DOCUMENTAZIONE RISERVATA - Polizia di Stato · CEI 64-8 Criteri di applicabilità. Prescrizioni di...

39
Elitec S.r.l. engineering Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD) Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV) Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM) Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288 DOCUMENTAZIONE RISERVATA PROGETTO DI REALIZZAZIONE NUOVO IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE CARBURANTI PROGETTO ESECUTIVO DATI GENERALI: Provincia di Padova Comune di Padova Via San Marco, n. 7/a COMMITTENTE: AUTOCENTRO POLIZIA DI STATO PADOVA Via San Marco, n.7/A - 35125 Padova (PD) Cod. Fisc. : 80017260284 Cod. IPA. : HMSNLQ PROGETTISTA: Fabrizio Pistollato iscritto all'Ordine dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati della Provincia di Treviso al n. 1167 RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI ai sensi del D.M. 37/08 del 22.01.2008 COMMESSA: 16053 TIPOLOGIA: IE ELABORATO: RL NUMERO: 01 REVISIONE DATA DESCRIZIONE REDATTO VERIFICATO APPROVATO 0 28.01.2019 PRIMA EMISSIONE F.P. F.P. M.C. NOME FILE: 16053_PE3_IE_RL_01_R0 - RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI.docx

Transcript of DOCUMENTAZIONE RISERVATA - Polizia di Stato · CEI 64-8 Criteri di applicabilità. Prescrizioni di...

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    DOCUMENTAZIONE RISERVATA

    PROGETTO DI REALIZZAZIONE NUOVO IMPIANTO

    DI DISTRIBUZIONE CARBURANTI

    PROGETTO ESECUTIVO

    DATI GENERALI: Provincia di Padova

    Comune di Padova

    Via San Marco, n. 7/a

    COMMITTENTE: AUTOCENTRO POLIZIA DI STATO PADOVA

    Via San Marco, n.7/A - 35125 Padova (PD)

    Cod. Fisc. : 80017260284

    Cod. IPA. : HMSNLQ

    PROGETTISTA: Fabrizio Pistollato

    iscritto all'Ordine dei Periti Industriali e dei Periti

    Industriali Laureati della Provincia di Treviso al n. 1167

    RELAZIONE TECNICA

    IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI ai sensi del D.M. 37/08 del 22.01.2008

    COMMESSA: 16053

    TIPOLOGIA: IE

    ELABORATO: RL

    NUMERO: 01

    REVISIONE DATA DESCRIZIONE REDATTO VERIFICATO APPROVATO

    0 28.01.2019 PRIMA EMISSIONE F.P. F.P. M.C.

    NOME FILE: 16053_PE3_IE_RL_01_R0 - RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI.docx

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    1

    INDICE

    1. PREMESSA ................................................................................................................................ 3

    2. DATI TECNICI DI PROGETTO ............................................................................................ 3

    2.1 IPOTESI E DATI DI PROGETTO ....................................................................................................................... 3

    2.2 MODALITÀ DI PROGETTO ............................................................................................................................... 4

    3. NORMATIVA DI RIFERIMENTO......................................................................................... 4

    4. DESCRIZIONE DELLE OPERE IMPIANTISTICHE ......................................................... 6

    4.1 SMANTELLAMENTO E MODIFICA IMPIANTI ESISTENTI ....................................................................... 6

    4.2 IMPIANTO DI DISPERSIONE A TERRA E COLLEGAMENTI EQUIPOTENZIALI ................................ 6

    4.3 QUADRISTICA ELETTRICA .............................................................................................................................. 6

    4.4 DISTRIBUZIONE ELETTRICA .......................................................................................................................... 6

    5. CLASSIFICAZIONE DELLE AREE ...................................................................................... 7

    5.1 LOCALI TECNICI ................................................................................................................................................. 7

    5.2 AMBIENTI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO D'INCENDIO (ART. 751.03 CEI 64-8) ............................... 7

    5.3 SEZIONE BENZINE .............................................................................................................................................. 8

    6. QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI ............................................................. 19

    7. TIPOLOGIA DELLE INSTALLAZIONI ............................................................................. 19

    8. PRESCRIZIONI PER LA SICUREZZA (CEI 64/8 PARTE 4 CAP. 41 SEZ. 410) .......... 20

    8.1 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI ED INDIRETTI – GENERALITÀ .............................. 20

    8.2 OMISSIONE DELLA PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI .............................................. 20

    8.3 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI (CEI 64/8 PARTE 4 CAP. 41 SEZ. 411)...................... 21

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    2

    8.4 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI (CEI 64/8 PARTE 4 CAP. 41 SEZ. 412)...................... 23

    8.5 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI (CEI 64/8 PARTE 4 CAP. 41 SEZ. 413) ................. 24

    8.6 PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE CONTRO LE SOVRACORRENTI (CEI 64/8 PARTE 4 CAP. 41 SEZ. 431) ......................................................................................................................................................................... 26

    8.7 PROTEZIONE CONTRO LE CORRENTI DI SOVRACCARICO (CEI 64/8 PARTE 4 CAP. 41 SEZ. 433) 28

    8.8 PROTEZIONE CONTRO LE CORRENTI DI CORTOCIRCUITO (CEI 64/8 PARTE 4 CAP. 41 SEZ. 434) 28

    8.9 SELETTIVITÀ ...................................................................................................................................................... 30

    9. CAVI E CONDUTTORI ......................................................................................................... 31

    10. QUADRI ELETTRICI DI DISTRIBUZIONE.................................................................. 34

    10.1 INTERRUTTORI AUTOMATICI MAGNETOTERMICI MODULARI .................................................. 34

    10.2 AUTOMATICI MAGNETOTERMICI DIFFERENZIALI MODULARI ................................................. 34

    10.3 INTERRUTTORI NON AUTOMATICI MODULARI ................................................................................ 35

    11. IMPIANTO DI TERRA ...................................................................................................... 35

    12. PROTEZIONE DALLE SCARICHE ATMOSFERICHE .............................................. 35

    13. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE................................................................................... 36

    14. DOCUMENTAZIONI ......................................................................................................... 37

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    3

    1. PREMESSA

    Scopo del presente elaborato è la definizione delle opere elettriche inerenti gli impianti a progetto,

    nonché di specificare i materiali, gli apparecchi, i metodi di lavorazione da usare e le prestazioni degli

    impianti per la perfetta e completa installazione degli stessi.

    L'estensione dei lavori è indicata sui disegni di progetto ed è riportata, nel presente elaborato, in

    maniera idonea per la completa esecuzione degli stessi. Essa, pertanto, includerà tutte quelle opere

    che si possono ragionevolmente arguire come necessarie per assicurare l'appropriato ed efficiente

    funzionamento degli impianti, anche se le stesse possono non essere state specificatamente

    menzionate o indicate nella presente descrizione e/o nei relativi elaborati.

    I disegni di progetto indicano l'estensione e la sistemazione generale degli impianti. La posizione

    delle apparecchiature, delle tubazioni e delle canalizzazioni dovrà essere quella indicata sui disegni;

    essa potrà essere comunque soggetta ad eventuali modifiche derivanti dalle condizioni reali delle

    strutture, onde evitare interferenze e conflitti con gli elementi di altri impianti e permettere l'accesso

    ai vari componenti sia per la regolare manutenzione degli stessi che per eventuali riparazioni. Sugli

    elaborati grafici di progetto non è stato possibile indicare tutti gli accessori ed i pezzi speciali;

    l'Impresa dovrà pertanto, in sede esecutiva, controllare/confrontare con cura i disegni architettonici,

    strutturali, meccanici ed elettrici, annotare le eventuali interferenze tra i componenti gli impianti di

    sua competenza con quelli delle altre Ditte appaltatrici, organizzando il suo lavoro di conseguenza e

    fornendo in definitiva tutti gli accessori e pezzi speciali che potranno essere richiesti per completare

    gli impianti oggetto del presente appalto, senza pretendere alcun compenso speciale o indennità.

    2. DATI TECNICI DI PROGETTO

    La normativa di riferimento per la progettazione di tutti gli impianti elettrici è la normativa italiana

    C.E.I. (Comitato Elettrotecnico Italiano) vigente.

    Sono tenute altresì in considerazione anche le indicazioni e prescrizioni delle Autorità Locali (e-

    distribuzione, Terna, VVF, USL).

    In ogni caso l'Impresa dovrà attenersi ad usuali criteri di buona tecnica e di regola d'arte, sia dal punto

    di vista del risparmio energetico che della sicurezza delle persone e delle cose.

    2.1 IPOTESI E DATI DI PROGETTO

    Tensione della distribuzione: 400/230V 3F+N

    Sistema di distribuzione: (da verificare in corso di D.L.)

    Caduta di tensione nel punto più lontano: 4%

    Corrente di c.to-c.to trifase simmetrica presunta nel punto di fornitura (CEI 0-21): 15 kA

    Potenza installata utenza: 150 kW

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    4

    2.2 MODALITÀ DI PROGETTO

    Per tutti i dati tecnici riepilogativi dal dimensionamento effettuato in sede di progetto si rimanda agli

    elaborati grafici allegati al presente documento.

    Tutti i materiali dovranno essere idonei al luogo in cui sono installati ed utilizzati per la funzione a

    cui sono destinati, dovranno avere il marchio IMQ o equivalente marchio europeo riconosciuto ed in

    ogni caso rispondere alla Legge 186/68 e Legge 791/77.

    Tutti i materiali plastici dovranno essere di tipo autoestinguente con prova al filo caldo minimo a

    650°.

    3. NORMATIVA DI RIFERIMENTO

    LEGGI E DECRETI

    D.P.R. 462 del 22/10/01 Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e

    dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di

    impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi

    D.Lgs. 81/08 Testo Unico sulla sicurezza

    L. n. 186 del 01/03/1968 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari,

    installazioni e impianti elettrici ed elettronici.

    D.M. 37/2008 Norme per la sicurezza degli impianti

    NORME CEI - UNI

    CEI 0-2 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici

    CEI 0-10 Guida alla manutenzione degli impianti elettrici

    CEI 11-17 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica - Linee in cavo

    CEI EN 61439 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri B.T.)

    CEI 17-43 Metodo per la determinazione delle sovratemperature, mediante estrapolazione, per le

    apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri B.T.) non

    di serie (ANS)

    CEI 17-70 Guida all'applicazione delle norme dei quadri di bassa tensione

    CEI 23-51 Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per

    installazioni fisse per uso domestico o similare

    CEI EN 60079-10-1

    (CEI 31-87)

    Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas – Parte 10 – 1

    Classificazione dei luoghi pericolosi

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/http://webstore.ceiweb.it/WebStoreCopertina.aspx?id=12056

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    5

    CEI 31-35 Guida alla classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas in

    applicazione della Norma CEI EN 60079-10-1 (CEI 31-87)

    CEI EN 60079-14

    (CEI 31-33)

    Atmosfere esplosive Parte 14:

    Progettazione, scelta e installazione degli impianti elettrici

    CEI 64-8 Criteri di applicabilità. Prescrizioni di progettazione ed esecuzione. Decreto Ministeriale

    22 gennaio 2008, n.37

    CEI 64-12 Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario

    CEI 64-14 Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori

    CEI 64-50 Edilizia ad uso residenziale e terziario: Guida per l'integrazione degli impianti elettrici

    utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati

    negli edifici - Criteri generali

    CEI 81-10 Protezione delle strutture contro i fulmini

    CEI EN 50173 Tecnologia dell'informazione - Sistemi di cablaggio strutturato

    CEI - UNEL 00721 Colori di guaina dei cavi elettrici

    CEI - UNEL 00722 Identificazione delle anime dei cavi

    PRESCRIZIONI

    CPR 305/11/UE – Regolamento Prodotti da Costruzione

    Norme e-distribuzione (ENEL servizio elettrico) di omologazione materiali

    Norme e tabelle UNI UNEL per materiali unificati

    Norme sulla compatibilità elettromagnetica

    Normative, raccomandazioni e prescrizioni INAIL (ex ISPESL) e USL

    Prescrizioni del Comando dei Vigili del Fuoco territorialmente competente

    Prescrizioni della Società distributrice dell’energia territorialmente competente

    Prescrizioni della Società distributrice del Servizio Telefonico territorialmente competente

    Prescrizioni, regolamenti e raccomandazioni di eventuali altri Enti emanate ed applicabili ai materiali e/o agli impianti

    oggetto del lavoro.

    MAGGIORAZIONI DIMENSIONALI RISPETTO AI VALORI MINORI CONSENTITI

    DALLE NORME CEI E DI LEGGE

    Ad ogni effetto, si precisa che maggiorazioni dimensionali, in qualche caso fissate dal presente

    progetto, rispetto ai valori minori consentiti dalle norme CEI o di legge, sono adottate per consentire

    possibili futuri limitati incrementi delle utilizzazioni, non implicanti tuttavia veri e propri ampliamenti

    degli impianti.

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    6

    4. DESCRIZIONE DELLE OPERE IMPIANTISTICHE

    4.1 SMANTELLAMENTO E MODIFICA IMPIANTI ESISTENTI

    L’area sarà assoggettata da un intervento di smantellamento degli impianti esistenti per i quali non si

    prevede il reimpiego e che destassero impedimenti alle future realizzazioni. In particolare, non

    dovranno transitare cavi vetusti inutilizzati che potrebbero essere fonte di conduzione di correnti

    indotte pericolose.

    Per i materiali che saranno rimossi devono essere compresi nell'opera gli oneri relativi allo

    smaltimento, comprensivo del loro trasporto a pubblica discarica o in altro luogo di stoccaggio, entro

    la cerchia urbana, indicato dal Committente per i materiali che riterrà opportuno recuperare.

    Sono altresì da ritenersi compresi nell'opera tutti i necessari aggiustamenti o modifiche di quella parte

    di impianti che si intende riutilizzare al fine di renderli idonei all'uso previsto.

    4.2 IMPIANTO DI DISPERSIONE A TERRA E COLLEGAMENTI

    EQUIPOTENZIALI

    In tutte le aree oggetto di intervento dovrà essere assicurata la connessione equipotenziale all'impianto

    di dispersione a terra esistente delle masse relative ad utilizzatori elettrici quali: apparecchi di

    illuminazione, prese di energia, tubazioni metalliche elettriche ed idrauliche, canalizzazioni

    metalliche portacavi (per le quali dovrà essere garantita la continuità per tutto il percorso), ecc.

    4.3 QUADRISTICA ELETTRICA

    L’intervento prevede la modifica del quadro elettrico esistente di alimentazione e protezione delle

    utenze pertinenti all’attuale impianto di distribuzione carburanti, denominato “Quadro elettrico parco

    veicoli”. Le opere necessarie al suo adeguamento sono descritte all’interno del relativo schema

    elettrico unifilare costituente parte integrante del presente progetto. Al termine dell’intervento l’intero

    quadro dovrà essere collaudato e certificato. Lo schema dovrà essere poi interamente rielaborato con

    la corretta numerazione dei dispositivi, delle linee e delle morsettiere e completato di eventuali

    ulteriori informazioni ritenute costruttivamente rilevanti.

    4.4 DISTRIBUZIONE ELETTRICA

    La distribuzione orizzontale principale, in diramazione dal quadro elettrico generale, dovrà avvenire

    prevalentemente mediante tubazioni flessibili poste interrate.

    Le sezioni minime dei conduttori sono riportate negli elaborati grafici di progetto e all’interno del

    presente documento.

    La tipologia dei componenti dovrà rispettare le prescrizioni riportate all’interno del presente

    documento, nel capitolato, negli elaborati grafici nonché nel computo metrico.

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    7

    Particolare attenzione dovrà essere posta al sistema di sgancio previsto, poiché essendo attualmente

    attive due forniture elettriche in bassa tensione distinte che alimentano gli impianti esistenti

    all’interno del complesso, i pulsanti di sgancio dovranno agire direttamente sulle protezioni generali

    di entrambe le forniture.

    5. CLASSIFICAZIONE DELLE AREE

    La classificazione degli ambienti è eseguita tenendo conto di tutti i fattori ambientali (geometria degli

    ambienti, presenza di sostanze combustibili e/o infiammabili, massimo affollamento ipotizzabile,

    ecc.) necessari alla corretta identificazione degli stessi.

    Si ricorda che, una volta eseguita la classificazione dei luoghi pericolosi, è importante che nessuna

    modifica all’opera o ad applicazione stessa ed alle procedure operative avvenga senza l’accordo con

    i responsabili della classificazione.

    5.1 LOCALI TECNICI

    Per gli ambienti di questa categoria per i quali non sia svolta alcuna attività soggetta a prevenzione

    incendi o sussista specifico interesse normativo, è prevista l’installazione di un impianto con

    apparecchi aventi un grado di protezione min. IP 55. La distribuzione dovrà essere realizzata per

    mezzo di canaline portatavi e/o tubazioni a vista.

    5.2 AMBIENTI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO D'INCENDIO (ART. 751.03 CEI

    64-8)

    Il rischio relativo all’incendio dipende dalla probabilità che esso si verifichi e dall’entità del danno

    conseguente per le persone, per gli animali e per le cose.

    L’individuazione degli ambienti a maggior rischio in caso d’incendio dipende da una molteplicità di

    parametri quali per esempio:

    - densità di affollamento;

    - massimo affollamento ipotizzabile;

    - capacità di deflusso o di sfollamento;

    - entità del danno ad animali e/o cose;

    - comportamento al fuoco delle strutture e dei materiali impiegati nei componenti

    dell’edificio;

    - presenza di materiali combustibili;

    - tipo di utilizzazione dell’ambiente;

    - situazione organizzativa per quanto riguarda la protezione antincendio (adeguati mezzi di

    segnalazione ed estinzione incendi, piano di emergenza e sfollamento, addestramento del

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    8

    personale, distanza del più vicino distaccamento del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco,

    esistenza di Vigili del Fuoco aziendali ecc.).

    Tali parametri devono essere opportunamente esaminati nel più vasto ambito della valutazione dei

    rischi e della prevenzione incendi.

    In generale, in assenza di valutazioni eseguite nel rispetto di quanto indicato, gli ambienti dove si

    svolgono le attività elencate nel D.P.R. 151/2011, i cui progetti sono soggetti all'esame e parere

    preventivo dei comandi provinciali dei vigili del fuoco ed il cui esercizio è soggetto a visita e controllo

    ai fini del rilascio del “Certificato di prevenzione incendi”, sono considerati ambienti a maggior

    rischio in caso di incendio. In generale, gli ambienti dove non si svolgono le attività elencate nel

    D.P.R. 151/2011, non sono ambienti a maggior rischio in caso di incendio; tuttavia essi possono

    essere ambienti a maggior rischio in caso di incendio se si verificano le condizioni descritte dall’art.

    751.03.1.1 (CEI 64-8), ad esempio luoghi soggetti a specifiche prescrizioni dei VV.F.

    Al fine di definire le caratteristiche dell’impianto elettrico, detti ambienti sono raggruppati come

    indicato negli artt. 751.03.2, 751.03.3 e 751.03.4 (CEI 64-8).

    5.3 SEZIONE BENZINE

    Il presente capitolo viene elaborato allo scopo di definire la classificazione dei luoghi pericolosi per

    travaso e distribuzione di benzine per autotrazione (Liquidi di categoria A– D.M. 31.07.1934)

    I serbatoi, gli erogatori ed i terminali dei tubi di equilibrio relativi al Gasolio sono esclusi dalla

    presente classificazione, facendo riferimento alla norma CEI 64-8 – Parte 7 (Luoghi a maggior rischio

    in caso di incendio).

    L’impianto in oggetto sarà realizzato in pieno allineamento con i dettami dal D.M. 31.07.1934 e sue

    modifiche ed integrazioni ed in particolare:

    - l'impianto sarà dotato di sistema di recupero dei vapori per le benzine di tipo dedicato;

    - lo scarico all'interno dei serbatoi avverrà con sistema di ciclo chiuso;

    - tutte le tubazioni saranno interrate e realizzate in acciaio zincato tipo mannesman saldato

    o filettato o in polietilene ad alta densità con giunzioni termosaldate;

    - tutte le valvole e le apparecchiature saranno idonee all'utilizzo in presenza di idrocarburi

    e (ove necessario) saranno del tipo approvato dal M.I. o dotate di marchiatura Atex tutte

    le apparecchiature verranno poste in opera da personale specializzato.

    Le sorgenti di emissione (SE) considerate sono di grado continuo, primo e secondo.

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    9

    Componenti dell'impianto

    - Colonnina erogatrice: sarà del tipo omologato dalla D.G.S.A. Del Ministero dell'Interno e

    quindi gli impianti elettrici in essa contenuti sono conformi alla Norma UNI EN 13617-

    1 “Requisiti di sicurezza per la costruzione e prestazioni dei distributori di carburante e

    delle unità di pompaggio remote (la norma si applica ai distributori delle stazioni di

    servizio, progettati per erogare combustibili liquidi nei serbatoi di veicoli a motore, barche

    e aerei leggeri e in contenitori portatili, con una portata fino a 200 l/min, e destinati

    all’utilizzo e allo stoccaggio a temperature comprese tra -20 °C e +40 °C) e saranno

    installate all'aperto con condizioni di ventilazione senza impedimenti.

    - Serbatoi: saranno installati interrati ad una profondità minima di mt. 1,00 misurata dalla

    generatrice superiore al piano finito di campagna.

    - Carico dei serbatoi: potrà avvenire o direttamente dal p.d.u. del serbatoio o da una

    centralina di scarico centralizzato, in entrambi i casi con sistema a ciclo chiuso con attacchi

    a vite per le tubazioni di carico e di ciclo chiuso.

    Sorgenti di emissione e relative zone

    Come indicato nella Norma CEI EN 60079-10 e nella guida CEI 31-35 e dalle indicazioni di servizio

    sono state individuate le seguenti sorgenti di emissione:

    - SE01: Parte idraulica dell'erogatore

    - SE02: Sfiato del degasatore dell'erogatore

    - SE03: Alloggio (sacca) portapistola di erogazione

    - SE04: Pozzetto scarico benzine (serbatoio o scarico decentrato)

    - SE05: Terminale tubazioni di equilibrio serbatoi benzine (Vent)

    Sorgenti di emissione per distributori di benzina

    n. Sorgente di emissione Attività ordinaria Attività occasionale

    1 Trafilamenti interni dalla parte idraulica

    dell'erogatore

    X

    2 Sfiato degasatore dell'erogatore X

    3 Sacca pistola di erogazione X

    4 Sfiato dai serbatoi per eccesso di recupero

    vapori

    X

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    10

    n. Sorgente di emissione Attività ordinaria Attività occasionale

    5 Pozzetto di scarico benzina aperto oppure

    pozzetto centralina di scarico aperto

    X

    6 Pozzetto chiuso X

    7 Disoleatore acque di piazzale X

    Dati della sostanza infiammabile

    Denominazione della sostanza : Benzina per autotrazione

    Densità relativa all’aria dei vapori : ≥ 2,5

    Massa molare massima : M = 110 kg/kmol

    Limite inferiore esplodibilità (LEL) : LEL % = 1,4% in volume = 0,0625 kg/m3

    Temperatura di infiammabilità :

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    11

    Dati ambientali all’aperto

    Ubicazione del distributore : all’aperto

    Temperatura massima ambiente : Ta = 313,1 K (40,1 °C) – dato max Tabella GC.1

    Pressione atmosferica : Pa = 101300 Pa

    Velocità minima dell’aria : 0,5 m/s

    Disponibilità della ventilazione : buona

    Fattore di efficacia : f = 2 (ambiente aperto con presenza di qualche

    impedimento alla libera circolazione dell’aria)

    Riferimento

    NORMA EUROPEA UNI EN 13617-1 “Requisiti di sicurezza per la costruzione e prestazioni dei

    distributori di carburante e delle unità di pompaggio remote”.

    Dalla norma europea di riferimento (art. 5) si identificano le seguenti aree pericolose:

    SE01-SE02-SE03

    Interno Colonnina

    Grado di ventilazione basso

    Grado di emissione secondo

    Disponibilità della ventilazione scarsa

    Valutazione della zona Zona 1

    Dz distanza assunta (a) tutto il volume interno

    Esterno Colonnina

    Grado di ventilazione medio

    Grado di emissione secondo

    Disponibilità della ventilazione buona

    Valutazione della zona Zona 2

    Dz distanza assunta (a) 0,20 mt (orizzontale) 0,05 mt (verticale)

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    12

    Sfiato degasatore erogatore

    Grado di ventilazione basso

    Grado di emissione primo

    Disponibilità della ventilazione buona

    Valutazione della zona Zona 1

    Dz distanza assunta (a) 0,10 mt

    Alloggio (sacca) portapistola di erogazione (interno)

    Grado di ventilazione basso

    Grado di emissione primo

    Disponibilità della ventilazione buona

    Valutazione della zona Zona 1

    Dz distanza assunta (a) intero volume portapistola

    Alloggio (sacca) portapistola di erogazione (esterno)

    Grado di ventilazione medio

    Grado di emissione secondo

    Disponibilità della ventilazione buona

    Valutazione della zona Zona 2

    Dz distanza assunta (a) 0,20 mt (orizzontale) 0,05 mt (verticale)

    Classificazione del luogo pericoloso relativo al pozzetto scarico benzine

    SE04

    Il pozzetto considerato ha gli stessi valori di emissione e ventilazione risultati per l'erogatore, quindi

    per analogia di valutazioni, si definisce la zona del pozzetto come segue:

    Interno pozzetto

    - Grado di ventilazione basso

    - Grado di emissione secondo

    - Disponibilità della ventilazione scarsa

    - Valutazione della zona Zona 1

    - Dz distanza assunta (a) tutto il volume interno

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    13

    Esterno pozzetto

    - Grado di ventilazione medio

    - Grado di emissione secondo

    - Disponibilità della ventilazione buona

    - Valutazione della zona Zona 2

    - Dz distanza assunta (a) 0,20 mt (orizzontale) 0,05 mt (verticale)

    Classificazione del luogo pericoloso relativa al terminale tubazioni di equilibrio serbatoi

    benzine (Vent) con sistema per il recupero dei vapori

    SE05

    Caratteristiche della emissione

    Il terminale delle tubazioni di equilibrio dei serbatoi per benzine è situato in luogo decentrato,

    adeguatamente ventilato e ad un’altezza minima di 2,5 m e rivolto verso l’alto.

    Esso è dotato di valvola a pressione/depressione, che consente la fuoriuscita di vapore solo nel caso

    vi sia superamento delle pressioni di progetto.

    Nelle condizioni più sfavorevoli ciascun erogatore collegato al serbatoio potrebbe riportare il 5% di

    vapore in più del liquido prelevato creando di conseguenza una sovrappressione e quindi il

    presupposto per l'emissione in caso di superamento della soglia di taratura della valvola pressione-

    depressione.

    La sovrappressione è dovuta alla presenza del sistema di recupero vapori durante le operazioni di

    rifornimento.

    Per il calcolo della pozza viene considerato:

    SE : terminale tubazione equilibrio serbatoi benzine

    Grado di emissione : secondo

    Coefficiente di sicurezza : k = 0,5

    Concentrazione di emissione : X = 40% = 0,4 p.u. (dati sperimentali)

    Concentrazione iniziale di emissione : X0 = 50% emissione in fase esclusivamente gassosa

    Stato : vapore

    Direzione dell’emissione : verso l’alto

    La portata degli erogatori in esame è pari a 40 dm3/min (6,67 x 10-4 m3/sec)

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    14

    Il fattore di contemporaneità considerato nel funzionamento dei distributori è 0,5 ed il totale della

    possibile emissione è dunque:

    Qg = x * k * n * 5 / 100 * p * ρgas

    = 2,33 x 10-4 kg/sec

    A favore della sicurezza si calcola una emissione dal terminale di equilibrio di 60 s al giorno.

    Il tempo di emissione (te) inteso come tempo totale annuo di emissione risulta:

    te = 60 x 365 = 21900 s = 6,1 h

    Calcolo della distanza pericolosa dz

    A questo punto si può calcolare la distanza pericolosa (dz) dalla SE, oltre la quale la concentrazione

    del vapore infiammabile è inferiore a k x LEL (formula f.GB.5.1-4)

    dz = kz * (42300 * Qg * fSE * / M * kdz * LELv * wa) 0,55

    = 0,55 mt (si assume a=0,75 mt)

    Valutazione di Vz e del tempo di persistenza t

    Il volume Vz oltre il quale la concentrazione media del vapore è inferiore a 0,5 volte il LEL, viene

    calcolato tramite la formula f.5.10.3-6, mentre la portata minima dell’aria di ventilazione si ricava

    dalla formula f.5.10.3-1

    (dV / dt)min= Qamin = [(dG / dt)max] / (k * LELv) *(Ta / 293) = Qg / (k * LELv) *(Ta / 293)

    = 0,156 mc/s

    Trattasi di un ambiente all’aperto con qualche impedimento alla libera circolazione d’aria, che può

    ridurre in modo trascurabile la capacità di diluizione dell’atmosfera esplosiva, pertanto si assume

    come fattore di efficacia f = 2

    Il calcolo del Vz è dato da:

    Vz = f (dv / dt)min / C0 = f (Qa min) C0

    = 0,1 mc.

    Il tempo di persistenza (t) richiesto per far scendere la concentrazione media da un valore iniziale X0

    a k volte il LEL, dopo l’arresto dell’emissione, viene calcolato tramite la formula f.5.10.3-13

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    15

    t = -fSE / C0 * ln (k * LELv / X0)

    = 26 sec.

    Conclusioni

    I terminali di equilibrio dei serbatoi sono lambiti dall’aria di ventilazione ambiente, con grado

    MEDIO e disponibilità BUONA.

    Tipi ed estensione della zona:

    - emissione di secondo grado

    - grado di ventilazione medio

    - disponibilità di ventilazione buona

    Il luogo pericoloso è completamente di zona 2.

    Distanze di sicurezza relativamente alle aree pericolose

    Attrezzatura Tipo di

    Zona

    Distanza di pericolo attività

    ordinaria in cm

    Distanza di pericolo

    attività occasionale

    cm

    Erogatore Parte idraulica Z=1

    Z=2

    Interno erogatore

    20 cm esterno erogatore,

    orizzontalmente in tutte le

    direzioni e verso il basso sino

    alla proiezione al suolo

    5 cm. Esterno erogatore nella

    parte superiore

    Sfiato

    degasatore

    Z=1 10 cm semisfera esterna a filo

    dell'erogatore

    Sacca porta

    pistola

    Z=1

    Z=2

    Interno Sacca

    20 cm esterno intorno alla

    sacca porta pistola in tutte le

    direzioni

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    16

    Attrezzatura Tipo di

    Zona

    Distanza di pericolo attività

    ordinaria in cm

    Distanza di pericolo

    attività occasionale

    cm

    Stoccaggio Sfiato serbatoi

    per eccesso

    recupero vapori

    Z=2 75 cm in esterno, sfera con il

    centro posizionato nel punto di

    sfiato

    Pozzetto scarico

    benzina

    (chiuso)

    Z=1

    Z=2

    Interno pozzetto

    20 cm esterno orizzontalmente

    intorno ai lati del pozzetto

    10 cm in verticale sopra il

    pozzetto

    Pozzetto solo

    passo d'uomo

    Z=1 Interno pozzetto

    Disoleatore Pozzetto di

    sfioro

    Z=1

    Z=2

    Interno pozzetto

    20 cm intorno al perimetro del

    pozzetto

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    17

    Scelta delle costruzioni elettriche

    Al fine di poter scegliere le costruzioni elettriche idonee per luoghi pericolosi è necessario avere le

    seguenti informazioni:

    - Classificazione dei luoghi pericolosi

    - Classe di temperatura o temperatura di accensione del gas o vapore interessato

    conformemente a quanto di seguito riportato

    - Dove applicabile, la classificazione del gas o vapore in relazione al gruppo o sottogruppo

    delle costruzioni elettriche

    - Influenze esterne e temperature ambiente

    Scelta delle costruzioni elettriche in base alle zone

    Costruzioni e circuiti elettrici possono essere impiegati in zona = se sono in accordo con la Norma

    EN 50020 (categoria “ia” - sicurezza intrinseca).

    Costruzioni elettriche per uso in zona 1

    In zona 1 possono essere impiegate costruzioni elettriche per zona = o costruzioni con uno o più dei

    seguenti modi di protezione:

    - Custodie a prova di esplosione “d” secondo la EN 50018

    - Costruzioni a sovrappressione interna “p” secondo la EN 50016

    - Riempimento con sabbia “q” secondo la EN 50017

    - Immersione in olio “o” secondo la EN 50015

    - Sicurezza aumentata “e” secondo la EN 50019

    - Sicurezza Intrinseca “i” secondo la EN 50020

    - Incapsulamento “m secondo la EN 50028

    Costruzioni elettriche per uso in zona 2

    Le seguenti costruzioni elettriche possono essere installate in zona 2:

    a. costruzioni elettriche per le zone 0 e 1

    b. costruzioni elettriche progettate specificatamente per la zona 2 (per esempio con modo di

    protezione “n” secondo la IEC 60079-15)

    c. costruzioni elettriche conformi alle prescrizioni di una norma riconosciuta relativa a

    costruzioni industriali che non hanno, durante il funzionamento normali, superfici calde in

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    18

    grado di provocare accensioni e, non producono, durante il funzionamento normale, archi o

    scintille, oppure durante il funzionamento normale producono archi o scintille ma, sempre nel

    funzionamento normale, i valori dei parametri elettrici (U, I, L e C) nel circuito (compresi i

    cavi) non superano quelli specificati nella Norma EN 50020 con un fattore di sicurezza uguale

    a 1. La valutazione deve essere fatta in conformità con le indicazioni relative agli apparecchi

    e ai circuiti a limitazione di energia fornite dalla Norma IEC 60079-15.

    Scelta in relazione alla temperatura di accensione del gas o del vapore

    La costruzione elettrica deve essere scelta in modo tale che la massima temperatura superficiale della

    stessa non raggiunga la temperatura di accensione di qualsiasi gas o vapore che può essere presente.

    I simboli per le classi di temperatura, che possono essere riportati sulla costruzione elettrica, hanno il

    significato di cui alla tabella seguente:

    Classe di temperatura della

    costruzione elettrica

    Massima temperatura superficiale

    della costruzione elettrica

    Temperatura di accensione del

    gas o del vapore

    T1 450 °C >450 °C

    T2 300 °C >300 °C

    T3 200 °C >200 °C

    T4 135 °C >135 °C

    T5 100 °C >100 °C

    T6 85 °C >85 °C

    Dati della sostanza combustibili Gasolio

    (tabella GA-2 pos. 204 – Norma CEI 31-35 fascicolo 8705)

    Denominazione della sostanza : Gasolio

    Densità relativa all’aria dei vapori : ≥ 3.5

    Limite inferiore esplodibilità (LEL) : LEL % = 1 % in volume

    Limite superiore esplodibilità (UEL) : LEL % = 6 % in volume

    Temperatura di infiammabilità : 55-65 °C

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    19

    (tabella GA-2 pos. 204 – Norma CEI 31-35 fascicolo 8705)

    Temperatura di accensione : 330 °C

    Classificazione parte idraulica dell’erogatore

    Le SE interne alla colonnina erogatrice di gasolio autotrazione determinano un ambiente a maggior

    rischio in caso di incendio estesa a tutto il volume interno al corpo dell’erogatore ed al pozzetto

    sottostante in caso questo non risulti riempito di sabbia.

    Classificazione luogo pericoloso relativo al pozzetto passo d’uomo serbatoi interrati

    Le SE contenute nel pozzetto p.d.u. determinano un ambiente a maggior rischio in caso di incendio

    esteso a tutto il volume del pozzetto.

    Non sono considerati ambienti a maggior rischio in caso di incendio le aree circostanti le tubazioni

    di equilibrio.

    6. QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI

    Tutti i componenti più significativi d'impianto, oltre a presentare le caratteristiche prescritte nel

    presente progetto, dovranno essere forniti di Marchio Italiano di Qualità e corrispondere alle Tabelle

    di Unificazione UNI-UNEL.

    Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti elettrici devono essere adatti all'ambiente in

    cui sono installati e devono avere caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive,

    termiche o dovute all'umidità alle quali possono essere esposti durante l'esercizio.

    Per i materiali la cui provenienza è prescritta dalle condizioni del capitolato d'appalto, potranno pure

    essere richiesti i campioni.

    E' raccomandata nella scelta dei materiali, la preferenza ai prodotti nazionali. Tutti gli apparecchi

    devono riportare dati di targa ed eventuali indicazioni d'uso utilizzando la simbologia del CEI e la

    lingua Italiana.

    7. TIPOLOGIA DELLE INSTALLAZIONI

    INSTALLAZIONE NELLE AREE NON CLASSIFICATE

    Nelle aree non classificate dovrà essere prevista la posa delle seguenti apparecchiature elettriche:

    - Cavi uni/multipolari con isolamento in gomma G16

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    20

    - Tubazioni in acciaio zincato leggero o in PVC complete di giunzioni e raccordi

    - Cassette di derivazione in alluminio pressofuso o in PVC dotate di eventuali morsettiere,

    pressacavi e raccordi per tubazioni

    - Prese di corrente e apparecchi di comando in contenitori di resina autoestinguente

    - Corpi illuminanti led per l’illuminazione ordinaria

    - Corpi illuminanti led autoalimentati con autonomina min. 60’ per l’illuminazione di

    emergenza/sicurezza

    Il grado di protezione degli impianti sarà IP65 in funzione delle attività svolte.

    8. PRESCRIZIONI PER LA SICUREZZA (CEI 64/8 PARTE 4 CAP. 41 SEZ.

    410)

    8.1 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI ED INDIRETTI –

    GENERALITÀ

    La protezione contro i contatti diretti e indiretti deve essere ottenuta applicando in modo appropriato

    le misure specificate nelle seguenti sezioni della norma CEI 64/8 Parte 4 Cap.41:

    - 411, per la protezione combinata contro i contatti diretti ed indiretti

    - 412, per la protezione contro i contatti diretti

    - 413, per la protezione contro i contatti indiretti

    8.2 OMISSIONE DELLA PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI

    La protezione contro i contatti indiretti può essere omessa per i seguenti casi:

    - mensole a muro per isolatori di linee aeree, compresi i relativi accessori, se situate fuori

    portata di mano;

    - pali di cemento armato con armatura metallica non accessibile;

    - masse che per le loro ridotte dimensioni (approssimativamente 50 mm x 50 mm) oppure

    per la loro disposizione, non possono venire afferrate o determinare un contatto con una

    parte significativa del corpo umano, essendo la connessione con un conduttore di

    protezione eseguibile con difficoltà e poco affidabile.

    Per la scelta delle misure di protezione negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio si

    applicano le prescrizioni della Sezione 751 della Parte 7 della norma CEI 64-8.

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    21

    Nel presente progetto si prevede in particolare l’adozione delle misure di protezione a seguito

    descritte.

    8.3 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI (CEI 64/8 PARTE 4 CAP. 41

    SEZ. 411)

    PROTEZIONE MEDIANTE BASSISSIMA TENSIONE: SELV E PELV

    La protezione combinata contro i contatti diretti e indiretti è considerata assicurata quando:

    - la tensione nominale non supera 50 V, valore efficace in c.a., e 120 V in c.c. non ondulata

    (vedere Nota a 411.1.4.3);

    - l’alimentazione proviene da una delle sorgenti elencate in 411.1.2;

    - sono soddisfatte le condizioni di cui in 411.1.3 ed, inoltre, quelle di cui in 411.1.4 per i circuiti SELV, oppure quelle di cui in 411.1.5 per i circuiti PELV.

    NOTA 1: Se il sistema è alimentato da un sistema a tensione più elevata tramite, per es.,

    autotrasformatori, potenziometri, dispositivi a semiconduttori, ecc., il circuito secondario è da

    considerare un’estensione del circuito primario e deve essere protetto mediante le misure di

    protezione applicate al circuito primario.

    NOTA 2: Per alcuni ambienti o applicazioni particolari a maggior rischio sono richiesti, nella Parte

    7, limiti di tensione più bassi.

    La parti attive dei circuiti SELV e PELV devono essere separate le une dalle altre, dai circuiti FELV

    e da circuiti a tensione più elevata mediante separazione di protezione in accordo con l’art.411.1.3.2.

    NOTA 1: Questa prescrizione non esclude il collegamento a terra del circuito PELV.

    NOTA 2: In particolare, è necessario assicurare una separazione di protezione tra le parti attive di

    apparecchi elettrici quali relè, contattori, interruttori ausiliari, e qualsiasi parte di un circuito a

    tensione più elevata. La separazione di protezione tra due circuiti consiste in un isolamento doppio

    rinforzato oppure in uno schermo metallico tra due circuiti, collegato a terra.

    NOTA 3: Le prescrizioni fondamentali per una protezione di separazione delle parti attive dei circuiti

    SELV da quelle dei circuiti PELV e da quelle di altri circuiti, per es. all’interno di un componente

    elettrico, sono date nella Norma CEI 0-13.

    La separazione di protezione tra i conduttori dei circuiti di ogni sistema SELV e PELV ed i conduttori

    di qualsiasi altro circuito deve essere realizzata ricorrendo ad uno dei seguenti metodi:

    - mediante conduttori separati materialmente;

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    22

    - con i conduttori dei circuiti SELV e PELV muniti, oltre che del loro isolamento principale,

    di una guaina isolante;

    - con i conduttori dei circuiti a tensione diversa separati da uno schermo o da una guaina

    metallici messi a terra.

    NOTA: Nei casi precedenti è sufficiente sia assicurato, per ciascun conduttore, l’isolamento

    principale richiesto per la tensione nominale del circuito di cui il conduttore fa parte.

    Circuiti a tensione diversa possono essere contenuti in uno stesso cavo multipolare o in uno stesso

    raggruppamento di cavi, a condizione che i conduttori dei circuiti SELV e PELV siano isolati,

    nell’insieme od individualmente, per la massima tensione presente.

    Prescrizioni riguardanti solo i circuiti SELV

    Le parti attive dei circuiti SELV non devono essere collegate a terra e neppure a parti attive od a

    conduttori di protezione che facciano parte di altri circuiti.

    Le masse non devono essere intenzionalmente collegate:

    - a terra;

    - a conduttori di protezione od a masse di altri circuiti elettrici;

    - a masse estranee.

    NOTA: Se è probabile che le masse dei circuiti SELV possano entrare in contatto, in modo non

    intenzionale, con le masse di altri circuiti, la protezione contro i contatti diretti e indiretti non dipende

    più unicamente dalla protezione a mezzo SELV, ma dalla misura di protezione alla quale queste

    ultime masse sono soggette.

    Se la tensione nominale supera 25 V, valore efficace in c.a., oppure 60 V, in c.c. non ondulata, la

    protezione contro i contatti diretti deve essere assicurata da:

    - barriere od involucri aventi un grado di protezione non inferiore a IPXXB, oppure

    - un isolamento in grado di sopportare una tensione di prova di 500 V, valore efficace per 1

    minuto, o in accordo con le relative norme di prodotto.

    Se la tensione nominale non supera 25 V, valore efficace in c.a., oppure 60 V, in c.c. non ondulata,

    la protezione contro i contatti diretti è generalmente assicurata; le condizioni di influenze esterne che

    si riscontrano negli ambienti e nelle applicazioni particolari descritti nella Parte 7 la rendono tuttavia,

    in certi casi, necessaria.

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    23

    NOTA: Una tensione in c.c. è ritenuta convenzionalmente non ondulata quando:

    - l’ondulazione sinusoidale non è superiore al 10% in valore efficace, oppure

    - l’ondulazione non sinusoidale presenta un valore massimo di picco non superiore a 140 V

    per un sistema in c.c. con tensione nominale di 120 V, o analogamente 70 V per un sistema

    in c.c. con tensione nominale di 60 V.

    8.4 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI (CEI 64/8 PARTE 4 CAP. 41

    SEZ. 412)

    PROTEZIONE MEDIANTE ISOLAMENTO DELLE PARTI ATTIVE

    L’isolamento è destinato ad impedire qualsiasi contatto con parti attive.

    Le parti attive devono essere completamente ricoperte con un isolamento che possa essere rimosso

    solo mediante distruzione.

    L’isolamento dei componenti elettrici costruiti in fabbrica deve soddisfare le relative Norme.

    Per gli altri componenti elettrici la protezione deve essere assicurata da un isolamento tale da resistere

    alle influenze meccaniche, chimiche, elettriche e termiche alle quali può essere soggetto

    nell’esercizio.

    NOTA 1: Vernici, lacche, smalti e prodotti similari da soli non sono in genere considerati idonei per

    assicurare un adeguato isolamento per la protezione contro i contatti diretti.

    NOTA 2: Quando l’isolamento è applicato all’atto dell’installazione, la qualità dell’isolamento deve

    in caso di dubbio essere confermata da prove simili a quelle che assicurano la qualità dell’isolamento

    di componenti similari costruiti in fabbrica.

    PROTEZIONE MEDIANTE INVOLUCRI O BARRIERE

    Le barriere o gli involucri sono destinati ad impedire il contatto con parti attive.

    Le parti attive devono essere poste entro involucri o dietro barriere tali da assicurare almeno il grado

    di protezione IPXXB; si possono avere tuttavia aperture più grandi durante la sostituzione di parti,

    come nel caso di alcuni portalampade o fusibili, o quando esse siano necessarie per permettere il

    corretto funzionamento di componenti elettrici in accordo con le prescrizioni delle relative Norme.

    Le aperture devono essere piccole, compatibilmente con le prescrizioni per il corretto funzionamento

    e per la sostituzione di una parte.

    Le superfici superiori orizzontali delle barriere o degli involucri che sono a portata di mano devono

    avere un grado di protezione non inferiore a IPXXD.

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    24

    Le barriere e gli involucri devono essere saldamente fissati ed avere una sufficiente stabilità e durata

    nel tempo in modo da conservare il richiesto grado di protezione ed una conveniente separazione

    dalle parti attive, nelle condizioni di servizio prevedibili, tenuto conto delle condizioni ambientali.

    La chiave si intende in esemplare unico od in numero limitato, ed affidata a personale addestrato.

    Quando degli apparecchi utilizzatori o dei motori non siano stati installati o siano stati rimossi, le

    estremità dei conduttori non utilizzati devono venire protette con isolamenti o con involucri o barriere

    aventi caratteristiche equivalenti a quelle richieste dalla Sezione 412 della norma CEI 64-8.

    PROTEZIONE MEDIANTE OSTACOLI O DISTANZIAMENTO

    La misure di protezione contro i contatti diretti mediante ostacoli (art. 412.3 - CEI 64-8) o mediante

    distanziamento (art. 412.4 - CEI 64-8) non è ammessa.

    PROTEZIONE ADDIZIONALE MEDIANTE INTERRUTTORI DIFFERENZIALI

    L’uso di interruttori differenziali con corrente differenziale di intervento non superiore a 30 mA, pur

    permettendo di eliminare gran parte dei rischi dovuti ai contatti diretti, non è riconosciuto quale

    misura di protezione completa contro questi contatti, anche perché non permette di evitare gli

    infortuni, d’altronde molto rari, provocati dal contatto simultaneo con due parti attive del circuito

    protetto che si trovino a potenziali differenti.

    Si deve notare che l’uso di questi interruttori differenziali permette di ottenere la protezione contro i

    contatti indiretti in condizioni di messa a terra molto mediocri ed assicura anche, quando richiesta,

    una migliore protezione contro gli incendi, con la rivelazione di eventuali difetti di isolamento che

    diano luogo a piccole correnti verso terra.

    8.5 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI (CEI 64/8 PARTE 4 CAP.

    41 SEZ. 413)

    PROTEZIONE MEDIANTE INTERRUZIONE AUTOMATICA DELL'ALIMENTAZIONE

    Un dispositivo di protezione deve interrompere automaticamente l’alimentazione al circuito od al

    componente elettrico, che lo stesso dispositivo protegge contro i contatti indiretti, in modo che, in

    caso di guasto, nel circuito o nel componente elettrico, tra una parte attiva ed una massa o un

    conduttore di protezione, non possa persistere, per una durata sufficiente a causare un rischio di effetti

    fisiologici dannosi in una persona in contatto con parti simultaneamente accessibili, una tensione di

    contatto presunta superiore alla tensione di contatto limite convenzionale (vedere Note 1 e 3).

    Tuttavia, indipendentemente dalla tensione di contatto, in alcune circostanze è permesso un tempo di

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    25

    interruzione, il cui valore dipende dal tipo di sistema, non superiore a 5 s (art. 413.1.3.5) oppure ad 1

    s (art. 413.1.4.2).

    NOTA 1: I valori della tensione di contatto limite convenzionale UL (art. 22.4) sono 50 V in c.a. e

    120 V in c.c. non ondulata per gli ambienti ordinari, mentre negli impianti o parti di impianto

    corrispondenti alla sezione della Parte 7 (Sezioni 704, 705 e 710) della norma CEI 64-8 la tensione

    di contatto limite convenzionale UL sono pari a 25 V in c.a. o a 60 V in c.c. non ondulata.

    NOTA 2: Il termine “non ondulata” è convenzionalmente definito nella nota di 411.1.4.3.

    NOTA 3: Valori del tempo di interruzione e di tensione (compresa UL) inferiori possono essere

    richiesti per impianti o luoghi speciali in accordo con le Sezioni corrispondenti della Parte 7 e con

    l’art. 481.3.

    NOTA 4: Le prescrizioni di questo articolo si applicano ad impianti alimentati con frequenze

    comprese tra 15 Hz e 1000 Hz c.a. e con c.c. non ondulata.

    NOTA 5: Per i Sistemi IT l’interruzione automatica non è in genere richiesta quando si presenta il

    primo guasto (413.1.5).

    In assenza di indicazioni più precise ad RE può essere dato il valore di 10Ω (413.1.3.7 – CEI 64-8).

    Sistemi TT

    Tutte le masse protette contro i contatti indiretti dallo stesso dispositivo di protezione devono essere

    collegate allo stesso impianto di terra.

    Il punto neutro o, se questo non esiste, un conduttore di linea, di ogni trasformatore o di ogni

    generatore, deve essere collegato a terra, in modo da permettere l’interruzione dell’alimentazione al

    primo guasto franco su una massa collegata al dispersore di resistenza di terra RE, 413.1.4.2.

    Nei sistemi TT si devono utilizzare dispositivi di protezione a corrente differenziale.

    Deve essere soddisfatta la seguente condizione:

    RE x Idn ≤ UL

    dove:

    RE è la la resistenza del dispersore in ohm;

    Idn è la corrente nominale differenziale in ampere.

    UL è la tensione di contatto limite convenzionale.

    NOTA: I valori della tensione di contatto limite convenzionale UL (art. 22.4) sono 50 V in c.a. e 120

    V in c.c. non ondulata per gli ambienti ordinari, mentre negli impianti o parti di impianto

    corrispondenti alla sezione della Parte 7 (Sezioni 704, 705 e 710) della norma CEI 64-8 la tensione

    di contatto limite convenzionale UL sono pari a 25 V in c.a. o a 60 V in c.c. non ondulata.

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    26

    Per ottenere selettività con i dispositivi di protezione a corrente differenziale nei circuiti di

    distribuzione è ammesso un tempo di interruzione non superiore a 1 s.

    NOTA: La protezione contro i contatti indiretti è assicurata anche quando l’impedenza di guasto non

    sia trascurabile.

    8.6 PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE CONTRO LE SOVRACORRENTI

    (CEI 64/8 PARTE 4 CAP. 41 SEZ. 431)

    GENERALITÀ

    I conduttori attivi devono essere protetti da uno o più dispositivi che interrompono automaticamente

    l'alimentazione quando si produce un sovraccarico (Sezione 433) o un cortocircuito (Sezione 434),

    con l'eccezione del caso in cui la sovracorrente sia limitata in accordo con la Sezione 436. Le

    protezioni contro i sovraccarichi e contro i cortocircuiti devono inoltre essere coordinate in accordo

    con la sezione 435.

    I conduttori attivi protetti contro i sovraccarichi in accordo con la Sezione 433 sono considerati

    protetti anche contro guasti che siano tali da dare luogo a sovracorrenti aventi valori dello stesso

    ordine di grandezza di quelli dei sovraccarichi.

    Per le condizioni di applicazione, vedere la sezione 473.

    La protezione dei cavi flessibili a posa fissa ma movimentati durante l'uso rientra nell'oggetto del

    presente Capitolo.

    I cavi flessibili utilizzati per alimentare componenti elettrici od apparecchi utilizzatori collegati per

    mezzo di prese a spina agli impianti fissi non sono necessariamente protetti contro i sovraccarichi; la

    protezione di tali cavi contro i cortocircuiti è allo studio.

    NATURA DEI DISPOSITIVI

    I dispositivi di protezione devono essere scelti tra quelli indicati negli articoli da 432.1 a 432.3 della

    norma CEI 64-8.

    DISPOSITIVI CHE ASSICURANO LA PROTEZIONE SIA CONTRO I SOVRACCARICHI

    SIA CONTRO I CORTOCIRCUITI

    Questi dispositivi di protezione devono essere in grado di interrompere qualsiasi sovracorrente, sino

    alla corrente di cortocircuito presunta nel punto in cui i dispositivi sono installati, tenuto conto del

    paragrafo 434.3.1. Essi devono soddisfare le prescrizioni della Sezione 433.

    Tali dispositivi di protezione possono essere:

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    27

    - interruttori automatici provvisti di sganciatori di sovracorrente

    - interruttori combinati con fusibili

    - fusibili

    Il fusibile comprende tutte le parti che formano il dispositivo di protezione completo.

    L'utilizzo di un dispositivo di protezione avente un potere di interruzione inferiore al valore della

    corrente di cortocircuito presunta nel suo punto di installazione è soggetto alle prescrizioni

    dell'articolo 434.3.1.

    DISPOSITIVI CHE ASSICURANO SOLO LA PROTEZIONE CONTRO I

    SOVRACCARICHI

    Sono dispositivi di protezione con una caratteristica di funzionamento generalmente a tempo inverso,

    il cui potere di interruzione può essere inferiore alla corrente di cortocircuito presunta nel punto in

    cui essi sono installati. Questi dispositivi devono soddisfare le prescrizioni della Sezione 433.

    DISPOSITIVI CHE ASSICURANO SOLO LA PROTEZIONE CONTRO I

    CORTOCIRCUITI

    Questi dispositivi possono essere utilizzati quando la protezione contro i sovraccarichi sia ottenuta

    con altri mezzi o quando, in accordo con le prescrizioni della Sezione 473, la protezione contro i

    sovraccarichi possa o debba venire omessa. Essi devono essere in grado di interrompere ogni corrente

    di cortocircuito inferiore od uguale alla corrente di cortocircuito presunta e devono soddisfare le

    prescrizioni della Sezione 434.

    Tali dispositivi possono essere:

    - interruttori automatici con sganciatori di sovracorrente

    - fusibili, di tipo gG od aM

    CARATTERISTICHE DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

    Le caratteristiche tempo/corrente dei dispositivi di protezione contro le sovracorrenti devono essere

    in accordo con quelle specificate nelle Norme CEI relative ad interruttori automatici ed a fusibili di

    potenza.

    L'utilizzo di altri dispositivi di protezione non è escluso a condizione che le loro caratteristiche

    tempo/corrente assicurino la protezione specificata nel presente Capitolo.

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    28

    8.7 PROTEZIONE CONTRO LE CORRENTI DI SOVRACCARICO (CEI 64/8

    PARTE 4 CAP. 41 SEZ. 433)

    GENERALITÀ

    Devono essere previsti dispositivi di protezione per interrompere le correnti di sovraccarico dei

    conduttori del circuito prima che tali correnti possano provocare un riscaldamento nocivo

    all'isolamento, ai collegamenti, ai terminali o all'ambiente circondante le condutture.

    COORDINAMENTO TRA CONDUTTORI E DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

    Le caratteristiche di funzionamento di un dispositivo di protezione delle condutture contro i

    sovraccarichi devono rispondere alle seguenti due condizioni:

    1) Ib ≤ In ≤ Iz

    2) If ≤ 1,45 Iz

    dove:

    Ib è la corrente di impiego del circuito

    Iz è la portata in regime permanente della conduttura (Sezione 523);

    In è la corrente nominale del dispositivo di protezione.

    NOTA: Per i dispositivi di protezione regolabili la corrente nominale In è la corrente di regolazione

    scelta.

    If è la corrente che assicura l'effettivo funzionamento del dispositivo di protezione entro il tempo

    convenzionale in condizioni definite.

    8.8 PROTEZIONE CONTRO LE CORRENTI DI CORTOCIRCUITO (CEI 64/8

    PARTE 4 CAP. 41 SEZ. 434)

    GENERALITÀ

    La presente sezione considera solo il caso di cortocircuiti tra i conduttori di uno stesso circuito.

    Devono essere previsti dispositivi di protezione per interrompere le correnti di cortocircuito dei

    conduttori del circuito prima che tali correnti possano diventare pericolose a causa degli effetti termici

    e meccanici prodotti nei conduttori e nelle connessioni.

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    29

    CARATTERISTICHE DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE CONTRO I CORTOCIRCUITI

    Il potere di interruzione non deve essere inferiore alla corrente di cortocircuito presunta nel punto di

    installazione. E' tuttavia ammesso l'utilizzo di un dispositivo di protezione con potere di interruzione

    inferiore se a monte è installato un altro dispositivo avente il necessario potere di interruzione. In

    questo caso le caratteristiche dei due dispositivi devono essere coordinate in modo che l'energia che

    essi lasciano passare non superi quella che può essere sopportata senza danno dal dispositivo situato

    a valle e dalle condutture protette da questi dispositivi.

    In alcuni casi può essere necessario prendere in considerazione, per i dispositivi situati a valle, altre

    caratteristiche, quali le sollecitazioni dinamiche e l'energia d'arco.

    Le informazioni necessarie devono essere ottenute dai costruttori di questi dispositivi.

    Tutte le correnti provocate da un cortocircuito che si presenti in un punto qualsiasi del circuito devono

    essere interrotte in un tempo non superiore a quello che porta i conduttori alla temperatura limite

    ammissibile.

    Per i cortocircuiti di durata non superiore a 5 s, il tempo t necessario affinché una data corrente di

    cortocircuito porti i conduttori dalla temperatura massima ammissibile in servizio ordinario alla

    temperatura limite può essere calcolato, in prima approssimazione, con la formula:

    √t = K x S/I

    dove:

    t è la durata in secondi

    S è la sezione in mm²;

    I è la corrente effettiva di cortocircuito in ampere, espressa in valore efficace;

    K = 115 per i conduttori in rame isolati con PVC;

    143 per i conduttori in rame isolati con gomma etilenpropilenica e propilene reticolato;

    74 per i conduttori in alluminio isolati con PVC;

    87 per i conduttori in alluminio isolati con gomma ordinaria, gomma butilica, gomma

    etilenpropilenica o propilene reticolato;

    115 corrispondente ad una temperatura di 160 °C, per le giunzioni saldate a stagno tra conduttori

    in rame.

    Note:

    1) Per durate molto brevi (< 0,1 s) dove l'asimmetria della corrente è notevole e per i dispositivi di

    protezione limitatori di corrente, K2 S2 deve essere superiore al valore dell'energia (I2 t) indicata

    dal costruttore del dispositivo di protezione come quella lasciata passare da questo dispositivo.

    2) Altri valori di k sono allo studio per:

    - conduttori di piccola sezione (in particolare per sezioni inferiori a 10 mm2);

    - durata del cortocircuito superiori a 5 s

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    30

    - altri tipi di giunzioni tra conduttori;

    - conduttori nudi;

    - cavi con isolamento minerale

    3) La corrente nominale del dispositivo di protezione contro i cortocircuiti può essere superiore alla

    portata dei conduttori del circuito.

    8.9 SELETTIVITÀ

    Allo scopo di ottenere una sempre maggiore affidabilità e continuità di servizio, i dispositivi di

    protezione dell’impianto elettrico saranno scelti e coordinati per garantire un’efficace selettività

    dell’impianto.

    Con ciò si dovrà garantire di poter escludere dall’impianto, in caso di guasto, soltanto il circuito, la

    linea o la parte d’impianto che sarà interessata dal guasto, cioè, non dovranno essere poste fuori

    servizio anche le rimanenti parti dell’impianto che non saranno state interessate dal guasto stesso.

    Pertanto, il coordinamento delle protezioni sarà tale che, in caso di guasto, interverrà solo il

    dispositivo posto immediatamente a monte del punto in cui lo stesso sarà avvenuto.

    Per conseguire tale obiettivo sarà necessario prevedere che ciascun interruttore di alimentazione, in

    derivazione da ogni quadro, sia provvisto del relativo dispositivo di protezione.

    La selettività sarà garantita per ogni valore di sovracorrente che si verificherà sull’impianto.

    La selettività sarà garantita sia a livello di sovraccarico sia a livello di corto circuito.

    Le correnti nominali dei relè magnetici e, quando necessario, degli interruttori posti a monte e a valle

    di un circuito avranno valori diversi e compatibili tra loro per assicurare la selettività necessaria.

    I dispositivi di protezione per il corto circuito, per consentire un affinamento dei limiti di selettività,

    potranno essere anche del tipo regolabile.

    Nei casi in cui il dispositivo amperometrico non potrà garantire la selettività in modo completo, si

    potrà ricorrere anche all’uso della selettività cronometrica. A tale scopo, il relè magnetico posto a

    monte sarà provvisto del dispositivo cronometrico regolabile.

    Saranno utilizzati, altresì, interruttori di tipo selettivo, provvisti di ritardo intenzionale con più gradi

    di selettività, e dispositivi di protezione di tipo elettronico e/o provvisti di microprocessore.

    Le curve d’intervento dei dispositivi di protezione degli interruttori saranno scelte anche in funzione

    della specificità degli impianti utilizzatori che alimenteranno.

    Non sarà ammessa la protezione serie o di back-up.

    La selettività sarà prevista anche per gli impianti, le linee di distribuzione e i circuiti che prevedranno

    l’utilizzazione di dispositivi di protezione a corrente differenziale contro i guasti a terra.

    Il valore della corrente differenziale sarà regolabile e con essa anche il tempo d’intervento. In questo

    caso il dispositivo a corrente differenziale sarà integrato con un dispositivo cronometrico regolabile.

    Il ritardo cronometrico sarà previsto per gli interruttori scatolati o di tipo aperto provvisti di toroidi

    inseriti nel dispositivo stesso o sul cavo di partenza.

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    31

    La selettività sarà garantita anche per i circuiti terminali e per i bassi valori di corrente differenziale,

    utilizzando interruttori modulari per i quali siano stati attuati, in sede costruttiva, il coordinamento

    dei tempi di intervento per correnti differenziali differenti (in genere la differenza di corrente che

    garantisce la selettività è data da un K=3÷10; ad esempio dispositivo a valle con Id=0,3A e dispositivo

    a monte con Id=3A).

    Il dispositivo situato a valle sarà di tipo generale G e il dispositivo a monte di tipo selettivo S.

    Negli impianti che necessiteranno, per la protezione contro i contatti indiretti, di dispositivi di

    protezione a corrente differenziale e nei quali saranno utilizzate apparecchiature che, in caso di guasto

    nel loro interno, potranno generare correnti differenziali verso terra di tipo pulsante e di tipo continuo,

    non rilevabili dai normali relè differenziali di tipo “AC”, sarà prevista, per la protezione contro i

    contatti indiretti, l’utilizzazione dei relè differenziali di tipo “A” e di tipo “B”, a seconda delle

    caratteristiche intrinseche delle dette apparecchiature.

    9. CAVI E CONDUTTORI

    Tutti i cavi dovranno essere scelti in relazione al loro impiego secondo le prescrizioni contenute

    all’interno degli elaborati grafici ed al capitolato tecnico prestazionale di progetto.

    La maggior parte dei cavi indicati negli elaborati di progetto per il trasporto di energia, comando e

    segnalazione dovrà essere del tipo FG16M16 o FG16OM16 0,6/1kV.

    Per alcune applicazioni speciali (ad esempio circuiti di sicurezza e privilegiati) si prescrive l’utilizzo

    di cavo con guaina resistente al fuoco tipo FG18(O)M16 0,6/1kV.

    La tipologia FG16OH2M16 è utilizzata per lo scambio di segnali tra gli erogatori e i sistemi di

    controllo e gestione del rifornimento (monitoraggio quantità erogata e relativo importo).

    Per le linee composte da corde unipolari si prescrive che tutti i conduttori che compongono ogni

    singola linea, siano graffati fra loro e riconosciuti con apposita targhetta indicatrice. Per i dettagli

    sulla formazione e tipologia per ogni circuito si rimanda alla consultazione degli schemi elettrici di

    progetto.

    Tutti i cavi devono essere isolati per la tensione massima tra i conduttori posati nello stesso tubo o

    canale. Le tubazioni interrate devono far capo a pozzetti di ispezione di adeguate dimensioni dotate

    di robusti chiusini specie per le aree carrabili. Le condutture non devono essere posate in prossimità

    di tubazioni che producano calore, fumi o vapori. Ogni conduttura, nell'attraversare pareti o solai di

    compartimentazione al fuoco non deve modificarne le caratteristiche in termini di resistenza al fuoco

    (REI).

    INDIVIDUAZIONE DEI CONDUTTORI

    I cavi saranno contrassegnati con etichette, in partenza da ogni quadro di distribuzione e in

    corrispondenza dell’utenza alimentata, in modo da individuare prontamente il servizio e la funzione

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    32

    cui appartengono; l'individuazione potrà essere effettuata con codice alfanumerico e con dicitura

    desunta dal quadro elettrico.

    Non sono ammesse identificazioni con scritte a mano libera sui conduttori.

    MODALITÀ DI POSA DEI CONDUTTORI

    I conduttori per la distribuzione in bassa tensione dovranno essere disposti nelle tubazioni o

    canalizzazioni predisposte in maniera ordinata e ben fissati agli stessi con fascette in materiale

    plastico. I circuiti con conduttori in parallelo per fase dovranno essere disposti in modo simmetrico

    rispetto al centro ideale del fascio di cavi.

    COLORAZIONE DEI CONDUTTORI

    Per quanto riguarda la colorazione dei conduttori, essa dovrà essere diversificata, in relazione alle

    classi di appartenenza dei conduttori, in modo da rendere perfettamente distinguibili tra loro le tre

    fasi, il neutro, e la terra.

    I colori dovranno essere:

    - marrone, nero, grigio, per le tre fasi di potenza

    - blu chiaro per il conduttore del neutro

    - giallo verde per il conduttore della terra

    - rosso per i conduttori positivi in c.c.

    - nero per i conduttori negativi in c.c.

    Questi ultimi due dovranno essere localizzati entro apposite tubazioni, in quanto appartenenti a

    circuiti a corrente continua. In genere dovranno essere identificati i singoli circuiti di forza motrice,

    illuminazione e segnalamento, mediante fascette numeriche alfabetiche nel modo seguente:

    - alimentazione fase 1 = L1

    - alimentazione fase 2 = L2

    - alimentazione fase 3 = L3

    - alimentazione neutro = N

    - cor. cont. negativo = L-

    - cor. cont. positivo = L+

    - conduttore di protezione = PE

    - conduttore di terra = E

    - terre logiche = LE

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    33

    SEZIONI MINIME E CADUTE DI TENSIONE AMMESSE

    Le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e dalla lunghezza dei circuiti

    (affinché la caduta di tensione non superi il valore del 4% della tensione a vuoto) devono essere scelte

    tra quelle unificate. In ogni caso non devono essere superati i valori delle portate di corrente ammesse,

    per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL.

    Indipendentemente dai valori ricavati con le precedenti indicazioni, le sezioni minime ammesse sono:

    - 0,75 mm2 per circuiti di segnalazione e telecomando

    - 1,5 mm2 per illuminazione di base, derivazione per prese a spina per altri apparecchi di

    illuminazione e per apparecchi con potenza unitaria inferiore o uguale a 2,2 kW

    - 2,5 mm2 per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza unitaria

    superiore a 2,2 kW e inferiore o uguale a 3,6 kW

    - 4 mm2 per montanti singoli e linee alimentanti singoli apparecchi utilizzatori con potenza

    nominale superiore a 3,6 kW

    Sezione minima dei conduttori del neutro:

    La sezione dei conduttori neutri non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di

    fase. Per conduttori in circuiti polifasi, con sezione superiore a 16 mm2 la sezione dei conduttori neutri

    può essere ridotta alla metà di quella dei conduttori di fase, col minimo tuttavia di 16 mm2 (per

    conduttori in rame).

    Sezione dei conduttori di terra e protezione:

    La sezione dei conduttori di terra e di protezione, cioè dei conduttori che collegano all'impianto di

    terra le parti da proteggere contro i contatti indiretti, non deve essere inferiore a quella indicata nella

    tabella 1, tratta dalla tab. 54F della norma CEI 64-8. (Vedere anche le prescrizioni riportate agli artt.

    543, 547.1.1, 547.1.2 e 547.1.3 della norma CEI 64-8). In dettaglio per un conduttore di fase di

    sezione minore o uguale a 16 mm2 il conduttore di protezione non facente parte dello stesso cavo e

    non infilato nello stesso tubo deve avere una sezione minima di 2,5 mm2 se protetto meccanicamente

    e di 4 mm2 se non protetto. Per conduttore di fase di sezione maggiore di 16 mm2 il conduttore di

    protezione singolo deve avere sezione minima di 16 mm2.

    Sezione minima del conduttore di terra:

    La sezione del conduttore di terra deve essere non inferiore a quella del conduttore di protezione

    suddetta con i minimi di seguito indicati:

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della Croce Rossa, n. 42 - 35129 Padova (PD)

    Sedi Operative: Via Cesare Battisti, n.155 - 31028 Vazzola (TV)

    Via degli Olmetti, n. 46 - 00060 Formello (RM)

    Telefono: +39 0422 1832425 e-mail: [email protected] web: www.elitec.it C. Fisc. e P. Iva: 04819970288

    Pag

    ina

    34

    - Protetto contro la corrosione ma non meccanicamente 16 (CU)

    - Non protetto contro la corrosione 25 (CU)

    In alternativa ai criteri sopra indicati è ammesso il calcolo della sezione minima del conduttore di

    protezione mediante il metodo analitico indicato al paragrafo a) dell'art. 9.6.0 1 della norma CEI 64-

    8.

    10. QUADRI ELETTRICI DI DISTRIBUZIONE

    L’Impresa Appaltatrice dovrà provvedere alla modifica del quadro elettrico esistente denominato

    “Quadro elettrico parco veicoli” (Q.GA) secondo le indicazioni contenute all’interno dell’elaborato

    grafico “SCHEMA UNIFILARE QUADRO ELETTRICO PARCO VEICOLI”. Nel dettaglio il

    progetto prevede la sostituzione dell’attuale protezione magnetotermica differenziale con nuova di

    caratteristica “A” e di taglia termica inferiore, nonché le protezioni sottese con altre meglio

    dimensionate per le utenze a progetto.

    10.1 INTERRUTTORI AUTOMATICI MAGNETOTERMICI MODULARI

    In esecuzione unipolare, bipolare, tripolare, quadripolare secondo necessità possono avere una

    corrente nominale massima di 63A, ed i poteri di interruzione, nominali o effettivi, dovranno essere

    indicati secondo la norma internazionale IEC 947-II e proporzionati all'entità della corrente di corto

    circuito nel punto di installazione in cui la protezione è stata montata, come specificato nella norma

    CEI 64-8.

    E' comunque indispensabile che la protezione delle linee/utenze effettuata con interruttori o altri

    apparecchi, soddisfi quanto indicato nella norma CEI 64-8 relativamente alla protezione contro il

    sovraccarico e contro il cortocircuito.

    10.2 AUTOMATICI MAGNETOTERMICI DIFFERENZIALI MODULARI

    In esecuzione bipolare o quadripolare secondo necessità, non dovranno avere una corrente nominale

    superiore ai 63A, e dovranno essere rispondenti alla norma internazionale IEC 947-II Per amperaggi

    superiori, sono ammessi dispositivi differenziali combinabili ad interruttori magnetotermici, in

    accordo con la norma CEI EN 61009-1 / 2.

    Il dispositivo differenziale si dovrà intendere esclusivamente di tipo AC, adatto quindi per correnti

    alternate, sarà ammesso il tipo A per correnti pulsanti unidirezionali solo dove previsto nel progetto.

    Oltre l’amperaggio di 32A è ammesso l’uso di un dispositivo differenziale combinabile con

    l’interruttore magnetotermico, purché vi sia la rispondenza alla norma sopracitata.

    mailto:[email protected]://www.elitec.it/

  • Elitec S.r.l. engineering

    Sede Legale: Via della