Diritti umani e guerra: riflessioni per un'etica condivisa

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Guerra e diritti umani Riflessioni per un’etica condivisa Prof. Rosa De Luca - ITCG Enrico Fermi Tivoli

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Slides sull'elaborazione del concetto di diritti umani e sulla violazione dei diritti dell'uomo in guerra

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Guerra e diritti umaniRiflessioni per un’etica condivisa

Prof. Rosa De Luca - ITCG Enrico Fermi Tivoli

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Per cominciare il nostro viaggio, una citazione

« ...il riconoscimento della dignità specifica e dei diritti uguali e inalienabili

di tutti i membri della famiglia umana è la base di libertà, giustizia e pace nel

Mondo»

(Preambolo alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 1948)

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*Cosa sono i diritti umani?

Il diritto soggettivo è una situazione giuridica soggettiva attiva, attribuita ad un soggetto di diritto per soddisfare un suo

interesse.

Corrisponde alle scelte effettuate dall’ordinamento giuridico, che in un

determinato momento storico attribuisce priorità a determinati interessi piuttosto

che ad altri

I diritti umani sono considerati diritti inalienabili spettanti a tutti gli esseri umani

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L’espressione «diritti umani» nasce solo nel XX secolo, con l’affermarsi

delle idee di eguaglianza e di democrazia tipiche dello stato

democratico e sociale.

Tuttavia il vocabolo costituisce il perfezionamento di un movimento di

idee che parte da lontano

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«I DIRITTI DELL'UOMO COSTITUISCONO UNA

CLASSE VARIABILE, COME LA STORIA DI QUESTI ULTIMI SECOLI MOSTRA A SUFFICIENZA.

«L'ELENCO DEI DIRITTI SI È MODIFICATO E VA MODIFICANDOSI COL MUTARE DELLE

CONDIZIONI STORICHE, CIOÈ DEI BISOGNI E DEGLI INTERESSI, DELLE CLASSI AL POTERE, DEI MEZZI DISPONIBILI PER LA LORO ATTUAZIONE,

DELLE TRASFORMAZIONI TECNICHE, ECC.»

(Norberto Bobbio, “Sul fondamento dei diritti dell’uomo”)

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I diritti fondamentali dell’uomo hanno, quindi,

natura storica: sono diritti e regole che si affermano in un dato momento,

dacondividere e da difendere, ma che

possonocambiare; non diritti naturali e

assoluti, dati una volta per sempre.Essi non fanno parte solo della nostre

radiciEuropee comuni, ma sono, in buona

parte, (es: Dichiarazione dei diritti

dell’ISLAM), regole e valori che gli uomini si sono dati in vaste parti del

mondo: una sfera condivisa di bene e male,

giusto ed ingiusto. Limiti che gli uomini di popoli oculture diversi non dovrebbero

oltrepassare.

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*Excursus storico: età

anticaLa storia ci mostra che la definizione della categoria “diritti

umani” è in continua evoluzione.

Nell’antica Grecia, così come nell’antica Roma, esistevano dei

diritti che però venivano riconosciuti solo a certe categorie di

individui (ne erano esclusi stranieri, donne e schiavi).

Un contributo importante è stato dato dal Cristianesimo, che si

fonda sull’idea dell’uguaglianza degli uomini davanti a Dio. In

realtà questo principio si scontrava con la realtà dell’epoca e in particolare con i fondamenti su cui si basava il potere politico, che presupponeva una

forte gerarchizzazione e delle profonde diseguaglianze sociali.

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Per tutto il Medioevo esistettero delleforti disparità tra soggetti

appartenenti a diverse classi sociali: sipensi ai servi della gleba,

sostanzialmente equiparati ad oggetti,che si potevano vendere o scambiare

(e si ricordi che in Russia laschiavitù della gleba fu abolita solo nel

1861)

La Magna Charta Libertatum (1215), emanata dal re d’Inghilterra Giovanni

Senza Terra, contiene un elenco di diritti come, per esempio,

il diritto alla proprietà privata, il diritto alla libertà, il diritto a non essere condannati senza motivo e

comunque ad essere giudicati da un organo legittimo.

Ma questi diritti, che possono assomigliare a quelli contenuti nella Dichiarazione universale ONU, non

venivano riconosciuti a tutti gli individui, ma solo a quelle classi sociali

ritenute più importanti.

*Medioevo

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Sempre in Inghilterra, nel 1679 viene emanato un documento

fondamentale nell’affermazione dei diritti umani:

l’Habeas corpus Act, che in pratica si stabiliva che nessuno poteva essere arrestato, e quindi privato della sua libertà personale, in modo arbitrario, senza, cioè, delle prove concrete sulla

sua colpevolezza.

Sulla scia di questo documento nel 1689 viene

approvato anche il così detto Bill of rights (la Carta dei diritti) in cui si afferma, in particolare, la libertà di

religione, di parola e di stampa.

Ma anche questi due documenti spesso indicati come i progenitori delle leggi

di tutela dei diritti dell’uomo, riservavano la tutela solo ad alcune

fasce di popolazione.

*Età moderna

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La teoria del diritto naturale, elaborata nel 1600, affermava che nella natura di ogni essere

umano sono insiti i diritti fondamentali alla vita, alla

libertà e alla proprietà.

Diritti inalienabili che non possono essere modificati dalle leggi né soppressi dall’autorità

costituita che esprime la sovranità statale

Questi diritti naturali sono tali perché razionalmente giusti, ma

non sono istituiti per diritto divino; anzi, Dio li riconosce come diritti

proprio in quanto corrispondenti alla ragione.

*Il Giusnaturalism

o

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Di diritti umani e di eguaglianza tra gli esseri viventi parlarono anche gli ILLUMINISTI attraverso le teorie di

Rousseau, Voltaire, KantUna svolta giuridica vera e propria si ha

solo con la Dichiarazione d’indipendenza delle

colonie americane (1776), che rivendicava l’indipendenza in base ad

alcuni diritti inalienabili e naturali, quali il diritto alla vita e alla libertà

(“tutti gli uomini sono creati uguali tra loro, … essi sono dotati dal loro creatore di

alcuni inalienabili diritti tra cui la vita, la libertà e la ricerca della felicità”) e con la

Dichiarazione francese dei diritti dell’uomo e del cittadino (1789) che

riconosce una serie di diritti a tutti i cittadini, come l’uguaglianza, la libertà di pensiero, parola, stampa e religione, la presunzione di innocenza, il diritto alla

proprietà privata.

*L’Illuminismo

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A partire dal 1800 nelle Costituzioni, cioè nelle leggi fondamentali dei nuovi Stati che via via si vanno

formando, si sente la necessità di sancire gli stessi dirittirivendicati nella Dichiarazione di indipendenza americana e nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino

francese.Ma il concetto di diritti umani universali, riconosciuti cioè a

tutti gli uomini, e non solo ai cittadini di un particolare Stato

(per esempio l’Inghilterra, la Francia o gli Stati Americani),viene definito per la prima volta dalla

Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, proclamata

dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1948.Ormai si parla di diritti positivi riconosciuti dalla legge e

non di diritti naturali

*L’età delle codificazioni

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« Il riconoscimento della dignità specifica e dei dirittiuguali e inalienabili di tutti i

membri della famigliaumana è la base di libertà, giustizia e pace nel Mondo»

(Preambolo alla Dichiarazione Universale dei

DirittiUmani, 1948

«Tutti gli esseri umani nascono liberi

ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di

coscienza e devono agire gli uni verso gli

altri in spirito di fratellanza»

(Art. 1 Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 1948)

*La Carta Onu

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*I principali diritti umani sanciti dalla Carta Onu del 1948

• Diritto alla vita

• Diritto all’identità

• Diritto alla libertà

• Diritto a cibo, salute, alloggio

• Diritto alla vita privata

• Diritto all’educazione

• Diritto al lavoro e alla proprietà

• Diritto alla libertà di culto

• Diritto alla libertà d’espressione

e alla partecipazione politica

• Diritto a tribunali equi

• Diritto alla pace

Un capitolo a sé sono poi i diritti dei rifugiati, spesso poco rispettati; oggi si

tende alla “specificazione” del diritto per tutelare le minoranze più deboli: si

distinguono anche i diritti dei bambini, delle donne, dei malati, dei disabili,

degli anziani, dei gay

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* 1- I diritti sono interessi riconosciuti degni

* di tutela

da un ordinamento giuridico

2 -Essi sono diversi (nella norma e di fatto)

nei vari paesi

(relatività geografico-culturale)

* 3- I diritti non sono naturali, dati per sempre, nascono da

bisogni in un determinato periodo storico quando qualcuno

lotta per affermarli e quando vengono tradotti in norme e poi

difesi (relatività storica).

* 4- Esistono diverse generazioni di diritti come risposta a diversi

bisogni in differenti epoche.

* 5- Occorre definire e rispettare un’etica universale condivisa.

*Per riassumere:

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Parte IIDiritti umani e guerra

Pablo Picasso, Guernica, 1937

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*Guerra: cos’è?Lotta tra stati, o all'interno

di uno stato, condotta con le armi 

La guerra è un evento sociale e politico

generalmente di vaste dimensioni che consiste nel confronto armato fra

due o più soggetti collettivi significativi. Il termine "guerra" deriva dalla

parola werran dell'alto tedesco antico, che

significa «mischia», in latino bellum.

Nel diritto internazionale, il termine è stato

sostituito, subito dopo la seconda guerra mondiale, dall'espressione "conflitto

armato" applicabile a scontri di qualsiasi

dimensioni e caratteristiche.

Foto di Horst Faas

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Il generale prussiano Carl von Clausewitz, nel suo libro »Sulla guerra» del 1832

compie un'analisi del fenomeno:

«La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi» e «La guerra è

un atto di forza che ha lo scopo di costringere l'avversario a

sottomettersi alla nostra volontà.»

La Costituzione italiana del 1948 prende nettamente posizione contro la guerra

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*I diritti umani in guerra

La guerra è una di quelle situazioni in cui i diritti umani vengono offesi, violati o semplicemente ignorati.

Gli sforzi delle organizzazioni internazionali e delle onlus sono rivolti soprattutto verso i civili, ad evitare che vengano offesi nei loro diritti fondamentali dalle attività belliche

Già dall’’800 gli stati avevano tentato di introdurre il rispetto dei diritti umani attraverso le prime convenzioni di Ginevra

In più, la Società delle Nazioni, organismo internazionale precedente all’ONU, aveva fatto da intermediaria tra Stati, come poi l’Onu, per l’adozione condivisa di principi, innanzitutto il pacifismo e l'autodeterminazione dei popoli

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*Il cosiddetto diritto bellicoTali principi furono perfezionati dopo la tragica esperienza della I

guerra mondiale, dove pertanto erano stati sostanzialmente rispettati. Erano le regole cui dovevano sottostare gli Stati che si affacciavano all’inizio della II guerra mondiale.

*1) è proibito attaccare il nemico indiscriminatamente, cioè senza distinguere tra militari e civili;

*2) è proibito attaccare chiese, monumenti, opere d’arte, edifici destinati alla scienza e a scopi caritatevoli, ospedali o luoghi in cui sono ricoverati feriti, purché non vengano contemporaneamente utilizzati per scopi militari;

*3) è proibito attaccare località indifese . Nel caso in cui debbano essere attaccati villaggi o località difesi militarmente bisogna fare in modo da avvertire le autorità prima del bombardamento, tranne che in caso di assalto;

*4) è proibito utilizzare armi, strumenti di guerra o metodi intesi a causare sofferenze non necessarie;

*5) è proibito causare delle vittime dopo che le ostilità sono cessate;

*6) è proibito l’uso di veleni o armi avvelenate, gas asfissianti. Nel 1925 la Conferenza di Ginevra estese il divieto alle armi batteriologiche.

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*La II guerra mondiale e la violazione dei diritti umani* Mentre la prima guerra mondiale, nonostante il

grande numero di vittime, si attestò come una guerra di posizione, la II guerra fu fin dall’inizio una guerra di movimento.

* Per prima la Germania violò la legge del diritto bellico bombardando indiscriminatamente l’Inghilterra (1940) senza sconfiggerla.

* Quest’ultima sempre con maggior coesione si schierò intorno al I ministro Churchill, che dal 1943 al 1945 bombardò la Germania in modo terrificante giustificandosi con la legge "occhio per occhio,…".

* I vari bombardamenti da entrambe le parti in conflitto rasero al suolo migliaia di città europee, come per esempio Dresda, Coventry, Treviso, Roma, Tivoli ecc. e uccisero moltissimi civili.

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*Bombardamenti «strategici»

*Crimini di guerra (violazione di leggi o consuetudini di guerra (es. assassinio, maltrattamenti, deportazioni dei civili, distruzione delle città))

*Crimini contro l’umanità (assassinio, deportazione, riduzione in schiavitù, persecuzioni)

*Uso della bomba atomica (Hiroshima e Nagasaki)

*Crimini contro la pace (guerra di aggressione, violazione di diritti o trattati e impegni internazionali e non)

*Violazioni dei diritti umani nella II guerra mondiale

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*Le prime Convenzioni di Ginevra

Consistono in una serie di trattati sottoscritti per la maggior parte a Ginevra, in Svizzera; esse costituiscono, nel loro complesso, un corpo giuridico di diritto internazionale, noto anche sotto i nomi di Diritto di Ginevra, Diritto delle Vittime di Guerra e Diritto Internazionale Umanitario.

La prima Convenzione fu adottata il 22 agosto 1864, dai rappresentanti di 12 governi, compresi gli Stati Uniti d'America, potenza non europea

Fra il 1864 ed oggi furono sottoscritte numerose Convenzioni di Diritto Internazionale Umanitario: ognuna delle successive prevedeva l'ampliamento ed il completamento delle precedenti ovvero la loro sostituzione.

Dopo la “grande” guerra nascono le note Convenzioni di Ginevra del 27 luglio 1929 (Convenzione per il miglioramento e dei feriti e malati negli eserciti di campagna; Convenzione sul trattamento dei prigionieri di guerra), che stabiliscono le regole, i limiti da non oltrepassare in guerra (che Hitler comunque violerà sistematicamente). Le Convenzioni antecedenti la II Guerra mondiale sono tutte state sostituite dalle quattro approvate nel 1949.

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* Le moderne Convenzioni di Ginevra

* Il 12 agosto 1949 furono adottate quattro Convenzioni, destinate a sostituire tutto il corpo giuridico preesistente in materia:

* I Convenzione per il miglioramento delle condizioni dei

feriti e dei malati delle Forze armate in campagna, Ginevra,

12 agosto 1949

* II Convenzione per il miglioramento delle condizioni dei

feriti, dei malati e dei naufraghi delle Forze armate sul

mare, Ginevra, 12 agosto 1949

* III Convenzione sul trattamento dei prigionieri di guerra,

Ginevra, 12 agosto 1949

* IV Convenzione sulla protezione delle persone civili in

tempo di guerra, Ginevra, 12 agosto 1949

Sessantuno Stati ratificarono le quattro Convenzioni

favorendo la successiva ratifica da parte di altri Stati.

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*I Protocolli AggiuntiviIl processo di decolonizzazione e l'estendersi dei conflitti non

simmetrici condusse all'integrazione delle Quattro Convenzioni di Ginevra mediante due Protocolli Aggiuntivi, adottati sempre a Ginevra

l'8 giugno 1977:

I Protocollo Aggiuntivo relativo alla protezione delle vittime dei conflitti

armati internazionali;

II Protocollo Aggiuntivo relativo alla protezione delle vittime dei conflitti

armati non internazionali.

Poiché la sottoscrizione e la ratifica di questi due Protocolli ha

incontrato forti opposizioni, specie fra le Grandi Potenze e le Potenze

regionali europee, le norme ivi contenute non hanno per il momento

assunto valenza di Diritto Internazionale consuetudinario.

Infine, a causa di recenti avvenimenti che, in alcuni paesi, hanno

coinvolto in atti di violenza le strutture della Croce Rossa e della

Mezzaluna Rossa, è stato ultimamente adottato un

terzo Protocollo

Aggiuntivo, che prevede l'uso, da parte delle Organizzazioni

internazionali umanitarie, di un simbolo non collegato né confondibile

con una qualsiasi confessione religiosa:

III Protocollo Aggiuntivo relativo all'adozione di un emblema distintivo

aggiuntivo, Ginevra, 8 dicembre 2005.

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*Ma i diritti umani vengono ancora

violatiDiritto alla vita:

• in 46 paesi c’è la pena di morte e le esecuzioni nel 2013 sono state almeno 3967

• il Novecento è stato il secolo dei genocidi. Elenchiamo solo alcuni dei più grandi massacri:

- 1 milione di Armeni

- 10 milioni nell’Olocausto

- 1.800.000 Cambogiani

- 1.000.000 di Tutsi

- 100.000 in Bosnia

- 4 milioni in Congo

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*Altre violazioni dei diritti umani

Diritto al cibo:* 1 miliardo di affamati

a fine 2013, di cui 15 milioni nei paesi ricchi quasi un terzo dei bambini cresce senza cibo sufficiente

* secondo la Fao, la produzione alimentare globale dovrà aumentare del 70% per nutrire la popolazione mondiale del 2050

Diritto all’educazione:

* 776 milioni gli adulti e 75 milioni i bambini completamente analfabeti

Nuove schiavitù: *Bambini soldato

*Lavoro obbligatorio

*Prostituzione minorile e femminile

*Traffico di organi

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Conflitti armati nel mondo aggiornati a febbraio 2014

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*Ma se le guerre continuano…il cammino dei

diritti umani è lungo,

ma inesorabile

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1993 - Dichiarazione e Programma d’azione di Vienna:

adottati dalla Conferenza mondiale dell’ONU sui diritti

umani, tenutasi appunto a Vienna tra il 14 e il 25 giugno.

Essi accordano grande spazio alla democrazia ed allo

sviluppo considerati come parte integrante dei diritti

dell’uomo; il Programma chiama tutti gli Stati membri a

creare delle istituzioni nazionali che siano garanti dei

diritti dell’uomo;

1998 - Statuto di Roma sulle Corti Criminali

Internazionali (in vigore dal 2002);

2000 - Dichiarazione del Millennio

2002 - Statuto di Roma sulle Corti Criminali

Internazionali

2006 - Convenzione sui diritti delle persone disabili

13 Settembre 2007 - Dichiarazione sui Popoli Indigeni e

Tribali (dell’ONU)

L’impegno attuale dell’ONU

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UNHRC - Consiglio ONU per i Diritti Umani (ex UNCHR- Commissione per i Diritti Umani) dipende dall’AltoCommissariato dell'ONU per i Diritti Umani (OHCHR) FAO - Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura(Roma, Italia) WFP: World Food Program (Roma, Italia) ILO - Organizzazione Internazionale del Lavoro(Ginevra, Svizzera) UNICEF - Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (NewYork, Stati Uniti) UNESCO - Organizzazione delle Nazioni Unite perl'Educazione, la Scienza e la Cultura (Parigi, Francia) UNHCR - Alto Commissariato delle Nazioni Unite per iRifugiati (Ginevra, Svizzera)

Alcuni organismi e agenzie dell’Onu

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*A livello europeoLa Convenzione Europea per la salvaguardia dei

diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU)

è un trattato internazionale elaborato dal Consiglio

d'Europa, un'organizzazione internazionale il cui scopo è

promuovere la democrazia, i diritti dell'uomo: la

convenzione firmata a Roma il 4 novembre 1950, è

entrata in vigore il 3 settembre 1953. Ha istituito

la Corte Europea dei diritti dell'uomo, che ha sede a Strasburgo ed

è parte del Consiglio d'Europa, (e che non va confusa con

la Corte di giustizia delle Comunità europee, che ha sede

né con la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia, che

dipende dall'ONU).

La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea

è stata solennemente proclamata il 7 dicembre 2000 a

Nizza, e risponde alla necessità di definire un gruppo di

diritti e di libertà di eccezionale rilevanza che fossero

garantiti a tutti i cittadini dell’Unione: è confluita nella

Costituzione europea del 2004.

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1981 - Dichiarazione islamica dei dirittidell'uomo, proclamata presso l’UNESCO a

Parigi, è la versione islamica della Dichiarazioneuniversale dei diritti dell'uomo. Si è resa

necessaria per il fatto che la Dichiarazioneuniversale dei diritti dell'uomo non è compatibilecon la concezione della persona e della comunità

che ha l'Islam. 1990 - Dichiarazione sui Diritti Umani delle

Nazioni Islamiche, proclamata al Cairo aldalla 19a Conferenza Islamica dei Ministri degli

Esteri

*Altre convenzioni

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Ognuno di noi ha il dovere e la responsabilità dirispettare i diritti degli altri e di riconoscere nella

soggettività dell’altro il proprio limiteRita Levi Montalcini ha proposto di elaborare una

CARTA DEI DOVERI UMANI che vincoli legalmente ciascuno Stato al rispetto dei

suoi principi

* VERSOUNA ETICA UMANA

CONDIVISA

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Per terminare il

nostro viaggio, tre citazioni:

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La pace non è assenza di guerra: è una virtù, uno stato d'animo, una

disposizione alla benevolenza, alla fiducia, alla giustizia.

Baruch Spinoza, Trattato teologico-politico, 1670

La guerra esisterà ancora a lungo, probabilmente per sempre. Tuttavia il

superamento della guerra, oggi come ieri, continuerà a essere la più nobile delle nostre

mete.Hermann Hesse, Lettere 1895-1962

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Nelson Mandela

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Bibliografia essenzialeBibliografiaRivista Jura Gentium del 2007Bales K., I nuovi schiavi. La merce umana nell’economia globale, Milano,Feltrinelli, 1999Bobbio N., L’età dei diritti, Einaudi, Torino, 1990Cassese A., Il sogno dei diritti umani, Milano, Feltrinelli, 2008Cassese A., Voci contro la barbarie. La battaglia per i diritti umani attraverso i suoi protagonisti, Milano, Feltrinelli, 2008Diritti Umani, Cultura dei diritti e dignità della persona nell’epoca dellaglobalizzazione, 4 voll., 2 DVD e Cd-Rom, Torino, Utet, 2007Facchi A., Breve storia dei diritti umani, Bologna, Il Mulino, 2007Flores M., La storia dei diritti umani, Bologna, Il Mulino, 2008Gambino A., L’imperialismo dei diritti umani, Roma, Editori Riuniti, 2001Lotti F. - Giandomenico N. (a cura di), Insegnare i Diritti Umani, Torino,Edizioni Gruppo Abele, 1999Sitografiawww.hrw.orghttp://dirittiumani.utet.it/dirittiumani/sitografia.jsphttp://itit.abctribe.com/attualit%C3%A0/la_carta_dei_doveri_umani_tutti_avete/_art_270www.amnestyinternational.it