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Direzione Didattica Statale Quarto Circolo di NAPOLI “MARIA CRISTINA DI SAVOIA” PIANO dell’Offerta Formativa 2012 - 2013

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Direzione Didattica Statale Quarto Circolo di NAPOLI

“MARIA CRISTINA DI SAVOIA”

PIANO dell’Offerta Formativa

2012 - 2013

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1 PRINCIPI E RIFERIMENTI NORMATIVI DEL POF

1 PRINCIPI E RIFERIMENTI NORMATIVI DEL POF

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1.1 Riferimenti normativi

1. Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati nella Scuola Primaria

2. Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio delle Attività Educative nella Scuola dell'Infanzia

3. Legge 53 del 23 marzo 2003

4. Decreto n° 59 del 2004

5. L. n°59/'97

6. D.P.R. N° 275\1999

7. Legge 440/1997

8. Legge N° 440\2000

9. D.P.R. 234 del 26/06/2000

10.Legge 440/1997

11.L. 241/90

12.Legge 440/1997

13.D. L.vo 196\2003 sulla Privacy;

14.Direttiva N° 1 del 2005

15.Comunicato del Garante alle Scuole del 24\04\05

16.Regolamento in materia d'Autonomia (D.P.R. n°275/'99), in particolare:

Art.3 …"Il Piano dell'Offerta Formativa è un documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extra-curricolare, educativa ed organizzativa c he le singole scuole adottano nell'ambito del la loro autonomia" "…è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi ed indirizzi di studi determinati a livello nazionale a norma dell'articolo 8 e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della rea ltà locale tenendo conto della programmazione territoriale dell’offerta formativa…" "…è elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione definiti dal Consiglio di Circolo…" Il Piano dell'Offerta Formativa è reso pubblico e consegnato alle famiglie che ne fanno richiesta.

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1 PRINCIPI E RIFERIMENTI NORMATIVI DEL POF

1.2 Principi fondamentali

Il Piano dell'Offerta Formativa costituisce il documento più importante dichiarativo ed esplicativo dell'identità culturale della Scuola.

In esso confluisce tutta la progettualità legata ai principi di contrattualità e di integrazione .

Il diritto allo studio, che deve offrire pari opportunità di apprendimento nel rispetto delle capacità di ciascuno,

costituisce il motivo ispiratore del P.O.F. del IV Circolo.

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1 PRINCIPI E RIFERIMENTI NORMATIVI DEL POF

Quale Scuola per i nostri Alunni?

"Non dimentichiamo che, lavorando per

l'individuo, svolgendo le sue capacità, la su a

originalità, mettendo in valore le sue forze e

le sue ricchezze latenti, lavoriamo anche, e

forse soprattutto, per la società"

(Edouard Claparède)

Partecipazione Trasparenza Autonomia Progettualità Flessibilità Integrazione e sviluppo dell’Affettività Responsabilità Contrattualità

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1 PRINCIPI E RIFERIMENTI NORMATIVI DEL POF

1.3 Obiett ivi e Finalità del POF

La Scuola dei valori della Convivenza civile La finalità della scuola non è solo quella di fornire informazioni o abilitazioni ma, soprattutto, quella di concorrere,

per la sua parte, alla valorizzazione, alla crescita ed allo sviluppo della Persona umana. Deve esplicitare e porre a fondamento dell'educazione scolastica un quadro di riferimento di quei valori

universalmente riconosciuti (libertà, uguaglianza, solidarietà, tolleranza,partecipazione, pace, salute, ambiente,

scienza, lavoro, democrazia…) sul piano cognitivo, affettivo, comportamentale, come base dei contenuti proposti

attraverso le discipline. La scuola è l'istituzione educativa che, attraverso la sua complessa progettazione, struttura interventi finalizzati alla

promozione della cultura della convivenza civile. Quest'ultima parte dal riconoscimento della diversità come ricchezza ed espressione di una identità culturale,

pertanto il IV Circolo di Napoli si impegna a promuovere tutte le potenzialità di sviluppo di ciascun alunno,

organizzando l'attività didattica secondo un modello articolato e flessibile che si ponga obiettivi formativi

rispondenti ai bisogni di ciascuno, nell'ottica della personalizzazione dei percorsi.

La Scuola delle Relazioni

La scuola dell'autonomia va vista come sistema relazionale e come servizio. I docenti assicurano l'esercizio dei diritti collettivi ed individuali agli alunni e promuovendo i corrispettivi doveri

attraverso un dialogo educativo che tenga conto dell’età per giungere all’elaborazione di un contratto

formativo, cioè di un impegno tra insegnanti, genitori e alunni.

La Multidimensionalità della persona

L'educazione, coinvolgendo l’essere umano nella sua globalità, conduce all'acquisizione ed alla elaborazione di

conoscenze e di esperienze che andranno a confluire in aree fondamentali per la vita umana:

Area della persona (ricerca del senso della vita, appagamento dei bisogni affettivi) Area del cittadino (condivisione delle regole della convivenza civile) Area del lavoratore (produzione di beni e di servizi).

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1 PRINCIPI E RIFERIMENTI NORMATIVI DEL POF

Le parole cardine del POF

Flessibilità

Responsabilità

Integrazione

intesa come apertura alle scelte innovative sotto il profilo educativo, didattico e organizzativo; come disponibilità nel programmare percorsi di apprendimento personalizzati che vadano incontro alle differenti esigenze portate dagli alunni dall'handicap all'eccellenza; come disponibilità a valorizzare le risorse professionali. nell'assumersi e perseguire scelte e decisioni educative, didattiche, organizzative, gestionali, finanziarie e valutative. intesa come collaborazione e confronto con soggetti istituzionali e non presenti nel territorio per l'arricchimento ed il potenziamento dell'offerta formativa.

Valorizzazione ovvero riconoscimento della diversità, intesa come espressione di una identità culturale che la scuola si impegna a promuovere, nell'ottica della tolleranza, della solidarietà e del rispetto della persona.

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1 PRINCIPI E RIFERIMENTI NORMATIVI DEL POF

1.4 Fatto ri di qualità

degli indicatori riassuntivi dell'Offerta Formativa

FATTORI DI QUALITA'

Rispetto delle finalità istituzionali e adeguamento dell'offerta formativa alle esigenze del contesto e degli alunni

Clima positivo o benessere

Partecipazione e coinvolgimento delle famiglie

Continuità

Uso equilibrato del tempo

Progettazione

Patto Formativo

INDICATORI

Coerenza delle programmazioni con i Programmi Verifiche iniziali Attività di conoscenza dell'alunno Utilizzo di materiali della scuola di provenienza personalizzazione dei percorsi Esplicitazioni di impegni ed attività nelle programmazioni di scuola Varietà di sollecitazioni culturali, operative e sociali/relazionali. Riunioni e colloqui con le famiglie Collocazione oraria degli incontri che favorisca la partecipazione Passaggio di informazioni Progetti Tempi distesi Utilizzazione della contemporaneità Alternanza delle discipline Assegnazione dei compiti Elaborazione, adozione, pubblicizzazione P.O.F. e delle Unità d'Apprendimento Esplicitazione da parte dei docenti dell'Offerta Formativa e dei criteri di valutazione. Informazione dell'alunno Informazione dei genitori

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2 ORGANIZZAZIONE DEL CIRCOLO

2.1 Lettura del territorio

Il Quarto Circolo Didattico è costituito prevalentemente da un’utenza formata da famiglie della borghesia medio- alta, ma anche da alunni provenienti da ambienti socio- economico- culturali più modesto e da alunni extracomunitari. Di conseguenza in tutte le sezioni di Scuola dell’Infanzia e nelle classi di Scuola Elementare si può notare una certa disomogeneità. Al loro ingresso nella scuola gli alunni posseggono prerequisiti che consentono loro di acquisire abilità e competenze soddisfacenti, ma , per alcuni di essi, si evidenziano problemi dal punto di vista emotivo e relazionale. Da anni i docenti del Circolo sono impegnati ad elaborare percorsi educativi che tengano conto delle specifiche esigenze di ciascun alunno, al fine di potenziare al meglio le loro capacità e si avvalgono di momenti collettivi ed aggreganti al fine di favorire una corretta socializzazione e comunicazione tra gruppi diversi.

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2. Mappa del Circolo

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2 ORGANIZZAZIONE DEL CIRCOLO

2.1 Organigramma di Circolo

Dirigente Scolastico

Collaboratori del Dirigente

Direttore Generale Servizi

Amministrativi

Responsabile della

Commissione Orario

Funzioni Strumentali

Responsabile della Commissione Biblioteca

Responsabile della Commissione Sussidi

Prof. Del Villano Giovanni

Inss. Casigli Paola

Spena Maria Teresa Dr.Macellaro Alfredo Ins.Coppola Giovanna Inss. Massa Maria – Onorato Silvana – Del Rosso Margherita- Speranza Maria Gabriella- Tarantino Pasqualina- Giuliani Maria Stella Ins. Esposito Anna Ins.Oliveri del Castillo Chiara

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4 CONTRATTO FORMATIVO

4 CONTRATTO FORMATIVO

DIRITTI E DOVERI DEGLI ALUNNI, DOCENTI, GENITORI

Costituisce

La dichiarazione esplicita dell'operato della scuola

Il Contratto Formativo

Coinvolge

Consigli d'Interclasse Consigli d'Intersezione

Genitori Alunni

Enti esterni che collaborano con la scuola

impegna

I docenti gli alunni i genitori

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4 CONTRATTO FORMATIVO

4.1 Termini del Contratto Formativo

I DOCENTI al fine di garantire itinerari di apprendimento che siano di effettiva soddisfazione del di- ritto allo studio

SI IMPEGNANO NEI CONFRONTI DEGLI ALUNNI A • creare un ambiente educativo sereno e rassicurante; • favorire momenti d'ascolto e di dialogo; • incoraggiare gratificando il processo di formazione di

ciascuno; • favorire l'accettazione dell' “altro" e la solidarietà; • promuovere le motivazioni all'apprendere; • rispettare i tempi ed i ritmi dell'apprendimento; • far acquisire una graduale consapevolezza nelle proprie

capacità per affrontare, con sicurezza, i nuovi apprendi menti;

• rendere l'alunno consapevole degli obiettivi e dei percor- si Operativi (metacognizione);

• favorire l'acquisizione ed il potenziamento di abilità co- gnitive e culturali che consentano la rielaborazione del- l'esperienza personale;

• favorire un orientamento consapevole e positivo delle scelte relative al curricolo opzionale;

• rispettare i tempi di pausa fra le unità di apprendimento.

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4 CONTRATTO FORMATIVO

GLI AL UNNI al fine di promuovere la

preparazione ad assolvere ai propri compiti sociali

SI IMPEGNANO A essere cooperativi nei gruppi di compito, di livello ed elettivi; prendere coscienza dei personali diritti-doveri; rispettare persone, ambienti ed attrezzature; usare un linguaggio consono ad un ambiente educati- vo nei confronti dei docenti, dei compagni, del personale ausiliario; adottare un comportamento corretto ed adeguato alle diverse situazioni; attuare comportamenti più adeguati alla salvaguardia della sicurezza propria e degli altri in condizioni ordinarie e

straordinarie di pericolo; rispettare i tempi previsti per il raggiungimento degli obiettivi del proprio curricolo mettendo in atto un atteggiamento

responsabile dell'esecuzione dei compiti richiesti. accettare, rispettare, aiutare gli altri e i diversi da sé comprendendo le ragioni dei loro comportamenti.

I GENITORI per una proficua collaborazione scuola-famiglia

SI IMPEGNANO AD ASSICURARE la costruzione di un dialogo costruttivo con l'istituzione; il rispetto delle scelte educative e didattiche condivise; atteggiamenti di proficua e reciproca collaborazione con i docenti. atteggiamenti di rispetto, di collaborazione di solida- rietà nei confronti dell' "altro" nei loro figli; il rispetto dell'orario d'entrata e d'uscita; la garanzia di una frequenza assidua alle lezioni; il controllo quotidiano del materiale scolastico necessario; la partecipazione agli incontri periodici scuola-fami- glia: Il controllo dell'esecuzione dei compiti assegnati.

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5 ACCOGLIENZA

5 ACCOGLIENZA

Premessa

Il Quarto Circolo considera l'accoglienza un momento formativo irrinunciabile per accompagnare ogni alunno\a nel suo percorso all'interno della scuola, luogo di vita, di incontro, di crescita.

Accogliere gli alunni significa accogliere la loro storia, i loro vissuti, le loro aspettative, i loro punti di forza e quelli di

debolezza, al fine di progettare interventi motivanti e significativi.

La scuola si impegna a creare un "clima ottimale", affinché ciascuno trovi stimoli ed incentivi per apprendere,

attraverso molteplici occasioni di socializzazione di gioco.

L'accoglienza si qualifica come postulato di base dell'azione educativa di tutta la scuola, e intende porre particolare

attenzione all'ingresso nella scuola dell'Infanzia, ai momenti di passaggio dalla Scuola dell'Infanzia alla Scuola

Primaria.

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5 ACCOGLIENZA

5.1 Come vivere l'accoglienza

ACCOGLIENZA AFFETTIVO-RELAZIONALE

ACCOGLIENZA AMBIENTALE

ACCOGLIENZA ORGANIZZATIVA

ACCOGLIENZA METODOLOGICO\DIDATTICA

Garanzia di un passaggio non traumatico con la presenza di docenti dei due ordini di scuola

Lettura e valorizzazione della diversità

Progettazione di percorsi formativi personalizzati

Predisposizione dell'ambiente fisico Allestimento degli spazi comuni Allestimento delle aule

Predisposizione dell'orario delle attività

Pubblicizzazione dell'organizzazione delle classi/sezioni Strutturazione dell'attività didattica finalizzata

all'accoglienza Organizzazione di attività didattiche che favoriscano:

la conoscenza individuale degli alunni; le relazioni all'interno della classe le situazioni di apprendimento

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5 ACCOGLIENZA

5.2 L'accoglienza nella Scuola dell' Infanzia

Predisposizione del clima relazionale

Le insegnanti avranno cura di attivare relazioni positive, rassicuranti, motivanti ed attente alle esigenze affettive

ed emotive dei singoli bambini. In particolare si favorirà l'instaurarsi di interazioni positive e costruttive tra adulto-bambino e tra bambino-bambino.

Predisposizione dell'ambiente

La strutturazione degli spazi costituisce un momento essenziale dell'accoglienza; si avrà cura di allestire un ambiente accattivante, ricco di stimoli visivi, auditivi, sonori e sensoriali, sì da rendere motivante e significativo il primo approccio dei bambini con la scuola.

Collaborazione scuola-famiglia

La qualità della relazione con le famiglie si qualifica sin dall'inizio come momento essenziale dell'accoglienza

finalizzata alla conoscenza dei vissuti dei bambini e delle aspettative delle famiglie.

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ACCCOGLIENZA

5.3 L'accoglienza nella Scuola Primaria

Accogliere nelle classi Prime

Accogliere in prima significa creare "quel clima" che rende motivante e accattivante l'esperieeza della nuova scuola, la "Scuola dei grandi". Gli insegnanti si impegnano da subito a creare tale clima attorno agli alunni "esordienti", affinché possano trovare stimoli ed incentivi per socializzare e comunicare, verbalmente e non, in un ambiente che faciliti l'inserimento, il superamento delle ansie e gli apprendimenti.

Accogliere nelle classi successive

Al momento del passaggio degli alunni dalla classe Prima alle classi successive, i docenti pongono particolare attenzione alla sfera emotivo-affettiva per poter creare rapporti ed empatia tali da offrire ad ognuno la possibilità di sentirsi riconosciuto e parte del gruppo.

Sentirsi accolti è la situazione più motivante e giusta per poter portare sé stessi, con il proprio bagaglio

esperienziale, le proprie sicurezze e incertezze, i propri perché e le proprie riposte, nelle diverse situazioni di

insegnamento\apprendimento.

L'ingresso dell'alunno alla frequenza delle classi successive viene progettato seguendo un iter che non crei fratture con le classi precedenti, ma in continuità. Il Progetto Accoglienza diventa, il "mediatore progettuale" più efficace nel creare un "ponte didattico" tra abilità e conoscenze già possedute dall'alunno e quelle da motivare e sviluppare.

I docenti sono attenti a coniugare le conoscenze pregresse degli allievi, legate alle esperienze delle prime classi,

con l'organicità disciplinare delle classi successive.

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6 SCUOLA DELL'INFANZIA E SCUOLA PRIMARIA

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6.1 Risorse uman e Scuola Primaria

Docenti su posto comune: 30

Docenti di Sostegno : 4 Docenti di Religione Cattolica : 3 Docenti di Lingua Straniera : 1

Organizzazione Classi Anno Scolastico 2012/2013:

Classi PRIME : 5 (SEZ. A – B- C- D – E )

Classi SECONDE : 5 (SEZ. A- B- C- D - E )

Classi TERZE : 4 (SEZ. A- B- C- D )

Classi QUARTE : 5 (SEZ. A – B- C- D - E )

Classi QUINTE : 6 (SEZ. A – B- C- D – E - F )

TOT. 25 CLASSI 460 ALUNNI

Scuola dell’Infanzia

Docenti di sezione: 16

Docenti di Sostegno : 1 Docenti di Religione Cattolica : 1

Organizzazione Sezioni Anno Scolastico 2012/2013:

n.8 Sezioni (A – B- C- D- E- F- G- H)

TOT. 230 ALUNNI

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6.2 Iter organizzativo

I docenti operano con un orario di 25 ore e, di norma, con due ore quotidiane di compresenza, mentre gli alunni svolgono 40 ore di attività.

La compresenza è finalizzata:

alle attività d'individualizzazione;

alle attività di laboratorio; LINGUA INGLESE - CERAMICA - FLESSIBILITA’

ORARIO DI FUNZIONAMENTO La scuola di Viale Maria Cristina offre un servizio all'utenza dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 16.00

Dalle ore 8.00 alle ore 9.00

Dalle ore 9:00 alle ore 9:40

Dalle ore 9.40 alle ore 11.00

Dalle ore 11.00 alle ore 12.00

Dalle ore 12:00 alle ore 13:00

Dalle ore 13:00 alle ore 13:30

Dalle ore 13.30 alle ore 15.30

Dalle ore 15.30 alle ore 15.45 –

16.00

ORARIO DELLE ATTIVITA'

Ingresso con attività finalizzate all'accoglienza

Attività di routine

Tempo dedicato al curricolo Tempo dedicato all'intersezione

Pranzo

Gioco libero

Tempo dedicato al curricolo

Uscita

Scuola dell’ Infanzia

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6 SCUOLA DELL'INFANZIA

6.3 Finalità

La scuola dell'Infanzia costruisce la sua titolarità di "prima scuola" del bambini, e concorre all'educazione armonica e integrale della sua personalità.

In questo contesto, i soggetti che apprendono hanno posizione di centralità, vale a dire

che vanno favoriti e stimolati nella loro partecipazione consapevole, in forme sia individuali che collaborative, alle varie esperienze formative, con un atteggiamento di ricerca attiva nell'acquisizione della conoscenza.

L'apprendimento scolastico, inteso come processo dinamico e relazionale di costruzioni

di significati attraverso esperienze e conoscenze, è finalizzato a progetti di crescita globale (cognitiva, affettiva, sociale) di persone libere e responsabili, capaci di elaborare un'identità soggettiva e di partecipare in modo critico e attivo alla vita associativa.

La scuola dell'Infanzia riconosce come connotati essenziali del proprio servizio educativo:

la relazion e personale significativa tra pari e con gli adulti, nei vari contesti di esperienza, come condizione per pensare, fare ed agire;

la valorizzazione del gioco in tutte le sue forme ed espressioni (e, in particolare, del

gioco di finzione, d'immaginazione e d'identificazione e di trasformazione simbolica delle esperienze);

il rilievo al fare produttivo ed alle esperienze dirette con la natura, le cose, i materia-

li, l'ambiente sociale e la cultura per orientare la naturale curiosità in percorsi sempre più complessi ed organizzati di esplorazione e di ricerca.

In questa dimensione è altrettanto significativa la partecipazione e la collaborazione del-

le famiglie nella scuola, intesa come incontro aperto al dialogo delle differenze di ruoli, di idee, di culture, come ricerca di crescita attraverso momenti di riflessione comune, di occasioni di scambio e di confronto, che ha come obiettivo la costruzione di un unico processo educativo che si configura come diritto soggettivo di ogni bambino.

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6 SCUOLA DELL'INFANZIA

6.4 Obiettivi generali del processo formativo

L'obiettivo generale del processo formativo della Scuola dell'Infanzia è quello di rafforzare l'identità personale, l'autonomia e le competenze dei bambini attraverso un modello pedagogico e didattico di scuola che riconosce sul piano educativo appunto la partecipazione della famiglia e del territorio di appartenenza con le sue risorse sociali, istituzionali e culturali.

In relazione alla maturazione dell'identità personale la Scuola dell'Infanzia deve aiutare i bambini ad acquisire atteggiamenti di sicurezza, di stima di sé, di fiducia nelle proprie capacità, allo scopo di favorire il passaggio dalla curiosità alla ricerca; a vivere in modo equilibrato e positivo i propri stati affettivi, esprimendo e controllando emozioni e sentimenti; a rendersi sensibile nei confronti dell'altro.

In relazione alla conquista dell'autonomia la Scuola dell'Infanzia si impegna affinché i bambini:

abbiano cura di sé, degli altri e dell'ambiente;

si rendano disponibili (come singoli e in gruppo) all'interazione costruttiva con il diverso

e con l'inedito e si aprano alla scoperta, all'interazione e al rispetto pratico dei valori della libertà, della solidarietà, della giustizia;

si impegnino ad agire per il bene comune.

In relazione allo sviluppo delle competenze la Scuola dell'Infanzia:

consolida le capacità sensoriali, percettive, motorie, sociali, linguistiche ed intellettive del bambino;

lo impegna nelle prime forme di lettura delle esperienze personali, di esplorazione e scoperta intenzionale ed

organizzata della realtà;

In particolare mette il bambino nelle condizioni di valutare una molteplicità ordinata ed

efficace di strumenti linguistici e di modalità rappresentative;

di comprendere, interpretare, rielaborare e comunicare conoscenze ed abilità relative a

specifici campi di esperienza;

di dimostrare ed apprezzare coerenza cognitiva, insieme a intuizione, immaginazione e

creatività.

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6 SCUOLA DELL'INFANZIA

6.5 Obiettivi specifici d'Apprendimento

Il percorso formativo della Scuola dell'Infanzia, nella prospettiva della maturazione del Profilo Educativo Culturale e Professionale del bambino, utilizza gli obiettivi specifici di apprendimento per progettare le Unità d'Apprendimento. Tali obiettivi indicano i risultati attesi di maturazione che è compito della scuola e dei docenti trasformare in obiettivi formativi, considerando, da un lato, le capacità di ogni singolo bambino e dall'altro le teorie e le pratiche pedagogiche, risultanti dalla ricerca e dalla riflessione scientifica.

Le Unità di apprendimento rappresentano lo strumento utile per trasformare gli obiettivi specifici nelle competenze

di ciascun bambino.

Nella Scuola dell'Infanzia, gli obiettivi sono orientati ed organizzati all'interno di quattro grandi ambiti:

1. Il sé e l'altro;

2. Corpo, movimento, salute;

3. Fruizione e produzione di messaggi;

4. Esplorare, conoscere e progettare.

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6 SCUOLA DELL'INFANZIA

6.6 La proposta formativa

La proposta formativa per l’anno scolastico 2012-2013, si baserà su un'articolazione di attività libere e/o strutturate, differenziate e progressive e terrà conto dei seguenti aspetti:

LA VALORIZZAZIONE DEL GIOCO

Favorisce rapporti attivi e creativi sia sul terreno cognitivo sia su quello relazionale consentendo al bambino di

realizzare le proprie potenzialità di espressione e di comunicazione.

Forme di gioco

RICREATIVO

ESPRESSIVO

ESPLORATIVO

DI COSTRUZIONE

Bisogni formativi -movimento -avventura -socializzazione -comunicazione -fantasia/ creatività -socializzazione -conoscenza -autonomia -manipolazione -creatività -avventura -manipolazione -creatività -socializzazione

Obiettivi Specifici d'Apprendimento

corpo, movimento, salute il sé e l'altro fruizione e produzione di messaggi esplorare, conoscere e progettare fruizione e produzione di messaggi

esplorare, conoscere e progettare corpo, movimento, salute

L’ ESPLORAZIONE E LA RICERCA

Parte dalla naturale curiosità del bambino per la scoperta per condurlo, gradualmente, verso una sempre più complessa,

autonoma e critica formalizzazione delle esperienze effettuate e alla costruzione delle strutture generali dei sistemi

simbolici e culturali.

LA VITA DI RELAZIONE

La dimensione affettiva rappresenta una componente essenziale sia nel processo di crescita

dei bambini sia sul piano dello sviluppo cognitivo; risulta fondamentale, infatti, favorire un

clima sociale positivo basato sulla qualità delle relazioni tra bambini, tra bambini ed insegnanti, tra insegnanti ed insegnanti.

Si legge negli Orientamenti:"Un clima sociale positivo" è favorito anche dalla qualità della

relazione tra adulto e bambino. Quest'ultima richiede, da una parte, un'attenzione conti-

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6 SCUOLA DELL’INFANZIA

nua e competente ai segnali inviati dai bambini stessi e dall'emergere dei loro bisogni di sicurezza, gratificazione ed autostima e, dall'altra, la capacità d'attivare forme flessibili, interattive e circolari di comunicazione didattica.

LA MEDIAZIONE DIDATTICA

Per favorire l'apprendimento, come pensiero convergente, si predisporranno situazioni problematiche, ricche di domande"curiose", motivanti ed aperte tali da favorire l'evoluzione verso aspetti sempre più formali di strutturazione e di comunicazione.

Partendo sempre dalle esperienze concrete dei bambini , favorendone anche il pensiero

divergente, l'insegnante, durante il processo d'insegnamento-apprendimento, assumerà atteggiamenti di proposta, stimolo, coordinamento, osservazione, partecipazione, conduzione, verifica e valutazione.

Per il corrente anno scolastico, le docenti del Quarto Circolo propongono l'elaborazione di progetti con traguardi formativi, tematiche e metodologie comuni o non per una o più sezioni e/o per fasce d'età. Gli interventi mirati dell'insegnante di sostegno, saranno parte integrante dei progetti.

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6 SCUOLA DELL'INFANZIA Piano dell'Offerta Formativa a. s. 2006-08

6.8 Progetto “Sperimentare per crescere”

" PITTURA CREATIVA’” 3/4/5 anni sez.C/D Ins. Spena Monizzi

7 SCUOLA PRIMARIA

7 SCUOLA PRIMARIA

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7 SCUOLA PRIMARIA

7.1 Organizzazione oraria e didattica

Il Quarto Circolo Didattico ha adottato per l'anno scolastico 2012-2013 il seguente modello organizzativo:

27 ore settimanali obbligatorie per tutti gli alunni delle classi I – II – III -IV - 30 ore settimanali obbligatorie per tutti gli alunni delle classi V con un giorno di prolungamento (martedì);

La settimana scolastica si svolge dal Lunedì al Venerdì.

ATTIVITÀ OPZIONALI E FACOLTATIVE

Le attività opzionali costituiscono un potenziamento del curricolo e sono (art. 7, comma 2):

deliberate dal Collegio dei Docenti;

inserite nel POF;

gratuite;

obbligatorie per chi le sceglie;

facoltative;

oggetto di valutazione

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7 SCUOLA PRIMARIA

Att ivi tà opzio nali pro poste dal Circolo e scelte dalle fami glie:

• Progetto musicale “Il corpo in movimento” • Arte e riciclo • Progetto Chitarra

• Doposcuola

• Corso di lingua e civiltà cinese

Modalità organizzative:

• le attività sono svolte in laboratorio con rotazione di gruppi di max.16 alunni;

• è necessaria la compresenza degli insegnanti;

• si possono svolgere in una o più classi secondo le esigenze; .

Criteri adottati per l'utilizzo delle risorse:

• progetti coordinati da risorse professionali interne al Circolo; • progetti con l’utilizzo di Esperti esterni al Circolo

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7.2 Criteri di formazione delle clas si prime

Per la formazione delle classi prime si opererà secondo i seguenti criteri: 1. Formazione delle classi prime omogenee tra loro per numero di alunni ma eterogenea per provenienza dalle

sezioni di Scuola dell'Infanzia, per competenze e per sesso. 2. Equa distribuzione nelle classi dei bambini provenienti dalle diverse sezioni di Scuola

dell'Infanzia. 3. Equa distribuzione di maschi e femmine. 4. Equa distribuzione dei bambini anticipatari. 5. Equa distribuzione dei bambini diversamente abili e con particolari problematiche,

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7 SCUOLA PRIMARIA

7.3 Finalità di carattere socio-affettivo

AUTOCONTROLLO

PARTECIPAZIONE

COLLABORAZIONE

IMPEGNO

Prestare attenzione. Rispettare le regole del gruppo. Mantenere fede agli impegni. Rispettare, nelle varie attività, le modalità ed i tempi di esecuzione. Usare con ordine e cura gli strumenti di lavoro. Rispettare le opinioni degli altri.

Ascoltare con attenzione gli altri.

Intervenire opportunamente nelle attività rispettando il proprio turno ed i tempi.

Aiutare i compagni in difficoltà.

Accettare l'aiuto dei propri compagni. Nelle difficoltà, chiedere aiuto ai compagni. Partecipare alla suddivisione dei compiti e farsene carico di alcuni. Lavorare con i compagni in un rapporto di reciproco rispetto. Partecipare attivamente alle attività di gruppo.

Portare autonomamente a termine i compiti

assegnati. Affrontare le difficoltà con motivazione.

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SCUOLA PRIMARIA

7.4 Struttura

Il curricolo di base

Ha come genesi lo stato giuridico del soggetto dell'educazione che presuppone la tutela inviolabile dei diritti della persona dell'alunno quali:

il diritto alla libertà d'apprendimento;

il diritto alla continuità dell'apprendimento;

il diritto alla propria diversità.

Ha uno sviluppo curricolare dalla classe prima alla classe quinta;

si modula per ambiti;

individua, a livello collegiale, i criteri per la conoscenza del singolo alunno;

mette in atto metodologie differenziate nel processo d'insegnamento-apprendimento al

fine di rispettare:

la differenza del singolo discente;

l'epistemologia di ogni disciplina;

la libertà d'insegnamento del docente modulare;

l'intesa metodologica del team.

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7 SCUOLA PRIMARIA

7.5 Metod i, proc edure e strategie

Gli insegnanti, per rendere gli allievi consapevoli di essere i protagonisti del loro processo di formazione e motivarli all'apprendimento, privilegiano nell'azione didattica il:

Metodo della comunicazione

Metodo della ricerca-scoperta

Interiorizzare Ascoltare comprendere

comunicare Problematizzare

formulare ipotesi raccogliere dati

verificare le ipotesi elaborare i dati

Ciascun insegnante adotta, di volta in volta, i due metodi correlando l'epistemologia delle discipline e la situazione delle classi modulari.

Per agevolare il processo di formazione degli alunni si individuano strategie e procedure

opportune come da schema seguente:

Procedure

Procedura di stimolazione specifica Procedure di rinforzo sistematico e di feed- back immediato Procedure di tipo analitico

Strategie

Strategie individualizzate (uso di tecniche d'individualizzazione) Strategie individuali (compiti non uguali per tutti, colloqui)

Procedure di tipo sistemico e partecipazione Strategie miste (momenti di lavoro collettivo

attiva per dare l'imput, momenti di lavoro indivi- duale)

Strategie di gruppo (per sviluppare coopera- zione)

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7 SCUOLA PRIMARIA

7.6 Abilità trasversali

ATTENZIONE

CONCENTRAZIONE

COMPRENSIONE

MEMORIZZAZIONE

COMUNICAZIONE

APPLICAZIONE E

Attenzione adeguata alla durata del massaggio.

Portare a termine l'attività.

Comprendere messaggi.

Riconoscere e usare i termini.

Riconoscere e usare i simboli.

Riconoscere ed utilizzare codici differenziati.

Riconoscere ed utilizzare i linguaggi disciplinari.

Eseguire regole-procedimenti formali.

CONTROLLO DELLE CONOSCENZE Applicare regole-procedimenti ad altri contesti. Controllare-revisionare le conoscenze.

ANALISI

SINTESI

METODO DI STUDIO

INTUIZIONE

INVENZIONE

Decodificare-segmentare. Confrontare-scegliere

Schematizzare contenuti e concetti.

Impostare un ragionamento deduttivo. Organizzare ed enunciare conoscenze.

Cogliere il nucleo semantico di una situazione pro-

blematica.

Prevedere/formulare ipotesi.

Tentare soluzioni.

Riconoscere il problema-chiave. Intuire un nuovo concetto-principio.

Inventare per analogia procedimenti, concetti, prin-

cipi.

Formulare problemi nuovi.

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8 PROGETTAZIONE INTEGRATA SCUOLA PRIMARIA

8 PROGETTAZIONE INTEGRATA SCUOLA PRIMARIA

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8 PROGETTAZIONE INTEGRATA SCUOLA PRIMARIA

8.1 Progettazione curricolare

Il Quarto Circolo progetta per i propri alunni:

di base*

Un curricolo di attività opzionali facoltative**

di attività di arricchimento dell'offerta formativa***

*IL CURRICOLO DI BASE è finalizzato all'istruzione, alla formazione, alla crescita e alla valorizzazione della persona. È elaborato per Obiettivi Specifici d'Apprendimento che vengono enucleati in percorsi operativi chiamati Unità Didattiche di Apprendimento. Si sviluppa dalla classe prima alla classe quinta e si modula per discipline. **LE ATTIVITÀ OPZIONALI FACOLTATIVE, scelte dalla famiglia vengono attuate attraverso i laboratori e a gruppi di alunni. ***LE ATTIVITÀ DI ARRICCHIMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA ven gono svolte all'interno delle 30 ore settimanali a gruppi di alunni.

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8 PROGETTEZIONE INTEGRATA SCUOLA PRIMARIA

8.2 Insegname nti opzionali (Laborator i)

Progettazione

"Le istituzioni scolastiche, nel rispetto della libertà di insegnamento, della libertà di scelte educative delle famiglie

e delle finalità generali del sistema , a norma dell'articolo 8, concretizzano gli obiettivi nazionali in percorsi

formativi funzionali alla realizzazione del diritto ad apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni,

riconoscono e valorizzano le diversità, promuovono le potenzialità di ciascuno adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo" (Art.4 D.P.R. 275\99). "In questo senso", citano le "Raccomandazioni, "il Laboratorio si può definire un'occasione per scoprire

l'unità e la complessità del reale, mai riducibile a qualche schematismo più o meno disciplinare; un

momento significativo di relazione interpersonale e di collaborazione costruttiva dinnanzi a compiti da svolgere,

e non astratti…". Il Quarto Circolo Didattico fa propri i principi fondanti sottesi alla didattica cooperativa, riconoscendo la valenza

formativa delle attività di laboratorio, quale opportunità di esperienza diretta finalizzata ad avviare gli alunni ad

una conoscenza funzionale e consapevole. Pertanto, nella Progettazione delle attività s'intendono perseguire le seguenti finalità:

● Arricchire l'offerta formativa attraverso l'uso di linguaggi diversi; ● Offrire, attraverso attività progettuali di laboratorio, modalità espressive per lo sviluppo delle capacità

conoscitive, cognitive, creative, affettive, estetiche.

IL CIRCOLO DIDATTICO DAL’A.S. 2010 – 2011 ADERISCE AI PON – FONDI STRUTTURALI 2007/2013, “CON L’EUROPA INVESTIAMO NEL VOSTRO FUTURO”, CONLE AZIONI C1 – C3 – D1.

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8 PROGETTAZIONE INTEGRATA SCUOLA PRIMARIA

8.3 Prospetto organizzati vo

Progetti per gli insegnamenti opzionali

LABORATORI AMBIENTALE L’ ORTO A SCUOLA MOTORIO OBIETTIVO SCUOLA - SPORT LETTURA UN LABORATORIO DA….FIABA MOTORIO PROGETTO CONI TEATRALE IL MIO MONDO ECOLOGICO CERAMICA LA TERRA E LA FORMA CERAMICA LA TERRA E LA FORMA GIORNALINO

TITOLO

CLASSI PRIME SECONDE TERZE QUARTE QUINTE

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9 VALUTAZIONE

9 VALUTAZIONE

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9 VALUTAZIONE

9.1. La valutazione nel la Scuola dell'Infanzia e nella Scuola Primaria

LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DELL'INFANZIA E NELLA SCUOLA PRIMARIA

Riferimenti normativi D.P.R 275/99 L.53/03 D.lvo 59/04 D.lvo 286/04 D.lvo 196/03 L.241/90 La valutazione costituisce un momento di grande rilevanza poichè permette alla scuola e ai docenti di tenere sotto controllo

le proprie scelte formative, organizzative ed operative rispetto ai risultati: La valutazione svolge il compito di regolare tutte le azioni attivate per il conseguimento di una prestazione di qualità all'alunno. Il paradigma di riferimento della valutazione si ispira ai principi di reciprocità e della riflessività. Il principio della riflessività comporta :

OBIETTIVI DELL'AUTOANALISI E L' AUTOVALUTAZIONE

Poli di qualità

STUDENTE IN ENTRATA

RISORSE ED ATTIVITÀ

Aree di qualità

I BISOGNI DI ACCOGLIENZA

RISORSE UMANE " " "

FINANZIARIE MATERIALI INSEGNAMENTI E PROGETTUALITÀ

STUDENTE IN USCITA

GLI APPRENDIMENTI

VALUTAZIO NE DEL PERCORSO FORMATIVO

La valutazione del percorso formativo prevede una puntuale rilevazione degli apprendi- menti sia in itinere che finale. I processi di apprendimento vengono sottoposti a monitoraggio attraverso protocolli di verifica sia interni che esterni .

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10 INTEGRAZIONE

10 INTEGRAZIONE

"Che vuol dire creare dei legami? Noi avremo

bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico

al mondo, e io sarò per te unico al mondo..."

(da "Il Piccolo Principe" di A. de Saint-Exupéry)

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10 INTEGRAZIONE

10.1 Riferimenti normativi

L. Quadro 104\'92;

D.lvo 196\2003 sulla Privacy;

Direttiva N° 1 del 2005

Comunicato del Garante alle Scuole del 24\04\05

D.P.R. 275\'99

Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio delle Attività Educative nelle Scuole dell'Infanzia

Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio della Scuola Primaria

10.2 Ambiti di intervento

"La Scuola Primaria insegna a tutti i fanciulli, l'alfabeto dell'integrazione affettiva della personalità e pone le basi per un'immagine realistica, ma positiva di sé, in grado di valorizzare come potenzialità personale anche ciò che, in determinati contesti di vita, può apparire come un' oggettiva limitazione"

"La Scuola Primaria è l'ambiente educativo d'apprendimento nel quale ogni fanciullo trova le occasioni per maturare

progressivamente le proprie capacità".

Alla luce di quanto espresso nelle Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati nella Scuola

Primaria, l'integrazione è intesa come un'offerta formativa che la scuola garantisce attraverso l'organizzazione e lo

sviluppo dell'esperienza scolastica impostata nel rispetto dei bisogni educativi del singolo fanciullo, nella

piena attuazione dell'esercizio del diritto all'educazione e all'istruzione sancita dalla Costituzione.

La scuola prende atto della diversità intesa come ricchezza ed espressione di un'identità culturale,

impegnandosi a "..promuovere le potenzialità di ciascuno, adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento del

successo formativo" ( Art. 4 comma * D.P.R. 275\'99), organizzando l'attività didattica secondo un modello articolato

e flessibile che si ponga obiettivi formativi calibrati alla situazione individuale, nell'ottica della personalizzazione

dei percorsi. Anche e non solo nel contesto educativo in cui è inserito un alunno diversamente abile, la Scuola riconosce l'importanza primaria dell'Integrazione, che si realizza attraverso la progettazione di interventi educativi e didattici rispondenti ai bisogni formativi e alle potenzialità individuali

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10 INTEGRAZIONE

Al fine di garantire a tutti gli alunni opportunità di esperienze educative significative, per prevenire ed

affrontare eventuali casi di disagio di varia natura, d'integrazione scolastica partirà dalla definizione dei bisogni

educativi dell'allievo\a.

Sarà programmata con particolare cura l'accoglienza progettando, in accordo con gli insegnanti dei diversi ordini

di scuola , percorsi che coinvolgano anche la famiglia.

Di primaria importanza sarà l'organizzazione del quadro orario che, integrando il più possibile le risorse di tutte le figure che operano nell'équipe, (figure specialistiche e compresenze degli insegnanti), consenta una copertura adeguata in funzione dell'Integrazione, finalizzata alla promozione delle potenzialità e dell'autonomia di ciascun alunno\a , attraverso la progettazione del Piano Educativo Individualizzato .

10.3 Criteri generali per l'integrazione

Riconoscere l'Integrazione come valore di riferimento generale secondo un'idea di scuola che individui la diversità come ricchezza, nel rispetto dei valori della Convivenza Civile.

Programmare con particolare cura l'accoglienza degli alunni, progettando percorsi di

integrazione concordati con gli insegnanti .

Individuare il canale comunicativo privilegiato e da questo partire per programmare

percorsi didattici che integrino il più possibile le risorse di tutti.

Rispondere alle esigenze di ciascun alunno organizzando l'attività secondo un model-

lo articolato e flessibile che utilizzi tutte le risorse umane a sostegno del processo di integrazione

Predisporre un ambiente educativo d'apprendimento positivo, favorendo le relazioni,

l'accettazione dell'altro e la valorizzazione delle risorse di ciascuno.

Far leva sull'affettività partendo dal vissuto personale.

Organizzare nel piccolo gruppo attività di laboratorio, intersezione, classi aperte.

Predisporre l'orario in modo da garantire, attraverso le varie figure specialistiche e le

compresenze degli insegnanti di classe\sez*one, una copertura adeguata, soprattutto per i casi più gravi.

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10 INTEGRAZIONE

Prendere spunto dalle attività svolte nella classe\sezione per attuare le attività programmate, al fine di rendere il bambino diversamente abile partecipe alla vita della classe.

Coinvolgere la famiglia ed i centri socio-educativi nel Progetto Educativo, al fine di avere una continuità di intenti

che affianchi, supporti e prosegua il lavoro della scuola, al fine di rispettare e salvaguardare il bambino nella sua

globalità.

Riconoscere il valore altamente formativo, ai fini dell'integrazione, delle attività laboratoriali, in quanto

veicolo fondamentale per la personalizzazione del processo di insegnamento\apprendimento di tutti gli alunni, in

quanto offrono opportunità di:

• favorire l'integrazione tra diversi gruppi di alunni;

• offrire un ventaglio di modalità conoscitive attraverso l'uso di linguaggi diversi.

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12 FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO

11. FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO

"Nutre la mente solo ciò che la rallegra"

(S. Agostino, "Le Confessioni")

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12 FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO

11.1 Il Piano d i Formazione del Circol o

In riferimento a quanto prescritto dalla normativa vigente, si intende delineare un piano di formazione rispondente alle reali esigenze dei docenti del Circolo finalizzato:

all'arricchimento professionale in relazione alle modifiche di ordinamento previste dal nuovo contesto dell'Autonomia ; a promuovere la cultura dell'innovazione e ad implementare i progetti inseriti nel P.O.F.; ad individuare attività formative in relazione ai bisogni che emergono dagli utenti; a valorizzare l'insegnamento come dimensione di ricerca e confronto attraverso lo studio e l'analisi delle esigenze risultanti dalla valutazione sull'andamento didattico del Circolo; al riconoscimento e all'organizzazione in un archivio d'immediata lettura e consulta- zione dei percorsi formativi e delle esperienze che costituiscono la storia del Circolo.

Il Piano di formazione-Aggiornamento del Circolo si delinea, per il corrente a.s., attraver- so i seguenti percorsi : 1. Completamento dell'alfabetizzazione informatica, estesa anche ai docenti della Scuola

dell'Infanzia, della durata di 20 ore complessive, per ciascun livello di corso.

2. Corso di formazione per la tecnica della ceramica, estesa anche ai docenti della Scuola dell'Infanzia. .

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11 CONTINUITÀ

12 CONTINUITÀ

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11 CONTINUITÀ

12.1 La continuità nel percorso formativo

I docenti del circolo sono concordi nel voler garantire a tutti gli alunni la continuità educativa nel loro percorso formativo, per questo si stanno attivando nell'implementare strategie e progetti utili a qualificare i percorsi di formazione nel segno della continuità educativa nella scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado .

Poiché è condiviso che ogni soggetto dell'educazione (bambino o bambina) abbia diritto a compiere un percorso

formativo positivo e significativo è indispensabile porre specifica attenzione al valore pedagogico-educativo di

ogni segmento scolastico,anche attraverso i passaggi dall'uno all'altro.

Nella consapevolezza che la continuità educativa costituisce uno strumento di verifica critica della

"qualità" della scuola e dei suoi rapporti e raccordi con gli altri ordini di scuola sorge la necessità di

realizzare un controllo progettuale ed educativo tenendo conto della differenza di ogni alunno e della sua

storia si tenterà di costruire percorsi istituzionali ed operativi per favorire e arricchire i percorsi di crescita .

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11 CONTINUITA’

12.2 Ambiti di intervento

All'inizio dell'anno scolastico, si è realizzato un Progetto di Accoglienza per gli alunni delle classi prime elaborato in continuità con i docenti della scuola dell'Infanzia; nei primi giorni di scuola sono stati attivati interventi dei docenti della Scuola dell'Infanzia e della scuola Primaria per favorire un inserimento degli alunni nel nuovo ordine di scuola il più sereno possibile.

Si sono presi contatti con il Dirigente Scolastico della Scuola Media "Carlo Poerio" per permettere agli alunni delle classi V di avere una prima conoscenza con il nuovo edificio scolastico che li accoglierà. Attraverso il dialogo con i docenti della Scuola Media gli alunni verranno a conoscenza del Piano dell’Offerta Formativa del nuovo ordine di scuola.

Si prevedono altresì dei percorsi integrati che mirino al potenziamento delle capacità di ascolto

concordati dai docenti dei diversi ordini di scuola, con eventuali incontri degli alunni delle classi ponte per

confrontarsi sulle esperienze effettuate.

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12 SERVIZI AMMINISTRATIVI

13 SERVIZI AMMINISTRATIVI

L’UFFICIO DI SEGRETERIA RIMANE APERTO AL PUBBLICO

LUNEDI’ ORE 10.00-12.00

MERCOLEDI’ ORE 13.00-15.00

VENERDI’ ORE 10.00-12.00

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12 SERVIZI AMMINISTRATIVI

12.1 Orari

13 PREVENZIONE E PROTEZIONE

13 PREVENZIONE E PROTEZIONE

Il Circolo dispone, secondo quanto stabilito dal D. Lgs 626/94, "sulle misure per la tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori durante il lavoro, in tutti i settori di attività privati o pubblici", di un Piano della Sicurezza articolato in diverse sezioni, tra cui una mappa dei rischi e la pianificazione degli interventi per la riduzione del rischio.

Il Piano della Sicurezza viene aggiornato ogni anno dal Responsabile del Servizio di prevenzione e Protezione

che, in collaborazione con un consulente esterno in materia di prevenzione e protezione, effettua dei

sopralluoghi periodici nell’ edificio e negli spazi esterni del Circolo.

Oltre alla figura del RSPP e del consulente esterno, il Circolo si avvale del servizio e delle competenze, acquisite

mediante apposita formazione, del personale docente ed ausiliario addetto al Primo Soccorso, all'Antincendio ed al

Piano di Evacuazione.

Periodicamente, infine, si organizzano corsi di formazione-informazione diretti a tutto il personale scolastico,

come previsto dagli artt. 21, 22 del D. Lgs 626/94.