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DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO

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DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO

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Disturbi dell’apprendimento

Le difficoltà scolastiche si manifestano genericamente come difficoltà a svolgere con successo le attività richieste dall’insegnante.

Queste difficoltà possono essere riferite ad almeno due tipi di problemi

Di origine endogena

Di origine ambientale

(difficoltà familiari-problemi relazionali-svantaggio culturale-rapporti con gli insegnati)

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Disturbi dell’apprendimentodi tipo esogeno

Difficoltà familiari

Problemi relazionali

Svantaggio culturale

Difficoltà con gli insegnanti

Abbandono precoce

Bocciature

Ripetenze

Frequenza irregolare

Assolvimento formale dell’obbligo

Qualità scadente degli esiti

Evasione obbligo-insuccesso formativo

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Disturbi dell’apprendimentodi tipo endogeno

Aspecifici

La struttura specifica è compromessa all’interno di un quadro più complesso

Specifici

La struttura compromessa è solo quella della funzione inefficiente

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Disturbi d’apprendimento di tipo endogeno

Secondo ICD –10 (classificazione internazionale delle sindromi e dei disturbi psichici e comportamentali)

F81 DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DELLE ABILITA’ SCOLASTICHE

F81.0 Disturbo specifico della lettura

F81.1 Disturbo specifico della compitazione

F81.2 Disturbo specifico delle abilità aritmetiche

F81.3 Disturbo misto delle capacità scolastiche

F81.9 Non specificati

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Disturbi dell’apprendimento secondo DSM IV

F 81.0 DISTURBO DELLA LETTURA

F81.2 DISTURBO DEL CALCOLO

F 81.8 DISTURBO DELL’ESPRESSIONE SCRITTA

F 81.9 DISTURBO DELL’APPRENDIMENTO NAS

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DISTURBO DELLA LETTURA F 81.0

CRITERI DIAGNOSTICI

A: il livello raggiunto nella lettura,come misurato da tests standardizzati somministrati individualmente sulla precisione o sulla comprensione della lettura,è sostanzialmente al di sotto di quanto previsto in base all’età cronologica del soggetto, alla valutazione psicometrica dell’intelligenza e a un’istruzione adeguata all’età.

B: l’anomalia descritta al punto A interferisce in modo significativo con l’apprendimento scolastico o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di lettura.

C : se è presente un deficit sensoriale,le difficoltà di lettura vanno al di là di quelle di solito associate con esso.

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DISTURBO DEL CALCOLO F 81.2

Criteri diagnostici

A : la capacità di calcolo,misurata con tests standardizzati somministrati individualmente,è sostanzialmente inferiore a quanto previsto in base all’età cronologica del soggetto,alla valutazione psicometrica della intelligenza e a un’istruzione adeguata all’età.

B : l’anomalia descritta al punto A interferisce in modo significativo con lo apprendimento scolastico o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di calcolo.

C : se è presente un deficit sensoriale,le difficoltà nelle capacità di calcolo vanno al di là di quelle di solito associate con esso.

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DISTURBO DELL’ESPRESSIONE SCRITTA F 81.8

CRITERI DIAGNOSTICI

A: la capacità di scrittura,misurate con tets standardizzati somministrati individualmente (o con valutazione funzionale delle capacità di scrittura) sono sostanzialmente inferiore a quanto previsto in base all’età cronologica del soggetto,alla valutazione psicometrica dell’intelligenza,e all’istruzione adeguata all’età.

B : l’anomalia descritta al punto A interferisce notevolmente con l’apprendi- mento scolastico o con le attività della vita quotidiana che richiedono la composizione di testi scritti (per es.scrivere frasi grammaticalmente corrette e paragrafi organizzati).

C : se è presente un deficit sensoriale,le difficoltà nelle capacità di scrittura vanno al di là di quelle di solito associate con esso.

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La dislessia evolutiva è un disturbo settoriale della lettura che si manifesta in

un bambino privo di disturbi:

• Neurologici• Cognitivi• Sensoriali• Relazionali

Questo disturbo si manifesta nonostante il bambino abbia avuto normali opportunità scolastiche

Di solito si accompagna a difficoltà nella scrittura e nei processi di letto-scrittura del numero e del calcolo

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Disturbi dell’apprendimento• Si manifestano in soggetti normodotati,con normali capacità

intellettive e sociali• Sono di origine costituzionale,cioè fanno parte del corredo genetico

del soggetto• Non sono facilmente pronosticabili prima dell’età scolare• Accompagnano il soggetto nel corso del suo sviluppo• Non sono “guaribili”,ma le conseguenze funzionali si modificano

attraverso adeguate misure rieducative e didattiche• Spesso sono accompagnati da manifestazioni psicologiche e

relazionali disturbate(disturbi della condotta)• Spesso sono associati a disturbi dell’attenzione e dell’attività

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Protocollo diagnosticoProtocollo diagnostico e linee guida per gli operatori:

Esami necessari per la valutazione della Dislessia • Valutazione della presenza o assenza di patologie neurologiche • Valutazione della presenza o assenza di psicopatologie primarie • Valutazione della presenza o assenza di deficit uditivi o della

visione • Valutazione neuropsicologica con prove standardizzate per:

– Lettura nelle componenti di Correttezza e Rapidità di un brano – Correttezza e Rapidità nella lettura di liste di parole e non

parole – Scrittura nella componente di dettato ortografico – Calcolo nella componente del calcolo scritto e del calcolo a

mente, lettura di numeri e scrittura di numeri

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Professionalità coinvolte :

• Neuropsichiatra infantile o neurologo per la visita neurologica

• Neuropsichiatra infantile, psicologo o neuropsicologo per la valutazione dell’efficienza intellettiva

• Psicologo per l’approfondimento psicodiagnostico e la valutazione della personalità

• Psicologo, Neuropsicologo, Logopedista e Psicopedagogista per gli approfondimenti specifici

:

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DISTURBI SPECIFICI D’APPRENDIMENTO

CRITERI D’INCLUSIONE PER L’IDENTIFICAZIONE DELLA DISLESSIA EVOLUTIVA (OMS, 1993)

1. Livello di lettura 2 DS inferiore alla media attesa per l’età e per la classe scolare frequentata.

2. QI nella norma ( > 1 DS inferiore ).

3. Assenza di cause neurologiche e/o sensoriali.

4. Interferenza delle difficoltà nella vita quotidiana e per il proseguimento degli studi.

5. Persistenza dei disturbi nonostante l’istruzione scolastica normale.

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Esempi di errori commessi dai bambini dislessici

• I bambini dislessici durante la lettura fanno frequentemente questi errori:• confondono lettere che sono visivamente simili, ma orientate diversamente:

d-b-p, u-n, m-n• confondono lettere che hanno suoni simili: v-f, g-c, b-p, d-t• leggono le parole al contrario• invertono le sillabe che compongono le parole• sbagliano la sequenza delle lettere (capra-carpa)• inoltre, fanno confusione e hanno spesso difficoltà nell'apprendere:• le tabelline• le serie numeriche• le informazioni in sequenza (mesi dell'anno, giorni della settimana, lettere

dell'alfabeto)• i rapporti spaziali e temporali (ieri/domani destra/sinistra)• alcuni abilità motorie• problemi di attenzione e di concentrazione

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•L’inversione di lettere e numeri (legge “al” invece di “la” e “51” al posto di “15”);

•La sostituzione di suoni vicini come m/n (“mano” al posto di “nano”), f/v (“foce” al posto di “voce”), t/d (“tue” al posto di “due”), s/z (“Sara” al posto di “Zara”), c/g (“care” al posto di “gare”), c/g (“ciro” al posto di “giro”), p/b (“palla” al posto di “balla”),…;

•La sostituzione di suoni scritti in modo simile come m/n dove la differenza è solo una gambetta (“muovo” al posto di “nuovo”); n/u dove la lettera è ribaltata (“nova” al posto di “uova”); p/q/d/b (“quove” al posto di “dove”; “paro” invece di “baro”; “dalla” al posto di “palla”;…);

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•Difficoltà, a volte, di imparare informazioni in sequenza come le tabelline, i giorni della settimana, i mesi dell’anno, le stagioni, le lettere dell’alfabeto,…;

•Difficoltà, a volte, nei rapporti spaziali e temporali (lateralizzazione destra-sinistra, alto basso e le varie combinazioni: in alto a destra, in basso a sinistra,…; ieri, oggi, domani; collocare le proprie ed altrui esperienze nel tempo indivi- duando il giorno, il mese e l’anno,…;

•Difficoltà, a volte, ad esprimere verbalmente ciò che pensa in modo chiaro e corretto;

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•Difficoltà, a volte, di coordinazione oculo-motoria come l’allacciarsi le scarpe, ripassare una figura andando sopra le linee, lanciare le freccette in un bersaglio o la palla nel canestro,…;

Difficoltà, a volte, nel calcolo e nell’utilizzare la linea dei numeri;

•Difficoltà, a volte, di attenzione e concentrazione;

•Difficoltà di comprensione del testo scritto, essendo molte energie attentive impegnate nella decodifica del messaggio scritto.

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La dislessia nella scuola secondaria di secondo grado

• Dislessici recuperati

• Dislessici compensati

• Dislessici persistenti

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Dislessici recuperati

• Non mostrano più alcuna difficoltà di lettura

• Di solito recuperano entro il termine della scuola secondaria di primo grado e non presentano problemi visibili per le scuole secondarie

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Dislessici compensati

• Sono la categoria più numerosa• Difficoltà rispetto alla decodifica di parole nuove,di sigle

e formule• Difficoltà rispetto a ragionamenti astratti (teoremi

matematici) e di fronte alle lingue straniere in forma scritta

• A causa dello sforzo che compie per leggere,tende a leggere testi una sola volta,,ad avere difficoltà di comprensione e organizzazione dello studio individuale,nonché a isolarsi e a sentirsi diverso dagli altri

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Dislessici persistenti

• Mantengono consistenti difficoltà di lettura sia nel testo che nelle parole e dunque non sono in grado di leggere a una velocità sufficiente per comprendere il testo

• In genere a causa delle loro evidenti difficoltà,vengono riconosciuti come soggetti con disabilità di apprendimento dagli insegnanti,anche se non sempre appare chiaro il motivo di queste difficoltà

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Suggerimenti

- Non fare mai leggere ad alta voce;  - consentirgli di utilizzare gli strumenti compensativi di cui ha bisogno (computer con programmi specifici, scanner, calcolatrice, il registratore, ecc.), sia a casa che a scuola; - utilizzare programmi di videoscrittura per l’elaborazione dei testi in modo che abbia l’opportunità di correggersi senza riscrivere o ricopiare;

- utilizzare la sintesi vocale per rileggere anche i propri elaborati;

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- preferire le prove orali piuttosto che quelle scritte;

- concordare le interrogazioni;

- incoraggiare l’uso di schemi, tracce, uso di parole chiave per favorire l’apprendimento;

- sviluppare la comunicazione e l’ascolto; 

- distinguere il momento dell’apprendimento da quello dell’interrogazione in modo da favorire una migliore concentrazione;

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- favorire l’uso di internet e delle enciclopedie multimediali per fare le ricerche;

- caldeggiare la lettura di libri, testi, articoli su argomenti di interesse, preferibilmente in formato audio (vedi il libro parlato); darà al ragazzo la possibilità di condividere con i coetanei esperienze, interessi, argomenti di discussione;

 

- valutare gli elaborati scritti per il contenuto, senza insistere sugli errori ortografici, valorizzando lo svolgimento nella sostanza piuttosto che nella forma;

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- evitare di consegnare del materiale scritto a mano e prediligere quello stampato o digitale, consegnandolo anticipatamente rispetto alla unità didattica da trattare;

- dispensare dall’apprendimento delle lingue straniere, se non nella loro forma orale, con la possibilità di utilizzare qualsiasi supporto (ad esempio, traduttori);

- leggere i problemi, registrare il testo, scindere la soluzione del problema dal calcolo, fornendo l’opportunità di usare la calcolatrice, tavole pitagoriche ed altri supporti;

- accordarsi anche sulle prove a tempo (o si riduce il materiale della prova o si aumenta il tempo).

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• Se si utilizza il computer non si impara a scrivere.

Tale idea proviene dall’assunto che si impara a scrivere solo scrivendo. Consideriamo che milioni di persone che sanno scrivere, non hanno mai impugnato una biro. Facciamo riferimento a culture antiche come gli egizi o i greci, ad esempio, ma, senza andare troppo lontano nel tempo, anche i non vedenti non hanno mai impugnato una biro, ma imparano a leggere ed a scrivere attraverso altri strumenti.

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•Esistono prove scientifiche che non solo smentiscono tale affermazione, ma che dimostrano che l’esposizione alla lettura attraverso la via orale, tramite sintesi vocale, unitamente allo scorrimento visivo del testo, permette di migliorare le performance successive anche in assenza di supporto informatico. Le prestazioni migliorano anche nella scrittura, nel monitoraggio degli errori e nell’apprendimento in generale.

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•Inoltre bisogna tenere in considerazione che se non si offrono delle modalità di apprendimento diverse dalla letto-scrittura “tradizionali”, il ragazzo dislessico rifuggirà dai compiti e quindi non svilupperà un’esperienza lessicale e della struttura del testo. Al contrario potrà farlo se lo si mette nelle condizioni di accedervi con un altro strumento, migliorando così il proprio lessico e di conseguenza la capacità di esprimersi. 

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“ Se non si fatica non si impara “. Cioè, se si viene facilitati all’apprendimento, tale

prassi non darà risultati, come se il sapere fosse necessariamente figlio della fatica.

FALSO! Il computer permette sicuramente anche un

vantaggio di tipo psicologico dovuto ad un aumento di sicurezza nelle proprie capacità. Risulta ingenuo e stupido, rifuggire da tale vantaggio/facilitazione facendo appello all’assunto precedente.

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•Se si offre uno strumento come il computer solo ad un bambino, non è “ Giusto ” nei confronti degli altri. In realtà nell’educazione, nel senso di "trarre fuori", la giustizia dovrebbe avere un altro significato: la giustizia non è dare a tutti la stessa cosa, ma è dare ad ognuno ciò di cui ha bisogno. In questo senso può essere utile ribadire un esempio: un miope ha bisogno degli occhiali per vedere da lontano, in questo modo è facilitato, poiché probabilmente se si sforzasse qualcosa riuscirebbe anche a vedere. A nessuno verrebbe in mente di privare degli occhiali un bambino miope per seguire la lezione alla lavagna. Ugualmente non si dovrebbe impedire ad un bambino discalculico di usare una calcolatrice.