Disabili e gruppi 3, Parma 10.6.14 pomeriggio

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Lavoro individuale e lavoro di gruppo in classe e fuori con i disabili in età evolutiva Parma, 10.6.14, pomeriggio Dino Angelini

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Lavoro individuale e lavoro di gruppo in classe e fuori con i disabili in età evolutiva

Parma, 10.6.14, pomeriggio

Dino Angelini

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Cosa è possibile fare in classe (e fuori)

Analisi concreta di una situazione concreta Non stiamo discutendo in astratto di cosa

si dovrebbe fare (geremiade infinita) MA di che cosa possiamo fare: Ora Qui Con questo soggetto disabile In questa classe Con queste risorse disponibili

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Con questo singolo soggetto disabile

Non è un caso che si parli di programmi individualizzati

Questo singolo soggetto in età evolutiva: Età Storia personale e familiare Natura ed entità del ritardo Parti sane residue Che ora necessita di questi ausili Attese e richieste della famiglia di fronte

alla scuola

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In questa singola scuola

(E non astrattamente nella scuola) Analisi delle disposizioni attuali e concrete

di questa scuola Quali sono le altre figure docenti disponibili Quali sono i confini della loro disponibilità

(limiti – possibilità) Analisi delle mie (attuali) disposizioni

personali (identificazione totale \ operativa \ tendenze alla manipolazione \ idiosincrasie)

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Le tre dimensioni della cura Riabilitazione Formazione Assistenza

Che variano a seconda dei casi, ma anche dei momenti Ad es. molte assenze in contemporanea tendono a ampliare l’area dell’assistenza

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Il discente disabile e il ‘campo’ della docenza

La classe è un luogo fisico e mentale in cui tutte le figure docenti collaborano + o – attivamente

e assumono nei confronti del disabile loro affidato una posizione di + - vicinanza

Un campo in cui i docenti di sostegno (scuola, comune) possono operare e collaborare in vario modo:

1.Coplementarietà (A + B) 2. Simmetria (A + A)

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Cosa significano le leggi ed i regolamenti

Distinzione fra leggi e regolamenti e quello che si fa in concreto

Leggi e regolamenti definiscono i confini del campo

Dentro in concreto, e riparativamente, si fa quello che si può

Puntando alla cooperazione E cioè cercando sempre una complementarietà .. ma, nel caso, attrezzandosi a fare da soli

(l’es. della psicologa che opera da sola in un gruppo di paesini sperduti dell’Appennino)

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Importanza della presenza di una equipe riabilitativa ..

… che conosca il soggetto disabile; - e che sia in grado, insieme alla scuola, al comune, alle coop., etc. di partecipare alla discussione su 1.come, 2.se e 3.quando operare:

Individualmente o in gruppo Dentro e fuori la classe Svolgendo lo stesso programma della classe,

un programma ridotto, o un altro programma Etc. NB: in assenza di una equipe riabilitativa

REALMENTE disponibile questo ruolo può essere assunto da altre entità (es: la coop)

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Tre step annuali importanti

1. aggiornare il PEI (durante l’estate l’eq. riabil. \ all’inizio dell’anno scol.)

2. Analisi della possibilità concrete che questa classe offre a questo disabile

3. Follow up a fine anno x analizzare i progressi fatti (circolarità)

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L’integrazione del disabile nel gruppo - classe

La socializzazione non basta \ integrazione nel doppio signif. di:

1.integrazione nel gruppo: dalla periferia al centro, dalla posizione di bambino piccolo a quella di soggetto competente, dalla inconsistenza, fragilità della membrana individuale all'abbozzo di una membrana più solida e definita)

2.integrazione nel Sé di parti di sé che prima il disabile non presupponeva di avere

INTEGRAZIONE DOVE? SETTE LUOGHI

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I sette luoghi dell’integrazione In cui operare discriminatamente , cioè a

partire da una: programmazione individuale dei singoli

discenti in base alle loro attuali possibilità ed ai loro attuali limiti,

che a sua volta va calibrata sulle concrete possibilità attuali che la classe, nel suo complesso offre altri docenti, altri discenti, materie, … tutto ciò che abbiamo detto finora

Parliamo quindi di una ‘didattica’ dei luoghi dell’integrazione, che va poi calibrata caso x caso

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1- in classe svolgendo lo stesso lavoro degli altri:

Tema centrale in questo caso è quello dell'autenticità, del ‘senso’ che quest'attività ha per il singolo discente disabile, in quel momento dato.

La questione dei tempi di insegnamento e di apprendimento ed il il rapporto con il gruppo dei docenti titolari: chi investe in chi e in che cosa

Nel caso del disabile con un Io integro il probl. è quali ausili per renderlo operativo su quell’argomento

Nel caso di ritardo (lieve) trovare delle modalità di spiegazione semplificata

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2. in classe \ lavoro per gruppi

la composizione dei gruppi e la lettura del gruppo di pari sotto il profilo della leadership

la suddivisione dei compiti fra i docenti: il sostegno come risorsa

Come avviare al lavoro di gruppo (funzione da “cane pastore”)

come lavorare con i gruppi per aumentare i tempi di attenzione e concentrazione (il rinforzo)

avviare alle attività parallele quelli che smettono di applicarsi nell'attività principale

Funzione tutoria da parte di un pari o di un adulto

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Excursus sul rinforzo

Rinforzo:1. Positivo: può allungare i

tempi di attenzione e concentrazione

2. Negativo: li restringe3. Risposta tangenziale: li

restringe in modo ancora più netto!!

--Ciò vale per tutti i soggetti

coinvolti, non solo per il disabile

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Excursus sulle attività parallele

I tempi di attenzione e concentrazione sono diversi, dopo aver tentato di prolungarli con il rinforzo:

Devo avere a disposizione (con o senza la mediazione dell’adulto) della alternative ludiche, piacevoli, multiple adatte sia al disabile che agli altri discenti

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Excursus sulla funzione tutoria

Nei gruppi verticali (scout) viene esercitata fra pari: dai + grandi nei confronti dei + piccoli

Nei gruppi orizzontali tende a prevalere la competizione

Il disabile può fruire dell’aiuto dei pari età o di uno dei docenti

Meta-messaggio per la classe: valorizzazione dello spirito cooperativo

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3. in classe \ lavoro individualizzato

lavorare in classe su di un altro tema è come sentire solo "l'odore" della classe;

ma l'odore della classe può, però, diventare una risorsa: dove non c'è ordine non c'è lavoro questo è il messaggio che può e deve giungere al disc. disabile (nelle classi odierne questo è + problemat.)

parlare di altre cose: la frustrazione del docente e la riparazione (che proviene dai progressi del disabile!)

--l'educatrice montessoriana e il suo grembiulone pieno

di risorse: predisporre alternative ludiche intelligenti

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4. fuori della classe \ in gruppi per classi parallele

Questa dimensione è accessibile se nel plesso si programma per classi parallele perché altrimenti c’è il caos

dimensione verticale e funzione tutoria nella programmazione ci deve anche il

disabile; avviare alle attività parallele quelli che

smettono di applicarsi nell'attività principale (come prima)

--la rete dei docenti, la cooperazione ed il

fantasma dell'autonomia dell'insegnamento

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5. fuori della classe \ in gruppi speciali

Cioè attenzione a non buttare a mare l'acqua sporca col bambino dentro

i luoghi esterni: scantinati o atelier? la composizione dei gruppi: risponde ad esigenze dei

ragazzi o dell'istituzione? (un altro modo per definire il terreno dell’autenticità)

Att! se corrisponde alle esigenze dei ragazzi deve essere fondata su di un programma che comprenda tutti!

--Ricordiamoci anche che il gruppo speciale può essere

il luogo prevalentem. assistenziale es. nevicata - pochi docenti in scuola - gruppo (assistenziale)

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6. fuori della classe \ in un lavoro individualizzato

il recupero del lieve; il luogo di vita, insieme, e oltre la classe, del grave I locali della scuola come palestra in cui si svolge il

lavoro sulle autonomie (es. il gabinetto) Ma anche luogo in cui incontrare i bidelli, il

personale non docente (le macchinette e la merenda)

il rispecchiamento esclusivo con il docente di sostegno

--i lentissimi progressi del disabile e la pazienza del

docente nell'attenderlo

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7. in gruppi verticali \ con normodotati

È molto difficile trovarli nella scuola italiana Eppure nelle scuole per l’infanzia ci sono Ed anche a 3,4,5 anni può scattare la funzione

tutoria del + grande nei confronti del più piccolo Certo: con un attegg. molto attivo dei docenti Eppure fra gli scout sono usati e risultano una

risorsa poiché sviluppano la cooperazione perché poi non sono usati? funzione tutoria ed educazione alla tolleranza

dell'altro da me

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Finegrazie ancora per l’attenzione