marzo 2010XIV - n° 1diogenemoderno@yahoo.it www.scalea.it

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BASILE Pasquale - SINDACOCrotone - 14/12/1960

CONSIGLIERI

ACQUAVIVA FrancescoMaratea (Pz) - 19/10/1983

BLOISE Attilio SergioScalea (CS) - 17/08/1960

CANTISANI AngeloMormanno (CS) - 04/09/1957

CIANCIO MaurizioCastrovillari (CS) - 30/08/1957

D’AMICO MarcelloBuonvicino (CS) - 08/07/1955

D’ANNA RaffaeleBelvedere M.mo (CS) - 03/11/1980

DE ROSA RaffaeleBelvedere M.mo (CS) - 18/04/1967

DIDONA PasqualeScalea (CS) - 24/02/1951

DI GIORNO FrancoVerbicaro (CS) - 16/09/1967

FERRARA FabioRoma - 31/03/1982

FORESTIERI GiuseppeBelvedere M.mo (CS) - 14/07/1973

GALIANO FrancescoBelvedere M.mo (CS) - 03/07/1969

MINNITI VirgilioBelvedere M.mo - 08/07/1975

PELLEGRINO FrancescoBelvedere M.mo (CS) - 25/07/1970

POSSIDENTE Mario FrancescoBelvedere M.mo (CS) - 12/02/1966

RICCETTI AngelaVerbicaro (CS) - 12/12/1962

RUGGIERO DE BONIS TizianaBelvedere M.mo (CS) - 26/05/1968

RUSSO FrancescoPraia a Mare (CS) - 20/04/1974

STUMMO AntonioBelvedere M.mo (CS) - 09/09/1983

TIRONE FrancescoScalea (CS) - 08/06/1956

BERGAMO Alessandro - SINDACOScalea (CS) - 06/01/1951

CONSIGLIERI

MANCO PalmiroScalea (CS) - 08/08/1967

MANCO UgoScalea (CS) - 04/06/1959

DITO DanieleMontevideo (Uruguay)- 04/06/1962

BARBARELLO RosaNapoli - 31/10/1964

CAMMAROTA RaffaeleTricarico (Mt) - 03/04/1970

FORESTIERI AntonioScalea (CS) - 14/08/1952

FORTUNATO MarcoPraia a Mare (CS) - 20/11/1980

DIDONA RiccardaPraia a Mare (CS) - 22/02/1979

PISTORINO FabioScalea (CS) - 11/09/1975

LANUARA GiuseppeRio de Janeiro (Brasile) - 09/10/1954

FORTE MarceloRio de Janeiro (Brasile) - 09/04/1965

DE BONIS FabioAlessandria - 05/10/1968

SANGIOVANNI ANGELAOrsomarso (CS) - 21/11/1971

RUSSO GiovanniPraia a Mare - 29/07/1981

LONGOBUCCO DomenicoPraia a Mare (CS) - 17/12/1984

BOVIENZO LuigiLagonegro (Pz) - 07/04/1960

NICODEMO CarmeloBelvedere M.mo (CS) - 02/10/1970

DE LUCA LuigiCosenza - 31/08/1972

DELLE TASSE GiorgioScalea (CS) - 07/07/1955

ADDUCI PietroS.ta Maria del Cedro (CS) - 28/11/1953

CAMPILONGO Mauro - SINDACOPraia a Mare (CS) - 04/09/1972

CONSIGLIERI

INTROINI DomenicoMaierà (CS) - 08/04/1953

BONO GiuseppeScalea (CS) - 22/09/1955

CIRIMELE LuigiCharmes (Francia) - 22/11/1961

DE PAOLA FrancescoScalea (CS) - 18/05/1961

DE ROSA UmbertoNapoli - 15/08/1956

DE VITO VincenzoScalea (CS) - 07/04/1948

FORESTIERI GiuseppeScalea (CS) - 18/11/1958

AIELLO AntonioScalea (CS) - 07/09/1952

LONGOBUCCO SilvioScalea (CS) - 05/06/1951

MESSINEO AntonioScalea (CS) - 02/08/1947

MINICHINI MariarosariaNapoli - 23/07/1957

ORDINE ErnestoCosenza - 29/09/1959

MANCO GiuseppeScalea (CS) - 12/11/1969

PAGANO MauroBelvedere M.mo (CS) - 21/07/1984

ROTONDARO GianlucaPraia a Mare (Cs) - 11/09/1978

REDA PaolaCosenza - 04/04/1966

RUSSO LuigiBelvedere M.mo (CS) - 21/01/1972

SAPORITI MarioBelvedere M.mo (CS) - 07/02/1965

TENUTA Ennio FilippoScalea (CS) - 01/05/1955

VALENTE MassimoScalea (CS) - 21/10/1970

LICURSI Gennaro - SINDACOScalea (Cs) - 14/03/1953

CONSIGLIERI

CARDILLO OsvaldoScalea (CS) - 25/06/1938

IANNIELLO EnnioScalea (CS) - 02/10/1944

D’ALESSANDRO VincenzoBelvedere M.mo (CS) - 18/10/1968

RAFFAELE ArturoRimini - 07/05/1990

ZUCCARELLO GaetanoScalea (CS) - 13/01/1944

FORTUNATO FrancescoScalea (CS) - 05/08/1957

D’ANDREA VincenzoNapoli - 18/02/1971

DI SANTO GianfrancoSan Nicola Arcella - 25/08/1970

SIMONETTI LucianoScalea - 15/05/1970

PICARELLI GiuseppeCetraro (Cs) - 25/12/1936

PEZZOTTI FrancescoScalea (Cs) - 15/02/1931

DE LORENZO RemoScalea (Cs) - 28/02/1946

SALEMME TeresaPraia a Mare (CS) - 01/05/1981

ANNUNZIATA AdelinaPagani (Sa) - 26/06/1988

DI PAOLO SalvatoreIvrea - 12/10/1976

MARINO MarcelloCrotone - 24/05/1954

GALIANO CosimoScalea (CS) - 19/01/1966

PALMA GimiScalea (CS) - 14/02/1960

FAZIO OstilioPraia a Mare (CS) - 03/07/1977

PRESTA NicolaBelvedere M.mo (CS) - 26/09/1987

SCALEA: ELEZIONI AMMINISTRATIVE28-29 MARZO 2010 - CANDIDATI E SIMBOLI

ALLA REGIONE MARIO RUSSO - PDL

2 � Primo Piano marzo 2010

Delle quattro liste che si contendono la conquistadel Palazzo, l’unica che ha formato, quasi nella tota-lità, prima il gruppo e dopo il candidato è stata “Sca-lea nel Cuore” che ha fatto cadere la sua scelta, do-po lunghe meditazioni, indecisioni e ripensamenti,su Pasquale Basile come capolista che, la gran partedell’elettorato scaleota, probabilmente, avrà mododi conoscere, d’ora in avanti. Con 7 candidati uscen-ti, nonostante tutto, resta al momento questa la coa-lizione, per certi aspetti, più accreditata ma tuttopuò cambiare in questi interminabili giorni di campa-gna elettorale. Sicuramente Campilongo, Bergamo eLicursi, rodati politici locali, potranno e vorranno farvalere la loro esperienza accumulata nel corso deglianni, in tante battaglie politiche, per recuperarequel gap che potrebbe separarli da Basile che, giun-to a 50 anni, si affaccia alla sua prima vera esperien-za politica. Campilongo, con 4 uscenti, a detta dimolti se la giocherà testa a testa con la novità Basile.Importanti e determinanti, mai come stavolta, saran-no i comizi e gli incontri con la gente per coinvolge-re e convincere. Per Bergamo e Licursi, che sembra-no leggermente staccati sulla carta, rispetto a Basilee Campilongo, vale lo stesso ragionamento. In ultimodobbiamo constatare che manca il “nuovo” (nuovoe giovani che si interessano con convinzione e pas-sione delle problematiche cittadine). Schierare i gio-vani, tanto per fare abbassare l’età media delle liste,è solo uno specchietto per le allodole che nulla por-ta e giova e la presenza femminile evidenzia, con lasua carenza, ancora una volta, che anche questasarà una campagna elettorale al maschile.Dopo questo preambolo, passiamo ad esaminarecandidati a sindaco e a consiglieri.PASQUALE BASILE: È stato scelto dal nucleo del vec-chio “Cuore” di Mario Russo per capeggiare “Scaleanel Cuore”. Docente presso l’Università Federico II diNapoli, specializzato in sistemi informativi per le tec-nologie dell’informazione, persona seria e affabile,dovrà sobbarcarsi l’incombenza, gravosa e pesantis-sima di sostituire un politico navigato, forte e cono-sciuto come l’uscente Mario Russo. Una candidaturala sua calata dall’alto che scontenta, forse, quantierano propensi a scegliere un elemento provenientedalla base. Dal punto di vista politico rappresenta, in

...CHE PREVALGA IL BUONSENSOassoluto, la vera novità perché fino ad ora ha vissutola sua città da “utente-spettatore”. Spesso abbiamoimplorato novità in campo politico, con riferimenti auomini che avessero partecipato, con continuità edimpegno, a battaglie in difesa di Scalea. Quello di Pa-squale Basile, sicuramente, seppur discusso e dibat-tuto, rappresenta il nome che alla fine ha messod’accordo gli ormai ex 7 affiliati di Russo ed i nuoviinglobati. Alla luce, lo schieramento che in qualchemodo dovrebbe rappresentare la continuazionedella politica comunale messa in atto dal sindacouscente, negli ultimi 10 anni, rispetto alle altre listeparte con un certo vantaggio che, però, potrebbeessere ridotto per i motivi sopra citati. Al momento“controprove” non né abbiamo e potrebbe darsiche la novità Basile venga accettata e accolta dal po-polo scaleota con ottimismo, anche se il responsodefinitivo e certo lo potrà dare solo l’urna, il 29 mar-zo 2010. Oltre ai 7 uscenti, completano la lista, tra glialtri, Sergio Bloise che aveva fatto parte della lista nel2000, in occasione della prima consiliatura Russo,Virgilio Minniti che, dopo l’esperienza del 2005, ri-tenta la scalata in maggioranza, come lo stesso Raf-faele D’Anna che tenta la sortita subentrando a suopadre. Maurizio Ciancio, consigliere uscente di mi-noranza, già vicesindaco al tempo di Pezzotti, dopol’esperienza con Bergamo, ha preferito cambiare. Asorpresa, l’ex segretaria del PD locale, Angela Riccet-ti, si catapulta in uno schieramento a connotazionedi centrodestra (una cosa analoga avvenne nel 2000con Antonio Forestieri, con conseguenze politiche adanno del candidato che molti, sicuramente, ricor-deranno). In ultimo, citiamo, tra i volti interessantidella politica scaleota, il giovane e validissimo Fran-cesco Acquaviva, ragazzo serio e pulito, erede poli-tico e degno figlio del compianto Tonino. Della squa-dra doveva far parte anche l’uscente GiorgioCozzolino che, però, in piena zona Cesarini, ha sor-preso tutti rinunciando alla sua partecipazione all’a-gone elettorale.Infine un’altra importante considerazione va fatta eanalizzata. Il gruppone del primo “Cuore” aveva stra-pazzato con un consenso a dir poco plebiscitario(3.795 voti) i secondi arrivati, evidenziando un gros-sissimo numero di preferenze per ogni singolo can-

didato. Al di là di quantoseminato, in questa con-sultazione, che suscita tan-ti interrogativi, sarà difficilericonfermare e ottenere glistessi consensi, pur conl’apporto e l’appoggio del-la “ventilata contaminazio-ne” Russo.ALESSANDRO BERGAMO:Dopo la poco esaltante edeludente campagna am-ministrativa del 2005, vuo-le nuovamente misurarsicon le altre forze che ga-reggiano per la conquistadel palazzo. Nella sua boz-za di programma politico-amministrativo, ha scrittoche, in caso di vittoria, ilsuo mandato durerà cin-que anni, fino alla scaden-za del 2015, e che poi nonchiederà una nuova candi-datura a sindaco. Cinqueanni, a suo avviso, baste-ranno per riportare Scaleasulla rotta giusta. Inoltre,sarà fautore della politica acosto zero, vale a dire chenon ritirerà il cosiddettostipendio mensile chespetta al sindaco devol-vendo gli emolumenti perle esigenze dei meno ab-bienti. Il suo programmapunta, tra l’altro, alla lega-lità, all’ambiente, all’ener-gia alternativa, al mare, aicorsi d’acqua, ai rifiuti soli-di urbani, al decoro dellacittà, alle strade, all’allarga-mento e all’arredo urbanodel piazzale ferroviario, al-le vie di collegamento, alripristino dell’area di torreTalao e a villa Kennedy.Analizzando la lista, forse,ci si aspettava qualcosa inpiù. Come per la lista Basileche, tra ex di AN (ora PDL)ed altri elementi del cen-

trodestra, ha ritenuto opportuno schierare AngelaRiccetti (PD), anche Bergamo, conoscendone il pen-siero politico, tra non poca meraviglia, ha inglobatocandidati dei Verdi, di IDV e dei Comunisti italiani,spostando, così, la lista, forse, un po’ troppo a sini-stra, ma, trattandosi di civica, ci può anche stare. Maper nessuna delle quattro liste presentate è stato fa-cile scegliere e fare cernite, vista la penuria di uomi-ni presenti in “convento”. Evidentemente, l’ex forzi-sta e deputato Bergamo punta, principalmente, sulprogramma e sul voto di opinione.GENNARO LICURSI: Presidente del Consiglio comu-nale uscente, nelle ore finali ha tirato fuori dal cilin-dro il nome dell’ex generale e sindaco Pezzotti, ga-rantendosi, anche questa volta, la partecipazione (lanumero 7) alla battaglia per la conquista del palazzodi via Plinio il Vecchio. Sicuramente, anche stavolta,questa ennesima campagna elettorale che lo proiet-terà al trentesimo anno di consiglio comunale. Risul-tato finale a parte, per Gennaro è una grande sod-disfazione essere e restare ancora sulla crestadell’onda politico-amministrativa che, nonostantetutto, lo vede protagonista dal lontano 1985. Piacciao no, critiche o non critiche, chissà a quanti sarebbepiaciuto percorrere questo iter. Certo, a Gennaro Li-cursi, dopo anni di servizio a disposizione della co-munità, piacerebbe diventare sindaco, sarebbe ungiusto premio alla carriera politica locale, ma, in sin-cerità, pensiamo che, anche questa volta, dovrà ac-contentarsi di sedere ancora una volta tra i banchidell’opposizione che, ripetiamo, ha una sua grandis-sima importanza, specie se fatta bene ed in piena li-bertà. Con un piccolo sforzo, se le cose andrannomeglio dell’ultima volta, in consiglio, con lui, oltre aGaetano Zuccarello potrebbe entrare l’ex sindacoFrancesco Pezzotti o, a sorpresa, qualche outsider.MAURO CAMPILONGO: Da sempre affascinato dallapolitica, giovanissimo si propose alle amministrativedel 1996, in una coalizione a forte connotazione dicentrodestra, ottenendo un lusinghiero risultato. Daallora, non ha più saltato un turno e sempre dallastessa parte. Eletto in consiglio la prima volta nel2000, vi ha ricoperto la carica di assessore. Nel 2005,il sindaco Russo l’ha scelto per la poltrona di vicesin-daco. Ora, a 37 anni, si sente pronto per affrontare,con grande convinzione ed entusiasmo, l’attualecampagna amministrativa da candidato a sindaco.Se l’altra parte della maggioranza uscente, schieratasull’altro fronte, avesse scelto Campilongo come na-turale sostituto di Mario Russo, non avrebbe avutoproblemi a vincere le consultazioni che ci accingia-mo a vivere da qui a qualche giorno. Ora la partitapiù difficile, stranamente, Campilongo la dovrà af-frontare proprio contro gli ex amici di cordata. Alsuo fianco ha ritrovato e voluto, con forza, l’assesso-re Pino Bono ed i consiglieri Longobucco e Tenuta.Da quest’ottica sono 7 contro 4, gli uscenti, ma lapartita si preannuncia aperta, lunga e combattutastrenuamente, senza esclusione di colpi. In lista dueritorni: l’ex vicesindaco Enzo De Vito e l’ex assessoreTotonno Aiello. Spiccano, tra gli altri, l’avvocato Pao-la Reda, il dr. Mimmo Introini, il dr. Nello Messineo el’avvocato Mario Saporiti, con loro, persone quota-te, stimate ed emergenti sono anche Pino Forestieri,Pino Manco e Franco De Paola.Giovane equilibrato e misurato, dai modi pacati egentili, nello stesso tempo determinato, Mauro Cam-pilongo, con il suo affiatatissimo e motivato gruppo,potrebbe dare una svolta decisiva per rimettere incarreggiata Scalea e l’intera macchina comunale. Lapartita è iniziata! �

marzo 2010 Primo Piano � 3

Scalea, al centro del collegio provinciale che inglo-ba anche i comuni di Praia, S. Nicola Arcella ed Aie-ta, è certamente una delle cittadine, per numero diabitanti e conseguentemente di votanti, tra le più“significative” della zona e dell’alta costa cosentinadi ponente: le scelte, che il corpo elettorale di quelcentro effettua, influenzano, in qualche misura, na-turalmente il resto del comprensorio. A Scalea, peruna consolidata tradizione, il centro destra è benradicato, e, negli ultimi lustri, ha espresso, con al-cuni primi cittadini di area, anche un deputato, perdue legislature, un consigliere provinciale, contem-poraneamente sindaco, due mandati, che rappre-senta, a Cosenza, l’alto Tirreno da tre consecutiveconsiliature, e una nomenclatura di tutto rispetto.Questo dato ha finito per far convergere, su quan-to accade, in ambito politico-amministrativo, nellacittadina di Caloprese, l’attenzione della nomencla-tura bruzia, la più refrattaria a “cedere” spazi di ma-novra, e quindi di potere, ad uomini della lontanaperiferia, un tempo solo serbatoio inesauribile divoti per i maggiorenti cosentini, che deve e dovràfare sempre più i conti e misurarsi con questa e conaltre nuove realtà. Adesso, infatti, per il rinnovo delConsiglio Regionale Calabrese, a fine marzo, è in pi-sta, avendo buone prospettive, con il Popolo dellaLibertà, l’attuale sindaco di Scalea, Mario Russo,consigliere provinciale, che, peraltro, avendo esau-rito la permanenza al vertice del palazzo di città,non è più in lizza per il civico consesso locale. AMario Russo, da queste colonne, gli auguri migliori,anche perché, secondo “voci insistenti”, se il cen-tro destra dovesse superare positivamente la provaelettorale e lui dovesse essere eletto a palazzoCampanella, potrebbe andare ad “occupare” qual-che… prestigiosa poltrona, essendo molto vicino algiovane, classe 1966, leader Giuseppe Scopelliti,futuro governatore della Calabria. Da registrare, percompletezza di informazione, area del centro sini-stra, le candidature al consiglio regionale di Giaco-mo Bello da Aieta, già combattivo consigliere co-munale anche a Praia, nel Partito SocialistaItaliano-Sinistra con Vendola, e di Biagio Ariete da S.Nicola Arcella, ex sindaco e più volte consiglierecomunale nel paese d’origine, in Rifondazione-Co-munisti Italiani, per i quali si auspicano, naturalmen-te, le migliori fortune. Intanto, a Scalea, l’attesa peril voto di marzo, per vedere chi raccoglierà, in Co-mune, il testimone dalle mani di Mario Russo, fa re-gistrare, nell’ambito dell’ex maggioranza che haavuto, ed ha ancora, la responsabilità della cosapubblica degli ultimi cinque anni, ai nastri di par-tenza, alcune evidenze che, pur con ogni dovutacautela e riserva, si cercheranno, comunque, di sot-tolineare. Il primo dato, è che proprio da quel nu-cleo, in pratica, sono scaturite due formazioni con-correnti che sono in corsa per la conquista delpalazzo di città: “Scalea nel cuore”, capolista Pa-squale Basile, che ospita un numero consistente diconsiglieri dell’attuale maggioranza, e “Scalea ades-so”, capolista Mauro Campilongo, vice-sindacouscente, ove si sono collocati pure alcuni dei rap-presentanti in carica del blocco maggioritario. Il se-condo dato, è la “presenza continuativa e ultraventennale”, nell’agone amministrativo, di GennaroLicursi: il presidente dell’attuale consiglio comuna-le, ora e ancora una volta in corsa come sindaco,con “Per Scalea liberamente”, da più di due decen-ni, non manca ad alcun appuntamento elettoralelocale e riesce, comunque, potendo contare su unconsenso personale, non amplissimo ma comunquesignificativo, a far sentire… la sua voce! La terza, edultima, evidenza è costituita dalla formazione “Sca-lea libera” che conta, come leader, su Sandrino Ber-gamo: ex sindaco, ex parlamentare ed attuale con-sigliere comunale di minoranza, il quale ritenta,ancora una volta, la scalata al vertice amministrativocittadino.Questo foglio formula, a tutti i concorrenti in ga-ra, i migliori auguri, con l’auspicio che la attualecompetizione si svolga nei limiti di una correttadialettica politico-amministrativa e che, il giornodopo, cioè il 30 di marzo, gli avversari odierni,qualunque ruolo verrà loro assegnato dall’eletto-rato sovrano, possano insieme lavorare per il be-ne comune, avendo superato contrapposizioni,talvolta solo… surrettizie! �

DIFFICILE…SUCCESSIONE!di GIOVANNI CELICO

Dopo tanto caos, furbizie, incertezze e “fusioni”dell’ultima ora, finalmente sabato 27 febbraio 2010sono state presentate le liste dei candidati al Con-siglio Comunale di Scalea per le elezioni ammini-strative del 28 e 29 marzo prossimi. La conclusionenon mi sembra molto esaltante perché si potevaottenere l’optimum. Ora, posso chiedermi, metafo-ricamente: “la montagna ha partorito il topolino?”.In questa prima fase della competizione non inten-do assolutamente darmi alcuna risposta. Ritengo,infatti, di attendere opportunamente i risultati elet-torali del 30 marzo per esternare le mie riflessioni.Per adesso mi limito ad una obbiettiva analisi sullequattro liste nei cui simboli appare rispettivamentelo slogan: “Scalea nel cuore”, “Scalea libera”, “PerScalea liberamente” e “Scalea adesso” a cui dareun’interpretazione autentica e logica mi sembradifficile. Certamente, le quattro liste in competizio-ne, nei loro simboli, si richiamano a Scalea, se poila nostra secolare Città è “nel cuore”, “libera”, “li-beramente” e “adesso”, sono intendimenti, questi,che andranno riscontrati nei programmi elettoraliche, ad oggi, non conosco e soprattutto nel mo-dus operandi del sindaco e dei venti consiglieriche saranno eletti dall’elettorato scaleota, altri-menti rimarranno soltanto degli slogan. Intanto, deiquattro candidati a sindaco, uno è certamente ele-mento nuovo nel panorama politico ed ammini-strativo di Scalea (Basile), gli altri tre hanno unaesperienza amministrativa più consolidata avendooccupato, in fasi diverse, gli incarichi di Sindaco(Bergamo) e di vicesindaco ed assessore, nellamaggioranza uscente, (Campilongo) ed assessore(Licursi). Spulciando, fra i candidati, emerge que-sto dato: sette sono medici (più due biologi), chenon mancano mai e menomale, perché, se eletti, iproblemi della sanità locale, compreso quello del-l’ospedale, (opera cinquantennale incompiuta)dovrebbero essere risolti. Continuando a spulcia-re, vi sono candidati che nelle vecchie amministra-zioni comunali hanno avuto esperienze di consi-gliere e di assessore (uno anche di sindaco), altrilegati fra loro da paren-tela: questo è un feno-meno che si ripete sem-pre... Ora mi domando:in questa tornata elet-torale appare veramen-te il nuovo? Nelle quat-tro liste sono inclusianche elementi delmondo giovanile (uncandidato ha vent’an-ni), ma essi posseggonoidee e mentalità innova-tive? Mi sembra chenon vi siano rappresen-tati l’associazionismonon profit e le forze so-ciali. Sotto l’aspettoprettamente politico,nella stessa lista si nota-no candidati che appar-tengono a partiti diver-si. Ad esempio, nellaformazione di ispirazio-ne di centrodestra (o dicentro) sono stati inclu-si esponenti del PD edel PDL che si riscontra-no anche nelle altre treliste più vicine al cen-trosinistra. In sostanza,in questa tornata elet-torale non sono com-parse le compagini conil simbolo dei Partiti. Al-lora, mi chiedo: la pros-sima maggioranza delConsiglio comunale aquale schieramento po-litico si ispirerà? La futu-ra minoranza, addirittu-ra, potrà essere formatada consiglieri di diversae, forse, contrastanteideologia politica. Perquanto concerne iquattro candidati a sin-daco la percentuale delnuovo è del 25%. In to-tale, su 80 aspiranti allacarica di consigliere co-

munale, 55 non sono mai stati candidati e 25 han-no fatto già questa esperienza di pubblico ammini-stratore. Come è evidente prevalgono le faccenuove, giovani e meno giovani, ma mi chiedo:quali e quante, fra esse, si sono qualche volta oc-cupate, nel passato, dei problemi di Scalea? Adesempio, davanti agli scempi arrecati al nostro pa-trimonio culturale ed ambientale ed “ecomostri”vari (centro storico, siti naturalistici e opere d’ar-te), quanti sono i candidati che hanno sollevato undito? Mi auguro che il numero sia consistente. In-tanto gli elettori scaleoti, volendo certamente ildecollo della città, il prossimo 28 marzo potrannoscegliere, in maggioranza, la lista e quei candidatiche nel corso di questa campagna elettorale di-mostreranno di sapere sviluppare progetti fattibilied innovativi utili alla collettività, senza la pretesadi realizzare le “grandi opere” e fantomatici “sa-lotti”, assicurando l’eccellenza nei diversi settoridell’attività amministrativa e rispettando la nostrastoria, la nostra antica civiltà e le nostre millenarietradizioni. Nel concludere questa analisi, informo igentili lettori che allo scopo di offrire direttamenteil mio contributo, mi ero candidato in una listache, purtroppo, all’ultima ora, si è fusa con un’altraed il mio intendimento è morto sul nascere perchénon ho inteso più far parte della lista unificata. Misono dissociato, infatti, da questa operazione dame ritenuta non opportuna e così, forse, mi sonosalvato “in zona Cesarini”. Comunque, come sem-pre, continuerò ad occuparmi dei problemi di Sca-lea. Auguro a tutti i candidati un “in bocca al lupo”ed alla mia Scalea un avvenire di benessere e di ri-sorgimento culturale e sociale con un’amministra-zione comunale efficiente che ascolti i cittadini,senza clientelismi, con correttezza, professionalitàe senso del dovere. Quale lista vincerà la terzacompetizione elettorale di questo millennio? E’difficile al momento prevederlo, per ora c’è un ri-sultato certo: dopo il 29 marzo, 60 candidati noneletti rimarranno fuori dal nuovo consiglio comu-nale e forse “si leccheranno le ferite”. �

COMUNALI DI SCALEA: ANALISI AL MICROSCOPIOdi ERCOLE SERRA

4 � Primo Piano marzo 2010

“Da giovane pensavo, come tanti, di dedicarmi allapolitica non appena fossi divenuto padrone di mestesso”. Lo afferma Platone nella Lettera Settima.Non mi riesce difficile condividere tale affermazio-ne. Chi può sapientemente amministrare e guidarealtri se non ha raggiunto la capacità di amministra-re se stesso? Una classe politica matura ed effi-ciente non si improvvisa, è frutto di un processograduale di crescita che si inceppa se si operanodei salti avventati. Non tutti i nostri politici sonoPlatone, ma, d’altre parte, una loro eventuale “po-chezza” è determinata da chi sceglie. In democra-zia il vero “cattivo” o mediocre politico è l’eletto-re. È di questi giorni della settimana Santa larilettura di “Chi volete che vi rilasci: Barabba o Ge-sù chiamato il Cristo?”. Sembra una vera chiamata“alle urne”, un’elezione democratica richiesta adun popolo dall’autorità di turno. Vien domandatodi votare per I’uno o per l’altro. L’auspicio teoricoè che vinca il migliore, come si usa dire all’inizio diqualsiasi contesa. In questo caso l’esito non seguegli auspici. Non vince il migliore. Eppure nella men-te di chi propone il quesito l’esito dovrebbero es-sere scontato, egli stesso è il primo a rimanere sor-preso. I sondaggi erano a favore del perdente. Ècredibile che la stessa situazione si sia ripetuta in-

CHI CHIEDE CONSENSI DEVE ESSERE CAPACE DI DARE MOLTO!di DON GIACOMO BENVENUTO

numerevoli volte: la scelta dell’uomo segue spessouna logica misteriosa. Ma che salto di qualità, que-sto sì auspicabile e fruttuoso, potrebbe venir fuorise chi elegge riuscisse a farlo con il criterio immo-dificabile della scelta del migliore. Migliore percontenuti proposti, per toni usati, per coerenza di-mostrata ... in definitiva perché “divenuto padronedi se stesso”. Anche la Calabria soffre da tempo dinotevoli ritardi, insieme a tante altre parti di que-sto mondo. E non per una classe politica poco af-fidabile, come si vocifera continuamente, ma perun popolo che, forse, non chiede di più, non pre-tende di più e che, per una antica sapienza di vita,si accontenta facilmente anche quando non do-vrebbe farlo. Un decollo decisivo non e impercor-ribile per nessuna società. Ma arriverà solo nel mo-mento in cui chi chiede consensi saprà che deveesser capace di dare molto, se non vuole essereignorato; e quando si renderà conto che colui chesceglie é un giudice esigente e consapevole chepremia chi ha qualità e piena volontà di mettersirealmente in gioco.

Ritenendolo ancora di estrema attualità, abbiamo rite-nuto opportuno ripubblicare il significativo pezzo diDon Giacomo che invita alla riflessione e alla coerenza.

(Dal Diogene n. 2, marzo 2005)

Con l’approssimarsi della consultazione elettoralemi è capitato spesso di assistere ad incontri, dibat-titi e riunioni propedeutiche alla composizione dieventuali liste, con candidati aspiranti ad una col-locazione nelle compagini politiche. Il dato che miha più colpito è stato quello di una levata di scudida parte di una categoria di elettori che si defini-scono “giovani” e che chiedono a gran voce allepersone con i “capelli bianchi” di farsi da parte perpassare loro il testimone, per offrire finalmente unaforma di cambiamento all’andazzo politico chenessuno sembra gradire, salvo poi votare all’infini-to le solite pappe. L’aspetto curioso della situazio-ne è che, mentre sulle ideologie sono tutti in con-trasto, sul fatto di prendere in mano le redini delpotere i “giovani” sono tutti d’accordo. Ma chi so-no questi giovani? Sono una classe di cultura me-dio superiore di età intorno ai 35 anni, abbastanzavicini alla quarantina, prevalentemente ancora infamiglia, alimentatori di quella schiera di personeche con un neologismo abbastanza recente ven-gono definiti “bamboccioni”. Negli anni ‘70 li chia-mavano “Yuppi”, carrieristi senza scrupoli che nonsi fermavano davanti a nulla ed a nessuno, ma al-meno avevano il merito di esporsi in prima perso-na senza farsi scudo di una famiglia che ha affron-tato sacrifici anche notevoli per portarli a ciò chesono oggi, senza averne ancora ricavato alcun co-strutto. Dimenticano questi “giovani” che i vecchi,che oggi denigrano, hanno iniziato i loro camminiin politica e/o nel sociale quando erano più giova-ni di loro e che, alla loro età, si erano fatti carico diuna famiglia propria ed avevano accettato condi-zioni di lavoro anche non gratificanti pur di avereuna propria indipendenza e la libertà di gridarepubblicamente i credi politici sui quali si fondava-no le singole convinzioni. In tale atteggiamentonon esistevano posizioni di destra o di sinistra, esi-steva lo spirito di servizio, si iniziava dalle mansionipiù umili, aspirando a raggiungere situazioni di pre-stigio, rispettando l’esperienza di chi prima di noiaveva intrapreso il cammino. Oggi all’insegna deltutto subito, si grida “a casa i vecchi”, ma cosa si of-fre in cambio di anni di esperienza, di maturazio-ne, di sbagli commessi e metabolizzati, con l’inten-to di non ripeterli? Si offre soltanto l’ambizione didire: “da oggi comandiamo noi”. Comandare d’ac-cordo, ma per cosa e su chi? Su di un certo nume-ro di elettori scontenti che potrebbero fare affida-mento su, forse, malintese nuove energie edesperienze maturate sui banchi di scuola. In realtàle energie ci sono e sono tante, è l’esperienzaquella che manca, non può esserci esperienza inpersone che la mattina si alzano tardi, vivono sen-za responsabilità dirette, sulle spalle di “vecchi”stanchi che alla loro età davano alla società il me-glio di se stessi ed oggi continuano a preparare lacolazione il mattino, far trovare biancheria pulita,rifare il letto ed elargire quasi di nascosto il dena-ro per le piccole esigenze ai figli. Tutti però vanta-no un curriculum di istruzione notevole, che è co-stato, ai “capelli bianchi”, ore ed ore di lavorostraordinario, rinunce e sacrifici. Via i vecchi dallapolitica, largo ai giovani, che sia lasciato loro l’ag-gio di completare il disastro in cui versa il Paese,non si pensi nemmeno a creare sinergie fra forzaed esperienza. I vecchi hanno fatto il loro tempo,ed i tempi sono cambiati. �

LARGO AI GIOVANIdi GIAN ENRICO ZAMPROTTA

Giuseppe Scopelliti è stato in visita nell’area del-l’alto Tirreno. Il candidato a Governatore della Re-gione Calabria, insieme al candidato del Pdl, MarioRusso, ha incontrato i cittadini nella sala congressidell’Hotel Santa Caterina di Scalea. L’occasione èservita per discutere su tematiche di questa areadella Calabria, ma anche di tutto il territorio regio-nale. Ha aperto i lavori lo stesso Scopelliti e con-cluso Mario Russo. «L’arrivo di Giuseppe Scopelliti in questo lembo diCalabria - ha detto Mario Russo - è stato proficuoper conoscere meglio i programmi e per avere uncontatto umano con chi dovrà governare questoterritorio. L’alto Tirreno è stato sempre messo daparte, dimenticato, dal centrosinistra. Con una fi-gura giovane come quella di Giuseppe Scopelliti,invece, il nostro territorio e l’intera Calabria po-tranno scommettere su una partita da vincere in

GIUSEPPE SCOPELLITI E MARIO RUSSOINSIEME NEL CAMMINO REGIONALE

Per la riuscita di un progetto che cambi il volto della nostra terratutti i settori contro un centrosinistra che lascia lanostra regione con le ossa rotte e che giunge altraguardo elettorale con un bilancio sottozero. Icittadini hanno avuto modo di apprezzare il calo-re umano di Giuseppe Scopelliti e la voglia di ga-rantire lo sviluppo adeguato che ha l’intera coali-zione che lo sostiene in questa battaglia e lososterrà per il Governo di una regione che deveuscire a testa alta dopo anni di immobilismo e diinutili sacrifici. Sarò con Giuseppe Scopelliti - haconcluso Mario Russo - per affiancarlo nell’attivitàpolitica volta a garantire la riuscita di un progettoche cambi il volto della nostra regione. Siamo staticontenti di poter abbracciare nella sala dell’HotelSanta Caterina tutti i simpatizzanti e gli iscritti delcentrodestra, ma anche chi è scontento della soli-ta politica con il pollice rivolto verso il basso».

(Matteo Cava)

La Scalea-Mormanno bloccata nelle pastoie buro-cratiche della Regione Calabria. Il Consigliere pro-vinciale Mario Russo interviene sui ritardi legati al-l’importante infrastruttura. «Il Coter non ha ancora dato il parere per la realiz-zazione dell’importante strada che unisce il Tirrenoal Pollino - ricorda Mario Russo - e questo la dicelunga sulla scarsa attività verso queste aree impor-tanti della Calabria. È la dimostrazione dell’ennesi-mo fallimento della Giunta regionale. Per la Scalea-Mormanno è stato avviato l’iter già dal 31 gennaio2008 con la richiesta al Coter regionale per l’auto-rizzazione necessaria a portare a termine il proget-to, finanziato per il primo lotto funzionale da diecimilioni di euro. L’arteria in questione - ha aggiuntoil consigliere provinciale Mario Russo - è importan-te e necessaria per lo sviluppo della Calabria e del-l’area del Tirreno e del Pollino. Una strada veloce dicollegamento verso l’autostrada. Un’asse mare-

LA SCALEA-MORMANNO BLOCCATA NELLE PASTOIE DELLA REGIONEIl consigliere provinciale Mario Russo interviene sulla realizzazione dell’importante arteria

monti. I lavori rientrano tra gli interventi previstinell’Apq siglato tra il Governo della Repubblica e laRegione Calabria, il 29 luglio 2002. Per questo in-tervento, come per altri, previsti su altre infrastrut-ture viarie, la Provincia di Cosenza è stata designa-ta quale soggetto attuatore. Il costo complessivo,previsto nell’Apq, è di cento milioni di euro, di cui10 milioni relativi al primo lotto funzionale Scalea-Santa Domenica Talao. Il Governo Berlusconi ha fa-vorito la realizzazione di tali opere che restano in-vece inspiegabilmente impantanate nelle pastoieburocratiche della nostra Regione. Invece, voglioricordarlo a chi lo ha dimenticato da almeno dueanni, si tratta diun’opera strategi-ca che favorisce ilcollegamento fraTirreno e Pollino,nel miglior modo epiù rapido possibi-le. L’opera è arri-vata al Pre-Cotersolo dopo diversimesi, il 13 settem-bre del 2008, e lì siè bloccata. La Sca-lea-Mormanno -ha concluso MarioRusso - deve esse-re completata perdare la possibilitàa tali aree di mi-gliorare i collega-menti per il Turi-smo, per ilCommercio, per lecomunicazioni ingenere». (M.C.)

marzo 2010 Primo Piano � 5

Nasce l’Associazione culturale “W Scalea” che, aduna manciata di giorni dalle elezioni amministrati-ve, sta facendo sentire la propria voce. Il foltogruppo giovanile (l’età degli aderenti spazia dai 25a 40 anni circa) vede, tra i promotori, il vulcanicoed energico Luca Grisolia, il leader Vincenzo Pu-gliese, dirompente collaboratore del Diogene, ne-gli infuocati anni che vanno dal 1996 al 2000, la vi-vace e preparata Monica De Carlo, un veropeperino, ed il lungimirante operatore turisticoBiagio Esposito. Tutta gente relativamente giovane,se si pensa agli ultimi sindaci di Scalea, da FrancoZito ad Alessandro Bergamo, per finire a Mario Rus-so, eletti la prima volta ad un’età tra i 39 e 40 an-ni. Dicevamo relativamente giovani perché Scaleaha avuto, per l’appunto, negli ultimi 30 anni, sinda-ci abbastanza giovani, eccezion fatta per FrancoPezzotti, diventato sindaco appena raggiunta l’etàpensionistica. Come sottolineato al primo incontropubblico, questi baldi giovani vogliono mettere adisposizione della collettività il loro pensiero pertrasformarlo in realtà, senza sentirsi troppo giovaniper scalare certe vette, l’esperienza, poi, verrà e siaccumulerà strada facendo. I quattro esponenticardine di “W Scalea”, per esporre i punti principalidella nascente associazione, hanno preferito, conun gesto molto eloquente ed apprezzabile, met-tersi in piedi davanti al tavolo della presidenza enon “dietro la scrivania”, come si usa fare e comepiace fare a tanti. Hanno parlato di argomenti at-tuali ed importanti per finire sulle alleanze che “W

“W SCALEA” PARTE CON GRANDI PROPOSITIdi SARA SILVESTRI

Scalea” non apprezza. “Alleanze che spesso por-tano ed hanno portato alla conquista del Palazzoma che col passare dei giorni hanno evidenziatoseri problemi di comunanza e di ideali. Quindi sì al-le comunanze e no alle alleanze preconfenziona-te”. Da quanto emerso, un dato è certo: questi gio-vani, mai come adesso, vorranno regalare niente anessuno, evitando di ripetere certi errori di gio-ventù (scusate il gioco di parole) quanto erano co-stretti, loro malgrado, a tapparsi il naso e a votare,a loro modo di vedere le cose, il meno peggio.Questa tendenza, in vista delle prossime comunali,sono convintissimi e determinati a cambiarla, infat-ti, non prenderanno parte alle prossime ammini-strative di marzo, in prima persona. “W Scalea” stalavorando con il suo attivissimo movimento, già daalcune settimane, ad un ambizioso progetto di sfi-da per la modernizzazione e la salvaguardia am-bientale cittadina. Grandi entusiasmi e ottimismiche potrebbero portare, in un prossimo futuro,una ventata di novità per una città, a loro modo divedere e concepire le cose, dormiente e agoniz-zante. Grandi propositi che d’ora in avanti, però,dovranno essere messi in pratica e tramutati in fat-ti reali. Negli ultimi 10 anni, nessuno dei gruppipresenti alla competizione elettorale comunale ècresciuto ed i nomi che determinano, sono più omeno sempre i soliti ed in questo scarno quadro,appare evidente un imbarbarimento della politicalocale ancorata ancora più di prima ai vecchi siste-mi. Ma gli anni passano ed i ragazzini di qualche

“La prima classe costa mille lire…, la seconda cen-to, la terza sudore e spavento… la la lal’alla”. Cosìrecitava una canzone famosa di F. De Gregori cheraccontava del viaggio di un sognatore a bordo delTitanic. Ricordi questi affiorati un pomeriggio men-tre passeggiavo per Scalea vedendo, improvvisa-mente, sulla Baia del Carpino lavori di costruzionedi una piscina coperta semi-olimpionica. Perché di-rete voi? Premesso che sicuramente i miei dubbisulla questione nascono dal fatto che sono “igno-rante”, nel senso che ignoro le vicende e le moti-vazioni di tali progetti, di sicuro ci saranno delleimportantissime motivazioni a monte, ma attual-mente, non ne capisco il motivo. A questo puntola mia domanda è questa: perché costruire un’altrapiscina coperta quando quella pubblica, appenaultimata e non ancora aperta, sembra già sufficien-te al nostro interland? Sì quella sulla Petrosa è unastruttura privata, e noi siamo un paese civile, de-mocratico e crediamo nel libero mercato, ecc.. In-somma se tutto andrà come previsto ci saranno aScalea, la piscina grande e la piscina piccola (e lapiccolissima già funzionante). Io dubito che tuttoquesto accadrà. Ma tutto ciò mi sembra assurdo.Ma anche se fosse… “povero chi ci n’cappa”. Hofatto un po’ di calcoli e ho concluso che per gesti-re la piscina comunale ci vogliono (visto il bando digara appena uscito per l’assegnazione della gestio-ne) circa 200mila euro all’anno tra affitto, lavori dicompletamento, costi fissi e costi variabili. Certo cisono i contributi, i finanziamenti, i bandi… ma lalegge di mercato parla chiaro, se un’attività non ge-nera profitto è destinata a chiudere. Ma vi rendeteconto che per andare in pareggio quella strutturadovrebbe incassare 500 euro al giorno? Anche a 5euro a persona, servono 100 paganti ogni giornosolo per andare in PAREGGIO! Senza considerare ilfatto che se è vero che aprirà anche la piscinagrande, la concorrenza sarà tale che non si po-tranno ipotizzare nemmeno 5 paganti per la pisci-na comunale. Insomma, chiedo a chiunque abbiacapito le finalità di quest’impresa di darmi spiega-zioni anche attraverso il giornale così da mettermil’anima in pace e smetterla di pensare a quante co-se ci mancano e che si potevano fare anziché but-tare via tempo e risorse in opere faraoniche e po-tenziali cattedrali nel deserto. �

L’angolo ottuso di Luca Grisolia1,2,3: LE PISCINE

anno fa sono giovani, oggi trentenni e quarantenniche non vogliono più sottostare e subire passiva-mente le onde della vecchia politica e dei vecchicriteri che non lasciano spazio e che bruciano tut-to. «...E non bisogna cadere nei tranelli delle paro-le, per non sbagliare non votate la meno peggio».In questo grigio e incerto panorama politico, ilcentrosinistra locale non da segni di ripresa e dirinnovamento e, poi, è risaputo che, a Scalea, nonha avuto mai grandi consensi e scarsissima presen-za in Consiglio. Dal canto suo, il centrodestra ri-sente dell’assenza forzata di un cavallo politico dirazza, di spessore e di grande personalità comel’uscente Mario Russo. Il vicesindaco Mauro Campi-longo è partito già da tempo in quarta per punta-re alla poltrona di primo cittadino e crede con tut-to se stesso alla vittoria finale. Stesso discorso valeper Basile e per Bergamo convinti più che mai aprendere le redini in mano della città. Mentre Li-cursi, che batte ogni record di presenza nelle com-petizioni elettorali cittadine, con le sue puntuali eininterrotte presenze in consiglio, la sua vittorial’ha già ottenuta come sempre, in largo anticipo. �

6 � Primo Piano marzo 2010

È stato bandito l’appalto per la realizzazione delPalazzo dei Principi di Scalea che diventerà il Palaz-zo del Turismo e della Cultura.Il finanziamento ottenuto è di un milione e trecen-tomila euro ed è una grande conquista per Scaleaperché è il risultato della collaborazione con altriComuni e centri storici di eccellenza della Calabria.L’obiettivo è quello di rilanciare la tradizione cultu-rale locale. I lavori dovranno essere completati en-tro la fine dell’anno. È prevista la ristrutturazione dibuona parte del piano terra e di metà struttura alprimo piano. Il progetto punta in modo particolareall’utilizzo del giardino, vero punto di forza del pa-lazzo e che già oggi viene utilizzato per importantimanifestazioni culturali e artistiche. Le sale sarannoadibite a pinacoteca e ci sarà una sala conferenzecon luoghi per incontri e manifestazioni di cultura e

BANDITO L’APPALTO PER IL RIUSODEL PALAZZO DEI PRINCIPI DI SCALEA

È stato pubblicato il bando di affidamento in con-cessione e gestione della piscina comunale di Sca-lea. Sulla questione sono intervenuti gli assessori al-l’Urbanistica e ai Lavori pubblici, Angelo Cantisani eRaffaele De Rosa. «Abbiamo compiuto - ha detto l’assessore RaffaeleDe Rosa - un nuovo passo in avanti per l’avvio di unastruttura necessaria ed importante per il futuro del-la nostra cittadina. La Piscina comunale è una strut-tura realizzata con copertura del tipo “copri-scopri”e pertanto potrà essere agevolmente utilizzata sia inestate che nei lunghi mesi invernali. La concessionecomporta la gestione tecnico-amministrativa, la sor-veglianza e la custodia sulle strutture, sugli impiantie sulle relative attrezzature, nonché la manutenzio-ne ordinaria e straordinaria relativa». «La Piscina - haaggiunto De Rosa - è il fiore all’occhiello della nostracittadina. Anche la posizione è strategica per poteressere raggiunta da ogni punto del Tirreno in ma-niera agevole. È un ulteriore tassello aggiunto allenumerose opere pubbliche, più o meno visibili, dis-seminate lungo il territorio». L’impianto potrà essere utilizzato dai cittadini everrà organizzato da chi si aggiudicherà la gara di af-fidamento in concessione. «L’impianto sportivo - ha

PRONTO IL BANDO PER L’AFFIDAMENTODELLA PISCINA COMUNALE COPERTA

«ll terreno a fianco al Tribunale di Scalea è destina-to alla realizzazione della nuova caserma dei cara-binieri. La struttura è già in fase di progettazioneavanzata e vengono seguite le indicazioni fornitedall’Arma». È quanto sostiene l’Amministrazione Co-munale di Scalea. In consiglio comunale, come ènoto, sono stati stabiliti i criteri, il prezzo di vendi-ta del terreno e le modalità. «Il Piano regolatore -spiega l’amministrazione - prevede in quell’area,classificata zona R-1, la realizzazione di uffici pub-blici o di strutture di pubblico interesse. La ditta ag-giudicataria sta seguendo la fase della realizzazionedella progettazione esecutiva, secondo le indica-zioni fornite dai comandi della provincia di Cosen-za e della Compagnia di Scalea dei carabinieri. Sulterreno verranno costruiti: la nuova caserma dei ca-rabinieri, gli uffici e gli alloggi. La procedura seguitaper la vendita del terreno è quella stabilita dal re-golamento comunale e dalle vigenti normative. Nelmese di aprile sulla stampa, su internet e all’albopretorio sono stati pubblicati i documenti relativi al-la gara. Quindi, così come ha deciso a maggioranzaanche il Consiglio comunale, sul terreno di via Plinioil Vecchio, non appena concluso l’iter procedura-le, verrà costruita la struttura che ospiterà la nuovacaserma dei carabinieri». (M.C.)

IN FASE AVANZATA L’ITERPER LA REALIZZAZIONE DELLA NUOVA CASERMA

DEI CARABINIERI

detto Angelo Cantisani - appena entrerà in funzionecostituirà, ancora di più, un bene patrimoniale dellanostra cittadina di particolare importanza e valore. Èil coronamento di un lavoro svolto nel tempo conattenzione e serietà. I cittadini di Scalea, una voltacompletato l’iter di affidamento in gestione, avrannoa disposizione una struttura dove svolgere attivitàsportiva, soprattutto nei mesi invernali. La piscinacoperta si aggiunge ad una serie di opere piccole egrandi che abbiamo realizzato sul territorio». Come è noto, la durata complessiva del contratto digestione è fissata in venti anni, a partire dalla data distipula, tempo idoneo per consentire al Concessio-nario il recupero degli investimenti effettuati nel pri-mo periodo. Alla scadenza, potrà essere rinnovato.Al concessionario spettano tutte le entrate derivan-ti dalla gestione dell’impianto: dall’applicazione del-le tariffe relative alle attività erogate, le eventuali en-trate relative al punto ristoro/distributori ed allapubblicità commerciale effettuata all’interno e all’e-sterno dell’impianto. (M.C.)

spettacolo. Nel bando è stato inserito la posa inopera di tutti i serramenti esterni ed interni in mo-do da migliorare radicalmente l’immagine delle fac-ciate del Palazzo dei principi. I nuovi serramentipreserveranno anche gli elementi architettonici edartistici interni al palazzo che potrebbero esseredanneggiati ulteriormente e irrimediabilmente dagliagenti atmosferici. Speriamo che i cittadini di Scaleapossano utilizzare l’opera al più presto e nel mi-gliore dei modi. I pavimenti interni verranno realizzati ex-novo conlastre in pietra naturale e per alcuni ambienti con ilparquet ed il cotto. I rivestimenti per i servizi saran-no in lastre di marmo naturale, travertino chiaro re-sinato. I serramenti saranno in legno naturale di ca-stagno o cedro, tinteggiati al naturale, secondo idisegni e l’architettura dell’epoca. (M.C.)

MARIO ROTONDAROCandidato alla carica di consigliere comunale

marzo 2010 Nella Nostra Città � 7

L’anno nuovo ha spiaggiato una bellissima e piutto-sto grande tartaruga marina. Forse vittima dellegrosse reti a strascico o di smarrimento della rotta,l’animale è arrivato sulla battigia di Scalea quasi in-tatto (si notava solo qualche lieve ferita all’esternodel bellissimo “guscio”, la robusta corazza ossea)ma, purtroppo, senza vita. Su segnalazione dei vi-gili urbani locali, accorsi, seppur con tristezza, ab-

GROSSA TARTARUGA MARINA SPIAGGIATA A SCALEAbiamo potuto ammirare il capo intatto e i quattroarti del rettile. Le foto sono state scattate sullaspiaggia a sud di Scalea, a circa 150 metri da TorreTalao. Forse sarebbe stato opportuno salvare laparte dorsale convessa insieme a quella ventralepiatta, magari per esporla in biblioteca o all’entra-ta del palazzo di città. �

Fiuzzi di Praia a Mare - Centinaia di persone e sco-laresche intere, provenienti dall’intero circondario,incuriositi dalla notizia, la mattina del 5 marzo, so-no accorsi a frotte per poter ammirare e fotografa-re una grossa balena, purtroppo, priva di vita, ada-giata sulla spiaggia di Fiuzzi (Praia a Mare) di frontel’isola di Dino. L’enorme cetaceo, lungo oltre dodi-ci metri, è stato spiaggiato, probabilmente dopoaver perso la rotta, in seguito alle fortissime mareg-giate di inizio marzo. Un vero peccato vedere unanimale marino di tale stazza e così bello inermesulla spiaggia scura. Da voci fuorvianti, pare che ilgrosso mammifero sia arrivato a riva quando anco-ra respirava. Più o meno 20 anni fa, nella stessa zo-na, stessa sorte toccò ad un’altra balena, però,non grande come questa. �

UNA FORTE MAREGGIATASPIAGGIA UNA BALENA

DI OLTRE 12 METRI

A metà gennaio, è venuto amancare all’affetto dei suoi ca-ri, Vittorio Cava. Persona riserva-ta e seria, per anni ha ricoperto,mostrando grande attaccamen-to alla sua professione, spiccatequalità e capacità, la carica disegretario comunale. Pur sce-gliendo come sua residenza fa-miliare, da oltre 40 anni, Scalea,

non ha mai prestato servizio nel suo municipio.Di questo straordinario gentiluomo, un esempiodi rettitudine per tutti, bisogna mettere, imme-diatamente, in evidenza la grande sensibilità e legrandi doti umane. Se ne è andato via con lamassima discrezione, coerente al suo modo di vi-vere e di comportarsi. Lascia un gran vuoto neisuoi cari e in tutti coloro che lo conoscevano elo stimavano. Alla famiglia ed in particolare al no-stro carissimo amico e collega Matteo Cava, van-no le più sentite e sincere condoglianze da par-te del Direttore e della Redazione del Diogene.

***********Nella tarda mattinata di lunedì 18 gennaio2009, si è spenta la signora Italia Bergamo, an-ziana e adorata mamma del nostro amico e socioMimmo Maltese. Al caro e affettuoso Mimmo, al-la moglie Tina ed ai figli Duccio e Paolo, amatissi-mi nipoti dell’anziana nonna, vanno le condo-glianze più forti e sentite da parte del Direttoree della Redazione del Diogene.

***********Il 19 febbraio 2010, si è spento, dopo lungamalattia, Domenico Miceli, suocero del nostroamico e sostenitore Pino Pasqua. A Pino e allasempre premurosa e gentilissima consorte Mi-chela, vanno le più sentite condoglianze da par-te del Direttore e della Redazione del Diogene.

NECROLOGIUna persona speciale che non è piùfra noi, portata via senza preavviso.Di Roberto colpiva immediatamenteil sorriso, da cui traspariva la grandeforza d’animo e la grande intelligen-za. Una persona che, nonostante iproblemi che ha dovuto affrontarenella sua breve ma intensa vita, era

sempre in grado di dare forza e suggerimenti spas-sionati agli altri con grande convinzione. Con di-sinvoltura ed energia sorprendenti, continuamen-te, metteva in evidenza la volontà di darsi agli altri,senza mai far pesare la sua disabilità. La sua lealtà,il suo altruismo, la sua bontà ed il suo prodigarsi,per tutto e per tutti, rappresentavano un esempioche molti dovrebbero imitare. «In linea col pensie-ro di Roberto - precisano gli amici di Praia e Torto-ra - continueremo a lavorare per far sì che perso-ne affette da emofilia abbiano la possibilità di unavita migliore contribuendo come primo passo, conuna raccolta fondi, alla Fondazione Angelo BianchiBonomi (www.bianchibonomi-htcenter.it) per lostudio e la ricerca nel campo di queste malattie,della trombosi e delle malattie emorragiche, inmodo da favorire borse e premi di studio per gio-vani ricercatori italiani e stranieri, strutturazioni dilaboratori ed ambulatori con apparecchiaturescientifiche d’avanguardia». Il professore GiuseppeSerio traccia con viva commozione un ricordo diRobertino: «Aveva appena 43 anni, vissuti intensa-mente, nonostante la condizione d’inabilità dalla

IN RICORDO DI ROBERTO CETRAROnascita. L’ha stroncato un ictus, mentre tornava acasa dopo una cena con gli amici, in un noto ri-storante nei pressi di Scalea. Quella sera diversa-mente dal solito era taciturno e non si era volutotrattenere oltre il necessario, come spesso succe-deva, in occasioni del genere. Era il preferito dellasua bella famiglia che amava illimitatamente. Pur secondizionato dalla sua infermità permanente, havissuto con gioia gli anni che il Signore gli ha con-cesso, felicemente innamorato della vita. Ha coltole opportunità con responsabilità e impegno, nel-la scuola come alunno diligente, nell’università co-me studente volenteroso, nel lavoro come profes-sionista serio, nella Fondazione Bianchi per lostudio e la ricerca nel campo dell’emofilia e dellemalattie emorragiche. Ha realizzato meritatamentela laurea in Economia mettendosi nel corso deglianni a disposizione e al servizio della conosciutis-sima azienda Belcastro, dove da sempre prestaservizio con grande dedizione ed attaccamento allavoro, la sempre disponibile e sorridente sorellaAntonietta. In conclusione, citiamo un’altra grandepassione di Robertino, la politica che ha sempreinterpretato come un servizio da mettere a dispo-sizione delle persone e mai come ambizione dipotere. Gli hanno voluto bene coloro i quali lohanno conosciuto e quanti hanno condiviso conlui l’onestà intellettuale. L’amore non muore mai enoi continueremo a volergli ancora bene prose-guendo sulla scia del suo cammino di uomo liberoe di cittadino moderno e democratico». �

LUCIANO SIMONETTICandidato alla carica di consigliere comunale

8 � Nella Nostra Città marzo 2010

Per la gioia di mamma epapà, giorno 9 dicembre2009 è venuto alla luce ilpiccolo Giuseppe, figlio deinostri affettuosi e cari amiciMassimo Celia e Federica Pa-squa. Ai neo genitori e allerispettive famiglie, in partico-lar modo a nonno Pino, van-no i più sinceri auguri del Di-rettore e della Redazione. �

*Fiocco Azzurro*

Ingredienti per quattro persone:4 melanzane300 g di tonno fresco300 g di salsa di pomodoro100 g di parmigiano reggiano100 g di mozzarella1 bicchiere di olio extra verg. di oliva30 g di origanosale q.b.

Preparazione:Tagliare il tonno a fettine sottili e lemelanzane da passare alla griglia emettere da parte. Preparare, poi,la salsa di pomodoro con l’origano.In una teglia da forno versare l’olioe aggiungere la salsa di pomodoro,poi procedere con uno strato dimelanzane e uno di tonno, spolve-

rare il tutto di parmigiano e, procedere con altristrati. In ultimo, a metà cottura, aggiungere lamozzarella e mettere il tutto in forno a 180° per30 minuti.Fare raffreddare per 10 minuti e servire con unamanciata di prezzemolo secco.Gustare il piatto con un bicchiere di vino rosato,leggermente vivace. �

PARMIGIANA DI MAREGiorno 30 dicembre 2009, nella chiesa di San Giu-seppe Lavoratore, con una suggestiva cerimonia re-ligiosa celebrata dal parroco don Michele Oliva, Ma-rio Caroprese e Amelia Russo, circondati dall’affettodei loro cari e degli amici, hanno festeggiato le noz-ze d’oro.Ricordiamo che, giusto 50 anni fa, i coniugi Caro-prese-Russo si sposarono nella monumentale chiesadi San Nicola in Plateis, nel Centro storico di Scaleae che la funzione fu celebrata da mons. don Tolen-tino Laino, da poco scomparso.Dopo la benedizione delle fedi, gli sposi hanno fe-steggiato, a base di ottime pietanze, a “Villa Princi-pe”, nella vicina San Nicola Arcella.Agli sposi e alle rispettive famiglie vanno i più senti-ti auguri della Redazione del Diogene.

*Nozze d’Oro*

Io e mia moglie abbiamo intenzione di costituire unfondo patrimoniale al quale conferire due beni im-mobili di nostra proprietà. Ho due domande da por-le a riguardo. Quali sono le formalità necessarie al-la costituzione del fondo? I miei creditori personalipotranno aggredire i beni facenti parte del fondo?Il “fondo patrimoniale”, un tempo nominato “patri-monio familiare”, si compone di quei beni immobili,beni mobili iscritti in pubblici registri e titoli di creditoche ciascuno dei coniugi, entrambi, o un terzo pos-sono conferire al fondo onde far fronte ai bisogni del-la famiglia. I beni costituiti in fondo patrimoniale ca-dono in regime di comunione o comproprietà tra iconiugi, salva diversa disposizione dell’atto costituti-vo. I frutti del bene (esemplificando, il canone perce-pito per la locazione di un bene immobile costituen-te il fondo) potranno essere impiegati unicamenteper i bisogni della famiglia. I beni del fondo non po-tranno essere alienati o concessi in garanzia o esseresottoposti a vincolo, salvo il consenso di entrambi iconiugi. E, per venire a ciò che mi chiedeva, detti be-ni e i relativi frutti non sono suscettibili di esecuzioneforzata “per debiti che il creditore conosceva esserestati contratti per scopi estranei ai bisogni della fami-glia” (art. 170 cod. civ.). Alcuni studiosi hanno, per

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l’appunto, denominato il fondo patrimoniale “patri-monio separato”. Quanto alle formalità per la costitu-zione del fondo, essa deve aver luogo per atto pub-blico ovvero, nella ipotesi in cui il costituente sia unaterzo, anche mediante testamento. Circa gli oneri for-mali per la costituzione, hanno recentemente dispo-sto le Sezioni Unite della Corte di Cassazione (sent.13.10.2009, n. 21658) sancendo il doppio onere del-la annotazione nei registri dello stato civile e della tra-scrizione nei registri immobiliari. Unicamente per que-sta via il fondo patrimoniale potrà essere opposto aiterzi creditori. Osservate tali formalità, può conclu-dersi che, avuto anche riguardo all’abuso che perl’addietro si è fatto dell’istituto del fondo patrimonia-le onde sottrarre garanzie patrimoniali ai creditori delconiuge imprenditore, i beni costituenti il fondo sa-ranno al riparo dalle pretese dei creditori sol che ilconferimento non sia avvenuto in frode ai creditori.Altrimenti detto, i beni adibiti al fondo saranno insu-scettibili di esecuzione forzata unicamente ove il fon-do non sia stato costituito allo specifico scopo di fro-dare i creditori, nel qual caso a costoro è concesso ilrimedio della dichiarazione di inefficacia nei loro con-fronti dell’atto dispositivo di costituzione del fondo(c.d. azione revocatoria: art. 2901 cod. civ.). �

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OSPEDALE DI PRAIA A MAREA RISCHIO CHIUSURA

Ridimensionati i reparti di Medicina e Chirurgia.Si teme per la sopravvivenza del Nosocomio.

GIMI PALMACandidato alla carica di consigliere comunale

marzo 2010 Nel Circondario � 9

Praia a Mare - Nel-l’ottica degli obiettiviche la MondoculturaAthena si è prefissa-ta vi è la promozio-ne e valorizzazionedel patrimonio terri-toriale. Per tale finela società in strettacollaborazione conl’Amministrazionecomunale di Praia aMare, in un progettolungimirante discus-so e approfondito

dal sindaco Lomonaco e dall’assessore al turismoPietro De Paola, continua ad ampliare i propri col-laboratori, affinchè tutti in sinergia si adoperino perlo sviluppo di un turismo più consapevole e mirato.Tre le fiere di settore a cui ha partecipato la città diPraia a Mare annoveriamo: “La Fiera del turismo ar-cheologico” di Paestum che la cittadina tirrenica haaffrontato attraverso l’invito della provincia di Co-senza; “La Bit” di febbraio 2010 e “La Fiera del turi-smo religioso” unica nel settore che si è tenuta neigiorni 26-27-28 novembre con la Mondoculturaathena e alcune strutture ricettive che hanno con-tribuito allo sviluppo del progetto consapevoli del-la positività dell’interazione in ambiti così importan-ti. A tal proposito il presidente della MondoculturaAntonia Palladino ringrazia New Hotel Blu Eden,Mondial, Jolì ed Armony Hotel, l’International Cam-ping Village, l’exlusive Restaurant La Casetta Bianca,Le Arcate Hotel e poi le Autolinee Rocco il Comita-to Madonna Della Grotta, l’Agenzia Volvendo LaraZara escursioni in barca e lo studio grafico Defra-dessign che ha elaborato una guida del Santuariodella Madonna Della Grotta (vedi foto) nuovo edesclusivo. L’assessore al turismo De Paola ha invita-to in una fase precedente tutti gli albergatori perdiscutere della collaborazione a questo progetto edell’importanza della collaborazione in tali eventi.Gli aderenti al disegno hanno lavorato in manieraentusiasta dimostrandosi sensibili al “lavoro di squa-dra” per l’unico obiettivo che in questo momentoè la promozione di un luogo spirituale e storico dinotevole importanza per tutto il meridione. L’esclu-sivo spazio nel padiglione 1 del quartiere fieristicodi Foggia è stato curato dall’attivissima Mondocul-tura Athena che ha dato la possibilità di uno stage

OCCHI PUNTATI SUL TURISMO RELIGIOSOanche ai ragazzi del Liceo Linguistico Pasquale Lan-za di Praia a Mare affinchè possano sviluppare, conaltri, esperienze, capacità e abilità per un futuro la-voro di operatore turistico. Il preside Camillo Mar-ragony si ritiene soddisfatto di questa iniziativa epropone la sua scuola come partner di progetti incui i giovani siano parte attiva. Necessaria e profi-cua la disponibilità di padre Mario Corvo nuovoparroco praiese che ha curato la presentazionedella nuova guida del santuario. La Borsa del Turi-smo Religioso e delle Aree protette risulta essere lapiù importante manifestazione del settore in Italia esi conferma come l’unica piattaforma del turismoreligioso che mette direttamente in contatto ope-ratori nazionali ed internazionali. Due i momenti sa-lienti per gli operatori: il Workshop Internazionaleorganizzato in collaborazione con ENIT che ha of-ferto l’opportunità di incontrare 100 buyer prove-nienti da numerose parti del mondo e il Workshopnazionale esclusivamente dedicato agli espositoriche sulla base di appuntamenti prefissati hanno in-contrato presso i loro stand circa 80 decisionmaker del turismo religioso: incaricati diocesani,animatori parrocchiali, rappresentanti del Clero eagenzie di viaggio specializzate. Importante dun-que la partecipazione di province e regioni oltre adiocesi e comuni tra i quali per la prima volta la cittàdi Praia a Mare. Soddisfatto di questo nuovo per-corso l’assessore De Paola si prepara a lavorare conancora più intensità ad un turismo che possa esse-re distinto e settorializzato in modo da capire me-glio esigenze e strategie di promozione per il futu-ro della splendida e ricca città praiese. �

Nella sala consiliare del Comune di Tortora è statapresentata, ad un pubblico numerosissimo ed at-tento, l’ultima fatica letteraria di Rosetta e MicheleCozza, dal titolo: “L’anima poetica e canora deitortoresi”.Una raccolta, preziosissima, in dialetto locale, contraduzione “in italiano” a fianco, arricchita da tantefotografie d’epoca, comprendente ninne-nanne,serenate, canti di sdegno e di rispetto, strofette, in-dovinelli, ecc.Hanno relazionato il prof. Michelangelo Pucci, donGiovanni Mazzillo, l’ins. Nicolino Palladino, laprof.ssa Angela Civale ed ha coordinato la bella se-rata il prof. Giovanni Celico.Biagio Rossino, un giovanissimo studente liceale, hadeclinato alcuni versi in “stretto dialetto tortorese”.Il Sindaco, dr. Giuseppe Silvestri, ha portato il salu-to personale e dell’Amministrazione Comunale. �

L’ANIMA POETICAE CANORA DEI TORTORESI

Papasidero - Sua Ecc. Mons. Domenico Crusco, ve-scovo della diocesi di San Marco Argentano-Scaleaha aperto solennemente nella splendida e sugge-stiva chiesa parrocchiale di San Costantino in Papa-sidero un anno Giubilare in occasione del V Cente-nario della sua erezione a parrocchia A.D. (annodomini 1510). Il Santo Padre Benedetto XVI faràdono dell’indulgenza plenaria durante il periodogiubilare a beneficio della comunità parrocchiale edi quella diocesana. �

CHIESA DI COSTANTINOPOLIAPERTO L’ANNO GIUBILARE

Punti vendita:

SCALEA - Via Lauro, 240/264b

Fabrizio 328.7514238

Matteo 328.1284855

10 � Parola ai Lettori marzo 2010

Egregio Prof. Celico, Mi rivolgo a Lei in merito alla Sua pubblicazione diun libro riguardante un ramo dei Sanseverino. Stosvolgendo una ricerca su diversi rami della famigliaGonzaga di Mantova, con lo scopo di pubblicareun libro in merito. Un ramo dei Gonzaga di Novel-lara si stabilí a San Marco Argentano e Castrovillari,al servizio dei principi Sanseverino di Bisignano.Sto cercando, da alcuni anni di trovare notizie ri-guardanti un Giovanni Domenico Gonzaga, vissutonella seconda metá del cinquecento e, forse, aiprimi anni seicento, del quale avevo trovato traccianel ASCosenza, menzionato nella Platea del Mona-stero delle Clarisse (anno 1622), nella quale si par-la di “una donna di Castrovillari che fu moglie delquondam Gio. Dom.co Gonzaga”. Non si sa nientedi piú di questo Giovanni Domenico Gonzaga nè diquesta Donna di Castrovillari: questo Gonzaga nonè elencato negli alberi di von Lobstein, Litta, nè si-milari, e potrebbe essere il capostipite del mio ra-mo (derivante pure da un Domenico Gonzaga),perció questa parte della ricerca la tengo partico-

UN RAMO DEI SANSEVERINO

Dopo l’affossamento di Scalea, negli ultimi cinqueanni, e la conseguente politica attuata, ci si aspet-tava, per le amministrative di fine marzo, una sfer-zata forte, in controtendenza con tutto quello cheera stato il modo di gestire la “cosa” pubblica. Sca-lea ridotta a città impraticabile, sotto tutti i punti divista, nel suo aspetto, si avvicina sempre più agli in-vivibili“paesacci” dell’interland napoletano. Il latocommerciale, se la notizia può consolare, con ilsuo continuo proliferare di negozi e attività varie,fa di Scalea una località moderna e al passo con itempi. Ma solo questo non può certamente ac-contentarci, non può bastare e non risolve i pro-blemi che attanagliano Scalea nel suo aspetto pae-saggistico e ambientale. Se a tutto questo sfaceloaggiungiamo gli ottanta nomi dei candidati consi-glieri e dei rispettivi quattro sindaci che si propon-gono alla guida della città, il quadro diventa anco-

L’ARMA DEL VOTO E LE SOLITE FACCE

Caro Direttore, in prossimità della feste sento il bi-sogno ancor prima di fare gli auguri, di dire Grazieperchè “il giornale di Scalea che esce quandopuò” consente agli scaleoti veraci o “adottivi”, co-me me, di partecipare, anche da lontano, al tessu-to quotidiano di questo paese che abbiamo nelcuore! Ho letto (nell’ultimo numero) con interessee curiosità le sue riflessioni su quelle che sono leaspettative e le speranze che alimentano l’attesadelle ormai prossime amministrative del 2010. So-no chiaramente d’accordo sull’idea di fondo che,attraverso un excursus quasi “fotografico” su quelliche sono i problemi da risolvere o i progetti in can-tiere da portare avanti, sembra avere l’esigenza pri-maria di manifestare a chi verrà dopo “l’unicapreoccupazione” che Scalea migliori e vada avanti! Credo che “avere a cuore” le sorti del proprio pae-se sia il metro più giusto per amministrarlo nel mi-gliore dei modi. Non voglio entrare nel merito ditutti i punti trattati, ma un brevissimo pensiero suquello che ho a cuore io, lo voglio esprimere e loesprimerò con una semplice domanda: Come si im-magina il tratto “storico” della nostra spiaggia dallaTorre all’Ajnella se verrà “portato là il porto?” Biso-gna valorizzare quello che si ha, non stravolgerlo!A buon intenditor... Si al porto! Ma, prego chi

LETTORI VICINI E LONTANI

In qualità di presidente della società cooperativa“Idea ‘90” di Scalea, dal 1990 iscritta all’albo regio-nale come struttura per minori e come centro di in-tegrazione sociale militante nel campo dei diritti sul-l’infanzia abbandonata e non, denuncio la mancanzadi sensibilità nei confronti, soprattutto, di bambinisocialmente meno abbienti, delle scuole, cosiddette“private”, da parte del dirigente scolastico dellascuola primaria di Scalea. Onde evitare ripercussioni,chiedo che vengano aboliti, per l’anno scolastico2010-2011, i criteri adottati nella stagione in corso,che definirei “anticostituzionali e discriminatori”, conaltri più democratici e apartitici. Affermo che chi sinasconde dietro fantomatiche ideologie politiche oparaventi del tipo “io non c’entro” rischia di manda-re in frantumi le buone intenzioni intraprese da que-sto governo per garantire libertà di scelta alle fami-glie nell’offerta formativa. Nonostante tutto, hosempre espresso, con fermezza, che la scuola pri-maria deve essere pubblica e laica, poiché, nono-stante i vari problemi, è fonte di ricchezza inestima-bile per l’intero nostro territorio. Mi duole dirlo, maalla luce dei fatti, egregio direttore, in realtà, mi hasmentito e amareggiato. Inoltre, alcuni genitori mihanno riferito che, in assemblea pubblica, Lei haspiegato che tutti quei bambini, provenienti da “Idea‘90”, non avranno accesso al tempo pieno. Inaudito!Forse caro direttore, è giunto il momento di capireche spesso il senso di onnipotenza che prevale è im-proprio e comporta molte responsabilità. Aiutare ipiù bisognosi motiva questa mia istanza scritta, dopoun anno di dignitoso silenzio. Perché, nel frattempo,molti genitori si sentiranno “obbligati” a iscrivere i lo-ro bambini alla scuola pubblica. Le ricordo che lascuola pubblica è finanziata con fondi dei contri-buenti e che quelli delle scuole private pagano letasse. Le scuole paritarie sono parte integrante delsistema di istruzione pubblica e offrono da anni unservizio qualificato nel rispetto delle regole impostedalla Legge n. 62/2000 sulla parità scolastica, per cuiribadisco che i metodi per procacciare bambini emantenere le sezioni non sono questi. Ma chi è sti-pendiato, difficilmente può capire quanti si prodiga-no e impegnano nella scuola privata. Dunque, miscuso per il tono polemico ed a tratti duro e speroche siano riviste certe decisioni in modo da essereconvocata al più presto, altrimenti le cose prende-ranno ben altra piega, fino a coinvolgere la Fism, ilMinistro Mariastella Gelmini per le dovute prese incarico di responsabilità per il dirigente ed organi col-legiali compresi. In attesa porgo cordiali saluti e au-guri di buon lavoro per una proficua collaborazione.

EMILIA MEZZATESTAAbbiamo appreso da parte della scrivente signoraEmilia Mezzatesta che l’atteso faccia a faccia haavuto luogo ed i punti d’incontro sono stati trovatie affrontati civilmente con tanto buon senso e sod-disfazione da ambedue le parti, assicurando, così,tranquillità e serenità a genitori e figlioletti. �

PER LA BUONA PACE DI TUTTI!

larmente a cuore. A inizio cinquecento viveva un al-tro Domenico Gonzaga di questo ramo, auditoredel principe di Bisignano, ma non potrebbe esserelo stesso, la vedova vivente in 1610-1620 non sem-bra probabile e, pure, c’era un altro Domenico diquesto ramo ma vissuto dopo e chierico. L’archivioSanseverino di Bisignano si conserva presso l’ASNa-poli, ma non sono potuto andare a ricercare in lo-co ancora (non mi è facile giacché abito in Ameri-ca). Quindi, mi rivolgo a Lei se per caso avessedocumentazione/informazione su questi Gonzagadi San Marco, e per sapere, di qualche storico chesta ricercando sui Sanseverino di Bisignano, percontattarlo. Ringrazio in anticipo per il cortese aiu-to e porgo i miei più cordiali saluti.

Daniel Gonzaga | OGCPwC | Cerrito 461 piso 4, Montevideo, Uruguay

+598 2 916 0463 ext. 1284 |e-mail: daniel.gonzaga@uy.pwc.com

Certamente metteremo a disposizione del lettore ilmateriale di cui siamo in possesso. (G.C.)

ra più triste e desolante. Nessuna novità degna dinota, liste incomplete e arrangiate alla meno peg-gio e continuità di personaggi già noti che nonhanno fatto il bene di Scalea prima e a maggior ra-gione non lo faranno una volta eletti. Solo illusionie sete di potere. Ma a Scalea chi penserà mai?

TERESA GALIANO

Lei ha toccato alcune verità. Ma se è vero che ognipopolo merita l’amministrazione ed il sindaco cheha, Scalea non fa eccezioni. Questo passa il con-vento e questo si merita il corpo elettorale. Alla lu-ce di quanto da Lei sottolineato dovremmo votarescheda bianca o individuare il male minore. Certa-mente, il popolo sovrano, ancora una volta, conl’arma del voto, deciderà le sorti della nostra mar-toriata Scalea. Chi penserà a Scalea, forse, deveancora nascere. �

verrà... da un’altra parte!Auguri per tutto e per tutti

GRAZIA D’ALLURA

La Sua domanda la dovremo porre (per il momen-to) ai quattro potenziali candidati a sindaco. Leiche ci segue con attenzione ed assiduità, dovreb-be conoscere il nostro pensiero, a proposito delporto che, al di là del sito, a Scalea ed al suo vastocomprensorio serve per molteplici motivi, su tutti ilsospirato allungamento della stagione estiva eduna migliore qualità del turismo, se non altro, permantenerci al passo di località come la decantataTropea (il grande porto è sorto negli ultimi annisotto lo strapiombo e l’insenatura più bella e cen-trale della città), l’accogliente Maratea, per nonparlare dell’intera costa cilentana che da Sapriconta una miriade di porticcioli attaccati l’uno al-l’altro. A Scalea, stranamente, perdiamo tutti i tre-ni, compreso quello che doveva portarci e far vo-lare verso il porto. Scetticismo e polemiche diprotesta (serrande abbassate) erano state espres-se anche in occasione della ventilata isola pedona-le, vero gioiellino e segno di civiltà, apprezzatanon solo dai turisti ma anche dall’intero circonda-rio dei paesi limitrofi che non perdono occasioneper “gustarne” la sua tranquillità e passeggiata dol-

ce (nonostante gli irri-solti problemi di viabi-lità, a sud e a nord).Nella nostra Scalea,spesso, le novità sonoviste a priori sottofor-ma di negatività. Per ilporto, vorremmo peruna volta vedere lagente, anche quellaparte più conservatri-ce e nostalgica, menopessimista e più pro-pensa al nuovo. Quelnuovo che non devefar pensare a tutti icosti a stravolgimentiirreparabili e deva-stanti, ma a qualcosadi carino ed impor-tante per le future for-tune della nostra ama-ta Scalea. �

Unione Italiana

Mezzadri e Coltivatori Diretti

Associazione

Olivicole e Pratiche Agricole

Da sempre...al servizio dei cittadini e degli agricoltori

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marzo 2010 Spazio Autogestito � 11

12 � Storia e Cultura marzo 2010

Nella sede dell’Archivio di Stato di Cosenza e, pre-cisamente, nel vasto e splendido salone del con-vento di San Francesco di Paola, si è tenuto un in-teressante incontro culturale a cura delleAssociazioni “Xenia”ed “UNIVERSITAS VIVARIENSIS”.Tema del convegno: “Il Cinquecento, da San Fran-cesco di Paola a Telesio”, “Immagini e riflessioni sulmediterraneo tra due identità e due fedi”. Coordi-natore Demetrio Ruzzarci, rettore Universitas Viva-riense; interventi di Gabriella Coscarella, presiden-

te dell’associazioneXenia e di Anna Ma-ria Letizia Fazio, di-rettore dell’Archiviodi Stato di Cosenza.Relatore il dott. Ste-fano Vecchione, sto-rico. Nel corso dellariuscita manifesta-zione, si è parlatoanche delle incur-sioni dei Turchi inCalabria, delle torrid’avvistamento e deivari personaggi sto-rici protagonisti diquei tristi e dramma-tici eventi che colpi-rono anche Scalea(1552 e 1600). A talriguardo si è accen-nato alla “Torre diGiuda” e all’incursio-ne di Amurat Rais

DIOGENEIn questo andare/senza sensoti ritrovo/viandante nel tempocon i tuoi perché/senza risposte.Anch’io ho vagato/con la mia lanterna.S’è spenta/e più non m’urgecuriosità alcuna/sul mio “essere”.Quel che sarà dopo/spero sia solonel nulla/la gran pace.

Enrica MarelliQuesta significativa poesia della bravissima e pluri-premiata Enrica Marelli, tratta dal libro Clarus ClaraClarum, fa parte della collana editoriale del nostrogiornale. Il volume è stato realizzato nel 1994, dal-la stamperia d’Arte Manco appositamente per En-rica Marelli in tiratura limitata e numerata di 500esemplari. Composizione, impaginazione e finituresono state realizzate all’interno della stessa stam-peria con sistemi e tipi di antica tradizione.Enrica Marelli è nata a Monza, in Brianza, luogoche sovente affiora nei suoi scritti come memoriadell’animo. Sposatasi giovane ha seguito il maritoprima a Scalea e poi a Sanremo. Ora divide il suotempo tra Mormanno e Scalea in Calabria con pro-lungati soggiorni a Sanremo.Ha pubblicato: “1990 e oltre” poesie (ediz. Marco- 2° classificato al premio nazionale Cesare Pave-se); “Storia di una donna russa” romanzo (ediz.Marco); “Giardino Mediterraneo” poesie (Stampe-ria d’Arte Manco); “Cucina in amicizia” ricette eprofili di amiche (Stamperia d’Arte Manco); “Rac-conti autunnali” silloge di racconti (Stamperia d’Ar-te Manco); “Clarus Clara Clarum” poesie (Stamperiad’Arte Manco); “L’isola di San Pietro” (Stamperiad’Arte Manco) ed altro ancora.Ha varato il Premio letterario “Città di Scalea” pergiornalisti e narratori che ha visto premiare scritto-ri, tanto per fare dei nomi, del calibro di AlbertoBevilacqua, Igor mann e Claudio Marabini. �

La Stamperia d’Arte Manco, dismessa da qualcheanno, grazie ad un modestissimo contributo dellaProvincia di Cosenza e del Comune di Scalea cheha messo a disposizione i locali (lato sud) presso“L’Ecomuseo”, con il nostro direttore Nando Man-co è riuscita, con ostinazione ed impegno, a con-vincere dell’operazione non facile il Sindaco MarioRusso che, in accordo con il Presidente della Pro-vincia Mario Oliverio e l’impegno dell’impareggiabi-le assessore Arturo Riccetti, ha stipulato una con-venzione affinché il progetto di un “Museo dellaStampa” fosse realizzato.Ora il Comune di Scalea, insieme ad altri pochissi-mi comuni d’Italia (forse unico nel meridione), puòvantare di possedere un pregevole “Museo dellastampa” dove è possibile visitare esemplari unicicome la originalissima ed antica pedalina da stam-pa manuale della “Magnoni” del 1925, oltre a vec-chissimi caratteri in piombo e legno, ai quali fannoda cornice attrezzi rarissimi, clichè e caratteri rea-lizzati interamente a mano con il sistema intagliatocon affilati temperini, tecnica questa, detta ixolo-grafia (vedi testata originaria del Diogene).

MUSEO DELLA STAMPAAll’interno del Museo è possibile visitare anchestampati datati e di grande pregio.Le macchine in esposizione partono dal 1925 (si-stema tipografico) fino ad arrivare agli inizi del1980 (sistema offset).Ricordiamo che la Tipografia, che ha contribuito al-la realizzazione della interessante opera musealetipografica, nasce a Scalea agli inizi degli anni ’20.In detta stamperia, nel 1947, è stata stampata laprima copia del “Diogene Moderno”, fondato e di-retto da Mario Manco. Nel corso degli anni, la ti-pografia Manco è stata un crocevia di cultura einformazione. A tutte le ore del giorno e della se-ra, all’interno dell’attività grafica, si davano appun-tamento intellettuali e gente comune attratta dallastampa e dal sapere. Per quanti hanno avuto mo-do, nel corso di quegli anni di frequentare la tipo-grafia, è piacevole ricordare l’atmosfera magica chesi respirava e viveva tra quelle mura “domestiche”(addolcite puntualmente dal caffè preparato aipresenti dalla gentilissima e sempre disponibile si-gnora Rita) e l’attesa che si creava aspettando l’u-scita del Diogene fresco di stampa.Nel museo diffuso, da poco allestito, è possibilesfogliare anche la prima copia del nostro storicogiornale cittadino. Inoltre, è possibile ammirare letre importanti fasi che vanno dalla composizione amano alla stampa manuale, fino a quella più recen-te automatica e in sistema offset. I lavori realizzatiin quasi un secolo di ininterrotta attività sonoesposti in una mostra didattica-divulgativa che me-rita di essere, sicuramente, visitata.Ricordiamo che l’arte tipografica ha fatto da anti-camera al mondo della comunicazione, motore evolano del passato, oggi completata con l’inven-zione dei computer e di internet che, con la stam-pa offset e digitale, ha raggiunto livelli fino a qual-che anno fa impensabili.Sicuramente, con poco, il Comune di Scalea sup-portato dall’Ente Provincia, ha aggiunto a tutto ciòche era già visitabile nella nostra millenaria città, unaltro importantissimo tassello, una quinta essenzache impreziosisce ancor di più il bagaglio culturalecittadino, in un qualcosa di diverso e di estrema-mente interessante rispetto ad altri musei, più omeno uguali, nell’allestimento e nella linea.Il museo della stampa, senza volere apparire pre-suntuosi, se migliorato e gestito come merita, po-trebbe portare visitatori da tutte le parti d’Italia (eperché no dall’estero) e, nel periodo invernale,tante scolaresche che potrebbero rimpinguarequel turismo culturale, tanto agognato, che tantoporta e tanto giova nei noiosi e lunghi periodi co-siddetti morti. �

OMAGGIO ALLA MARELLI

Pino FORESTIERI

ELEZIONI COMUNALI

Scalea 28 e 29 Marzo 2010

NELLA SEDE DELL’ARCHIVIO DI STATO DI COSENZA SI È PARLATOANCHE DI SCALEA: TORRE DI GIUDA E ORDE DI AMURAT RAIS

di ERCOLE SERRA

che, con le sue orde, tentò di razziare la nostraCittà, non riuscendovi pur servendosi del tradi-mento del guardiano della torre che fu detta, ap-punto, “di GIUDA”. Ebbene, anche in questo even-to culturale, ove si sono proiettate bellissimeimmagini dei luoghi storici calabresi ed ascoltati in-termezzi musicali classici alla chitarra e mandolino,è stata citata, ancora una volta, la storia della no-stra Scalea. Questo dovrebbe servire, quale puntodi riferimento, a tutti coloro che aspirano ad esse-re eletti nel prossimo Consiglio comunale, luogoistituzionale deputato alla valorizzazione ed allatutela della nostra cultura secolare, spesso ap-prezzata e diffusa dai cosiddetti forestieri. �

marzo 2010 Storia e Cultura � 13

L’Amministrazione Co-munale di Scalea haconferito la cittadinan-za onoraria al ProfessorCiriaco Scoppetta. Lacerimonia si è svoltanella Sala polifunzionaledel Comune di Scaleaalla presenza di un foltopubblico.Ciriaco Scoppetta, figliodi genitori scaleoti, natoa Roma il 27/09/1948,laureato in Medicina al-l’Università Cattolica diRoma nel 1971, speciali-sta in Neurologia e Neu-ropsichiatria infantile,assistente e aiuto all’U-

niversità Cattolica di Roma dal 1971 al 1986.Professore Associato di Neurologia alla Sapienza dal1986 (primario per 10 anni), primario Neurologodell’Ospedale San Camillo di Roma dal gennaio2005, autore di circa 200 pubblicazioni su riviste na-zionali ed internazionali di Medicina e Neurologia. Attività di ricerca prevalente: malattie neuromusco-lari in particolare Miastenia e Distrofie Muscolari.Ha pubblicato numerosi articoli su patogenesi, dia-gnosi e terapia della miastenia.Nel 1984 ha identificato e descritto una nuovamalattia: la distrofia muscolare autosomica recessi-va: (Distral muscular dystrophy with autosomal re-cessive inheritance. Muscle Nerve. 1984 Jul-Aug 7(6): 478-81).Insegna da 24 anni al corso di Laurea e alle scuoledi Specializzazione della Facoltà di Medicina e Chi-rurgia dell’Università La Sapienza.Ha partecipato come relatore o moderatore a nu-merosi congressi nazionali ed internazionali di Neu-rologia.Nel 2006 ha pubblicato il Romanzo edito da SoveraEditore: “Uffa, io un bambino lo voglio proprio”.A maggio 2007, nell’ambito della serie di “Incontricon i protagonisti del mondo della Scienza”, ha te-nuto alla LUISS di Roma un seminario dal titolo “Neu-roscienze e Creatività”.L’affetto nutrito, in tutti questi anni, nei confronti diScalea, ha raccolto la nostra più profonda ammira-zione, insieme alle sue grandi doti umane e profes-sionali esercitate con dedizione e sincera disponibi-lità.La Cittadinanza Onoraria vuole essere un segno digratitudine e riconoscimento verso questo “nuovo”cittadino di Scalea. �

Lunedì 1 febbraio 2010, si è svolta la cerimonia diconferimento della cittadinanza onoraria a SaverioOrdine, capo della segreteria del Sottosegretarioall’Interno Nitto Palma. L’appuntamento ha avutoluogo nella sala Polifunzionale del Comune di Sca-lea, alla presenza del sindaco Mario Russo. «L’affet-to nutrito in tutti questi anni nei confronti di Sca-lea - si legge in una nota dell’Amministrazione

Vorrei segna-lare ai gentililettori delDiogene unamanifestazio-ne culturaleche si è tenu-ta a Cosenzaqualche gior-no addietro,organizzatadall’Associa-zione “DonBosco” diMontalto Uf-fugo. Si trattadi un premiodedicato ai“Centri storici

in obiettivo” che si è concluso nella sala “Giaco-moantonio” della Biblioteca Nazionale. Cinquantafotografie esposte, raffiguranti bellissime e sugge-stive immagini dei nostri Centri storici. Ebbene, lagiuria (composta da Rita Fiordalisi, Gianni Marrello,Lina Nero, Laura Tronco e Roberta Runca), rispet-tando la scelta manife-stata per votazionedai numerosi visitatori,ha proclamato vincitri-ci del premio tre foto-grafie: prima classifica-ta, “Connubio trasogno e realtà” con lacaratteristica immagi-ne di un antico giardi-no con portale forseottocentesco; secon-da, “SCALE su SCALEA”con la suggestiva visio-ne scenografica di viaCesare de Bonis, àcrucivia (nella foto) eterza, “La Bella Serra”con la maestosa imma-gine del duomo mo-numentale di MontaltoUffugo. All’interessan-te avvenimento hapartecipato anche En-

CITTADINANZA ONORARIA A SAVERIO ORDINE CAPO DELLASEGRETERIA DEL SOTTOSEGRETARIO ALL’INTERNO NITTO PALMA

Comunale - ha raccolto la nostra più profonda am-mirazione per le sue grandi doti umane e profes-sionali esercitate con dedizione e sincera disponi-bilità. La cittadinanza onoraria vuole essere unsegno di gratitudine e riconoscimento verso il nuo-vo cittadino di Scalea».Saverio Ordine è nato a Napoli il 22/11/1959, Capodella Segreteria del Sottosegretario di Stato all’In-terno Sen. Nitto Francesco Palma dal 22/9/2008.Ha conseguito la maturità classica a Roma nel 1978,si è laureato in Giurisprudenza, presso l’Universitàdegli Studi di Roma “La Sapienza” il 28.03.1984,con il voto di 110/110 e lode, nella materia “Dirit-to Pubblico Generale” ed è funzionario della car-riera prefettizia dal 31.12.1987, con qualifica di Vi-ceprefetto dall’1.07.2001.In data 22/9/2008 è stato preposto a dirigere la Se-greteria del Sottosegretario di Stato all’Interno,Sen. Nitto Francesco PALMA”.Presiede attualmente la Commissione di IndagineAmministrativa sugli atti del Comune di Villa SanGiovanni (RC).Inoltre, è Cavaliere dell’Ordine “al Merito della Re-pubblica Italiana”. �

CITTADINANZA ONORARIAAL PROFESSORE

CIRIACO SCOPPETTA

BIBLIOTECA NAZIONALE DI COSENZA: PREMIO “CENTRI STORICI IN OBIETTIVO”RICONOSCIMENTO ALL’IMMAGINE DELLA “CRUCIVIA” DI SCALEA

rico Marchianò, presidente dell’UNESCO di Cosen-za, il quale, fra l’altro, ha sostenuto con fermezzache “I centri storici sono i contenitori culturali delterritorio, eppure sono abbandonati” (Sic!) (cfr. IlQuotidiano del 21 nov. 09). Ricordo ai cortesi let-tori che il Diogene più volte ha proposto di fare in-serire il nostro millenario borgo nel patrimonio del-l’Unesco, ma nessun interesse, in merito, èpervenuto dai tanti “sordi” ed “infingardi” che, for-se, non danno alcuna importanza al nostro patri-monio culturale. Ovviamente, il secondo premioconseguito dalla significativa e bellissima immaginedella “CRUCIVIA” (soggetto preferito dal compiantopittore salernitano Luciano Valeriani) suscita orgo-glio e soddisfazione in tutti coloro i quali amanoveramente Scalea. Come è evidente, spesso l’ap-prezzamento del nostro Centro storico provienepiù dai cosiddetti forestieri che non da tanti com-paesani i quali, ignorandolo, nulla fanno perdiffonderlo nel mondo e difenderlo. Nel prossimonumero del Diogene racconterò la storia della“Crucivia”, che fino ai primi anni del 1900 era inti-tolata al filosofo Gregorio Caloprese e successiva-mente al martire della libertà Cesare de Bonis.

VITTORIO SERSE

“Mons. Giuseppe Battaglia di Papasidero, Vescovodi Montemarano (1657-1669)” e “Laos: fiume ecittà negli scritti, nella cartografia e nella ricerca ar-cheologica dal XVI al XX secolo” sono i titoli di duelavori apparsi sull’ultimo numero della Rivista Stori-ca Calabrese e dell’Archivio Storico per la Calabriae la Lucania, a firma, rispettivamente, di GiovanniCelico e di Biagio Moliterni. Pur se dedicati ad argomenti diversi, i due saggihanno in comune il merito di aver riportato alla lu-ce personaggi e luoghi della storia del nostro terri-torio caduti nell’oblio.

CELICO E MOLITERNI APPREZZATO BINOMIO STORICOGiovanni Celico tratteggia la figura di Mons. Giu-seppe Battaglia, nato a Papasidero tra il 1608 e il1609, diventato vescovo nella poverissima e peri-ferica diocesi di Montemarano, oggi in provincia diAvellino, rievocando alcuni episodi legati alla suaattività pastorale e alla sua vita privata.Biagio Moliterni, invece, ricostruisce le varie fasi at-traverso le quali si è giunti al riconoscimento del-l’antico fiume Laos con l’attuale Mercure-Lao e leproblematiche tuttora aperte riguardo al sito del-l’omonima città. �

Scegli alla carica diconsigliere comunale

Domenico INTROINI

INTROINI�

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SCALEA A DESSO - CAMPILONGO SINDACO

Candidato alla carica di consigliere comunale

14 � Spazio Autogestito marzo 2010

marzo 2010 Società � 15

Ai primi di febbraio del 2010, Rai fiction ha tra-smesso in due serate, il bellissimo e toccante sce-neggiato “La città dei pazzi”, ispirato al grandeFranco Basaglia, psichiatra morto a Venezia il 29agosto 1980 che si è battuto per ottenere la Leg-ge 180 che, di fatto, sanciva la chiusura dei mani-comi. Anche se, ad onor del vero, la chiusura deimanicomi non era lo scopo finale, ma il mezzo at-traverso il quale la società poteva fare i conti conle varie figure del disagio che attraverso la miseria,la tossicodipendenza, l’emarginazione e la delin-quenza, spesso vengono legati alla follia. Basagliasosteneva nel 1961: Un malato di mente entra nelmanicomio come “persona” per diventare una “co-sa”. «Il malato, prima di tutto, è una “persona” ecome tale deve essere considerata e curata (…).Noi siamo qui per dimenticare d’essere psichiatri eper ricordare d’essere persone» - ripeteva ai medi-ci ed agli infermieri del suo manicomio. Il progettodi Basaglia, come primo passo prevedeva la chiu-sura dei manicomi, che era solo un inizio, con l’o-biettivo di chiedere alla società di non avere piùpaura delle diversità e prepararsi ad ospitarle. Nel1979 Basaglia fece un viaggio in Brasile, dove in-contrò psichiatri, psicologi, infermieri e studenti, aiquali, attraverso una serie di seminari, riferì dellapropria esperienza nei manicomi.«Il manicomio - diceva - ha la sua ragion d’esserenel fatto che fa diventare razionale l’irrazionale. In-fatti, quando qualcuno entra in manicomio smetted’essere folle per trasformarsi in malato, e così di-

IL MONDO SOGNATO DA BASAGLIAA 30 anni dalla morte la Rai ha trasmesso uno sceneggiato ispirato al grande psichiatra

venta razionale in quanto malato». Basaglia sentivail bisogno di andare oltre la trasformazione della vi-ta all’interno dell’ospedale psichiatrico: il manico-mio per lui andava chiuso ed al suo posto andavacostruita una rete di servizi esterni, per provvede-re all’assistenza della persona affetta da disturbimentali. La psichiatria basilare, pensava Basaglia,doveva riconoscere di aver fallito il suo incontrocon il reale, essendosi limitata a fare della “lettera-tura” (ovvero teorie ideologiche), mentre il “mala-to” si trovava a pagare le conseguenze di ciò, rin-chiuso nell’unica dimensione ritenuta adatta a lui:la segregazione.«La follia è una condizione umana. In noi la folliaesiste ed è presente come la ragione. Il problemaè che la società, per dirsi civile, dovrebbe accetta-re tanto la ragione quanto la follia, invece, incaricauna scienza, la psichiatria, di tradurre la follia inmalattia allo scopo di eliminarla. Il manicomio haqui la sua ragion d’essere».Trenta anni dopo, i manicomi sono chiusi, ma nonsi è fatto un solo passo in avanti nella direzionetracciata da Basaglia, che prevedeva Servizi di Sa-lute Mentale diffusi sul territorio, con la presenzadi residenze comunitarie e gruppi di convivenza econ l’ausilio di maestri, educatori, persone motiva-te. Strutture che come è stato possibile notare nel-l’ambientazione datata del film esistevano a Triestee ad Arezzo e che restano tuttora le uniche realtàdel nostro Paese.Le idee di Franco Basaglia, sempre più attuali, han-

Nel corso della vita, sono moltissime le domandeche restano senza una risposta logica, alle quali nonsappiamo dare una spiegazione e che vengono giu-stificate con l’evoluzione del modo di vivere di noi“umani”. Fra queste ne esiste una, in particolare, cheda tempo mi arrovella e mi crea, in qualche caso, unfastidio quasi fisico. Prima di addentrarmi, però, nel-l’argomento, mi corre l’obbligo di precisare che intutto il corso della vita, mai, nemmeno per caso, hoavuto astio o riprovazione verso le diversità, sianoesse, psicologiche, fisiche e/o sessuali; ognuno perme è libero di usare, abusare e impiegare le proprieenergie come meglio crede, nel rispetto, comun-que, del proverbio che recita: “La libertà propria fi-nisce dove inizia quella altrui”. Fatta questa precisa-zione, espongo la domanda che mi assilla. Perchè,giornali, televisioni, programmi culturali e di costu-me, addirittura quelli che vorrebbero essere definitidi istruzione, sono sempre più permeati dalla pre-senza di persone che, facendo quello che oggi sichiama “Outing”, si autodefiniscono diversi, usandotermini mutuati dalla lingua inglese, poiché se usas-sero la lingua italiana le parole sarebbero molto piùcrude e sicuramente meno accettabili, dal grandepubblico. Abbiamo imparato così che esiste una fra-zione della nostra gente che si definisce “Gay Peo-ple”, un’altra cosiddetta di “Transgendeer”, un’altraancora di persone “omosex” che con quello che lo-ro stessi definiscono “Gay Pride” ostentano le più di-verse pratiche sessuali, come diritto acquisito e con-quista nei confronti di una retrograda società dibacchettoni etero sessuali che hanno il grande di-fetto di avere soltanto normali rapporti secondo na-tura. Ma il lato peggiore non è l’ostentazione di unadiversità, a parere loro, conclamata, bensì lo spazioche viene dato dai media a tali eventi. Non esistonofasce protette, non si salvano nemmeno i program-mi per bambini, ad ogni ora il “diverso” di turno, fre-

MI CHIEDO PERCHE’?di GIAN ENRICO ZAMPROTTA

giandosi delle proprie peculiarità, espone, di voltain volta, le sue sofferenze, le sue conquiste, i tra-guardi raggiunti, senza lesinare sui metodi utilizzatipur di raggiungere il loro scopo che vanno dallaprostituzione, al furto, al lenocinio, alle più umilian-ti pratiche, pur di ottenere un viso senza peli, gluteial silicone, labbra al botulino, seni fasulli e via di-scorrendo, presentando il tutto come conquista so-ciale, come storico passo avanti in un progresso,dove la normalità è addirittura una colpa. L’unicoreale diritto che hanno queste persone è quello divivere le proprie tendenze come meglio credono,usando quella riservatezza e quella discrezione co-mune ai cosiddetti: normali, i quali non vanno in gi-ro portando come bandiera il numero dei loro rap-porti oppure come e quanto hanno dovuto battersiper ottenere i favori di una persona o le lotte so-stenute in famiglia per far accettare il/la partner. Te-niamo nel chiuso delle nostre alcove le nostre abi-tudini, i nostri vizi, le nostre tendenze, nonscioriniamole davanti a tutti, in special modo ai bam-bini che portati a credere che quanto trasmesso inTV sia la vera realtà, tendono a pensare che sia nor-male avere attrazione per lo stesso sesso, che esse-re maschio o femmina, sia solo un incidente di per-corso, rimediabile a comando, perchè tanto: “lofanno tutti”. Uniamoci per evitare domande infantilitipo: “...ma tu sei gay?”, oppure “...da grande possofare il trans?”, “posso farmi fare le tette come lazia?”, ecc. Il filosofo greco dal quale questo giorna-le ha tratto il nome, viveva in una botte e di giornogirava per la strade con una lanterna accesa e a chigli domandava il perchè rispondeva: “Cerco l’uo-mo”, in realtà cercava la coscienza dell’uomo. Noi lalanterna sempre accesa la abbiamo, si chiama Inter-net, ed attraverso Diogene Moderno, facciamo unsondaggio, cerchiamo la coscienza collettiva e ve-diamo se si riesce, a tramutare il “Gay Pride” in “Gay

Discrection”, molto piùutile ad una societàche vuole essere civilee moderna. L’alternati-va sarà quella di assiste-re a programmi televisi-vi infarciti di orgogliopedofilo, orgoglio co-profilo, orgoglio fetici-sta, orgoglio onanista echi più ne ha più nemetta, fino a coprirel’intero arco delle per-versioni contemplatodalla psicanalisi. Se nonvado errato, dovrebbeesistere un’authoritypreposta al controllosulle emissioni, per lomeno sulle fasce orarieprotette, che a me pa-re inerte ed è per que-sto che mi domando:perché? �

no bisogno di essere difese, ma soprattutto avalla-te e messe in atto. JOSÈ LOUIS IANNIELLO

«L’importante è che abbiamo dimostrato che l’im-possibile può diventare possibile. Dieci, quindici oventi anni addietro era impensabile che il manico-mio potesse essere distrutto. D’altronde, potrà ac-cadere che i manicomi torneranno ad essere chiu-si e più chiusi ancora di prima, io non lo so! Ma, intutti i modi, abbiamo dimostrato che si può assi-stere il folle in altra maniera, e questa testimonian-za è fondamentale. Non credo che essere riusciti acondurre una azione come la nostra sia una vitto-ria definitiva. L’importante è un’altra cosa, è sape-re ciò che si può fare…».

(In conferenze brasiliane, 1979)

...anche gomme seminuovedelle migliori marchea prezzi sbalorditivi

16 � Sport marzo 2010

L’undici di Franco Viola, letteralmente trasformato,negli uomini, nel gioco e nella mentalità, da oltre tremesi, domina straordinariamente il campionato conun ruolino di marcia da primato e continua a testabassa la sua travolgente rimonta. Una difesa di ferroche con l’arrivo di Spingola, sicuramente tra i portie-ri più forti del Torneo, i collaudati centrali Ferraro eLongo, nonchè il marcantonio Scafaro, difensoregrintoso ed insormontabile che, già da solo, fa mez-zo reparto, ha chiuso le saracinesche anche ai bom-ber più pericolosi e quotati. Sulle fasce esterne, mi-gliora sempre più il giovanissimo esordiente Maicon

In poco più di due mesi è passato dalla zona rischio al terzo postoLO SCALEA MAI COME ADESSO PUNTA ALLA SERIE D

Oliva che col passare dei giorni acquista e accumulasempre più sicurezza ed esperienza insieme all’altroforte ragazzetto Venere e a chiudere, il più espertoDe Miglio (scuola Ciccio Graziani). A centrocampodominano e si dannano sudando le proverbiali 7 ca-micie, l’inossidabile Leo Vanzetto, il faro Cambria el’onnipresente Foderaro. In avanti, la coppia gol Lon-go-Miceli, con l’alternativa Fayè, rappresenta una in-sidia anche per le difese più agguerrite ed esperte.Ricordiamo che, ad inizio dicembre 2009, con ilcambio tecnico, lo staff societario, con a capo il pre-sidente Francesco Rovito, in accordo con il nuovo

Nel panorama regionale della pallacanestro cala-brese, quest’anno si è affacciata per la prima voltala Società Poseidon Basket SCALEA, partecipante alcampionato di Serie D. L’iscrizione a tale campio-nato è stata possibile grazie all’intensa ed impor-tante attività di Mini-Basket giovanile, condotta ma-gistralmente dall’istruttrice Ambra Bocchi. Il presidente Rocco Osso, in occasione del primocampionato ha deciso di porsi come obiettivoquello di un campionato di vertice, con l’ingaggiodi alcuni giocatori conosciuti nell’ambiente e chehanno militato anche in categorie superiori, pun-tando inoltre al lancio di alcuni giovani prometten-ti provenienti dal nutrito vivaio, e che fanno partedecisamente della prima squadra. Per questo motivo è stato scelto di formare unasquadra avente un mix tra esperienza e spregiudi-catezza giovanile, che molto spesso, in ambitosportivo ha dato risultati soddisfacenti. Attualmente la Poseidon si trova al 3° posto in clas-sifica con concrete possibilità di raggiungere i play-

LA POSEIDON BASKET PARTE COL PIEDE GIUSTOdi SARA SILVESTRI

off, attraverso cui è possibile conquistare la pro-mozione diretta alla categoria superiore.E a questo punto l’obiettivo primario non può es-sere altro che la conquista di questo storico risul-tato per la società scaleota. La rosa della prima squadra è composta dai se-guenti giocatori: Giuseppe Corona, Guido Berga-mo, Francesco Logatto, Simone Lo Tufo, Gianfran-cesco Angelini, Carlo Raillo, Dario Nicoletti,Francesco Stabilito, Marco Carnevale, Daniele Chi-riaco, Stefano Forestieri, Alessio Forestieri, Loren-zo Di Lorenzo, tutti affidati alla cura ed alla dire-zione del coach Dominique Carbone. Quello che si augura la società, è che con gli otti-mi risultati fin qui raggiunti, questa squadra facen-dosi conoscere e distinguendosi per serietà e ri-spetto nei confronti degli avversari, cerchi dicoinvolgere ed incentivare un numero sempre piùgrande di appassionati dirigendoli verso questa di-sciplina, come alternativa alle altre più praticate. �

Caro presidente Francesco Rovito, ti ringraziamo,innanzitutto, per la bellissima squadra che hai sa-puto allestire e presentare in campo in questa sta-gione calcistica, però, siamo, nello stesso tempo,dispiaciuti ed amareggiati per la decisione di chiu-dere al pubblico i cancelli che accedono al prato(lato monte, via Fiume Lao) e agli spalti ai quali sia-mo affezionati da decenni, quanti ricordi!Noi da sempre, siamo profondamente affezionati aquesta parte del campo destinato agli spettatori ingenerale; in occasione di derby e di incontri di car-tello, alla tifoseria ospite. Il nostro, non è solo unmotivo nostalgico ma, più propriamente, una pia-cevole e comoda abitudine perché, in tribunaspesso si rimane stipati e, nella lunga stagione in-vernale infreddoliti per il vento di mare che purenelle giornate più calme, non risparmia nessuno.

I TIFOSI SCRIVONO A ROVITONoi preferiamo il sole in faccia ed il leggero rialzoche esiste nel prato che ci consente di vedere eseguire benissimo la partita ed in santa pace. In oc-casione della gara interna contro il Roccella, la tri-buna era affollatissima, con tante persone in piedied altri assiepati ai bordi della rete di protezionedel rettangolo sottostante. Dall’altra parte, quella anoi cara, come succede da inizio campionato, unsolo spettatore: il presidente che come al solito sigodeva la partita in piena solitudine. Il presidenteRovito, non essendo di Scalea, non sa e non puòcapire il nostro stato d’animo e la nostra rabbia,nel vedere sbarrata l’entrata del prato, senza moti-vo, dopo oltre 50 anni di sogni. Per noi la domeni-ca, quel ritrovarsi in gruppo al solito posto era unmodo di socializzare e di discutere in armonia espassionatamente in quelle due ore circa. Ora, a vi-

va voce ed attra-verso il nostrogiornale cittadino,anche se mancanopoche giornate al-la fine del campio-nato, ti chiediamoa gran voce di ria-prire al più presto icancelli del pratoin modo da farci ri-trovare e godereoltre alla partita diturno, il tiepidosole primaverile, invista del rush finaleche probabilmen-te si prolungheràsperando, comeprevisto, di poteraccedere ai sospi-rati play off. �

trainer Viola, ha dato vita ad una vera e propria epu-razione che ha coinvolto più di 7 titolari, tra cui no-mi eccellenti che, però, non davano i frutti e risulta-ti sperati. Scaricati i rami secchi, per riassestare emigliorare l’organico, nel frattempo precipitato nellezone basse e pericolose di classifica, sono arrivati, al-l’ombra di Torre Talao, nomi prestigiosi e di collauda-to rendimento, come quelli sopra citati. Viola e Rovi-to, in camera caritatis, hanno avuto ragioneallestendo in corsa una super squadra, proiettata almomento nelle zone alte di classifica, in odore diplay off. Altro fatto confortante è stato quello di ve-dere ritornare, al vecchio comunale, il pubblico en-tusiasta e festante dei tempi addietro che, dopo ledeludenti prestazioni della squadra, amareggiato, giàdalle prime domeniche aveva abbandonato gli ama-ti colori biancostellati.A questo punto, i titoli dei quotidiani calabresi gri-dano e inneggiano allo Scalea (eccellente a violarecon la solita prestazione maiuscola anche l’imbattu-to e ostico campo del lanciato Acri), come la possi-bile squadra da battere con titoli del tipo: “QuestoScalea fa veramente paura”. Speriamo, per i tifosiscaleoti e per la dirigenza, che questo trend possadurare fino all’ultima giornata, quando dovranno far-si i conti finali. Ma è giusto dare spazio anche al ga-sato presidente che, oltre alle solite dichiarazioni dirito, tempo fa ha sbottato affermando che, con il suoScalea, punta a vincere tutte le gare che restano finoal termine e, logicamente, il torneo. Al momento,Franco Viola lo sta accontentando come meglio nonsi potrebbe e lo dimostrano le posizioni recuperatedomenica dopo domenica, (fino ad agguantare l’at-tuale terzo posto) e la riduzione del gap dalla se-conda in classifica. Certo, alla luce, vincere il cam-pionato in prima battuta farebbe gridare al miracolocalcistico, anche perché la capolista Bagaladi ha unvantaggio ragguardevole e non conosce ostacoli.Però, per sbilanciarci ulteriormente, aspettiamo laprimavera che bussa alle porte sperando e facendogli scongiuri, che la blasonata compagine biancostel-lata non accusi problemi di tenuta, dopo il grandesforzo fatto con una seconda preparazione fisico-atletica attuata dal capacissimo guru Viola, nella so-sta natalizia.Un ultimo pensiero che vorremmo esternare è quel-lo che lo Scalea, a nostro avviso, in Eccellenza, nonha mai avuto una squadra ed un allenatore così for-ti. Quanti ancora non si sono recati allo stadio, pen-sando alla solita monotona e mediocre compagine,non sanno che cosa si stanno perdendo! �

Ostilio

FAZIO

Un lavoratore-imprenditoredalla parte della gente

15/3/2010