Discipline Economico-Aziendali classe di concorso A017 ... · La pianificazione e il controllo di...

Discipline Economico-Aziendali classe di concorso A017

Maria La VerghettaLiliana Bruni

C.I.D.I. di Milano – Via San Dionigi 36 – 20139 Milano

Ambito 1Discipline Economico-Aziendali

classe di concorso A017

a cura diLiliana Bruni

Maria La Verghetta

Lezione 5La pianificazione e il controllo di gestione


La pianificazione e il controllo della gestione

L’azienda è una entità complessa, che interagisce con un ambiente caratterizzato da un elevato grado di dinamismo e di incertezza.

Negli ultimi decenni il fenomeno della globalizzazione ha aumentato l’instabilità dell’ambiente esterno, le interazioni tra i diversi stakeholders sono sempre più complesse, la concorrenza è più intensa.

Per sopravvivere in una contesto competitivo sempre più dinamico le imprese devono valutare e gestire i possibili rischi ed individuare prima di altri le opportunità.

Condizione indispensabile per sopravvivere nel dinamismo del mondo contemporaneo è pensare in termini di futuro e non solo di passato nell’ottica di una gestione strategica


La gestione strategica

La gestione strategica è un processo aziendale continuo di

adattamento competitivo, ossia un processo interattivo attraverso

cui l’impresa affronta l’incertezza del futuro, cercando di preparare

e anticipare le risposte agli sviluppi dell’ambiente in cui opera.



La necessità di configurare in anticipo lo scenario nel quale dovrà

muoversi l’azienda e la necessità di operare rispettando il principio di

economicità della gestione, mantenimento dell’equilibrio economico

quale elemento fondamentale per la sua sopravvivenza e sviluppo,

richiede che l’attività direzionale sia fondata su un consapevole e

sistematico processo di pianificazione, programmazione e controllo

della gestione .



Le tre componenti, pianificazione programmazione e controllo sono

inevitabilmente legate tra di loro e sono parte integrante di un unico

sistema: il sistema di pianificazione e controllo di gestion e.


La pianificazione e il controllo della gestione: uno schema di sintesi



Le attività del processo di pianificazione e controllo sono supportate da

un efficace sistema informativo aziendale che fornisce le informazioni

di utilità interna ed esterna all’azienda. sia gli organi del vertice

strategico, sia a quelli della linea intermedia e del nucleo operativo.

Mediante il suo utilizzo è possibile accedere alle informazioni di cui si ha

bisogno, nel momento e nel luogo adatto per svolgere le proprie funzioni

e per assumere le decisioni più appropriate.



Le informazioni sono indispensabili per compiere le previsioni .

Queste consentono di valutare il comportamento attuabile nel futuro

sulla base delle conoscenze in possesso in un determinato momento.

Mediante l’attività di previsione , l’azienda cerca di configurare in

anticipo lo scenario nel quale dovrà muoversi in modo da compiere le

scelte più idonee al raggiungimento degli obiettivi prefissati.



Ogni decisione aziendale in merito agli obiettivi da raggiungere non

può prescindere da una preventiva verifica di fattibilità, con la quale si

considerano in anticipo le condizioni esterne ed interne

Il punto di partenza del processo consiste nell’analisi dei vincoli

interni ed esterni all’azienda che ne caratterizzano l’ambito di

realizzazione



VINCOLI ESTERNI• condizioni economiche, sociali, politiche e giuridiche; • configurazione del mercato e della domanda globale;• numero, quote di mercato e le politiche produttive ecommerciali dei concorrenti;• situazione del mercato del lavoro, della tecnologia e de-gli altri fattori produttivi da impiegare;• situazione del mercato dei capitali.

VINCOLI INTERNI

• disponibilità di personale competente;

• esistenza di risorse tecnologiche adeguate;

• possibilità di acquisire i mezzi finanziari necessari;

• situazione dell’organizzazione aziendale e delle relazioni umane fra i soggetti dell’impresa



La previsione si pone come scopo l’anticipazione del futuro per definire quali obiettivi porsi, la pianificazione rappresenta una fase successiva e si articola in una serie di interventi coordinati, decisi livello direzionale, per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

la pianificazione è il processo attraverso il quale si definiscono gli obiettivi di medio/lungo periodo e si individuano le azioni/strategie e gli strumenti per raggiungerli



la pianificazione, ha carattere strategico e si estende in un arco temporale medio/ lungo(3–

5anni).

la programmazione, tende a tradurre gli obiettivi formulati nell’ambito della pianificazione in scelte concrete tenendo conto delle risorse a disposizione, è generalmente riferita all’esercizio amministrativo

Il controllo rappresenta la fase conclusiva del processo insito nel sistema e consente di analizzare le differenze che sorgono tra le previsioni e quanto si è verificato.

Le varie componenti del sistema sono fasi interdipendenti e fanno parte di un unico processo direzionale mediante il quale il management guida l’azienda verso gli obiettivi, apportando i correttivi e verificando la corrispondenza tra quanto programmato e i risultati che si sono ottenuti



Il processo di pianificazione si sviluppa attraverso le seguenti fondamentali fasi:

�definizione degli obiettivi

�raccolta e selezione delle informazioni

�individuazione delle linee d’azione

�scelta dell’alternativa più idonea

�elaborazione di piani, programmi, budget



La definizione degli obiettivi rappresenta la prima fase del processo di pianificazione e indica i traguardi che l’azienda vuole raggiungere.

Gli obiettivi possono essere rappresentati su due livelli:�livello globale , sono gli obiettivi che rappresentano il fine ultimo per il quale l’azienda si costituisce e prosegue la propria attività, la mission.

La mission esprime in modo ampio gli scopi che l’azienda persegue, la sua cultura, la sua filosofia, i suoi valori chiave e, quindi, il suo orientamento strategico di fondo.

�livello specifico , sono gli obiettivi operativi e strumentali, a lungo e breve periodo, che rappresentano le linee che guidano la gestione.Costituiscono il passaggio indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi globali.



La raccolta e selezione delle informazioni

la raccolta e selezione di informazioni presuppone un efficace

sistema informativo aziendale, che consenta all’azienda di acquisire i

dati necessari per avere un quadro preciso/complessivo della situazione.

Alcuni autori* definiscono il sistema informativo aziendale come “una complessa rete di elementi, finalizzata a fornire input conoscitivi per le decisioni aziendali, nella quale convivono profili oggettivi e soggettivi”.

*[FERRARIS FRANCESCHI ROSELLA, Pianificazione e controllo vol. 1, G. Giappichelli Editore – Torino 2007]



L’ individuazione delle linee d’azione

individuare le linee d’azione è parte del processo decisionale è si attua mediante la

selezione delle migliori soluzioni possibili per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.



La scelta dell’alternativa più idonea è la fase in cui viene adottata la strategia.

strategia :

dal greco “strateghós” lett. “conduttore di eserciti‟).

dal dizionario “Capacità di raggiungere obiettivi importanti predisponendo, nel

lungo termine e con lungimiranza, i mezzi atti a tale scopo”

nel contesto dato per strategia si intende la linea d’azione ritenuta più idonea per

il raggiungimento degli obiettivi prefissati nel medio/lungo periodo.



L’elaborazione di piani, programmi, budget

Il processo di pianificazione, ai suoi vari livelli, viene formalizzato e reso operativo mediante

l’elaborazione di documenti classificati in funzione della loro estensione temporale :

piani, programmi e budget.

�I Piani ( piani strategici) quantificano gli obiettivi da conseguire, le risorse da impiegare e le azioni

da compiere in un arco temporale convenzionalmente compreso fra i tre e cinque anni.Si elaborano un piano degli investimenti, un piano economico, un piano finanziario, un piano patrimoniale

� I programmi operativi costituiscono l’articolazione dei piani strategici a livello di singolo esercizio

amministrativo e fissano gli obiettivi intermedi che consentono di raggiungere gli obiettivi fissati nei

piani.

�I budget costituiscono l’articolazione dei programmi operativi d’esercizio e si riferiscono a

diversi aspetti e funzioni aziendali.



Il piano d’impresa che rappresentata gli elementi dell’intero progetto imprenditoriale che si intende sviluppare è il business

plan


La pianificazione e il controllo della gestioneIl business plan: una sintesi

Il business plan è un documento, strutturato secondo uno schema preciso e rigido, che sintetizza i contenuti e le caratteristiche del progetto imprenditoriale (business idea);

Può riferirsi all’azienda nel suo complesso o a singoli progetti ;

E’ uno strumento utile per valutare in modo consapevole i punti di forza e le capacità del progetto imprenditoriale. Non deve però essere considerato uno strumento assoluto, ma uno strumento dinamico, adattabile ai cambiamenti che avvengono all'interno o all'esterno dell'impresa.



Il business plan è formato da due parti: una descrittiva e una numerica.

La parte descrittiva attraverso analisi di mercato,indagini statistiche e dimostrazioni strategiche spiega ( con l’ausilio di grafici e tabelle) la fattibilità dell’idea e la realizzazione della stessa in termini convincenti.

La parte numerica, attraverso analisi economiche e finanziarie spiega ( con l’ausilio di grafici e tabelle) in termini numerici che l’idea è realizzabile e che l’attività proposta è economicamente equilibrata e redditizia.



http://economia.unipr.it/DOCENTI/MARCHINI/docs/files/22.pdf



BIBLIOGRAFIA

C.T. Horngren- G. L.Sundem-.W.O.Stratton-M.Agliati-A.Ditillo –Programmazione e controllo-Pearson,

Libri di testo di economia aziendale -Istituti tecnici per il secondo biennio e quinto anno-TramontanaLibri di testo di economia aziendale -Istituti tecnici quinto anno-Elemond

SITOGRAFIA

ratio.it/ratio2/ratioonline.nsf/0/.../$FILE/Rati5073.pdf

http://economia.unipr.it/DOCENTI/MARCHINI/docs/files/22.pdf

http://ww2.unime.it/ingegneria/new/materiale/Lez_12.pdf


Il sistema di controllo

“ Il sistema di controllo è un insieme di procedure per mezzo delle quali verificareil raggiungimento degli obiettivi con un impegnoefficiente ed efficace dellerisorse dell’azienda”


L’efficacia del sistema azienda

Si definisce efficacia dell’attività del sistema impresa, la suaattitudine a produrre ilmassimo conseguimento degliobiettivipredeterminatiQuanto più un sistema è in grado di conseguire gli obiettivi,quantopiù è elevato il livello di conseguimento,tanto più il sistema èefficace

EFFICACIA = OBIETTIVIRISULTATI


L’efficienza del sistema azienda

Per efficienza si intende l’attitudine del sistema a produrre imassimi risultati inoutput con leminime risorse ininput, o più correttamente:�a rendere massimi i risultati a parità di risorse impiegate�a rendere minime le risorse impiegate a parità di risultati

EFFICIENZA = RISULTATIRISORSE


Controllo di efficacia e di efficienza

Il controllo di efficaciaverifica:� il raggiungimento degliobiettivi attraverso l’analisi degliscostamenti tra irisultati attesi e i risultati effettivi

Il controllo di efficienzaverifica:� il consumo di risorse attraverso l’analisidegli scostamenti tra i risultati attesi e irisultati effettivi


IL sistema di controllo di gestione

Il controllo deve essere attuato non al termine del periodo di programmazione, ma costantementedurante lo svolgimento dell’attività aziendale, al fine di effettuare interventi con opportune azioni correttive, laddove se ne presenti l’esigenza

Il controllo può essere: � preventivo: vengono formulati i preventivi e budget che sintetizza gli obiettivi

economico-finanziario e individua le risorse da impiegare nell’esercizio successivo.� concomitante: si verifica durante lo svolgimento dell’attività e verifica il grado di

conseguimento degli obiettivi.� consuntivo: si valutano i risultati e l’operato di coloro che erano stati predisposti ai centri

di responsabilità.



Sistemi di controlloadeguatipermettono all'Imprenditore di� acquisire una conoscenza approfondita deicosti e deiricavi che

compongono il proprio business, garantendodecisioniconsapevoli.

� di razionalizzare le scelte aziendali e di aumentare lacollaborazione tra i diversi reparti allo scopo di raggiungere unobiettivo comune, stimolando uno stilepartecipativo da partedi tutti alle scelte della direzione.



Il controllo di gestione permette � la formulazione di obiettivi di medio e lungo termine, � la successiva analisi dei risultati effettivamente conseguiti, � la misurazione delle capacità reddituali dei singoli servizi/prodotti offerti � la determinazione di risultati economici infra-annuali.


IL sistema informativo del controllo di gestione

Il controllo di gestione richiede un insieme di strumenti tecnico-contabili, che prende il nome di contabilità direzionale e comprende:� la contabilità analitica gestionale� il sistema di budgeting;� il sistema di reporting:


IL sistema informativo del controllo di gestione

“Il sistema informativo del controllo di gestione è il processo con cui si raccolgono i dati e si rappresentano,analizzano,elaborano e interpretano al fine di indirizzare le decisioni degli organi aziendali”

Le informazioni vengono attinte sia dal sistema informativo contabile ( COGE,COA) che da quello extracontabile (statistiche,serie storiche,ricerche di mercato)


IL sistema informativo contabile del sistema di controllo:la COA

La contabilità analitico-gestionale è una parte del sistema informativo contabile che consente di attuare il controllo della gestione sotto l'aspetto economico attraverso la misurazione, la rilevazione, la destinazione e l'analisi dei costi e dei ricaviIl controllo dei ricavi è soprattutto un controllo di efficaciaIl controllo dei costi è soprattutto un controllo di efficienza


COGE e COA

COGE COARileva i fatti esterni di gestione in base alla manifestazione finanziaria

Rileva i fatti interni di gestione

Lo scopo è la determinazione del capitale di funzionamento e del reddito d’esercizio

Lo scopo è la determinazione di costi e ricavi parziali, riferiti ad un determinato periodo ( mese,trimestre,ecc)

I dati contabili sono assunti al momento del loro accertamento( manifestazione finanziaria)

I dati sono rilevati al momento dell’utilizzazione dei fattori produttivi

I costi e i ricavi sono rilevati in base alla loro naura

I costi e i ricavi sono rilevati in base alla loro destinazione

Si basa su valori storici Rileva valori storico o predeterminati( standard)


La contabilità analitica gestionale

La COA ha quindi per oggetto i fatti interni di gestione, analizzati nell'unico aspetto ECONOMICO (quello cioè che riguarda costi e ricavi). Gli obiettivi della COA sono: �valutare la convenienza economica delle decisioni aziendali�controllare attraverso i costi l’efficienza della gestione�analizzare la redditività di settori dell’azienda�fornire alla contabilità generale i dati relativi per effettuare le valutazioni di rimanenze di fine esercizio;�misurare i costi di prodotto per collaborare alla definizione dei prezzi di vendita;


La contabilità analitica gestionale: il controllo dei costi

La riduzione dei costi e lacreazionedi valore per il cliente sono i due obiettivipiù perseguiti dall’aziendaLa riduzione e il controllo dei costi di gestione, rappresenta un obiettivofondamentale nell’ambito dell’attività di pianificazione, programmazione econtrollo di gestioneLa COA fornisce un supporto alle decisioni che devono essere assunte dalladirezione aziendale soprattutto in tema di:� decisioni di breve periodo� decisioni di medio/lungo periodo


La contabilità analitica gestionale: il controllo dei costi

Le decisioni di breve periodo riguardano scelte gestionali correnti, relative all’utilizzo della capacità produttiva esistente, per cui assumono una importanza maggiore i costi variabili

Le decisioni di medio/lungo periodo riguardano scelte relative alla modificazione strutturale dell’attività produttiva, per le quali assumono una importanza maggiore la categoria dei costi fissi


La contabilità analitica gestionale: costi variabili e costi fissi

In base al rapporto esistente tra costi e volumi di produzione distinguiamo i :� costi variabili definiti anche costi di attivazione della produzione, sono quei

costi che l’azienda sostiene solo se produce, quindi si modificano al variare della quantità prodotta( proporzionali, progressivi, regressivi)

� costi fissi definiti anche costi di struttura , sono quei costi che l’azienda sostiene indipendentemente dall’attività produttiva, non variano al variare della quantità prodotta all’interno di determinati intervalli di produzione


Rappresentazione grafica dei costi fissi

andamento dei costi fissi al variare delle quantità, per diverse capacità massime di produzione Qmax

CF=K (costi fissi=costante)


Rappresentazione grafica dei costi fissi

Se la capacità produttiva varia, il grafico assume un andamento a scalini,con valori costanti nell’ambito di ciascun intervallo corrispondente allevarie capacità produttive;i costi fissi restano costanti al valore K2 fino allanuova capacità massima produttiva Q2 e così via


Rappresentazione grafica dei costi variabili totali


Rappresentazione grafica dei costi totali

Il costo totale CT sostenuto dall'azienda per l'intero prodotto lo possiamo ottenere facendo la somma dei due costi e cioè:CT = Cf + Cv

Possiamo anche fare una rappresentazione grafica del costo totale:


La BEA

La Break Even Analysis o analisi costi volumi risultati è una tecnica utilizzata per il controllo dei costi e tende a determinare il punto di equilibrio ( BEP)tra i costi totali e i ricavi totali � Attraverso il diagramma di redditività facilita le scelte da compiere in relazione

all’assetto produttivo e alle politiche di mercato� Attraverso il calcolo del Bep permette di determinare a quale ammontare di ricavi

l’azienda deve mirare per ottenere dei profitti � Consente di analizzare la redditività globale o di singole produzioni sia in fase

preventiva sia in fase consuntiva, per studiare i cambiamenti che sono intervenuti nell’andamento dei costi e dei ricavi e intervenire con eventuali azioni correttive

� Permette di verificare, attraverso le variazioni nei costi variabili, nei costi fissi, nei prezzi di vendita, le conseguenze sulla redditività


Rappresentazione grafica del punto di pareggio

Nel diagramma il punto di pareggio èquello di intersezione tra la retta deicosti totali e la retta dei ricavi totali. Ilpunto di pareggio, detto anche breakeven, rappresenta la perfettacoincidenza tra ricavi e costi totali peril singolo prodotto o per l'interaazienda; nel punto di pareggio vi è unequilibrio economico, cioè il redditodella impresa è nullo, cioè non vi sonoperdite e non vi sono utili.


Rappresentazione grafica del BEP


Significato del BEP

Il punto di equilibrio esprime la quantità ( produzione, vendite, fatturato,) in corrispondenza della quale i costi totali, fissi più variabili, sono uguali ai ricavi

In punto di equilibrio individua:� asinistra l’area di perdita, cioè la quantità in corrispondenza della quale i

costi superano i ricavi� adestra l’area di utile, cioè la quantità in corrispondenza della quale i ricavi

superano i costi


Determinazione del BEP

Il punto di equilibrio si verifica quando i ricavi totali sono uguali ai costi totali cioè quando si verifica la seguente uguaglianza

RT=CT

p*q=CF+(cv*q) da cui q = CF__p-cv

Il denominatore costituisce il margine di contribuzione unitario e esprime il contributo di ogni unità prodotta o venduta alla copertura dei costi fissiQuanto maggiore è il margine di contribuzione tanto minore sarà il livello di produzione che consente l’equilibrio costi-ricavi


Effetti sulla redditività

Variazioni BEP redditivitàAumento dei prezzi di vendita

Si ha una maggiore inclinazione della retta dei ricavi totali Il bep si raggiunge in corrispondenza di una quantità minore

Incremento della redditività, in quanto si raggiunge più facilmentel’eguaglianza tra costi e ricavi

Incremento dei costi fissi

La retta dei costi totali si sposta verso l’alto, pur mantenendo la stessa inclinazione

Si riduce la redditività in quanto aumenta il volume di produzione o delle vendite

Diminuzione dei costi variabili

Si avrà una minore inclinazione ,si sposta verso il basso e l’equilibrio si otterrò a livelli inferiori di produzione

Aumenta la redditività


Limiti della BEA

� Nella realtà aziendale è difficile distinguere nettamente i costi fissi dai costi variabili

� La presenza di rimanenze, fa sì che la quantità prodotta non coincida con la quantità venduta

� I costi fissi variano nell’ambito di una determinata produzione, quindi non sono sempre costanti

� Questo tipo di analisi può essere applicata ad un’azienda momoprodotto,mentre nella realtà le aziende diversificano al produzione


Come procediamo?

Le linee guida ministeriali indicano:� Un insegnamento centrato sui risultati di apprendimento� Lo studente deve acquisire la capacità di utilizzare

conoscenze, abilità e competenze professionali da utilizzare in situazioni di studio di livello superiore o in concrete situazioni di lavoro

� I docenti devono attivare metodologie didattiche che coinvolgano lo studente e lo motivino

� La sequenza e l’approfondimento degli argomenti sono affidati alla libera progettazione didattica del singolo docente, all’interno delle scelte compiute dal consiglio di classe in sede di programmazione collegiale

IL PASSAGGIO AL NUOVO ORDINAMENTO: LE LINEE GUIDA TECNICI QUINTO ANNOECONOMIA AZIENDALE INDIRIZZO “AMMINISTRAZIONE, FINA NZA E MARKETING

ARTICOLAZIONE DELL’INSEGNAMENTO DI “ECONOMIA AZIENDALE” IN CONOSCENZE E ABILITÀ

CONOSCENZE ABILITA’

Casi di diversa complessità focalizzati su differenti attività aziendali:

A Analisi di bilancio per indici e per flussiNorme e procedure di revisione e controllo dei bilanciNormativa in materia di imposte sul reddito d’impresa

Interpretare l’andamento della gestione aziendale attraverso l ‘analisi di bilancio per indici e per flussi e comparare bilanci di aziende diverse Riconoscere gli elementi di positività e criticità espressi nella certificazione di revisione Interpretare la normativa fiscale e predisporre la dichiarazione dei redditi d’impresa

B Strumenti e processo di pianificazione strategica e di controllo di gestioneBusiness plan

Delineare il processo di pianificazione, programmazione e controllo individuandone i tipici strumenti e il loro utilizz o Costruire il sistema di budget; comparare e commentare gli indici ricavati dall’analisi dei dati. Costruire business plan

C Politiche di mercato e piani di marketing aziendali Elaborare piani di marketing in riferimento alle politiche di mercato dell’azienda

D Prodotti finanziari e loro utilizzo strategico da parte dell’impresa

Effettuare ricerche ed elaborare proposte in relazione a specifiche situazioni finanziarie

E Tecniche di reporting realizzate con il supporto informatico

Predisporre report differenziati in relazione ai casi studiati e ai destinatari, anche in lingua straniera

F Rendicontazione ambientale e sociale dell’impresa Confrontare bilanci sociali e ambientali commentandone i risultati

SETTORE ECONOMICOINDIRIZZO AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING

DISCIPLINA ECONOMIA AZIENDALE – QUINTO ANNO

Competenze Conoscenze Abilità

Individuare e accedere alla normativa pubblicistica, civilistica e fiscale con particolare riferimento alle attivitàaziendali.

Principi contabili.Normative e tecniche di redazione del sistema di bilancio in relazione alla forma giuridica e alla tipologia di azienda.Norme e procedure di revisione e controllo di bilanci. Normativa in materia di imposte sul reddito d’impresa.

Individuare le fonti e analizzare i contenuti dei principi contabili.Redigere e commentare i documenti che compongono il sistema di bilancio.Riconoscere gli elementi di positività e criticità espressi nella relazione di revisione.Interpretare la normativa fiscale e predisporre la dichiarazione dei redditi d’impresa.

Utilizzare i sistemi informativi aziendali e gli strumenti di comunicazione integrata d’impresa, per realizzare attività comunicative con riferimento a differenti contesti.

Analisi di bilancio per indici e per flussi. Interpretare l’andamento della gestione aziendale attraverso l’analisi di bilancio per indici e per flussi e comparare bilanci di aziende diverse.

Applicare i principi e gli strumenti della programmazione e del controllo di gestione, analizzandone i risultati.

Strumenti e processo di pianificazione strategica e di controllo di gestione.Business plan.

Delineare il processo di pianificazione, programmazione e controllo individuandone i tipici strumenti e il loro utilizzo.Costruire il sistema di budget, comparare e commentare gli indici ricavati dall’analisi dei dati.Costruire business plan.


IL PASSAGGIO AL NUOVO ORDINAMENTO: LE LINEE GUIDA TECNICI SECONDO BIENNIO E QUINTO ANNO

SETTORE ECONOMICO INDIRIZZO “AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING”

Economia politica

Informatica

Matematica

lingueli diritt

o

I risultati di apprendimento perseguiti nel nuovo ordinamento si caratterizzano per una importante integrazione fra le discipline di settore.

La programmazione disciplinare si inserisce nell’ambito della progettazione del consiglio di classe. Per l’economia aziendale il raccordo

avviene con le discipline dell’Area di indirizzo (Diritto, Economia politica, Informatica, Seconda lingua comunitaria). Per obiettivi diversi con Lingua Inglese, Storia, Matematica, oltre che Lingua Italiana per le

abilità espressive e comunicative


Alcune metodologie didattiche

�Lezione partecipata

� Lezione frontale

�Didattica laboratoriale

�Studio di casi reali

e

L’Alternanza scuola-lavoro


DELLE METODOLOGIE e L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

I percorsi dei nuovi istituti tecnici e professionali danno risalto alle metodologie didattiche attive finalizzate allo sviluppare le competenze degli allievi attraverso la didattica di laboratorio, le esperienze in contesti applicativi,l’analisi e la soluzione di problemi ispirati a situazioni reali,il lavoro per progetti.

Prevedono, altresì, un collegamento organico con il mondo del lavoro e delle professioni , attraverso stage, tirocini , alternanza scuola lavoro .

Per la disciplina Economia aziendale , nelle Linee Guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli Istituti tecnici, si precisa quanto segue: «nell’organizzare i percorsi di apprendimento,l’insegnante privilegia la contestualizzazione della disciplina attraverso la simulazione e lo studio di casi reali. »


DELLE METODOLOGIE

Con le metodologie didattiche attive l’alunno viene messo al centro del percorso formativo e l'insegnante fa da stimolo, da guida e da sostegno; è posta uguale attenzione agli aspetti cognitivi e a quelli affettivi, all'attività intellettuale e a quella pratica.


DELLE METODOLOGIE

In questo processo è fondamentale che i docenti siano consapevoli del ruolo che le discipline insegnate apportano allo sviluppo delle competenze per favorire un ambiente educativo nel quale studenti e docenti collaborano in tale direzione.


DELLE METODOLOGIE e L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

ALCUNE

METODOLOGIE

DIDATTICHE

L’ALTERNANZA

SCUOLA-LAVORO


DELLE METODOLOGIE

A tale proposito si riporta una efficace sintesi del professore Sergio Pea “Con diverse sfumature nei vari ordini di scuola noi docenti pensiamo in termini di sapere e di saper fare.Ora dobbiamo spostare l’attenzione dal cosa, al come e al perché ed è evidente che ciò non può avvenire solo mediante una strategia didattica di tipo trasmissivo. La consapevolezza del processo di apprendimento è possibile solo mediante strategie di didattica attiva, in cui lo studente è attore propositivo nella progettazione e nella conduzione del processo. Le necessità legate al raggiungimento dell’obiettivo diventano la spinta motivazionale allo studio e all’apprendimento degli strumenti disciplinari, solo quando lo studente è motivato diventano efficaci la lezione frontale e l’esercitazione addestrativa”

Sergio Pea -La scelta del curricolo per competenze- EDUCATION2.0 SPECIALE AGOSTO


DELLE METODOLOGIE

La metodologia didattica dei casiFonte: la metodologia dei casi di Lucia Barale -_Rivista Tramontana


LA METODOLOGIA DIDATTICA DEI CASI

La metodologia didattica dei casi è realizzata attraverso i seguenti momenti: progettazione, gestione e valutazione.



La progettazione

Nella progettazione di un caso il docente deve tenere presenti gli obiettivi didattici che intende perseguire in quanto la scelta di un caso parte dal risultato di apprendimento prefissato nella programmazione didattica.

Il metodo dei casi deve essere preferibilmente proposto agli alunni non nella fase in cui vengono presentati i contenuti disciplinari, bensì in una fase successiva, come mo mento di appropriazione delle capacità, del saper fare, ma anche del sapere essere.

Elemento caratteristico di tale metodologia didattica è la possibilità di giungere a diagnosticare un problema e la capacità di arrivare a proporre una soluzione; questo metodo risulta quindi applicabile ad argomenti che presentano una varietà di situazioni che costringono lo studente interpretare realtà molto diverse, a decodificare le informazioni e ad assumere decisioni.



Le fasi necessarie per la progettazione di un caso:



La gestione di un caso è sviluppata nelle seguenti fasi.



La valutazioneAl termine del percorso è importante realizzare un bilancio dell’attività formativa nel suo complesso attraverso la verifica del raggiungimento degli obiettivi formativi e della validità del metodo. I parametri in base ai quali è possibile effettuare la valutazione didattica dell’analisi dei casi sono:ola preminenza dell’obiettivo rispetto allo strumento;o la comprensione e la decodificazione delle informazioni proposte;ola diagnosi dei problemi;o la risoluzione dei problemi



Progettazione del caso Impresa individuale “Fiori e piante” per il primo biennio


ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

Il nuovo ordinamento degli Istituti Tecnici, ed in particolare il curricolo del secondo biennio e dell’ultimo anno, richiamano l’attenzione dei docenti e dei Dirigenti scolastici sulle metodologie didattiche “attive” e sullo sviluppo di “organici collegamenti” con il mondo del lavoro e delle professioni , compresi il volontariato ed il privato sociale. Queste indicazioni valorizzano sia le consolidate esperienze di raccordo tra Scuola e mondo del lavoro, elemento caratterizzante dell’Istruzione Tecnica sin dalle sue origini, sia i progetti di alternanza scuola-lavoro

progetti di alternanza scuola -lavoroDa Linee Guida "Direttiva 4 del 16.1.2012"


Competenze chiaveLe competenze sono definite in questa sede alla stregua di una combinazione diconoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto. Le competenze chiave sonoquelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, lacittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione.Il quadro di riferimento delinea otto competenze chiave:1. comunicazione nella madrelingua;2. comunicazione nelle lingue straniere;3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;4. competenza digitale;5. imparare a imparare;6. competenze sociali e civiche;7. spirito di iniziativa e imprenditorialità;8. consapevolezza ed espressione culturale

RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIG LIOdel 18 dicembre 2006 relativa a competenze chiave p er l’apprendimento permanente


spirito di iniziativa e imprenditorialità

Definizione:Il senso di iniziativa e l’imprenditorialità concernono la capacità di una personadi tradurre le idee in azione. In ciò rientrano la creatività, l’innovazione el’assunzione di rischi, come anche la capacità di pianificare e di gestire progettiper raggiungere obiettivi. È una competenza che aiuta gli individui, non solonella loro vita quotidiana, nella sfera domestica e nella società, ma anche nelposto di lavoro, ad avere consapevolezza del contesto in cui operano e a potercogliere le opportunità che si offrono ed è un punto di partenza per le abilità ele conoscenze più specifiche di cui hanno bisogno coloro che avviano ocontribuiscono ad un’attività sociale ocommerciale. Essa dovrebbe includere la consapevolezza dei valori etici epromuovere il buon governo.


Conoscenze, abilità e attitudini essenziali legate a tale competenza

La conoscenza necessaria a tal fine comprende l’abilità di identificareleopportunità disponibili per attività personali, professionali e/oeconomiche, comprese questioni più ampie che fanno da contesto almodo in cui le persone vivono e lavorano, come ad esempio unaconoscenza generale del funzionamento dell’economia, delleopportunità e sfide che si trovano ad affrontare i datori di lavoro oun’organizzazione. Le persone dovrebbero essere anche consapevolidella posizione etica delle imprese e del modo in cui esse possonoavere un effetto benefico, ad esempio mediante il commercio equo esolidale o costituendo un’impresa sociale.


Conoscenze, abilità e attitudini essenziali legate a tale competenza

Un’attitudine imprenditoriale è caratterizzata da spirito di iniziativa, capacità di anticipare gli eventi, indipendenza e innovazione nella vita privata e sociale come anche sul lavoro. In ciò rientrano la motivazione e la determinazione a raggiungere obiettivi, siano essi personali, o comuni con altri, anche sul lavoro.


L’ALTERNANZA SCUOLA- LAVORO

L'alternanza scuola-lavoro è una modalità didattico-formativa trasversale a tutti i canali del sistema scolastico-formativo (sistema dei licei, dell’istruzione e della formazione professionale) e si rivolge a studenti che abbiano compiuto i 15 anni di età.

Regolamentata dal decreto legislativo n. 77/2005, attuativo dell'art. 4 della legge n. 53/2003 di riforma del sistema scolastico, l’alternanza scuola-lavoro si propone di orientare e sostenere un ingresso consapevole degli allievi nella realtà lavorativa, mediante l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro.

Alternanza scuola-lavoro: un manuale per capire, progettare e realizzare l’alternanza Unioncamere Lombardia e Formaper


I percorsi in alternanza hanno una struttura flessibile e si articolano in periodi di formazione in aula e periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro, attuate sulla base di determinate convenzioni stipulate tra la scuola e l’ente ospitante

I periodi di apprendimento in alternanza fanno parte integrante dei percorsi formativi personalizzati volti alla realizzazione del profilo educativo, culturale e professionale del corso di studi. I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro sono articolati secondo criteri di gradualità (Art. 4 D.lgs77/05)

Alternanza scuola-lavoro: un manuale per capire, progettare e realizzare l’alternanza Unioncamere Lombardia e Formaper


Questa innovativa metodologia didattica rappresenta la strada verso una fattiva alleanza tra il mondo della scuola e quello del lavoro: la scuola diventa più aperta al territorio e l’impresa esercita un ruolo formativo primario verso i giovani, in un contesto che – comeindicato dal D.lgs n. 77/2005 – vede il concorso e la collaborazione di diversi attori alla realizzazione delle iniziative di alternanza scuola-lavoro (associazioni d’impresa, Camere di Commercio, enti pubblici e privati ecc.).


Le organizzazioni coinvolte

SCUOLA

AZIENDAUNIONE INDUSTRIALI

Ricerca aziende

L’ALTERNANZA SCUOLA- LAVORO I soggetti coinvolti

Tutor scolasticogenitoriTutor aziendale

Progetti su tematiche di interesse comune

Lavoro in equipe

Sottoscrizione convenzione azienda-scuola

Funzionari Unione Industriali


L’importanza dell’alternanza per lo studente

�Conferisce sicurezza

�Affina il senso critico

�Assicura spazi per la collaborazione

�Permette di farsi conoscere

�Permette di conoscere sul campo l’organizzazione

aziendale


L’insegnante e l’alternanza

�Aggiunge un plusvalore alla sua azione didattica

�Aggiunge innovazione ai suoi curricula

�Aggiunge motivazioni non tradizionali allo studio

Scuola :

Cultura delle conoscenze

Cultura delle competenze

Azienda :

Cultura del lavoro

Cultura della professione


La valenza dell’alternanza nel processo di apprendimento


PILLOLE DI LIM

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PILLOLE DI LIM

Il miglioramento della qualità dell’offerta di istruzione e formazione si realizza, inoltre, con l’adozione di metodologie didattiche innovative - altro punto chiave della Raccomandazione europea - fondate sia sull’ampio uso delle tecnologie informatiche (IT), sia sulla valorizzazione del metodo scientifico e dell’approccio laboratoriale, diffuso non solo alle discipline tecnologiche, ma a tutte le discipline del curricolo. Si fa riferimento, in particolare, all’utilizzo di aule attrezzate con la lavagna interattiva multimed iale (LIM ), che consente di gestire l’attività didattica in modo più efficace e funzionale ad una partecipazione “attiva” degli studenti; o, ancor più, ad una didattica laboratoriale, non legata ad uno specifico luogo fisico, attraverso la quale lo studente è chiamato ad affrontare le diverse problematiche disciplinari con metodologie di tipo induttivo, improntate alla pedagogia collaborativa del compito condiviso e del progetto che lo rendono protagonista degli apprendimenti

Da Linee Guida "Direttiva 4 del 16.1.2012"


PILLOLE DI LIM

La LIM e l’ambiente di apprendimento

“...La metafora “ambiente di apprendimento” si contrappone, concettualmente, a “corso”.

“Corso” ci rimanda ad un contesto didattico strutturato nelle risorse, nei ruoli, nel percorso, nel risultato atteso …“Ambiente di apprendimento” evoca un contesto aperto, ricco, fluido, al limite, caotico. Un “ambiente di apprendimento” è il luogo delle esperienze di apprendimento, è il luogo dell’apprendimento significativo,della riflessione, della condivisione, della costruzione. Apprendere in un “ambiente di apprendimento” è apprendere a stare nella complessità e nel cambiamento.” [Gianni Marconato - Ambienti di Apprendimento]


PILLOLE DI LIM

L’uso della LIM rappresenta una finestra sul mondo delle tecnologie didattiche

È un potente agente di integrazione e rinnovamento della didattica e dell’ambiente di apprendimento in cui essa agisce.

La LIM è un forte potenziale cognitivo e formativo e, come tale, diventa generatrice di nuovi processi (interni ed esterni).

A nessun docente verrà chiesto di “cambiare la propria metodologia o il proprio modo di fare la didattica, ma di integrarla con l’uso della LIM

Discipline Economico-Aziendali classe di concorso A017


Esercitazione n 2

QUESITI FORMATIVIIl candidato risponda argomentando i seguenti quesiti

Quesito 1: Nell’attuale realtà economica per le aziende la gestione strategica è una condizione indispensabile per sopravvivere nel dinamismo del mondo contemporaneo e attestarsi su elevati livelli di competitività. Ciò richiede che l’attività direzionale sia fondata su un consapevole e sistematico processo di pianificazione, programmazione e controllo della gestione. Il candidato delinei tale complessa problematica evidenziandone i passaggi fondamentali.

Quesito 2 : Nell’ottica della progettazione didattica del docente in relazione alle scelte compiute nell’ambito della programmazione collegiale del Consiglio di classe , quali sono, in relazione ai contenuti trattati, i possibili rapporti con le altre discipline in funzione delle conoscenze, abilità e competenze da raggiungere. Quale potrebbe essere uno strumento di progettazione collegiale per lo sviluppo di competenze e come potrebbe essere articolato ?


Esercitazione n 2

QUESITI FORMATIVIIl candidato risponda argomentando i seguenti quesiti

Quesito 3 : Quali metodologie didattiche utilizzerebbe per presentare agli studenti la tematica posta in essere ?

Quesito 4: In che modo gli strumenti informatici potrebbero potenziare la tematica trattata? Quali sarebbero gli strumenti che utilizzerebbe? In particolare, quali sono le potenzialità derivanti dall’utilizzo di aule attrezzate con la lavagna interattiva multimediale (LIM)?

Quesito 5 :La contabilità analitico-gestionale è una parte del sistema informativo contabile che consente di attuare il controllo della gestione sotto l'aspetto economico attraverso la misurazione, la rilevazione, la destinazione e l'analisi dei costi e dei ricaviDopo aver commentato tale affermazione, il candidato si soffermi sull’analisi dei costi e in particolare sulla valenza della BEA


Esercitazione n 2

QUESITI FORMATIVIProposta di risposta

Quesito 1: Nell’attuale realtà economica per le aziende la gestione strategica è una condizione indispensabile per sopravvivere nel dinamismo del mondo contemporaneo e attestarsi su elevati livelli di competitività. Ciò richiede che l’attività direzionale sia fondata su un consapevole e sistematico processo di pianificazione, programmazione e controllo della gestione. Il candidato delinei tale complessa problematica evidenziandone i passaggi fondamentali.

Risposta : contenuto disciplinare


Esercitazione n 2


Quesito 2: Nell’ottica della progettazione didattica del docentein relazione alle scelte compiute nell’ambito della programmazione collegiale del Consiglio di classe, quali sono, in relazione ai contenuti trattati, i possibili rapporti con le altre disciplinein funzione delle conoscenze, abilità e competenzeda raggiungere. Quale potrebbe essere uno strumento di progettazione collegiale per lo sviluppo di competenzee come potrebbe essere articolato?

Risposta:Contesto: classe di riferimento

indicazioni generali delle linee Guida e Competenze chiave EuropeeMetodologia: Individuare la/le competenza/e di riferimento

Individuare le discipline che concorrono alla stessa competenzaIndividuare i nuclei fondanti dell’argomento trattato

Strumenti : Progettazione di una Unità Didattica di Apprendimento


Esercitazione n 2

QUESITI FORMATIVI

Quesito 3 : Quali metodologie didattiche utilizzerebbe per presentare agli studenti la tematicaposta in essere ?

Risposta:

Contesto : riferimento alle indicazioni delle linee guida

Metodologia: studio di casi reali, didattica laboratoriale, alternanza scuola-lavoro

Strumenti : Lim, laboratorio, TIC softweare dedicati

Aspetti didattico-pedagogici : motivazione all’autoapprendimento, senso di iniziativa e l’imprenditorialità.

Proposta di risposta


Esercitazione n 2


Quesito 4: In che modo gli strumenti informatici potrebbero potenziare la tematica trattata? Quali sarebbero gli strumenti che utilizzerebbe? In particolare, quali sono le potenzialità derivanti dall’utilizzo di aule attrezzate con la lavagna interattiva multimediale (LIM )?Contesto : riferimento alle indicazioni delle linee guida

Metodologia:,didattica laboratoriale,

Strumenti : Lim, laboratorio, TIC……

Aspetti didattico-pedagogici :motivazione all’autoapprendimento, sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza,(sviluppo competenze digitali)


Esercitazione n 2


Quesito 5 :La contabilità analitico-gestionale è una parte del sistema informativo contabile che consente di attuare il controllo della gestione sotto l'aspetto economico attraverso la misurazione, la rilevazione, la destinazione e l'analisi dei costi e dei ricaviDopo aver commentato tale affermazione, il candidato si soffermi sull’analisi dei costi e in particolare sulla valenza della BEA

Risposta : contenuto disciplinare


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Discipline Economico-Aziendali classe di concorso A017 ... · La pianificazione e il controllo di...

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