PRGC Pordenone, presentazione del documento di direttive

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Direttive, strategie e politiche

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Slide di presentazione del Documento di direttive del nuovo Piano regolatore generale di Pordenone, presentate dall'assessore all'urbanistica Martina Toffolo in Consiglio comunale nella seduta del 7 aprile 2014

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Direttive, strategie e politiche

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Che cos'è il PRGC?

• Piano Regolatore Generale Comunale

• è l'atto di pianificazione territoriale

• si fonda sulle caratteristiche di sviluppo della popolazione e dell'economia

• disciplina l'utilizzo e la trasformazione del territorio

• fornisce le linee guida per le opere pubbliche e per gli interventi privati

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Che cosa sono le direttive?

• non è il progetto, è l'atto di indirizzo

• è il primo atto politico del nuovo PRGC

• esprime il mandato del Consiglio ai progettisti

• formula l'idea politica della città futura

• è la base per individuare obiettivi, azioni e strategie

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Dove si collocano?

PROGETTO VALUTAZIONE

2012 2013 2014 2015Laboratori S.M.A.R.T. Studi scientifici Bilanci tecnici

ANALISI

DIRE

TTIV

E

Adozione ApprovazioneIncarico

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Come ci si è arrivati?

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Il metodo

• scenari diversificati, alternativi/complementari

• meccanismi di verifica periodica

• dall'espansione alla trasformazione qualitativa

• componente ambientale (Vas)

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Il metodo

• scenari diversificati, alternativi/complementari

• meccanismi di verifica periodica

• dall'espansione alla trasformazione qualitativa

• componente ambientale (Vas)

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Le invarianti di Piano

1. Aumento della sicurezza del sistema urbano

2. Salvaguardia ambientale

3. Contenimento del consumo di suolo

4. Cooperazione sovracomunale

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Le invarianti di Piano

1. Aumento della sicurezza del sistema urbano

2. Salvaguardia ambientale

3. Contenimento del consumo di suolo

4. Cooperazione sovracomunale

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1. Un territorio più sicuro

• natura sismica del territorio

• condizione idrografica

• rischi generati da traffico veicolare

• rischi generati da alcune attività industriali

• aumento senso di insicurezza sociale che diventa limitazione della libertà di aggregazione e socialità

• prudenza insediativa

• buona convivenza con l'ambiente naturale

• azioni progettuali e normative per aumentare la sicurezza degli insediamenti

• coordinamento con il PUMS per adozione di azioni volte all'aumento della sicurezza stradale

• aumento della sicurezza del sistema urbano tutelando i luoghi della socialità e impedendo chiusura

CRITICITÀ OPPORTUNITÀ

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2. Salvaguardia ambientale

• forte criticità dovuta al progressivo aumento degli spazi costruiti

• pressione crescente delle aree antropizzate

• impoverimento del potenziale ecosistemico degli spazi non costruiti

• ambiente naturale che conserva parti ancora sostanzialmente integre

• azioni di tutela delle aree non costruite

• protezione attiva delle aree a valenza ambientale

• diminuzione degli spazi costruiti • riduzione degli impatti derivanti dalle

aree antropizzate

• riconoscimento dei servizi ecosistemi che possono fornire le aree agricole

CRITICITÀ OPPORTUNITÀ

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3. Minor consumo di suolo

• consumo di patrimonio ambientale e naturale per costruire il modello industriale e produttivo !

• dispersione insediativa

• problemi sulla funzionalità delle reti

• problemi sulle funzionalità dei sottoservizi

• sovrapproduzione edilizia !• crisi economica

• la città non si espande ma si trasforma !• nel comune di Pordenone si devono

concentrare la maggior parte di servizi comunali e sovracomunali

• le opportunità di sviluppo devono essere ricavate al suo interno

• per ogni azione, confronto tra criticità e opportunità

CRITICITÀ OPPORTUNITÀ

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• i problemi del territorio e di frangia hanno in molti casi valenza sovracomunale

• dimostrata incapacità di dialogo tra le amministrazioni comunali

• con Porcia e Cordenons attivare azioni che arrivino fino al livello delle destinazioni urbanistiche !

• con Roveredo in Piano, San Quirino, Fontanafredda, Zoppola e Fiume Veneto porre l'attenzione su infrastrutture, viabilità, ambiente e sistema produttivo

• a prescindere da quanto si riuscirà ad attivare, valutare le ricadute esterne delle scelte che saranno fatte a livello comunale

CRITICITÀ OPPORTUNITÀ

4. Cooperazione sovracomunale

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2 macro-indirizzi

1. Risparmio delle risorse

2. Valorizzazione delle energie della città

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2 macro-indirizzi

1. Risparmio delle risorse

2. Valorizzazione delle energie della città

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1. Risparmio delle risorse

• aumentare l'efficienza di servizi e infrastrutture

• ridurre i fattori di costo di medio e lungo periodo

• adeguare infrastrutture e sottoservizi

• revisione complessiva degli oneri di urbanizzazione

• limitare sviluppi ulteriori fino a nuova pianificazione

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2. Valorizzazione energie

• volano per lo sviluppo

• innovazione delle strutture produttive

• nuove forme di aggregazione sociale

• riutilizzo di aree e spazi dismessi

• nuovi modi di concepire lo spazio urbano

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1. Rafforzamento del sistema dei servizi

2. Rafforzamento del sistema produttivo

3. Capacità attrattiva del sistema urbano

4. Rigenerazione urbana

5. Valorizzazione del sistema ambientale

6. Valorizzazione del potenziale ecosistemico

6 indirizzi

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1. Rafforzamento del sistema dei servizi

2. Rafforzamento del sistema produttivo

3. Capacità attrattiva del sistema urbano

4. Rigenerazione urbana

5. Valorizzazione del sistema ambientale

6. Valorizzazione del potenziale ecosistemico

6 indirizzi

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1. Sistema dei servizi

• città più equilibrata nelle sue parti !• disegno a rete dello spazio pubblico

• sinergie con il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile

• sovrapproduzione edilizia !• crisi economica

• verifica e potenziamento dei servizi pubblici • nuove tipologie di servizi pubblici e privati • relazione servizi-insediamenti residenziali • miglioramento servizi in quartieri periferici • miglioramento integrazione parchi-residenza • centralità dello spazio pubblico • completamento infrastrutture strategiche

• ridisegno sistema percorsi ciclo-pedonali,collegandoli in rete con i servizi

• migliore accessibilità servizi sovracomunali

• obbligo quote di abitazioni a canone calmierato da individuare come standard

• 20% di alloggi a canone calmierato da reperire complessivamente e capillarmente

• meccanismi urbanistici per coniugare architettura, tipologia e aspetti sociali

TEMA AZIONI

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2. Sistema produttivo

• investire in innovazione e sapere !• promuovere innovazione sul piano

produttivo, tecnologico, culturale

• variazione dei contesti competitivi nel settore produttivo/industriale !

• qualificazione dei luoghi della produzione

• aumentare la capacità attrattiva del commercio esistente

• qualità della vita per trattenere e attrarre talenti • potenziare/individuare collegamento tra imprese innovative

e mondo della cultura e del sapere • aree a valenza strategica per promuovere competitività

attraverso la rigenerazione/riqualificazione

• nuove forme di lavoro, spazi dismessi per start up • potenziamento infrastrutture materiali/immateriali • miglioramento accesso ai poli industriali esistenti • superamento del concetto di monofunzionalità e

promozione di usi temporanei • maggiori standard ambientali

• mix funzionale nel centro storico e promozione del centro storico quale centro commerciale naturale

• commercio sinergico alle varie zone della città con attenzione per la periferia

• azioni sinergiche di trasformazione del commercio esistente anche con i comuni contermini

• completamento infrastrutture ciclo-pedonali

TEMA AZIONI

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3. Capacità attrattiva

• attrattività per i city user

• attrattività per i residenziali

• attrattività per le funzioni produttive

• riorganizzazione dell'accesso all'area centrale • riqualificazione spazi urbani e definizione nuovi usi • mix funzionale delle aree prossime al centro • identificazione di reti di servizi pubblici e privati

• miglioramento qualità spazi pubblici nei quartieri • riqualificazione del patrimonio edilizio esistente • migliore integrazione tra servizi, verde e residenza • trasformazione viabilità/spazi pubblici delle aree

residenziali in spazi urbani • flessibilità funzionale di servizi e spazi pubblici

• integrazione funzionale e flessibilità della domanda in funzione dell'evoluzione e mix funzionale

• incentivi per investimenti in fonti rinnovabili • ripristino, valorizzazione ambientale e miglioramento

architettonico • completamento reti materiali e immateriali

TEMA AZIONI

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4. Rigenerazione urbana

• valorizzazione del patrimonio edilizio esistente

• attenzione agli aspetti del consumo energetico e inquinamento

• nuovo rapporto tra spazio pubblico e spazio privato

• salvaguardia patrimonio storico/architettonico • recupero fisico e/o simbolico delle rogge • riqualificazione mediante coordinamento tra

adeguamento strutturale, energetico e qualità architettonica

• attivazione di politiche per la casa

• introduzione del concetto di eco-design • promozione migliore costruzione/tecnologie avanzate • definizione parametri qualità/sostenibilità • semplificazione normativa

• qualità urbana • modulazione delle funzioni • integrazione tra dimensioni ambientale, sociale,

economica ed estetica

TEMA AZIONI

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5. Sistema ambientale

• la parte non edificata del territorio costituisce una risorsa fondamentale

• dispersione urbana

• in sinergia con il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile

• identificazione di progetti che abbiano finalità di valorizzare il sistema ambientale

• infrastruttura a verde • de-impermeabilizzazione del suolo • impronta ecologica e bilanciamento

• ridefinizione del limite tra edificato e non edificato • carta della qualità del suolo • strategie di riuso aree compromesse e/o già occupate • previsione di coordinamento tra reti ciclo-pedonali e

aree di valenza ambientale • monitoraggio densità ottimale urbana per aree

compromesse

• azioni per la razionalizzazione dell'accessibilità ai servizi territoriali sovracomunali

TEMA AZIONI

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6. Potenziale ecosistemico

• zone agricole

• adesione alle direttive europee

• previsione di azioni per riduzione degli spazi costruiti • utilizzo delle aree agricole anche per la produzione di

servizi ecosistemici • rafforzamento del valore ecosistemico delle aree

pubbliche • previsione per le aree di trasformazione di azioni di

mitigazione ambientale • azioni sovracomunali per coordinare norme

urbanistiche di innalzamento del valore ecosistemico • creazione cintura verde di perimetrazione della zona

edificata e a protezione del territorio agricolo

• eco-account • azioni di limitazione, mitigazione, compensazione delle

superfici impermeabilizzate

TEMA AZIONI

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Salvaguardie

• previste dalla legge regionale 5/2007

• nuovi indirizzi richiedono strategie nuove

• previsioni potenzialmente diverse dal Piano in atto

• evitare che le nuove scelte siano vanificate

• durata limitata

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Salvaguardie

• previste dalla legge regionale 5/2007

• nuovi indirizzi richiedono strategie nuove

• previsioni potenzialmente diverse dal Piano in atto

• evitare che le nuove scelte siano vanificate

• durata limitata

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• carattere provvisorio: non normano ma sospendono

• sospensione su indirizzi politici

• non mette in discussione il diritto o il valore

• mette aree al servizio di piani di rilancio complessivo

• destino delle aree sarà definito dal Piano regolatore

Salvaguardie

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Aree pericolo idraulico P.A.I.L.

• zone B ad attuazione diretta in area P2: è sospeso il rilascio di titoli edilizi per nuova edificazione

• zone B-att. indiretta, C, C1, D2 e H2 in area P2: sono sospesi adozione, approvazione e convenzionamento

• non si applica a P.A.C. con convenzione già stipulata e non decaduti

• aree F: già vincolate da massima tutela

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Zone B ad attuazione indiretta

• zone interne all’”⁹area urbanizzata

• volumetria massima realizzabile ridotta del 30%

• non si applica agli ampliamenti consentiti per ragioni igieniche, distributive, funzionali

• non si applica a P.A.C. con convenzione già stipulata e non decaduti

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Zone B ad attuazione indiretta

volume rispetto previsione di piano

volume con incentivo volumetrico volume con incentivo

volume rispetto previsioni di piano

OGGI CON SALVAGUARDIE

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Zone C e C1

• zone esterne all'area urbanizzata

• sono sospesi adozione, approvazione e convenzionamento

• misura estesa alle richieste pervenute prima dell'approvazione delle direttive

• non si applica a P.A.C. con convenzione già stipulata e non decaduti

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Zone D2 e H2

• sono sospesi adozione, approvazione e convenzionamento

• misura estesa alle richieste pervenute prima dell'approvazione delle direttive

• non si applica a P.A.C. con convenzione già stipulata e non decaduti

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Salvaguardie

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zonizzazione superficie singola zona m

% sul zonizzato

B, C, C1, D2, H2

superficie salvaguardie m

% interessata dalla salvaguardia

% sul totale

s. urbanizzata

zone B dirette-zona P2 PAIL - sospesa edificabilità 467.926 3,96% 467.926 100,00% 2,06%

zone B dirette-zona F PAIL - sospesa edificabilità 132.912 1,13% 132.912 100,00% 0,58%

zone B indirette-zona P2 PAIL - sospesa edificabilità 95.078 0,80% 95.078 100,00% 0,42%

695.916 5,89% 695.916 100,00% 3,06%

zone B attuazione indiretta - ridotta edificabilità del 30% 287.631 2,44% 287.631 100,00% 1,26%

zone C attuazione indiretta esterne - sospesa edificabilità 506.696 4,29% 214.801 42,39% 0,94%

zone C1 attuazione indiretta esterne - sospesa edificabilità 116.559 0,99% 96.499 82,79% 0,42%

623.255 5,28% 311.300 1,37%

zone D2 attuazione indiretta esterne - sospesa edficabilità 164.769 1,39% 61.382 37,25% 0,27%

zone H2 attuazione indiretta esterne - sospesa edificabilità 389.787 3,30% 20.053 5,14% 0,09%

subtotale 11.811.726 15,86% 6,05%

restanti aree zonizzate 10.938.720

totale superfici urbanizzata 22.750.446

Salvaguardie

SUPERFICIE TOTALE COMUNE DI PORDENONE m2 38.436.300 100,00%

SUPERFICIE ZONIZZATA B, C, C1, D2, H2 m2 11.811.726 30,73%SUPERFICIE URBANIZZATA COMUNE DI PORDENONE sup. uso residenziale, produttivo, direzionale, commerciale, attrezzature pubbliche comunali e sovra, viabilità, superfici a verde pubblico < 5000 m2 m2 22.750.446 59,19%

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