Dispense di Neuromodulazione Auricolare...il meato acustico esterno. La faccia esterna, piana e...

14
1 Corso Biennale di Agopuntura Auricolare-Auricoloterapia Neuromodulazione Auricolare UMAB in collaborazione con G.S.A.T.N. e IANMA International Auricular Neuromodulation AcademY Dispense di Neuromodulazione Auricolare

Transcript of Dispense di Neuromodulazione Auricolare...il meato acustico esterno. La faccia esterna, piana e...

Page 1: Dispense di Neuromodulazione Auricolare...il meato acustico esterno. La faccia esterna, piana e leggermente ricurva, si continua con la cute del volto. La faccia interna, concava,

1

Corso Biennale di Agopuntura Auricolare-Auricoloterapia Neuromodulazione Auricolare

UMAB in collaborazione con G.S.A.T.N. e IANMA International Auricular Neuromodulation AcademY

Dispense di Neuromodulazione Auricolare

Page 2: Dispense di Neuromodulazione Auricolare...il meato acustico esterno. La faccia esterna, piana e leggermente ricurva, si continua con la cute del volto. La faccia interna, concava,

2

Dott. Giancarlo G. Bazzoni *° Prof. A. Pirino *

° IANMA International Auricular Neuromodulation Academy (Italy - Greece - Spain - Brazil)

* CERNATEC Centro per la Ricerca in Neuromodulazione Auricolare e le Terapie complementari

Dipartimento di Scienze Biomediche - Università di Sassari.

Introduzione alla Neuromodulazione Auricolare

Auricular Neuromodulation

Secondo la definizione proposta dalla INS (International Neuromodulation Society), con il termine di

“neuromodulazione” vengono attualmente identificate metodiche che, con l’impiego di stimoli

farmacologici o fisici, modificano la fisiopatologia dei processi nervosi e neuro-endocrino-

immunologici implicati nella genesi delle più diverse malattie. Si vuole anche significare che le azioni

terapeutiche a distanza della stimolazione auricolare sono mediate da ben definite strutture nervose,

a livello del SNC o dei nervi periferici. A seconda degli obiettivi che si vogliono raggiungere e della

sede di stimolazione utilizzata, la terapia può essere invasiva o assolutamente non invasiva. Nel 2011

il nostro gruppo di studio, che fa riferimento all’associazione GSATN e al CERNATEC (Centro per la

Ricerca in Neuromodulazione Auricolare e le Terapie Complementari) dell’Università di Sassari, ha

introdotto il termine di “Neuromodulazione Auricolare” per indicare una particolare disciplina

terapeutica che utilizza la neuromodulazione periferica vago, trigemino, cervicale (C2-C3). La

“Neuromodulazione Auricolare” è una disciplina medica che ha l’ambizioso obiettivo di essere

fondata esclusivamente su evidenze scientifiche e sulla pluriennale esperienza clinica nella

stimolazione terapeutica auricolare degli autori e di altri medici appartenenti al nostro gruppo di

studio. Nasce da una puntuale revisione critica della letteratura scientifica prodotta nell’ambito

dell’Auricoloterapia (Agopuntura Auricolare), i cui risultati sono stati in integrati con le conoscenze

su recenti tecniche non invasive di stimolazione elettrica del padiglione auricolare come la

Transcutaneous Vagus Nerve Stimulation (t-VNS) e la Trigeminal Nerve Stimulation (TNS), terapie che

si sono sviluppate grazie a sofisticate ricerche cliniche e neurofisiologiche di base. L’innervazione

sensitiva dell’orecchio esterno è fornita da quattro nervi: N. Grande auricolare (II e III ramo

cervicale), N. piccolo occipitale, Branca auricolare del n. vago (N. di Arnold), Ramo auricolotemporale

del n. trigemino. (Peuker e Filler, 2002), ne deriva che la Neuromodulazione Auricolare può essere

definita anche “ Neuromodulazione Vago-Trigemino - Spinale”. A livello auricolare è dunque possibile

praticare una stimolazione-modulazione vago-trigemino-spinale, assolutamente non invasiva e che

permette di intervenire con successo in patologie organiche o alterazioni funzionali.

La Neuromodulazione Auricolare nasce dalla confluenza di due distinti gruppi di discipline. Uno

rappresentato dall’Agopuntura Auricolare - Auricoloterapia, sviluppatasi secondo i modelli propri

delle diverse scuole (Francese, Cinese), nell’ambito delle “terapie non convenzionali” (chiamate

anche complementari e alternative). L’altro comprende la t-VNS e la TNS.

Tutte queste diverse terapie hanno in comune la stimolazione praticata sul padiglione auricolare.

Alla base della Neuromodulazione Auricolare vi è dunque modello che possiamo definire clinico-

Page 3: Dispense di Neuromodulazione Auricolare...il meato acustico esterno. La faccia esterna, piana e leggermente ricurva, si continua con la cute del volto. La faccia interna, concava,

3

finzionale che è da intendere come uno “schema teorico di riferimento” non assimilabile totalmente

con una teoria, ma che può essere orientato alla sua costruzione. Un modello non statico, in continua

evoluzione, capace di accogliere le nuove acquisizioni che giungono dalla ricerca sperimentale e

clinica e nel contempo capace di abbandonare senza rimpianti ciò che è superato e privo di basi

scientifiche. Questo modello terapeutico e didattico viene attualmente insegnato e praticato in Italia,

Grecia, Spagna e Brasile, anche in collaborazione con realtà locali anche universitarie.

Page 4: Dispense di Neuromodulazione Auricolare...il meato acustico esterno. La faccia esterna, piana e leggermente ricurva, si continua con la cute del volto. La faccia interna, concava,

4

Anatomia del Padiglione Auricolare

Anatomia macroscopica.

L’orecchio esterno è costituito da due parti. Una parte esterna, più o meno allargata a forma di

conchiglia: il Padiglione Auricolare. Una parte interna, che fa seguito alla precedente, con la forma di

canale cilindrico: il condotto uditivo esterno. Il primo sporge dalla superficie laterale della testa e

raccoglie le vibrazioni dell’aria che costituiscono le onde sonore; il secondo convoglia le vibrazioni

che sono così trasmesse alla membrana del timpano.

Il Padiglione Auricolare è posto sulla superficie laterale della testa, posteriormente all’articolazione

temporo-mandibolare, davanti al processo mastoideo. Nonostante mostri una grande variabilità di

forma e dimensioni, è possibile individuare uno schema generale da poter applicare nella pratica

della Neuromodulazione Auricolare. La struttura del padiglione comprende: una lamina cartilaginea

che ne forma lo scheletro; i legamenti, che ne garantiscono la forma mantenendolo nella sua

posizione; alcuni muscoli e un rivestimento cutaneo.

Il padiglione presenta una superficie laterale, chiamata anche esterna o anteriore, e una superficie

mediale, a sua volta definita anche posteriore, mastoidea o craniale.

La superficie laterale si affaccia leggermente in avanti e mostra numerose eminenze e depressioni.

Nella sua parte mediana si risconta una profonda area concava, detta conca (C), che circonda

l’orifizio del canale uditivo esterno con cui si continua. Attorno alla conca si trovano quattro

sporgenze: l’elice (HX), l’antelice (AT), il trago (TG) e l’antitrago (AT). L’elice è una piega curvilinea

che occupa la parte anteriore, superiore e posteriore del padiglione auricolare, formandone quasi

una cornice. La sua porzione iniziale, radice dell’elice , divide la conca in due porzioni, una superiore,

cymba conchae, più stretta e di forma ovale e una inferiore, cavum conchae, più estesa e di forma

triangolare. L’elice si porta in avanti e in alto, poi, deviando all’indietro, ridiscende fino alla parte

postero inferiore, dove termina con un’estremità allungata, la coda dell’elice. Sulla sua porzione

postero-superiore è presente un piccolo tubercolo, il tubercolo di Darwin, che è abbastanza

pronunciato intorno al 6° mese di vita intrauterina.

L’antelice (AT) è una prominenza curva che decorre verso l’alto e in avanti, concentricamente alla

parte posteriore dell’elice. Si divarica in due branche, una superiore (crus superiore) e una inferiore

(crus inferiore), delimitando una superficie depressa chiamata fossa triangolare (TF). Tra l’Elice e

l’Antelice decorre una superficie leggermente concava denominata fossa scafoidea (SF). Il Trago (TR)

è una sporgenza lamellare ricurva, posta di fronte alla conca e di sotto della radice dell’elice, da cui

è separata dal solco anteriore dell’orecchio. Sporge posteriormente coprendo quasi completamente

il meato acustico esterno. La faccia esterna, piana e leggermente ricurva, si continua con la cute del

volto. La faccia interna, concava, è rivolta verso la conca; presenta nell’adulto e specie nell’anziano,

un piccolo ciuffo di peli sottili, che estendendosi davanti al meato acustico esterno, pare abbiano la

funzione di contrastare l’entrata di piccoli corpi sospesi nell’aria. L’Antitrago è situato di fronte al

Trago, inferiormente alla conca. Di forma ovoidale o piriforme, con l’estremità diretta in basso e in

avanti, ha una superficie liscia e regolare. In avanti e in basso è nettamente delimitato dal Trago da

una incisura profonda: l’incisura Intertragica (IT) concava in alto e all’indietro. Il Lobulo (LO), formato

Page 5: Dispense di Neuromodulazione Auricolare...il meato acustico esterno. La faccia esterna, piana e leggermente ricurva, si continua con la cute del volto. La faccia interna, concava,

5

da una ripiegatura della cute, senza interposizione di lamina cartilaginea, è posto inferiormente alla

coda dell’Elice, del Trago e dell’Antitrago, potendo continuare con queste sporgenze senza alcuna

linea di confine. Oppure è separato per mezzo di un solco orizzontale più o meno accentuato, detto

solco sopralobulare. Il Lobulo può avere una forma variabilissima: triangolare, quadrangolare,

semicircolare, semiellissoide.

La faccia mediale del padiglione è detta anche mastoidea o cranica, guarda medialmente e un po’

posteriormente. È molto ineguale, e tali ineguaglianze corrispondono a quelle della faccia laterale

ma con inversa configurazione. Alle sporgenze presenti sulla faccia laterale corrispondono aree

depresse e viceversa. Fra le aree rilevate, ricordiamo: l’eminenza della conca, che è la più importante,

l’eminenza della fossa triangolare, l’eminenza della fossa scafoidea. Tra quelle depresse si trovano

il solco della radice dell’elice, la fossa o solco dell’antelice, il solco della crus superiore e della crus

inferiore.

Cartilagine.

Lo scheletro cartilagineo del padiglione è costituito da una singola lamina di fibrocartilagine classica,

la cui superficie è formata da rilevatezze e depressioni. È connesso con le parti circostanti da

ligamenti e muscoli. Si continua con la cartilagine del meato acustico esterno. La componente

cartilaginea è assente nel lobulo, fra il trago e la radice dell’elice dove è presente tessuto connettivo

denso.

Legamenti.

I legamenti del padiglione si distinguono in legamenti estrinseci e intrinseci I legamenti estrinseci

anteriore e posteriore uniscono il padiglione all’osso temporale. I due principali legamenti intrinseci

legano tra di loro le cartilagini del trago e dell’elice, la cartilagine dell’antelice con quella della coda

dell’elice.

Muscoli auricolari

I muscoli auricolari si distinguono in intrinseci ed estrinseci. I primi collegano tra loro le differenti

parti del padiglione. Gli estrinseci congiungono il pallone al cranio e al cuoio capelluto, permettendo

I movimenti del padiglione nella sua totalità.

I muscoli auricolari estrinseci sono l’auricolare anteriore, il superiore e il posteriore. Il più ampio

dei tre è il muscolo auricolare superiore, che collega l’aponeurosi epicranica alla parte superiore della

superficie mediale del padiglione.

I muscoli auricolari intrinseci sono localizzati sia sulla superficie laterale sia su quella craniale.

I primi sono rappresentati dal muscolo grande dell’elice, muscolo piccolo dell’elice, muscolo del

trago e muscolo dell’antitrago. I muscoli della faccia craniale sono il trasverso del padiglione e

l’obliquo del padiglione.

Vascolarizzazione e drenaggio linfatico.

Arterie. L’irrorazione arteriosa del padiglione auricolare dipende in gran parte dall’arteria auricolare

posteriore che origina dalla carotide esterna. L’irrorazione è completata dai rami auricolari

anteriori dell’arteria temporale superficiale e da un ramo dell’arteria occipitale. La maggior parte

delle loro ramificazioni si sviluppano sulla faccia mediale del padiglione.

Page 6: Dispense di Neuromodulazione Auricolare...il meato acustico esterno. La faccia esterna, piana e leggermente ricurva, si continua con la cute del volto. La faccia interna, concava,

6

Vene. Le vene auricolari corrispondono alle arterie del padiglione.

Drenaggio linfatico. La faccia posteriore del padiglione drena ai linfonodi dell’apice mastoideo. Il

trago e la parte superiore del padiglione drenano a linfonodi preauricolari, la parte rimanente del

padiglione drena ai linfonodi cervicali superiori.

Innervazione.

L’innervazione sensitiva del padiglione è complessa e non completamente definita. Questo è probabilmente dovuto al fatto che l’orecchio esterno rappresenta un’area dove la cute originariamente derivata da una regione branchiale si unisce alla cute derivata da una regione post-branchiale. Nel 2012 gli anatomisti tedeschi Peuker e Filler hanno pubblicato risultati di uno studio istologico sull’innervazione sensitiva dell’orecchio esterno (padiglione auricolare e condotto uditivo esterno), effettuato su reperti anatomici prelevati da 7 cadaveri. Questo lavoro è entrato a far parte delle basi teoriche di tutte le metodiche di stimolazione del

padiglione auricolare. Secondo questi autori l’innervazione sensitiva dell’orecchio esterno è fornita

da quattro nervi: il nervo grande auricolare (GAN), che origina dal II e III ramo del plesso cervicale; il

nervo auricolo temporale (ATN), che origina dalla branca mandibolare de trigemino; la branca

auricolare del vago (ABVN) chiamata anche nervo di Alderman o di Arnold; il nervo piccolo occipitale

(LON Lesser Occipital Nerve).

Il Nervo Grande Auricolare (GAN Greater Occipital Nerve) è il ramo ascendente maggiore del plesso cervicale, origina dal primo, secondo, terzo ramo cervicale (con prevalenza dal secondo. Il suo ramo posteriore innerva la superficie mastoidea auricolare, un suo ramuscolo perfora il padiglione per raggiungere la superficie laterale, che innerva. ll Nervo Piccolo Occipitale (LON Lesser Occipital Nerve) origina principalmente dal secondo nervo

cervicale, anche se è possibile che alcune fibre provenienti dal terzo nervo cervicale ne facciano

parte. Il suo ramo auricolare innerva la superficie mastoidea del padiglione e si anastomizza con il

ramo posteriore del GAN.

Il Nervo di Arnold chiamato anche Nervo di Alderman è più conosciuto con il nome di “Branca

auricolare del vago” (ABVN Auricular Branch of Vagus Nerve). Origina dal ganglio giugulare, è

raggiunto da un ramo proveniente dal ganglio inferiore del nervo glossofaringeo e si divide in due

rami: uno si unisce al nervo auricolare posteriore del nervo faciale, mentre l’altro si distribuisce alla

superficie laterale e mediale (mastoidea) del padiglione auricolare e al meato acustico esterno.

Il Nervo Auricolo Temporale è un ramo collaterale del nervo mandibolare che si distribuisce, con

funzione sensitiva, alle regioni temporale e auricolare. I suoi rami terminali si collegano con quelli

del nervo facciale.

Secondo lo studio di Peuker e Filler (2002), eseguito su sette cadaveri , la superficie laterale del

padiglione è prevalentemente innervata dal GAN (Nervo grande auricolare). Per quando riguarda

l’innervazione settoriale delle varie parti del padiglione, questa può essere cosi schematizzata: la

Page 7: Dispense di Neuromodulazione Auricolare...il meato acustico esterno. La faccia esterna, piana e leggermente ricurva, si continua con la cute del volto. La faccia interna, concava,

7

radice dell’elice, nell’80 % risulta innervata da fibre di ATN e per il 20% di ABVN; il corpo dell’elice

per il 91 % da fibre di ATN e il 9% di GAN e la coda dell’elice nel 100% da fibre appartenenti a GAN;

la fossa scafoidea per 100% è innervata da fibre d eel GAN; le radici dell’antelice per il 91% sono

innervate da GAN e per il 9% da ABVN, mentre l’antelice propriamente detto è innervato nel 73%

esclusivamente da fibre di ABVN, nel 18% esclusivamente da fibre di GAN e nel 9% sia da ABVN

che da GAN nel 9%; per quanto riguarda la conca, cymba conchae (conca sup.) è innervata

esclusivamente da ABVN e cavum conchae (conca inf.) esclusivamente da ABVN nel 45% dei casi

e nel 55% sia da ABVN che da GAN; il lobulo e l'antitrago sono innervati esclusivamente da fibre

del GAN; il trago è innervato nel 46% esclusivamente da fibre di ABVN, nel 45% di GAN e nel 9%

di ATN. La superficie mediale (mastoidea o posteriore) è innervata da fibre di ABVN, GAN e LON.

Sulla superficie mediale del padiglione auricolare è stata trovata una sovrapposizione dei territori di

innervazione delle tre componenti nervose. Nel terzo superiore prevalgono il LON e il GAN che da

soli incidono rispettivamente per il 37% e il 27%, nel 18% i loro territori si sovrappongono, mentre

nel rimanente 18% è presente sovrapposizione tra ABVN e GAN. Iterzo medio è innervato

prevalentemente da ABVN per il 63%, di cui il 27% da solo. Ne terzo inferiore prevale il GAN per 91%,

da solo nel 73% e per il 18% insieme ai rami di ABVN, ABVN da solo è presente per il 9%.

Il lavoro dei ricercatori tedeschi ha solo parzialmente confermato le ricerche di Ueno e collaboratori,

pubblicate in Giappone nel 1993. Secondo questi autori la conca superiore possiede una

innervazione mista trigeminale e vagale, quest’ultima è prevalente nella conca inferiore. Il territorio

del trago è sotto controllo vagale e trigeminale.

Page 8: Dispense di Neuromodulazione Auricolare...il meato acustico esterno. La faccia esterna, piana e leggermente ricurva, si continua con la cute del volto. La faccia interna, concava,

8

SEMEIOLOGIA AURICOLARE

Il modello della Neuromodulazione Auricolare prevede che sul padiglione auricolare esistano tre

sistemi terapeutici distinti: Vagale, Trigeminale e Spino-cervicale . Ogni sistema terapeutico

corrisponde ad un particolare territorio cutaneo auricolare con la propria innervazione.

Come si è già visto alcune zone auricolari presentano il fenomeno della sovrapposizione dei territori

di innervazione.

La semeiologia auricolare, chiamata anche diagnosi auricolare, comprende sia le metodiche di

rilevazione e descrizione dei segni forniti dall’esame diagnostico del padiglione sia la loro

interpretazione.

É dunque possibile distinguere, pur nell’unicità dell’atto semeiologico, una fase descrittiva e una

interpretativa.

Nella semeiologia descrittiva i “segni” vengono messi in rilievo dal terapeuta con tre metodiche ben

codificate che comprendono: l’Ispezione dell’orecchio esterno, il Test del dolore alla pressione

(Pressure Pain Test - PPT) e il Test della resistenza elettrica cutanea (Electrical Skin Resistance Test -

ESRT)

Nella semeiologica interpretativa i segni rilevati vengono studiati quali indicatori di alterazioni

organiche o funzionali, veicolanti informazioni somatotopiche e non somatotopiche, di patologie in

atto, acute o croniche, o anche pregresse (cicatrici)

L’esame del padiglione auricolare fornisce al terapeuta informazioni che, integrate con la storia

clinica del paziente, con l’esame obiettivo, con i risultati delle indagini strumentali e di laboratorio,

devono precedere la formulazione di un efficiente protocollo terapeutico.

Durante l’esame auricolare le tre metodiche semeiologiche vanno praticate secondo questo ordine:

Ispezione dell’orecchio esterno; Test della resistenza elettrica cutanea (ESRT); Test del dolore alla

pressione.

Il razionale di questa scelta è fondato sull’osservazione che il Test del dolore alla pressione può

modifica la resistenza elettrica delle diverse aree della cute, favorendo l’insorgenza di falsi positivi.

Metodiche semeiologiche e segni auricolari

ISPEZIONE ORECCHIO ESTERNO AC Alterazioni cutanee - SAs Skin Alterations (M. Romoli)

TEST DEL DOLORE ALLA PRESSIONE - PRESSURE PAIN TEST PPT (Strumento: Palpeur nero

(130 grammi/mmq pressione massima- Palpeur blu 250 grammi/mmq)

RPPP REFLEX PAINFUL POINT at PALPATION - PUNTO RIFLESSO DOLOROSO ALLA PALPAZIONE

TEST DELLA RESISTENZA ELETTRICA CUTANEA ELECTRIC SKIN RESISTANCE TEST ESRT

(Strumento: Misuratore differenziale della resistenza elettrica cutanea: Agiscop DT – Pointselect

Page 9: Dispense di Neuromodulazione Auricolare...il meato acustico esterno. La faccia esterna, piana e leggermente ricurva, si continua con la cute del volto. La faccia interna, concava,

9

Digital) Palpeur nero (130 grammi/mmq pressione massima- Palpeur blu 250 grammi/mmq) LERP

LOW ELECTRIC RESISTANCE POINT - PUNTO A PIÙ BASSA RESISTENZA ELETTRICA

Aree e punti auricolari. Per “punto auricolare” si intende una porzione di superficie della cute del padiglione, di forma circolare, del diametro di circa 1 mm o poco più che possiede una sola o ambedue di queste caratteristiche:

a. Risulta doloroso ad uno stimolo meccanico che non è algogeno per le zone circostanti. b. Ha una più bassa impedenza cutanea rispetto alla zona circostante.

Per “area auricolare” si intende una porzione di superficie della cute auricolare la cui stimolazione determina un’azione specifica ed evidenziabile. Per esempio “area Shen Men”o “area Heart”. All’interno di questa area si possono trovare i “punti auricolari”

L’ISPEZIONE

Al di fuori dell’ambito antroposofico e dell’Agopuntura Auricolare praticata secondo il modello della

MTC, lo studio della morfologia auricolare non ha mai destato grande interesse tra i medici

occidentali, fatta eccezione per il lobo, dove è presente il Segno di Frank” (meglio noto come ELC

(Ear Lobe Crease), in italiano Plica Diagonale del lobo) dei colleghi cardiologi, di cui si parlerà più

avanti in questo capitolo.

L’ispezione, applicata all’agopuntura auricolare, nasce nell’ambito della scuola cinese per opera dei

medici militari dell’armata di Nanchino, che nel 1973 pubblicano un testo ormai diventato un

classico. Quest’opera tradotta in numerose lingue, compreso l’italiano, ha contribuito a far

conoscere in tutto il mondo questa metodo diagnostico. Viceversa la scuola francese, sin dai primi

Page 10: Dispense di Neuromodulazione Auricolare...il meato acustico esterno. La faccia esterna, piana e leggermente ricurva, si continua con la cute del volto. La faccia interna, concava,

10

lavori di Nogier, ha quasi totalmente ignorato l’esame ispettivo.

L’ispezione del padiglione si basa sull’assunto che una alterazione organica o funzionale, quando è

presente da tempo, può determinare alterazioni della superficie del padiglione rilevabili visivamente.

Oltre agli autori cinesi, i ricercatori europei che hanno approfondito gli studi sulla semeiologia

ispettiva in agopuntura auricolare, sono il francese Nguyen e il già citato italiano M. Romoli. Per

indicare i segni rilevabili sul padiglione auricolare con l’ispezione il primo ha utilizzato il termine di

lèsion cutanée punctuelle (LCP) mentre il secondo ha proposto quello di Skin Alteration (SA), in

italiano Alterazione Cutanea.

In Europa tra le metodiche utilizzate nella semeiologia auricolare, l’ispezione risulta la meno

utilizzata. Questo è probabilmente dovuto alla difficoltà di poter seguire un training efficace in

relazione ai lunghi tempi di apprendimento necessari e alla mancanza di fonti adeguate. Sino alla

pubblicazione nel 2010 del manuale “Auricular Acupuncture Diagnosis” di M. Romoli, non era

disponibile nessun testo che comprendesse una esauriente documentazione fotografica delle

alterazioni cutanee descritte.

Quest’ultimo è lo studioso che ha operato la più importante sistematizzazione delle alterazioni

cutanee rilevabili sul padiglione, alla quale si farà riferimento in questo capitolo

Classificazione della alterazioni cutanee (AC) presenti sul padiglione esterno.

Secondo Pata e Romoli le AC possono essere classificate in 6 gruppi in relazione alla anatomo-

istopatologia della lesione.

Alterazioni vascolari

• Teleangectasia Dilatazione varicosa dei vasi sanguigni capillari del derma. Le teleangectasie

si presentano caratteristicamente come fini striature, ramificate o reticolate, lineari o

sinuose, di colorito rosso o bluastro; esse scompaiono temporaneamente sotto

compressione. Si possono distinguere in: reticolare, puntiforme, lineare.

• Angioma Consiste in una lesione cutanea dovuta all’accumulo o alla dilatazione di vasellini

che a livello cutaneo appare come un piccolo punto rosso (angioma puntiforme) circondato

in alcuni casi da un alone eritematoso che assume l’immagine di una ragnatela (spider

angioma).

• Iperemia Sono lesioni circoscritte del colore cutaneo dovute a una variazione quantitativa

o qualitativa del contenuto ematico nel derma. Possono avere una forma rotondeggiante

od ovalare, limiti netti o sfumati, contorni regolari, irregolari o figurati.

Alterazioni della pigmentazione

• Macchie iperpigmentarie

Sono causate da una aumentata pigmentazione cutanea, posso avere limiti netti o sfumati e

contorni regolari o frastagliati. Il colore può assumere diverse tonalità di marrone, dal

Page 11: Dispense di Neuromodulazione Auricolare...il meato acustico esterno. La faccia esterna, piana e leggermente ricurva, si continua con la cute del volto. La faccia interna, concava,

11

nocciola al bruno scuro, ma anche nero o bluastro (Macule, Nevi)

• Macchie ipopigmentarie

Possono essere acromiche o ipocromiche.

I margini possono essere netti o sfumati. Nelle macchie ipocromiche il colore è bianco-

roseo, francamente bianco in quelle acromiche.

Alterazioni della cheratinizzazione

• Discheratosi

Sono rappresentate da lesioni caratterizzate dalla presenza di squame, dovute a

un’alterazione delle cellule cornee per cui queste, riunendosi insieme, formano una

scaglietta biancastra che si distacca facilmente dalla superficie cutanea. Possono essere

piccola come nella comune forfora (squama furfuracea) oppure più grande, stratificata e

madreperlacea (squama psoriasica).

• Distrofia

Le lesioni distrofiche sono caratterizzate dalla presenza di zone in cui la cute risulta fragile e

sottile.

Alterazione della cartilagine

• Lesioni ipertrofiche

Sono rappresentate da ispessimenti della cartilagine, spesso in forma di noduli, di

consistenza duro-elastica.

• Lesioni ipotrofiche

Sono rappresentate da depressioni che interessano lo scheletro cartilagineo del padiglione.

Alterazioni della cute

• Sono rappresentate da aree depresse, pliche (solchi), incisure, particolarmente evidenti

nelle zone del padiglione in cui non è presente la cartilagine.

Alterazioni delle ghiandole sebacee

• Sono rappresentate da Cisti sebacee, Comedoni, Milium, queste ultime hanno l’aspetto di

un piccolo granulo bianco-giallastro di 1-2 mm di diametro.

Metodologia dell’ispezione

Per una effettuare una corretta ispezione è buona norma seguire delle semplici regole che verranno

qui indicate:

Page 12: Dispense di Neuromodulazione Auricolare...il meato acustico esterno. La faccia esterna, piana e leggermente ricurva, si continua con la cute del volto. La faccia interna, concava,

12

• Utilizzare per quanto possibile la luce naturale, l’impiego di una lampada munita di lente di

ingradimento a luce bianca, del tipo di quelle usate dai dermatologi, è consigliabile.

• Procedere nell’esame dall’alto in basso, dalla periferia (elice) alle zone centrali, tutte le

alterazioni cutanee rilevate vanno annotate sulla mappa auricolare e/o fotografate.

• Non toccare il padiglione prima di aver completato l’esame, in modo di non alterare il quadro

auricolare; nel caso sia necessario detergere la cute utilizzare del cotone con una soluzione

che non contenga etanolo, che con la sua azione vasodilatante potrebbe modificare le

alterazioni auricolari. Successivamente si può manipolare il padiglione per mettere meglio

in evidenza le zone nascoste ed esaminare la superficie mastoidea.

• Le alterazioni cutanee devono essere poi valutate con la palpazione, la sensazione dolorosa

rilevata alla pressione con il palpeur assume un particolare significato diagnostico e può

avere anche importanza dal punto di vista terapeutico.

Alcune osservazioni sulle alterazioni cutanee auricolari (AC)

Le AC sono più frequentemente rilevabili sull’antelice, elice, lobo, superficie mediale, conca

inferiore, antitrago.

La superficie laterale presenta un maggior numero di AC (~ 90%) rispetto a quella mastoidea.

Le AC più numerose sono le alterazioni vascolari (~ 40%) in particolare le teleangectasie (~ 30%)

e le iperemie, vengono poi le alterazioni pigmentarie (~ 26%) che comprendono

fondamentalmente i nevi

(~ 15%) e le macule, le alterazioni cutanee rappresentate da solchi, incisure e depressioni si

attestano sul (~ 15%), le alterazioni a carico della cartilagine rappresentano il (~ 8%) del totale. Le

alterazioni legate alle ghiandole sebacee, presenti nel (~ 8%) non hanno secondo la nostra

esperienza un ruolo importante nella semeiologia auricolare. diagnosi auricolare.

il numero della SAA aumenta con l’età dei soggetti esaminati, questo risulta più evidente a carico di

zone come antelice, elice, lobo, antitrago e trago.

Semeiologia interpretativa delle alterazioni cutanee presenti sul padiglione

L’Ispezione del padiglione fornisce informazioni sulla presenza di una patologia organica:

1) in atto, presente però da un certo tempo (subcronica), cronica o soltanto pregressa. Può indicare

l’esistenza di una patologia organica che non ha dato ancora sintomi (subclinica), in certi casi

soltanto di una predisposizione congenita o acquisita a sviluppare una determinata patologia

(terreno).

La sede delle alterazioni auricolari confrontata con lo studio delle mappe auricolari può fornirci

informazioni di tipo somatotopico. Secondo il modello proposto dalla nostra scuola l’informazione

auricolare fornisce indicazioni su dove è presente il processo patologico, nel caso di una patologia

dolorosa coincidente col sede della nocicezione che in certi casi può essere diversa da dove il

soggetto avverte il dolore (dolore secondario).

La fase interpretativa dell’esame semeiologico auricolare può essere gravata da “bias” che possono

Page 13: Dispense di Neuromodulazione Auricolare...il meato acustico esterno. La faccia esterna, piana e leggermente ricurva, si continua con la cute del volto. La faccia interna, concava,

13

determinare “falsi positivi”. Ricordiamo che i risultati dell’esame possono essere falsati dalla

presenza di lesioni localizzate al padiglione, alla regione facciale o anche a tutto il corpo, legati alla

presenza di patologie di tipo dermatologico. Il numero delle alterazioni auricolari aumenta col l’età

del paziente, questo può essere interpretato sia con l’aumentare delle patologie croniche

nell’anziano sia con la consensuale presenza di fenomeni degenerativi legati al normale

invecchiamento della cute.

Da un esame dei dati presenti in letteratura (Riviste, atti di congressi, monografie scientifiche) si

possono trarre alcune considerazioni riguardanti SAA presenti in specifiche regioni del lobo.

Plica (solco) del lobo (Ear-Lobe Crease) viene interpretato come un segno predittivo per lo sviluppo

di malattie cardiovascolari (coronary artery disease CAD), ipertensione, diabete.

SAA del lobo diagnosi e terapia delle cefalee

SAA della conca per la diagnosi delle patologie del tratto superiore dell’apparato digerente

SAA Macchie iperpigmentarie (Nevi) dell’elice, antelice, lobo possibili alterazioni scheletriche

della colonna (scoliosi) , ossa lunghe (sindrome dell’arto inferiore più corto, alterata crescita ossea)

ossa del cranio.

SAA nella diagnosi dei tumori. Questa applicazione, che citiamo per completezza, è una

applicazione propria della scuola cinese, che però non viene utilizzata nell’ambito della nostra

pratica clinica.

La plica del lobo (DELC diagonal ear-lobe crease)

La plica del lobo (DELC Diagonal Ear-Lobe Crease) nota anche come segno di Frank, è l’unica SAA

nota al mondo medico anche al di fuori della cerchia dei cultori dell’Agopuntura Auricolare.

I primi studi riguardo questa piega risalgono al 1973, anno in cui il dott. S. Frank pubblicò

sull’autorevole New England Journal of Medicine (NEJM) un breve articolo in cui si ipotizzava una

possibile correlazione tra la presenza di questo segno cutaneo e lo sviluppo di malattie

cardiovascolari (specialmente coronorapatie). In un articolo pubblicato nel 2000 sull’Australian and

New Zealand Journal of Medicine parve smentire questa ipotesi, concludendo che il DELC aveva uno

scarso significato come segno di complicanze vascolari del diabete. Evrengül H, Dursunoğlu D et al.

in un lavoro pubblicato nel 2004 su Dermatology hanno trovato che il DELC bilaterale risultava

strettamente correlato con la presenza di patologie coronariche (CAD Coronary Artery Disease) e

dei rispettivi fattori di rischio. Nel 2005 un gruppo di ricercatori brasiliani ha individuato un nuovo

segno dermatologico, rappresentato da un insieme solchi pliche verticali poste in regione pretragale,

(PAC Prea Auricular Crease), anch’essa correlata nel paziente di sesso maschile con CAD. In un

recentissimo lavoro del 2014 pubblicato sul The American journal of cardiology su pazienti esaminati

con CTA (Coronarografia Tomografica Computerizzata), l’introduzione dello studio del DELC ha

migliorato la capacità predittiva del DF (The Diamond-Forrester algorithm) nel rilevare i casi di

malattia coronarica con un grado di stenosi uguale o superiore al 50% (CAD50). Nel 2014 un gruppo

di ricercatori italiani dell’Università di Firenze ha pubblicato sull’International Journal of Cardiology

un lavoro intitolato “Ear lobe crease as a marker of coronary artery disease: a meta-analysis.”, nelle

cui conclusioni si conferma l’ipotesi che il DELC possa essere un marker della malattia coronarica.

Page 14: Dispense di Neuromodulazione Auricolare...il meato acustico esterno. La faccia esterna, piana e leggermente ricurva, si continua con la cute del volto. La faccia interna, concava,

14