Dipartimento Oncologico Direttore: Prof. Marco Carini Direttore: … · “Per quanto sia lungo il...

16
Isolamento protettivo nelle malattie ematologiche Dipartimento Oncologico Direttore: Prof. Marco Carini SOD Ematologia Direttore: Prof. Alberto Bosi Guida alla Degenza Padiglione 15 Piastra dei Servizi Coordinatore Infermieristico: Mauro Marsullo DEGENZE ONCO-EMATOLOGICHE www.aou-careggi.toscana.it

Transcript of Dipartimento Oncologico Direttore: Prof. Marco Carini Direttore: … · “Per quanto sia lungo il...

Isolamento protettivo nelle malattie ematologiche

Dipartimento OncologicoDirettore: Prof. Marco Carini

SOD EmatologiaDirettore: Prof. Alberto Bosi

Guid

a al

la D

egen

za

Padiglione 15Piastra dei Servizi

Coordinatore Infermieristico:Mauro Marsullo

DEGENZEONCO-EMATOLOGICHE

www.aou-careggi.toscana.it

Questa guida è rivolta ai pazienti, ai loro familiari e amici e illustra la struttura, gli aspetti più rilevanti della degenza nel nostro reparto e alcune importanti norme comportamentali volte a garantire la sicurezza delle persone degenti attraverso un gioco di squadra, impegnativo ma sicuramente vincente, in collaborazione con il personale sanitario.

Qui potete trovare alcune indicazioni standard valide nella maggior parte dei casi, ma non contempla situazioni legate a particolari variabili individuali.

La guida supporta e non sostituisce le informazioni personalizzate che il medico, gli infermieri e gli altri operatori sanitari danno direttamente al paziente.

Il personale è sempre disponibile per ogni altro chiarimento.

Ulteriori informazioni sul ricovero in generale sono reperibili nel sito AOUC.

Dege

nze

onco

-em

atol

ogic

heIs

olam

ento

pro

tetti

vo n

elle

mal

attie

em

atol

ogic

he

“Per quanto sia lungoil temporale,

il sole torna sempre a brillare tra le nuvole”

- Khalil Gibran

3

SOMMARIO

1.L’ISOLAMENTO PROTETTIVO pag. 4 1.1 Caratteristiche del reparto di degenza pag. 4

1.2 Raccomandazioni pag. 5

2. LE ATTIVITÀ DELLA GIORNATA pag. 5 2.1 Mattino pag. 5

2.2 Pomeriggio pag. 5

2.3 Sera pag. 6

3. IGIENE pag. 6 3.1 Servizi e materiali offerti pag. 6

3.2 Lavaggio delle mani pag. 6

3.3 Igiene dei genitali pag. 8

3.4 Doccia pag. 9

3.5 Autoispezione pag. 9

3.6 Igiene del cavo orale pag. 10

3.7 Igiene del cavo orale in fase di aplasia pag. 10

4. ALIMENTAZIONE pag. 11 4.1 Pranzo e cena pag. 11

4.2 Tutti i giorni pag. 11

4.3 Scorta pag. 12

4.4 Alimenti e bevande di provenienza esterna consentiti pag. 12

4.5 Alimenti sconsigliati pag. 13

4.6 Alimenti consigliati pag. 13

5. CONSIGLI FISIOTERAPICI pag. 13 5.1 Affaticamento pag. 13

5.2 Consigli pag. 14

5.3 Esercizi pag. 14

5.4 Prima di tornare a casa pag. 14

6. DONARE IL SANGUE pag. 157. CASE DI ACCOGLIENZA AIL pag. 15

1. L’ISOLAMENTO PROTETTIVOPer isolamento protettivo si intende la permanenza in un ambiente a bassa carica microbica, ottenuta con accorgimenti strutturali e rigide norme comportamentali per operatori sanitari, degenti e visitatori.L’isolamento protettivo è necessario per i pazienti che effettuano il trattamento chemioterapico che, comunemente, si associa a un drastico abbassamento delle difese immunitarie, spesso già fortemente compromesse dalla malattia ematologica.In particolare i pazienti affetti da leucemia acuta effettuano terapie definite “aplastizzanti”, cioè che bloccano la produzione di cellule del sangue da parte del midollo osseo. Durante questa fase di “aplasia” i livelli di globuli bianchi rimangono estremamente bassi per diversi giorni, con conseguente ridotta capacità del paziente di contrastare le infezioni.

L’isolamento protettivo è necessario per ridurre il rischio di contrarre infezioni a provenienza esterna.A tutela di tutti i degenti è importante che anche i pazienti che non effettuano trattamenti aplastizzanti e i loro parenti rispettino le norme che garantiscono il mantenimento dell’isolamento protettivo in tutto il reparto.

1.1 Caratteristiche del reparto di degenzaL’Area di attività Degenze onco-ematologiche è costituito da 14 camere con bagno e un numero di posti letto di 2 per stanza, che saranno occupati sulla base delle esigenze cliniche.Ogni stanza è dotata di:• un piccolo frigorifero• 2 letti articolati, a regolazione elettrica, dotati ciascuno

di televisore con comandi integrati con il sistema di chiamata infermieristica

Ogni posto letto è dotato di un armadietto e di un comodino.La bassa carica microbica ambientale viene mantenuta attraverso: • chiusura di porte e finestre• trattamento di filtrazione e ricambio continuo dell’aria

all’interno delle stanze di degenza

Dege

nze

onco

-em

atol

ogic

heIs

olam

ento

pro

tetti

vo n

elle

mal

attie

em

atol

ogic

he

5

• filtraggio dell’acqua attraverso filtri barriera• rigide procedure di ingresso di materiali e persone• particolari procedure di sanificazione degli ambienti

1.2 RaccomandazioniPer evitare la crescita di microorganismi potenzialmente dannosi e abbassare il rischio di contrarre infezioni si raccomanda di:• mantenere libere le superfici del proprio comodino per consentirne la pulizia• non lasciare nel bagno i propri effetti personali (come asciugamani e biancheria), ma

riporli sempre nel proprio armadietto o comodinoCambiare una volta al giorno gli asciugamani (doccia, viso e bidet) ed asciugarsi le mani sempre con una salvietta monouso.Se la camera è condivisa con un’altro utente prima di utilizzare il bagno (doccia, WC, lavandino) spruzzare il disinfettante disponibile su tutte le parti con cui si potrebbe venire a contatto, farlo agire per qualche minuto e solo successivamente procedere con l’utilizzo.

2. LE ATTIVITÀ DELLA GIORNATALa giornata all’interno della camera di degenza è occupata in parte da attività di cura e di assistenza e in parte da momenti di riposo e svago.Orientativamente una giornata di degenza si svolge come segue:

2.1 Mattino • prelievi ematici• rilevamento di parametri vitali secondo condizione cliniche o esigenze terapeutiche/

assistenziali (frequenza del polso, pressione arteriosa, frequenza respiratoria, saturazione ossigeno)

• temperatura corporea• peso• colazione• igiene del cavo orale• somministrazione della terapia (la somministrazione della terapia può avvenire nell’arco

della intera mattinata)• doccia• riordino e pulizia della camera• visita medica• pranzo• igiene del cavo orale

2.2 Pomeriggio• somministrazione della terapia (che può avvenire nell’arco dell’intero pomeriggio)• medicazioni (in base alle condizioni della medicazione stessa e/o alle esigenze

organizzative/cliniche queste potrebbero essere riprogrammate in ore e giorni diverse)

• rilievo della temperatura corporea (o di ulteriori parametri, a seconda delle esigenze cliniche)

• igiene del cavo orale

2.3 Sera• cena• igiene del cavo orale• somministrazione della terapia (che può avvenire

nell’arco della notte)• rilievo della temperatura corporea (o di ulteriori parametri,

a seconda delle esigenze cliniche)

3. IGIENEL’igiene è uno degli aspetti più importanti legati alla riduzione del rischio di contrarre infezioni.Per una corretta igiene della persona seguire attentamente le varie procedure nei dettagli, rispettare la frequenza indicata e il materiale da usare.

3.1 Servizi e materiali offerti• salviette per asciugare le mani• amuchina per disinfettare i bordi dei sanitari• carta igienica• sapone liquido a ph neutro• asciugamani piccoli e grandi• creme idratanti• due tipi di sapone liquido: uno per l’igiene intima e uno

per il corpo con ph adeguato per evitare la screpolature della cute dovuta ai frequenti lavaggi (vedi anche paragrafo “Lavaggio delle mani”)

La frequente idratazione della cute, con le creme fornite dal personale sanitario, è importante per la prevenzione delle screpolature che alterano la funzione barriera della pelle.

• è fortemente sconsigliato l’uso di saponi contenenti alcool o comunque agenti irritanti

• è sconsigliato l’uso di profumi (o deodoranti alcolici o comunque irritanti) e di cosmetici

3.2 Lavaggio delle maniLe mani sono il veicolo principale per il trasporto di agenti patogeni e non. Ciò vuol dire che con esse si possono trasmettere le infezioni.

Dege

nze

onco

-em

atol

ogic

heIs

olam

ento

pro

tetti

vo n

elle

mal

attie

em

atol

ogic

he

7

Anche nel contesto comunitario l’igiene delle mani è riconosciuta essere un’importante misura per prevenire e controllare le malattie infettive e può significativamente ridurne l’insorgenza. (Luby SP et al., 2004; Luby SP et al., 2005).

L’efficacia dell’igiene delle mani dipende da tre fattori:

1. il sapone

2. il frizionamento

3. la procedura con la quale si asciugano

Recenti linee guida dell’OMS per il controllo delle infezioni offrono una più dettagliata analisi delle procedure di antisepsi idroalcolica e suggeriscono che l’igiene delle mani possa essere efficacemente assicurata sia dal lavaggio semplice delle mani che dalla frizione alcolica, senza utilizzo di acqua, con pari efficacia. (Ducel G., 2004; Price P.B., 1938).

ObiettivoLimitare il più possibile la contaminazione microbica della stanza di degenza, del proprio corpo e della superficie cutanea.

Frequenza� prima dei pasti� prima dell’assunzione della terapia� prima della pulizia del cavo orale con garzine (vedi pagine successive)� dopo essere stati in bagno� dopo essersi soffiati il naso (o coperta la bocca con la mano durante episodi di tosse)� dopo essere venuti a contatto con oggetti non disinfettati o di altri pazienti

Occorrente� sapone presente nella stanza � acqua corrente� salviette di carta monouso� crema idratante

Procedura� bagnare le mani� prendere il liquido disinfettante/detergente nel palmo della mano� procedere allo sfregamento di tutte le superfici delle mani (dorso, palmi, spazi interdigitali) ed insaponare bene� sciacquare accuratamente (non devono restare residui di sapone)

� procedere all’asciugatura tamponando con le salviette monouso ponendo attenzione a non lasciare le mani umide� non toccare superfici, rubinetti, lavandini, dopo essersi lavati� idratare la pelle con la crema idratate più volte al giorno per impedire la screpolatura delle mani

3.3 Igiene dei genitaliNei genitali risiedono e si sviluppano molti germi, per questo è di fondamentale importanza, durante tutta la degenza, eseguire l’igiene in modo scrupoloso e continuo.

ObiettivoAttraverso l’esecuzione del bidet, si riduce la flora batterica, al fine di evitare rischi di contaminazione.

Frequenza� tutti giorni, almeno una volta al giorno� dopo ogni evacuazione

Occorrente� sapone� asciugamano personale

Procedura� bagnare i genitali� insaponare i genitali� risciacquare i genitali� bagnare la zona perianale� insaponare la zona perianale� risciacquare la zona perianale� asciugare accuratamente prima i genitali, poi la zona perianale� al termine lavarsi le mani

N.B. Il vaso ed il bidet vengono usati da tutte le persone che occupano la stanza di degenza; per questo ogni volta che si deve fare uso di questi sanitari è opportuno procedere preventivamente alla pulizia dei loro bordi (cioè della parte che entrerà a contatto con la cute) con salviettine e disinfettante a base di ipoclorito di sodio (l’occorrente è a disposizione nel bagno stesso).

Dege

nze

onco

-em

atol

ogic

heIs

olam

ento

pro

tetti

vo n

elle

mal

attie

em

atol

ogic

he

9

3.4 DocciaObiettivoRiduzione, attraverso il lavaggio accurato di tutta la superficie corporea, della carica microbica della cute, normalmente sede di innumerevoli microrganismi, sia appartenenti alla flora batterica normalmente presente sulla cute, sia ad altre categorie, che possono determinare l’insorgenza e la trasmissione di infezioni.

FrequenzaVa effettuata tutti i giorni o, al massimo, a giorni alterni.

Occorrente� sapone� asciugamano personale� sostanze emollienti: crema (meglio se priva di profumi) oppure olio per bambini o olio di mandorle

Procedura� bagnare i capelli e la cute� insaponare: prima con lo shampoo, poi con il detergente per il corpo partendo dall’alto verso il basso� risciacquare � asciugare senza strofinare� idratare la cute con sostanze emollienti

3.5 AutoispezioneObiettivoRilevare precocemente eventuali alterazioni dell’integrità cutanea, partendo dal presupposto che ognuno di noi conosce il proprio corpo meglio degli altri.

FrequenzaOgni giorno, in modo particolare il giorno in cui si esegue la doccia, prima di farla.

ProceduraControllare tutto il corpo, con maggiore attenzione alle zone a rischio:� ascelle� pliche cutanee (zona sottomammaria e inguinale)� genitali� piedi

Le alterazioni da rilevare sono:� arrossamenti� secchezza o desquamazione della cute� abrasioni

� petecchie (piccolo punti rossi sulla cute dovuti a un piccolo sanguinamento sottocutaneo)� ecchimosi (piccoli lividi)� prurito o senso di calore

Riferire al personale qualsiasi alterazione rilevata e l’evoluzione di eventuali lesioni rispetto ai giorni precedenti.

3.6 Igiene del cavo oraleDiminuire la carica microbica del cavo orale.

FrequenzaDopo ogni pasto o almeno tre volte al giorno.

ProceduraIl personale indicherà la soluzione più indicata per la singola persona.� normale spazzolino, se il numero delle piastrine è sufficiente a supportare l’uso dello spazzolino� particolari spazzolini monouso meno traumatici (in dotazione nel reparto), se il numero delle piastrine è molto basso � colluttorio disinfettante (disponibile in commercio)� colluttori preparati dal personale, in casi particolari

I colluttori non devono essere inghiottiti.

3.7 Igiene del cavo orale in fase di aplasiaObiettivoPrevenire lesioni traumatiche della mucosa orale, la sovrammissione di batteri o funghi e la mucosite (lesione e infiammazione generalizzata della mucosa del cavo orale) durante la fase di aplasia.

FrequenzaAlmeno tre volte al giorno.

Procedura1. togliere eventuali protesi dentali mobili 2. predisporre tutto l’occorrente per la pulizia del cavo

orale:- 7 garze sterili piccole- soluzione fisiologica- collutorio disinfettante- occorrente per lavaggio mani

Dege

nze

onco

-em

atol

ogic

heIs

olam

ento

pro

tetti

vo n

elle

mal

attie

em

atol

ogic

he

11

3. lavare le mani con il disinfettante/detergente4. aprire il pacchetto di garze sterili e bagnarle con acqua filtrata del rubinetto; in

caso di lesioni utilizzare acqua sterile oppure soluzione fisiologica5. arrotolare le garze al dito ed effettuare la pulizia della bocca dall’interno verso

l’esterno- usando una garza diversa per ogni parte della bocca:- palato- lingua- parte sotto la lingua- arcata dentaria superiore interna - arcata dentaria superiore esterna- arcata dentaria inferiore interna- arcata dentaria inferiore esterna

6. terminare con sciacqui e gargarismi con il collutorio disinfettante

4. ALIMENTAZIONEObiettivoNon gravare l’organismo, già fortemente impegnato a tollerare la tossicità dei farmaci, con un ulteriore lavoro, come potrebbe verificarsi con l’assunzione di particolari alimenti.Ridurre il rischio di infezioni esogene da alimenti facendo attenzione alla qualità dei cibi, alle procedure di conservazione, preparazione, trasporto e modalità di consumo.

4.1 Pranzo e cenaIl primo, il secondo e il contorno vengono forniti sigillati in monoporzioni, trasportati in reparto con un carrello termico e aperti dal destinatario all’interno della stanza di degenza.

Il menù è vario e può essere modificato in base a esigenze personali o diete prescritte. La distribuzione del cibo avviene iniziando alternativamente dai corridoi est ed ovest.Periodicamente ad ogni paziente vengono consegnate posate, tovagliette e bicchieri, tutto monouso.

4.2 Tutti i giorni

La mattina sono distribuiti per il consumo fresco quotidiano:� pane� frutta (è già disinfettata con acqua ed amuchina, va consumata sbucciata)� succhi di frutta� budini� formaggini

4.3 ScortaNell’armadio � stoviglie monouso (piatti, scodelle, bicchieri, posate e tovagliette)

Nel comodino � 1 bottiglia di acqua minerale naturale in scorta e 1 bottiglia in uso

Quando la scorta in dotazione è finita chiedere il reintegro al personale sanitario.All’interno della stanza di degenza è disponibile un bollitore elettrico per riscaldare soltanto acqua per la preparazione in tazza di tè, camomilla o caffè.Chiedere sempre prima al personale sanitario in servizio conferma o meno se debba essere digiuno per eventuali esami.

4.4 Alimenti e bevande di provenienza esterna consentitiÈ consentito introdurre alimenti e bevande dall’esterno, con alcuni accorgimenti: � tutti gli alimenti devono essere di preparazione industriale e confezionati singolarmente (per es. non introdurre prodotti sfusi di pasticceria); controllare sempre la data di scadenza!

� le confezioni devono essere monodose o monoporzione, in modo da poter essere consumate immediatamente

� limitare la quantità e le dimensioni delle scorte, poiché gli spazi a disposizione all’interno della stanza sono limitati e il frigorifero è in comune con l’altro degente

� per garantire la sicurezza degli alimenti, questi non devono essere manipolati o riscaldati dal personale del reparto; infatti, né il forno elettrico, né il forno a microonde garantiscono la distruzione di microrganismi patogeni

� sono sconsigliati cibi in lattina per la possibilità di tagliarsi durante la manovra di apertura; sono invece consigliati alimenti in contenitori di plastica.

� è consentito l’uso della pentola a pressione per la preparazione a domicilio di pietanze da portare alla persona degente, con questi accorgimenti: la pentola deve essere chiusa all’inizio della cottura e aperta dal

Dege

nze

onco

-em

atol

ogic

heIs

olam

ento

pro

tetti

vo n

elle

mal

attie

em

atol

ogic

he

13

destinatario solo all’interno della camera, dopodiché, una volta aperta, l’alimento deve essere consumato subito

Una volta aperti i contenitori o le confezioni, consumare subito gli alimenti e gettare il rimanente.

4.5 Alimenti sconsigliati � yogurt � mozzarella � affettati non confezionati sottovuoto � crostacei e molluschi � verdure crude � vino e alcolici � cioccolata � crema o panna fresca � frutta fresca non sbucciabile � frutta secca (arachidi, pistacchi, ecc.) � pane fresco � latte fresco � formaggi freschi o crudi

4.6 Alimenti consigliati � merendine incartate singolarmente � caramelle incartate singolarmente � acqua naturale o gassata in confezioni da mezzo litro � bevande tipo integratori salini, cola, succhi di frutta (monodose) � biscotti in confezioni da massimo 300 grammi (monodose) � prugne (previo consenso medico) in confezioni sottovuoto e monodose � pane tipo pancarré o sandwich in confezione singola o piccole confezioni � prosciutto crudo, prosciutto cotto, mortadella, bresaola, parmigiano, groviera, formaggini: monodose e/o in confezione sottovuoto

� frutta fresca con la buccia da disinfettare con amuchina, rimuovendo comunque la buccia prima del consumo

5. CONSIGLI FISIOTERAPICI5.1 AffaticamentoLe terapie possono provocare senso di stanchezza e affaticamento che spesso portano a ridurre spontaneamente le attività giornaliere; ma in questo modo diminuiscono anche la massa muscolare e la funzione cardio-respiratoria. Studi su questo argomento hanno dimostrato che mantenere una certa attività fisica, in sicurezza, previene lo stato di affaticamento e aiuta a riprendere le proprie attività una volta dimessi.

5.2 Consigli� a letto cambiare spesso posizione e non accavallare le gambe o le caviglie� cercare di mantenere l’autonomia nel camminare, ma se non vi sentite sicuri chiamare il personale� è possibile avere difficoltà ad alzarsi dalla sedia; informare il personale e posizionare un cuscino sulla sedia per alzare leggermente la seduta� nel bagno aiutarsi con i maniglioni per l’appoggio� cercare di mangiare in posizione seduta, sul bordo letto o su una sedia� non è obbligatorio rimanere a letto in caso si desideri stare seduti, fare attenzione però a non affaticare la colonna vertebrale e, all’insorgere di stanchezza, se necessario chiedere l’aiuto del personale per essere riaccompagnati a letto.

5.3 EserciziSono consigliati semplici esercizi di rafforzamento muscolare che potete eseguire da soli, per qualche minuto ogni ora.

1. distesi a letto flettere i piedi lentamente verso l’alto e verso il basso

2. sia a letto che in posizione seduta tenere distese le ginocchia per qualche secondo in modo da far lavorare i muscoli anteriori della coscia

3. camminare per qualche minuto ogni ora può aiutare a non perdere la forza degli arti inferiori

4. prendere respiri profondi, molto lentamente, e soffiare fuori l’aria altrettanto lentamente

Seguite attentamente il programma delle attività giornaliere.

5.4 Prima di tornare a casaIn caso di debolezza o per recuperate la forma fisica rivolgersi al medico del reparto per formulare un programma di attività adatto alle esigenze di ciascuno.

Dege

nze

onco

-em

atol

ogic

heIs

olam

ento

pro

tetti

vo n

elle

mal

attie

em

atol

ogic

he

15

6. DONARE IL SANGUEPer la terapia delle persone affette da patologie ematologiche sono necessari anche emocomponenti ed emoderivati. Parenti e amici sono invitati a donare sangue intero, plasma o piastrine. L’eventuale donazione non può essere destinata a uno specifico paziente, ma serve a dare il proprio contributo per il circuito che garantisce l’approvvigionamento di sangue a tutti i pazienti, compresi quelli degenti in Ematologia.Per donare sangue a Careggi è possibile rivolgersi ai seguenti numeri telefonici:Tel. 055.794.9247 - 055.411.030Maggiori informazioni sul sito www.aou-careggi.toscana.it

7. CASE DI ACCOGLIENZA AILL’AIL di Firenze (Associazione Italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma onlus) si occupa di:� assistenza domiciliare medica e infermieristica� ricerca scientifica� volontariato presso il Day Hospital Ematologico di Careggi e vari reparti dell’Ospedale Pediatrico Meyer � accoglienza gratuita di malati e loro familiari in difficoltà, nelle due case di accoglienza

La prima Casa AIL, inaugurata nell’aprile 2010, è situata in piazza di Careggi n. 2, a Firenze e si trova vicina agli ospedali di Careggi e Meyer; dispone di 17 stanze luminose dotate di bagno, un soggiorno, una sala giochi per bambini, una lavanderia, tre cucinotti e un ampio giardino.Nell’agosto 2012 è stata aperta la seconda Casa AIL in via di Camporeggi, 2 a Firenze, è ricavata da un appartamento, donato all’AIL anni orsono, in grado di ospitare quattro nuclei familiari.Le due strutture permettono ai pazienti e ai loro familiari di raggiungere i reparti ospedalieri con estrema facilità.

Sedi Legale e Casa Accoglienza:Via di Camporeggi, 2 - 50129 Firenze Tel. 055.48.33.06

Sedi Operativa e Casa Accoglienza:Piazza di Careggi, 2 - 50139 Firenze Tel./Fax 055.43.64.273

E-mail: [email protected]

Sito web: www.ailfirenze.it

Area Comunicazione© AOU Careggi, Firenze

Maggio 2016i/1012/24

AziendaOspedaliero-UniversitariaCareggi

Sede Legale:Largo G.A. Brambilla, 350134 - Firenze

Centralino:Tel. 055.794.111

[email protected]

[email protected]

Ufficio Relazionicon il Pubblico:Tel. 055.794.7790

[email protected]

Per contattarci:

Telefoni: 055.794.7276 055.794.7277

Fax: 055.794.6662 055.794.9749

Email: [email protected]