DISTRETTO D 50 · 2019-05-15 · 12 Numero famiglie residenti nel distretto Anno di riferimento...

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1 Piano di Zona 2018-19 “un percorso che continua” legge 328/2000 Assessorato Regionale Famiglia Politiche Sociali e Autonomie Locali DISTRETTO D 50

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Piano di Zona 2018-19

“un percorso che continua”

legge 328/2000

Assessorato Regionale

Famiglia Politiche Sociali

e Autonomie Locali

DISTRETTO

D 50

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Relazione del Coordinatore del Distretto Socio Sanitario D50

A cura del coordinatore Il Coordinatore del Distretto Dr. Francesco Guarano Trapani,

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SEZIONE I - DINAMICHE DEMOGRAFICHE 1.1 Indicatori Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato

1 Trend popolazione residente negli ultimi 3 anni nel Distretto

136.000

138.000

140.000

138.067 137.599 136.696

2016 2017 2018

2 Popolazione suddivisa per genere (M/F) negli ultimi 3 anni nel Distretto

ANNO MASCHI FEMMINE TOTALE

2016 67.168 70.899 138.067

2017 66.771 70.628 137.599

2018 66.492 70.204 136.696

TOTALE NEL

TRIENNIO

200.431

211.731

412.362

3 Popolazione residente negli ultimi 3 anni <14 anni nel Distretto

ANNO POPOLAZIONE <14 ANNI

2016 18.337

2017 18.033

2018 17.567

TOTALE NEL TRIENNIO

53.937

4 Popolazione residente negli ultimi 3 anni 15-64 anni nel Distretto

ANNO POPOLAZIONE 15-64 ANNI

2016 89.778

2017 89.203

2018 88.489

TOTALE NEL TRIENNIO

267.470

5

Popolazione residente negli ultimi 3 anni = >65 anni nel Distretto

ANNO POPOLAZIONE >65 ANNI

2016 29.952

2017 30.363

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4

2018 30.640

TOTALE NEL TRIENNIO

90.955

6 Popolazione residente negli ultimi 3 anni 65-74 anni nel Distretto

ANNO POPOLAZIONE 65-74 ANNI

2016 15.070

2017 15.306

2018 15.324

TOTALE NEL TRIENNIO

45.700

7 Popolazione residente negli ultimi 3 anni = >75 anni nel Distretto

ANNO POPOLAZIONE >75 ANNI

2016 14.882

2017 15.057

2018 15.316

TOTALE NEL TRIENNIO

45.255

8 Indice di dipendenza (o indice di carico sociale) ANNO 2018

Popolazione = >65 anni

Popolazione <14anni

Popolazione 15-64 anni

Indice di dipendenza

30.640 17.567 88.489 54,47

9 Indice di vecchiaia [Italia=143 - Sicilia=117] ANNO 2018

Popolazione = >65 anni

Popolazione <14anni

Indice di vecchiaia

30.640 17.567 174, 41

10 Età media per distretto

Anno di riferimento Età media – distretto D50

2018 51

11

Tasso di natalità

Anno riferimento

Popolazione media

Nati vivi Tasso di natalità

2018 137.454 974 6,4

Tasso di mortalità

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5

Anno riferimento

Popolazione media

Morti Tasso di mortalità

2018 137.454 1481 11.8

12 Numero famiglie residenti nel distretto

Anno di riferimento 2018

Famiglie residenti nel D50 56.791

13 Media componenti nucleo familiare

Anno riferimento

Nuclei familiari

Popolazione media

Media componenti

2018 56.791 137.454 2,42

14 Numero di convivenze

Anno di riferimento Convivenze

2018 95

15 N. famiglie senza nuclei (persone sole, due fratelli/sorelle, un genitore con figlio separato/divorziato o vedovo, ecc.) DATI NON PERVENUTI

16 N. famiglie con un nucleo senza altri membri aggregati DATI NON PERVENUTI

17 N. famiglie con un nucleo ed altri membri aggregati DATI NON PERVENUTI

18 N. famiglie con due o più nuclei DATI NON PERVENUTI

1.2 Analisi ragionata delle dinamiche demografiche Le caratteristiche geomorfologiche del territorio del Distretto D50 (costituito dai Comuni di Trapani, Buseto Palizzolo, Custonaci, Erice, Favignana, Paceco, San Vito lo Capo e Valderice) rimangono invariate rispetto alla descrizione del precedente Piano di Zona (triennio 2013-2015). Dai dati emersi dalle tabelle, di cui sopra, nell’arco temporale 2016-2018 si evince che la popolazione residente nel Distretto, ha subito un decremento di 1371 unità corrispondente allo 1%; la popolazione maschile è aumentata dello 0.30 %, mentre la popolazione femminile ha subito un decremento di 676 unità, pari all’1,10 %.

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La popolazione residente nel distretto dai 15 ai 64 anni ha subito una diminuzione di unità, pari all’1,20%; la popolazione residente dai 65 ai 74 anni è aumentata di 254 unità, pari all’1,40%. Si evidenzia in particolare che: - la popolazione al di sotto dei 14 anni ha subito una diminuzione di 770 unità, pari al 4,00 %, imputabile a un decremento della natalità; - la popolazione ultra sessantacinquenne ha subito un incremento di 688 unità, pari al 4,40%; - la popolazione ultra settantacinquenne è aumentata di 434 unità, pari al 3,18%; Per quanto sopra evidenziato si registra una forte diminuzione di presenza di residenti in età giovanile e una tendenza all’invecchiamento della popolazione. Dalle tabelle sopra riportate, relative alla popolazione distrettuale, distinta per classi d’età (anno 2018) si evince, infatti, che l’indice di vecchiaia, ossia il rapporto tra la popolazione ultrasessantacinquenne (30.640) e la popolazione infraquattordicenne (17.567) è di 174,41.

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SEZIONE II - AREA POVERTA’ 2.1 Indicatori della domanda sociale Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato

1. LA DOMANDA SOCIALE

N° Indicatore

1 N. di richieste per assistenza economica Anno di riferimento: 2018

Richieste: 1.989

2 N N. di richieste per sostegno abitativo Anno di riferimento: 2018

Richieste: 743

3 N. di senza fissa dimora presenti nel distretto Anno di riferimento: 2018

Presenti nel D50: 18

4 Residenti in stato di disoccupazione, per genere, nel distretto e per singoli comuni. Anno di riferimento: 2018

32157 (di cui 471 iscritti al collocamento mirato ai sensi della L.68/99)

5 Tasso di disoccupazione, per genere, nel distretto. Anno di riferimento: 2018

17,60 il dato fornito riguarda l’intero Distretto D50 e non è stato possibile (per mancanza di dettaglio) suddividerlo per genere

6 Altro… (informazioni utili ad approfondire i bisogni dell’area di riferimento) Si rimanda al punto 2.3 “Analisi ragionata della domanda e dell’offerta sociale”

2.2 Indicatori dell’offerta sociale Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato

2. L’OFFERTA SOCIALE

N° Indicatore

a) Le strutture

1a N. di strutture presenti (attive) nel distretto, per tipologia, ricettività e localizzazione (residenziale o semiresidenziale)

Anno di riferimento

n. strutture

tipologia ricettività localizzazione

2018 2 residenziale Convenzione aperta

Trapani

2018 1 Resid/semiresid. Convenzione aperta

Valderice

Totale 3

b) Servizi, interventi e prestazioni

2b N. di soggetti che hanno usufruito di una assistenza economica, per tipologia e fonte di finanziamento. Anno di riferimento: 2018

1.716: il dato fornito riguarda l’intero Distretto D50 e non è stato possibile (per mancanza di dettaglio) suddividerlo per tipologia e fonte di finanziamento

3b N. di soggetti che hanno usufruito di un sostegno abitativo. Anno di riferimento: 2018

284

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4b N. di servizi territoriali centralizzati per tipologia, utenza e fonte di finanziamento (pronto intervento sociale, segretariato sociale, sostegno per l’inserimento socio-lavorativo, ecc.)

1.157 progetti individualizzati di inserimento lavorativo ai sensi della legge delega 33/2017 e successivo d. lgs 147/2017 PON SIA/REI

5b Altri progetti e interventi attivati nell’area di riferimento, suddivisi per tipologia e target, attivati con altre fonti di finanziamento (APQ, FSE, Programmi di Iniziativa Comunitaria, …)

Dati non pervenuti

2.3 Analisi ragionata della domanda e dell’offerta sociale

Una delle principali cause della povertà delle famiglie, infatti, è la insufficiente o totale mancanza di lavoro.

Si evidenzia, inoltre, che a causa dell'attuale crisi economica, diversi cittadini appartenenti a famiglie monoreddito e/o con redditi derivanti da lavori precari, si rivolgono ai servizi sociali per richiedere benefici economici necessari a soddisfare i bisogni primari

Tutti i Comuni del Distretto hanno risposto alla domanda di sostegno al reddito con erogazione di sussidi economici erogati su base di regolamenti disomogenei tra di loro, sebbene il criterio base utilizzato, in ossequio ai principi della Legge Regionale n.22/86, da tutti sia l'assenza del minimo vitale quale soglia di accesso al contributo. Alcuni Comuni del Distretto hanno già positivamente avviato, come forma alternativa al sussidio economico, l’inserimento in progetti di pubblica utilità non sempre sufficienti a rispondere ai bisogni del cittadino o del nucleo familiare.

Nel 2017 con l’emanazione della legge delega 33/2017 e successivo d. lgs 147/2017, si sono avviate le procedure per l’attivazione dei servizi previsti dal PON SIA/REI al Distretto sono pervenute ben n. 2111 istanze.

Il primo indicatore relativo all'area povertà, che ci permette di visualizzare la problematica, è il numero di richieste di assistenza economica pervenute nel 2018 pari a 1.989, nell'ambito distrettuale. Inoltre sono pervenute in tutto il Distretto n. 284 richieste di sostegno abitativo. Negli ultimi anni si è avuto modo di notare che il bisogno di assistenza abitativa è aumentato per una serie di motivazioni che vanno dalla situazione di stallo dell’edilizia popolare ad una reale contrazione del reddito delle famiglie con conseguente necessità di effettuare una scelta di priorità nell’utilizzo delle risorse economiche sempre più scarse. Ciò ha comportato, come diretta conseguenza, un aumento nel numero degli sfratti esecutivi per morosità. Il distretto ad oggi, ha risposto al bisogno di sostegno al reddito con interventi differenziati, seppur omogeneamente finalizzati e comunque non sufficienti alla sempre crescente domanda di sostegno al reddito registrata complessivamente e sinteticamente riportata. L'assistenza abitativa, in tutti i Comuni del Distretto, è stata sostenuta dall’azione progettuale “Voucher casa” prevista nel precedente PDZ 2010/2012 ed in continuità anche nell’ultimo PdZ 2013/2015, che ha permesso di sostenere le spese per il diritto alla prima abitazione per situazioni di emergente povertà, coprendo il bisogno di un rilevante numero di nuclei familiari.

Per fronteggiare le problematiche inerenti la crescente fuoriuscita dal mondo del lavoro si farà riferimento alle misure di sostegno al reddito e di inserimento lavorativo previste dal PON SIA/REI, ai sensi della legge delega 33/2017 e successivo d. lgs 147/2017.

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SEZIONE III - AREA ANZIANI 3.1 Indicatori della domanda sociale Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato

1. LA DOMANDA SOCIALE

N. Indicatore Periodo di riferimento

Dati del Distretto

D50

1 N. richieste ricovero presso strutture residenziali (casa di riposo, RSA, …)

2018 260

2 N. richieste servizi semi-residenziali (centri diurni, centro socio-riabilitativi…)

2018 3320

3 N. richieste di interventi a carattere domiciliare (SAD, ADI, Telesoccorso…)

2018 2.121

4 N. domande di regolarizzazione assistenti familiari straniere 2018 Non pervenuti

5 N. richieste di indennità d'accompagnamento ad anziani invalidi > 65 anni

2018 Non pervenuti

6 N. richieste di buono socio sanitario per anziani > 65 anni 2018 0

7 Altro… (informazioni utili ad approfondire i bisogni dell’area di riferimento)

Ultimi 3 anni

Non pervenuti

3.2 Indicatori dell’offerta sociale Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato

2. L’OFFERTA SOCIALE

N° Indicatore Periodo di riferimento

Strutture Ricettività

a) Le strutture

1a N. di strutture residenziali presenti e attive nel distretto, per tipologia e ricettività

2018

32 450

2a N. di strutture semiresidenziali presenti e attive nel distretto, per tipologia e ricettività

2018

13 3200

b) Servizi, interventi e prestazioni

Periodo di riferimento

Servizi Interventi Prestazioni

3b N. di persone che hanno usufruito di interventi a carattere domiciliare (SAD, ADI, Telesoccorso…)

2018 1845

4b N. assistenti familiari straniere regolarizzate 2018

0

5b N. di indennità d'accompagnamento riconosciute ad anziani invalidi > 65 anni

2018 Non pervenuti

6b N. di buoni socio sanitari erogati per anziani > 65 anni, suddivisi per buono sociale e buono servizio

2018 0

7b Altri progetti e interventi attivati nell’area di riferimento, suddivisi per tipologia e target, attivati con altre fonti di finanziamento (APQ, FSE, Programmi di Iniziativa Comunitaria,…)

Ultimi 3 anni Non pervenuti

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3.3 Analisi ragionata della domanda e dell’offerta sociale I dati demografici, confermano un andamento, ormai costante, di aumento della popolazione anziana e ciò è confermato dal trend della domanda di iscrizione presso i vari Centri Sociali Territoriali e dall’aumento delle richieste di servizi per la mobilità urbana ed extraurbana. Certamente la maggiore richiesta di iscrizione nei centri sociali è anche dovuta alla presa di coscienza degli anziani, circa la validità dei servizi offerti e ad una cresciuta disponibilità a partecipare ad attività ricreative e socializzanti. I 13 centri diurni del Distretto accolgono oltre 3200 anziani e offrono attività socio-ricreative, in larga parte autogestite. Nel complesso, le strutture disponibili sono numericamente sufficienti, ma, parte di esse, abbisognerebbero di adeguamenti strutturali e di migliori dotazioni strumentali oltre che al potenziamento delle attività di animazione. Le strutture residenziali presenti nel distretto, oltre ad essere adeguate, sono sufficienti a coprire la domanda. Ne è prova l'indagine condotta dalla quale si rileva che nel distretto, le 32 strutture residenziali coprono il fabbisogno dello stesso, all’interno del quale, peraltro, negli ultimi anni, sono state realizzate comunità alloggio/case famiglia private che in parte hanno migliorato e differenziato l’offerta di assistenza agli utenti della terza età.

Alle strutture residenziali convenzionate e private, da alcuni anni, si affianca la figura della “badante” prevalentemente straniera che assiste l’anziano a proprio domicilio rispondente al bisogno, espresso dalla quasi totalità degli anziani, di poter stare nella propria abitazione. Risulta presente sul territorio del Distretto una RSA con n. 22 posti letto con finalità riabilitativa. Il Distretto D50, nella stesura dei precedenti P.d.Z. si è posto l’obiettivo prima di equilibrare all’interno dei comuni del distretto l’offerta del servizio di assistenza domiciliare anziani e dopo di potenziarlo. Oggi, il servizio è presente in tutto il territorio distrettuale ma la domanda del servizio ADA continua ad essere in forte aumento sia per il trend della popolazione anziana che per la cresciuta fiducia del servizio pubblico professionalmente garantito. Nel contempo, aumenta la domanda di servizi di assistenza domiciliare integrata (ADI) che l’ASP garantisce in atto con proprio personale. Sono inoltre erogate le cure palliative domiciliari a pazienti in stato terminale. Ad integrazione di tali servizi, i Comuni erogano interventi domiciliari afferenti ai PAC - Piani di Azione e Coesione II Riparto, con prestazioni OSS e OSA, facendo riferimento ai piani individualizzati elaborati dall’UVM dell’ASP.

Il volontariato e dell’associazionismo se pur ampiamente presenti nell’intero Distretto, rivolgono all’area anziani azioni sporadiche, assolutamente scollegate e spesso in sovrapposizione. È totalmente assente, soprattutto nei centri urbani di maggiori dimensioni, la cultura del “buon vicinato” e del “mutuo soccorso” che garantirebbero sicurezza e “copertura” agli anziani soli, in tutti i periodi dell’anno, ma soprattutto nel periodo estivo e nei periodi delle festività.

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SEZIONE IV - AREA DIPENDENZE 4.1 Indicatori della domanda sociale Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato

Indicatore

N. utenti in carico ai Sert per fasce d'età e per genere. Anno di riferimento 2018

ETA’ M F TOTALE

Fino a 15 anni

15 – 19

20 – 24

25 – 29

30 – 34

35 – 39

>39

TOTALE Non pervenuti

N. utenti in carico ai Sert per titolo di studio. Anno di riferimento 2018

TITOLO DI STUDIO

M F TOTALE

Nessuno

Elementare

Media inferiore

Media superiore

Universitario

Non indicato

TOTALE Non pervenuti

N. utenti in carico ai Sert per condizione occupazionale. Anno di riferimento 2018

Condizione occupazionale

M F TOTALE

Non occupati

In cerca di occupazione

Disoccupato

Occupato stabilmente

Studente

TOTALE Non pervenuti

N. utenti in carico ai Sert per forme di dipendenza (stupefacenti, alcool, gioco d'azzardo, tabacco, ecc.). Anno di riferimento 2018

TIPO DI SOSTANZE

stupefacenti alcool Gioco d’azzardo

TOTALE

UTENTI IN CARICO

Non pervenuti

N. utenti immigrati in carico ai Sert.

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12

Anno di riferimento 2018

Utenti immigrati in carico al Ser.T. : 38

N. di casi da infezione HIV

PATOLOGIA M F TOTALE

Infezione da HIV

Non pervenuti

Altro… (informazioni utili ad approfondire i bisogni dell’area di riferimento) Eventuali ricerche, focus group, tavoli tematici e iniziative condotte nell’ambito territoriale di riferimento. Periodo di riferimento: ultimi tre anni Al Ser.T. di Trapani compete anche l’assistenza dei soggetti tossicodipendenti reclusi nella casa circondariale di San Giuliano (Tp), nella casa di reclusione di Favignana e quelli “ospitati” nel Centro di integrazione ed espulsione per extracomunitari di Trapani per un bacino di utenza di circa 800 soggetti all’anno. Sarebbe necessaria l’istituzione di una U.O. di supporto al Ser.T. di Trapani che si occupi di tale tematica.

4.2 Indicatori dell’offerta sociale Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato

2. L’OFFERTA SOCIALE

N° Indicatore

a) Le strutture

1a N. di strutture presenti e attive nel distretto, per tipologia (comunità terapeutiche, di pronta accoglienza…) e ricettività (Dati non pervenuti)

n. strutture tipologia Capacità ricettiva

Comunità terapeutiche residenziali

Accoglienza/Ambulatoriale

2a

N. di strutture di accoglienza/ricovero per malati di AIDS Non esistono strutture di ricovero per malati di AIDS, è attivo solo un servizio diurno presso il reparto di malattie infettive dell’Azienda Ospedaliera S. Antonio Abate di Trapani.

b) Servizi, interventi e prestazioni

3b Servizi, progetti e interventi attivati nell’area di riferimento, suddivisi per tipologia e target Periodo di riferimento: ultimi tre anni

Progetto Tipologia Target

CPD Centro Polifunzionale Dipendenze

Consulenza, accoglienza e presa in carico

Cittadinanza

C.I.C. consulenza centri informazioni e consulenza

Prevenzione Alunni e docenti delle scuole superiori famiglie

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4.3 Analisi ragionata della domanda e dell’offerta sociale Il consumo delle diverse sostanze psicoattive nel territorio del distretto D50 registra un incremento per quanto riguarda l’assunzione di cannabis, cocaina, a cui bisogna aggiungere soprattutto tra i giovanissimi l’aumento del consumo di alcool, anche nella forma del policonsumo con l'hashish. Una nuova emergenza dell’ultimo è la “ludopatie”, fenomeno che, per colpa di una crisi economica sempre più crescente, che colpisce specialmente le famiglie già disagiate, sta diffondendosi in maniera preoccupante in particolar modo le fasce giovanili e nelle fasce anziani nel periodo di cui sopra, diverse sono state le richieste di aiuto pervenute al CPD; ragazzini che trafugano soldi ai genitori che spendono in slot-machine, lotterie immediate, giochi e scommesse on-line; anziani che dilapidano la pensione con l’acquisto di gratta e vinci, lotterie istantanei, slot-machine, Accanto a queste problematiche va anche sottolineata l’emergenza di un fenomeno sociale composito ed articolato, legato al l’utilizzo di sostanze legali, ma dannose per la salute (farmaci, alcol, tabacco, alimenti) legati ad un atteggiamento culturale che reputa l’uso/abuso di sostanze, come l’automatica risposta a bisogni immediati, o come la facile soluzione di problemi anche di socializzazione. Se a ciò si aggiunge che storicamente la dipendenza da sostanze si somma a problematiche di tipo ambientale (degrado urbano e marginalità sociale), genitoriale (tossico/alcoldipendenti con figli), legale (spaccio e microcriminalità varia) e educativo (abbandono scolastico), si può comprendere che il quadro sia sufficientemente articolato da richiedere azioni integrate su diversi livelli. In tal senso, questo Distretto ha avviato le procedure per l’affidamento a soggetti del terzo settore l’azione progettuale “CPD centro polifunzionale dipendenze” del piano di zona 2013/15 quale offerta in continuità con il passato.

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SEZIONE V - AREA DISABILI 5.1 Indicatori della domanda sociale Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato

1. LA DOMANDA SOCIALE

N. Indicatore Periodo di riferimento

Dati del Distretto D50

1 N. richieste ricovero presso strutture residenziali (Dopo di noi, comunità alloggio,…)

2018 Non pervenuti

2 N. richieste servizi semi-residenziali (centri diurni, centro socio-riabilitativi…)

2018 Non pervenuti

3 N. richieste di interventi a carattere domiciliare (SAD, ADI, Teleassistenza…)

2018 Non pervenuti

4 N. richieste di assegno di accompagnamento nel distretto 2018 Non pervenuti

5 N. richieste di buono socio sanitario per disabili 2018

Non pervenuti

6 Alunni disabili iscritti nelle scuole: materne, elementari, medie e superiori, nel distretto

2018

Non pervenuti

7 Iscritti al collocamento mirato (legge 68/99), per livello di invalidità, nel distretto

2018

Non pervenuti

8 Numero di persone con disagio mentale seguiti dai servizi attivati dal distretto.

2018

Non pervenuti

7 Altro… (informazioni utili ad approfondire i bisogni dell’area di riferimento)

Ultimi 3 anni

Non pervenuti

5.2 Indicatori dell’offerta sociale Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato

2. L’OFFERTA SOCIALE

N. Indicatore Periodo di riferimento: 2018

a) Le strutture

1a N. di strutture residenziali presenti e attive nel distretto, per tipologia e ricettività

strutture tipologia Ricettività

5 1 pubblica

4 privato sociale

comunità alloggio-casa famiglia

50

1 privato sociale

istituto medico psico pedagogico per minori

110

2 1 ASL

1 convenzionata

comunità terapeutiche assistite

40

TOTALE STRUTTURE: 7

TOTALE

RICETTIVITA’

200

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2a N. di strutture semiresidenziali presenti e attive nel distretto, per tipologia e ricettività

strutture tipologia Ricettività

1 privato sociale

istituto medico psicopedagogico per minori

40

7 pubblici

centri diurni polivalenti 105

4 2 ASL

2 privato sociale

centri diurni disabili

50

3 convenzionati ASL

centri terapeutici riabilitativi 170

TOTALE STRUTTURE: 15

TOTALE

RICETTIVITA’

365

b) Servizi, interventi e prestazioni ANNO DI RIFERIMENTO DATI

3b N. di persone che hanno usufruito di interventi a carattere domiciliare (SAD, ADI, Teleassistenza…)

2018 680

4b N. di assegni di accompagnamento riconosciuti 2018 Non pervenuto

5b N. di buoni socio sanitari erogati per disabili, suddivisi per buono sociale e buono servizio

2018 0

6b Servizi, progetti e interventi attivati nell’area di riferimento, suddivisi per tipologia (Servizio di inserimento lavorativo, integrazione scolastica, servizi di socializzazione.) Periodo di riferimento: ultimi tre anni

Progetto Tipologia Target

Borse lavoro AUSL Inserimento lavorativo Disabili psichici

5.3 Analisi ragionata della domanda e dell’offerta sociale L'area della disabilità, in continuità con i precedenti Piano di Zona, è stata oggetto di particolare attenzione, con la previsione di diverse azioni progettuali che hanno perseguito l’obiettivo dell'integrazione sociale dei soggetti disabili, sia fisici che psichici. Alcune dei progetti, finanziati con il precedente piano di zona, rilevandone il bisogno e la congruità delle azioni progettuali volte a colmare tale bisogno, se ne prevede la continuità e per altri se ne avvia una sperimentazione. Nel territorio del Distretto è stata rilevata l’esigenza di rispondere in maniera adeguata ad alcuni utenti psichiatrici adulti con una parziale capacità di autogestirsi, attraverso la concretizzazione di autonomie acquisite nell’organizzazione della casa e del tempo libero che sono attualmente ospiti di una comunità alloggio, comunità terapeutica e/o senza risorsa abitativa adeguata. Sono persone con un discreto livello di autosufficienza ed un bisogno ridotto di assistenza sanitari che opportunamente stimolate e monitorate possono costruire e gestire uno spazio abitativo su misura, nel rispetto delle diverse individualità, attraverso l’integrazione dei servizi socio-assistenziali, sanitari e con tutti gli altri servizi territoriali (gruppo appartamento). Gli interventi della presente azione sono concepiti alla luce del nuovo strumento di Pianificazione regionale delle politiche sociali per la salute mentale, il “Piano strategico per la Salute Mentale” nell’ottica di una proficua alleanza di lavoro tra tutti i componenti del sistema territoriale di rete dei Piani di Zona (PdZ) e dei Distretti Socio-Sanitari previsti dalla Legge 328/2000 nel rispetto del Progetto Terapeutico Individualizzato (PTI), della presa in carico comunitaria e dei budget di salute. Considerato quindi lo stanziamento da parte della Regione di fondi mirati

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alla realizzazione di interventi individualizzati per l’integrazione socio sanitaria, l’orientamento del Distretto è stato quello di concentrare gli interventi a favore di questa area, nell’ambito della residenzialità con i gruppi appartamento e nel campo della mobilità con un servizio di trasporto, al fine di completare la gamma dei servizi offerti ai disabili. Considerato il numero elevato di richieste per i voucher di trasporto pervenute e i risultati positivi conseguiti dal servizio in termini di maggiori opportunità di socializzazione e mobilità nel Distretto, si prevede quindi anche per questa progettualità, la proposta di un unico servizio trasporto, con l’obiettivo sia di favorire la socializzazione, che di cura.

Nell'ambito dei servizi offerti dai Comuni del Distretto si annoverano il servizio di trasporto disabili garantito sia per linee urbane ed extraurbane, che per il trasporto scolastico e presso i centri di riabilitazione. In particolare, per quanto attiene il trasporto presso i centri di riabilitazione, diverse sono le forme attraverso le quali il servizio viene garantito: affidamento ad enti del terzo settore, accreditamento, rimborso spese ai familiari dei disabili. Quest'ultima forma di aiuto si rivela comunque inadeguata per le famiglie, sia da un punto di vista economico che sul piano del “carico assistenziale”; la scelta è dettata dalle insufficienti risorse finanziarie dei Comuni. Il servizio di assistenza igienico-sanitaria a minori in età scolare con disabilità è garantito da tutti i Comuni del Distretto, con modalità differenziate: in forma diretta da alcuni Comuni, con affidamento ad enti del terzo settore o mediante convenzione con gli Istituti scolastici, da altri.

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SEZIONE VI - AREA IMMIGRATI 6.1 Indicatori della domanda sociale Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato

1. LA DOMANDA SOCIALE

N. Indicatore

1 Popolazione straniera residente per genere, nel distretto. 1° gennaio 2018

Maschi Femmine

Totale

3.594 3.221 6.815

2 Incidenza % della popolazione straniera sulla popolazione totale residente nel distretto. Periodo di riferimento 1° gennaio 2018

VALORE

CALCOLATO

4,98%

3 Popolazione minorenne straniera residente 0-18 anni nel distretto. Periodo di riferimento 1° gennaio 2018

VALORE

CALCOLATO

1.296

4 Incidenza % dei minorenni stranieri sulla popolazione straniera totale nel distretto. Periodo di riferimento 1° gennaio 2018

VALORE

CALCOLATO

19,01%

5 Popolazione residente straniera per paese di cittadinanza, UE ed extra-UE, per genere, nel distretto. Periodo di riferimento 31 dicembre 2017

comunità europea

maschi femmine

extra comunitari maschi

femmine

n. p.

6 Incidenza % della popolazione extracomunitaria sulla popolazione totale residente, nel distretto. Periodo di riferimento 31 dicembre 2017

VALORE CALCOLATO

n.p.

7 Incidenza % della popolazione extracomunitaria sulla popolazione straniera residente nel distretto Periodo di riferimento 31 dicembre 2017

VALORE CALCOLATO

n.p.

8 Minori stranieri iscritti ai vari ordini scolastici. Periodo di riferimento: 2018

Non pervenuto

n.p.

9 Altro… (informazioni utili ad approfondire i bisogni dell’area di riferimento)

Periodo di riferimento: ultimi tre anni - Vedi analisi ragionata

6.2 Indicatori dell’offerta sociale Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato

2. L’OFFERTA SOCIALE

N. Indicatore Periodo di riferimento

a. Le strutture 2018

a N. di strutture presenti e attive nel distretto, per tipologia

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(centri di prima accoglienza e centri di accoglienza) e ricettività

Strutture Tipologia Ricettività

3 Centro di prima accoglienza 130 posti

1 Centro di seconda accoglienza 100 posti

1 Centro di seconda accoglienza 310 posti

1 Centro di seconda accoglienza Sprar 50

Tot. 6 590 posti

b. Servizi, interventi e prestazioni

c Servizi, progetti e interventi attivati nell’area di riferimento, suddivisi per tipologia (Mediazione culturale, mediazione legale, mediazione linguistica, centri di ascolto, servizi formativi)

Periodo di riferimento: Ultimi 3 anni

Interventi di:

- Mediazione culturale, legale e linguistica;

- Servizi di accoglienza, tutela e integrazione;

- Orientamento, supporto psico-sociale, preparazione all’udienza per la commissione territoriale;

- Commissione territoriale di Trapani per il riconoscimento dello status di rifugiato

6.3 Analisi ragionata della domanda e dell’offerta sociale

Da un’analisi degli indicatori sopra descritti si evidenzia che:

Per quanto concerne la Domanda Sociale

La popolazione straniera residente per genere, nel distretto equivale a n. 6.815, con un’incidenza sulla popolazione totale residente nel distretto del 4,98%

La popolazione minorenne straniera residente 0-18 anni nel distretto equivale a 1.296, con un’incidenza del 19,01% sulla popolazione straniera totale residente nel distretto.

Per quanto concerne l’Offerta Sociale All’interno del Distretto, solamente il Comune di Trapani in qualità di Ente gestore ha attivato progetti a favore degli immigrati nei Centri di I e II Accoglienza sopra menzionati. Da una conoscenza tacita della problematica da parte degli operatori che operano nel settore si evidenzia inoltre quanto segue:

il territorio distrettuale per la sua storia manifesta una buona cultura di tolleranza nei confronti degli stranieri e propensione all’integrazione;

a livello scolastico si registra un alto livello di integrazione e buon rendimento grazie all’interesse manifestato da parte delle famiglie e delle strutture scolastiche;

una buona rete di assistenza realizzato dalla caritas e privato sociale;

la presenza sul territorio dei Centri di I e II Accoglienza; Inoltre risultano insufficienti:

• i programmi di integrazione nel contesto socio-economico e culturale capaci di salvaguardare le radici degli immigrati e dialogare positivamente nella nuova situazione;

• occasioni per l’accesso nel mondo del lavoro specie per le donne e minori emancipati; • carenza di strutture di accoglienza temporanea per immigrati in misura alternativa alla detenzione o in

permesso e le loro famiglie; A tal proposito le Proposte sono:

• l’accesso ai servizi erogati dai vari comuni componenti il Distretto • potenziare le attività di coordinamento tra le istituzioni e il privato sociale al fine di garantire una

continuità di interventi atta a realizzare efficacemente una reale integrazione socio-culturale ed economica prevedendo un monitoraggio delle iniziative.

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SEZIONE VII - AREA FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI 7.1 Indicatori della domanda sociale Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato

1. LA DOMANDA SOCIALE

N. Indicatore definizione Periodo di riferimento

Valore Calcolato

1 N. di iscritti asili nido/servizi integrativi per la prima infanzia

Bambini tra i 0-2 anni di età che frequentano un asilo nido o un servizio integrativo per la prima infanzia autorizzato.

2018

116

2 Tasso di copertura posti asili nido/ servizi integrativi per la prima infanzia per la popolazione della classe di età 0-2 anni

Rapporto tra i bambini di 0-2 anni di età che frequentano un asilo nido o un servizio integrativo per la prima infanzia autorizzato ed il totale dei bambini delle stessa classe di età residenti nel distretto moltiplicato per 100

2018

n.p.

3 N. di iscritti scuole materne Bambini tra i 3-5 anni di età che frequentano una scuola materna

2018

1.514

4 Tasso di frequenza scuole materne

Rapporto tra i bambini di 3-5 anni di età che frequentano una scuola materna ed il totale dei bambini della stessa classe di età moltiplicato per 100

2008

n.p.

5 N. di iscritti scuole dell’obbligo

CSA competente per territorio / Studenti dai 6 ai 14 anni di età che frequentano la scuola elementare e secondaria di I grado

2008

4.651

6 Tasso di frequenza scuole dell’obbligo

CSA competente per territorio / Rapporto tra studenti dai 6 ai 14 anni di età che frequentano una scuola dell’obbligo ed il totale dei ragazzi della stessa classe di età moltiplicato per 100

2018

n.p.

7 N. di casi di abbandono e dispersione scuole dell’obbligo

Osservatorio regionale sulla dispersione scolastica

2018

234

8 N. di richieste di affidi ed adozioni

Servizio sociale professionale 2018

53

9 N. minori in carico ai Servizi sociali territoriali

Servizio sociale professionale 2018

1.215

10 N. segnalazioni casi di violenza ai minori

Servizio sociale professionale, Tribunale per i minorenni

2018

95

11 Altro… (informazioni utili ad approfondire i bisogni dell’area di riferimento)

Periodo di riferimento: Ultimi 3 anni

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7.2 Indicatori dell’offerta sociale Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato

2. L’OFFERTA SOCIALE

N. Indicatore

a) Le strutture Periodo di riferimento: 2018

1a N. di strutture presenti e attive nel distretto, per tipologia (Comunità di tipo familiare, comunità alloggio, asili nido, centri sociali e di aggregazione …) e ricettività

Strutture tipologia Ricettività

9 Centri sociali polivalenti 180

Comunità alloggio

9 Asili nido 324

7 C.A.G. (centri di aggregazione giovanile) 350

Tot. 25 854

b) Servizi, interventi e prestazioni periodo di riferimento: Ultimi 3 anni

2b Servizi, progetti e interventi attivati nell’area di riferimento, suddivisi per tipologia (Educativa domiciliare, mediazione familiare, centri di ascolto, consultori familiari, sportelli informa famiglia, sostegno scolastico, assistenza post-penitenziaria…) - SOSTEGNO SCOLASTICO (SEMICONVITTO) C/O 4 ISTITUTI EDUCATIVO-ASSISTENZIALI CONVENZIONATI CON I COMUNI - 1 Servizio di educativa domiciliare (Comune di Erice) - Servizio di educativa domiciliare e sostegno scolastico distrettuale (fondi Sia/Pon/Rei) - servizio ASACOM distrettuale (fondi implementazione piano di zona) - Corsi di “formazione per coppie in attesa di adozione” centro adozioni distrettuale - Corsi di “formazione per la preparazione alla nascita” ASP (ex ASL) - incontri di sensibilizzazione sull’affido familiare – centro affidi distrettuale - incontri di educazione alla contraccezione e prevenzione dell’interruzione volontaria di gravidanza ASP - Centro per minori con disturbi dell’apprendimento (ASP Trapani) - - incontri per educazione affettivo sentimentale ASP - incontri per educazione alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse, ASP - incontri per la prevenzione del disagio giovanile, ASP -- Centro di ascolto per la violenza sulle donne denominato “STOP” comuni di Buseto Palizzolo e Valderice - Servizio “Spazio Neutro” – comune di Paceco

7.3 Analisi ragionata della domanda e dell’offerta sociale Da un’analisi degli indicatori sopra descritti si evidenzia che: Per quanto concerne la DOMANDA SOCIALE

separazioni conflittuali con figli contesi

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il numero di richieste di affidi ed adozioni equivale a 53

il numero di minori in carico ai Servizi sociali territoriali equivale a 1.215

il numero di segnalazioni dei casi di violenza ai minori equivale a 95.

Per quanto concerne L’ OFFERTA SOCIALE

I Comuni del distretto e non tutti, dispongono di 9 Centri Polivalenti, con un’utenza massima di 180 minori, 9 asili nido in tutto il distretto con 324 posti. Attualmente i Servizi attivi sono:

• 9 Asili nido in tutto il distretto che riescono a coprire un’utenza complessiva di 324 bambini;

• Inserimento a Semi-convitto negli Istituti educativo-assistenziali per minori con la finalità di fornire loro un adeguato supporto scolastico e la possibilità di partecipare ad attività socializzanti e ricreative;

• Un Servizio di Educativa Domiciliare nel Comune di Erice con attività di accompagnamento, monitoraggio e tutoraggio scolastico, attività di sostegno al nucleo familiare in quanto supporto alla genitorialità, e di inserimento dei minori in contesti socializzanti.

Dall’esame degli indicatori della domanda e dell’offerta realizzato da alcuni Servizi dell’ASL (Servizio di Psicologia, Area territoriale Di.M.I.,) si evince il fabbisogno riscontrato nel territorio e le proposte d’intervento, come di seguito riportate:

SERVIZIO DI PSICOLOGIA

“Psicologia dell’Adulto” problematiche relazionali e di coppia, disturbi della sfera sessuale, della condotta alimentare, problematiche relative alla depressione e all’ansia;

“Psicologia dell’Età Evolutiva” problematiche dell’infanzia, della fanciullezza e dell’adolescenza, conflitti evolutivi, difficoltà scolastiche e disturbi dell’apprendimento, problematiche della relazione genitore-bambino;

“Psicoterapia” negli ambiti sopra descritti ( se ne è il caso) tramite interventi individuali, di coppia, familiari e di gruppo;

“Psicologia di Comunità” consulenze presso le scuole, i Tribunali, i Comuni, la Provincia, gli Enti di formazione, forze armate, aziende private, etc…, tramite apposite intese;

“Psicologia Giuridica” attraverso valutazioni ed accertamenti di natura psico-diagnostica producendo relazioni o rilasciando certificazioni; attività presso il Centro antimobbing;

AREA TERRITORIALE distrettuale:

Realizzazione di un valido collegamento informatizzato tra le strutture del Distretto e tra queste e tutte le altre strutture istituzionali operanti sul territorio, per garantire migliore funzionalità dei servizi e sempre più adeguata e celere risposta ai bisogni dell’utenza;

E’ evidente che la legge quadro (L. 328/2000) non si sofferma in particolare sugli interventi a favore dei minori, come fa specificatamente per le altre aree; ciò, tuttavia, a ben vedere, non è casuale. L'art. 22 - c. 2 - pone l'area minorile fra quelle che costituiscono livello essenziale delle prestazioni sociali erogabili sotto forma di beni e servizi, prevedendo testualmente (lettera "C"): "interventi di sostegno per i minori in situazioni di disagio tramite il sostegno al nucleo familiare di origine e l'inserimento presso famiglie, persone e strutture comunitarie di accoglienza di tipo familiare e per la promozione dei diritti per l'infanzia e dell'adolescenza." Di peculiare necessità risulta infatti evidente proporre interventi alle Famiglie, ai Minori e ai Giovani. Le proposte riguardano:

PER LE FAMIGLIE:

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Sportello Famiglia, con attività oltre che di segretariato sociale, di consulenza sanitaria, giuridica, psicologica, attività promozionale legata alle problematiche familiare

Interventi di supporto alla famiglia con al suo interno soggetti minori, anziani e disabili

Sostegno per le famiglie affidatarie e/o adottive (sensibilizzazione e presa in carico)

PER I MINORI:

Potenziamento del Servizio di Educativa Domiciliare Attivazione servizio di spazio neutro per garantire il diritto alla bigenitorialità

PER MINORI ED ADOLESCENTI:

Attivazione di C.A.G. con interventi di accompagnamento, monitoraggio e tutoraggio scolastico, animazione e attività ludico ricreative, attività di educazione all’igiene, alla legalità, all’affettività, attività sportive e laboratori artistico-espressivi e di espressione corporea;

Attività extrascolari e/o stagionali

Comunità Alloggio e/o Case Famiglie

Servizio di Educativa Domiciliare come supporto al minore e sostegno alla genitorialità

Coerentemente con i bisogni rilevati dagli Uffici di Servizio Sociale dei Comuni e dell’Asp componenti il Distretto socio sanitario D50, saranno promosse azioni progettuali volte a sostenere le famiglie e i minori all’interno di esse attraverso i centri per la famiglia e i centri aggregativi, quali Servizi in continuità con i piani di zona precedenti.

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SEZIONE VIII – AZIONI DI SISTEMA 8.1 Descrizione sintetica delle azioni di sistema attivate

In virtù delle pregresse esperienze di costruzione dei piani di zona si è consolidata la rete istituzionale dei soggetti componenti il gruppo piano per la condivisione delle prassi e modalità organizzative; ciò è fondamentale per garantire pari diritto di accesso di tutti i cittadini ai servizi distrettuali e rendere omogenei i relativi interventi erogati. Tale sinergia di azioni si rende imprescindibile nell’ottica di un’integrazione socio sanitaria per l’opportunità di assicurare agli utenti un approccio unitario al bisogno manifesto.

8.2 Definizione delle azioni di sistema da attivare In tal senso le azioni di sistema che si intendono attivare agiscono su 3 LIVELLI:

I LIVELLO TRASVERSALE Le azioni trasversali riguardano:

- Il potenziamento dello SPORTELLO UNICO SOCIO-SANITARIO attraverso la realizzazione di un valido collegamento informatizzato tra lo sportello stesso e i servizi territoriali del distretto, per garantire migliore funzionalità e sempre più adeguata e celere risposta ai bisogni dell’utenza;

- la realizzazione di un PIANO DI COMUNICAZIONE unico a livello distrettuale;

- la realizzazione di una FORMAZIONE PERMANENTE degli operatori del distretto.

II LIVELLO OMOGENIZZAZIONE E/O POTENZIAMENTO DEGLI INTERVENTI Le azioni di omogeneizzazione e/o potenziamento mirano a riequilibrare, a livello distrettuale, gli interventi che attualmente risultano difformi nei vari comuni o non rispondono al fabbisogno dell’utenza.

III LIVELLO INNOVAZIONE I servizi innovativi si concretizzano nella sperimentazione di interventi che pur rispondendo a vecchi bisogni utilizzano nuove metodologie e forme di erogazione quali ad esempio i vouchers.

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SEZIONE IX - VALUTAZIONE COMPLESSIVA DEL SISTEMA DEI BISOGNI 9.1 Descrizione sintetica del profilo di comunità ll Distretto D50, costituito da 8 Comuni, presenta caratteristiche geomorfologiche diversificate e si estende dal mare alla collina inglobando anche le isole di Favignana, Levanzo e Marettimo Il territorio è variamente distribuito sia per quanto attiene la densità abitativa che per il numero di abitanti. Accanto ai due centri urbani di Trapani e Erice troviamo due Comuni di medie dimensioni (Paceco e Valderice) con popolazione superiore ai 10.000 abitanti e quattro Comuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti ( Buseto Palizzolo, Custonaci ,Favignana; e San Vito Lo Capo). Ciascun territorio è caratterizzato da una forte disarticolazione geografica con conseguente presenza di numerose frazioni, spesso distanti e poco collegate ai centri urbani.

Questo aspetto ha posto problemi nella progettazione del PDZ per la organizzazione e gestione dei servizi tanto è vero che, come si evince dallo stesso Piano di Zona sono stati introdotti buoni trasporto con accreditamento per favorire lo spostamento dei cittadini del Distretto anche laddove non è presente il servizio pubblico.

Il Gruppo Ristretto (costituito da 2/3 del Gruppo Piano con la presenza costante di referenti Asl) che ha elaborato il Piano di Zona, è partito dal concetto di unitarietà del Distretto ponendo al centro dell’interesse il cittadino : autoctono, immigrato, giovane o non più giovane abile o non abile e ha costruito attorno a lui una rete di servizi che, trasversalmente, lo accompagnano nel percorso della vita e che lo sosterranno nei momenti di maggiore difficoltà in qualsiasi territorio del Distretto D50 egli si trovi.

Dalla lettura del Piano di Zona emerge chiaramente la consapevolezza dell’unitarietà del Distretto come punto di erogazione dei servizi e la volontà di puntare ad un sempre maggiore coinvolgimento ed informazione dei cittadini non trascurando l’aspetto della formazione degli operatori

Il Gruppo Ristretto e l’Ufficio Piano, partiti da una attenta e certosina analisi dei contesti territoriali, seguendo appieno le linee di indirizzo dettate dal Comitato dei Sindaci e captando i suggerimenti espressi dalle parti sociali riunite nel Tavolo di concertazione e dialogo, hanno messo in campo una forte capacità progettuale e di cooperazione integrando tra loro gli interventi sociali, quelli sanitari, quelli formativi e combinandoli con le diverse risorse che i territori del Distretto offrono e che spesso non sono pienamente inoltre, prevede azioni innovative di tipo sperimentale e di breve durata (annualità) che dovrebbero agganciarsi, se positivamente valutate, a risorse rinvenienti da altre fonti di finanziamento già previste a livello nazionale e europeo.

Il gruppo ha scelto di non progettare in maniera specifica sull’area immigrati considerato che il territorio, nella sede del Comune capofila accreditato dal Ministero per la rete SPRAR , garantisce accoglienza agli immigrati ,ritenendo che l’immigrato, allorquando in possesso di regolare permesso e di residenza, va considerato alla stregua del cittadino autoctono

Nel percorso di costruzione del PDZ per la prima volta, forse perché si è utilizzato il canale dell’informazione mezzo web, sono entrati singoli cittadini e non solo rappresentanti di gruppi organizzati che hanno partecipato incuriositi, ascoltato e rappresentato problematiche, anche di tipo personale o di piccoli gruppi, captate dal Gruppo di lavoro ed elaborate nella progettazione.

9.2 Definizione delle priorità, dei servizi e degli interventi da attivare (Il libro dei sogni).

Le priorità sono state dettate dal Comitato dei Sindaci e sono state condivise dal Gruppo Piano e quindi condivise appieno dal Gruppo Ristretto che ha lavorato nella progettazione. Un impegno forte è stato profuso nell’intervenire sulla povertà e quindi sul sostegno alle famiglie, investendo in termini di attivazione di servizi ad hoc.

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Si è posta quindi attenzione all’area del sostegno all’integrazione socio sanitaria nell’area della disabilità mentale con servizi di sostegno e/o potenziamento della mobilità autonoma da attivare, per lo più, mediante accreditamenti e solo in parte marginale, con affidamenti all’esterno. Quindi famiglia minori e giovani per i quali sono state previste azioni sinergiche per una presa in carico complessiva che colleghi a rete scuola, famiglia, servizi, asl, privato sociale in azioni di sostegno, accompagnamento e prevenzione. Una comunità più solidale e consapevole dei bisogni, non solo del propri bisogni, ma anche del bisogno di chi abita la porta accanto; una comunità in cui tutti ma i più giovani in particolare, siano educati alla solidarietà “pura”, e mettano in atto le pratiche di buon vicinato; una comunità in cui si prenda coscienza delle proprie competenze e capacità e si chieda di essere sostenuti nell’affrontare momenti di difficoltà ma non si deleghi più al pubblico ciò che può trovare risposta nella sfera del privato una comunità che, informata impari a essere protagonista del proprio territorio, si ponga nei confronti del pubblico in termini di collaborazione a costruire e non solo di richiesta di servizi magari non appieno utilizzati Una comunità che ponga al centro dell’interesse il singolo e che sia propositiva nelle scelte delle politiche sociali che determinano il benessere immediato e delle future generazioni.