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Gennaio 2009 34 >> Quante volte ho sentito questa domanda! Purtroppo tantissime, poiché la lombalgia, o mal di schiena, è una patologia che può manifestarsi a qualsiasi età, spesso molto invalidante e frequentissima nei piloti di fuoristrada. E’ una manifestazione dolorosa localizza- ta alla regione lombo sacrale, generalmente diffusa verso i glutei da una parte o da entrambe, che colpisce soggetti di ambo i sessi in tutti i periodi della vita. Nella lombosciatalgia/cruralgia il dolore lombare si associa ad una netta irradiazione nell’arto inferiore nei territo- ri rispettivamente del nervo sciatico (po- steriormente alla coscia con irradiazione possibile anche fino al piede) e del nervo crurale (anteriormente alla coscia e a livello inguinale). Considerando la lombalgia si può dire che l’80% della popolazione ne soffre almeno una volta nella vita, che solo nel 15% dei casi la sintomatologia cli- nica dura oltre le 2 settimane e solo nel 5% diventa cronica. Le cause di lombalgia si possono suddivi- dere in: - patologia discale (ernia del disco, protrusione, discoartrosi) - patologia articolare (difetti intervertebrali minori, sindrome delle faccette articolari, manifestazioni artosi- che) - patologie muscolari, ligamentose e fasciali (contratture, sindrome del piriforme, disfunzione del muscolo ileop- soas) - patologia congenita (spondilolisi con li- stesi, sacralizzazione della 5.a lombare) - patologia meningo-radicolo-midollare (infiammatorie, infettive, tumorali, post- traumatiche) E’ quindi necessaria una diagnosi accura- ta, l’indagine diagnostica più importante è l’esame clinico e la storia del paziente che soffre di lombalgia. La visita inizia dall’anamnesi, ovvero la raccolta di tutta una serie di informazioni utili per arriva- re alla diagnosi. Osservando la schiena in varie posizioni ed effettuando alcune manovre il medico è in grado di distinguere una semplice lombalgia da una radicolite o un’ernia del disco. Le radiografie nelle proiezioni standard non vanno mai omesse, soprattutto dopo un trauma; anche se non possono dimo- strare la presenza di una protrusione dis- cale, rappresentano il primo orientamen- to diagnostico per escludere altre patolo- gie (artrosi, processi infiammatori ecc.). La tomografia assiale computerizzata (TAC) e la risonanza magnetica nucleare (RMN) sono diventati negli ultimi anni gli esami non invasivi più affidabili per confermare la diagnosi. Più precisamente la TAC può dare maggiori informazioni sulla patologia ossea associata (osteofiti, faccette arti- colari) oltre che sul disco erniato, mentre la RMN è più dimostrativa nel- la patologia disco-articolare. L’elettromiografia viene impiegata in presenza di una sofferenza manifesta delle radici nervose. La lombalgia acuta dopo uno sforzo o un movimento inconsulto rappresenta il co- siddetto “colpo della strega”, un mal di schiena improvviso e violento che può bloccare il soggetto con il busto semifles- so in avanti. Questo stato doloroso può persistere per diversi giorni e attenuarsi con il riposo a letto e la terapia medica. La sciatica, ovvero un dolore che parte dal gluteo e scende lungo l’arto, esprime la sofferenza radicolare di L5 (quinta lombare) o S1 (prima sacrale), con preva- lenza dei sintomi al lato esterno della gamba e al malleolo e alla pianta del pie- de quando si tratta di S1. Il dolore inguinale o cruralgico indica la sofferenza di L4, ed è localizzato alla par- te anteriore della coscia. Il dolore dell’ernia discale peggiora con i movimenti della schiena, le posizioni protratte (es. stare a lungo in piedi o in posizione seduta), la tosse o gli starnuti. Segno tipico della radicolite di S1 è il co- siddetto Lasegue, ovvero forte dolore av- vertito quando viene alzato l’arto esteso verso l’alto. L’ernia discale può essere associata a pa- restesie (sensazioni di formicolio della gamba) e deficit sensitivi oltre ad alterazioni dei riflessi e diminuzione del- la forza. L’ernia del disco (freccia blu) e il suo rap- porto col nervo (la radice, freccia rossa) è rappresentata nella figura qui a sinistra. Il disco sporge dal margine vertebrale e schiaccia la radice nervosa (il cordoncino bianco nella figura a sinistra) provocando dolore, spesso la sciatica. Tratto da F. Caputi www.neurochirurghi.com Doc, con l’ernia del disco posso correre? Attenzione al “colpo della strega” In moto l’utilizzo di una buona fascia lombare è consigliato per “scaricare” la colonna dolorante e proteggerla da movimenti potenzialmente nocivi. Personalmente consiglio una specifica fascia con doppio incrocio anteriore, particolarmente avvolgente in modo da sostenere la colonna e allo stesso tempo aiutarne i meccanismi di percezione del movimento, che offra comunque una buona traspirazione. 1 A 2 3 4 5 6 7 8 9 A A A A A A B B B B B B C C D B

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>>Quante volte ho sentito questadomanda! Purtroppotantissime, poiché lalombalgia, o mal di schiena, è

una patologia che può manifestarsi aqualsiasi età, spesso molto invalidante e

frequentissima nei piloti di fuoristrada.E’ una manifestazione dolorosa localizza-ta alla regione lombo sacrale,generalmente diffusa verso i glutei dauna parte o da entrambe, che colpiscesoggetti di ambo i sessi in tutti i periodidella vita. Nella lombosciatalgia/cruralgiail dolore lombare si associa ad una nettairradiazione nell’arto inferiore nei territo-ri rispettivamente del nervo sciatico (po-steriormente alla coscia con irradiazionepossibile anche fino al piede) e del nervocrurale (anteriormente alla coscia e alivello inguinale).Considerando la lombalgia si può direche l’80% della popolazione ne soffrealmeno una volta nella vita, che solonel 15% dei casi la sintomatologia cli-nica dura oltre le 2 settimane e solonel 5% diventa cronica.Le cause di lombalgia si possono suddivi-dere in:- patologia discale (ernia del disco,protrusione, discoartrosi)- patologia articolare (difettiintervertebrali minori, sindrome dellefaccette articolari, manifestazioni artosi-che)- patologie muscolari, ligamentose efasciali (contratture, sindrome delpiriforme, disfunzione del muscolo ileop-soas)- patologia congenita (spondilolisi con li-stesi, sacralizzazione della 5.a lombare)- patologia meningo-radicolo-midollare(infiammatorie, infettive, tumorali, post-traumatiche)E’ quindi necessaria una diagnosi accura-ta, l’indagine diagnostica più importanteè l’esame clinico e la storia del pazienteche soffre di lombalgia. La visita iniziadall’anamnesi, ovvero la raccolta di tuttauna serie di informazioni utili per arriva-re alla diagnosi.Osservando la schiena in varie posizionied effettuando alcune manovre il medicoè in grado di distinguere una semplicelombalgia da una radicolite o un’erniadel disco.

Le radiografie nelle proiezioni standardnon vanno mai omesse, soprattutto dopoun trauma; anche se non possono dimo-strare la presenza di una protrusione dis-cale, rappresentano il primo orientamen-to diagnostico per escludere altre patolo-gie (artrosi, processi infiammatori ecc.).La tomografia assiale computerizzata(TAC) e la risonanza magneticanucleare (RMN) sono diventati negliultimi anni gli esami non invasivi piùaffidabili per confermare la diagnosi.Più precisamente la TAC può daremaggiori informazioni sulla patologiaossea associata (osteofiti, faccette arti-colari) oltre che sul disco erniato,mentre la RMN è più dimostrativa nel-la patologia disco-articolare.L’elettromiografia viene impiegata inpresenza di una sofferenza manifestadelle radici nervose.La lombalgia acuta dopo uno sforzo o unmovimento inconsulto rappresenta il co-siddetto “colpo della strega”, un mal dischiena improvviso e violento che puòbloccare il soggetto con il busto semifles-so in avanti. Questo stato doloroso puòpersistere per diversi giorni e attenuarsicon il riposo a letto e la terapia medica.La sciatica, ovvero un dolore che partedal gluteo e scende lungo l’arto, esprimela sofferenza radicolare di L5 (quintalombare) o S1 (prima sacrale), con preva-lenza dei sintomi al lato esterno dellagamba e al malleolo e alla pianta del pie-de quando si tratta di S1.Il dolore inguinale o cruralgico indica lasofferenza di L4, ed è localizzato alla par-te anteriore della coscia.Il dolore dell’ernia discale peggiora con imovimenti della schiena, le posizioniprotratte (es. stare a lungo in piedi o inposizione seduta), la tosse o gli starnuti.Segno tipico della radicolite di S1 è il co-siddetto Lasegue, ovvero forte dolore av-vertito quando viene alzato l’arto estesoverso l’alto.L’ernia discale può essere associata a pa-restesie (sensazioni di formicolio dellagamba) e deficit sensitivi oltre adalterazioni dei riflessi e diminuzione del-la forza.

L’ernia del disco (freccia blu) e il suo rap-porto col nervo (la radice, freccia rossa) èrappresentata nella figura qui a sinistra.Il disco sporge dal margine vertebrale eschiaccia la radice nervosa (il cordoncinobianco nella figura a sinistra)provocando dolore, spesso la sciatica.Tratto da F. Caputiwww.neurochirurghi.com

Doc, con l’ernia deldisco posso correre?

Attenzione al “colpodella strega” In moto

l’utilizzo diuna buonafascialombare èconsigliatoper“scaricare” lacolonnadolorante eproteggerlada movimentipotenzialmentenocivi.Personalmenteconsiglio unaspecificafascia condoppioincrocioanteriore,particolarmenteavvolgente inmodo dasostenere lacolonna e allostesso tempoaiutarne imeccanismi dipercezionedelmovimento,che offracomunqueuna buonatraspirazione.

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Le collaborazionispeciali di

a cura del Dr. ALBERTO GOBBI

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LLaa tteerraappiiaa ccoonnsseerrvvaattiivvaaIl trattamento della lombalgia varia infunzione della sua fase clinica, cioè seacuta, subacuta o se la lombalgia èpresente da qualche tempo (cronica).Nella fase acuta sicuramente può essereindicata la terapia medica con la sommi-nistrazione di farmaci miorilassanti, an-tinfiammatori, analgesici e riposo relati-vo. In un secondo tempo (differisce dacaso a caso secondo giudizio medico) sicomincia la fisiochinesiterapia e si deci-de il programma di rieducazione che mi-ra ad un riequilibrio posturale e acostituire una muscolatura che assicuriuna buona protezione del rachide. Nellafase subacuta o comunque presenteda più tempo si può eventualmenteomettere la terapia medica eintraprendere subito la fisiochinesite-rapia.Le manipolazioni chiropratiche hannoun ruolo determinante nella risoluzionedella lombalgia quando questa è di origi-ne articolare (DIM, sindrome dellefaccette articolari, blocchi delle articola-zioni sacro iliache con disfunzioni mec-caniche del bacino) e nelle lombalgie diorigine discale dove è necessaria comun-que un’attenta valutazione clinica. In li-nea generale la manipolazione è unapproccio terapeutico all’interno diun più ampio spettro curativo che, co-me già accennato, include la fisiochi-nesiterapia e la rieducazione.

CCoonnssiiggllii uuttiilliiPer chi soffre di lombalgia bisognainnanzitutto cercare di evitare imovimenti o le attività (es. certi eserciziin allenamento) che si ritiene possanoessere causa scatenante della lombalgia.Poi non farsi prendere dal panico per ildolore lombare, anche se può essereinvalidante, perché se non è causato dapatologia importante con un’adeguataterapia e riposo nel giro di due settimanenella maggior parte dei casi si risolve.Soprattutto nello sportivo èfondamentale rivolgersi al propriomedico e, successivamente, a un cen-tro specializzato di fisiochinesiterapiaper trattare adeguatamente la lombal-gia e non tergiversare abusando di te-rapie farmacologiche che riduconosolo la sintomatologia e permettonomomentaneamente di praticare l’atti-vità sportiva specifica. Questocomportamento potrebbe prolungarel’eventuale guarigione se non, a volte,peggiorare il quadro clinico.

LLaa cchhiirruurrggiiaaQuando in presenza di un’ernia discalela terapia conservativa non ha purtropposuccesso è necessario ricorrere all’inter-vento chirurgico che consiste nell’aspor-tazione della parte erniata del discointervertebrale.Oggi le tecniche microchirurgichepermettono di ingrandire tutte lestrutture coinvolte, consentendo al

chirurgo di essere più delicato neimovimenti e di operare in spazi mini-mi, quindi con scarsa cicatrice sulnervo. L’ernia viene rimossa per viainterlaminare, con la radice bene invista.L’incisione cutanea di pochi centimetri esolo pochi millimetri vengono liberati at-torno alla radice nervosa ottenendo cosìuna cicatrice post-operatoria minima,specie se viene rispettato il grasso perira-dicolare e peridurale, e il legamento gial-lo. La percentuale di “successo” con que-sta metodica è superiore al 95%. L’endo-scopia permette un accesso ancora piùridotto, ma non consente la visione tridi-mensionale e risulta più difficile la rimo-zione delle parti ossee e legamentose.Il dolore radicolare scompare subito do-po l’intervento mentre la regressione de-gli altri sintomi avviene con gradualità.Il recupero motorio è in generebuono, la persistenza del dolore subi-to dopo l’intervento può esseresinonimo di una decompressioneinsufficiente, mentre la ricomparsadel dolore dopo una settimana dall’in-tervento è solitamente dovuta ad unprocesso infiammatorio conseguenteall’intervento e in genere regrediscecon terapia cortisonica.La ripresa dello sport deve avveniredopo un adeguato periodo riabilitati-vo e il recupero di un buon tonomuscolare.

LLaa pprreevveennzziioonneeE’ sicuramente un aspetto molto impor-tante per quanto riguarda la lombalgia,poiché il problema in genere è evitare lerecidive. La prevenzione mira ad ottene-re un equilibrio muscolare adeguato cheassicuri una buona protezione dellacolonna vertebrale, grazie all’acquisizio-ne di automatismi che permettano di ri-spondere a sollecitazioni impreviste. Perottenere questo è necessario acquisi-re dagli arti inferiori il massimo dellacapacità di reazione e forza in mododa eseguire correttamente il gestosportivo senza sovraccaricare laschiena.Per questo è necessario mobilizzare leanche, le ginocchia, i piedi con mobiliz-zazioni passive, posture e rinforzare imuscoli degli arti inferiori, soprattutto iquadricipiti. Inoltre è importanteallungare i muscoli, particolarmente gliischio-crurali (posteriori della coscia),spesso contratti nei lombalgici.Sono poi fondamentali le posture per lamuscolatura posteriore (se retratta), im-parare bene gli esercizi per rinforzare gliaddominali in maniera selettiva senzagravare sulla schiena ed acquisireautomatismi che permettano ai muscolidi rispondere a situazioni didisequilibrio, mantenendo la protezionedel rachide.A tal proposito abbiamo allegato qui afianco alcuni semplici esercizi dasvolgere prima di allenamenti e gare.

11)) QQuueessttoo eesseerrcciizziioo èè iimmppoorrttaannttee ppeerriill rriinnffoorrzzoo ddeellllaa mmuussccoollaattuurraa aaddddoo--mmiinnaallee nelle sue porzioni inferiori.Nella posizione A si attua la contra-zione isometrica della parte inferio-re della muscolatura addominale;in B la posizione di riposo è ottenu-ta con l’intervento delle mani chesostengono gli arti inferiori.22)) EEsseerrcciizzii ddii rriinnffoorrzzoo ddeellllaa mmuussccoollaa--ttuurraa oobblliiqquuaa ((AA))..Nella rotazione del tronco verso de-stra (B) si ottiene il rinforzodell’obliquo esterno di sinistra edell’obliquo interno di destra. Leginocchia vengono tenute flesse perevitare che la contrazione dellopsoas determini un’accentuazionedella lordosi lombare.33)) EEsseerrcciizzii ddii ssttrreettcchhiinngg ddeell mmuussccoollooppssooaass..Esercizi di allungamento dello psoaseseguiti a paziente supino (A) ed inortostatismo (B). Lo psoas è molto im-portante nella stabilizzazione dellaporzione anteriore del tratto lom-bare.44)) EEsseerrcciizzii ddii ssttrreettcchhiinngg ddeellllaa mmuussccoo--llaattuurraa ppoosstteerriioorree aarrttii iinnffeerriioorrii..Gli esercizi di stiramento della mu-scolatura della catena cinetica poste-riore, in particolare degli ischio-cru-rali, assumono molta importanza inquanto una loro retrazione compor-ta difficoltà nel movimento di anteretroversione pelvica.55)) EEsseerrcciizzii ddii mmoobbiilliittàà aarrttiiccoollaarree..Al risveglio in posizione supina due otre serie di esercizi di flessione alter-nata delle anche sul bacino.L’esercizio (A) è utile nei pazienti chepresentano caratteristiche del doloreinsorgente nelle posture estensorieed è in grado di vincere la dolorosarigidità lombare mattutina, preve-nendo la retrazione della fascia dor-so-lombare.Altra modalità di esecuzione dell’e-sercizio di stretching del muscolo pet-torale è rappresentata nella figura Bdove si nota che il paziente spinge ildorso verso il basso mantenendo fer-mo l’appoggio degli avambracci suun tavolo posto dinanzi e mante-nendo la testa fra gli arti superiori inposizione neutra.66)) EEsseerrcciizzii ddii aannttee rreettrroovveerrssiioonnee ppeellvviiccaa..In posizione supina a ginocchia fles-se si ruota il bacino in avanti inspi-rando. La manovra viene facilitatadalla presenza della mani posta l’u-na in regione sternale, l’altra in re-gione pubica che durante (A) l’inspi-razione si allontanano, mentre du-rante l’espirazione si avvicinano (B)facilitando così la scomparsa della lor-dosi lombare.In posizione quadrupedica si alter-na il movimento di “insellamento”lombare (B) e di inarcamento in alto(A) facilitando il movimento attraver-so l’inspirazione e l’espirazione.77)) EEsseerrcciizzii ddii rriinnffoorrzzoo mmuussccoollaarree.. Oc-corre tuttavia sottolineare che alcuniautori, fra i quali Nachemson, ne-gano l’utilità degli esercizi tendenti alpotenziamento della muscolatura ad-domino-spinale.Tecniche di rinforzo della muscolatu-ra addominale inferiore.Anche se recentemente si sono solle-vati dubbi sull’utilità del rinforzo del-la muscolatura addominale, finorauna parte importante del program-ma rieducativo prevedeva l’impiegodi tali tecniche. In A si nota la posi-zione di partenza dell’esercizio; in Bil paziente solleva gli arti inferiorimantenendo le ginocchia flesse inspospensione per un tempo di circa8 secondi e successivamente si ritor-na alla posizione di riposo C.88)) EEsstteennssiioonnee lloommbbaarree.. Sono posizio-ni che determinano un’estensione deltratto lombare a paziente in decu-bito prono (B) ed in ortostatico (A).L’estensione viene attuata in rilassa-mento, senza partecipazione attivadella muscolatura estensoria in mo-do lento e progressivo.99)) LL’’eesseerrcciizziioo rraaffffiigguurraattoo èè uuttiillee inquanto associa il basculamento pel-vico alla distensione vertebrale ese-guita in modo progressivo e lento.