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RIFORMA MORATTI:

dalla teoria alla pratica

sintesi e commenti

di Angelo Scebba

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3 anni

scuola dell'infanzia

7 anni scuola di base (elementare e media)

5 anni scuola secondaria (licei)

Articolata nelle aree:

umanistica

scientifica

tecnica e tecnologica

artistica

musicale

Scansione

biennale

dei percorsi

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APPELLO AL GOVERNO E AL PARLAMENTO:SOSPENDERE L’ATTUAZIONE DELLA RIFORMA DEI CICLI

• il non rispetto dell’evoluzione intellettuale e psico-affettiva degli alunni;

• il misconoscimento della specificità e dell’identità professionale dei docenti;

• la riduzione di un anno del percorso di studi;

• il dissolvimento delle discipline in non ben definiti “saperi”;

• l’emarginazione delle finalità educative e di istruzione della scuola a favore di nebulose attività di socializzazione;

Fra le ‘critiche’ più rilevanti:

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•l’inversione del rapporto fisiologico tra normalità curricolare e attività integrative (proliferazione di progetti e educazioni);

• la sostituzione di curricoli coerenti con meccanismi modulari;

•l’assoluta mancanza di ogni selezione orientativa;

• la visione dello studente come “cliente” a cui assicurare a priori il successo formativo;

• la trasformazione dei docenti in generici operatori sociali polivalenti, e via dicendo.

Molte di queste impostazioni li ritroviamo nella riforma Moratti, e alcune ancora più accentuate come la visione dello

studente cliente.

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I firmatari CHIEDONO

DI SOSPENDERE L’APPLICAZIONE DELLA LEGGE

DI RIORDINO DEI CICLI D’ISTRUZIONE

FIRMATARI

Massimo Bontempelli, docente, autore del saggio “L’agonia della scuola italiana” – Alberto Giovanni, docente – Maria Vittoria Cavallari, docente – Giuseppe Del Re, Università di Napoli – Giulio Ferroni, Università La Sapienza – Dario Generali, docente, direttore della rivista “Il Voltaire” – Giuseppe Geraci, Università di Napoli – Serafina Gnech, docente, responsabile del Centro Studi Gilda – Antonio La Penna, Università di Firenze – Luciana Lepri, responsabile della formazione Nova Spes – Maria Teresa Lupidi Sciolla, docente – Stefania Maciocie, Università La Sapienza – Angela Martini, Irsaee Veneto – Vittorio Mathieu, Accademico dei Lincei – Claudia Montedoro, dirigente Isfol – Giovanni Palmerio, Lumsa – Laura Paoletti, segretario generale Nova Spes – Francesco Pitocco, Università La Sapienza – Fabrizio Polacco, docente, coordinatore nazionale Prisma – Lucio Russo, Università Tor Vergata – Maria Luisa Sasso, docente – Giovanni Salgarelli, docente, segretario Aif di Bari – Marco Somalvico, Politecnico di Milano – Ledo Stefanini, Università di Pavia – Giovanni Stelli, Irsaee Umbria – Salvatore Troisi, Università della Calabria – FONDAZIONE INTERNAZIONALE NOVA SPES – ISTITUTO PER GLI STUDI FILOSOFICI DI NAPOLI – PRISMA.

GILDA DEGLI INSEGNANTI, CENTRO STUDI

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LEGGE 53/2003

RIFORMA MORATTI

•Scuola dell’identità.

•Scuola della motivazione e del significato.

•Scuola della prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi.

•Scuola della relazione educativa.

Scuola Sec. di 1° grado

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Obiettivi specifici di apprendimento

Il «cuore» del processo educativo si ritrova nel compito delle istituzioni scolastiche e dei docenti di progettare le Unità di Apprendimento caratterizzate da obiettivi formativi adatti e significativi per i singoli allievi

Le Unità di Apprendimento,

individuali, di gruppi di livello, di compito o elettivi oppure di gruppo classe, sono costituite dalla progettazione:

a) - di uno o più obiettivi formativi tra loro integrati

b) - delle attività educative e didattiche unitarie, dei metodi, delle soluzioni organizzative ritenute necessarie per concretizzare gli obiettivi formativi

c) - delle modalità con cui verificare sia i livelli delle conoscenze e delle abilità acquisite, sia se e quanto tali conoscenze e abilità si sono trasformate in competenze personali di ciascuno

Ogni istituzione scolastica, o ogni gruppo docente, deciderà il grado di analiticità di questa progettazione delle Unità di Apprendimento

L’insieme delle Unità di Apprendimento effettivamente realizzate, con le eventuali differenziazioni che si fossero rese opportune per singoli alunni, dà origine al Piano di Studio Personalizzato, che resta a disposizione delle famiglie e da cui si ricava anche la documentazione utile per la compilazione del Portfolio delle competenze individuali.

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Il Piano di Studio Personalizzato è un appuntamento cruciale anche perché, a scelta delle famiglie e dei preadolescenti, con l’assistenza del tutor, la scuola può dedicare una quota fino a 200 ore annuali all’approfondimento parziale o totale di discipline ed attività. Questi approfondimenti possono cambiare nell’arco del triennio e quindi consentire, alla conclusione del triennio medesimo,una scelta degli indirizzi formativi del secondo ciclo non soltanto responsabile, ma già, per certi aspetti, collaudata; il Portfolio delle competenze dovrebbe registrarla e sancirla con adeguate documentazioni.

Il Portfolio delle competenze individuali comprende:

•una sezione dedicata alla valutazione e

•un’altra riservata all’orientamento

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Competenze individuali

Il Portfolio, con precise annotazioni sia dei docenti, sia dei genitori, sia (se necessario) dei preadolescenti, seleziona in modo accurato:

– materiali prodotti dall’allievo individualmente o in gruppo, capaci di descrivere le più spiccate competenze del soggetto;

– prove scolastiche significative relative alla padronanza degli obiettivi specifici di apprendimento e contestualizzate alle circostanze;

– osservazioni dei docenti e della famiglia sui metodi di apprendimento del preadolescente, con la rilevazione delle sue caratteristiche originali nelle diverse esperienze formative affrontate;

– commenti su lavori personali ed elaborati significativi, sia scelti dall’allievo (è importante questo coinvolgimento diretto) sia indicati dalla famiglia e dalla scuola, ritenuti esemplificativi delle sue capacità e aspirazioni personali;

– indicazioni che emergono dall’osservazione sistematica, dai colloqui insegnanti-genitori, da colloqui con lo studente e anche da questionari o test in ordine alle personali attitudini e agli interessi più manifesti.

Il Portfolio delle competenze individuali … si innesta su quello portato dai fanciulli dalla Scuola Primaria e accompagna i preadolescenti nel passaggio agli indirizzi formativi del secondo ciclo.

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Il Portfolio

diventa così l’occasione documentaria perché il tutor rilegga la ‘storia’ dello studente dall’infanzia alla preadolescenza, e perché, con il ragazzo e la sua famiglia, … faccia un bilancio ragionato e condiviso dei risultati ottenuti, nella prospettiva delle future scelte da esercitare nell’ambito del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione per almeno 12 anni.

In ogni caso, è opportuno che il docente tutor, indipendentemente dalla decisione dello studente e della sua famiglia esprima, a nome della scuola, il proprio consiglio orientativo.

Il Portfolio

delle competenze individuali della Scuola Secondaria di 1° grado è compilato ed aggiornato dal docente coordinatore-tutor, in collaborazione con tutte le figure che si fanno carico dell’educazione e degli apprendimenti di ciascun allievo, a partire dai genitori e dagli stessi studenti, chiamati ad essere sempre protagonisti consapevoli della propria crescita.

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… ma cosa signifca portfolio?

Il dizionario Garzanti ci dà questa definizione:

il portfolio è “nel linguaggio pubblicitario, la raccolta di testi e immagini destinate alla promozione di un nuovo prodotto o di una linea di prodotti”. 

Uno strumento promozionale di beni, dunque. Ma anche di individui-risorsa. Esso viene infatti comunemente usato dai professionisti per raccogliere e presentare titoli accumulati nel tempo, successi ottenuti, lavori fatti e via dicendo

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C’è una differenza fondamentale tra il portfolio come strumento valutativo e quelli che l’hanno preceduto.

Le valutazioni tradizionali registravano i successi e i fallimenti dell’allievo, determinati sulla base di ciò che egli doveva conoscere in un dato anno di uno specifico percorso scolastico.

Il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati aveva (in teorica) delle conseguenze: recupero, ripetenza..

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Il portfolio raccoglie le prove documentali positive e registra unicamente le competenze acquisite dal soggetto, cioè i  successi e non i fallimenti. I materiali, si legge nelle indicazioni, sono quelli “capaci di descrivere le più spiccate competenze del soggetto”, i commenti inseriti devono essere esemplificativi delle “capacità e aspirazioni personali”. E via dicendo. Anche  se permangono cascami della vecchia scuola (la ripetenza è teoricamente prevista anche se fortemente condizionata – v. decreto attuativo), lo strumento selettivo si trasforma essenzialmente in strumento promozionale.  E alla scelta o addirittura alla programmazione dei materiali da inserire sono  chiamati a partecipare gli studenti stessi.

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… e chi è il tutor?

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Il tutor è un docente individuato dalle istituzioni scolastiche

Come ?

PER NOMINA?(dal Dirigente scolastico)

PER ELEZIONE ?(dal consiglio di classe, dal collegio)

?

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Cosa fa il tutor?

Coordina l’équipe pedagogica

Tiene il rapporto con le famiglie e con il territorio

Consiglia gli allievi e le famiglie nella scelta delle attività opzionali aggiuntive facoltative

Esprime, a nome della scuola, il consiglio orientativo.

Compila e aggiorna il portfolio in collaborazione con:

•le figure che si fanno carico dell’educazione e degli apprendimenti di ciascun allievo;

•i genitori

•gli studenti,

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Quanti tutors ci saranno in una scuola?

E quale sarà il loro impegno orario?

?

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Chè fine fanno

i consigli di classe?

?

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Nei

Non vengono menzionati.

Forse si prefigura l’eliminazione del Consiglio di classe come Organo collegiale ?

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DALLA TEORIA

ALLA PRATICA

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La Scuola Secondaria di 1° grado contribuisce alla realizzazione del

Profilo educativo, culturale e professionale

Piano dell’Offerta Formativa

Piani di Studio Personalizzati

attraverso

si concretizza con

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tiene conto dei seguenti puntitiene conto dei seguenti punti che costituiscono allo stesso tempo che costituiscono allo stesso tempo risorsa e vincolorisorsa e vincolo per la progettazione per la progettazione di ogni istituzione scolasticadi ogni istituzione scolastica::

IlIl P.O.F.

1) L’organico d’istituto

2) L’orario annuale obbligatorio delle lezioni

3) ore opzionali facoltative

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1) L’organico d’istituto

Il miglioramento dei processi di apprendimento e la continuità educativa e didattica sono assicurati anche attraverso la permanenza dei docenti permanenza dei docenti nella sede di titolaritànella sede di titolarità almeno per il tempo corrispondente al periodo didattico.

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2) L’orario annuale obbligatorio delle lezioni

L’orario annuale obbligatorio delle lezioni è di 891 ore annuali comprensivo della quota riservata alle Regioni, alle istituzioni scolastiche e all’insegnamento della Religione cattolica

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3) ore opzionali facoltative

ogni istituzione scolastica

mette a disposizione dei ragazzi e delle famiglie, un’offerta formativa opzionale facoltativa

aggiuntiva fino a 198 ore annue

su richiesta

dalle famiglie all’atto dell’iscrizione, in tutto o in parte, per tutte o per alcune discipline e attività

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I laboratori facoltativi di rete, assicurano la valorizzazione dei talenti artistici e musicali e potranno essere organizzati:

• dai Conservatori

• dai Licei musicali e coreutici

• dalle Scuole Secondarie di 1° grado

• da scuole non statali accreditate anche sulla base di convenzioni con enti e privati

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Scuola non più come Istituzione ma come ente fornitore di servizi a disposizione dell’Utente, cioè del cliente studente-famiglia.

Non si capisce se l’organico d’istituto viene determinato solo dall’orario obbligatorio o anche dall’orario

facoltativo

… e cosa accade se un laboratorio non viene scelto?

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MATERIE

Italiano

Storia

Geografia

Matematica

Scienze e Tecnologia

Inglese

2° lingua comunitaria

Arte e Immagine

Musica

Scienze motorie e sportive

Religione

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Ore annue per Studenti per 33 settimane minimo medio massimo ore attuali perdita ore

Italiano (203)

Storia 307 (60) 313 319

Geografia (50)

Matematica 239 (127) 245 251

Scienze e Tecnologia (118)*

Inglese 114 120 126

2° lingua comunitaria

Arte e Immagine 54 60 66

Musica 54 60 66

Scienze motorie e sportive 54 60 66

Religione 33 33 33

totale 855 891 927

Ore medie settimanali 26 27 28

*di cui 33 dedicate alla Tecnologia; l’attuale ed. tecn. perde 66 ore

** la seconda lingua si realizza in parte con la riduzione delle ore dell’attuale lingua straniera

363

297

99

66

66

66

33

990

30

-56 - 44

- 58 - 46

-42 –36**

+57 +63

-10 -0

-10 -0

-10 -0

0

-135 -63

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Ogni istituzione scolastica decide,

ogni anno, sulla base di apposite analisi dei bisogni formativi, la distribuzione e i tempi delle discipline e delle attività.

… e l’organico ?

Significa forse che ogni scuola, non potendo variare l’organico, può scegliere di incrementare un’area formativa a discapito di un’altra ? ? ?

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Chi insegnerà informatica?(una delle tre “i”)

coinvolgono tutti gli insegnamenti

L’educazione alla

Convivenza civile

l’informaticae

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Cosa si insegnerà nell’ora di Tecnolgia?

anche Principi di economia domestica

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economia domestica

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All’inizio del biennio,

il Servizio Nazionale di Valutazione procede alla valutazione esterna, riferita

•sia agli elementi strutturali di sistema

•sia ai livelli di padronanza mostrati dagli studenti nelle conoscenze e nelle abilità

Valutazione

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Conclusioni

La verifica nazionale delle conoscenze, non solo non sarà di facile gestione, ma non verrà percepita dai genitori come elemento di qualità.

La scuola della riforma Moratti si innesta nel processo di privatizzazione dell’offerta formativa avviato dal decreto 29/93 e dal Ministro Berlinguer. Una scuola strutturata come l’insieme di una catena di supermercati. Le istituzione scolastiche faranno a gara nel mettere in vetrina una serie di attività accattivanti, tali da attrarre il futuro “cliente”. E questo soprattutto nelle ore facoltative.

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In questo tipo di scuola parlare di libertà di insegnamento sarà una bestemmia e non ci sarà bisogno di docenti capaci di trasmettere cultura e conoscenze, basteranno dei generici “operatori scolastici" opportunamente guidati da tutor e da dirigenti managers esperti di marketing.

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Ma questa sarà

SCUOLA?

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… fatemi scendereee !

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Grazie per l’attenzione