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Il transmedia secondo Henry Jenkins Distribuzione mirata e multipiattaforma Universo narrativo complesso Sinergia produzione/consumo Cultura partecipativa

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Il transmedia secondo Henry Jenkins

• Distribuzione mirata e multipiattaforma

• Universo narrativo complesso

• Sinergia produzione/consumo

• Cultura partecipativa

CHRISTY DENA E LE PRATICHE TRANSMEDIALI

La diffusione del concetto

Nel 2009 Christy Dena consegue un dottorato in transmedia narrative con una tesi intitolata Transmedia Practice: Theorising the Practice of Expressing a Fictional World across Distinct Media and

Environments, contribuendo a

sviluppare ulteriormente

l’analisi del fenomeno

del transmedia storytelling

in ambito accademico.

Evoluzione teorica: Christy Dena

Dena parla di transmedia practice, intesa come una pratica creativa che coinvolge molteplici media e ambienti

espressivi distinti.

Una fiction può non essere solo una fiction ma può coinvolgere la letteratura, il cinema e altri media, il tutto all’interno di una

narrazione unica e coerente.

Teorie: Christy Dena

Differenze tra canali

La multicanalità alla base di un progetto transmediale presuppone alcune distinzioni.

L’autrice classifica i vari canali in base al loro ruolo narrativo e al rapporto con le altre piattaforme:

• Story channels

• Storyworld channels

• Commodity channels

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ann

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“Designed as primary source of information about characters, setting and plot”

Canali deputati a far progredire la storia, progettati come porte d’ingresso per

l’intera opera

C. Dena, Towards a Poetics of Multi-Channel Storytelling, Presented at Critical Animals postgraduate conference, This Is Not Art Festival, Newcastle, October 1st, 2004.

Story channels

Nell’accezione di Jenkins, il transmedia in senso stretto coincide con questa prima dimensione (balanced

transmedia), in cui tutti media concorrono a sviluppare un’unica storyline: compimento del racconto e assenza

di predominanza di un testo su gli altri

Matrix (Wachowski, 1999)

Canale strettamente associato al suo universo diegetico, ma non indispensabile

per far avanzare la narrazione.

Non costituisce la fonte primaria, ma aumenta la comprensione della storia.

“Not primary source of information about characters, setting and plot”

Sto

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ann

els

C. Dena, Towards a Poetics of Multi-Channel Storytelling, Presented at Critical Animals postgraduate conference, This Is Not Art Festival, Newcastle, October 1st, 2004.

Questa seconda dimensione (unbalancedtransmedia) presuppone meccanismi di

espansione che ampliano l’universo narrativo di partenza: un testo centrale predominante e

varie estensioni periferiche.

Storyworld channels

I canali con un basso livello di rilevanza per la storia, che non hanno un grosso impatto sulla comprensione e che possono anche essere in contrasto con i personaggi e la

storia.

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ls“Can be inconsistent with characters, setting

and plot as set up in the storyworld and story”

Estensioni extra diegetiche

Oltre alla transmedialità inclusa nell’universo finzionale (estensioni narrative), c’è una transmedialità che esonda

nell’universo reale e quotidiano dello spettatore.

Artefatti che simulano l’interazione diretta con lo spettatore e incrementano il livello di verosimiglianza del fatto narrato.

I. Askwith, Television 2.0. Reconceptualizing TV as an Engagement Medium, Master’s Thesis, MIT, 2007.

SCOLARI

Teorie: Carlos Alberto Scolari

“Transmedia storytelling is a particular narrative structure that expands through both different languages (verbal,

iconic, etc.) and media (cinema, comics, television, video games, etc.). TS is not just an adaptation from one media

to another. The story that the comics tell is not the same as that told on television or in cinema; the different media and languages participate and contribute to the construction of

the transmedia narrative world. This textual dispersion is one of the most important sources of complexity in

contemporary popular culture.”

Transmedia Storytelling: Implicit Consumers, Narrative Worlds, and Branding in Contemporary Media Production, International Journal of Communication 3, 2009

Diversamente dal concetto di adattamento, la storia

viene raccontata attraverso media diversi, in cui ogni

mezzo aggiunge una porzione della storia

I prosumer collaborano nella costruzione del mondo

narrativo: accanto al canone ufficiale ci sono infatti igli

interventi degli utenti

Transmedia storytelling: due variabili

C. A. Scolari, Narrativas Transmedia. Cuando todos los medios cuentan, Centro Libros PAPF, Barcelona, 2013

Le due facce del TS

CanoneContenuti UfficialiIndustria culturale

Strategie di sfruttamento commercialeProduttori

Profitto

FandomContenuti generati dagli utenti

Circuiti alternativi o indieTattiche collaborative di riappropriazione

Consumer/prosumerPiacere testuale

Scolari riprende il dibattito sul rapportotra centro e periferia e identifica quattrodiverse strategie d’espansionedell’universo narrativo:

• Microstorie interstiziali

• Storie parallele

• Storie periferiche

• UGCCar

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Transmedia Storytelling: Implicit Consumers, Narrative Worlds, and Branding in Contemporary Media Production, International Journal of Communication 3, 2009

L’analisi di Scolari prende come esempio il franchise 24, serie televisiva statunitense prodotta dal 2001 al 2010 per

la rete televisiva Fox

Strategie d’espansione dell’universo narrativo

Microstorie interstiziali

Testi che hanno unostretto rapporto con la macrostoria e che arricchiscono il mondo diegetico

2006- 24 The Game, Video gioco che si pone a cavallo tra la seconda e la terza stagione

2008- 24: Redemption, Film per la tv che fa da collegamento tra la sesta e la settima stagione

2014- 24: Live Another Day, Miniserie televisiva sequel di 24

2014 - 24: Underground. Fumetto che narra gli

eventi del protagonista, dopo il finale di stagione

Storie parallele

Nuove storie che si svolgono in parallelo con la macrostoria, che possono evolversi e trasformarsi in spin off

24: Cospiracy. Spin off per mobile della serie 24, ispirato alla trama, ma con nuovi protagonisti

Storie periferiche

Storie satellitari che hanno un rapporto debole con la macrostoria

2005-2010 -24 DeclassifiedNarra vicende antecedenti alla prima stagione

UGC

Storie open source, create grazie all’intervento degli utenti, che arricchiscono il mondo immaginario.

Blogs, wiki, fan fiction

SCOLARI

MAX GIOVAGNOLI: STORYWORLD, TRANSMEDIA, NARRAZIONI COLLABORATIVE

La diffusione del concetto

Inventare storyworld

Centralità della narrazione.

La costruzione dello storyworld deve

sfruttare al massimo tre elementi centrali

dello storytelling

Universo immaginativo

Esperienza

Storia

Storyworld

L’ideazione di un universo di riferimento complesso e ampio prevede fin dall’inizio l’individuazione di storie ulteriori – untold stories– da raccontare in futuro o da lasciare alla fantasia del pubblico

M Giovagnoli, Transmedia. Storytelling e comunicazione, Apogeo, Milano, 2013

Due tappe essenziali del processo di costruzione di uno storyworld

World makingCreazione del sistema di

ambientazione, personaggi, conflitti interni ad un

universo transmediale

MilkingComplesso di contaminazioni con altri universi narrativi da

proporre alla propria audience

Storyworld

M Giovagnoli, Transmedia. Storytelling e comunicazione, Apogeo, Milano, 2013M. Giovagnoli, Transmedia. Storytelling e comunicazione, Apogeo, Milano, 2013

Ogni narrazione transmediale necessità di una porta d’ingresso che inneschi il meccanismo di comunicazione, ossia il rabbithole di un progetto editoriale distribuito su più piattaforme (es. un video virale che comincia a girare in rete, il claim di uno spot televisivo, un sito web etc…)

Rabbit hole

Video promozionali di Prometehus (R. Scott, USA 2012)

2012 – Campagna virale per il lancio di Prometheus

Diffusione di 3 video: intervento di Sir Peter Weyland alla conferenza TED; spot che annuncia la nascita della nuova generazione di robot, David 8; video che presenta la dott.ssa Shaw e la sua partecipazione al progetto Prometheus

Rabbit holePrometheus (2012, USA, R. Scott)

Rabbit hole

Campagna polisensoriale “Maester’s Path” (Il percorso del maestro) per il lancio nell’aprile 2011 della serie Games of Thrones (USA, 2011, HBO)

“Scent Box” inviata a top blogger e influencer contenente aromi, fialette di vetro e mappe.Premi per i fan che decodificavano i simboli

Giochi interattivi presenti sul sito Maester’s Path. Gli utenti potevano ascoltare le discussioni dei personaggi

ai tavoli di una locanda o visitare la barriera e «prendere il nero».

Camion per le strade di New York su cui il celebre chef Tom Culicchio realizzava piatti d’ispirazione medievale

Rabbit hole

Rabbit holeThe Hunger Games: Catching Fire (USA, 2013, F. Lawrenc)

2013- Campagna promozionale CapitolCouture per l’uscita del secondo film della saga «The HungerGames», realizzato dalla Lions Gate Entertainment

Cartellonistica in cui i personaggi del film indossano gli abiti di grandi stilisti , lancio di un profumo, Cinna e di una linea di make-up ispirata al film da patte della casa Covergirl

Sito web Capitol Couture: fake fashion magazine, con servizi di moda e articoli su eventi mondani della capitale di Panem

Per l'uscita del film Lo chiamavano Jeeg Robot Lucky Red e la Gazzetta dello Sport hanno presentato l'omonimo fumetto basato sul film, distribuito il 20 febbraio, scritto e curato da Roberto Recchioni e disegnato da Giorgio Pontrelli e Stefano Simeone. Il fumetto presenta quattro diverse cover realizzate da Zerocalcare, Bevilacqua, Ortolani e Recchioni.

Rabbit holeLo chiamavano Jeeg Robot(2016, G. Mainetti)

Modelli di transmedialità

• Franchise

• Portmanteau

• Complex

Robert Pratten, Transmedia Storyteller. com

I tre modelli derivano dalla combinazione di più fattori:• coinvolgimento del

pubblico;• tipologia di

narrazione;• numero di

piattaforme coinvolte.

Modelli di transmedialità

Sistema comunicativo che crea un insieme di esperienze individuali fruite su molteplici piattaforme

Modelli di transmedialitàFranchise

Franchise transmediale

The Walking dead(USA, 2010, AMC)

Fum

etto

Serie tv

Web

Ser

ie

Vid

eoga

me

Ro

man

zi

App

Act

ion

fig

ure

Corso di studi on line

Timeline TWD

Sistema comunicativo che si sviluppa su piattaforme multiple al fine di contribuire a una singola esperienza

Modelli di transmedialitàPortmanteau

Portmanteau transmediale

The truth about Marika(Svezia, 2007, SVT)

Frammenti(Italia, 2009, Current tv)

Forma ibrida tra il franchise e il portmanteau

(solitamente non esiste una divisione

netta tra le varie tipologie)

Modelli di transmedialitàComplex

Complex transmediale

The Dark Knight (C. Nolan, USA, 2008)

The Dark Knight Rises (C. Nolan, USA, 2012)