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Il nostro gruppo... Come impareremo... a mettere le mani Didoppiaemme è il gruppo giornalistico composto da 36 alunni nell’ambito dei corsi di formazione di Scuola e Lavoro. Didoppiaemme è il risultato dell’aggregazione di due classi completamente diverse: il corso di operatrice estetica, che si dedica alla cura della bellezza, e il corso di operatore meccatronico che si dedica alla di meccani- ca e all’elettronica. Didop- piaemme è l’abbreviazione di “dove mettere le mani”. Questo nome vuole sottoline- are che sia nel campo esteti- co che in quello meccanico si usano in modo particolare le mani. Con questo progetto giornalistico i ragazzi e le ragazze dovranno affrontare un’avventura e lo faranno con la stessa serietà con cui si affronterebbe un vero la- voro da giornalista. Si scrive- ranno articoli su argomenti che verranno assegnati dai professori. Alla fine di que- sto progetto nascerà un gior- nalino con la raccolta di tutti gli articoli proposti dai grup- pi. Buona lettura a tutti. Nathalie Zerillo Antonino Polidori Alfonsina Antonelli Tommaso Di Marco Lorenzo D’Angelo Periodico di informazione dei corsi Operatore di cure estetiche e Operatore meccatronico Scuola e Lavoro s.c.c. via del Molinello, 40 - Termoli (CB) [email protected] Maggio Maggio Maggio Maggio 2009 2009 2009 2009 Anno I Anno I Anno I Anno I Numero I Numero I Numero I Numero I Notizie di rilievo: Notizie di rilievo: Notizie di rilievo: Notizie di rilievo: Le donne in politica, poche o tante? Ecco i nomi delle parla- mentari e dei ministri del nostro Parlamento Corsa dei carri. Una tradizione che lega due regioni: la Puglia e il Molise. Il nostro viaggio a Chieuti alla scoperta di un even- to molto sentito dalla popolazio- ne Tanto di cappello… quando non è solo un amore Sommario E’ arrivata l’estate E’ arrivata l’estate E’ arrivata l’estate E’ arrivata l’estate 5 Cavalli che pas- Cavalli che pas- Cavalli che pas- Cavalli che pas- sione sione sione sione 2 Diciamo NO alla Diciamo NO alla Diciamo NO alla Diciamo NO alla violenza violenza violenza violenza 3 Noi operatrici di Noi operatrici di Noi operatrici di Noi operatrici di cure estetiche cure estetiche cure estetiche cure estetiche 4 La moda e i suoi La moda e i suoi La moda e i suoi La moda e i suoi riti riti riti riti 4 Angolo poesia Angolo poesia Angolo poesia Angolo poesia 6 Noi a… Casalbor- Noi a… Casalbor- Noi a… Casalbor- Noi a… Casalbor- dino dino dino dino 7

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giornalino

Transcript of dmm

Il nostro gruppo...

Come impareremo... a mettere le mani

Didoppiaemme è il gruppo giornalistico composto da 36 alunni nell’ambito dei corsi di formazione di Scuola e Lavoro. Didoppiaemme è il risultato dell’aggregazione di due classi completamente diverse: il corso di operatrice estetica, che si dedica alla cura della bellezza, e il corso di operatore meccatronico che si dedica alla di meccani-ca e all’elettronica. Didop-piaemme è l’abbreviazione

di “dove mettere le mani”. Questo nome vuole sottoline-are che sia nel campo esteti-co che in quello meccanico si usano in modo particolare le mani. Con questo progetto giornalistico i ragazzi e le ragazze dovranno affrontare un’avventura e lo faranno con la stessa serietà con cui si affronterebbe un vero la-voro da giornalista. Si scrive-ranno articoli su argomenti che verranno assegnati dai

professori. Alla fine di que-sto progetto nascerà un gior-nalino con la raccolta di tutti gli articoli proposti dai grup-pi. Buona lettura a tutti.

Nathalie Zerillo Antonino Polidori

Alfonsina Antonelli Tommaso Di Marco

Lorenzo D’Angelo

Periodico di informazione dei corsi Operatore di cure estetiche e Operatore meccatronico

Scuola e Lavoro s.c.c. via del Molinello, 40 - Termoli (CB) [email protected]

Maggio Maggio Maggio Maggio 2009200920092009

Anno I Anno I Anno I Anno I Numero INumero INumero INumero I

Notizie di rilievo:Notizie di rilievo:Notizie di rilievo:Notizie di rilievo: • Le donne in politica, poche o

tante? Ecco i nomi delle parla-mentari e dei ministri del nostro Parlamento

• Corsa dei carri. Una tradizione che lega due regioni: la Puglia e il Molise. Il nostro viaggio a Chieuti alla scoperta di un even-to molto sentito dalla popolazio-ne

• Tanto di cappello… quando non è solo un amore

Sommario

E’ arrivata l’estateE’ arrivata l’estateE’ arrivata l’estateE’ arrivata l’estate 5555

Cavalli che pas-Cavalli che pas-Cavalli che pas-Cavalli che pas-sionesionesionesione

2222

Diciamo NO alla Diciamo NO alla Diciamo NO alla Diciamo NO alla violenzaviolenzaviolenzaviolenza

3333

Noi operatrici di Noi operatrici di Noi operatrici di Noi operatrici di cure estetichecure estetichecure estetichecure estetiche

4444

La moda e i suoi La moda e i suoi La moda e i suoi La moda e i suoi ritiritiritiriti

4444

Angolo poesiaAngolo poesiaAngolo poesiaAngolo poesia 6666

Noi a… Casalbor-Noi a… Casalbor-Noi a… Casalbor-Noi a… Casalbor-dinodinodinodino

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Le donne in politica, poche o tante?

che è legata alla sua razza e all’utilizzo che se ne vuo-le fare. Ad esempio ci sono cavalli da corsa, da transu-manza, da monta e da tiro. Ma per tutti c’è sempre lo stesso amore e attenzione perché con questi quadru-pedi si può vivere e sono un aiuto insostituibile. Lorenzo ha un cavallo da corsa di razza purosangue italiano di nome Tarasco

nato a Siena il 24-/05/1996. Ha debuttato all’ ippodromo “capannelle” a Roma nel 1998 e poi a Corridonia. La sua carriera all‘ ippo-dromo dura 2 anni, infatti nel 2000 viene venduto a S. Martino alla stalla dei Giovanotti dove rimarrà a correre per 4 anni.

Lorenzo D’Angelo Tommaso Di Marco

Cavalli...che passione!!! Non ci crederete ma ci sono molte persone che amano i cavalli, Lorenzo D’ Angelo e Tommaso Di Marco ci spiegano sinteti-camente come si fa ad a-mare un cavallo ed accu-dirlo: innanzi tutto devi avere molta passione e tanta pazienza, perché il cavallo richiede tempo e lavoro. Ogni cavallo ha un alimentazione specifica

Lorenzo D’Angelo e

Tommaso

Di Marco amano

i cavalli.

Un amore che

“condiziona”

a tal punto da fare

anche grandi

sacrifici

Mara Carfagna, ministro per le Pari Oppor-tunità

Pagina 2

In Italia le donne hanno ottenuto il loro diritto al voto solo dopo la fine del-la seconda guerra mon-diale. Come si può com-prendere è stata una lenta conquista. Le donne han-no dovuto recuperare ve-locemente questo ritardo nei confronti del sesso forte. Nel 1951 Angela Cingolani, democristiana, è la prima donna sottose-gretario d'Italia, ma biso-gna aspettare il 1976 per trovare per la prima volta in Italia una donna mini-stro, la democristiana Ti-na Anselmi, che assume la carica di un settore piutto-sto difficile: quello del Lavoro. Nel 1979 Leonilde

Jotti (comunista) è eletta presidente della Camera dei Deputati italiana, mentre la francese Simo-ne Veil è eletta presidente del Parlamento Europeo. Nel governo in carica, pre-sieduto da Silvio Berlu-sconi, sono 5 le donne ministro: Maria Rosaria Carfagna (Pari opportuni-tà); Giorgia Meloni (Gioventù); Michela Vitto-ria Brambilla (Turismo); Stefania Prestigiacomo (Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare); Mariastel la Gelmini (Istruzione, Università e Ricerca). Anche nel Moli-se le donne in carica sono poche. Si possono citare

l’assessore alle attività so-ciali Angela Fusco Perrella, già presidente del Consiglio regionale nella passata legi-slatura, e le onorevoli Sabri-na De Camillis e Anita Di Giuseppe, quest’ultima sin-daco di Campomarino. Infi-ne, un aspetto decisamente interessante è constatare che per ben due volte Cam-pobasso ha avuto una don-na come prefetto: prima Maria Elena Distasi e ora Carmela Pagano.

Maria De Gaetano Daniele Fiore Andreola

Iole Moroncini Pietro Vassetta

Antonella Ciliberti Alex Ludovico

poi portati nelle stalle dei Partiti (le contrade del carro), dove vengono at-tentamente sorvegliati per evitare che subiscano scherzi da parte degli av-versari. Il mattino dopo i buoi vengono invece la-vati e addobbati e, dopo che il Sindaco ha estratto l’ordine di partenza, carri e carrieri si d i r i gono verso la Chiesa per

ricevere la benedizione. A questo punto ci si dirige in aperta campagna, da dove ha inizio la gara: al segnale convenuto i carri si girano su sé stessi ed i buoi iniziano a galop-pare, trascinando il carro addobbato verso il paese. Il percorso è lungo

4Km. La corsa ter-mina da-vanti alla chiesa. Lo scopo della corsa

Ogni anno a Chieuti... Ogni anno a Chieuti (Foggia), all’interno dei festeggiamenti in onore di San Giorgio, si svolge la “Corsa dei buoi”. Durante la corsa un carro molto pesante, carico di rami di lauro, viene trainato da quattro coppie di buoi. I preparativi per la corsa sono lunghissimi: durante l’anno si allenano i buoi, mentre il pomeriggio prima della corsa gli ani-mali vengono fatti entrare in paese simulan-do la gara. I buoi vengono

è quello di portare in pro-cessione il giorno seguente il simulacro del Santo. Ai vincitori viene inoltre consegnato il Tarallo, una treccia di caciocavallo di circa 80 chili con le gesta di San Giorgio che verrà portata in processione insieme al simulacro del Santo.

Mariantonietta Dambra

Nel mondo ci sono varie forme di violenza:

• la violenza sessuale

• la violenza psicologica

Il significato che diamo alla parola “violenza” è quello di imposizione fisica o morale esercitata da un soggetto, su un altro così da indurlo a compiere atti che non avrebbero compiuto. Una violenza carnale è reato di chi impone ad altri un accoppiamento sessuale con la violenza. Le donne di solito non vogliono denunciare la violenza subita, perché molte volte sono costrette a nascondere segni, per vergogna o per paura che possa capitare di nuovo. Vogliamo dare un aiuto a tutte le donne che hanno subito o subiscono ogni giorno violenze. Vogliamo aiutarle a denunciare queste persone anzi questi mostri, così da poter rico-minciare a vivere la propria vita senza nessuna paura.

Valentina D’Agostino Nahuel Zeo

Andrea Romolo Maria Antonietta Dambra

Ilenia Cè

LA VIOLENZA SECONDO NOI

La violenza sulle donne per noi è una cosa ingiustificata. Chi la commette non si merita niente, nemmeno il perdono. Sono persone che non sanno cosa vuol dire la parola “amore”, che non sanno apprezzare niente della vita e soprattut-to non sanno apprezzare le donne. Queste persone sono veramente dei mostri senza cuore. Ma non è giusto che nel mondo ci sia questa paura di camminare per strada, di stare a casa con il proprio marito e di vivere nel buio del terro-re che la persona amata si possa trasformare in un mostro.

Aiutiamoci ad essere più forti e a saper distruggere queste paure.

Mario De Luca

Metti giù le mani !!!

Pagina 3 Anno I Numero I

Il corso è formato da tutte ragazze, minori di 18 anni .

La c lasse viene rappresen-tata da 16 ragazze (al mas-simo).

Cosa ne pensa i l meccatro-nico del nostro corso:

i nostri amici pensano che i l nostro corso è un’idea per i l nostro futuro.

Il corso, del la durata di 3000 ore distr ibuite uni-formemente in un arco di tre anni , ha avuto inizio i l 23 marzo 2009 con le ore dedicate al l ’or ientamento iniz ia le; in tal i ore a noi al l ieve è stato sommini-strato un quest ionario uti-le al la redazione del l ibret-to formativo del c ittadino. Il l i b r et t o fo r ma t i v o d el c i t t a d i no è uno strumento pensato per raccogliere, sintet izzare e documentare le diverse esperienze di apprendimento dei c it tadi-ni nonché le competenze da ess i comunque acquis ite

nel la scuola , nel la forma-zione, nel lavoro, nel la v ita quotidiana. Ciò al f ine di migl iorare la leggibil ità e la spendibil ità del le compe-tenze e l 'occupabil ità del le persone. Durante i l pr imo anno di corso la classe, divisa in due gruppi, s i a lternerà nel lo svolgimento del le at-t ività d i laboratorio aff in-ché possiamo, a l termine della pr ima annual ità, o-rientarci in merito ai due indirizz i: a c c o n c i a t o re o es t et i s t a ; pertanto nel se-condo e nel terzo anno, le att iv ità d i laboratorio ed alcune att iv ità d ’aula sa-ranno svolte separatamente rispetto al la scelta ef fettua-ta nell ’ambito dei due indi-rizz i. Accanto al le att iv ità di la-boratorio è prevista anche una fase di stage in cui metteremo in prat ica quan-to appreso in aula .

Abbiamo provato a fare un sondaggio ne l nostro corso e c i s iamo accort i che la maggior par te d i noi è interes-sata a i capel l i .

Abbiamo fat to questo sondaggio per-ché non r iusc ivamo ad accorgerc i d i quante persone si interessano a l pro-pr io benessere.

Operatore di Cure Estetiche: parliamone

Sondaggio

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10

20

30

40

50

60

1

viso

mani

piedi

corpo

capelli

gambe

salute

solarium

La moda - detta anche storicamente costume - nasce solo in parte dalla necessità umana correlata alla sopravvivenza di co-prirsi con tessuti, pelli o materiali lavorati per esse-re indossati. In realtà l'a-bito assunse anche precise funzioni sociali, atte a di-stinguere le varie classi e le mansioni sacerdotali, amministrative e militari. Le donne, che ne erano escluse, non per questo rinunciavano a vestirsi

con cura estrema. Più le-gato alla psicologia è l'a-spetto del mascheramen-to. Gli abiti possono servi-re a nascondere lati della personalità che non si vo-gliono far conoscere o, viceversa, a mostrarli. Si pensi, ad esempio, al pro-verbio: "l'abito non fa il monaco". Il Garzoni, nel suo libro su tutte le pro-fessioni del mondo edito a Venezia nel 1585, dice e-splicitamente che un buon sarto deve saper fare di

tutto, per soddisfare ogni necessità della sua cliente-la. Il sarto non era quindi un lavoratore indipenden-te, bensì un servitore delle grandi signorie: viveva e lavorava presso la corte di un signore, che poteva a n c h e s c e g l i e r e d i "prestarlo" a parenti o a-mici. Gli stilisti lavoravano solo per l'élite poiché i costi per l'ideazione e per la produzione erano molto alti. Questo nuovo impul-so di riforma fu principal-

La moda e il suo significato

Pagina 5 Anno I Numero I

mente portato avanti da Charles Frederic Worth, inglese trapiantato in Francia, considerato l'in-ventore della Haute Cou-ture e sarto personale del-l'imperatrice Eugenia, mo-glie di Napoleone III, e della sua corte, dal 1864.

Arriva l’estate che inevita-bilmente porta con sé la famigerata prova costume. La prova costume è un banco di prova non indif-ferente per noi donne, è inevitabile non sentirsi a proprio agio soprattutto i primi giorni ma è proprio per questo motivo che do-vete scegliere un costume che vi piace tantissimo, così, forti del vostro look,

sarete anche più sicure in generale. Se non vi sentite ancora pronte è consigliabile cor-rere subito ai ripari, sce-gliendo però diete equili-brate che vi facciano otte-nere risultati in modo sa-no. Se vi vengono improv-visi attacchi di fame, anzi-ché scartare merendine e gelati, fatevi un giro tra i modelli di costumi più

belli proposti per que-st’estate! Siamo certi che, pur di poterli in-dossare, la fame passe-rà in automatico! A questo punto sceglie-te i vostri preferiti e … occhio alla prova costu-me!

E’ arrivata l’estate

A cura di:

Marcello Tomizzi, Jessica De Santis, Giovanna Triventi, Gianluca Ciarabellini

Nella mia vita solo tu,

nel mio mondo solo tu,

nella mia mente solo tu..

Tu, che mi hai incantato dal primo

Momento. Tu, che mi hai incantato dal primo sguardo.

Solo tu, sei la mia stella polare,

punto di riferimento del mio andare..

sei il mio sole, ed io un semplice girasole..

senza te non sarei nulla,

Sarei come il cielo senza stelle..

Sarei come una farfalla senz’ali..

Come una rosa senza petali..

Come un cuore senz’anima..

vuota, persa, insignificante..

ma tu ci sei!!!!!

E io vivo pensandoti, vivo osservandoti,

vivo amandoti.. io un piccolo fiore,

tu la mia acqua, il mio sostentamento, la mia vita..

Quindi amore non andare perché non esiste un altro so-le,

non esistono altre parole, non esistono altre ali,

X LA TUA CUCCIOLA!!!!!!

Only you in my life

gazzi indossano quest‘ ultimo… Da i più variopinti a i più sempli-ci,usati per essere cool o per pro-tezione da i raggi uv!! Molto di loro li colleziona-no,altri , invece, li detestano al tal punto di contestarli… Moda e non solo…. I cappelli!

A. Ebreo L. Cinà

Tanto di cappello

Accessorio e non solo,usato fin dai tempi più remoti come protezione per le in-temperie. Cappelli di paglia, berretti e quant‘ altro fino a thro-wback coppole chullo e cilindri. Nel XXI sec. Accessorio!, sulle passerelle, al mare, al teatro o semplicemente per

strada, ormai più di una moda… Il capello spopola tra la gioventù “trendy” fino ad arrivare su capi altezzosi… In prima persona, posso notare, che nel nostro corso , diversi ra-

Pagina 6

Vorrei vivere in una

Favola piena di gioie,

mille sfumature che

tingono di blu il tuo

piccolo mondo..

con sentimenti puri,

senza paura di

essere se stessi,

senza doversi

mettere alla prova

con mille e mille

gare per poi non

avere nessun

risultato materiale,

ma solo critiche o

giudizi.. I veri premi

vengono dal cuore,

da quella piccola

parte del corpo che

ribatte su uno

stesso punto da

troppe ore.. é

sempre presente e

non si perde

nessuna

emozione..

Vorrei vivere in una

Favola, dov’è

Impossibile star

male.. dove grandi

e piccini si tengono

per mano.. vorrei

vivere in una favola,

dove la cattiveria

esiste ma in un

altro mondo..

Vorrei vivere lì, dove

Tutto è più morbido,

più soffice, dove

tutto si tinge di un

cuore dolce che dà

un pizzico di sapore

in più alla vita..

Vorrei vivere in una

Favola anche perché, come

In una favola non può mancare il..lieto fine!

In una favola

13-14 maggio bellissima esperienza per le ragazze del corso “Estetica-Parrucchiera”.

La proprietaria di un loca-le di parrucchiera a Casal-bordino, chiamò per i pri-mi di maggio la nostra professoressa, dicendo che le serviva una parete “nuova”, ristrutturata, per la stagione estiva.

Con il pulmino siamo arri-vate al locale, la parete era molto disastrosa.

Abbiamo iniziato appli-cando giornali a terra, ab-

biamo messo il nastro a-desivo, dopo aver scarta-vetrato abbiamo passato lo stucco; aspettando che si asciugava, abbiamo messo un telone per terra e mescolato la pittura con l’acqua; dopo non molto abbiamo iniziato la prima mano. La nostra prof. ha fatto la seconda e non es-sendo uscita bene ha do-vuto fare una terza.

Il giorno dopo siamo tor-nate e abbiamo iniziato a inventare “giochini” con le mensole, dopo aver trova-to la soluzione giusta le

abbiamo montate.

Per ultima cosa abbiamo messo l’adesivo con molto impegno.

È stata un esperienza bel-lissima che tutte noi ricor-deremo; speriamo di farlo nuovamente.

Anna Colò

Valentina D’Apolito

Nicoletta Triventi

Tania Rullo

Noi a Casalbordino

grandi divisioni: la East-coast e la West-coast. La costa est è caratterizzata dal rumore, la musica è molto più "grezza”. I b-boy hanno una mente comple-tamente diversa dai loro compagni della W-coast, hanno molti più problemi. Principalmente, i b-boy della E-coast sono più po-veri, ma non ballano per soldi e, anche se ne hanno, non li mettono in mostra. La West-coast è molto diversa, la musica è molto più melodica e la gente è molto più tranquilla. Esal-tano la ricchezza, si metto-no in mostra con macchi-noni, catene d'oro, denti d'oro e anelli tempestati di diamanti.

In Italia è apprezzata di gran lunga la East-Coast. L'Hip-Hop è formato da 4 elementi: Mcing, il Djing, il Writing e il Breaking; ognuno completa l'altro e tutti assieme formano il vero Hip-Hop. La parola chiave dell’Hip Hop è "free style", ovvero l'arte dell'improvvisazione, non come mancanza totale di regole, ma come interpre-tazione soggettiva ed ori-ginale delle regole stesse, così come nel rap si im-provvisa su una base mu-sicale fissa. Il basic wear è rappresentato da pantalo-ni over-size, cappelli da marinaio, boots indistrut-tibili, T-shirt sportive, scarpe e tute da ginnastica

Hip-Hop ieri e oggi

L'Hip-Hop è nato più o meno nel 1970, tutti i me-dia lo avevano giudicato solo una moda passegge-ra.... Invece, oggi, nel 200-9, l'Hip-Hop esiste e deva-sta!!! Tutto è nato negli U.S.A ed è una combina-zione esplosiva di Black-music, soul, funk e R&B; l'Hip-Hop in poco tempo si è letteralmente espanso in tutto il mondo. La cul-tura dell'Hip Hop com-prende l'amore per la mu-sica ritmata dal d.j. attra-verso lo scratch, il cut e il rap, per gli sport "da stra-da" quali lo skate boar-ding, per l'arte metropoli-tana del graffitismo, per la break dance. Principal-mente l'Hip-Hop ha due

Pagina 7 Anno I Numero I

personalizzate con scritte, tags e pops (cioè con dise-gni tipici del graffitismo); ogni singolo indumento ha un ruolo ben preciso nella cultura hip hop. Tutti i più famosi rapper non usano il proprio nome, ma utiliz-zano uno "street-name" per mantenersi in incogni-to tra le gente. L’esigenza di non essere riconosciuti parte dal ruolo dei Writers mentre imbrattavano i muri; gli occhiali scuri, molto grandi e i cappelli portati bassi sulla fronte servivano a evitare di esse-re riconosciuti nella notte.

Nathalie Zerillo Alfonsina Antonelli

Rocco Del Ciotto

Alessio Ebreo

Anna Colò

Tania Rullo

Mario De Luca