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Dipartimento di Economia Economia delle Aziende Pubbliche Prof. Antonello Zangrandi LEZIONE N.8

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Dipartimento di Economia. Economia delle Aziende Pubbliche. Prof. Antonello Zangrandi. LEZIONE N.8. L’AUTONOMIA NELLA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI E NELL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO. Economia delle Aziende Pubbliche. In particolare gli elementi che la caratterizzano sono i seguenti: - PowerPoint PPT Presentation

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Economia delle Aziende Pubbliche

Prof. Antonello Zangrandi

LEZIONE N.8

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Economia delle Aziende Pubbliche

L’AUTONOMIA NELLA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI

E NELL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

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In particolare gli elementi che la caratterizzano sono i seguenti:

1. Il processo decisionale: gli atti deliberativi;

2. I vincoli connessi alla gestione del personale: rigidità ed innovazione.

3. La tipica suddivisione del lavoro nel Comune: la settorializzazione;

4. Il rapporto tra momento politico e dirigenti: le relazioni organizzative;

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Il processo decisionale: gli atti deliberativi

Le decisioni negli enti pubblici si realizzano attraverso atti formali.

Si è soliti parlare per gli enti pubblici di: processo decisionale formale basato sugli atti.

Tutte le decisioni rilevanti nei confronti di terzi, nell’ambito degli enti locali, devono essere ricomprese in atti deliberativi

che le formalizzano.

L’atto deliberativo rappresenta dunque la conclusione del processo decisionale, fondamentale per realizzare poi

concretamente quanto individuato.

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Il processo decisionale: gli atti deliberativi

L’atto deliberativo contiene alcuni elementi caratterizzanti:

•Un contenuto decisionale specifico;

•Le motivazioni connesse all’atto;

•Le modalità attraverso cui si è assunto;

•Il parere sulla regolarità tecnica, contabile e di legittimità.

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Il processo decisionale: gli atti deliberativi

L’atto deliberativo è l’elemento che permette all’ente di operare.

L’atto deliberativo è dunque ciò che precede le operazioni di una catena

ipoteticamente di questo tipo:

Decisione Operazione Risultato

La gestione per atti vuole formalizzare le decisioni, ipotizzando che in questo modo sia possibile governare le

decisioni.

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Il processo decisionale: gli atti deliberativi

Nel processo decisionale dell’ente l’atto deliberativo rappresenta quindi il punto di integrazione fondamentale,

mentre l’obiettivo per cui l’atto è costruito rimane sostanzialmente implicito: il processo decisionale vede nell’atto

il suo prodotto, prodotto che permetterà di raggiungere i risultati desiderati, attraverso una sua applicazione.

Le conseguenze organizzative del processo decisionale integrato sugli atti sono così sintetizzabili:

1. Responsabilità sugli atti deliberativi;2. Tempi e forme del processo decisionale;

3. Processi decisionali paralleli;4. Professionalità diversificate e conflittuali.

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• A fronte di un obiettivo generale di gestione unitaria prende forma un sistema decisionale

frammentato caratterizzato dalla numerosità degli atti, in cui prevale un forte orientamento alla

forma che ostacola il coordinamento di operazioni e processi

• L’orientamento all’atto ed al processo tecnico (decisione – esecuzione – singolo atto) ostacola un

orientamento ai risultati che prevede la focalizzazione su processi tra loro articolati frutto

di un sistema complesso di decisioni.

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FORMA DELL’ATTO

LEGITTIMITA’ dell’ATTO

(l’atto incorpora una decisione)

Il processo decisionale: gli atti deliberativi

L’orientamento alla forma rende un atto legittimo se l’atto è formalmente corretto, a

prescindere dal contenuto dello stesso.Economia delle Aziende Pubbliche

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COME IL MODELLO DECISIONALE PER ATTI (PREVALENZA DEL CRITERIO DELLA FORMA)

INCIDE SUL PERSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI?

PER PERSEGUIRE UN OBIETTIVO, OCCORRE STABILIRE LE AZIONI NECESSARIE, A CIASCUNA

DELLE QUALI CORRISPONDE UN ATTO AMMIISTRATIVO.

IL PROCESSO DECISIONALE

SI FRAMMENTA IN MOLTI ATTI AMMINISTRATIVI

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TANTO PIU’ ELEVATA E’ LA FRAMMENTAZIONE DEL PROCESSO DECISIONALE, TANTO MAGGIORE E’ IL

FABBISOGNO DI COORDINAMENTO.

SI CREANO CONDIZIONI CHE RENDONO OGGETTIVAMENTE DIFFICILE COORDINARE LE

DECISIONI.

PER UNA GESTIONE UNITARIA:

IL CRITERIO DI “PREVALENZA DELLA FORMA” DEVE ESSERE SOSTITUITO DAL CONCETTO DI

“ORIENTAMENTO AL RISULTATO”: un atto è legittimo se il suo contenuto è conforme al risultato che si

intende perseguire.

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CULTURA MECCANICISTICA

SI RITIENE CHE AD UN ATTO LEGITTIMO CORRISPONDANO AUTOMATICAMENTE DETERMINATI RISULTATI E CHE AD UNA

SEQUENZA DI ATTI CORRISPONDA AUTOMATICAMENTE IL

PERSEGUIMENTO DELL’OBIETTIVO FINALE.

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L’orientamento al risultato

invece, fa emergere la presenza di forti INTERRELAZIONI tra le fasi della programmazione,

della gestione, della realizzazione.

NON CI SONO, IN GENERALE, RELAZIONI MECCANICISTICHE.

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IL CONTROLLO: - CONTROLLO DI LEGGITIMITA’

- CONTROLLO DEI RISULTATI

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IL CONTROLLOesprime una valutazione sui risultati

Processo semplice: può bastare il controllo sul singolo atto (controllo di legittimità), per esprimere una valutazione sul risultato.

In generale, il controllo sugli atti(controllo di leggittimità):

•Distoglie dal controllo sui risultati;

•Individua una relazione teorica diretta tra decisione e gestione

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ELEMENTI DI CAMBIAMENTO PER LA P.A.

•RIDUZIONE DEL NUMERO DI ATTI

•ORIENTARE I COMPORTAMENTI ED IL CONTROLLO AL RISULTATO