Diritti umani

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RIFLESSIONI SUL TEMA DEI DIRITTI UMANI TRA IL MONDO CLASSICO E NOI Hieronymus Bosch – Il Viandante, 1515. Dal Trittico del Carro di Fieno. Museo del Prado, Madrid. Donatella Puliga Università di Siena

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HOMO SUM?RIFLESSIONI SUL

TEMA DEI DIRITTI UMANI TRA IL MONDO CLASSICO E NOI

Hieronymus Bosch – Il Viandante, 1515.Dal Trittico del Carro di Fieno.

Museo del Prado, Madrid.

Donatella Puliga Università di Siena

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I diritti umani‘Diritti umani’: concetto universale?

Il concetto di ‘universale’:è indefinibile poiché varia da una cultura all’altra e da

un’epoca storica all’altra, ma non è del tutto ‘relativo’ poiché i diritti

sono“ripetuti nel tempo e riconosciuti in aree (culturali) anche lontane fra loro a sancire il loro carattere di ‘diritti della persona umana’”, e quindi in qualche modo universali.

Introduzione

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I diritti umani

il riconoscimento di un elemento comune a

tutti gli esseri umani

l’attribuzione di un particolare valore all’essere umano in quanto tale.

Le differenti interpretazioni dei diritti umani,

generalmente basate su testi sacri,sono accomunate da

Introduzione

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Legge degli dèi e legge degli uomini

Vita dei Greci e Romani: fortemente intrisa di religiosità.

I re, nella Grecia della monarchia, erano investiti di potere sacrale e interpretavano la volontà del dèi.

Crimine = atto che infrangeva la pace con gli dèi.

Introduzione

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I diritti umani

teoria e praticaDistanza tra

Difficile analizzare situazioni distanti nel tempo attraverso la lente dei diritti umani ‘moderni’.

Fondamentale tener conto della situazione storica e sociale che ne fu lo sfondo. Esempio: convivenza storica fra la dichiarazione che “tutti gli

uomini sono per natura ugualmente liberi e hanno certi diritti innati” (Dichiarazione dei Diritti della Virginia, 1776) e l’istituto legale della schiavitù negli Stati Uniti, abolito quasi un secolo dopo.

Introduzione

legislazione e vita reale

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Bouzyges e l’aratura sacra

Nell’ Atene arcaica, l’eroe Bouzyges per primo aggioga dei tori ad un aratro.Capostipite di una famiglia di sacerdoti – i Bouzygai - incaricati di riti dedicati all’aratura.Durante i riti venivano lanciate maledizioni particolari.

Bouzyges = colui che aggioga i buoi.

Mosaico III sec. d.C. Muséé des Antiquites Nationales, Saint-Germain-en-Laye, Francia.

In Grecia

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Bouzyges

Qual è il contenuto di queste maledizioni?

Contro chi? Perché? Cosa hanno a che

vedere con i ‘diritti umani’ nell’antichità?

Bouzyges “ […] lancia molte maledizioni verso coloro che non mettono in comune nella vita l’acqua o il fuoco o non mostrano la strada a coloro che sono smarriti”

Appendix I.61, Corpus Paroemigraphorum Graecorum

Maledizioni, dunque, contro chi viola i doveri reciproci dati per assodati.

In Grecia

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Difilo

Difilo, comico ateniese:“tu ignori cosa c’è nelle maledizioni, se qualcuno non mostra la via rettamente, o non fa accendere il fuoco, o estinguere l’acqua, o impedisce di mangiare a chi sta per farlo.”

Diph.Ath., VI.238 Difilo, c. 360-290 a.C.

In Grecia

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La ragioni della maledizione

rifiutare• l’acqua agli assetati, • il cibo agli affamati,• di indicare la strada agli

smarriti,• di essere clementi verso

i nemici,• di seppellire i cadaveri.

Azioni che attirano le maledizioni per coloro che osano andare contro una legge non scritta:

In Grecia

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I doveri ‘sacri’• Violare i doveri ‘sacri’,

colloca i trasgressori all’esterno della comunità.

• I doveri ‘sacri’ si applicano anche nei confronti dello straniero.

In Grecia

• I doveri si trasformano in diritto per chi chiede acqua, cibo, fuoco, la strada …

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Il senso della maledizione

Il rispetto dei doveri è affidato non solo a: la buona volontà, il senso della

comunità, la responsabilità

reciproca, Non sono quindi le leggi e le punizioni a determinare un

comportamento socialmente corretto bensì

il timore della maledizione.

ma ad un intervento esterno, magico o religioso, mediato dal sacerdote, esecutore della volontà divina.Crimine = atto che infrange la pace con gli dèi.

In Grecia

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Per amore di un corpo fraterno: Antigone di Sofocle

Frederic Leighton (1830-1896), Antigone.Collezione privata Christie's Images.

Frederic Leighton (1830-1896), Antigone.Collezione privata Christie's Images.

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Antigone

Morte di Eteocle e Polinice. Frontone del tempio di Talamone, arte etrusco-italica.

Museo Archeologico, Firenze.Giovanni Battista Tiepolo (1696–1770),

Eteocle e Polinice.

In Grecia: Antigone

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Ou[toi sunevcqein, ajlla; sumfilei'n e[fun “non sono nata per condividere l’odio ma l’amore”

Vaso del “pittore di Dolone“ raffigurante Antigone di fronte a Creonte.

Antigone alla tomba del fratello. Vaso attico.

Museo del Louvre, Parigi.

Contrapposizione tra:Creonte, re di Tebe e Antigone, figlia di Edipoeroe e antieroe“legalità politica” e “ordine divino”Propensione per l’odio e propensione per l’amore

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Antigone

Marie Stillman (1844-1927), Antigone dall’ 'Antigone' di Sofocle.Woodbridge, Simon Carter Gallery.

L’epilogo, con l’imprigionamento di Antigone e il suo successivo suicidio nella grotta dove era tenuta, fa della protagonista la prima paladina dei diritti umani nella cultura greca.

In Grecia

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Antigone

Edmund Kanoldt (1845-1904), Antigone con un vaso di unguento accanto al corpo di Polinice, 1883

In Grecia

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Antigone

Nikiforos Lytras (1832–1904), Antigone dinanzi al cadavere di Polinice, 1865. Atene, Galleria Nazionale e

Museo Alexandros Soutzos.

In Grecia

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Achille e il corpo di EttoreajllÆ a[ge deu'ro qeou;" ejpidwvmeqa: toi; ga;r a[ristoi mavrturoi e[ssontai kai; ejpivskopoi aJrmoniavwn: ouj ga;r ejgwv sÆ e[kpaglon ajeikiw', ai[ ken ejmoi; Zeu;" dwvh/ kammonivhn, sh;n de; yuch;n ajfevlwmai: ajllÆ ejpei; a[r kev se sulhvsw kluta; teuvceÆ jAcilleu' nekro;n jAcaioi'sin dwvsw pavlin: w}" de; su; rJevzein.

vv. 254-259 Ma su, qui stesso invochiamo gli dèi; saranno loro i testimoni e garanti migliori dei nostri accordi:non ti sfregerò malamente, nel caso che Zeus dia a me la vittoria ed io ti tolga la vita;ma dopo averti, Achille, predato le tue belle armi,restituirò il corpo agli Achei; tu fa’ altrettanto

Iliade, XXII, vv. 86-89.

In Grecia

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Achille e il corpo di Ettore

Da vaso attico, La lotta fra Ettore e Achille.

Ma Achille:

se; me;n kuvne" hjdÆ oijwnoi; eJlkhvsousÆ aji>kw'", to;n de; kteriou'sin jAcaioiv.

Iliade, vv. 335-336Questa forma di oltraggio al cadavere costituiva un “rituale di annientamento” che i Greci chiamavano αεικια =“perdita di somiglianza”.

In Grecia

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Achille e il corpo di Ettore

Peter Paul Rubens (1577–1640), Achille vincitore di Ettore.

Pau, Musée des Beaux-Arts (1630–35).

Αεικια = rovesciamento del rituale funebre

Rituale funebre: preserva ed eterna l’identità della persona.Αεικια: perdita identità e accesso negato al regno dei morti “liminarità” dell’anima del defunto.

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Achille e il corpo di Ettore

Ettore trascinato da Achille. Pietra tombale proveniente da Virunum. Klagenfurt, Austria.

“Bada piuttosto che io non diventi per te vendetta divina”

In Grecia

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Achille e il corpo di Ettore

Achille con il cadavere di Ettore. Tondo di ciotola a figure rosse, c. 490-480 a.C.

proveniente da Atene. Museo del Louvre, Parigi.

Trasformazioni di:

Achille metamorfosi animale;

Ettore morente carne, pasto dell’avversario.

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Achille e il corpo di Ettore

Ettore legato al carro di Achille. Incisione di J. Balthasar Probst (1673-1748).

Fine Arts Museum, San Francisco.

Achille risponde sprezzante che in nessun caso, e a nessuna condizione: sev ge povtnia mhvthr ejnqemevnh lecevessi gohvsetai o}n tevken aujthv, ajlla; kuvne" te kai; oijwnoi; kata; pavnta davsontai vv.349-52

In Grecia

“la nobile madre potrà piangerti disteso sul letto, lei che ti ha partorito, ma tutto intero ti mangeranno cani e uccelli”

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Achille e il corpo di Ettore

Achille trascina il cadavere di Ettore. Pettine di osso.

Seconda metà del I secolo d.C. Reperto tombale. Oria, Italia.

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Achille e il corpo di Ettore

Gian Battista Ballanti Graziani (1762-1835).Priamo alla tenda di Achille.

Faenza, Palazzo Milzetti, Sala delle Feste o Galleria d’Achille.

tou;" dÆ e[laqÆ eijselqw;n Privamo" mevga", a[gci dÆ a[ra sta;" cersi;n jAcillh'o" lavbe gouvnata kai; kuvse cei'ra" deina;" ajndrofovnou", ai{ oiJ poleva" ktavnon ui|a".

vv. 477-9 “Il grande Priamo entrò non visto, ed avvicinatosi abbracciò le ginocchia di Achille, baciò le sue manitremende, omicide, che a lui tanti figli avevano ucciso”.

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Achille e il corpo di Ettore

Il riscatto del cadavere di Ettore: Priamo supplica Achille

“Su, Achille, rispetta gli dèi ed abbi pietà di me,nel ricordo di tuo padre. Ancora più degno di pietà sono io,ho sopportato quello che al mondo nessun altro mortale,di portare alla bocca la mano dell’uccisore di mio figlio.”

In Grecia

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Achille e il corpo di Ettore

Il cadavere di Ettore ricondotto a Troia. Dettaglio di bassorilievo ornamentale di sarcofago romano in marmo, c. 180–200 d.C. Collezione Borghese, Roma.

W" oi{ gÆ ajmfivepon tavfon {Ektoro" iJppodavmoio. “Davano così sepoltura ad Ettore domatore di cavalli” Iliade XXIV, v.804.

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La memoria di Ettore

Jacques-Louis David (1748-1825), Ettore, 1778.Musée Fabre, Montpellier.

E tu onore di pianti, Ettore, avraiove fia santo e lacrimato il sangueper la patria versato, e finché il Sole risplenderà su le sciagure umane.

Ugo Foscolo, I Sepolcri

In Grecia

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… e di nuovo Sofocle: Aiace

Exekias (VI secolo a.C.), Aiace medita il suicidio, circa 540 a.C..

In Grecia: Aiace

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Aiace

Artista sconosciuto, Il suicidio di Aiace Telamonio.Cratere etrusco (forse proveniente da Vulci) con figure rosse, circa

400/350 a.C. The British Museum, Londra.

In Grecia

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Aiace

Pittore di Brygos, Il cadavere di Aiace coperto da Tekmessa. circa 490 a.C..

In Grecia

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La libertà

La libertà è riferita principalmente alla comunità e solo di riflesso agli individui.

La polis o la civitas si consideravano libere se si erano date le leggi da sé, non da un tiranno o da uno straniero.

Poiché la libertà non era connaturata alla persona ma all’ordinamento politico, la schiavitù era ritenuta ammissibile. Per Aristotele è giusta perchè gli uomini erano diversi

per caratteristiche fisiche, mentali e spirituali.

In Grecia

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Cittadini a pieno titolo

Nella categoria non rientravano:gli stranierigli schiavi le donne

Concezione antropologica basata sulla disuguaglianza ed anche ellenocentrica:solo i Greci avevano il massimo di

intelligenza e coraggio.

Greci

Nordici: rozzi ed irruentiAsiatici: arrendevoliEgiziani

: balordi

In Grecia

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Cambia la situazione politica e con essa il concetto di libertà

Spostamento da libertà collettiva a libertà interiore quando la Grecia passa sotto il giogo dello straniero.

Per i Sofisti: comune biologia (physis) rende gli uomini uguali nonostante la diversità di costumi e leggi (nomos).

Per gli Stoici: ogni uomo in quanto partecipe del logos (ragione universale) è uguale agli altri.

In Grecia

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La celebrazione del barbaro …

Le sculture evocano profonde sensazioni di eroismo e pateticità, a evidenziare il valore dei vinti e quindi, di riflesso, anche quello dei vincitori.

Il Galata suicida, o Galata Ludovisi. Copia romana del I sec. a.C. da un originale bronzeo del 230-220 a.C. circa. Palazzo Altemps, Roma.

Il Galata morente, Copia romana del I sec. a.C. da un originale bronzeo del 230-220 a.C. circa. Musei Capitolini, Roma.

In Grecia

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A Roma

Marco Tullio Cicerone, De Re Publica.Edente Angelo Maio, Vaticanae Bibliothecae Praefecto.

Romae in Collegio Urbano apud Burliaeum, 1822.Marco Tullio Cicerone, De Officiis, libri tres, 1512.

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Communia Per delitti di estrema

gravità: Aqua et igni interdictio

i colpevoli sono indegni di continuare a far parte della comunità romana.

Comportava l’allontanamento dalla comunità e la perdita della cittadinanza, anche se non della libertà.

• Ennio (239 - 169 a.C.) colloca l’acqua e il fuoco fra i beni communia, non negabili a nessun uomo.

• Per Cicerone (106 – 43 a.C.) , communia erano utili a chi ne beneficiava e non arrecavano danno a chi li osservava.

• Seneca (4 a.C.- 65 d.C.) definiva i communia: humanum officium, ‘doveri degli uomini verso gli uomini’.

A Roma

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Uguaglianza ?

Cicerone: ogni uomo appartiene alla civitas maxima costituita da tutto il genere umano.

Seneca: in De Clementia afferma la compartecipazione di tutti gli uomini alla ragione universale.

Epitteto (50-120 d.C.): basa l’uguaglianza sulla comune filiazione da Dio.

A Roma

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Philanthropìa …

Philanthropìa = affetto per gli esseri umani (connotazione sociale).

Philéllenos vede nei Greci il gruppo con cui avere rapporti privilegiati;

Philànthropos guarda a tutti gli esseri umani (ànthropos = uomo).

A Roma

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… e Humanitas

humanitas = comportamento umano, mite, equo, comprensivo, ma anche educazione e cultura (tratti distintivi dell’uomo rispetto agli altri essere viventi).

Philànthro-pia

Humanitas

Equità. MitezzaUomo

A Roma

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Seneca

magna[…] laus est si homo mansuetus homini est“è una grande lode se l’uomo è benevolo verso l’altro uomo.

Epistulae ad Lucilium, 95.51.4

omne hoc quod vides, quo divina atque humana conclusa sunt, unum est; membra sumus corporis magni “ogni cosa che vedi, in cui sono unite le cose divine e le cose umane, è unico; siamo membra di un grande corpo”

Epistulae ad Lucilium, 95.52.2Lucio Anneo Seneca

(Corduba, 4 a.C. – Roma, 65)

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Seneca

“La natura ci ha generato parenti fra noi, perché siamo stati generati dagli stessi elementi e tendiamo verso lo stesso fine […] Ci stia sempre nel cuore e sulle labbra quel verso famoso: homo sum: humani nihil a me alienum puto. Convinciamoci di questo, che siamo nati per stare insieme. La nostra società è come una volta di pietre, che sta su solo perché le pietre si sostengono l’un l’altra, altrimenti cadrebbe”

Epistulae ad Lucilium, 95.51.53

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Clementia e Indulgentia

Virtù romane, non obbligatorie, che trattenevano dal commettere atti esecrabili.

Il rispetto dei diritti deriva dalla buona disposizione e qualità morali

dell’individuo.

A Roma

Statue allegoriche di Iustitia e Clementia.

Hofburg, Vienna

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Di conseguenza, nella pratica, i ‘diritti umani’ non si applicano indistintamente a tutti gli uomini!

Tutti uguali, ma …

Cicerone: tutti gli uomini appartengono alla stessa societas, ma vincolati da doveri diversi a seconda della parentela. Elenca quattro forme di società fondate sulla vicinanza:1. Individui che parlano la stessa lingua e vantano la

stessa origine;2. società formata dallo stato (patria);3. società formata dalla famiglia (genitori, figli, parenti);4. amici.

A Roma

Page 45: Diritti umani

In sintesi

La filosofia stoica introdusse i principi di:

libertà uguaglianza dignità umana rispetto della persona

SFERA ETICA ORDINAMENTI POLITICI E GIURIDICI

ELEMENTO CARATTERIZZANTE DEL PENSIERO GRECO-ROMANO: bene comune e utilità generale, non l’individuo.

libertà uguaglianza dignità umana rispetto della persona

ma

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Voltaire

Voltaire, Trattato sulla tolleranza, 1763.

François-Marie Arouet, Voltaire, 1694 – 1778.

Uno sguardo sul mondo moderno

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Cesare Beccaria“[…] Pochissimi hanno esaminata e combattuta la crudeltà delle pene e l’irregolarità delle procedure criminali, parte di legislazione così principale e così trascurata in quasi tutta l’Europa, pochissimi, rimontando ai principi generali, annientarono gli errori accumulati di più secoli, frenando almeno, con quella sola forza che hanno le verità conosciute, il troppo libero corso della mal diretta potenza, che ha dato finora un lungo e autorizzato esempio di fredda atrocità. E pure i gemiti dei deboli, sacrificati alla crudele ignoranza ed alla ricca indolenza, i barbari tormenti con prodiga e inutile severità moltiplicati per delitti o non provati, o chimerici, la squallidezza e gli orrori di una prigione, aumentati dal più crudele carnefice dei miseri, l’incertezza, doveano scuotere quella sorta di magistrati che guidano le opinioni delle menti umane”.

C. Beccaria, Dei delitti e delle pene, 1763

Uno sguardo sul mondo moderno

Cesare Beccaria, 1738 - 1794

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Cesare Beccaria

Cesare Beccaria, frontespizio di Dei delitti e delle pene.

Harlem - Parigi, Molini, 1766.

“ Il fine delle pene non è di tormentare e affliggere un essere sensibile, né di disfare un delitto già commesso. Può in un corpo politico albergare questa inutile crudeltà strumento del furore e del fanatismo o dei deboli tiranni? Le strida di un infelice richiamano forse dal tempo che non ritorna le azioni già consumate? Il fine dunque non è altro che di impedire il reo dal far nuovi danni ai suoi concittadini e di rimuovere gli altri dal farne uguali. Quelle pene dunque e quel metodo di infliggerle deve esser prescelto che, serbata la proporzione, farà una impressione più efficace e più durevole sugli animi degli uomini, e la meno tormentosa sul corpo del reo”

C. Beccaria, Dei delitti e delle pene, 1763

Uno sguardo sul mondo moderno

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Grazie dell’attenzione