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Scuola di Ingegneria anno acc. 2013‐2014
Docente: Giovanni Vannucchi
Corso di:
GEOTECNICA (9 CFU)
Corso di GEOTECNICA
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Organizzazione del Corso 2
1°
periodo didattico: 23.09.2013 –
20.12.2013 2°
periodo didattico: 03.03.2014 –
13.06.2014
ORARIOORARIO
(1°
periodo)
Lunedì
ore 11:15 ‐
13:00
aula 001
Mercoledì
ore 11:15 –
13:00
aula 001
Organizzazione del Corso 3
Modalità
d’esame
L‘esame consiste in una prova scritta (S) ed una prova orale (O).
Per superare l’esame occorre sostenere entrambe le prove
con
esito positivo.
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Modalità
d’esame
(S) Prova scritta, sono possibili due modalità:
(S1)
prova
scritta
con
2
compiti
intermedi
di
verifica
svolti
durante l’anno in date da definirsi durante lo svolgimento del corso. Tali
prove
avranno
una
durata
di
due
ore
e
saranno
limitate
agli
argomenti trattati
fino
al
momento
della
prova,
che
verranno
comunque
comunicati per tempo;
(S2)
prova
scritta
finale
unica
da
svolgersi
durante
gli
appelli
in calendario.
La
prova
verterà
sull’intero
programma
del
corso
e
avrà
una durata di tre ore.
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Organizzazione del Corso 5
Modalità
d’esame
i.
la modalità
(S1) è
riservata agli studenti che si sono iscritti e che seguono il
corso
e di cui verrà
verificata la frequenza periodicamente durante l’anno; il
periodo di validità
delle prove scritte intermedie si protrae fino all’inizio del
secondo semestre dell’A.A. successivo a quello di frequentazione del corso
(marzo 2014). Per l’iscrizione on line
si faccia riferimento all’esame di
Geotecnica (Prove intermedie)
L’
iscrizione
al
corso
(nella
modalità
S1)
o
all’esame
scritto
per
uno
degli
appelli
programmati
(nella
modalità
S2),
deve
essere
effettuata
tramite
il
sito
dello
CSIAF:
ii.
la modalità
(S2) è
aperta a tutti; il periodo di validità
della prova scritta è
limitato alla sessione in cui essa viene sostenuta; in caso di esito negativo
la prova non può essere ripetuta nell’appello successivo della medesima
sessioneiii.
durante le prove scritte, in entrambe le modalità, non è
consentito in alcun
modo la consultazione di testi, dispense, esercitazioni o esercizi svolti.
http://stud.unifi.it:8080/
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Modalità
d’esame(O) Prova orale, può essere sostenuta secondo 2 modalità:
ii.
le prove scritta e orale non possono essere ripetute nell’appello immediatamente successiva della medesima sessione.
(O1) prova orale solo su argomenti del Corso complementari alla prova scritta; si applica solo a chi ha superato la prova scritta con la modalità
S1 con una votazione minima (media sulle tre prove) di 24/30;
(O2) prova orale su tutti gli argomenti del Corso; si applica a chi ha superato la prova scritta con la modalità
S1 con una votazione (media
sulle tre prove) inferiore a 24/30 e a chi ha superato la prova scritta con modalità
S2 (indipendentemente dal voto).
i.
se la prova orale non viene superata, deve essere ripetuta anche
la prova scritta.
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Appelli di esame Appelli di esame
(anno (anno accacc. 2013/2014). 2013/2014)
1. Lunedì
13 gennaio
2014, ore 9:00, aula
111 (Santa Marta)
2. Lunedì
3 febbraio
2014, ore 9:00, aula
111 (Santa Marta)
3. Lunedì
17 febbraio
2014, ore 9:00, aula
111 (Santa Marta)
4. Lunedì
16 giugno
2014, ore 9:00, aula
111 (Santa Marta)
5. Lunedì
30 giugno
2014, ore 9:00, aula
111 (Santa Marta)
6. Lunedì
14 luglio
2014, ore 9:00, aula
111 (Santa Marta)
7. Lunedì
8 settembre
2014, ore 9:00, aula
111 (Santa Marta)
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Organizzazione del Corso 8
Testi consigliatiTesti consigliati
Colombo P., Colleselli
F. (2004) “Elementi di Geotecnica”
Zanichelli, Bologna, (terza edizione)
Lancellotta
R. (2012) “Geotecnica”
Zanichelli, Bologna (quarta edizione)
Le dispense del Corso: capitoli, esercizi e compiti svolti, testi delle esercitazioni svolte in classe, le presentazioni delle lezioni disponibili
presso il sito:
www.dicea.unifi.it/geotecnica
Sintesi del testo “Soil
Mechanics
& Foundations”
di Muni
Budhu, comprendente esercizi, animazioni, laboratorio geotecnico virtuale,
quiz, etc.. accessibile dai computers
del laboratorio L.D.D.T.
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Organizzazione del Corso 9
Argomenti del Corso di
GeotecnicaGeotecnica1.
Origine e struttura dei terreni
2.
Costipamento
3.
Principio delle tensioni efficaci
4.
Idraulica dei terreni
5.
Modelli reologici
6.
Pressioni di contatto e diffusione
delle tensioni in un semispazio
elastico
7.
Compressibilità
e consolidazione
edometrica
8.
Ancora sulla consolidazione
9.
Resistenza al taglio dei terreni
10. Terreni insaturi
11.
Teoria dello stato critico e modello Cam
Clay Modificato
12.
Indagini in sito
13.
Spinta delle terre
14.
Opere di sostegno
15.
Capacità
portante di fondazioni
superficiali
16.
Cedimenti di fondazioni superficiali
17.
Capacità
portante di fondazioni profonde
18.
Stabilità
dei pendii
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Introduzione1
0
Ingegneria Civile
Materiale
Meccanica
Disciplina
Solido Meccanica dei solidi
Scienza delle costruzioni
Fluido Meccanica dei fluidi
Idraulica
Plurifase Meccanica del terreno
Geotecnica
La Geotecnica Geotecnica èè
una disciplina delluna disciplina dell’’Ingegneria CivileIngegneria Civile
che tratta la meccanica dei terreni e delle rocce, e le sue applicazioni
nell’ambito dei problemi di ingegneria civile e ambientale (fondazioni, opere di sostegno, stabilità
dei pendii,
miglioramento e rinforzo dei terreni, risposta sismica locale, etc.)
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Introduzione 11
DifficoltDifficoltàà
della modellazione geotecnica a causa di:della modellazione geotecnica a causa di:
‐
Natura polifase del materiale terreno
‐ Grande varietà
di comportamento dei terreni per:
‐
variabilità
intrinseca,
‐
variabilità
stratigrafica,
‐
dipendenza dalla storia tensionale e deformativa,
‐
dipendenza dal tempo
‐
Difficoltà
di acquisizione di dati sperimentali
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Introduzione 12
Ne consegue la necessitNe consegue la necessitàà
di:di:
‐
Verificare la verosimiglianza e la congruenza del quadro generale delle informazioni,
‐
Parzializzare la problematica geotecnica,
‐
Utilizzare modelli differenti adeguati ai singoli obiettivi ed al livello delle conoscenze,
‐
Avere molto “buon senso”
e senso critico.
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Origine e struttura dei terreni 13
I terreni derivano dalle rocce, da processi di alterazione:
chimica o organica
legati a fenomeni di ossidazione, riduzione ed altre reazioni
chimiche generate dagli acidi presenti nell’acqua o prodotti dai batteri.
fisica o meccanica
legati a fenomeni di erosione delle acque, all’azione di agenti
atmosferici (gelo, variazioni termiche), all’azione delle piante, degli animali,
dell’uomo;
Ciclo di formazione delle
rocce e dei terreni
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Origine e struttura dei terreni 14
Il terreno è un mezzo particellare polifase, costituito da:
TERRENO: MEZZO TERRENO: MEZZO ““POLIFASEPOLIFASE””
scheletro solido
(insieme di tutti i granuli, o particelle)
fase liquida
(generalmente acqua)
fase gassosa
(generalmente aria e vapor d’acqua)
PARTICELLESOLIDE
ACQUA INTERSTIZIALE
ARIA +VAPOR D’ACQUA
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Origine e struttura dei terreni 15
STRUTTURA DEI TERRENISTRUTTURA DEI TERRENI
MicrostrutturaMicrostruttura
(forma, dimensione dei grani, disposizione geometrica, legami fra le particelle, rapporti e interazione tra fase solida e fase liquida)
MacrostrutturaMacrostruttura
(fessure, intercalazioni, inclusioni rilevabili alla scala del campione di laboratorio)
Megastruttura Megastruttura (giunti, discontinuità, faglie, etc.., osservabili in sito)
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Origine e struttura dei terreni 16
Microstruttura: terreno saturo = aggregato di particelle solide e acqua interstiziale
2 tipi di interazioni:2 tipi di interazioni:
1. Interazioni meccanichemeccaniche, dovute alle forze di massa o di volume,
2. Interazioni chimichechimiche, dovute alle forze di superficie (ovvero alla presenza di
cariche elettriche sulla superficie esterna delle particelle)
La prevalenza delle interazioni meccaniche o di quelle chimiche dipende dalla
superficie specificasuperficie specifica, Ssp
VS
MSSsp
in cui:
S
= superficie della particella solida
M = massa della particella solida
V = volume della particella solida
= densità
della particella solida
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Origine e struttura dei terreni 17
Dimensione media [mm]
Superficie specifica [m
2/g]
SABBIE (forma sub-sferica) 2 mm 210-4
MINERALI ARGILLOSI (forma lamellare): MONTMORILLONITE 10-6 fino a 840 ILLITE (0.03 0.1)x 10-3 65 200 CAOLINITE (0.1 4) x 10-3 10 20
La superficie specificasuperficie specifica, Ssp, aumenta al diminuire delle dimensioni e all’aumentare dell’appiattimento.
I terreni a grana grossaterreni a grana grossa
(sabbie e ghiaie) hanno particelle di forma sub‐ sferica o comunque compatta (valori bassi di Ssp
, prevalgono le azioni di volume).
I terreni a grana fineterreni a grana fine
(limi e argille) hanno particelle di forma appiattita o lamellare (valori elevati di Ssp
, prevalgono le azioni di superficie).
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Origine e struttura dei terreni 18
TERRENI A GRANA GROSSATERRENI A GRANA GROSSA
I TERRENI A GRANA GROSSA (ghiaie e sabbie) sono caratterizzati da:
i.
STRUTTURA A GRANI SEPARATI(riconoscibili a occhio nudo, costituiti da frammenti di roccia o da
singoli minerali o da frammenti di minerali resistenti e stabili, ad es. quarzo, feldspati, mica, ecc..)
ii.
FORMA DELLE PARTICELLE TOZZA
(arrotondata o irregolare)
iii.
VALORI BASSI DELLA SUPERFICIE SPECIFICA
(< 10‐2
m2/g)
iv.
INTERAZIONE TRA I GRANI DI
TIPO MECCANICO(prevalgono le forze di massa)
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Origine e struttura dei terreni 19
TERRENI A GRANA GROSSATERRENI A GRANA GROSSA
Il comportamento dei terreni a grana grossa dipende:
dalle
DIMENSIONI;
dalla
FORMA
(angolare, sub‐angolare, sub‐ arrotondata, arrotondata);
dalla
DISTRIBUZIONE GRANULOMETRICA
;
dallo
STATO DI
ADDENSAMENTO
dei granuli
ANGOLARE
ARROTONDATA SUBARROTONDATA
SUBANGOLARE
SABBIA SCIOLTA SABBIA DENSA
SABBIA BENE ASSORTITA SABBIA POCO ASSORTITA
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Origine e struttura dei terreni 20
TERRENI A GRANA FINETERRENI A GRANA FINE
I TERRENI A GRANA FINE (limi e argille) sono caratterizzati da:
i.
PARTICELLE COLLOIDALI DI
FORMA LAMELLARE(non visibili a occhio nudo);
ii.
FORMA DELLE PARTICELLE APPIATTITA
iii.
VALORI ELEVATI DELLA SUPERFICIE SPECIFICA
(> 10 m2/g)
iv.
INTERAZIONE CHIMICA TRA PARTICELLE E ACQUA(prevalgono le forze di superficie)
v.
STRUTTURA AGGREGATA
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Origine e struttura dei terreni 21
TERRENI A GRANA FINETERRENI A GRANA FINE
tetraedri
(atomo di silicio al
centro e ossigeno ai vertici) o
ottaedri
(atomo di alluminio
o magnesio al centro e
ossidrili ai vertici)
I terreni a grana fine sono aggregati di
particelle colloidali di forma lamellare, che
risultano dalla combinazione di molecole (o unità
elementari):
si combinano per formare reticoli
piani (pacchetti elementari)
che si sovrappongono per formare
le particelle di argilla
e e
a) b)= sil icio
e = ossidrili = alluminio, magnesio
++‐‐
‐‐
‐‐ ‐‐
= ossigeno
++‐‐
‐‐ ‐‐
‐‐‐‐‐‐
‐‐
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Origine e struttura dei terreni 22
TERRENI A GRANA FINETERRENI A GRANA FINE
Il comportamento dei terreni a grana fine dipende soprattutto:
dalla
COMPOSIZIONE MINERALOGICA
dall’interazione col
FLUIDO INTERSTIZIALE
H + H+Acqua adsorb ita
Cristallo di m ontmorillonite (100x1nm)Cristallo di caolinite (1000x100nm)
O-
+
+
2-H
H
O
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Origine e struttura dei terreni 23
ACQUA ADSORBITA E ACQUA LIBERAACQUA ADSORBITA E ACQUA LIBERA
0 5 10 15 20 25 30 35 Distanza dalla superficie della particella (in micron)
PARTICELLA
molecole d’acqua
acqua adsorbita
acqua pellicolare
acqua gravifica
acqua di ritenzione
ANDAMENTO DELLA FORZA DI ATTRAZIONE
TRA PARTICELLA E MOLECOLE D’ACQUA
Allontanandosi dalla superficie delle particelle i legami diventano
via via più
deboli, finché
l’acqua assume le caratteristiche di
“acqua libera”
o “acqua interstiziale”.
L’acqua che si trova immediatamente a contatto con le particelle è parte integrante della loro struttura ed è
definita
“acqua adsorbita”
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Origine e struttura dei terreni 24
STRUTTURA DEI TERRENI A GRANA FINESTRUTTURA DEI TERRENI A GRANA FINE
a) STRUTTURA DISPERSA(prevalenza di azioni repulsive)
b) STRUTTURA FLOCCULATA(prevalenza di azioni attrattive)
La risultante di tali azioni dipende dalla distanza tra le particelle e
dall’ambiente chimico di deposizione
c) DEPOSIZIONE IN ACQUA SALMASTRA(si riducono le azioni repulsive)
d) DEPOSIZIONE IN ACQUA DOLCE(struttura orientata)
Le particelle di argilla risultano cariche negativamente in superficie e
tendono a manifestare
forze di repulsione, alle quali si sommano
forze
di tipo attrattivo
(Van der
Walls), legate alla struttura atomica del
materiale.
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Proprietà
indici e relazioni fra le fasi 25
RELAZIONI FRA LE FASIRELAZIONI FRA LE FASI
P
Gas
Acqua
Particellesolide
PW
PS
VGVV
V
Un terreno è
un sistema multifase, costituito da uno scheletro formato da particelle solide
e da una serie di vuoti, che possono essere a loro volta riempiti di liquido (generalmente
acqua) e/o gas (generalmente aria e vapor d’acqua):
Vs
= volume del solido (inclusa l’H2
O adsorbita)VW
= volume dell’acqua (libera)VG
= volume del gasVV
= volume dei vuoti (VW
+VG
)V = volume totale (VS
+VW
+VG
)
PW
= peso dell’acquaPS
= peso del solidoP = peso totale (PW
+PS
)
VW
VS
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Docente: Giovanni Vannucchi
Proprietà
indici e relazioni fra le fasi26
RELAZIONI FRA LE FASIRELAZIONI FRA LE FASI
1. POROSITÀ 100(%) VvV
nn = 0 solido continuo,n = 100% non vi è materia solida)
2. INDICE DEI VUOTI s
v
VV
e
3. VOLUME SPECIFICO sV
Vv v = 1+ e;
)100/n(1)100/n(e
4. GRADO DI SATURAZIONE Sr
=0
terreno asciutto,Sr
=100% terreno saturo 100
VVw(%) S
vr
5. CONTENUTO D’ACQUA 100PP
(%)wS
wN
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Docente: Giovanni Vannucchi
Proprietà
indici e relazioni fra le fasi27
RELAZIONI FRA LE FASIRELAZIONI FRA LE FASI
6. PESO SPECIFICO DEI COSTITUENTI SOLIDI
7. PESO DI VOLUME NATURALE
8. PESO DI VOLUME DEL TERRENO SECCO
9. PESO DI VOLUME SATURO
10. PESO DI VOLUME IMMERSO
sss
PV
VP
VPs
d
VP
sat
wsat'
(per Sr
=100% )
(w
= peso specifico dell’acqua = 9.81 kN/m3)
[kN/m3]
[kN/m3]
[kN/m3]
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Docente: Giovanni Vannucchi
Proprietà
indici e relazioni fra le fasi 28
RELAZIONI FRA LE FASIRELAZIONI FRA LE FASI
s (kN/m3) SABBIA QUARZOSA 26
LIMI 26.3-26.7 ARGILLE 23.9-28.6 BENTONITE 23
11. DENSITÀ
RELATIVA 100(%) minmax
max
ee
eeDr
emax
, emin
= indici dei vuoti corrispondenti al minimo e al massimo stato di addensamento
RETICOLOCUBICO
RETICOLOTETRAEDRICO
n (%) e d (kN/m3) (kN/m3) GHIAIA 25-40 0.3-0.7 14-21 18-23 SABBIA 25-50 0.3-1.0 13-18 16-21 LIMO 35-50 0.5-1.0 13-19 16-21 ARGILLA 30-70 0.4-2.3 7-18 14-21 TORBA 75-95 3.0-19.0 1-5 10-13
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Proprietà
indici e relazioni fra le fasi 29
Le proprietà
che risultano indipendenti dalla storia tensionale e dalle condizioni ambientali che caratterizzano il terreno allo
stato naturale, vengono dette
proprietproprietàà
indiciindici.
Tra le proprietà
indici possono essere annoverate anche:
‐‐
la granulometriala granulometria
PROPRIETPROPRIETÀÀ
INDICIINDICI
‐‐
i limiti di i limiti di AtterbergAtterberg
Le proprietà
indici consentono di classificare i terreni.
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Composizione granulometrica 30
COMPOSIZIONE GRANULOMETRICACOMPOSIZIONE GRANULOMETRICA
Il comportamento dei terreni a grana grossa è marcatamente influenzato dalle dimensioni dei grani
e dalla distribuzione percentuale di tali dimensioni, ovvero
dalla
granulometria.
Analisi granulometrica: determinazione della distribuzione percentuale del diametro dei granuli presenti nel terreno.
Viene eseguita mediante due tecniche:
1.
setacciatura
per la frazione grossolana (diametro dei grani maggiore di 0.074 mm = setaccio n. 200 ASTM)
2.
sedimentazione
per la frazione fine (diametro dei grani minore di 0.074 mm) quando supera il 10% del peso totale
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Composizione granulometrica 31
CURVA GRANULOMETRICACURVA GRANULOMETRICA
VAGLIO SERIE DIAMETRO PERCENTUALEU.S. STANDARD (mm) PASSANTE
1 1" 25.4 1002 1/2" 12.7 1003 1/4" 6.35 96.824 4 4.76 96.315 10 2.00 94.926 20 0.84 92.557 40 0.42 90.478 60 0.25 89.919 80 0.177 89.46
10 140 0.105 86.1911 200 0.074 81.23
aerometria12 0.0578 72.6813 0.0302 59.8414 0.0118 39.0415 0.0054 21.6816 0.0034 16.8217 0.0013 11.13
010
20304050
607080
90100
0.00.00.11.010.0100.0Diametro [mm]
% p
assa
nte
1 2
17
I risultati dell’analisi granulometrica vengono riportati in un diagramma
semilogaritmico, con il diametro (equivalente), D, delle particelle (setacci) in ascissa
e la percentuale di materiale passante in ordinata (curva granulometricacurva granulometrica) .VAGLIO SERIE DIAMETRO PERCENTUALEU.S. STANDARD (mm) PASSANTE
1 1" 25.4 1002 1/2" 12.7 1003 1/4" 6.35 96.824 4 4.76 96.315 10 2.00 94.926 20 0.84 92.557 40 0.42 90.478 60 0.25 89.919 80 0.177 89.4610 140 0.105 86.1911 200 0.074 81.23
aerometria12 0.0578 72.6813 0.0302 59.8414 0.0118 39.0415 0.0054 21.6816 0.0034 16.8217 0.0013 11.13
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32
SETACCIATURASETACCIATURA
1. La setacciatura
viene eseguita utilizzando una serie di setacci
(a maglia quadrata) e/o crivelli
(con fori circolari)
con aperture di diverse dimensioni, disposti uno sull’altro, con apertura delle maglie decrescente verso il basso.
N. ASTM Apertura delle maglie, D[mm]
4 4.76 6 3.36 8 2.38
10 2.00 12 1.68 16 1.19 20 0.840 30 0.590 40 0.420 50 0.297 60 0.250 70 0.210 100 0.149 140 0.105 200 0.074
1001
T
i
kkT
di P
PPP
dove:Pdi
= passante al setaccio i‐esimo
Pk
= trattenuto al setaccio k‐esimo
PT
= peso totale campione
Dim
ension
e de
i setacci crescen
te
1
2
i
Composizione granulometrica
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33
SETACCIATURASETACCIATURA
Composizione granulometrica
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34
SETACCIATURASETACCIATURA
Composizione granulometrica
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35
2. L’analisi granulometrica per
sedimentazione
si effettua partendo da misure di densità
nel tempo di una sospensione contenente un certo peso di terreno e
applicando la
legge di Stokes:
v g Ds w
182
v
(mm/s) è la velocità
di precipitazione di una particella sferica in un liquido viscoso,
s
e w
(Mg/m3) sono le densità
rispettivamente dei grani e dell’acqua,
(Pascal s) è la viscosità
dell’acqua
SEDIMENTAZIONESEDIMENTAZIONE
D (mm) il diametro della particella
g è l’accelerazione di gravità
ove:
Composizione granulometrica
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36
SEDIMENTAZIONESEDIMENTAZIONE
Composizione granulometrica
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37
SEDIMENTAZIONESEDIMENTAZIONE
Composizione granulometrica
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38
L’andamento della curva granulometrica è
descritto sinteticamente da:
10
60
DD
U 1060
230
DDD
C
COEFFICIENTE DIUNIFORMITÀ
COEFFICIENTE DICURVATURA
ANALISI DELLA CURVA GRANULOMETRICAANALISI DELLA CURVA GRANULOMETRICA
D60
60%
D10
10%
Terreno 1(ben gradato)
Terreno 3(uniforme)
Terreno 2(granulometria estesa con mancanza di certi diametri)
D30
30%
Composizione granulometrica
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Limiti di Atterberg 39
LIMITI DI ATTERBERGLIMITI DI ATTERBERG
(LL.AA.)
Il comportamento dei terreni a grana fine è marcatamente influenzato dall’interazione delle particelle di argilla con il fluido interstiziale
(acqua), ed è
strettamente legato alla loro composizione mineralogica ed al contenuto in acqua.
CONTENUTO
D’ACQ
UA
LIQUIDO
PLASTICO
SEMISOLIDO
SOLIDO AUMEN
TO DEL
miscela fluida terra‐acqua
terreno secco
LIMITE LIQUIDO, wL
LIMITE PLASTICO, wP
LIMITE DI
RITIRO, wS
wè importante:
conoscere la quantità
di acqua contenuta allo stato
naturale (wn
)
confrontare wn
con i valori di w che corrispondono ai
limiti di separazione tra stati fisici particolari (limiti
di Atterberg).
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40
DETERMINAZIONE SPERIMENTALE DEL LIMITE LIQUIDO, DETERMINAZIONE SPERIMENTALE DEL LIMITE LIQUIDO, ww
LL
Limiti di Atterberg
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41
DETERMINAZIONE SPERIMENTALE DEL LIMITE LIQUIDO, DETERMINAZIONE SPERIMENTALE DEL LIMITE LIQUIDO, ww
LL
Limiti di Atterberg
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42
DETERMINAZIONE SPERIMENTALE DEL LIMITE LIQUIDO, DETERMINAZIONE SPERIMENTALE DEL LIMITE LIQUIDO, ww
LL
terreno, prelevato dal passante al setaccio n. 40
coppie di valori ottenute variando la
quantità
di acqua nell’impasto
Limiti di Atterberg
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43
DETERMINAZIONE SPERIMENTALE DEL LIMITE PLASTICO, DETERMINAZIONE SPERIMENTALE DEL LIMITE PLASTICO, ww
PP
wP
= media di tre determinazioni
3.2 mm
terreno,
prelevato
dal passante al setaccio n. 40
Lastra di materiale poroso
Limiti di Atterberg
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44
DETERMINAZIONE SPERIMENTALE DEL LIMITE PLASTICO, DETERMINAZIONE SPERIMENTALE DEL LIMITE PLASTICO, ww
PP
Limiti di Atterberg
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45
Volume
Contenuto d’acqua, wwS
Il Il limitelimite
di di ritiroritiro, , ww
SS
ha un interesse molto limitato per le
applicazioni in ingegneria civile
e non viene di norma determinato; non è un valore convenzionale,
legato alla procedura di determinazione, ma ha un
preciso significato fisico
Limiti di Atterberg
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Indici di consistenza 46
INDICE DI
PLASTICITÀ, IP
INDICE DI
LIQUIDITÀ, IL
P
PNL I
wwI
INDICE DI
CONSISTENZA, IC
L
P
NLC I1
IwwI
PLP ww(%)I
INDICI DI CONSISTENZAINDICI DI CONSISTENZA
CF
IP
I a=0.75
I a=1.25
Inattivi
Normalmenteattivi
Attivi
CFI
I Pa (Indice di attività)
dove CF = %
in peso con diametro d < 0.002 mm
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47
INDICI DI CONSISTENZAINDICI DI CONSISTENZA
IP
(%)
200‐650
50‐65
10‐25
Minerale argilloso
Montmorillonite
Illite
Caolinite
wL
(%)
300‐700
95‐120
40‐60
TERRENO IP
Non Plastico
0 ‐
5
Poco Plastico
5 ‐
15
Plastico
15 ‐
40
Molto Plastico
> 40
L’indice di consistenza, Ic
,
oltre ad indicare lo
stato fisico in cui si trova il terreno, fornisce
informazioni qualitative sulle sue caratteristiche
meccaniche:all’aumentare di IC
aumenta la resistenza al
taglio del terreno e si riduce la sua
compressibilità.Da notare l’analogia tra IC
per terreni a grana fine
e Dr
per i terreni a grana grossa.
CONSISTENZAFluida
Fluido‐PlasticaMolle‐PlasticaPlastica
Solido‐PlasticaSemisolida (w
wS
)o Solida (w
wS
)
IC
00 – 0.250.25 – 0.500.50 – 0.750.75 – 1
1
Indici di consistenza
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48Sistemi di classificazione
Linguaggio convenzionale che identifica (attraverso alcuni parametri significativi) il tipo di materiale e fornisce indicazioni (qualitative) sul suo
comportamento.
SISTEMI DI CLASSIFICAZIONESISTEMI DI CLASSIFICAZIONE
I parametri utilizzati:
devono essere significativi e facilmente misurabili
mediante procedure
standardizzate;
non devono essere riferiti ad uno stato particolare, ossia devono essere
indipendenti dalla storia del materiale, dalle condizioni di sollecitazione o da altre condizioni al contorno.
PROPRIETÀ
INDICI
(granulometria
per terreni a grana grossa e limiti di Atterberg
per i terreni a grana fine)
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49Sistemi di classificazione
SISTEMI DI CLASSIFICAZIONESISTEMI DI CLASSIFICAZIONE
Sistemi di classificazione
basati sulla granulometria e sulla composizione mineralogica (LLAA)
per tutti i terreni
SISTEMA USCS (Unified
Soil
Classification
System) per i terreni di fondazione
SISTEMA HRB (Highway Research
Board)
per i manufatti in terra
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50Sistemi di classificazione
SISTEMI DI CLASSIFICAZIONESISTEMI DI CLASSIFICAZIONESistemi di classificazione basati unicamente sulla granulometria, significativi per materiali a
grana grossa
(ghiaie e sabbie):
I termine: nome della frazione
granulometrica prevalente
II termine: nomi delle eventuali
frazioni maggiori del 25%,
precedute dal prefisso con
III termine: nomi delle eventuali
frazioni comprese tra il 15% e il
25%, con il suffisso oso
IV termine: nomi delle eventuali
frazioni minori del 15%, con il
suffisso oso, precedute dal prefisso
debolmente.Es.: sabbia (55%), limo (35%), argilla (10%) = sabbia con limo debolmente argillosa
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51Sistemi di classificazione
SISTEMI DI CLASSIFICAZIONESISTEMI DI CLASSIFICAZIONE
Indi
ce d
i pla
stic
ità, P
I (%
)
w =
30
%L
w =
50
%L
Limite di liquidità, w (%)L
PI = 0.73 (w
- 20)
L
LINEA A
02020
20
401
23
6
5440
60
60
80 100
1
2
3
4
5
6
Limi inorganici di media compressibilitàe limi organiciLimi inorganici di alta compressibilitàe argille organicheArgille inorganiche di bassa plasticità
Argille inorganiche di media plasticità
Argille inorganiche di alta plasticità
Limi inorganici di bassa compressibilità
N.B.
La presenza di materiale organico può essere rilevata attraverso
la determinazione
del limite liquido prima, wL
, e dopo l’essiccamento, wL
’; se wL
’/wL
> 0.75, il materiale è
ritenuto organico
Sistema di classificazione di Casagrande, valido solo per i materiali a grana fine
(limi e argille):
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52Sistemi di classificazione
SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE USCSSISTEMA DI CLASSIFICAZIONE USCS
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53Sistemi di classificazione
SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE HRBSISTEMA DI CLASSIFICAZIONE HRB
Materiali granulari(passante al setaccio N.200 35%)
Limi-Argille(passante al setaccio N.200 35%)Classificazione generale:
Classificazione di gruppo:
Analisi granulometrica:% passante al setaccio:- N.10 (2mm)- N.40 (0.12 mm)- N.200 (0.074 mm)
Limiti di Atterbergdeterminati sul passante al setaccio N.40 (0.42 mm):- wL (%)- Ip (%)
Indice di gruppo (I):Materiale costituente:
Materiale come sottofondo:*Note: Se IP wL – 30 A-7-5; Se IP wL – 30 A-7-6
A-1A-1-a A-1-b
A-3A-2-4 A-2-5 A-2-6 A-2-7
A-2 A-4 A-5 A-6 A-7A-7-5*A-7-6
50 30 15
50 25
51 10 35 35 35 35 36 36 36 36
6Non
plastico 10 40
10 41
11 40 41
11 40 10 10
41 11 40 41
11
0
Ghiaia (pietrame)con sabbia
0 0 4 8 12 16 20
SabbiaGhiaia e sabbia
limosa o argillosa Limi Argille
Da eccellente a buono Da buono a scarso
Materiali granulari(passante al setaccio N.200 35%)
Limi-Argille(passante al setaccio N.200 35%)Classificazione generale:
Classificazione di gruppo:
Analisi granulometrica:% passante al setaccio:- N.10 (2mm)- N.40 (0.12 mm)- N.200 (0.074 mm)
Limiti di Atterbergdeterminati sul passante al setaccio N.40 (0.42 mm):- wL (%)- Ip (%)
Indice di gruppo (I):Materiale costituente:
Materiale come sottofondo:*Note: Se IP wL – 30 A-7-5; Se IP wL – 30 A-7-6
A-1A-1-a A-1-b
A-3A-2-4 A-2-5 A-2-6 A-2-7
A-2 A-4 A-5 A-6 A-7A-7-5*A-7-6
50 30 15
50 25
51 10 35 35 35 35 36 36 36 36
6Non
plastico 10 40
10 41
11 40 41
11 40 10 10
41 11 40 41
11
0
Ghiaia (pietrame)con sabbia
0 0 4 8 12 16 20
SabbiaGhiaia e sabbia
limosa o argillosa Limi Argille
Da eccellente a buono Da buono a scarso
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54Sistemi di classificazione
SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE HRBSISTEMA DI CLASSIFICAZIONE HRB
Il controllo di appartenenza ad una classe viene fatto mediante l’indice di gruppo:
I = 0.2 a + 0.005 ac + 0.01 bd
dove:
a = % passante al setaccio 200 maggiore del 35% e minore del 75%,(numero intero compreso tra 0 e 40)
b = % passante al setaccio 200 maggiore del 15% e minore del 55%,(numero intero compreso tra 0 e 40)
c = valore del limite liquido maggiore di 40 e minore di 60,(numero intero compreso tra 0 e 20)
d = valore dell’indice di plasticità
maggiore di 10 e minore di 30,
(numero intero compreso tra 0 e 20)
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