DIRETTIVE - knx.ch
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KNX.CH
N A T I O N A L
SWISS
DIRETTIVE PROGETTUALI
KNX SWISS Realizzazione strutturata di progetti KNX
2 | DIRETTIVE PROGETTUALI KNX SWISS · Realizzazione strutturata di progetti KNX
Indice Finalità del documento 31 Introduzione 31.1 Aspetti generali 31.2 Risultati migliori grazie a una struttura semplice 31.3 Destinatari delle direttive progettuali 3
Strutturazione del progetto 42 Topologia fisica 42.1 Suddivisione delle aree e delle linee 42.2 Topologia: principi pratici 42.3 Nozioni di base sul numero di apparecchi per linea 62.4 Proposta di progettazione delle linee KNX 63 Indirizzi fisici 83.1 Esempio di assegnazione degli indirizzi 84 Schema di base per la documentazione 94.1 Esempio di schema di base 9
Designazione unitaria 105 Sistema di designazione 105.1 Etichetta dell’opera e della funzione come primo elemento 115.2 Numeri dei vani come secondo elemento della designazione 125.3 Numeri progressivi come terzo elemento della designazione 135.4 Esempio di un’etichetta di designazione 145.5 Esempio finito del sistema di designazione 155.6 Etichettatura integrativa nell’ETS 155.7 Annotazione relativa agli elementi di comando 16
Basi Software di configurazione ETS 176 Basi dell’ETS 176.1 Topologia nell’ETS e nel progetto 176.2 Struttura dell’edificio nell’ETS 176.3 Etichettatura nell’ETS 17
Strutturazione degli indirizzi di gruppo 187 Struttura degli indirizzi di gruppo 187.1 Principi di base 188 Indicazioni relative agli indirizzi di gruppo a tre livelli 188.1 Etichettatura degli indirizzi dei gruppi principali 188.2 Etichettatura e funzione degli indirizzi dei gruppi intermedi 198.3 Etichettatura e funzione degli indirizzi di sottogruppo 208.4 Struttura dei sottogruppi per le luci 218.5 Struttura dei sottogruppi per le persiane 228.6 Struttura dei sottogruppi per il riscaldamento 239 Etichettatura degli indirizzi di gruppo 249.1 Esempi di etichettatura per le singole funzioni 24
Documentazione relativa ai progetti 2610 Documentazione progettuale 2610.1 Documenti 2610.2 Software e aspetti giuridici 2610.3 Scheda informativa KNX Swiss «File di configurazione ETS» 26
Considerazioni finali 27
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1 Introduzione1.1 Aspetti generali
Le direttive progettuali KNX Swiss hanno lo scopo di aiutare i partner KNX in Svizzera a realizzare impianti KNX in modo preciso e strutturato. Sono concepite come integrazione dello strumento di progettazione KNW Swiss incentrato sul corretto svolgimento del progetto, dall’identificazione delle esigenze fino alla consegna. KNX Swiss ha elaborato le presenti direttive progettuali per facilitare alle imprese la realizzazione degli oggetti KNX.
1.2 Risultati migliori grazie a una struttura semplice
La strutturazione di un impianto KNX è un fattore determinante per la positi-va conclusione di un progetto. Una topologia e un’assegnazione degli indiriz-zi basate su un modello idoneo permettono di consegnare al cliente un im-pianto perfettamente funzionante. Le presenti direttive progettuali KNX Swiss contengono importanti nozioni di base e idee per un design proget-tuale di successo.
1.3 Destinatari delle direttive progettuali
Le direttive progettuali KNX Swiss integrano lo strumento di progettazione KNX Swiss. Agevolano a numerose imprese il lavoro quotidiano con KNX, fra le quali:
• Studi d’ingegneria, come base per la compilazione di capitolati d’ap-palto e come prescrizioni per la realizzazione dei progetti
• Nuovi utenti, come base per la strutturazione dei progetti KNX interna all’azienda
• Integratori esperti, per l’ottimizzazione o l’integrazione delle proprie direttive progettuali
• Centri di formazione, per l’integrazione nella documentazione dei corsi• Centri di formazione certificati, come documentazione di accompa-
gnamento alla documentazione ufficiale dei corsi
KNX Swiss augura buon lavoro e tanto successo a tutti i partner impegnati in progetti KNX in Svizzera.
Finalità del documento
4 | DIRETTIVE PROGETTUALI KNX SWISS · Realizzazione strutturata di progetti KNX
Strutturazione del progetto
2 Topologia fisicaCosì come i progetti edilizi sono articolati in aree, edifici, piani e stanze, anche i sistemi bus devono essere organizzati secondo una struttura ben definita. Tanto più queste due strutturazioni sono simili in un progetto quanto più semplici e chiare sono la progettazione e la programmazione.
In caso di dubbio è consigliabile prevedere una linea in più per ottenere una struttura progettuale pulita.
2.1 Suddivisione delle aree e delle linee
In un progetto KNX si possono prevedere fino a 15 aree. Per ciascuna area possono essere definite fino a 16 linee (15 linee e una linea principale). Cia-scuna area o ciascuna linea viene separata galvanicamente con un accoppia-tore idoneo. Ciascuna linea, ossia ciascun segmento, deve pertanto essere dotata di una propria alimentazione di tensione.
Il numero corretto delle alimentazioni di tensione in un progetto è pertanto sempre: numero di accoppiatori di linea + 1.
La topologia si articola in base ai seguenti elementi definiti nello standard KNX:
• Linee (da 1 a 15)• Linea principale (collega i relativi accoppiatori di linea)• Linea di area (collega i relativi accoppiatori di area), nella pratica
questa linea viene anche denominata backbone
2.2 Topologia: principi pratici
In un progetto di grandi dimensioni in cui 16 linee (15 linee e 1 linea principale) non sono sufficienti oppure laddove la struttura dell’edificio lo richieda, le linee vengono integrate con relative aree.
In una casa unifamiliare, ad esempio, per ciascun piano o per l’intero edificio può essere sufficiente una linea, mentre in un centro commerciale potrebbe essere necessario definire un’area per ciascun piano e una linea per ciascuna zona energetica, anche se non tutte le aree verrebbero occupate con il nu-mero massimo di linee (15).
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2.2.1 Esempi di topologie
2.2.1.1 Esempio topologia casa unifamiliare con pochi apparecchi
Area 1 EdificioLinea principale tratto montante (apparecchi 1.0.xxx)Linea 1 piano interrato (apparecchi 1.1.xxx)Linea 2 Pianterreno (apparecchi 1.2.xxx)Linea 3 1° piano (apparecchi 1.3.xxx)
2.2.1.2 Esempio topologia edificio funzionale
Linea di area (apparecchio 0.0.xxx)
Area 1 (edificio nord) Piano interratoLinea principale (apparecchi 1.0.xxx)Linea 1 zona energetica 1 (apparecchi 1.1.xxx)Linea 2 zona energetica 2 (apparecchi 1.2.xxx)Linea 3 zona energetica 3 (apparecchi 1.3.xxx)Linea 4 zona energetica 4 (apparecchi 1.4.xxx) ... ...Linea 11 corridoi comuni nord (apparecchi 1.11.xxx)Linea 12 corridoi comuni sud (apparecchi 1.12.xxx)
Area 2 (edificio sud) PianterrenoLinea principale (apparecchi 2.0.xxx)Linea 1 zona energetica 1 (apparecchi 2.1.xxx)Linea 2 zona energetica 2 (apparecchi 2.2.xxx)Linea 3 zona energetica 3 (apparecchi 2.3.xxx) .. ...Linea 11 corridoi comuni nord (apparecchi 2.11.xxx)Linea 12 corridoi comuni sud (apparecchi 2.12.xxx)
Area 3 (area negozi)Linea principale (apparecchi 3.0.xxx)Linea 1 zona energetica 1 (apparecchi 3.1.xxx)Linea 2 zona energetica 2 (apparecchi 3.2.xxx) … ecc.
nn
n
n
n
SV/DrSV/Dr
SV/Dr
SV/Dr
UB 1 UB 1
UB n UB n
Linea 1 Linea 15
Linea di area
= Accoppiatore di area= Accoppiatore di linea= Utenza bus
Linea principale
AAALUB
AL 1 AL 1
AA 1 Area 1
Area 2
Area 3
Area n
AA 2
AA 3
AA n
n
n
n
Immagine 1: Topologia KNX (fonte: KNX Association)
6 | DIRETTIVE PROGETTUALI KNX SWISS · Realizzazione strutturata di progetti KNX
2.3 Nozioni di base sul numero di apparecchi per linea
2.3.1 Progetto con 64 utenze per segmento di linea
Fino circa al 2018 era chiaro che, secondo le norme KNX, per ciascun seg-mento di linea era consentito installare al massimo 64 apparecchi. Questa limitazione era dovuta, non da ultimo, agli accoppiatori bus TP-64. Utilizzando dei cosiddetti amplificatori di linea (stesso apparecchio dell’accoppiatore di linea/area), il segmento di linea poteva essere ampliato. Al massimo tre amplificatori di linea potevano essere collegati in parallelo, così da portare il numero delle utenze a 256 per linea, compresi gli accoppiatori di linea. Nella progettazione venivano previsti 55 apparecchi, in modo tale che, per ciascun segmento di linea con max. 64 utenze, rimanesse una riserva. Il cal-colo veniva eseguito seguendo la regola di massima che prevede un assorbi-mento di energia elettrica di ca. 10 mA per utenza.
2.3.2 Progetto con 256 utenze per linea
I nuovi apparecchi TP-256 hanno cambiato questa «vecchia» tradizione, nel frattempo ben radicata nelle prassi lavorative. L’amplificatore di linea non è più necessario poiché teoricamente per ogni linea è possibile collegare 256 apparecchi (incl. accoppiatori di linea). Ma perché «teoricamente»?
• Il numero dei possibili apparecchi in una linea dipende principalmente dal relativo consumo di energia elettrica. Il fabbisogno di energia/corrente di tutti gli apparecchi collegati non deve superare la potenza massima / corrente massima dell’alimentazione di tensione installata.
• L’alimentazione di tensione KNX massima disponibile è pari a 1'280 mA. Il collegamento in parallelo di due alimentazioni di tensione di questo tipo non è consentito poiché altrimenti la corrente di cortocir-cuito supererebbe la corrente massima consentita (SELV max. 3 A).
• Inoltre, tutti gli apparecchi sulla linea devono essere del tipo TP-256. Se viene collegata anche solo un’utenza TP-64, il numero massimo di apparecchi si riduce a 64.
2.4 Proposta di progettazione delle linee KNX
Indipendentemente dagli aspetti puramente tecnici, nella pratica non conviene esaurire l’intero potenziale di 256 apparecchi, in quanto la presenza di diversi segmenti e linee riduce la vulnerabilità di un sistema KNX nel suo complesso. Un eventuale cortocircuito riguarda sempre soltanto un segmento di linea e non l’intero sistema. Questo aspetto è importante soprattutto negli edifici funzionali.
Alimentazione di tensione 160 mA 320 mA 640 mA 1'280 mA
Numero di apparecchi nella fase di progettazione
10 20 55 85
Numero di apparecchi in esercizio 16 32 64 100
Raccomandazione di KNX Swiss riguardo alla progettazione delle linee KNXIl numero dei possibili apparecchi in una linea dipende dal consumo di energia elettrica dei singoli apparecchi. Il fabbisogno di energia/corrente di tutti gli apparecchi collegati non deve superare la potenza massima / corrente massima dell’alimentazione di tensione installata.
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2.4.1 Impianti esistenti/nuovi – sistema TP-64
Gli impianti esistenti possono essere progettati con i consueti 55 apparecchi per segmento di linea. Le topologie esistenti vengono lasciate invariate. An-che gli amplificatori di linea già installati vengono mantenuti, i segmenti di linea non vengono modificati e per ciascun segmento di linea vengono colle-gate al massimo 64 utenze. Anche i nuovi impianti possono naturalmente essere progettati in questo modo.
2.4.2 Nuovi impianti – sistema TP-256
KNX Swiss consiglia di prevedere 85 utenze per linea e di realizzare linee con max. 100 apparecchi. Oltre questi numeri è opportuno suddividere la topolo-gia in base alle dimensioni dell’impianto, in modo da ottenere un miglior qua-dro complessivo. Anche la configurazione o la parametrizzazione dell’im-pianto con più linee e aree risulterà più facile per l’integratore rispetto a un elenco infinito di apparecchi per linea.
Immagine 2: Raccomandazione relativa al numero di possibili apparecchi in funzione su una linea.
Dimensioni dell’impiantoAlimentazione di tensione
Sistema TP-64
Sistema TP-256
Progettazione massima consigliata
non consentito
Leggenda Utenza bus del tipo TP-256 ou del tipo TP-64
Utenza bus del tipo TP-256 Utenza bus del tipo TP-64
UB1
UB85
UB100
ALM1280 mA
AL
AL
AL
AL
AL
UB1
UB20
UB32
UB1
UB10
UB16
UB1
UB55
UB64
UB1
UB85
UB100
ALM160 mA
ALM320 mA
ALM640 mA
ALM1280 mA
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3 Indirizzi fisiciIn teoria, gli indirizzi fisici delle singole utenze bus potrebbero essere asse-gnati alla rispettiva linea anche senza struttura. Per ottenere un quadro migliore, nell’assegnazione degli indirizzi KNX Swiss consiglia tuttavia di realizzare una struttura adeguata al progetto.
3.1 Esempio di assegnazione degli indirizzi
L’esempio sotto riportato è da intendersi come proposta e va sempre adattato alle circostanze effettive del progetto specifico.
A seconda del numero di attuatori necessari nella distribuzione, l’area d’indi-rizzo può essere suddivisa come raffigurato sotto. La struttura seguente è tuttavia adatta solo per piccoli progetti.
Le singole aree devono essere dimensionate in modo generoso, ossia va previsto un certo margine per consentire l’eventuale aggiunta successiva di altri apparecchi in un’area. L’esempio seguente spiega come realizzarlo in base al progetto e al numero di attuatori.
1.1. 0 Accoppiatori di linea
1.1. 1
…
20
Attuatori nella distribuzione
1.1. 21
…
40
Sensori
1.1. 41
…
62
…
1.1. 255 ad es. interfaccia USB per la programmazione
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4 Schema di base per la documentazione
Soprattutto nel caso di immobili di grandi dimensioni, all’inizio dei lavori è necessario redigere uno schema di base per la suddivisione e la strutturazio-ne dell’impianto (topologia, aree e linee). Ciò consente di progettare in modo ottimale la topologia di un impianto KNX e di costruire molto rapidamente la struttura logica. In seguito, al momento della messa in funzione o durante gli interventi di manutenzione nell’edificio, lo schema permette di orientarsi facilmente. Uno schema di base deve quindi sempre essere accluso alla do-cumentazione che viene consegnata al cliente al termine del progetto.
4.1 Esempio di schema di base
4.1.1 Topologia classica con accoppiatori di linea e di area
4.1.2 Topologia con accoppiatori IP KNX
AL 1.5.0Linea 1.5 Piano 5
Piano 4
Piano 3
Piano 2
Piano 1
Linea 1.4
Linea 1.3
Linea 1.2
Linea 1.1
Area 1(Ala ovest)
Accoppiatore di lineae 0.0 (Backbone)
Area 2(Ala est)
Linea 2.5
Linea 2.4
Linea 2.3
Linea 2.2
Linea 2.1
AA 1.0.0 AA 2.0.0
AL 2.5.0
AL 2.4.0
AL 2.3.0
AL 2.2.0
AL 2.1.0
AL 1.4.0
AL 1.3.0
AL 1.2.0
AL 1.1.0
IP 1.5.0Linea 1.5 Piano 5
Piano 4
Piano 3
Piano 2
Piano 1
Linea 1.4
Linea 1.3
Linea 1.2
Linea 1.1
Area 1(Ala ovest)
Rete di dati(LAN)
Area 2(Ala est)
Linea 2.5
Linea 2.4
Linea 2.3
Linea 2.2
Linea 2.1
IP 2.5.0
IP 2.4.0
IP 2.3.0
IP 2.2.0
IP 2.1.0
IP 1.4.0
IP 1.3.0
IP 1.2.0
IP 1.1.0
Immagine 4: Topologia KNX basata su IP
Immagine 3: Topologia KNX basata su Twisted Pair
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Designazione unitaria
5 Sistema di designazioneIn un progetto è importante che tutte le parti coinvolte utilizzino i medesimi riferimenti. Il modo più semplice per farlo è adottare un sistema di designazio-ne unitario. Il sistema seguente si è rivelato efficace nella pratica e viene per-tanto consigliato come standard KNX Swiss. Il sistema standard ha inoltre il vantaggio che tutte le parti coinvolte in un impianto riescano a comprenderne la struttura pur non avendo partecipato direttamente alla progettazione.
Un’«etichetta» secondo lo standard KNX Swiss è composta dai seguenti elementi:
• Etichetta dell’opera e della funzione• Numero del vano• Numero progressivo
Sulla base di questi elementi si ottiene una designazione univoca che può presentarsi come segue:
• «LD_E05_01»
Questa designazione viene successivamente utilizzata in modo unitario• nel piano d’installazione• nello schema elettrico• nella programmazione ETS
Nelle pagine seguenti viene descritta in dettaglio la struttura di questa desi-gnazione.
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5.1 Etichetta dell’opera e della funzione come primo elemento
KNX Swiss ha definito le seguenti abbreviazioni per le funzioni e le opere. L’elenco può essere ampliato a seconda delle necessità. Nella tabella è indi-cato inoltre il numero consigliato degli indirizzi di gruppo.
Des. Funzione N. ind. gruppo
AContatti magnetici allarmi (allarmi collettivi / impianto d’allarme)
5
BL Beamer lift 5
BW Irrigazione 5
DF Lucernario 5
DMX DMX 5
E Contatore energia e monitoraggio 10
F Finestra 5
FG Zanzariera 5
FK Contatto finestra 5
G Portone garage (portoni/cancelli in generale) 5
GS Gong/suoneria 5
H Riscaldamento 10
J Persiana 5/10 *
L Luce 5
LD Luce dimmerabile 5
LDA Luce dimmerabile Dali 5
LW Schermo di proiezione 5
M Tenda (tende avvolgibili in tessuto) 5
MM Multimedia 5
P Pompa 5
R Tapparelle 5/10 *
RK Contatti di chiusura 5
S Presa di corrente 5
SDPresa di corrente dimmerabile (prestare attenzione)
5
T Tenda giorno 5
TE Porta 5
TK Contatti porte 5
TF Sensore temperatura 10
TVL Lift TV 5
U Orologi 5
V Ventilatori 5
W Stazione meteo 10
WP Pompa di calore 10
* Maggiori dettagli sono disponibili al capitolo 7 «Strutturazione degli indirizzi di gruppo».
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5.2 Numeri dei vani come secondo elemento della designazione
Ogni vano va identificato con un proprio numero univoco. Se le stanze sono già numerate si possono utilizzare i numeri già assegnati. I numeri dei vani devono sempre essere indicati sulle planimetrie e concordati con l’architetto ed eventualmente con gli altri progettisti specializzati.
Piano d’installazione senza numeri dei vani (situazione di partenza):
Distributeur
Lign
e bu
s
Point d’accès bus
E02
E01
E03 E04 E06
E07
E05
Line
a bu
s
DistributorePunto d’accesso bus
Immagine 5: Planimetria (fonte: KNX Association)
Immagine 6: Planimetria con numeri dei vani (fonte: KNX Swiss)
Piano d’installazione con numeri definiti dei vani:
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5.3 Numeri progressivi come terzo elemento della designazione
Il terzo elemento dell’etichetta di designazione è costituito da un numero progressivo che viene assegnato alle utenze elettriche per ciascun vano.
• In ogni vano, questo numero inizia con 01.• Inizia con 01 anche per ciascuna opera.• In alternativa, il numero può essere utilizzato per ogni vano di diverse
opere (non raffigurato nell’esempio).
Distributeur
Lign
e bu
s
Point d’accès bus
E02
E01
E03 E04 E06
E07
E05
MM
MM
MM
MM
MM MM
s
s
01
01
01
02
02
03
01 01
01
02
01
01
01
03
02
01
02
01
01
01
Line
a bu
s
DistributorePunto d’accesso bus
Immagine 7: Planimetria con numeri progressivi per ogni opera (fonte: KNX Swiss)
14 | DIRETTIVE PROGETTUALI KNX SWISS · Realizzazione strutturata di progetti KNX
Distributeur
Lign
e bu
s
Point d’accès bus
E02
E01
E03 E04 E06
E07
E05
MM
MM
MM
MM
MM MM
s
s
LD_E02_01
S_E02_01
LD_E01_01
LD_E01_01
L_E01_03
L_E01_02
L_E02_02
J_E03_01 J_E04_01
J_E02_01
J_E01_02
J_E01_01
J_E02_02
L_E03_01
LD_E05_03
L_E05_02
L_E07_01
L_E04_01
LD_E05_01
PC_E03_01Li
nea
bus
DistributorePunto d’accesso bus
5.4 Esempio di un’etichetta di designazione
Qui di seguito riportiamo un esempio di designazione in base allo standard KNX Swiss per la zona d’ingresso (plafoniera nel vano E05).
Numero progressivo
Schema
Piano d’installazione
ETS (con integrazione)
Piano / designazione del vano
Designazione della funzione
LD_E05_01
Immagine 8: Definizione etichetta di designazione (fonte: KNX Swiss)
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5.5 Esempio finito del sistema di designazione
Qui di seguito riportiamo un esempio finito di designazione in base allo standard KNX Swiss per il piano esistente.
5.6 Etichettatura integrativa nell’ETS
Nel software ETS, per l’etichettatura degli indirizzi di gruppo può essere opportuno aggiungere tra parentesi, alla fine dell’etichetta di designazione, il nome effettivo del vano ed eventualmente il gruppo di commutazione. Ciò può agevolare la visione d’insieme soprattutto nei progetti di piccole dimensioni.
Esempio di etichettatura dell’indirizzo di gruppo nell’ETS:
Distributeur
Lign
e bu
s
Point d’accès bus
E02
E01
E03 E04 E06
E07
E05
MM
MM
MM
MM
MM MM
s
s
LD_E02_01
S_E02_01
LD_E01_01
LD_E01_01
L_E01_03
L_E01_02
L_E02_02
J_E03_01 J_E04_01
J_E02_01
J_E01_02
J_E01_01
J_E02_02
L_E03_01
LD_E05_03
L_E05_02
L_E07_01
L_E04_01
LD_E05_01
PC_E03_01Li
nea
bus
DistributorePunto d’accesso bus
LD_E05_01 (ingresso so�tto)
Immagine 9: Planimetria con designazioni definitive (fonte: KNX Swiss)
Immagine 10: Integrazione dell’etichetta con nome del vano (fonte: KNX Swiss)
16 | DIRETTIVE PROGETTUALI KNX SWISS · Realizzazione strutturata di progetti KNX
Distributeur
Lign
e bu
s
Point d’accès bus
E02
E01
E03 E04 E06
E07
E05
MM
MM
MM
MM
MM MM
s
s
LD_E02_01
S_E02_01
LD_E01_01
LD_E01_01
L_E01_03
L_E01_02
L_E02_02
J_E03_01 J_E04_01
J_E02_01
J_E01_02
J_E01_01
J_E02_02
L_E03_01
LD_E05_03
L_E05_02
L_E07_01
L_E04_01
LD_E05_01
PC_E03_01
Line
a bu
s
DistributorePunto d’accesso bus
5.7 Annotazione relativa agli elementi di comando
È senz’altro raccomandabile descrivere anche i singoli pulsanti e le relative funzioni in un «libro dei vani» separato. Questo documento esterno può es-sere richiamato direttamente tramite l’indirizzo fisico oppure, se quest’ultimo non è ancora stato impostato, tramite un numero di posizione appositamen-te creato. Esempio: «E05-01» significa Vano 05-Numero progressivo.
Indirizzo fisico
oppure
numero di posizione individualeE05-01
E05-01
Immagine 11: Esempio di corridoio con numero di posizione individuale (fonte: KNX Swiss)
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Basi Software di configurazione ETS
6.3.1 Caratteristiche del progetto
Tra i dati importanti da inserire all’inizio del processo in ETS figurano, come minimo, il nome del progetto ed eventualmente il numero interno del progetto. La data viene creata automaticamente all’apertura di un nuovo progetto.
6.3.2 Funzione del log di progetto
Il log di progetto che viene visualizzato quando si termina l’ETS va attivato e aggiornato ogni volta. Indica chi ha svolto cosa e quando – e qual è l’ultima versione utilizzata. Se il log di progetto viene ag-giornato in modo preciso sarà possibile risalire, an-che in un secondo momento, a chi ha apportato quali modifiche e/o integrazioni e quando.
6.3.3 Etichettatura degli oggetti di comunicazione
A livello pratico è consigliabile contrassegnare i sin-goli canali (il primo oggetto di comunicazione) nell’attuatore e nel sensore.
Procedura: Dopo aver selezionato un oggetto di comunicazione in ETS, con il tasto destro del mouse è possibile ac-quisire il nome dell’indirizzo di gruppo mittente per questo oggetto.
In alternativa, questa assegnazione può essere effet-tuata anche per un’intera linea. Dopo l’assegnazione degli indirizzi di gruppo all’interno di una linea > selezionare questa linea > selezionare la descrizione dell’oggetto tramite > il nome dell’indirizzo di grup-po mittente > tutti gli indirizzi vengono acquisiti.
6 Basi dell’ETS6.1 Topologia nell’ETS e
nel progettoSe un progetto è strutturato bene, la topologia cor-risponde, come già evidenziato, quasi completa-mente alla suddivisione logica dell’edificio, ad esem-pio ai piani, alle zone energetiche ecc.
6.2 Struttura dell’edificio nell’ETS
La struttura dell’edificio nell’ETS rende più facile orientarsi nell’edificio. Qui, i pulsanti e altri elementi vengono tracciati nei rispettivi vani o sottodistribu-zioni. La vista dell’edificio è come una sorta di filtro, non produce cambiamenti nell’assegnazione degli apparecchi all’interno della topologia, tuttavia sem-plifica la ricerca degli apparecchi nel progetto.
6.3 Etichettatura nell’ETS
Un altro capitolo importante è rappresentato dall’eti-chettatura ordinaria nell’ETS. Molti installatori riten-gono che un’etichettatura precisa degli indirizzi di gruppo e degli apparecchi sia un lavoro inutile. Ma non è così: senza un’etichettatura esatta è molto facile perdere la visione d’insieme dei componenti del progetto. Il tempo investito inizialmente nell’eti-chettatura torna abbondantemente utile nelle fasi successive fino alla messa in funzione. Qui di seguito spieghiamo come realizzare un’etichettatura profes-sionale.
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Strutturazione degli indirizzi di gruppo
7 Struttura degli indirizzi di gruppo
7.1 Principi di base
Un compito importante è costituito dalla struttura-zione degli indirizzi di gruppo. Anche in questo caso è consigliabile organizzare gli indirizzi in base a una griglia ben precisa. A tale scopo sono disponibili due opzioni: la struttura a due livelli e la struttura a tre livelli.
7.1.1 Struttura a due livelli degli indirizzi di gruppo
Se sono presenti più di 50 gruppi luce per piano oppure più di 25 persiane per piano, gli indirizzi di gruppo possono essere creati anche nella struttura a due livelli prevista da ETS. I sottogruppi devono essere organizzati con una struttura analoga. La suddivisione e il raggruppamento devono essere adattati al progetto e alle funzioni utilizzate. Vengo-no idealmente raffigurati pacchetti da 5 e/o da 10 per ciascuna luce, elemento, persiana, riscaldamen-to, allarme ecc.
La suddivisione può essere simile alla seguente strut-tura degli indirizzi di gruppo a tre livelli, con l’unica differenza che il gruppo intermedio viene meno e l’indirizzo dei sottogruppi può essere anche maggiore di 255, nello specifico fra 0 e 2'047. L’indirizzo 0/0 è un indirizzo di sistema e non può essere assegnato.
7.1.2 Struttura a tre livelli degli indirizzi di gruppo
Nel caso dell’indirizzo di gruppo a tre livelli esiste un corrispondente gruppo intermedio di 0-7 che può essere utilizzato per la strutturazione. In una struttu-ra di indirizzi a tre posizioni, i sottogruppi devono essere sempre compresi tra 0 e 255. Non è consen-tito l’inserimento di altri valori. L’indirizzo 0/0/0 è un indirizzo di sistema e non può essere assegnato.
Per i progetti di piccole dimensioni, KNX Swiss con-siglia di lavorare utilizzando il sistema degli indirizzi di gruppo a tre livelli. Ciò può presentarsi come raffi-gurato di seguito.
8 Indicazioni relative agli indirizzi di gruppo a tre livelli
8.1 Etichettatura degli indirizzi dei gruppi principali
Gli indirizzi dei gruppi principali vengono general-mente abbinati al gruppo principale 0 oppure 14 o 15. In totale possono essere assegnati fino a 32 gruppi principali (0-31). Vanno tenute in considerazione eventuali limitazioni per accoppiatori di linea, accop-piatori di area, plugin, visualizzatori e gateway.
Gruppo principale 0 indirizzi centraliGruppo principale 1 piano interratoGruppo principale 2 pianterrenoGruppo principale 3 1° pianoGruppo principale 4 2° pianoGruppo principale 5 3° piano…. ecc.
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8.2 Etichettatura e funzione degli indirizzi dei gruppi intermedi
Per le opere come illuminazione, veneziane, persiane o anche impianto di riscaldamento è necessario creare diversi indirizzi di gruppo. È consigliabile definire queste opere all’interno del gruppo intermedio. Qui di seguito ripor-tiamo un elenco delle opere principali. Altre opere possono essere create in ogni momento applicando la griglia seguente.
Per la creazione dei gruppi intermedi, le direttive progettuali KNX Swiss pre-vedono due varianti:
Gruppo inter-medio
Variante A Variante B
0 Luce incl. riscontri
Luce
1 Persiana incl. riscontri
Persiana
2 Riscaldamento/RCV Riscaldamento/RCV
3 Allarme Allarme
4 Generale Generale
5 … …
6 … Luce riscontri1
7 … Persiana Feedback 1
1 L’indirizzo di sottogruppo dei riscontri nei gruppi intermedi 6 e 7 corrisponde sempre, per ciascuna funzione, allo stesso indirizzo di sottogruppo del gruppo di commutazione (per la luce, ad es. gruppo intermedio 0). Per maggiori dettagli si rimanda agli esempi riportati di seguito
(8.4.2 risp. 8.5.2).
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8.3 Etichettatura e funzione degli indirizzi di sottogruppo
Affinché la funzione dei singoli indirizzi di gruppo sia definita in modo chiaro è necessario utilizzare la designazione seguente. A seconda degli apparecchi utilizzati e degli indirizzi di gruppo necessari, questa designazione può di-scostarsi leggermente da queste indicazioni.
8.3.1 Designazioni funzione luce
A_S Funzione acceso/spentoDIM Funzione regolazione intensità luminosaVAL Inviare valoreRIT Riscontro (A/S)RIT VAL Riscontro (oggetto valore)
8.3.2 Designazioni funzione persiana
SU/GIÙ Funzione su/giù della persianaSTOPP o LAM. Arresto persianaVALORE ALT. Posizione della persiana in altezzaVALORE LAM. Comandare posizione delle lamelleOMBREGGIAMENTO Raggiungere la posizione di ombreggiamentoBLOCCO Bloccare il comando locale RIT. VAL. ALT. Riscontro altezzaRIT VAL. LAM Riscontro lamelle
8.3.3 Designazioni funzione riscaldamento
GRANDEZZA REG. Valore di regolazione della valvola (A_S oppure VAL)TEMP. ATTUALE Temperatura effettiva attualeTEMP. RIFERIMENTO Valore nominale di baseRIT. TEMP. RIFERIMENTO Riscontro valore nominale impostatoCOMM. MODO OP. Commutazione della modalità del regolatore
(1 byte)RIT. MODO OP. Modalità di funzionamento del regolatoreGUASTO GuastoBLOCCO Bloccare il comando
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8.4.1 Variante A: riscontro integrato nello stesso gruppo intermedio
Gruppo intermedio 01/0/0 A_S1/0/1 DIM1/0/2 VAL1/0/3 RIT1/0/4 RIT VAL
1/0/5 A_S1/0/6 DIM1/0/7 VAL1/0/8 RIT1/0/9 RIT VAL
1/0/10 A_S… …
8.4.2 Variante B: riscontro nel gruppo intermedio 6 per le luci
Gruppo intermedio 01/0/0 A_S1/0/1 DIM1/0/2 VAL1/0/3 …1/0/4 …
1/0/5 A_S1/0/6 DIM1/0/7 VAL1/0/8 …1/0/9 …
1/0/10 A_S… …
Gruppo intermedio 6 riscontro1/6/0 A_S1/6/1 …1/6/2 VAL1/6/3 …1/6/4 …
1/6/5 A_S1/6/6 …1/6/7 VAL1/6/8 …1/6/9 …
1/6/10 A_S… …
8.4 Struttura dei sottogruppi per le luci
Affinché gli indirizzi di gruppo per un gruppo luci presentino sempre la stes-sa struttura, le funzioni per ciascun gruppo di commutazione vengono sud-divise in blocchi da 5. Gli oggetti non utilizzati vengono lasciati vuoti oppure impostati come indirizzi di gruppo vuoti. Per le funzioni speciali è necessaria una soluzione specifica.
Dalla griglia sopra riportata derivano le due varianti di strutturazione degli indirizzi di gruppo di seguito indicate.
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8.5.1 Variante A: riscontro integrato nello stesso gruppo intermedio
Gruppo intermedio 11/1/0 SU/GIÙ1/1/1 STOPP1/1/2 VALORE ALT.1/1/3 VALORE LAM.1/1/4 OMBREGGIAMENTO1/1/5 BLOCCO1/1/6 RIT. VAL. ALT.1/1/7 RIT VAL. LAM1/1/8 …1/1/9 …
1/1/10 SU/GIÙ1/1/11 STOPP1/1/12 VALORE ALT.1/1/13 VALORE LAM.1/1/14 …
8.5.2 Variante B: riscontro nel gruppo intermedio 7 per le persiane
Gruppo intermedio 11/1/0 SU/GIÙ1/1/1 STOPP1/1/2 VALORE ALT.1/1/3 VALORE LAM.1/1/4 OMBREGGIAMENTO1/1/5 BLOCCO1/1/6 …1/1/7 …1/1/8 …1/1/9 …
1/1/10 SU/GIÙ1/1/11 STOPP1/1/12 VALORE ALT.1/1/13 VALORE LAM.1/1/14 ……
Gruppo intermedio 7 riscontro1/7/0 …1/7/1 …1/7/2 VALORE ALT.1/7/3 VALORE LAM.1/7/4 …1/7/5 …1/7/6 …1/7/7 …1/7/8 …1/7/9 …
1/7/10 …1/7/11 …1/7/12 VALORE ALT.1/7/13 VALORE LAM.1/7/14 ……
8.5 Struttura dei sottogruppi per le persiane
Poiché per le persiane e sim. sono necessarie funzioni diverse rispetto alle funzioni delle luci, anche le designazioni cambiano. Inoltre, per il comando completo delle persiane sono necessari numerosi indirizzi. Per le persiane, KNX Swiss consiglia una suddivisione in blocchi da 10.
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Gruppo intermedio 21/2/0 GRANDEZZA REG. (A_S oppure VAL)1/2/1 TEMP. ATTUALE (temperatura)1/2/2 TEMP. RIFERIMENTO1/2/3 RIT. TEMP. RIFERIMENTO1/2/4 COMM. MODO OP. (valore)1/2/5 RIT. MODO OP.1/2/6 …1/2/7 …1/2/8 GUASTO1/2/9 BLOCCO
1/2/10 GRANDEZZA REG. (A_S oppure VAL)1/2/11 TEMP. ATTUALE (temperatura)1/2/12 TEMP. RIFERIMENTO1/2/13 RIT. TEMP. RIFERIMENTO1/2/14 COMM. MODO OP. (valore)1/2/15 RIT. MODO OP.1/2/16 …1/2/17 …1/2/18 GUASTO1/2/19 BLOCCO
1/2/20 GRANDEZZA REG. (A_S oppure VAL)… …
8.6 Struttura dei sottogruppi per il riscaldamento
Per il riscaldamento, in ragione del necessario allacciamento, KNX Swiss non raccomanda una seconda variante bensì la suddivisione in blocchi da 10.
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9 Etichettatura degli indirizzi di gruppo
9.1 Esempi di etichettatura per le singole funzioni
In base alle regole sopra illustrate (etichetta e funzione) si può realizzare un’etichettatura degli indirizzi di gruppo chiara e univoca.
9.1.1 Esempio luci
Qui di seguito riportiamo un esempio di designazione dettagliata degli indirizzi di gruppo per l’illuminazione della camera da letto sulla base della strutturazione della variante A. La variante B va realizzata seguendo la stessa logica.
Gruppo principale 2 (pianterreno) Gruppo intermedio 0 (luci)2/0/0 LD_E01_01 A_S (camera da letto soffitto)2/0/1 LD_E01_01 DIM2/0/2 LD_E01_01 VAL2/0/3 LD_E01_01 RIT2/0/4 LD_E01_01 RIT VAL
2/0/5 L_E01_02 A_S (camera da letto parete sinistra)2/0/6 …2/0/7 …2/0/8 L_E01_02 RIT2/0/9 …
2/0/10 L_E01_03 A_S (camera da letto parete destra)2/0/11 2/0/12 2/0/13 L_E01_03 RIT2/0/14
…
2/0/20 LD_E02_01 A_S (camera bambini soffitto)2/0/21 LD_E02_01 DIM2/0/22 LD_E02_01 VAL2/0/23 LD_E02_01 RIT2/0/24 LD_E02_01 RIT VAL
2/0/25 L_E02_02 A_S (camera bambini parete)… …
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9.1.2 Esempio persiane
Un esempio di designazione dettagliata degli indirizzi di gruppo per le per-siane della camera da letto sulla base della strutturazione della variante A. La variante B segue la stessa logica.
Gruppo principale 2 (pianterreno) Gruppo intermedio 1 (persiane)2/1/0 J_E01_01 SU/GIÙ (camera da letto lato ingresso)2/1/1 J_E01_01 STOPP2/1/2 J_E01_01 VALORE ALT.2/1/3 J_E01_01 VALORE LAM.2/1/4 J_E01_01 OMBREGGIAMENTO2/1/5 J_E01_01 BLOCCO2/1/6 J_E01_01 RIT. VAL. ALT.2/1/7 J_E01_01 RIT VAL. LAM2/1/8 …2/1/9 …
2/1/10 J_E01_02 SU/GIÙ (camera da letto lato giardino)2/1/11 J_E01_02 STOPP2/1/12 J_E01_02 VALORE ALT.2/1/13 J_E01_02 VALORE LAM.2/1/14 J_E01_02 OMBREGGIAMENTO2/1/15 J_E01_02 BLOCCO2/1/16 J_E01_02 RIT. VAL. ALT.2/1/17 J_E01_02 RIT VAL. LAM2/1/18 …2/1/19 …
2/1/20 J_E02_01 SU/GIÙ (camera bambini lato giardino)… …
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Documentazione relativa ai progetti
10 Documentazione progettuale
La documentazione progettuale KNX comprende:
10.1 Documenti
Sistemati con accuratezza in un raccoglitore e dotati di indice:
• Schema di base dell’impianto• Schema elettrico rettificato• Progetto dell’impianto elettrico rettificato• Libro dei vani rettificato• Elenco imprese, responsabilità• Capitolato d’oneri, ev. richieste del cliente• Protocollo di collaudo secondo lo strumento
di progettazione KNX Swiss, punto 9• Ev. protocolli di prova redatti (ad es. taratura
dei sensori ambiente)• Protocollo della consegna al cliente• Descrizioni relative alla logica e agli aspetti
particolari• Manuali di istruzioni / documentazione
tecnica dei componenti da utilizzare• Documenti propri che potrebbero essere utili
per la successiva manutenzione dell’impianto
10.2 Software e aspetti giuridici
Su richiesta del cliente, a quest’ultimo devono essere consegnati il software risp. il progetto creato (non il software ETS) insieme alle rispettive misure di sicurezza.
• Dati di progetto dell’attuale software ETS• Dati di progetto di altri hardware (ad es.
visualizzatori)• Software di apparecchi speciali che potreb-
bero non essere programmabili direttamente con ETS
10.2.1 Presa in carico del software da un altro integratore
Nella pratica può accadere che un progetto passi da un integratore a un altro. Il committente/appaltatore deve consegnare obbligatoriamente il software da un integratore all’altro.
Affinché il «nuovo integratore» possa portare avanti il progetto nell’interesse del cliente, il «vecchio inte-gratore» è tenuto a consegnare al cliente i dati di progetto nella versione più aggiornata. Il «nuovo inte-gratore» deve verificare la completezza del software subito dopo averlo ricevuto.
Cercate di preservare sempre la buona reputazione di KNX. KNX è un sistema bus aperto – ed è proprio questo il suo punto di forza.
10.3 Scheda informativa KNX Swiss «File di configurazione ETS»
La situazione giuridica relativa al software viene trattata nella scheda informativa KNX Swiss «File di configurazione ETS». La scheda è disponibile sul sito web di KNX.
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Considerazioni finali
Collaboratori e collaboratriciA questo documento hanno collaborato le seguenti aziende e centri di formazione certificati:Baumann Koelliker SA, Urs ZimmermannEIBROM GmbH, Jürg KellerFeller SA, Beat Bebiraum consulting, René SennSchweiz. Höhere Berufsbildung BMP, Christoph WidlerSiemens Svizzera SA, Bernhard Frei
NotaI contenuti esposti nel presente documento si basano principalmente sull’esperienza pluriennale degli integratori di sistemi KNX che realizzano i propri progetti KNX con l’obiettivo di installare per i clienti impianti ottimali, privi di errori ed efficienti dal punto di vista energetico. Questo docu-mento è stato elaborato da un team di progetto di KNX Swiss composto da centri di formazione e integratori di sistemi. Le informazioni e le indicazioni pubblicate nel presente documento sono state formulate secondo scienza e coscienza. Salvo errori e modifiche tecniche. KNX Swiss declina qualsiasi responsabilità derivante dall’utilizzo di queste direttive nella pratica. Eventuali proposte di modifica e suggerimenti sono sempre ben accetti all’indirizzo di posta elettronica [email protected]
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ContattoSegretariato KNX Swiss Technoparkstrasse 2 CH-8406 Winterthur