra i Paesidell’Unione europea, come meta degli in-vestimenti cinesi, a quota 12,8 miliardi dieuro;

la presenza della Repubblica Popo-lare Cinese in Italia si sviluppa anche susettori strategici della Nazione,

impegna il Governo

a monitorare per i fini di cui al presentedecreto-legge le attività delle imprese dicui in premessa appartenenti alla Repub-blica Popolare Cinese in Italia.

9/2100-A/27. Frassinetti, Mollicone, Sil-vestroni.

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La Camera,

premesso che:

Euromedia Research certifica cheun’azienda su due ha subito un attacco. Il44 per cento delle aziende dichiara di averrilevato uno o più attacchi informaticisubendo una perdita economica giudicataconsiderevole nella maggior parte dei casi;

l’odierna trasformazione imprendi-toriale dell’IT, che espande la superficie diattacco dell’azienda, rende ancora piùcomplessa la sfida della sicurezza;

entro il 2020, le applicazioni cloudpubbliche rappresenteranno oltre i dueterzi della spesa aziendale media;

le operazioni basate su cloud au-mentano del 40 per cento il traffico In-ternet aziendale e le potenziali minacce inentrata e in uscita;

al giorno d’oggi, i dispositivi nonWindows supportati dal 96 per cento delleaziende solitamente non sono stati benprotetti,

impegna il Governo

a prevedere un innalzamento della sicu-rezza nelle reti della Pubblica Ammini-strazione basato su soluzioni cloud-driven.

9/2100-A/28. Lollobrigida, Mollicone,Silvestroni.

La Camera,

premesso che:

nel 2015, il Professor Roberto Bal-doni, nel Libro Bianco sulla cyber-security,scriveva quanto segue: « Le figure profes-sionali legate alla sicurezza hanno unmercato mondiale e spesso in Italia citroviamo a competere con realtà che, oltreconfine, offrono condizioni salariali digran lunga migliori. Il numero di figureprofessionali legate alla cyber-security pro-dotte dalle nostre università è ancoratroppo basso, a causa anche dei pochidocenti presenti in Italia su questo settore

specifico, È questa una delle cause che, difatto, impedisce l’attivazione di nuovi corsidi laurea triennale e magistrale in molteuniversità italiane: corsi di laurea che inquesto momento si contano purtropposulla punta delle dita. A causa del com-binato disposto di una fuga dall’Italia percogliere opportunità salariali importanti edi una scarsa creazione di figure profes-sionali adeguate rispetto al bisogno, ènecessario e urgente mettere a punto dellestrategie di brain retention che rendanopiù attraente lavorare su tematiche disicurezza informatica nel nostro Paese »;

la presenza solo in poche Univer-sità di corsi di laurea magistrale in cyber-security, come l’università di Tor Vergata,La Sapienza, Cagliari e il Politecnico diMilano,

impegna il Governo

a elaborare, di concerto fra il Ministerodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca, il Ministero della difesa e il mini-stero dello sviluppo economico, una stra-tegia nazionale di formazione di figureprofessionali nel campo della sicurezzacibernetica.

9/2100-A/29. Foti, Mollicone, Silvestroni.

La Camera,

premesso che:

nel 2015, il Professor Roberto Bal-doni, nel Libro Bianco sulla cyber-security,scriveva quanto segue: « Le figure profes-sionali legate alla sicurezza hanno unmercato mondiale e spesso in Italia citroviamo a competere con realtà che, oltreconfine, offrono condizioni salariali digran lunga migliori. Il numero di figureprofessionali legate alla cyber-security pro-dotte dalle nostre università è ancoratroppo basso, a causa anche dei pochidocenti presenti in Italia su questo settorespecifico, È questa una delle cause che, difatto, impedisce l’attivazione di nuovi corsidi laurea triennale e magistrale in molteuniversità italiane: corsi di laurea che in

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questo momento si contano purtropposulla punta delle dita. A causa del com-binato disposto di una fuga dall’Italia percogliere opportunità salariali importanti edi una scarsa creazione di figure profes-sionali adeguate rispetto al bisogno, ènecessario e urgente mettere a punto dellestrategie di brain retention che rendanopiù attraente lavorare su tematiche disicurezza informatica nel nostro Paese »;

la presenza solo in poche Univer-sità di corsi di laurea magistrale in cyber-security, come l’università di Tor Vergata,La Sapienza, Cagliari e il Politecnico diMilano,

impegna il Governo

a elaborare, di concerto con le ammini-strazioni competenti in materia di sicu-rezza cibernetica, una strategia nazionaledi formazione di figure professionali nelcampo della sicurezza cibernetica.

9/2100-A/29. (Testo modificato nel corsodella seduta) Foti, Mollicone, Silve-stroni.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame tenta diintervenire sulla pervasività assunta dalleminacce alle reti, ai sistemi informativi eai servizi informatici necessari per l’esple-tamento di funzioni essenziali dello Statoovvero per la prestazione di servizi essen-ziali per il mantenimento di attività civili,sociali o economiche fondamentali rendeimmediata e sempre più concreta la pos-sibilità che dal malfunzionamento, dall’in-terruzione, anche parziale, o dall’utilizzoimproprio di tali reti, sistemi informativi eservizi informatici derivi un pregiudizioper la sicurezza nazionale;

il decreto in esame prevede inoltreche il Ministero dello sviluppo economicoè autorizzato ad assumere a tempo inde-terminato, in aggiunta alle ordinarie fa-coltà assunzionali e con corrispondente

incremento della dotazione organica, uncontingente massimo di 77 unità, nel li-mite di spesa annua di euro 3.005.000annui a decorrere daranno 2020;

il Consiglio dei ministri, in pre-senza di un rischio grave e imminente perla sicurezza nazionale connesso alla vul-nerabilità di reti, sistemi e servizi infor-matici inseriti negli elenchi richiamati,nonché nei casi di crisi cibernetica dichia-rata ai sensi della disciplina dell’architet-tura nazionale cibernetica (decreto deiPresidente del Consiglio dei ministri del 17febbraio 2017), possa disporre, previa de-liberazione del CISR, la disattivazione,totale o parziale, di uno o più apparati oprodotti impiegati nelle reti, nei sistemi oper lo svolgimento dei servizi interessati;

tali disposizioni in caso di attacchiinformatici nel breve periodo non potreb-bero garantire la sicurezza nazionale néevitare pregiudizi a settori economici stra-tegici anche se il decreto oltre alle previstesanzioni amministrative e i casi che con-templano la reclusione, non è in grado distabilire azioni di prevenzione immediata-mente attuabili e strutture immediata-mente operative per contrastare reati ci-bernetici particolarmente gravi per la si-curezza Nazionale,

impegna il Governo

a consentire la riduzione dei processidecisionali per contrastare le attività didisinformazione e controinformazione dicarattere informatico in grado di minarela credibilità e l’onorabilità della Repub-blica Italiana.

9/2100-A/30. Rotelli, Silvestroni.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame tenta diintervenire sulla pervasività assunta dalleminacce alle reti, ai sistemi informativi eai servizi informatici necessari per l’esple-tamento di funzioni essenziali dello Stato

Atti Parlamentari — 40 — Camera dei Deputati

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ovvero per la prestazione di servizi essen-ziali per il mantenimento di attività civili,sociali o economiche fondamentali rendeimmediata e sempre più concreta la pos-sibilità che dal malfunzionamento, dall’in-terruzione, anche parziale, o dall’utilizzoimproprio di tali reti, sistemi informativi eservizi informatici derivi un pregiudizioper la sicurezza nazionale;

il decreto in esame prevede inoltreche il Ministero dello sviluppo economicoè autorizzato ad assumere a tempo inde-terminato, in aggiunta alle ordinarie fa-coltà assunzionali e con corrispondenteincremento della dotazione organica, uncontingente massimo di 77 unità, nel li-mite di spesa annua di euro 3.005.000annui a decorrere dall’anno 2020;

il Consiglio dei ministri, in pre-senza di un rischio grave e imminente perla sicurezza nazionale connesso alla vul-nerabilità di reti, sistemi e servizi infor-matici inseriti negli elenchi richiamati,nonché nei casi di crisi cibernetica dichia-rata ai sensi della disciplina dell’architet-tura nazionale cibernetica (decreto delPresidente del Consiglio dei ministri del 17febbraio 2017), possa disporre, previa de-liberazione del CISR, la disattivazione,totale o parziale, di uno o più apparati oprodotti impiegati nelle reti, nei sistemi oper lo svolgimento dei servizi interessati;

tali disposizioni in caso di attacchiinformatici nel breve periodo non potreb-bero garantire la sicurezza nazionale néevitare pregiudizi a settori economici stra-tegici anche se il decreto oltre alle previstesanzioni amministrative e i casi che con-templano la reclusione, non è in grado distabilire azioni di prevenzione immediata-mente attuabili e strutture immediata-mente operative per contrastare reati ci-bernetici particolarmente gravi per la si-curezza Nazionale,

impegna il Governo

a adottare misure normative idonee aincrementare la sicurezza e la resilienza

dei sistemi di controllo industriale (indu-strial control system – ICS).

9/2100-A/31. Caiata, Silvestroni.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame tenta diintervenire sulla pervasività assunta dalleminacce alle reti, ai sistemi informativi eai servizi informatici necessari per l’esple-tamento di funzioni essenziali dello Statoovvero per la prestazione di servizi essen-ziali per il mantenimento di attività civili,sociali o economiche fondamentali rendeimmediata e sempre più concreta la pos-sibilità che dal malfunzionamento, dall’in-terruzione, anche parziale, o dall’utilizzoimproprio di tali reti, sistemi informativi eservizi informatici derivi un pregiudizioper la sicurezza nazionale;

il decreto in esame prevede inoltreche il Ministero dello sviluppo economicoè autorizzato ad assumere a tempo inde-terminato, in aggiunta alle ordinarie fa-coltà assunzionali e con corrispondenteincremento della dotazione organica, uncontingente massimo di 77 unità, nel li-mite di spesa annua di euro 3.005.000annui a decorrere dall’anno 2020;

il Consiglio dei ministri, in pre-senza di un rischio grave e imminente perla sicurezza nazionale connesso alla vul-nerabilità di reti, sistemi e servizi infor-matici inseriti negli elenchi richiamati,nonché nei casi di crisi cibernetica dichia-rata ai sensi della disciplina dell’architet-tura nazionale cibernetica (decreto delPresidente del Consiglio dei ministri del 17febbraio 2017), possa disporre, previa de-liberazione del CISR, la disattivazione,totale o parziale, di uno o più apparati oprodotti impiegati nelle reti, nei sistemi oper lo svolgimento dei servizi interessati;

tali disposizioni in caso di attacchiinformatici nel breve periodo non potreb-bero garantire la sicurezza nazionale néevitare pregiudizi a settori economici stra-tegici anche se il decreto oltre alle previstesanzioni amministrative e i casi che con-templano la reclusione, non è in grado di

Atti Parlamentari — 41 — Camera dei Deputati

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stabilire azioni di prevenzione immediata-mente attuabili e strutture immediata-mente operative per contrastare reati ci-bernetici particolarmente gravi per la si-curezza Nazionale,

impegna il Governo

ad adottare provvedimenti legislativi ur-genti in grado di sviluppare e testare sulcampo le nuove tecnologie, e raccordarlecon le più avanzate tecniche classiche disicurezza e protezione dei dati.

9/2100-A/32. Bignami, Silvestroni.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame tenta diintervenire sulla pervasività assunta dalleminacce alle reti, ai sistemi informativi eai servizi informatici necessari per l’esple-tamento di funzioni essenziali dello Statoovvero per la prestazione di servizi essen-ziali per il mantenimento di attività civili,sociali o economiche fondamentali rendeimmediata e sempre più concreta la pos-sibilità che dal malfunzionamento, dall’in-terruzione, anche parziale, o dall’utilizzoimproprio di tali reti, sistemi informativi eservizi informatici derivi un pregiudizioper la sicurezza nazionale;

il decreto in esame prevede inoltreche il Ministero dello sviluppo economicoè autorizzato ad assumere a tempo inde-terminato, in aggiunta alle ordinarie fa-coltà assunzionali e con corrispondenteincremento della dotazione organica, uncontingente massimo di 77 unità, nel li-mite di spesa annua di euro 3.005.000annui a decorrere dall’anno 2020;

il Consiglio dei ministri, in pre-senza di un rischio grave e imminente perla sicurezza nazionale connesso alla vul-nerabilità di reti, sistemi e servizi infor-matici inseriti negli elenchi richiamati,nonché nei casi di crisi cibernetica dichia-rata ai sensi della disciplina dell’architet-tura nazionale cibernetica (decreto del

Presidente del Consiglio dei ministri del 17febbraio 2017), possa disporre, previa de-liberazione del CISR, la disattivazione,totale o parziale, di uno o più apparati oprodotti impiegati nelle reti, nei sistemi oper lo svolgimento dei servizi interessati;

tali disposizioni in caso di attacchiinformatici nel breve periodo non potreb-bero garantire la sicurezza nazionale néevitare pregiudizi a settori economici stra-tegici anche se il decreto oltre alle previstesanzioni amministrative e i casi che con-templano la reclusione, non è in grado distabilire azioni di prevenzione immediata-mente attuabili e strutture immediata-mente operative per contrastare reati ci-bernetici particolarmente gravi per la si-curezza Nazionale,

impegna il Governo

a confermare l’azione volta a sviluppare etestare sul campo le nuove tecnologie, eraccordarle con le più avanzate tecnicheclassiche di sicurezza e protezione deidati.

9/2100-A/32. (Testo modificato nel corsodella seduta) Bignami, Silvestroni.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame tenta diintervenire sulla pervasività assunta dalleminacce alle reti, ai sistemi informativi eai servizi informatici necessari per l’esple-tamento di funzioni essenziali dello Statoovvero per la prestazione di servizi essen-ziali per il mantenimento di attività civili,sociali o economiche fondamentali rendeimmediata e sempre più concreta la pos-sibilità che dal malfunzionamento, dall’in-terruzione, anche parziale, o dall’utilizzoimproprio di tali reti, sistemi informativi eservizi informatici derivi un pregiudizioper la sicurezza nazionale;

il decreto in esame prevede inoltreche il Ministero dello sviluppo economicoè autorizzato ad assumere a tempo inde-

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terminato, in aggiunta alle ordinarie fa-coltà assunzionali e con corrispondenteincremento della dotazione organica, uncontingente massimo di 77 unità, nel li-mite di spesa annua di euro 3.005.000annui a decorrere dall’anno 2020;

il Consiglio dei ministri, in pre-senza di un rischio grave e imminente perla sicurezza nazionale connesso alla vul-nerabilità di reti, sistemi e servizi infor-matici inseriti negli elenchi richiamati,nonché nei casi di crisi cibernetica dichia-rata ai sensi della disciplina dell’architet-tura nazionale cibernetica (decreto delPresidente del Consiglio dei ministri del 17febbraio 2017), possa disporre, previa de-liberazione del CISR, la disattivazione,totale o parziale, di uno o più apparati oprodotti impiegati nelle reti, nei sistemi oper lo svolgimento dei servizi interessati;

tali disposizioni in caso di attacchiinformatici nel breve periodo non potreb-bero garantire la sicurezza nazionale néevitare pregiudizi a settori economici stra-tegici anche se il decreto oltre alle previstesanzioni amministrative e i casi che con-templano la reclusione, non è in grado distabilire azioni di prevenzione immediata-mente attuabili e strutture immediata-mente operative per contrastare reati ci-bernetici particolarmente gravi per la si-curezza Nazionale,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di prevedere larealizzazione di un eco-sistema Cyber na-zionale che, con il contributo anche, disoggetti e attori diversi, supporti la rea-lizzazione della politica nazionale cyber.

9/2100-A/33. Bellucci, Silvestroni, Foti,Zucconi.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame tenta diintervenire sulla pervasività assunta dalleminacce alle reti, ai sistemi informativi e

ai servizi informatici necessari per l’esple-tamento di funzioni essenziali dello Statoovvero per la prestazione di servizi essen-ziali per il mantenimento di attività civili,sociali o economiche fondamentali rendeimmediata e sempre più concreta la pos-sibilità che dal malfunzionamento, dall’in-terruzione, anche parziale, o dall’utilizzoimproprio di tali reti, sistemi informativi eservizi informatici derivi un pregiudizioper la sicurezza nazionale;

il decreto in esame prevede inoltreche il Ministero dello sviluppo economicoè autorizzato ad assumere a tempo inde-terminato, in aggiunta alle ordinarie fa-coltà assunzionali e con corrispondenteincremento della dotazione organica, uncontingente massimo di 77 unità, nel li-mite di spesa annua di euro 3.005.000annui a decorrere dall’anno 2020;

il Consiglio dei ministri, in pre-senza di un rischio grave e imminente perla sicurezza nazionale connesso alla vul-nerabilità di reti, sistemi e servizi infor-matici inseriti negli elenchi richiamati,nonché nei casi di crisi cibernetica dichia-rata ai sensi della disciplina dell’architet-tura nazionale cibernetica (decreto delPresidente del Consiglio dei ministri del 17febbraio 2017), possa disporre, previa de-liberazione del CISR, la disattivazione,totale o parziale, di uno o più apparati oprodotti impiegati nelle reti, nei sistemi oper lo svolgimento dei servizi interessati;

tali disposizioni in caso di attacchiinformatici nel breve periodo non potreb-bero garantire la sicurezza nazionale néevitare pregiudizi a settori economici stra-tegici anche se il decreto oltre alle previstesanzioni amministrative e i casi che con-templano la reclusione, non è in grado distabilire azioni di prevenzione immediata-mente attuabili e strutture immediata-mente operative per contrastare reati ci-bernetici particolarmente gravi per la si-curezza Nazionale,

impegna il Governo

a rafforzare l’eco-sistema Cyber nazionaleche, con il contributo anche, di soggetti e

Atti Parlamentari — 43 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 OTTOBRE 2019 — N. 245

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attori diversi, supporti la realizzazionedella politica nazionale cyber.

9/2100-A/33. (Testo modificato nel corsodella seduta) Bellucci, Silvestroni, Foti,Zucconi.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame tenta diintervenire sulla pervasività assunta dalleminacce alle reti, ai sistemi informativi eai servizi informatici necessari per l’esple-tamento di funzioni essenziali dello Statoovvero per la prestazione di servizi essen-ziali per il mantenimento di attività civili,sociali o economiche fondamentali rendeimmediata e sempre più concreta la pos-sibilità che dal malfunzionamento, dall’in-terruzione, anche parziale, o dall’utilizzoimproprio di tali reti, sistemi informativi eservizi informatici derivi un pregiudizioper la sicurezza nazionale;

il decreto in esame prevede inoltreche il Ministero dello sviluppo economicoè autorizzato ad assumere a tempo inde-terminato, in aggiunta alle ordinarie fa-coltà assunzionali e con corrispondenteincremento della dotazione organica, uncontingente massimo di 77 unità, nel li-mite di spesa annua di euro 3.005.000annui a decorrere dall’anno 2020;

il Consiglio dei ministri, in pre-senza di un rischio grave e imminente perla sicurezza nazionale connesso alla vul-nerabilità di reti, sistemi e servizi infor-matici inseriti negli elenchi richiamati,nonché nei casi di crisi cibernetica dichia-rata ai sensi della disciplina dell’architet-tura nazionale cibernetica (decreto delPresidente del Consiglio dei ministri del 17febbraio 2017), possa disporre, previa de-liberazione del CISR, la disattivazione,totale o parziale, di uno o più apparati oprodotti impiegati nelle reti, nei sistemi oper lo svolgimento dei servizi interessati;

tali disposizioni in caso di attacchiinformatici nel breve periodo non potreb-bero garantire la sicurezza nazionale né

evitare pregiudizi a settori economici stra-tegici anche se il decreto oltre alle previstesanzioni amministrative e i casi che con-templano la reclusione, non è in grado distabilire azioni di prevenzione immediata-mente attuabili e strutture immediata-mente operative per contrastare reati ci-bernetici particolarmente gravi per la si-curezza Nazionale,

impegna il Governo

ad adottare misure normative atte a po-tenziare le capacità scientifiche e tecnolo-giche nel settore cibernetico Nazionale alfine di limitare, se non eliminare, la di-pendenza da Paesi e aziende straniere inun campo così strategico.

9/2100-A/34. Galantino, Deidda, Acqua-roli, Silvestroni.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame tenta diintervenire sulla pervasività assunta dalleminacce alle reti, ai sistemi informativi eai servizi informatici necessari per l’esple-tamento di funzioni essenziali dello Statoovvero per la prestazione di servizi essen-ziali per il mantenimento di attività civili,sociali o economiche fondamentali rendeimmediata e sempre più concreta la pos-sibilità che dal malfunzionamento, dall’in-terruzione, anche parziale, o dall’utilizzoimproprio di tali reti, sistemi informativi eservizi informatici derivi un pregiudizioper la sicurezza nazionale;

il decreto in esame prevede inoltreche il Ministero dello sviluppo economicoè autorizzato ad assumere a tempo inde-terminato, in aggiunta alle ordinarie fa-coltà assunzionali e con corrispondenteincremento della dotazione organica, uncontingente massimo di 77 unità, nel li-mite di spesa annua di euro 3.005.000annui a decorrere dall’anno 2020;

il Consiglio dei ministri, in pre-senza di un rischio grave e imminente per

Atti Parlamentari — 44 — Camera dei Deputati

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la sicurezza nazionale connesso alla vul-nerabilità di reti, sistemi e servizi infor-matici inseriti negli elenchi richiamati,nonché nei casi di crisi cibernetica dichia-rata ai sensi della disciplina dell’architet-tura nazionale cibernetica (decreto deiPresidente del Consiglio dei ministri del 17febbraio 2017), possa disporre, previa de-liberazione dei CISR, la disattivazione,totale o parziale, di uno o più apparati oprodotti impiegati nelle reti, nei sistemi oper lo svolgimento dei servizi interessati;

tali disposizioni in caso di attacchiinformatici nel breve periodo non potreb-bero garantire la sicurezza nazionale néevitare pregiudizi a settori economici stra-tegici anche se il decreto oltre alle previstesanzioni amministrative e i casi che con-templano la reclusione, non è in grado distabilire azioni di prevenzione immediata-mente attuabili e strutture immediata-mente operative per contrastare reati ci-bernetici particolarmente gravi per la si-curezza Nazionale,

impegna il Governo

a adottare misure normative idonee agarantire che i software e gli hardwaresiano progettati, costruiti, collaudati, usatie mantenuti tenendo conto dei possibiliattacchi Cyber e delle loro conseguenze.

9/2100-A/35. Luca De Carlo, Silvestroni.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame tenta diintervenire sulla pervasività assunta dalleminacce alle reti, ai sistemi informativi eai servizi informatici necessari per l’esple-tamento di funzioni essenziali dello Statoovvero per la prestazione di servizi essen-ziali per il mantenimento di attività civili,sociali o economiche fondamentali rendeimmediata e sempre più concreta la pos-sibilità che dal malfunzionamento, dall’in-terruzione, anche parziale, o dall’utilizzo

improprio di tali reti, sistemi informativi eservizi informatici derivi un pregiudizioper la sicurezza nazionale;

il decreto in esame prevede inoltreche il Ministero dello sviluppo economicoè autorizzato ad assumere a tempo inde-terminato, in aggiunta alle ordinarie fa-coltà assunzionali e con corrispondenteincremento della dotazione organica, uncontingente massimo di 77 unità, nel li-mite di spesa annua di euro 3.005.000annui a decorrere dall’anno 2020;

il Consiglio dei ministri, in pre-senza di un rischio grave e imminente perla sicurezza nazionale connesso alla vul-nerabilità di reti, sistemi e servizi infor-matici inseriti negli elenchi richiamati,nonché nei casi di crisi cibernetica dichia-rata ai sensi della disciplina dell’architet-tura nazionale cibernetica (decreto delPresidente del Consiglio dei ministri del 17febbraio 2017), possa disporre, previa de-liberazione del CISR, la disattivazione,totale o parziale, di uno o più apparati oprodotti impiegati nelle reti, nei sistemi oper lo svolgimento dei servizi interessati;

tali disposizioni in caso di attacchiinformatici nel breve periodo non potreb-bero garantire la sicurezza nazionale néevitare pregiudizi a settori economici stra-tegici anche se il decreto oltre alle previstesanzioni amministrative e i casi che con-templano la reclusione, non è in grado distabilire azioni di prevenzione immediata-mente attuabili e strutture immediata-mente operative per contrastare reati ci-bernetici particolarmente gravi per la si-curezza Nazionale,

impegna il Governo

ad adottare provvedimenti normativi cheregolino l’utilizzo di robot e dispositiviautonomi.

9/2100-A/36. Donzelli, Foti.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame tenta diintervenire sulla pervasività assunta dalle

Atti Parlamentari — 45 — Camera dei Deputati

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minacce alle reti, ai sistemi informativi eai servizi informatici necessari per l’esple-tamento di funzioni essenziali dello Statoovvero per la prestazione di servizi essen-ziali per il mantenimento di attività civili,sociali o economiche fondamentali rendeimmediata e sempre più concreta la pos-sibilità che dal malfunzionamento, dall’in-terruzione, anche parziale, o dall’utilizzoimproprio di tali reti, sistemi informativi eservizi informatici derivi un pregiudizioper la sicurezza nazionale;

il decreto in esame prevede inoltreche il Ministero dello sviluppo economicoè autorizzato ad assumere a tempo inde-terminato, in aggiunta alle ordinarie fa-coltà assunzionali e con corrispondenteincremento della dotazione organica, uncontingente massimo di 77 unità, nel li-mite di spesa annua di euro 3.005.000annui a decorrere dall’anno 2020;

il Consiglio dei ministri, in pre-senza di un rischio grave e imminente perla sicurezza nazionale connesso alla vul-nerabilità di reti, sistemi e servizi infor-matici inseriti negli elenchi richiamati,nonché nei casi di crisi cibernetica dichia-rata ai sensi della disciplina dell’architet-tura nazionale cibernetica (decreto delPresidente del Consiglio dei ministri del 17febbraio 2017), possa disporre, previa de-liberazione del CISR, la disattivazione,totale o parziale, di uno o più apparati oprodotti impiegati nelle reti, nei sistemi oper lo svolgimento dei servizi interessati;

tali disposizioni in caso di attacchiinformatici nel breve periodo non potreb-bero garantire la sicurezza nazionale néevitare pregiudizi a settori economici stra-tegici anche se il decreto oltre alle previstesanzioni amministrative e i casi che con-templano la reclusione, non è in grado distabilire azioni di prevenzione immediata-mente attuabili e strutture immediata-mente operative per contrastare reati ci-bernetici particolarmente gravi per la si-curezza Nazionale,

impegna il Governo

ad adottare un piano straordinario peraffrontare la carenza di competenze nel

settore cibernetico, sia attraverso un raf-forzamento della capacità formativa e diricerca delle università italiane sia tramitelo sviluppo di politiche di contrasto al-l’immigrazione intellettuale forzata.

9/2100-A/37. Silvestroni, Bellucci.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame tenta diintervenire sulla pervasività assunta dalleminacce alle reti, ai sistemi informativi eai servizi informatici necessari per l’esple-tamento di funzioni essenziali dello Statoovvero per la prestazione di servizi essen-ziali per il mantenimento di attività civili,sociali o economiche fondamentali rendeimmediata e sempre più concreta la pos-sibilità che dal malfunzionamento, dall’in-terruzione, anche parziale, o dall’utilizzoimproprio di tali reti, sistemi informativi eservizi informatici derivi un pregiudizioper la sicurezza nazionale;

il decreto in esame prevede inoltreche il Ministero dello sviluppo economicoè autorizzato ad assumere a tempo inde-terminato, in aggiunta alle ordinarie fa-coltà assunzionali e con corrispondenteincremento della dotazione organica, uncontingente massimo di 77 unità, nel li-mite di spesa annua di euro 3.005.000annui a decorrere dall’anno 2020;

il Consiglio dei ministri, in pre-senza di un rischio grave e imminente perla sicurezza nazionale connesso alla vul-nerabilità di reti, sistemi e servizi infor-matici inseriti negli elenchi richiamati,nonché nei casi di crisi cibernetica dichia-rata ai sensi della disciplina dell’architet-tura nazionale cibernetica (decreto delPresidente del Consiglio dei ministri del 17febbraio 2017), possa disporre, previa de-liberazione del CISR, la disattivazione,totale o parziale, di uno o più apparati oprodotti impiegati nelle reti, nei sistemi oper lo svolgimento dei servizi interessati;

Atti Parlamentari — 46 — Camera dei Deputati

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tali disposizioni in caso di attacchiinformatici nel breve periodo non potreb-bero garantire la sicurezza nazionale néevitare pregiudizi a settori economici stra-tegici anche se il decreto oltre alle previstesanzioni amministrative e i casi che con-templano la reclusione, non è in grado distabilire azioni di prevenzione immediata-mente attuabili e strutture immediata-mente operative per contrastare reati ci-bernetici particolarmente gravi per la si-curezza Nazionale,

impegna il Governo

ad adottare un piano straordinario peraffrontare la carenza di competenze nelsettore cibernetico, sia attraverso un raf-forzamento della capacità formativa e diricerca delle università italiane sia tramitelo sviluppo di politiche di contrasto all’e-migrazione intellettuale forzata.

9/2100-A/37. (Testo modificato nel corsodella seduta) Silvestroni, Bellucci.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame tenta diintervenire sulla pervasività assunta dalleminacce alle reti, ai sistemi informativi eai servizi informatici necessari per l’esple-tamento di funzioni essenziali dello Statoovvero per la prestazione di servizi essen-ziali per il mantenimento di attività civili,sociali o economiche fondamentali rendeimmediata e sempre più concreta la pos-sibilità che dal malfunzionamento, dall’in-terruzione, anche parziale, o dall’utilizzoimproprio di tali reti, sistemi informativi eservizi informatici derivi un pregiudizioper la sicurezza nazionale;

il decreto in esame prevede inoltreche il Ministero dello sviluppo economicoè autorizzato ad assumere a tempo inde-terminato, in aggiunta alle ordinarie fa-coltà assunzionali e con corrispondenteincremento della dotazione organica, un

contingente massimo di 77 unità, nel li-mite di spesa annua di euro 3.005.000annui a decorrere dall’anno 2020;

il Consiglio dei ministri, in pre-senza di un rischio grave e imminente perla sicurezza nazionale connesso alla vul-nerabilità di reti, sistemi e servizi infor-matici inseriti negli elenchi richiamati,nonché nei casi di crisi cibernetica dichia-rata ai sensi della disciplina dell’architet-tura nazionale cibernetica (decreto delPresidente del Consiglio dei ministri del 17febbraio 2017), possa disporre, previa de-liberazione del CISR, la disattivazione,totale o parziale, di uno o più apparati oprodotti impiegati nelle reti, nei sistemi oper lo svolgimento dei servizi interessati;

tali disposizioni in caso di attacchiinformatici nel breve periodo non potreb-bero garantire la sicurezza nazionale néevitare pregiudizi a settori economici stra-tegici anche se il decreto oltre alle previstesanzioni amministrative e i casi che con-templano la reclusione, non è in grado distabilire azioni di prevenzione immediata-mente attuabili e strutture immediata-mente operative per contrastare reati ci-bernetici particolarmente gravi per la si-curezza Nazionale,

impegna il Governo

ad adottare misure normative idonee adaumentare la resilienza dei sistemi infor-matici anche attraverso soluzioni mirate disecurity by Design.

9/2100-A/38. Gemmato, Silvestroni, Butti.

La Camera,

premesso che:

il poligono sperimentale di adde-stramento interforze di Salto di Quirra, èuna base militare delle forze armate ita-liane costituita nel 1956 nel comune diPerdasdefogu;

fin dalla sua inaugurazione hasvolto un ruolo rilevante nell’attività di

Atti Parlamentari — 47 — Camera dei Deputati

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ricerca in campi, all’epoca, per lo piùinesplorati: infatti, inizialmente, il poli-gono, dipendente dai reparto studi e mu-nizioni dell’Aeronautica Militare, era gui-dato da Luigi Broglio, padre dell’astronau-tica italiana;

il poligono in questione ha, quindi,dimostrato, nel tempo, l’attitudine ad es-sere centro di ricerca sperimentale nonsolo nel campo militare: prova ne sia chegrazie agli esperimenti eseguiti in locol’Italia si accreditò tra i paesi impegnatinelle attività aerospaziali;

in particolare, la vocazione speri-mentale e di ricerca di tale struttura venneconfermata nel 1962 quando l’ESRO de-cise di effettuare una prima serie di ottolanci nell’ambito di un programma scien-tifico per lo studio dell’alta atmosfera edella ionosfera e, successivamente, nel1985 con la costruzione ad opera dellaSocietà Avio di una struttura verticale perla verifica di funzionamento dei motori deilanciatori europei Ariane 3 e Ariane 4 epoi per i test di quelli della famigliaZefiro;

allo stato, il Poligono ha mantenutoanche tale vocazione, operando sia nelsettore della sperimentazione a terra ed involo di sistemi d’arma complessi, che inquello dell’addestramento all’impiego diogni tipologia di armamento per l’usoaereo, navale e terrestre;

oggi si assiste al progressivo abban-dono dell’ordinario concetto di guerra, infavore di attacchi informatici, portatiavanti sia dagli Stati che da soggetti pri-vati, al punto che si rende necessario peril nostro paese l’investimento in sistemi didifesa utili a prevenire tali attacchi;

il Poligono in questione possa rap-presentare la sede ideale per la ricerca nelcampo in questione,

impegna il Governo

ad avviare e/o potenziare i programmi diricerca e sviluppo nel campo della sicu-

rezza informatica, individuando qualesede privilegiata il Poligono Interforze diSalto di Quirra.

9/2100-A/39. Deidda, Galantino.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge in esame recantedisposizioni urgenti in materia di perime-tro di sicurezza nazionale cibernetica è ilfrutto di recenti riflessioni sull’evoluzionedella minaccia cyber e sull’assetto norma-tivo nazionale ed internazionale in uncontesto sempre più tecnologico;

a fronte della complessità e dell’in-tensità degli strumenti di attacco ciberne-tico emerge la necessità di definire unpiano strategico di contrasto che introducealtresì il costante monitoraggio della mi-naccia cyber, l’adeguamento tecnologicodegli strumenti di risposta, la formazionedel personale in tale settore al fine diridurre al massimo quella vulnerabilitàtipica del cyber-space che costituiscono ilpunto debole del sistema digitale nel suocomplesso;

l’articolo 2 del provvedimento au-torizza il Ministero dello sviluppo econo-mico ad assumere a tempo indeterminato,in aggiunta alle ordinarie facoltà assun-zionali, un contingente massimo di 77unità di personale per lo svolgimento dellefunzioni del Centro di valutazione e cer-tificazione nazionale (CVCN), prevedendoche il Ministero, fino al completamentodelle procedure di assunzione, possa av-valersi, a tale scopo, di un contingente dipersonale non dirigenziale appartenentealle pubbliche amministrazioni,

impegna il Governo

ad individuare, nei decreti attuativi diprossima emanazione, ogni iniziativa dipropria competenza al fine di incremen-tare nel tempo le risorse da destinare alla

Atti Parlamentari — 48 — Camera dei Deputati

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formazione del personale non dirigenzialeimpegnato operativamente nel piano disicurezza nazionale cibernetica.

9/2100-A/40. Mantovani.

La Camera,

premesso che;

il provvedimento in esame dettanorme che definiscono il perimetro disicurezza nazionale cibernetica al fine diassicurare un livello elevato di sicurezzadelle reti, dei sistemi informativi e delservizi informatici delle amministrazionipubbliche, degli enti e degli operatoripubblici e privati, da cui dipende l’eserci-zio di una funzione essenziale dello Stato;

vengono delineati per la realizza-zione di dette finalità un sistema di organi,procedure e misure, che consentono unaefficace valutazione sotto il profilo tecnicodella sicurezza degli apparati e dei pro-dotti, in conformità alle più elevate eaggiornate misure di sicurezza adottate alivello internazionale, a fronte della rea-lizzazione in corso di importanti e stra-tegiche infrastrutture tecnologiche;

l’Italia è all’avanguardia nel conte-sto Europeo in diversi settori. Nei settoristrategici legati all’innovazione tecnologica,alla ricerca e alla sicurezza nazionale dicui quella cyber è emergente, occorre una« visione strategico-attuativa di un sistemapaese moderno » che deve necessariamentepuntare su livelli di formazione avanzativalorizzando le eccellenze emergenti;

sarebbe necessario investire mag-giormente in risorse e formazione scien-tifica specializzata, puntando sulle nuovecapacità generazionali,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di prevedere pianidi studio e di ricerca all’interno delleUniversità e degli enti ricerca, ponendoparticolare attenzione agli studi scientifici

interdisciplinari con riferimento allescienze dell’informazione e cyber-security.

9/2100-A/41. Trancassini, Silvestroni,Frassinetti, Mollicone.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame recadisposizioni urgenti in materia di perime-tro di sicurezza nazionale cibernetica;

la complessità dei temi correlatialla sicurezza cibernetica e all’urgenza digarantire un’adeguata tutela dei dati per-sonali dei cittadini comportano l’urgenzadi individuare sempre più efficaci e strut-turate iniziative di natura informativa tesealla formazione e sensibilizzazione deicittadini verso il contesto in oggetto, al finedi strutturare adeguati sistemi di tuteladella privacy segnatamente per i profili piùdeboli sotto il profilo informatico-digitale;

il coinvolgimento delle scuole diogni ordine e grado, attraverso momenti diapprofondimento e di conoscenza per glistudenti, rappresenterebbe una prospettivaattuativa prioritaria,

impegna il Governo

a consentire la definizione di iniziativetese alle divulgazione delle informazioni ealla sensibilizzazione circa i temi dellasicurezza cibernetica tra i cittadini par-tendo dal coinvolgimento delle scuole diogni ordine e grado.

9/2100-A/42. Osnato, Silvestroni, Molli-cone, Butti.

La Camera,

premesso che;

il provvedimento in esame recadisposizioni urgenti in materia di perime-tro di sicurezza nazionale cibernetica;

il testo prevede, tra l’altro, che laPresidenza del Consiglio dei Ministri, perlo svolgimento delle funzioni attinenti alperimetro di sicurezza cibernetica, possaavvalersi dell’Agenzia per l’Italia Digitale;

Atti Parlamentari — 49 — Camera dei Deputati

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il Codice dell’amministrazione di-gitale ha introdotto lo strumento delleLinee Guida per adottare le regole tecni-che e di indirizzo per l’attuazione diquanto stabilito nel Codice stesso, da adot-tare « previa consultazione pubblica dasvolgersi entro il termine di trenta giorni »,sentiti i pareri istituzionali;

in data 17 ottobre 2019 l’AgID hapubblicato le Linee Guida sulla forma-zione, gestione e conservazione dei docu-menti informatici, al fine della consulta-zione pubblica,

impegna il Governo

a promuovere ogni opportuna iniziativavolta alla rapida attuazione e all’imple-mentazione degli indirizzi in materia didigitale, al fine di tutelare la sicurezzacibernetica.

9/2100-A/43. Ciaburro, Foti, Silvestroni.

La Camera,

premesso che;

il provvedimento in esame recadisposizioni urgenti in materia di perime-tro di sicurezza nazionale cibernetica;

il testo prevede, tra l’altro, che laPresidenza del Consiglio dei Ministri, perlo svolgimento delle funzioni attinenti alperimetro di sicurezza cibernetica, possaavvalersi dell’Agenzia per l’Italia Digitale;

il Codice dell’amministrazione di-gitale ha introdotto lo strumento delleLinee Guida per adottare le regole tecni-che e di indirizzo per l’attuazione diquanto stabilito nel Codice stesso, da adot-tare « previa consultazione pubblica dasvolgersi entro il termine di trenta giorni »,sentiti i pareri istituzionali;

in data 17 ottobre 2019 l’AgID hapubblicato le Linee Guida sulla forma-zione, gestione e conservazione dei docu-menti informatici, al fine della consulta-zione pubblica,

impegna il Governo

a promuovere ogni opportuna iniziativavolta alla rapida attuazione e all’imple-mentazione degli indirizzi in materia didigitale, anche al fine di tutelare la sicu-rezza cibernetica.

9/2100-A/43. (Testo modificato nel corsodella seduta) Ciaburro, Foti, Silvestroni.

Atti Parlamentari — 50 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 OTTOBRE 2019 — N. 245

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DISEGNO DI LEGGE: DISPOSIZIONI PER IL RECUPERODEI RIFIUTI IN MARE E NELLE ACQUE INTERNE E PERLA PROMOZIONE DELL’ECONOMIA CIRCOLARE (« LEGGESALVAMARE ») (A.C. 1939-A) E ABBINATE PROPOSTE DILEGGE: MURONI E FORNARO; RIZZETTO E MANTOVANI

(A.C. 907-1276)

A.C. 1939-A – Parere della V Commissione

PARERE DELLA V COMMISSIONE SULLEPROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE

PARERE CONTRARIO

sull’articolo aggiuntivo 4.0203 della Com-missione, in quanto suscettibile di deter-minare nuovi o maggiori oneri per lafinanza pubblica privi di idonea quantifi-cazione e copertura;

PARERE FAVOREVOLE

sull’articolo aggiuntivo 4.0201 (Nuova for-mulazione) della Commissione, con la se-guente condizione, volta a garantire ilrispetto dell’articolo 81 della Costituzione:

al comma 2 dell’articolo aggiuntivo4.0201 (Nuova formulazione) della Com-missione, aggiungere, in fine, il seguenteperiodo: Le amministrazioni interessateprovvedono all’attuazione del presentecomma nell’ambito delle risorse umane,finanziarie e strumentali disponibili a le-gislazione vigente e, comunque, senzanuovi o maggiori oneri per la finanzapubblica.

NULLA OSTA

sull’articolo aggiuntivo 4.0202 della Com-missione.

A.C. 1939-A – Articolo 4

ARTICOLO 4 DEL DISEGNO DI LEGGENEL TESTO DELLA COMMISSIONE

Art. 4.

(Promozione dell’economia circolare)

1. Al fine di promuovere il riciclaggiodella plastica e di altri materiali non com-patibili con l’ecosistema marino e delle ac-que interne, nel rispetto dei criteri di ge-stione dei rifiuti di cui all’articolo 179 deldecreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, condecreto adottato ai sensi dell’articolo 17,comma 3, della legge 23 agosto 1988,n. 400, entro sei mesi dalla data di entratain vigore della presente legge, il Ministrodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare stabilisce i criteri e le modalitàcon cui i rifiuti accidentalmente pescati e irifiuti volontariamente raccolti cessano diessere qualificati come rifiuti, ai sensi del-l’articolo 184-ter del citato decreto legisla-tivo n. 152 del 2006.

PROPOSTE EMENDATIVE

ART. 4.

(Promozione dell’economia circolare)

SUBEMENDAMENTO ALL’ARTICOLO AGGIUNTIVO

4.0201.

Al comma 2 dell’articolo aggiuntivo4.0201 (Nuova formulazione) della Com-

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missione, aggiungere, in fine, il seguenteperiodo: Le amministrazioni interessateprovvedono all’attuazione del presentecomma nell’ambito delle risorse umane,finanziarie e strumentali disponibili a le-gislazione vigente e, comunque, senzanuovi o maggiori oneri per la finanzapubblica.

0. 4. 0201. 1. La Commissione.

(Approvato)

Dopo l’articolo 4, aggiungere il seguente:

Art. 4-bis.

(Norme in materia di gestionedelle biomasse vegetali spiaggiate)

1. Le biomasse vegetali, derivanti dapiante marine o alghe, depositate natural-mente sul lido del mare e sull’arenilepossono essere gestite con le modalità dicui al presente articolo. Fatta salva lapossibilità del mantenimento in loco o deltrasporto a impianti di gestione dei rifiuti,la reimmissione nell’ambiente naturale,anche mediante il riaffondamento in mareo il trasferimento nell’area retrodunale oin altre zone comunque appartenenti allastessa unità fisiografica, è effettuata previavagliatura finalizzata alla separazionedella sabbia dal materiale organico nonchéalla rimozione dei rifiuti frammisti diorigine antropica, anche al fine dell’even-tuale recupero della sabbia da destinare alripascimento dell’arenile. In caso di riaf-fondamento in mare, tale operazione èeffettuata, in via sperimentale, in siti ri-tenuti idonei dall’autorità competente.

2. Gli « accumuli antropici », costituitida biomasse vegetali di origine marinacompletamente mineralizzata, sabbia e al-tro materiale inerte frammisto a materialedi origine antropica, prodotti dallo spo-stamento e dal successivo accumulo indeterminate aree, possono essere recupe-rati previa vagliatura di cui al comma 1.Tale possibilità è valutata e autorizzata,caso per caso, dall’autorità competente, laquale verifica se sussistono le condizioni

per l’esclusione del materiale sabbiosodalla disciplina dei rifiuti ai sensi dell’ar-ticolo 185 del decreto legislativo 3 aprile2006, n. 152, o se esso sia riutilizzabilenell’ambito delle operazioni di recuperodei rifiuti urbani mediante il trattamentodi cui al codice R10 dell’allegato C allaparte quarta del citato decreto legislativon. 152 del 2006 ovvero qualificabile comesottoprodotto ai sensi dell’articolo 184-bisdel medesimo decreto legislativo.

3. Fatto salvo quanto previsto daicommi 1 e 2, ai prodotti costituiti dimateria vegetale di provenienza agricolao forestale, depositata naturalmente sullesponde di laghi e fiumi e sulla battigiadel mare, derivanti dalle operazioni digestione di cui all’articolo 183, comma 1,lettera n), del decreto legislativo 3 aprile2006, n. 152, finalizzate alla separazionedei rifiuti frammisti di origine antropica,si applica l’articolo 185, comma 1, letteraf), del decreto legislativo 3 aprile 2006,n. 152. Le regioni e le province autonomedi Trento e di Bolzano competenti perterritorio individuano criteri e modalitàper la raccolta, la gestione e il riutilizzodei prodotti di cui al periodo precedente,tenendo conto delle norme tecniche qua-lora adottate dall’Istituto superiore per laprotezione e la ricerca ambientale –Sistema nazionale per la protezione del-l’ambiente (ISPRA-SNPA) ai sensi dell’ar-ticolo 4, comma 4, della legge 28 giugno2016, n. 132.

4. 0201. (Nuova formulazione) La Com-missione.

(Approvato)

Dopo l’articolo 4, aggiungere il seguente:

Art. 4-bis.

(Biomasse vegetali)

1. Le biomasse vegetali, costituite damateriale legnoso naturale, arbusti opiante, trascinate dai fiumi o spiaggiatedalle mareggiate o altre cause comunquenaturali, cessano di essere qualificate

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come rifiuti a seguito di semplice vaglia-tura e selezione ai fini del recupero dimateria e della possibilità di riutilizzo. Leregioni e le province autonome di Trentoe di Bolzano competenti per territorioindividuano criteri e modalità per la rac-colta, la gestione e il riutilizzo di talibiomasse vegetali.

4. 0100. Andreuzza, Lucchini, Raffaelli,Valbusa, Viviani, Gava, Badole, Gob-bato, Vallotto, Parolo, D’Eramo, Ben-venuto, Liuni, Gagliardi, Pettarin, Ba-gnasco, Bubisutti, Di Muro, Lazzarini,Spena, Guidesi, Rixi.

Dopo l’articolo 4, aggiungere il seguente:

Art. 4-bis.

(Biomasse vegetali)

1. Le biomasse vegetali, costituite damateriale legnoso naturale, arbusti opiante depositate naturalmente sullesponde dei laghi o spiaggiate dalle lagheg-giate o altre cause comunque naturali,cessano di essere qualificate come rifiuti aseguito di semplice vagliatura e selezioneai fini del recupero di materia e dellapossibilità di riutilizzo.

4. 0101. Formentini, Valbusa, Bordonali,Lucchini, Raffaelli, Viviani, Gava, Ba-dole, Gobbato, Vallotto, Parolo, D’E-ramo, Benvenuto, Liuni, Di Muro.

Dopo l’articolo 4, aggiungere il seguente:

Art. 4-bis. – (Attività di monitoraggio econtrollo dell’ambiente marino) – 1. Leattività tecnico-scientifiche funzionali allaprotezione dell’ambiente marino che com-portano l’immersione subacquea in mareal di fuori degli ambiti portuali, svolte dapersonale del Sistema Nazionale per laProtezione dell’Ambiente di cui alla leggen. 132 del 2016 o da soggetti terzi cherealizzano attività subacquee di caratteretecnico-scientifico finalizzate alla tutela, almonitoraggio o al controllo ambientale suapposita convenzione o in virtù di finan-

ziamenti ministeriali si conformano allelinee guida operative adottate con decreto,da emanare entro tre mesi dalla data dientrata in vigore della presente legge, delMinistero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, acquisito il pareredell’Istituto superiore per la protezione ela ricerca ambientale, di concerto con ilMinistero delle infrastrutture e dei tra-sporti, sentito il Comando generale delCorpo delle Capitanerie di porto.

4. 0202. La Commissione.

(Approvato)

Dopo l’articolo 4 aggiungere il seguente:

Art. 4-bis. – (Misure per la rimozionedei rifiuti galleggianti in mare) – 1. Allalegge 31 dicembre 1982, n. 979, sono ap-portate le seguenti modificazioni:

a) all’articolo 2, primo comma, let-tera a) sono aggiunte, in fine, le parole:« nonché per la rimozione dei rifiuti solidigalleggianti, comprese le plastiche di tuttele tipologie »;

b) all’articolo 4, secondo comma,dopo le parole: « per il prelievo e laneutralizzazione delle sostanze inqui-nanti, » sono aggiunte le seguenti: « nonchéper la rimozione dei rifiuti solidi galleg-gianti, comprese le plastiche di tutte letipologie, ».

4. 0203. La Commissione.

A.C. 1939-A – Ordini del giorno

ORDINI DEL GIORNO

La Camera,

premesso che:

i rifiuti che galleggiano in mare, neilaghi e nei fiumi e quelli che arrivano sullespiagge rappresentano un problema glo-bale che colpisce tutte le acque superficiali

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del pianeta e si stima che ogni annovengano prodotte ben oltre 300 milioni ditonnellate di plastiche;

di queste almeno 8 milioni, sottoforma di rifiuti, finiscono nei mari di tuttoil mondo, causando gravi danni all’ecosi-stema, con riflessi importanti sull’econo-mia, soprattutto quella legata al turismo,ma anche sulla stessa salute pubblica;

nel nostro Paese la situazione nonè differente, nelle reti dei pescatori nonè raro che si trovino più scarti che pesci.In Italia più del 70 per cento dei rifiutimarini si sono depositati sui fondali e il77 per cento è plastica. Il mare di Sicilia,con 786 oggetti rinvenuti e un pesocomplessivo superiore ai 670 kg, con-ferma la sua collocazione tra le discari-che sottomarine più grandi del Paese,seguita dalla Sardegna con 403 oggettinella totalità delle 99 cale e un pesototale di 86,55 kg. (ISPRA/SNPA);

in media servono circa due chilidi petrolio per ottenere un chilo di pla-stica Pet per soddisfare il fabbisognoannuale di sei miliardi di bottiglie da unlitro e mezzo si stima che occorrano piùdi 450 mila tonnellate di petrolio e chevengano emesse oltre 1,2 milioni di ton-nellate di CO2;

di tutta la plastica prodotta daglianni 50 del secolo scorso (circa 8 miliardidi tonnellate) solo il 9 per cento, si stima,sia stato effettivamente riciclato;

per questo l’Unione europea haapprovato un programma per ridurre laplastica in circolazione, innanzitutto limi-tando quella usa e getta, vietandone moltiarticoli dal 2021 e fissando l’obiettivo diraccolta del 90 per cento delle bottiglie diplastica al 2025;

nel nostro Paese esiste la possibilitàdi impiego del polietilentereftalato rici-clato (RPET) anche nella produzione dibottiglie per il contatto con tutti i tipi dialimenti e di vaschette per alimenti macon una grave limitazione: le bottiglie inquestione devono contenere obbligatoria-mente almeno il 50 per cento di polieti-

lentereftalato vergine (articolo 13-ter,comma 2 del decreto ministeriale 21/3/1973 del Ministero della salute), con ilrisultato che la produzione di bottiglie inplastica si limita ad utilizzare solo al 50per cento il polietilentereftalato vergine;

tale limitazione non ha alcuna mo-tivazione sanitaria tanto che la stessa leggespecifica che non vale per bottiglie inplastica riciclata realizzate in altri Paesidell’Unione europea, ma appare piuttostocome un ostacolo nell’azione contro laplastica usa e getta, ed è una dannosalimitazione all’utilizzo della plastica rici-clata e un freno alla filiera del riciclo conun danno non solo ambientale ma ancheeconomico per le numerose aziende del-l’economia circolare che operano in questocampo,

impegna il Governo

ad inserire nel primo provvedimento utileuna modifica normativa alla norma vi-gente con la quale si elimina il limiteminimo del 50 per cento di plastica (po-lietilentereftalato PET) vergine nella pro-duzione di bottiglie e vaschette per ali-menti consentendo quindi che gli stessivengano realizzati anche esclusivamentecon plastica (polietilentereftalato RPET)riciclata come avviene in altri Paesi del-l’Unione europea.

9/1939-A/1. Rostan, Occhionero, Palaz-zotto.

La Camera,

premesso che:

la proposta di legge in esame, co-siddetto « Salvamare », ha l’obiettivo difavorire il recupero dei rifiuti accidental-mente raccolti in mare o in acque interne,mediante le reti durante le operazioni dipesca o con qualunque altro mezzo, non-ché dei rifiuti volontariamente raccolti inmare e nelle acque interne;

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il provvedimento quindi intervienesu un tema drammaticamente importante.Ormai circa il 50 per cento del pescato èrappresentato da rifiuti;

complessivamente ogni anno nelmondo circa 8 milioni di tonnellate diplastica finiscono in mare, di queste il 7per cento nel Mediterraneo. La densitàmedia delle microplastiche, ossia le parti-celle più piccole, rinvenute nel nostromare è compresa tra 93 mila e 204 milamicro particelle per Kmq;

a risentire dell’inquinamento non èsolo l’ambiente: anche la pesca e la salutedell’uomo sono gravemente messe a ri-schio. I dati ci dicono che sono 134 lespecie selvatiche nel Mediterraneo chehanno ingerito plastica: tra queste, 60sono specie di pesci che o muoiono peraver inghiottito i rifiuti o finiscono nellacatena alimentare, arrivando anche sullanostra tavola;

questi dati riguardanti il Mediter-raneo sono ancora più allarmanti se con-sideriamo che si tratta di un mare prati-camente chiuso che bagna le coste meri-dionali del nostro Continente, le costesettentrionali dell’Africa e quelle occiden-tali dell’Asia;

questo impone quindi una strategiaglobale che non può evidentemente esseresolo italiana, ma deve coinvolgere tutti iPaesi che si affacciano sul nostro mare,

impegna il Governo

ad avviare tutte le iniziative utili al fine dicoinvolgere gli altri Paesi che si affaccianosul Mediterraneo per sottoscrivere un im-pegno comune per il contrasto all’inqui-namento ambientale derivante dall’abban-dono in mare di rifiuti, con particolareriguardo a quelli in plastica.

9/1939-A/2. Labriola, Cortelazzo, Ruf-fino, Mazzetti, Giacometto, Casino, Pre-stigiacomo.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento interviene su untema assolutamente importante, qualequello dei rifiuti dispersi in mare, che èsempre più di attualità e fortunatamenteall’attenzione della comunità internazio-nale per i pesanti impatti ambientali;

vengono distinti i rifiuti accidental-mente pescati, che sono quelli raccoltiinvolontariamente in mare o nelle acqueinterne dalle reti durante le operazioni dipesca nonché quelli raccolti occasional-mente in acqua con qualunque mezzo, dairifiuti volontariamente raccolti nel corsodelle campagne e delle operazioni di pu-lizia del mare o delle acque interne;

riguardo ai rifiuti accidentalmentepescati, si prevedono specifici adempi-menti a carico dei pescatori e dei coman-danti delle navi per il conferimento diquesti rifiuti all’impianto portuale di rac-colta, o in apposite strutture di raccolta,anche temporanee, allestite in prossimitàdegli ormeggi;

i pescatori avranno quindi un ruolodecisivo nel portare e conferire a terra irifiuti che recuperano in mare. Di fatto unvero e proprio servizio civile a favore dellacomunità;

il recente Rapporto Ispra sulla si-tuazione dei rifiuti dispersi in mare, oltrea riportare dati preoccupanti sulla quan-tità enorme di questi rifiuti, sottolineacome sia stata fondamentale la collabora-zione dei pescatori, nel monitoraggio deifondali marini condotta in Adriatico dal2013 al 2019. Sono state rinvenute nellereti di 224 pescherecci coinvolti in dueprogetti di ricerca europei, Defishgear eMlrepair, ben 194 tonnellate di rifiutiincastrati;

a fronte delle nuove responsabilitàe obblighi in capo ai pescatori, il provve-dimento nulla prevede a loro favore se nonil rilascio agli imprenditori ittici « vir-tuosi », di un riconoscimento ambientaleattestante l’impegno per il rispetto, del-

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l’ambiente marino e la sostenibilità del-l’attività di pesca da essi svolta,

impegna il Governo

a valutare gli effetti applicativi dellenorme al fine di non penalizzare i pesca-tori già oggetto di nuove responsabilità eobblighi, anche prevedendo la possibilitàdi benefici fiscali e misure di favore inragione del loro impegno per l’ambiente ela collettività.

9/1939-A/3. Spena, Cortelazzo, Ruffino,Giacometto, Casino, Mazzetti, Labriola,Prestigiacomo.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento interviene su untema assolutamente importante, qualequello dei rifiuti dispersi in mare, che èsempre più di attualità e fortunatamenteall’attenzione della comunità internazio-nale per i pesanti impatti ambientali;

vengono distinti i rifiuti accidental-mente pescati, che sono quelli raccoltiinvolontariamente in mare o nelle acqueinterne dalle reti durante le operazioni dipesca nonché quelli raccolti occasional-mente in acqua con qualunque mezzo, dairifiuti volontariamente raccolti nel corsodelle campagne e delle operazioni di pu-lizia del mare o delle acque interne;

riguardo ai rifiuti accidentalmentepescati, si prevedono specifici adempi-menti a carico dei pescatori e dei coman-danti delle navi per il conferimento diquesti rifiuti all’impianto portuale di rac-colta, o in apposite strutture di raccolta,anche temporanee, allestite in prossimitàdegli ormeggi;

i pescatori avranno quindi un ruolodecisivo nel portare e conferire a terra irifiuti che recuperano in mare. Di fatto unvero e proprio servizio civile a favore dellacomunità;

il recente Rapporto Ispra sulla si-tuazione dei rifiuti dispersi in mare, oltrea riportare dati preoccupanti sulla quan-tità enorme di questi rifiuti, sottolinea

come sia stata fondamentale la collabora-zione dei pescatori, nel monitoraggio deifondali marini condotta in Adriatico dal2013 al 2019. Sono state rinvenute nellereti di 224 pescherecci coinvolti in dueprogetti di ricerca europei, Defishgear eMlrepair, ben 194 tonnellate di rifiutiincastrati;

a fronte delle nuove responsabilitàe obblighi in capo ai pescatori, il provve-dimento nulla prevede a loro favore se nonil rilascio agli imprenditori ittici « vir-tuosi », di un riconoscimento ambientaleattestante l’impegno per il rispetto, del-l’ambiente marino e la sostenibilità del-l’attività di pesca da essi svolta,

impegna il Governo

a valutare gli effetti applicativi dellenorme anche prevedendo la possibilità dibenefici fiscali e misure di favore in ra-gione dell’impegno dei pescatori per l’am-biente e la collettività.

9/1939-A/3. (Testo modificato nel corsodella seduta) Spena, Cortelazzo, Ruf-fino, Giacometto, Casino, Mazzetti, La-briola, Prestigiacomo.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento all’esame del-l’Aula, introduce disposizioni per la pro-mozione del recupero dei rifiuti in mare eper l’economia circolare;

l’obiettivo, quindi, è di contribuireal risanamento dell’ecosistema marino fa-vorendo il recupero dei rifiuti accidental-mente pescati, nonché incentivando cam-pagne volontarie di pulizia del mare persensibilizzare la collettività alla diffusionedi modelli comportamentali virtuosi rivoltialla prevenzione del fenomeno dell’abban-dono dei rifiuti negli ecosistemi marini ealla corretta gestione degli stessi;

l’Italia è bagnata per due terzi dalmare ed è caratterizzata da litorali espiagge di rara bellezza che molto spesso

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sono contaminati da rifiuti delle mareg-giate ma anche, purtroppo, dalla pocaciviltà di alcuni cittadini;

considerato che il provvedimento indiscussione intende incentivare campagnevolontarie di pulizia del mare e delleacque interne, è opportuno incentivareanche la pulizia delle spiagge e delle coste,necessaria per contribuire al risanamentodell’ecosistema marino e non;

considerato che le spiagge fannoparte integrante del territorio comunale eche i comuni sono tenuti a garantire pertutto l’anno la vigilanza, la pulizia dei lidie devono far rispettare le norme sullarimozione dei rifiuti abbandonati sul de-manio marittimo,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di riconoscereincentivazioni ai comuni virtuosi, soprat-tutto quelli costieri, che praticano unaeffettiva politica ambientale di ripulituradelle loro coste dai rifiuti e dalla plasticain particolare, e che adottano sistemi dicoinvolgimento della collettività per la pu-lizia delle spiagge, e sanzioni per gli entilocali inadempienti.

9/1939-A/4. Minardo, Cortelazzo.

La Camera,

premesso che:

i rifiuti sono una delle principaliminacce agli ecosistemi marini e rappre-sentano un rischio crescente per la biodi-versità, per l’ambiente, per l’economia eper la salute;

quando vengono ripescati dalmare li definiamo rifiuti « marini », ma ingran parte arrivano da terra, da disca-riche abusive e da pratiche di smalti-mento scorrette;

l’enorme quantità di rifiuti che tro-viamo in mare è il portato delle nostreattività ricreative, turistiche e della pescaprofessionale;

la stragrande maggioranza dei ri-fiuti trovati in spiaggia e sui fondali è,come ben sappiamo, in plastica, ma nonsolo;

nelle istantanee che ci raccontanoil livello di degrado dei nostri paesaggi c’èsempre una vecchia gomma abbandonata;

è una consolidata abitudine quelladi utilizzare vecchi copertoni d’auto –inutili ormai per essere impiegati per ilruolo per il quale sono stati realizzati –come « parabordi » sia per le imbarcazioniche per i moli;

terminato anche questa « profes-sione » di ripiego, le gomme vengono smal-tite nel peggiore dei modi, quasi sempregettate in mare. La conseguenza è facil-mente immaginabile e vede tonnellate dipneumatici finire ogni anno sui fondali deimari italiani, con un gravissimo danno perl’ecosistema marino;

la sesta edizione del progetto « PfuZero, pneumatici fuori uso sulle costeitaliane » – il progetto di raccolta straor-dinaria di pneumatici fuori uso (PFU)abbandonati sulle coste italiane che facapo a EcoTyre, il Consorzio che a livellonazionale si occupa della corretta gestionedegli PFU, e all’Associazione Marevivo, conil patrocinio del Ministero dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare e diFederparchi – Europarc Italia e in colla-borazione con la Guardia Costiera – con-clusasi il 2 ottobre scorso a Lampedusa haraccolto circa 10 tonnellate di PFU;

il fenomeno è complicato da quellache gli addetti ai lavori chiamano la piagadel « copertone selvaggio » ovvero la storiadel traffico illecito di questo prodotto einsieme del suo smaltimento illegale: si vadalle discariche di piccole dimensioni,frutto della smania di risparmiare qualchespicciolo da parte di gommisti, officine,clienti, trasportatori a quelle di grandidimensioni tenute in mano dalla crimina-lità organizzata;

i pneumatici si vendono e si com-prano sottobanco senza pagare l’Iva equando sono fuori uso non possono essere

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riportate al venditore per lo smaltimento evengono gettate dove capita: tutto ciò sisostanzia in mancati ricavi per lo Stato,costi di bonifica altissimi e un elevatodanno ambientale; c’è un vuoto normativonel caso dell’utilizzo degli pneumatici uti-lizzati al posto dei tradizionali parabordi,non esiste un vero e proprio divieto per leimbarcazioni di poterli adoperare,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità intraprenderetempestive iniziative, anche attraverso l’a-dozione di una normativa ad hoc, al finedi potenziare il contrasto all’utilizzo im-proprio dei pneumatici e al loro smalti-mento illegale, con particolare riguardo aquelli utilizzati come parabordi per leimbarcazioni e per i moli, anche conte-stualmente promuovendo la corretta rea-lizzazione di parabordi ai sensi delle ope-razioni di recupero di cui decreto 5 feb-braio 1998.

9/1939-A/5. Alemanno.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame perseguel’obiettivo di contribuire al risanamentodell’ecosistema marino, nonché alla sensi-bilizzazione della collettività per la diffu-sione di modelli comportamentali virtuosirivolti alla prevenzione dell’abbandono deirifiuti negli ecosistemi marini e alla cor-retta gestione degli stessi;

l’articolo 3 individua gli enti gestoridelle aree marine protette tra i soggettipromotori delle campagne di pulizia delmare. Agli stessi enti è riservata la facoltàdi realizzare, anche di concerto con gliorganismi rappresentativi degli imprendi-tori ittici, iniziative di comunicazione pub-blica e di educazione ambientale per lapromozione delle campagne di pulizia delmare;

le aree marine protette svolgono unruolo fondamentale per la protezione degli

ecosistemi costieri e marini, coniugando lefinalità di tutela con la fruizione sosteni-bile;

in data 1o ottobre 2019 è statadepositata, dallo scrivente, una proposta dilegge finalizzata ad includere la riservanaturale orientata dello Zingaro tra le areemarine di reperimento per l’istituzionedell’area marina protetta dello Zingaro;

la riserva dello Zingaro rappre-senta uno dei luoghi di pregio più impor-tanti per lo sviluppo turistico di tutta laSicilia occidentale e vanta fondali marini,fra i più integri in Sicilia, e dell’interazona costiera, caratterizzati da ampie di-stese di Posidonia,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di assumere leopportune iniziative legislative per prov-vedere all’inserimento della riserva natu-rale orientata dello Zingaro tra le areemarine di reperimento ai sensi dell’arti-colo 36 della legge 6 dicembre 1991,n. 394.

9/1939-A/6. Lombardo.

La Camera,

premesso che:

le norme contenute nel disegno dilegge, individuano nuove strategie di pre-venzione che consentono di ridurre lapresenza di rifiuti abbandonati in marecon l’obiettivo di contribuire al risana-mento degli ecosistemi marini, favorendoaltresì, la promozione della corretta ge-stione degli stessi;

le disposizioni contenute nel dise-gno di legge prevedono sia la promozionedell’economia circolare sia le campagne disensibilizzazione dei cittadini affinché sipossano adottare modelli comportamentalivirtuosi sulla riduzione, sul riutilizzo e sulriciclaggio della plastica raccolta in mare;

la promozione del sistema di eco-nomia circolare rappresenta un cambia-

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mento di paradigma che coinvolge aspettinormativi, produttivi, organizzativi e ri-chiede anche un approccio culturale;

tenuto conto che le misure propo-ste sono coerenti con i princìpi complessividelle politiche per il riciclo e il riutilizzodei rifiuti e per lo sviluppo di soluzionisostenibili, intraprese maggiormente negliultimi anni a livello europeo;

è necessario approfondire il temadell’eco-sostenibilità e dell’eco-compatibi-lità, al fine di implementare i sistemi diriciclo, riutilizzo e raccolta dei rifiuti inmare, rafforzando soprattutto la competi-tività delle imprese europee dal punto divista della sostenibilità e del rispetto del-l’ambiente ed oggi appare necessario de-finire ulteriormente le politiche di sinergiaindustriale dalla produzione alla distribu-zione, dalla raccolta al recupero, nel set-tore della comunicazione, per spostare lepreferenze dei cittadini e delle impreseverso scelte sempre più sostenibili,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di prevedere ini-ziative normative volte ad incentivare gliinvestitori privati che pongano in essereinvestimenti sostenibili di lungo periodo afavore delle imprese più innovative edefficienti in un quadro di economia cir-colare, segnatamente nell’ambito dei ma-teriali compatibili con gli ecosistemi ac-quatici e di sistemi innovativi per la rac-colta di rifiuti in mare, che possa rilan-ciare la competitività nel mercatonazionale e internazionale.

9/1939-A/7. Amitrano.

La Camera,

premesso che:

la proposta di legge A.C. 1939« Promozione del recupero dei rifiuti inmare e per l’economia circolare » prevedeuna serie di norme relative al risanamentodell’ecosistema marino e alla promozionedell’economia circolare, nonché alla sen-

sibilizzazione della collettività per la dif-fusione di modelli comportamentali vir-tuosi rivolti alla prevenzione dell’abban-dono dei rifiuti negli ecosistemi marini ealla gestione corretta dei rifiuti stessi;

la legge in questione promuoveazioni atte al risanamento dell’ambientemarino e alla tutela dello stesso;

considerato che:

il mar Mediterraneo risulta essereuna immensa sorgente di vita viste lenumerose risorse e la sua enorme quantitàdi specie marine;

attraverso la Convenzione di Bar-cellona, che nel 1995 amplia il suo ambitodi applicazione geografica comprendendole acque marine interne del Mediterraneoe le aree costiere, si mira a proteggerel’ambiente marino e costiero del Mediter-raneo incoraggiando i piani regionali enazionali che contribuiscono allo svilupposostenibile;

in data 10 ottobre 2018, dallo scri-vente, è stata depositata una proposta dilegge al fine di includere il golfo di Ta-ranto tra le aree marine di reperimentoper l’istituzione di un parco o una riservamarina;

l’istituzione di un’area marina pro-tetta nel golfo di Taranto risulterebbefondamentale per la protezione dell’habi-tat marino e costiero,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di inserire il golfodi Taranto tra le aree marine di reperi-mento al fine di costituire una nuova areamarina protetta ai sensi dell’articolo 36della legge 6 dicembre 1991, n. 394.

9/1939-A/8. Rospi.

La Camera,

premesso che:

il disegno di legge in esame siprefigge, tra i suoi obiettivi, quello di

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contribuire al risanamento dell’ecosistemamarino e alla promozione dell’economiacircolare, nonché alla sensibilizzazionedella collettività per la diffusione di mo-delli comportamentali virtuosi rivolti allaprevenzione del fenomeno dell’abbandonodei rifiuti negli ecosistemi marini e allacorretta gestione degli stessi;

da anni gli ornitologi italiani stu-diano e indagano sullo stato di conserva-zione delle popolazioni di Fratino a livellointernazionale, nazionale e locale eviden-ziando che la salvaguardia di spiagge eambienti costieri risulta fondamentale perla tutela di questa specie;

il Fratino è classificato nella ListaRossa Italiana come EN endangered ed ètutelato dalla Direttiva comunitaria 2009/147 (ex 79/409) sulla « Conservazione degliuccelli selvatici » (recepita dalla legge na-zionale n. 157 del 1992) dove è riportatodal 2005 nell’Allegato I come « specie diinteresse comunitario »;

secondo i censimenti coordinati dalComitato Nazionale per la Conservazionedel Fratino, la popolazione nidificante inItalia si è dimezzata negli ultimi venti annied è tuttora esposta a gravi fattori diminaccia che ne possono determinare unaulteriore forte e rapida diminuzione;

anche gli ambienti con residua na-turalità, compresi quelli con vegetazionepsammofila annua o di vegetazione ripa-riale, in tale contesto pesantemente tra-sformato, costituiscono zone di rifugio perla fauna e situazioni da tutelare per per-mettere una progressiva rinaturalizza-zione;

nell’estate 2019 si sono svolti su talihabitat, in periodo riproduttivo della spe-cie, eventi che hanno coinvolto in alcunicasi migliaia di persone e che hannodeterminato trasformazioni ambientalicon potenziali conseguenze negative,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di adottare gliadeguati strumenti normativi affinché tali

eventi, caratterizzati dalla partecipazionedi un elevato numero di persone, non sirealizzino negli ambienti costieri che pre-sentano caratteri di naturalità, anche re-sidua.

9/1939-A/9. Terzoni.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame prevedealcuni importanti aspetti premiali in fa-vore degli imprenditori ittici che parteci-pino a campagne di pulizia o sensibiliz-zazione, nonché determina una impor-tante novità in merito al ruolo che assu-meranno gli stessi nell’ambito delle buonepratiche nello svolgimento dell’attività dipesca professionale. Infatti gli equipaggidei pescherecci saranno in prima lineanella tutela del mare, potendo offrire unimportante contributo conferendo pressol’autorità portuale i rifiuti pescati acciden-talmente o volutamente raccolti durante leattività consuete della pesca professionale;

appare tuttavia necessario, nel con-tempo, influire anche nella riduzione deirifiuti abbandonati in mare, introducendoun sistema di controlli su quelle attivitàimprenditoriali che per loro natura con-tribuiscono all’inquinamento del mare, an-che al fine di tutelare la ratio della normache istituisce delle premialità in favoredegli imprenditori ittici che si affiancanoallo Stato nella tutela e salvaguardia delnostro mare;

in tal senso, il primo passo è di-stinguere i rifiuti propri dell’imprenditoreittico da quelli raccolti accidentalmente inmare. Il rischio è infatti che qualcheimprenditore infedele possa confondere ipropri rifiuti derivanti dall’attività di pescacon quelli rinvenuti accidentalmente inmare, tanto da ottenere vantaggi premialiutilizzando i propri rifiuti;

una soluzione potrebbe esserequella di rendere tracciabili, anche attra-verso l’introduzione di un codice identifi-cativo, le attrezzature della pesca profes-

Atti Parlamentari — 60 — Camera dei Deputati

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sionale ovvero quelle necessarie per l’ac-quacoltura, in modo da incentivare com-portamenti diligenti da parte di ciascunoperatore nel settore ittico e limitare,anche attraverso l’imposizione di sanzioni,quelli di chi preferisce abbandonare inmare le attrezzature non più utilizzabilipiuttosto che smaltirle legalmente;

tale misura va vista quale bilancia-mento dell’efficacia del principio secondocui « chi inquina paga », introdotto nelnostro ordinamento dalla Direttiva 2004/35/CE. Sul punto non si può fare a menodi evidenziare che gli imprenditori ittici, inalcuni casi, contribuiscono consapevol-mente o inconsapevolmente all’inquina-mento del mare, basti pensare alle calzeusate nella mitilicoltura che, casualmenteo a seguito di comportamenti dolosi, si-stematicamente vengono abbandonate inmare finendo sulla costa o sui fondali,alterando gli ecosistemi che viceversa nu-merose norme nazionali ed europee cer-cano di proteggere. In tali casi, occorretener presente che, in primo luogo, icomuni costieri, competenti per lo smal-timento dei rifiuti rinvenuti sulla spiaggia,devono ripartire i maggiori costi del ser-vizio sui residenti; in secondo luogo, leattrezzature abbandonate in mare alimen-tano la cosidetta Pesca fantasma, che ri-duce lo stock ittico del pescato nella mi-sura complessiva del 10 per cento su scalanazionale con evidenti danni economicisul fatturato degli operatori ittici;

pertanto un sistema capillare dicontrollo sulle attività legate alla pescaprofessionale bilanciato da effetti premialilegati alla certificazione ambientale di cuiall’articolo 6 del provvedimento in esamecostituisce una equa perequazione di onerie vantaggi in capo agli imprenditori ittici,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di adottare ade-guate iniziative per rendere tracciabili e/oidentificabili le attrezzature utilizzate perla pesca professionale nonché quelle ne-cessarie per l’acquacoltura, al fine di in-centivare i buoni comportamenti nell’eser-

cizio di queste attività di impresa e disin-centivare qualsiasi condotta contraria allatutela del mare.

9/1939-A/10. Faro.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame perseguel’obiettivo di contribuire al risanamentodell’ecosistema marino, nonché alla sensi-bilizzazione della collettività per la diffu-sione di modelli comportamentali virtuosirivolti alla prevenzione dell’abbandono deirifiuti negli ecosistemi marini e alla cor-retta gestione degli stessi;

ai sensi dell’articolo 3, viene rico-nosciuta agli enti gestori delle aree marineprotette, la facoltà di realizzare iniziativedi comunicazione pubblica e di educazioneambientale per la promozione delle cam-pagne di pulizia del mare;

le aree marine protette svolgonoun ruolo fondamentale per la protezionedegli ecosistemi costieri e marini, coniu-gando le finalità di tutela con la fruizionesostenibile;

in data 10 luglio 2019 è statadepositata, dalla scrivente, una propostadi legge finalizzata all’istituzione dell’areamarina protetta del golfo di Capo Zaf-ferano;

il golfo di Capo Zafferano ospitauna prateria di posidonia a dieci metrisotto il livello del mare e una flora e unafauna la cui preservazione è necessariaper mantenere la biodiversità presentenel territorio siciliano nord-occidentale,la cui salvaguardia può costituire unfattore di sviluppo dell’economia locale,incentivando il turismo, già presente inquell’area,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di assumere leopportune iniziative legislative per l’istitu-zione dell’area marina protetta del golfo di

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Capo Zafferano, apportando le necessariemodifiche all’elenco delle aree marine direperimento di cui all’articolo 36 dellalegge 6 dicembre 1991, n. 394.

9/1939-A/11. Licatini.

La Camera,

premesso che:

si valutano con favore le misure dicui all’articolo 3, volte a disciplinare lecampagne di pulizia del mare, coinvol-gendo, nella fase attuativa della elabora-zione del decreto ministeriale, il Ministerodelle politiche agricole, alimentari e fore-stali, insieme a quello dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare, stante ilpossibile ruolo attivo, in siffatte attività,dei pescatori professionali;

dette campagne avrebbero di certomaggiore partecipazione, successo edestensione se vi fosse la possibilità distanziare risorse ad hoc sulle tematichedella pulizia del mare dai rifiuti, segnata-mente dalle plastiche;

si ritiene opportuno accompagnarealle azioni già previste nel provvedimentoin titolo puntuali misure per disincentivarel’uso della plastica e per creare un fondo« salvamare » con il quale perseguire con-cretamente le seguenti finalità: promuo-vere e attuare interventi ambientali perripulire il mare, le spiagge e le coste dairifiuti plastici; svolgere attività di puliziadelle spiagge, dei fondali marini e dellecoste mediante l’utilizzo dei soggetti per-cettori di sostegni al reddito; realizzareazioni di sostegno al reddito dei lavoratoridella pesca professionale, impegnati inattività o progetti di pulizia del mare,mediante forme di integrazione salariale;attuare iniziative per promuovere la rac-colta dei rifiuti plastici in mare da partedelle imprese di pesca professionale; in-centivare, anche mediante idonei stru-menti fiscali, la riduzione della produzionee dell’utilizzo di contenitori in plastica a

favore di materiali compostabili o piùfacilmente riciclabili oppure riciclati,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di introdurre di-sposizioni atte a disincentivare l’uso dellaplastica anche attraverso l’istituzione di unFondo cosiddetto « salvamare » che siafunzionale al perseguimento delle finalitàdi cui in premessa a necessaria integra-zione delle risorse già declinate nel prov-vedimento in titolo.

9/1939-A/12. Gallinella.

La Camera,

premesso che:

il disegno di legge in esame siprefigge, tra i suoi obiettivi, quello dicontribuire al risanamento dell’ecosistemamarino e alla promozione dell’economiacircolare, nonché alla sensibilizzazionedella collettività per la diffusione di mo-delli comportamentali virtuosi rivolti allaprevenzione del fenomeno dell’abbandonodei rifiuti negli ecosistemi marini e allacorretta gestione degli stessi;

la problematica relativa alla pre-senza ingente di rifiuti in ambiente marino– secondo quanto riportato nella relazionedel Governo in merito alla proposta didirettiva sulla riduzione dell’incidenza dideterminati prodotti di plastica sull’am-biente, trasmessa al Parlamento nel giugnodel 2018 – ha negli ultimi tempi assuntole dimensioni di una sfida complessa eglobale, oggetto di attenzione e causa didiffuse preoccupazioni a tutti i livelli. Lematerie plastiche sono le componenti prin-cipali dei rifiuti marini, che si stima rap-presentino fino all’85 per cento dei rifiutimarini trovati lungo le coste (beach litter),sulla superficie del mare e sul fondodell’oceano (marine litter). Si stima chevengano prodotte annualmente, a livellomondiale, 300 milioni di tonnellate dimaterie plastiche, di cui almeno 8 milionidi tonnellate si perdono in mare ognianno;

nel programma di misure dellaStrategia Marina italiana (attuativa dell’ar-

Atti Parlamentari — 62 — Camera dei Deputati

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ticolo 13 della Direttiva Quadro 2008/56/CE, recepita nell’ordinamento nazionalecon il decreto legislativo n. 190 del 2010)sono incluse misure finalizzate, tra l’altro,alla sensibilizzazione del pubblico e deglioperatori economici e alla riduzione delmarine litter;

la nuova direttiva 2019/883/UE su-gli impianti portuali di accolta per ilconferimento dei rifiuti delle navi (chemodifica la direttiva 2010/65/UE e abrogala direttiva 2000/59/CE), pubblicata nellaGazzetta Ufficiale dell’UE del 7 giugno2019 e che dovrà essere recepita dagliStati membri entro il 28 giugno 2021, haintrodotto rilevanti novità;

relativamente alle esigenze di in-formazione, il paragrafo 7 dell’articolo 8dispone che gli Stati membri provvedonoalla raccolta dei dati di monitoraggio ri-guardanti il volume e la quantità dei rifiutiaccidentalmente pescati e li trasmettonoalla Commissione e che, sulla base di talidati, la Commissione pubblica una rela-zione entro il 31 dicembre 2022 e succes-sivamente con cadenza biennale,

impegna il Governo:

a valutare l’opportunità di promuo-vere studi mirati alla conoscenza del fe-nomeno dell’abbandono di rifiuti in mare,con particolare riguardo alle principalicomponenti delle plastiche, sia macro chemicro, anche attraverso l’istituzione,presso il Ministero dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare, di unaPiattaforma nazionale, eventualmente te-nendo conto della metodologia messa apunto dal progetto europeo MARLIS e incoordinamento con l’Istituto di ScienzeMarine del Consiglio Nazionale delle Ri-cerche (ISMAR);

a valutare l’opportunità di indivi-duare le filiere produttive maggiormenteresponsabili del fenomeno al fine di at-tuare la responsabilità estesa del produt-tore, nonché di attivare politiche di pre-venzione dei rifiuti marini e di contrastoal fenomeno dell’abbandono di rifiuti inmare.

9/1939-A/13. Zolezzi.

La Camera,

premesso che:

il disegno di legge in esame siprefigge, tra i suoi obiettivi, quello dicontribuire al risanamento dell’ecosistemamarino e alla promozione dell’economiacircolare, nonché alla sensibilizzazionedella collettività per la diffusione di mo-delli comportamentali virtuosi rivolti allaprevenzione del fenomeno dell’abbandonodei rifiuti negli ecosistemi marini e allacorretta gestione degli stessi;

il settore alimentare specializzatonella lavorazione dei molluschi bivalvi,ottiene come materiale di scarto i relativigusci che solitamente vengono destinati indiscarica, ai sensi del decreto legislativo 3aprile 2006, n. 152, per un quantitativostimato di oltre 7.000.000 di tonnellateall’anno;

i gusci dei molluschi bivalvi, sonocostituiti per il 95 per cento da carbo-nato di calcio, e per la loro natura ecomposizione dovrebbero essere reim-messi nell’habitat naturale, ovvero l’eco-sistema marino,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di adottare gliadeguati strumenti normativi finalizzati adindividuare metodologie e tecniche di ri-utilizzo ecologico degli scarti della lavora-zione dei molluschi bivalvi mediante ilriaffondamento in mare, in siti opportu-namente individuati come idonei sotto ilprofilo oceanografico.

9/1939-A/14. Ilaria Fontana.

La Camera,

premesso che:

uno degli obiettivi perseguiti dalGoverno è quello di agire con decisioneper rafforzare il quadro normativo volto

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alla tutela dell’ambiente, con un rinnovatoe maggiore impegno educativo-culturale;

il disegno di legge C. 1939 – co-siddetto SalvaMare – mira, tra l’altro, asensibilizzare la collettività per la diffu-sione di modelli comportamentali virtuosidiretti alla corretta gestione degli ecosi-stemi marini;

negli ultimi anni, in particolare inalcune regioni, si è diffusa sempre conmaggior frequenza l’illecita abitudine diprelevare dai litorali quantitativi ancherilevanti di sabbia, ciottoli, rocce, sia perfini di lucro sia per mero piacere perso-nale;

nel tentativo di porre un freno atale prassi, alcune amministrazioni regio-nali – quale ad esempio la regione Sar-degna – hanno introdotto sanzioni ammi-nistrative a carico dei responsabili di taliatti, in quanto gravemente pregiudizievolidell’integrità dell’ambiente, del paesaggio edegli ecosistemi;

appare infatti imprescindibile, alfine della tutela del bene, la forza dellavalenza dissuasiva generata dal timoredella sanzione, anche se solo di naturaamministrativa e non penale,

impegna il Governo:

a valutare l’opportunità di prevederesanzioni amministrative nei confronti dichiunque, a qualsiasi titolo asporti, de-tenga, venda, acquisti, ceda anche piccolequantità di sabbia, ciottoli, sassi, conchi-glie, rocce o frammenti di roccia prove-nienti dal litorale o dal mare o da zonelacustri in genere, in assenza di autoriz-zazione o concessione;

a valutare l’opportunità di incenti-vare campagne di informazione e sensibi-lizzazione che promuovano modelli dicomportamento virtuosi e rispettosi dell’e-cosistema;

a valutare l’opportunità di promuo-vere un coordinamento tra le diverse forzedi polizia al fine di perseguire una piùmirata attività di controllo e un più effi-

cace ed effettivo contrasto a tale fenomenoadottando conseguentemente i relativi op-portuni provvedimenti.

9/1939-A/15. Perantoni, Deiana.

La Camera,

premesso che:

uno degli obiettivi perseguiti dalGoverno è quello di agire con decisioneper rafforzare il quadro normativo voltoalla tutela dell’ambiente, con un rinnovatoe maggiore impegno educativo-culturale;

il disegno di legge C. 1939 – co-siddetto SalvaMare – mira, tra l’altro, asensibilizzare la collettività per la diffu-sione di modelli comportamentali virtuosidiretti alla corretta gestione degli ecosi-stemi marini;

negli ultimi anni, in particolare inalcune regioni, si è diffusa sempre conmaggior frequenza l’illecita abitudine diprelevare dai litorali quantitativi ancherilevanti di sabbia, ciottoli, rocce, sia perfini di lucro sia per mero piacere perso-nale;

nel tentativo di porre un freno atale prassi, alcune amministrazioni regio-nali – quale ad esempio la regione Sar-degna – hanno introdotto sanzioni ammi-nistrative a carico dei responsabili di taliatti, in quanto gravemente pregiudizievolidell’integrità dell’ambiente, del paesaggio edegli ecosistemi;

appare infatti imprescindibile, alfine della tutela del bene, la forza dellavalenza dissuasiva generata dal timoredella sanzione, anche se solo di naturaamministrativa e non penale,

impegna il Governo:

a valutare l’opportunità di prevederesanzioni amministrative nei confronti dichiunque, a qualsiasi titolo asporti, de-tenga, venda, acquisti, ceda anche piccolequantità di sabbia, ciottoli, sassi, conchi-glie, rocce o frammenti di roccia prove-

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nienti dal litorale o dal mare o da zonelacustri in genere, in assenza di autoriz-zazione o concessione;

a valutare l’opportunità di incenti-vare campagne di informazione e sensibi-lizzazione che promuovano modelli dicomportamento virtuosi e rispettosi dell’e-cosistema;

a valutare l’opportunità di perseguireuna più mirata attività di controllo e unpiù efficace ed effettivo contrasto a talefenomeno adottando conseguentemente irelativi opportuni provvedimenti.

9/1939-A/15. (Testo modificato nel corsodella seduta) Perantoni, Deiana.

La Camera,

premesso che:

il disegno di legge in esame siprefigge, tra i suoi obiettivi, quello dicontribuire al risanamento dell’ecosistemamarino e alla promozione dell’economiacircolare, nonché alla sensibilizzazionedella collettività per la diffusione di mo-delli comportamentali virtuosi rivolti allaprevenzione del fenomeno dell’abbandonodei rifiuti negli ecosistemi marini e allacorretta gestione degli stessi;

in particolare, l’articolo 8 del prov-vedimento, recante « Materiali di ridottoimpatto ambientale. Riconoscimento am-bientale » prevede l’adozione di misureatte a incentivare comportamenti semprepiù rispettosi delle esigenze di tutela del-l’ambiente marino e costiero da parte degliimprenditori ittici, al fine di diffonderemodelli comportamentali virtuosi rivoltialla prevenzione dell’abbandono dei rifiutinell’ecosistema marino e alla loro correttagestione;

in linea con la spinta verso un’e-conomia circolare degli Stati Membri, alfine di frenare il consumo di plasticamonouso e il marine litter, il Parlamentoeuropeo ha approvato in via definitiva ladirettiva 2019/904/UE che entro il 2021vieta l’uso di determinati articoli in pla-

stica monouso, nonché di prodotti di pla-stica oxodegradabile e di attrezzi da pescacontenenti plastica,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di mettere in attotutte le opportune iniziative finalizzate adincentivare la diffusione di pratiche vir-tuose per la tutela dell’ambiente marinotramite l’utilizzo di materiali a ridottoimpatto ambientale, anche attraverso lapromozione della sottoscrizione di proto-colli di intesa con le aziende produttrici dicontenitori e imballaggi, per promuovereazioni ed interventi condivisi finalizzatialla progressiva eliminazione del polisti-rene espanso, incentivando altresì la ven-dita e l’utilizzo di sostanze sostitutive,nonché la riduzione della varietà dei po-limeri e dei colori utilizzati per la realiz-zazione delle bottiglie in plastica.

9/1939-A/16. Scerra, Galizia.

La Camera,

premesso che:

il disegno di legge in esame siprefigge, tra i suoi obiettivi, quello dicontribuire al risanamento dell’ecosistemamarino e alla promozione dell’economiacircolare, nonché alla sensibilizzazionedella collettività per la diffusione di mo-delli comportamentali virtuosi rivolti allaprevenzione del fenomeno dell’abbandonodei rifiuti negli ecosistemi marini e allacorretta gestione degli stessi;

in particolare, l’articolo 5 del sud-detto disegno di legge prevede, in coerenzacon gli obiettivi della legge, la possibilità direalizzare campagne di sensibilizzazione,le cui modalità organizzative siano stabi-lite da un apposito decreto del Ministrodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare, sentiti il Ministro delle politicheagricole alimentari e forestali, il Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti e ilMinistero dell’istruzione, dell’università edella ricerca, acquisito il parere della

Atti Parlamentari — 65 — Camera dei Deputati

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Conferenza permanente per i rapporti tralo Stato, le regioni e le province autonomedi Trento e di Bolzano;

la plastica presente nel mar Medi-terraneo, ma anche le normali attività dipesca, rappresentano da sempre un graverischio per lo stato di conservazione dellespecie marine e in particolar modo per letartarughe marine, tra cui la Caretta ca-retta, specie prioritaria inserita nella Di-rettiva 92/43/CEE « Habitat » e in nume-rose Convenzioni internazionali;

per questo motivo la conservazionedelle tartarughe marine e dei servizi eco-sistemici ad esse connesse non può pre-scindere dall’esperienza dei pescatori,dalla comunicazione e dall’interazione congli operatori di settore,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di estendere lapossibilità di realizzare campagne di sen-sibilizzazione, di cui all’articolo 5 del pre-sente disegno di legge, anche a campagnedi sensibilizzazione ad hoc, rivolte aglioperatori del mare, per la diffusione dimodelli comportamentali virtuosi finaliz-zati alla salvaguardia delle specie marineprotette, in particolare delle tartarughemarine.

9/1939-A/17. Galizia.

La Camera,

premesso che:

il disegno di legge in esame siprefigge, tra i suoi obiettivi, quello dicontribuire al risanamento dell’ecosistemamarino e alla promozione dell’economiacircolare, nonché alla sensibilizzazionedella collettività per la diffusione di mo-delli comportamentali virtuosi rivolti allaprevenzione del fenomeno dell’abbandonodei rifiuti negli ecosistemi marini e allacorretta gestione degli stessi;

in particolare, l’articolo 1, comma1 del provvedimento, oltre a richiamarel’applicabilità delle definizioni previste dal

decreto legislativo n. 152 del 2006 (cosid-detto Codice dell’ambiente), dal decretolegislativo n. 182 del 2003 di recepimentodella direttiva 2000/59/CE relativa agliimpianti portuali di raccolta per i rifiutiprodotti dalle navi ed i residui del caricoe dal decreto legislativo n. 4 del 2012recante « Misure per il riassetto della nor-mativa in materia di pesca e acquacol-tura », introduce una serie di nuove defi-nizioni,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di estendere l’am-bito delle finalità inerenti le campagne disensibilizzazione di cui al presente prov-vedimento anche alla disincentivazionedella produzione di rifiuti non conferibiliattraverso l’utilizzo di materiale ecososte-nibile e biodegradabile.

9/1939-A/18. Ianaro.

La Camera,

premesso che:

il disegno di legge in esame siprefigge, tra i suoi obiettivi, quello dicontribuire al risanamento dell’ecosistemamarino e alla promozione dell’economiacircolare, nonché alla sensibilizzazionedella collettività per la diffusione di mo-delli comportamentali virtuosi rivolti allaprevenzione del fenomeno dell’abbandonodei rifiuti negli ecosistemi marini e allacorretta gestione degli stessi;

in particolare, l’articolo 1, comma1 del provvedimento, oltre a richiamarel’applicabilità delle definizioni previste daldecreto legislativo n. 152 del 2006 (cosid-detto Codice dell’ambiente), dal decretolegislativo n. 182 del 2003 di recepimentodella direttiva 2000/59/CE relativa agliimpianti portuali di raccolta per i rifiutiprodotti dalle navi ed i residui del caricoe dal decreto legislativo n. 4 del 2012recante « Misure per il riassetto della nor-mativa in materia di pesca e acquacol-

Atti Parlamentari — 66 — Camera dei Deputati

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tura », introduce una serie di nuove defi-nizioni,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di estendere l’am-bito delle finalità inerenti le campagne disensibilizzazione di cui al presente prov-vedimento anche per disincentivare la pro-duzione di rifiuti di materiale non ecoso-stenibile e non biodegradabile.

9/1939-A/18. (Testo modificato nel corsodella seduta) Ianaro.

La Camera,

premesso che:

le finalità, l’oggetto e l’ambito diapplicazione del disegno di legge « Promo-zione del recupero dei rifiuti in mare e perl’economia circolare (“Legge SalvaMare”) »(A.C. 1939) sono il risanamento degli eco-sistemi marini, la promozione dell’econo-mia circolare nonché alla sensibilizzazionedella collettività per la diffusione di mo-delli comportamentali virtuosi rivolti allaprevenzione del fenomeno dell’abbandonodei rifiuti negli ecosistemi marini e allacorretta gestione degli stessi;

il Mediterraneo è particolarmenteesposto al problema della plastica presoatto che si tratta di un mare semichiuso;dai dati forniti si stima che siano almeno250 miliardi i frammenti di plastica al suointerno;

il World Oceans Day, l’appunta-mento annuale dell’8 giugno e che rap-presenta la giornata mondiale dedicataagli oceani e istituita dall’ONU nel 1992, èstata l’occasione per riflettere sulle pro-blematiche del tema mare e proporrebuone pratiche per proteggere gli ecosi-stemi marini;

l’Unione europea, nel solco dellaComunicazione « Strategia europea per laPlastica nell’economia circolare » ha ema-nato la direttiva 2019/904/UE (che dovràessere recepita dai Paesi membri entro il3 luglio 2021), che promuove approccicircolari che privilegiano prodotti e sistemiriutilizzabili sostenibili e non tossici, piut-

tosto che prodotti monouso, con l’obiettivoprimario di ridurre la quantità di rifiutiprodotti;

la direttiva quadro sui rifiuti 2018/851/UE del Parlamento europeo e del Con-siglio, del 30 maggio 2018, che modifica ladirettiva quadro sui rifiuti 2008/98/CE,contiene un riferimento espresso alla ridu-zione del marine litter dichiarando, nellepremesse, che tale riduzione deve essererealizzata in misura sufficiente da tutti gliStati membri e prevedendo specificamente,al novellato articolo 9 della direttiva 2008/98/CE, l’obbligo di adottare misure volte aevitare la produzione di rifiuti. Tra le di-verse misure obbligatorie vi è anche quelladi mirare a porre fine alla dispersione dirifiuti nell’ambiente marino come contri-buto all’obiettivo di sviluppo sostenibiledelle Nazioni Unite per prevenire e ridurrein modo significativo l’inquinamento ma-rino di ogni tipo;

secondo dati europei nell’Unione,dall’80 all’85 per cento dei rifiuti marinirinvenuti sulle spiagge sono plastica: diquesti, gli oggetti di plastica monousorappresentano il 50 per cento e gli oggetticollegati alla pesca il 27 per cento deltotale. I prodotti di plastica monouso e gliattrezzi da pesca contenenti plastica sonopertanto un problema particolarmente se-rio nel contesto dei rifiuti marini, mettonopesantemente a rischio gli ecosistemi ma-rini, la biodiversità e la salute umana,oltre a danneggiare attività quali il turi-smo, la pesca e i trasporti marittimi;

nella Direttiva 2019/904/UE sistima che i prodotti di plastica monousocui si riferiscono le misure della citatadirettiva rappresentino circa l’86 per centodei prodotti di plastica monouso rinvenutisulle spiagge dell’Unione;

i filtri di prodotti del tabacco con-tenenti plastica, ad esempio, sono il se-condo articolo di plastica monouso piùfrequentemente rinvenuto sulle spiaggedell’Unione,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di adottare tem-pestive iniziative, anche di carattere nor-

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mativo, per contrastare la problematicadei rifiuti abbandonati sulle spiagge, con-siderato che una prima risposta alla pro-blematica dell’accumulo delle plastichenelle acque marine consiste in una cor-retta gestione, a terra, dei rifiuti.

9/1939-A/19. Masi.

La Camera,

premesso che:

l’inquinamento da plastica rappre-senta oggi una delle emergenze ambientalipiù gravi per il nostro Pianeta e per lespecie marine che vi abitano e ciò giusti-fica l’urgenza della proposta di legge indiscussione cosiddetta « Salvamare »;

nel mar Mediterraneo « Mare No-strum » sono 570 mila le tonnellate diplastica che finiscono ogni anno in acqua,l’equivalente di 33 mila bottigliette al mi-nuto;

le aziende del Mediterraneo met-tono sul mercato 38 milioni di tonnellatedi manufatti di plastica ogni anno, senzacoprire però i costi di gestione dei rifiutieccessivi che contribuiscono a generare;

il basso costo della plastica verginedisincentiva le aziende al riutilizzo, ridu-zione e sostituzione di questo materiale;

il nostro Paese subisce impatti pe-santi avendo la maggior estensione co-stiera del Mediterraneo e la lotta ai rifiutiha assunto connotati catastrofici: più del70 per cento dei rifiuti marini è depositatonei fondali italiani e il 77 per cento ècostituito da plastica questi sono gli ultimidati drammatici dell’Istituto superiore perla protezione e la ricerca ambientale(Ispra) e il Sistema per la protezionedell’ambiente (Snpa) sulla base dei risul-tati emersi dal monitoraggio della qualitàdei nostri mari;

il mare di Sicilia, è tra le discarichesottomarine più grandi del Paese, seguitadalla Sardegna;

questi risultati si possono conside-rare « la prima base conoscitiva di riferi-mento sulla quantità dei rifiuti marini neidiversi comparti (fondali marini, colonnad’acqua e spiagge) »;

i fondali sono discariche « Allar-mante la situazione dei fondali italiani –osserva l’Ispra – nella regione Adriatico-Jonica la media degli scarti rinvenuti su-pera i 300 rifiuti ogni kmq, dei quali l’86per cento è plastica, in particolare usa egetta (il 77 per cento) »;

imballaggi industriali e alimentari,borse-shopper e bottiglie di plastica, com-prese le retine per la mitilicoltura, sono irifiuti più comuni. Plastica onnipresente,complessivamente ogni anno circa 8 mi-lioni di tonnellate di plastica finiscono inmare, di cui il 7 per cento nel Mediter-raneo. I risultati emersi dai monitoraggiodell’Ispra, nell’ambito del progetto euro-peo Medsealitter nel 2017 e nel 2018,mostrano l’andamento della densità deimacrorifiuti galleggianti in alto mare, vi-cino alla fascia costiera, e vicino alla focedei fiumi. I dati raccontano che la foce deifiumi presenta il maggior quantitativo dirifiuti galleggianti (più di 1000 oggetti perkmq) e vicino la costa tra i 10 e i 600oggetti per kmq. Più ci si allontana inmare aperto e più il numero di oggettiscende da 1 a 10 per kmq;

è stata fondamentale la collabora-zione dei pescatori nel monitoraggio deifondali marini condotta in Adriatico dal2013 al 2019: sono state rinvenute nellereti di 224 pescherecci coinvolti in dueprogetti di ricerca europei, Defishgear eMlrepair, 194 tonnellate di rifiuti incastratie la situazione non migliora salendo insuperficie dove le quantità di macropla-stiche rinvenute raggiungono una densitàmedia che oscilla tra i 2 e i 5 oggettiflottanti per chilometro quadrato, mentrela densità media delle microplastiche, os-sia le particelle più piccole, è compresa tra93 mila e 204 mila microparticelle perkmq;

oggi attraverso il sistema dei con-sorzi dei produttori viene gestita la mag-

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gior parte dei rifiuti che costituisconol’oggetto del marcato del riciclo e la vo-lontà del legislatore europeo e nazionale èquella di ridurre la produzione dei rifiutiattraverso meccanismi disincentivanti fon-dati sull’estensione della responsabilità cheporta il produttore a pensare fin dall’ori-gine a supportare in seguito i costi futuridei prodotti che immette in commercio;

l’applicazione concreta del princi-pio di responsabilità estesa nell’ordina-mento italiano assume la peculiare vestesoggettiva del consorzio tra privati sotto lavigilanza dello Stato, nel particolar casodel Consorzio nazionale per la raccolta, ilriciclaggio e il recupero degli imballaggi inplastica – Corepla,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di rivedere leregole e gli obblighi, nel caso specifico, delCorepla, al fine di renderlo soggetto attivo,anche nel caso specifico, della raccolta eriutilizzo dei rifiuti recuperati a mare, e inprospettiva di una riduzione significativadegli imballaggi contenenti plastica.

9/1939-A/20. Plangger.

La Camera,

premesso che:

negli anni Novanta il settore estrat-tivo occupava solo a Ravenna oltre dieci-mila persone. Oggi ne impiega a malapenatremila, cui ne vanno aggiunte altrettantenell’indotto, con una previsione di ridu-zione di oltre duemila unità qualora ilGoverno non cambiasse la sua politica inmateria estrattiva;

l’olandese Shell e le francesi Totaled Edison, così come altre società inter-nazionali e l’italiana ENI, hanno stanziatoingenti somme per l’estrazione di gas nelmare Adriatico, ma il blocco delle conces-sioni estrattive ha fatto sì che buona partedi questi investimenti sia congelato o ad-dirittura dirottato nelle aree estrattive dialtri paesi europei;

come evidenziato dalla ROCA, as-sociazione ravennate dei contrattisti cheoperano nell’estrazione marittima degliidrocarburi, si assiste al paradosso per cuitale divieto ha costretto le grandi aziendeche operano nel settore dell’energia adavviare opere di prospezione, ricerca ecoltivazione in altri paesi come Grecia,Croazia, e altro, sfruttando il giacimentodi metano che si estende anche al di sottodelle nostre acque territoriali;

lentamente, dopo la perdita delknow-how e delle professionalità nel set-tore della ricerca nucleare, della chimicadi base, delle biotecnologie in cui l’Italiaera leader negli anni passati si cederannoanche per l’attività estrattiva le nostremaestranze e le competenze tecnologicheall’estero dove le imprese italiane po-tranno ancora lavorare,

impegna il Governo

a prevedere una deroga al cosiddetto« blocco delle trivelle » per il distrettooff-shore di Ravenna al fine di supportarele nostre aziende che operano nel settoredegli idrocarburi, considerato che il per-sistere in questa politica suicida di divietodi attività estrattive finirà col favorire glialtri Paesi europei a discapito delle nostrerealtà produttive anche elaborando even-tuali progetti di raccolta dei rifiuti in mareche coinvolgano gli operatori del settoreestrattivo.

9/1939-A/21. (Nuova formulazione). Mor-rone, Benvenuto, Lucchini, Badole,D’Eramo, Gobbato, Parolo, Raffaelli,Valbusa, Vallotto, Cavandoli, Cestari,Golinelli, Murelli, Piastra, Tomasi,Tombolato, Tonelli, Vinci.

La Camera,

premesso che:

il Mercantile Rhodanus, un cargolungo circa 90 metri e diretto a Port-Saint-Loius-du-Rhone, con un carico di 2.600tonnellate di acciaio e ferro, si è schian-tato sugli scogli nelle Bocche di Bonifacio;

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a sud della Corsica si teme ungrave danno ambientale che coinvolgeun’area di particolare pregio naturalistico,storico e culturale, come il Parco Nazio-nale dell’Arcipelago di La Maddalena di-chiarato Sito di Interesse Comunitario(SIC) « Arcipelago La Maddalena » ai sensidella Direttiva 92/43/CEE (codice sitoITB010008);

nelle Bocche di Bonifacio il cargoRhodanus aveva già rischiato il naufragiodieci anni fa e allora il disastro era statoevitato con un pronto intervento dellaGuardia costiera;

l’incidente è avvenuto alle 3 delmattino del 13 ottobre, in una zona moltopericolosa, considerata une delle cinquearee del pianeta a più alto rischio burra-sca e allo stesso tempo straordinariamenteprotetta;

si apprende dai media che il centrodi controllo del traffico marittimo di LaMaddalena, sistema che monitora il pas-saggio di tutti i mezzi nautici nelle Bocchedi Bonifacio e nei pressi del parco nazio-nale, aveva notato l’anomalia nella rottadel cargo e in ogni modo aveva provato amettersi in contatto con l’equipaggio,senza tuttavia ricevere risposta dalla nave;pertanto l’incidente è stato inevitabile esolo a schianto avvenuto, il comandante siè messo in contatto con le autorità ma-rittime italiane e francesi;

la nave è rimasta bloccata vicinoalla spiaggia di Cala Longa, nella zona diBonifacio; sul posto sono intervenute unitàdi soccorso della gendarmeria marittimafrancese e della Guardia costiera italiana;sono stati impiegati un mezzo per il di-sinquinamento e un rimorchiatore dalGolfo degli Aranci sotto il coordinamento,per la parte italiana, della direzione ma-rittima di Olbia;

si tratta di un incidente grave, chepotrebbe portare ad uno sversamento orilascio di rifiuti, soprattutto per l’estremarilevanza naturalistica e ambientale del-l’area, che dimostra la necessità dellapresenza a bordo delle navi che attraver-

sano le Bocche di Bonifacio di un pilotaspecializzato che è a conoscenza dellecaratteristiche dei luoghi,

impegna il Governo

a sostenere nelle opportune sedi a livellointernazionale la necessità di regolamen-tare il passaggio delle navi, in base allastazza e alla tipologia del carico, al fine diprevedere l’obbligo della presenza di unpilota a bordo, con apposita formazioneper il passaggio attraverso le Bocche diBonifacio, come già previsto per l’ingressonei porti delle navi di stazza lorda supe-riore alle 500 tonnellate, e ad adottaretutte le azioni possibili per l’implementa-zione del monitoraggio del traffico marit-timo nella zona, attuato da parte dell’au-torità marittima, allo scopo di velocizzarele operazioni di soccorso e antinquina-mento in caso di incidente, onde evitarerilascio di rifiuti solidi o liquidi da partedell’imbarcazione.

9/1939-A/22. Rixi, Viviani, De Martini,Zoffili, Lucchini, Raffaelli, Valbusa,Gava, Badole, Gobbato, Vallotto, Pa-rolo, D’Eramo, Benvenuto, Liuni, Capi-tanio, Centemero, Colmellere.

La Camera,

premesso che:

la finalità del provvedimento inesame è quella di contribuire al risana-mento dell’ecosistema marino e alla pro-mozione dell’economia circolare, nonchéalla sensibilizzazione della collettività perla diffusione di modelli comportamentalivirtuosi rivolti alla prevenzione del feno-meno dell’abbandono dei rifiuti in mare,nei laghi, nei fiumi e nelle lagune e allacorretta gestione degli stessi;

nel testo all’esame di questa Aulavengono richiamate le definizioni previstedal decreto legislativo n. 152 del 2006(cosiddetto Codice dell’ambiente), dal de-creto legislativo n. 182 del 2003 (di rece-pimento della direttiva 2000/59/CE rela-tiva agli impianti portuali di raccolta per

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i rifiuti prodotti dalle navi ed i residui delcarico) e dal decreto legislativo n. 4 del2012 (recante « Misure per il riassettodella normativa in materia di pesca eacquacoltura »), ampliate al fine di riferirenon solo al mare, ma anche a laghi, fiumie lagune;

purtroppo l’emergenza dell’inqui-namento da rifiuti in mare, che ha assuntoproporzioni allarmanti a livello globale,non ha risparmiato neanche le nostrespiagge. L’indagine annuale di Legam-biente, Beach Litter 2019, da un’idea dellaquantità dei rifiuti spiaggiati ed evidenziail problema della scorretta gestione deirifiuti a monte, la principale causa dell’e-levata e drammatica presenza dei rifiuti inmare;

dati recenti confermano la notevoleincidenza della plastica, il materiale cheda solo rappresenta l’81 per cento di tuttii rifiuti trovati sui transetti delle 93spiagge. Si tratta di un totale di 968 rifiutiogni 100 metri lineari di spiaggia. Uningente quantitativo, considerato che ainostri occhi è visibile in spiaggia solo il 15per cento dei rifiuti che entrano nell’eco-sistema marino (il restante 15 per centogalleggia sulla superficie del mare e il 70per cento resta in sospensione nella co-lonna d’acqua o affonda);

le azioni condotte a danno dell’am-biente assumono diverse forme, comequella dei furti di sabbia. Si tratta di ungigantesco spreco ai danni dell’ambiente,dei luoghi, e anche di chiunque frequentauna spiaggia. Il fenomeno di chi porta viaun « souvenir proibito » dall’arenile che havisitato non solo non si riduce, ma hatotalizzato cifre record nella scorsa estatein Sardegna;

tutto ciò rende necessaria l’ado-zione di misure atte a prevenire il feno-meno dei furti di sabbia e dell’abbandonodei rifiuti sulle spiagge, attraverso la sen-sibilizzazione della collettività con ognimezzo informativo e normativo,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità, anche attraversoprovvedimenti, futuri, di estendere alle

spiagge l’adozione di iniziative a tuteladell’ambiente e rivolte alla promozionedell’economia circolare e alla sensibilizza-zione della collettività attraverso la diffu-sione di modelli comportamentali virtuosial fine di prevenire l’abbandono dei rifiutie di impedire il furto di sabbia, sanzio-nando adeguatamente i colpevoli.

9/1939-A/23. Deidda, Butti, Trancassini,Zucconi.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame recadisposizioni in materia di Promozione delrecupero dei rifiuti in mare e per l’eco-nomia circolare;

il provvedimento, tra le altre cose,dispone specifiche misure volte ad agevo-lare e promuovere il recupero dei rifiuti inmare attraverso il coinvolgimento attivo dimolteplici attori e prevedendo, nel con-tempo, misure volte a disciplinare lo svol-gimento di campagne di pulizia al finedella raccolta volontaria di rifiuti;

ai sensi dell’articolo 2 gli oneri delsistema di gestione dei rifiuti accidental-mente pescati in mare, sono distribuitisull’intera collettività nazionale e sonocoperti con una specifica componente chesi aggiunge alla tassa sui rifiuti di cui alcomma 639 dell’articolo 1 della legge 27dicembre 2013 n. 147 o alla tariffa isti-tuita in luogo di essa ai sensi del comma668 del medesimo articolo 1 della leggen. 147 del 2013;

la suddetta disposizione risulta incontrasto con quanto previsto dalla diret-tiva 2019/883/UE la quale prevede che, alfine di « evitare che i costi della raccoltae del trattamento dei rifiuti accidental-mente pescati siano soltanto a carico degliutenti dei porti, gli Stati membri, overitenuto opportuno, coprano tali costi conle entrate generate da sistemi di finanzia-mento alternativi, compresi sistemi di ge-

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stione dei rifiuti e finanziamenti unionali,nazionali o regionali disponibili » pertantoqualcosa di diverso da una quota aggiun-tiva ad una tassazione locale;

appare evidente che l’introduzionedi nuova addizionale TARI rischia di con-figurarsi come un aggravio di onere incapo ai comuni e ai cittadini, oltre che unelemento distorsivo perché verrebbero di-stribuiti sulla collettività nazionale oneriche non sono correlati al servizio rifiutiterritoriale, pertanto non vi sarebbe cor-rispondenza tra onere della tassazione eservizio fruito,

impegna il Governo

a valutare gli effetti applicativi delle di-sposizioni richiamate in premessa, al finedi adottare ulteriori iniziative normativevolte a rivedere le modalità di coperturadegli oneri di gestione dei rifiuti di cuiall’articolo 2, attraverso l’individuazionedei meccanismi di prelievo maggiormenterispondenti a quanto sancito dall’articolo8 comma 2 della direttiva 2019/883/UE.

9/1939-A/24. Foti, Trancassini, Butti.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame recadisposizioni in materia di Promozione delrecupero dei rifiuti in mare e per l’eco-nomia circolare;

tra le priorità del suddetto provve-dimento vi è la promozione del recuperodei rifiuti nelle acque nella prospettiva diuna più incisiva salvaguardia dell’ecosi-stema, della tutela della biodiversità edella valorizzazione dell’acqua come benecomune;

il problema della presenza di rifiutiin ambiente marino e nell’ambito delleacque interne rappresenta una emergenzada inquadrare in un’ottica nazionale eglobale in ragione dei riverberi in termini

di squilibri ecosistemici, inquinamentoambientale e riflessi deleteri sulla saluteumana;

si evidenzia come le materie pla-stiche rappresentino la componente prin-cipale del materiale di rifiuto attualmenteprevalente nelle acque marine e nelleacque interne, e che la loro evoluzione inmicroplastiche rappresenta uno degliaspetti di maggiore criticità nello scenariodella gestione dei rifiuti nell’ecosistema inragione della complessità delle dinamichedi accertamento della presenza delle stessee della scarsità degli accertamenti clinico-scientifici correlati;

le « microplastiche » sono espres-sione della degradazione dei rifiuti plasticie della loro configurazione in particellepiù piccole di cinque/due millimetri; inragione delle ridotte dimensioni sono ingrado di essere veicolate in maniera age-vole nelle acque e nell’aria andando adepositarsi negli organismi;

stando ai dati emersi da uno studiocondotto dall’Università australiana diNew Castle, e commissionato dal Wwf, unessere umano ingerisce, di media, circa2000 particelle di microplastiche a setti-mana: tali premesse, che si aggiungono adaltri studi al momento in fieri sull’argo-mento, lasciano emergere uno scenario dicriticità circa le potenzialità deleterie chela presenza delle microplastiche determi-nerebbe sulla salute dell’uomo;

si evidenzia inoltre come di recentelo studio The Mediterranean Plastic Soup;synthetic polymers in Mediterranean, rea-lizzato dall’istituto di scienze marine delConsiglio nazionale delle ricerche di Lerici(Ismar-Cnr), in collaborazione con le Uni-versità di Ancona, del Salento e AlgalitaFoundation (California), e pubblicato suNature/ScientificReports confermi la pre-senza di microplastica galleggiante in mareaperto nel Mediterraneo occidentale; inparticolare si evidenzia uno scenario al-larmante nel tratto di mare tra la Toscanae la Corsica, dove è stata rilevata lapresenza di circa 10 kg di microplasticheper km2, di cui alcune particelle risultano

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addirittura inferiori ai 2 mm, aspetto chelascia emergere molteplici preoccupazionicirca gli effetti di queste sulla saluteumana;

al momento però non esistonodati certi circa gli effetti di tali prodottisull’uomo, pertanto si rende necessariosollecitare, garantire e promuovere la ri-cerca sul versante degli effetti dell’espo-sizione dell’uomo alle plastiche, e nellospecifico alle microplastiche, sul medio-lungo periodo;

la valorizzazione dell’acqua comebene comune, come fonte di vita e matricedi sviluppo rappresenta un punto deter-minante del suddetto provvedimento ed inquesta prospettiva vi è l’urgenza di pro-muovere una conoscenza consapevole del-l’ambiente segnatamente nei luoghi in cuivi sono fonti o dove vi è una valorizza-zione economica e turistico-ricreativa delleacque,

impegna il Governo

a favorire e promuovere la ricerca clinico-scientifica volta al monitoraggio dello statodi salute delle acque interne, al fine diverificare la presenza di microplastiche edanalizzare i possibili effetti sulla saluteumana derivanti dall’esposizione alle mi-croplastiche.

9/1939-A/25. Baldini, Montaruli, Zuc-coni.

La Camera,

premesso che:

il disegno di legge in oggetto hacome finalità quella di contribuire al ri-sanamento dell’ecosistema marino e allapromozione dell’economia circolare, non-ché alla sensibilizzazione della collettivitàper la diffusione di modelli comportamen-tali virtuosi rivolti alla prevenzione delfenomeno dell’abbandono dei rifiuti negliecosistemi marini e alla corretta gestionedegli stessi;

il provvedimento, tra le altre mi-sure, dispone lo svolgimento di campagnedi pulizia finalizzate alla raccolta volon-taria di rifiuti, condotte in mare e neifiumi, nei laghi e nelle lagune;

per il conseguimento delle finalitàdella presente legge e della Strategia perl’ambiente marino di cui al decreto delPresidente del Consiglio dei ministri 10ottobre 2017 e degli obiettivi della Agenda2030 per lo sviluppo sostenibile, è previstala possibilità di effettuare campagne disensibilizzazione;

in sede referente in Commissioneambiente è stata introdotta la norma voltaalla promozione, da parte del Ministrodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca nelle scuole di ogni ordine e gradodi attività volte a rendere gli alunni con-sapevoli dell’importanza della conserva-zione dell’ambiente e del mare in parti-colare, nonché delle corrette modalità diconferimento dei rifiuti;

è necessario potenziare le campa-gne di informazione e di sensibilizzazionenon solo nelle scuole, ma anche attraversoi mezzi di comunicazione di massa e neicircuiti radiotelevisivi che svolgono unruolo cruciale nel processo di sensibiliz-zazione delle nuove generazioni sul pro-blema dell’inquinamento da plastiche,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di attivarsi con laRAI per ampliare e potenziare gli appro-fondimenti, e ad avviare le campagneprogresso finalizzate all’informazione sul-l’inquinamento e sullo smaltimento dellaplastica, in linea con le finalità del prov-vedimento in votazione.

9/1939-A/26. Butti, Foti, Trancassini.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame presenta« Disposizioni per il recupero dei rifiuti in

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mare e nelle acque interne e per lapromozione dell’economia circolare »;

l’articolo 3 del provvedimento in-troduce disposizioni finalizzate a discipli-nare lo svolgimento di campagne di puliziafinalizzate alla raccolta volontaria di ri-fiuti. Lo stesso articolo, al comma 1,prevede l’emanazione di un decreto mini-steriale (adottato dal Ministro dell’am-biente, di concerto con il Ministro dellepolitiche agricole) a cui viene demandatal’individuazione delle modalità per l’effet-tuazione delle campagne di pulizia;

appare evidente che questa normapossa disincentivare, in alcuni determinaticasi soprattutto legati ad iniziative di ca-rattere locale, le stesse campagne di puli-zia e quindi risultare controproducente,

impegna il Governo

a prevedere che il decreto di cui all’arti-colo 3, comma 1, del provvedimento inesame inserisca norme apposite relativeallo svolgimento di specifiche campagne dipulizia del mare e delle zone costiere chepossono essere autorizzate solo con appo-sito provvedimento amministrativo dal sin-daco del comune competente.

9/1939-A/27. Fregolent.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame è tesoalla promozione dell’economia circolare,nonché alla sensibilizzazione della collet-tività per la diffusione di modelli compor-tamentali virtuosi rivolti alla prevenzionedel fenomeno dell’abbandono dei rifiuti inmare, nei laghi, nei fiumi e nelle lagune ealla corretta gestione degli stessi;

l’emergenza dell’inquinamento haassunto numeri significativi non solo perla quantità di rifiuti gettati in mare, maanche sulle nostre montagne;

negli ultimi anni, infatti, grazie alleinnovazioni tecniche e all’apertura di viesempre meglio attrezzate per escursioni edalpinismo, si è assistito all’ampliarsi dellaplatea degli appassionati che praticanodiscipline sportive sulle montagne;

l’eccessiva affluenza di persone, haperò portato con sé gravi problematichelegate allo smaltimento dei rifiuti, rinve-nuti sulle montagne, dove viene abbando-nato ogni genere di scarto, dalle cartaccedi snack alle bottigliette di plastica, bom-bolette, sacchetti;

tutto ciò è la conseguenza di unapessima cultura che, come evidenzianospesso da alcune guide alpine, perlopiù,riguarda materiale accumulatosi nel corsodegli anni dove per essere più leggerinell’ultimo tratto in molti abbandonanorifiuti e parte dell’attrezzatura superflua odanneggiata;

tutto ciò rende necessaria l’ado-zione di misure atte a prevenire il feno-meno dell’abbandono dei rifiuti, attraversola sensibilizzazione della collettività conogni mezzo informativo e normativo,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità, anche attraversoprovvedimenti futuri, di promuovere e at-tivare campagne di sensibilizzazione a tu-tela dell’ambiente attraverso la diffusionedi modelli comportamentali virtuosi chetengano conto e che pongano l’attenzioneanche sul fenomeno dell’abbandono deirifiuti sulle montagne, che attraverso ifiumi, potrebbero anche sfociare in mare.

9/1939-A/28. Trancassini.

La Camera,

premesso che:

il disegno di legge in esame siprefigge, tra i suoi obiettivi, quello dicontribuire al risanamento dell’ecosistemamarino e alla promozione dell’economiacircolare, nonché alla sensibilizzazionedella collettività per la diffusione di mo-

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delli comportamentali virtuosi rivolti allaprevenzione del fenomeno dell’abbandonodei rifiuti negli ecosistemi marini e allacorretta gestione degli stessi,

impegna il Governo

nell’ambito delle attività di controllo eprotezione dell’ambiente marino ad adot-tare misure per la rimozione dei rifiutigalleggianti in mare con specifico riferi-mento alla rimozione dei rifiuti solidigalleggianti, comprese le plastiche di tuttele tipologie.

9/1939-A/29. Micillo, Zolezzi.

La Camera,

premesso che:

il disegno di legge in esame siprefigge, tra i suoi obiettivi, quello dicontribuire al risanamento dell’ecosistemamarino e alla promozione dell’economiacircolare, nonché alla sensibilizzazionedella collettività per la diffusione di mo-delli comportamentali virtuosi rivolti allaprevenzione del fenomeno dell’abbandonodei rifiuti negli ecosistemi marini e allacorretta gestione degli stessi;

considerato che:

si rende necessario un interventonormativo finalizzato a dare soluzione alladiffusa problematica della gestione dellebiomasse vegetali spiaggiate, con partico-lare riferimento alla posidonia oceanica,

impegna il Governo:

ad adottare adeguati strumenti nor-mativi che prevedano la corretta gestionedelle biomasse vegetali spiaggiate con leseguenti modalità:

a) con riferimento alle biomassevegetali derivanti da piante marine o al-ghe, depositate naturalmente sugli arenili,che siano avviate agli impianti di tratta-mento dei rifiuti solo se, tenuto conto dellafattibilità tecnica ed economica, non ne siapossibile il mantenimento o la reimmis-

sione nell’ambiente naturale, anche me-diante il riaffondamento in mare o iltrasferimento nell’area retrodunale o inaltre zone comunque appartenenti allastessa unità fisiografica, prevedendo che ilriaffondamento in mare sia effettuato, invia sperimentale, in siti idonei sotto ilprofilo oceanografico appositamente indi-viduati, previa vagliatura finalizzata allaseparazione della sabbia dal materiale or-ganico nonché alla rimozione dei rifiutiframmisti di origine antropica, anche alfine di recuperare da essi la materiasuscettibile di reimpiego;

b) con riferimento agli « accumuliantropici », costituiti da biomasse vegetalidi origine marina completamente minera-lizzata, sabbia e altro materiale inerteframmisto a materiale di origine antro-pica, prodotti dallo spostamento e dalsuccessivo accumulo in determinate aree,che siano sottoposti alle operazioni di cuialla lettera a) del presente atto e che lasabbia recuperata dalle operazioni di va-gliatura possa essere riutilizzata ai fini delripascimento degli arenili;

c) con riferimento alle biomassecostituite da materiale legnoso, arbusti opiante, depositate naturalmente sullesponde di laghi e fiumi e sulla battigia,anche a seguito di mareggiate o lagheggiatee altri eventi atmosferici, ove non ne siapossibile il mantenimento nell’ambientenaturale, che siano avviate al recupero,previe operazioni di vagliatura finalizzatealla rimozione dei rifiuti frammisti diorigine antropica.

9/1939-A/30. Deiana.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame recadisposizioni in materia di Promozione delrecupero dei rifiuti in mare e per l’eco-nomia circolare;

il provvedimento, tra le altre cose,dispone specifiche misure volte ad agevo-lare e promuovere il recupero dei rifiuti in

Atti Parlamentari — 75 — Camera dei Deputati

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mare attraverso il coinvolgimento attivo dimolteplici attori e prevedendo, nel con-tempo, misure volte a disciplinare lo svol-gimento di campagne di pulizia al finedella raccolta volontaria di rifiuti;

ai sensi dell’articolo 2 gli oneri delsistema di gestione dei rifiuti accidental-mente pescati in mare, sono distribuitisull’intera collettività nazionale e sonocoperti con una specifica componente chesi aggiunge alla tassa sui rifiuti di cui alcomma 639 dell’articolo 1 della legge 27dicembre 2013 n. 147 o alla tariffa isti-tuita in luogo di essa ai sensi del comma668 del medesimo articolo 1 della leggen. 147 del 2013;

la suddetta disposizione risulta incontrasto con quanto previsto dalla diret-tiva 2019/883/UE la quale prevede che, alfine di « evitare che i costi della raccoltae del trattamento dei rifiuti accidental-mente pescati siano soltanto a carico degliutenti dei porti, gli Stati membri, overitenuto opportuno, coprano tali costi conle entrate generate da sistemi di finanzia-mento alternativi, compresi sistemi di ge-stione dei rifiuti e finanziamenti unionali,nazionali o regionali disponibili » pertantoqualcosa di diverso da una quota aggiun-tiva ad una tassazione locale;

in questa prospettiva si ritiene op-portuno richiamare l’attenzione sulla pre-senza sul territorio nazionale di molteplicibacini idroelettrici intesi come invasi d’ac-qua finalizzati alla raccolta idrica, confi-gurati in grandi derivazioni d’acqua ad usoidroelettrico, destinati alla produzione dienergia elettrica rinnovabile, in conces-sione a società private;

a titolo di esempio si sottolineacome nella provincia di Belluno, sianostati costruiti tra gli anni 40 e 50 numerosiimpianti a tal uopo destinati, attualmentein concessione di ENEL;

siffatte strutture sono anch’esse ri-comprese nella fattispecie di acque in-terne, così come annoverata dal presenteprovvedimento, pertanto alla luce delledisposizioni del presente provvedimento

anche in questi impianti gli oneri dellaraccolta e gestione dei rifiuti accidental-mente recuperati, dovrebbero essere di-stribuiti sull’intera collettività nazionale ecoperti con la componente che si aggiungealla tassa sui rifiuti, così disciplinata dal-l’articolo 2 del presente provvedimento;

sarebbe auspicabile rivedere la di-sciplina introdotta al fine di consentire lapartecipazione delle società concessionariedi grandi derivazioni idroelettriche aglioneri di sistema di cui all’articolo 2,

impegna il Governo

a valutare gli effetti applicativi delle di-sposizioni di cui in premessa al fine diadottare ulteriori iniziative normativevolte a rivedere le modalità di coperturadegli oneri di gestione dei rifiuti di cuiall’articolo 2, prevedendo che la raccoltadel rifiuti unitamente agli oneri derivantidalla stessa sia affidata alle società con-cessionarie di grandi derivazioni idroelet-triche.

9/1939-A/31. Luca De Carlo, Osnato,Deidda.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame recadisposizioni in materia di Promozione delrecupero dei rifiuti in mare e per l’eco-nomia circolare;

al fine di definire una cultura delrecupero e della salvaguardia dell’ecosi-stema ed una sensibilizzazione delle gio-vani generazioni verso le tematiche dellatutela ambientale all’articolo 6 del prov-vedimento in oggetto è stata disciplinatal’introduzione dell’educazione ambientalenelle scuole;

nello specifico il ministero dell’i-struzione, dell’università e della ricercapromuove nelle scuole di ogni ordine egrado la realizzazione di attività volte arendere gli alunni consapevoli dell’impor-tanza della conservazione dell’ambiente ed

Atti Parlamentari — 76 — Camera dei Deputati

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in particolare del mare e delle acqueinterne nonché della corretta modalità diconferimento di rifiuti;

al fine di consentire la mission inoggetto, sarebbe auspicabile codificare inmaniera più dettagliata l’insegnamento dieducazione ambientale al fine di definirlacome disciplina curriculare nei programmididattici delle scuole primarie e secondariedi primo grado, regolarizzandone la trat-tazione ed il coinvolgimento degli studenti,

impegna il Governo

a promuovere, per quanto di competenza,l’introduzione dell’insegnamento dell’edu-cazione ambientale, almeno di un’ora set-timanale, come disciplina curriculare neiprogrammi didattici delle scuole primariee secondarie di primo grado.

9/1939-A/32. Osnato, Luca De Carlo.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame recadisposizioni in materia di Promozione delrecupero in mare e per l’economia circo-lare;

secondo i dati riportati da associa-zioni ambientaliste in Italia i rifiuti plasticimarini impattano su turismo, pesca e tuttii settori marittimi, con un danno com-plessivo che si aggira attorno ai 641 mi-lioni di euro ogni anno in tutto il bacinomediterranee;

le imprese del Mediterraneo met-tono sul mercato 38 milioni di tonnellatedi manufatti in plastica ogni anno, ma noncoprono i costi di gestione dei rifiutieccessivi che contribuiscono a generare;

i cittadini e i turisti produconooltre 24 milioni di tonnellate di rifiuti diplastica ogni anno. In molti comuni co-stieri il turismo estivo incrementa del 30per cento la produzione di rifiuti plastici;

oltre la metà dei prodotti in pla-stica finisce nella spazzatura in meno di

un anno dalla sua produzione. Inoltre,molto spesso cittadini e turisti non sud-dividono i rifiuti in modo corretto, dan-neggiando così il sistema di riciclaggio;

70 mila tonnellate di plastica fini-scono nelle acque del Mediterraneo: ecome se 33.800 bottigliette di plasticavenissero gettate in mare ogni minuto;

secondo Euromonitor internationall’acquisto ammonta a un milione di bot-tiglie di plastica al minuto, 54,9 milioni diunità ogni ora. I dati mostrano che l’annoscorso sono state vendute oltre 480 mi-liardi di bottiglie di plastica, una cifra chedal 2009 è aumentata di oltre il 50 percento;

in queste classifiche, l’Italia sipiazza al primo posto in Europa e terzonel mondo, con 188 litri annui consumatinel 2017, contro una media europea di117, e 206 litri nel 2018. In totale nei 28Paesi dell’Ue si consumano annualmente46 miliardi di bottiglie in plastica, tra i 7,2e gli 8,4 miliardi sono nel nostro Paese;

la vendita delle bottigliette di pla-stica non obbliga l’acquirente allo smalti-mento della bottiglia una volta consumatal’acqua né è previsto un meccanismo chepromuova azioni virtuose nel consuma-tore;

lo smaltimento della bottiglietta av-viene spesso in luoghi molto lontani dadove è avvenuto l’acquisto;

in alcune città europee i consuma-tori acquistano la bottiglietta in plasticacon un sovrapprezzo molto alto per ob-bligarli al consumo immediato e al vuotoa rendere immediato a fronte del quale viè della restituzione dell’80 per cento delpagamento,

impegna il Governo

al fine di ridurre l’impatto della di-spersione dei rifiuti di plastica in mare:

a favorire l’installazione nelle cittàdi minicompattatori che restituiscono alconsumatore il valore economico dellabottiglietta di plastica;

Atti Parlamentari — 77 — Camera dei Deputati

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a promuovere la tecnica del vuotoa rendere delle bottigliette di plastica perconsentire alle aziende produttrici di riu-tilizzarle.

9/1939-A/33. Rampelli, Luca De Carlo,Rizzetto, Rotelli.

La Camera,

premesso che:

il disegno di legge in esame recadisposizioni per il recupero dei rifiuti inmare e nelle acque interne e per lapromozione dell’economia circolare;

il Green Procurement (GPP) è unsistema di acquisti di prodotti e servizi chehanno un minore o ridotto impatto sullasalute umana e sull’ambiente, quindi am-bientalmente preferibili rispetto ad altriprodotti e servizi utilizzati allo stessoscopo;

la pratica del GPP consiste nell’in-serimento di criteri di qualificazione am-bientale nella domanda che le PubblicheAmministrazioni esprimono in sede di ac-quisto di beni e servizi. Pertanto, in taleambito la P.A., che può svolgere il dupliceruolo di « cliente » e di « consumatore », hapotenzialmente una forte capacità di« orientamento del mercato »;

il GPP è, dunque, un valido sistemaper incentivare lo sviluppo di un « mercatoverde », tuttavia, rispetto la sua applica-zione sono state individuate molteplicitàcriticità, tra le quali: la complessità delleprocedure, la scarsa conoscenza degli stru-menti operativi (Criteri Ambientali Minimi– CAM), le difficoltà per gli acquirentipubblici nel verificare il rispetto dei re-quisiti ambientali, un tessuto produttivospesso ancora impreparato in termini diinnovazione tecnologica e ambientale, lamancanza di un monitoraggio efficace;

sicché, nonostante nel 2016 siastata introdotta l’obbligatorietà del GreenProcurement, risulta che molti Enti Pub-blici, pur essendo a conoscenza dell’ob-

bligo, non hanno ancora individuato cor-rettamente i suoi contenuti ai fini diun’idonea applicazione;

la situazione è ancora più critica seconsideriamo le imprese, molte delle qualiaddirittura non sono ancora a conoscenzadel Green Procurement, difatti, sono spessoimpreparate quando si trovano di frontealla richiesta di dimostrare il rispetto deicriteri ambientali minimi da parte dei loroprodotti, servizi od opere,

impegna il Governo

ad adottare iniziative anche normative –di semplificazione, fiscalità ambientale,nonché informative e di formazione deisoggetti coinvolti – affinché il Green Pro-curement sia adeguatamente applicato, alloscopo di incrementare concretamente lacrescita del cosiddetto « mercato verde ».

9/1939-A/34. Rizzetto, Rampelli, Zuc-coni.

La Camera,

premesso che:

le microplastiche, ossia ogni oggettodi plastica inferiore ai 5 mm, costituisconola maggior parte della plastica che inquinal’habitat marino. Le ricerche più recentisulle microfibre, cioè le fibre che derivanoda tessuti sintetici, dimostrano come que-ste minuscole fibre siano una larga partedell’inquinamento da microplastiche;

le microfibre derivano da tessutiche sono economici da produrre come ilpoliestere e il nylon, presenti sul mercatosin dalla fine degli anni ’40;

ogni volta che questi tessuti sinte-tici vengono lavati in lavatrice perdonouna quantità variabile di microfibre; unsingolo capo di abbigliamento può per-derne fino a 1900, per le quali non sonoprevisti filtri nelle lavatrici. Viste le lorodimensioni, le microfibre non vengonofermate negli impianti di trattamento delleacque e arrivano direttamente in mare;

Atti Parlamentari — 78 — Camera dei Deputati

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una volta raggiunto l’habitat ma-rino, le microfibre entrano nella catenaalimentare, arrivando dal plancton finoall’uomo; su ogni organismo tali microfi-bre non solo creano problemi di tipomeccanico, come occlusione dell’apparatodigerente, ma sono potenziali accumula-tori di tossine, che vengono poi cedute agliorganismi che le consumano;

l’industria tessile ha ovviamente unruolo decisivo in questa vicenda, sia perl’uso preponderante di tessuti come ilpoliestere, sia per la quantità di vestitiprodotti: nel 2015 l’industria ha prodotto100 miliardi di capi per 7 miliardi dipersone. Un grande impatto hanno anchele abitudini dei consumatori: in mediausano un capo della fast fashion solo 7volte prima di gettarlo via,

impegna il Governo

al fine di contrastare l’inquinamento damicroplastiche anche in ambiente marino,a promuovere, con il coinvolgimento delmondo dell’industria, in particolare le im-prese tessili e i brand di abbigliamento, laricerca di tessuti costituiti da fibre bio-compatibili e biodegradabili e a favorirneil riciclo.

9/1939-A/35. Benedetti.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 4-bis, recante norme inmateria di gestione delle biomasse vegetalispiaggiate, prevede al comma 3 l’esclusionedalla normativa sui rifiuti e la loro disci-plina come prodotti delle biomasse costi-tuite da materiale legnoso, arbusti opiante, depositate sulle sponde dei laghi ofiumi e sulla battigia del mare, derivantidalle operazioni di gestione di cui all’ar-ticolo 183, comma 1, lettera n) del decretolegislativo 152 del 2006, recante Codicedell’ambiente;

la norma citata prevede, infatti, chenon costituiscono attività di gestione di

rifiuti e operazioni di prelievo, raggrup-pamento, cernita e deposito preliminarialla raccolta di materiali o sostanze na-turali derivanti da eventi atmosferici ometeorici, ivi incluse mareggiate e piene,anche ove frammisti ad altri materiali diorigine antropica effettuate, nel tempotecnico strettamente necessario, presso ilmedesimo sito nel quale detti eventi lihanno depositati;

attualmente, in carenza di una nor-mativa specifica per la connotazione ditale materiale naturalmente depositatosulle sponde dei laghi e dei fiumi e sullabattigia del mare, che raggiunge significa-tive quantità durante le mareggiate e pienedel periodo autunnale e invernale, le re-gioni, nell’ambito delle proprie compe-tenze in materia ambientale, provvedonocon apposite ordinanze emanate caso percaso alla definizione della relativa ge-stione, definendone le modalità per laraccolta e il riutilizzo dei prodotti;

le nuove norme contenute nel di-segno di legge « salvamare » affidano, in-fatti, alle regioni e alle province autonomedi Trento e di Bolzano competenti perterritorio, l’individuazione di criteri e mo-dalità per la raccolta, la gestione e ilriutilizzo dei prodotti derivanti dalle ope-razioni di prelievo e cernita di tali bio-masse, tenendo conto delle norme tecnichequalora adottate da ISPRA-SNPA;

pertanto, le nuove norme consen-tono alle regioni e agli enti locali diprocedere con le prassi virtuose attuali digestione delle biomasse spiaggiate o depo-sitate sulle sponde dei laghi e dei fiumi,nelle more dell’adozione delle norme tec-niche di ISPRA-SNPA, allo scopo di evi-tare che l’assenza delle specifiche normetecniche in prossimità della stagione in-vernale crei impedimenti alla raccolta eriutilizzo di tale materiale, a difesa del-l’ambiente e dell’economia locale,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di adottare leopportune iniziative, affinché le nuove

Atti Parlamentari — 79 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 OTTOBRE 2019 — N. 245

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norme garantiscano la tutela dell’am-biente, attraverso una semplificazione evelocizzazione delle procedure di gestionedel materiale naturalmente depositatosulle sponde dei laghi e dei fiumi e sullabattigia del mare, evitando appesantimentinormativi che potrebbero disincentivare laraccolta di tale materiale e la conseguentepulizia delle sponde dei laghi e dei fiumie della battigia del mare, anche valutandol’opportunità di un ulteriore interventonormativo qualora l’applicazione dellenuove norme si dimostri incapace a pro-durre l’effetto voluto, nonché carente einefficace rispetto alle prassi virtuose finoad oggi adottate dalle regioni.

9/1939-A/36. Andreuzza, Formentini,Lucchini, Raffaelli, Valbusa, Viviani,Gava, Badole, Gobbato, Vallotto, Pa-rolo, D’Eramo, Benvenuto, Liuni, Pa-tassini.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 4-bis, recante norme inmateria di gestione delle biomasse vegetalispiaggiate, prevede al comma 3 l’esclusionedalla normativa sui rifiuti e la loro disci-plina come prodotti delle biomasse costi-tuite da materiale legnoso, arbusti opiante, depositate sulle sponde dei laghi ofiumi e sulla battigia del mare, derivantidalle operazioni di gestione di cui all’ar-ticolo 183, comma 1, lettera n) del decretolegislativo 152 del 2006, recante Codicedell’ambiente;

la norma citata prevede, infatti, chenon costituiscono attività di gestione dirifiuti e operazioni di prelievo, raggrup-pamento, cernita e deposito preliminarialla raccolta di materiali o sostanze na-turali derivanti da eventi atmosferici ometeorici, ivi incluse mareggiate e piene,anche ove frammisti ad altri materiali diorigine antropica effettuate, nel tempotecnico strettamente necessario, presso ilmedesimo sito nel quale detti eventi lihanno depositati;

attualmente, in carenza di una nor-mativa specifica per la connotazione ditale materiale naturalmente depositatosulle sponde dei laghi e dei fiumi e sullabattigia del mare, che raggiunge significa-tive quantità durante le mareggiate e pienedel periodo autunnale e invernale, le re-gioni, nell’ambito delle proprie compe-tenze in materia ambientale, provvedonocon apposite ordinanze emanate caso percaso alla definizione della relativa ge-stione, definendone le modalità per laraccolta e il riutilizzo dei prodotti;

le nuove norme contenute nel di-segno di legge « salvamare » affidano, in-fatti, alle regioni e alle province autonomedi Trento e di Bolzano competenti perterritorio, l’individuazione di criteri e mo-dalità per la raccolta, la gestione e ilriutilizzo dei prodotti derivanti dalle ope-razioni di prelievo e cernita di tali bio-masse, tenendo conto delle norme tecnichequalora adottate da ISPRA-SNPA;

pertanto, le nuove norme consen-tono alle regioni e agli enti locali diprocedere con le prassi virtuose attuali digestione delle biomasse spiaggiate o depo-sitate sulle sponde dei laghi e dei fiumi,nelle more dell’adozione delle norme tec-niche di ISPRA-SNPA, allo scopo di evi-tare che l’assenza delle specifiche normetecniche in prossimità della stagione in-vernale crei impedimenti alla raccolta eriutilizzo di tale materiale, a difesa del-l’ambiente e dell’economia locale,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di adottare leopportune iniziative, affinché le nuovenorme garantiscano la tutela dell’am-biente, attraverso una semplificazione evelocizzazione delle procedure di gestionedel materiale naturalmente depositatosulle sponde dei laghi e dei fiumi e sullabattigia del mare, evitando appesantimentinormativi che potrebbero disincentivare laraccolta di tale materiale e la conseguente

Atti Parlamentari — 80 — Camera dei Deputati

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pulizia delle sponde dei laghi e dei fiumie della battigia del mare.

9/1939-A/36. (Testo modificato nel corsodella seduta) Andreuzza, Formentini,Lucchini, Raffaelli, Valbusa, Viviani,Gava, Badole, Gobbato, Vallotto, Pa-rolo, D’Eramo, Benvenuto, Liuni, Pa-tassini.

La Camera,

premesso che:

il disegno di legge, intende risolvereil problema dei rifiuti presenti nelle acqueesterne e interne, a tutela dell’ambiente edell’ecosistema marino lacuale, fluviale elagunare, e anche per agevolare i compitisoprattutto dei pescatori che più di altri sitrovano costretti ad adoperarsi giornal-mente e intervenire durante le operazionidi pesca;

chiaramente, la plastica, nono-stante le qualità della materia che teori-camente si potrebbe riciclare all’infinito, acausa della gestione cattiva e spesso ille-gale e anche per la resistenza del prodottoalla decomposizione, costituisce la maggiorparte dei rifiuti dispersi nelle acque;

il discioglimento nell’ambienteidrico delle plastiche, ma anche di cosme-tici, materiali da abbigliamento pneuma-tici e altro, che dura diversi anni, crea lemicroplastiche, ossia piccole particelle diplastica, di diametro compreso in un in-tervallo di grandezza che va dai 330 mi-crometri e i 5 millimetri, che inquinano inostri laghi, mari e oceani;

diversi studi scientifici sono statiprodotti sulla pericolosità per la salutedell’uomo e dell’ambiente delle micropla-stiche con danni più gravi che si registranosoprattutto negli habitat acquatici, inquanto in acqua queste particelle possonoessere ingerite e accumulate nel corpo enei tessuti di molti organismi, passandocosì nella catena alimentare;

l’inquinamento idrico da micropla-stiche interessa soprattutto le acque la-cuali, essendo i laghi bacini chiusi conlentissimo ricambio idrico,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di adottare inizia-tive affinché siano individuate le oppor-tune risorse per incentivare la ricerca sullapresenza delle microplastiche nelle acquelacuali e sull’individuazione delle oppor-tune modalità di intervento, anche utiliz-zando il Sistema nazionale per la Prote-zione dell’Ambiente per lo studio deidanni arrecati alla ittiofauna, all’avifaunae alla catena alimentare.

9/1939-A/37. Formentini, Valbusa, Bor-donali, Lucchini, Raffaelli, Viviani,Gava, Badole, Gobbato, Vallotto, Pa-rolo, D’Eramo, Benvenuto, Liuni, Pa-tassini.

La Camera,

premesso che:

il disegno di legge in esame siprefigge, tra i suoi obiettivi, quello dicontribuire al risanamento dell’ecosistemamarino e alla promozione dell’economiacircolare, nonché alla sensibilizzazionedella collettività per la diffusione di mo-delli comportamentali virtuosi rivolti allaprevenzione del fenomeno dell’abbandonodei rifiuti negli ecosistemi marini e allacorretta gestione degli stessi;

considerato che:

si rende necessario un interventonormativo finalizzato ad assicurare il rag-giungimento dei livelli essenziali delle pre-stazioni tecniche ambientali e il pienosvolgimento delle azioni di monitoraggio,valutazione, controllo, ispezione e gestionedelle informazioni ambientali da parte diISPRA,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di adottare gliadeguati strumenti normativi finalizzatiall’istituzione di un registro nazionale dimonitoraggio ambientale delle acque edella pesca marina che raccolga e classi-fichi i dati relativi al monitoraggio am-

Atti Parlamentari — 81 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 OTTOBRE 2019 — N. 245

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bientale delle acque marine, lacustri, flu-viali e di tutte le zone di pesca, nonchédelle acque sotterranee e superficiali, ge-stito da ISPRA nell’ambito della rete in-formativa nazionale ambientale (SINA-NET) di cui all’articolo 11 della legge 28giugno 2016 n. 132, valutando inoltre l’op-portunità di prevedere idonei strumentidigitali finalizzati a consentire la correttacomunicazione dei dati nell’ambito dellarete SINANET da parte delle agenzie ter-ritorialmente competenti e dei gestori eprevedere un sistema sanzionatorio per lamancata conformazione agli obblighi dicomunicazione.

9/1939-A/38. Maraia.

La Camera,

premesso che:

il disegno di legge in esame siprefigge, tra i suoi obiettivi, quello dicontribuire al risanamento dell’ecosistemamarino e alla promozione dell’economiacircolare, nonché alla sensibilizzazionedella collettività per la diffusione di mo-delli comportamentali virtuosi rivolti allaprevenzione del fenomeno dell’abbandonodei rifiuti negli ecosistemi marini e allacorretta gestione degli stessi;

considerato che:

si rende necessario un interventonormativo finalizzato a limitare la disper-sione nell’ambiente marino dei rifiuti rap-presentati da oggetti, quali ad esempiopalloncini e lanterne, che dopo il rilascioin aria o sull’arenile raggiungono il marecompromettendone l’ecosistema,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di adottare gliadeguati strumenti normativi finalizzati aprevedere che nell’ambito del procedi-mento autorizzativo di eventi ed attivitàquali spettacoli, raduni, attività sportive,ricreative e similari realizzati sulle coste oin mare, l’autorità competente possa pre-scrivere apposite misure volte a contra-

stare l’utilizzo di materiali o oggetti chepossano comportare, direttamente o indi-rettamente, la dispersione in mare di og-getti, anche mediante il getto o il rilascioin aria o sull’arenile degli stessi.

9/1939-A/39. Ricciardi, Terzoni.

La Camera,

premesso che:

nel mar Mediterraneo 570 milatonnellate di plastica finiscono ogni annoin acqua e il nostro Paese ne subiscel’impatto più pesante avendo la maggiorestensione costiera;

i risultati dell’Ispra, nell’ambito delprogetto europeo Medsealitter, nel biennio2017-18, mostrano l’andamento della den-sità dei macrorifiuti galleggianti in altomare, vicino la fascia costiera e nellevicinanze della foce dei fiumi, con punte dioltre 1000 oggetti per kmq: una emergenzavera e propria che ne giustifica l’urgenzadel provvedimento in oggetto;

provvedimento ampiamente condi-visibile negli obiettivi, così come peraltrogià evidenziato nella discussione di meritoin commissione Ambiente, il provvedi-mento elude, rimanda, non specificaaspetti fondamentali come il coinvolgi-mento degli operatori di settore e chi pagaalla fine, – visto che il Governo nonstanzia nemmeno un euro per il Salva-mare –, i costi di smaltimento dei rifiuti;

fondamentale è stata la collabora-zione dei pescatori nel monitoraggio deifondali marini condotta in Adriatico dal2013 al 2019 con i due progetti di ricercaeuropei, Defishgear e Mlrepair: nelle retidi 224 pescherecci coinvolti sono statirinvenuti 194 tonnellate di rifiuti. In su-perficie le quantità di macroplastiche rin-venute raggiungono una densità media cheoscilla tra i 2 e i 5 oggetti flottanti perKmq, mentre la densità media delle mi-croplastiche è compresa tra 93 mila e 204mila microparticelle per Kmq,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di istituire con glienti locali e gli operatori di settore inte-

Atti Parlamentari — 82 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 OTTOBRE 2019 — N. 245

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ressati specifici osservatori al fine di rac-cogliere, monitorare e analizzare dati eproblematiche relativi alla prima applica-zione della proposta di legge in esame, perpoi trasmetterli alle Commissioni parla-mentari competenti per provvedimenti cheriterranno opportuni.

9/1939-A/40. Silli, Benigni, Gagliardi,Sorte, Pedrazzini.

La Camera,

premesso che:

oggi una delle emergenze ambien-tali più gravi per il nostro pianeta, e perle specie marine, è rappresentata dai ri-fiuti, in particolar modo quelli contenenteplastica, che sono abbandonati nei mari enelle acque interne e ciò ne giustifical’esame in Aula del provvedimento;

il provvedimento ampiamente con-divisibile negli obiettivi, così come peraltrogià evidenziato nella discussione di meritoin Commissione Ambiente, elude il temadelle microplastiche, i cui effetti dannosisono amplificati dal fatto che queste en-trano nel ciclo alimentare con effetti po-tenzialmente nocivi per l’uomo;

preoccupa il fatto che non sia statoprevisto nemmeno un euro da parte delGoverno, e pertanto tutto l’onere sarà,come sempre, a carico dei cittadini e delleamministrazioni locali;

particolarmente grave è la postici-pazione di dodici mesi del riconoscimentoda attribuire ai pescatori, essendo questolegato ad un decreto ministeriale attuativodella presente legge: di fatto si rinvia adata incerta una parte importante, cioè lacollaborazione con gli operatori che gior-nalmente recuperano, loro malgrado, ri-fiuti di ogni genere nelle loro reti da pesca,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità, di concerto congli organismi istituzionali preposti, di ef-

fettuare analisi specifiche e un monitorag-gio esteso, anche sulla popolazione, suipossibili effetti delle microplastiche sul-l’ambiente marino e sull’uomo.

9/1939-A/41. Benigni, Gagliardi, Pedraz-zini, Silli, Sorte.

La Camera,

premesso che:

il progetto di legge A.C. 1339-Aall’esame dell’Assemblea (Salvamare) con-tiene norme che hanno l’obiettivo di con-tribuire alla bonifica e risanamento del-l’ecosistema marino e delle acque interne;

provvedimento ampiamente condi-visibile negli obiettivi, così come peraltrogià evidenziato nella discussione di meritoin Commissione Ambiente, seppur lostesso, comunque, elude, rimanda, nonspecifica aspetti fondamentali come ilcoinvolgimento degli operatori di settoreche per professione o passione fanno im-mersione subacquea;

unanime è la volontà politica dipreservare la qualità ambientale delle ac-que italiane e ridurre il loro inquina-mento;

condivisa è la preoccupazione chel’inquinamento delle acque possa determi-nare, e già se ne vedono i primi effetti,gravi ripercussioni negative per un settoreeconomico, come quello turistico e dellapesca, molto importante per il nostroPaese;

anche per questo particolare im-portanza deve essere data al personale delsistema Nazionale per la Protezione del-l’Ambiente e a soggetti terzi che fannoattività subacquee di carattere tecnicoscientifico finalizzate alla tutela, al moni-toraggio o al controllo ambientale anche invirtù di finanziamenti ministeriali;

si rimanda ad un futuro decretodel Ministero dell’ambiente e della tuteladel territorio e del mare, da emanareentro tre mesi dalla data di entrata invigore della presente legge, la disciplina

Atti Parlamentari — 83 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 OTTOBRE 2019 — N. 245

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delle linee guida operative per colorofanno attività subacquee per le finalità dicui sopra,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità, nell’elaborazionedel suddetto decreto attuativo, di tenereconto sia delle linee guida già esistenti sulterritorio nazionale e dell’Unione Europea

– Norme Uni, Buone Prassi e EN/ISO –,sia delle attività già svolte dal tavolo dilavoro UNI – Normazione Attività Subac-quee Professionali e Scientifiche che stalavorando già da mesi insieme all’Ispra,CNR e Enea, per la revisione delle normeUNI n. 11366:2010.

9/1939-A/42. Gagliardi, Benigni, Pedraz-zini, Silli, Sorte.

Stabilimenti TipograficiCarlo Colombo S. p. A.

*18ALA0079730**18ALA0079730*

Atti Parlamentari — 84 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 24 OTTOBRE 2019 — N. 245