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DIRIGENTI INDUSTRIA anno LXVI - GENNAIO 2013 - € 1,03 1 . 13 Spedizione in abbonamento postale - Tariffa ROC - articolo 1, comma 1, del D.L. 24.12.2003 n. 353, convertito in L. 27/2/04 n. 46 - Pubbl. inf. 45% DCB di Milano MENSILE DELL’ALDAI - ASSOCIAZIONE LOMBARDA DIRIGENTI AZIENDE INDUSTRIALI SINDACATO Riccione: noterelle di uno dei quarantatré... CULTURA Concerto d’Autunno ALDAI 2012 EDITORIALE La politica, il welfare e il contratto Un grande successo pagina 10

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SINDACATO

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CULTURA

Concertod’AutunnoALDAI 2012

EDITORIALE

La politica, il welfaree il contratto

Un grande successopagina 10

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DIEDITORIALE

3Dirigenti Industria - gennaio 2013

Il legittimo orgoglio dirappresentare i colleghiche così numerosi hanno

partecipato all’evento degliStati generali CIDA allavecchia Fiera di Milano, mispinge a prendere semprepiù viva coscienza delle mieresponsabilità alla guidadell’ALDAI.L’espressione matura e re-sponsabile che un vero eproprio fiume di colleghisotto una pioggia battente

ha offerto, fluendo ordinatamente dai banchi di registrazio-ne fino alla grande sala, rimane per me un ricordo “fotogra-fico” significativo. La partecipazione attenta e compostaprestata alla proposta di valore che ci ha illustrato il Presi-dente Silvestre Bertolini come alla replica che il Presiden-te del Consiglio Mario Monti ha abilmente, ma credo anchesinceramente, argomentato sono un incoraggiamento e in-sieme un monito per il seguito della nostra azione.E la nostra azione, anche qui a Milano, anzi soprattutto aMilano, non può non essere anche strettamente sindacale,anche se inscindibilmente legata alla nostra immagine pub-blica. È per questo che tengo a parlarvi dell’esperienza deidue giorni di Riccione, il 23 e 24 novembre 2012, dove ilPresidente Federmanager Giorgio Ambrogioni ha riunito unvariegato gruppo di colleghi per dare l’avvio al lavoro dipreparazione della trattativa per il rinnovo del contrattocollettivo nazionale con Confindustria. Ed è per questo, che fra i vari temi oggetto della riflessionedi Riccione, voglio riflettere sul ruolo che il welfare assumein questo preciso momento storico nella vita concreta di noidirigenti, delle nostre famiglie e anche del modo con cui af-frontiamo il nostro lavoro.Mi sto convincendo sempre di più che si tratta di un beneprezioso, che i nostri contratti hanno contribuito a creare edifendere e che sta dispiegando adesso tutto il suo poten-ziale, anche a fronte della crisi economica.È evidente che la riforma della previdenza obbligatoria hacambiato lo scenario per tutti noi e che il trend di diminu-zione dei trattamenti pensionistici è in netta diminuzione,anche se taluni eccessi di accanimento specifico verso la fa-scia di reddito da lavoro dipendente che noi rappresentiamosperiamo che vengano corretti. La previdenza integrativa,sempre invocata e blandita, ma raramente concretamentesorretta da provvedimenti incisivi della politica è quindi unbaluardo imprescindibile per assicurare nelle condizioni divecchiaia un giusto riconoscimento a chi, nel corso della suavita lavorativa non ha risparmiato impegno, fatiche, dedi-zione e ha messo i propri talenti al servizio delle imprese edella vita economica in senso lato. La buona reputazione ed

La politica, il welfaree il contratto

di Romano Ambrogi

il successo del Previndai testimoniano di uno strumento va-lido e ben gestito, che sta sul mercato in ottima posizione erappresenta una risposta seria del sistema di relazioni bila-terali tra Federmanager e Confindustria. La valorizzazionedi questo strumento, di cui non deve sfuggire la finalità pre-videnziale (cioè la fruizione di una rendita per la vecchiaia,anche se la contingenza attuale porta taluno ad ipotizzarneun uso più finanziario, per sopperire a periodi di mancanzadi reddito) è secondo me da perseguire con decisione nellatrattativa contrattuale. Chiaramente questo dovrà essereaccompagnato da una precisa azione politica tesa a far con-dividere il significato sociale di questa scelta e a favorirneil trattamento fiscale.Analogamente va affrontato con la dovuta serietà e lungi-miranza l’aspetto dell’assistenza sanitaria integrativa. Spe-riamo siano finiti i tempi della contrapposizione ideologicatra servizio sanitario statale e privato e che si torni concre-tamente a valutare la sostenibilità della spesa sanitaria nellungo periodo. Come nel caso della previdenza, la strutturademografica della popolazione, così radicalmente mutatarispetto ai tempi in cui si è venuto costituendo il sistema diwelfare, deve essere tenuta in conto se si vuole effettiva-mente assicurare a tutti i colleghi per tutta la vita un livel-lo di integrazione significativo, come quello che il FASI at-tualmente presta.Mi rendo conto che nella concitazione delle trattative, magià all’atto della prima riflessione sulle tematiche da porresul tavolo, si tenda a sottovalutare i benefici differiti, mirendo conto che mentre si è impegnati in una dura vitaaziendale o angosciati per la perdita del reddito, si tendanaturalmente a obliterare gli aspetti che riguardano gli an-ni a venire, ma credo che sia fondamentale, proprio per i di-rigenti in servizio, impegnarsi a fondo per mantenere neltempo la tutela del reddito e quella della salute.Vi assicuro che la nostra rappresentanza a Riccione ha la-vorato bene, cogliendo lo spirito di questa iniziativa nuovaper la Federazione che ha voluto iniziare per tempo il di-battito sulle proposte da presentare a Confindustria: si trat-ta ora di dare continuità a questo lavoro, allargando la pla-tea dei colleghi che possono dare un contributo di idee e diriflessioni alla Commissione Sindacale e alla CommissioneWelfare, in modo che da ALDAI, la più importante Associa-zione di Federmanager, insieme all’apporto della compe-tenza professionale della nostra struttura e al lavoro deimembri della Commissione, possa venire anche un convintoapporto di energie alla delegazione e agli Organi Direttividella Federazione.È solo con una condivisione larga e convinta fra i colleghiche potremo sostenere le ragioni di un contratto che rico-nosca concretamente il ruolo aziendale e sociale del diri-gente e continuare a testa alta a presentarci con l’orgoglioche ci compete grazie al nostro lavoro e alla nostra coscien-za. �

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4 Dirigenti Industria - gennaio 20134

MENSILE DELL’ALDAIASSOCIAZIONE LOMBARDADIRIGENTI AZIENDE INDUSTRIALI

direttore responsabile:Romano Ambrogicoordinamento generale:Sergio Zemesegretaria di redazione:Gabriella Canuti

comitato di redazione:Michela Bitetti, Mario Boccafoglia,Massimo Bondi, Agostino D’Arco, Gianni Fossati, Guido Maglionico, Stefano Melodia, Fabio Pansa Cedronio,Benedetta Pisto, Silvia Romagnoli,Annalisa Sala, Chiara Tiraboschi

società editrice: ARUM srl,via Larga 31, 20122 MilanoPartita IVA 03284810151tel. (02) 58376237fax (02) 58307557iscritta al Registro Nazionale della Stampa con il numero 5447 vol. 55, pag. 369, del 20.11.1996Società soggetta alla direzione ecoordinamento dell’ALDAI (AssociazioneLombarda Dirigenti Aziende Industrali)

spedizione in abbonamento postale, 45%,tariffa ROC, art. 1, comma 1, del D.L. 24.12.2003 n. 353 convertito in L. 27.2.2004 n. 46.

autorizzazione del Tribunale di Milano, 20novembre 1948, numero 891

art direction: Camillo Sassi, Milanostampa: Amilcare Pizzi, Cinisello B.

concessionaria esclusiva della pubblicità: PRS srlVia B. Quaranta, 29 – 20141 MilanoTel. 02.573717.1 - Fax 02.573717.290www.prspubbl.itformato delle inserzioni:pagina al vivo: b. 210 x h. 297 mm,pagine in gabbia: b. 170 x h. 262 mm,mezza pagina orizzontale in gabbia:b. 170 x h. 128 mm.una colonna: b. 39 x h. 262 mm.

hanno collaborato a questo numero:Romano Ambrogi, Sergio Zeme,Giuseppe Colombi, Lorenzo Peretto,Chiara Tiraboschi, Giorgio Ambrogioni,Marco Rossetti, Grazia Mallus, SilviaRomagnoli, Fabrizio Calvo, Sergio Bollani,Giovanni Mura, Vladimiro Sacchetti, VittorioBruzzi, Fabio Pansa Cedronio, Guido DallaCasa, Pinuccia Barbieri, Giancarlo Grianti,Livio Fasiani, Selene Tirelli, MarioGarassino, Alessandro Solbiati, MassimoBondi, Franco Del Vecchio

Questo numero è stato chiusoin tipografia il 28 dicembre 2012

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati in possesso - legge 675/96 - (Tutela Dati Personali) che sono utilizzati al soloscopo di inviare il mensile “Dirigenti Industria”, nonché la possibilità di richiedernegratuitamente la rettifica o la cancellazionescrivendo direttamente a: Arum - Via Larga, 31 - 20122 Milano

Per esercitare i diritti di cui all'art. 7 del DLGS 196/2003 inviare un fax al numero02/5830.7557 o inviare una mail a:[email protected] indicando un recapito presso cui essere contattati.

Dichiarazione di tiratura resa al Garante per l’editoria, ai sensi del comma 28 della Legge 23.12.96 n. 650: n. 29.900 copie

Costo abbonamento 11 numeri: euro 15,00

In copertina: Un grande successo

Il pagamento della quota associativa ALDAIcomporta automaticamente la sottoscrizionedell’abbonamento a “Dirigenti Industria”.

EDITORIALE

3 La politica, il welfaree il contrattoRomano Ambrogi

LETTERE

6 Monelli, Ceradelli, Fossati,Caputo, Parpajola,Andreetta, Medici

INFORMATIVA

8 Rinnovo quota associativa 2013

9 Cariche elettive triennio 2012-2014

SINDACATO

10 Un grande successoSergio Zeme

12 Riccione: noterelle di uno dei quarantatréGiuseppe Colombi

INFORMATIVA

15 Contatti ALDAI

SINDACATO

16 50&Più CAAF per le successioniChiara Tiraboschi

17 Contributo di solidarietà per i dirigenti in servizio ed in pensioneLorenzo Peretto

18 Comincia da ALDAIChiara Tiraboschi

NOTIZIE DA FEDERMANAGER

19 2013: l’anno della crescitaGiorgio Ambrogioni

PREVIDENZA E ASSISTENZA SANITARIA

22 ASSIDAI - Le novità 2013Marco Rossetti

ECONOMIA

24 Il salvadanaio…dubbi e perplessitàGrazia Mallus

FORMAZIONE

26 Pubblicato l’Avviso Regionale per la Lombardia 2/2012Silvia Romagnoli

27 Corsi e Seminari ANIMP

LAVORO

28 Formazione, lavoro, valorizzazione dei giovaniFabrizio Calvo

30 Convegno Scuola/Lavoro Sergio Bollani

ASPETTI LEGALI / FISCO

31 Giurisprudenza della Sezione Lavoro del Tribunaledi Milano e di RomaGiovanni Mura

DIS O M M A R I ODIRIGENTI

INDUSTRIA

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VITA ASSOCIATIVA

33 Dirigenti Senior per il programma di Tutoring a favore dei colleghi in servizioVladimiro Sacchetti

34 GdL Energia ed EcologiaRiunione del 22 novembre 2012Vittorio BruzziFabio Pansa Cedronio

SOCIETÀ

36 Conferenza sulla decrescita e Colloqui di Dobbiaco 2012Guido Dalla Casa

OPINIONI

38 La sfida femminista nel cuore della politicaPinuccia Barbieri

5Dirigenti Industria - gennaio 2013 5

DIS O M M A R I O

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VADEMECUM PER GLI AUTORI

TESTI I testi devono pervenire alla redazione della rivista battuti in for-mato WORD. Articoli di 9.000 battute al massimo (spazi in-clusi), se composti da solo testo. Se sono previsti grafici,immagini, foto, figure, ecc. il numero di battute va proporzional-mente ridotto.

ILLUSTRAZIONIImmagini, grafici e foto non devono essere inseriti nel documentodi testo bensì inviati separatamente in file JPG (non compresso) oin file TIFF in alta risoluzione per la stampa (300 dpi).

Per l’ottimizzazione dei tempi e per non creare disguidi nell’iterdella lavorazione tecnica della rivista invitiamo cortesementea inviare alla Redazione i testi in versione definitiva. La segreteria e successivamente il grafico provvederanno al-l’impaginazione secondo gli standard grafici della rivista.

Per ulteriori chiarimenti: Gabriella Canuti Segreteria di Redazionevia Larga 31 - 20122 Milano [email protected] tel. 02/58376.237 - fax 02/5830.7557

DIRIGENTIINDUSTRIA

Lettere e articoli firmati impegnano tutta e sola la responsabilità degli Autori e non rispecchiano necessariamente l’opinione dell’ALDAI. Gli articoli sono pubblicati a titolo gratuito.

CULTURA E TEMPO LIBERO

40 Concerto d’Autunno 2012Rachmaninov e Dvorakper una splendida serata musicaleGiancarlo Grianti

42 Golfisti ALDAIVladimiro Sacchetti

43 Il Bosone di Higgs: all’origine dell’Universo che conosciamoLivio Fasiani

44 Due piccole preziose mostreSelene Tirelli

46 Quando la musica cambiò:1910-1935Alessandro Solbiati

I LIBRI DI GENNAIO 2013

48 • La chimica del managerrecensione di Massimo Bondi• Post managerrecensione di Franco Del Vecchio

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DILETTERE

6 Dirigenti Industria - gennaio 2013

Spettabile Redazione “Dirigenti Industria”Mi associo in tutto e per tutto a quanto chiaramente espostodall’amico Giuliano Ceradelli nell’articolo “I fans della de-crescita” pubblicato nel numero di ottobre 2012 della rivi-sta. Ho vissuto gli anni del dopoguerra partecipando alla ri-costruzione e nulla meglio di quegli anni mostra la strettacorrelazione tra PIL e benessere. Non è col risparmio o coltornare al Medioevo che si salverà il mondo, anzi al contra-rio vorrei mettere in evidenza l’altra correlazione benesse-re/sprechi, criticabile quanto si vuole, ma intrinseca nell’agi-re umano. L’articolo meriterebbe il grido di: “Affissione!”. Quanto all’articolo di Gianni Fossati “Verso la scelta vege-tariana” non ho nulla contro tale scelta, ma contro le consi-derazioni che se ne traggono. Non v’è dubbio che la bombademografica accentui la differenza alimentare tra Occiden-te e altri Paesi, ma trovo fuori dalla realtà i rimedi propo-sti. Non sono qualificato per difendere le proteine animalinella alimentazione, specie dell’infanzia, voglio solo mette-re in evidenza che, pur non essendo vegetariano, peso oggiquanto pesavo... 70 anni fa, credo quindi che sia la gola piùche la carne a procurare obesità e malattie e trovo incom-prensibile prendersela col rapporto di quindici a uno di ac-qua necessaria alla produzione carne/cereali: se in Val diChiana allevano la razza Chianina è perché lì l’acqua nonmanca e non vedo come se ne avvantaggerebbe il BurkinaFaso se passassero ai cereali. Le differenze sono nella Na-tura e studiare soluzioni al problema demografico scarican-dole al solito sull’Occidente senza sfiorarne la vera causanon servirà a farle scomparire.

RICCARDO MONELLI

Accolgo con piacere l’invito per ribadire che ovviamente lapenso come l’amico Monelli sia sui “fans della decrescita”di cui ho scritto, sia sulla dieta vegetariana su cui non miero espresso e su cui non ho preclusioni preconcette, purconcordando con le critiche dell’amico Monelli alle conclu-sioni cui perviene il collega Fossati che vedo inserite nellasolita tematica ormai molto diffusa specialmente tra lagente comune (quella per intenderci che assume come ve-rità rivelata e certa quanto i media acriticamente diffon-dono allo scopo di incrementare le tirature o gli ascolti).Non condivido infatti quella visione del mondo di coloroche sostengono la causa antropica del cambiamento clima-tico, di coloro che paventano come disgrazia la bomba de-mografica, cioè i neo-malthusiani o gli eco-catastrofisti,quelli, in poche parole, che pensano che l’uomo sia il cancrodel pianeta e che l’acqua, il Global Warming, il nucleare, gliOGM, la deforestazione, la desertificazione e altre consi-

mili catastrofi o presunte tali debbano rappresentare il no-stro quotidiano tormentone, perché occorre essere semprea caccia di sventure bibliche con cui spaventare la gentecomune e con le quali gonfiarci gli zebedei e quindi riem-pire giornali e servizi tv che si avvalgono della definizionedi “divulgativi” che diffondono il verbo (sulla bomba demo-grafica) che la sterilizzazione, la contraccezione e l’abortosiano indispensabili per controllare l’aumento demografi-co. Per quanto riguarda in particolare la scarsità di cibo,fortunatamente ogni tanto si ascolta una voce dissonantecome quella del Direttore Generale Josè Graziano da Silvadella FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Ali-mentazione e l’Agricoltura, che sostiene a ragion vedutache i problemi della mancanza di cibo nel mondo non deri-vano dalla sovrappopolazione, ma dal fatto che “si perde osi spreca un terzo del cibo prodotto ogni anno, cioè circa1,3 milioni di tonnellate”. L’obiettivo dunque è quello di“studiare come garantire la sicurezza alimentare” – chesecondo me non può passare attraverso il cambio della no-stra dieta alimentare – in ogni landa abitata del nostro pia-neta. Cosa non facile, ma decisamente non impossibile.Cordiali saluti

GIULIANO CERADELLI

A margine delle considerazioni svolte sulla recensionedel libro di Umberto Veronesi e Mario PappagalloSono da sempre convinto che un giornale o un periodico,anche se di categoria, deve saper parlare ai suoi lettori efarli sentire parte di qualcosa in grado di favorire l’instau-rarsi di un legame profondo. Per questo sono grato a chiscrive, non solo come segno di attenzione, ma anche comecontributo a fare della rubrica “ lettere” un punto di riferi-mento utile. Unica condizione richiesta è quella dell’onestàintellettuale di non attribuire agli altri “conclusioni” chenon hanno mai formulato.Ciò detto, mi piace sottolineare come l’occhiello che hosuggerito per il titolo della recensione del libro del Profes-sor Veronesi e del dottor Pappagallo sia: ” Vegetariani sipuò e si deve secondo Umberto Veronesi”. Del tutto nor-male che temi come quelli sviluppati possano suscitare opi-nioni legittime e diverse.Umberto Veronesi è un riferimento internazionale per lalotta contro il cancro: Direttore scientifico dell’Istituto Eu-ropeo di Oncologia e Presidente della Fondazione omoni-ma per il Progresso delle Scienze, non fa mistero delle sueposizioni. Mario Pappagallo è un giornalista medico-scien-tifico del “Corriere della Sera” e scrittore. Partendo dallasua esperienza di vita e dalle sue ricerche, Veronesi esponele ragioni legate all’etica, alla sostenibilità e alla saluteper cui dovremmo diventare vegetariani; Pappagallo spie-ga le basi scientifiche secondo le quali una buona alimen-tazione è fondamentale per vivere in salute, al punto che ilcibo diventa un elemento essenziale per la prevenzione dinumerose malattie tra cui anche molti tipi di tumore. Ho incontrato nutrizionisti convinti della bontà di questetesi, medici ancora più intransigenti e altri che non le con-dividono. Ovviamente anch’io ho alcune convinzioni, manon credo possano interessare i lettori o i colleghi. Compi-to di chi recensisce libri non è quello di pervenire ad alcu-na conclusione e a maggior ragione, non trattandosi di unromanzo, per quelli a connotazione scientifica. Il compito èpiù semplicemente quello di non trascurare i dati e le ri-

DIRIGENTIINDUSTRIA

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DILETTERE

7Dirigenti Industria - gennaio 2013

cerche citate nel rispetto del pensiero degli autori. Tutta-via, i libri devono essere sempre aperti liberando le paroledalle pagine: forse si scoprirebbe che il problema è piutto-sto complesso e contiene al suo interno grandi differenze.Ogni anno il consumo pro capite di 100 kg del Paese mag-gior consumatore di carne, provoca la distruzione di unaparte della foresta amazzonica grande come l’Austria perfar posto ai pascoli. Insomma qualcosa di più della Val diChiana che potrebbe indurre a una riflessione pacata suitemi dell’alimentazione, benessere animale e protezionedell’ambiente.Nella fattispecie, anche il professor Malik Falkenmark e isuoi colleghi dello Stockholm International Water Institutesostengono che entro qualche decennio la popolazione mon-diale aumenterà di due miliardi e le risorse idriche scarseg-geranno. Per evitare carestie dovremmo mangiare frutta everdura anziché carne, ma nulla vieta di trasmettere agliautori le garbate e ironiche considerazioni del lettore.

GIANNI FOSSATI

DOMANDA DI RIMBORSO IRPEF

Egregio Sig. Parpajola,In merito al quesito posto, Le inoltriamo la bozza dell’istan-za di rimborso predisposta dal nostro consulente fiscale,dott. Mura, preavvertendola che trascorsi 90 giorni dalla da-ta di presentazione dell’istanza dovrà proporre ricorso allaCommissione Tributaria.Con l’occasione porgiamo i nostri più cordiali saluti.Servizio Sindacale

MARIA CAPUTO (PER AVV. A. SALA)

Preg.ma signora Caputo, desidero ringraziare lei ed il dott.Mura per avere ottenuto, grazie ai vostri preziosi consigli,il rimborso IRPEF relativo alla riliquidazione della miaprevidenza integrativa. Aggiungo che, dopo alcuni colloquicon l’Agenzia delle Entrate, non è stato necessario ricorre-re alla Commissione Tributaria, quasi sicuramente perchél’Agenzia stessa prevedeva di soccombere, per l’ennesimavolta, sulla questione in esame!Grazie ancora e cordiali saluti.

LUCIO PARPAJOLA

Spett.le RedazioneDirigenti Industria Desidero esprimere il mio ringraziamento al dott. GiovanniMura per il supporto datomi in occasione di una controver-sia con I.N.P.S.Si tratta del ricorso contro un provvedimento con il qualel’Ente ha preteso il versamento di contributi non dovuti allaGestione separata, nell’ambito del suo programma Poseido-ne. Il ricorso, correttamente impostato dal Dr. Mura, è sta-to accolto dall’I.N.P.S., aprendo così la via al ricupero dellasomma versata.Distinti saluti

ALBERTO ANDREETTA

Spett.le Redazione Dirigenti Industria Lettera a dott. Stefano CuzzillaPresidente FasiSono una dirigente Fasi, iscritta dal 1989. Vorrei esprimer-Le la mia gratitudine per la Sua lungimiranza, per quantoriguarda il pacchetto prevenzione e per le procedure infor-matiche a tutela di ogni iscritto, procedure che hanno con-sentito di bypassare la burocrazia, a tutela della salute. So-no a casa da diversi anni per motivi di salute e nei momentidi necessità mi sono sempre avvalsa della struttura Fasi ar-rangiandomi da sola nel disbrigo delle pratiche.Lei ha dato agli associati una grande opportunità, aprendole porte ai sindacati di competenza territoriale, sia per leinformazioni sia per le promozioni.Per noi utenti è un aiuto estremamente valido, per la pre-parazione delle richieste di rimborso a carico dell’Associa-zione. Essere sicuri che la documentazione sia completa epronta per la liquidazione e spedizione è fondamentale pertutti.Inoltre, riconosco che le procedure software sono più sem-plici ed alla portata anche dei non esperti: rendono quindimaggiori favori a chi se ne avvale per la propria salute.Considerando che finora non mi sentivo molto aiutata dallaburocrazia (tutt’altro) mi fa piacere che una nuova genera-zione pensi alle problematiche dei più deboli, di coloro chehanno veramente bisogno di aiuto.In base alla mia esperienza, e non solo, ma di diversi asso-ciati ALDAI facenti parte di un gruppo onlus, posso affer-mare che il Fasi non è mai stato così vicino alle reali neces-sità dell’individuo; spesso ciò che serve a chi gestisce unastruttura importante come questa è calarsi nella realtà,guardarsi in giro per rendersi conto di quali sono i disagi ecosa servirebbe per risolverli.Io credo che Lei abbia fatto veramente un ottimo lavoro eLe auguro di avere sempre la forza di portare avanti inizia-tive in favore di chi ha più bisogno.Io sono in pensione da diversi anni, ma ho sempre pensatoche l’aspetto più importante è di sentirsi attivi. Nel 1995 hoaperto un’Associazione che si occupa di malasanità (sono ilfondatore e presidente) insieme ad altri volontari. Tutti iservizi che diamo sono assolutamente gratuiti. Sono giorna-lista e sostengo mio marito, che da 44 anni pubblica un set-timanale di informazione. Attraverso il giornale, spesso conmolta fatica (per evitare querele) amo far conoscere quelleche sono le grandi anomalie nel settore sanitario.Alla presente lettera vorrei che venisse data pubblicità,anche presso gli organismi della categoria. A tale scopoè stata inviata per conoscenza al Presidente Federmana-ger dr. Giorgio Ambrogioni e alla redazione della rivista“Dirigenti Industria”.Cordialmente

IOLANDA MEDICI

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DIINFORMATIVA

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RINNOVO QUOTA ASSOCIATIVA 2013Il Consiglio Direttivo ha deliberato le quote associative per l’anno 2013 confermando gli importi del-l’anno scorso per i dirigenti in servizio ed in pensione e riducendo la quota dei dirigenti inoccupati.

• DIRIGENTI IN SERVIZIO euro 240,00

• DIRIGENTI IN PENSIONE euro 120,00

• DIRIGENTI IN PENSIONE ANTE 1988 euro 112,00

• Un segnale di solidarietà nei confronti dei colleghi che hanno perso il lavoro: ALDAI dimezza la quota associativa (€ 120,00) dei dirigenti che autocertificano un reddito inferiore a € 50.000 annui (modello scaricabile dal sito)

PERCHÉ ALDAIL’Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali è la maggiore organizzazione territorialeFedermanager, punto di riferimento della dirigenza con l’obiettivo di rappresentare, valorizzare,tutelare sostenere, risolvere e sviluppare il percorso di crescita degli associati.

I VANTAGGI DI ESSERE SOCIOALDAI mette a disposizione un’ampia offerta di servizi mirati a suggerire le soluzioni più efficienti ea creare le migliori opportunità. Consulenza legale-contrattuale, consulenza pensionistica e diprevidenza complementare, assistenza FASI-ASSIDAI, orientamento e formazione, convenzione consocietà di placement specializzate per avviare un percorso di placement identico nelle condizioni,contenuti e costi a quello della GSR FASI; consulenza fiscale, convenzione 50&Più ENASCO per l’inviotelematico delle domande di pensionamento all’INPS, convenzione 50&Più SERVIZI per gli adempimentidel rapporto dei collaboratori familiari, ed ASSOCAAF per la compilazione del modello 730.

DAL 2013Convenzione FORMAPER Punto Nuova Impresa – un servizio gratuito mirato e pratico di supporto agliaspiranti imprenditori e lavoratori autonomi nel compiere scelte meditate e consapevoli per avviareattività competitive in grado di reggere sul mercato e convenzione 50&Più CAAF per le successioni.

I vantaggi ALDAI sono molteplici e trasversali, tra cui le convenzioni sanitarie e commerciali incontinuo aggiornamento.

Ricordiamo che per tutti gli associati ALDAI, dopo almeno un anno di iscrizione, è compresa nellaquota una copertura assicurativa specificatamente orientata alla tutela legale del singolo e, peralcune limitate fattispecie, anche dei componenti del nucleo familiare.

TERMINE E MODALITÀ DI PAGAMENTO

Entro il 15 marzo 2013 tramite:• bollettino di c/c postale salvo casi di deleghe aziendali e RID bancari;• bonifico bancario (IBAN IT24A0306909527000007682190)

indicando nella causale cognome, nome e numero di tessera o data di nascita;• delega aziendale (modello scaricabile dal sito);• RID bancario (modello scaricabile dal sito da consegnare alla banca entro il 28 febbraio 2013)

Per aggiornare i dati anagrafici e di contatto: www.aldai.it area riservata

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Ambrogi Romano (Presidente)Del Vecchio Franco (Vice Presidente) Soletti Francesco (Vice Presidente)Zenatelli Antonio (Tesoriere)D’Arco AgostinoFasolis SusannaLosito BrunoPansa Cedronio FabioRovelli AndreaToffetti ElenaZeme Sergio

Giunta Esecutiva Ambrogi RomanoAndronaco ErosBazzini Mauro MarcoBoselli Francesco MariaCapoccia LorenaCappiello MarioCaraffini GiovanniCeschin Eleonora DinaColombi GiuseppeCorradini GiorgioD’Arco AgostinoDe Masi SergioDe Stefani LucianoDe Varda GiorgioDel Vecchio FrancoDi Bruno AntonioFasolis SusannaFolci AngelaGanci MarilenaGarbarini Renato

Garzia MarcelloGiorgetti PatriziaGrigolli SerenaGuidotti GianniLeone LucianaLosito BrunoMagnaghi MarcoMenapace SilvanaPansa Cedronio FabioPoli PaolaPolito SergioRigamonti SergioRovelli AndreaSalvetti CarloSoletti FrancescoToffetti ElenaTrabucchi FiorenzaVeronesi SergioZeme SergioZenatelli Antonio

Consiglio Direttivo

Pezzotta Giuseppe (Presidente)Brazzoduro Guido (effettivo)Di Loreto Mario (effettivo)Andreoli Luigi (supplente)Carpani Marco (supplente)

Collegio Revisori dei Conti

Bevilacqua Carlo (Presidente)Durando Dario (effettivo)Zanini Giancarlo (effettivo)Mantovani Giuseppe (supplente)Vaccani Gesuino (supplente)

Collegio dei Probiviri

Bondi Massimo Melodia Stefano Mura Giovanni Saccaggi Carlo

Comitato Elettorale

Colombi Giuseppe - Commissione Sindacale e LavoroCorradini Giorgio - Comitato PensionatiDe Masi Sergio - Commissione Previdenza e Assistenza SanitariaPansa Cedronio Fabio - Commissione Studi

Presidenti delle Commissioni Consultive ALDAI

CARICHE ELETTIVE TRIENNIO 2012-2014

ARUM S.r.l.Società soggetta alla direzione

e coordinamento dell’ALDAI(Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali)

Giorgetti Patrizia (Presidente)Garbarini Renato Pansa Cedronio Fabio Poli Paola Zenatelli Antonio

ConsiglieriPezzotta Giuseppe Brazzoduro Guido Di Loreto Mario

Sindaci

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10 Dirigenti Industria - gennaio 2013

DISINDACATO

Incomincio con il ringraziare caldamente i colleghi dame sollecitati a suo tempo per la notevole partecipazio-ne all’incontro del 26 novembre scorso con il Presiden-

te del Consiglio dei Ministri, Sen. Mario Monti, in occasio-ne dell’evento “CIDA - Manager ed Alte professionalità perl’Italia” organizzato dalla nostra Federazione nell’area Mi-lano Congressi.

Sento il dovere di rivolgere questo ringraziamento ancheperché lo stesso nostro ospite è rimasto colpito dall’entitàdella partecipazione. Questo del resto è l’obiettivo che noi stessi ci eravamo postiprima della citata data: un obiettivo che è stato raggiunto inquanto eravamo veramente in tanti (circa 5.000 presenze),non solo ma abbiamo potuto presentare al Capo del Gover-no (possibilità mai realizzatasi prima) proposte di soluzio-ne dei maggiori problemi che affliggono il nostro Paese e diconseguenza anche la nostra categoria. Innanzi tutto un le-gittimo e più pieno riconoscimento del ruolo da noi svolto dasempre nell’interesse della collettività, specie nei momentidifficili. In altre parole una sempre maggiore nostra parte-cipazione alla soluzione delle problematiche nazionali co-me una delle “parti sociali” nell’ambito della cosiddetta“concertazione”.Obiettivamente non siamo di fronte ad un mutamento so-stanziale del nostro ruolo, ad una “rivoluzione dello stesso”,ma certamente è stato fatto un passo avanti. Da questo pun-to di vista quindi si può ben dire che il 26 novembre 2012rappresenti una data storica, uno spartiacque temporale.Dovremo naturalmente ritornare alla carica, ma potremofarlo con maggiore consapevolezza del nostro ruolo, anche aseguito di quello che abbiamo saputo dimostrare. Le richieste da parte nostra non mancheranno: per i colle-ghi in servizio una maggiore considerazione per il loro ap-

Un grande successodi Sergio Zeme

Ho ritenuto opportuno pubblicare sul numero digennaio della nostra rivista alcune considerazionisull’evento del 26 novembre u.s. con particolareriferimento ad una constatazione: a seguito dellecontinue penalizzazioni, le nostre pensioni non solonon hanno usufruito di alcuna forma di ricupero, macontinuano a perdere in potere d'acquisto. Una cosaè certa: nonostante tutte le difficoltà oggettivecontinueremo a far sentire la nostra voce, portandoavanti le nostre legittime istanze.

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11Dirigenti Industria - gennaio 2013

DISINDACATO

porto, penalizzato quando non impedito da troppe fuoriusci-te dalle aziende in crisi, per quelli in pensione affinché sismetta di considerarli come “oggetto di spremitura” ogniqualvolta si verifichi carenza di risorse per la Nazione, valea dire troppo spesso. Esiste una “fiscalità generale“, giàmolto pesante, cui il Governo deve attingere senza l’ag-giunta di “altri contributi“, cioè di altre tasse ogni qual-volta si presentino situazioni di particolare gravità. Natu-ralmente la spesa pubblica dovrà essere soggetta ad un con-trollo molto più rigoroso di quello attuale ed i tanti fenome-ni di evasione contributiva e fiscale, di disonestà, di corru-zione e di sperpero, dovranno essere sottoposti ad una verae propria “guerra senza quartiere”.Non ci aspettiamo che tutto ciò avvengaa breve scadenza: è sufficiente però chesi incominci, anche perché la percezio-ne dell’avvio di un mutamento del siste-ma in atto deve incoraggiare e premiaregli onesti, tutti quelli che hanno sempredato il meglio di sé lavorando e pagandoil dovuto fino all’ultimo soldo. Al tempostesso deve scoraggiare i disonesti indu-cendoli a cambiare comportamento.Questo ci aspettiamo, così come ci aspet-tiamo che non ci si ricordi dei pensiona-ti solo quando occorre una… spremitu-ra! I pensionati devono poter usufrui-re in piena serenità del frutto del lavo-ro di un’intera vita: questa condizionerappresenta un loro indiscutibile dirittocui non si può e non si deve venire meno.Questo desideriamo ricordare anche a

chi ci rappresenta, alla nostra Federazione, alla nuova Con-federazione (alla nuova CIDA), che hanno il compito di tu-telarci, di difenderci dalle continue vessazioni, vedi i blocchidella perequazione che si ripetono (cinque in poco più didieci anni), i cosiddetti contributi di “solidarietà” che siaggiungono periodicamente ad una fiscalità generale giàsoggetta ad incrementi.Non dobbiamo farci illusioni al riguardo, ma non dobbiamoneppure accettare “sic et simpliciter” che tutto continui co-me prima anche perché, come giustamente ha rilevato il no-stro Presidente Federale in un suo recente editoriale, “lamisura è più che colma!”. �

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12 Dirigenti Industria - gennaio 2013

DISINDACATO

Quello che volevo direa Riccione (e ho detto) A Riccione ho portato i risultati di diver-se riunioni tenute dalla CommissioneSindacale e Lavoro ALDAI, con la parte-cipazione di molte importanti RSA del-l’area milanese, qui di seguito riassunti.

� LA SITUAZIONE DEL PAESE ED I SUOI RIFLESSI SUI DIRIGENTIIl nostro è un Paese in evidente declino: la qualità della vi-ta si sta riducendo in modo tangibile, non solo nei redditi,ma nel livello dei servizi quali la sanità, la pubblica istru-zione, la giustizia, il trattamento rifiuti. È finito quel cultodell’estetica, della cultura, del sapere progettuale per cuieravamo famosi nel mondo; le nostre infrastrutture, dallerotonde delle provinciali alle linee di alta velocità, sonobrutte, invasive, progettate per massimizzarne il costo, conconseguente spreco di materiali e spazio: se ne è accortopersino il Presidente Monti, che parla di inaccettabile con-sumo del territorio. Si direbbe che si sia generalizzato l’approccio delle asso-ciazioni mafiose, per le quali, pur di arricchirsi, tutto è leci-to, anche distruggere il contesto in cui poi si vive. Dai dirigenti sui temi ad essi più vicini, quali lo stato del-l’economia e della produzione, ci si aspetterebbero paroledi dissociazione, di correzione di linea: invece tutto tace. Daanni la dirigenza sembra aver sposato acriticamente le for-mulazioni del pensiero unico: il totale individualismo nel la-voro, il mito del mercato come regolatore sociale, il “crea-te value for shareholders” come paradigma assoluto. Nel frattempo siamo arrivati al capolinea: l’industria nazio-nale (chimica, farmaceutica, elettronica, trasporto aereo,siderurgia etc.) è deperita sino a scomparire: molte dellenostre grandi aziende, in inquietante somiglianza con i par-titi diventati personali, hanno completato la propria trasfor-mazione in “one man’s companies” dove tizi investiti di po-tere autocratico, le piegavano ad interessi che erano tuttofuorché generali e nazionali. Vogliamo parlare di certeaziende delle telecomunicazioni, delle utilities o del tra-sporto pubblico? Quanto alle multinazionali presenti nel Paese esse, ormailibere da vincoli, hanno reso puramente commerciale la lo-

ro presenza. Nel Paese si è diffusa un’arroganza generaliz-zata che caratterizza, a partire dalla politica, le istituzioni el’amministrazione (un nome per tutti: Equitalia), il top ma-nagement del settore privato e ogni posizione minimamen-te rilevante. Questa linea di tendenza, non contrastata, haacutizzato tutti i nostri principali problemi perché non è po-sitivo né modernizzante tornare verso il feudalesimo. Di so-lito il feudatario, dopo aver imperversato quel tanto chepuò, se ne va con una principesca liquidazione, lasciando unpanorama di rovine.

� IL DIRIGENTE: UN RUOLO IMPORTANTE I dirigenti sono in genere persone serie, con caratteristichedi professionalità comprovate e ruoli conseguenti, all’apicedel lavoro dipendente, cui assurgono dopo uno scrutinio disolito decennale, in posizione del tutto singolare.Pur governando i principali sistemi complessi del Paese,con funzioni essenziali e grandi responsabilità, la dirigenzaè una categoria ridotta, di circa ottantamila persone nelprivato e forse il doppio nel settore pubblico (disciplinato daregole diverse). Forse, se ci dessero un minimo di sereni-tà in più, potremmo fare qualcosa per migliorare la situa-zione generale, specialmente quando arriverà la ripresa. In-vece vediamo con preoccupazione un numero crescente dicolleghi nell’età critica, dai 48 ai 60 anni, che da un giornoall’altro diventano esuberi e vengono espulsi dal lavoro perle ragioni più diverse, con scarsissima possibilità di rientro.Organizzare una difesa, impedire che vengano rottamati apiacimento, diventa essenziale per la categoria.

� LA FUNZIONE DELLE RSA Strumento di rappresentanza di rilevanza contrattuale, laRSA dei dirigenti, dove esista e quando abbia mantenuto unlivello di conoscenza strategica adeguato, può giocare unafunzione essenziale nell’affrontare le situazioni di criticità.Il contratto prevede ampi diritti non solo di informazione,ma di pieno coinvolgimento della RSA nella vita aziendale:si tratta di una parte largamente disattesa di quel sacro te-sto.

� STRATEGIA CONTRATTUALE: COSE SEMPLICI, DA ASSEMBLEA DI CONDOMINIO Come nelle assemblee di condominio capita che il lavoro dirifacimento dei tetti da un milione di euro venga approvatosenza obiezioni mentre sul rifacimento del cancello di ferroda 500 euro ci si accapiglia per ore: nel nostro rinnovo con-trattuale, se non quantifichiamo bene le varie voci in di-scussione, c’è qualche rischio di comportamenti analoghi.

Riccione: noterelle di unodei quarantatré...…di ritorno dal seminario di Riccione della Federmanager sul rinnovo contrattuale

di Giuseppe Colombi *

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13Dirigenti Industria - gennaio 2013

DISINDACATO

Partiamo dai grandi numeri: sappiamo che la categoria con-ta su circa 80mila dirigenti in servizio, con una retribuzionemedia attorno ai 120mila euro lordi annui (compreso il va-riabile).Si tratta dunque di una massa salariale di circa dieci mi-liardi di euro all’anno, a retribuire meno dell’1% del totaledei lavoratori dipendenti.Il contratto del commercio, da qualcuno vituperato perché“vecchio” in quanto ha mantenuto gli aumenti contrattuali,mostra una dinamica, per quanto attiene al salario, valuta-bile ad un 3% annuo: nel quadriennio fa almeno un 10/12%di variazione.Senza voler tornare sui nostri passi, noi che abbiamo uncontratto “moderno”, dobbiamo ipotizzare un “quantum”globale che la controparte renda disponibile per il rinnovocontrattuale. Al massimo stiamo parlando di qualche centinaio di milionidi euro annui: non pregiudichiamo certo la competitivitàdell’industria italiana.Una volta definito, questo ammontare potrà essere ben sud-diviso tra le singole voci onerose contrattuali.Nelle nostre riunioni qualche collega rilevava come il rinno-vo contrattuale debba essere tenuto anche cronologicamen-te distinto dalla rinegoziazione delle “quote di servizio” at-tribuite a Federmanager: è che se la voce “quote di servi-zio” vale X ed il rinnovo del contratto vale dieci/venti voltetanto, fare confusione più o meno interessata tra le due vo-ci non sarebbe un buon affare, almeno per la gran massa deinostri rappresentati.

� SALVAGUARDIA DEL RUOLO E TUTELE Il contratto prevede già tutele contro i demansionamentie/o le perdite di ruolo: tutti gli strumenti a disposizione, dal-la composizione amichevole delle situazioni al confrontonegoziale, dall’arbitrato al ricorso alle vie legali, devono es-sere preservati ed utilizzati e ad essi non si può rinunciaresoltanto “perché i tempi sono cambiati”. E, per estendere erafforzare la tutela dei colleghi in uscita forzosa, la partedatoriale dovrebbe essere direttamente responsabilizzata ecoinvolta nello sforzo di ricollocazione dei dirigenti di cuinon intenda più avvalersi. Oppure si considera il dirigentealla stregua di un quadro neanche protetto dal famigeratoarticolo 18? È da rilevare che se Confindustria, usando il rinnovo con-trattuale, ancora una volta intende accanirsi contro la diri-genza, magari poi toccherà proprio a loro seguirci nellasparizione finale (viale Astronomia è una struttura da 4-500 milioni di euro di costo annuo). E peraltro qualcuno hagià incominciato a metterli in discussione uscendo dall’or-ganizzazione datoriale…Proprio per questo però, sia consentito dire quanta perples-sità desta il fatto che Federmanager abbia accettato di fir-mare un contratto con Fiat, che nelle clausole di uscita deidirigenti costituisce un precedente di rinuncia a tutele sto-riche: sarebbe davvero paradossale che tra noi dirigentiqualcuno fosse costretto a giocare il ruolo di Landini per di-fendere il contratto attuale.

� MANUTENZIONE RETRIBUTIVA Da tutti i colleghi contattati emerge fortissima la richiestadi un aggiornamento delle retribuzioni, frequentemente fer-me da un decennio.

Questo, attraverso la ridefinizione, nell’ammontare e nelnumero, dei minimi di garanzia.I colleghi più giovani fanno presente come solo grazie al mi-nimo di garanzia dei sei anni siano riusciti a difendere la lo-ro retribuzione, indipendentemente dal valore individualedella persona. Emerge dunque l’urgenza di aggiornare i mi-nimi esistenti onde recuperare almeno l’inflazione ed il fi-scal drag e l’opportunità di rivendicare un ulteriore livellodi garanzia ai dieci-dodici anni di anzianità nel ruolo diri-genziale (concetto quest’ultimo da sostituire all’anzianitàaziendale).

� RETRIBUZIONE VARIABILENelle aziende che sopravvivono, in questo biennio di crisi, inmolti casi ci si è dimenticati della tanto sbandierata partevariabile della retribuzione: quella per cui abbiamo cancel-lato tutti gli “automatismi” retributivi precedenti. Noi dob-biamo porci il problema di come salvaguardare la retribu-zione variabile per tutti quei casi dove essa non viene corri-sposta.Rendiamoci conto però che, per la legge di non contraddi-zione, non possiamo trasformarla in una cifra fissa e tanto-meno uguale e garantita a tutti. E va rivisto anche l’incrocio tra minimi di garanzia e partevariabile perché ci giunge voce che in certe realtà si tendea fare confusione tra i due istituti.

� LA DIFESA DEGLI ISTITUTI PREVIDENZIALICon il rinnovo del contratto, non avremo grande possibilitàdi controllare fenomeni come il fiscal drag, il blocco dellarivalutazione delle pensioni, il contributo di solidarietà, cheincidono pesantemente sul livello di reddito dei colleghipensionati, in specie di quelli più anziani e da più lungo tem-po in quiescenza.L’ultimo punto, ma non per rilevanza, è dunque quello degliistituti, come il Fasi, che servono a mantenere continuitàanche sindacale con i colleghi pensionati. Dovremo quindi respingere ipotesi di restrizione all’accessoal Fasi dei colleghi in quiescenza, pena la perdita definitivadella loro sindacalizzazione e della nostra capacità di rap-presentanza generale delle esigenze della categoria.Ottenere risultati tangibili su questa linea diventa essenzia-le, ne va della nostra stessa esistenza come rappresentanzaviva della categoria.

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14 Dirigenti Industria - gennaio 2013

DISINDACATO

Quello che ho trovato a RiccioneTra i quarantatré partecipanti al seminario c’erano i nostrivalidissimi consulenti professori Dell’Aringa e Rebora, mol-ti presidenti di organizzazioni territoriali, alcuni legali ver-sati in diritto del lavoro, un certo numero (pochi?) di colle-ghi di grandi aziende, alcuni (troppi?) capi del personale,tra i quali il coordinatore della nostra delegazione negozia-le per il rinnovo 2013.Avevo incontrato il prof. Dell’Aringa in occasione di un in-contro preliminare a Milano, riportando la precisa sensa-zione che fosse una persona di altissimo livello ma soprat-tutto, e non è poco, capace di ascolto. Un’impressione pie-namente confermata a Riccione.All’inizio dei lavori, nella cartella consegnataci da Feder-manager, si poteva notare la presenza di un testo, a nomedella “Associazione di cultura riformista - Amici di MarcoBiagi”.L’autore, capo delegazione confindustriale nel passato rin-novo del contratto dirigenti, uscito successivamente dall’or-ganizzazione, è stato oggi chiamato ad essere uno dei nostriesperti, perché possiamo avere una percezione diretta dicome la pensa Confindustria.Quello scritto trattava dell’accordo sulla produttività, re-centemente concluso tra le parti sociali ma con la significa-tiva assenza del principale sindacato italiano e si configura-va come un atto di accusa contro il “conservatorismo” dellaCGIL che nei rinnovi contrattuali non accetta di utilizzarela formula dei “minimi di garanzia” al posto di “aumenti mi-nimi”, e che è riluttante a spostare sul livello aziendale te-matiche sinora affidate al contratto nazionale. Ma perché proporre ai dirigenti un testo riferito a soggettidel tutto separati e distinti?La mia impressione è stata che si parlasse “a nuora perchésuocera intenda”: come dicevamo nel precedente paragra-fo, il nostro contratto è passato al sistema più “moderno”dei minimi di garanzia da otto anni e quindi forse i dirigen-ti industriali (al contrario di quelli del commercio) non co-stituiscono l’interlocutore più adatto per veicolare questimessaggi “riformisti”, particolarmente di moda prima che ilpenultimo Governo venisse spazzato via, ora invece messiun po’ in crisi da certe inadempienze nel settore automobi-listico (Do you know Fabbrica Italia?).Forse il testo aveva semplicemente l’intendimento di tra-smettere un messaggio subliminale sul fatto che, ove i diri-genti non si autocostringessero ad essere più realisti del re,non necessariamente il nostro interlocutore datoriale rinno-verebbe il contratto. Questa spada di Damocle incombeva già in occasioni prece-denti ma in un momento in cui tutti ci aspettiamo dal rinno-vo contrattuale un minimo di conferme e riconoscimenti, do-po un intero decennio di sostanziali passi indietro, questaimpostazione è inaccettabile. Se i dirigenti sono importanticome si dice, e danno un valore aggiunto essenziale, perchénon possono avanzare una legittima e coerente richiesta diriconoscimento di tale valore?Da questo e dall’intervento dell’autore del testo citato che,dicendosi preoccupato per il futuro del Fasi, ha suggerito diaumentare il numero dei dirigenti abbattendone il costounitario è scaturita ancora di più la necessità di dare voce,nel successivo dibattito, a quanto richiesto dai colleghi nel-le nostre assemblee milanesi. E questo, a prezzo di qualche scontro verbale, è poi avvenu-

to. La discussione ha toccato vari temi, dal ruolo del diri-gente al malumore di alcuni per la forma contrattuale adot-tata nei passati rinnovi. C’è stato, specie da parte di realtàperiferiche, un certo eccesso di richiamo ai temi del bilan-cio delle competenze, dell’outplacement e della formazionedirigenziale che, per svariati motivi, non sembrano essereproprio centrali nella riflessione della categoria nel suocomplesso.Il lavoro dei delegati si è poi diviso in quattro sottocommis-sioni per costruire la stesura di un documento finale diorientamento.Nella sottocommissione modelli retributivi è emersa conforza da parte di alcuni la richiesta, poi recepita, di intro-durre nelle conclusioni la tematica di un contenimento delrapporto tra retribuzioni minime e massime dei dirigenti diciascuna diversa realtà.Un altro tema importante che ha trovato ascolto è statoquello della difesa dell’istituto del collegio arbitrale, controchi voleva istituzionalizzare certe scorciatoie del contrattoFiat.Meno recepita invece la richiesta di coinvolgere e respon-sabilizzare la parte datoriale nella ricollocazione dei diri-genti in uscita.

Quello che dobbiamo fareAlla fine dei lavori, il documento uscito da Riccione (le lineeguida del prossimo rinnovo, come le ha definite il Presiden-te Ambrogioni) riflette il senso delle nostre discussioni e co-stituisce una base di discussione. Ma proprio per questo vaanalizzato, condiviso ed integrato, se necessario, da tuttinoi.Un elemento significativo da riprendere è forse quello delruolo datoriale nella ricollocazione del dirigente. Credo chesu questo Milano possa sviluppare qualche ulteriore rifles-sione: il tempo per farlo ci sarebbe e la tematica è talmen-te pesante che non è opportuno lasciarla cadere.La prima esigenza su cui impegnarsi è quella di quantifi-care per quanto possibile le varie voci di costo del rinno-vo contrattuale.Il lavoro delle prossime riunioni della Commissione Sinda-cale e Lavoro diventa importante per costruire un minimodi interesse e mobilitazione dei colleghi e per veicolare achi negozierà messaggi condivisi ed esigenze trascurate.Dovremo sforzarci di far sentire il peso della realtà milane-se e lombarda, innanzitutto dentro Federmanager, che a Ro-ma sta probabilmente facendo un eccellente lavoro, masembra a volte che fatichi un po’ nel dare la giusta atten-zione proprio alle situazioni produttive più sviluppate.Certo, la situazione non è facile e potremmo trovarci difronte ad atteggiamenti di chiusura, a partire anche dal no-stro interno. E dobbiamo battere l’orientamento secondocui sarebbe tutto già definito.Un rinnovo contrattuale non è solo importante in sé: costi-tuisce anche il cardine su cui si costruisce l’adesione sinda-cale della categoria e quindi la sua credibilità, forza e capa-cità di essere ascoltati a medio-lungo termine.Di tutto abbiamo bisogno in questo momento, fuorché di unsindacato intento soltanto a celebrare i propri riti interni.Ricordiamocelo. �

* Presidente Commissione Sindacale e Lavoro ALDAI

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CHI SIAMO ECHE COSA FACCIAMOL’ALDAI (Associazione Lombarda Dirigenti AziendeIndustriali) con circa 18.000 iscritti è il maggiore tra iSindacati territoriali che fanno capo alla FederazioneNazionale (FEDERMANAGER). Al fine di perseguire i propri scopi istituzionali di tutela epromozione dell'immagine e del ruolo dei dirigentiindustriali, l'Associazione si occupa delle problematichecollettive e individuali della categoria, nelle situazioni piùdiverse, offrendo servizi nei vari settori agli iscritti qualeche sia la loro condizione: dirigenti in servizio,inoccupati, in pensione o che svolgono attività di tipoprofessionale.

Tra i vari servizi, prestati gratuitamente, ricordiamo:

– il Servizio Sindacale rivolto a fornire ai dirigenti iscrittisupporto ed assistenza nell’ambito di tutte leproblematiche relative all’instaurazione, svolgimento ecessazione del rapporto di lavoro nonché ad aspetti dicarattere fiscale e previdenziale;

– il Servizio FASI/ASSIDAI che fornisce consulenza edassistenza in merito alla stesura ed alla presentazionedelle pratiche di rimborso oltre che di iscrizione ai dueFondi;

– il Servizio Orientamento e Formazione per i dirigentiinteressati alla ricerca di nuove opportunità professionalied a supporti di tipo formativo, con particolareriferimento ai dirigenti inoccupati.

Ricordiamo infine le iniziative di carattere culturale(organizzazione di conferenze, convegni, corsi, concerti,visite guidate) e ricreativo tendenti a favorirel'aggregazione tra i soci (viaggi).

Di tutti i servizi riportiamo le necessarie indicazioniper poter stabilire gli opportuni contatti.

ALDAI• Presidenza

Presidente: ROMANO AMBROGI [email protected]: FRANCO DEL VECCHIO [email protected]: FRANCESCO SOLETTI [email protected]

Tesoriere: ANTONIO ZENATELLI

• Direzione [email protected]: ANNALISA SALASegreteria Presidenza e Direzione [email protected] Romagnoli 02/58376.204 Comunicazione e Marketing [email protected] Tiraboschi 02/58376.208

• Servizio SindacaleConsulenze sindacaliANNALISA SALA [email protected] Bertolotti [email protected] Peretto Valeria Briganti 02/58376.221 Francesca Sarcinelli 02/58376.222Maria Caputo 02/58376.225

– Salvatore Martorelli – Consulenze previdenziali1° 2° e ultimo lunedì di ogni mese dalle 8.00 alle 15.303° mercoledì di ogni mese dalle 8.00 alle 15.30

– Rosanna Versiglia – Consulenze previdenza complementare / INPSmartedì e giovedì dalle 9.00 alle 14.00

– Silvia Barbieri – Consulenze convenzione ENASCO / INPStutti i venerdì dalle 9.00 alle 12.003° lunedì di ogni mese dalle 14.00 alle 17.00 solo domande di pensione

– Giovanni Mura – Consulenze fiscalimartedì pomeriggio e mercoledì pomeriggio

• Servizio FASI/ASSIDAI [email protected] PISTO 02/58376.229 Livia Corda 02/58376.206Cristiana Scarpa 02/58376.224 – Ricevimento degli iscritti previo appuntamento

lunedì e mercoledì ore 8.30-12.00 / 14.00-16.30martedì, giovedì e venerdì ore 8.30-12.00

– Consulenze telefonichemartedì, giovedì e venerdì ore 14.00-17.00

• Servizio Orientamento e Formazione [email protected] Romagnoli 02/58376.219 (pomeriggio) [email protected] Bondi 02/58376.220Domenico Butera 02/58376.219

• Servizio Amministrazione - Organizzazione [email protected] BITETTI [email protected] Cernuschi 02/58376.227 Laura De Bella 02/58376.231 Stefano Corna 02/58376.234 Giordano Bergomi 02/58376.235

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ARUM s.r.l. - Società Editrice e Servizi ALDAIPresidente: PATRIZIA GIORGETTI

Redazione “DIRIGENTI INDUSTRIA” [email protected] Canuti 02/58376.237

COMITATO NAZIONALE DI COORDINAMENTODIRIGENTI PENSIONATIPresidente: MARCELLO GARZIA [email protected]

Presidente Onorario: SERGIO ZEME 02/58376.209 [email protected]

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CIDA LOMBARDIAPresidente: MARIO GIAMBONE 02/58376.238 [email protected]

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16 Dirigenti Industria - gennaio 2013

DISINDACATO

16

� TARIFFARIO DICHIARAZIONI DI SUCCESSIONE

L’onorario dovuto a 50&Più CAAF è calcolato in base al valore dell’asse ereditario secondo il seguente prospetto:

Valore asse ereditario Onorario 50&Più CAAF comprensivo di IVA0 - 100.000,00 euro 500,00 euro100.000,00 - 200.000,00 euro 650,00 euro200.000,00 - 350.000,00 euro 800,00 euro350.000,00 - 500.000,00 euro 1.000,00 euro500.000,00 - 1.000.000,00 euro 1.500,00 euro> 1.000.000,00 euro 2.000,00 euro

Dal 2013 nuova convenzione

50&Più CAAF per le successionidi Chiara Tiraboschi

Si ricorda che la dichiarazione di successione deve esserepresentata all’Agenzia delle Entrate di competenza in baseall’ultima residenza del de cuius entro un anno dal decesso.Nel caso in cui nell’asse ereditario siano compresi immobi-li e/o vengano richieste copie conformi della dichiarazionedi successione, 50&PiùCAAF provvede all’elaborazione deimodelli F23 per il versamento delle imposte dovute daglieredi (imposte ipotecarie e catastali, imposte di bollo, tasseipotecarie e tributi speciali).Una volta effettuato il versamento, 50&Più CAAF provvedealla predisposizione della modulistica e alla redazione delladichiarazione di successione. 50&Più CAAF effettua poi lapresentazione e la registrazione della dichiarazione di suc-cessione presso l’Agenzia delle Entrate di competenzaprovvedendo successivamente, qualora nell’asse ereditario

siano presenti degli immobili, alla registrazione delle do-mande di voltura presso l’Agenzia del Territorio a chiusuradella pratica. In sintesi, gli onorari sopra indicati comprendono il serviziodi compilazione della dichiarazione di successione, la pre-sentazione della stessa all’Agenzia delle Entrate di compe-tenza e la presentazione della prima domanda di voltura al-l’Agenzia del Territorio. Per ogni domanda di voltura suc-cessiva alla prima è previsto un importo aggiuntivo di 50,00euro.Gli onorari sopra indicati non comprendono invece le im-poste dovute in autoliquidazione all’Agenzia delle Entrateper il trasferimento degli immobili e per la richiesta di copieconformi all’originale della dichiarazione di successione, itributi dovuti all’Agenzia del Territorio per la presentazionedelle domande di voltura e le eventuali imposte di successio-ne dovute. �

Un’altra importante novità per i nostri associati: ALDAI ha stipulato una nuova convenzione con 50&Più CAAF perl’assistenza nell’iter della dichiarazione di successione a tariffe agevolate e vantaggiose.

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17Dirigenti Industria - gennaio 2013

DISINDACATO

17

Come vi sarà noto, nelle scorse settimane l’INPS hadato avvio al prelievo nei confronti dei colleghi pen-sionati e di quelli in attività di servizio, del contributo

di solidarietà, a carico degli iscritti al disciolto INPDAI,previsto dal cosiddetto decreto “Salva Italia” (art. 24, com-ma 21 della Legge 214/2011 vedi box a fondo pagina).Sulla legittimità, anche costituzionale, di tale prelievo sonogià state espresse dalla nostra Associazione e da Federma-nager forti perplessità. A tali perplessità si sono aggiuntequelle derivanti dai criteri che l’INPS ha utilizzato per de-terminare sia l’individuazione dei soggetti interessati sial’entità del contributo. Le stesse istruzioni operative del-l’INPS, contenute nelle Circolari e nei Messaggi inviati allesedi periferiche, sembrano interpretare in modo estensivo illacunoso dettato della norma originaria.

Allo scopo di tutelare tutti i dirigenti, la Federazione che haripetutamente espresso, sia al Ministero competente sia al-l’INPS, l’assoluta contrarietà in termini di principio a que-sto nuovo balzello, ha già avviato un’analisi tecnico-giuridicaper verificare gli spazi di percorribilità per intraprendereazioni in giudizio a tutela dei colleghi interessati. Tali azionidovranno essere necessariamente diverse avuto riguardo allacircostanza che la platea degli interessati è differenziata: aseconda della condizione di pensionato o lavoratore dipen-dente; a seconda della data di iscrizione al discioltoINPDAI; a seconda dell’avvenuto trasferimento o menodella pregressa contribuzione INPS all’INPDAI. Sarà curadell’Associazione portare a conoscenza della categoria gliulteriori sviluppi della vicenda per eventuali conseguenti ini-ziative.

Allo stato è comunque evidente che il contributo - nei con-fronti dei dirigenti in servizio iscritti all’ex INPDAI dal 1gennaio 1996 e che non abbiano provveduto al trasferi-mento di precedenti periodi contributivi – appare palese-mente ingiustificato. Tale circostanza consente, a nostroavviso, agli interessati di formulare fin d’ora una diffida al-l’Azienda ed all’INPS a proseguire nell’effettuazione dellatrattenuta. Indichiamo di seguito una bozza della diffida.

Iscritti all’ex INPDAI

Contributo di solidarietàper i dirigenti in servizioed in pensione

SPETT.LE SOCIETÀ SPETT.LE INPS e p.c.via Direzione Generale SPETT.LE ALDAI

cap via Ciro il Grande 21 via Larga 31CITTÀ 00144 ROMA 20122 MILANO

Nel listino stipendio del mese di ……………………..… horilevato una trattenuta dell’importo di € ………………..…Avuto riguardo alla circostanza che ritengo tale trattenutaimmotivata in quanto sono stato iscritto all’INPDAI indata successiva al 31 dicembre 1995 e che non ho chiestoil trasferimento della pregressa posizione INPS al discioltoINPDAI, chiedo di conoscere le dettagliate motivazioni ditale prelievo e le eventuali comunicazioni dell’INPS, di cuichiedo copia, da Voi ricevute a riguardo.Vi diffido pertanto dal proseguire nell’operare le tratte-nute dalla mia retribuzione.

Data Firma.......................... ..........................................

Legge 214/2011 - Articolo 24 - comma 21A decorrere dal 1° gennaio 2012 e fino al 31 dicembre 2017 èistituito un contributo di solidarietà a carico degli iscritti e deipensionati delle gestioni previdenziali confluite nel Fondo pen-sioni lavoratori dipendenti e del Fondo di previdenza per il per-sonale di volo dipendente da aziende di navigazione aerea, alloscopo di determinare in modo equo il concorso dei medesimi alriequilibrio del predetto Fondo. L’ammontare della misura delcontributo è definita dalla Tabella A di cui all’Allegato n.1 delpresente decreto-legge ed è determinata in rapporto al periododi iscrizione antecedente l’armonizzazione conseguente allalegge 8 agosto 1995, n. 335, e alla quota di pensione calcolatain base ai parametri più favorevoli rispetto al regime dell’assi-curazione generale obbligatoria. Sono escluse dall’assoggetta-mento al contributo le pensioni di importo pari o inferiore a 5volte il trattamento minimo INPS, le pensioni e gli assegni di in-validità e le pensioni di inabilità. Per le pensioni a carico delFondo di previdenza per il personale di volo dipendente daaziende di navigazione aerea l’imponibile di riferimento è allordo della quota di pensione capitalizzata al momento del pen-sionamento. A seguito dell’applicazione del predetto contributosui trattamenti pensionistici, il trattamento pensionistico mede-simo, al netto del contributo di solidarietà complessivo non puòessere comunque inferiore a 5 volte il trattamento minimo.

di Lorenzo Peretto *

* Servizio Sindacale ALDAI

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18 Dirigenti Industria - gennaio 2013

DISINDACATO

PARTE A GENNAIO 2013 LO START UPDELLA NUOVA CONVENZIONE ALDAI - FORMAPER -CAMERA DI COMMERCIO DI MILANOA partire dal gennaio 2013 c’è un motivo in più per esseresocio ALDAI: l’Associazione ha infatti stipulato un’impor-tante ed interessante convenzione con Formaper-Cameradi Commercio di Milano per poter offrire ai soci che nefanno richiesta un’attività di orientamento e informazionepersonalizzata e gratuita sulle procedure e pratiche ammi-nistrative per il perfezionamento dell’avvio di attività auto-nome ed imprenditoriali.

� CHI È FORMAPERFORMAPER, azienda speciale della Camera di Commer-cio di Milano, è nata nel 1987 con la missione istituziona-le di contribuire allo sviluppo dell’imprenditorialità tramiteuna gestione integrata di strumenti quali l’informazione, laformazione, la ricerca e l’assistenza.L’azione di Formaper è rivolta principalmente verso co-loro che vogliono avviare un’attività imprenditoriale, maanche verso i piccoli imprenditori che desiderano am-pliare la propria formazione di base. Formaper, in particolare, in questi anni di attività ha messoa punto, per la promozione della nuova imprenditorialità,una serie di servizi di assistenza personalizzata e di pro-grammi formativi fortemente orientati all’analisi e alla so-luzione pratica dei problemi che l’aspirante imprenditoredovrà affrontare nell’avvio dell’attività: scegliere la formagiuridica più appropriata, ricercare le risorse finanziarienecessarie, adempiere a tutti i vincoli burocratici, identifi-care e capire il proprio mercato, valutare la convenienzaeconomica e finanziaria delle scelte di business. Inoltre For-maper offre all’aspirante imprenditore non soltanto la pos-sibilità di acquisire tecniche e strumenti operativi, ma uncontinuo confronto con esperti, tutor, docenti e altri impren-ditori, affinché possa condividere esperienze e identificarepossibili soluzioni ai problemi che quotidianamente la ge-stione di una piccola impresa comporta. “In questo contesto si colloca il Programma Virgilio cheoffre un supporto di tutoraggio di natura esperienziale daparte dell’Associazione dei Volontari Rotariani. Questo ser-vizio sarà attivato in casi di avvio d’impresa selezionati”.

� PUNTO NUOVA IMPRESANasce come iniziativa promossa da FORMAPER, con l’obietti-vo principale di offrire un servizio gratuito, mirato e prati-co di supporto agli aspiranti imprenditori e lavoratori auto-nomi nel compiere scelte meditate e consapevoli per avvia-re attività competitive in grado di reggere sul mercato.

Vuoi avviare un’attività autonoma o imprenditorialee non sai da che parte cominciare?

Comincia da ALDAI

� TUTTE LE RISPOSTE CHE VUOI IN ALDAIUn giorno a settimana presso ALDAI sarà attivo SportelloPunto Nuova Impresa, con esperti Formaper, a cui il sociopotrà accedere previo appuntamento per avere tutte le in-formazioni limitatamente a:• PROCEDURE - si forniscono tutte le informazioni buro-

cratiche e amministrative sui costi di costituzione per l’av-vio di impresa, necessari per avviare e sostenere una nuo-va iniziativa imprenditoriale o di lavoro autonomo, indi-cando tutti gli adempimenti da soddisfare per ogni tipo diattività, gli atti autorizzativi richiesti, gli enti abilitati alrilascio, i riferimenti di legge.

• FINANZIAMENTI - si forniscono informazioni sulle pos-sibilità di finanziamento a livello nazionale e regionaleper avviare nuove attività in proprio.

• SCELTA DELLA FORMA GIURIDICA - si illustrano van-taggi e svantaggi delle varie tipologie giuridiche al fine diorientare l’aspirante imprenditore nella scelta della for-ma giuridica più adatta all’attività che si intende avviare.

• PIANO D’IMPRESA (BUSINESS PLAN) - si fornisconole prime essenziale indicazioni utili per la redazione delproprio piano d’impresa, strumento indispensabile per ac-cedere alle agevolazioni finanziarie, ma soprattutto perpianificare adeguatamente una nuova attività che possanascere e crescere “sana” e competitiva. �

BASTANO 2 PASSI:

di Chiara Tiraboschi

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La crisi non è finita, la ripresatanto auspicata sembra allonta-narsi, come dimostrano gli ulti-

mi dati dell’OCSE, che ha rivisto al ri-basso gli indicatori del PIL, della pro-duttività, dell’occupazione per il no-stro Paese. Anche se la luce in fondoal tunnel continua dunque a non in-travvedersi, persistendo un generalecontesto di negatività, non possiamoallentare la presa. Con forza, deter-minazione, competenza e vivacità,dobbiamo far sentire la nostra pre-senza di manager impegnati a cam-biare davvero la storia del Paese. Mi sento di poter affermare con razio-nalità, non certo per sfoggiare un su-perficiale ottimismo (che risulterebbeperaltro fuori luogo, oltre che di pes-simo gusto) che, quasi in funzione an-ticiclica, in virtù degli obiettivi ambi-ziosi e misurabili che ci siamo dati,per il lavoro che abbiamo messo incampo e le attività che svilupperemo,per Federmanager il 2013 deve esse-re “l’anno della crescita”.

METTERSI IN GIOCOIl rinnovo del contratto, la necessitàdi attuare una politica fiscale piùequa, la valorizzazione delle sediterritoriali da cui dobbiamo trarre

2013: L’ANNO DELLA CRESCITA

“L’imprenditore è colui che mette in attoL’azione creativa

Che aggiunge qualcosa alla realtàChe pone i dati in nuovi contesti

Come fa il grande artista e creatoreCon gli elementi che ha a disposizione”

Joseph Schumpeter

linfa e sostanza per rafforzare la no-stra azione strategica, la centralitàdei giovani in un mercato del lavoroche possa finalmente facilitare inuovi ingressi, la promozione di unacultura manageriale che possa agiredentro e fuori dal circuito azienda-le, la promozione del dialogo inter-generazionale, sono tutti tasselli diun articolato programma che ci vedeimpegnati in primo piano. Non sitratta di enunciati, quanto piuttostodi azioni concrete, per cui abbiamomesso in campo nuovi strumenti,potenziando quelli già esistenti. Oggi tutti i soggetti della rappresen-tanza sono chiamati a rimettersi indiscussione, a trovare forme di azio-ne sindacale, politica e professiona-le, in grado di conciliare gli interessilegittimi con gli interessi generalidella collettività. Per far sentire la propria voce biso-gna saper alzare il capo e guardarelontano, cosa che la nostra classe di-rigente, soprattutto quella politica,non ha saputo fare (come dimostra-no i risultati di questi ultimi anni,che sono sotto gli occhi di tutti). Cer-to occorre una vera e propria meta-morfosi prima culturale e poi orga-nizzativa per realizzare concreta-

19Dirigenti Industria - gennaio 2013

NOTIZIE DA

di Giorgio Ambrogioni

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20 Dirigenti Industria - gennaio 2013

NOTIZIE DA

mente questa “idea alta” della rap-presentanza. Noi abbiamo già percorso un buontratto di strada, la nascita della nuovaCIDA: questa grande “casa comune”della dirigenza pubblica e privata,per cui Federmanager si è spesa findall’inizio, risponde alla precisa esi-genza di essere presenti in quei “pas-saggi decisivi” che dovranno rilan-ciare il ruolo dell’Italia nella nuovaEuropa, senza perdere di vista l’ur-genza delle grandi tematiche “tra-sversali” di cui ci stiamo occupandoe che saranno al centro della nostraagenda del 2013: riforma del fisco,welfare, education, occupazione. Il confronto che ci ha recentementevisti di fronte al premier Monti, in oc-casione degli Stati Generali di CIDAtenutisi a Milano, ha ulteriormentelegittimato, se ce ne fosse bisogno, ilcontributo della classe manageriale,che dovrà articolare un documentoprogrammatico di proposta al Gover-no. In particolare sui temi dell’equitàfiscale si è aperto un dialogo con ilpremier, che ha ammesso la necessi-tà di ricostituire un patto tra Stato ecittadini, smorzando una imposta-zione vessatoria che penalizza pro-prio le imprese e i manager, che ge-nerano, non solo in qualità di contri-buenti, ma anche in termini di forzalavoro e di know-how, ricchezzaper tutto il sistema-Paese. Ha scrittoin maniera efficace Pietro Ostelli-no: “nel mondo contemporaneo il

diritto alla ribellione contro il tiran-no (in senso tributario) non si iden-

tifica con quello alla «rivolta fisca-

le». Ma dove il prelievo fra una tas-

sa supera certi livelli… connotan-

dosi più come confisca che come

presupposto da welfare è lo Stato

che deve fornire una giustificazione

alle sue leggi «ingiuste»”.

Tale riflessione credo possa esserecondivisa in pieno da una categoriacome la nostra che, è stato ricorda-to, partecipa con più del 20% delgettito tributario pur rappresentandoil 2% della forza lavoro complessi-va. Con questo non si vuole dire cheè giunta l’ora di abbandonare quello

stile di rigore, che è merito dell’at-tuale premier aver affermato dopogli anni del “berlusconismo”; si trat-ta semmai di riequilibrare questoatteggiamento dicendo basta all’au-sterità fine a se stessa, facendo spa-zio a incentivi in modo da averequel ricambio di ossigeno necessa-rio per affrontare la ripresa e lacompetizione internazionale. I si-stemi produttivi di tutto l’Occiden-te sono in ginocchio: per uscire daquesto “secondo” 1929, voltare pa-gina è un imperativo categorico cuinessuno potrà sottrarsi.

IL RUOLO POLITICO-ISTITUZIONALEL’impegno diretto in politica non facerto parte dei nostri impegni istitu-zionali. Probabilmente occorre ri-badirlo per fare chiarezza sullacreazione di un movimento comePrioritalia, che presto diventeràun’associazione permanente, cheha dato corpo a un’iniziativa che valetta nella necessità di ricreare lospazio per una “buona politica”,quella politica ricca di ideali, valo-ri, visione comune che avevamo di-menticato e riposto in un cassetto.Federmanager è stata alla guida, econtinuerà ad esserlo, di questosforzo organizzativo e di progettoche ha portato alla nascita di unnuovo attore, perché miriamo allacostruzione di una situazione dicontesto in cui si possa finalmenteregistrare un salto culturale, auten-tico e profondo. Affinare le strate-gie, migliorare le relazioni indu-striali, costruire quel “quadro rela-

zionale evoluto” su cui innestare lenostre richieste e rivendicazioni sa-rà possibile solo a condizione dipotersi misurare con una classe diri-gente politica rinnovata, finalmentecapace di tenere il passo di un uni-verso in continua trasformazione. Ildisegno auspicato può avere un ef-fetto reale solo attraverso una piùstrutturata relazione con la politicae con le istituzioni, sia a livello cen-trale che territoriale. Il cantiere èormai aperto e, sono certo, porterà

una oggettiva riqualificazione delruolo manageriale a tutti i livelli.

UN NUOVO MODO DI STARE NEL MONDOIl nostro, lo ha scritto molto beneCarlo De Benedetti in un agile e in-teressante pamphlet, “continua anon essere un Paese per imprendi-tori”. Nelle statistiche dell’UE sia-mo collocati come un’area geogra-fica in cui è particolarmente diffici-le intraprendere un’attività impren-ditoriale. Siamo in fondo alla classifica dellenazioni capaci di attrarre gli investi-menti stranieri, viviamo in una real-tà in cui è sempre più faticoso im-maginare la propria carriera profes-sionale come self-employed. Dob-biamo dunque batterci per la crea-zione e l’affermazione dello spiritoimprenditoriale, abbattendo i laccidi una burocrazia asfissiante, maanche la morsa di un peso fiscaleinsopportabile per le imprese. È di-mostrato, anche da quello che staavvenendo nei Paesi emergenti, chesono gli imprenditori a produrre in-novazione e sviluppo, oltre adesprimere l’unica forza creatrice, afacilitare quella mobilità sociale, aoliare gli assetti sclerotizzati delvecchio modello capitalista. Pecca-to che di questo, che altrove è unassioma, non ne siamo ancora con-vinti a sufficienza. Manager e im-prese sono la prima “torre di avvi-stamento” del futuro. Da quellatorre serve l’apporto dei giovani edel talento per recuperare le coor-dinate interpretative giuste, per ca-pire e sanare le tante contraddizio-ni e ineguaglianze che caratteriz-zano il nostro tempo. C’è, insomma, un “modo nuovo distare nel mondo” che dobbiamo sa-per adottare. In quanto manager im-pegnati nella società possiamo darecompetenza, serietà, continuità del-l’impegno, ingredienti di cui il Pae-se, ma si potrebbe dire tutti i gangliproduttivi su cui si regge il sistemaeconomico, necessitano, come for-se mai in passato.

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21Dirigenti Industria - gennaio 2013

NOTIZIE DA

IL RINNOVO DEL CONTRATTOIn un contesto così caratterizzato dafattori di instabilità e criticità, ma chepuò diventare permeabile al cam-biamento, il primo banco di provacruciale riguarda il rinnovo del con-tratto, il cui negoziato dovrà vedereil coinvolgimento della categoria,anche quella che appare più tiepidae apparentemente distante. Bisogne-rà esaltare la “capacità di ascolto” edi interpretazione di tutte le compo-nenti della società. In particolare aisindacati territoriali verrà chiestouno sforzo per coinvolgere i giovanie gli scettici. A gennaio definiremole linee guida del nuovo strumentocontrattuale, in modo da poterne di-scutere in consiglio nazionale, ap-portare correttivi e integrazioni, al fi-ne di far emergere istanze mature dirinnovamento, lungimiranti, coeren-ti con le attese della categoria e so-prattutto in sintonia con il nuovocontesto in cui ci muoviamo. Questa impostazione consentiràuna dialettica e un dialogo più ma-turo con Confindustria, impegnataquanto noi ad affermare le peculia-rità che il rapporto di lavoro diri-genziale deve contenere come trat-to distintivo. La questione non ètanto legata al rinnovo automaticodi una scadenza, quanto alla condi-visione del principio che si sta par-lando di un asset strategico per lacompetitività, rappresentato dalladirigenza. Il manager nella societàcomplessa è sempre più una figuraa tutto campo, che deve recuperarerespiro sia verso l’alto che verso ilbasso dell’organizzazione. Anchequando parliamo della implemen-tazione dell’attuale modello retri-butivo, che non è in discussione,credo non si possano nascondere ilimiti applicativi sia sul piano quan-titativo che qualitativo. Una cosaappare fin da subito molto chiara:stanno mutando molti equilibri. Cisaranno forze che si avvantaggeran-no di questo “divenire” e forze chesegneranno il passo. Federmanagerha le carte in regola per non perde-re la battuta e agire da protagonista.

L’ORGANIZZAZIONE E I “NUOVI LINGUAGGI DELLA COMUNICAZIONE”Esistono, e non possiamo permetter-ci di trascurarli, interessanti spazi diaggressione, in termini di marke-ting, che possono ampliare la nostrasfera di azione. Per sviluppareun’adeguata “strategia di conqui-sta” occorrerà lavorare non solosulla leva organizzativa, ma anchesui nuovi linguaggi della comunica-zione, il cui uso avvertito può aiu-tare nel rendere più forte e coesal’azione delle sedi territoriali e piùnetto il profilo della nostra immagi-ne e quindi la nostra identità. La dimensione della “rete” non soloin senso tecnologico, ma ancorauna volta nell’accezione culturale eorganizzativa, dovrà caratterizzarela nostra azione da ora in avanti.Per questo stiamo finanziando deiprogrammi condivisi di crescita as-sociativa. Analizzeremo i dati, andando nelleaziende, cioè dentro il circuito pro-duttivo reale, per far emergere leesigenze reali, che dovranno orien-tare le scelte di fondo della Federa-zione. Individuare e formare figureadatte a svolgere questa azione fa-rà la differenza, insieme all’appor-to coordinato delle associazioniterritoriali, da Assidai alla retecommerciale di Presidium. I tanti,troppi non associati dovranno com-prendere quanto importante potreb-be essere il loro apporto in una di-mensione di impegno partecipativo,che dovrà essere corale per acco-gliere le sfide che impreziosisconoun’agenda, che per il 2013 si pre-senta particolarmente fitta.Non nascondo che il programmatratteggiato è molto articolato edifficile, ma è l’unico che può ri-spondere alle attese di quel mondomanageriale allargato, che va oltreil tradizionale concetto di catego-ria e che ha ricominciato a guar-darci con grande interesse. Credoche questa sia già una conquistacerta e molto importante, che ci faben sperare per il futuro. �

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22 Dirigenti Industria - gennaio 2013

DIPREVIDENZA E ASSISTENZA SANITARIA

La conquista del sistema sanitariopubblico è un “titolo di civiltà danon abbandonare”; da tale titolo di

civiltà non bisogna regredire prendendocoscienza però che da quando è nato ilServizio Sanitario Nazonale sono muta-te le condizioni economiche e le possibi-lità di spesa dell’Italia che hanno peral-

tro portato alle scelte adottate con la spending review.In questa realtà, dove il Servizio Sanitario Pubblico è con-tinuamente sottoposto all’adozione di misure di conteni-mento della spesa, Assidai, il Fondo di Assistenza SanitariaIntegrativa di Federmanager, apre il 2013 all’insegna dellegrandi novità, introducendo importanti innovazioni dellapropria offerta a totale vantaggio degli oltre 46.000 nucleifamiliari assistiti.Il cammino intrapreso già tre anni fa culmina con l’adozio-ne, per il 2013, di un nuovo partner assicurativo la cui espe-rienza nel settore consentirà al Fondo di ottimizzare i ser-vizi, permettendo, tra l’altro, semplificazioni di caratteregestionale.Dal 1° gennaio 2013, per agevolare gli assistiti, tutti i ser-vizi liquidativi sono stati riuniti nel numero verde unico(800.41.81.81 dall’Italia – 0039/0422.061.11.05 dal-l’estero); attraverso lo stesso sarà possibile verificare lostato delle pratiche di rimborso, attivare e prenotare le pre-stazioni in regime di convenzionamento diretto, richiedereprestazioni di consulenza medica e i servizi assistenziali co-sì come previsti dal piano sanitario di appartenenza.Tuttavia, la novità più importante sembra essere la nuovaprocedura adottata per l’attivazione dei convenzionamentidiretti: sempre a far data dal 1° gennaio 2013, il Fondo, alfine di sollevare l’iscritto dall’anticipazione di qualsiasi im-porto di spesa, ha scelto di erogare il servizio di convenzio-namento diretto per tutte le prestazioni previste dal propriopiano sanitario (anche cure odontoiatriche, ove previste), acondizione che la convenzione sia accettata, oltre che dalla

Le novità 2013di Marco Rossetti * Casa di Cura, anche dall’intera équipe medica curante. A tal

proposito viene messa a diposizione degli iscritti una nuovae più ampia Rete di convenzionamenti tramite il circuitoPREVIMEDICAL. Rivolgendosi a tali strutture, gli iscritti potranno goderedelle prestazioni in regime di convenzionamento diretto,anche se la struttura prescelta non risulta convenzionatacon il FASI. L’attivazione potrà avvenire o mediante chia-mata telefonica o richiesta di prenotazione on-line dellaprestazione.Venendo meno la necessità di invio dei documenti di spesaper tutti gli iscritti, nei primi mesi del 2013, dopo una accu-rata fase di test, verrà peraltro data la possibilità di carica-re on-line le proprie domande di liquidazione attraversol’implementazione dei servizi web già a disposizione sul-l’area riservata.Gli stessi piani sanitari Assidai per il terzo anno consecuti-vo sono stati ampliati: sono stati arricchiti introducendo ingaranzia servizi di sostegno psicologico altamente qualifi-cato assicurati in presenza di patologie oncologiche o gravimalattie, o assistenza psicoterapeutica offerta ai bambini incaso di disturbi infantili che possono compromettere la se-renità e la qualità della vita di un intero nucleo come adesempio la dislessia, l’autismo o l’epilessia; il pacchettoprevenzione, che prevede per gli iscritti in forma collettivauna serie di accertamenti diagnostici a scopo preventivo siaper le donne che per gli uomini.Assidai dunque risponde nel migliore dei modi alla necessi-tà di garantire ai manager iscritti un sistema sanitario inte-grativo e sostitutivo di quello pubblico. �

* Direttore ASSIDAI

Per ogni informazione sulle coperture offerte daipiani sanitari, relativi costi e modalità di iscrizione,gli uffici del Fondo sono a disposizione ogni giornodal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 alnumero 06/44070600.

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DIECONOMIA

24 Dirigenti Industria - gennaio 2013

Il salvadanaio…dubbi e perplessità

In questo numero riprendiamo anche le intervistealle Società di Gestione. Questo mese abbiamoospite Banca PICTET, nella persona del dott. MarcoFerro, Responsabile Commerciale di Pictet che,gentilmente, ha dato la sua disponibilità nelrispondere all’intervista effettuata per “DirigentiIndustria”.

Parliamo ora della situazione attuale di economie e mer-cati. Quale è il quadro macroeconomico attuale? E qualiinvece le previsioni e i possibili scenari attesi? Nel contesto attuale le previsioni macroeconomiche non so-no decisive per i mercati finanziari. Domina il fattore politi-co, sia in Europa, negli USA ed anche in Asia. L’estate 2012si è conclusa con indici azionari in salita e con un'ulterioreriduzione degli spread, favoriti dagli annunci della BCE il 6settembre e Fed il 13 settembre 2012. I titoli di Stato peri-ferici hanno reagito positivamente alle decisioni di Draghi,considerata la relativa immissione di liquidità sul mercato,scendendo con tassi e spread. Secondo la nostra previsione,la Banca Centrale Americana (FED) continuerà ad immet-tere liquidità sul mercato fino a quando la disoccupazionenon sarà stabilizzata e prevediamo che non alzerà i tassi peri prossimi tre anni. Avendo ipotizzato il mese scorso che leBanche Centrali non deludessero le attese avevamo deciso ditenere le azioni europee, scelta che riconfermiamo oggi purtemendo che le fonti di incertezza saranno estese dagli Sta-ti Uniti d’America alla Cina: elezioni USA; in Cina tensionesino-giapponese; rinnovate tensioni in Medio Oriente.

Quali sono le indicazioni a medio termine di Banca Pic-tet sul rapporto valutario dollaro/euro? In riferimento a quanto sopra accennato, preferiamo una di-versificazione di valute nel portafoglio e non investireesclusivamente in area euro o dollaro, anche se riteniamo il

dollaro ancora svalutato. In questo momento stia-mo preferendo valute dei Paesi emergenti preva-lentemente Malesia, Polonia, Sud Africa, Messicoe Brasile, in quanto dovrebbero contribuire ad at-tenuare la volatilità attesa.

Dal punto di vista macroeconomico le notizienon sembrano molto positive per il 2013. Cosane pensa Banca Pictet? Dal punto di vista macroeconomico le notizie han-no smesso di peggiorare, ma rimangono su un tonominore; i timori sulla Cina sono concreti e non ciaspettiamo un miglioramento nei prossimi mesi.L’economia americana subirà un impatto a secon-da di cosa verrà deciso per gli incentivi fiscali chescadranno a fine anno e la loro conferma o meno,determinerà gli andamenti americani. Ossia se verranno tolti o meno, se non verrannoprese delle contromisure per le norme di restrizio-ne fiscale in arrivo ad inizio 2013. Di recente, iltasso di disoccupazione USA è calato in manierapiuttosto sorprendente dato il tasso di crescita del-

di Grazia Mallus - [email protected]

IlsalvadanaIo…dubb

I eperplessItà • dott.ssa

GrazIaMallus

Intervista a Marco Ferro di Banca Pictet

Dott. Ferro, ci parli in breve di Banca Pictet.Fondata nel 1805, Banca Pictet, con circa 340 miliardi dieuro in gestione ed amministrazione, è la più grande bancaprivata in Svizzera ed uno dei maggiori gestori indipenden-ti in Europa. Le caratteristiche distintive di Banca Pictetsono l'indipendenza, la specializzazione nella gestione pa-trimoniale per conto terzi e la stabilità dell’assetto proprie-tario da oltre 200 anni. Con sede principale a Ginevra, Pic-tet vanta oggi 3.000 professionisti, di cui oltre 600 tra ana-listi e gestori, può essere definita la “boutique” della finan-za svizzera che coniuga eccellenza ed esclusività.

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DIECONOMIA

25Dirigenti Industria - gennaio 2013

l’economia; attendiamo delle conferme nei prossimi mesi.

In virtù di tali considerazioni, quale è la strategia d’inve-stimento attuale di Pictet? Quali modifiche avete apportato ai vostri portafogli mo-dello tra agosto e settembre?Per quanto riguarda i mercati obbligazionari governativi,essi hanno avuto performance positive nel corso dei mesiestivi grazie al recupero dei titoli periferici. Questo è statoparticolarmente vero per la parte a breve termine: la per-formance, rapportata al rischio, è stata notevole. La com-ponente più rischiosa, che riguarda principalmente le obbli-gazioni ad Alto Rendimento (High Yield) europee con sca-denze a breve termine, riteniamo possa essere in questomomento una buona opportunità di investimento nel setto-re. Il mercato delle obbligazioni Alto Rendimento USA equello dedicato ai titoli obbligazionari emergenti hanno in-vece sofferto per ragioni valutarie, ma secondo noi riman-gono delle opportunità d'investimento interessanti per lacomponente obbligazionaria del portafoglio.

Cosa pensa Banca Pictet del mercato azionario? È il mo-mento giusto per effettuare qualche acquisto? Su qualimercati? Per quanto riguarda la parte azionaria, le manovre di poli-tica monetaria globale sono certamente favorevoli al mer-

cato azionario che soprattutto in Europa presenta delle va-lutazioni ancora abbastanza interessanti. Per il mercatoazionario americano riteniamo che sia meno conveniente diquello europeo ma, essendo il dollaro, come detto in questafase, fortemente sottovalutato, riteniamo che avere comun-que alcune azioni americane in portafoglio possano esseredelle buone opportunità. Siamo inoltre sempre molto attivinella selezione di aziende legate ai settori tematici tra cuiacqua, agricoltura, foreste, farmaci generici, comunicazionedigitale, energie rinnovabili, sicurezza e marchi di lusso che,alla luce degli attuali cambiamenti economici, politici e so-ciali, offrono straordinarie opportunità d'investimento. Ab-biamo anche aumentato leggermente la nostra esposizioneazionaria nelle aziende internazionali ad alto dividendo.Per quanto riguarda il mercato azionario cinese, in questafase preferiamo rimanere neutrali perché riteniamo che leeventuali misure di stimolo alla crescita interna potrebberoavere un effetto positivo prevalentemente per il prezzo del-le materie prime (oro, petrolio, etc.) e non per il mercatoazionario. Sulla base di queste considerazioni pensiamo chetra i Paesi emergenti il mercato azionario russo sia attual-mente il modo migliore per esporsi su equity.

Ringraziamo il dott. Marco Ferro di Pictet per le delucida-zioni sui mercati finanziari secondo la visione della suaSocietà. �

DIINFORMATIVA

Servizi in via telematicadall’ALDAI con ENASCO

Vi ricordiamo che, grazie alla convenzione stipulata con 50&Più ENASCO, ALDAI offre ai propri Associati la possibilitàdi usufruire dell’invio telematico all’INPS delle domande di pensione e di tutte le altre richieste di prestazioni(es. autorizzazione alla prosecuzione volontaria, riscatti, indennità di disoccupazione, Fondo di Garanzia Inps per il T.F.R.,per i crediti di lavoro diversi dal T.F.R., per le omissioni contributive alla Previdenza Complementare, iscrizione allaGestione Separata Inps, ecc.). Le attività sopra indicate si svolgono solo ed esclusivamente previo appuntamento.

In particolare:• Presentazione della domanda di pensione:

presso ALDAI, il terzo lunedì di ogni mese dalle 14.00 alle 17.00. Per appuntamento telefonare ai numeri: 02/58376.221- 225 (Segreteria Servizio Sindacale) o scrivere a: [email protected];

• Invio telematico all’Inps di richieste di prestazioni diverse dalle domande di pensione e consulenza in materia di previdenza obbligatoria Inps: presso ALDAI, ogni venerdì mattina dalle ore 9.00 alle ore 13.00.L’indirizzo e-mail di riferimento per eventuali comunicazioni in merito è [email protected]

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DIFORMAZIONE

26 Dirigenti Industria - gennaio 2013

Pubblicato l’Avviso Regionale per la Lombardia 2/2012

In un momento particolarmente critico per la competiti-vità del sistema Paese, il Fondo Dirigenti PMI, l’Entebilaterale costituito da Confapi e Federmanager per

promuovere le attività di formazione continua dei dirigentie dei quadri superiori delle piccole e medie imprese indu-striali, ha pubblicato l’Avviso Regionale per la Lombardia2/2012 per lo “Sviluppo del capitale umano a sostegno del-l’adattabilità dei dirigenti, dei quadri superiori, dei dipen-denti e collaboratori delle PMI, nonché dell’aggiornamentodei titolari delle PMI“.Si tratta di un’iniziativa innovativa condotta in collabora-zione con Regione Lombardia che consente il finanziamen-to di percorsi formativi, tramite l’erogazione di voucher in-dividuali, rivolti alle seguenti categorie di lavoratori:• soggetti occupati presso imprese private la cui sede

operativa si trovi nel territorio della Regione Lombardia,non iscritte ad alcun Fondo Interprofessionale alla datadel 27/06/2012;

di Silvia Romagnoli • imprenditori e loro collaboratori familiari (coniugi, pa-renti entro il terzo grado e affini entro il secondo gradodel titolare d’impresa) occupati presso l’azienda purchécon rapporto di lavoro formalizzato da almeno 12 mesi afar data dalla pubblicazione dell’avviso;

• dirigenti – inclusi coloro che ricoprono la carica di im-prenditori – e quadri superiori occupati presso qualsiasiazienda iscritta al Fondo Dirigenti PMI.

I progetti formativi potranno essere finanziati fino a unmassimo di 9.000,00 euro, fermo restando le specificitàrelative alla durata di ogni singola iniziativa.

La presentazione delle domande dovrà avvenire entro leore 12.00 del 29 marzo 2013.

Per maggiori informazioni è possibile consultare lasezione del sito www.fondodirigentipmi.it dedicataall’Avviso Regionale o scrivere alla Segreteria del [email protected]

STRATEGIE H.R.PER UN’ORGANIZZAZIONE COLLABORATIVA

Utilizzo dei Social Network nella gestione delle Risorse Umane

Incontro organizzato da AIDP - Associazione Italiana per la Direzione del Personale in collaborazione e presso la sede ALDAI

via Larga 31 - Sala Viscontea - giovedì 31 gennaio 2013 - ore 16.00 / 19.30

L’incontro sarà dedicato alla presentazione dei risultati della ricerca sul tema, condotta da AIDP in collaborazionecon l’Università Cattolica e con la società di consulenza Open Knowledge.

Sono previste anche le testimonianze di Direttori Risorse Umane di primarie aziende che stanno realizzando espe-rienze d’avanguardia nell'utilizzo di Social Network interattivi per l’implementazione di un’Organizzazione Colla-borativa.

Il Convegno intende promuovere un confronto di idee sulle possibilità che le nuove tecnologie “web 2.0”, unite amodelli organizzativi, basati sul coinvolgimento diffuso, la collaborazione , la condivisione della conoscenza, lo svi-luppo e la valorizzazione di reti sociali interne ed esterne all’organizzazione, possono offrire per migliorare la pro-duttività dell’organizzazione e, di conseguenza, per sviluppare il business delle imprese.

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DIFORMAZIONE

27Dirigenti Industria - gennaio 2013

"OFFICINA" DI PROJECT MANAGEMENT Teoria, pratica, esercitazioni e… verificaMilano1° modulo 1-2 febbraio 20132° modulo 22-23 febbraio 20133° modulo 15-16 marzo 2013

Il corso ha l’obiettivo di introdurre e/o consolidare l’approccio al Project Management, alla gestione del con-tratto verso EPC e/o clienti finali, alle esigenze in fase di proposal e al ciclo approvvigionamenti.Il corso prevede workshop di approfondimento tra i partecipanti nonché due incontri con i responsabili di azien-da: uno iniziale, per raccogliere esigenze e proposte, e uno al termine, per evidenziare quanto di significativoemerso nel corso dei workshop.

LA NEGOZIAZIONE EFFICACE NELLE RELAZIONI DI LAVORO:come gestire i team, i rapporti interpersonali e i conflittiMilano, 5-6 febbraio 2013

Il corso si pone l’obiettivo di presentare un nuovo modo di negoziazione che consentirà di aumentare la propriaefficacia personale nelle trattative, soprattutto quando si deve dialogare con interlocutori difficili. Il corso è ri-volto a tutti coloro che sono chiamati quotidianamente a prendere decisioni operative e organizzative importantie negoziare accordi, anche di natura non commerciale.

LOGISTICA & PROJECT MANAGEMENT NELLA REALIZZAZIONE DI GRANDI IMPIANTI(integrazione di competenze chiave per lo sviluppo del business)A cura di ANIMP (in collaborazione con la sezione LOGISTICA e TRASPORTI) - OICE - IPMA Italy Milano, 6-7-8-9 febbraio 2013

Il corso, rivolto a Manager di Logistica e Trasporti operanti sia come General Contractor che Sub Contractor edanche a tutte le figure che in azienda ricoprono ruoli di responsabilità relativamente al risultato industriale edeconomico/finanziario di progetto, ha l’obiettivo di determinare la consapevolezza dell’esistenza di “aree di pro-fitto” sulle quali investire.

CONTRACT MANAGEMENT & SISTEMI PAESE Gestione Contratti in America LatinaMilano, 19 febbraio 2013

I destinatari del corso sono: Project Manager (senior e junior), Contract Engineer, Project Engineer, ProposalManager, Proposal Engineer, Contract Administrator, Contract Developer, Commerciali, Controller aziendali,Legali d’Azienda, Site Manager, Construction Manager.

Per ulteriori informazioni o per ricevere il depliant informativo del corso rivolgersi alla Segreteria CorsiANIMP (Manuela Corbetta) dalle ore 9.00 alle ore 13.00 – tel. 02/67100740 – fax 02/67071785e-mail [email protected], oppure consultare il sito www.animp.it alla voce CORSI

Comunichiamo che, su nostra richiesta, la Direzione ANIMP ci ha confermato che ai Soci ALDAI che si iscriverannoai corsi promossi dall'ANIMP a titolo individuale verranno concesse le stesse agevolazioni praticate ai loro iscritti.

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DILAVORO

28 Dirigenti Industria - gennaio 2013

“Una maggiore integrazione tra sistema educativoe mercato del lavoro non solo è opportuna, manecessaria. La formazione di ragazzi e ragazze

che abbiano davanti a loro un futuro professionale degno dital nome deve essere un imperativo per la Scuola italiana”.Con questa lapidaria affermazione, il prof. Michele Tirabo-schi (giuslavorista, docente universitario all’Ateneo di Mo-dena-Reggio Emilia e Direttore Scientifico di ADAPT -Centro Studi Marco Biagi) ha “dato la scossa” ai parteci-panti al terzo ed ultimo incontro (vedi box) che CIDA Lom-bardia ha organizzato il 13 novembre 2012 a Milano.Centrata sulla questione della “valorizzazione dei giovani”,la conversazione del prof. Tiraboschi ha preso il via daun’inoppugnabile considerazione: dal 2008 ad oggi – haesordito il docente – i giovani sono stati il principale bersa-glio della crisi economica. In particolare, nel Sud e nell’Estdell’Europa. Nel Nord del Vecchio Continente, invece, le co-se sono andate meglio grazie ad un mercato del lavoro chefunziona in modo soddisfacente anche per chi è fresco distudi. Mentre in Italia la disoccupazione giovanile è di circatre/quattro volte superiore a quella degli adulti, ha prose-guito Tiraboschi, in altri Paesi dell’area centro-settentrio-nale la situazione risulta essere decisamente meno gravesoprattutto perché i rispettivi Governi hanno saputo costrui-

CIDA - Manager e alte professionalità per l’Italia

Formazione, lavoro, valorizzazione dei giovanidi Fabrizio Calvo * re progetti in grado di dare risposte adeguate alla (legitti-

ma) domanda di lavoro dei più giovani.Come noto, in Italia le percentuali degli under 30 con diffi-coltà ad inserirsi nel mondo produttivo variano dal 20 al35%, a seconda delle aree geografiche. E questo – ha ag-giunto Tiraboschi – perché da noi i problemi strutturali, cioèdi regole che sono difficili da cambiare, sono stati aggrava-ti dalla pesantezza della crisi.Già, ma cosa dovrebbe fare un Paese che ambisce definirsicivile e, soprattutto, previdente nei confronti della fascia piùgiovane, colonna portante del proprio futuro? Secondo ilprof. Tiraboschi, la risposta è una sola: per combattere la di-soccupazione giovanile, bisogna creare momenti di integra-zione tra Scuola e Lavoro. Come? Fruendo maggiormentedello strumento dell’apprendistato, facendolo diventare unasorta di palestra in cui far dialogare il mondo in cui si ap-prende con quello in cui si applicano le conoscenze. Nato inepoca precedente alla rivoluzione industriale e rilanciatodalla riforma Biagi, l’apprendistato è oggi articolato in trediverse tipologie contrattuali che assolvono ad altrettantediverse funzioni: l’esercizio del diritto-dovere all’istruzionee alla formazione; l’acquisizione di una qualificazione con-trattuale attraverso una formazione professionalizzante sullavoro e l’acquisizione di competenze di base, trasversali etecnico-professionali; l’acquisizione di un diploma o di un ti-tolo di studio di alta formazione universitaria.L’obiettivo, insomma, era quello di fare dell’apprendistato ilcanale privilegiato e, per quanto riguarda i minori, addirit-

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DILAVORO

29Dirigenti Industria - gennaio 2013

tura esclusivo, di ingresso dei giovani nel mercato del lavo-ro. L’orizzonte di riferimento era quello di un rinnovato epiù moderno raccordo tra l’impresa, il mondo delle profes-sioni e il sistema educativo e formativo. Compresa l’alta for-mazione universitaria (lauree e dottorati di ricerca). InGermania, Austria e Olanda dove vigono normative rodate econsolidate in materia – ha proseguito Tiraboschi – il mer-cato del lavoro funziona bene perché lo strumento dell’ap-prendistato è riconosciuto come un valore dall’intera socie-tà. E con preciso riferimento a quanto avviene nella Repub-blica Federale tedesca, Tiraboschi ha detto che là l’80% cir-ca degli apprendisti, ragazzi cioè che alternano lezioni inaula a presenza in azienda per imparare un lavoro, ha menodi 18 anni.In Italia – ha poi denunciato il docente – lo strumento del-l’apprendistato viene invece interpretato alla stregua di“disvalore”. Prova ne sia il fatto che, nel nostro Paese, so-lo il 20% circa degli apprendisti riceve una formazione pie-namente rispondente al vero significato del termine. E percorroborare la tesi, il prof. Tiraboschi ha esposto un piccoloma significativo esempio: da noi un apprendista riceve uncompenso pari al 70-80% del salario di un lavoratore di-pendente perché non riceve una vera formazione. In Svizze-ra, dove le cose funzionano in ben altro modo, l’apprendista

Tre incontri/conversazioni per accomiatarsi dagli iscritti lombardi e passare il testimone alla “nuova” CIDA

Giuseppe Roma, Sergio Saltalamacchia e Michele Tiraboschi. Sono stati loro i tre protagonisti del ciclo di in-contri/conversazioni che CIDA Lombardia ha organizzato a Milano, tra ottobre e novembre scorsi. Oltre ad offrireai numerosi associati che hanno colto l’opportunità per approfondire con illustri ospiti alcune tematiche di interes-se generale, l’organizzazione, presieduta da Mario Giambone, ha così concluso l’attività dell’anno in vista degliStati Generali CIDA tenutisi a Milano il 26 novembre 2012 con la partecipazione del Presidente del Consiglio deiMinistri, Mario Monti.

Il 16 ottobre 2012 il prof. Roma, Direttore Generale del Censis, ha intrattenuto la platea sul tema: “Dove va l’Ita-lia: sopravvivenza o rilancio?”; il 26 ottobre 2012, il dott. Saltalamacchia, Direttore centrale Organizzazione del-l’Inps, ha invece relazionato su: “L’insieme dei processi per lo sviluppo dei servizi al Cittadino”. A questi due ap-puntamenti, ospitati nella sede dell’ALDAI di Milano, il 13 novembre 2012 ha fatto seguito quello di cui è statoprotagonista il prof. Tiraboschi su: “Formazione, Lavoro, Valorizzazione dei giovani”. Quest’ultimo incontro/conver-sazione si è invece svolto all’Auditorium ‘Palazzo del Lavoro’ di Gi Group di Milano.

Nel commentare l’iniziativa, il dott. Giambone ha dichiarato che con essa si conclude il ciclo di impegni assunti nelcorso delle attività dell’Unione CIDA Lombardia in un momento complesso e difficile per la categoria.

non riceve più del 20% del salario perché il datore di lavo-ro offre un’adeguata formazione. Per fare in modo che l’Italia possa stare al passo con i Pae-si europei più virtuosi, secondo il prof. Tiraboschi, è indi-spensabile che si vada ad incidere sul fronte delle attuali re-gole che governano il mercato del lavoro, superando il dua-lismo tra coloro che, avendo un posto, godono di tutele taliche chi quel posto non l’ha, non le potrà mai nemmeno im-maginare. Ma per poter camminare – ha concluso il docen-te – le regole hanno bisogno di persone che credano in essee che le applichino.

* * *

All’incontro, coordinato da Mario Giambone, Presidenteuscente di CIDA Lombardia, hanno presenziato anche Mar-cello Garzia, in rappresentanza dell’Aldai/Federmanager eLuigi Catalucci, Presidente di Manageritalia-Lombardia.Giorgio Germani, uno dei quattro Vice Presidenti della “nuo-va” CIDA , ha rimarcato l’importanza di continuare a dibatte-re temi fondamentali, così come avviene in Lombardia. �

* Giornalista corrispondente de “Il Sole 24 Ore”

Servizio fotografico di Valentina Cozzi

DA SINISTRA: MARIO GIAMBONE E MICHELE TIRABOSCHI. DA SINISTRA: MARCELLO GARZIA E LUIGI CATALUCCI.

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DILAVORO

30 Dirigenti Industria - gennaio 2013

Nel considerare il tema del Convegno “una bussolaper orientare i giovani tra rischi e opportunità” ap-pare a tutti evidente che, nell’attuale contesto socia-

le ed economico, prevalgono enormemente i rischi rispettoalle opportunità. Parlare di opportunità parrebbe quindifuori luogo in presenza di una crisi economica pesante, perdi più aggravata da un generalizzato collasso morale e dauna disastrosa situazione occupazionale, mai riscontrati inprecedenza. Si è deciso comunque di proporre il tema per-ché è nostra convinzione che da tale disagio si possa usciremigliorando il raccordo tra il mondo del lavoro e quello del-la scuola ma, soprattutto, spronando opportunamente lacreatività, l’entusiasmo e la fantasia proprie dei giovani.Caratteristiche che intendiamo integrare con l’onestà, laresponsabilità e il senso del dovere, valori purtroppo appan-nati dai molti negativi esempi di malaffare che hanno mes-so in crisi la credibilità di molti adulti. Il difficile compito di recuperare attendibilità presso i giova-ni è affidato, per quel che ci compete, ai componenti del no-stro Gruppo Scuole che, ancora nell’anno scolastico2011/2012, hanno incontrato più di 7.000 studenti che si ag-giungono agli oltre 75.000 degli ultimi dieci anni. Non faparte del nostro servizio indirizzare gli studenti verso uno ol’altro dei percorsi formativi, ma riteniamo nostro compito edovere promuovere i valori che ci appartengono, illustrare il

Milano - 20 novembre 2012

Convegno Scuola/Lavoro di Sergio Bollani

Martedì 20 novembre scorso, la sala Convegni diAssolombarda era gremita in occasione del XVIConvegno “Maestri del Lavoro nelle Scuole”,abbinato al ”XV Concorso Maestri del Lavoromilanesi nelle scuole” organizzato dal ConsolatoProvinciale di Milano della Federazione dei Maestridel Lavoro d’Italia. Il Convegno rappresenta unmomento importante dedicato ai risultati ottenutidai componenti del Gruppo Scuole nella loro operadi promozione della cultura e dell’etica del lavoro,opera sviluppata tramite incontri con gli studentidelle scuole del territorio. Convegno che offre anchel’opportunità di premiare gli studenti che hannopartecipato al concorso e di ringraziare i docenti ei dirigenti scolastici che hanno considerato il valoredi tale impegno spalancando le porte dei loroistituti.

Siamo lieti di riportare il commento d’apertura ailavori del Console Sergio Bollani.

IL GRUPPO DEGLI STUDENTI PREMIATI.

mondo dell’impresa, trattare, qualora richiesti, temi profes-sionali specifici e informare circa le prospettive del mercatodel lavoro per consentire l’individuazione dei percorsi for-mativi aventi la maggiore possibilità di sbocco occupaziona-le. Percorsi formativi ultimamente poco orientati alla tecno-logia e quindi alla ricerca e all’innovazione che, oggi, si di-mostrano essenziali per il recupero di un gap che influenzanegativamente l’economia e quindi l’occupazione. Nel guar-dare con molto favore alle tecnologie digitali che stanno de-terminando un moderno quanto efficace mix formativo, cidomandiamo al contempo se non sia utile, considerati i tem-pi, inserire nei programmi scolastici qualche ora dedicata al-la legalità e rispolverare alcuni temi previsti dall’insegna-mento dedicato all'educazione civica di buona memoria.Al contempo, ci domandiamo anche se, nonostante il mani-festo impegno a migliorare la scuola tramite un costanteaggiornamento dei programmi e dei docenti, ciò basti perrestituire ai giovani il loro futuro. Riteniamo che a tal pro-posito si debba costruire una scuola ricca in termini di dota-zioni e organico, non più ferita da tagli e contrastanti rifor-me, ma anche liberata dai laccioli che, mescolando pedago-gia e demagogia, coinvolgono i giovani in vicende che nonsono di loro utilità e specifico interesse.In sintesi una scuola di qualità che operi in simbiosi con ilmondo del lavoro, che goda di automatico accesso a stage fi-nalizzati ai singoli percorsi formativi, una scuola che facciapropri i valori rappresentati dal merito, dalla responsabilitàe dal senso del dovere. Per la realizzazione di tale realtà oc-corre il contributo di persone perbene, disposte a farsi cari-co del gravoso quanto irrinunciabile compito di restituire aigiovani il loro domani, legato, più che mai, al riscatto mora-le ed economico del nostro Paese. Riscatto possibile se per-seguito nell’ambito di un contesto sociale, fisiologicamenteaperto alle diversità e quindi rispettoso delle varie identità eprovenienze che superi le barriere di appartenenza, di san-gue e di cultura a vantaggio di un rapporto tollerante e libe-ro che esalti le comuni potenzialità in grado di restituire aigiovani, e meno giovani, il loro diritto di sognare. �

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31Dirigenti Industria - gennaio 2013

DIASPETTI LEGALI / FISCO

Ritenendo di fare cosa utile ai diri-genti associati, pubblichiamo lasintesi e un breve commento di

due sentenze riguardanti la disciplina fi-scale delle somme corrisposte a titolo diTFR o incentivo all’esodo al netto o allordo secondo le pattuizioni convenute insede di risoluzione consensuale del rap-porto di lavoro.

Con la sentenza emessa il giorno 30 settembre 2011 il Tri-bunale di Milano, Sezione Lavoro, ha accolto il ricorso del-la lavoratrice ... ... e condannato il sostituto di imposta, cioèl’azienda, a rimborsare alla parte attrice la somma di euro7.039,56 già versata ad Equitalia a seguito della riliquida-zione (ricalcolo) dell’Irpef dovuta sugli emolumenti corri-sposti alla lavoratrice, come da verbale di conciliazione, perla risoluzione del rapporto di lavoro.

� I TERMINI DELLA QUESTIONECon accordo stipulato fra le parti il 24 marzo 2006 venivaprevista la corresponsione alla lavoratrice ... ... della som-ma netta di euro ...... L’Agenzia delle Entrate, invece, rili-quidava l’imposta commisurando la stessa sulla somma net-ta percepita e, quindi, richiedeva alla lavoratrice ... ... la dif-ferenza di imposta di euro ......La lavoratrice ... ... pagava la somma pretesa dal fisco, maintentava causa all’azienda la quale si costituiva nel giudi-zio eccependo l’inammissibilità della domanda a motivo delfatto che tra le parti era intervenuta una transazione con ri-nuncia a fare valere pretese relative al rapporto di lavoro.Fallito il tentativo di conciliazione, il giudice, ritenuta lacausa documentale, rigettava le eccezioni dell’azienda e ac-coglieva la domanda della ricorrente con la seguente moti-vazione:

In dirittoLa domanda della ricorrente è fondata e deve pertanto esse-re accolta. Va preliminarmente rigettata l’eccezione di parteconvenuta secondo cui il ricorso sarebbe inammissibile inquanto la ricorrente nel verbale di conciliazione avrebbe ri-nunciato ad ogni “ulteriore pretesa”. La rinuncia deve chia-ramente riferirsi al contenzioso precedente alla novazioneeffettuata con il verbale di conciliazione. La pretesa oggi

azionata attiene all’inadempimento di detto verbale e nongià ai rapporti contrattuali precedenti alla stipula di esso.La clausola n. 5 del verbale di conciliazione giudiziale sot-toscritto dalle parti così recita: “In aggiunta alle normalicompetenze maturate e maturande sino alla data odiernaed al TFR, a titolo di incentivo all’esodo, la Società corri-sponderà alla lavoratrice ... ... un importo lordo che, assog-gettato, ai fini fiscali al trattamento previsto dall’art. 17del DPR 917/86 (così come modificato dall’art. 1 del De-creto Legislativo 12 dicembre 2003, n. 344), è pari a euronetti … … …

La volontà espressa dalle parti contraenti risulta sufficien-temente chiara nel convenire la somma di euro ......, a tito-lo di incentivo all’esodo, sottoponendo la predetta somma almedesimo regime di tassazione previsto per l’indennità difine rapporto ex artt. 17 e 19 del DPR 22 dicembre 1986,n. 917 (T.U.I.R.).Dal tenore letterale della trascritta clausola appare eviden-te che le “normali competenze maturate e maturande sinoalla data odierna” e il Tfr venivano corrisposte al lordo, conla conseguenza che la tassazione su tali somme rimaneva acarico della ricorrente, benché poi versata dalla convenutain qualità di sostituta d’imposta. Per converso la somma dieuro ...... era da intendersi “netta” ovvero come si dice ingergo “pulita”.La illustrata interpretazione della clausola di cui trattasiappare poi confermata dalla lettura dell’intero verbale diconciliazione, da cui si può desumere la reale intenzionedelle parti. Sicché deve concludersi che ex artt. 1362 co. 1,c.c. le parti contraenti, con il contatto in parola, abbianoconvenuto che l’importo di euro ......, fosse stato netto e chetale doveva essere a prescindere dalle modalità di quantifi-

Giurisprudenza della Sezione Lavoro del Tribunaledi Milano e di Romadi Giovanni Mura

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32 Dirigenti Industria - gennaio 2013

DIASPETTI LEGALI / FISCO

cazione dell’imposta e dalle modalità di versamento dellastessa.Con riferimento alle modalità di quantificazione e versa-mento dell’imposta sui redditi da Tfr e incentivo all’esodol’art. 19 co. 1 T.U.I.R., rubricato “indennità di fine rappor-to”, dispone: “...L’imposta è applicata con l’aliquota deter-minata con riferimento all’anno in cui è maturato il dirittoalla percezione, corrispondente all’importo che risulta divi-dendo il suo ammontare, aumentato delle somme destinatealle forme pensionistiche di cui al decreto legislativo 21aprile 1993, n. 124 e al netto delle rivalutazioni già assog-gettate ad imposta sostitutiva, per il numero degli anni efrazione di anno preso a base di commisurazione, e molti-plicando il risultato per dodici.Sempre l’art. 19 co. 1 prosegue poi: “Gli uffici finanziariprovvedono a riliquidare l’imposta in base all’aliquota me-dia di tassazione dei cinque anni precedenti a quello in cuiè maturato il diritto alla percezione, iscrivendo a ruolo lemaggiori imposte dovute ovvero rimborsando quelle spet-tanti”.La norma non indica specificamente il soggetto tenuto alversamento dell’imposta ma si tratta comunque del medesi-mo soggetto che è tenuto al versamento dell’acconto e delsuccessivo conguaglio, come si evince dal comma 4 dell’art.19 cit. Non vi è dubbio che nella fattispecie sulla base dellaintervenuta transazione l’acconto sia stato versato dallaBanca, la stessa è quindi altresì tenuta al versamento delconguaglio.Come già osservato, il meccanismo di quantificazione previ-sto dall’art. 19 co. 1 cit. risulta irrilevante.In conclusione, la convenuta addivenendo all’accordo di cuitrattasi si è sottoposta al rischio di dover corrispondere ul-teriori somme a titolo di conguaglio di imposta.La ricorrente a seguito del ricevimento dell’avviso bonariodi pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate ha paga-to la somma di euro 8.667,53. Detta somma dai prospetti dicalcolo prodotti (sub. 5) dalla ricorrente, che qui si richia-mano in quanto corretti e non contestati da controparte, ri-sulta così costituita euro 1.627,49 per imposta relativa alTfr ed euro 7.040,04 per imposta relativa all’incentivo al-l’esodo. La ricorrente, dopo aver pagato l’intera somma, haquindi correttamente chiesto la restituzione della quota diimposta relativa all’incentivo all’esodo.Per quanto sinora osservato il ricorso appare fondato e per-tanto la convenuta deve essere condannata al pagamento afavore della ricorrente della somma di euro 7.039,56 oltreinteressi legali e rivalutazione monetaria dal dovuto al saldo.Le spese di lite seguono la soccombenza e si liquidano comeda dispositivo in complessivi euro 1.200,00 oltre oneri dilegge.

* * *

Ad avviso di chi scrive, ha fatto bene il giudice del lavoro adaccogliere la richiesta della lavoratrice in quanto, avendodichiarato sul mod. 770 l’importo corretto corrisposto,l’Agenzia delle Entrate ha riliquidato l’imposta pari a euro……… richiedendola alla lavoratrice nella qualità di sog-getto passivo con la conseguenza che la stessa veniva a per-cepire una somma netta inferiore a quella pattuita con l’ac-cordo transattivo. Ciò posto, giova rammentare che secondoil consolidato orientamento della Corte di Cassazione (vedi

box sentenza n. 9867 del 5 maggio 2011, Conf. 2212/2000e n. 17515/2002) gravato di imposta è sempre il sostituitoanche nell’ipotesi di omissione della ritenuta da parte delsostituto.

* * *

A diversa conclusione è pervenuto il Tribunale di Roma ilquale, con la sentenza n. 1482 del 28 gennaio 2011, ha re-spinto il ricorso del lavoratore incentrato sul mancato rim-borso dell’IRPEF riliquidata in più rispetto a quella calco-lata dal datore di lavoro sul TFR e sull’incentivo all’esodo.Anche in quel caso fra le parti era stata pattuita la corre-sponsione di un importo netto di euro 102.000,00 oltre aquella spettante a titolo di TFR.Come è stato acutamente osservato in dottrina la pronunciadel Tribunale di Roma sinora è priva di precedenti in quan-to non aderente allo spirito dell’accordo intercorso fra leparti nel senso che al lavoratore si doveva corrisponderel’importo netto pattuito.È pur vero che l’art. 23 del DPR 29 settembre 1973, n. 600prevede l’obbligo di rivalsa della ritenuta operata, ma è al-trettanto vero che l’azienda avrebbe dovuto calcolare l’Ir-pef in modo più corretto onde evitare la penalizzazione dellavoratore. �

LA MANCATA EFFETTUAZIONE DELLA RITENUTA DA PARTE DEL SOSTITUTO

OBBLIGA IL SOSTITUITO AL VERSAMENTO DELL’INTERA IMPOSTA DOVUTA

SUI REDDITI PERCEPITI

Sez. V - Sentenza n. 9867 del 5 maggio 2011Presidente: D’Alonzo M., Relatore: Merone A.

ACCERTAMENTO DELLE IMPOSTE SUI REDDITI- Ritenute alla fonte - Redditi di lavoro dipendente eredditi assimilati - Ritenute d’acconto - Sostituto esostituito d’imposta - Obblighi rispettivi - Obblighidel “sostituito” - Conseguenti poteri dell’Ammini-strazione finanziariaD.P.R. n. 600 del 29 settembre 1973, art. 64

In presenza dell’obbligo di effettuare la ritenuta di ac-conto (diretta ad agevolare non solo la riscossione, maanche l’accertamento degli obblighi del percettore delreddito), l’intervento del “sostituto” lascia inalterata laposizione del “sostituito”, il quale è specificamentegravato dell’obbligo di dichiarare i redditi assoggettatia ritenuta, poiché essi concorrono a formare la baseimponibile sulla quale, secondo il criterio di progressi-vità, sarà calcolata l’imposta dovuta, detraendosi daessa la ritenuta subita come anticipazione del prelievo.Da ciò consegue che, quando la ritenuta non sia stataoperata su emolumenti che pur costituiscono compo-nente di reddito, alla omissione il percettore deve ov-viare, dichiarando i relativi proventi e calcolando l’im-posta sull’imponibile alla cui formazione quei proventihanno concorso.Conf. 2212/2000, 17515/2002

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33Dirigenti Industria - gennaio 2013

Vita associativa

DI

Idirigenti, in particolare quelli piùgiovani, si trovano sovente ad affron-tare situazioni aziendali e relaziona-

li senza avere la possibilità di potersiconfrontare e ricevere le indicazioni e lasolidarietà di colleghi più anziani chehanno già vissuto analoghe situazioniaziendali. ALDAI intende mettere questa

esigenza dei dirigenti in servizio al centro delle sue atten-zioni e attività, valorizzando al tempo stesso il patrimonio dicompetenze dei dirigenti Senior.Da alcuni anni il Gruppo Senior ALDAI ha sperimentato consuccesso un progetto pilota di erogazione di un servizio diTutoring ai dirigenti in servizio, reso possibile dalla solida-rietà volontaristica dei colleghi Senior. Il servizio offerto gratuitamente permette il confronto conil collega Senior che ha già vissuto analoghe esperienze la-vorative nel rispetto della riservatezza e della privacy, sen-za dover informare o coinvolgere l’impresa. L’ampia disponibilità in ALDAI di dirigenti Senior permet-te di affiancare dei Tutor scegliendoli fra coloro che hannoesperienza (direzione commerciale, di stabilimento, ammi-nistrativa, ecc.), qualifica (manager o professional) e pro-venienza (aziende multinazionali o padronali, produttive odi servizio, ecc.) analoghe a quelle del dirigente che richie-de il servizio.ALDAI desidera promuovere il servizio di solidarietà fra gliassociati attraverso questo progetto strutturato di Tutoringrealizzato con incontri individuali presso la sede ALDAI.Il Tutoring promosso da ALDAI ha l’obiettivo di aiutare ildirigente in servizio nei momenti di criticità o di crescitaprofessionale e personale, fra i quali: • nuova nomina e conseguente necessità di implementare

adeguate metodologie manageriali;• passaggio di funzione;• promozione;• criticità della relazione con il capo, i colleghi o i collabo-

ratori;• situazioni di crisi aziendale;• … e in tutte le situazioni che richiedono il confronto con il

collega “fratello maggiore”.Il servizio sarà erogato da una quindicina di dirigenti Seniorche permettano di offrire un’ampia scelta di tipologie di espe-rienze professionali e che saranno selezionati fra coloro cheoffriranno la collaborazione a titolo volontario e gratuito. Per assicurare omogeneità ed efficacia delle metodologiedi Tutoring i dirigenti Senior candidati parteciperanno ad uncorso “Train the Trainer” di 4-5 giornate che inizierà aiprimi di marzo 2013.Il Comitato di Controllo del programma di Tutoring, costi-tuito dal Coordinatore del programma, dal Direttore ALDAIe da un rappresentante della Giunta Esecutiva ALDAI, defi-

nirà l’elenco dei partecipanti al corso “Train the Trainer” edi coloro che entreranno a far parte dell’Albo dei TutorALDAI in funzione dei risultati conseguiti nel corso.Dai primi di maggio 2013 i dirigenti in servizio potranno ac-cedere al programma Tutoring inviando una e-mail adALDAI, che sarà seguita da un contatto preliminare peridentificare l’area d’intervento e selezionare il Tutor piùidoneo.In occasione del primo incontro del collega in servizio con ilTutor si concordano gli obiettivi e le modalità di realizza-zione del servizio e saranno firmati gli accordi di riserva-tezza e manleva.Allo scopo di monitorare il livello di qualità del servizio sa-rà richiesto ai partecipanti di compilare il questionario divalutazione dopo 2-3 incontri e a fine percorso. L’iniziativa di solidarietà è stata favorevolmente accolta daFedermanager che intende estenderne l’applicazione a li-vello nazionale. I colleghi Senior, anche non ancora in pensione, possono in-viare le loro candidature come indicato nel riquadro sotto-stante. �

* Coordinatore Programma Tutoring ALDAI

Dirigenti Senior per il programma di Tutoring a favore dei colleghi in servizio Se pensi che la tua esperienza di dirigente possa essere utile ai colleghi in servizio segnala il tuo nominativo ad ALDAI ([email protected])di Vladimiro Sacchetti * – [email protected]

CANDIDATI TUTORI colleghi Senior interessati a candidarsi come Tutor e,partecipando al relativo corso di formazione, esserepoi ammessi all'Albo dei Tutor ALDAI sono pregati diinviare una e-mail entro lunedì 18 febbraio 2013 [email protected] con oggetto: “Candidatura TutorALDAI”, indicando le esperienze ritenute utili per icolleghi e allegando il proprio CV.Si ricorda che il corso di formazione dei tutor gratuitoche inizierà a marzo 2013, è limitato ad una selezionedi 15 Senior e che la successiva attività di Tutor è vo-lontaristica e pertanto non retribuita.

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Vita

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DIGRUPPO DI LAVORO ENERGIA ED ECOLOGIA Riunione del 22 novembre 2012

� RILEVAZIONE PRESENZE – Presenti appartenenti al GdL: 37.– Assenti giustificati: 4. – Ospiti: 4.

� COMUNICAZIONI DEL COORDINATORENuovi incarichi del Coordinatore nell’ambito di Federmanager.

� PRESENTAZIONI• Prezzi dell’energia, consumi e costi: esperienze di risparmio

e di avvio del Sistema di Gestione dell’Energia di MM spa(Crapanzano);

• Per una efficace gestione dell’Energia in Milano (De Renzioe Bavestrelli).

L’ing. Salvatore Crapanzano - Energy Manager di Metropoli-tana Milanese spa - introduce l’incontro odierno, che punta asegnalare la presenza, a Milano, di esperienze diverse, ma con-vergenti, in grado di sensibilizzare e sollecitare gli Enti pub-blici milanesi in tema di risparmio energetico. L’ing. Crapan-zano, sottolineando l’importanza della questione energetica aivari livelli, fa riferimento al meccanismo del miglioramentocontinuo (ciclo PDCA plan-do-check-act) come mezzo per con-seguire risparmi migliorando la sostenibilità, mediante: elimi-nazione di sprechi, variazione di modalità di gestione e miglio-ramento dell’efficienza delle apparecchiature. La riduzione deicosti di approvvigionamento, oggettivamente importante in sé,può innescare processi favorevoli (se il risparmio innesca uncircolo virtuoso che permette di investire per ottenere ulterio-ri risparmi) o persino controproducenti (se il risparmio ottenu-to serve solo per far quadrare il bilancio e quindi il minor costodel kWh rende meno favorevole il calcolo del pay back di un in-vestimento. L’ing. Crapanzano illustra i criteri da prendere inesame in sede di scelta contrattuale per l’acquisto dell’energiaper l’anno successivo:– nell’acquisto a “prezzo fisso” (ovviamente nelle diverse fa-

sce F1, F2, F3) per l’anno successivo diventa indispensabi-le saper individuare uno dei momenti più favorevoli a que-sta tipologia di acquisto; esiste comunque una aleatorietàche potrebbe portare ad una perdita in caso di crollo deiprezzi di mercato, ma questa modalità garantisce (per lacomponente “energia”) di definire il tetto di spesa annua insede di budget;

– nell’acquisto a “prezzo variabile”, espletare una gara pun-tando ad uno sconto su un paniere di riferimento (ad esempioquello individuato da Consip) garantisce viceversa un rispar-mio certo rispetto ad una equivalente fornitura di un EntePubblico, ma non garantisce (sia per la componente “ener-gia” sia per quella “altri oneri”) nessun tetto al budget dispesa annua.

A maggior ragione per chi riesce a risparmiare sul prezzo diacquisto, la bolletta energetica diviene sempre più rigida; ne-gli ultimi due anni il peso della componente “energia” perl’MM è passato da circa 2/3 a circa il 50% del totale. In MM

questa situazione si è determinata per l’effetto congiunto delcontenimento del prezzo della componente di mercato e delforte e progressivo aumento della spesa per la quota “altri one-ri” che l’Autorità assegna ad ogni kWh consumato. Le attivitàin programma per la MM in questo campo prevedono di:– controllare e ridurre i propri costi energetici, anche in con-

nessione agli aspetti contrattuali (prezzi);– conoscere sempre meglio il proprio sistema produttivo (per

attivare un processo continuo di miglioramento su obiettiviprefissati che necessita comunque la collaborazione di tutti);

– controllare e ridurre l’impatto ambientale collegato al pro-prio sistema energetico (anche diversificando gli approvvi-gionamenti);

– consolidare come modello organizzativo il «Sistema di Ge-stione dell’Energia» (SGE) integrando altri sistemi certifi-cati già acquisiti da MM (in particolare ISO 14001 perl’ambiente). Per l’energia MM, che era già certificata UNICEI EN 16001, dall’aprile 2012 risulta certificata ancheISO 50001 – un punto di riferimento importante al qualeappoggiarsi per realizzare un processo di “miglioramentocontinuo”.

È necessario disporre di una affidabile banca dati energetici,da tenere costantemente aggiornata, e fare in modo che il ri-sparmio prevedibile possa essere capitalizzato per finanziareinvestimenti a costi ridotti e ritorni garantiti. L’ing. Crapanza-no conclude mostrando un elenco dei principali compiti del-l’Energy Manager.

L’ing. Mario De Renzio sintetizza la sua attività pluridecenna-le nel campo dell’energetica e sottolinea l’appoggio che cercadi dare all’Amministrazione Comunale con il Gruppo di Lavo-ro costituito sul tema dell’Efficienza energetica dalle Associa-zioni “Città e Costituzione” e Movimento Milano Civica come“think tank” dell’Amministrazione Comunale, anche in vistadella messa a punto e dell’adozione di un Sistema di Gestionedell’Energia (SGE), sempre più necessario da diversi punti divista. L’impatto molto significativo dei consumi e dei costi dienergia sulle economie nazionali spinge la CE a restringere itempi di attuazione delle direttive sulla materia ed in partico-lare le richieste alla Pubblica Amministrazione di garantiremaggiore efficienza, anche per dare buon esempio ai privati.L’ing. De Renzio approfondisce diversi punti della nuova Diret-tiva europea sull’efficienza energetica (Dir. 2012/27/UE del25 ottobre 2012 in GU.CE L. 315 del 14 novembre 2012). AlComune di Milano serve esprimere una politica energetica for-te, con obiettivi chiari e precisi, procedure e metodi che ne as-sicurino il raggiungimento e controlli e verifiche periodici del-l’avanzamento.

L’ing. Luciano Bavestrelli, che ricorda di essere stato uno deipionieri del nucleare italiano, (Latina, fine anni ’50), presentaalcune considerazioni sugli aspetti economici relativi al rispar-mio energetico. Per effettuare la verifica economica di validi-tà degli investimenti suggerisce il metodo del valore attualenetto, ottenuto attraverso il bilancio economico di tutti i costi e

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35Dirigenti Industria - gennaio 2013

Vita associativa

DI

benefici economici (maggiori ricavi o minori costi di esercizio),nell’intero arco di vita dell’investimento.

Data la complessità e la varietà delle discipline tipiche del set-tore energia e delle sue applicazioni, le competenze di adegua-to livello non sono sempre disponibili. Per svolgere i program-mi si deve prevedere di utilizzare anche risorse umane esterne;occorre pertanto predisporre una Banca delle Competenze conun catalogo delle competenze professionali esistenti all’inter-no della PA o disponibili ed accessibili al di fuori (Università,Associazioni e simili). L’ing. Bavestrelli evidenzia la necessitàdi ricorrere al finanziamento tramite terzi (FTT), tramiteESCo e/o altri schemi tipo Leasing in Costruendo, nel rispettodel Patto di Stabilità. Delle ESCo (Energy Services Company)per la gestione finanziaria, illustra i meccanismi e le finalità. Ènecessario disporre della mappatura delle utenze energetichepagate dal Comune, dei relativi consumi e spese (bollette),classificandole in funzione della dimensione ed urgenza dell’in-tervento di miglioramento richiesto. Su tutti questi temi si avvia un ampio dibattito, che sarà ripre-so e approfondito nei prossimi incontri. Si decide anche di rivi-talizzare il Gruppo Energia ed Ecologia raccogliendo nuoveadesioni.

Il dott. Nino Bosco della Studio Ambientale SAS presenta lostudio intitolato: La Bolletta Elettrica Comunale (BEC) alleg-gerita a partire dall’analisi della fornitura. Per avviare la ge-stione energetica come priorità per il Comune è necessario co-noscere i consumi ed i costi delle realtà servite. L’Amministra-zione comunale attualmente non svolge un’adeguata gestionesull’uso elettrico; non fa il monitoraggio dei consumi per indivi-duare le realtà più energivore (scuole, piscine, uffici); non ade-gua tempestivamente i contratti rispetto al mercato energetico.Le bollette elettriche continuano a crescere e pesare sul bilan-cio comunale. Volendo eliminare le diseconomie e gli sprechinell’uso dell’elettricità bisogna usarla bene nelle ore produttivenon usarla nelle ore di chiusura, eliminare le bollette dormien-ti, spendere meno per l’acquisto (contratti e parametri). Per raggiungere questi obiettivi è stata messa a punto una pro-cedura di analisi tecnico-informatica delle Bollette ElettricheComunali (BEC) rivolta a conoscere in dettaglio le utenze econtabilizzare in modo strutturato l’andamento dei loro con-sumi e dei costi economici. Questa procedura utilizzata dal Co-mune impiegando anche personale interno consente di indivi-duare le utenze più energivore su cui intervenire in modo mi-rato ed alleggerire le bollette elettriche. L’alleggerimento deicosti elettrici deve raggiungere una riduzione di almeno il20% delle attuali bollette (Patto dei Sindaci). Il risparmio ot-tenuto va investito per migliorare le attrezzature ed innescareun’azione virtuosa da diffondere. La procedura inizia con una fase di analisi delle utenze (ana-grafe, contratti, dati qualitativi sulle utenze, quadro generaledelle utenze, tipologie) in base alla quale si definiscono gliobiettivi e prosegue con una serie di azioni mirate al consegui-mento dei miglioramenti. Il Relatore mostra i moduli predispo-

sti per la registrazione dei dati. Nell’esempio portato il rispar-mio si aggira intorno al 17%. Quanto esposto si sta diffonden-do tra i Comuni e la stessa Amministrazione di Milano ha instudio l’avviamento del progetto.

Impieghi finali: consumi energetici ed emissioni ad effetto glo-bale e locale. Il relatore ing. Francesco Chiesa aggiorna i da-ti sull’andamento delle emissioni di CO2 italiane a partire dal1990 mettendo una particolare attenzione ai valori a partiredal 1° gennaio 2005, anno che rappresenta l’inizio della fasesperimentale del Protocollo di Kyoto. Da allora si sono avutenette riduzioni delle emissioni dovute alla produzione di ener-gia elettrica ed all’industria manifatturiera (che tuttavia risen-te della crisi generale) riduzioni accentuatesi in questi ultimianni a seguito della crisi economico-finanziaria che ha colpito ipaesi OCSE (Organizzazione Cooperazione Sviluppo Economi-co). Anche le emissioni dovute al settore trasporti si sono ri-dotte, sia pure in modo meno netto; mentre quelle del settorecivile (terziario-residenziale) si sono mantenute elevate; essesono riportate in diagrammi che mostrano unitamente all’an-damento dei fattori che le influenzano: temperatura invernale,espressa in gradi/giorno, efficienza energetica, uso domesticodi biomasse (in particolare legna da ardere e pellets per usodomestico). In modo simile sono riportati in diagramma i fattori che in-fluenzano consumi ed emissioni del settore trasporti. Per glistessi due settori sono riportati in diagramma i consumi ener-getici dovuti al settore “trasporti” a livello nazionale, regiona-le e provinciale. Viene commentato anche l’andamento delleconcentrazioni dei più importanti inquinanti (biossido di zolfo,ossidi d’azoto, polveri sottili, monossido di carbonio) che si so-no ridotte drasticamente negli anni; inoltre sono presentate leconcentrazioni odierne di PM10, NOx, carbonio organico ecarbonio elementare suddivise per settore di attività, utilizzofinale ed area geografica di origine. Il contributo più elevatoviene dal settore trasporti, seguito da quello della combustionenon industriale. Per l’impiego civile viene presentato un con-fronto tecnico-economico fra metano e gasolio in cui si analiz-zano le varie componenti dei costi dei combustibili, confrontoin da cui risulta la convenienza nella sostenibilità economico-ambientale del metano. Sempre a proposito degli usi civili l’ing. Chiesa introduce poi informa molto sintetica il contratto per il “Servizio Energia” nel-l’uso civile (terziario - residenziale), che ha l’obiettivo di otte-nere una gestione mirata al risparmio energetico mediantel’osservanza di una serie di adempimenti normativi e gestiona-li da parte dei gestori rammentando che la grandezza median-te la quale si misura la richiesta che determina il fabbisogno dicalore è il grado-giorno (differenza fra la temperatura internagarantita di 20°C e quella esterna media giornaliera), mentreil “kWh” è la grandezza utilizzata per la misura della sommi-nistrazione energetica e per la quantificazione economica.

Il Segretario - Vittorio BruzziIl Coordinatore - Fabio Pansa Cedronio

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36 Dirigenti Industria - gennaio 2013

DISOCIETÀ

Afine 2012 si sono tenuti due importanti convegni sutemi riguardanti la decrescita, quindi non in linea conil “pensiero unico” sviluppista, quella voce “concor-

de” che vede la crescita economica come il rimedio di tuttii mali. I mezzi di informazione hanno dato pochissimo rilie-vo ai due avvenimenti, alla faccia della libertà di informa-zione e della pluralità di opinioni. La Conferenza Interna-zionale di Venezia (www.venezia2012.it), le cui notizie so-no state riportate quasi soltanto sui quotidiani locali e nel-le TV regionali, ha avuto come titolo “Terza conferenza in-ternazionale sulla decrescita, la sostenibilità ecologica el’equità sociale”, una durata di quattro giorni (19-22 set-tembre 2012) e oltre 600 partecipanti. I Colloqui di Dob-biaco si sono tenuti nella località altoatesina nei giorni 28-30 settembre 2012 e avevano come tema “Suolo: la guer-ra per l’ultima risorsa” (www.colloqui-dobbiaco.it).

� CONFERENZA DI VENEZIALe giornate centrali del convegno di Venezia, articolate inriunioni plenarie a tema, lavori di gruppo e di approfondi-mento, sono state il cuore della conferenza. I workshop era-no divisi in due momenti: la mattina con la presentazionedei paper e la discussione, il pomeriggio con esperienze,progetti, proposte e idee. Di solito i giornalisti usano il ter-mine “decrescita” come sinonimo di “recessione”. Secondoloro la Conferenza internazionale sulla decrescita ha trat-tato, anche se con argomenti fondati e idee innovative, qual-cosa considerata fuori dell’ordinario, quasi una stravagan-za. Forse la parola “decrescita” è fuorviante ed è anche untantino “pessimista”: si potrebbe far circolare un altro ter-mine, tipo “buen vivir”, come fanno a volte i popoli origina-ri dell’America latina. Eppure “decrescita” è una parolacon una storia lunga, da Georgescu-Roegen fino a Latouche,

e ha corrispettivi in molte lingue: “degrowth”, “décroissan-ce”, “decrecimiento”. Come esempio, per quanto riguardal’auto, “decrescita” non significa andare tutti a piedi festeg-giando la chiusura delle fabbriche, ma chiedere a cittadini elavoratori di immaginare, con una nuova responsabilità col-lettiva, una mobilità del tutto diversa. Certo non è facile,ma prima si comincia e meglio è. Finora, attorno alla de-crescita è nato un interesse solo da parte di gruppi sparsi,come i progetti sull’autoproduzione, la distribuzione a chi-lometro zero, le banche del tempo, la cooperazione, il ri-sparmio e il riciclo, qualche movimento filosofico e così via.Allo stesso tempo, non solo i media o i fanatici del liberismoo i politici replicanti, ma sinistre e movimenti vari hannoguardato con sospetto e avversato una tendenza che con-traddice le credenze più solide anche dei movimenti che sidichiaravano anti-sistema nel Novecento, qualcosa che met-te fortemente in dubbio le loro “lotte”.

� COLLOQUI DI DOBBIACO“I Colloqui di Dobbiaco” è la denominazione di un convegnoche si tiene ogni anno nella località altoatesina ed è costi-tuito da una serie di conferenze a tema. I Colloqui si sonotenuti dal 1985 al 1999 e dal 2005 ad oggi: sono stati trat-tati temi ambientali di notevole rilievo. L’ideatore e primoorganizzatore è stato Hans Glauber, scomparso nel 2008,fratello del socio ALDAI Enrico Glauber. L’edizione 2011aveva come titolo “Benessere senza crescita”. Negli annisuccessivi al loro inizio, i Colloqui si sono sempre più dimo-strati un notevole laboratorio di idee per una svolta cultura-le in senso ecologico. L’edizione 2012, che si è svolta neigiorni 29 e 30 settembre con la partecipazione di oltre 180iscritti e un’organizzazione impeccabile, ha avuto come ti-tolo “Suolo: la guerra per l’ultima risorsa”.Le conferenze, tenute da esperti di fama internazionale, dilingua tedesca e di lingua italiana, erano rese ben compren-sibili a tutti da una perfetta traduzione simultanea in en-trambe le lingue. Il moderatore è stato Karl Ludwig Schi-bel, coordinatore della Fiera delle Utopie Concrete di Cittàdi Castello (PG), membro della presidenza dell’Alleanzaper il clima. Era presente il coordinatore culturale Wolf-gang Sachs, prestigiosa figura della Sede di Berlino del-l’Istituto Wuppertal per il clima, l’ambiente e l’energia,professore onorario delle Università di Kassel e di Berlino.Il tema, trattato in una decina di relazioni, ha destato unnotevole interesse, come dimostrano i numerosi interventidei partecipanti al convegno. Le relazioni più notevoli sonostate quelle di Luca Mercalli (Come si affronta l’emergen-za suolo in Italia), Presidente della Società MeteorologicaItaliana e noto per la sua partecipazione alla trasmissionetelevisiva di RAI3 Che tempo che fa, e di Winfried Blum (Ilsuolo–fondamento della nostra vita) dell’Istituto per le ri-sorse naturali presso l’Università BOKU di Vienna. Ricordoche il prof. Mercalli, su invito del Gruppo Energia Ecologia,

Conferenza sulla decrescitae Colloqui di Dobbiaco 2012di Guido Dalla Casa

VENEZIA, IL CANAL GRANDE.

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37Dirigenti Industria - gennaio 2013

DISOCIETÀ

ha tenuto una conferenza sulle conseguenze e sui limiti del-lo sviluppo presso la sede ALDAI nel dicembre 2011. Il suolo, come lo conosciamo oggi nella sua molteplicità,esiste da circa diecimila anni e si formò dopo l’ultima eraglaciale. Ai Colloqui di Dobbiaco 2012 sono stati analizzatii pericoli che incombono sempre più pesantemente su que-sto sottile strato del pianeta, nella sua funzione di habitat,fonte di nutrimento e di risorse. È sempre più evidente chela cementificazione, compattazione, contaminazione ederosione del suolo sono un pericolo per la vita sulla Terra.La distruzione, i conflitti d’interesse per l’utilizzo del suolo(nutrimento, energia, edificazione) e la carenza crescente

di terreno fertile sono una minaccia per tutto il pianeta. Senegli anni Sessanta ogni abitante della Terra poteva conta-re, in media, su 0,4 ettari di suolo coltivabile, nel 2050 neavrà a disposizione solo 0,16, tanto che ormai, parafrasan-do il “picco del petrolio”, si parla di “picco del suolo”.I relatori e il pubblico dei Colloqui si sono confrontati sulfuturo del suolo e della vita che si sviluppa sopra e sotto diesso, del terreno che sta sotto i nostri piedi, della politicadel suolo nei paesi alpini e di altri argomenti correlati. Qua-li opportunità e prospettive si aprono nella lotta al consumodel suolo? Come si possono difendere i diritti delle popola-zioni rurali dalla corsa all’accaparramento di appezzamentienormi da parte delle multinazionali, soprattutto in Africa?Quale contributo può dare una politica attiva per la difesadel suolo allo sviluppo di filiere produttive ed economichepiù ecologiche e sostenibili?

� CONCLUSIONIAnche se in entrambi i convegni si sono avuti notevoli spun-ti innovativi, l’impostazione di base è stata quasi completa-mente antropocentrica, quindi senza alcun accenno alleidee dell’ecologia profonda. Inoltre il linguaggio tendeva ascivolare sul sociale, sul politico e sull’economico. A Veneziasolo i due workshop proposti e condotti dall’Associazioneeco-filosofica di Treviso (Le origini culturali vicine e lonta-ne della Decrescita e Scuola, Ecologia e Decrescita) e aDobbiaco solo la relazione del prof. Mercalli (Come si af-fronta l’emergenza suolo in Italia) si sono mantenuti su unpiù solido linguaggio scientifico-filosofico. �

DOBBIACO IN UNA IMMAGINE DI INIZIO ’900.

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L’AFORISMA DEL MESE

“Nec sine te, nec tecum

vivere possum" (Non posso vivere

né con te, né senza te.)

Ovidio

38 Dirigenti Industria - gennaio 2013

DIOPINIONI

Il lavoro necessario per vivere è molto di più del lavoroper il mercato. Da una parte c’è il lavoro che produce unreddito, dall’altra c’è l’enorme quantità di lavoro di cu-

ra (far crescere i bambini, assistere le persone anziane, ge-stire i bisogni della famiglia, curare le relazioni ecc.) chenon risulta mai in quella che comunemente si definisce eco-nomia. Chi fa oggi questo lavoro necessario per vivere, chilo farà, con quali libertà e con quali riconoscimenti, conquale tempo in rapporto a quello “preteso” dai modi attualidi organizzazione e svolgimento del lavoro retribuito? Que-sto non è un problema di donne. È già, e sarà sempre di piùin futuro, un problema di tutti, uomini e donne.Si fa strada così il desiderio di avere a Milano un luogoaperto a donne e uomini per ragionare insieme sul lavoro,quello che c’è ed è cambiato, quello che non c’è, quello chei giovani si inventano. Per mettere in comune pensieri edesperienze e per dar vita ad un tessuto effervescente da cuipossano scaturire nuovi pensieri e azioni politiche. A partireda questo desiderio nasce l’Agorà del lavoro di Milano, “unapiazza pensante” dove esprimersi, confrontarsi, elaborare etrasformare il pensiero in azione. Che questa iniziativa na-sca a Milano non può meravigliare: a Milano da tempo im-memorabile le donne lavorano fuori casa; qui, da almeno 30anni, è iniziata la crescita esponenziale dell’occupazionefemminile. Oggi si aggiunge, anche a Milano, il problemadella disoccupazione che colpisce in special modo le ragaz-

ze e i ragazzi più giovani. Grazie alla svolta avvenuta conl’elezione del sindaco Pisapia, Milano si va configurandosempre più come un laboratorio politico e sociale di parte-cipazione e di politica non delegata. È proprio in virtù diquesta nuova attenzione politica dell’Assessorato al lavoroe all’occupazione, e in particolare dell’Assessora Tajani, cheè stato possibile per l’Agorà avere una sede stabile per isuoi appuntamenti.Un anno di incontri è già alle spalle: all’Agorà hanno porta-to la loro esperienza e hanno fornito spunti di grande inte-resse le neo-mamme lavoratrici, le lavoratrici autonome(partite IVA vere), le sindacaliste della Camera del Lavorodi Milano e della Fiom-CGIL di Brescia, le giovani precarie.Alcune di queste riflessioni si possono trovare sul blogwww.agoradellavoro.worpress.com. La ripresa, dopo l’esta-te, è avvenuta il 14 novembre 2012, dopo il grande incontrodi Paestum del 6/7 ottobre 2012 che ha rinforzato la vogliadi continuare nella riflessione e trovare strade di un agirepolitico che possa trasmettersi o possa contagiare le varierealtà. Nonostante il suo carattere “milanese” l’Agorà dellavoro si è costituita come punto di riferimento per donne euomini di altre città (Brescia, Reggio Emilia, Bologna, Na-poli, Roma, Como, Pordenone, Pescara… etc.) che lo fre-quentano con una certa regolarità e con la voglia e il desi-derio di replicare l’iniziativa nella propria città. �

* Socia ALDAI - [email protected] - 335/6780668

La sfida femminista nel cuore della politicaAgorà del lavoro di Milano, “primum vivere” anche nella crisi

di Pinuccia Barbieri *

La nostra associata Pinuccia Barbieri, dirigenteindustriale non più in servizio, fa parte del Gruppo Lavorodella Libreria delle Donne di Milano ed è promotrice conaltre/i dell’Agorà del lavoro che è iniziata a Milano nelmaggio 2011 e che continuerà anche per il 2013. (blog:agoràdellavoro.wordpress.com). È fra le promotrici delPaestum 2012 (blog:paestum2012.wordpress.com). È coautrice di due libri: “Parole che le donne usanoper quello che fanno e vivono nel mondo del lavorooggi“ - “Lavoro e maternità - Il doppio si: esperienzee innovazioni” e del Sottosopra “Immagina che illavoro” tre testi presentati e discussi in più dicinquanta città italiane e recensiti nella rivista“Dirigenti Industria”. Fa parte anche del gruppodell’inserto Pausa Lavoro, inserito nella rivista “ViaDogana” con periodicità trimestrale. Continua la suariflessione sul lavoro e ci parla di una singolareiniziativa.

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40 Dirigenti Industria - gennaio 2013

DICULTURA E TEMPO LIBERO

Prima di addentrarmi nel commen-to sull’evento musicale di que-st’anno mi sia concesso di ringra-

ziare il Presidente ALDAI Romano Am-brogi che, proseguendo la tradizione, ciha regalato un concerto splendido moltoben organizzato e musicalmente di altocontenuto. La sera infatti a conclusione

del ciclo romantico, Rosanna Re, responsabile della dire-zione artistica dell’evento, come ha cercato di spiegare, de-ve essersi trovata di fronte ad un dilemma non da poco; ave-va almeno quattro grandi musicisti del periodo romanticotra cui scegliere e ha puntato su Rachmaninov e Dvorak perrendere piu fluido il passaggio al “periodo neoclassico”(musicalmente parlando). Alternativamente la scelta tra il2° e il 3° concerto di Rachmaninov non è stata sofferta

Rachmaninov e Dvorakper una splendida serata musicaledi Giancarlo Grianti

La sera martedì 27 novembre 2012 nell'AulaMagna dell'Università Statale di Milano, ha avutoluogo la quattordicesima edizione del Concertod'Autunno ALDAI. Il tradizionale evento musicale,anche quest'anno, si è svolto con il patrocinio delComune e della Provincia di Milano. L'inclemenzadel tempo e l'insistente pioggia non hannoscoraggiato i numerosissimi soci che hanno affollato,in ogni ordine di posti, platea e galleria. G.C.

Concerto d’Autunno ALDAI 2012

equivalendosi entrambi per l’ampio respiro che li contraddi-stingue, mentre con Dvorak non c’erano problemi; la sinfo-nia “Dal Nuovo Mondo” è il massimo che si possa proporreper aprirsi ad una nuova era di musica contemporanea. Confermo quindi che le scelte dei brani sono state correttee l’ottima esecuzione del solista Cristiano Burato e dell’Or-chestra Sinfonica Carlo Coccia diretta dal M° Michele Bre-scia ha centrato l’obiettivo, esaltando un pubblico numero-sissimo ed appassionato che ha dedicato un applauso inter-minabile agli esecutori.

ROSANNA RE E ROMANO AMBROGI.

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41Dirigenti Industria - gennaio 2013

DICULTURA E TEMPO LIBERO

Cristiano Burato non è nuovo ad esperienze concertistichecosi impegnative, ha suonato bene contribuendo con la suagrande sensibilita a trascinarci nei meandri di una strug-gente malinconia che traspare gia all’inizio delle prime bat-tute del secondo concerto per rinnovarsi nell’andante delsecondo movimento e nel finale. Il concerto n. 2 è uno deipezzi più eseguiti dai pianisti per le caratteristiche dellascrittura solistica brillante e di intenso lirismo. Il pianofor-te ha un ruolo preminente rispetto all’orchestra; la sala diascolto in questo caso avrebbe dovuto essere di gran lungapiù ampia per dare spazio a Burato; il suono del suo piano-forte avrebbe guidato le fasi salienti senza subire l’orche-stra della quale, con grande maestria, il M° Brescia cercavadi abbassarne i toni. Comunque non posso disconoscere che l’adagio del secondomovimento, pagina di straordinaria bellezza, è stata esegui-ta dal M° Burato con disinvolta bravura. Per inciso non pos-so non ricordarvi in quanti film siano stati riportati i temisalienti di questo concerto. Rachmaninov va ricordato, èstato un grande pianista e un grande compositore, la suaproduzione musicale comprende opere teatrali, oratori, tresinfonie e poemi sinfonici, un grande numero di liriche vo-cali e quattro concerti per pianoforte e orchestra. Nel 1918decise di trasferirsi negli Stati Uniti dove morì nel 1943.

Dvorak volesse comunicare nuove scoperte musicali ascolta-te nel nuovo mondo. Ma non è propriamente così: è stata lagrande creativita di questo musicista a rendere la sinfonia“Dal Nuovo Mondo” un punto di svolta che lascia alle spallel’era musicale del romanticismo.L’orchestra diretta dal M° Brescia ha eseguito passo dopopasso le stupende melodie del primo movimento con la leg-gerezza e la precisione richieste attribuendo a questo branouna freschezza continuamente rinnovata. Nel largo una suc-cessione di accordi informa tutta l’ambientazione lirica delmovimento stesso; nello scherzo e nell’allegro del quartomovimento ritroviamo il gusto di Dvorak per la vitalità rit-mica e la varietà coloristica riassunte, esaltate in questomovimento conclusivo. Proseguendo l’analisi di questa ope-ra non posso fare a meno di trascrivere ciò che ha detto ungrande critico come Robert Layton: “…Ciò che distinguequesta sinfonia è il suo spiccato senso di individualità, l’at-mosfera unica che in essa si respira dal principio alla fine, lalapidaria potenza dei suoi temi, la loro meravigliosa e indi-menticabile linea melodica”. Certamente il M° Brescia siaspettava dai suoi orchestrali una grande prova, tutti hannodato il massimo e un lungo applauso ha suggellato la splen-dida serata musicale. �

Servizio Fotografico VRS Foto di Roberto Valenti - [email protected]

La seconda parte del concerto è stata dedicata all’esecuzio-ne della nona sinfonia di Dvorak più nota come sinfonia “DalNuovo Mondo”. Questa è l’ultima delle sinfonie di Dvorakscritta nel 1893 negli Stati Uniti dove il musicista era statochiamato a dirigere il National Conservatory of Music diNew York. Dvorak è stato sempre interessato a raccogliere lemelodie popolari sia nel suo Paese d’origine, sia negli StatiUniti con particolare riferimento a canti indiani e a motivipopolari che precedettero l’era del jazz. Ma era anche un at-tento osservatore dei fenomeni naturali dai quali recepivauna continua ispirazione che traduceva in note. Questa sinfo-nia deve poter essere letta ed ascoltata come un grandemessaggio innovativo indirizzato all’Europa intera, come se

DA SINISTRA: AGOSTINO D’ARCO, ROMANO AMBROGI

E ANTONIO ZENATELLI.

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DICULTURA E TEMPO LIBERO

Golfisti ALDAI Tenerife: soggiorno di fine stagione 2012

La stagione gol-fistica 2012 siè conclusa a

novembre con l’an-nuale soggiorno diuna settimana al-l’estero. Quest’annoabbiamo scelto Tene-rife, isola delle Cana-rie che si trova nel-l'Oceano Atlantico,

800 km ancora più a sud di Marrakech. Te-nerife è stata veramente all’altezza delleaspettative, sia come clima, perfetto con27° tutti i giorni (proprio quella settimanal’Italia era flagellata dalle alluvioni) sia come campi di golf,bellissimi. Quasi tutti i percorsi di golf, infatti, erano con vi-sta oceano ed alcune buche richiedevano persino tiri arditiper sorvolare insenature sopra il mare.I 35 partecipanti hanno subito formato un bel gruppo affia-tato. Quasi tutti hanno noleggiato un’auto per raggiungere ivari campi da golf ma anche per fare le numerose entusia-smanti escursioni che l’isola offre: al vulcano Teide che coni suoi 3.500 msl è il più alto d’Europa, ai Canyon di Masca,alle alte scogliere Los Gigantes, ai giardini botanici dellacapitale e in alto mare, per un saluto alle balene.Il giorno della partenza, nella tarda mattinata, eravamo inriva al mare per un aperitivo sotto le palme, in t-shirt, ber-muda ed infradito e dopo poche ore, arrivati a Malpensa, cisiamo ritrovati con maglioni e giacconi sotto una pioggerel-lina gelida a rimpiangere la calda settimana appena tra-scorsa.Altre immagini del viaggio a Tenerife si possono vedere sulsito dell'ALDAI cliccando su Gruppi di Lavoro e poi su Golf-manager. Oppure digitando direttamente: www.milano.federmanager.it/ActionPagina_2216.do �

* Coordinatore Gruppo Golfisti ALDAI

di Vladimiro Sacchetti *

ALCUNI PARTECIPANTI.

GOLF AMARILLA.

GOLF DEL SUR.

GOLF ABAMA.

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43Dirigenti Industria - gennaio 2013

DICULTURA E TEMPO LIBERO

L’annuncio della probabile scoperta del Bosone diHiggs da parte degli scienziati del CERN fatto lascorsa estate ha caratteri di grande paradosso: da

una parte la stessa costruzione del LHC ha avuto fra gliobiettivi principali la sua scoperta, quindi semplicemente:target raggiunto. Dall’altra ha suscitato grande scalpore perla conferma convincente del Modello standard delle parti-celle elementari, che molti scienziati vedrebbero volentierisuperato, per i suoi aspetti contraddittori. Altrettanto para-dossalmente la sua scoperta, ultimo ma essenziale tassellomancante nell’ambito del Modello standard, da alcuni è sta-ta interpretata come la fine di un importante ciclo di svilup-po della fisica elementare, da altri come invece lo spunto perla transizione a teorie più ambiziose, ma ancora prive di ri-scontri sperimentali, come la supersimmetria. Ma cosa ha ditanto importante questa particella? Essa semplicemente dàconto del perché esista la massa e di cosa essa sia. Quindi

Il Bosone di Higgs: all’origine dell’Universo che conosciamodi Livio Fasiani

IL BOSONE DI HIGGS Anche quest'anno il Gruppo Cultura ALDAI pro-muoverà diversi incontri per la sezione “Chiacchie-rate di fisica/astronomia”. Per “l’astronomia” gliincontri si svolgeranno nel prossimo autunno, men-tre per la “fisica” si inizierà il 26 febbraio p.v. Il tema sarà un’interessante “chiacchierata” su unargomento di grande attualità che sta sconvolgen-do tutti gli elementi di fisica finora conosciuti coltentativo di fornire una fase finale alle teorie che sisono susseguite negli anni. Il relatore sarà Livio Fasiani, un nostro amico cheda anni ci aiuta a capire argomenti difficili con unaesposizione facile alla portata di tutti.

La conferenza si terrà in ALDAImartedì 26 febbraio 2013 alle ore 17.30

sala Viscontea - via Larga 31 - Milano

GRUPPO CULTURA ALDAICHIACCHIERATE DI FISICA

Gli interessati sono invitati a prenotarsi on-line attra-verso il sito www.aldai.it, sezione “ALDAI Eventi”,selezionando dal calendario la data interessata ecompilando gli appositi spazi alla voce “iscriviti”.Dettagli e/o aggiornamenti sono comunicati tramitele periodiche newsletter. Per chi non avesse la possibilità di effettuare la prenotazio-ne on-line è possibile inviare un fax al numero02/5830.7557 indicando nell’oggetto “Bosone di Higgs”.

UNA RAPPRESENTAZIONE DI UN EVENTO HIGGS AL LHC DI GINEVRA.

tutta la materia di cui è composto l’Universo, stella, galassie,pianeti e noi stessi prendiamo corpo grazie all’esistenza diquesto Bosone e ai suoi meccanismi di azione. Nella confe-renza che si terrà il 26 febbraio prossimo, percorreremo in-sieme lo straordinario cammino che ha portato alla sua sco-perta; esamineremo le incertezze che ancora impedisconouna piena identificazione della particella; descriveremo inmodo semplice il bizzarro mondo delle particelle elementa-ri e il ruolo di “regista” giocato dal nostro Bosone e come eperché la massa sia un fenomeno assente nei primi istantidel Big-Bang e come si sia “materializzata”. Ancora unavolta infinitamente grande e infinitamente piccolo convergo-no in un quadro affascinante e ancora misterioso. �

PETER HIGGS IN UNA RECENTE IMMAGINE.

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44 Dirigenti Industria - gennaio 2013

DICULTURA E TEMPO LIBERO

La prima “Giovanni Bellini (1435 circa - 1516) - Dall’ico-na alla storia” è ambientata in una delle più affascinantiantiche residenze milanesi: la casa di Gian Giacomo PoldiPezzoli ristrutturata dal nobiluomo a metà Ottocento perospitare la sua collezione d’arte destinata, insieme al pa-lazzo, alla fruizione pubblica con l’istituzione di un futuromuseo che sarebbe stato inaugurato nel 1881. La ragionedi questa mostra, spiega Annalisa Zanni Direttrice della ca-sa/museo, parte dalla necessità di restaurare un capolavorogiovanile - Imago Pietatis - dipinto nel 1457 da Bellini edentrato a far parte della collezione Poldi Pezzoli nel 1864.Un’opportunità straordinaria per studiare (durante le ope-razioni di restauro) la tecnica, i materiali e il disegno pre-

paratorio dell’opera, confrontarla conaltri dipinti riferibili all’evoluzione dellinguaggio artistico del maestro vene-ziano dall’iniziale influsso di Mantegnae di Donatello fino alla maturazione delsuo stile personale che lo avrebbe porta-to a qualificarsi come uno dei grandiprotagonisti del Rinascimento.La piccola tavola è di una bellezza scon-volgente, soprattutto potendola ammi-rare da vicino, splendente dopo il frescorestauro. La figura del Cristo si elevadolorosamente da un sepolcro marmo-reo immerso in un silente paesaggio di-pinto in punta di pennello. La mostraapre con una tavola devozionale trecen-tesca da cui Bellini ha preso spunto matrasformato profondamente inserendo ilCristo, raffigurato in una nuova manieranaturalistica, nel contesto del paesaggioe del mondo e non astraendolo da essocome nelle immagini tradizionali di am-bito bizantino. Accanto altri tre stupendicapolavori, sempre sul tema della Pietà,dipinti dall’artista tra il 1460 e 1470prestati dal Museo Correr di Venezia,dall’Accademia Carrara di Bergamo edal Museo della Città di Rimini. Fannocorona a questo nucleo altre tavole tracui due lavori del maestro di Bellini, An-tonio Vivarini (1420 circa - 1484 circa)realizzati tra il 1449 e il 1450. E infineopere che ravvisano l’influenza di Gio-vanni Bellini su artisti del suo tempo etestimoniano il successo della pitturaveneta del Rinascimento. Solo dieci

quadri per un’esposizione intensa, di alto profilo scientificoe di ricerca, che si avvale di un video dedicato all’elaboratorestauro e di un esauriente apparato didattico.

* * *

Due piccole preziose mostredi Selene Tirelli

GIOVANNI BELLINI, “IMAGO PIETATIS”, 1457 CIRCA.TEMPERA SU TAVOLA. FIRMATO: “IOANNES BEL[L]INUS”.PROVENIENZA: ACQUISTATA DA GIAN GIACOMO POLDI PEZZOLI

PRESSO GIUSEPPE MOLTENI ENTRO IL 1° GIUGNO 1864.©MILANO, MUSEO POLDI PEZZOLI, INV. 1587.

Col nuovo anno presentiamo due mostre che pur moltodiverse nel contenuto hanno delle caratteristiche chele avvicinano. Non sono mostre “urlate”, non hanno

un numero di pezzi tali da mettere a dura prova la resisten-za fisica e la facoltà di concentrazione dei visitatori. Sonodue mostre-gioiello, quasi private, come fossero piccoleesposizioni di nobili famiglie allestite per il piacere di raffi-nati e colti amici.

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45Dirigenti Industria - gennaio 2013

DICULTURA E TEMPO LIBERO

La seconda rassegna è anch’essa anomala nel novero di quel-le che sono solitamente allestite nei nostri musei. “Il segre-to dei segreti - I Tarocchi Sola Busca” è stata progettataper presentare il più antico mazzo di tarocchi italiano acqui-stato nel 2009 dal Ministero dei Beni e Attività culturali per800 mila euro dagli eredi Sola Busca e destinato alla Pina-coteca di Brera che già custodisce un gruppo di 48 carte delmazzo tardo-gotico realizzato per il Duca di Milano. Il gioco dei tarocchi era in voga come svago dei ceti eleva-ti nelle grandi corti del Rinascimento. Il gioco a quell’epo-ca era del tutto estraneo alla cartomanzia ovvero all’aspet-to divinatorio della pratica esoterica arrivata molto più tar-di, nel Settecento, in Francia dove era presente un certoqual gusto ispirato al misterioso Oriente. Il mazzo Sola Bu-sca risale al 1491 ed è composto da ben 78 carte: 56 suddi-vise nei quattro semi tradizionali (denari, spade, bastoni ecoppe) e 22 trionfi che rappresentano figure di guerrieridell’antichità romana, eroi biblici e uomini illustri. Questecarte, perfettamente conservate, sono eccezionali non soloperché compongono il mazzo completo più antico al mondoma, contrariamente ai comuni mazzi, sono tutte di straordi-naria qualità e bellezza con stampe tratte da incisioni a bu-lino e preziosamente miniate a tempera e polvere d’oro.Durante le approfondite indagini finalizzate a questa espo-sizione, curata da Laura Paola Gnaccolini - specialista diminiatura e pittura rinascimentale - è stato identificatol’autore che le ha create: il pittore-incisore anconetano Ni-cola di maestro Antonio (1448 - 1511), appartenente al-l’ambito artistico di Francesco Squarcione. Nicola era unodegli artisti più stravaganti ed enigmatici della fine delQuattrocento, si muoveva tra vis comica e originali inven-zioni figurative come evidenziano le immagini spesso con-torte e caricate dei tarocchi Sola Busca. L’artista è presen-te in mostra anche con un gruppo di quattro grandi operetra cui colpisce l’aspra bellezza della Pala Massimo (dal no-me del palazzo romano in cui è normalmente custodita). Al-tre opere di pittori, anch’essi di formazione squarcionesca,come Marco Zoppo, Giorgio Schiavone, Carlo Crivelli per-mettono di ricostruire il contesto umanistico in cui i taroc-chi erano protagonisti di un gioco intellettuale praticato trai signori delle corti rinascimentali.L’ambizioso progetto di questa piccola mostra, programma-ta da Sandrina Bandera - soprintendente e direttrice dellaPinacoteca di Brera - e prodotta in collaborazione con Ski-ra Editore, si è proposta di sviscerare un genere artistico,quello delle carte da gioco dipinte, poco indagato ma stru-mento di diffusione di una tendenza in cui la complessa ico-nografia diventa sintesi di arte figurativa e di cultura erme-tico-alchemica. �

La mostra Giovanni Bellini allestita al Museo Poldi Pezzoli - Milano, via Manzoni 12. è fruibile fino al 25 febbraio 2013 nei seguenti orari: da mercoledì a lunedì ore 10-18, martedì chiuso. Ingressi: intero € 9,00, ridotto € 6,00 Catalogo Umberto Allemandi e C. Info: tel. 02/794889 - 02/796334 – www.museopoldipezzoli.it

La mostra I Tarocchi Sola Busca, allestita alla Pinacoteca di Brera - Milano, via Brera 28.è fruibile fino al 17 febbraio 2013 nei seguenti orari: da martedì a domenica ore 8.30-19.15, lunedì chiuso. Ingressi: intero € 10, ridotto € 7. Catalogo Skira Editore. Info: tel. 02 72263.257 – www.brera.beniculturali.it

NICOLA DI MAESTRO ANTONIO. “3 DI SPADE”, 1490 CIRCA.STAMPA SU CARTA PRESSATA E INCOLLATA A FORMARE

UN CARTONCINO, MINIATA A COLORI E ORO 14,4X7,8 CM.

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DICULTURA E TEMPO LIBERO

Iprimi vent’anni delXX secolo hannosegnato la più pro-

fonda e sconvolgentetrasformazione che lastoria ricordi nella cul-tura occidentale, nellanozione stessa che l’uo-

mo europeo o eurocentrico aveva di sé edella realtà attorno a lui, cosmica, fisica, so-ciale, politica: le due grandi certezze su cuisi basa l’esperienza umana, la solidità dellamateria e la costanza del tempo, vengonoscardinate in fisica dalle ricerche di Ruther-ford, Bohr e Einstein. Freud frantuma e ri-crea la nozione stessa dell’interiorità umanaindagando conscio, subconscio e inconscio,mentre ordini sociali stabiliti da secoli vengono fatti saltareda conflitti di classe che conducono in Russia alla Rivoluzio-ne d’Ottobre. Le arti portano subito, ovviamente, una trac-cia profonda di tali scardinamenti: in pittura, cubismo edastrattismo fanno esplodere ciò che sembrava indiscutibile,cioè la possibilità di riconoscere in un quadro la rappresen-tazione di una realtà nota. Eppure pochi anni prima gli stes-si artisti (si pensi a Picasso) dipingevano splendide figureumane...Negli stessi anni, in letteratura, da Joyce a Proust ai futuri-

sti aprono territori del tutto nuovi,alcuni pieni di prospettive, altri de-stinati ad esaurirsi. E la musica?Le nuove prospettive che si spalan-cano in pochissimi anni sono al-trettanto potenti di quelle dellapittura e della letteratura e la-sciano un’eredità profonda che ar-riva fino ad oggi: si pensi alla for-za ritmica e timbrica del Sacredu printemps di Stravinskij, alnuovo rapporto con le radici po-polari proposto in Ungheria daBela Bartók, alle sonorità raffi-natissime che giungono dallaParigi di Debussy e Ravel, allenuove frontiere del linguaggiomusicale esplorate in Vienna

da Schoenberg, Berg e Webern.È tuttavia evidente che, a parità di forza espressiva, le tra-sformazioni delle arti figurative sono state accolte e meta-bolizzate dalla cultura ed anche dalla vita quotidiana occi-dentale molto più di quelle della musica: Kandinskij, Klee,Matisse e Picasso, con la complicità delle semplificazioni avolte non banali del design e della moda, sono entrati a farparte anche inconsapevolmente dell’immaginario collettivo.Non altrettanto è avvenuto per Schoenberg e Webern (perStravinskij vi è almeno un segnale differente: l’inserimentodel Sacre nel film Fantasia di Walt Disney, assieme alla Pa-storale di Beethoven già nel 1940). Perché questa differen-

Quando la musica cambiò:1910-1935Quattro incontri di ascolto, illustrazione e analisi musicale

di Alessandro Solbiati

Anche quest’anno il Gruppo Cultura ALDAI svilupperà un nutrito programma nella sezione musica. Si occuperàancora di jazz e tale musica sarà argomento del “Concerto di Primavera” e di un percorso di tre incontri. Si inizierà,però, con un ritorno alla musica classica come completamento del programma iniziato anni fa e concluso con imovimenti artistici di fine Ottocento. Ora si intende proseguire e sviluppare, con un percorso quadriennale, la grandetrasformazione che la musica ha seguito nel ventesimo secolo. Quest’anno si inizierà con il programma “Quando lamusica cambiò”, seguendo il suo sviluppo dal 1910 al 1935, anni che rappresentano il primo grande cambiamento.Gli incontri saranno tenuti dal Maestro Alessandro Solbiati, compositore ed insegnante di composizione alConservatorio di Milano. Vogliamo anche ricordare che la “lezione concerto”, che come prassi si svolgerà alla finedel percorso, quest’anno avrà come oggetto questo periodo musicale.Si ricorda che gli interessati sono invitati a prenotarsi on-line, dalla fine del prossimo mese di febbraio, attraversoil sito www.aldai.it, sezione “ALDAI Eventi”, selezionando dal calendario la data interessata e compilando gliappositi spazi alla voce “iscriviti”. Dettagli e/o aggiornamenti sono comunicati tramite le periodiche newsletter. Per chi non avesse la possibilità di effettuare la prenotazione on-line è possibile inviare un fax al numero02/5830.7557 indicando nell’oggetto “Quando la musica cambiò”.

MARIO GARASSINO

foto di Cristina Moregola

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za, a parità di forza espressiva, tra metabolizzazione dellanuova arte figurativa e della nuova musica?In musica si è aperta una dicotomia via via larga come unbaratro tra musica di intrattenimento e musica d’arte, laprima, divenuta musica leggera in tutte le sue determina-zioni, si è trasformata in un impero economico e commer-ciale, la seconda, chissà, forse qualche volta si è troppochiusa in se stessa. Sta di fatto che chiunque ritenga che lamusica sia una manifestazione del pensiero e della sensibi-lità umana né più né meno della pittura e della poesia,chiunque pensi che per quanto riguarda il XIX secolo ascol-tare Beethoven sia altrettanto importante che leggere He-gel o Goethe, deve amare Stravinskij, Bartók, Ravel e Scho-enberg come ama Thomas Mann e Marcel Proust, se vuolconoscere le profondità dell’uomo contemporaneo, cioè no-stre. Altrimenti non ci resta che pensare che, senza offesa,Gianni Morandi sia per l’uomo d’oggi quello che FryderykChopin o Giuseppe Verdi erano per l’uomo dell’Ottocento. Esarebbe un duro colpo, per la concezione di uomo del XX eXXI secolo.I quattro incontri proposti, senza voler risolvere nulla, cer-cheranno di aprire una porta nella conoscenza e nell’amoreper la musica d’arte dello straordinario XX secolo, senzapretese intellettuali, ma con molta passione. In ogni incon-tro si è pensato di accostare un brano della Seconda Scuoladi Vienna (quella che condusse alla dodecafonia, per inten-derci), di cui spesso si “teme” l’ascolto in generale per pre-giudizio più che per esperienza diretta, ad un brano di auto-ri coevi ma più “metabolizzati” (Debussy, Ravel...), scelto inmodo da mostrare i mille fili che legano stili differenti, al dilà di una pretesa barriera musica tonale/musica non tonalepiù apparente che reale.Nel primo incontro, alle sei brevissime Bagatelle per quar-tetto di Anton Webern (nessuna di esse supera il minuto: unrespiro musicale in cui è contenuto un intero universo espres-sivo, come ebbe ad osservare Schoenberg) viene accostataparte della Sonata per violoncello e pianoforte di Claude De-bussy, opera dei suoi ultimi anni in cui egli rinuncia alle fa-scinosità sonore precedenti alla ricerca di una maggiore se-verità e concentrazione, aprendosi anche a sottili influssi jaz-zistici giunti a Parigi fino a lui dagli Stati Uniti. Protagonista del secondo incontro è la voce, con le sue nuo-ve frontiere espressive in anni in cui in Italia agivano anco-ra, a teatro, Puccini e Mascagni: Schoenberg inventa per ilsuo Pierrot lo sprechgesang (e alla prima esecuzione a Vien-na era presente anche l’interessatissimo Puccini...), un’affa-scinante modalità vocale che cammina sullo spartiacque tracanto e parlato e che ben si presta ad esprimere le pieghedella psiche nella Vienna di Freud. Al Pierrot si accosteran-no le sconvolgenti Chansons madecasses (cioè del Madaga-scar, poiché da lì provengono i testi) di Maurice Ravel, in cuila più raffinata sensualità si alterna ad un vero e proprio gri-do di protesta contro la violenza del colonialismo.Nel terzo incontro si vuol riflettere sulle forme della musi-ca: già a fine Settecento Goethe aveva definito la musica ar-chitettura disgelata nel tempo, poiché le relazioni struttura-li che in architettura sono leggibili simultaneamente nellospazio in musica sono dispiegate attraverso il tempo delladurata dell’opera, in Beethoven come in Berg, in Bach comein Webern. Ad esempio, nella Suite lirica di Alban Berg, inparte dodecafonica, è l’espressività stessa a disegnare viavia la forma: si tratta di sei movimenti in cui i numeri pari

(2-4-6) sono Adagi sempre più lenti e rarefatti, mentre i nu-meri dispari (1-3-5) sono Allegri via via più folli, conducen-do l’espressione musicale ai suoi estremi limiti. A questoBerg si accosteranno le energie formidabili della Sonataper due pianoforti e percussioni di Bartók, energie che na-scondono al loro interno un perfetto uso di relazioni forma-li in sezione aurea, la stessa utilizzata da Brunelleschi nelprogetto della cupola di Firenze.Nel quarto incontro si potranno solo sfiorare due dei mag-giori capolavori del secolo. Il Violinkonzert di Alban Berg,suo ultimo lavoro compiuto dedicato “alla memoria di unangelo”, la diciottenne figlia di Walter Gropius e Alma Ma-hler morta in quei mesi, riassume un intero mondo di musi-ca e cultura, quello che va da Bach fino agli estremi esiti ro-mantici: la serie dodecafonica utilizzata è costituita dallaconcatenazione di quattro accordi tonali, a dimostrazione diquanto sia fittizia la dicotomia tonale/non tonale ed i duegrandi movimenti che compongono il concerto approdanoalla citazione rispettivamente di una canzone popolare au-striaca e di un meraviglioso Corale di Bach.Al Violinkonzert di Berg si è voluta accostare quella che co-stituisce probabilmente la più importante partitura musica-le del XX secolo, il Sacre du printemps di Igor Stravinskij,lavoro incredibilmente composto a soli trent’anni di età, incui esplodono incandescenti energie ritmiche e timbrichedestinate a lasciare un segno indelebile nella storia dellamusica e della cultura europea. �

�Progetto di quattro incontri illustrativi sul Novecento musicale

QUANDO LA MUSICA CAMBIÒ: 1910-1935Quattro incontri di ascolto,

illustrazione e analisi musicali

Gli incontri si svolgeranno in ALDAI Sala Viscontea - via Larga 31 - Milano

alle ore 17.30

1° incontro - martedì 12 marzo 2013“Racchiudere un intero racconto in un solo respiro...”A. Webern - Sechs Bagatellen op. 9 per quartetto d’archi(1910)C. Debussy - Sonate pour violoncelle et piano (1915)

2° incontro - martedì 26 marzo 2013“Cantare in nuovo modo”A. Schoenberg - Pierrot lunaire (1912)M. Ravel - Chansons madecasses (1925-26)

3° incontro - martedì 9 aprile 2013“Misteriose architetture della musica”A. Berg - Lyrische Suite (1926) per quartetto d’archiB. Bartók - Sonata per due pianoforti e percussioni (1934)

4° incontro - martedì 16 aprile 2013“Abissi dell’espressività o scatenarsi di energie primigenie”A. Berg - Violinkonzert (1935)I. Stravinskij - Sacre du printemps (1912)�

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Libr

iDI

I LIBRI DI GENNAIO 2013

Assolombarda - ALDAILA CHIMICA DEL MANAGERIl progetto M-Power: da Milano nuove soluzioni per reagire alla disoccupazione dei dirigentiA cura di EcoleFranco AngeliPagine 109

La navigazione dei dirigenti privitemporaneamente di occupazione èuna metafora riguardante il tempe-stoso mercato del lavoro. Il libro ri-

prende questa metafora attraverso tre momenti:– la partenza dal porto, ovvero dall’azienda dalla quale il più

delle volte si è stati costretti ad uscire;– il viaggio alla ricerca di nuove opportunità lavorative nel so-

vente ignoto mercato del lavoro;– l’approdo, ossia il ritrovare alternative lavorative che spesso

poco o nulla hanno a che fare con l’azienda da cui si è uscitie con le precedenti esperienze.

Viene messa in evidenza la rilevanza del fenomeno che ha vi-sto uscire solo dall’area milanese 8.000 dirigenti nel quadrien-nio 2008/2011. Per dare una concreta risposta, le Parti Socia-li presenti nel territorio (ALDAI Federmanager e Assolombar-da) hanno messo a punto un progetto denominato M-Power, ri-volto unicamente a dirigenti disoccupati, che ha coinvolto Fon-dirigenti e Regione Lombardia per approvazione e finanzia-mento cui la Regione ha contribuito con il 50%.Il progetto ha introdotto rilevanti novità che consistono da unlato nell’aver messo assieme il Fondo Interprofessionale Fon-dirigenti con la Regione Lombardia, e dall’altro prevedendo unpercorso articolato in tre fasi tra loro correlate che realizzanodi fatto una reale politica attiva del lavoro e permettono lacreazione di una rete integrata di sistema a livello territoriale.Questa esperienza risulta essere la prima realizzata in Italiacon il concorso di Fondirigenti.In buona sostanza viene fornito un significativo contributo persuperare la transizione derivante dalla perdita del posto di la-voro (circa il 50% dei partecipanti ha poi trovato alternativelavorative). Si sfata anche un luogo comune che assimila que-sti lavoratori ai supermanager con retribuzioni elevatissimementre le retribuzioni medie dei dirigenti industriali superanodi poco i 100.000 euro lordi.Parte di rilievo hanno assunto le 11 testimonianze raccolte (su71 partecipanti, di cui 18 donne manager). Le storie, oltre arappresentare l’insieme delle esperienze aziendali e settoriali,fanno riferimento ai percorsi offerti dalle Business School conlo sviluppo anche dei project work, nonché i servizi forniti dal-le società di placement ivi compresi gli workshop. I raccontimettono in evidenza i cambiamenti che un viaggio/navigazionecome questo può generare, in relazione alle prospettive, ai cir-cuiti relazionali, all’emergere di nuove comunità professionali.

MASSIMO BONDI

Gli interessati potranno richiedere il libro in ALDAI alla Segreteria di Presidenza: [email protected]

Lorenzo Castelli, Bernardo Pandimiglio, Savino Paolella, Laura TramezzaniPOST MANAGERFranco Angeli(www.francoangeli.it)Pagine 151 - euro 20,00

Sono migliaia i colleghi che perdonoil lavoro e devono improvvisamenteaffrontare il trauma professionale/familiare e ricollocarsi in un merca-to del lavoro condizionato da crisicontinue. In questa situazione si è

soli con il proprio rancore e il disorientamento nel cercare unnuovo percorso: fra il lavoro in altra impresa, il desiderio di de-dicarsi alle proprie passioni, o la scelta, sovente forzata, dellaprofessione di consulente. Quali sono i programmi di sostegno?Cosa si perde accettando la qualifica di quadro? Quali sono leregole contributive e fiscali del consulente? Dove si trovano leinformazioni per decidere il percorso in questa giungla scono-sciuta? Quattro colleghi manager commercio hanno, come mol-ti altri, vissuto di recente l’esperienza del “post manager” e nehanno raccolto le esperienze in un libro pubblicato lo scorsonovembre dall’editore Franco Angeli, acquistabile nelle miglio-ri librerie e on-line su www.ibs.it.La ricerca del lavoro da parte di un dirigente industria segue lestesse metodologie del collega commercio e il libro accompa-gna in modo sistematico e costruttivo le diverse fasi: dal supe-ramento del “lutto per la perdita del lavoro” alla “ripartenza”,con il linguaggio e il sentimento del manager che vive di per-sona l’esperienza. In questo contesto infatti l’aspetto psicologi-co del superamento del disagio è importante quanto le tecnichedi “placement” (ricollocamento) per trovare nuovi sbocchi pro-fessionali. Il libro aiuta a trovare il nuovo percorso: cosa fareappena uscito dall’azienda; come analizzare la situazione; co-me conoscere se stessi e realizzare il proprio “bilancio dellecompetenze”; come comprendere lo scenario in cui muoversi;come scegliere fra lavoro dipendente, la libera professione el’iniziativa imprenditoriale; quali sono i risultati di ricolloca-mento per i diversi sbocchi professionali, quali sono le implica-zioni previdenziali e fiscali, come preparare e realizzare il tuopiano a) e il piano b) di riserva. Il dirigente in servizio è tal-mente impegnato nell’attività aziendale da non rendersi contodell’incertezza del rapporto di lavoro. Manager che hanno con-tribuito alla crescita del business a due cifre hanno ricevuto, alposto della gratifica, l’invito a cercarsi un nuovo lavoro. Quindi,non farti cogliere impreparato. Mentre continui a dare il me-glio all’azienda, prepara il tuo piano alternativo. Ho assistitoalla presentazione del libro in occasione della manifestazione“Expotraining”; ho conosciuto gli autori e consiglio vivamentela lettura del libro “Post manager” sia al collega che ha persoil lavoro sia a chi desidera prevenire tale situazione.La perdita del lavoro può rappresentare l’opportunità per unavita migliore e “Post manager” è il miglior investimento intempo e denaro che puoi fare.

FRANCO DEL VECCHIO

Vicepresidente ALDAI

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DICULTURA E TEMPO LIBERO

IL SALOTTO LETTERARIO 2013 Dopo la presentazione (6 dicembre 2012) delle letture ispirate al tema “Tempi incerti”, eccovi il programma dei prossimi mesi. Conto sulla vostra presenza, collaborazione e partecipazione. Si raccomanda la lettura dei testi.

Le conferenze si terranno in ALDAIdalle ore 15,30 alle ore 17,00

sala Viscontea - via Larga 31 - Milano

mercoledì 23 gennaio 2013 - Saggio sulla luciditàdi José Saramago - p. 292

martedì 19 febbraio 2013 - Il mondo di ieridi Stefan Zweig - p. 342

martedì 19 marzo 2013 - Omaggio alla Catalognadi George Orwell - p. 257

martedì 23 aprile 2013 - Fahrenheit 451 di Ray Bradbury - p. 175

martedì 21 maggio 2013 - L’amico ritrovato di Fred Uhlman - p. 84

Chi desidera informazioni aggiuntive, può contattarela Coordinatrice del Gruppo dr. Bruna Clericiall’indirizzo: [email protected]

GRUPPO CULTURA ALDAIL E T T U R A C R E A T I V A

Gli interessati sono invitati a prenotar-si on-line attraverso il sito www.al-dai.it, sezione “ALDAI Eventi”, sele-zionando dal calendario la data inte-ressata e compilando gli appositi spazialla voce “iscriviti”. Dettagli e/o ag-giornamenti sono comunicati tramite leperiodiche newsletter. Per chi non avesse la possibilità di ef-fettuare la prenotazione on-line è pos-sibile inviare un fax al numero02/5830.7557 indicando nell’oggetto“Salotto Letterario 2013”.