Disciplinare del Piano Giovani di Zona dei Comuni … PGZ adotta come metodo di lavoro la...

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Allegato “ A alla deliberazione del Comitato Esecutivo della Comunità n. 110 del 28.07.2017 IL SEGRETARIO Copat Paulo N. Disciplinare del Piano Giovani di Zona dei Comuni e della Comunità Alto Garda e Ledro 1

Transcript of Disciplinare del Piano Giovani di Zona dei Comuni … PGZ adotta come metodo di lavoro la...

Allegato “A ” a l la del iberazione del Comitato Esecut ivo del la Comunità n. 110 del 28.07.2017

IL SEGRETARIO Copat Paulo N.

Disciplinare

del Piano Giovani di Zona

dei Comuni

e della Comunità Alto Garda e Ledro

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INDICE

1. DEFINIZIONI

2. ATTORI

2.1 Ente Capofila per il PGZ, sua organizzazione e figure di riferimento

2.2 Provincia Autonoma di Trento

2.3 Il tavolo del confronto e della proposta

2.4 Il tavolo giovani

2.5 I tavoli tematici

3. IL PIANO OPERATIVO GIOVANI : LINEE GUIDA

3.1 Apertura del bando e presentazione dei progetti

3.2 Approvazione e pubblicizzazione del piano

3.3 Realizzazione dei progetti

3.4 Rendicontazione dei progetti

4. PROGETTI ESTERNI AL PIANO OPERATIVO GIOVANI: I PROGETTI NONPREVEDIBILI E DI RETE

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1. DEFINIZIONI

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RIFERIMENTI NORMATIVI

Leggi Provinciali :- n. 7 del 23.07.2004 “ Fondo per le politiche giovanili”.- n. 5 del 14.02.2007 “Sviluppo, coordinamento e promozione delle politiche giovanili, disciplina

del servizio civile provinciale e modificazioni della Legge Provinciale 5/2006”.

Deliberazioni della Giunta Provinciale P.A.T. :

- n. 1520/2011 “Approvazione dell’atto di indirizzo e coordinamento delle politiche giovanili ai sensidell’art.3 della L.P. n. 5/2007”;

- n. 1161/2013 “Legge provinciale 23 luglio 2004, n. 7 "Fondo per le politiche giovanili". Modifica esostituzione dei "Criteri e modalità di attuazione dei piani giovani di zona e d'ambito".

Deliberazioni del Comprensorio e della Comunità Alto Garda e Ledro:

- n. 21/2006: “Attivazione Piano Giovani di zona Istituzione del tavolo del confronto e dellaproposta ed individuazione del Referente politico Tecnico-Organizzativo”;

IL PIANO GIOVANI DI ZONA

Il Piano Giovani di Zona, in sigla PGZ, rappresenta una libera iniziativa delle autonomie locali di un territoriocontiguo, omogeneo per cultura, tradizione, struttura geografica, insediativa e produttiva, le cui dimensionisono comprese fra le 3.000 e le 50.000 persone, che possono essere interessate ad attivare azioni a favoredel mondo giovanile nella sua accezione più ampia di pre-adolescenti, adolescenti, giovani e giovani adulti dietà compresa tra gli 11 e i 29 anni, e della sensibilizzazione della comunità verso un atteggiamento positivoe propositivo nei confronti di questa categoria di cittadini.

DISCIPLINARE PER LA GESTIONE DEL PIANO GIOVANI DI ZONA

Il presente disciplinare è redatto nel rispetto delle indicazioni e modalità di attuazione dei piani giovani dizona e d’ambito definiti dalla Provincia Autonoma di Trento, in coerenza con le sopracitate indicazioninormative.Il Tavolo può proporre modifiche al presente disciplinare con il voto favorevole di almeno due terzi deicomponenti effettivi del Tavolo, salvo successiva adozione da parte dell’Ente Capofila, di appositadeliberazione.

FINALITÀ

Il Piano Giovani di Zona (PGZ) è uno strumento di cui un territorio si avvale ai fini di creare una cultura dellepolitiche giovanili incentivando le iniziative organizzate dai giovani o a favore dei giovani, osservando lacondizione giovanile del territorio, diventando stimolo per le istituzioni e la cittadinanza attiva, lavorando sullacostruzione dell’autonomia, aprendo alla dimensione globale senza dimenticare il locale e le proprie radici.

Obiettivo del Piano Giovani Alto Garda e Ledro è aiutare i giovani nella costruzione del proprioprogetto di vita e nell’inserimento nella comunità locale nella consapevolezza che tale azione èfondamentale per lo sviluppo e il rinnovamento della comunità stessa. In tal senso il coinvolgimentodel mondo adulto nelle politiche per i giovani è determinante.

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2. ATTORI

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Il PGZ adotta come metodo di lavoro la concertazione fra istituzioni locali, società civile, mondo giovanile,Consiglio delle Autonomie Locali e strutture provinciali competenti in materia di politiche giovanili.

ENTE CAPOFILA PER IL PGZ, SUA ORGANIZZAZIONE E FIGURE DI RIFERIMENTO

Le amministrazioni Comunali e la Comunità aderenti al Tavolo:

Comune di Arco

Comune di Drena

Comune di Dro

Comune di Ledro

Comune di Nago-Torbole

Comune di Riva del Garda

Comune di Tenno

Comunità Alto Garda e Ledro

Concordano che la Comunità Alto Garda e Ledro sia Ente Capofila ed eserciti tale funzione fintanto che icomuni afferenti alla Comunità aderiscono al Piano Giovani.L’Ente capofila individua all’interno della propria organizzazione l’unità organizzativa per la gestioneamministrativa e contabile degli adempimenti derivanti dal PGZ riferito al proprio territorio di competenza.

REFERENTE ISTITUZIONALE O PRESIDENTE DEL TAVOLO

Il Referente Istituzionale è un amministratore della Comunità Alto Garda e Ledro.

Le funzioni del Referente Istituzionale sono: rappresentare in modo unitario gli interessi del Tavolo, curando le istanze che questo intende

presentare all’esterno; mantenere i rapporti istituzionali con la struttura competente in materia di politiche giovanili;

convocare le riunioni del Tavolo, in accordo con il referente tecnico stabilendo l’ordine del giorno;

presiedere il Tavolo;

coordinare e gestire le dinamiche del Tavolo;

partecipare agli incontri e ai momenti formativi promossi dalla struttura competente in materia dipolitiche giovanili a favore dei referenti istituzionali;

fare azione di sintesi rispetto alle iniziative e azioni proposte.

REFERENTE TECNICO-ORGANIZZATIVO (RTO)

Il Referente Tecnico-Organizzativo, in sigla RTO, è nominato dall’ente Capofila per il periodo funzionale allabuona gestione del/dei Piani, rinnovabile, secondo quanto previsto dalla normativa vigente.

Il Referente Tecnico-Organizzativo è di norma individuato in una persona fisica a seguito di selezione chetenga conto almeno del radicamento nella realtà territoriale del PGZ di riferimento e delle capacità relazionalie amministrative.La selezione del RTO può avvenire tramite la pubblicazione del bando sul sito dei Comuni e della Comunitàe segnalazione su stampa locale e si conclude entro fine anno. L’individuazione del RTO avviene tramite la nomina di una commissione formata da 2 membri del tavolo (dicui di diritto il Referente Politico Istituzionale e il rappresentante ufficio politiche giovanili PAT) e laResponsabile del Servizio Socio Assistenziale. La commissione potrà essere eventualmente integrata conulteriori componenti, secondo le effettive necessità.La commissione valuta anche sulla base del Curriculum Vitae dei candidati e di quanto altro ritieneopportuno. La “griglia di valutazione” viene decisa in fase di definizione del bando.L’affidamento del relativo incarico, nelle forme consentite dalla legge, è di competenza della Comunità AltoGarda e Ledro quale ente capofila.

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Qualora venga valutato opportuno affidare ad un Ente esterno tale funzione (persona giuridica quale RTO),questo deve indicare il nominativo della persona fisica incaricata delle funzioni di referente tecnico organiz-zativo.In caso di motivata richiesta il Referente Tecnico-Organizzativo può essere individuato in un dipendente pub-blico di uno degli enti pubblici locali membri del Tavolo, provvedendo alla contestuale definizione dei rapportiderivanti.In caso di sostituzione breve, l’incarico può essere affidato ad altri collaboratori in grado di dare garanzia dicontinuità, già attivi presso l’ente.Il Referente Tecnico Organizzativo ha l’obbligo di partecipare agli incontri e ai momenti formativi organizzatidalla struttura competente in materia di politiche giovanili.Le spese relative al referente tecnico-organizzativo, a carico dell’ente capofila, sono oggetto di specifico con-tributo provinciale, secondo le modalità previste dalle normative provinciali. Le funzioni del Referente Tecnico-Organizzativo sono:

curare gli adempimenti inerenti al funzionamento del Tavolo (es. invio convocazioni, verbali, prepara-zione materiali necessari per gli incontri, diffusione di informazioni, realizzazione database);

curare la raccolta e l’istruttoria dei progetti, nonché la redazione del Piano Operativo Giovani (POG)annuale, una volta che i progetti sono stati approvati dal Tavolo;

supportare i responsabili dei progetti nella fase di esecuzione (es. diffondere informazioni per l’ade-sione ai progetti a livello sovra-comunale, assistere nell’organizzazione delle attività operative per larealizzazione dei progetti, fornire indicazioni per eventuali collaborazioni);

supportare i membri del Tavolo e i soggetti responsabili dei progetti nei rapporti con l’ente capofila(es. rapporti finanziari in base alle direttive fornite dal capofila, raccolta delle informazioni in fase direndicontazione);

curare le informazioni inerenti allo svolgimento dei singoli progetti approvati dal Tavolo al fine delmonitoraggio; − diffondere tra i membri del Tavolo e sul territorio buone pratiche ed esperienze signi -ficative anche extra-territoriali;

mantenere e sviluppare la rete del Tavolo e del territorio;

partecipare agli incontri e ai percorsi formativi promossi dalla struttura competente in materia di poli -tiche giovanili;

garantire l’adempimento alle indicazioni operative fornite dalla struttura competente in materia di po-litiche giovanili;

redigere la relazione tecnico-illustrativa e le necessarie valutazioni finali del PGZ annuale.

2.2 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

L’Amministrazione Provinciale:

a) mette a disposizione la struttura competente in materia di politiche giovanili per suggerimenti,assistenza tecnica e supporto;

b) verifica che la progettualità proposta nei PGZ e le attività realizzate siano coerenti con gliorientamenti provinciali;

c) promuove i percorsi formativi dei soggetti del PGZ;d) condivide con il territorio la progettualità e le iniziative che vengono messe in atto dai PGZ;e) predispone i “Criteri e modalità di attuazione dei piani giovani di zona e d’ambito” e le indicazioni

operative rivolte ai PGZ;f) opera in collaborazione con l’Osservatorio Giovani.

Inoltre, l’Amministrazione Provinciale può avvalersi di esperti competenti sugli aspetti metodologici e

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scientifici in tema di politiche giovanili al fine di accompagnare il lavoro dei Tavoli nelle azioni di: rilevazione dei bisogni esistenti;

processo di progettazione;

stesura del Piano Operativo Giovani (POG) da parte del Tavolo in modo da garantirne la coerenzacon le linee strategiche provinciali.

Valutazione PGZ.

2.3. TAVOLO DEL CONFRONTO E DELLA PROPOSTA

Al fine di garantire l'organizzazione e l'attuazione del piano è istituito, quale organo rappresentativo delle diverseespressioni della comunità, il Tavolo del Confronto e della Proposta. Il Tavolo costituisce uno strumento di dialogo e proposta che risponde esclusivamente delle azioni promossedal Tavolo stesso e raccolte nel documento prodotto dal PGZ, denominato Piano Operativo Giovani (POG). IlTavolo non svolge un’azione di coordinamento delle iniziative a favore del mondo giovanile di tutto il territoriointeressato dal PGZ, ma di raccordo fra le idee progettuali inserite nel Piano Operativo Giovani (POG).Il Tavolo promuove, all’interno del proprio territorio, la cultura delle politiche giovanili, in particolareattraverso:- la promozione dell’analisi dei bisogni territoriali al fine di determinare la loro rilevanza;- l’individuazione delle priorità e delle principali aree di intervento;- la definizione degli indirizzi e l’assunzione delle decisioni strategiche ed operative necessarie per la

costruzione e l’attuazione del Piano Operativo Giovani (POG);- l’attivazione di tutte le risorse che il territorio è in grado di mettere in campo;- la qualificazione della spesa, attraverso la riduzione delle aree di sprechi e duplicazioni degli

interventi;- la formulazione della proposta di Piano Operativo Giovani (POG) entro il termine stabilito;- l’assunzione del compito di monitoraggio ed accompagnamento delle attività programmate nel Piano

Operativo Giovani (POG).Il Tavolo assume quindi un ruolo propositivo, sollecitando la progettualità del territorio e attivando processi diprogettazione partecipata.

Gli ambiti di attività del tavolo riguardano tutte quelle azioni progettuali che permettono: la valorizzazione di conoscenze ed esperienze da parte dei giovani riguardo alla partecipazione alla

vita della comunità locale; la presa di coscienza da parte delle comunità locali dell’esigenza di sviluppare le potenzialità che il

mondo giovanile esprime.

Il Tavolo può proporre modifiche al presente disciplinare con il voto favorevole di almeno due terzi deicomponenti effettivi del Tavolo, salvo successiva adozione da parte dell’Ente Capofila, di appositadeliberazione.

COMPOSIZIONE DEL TAVOLO

Il Tavolo è composto da: o un amministratore della Comunità che esercita le funzioni di Presidente;

o un amministratore per ogni comune aderente al progetto del PGZ in rappresentanza del Comune

stesso, di cui uno di essi può esercitare le funzioni di vicepresidente, su nomina del Presidente; o un funzionario tecnico per i comuni che valutino opportuno indicarlo, con diritto di voto solo in

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assenza dell’amministratore riferito a quel comune e su esplicita delega.

I componenti del Tavolo del Confronto e della proposta devono astenersi dalla valutazione dei progetti neiquali sono coinvolti come proponenti.

Al tavolo possono essere invitati, anche in funzione del tema annuale del Piano e delle strategie di sviluppoindividuate, in qualità di ospiti senza diritto di voto: rappresentanti di tavoli tematici, esponenti del mondodella legalità, delle casse rurali, della scuola, del sociale, dell’impresa, delle associazioni, degli enti religiosi,dello sport, dei giovani.

DURATA IN CARICA DEL TAVOLO

Entro il 30 agosto di ogni anno i Comuni devono comunicare formalmente all’ente Capofila, l’impegno ad aderireal PGZ per l’anno successivo ed al conseguente stanziamento in bilancio della quota di compartecipazionenecessaria per la realizzazione dei progetti/azioni approvate.Gli amministratori componenti del Tavolo in rappresentanza della Comunità e dei Comuni rimangono fino allanuova nomina. I Comuni ed i tavoli tematici comunicano tempestivamente le modifiche dei propri rappresentanti.

DIRITTO DI VOTO E VALIDITA’ DELLE SEDUTE

Hanno diritto di voto tutti i soggetti che siedono al tavolo del confronto e della proposta.Il RTO non ha diritto di voto, in quanto figura super partes. Per l’approvazione dei progetti del PGZ, dei criteri di attuazione e successive modifiche, nonché delrendiconto del Piano Operativo Giovani, la votazione è valida con - la presenza della metà più uno degli aventi diritto di voto (tutti i componenti del Tavolo) in prima

convocazione;- un terzo dei componenti del tavolo, in seconda convocazione.Il Tavolo si dà come metodo quello di arrivare a condividere le scelte rispetto alla strategia e all'individuazionedelle azioni del Piano. Ogni membro del tavolo votante ha diritto di esprimere un solo voto.La votazione viene effettuata a maggioranza dei presenti (metà più uno dei presenti aventi diritto al voto). Averbale vengono indicate le opinioni contrarie, d'approvazione o d'astensione indicando anche il nominativo dicoloro che hanno votato contrario o astenuto.

ORGANIZZAZIONE DELLE ASSEMBLEE DEL TAVOLO

Il Tavolo è convocato dal Presidente mediante e-mail, che dovrà essere inviata almeno 6 giorni prima delladata della riunione, computandosi anche i giorni festivi.L'ordine del giorno per la convocazione è redatto dal referente tecnico, su indicazioni del referente istituzionale,tenendosi conto di eventuali proposte avanzate dai componenti il Tavolo che possono pervenire in itinere durantel'anno e che vengano considerati dal Presidente quali importanti per la condivisione con il Tavolo intero.Di ogni assemblea, a cura del referente tecnico previo controllo del Presidente del Tavolo, è redatto unverbale, che viene inviato ai componenti il Tavolo via e-mail.Copia dei verbali, di eventuali documenti importanti che sottolineino l'operato del Tavolo e copia del PGZannuale, vengono spediti ai singoli componenti del Tavolo e agli Uffici PAT, e depositate presso l’EnteCapofila a cura del referente tecnico-organizzativo.

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2.4 IL TAVOLO GIOVANI

Il Tavolo Giovani nasce dalla volontà del Tavolo del confronto e della proposta di favorire la partecipazionegiovanile all'interno del Piano Giovani di Zona Alto Garda e Ledro, valorizzando la concertazione con il territorioe rafforzando in questo modo il suo essere strumento di dialogo e proposta.

Il Tavolo Giovani ha un compito solamente consultivo. Il Tavolo del confronto e della proposta si impegna asentire il parere del Tavolo Giovani negli ambiti che riguardano:

la valutazione dei progetti presentati per poter essere inseriti nel POG annuale;

l'individuazione delle linee d'indirizzo e delle priorità.

Il Tavolo Giovani può proporre annualmente un progetto con relativo budget da inserire nel POG di riferimento,per svolgere iniziative legate a:

creare una cultura delle politiche giovanili;

diventare stimolo per le istituzioni e la cittadinanza attiva;

attivare processi di progettazione partecipata;

dare voce ai giovani residenti sul territorio del Piano Giovani di Zona;

promuovere una riflessione continuativa ed aggiornata sulla situazione giovanile e sulla relazione tra giovani e territorio;

Favorire il dialogo intergenerazionale.

Il Tavolo Giovani è composto da giovani attivi, progettisti, aderenti di associazioni giovanili, rappresentanti degliistituti scolastici, e tutti coloro che possono dar voce ai giovani del territorio. Ogni componente del Tavolorappresenta sé stesso e deve rientrare nell'età massima di 35 anni al momento dell'adesione.

Un componente di diritto del Tavolo del confronto e della proposta è un rappresentante del Tavolo Giovani. Asua volta un portavoce del Tavolo Giovani, individuato a cadenza annuale, rappresenterà il Tavolo Giovaniall'interno del Tavolo del confronto e della proposta , pur senza avere diritto di voto.

Si prevedono almeno due incontri a Tavoli riuniti all’anno: uno per la discussione del tema annuale e uno perl’analisi dei progetti candidati (fermo restando che compete al Tavolo Istituzionale individuare il tema annuale eapprovare i progetti).

Si prevede, inoltre, la presenza al Tavolo del Referente tecnico-organizzativo, con un ruolo di garantemetodologico e di sinergia tra tavoli.

Il Tavolo Giovani dura in carica tre anni. La composizione del Tavolo viene ratificata dal tavolo istituzionale. IlTavolo Giovani si riunisce almeno una volta al mese. Le riunioni del Tavolo Giovani sono aperte a tutta lacittadinanza .

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2.5 I TAVOLI TEMATICI

Il tavolo istituzionale può valutare di attivare ogni anno nella fase propedeutica alla formulazione del POG o inaltri momenti eventuali appositi tavoli tematici per promuovere le sinergie tra singoli, gruppi informali,associazioni o altri enti, per la formulazione di progettazioni integrate a partire da una rosa di possibili“innovazioni” d’ambito o tra più ambiti, quali l’arte, la creatività, la cultura, il sociale, la comunicazione, l’ambiente eil territorio, il turismo, le attività indoor e outdoor, il web e le nuove tecnologie, l’artigianato come autoproduzione,la cittadinanza attiva e la partecipazione civile, l’internazionalità.I tavoli tematici sono aperti a tutti coloro, singoli e rappresentanze della comunità con particolare riferimento almondo giovanile, che sono interessati a partecipare alla promozione delle politiche giovanili territoriali e disponibilia contribuire ai lavori di costruzione e realizzazione dei progetti del PGZ.I tavoli tematici sono coordinati dal RTO.Nei tavoli tematici il procedimento può essere il seguente:- presentazione al sottotavolo delle idee progettuali da parte dei soggetti proponenti;- discussione con i soggetti proponenti delle idee progettuali presentate attraverso il confronto con gli

obiettivi generali prefissati dal Piano;- confronto interno tra i componenti del sottotavolo sulle idee progettuali valutandone in primo luogo

la coerenza con le finalità generali del Piano al fine di promuovere le iniziative da finanziare;- le idee progettuali scaturite dai sottotavoli diventano “azioni" da proporre per la stesura definitiva

del Piano Giovani e sono formulate attraverso la stretta collaborazione tra soggetto proponente ereferente tecnico-organizzativo.

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3. IL PIANOOPERATIVO

GIOVANI:LINEE GUIDA

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3.1 APERTURA DEL BANDO E PRESENTAZIONE DEI PROGETTI

Ai fini della definizione del bando annuale il Tavolo individua:

gli obiettivi generali del piano e il tema (e d eventuale manifesto),

le sezioni (libera, monotematica…) e l’eventuale partizione del budget,

il valore massimo del contributo che può essere concesso ai progetti in ogni sezione,

i requisiti specifici che le proposte progettuali devono soddisfare per rientrare all’interno della sezione,

le modalità di presentazione delle proposte progettuali: scheda di presentazione, eventuali incontriinformativi o formativi obbligatori, scadenza per l’invio delle proposte.

Tutte queste informazioni devono essere rese disponibili in un unico documento appositamente formulato ereso disponibile all’apertura del bando .

PROMOZIONE DEL BANDOUna volta aperto il bando, possono essere attivate una molteplicità di azioni ai fini della promozione dellostesso e dello stimolo alla presentazione di "proposte progettuali” da parte dei vari soggetti del territoriorappresentativi delle diverse espressioni della comunità:

pubblicità tramite manifesti, locandine, flyer, brochure, sito web, social network, contatti eappuntamenti,

apertura di uno sportello curato dal Referente tecnico organizzativo o da figure dedicate diinformazione sulle modalità per partecipare al bando e di supporto rispetto alla messa a fuoco dell’ideaprogettuale,

iniziative ideate e organizzate del Tavolo Giovani,

attivazione di tavoli tematici,

realizzazione di appositi eventi,

attivazione di uno o più percorsi promozionali e informativi sul Piano Giovani o su particolariobiettivi o temi che favoriscono la partecipazione dei soggetti del territorio al bando 2018.

In tutto ciò è strategica la figura del RTO e dei componenti del Tavolo del confronto e della proposta e delTavolo Giovani che si fanno carico di stimolare la presentazione di proposte progettuali coerenti con i temaprescelto nei rispettivi territori.

RACCOLTA DELLE PROPOSTE PROGETTUALI E ISTRUTTORIA PRELIMINARESuccessivamente alla data di termine per l’invio delle proposte progettuali viene svolta un’analisipreliminare, da parte del Tavolo del Confronto e della Proposta, del Tavolo giovani e del Referente tecnico-organizzativo. Da tale analisi possono essere richiesti ai proponenti chiarimenti e integrazioni ritenuteessenziali dal punto di vista strutturale, contenutistico e del rispetto dei requisiti fondamentali.Tale attività non comporta valutazione o selezione delle proposte presentate; si configura unicamente comepre-elaborazione e/o riorganizzazione delle stesse Prima della selezione formale delle proposte progettuali da parte del Tavolo del confronto e della proposta,infatti, le proposte devono essere verificate rispetto al rispetto alle presenti linee guida e in particolare deirequisiti formali e di contenuto di seguito illustrati.Le proposte progettuali che possiedono queste caratteristiche formali sono ammesse alla fase successiva,nella quale ognuna viene valutata sulla base dei “Criteri di Valutazione”.

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VALUTAZIONE E SELEZIONE DELLE PROPOSTE PROGETTUALI

Premessa

Il Piano Giovani è costituito da progetti. Con “progetto” si intende un complesso di fasi/azioni differenziate, interdipendenti e progressive, all’inter-no di un contesto, che prevedono il coinvolgimento di un insieme di soggetti e la mobilitazione di una seriedi risorse di varia natura, in vista del perseguimento di uno scopo/obiettivo specifico predefinito.Tipicamente un progetto di tipo socio-culturale mira a produrre un cambiamento/crescita socio-cul-turale nei soggetti e nel contesto/comunità di riferimento.

Obiettivo del Piano Giovani Alto Garda e Ledro è aiutare i giovani nella costruzione del proprioprogetto di vita e nell’inserimento nella comunità locale nella consapevolezza che tale azione èfondamentale per lo sviluppo e il rinnovamento della comunità locale stessa. In tal senso ilcoinvolgimento del mondo adulto è determinante.

In incontro dedicato il Tavolo del Confronto e della Proposta analizza le proposte progettuali presentate. Leproposte possono essere approvate, respinte o approvate con riserva.

Le proposte sono valutate secondo i criteri stabiliti nel presente Disciplinare. Il punteggio minimo per averel’approvazione viene stabilito in 15/25. Il contributo richiesto potrà eventualmente essere ridotto in base alpunteggio ottenuto.

Il finanziamento viene valutato congruamente all’impegno ed alle azioni previste nella proposta progettuale,alla loro durata, alla diffusione sul territorio. La dimensione del finanziamento è anche valutata in relazioneall’economia generale del Piano e all’opportunità di consentire la realizzazione di tutti i progetti di qualità.

I componenti del Tavolo devono astenersi dalla valutazione delle proposte progettuali nelle quali sonocoinvolti come proponenti o promotori.Nel caso di proposte progettuali approvate con riserva l’RTO e/o il Referente Istituzionale, su incarico delTavolo, procedono ad una condivisione delle revisioni con i referenti dei progetti presentati.I requisiti e i criteri di valutazione di seguito riportati possono essere modificati annualmente su proposta delTavolo, con deliberazione del Comitato Esecutivo della Comunità quale Ente capofila, in sede di attivazionedel bando relativo al progetto di piano per l’anno successivo.

REQUISITI FORMALI

Nel caso in cui il bando annuale preveda una sezione monotematica i progetti proposti dovrannosoddisfare anche i requisiti specifici della suddetta sezione.

Il soggetto proponente deve aver avuto un contatto informativo e di confronto sull’idea progettuale con ilreferente tecnico organizzativo o un suo delegato (es. operatore di sportello).

Le proposte progettuali devono essere presentate entro i termini previsti dal bando attraverso la schedaprogettuale compilata in modo corretto e completo. L’RTO può chiedere ai progettisti integrazioni.

Il periodo di attuazione dev’essere compreso nell’anno di attuazione del Piano di Zona in cui viene inserito.Salvo i casi di progetti pluriennali i cui costi andranno ripartiti su più anni. I costi devono fare riferimento alperiodo di realizzazione del progetto.

I destinatari del progetto devono essere i giovani o le altre persone che vivono nell’Alto Garda e Ledro secondoun principio di sovracomunalità.

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Ogni proponente (associazione/cooperativa/istituto scolastico ecc.) può presentare come “soggettoresponsabile” un solo progetto/azione, e compartecipare soltanto ad un altro. In ogni azione/progetto, anche se presentata da più soggetti, deve esserci un unico soggettocapofila, che si occupi di tutti gli adempimenti burocratici.

Ogni azione deve prevedere entrate finanziarie pari almeno al 10% delle spese evidenziate, chepossono essere di qualsiasi natura (sponsor, incassi o biglietti, autofinanziamento, ecc.). Talepercentuale minima andrà mantenuta anche in sede di rendicontazione finale del progetto.

Il piano finanziario non può prevedere l’acquisto di beni o strumenti per la loro realizzazione. Nonsono ammesse spese ritenute voluttuarie o ritenute eccessive. Il compenso orario dei collaboratoridev’essere in linea con gli orientamenti provinciali, salvo eventuali casi particolari adeguatamentegiustificati dal soggetto proponente, che saranno valutati di volta in volta dal Tavolo del confronto edella proposta.

REQUISITI DI CONTENUTO

I progetti devono:

essere coerenti con gli obiettivi delle politiche giovanili individuati dalla normativa provinciale (cfr.capitolo 1 del presente Disciplinare) e dal Piano Giovani Alto Garda e Ledro,

essere strutturati in coerenza con la definizione di progetto sopra richiamata. Articolare in modochiaro obiettivi, attività e risultati del progetto e quantificare in modo congruo le voci di spesa,

rispettare e sostenere i valori costituzionali,

essere realmente fruibili ovvero essere pubblici, aperti a tutti, rivolti a tutte le sensibilità (non au-toreferenziali e/o limitati a piccole cerchie pre-esistenti),

prevedere un fattore di crescita, di qualsiasi tipo, nei giovani e in chi partecipa,

favorire lo sviluppo di conoscenze, competenze e abilità individuali, anche tramite la realizzazio-ne di un risultato/prodotto concreto,

stimolare i giovani a essere attivi, responsabili e propositivi verso la propria comunità,

aumentare la considerazione che la comunità ha dei giovani,

svolgersi in contesti e secondo modalità proprie dell’apprendimento non formale (cfr. gli orienta-menti europei): approcci e metodologie partecipative, pratico-esperienziali, interattive che renda-no i giovani veramente protagonisti,

essere in grado di abbinare cultura e divertimento, conoscenza ed espressione, riflessione e co-municazione,

sviluppare una rete di collaborazioni con soggetti/realtà esterne

essere originali/innovativi o evolutivi rispetto all’attività ordinaria del soggetto proponente e ri-spetto alle proposte ordinarie promosse sul territorio,

salvaguardare l’ambiente.

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CRITERI DI VALUTAZIONE

1. Analisi del contesto e vision

Il progetto è coerente con i bisogni e i desideri dei giovani (e/o della comunità locale in relazione ai giovani) e ne ha fornito una lettura? Il progetto ha una visione di cambiamento di una situazione anche nel medio periodo?

Max 5 punti

2. Protagonismo giovanile

Il progetto aiuta i giovani nella costruzione del loro progetto di vita?Il metodo e le attività di questo progetto offriranno ai giovani un’occasionedi crescita in cui saranno attivi e propositivi coinvolti nelle decisioni, con ruoli e responsabilità? Fruiranno di opportunità di apprendimento ed espressione? Produrranno qualcosa?

Max 5 punti

3. Promozionee coinvolgimento

Il progetto ha buone chance di coinvolgere i giovani locali? La proposta è credibile? Sarà promossa con modalità adeguate ai linguaggi giovanili? Il proponente è radicato nel territorio (rete territoriale)? E’ prevista un’interazione con il centro giovani Cantiere26?

Max 5 punti

4. Sviluppodella rete

Il progetto sviluppa una rete con altri soggetti per acquisire competenze epunti di vista esterni e per incrementare il grado di coinvolgimento della comunità locale?

Max 5 punti

5. Valenza comunitaria

Il progetto prevede il coinvolgimento diretto o indiretto della comunità? E’ di arricchimento? Ha un impatto reale: culturale, sociale, ambientale o anche economico, ovvero offre delle opportunità anche professionalizzanti per i giovani del territorio?

Max 5 punti

TOTALE Max 25 PUNTI

Punteggio minimo: 15 puntiBonus Tavolo : 3 punti

3.2 APPROVAZIONE E PUBBLICIZZAZIONE DEL PIANO

In via preliminare il RTO:a. esegue tutte le verifiche dal punto di vista della coerenza tecnico-progettuale delle proposte progettuali

presentate dalle varie associazioni ed enti, secondo i requisiti e i criteri di valutazione sopraesposti, ed incoerenza con le indicazioni e regolamenti PAT;

b. supporta i proponenti nella compilazione della modulistica provinciale online;c. condivide con la PAT - Agenzia Provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili, Ufficio per le

Politiche giovanili - l’intera bozza di POG ai fini di una valutazione preliminare. Nel caso pervengano osservazioni da parte della PAT, sarà cura del RTO convocare i responsabili deiprogetti/azioni , supportando le necessarie modifiche e/o integrazioni.

Successivamente, il Referente Tecnico Organizzativo, in collaborazione con il Referente Istituzionale, redige ilPiano Giovani di Zona definitivo che passa all’approvazione del Tavolo del Confronto e della Proposta. Il documento completo viene consegnato all’Ente Capofila per una prima approvazione in linea generaleattraverso formale deliberazione del Comitato esecutivo della Comunità Alto Garda e Ledro. Il documento di Piano passa quindi all’approvazione definitiva da parte della Provincia. Qualora siano nuovamente comunicate da parte della PAT criticità, il POG modificato dovrà essere riapprovatodal Tavolo e dalla Giunta della Comunità Alto Garda e Ledro e inviato nuovamente in Provincia.Il Piano di Zona definitivo, viene reso pubblico mediante attività di promozione varie volte a favorire la conoscenza da parte dei giovani e della comunità dei progetti approvati (chi li propone, quando e dove si svolgono, in cosa consistono, a chi sono rivolti) e le adesioni agli stessi.

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3.3 LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI

1. Ai fini di una corretta attivazione, realizzazione e chiusura del progetto, si ricorda che il documentofondamentale a cui fare riferimento per tutto ciò che riguarda la corretta realizzazione erendicontazione del progetto è intitolato “Criteri e modalità di attuazione dei piani giovani dizona e d'ambito” consultabile sul sito www.politichegiovanili.tn.it e www.altogardaeledro.tn.it.

2. AVVIO DEL PROGETTO. E’ possibile avere garanzia del finanziamento dell’azione proposta solosuccessivamente all’approvazione del Piano Operativo Giovani da parte della Provincia.

Il Soggetto Attuatore è tenuto a comunicare con sufficiente preavviso la data effettiva di inizio delprogetto. In seguito dovrà attendere la comunicazione da parte della Comunita’ di conferma dellaconcessione del contributo per la realizzazione del proprio progetto.Il Soggetto Attuatore dovrà avviare il progetto e realizzarlo così come è stato presentato nel modelloprovinciale A2. Eventuali modifiche nelle spese ed azioni , dovranno essere comunicate per iscritto esottoposte ad approvazione.

3. EROGAZIONE DI UN ANTICIPO DEL CONTRIBUTO. Il Soggetto Attuatore può richiederel’erogazione di un acconto del 25% del costo totale del progetto. In caso di mancata o parzialerealizzazione del progetto dovranno essere restituite le somme eccedenti. La parte rimanente delcontributo sarà erogata al termine del progetto previa presentazione e verifica della documentazionedi rendiconto (vedi p.19).

4. BRAND IDENTITY DI PIANO B. Per la comunicazione dei progetti e in particolare per larealizzazione delle grafiche promozionali i Soggetti attuatori devono promuovere l’identità visiva diPiano B facendo riferimento al Brandbook.Il Brandbook definisce la Brand Identity di Piano B intesa come l’insieme degli aspetti e deglielementi grafico/comunicativi che determinano la percezione del Piano. Tali aspetti devono esserecurati nella gestione del Piano e dei progetti, perché l’accesso dei giovani a Piano B e ai suoiprogetti passa anche dalla sua identità visiva: quanto più è definita, distintiva ed omogenea, tantopiù la sua comunicazione sarà riconoscibile.La visibilità del logo di Piano B permette di “accreditare visivamente” i Soggetti attuatori dei progettie a dare rilievo a quello che è un circuito gratuito, promosso dalle amministrazioni comunali, pergarantire il protagonismo e la partecipazione giovanile alla comunità.

5. DOVERI DEL SOGGETTO ATTUATORE RELATIVI ALLA PROMOZIONE. Si sottolinea che,trattandosi di progetti finanziati dal Piano Giovani dei comuni e della Comunità Alto Garda e Ledro edell’Ufficio Giovani della PAT, il soggetto attuatore ha il dovere di: comunicare in modo chiaro ed efficace in ogni momento di presentazione (social network, video,

interviste, conferenza stampa, durante gli incontri di apertura o gli eventi finali…) che il progetto“costituisce un’azione del Piano Giovani Alto Garda e Ledro resa possibile dal finanziamentodella Comunità Alto Garda e Ledro, dei sette comuni afferenti e della Provincia Autonomia diTrento”;

quanto scritto sopra va esteso anche ad ogni output di progetto (a titolo di esempio: spettacoli,eventi, magazine, video, altro materiale prodotto dal gruppo di partecipanti attivi);

inviare il calendario delle attività programmate nei prossimi mesi (possibilmente con le date el’oggetto degli incontri) al referente tecnico;

invitare agli eventi principali del progetto con adeguato preavviso e in forma scritta il referenteistituzionale;

apporre in modo corretto (come da manuale provinciale) i due loghi provinciali (Provinciaautonoma Trento e Politiche giovanili provinciali) e il logo di Piano B all’interno del materialepromozionale e pubblicitario (locandine, flyer…) e sui gadget (magliette, borse…). Si consigliavivamente di inviare l’anteprima (prima della stampa) al referente tecnico e di attendereconferma.

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6. DOVERI DEL SOGGETTO ATTUATORE RELATIVI AL MONITORAGGIO E ALCOORDINAMENTO CON GLI ALTRI PROGETTI DEL PIANO GIOVANI DI ZONA. Anche ai fini diconsentire una presenza e un accompagnamento costante da parte dei Referenti Istituzionale eTecnico di Piano, il Soggetto Attuatore è tenuto a il calendario degli incontri (luogo,data, orario). L’ufficio di Piano deve essere sempre informato e aggiornato sulla data di partenza, sulle attività incorso, sugli eventuali eventi/giornate di chiusura del progetto. Invitare il Referente tecnico-organizzativo a partecipare ai momenti fondamentali della vita delprogetto (apertura, chiusura,...) rientra nella logica del buon collaborare. Il soggetto attuatore è inoltre tenuto a presenziare agli incontri informativi e formativi, dicoordinamento e monitoraggio dei progetti proposti dal Piano Giovani e relativi a: a) avvio deiprogetti, b) monitoraggio e coordinamento dei progetti in corso, c) valutazione e restituzione ex postdei progetti (massimo tre incontri in un anno).

7. MODIFICHE IN ITINERE. Qualora si intenda realizzare un’attività o effettuare una spesa nonprevista nella scheda progetto o incrementare in modo significativo l’importo preventivato in unavoce di spesa, è necessario comunicarne l’intenzione al referente tecnico organizzativo che – incollaborazione con gli Uffici Provinciali competenti – valuterà il caso e darà una risposta. Il soggetto attuatore dev’essere consapevole che ogni variazione significativa non comunicata e nonautorizzata costituisce una propria assunzione di rischio.

8. COPERTURE ASSICURATIVE. Si raccomanda di attivare le necessarie coperture assicurative senon già attive in capo ai soggetti attuatori responsabili del progetto, e valide per le varie attivitàpreviste nell’ambito dell’azione specifica per la quale si chiede il finanziamento. Si ricorda che ilsoggetto attuatore è totalmente responsabile per danni a cose, persone ecc. che dovesserooccorrere nello svolgimento dei vari eventi.

9. CENTRO GIOVANI CANTIERE 26. Nel caso in cui il progetto preveda di svolgersi all’interno delCentro Giovani Cantiere 26 sito in Arco il soggetto proponente deve opportunamente raccordarsi ecoordinarsi con il soggetto gestore.

10. SPESE AMMISSIBILI. Verranno ritenute ammissibili solo i documenti giustificativi di spesapresentati in originale (fatture, scontrini, ricevute…) coerenti con le voci di spesa inserite inpreventivo e rigorosamente posteriori alla data di invio del Piano Operativo Giovani alla Provincia:non è riconosciuta l’IRAP; non è permesso l’acquisto di beni durevoli. Rispetto agli acquisti – qualora non si sia sicuri che determinate spese siano ammissibili - èconsigliabile sottoporre per tempo al referente tecnico la questione, tramite mail;

11. EVENTI. La promozione e comunicazione dell’evento dev’essere accurata ed efficace nell’informarei partecipanti che l’evento è espressione di un progetto del Piano Giovani Alto Garda e Ledro. ogni manifestazione deve svolgersi utilizzando il più possibile materiali biodegradabili o comunquenon inquinanti. Per il corretto conferimento degli eventuali rifiuti prodotti durante le manifestazioni, ènecessario richiedere gli appositi contenitori per la raccolta differenziata delle varie tipologie (carta -imballaggi in plastica vetro metallo – organico e residuo) presso il Servizio Tutela Ambientale dellaComunità Alto Garda e Ledro - tel 0464 - 571756 - ed assicurarsi che ciò venga effettuato con cura.Rispetto alla vendita e alla somministrazione di alcolici all’interno degli eventi/azioni del Piano, il sog-getto attuatore deve attenersi a quanto previsto dalla normativa vigente ed in particolare dalla LeggeProvinciale 3 agosto 2010, n. 19 “Tutela dei minori dalle conseguenze legate al consumo di bevandealcoliche”. In particolare durante le manifestazioni è vietata la somministrazione e vendita di supe-ralcolici e la somministrazione di alcol ai minori di 18 anni, e comunque va posta molta attenzionenella distribuzione di alcol.

12. RACCORDO CON IL COMUNE IN CUI SI SVOLGERÀ IL PROGETTO. E’ opportuno che i soggettiattuatori informino i Referenti del Comune o dei Comuni in cui si svolgerà l’azione, per quanto

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necessario e a informazione sull’andamento del progetto, sia anticipatamente, sia in itinere, così daconsentire le opportune valutazioni per quanto di relativa diretta competenza.

3.4 LA RENDICONTAZIONE DEI PROGETTI

Concluso il progetto/azione, il Soggetto Attuatore deve presentare la rendicontazione finale, entro il 31 gen -naio dell’anno successivo, utilizzando l’apposita modulistica, corredandola di tutta la documentazione neces-saria a comprova delle spese sostenute.

La documentazione necessaria alla rendicontazione del progetto si compone dei seguenti documenti: modello B2 di rendicontazione (da compilare direttamente on-line all’indirizzo www.pgz.provincia.tn.it

utilizzando le credenziali personali già utilizzate per l’inserimento del progetto in fase dipresentazione);

dichiarazione sostitutiva di atto notorio per l’erogazione del contributo; carta d’identità del legale rappresentante; modello per richiesta di accreditamento in conto corrente; la documentazione giustificativa delle spese effettivamente sostenute (fatture/scontrini/ricevute dei

collaboratori…) già ripartite secondo le voci di spesa del piano finanziario del progetto. Si sottolineache tale documentazione deve essere presentata in originale.

La liquidazione sarà effettuata entro e non oltre 30 gg. dal completamento della procedura direndicontazione.

Viene quindi redatto il documento di rendiconto del Piano Operativo Giovani con piano finanziario consuntivo dasottoporre all'approvazione del Tavolo ed inoltrare in Provincia per l'approvazione finale.Con la collaborazione degli Uffici PAT viene valutato anche il lavoro svolto dal Tavolo e dal RTO, al fine dimisurare il raggiungimento degli obiettivi generali del Piano e perfezionare le modalità operative nell’ottica delmiglioramento continuo.

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4. PROGETTI ESTERNIAL PIANO OPERATIVOGIOVANI: I PROGETTI“NON PREVEDIBILI” E

“DI RETE”

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Il tavolo oltre al Piano Operativo Giovani potrà valutare e in caso approvare i progetti “non prevedibili” orete” da presentare alla Provincia secondo i tempi, le modalità e i criteri indicati annualmente dalla stessa.

PROGETTI NON PREVEDIBILIIl Tavolo, per esigenze straordinarie, può approvare un progetto “non prevedibile” fuori dal POG (PianoOperativo Giovani) annuale, da realizzare entro l’anno perchè non rinviabile al POG dell’anno successivo.La Giunta provinciale definisce, ogni anno con apposita deliberazione le modalità specifiche e i termini dipresentazione della domanda di finanziamento del progetto non prevedibile e di erogazione delfinanziamento nei limiti qui di seguito indicati: a) il valore del finanziamento provinciale richiesto non può superare il 10 per cento della spesa complessivaprevista del POG (Piano Operativo Giovani) annuale di riferimento e per un importo massimo di Euro7.000,00; b) la percentuale di finanziamento provinciale è stabilita fino al 100% del disavanzo. Il finanziamento provinciale concesso per il progetto non prevedibile non è cumulabile con il finanziamentoper un progetto di rete promosso dallo stesso Tavolo e da realizzare nello stesso anno.

PROGETTO DI RETEIl Tavolo ha la facoltà di attivare un progetto di rete annuale che comprenda più Piani Giovani di Zona.I Piani Giovani d’Ambito e/o di Zona interessati a lavorare in rete individuano il Piano Giovani che assume,attraverso il proprio ente capofila, la responsabilità del progetto di rete annuale.La Giunta provinciale definisce , ogni anno con apposita deliberazione, le modalità e i termini dipresentazione della domanda di finanziamento e di erogazione del finanziamento nei limiti qui di seguitoindicati:- la percentuale di finanziamento provinciale è stabilita fino all’80% del disavanzo evidenziato, e comunquel’ammontare del finanziamento non può superare l’importo di Euro 25.000,00 nel caso di progetti di rete finoa 3 (tre) PGZ e/o PGA e l’importo di Euro 30.000,00 nel caso di progetti di rete di più di 3 (tre) PGZ e/oPGA.Il finanziamento provinciale concesso per il progetto di rete non è cumulabile con il finanziamento per unprogetto non prevedibile promosso da uno dei Tavoli che hanno attivato il progetto di rete nello stessoanno.

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