Disciplinare del Piano Giovani di Zona dei Comuni … 5. ATTORI Il PGZ adotta come metodo di lavoro...

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1 Allegato “ A alla deliberazione della Giunta della Comunità n. 211 del 15/10/2013 IL SEGRETARIO Copat Paulo N. Disciplinare del Piano Giovani di Zona dei Comuni e della Comunità Alto Garda e Ledro

Transcript of Disciplinare del Piano Giovani di Zona dei Comuni … 5. ATTORI Il PGZ adotta come metodo di lavoro...

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Allegato “A ” a l la del iberazione del la Giunta del la Comunità n. 211 del 15/10/2013

IL SEGRETARIO Copat Paulo N.

Disciplinare

del Piano Giovani di Zona

dei Comuni

e della Comunità Alto Garda e Ledro

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Sommario

1. Riferimenti normativi

2. Definizione del Piano Giovani di Zona

3. Disciplinare

4. Finalità

5. Attori

5.1 Ente Capofila per il PGZ, sua organizzazione e gestione

5.2 Referente istituzionale o presidente del Tavolo

5.3 Referente tecnico-organizzativo

5.4 Provincia Autonoma di Trento

6. Il tavolo del confronto e della proposta

6.1 Ambiti di attività

6.2 Composizione del tavolo

6.3 Durata in carica del tavolo

6.4 Diritto di voto e validità delle sedute

6.5 Organizzazione delle assemblee del tavolo

7. Metodo e fasi di lavoro del tavolo del confronto e della proposta e dei tavoli tematici

7.1 Definizione obiettivi del Piano

7.2 Raccolta delle idee progettuali

7.3 Istruttoria preliminare

7.4 Istruttoria del Tavolo: discussione, valutazione, selezione, approvazione dei progetti

(Linee Guida e Criteri di Valutazione)

7.5 Stesura “Piano Giovani di Zona” e sua approvazione definitiva

7.6 Pubblicizzazione e Attuazione del Piano

7.7 Valutazione delle azioni del Piano ed approvazione del PGZ consuntivo

8. Progetti non prevedibili o in rete

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1. RIFERIMENTI NORMATIVI

- Legge Provinciale n. 7 del 23.07.2004 “ Fondo per le politiche giovanili”.

- Legge Provinciale n. 5 del 14.02.2007 “Sviluppo, coordinamento e promozione delle politiche

giovanili, disciplina del servizio civile provinciale e modificazioni della Legge Provinciale 5/2006”.

Deliberazioni della Giunta Provinciale P.A.T. :

- N. 1520/2011 “Approvazione dell’atto di indirizzo e coordinamento delle politiche giovanili ai

sensi dell’art.3 della L.P. n. 5/2007”;

- n. 2341/2011 “ Legge provinciale n. 7/2004 “Fondo per le politiche giovanili” Approvazione criteri

e modalità di attuazione dei Piani Giovani di zona e d’ambito”;

Deliberazioni del Comprensorio e della Comunità Alt o Garda e Ledro:

- n. 21 del 23.02.2006: “Attivazione Piano Giovani di zona Istituzione del tavolo del confronto e

della proposta ed individuazione del Referente politico Tecnico-Organizzativo.”

2. DEFINIZIONE DEL PIANO GIOVANI DI ZONA

Il Piano Giovani di Zona, in sigla PGZ, rappresenta una libera iniziativa delle autonomie locali di un territorio

contiguo, omogeneo per cultura, tradizione, struttura geografica, insediativa e produttiva, le cui dimensioni

sono comprese fra le 3.000 e le 50.000 persone, che possono essere interessate ad attivare azioni a favore

del mondo giovanile nella sua accezione più ampia di pre-adolescenti, adolescenti, giovani e giovani adulti di

età compresa tra gli 11 e i 29 anni, e della sensibilizzazione della comunità verso un atteggiamento positivo

e propositivo nei confronti di questa categoria di cittadini.

Il PGZ costituisce uno strumento per sviluppare l’interesse del territorio e organizzare opportunità per

promuovere energie e idee in materia di politiche giovanili.

3. DISCIPLINARE PER LA GESTIONE DEL PIANO GIOVANI DI ZONA

Il presente disciplinare è redatto nel rispetto delle indicazioni e modalità di attuazione dei piani giovani di

zona e d’ambito definiti dalla Provincia Autonoma di Trento, in coerenza con le sopracitate indicazioni

normative.

4. FINALITÀ

Il Piano Giovani di Zona (PGZ) è uno strumento di cui un territorio si avvale ai fini di promuovere, valorizzare

e incentivare le politiche giovanili, creare una cultura delle politiche giovanili incentivando le iniziative

organizzate dai giovani o a favore dei giovani, osservando la condizione giovanile del territorio, diventando

stimolo per le istituzioni e la cittadinanza attiva, lavorando sulla costruzione dell’autonomia, aprendo alla

dimensione globale senza dimenticare il locale e le proprie radici.

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5. ATTORI

Il PGZ adotta come metodo di lavoro la concertazione fra istituzioni locali, società civile, mondo giovanile,

Consiglio delle Autonomie Locali e strutture provinciali competenti in materia di politiche giovanili.

5.1 ENTE CAPOFILA PER IL PGZ, SUA ORGANIZAZIONE E GESTIONE

Le amministrazioni Comunali e la Comunità aderenti al Tavolo:

• Comune di Arco

• Comune di Drena

• Comune di Dro

• Comune di Ledro

• Comune di Nago-Torbole

• Comune di Riva del Garda

• Comune di Tenno

• Comunità Alto Garda e Ledro

Concordano che la Comunità Alto Garda e Ledro sia Ente Capofila ed eserciti tale funzione fintanto che i

comuni afferenti alla Comunità aderiscono al Piano Giovani.

L’Ente capofila individua all’interno della propria organizzazione l’unità organizzativa per la gestione

amministrativa e contabile degli adempimenti derivanti dal PGZ riferito al proprio territorio di competenza.

5.2 REFERENTE ISTITUZIONALE O PRESIDENTE DEL TAVOLO

Il Referente Istituzionale è un amministratore della Comunità Alto Garda e Ledro.

Le funzioni del Referente Istituzionale sono:

- rappresentare in modo unitario gli interessi del Tavolo, curando le istanze che questo intende

presentare all’esterno;

- mantenere i rapporti istituzionali con la struttura competente in materia di politiche giovanili;

- convocare le riunioni del Tavolo, in accordo con il referente tecnico stabilendo l’ordine del giorno;

- presiedere il Tavolo;

- coordinare e gestire le dinamiche del Tavolo;

- partecipare agli incontri e ai momenti formativi promossi dalla struttura competente in materia di

politiche giovanili a favore dei referenti istituzionali;

- fare azione di sintesi rispetto alle iniziative e azioni proposte nei e dai sottotavoli.

5.3 REFERENTE TECNICO-ORGANIZZATIVO (RTO)

Il Referente Tecnico-Organizzativo, in sigla RTO, è nominato dall’ente Capofila per il periodo funzionale alla

buona gestione del/dei Piani, rinnovabile, secondo quanto previsto dalla normativa vigente.

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Il Referente Tecnico-Organizzativo è di norma individuato in una persona fisica a seguito di selezione che

tenga conto almeno del radicamento nella realtà territoriale del PGZ di riferimento e delle capacità relazionali

e amministrative.

La selezione del RTO può avvenire tramite la pubblicazione del bando sul sito dei Comuni e della Comunità

e segnalazione su stampa locale e si conclude entro fine anno.

L’individuazione del RTO avviene tramite la nomina di una commissione formata da 2 membri del tavolo (di

cui di diritto il Referente Politico Istituzionale e il rappresentante ufficio politiche giovanili PAT) e la

Responsabile del Servizio Socio Assistenziale. La commissione potrà essere eventualmente intergrata con

ulteriori componenti, secondo le effettive necessità.

La commissione valuta anche sulla base del Curriculum Vitae dei candidati e di quanto altro ritiene

opportuno. La “griglia di valutazione” viene decisa in fase di definizione del bando.

L’affidamento del relativo incarico, nelle forme consentite dalla legge, è di competenza della Comunità Alto

Garda e Ledro quale ente capofila.

Qualora venga valutato opportuno affidare ad un Ente esterno tale funzione (persona giuridica quale RTO),

questo deve indicare il nominativo della persona fisica incaricata delle funzioni di referente tecnico

organizzativo.

In caso di motivata richiesta il Referente Tecnico-Organizzativo può essere individuato in un dipendente

pubblico di uno degli enti pubblici locali membri del Tavolo, provvedendo alla contestuale definizione dei

rapporti derivanti.

In caso di sostituzione breve, l’incarico può essere affidato ad altri collaboratori in grado di dare garanzia di

continuità, già attivi presso l’ente.

Il Referente Tecnico Organizzativo ha l’obbligo di partecipare agli incontri e ai momenti formativi organizzati

dalla struttura competente in materia di politiche giovanili.

Le spese relative al referente tecnico-organizzativo, a carico dell’ente capofila, sono oggetto di specifico

contributo provinciale, secondo le modalità previste dalle normative provinciali.

Le funzioni del Referente Tecnico-Organizzativo sono:

a) curare gli adempimenti inerenti al funzionamento del Tavolo (es. invio convocazioni, redazione verbali,

preparazione materiali necessari per gli incontri, diffusione di informazioni, realizzazione database);

b) gestire gli adempimenti contabili ed amministrativi derivanti, comprensivi della redazione/proposta dei

provvedimenti, tabelle riepilogative, previsioni/rendicontazioni delle iniziative, tabelle di bilancio,

rendicontazione annuale, corrispondenza, la cui adozione/sottoscrizione risulterà di competenza del

funzionario della Comunità incaricato;

c) curare la raccolta e l’istruttoria dei progetti, nonché la redazione del Piano Operativo Giovani (POG)

annuale, una volta che i progetti sono stati approvati dal Tavolo;

d) supportare i responsabili dei progetti nella fase di esecuzione (es. diffondere informazioni per l’adesione

ai progetti a livello sovra-comunale, assistere nell’organizzazione delle attività operative per la

realizzazione dei progetti, fornire indicazioni per eventuali collaborazioni);

e) supportare i membri del Tavolo e i soggetti responsabili dei progetti nei rapporti con l’ente capofila (es.

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rapporti finanziari in base alle direttive fornite dal capofila, raccolta delle informazioni in fase di

rendicontazione);

f) curare le informazioni inerenti allo svolgimento dei singoli progetti approvati dal Tavolo al fine del

monitoraggio;

g) redigere i necessari atti amministrativi di impegno di spesa e di rendicontazione finale rispetto ai singoli

progetti e all’intero piano.

h) verificare in modo accurato i documenti di spesa al fine della liquidazione del contributo, in base ai

regolamenti vigenti;

i) diffondere tra i membri del Tavolo e sul territorio buone pratiche ed esperienze significative anche extra-

territoriali;

j) mantenere e sviluppare la rete del Tavolo e del territorio;

k) partecipare agli incontri e ai percorsi formativi promossi dalla struttura competente della PAT in materia

di politiche giovanili;

l) garantire l’adempimento alle indicazioni operative fornite dalla struttura competente in materia di

politiche giovanili;

m) redigere la relazione tecnico-illustrativa e le necessarie valutazioni finali del PGZ annuale.

5.4 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

L’Amministrazione Provinciale:

a) mette a disposizione la struttura competente in materia di politiche giovanili per suggerimenti,

assistenza tecnica e supporto;

b) verifica che la progettualità proposta nei PGZ e le attività realizzate siano coerenti con gli

orientamenti provinciali;

c) promuove i percorsi formativi dei soggetti del PGZ;

d) condivide con il territorio la progettualità e le iniziative che vengono messe in atto dai PGZ;

e) predispone i “Criteri e modalità di attuazione dei piani giovani di zona e d’ambito” e le indicazioni

operative rivolte ai PGZ;

f) opera in collaborazione con l’Osservatorio Giovani.

Inoltre, l’Amministrazione Provinciale può avvalersi di esperti competenti sugli aspetti metodologici e

scientifici in tema di politiche giovanili al fine di accompagnare il lavoro dei Tavoli nelle azioni di:

• rilevazione dei bisogni esistenti;

• processo di progettazione;

• stesura del Piano Operativo Giovani (POG) da parte del Tavolo in modo da garantirne la coerenza

con le linee strategiche provinciali.

• Valutazione PGZ.

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6. TAVOLO DEL CONFRONTO E DELLA PROPOSTA

Al fine di garantire l'organizzazione e l'attuazione del piano è istituito, quale organo rappresentativo delle diverse

espressioni della comunità, il Tavolo del Confronto e della Proposta.

Il Tavolo costituisce uno strumento di dialogo e proposta che risponde esclusivamente delle azioni promosse

dal Tavolo stesso e raccolte nel documento prodotto dal PGZ, denominato Piano Operativo Giovani (POG). Il

Tavolo non svolge un’azione di coordinamento delle iniziative a favore del mondo giovanile di tutto il territorio

interessato dal PGZ, ma di raccordo fra le idee progettuali inserite nel Piano Operativo Giovani (POG).

Il Tavolo promuove, all’interno del proprio territorio, la cultura delle politiche giovanili, in particolare attraverso

:

- la promozione dell’analisi dei bisogni territoriali al fine di determinare la loro rilevanza;

- l’individuazione delle priorità e delle principali aree di intervento;

- la definizione degli indirizzi e l’assunzione delle decisioni strategiche ed operative necessarie per la

costruzione e l’attuazione del Piano Operativo Giovani (POG);

- l’attivazione di tutte le risorse che il territorio è in grado di mettere in campo;

- la qualificazione della spesa, attraverso la riduzione delle aree di sprechi e duplicazioni degli

interventi;

- la formulazione della proposta di Piano Operativo Giovani (POG) entro il termine stabilito;

- l’assunzione del compito di monitoraggio ed accompagnamento delle attività programmate nel Piano

Operativo Giovani (POG).

Il Tavolo assume quindi un ruolo propositivo, sollecitando la progettualità del territorio e attivando processi di

progettazione partecipata.

6.1 AMBITI DI ATTIVITA’

Gli ambiti di attività del tavolo riguardano tutte quelle azioni progettuali che permettono:

• la valorizzazione di conoscenze ed esperienze da parte dei giovani riguardo alla partecipazione alla

vita della comunità locale;

• la presa di coscienza da parte delle comunità locali dell’esigenza di sviluppare le potenzialità che il

mondo giovanile esprime.

In particolare le iniziative possono interessare:

1. la formazione e la sensibilizzazione verso amministratori, genitori, animatori di realtà che interessano

il mondo giovanile, operatori economici ed altri, al fine di accrescere i livelli di responsabilizzazione

delle categorie di cui sopra verso i giovani cittadini, in qualità di figli ed utenti di servizi culturali,

ricreativi o di altre attività;

2. la sensibilizzazione alla partecipazione/appartenenza al proprio territorio ed all’assunzione di

responsabilità sociale da parte dei giovani, anche prevedendo momenti formativi residenziali

strutturati sul modello dei campus;

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3. attività di informazione, di indirizzo e di orientamento finalizzata a facilitare l’accesso alle opportunità

offerte ai giovani ed a fornire prime risposte a richieste che i giovani o le loro famiglie manifestano

anche in maniera individuale nei vari ambiti esistenziali: scuola, lavoro, abitazione, socialità;

4. l’apertura ed il confronto con realtà giovanili nazionali ed europee unicamente attraverso scambi o

iniziative, basati su progettualità reciproche;

5. laboratori che vedano protagonisti i giovani nel campo dell’arte, della creatività, della manualità e

della riflessione sulle grandi questioni del nostro tempo;

6. progetti che vedano il mondo giovanile protagonista nelle fasi di ideazione, gestione e realizzazione;

7. percorsi formativi finalizzati all’apprendimento di competenze di cittadinanza attiva, con particolare

attenzione all’ambito delle tecnologie digitali;

8. dispositivi e interventi atti a promuovere il processo di transizione all’età adulta e l’autonomia dei

giovani dal lavoro alla casa, dall’affettività alla consapevolezza della propria identità sociale.

Riguardo a progetti che prevedono "esperienze di viaggio", rientrano negli ambiti di attività solo i "viaggi"

preceduti da uno specifico percorso formativo e che possono riguardare, da una parte le visite formative a

importanti istituzioni pubbliche nazionali ed europee, e dall'altra essere a corollario, quindi non rappresentare

il fine, di un progetto con una visita sul campo per approfondire la specifica tematica.

Le esperienze di viaggio devono essere seguite dalla restituzione al territorio del vissuto dei partecipanti.

Il Tavolo può proporre modifiche al presente disciplinare con il voto favorevole di almeno due terzi dei

componenti effettivi del Tavolo, salvo successiva adozione da parte dell’Ente Capofila, d apposita

deliberazione.

6.2 COMPOSIZIONE DEL TAVOLO

Il Tavolo è composto da:

o un amministratore della Comunità che esercita le funzioni di Presidente;

o un amministratore per ogni comune aderente al progetto del PGZ in rappresentanza del Comune

stesso, di cui uno di essi può esercitare le funzioni di vicepresidente, su nomina del Presidente;

o un funzionario tecnico per i comuni che valutino opportuno indicarlo, con diritto di voto solo in

assenza dell’amministratore riferito a quel comune e su esplicita delega;

I componenti del Tavolo del Confronto e della proposta devono astenersi dalla valutazione dei progetti nei

quali sono coinvolti come proponenti.

Al tavolo possono essere invitati, anche in funzione del tema annuale del Piano e delle strategie di sviluppo

individuate, in qualità di ospiti senza diritto di voto: rappresentanti dei tavoli tematici, esponenti del mondo

della legalità, delle casse rurali, della scuola, del sociale, dell’impresa, delle associazioni, degli enti religiosi,

dello sport, dei giovani.

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Tavoli tematici

Sono aperti a tutti coloro, singoli e rappresentanze della comunità con particolare riferimento al mondo giovanile,

che sono interessati a partecipare alla promozione delle politiche giovanili territoriali e disponibili a contribuire ai

lavori di costruzione e realizzazione dei progetti del PGZ.

I tavoli tematici sono tre:

1. Tavolo della creatività,

2. Tavolo dell’imprenditività,

3. Tavolo della mobilità.

L’obiettivo dei tavoli tematici è favorire e promuovere le sinergie tra singoli, gruppi informali, associazioni o altri

enti, per la formulazione di progettazioni integrate a partire da una rosa di possibili “innovazioni” d’ambito o tra più

ambiti, quali l’arte, la creatività, la cultura, il sociale, la comunicazione, l’ambiente e il territorio, il turismo, le attività

indoor e outdoor, il web e le nuove tecnologie, l’artigianato come autoproduzione, la cittadinanza attiva e la

partecipazione civile, l’internazionalità.

I tavoli tematici sono supportati dal RTO nelle varie riunioni propedeutiche alla formulazione del POG.

6.3 DURATA IN CARICA DEL TAVOLO

Entro il 30 ottobre di ogni anno i Comuni devono comunicare formalmente all’ente Capofila, l’impegno ad aderire

al PGZ per l’anno successivo ed al conseguente stanziamento in bilancio della quota di compartecipazione

necessaria per la realizzazione dei progetti/azioni approvate.

Gli amministratori componenti del Tavolo in rappresentanza della Comunità e dei Comuni rimangono fino alla

nuova nomina.

I Comuni ed i tavoli tematici comunicano tempestivamente le modifiche dei propri rappresentanti.

6.4 DIRITTO DI VOTO E VALIDITA’ DELLE SEDUTE

Hanno diritto di voto tutti i soggetti che siedono al tavolo del confronto e della proposta.

Il RTO non ha diritto di voto, in quanto figura super partes.

Per l’approvazione dei progetti del PGZ, dei criteri di attuazione e successive modifiche, nonché del

rendiconto del Piano Operativo Giovani, la votazione è valida con

- la presenza della metà più uno degli aventi diritto di voto (tutti i componenti del Tavolo) in prima

convocazione;

- un terzo dei componenti del tavolo, in seconda convocazione.

Il Tavolo si dà come metodo quello di arrivare a condividere le scelte rispetto alla strategia e all'individuazione

delle azioni del Piano. Ogni membro del tavolo votante ha diritto di esprimere un solo voto.

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La votazione viene effettuata a maggioranza dei presenti (metà più uno dei presenti aventi diritto al voto). A

verbale vengono indicate le opinioni contrarie, d'approvazione o d'astensione indicando anche il nominativo di

coloro che hanno votato contrario o astenuto.

6.5 ORGANIZZAZIONE DELLE ASSEMBLEE DEL TAVOLO

Il Tavolo è convocato dal Presidente mediante e-mail, che dovrà essere inviata almeno 6 giorni prima della

data della riunione, computandosi anche i giorni festivi.

L'ordine del giorno per la convocazione è redatto dal referente tecnico, su indicazioni del referente istituzionale,

tenendosi conto di eventuali proposte avanzate dai componenti il Tavolo che possono pervenire in itinere durante

l'anno e che vengano considerati dal Presidente quali importanti per la condivisione con il Tavolo intero.

Di ogni assemblea, a cura del referente tecnico previo controllo del Presidente del Tavolo, è redatto un

verbale , che viene inviato ai componenti il Tavolo via e-mail.

Copia dei verbali, di eventuali documenti importanti che sottolineino l'operato del Tavolo e copia del PGZ

annuale , vengono spediti ai singoli componenti del Tavolo e agli Uffici PAT, e depositate presso l’Ente

Capofila a cura del referente tecnico-organizzativo.

7. METODO E FASI DI LAVORO DEL TAVOLO DEL CONFRONTO E DELLA

PROPOSTA E DEI TAVOLI TEMATICI

Il Tavolo individua di anno in anno gli obiettivi generali che caratterizzeranno il tema e il contenuto del Piano

condividendoli con i membri del Tavolo stesso.

Annualmente i tavoli tematici vengono attivati al fine di formulare nel concreto il PGZ e conseguentemente

vengono informati rispetto sia al tema individuato che alle linee guida generali e particolari formulate dal

Tavolo.

Inoltre vengono attivate una serie di azioni, in cui è strategica la figura del RTO, finalizzate a favorire la

presentazione di "idee progettuali” da parte dei vari soggetti presenti sul territorio rappresentativi delle

diverse espressioni della comunità. Anche i rappresentanti del tavolo partecipanti ai sottotavoli si fanno

carico di stimolare la presentazione di idee progettuali coerenti con i tema prescelto.

Nei sottotavoli il procedimento può essere il seguente:

- presentazione al sottotavolo delle idee progettuali da parte dei soggetti proponenti;

- discussione con i soggetti proponenti delle idee progettuali presentate attraverso il confronto con gli

obiettivi generali prefissati dal Piano;

- confronto interno tra i componenti del sottotavolo sulle idee progettuali valutandone in primo luogo

la coerenza con le finalità generali del Piano al fine di promuovere le iniziative da finanziare;

- le idee progettuali scaturite dai sottotavoli diventano “azioni" da proporre per la stesura definitiva

del Piano Giovani e sono formulate attraverso la stretta collaborazione tra soggetto proponente e

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referente tecnico-organizzativo.

Di seguito sono descritte in dettaglio le fasi che scandiscono il lavoro del Tavolo:

7.1 Definizione obiettivi del Piano

Definizione annuale del tema degli obiettivi del piano e individuazione dei criteri di valutazione . Definizione data di

scadenza presentazioni dei progetti

7.2 Raccolta delle idee progettuali

Attività di definizione e diffusione “pubblica” dello schema per la presentazione delle "idee progettuali" e del tema del

PGZ, e convocazione dei tavoli tematici a cui possono partecipare le varie realtà afferenti il territorio della Comunità.

7.3 Istruttoria preliminare

Analisi preliminare, anche tramite confronto con i proponenti, delle proposte da parte del Referente tecnico-

organizzativo. Tale attività non comporta valutazione o selezione delle proposte presentate; si configura unicamente

come pre-elaborazione e/o riorganizzazione delle “idee progettuali.”

Prima della presentazione ai componenti del Tavolo, infatti, i progetti vengono selezionati rispetto ai criteri formali che

riguardano:

- presentazione del progetto entro i termini previsti dal Tavolo;

- corretta compilazione della Scheda Progetto. Se fosse incompleta l’RTO chiede ai progettisti integrazioni;

- periodo di attuazione compreso nell’anno di attuazione del Piano di Zona in cui viene inserito. Salvo i casi di

progetti pluriennali i cui costi andranno ripartiti su più anni;

- tipologia dei destinatari del progetto in sintonia con quelli individuati dalle linee guida del piano;

- aspetti di sovracomunalità nel progetto (coinvolgimento di giovani appartenenti a comuni diversi).

I progetti che possiedono queste caratteristiche formali sono ammessi alla fase istruttoria successiva, nella

quale ogni singolo progetto viene valutato sulla base delle “Linee Guida” e dei “Criteri di Valutazione”.

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7.4 Istruttoria del Tavolo: discussione, valutazion e, selezione ed approvazione di progetti

(Linee Guida e Criteri di valutazione)

Disamina dei progetti presentati. I progetti possono essere approvati, respinti o approvati con riserva; in

questa fase possono quindi essere date ulteriori indicazioni per ottimizzare il progetto e l’utilizzo delle

risorse.

Nel caso di progetti approvati con riserva l’RTO e/o il Referente Istituzionale, su incarico del Tavolo,

procedono ad una condivisione delle revisioni con i referenti dei progetti presentati.

I componenti del Tavolo devono astenersi dalla valutazione dei progetti nei quali sono coinvolti come

proponenti.

I progetti vengono valutati tenendo conto delle seguenti linee guida e dei seguenti criteri e punteggi. Si

precisa che in questa fase viene definito anche il budget del Piano.

Linee guida e criteri di valutazione coerenti con le indicazioni della PAT, possono essere modificati

annualmente su proposta del Tavolo, con deliberazione della Giunta della Comunità quale Ente capofila, in

sede di individuazione del tema specifico relativo al progetto di piano per l’anno successivo.

LINEE GUIDA PER I PROGETTI DEL PIANO GIOVANI

LINEE GENERALI

1. Annualmente il Tavolo del Confronto e della proposta individua il tema informatore del PGZ , in coerenza

con gli indirizzi provinciali attivati tramite il Servizio per le Politiche giovanili.

2. Verranno presi in considerazione prioritariamente “progetti/azioni di rete”, cioè progetti che prevedano la

compartecipazione di più soggetti uniti secondo una rete tematica o territoriale.

3. Condizione vincolante per la presentazione di progetti/azioni è la partecipazione ai tavoli tematici tematici o

l’aver effettuato almeno un incontro di co-progettazione con il referente tecnico del Piano.

4. Sono considerati prioritariamente i progetti/azioni che manifestino originalità e novità. Non sono ammessi

progetti uguali agli anni precedenti se non in un'ottica di ulteriore sviluppo progettuale e solamente per i

progetti che abbiano riscontrato particolare interesse e partecipazione

5. Non vengono presi in considerazione progetti di natura prevalentemente formativo-didattica caratterizzati da

metodologie tipicamente trasmissive e frontali. Eventuali momenti formativi vanno inseriti in contesti pratici-

esperienziali e partecipativi.

6. Non sono ammessi progetti in cui l’obiettivo primario e prevalente è la promozione dell’attività istituzionale

dell’ente proponente, salvo il caso in cui l’attività caratteristica dell’ente sia strettamente connessa alla

promozione di progettualità giovanili.

7. La partecipazione al progetto non può essere limitata a priori ai propri associati. In tal senso assume

importanza fondamentale la promozione e la pubblicizzazione del progetto prima della sua realizzazione al

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fine di favorire la libera partecipazione.

8. Su tutta la documentazione promozionale dei progetti/azioni andranno obbligatoriamente inseriti in modo

ben visibile e proporzionato alle dimensioni del materiale i loghi: (1) della Provincia Autonoma di Trento, (2)

delle Politiche Giovanili, (3) della Comunità Alto Garda e Ledro e (4) del Piano Giovani di Zona. L’Ente si

riserva di non rimborsare le fatture riferite alla pubblicità se fosse riscontrata l’assenza di quanto sopra

specificato.

9. Non sono ammessi progetti/azioni che prevedano concorsi con premi in denaro o beni materiali, né

l’acquisto di beni o strumenti per la loro realizzazione.

SOGGETTO ATTUATORE

10. In ogni azione/progetto, anche se presentata da più soggetti, deve esserci un unico soggetto capofila, che si

occupi di tutti gli adempimenti burocratici.

11. Ogni Soggetto Attuatore (associazione/cooperativa/istituto scolastico ecc.) può presentare come “soggetto

responsabile” un solo progetto/azione, e compartecipare soltanto ad un altro. Vengono valutati con

particolare attenzione i progetti presentati da nuovi soggetti.

12. Le azioni/progetti potranno essere attivate solo a seguito di formale approvazione e finanziamento del POG

da parte della Provincia Autonoma di Trento (indicativamente in primavera), comunicata da parte della

Comunità a tutti i Soggetti Attuatori titolari delle Azioni approvate.

13. Non sono ammissibili e rimborsabili le spese sostenute da parte dei Soggetti Attuatori delle azioni, prima

della comunicazione ufficiale alla Comunità della data di inizio dell’azione approvata e della comunicazione

da parte della Comunità stessa della avvenuta adozione del necessario impegno di spesa.

14. Anche ai fini di consentire una presenza e un accompagnamento costante da parte dei Referenti

Istituzionale e Tecnico di Piano, il Soggetto Attuatore è tenuto a comunicare con sufficiente preavviso la

data effettiva di inizio del progetto e a fornire il calendario degli incontri. L’ufficio di Piano deve infatti essere

sempre informato e aggiornato sulla data di partenza, sulle attività in corso, sugli eventuali eventi/giornate di

chiusura del progetto. Invitare il Referente Istituzionale e Tecnico a partecipare ai momenti fondamentali

della vita del progetto (apertura, chiusura,...) rientra nella logica del buon collaborare.

15. Concluso il progetto/azione, il Soggetto Attuatore deve presentare la rendicontazione finale, entro il termine

di 60 giorni, utilizzando l’apposita modulistica, corredandola di tutta la documentazione necessaria a

comprova delle spese sostenute.

PRESENTAZIONE E VALUTAZIONE DEL PROGETTO

16. Ogni azione deve prevedere entrate finanziarie pari almeno al 10% delle spese evidenziate, che possono

essere di qualsiasi natura (sponsor, incassi o biglietti, autofinanziamento, ecc.). Tale percentuale minima

andrà mantenuta anche in sede di rendicontazione finale del progetto.

17. I progetti andranno presentati entro il termine del 15 dicembre, dell’anno precedente all’attivazione del

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Piano, secondo le modalità previste a livello provinciale per la formulazione degli stessi, che saranno

illustrate nel corso delle riunioni dei tavoli tematici.

18. I progetti/azioni saranno valutati secondo i criteri stabiliti dal Tavolo del confronto e della proposta e

successivamente approvati dalla Giunta della Comunità Alto Garda e Ledro. Il punteggio minimo per avere

l’approvazione viene stabilito in 40/100. Il contributo richiesto potrà eventualmente essere ridotto in base al

punteggio ottenuto.

19. Il finanziamento viene valutato congruamente all’impegno ed alle azioni previste nel progetto, alla loro

durata, alla diffusione sul territorio. La dimensione del finanziamento è anche valutata in relazione

all’economia generale del Piano e all’opportunità di consentire a più giovani possibile di realizzare la loro

idea.

20. Ogni progetto/azione deve essere obbligatoriamente declinato alla promozione della “salvaguardia

dell’ambiente” e ogni manifestazione/azione deve svolgersi utilizzando il più possibile materiali

biodegradabili o comunque non inquinanti.

21. Rispetto alla vendita e alla somministrazione di alcolici all’interno degli eventi/azioni del Piano, l’ente

responsabile deve attenersi a quanto previsto dalla normativa vigente ed in particolare dalla Legge

Provinciale 3 agosto 2010, n. 19 “Tutela dei minori dalle conseguenze legate al consumo di bevande

alcoliche”.

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CRITERI DI VALUTAZIONE DEI PROGETTI

COGENZA RISPETTO AI BISOGNI E AI DESIDERI REALI DEI GIOVANI

(COME E’ SORTO IL PROGETTO)

Il progetto nasce dalla volontà esplicita di un gruppo di giovani del territorio che lo hanno ideato ed elaborato (max 20 punti) / il progetto nasce in risposta ad un interesse effettivamente riscontrato nei giovani (si richiede di dimostrarlo in modo oggettivo) (max 15 punti) /il progetto intende andare incontro a un bisogno/interesse che si suppone i giovani abbiano (si richiede motivazione) (max 10 punti)

20

PUNTEGGIO MASSIMO 20

I giovani hanno un ruolo primario e non collaterale nell'organizzazione e realizzazione delle attività (partecipazione attiva reale)

10

Il progetto favorisce nei giovani lo sviluppo di una o più delle 8 competenze chiave individuate dall’UE nella Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006 , che sono: 1) comunicazione nella madrelingua; 2) comunicazione nelle lingue straniere; 3) competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; 4) competenza digitale; 5) imparare a imparare; 6) competenze sociali e civiche; 7) spirito di iniziativa e imprenditorialità; e 8) consapevolezza ed espressione culturale.

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PARTECIPAZIONE ATTIVA DEI GIOVANI

(COME SI SVILUPPA E VIENE REALIZZATO IL PROGETTO)

Il progetto si avvale della collaborazione/consulenza di un esperto di età uguale o inferiore ai 35 anni

3

PUNTEGGIO MASSIMO 28

Il progetto genera risorse / produce valore economico (entrate da vendita, biglietti…) 10

Il progetto realizza un prodotto concreto di qualità che ha appeal sui giovani e che attraverso un’adeguata promozione ha una tangibile ricaduta sociale attirando l’attenzione di altri giovani del territorio

10

Il progetto consolida una rete tra diverse realtà giovanili o tra soggetti (singoli, gruppi, enti…) appartenenti ad ambiti sociali e/o professionali diversi

8

IMPATTO SOCIALE DEL PROGETTO

Il progetto contempla l'interazione con il nuovo spazio giovani di Prabi 3

PUNTEGGIO MASSIMO 31

Il progetto è innovativo e originale 5

Gli obiettivi e le attività del progetto sono scritti in modo chiaro e misurabile e vi è congruità tra costi, azioni ed esiti attesi (progetto organico e coerente)

5

Il progetto prevede modalità di valutazione documentabili (predisposizione di indicatori di verifica misurabili)

3

QUALITA' DELLA PROGETTAZIONE

Il progetto prevede il contributo economico di enti esterni quali partner e sponsor 3

PUNTEGGIO MASSIMO 16

BONUS Punti bonus assegnati in sede di valutazione dal Tavolo 5

TOTALE 100 7.5 Stesura “Piano Giovani di zona” e sua approvazi one definitiva

In via preliminare il RTO:

a. esegue tutte le verifiche dal punto di vista della coerenza tecnico-progettuale delle Azioni presentate dalle

varie associazioni ed enti che hanno effettuato i confronti nei sottotavoli, secondo le linee guida e i criteri di

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valutazione sopraesposti, ed in coerenza con le indicazioni e regolamenti PAT.

b. trasmette alla PAT - Agenzia Provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili, Ufficio per le

Politiche giovanili – l’intera bozza di POG affinché sia sottoposta ad una valutazione preliminare.

Nel caso pervengano osservazioni da parte della PAT, sarà cura del RTO convocare i responsabili dei

progetti/azioni , supportando le necessarie modifiche e/o integrazioni.

Successivamente, il Referente Tecnico Organizzativo, in collaborazione con il Referente Istituzionale, redige il

Piano Giovani di Zona definitivo che passa all’approvazione del Tavolo del Confronto e della Proposta.

Il documento completo viene consegnato all’Ente Capofila per una prima approvazione in linea generale

attraverso formale deliberazione della Giunta della Comunità Alto Garda e Ledro.

Il documento del Piano approvato dal tavolo e dalla Giunta della Comunità passa quindi all’approvazione

definitiva da parte della Provincia.

Qualora siano nuovamente comunicate da parte della PAT criticità, il POG modificato dovrà essere riapprovato

dal Tavolo e dalla Giunta della Comunità Alto Garda e Ledro e inviato nuovamente in Provincia.

Tempi per la formulazione del PGZ: da luglio a dicembre dell’anno precedente all’attivazione delle Azioni.

7.6 Pubblicizzazione e attuazione del Piano di Zona

Tempi indicativi dell’attuazione: entro DICEMBRE (anno di riferimento del PGZ) .

Il Piano di Zona definitivo, viene reso pubblico mediante attività di promozione varie, volte a comunicare a tutti gli

interessati le modalità e i tempi dei vari progetti approvati.

Tempi indicativi per l’approvazione dei progetti : MARZO-APRILE

Tempi indicativi della pubblicizzazione : APRILE (anno successivo alla stesura del progetto) .

7.7 Valutazione delle azioni del Piano ed approvazi one del Piano Giovani di zona consuntivo

L'anno successivo, a definitiva chiusura delle Azioni del PGZ, viene redatto un documento conclusivo da parte

del Referente Tecnico riportante le attività svolte, che servirà anche per facilitare la discussione sulla valutazione

di tutte le azioni del Piano. Viene quindi redatto il Piano Operativo Giovani consuntivo da sottoporre

all'approvazione del Tavolo ed inoltrare in Provincia per l'approvazione finale.

Con la collaborazione degli Uffici PAT viene valutato anche il lavoro svolto dal Tavolo e dal RTO, al fine di

perfezionare le modalità operative per una migliore efficienza di funzionamento.

8. PROGETTI NON PREVEDIBILI O IN RETE

Il tavolo oltre al Piano valuterà e approverà i progetti non prevedibili o in rete che eventualmente intendesse

presentare alla Provincia secondo i tempi e le modalità indicate dalla Provincia stessa.