Dipartimento per le costruzioni e i tras- porti, Basilea ...
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Dipartimento per le costruzioni e i tras-porti, Basilea – Ascensore moderno e discreto
CERN – Alla ricerca dell’infinitamente piccolo Stabilimento chimico Sigma-Aldrich – Protezione antideflagrante inclusa Centrimedici, Ticino – Tutti sotto lo stesso tetto Centro di bricolage di Hornbach – «C’è sempre qualcosa da fare» Thermoplan AG – Riunioni in corsa Rathausparking Berna – Viaggio attraverso la luce
Rivista per i clienti | Novembre 2018 | Tiratura: 26.000
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Informazioni
EditoreAS Ascensori SA, MarketingErlistrasse 3 6403 KüssnachtTelefono 041 445 27 [email protected]
Tiratura 26.000 esemplari
EdizioneLIFT.CH è pubblicato due voltel’anno in tedesco, francesee italiano
Redazione Thomas Langenegger, Roger Schwander
Design Graphic Work, San Gallo
© Copyright AS Ascensori SA
Editoriale
CERN, Meyrin I fisici sono alla ricerca dell’infinita-
mente piccolo.
Dipartimento per le costruzioni e i trasporti,
Basilea Sobrio ascensore per edifici vincolati del
centro storico.
Stabilimento chimico Sigma-Aldrich Protezione
antideflagrante inclusa.
Centrimedici, Ticino Tutti sotto lo stesso tetto.
Centro di bricolage di Hornbach, Affoltern
am Albis «C’è sempre qualcosa da fare.»
Thermoplan AG, Weggis Riunioni in corsa.
Rathausparking Berna Viaggio attraverso la luce.
Centro di competenza Degersheim Competenza
svizzera per ogni evenienza.
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Editoriale |
Qualità ascensoristica svizzera targata Degersheim
Gentili lettrici, gentili lettori,
la nostra fiducia di industria ascensoristica nella piazza
Svizzera è immutata. ‹Semplicità, velocità e flessibilità› è
il nostro motto, che mettiamo in pratica non solo presso
le filiali, ma anche al Centro di competenza di Degers-
heim, dove ogni giorno lavoriamo per trovare soluzioni
sempre migliori per voi.
A Degersheim sorge non solo il nostro Event Center per
i clienti, dove i visitatori possono conoscere meglio le
innovazioni nel campo dell’elevazione e la cultura di AS:
qui operano anche i tecnici ascensoristi per tutte le filiali
aziendali del Paese. Essi si occupano di trovare soluzioni
per le richieste più complesse dei clienti e sono la nostra
risorsa di primo piano per gli impianti speciali.
Fino a oggi il ‹made in Switzerland› è stato la carta vin-
cente di Degersheim, in quanto manifattura di montaca-
richi e ascensori inclinati, la ‹ swissness › è parte integrante
del suo mandato. Leggete alle pagine 32 a 35 perché
continuiamo a puntare sulla capacità di engineering di
Degersheim e perché questo complesso resta uno dei
principali datori di lavoro della regione.
Questa è anche l'occasione che ho scelto per conge-
darmi da voi. Dopo dieci anni al vertice di AS Ascensori
mi dedicherò a una nuova sfida professionale in azienda.
In questa sede desidero ringraziarvi per la fedeltà alla no-
stra organizzazione e per tutti gli scambi che ho potuto
avere con voi. Il mio successore migliorerà ulteriormente i
servizi forniti da AS e sarà certamente attento alle vostre
esigenze.
Kurt Kaufmann
Direttore AS Ascensori
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Al CERN i fisici sono alla ricerca dell’infinitamente piccolo.All’Organizzazione europea per la ricerca nucleare, situata a Meyrin, vicino a Ginevra, e in parte anche in territorio francese, oltre 10.000 persone studiano le particelle che compongono la materia. È stato proprio qui che quasi 30 anni fa (nel 1989) un ingegnere inglese ha inventato il web! In qualità di part-ner specializzato del CERN, recentemente AS Ascensori SA ha installato un nuovo impianto in uno dei numerosi edifici del centro di ricerca.
Testo: Jean-Louis EmmeneggerFoto: Maud Guye-Vuillème
Il CERN fu istituito nel 1954 da 12 Paesi, tra cui la Svizzera,
con l’obiettivo di esplorare la struttura intima della materia
e identificare le particelle che la compongono. Il primo
acceleratore fu costruito nel 1957 nel comune di Meyrin.
Il Large Hadron Collider (LHC o grande collisore di adroni),
ufficialmente inaugurato il 10 settembre 2008, è un tunnel
di 2,5 m di altezza con una circonferenza di 27 km. Il CERN
partecipa anche alla ricerca sui raggi cosmici, attraverso lo
spettrometro AMS-02 fissato alla Stazione spaziale inter-
nazionale. Finanziato da 22 Paesi, oggigiorno è il più noto
laboratorio di fisica delle particelle al mondo.
L’anello dell’acceleratore LHC è situato a 100 metri di pro-
fondità, in parte su territorio svizzero e in parte su quello
francese (Pays de Gex). Alcune ricerche realizzate al CERN
negli anni successivi alla sua fondazione hanno ottenuto il
Premio Nobel per la fisica nel 1984. Nel 2012, grazie all’u-
tilizzo dell’LHC, i ricercatori hanno identificato il Bosone
di Higgs, chiave di volta della teoria fondamentale della
materia. È ormai risaputo che i più grandi strumenti per
comprendere la natura infinitesimale della materia si tro-
vano al CERN.
Una città nella città
In questo centro europeo di ricerca in fisica delle particelle
operano scienziati di circa 600 istituti e università da tutto
il mondo. Nel complesso oggigiorno vi lavorano quotidia-
namente circa 10.000 persone, tra fisici, ingegneri e tecnici
di diverse discipline correlate alla ricerca di base, specialisti
della manutenzione (impianti elettrici, ventilazione, manu-
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Jérôme Brun,responsabile tecnico degli ascensori sul sito del CERN: «Il nuovo ascensore rispecchia le nostre aspettative ed è provvisto delle funzionalità richieste.»
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1 È da questa sala di controllo che viene attualmente gestito l’esperimento ATLAS, uno dei cinque relativi al collisore di adroni LHC.
2 Il Globo della scienza e dell’innovazione, l’ex Palais de l’équilibre presentato in occasione dell’Expo 02 di Neuchâtel e dono dalla Con-federazione Svizzera, rappre-senta un omaggio alla Terra e una dimostrazione del genio umano. È una costruzione in legno del diametro di 40 metri ed è stata realizzata da carpen-tieri svizzeri.
3 Da questo edificio viene gestito l’esperimento ATLAS, che punta a scoprire il bosone di Higgs.
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tenzione dei macchinari, ecc.) e personale amministrativo
e ausiliario (negli uffici, nei ristoranti, addetti al controllo,
ecc.). La superficie sulla quale si estende è di 425.000 m2
e ogni strada porta il nome di un celebre scienziato o stu-
dioso, come Albert Einstein e Max Planck. L’area ospita an-
che ristoranti, sale da esposizione, un hotel, un asilo nido,
una squadra di pompieri, una sede distaccata dell’ospedale
universitario di Ginevra (HUG) con un’unità mobile di riani-
mazione, ecc.
120 ascensori sul sito del CERN
Risalente agli anni ’70, l’edificio di sei piani (cinque dei
quali serviti da ascensore) nel quale ci siamo recati con
Manuel Cordeiro, collaboratore di AS Ascensori, e Jérôme
Brun, responsabile tecnico degli ascensori nell’area del
CERN, ha un aspetto alquanto vetusto. Ma non è l’appa-
renza che conta, bensì l’intelligenza dei ricercatori che
lavorano al suo interno. Durante la nostra visita ci siamo
imbattuti in un team di studenti dell’Università di tecno-
logia di Tokyo, venuto a lavorarvi per qualche settimana:
siamo rimasti stupiti nel vedere giovani giapponesi entrare
nell’ascensore con la bicicletta per raggiungere il rispettivo
piano e appoggiarla contro il muro del loro ufficio.
È qui che all’inizio di luglio 2018 AS ha messo in servizio
un nuovo ascensore, fabbricato nello stabilimento di De-
gersheim, per sostituire il vecchio impianto, ‹ stanco› per i
numerosi anni di utilizzo. Spazioso e funzionale, provvisto
di una tecnologia riconosciuta e collaudata, questo ascen-
sore costruito ‹ su misura› (a causa delle dimensioni speciali
e delle specifiche tecniche, tra cui una botola interna per
uscire dall’ascensore in caso di guasto prolungato) può
effettuare centinaia di corse al giorno, trasportando in
modo rapido e silenzioso i ricercatori al piano desiderato o
all’uscita.
All’ultimo piano dell’edificio, quasi sotto il tetto piatto,
sono situati il motore di 700 kg (molto più piccolo e più po-
tente del vecchio) e l’armadio con il pannello di controllo.
Questo locale è accessibile solo attraverso una scala molto
ripida e, per sostenere il peso del motore, è stato neces-
sario rinforzare la lastra di supporto. Il CERN ha inoltre
richiesto che a ogni intervento di controllo o di riparazione
intervengano sul posto due montatori. Sul sito Brun è re-
sponsabile di oltre 120 ascensori di piccole e grandi dimen-
sioni per il trasporto di persone e materiale pesante.
Come visitare il CERN
Se siete interessati alla fisica dell’infinitamente piccolo non
esitate a visitare il CERN! La visita delle esposizioni è molto
interessante e gratuita per tutti. Per le visite guidate è ne-
cessario consultare il sito http://visit.cern.fr
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Manuel Cordeiro,Vendita Modernizzazione AS Ginevra: «Le specifiche tecniche erano molto com-plesse, ma grazie alle nostre competenze siamo stati in grado di rispondere perfet-tamente alle aspettative del cliente.»
I CERN, Meyrin |
Immagine a sinistra Gli interni del nuovo ascen-sore sono stati realizzati interamente secondo le spe-cifiche del CERN (dimensioni, accessibilità, ecc.).
4 Motore e armadio con pan-nelli di comando si trovano all’ultimo piano dell’edificio.
5 Per accedere alla sala macchine e ai comandi nel sottotetto occorre servirsi di una ripida scaletta.
6 Le dimensioni dell’ascen-sore consentono ai fisici che lavorano nell’edificio di por-tarsi la bicicletta al piano del loro ufficio.
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Il Dipartimento per le costruzioni e i trasporti (BVD) del
Cantone di Basilea Città ha sede in un complesso formato
da quattro edifici storici, che si estendono dalla Münster-
platz alla Rittergasse e oltre 100 anni fa sono stati dotati
di una corte interna retrostante. «Quasi 50 anni fa, nel lato
sud del cortile, era stato installato un piccolo ascensore
al centro di un vano scale laterale, poi smantellato nella
primavera del 2018. In alternativa, per spostarsi in verti-
cale era necessario fare affidamento sulle proprie gambe»
spiega Markus Gmür, responsabile del progetto presso
l’Ufficio edile. E aggiunge: «Le scale sono un ottimo
mezzo per mantenersi in forma, ma oggigiorno un edificio
amministrativo pubblico deve disporre di un accesso senza
barriere.»
Con la ristrutturazione integrale affidata allo studio Beer
Merz Architekten e ultimata nell’estate 2018, il BVD è
stato riportato a nuovo splendore. L’ascensore modello
Sobrio ascensore per edifici vincolati del centro storico. Per quanto preziose testimonianze di passate epoche architettoniche, gli antichi fabbricati sulla Münsterplatz di Basilea devono comunque essere al passo coi tempi. L’installazione di un ascensore centrale, moderno impianto che si inserisce sobriamente nella struttura edilizia di interesse storico, consente un accesso senza barriere a quattro sezioni.
Testo: Roland EggspühlerFoto: Markus Beyeler, Beer Merz Architekten
AS Winner su misura, installato nel vano ovest dell’ampia
scala doppia, attira discretamente l’attenzione dall’in-
gresso principale e fluttua silenziosamente da un mezzo
piano all’altro. Con una capienza di 12 persone e una
portata di 925 kg, l’impianto a misura di sedia a rotelle
agevola nettamente gli spostamenti nell’edificio, colle-
gando anche il seminterrato, finora raggiungibile solo da
una scala secondaria interna. L’edificio è ora completa-
mente privo di barriere fino all’ultimo piano.
Struttura in cristallo e acciaio
L’ascensore ultramoderno è inserito in una struttura di
acciaio e cristallo, che si erge nell’ambiente come un
enorme componente di arredo verticale. Il nuovo ele-
mento si tiene alla rispettosa distanza di una spanna dalla
scala storica e solo i pianerottoli aggiunti in calcestruzzo
entrano direttamente a contatto con la vecchia struttura.
«Gli azionamenti non sono collocati come al solito sopra
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David Merz, Beer Merz Architekten: «L’ascensore e gli altri elementi nuovi sono stati progettati in modo da creare uno stacco discreto con la struttura storica.»
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1 Vista sui tre edifici storici da Münsterplatz.
2 Sul retro dei fabbricati storici si trova una corte interna con copertura in vetrocemento vincolata dai beni culturali.
3 Il nuovo impianto AS serve i fabbricati storici e la corte interna.
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Il vano di corsa è una struttura in acciaio e cristallo, le pareti in vetro sono dotate di una fine decorazione.
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Pirmin Muckenhirn, responsabile Vendita Nuove Installazioni AS Basilea: «Gli azionamenti non sono col-locati come al solito sopra le porte, bensì in corrispondenza della giunzione con i piane-rottoli. Il modello Winner è concepito per realizzare con facilità le richieste dei clienti.»
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le porte, bensì nello spazio poco visibile della giunzione
con i pianerottoli. Il modello Winner è concepito per re-
alizzare con facilità le richieste dei clienti» spiega Pirmin
Muckenhirn, venditore AS, che sottolinea un ulteriore
dettaglio: «L’impianto non richiede un locale macchine,
poiché il motore è collocato nella testata del vano.»
Le pareti vetrate del vano sono provviste di una speciale
stampa ornamentale, con una riproduzione schematica
della tromba delle scale come soggetto principale ripetibile
all’infinito. «Tutti i vetri dei nuovi elementi sono decorati
con questo motivo, anche quelli delle porte tagliafuoco,
della reception rimodernata, del nuovo ingresso alle sale
riunioni e della caffetteria. Le nuove aperture nei muri
sono state mantenute volutamente prive di telai e in grigio
chiaro, per creare uno stacco discreto dalle vecchie porte
in legno e dai fregi color grigio-verdastro» spiega David
Merz, responsabile del progetto di ristrutturazione, svilup-
pato insieme al collaboratore Lukas Ruggli.
Corte interna riordinata
In passato il piano terra del cortile interno sembrava un
deposito: biciclette degli impiegati a fianco di strutture
amovibili adibite a sgabuzzini e altri mobili ‹ spaiati ›, che
con gli anni vi avevano trovato dimora. «Nel corso della
ristrutturazione abbiamo riordinato la corte interna. Gra-
zie al nuovo collegamento del piano interrato, abbiamo
spostato gli sgabuzzini nello scantinato» afferma Gmür,
soddisfatto del fascino riconquistato da questo locale con
tetto in vetrocemento di interesse storico. «I piani degli
uffici sono ora accessibili solo al personale autorizzato e
per raggiungerli con l’ascensore è necessario un badge»
aggiunge. Lo standard raggiunto con i diversi interventi di
ristrutturazione consente di utilizzare la corte interna per
esposizioni e altri eventi pubblici.
4 Uno sguardo all’interno della struttura e della tecnica del vano di corsa.
5 L’impianto AS è collocato in un pozzo delle vecchie scale.
6 Attraverso l’ingresso prin-cipale del Dipartimento per le costruzioni e i trasporti lo sguardo cade direttamente sull’ascensore.
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Protezione antideflagrante inclusa.Tabella di marcia serrata e protezione contro le esplosioni: la modernizzazione dell’ascensore nello stabilimento chimico di Sigma-Aldrich, parte del Gruppo Merck, ha richiesto competenze specifiche ed è stata pianificata nel minimo dettaglio.
«Lavorare in uno stabilimento chimico richiede particolare
prudenza: abbiamo dovuto seguire addirittura un corso
sulla sicurezza» afferma Matthias Geske, montatore MOD
di AS Ascensori, che si è occupato insieme al collega Rolf
Lusti dell’ammodernamento con protezione antidefla-
grante del montacarichi di Sigma Aldrich nella città san-
gallese di Buchs. Dopo 25 anni di servizio, con 1.500 corse
a settimana e fino a tre tonnellate di carico, l’impianto era
giunto alla fine del suo ciclo di vita.
Nello stabilimento chimico vi sono locali considerati aree
a rischio esplosione di Zona da 1 a 2. Pertanto l’edificio
nonché gli impianti e i macchinari utilizzati nelle zone a
rischio, compresi i montacarichi, devono essere dotati di
protezione antideflagrante per prevenire ad esempio la for-
mazione di scintille o cariche elettrostatiche.
Tutt’altro che standard
I due montatori di AS hanno sostituito il sistema di con-
trollo e le pulsantiere interne ed esterne, con l’aggiunta
di una barriera fotoelettrica, che garantisce una maggiore
sicurezza. In altri luoghi si sarebbe trattato di un intervento
di routine, ma non a Buchs: i componenti antiesplosione
sono molto più pesanti e nettamente più voluminosi ri-
spetto a quelli convenzionali. «Di conseguenza il loro mon-
taggio è complicato e richiede tempo e abilità manuale»
afferma Geske.
Anche il cablaggio si è rivelato difficoltoso: «Abbiamo
dovuto posare ogni singolo filo ed ermetizzarlo con giunti
a vite.» Negli ascensori antideflagranti il cablaggio e i
componenti elettrici costituiscono un’unità compatta per
evitare penetrazioni di acqua o formazioni di scintille. Nel
successivo collaudo si verifica se tutti i cavi sono a tenuta
Testo: Raphael HegglinFoto: Frank Brüderli
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stagna: «In ogni cavo si inietta aria compresa e, se la pres-
sione rimane costante, tutti i giunti a vite sono ermetici e
l’impianto è effettuato a regola d’arte» spiega Geske.
Tabella di marcia serrata
Poiché lo stabilimento viene fermato soltanto a fine anno,
installazione e collaudo dovevano essere ultimati in due
settimane. «In considerazione dei limiti temporali, abbiamo
stabilito una tabella di marcia molto serrata e definito al
contempo elevati requisiti di qualità del montaggio e dei
componenti» spiega Christian Weiss, responsabile reparto
elettrico presso Sigma-Aldrich.
Anche le condizioni di lavoro si sono rivelate poco agevoli:
non appena è iniziata la lavorazione meccanica dei compo-
nenti, sono stati mobilitati per sicurezza collaboratori do-
tati di estintori. Inoltre i due montatori dovevano sempre
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1 La Sigma-Aldrich di Buchs SG fa parte del Gruppo Merck.
2 L’azienda realizza oltre 4.000 prodotti per il mercato internazionale.
3 Nello stabilimento Sigma-Aldrich vi sono locali conside-rati aree a rischio esplosione, Zona fra 1 e 2.
4 Sigma-Aldrich sviluppa e produce sostanze chimiche fini e materie prime per l’in-dustria chimico-farmaceutica.
5 I prodotti chimici vengono trasportati in ascensore.
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portare con sé un esplosimetro, ossia un dispositivo che
segnala la formazione di miscele di gas esplosive. Cionono-
stante è stato necessario svolgere in officina le operazioni
particolarmente delicate, come i tagli con il flessibile. «I
collaboratori di AS sono stati opportunamente formati
dalla nostra azienda in materia di sicurezza ma, al di là
della preparazione, questi lavori presuppongono molta re-
sponsabilità personale» afferma Weiss.
Selezione di ogni singolo pezzo di ricambio
Anche per Roman Leder, venditore Modernizzazioni presso
AS, il progetto è stato tutt’altro che ordinario: «I pezzi
antideflagranti vengono fabbricati in numero limitato e
devono essere ordinati con mesi di anticipo, poiché ri-
chiedono una lavorazione molto più complessa di quelli
tradizionali. Per una modernizzazione standard tutti i pezzi
di ricambio possono essere ordinati da catalogo, mentre in
questo caso è stato necessario verificare con precisione le
specifiche per ogni componente e scegliere il prodotto più
adatto.» La qualità dell’offerta è stata senza dubbio deter-
minante per l’aggiudicazione dell’appalto: «I componenti
selezionati erano in linea con le nostre aspettative e hanno
Christian Weiss, responsabile reparto elettrico presso Sigma-Aldrich: «Ab-biamo stabilito elevati requisiti di sicurezza, ma i collaboratori di AS si sono sempre dimostrati affidabili. Grazie all’ottima collaborazione e al grande impegno, il montaggio è stato ultimato in due settimane e al rientro il montacarichi funzio-nava alla perfezione.»
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Roman Leder, Vendita Modernizzazione AS San Gallo: «La pianifica-zione è stata impegnativa e si sono dovuti ordinare i com-ponenti antideflagranti da diversi fabbricanti. Tuttavia, grazie alle indicazioni precise di Sigma-Aldrich e all’ottima collaborazione, la moderniz-zazione si è svolta proprio come previsto.»
Sigma-Aldrich
Sigma-Aldrich sviluppa e produce sostanze chimiche
fini per laboratori nonché materie prime per l’indu-
stria chimica e farmaceutica. I prodotti dell’azienda
appartenente al Gruppo Merck sono noti per l’elevata
qualità e purezza e consentono ad esempio di svilup-
pare medicinali moderni e materiali high-tech.
dato prova della preparazione di AS in materia di prote-
zione antideflagrante e della sua capacità di eseguire tale
ammodernamento a regola d’arte» commenta Weiss.
La riuscita del complicato progetto, nonostante le tempi-
stiche ambiziose, è frutto della stretta collaborazione con
il cliente e dello straordinario impegno dei due montatori.
«Sapevamo fin dall’inizio che i tempi erano stretti e i requi-
siti di qualità molto elevati, ma siamo pienamente soddi-
sfatti dello svolgimento dei lavori e del risultato» conclude
Weiss.
6 Il montacarichi ammoder-nato effettua fino a 1.500 corse alla settimana.
7 La pulsantiera di cabina è una realizzazione speciale antideflagrante.
8 Gli impianti elettrici sul tetto cabina hanno richiesto particolare attenzione.
9 Il locale macchine si trova sopra al vano di corsa.
10 Il nuovo armadio di co-mando: tutti i raccordi sono antideflagranti.
11 Chiusura dopo gli ultimi lavori: il montacarichi è pronto.
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L’incontro attorno ad un tavolo di un medico e di un impren-
ditore: il primo alla ricerca di un successore, il secondo di
nuove opportunità. È scoccata così la scintilla che ha portato
nel 2012 alla nascita del primo ‹centromedico› in Ticino.
«Il dottore Hubert Faessler prossimo alla pensione, era da
tempo alla ricerca di un medico che rilevasse il suo studio»,
racconta Isaura Montagner, attuale direttrice di PDS Medical
SA. Un percorso irto di ostacoli. Da qui l’idea di creare una
struttura che rendesse più facile per un giovane medico
l’avvio di una propria attività. Lo spunto è stato raccolto
dall’imprenditore Antonio Bernasconi, che in uno stabile
di sua proprietà a Chiasso ha promosso l’inserimento di un
centromedico, inizialmente rilevando lo studio e i pazienti
del dottor Hubert Faessler, che ha continuato ad esercitare
la sua attività quale medico senior. Ad esso si sono aggiunti
altri giovani medici. Questo genere d’offerta, dove i pazienti
trovano sotto lo stesso tetto il proprio medico di famiglia,
affiancato da diversi specialisti e da un team pronto ad ac-
coglierli per qualsiasi necessità, ha trovato terreno fertile. In
poco tempo il ‹centromedico› di Chiasso si è ingrandito e ne
sono sorti altri, in particolare a Lugano, Bellinzona, Faido,
Locarno e Mendrisio. Oggi sono in tutto 50 i medici che
operano nei Centri (17 le specialità offerte), mentre i colla-
boratori sono 180. Numerose sono anche le collaborazioni
instaurate con altri enti.
Riconoscibile e flessibile allo stesso tempo
Un ‹centromedico› nasce solitamente dalle necessità del ter-
ritorio, così come è successo a Chiasso. La richiesta giunge
alla PDS Medical SA, che oggi gestisce i ‹centrimedici ›, la
quale, una volta analizzata la situazione ed essersi accertata
di poter contare su dei medici senior, passa il testimone ‹ in
casa› all’Impresa generale di costruzioni PDS Piedra del Sol
SA per la ricerca di un immobile o di un fondo sul quale co-
struire. «Visibilità, accessibilità e raggiungibilità con i mezzi
pubblici: sono questi i criteri più importanti per quanto
riguarda la scelta del luogo sul quale far sorgere il Centro»
evidenzia l’architetto Simona Perone Hurtado. I tratti archi-
tettonici negli edifici di nuova costruzione si distinguano per
semplicità, funzionalità e flessibilità soprattutto nella dispo-
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Tutti sotto lo stesso tetto.Anche l’ascensore contribuisce a veicolare i valori che caratterizzano i ‹centrimedici›: semplicità, funzionalità e flessibilità. A questo scopo è stato scelto prevalentemente uno Swisslift, che, pur mantenendo lo stile scelto, può essere adattato alle varie esigenze.
Isaura Montagner,direttrice dei ‹centrimedici ›: «Ai giovani medici mettiamo a disposizione tutto ciò che han-no bisogno per svolgere al me-glio la loro professione, dagli spazi, agli strumenti all’avan-guardia, fino a tutto l’apparato amministrativo.»
Testo: Katia Guerra Foto: Rémy Steinegger
| ‹Centrimedici›, Ticino I
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I ‹Centrimedici›, Ticino |
Immagine a sinistra Il primo edificio costruito ex novo per ospitare un ‹centro-medico› si trova a Bellinzona.
Immagine a destra Semplice, funzionale, acces-sibile: sono le caratteristiche principali degli ascensori dei centrimedici. Nella foto: gli Swisslift in duplex installati nel complesso del capoluogo ticinese.
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sizione degli spazi che devono potersi adattare facilmente
al mutare delle necessità. «Nel caso di edifici già esistenti, la
sfida è stata quella di riuscire a trovare delle soluzioni di rin-
novo il più possibili vicine alle esigenze del ‹centromedico›»
spiega Perone Hurtado. Alcune caratteristiche sono però
simili in tutti i Centri, in particolare al pianterreno l’ala dedi-
cata all’accoglienza dei clienti. «Il centromedico deve essere
subito riconoscibile in quanto tale» evidenzia l’architetto
Perone Hurtado.
Miglioramento continuo
Tratti, quelli evidenziati sopra, che PDS Piedra del Sol SA
richiede anche per quanto riguarda gli ascensori. «Abbiamo
proposto loro, di base, il nostro ascensore per persone
Swisslift, un prodotto funzionale e versatile, con degli accor-
gimenti specifici per ogni destinazione d’uso» rivela Gabriele
Quadroni, responsabile vendite di AS Ascensori. «Per noi,
oltre alla continuità a livello di design, è importante anche
una buona velocità di corsa (almeno 1,6 m/s), l’accessibilità
per le persone disabili e una gestione del traffico efficace»
sottolinea l’architetto Perone Hurtado. Ad oggi sono stati
istallati due Swisslift in duplex nel complesso di Bellinzona
(di nuova costruzione), altri due duplex nel nuovo Centro di
Locarno e uno nell’edificio ristrutturato di Faido.
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Simona Perone Hurtado,architetto di PDS Piedra del Sol SA: «Il centromedico deve essere subito riconoscibile in quanto tale, anche per quanto riguarda l’ascensore: con le so-luzioni proposte da AS raggiun-giamo questo obiettivo.»
| ‹Centrimedici›, Ticino I
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Per Chiasso si è invece optato per un Magic, che permette
di disporre di porte adiacenti. «Tutto ciò che va a sostegno
delle persone disabili quali ampiezza adeguata della cabina,
bottoniere anche in braille, annunci vocali, per i ‹centrime-
dici› non sono un optional» evidenzia Quadroni. Inizial-
mente il rivestimento delle cabine era in un semplice acciaio
inox, che però si è rilevato un po’ delicato da mantenere. Si
è quindi puntato sul laminato della serie metallic, altrettanto
elegante, ma meno soggetto a eventuali danni e manuten-
zioni. «La collaborazione che si è istaurata permette di mi-
gliorare di volta in volta il prodotto» sottolinea il venditore
di AS Ascensori, che ritiene che la facilità di contatto e il
fatto di avere un’interlocutrice di riferimento renda più sem-
plice lavorare insieme. A Piedra del Sol AS ha proposto degli
Swisslift anche per il nuovo ‹centromedico› che sorgerà
presto a Lugano Centro. «Dopo la strada percorsa insieme
in questi anni, oggi è un po’ come giocare in casa» conclude
Gabriele Quadroni.
I ‹Centrimedici›, Ticino |
Gabriele Quadroni, responsabile vendite di AS Ascensori Ticino: «La colla-borazione istaurata con PDS Piedra del Sol SA ci permette di migliorare di volta in volta il nostro prodotto, pur man-tenendo la continuità a tutti i livelli.»
1 La necessità di poter di-sporre di porte adiacenti ha portato a scegliere un Magic per una delle sedi di Chiasso.
2 L’edificio che ospitava la Manor a Chiasso, ristrutturato per far posto al primo ‹cen-tromedico›.
3 Nello stabile in faccia al primo ‹centromedico› sono ben presto stati creati nuovi spazi.
4 A Faido il ‹centromedico› ha la sua sede in una struttura di inizio 1900 rinnovata.
5 L’accessibilità anche per le persone disabili grazie a bottoniere ad hoc, annunci vocali, ampia cabina non sono un optional.
6 Così si presentano i pavi-menti degli ascensori dei cen-trimedici, in linea con il design semplice e funzionale che caratterizza tutti gli edifici.
7 L’elegante rivestimento in acciaio inox che caratterizzava le cabine dei primi ascensori. Sarà sostituito per i prossimi impianti da un laminato della serie metallic, che meglio si adatta ai bisogno dei centri medici.
8 Quasi in famiglia: la colla-borazione istaurata in questi anni fra AS Ascensori, PDS Piedra del Sol e PDS Medical permette un continuo miglio-ramento del prodotto per i sempre più numerosi ‹centri-medici ›.
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«C’è sempre qualcosa da fare» è l’incisivo slogan di
Hornbach, il gigante tedesco del ‹ fai da te› che a fine
aprile ha inaugurato la più grande filiale svizzera ad Affol-
tern am Albis, attirando fiumi di clienti entusiasti e supe-
rando addirittura le aspettative più ottimistiche dei respon-
sabili del punto vendita. I suoi centri di bricolage, sette sul
suolo svizzero, sono i più grandi del settore. Ad Affoltern,
su un’area di 32.000 m2 attigua allo svincolo autostradale,
l’azienda del Palatinato ha investito ben 50 milioni di fran-
chi. Il nuovo centro conta 100 collaboratori e dispone di
un assortimento di 120.000 articoli. I reparti bricolage,
giardinaggio e animali sono integrati da servizi quali taglio
del legno, miscelatura delle vernici, noleggio di apparec-
chi e macchinari nonché noleggio di rimorchi e mezzi di
trasporto. È stata la prima azienda in Europa ad aprire nel
1968 un centro combinato di ‹ fai da te› e giardinaggio e
oggi è presente con 156 grandi filiali in Germania, Lussem-
burgo, Paesi Bassi, Austria, Romania, Slovacchia, Svezia,
Svizzera e Repubblica Ceca.
Appaltatore generale della regione
L’appaltatore generale responsabile del progetto edilizio
era l’azienda locale Leuthard Baumanagement AG del
Gruppo Leuthard, che a luglio ha festeggiato i 100 anni
dalla fondazione. «L’idea risale a 10 anni fa» racconta
Markus Schmid, responsabile del progetto presso Leuthard
Baumanagement ad Affoltern. Fu allora che Hornbach
acquistò il terreno accanto all’autostrada, ma diversi ri-
corsi hanno costretto a posticipare ripetutamente l’inizio
dei lavori. Alla fine la costruzione immensa, soprattutto
in ampiezza, è stata eretta in soli dodici mesi. «Per noi si
è trattato di un biglietto da visita: tutta la regione poteva
seguire mensilmente lo sviluppo del progetto dall’auto-
strada» ricorda Schmid. Una delle sfide maggiori è stata
posta dalla logistica, a causa della necessità di movimen-
tare enormi masse di materiale: ogni giorno sono stati get-
tati almeno 750 metri cubi di calcestruzzo in dieci diverse
fasi. «Tutto doveva essere pianificato con precisione e co-
stantemente riprogrammato» spiega Schmid.
«C’è sempre qualcosa da fare.»Il più grande centro di bricolage di Hornbach in Svizzera si trova ad Affoltern am Albis. AS vi ha installato due grandi montacarichi con porte in vetro, che conducono al parcheggio sotterraneo.
Testo: Michael Zollinger Foto: Silvano De Matteis
Markus Schmid,responsabile del progetto di Leuthard Baumanagement AG:«Collaboriamo con AS da 30 anni e anche in questo proget-to l’azienda è stata molto effi-ciente e i collaboratori hanno dimostrato grande competen-za. È senz’altro un partner af-fidabile.»
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| Centro di bricolage di Hornbach, Affoltern am Albis I
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I Centro di bricolage di Hornbach, Affoltern am Albis |
Immagine a sinistra Con una superficie commer-ciale di 32.000 metri quadrati, Hornbach di Affoltern è fra i principali ipermercati per l’edili-zia in Svizzera.
Immagini a destra Il paradiso del ‹fai da te›. Da Hornbach si trova veramente di tutto.
Ascensori spaziosi con portata di 3.350 kg.
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Elevato numero di corse
Anche per la sede AS di Wettswil si è trattato di un appalto
di prestigio, motivo per cui vi è stato particolare impegno sin
dalla stesura del preventivo. Il progetto prevedeva due mon-
tacarichi idraulici con porte in vetro e portata di 3.350 kg. Il
capitolato d’appalto era lungo 50 pagine e conteneva già
molti dettagli, ad esempio la guida a rulli delle porte. Era
la prima volta che AS lavorava per Hornbach e l’azienda si
è dimostrata da subito un cliente esigente. Per soddisfare
gli elevati requisiti e le richieste speciali, come l’utilizzo di
particolari elementi metallici, è stata avviata per tempo una
collaborazione con il centro di competenza di Degersheim,
dove sono stati costruiti e sviluppati gli ascensori. «In qualità
di appaltatori generali, per noi era fondamentale garantire
che i montacarichi funzionassero regolarmente nonostante
l’elevato numero di corse, fino a 180 all’ora» afferma Sch-
mid. Poiché i due impianti servono il parcheggio sotterra-
neo, non si possono fermare. Per rispondere a tali esigenze
era richiesto un blocco motore particolarmente grande e,
come per impianti analoghi, AS ha utilizzato un prodotto di
Bucher Hydraulics. «AS è un partner affidabile e una delle
poche aziende in grado di offrire queste soluzioni. Inoltre
i suoi collaboratori sono sempre competenti, cordiali e alla
mano» afferma Schmid.
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1 In Hornbach non manca un grande reparto di giardi-naggio.
2 Ad Affoltern si trovano 120.000 diversi articoli per l’artigianato.
3 Fino a 180 corse all’ora: i due ascensori fanno un vero superlavoro.
4 Le porte in cristallo sono state volute dal cliente.
| Centro di bricolage di Hornbach, Affoltern am Albis I
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Daniel Ledermann, responsabile Vendita Nuove Installazioni, AS Wettswil:«Il progetto per Hornbach è stato portato a termine con successo grazie a un’efficiente pianificazione e a un grande gioco di squadra. Abbiamo nuovamente dimostrato di essere in grado di soddisfare anche richieste ambiziose da parte dei clienti.»
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A Natale 2017, dopo aver ottenuto l’appalto e svolto le
necessarie operazioni preliminari, il team di montaggio
ha avviato l’installazione. «Come spesso succede con i
montacarichi, i tempi erano molto stretti» racconta Daniel
Ledermann, responsabile vendite Nuovi impianti presso
AS Wettswil. Il progetto è stato ultimato con la massima
soddisfazione del cliente, anche grazie a un ottimo lavoro
di squadra.
Pulsanti maggiorati e pavimenti cabina
in lamiera scanalata
Su richiesta di Hornbach i due montacarichi a due fermate
sono stati realizzati con pareti in vetro e pavimento in la-
miera scanalata. Altre particolarità sono costituite dai pul-
santi maggiorati e dalle luci: anche per queste non è stata
scelta la versione standard. Atipico è inoltre il dispositivo di
allarme, che non inoltra la chiamata direttamente ad AS,
come di consueto, bensì la invia prima al responsabile tec-
nico del punto vendita. «Anche questa è stata un’idea di
Hornbach» spiega Ledermann.
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I Centro di bricolage di Hornbach, Affoltern am Albis |
5 Su richiesta del cliente le cabine sono state dotate di robusti pavimenti in lamiera striata e tasti extralarge.
6 Tecnologia avanzatissima: una costante dei montaca-richi AS.
7 I due montacarichi sono impianti idraulici.
8 Gruppi particolarmente grandi per requisiti particolar-mente elevati.
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Meno tempo, più dati
La digitalizzazione sta rivoluzionando anche questo settore:
«Nelle nostre macchine vengono inseriti sempre più sensori
per la raccolta di dati, allo scopo di riconoscere per tempo
i problemi e garantire un funzionamento regolare» spiega
René Stirnimann, responsabile dell’innovazione presso Ther-
moplan. Non è stato difficile convertire la spaziosa cabina in
un produttivo luogo di lavoro: i tecnici Thermoplan l’hanno
attrezzata con pannelli acustici fonoassorbenti, uno schermo
e un tavolino alto richiudibile. «In piedi si è più efficienti che
da seduti» afferma Stirnimann. Inoltre la sala riunioni mobile
rispecchia la cultura aziendale: «Un prodotto di successo
non può essere sviluppato nel chiuso della propria stanzetta.
Promuoviamo la trasparenza e lo scambio con tutti i reparti
in modo che sia l’intera azienda a contribuire.» Nel 2019
sarà lanciata la nuova ‹ammiraglia›: la Black & White 4.
In molte riunioni si sente dire: «Dobbiamo raccogliere
gente» ma mai come in Thermoplan, a Weggis (LU), l’af-
fermazione è stata più concreta: la nuova sala riunioni è
un vero montacarichi a quattro fermate. Per coinvolgere
il team del laboratorio di ricerca interno, è sufficiente
che i progettisti scendano dal primo piano al pianoterra.
L’ascensore è situato in posizione strategica nel reparto
innovazione.
L’impresa familiare fabbrica macchine per caffè professio-
nali di elevata qualità e conta attualmente 300 collabora-
tori. Nel 1998 è riuscita ad aggiudicarsi l’esclusiva per le
forniture a Starbucks: solo nelle filiali della catena statu-
nitense in tutto il mondo sono in funzione tra le 40.000 e
le 50.000 macchine Thermoplan. Tra gli altri grandi clienti
figurano Costa Coffee e Nespresso Professional.
Riunioni in corsa.Thermoplan è uno dei leader mondiali nella produzione di macchine per caffè professionali. Un montacarichi AS convertito è diventato la nuova fucina di idee dell’azienda.
Testo: Michael Staub Foto: Markus Beyeler
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1 Thermoplan è fra i principali datori di lavoro di Weggis.
2 Il piano superiore dello Sta-bilimento 3 accoglie fra l’altro Vendite, Programmazione e Direzione.
3 Il montacarichi trasformato viene utilizzato per riunioni in piedi: sono sufficienti un ta-volino ripiegabile, un monitor e qualche pannello insono-rizzante.
I Thermoplan AG, Weggis |
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Costante miglioramento
Diversi fattori hanno portato Thermoplan a detenere una
quota così ampia di mercato: accanto alla qualità e all’affi-
dabilità svizzere, incide anche il sistema di manutenzione.
Le macchine sono assemblate con criterio modulare e
i componenti meccanici e idraulici sono raggruppati in
diverse unità, che possono essere sostituite in 15 a 20 mi-
nuti. Le guarnizioni, ad esempio, non vengono cambiate
sul posto dal tecnico manutentore, ma viene semplice-
mente rimosso il modulo vecchio e inserito quello nuovo.
In tal modo il fermo macchina viene ridotto al minimo: un
aspetto fondamentale per le grandi catene di caffè.
Ciononostante il lavoro del reparto Innovazione non si
esaurisce mai: «Riceviamo molti feedback sia interna-
mente, dal reparto vendite, sia dal cliente e ci sono sem-
pre margini di miglioramento» afferma Stirnimann. Ad
esempio il telaio della «Mastrena», la famosa macchina
di Starbucks, è stato fornito per anni preassemblato e
verniciato a polvere, per evitare che ci si ferisse contro gli
angoli. Tuttavia il preassemblaggio rendeva la spedizione
molto voluminosa. Ora vengono fornite lamiere ricurve in
acciaio inox, rivettate dal tecnico sul posto, rendendo più
efficienti i trasporti senza aumentare significativamente la
complessità di fabbricazione.
René Stirnimann,responsabile Innovazione, Ther-moplan AG: «Con la conversione del vecchio montacarichi abbiamo realizzato la sala riunioni di cui avevamo urgente bisogno. AS ha effettuato in modo rapido e sem-plice gli adeguamenti necessari.»
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Marcel Imfeld,direttore regionale AS Wettswil: «È la prima volta che assisto alla conversione di un ascen-sore in sala riunioni, un’idea che si addice a questa azienda innovativa e si è rivelata subito buona.»
Grande sete
L’azienda distribuisce le proprie macchine in 72 Paesi.
Secondo Stirnimann è poco probabile che questo boom
del caffè termini: «In Svizzera ogni persona beve in media
circa 1.000 tazze di caffè all’anno, negli Stati Uniti 500 e
in Cina solo una: c’è quindi un grande potenziale.»
Marcel Imfeld, direttore di AS, non conosce altri ascensori
che fungono da sala riunioni: «Però l’idea della conver-
sione è buona, soprattutto in considerazione del costo
ridotto e del fatto che l’ascensore è tuttora operativo.»
L’intervento dei tecnici manutentori di AS si è limitato
all’installazione di una presa elettrica all’interno della
cabina, un’operazione rapida che consente agli specialisti
dell’innovazione di Thermoplan di lavorare nell’inusuale
sala riunioni e naturalmente di «andare a raccogliere»
persone.
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4 Con l’assemblaggio finale, tutti i moduli della Black & White 4 compact vengono uniti alla scocca.
5 Due addetti discutono l’installazione di un modulo idraulico per la nuova Black & White 4.
6 Espresso o cappuccino? Le macchine sono prodotti di fascia alta per il settore gastronomico.
7 Veloce, dinamica e ‹out-side the box›: la sala riunioni mobile è perfetta per il re-parto Innovazione.
8 Architettura moderna per l’area aziendale: è già in progetto un nuovo amplia-mento.
9 Swiss Made: le macchine da caffè totalmente automa-tiche portano un pezzo di Svizzera in ogni punto ven-dita Starbucks.
10 Una rete di distribuzione mondiale distribuita su 72 Paesi.
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Viaggio attraverso la luce.Luminosità, visibilità e sicurezza sono caratteristiche essenziali di un autosilo: il parcheggio ‹Rathaus› di Berna soddisfa questi requisiti grazie a due nuovi ascensori in vetro.
I nuovi ascensori in vetro del parcheggio in prossimità del
municipio di Berna consentono di compiere un viaggio
attraverso la luce, partendo dal quinto piano interrato nel
pendio dell’Aare. Sulla parete del vano l’illuminazione cam-
bia colore, passando dal bianco al rosso e poi al verde, al
giallo e al blu. Attraverso la parete vetrata di separazione si
può dare una sbirciata alla seconda cabina, nella quale una
famiglia sta arrivando al piano dove ha lasciato la vettura.
Poi tutto si fa sempre più luminoso: attraverso il soffitto di
vetro filtra la luce del giorno e al piano terra il colore cam-
bia un’ultima volta: la scena ora è dominata dal fitto verde
degli alberi e, un po’ più in basso, si scorge l’Aare.
Più trasparenza
Dopo circa 25 anni di servizio il vecchio impianto, costruito
da un fabbricante locale e composto da due cabine di ac-
ciaio chiuse su tutti i lati e collocate in un vano unico, era
giunto alla fine del suo ciclo di vita. «A livello tecnico era
ancora funzionale ma, dato l’elevato numero di corse do-
vute all’operatività 24 ore su 24, si era resa necessaria una
sostituzione» afferma Stefan Jost, direttore lavori dello
studio Delley + Partner e rappresentante del committente
Autoeinstellhalle Rathaus AG. AS Ascensori si è aggiudi-
cata l’appalto.
La sostituzione non apporta solo nuova tecnologia nel
parcheggio, ma anche maggiore trasparenza: «Oggi-
giorno luminosità, visibilità e sicurezza sono caratteri-
stiche essenziali per un autosilo» sottolinea Jost, la cui
azienda si occupa della gestione e della modernizzazione
di numerosi parcheggi. La situazione era particolarmente
complessa, poiché il parcheggio distribuito su cinque livelli
è molto profondo e il vano scale è insolitamente stretto.
Pertanto, insieme ad AS, è stato sviluppato un progetto
Testo: Michael Staub Foto: Maud Guye-Vuillème
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Stefan Jost, direttore lavori, Delley + Partner Architekten AG: «Ogni parcheg-gio presenta caratteristiche par-ticolari. Per soluzioni su misura come questa, AS Ascensori offre un rapporto qualità-prezzo mol-to vantaggioso.»
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1 Tanto cristallo e tanto verde nel parcheggio Rathaus di Berna: ora vale anche per gli ascensori.
2 L’elegante cassa delimita l’ingresso al parcheggio ri-spetto alla Chiesa francese.
3 L’illuminazione a LED diffe-renziata per piani diverte chi guarda verso il cielo del vano di corsa.
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La nuova parete divisoria in cri-stallo garantisce ulteriore traspa-renza e luce nel vano duplex.
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che fa apparire il vano più ampio e luminoso, con lastre di
vetro su cinque lati delle cabine e sulle facciate delle fer-
mate. «Così facendo, già solo a livello visivo, siamo riusciti
a portare più luce e spazio nel vano scale» spiega Jost.
Gemelle diverse
Sebbene a prima vista le due cabine sembrino identiche,
quella di destra è più bassa di ben quattro centimetri.
Il motivo è da ricondurre a una peculiarità del vano esi-
stente: «Dopo il piano intermedio vi è un dislivello. Poiché
il muro è portante, non è stato possibile rimuovere il
calcestruzzo e si è reso necessario un adeguamento della
cabina» afferma Christian Bellwald, ingegnere vendite
Modernizzazioni presso AS Schönbühl. L’adeguamento è
stato dettato anche dal fatto che le porte non si aprivano
tutte nella stessa direzione: ai piani interrati si entra nelle
cabine da sud mentre al pianoterra si esce attraverso le
porte a nord.
Il montaggio si è svolto in poco meno di sei mesi, durante
i quali il parcheggio è rimasto pienamente operativo. Per
motivi di sicurezza, i lavori sono iniziati con l’inserimento
notturno di una parete divisoria nel vano. «Abbiamo so-
stituito la prima cabina lasciando in funzione la seconda.
Dopo averla testata, siamo passati alla sostituzione della
seconda» racconta Bellwald. Durante i lavori la nuova
cabina ha quindi sostenuto la maggior parte del carico:
solo fino all’entrata in funzione della seconda cabina
(dopo circa tre mesi) sono state registrate 180.000 corse.
Il motore e la guida sono stati montati sulla parete esterna
sinistra del vano, affinché la parte centrale fosse libera da
cavi o contrappesi.
LED: un valore aggiunto
Un importante elemento del nuovo impianto è rappresen-
tato dall’illuminazione di diversi colori montata sulla parete
posteriore del vano. In genere nei parcheggi viene asso-
ciato un colore a ogni livello, motivo per cui le facciate me-
talliche del vecchio impianto erano laccate di colori diversi.
Tuttavia con le parti frontali in vetro questa possibilità è
venuta meno e la verniciatura delle pareti del vano non
avrebbe sortito l’effetto desiderato. «Nella commissione di
costruzione ci siamo scervellati poiché volevamo assoluta-
mente mantenere il codice colore» ricorda Jost. L’utilizzo
dei LED sembrava la soluzione più ovvia, ma non era facil-
mente realizzabile: «Se la luce è troppo forte può risultare
abbagliante, un effetto che volevamo naturalmente evi-
tare» afferma Jost. Dopo un’impegnativa campionatura è
stata trovata la soluzione ottimale.
E se ci si dimentica del piano in cui è parcheggiata l’auto
nonostante gli elementi cromatici? Il parcheggio Rathaus
è attrezzato anche per questa eventualità: nello spazio tra
le porte dei due ascensori vi sono foglietti strappabili da
portare con sé.
Christian Bellwald,Vendita Modernizzazione, AS Berna: «L’impianto chiuso su tutti i lati è stato sostituito da un ascensore in vetro, per dare maggiore luminosità, visibilità e sicurezza.»
4 Le corrette strisce a LED sono state valutate tramite complesse campionature.
5 Ariosità e luce contraddi-stinguono l’area delle casse nel cuore del centro storico.
6 I bigliettini di carta sono un’ulteriore promemoria.
7 Grazie all’attento studio effettuato, il parcheggio si presenta luminoso, piacevole e sicuro.
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Sales support regionale per le filiali
Buona parte dei 40 collaboratori del centro di competenza
è costituita da ingegneri e tecnici. Due anni fa è stato inol-
tre istituito un Sales Support regionale, con tre specialisti
che operano sul posto nelle diverse regioni, ma tornano
regolarmente a Wolfertswil per mantenere il contatto con
il centro di competenza.
Se necessario, il preassemblaggio viene effettuato al cen-
tro di competenza. In progetti come questi i montatori
si recano a Degersheim oppure effettuano l’installazione
con il sostegno dei tecnici del centro di competenza.
«Spesso i nostri collaboratori forniscono supporto diret-
tamente sul campo» afferma Köppel. Quando si parla di
engineering e sviluppo non si può prescindere dall’ottimiz-
zazione: i prodotti vengono standardizzati fino al raggiun-
gimento di un rapporto costi-benefici ottimale. A tal fine
poco tempo fa nello stabilimento di Degersheim sono stati
sviluppati i modelli Carico (montacarichi), Colosso (mon-
tacarichi per trasporti pesanti) e Traffico (montauto). Tra i
collaboratori del centro figura anche un piccolo team R&D
altamente innovativo, che sviluppa prodotti e componenti
in stretta collaborazione con clienti e fornitori.
Davanti allo stabilimento di Wolfertswil, frazione di Degers-
heim, pascolano le mucche, mentre nell’accogliente giar-
dino dell’osteria Löwen, a un passo da lì, un gruppo di
anziani signori gioca a Jass. Quassù, a dieci minuti di auto
da Flawil, il mondo sembra ancora girare nel verso giusto:
«È un luogo idilliaco, con molti vantaggi, ma non a tutti
piace vivere isolati» ammette Markus Köppel, ingegnere
elettronico esperto, da dodici anni in AS e da tre respon-
sabile del centro di competenza di Degersheim. Durante
l’‹era Köppel› il centro ha vissuto uno sviluppo decisivo:
ora la manifattura per montacarichi e ascensori inclinati
fornisce sostegno alle filiali AS di tutta la Svizzera a livello
di elaborazione preventivi, vendita, progettazione, forni-
tura e montaggio di impianti complessi. In particolare nel
campo delle modernizzazioni il preventivo spesso richiede
analisi del potenziale: «Per i montacarichi è necessario sa-
pere con precisione la destinazione d’uso. Come si svolge
l’operazione di carico? A seconda dei casi sono richiesti
particolari meccanismi di bloccaggio o quattro o più bi-
nari, anziché due, a fini di rinforzo. Si tratta di soluzioni
speciali su misura, con elevata componente ingegneristica,
per aziende dei settori più disparati» spiega Köppel.
Competenza svizzera per ogni evenienza.In Svizzera chi dice Degersheim dice centro di competenza ascensori. Gli specialisti del centro di competenza Degersheim si occupano di engineering, progettazione, preassemblaggio e supporto al montaggio per progetti AS di particolare complessità.
Testo: Michael ZollingerFoto: Frank Brüderli
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| Centro di competenza Degersheim I
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I Centro di competenza Degersheim |
1 Engineering a Degersheim: la miglior soluzione è spesso frutto del lavoro di squadra.
2 Qui si fanno scintille: i lavori manuali fanno parte della quotidianità al centro di competenza.
Immagine a destraAmpio bagaglio di compe-tenze in materia di ascensori: ecco ciò che caratterizza il centro di competenza.
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| Centro di competenza Degersheim I
Al centro di competenza le ca-bine vengono preassemblate in modo che i montatori risparmino tempo al cantiere.
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Grande progetto a Ginevra
Il centro partecipa anche al progetto CEVA a Ginevra, la
linea ferroviaria Cornavin-Eaux-Vives-Annemasse che, a
partire dalla fine del 2019, collegherà il comune francese
di confine Annemasse a Ginevra e alla relativa stazione
centrale Cornavin. Entro il 2020 AS fornirà un totale di
13 ascensori. Tra gli altri progetti di spicco figurano un
nuovo ascensore idraulico per persone presso la stazione
dell’ospedale di Zollikerberg della Forchbahn e uno spe-
ciale ascensore di design, in vetro, a Langenthal nel Can-
tone di Berna. Sono progetti come questi che mettono
alla prova gli specialisti di Degersheim e richiedono un
ampio bagaglio di competenze.
Fondato come Hans Schweizer AG
Il centro di competenza di Degersheim vanta una lunga
storia: la pietra angolare dell’attuale sede è stata posta
nel 1963 da Hans Schweizer di Flawil, che agli inizi degli
anni ’90 cedette l’azienda di ascensori a nuovi proprietari,
i quali la trasferirono a loro volta ad AS nel 1998. Con-
sapevole di questa tradizione, Köppel dirige il centro di
competenza come una PMI, caratterizzata da una cultura
aziendale familiare e da collaboratori dotati di grande
iniziativa personale. «La nostra nuova piattaforma, che
comprende i prodotti a marchio Carico, Colosso e Traffico
nonché il modello inclinato Inclino, ci ha dato nuovo slan-
cio. Gli ultimi dati confermano che ci siamo mossi nella
giusta direzione» afferma il direttore. Poiché in regione il
centro di competenza è uno dei principali datori di lavoro,
per Köppel è scontato partecipare all’associazione degli
imprenditori locale per ribadire il profondo radicamento
territoriale di questa realtà. La sede è stata ulteriormente
valorizzata con l’apertura del moderno Event Center, nel
quale dalla fine del 2013 i clienti possono visionare diversi
prodotti e conoscere da vicino la cultura AS.
Markus Köppel,direttore del centro di com-petenza AS di Degersheim:«Siamo fieri di poter con-tribuire alla salvaguardia dell’elveticità dei prodotti AS. Swissness significa for-nire competenza svizzera per un mercato esigente come quello nazionale. L’obiettivo del centro di competenza di Degersheim è migliorare costantemente e con sempre maggiore rapidità.»
I Centro di competenza Degersheim |
3 Il centro di competenza attira numerosi visitatori.
4 Al Centro visitatori si può conoscere da vicino la cul-tura AS.
5 Anche i membri della Camera di Commercio e dell’Industria di San Gallo-Appenzello hanno visitato Degersheim.
6 I visitatori sono affascinati dagli imponenti motori.
Gra
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La manutenzione degli ascensori è compito mio
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