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Direttore responsabile Federico Fabrizi News Letter per tutti i soci e i dipendenti del Gruppo Servizi Integrati L’Informazione del Gruppo Servizi Integrati HOUSE HORGAN AZIENDALE BIMESTRALE - COSP TECNOSERVICE Autorizzazione N° 3 2009 Tribunale di Terni - dicembre, anno 2009 - numero 4 COME USCIRE DALLA CRISI L ’ASSEMBLEA ANNUALE DI LEGACOOP UMBRIA L’INTERVISTA Maria Rita Lorenzetti: “L’umbria è sana”

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Direttore responsabile Federico FabriziNews Letter per tutti i soci e i dipendenti del Gruppo Servizi Integrati

L’Informazione del Gruppo Servizi Integrati

HOUSE HORGAN AZIENDALE BIMESTRALE - COSP TECNOSERVICEAutorizzazione N° 3 2009 Tribunale di Terni - dicembre, anno 2009 - numero 4

COME USCIRE DALLA CRISIL’ASSEMBLEA ANNUALE DI LEGACOOP UMBRIA

L’INTERVI

STA

Maria Rita

Lorenzetti:

“L’umbria è sana”

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SommarioIl Timone, bimestrale a cura di Cosp.

IN QUESTO NUMERO

Quando la tecnologia è davvero intelligente: pulizie e sanifi cazione al Sandro Pertini

Distribuiamo 26 mila pasti al mesenel più grande ospedale d’Europa:il San Camillo Forlanini

La raccolta differenziatanella Capitale:50 tonnellate al giorno.

I NOSTRI CANTIERI A ROMA

“IL PESO DEL SETTORE DEI SERVIZI”INTERVISTA A FRANCO TUMINO, PRESIDENTE ANCST LEGACOOP

HIGHLIGHT THE COMPETENCESSCELTO DALLA COMMISSIONE EUROPEACOME PROGETTO PILOTA

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L’Informazione del Gruppo Servizi Integrati

HIGHLIGHT THE COMPETENCESSCELTO DALLA COMMISSIONE EUROPEACOME PROGETTO PILOTA

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Una squadra di ottanta persone. Ottanta operatori che dal primo luglio del 2006 sono al lavoro al Sandro Pertini

di Roma.Cosp Tecno Service opera

all’interno dell’appalto vinto dal Consorzio Nazionale Servizi di Bologna. Per essere precisi, i nostri addetti si occupano delle ope-razioni di pulizie e sa-nificazione all’interno dell’ospedale, in tutte le aree a medio e basso rischio. In pratica, in tut-to il nosocomio, escluse

le sale operatorie ed il reparto di rianimazione.

Non solo, i nostri addetti, diretti dal responsabile Fede-rico Tognarini, svolgono le operazioni di pulizie anche in altre aree del Sandro Pertini: le sedi del servizio vete-rinario, il consultorio, ed il dipartimento servizi mentali.Dal 2006, Cosp Tecno Service lavora nell’ospedale della Capitale utilizzando il sistema della micofibra preim-pregnata. Come funziona?

Si tratta di un processo che garantisce efficienza, e tu-tela la salute dei lavoratori. La “chiave del sistema” è in due lavatrici “speciali”.Ogni giorno, i panni in microfibra, dopo aver svolto il loro lavoro, cioè dopo essere stati utilizzati per le operazioni di pulizia, vengono inseriti nelle lavatrici. Le macchine lavano il panno e poi provvedono automaticamente a ri-impregnarlo con la quantità di prodotto necessario per essere successivamente utilizzato. Le lavatrici funzio-nano con un sistema computerizzato che si occupa di dosare acqua e soluzione detergente.In questo modo, il panno in microfibra esce dalla lava-trice già impregnato e pronto per essere utilizzato. Con questo sistema evitiamo di sprecare soluzione detergen-te e acqua. Non solo, così le operazioni di lavaggio risul-tano molto più semplici. Ciò vuol dire che siamo in grado di risparmiare tempo prezioso nel lavoro quotidiano.Ma è importante rimarcare anche come il sistema rappre-senti una garanzia per la salute dei nostri addetti, che non devono più strizzare manualmente i panni in microfibra.Gli operatori delle pulizie si ritrovano tra le mani i panni già pronti per l’uso: impregnati con la quantità di deter-gente necessaria per sanificare una certa superficie. Il risultato è un lavoro più rapido, più efficiente, e più sicuro.

QUANDO LA TECNOLOGIA È DAVVERO

INTELLIGENTEQUELLE LAVATRICI “SPECIALI” UTILIZZATE ALL’OSPEDALE SANDRO PERTINI

I nostrI cantIerI a roma

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Cosp Tecno Service ha iniziato la sua avventura nell’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini nel 1996. Attualmente, nel più grande complesso ospedaliero d’Europa, distribuiamo 26.500 pasti al mese (il dato prende come riferimento il periodo gennaio-agosto 2009).Il primo appalto riguardava il trasporto dei pasti dalle cucine interne ai vari padiglioni del nosocomio con sistema fresco/caldo. Nel corso degli anni, il nostro servizio si è evoluto e sono state aggiunte attività diverse.Oggi, in tutto, sono circa novanta gli addetti di Cosp e “Crm 80” – l’azienda con cui condividiamo questo appalto – impegnati all’ospedale San Camillo e diretti dal responsabile Ivan Moretti. Inizialmente, gli operatori caricavano i carrelli sui nostri mezzi elettrici (silenziosi e con impatto ambientale pari a zero) e raggiungevano i padiglioni di destinazione, a quel punto scaricavano e depositavano i carrelli contenenti il vitto presso i reparti, consegnandoli al personale dell’Azienda Ospedaliera, che provvedeva a distribuire i pasti ai pazienti.Nel 2006, Cosp Tecno Service si è aggiudicata un nuovo appalto. Il servizio è affidato ad un’associazione temporanea d’impresa, di cui Cosp è componente attraverso il Consorzio Nazionale Servizi di Bologna, così come era accaduto anche nel 1996. Il lavoro ha subito delle variazioni molto importanti, soprattutto sotto il profilo della qualità.È stato adottato il sistema cosiddetto “refrigerato”. Cosp ha sostenuto investimenti importanti, per adeguare le attrezzature, il parco dei veicoli, e per provvedere alla fornitura della porcellana.

Qual è la novità? Sono stati acquistati carrelli portavitto isoflex: una volta inseriti i vassoi nei carrelli, questi vengono caricati sui nostri mezzi (alimentati elettricamente e dotati di cella frigo per il mantenimento delle giuste temperature), giunti ai padiglioni di destinazione vengono scaricati e trasferiti dai nostri operatori ai reparti. A questo punto, i nostri operatori eseguono un’altra operazione, semplice ma molto delicata: spostano tutti i vassoi contenuti all’interno delle “navette” all’interno dei carrelli Novaflex II. Questi carrelli, progettati per la “rigenerazione” delle pietanze, hanno due scomparti: uno per i piatti caldi, che possono essere riscaldati, e uno per quelli freddi, portati o mantenuti alla temperatura giusta per essere serviti.Quindi, sono i nostri operatori che si occupano di distribuire il vitto ai singoli pazienti, e poi provvedono a ritirare i vassoi.

DISTRIBUIAMO26 MILA PASTI AL MESENEL PIù GRANDE OSPEDALE D’EUROPAI CARRELLI “CALDI & FREDDI” UTILIZZATI AL SAN CAMILLO FORLANINI

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In otto mesi, una massa di ottomilaset-tecentoventi tonnellate di rifiuti or-

ganici, e oltre quattromila ton-nellate di multi materiale

pesante: vetro, plastica e metalli. Tutto raccol-

to con il servizio por-ta a porta, presso le utenze non dome-stiche del comune di Roma. Per raccontare il nostro cantiere romano dedicato alla raccolta dif-

ferenziata, possia-mo cominciare da

questi numeri. Per dirla con una metafo-

ra: possiamo “pesare” il nostro lavoro.

I nostri operatori raccolgono dalle strade e dai vicoli della

Capitale oltre mille tonnellate di materiali recuperabili al mese.

Cosp Tecno Service è parte del consor-zio Crd 3 (Consorzio raccolta differenziata

3), insieme ad altre due aziende: “Ventinove giugno” e “Formulambiente”.

Dal primo luglio 2008, il Crd 3 si occupa della rac-colta della frazione organica in quattro lotti (su cin-

que) del Comune di Roma.E dal primo marzo del 2009, lo stesso Crd 3 s’è ag-giudicato un altro appalto, bandito da AMA, per la rac-colta di vetro, plastica e metalli sempre con modalità porta a porta e sempre presso utenze non domesti-

che, acquisendo, con le aggiudicazioni di questi ultimi giorni,

tre lotti su quattro. Vale la pena ricordare che cos’è Ama. Una società per azioni venuta alla luce nel 2000: il capitale sociale è tutto del Comune di Roma, conta oltre seimila dipendenti e rappresenta il principale operatore italiano nella gestione integrata dei servizi ambientali.La nostra azienda impiega a Roma quaranta operatori, al la-voro ogni giorno per rendere pulite ed ordinate le strade della Capitale. A “dirigere i lavori” c’è l’ingegner Francesca Leo.Il settore dell’igiene ambientale è uno degli ambiti “storici” in cui opera Cosp Tecno Service, e costituisce oggi uno dei fiori all’occhiello della nostra azienda. A testimoniare quale sia l’importanza di questo appalto, recentemente sono stati affrontati investimenti importanti: l’acquisto di un capannone industriale in via dell’Affile, a Roma, nei pressi della strada Tiburtina, in cui è stato realizzato il centro operativo per la Capitale.A Roma, la squadra di Cosp lavora con ben ventisei mezzi diversi, dai più piccoli, le cosiddette “vasche” ai più ingom-branti, i “compattatori”. A testimonianza dell’attenzione che poniamo al rispetto dell’ambiente, tutti i mezzi impiegati sod-disfano le specifiche per la riduzione delle emissioni previste dalle norme euro 4 ed euro 5.

50 COME FUNZIONA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA A ROMA

IL PESO DEL NOSTRO LAVORO: TONNELLATE AL GIORNO

I nostrI cantIerI a roma

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In questo nuovo numero de Il Timone inauguriamo una rubri-ca dedicata alla sicurezza sul lavoro. Intendiamo usare questo spazio per comunicazioni, riflessioni e risposte al fine di poter discutere e migliorare la gestione della sicurezza nella nostra azienda e non solo.Come sapete, nei mesi scorsi Cosp Tecno Service ha svolto un importante percorso di rafforzamento. Da questa operazione è uscita consolidata un’azienda con strategie e obiettivi ambizio-si. È apparso chiaro sin dall’inizio, per l’articolata disposizione sul territorio e per le diverse attività svolte, che la sicurezza rappresentasse un obiettivo strategico. L’azienda ha deciso di mettere in campo tutte le forze disponibili, investendo su un nuovo Servizio Prevenzione e Protezione, e ripensando l’in-tera l’organizzazione aziendale per coinvolgere ciascuno di noi nella creazione di un sistema di gestione della sicurezza e della salute negli ambienti di lavoro. Questo nuovo progetto è partito a luglio ed in dicembre abbiamo chiesto all’ente Certi-quality, partner ormai storico di Cosp, di accertare se gli sforzi messi in campo potessero concretizzarsi nella certificazione della Safety in base alla norma BS OHSAS 18001/07. I riflessi organizzativi di tale scelta sono stati tanti, tra questi ce ne sono di importanti:la delega in materia di sicurezza e salute sul lavoro dal Rap-presentante Legale, il Presidente, Danilo Valenti, al Direttore Generale, Emilio Codignoni, che in virtù di tale procura speciale diventa a tutti gli effetti il Datore di lavoro della Cosp Tecno Ser-vice per tutto ciò che riguarda la sicurezza. Quindi la delega in materia di sicurezza e salute sul lavoro dal Datore di Lavoro al Responsabile aziendale della Sicurezza Fisica, Roberto Musotti.Di conseguenza, la nomina di 2 Responsabili del Servizio Preven-zione e Protezione: Roberto Musotti per la Divisione Pulizie ed im-pianti sportivi, e Pier Francesco Di Maulo per la Divisione Ecologia.Poi la nomina di 7 rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza: Vladimiro Suvieri, Massimo Grosso, Angelo Astico, Lucilla Quartucci, Bruno Fiacco, Giovanna Doffi-ni ed Antonella Palombelli. Infine, la scelta di 9 Medici competenti: Alessandro Bussetti, Matteo Zerbini, Nicola Marziani, Giuseppe Bodo, Danilo Di Giorgi, Passari-no Stefano, D’Eugenio

Natalina, Cardone Filomena ed il dottor Doriano Duca. Il progetto è partito, vediamo ora quali nuove sfide ci riserverà il futuro, certi che la salvaguardia di soci e dipendenti rimane per noi obiettivo primario.

COSPTECNO SERVICE PARTNER DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIALo scorso settembre il Presidente Danilo Valenti ha sottoscritto una convenzione triennale con la facoltà di Medicina e Chi-rurgia dell’Ateneo Umbro per l’accoglienza come tirocinante, a partire da ottobre 2009 - presso il Servizio di Prevenzione e Protezione della Cosp Tecnoservice - di un giovane laureando in Tecniche della Prevenzione nell’ambiente e nei Luoghi di la-voro. L’obiettivo è di mettere a disposizione dell’Università il nostro supporto tecnico-scienti-fico per una migliore pre-parazione di coloro che diventeranno i futuri ispettori sulla sicurezza sul lavoro all’interno delle varie Asl della regione Um-bria e non solo.

A PROPOSITO DI SICUREZZAdi Pier Francesco Di Maulo

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intErViSta aCHI ÈFolignate, laureata in fi losofi a all’Università di Perugia, inizia la carriera politica molto presto e proprio nella sua città: nel 1975 è assessore ai servizi sociali al Comune di Foligno, e nel 1984 viene eletta sindaco.Eletta deputato per la prima volta nel 1987, per quattro legislature; ha ricoperto l’incarico di presidente della Commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera dei Deputati, e ha contribuito al varo d’importanti leggi nel campo dell’assetto del territorio, dei lavori pubblici e della tutela ambientale.Quindi, nel 2000, l’elezione a Presidente della Regione Umbria, riconfermata cinque anni dopo.

Proviamo a tracciare una foto-grafi a del momento attuale, Pre-sidente, il sistema economico umbro di fronte alla crisi. Prima dell’estate, la Cgil aveva tirato fuori i propri numeri: 11mila lavo-ratori in cassa integrazione, 1400 in mobilità, e il peggio doveva ancora venire.La crisi attacca alcuni nodi stra-tegici: le imprese della fascia ap-penninica umbra, e la metallurgia a Terni. Dal suo punto di osser-vazione, qual è lo stato dell’arte?La grave crisi economica che ha investito, forse per la prima volta, l’intera economia mondiale, non poteva non toccare anche la nostra regione. E purtroppo, al di là di ge-neriche affermazioni e la facile de-magogia, saranno ancora pesanti le sue ricadute anche nella nostra re-gione. Dobbiamo però essere fi du-ciosi, perché - e questo lo dicono diversi indicatori economici di isti-tuti terzi - l’Umbria ha “retto” bene poiché il suo sistema economico, ma anche sociale, è sano. In ogni caso, per venire allo stato dell’arte, sapevamo che una crisi così diffu-sa e grave avrebbe richiesto misu-re effi caci e tempestive. Impegno e coraggio. Questo è ciò che ha

cercato di fare la Regione, intervenuta con un proprio “pacchetto” di misure stra-ordinarie prima ancora dei provvedimenti assunti sia su scala europea che na-zionale. Insomma, noi ab-biamo fatto la nostra parte, mentre in altre sedi istitu-zionali ancora si discuteva e forse nemmeno si aveva piena consapevolezza della portata globale e dramma-tica della crisi.

In questo scenario, qual è e quale può essere, a suo avviso, il ruolo ed il valore del sistema cooperativo umbro? Quei “vincoli di solidarietà” che sono alla base della mondo della coopera-zione sono stati defi niti un vero e proprio “ammortizzatore socia-le”. Cosa ne pensa?Ebbene, se è vero ciò che ho ap-pena affermato, e cioè che l’Um-bria ha potuto reggere di fronte all’aggressività della crisi in virtù del suo forte tessuto economico e sociale, non possiamo certo di-menticare che proprio in Umbria l’impresa cooperativa rappresenta

uno degli elementi di forza del tes-suto economico. Sono grata quindi alla vostra rivista per avermi offer-to l’opportunità di esporre, anche se sinteticamente, le linee guida dell’azione del Governo regionale per far fronte ad una crisi che in-veste anche il settore dell’impre-sa cooperativa, in Umbria molto diffusa. Un mondo, questo, cui ci lega una lunga storia. Questa ter-ra ha visto nascere e crescere un tessuto di imprese piccole, medie

di Federico Fabrizi

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maria rita LorEnZEttima anche grandi, frutto della “co-operazione”. L’impresa coopera-tiva è oggi, nella nostra regione, una realtà consolidata, un pezzo fondamentale del sistema produt-tivo e quindi economico e sociale dell’Umbria. Una realtà che meri-ta la giusta considerazione, e non solo per le migliaia di donne e uo-mini che vi operano e vi lavorano, ma perché è uno degli assi portan-ti della società regionale.

E cosa può fare “il pubblico”, nel-lo specifi co l’Amministrazione regionale, per affrontare questo momento critico. Non pensiamo solo “ai soldi veri”, cui fanno ri-ferimento alcune associazioni di categoria, ma anche alle regole del gioco. Per esempio: le norme che scandiscono il sistema degli appalti.In un periodo di grave crisi eco-nomica, in cui imprese, lavoratori e famiglie si trovano a dover fare i conti con enormi diffi coltà penso che anche “i soldi veri” siano uno degli assi di un intervento anti crisi che deve però essere più ampio. Le misure della Regione, mi preme ricordarlo, sono state adottate pri-ma ancora delle decisioni annun-

ciate dal Governo e dalla stessa Unione Europea, perché era no-stro compito fare innanzitutto la nostra parte. Abbiamo recuperato risorse dal bilancio regionale gra-zie a ulteriori risparmi, soprattutto sui costi di funzionamento, ed ab-biamo adottato un complesso di misure straordinarie con l’obiettivo principale di attutire l’impatto della crisi globale. Un complesso di in-terventi che va dagli aiuti alle fami-glie, alle garanzie al credito, dalle opere pubbliche e infrastrutturali, al sostegno alle imprese in crisi, che è stato discusso e condiviso con tutti i soggetti che siedono al Tavolo generale del Patto per lo sviluppo. Quanto alle “regole del gioco” trovo giusta e condivisibile la vostra osservazione. Dobbiamo lavorare più e meglio al fi ne di ga-rantire davvero norme snelle, tra-sparenti, che mettano le imprese nelle condizioni di poter concorre-re secondo le proprie reali capaci-tà e competenze.

Uno dei punti critici, nel rapporto tra pubblico e privato, riguarda i tempi di pagamento. In mol-ti casi, lo Stato, non riesce ad onorare le scadenze stabilite. In

Italia, la rotazione dei crediti ha raggiunto la media dei 250 gior-ni, con punte anche di 400. I dati nazionali raccontano di imprese che aspettano di riscuotere il 65-70 per cento del fatturato. Come si può intervenire, a suo giudizio, in questo ambito?È verissimo tutto ciò. Le “soffe-renze” nei pagamenti da parte del pubblico sono un problema seris-simo. Ma si deve considerare che tutto ciò ha una origine. La struttu-ra del bilancio statale e quella dei trasferimenti dal centro alla perife-ria. In più c’è anche la componente dell’eccessiva burocratizzazione. Questo determina il sistema che è, come avete osservato, davvero “il punto critico”. Pensate che in Umbria siamo costretti, come Re-gione, a chiedere in prestito i soldi alle banche per anticipare - so-prattutto per il comparto sanità - i pagamenti non solo per forniture e servizi, ma anche per gli stipendi. Dunque, ritengo condivisibilissima la vostra osservazione: siamo im-pegnati a ridurre il più possibile i tempi dei pagamenti e, soprattut-to, a porre il tema della velocizza-zione e della certezza dei tempi in ogni sede possibile.

SARANNO PESANTI LE RICADUTE DELLA CRISIL’UMBRIA HA UN VANTAGGIO: IL SISTEMA ECONOMICO E SOCIALE È SANO

LA COOPERAZIONE COSTITUISCE UN ASSE PORTANTE

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LEGACOOP:

In questo scenario di crisi economica, le cooperative hanno mostrato maggiore responsabilità nella tenuta dell’occupazione e nel ricorso agli ammortizzatori socia-li… grazie anche al patrimonio accumulato negli anni. Tuttavia, l’intangibilità delle riserve e del patrimonio sono presupposto fondamentale per continuità e stabi-lità dell’impresa… è evidente che se la fase recessiva permane, per molte cooperative si pone l’esigenza di ri-organizzazione: per essere all’altezza delle sfide di inno-vazione,… occorre definire strumenti utili a fronteggiare la crisi e azioni d’innovazione che facciano trovare pre-parate le imprese nel momento in cui inizierà la ripresa.… Due gravi problemi incidono sulla competitività delle imprese: i ritardati nei pagamenti e l’aumento del lavo-ro irregolare, che genera alterazione dei fattori compe-titivi… È nostra intenzione lavorare per una nuova rete cooperativa, favorendo in questa fase recessiva e di stagnazione della domanda maggiore relazione tra le imprese di Legacoop in un’ottica imprenditoriale e di mercato. Questione particolarmente importante è l’accesso al cre-dito - leva fondamentale per gestire la crisi e per proget-tare e realizzare programmi di sviluppo - che ha subito un’ulteriore riduzione … è importante il rafforzamento degli strumenti finanziari cooperativi avviato da Le-gacoop e la costituzione del Cooperfidi Nazionale, operativo da gennaio 2010. Cooperfidi non intende competere ma cooperare con Gepafin, dando conti-

nuità all’esperienza di collaborazione avviata con il Consorzio Umbria Fidi.

Legacoop Umbria, pur ribadendo i valori di indipendenza e libertà che orientano l’agire del movimento cooperati-vo, non è indifferente a quello che accade nella nostra regione: quale tipo di sviluppo economico e sociale si afferma, quali i principi ed i valori che orientano le de-cisioni pubbliche, quali le priorità programmatiche e le politiche da attuare.…In Umbria s’è realizzata una forma stabile e perma-nente di concertazione dei principali atti di programma-zione e decisione sulle politiche di crescita e sviluppo attraverso il Tavolo Generale del Patto per lo Svilup-po: occorre rendere più snelle e rapide le decisioni, sem-plificare le procedure e accelerare i tempi di attuazione di misure anticrisi.…Positivo che la Regione confermi le scelte strategiche su alcune grandi questioni: la qualificazione e lo sviluppo del-la rete stradale, ferroviaria e aeroportuale dell’Umbria, (E45, il Nodo di Perugia, i cantieri già aperti della Quadrila-tero Marche –Umbria)…auspichiamo che anche il Governo nazionale mantenga gli impegni…; la diffusione delle infra-strutture digitali, contribuendo al superamento del divario digitale dei territori dell’Umbria; le politiche sanitarie, sociali per un sistema di welfare universalistico, privile-giando un’organizzazione basata sulla centralità dei ser-vizi anziché sui trasferimenti monetari alle persone…

“IL NOSTRO PUNTO DI VISTA SULL’UMBRIA”Lo scorso 25 novembre, nella sala dei congressi della Camera di Commercio di Perugia, s’è svolta l’assemblea di Legacoop Umbria, un appuntamento importante per fare il punto della situazione e “guardare” alle prossime elezioni regionali.

Alcuni passaggi significativi del documento conclusivo presentato dal Presidente Paolo Bocci.

Foto a lato:il Presidente di Legacoop Umbria Paolo Bocci (prima

foto a sinistra), alcuni momenti dell’assemblea, alla quale hanno partecipato il Presidente della Regione

Umbria Maria Rita Lorenzetti, il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali e il presidente nazionale

di Legacoop Giuliano Poletti.

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Sarebbe opportuno sostenere l’iniziativa dell’Anci volta a modificare i limiti e le condizioni del Patto di Stabilità per gli Enti locali… Auspichiamo che si possa proseguire ed approfondire il confronto con la Regione su alcuni provvedimenti parti-colarmente importanti: disciplina per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, e modificazioni ed integrazioni alla legge regionale 24/1999 riguardanti il commercio.

Una riflessione specifica sulla riforma della legge re-gionale sulla cooperazione che dovrà affrontare le se-guenti questioni: 1. Supportate la capitalizzazione delle cooperative e dei loro consorzi, proponiamo un fondo rotativo. 2. Valutiamo utile reintrodurre in Umbria interventi di sostegno alla nascita di nuove impre-se cooperative, anche contributi a fondo perduto. 3. Pur apprezzando l’impegno a favorire l’utilizzo di fondi comunitari, rileviamo che nei documenti di programma-zione del FESR e in quelli relativi al FSE non si fa espli-cito riferimento alle imprese cooperative. Auspichiamo che questo impegno sia declinato in modo concreto nei prossimi bandi. 4. Proponiamo una maggiore dotazione finanziaria della nuova legge regionale sulla cooperazio-ne, replicando le positive esperienze di regioni limitrofe che hanno aumentato le risorse destinate a sostenere lo sviluppo delle imprese cooperative. 5. Crediamo che l’attività di ricerca e studio debba avere un ruolo

centrale nella nuova legge regionale sulla cooperazione e tradursi in un rapporto annuale sulle imprese coopera-tive, in modo da fornire un adeguato quadro conoscitivo da utilizzare per le politiche di sviluppo.

Seguiamo con attenzione l’organizzazione dell’Unci...vorremmo sapere se le dichiarazioni di alcuni esponenti dell’Unci regionale e nazionale vanno nella direzione di forme separate di contrattazione... respingiamo ferma-mente l’idea che con una contrattazione separata, fuori dalle relazioni sindacali con Cgil,Cils e Uil, si definiscano modelli contrattuali meno onerosi e più competitivi.

Questi contenuti e proposte sono il contributo di Le-gacoop in vista anche del prossimo appuntamento elettorale delle regionali 2010, intendiamo definire una serie di proposte che sottoporremo ai candida-ti e alle coalizioni politiche e che per noi saranno la misura per valutare contenuti e proposte dei pro-grammi di governo per i prossimi 5 anni. Intendiamo esprimere un punto di vista sulle politiche di crescita e sviluppo, sulla cooperazione, e sull’Umbria, apprezzan-do metodo e risultati raggiunti in alcuni settori strategici ed esprimendo nel complesso un giudizio positivo del lavoro svolto in questi anni dalla Regione, ritenendo op-portuno proseguire un percorso di riforme e innovazio-ne, indispensabili per il futuro dell’Umbria e del sistema produttivo.

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L’AGENDA DELL’ANCST:AGIRE CONTRO I RITARDI DI PAGAMENTO DELLO STATO, UNA LEGGE REGIONALE PER LA FORNITURA DI SERVIZI

Il settore servizi, trasversalmente inteso, ha avuto in que-sti ultimi anni un trend di crescita significativo. La cooperazione è un soggetto autonomo aperto al confronto con tutte le forze politiche che avanza propo-ste autonome frutto dei valori alla base della peculiarità dell’impresa cooperativa, su questa base la cooperazione di servizi indica 4 fondamenti per rinnovare la società e l’economia:- più mercato con regole certe per un’effettiva competizio-ne, ampie liberalizzazione dei servizi pubblici locali per ampliare a nuovi mercati;-più solidarietà a partire dalla sicurezza civile, per raffor-zare la coesione sociale, e nuove politiche di welfare per far fronte ai bisogni primari;- più sussidiarietà come strumento per valorizzare l’au-torganizzazione dei cittadini e ridurre la spesa pubblica senza abbassare la qualità dei servizi;- più partecipazione per rendere la politica più vicina ai cittadini.La cooperazione di servizi non è neutrale rispetto al mo-dello economico e sociale… un modello che valorizzi il la-voro e ridistribuisca la ricchezza in modo equo, e valorizzi la centralità dei servizi, la specializzazione e l’innovazio-ne, un modello di mercato aperto alla libera competizione e fortemente regolato…

In Umbria, la cooperazione di servizi chiede alla Regione un significativo impegno sul tema dell’welfare, che va de-clinato con atti concreti: l’approvazione del PRS e della riforma della Legge regionale numero 3, sulla base del

confronto del Forum Regionale del Terzo Settore. Ma non possiamo non sottolineare la nostra preoccupazione di fronte all’avanzare di un’idea di welfare che privilegia i tra-sferimenti monetari a discapito dei servizi. Siamo per spe-rimentare nuovi modelli di collaborazione pubblico-privato finalizzati a realizzare nuovi investimenti per innovare i servizi sul territorio.La questione del ritardo dei pagamenti da parte della Pub-blica amministrazione per la fornitura di beni e servizi, ol-tre a mettere a rischio i bilanci delle imprese, annulla la capacità di investimento necessaria per innovare ed esse-re competitivi; per l’Umbria centinaia di milioni di euro che vengono sottratti agli investimenti ed all’innovazione di impresa. Con l’approvazione del bilancio 2010 chiediamo alla Regione un impegno a ridurre i tempi di pagamento della pubblica amministrazione.

Ancora sui temi del welfare, occorre potenziare le capaci-tà di risposta diretta nelle imprese sociali di tipo A. Que-stioni quali infanzia e non autosufficienza, stante l’esigen-za di strutture riabilitative e residenziali, ed in presenza di un fenomeno dilagante come il badantato… richiedono di essere affrontare con capacità progettuali e risposte operative. L’associazione ritiene che le risorse pubbliche destinate al welfare non debbano essere ridotte, e che per ampliare le prestazioni assistenziali e sociosanitarie alla luce dei nuovi bisogni, occorre privilegiare i servizi sul territorio.Altra questione fondamentale ed ineludibile è la legalità del mercato. Le imprese cooperative vivono meglio in mercato

Presidente Ancst Umbria Adriano Padiglioni

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regolato. Occorre un profondo rinnovamento del sistema delle imprese e della Pubblica amministrazione. È necessa-rio abbandonare un sorta di indifferenza rispetto alle scelte contrattuali con i propri fornitori, la pratica del massimo ri-basso per massimizzare un risparmio a breve. Queste sono le ragioni che ci inducono a sostenere l’esigenza di una Legge Regionale per la fornitura di servizi. L’Agenzia Umbria Sanità, costituita per la centralizzazione degli acquisti deve uscire dagli indugi ed iniziare un per-corso di programmazione delle attività sviluppando una seria politica degli acquisti di beni e servizi.

Nella logica di un mercato aperto alla concorrenza, non ci possono essere protezioni pubbliche per alcuni servi-zi… riteniamo che in Umbria sia necessario andare nella

direzione di una riforma dei servizi pubblici locali. È molto importante l’avvio di un ragionamento per la costru-zione della Holding regionale del TPL, tale proposta deve trovare un rapido assetto per raggiungere obiettivi minimi di razionalizzazione, e successivamente dovrà stimolare assetti di strutture di imprese efficienti, dove il pubblico e il privato trovano la giusta compensazione.Riteniamo che la politica degli appalti, la liberalizzazio-ne dei servizi pubblici locali, il corretto rapporto nei pa-gamenti dei servizi sono certamente elementi che per una realtà come l’Umbria rappresentano azioni di poli-tiche industriali a sostegno dello sviluppo territoriale.

Intervento del Presidente Ancst Umbria, Adriano Padi-glioni, all’assemblea regionale di Legacoop.

IL PRESIDENTE DI LEGACOOPGIULIANO POLETTI:IL GRUPPO COOPERATIVO È UN ESEMPIO«Abbiamo fatto un sondaggio, e abbiamo scoperto che il 72 per cento degli italiani hanno molta o abbastanza fi-ducia nel sistema delle cooperative - ha spiegato nel suo intervento all’assemblea umbra il presidente di Legaco-op Poletti - Perché? Perché ci vedono un modo diverso di fare economia. Non dobbiamo tradire quella fiducia, anzi la fiducia va guadagnata giorno per giorno attraverso comportamenti che siano il più trasparenti possibile».«Oggi c’è una crisi plateale - ha proseguito Poletti - una botta pesantissima, gli ammortizzatori sociali hanno fatto da anestetico, ora si sentiranno le conseguenze pesanti, vere, reali. Bisogna prendere atto dei problemi e non far finta di niente».Più precisamente: «La particolarità delle cooperative è la patrimonializzazione, ma oggi è necessario pensare a ri-posizionare il mondo cooperativo. È necessario fare uno sforzo per uscire dalle zone di marginalità del mercato. Se c’è una cooperativa che si occupa solo di pulizie, è opportuno che non faccia più solo quello ma si de-dichi anche a servizi, tecnologia, innovazione, energie rinnovabili, ecologia. Sono contento di vedere nasce-re esperienze come il “Gruppo cooperativo”. Bene: proviamo e rischiamo, è questo il momento». Presidente Ancst Umbria Adriano Padiglioni

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intErViSta a

CHI ÈPresidente Ancst/Legacoop, l’associazione di rappresentanza delle cooperative di servizi aderenti alla Lega delle Cooperative e membro della Presidenza della stessa Legacoop. Laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista dal 1975, è entrato molto giovane con ruoli tecnici nel mondo cooperativo, passando gradualmente ad incarichi elettivi e di rappresentanza. Nel movimento cooperativo, è stato alla guida di organizzazioni del settore delle cooperative tra abitanti, presidente della Lega delle Cooperative del Lazio, membro della Presidenza di Ancpl (settore produzione e lavoro, cooperative di costruzione, manifatturiero e di progettazione ed ingegneria), presidente del Cns - Consorzio Nazionale delle Cooperative di Servizi di Bologna, e dal 1996 è al vertice dell’Ancst, prima come vice presidente (occupandosi in particolare del settore trasporto merci e logistica) e dal 2003 come presidente.

Cominciamo da una fotografi a del momento attuale, Presidente, il 2009 sarà ricordato come “l’anno della cri-si”, come ha inciso il terremoto eco-nomico e fi nanziario nel mondo delle cooperative di servizi italiane?Le imprese che lavorano per committen-ze private, specie se manifatturiere (è il caso della logistica e del trasporto mer-ci, ad esempio) o per l’utenza fi nale (tra-sporto persone, servizi al pubblico nei beni culturali, o altri esempi del genere) sono quelle che hanno subito la maggio-re contrazione dell’attività. La domanda della pubblica amministrazione non è in-

vece calata in misura analoga, e comunque meno dei tagli appor-tati ai bilanci, ma la concorrenza, anche in questo mercato, è comunque aumenta-ta nel 2009, con con-seguente riduzione dei margini, e ci sono attendibili ragioni per temere che il 2010 possa vedere un peg-gioramento. Alla ridu-zione della domanda si è poi accompagna-ta la restrizione del credito. Con tutto ciò, per ora, la coopera-zione nel complesso ha tenuto, certo le crisi non sono man-cate e non mancano.

Il caso italiano pre-senta come al solito delle anomalie, una

di queste è il comportamento dello Stato: chi si trova ad avere come clien-te un ente pubblico, spesso, fatica a riscuotere più che se avesse di fronte un privato. Altre nazioni, proprio per difendere il loro tessuto produttivo dalla crisi, hanno preso provvedimen-ti, accorciando i tempi di pagamento. Cos’è stato fatto in Italia? Quanto pe-sano realmente i ritardi del pubblico?In Italia i Governi – tutti - hanno fatto fi n-ta di ignorare il problema o, come anche quello in carica, hanno preso misure del tutto marginali rispetto alla dimensione del problema. Ammontano a sessanta - settanta miliardi di euro i debiti scaduti delle Pubbliche Amministrazioni verso le imprese. Oltre la metà sono nella sanità, nella quale si verifi ca un ritardo medio di 247 giorni. C‘è una Regione che sfi ora i 700 giorni; due Regioni superano abbon-dantemente i 600, altre due i 400 giorni di ritardo, e tre Regioni del nord, che sono comunque tra i 250 ed i tre giorni. Le Asl non riescono in nessun caso a rientra-re entro i 30 giorni previsti dalla Diretti-va europea, e vale la pena sottolineare come alcune Regioni che hanno miglio-rato l’indebitamento sanitario totale non abbiano trasferito questo miglioramento nei tempi di pagamento delle imprese. Per quanto riguarda gli enti locali, assi-stiamo a situazioni a macchia di leopar-do: il centro sud, in particolare, presenta ritardi da 6 a oltre 12 mesi, con punte che in alcuni casi, per esempio in Sici-lia, arrivano anche a 2 anni. Questi sono i dati che abbiamo ricordato nella rela-zione introduttiva del convegno svolto lo scorso 5 novembre congiuntamente tra Taiis (Tavolo interassociativo imprese di servizi, di cui Ancst è stata promotrice) e

“IL PESO DEL SETTORE DEI SERVIZI…FORZE POLITICHE, ISTITUZIONI E PARTI SOCIALI NON LO HANNO ANCORA CAPITO”FRANCO TUMINO INQUADRA LA CRISI: ANALISI E PROPOSTEdi Federico Fabrizi

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franco tuminole organizzazioni sindacali di cate-goria di Cgil, Cisl e Uil.

Proseguendo sullo stesso tema: cosa propone l’Ancst per risol-vere questo annoso problema? E perché le organizzazioni di cate-goria “dei servizi” non riescono a far pesare in modo decisivo le proprie idee e le proprie esigen-ze, per esempio nel momento di stesura delle leggi? Il rispetto dei tempi di pagamen-to è una questione di giustizia. Faccio una battuta cattiva per semplificare: forse il mondo ban-cario e finanziario pesa troppo rispetto ad altre realtà?Abbiamo avanzato, e non da oggi, numerose proposte, direi che la più importante, ed insieme la più realistica, è quella di una funzione anticipatrice della Cassa Depositi e Prestiti, con restituzione pluriennale delle somme da essa anticipate da parte delle pubbliche amministra-zioni debitrici; a riprova della sua praticabilità, una misura in tal sen-so fu varata dal Governo Berlusco-ni con la finanziaria 2005, seppure limitata alle amministrazioni statali, ma non è mai stata attuata. Tra le cause della difficoltà del mondo dei servizi a farsi ascoltare c’è cer-tamente un ritardo di analisi della realtà da parte delle forze politiche e delle istituzioni, ed anche delle parti sociali (imprese e lavoratori). Un ritardo che non fa comprendere ancora appieno il peso del settore dei servizi. Eppure, come ricordato anche nel convegno del 5 novem-bre scorso, l’importanza del com-parto dei servizi nel nostro Paese si evidenzia fin dagli anni 1974-75, quando si registrò il picco del peso dell’industria sul Pil in Italia, mentre contemporaneamente continua la crescita, seppure in ritardo rispet-

to ai principali Paesi con cui con-frontarci, del peso dei servizi, tanto da rappresentare oggi oltre il 70 per cento del Pil, in Italia come nel resto dell’Europa. E certamente in-cide anche la frammentazione del-la rappresentanza del settore, per questo abbiamo promosso il citato Taiis ed il tavolo di confronto con le undici organizzazioni sindacali di categoria nostre “dirimpettaie” di Cgil, Cisl e Uil.

Nei momenti difficili, spesso, vengono alla luce debolezze e criticità. Proviamo a fare anche un po’ di autocritica: in cosa il si-stema delle cooperative può mi-gliorare? Accenno due elementi su tutti: le dimensioni delle coo-perative, spesso troppo piccole, e la loro patrimonializzazione.Per diverse ragioni, probabilmen-te, la diminuzione della domanda privata e quella pubblica sarà ab-bastanza duratura, ed anche la disponibilità di credito sarà mi-nore del passato. Ciò porterà ad una dura selezione tra le impre-se, sopravviveranno quelle più efficienti e patrimonializzate; per questo sono necessarie patrimo-nializzazione, specializzazione e qualificazione, caratteristiche a loro volta fortemente condizio-

nate dalla dimensione d’impre-sa. L’impresa,infatti, non è solo il personale operativo, ma anche la capacità di investimento e la struttura organizzativa e manage-riale che lavora quotidianamente con lo scopo di ottimizzare pro-cessi e gestione: elementi che possono essere presenti e soste-nibili solo al di sopra di una certa dimensione.

In Umbria, due realtà importan-ti, Cosp e Ducops, hanno deciso di unire energie e competenze in un progetto che ha portato alla costituzione di un vero e proprio “polo di servizi”: igiene ambien-tale, logistica, pulizie industriali, facility management, ristora-zione e tutta una serie di servi-zi collegati. Sono stati superati personalismi e campanilismi per affrontare sfide che altrimenti sarebbero state inaccessibili. È questa la strada?Certamente sì, ed infatti abbia-mo incoraggiato e sostenuto fin dall’inizio il progetto; esso per esempio consente, almeno po-tenzialmente, di generalizzare per tutte le gestioni le migliori funzio-ni che erano presenti nelle singole cooperative, nonché di ridurre le spese generali, grazie all’aver por-tato numerose funzioni a livello di “polo”. Come Ancst ci auguriamo peraltro che i gruppi dirigenti ed i soci delle due cooperative non si sentano appagati dal pur im-portante approdo raggiunto, e lo considerino un punto di partenza e non di arrivo; in particolare alcu-ne delle attività presenti nel “polo” hanno bisogno di ulteriori processi aggregativi e comunque di innal-zamento dimensionale per rag-giungere una più ampia efficienza ed efficacia.

“IL PESO DEL SETTORE DEI SERVIZI…FORZE POLITICHE, ISTITUZIONI E PARTI SOCIALI NON LO HANNO ANCORA CAPITO”FRANCO TUMINO INQUADRA LA CRISI: ANALISI E PROPOSTE

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COSP TECNO SERVICETRA GLI SPONSOR DELL’ASSEMBLEA DI CONFINDUSTRIA TERNILo scorso 24 novembre, lo stabilimento ThyssenKrupp Ast di Terni ha ospitato l’assemblea annuale di Confi ndustria. Cosp Tecno Service è stata scelta come uno degli sponsor della manifestazione.Umbro Bernardini - confermato presidente di Confi ndustria Terni con 2110 voti su 2130 votanti - ha “strigliato” le

istituzioni: «La crisi ha colpito duro – ha rimarcato Bernardini, davanti alla Presidente della Regione Umbria Maria Rita

Lorenzetti ed al Vice Ministro allo sviluppo economico Adolfo Urso – cito una frase del Cancelliere tedesco Angela

Merkel: “… le cose rischiano di andare peggio prima di andare meglio”. Purtroppo oggi dobbiamo fare i conti con diffi coltà altissime e con un livello di competizione altissimo, questo stato di cose aumenta il rischio di comportamenti

scorretti. Raccomando alle imprese di porre la massima attenzione ad un punto essenziale come quello della sicurezza

sui luoghi di lavoro».“Ieri più oggi per domani”, questo il titolo scelto per sintetizzare il senso dell’evento. Qualche cifra: era la sessantacinquesima assemblea di Confi ndustria Terni, che rappresenta 425 imprese, per un totale di 21mila dipendenti.

L’assemblea ha permesso di fare il punto anche sulla questione competitività. Un nodo decisivo per uscire dal momento

di crisi: «Il Paese deve fare uno scatto in avanti, questo è il momento del coraggio – ha proseguito il presidente Umbro

Bernardini - bisogna provarci, occorre scommettere sul sistema delle imprese.

Nel corso dell’assemblea è emersa con chiarezzaUNA LISTA DELLE COSE DA FARE PER USCIRE DALLA CRISI E PER RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO DELLA COMPETITIVITÀ

- Semplifi cazione burocratica- Infrastrutture- Disponibilità di energia a basso costo- Università: “una infrastruttura immateriale per lo sviluppo strategico”- Credito: un sistema che aiuti le imprese

Lo scorso 16 novembre, la giunta della Cameria di Commercio Terni ha approvato all’unanimità la nomina del Presidente

di Cosp Tecno Service, Danilo Valenti, quale proprio rappresentate nel comitato d’indirizzo della Fondazione Cassa di

Risparmio Terni e Narni.Una nomina importante per Cosp, alla quale viene riconosciuto un ruolo signifi cativo nello scenario della nostra Provincia,

per il lavoro e lo sviluppo prodotto nel corso degli ultimi anni. Altrettanto signifi cativa perché le rappresentanze associative

all’interno della Camera di Commercio hanno votato la nomina all’unanimità.

IL PRESIDENTE DI COSP NEL COMITATO D’INDIRIZZO DELLA FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO TERNI E NARNI

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COS’È Il progetto Highlight the Competences rientra nel Pro-gramma dell’Unione Europea per l’apprendimento perma-nente 2007-2013; è un intervento cosiddetto di “trasferimento dell’innovazione”, sviluppato all’interno del sottoprogramma Leonardo da Vinci.Il progetto - articolato con il sistema dei crediti formativi - ha l’obiettivo di promuovere trasparenza, comparabilità delle qualifi che professionali, ma anche trasferibilità, validazione e riconoscimento degli apprendimenti maturati in contesti for-mativi formali e non, nei differenti Paesi e a diversi livelli.COME FUNZIONA Il progetto riguarda il settore dei servizi, e in particolare la fi gura del site supervisor in clearing: il responsabile di commessa nel settore delle pulizie, per il qua-le è stato individuato il profi lo, comprendente competenze ed attività.

È stato anche defi nito un memorandum of under standing (protocollo d’intesa) per il trasferimento, la validazione e l’ac-cumulo dei crediti. Tale processo è stato oggetto di sperimentazione ed ha coinvolto operativamente ben 19 responsabili di commessa presso la Cooperativa Cosp Tecno Servi-ce, una delle più importanti imprese italiane operanti nel settore; Cosp è l’unica realtà in Italia ad aver spe-rimentato il modello.LE ULTIME NOTIZIE La chiusura del progetto Highlight the Competences è avvenuta lo scorso 29 ottobre, a Perugia, presso la sede di Legacoop, con un meeting internazionale, a rappresentare Cosp Tecno Service, c’era il responsabile per la qualità Francesco Tornabene.Dopo questo incontro, Enrico Libera in rappresentanza di Aris Formazione e Ricerca è stato invitato alla Launching Confe-rence su “ECVET and EQARF – Moving from principles to im-

plementation” (il sistema europeo di formazione e ricono-scimento dei crediti), organizzata a Bruxelles

il 17 e 18 novembre scorsi dalla Commissione Europea, in coope-

razione con Cede-fop. In quell’occasio-

ne la Commissione ha reso pubblica la

scelta dei progetti pilota di maggiore interesse e

rilevanza sviluppati negli ultimi 5 anni nella Unione

Europea: i progetti selezio-nati erano solamente 10, e

Highlight the Competences era uno di questi.

LA SPERIMENTAZIONE NEI CANTIERI COSPDIVENTA UN MODELLO

EUROPEOHIGHLIGHT THE COMPETENCESSCELTO DALLA COMMISSIONE EUROPEACOME PROGETTO PILOTA

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Si sta concludendo un anno che per Cosp Tecno Ser-vice ha rappresentato l’inizio di una sfida importante, pur

dentro un contesto di grande difficoltà economica. Stiamo gestendo un’azienda complessa in una situazione di crisi che ha

colpito tutti i settori della nostra economia e della nostra società, in modo particolare il sistema finanziario pubblico, con ricadute evidenti nei tempi di pagamento. Cosp non è rimasta estranea a questo contesto critico. Consapevoli di tutto ciò, stiamo progettando un 2010 che dovrà rappresentare per la nostra azienda la fase di consolidamento e di rilancio attraver-so scelte strategiche, organizzative e commerciali, molto importanti. Tutte le energie dovranno essere concentrate per mantenere il Timone a dritta, per garantire sviluppo ed occupazione, dando a soci e dipendenti la garanzia che Cosp continuerà a rappresentare un punto di riferimento stabile per il loro futuro.L’augurio sincero che vogliamo rivolgere a tutti voi, ed alle vostre famiglie, è che le prossime fe-stività natalizie, pur in questa difficile situazione economica, rappresentino un mo-mento di riflessione e serenità.

Il consiglio di Amministrazione Cosp Tecno Service

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Cosp Tecno Servicevia Galvani, 18 - 05100 Terni - Tel. 0744.406729 - Fax 0744.409000

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Finito di stampare nel mese di Dicembre 2009su carta ecologica Symbol FreelifeFedrigoni Cartiere Spa certificata SQS ISO 14001:2004

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Sede operativa: Terni, Via Corrieri

Direttore responsabile Federico FabriziNews Letter per tutti i soci e i dipendenti del Gruppo Servizi Integrati

L’Informazione del Gruppo Servizi Integrati

HOUSE HORGAN AZIENDALE BIMESTRALE - COSP TECNOSERVICEAutorizzazione N° 3 2009 Tribunale di Terni - dicembre, anno 2009 - numero 4

COME USCIRE DALLA CRISIL’ASSEMBLEA ANNUALE DI LEGACOOP UMBRIA

L’INTERVI

STA

Maria Rita

Lorenzetti:

“L’umbria è sana”