DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità...

201
D D I I R R I I T T T T O O S S C C O O L L A A S S T T I I C C O O PROF.SSA CATERINA GATTO

Transcript of DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità...

Page 1: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

DDIIRRIITTTTOO SSCCOOLLAASSTTIICCOO

PROF.SSA CATERINA GATTO

Page 2: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

Sommario

I LEZIONE LA SCUOLA DALL’UNITÀ D'ITALIA ALLA RIFORMA MORATTI ........... 1 

1.1 LA LEGGE CASATI ................................................................................... 1 

1.2 DALLA LEGGE CASATI ALLA RIFORMA GENTILE .......................... 4 

1.3 LA FORMAZIONE DEI MAESTRI ........................................................... 9 

1.4 LA RIFORMA GENTILE ........................................................................ 12 

1.5 LA SCUOLA NELLA COSTITUZIONE ................................................. 17 

1.6 LA SCUOLA NELL'ITALIA REPUBBLICANA .................................... 21 

1.7 LA SCUOLA NEGLI ANNI NOVANTA ................................................ 24 

1.7 L'AUTONOMIA SCOLSTICA ................................................................. 27 

1.8 LA RIFORMA BERLINGUER ................................................................. 32 

1.9 LA RIFORMA MORATTI ....................................................................... 38 

II LEZIONE LA SCUOLA OGGI .............................................................................. 42 

2.1 PREMESSA ............................................................................................... 42 

2.2 LA SCUOLA DELL’INFANZIA .............................................................. 44 

2.3 LA SCUOLA PRIMARIA ......................................................................... 46 

2.4 LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ................................ 48 

2.5 LA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO .......................... 50 

2.5.1 IL RIORDINO DEI LICEI ..................................................................... 51 

2.5.2 I NUOVI ISTITUTI TECNICI ............................................................... 56 

2.5.3 GLI ISITUTI PROFESSIOINALI .......................................................... 60 

2.6 DISPOSIZIONI COMUNI ........................................................................ 62 

2.6.1 GLI ALUNNI PORTATORI DI DISABILITA’ .................................... 62 

Page 3: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

2.6.2 GLI ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI

DELL’APPRENDIMENTO (DSA) .................................................................. 66 

2.6.3 GLI ALUNNI STRANIERI .................................................................... 69 

2.6.4 GLI ALUNNI OSPEDALIZZATI E L’ISTRUZIONE A DOMICILIO .. 71 

2.7 UN NUOVO MODELLO DI SCUOLA: LA “SCUOLA SENZA ZAINO”

........................................................................................................................... 77 

III LEZIONE IL PERSONALE DOCENTE ................................................................. 81 

3.1 L’ACCESSO ALL’INSEGNAMENTO .................................................... 81 

3.2 L’ASSUNZIONE: CONTRATTO E PERIODO DI PROVA ................... 89 

3.3 PRINCIPALI DIRITTI DEL PERSONALE DOCENTE ........................ 96 

3.3.1 IL DIRITTO ALLA FUNZIONE E ALLO STIPENDIO ..................... 96 

3.3.2 LE LIBERTÀ SINDACALI ................................................................... 97 

3.3.3 LE FERIE ............................................................................................. 102 

3.3.4 I PERMESSI RETRIBUITI .................................................................. 103 

3.3.5 LE ASSENZE PER MALATTIE ......................................................... 105 

3.3.6 I PERMESSI BREVI ............................................................................ 108 

3.3.7 L’ASPETTATIVA ................................................................................ 109 

3.4 DOVERI DEI DOCENTI ........................................................................ 113 

3.4.1 L’ORARIO DI SERVIZIO ................................................................... 113 

3.4.2 IL RAPPORTO DI LAVORO A TEMPO PARZIALE ....................... 115 

3.4.3 LE LEZIONI PRIVATE ....................................................................... 116 

3.4.4 IL DIVIETO DI CUMULO D’IMPIEGHI, ALTRE

INCOMPATIBILITÀ ...................................................................................... 117 

IV LEZIONE L’ORGANIZZAZIONE DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE .................... 121 

4.1 L’ORGANIZZAZIONE CENTRALE .................................................... 121 

Page 4: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

4.1.1 IL MINISTERO .................................................................................... 121 

4.2 L’ORGANIZZAZIONE PERIFERICA .................................................. 132 

4.2.1 L’UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE .......................................... 132 

4.2.2 L’ UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE ..................................... 134 

4.3 IL DIRIGENTE SCOLASTICO .............................................................. 138 

4.3.1 COME SI DIVENTA DIRIGENTE ..................................................... 144 

V LEZIONE E RESPONSABILITÀ DEI DOCENTI E DEL DIRIGENTE SCOLASTICO . 146 

5.1 LA RESPONSABILITA’ DISCIPLINARE DEL DOCENTE ............... 146 

5.1.1 LA SOSPENSIONE CAUTELARE ..................................................... 154 

5.2 IL TRASFERIMENTO DEI DOCENTI PER INCOMPATIBILITÀ

AMBIENTALE ............................................................................................... 156 

5.3 LA RESPONSABILITA’ DISCIPLINARE DEL DIRIGENTE

SCOLASTICO ................................................................................................. 159 

5.4 RESPONSABILITA’ CIVILE E PENALE DEI DOCENTI E DEL

RIRIGENTE SCOLASTICO ........................................................................... 167 

5.4.1 LA RESPONSABILITA’ CIVILE ...................................................... 167 

5.4.2 LA RESPONSABILITA’ PENALE ..................................................... 174 

5.4.3 LA RESPONSABILITA’ PENALE DEL DIRIGENTE ...................... 175 

APPENDICE .......................................................................................................... 177 

a LA LEGGE 104/1992: ................................................................................ 177 

a.1 PREMESSA ............................................................................................. 177 

a.2 DIRITTO ALL’EDUCAZIONE E ALL’ISTRUZIONE (ART.12). ....... 178 

a.3 L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA (ART. 13 ) rinvio ......................... 179 

b PROVE D'ESAME NEI CONCORSI PUBBLICI E PER

L'ABILITAZIONE ALLE PROFESSIONI (ART.20) .................................... 180 

Page 5: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

b.1 PRECEDENZA NELL’ASSEGNAZIONE DI SEDE (ART.21) ............ 180 

b.2 I PERMESSI RETRIBUITI (ART.33 ) .................................................. 183 

b.3 I TRASFERIMENTI (ART. 33 COMMA 5) .......................................... 193 

Page 6: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

1  

I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma

Moratti

1.1 LA LEGGE CASATI1

La legge Casati, così chiamata dal nome dell’allora Ministro

dell’Istruzione pubblica, Gabrio Casati, rappresenta il primo intervento

dall’Unità d’Italia che cercò di ovviare all'analfabetismo diffuso in Italia

nell'ottocento.

Varata il 13 novembre 1859 nel Regno di Sardegna con Regio decreto

Legislativo n.3.725 e recepita integralmente nel 1861 dal neo-nato Stato italiano,

rimane in vigore fino alla riforma Gentile del 1923. Costituita da in 380 articoli,

scopo della legge è quello di riorganizzare in maniera organica il sistema

scolastico ponendo alla base di questo riassetto alcuni principi fondamentali

quali:

1 Casati Gabrio. - Uomo politico (Milano 1798 - ivi 1873), podestà di Milano dal 1837, favorì la preparazione delle Cinque giornate (18-22 marzo 1848) e, dopo la cacciata degli Austriaci, assunse la presidenza del governo provvisorio e si adoperò per la fusione della Lombardia al Piemonte. A fusione avvenuta, nominato da Carlo Alberto presidente del Consiglio, fu costretto a dimettersi dalla conclusione dell'armistizio Salasco, da lui riprovato (15 ag. 1848). Rimasto esule in Piemonte, fu nominato senatore nel 1853 e sostenne la politica di Cavour. Ministro della Pubblica Istruzione nel 1859, fissò, con la legge che porta il suo nome, le direttive della politica scolastica italiana per mezzo secolo. Fu, infine, presidente del Senato (1865-72)

Page 7: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

2  

- il principio della gratuità e dell’obbligatorietà dell’istruzione elementare,

prevedendo pene per i trasgressori (non specificando però quali siano queste

pene);

- l’affermazione dell’uguaglianza dei due sessi di fronte alla necessità

dell’educazione;

- la rivendicazione esclusiva alle scuole pubbliche della facoltà di

concedere diplomi e licenze;

- norme precise per l’abilitazione all’insegnamento2.

Con l’entrata in vigore la scuola elementare viene divisa in due cicli

biennali, di cui il primo obbligatorio e gratuito.

Dopo le elementari il percorso formativo prevede due alternative, un

ginnasio quinquennale che trova il suo naturale compimento in un liceo di tre

anni e un’istruzione tecnica cioè o una scuola tecnica o un istituto tecnico. La

scuola tecnica viene gestita dai comuni e l’ istituto tecnico, anch’esso di tre

anni, di competenza statale.

Tra la scuola tecnica e quella umanistica, Casati favorisce la seconda,

scopo della prima è quello di far si che chi la frequenti sia in grado di eseguire i

compiti propri delle attività che va a svolgere, la seconda invece frequentata da

coloro che in futuro hanno intenzione di svolgere incarichi di responsabilità.

2 Genovesi Giovanni, Storia della Scuola in Italia dal settecento a oggi, Bari, Laterza, 2004.

Page 8: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

3  

A tal proposito l’art. 286 recita: che “Queste scuole [tecniche] e questi

istituti [tecnici] dovranno mantenersi separati dai ginnasi e dai licei. In ogni

caso la direzione immediata degli stabilimenti tecnici istituiti da questa legge

non potrà mai essere affidata alla stessa persona cui è affidata quella de’

precisati istituti di istruzione secondaria”.

Accanto al ginnasio la Legge Casati istituisce le scuole cosiddette

“normali” per la formazione dei maestri.

Con la Legge Casati3 aumenta il numero delle facoltà universitarie in

quanto accanto alla facoltà teologica, giuridica e medica viene aggiunta la

facoltà di scienze fisiche, matematiche e naturali, con annessa scuola di

applicazione di ingegneria, e la facoltà di filosofia e lettere. L’accesso

all’università è, comunque, di fatto riservato agli studenti che provengono dal

liceo con la sola eccezione della facoltà di scienze fisiche, matematiche e

naturali che possono accogliere anche i diplomati dell’indirizzo fisico-

matematico dell’istituto tecnico.

Scopo della riforma, oltre quello principale di superare l’imperante

analfabetismo, è quello di permettere che lo Stato intervenga nella formazione

scolastica, gestita prima quasi esclusivamente dalla chiesa, in linea con la

laicizzazione dell’istruzione adottata dai Paesi Europei, e di favorire il processo

3 F. Boiardi, La riforma della scuola di Gabrio Casati in Il parlamento italiano, Milano, Nuova CEI Informatica, 1988,

Page 9: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

4  

di italianizzazione formando un ceto medio, cioè come disse D’Azeglio “quella

gran classe che rimane tra il popolo e coloro che stanno alla testa del paese”.

Nonostante gli importanti obbiettivi perseguiti dalla Legge Casati, tanti

soni i limiti in essa contenuti che ne impediscono il raggiungimento, infatti pur

rendendo obbligatoria la scuola primaria non vengono previste delle sanzioni4

ed il fatto che queste vengano gestite di comuni rappresenta un ulteriore limite in

quanto incapaci di sostenere le spese necessarie per l’attività didattica. Inoltre,

la scarsa sensibilità da parte delle popolazioni meridionali verso il problema

culturale e la difficoltà di comunicazione nonché la mancanza di personale

insegnante, impediscono di fatto alla Legge Casati un’applicazione

generalizzata su tutto il territorio nazionale.

1.2 DALLA LEGGE CASATI ALLA RIFORMA GENTILE5

Successivamente alla legge Casati e prima delle importanti riforme operate

dalla Legge Gentile, è opportuno ricordare alcuni interventi diretti a migliorare il

sistema scolastico.

La Legge Coppino porta il nome del ministro che la emanò, cioè Michele

Coppino6.

4 Enciclopedia Treccani www.treccani.it 5 Giorgio Canestri “120 anni di storia della scuola” LOESCHER, 1983

Page 10: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

5  

Tale legge, emanata il 15 luglio 1877, integra la legge Casati indicando le

sanzioni previste in caso di trasgressione delle norme in tema di obbligatorietà

scolastica e portando a cinque le classi della scuola elementare.

E’ alla base del programma di riforme operate della Sinistra del tempo il

cui obiettivo era quello di integrare le masse popolari mediante l’obbligo

scolastico, riconoscendo pertanto un ruolo di particolare importanza alla

primaria

Nella stessa relazione sul disegno di legge, il ministro Coppino considera

la scuola “ l’unico mezzo di elevare gli uomini alla pari con le istituzioni liberali

e di mettere nel modo di pensare e nell’animo di tutti il fondamento di riforme,

che altrimenti non penetrano nei costumi”, opinione che porta lo stesso ministro

a non applicare alcuna tassa scolastica lasciando gratuita la frequenza della

scuola elementare.

Viene abolito l’insegnamento religioso, sostituito dallo studio delle

“prime nozioni dei doveri dell’uomo e del cittadino” , cioè dall’insegnamento

dei diritti e dei doveri del cittadino, con l’intento di far prevalere l’educazione

civile.

6 Coppino Michele. - Uomo politico e letterato italiano (Alba 1822 - ivi 1901); prof. di eloquenza nell'università di Torino, di cui fu anche rettore, deputato dal 1861, fu quattro volte ministro della Pubblica Istruzione nel periodo dal 1867 al 1888. Fu autore di rilevanti leggi scolastiche, tra cui quella del 15 luglio 1877, che sancì per la prima volta in Italia l'obbligo dell'istruzione elementare gratuita.

Page 11: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

6  

Per quanto riguarda l’obbligatorietà scolastica, viene stabilito l’obbligo

soltanto per il solo corso elementare inferiore ed il compimento dell’obbligo

scolastico deve essere integrato per un anno dalla frequenza obbligatoria di

scuole serali e festive, con il compito di “continuare ed ampliare l’istruzione

ricevuta dal fanciullo nel corso inferiore, in conformità con i programmi

vigenti”.

La legge Coppino si caratterizza per forti limiti in quanto non riesce a

garantire l’istruzione alla popolazione che vive lontano dalla scuola, in questi

casi concede l’esenzione dall’obbligo e la promessa di nominare altri insegnanti

per recarsi presso le singole abitazione non viene mantenuta.

Con questo provvedimento inoltre si approvano interventi per la

costruzione di nuovi locali scolastici al fine di poter accogliere tutti gli alunni

della scuola dell’obbligo e nel 1878 viene approvato il disegno di legge “

Disposizioni per agevolare ai comuni la costruzione di edifici scolastici

necessari per l’adempimento della legge del 21 luglio 1877”.

A dieci anni dalla Coppino, un regolamento del 1888 (Programmi Gabelli

27), permette la costituzione di Patronati scolastici con il fine di aiutare i

fanciulli meno abbienti che frequentano la scuola con abiti, libri e materiale

vario,offerto dal comune, dalle istituzioni e dei cittadini.

Page 12: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

7  

Altro provvedimento del tempo è la Legge n° 407 dell’8 luglio 1904, detta

“legge Orlando7”, che prolunga l'obbligo scolastico a 12 anni, con quattro anni

di scuola elementare seguito dal biennio di scuola media oppure da quello del

corso popolare ed istituisce le scuole serali e festive per gli analfabeti, la

refezione e l'assistenza scolastica per i più poveri (a carico dei Comuni), la

Direzione Generale dell'istruzione elementare ed aumenta lo stipendio dei

maestri. Alle cinque classi elementari esistenti ne aggiunge una sesta: le prime

quattro costituiscono il corso elementare vero e proprio che da accesso alle due

classi rimanenti, denominate corso popolare, o direttamente alle scuole

secondarie per coloro che intendono proseguire gli studi . L’attività riformatrice

di questi anni non si limita al campo dell’istruzione primaria, ma intervie anche

sulla struttura amministrativa della pubblica istruzione.

La legge numero 487 del 4 giugno 1911, detta legge Credaro, dal nome

del ministro Luigi Credaro8, opera una revisione generale della struttura della

7 Orlando Vittorio Emanuele. - Giurista e uomo politico italiano (Palermo 1860 - Roma 1952). È considerato il fondatore della scuola italiana di diritto pubblico, che ritiene questo come scienza giuridica, in contrasto con la scuola francese di carattere filosofico-politico. Fu presidente del Consiglio dei ministri. E Ministro dell’Istruzione dal 1903 al 1905. Con l'avvento del fascismo passò all'opposizione; ritiratosi dalla vita politica si dedicò interamente agli studi e alla professione forense. Nella politica, nella scienza, nell'università, nel foro, O. è stato una delle figure dominanti della vita italiana nel primo ventennio del secolo XX. 8 Credaro Luigi. - Pedagogista e uomo politico (Sondrio 1860 - Roma 1939). Prof. univ. dal 1890 a Pavia, poi (1901) a Roma, fu deputato al Parlamento dal 1895 al 1919, quindi senatore. Socio nazionale dei Lincei (1914). Fondatore dell'Unione magistrale nazionale, fu ministro della Pubblica Istruzione dal 1910 al 1914 e fece approvare importanti leggi per la scuola elementare e per la scuola media. Nel dopoguerra fu commissario straordinario, poi commissario generale civile per il Trentino. Fondò nel 1907 e diresse sino alla morte la Rivista pedagogica. Tra i suoi scritti: Il problema della libertà di volere nella filosofia dei Greci (1892), Lo scetticismo degli

Page 13: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

8  

scuola elementare, sottraendola in parte ai comuni, i quali non riescono a

fronteggiare le spese per il mantenimento delle scuole elementari9. Le scuole

elementari dei capoluoghi di provincia e di circondario vengono lasciate alla

gestione comunale, mentre le altre scuole rimangono gestite

dall'amministrazione scolastica provinciale, organo elettivo, presieduto dal

provveditore agli studi. L'amministrazione, già oggetto di riforma da parte della

legge Coppino, si costituisce da un Consiglio scolastico, dalla Deputazione

scolastica e dalla Delegazione governativa. Il Consiglio, organo direttivo, è

presieduto dal provveditore e composto di 15 membri, scelti tra il ministero, la

provincia, i comuni e i maestri; la deputazione, organo esecutivo, presieduta dal

provveditore è composto da 6 membri, scelti in seno al consiglio; la delegazione

governativa, organo finanziario, presieduto dal Prefetto, è costituita da 5 membri

di cui alcuni rappresentanti del ministero della P. I. e del Tesoro. Viene istituito

anche l'Ufficio Scolastico, alle dipendenze del provveditore e i Circoli di

Direzione Didattica, con a capo un direttore, nominato per concorso e chiamato

vice - ispettore. Nei comuni autonomi istituisce invece i direttori comunali,

sotto il controllo degli ispettori scolastici governativi, che diventarono 400. Le

scuole elementari sono controllate da dieci ispettori centrali, che vigilano

sull'andamento didattico della scuola e coordinano il servizio di vigilanza degli

ispettori scolastici.

Accademici (2 voll., 1889-93), La pedagogia di Herbart (1900). Diresse con A. Martinazzoli il Dizionario illustrato di pedagogia (3 voll., 1892-1903) 9 www.didatticamelia.it

Page 14: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

9  

Alla nomina degli insegnanti si provvede per concorso per titoli, banditi

dal consiglio scolastico provinciale; gli insegnanti sono iscritti in un ruolo

provinciale, diviso nelle categorie urbana e rurale. Nel ruolo provinciale sono

iscritti solo gli insegnanti delle scuole amministrate dal Consiglio Scolastico

Provinciale.

1.3 LA FORMAZIONE DEI MAESTRI

In merito alla formazione dei maestri, la legge Casati prevede l’istituzione

di “scuole normali” triennali comprensive di tirocinio. Le scuole normali,

separate per sesso come le classi di alunni a cui sono destinate gli insegnanti,

prevedono diversificati curricula studiorum visto che per le studentesse è

prevista la materia dei lavori donneschi, mentre i ragazzi seguono un corso

generale sui diritti e doveri dei cittadini. Dopo solo due anni di corso si consegue

la patente per l’insegnamento nel corso inferiore delle scuole elementari, al

completamento dei tre anni quella per l’insegnamento nel corso superiore. Per

l’ammissione alle scuole normali è richiesto il superamento di un esame ed un

limite d’età, per cui le ragazze possono accedervi a quindici anni, un anno prima

rispetto ai ragazzi.

Nonostante l’istituzione delle scuole normali, il regolamento del 1861

stabilisce che chiunque aspiri all’insegnamento può presentarsi all’esame per la

Page 15: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

10  

patente ovunque e comunque si fosse preparato e, pertanto, l’accesso

all’insegnamento diviene di estrema facilità.

Tale situazione presto rappresenta un problema considerato l’importante

compito a cui sono chiamati gli insegnanti, e, di conseguenza, vengono

potenziate le scuole normali ed i loro programmi, si indicono conferenze

pedagogiche e vengono fondate riviste professionali.

Nel 1883, inoltre, viene istituito un corso preparatorio intermedio per le

ragazze, prima di due, poi di tre anni, tra le classi elementari e le scuole

normali, e nel 1886 questo corso diventa “scuola complementare”, riservata

sempre alle sole ragazze e demandata alle iniziative delle singole città.

Matilde Serao, in un racconto del 1886, descrive la povertà delle scuole

normali, la formazione generica che viene in esse fornita, lo squallore dei locali,

la scarsa motivazione e la povertà delle alunne. Anche numerosi documenti

ufficiali degli anni ’80 riferiscono di una qualità scadente delle scuole, degli

alunni e delle alunne, e, tuttavia, il numero di studentesse e di patentate in

queste scuole aumentò inesorabilmente al punto che a quindici anni dalla legge

Casati il numero delle maestre supera già quello dei maestri.

Lo Stato unitario, pertanto favorisce l’accesso delle donne

all’insegnamento operando comunque una forte disparità con i colleghi dell’altro

sesso in quanto le maestre costano circa un terzo in meno rispetto ai colleghi

maschi.

Page 16: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

11  

Lo stipendio è determinato considerato anche altri fattori, ad esempio chi

insegna in città è pagato meglio di chi lavora in comuni rurali, poiché si ritiene

che l’insegnamento ad un alunno di città sia più impegnativo e da compensare in

misura superiore rispetto all’insegnamento rivolto ad un allievo di campagna, e

coloro che insegnano in una scuola femminile ricevono un terzo in meno dei

colleghi, poiché l’educazione delle bambine è valutata meno vantaggiosa e meno

degna di considerazione di quella dei bambini poiché, inoltre, il sistema prevede

una rigida distinzione tra i sessi e stabilisce che le maestre devono insegnare alle

bambine ed i maestri ai bambini.

Questa disparità induce le maestre ad impegnarsi in campagne per la

parificazione degli stipendi e la legge Nasi del 1903 sullo stato giuridico degli

insegnanti stabilisce l’equiparazione degli stipendi a parità di compiti, ma non il

pagamento di uguali stipendi indipendentemente dal sesso degli allievi.

Nel 1911, con la legge Credaro, vengono previsti consistenti aumenti di

stipendi e tracciato un iter per la specializzazione degli insegnanti; la legge è,

però, importante perché con essa le scuole elementari vengono avocate allo

Stato, garantendo i maestri riguardo alle nomine, sottraendoli all’arbitrio delle

amministrazioni.

La legge dichiara, infine, le donne eleggibili a tutte le cariche previste

nell’ambito dell’istruzione, ivi compresi i posti dell’Ispettorato Centrale.

Page 17: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

12  

1.4 LA RIFORMA GENTILE 10

Mussolini, salito al potere nel 1922, ritiene necessaria un riforma del

sistema scolastico che vada ad integrare e modificare in precedenti interventi e

affida l’incarico di ministro della pubblica istruzione a Giovanni Gentile11, uno

dei più importanti filosofi italiani dell’epoca, oltre che studioso di problemi della

scuola e dell’educazione. Gentile procede in grande fretta ad approvare una

serie di leggi che danno vita ad una riforma complessiva del sistema scolastico

italiano, passata alla storia come la “riforma Gentile”.

La necessità di una riforma è dovuta al fatto che Mussolini era ben

consapevole del ruolo fondamentale della scuola per un movimento politico che

volesse ottenere e mantenere il consenso tra la popolazione, ben sapendo che

intervenire in fretta su un tema così sentito come l’istruzione avrebbe aumentato

il prestigio del suo governo.

10 “Le riforme nella scuola italiana dal 1859 al 2003”a cura di Elena Bertonelli e Giaime Rodano con la consulenza di Giorgio Chiosso e Giuseppe Tognon 11 Gentile Giovanni. - Filosofo e storico della filosofia (Castelvetrano 1875 - Firenze 1944). Discepolo alla Scuola normale superiore di Pisa di D. Jaja; professore nelle università di Palermo (1906-13), Pisa (1914-16), Roma (dal 1917); direttore (1929-43) della Scuola normale superiore di Pisa, di cui promosse l'ampliamento e lo sviluppo; collaboratore con B. Croce per un ventennio nella redazione della Critica e nell'opera di rinnovamento della cultura italiana; fondatore (1920) e direttore del Giornale critico della filosofia italiana; ministro della Pubblica Istruzione (ott. 1922 - luglio 1924); senatore del Regno (dal nov. 1922); socio nazionale dei Lincei (1932); presidente dell'Accademia d'Italia (dal nov. 1943). Fu nominato da B. Mussolini presidente dell'Accademia d'Italia, trasferita in quei frangenti a Firenze. E a Firenze fu ucciso da un gruppo di giovani aderenti ai GAP.

Page 18: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

13  

Gentile riforma tutti i gradi della scuola subordinano comunque le materie

scientifiche a quelle umanistiche e certamente le idee fasciste influenzano i

contenuti della riforma.

Infatti, per l’accesso alla professione di insegnante vengono favoriti i

maschi per la loro prestanza e forza fisica e i candidati che si presentano agli

esami devono caratterizzarsi per una disciplina quasi militare. Sono apportate

profonde innovazioni alla scuola elementare, i programmi delle cinque classi

elementari, ispirati all'ideologia dell'idealismo e polemici con lo spirito

positivista - scientifico, si richiamano al concetto di "patria - nazione" secondo i

principi di uno stato etico in sostituzione del concetto di patria liberale-

risorgimentale. Invero, dei due cicli della scuola elementare soltanto il primo,

che giunge fino alla classe terza, può dirsi completo, alcuni comuni rimangono

privi della quarta e della quinta elementare. Viene reintrodotto l’insegnamento

della religione cattolica riconoscendogli un ruolo indispensabile per la crescita

morale degli alunni e le discipline di studio previste da questi programmi sono

gli insegnamenti artistici, comprendenti canto, disegno e bella scrittura, lettura

espressiva e recitazione, aritmetica, nozioni varie, igiene nella prima, seconda e

terza, geografia dalla terza, storia dalla terza, scienze fisiche e naturali dalla

quarta, nozioni di diritto ed economia in quinta, inoltre si insegnano lavori

donneschi, occupazioni intellettuali -ricreative.

Le cinque classi della scuola elementare vengono integrate con " i corsi

integrativi di avviamento professionale", cioè le classi sesta, settima ed ottava.

Page 19: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

14  

Con la legge del 1 gennaio 1928 n. 8 e successive aggiunte e modificazioni, i

corsi integrativi vengono inglobati nella " scuola secondaria di avviamento

professionale" staccati dalla scuola primaria,

Per gli anni successivi gli alunni possono scegliere tra quattro possibilità:

il ginnasio, quinquennale, che da l’accesso al liceo classico o al liceo scientifico;

l’istituto tecnico triennale, seguito da quattro anni di istituto tecnico superiore;

l’istituto magistrale di sette anni, destinato alle future maestre; la scuola

complementare, al termine della quale non è possibile iscriversi ad alcun altra

scuola. Tale sistema riprende molti aspetti della vecchia legge Casati anche per

quanto riguarda l’accesso alle università stabilendo che solo i diplomati del liceo

classico possono frequentare tutte le facoltà,infatti il ginnasio-liceo classico, con

la sua formazione centrata sulle materie letterarie, è considerata “la scuola

superiore principale, rispetto alla quale tutte le altre non erano che inferiori e

parziali imitazioni” e per chi frequenta il liceo classico è previsto un esame di

ammissione al ginnasio, un esame alla fine del secondo anno, un altro alla fine

del quinto e, infine, un esame di maturità alla fine del liceo (tenuto su tutte le

materie dell’ultimo anno da docenti esterni alla scuola). Gentile propone una

scuola estremamente severa, che consente l’accesso ai livelli superiori

dell’istruzione solo a un ristretto numero di giovani.

Un’importante innovazione apportata dalla riforma Gentile è la creazione

di scuole speciali per handicappati. Il regio decreto 3126/1923 stabilisce che i

ciechi e gli ipovedenti devono frequentare le scuole elementari e talvolta le

Page 20: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

15  

medie, in istituti specializzati che forniscano personale specializzato, sussidi

didattici specifici e la possibilità di confrontarsi continuamente con altri ragazzi

affetti dalla stessa minorazione12.

La riforma Gentile interviene anche sull’amministrazione scolastica

sopprimendo gli ispettori generali, regionali e provinciali, sostituendo i 73

provveditori con 19 provveditori regionali e reclutando i direttori per concorso.

Successivamente alla riforma del 1923, con la legge numero 5 del 7

gennaio 1929 viene introdotto, a partire dall'anno scolastico 1930-31, il libro

unico.

Se con la riforma Gentile il contenuto dei libri di testo è sottoposto ad una

revisione che riguarda non solo il livello scientifico, ma anche quello politico,

con l'adozione del testo unico ogni possibilità di scelta didattica sul libro di testo

viene negata.

Il libro unico, inoltre, è in gran parte dedicato alla propaganda fascista, che

si esprime attraverso un'enfasi particolare su alcuni momenti storici (in

particolare la storia del fascismo, e di quella che veniva chiamata la "rivoluzione

fascista" e della prima guerra mondiale), su alcune figure eccezionali, in

particolare Mussolini.

Viene riservata una parte del libro all'educazione religiosa, conformemente

alle direttive prese a partire dal concordato.

12 Baldeschi, 2004

Page 21: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

16  

Con il tempo il libro unico, pertanto, diviene uno strumento per diffondere

l’ideologia fascista.

Il libro unico è il libro di testo prescritto per le prime due classi della

scuola elementare, mentre per le altre tre classi vi sono testi differenziati, che

però vengono comunque compilati da una commissione nominata dal Ministero

della Pubblica Istruzione, composta da intellettuali scelti dal Ministero. La legge

di istituzione del libro unico prevede che esso sia rinnovato ogni tre anni e che

venga edito dalla "Libreria dello Stato" e distribuito nelle scuole tramite i

provveditorati agli studi presenti nelle varie province.

Nelle scuole secondarie non viene introdotto il libro unico, anche se i libri

sono sottoposti a controllo politico e i programmi di insegnamento sono allineati

alle esigenze politiche del regime.

La legge del 1934, anch'essa d'ispirazione idealistica, non muta

l'ordinamento didattico e mantiene l'insegnamento religioso (reintrodotto dai

programmi del 1923), secondo la tradizione cattolica, sancita come sappiamo dal

Concordato del 1929.

La scuola di questo periodo è a sevizio della politica, e, come già detto,

improntata al modello militaresco volendo rendere gli insegnanti fedeli servitori

dello stato, favorendo le organizzazioni giovanili fasciste formate dagli studenti,

che dovevano continuare, affiancare ed integrare l'opera della scuola, secondo la

parola d'ordine "credere, obbedire,combattere".

Page 22: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

17  

1.5 LA SCUOLA NELLA COSTITUZIONE13

La Costituzione della Repubblica Italiana è la legge fondamentale dello

Stato italiano. E’ approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 e

promulgata dal capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, il 27 dicembre

1947. Viene pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 298,

edizione straordinaria, del 27 dicembre 1947 ed entra in vigore il 1º gennaio

194814.

Un ruolo fondamentale alla formazione scolastica viene riconosciuto dalla

Costituzione

L’art. 9 recita “. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la

ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e

artistico della Nazione.

Questo articolo introduce tra i Principi fondamentali lo sviluppo della

cultura e della ricerca scientifica e tecnica e la tutela e la salvaguardia del

patrimonio storico, artistico, ed ambientale. Si tratta di un articolo assolutamente

originale in quanto non trova riscontro in altre costituzioni.

13 Sergio Lariccia www.comunedibologna.it

14 T. Martines “Diritto Costituzionale” 2000

Page 23: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

18  

Nei primi anni della Costituzione questo articolo viene considerato in

modo puramente statico- conservativo, ma col trascorrere del tempo si è passati

ad una concezione della tutela dei beni culturali orientata verso il loro sviluppo e

la loro valorizzazione, attribuendo ad essi un ruolo di strumento di crescita della

società. La promozione e la tutela viene affidata non solo allo Stato ma anche a

Regioni, Province, Comuni ed altri enti autonomi. Infatti i compiti di

promozione culturale indicati nell’art. 9, si devono conciliare con quanto

previsto all’art. 33 Cost., che afferma “l’arte e la scienza sono libere e libero è il

loro insegnamento”.

L’ art. 33 stabilisce che “l’arte e la scienza sono libere e libero ne è

l’insegnamento.

La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali

per tutti gli ordini e gradi.

Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione,

senza oneri per lo Stato.

La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che

chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un

trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.

E’ prescritto un esame di Stato per l’ammissione ai vari ordini e gradi di

scuole o per la conclusione di essi e per l’abilitazione all’esercizio

professionale.

Page 24: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

19  

Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di

darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato”.

L’art.33 garantisce pertanto la libertà di insegnamento, con una

disposizione che considera tale libertà in stretta connessione con la libertà

dell'arte e della scienza in netta contrapposizione dunque, con il ruolo che nelle

riforme precedenti veniva lasciato alla scienza, subordinata alle materie

umanistiche.

La libertà di insegnamento la si intende sia con riferimento al profilo

metodologico e contenutistico (c.d. autonomia didattica); sia con riferimento

all’ambito organizzativo e strutturale.

Relativamente al concetto di libertà di insegnamento in dottrina vi sono

due diverse concezioni, una parte degli autori ritiene ch la Carta costituzionale

abbia inteso garantire una forma di libertà totalmente libera e assolutamente

svincolata anche dall’unico limite esplicito posto dalla Costituzione alla libertà

di manifestazione del pensiero: quello del buon costume.

La dottrina dominante, invece, è di parere contrario e ritiene che

l’insegnamento, in qualunque ambito venga esercitato, incontri quali limiti alla

sua libera esplicazione il rispetto del buon costume, dell’ordine pubblico, della

pubblica incolumità.

Il secondo comma dell’art. 33 Cost., afferma che "la Repubblica detta le

norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e

gradi". Allo Stato quindi compete, in via generale, la predisposizione dei mezzi

Page 25: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

20  

di istruzione e la creazione delle norme generali in materia. Tuttavia l’istruzione

non è riservata, quanto alla sua gestione, soltanto allo Stato: tanto è vero che

l’articolo 33, comma 3, afferma che "enti e privati hanno il diritto di istituire

scuole ed istituti di educazione senza oneri per lo Stato".

Da ciò discende evidentemente il principio costituzionale della libertà di

manifestazione del pensiero, e della libertà di iniziative dirette a realizzare la

diffusione dello stesso, anche mediante l’insegnamento.

Il 3º comma dell’art.33 della Costituzione è stato al centro di un lungo

dibattito dottrinale e giurisprudenziale al fine di stabilire quale sia l’ambito del

non-intervento statale: l’interpretazione dominante ritiene che il dettato

costituzionale non escluderebbe che lo Stato possa intervenire finanziando

scuole o istituti in difficoltà (ciò anzi potrebbe giovare al mantenimento di un

pluralismo della cultura), ovvero scuole private in luoghi in cui non esistono

scuole statali.

L’art. 34 sancisce la libertà di istruzione, nel senso che al dovere statale

di istituire, su tutto il territorio nazionale, scuole di ogni ordine e grado, fa fronte

il diritto dei cittadini di accedere liberamente al sistema scolastico, diritto

sancito dall’art. 34, 1º comma Cost. che recita: "La scuola è aperta a tutti" ed è

compito della Repubblica, infatti, garantire l’estensione erga omnes dell’offerta

di istruzione nonché la fruibilità di essa con una serie di provvidenze, elargizioni

e aiuti finanziari alle famiglie degli studenti bisognosi, realizzando così

l’eguaglianza dei "punti di partenza" voluta dall’art. 3, comma 2, Cost.

Page 26: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

21  

L’Assemblea Costituente stabilì: "Uno dei punti al quale l’Italia deve tenere è

che nella sua Costituzione, come in nessun’altra, sia accentuato l’impegno di

aprire ai capaci e meritevoli, anche se poveri, i gradi più alti dell’istruzione.

Alla realizzazione di questo impegno occorreranno grandi stanziamenti; ma non

si deve esitare; si tratta di una delle forme più significative per riconoscere,

anche qui, un diritto della persona, per utilizzare a vantaggio della società forze

che resterebbero latenti e perdute, di attuare una vera e integrale democrazia”.

Un altro articolo contenuto nella Carta Costituzionale che va approfondito

è al’art.38 secondo cui gli inabili e i minorati hanno diritto all’educazione e

all’avviamento professionale.

Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti

predisposti o integrati dallo Stato.

1.6 LA SCUOLA NELL'ITALIA REPUBBLICANA

I principi sanciti dalla Costituzione sono poi integrati ed attuati nel periodo

successivo attraverso una serie di riforme.

Il principio costituzionale dell’obbligatorietà e gratuità dell’istruzione

impartita per almeno otto anni (ovvero dal 6º al 14º anno d’età) trova attuazione

nella L. 31-12-1962, n. 1859, istitutiva della scuola media unica, che dispose:

"l’istruzione obbligatoria successiva a quella elementare è impartita

Page 27: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

22  

gratuitamente nella scuola media, che ha la durata di tre anni ed è scuola

secondaria di 1º grado".

Con l’istituzione della scuola secondaria, unitaria, obbligatoria e gratuita

sono soppresse le preesistenti scuole inferiori e cioè i primi tre anni di ginnasio, i

primi quattro degli istituti magistrali e tecnici, le scuole secondarie di

avviamento professionale, i corsi inferiori delle scuole d’arte e dei conservatori

di musica, le classi post-elementari previste dall’art. 172 del T.U. 577/1928 e nel

1969 viene poi abolito l’esame di ammissione dalla V ginnasio alla I liceo

classico.

Successivamente, la L. 18-3-1968, n. 444 istituisce la scuola materna

statale al fine di accogliere i bambini nell’età prescolastica dai tre ai sei anni

proponendosi di favorire l’educazione e lo sviluppo della personalità infantile,

di assistere e di preparare alla scuola dell’obbligo, integrando l’opera della

famiglia.

Il 1968, anno dei movimenti studenteschi, porta ad una serie di riforme.

La legge 24-9-1971, n. 820 istituisce la scuola "a tempo pieno", riduce il

numero massimo di alunni per ciascuna classe a 25 ed avvia la sperimentazione

di attività integrative che affiancano le materie curricolari richiedendo un

impegno scolastico temporale più lungo e il coinvolgimento di tutti i docenti in

lavori integrati e pluridisciplinari.

La legge 30 luglio 1973, n. 477 delega il Governo ad emanare norme sul

riordinamento dell’organizzazione della scuola e sullo stato giuridico del

Page 28: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

23  

personale direttivo, ispettivo, docente e non docente della scuola dello Stato, con

un termine di nove mesi dall’entrata in vigore della legge stessa. Ciò avvenne

con una serie di decreti delegati

I decreti delegati nn. 416, 417, 418, 419, 420 emanati con D.P.R. 31

maggio 1974 e integralmente confluiti nel Testo unico delle leggi sulla scuola

(D.Lgs. 297/94), contengono norme giuridiche riguardanti:

- istituzione e riordinamento di organi collegiali della scuola di ogni

ordine e grado;

- stato giuridico del personale della scuola statale;

- corresponsione di un compenso per lavoro straordinario al personale

scolastico;

- sperimentazione e ricerca educativa, aggiornamento culturale e

professionale;

- stato giuridico del personale non insegnante statale delle scuole.

I decreti delegati impostano in modo nuovo la professionalità dei docenti,

definiscono il loro ruolo e creano nuovi organismi di gestione a livello nazionale

(Consiglio Nazionale della P.I., I.R.S.S.A.E., distretti scolastici).

Con la L. 517/77 un altro principio costituzionale, quello dell’uguaglianza

sostanziale, viene esteso al sistema scolastico, attraverso l’inserimento degli

alunni handicappati accanto agli alunni normodotati attraverso attività di

sostegno ad hoc, predisposte e realizzate da insegnanti specializzati il cui

Page 29: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

24  

ingresso nella scuola rompe l’impostazione didattica individualistica tradizionale

per consentire "l’apertura delle classi" e la "collegialità dell’insegnamento".

1.7 LA SCUOLA NEGLI ANNI NOVANTA

Gli anni 90 si caratterizzano per le radicali riforme che coinvolgono il

sistema scolastico.

La riforma della scuola elementare avviene con la legge 148/90 con cui

scompare la figura secolare del maestro di classe e si afferma il principio della

centralità e della collegialità docente nella scuola primaria con la istituzione del

"modulo organizzativo" di tre docenti su due classi o di quattro docenti su tre

classi. Nella nuova scuola elementare viene introdotto l’insegnamento delle

lingua straniera per assicurarne la continuità con la scuola media in cui

l’insegnamento della lingua straniera era già obbligatorio. Si prevede un

insegnante di sostegno ogni 4 alunni portatori di handicap. Parte rilevante

dell’operazione è la programmazione degli insegnanti da farsi durante le due ore

eccedenti le 22 ore di didattica frontale. Nell’attività didattica degli insegnanti

rientra anche l’assistenza educativa alla mensa.

Nei primi due anni della scuola elementare viene mantenuta una maggiore

presenza temporale di un singolo insegnante in ognuna delle classi. L’orario

scolastico è di 27 ore settimanali che diventano 30 con l’introduzione della

Page 30: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

25  

lingua straniera e la scuola elementare parificata ha l’obbligo di adottare per i

programmi e gli orari, l'ordinamento delle scuole elementari statali.

Con la Legge delega n. 121 del 1991, modificata con la L. 126 DEL 1993

il Parlamento Italiano autorizza il Governo ad emanare un Testo Unico che

contenga tutte le norme vigenti in materia di scuola e, pertanto viene emanato il

Testo Unico n. 297/94.

Oltre al Testo unico è previsto l’obbligo dal parte di ogni p.a. di dotarsi di

una carta dei servizi scolastici.

L’obbligo della sua adozione si fa risalire alla direttiva del Presidente del

Consiglio dei Ministri del 27 gennaio 1994 con la quale si definiscono i servizi

pubblici come quelli che tendono a "garantire il godimento dei diritti della

persona, costituzionalmente tutelati, alla salute, all’assistenza e previdenza

sociale, alla istruzione e alle libertà di comunicazione, alla libertà e sicurezza

della persona, alla libertà di circolazione, e quelli di erogazione di energia

elettrica, acqua e gas", nonché all’art. 2 della L. 273/95 che prevede

l’elaborazione di carte dei servizi settoriali.

L’adozione della Carta dei servizi scolastici (DPCM 7-5-1995) impegna

seriamente ciascuna unità scolastica a garantire un servizio più orientato allo

studente e perciò qualitativamente migliore perché ancorato a precisi standard o

fattori di qualità.

Tali standard si identificano:

Page 31: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

26  

- nell’uguale possibilità di accesso e di fruizione dei servizi scolastici

secondo l’insegnamento costituzionale (art. 34, 1° comma), cui si

accompagna l’impegno in favore dell’integrazione degli alunni nella

realtà scolastica con particolare riguardo alle situazioni problematiche

(studenti lavoratori - stranieri - degenti negli ospedali - internati negli

istituti carcerari etc.);

- nell’imparzialità e regolarità dei servizi scolastici da intendersi come

obiettività ed equità nella gestione della scuola;

- nella partecipazione alle scelte scolastiche nella quale si fa rientrare il

diritto dell’utente di scegliere liberamente fra le istituzioni che erogano

il servizio scolastico e il coinvolgimento dello studente e dei genitori

nell’offerta formativa elaborata nel Progetto educativo di istituto (c.d.

contratto formativo);

- nella efficienza e trasparenza delle decisioni di politica educativa, ma

anche dei singoli servizi amministrativi (ad es. i servizi di segreteria);

- nel costante aggiornamento didattico dei docenti, punto focale della

programmazione educativa.

- Altre fonti vanno a completare il quadro normativo scolastico:

- le disposizioni in materia contrattuale succedutesi nel tempo a partire

dal D.P.R. 10-4-1987, n. 207 fino al contratto collettivo nazionale di

categoria stipulato il 4 agosto 1995;

Page 32: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

27  

- la disciplina del pubblico impiego che trova applicazione anche per il

personale della scuola (D.P.R. 10-1-1957, n. 3; D.Lgs. 3-2-1993, n. 29

e succ. modif.);

- la congerie di norme di fonte secondaria (decreti ministeriali, circolari,

regolamenti) necessariamente escluse dal Testo unico perché la delega

di cui alla L. 121/91 era riferita a disposizioni di natura legislativa;

- le norme di legge intervenute successivamente a regolare la materia

scolastica.

1.7 L'AUTONOMIA SCOLSTICA

L'art.21 della legge n.59 del 15 marzo 1997 sancisce l'autonomia didattica,

organizzativa e gestionale di ogni istituzione scolastica. La legge che istituisce

l'autonomia, la così detta "legge Bassanini15", ha previsto un "federalismo

15 Bassanini Franco. - Giurista e uomo politico italiano (n. Milano 1940). Professore ordinario di diritto regionale all'Università degli studi di Roma "La Sapienza". Tra le sue opere principali: L'ostruzionismo della maggioranza (1967); L'attuazione delle regioni (1970); Problemi di diritto regionale (1970); Le regioni tra Stato e comunità locali (1976); I nuovi poteri delle regioni e degli enti locali (1979, in collab. con A. Barbera). Socialista, nel 1981 uscì dal PSI e fondò la Lega dei socialisti. Dal 1983 al 1991 vicepresidente e poi presidente del gruppo della Sinistra Indipendente, nel 1992 entrò a far parte della segreteria del PDS. Già deputato per il PSI nel 1979, rieletto nelle successive legislature, prima come indipendente per le liste del PCI, poi per il PDS. Senatore dal 1996 e ministro senza portafoglio per la Funzione pubblica e gli Affari regionali dal maggio 1996 all'ottobre 1998 e, nuovamente, dal dicembre 1999 all'aprile 2000. Vicepresidente (2007), quindi presidente (2008) della Cassa depositi e prestiti (su designazione degli azionisti privati di minoranza), dal 2007 al 2009 ha fatto parte della direzione nazionale del Partito democratico.

Page 33: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

28  

possibile" senza comportare modifiche costituzionali, trasferendo poteri e

funzioni dallo Stato agli enti locali e decentrando parte delle attività

amministrative del Ministero della Pubblica Istruzione. La legge Bassanini ha

comportato un reale decentramento agli enti locali di competenze amministrative

esercitate dallo Stato. L'autonomia scolastica è regolata da un'apposita

disposizione (Regolamento), che ne definisce le diverse modalità di attuazione.

Il Regolamento introdotto con il D.P.R. 275 del 1999, oltre a dettare criteri

e modalità per l'autonomia didattica, organizzativa e gestionale, dà indicazioni

su come ciascuna istituzione scolastica deve definire il proprio Piano

dell'Offerta Formativa (POF). Il P.O.F. ,che può essere definito come la carta

d'identità culturale e progettuale di ogni istituzione scolastica, ai sensi dell'art.3

del D.P.R. 8 marzo 1999, n.275, viene predisposto da ogni scuola ed è

consegnato alle famiglie e agli alunni all'atto dell'iscrizione (dall'anno scolastico

2000\2001), "è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi

generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di

amministrazione definiti dal consiglio di circolo o di istituto", "è coerente con

gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studio determinati

a livello nazionale", "esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare,

Sono definiti con il suo nome (leggi Bassanini) i provvedimenti legislativi di riforma della pubblica amministrazione (l. 15 marzo 1997, n. 59; l. 15 maggio 1997, n. 127; l. 16 giugno 1998, n. 191; l. 8 marzo 1999, n. 50).

Page 34: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

29  

educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro

autonomia".

Copia del POF viene consegnata alle famiglie al momento dell'iscrizione

alla scuola al fine di partecipare al processo di attuazione e sviluppo

dell'autonomia assumendo le proprie responsabilità.

All'interno del Regolamento dell'autonomia scolastica vi sono norme che

regolano l'autonomia didattica (art. 4) e l'autonomia organizzativa (art. 5).

L'applicazione di queste norme è di diretta competenza della scuola che vi

dà attuazione con criteri di flessibilità, ma nel rispetto della libertà di scelta

educativa delle famiglie e, comunque, riconoscendo e valorizzando le diversità,

promuovendo le potenzialità di ciascun alunno, e adottando tutte le iniziative

utili al raggiungimento del successo formativo.

Le istituzioni scolastiche assicurano la realizzazione di iniziative di

recupero e sostegno, di continuità e di orientamento scolastico e professionale

per gli alunni.

L’autonomia didattica si sostanzia inoltre, nella possibilità riconosciuta

alle istituzioni scolastiche di curare la progettazione formativa e la ricerca

valutativa, la formazione e l'aggiornamento culturale e professionale del

personale scolastico, l'innovazione metodologica e disciplinare, la ricerca

didattica e gli scambi di informazioni, esperienze e materiali didattici,

l'integrazione e il coordinamento tra le diverse articolazioni del sistema

scolastico.

Page 35: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

30  

Le istituzioni scolastiche possono operare singolarmente o in rete (accordi

tra più istituti). I docenti operanti in una rete di scuole possono

(facoltativamente) essere temporaneamente scambiati per favorire la diffusione

delle esperienze. La ricerca deve essere documentata (secondo procedure

definite a livello nazionale) in modo da poter essere divulgata alle istituzioni

scolastiche interessate.

Le scuole possono stipulare convenzioni tra Università, enti o associazioni

per realizzare obiettivi specifici previsti dal P.O.F.

In base all'autonomia, le istituzioni scolastiche possono modificare il

monte ore annuale delle discipline di insegnamento (le materie) per una quota

pari al 20%.

Tale quota consente alle scuole la compensazione tra discipline di

insegnamento (meno ore ad una disciplina che vengono assegnate ad un'altra

disciplina) oppure l'introduzione di una nuova disciplina di studio16.

Il paragrafo 8 dell'articolo 21 della legge 59/97 così recita:

“L'autonomia organizzativa è finalizzata alla realizzazione della

flessibilità, della diversificazione, dell'efficienza e dell'efficacia del servizio

scolastico, alla integrazione e al miglior utilizzo delle risorse e delle strutture,

all'introduzione di tecnologie innovative e al coordinamento con il contesto

territoriale. Essa si esplica liberamente, anche mediante superamento dei

16Nota prot. 721 del 22 giugno 2006 e D.M. 47 del 13 giugno 2006.

Page 36: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

31  

vincoli in materia di unità oraria della lezione, dell'unitarietà del gruppo classe

e delle modalità di organizzazione e impiego dei docenti, secondo finalità di

ottimizzazione delle risorse umane, finanziarie, tecnologiche, materiali e

temporali, fermi restando i giorni di attività didattica annuale previsti a livello

nazionale, la distribuzione dell'attività didattica in non meno di cinque giorni

settimanali, il rispetto dei complessivi obblighi annuali di servizio dei docenti

previsti dai contratti collettivi che possono essere assolti invece che in cinque

giorni settimanali anche sulla base di un'apposita programmazione

plurisettimanale”.

Attraverso l’autonomia, quindi, viene riconosciuta alle scuole la libertà di

progettare e realizzare le loro attività didattiche. L'autonomia non implica

assenza di norme o di criteri generali; essa comporta piuttosto che tali norme o

criteri generali siano considerati come un quadro generale nel cui ambito è

possibile operare e non come regolazione restrittiva17 .

17 V. Campione - Autonomia scolastica dopo 10 anni – Fondazione G. Agnelli

Page 37: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

32  

1.8 LA RIFORMA BERLINGUER18

Per riforma Berlinguer si intende la riforma scolastica varata con la legge

10 dicembre 1997, n. 425, dal Ministro della Pubblica Istruzione del primo

governo Prodi, Luigi Berlinguer. Questa legge è stata interamente abrogata dalla

Legge 28 marzo 2003 n. 53, più famosa come riforma Moratti.

L’art. 1 comma 1 della L. 425/1997 recita. “Il sistema educativo di

istruzione e di formazione è finalizzato alla crescita e alla valorizzazione della

persona umana, nel rispetto dei ritmi dell'età evolutiva, delle differenze e

dell'identità di ciascuno, nel quadro della cooperazione tra scuola e genitori, in

coerenza con le disposizioni in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche

e secondo i princìpi sanciti dalla Costituzione e dalla Dichiarazione universale

dei diritti dell'uomo. La Repubblica assicura a tutti pari opportunità di

raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le conoscenze, le capacità e

le competenze, generali e di settore, coerenti con le attitudini e le scelte

personali, adeguate all'inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro

anche con riguardo alle specifiche realtà territoriali”.

18 Luigi Berlinguer. Laureato in giurisprudenza, è stato per anni docente universitario, all'Università degli studi di Siena. È stato Ministro della Pubblica Istruzione dal maggio 1996 all'aprile 2000. È cugino di Enrico e Giovanni Berlinguer ed è legato da parentela (più lontana) anche con Francesco Cossiga. Nell'aprile del 2009, all'età di 77 anni, accetta la candidatura al Parlamento Europeo per il PD come capolista per la circoscrizione Nord Est. Nel 2010 ha firmato il manifesto del Gruppo Spinelli per un'Europa federale.

Page 38: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

33  

Con la Riforma Berlinguer viene abolita la suddivisione di scuole

elementari, medie e superiori sostituendo il tutto con una struttura basata sui

“cicli”. Sono previsti sette anni di ciclo primario (o di base) per i bambini dai 6

ai 13 anni e altri cinque anni di ciclo secondario per i ragazzi dai 13 ai 18 anni.

La riforma inoltre modifica l’organizzazione complessiva portando l’obbligo

scolastico a 15 anni.

Inoltre, entra in vigore un nuovo tipo di obbligo: l’obbligo alla formazione

professionale che dura fino ai 18 anni.

Relativamente alla scuola dell’infanzia viene riconosciuto il diritto di

frequentarla ai bambini di età compresa tra i 3 ed i 7 anni, in quanto secondo

quanto indicato nell’art. 2 della Riforma “La scuola dell'infanzia, di durata

triennale, concorre alla educazione e allo sviluppo affettivo, cognitivo e sociale

dei bambini e delle bambine di età compresa tra i tre e i sei anni,

promuovendone le potenzialità di autonomia, creatività, apprendimento e

operando per assicurare una effettiva eguaglianza delle opportunità educative;

nel rispetto dell'orientamento educativo dei genitori, concorre alla formazione

integrale dei bambini e delle bambine”.

Si riforma anche il ciclo primario che comprende tre bienni seguiti da un

ulteriore anno chiamato “anno d’orientamento” che rappresenta una “sintesi” tra

le scuole elementari e medie.

La scuola di base secondo il dettato della legge deve perseguire le seguenti

finalità:

Page 39: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

34  

a) acquisizione e sviluppo delle conoscenze e delle abilità di base;

b) apprendimento di nuovi mezzi espressivi;

c) potenziamento delle capacità relazionali e di orientamento nello spazio

e nel tempo;

d) educazione ai principi fondamentali della convivenza civile;

e) consolidamento dei saperi di base, anche in relazione alla evoluzione

sociale, culturale e scientifica della realtà contemporanea;

f) sviluppo delle competenze e delle capacità di scelta individuali atte a

consentire scelte fondate sulla pari dignità delle opzioni culturali

successive.

Viene modificato anche il ciclo secondario che dura cinque anni e si divide

in cinque “rami”: Umanistico; Scientifico; Tecnico; Artistico; Musicale.

Nel primo biennio come adesso, molte materie sono in comune per

permettere di far capire allo studente che tipo di indirizzo scolastico vuole

intraprendere e per chi lo desidera anche un più facile cambiamento da una

scuola ad un’altra. Al termine dei cinque anni bisogna comunque sottoporsi

all’esame di Stato per conseguire un diploma.

La L. 10-12-1997, n. 425 riforma, inoltre, l’esame conclusivo degli istituti

di istruzione secondaria superiore (cd. esame di maturità) avente come finalità

l’analisi e la verifica della preparazione di ciascun candidato in relazione agli

obiettivi generali e specifici propri di ciascun indirizzo di studi.

Page 40: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

35  

La citata legge ed il successivo regolamento di attuazione (D.P.R. 23-7-

1998, n. 323) dispongono l’articolazione dell’esame di maturità su tre prove

scritte, di cui una a carattere multidisciplinare, ed una prova orale, introducono

un nuovo sistema di valutazione del rendimento calcolato in centesimi e

prevedono un ulteriore parametro valutativo rappresentato dal credito scolastico.

È infatti disposto nell’art. 6 della L. 425/97 che il consiglio di classe attribuisce

ad ogni alunno che ne sia meritevole, nello scrutinio finale di ciascuno degli

ultimi tre anni della scuola secondaria superiore, un credito per l’andamento

degli studi per un totale massimo di venti punti.

Scopo della scuola secondaria è quello di consolidare, riorganizzare ed

accrescere le capacità e le competenze acquisite nel ciclo primario, di sostenere

e incoraggiare le attitudini e le vocazioni degli studenti, arricchire la

formazione culturale, umana e civile degli studenti, sostenendoli nella

progressiva assunzione di responsabilità, e di offrire loro conoscenze e capacità

adeguate all'accesso all'istruzione superiore universitaria e non universitaria

ovvero all'inserimento nel mondo del lavoro.

La riforma è stata oggetto di critiche, in quanto introduce la possibilità per

uno studente di non proseguire il proprio corso di studi purché sia comunque in

possesso di una licenza media. In realtà la riforma Berlinguer non parla di un

vero e proprio “abbandono scolastico” ma di una “scuola-lavoro”, infatti la

stesso decreto legge impone l’obbligo ad una formazione professionale fino ai

18 anni al termine dei quali bisogna comunque conseguire un diploma.

Page 41: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

36  

La riforma è entrata pienamente in vigore nell’anno scolastico 1998/99 per

essere poi abrogata e sostituita a partire dall’anno scolastico 2003/04 dalla

Legge 28 marzo 2003 n. 53 detta anche riforma Moratti.

Sempre durante il periodo in cui Berlinguer è Ministro dell’istruzione sono

emanati altri due importanti provvedimenti: il primo, nel 1999 modifica

radicalmente l'Università . Le linee guida sono di Berlinguer. Qui, come altrove,

si reclama la necessità di metterci al passo con l'Europa come numero di laureati

con l'operazione di ridurre la laurea, detta semplicemente Laurea o di primo

livello, a tre anni e di sommare a questi altri due anni per ottenere una Laurea

specialistica o di secondo livello (che Moratti chiamerà poi Laurea Magistrale).

L’altro provvedimento è la Legge 10 marzo 2000, n. 62 (in GU 21 marzo 2000,

n. 67) che ha riconosciuto nel nostro paese la “parità scolastica” tra scuole

statali e scuole private.

Nella Legge sono definite scuole paritarie, a tutti gli effetti degli

ordinamenti vigenti in particolare per quanto riguarda l’abilitazione a rilasciare

titoli di studio aventi valore legale, le istituzioni scolastiche non statali,

comprese quelle degli enti locali, che, a partire dalla scuola per l'infanzia,

corrispondono agli ordinamenti generali dell’istruzione, sono coerenti con la

domanda formativa delle famiglie e sono caratterizzate da requisiti di qualità ed

efficacia .

Alle scuole paritarie private è assicurata piena libertà per quanto concerne

l’orientamento culturale e l’indirizzo pedagogico-didattico.

Page 42: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

37  

Presupposti per il riconoscimento della parità sono:

a) un progetto educativo in armonia con i principi della Costituzione;

b) un piano dell’offerta formativa conforme agli ordinamenti e alle

disposizioni vigenti;

c) attestazione della titolarità della gestione e la pubblicità dei bilanci;

d) la disponibilità di locali, arredi e attrezzature didattiche propri del

tipo di scuola e conformi alle norme vigenti;

e) l’istituzione e il funzionamento degli organi collegiali improntati

alla partecipazione democratica;

f) l’iscrizione alla scuola per tutti gli studenti i cui genitori ne

facciano richiesta, purché in possesso di un titolo di studio valido

per l’iscrizione alla classe che essi intendono frequentare;

g) l’applicazione delle norme vigenti in materia di inserimento di

studenti con handicap o in condizioni di svantaggio;

h) l’organica costituzione di corsi completi: non può essere

riconosciuta la parità a singole classi, tranne che in fase di

istituzione di nuovi corsi completi, ad iniziare dalla prima classe;

i) personale docente fornito del titolo di abilitazione;

j) contratti individuali di lavoro per personale dirigente e insegnante

che rispettino i contratti collettivi nazionali di settore19.

19 M. Reguzzoni , Riforma della scuola in Italia, 2000

Page 43: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

38  

1.9 LA RIFORMA MORATTI 20

Con la Legge n. 53 del 28 marzo 2003 viene introdotta nel nostro

ordinamento la c.d. Riforma Moratti dal nome dell’allora Ministro

dell’Istruzione dell’Università e della ricerca Latizia Moratti.

I contenuti della riforma vengono racchiusi nel Piccolo dizionario della

ricerca.

La Riforma Moratti è di grande portata in quanto modifica la scuola

materna, la scuola elementare, la scuola media e la scuola superiore

intervenendo solo marginalmente sulle Università. Per quanto riguarda la scuola

materna o dell'infanzia viene confermata la durata di 3 anni, permettendo però

l’iscrizione anche ai bambini che compiono i tre anni entro il 30 di aprile

dell'anno scolastico a cui si iscrivono. La scuola materna non è obbligatoria, ma

20 Moratti Letizia (nata Brichetto Arnaboldi). – Donna politica e imprenditrice italiana (n. Milano 1949). Laureatasi all’Università degli Studi di Milano, è stata assistente di diritto comunitario presso tale ateneo (1972-73). Negli anni successivi ha ricoperto numerosi incarichi in importanti gruppi italiani e stranieri del settore della comunicazione e dei media: presidente e maggiore azionista di Syntek Capital Group, presidente e amministratore delegato della News Corp Europe (1998-99), è stata la prima donna italiana ad assumere la presidenza della RAI (1994-96). Ministro dell'Istruzione, università e ricerca nella XIV legislatura (giugno 2001 - maggio 2006), nel 2003 ha varato una sostanziale riforma del sistema scolastico. Candidata per la coalizione di centrodestra, è stata eletta nel 2006 sindaco di Milano, prima donna italiana a rivestire tale carica, ricoperta fino al 2011, anno in cui le elezioni amministrative a cui si era ricandidata sono state vinte da G. Pisapina. Nel gennaio 2012, a seguito di dissidi con il Popolo della libertà, si è dimessa dalla carica di consigliere comunale per dedicarsi esclusivamente alla gestione della comunità di San Patrignano

Page 44: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

39  

è aperta a tutti i bambini che si vogliono iscrivere e assicura una effettiva

uguaglianza delle attività educative.

La durata della scuola elementare rimane di cinque anni e viene previsto

che si possano iscrivere i bambini che hanno compiuto i sei anni di età entro il

31 agosto con la possibilità da parte del genitore, qualora ritenga che il proprio

bambino sia precoce, di iscriverlo se i sei anni li compie entro il 30 di aprile

dell'anno scolastico di frequenza

Il fine di tale previsione è quello di evitare il fenomeno delle "primine".

Con la riforma Moratti vengono introdotte altre importanti novità, in

particolare per quanto riguarda le materie di studio si introduce l'insegnamento

di una lingua straniera dell'Unione Europea fin dal primo anno; così pure l'uso

del computer diventa obbligatorio fin dalla prima elementare.

Un'altra novità importante riguarda i controlli compiuti dal ministero sugli

studi compiuti. Infatti i cinque anni della scuola elementare vengono divisi in un

primo anno, costituito dalla prima classe e da un insieme di due anni ( detto

biennio) costituiti il primo biennio dalla classe seconda e terza, ed il secondo

biennio dalla classe quarta e quinta. Tale divisione comporta che al termine di

ogni biennio vi sia oltre alla valutazione (scrutinio finale) del singolo anno anche

la valutazione complessiva del biennio. La valutazione viene affidata all'Istituto

Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione (INVALSI).

La scuola media resta di tre anni come quella attuale; si introduce la

seconda lingua straniera per tutte le classi. I primi due anni costituiscono un

Page 45: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

40  

biennio, al termine del quale vi sarà la valutazione biennale seguita dall'Istituto

Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione (INVALSI).

Mentre al termine del terzo anno vi sarà l'Esame di Stato, da cui l'alunno

avrà una indicazione per poter scegliere la scuola superiore successiva.

La scuola superiore venne distinta in due tipi: il sistema dei licei e quello

dell’ istruzione professionale

Tra i due sistemi viene garantita la possibilità di cambiare, mediante il

metodo delle "passerelle" cioè frequentando lezioni aggiuntive a cura delle due

scuole, quella di partenza e quella di arrivo, che dia allo studente la preparazione

necessaria al cambio di scuola.

A sua volta il sistema dei licei prevede: Liceo Artistico; Liceo Classico;

Liceo Economico; Liceo Linguistico; Liceo Musicale; Liceo Scientifico; Liceo

Tecnologico; Liceo delle scienze umane.

La durata dei licei è di cinque anni; i primi due anni costituiscono il primo

biennio; il terzo e il quarto anno costituiscono il secondo biennio. Segue un

quinto anno al termine del quale vi è l'Esame di Stato, necessario per accedere

all'Università degli Studi.

Il sistema della istruzione professionale prevede un percorso diverso in

base alle scelte del singolo alunno. La durata del percorso non è stabilita fin

dall'inizio, ma viene graduata nel corso degli anni.

Al termine dei primi tre anni di istruzione professionale l'alunno consegue

un diploma di qualifica. Se l'alunno non ha intenzione di proseguire gli studi

Page 46: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

41  

universitari, può frequentare un quarto anno, conseguendo la relativa qualifica

quadriennale. Qualora, invece, voglia accedere alla Università, può frequentare

un quinto anno e sostenere l'Esame di Stato che ha lo stesso valore di quello del

sistema dei licei.

Gli Esami di Stato, previsti sia per la terza media che al quinto anno della

scuola superiore si svolgono sia su prove organizzate dalla commissione di

esame, composta in prevalenza dai docenti delle singole classi, e sia su prove

predisposte e fornite dall' I.N.V.A.L.S.I.

Un'altra novità della riforma Moratti è l'alternanza scuola lavoro, prevista

per gli alunni della scuola superiore che hanno compiuto i 15 anni. Tale

alternanza prevede che il singolo alunno possa svolgere della attività lavorativa

presso aziende private o statali; tali attività formative verranno programmate

dalla scuola in cui l'alunno è iscritto e saranno valutate come conoscenze

acquisite dall'alunno al di fuori della scuola.

Con la riforma Moratti si interviene sulla formazione degli insegnanti

prevedendo che tutti gli insegnanti, sia della elementare che delle superiori,

conseguano non solo una laurea di primo livello ma anche una laurea biennale

specialistica, al termine della quale, dopo un adeguato periodo di tirocinio, cioè

insegnamento assistito, il futuro docente acquisisce la possibilità di insegnare,

cioè ottiene l’ abilitazione all'insegnamento.

Page 47: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

42  

II LEZIONE La Scuola oggi

2.1 PREMESSA

L’attuale sistema scolastico rappresenta il risultato di una serie di riforme

che nel tempo si sono succedute fino all’ultima riforma nota come “riforma

Gelmini”, dal nome del Ministro dell’Istruzione, università e ricerca Mariastella

Gelmini21, in carica fino al novembre 2011.

La riforma è costituita da una serie di atti normativi il cui scopo è quello di

riformare il sistema scolastico.

I principali provvedimenti della riforma sono:

- il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 (Disposizioni urgenti per lo

sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della

finanza pubblica e la perequazione tributaria), divenuto legge 6 agosto 2008, n.

133. Riguarda principalmente la finanza pubblica, ma sono presenti anche alcuni

21 Gelmini Mariastella. - Donna politica italiana (n. Leno 1973). Dopo avere svolto attività politica a livello locale e regionale per Forza Italia, è stata eletta deputato prima nel 2006 (XV legislatura) e poi nel 2008 (XVI legislatura) nelle liste del Popolo della libertà. Nel 2008 è stata nominata ministro dell’Istruzione, università e ricerca, carica che ha ricoperto fino al novembre 2011. Durante il suo mandato ha proposto riforme (più genericamente note come Riforma Gelmini) relative alle scuole primarie e secondarie e all’università che hanno suscitato un aspro dibattito nel settore.

Page 48: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

43  

provvedimenti per il mondo scolastico ed universitario (in particolare, gli articoli

15, 16, 17, 64 e 66);

- il decreto-legge 1º settembre 2008, n. 137 (Disposizioni urgenti in

materia di istruzione e università), divenuto legge 30 ottobre 2008, n. 169, che

contiene una serie di modifiche inerenti al sistema della pubblica istruzione

italiano. Questo decreto, tuttavia, riguarda essenzialmente le scuole primarie (ex

elementari) e secondarie (ex medie e superiori): le principali novità in materia di

istruzione universitaria son contenute nella finanziaria triennale (legge

133/2008) e nel successivo decreto sulle università.

Gli altri provvedimenti confluiti nella riforma sono:

- il Decreto-legge 10 novembre 2008 n. 180, convertito con la legge di

conversione, 9 gennaio 2009 n. 1 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale

n. 6 del 9 gennaio 2009) (Disposizioni urgenti per il diritto allo studio,

la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e

della ricerca) ;

- la Legge n. 240/10 del 30 dicembre 2010 (Norme in materia di

organizzazione delle università, di personale accademico e

reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e

l'efficienza del sistema universitario) pubblicata sulla Gazzetta

Ufficiale del 14 gennaio 2011, ed entrata formalmente in vigore il 29

gennaio 2011-

Page 49: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

44  

- la legge 240/2010 che modifica radicalmente tutto il sistema

universitario.

Nel settembre 2010 è stato promulgato il decreto ministeriale n. 17 con il

quale sono stati determinati i Requisiti necessari dei corsi di studio.

2.2 LA SCUOLA DELL’INFANZIA

Fino al 2003 (riforma Moratti), la scuola dell’infanzia, meglio nota come

scuola materna, è l'istituzione prescolastica non obbligatoria, caratterizzata dal

gioco, dalla convivenza con i compagni e dalla preparazione al primo ciclo

d'istruzione cioè la scuola primaria, la cui durata media è di 3 anni ed è

strutturata in 3 sezioni a seconda dell'età : sezione dei piccoli, il primo anno,

sezione dei medi o mezzani, il secondo anno e infine sezione dei grandi il terzo

anno. La novità rappresentata dalla riforma Moratti, fu quella di rendere

possibile l’ iscrizione alla scuola d'infanzia di bambini di 2 anni e mezzo, con la

conseguenza che ciò aveva fatto nascere le c.d. classi primavera, classi -

iniziative sperimentali che si andavano ad aggiungere all'offerta educativa

proposta dai nidi e dalle scuole materne, che avevano il compito di "accogliere"

bambini dai 24 ai 36 mesi ma che dovevano rispecchiare particolari condizioni

logistiche e ricettive, nonché essere dotate di ambienti appositamente dedicati e

predisposti per bambini così piccoli.

Page 50: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

45  

Con la riforma Gelmini tutto questo è superato, nel senso che non sono più

previste per legge strutture speciali per l'accoglienza degli anticipatari ( da

intendersi i bambini nati dopo il 31 dicembre), anche se nelle diverse circolari

sulle iscrizioni l'attenzione alla qualità del servizio per gli anticipatari, a

cominciare dalle condizioni ricettive, viene esplicitamente richiamata. Ma si

parla di condizioni di funzionalità, non di strutture speciali.

In base alle norme contenute nella riforma dunque le scuole possono

comunque accogliere i bambini nati dopo il 31 dicembre ed entro il 30 aprile ma,

non essendo scuola dell’obbligo, solo se sussistono altre due condizioni:

- che sia stata data la precedenza di ammissione ai bambini nati entro il

31 dicembre;

- che vi siano posti disponibili nella scuola;

Comunque, essendo limitati i posti per i nati dopo il 31 dicembre,

l’ammissione avviene secondo criteri di precedenza definiti preventivamente da

ciascuna scuola.

Per quanto riguarda l'orario giornaliero, invece, la riforma non ha

apportato nessuna modifica. Rimane, quindi, il normale orario di 40 ore

settimanali (otto ore al giorno) senza alcuna riduzione. Con la precisazione che,

come per il passato, le famiglie possono avvalersi, se credono, di orario ridotto

alla sola frequenza delle attività del mattino ovvero, richiedere il prolungamento

Page 51: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

46  

dell'orario (fino ad un massimo di 50 ore settimanali) usufruendo dei servizi di

pre e/o post scuola.

2.3 LA SCUOLA PRIMARIA

La novità più importante della riforma Gelmini, per quanto riguarda la

scuola primaria è certamente la reintroduzione della figura del maestro unico,

che a partire dall'anno scolastico 2009/2010 ha sostituito nelle prime classi della

primaria di primo grado i tre docenti per due classi precedentemente previsti per

il modulo.

A causa della riduzione della spesa, la legge 133/2008, stabilisce che "le

istituzioni scolastiche della scuola primaria costituiscono classi affidate ad un

unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali. Nei

regolamenti si tiene comunque conto delle esigenze, correlate alla domanda

delle famiglie, di una più ampia articolazione del tempo-scuola".

Viene introdotta la valutazione numerica decimale nella scuola primaria,

accompagnata da un giudizio sul livello di maturazione raggiunto. Attualmente è

prevista la possibilità di una più ampia articolazione del tempo scuola, tenuto

conto della domanda delle famiglie e della dotazione organica assegnata alle

scuole, con le seguenti opzioni:

- 27 ore, con esclusione delle attività opzionali facoltative;

Page 52: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

47  

- 30 ore, comprensiva dell'orario opzionale facoltativo e con

l'introduzione del maestro prevalente, nei limiti dell'organico

assegnato, integrabile con le risorse disponibili presso le scuole;

- estensione pari ad un massimo di 10 ore settimanali, comprensive della

mensa (DL 59/2004).

Per quanto concerne l’insegnamento della lingua inglese è previsto un

insegnante di classe specializzato che si deve sottoporre ad una formazione

obbligatoria di 150/200 ore e i cui formatori devono essere docenti specializzati

e docenti di lingua della scuola secondaria di I grado. Oggi la scuola primaria,

con quella secondaria di primo grado, forma cinque periodi didattici:

- il monoennio che comprende la 1ª classe della scuola primaria;

- il 1º biennio che comprende la 2ª e la 3ª classe della scuola primaria;

- il 2º biennio che comprende la 4ª e 5ª classe della scuola primaria;

- il 3º biennio che comprende la 1ªe 2ª classe della scuola secondaria di

primo grado;

- il monoennio finale che comprende la 3ª classe della scuola secondaria

di primo grado.

Page 53: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

48  

2.4 LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

La riforma Gelmini ha sviluppato due diversi piani settimanale, il primo a

tempo normale, che comprende 30 ore settimanale, e uno a tempo prolungato,

che va da un minimo di 36 ad un massimo di 40 ore settimanali.

Nel caso del tempo normale è previsto tanto nel primo che nel secondo e

terzo anno che vengano svolte 9 ore di Italiano Storia e geografia, 6 ore di

Matematica e scienze, 2 ore di Tecnologia, 3 di lingua inglese, 2 di seconda

lingua comunitaria, 2 ore di arte e immagine, 2 di attività sportive, 2 di musica, 1

di religione ed una di approfondimento delle materie letterarie. Nel caso del

tempo prolungato le ore di Italiano, storia e geografia vengono portate a 15 e

quelle di matematica a 9 e l’approfondimento è esteso ad una materia a scelta

per 2 ore settimanali.

Il triennio si conclude con un esame di Stato che permette di conseguire il

diploma di licenza media e di frequentare la scuola secondaria di secondo grado.

L'esame è diviso in prove scritte e una prova orale:

1. La prova scritta di lingua italiana consiste in un tema che può essere

espositivo (lettera o diario), argomentativo, a carattere storico o una

relazione;

Page 54: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

49  

2. la prova scritta di lingua inglese può essere una comprensione del testo

o una produzione scritta (in genere un dialogo, una lettera oppure un

testo da analizzare e di seguito un questionario);

3. la prova scritta della seconda lingua comunitaria può essere una

comprensione del testo (questionario) o la produzione scritta di una

lettera;

4. la prova di matematica si articola in quattro quesiti: geometria

analitica, geometria solida, algebra, statistica e probabilità oppure

applicazione di teorie scientifiche alla matematica;

Accanto alle sopraindicate prove gli studenti devono affrontare le

cosiddette prove nazionali INVALSI 22 che consistono in una prova di lingua

italiana, composta da due comprensioni del testo e da una prova sulla morfologia

la sintassi e la grammatica e nella prova di matematica composta da un insieme

di quesiti che riguardano algebra, geometria euclidea, geometria analitica,

relazioni e funzioni, statistica e probabilità, insiemistica e logica.

La prova nazionale proviene direttamente dal Ministero dell'Istruzione,

dell'Università e della Ricerca, ed è uguale per tutti gli esaminandi italiani.

Per quanto riguarda la parte orale, la normativa prevede un colloquio

interdisciplinare con la possibilità per il candidato di scegliere l'argomento da

cui iniziare. Gli argomenti trattati nel colloquio devono fare parte del

22 Cfr. Capitolo 1 paragrafo 8

Page 55: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

50  

programma d'esame redatto dai singoli docenti, controfirmato da due allievi ed

allegato alla documentazione.

A scelta delle sottocommissioni d'esame, che corrispondono in genere alla

componente docente dei consigli di classe, è possibile permettere ai candidati di

presentare una "tesina", ossia un percorso interdisciplinare, che può toccare più

discipline.

La valutazione finale consiste nella media tra il voto di ammissione (che

deve essere almeno 6), i voti delle singole prove scritte (espressi con valutazione

da 0 a 10), e la valutazione della prova orale. L'esame è superato se la media

degli esami scritti e dell'orale è 6. In caso di numero con virgola, si arrotonda al

voto successivo se la parte decimale corrisponde a 6 o più; altrimenti si

arrotonda per difetto al voto precedente.

2.5 LA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

A seguito della riforma Gelmini e dei conseguenti Regolamenti di

riordino dei licei, degli istituti tecnici e degli istituti professionali, emanati dal

Presidente della Repubblica in data 15 marzo 2010 (Registrati alla Corte dei

Conti in data 1 giugno 2010), la scuola secondaria di secondo grado ha subito

delle radicali trasformazioni.

Page 56: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

51  

2.5.1 IL RIORDINO DEI LICEI

Il riordino dei licei è avvenuto attraverso la creazione di nuovi licei quale

quello delle scienze umane, sorto a seguito della conversione dell’istituto

magistrale, e attraverso degli interventi sui licei preesistenti.

A seguito della riforma, l’area liceale dell’istruzione secondaria di secondo

grado comprende sei percorsi, alcuni dei quali si articolano in indirizzi (il liceo

artistico ne ha sei, che assorbono in parte anche la domanda che si rivolgeva in

passato agli istituti d’arte), oppure prevedono un’opzione, cioè un piano di studi

diverso, rispetto a quello principale: è il caso del liceo delle scienze applicate

rispetto al liceo scientifico, e del liceo economico-sociale rispetto al liceo delle

scienze umane.

Attualmente i licei sono:

1. Liceo artistico

2. Liceo classico

3. Liceo linguistico

4. Liceo musicale e coreutico

5. Liceo scientifico

Opzione scienze applicate

6. Liceo delle scienze umane

Opzione economico-sociale

Page 57: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

52  

Per il liceo artistico è previsto un biennio comune a cui seguono sei

indirizzi:

1. arti figurative;

2. architettura e ambiente;

3. design;

4. audiovisivo e multimediale;

5. grafica;

6. scenografia.

I sei indirizzi si caratterizzano rispettivamente per la presenza dei seguenti

laboratori, nei quali lo studente sviluppa la propria capacità progettuale:

- laboratorio della figurazione, nel quale lo studente acquisisce e sviluppa la

padronanza dei linguaggi delle arti figurative;

- laboratorio di architettura, nel quale lo studente acquisisce la padronanza

di metodi di rappresentazione specifici dell’architettura e delle

problematiche urbanistiche;

- laboratorio del design, articolato nei distinti settori della produzione

artistica, nel quale lo studente acquisisce le metodologie proprie della

progettazione di oggetti;

- laboratorio audiovisivo e multimediale, nel quale lo studente acquisisce e

sviluppala padronanza dei linguaggi e delle tecniche della comunicazione

visiva, audiovisiva e multimediale;

Page 58: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

53  

- laboratorio di grafica, nel quale lo studente acquisisce la padronanza delle

metodologie proprie della grafica;

- laboratorio di scenografia, nel quale lo studente acquisisce la padronanza

delle metodologie proprie della progettazione scenografica.

Il liceo classico, a differenza delle altre scuole, subisce minori

cambiamenti, il primo biennio mantiene la denominazione di ginnasio e le

materie più importanti restano l’ italiano, latino, greco, storia e filosofia Non

subisce sostanziali variazioni di orario, salvo italiano nel biennio che si allinea

all’orario degli altri licei. La storia dell’arte raddoppia l’orario in terza e quarta

(da 1 a 2 ore) e viene attribuita maggiore importanza all’insegnamento delle

lingua straniera ora previsto anche nel triennio aggiungendo, inoltre,

l’insegnamento in lingua straniera di una disciplina non linguistica nel quinto

anno; è altresì previsto il potenziamento dell’asse matematico-scientifico .

Neanche il liceo linguistico subisce particolari cambiamenti, eccetto il

fatto che l’insegnamento delle tre lingue straniere è previsto fin dal primo anno.

Le lingue che il ministero prevede, che possono essere pertanto attivate

dalle singole scuole sono la lingua inglese, francese, tedesca, spagnola, russa,

araba, cinese e giapponese. Dal primo anno del secondo biennio è previsto

l'insegnamento in lingua straniera di una disciplina non linguistica (CLIL),

compresa nell'area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli

studenti o nell'area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche nei

Page 59: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

54  

limiti del contingente di organico ad esse assegnato, tenuto conto delle richieste

degli studenti e delle loro famiglie.

Il liceo musicale e coreutico è introdotto dalla riforma Gelmini.

E’ costituito da due sezioni, musicale e coreutica.

Si caratterizza per un differenza fondamentale rispetto agli altri licei, in

quanto per accedervi è necessario superare una prova volta a verificare il

possesso di specifiche competenze musicali o coreutiche.

Anche nel liceo musicale e coreutico è previsto oltre all’insegnamento

delle lingue straniere, l’insegnamento, in lingua straniera, di una disciplina non

linguistica (CLIL) compresa nell’area delle attività e degli insegnamenti

obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli insegnamenti attivabili dalle

istituzioni scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente

assegnato.

Il liceo scientifico subisce invece una serie di modifiche in quanto viene

incrementato lo studio delle discipline matematiche e di quelle scientifiche ed

aggiunto all’indirizzo tradizionale l’opzione di scienze applicate. Viene

confermato l’insegnamento della lingua latina ma per gli studenti e le loro

famiglie che scelgono, in alternativa al piani di studio ordinario, l’opzione

scienze applicate, non è previsto l’insegnamento della lingua latina ma viene

rafforzato l’insegnamento delle scienze e dell’informatica.

Il liceo delle scienze umane, anche questo introdotto dalla riforma

Gelmini, sostituisce il vecchio istituto magistrale. Così come per il liceo

Page 60: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

55  

scientifico, anche nel liceo delle scienze umane è possibile optare per un

indirizzo diverso rispetto a quello tradizionale, opzione economico sociale, che

non prevede l’insegnamento delle lingua latina e dove si studiano due lingue

straniere. Nel caso dell’opzione economico sociale è rafforzato lo studio

dell’economia e del diritto.

Schema riassuntivo: il riordino dei licei

Vecchio ordinamento Novità principali

Liceo classico Indirizzi e

Sperimentazioni varie

Viene introdotto in ordinamento lo

studio della lingua inglese per l'intero

quinquennio.

Liceo scientifico Liceo scientifico

Liceo scientifico-

tecnologico (con varie

sperimentazioni)

Viene rafforzato lo studio delle

materie scientifiche. Saranno

disponibili due indirizzi:

- tradizionale

- opzione scienze applicate

Liceo linguistico Indirizzi, progetti e

sperimentazioni varie

Si studiano tre lingue straniere dal

primo anno.

Liceo artistico Liceo artistico

Istituto d'arte

A partire dal terzo anno di studi

avranno sei indirizzi tra cui si potrà

scegliere:

- arti figurative

- architettura e ambiente

- design

Page 61: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

56  

- audiovisivo e multimediale

- grafica

- scenografia

Liceo musicale e

coreutico

Liceo musicale

Liceo coreutico

Sono disponibili due indirizzi:

- musicale

- coreutico

Liceo delle scienze

umane

Liceo socio-psico-

pedagogico

Liceo delle scienze

sociali

Si studiano, tra le altre materie,

antropologia, sociologia, psicologia,

pedagogia. Saranno disponibili due

indirizzi:

- tradizionale

- opzione economico-sociale

2.5.2 I NUOVI ISTITUTI TECNICI

Il Regolamento dell’istruzione tecnica così ne definisce la nuova identità

(art. 2,comma 1):“L’identità degli istituti tecnici si caratterizza per una solida

base culturale di carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni

dell’Unione europea, costruita attraverso lo studio, l’approfondimento e

l’applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico ed è

espressa da un limitato numero di ampi indirizzi, correlati a settori

Page 62: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

57  

fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese, con l’obiettivo

di far acquisire agli studenti, in relazione all’esercizio di professioni tecniche, i

saperi e le competenze necessari per un rapido inserimento nel mondo del

lavoro, per l’accesso all’università e all’istruzione e formazione tecnica

superiore”.

Con il riordino degli istituti tecnici viene ridotto sia il numero dei settori

che gli indirizzi, si passa da 10 settori e 39 indirizzi a 2 settori e 11 indirizzi di

cui 2 nel settore economico e 9 nel settore tecnologico.

Il nuovo orario settimanale è stato contenuto in 32 ore (di 60 minuti),

corrispondenti in termini effettivi alle 36-38 ore di 50 minuti della maggior parte

dei corsi del precedente ordinamento (con il vantaggio di una minore

frammentazione disciplinare). Viene aumentato il numero di ore di

insegnamento della lingua inglese e viene dato più spazio alle materie

scientifiche.

Schema riassuntivo: i nuovi istituti tecnici

Settore economico

1. Amministrazione, Finanza e Marketing (indirizzo generale)

Articolazioni:

• Relazioni internazionali per il marketing

• Sistemi informativi aziendali

Page 63: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

58  

2. Turismo

Settore tecnologico

1. Meccanica, Meccatronica ed Energia

Articolazioni:

• Meccanica e meccatronica

• Energia

2. Trasporti e Logistica

Articolazioni:

• Costruzione del mezzo

• Conduzione del mezzo

• Logistica

3. Elettronica ed Elettrotecnica

Articolazioni:

• Elettronica

• Elettrotecnica

• Automazione

4. Informatica e Telecomunicazioni

Articolazioni:

• Informatica

• Telecomunicazioni

5. Grafica e Comunicazione

6. Chimica, Materiali e Biotecnologie

Page 64: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

59  

Articolazioni:

• Chimica e materiali

• Biotecnologie ambientali

• Biotecnologie sanitarie

7. Sistema Moda

Articolazioni:

• Tessile, abbigliamento e moda

• Calzature e moda

8. Agraria, Agroalimentare e Agroindustria

Articolazioni:

• Produzioni e trasformazioni

• Gestione dell’ambiente e del territorio

• Viticoltura ed enologia

9. Costruzioni, Ambiente e Territorio (indirizzo generale)

Articolazione:

• Geotecnico

Coloro che completano gli studi presso gli istituti tecnici possono, oltre

all’inserimento nel mondo del lavoro e all’iscrizione all’università, iscriversi a

percorsi brevi di 800/1000 ore per conseguire una specializzazione tecnica

superiore (IFTS) per rispondere ai fabbisogni formativi del territorio o iscriversi

Page 65: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

60  

a percorsi biennali per conseguire un diploma di tecnico superiore nelle aree

tecnologiche più avanzate presso gli Istituti Tecnici Superiori (ITS).

2.5.3 GLI ISITUTI PROFESSIOINALI

Anche gli istituti professionali assumono un nuovo aspetto. Viene, come

per gli istituti tecnici ridotto il numero degli indirizzi, passando da 5 settori con

27 indirizzi a due macrosettori con 6 indirizzi.

Tutti gli istituti professionali hanno la durata di cinque anni e sono

suddivisi in due bienni e in un quinto anno, al termine del quale gli studenti

sostengono l’esame di Stato per il conseguimento del diploma di istruzione

professionale, utile anche ai fini della continuazione degli studi in qualunque

facoltà universitaria.

Nella “Guida alla nuova scuola secondaria di secondo grado” redatta dal

Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca si legge “I nuovi istituti

professionali costituiranno una cerniera tra il sistema di istruzione e il sistema

di formazione professionale, e saranno il più importante elemento dell’area

formativa finalizzata all’acquisizione di competenze certificate e riconosciute a

livello nazionale ed europeo, idonee a favorire una rapida transizione nel

mondo del lavoro”.

Page 66: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

61  

Dopo il completamento degli studi secondari, i diplomati presso gli istituti

professionali, oltre all’inserimento nel mondo del lavoro e all’iscrizione

all’università, possono iscriversi a percorsi brevi di 800/1000 ore per conseguire

una specializzazione tecnica superiore (IFTS) per rispondere ai fabbisogni

formativi del territorio o a percorsi biennali per conseguire un diploma di tecnico

superiore nelle aree tecnologiche più avanzate presso gli Istituti Tecnici

Superiori (ITS).

Schema riassuntivo suddivisione istituti professionali

Settore dei servizi (4 indirizzi)

1. Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale

2. Servizi socio-sanitari

3. Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera

4. Servizi commerciali

Settore industria e artigianato (2 indirizzi)

1. Produzioni industriali e artigianali

2. Manutenzione e assistenza tecnica

Indirizzi, profili e quadri orari del settore servizi

il settore dei servizi comprende i seguenti quattro indirizzi:

a. Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale

b. Servizi socio-sanitari (indirizzo generale):

Page 67: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

62  

Articolazioni: “Odontotecnico” ed “Ottico”

c. Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera (indirizzo

generale):

Articolazioni: “Enogastronomia”, “Servizi di sala e di vendita” e

“Accoglienza turistica”

d. Servizi commerciali

2.6 DISPOSIZIONI COMUNI

2.6.1 GLI ALUNNI PORTATORI DI DISABILITA’

Il diritto allo studio degli alunni con disabilità si realizza, secondo la

normativa vigente, attraverso l’integrazione scolastica, che prevede l’obbligo

dello Stato di predisporre adeguate misure di sostegno, alle quali concorrono a

livello territoriale, con proprie competenze, anche gli Enti Locali e il Servizio

Sanitario Nazionale. L’obbiettivo è quello di predisporre le condizioni per la

piena partecipazione della persona con disabilità alla vita sociale fin dai primi

anni di vita, eliminando tutti i possibili ostacoli e le barriere, fisiche e culturali,

Page 68: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

63  

che possono frapporsi fra la partecipazione sociale e la vita concreta delle

persone con disabilità.

Le Legge 104/92 riconosce e tutela la partecipazione alla vita sociale delle

persone con disabilità, in particolare nei luoghi per essa fondamentali: la scuola,

durante l’infanzia e l’adolescenza (artt. 12, 13, 14, 15, 16 e 17) e il lavoro,

nell’età adulta (artt. 18, 19, 20, 21 e 22).

Il MIUR mette in atto varie misure di accompagnamento per favorire

l'integrazione: docenti di sostegno, finanziamento di progetti e attività per

l'integrazione, iniziative di formazione del personale docente di sostegno e

curriculare nonché del personale amministrativo, tecnico e ausiliare. Organi

consultivo e propositivo, a livello nazionale, in materia di integrazione scolastica

è l’ Osservatorio per l'integrazione delle persone con disabilità.

A livello territoriale altri organismi hanno il compito di proporre iniziative

per realizzare e migliorare il processo di integrazione: i GLIP (“Gruppi di

Lavoro Interistituzionali Provinciali”, formati da rappresentanti degli Enti

Locali, delle ASL e delle Associazioni dei disabili) e i GLH (“Gruppi di lavoro

per l'integrazione degli handicappati”, formati dal dirigente della scuola, dai

docenti interessati, dai genitori e dal personale sanitario). Il compito del GLH è

particolarmente significativo, in quanto ha la finalità di mettere a punto, tra

l’altro, il Piano Educativo Individualizzato, che determina il percorso formativo

dell’alunno con disabilità e garantisce un intervento adeguato allo sviluppo delle

sue potenzialità.

Page 69: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

64  

La certificazione di disabilità è il presupposto per l’attribuzione all’alunno

con disabilità delle misure di sostegno e di integrazione. Il Decreto Presidente

del Consiglio dei Ministri - 23/02/2006 n. 185 "Regolamento recante modalità e

criteri per l'individuazione dell'alunno come soggetto in situazione di handicap,

ai sensi dell'articolo 35, comma 7, della legge 27 dicembre 2002, n. 289",

all’art. 1 individua per la certificazione dell’alunno con disabilità un “organismo

collegiale” appartenente al Servizio Sanitario Nazionale. Da sottolineare inoltre

l’art. 2 del DPCM in questione, ove si prescrive che le diagnosi funzionali siano

realizzate secondo le classificazioni internazionali dell’Organizzazione

Mondiale della Sanità (OMS) che, tra l’altro, devono indicare l’eventuale

particolare gravità della patologia.

La L. 104/92 individua la Diagnosi Funzione (DF), il Profilo Dinamico

Funzionale (PDF) e il Piano Educativo Individualizzato (PEI) come strumenti

necessari alla effettiva integrazione degli alunni con disabilità. Come precisato

nel DPR 24 febbraio 1994, tali documenti, redatti in collaborazione con il

Servizio Sanitario Nazionale, hanno lo scopo di riscontrare le potenzialità

funzionali dell’alunno con disabilità e sulla base di queste costruire adeguati

percorsi di autonomia, di socializzazione e di apprendimento.

L’individualizzazione del percorso educativo previsto dal PEI per l’alunno con

disabilità può incidere, a seconda della tipologia di disabilità e della sua gravità,

sui metodi di valutazione e sul valore legale del titolo di studio conseguito, in

particolare, al termine del Secondo Ciclo di istruzione. L’articolo 9 del

Page 70: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

65  

Regolamento sulla valutazione degli alunni (dpr 122/2009) prevede che, in sede

di esame conclusivo del primo ciclo di istruzione le prove sono adattate in

relazione agli obiettivi del PEI. Le prove differenziate hanno valore equivalente

a quelle ordinarie ai fini del superamento dell’esame e del conseguimento del

diploma di licenza. Nel caso in cui gli obiettivi previsti dal PEI non siano

riconducibili ai programmi ministeriali, il percorso formativo consente

l’acquisizione di un attestato di credito formativo valido anche per l’accesso ai

percorsi integrati di istruzione e formazione (art. 9 dpr 122/2009).

L’alunno con disabilità è assegnato alla classe comune in cui si realizza il

processo di integrazione. Pertanto la presa in carico e la responsabilità educativa

dell’alunno con disabilità spettano a tutto il Consiglio di Classe, di cui fa parte il

docente per le attività di sostegno. Non a caso, il DPR 970/1975, con cui è stata

istituita giuridicamente tale figura professionale (poi meglio caratterizzata nella

L. 517/77), lo definisce un insegnante “specialista”, dunque fornito di

formazione specifica, che, insieme ai docenti curricolari, sulla base del Piano

Educativo Individualizzato, definisce le modalità di integrazione dei singoli

alunni con disabilità, partecipandovi attivamente. L’insegnante per le attività di

sostegno viene richiesto all’Ufficio Scolastico Regionale dal dirigente scolastico

sulla base delle iscrizioni degli alunni con disabilità; la quantificazione delle ore

per ogni alunno viene individuata tenendo conto della Diagnosi Funzionale, del

Profilo Dinamico Funzionale e del conseguente Piano Educativo

Individualizzato, di cui alla Legge 104/92, e dei vincoli di legge vigenti.

Page 71: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

66  

L’art. 40 della Legge 449/1997 prevedeva l’attivazione di un posto in organico

per il sostegno ogni 138 alunni frequentanti le scuole pubbliche della Provincia.

La L. 296/2006 e la L. 244/2007 (Finanziaria 2008) hanno abrogato il predetto

criterio per la formazione dell’organico di diritto dei posti di sostegno,

individuando un nuovo parametro che, a livello nazionale, non può superare il

rapporto medio di un insegnante ogni due alunni con disabilità.

L’articolo 2 del dpr 122/2009, Regolamento per il coordinamento delle

norme sulla valutazione degli alunni, prevede che i docenti di sostegno,

contitolari della classe, partecipino alla valutazione di tutti gli alunni. Inoltre,

qualora un alunno con disabilità sia affidato a più docenti del sostegno, essi si

esprimono con un unico voto.

2.6.2 GLI ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI

DELL’APPRENDIMENTO (DSA)

La legge n. 170/2010 regolamenta, soprattutto in ambito scolastico, i

disturbi specifici di apprendimento (DSA) di cui soffrono molti alunni. Secondo

quanto prevede quella legge, sono considerati disturbi difficoltà specifiche di

apprendimento la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia, che si

Page 72: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

67  

manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie

neurologiche e di deficit sensoriali. Il testo della legge considera i DSA come

handicap soltanto in casi di particolare gravità, e prevede, conseguentemente,

solo in quei casi che ai ragazzi che ne sono affetti si possano applicare le tutele

(come, ad esempio, quella del docente di sostegno) previste dalla legge

104/1992 di cui abbiamo detto nel precedente paragrafo.

La dislessia è un disturbo che si manifesta con una difficoltà nell'imparare

a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella

correttezza e nella rapidità di lettura. La disgrafia è un disturbo specifico di

scrittura che si manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica.

La disortografia è un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in

difficoltà nei processi linguistici di transcodifica. La discalculia è un disturbo

che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e

dell'elaborazione dei numeri.

Per consentire agli alunni affetti da DSA di fruire nella scuola di adeguati

interventi di prevenzione e di aiuto, è necessario che la famiglia acquisisca una

idonea certificazione dal medico specialista del Servizio sanitario nazionale, da

presentare in occasione dell’iscrizione.

Il Ministero dell’istruzione, ha suggerito alle scuole 23di consentire agli

alunni con DSA di utilizzare strumenti compensativi che, a titolo di esempio, ha

così indicato: tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto, e dei vari caratteri, tavola

23 Cfr. nota 5 ottobre 2004, prot. 4099

Page 73: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

68  

pitagorica, tabella delle misure, tabella delle formule geometriche, calcolatrice,

registratore, computer con programmi di video-scrittura con correttore

ortografico e sintesi vocale.

Con la medesima nota il Ministero, sempre a titolo di esempio, ha

suggerito alle scuole di adottare misure dispensative, indicate di seguito:

dispensa dalla lettura ad alta voce, scrittura veloce sotto dettatura, uso del

vocabolario, studio mnemonico delle tabelline, dispensa, ove necessario, dallo

studio della lingua straniera in forma scritta, programmazione di tempi più

lunghi per prove scritte e per lo studio a casa, organizzazione di interrogazioni

programmate, valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano

conto del contenuto e non della forma.

La legge 170/2010 prevede l'uso di una didattica individualizzata e

personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano

conto anche di caratteristiche peculiari dei soggetti, quali il bilinguismo,

adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate.

Per l'insegnamento delle lingue straniere è consentito l'uso di strumenti

compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi

graduali di apprendimento, prevedendo, ove risulti utile, la possibilità

dell'esonero.

Page 74: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

69  

2.6.3 GLI ALUNNI STRANIERI

L’articolo 45 del DPR n. 394/1999, regolamento sull’immigrazione,

fornisce criteri relativi all’obbligo di istruzione e all’iscrizione scolastica dei

minori con cittadinanza non italiana, nonché alla loro assegnazione alle classi.

In base a tale norma, i minori stranieri, indipendentemente dalla regolarità

della loro posizione (vale, quindi, anche per figli di clandestini), hanno diritto di

accedere all’istruzione fornita dalle scuole italiane e al conseguente obbligo

delle stesse di accoglierli.

L’iscrizione può avvenire anche in corso d’anno.

Normalmente gli alunni stranieri soggetti all’obbligo di istruzione sono

iscritti d’ufficio alla classe corrispondente alla loro età anagrafica.

I collegi dei docenti possono definire, comunque, le modalità generali

dell’assegnazione dell’alunno straniero alla classe inferiore o superiore a quella

corrispondente all’età, tenendo conto dei seguenti criteri:

- ordinamento scolastico del Paese di provenienza;

- accertamento delle competenze, abilità e livelli di preparazione

possedute;

- corso di studi eventualmente seguito;

- titolo di studio eventualmente posseduto, accompagnato da traduzione

in lingua italiana, ecc..

Page 75: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

70  

Si parla spesso di “tetto”, di limite massimo di alunni stranieri per classe.

La riforma Gelmini ha disposto che, di norma, il limite massimo di stranieri per

classe deve essere del 30%, pari cioè a tre alunni stranieri su dieci iscritti (es.

una classe con 20 alunni non dovrebbe averne più di 6 con cittadinanza non

italiana).

Con apposita circolare (n.110/2007) il Ministero dell’istruzione ha

suggerito alle scuole che la modalità concreta di assegnazione alla classe di

alunni stranieri avvenga con affidamento delle verifiche e degli accertamenti

preliminari ad un gruppo di docenti, appositamente individuato dal collegio e

preposto all’accoglienza, che dia attuazione ai criteri di assegnazione e che ne

segua inizialmente l’inserimento, al fine di fornire al dirigente scolastico ogni

utile elemento per l’assegnazione alle classi. I collegi dei docenti possono

valutare altresì la possibilità che l’assegnazione definitiva alla classe sia

preceduta da una fase di alfabetizzazione strumentale e di conoscenza linguistica

in intergruppo e/o interclasse finalizzata a favorire un efficace inserimento.

L’alunno proveniente da scuole estere deve presentare alla scuola italiana

il titolo o certificato di studio originale, dal quale risultino l’esito favorevole

della classe frequentata (o dell’esame sostenuto) all’estero, le materie studiate e

le valutazioni riportate. I titoli devono essere accompagnati dalla traduzione in

lingua italiana del certificato di conformità rilasciato dall’autorità diplomatica o

consolare italiana (la firma del capo d’istituto deve essere legalizzata

dall’autorità diplomatica o consolare italiana) e dalla dichiarazione, rilasciata

Page 76: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

71  

dall’autorità diplomatica o consolare italiana circa il fatto che la scuola

frequentata (o presso cui sono stati sostenuti gli esami) è legalmente riconosciuta

e circa l’ordinamento degli studi, il numero complessivo delle classi frequentate

o, nel caso di esami, la classe estera cui questi danno accesso.

2.6.4 GLI ALUNNI OSPEDALIZZATI E L’ISTRUZIONE A

DOMICILIO

La scuola in ospedale in Italia nasce intorno agli anni ’50, quando in

alcuni reparti pediatrici – con l’ausilio di docenti di scuola primaria - furono

aperte delle sezioni di scuole speciali per fornire un sostegno didattico ai piccoli

pazienti ed evitare le difficoltà tipiche del rientro nella classe di provenienza.

Allora i ricoveri erano lunghi, e notevoli le difficoltà incontrate dal minore nel

recuperare il programma e mettersi in pari con gli altri. Da quel momento

cominciarono a moltiplicarsi le sezioni scolastiche negli ospedali pediatrici,

finalizzate non più solo a garantire agli studenti un’assistenza didattica, ma

anche a fornire il debito sostegno ai disagi emotivi e psicologici originati dalla

malattia.

La C.M. 2 dicembre 1986, n. 345 ratifica la nascita delle sezioni

scolastiche all’interno degli ospedali. Con essa e con i successivi interventi viene

sancito il carattere “normale” (fatte salve le necessità specifiche) della scuola in

Page 77: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

72  

ospedale come sezione staccata della scuola del territorio.

La successiva C.M. n. 353 del 1998 afferma poi che “organizzare la scuola in

ospedale significa riconoscere ai piccoli pazienti il diritto–dovere all’istruzione

e contribuire a prevenire la dispersione scolastica e l’abbandono”.

Successivamente innumerevoli sono stati gli interventi volti a regolare la

materia relativa la scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare.

Tra i più importanti è il caso di ricordare la Circolare Ministeriale n. 353

del 7 agosto 1998 che regola “Il servizio scolastico nelle strutture ospedaliere”,

il Vademecum per l’istruzione domiciliare 2003, nonché gli ultimissimi

interventi quali la nota prot.n. 4439 del 16 luglio 2012: Scuola in ospedale e

istruzione domiciliare: Indicazioni operative per la progettazione dei percorsi di

scuola in ospedale e a domicilio per alunni temporaneamente malati. A.S.

2012/2013 – Esiti del seminario nazionale di Torino (29-31 maggio 2012) e la

C.M. n. 71 del 2 agosto 2012: Scuola in ospedale e istruzione domiciliare:

Assegnazione risorse finanziarie per i percorsi di scuola in ospedale e a

domicilio per alunni temporaneamente malati (ex L.440/1997, A.F. 2012) - A.S.

2012/2013

La nota 4439/2012 indica quali devono essere i criteri per il reclutamento

degli insegnanti considerato che “l’esercizio della funzione docente si esplica in

contesti ad alta intensità emotiva e in spazi condivisi con operatori di altri

servizi e istituzioni.

Page 78: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

73  

Secondo tale nota il docente “deve possedere oltre alle competenze

proprie della disciplina che insegna anche altre competenze di carattere

organizzativo, relazionale, metodologico-didattico e tecnologico. Deve, cioè

conoscere le principali regole di funzionamento del sistema ospedaliero,

all’interno del quale esplica la sua funzione e deve sapere conciliare le sue

esigenze di insegnamento con quelle degli altri soggetti che interagiscono con i

minori ricoverati; deve, sotto esperta guida, saper riflettere sulla propria

esperienza e sulle difficoltà che comporta la gestione di situazioni emotivamente

molto complesse, deve poter trovare tempo e spazio per rielaborare le

esperienze vissute alleggerendone la ricaduta; deve saper prestare attenzione e

ascolto alla relazione educativa che si instaura con ogni bambino/ragazzo

cogliendone emozioni, bisogni, tensioni e aspirazioni.

Perché la relazione educativa sia efficace, deve saper leggere e

comprendere i bisogni degli allievi, pianificare gli interventi con la massima

flessibilità possibile, deve essere pronto a modificare il piano educativo in

presenza di nuove situazioni e nuovi bisogni, deve padroneggiare metodi attivi,

centrati sulla persona, e didattiche modulari e brevi, deve continuamente

raccordarsi con la scuola e con il piano formativo della classe di provenienza.

Poiché viviamo nella società della digitalizzazione, i cui primi utilizzatori

esperti sono i nostri giovani, è anche necessario che i docenti ospedalieri

padroneggino e sappiano utilizzare le tecnologie multimediali per arricchire la

proposta formativa e documentare i percorsi, ma anche per gestire un percorso

Page 79: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

74  

educativo a distanza per coloro che fossero impossibilitati alla frequenza in

presenza (…..).

Ciò implica altresì il procedere sistematicamente a monitorare le

dotazioni organiche assegnate alle sezioni ospedaliere e le prestazioni dei

docenti per verificarne la rispondenza e la coerenza al fine di apportare, se

necessario, correttivi o integrazioni. Questa azione di verifica e sostegno del

personale docente assegnato alla scuola ospedaliera è tanto più necessaria,

qualora si verifichi una situazione di non armonia tra il personale docente e la

struttura ospedaliera nel suo complesso. E’ opinione condivisa oggi sia la

complessità dell’insegnamento in ospedale sia la delicatezza del compito, ragion

per cui l’USR, se necessario ed opportuno, deve poter disporre il rientro nelle

classi ordinarie di un docente, che si riveli non in sintonia con il contesto”.

Oggi il servizio vanta la collaborazione di docenti di ogni ordine e

grado, per fornire un sufficiente livello di conoscenze agli alunni

ospedalizzati e/o seguiti in regime di day-hospital.

Il funzionamento della scuola in ospedale richiede un rapporto

programmato e concordato con i servizi socio-sanitari per gli interventi

perequativi delle ASL e degli Enti Locali. Sono localmente concordate le

modalità di potenziamento dell'offerta formativa dei docenti sulle discipline di

indirizzo e su progetti definiti di istruzione domiciliare.

La diffusione dell'informazione, sulla scuola e sulla salute, fa inoltre registrare

Page 80: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

75  

una fase di espansione della scuola in ospedale, denotata dalla crescente richiesta

di nuove sezioni e dal sensibile aumento dei progetti di istruzione domiciliare.

Il servizio di istruzione domiciliare costituisce un ampliamento

dell'offerta formativa Scuola in Ospedale, riconoscendo ai minori malati – ove

necessario - il diritto-dovere all'istruzione anche a domicilio. Con la riduzione

dei periodi di degenza ospedaliera, seguita all'approvazione del Piano Sanitario

2002-2004, oggi, anche nei casi più gravi, si tende a rimandare a casa il bambino

o il ragazzo, continuando a seguirlo in day-hospital per tutto il periodo della

cura. In questi casi, a seguito dell’approvazione di uno specifico progetto, il

minore impossibilitato alla frequenza scolastica per almeno 30 giorni può essere

seguito direttamente a casa da uno o più docenti.

La procedura da osservare per l'attivazione dell'Istruzione Domiciliare è la

seguente:

1. i genitori presentano una richiesta alla scuola ove l’alunno è iscritto,

corredata da certificazione medica rilasciata dal medico dell’ospedale

ove l’alunno è stato ricoverato;

2. la scuola interessata elabora un progetto di offerta formativa nei

confronti dell'alunno impossibilitato alla frequenza scolastica, con

l'indicazione della sua durata, del numero dei docenti coinvolti e

dichiaratisi disponibili e delle ore di lezione previste;

3. il progetto viene approvato dal collegio dei docenti e dal consiglio

d'Istituto e inserito nel POF;

Page 81: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

76  

4. la richiesta, con allegata la certificazione sanitaria e il progetto

elaborato, viene poi inoltrata al competente Ufficio Scolastico

Regionale;

5. l'USR procede alla valutazione della documentazione presentata ai fini

dell'approvazione e della successiva assegnazione delle risorse

finanziarie;

6. a seguito del nulla osta regionale è possibile iniziare l'attività di

istruzione domiciliare.

A integrazione dei servizi di Scuola in Ospedale e Istruzione Domiciliare

si organizzano interventi di formazione a più livelli, rivolti sia al personale

docente che a quello amministrativo.

Ideati per fornire un addestramento ad hoc alle risorse coinvolte nelle

attività (per molti aspetti straordinarie) di Scuola in Ospedale, essi mirano ad

ottimizzarne la preparazione specifica rispetto alle criticità tipiche dei contesti in

questione, migliorando quindi costantemente il servizio reso all'utenza finale.

Page 82: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

77  

2.7 UN NUOVO MODELLO DI SCUOLA: LA “SCUOLA SENZA

ZAINO”

Vi sono alcune scuole in cui si è affermato un modello di insegnamento

alternativo rispetto a quello tradizionale e questo è la “scuola senza zaino”.

Attualmente le scuole “Senza Zaino” sono circa 75 e si trovano soprattutto

in Toscana, dove è nato il primo nucleo, ma anche nel resto d’Italia. Sono

raggruppate in 35 istituti scolastici e coinvolgono circa 6700 alunni e circa 650

docenti. Il movimento è nato nel 2002 e si è costituito in rete secondo la

normativa prevista dal dpr. 275 del 1999. Il modello delle scuole senza zaino

(SZ) è stato realizzato sia nelle scuole dell’infanzia, primarie sia nelle scuole

secondarie di primo grado. Le scuole senza zaino si caratterizzano perché al loro

interno non si trovano né la cattedra né i classici banchi monoposto disposti in

fila separati l’uno dell’altro, né un ambiente scarno, asettico, privo di qualsiasi

oggetto e strumento. Lo spazio è articolato in aree di lavoro: l’area tavoli, l’area

della matematica, l’area della lingua, l’area delle scienze naturali e

antropologiche, l’area delle arti. Infine abbiamo un luogo chiamato agorà dove si

svolgono gli incontri di gruppo. Quando è possibile, le aule vengono dotate di

computer e di LIM. Le aule sono sempre fornite di materiali didattici attinenti

Page 83: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

78  

alle varie discipline e inoltre una particolare cura è riservata alla pannellistica e

ai cartelloni (la comunicazione visuale).

Per quanto concerne la didattica questa è improntata su delle regole quali:

1. viene realizzata la differentiated instruction, ovvero un insegnamento

diversificato, sia a livello individuale che di gruppo, concretizzando

anche l’obbiettivo della personalizzazione. La lezione frontale ha uno

spazio limitato, pertanto l’attività didattica è molto varia e non

standardizzata come avviene di solito;

2. l’aula è divisa in aree di lavoro ed è arricchita con strumenti e

tecnologie didattiche (libri, enciclopedie, computer, schedari, giochi,

flash card ecc.) che consentono un insegnamento che si avvale di

modalità comunicative iconiche, attive, simboliche, analogiche;

3. gli alunni sono informati e stimolati a prendere decisioni anche sulle

attività didattiche, nonché invitati a organizzare seminari e conferenze

per presentare e mostrare i contenuti, i saperi e le competenze

acquisite;

4. l’insegnante svolge una pluralità di ruoli: organizza l’ambiente, spiega,

mostra e fa vedere “come si fa” (modello dell’artigiano), affianca come

un allenatore, offre strutture e sostegni, sa infine “abbandonare il

campo” in modo che gli alunni imparino a fare da soli;

5. l’insegnamento è solo in parte trasmissivo, poiché si mette l’accento in

modo speciale sul fatto che l’alunno deve saper scoprire e

Page 84: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

79  

impossessarsi delle conoscenze, porsi domande, saper ricercare, in una

parola essere responsabile delle costruzione del sapere;

6. i docenti formano una comunità di pratiche, nel senso che non conta

solo il singolo, ma anche il lavoro di gruppo, lo scambio di idee e

esperienze: si è visto che la cooperazione ha un impatto positivo

sull’apprendimento;

7. la scuola è la comunità di base formata dai docenti, dagli alunni e dai

genitori e l’istituto è inteso come rete di scuole-comunità;

8. i contenuti e gli obiettivi dell’insegnamento sono quelli previsti dai

Programmi Nazionali (Indicazioni Nazionali per il Curricolo) che SZ

intende perseguire avendo l’ambizione di raggiungere per gli alunni

migliori risultati. Negli ultimi anni sono anche stati approfonditi

diversi ambiti disciplinari con introduzione di didattiche nuove;

9. si presta una particolare attenzione alla dimensione corporea, alla

gestualità e alla prossemica come aspetto che qualifica la relazione,

così come all’uso della voce del docente e degli alunni: l’impiego di

volumi bassi e la sobrietà nell’impiego del linguaggio verbale a favore

di quelli non verbali;

10. si pone attenzione all’organizzazione della giornata scolastica evitando

l’improvvisazione e strutturando bene i ritmi, i tempi, la successione

delle attività, l’inizio e la conclusione.

Page 85: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

80  

In base alla sintesi dei punti fondamentali su cui si basa la didattica si

deduce che i valori su cui si fonda la proposta educativa sono: la responsabilità,

la comunità, l’ospitalità24.

24 “A scuola Senza Zaino” (M. Orsi, ed. Erickson, 2006)

Page 86: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

81  

III LEZIONE Il personale Docente

3.1 L’ACCESSO ALL’INSEGNAMENTO

Il D.M. 249 del 10 settembre 2010 (entrato in vigore il 15 febbraio 2011)

ha definito le nuove modalità della formazione iniziale degli insegnanti dei vari

ordini e gradi scolastici e alcuni percorsi didattici ad essa finalizzati.

Per gli insegnanti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, il

nuovo percorso universitario prevede:

- corso di laurea magistrale a ciclo unico, di durata quinquennale,

con accesso a numero programmato e con valore abilitante.

Per gli insegnanti della scuola secondaria di primo e di secondo grado, i

nuovi percorsi universitari completi prevedono, per ciascuna classe di

abilitazione:

1. corsi di laurea, di durata triennale, in determinate classi ovvero con

acquisizione di crediti in determinati settori scientifico-disciplinari;

2. corsi di laurea magistrale, di durata biennale:

Page 87: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

82  

a. per la scuola secondaria di primo grado, nelle classi specifiche per

l’insegnamento definite dal D.M. 249/2010, con accesso a numero

programmato e prova di selezione iniziale, previo accertamento del

possesso del diploma e degli altri requisiti curricolari specifici ivi

previsti, da acquisire nel corso di laurea triennale;

b. per la scuola secondaria di secondo grado, nelle classi

corrispondenti a quelle di laurea specialistica previste, unitamente a

eventuali crediti necessari in determinati settori scientifico-

disciplinari, dal D.M. 22 del 5 febbraio 2005;

3. corsi di tirocinio formativo attivo (TFA), di durata annuale, attivati dalle

università in collaborazione con le istituzioni scolastiche e conclusi da un

esame con valore abilitante, con accesso riservato per coloro che avranno

conseguito il diploma di laurea magistrale nelle classi specifiche per

l’insegnamento, e con accesso a numero programmato e prova di

selezione.

Pertanto, ai fini dell’abilitazione all’insegnamento, in base alla riforma

Gelmini, occorre:

- Possedere il titolo di studi richiesto;

- Aver superato il concorso per accedere ai T.F.A;

- aver seguito il T.F.A, cioè un anno di formazione che si concluderà

con un tirocinio formativo di 475 ore.

Page 88: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

83  

Ai fini della graduatoria per l’accesso è previsto, in aggiunta al risultato

delle prove il riconoscimento di un punteggio:

- per i servizi di insegnamento (almeno 360 giorni) attinenti la classe di

abilitazione o le discipline incluse nella stessa;

- per il Dottorato di ricerca attinente la classe di abilitazione o le

discipline incluse nella stessa;

- per almeno 2 anni di attività di ricerca attinenti la classe di abilitazione

o le discipline incluse nella stessa;

- per il percorso di studi;

- per il voto della tesi;

- per pubblicazioni o altri titoli accademici (almeno 60 CFU) attinenti la

classe di abilitazione o le discipline incluse nella stessa.

Il servizio di almeno 360 giorni nella scuola dà diritto ad un

riconoscimento di 19 crediti per le attività di tirocinio a scuola e le didattiche

disciplinari.

Al T.F.A. possono accedere coloro i quali entro la data di presentazione

della domanda di partecipazione al test preliminare, sono in possesso dei titoli di

ammissione alle classi di concorso di cui al decreto 30 gennaio 1998, n. 39

ovvero dei titoli di accesso alle classi di concorso di cui al decreto del Ministro

dell’istruzione, dell’università e della ricerca 9 febbraio 2005, n.22 o in possesso

di laurea magistrale che, secondo l’allegato 2 al decreto del Ministro

dell’università e della ricerca del 26 luglio 2007 e successive modifiche ed

Page 89: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

84  

integrazioni, è corrispondente ad una delle lauree specialistiche cui fa

riferimento il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca

9 febbraio 2005, n.22 nonché coloro che abbiano conseguito il titolo di cui alla

lettera a) a condizione che alla data di entrata in vigore del Decreto, ovvero

nell’anno accademico 2010-2011, fossero iscritti al relativo corso di laurea

magistrale o specialistica.

Per le classi di concorso A029 e A030, è riconosciuto titolo d’accesso il

possesso del diploma rilasciato dagli istituti superiori di educazione fisica (ISEF)

già valido per l’accesso all’insegnamento di educazione fisica.

Sono esclusi coloro che sono già in possesso dell’abilitazione per la stessa

classe di concorso.

Può frequentare il TFA, sulla base dei posti disponibili, chi supera tutte le

prove della selezione iniziale, che sommate ai titoli danno un punteggio finale a

ciascun partecipante.

Le prove di accesso hanno per oggetto i programmi di cui al decreto del

Ministro della pubblica istruzione 11 agosto 1998, n. 357, integrati dai contenuti

disciplinari, oggetto di insegnamento delle relative classi di concorso, previsti:

a. dalle indicazioni nazionali, di cui al decreto legislativo 19 febbraio 2004,

n. 59 come aggiornate dal decreto del Ministro della pubblica istruzione

31 luglio 2007, “Indicazioni per il curricolo”;

b. dal decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 7

ottobre 2010, n. 211 concernente lo schema di regolamento recante

Page 90: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

85  

“Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento

concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi

previsti per i percorsi liceali di cui all’articolo 10, comma 3, del decreto

del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, in relazione

all’articolo 2, commi 1 e 3, del medesimo regolamento”;

c. dalla direttiva del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca

15 luglio 2010, n. 57, “Linee Guida per il passaggio al nuovo

ordinamento degli istituti tecnici a norma dell’articolo 8, comma 3, del

decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 88″;

d. dalla direttiva del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca

28 luglio 2010, n. 65 “Linee Guida per il passaggio al nuovo ordinamento

degli istituti professionali a norma dell’articolo 8, comma 6, del decreto

del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87″.

La prova consiste in:

a) un test preliminare predisposto dal Ministero dell’istruzione,

dell’università e della ricerca;

b) una prova scritta predisposta da ciascuna università;

c) una prova orale.

Scopo del TEST è quello di verificare le conoscenze disciplinari relative

alle materie oggetto di insegnamento di ciascuna classe di concorso e le

competenze linguistiche di lingua italiana.

Page 91: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

86  

E’ costituito da 60 quesiti, ciascuno formulato con quattro opzioni di

risposta, fra le quali il candidato ne deve individuare l’unica esatta. Un numero

pari a 10 quesiti sono volti a verificare le competenze in lingua italiana, anche

attraverso quesiti inerenti la comprensione di uno o più testi scritti. Gli altri

quesiti sono inerenti alle discipline oggetto di insegnamento della classe di

concorso.

La risposta corretta a ogni domanda vale 0,5 punti, la risposta non data o

errata vale 0 punti. Il test ha la durata di tre ore.

Per essere ammesso alla prova scritta il candidato deve conseguire una

votazione nel test preliminare non inferiore a 21/30.

La prova scritta è valutata in trentesimi (supera la prova chi consegue un

risultato non inferiore a 21/30) ed è stabilita dalle università secondo i seguenti

criteri:

a) l’oggetto è costituito da una o più discipline ricomprese nella classe di

concorso cui il percorso di tirocinio formativo attivo si riferisce;

b) la prova verifica le conoscenze disciplinari, le capacità di analisi,

interpretazione e argomentazione, il corretto uso della lingua italiana e

non può pertanto prevedere domande a risposta chiusa;

c) nel caso di classi di concorso relative alla lingua straniera, la prova è

svolta nella lingua straniera per cui si richiede l’accesso al percorso di

tirocinio formativo attivo;

Page 92: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

87  

d) nel caso di classi di concorso che contemplano l’insegnamento della

lingua italiana, è prevista comunque una prova di analisi del testo;

e) nel caso di classi di concorso che contemplano l’insegnamento delle

lingue classiche è prevista comunque una prova di traduzione;

f) nel caso di classi di concorso relative a discipline scientifiche o

tecniche, la prova scritta può essere integrata da una prova pratica in

laboratorio. In questo caso il voto è unico ed è ottenuto dalla media

aritmetica dei voti attribuiti nella prova scritta e nella prova di

laboratorio, ciascuno dei quali deve essere comunque non inferiore a

21/30.

La prova orale, valutata in ventesimi, è superata da chi consegue un

risultato non inferiore a 15/20. La prova è svolta tenendo conto delle specificità

delle diverse classi di concorso. Nel caso di classi di concorso relative alla

lingua straniera, la prova è svolta nella lingua straniera per cui si richiede

l’accesso al percorso di tirocinio formativo attivo, nel caso di classi di

abilitazione affidate al settore dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica

la prova orale può essere sostituita da una prova pratica.

A seguito del superamento delle tre prove si forma la graduatoria

sommando i punteggi conseguiti dai candidati che hanno superato il test

preliminare con votazione non inferiore a 21/30, la prova scritta con votazione

non inferiore a 21/30 e la prova orale con votazione non inferiore a 15/20. A

questi si aggiunge il punteggio attribuito all’esito della valutazione dei titoli.

Page 93: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

88  

I titoli valutabili per l’accesso comprendono esami di profitto, della laurea

e voto finale, servizio svolto, titoli culturali e professionali.

In caso di parità di punteggio, prevale il candidato che abbia una maggiore

anzianità di servizio nelle istituzioni scolastiche; nel caso di ulteriore parità o nel

caso si tratti di candidati che non abbiano svolto servizio, prevale il candidato

più giovane.

La graduatoria degli ammessi ai percorsi non può essere in nessun caso

integrata con altri candidati.

E’ ammesso al tirocinio formativo attivo, un numero di candidati non

superiore al numero dei posti disponibili per l’accesso, indicato nel bando.

Nel caso in cui la graduatoria dei candidati ammessi risulti composta da un

numero di candidati inferiore al numero dei posti disponibili indicati nel bando,

non si procede ad alcuna integrazione e il corso è attivato per un numero di

studenti pari al numero degli ammessi.

Sono ammessi in soprannumero ai percorsi di tirocinio formativo attivo,

senza dover sostenere alcuna prova coloro che hanno superato l'esame di

ammissione alle Ssis, che si sono iscritti e hanno in seguito sospeso la frequenza

delle stesse, ivi compresi coloro i quali fossero risultati idonei e in posizione

utile in graduatoria ai fini di una seconda abilitazione da conseguirsi attraverso

la frequenza di un secondo biennio di specializzazione o di uno o più semestri

aggiuntivi.

Le prove sono organizzate presso gli Atenei.

Page 94: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

89  

Per insegnare la religione cattolica nelle scuole dell’infanzia, è necessaria

anche l’idoneità della Curia Vescovile della propria zona. Per prestare servizio

in eventuali scuole civiche occorre, invece, contattare l’Assessorato

all’Istruzione del comune di appartenenza. E’ comunque possibile svolgere il

servizio di pre-scuola e di post-scuola con l'intermediazione di cooperative

coordinate dal comune di appartenenza. Infine, è possibile insegnare nelle scuole

private, presentando domanda direttamente agli istituti.

3.2 L’ASSUNZIONE: CONTRATTO E PERIODO DI PROVA

Il contratto di lavoro a tempo indeterminato tra Pubblica Amministrazione

e dipendente (docente, educatore e personale amministrativo, tecnico ed

ausiliario) è di tipo privatistico e, conseguentemente, la contrattazione e la

stipula avvengono sulla base dell’accordo (Contratto Collettivo Nazionale di

Lavoro) tra l’ Aran (agenzia rappresentante la Pubblica Amministrazione) e le

organizzazioni sindacali rappresentanti i lavoratori, e non più per obblighi

derivanti da leggi. Ad esso fanno seguito i contratti regionali integrativi (Cir) e

la contrattazione decentrata.

Con la sottoscrizione del contratto individuale di lavoro iniziano una serie

di diritti e di doveri indicati nel contratto collettivo nazionale e, in forma più

generale, nelle raccolte legislative, in particolare nel Testo Unico 185/2001

Page 95: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

90  

“Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle

amministrazioni pubbliche”.

Per essere efficace ai fini giuridici ed economici, oltre alla firma di stipula

del contratto, si deve assumere effettivo servizio presso la sede designata in via

provvisoria entro i giorni indicati nel contratto stesso.

Se mancano questi requisiti e/o non vengono giustificati da validi e gravi

motivi, come ad esempio la malattia, si perde l’impiego.

Inoltre si deve presentare, entro un termine massimo di 30 giorni, la

documentazione valida per l’accesso al pubblico impiego. Anche la mancanza di

questi adempimenti comportano l’annullamento del contratto e la risoluzione del

contratto di lavoro.

La sede di assunzione servizio è considerata quale sistemazione

provvisoria ed è valida per il primo anno di lavoro.

Si deve quindi presentare, nel corso dell’anno quando vengono pubblicati

i bandi, l’apposita domanda di trasferimento e la sede scelta l’anno successivo

diverrà la sede definitiva di lavoro.

Per coloro che non presentassero la domanda di trasferimento la sede verrà

attribuita d’ufficio.

La domanda di trasferimento deve essere presentata alla provincia di

servizio.

Per il personale docente:

Page 96: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

91  

- non si può chiedere trasferimento in altra provincia per i primi tre anni

scolastici, compreso l’anno di prova;

- nei due anni successivi alla titolarità, dopo il primo anno provvisorio,

non si può chiedere trasferimento ad altra scuola nella provincia;

- può essere richiesta l’assegnazione provvisoria in provincia diversa da

quella di titolarità per validi motivi di famiglia o di salute;

- l’utilizzazione provvisoria può essere disposta d’ufficio per le classi di

concorso in esubero o per tipologie di posti speciali.

Quando si assume servizio, o nel primo anno di servizio, si devono

presentare una serie di documenti, alcuni obbligatori per tutti ed altri riguardanti

situazioni personali.

Documenti e requisiti per l’accesso all’impiego all’atto di assunzione del

servizio e/o con termine massimo di 30 giorni sono:

- autocertificazione (dichiarazione sostitutiva di certificazione) riportante in

un unico modello le seguenti indicazioni:

a) data e luogo di nascita;

b) cittadinanza italiana o di uno dei paesi dell’Unione Europea;

c) assenza/presenza di condanne penali;

d) godimento dei diritti politici;

e) posizione riguardo gli obblighi di leva militare;

f) possesso del titolo di studio;

g) possesso dell’abilitazione (per i docenti);

Page 97: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

92  

h) possesso di eventuale specializzazione per il sostegno;

i) non avere altri rapporti d’impiego pubblico o privato;

j) non avere incompatibilità previste dall’art. 508 del D.L.vo

297/1994 (per i docenti);

k) non avere incompatibilità previste dall’art. 58 del D.L.vo 29/1993

(per il personale Ata).

- certificato di idoneità fisica all’impiego;

- carriera e sistema previdenziale:

a) dichiarazione dei servizi prestati in precedenza;

b) domanda di computo dei servizi ai fini pensionistici, con relativa

ricongiunzione e/o riscatto di servizi prestati;

c) eventuale ricongiunzione dei servizi prestati presso aziende private

e dell’indennità di disoccupazione;

d) domanda di riconoscimento dei servizi prestati ai fini del

trattamento di fine rapporto;

e) eventuale richiesta di adesione alla previdenza integrativa o fondo

di previdenza complementare;

f) domanda di ricostruzione della carriera, dopo l’anno di formazione

per i docenti o dopo il superamento del periodo di prova per il

personale Ata.

- Adempimenti nel corso del primo anno:

a) domanda di trasferimento alla sede definitiva.

Page 98: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

93  

- Adempimenti al termine del periodo di prova:

a) verbale di superamento del periodo di prova;

b) giuramento e verbale di giuramento.

Per quanto riguarda il trattamento economico il personale neo assunto a

tempo indeterminato percepisce lo stipendio iniziale di inquadramento, come

stabilito dal Ccnl, e prevede una progressione legata all’anzianità di servizio.

Al momento della ricostruzione della carriera sarà inquadrato, ai fini

economici, nello scaglione di anzianità corrispondente ai servizi precedenti

l’assunzione a T.I. e valutati ai fini della carriera.

La retribuzione viene integrata di alcune voci continuative, previste dal

Ccnl, quali ad esempio l’indennità di amministrazione per il Direttore Generale

Servizi Amministrativi (Dsga), il compenso individuale accessorio per il

personale Ata, la retribuzione professionale per il personale docente.

Ulteriori integrazioni possono essere stabilite dal contratto integrativo

d’istituto per particolari incarichi o attività deliberate dal Consiglio d’Istituto

nell’ambito del documento Pof, il Piano dell’Offerta Formativa.

Il periodo di prova inizia con il primo giorno dell’anno scolastico, il

primo settembre, oppure, nel caso di assunzione del servizio successivamente,

dal giorno di effettiva presa del servizio.

E’ servizio valido a tutti gli effetti, sia giuridici che economici, quale

effettivo servizio a tempo indeterminato ed è, pertanto, utile al computo delle

ferie e dell’anzianità.

Page 99: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

94  

Il periodo di prova richiesto, diverso per i docenti e per il personale Ata,

deve però essere superato come“servizio effettivamente prestato” pertanto sono

escluse dal computo le assenze per malattia, astensione obbligatoria per

maternità e aspettative.

Nel caso il dipendente non riesca a cumulare i giorni di servizio

necessario, per motivati diritti, completa il periodo nell’anno seguente e

comunque entro il limite massimo dei due anni.

Il periodo di prova può essere prorogato anche per esito sfavorevole della

valutazione.

Le ferie e i giorni festivi rientrano nel calcolo dei giorni di effettivo

servizio.

Nel caso di assenza per malattia si ha diritto alla conservazione del posto

per sei mesi trascorsi i quali l’amministrazione può recedere dal contratto.

Più in particolare per i docenti:

- il periodo di prova dura un anno scolastico;

- nello stesso anno c’è l’obbligo della partecipazione alla

formazione che consiste in attività formative per almeno 40 ore

con l’assistenza di un docente “tutor”;

- devono elaborare una relazione riguardante l’attività svolta e gli

argomenti della formazione;

- devono discutere la relazione al “comitato di valutazione interno”,

presieduto dal dirigente e composto da almeno 2 docenti;

Page 100: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

95  

- devono ricevere una relazione del “comitato di valutazione” sul

superamento del periodo di prova e dell’anno di formazione;

Perché sia valido il periodo di prova e di formazione deve essere di almeno

180 giorni tra l’inizio dell’anno scolastico (1 settembre) ed il termine delle

lezioni od esami, nel conteggiare i 180 giorni sono validi, oltre ai giorni di

effettiva lezione, anche il giorno libero dall’insegnamento, riconosciuto

dall’orario scolastico di lezione ed intermedio al periodo di servizio, i giorni di

riunione del Collegio Docenti e per attività di programmazione didattica,

compresi tra l’1 settembre e l’inizio effettivo delle lezioni, le domeniche ed i

giorni festivi, i periodi di chiusura della scuola derivanti da ragioni di pubblica

utilità (es. seggio elettorale), i periodi di chiusura della scuola disposti per

ragioni sanitarie (es. profilassi), i periodi di sospensione delle lezioni a Natale e

a Pasqua previsti dal calendario scolastico, i primi 30 giorni di congedo

obbligatorio per maternità (in questo caso il periodo di prova si riduce a 150

giorni),i giorni di assenza per partecipare a corsi di formazione ed

aggiornamento indetti dall’amministrazione scolastica.

Page 101: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

96  

3.3 PRINCIPALI DIRITTI DEL PERSONALE DOCENTE

3.3.1 IL DIRITTO ALLA FUNZIONE E ALLO STIPENDIO

Tra i principali diritti del docente vi è quello alla funzione, che si

estrinseca nel diritto del docente all’assegnazione di una classe, ed in base a tale

diritto il personale docente non può essere allontanato dalla sede di servizio né

privato del posto se non nei casi espressamente previsti dalla legge

(trasferimento per servizio, sospensione, destituzione) e dalla contrattazione

collettiva.

Altro diritto è quello allo stipendio.

Lo stipendio è una prestazione periodica in denaro cui la Pubblica

Amministrazione è tenuta verso l’impiegato, come corrispettivo del servizio

prestato. Esso è costituito da una somma annua, corrisposta a rate mensili

posticipate cui si aggiungono alcune indennità.

Lo stipendio, quanto alla natura giuridica, ha senz’altro un carattere

retributivo e quindi va commisurato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto

dall’impiegato.

Il passaggio tra una posizione stipendiale e l’altra potrà essere acquisito al

termine dei periodi previsti, sulla base dell’accertato utile assolvimento di tutti

gli obblighi inerenti alla funzione. Il servizio si intende reso utilmente qualora il

Page 102: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

97  

dipendente, nel periodo di maturazione della posizione stipendiale, non sia

incorso in sanzioni disciplinari definitive implicanti la sospensione dal servizio.

Il passaggio alla posizione stipendiale superiore potrà essere ritardato per

mancata maturazione dei requisiti richiesti, nelle fattispecie e per i periodi

seguenti:

- due anni di ritardo in caso di sospensione dal servizio per una durata

superiore a un mese per i capi di istituto e per il personale docente e in

caso di sospensione del lavoro di durata superiore a cinque giorni per il

personale A.T.A.;

- un anno di ritardo in caso di sanzione disciplinare di sospensione dal

servizio e dalla retribuzione fino a un mese per i capi di istituto e per il

personale docente e fino a cinque giorni per il personale A.T.A.

3.3.2 LE LIBERTÀ SINDACALI

Dal carattere generale del richiamo alla normativa regolatrice del lavoro

privato deriva l’importante conseguenza dell’integrale estensione a tutti i

comparti del pubblico impiego dello Statuto dei lavoratori, L. 20-5-1970, n. 300,

che costituisce, a ben vedere, la fonte dei diritti sindacali dei lavoratori.

Per il comparto scuola le libertà sindacali sono disciplinate dagli artt. 54 e

55 del D.Lgs. 29/93, dalla L. 300/70 e dalle disposizioni del contratto collettivo

Page 103: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

98  

nazionale di categoria che disapplica le disposizioni introdotte, in materia, dal

D.Lgs. 297/94 (T.U. della scuola).

Volendo tracciare un quadro riassuntivo delle più importanti libertà

sindacali può dirsi che ai pubblici dipendenti e, per quel che in questa sede ci

interessa, al personale scolastico spettano:

- l’aspettativa per motivi sindacali. Il personale della scuola che ricopre

cariche elettive in seno alle proprie organizzazioni sindacali a carattere

nazionale, ha la possibilità di essere collocato in aspettativa per motivi

sindacali;

- i permessi sindacali. Il personale che non sia collocato in aspettativa è,

a richiesta della rispettiva organizzazione, autorizzato ad assentarsi

dalla scuola per il tempo necessario per presenziare alle riunioni degli

organi collegiali o per l’espletamento della normale attività sindacale

(v. D.P.C.M. 27-10-1994, n. 770);

- il diritto di affissione. Le organizzazioni sindacali del personale della

scuola possono disporre in ogni sede di istituzione scolastica

gratuitamente di appositi spazi per l’affissione di giornali murali,

notiziari, circolari, manifesti ed altri scritti o stampati conformi alle

disposizioni sulla stampa e contenenti notizie di carattere

esclusivamente sindacale;

- il diritto di riunione e di assemblea. Il personale della scuola gode

inoltre del diritto di riunione nei locali della scuola, fuori dell’orario

Page 104: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

99  

normale delle lezioni, nonché del diritto di svolgere assemblee

sindacali in locali scolastici durante l’orario di lavoro salvo il caso in

cui in quello stesso orario debbano essere effettuati esami o scrutini

finali. Per il personale docente, in ciascuna scuola o istituto, può essere

tenuta, di norma, un’assemblea al mese e comunque non più di due;

- il diritto ad avere rappresentanze sindacali nei luoghi di lavoro nelle

forme consentite dalla legge;

- il diritto di sciopero. Il personale della scuola ha diritto a scioperare

rientrando questa libertà in quelle concesse a tutti i lavoratori dalla

Costituzione. La questione dello sciopero del personale scolastico,

tuttavia, assume degli aspetti peculiari per la forte conflittualità degli

interessi contrapposti: da parte dell’insegnante v’è l’interesse alla

massima libertà possibile nell’esercizio del diritto di sciopero; da parte

dell’organizzazione scolastica v’è l’interesse alla massima continuità

possibile nella erogazione del servizio scolastico, come presupposto

per la continuità dell’azione educativa.

La L. 12-6-1990, n. 146, contenente norme per "garantire il funzionamento

dei servizi pubblici essenziali" afferma anche l’esigenza di garantire, in caso di

sciopero, i servizi di asili nido e scuola materna, nonché gli scrutini di fine anno.

In pratica i soggetti che promuovono lo sciopero devono prevedere che una

quota di lavoratori si astenga dall’agitazione, ciò al fine di garantire un "servizio

minimo" ed, inoltre, l’effettuazione delle prestazioni indispensabili.

Page 105: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

100  

Le disposizioni risultanti dalla contrattazione collettiva sono le seguenti:

- il personale docente non può scioperare per più di 40 ore (8 giorni per

anno scolastico) nella scuola materna ed elementare e per più di 60 ore

(12 giorni) negli altri ordini di scuola; in ogni caso l’azione di sciopero

non può durare per più di 2 giorni consecutivi, dovendosi rispettare

una pausa di 7 giorni prima dell’azione successiva;

- lo sciopero deve essere preavvertito almeno 15 gg. prima, indicando

nel preavviso se interessa l’intera giornata o alcune ore; inoltre non

potrà mai svolgersi durante gli scrutini finali ovvero posticipare la

conclusione dei lavori di valutazione trimestrali o quadrimestrali oltre

5 giorni;

- gli scioperi brevi possono svolgersi solo nella prima e nell’ultima ora.

- Spetta al capo di istituto organizzare lo svolgimento del servizio

scolastico raccogliendo le adesioni, informando tempestivamente gli

studenti e le loro famiglie, nonché approntando idonee forme

sostitutive del servizio scolastico;

- gli scioperi effettuati in concomitanza con le iscrizioni degli alunni

dovranno garantirne comunque l’efficace svolgimento e non potranno

comportare un differimento oltre il terzo giorno successivo alle date

previste come terminali delle operazioni relative alle disposizioni

ministeriali;

Page 106: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

101  

- gli scioperi proclamati e concomitanti con i giorni in cui si svolgono

gli scrutini trimestrali e quadrimestrali non finali non devono

comportare un differimento della conclusione di dette operazioni

superiore a cinque giorni;

- gli scioperi proclamati e concomitanti con gli scrutini finali non

devono differirne la conclusione nei soli casi in cui l’attività valutativa

sia propedeutica allo svolgimento degli esami conclusivi dei cicli di

istruzione. Negli altri non devono differirne la conclusione di oltre

cinque giorni;

- gli scioperi di qualsiasi genere dichiarati o in corso di effettuazione

saranno immediatamente sospesi in caso di avvenimenti eccezionali di

particolare gravità o di calamità naturale;

- le disposizioni in tema di preavviso minimo e di indicazione della

durata non si applicano nei casi di astensione dal lavoro in difesa

dell’ordine costituzionale o di protesta per gravi eventi lesivi

dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori.

I Capi d’istituto, in occasione di ciascuno sciopero, individuano — sulla

base anche della comunicazione volontaria del personale in questione circa i

propri comportamenti sindacali — i nominativi del personale da includere nei

contingenti in servizio presso le medesime istituzioni scolastiche ed educative,

tenuti alle prestazioni indispensabili ed esonerati dallo sciopero stesso per

garantire la continuità delle prestazioni indispensabili.

Page 107: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

102  

I nominativi inclusi nei contingenti saranno comunicati ai singoli

interessati cinque giorni prima dell’effettuazione dello sciopero.

Il soggetto individuato ha il diritto di esprimere, entro il giorno successivo

alla ricezione della predetta comunicazione, la volontà di aderire allo sciopero

chiedendo la conseguente sostituzione, nel caso sia possibile.

In caso di adesione allo sciopero del capo d’istituto, le relative funzioni

aventi carattere di essenzialità e di urgenza saranno svolte, nell’ordine, dal

vicario, da uno dei collaboratori o dal docente più anziano d’età in servizio.

I capi d’istituto e gli organi dell’Amministrazione scolastica, ai relativi

livelli di competenza, sono tenuti a rendere pubblici i dati relativi all’adesione

allo sciopero dopo la sua effettuazione.

3.3.3 LE FERIE

La disciplina delle ferie è contenuta nel CCNL .

Il personale della scuola ha diritto a 32 giorni di ferie più 4 giorni di

festività soppresse da fruirsi nel periodo di chiusura delle istituzioni scolastiche,

ovvero durante il periodo di sospensione dell’attività didattica.

Per un periodo non superiore a sei giornate lavorative è consentita la

fruizione delle ferie durante il normale svolgimento dell’attività didattica,

limitatamente al personale docente ed educativo, a condizione che nell’ambito

dell’istituzione scolastica vi sia la possibilità di sostituzione con altro personale

Page 108: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

103  

in attività di servizio nella stessa sede e che non comporti, comunque, oneri

aggiuntivi per l’amministrazione.

Per i capi di istituto la fruizione delle ferie nel predetto periodo è

consentita per non più di 15 giorni.

Il diritto alle ferie è irrinunciabile, rispondendo all’esigenza

costituzionalmente protetta di garantire, anche nell’interesse

dell’Amministrazione, l’integrità fisica e psichica del dipendente per il logorio

conseguente alla prestazione continua del lavoro (parere Consiglio di Stato n.

338 del 19-6-1966).

3.3.4 I PERMESSI RETRIBUITI

Il dipendente della scuola con contatto a tempo indeterminato ha diritto,

sulla base della documentazione prodotta e anche con l’autocertificazione, a

permessi retribuiti per i seguenti motivi:

- partecipazione a concorsi ed esami (8 giorni all’anno);

- lutti per la perdita del coniuge, di parenti entro il secondo grado e

di affini di primo grado (3 giorni per ciascun evento luttuoso)

- gravi motivi personali o familiari debitamente documentati o

autocertificati in base alle leggi vigenti (3 giorni all’anno);

- matrimonio (15 giorni consecutivi);

Page 109: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

104  

- assistenza a persona handicappata convivente secondo le previsioni

dell’art. 33, comma 3, della L. 104/92 (3 giorni al mese);

- astensione facoltativa dal lavoro nel corso del primo anno di vita

del bambino e successivamente fino al compimento del terzo anno

di età (30 giorni all’anno).

La L. 30-12-1971, n. 1204 sulla tutela delle lavoratrici madri prevede due

forme di astensione dal lavoro, quella obbligatoria e quella facoltativa.

L’astensione obbligatoria si verifica:

- durante i due mesi precedenti la data presunta del parto;

- durante i tre mesi successivi al parto.

Equiparata a tutti gli effetti all’assenza obbligatoria è la interdizione dal

lavoro della lavoratrice in gravidanza fino ai due mesi prima del parto presunto

in caso di gravi complicanze della gestazione.

In tal caso, organo competente ad accertare le condizioni anzidette è

l’Ispettorato del lavoro cui va indirizzata la domanda. Sulla base

dell’accertamento disposto dall’Ispettorato del lavoro l’organo competente

concederà l’astensione obbligatoria. Il periodo trascorso in astensione

obbligatoria è computato nell’anzianità di servizio ed è utile a tutti gli effetti.

Trascorso il periodo di astensione obbligatoria la lavoratrice madre può

assentarsi:

- entro il primo anno di vita del bambino per un periodo di sei mesi;

Page 110: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

105  

- durante le malattie del bambino di età inferiore a tre anni dietro

presentazione del certificato rilasciato dal medico di fiducia; deve

trattarsi di malattia acuta e non cronica, tenuto conto della frequenza

delle malattie del bambino durante la prima infanzia.

I periodi di astensione facoltativa sono computati nell’anzianità di

servizio, ma non sono validi agli effetti delle ferie e della 13ª mensilità.

Entro il primo anno di età del bambino, il personale femminile ha facoltà

di chiedere la riduzione dell’orario di servizio (art. 10 L. n. 1204/71). La ratio

della disposizione legislativa che ha previsto tali periodi di riposo è quella di

assicurare alla lavoratrice madre le condizioni necessarie per la prestazione di

cure indispensabili al bambino con particolare riguardo alle esigenze della

nutrizione. I periodi di riposo variano per le insegnanti di scuola materna (due

ore), di scuola elementare (una ora), di scuola secondaria (in relazione alle

esigenze della scuola).

I permessi retribuiti sono concessi a domanda da presentarsi al capo di

istituto da parte del personale docente e al Dirigente dell’Ufficio scolastico

regionale da parte dei capi di istituto.

3.3.5 LE ASSENZE PER MALATTIE

Il dipendente assente per malattia ha diritto alla conservazione del posto

per un periodo di diciotto mesi. Ai fini della maturazione del predetto periodo, si

Page 111: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

106  

sommano, alle assenze dovute all'ultimo episodio morboso, le assenze per

malattia verificatesi nel triennio precedente.

Al lavoratore che ne faccia richiesta è concesso di assentarsi per un

ulteriore periodo di 18 mesi in casi particolarmente gravi, senza diritto ad alcun

trattamento retributivo.

Prima di concedere, su richiesta del dipendente, l'ulteriore periodo di

assenza, l'amministrazione procede all'accertamento delle sue condizioni di

salute, per il tramite del competente organo sanitario ai sensi delle vigenti

disposizioni, al fine di stabilire la sussistenza di eventuali cause di assoluta e

permanente inidoneità fisica a svolgere qualsiasi proficuo lavoro.

Superati i periodi di conservazione del posto oppure nel caso che, a seguito

dell'accertamento, il dipendente sia dichiarato permanentemente inidoneo a

svolgere qualsiasi proficuo lavoro, l'amministrazione può procedere alla

risoluzione del rapporto corrispondendo al dipendente l'indennità sostitutiva del

preavviso.

Il personale docente dichiarato inidoneo alla sua funzione per motivi di

salute può, a domanda, essere collocato fuori ruolo e/o utilizzato in altri compiti

tenuto conto della sua preparazione culturale e professionale. Tale utilizzazione

è disposta dal Direttore regionale sulla base di criteri definiti in sede di

contrattazione integrativa nazionale.

Page 112: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

107  

I periodi di assenza per malattia, salvo il periodo di 18 mesi richiesto per la

seconda volta, non interrompono la maturazione dell'anzianità di servizio a tutti

gli effetti.

Il trattamento economico spettante al dipendente, nel caso di assenza per

malattia nel triennio è così costituito:

a) intera retribuzione fissa mensile, ivi compresa la retribuzione

professionale docenti ed il compenso individuale accessorio, con esclusione di

ogni altro compenso accessorio, comunque denominato, per i primi nove mesi di

assenza.

Nell'ambito di tale periodo per le malattie superiori a 15 gg. lavorativi o in

caso di ricovero ospedaliero e per il successivo periodo di convalescenza post-

ricovero, al dipendente compete anche ogni trattamento economico accessorio a

carattere fisso e continuativo.

b) 90% della retribuzione di cui alla lett. a) per i successivi 3 mesi di

assenza;

c) 50% della retribuzione di cui alla lett. a) per gli ulteriori 6 mesi del

periodo di conservazione del posto previsto nel comma 1.

In caso di gravi patologie, che richiedano terapie temporaneamente e/o

parzialmente invalidanti, sono esclusi dal computo dei giorni di assenza per

malattia oltre ai giorni di ricovero ospedaliero o di day hospital anche quelli di

assenza dovuti alle conseguenze certificate delle terapie. Pertanto per i giorni

anzidetti di assenza spetta l'intera retribuzione.

Page 113: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

108  

Il dipendente, che durante l’assenza, per particolari motivi, dimori in luogo

diverso da quello di residenza o del domicilio dichiarato all’amministrazione

deve darne preventiva comunicazione, precisando l’indirizzo dove può essere

reperito.

Il dipendente assente per malattia, pur in presenza di espressa

autorizzazione del medico curante ad uscire, è tenuto a farsi trovare nel

domicilio comunicato all’amministrazione, in ciascun giorno, anche se

domenicale o festivo, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 17 alle ore 19.

Qualora il dipendente debba allontanarsi, durante le fasce di reperibilità,

dall’indirizzo comunicato, per visite mediche, prestazioni o accertamenti

specialistici o per altri giustificati motivi che devono essere, a richiesta,

documentati, è tenuto a darne preventiva comunicazione all’amministrazione

con l’indicazione della diversa fascia oraria di reperibilità da osservare.

3.3.6 I PERMESSI BREVI

Compatibilmente con le esigenze di servizio, ai dipendenti possono essere

concessi, per particolari esigenze personali e a domanda, brevi permessi di

durata non superiore alla metà dell’orario giornaliero individuale di servizio e,

comunque, per il personale docente fino ad un massimo di due ore.

I permessi complessivamente concessi non possono eccedere per il

personale docente il rispettivo orario settimanale di insegnamento.

Page 114: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

109  

Entro i due mesi lavorativi successivi a quello della fruizione del permesso

il personale docente è tenuto a recuperare le ore non lavorate con il ricorso alle

supplenze o allo svolgimento di interventi didattici integrativi con precedenza

nella classe ove avrebbero dovuto prestare servizio.

In caso di mancato recupero l’Amministrazione provvede a trattenere una

somma pari alla retribuzione spettante al dipendente per il numero di ore non

recuperate.

3.3.7 L’ASPETTATIVA

L’aspettativa è una modificazione temporanea del rapporto di impiego e

consiste nella sospensione dell’obbligo da parte del personale di prestare

servizio e di esercitare le funzioni del proprio ufficio.

L’aspettativa per motivi di famiglia continua ad essere disciplinata dagli

artt. 69 e 70 del D.P.R. 3 gennaio 1957, n. 3 (T.U. degli impiegati civili dello

Stato).

L’aspettativa per motivi di famiglia è disposta, a seguito di presentazione

di domanda motivata e documentata all’organo competente ad emanare il

provvedimento (Dirigente scolastico per il personale docente). Su tale domanda

l’Amministrazione ha un ampio potere discrezionale. L’interessato infatti non

può vantare un diritto alla sua concessione, bensì un semplice interesse legittimo

da valutarsi da parte dell’Amministrazione, in relazione alle esigenze di servizio.

Page 115: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

110  

L’organo competente ha l’obbligo di provvedere sulla domanda (entro un mese

dal ricevimento), che va presentata con un congruo anticipo ed ha facoltà per

ragioni di servizio, da motivarsi nel provvedimento, di respingerla, di ritardarne

l’accoglimento e di ridurre la durata dell’aspettativa richiesta.

L’aspettativa concessa, può essere revocata in qualunque momento per

ragioni di servizio; i motivi della revoca debbono essere enunciati nel

provvedimento.

Durante l’aspettativa per motivi di famiglia, il rapporto di servizio deve

considerarsi sospeso. Il personale interessato non ha diritto ad alcuna

retribuzione ed il tempo trascorso in aspettativa non è computato ai fini della

progressione di carriera, dell’attribuzione degli aumenti periodici di stipendio e

del trattamento di quiescenza e di previdenza.

Il personale interessato non può allontanarsi dal servizio senza la

preventiva autorizzazione dell’organo competente, ossia senza attendere l’esito

della richiesta di concessione; in caso contrario viene considerato assente

arbitrario e per tale comportamento, può essere sottoposto a procedimento

disciplinare (Consiglio di Stato, sez. IV, 12-11-1974, n. 787).

Il periodo di aspettativa per motivi di famiglia non può eccedere la durata

di un anno. Due periodi di aspettativa per motivi di famiglia si sommano ai fini

della determinazione del periodo di durata massima (due anni e mezzo), quando

tra essi non intercorra un periodo di servizio attivo superiore ai sei mesi. Il

Page 116: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

111  

personale che cessa dalla posizione di aspettativa ha l’anzianità di ruolo che gli

spetta, dedotto il tempo trascorso in aspettativa.

Il personale docente che sia stato collocato in aspettativa per un periodo

non inferiore a 150 gg. continuativi, e rientri in servizio dopo il 30 aprile è

utilizzato nella scuola di titolarità in supplenze o per svolgimento di altri compiti

comunque connessi con il funzionamento della scuola (attività parascolastiche,

corsi di recupero o di sostegno etc.).

La norma intende tutelare il principio della continuità didattica, nei casi in

cui vi siano periodi di assenza di ragguardevole durata.

È, infatti, previsto che nel caso in cui il rientro in servizio coinvolga le

classi finali di un ciclo di studi, il periodo di assenza continuativa per aspettativa

sia ridotto a 90 gg.

Per motivi di particolare gravità, l’organo competente a concedere

l’aspettativa, può eccezionalmente consentire su domanda una proroga

dell’aspettativa di durata non superiore ai sei mesi, quando sia stato goduto il

periodo massimo fruibile.

Anche il periodo di proroga eccezionale non dà diritto ad alcuna

retribuzione, né è valido ai fini della carriera e del trattamento di quiescenza.

E’ prevista l’Aspettativa per mandato parlamentare

La disciplina di tale forma di aspettativa è contenuta nel D.Lgs. 3-2-1993,

n. 29.

Page 117: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

112  

A far data dal 31-3-1993 i pubblici dipendenti, nel nostro caso il personale

della scuola, eletti al Parlamento nazionale, al Parlamento europeo, ai Consigli

regionali sono collocati in aspettativa, d’ufficio, per tutta la durata del mandato

non potendo però, a differenza del regime previgente (L. 1148/67), cumulare

l’indennità parlamentare con il trattamento economico in godimento presso

l’amministrazione di appartenenza.

Il periodo di aspettativa, però, è valido a tutti gli altri effetti: diritto alla

conservazione del posto, anzianità di servizio, trattamento di quiescenza e

previdenza.

Inoltre per assolvere il mandato di consigliere provinciale, comunale o di

quartiere spettano al docente i permessi per i giorni di convocazione dei consigli

con intero trattamento economico (art. 4 Legge 27.12.1985 n. 816, Decreto

Legislativo 18 agosto 2000 n. 267, art. 68 Decreto Legislativo 30.3.2001 e art.

35 del CCNL del 24.7.2003), in questi casi il docente è tenuto a presentare, ogni

trimestre, a partire dall'inizio dell'anno scolastico, alla scuola in cui presta

servizio, apposita dichiarazione circa gli impegni connessi alla carica ricoperta,

da assolvere nel trimestre successivo, nonché a comunicare mensilmente alla

stessa scuola la conferma o le eventuali variazioni degli impegni già dichiarati.

Nel caso il docente presti servizio in più scuole la dichiarazione va presentata a

tutte le scuole interessate.

Page 118: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

113  

3.4 DOVERI DEI DOCENTI

Il personale della scuola ha l’obbligo di tenere un determinato

comportamento, di rispettare l’orario di servizio, di osservare i divieti e le

incompatibilità stabiliti dalla legge.

3.4.1 L’ORARIO DI SERVIZIO

Per quanto concerne l’orario di servizio del personale docente e del

personale direttivo, l’osservanza costituisce un obbligo del dipendente pubblico,

quale elemento essenziale della prestazione retribuita dalla Amministrazione di

appartenenza.

La disciplina in materia è quella del contratto collettivo.

In particolare, secondo le previsioni contrattuali, l’orario obbligatorio di

servizio per i docenti è costituito da:

- ore da destinare all’attività didattica in senso stretto, ovvero

all’insegnamento. L’attività di insegnamento per la scuola materna si

svolge in venticinque ore settimanali, nonché in ventiquattro ore

Page 119: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

114  

settimanali per la scuola elementare ed in diciotto ore settimanali per

gli istituti e scuole d’istruzione secondaria, ivi compresi i licei artistici

e gli istituti d’arte. Per il personale direttivo l’orario di lavoro è

articolato su 36 ore settimanali cui può aggiungersi un’ulteriore

disponibilità in relazione alla natura delle attività affidate alla

responsabilità del capo di istituto;

- ore riguardanti le attività funzionali alla prestazione di insegnamento.

Il comma 1 dell’art. 42 del CCNL 1994-1997 come riformulato

dall’art. 24 del CCNL 1998-2001 precisa che l’attività funzionale

all’insegnamento è costituita da ogni impegno inerente alla funzione

docente previsto dai diversi ordinamenti scolastici. Essa comprende

tutte le attività, anche a carattere collegiale, di programmazione,

progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e

formazione, compresa la preparazione dei lavori degli organi

collegiali, la partecipazione alle riunioni e l’attuazione delle delibere

adottate dai predetti organi. Inoltre è possibile che prima dell’inizio

delle lezioni, il dirigente scolastico predisponga, sulla base delle

eventuali proposte degli organi collegiali, il piano annuale delle attività

e i conseguenti impegni del personale docente che può prevedere

attività aggiuntive.

Page 120: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

115  

3.4.2 IL RAPPORTO DI LAVORO A TEMPO PARZIALE

Per il rapporto a tempo parziale la contrattazione collettiva dispone che la

prestazione di servizio non sia inferiore al 50% delle ore di lavoro stabilite

mensilmente per il personale a tempo pieno di qualifica e profilo professionale

corrispondente. Il trattamento economico è stabilito in misura percentuale in

relazione all’orario svolto, rispetto a quello della corrispondente retribuzione

complessiva del lavoratore a tempo pieno.

Il tempo parziale può essere realizzato:

- con articolazione della prestazione di servizio ridotta in tutti i giorni

lavorativi (tempo parziale orizzontale);

- con articolazione della prestazione su alcuni giorni della settimana, del

mese, o di determinati periodi dell’anno (tempo parziale verticale).

Per un periodo pari a due anni il personale che abbia ottenuto il part-time

non può richiedere la trasformazione del proprio rapporto di lavoro in rapporto a

tempo pieno, salvo il caso in cui sussistano motivate esigenze che sono

sottoposte al vaglio dell’amministrazione scolastica e valutate anche in

considerazione della situazione organica complessiva della provincia per l’anno

scolastico in cui la richiesta è effettuata.

Il rapporto di lavoro part-time consente lo svolgimento di altra attività

lavorativa subordinata o autonoma debitamente comunicata al Capo di istituto,

Page 121: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

116  

in deroga alle disposizioni a carattere generale sull’incompatibilità, escludendo,

tuttavia, la prestazione di attività lavorativa alle dipendenze di altra pubblica

amministrazione.

3.4.3 LE LEZIONI PRIVATE

Ai sensi dell’art. 508 del D.lgs 297/94 al personale direttivo e docente non

è consentito impartire lezioni private ad alunni della propria scuola o istituto o a

quanti intendono sostenere esami nell’istituto in cui i docenti in oggetto prestano

la loro attività o dove prevedono di recarsi come esaminatori.

Nel caso in cui il personale assuma lezioni private ad alunni estranei alla

scuola o istituto ha l’obbligo di informare il Dirigente scolastico al quale deve

comunicare i nominativi degli alunni e la loro provenienza.

Non è dunque necessaria l’autorizzazione preventiva del capo d’istituto

per lo svolgimento di lezioni private. Il docente ha soltanto l’obbligo di

informazione per l’attività prestata in ambito extrascolastico.

Nessun alunno può inoltre essere giudicato dal docente dal quale abbia

ricevuto lezioni private; sono nulli gli scrutini o le prove di esame svoltisi in

contravvenzione a tale divieto.

I comportamenti in contrasto con la normativa citata sono perseguibili

sotto il profilo disciplinare e si possono sostanziare in forme di evasione fiscale

Page 122: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

117  

3.4.4 IL DIVIETO DI CUMULO D’IMPIEGHI, ALTRE

INCOMPATIBILITÀ

L’ufficio di docente e di Dirigente scolastico non è cumulabile con altro

rapporto di impiego pubblico (art. 508 D.Lgs. 297/94).

Il personale della scuola che assuma altro impiego è tenuto a darne notizia

all’Amministrazione. L’assunzione del nuovo impiego implica la cessazione di

diritto dell’impiego precedente.

È appena il caso di sottolineare che il cumulo si verifica, per costante

giurisprudenza, non già con il conferimento di un altro impiego, bensì se e

quando il secondo impiego venga assunto senza rinuncia al primo.

Il personale che contravvenga a tali divieti, viene diffidato a cessare dalla

situazione di incompatibilità; l’Amministrazione ha facoltà di sottoporlo a

procedimento disciplinare anche se ottempera alla diffida.

Trascorsi 15 giorni dalla diffida, senza che sia cessata l’incompatibilità, il

personale è dichiarato decaduto dalla nomina. Il provvedimento di decadenza

viene emanato dal direttore generale o capo del servizio centrale competente,

sentito il Consiglio nazionale della pubblica istruzione, per il personale

appartenente ai ruoli nazionali (ispettori tecnici, Dirigenti, docenti di scuola

secondaria di secondo grado); dal Dirigente dell’ufficio scolastico provinciale,

Page 123: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

118  

sentito il Consiglio scolastico provinciale, per il personale appartenente ai ruoli

provinciali (insegnanti di scuola materna, elementare, media).

Soltanto il personale docente, tuttavia, può esercitare la libera

professione, previa autorizzazione del Dirigente, sempre che la suddetta attività

non sia di pregiudizio all’assolvimento degli obblighi inerenti alla funzione

docente e sia compatibile con l’orario d’insegnamento e di servizio.

La richiesta di autorizzazione si considera accolta decorsi 30 gg. dalla sua

presentazione (D.P.R. 26-4-1992, n. 300).

L’esercizio di attività professionali, senza la prescritta autorizzazione,

costituisce incompatibilità e implica la decadenza dall’impiego.

Avverso il provvedimento del capo d’istituto, con il quale viene negata

l’autorizzazione a svolgere la libera professione è ammesso ricorso gerarchico al

Dirigente dell’Ufficio Scolastico che decide in via definitiva.

Per contro la giurisprudenza è pressocché concorde nel consentire lo

svolgimento di attività che costituiscono libera manifestazione di pensiero

(attività di giornalista o letteraria, politica, di studio etc.), delle capacità

artistiche (pittura, scultura) o di spirito solidaristico (volontariato).

Tanto premesso,le attività compatibilità con la professione di docente

sono:

- le attività svolte senza finalità di lucro presso associazioni di volontariato

o cooperative assistenziali e qualsiasi altra attività che abbia carattere

gratuito;

Page 124: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

119  

- la partecipazione a società nella veste di semplice socio, mentre la

partecipazione a società agricole a conduzione familiare e la circostanza di

rivestire cariche o di essere amministratore in società cooperative richiede

la preventiva autorizzazione, sempre che il coinvolgimento sia limitato e

non continuativo;

- gli incarichi di consulenza o di collaborazione presso altre pubbliche

amministrazioni, sempre che si tratti di attività per le quali è accertata la

compatibilità con l’attività lavorativa principale;

- la carica di amministratore di condominio quando assolta nel proprio

interesse;

- le cariche in enti nei quali le nomine siano affidate alla competenza dello

Stato.

Al suddetto quadro riepilogativo si aggiunge la previsione dell’art.58 del

D.Lgs. 29/93, come modificato dal D.Lgs. 80/98, nel quale è disposto che

qualsiasi attività a titolo oneroso e a carattere non occasionale che non rientri nei

doveri inerenti il proprio profilo professionale deve, necessariamente, essere

conferita ovvero autorizzata dall’amministrazione di appartenenza, salvo i

seguenti casi elencati nel comma 6 del citato articolo:

- collaborazione a giornali, riviste, enciclopedie e analoghi;

- utilizzazione economica da parte dell’autore o dell’inventore di opere di

ingegno o di invenzioni industriali;

- partecipazione a convegni e seminari;

Page 125: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

120  

- incarichi per i quali è corrisposto solo il rimborso delle spese

documentate;

- incarichi per lo svolgimento dei quali il dipendente è in posizione di

aspettativa, di comando o di fuori ruolo;

- incarichi conferiti dalle organizzazioni sindacali a dipendenti distaccati

presso le stesse o in aspettativa non retribuita.

Sono, al contrario incompatibili:

- tutte le attività, a prescindere dal titolo gratuito o oneroso, che siano svolte

con assiduità, continuità e durata nel tempo;

- le cariche nelle società che perseguono fini lucrativi;

- lo svolgimento della libera attività professionale tranne che per i docenti.

Page 126: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

121  

IV LEZIONE L’organizzazione della Pubblica Istruzione

4.1 L’ORGANIZZAZIONE CENTRALE

4.1.1 IL MINISTERO

Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, noto anche

come MIUR, è il dicastero del Governo italiano preposto all'amministrazione

dell'istruzione, dell'università, della ricerca e dell'alta formazione artistica,

musicale e coreutica.

Il ministero è responsabile dell'istruzione nelle scuole di ogni ordine e

grado, delle scuole pubbliche e si occupa dei programmi delle scuole private.

Cura la vigilanza sulle istituzioni universitarie e sovraintende alla ricerca dello

Stato attraverso le apposite strutture.

Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca è stato

riorganizzato col DPR 20 gennaio 2009, n. 17, recante Regolamento recante

disposizioni di riorganizzazione del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e

della Ricerca, per le strutture ministeriali e con il DPR 14 gennaio 2009, n. 16,

recante Regolamento recante la riorganizzazione degli Uffici di diretta

collaborazione presso il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della

Page 127: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

122  

Ricerca, per le strutture di staff, entrambi pubblicati in GURI n. 60 del 13 marzo

2009.

Gli Uffici di diretta collaborazione del Ministro sono:

l'Ufficio di Gabinetto;

la Segreteria del Ministro:

il Segretario particolare del Ministro;

l'Ufficio legislativo;

l'Ufficio stampa;

il Servizio di controllo interno;

la Segreteria tecnica del Ministro;

Segreterie dei Sottosegretari di Stato.

I Sottosegretari di Stato si avvalgono dell'Ufficio di Gabinetto, dell'Ufficio

Legislativo e dell'Ufficio del Consigliere diplomatico che opera presso l'Ufficio

di Gabinetto.

Il MIUR è articolato in 3 Dipartimenti:

il Dipartimento per l'Istruzione, suddiviso in 4 Direzioni

Generali:

o DG per gli Ordinamenti Scolastici e per l'Autonomia

Scolastica;

Page 128: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

123  

o DG per l'Istruzione e Formazione Tecnica Superiore e per i

Rapporti con i Sistemi Formativi delle Regioni;

o DG per il Personale Scolastico;

o DG per lo Studente, l'Integrazione, la Partecipazione e la

Comunicazione.

il Dipartimento per l'Università, l'Alta Formazione Artistica,

Musicale e Coreutica e per la Ricerca, suddiviso in 4 Direzioni

Generali:

o DG per l'Università, lo Studente e il Diritto allo Studio

Universitario;

o DG per l'Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica;

o DG per il Coordinamento e lo Sviluppo della Ricerca;

o DG per l'Internazionalizzazione della Ricerca.

il Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle

Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali, suddiviso in 4

Direzioni Generali:

o DG per le Risorse Umane del Ministero, Acquisti e Affari

Generali;

o DG per la Politica Finanziaria e per il Bilancio;

o DG per gli Studi, la Statistica e i Sistemi Informativi;

o DG per gli Affari Internazionali.

Page 129: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

124  

Le funzioni del dipartimento Istruzione possono come di seguito

sintetizzarsi:

definizione degli obiettivi formativi nei diversi gradi e tipologie di

istruzione; organizzazione generale dell'istruzione scolastica,

ordinamenti, curricula e programmi scolastici;

stato giuridico del personale scolastico;

definizione degli indirizzi per l'organizzazione dei servizi nel territorio

al fine di garantire livelli di prestazioni uniformi su tutto il territorio

nazionale;

valutazione dell'efficienza dell'erogazione dei servizi nel territorio;

definizione dei criteri e parametri per l'attuazione di interventi sociali

nella scuola;

definizione di interventi a sostegno delle aree depresse per il

riequilibrio territoriale della qualità del servizio scolastico ed

educativo;

ricerca e sperimentazione delle innovazioni funzionali alle esigenze

formative;

riconoscimento dei titoli di studio e delle certificazioni in ambito

europeo ed internazionale ed attuazione di politiche dell'educazione

comuni ai Paesi dell'Unione europea;

assetto complessivo dell'intero sistema formativo ;

Page 130: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

125  

individuazione degli obiettivi e degli standard e percorsi formativi in

materia di istruzione superiore e di formazione tecnica superiore;

consulenza e supporto all'attività delle istituzioni scolastiche

autonome;

definizione degli indirizzi in materia di scuole paritarie e di scuole e

corsi di istruzione non statale;

cura delle attività relative all'associazionismo degli studenti e dei

genitori;

promozione dello status dello studente della scuola e della sua

condizione;

competenze in materia di edilizia scolastica, riservate al Ministero, a

norma della legge 11 gennaio 1996, n. 23;

competenze riservate all'amministrazione scolastica relativamente alle

istituzioni di cui all'articolo 137, comma 2, del decreto legislativo 31

marzo 1998, n. 112, cioè scuole militari e scuole istituite da soggetti

extracomunitari;

rapporti con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le

regioni e le province autonome di Trento e Bolzano e con la

Conferenza unificata per le materie di propria competenza;

attività di comunicazione istituzionale nonché attività e convenzioni

editoriali e campagne di comunicazione;

Page 131: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

126  

campagne di sensibilizzazione e promozione di eventi;

coordinamento del sito web del Ministero.

A suo volta il dipartimento è costituito da uffici di livello dirigenziale

generale:

a) direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per l'autonomia

scolastica;

b) direzione generale per l'istruzione e formazione tecnica superiore e

per i rapporti con i sistemi formativi delle regioni;

c) direzione generale per il personale scolastico;

d) direzione generale per lo studente, l'integrazione, la partecipazione

e la comunicazione.

Il dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse

umane, finanziarie e strumentali svolge funzioni nelle seguenti aree:

studi e programmazione ministeriale;

politica finanziaria, bilancio e monitoraggio del fabbisogno finanziario

del Ministero; definizione degli indirizzi generali in materia di gestione

delle risorse umane del Ministero, di disciplina giuridica ed economica

del relativo rapporto di lavoro, di reclutamento e formazione, di

relazioni sindacali e di contrattazione;

acquisti e affari generali; gestione e sviluppo dei sistemi informativi

del Ministero e connessione con i sistemi informativi delle università,

Page 132: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

127  

degli enti di ricerca e dei consorzi interuniversitari; elaborazioni

statistiche;

affari e relazioni internazionali dell'istruzione scolastica, universitaria e

dell'alta formazione artistica e musicale, inclusa la collaborazione con

l'Unione europea e con gli organismi internazionali.

Il dipartimento comprende i seguenti uffici di livello dirigenziale

generale:

direzione generale per le risorse umane del Ministero, acquisti e

affari generali;

direzione generale per la politica finanziaria e per il bilancio;

direzione generale per gli studi, la statistica e i sistemi informativi;

direzione generale per gli affari internazionali.

L’art. 4 del DPR n. 17 del 2009 (così come accadeva nei precedenti

regolamenti) definisce i compiti della Conferenza permanente dei Capi dei

dipartimenti e dei Direttori generali.

Tale organo ha la funzione di coordinare tutti gli uffici di livello

dirigenziale generale, centrali e periferici e, nella fase ascendente di costruzione

della policy, formula proposte al ministro per l’emanazione di atti generali di

indirizzo.

La conferenza è presieduta, in ragione delle materie, dai capi dei

dipartimenti, che provvedono a convocarla periodicamente in adunanza plenaria,

almeno ogni sei mesi.

Page 133: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

128  

Il MIUR a livello centrale è costituito da vari organi quali:

il CUN - Consiglio Universitario Nazionale, quale organo elettivo di

rappresentanza delle istituzioni autonome universitarie e consultivo del

Ministero;

il CNP - Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione, quale organismo

costituito dai Provvedimenti Delegati della scuola nel 1974 in parziale

sostituzione del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione, istituito a sua

volta nel 1859;

il CNAM - Consiglio Nazionale per l'Alta Formazione Artistica e

Musicale, quale organismo costituito con DM 5 luglio 2000, che esercita le

competenze consultive in materia di alta formazione artistica e musicale, ai sensi

della legge 508/99, concernente la riforma delle Accademie e dei Conservatori;

il CNSU - Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, quale

organo consultivo di rappresentanza degli studenti universitari;

il CNPC - Consiglio Nazionale dei Presidenti delle Consulte, quale

organo consultivo di rappresentanza degli studenti delle scuole superiori;

il CEPR - Comitato di esperti per la politica della ricerca, quale organo

di consulenza per la politica della ricerca e per produrre studi sullo stato della

ricerca, nazionale e internazionale;

il CNVSU - Comitato nazionale per la valutazione del sistema

universitario, previsto dall' art. 2 della legge 19 ottobre 1999 n. 370, e costituito

Page 134: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

129  

con DM 4 aprile 2000, è subentrato all' Osservatorio per la valutazione del

sistema universitario;

il CIVR - Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca, ha il

compito di definire i criteri generali per le attività di valutazione dei risultati

della ricerca e di promuovere la sperimentazione di nuove metodologie di

valutazione, a sostegno della qualità della ricerca scientifica nazionale, ai sensi

dell'art. 5 del D.lgs. 204/98, come modificato dal d.lgs. 381/98. Con DM 24

novembre 1999 ne ha disciplinato l' organizzazione e il funzionamento;

Gruppo di lavoro congiunto CNAM-CUN, costituito con DM 21 febbraio

2008, ha lo scopo di stabilire utili forme di reciproca e costante collaborazione

tra i due sistemi di alta formazione ricercando ogni forma di sinergia

istituzionale ed evidenziando le specificità dei due sistemi. Il Gruppo di lavoro è

formato pariteticamente da sei componenti, di cui tre indicati dal Consiglio

universitario nazionale (CUN) e tre dal Consiglio per l'alta formazione artistica e

musicale (CNAM).

Il MIUR si articola a livello periferico in diversi uffici:

gli Uffici Scolastici Regionali - USR, in numero di 18,

costituiscono autonomi centri di responsabilità amministrativa,

attuano le disposizioni dei Dipartimenti e svolgono il ruolo di

diretto supporto e consulenza alle singole scuole, articolando i

propri uffici sul territorio.

Page 135: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

130  

gli Uffici Scolastici Provinciali - USP(attualmente denominati

"Ambiti territoriali"), dipendenti dagli USR, applicano le

disposizioni degli uffici regionali e del ministero, quale presidio

intermedio rispetto alle istituzioni scolastiche. Gli USP sono in

numero di 104, diffusi pressoché su tutto il territorio nazionale.

Inoltre il Ministero si occupa della vigilanza dei seguenti enti:

l'Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica,

istituita con la Legge n. 296/2006 e subentra all'INDIRE e agli

IRRE regionali, al fine di sostenere l'autonomia delle istituzioni

scolastiche ed i processi di innovazione e di ricerca educativa,

nonché per favorirne l'interazione con il territorio. Ha sede a

Firenze, ed è articolata a livello periferico in nuclei situati presso

gli Uffici Scolastici Regionali.

l'INVALSI, quale ente di ricerca dotato di personalità giuridica di

diritto pubblico erede del Centro Europeo dell'Educazione -

CEDE istituito intorno al 1970, il cui compito è curare gli aspetti

valutativi e qualitativi del sistema scolastico, effettuando verifiche

periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e

sulla qualità complessiva dell'offerta formativa delle istituzioni di

istruzione e di istruzione e formazione professionale.

l'Agenzia Spaziale Italiana - ASI, quale ente di ricerca in ambito

spaziale.

Page 136: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

131  

il Consiglio Nazionale delle Ricerche - CNR, quale ente di

ricerca a livello nazionale, articolato a livello nazionale.

l'INRIM - Istituto nazionale di ricerca metrologica.

l'INDAM - Istituto Nazionale di Alta Matematica.

l'INAF - Istituto Nazionale di Astrofisica.

l'INFN - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

l'INGV - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

l'OGS - Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica

Sperimentale.

l'Istituto Italiano di Studi Germanici.

il Consorzio per l'Area di Ricerca Scientifica e Tecnologica di

Trieste.

il Museo Storico della Fisica e Centro di Studi e Ricerche

"ENRICO FERMI".

la Stazione Zoologica Anton Dohrn.

Page 137: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

132  

4.2 L’ORGANIZZAZIONE PERIFERICA

4.2.1 L’UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE

Gli uffici scolastici regionale (USR) sono uffici periferici del Ministero

dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e sono presenti in 18 capoluoghi

di regione (non c'è in Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige, dove vige una

disciplina separata). Sono stati istituiti con d.P.R. 6 novembre 2000, n. 347, e la

disciplina è attualmente contenuta nel d.P.R. 21 dicembre 2007, n. 260, e

segnatamente nell'art. 7.

Costituiscono un autonomo centro di responsabilità amministrativa, al

quale sono assegnate tutte le funzioni già spettanti agli uffici periferici

dell’amministrazione della pubblica istruzione a norma della vigente

legislazione.

L’ufficio scolastico regionale svolge le sue funzioni in raccordo con i

dipartimenti e con i servizi centrali. Esso vigila sull’attuazione degli ordinamenti

scolastici, sui livelli di efficacia dell’attività formativa e sull’osservanza degli

standard programmati; promuove la ricognizione delle esigenze formative e lo

sviluppo della relativa offerta sul territorio in collaborazione con la regione e gli

enti locali; cura l’attuazione delle politiche nazionali per gli studenti; formula al

servizio per gli affari economico-finanziari e ai dipartimenti le proprie proposte

Page 138: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

133  

per l’assegnazione delle risorse finanziarie e di personale; provvede alla

costituzione della segreteria del consiglio regionale dell’istruzione a norma

dell’articolo 4 del decreto legislativo 30 giugno 1999, n.233; cura i rapporti con

l’amministrazione regionale e con gli enti locali, per quanto di competenza

statale e nel rispetto comunque dell’autonomia delle istituzioni scolastiche,

relativamente all’offerta formativa integrata, all’educazione degli adulti; esercita

la vigilanza sulle scuole e corsi di istruzione non statali e sulle scuole straniere in

Italia; fornisce assistenza e supporto alle istituzioni scolastiche e vigila sul loro

funzionamento nel rispetto dell’autonomia ad esse riconosciuta; assegna alle

istituzioni scolastiche le risorse finanziarie; assegna alle istituzioni scolastiche le

risorse di personale ed esercita tutte le competenze in materia, ivi comprese

quelle attinenti alle relazioni sindacali, non attribuite alle istituzioni scolastiche o

non riservate all’amministrazione centrale; assicura, con i modi e gli strumenti

più opportuni, la diffusione delle informazioni.

Il dirigente preposto all’ufficio scolastico regionale, in particolare, stipula i

contratti individuali con i dirigenti scolastici ed emette i relativi atti di incarico.

Nell’esercizio dei propri compiti il dirigente dell’ufficio regionale si avvale dei

servizi funzionali e territoriali, nonché dell’Istituto regionale di ricerca

educativa.

Presso ciascun ufficio scolastico regionale è costituito l’organo collegiale

di cui all’articolo 75, comma 3, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300.

Esso è così composto: il dirigente preposto all’ufficio scolastico regionale, che

Page 139: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

134  

lo presiede; tre rappresentanti dello Stato, di cui due scelti dal predetto dirigente

tra il personale della scuola; due rappresentanti della regione; due rappresentanti

degli enti locali territoriali designati, rispettivamente, dalle corrispondenti

articolazioni regionali dell’Unione delle Province d’Italia (UPI) e

dell’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia (ANCI). Il predetto organo

collegiale si dota di un regolamento interno di organizzazione, sulla base degli

indirizzi concordati in sede di Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del

decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, nel rispetto delle competenze definite

dalle leggi statali e regionali.

Nella regione Valle d’Aosta e nelle province autonome di Trento e di

Bolzano seguitano ad applicarsi, per quanto concerne l’organizzazione

dell’amministrazione scolastica, le disposizioni previste dai rispettivi statuti e

relative norme di attuazione o in base ad essi adottate. Nella regione siciliana

seguita ad applicarsi l’articolo 9 delle norme di attuazione adottate con decreto

del Presidente della Repubblica 14 maggio 1985, n. 246.

4.2.2 L’ UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE

Gli Uffici scolastici provinciali, nati nel 2006 in sostituzione dei CSA,

hanno una serie di compiti indicati nella direttiva del MPI n. 7551 del 7

settembre 2006, che consistono in:

Page 140: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

135  

iniziative di ricognizione, monitoraggio e raccolta di dati in ordine allo

stato di attuazione delle disposizioni in materia di sicurezza e messa a

norma degli edifici scolastici, ai sensi del D. L.vo n. 626, del 19

settembre 1994, e del comma 21 dell'art. 80 della legge n. 289, del 27

dicembre 2002;

iniziative di ricognizione e monitoraggio dell'attuazione della legge n.

23, in data 11 gennaio 1996, recante disposizioni in materia di edilizia

scolastica;

attività finalizzate alla ricognizione, monitoraggio e verifica, anche

attraverso le funzioni attivate dal Sistema informativo, dei progetti

realizzati dalle istituzioni scolastiche nell'ambito della

programmazione dei fondi strutturali europei;

raccordo e interazioni con i Comuni, volti a promuovere azioni di

ricognizione, monitoraggio e verifica dell'osservanza dell'obbligo

scolastico, con particolare riferimento ai minori stranieri presenti sul

territorio nazionale, in attuazione dell'art. 47 del D.L.vo n. 286, in data

25 luglio 1998;

raccordo e interlocuzioni con le Autonomie locali e con le Aziende

Sanitarie Locali, al fine di individuare le condizioni che consentano

una migliore integrazione scolastica degli alunni diversamente abili, in

funzione dell'attuazione del D.P.C.M. n. 185, del 23 febbraio 2006;

Page 141: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

136  

assistenza, consulenza, informazione-formazione e monitoraggio

finalizzati allo sviluppo delle condizioni per la piena realizzazione

dell'autonomia didattica, organizzativa e di ricerca delle istituzioni

scolastiche, anche attraverso la costituzione di reti di scuole;

promozione e incentivazione della partecipazione studentesca e

creazione di occasioni di confronto e aggregazioni tra le Consulte

presenti nelle istituzioni scolastiche;

ricognizione, per ogni opportuna azione di supporto, dell'offerta

formativa realizzata dalle istituzioni scolastiche, con riferimento sia

alle attività curriculari ed extra curriculari, che ai risultati raggiunti in

relazione agli obiettivi preventivati;

ricognizione e monitoraggio dello stato di assegnazione e di

utilizzazione dei finanziamenti concessi alle istituzione scolastiche

autonome.

Inoltre l'Ufficio Scolastico Provinciale:

fornisce assistenza per le procedure amministrative ed amministrativo-

contabili;

gestisce le graduatorie Provinciali;

propone al Direttore regionale l’assegnazione delle risorse umane alle

Istituzioni scolastiche;

Page 142: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

137  

ricerca collaborazioni, interlocuzioni raccordi con Enti, Soggetti ed

Organismi coinvolti ed interessati nel settore Istruzione e Formazione;

fornisce supporto alla progettazione ed alla innovazione dell’offerta

formativa curando l’integrazione con gli attori locali;

contribuisce allo sviluppo e fornisce supporto alle reti di scuole;

assicura il supporto organizzativo e la consulenza tecnico –scientifica

alla Consulta studentesca e stipula accordi quadro con gli Enti locali, la

Regione, le associazione degli studenti e degli ex studenti, dell’ utenza

e del volontariato,con le organizzazioni del mondo del lavoro e della

produzione.

Su delega del Dirigente Regionale, il Dirigente dell'U.S.P. ha la funzione

di rispondere ai quesiti formulati dalle Istituzioni scolastiche, sottoponendo

all’USR le questioni controverse che richiedono univoche interpretazioni ed

applicazioni nella Regione. Inoltre lo stesso accoglie le richieste di ferie dei

Dirigenti Scolastici (DS), si occupa della disciplina dei docenti e del personale

Amministrativo Tecnico Ausiliario (ATA) e dell’ anagrafe scolastica, emana i

provvedimenti finali in materia di “ Riconoscimento di infermità e concessione

di equo indennizzo” e di “Concessione della pensione privilegiata” al personale

Dirigente, docente, educativo ed ATA.

È delegato al controllo dei conti consuntivi delle scuole

Page 143: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

138  

4.3 IL DIRIGENTE SCOLASTICO

La L. 59/97 ed il successivo D.lgs 59 del 1998, emanato in attuazione

della delega contenuta nell’art. 21 della L59/97, hanno determinato il passaggio

dal ruolo direttivo al ruolo dirigenziale di chi è posto al vertice dell’istituto

scolastico25. Fino al 2001 la figura del capo d’Istituto era suddivisa nei ruoli di

preside per la dirigenza delle scuole secondaria di primo e secondo grado e di

direttore posto a capo delle scuole primarie, figure ora accorpate in quelle del

dirigente scolastico.

In base al D.lgs165/2001 il dirigente è “il responsabile della gestione delle

risorse finanziarie e strumentali e dei risultati di servizio”.

A seguito della legge sull’autonomia scolastica e dei successivi interventi

legislativi sono stati conferiti al dirigente scolastico poteri che prima erano

riconosciuti all’amministrazione periferica dello stato.

Nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative e amministrative

il Dirigente scolastico può:

- designare docenti di fiducia per lo svolgimento di specifici compiti e

farsi coadiuvare dal responsabile;

- esercitare il potere disciplinare verso i docenti ed il personale ATA;

- partecipare quale membro di diritto al consiglio dell’Istituzione;

25 L.Maiorca “Il dirigente scolastico” 2005

Page 144: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

139  

- convocare e presiedere il collegio dei docenti ed il consiglio di classe.

In materia finanziaria e patrimoniale i compiti del Dirigente26 sono:

- predispone il programma annuale;

- predispone i progetti compresi nel programma per l’attuazione del

P.O.F. ;

- dispone i prelievi del fondo di riserva;

- predispone apposito documento per consentire al consiglio di istituto di

verificare lo stato di attuazione del programma e le eventuali

modifiche;

- propone al Consiglio d’Istituto modifiche al programma;

- dispone variazioni conseguenti ad entrate finalizzate e storni

conseguenti a delibere de Consiglio d’Istituto;

- realizza il Programma Annuale;

- imputa le spese al funzionamento amministrativo e didattico generale,

ai compensi spettanti al personale, alle spese di investimento ed ai

progetti nei limiti della rispettiva dotazione finanziaria stabilita nel

Programma Annuale;

- ordina la spesa eccedente nel limite massimo del 10% della dotazione

originaria di un progetto, mediante l’utilizzo del fondo di riserva,

qualora la realizzazione dello stesso richieda l’impiego di risorse

eccedenti;

26 D.I. 44/2001

Page 145: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

140  

- provvede alla gestione provvisoria;

- comunica all’Ufficio Scolastico Regionale la mancata approvazione

del programma;

- firma gli ordini contabili (riversali e mandati) congiuntamente al

Direttore;

- assume impegni di spesa;

- può effettuare pagamenti a mezzo della carta di credito, di cui è

titolare;

- stipula la convenzione per il servizio di cassa (art. 16 c. 1);

- anticipa al Direttore il fondo minute spese e rimborsa allo stesso le

spese sostenute;

- sottopone il conto consuntivo unitamente ad una dettagliata relazione

illustrativa al Collegio dei revisori;

- trasmette all’Ufficio Scolastico regionale il conto consuntivo

approvato dal consiglio di istituto in difformità del parere espresso dal

Collegio dei revisori dei conti corredato da una dettagliata e motivata

relazione ai fini dell’adozione dei provvedimenti di competenza;

- comunica all’Ufficio Scolastico regionale e al Collegio dei revisori la

mancata approvazione del conto consuntivo;

- adotta misure organizzative per la rilevazione e l’analisi dei costi e dei

rendimenti dell’attività amministrativa collegando le risorse umane,

finanziarie e strumentali impiegate con i risultati conseguiti;

Page 146: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

141  

- dirige l’azienda agraria o speciale annessa all’istituzione scolastica e in

circostanze particolari affida ad un docente, particolarmente

competente, la direzione dell’Azienda;

- predetermina la superficie su cui far svolgere l’attività didattica;

- presenzia al passaggio delle consegne tra Direttore uscente e Direttore

subentrante;

- attiva la procedura di ricognizione dei beni almeno ogni 5 anni e

provvede almeno ogni 10 anni al rinnovo degli inventari e alla

rivalutazione dei beni;

- adotta il provvedimento di eliminazione dei beni dall’inventario in

caso di materiale mancante per furto o per causa di forza maggiore;

- indica al Direttore i docenti responsabili della direzione dei laboratori

tecnici e scientifici;

- provvede agli adempimenti per il riconoscimento del diritto d’autore

dell’istituto scolastico sulle opere dell’ingegno prodotte nello

svolgimento delle attività scolastiche;

- propone al Consiglio di Istituto l’utilizzazione ai fini economici di

eventuali creazioni di software prodotti nello svolgimento di attività

didattica

In materia di attività negoziale il Dirigente27:

27 D.I. 44/2001

Page 147: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

142  

- svolge l’attività negoziale necessaria all’attuazione del programma

annuale nel rispetto delle delibere assunte dal Consiglio d’ Istituto;

- può delegare lo svolgimento di singole attività negoziali al Direttore o

a uno dei collaboratori individuati a norma dell’art. 25 bis, comma 5,

del Decreto Legislativo 3/2/93 n. 29;

- si avvale dell’attività istruttoria del Direttore;

- può incaricare dell’attività negoziale, qualora non esistano

nell’istituzione scolastica specifiche competenze professionali,

personale esterno /commercialisti, avvocati, notai);

- ha il potere di recedere, rinunciare e transigere nell’attività negoziale;

- provvede direttamente, senza comparazione di offerte, agli acquisti,

appalti e forniture, il cui valore complessivo sia inferiore al limite di

spesa di 2000 Euro o al limite preventivamente fissato dal Consiglio di

Istituto;

- procede alla scelta del contraente per acquisti, appalti e forniture, il cui

valore eccede 2000 Euro o il limite fissato dal Consiglio di Istituto,

previa comparazione delle offerte di almeno tre ditte direttamente

interpellate mediante lettera di invito contenente i criteri di

aggiudicazione, l’esatta indicazione delle prestazioni contrattuali, i

termini e le modalità di esecuzione e pagamento;

Page 148: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

143  

- redige una relazione sull’attività negoziale svolta alla prima riunione

successiva del Consiglio di Istituto riferendo anche sull’attuazione dei

contratti e delle convenzioni;

- nomina un singolo collaudatore o apposite commissioni interne per il

collaudo di lavori, forniture e servizi;

- rilascia un certificato che attesta la regolarità della fornitura per un

valore inferiore a 2000 Euro. Può delegare questa attività al Direttore

dei servizi generali e amministrativi o a un verificatore all’uopo

nominato;

- procede allo svincolo delle garanzie eventualmente prestate;

- assegna e revoca i beni in uso gratuito secondo i criteri fissati dal

Consiglio di Istituto;

- decide in ordine ai contratti di comodato;

- provvede ad ordinare gli interventi di manutenzione ordinaria degli

edifici scolastici delegati dall’Ente Locale;

- provvede ai contratti di locazione finanziaria;

- provvede ai contratti di gestione finalizzata delle risorse finanziarie;

- provvede in materia di appalti per lo smaltimento di rifiuti speciali;

- provvede alla vendita di materiali fuori uso e di beni non più

utilizzabili.

Inoltre il Dirigente scolastico, quale legale rappresentante nei rapporti

istituzionali, nonché con i terzi e in giudizio, è il responsabile della gestione del

Page 149: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

144  

personale e delle sicurezza personale e degli alunni nonché il titolare delle

relazioni sindacali

Per quanto riguarda le relazioni sindacali il dirigente è il responsabile

della parte pubblica e svolge e stipula la contrattazione integrativa di istituto,

formalizza la propria proposta contrattuale, concede congedi, ferie, festività,

permessi brevi, assenze per malattia, aspettative infortuni. Stipula i contratti

individuali di lavoro del personale docente ed ATA .

Il dirigente scolastico è anche responsabile dell’attuazione del piano di

offerta formativa (POF) avendo il compito di “ predisporre gli strumenti

attuativi del piano di offerta formativa ed il compito di “attivare i necessari

rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali , culturali socilai

ed economiche operanti sul territorio”28 in questa sua funzione mette in atto

rapporti anche con e tra genitori, gli studenti, gli insegnanti e lo stesso territorio.

4.3.1 COME SI DIVENTA DIRIGENTE

Per diventare dirigente scolastico o meglio per accedere al concorso per

dirigente scolastico occorre essere in possesso della laurea a patto che la persona

che intenda fare domanda sia insegnante o educatore di ruolo nelle scuole

28 C.N.N.L. 26.05.1999

Page 150: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

145  

pubbliche da almeno cinque anni. Il concorso è svolto in sede regionale, all'atto

della domanda si chiede dove voler svolgere il suddetto concorso.

Il concorso si svolge a cadenza periodica e dopo il concorso vi è un

periodo di formazione che si conclude con un esame per assegnare i posti

vacanti. I vincitori sono assunti in ruolo, in caso di rifiuto si sarà depennati dalla

graduatoria. Il dirigente scolastico può anche ambire ad entrare negli uffici della

Pubblica Istruzione o diventare Ispettore scolastico.

Per quanto riguarda lo svolgimento del concorso questo è costituito da

una prova preselettiva, da quella scritta ed, infine, dall'orale. Per il superamento

del concorso occorre superare tutte le prove che vertono sulle seguenti materie:

ordinamento scolastico e autonomia; sistemi scolastici europei; funzione

dirigenziale; gestione riforme finanziarie; diritto amministrativo e pubblica

amministrazione ed infine lingua inglese e tecnologia.

Page 151: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

146  

V LEZIONE e responsabilità dei Docenti e del Dirigente

scolastico

5.1 LA RESPONSABILITA’ DISCIPLINARE DEL DOCENTE

L’Ultimo intervento in materia disciplinare è il D.Lgs. 27 ottobre 2009, n.

150 che con gli artt. 67 e ss., ha modificato il testo del D.Lgs. n. 165/2001.

I principi di riferimento dell’esercizio della funzione disciplinare da parte

della P.A.:

a) il Dipartimento della funzione pubblica definisce il codice di

comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni (esso è

allegato al vigente CCNL del comparto scuola nonché a quello dei

Dirigenti scolastici), il quale viene reso pubblico nelle scuole con

l’affissione all’albo d’istituto;

b) la tipologia delle infrazioni e delle relative sanzioni è definita dai contratti

collettivi di lavoro;

c) la pubblicazione sul sito istituzionale dell’amministrazione del “Codice

disciplinare”, recante l’indicazione delle predette infrazioni e relative

sanzioni, equivale a tutti gli effetti alla sua affissione nella sede di lavoro;

d) il potere sanzionatorio del dirigente scolastico è accresciuto, potendo ora

irrogare sanzioni fino alla sospensione dal servizio fino a dieci giorni;

Page 152: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

147  

e) la contrattazione collettiva non può istituire procedure di impugnazione

dei provvedimenti disciplinari, in quanto la materia delle controversie

relative al procedimento e alle sanzioni disciplinari è devoluta al giudice

ordinario

Le sanzioni disciplinari previste nei confronti del docente sono:

avvertimento scritto;

censura;

sospensione dall’insegnamento o dall’ufficio fino a 10 giorni

sospensione dal servizio e dalla retribuzione superiore a 10 giorni e

fino a 1 mese;

sospensione dal servizio e dalla retribuzione per un periodo di 6

mesi ed utilizzazione;

licenziamento con preavviso;

licenziamento senza preavviso.

I primi tre provvedimenti spettano al dirigente scolastico, gli altri

all’ufficio per i procedimenti disciplinari.

L’avvertimento scritto consiste in un richiamo scritto e motivato che

viene inflitto per mancanze lievi riguardanti i doveri inerenti alla funzione

docente o ai doveri di ufficio (art. 492 D.Lgs.297/94).

Page 153: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

148  

La censura è una dichiarazione di biasimo scritta e motivata inflitta in

conseguenza di mancanze non gravi riguardanti i doveri inerenti alla funzione

docente o i doveri di ufficio (art. 493 D.Lgs.297/94).

La sospensione dell’insegnamento fino ad un mese è inflitta in caso di

atti non conformi alle responsabilità, ai doveri e alla correttezza inerenti alla

funzione o per gravi negligenze in servizio; nel caso di violazione del segreto

d'ufficio inerente ad atti o attività non soggetti a pubblicità o quando il docente

omette di compiere gli atti dovuti in relazione ai doveri di vigilanza (art. 494

D.Lgs.297/94)

La sospensione dall’insegnamento da 3 giorni e fino a tre mesi in

proporzione all’entità del risarcimento è applicata in caso di condanna della

pubblica amministrazione al risarcimento del danno derivante dalla violazione,

da parte del dipendente, degli obblighi concernenti la prestazione lavorativa,

stabiliti da norme legislative o regolamentari, dal contratto collettivo o

individuale, da atti e provvedimenti dell'amministrazione di appartenenza o dai

codici di comportamento di cui all'articolo 54 D.Lgs.165/2001 (art. 55 sexies

comma 1 D.Lgs.165/2001)

La sospensione dall'insegnamento da oltre 1mese e fino a sei mesi, di

competenza dell’ufficio procedimenti disciplinari, è inflitta:

- nei casi previsti per la sospensione fino ad un mese qualora le

infrazioni abbiano carattere di particolare gravità;

- uso dell'impiego ai fini di interesse personale;

Page 154: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

149  

- atti in violazione dei propri doveri che pregiudichino il regolare

funzionamento della scuola e per concorso negli stessi atti;

- abuso di autorità (art. 495 D.Lgs.297/94);

La destituzione consiste nella cessazione del rapporto d’impiego.

La destituzione va irrogata:

- per atti che siano in grave contrasto con i doveri inerenti alla funzione;

- per attività dolosa che abbia portato grave pregiudizio alla scuola, alla

pubblica amministrazione, agli alunni, alle famiglie;

- per illecito uso o distrazione dei beni della scuola o di somme

amministrate o tenute in deposito, o per concorso negli stessi fatti o per

tolleranza di tali atti commessi da altri operatori della medesima scuola

o ufficio, sui quali, in relazione alla funzione, si abbiano compiti di

vigilanza;

- per gravi atti di inottemperanza a disposizioni legittime commessi

pubblicamente nell'esercizio delle funzioni, o per concorso negli stessi;

- per richieste o accettazione di compensi o benefici in relazione ad

affari trattati per ragioni di servizio;

- per gravi abusi di autorità. (art. 498 D.Lgs.297/94)

Il provvedimento di destituzione viene emanato a seguito di

procedimento disciplinare. Con la legge del 7 febbraio 1990 n. 19 è stata

abrogata la destituzione di diritto a seguito di condanna penale.

Il licenziamento con preavviso è previsto nel caso in cui:

Page 155: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

150  

- l’Amm.ne ha formulato una valutazione di insufficiente rendimento

riferibile ad un arco temporale non inferiore al biennio, a causa della

reiterata violazione degli obblighi concernenti la prestazione stessa,

stabiliti da norme legislative o regolamentari, dal contratto collettivo o

individuale, da atti e provvedimenti dell'amm.ne di appartenenza o dai

codici di comportamento;

- assenza priva di valida giustificazione per un numero di giorni, anche

non continuativi, superiore a tre nell'arco di un biennio o comunque

per più di sette giorni nel corso degli ultimi dieci anni ovvero mancata

ripresa del servizio, in caso di assenza ingiustificata, entro il termine

fissato dall'amministrazione;

- ingiustificato rifiuto del trasferimento disposto dall'amministrazione

per motivate esigenze di servizio.

La sanzione del licenziamento senza preavviso si applica :

- in caso di falsa attestazione della presenza in servizio mediante

l'alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre

modalità fraudolente, ovvero giustificazione dell'assenza dal servizio

mediante una certificazione medica falsa o che attesta falsamente uno

stato di malattia;

- falsità documentali o dichiarative connesse ai fini o in occasione

dell'instaurazione del rapporto di lavoro o di progressioni di carriera;

Page 156: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

151  

- reiterazione nell'ambiente di lavoro di gravi condotte aggressive o

minacciose o ingiuriose o moleste o comunque lesive dell'onore e della

dignità personale altrui;

- condanna penale definitiva, in relazione alla quale è prevista

l'interdizione perpetua dai pubblici uffici o l'estinzione, comunque

denominata, del rapporto di lavoro.

Per le infrazioni, la cui sanzione è di competenza del Dirigente Scolastico,

occorre la contestazione scritta degli addebiti, cui segue una precisa procedura:

a) contestazione scritta, numerata nel protocollo riservato, con la

dettagliata descrizione degli addebiti, entro 20 giorni dalla conoscenza

del fatto;

b) consegna della contestazione a mano, con contestuale firma di ricevuta

da parte del dipendente; oppure tramite posta elettronica certificata, nel

caso in cui il dipendente disponga di casella conforme; oppure tramite

fax indicato dal dipendente; oppure tramite raccomandata postale con

ricevuta di ritorno;

c) la lettera di contestazione degli addebiti si conclude con la

convocazione del dipendente per il contradditorio a sua difesa, con

preavviso di almeno 10 giorni sulla data fissata;

d) nel contradditorio a difesa il dipendente può farsi assistere da un

procuratore o rappresentante sindacale cui conferisca mandato; può

inviare una memoria scritta in luogo della presentazione; in caso di

Page 157: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

152  

grave ed oggettivo impedimento, può formulare motivata istanza di

rinvio del termine per l’esercizio della sua difesa (il differimento può

essere chiesto e ottenuto solo una volta);

e) il procedimento si conclude con l’archiviazione o con l’irrogazione

della sanzione entro 60 giorni dalla contestazione.

In caso di differimento dei termini a difesa superiore a dieci giorni il

termine di 60 giorni è prorogato di un periodo corrispondente.

Si ricordi che la recidiva in mancanze già sanzionate nel biennio

precedente comporta una sanzione di maggiore gravità rispetto a quella che

sarebbe stata applicata.

Per i provvedimenti di competenza del Dirigente dell’U.S.R. (o in tutti i

casi, quando il responsabile della scuola non ha qualifica dirigenziale, cioè

quando è un docente con incarico di presidenza) il procedimento è analogo a

quello previsto per le sanzioni meno gravi, con le seguenti particolarità:

a) il responsabile della struttura (nel nostro caso il D.s.) deve trasmettere

gli atti all’ufficio per i procedimenti disciplinari dell’U.S.R. entro 5

giorni dalla notizia del fatto;

b) tutti i termini sono raddoppiati;

c) il termine per la contestazione dell’addebito decorre dalla data di

ricezione degli atti ovvero dalla data nella quale l’ufficio ha altrimenti

acquisito notizia dell’infrazione;

Page 158: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

153  

d) la decorrenza del termine per la conclusione del procedimento resta

comunque fissata alla data di prima acquisizione della notizia

dell’infrazione, anche se avvenuta da parte del responsabile della

struttura in cui il dipendente lavora.

Il mancato rispetto dei termini comporta per l’amministrazione la

decadenza dall’azione disciplinare e per il dipendente la decadenza dall’esercizio

del diritto di difesa.

Il dipendente pubblico che subisce una sanzione disciplinare ha due

possibilità per ricorrere avverso di essa:

il ricorso al giudice ordinario che ha piene prerogative di valutazione

nel merito e nella forma della sanzione comminata;

il ricorso alla conciliazione non obbligatoria, che però attende i (futuri)

contratti collettivi di lavoro per poter essere istituita: essa in ogni caso

dovrà instaurarsi e concludersi entro un termine non superiore a trenta

giorni dalla contestazione dell’addebito e, comunque, prima

dell’irrogazione della sanzione. La sanzione concordemente

determinata, inoltre, non potrà essere di specie diversa da quella

prevista dalla legge o dal contratto collettivo per l’infrazione per la

quale si procede e non sarà soggetta ad impugnazione.

Resterà comunque escluso il ricorso alla conciliazione non obbligatoria nei

casi in cui la sanzione prevista è quella del licenziamento.

Page 159: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

154  

Il rispetto rigoroso delle procedure previste è la condizione essenziale per

la validità del procedimento e per la legittimità della sanzione: ogni difformità

procedurale può essere causa di annullamento in sede di impugnazione del

provvedimento.

In altre parole, una sanzione disciplinare, pur giusta e meritata nella

sostanza, è annullabile per vizi di forma e di procedura.

5.1.1 LA SOSPENSIONE CAUTELARE

In base alle indicazioni ricavabili dall'art. 53-ter, comma 1, del D.Lgs.

165/01, si deve ritenere non consentito il ricorso alla sospensione dal servizio o

ad altre misure cautelari prima e a prescindere dall'attivazione di un

procedimento disciplinare o dalla pendenza di un procedimento penale a carico

del docente.

Tuttavia si può procedere all’applicazione della misura cautelare della

sospensione quando ricorrono i seguenti presupposti:

a) gravità dell’infrazione commessa tale da giustificare astrattamente e

con valutazione ex ante il licenziamento del dipendente;

b) contestuale pendenza di un procedimento penale;

c) particolare complessità dell’accertamento del fatto addebitato al

dipendente;

Page 160: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

155  

d) non sufficienza degli esiti dell’istruttoria disciplinare a motivare

l’irrogazione della sanzione.

Accanto ai presupposti vi devono essere anche esigenze cautelari che

giustifichino la sospensione dal servizio, e tali sono:

a) le esigenze cautelari connesse con un procedimento penale in corso e/o

con un procedimento disciplinare attivato oppure di imminente

attivazione;

b) il rilievo dell’interesse pubblico garantito attraverso il provvedimento

di sospensione. Si tratta di valutare, pur con l’incertezza circa l’esito

dell’accertamento penale o della vicenda, in relazione al tipo di reato e

al tipo di soggetto passivo (ad esempio, la violenza sessuale nei

confronti di alunni), il grave pregiudizio e turbamento provocato (per

gli alunni), nonché i riflessi negativi che la permanenza del docente in

servizio può causare alla serenità dell’ambiente scolastico.

L’organo competente ad applicare la sanzione è il direttore generale dell'

U.S.R.

Tuttavia tale potere spetta anche in casi di particolare urgenza al Dirigente

scolastico, il quale applicherà la sanzione con provvedimento provvisorio

motivato, da trasmettere tempestivamente al Direttore generale dell'USR per la

convalida o la revoca, atti da effettuarsi entro 10 gg. dall'adozione del medesimo

provvedimento. In caso di revoca o mancata convalida, la sospensione cautelare

diviene inefficace e il dipendente è immediatamente reintegrato in servizio con il

Page 161: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

156  

riconoscimento dell'intero trattamento economico spettante, e fatte salve le

azioni di tutela dei diritti eventualmente lesi.

Il provvedimento deve essere motivato indicando la gravità dell'infrazione

commessa, le ragioni di particolare urgenza che giustificano la sospensione

cautelare, la natura provvisoria della sospensione cautelare ed il termine entro

cui deve essere convalidata dal Direttore generale dell'USR.

La durata della sospensione è commisurata alla permanenza delle ragioni

che l'hanno resa necessaria. Tuttavia, quando sia stata adottata a causa del

procedimento penale, non può comunque superare il termine massimo di 5 anni

previsto dall'articolo 9, Legge 19/1990

5.2 IL TRASFERIMENTO DEI DOCENTI PER

INCOMPATIBILITÀ AMBIENTALE

Il trasferimento per incompatibilità ambientale del docente non ha natura

disciplinare, ma solo cautelare29. Tale provvedimento così come disciplinato da

norme pubblicistiche (art. 468 e segg. del D.lg n. 297/1994), riguarda, però, solo

gli insegnanti, sia quelli assunti a tempo indeterminato (ex ruolo) sia quelli

“precari”, ovverosia a tempo determinato (ex supplenti): l'analogo rimedio, per

trasferire in simili ipotesi il restante personale della scuola, già previsto dal

29 Cass.civ. sez. lavoro n. 11589/2003

Page 162: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

157  

citato decreto legislativo, è stato disapplicato; sicché il cosiddetto personale

A.T.A., ed il direttore s.g.a., possono essere trasferiti, ora, ai sensi e per gli

effetti dell'art. 2103 del codice civile.

Il trasferimento d'ufficio in esame è adottato attraverso la procedura

prevista per emanazione dei provvedimenti amministrativi regolata dalla Legge

n. 241/1990 (cd trasparenza amministrativa). Ciò comporta che l'insegnante ha

diritto di essere informato dell'avvio del procedimento, può produrre memorie

difensive e indicare prove a suo vantaggio. In ogni caso, il provvedimento è

adottato dal direttore dell'Ufficio regionale scolastico, o da un suo delegato (ivi

compreso il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale : ex provveditore agli

studi), previo conforme parere del consiglio di disciplina del CNPI (Consiglio

nazionale della pubblica istruzione) di cui fanno parte anche membri- docenti.

Il trasferimento per incompatibilità ambientale consegue ad una

valutazione ampiamente discrezionale dei presupposti che portano a sconsigliare

la permanenza in una determinata sede e comunque non può essere influenzato

dalle esigenze personali e familiari del dipendente, che recedono di fronte al

superiore interesse pubblico alla tutela del buon funzionamento degli uffici e del

prestigio dell'amministrazione stessa. 30

Il potere di trasferimento per incompatibilità ambientale degli insegnanti,

previsto dal decreto legislativo n.297/1994 e dalla contrattazione collettiva,

30 Cons. St., sez. IV, 5 aprile 2005 n. 1486 e T.A.R. Marche Ancona, sez. I, 14/06/2006, n.437.

Page 163: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

158  

s'inquadra nel più generale potere organizzatorio che è attribuito

all'amministrazione scolastica per garantire la regolarità e la continuità

dell'azione amministrativa, e si concreta in un provvedimento che, basandosi su

una valutazione discrezionale, deve essere congruamente motivato, al fine di

rendere possibile il sindacato del giudice a tutela degli interessi dei docenti.

Pertanto, il provvedimento in questione deve indicare, con sufficiente

chiarezza, a seguito degli accertamenti svolti, le ragioni d'incompatibilità

oggettiva che costituiscono ostacolo alla permanenza del docente nella scuola o

nella sede, tanto più che gli articoli 468 e seguenti del D.lg. N. 297/94 non

indicano i singoli casi che possono determinare l'esigenza del trasferimento,

rimettendone l'individuazione al prudente, puntuale e rigoroso accertamento per

opera dell'autorità preposta alla tutela del buon andamento del servizio e delle

relative esigenze : ovverosia, la situazione d'incompatibilità ambientale, a causa

della quale può disporsi il trasferimento d'ufficio del personale docente ad altra

scuola od istituto va accertata con riferimento alla valutazione discrezionale

della condotta del dipendente nella scuola, o nell'immediata situazione

ambientale, e del conseguente pregiudizio al prestigio ed all'efficienza della

scuola.

La competenza giurisdizionale oggi, invece, anche in caso di trasferimento

ex art. 468 D.lg n.297/1994 dell'insegnante, appartiene all'Autorità Giudiziaria

Ordinaria, ovverosia al Giudice del lavoro, atteso che tale provvedimento è

Page 164: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

159  

considerato analogo agli atti di gestione del privato datore di lavoro, contemplati

negli articoli 2103 e seguenti del codice civile.

5.3 LA RESPONSABILITA’ DISCIPLINARE DEL DIRIGENTE

SCOLASTICO

Nel caso di responsabilità dei dirigenti scolastici l’organo competente ad

infliggere le sanzioni disciplinari è il Direttore Generale dell’ufficio scolastico

regionale ed, in alcuni casi, dell’ufficio procedimenti disciplinari.

Le sanzioni previste sono:

Sanzione pecuniaria da un minimo di € 150,00 ad un massimo di €

350,00 da infliggersi in caso di:

a) inosservanza delle direttive, dei provvedimenti e degli obblighi di

servizio, anche in tema di assenze per malattia, nonché di presenza in

servizio in correlazione con le esigenze della struttura e con

l'espletamento dell'incarico affidato, ove non ricorrano le fattispecie

considerate nell'art. 55-quater, comma 1, lett. a) del d.lgs. n. 165/2001

(licenziamento disciplinare per falsa attestazione della presenza in

servizio o giustificazione con certificazione medica falsa o che attesta

falsamente lo stato di malattia);

b) condotta, negli ambienti di lavoro, non conforme ai principi di

correttezza verso i componenti degli organi di vertice

Page 165: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

160  

dell'amministrazione, gli altri dirigenti, i dipendenti o nei confronti

degli utenti o terzi;

c) alterchi negli ambienti di lavoro, anche con utenti o terzi;

d) violazione dell'obbligo di comunicare tempestivamente

all'amministrazione di essere stato rinviato a giudizio o di avere avuto

conoscenza che nei suoi confronti è esercitata l'azione penale;

e) violazione dell'obbligo di astenersi dal chiedere o accettare, a qualsiasi

titolo, compensi, regali o altre utilità in connessione con l'espletamento

delle proprie funzioni o dei compiti affidati, se non nei limiti delle

normali relazioni di cortesia e fatti salvi quelli d'uso, purché di modico

valore;

f) inosservanza degli obblighi previsti in materia di prevenzione degli

infortuni o di sicurezza del lavoro, anche se non ne sia derivato danno

o disservizio per l'amministrazione o per gli utenti;

g) violazione del segreto d'ufficio, così come disciplinato dalle norme dei

singoli ordinamenti ai sensi dell'art. 24 della legge 7 agosto 1990, n.

241, anche se non ne sia derivato danno all'amministrazione;

h) violazione dell'obbligo previsto dall'art. 55-novies del d.lgs. n.

165/2001 (identificazione del personale a contatto con il pubblico)

(Art.16 comma 4 CCNL 15/07/2010)

L'importo delle ritenute per la sanzione disciplinare è introitato dal

bilancio dell'Amministrazione.

Page 166: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

161  

Sospensione dal servizio con privazione della retribuzione fino ad

massimo di 15 giorni da distinguersi in:

Sospensione fino a 10 giorni di competenza del Direttore Generale

dell’Ufficio Scolastico Regionale e Sospensione da 11 fino a 15 giorni di

competenza dell’Ufficio procedimenti disciplinari.

Suddetta sanzione si applica nel caso di rifiuto, senza giustificato motivo,

della collaborazione richiesta in un procedimento disciplinare che riguarda un

dipendente o rilascio di dichiarazioni false o reticenti. (Art.16 comma 5 CCNL

15/07/2010 che richiama l'art. 55-bis, comma 7, del d.lgs. n. 165/2001)

Sospensione dal servizio con privazione della retribuzione fino ad

massimo di 3 mesi e non attribuzione della retribuzione di risultato per un

importo pari al doppio di quello spettante per il periodo della sospensione.

La Sospensione fino a 10 giorni è di competenza del Direttore generale

dell’Ufficio Scolastico regionale mentre, per la sospensione da 11 gg a tre mesi

la competenza è dell’Ufficio procedimenti disciplinari ed in entrambi i casi la

sospensione è inflitta in caso di:

- Mancato esercizio o decadenza dell'azione disciplinare, dovuti

all'omissione o al ritardo, senza giustificato motivo, degli atti del

procedimento disciplinare o valutazioni sull'insussistenza dell'illecito

disciplinare irragionevoli o manifestamente infondate, in relazione a

condotte aventi oggettiva e palese rilevanza disciplinare. (Art.16

Page 167: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

162  

comma 6 CCNL 15/07/2010 che richiama l'art. 55-sexies, comma 3

deld.lgs. n. 165/2001)

- Mancata cura del controllo delle assenze, in particolare al fine di

prevenire o contrastare, nell'interesse della funzionalità dell'ufficio, le

condotte assenteistiche. Si applicano, al riguardo, le disposizioni degli

articoli 21 (responsabilità dirigenziale) e 55-sexies, comma 3 (mancato

esercizio o decadenza dell'azione disciplinare (Art.16 comma 6 CCNL

15/07/2010 che richiama l'art.55 septies, comma 6, del d.lgs. n.

165/2001)

Sospensione dal servizio con privazione della retribuzione da un

minimo di tre giorni ad un massimo di 3 mesi in proporzione all'entità del

risarcimento

La sospensione da 3 fino a 10 gg è di competenza del Direttore Generale

Uffici Scolastico Regionale, mentre quella da 11 giorni fino a 3 mesi può essere

inflitta solo dall’Ufficio procedimenti disciplinari.

Si procede con questa sanzione nel caso di condanna della pubblica

amministrazione al risarcimento del danno derivante dalla violazione, da parte

del dipendente, degli obblighi concernenti la prestazione lavorativa, stabiliti da

norme legislative o regolamentari, dal contratto collettivo o individuale, da atti e

provvedimenti dell'amministrazione di appartenenza o dai codici di

comportamento di cui all'articolo 54D.Lgs.165/2001 (Art.16 comma 7 CCNL

15/07/2010 che richiama l'art. 55-sexies, comma 1 del d.lgs. n. 165/2001)

Page 168: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

163  

Anche nel caso in cui si proceda alla Sospensione dal servizio con

privazione della retribuzione da un minimo di tre giorni ad un massimo di 6

mesi se la sospensione è fino a 10 gg la competenza è del Direttore dell’ufficio

scolastico regionale e nel caso di sospensione da 11 giorni fino a 6 mesi dell’

Ufficio procedimenti disciplinari.

I casi previsti sono:

a) recidiva per violazioni già sanzionate con la sanzione pecuniaria o la

sospensione dal servizio con la misura massima oppure per le

violazioni che si caratterizzano per una particolare gravità;

b) minacce, ingiurie gravi, calunnie o diffamazioni verso il pubblico, altri

dirigenti o dipendenti ovvero alterchi con vie di fatto negli ambienti di

lavoro, anche con utenti;

c) manifestazioni ingiuriose nei confronti dell'amministrazione salvo che

siano espressione della libertà di pensiero, ai sensi dell'art. 1 della

legge n. 300/1970;

d) tolleranza di irregolarità in servizio, di atti di indisciplina, di contegno

scorretto o di abusi di particolare gravità da parte del personale

dipendente;

e) salvo che non ricorrano le fattispecie considerate nell'art. 55-quater,

comma 1 lett. b) del d. lgs. n. 165/2001 (assenza priva di valida

giustificazione per un numero di giorni, anche non continuativi,

superiore a tre nell'arco di un biennio o comunque per più di sette

Page 169: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

164  

giorni nel corso degli ultimi dieci anni ovvero mancata ripresa del

servizio, in caso di assenza ingiustificata, entro il termine fissato

dall'amministrazione), assenza ingiustificata dal servizio o arbitrario

abbandono dello stesso; in tali ipotesi l'entità della sanzione è

determinata in relazione alla durata dell'assenza o dell'abbandono del

servizio, al disservizio determinatosi, alla gravità della violazione degli

obblighi del dirigente, agli eventuali danni causati all'ente, agli utenti o

ai terzi;

f) occultamento da parte del dirigente di fatti e circostanze relativi ad

illecito uso, manomissione, distrazione o sottrazione di somme o beni

di pertinenza dell'amministrazione o ad esso affidati;

g) qualsiasi comportamento dal quale sia derivato grave danno

all'amministrazione o a terzi, salvo quanto previsto dal comma 7

(condanna dell'amministrazione al risarcimento);

h) sistematici e reiterati atti o comportamenti aggressivi, ostili e

denigratori che assumano forme di violenza morale o di persecuzione

psicologica nei confronti dei dipendenti dell'istituzione scolastica;

i) atti, comportamenti o molestie, anche di carattere sessuale, lesivi della

dignità della persona;

j) grave e ripetuta inosservanza dell'obbligo di provvedere entro i termini

fissati per ciascun provvedimento, ai sensi di quanto previsto dell'art.

Page 170: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

165  

7,comma 2 della legge n. 69/2009 (Art.16 comma 8 CCNL

15/07/2010).

Il licenziamento disciplinare del dirigente scolastico può essere fatto con o

senza preavviso in base alla gravità delle infrazioni commesse e la competenza

ad infliggere la sanzione è dell’Ufficio procedimenti disciplinari del Dirigente.

Si procede al licenziamento con preavviso nei seguenti casi:

- assenza priva di valida giustificazione superiore a tre giorni nell'arco

di un biennio o comunque per più di sette giorni nel corso degli ultimi

dieci anni ovvero mancata ripresa del servizio, in caso di assenza

ingiustificata, entro il termine fissato dall'amministrazione;

- ingiustificato rifiuto del trasferimento disposto dall'amministrazione

per motivate esigenze di servizio (art. 55 quater comma 1 lettere b) e c)

d.lgs. 165/01;

- recidiva plurima delle mancanze sanzionate con la sospensione dal

servizio, anche se di diversa natura o recidiva nel biennio di una

mancanza sanzionata con la sospensione massima di 6 mesi.

Il licenziamento senza preavviso viene inflitto quando si verifica una

delle sotto indicate ipotesi:

- falsa attestazione della presenza in servizio;

- falsità documentali o dichiarative commesse ai fini o in occasione

dell'instaurazione del rapporto di lavoro ovvero di progressioni di

carriera;

Page 171: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

166  

- reiterazione nell'ambiente di lavoro di gravi condotte aggressive o

moleste o minacciose o ingiuriose o comunque lesive dell'onore e della

dignità personale altrui;

- condanna penale definitiva, in relazione alla quale è prevista

l'interdizione perpetua dai pubblici uffici ovvero l'estinzione,

comunque denominata, del rapporto di lavoro (art. 55 quater comma 1

lett a), d), e) ed f) d.lgs. 165/01);

- commissione gravi illeciti di rilevanza penale che possano dar luogo

alla sospensione cautelare prevista dall'art.18 CCNL 15/07/2010, salvo

quanto previsto dall'art.19 comma 1 del CCNL;

- condanna anche non passata in giudicato per i delitti di peculato,

- malversazione, concussione, traffico di stupefacenti e partecipazione

ad associazioni mafiose;

- gravi delitti commessi in servizio;

- recidiva plurima di sistematici e reiterati atti o comportamenti

aggressivi, ostili e denigratori che assumano anche forme di violenza

morale o di persecuzione psicologica nei confronti di dirigenti o altri

dipendenti;

- recidiva plurima di atti, comportamenti o molestie, anche di carattere

sessuale, lesivi della dignità della persona ( art.16 comma 10 CCNL

15/07/2010).

Page 172: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

167  

Ai sensi dell'art.16 comma 1 del CCNL 15/07/2010, le sanzioni vanno

graduate in base:

a) la intenzionalità della condotta, il grado di negligenza ed imperizia, la

rilevanza della inosservanza degli obblighi e delle disposizioni violate;

b) le responsabilità connesse con l'incarico dirigenziale ricoperto, nonché

con la gravità della lesione del prestigio dell'Amministrazione o con

l'entità del danno provocato a cose o a persone, ivi compresi gli utenti;

c) l'eventuale sussistenza di circostanze aggravanti o attenuanti, anche

connesse al comportamento tenuto complessivamente dal dirigente o al

concorso nella violazione di più persone.

5.4 RESPONSABILITA’ CIVILE E PENALE DEI DOCENTI E

DEL RIRIGENTE SCOLASTICO

5.4.1 LA RESPONSABILITA’ CIVILE

La responsabilità civile si configura quando si è responsabili di un fatto

che abbia causato danni a terzi. La legge in questo caso prevede il risarcimento

della controparte.

Page 173: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

168  

A sua volta tale forma di responsabilità può essere contrattuale o

extracontrattuale. Nel primo si è legati al soggetto danneggiato da un rapporto di

tipo contrattuale, l’art. 1218 del c.c. prevede che il debitore che non abbia

seguito perfettamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno se

non prova che l’inadempimento è stato determinato da impossibilità della

prestazione, derivante da causa a lui non imputabile.

La responsabilità axtracontrattuale nasce da un fatto illecito dovuto a colpa

o dolo del soggetto che ha causato il danno e nei confronti di chiunque sia il

danneggiato.

Oltre all’elemento soggettivo, cioè la colpa o il dolo, è necessario che tra

l’azione e il danno vi sia un nesso da causalità, cioè che l’azione sia stata

direttamente o indirettamente la causa del danno.

Inoltre, ai fini del risarcimento è necessario che il danno sia ingiusto, cioè

che la lesione riguardi un bene, secondo la legge meritevole di tutela.

L’art.2043 c.c. prevede che “qualunque fatto doloso o colposo, che

cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che lo ha commesso a

risarcirlo”.

In passato si considerava che la pubblica amministrazione non potesse

incorrere in responsabilità extracontrattuale, ma, nel 2000 le sezioni Unite della

Cassazione31 hanno formalmente messo fine al contrasto giurisprudenziale

estendendo la disciplina della responsabilità extracontrattuale anche alla P.A.,

31 Cass. Sez. Civile sent. 500/2000

Page 174: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

169  

permettendo così al privato di agire a tutela del proprio diritto anche nei

confronti della P.A.

Il legislatore, con la L. 205 del 2000, ha ribadito il principio espresso dalla

Cassazione inserendo una norma che stabilisce il risarcimento del danno anche

da parte della P.A.

Pertanto, anche le Istituzioni scolastiche sono responsabili dei danni

arrecati a terzi ai sensi dell’art 2043.cc.

A tutela del danneggiato il codice prevede alcune ipotesi in cui oltre alla

responsabilità dell’autore del fatto si ha quello di un diverso soggetto : si parla in

tal caso di responsabilità diretta o indiretta o per fatto altrui, è il caso dell’art.

2048 del codice civile rubricato: Responsabilità dei genitori, dei precettori e dei

maestri d’arte: “Il padre e la madre, o il tutore sono responsabili del danno

cagionato dal fatto illecito dei figli minori non emancipati o delle persone

soggette alla tutela che abitano con essi. La stessa disposizione si applica

all’affiliante. I precettori e coloro che insegnano un mestiere o un’arte sono

responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei loro allievi e apprendisti

nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza. Le persone indicate dai commi

precedenti sono liberate dalla loro responsabilità soltanto se provano di non aver

potuto impedire il fatto”.

Fatta la dovuta premessa tra la responsabilità contrattuale e quella

extracontrattuale è il caso di riportare alcuni esempi:

Page 175: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

170  

alunna che cade dal banco e si frattura un dito: in questo caso, non

essendoci danni arrecati a terzi, la responsabilità è di tipo contrattuale in quanto

vi è stata una violazione dell’obbligo giuridico di vigilare in base al contratto

stipulato tra l’Istituzione scolastica e la famiglia dell’alunno.

Tuttavia non sussiste alcuna forma di responsabilità se quanto verificatosi

sia dipeso da circostanze non riconducibili a colpa o dolo dell’Istituzione

scolastica o del docente.

Nel caso in cui invece un alunno colpisce e fa cadere un compagno, si

configura responsabilità extracontrattuale ex art. 2048 c.c. quale culpa in

vigilando. Anche in questo caso il docente non incorre in responsabilità se

dimostra che sono state rispettate tutte le misure organizzative e relative alla

sicurezza.

In riferimento alla responsabilità civile l’art.42 del decreto lgs. 165/01,

rubricato “responsabilità dell’amministrazione” prevede la sussistenza di

obblighi organizzativi dell’amministrazione di controllo sull’attività degli

operatori scolastici, con conseguente responsabilità in caso di incidente per

carenze imputabili alla scuola, allorchè:

non abbia eliminato le fonti di pericolo;

non abbia provveduto alla necessaria regolamentazione dell’ordinato

deflusso degli studenti all’uscita della scuola;

ovvero non abbia provveduto a far approvare un Regolamento

d’Istituto dagli organi collegiali, così come previsto dal D.lgs 297/94,

Page 176: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

171  

art. 10, lettera a). I criteri guida di tale regolamento sono contenuti

nella C.M. 105 del 16/04/75.

E’ importante quindi che ciascun istituto si dia un regolamento; l’assenza

dello stesso, in caso di incidenti, riporta la responsabilità in capo al dirigente

scolastico che non ha ottemperato a quanto previsto dalla normativa.

Altre norme regolano la responsabilità civile, fra cui la legge 312/80 all’

art. 61—Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle

amministrazioni pubbliche:“nell’ambito dell’amministrazione scolastica

periferica è istituita la qualifica dirigenziale per i capi d’istituto preposti alle

istituzioni scolastiche ed educative alle quali è stata attribuita personalità

giuridica ed autonomia a norma dell’art. 21 della Legge n. 59 del 5/03/97”

recita: “la responsabilità patrimoniale del personale direttivo, docente,

educativo e non docente della scuola materna, elementare, secondaria ed

artistica dello Stato e delle istituzioni educative statali, per danni arrecati

direttamente all’amministrazione in connessione a comportamenti degli alunni,

è limitata ai soli casi di dolo o colpa grave nell’esercizio della vigilanza. La

limitazione (…) si applica anche alla responsabilità del predetto personale

verso l’amministrazione che risarcisca il terzo (danneggiato) dei danni subiti

per comportamenti degli alunni sottoposti alla vigilanza. Salvo rivalsa nei casi

di dolo o colpa grave, l’amministrazione si surroga al personale medesimo nelle

responsabilità civili derivanti da azioni giudiziarie promosse da terzi”. L’ultimo

comma conferma quanto pocanzi detto; cioè la responsabilità civile diretta

Page 177: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

172  

dell’amministrazione scolastica, la quale può esercitare il diritto di rivalsa nei

confronti dell’insegnante, che abbia tenuto un comportamento colposo o doloso,

nel causare il danno.

Al fine di evitare di incorrere in dette forme di responsabilità, poiché nella

scuola secondaria di primo e secondo grado gli alunni possono uscire

autonomamente, previo consenso informato, è necessario che il consenso

informato dei genitori per l’uscita da scuola del proprio figlio al termine delle

attività didattiche contenga:

- l’autorizzazione per far uscire l’alunno;

- la dichiarazione che il proprio figlio è autonomo;

- che è stato istruito a dovere sia sul percorso scuola-abitazione che sulle

norme di comportamento per garantire la propria incolumità.

Il consenso informato però non vale in caso di uscita anticipata individuale

o collettiva, in questa circostanza deve essere un adulto a prelevare il minore.

Inoltre tutte le scuole devono avere un Registro degli infortuni (d.lgs

626/94 art. 4 c. 5 lett. o) dove registrare gli incidenti avvenuti a scuola, sia

riferiti ai dipendenti che agli alunni.

Nel registro devono essere riportati:

a. la data dell’incidente;

b. i dati dell’infortunato;

c. le cause e circostanze del fatto;

d. la qualifica dell’infortunato;

Page 178: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

173  

e. la data di assenza dal lavoro o dalle attività didattiche;

f. la data del rientro in servizio o a scuola.

Tutti gli incidenti, anche i più piccoli, devono essere comunicati al

dirigente ai sensi del D.P.R. 1124/65 art. 52, il quale in caso di incidente ad un

alunno deve:

a) chiedere al docente responsabile la relazione sull’accaduto;

b) redigere un verbale da inviare anche all’assicurazione;

c) in caso di incidente grave gli organi di polizia raccolgono le

testimonianze e redigono un verbale;

d) in caso di morte gli organi di polizia sequestrano gli “atti”

dell’Istituto.

A sua volta l’amministrazione deve dimostrare di aver adottato un

regolamento interno recante norme finalizzate all’organizzazione della vita

scolastica mirato al controllo di:

ingresso;

previsione ed eliminazione di eventuali pericoli per gli alunni

durante la permanenza a scuola;

organizzazione della vigilanza.

Page 179: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

174  

5.4.2 LA RESPONSABILITA’ PENALE

La responsabilità penale si configura quando viene commessa un’azione

che la legge considera reato e conseguentemente quando la stessa legge prevede

l’erogazione di una pena quale la reclusione o multa.

Tale definizione è in via generale, tuttavia è il caso di precisare che la

responsabilità penale può configurarsi anche in caso di omissione di atti dovuti,

ed è proprio quest’ultimo tipo di reati, in forma omissiva, che più spesso

vengono commessi dal personale scolastico. Un esempio è il caso il cui l’evento

lesivo si sia verificato per non vigilanza o vigilanza in maniera non adeguata.

La responsabilità penale è personale e come tale no può essere ricondotta

alla P.A. ma solo alle persone fisiche che la costituiscono.

Le ipotesi in cui può incorrere in responsabilità penale il personale docente

sono si possono riassumere in:

A. ABUSO DI MEZZI DI CORREZIONE E PERCOSSE (Art. 571

c.p. e art. 581): “chiunque abusa dei mezzi di correzione o di

disciplina in danno di una persona sottoposta alla sua autorità o a

lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o

custodia ......è punito, se dal fatto ne deriva una malattia nel corpo

o nella mente, con la reclusione fino a sei mesi”. “Chiunque

Page 180: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

175  

percuote taluno.......è punito, a querela della persona offesa, con

la reclusione fino a sei mesi...”

B. REATI COLPOSI

Nel caso in cui l’alunno produca a se ed ad altri lesioni nel

periodo sottoposto alla sorveglianza il docente può rispondere del

reato di lesioni colpose ai sensi dell’art. 590 c.p. o se dall’azione

ne sia determinata la morte anche di omicidio colposo (art.580 c.p.)

In questo caso i reati si configurano come reati colposi di

omissione. Sotto il profilo della colpa vige l'art. 43 c.p. “il reato è

colposo o contro l’intenzione quando l’evento, se preveduto, non è

voluto dall’agente e si verifica a causa di negligenza o imprudenza

o imperizia, ovvero per inosservanza di leggi, ordini o discipline”.

5.4.3 LA RESPONSABILITA’ PENALE DEL DIRIGENTE

Se quella del docente è una posizione di protezione quella in capo al

Dirigente è una posizione di controllo che, se non rispettata, può far scaturire

oltre a responsabilità civile anche responsabilità penale.

Un esempio di posizione di controllo è quelle del Dirigente che ha

l’obbligo di impedire che si verifichino eventi dannosi a causa della pericolosità

Page 181: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

176  

dell’ edificio scolastico. In quest’ipotesi nel caso di danni all’edificio e/o alle

persone sarà responsabile penalmente.

Responsabilità penale in capo al dirigente può verificarsi in caso di

omissione d’atti d’ufficio, reato previsto dall’art. 328 c.p. che recita “Il

pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente

rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza

pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza

ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni.

Fuori dei casi previsti dal primo comma, il pubblico ufficiale o

l'incaricato di un pubblico servizio, che entro trenta giorni dalla richiesta di chi

vi abbia interesse non compie l'atto del suo ufficio e non risponde per esporre le

ragioni del ritardo, è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa

fino a milletrentadue euro. Tale richiesta deve essere redatta in forma scritta ed

il termine di trenta giorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa”.

Tale reato naturalmente non si perfeziona nel caso in cui operi il principio

del silenzio assenso come previsto dall’art. 25 della L. 241/1990.

Page 182: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

177  

Appendice

a LA LEGGE 104/1992:

a.1 PREMESSA

La Legge 104 del 1992 è nota come la "Legge-quadro per l'assistenza,

l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate."

Questa legge si occupa dell’assistenza, dell’integrazione sociale e dei

diritti delle persone portatori di handicap e ha lo scopo di garantire una migliore

integrazione del disabile nel contesto sociale. La stessa legge definisce portatore

di handicap “colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale,

stabilizzata o progressiva, causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di

integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale

o di emarginazione”.

L’handicap assume connotazione di gravità ( art. 3, comma 3, legge

104/92) se la minorazione, singola o plurima, ha ridotto l’autonomia personale,

correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale

permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di

relazione.

I benefici che si possono ottenere tramite la Legge 104 consistono sia in

agevolazioni lavorative e permessi lavorativi a favore di coloro che assistono

Page 183: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

178  

familiari in situazioni di gravità sia in interventi direttamente a favore del

disabile.

Di seguito si riportano alcune norme della legge che riguardano anche il

sistema scolastico.

a.2 DIRITTO ALL’EDUCAZIONE E ALL’ISTRUZIONE

(ART.12).

L’art. 12 L.104 garantisce il diritto all’educazione e all’istruzione dei

portatoti di handicap già dall’asilo nido garantendone l’inserimento.

Lo stesso diritto all’educazione e all’istruzione spetta alla persona

handicappata nelle sezioni di scuola materna, nelle classi comuni delle

istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e nelle istituzioni universitarie.

Nell’art. 12 si legge “L’integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo

delle potenzialità della persona handicappata nell’apprendimento, nella

comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione.

L’esercizio del diritto all’educazione e all’istruzione non può essere impedito da

difficoltà di apprendimento né da altre difficoltà derivanti dalle disabilità

connesse all’handicap”

Per ogni alunno la legge prevede “un piano educativo individualizzato,

alla cui definizione provvedono congiuntamente, con la collaborazione dei

genitori della persona handicappata, gli operatori delle unità sanitarie locali e,

Page 184: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

179  

per ciascun grado di scuola, personale insegnante specializzato della scuola,

con la partecipazione dell’insegnante operatore psico-pedagogico individuato

secondo criteri stabiliti dal Ministro della pubblica istruzione.

Per quanto concerne i minori handicappati soggetti all’obbligo scolastico,

temporaneamente impediti per motivi di salute a frequentare la scuola, sono

comunque garantite l’educazione e l’istruzione scolastica. A tal fine il

provveditore agli studi, d’intesa con le unità sanitarie locali e i centri di recupero

e di riabilitazione, pubblici e privati, convenzionati con i Ministeri della sanità e

del lavoro e della previdenza sociale, provvede alla istituzione, per i minori

ricoverati, di classi ordinarie quali sezioni staccate della scuola statale. A tali

classi possono essere ammessi anche i minori ricoverati nei centri di degenza,

che non versino in situazioni di handicap e per i quali sia accertata

l’impossibilità della frequenza della scuola dell’obbligo per un periodo non

inferiore a trenta giorni di lezione. La frequenza di tali classi, attestata

dall’autorità scolastica mediante una relazione sulle attività svolte dai docenti in

servizio presso il centro di degenza, è equiparata ad ogni effetto alla frequenza

delle classi alle quali i minori sono iscritti

a.3 L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA (ART. 13 ) rinvio

Per quanto concerne il diritto all’integrazione scolastica sancito dall’art. 13

L.104/92 si rinvia alle argomentazione affrontate nel cap. 2 al parag. 6.1.

Page 185: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

180  

b PROVE D'ESAME NEI CONCORSI PUBBLICI E PER

L'ABILITAZIONE ALLE PROFESSIONI (ART.20)

“La persona handicappata sostiene le prove d'esame nei concorsi pubblici

e per l'abilitazione alle professioni con l'uso degli ausili necessari e nei tempi

aggiuntivi eventualmente necessari in relazione allo specifico handicap.

Nella domanda di partecipazione al concorso e all'esame per l'abilitazione

alle professioni il candidato specifica l'ausilio necessario in relazione al proprio

handicap, nonché l'eventuale necessità di tempi aggiuntivi”

b.1 PRECEDENZA NELL’ASSEGNAZIONE DI SEDE (ART.21)

1. La persona handicappata con un grado di invalidità superiore ai due

terzi o con minorazioni iscritte alle categorie prima, seconda e terza della

tabella A annessa alla legge 10 agosto 1950, n. 648, assunta presso gli enti

pubblici come vincitrice di concorso o ad altro titolo, ha diritto di scelta

prioritaria tra le sedi disponibili.

2. I soggetti di cui al comma 1 hanno la precedenza in sede di

trasferimento a domanda.

Page 186: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

181  

L 'art. 21 della legge 104/92 prevede che la persona handicappata con

un grado di invalidità superiore ai due terzi o con minorazioni iscritte alle

categorie prima, seconda e terza della tabella A annessa alla legge 10 agosto

1950, n. 648, assunta presso gli enti pubblici come vincitrice di concorso o ad

altro titolo, ha diritto di:

- scelta prioritaria tra le sedi disponibili;

- precedenza in sede di trasferimento a domanda;

Per usufruire delle agevolazioni previste dall'art. 21 della legge 104/92

sono necessarie:

a. la certificazione di portatore di handicap anche non grave (art. 3 -

comma 1 della legge 104/92) rilasciata dalla apposita commissione

operante presso l'Azienda U.S.L. di residenza dell'interessato;

b. invalidità superiore ai 2/3 (dal 67% al 100%).

Le agevolazioni di cui all'art. 21 operano solo nell'ambito della pubblica

amministrazione in quanto si riferiscono specificamente alle persone assunte

presso gli enti pubblici come vincitrici di concorso o ad altro titolo a differenza

delle agevolazioni di cui all'art. 33 che si applicano sia al settore pubblico che

alle imprese private.

Bisogna aggiungere, inoltre, che:

- il diritto di scegliere la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio

può valere soltanto nell'ambito della medesima amministrazione o ente

Page 187: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

182  

di appartenenzaz, nel caso di amministrazioni diverse può essere

utilizzato l'istituto della mobilità nella pubblica amministrazione;

- il diritto al trasferimento di sede può valere solo nel caso in cui esista il

posto vacante nella sede di destinazione richiesta;

- molte pubbliche amministrazioni, tra cui la scuola, hanno

ulteriormente precisato i criteri per fruire di tale agevolazione.

Pertanto, è sempre opportuno verificare quanto specificamente previsto

dal contratto di lavoro e dai regolamenti di categoria.

La Circolare del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale n. 28 del

1993 precisa che la locuzione "ove possibile", in merito al diritto di scelta della

sede di lavoro, è da intendersi nel senso che il datore di lavoro può frapporre un

rifiuto solo per motivate esigenze di organizzazione aziendale; il diritto di non

essere trasferito senza esplicito consenso ad altra sede costituisce, invece, un

diritto incondizionato, nel senso che non è soggetto a verifica di compatibilità

con le esigenze organizzative e produttive dell'impresa.

L'I.N.P.D.A.P., con la circolare n. 34 del 2000, conferma che il diritto alla

sede più vicina presuppone l'esistenza (vacanza organica) del posto in cui si

intende essere assegnati o rimanere e che lo stesso diritto viene meno nel caso in

cui cessino i presupposti (per esempio mutamento della condizione sanitaria)

con conseguente revoca del provvedimento.

La domanda per i trasferimento deve essere rivolta al datore di lavoro

allegando la certificazione di handicap e di invalidità.

Page 188: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

183  

b.2 I PERMESSI RETRIBUITI (ART.33 )

Art. 33 della legge 104/92 - testo coordinato con le modifiche

introdotte dal Collegato lavoro

1. [La lavoratrice madre o, in alternativa, il lavoratore padre, anche

adottivi, di minore con handicap in situazione di gravità accertata ai sensi

dell'articolo 4, comma 1, hanno diritto al prolungamento fino a tre anni del

periodo di astensione facoltativa dal lavoro di cui all'articolo 7 della legge 30

dicembre 1971, n. 1204 , a condizione che il bambino non sia ricoverato a

tempo pieno presso istituti specializzati] (questo comma è stato abrogato ed ora

è contenuto nell’art. 33 comma 1 del D.Lgs 151/2001).

2. I soggetti di cui al comma 1 possono chiedere ai rispettivi datori di

lavoro di usufruire, in alternativa al prolungamento fino a tre anni del periodo di

astensione facoltativa, di due ore di permesso giornaliero retribuito fino al

compimento del terzo anno di vita del bambino .

Versione precedente del comma 3

3. Successivamente al compimento del terzo anno di vita del bambino, la

lavoratrice madre o, in alternativa, il lavoratore padre, anche adottivi, di

minore con handicap in situazione di gravità, nonché colui che assiste una

persona con handicap in situazione di gravità, parente o affine entro il

Page 189: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

184  

terzogrado, convivente, hanno diritto a tre giorni di permesso mensile coperti da

contribuzione figurativa,fruibili anche in maniera continuativa a condizione che

la persona con handicap in situazione di gravità non sia ricoverata a tempo

pieno

Nuova versione del comma 3

3. A condizione che la persona handicappata non sia ricoverata a

tempo pieno, il lavoratore dipendente, pubblico o privato, che assiste

persona con handicap in situazione di gravità, coniuge, parente o affine

entro il secondo grado, ovvero entro il terzo grado qualora i genitori o il

coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano

compiuto i sessantacinque anni di età oppure siano anche essi affetti da

patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti, ha diritto a fruire di tre

giorni di permesso mensile retribuito coperto da contribuzione figurativa,

anche in maniera continuativa. Il predetto diritto non può essere

riconosciuto a più di un lavoratore dipendente per l'assistenza alla stessa

persona con handicap in situazione di gravità. Per l'assistenza allo stesso

figlio con handicap in situazione di gravità, il diritto è riconosciuto ad

entrambi i genitori, anche adottivi, che possono fruirne alternativamente.

4. Ai permessi di cui ai commi 2 e 3, che si cumulano con quelli previsti

all'articolo 7 della citata legge n. 1204 del 1971 , si applicano le disposizioni di

cui all'ultimo comma del medesimo articolo 7 della legge n. 1204 del 1971 ,

nonché quelle contenute negli articoli 7 e 8 della legge 9 dicembre 1977, n.903 .

Page 190: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

185  

Versione precedente del comma 5

5. Il genitore o il familiare lavoratore, con rapporto di lavoro pubblico o

privato, che assista con continuità un parente o un affine entro il terzo grado

handicappato ha diritto a scegliere, ove possibile,la sede di lavoro più vicina al

proprio domicilio e non può essere trasferito senza il suo consenso ad altra sede

Versione attuale del comma 5

Il lavoratore di cui al comma 3 ha diritto a scegliere, ove possibile, la

sede di lavoro più vicina al proprio domicilio al domicilio della persona da

assistere e non può essere trasferito senza il suo consenso ad altra sede.

(questo testo deriva dalla cancellazione delle parti abrogate e

dall’inserimento delle nuove parti derivanti dal Collegato)

6. La persona handicappata maggiorenne in situazione di gravità può

usufruire alternativamente dei permessi di cui ai commi 2 e 3, ha diritto a

scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio e non

può essere trasferita in altra sede, senza il suo consenso.

7. Le disposizioni di cui ai commi 1, 2, 3, 4 e 5 si applicano anche agli

affidatari di persone handicappate in situazione di gravità

Comma aggiunto dal collegato lavoro all’articolo 33

7-bis. Ferma restando la verifica dei presupposti per l'accertamento

della responsabilità disciplinare, il lavoratore di cui al comma 3 decade dai

diritti di cui al presente articolo, qualora il datore di lavoro o l'INPS accerti

l'insussistenza o il venir meno delle condizioni richieste per la legittima

Page 191: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

186  

fruizione dei medesimi diritti. Dall'attuazione delle disposizioni di cui al

presentecomma non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della

finanza pubblica.

I permessi retribuiti spettano ai lavoratori dipendenti del settore privato e,

anche ai lavoratori delle imprese dello Stato, degli Enti Pubblici e degli Enti

locali privatizzate di seguito indicati:

alle persone in situazione di disabilità grave che lavorano come

dipendenti spettano 2 ore al giorno o 3 giorni al mese anche

frazionabili in ore;

ai genitori lavoratori dipendenti di figli in situazione di disabilità grave

con età inferiore a tre anni spetta il prolungamento dell'astensione

facoltativa o 2 ore al giorno fino al compimento dei 3 anni di vita del

bambino o 3 giorni al mese anche frazionabili in ore;

al coniuge, parenti o affini entro il 2° grado che lavorano come

dipendenti spettano 3 giorni al mese anche frazionabili in ore. Il diritto

può essere esteso ai parenti e agli affini di terzo grado della persona in

situazione di disabilità grave soltanto qualora i genitori o il coniuge

della persona disabile abbiano compiuto i sessantacinque anni di età

oppure siano anche essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti

o mancanti. I tre giorni di permesso mensili possono essere fruiti anche

dai parenti e dagli affini del minore di tre anni in situazione di

Page 192: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

187  

disabilità grave (33, comma 3, della legge 104/92 come modificato

dall’art.24 della legge 183/2010 - vedi circolare n. 155/2010-).

I permessi non spettano ai lavoratori a domicilio, agli addetti ai lavoro

domestici e familiari, ai lavoratori agricoli a tempo determinato occupati a

giornata, né per se stessi né in qualità di genitori o familiari, ai lavoratori

autonomi e ai lavoratori parasubordinati.

Per i permessi giornalieri utilizzati frazionandoli in ore opera un limite

orario mensile. Tale limite massimo mensile fruibile è uguale all'orario normale

di lavoro settimanale diviso il numero dei giorni lavorativi settimanali per 3.

Requisiti per chiedere i permessi retribuiti sono:

essere lavoratori dipendenti (anche se con rapporto di lavoro part

time) e assicurati per le prestazioni economiche di maternità presso

l’Inps;

la persona che chiede o per la quale si chiedono i permessi sia in

situazione di handicap grave ai sensi dell’art. 3 comma 3 della

legge 104/92, riconosciuta dall’apposita commissione della ASL

(handicap grave art. 4, comma 1 L. 104/92)

Dal 01.01.2010 le suddette commissioni sono state integrate da un medico

dell’Inps. (Circ. 162/93, punto 1 , Circ. 80/95, punto 1 ,circ. 32/2006 , circ.

131/2009);

non ricovero a tempo pieno della persona in situazione di disabilità

grave.

Page 193: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

188  

I genitori lavoratori dipendenti di figli minorenni in situazione di disabilità

grave, conviventi o non, anche adottivi o affidatari, possono fruire, in alternativa

di:

1. Prolungamento fino a tre anni di età del bambino con disabilità grave,

del periodo di astensione facoltativa dal lavoro con diritto, per tutto il periodo,

alla indennità pari al 30% della retribuzione. Si precisa che il prolungamento

può essere fruito dal termine del periodo di normale congedo parentale

teoricamente fruibile dal genitore richiedente indipendentemente dal fatto che sia

stato in precedenza utilizzato o esaurito e cioè:

per la madre: trascorsi 6 mesi del periodo di congedo di maternità;

per il padre: trascorsi 7 mesi dalla data di nascita del bambino;

per il genitore solo: trascorsi 10 mesi decorrenti:

A. in caso di madre: dalla fine del congedo di maternità;

B. in caso di padre: dalla nascita del minore o dalla fruizione

dell'eventuale congedo di paternità.

In caso di adozione nazionale:

per il genitore che fruisce del congedo di maternità: trascorsi i 5

mesi del periodo di congedo di maternità (cioè trascorsi 5 mesi

dall'ingresso del bambino in famiglia) più il periodo di congedo

parentale teoricamente fruibile (6 mesi per la madre e 7 mesi per il

padre);

Page 194: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

189  

per la madre, quando è il padre ad aver fruito del congedo di

paternità/maternità: trascorsi 6 mesi dalla data di ingresso in

famiglia del bambino;

per il padre, quando è la madre ad aver fruito del congedo di

maternità: trascorsi 7 mesi dalla data di ingresso in famiglia del

bambino.

In caso di adozione internazionale:

per il genitore che fruisce del congedo di maternità: trascorsi i 5

mesi del periodo di congedo di maternità (cioè trascorsi 5 mesi

dall'ingresso del bambino in Italia) più il periodo di congedo

parentale teoricamente fruibile (6 mesi per la madre e 7 mesi per il

padre) .

per la madre, quando è il padre ad aver fruito del congedo di

paternità/maternità: trascorsi 6 mesi dalla data di ingresso in Italia

del bambino;

oer il padre, quando è la madre ad aver fruito del congedo di

maternità: trascorsi 7 mesi dalla data di ingresso in Italia del

bambino.

Inoltre i genitori possono fruire di riposi orari retribuiti fino a tre anni

di età di vita del bambino rapportati all'orario giornaliero di lavoro (2 ore di

permesso giornaliero per orario pari o superiore a 6 ore, 1 ora negli altri casi). Si

precisa che, ai sensi del comma 2 dell'art. 33 in esame, il genitore può comunque

Page 195: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

190  

chiedere di fruire del permesso di due ore giornaliere in luogo del congedo

parentale (astensione facoltativa dal lavoro) sia per i primi 6 mesi previsti dal

D.lgs. n. 151/2001 che per il periodo di prolungamento di questo (fino ai tre

anni)

Altro beneficio concesso ai genitori è quello di poter chiedere tre giorni di

permesso mensili anche frazionabili in ore (vedi combinato disposto art. 33,

comma 3, della legge n. 104/92 e art. 42, comma 2, del decreto legislativo n.

151/2001 come modificati nell’art. 24 della legge n. 183/2010).

E’ il caso di precisare che, trattandosi di istituti speciali rispondenti alle

medesime finalità di assistenza al disabile in situazione di gravità, la fruizione

dei benefici dei tre giorni di permesso mensili, del prolungamento del congedo

parentale e delle ore di riposo deve intendersi alternativa e non cumulativa

nell’arco del mese.

I lavoratori dipendenti, coniuge, parenti o affini della persona in situazione

della disabilità grave, entro il secondo grado (a titolo esemplificativo sono

parenti di primo grado: genitori, figli; sono parenti di secondo grado: nonni,

fratelli, sorelle, nipoti in quanto figli dei figli; sono affini di primo grado:

suocero/a, nuora, genero; sono affini di secondo grado: cognati), possono

usufruire di tre giorni di permesso mensile, anche frazionabili in ore.

I tre giorni di permesso mensili possono essere fruiti anche dai parenti e

dagli affini del minore di tre anni in situazione di disabilità grave (33, comma 3,

della legge 104/92 come modificato dall’art.24 della legge 183/2010 - vedi

Page 196: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

191  

circolare n. 155/2010-Il diritto può essere esteso ai parenti e agli affini di terzo

grado (a titolo esemplificativo sono parenti di terzo grado: zii, nipoti in quanto

figli di fratelli/sorelle, bisnonni, pronipoti in linea retta; sono affini di terzo

grado zii acquisiti, nipoti acquisiti) della persona con disabilità in situazione di

gravità soltanto qualora i genitori o il coniuge della persona in situazione di

disabilità grave abbiano compiuto i sessantacinque anni di età oppure siano

anche essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti, dove con

l’espressione “mancanti” deve essere intesa non solo come situazione di assenza

naturale e giuridica (celibato o stato di figlio naturale non riconosciuto), ma deve

ricomprendere anche ogni altra condizione ad essa giuridicamente assimilabile,

continuativa e debitamente certificata dall’autorità giudiziaria o da altra pubblica

autorità, quale: divorzio, separazione legale o abbandono, risultanti da

documentazione dell’autorità giudiziaria o di altra pubblica autorità.

La possibilità di passare dal secondo al terzo grado di assistenza si verifica

anche nel caso in cui uno solo dei soggetti menzionati (coniuge, genitore) si

trovi nelle descritte situazioni (assenza, decesso, patologie invalidanti).

Per quanto concerne le patologie invalidanti, ai fini dell’individuazione di

tali patologie si prendono a riferimento soltanto quelle, a carattere permanente,

indicate dall’art. 2, comma 1, lettera d), numeri 1, 2 e 3 del Decreto

Interministeriale - Ministro per la Solidarietà Sociale, di concerto con i Ministri

della Sanità, del Lavoro e della Previdenza Sociale e per le Pari Opportunità - n.

278 del 21 luglio 2000, Regolamento recante disposizioni di attuazione

Page 197: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

192  

dell'articolo 4 della L. 8 marzo 2000, n. 53, concernente congedi per eventi e

cause particolari, che individua le ipotesi in cui è possibile accordare il congedo

per gravi motivi di cui all’art. 4, comma 2, della legge n. 53 del 2000.

Quindi, nell’ipotesi in cui il coniuge o i genitori del soggetto in situazione

di disabilità grave siano affetti dalle patologie sopra elencate, l’assistenza potrà

essere esercitata anche da parenti o affini entro il terzo grado.

In tale caso alla domanda deve essere allegata, in busta chiusa indirizzata

al Centro Medico Legale territorialmente competente, idonea documentazione

del medico specialista del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato

o del medico di medicina generale o della struttura sanitaria nel caso di ricovero

o intervento chirurgico, da cui risulti una delle patologie sopra indicate (

messaggio 17404/2011, allegato 4, nota 3).

Un lavoratore con disabilità grave che fruisce dei permessi di cui al

comma 6 della legge n. 104/1992, può essere assistito da altro soggetto

lavoratore, purché il medico di sede, in relazione alla gravità dell'handicap valuti

che il disabile abbia una effettiva necessità di essere assistito da parte del

familiare lavoratore. Per tale assistenza spettano i giorni o le ore di permesso di

cui al comma 3 della medesima legge. Al riguardo, occorre precisare che i giorni

di permesso dei due soggetti interessati devono essere fruiti nelle stesse giornate,

considerato che l'assenza dal lavoro, con la conseguente fruizione dei permessi

da parte di chi assiste, è giustificata dal fatto che deve assistere il soggetto in

situazioni di gravità, assistenza che non necessita durante le giornate in cui

Page 198: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

193  

quest'ultimo lavora. In caso di malattia, ferie, permesso non retribuito, ecc. del

lavoratore disabile si considera soddisfatto il principio sopra indicato.

Il lavoratore con disabilità grave che già beneficia dei permessi di cui al

comma 6, art. 33, legge n. 104/1992 può fruire anche di permessi per assistere

altri familiari in situazione di disabilità grave, senza necessità di acquisire alcun

parere medico legale..

b.3 I TRASFERIMENTI (ART. 33 COMMA 5)

La legge 4 novembre 2010, n. 183 (c.d. Collegato lavoro) ha apportato

diverse modifiche alle norme che disciplinano i trasferimenti ex legge 104/1992,

con sostanziali riflessi sulla prassi finora adottata.

Prima dell’entrata in vigore dalla suddetta legge il trasferimento a colui

che assisteva un portatore di handicap veniva concesso solo nel caso in cui

l’assistenza avveniva con continuità ed in via esclusiva; nella nuova versione del

comma V dell’art 33 è previsto solo che ove possibile il lavoratore può scegliere

la sede più vicina al domicilio della persona da assistere e non può essere

trasferito senza il suo consenso ad altra sede.

Pertanto non è più richiesto il requisito della continuità ed esclusività

dell’assistenza.

Page 199: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

194  

Con una recentissima sentenza il consiglio di Stato32 ha precisato che le

modifiche apportate all'art. 33 comma 5 della L. 5 febbraio 1992 n. 104 dall'art.

24 comma 1 lett. b) della L. 4 novembre 2010 n. 183 hanno rimosso ogni

riferimento al requisito della continuità e all'esclusività dell'assistenza al

familiare portatore di handicap.

Pertanto, a seguito di tali modiche, la P.A deve procedere all'accertamento

delle effettive condizioni di salute del familiare, della natura e gravità

dell'handicap e della sussistenza di eventuali insopprimibili esigenze di servizio.

Detta sentenza ha precisato che anche prima della modifica del 2010, il

requisito della continuità non postulava una costante e ininterrotta attività

assistenziale e la richiesta esclusività imponeva l'adeguata considerazione e

verifica delle concrete circostanze addotte circa l'indisponibilità di altri familiari.

Inoltre la circolare del 6 dicembre 2010 della Presidenza del Consiglio dei

Ministri ha ribadito il venir meno della continuità e dell'esclusività

dell'assistenza, così superando sul punto la circolare dell'INPS risalente al

200033.

32 CONSIGLIO DI STATO, SEZ. III - sentenza 7 marzo 2012 n. 1293 - Pres. Lignani, Est. Stelo - Albanese (Avv.ti Pellegrino e Pallara) c. Ministero dell’Interno (Avv. Stato Russo) e Capo della Polizia - Direttore Generale di Pubblica Sicurezza (n.c.) - (annulla T.A.R. Toscana, Sez. I, n. 815 del 2011. 33 Cons. Stato, sez. VI, 20 ottobre 2010, n. 7594; sez. IV, 9 marzo 2011, n. 1506.

Page 200: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

195  

Occorre però soffermarsi su un altro inciso contenuto nel V comma

dell’Art. 33 l. 104/92, cioè sull’affermazione che il trasferimento può avvenire

“ove possibile”.

L’orientamento dominante in giurisprudenza ritiene che la facoltà di

chiedere la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio non è espressione di un

diritto soggettivo illimitato, poiché l’art.33, 5°comma, consente l’attribuzione

del beneficio “ove possibile”; ciò implica che devono sussistere le sotto indicate

condizioni:

a) vacanza del posto;

b) disponibilità del posto, cioè determinazione del datore di lavoro (nel

caso specifico “pubblica amministrazione”) di provvedere alla

copertura del posto vacante;

c) bilanciamento degli interessi contrapposti, cioè : l’interesse del

lavoratore al trasferimento nella sede richiesta, in funzione di tutela

del soggetto disabile, e le esigenze del datore di lavoro-pubblica

amministrazione, per il principio di buon andamento del servizio che

ha rilevanza costituzionale (art. 97 Cost.).

I giudici amministrativi qualificano la posizione giuridica del dipendente

che chiede l’attribuzione del beneficio non in termini di “diritto soggettivo”, ma

Page 201: DISPENSE Diritto scolastico - corsidiperfezionamento.it · I LEZIONE La Scuola dall’unità d'Italia alla riforma Moratti 1.1 LA LEGGE CASATI1 ... rimane in vigore fino alla riforma

 

196  

come “interesse legittimo”; si tratterebbe di una posizione di diritto soggettivo

“affievolito” dall’esercizio di potestà discrezionale dell’amministrazione 34.

34 Consiglio Stato, sez IV n. 3526 del 30.6.2005; sez.IV n. 793 del 22.2.2006; TAR Puglia, Bari, n.2344 del 21.5.2003, TAR Campania - Salerno - Sez. I del 4.5.2006, TAR Campania, VI, n.1034 del 10.1.2007, TAR Lazio, Roma, I bis, del 17.1.2007 e TAR Puglia, Lecce, III, n1209 del 23.3.2007)