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Diocesi di Cuneo e di Fossano IL TUO VOLTO, SIGNORE, CERCHIAMO Credere oggi Catechesi per adulti e famiglie ANNO PASTORALE 2012-2013

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Diocesi di Cuneo e di Fossano

IL TUO VOLTO, SIGNORE, CERCHIAMO

Credere oggi

Catechesi per adulti e famiglie ANNO PASTORALE 2012-2013

Anno della fede. Sussidio diocesano per chi partecipa alla catechesi degli adulti e delle famiglie

Collaboratori I membri della commissione che hanno partecipato alla stesura del testo:

-Don Mariano BERNARDI -Mons. Giuseppe CAVALLOTTO -Don Michele DUTTO -Elsa e Nino MANA -Francesco MASSOBRIO -Don Carlo OCCELLI -Tommy REINERO -Don Piero RICCIARDI -Pasqualino VIADA

La commissione è stata coordinata dal Vescovo Il testo è disponibile presso l’Ufficio Catechistico diocesano di Cuneo e di Fossano.

Lo si può anche scaricare dal sito: – www.diocesicuneo.it – www.diocesifossano.it/it/index.php?id=619&id2=617

Cuneo, 14 settembre 2012 Esaltazione della Santa Croce

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Presentazione

“Le frasi di un libro sono parole incartate. Ruminate possono diventare luce, fiori, opere di bene”

L’Anno della fede, voluto da Papa Benedetto, è un tempo di grazia per scoprire la bellezza della nostra fede, per approfondirla e testimoniarla.

Come la Samaritana ci avviciniamo al pozzo, che è Cristo, per essere dissetati e illuminati, per ricominciare con nuovo slancio il nostro cammino di credenti. Il Signore è venuto non per i sani, ma per gli ammalati: per chi è ferito, è in ricerca, è stanco, per chi, credendo di credere, avverte la pro-pria fragilità, si sente come Pietro risucchiato dalle onde, può dubitare della vicinanza di Dio e del suo aiuto. Cerco il tuo volto, Signore

Ripetutamente il Salmista si rivolge al Signore: “Non nascondermi il tuo volto” (Sal 27,2; 69,18; 102,3). È il gemito di chi è afflitto o in pericolo e attende una risposta dal Signore. È il grido dello smarrito o di chi branco-la nel buio per trovare un senso alla sua vita, per vedere una luce.

È anche l’invocazione che sostiene i nostri giorni. Essa diventa pre-ghiera, domanda, attesa nel percorso proposto in questo sussidio. È il desi-derio di conoscere e incontrare il Signore. È disponibilità ad affidarci a Lui per essere sollevati e presi per mano. È richiesta di risposta ai nostri interro-gativi. Per questo ci domandiamo: “Che cosa Dio ci offre e ci propone? È un Dio affidabile? Qual è il suo vero volto?” Padre giardiniere

L’espressione è di Torres Queiruga: “Dio è il giardiniere che permet-te alla nostra vita di fiorire. Ci dà il coraggio per vincere l’angoscia. Il dia-logo con Lui purifica la nostra esistenza”1. Dio creatore, Dio dell’alleanza, Pastore, Sposo, Colui che è vicino… sono appellativi che possono trovare una sintesi concreta ed efficace in Dio che è “Padre giardiniere”. Anche la Scrittura parla di Dio agricoltore o vignaiolo, che dissoda il terreno, semina, attende pazientemente, che pianta e coltiva la sua vigna, la visita, la difende. 1 TORRES QUEIRUGA A., La rivelazione di Dio nella realizzazione dell’uomo, Borla, Roma 1991, p. 208.

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La nostra idea di Dio talvolta è confusa, impropria, persino distorta. Il cammino proposto in questo testo intende aiutarci a purificare la nostra visione di Dio, a scoprire il vero volto del Padre che l’Antico Testamento e soprattutto Gesù ci hanno rivelato.

Dopo una prima riflessione introduttiva, dove siamo invitati a inter-rogarci sulla nostra fede e sul nostro essere credenti e praticanti, sono pro-poste nove schede, ognuna delle quali intende richiamare un tratto essen-ziale del volto del Signore: Dio che abita la storia, che è custode di ogni uomo, che cammina con noi, che offre liberazione e libertà, il Dio della te-nerezza, di una vita felice, della cura, il Dio crocifisso che è sorgente di vi-ta, infine Dio Padre e Creatore.

I tratti richiamati non esauriscono il mistero di Dio. Sottolineano, pe-rò, la sua vicinanza, la sua cura, la sua affidabilità. Meditati e pregati con cuore disponibile, suscitano stupore, rafforzano la nostra fede, ravvivano la nostra fiducia nel Signore, trasformano la nostra vita. Risposta esistenziale e sempre aperta

La fede, innestata sull’umano, scrive Enzo Bianchi, “è capace di o-rientare e portare a pieno sviluppo ciò che di più autentico c’è nell’uomo”2. Se da una parte la fede cristiana invoca un decentramento dalle nostre cer-tezze, un distacco dalla ripetitività e dalla consuetudine del credere, per di-ventare progressivamente un pieno affidamento a Dio, dall’altra ci spinge a investire il nostro quotidiano con la creatività dell’amore.

Crescere nella fede è sviluppare una relazione vitale con Dio, che lentamente modifica il nostro legame con Lui, il nostro rapportarci con le persone e con il mondo. L’autentica fede non allontana l’uomo dalla sua realtà esistenziale, ma assume la sua situazione -vita familiare e professio-nale, paure e difficoltà, dubbi e interrogativi… gioie e fallimenti- la illumi-na, la riscatta e la nobilita. Il cristiano, sostenuto dalla fede, è un credente in ricerca. Con intelligenza e libertà è aperto al nuovo, all’inedito di Dio, a scel-te alte e coraggiose, con la consapevolezza che ciò che sembra irraggiungi-bile è possibile a Dio.

Per suscitare risposte responsabili ogni scheda di questo sussidio pro-pone un progressivo passaggio: partire dalla situazione esistenziale, dal vis-suto, mettersi poi in ascolto della Parola che illumina e riscalda il nostro cuore, infine intravedere ricadute per purificare la nostra fede e rimodellare la nostra vita di cristiani. 2 BIANCHI E., La fede è un rischio, in “MicroMega. Almanacco di filosofia” 2 (2000), p. 80.

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Pagine da sfogliare e non solo Il sussidio che tu, fratello o sorella, hai fra le mani è stato pensato per

te: per la tua riflessione e preghiera, da condividere possibilmente in fami-glia. Puoi anche utilizzarlo come “diario personale” per annotare le tue ri-flessioni e i tuoi impegni, per arricchirlo con citazioni, preghiere, interroga-tivi. Esso è uno strumento che aiuta e integra la riflessione in gruppo. È un “compagno di viaggio”: sostiene e orienta la tua crescita nella fede.

C’è un altro testo assai più prezioso: la Bibbia. Essa è il libro per ec-cellenza della parola di Dio, che nutre la nostra fede. Di qui l’invito a sfo-gliarla, meditarla, pregarla. Ognuno ha il proprio modo di fare spazio alla parola di Dio e accoglierla nella sua vita. È sempre proficuo l’invito rivolto da Dietrich Bonhoeffer, teologo tedesco della Chiesa evangelica e martire del nazismo:

“Facciamo silenzio prima di ascoltare la Parola di Dio, perché i nostri pensieri sono già avvolti da quella Parola. Facciamo silenzio dopo l’ascolto della Parola di Dio, perché essa ci parla ancora, vive e dimora in noi. Facciamo silenzio la mattina, perché Dio deve avere la prima parola. Facciamo silenzio prima di coricarci, perché l’ultima parola appartiene a Dio. Facciamo silenzio solo per amore della Parola di Dio”.

O Dio, vieni a salvarmi

È l’invocazione con la quale, più volte al giorno, la Chiesa propone di iniziare la liturgia delle ore. La stessa preghiera dovrebbe ispirare ogni incontro di riflessione in gruppo e cadenzare la vita di ognuno. La fede, per svilupparsi, ha bisogno dell’ascolto della parola di Dio, della ricerca e del confronto. Essa, però, è un dono del Signore: cresce se è alimentata e so-stenuta dalla preghiera personale e liturgica, in gruppo e in famiglia.

Conosciamo la fatica e la difficoltà nel credere e nel testimoniare la nostra fede. Con la forza che viene dall’Alto è possibile riprendere il nostro cammino spirituale e avanzare. Ci sostiene la certezza espressa dal Salmi-sta: “Il Signore sta alla mia destra, non potrò vacillare” (Sal 16,8).

+ Giuseppe Cavallotto Vescovo di Cuneo e di Fossano

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CREDO. SIGNORE, AIUTA LA MIA INCREDULITÀ

“Io credo nel Dio che ha creato gli uomini, non nel Dio che gli uomini hanno creato”

(Alphonse Karr)

Signore, aumenta la mia fede. Come tanti ho dubbi e interrogativi.

Signore, chiedo la tua luce. Fammi conoscere il tuo volto.

Signore, donami la tua forza. Che io non mi stanchi di cercarti.

Signore, prendimi per mano. Ho paura d’incontrarti, della tua richiesta. Credo a modo mio

“O Signore dell’universo, ascolta questo figlio disperso che ha perso il filo e non sa dov’è e che non sa neanche più parlare con te.

Ho un Cristo che pende sopra il mio cuscino e un Buddha sereno sopra il comodino.

Conosco a memoria il Cantico delle Creature, grandissimo rispetto ho per le mille sure del Corano.

C’ho pure un talismano che me l’ha regalato un mio fratello africano.

E io lo so che tu da qualche parte ti riveli, che non sei solamente chiuso dietro ai cieli… e a volte ti sento in tutto quello che c’è”.

(Jovanotti)

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LA PAROLA DI DIO Chi si lascia incontrare da Gesù cambia vita.

Due discepoli del Battista, dopo avere trascorso una giornata affascinante con Gesù, per sempre ricorderanno la conclusione di quell’incontro: “Erano circa le quattro del pomeriggio” (Gv 1,39). Più tardi lasceranno tutto per seguire Gesù.

Il ricco Zaccheo, piccolo di statura, incuriosito salì su un sicomoro per vedere Gesù che passava per strada. Incrociò lo sguardo del Maestro che gli disse: “Zac-cheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua” (Lc 19,5). Zaccheo, colpito dallo sguardo di Gesù e dalla sua visita, cambiò radicalmente vita: “Ecco, Signore, io do la metà di ciò che posseggo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, re-stituisco quattro volte tanto” (Lc 19,8).

Mentre Gesù, arrestato, veniva condotto dal sommo sacerdote, Pietro, dopo aver-lo rinnegato per la terza volta, si incontrò con il Signore che, “si voltò e fissò lo sguardo su Pietro”, che “uscito fuori, pianse amaramente” (Lc 25,61-62). Trascorsi pochi giorni, Pietro, rassicurato dall’amore e dalla fiducia di Gesù risorto, sarà ri-confermato nella missione di guidare la Chiesa.

Scribi e farisei portarono una donna, colta in flagrante adulterio, dinanzi a Gesù, perché approvasse la sua lapidazione, ma lui disse: “Chi di voi è senza peccato, get-ti per primo la pietra contro di lei” (Gv 8,7). Quelli, iniziando dai più anziani, se ne andarono. Allora Gesù disse a chi aveva peccato: “Donna, nessuno ti ha condanna-to? Neppure io ti condanno: va’ e d’ora in poi non peccare più” (Gv 8,10-11). Gli uomini sono facili alla condanna. Gesù accoglie con misericordia e mette in piedi.

Dopo la morte di Gesù due discepoli, sconsolati, decisero di fare ritorno al loro villaggio, a Emmaus. Lungo il tragitto Gesù in persona, non riconosciuto, si mise a camminare con loro e a spiegare le Scritture. Verso sera, i due pregarono il Vian-dante di fermarsi da loro. Allo spezzare del pane “si aprirono i loro occhi e lo rico-nobbero” (Lc 24,31). La loro tristezza si mutò in gioia, la delusione in speranza. Ritornarono sui loro passi per annunciare “ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane” (Lc 24,35) e per narrare che Gesù era risorto. Il Vangelo lascia intendere che a questo dedicheranno tutta la loro vita.

Saulo, ostinato persecutore dei cristiani, era in viaggio verso Damasco. “All’im-provviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perseguiti! Ma alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che de-vi fare»” (At 9,3-6). L’inaspettato e travolgente incontro con Gesù cambierà total-mente la vita di questo intransigente fariseo: Saulo si chiamerà Paolo; il grande persecutore sarà il più infaticabile testimone e annunciatore di Cristo.

CRISTIANI NON SI NASCE SI DIVENTA. Ciascuno è debitore della sua fede e dell’incontro con il Signore a particolari persone, eventi… esperienze. QUALI?

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DALLA PAROLA ALLA FEDE…

Dio Padre, Creatore… Salvatore Il Dio, nel quale crediamo, si è manifestato al popolo d’Israele ed è stato piena-mente rivelato da Gesù Cristo. Possiamo richiamare alcuni tratti essenziali di Dio che saranno arricchiti e integrati negli incontri successivi. • Crediamo in un solo Dio, unico e non solitario: è Padre, Figlio e Spirito Santo.

Le tre Persone divine sono unite da una profonda relazione e comunione: è il mistero della Trinità. Sant’Agostino, riferendosi alle tre Persone, parla rispet-tivamente di Amante, di Amato, di Amore.

• Per amore Dio ha creato l’universo, ogni essere vivente e l’uomo. Per la nostra salvezza ha donato il suo Figlio unigenito. Per la nostra continua rinascita si rende presente con il suo Spirito.

• Dio non vuole il male, ma la nostra felicità. Condivide le nostre sofferenze, ma-lattie… difficoltà per offrire il suo aiuto e per aprire sentieri di speranza.

• È un Padre misericordioso che attende a braccia aperte. Ha inviato il suo Fi-glio non per i sani, ma per gli ammalati, non per i giusti, ma per i peccatori.

• Dio è presente nella nostra storia e nella vita degli uomini. Ha scelto la Chiesa come suo popolo, spazio privilegiato di azione, luogo di salvezza, segno di spe-ranza e di comunione di tutta la famiglia umana.

• Dio, amante della vita, ci chiama alla comunione con sé. La pienezza della vita “è già e non ancora”. Fiorirà domani, quando saremo per sempre con il Si-gnore, e troverà il suo compimento con la nostra risurrezione.

Noi crediamo La nostra fede talvolta è segnata da dubbi e interrogativi. Formuliamone alcuni.

Tre domande a Dio

…………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………… Tre domande alla Chiesa

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… ALLA VITA

Il Credo è la nostra “regola della fede”. Per ogni articolo del Credo ognuno è invitato a sbarrare un riquadro, a seconda di quanto ci crede davvero.

Credo pienamente

Credoin

parte

Ho difficoltàa credere

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creato-re del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili.

Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito figlio di Dio, nato dal Pa-dre prima di tutti i secoli.

Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero,

generato, non creato, della stessa sostanza del Padre;

per mezzo di lui tutte le cose sono state create.

Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo,

e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo.

Fu crocifisso sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto.

Il terzo giorno è risuscita-to, secondo le Scritture, è salito alla destra del Padre.

E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.

Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio.

Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato x mezzo dei profeti.

Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica.

Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati.

Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Credo Niceno-costantinopolitano È la professione di fede fatta abitual-mente ogni domenica nella messa. Esso è il frutto di due Concili ecumenici: di Nicea (325) e di Costantinopoli (381). Impegno: il mio diario È l’invito a comporre un diario persona-le (anche utilizzando le pagine bianche riportate in fondo a questo sussidio) do-ve si possono riportare frasi, preghiere, domande… impegni. Il mio credo Il mio credo è Antico. Ha il sapore dei miei timori di bambina e del coraggio di mia madre. Il mio credo è Facile. Ha il sapore di ogni entusiasmo, della voglia di vita, di un incontro. Il mio credo è Intenso. Ha il sapore del futuro: immaginato, assaporato, costruito giorno dopo giorno. Il mio credo è Salato. Ha il sapore dei faticosi aggiustamenti, dei passi traballanti, delle possibilità trascurate, degli ostinati ricominciamenti. Il mio credo è Libero. Capace di compagnia e talvolta volutamente solitario. Il mio credo sei Tu, Signore Gesù. Mi precedi. Il mio credo ha il sapore della mia vita. Amen. (Gabriella Romano)

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IL DIO CHE ABITA IL TEMPO E LA STORIA “Il Signore ha fatto cielo e terra.

Il Signore è il tuo custode. Non si addormenta, non prende sonno”

(Salmo 121,2-5)

Signore Gesù, sono io, quello di sempre. Mi pongo alla tua presenza e vengo a Te, perché Tu mi riveli il segreto della mia storia, della mia vita.

Prendo le distanze da un tempo vissuto nella distrazione e nella fretta. Voglio fermarmi, anche se non sono abituato. Devo lasciar cadere, Signore, ciò che mi conduce lontano da me stesso, ciò che nei miei rapporti con gli altri non mi permette di giungere fino a Te.

Raccogli i miei pensieri, i miei affetti, le mie speranze. Ti offro le mie difficoltà e il mio vagare lontano da me e da Te. Apri il mio cuore all'ascolto della tua Parola.

Molti cristiani accettano l’esistenza di Dio, ma sovente non Lo cercano.

Talvolta ci domandiamo: “Dov’è Dio? Si è dimenticato di noi?”

Risponde l’autore sacro:

“Il Signore sarà con voi, se voi sarete con Lui. Se Lo cercherete, si farà trovare da voi”

(Secondo Libro delle Cronache 15,2)

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LA PAROLA DI DIO Dal Libro della Genesi 1-2,3 1 1In principio Dio creò il cielo e la terra. 2La terra era informe e deserta e le tene-bre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. 3Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. 4Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. 5Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo. 6Dio disse: «Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle ac-que». E così avvenne. 8Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: se-condo giorno. 9Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un uni-co luogo e appaia l’asciutto». E così avvenne. 10Dio chiamò l’asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. 11Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. Dio vide che era cosa buona. 13E fu sera e fu mattina: terzo giorno. 14Dio disse: «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte: il sole, la luna e le stelle; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni 15e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne. 16E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per go-vernare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. 17Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra 18e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. 19E fu se-ra e fu mattina: quarto giorno. 20Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». 21Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uc-celli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. 23E fu sera e fu mat-tina: quinto giorno. 24Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie». E così avvenne. 26Dio disse: «Faccia-mo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. E così avvenne. 31Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno. 2 1Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. 2Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel setti-mo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto. 3Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli aveva fatto creando.

Quando e come il Signore ci viene incontro e si fa presente in mezzo a noi?

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DALLA PAROLA ALLA FEDE…

Sono con voi Il Dio della creazione, il Dio di Abramo, di Isacco, dei profeti, il Padre celeste che Gesù ci ha rivelato: • È un Dio vicino e presente nella nostra storia. • Ci viene incontro nell’eucarestia, nella preghiera… ed è presente nella nostra

vita quotidiana e nelle persone. • Egli continua a cercare gli uomini e a camminare con loro. • Abita in mezzo al suo popolo, condivide fatiche, attese e speranze. • Fa della famiglia una dimora privilegiata. • Egli ama tutti gli uomini e si prende cura di ognuno. • È il Dio della luce che rischiara ogni notte. Noi crediamo

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…………………………………………………………………………… Si può riportare la formula di fede discussa e condivisa in gruppo.

Il tuo volto, Signore, io cerco. (Salmo 27,8)

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… ALLA VITA L’orologio della mia domenica

Ore di riposo n° … Ore dedicate alle relazioni in famiglia n° …

Ore di evasione o di sport n° … Ore dedicate al Signore n° …

Ore occupate in attività o lavori domestici n° … Altro: n° … Indicare il numero di ore normalmente trascorse.

Il mio impegno: ……………………………………………………………

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Dai respiro, Signore, alla fiducia Quando la notte è lunga e profonda, aiutaci ad attendere l’aurora. Dinanzi a relazioni familiari difficili o spezzate, fa’ che si aprano porte per un nuovo inizio. Il vento improvviso e gelido della malattia si trasformi in soffio di speranza e di attesa. Quanti mancano di cibo, lavoro, casa, continuino a lottare e siano aiutati a trovare. Sebbene segnati da incomprensioni, rifiuti o ingiustizie, non venga mai meno in noi la fiducia nell’uomo. Là dove il buio appare invincibile, fa’, Signore, che scorgiamo la tua luce, la tua mano. Ogni giorno, Signore, è possibilità da accogliere. È occasione per crescere, è un regalo di cui ringraziarti. Aiutami, Signore Gesù, a vivere sul serio le mie relazioni, i miei affetti, il mio lavoro, le mie responsabilità, le mie parole, le mie opere. Fa’, Signore, che la mia giornata sia ricca di incontri, che in ogni “tu” riconosca il tuo volto, la tua voce. Amen.

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IL DIO DI CAINO “Dio non ci ama perché siamo buoni e belli.

Dio ci rende buoni e belli perché ci ama” (San Bernardo)

Signore Gesù, la paura ogni tanto attanaglia la mia vita. É la paura di Adamo ed Eva che li spinge ad accaparrarsi la vita e a lottare l’uno contro l’altra, dando credito all’opzione del serpente. É la paura che spinge Caino contro Abele, che gli aveva rubato quello che lui riteneva essere l’unico posto disponibile nel cuore di Dio. È la paura che ha il volto dell’invida e dell’orgoglio, che deformano lo sguardo, fino a trasformare il fratello in un avversario. È la paura che mi fa alzare la voce o che impedisce all’altro di prendere la parola. Guarisci la mia paura con la tua parola di Padre. Apri i miei occhi, perché scorga che tu sei Padre e hai cura di ciascuno e di tutti i tuoi figli. Amen.

“Quante strade deve percorrere un uomo prima che si possa definire uomo? E quante volte devono volare le palle di cannone prima che siano per sempre vietate? La risposta, amico mio, sta soffiando nel vento. E quanti anni la gente deve vivere prima che possa essere finalmente libera? E quante volte può voltare la testa un uomo fingendo di non vedere? La risposta, amico mio, sta soffiando nel vento. E quante orecchie deve avere un uomo per sentire le persone che piangono? E quante morti ci vorranno perché lui sappia che troppe persone sono morte? La risposta, amico mio, sta soffiando nel vento.

(Bob Dylan)

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LA PAROLA DI DIO Dal Libro della Genesi 4,1-16 1Adamo conobbe Eva sua moglie, che concepì e partorì Caino e disse: «Ho acqui-stato un uomo grazie al Signore». 2Poi partorì ancora Abele, suo fratello. Ora Abe-le era pastore di greggi, mentre Caino era lavoratore del suolo. 3Trascorso del tempo, Caino presentò frutti del suolo come offerta al Signore, 4mentre Abele presentò a sua volta primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, 5ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. 6Il Signore disse allora a Caino: «Per-ché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? 7Se agisci bene, non dovresti forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, e tu lo dominerai». 8Caino parlò al fratello Abele. Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano con-tro il fratello Abele e lo uccise. 9Allora il Signore disse a Caino: «Dov’è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?». 10Riprese: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! 11Ora sii maledetto, lontano dal suolo che ha aperto la bocca per ricevere il sangue di tuo fratello dalla tua mano. 12Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra». 13Disse Caino al Signore: «Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono. 14Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e dovrò nascondermi lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi ucciderà». 15Ma il Signore gli disse: «Ebbene, chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!». Il Signore impose a Caino un segno, perché nessuno, incontrandolo, lo colpisse. 16Caino si allontanò dal Si-gnore e abitò nella regione di Nod, a oriente di Eden.

“Non abbiamo forse tutti noi un solo Padre? Forse non ci ha creati un unico Dio?

Perché dunque agire con perfidia l'uno contro l'altro?” (Malachia 2,10)

“Perché liti, collere, discordie, scismi e guerre tra noi? Non abbiamo forse un unico Dio, un unico Cristo, un unico Spirito di

grazia diffuso su di noi, un’unica vocazione in Cristo? Perché straziare e lacerare le membra di Cristo, perché ribellarsi contro il proprio corpo

e dimenticare di essere gli uni membra degli altri?” (Papa san Clemente I, Lettera ai Corinzi, 46,4)

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DALLA PAROLA ALLA FEDE…

Dio della vita Dio, ci ricorda la Scrittura, non ha creato la morte, ma la vita e si spende per la vita di ogni essere umano: • Dio è all’origine della vita di ogni uomo. • È Padre che ama i suoi figli e difende la loro vita, anche quando si ribellano. • Nel cuore di Dio c’è un posto per ogni uomo. • Dio si prende cura della mia vita, è difensore della mia libertà e dignità, è arte-

fice della mia salvezza. • Dio domanda conto a ognuno della vita dei fratelli. • Dio chiede ai suoi figli di perdonare e amare anche i nemici e di rispondere al

male con il bene. Noi crediamo

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Si può riportare la formula di fede discussa e condivisa in gruppo.

Nelle tue mani, Signore, affido la vita: la mia e quella dei miei famigliari,

la vita degli amici e dei miei nemici.

.SCHEDA 2.

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… ALLA VITA Le barriere che dividono la famiglia

Mancanza di dialogo Punti …… Difficoltà economiche Punti …… Poco tempo per la famiglia Punti …… Risentimento e attriti tra parenti Punti …… Scelte non condivise Punti …… Gelosia tra fratelli, liti per eredità Punti …… Diverso uso del denaro Punti …… Ingerenze delle famiglie di origine Punti …… Sospetto di tradimento Punti …… Abitudini, pretese,… Punti …… Contrasti nell’educazione Punti …… Altro: Punti ……

Dare un punteggio da 0 a 10 Il mio impegno: ……………………………………………………………

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Preghiera semplice Oh! Signore, fa di me uno strumento della tua pace.

Dove è odio, fa ch’io porti amore, dove è offesa, ch’io porti il perdono, dove è discordia, ch’io porti la fede, dove è l’errore, ch’io porti la Verità. Dove è la disperazione, ch’io porti la speranza, dove è tristezza, ch’io porti la gioia, dove sono le tenebre, ch’io porti la luce.

Oh! Maestro, fa che io non cerchi tanto di essere compreso, quanto di comprendere, di essere amato, quanto di amare. Infatti, dando, si riceve, perdonando, si è perdonati, morendo si risuscita alla Vita.

(Francesco d’Assisi)

Signore Gesù, la paura che Tu non sia all’altezza delle tue promesse mi spinge a trovare soluzioni “fai da te”. Il non vedere segni chiari della tua presenza attorno a me mi spinge ad una vita affannata, preoccupata per le mille cose di cui ho bisogno per vivere. L’ambiguità di una storia segnata ogni giorno da guerre, da sof-ferenze e da incomprensibili violenze mi fanno dubitare del volto di Dio Padre, da Te rivelato. Signore Gesù, Fratello primogenito del genere umano, Tu ci sei necessario per ritrovare le ragioni vere della fraternità tra gli uomini, i fondamenti della giustizia, i tesori della carità, il sommo bene della pace. Amen.

.SCHEDA 3.

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IL DIO VIANDANTE “Il Signore è il mio pastore.

Mi guida sul giusto cammino” (Salmo 23,1.3)

Signore, apri la mia mente, il mio cuore, perché possa cercarti e riconoscerti. Nelle ore felici non penso a Te, lungo il giorno sono assorbito dal lavoro, nei momenti difficili non Ti vedo. So, Signore, che Ti fai viandante sulla mia strada. Sei presente nella mia famiglia, nello sguardo trasparente dei bambini, nel silenzio pensieroso dell’anziano, nel grido sommesso dell’ammalato e del povero. Donami occhi per vederti. Tu, Signore, cammini con me. Spieghi le Scritture e spezzi il tuo Pane, guarisci le mie ferite e mi rimetti in piedi, mi indichi la Via da percorrere e mi precedi. Fa’ che Ti possa incontrare, accogliere e seguire.

“Ho sognato che camminavo in riva al mare con il Signore e rivedevo sullo schermo del cielo tutti i giorni della mia vita passata. E per ogni giorno trascorso apparivano sulla sabbia due orme: le mie e quelle del Signore. Ma in alcuni tratti ho visto una sola orma. Proprio nei giorni più difficili della mia vita. Allora ho detto: «Signore, io ho scelto di vivere con te e tu mi avevi promesso che saresti stato sempre con me. Perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti difficili?» E lui mi ha risposto: «Figlio, tu lo sai che ti amo e non ti ho abbandonato mai: i giorni nei quali c’è soltanto un’orma nella sabbia sono proprio quelli in cui ti ho portato in braccio»”.

(Anonimo brasiliano)

.SCHEDA 3.

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LA PAROLA DI DIO Dal Libro della Genesi 46,1-7 1Israele levò le tende con quanto possedeva e arrivò a Bersabea, dove offrì sacrifici al Dio di suo padre Isacco. 2Dio disse a Israele in una visione nella notte: «Giacobbe, Giacobbe!». Rispose: «Eccomi!». 3Riprese: «Io sono Di-o, il Dio di tuo padre. Non temere di scendere in Egitto, perché laggiù io farò di te una grande nazione. 4Io scenderò con te in Egitto e io certo ti farò tornare. Giuseppe ti chiuderà gli occhi con le sue mani». 5Giacobbe partì da Bersabea e i figli d’Israele fecero salire il loro padre Gia-cobbe, i loro bambini e le loro donne sui carri che il faraone aveva mandato per trasportarlo. 6Presero il loro bestiame e tutti i beni che avevano acqui-stato nella terra di Canaan e vennero in Egitto, Giacobbe e con lui tutti i suoi discendenti. 7Egli condusse con sé in Egitto i suoi figli e i nipoti, le sue figlie e le nipoti, tutti i suoi discendenti.

“Ed ecco io sarò con te, dice il Signore, e ti custodirò dovunque tu andrai”

(Genesi 28,15)

“Quando Israele era fanciullo, io l’ho amato e dall’Egitto ho chiamato mio figlio.

A Èfraim io ho insegnato a camminare tenendolo per mano…

Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d’amore.

Ero per loro come chi solleva un bambino alla sua guancia.

Mi chinavo su di lui per dargli da mangiare”

(Osea 11,1-4)

.SCHEDA 3.

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DALLA PAROLA ALLA FEDE…

Dio nascosto ma presente Dio è invisibile a occhio nudo. Lo riconosce chi guarda con fede: • Dio ama viaggiare e camminare con il suo popolo. • Ci accompagna e ci precede. • Egli non è il Dio dei luoghi ma delle persone. • Con l’incarnazione il Figlio di Dio ha piantato la sua tenda in mezzo a noi, è

diventato l’Emmanuele, il “Dio con noi”. • Il Signore è il nostro bastone di viaggio, ci accompagna con il suo Spirito, ci

sostiene con il pane della Parola e dell’Eucarestia. • È presente là dove le persone, riunite nel suo nome, pregano, amano, si inter-

rogano, operano per la pace. Noi crediamo

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Si può riportare la formula di fede discussa e condivisa in gruppo.

“Signore non vado cercando cose grandi più alte di me.

Io resto quieto e sereno come bimbo svezzato in braccio a sua madre”

(Salmo 131,1-2)

.SCHEDA 3.

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… ALLA VITA Incontro con il Signore Sì No Raramente

Nella preghiera personale Nell’Eucarestia Nella lettura della Bibbia da solo o in famiglia Nel sacramento della riconciliazione Nelle celebrazioni della comunità cristiana Nella vita in famiglia Nella visita a santuari Nel lavoro quotidiano, nei colleghi Nelle passeggiate sui monti, nella natura Nell’ospite che entra in casa Nei poveri, ammalati, immigrati… Altro:

Crocettare le caselle ritenute più veritiere. Il mio impegno: ……………………………………………………………

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Beati Beati quelli che hanno occhi per vederti e incontrarti, Signore. Beati quelli che non ti vedono e continuano a cercarti, Signore. Beati quelli che camminano appoggiandosi al tuo bastone, Signore. Beati quelli che nel pianto si lasciano asciugare le lacrime da te. Beati quelli che aprono la porta e ti riconoscono, Signore, nei fratelli.

Signore Gesù, spesso Ti cerco solo quando sono in chiesa o in qualche santuario. Talvolta intreccio la mia vita alla Tua solo quando arrivo a Sant’Anna di Vinadio, a Castelmagno o a Cussanio. Aiutami ogni giorno a scoprirmi viandante della Tua parola, del Tuo amore, del Tuo volto. Quando mi fermo, Signore, ripiegato su me stesso e sui miei compromessi, donami il Tuo Spirito di consiglio e di vita, perché possa guardare oltre e riprendere il mio santo viaggio. Amen.

.SCHEDA 4.

20

IL DIO CHE LIBERA IL SUO POPOLO “Io sono il Signore, il tuo Dio

che ti ha fatto uscire dall’Egitto, dalla casa di schiavitù”

(Esodo 20,2)

Preghiera al Padre Abramo Ecco dove sei forte: nel metterti in cammino, nell’essere sempre pronto a partire. E pensare che all’inizio della tua avventura con Dio avevi settantacinque anni ed eri ben sistemato, avevi le tue comodità, le tue relazioni, le tue abitudini alla bevutina e alla partitina!

Tu sei lo specialista delle partenze rapide e silenziose, di buon mattino, appena il tempo di sellare l’asino (Gen 22,3). Padre Abramo, insegnami a partire all’alba, dopo aver chiuso le porte del passato!

Ecco dove tu sei forte: nell’andare senza bussola, senza sapere dove vai (Eb 11,18). Padre Abramo, insegnami a obbedire al buio, dopo aver chiuso le porte del futuro!

Ecco dove sei forte: nel mercanteggiare con Dio per cercare di salvare i peccatori di Sodoma. Padre Abramo, insegnami ad essere audace, a non dubitare di niente e di nessuno, soprattutto a non dubitare di Dio.

Ecco dove tu sei forte: nell’ospitalità aperta a tutti. Seduto sotto la quercia di Mamre, nell’ora più calda del giorno, ricevi la visita più inattesa, la visita di Dio. Padre Abramo, insegnami a spalancare i due battenti della mia casa.

(Cardinal Roger Etchegaray)

.SCHEDA 4.

21

LA PAROLA DI DIO Dal libro dell’Esodo 3,1-4,18 3 1Mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, con-dusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l’Oreb. 2L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto arde-va per il fuoco, ma quel roveto non si consumava. 3Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a os-servare questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?».4Dio gridò a lui dal roveto: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». 5Riprese: «Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo». 7Il Signore disse: «Ho osservato la mi-seria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: cono-sco le sue sofferenze. 8Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele. 10Perciò va’! Io ti mando dal faraone. Fa’ uscire dall’Egitto il mio popolo, gli Israeliti!». 11Mosè disse a Dio: «Chi sono io per andare dal faraone e far uscire gli Israeliti dall’Egitto?». 12Rispose: «Io sarò con te». 13Mosè disse a Dio: «Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: “Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi”. Mi diranno: “Qual è il suo nome?”. E io che cosa risponderò loro?». 14Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». «Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione. 16Va’! Riuni-sci gli anziani d’Israele e di’ loro… 18Essi ascolteranno la tua voce, e tu e gli anziani d’Isra-ele andrete dal re d’Egitto e gli direte: “Il Signore, Dio degli Ebrei, si è presentato a noi. Ci sia permesso di andare nel deserto, a tre giorni di cammino, per fare un sacrificio al Signore, nostro Dio”. 19Io so che il re d’Egitto non vi permetterà di partire, se non con l’intervento di una mano forte. 20Stenderò dunque la mano e colpirò l’Egitto con tutti i prodigi che opererò in mezzo ad esso, dopo di che egli vi lascerà andare». 4 1Mosè replicò dicendo: «Ecco, non mi crederanno, non daranno ascolto alla mia voce, ma diranno: “Non ti è apparso il Signore!”». 2Il Signore gli disse: «Che cosa hai in mano?». Ri-spose: «Un bastone». 3Riprese: «Gettalo a terra!». Lo gettò a terra e il bastone diventò un serpente. 4Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano e prendilo per la coda!». Stese la mano, lo prese e diventò di nuovo un bastone nella sua mano. 5«Questo perché credano che ti è ap-parso il Signore. 9Se non crederanno neppure a questi due segni e non daranno ascolto alla tua voce, prenderai acqua del Nilo e la verserai sulla terra asciutta: l’acqua che avrai preso dal Nilo diventerà sangue sulla terra asciutta». 10Mosè disse al Signore: «Perdona, Signore, io non sono un buon parlatore… sono impacciato di bocca e di lingua». 11Il Signore replicò: «Chi ha dato una bocca all’uomo… Non sono forse io, il Signore? 12Ora va’! Io sarò con la tua bocca e ti insegnerò quello che dovrai dire». 13Mosè disse: «Perdona, Signore, manda chi vuoi mandare!». 14Allora la collera del Signore si accese contro Mosè e gli disse: «Non vi è forse tuo fratello Aronne, il levita? Io so che lui sa parlare bene. Anzi, sta venendoti incon-tro. Ti vedrà e gioirà in cuor suo. 15Tu gli parlerai e porrai le parole sulla sua bocca e io sarò con la tua e la sua bocca e vi insegnerò quello che dovrete fare». 18Mosè partì, tornò da Ietro suo suocero e gli disse: «Lasciami andare, ti prego: voglio tornare dai miei fratelli che sono in Egitto, per vedere se sono ancora vivi!». Ietro rispose a Mosè: «Va’ in pace!».

“Mia forza e mio canto è il Signore, egli è stato la mia salvezza” (Esodo 15,2)

Come a Mosè donami, Signore, la disponibilità a partire

.SCHEDA 4.

22

DALLA PAROLA ALLA FEDE…

Dio della libertà Il Signore non è solo il Dio di Abramo, di Mosè, delle singole persone, ma è il Dio di un popolo, prima quello dell’Antica Alleanza, poi della Chiesa. • Dio è colui che libera: ama la libertà e la regala al suo popolo, ai credenti. • Egli realizza il suo progetto di liberazione quando incontra persone che, come

Mosè, accolgono la sua proposta e si mettono in gioco. • Dio parla e si rivela a Mosè e a ognuno di noi perché impariamo a vedere e a

sentire ciò che Egli vede e sente: il grido degli oppressi, l’amore per gli uomi-ni, la passione per la liberazione.

• Dio chiama Mosè e ogni credente a una vocazione di libertà: a essere liberi da legami, a mettersi in cammino per servire la libertà del proprio popolo, della propria gente.

• Il Signore chiede a ogni battezzato di fidarsi della sua parola e di aderire, co-me Gesù, pienamente alla sua volontà, quale servizio al Regno, alla dignità e libertà delle persone.

• Dio in Cristo Gesù e attraverso il suo Spirito ci sostiene nelle difficoltà e ci guida alla piena libertà.

Noi crediamo

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Si può riportare la formula di fede discussa e condivisa in gruppo.

“Tutto posso in Colui che mi dà forza” (Lettera ai Filippesi 4,13)

San Paolo testimone della fiducia nel Signore “Affinché io non montassi in superbia, è stata data alla mia carne una spina. Per tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia»… Mi vanterò quindi ben volen-tieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo…

Infatti quando sono debole, è allora che sono forte” (Seconda Lettera ai Corinzi 12,7-10)

.SCHEDA 4.

23

… ALLA VITA Liberami, Signore

Dall’autosufficienza Dal consumismo Dal “quieto vivere” Da parole irritate, offensive Dall’attaccamento al denaro Da relazioni illecite Da pregiudizi verso gli altri Dalla cupidigia Dall’insensibilità agli altri Da sentimenti di vendetta Dalla volontà di dominio Dalla paura di impegnarmi Dall’ipocrisia Da passioni sregolate Altro:

Crocettare i 5 principali comportamenti dai quali ci si vuole allontanare. Il mio impegno: ……………………………………………………………

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Si cerca per la Chiesa un uomo Si cerca per la Chiesa un prete capace di rinascere nello Spirito ogni giorno, capace di morire per la Chiesa, ma anche capace di vivere per lei. Si cerca per la Chiesa un uomo senza paura per il domani, senza paura per l’oggi, che non abbia paura di cambiare, che non cambi per cambiare. Si cerca per la Chiesa un uomo capace di vivere insieme agli altri, di lavorare insieme, di piangere insieme, di ridere, amare, sognare insieme. Si cerca per la Chiesa un uomo che sappia usare le mani per benedire, indicare la strada da seguire, che sia un uomo che parli con la vita. Si cerca per la Chiesa un uomo che trovi la sua libertà nel vivere e nel servire, che abbia nostalgia dell’obbedienza di Gesù.

(Don Primo Mazzolari)

Signore Gesù, mi fermo alla tua presenza per fare chiarezza dentro di me, per uscire dal mio piccolo e tranquillo mondo. Fa’ che, guidato dalla Tua parola, sia capace come Te di ascoltare il grido sofferente dei miei fratelli. Rischiara e rafforza il mio cammino di conversione, per liberarmi dai miei legami amati e accarezzati. Donami ogni giorno la forza del Tuo Spirito per alzarmi e inseguire la vera libertà per me, per la mia famiglia, per la mia comunità. Amen.

.SCHEDA 5.

24

IL DIO DELLA TENACE TENEREZZA “Il Padre del Signore nostro Gesù e Dio di ogni consolazione

ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione

con cui noi stessi siamo stati consolati da Dio” (Seconda Lettera ai Corinzi 1,3-4)

Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tutti i suoi benefici. Egli perdona tutte le colpe, guarisce tutte le infermità. Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. Non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe. Perché quanto è alto il cielo sulla terra così è potente la sua misericordia. Quanto dista l’oriente dall’occidente, così egli allontana da noi le nostre colpe. L’amore del Signore è da sempre, per sempre su quelli che lo temono.

(Salmo 103)

Signore, so che Tu hai fiducia in me, anche se gli uomini non si fidano di me.

Signore, Tu continui a cercarmi, anche quando mi allontano da Te.

Signore, Tu mi prendi per mano, mi rialzi quando cado.

Signore, Tu mi ami, anche quando dubito del tuo amore.

.SCHEDA 5.

25

LA PAROLA DI DIO Dal profeta Osea 2,4-25 4Accusate vostra madre, accusatela, perché lei non è più mia moglie e io non sono più suo marito! Si tolga dalla faccia i segni delle sue prostituzioni e i segni del suo adulterio dal suo petto; 5altrimenti la spoglierò tutta nuda…e la ridurrò a un deser-to, e la farò morire di sete. 6I suoi figli non li amerò, perché sono figli di prostitu-zione. 7La loro madre, infatti, si è prostituita, perché ha detto: “Seguirò i miei a-manti, che mi danno il mio pane e la mia acqua, la mia lana, il mio lino, il mio olio e le mie bevande”. 8Perciò ecco, ti chiuderò la strada con spine, e non ritroverà i suoi sentieri. 9Inseguirà i suoi amanti, li cercherà senza trovarli. Allora dirà: “Ri-tornerò al mio marito di prima, perché stavo meglio di adesso”. 10Non capì che io le davo grano, vino nuovo e olio… 11Perciò anch’io tornerò a riprendere il mio grano, il mio vino nuovo; porterò via la mia lana e il mio lino… 12Scoprirò allora le sue vergogne agli occhi dei suoi amanti. 13Farò cessare tutte le sue gioie, le feste, i noviluni, i sabati, tutte le sue assemblee solenni. 14Devasterò le sue viti e i suoi fi-chi… Li ridurrò a una sterpaglia… 15La punirò per i giorni dedicati ai Baal, quando bruciava loro i profumi…e seguiva i suoi amanti, mentre dimenticava me! Oracolo del Signore. 16Perciò, ecco, io la sedurrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore. 17Le ren-derò le sue vigne… Là mi risponderà come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscì dal paese d’Egitto. 18E avverrà, in quel giorno -oracolo del Signore- mi chiamerai: “Marito mio”, e non mi chiamerai più: “Baal, mio padrone”… 21Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nell’a-more e nella benevolenza, 22ti farò mia sposa nella fedeltà e tu conoscerai il Signo-re… 25Io amerò Non-amata, e a Non-popolo-mio dirò: “Popolo mio”, ed egli mi dirà: “Dio mio”.

“Anche se veniamo meno nella fedeltà a Dio, lui rimane fedele,

perché non può rinnegare se stesso” (Seconda Lettera a Timoteo 2,13)

Nella nostra vita riscontriamo tanti segni della bontà e tenerezza di Dio. Quali?

.SCHEDA 5.

26

DALLA PAROLA ALLA FEDE…

Un Dio fedele Le Scritture ci rivelano un tratto inconfondibile del volto del Signore: • Dio continua a cercare e ad amare il suo popolo e ciascuno, anche quando ci

si allontana da lui. • Egli è un Dio misericordioso, lento all’ira e grande nell’amore. • Nella sua sconfinata tenerezza di Padre si prende cura di ognuno, va in cerca

di chi smarrisce la strada, cura chi è ferito. • Il Signore ci accoglie a braccia aperte nel sacramento della riconciliazione e

fa festa ogni volta che ci rialziamo per riprendere il cammino. • Nell’eucaristia facciamo esperienza della tenerezza di Dio: ci viene incontro, ci

perdona, ci nutre, cammina con noi. Noi crediamo

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Si può riportare la formula di fede discussa e condivisa in gruppo.

“Se la bilancia precisa è il simbolo della giustizia, la carità non ha bilance, ma tutti, l’ultimo giorno,

saremo pesati sulla carità” (Jean Rodhain)

.SCHEDA 5.

27

… ALLA VITA Declinazione della tenerezza di Dio Attorno a noi incontriamo tante persone che, in modo diverso, testimoniano con gesti concreti la tenerezza e la bontà di Dio.

valutazione valutazione valutazione

Genitori ……… Volontari ……… Insegnanti ……… Figli ……… Badanti ……… Medici ……… Nonni ……… Religiose ……… Infermieri ……… Vicini di casa ……… Sacerdoti ……… Politici ……… Amici ……… Catechisti ……… Altri: ……… Esprimere una valutazione da 1 a 10 sulla tenerezza attribuita ad ogni categoria di persone.

Il mio impegno: ……………………………………………………………

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Le mani… le labbra di Cristo Cristo non ha mani. Ha soltanto le nostre mani per fare oggi il suo lavoro. Cristo non ha piedi. Ha soltanto i nostri piedi per guidare gli uomini sui suoi sentieri. Cristo non ha labbra. Ha soltanto le nostre labbra per raccontare di sé agli uomini di oggi. Cristo non ha mezzi. Ha soltanto il nostro aiuto per condurre oggi gli uomini a sé. Noi siamo l’unica Bibbia che i popoli leggono ancora, siamo l’ultimo messaggio di Dio scritto in opere e parole.

(Raoul Follereau)

Non da solo Spirito Santo, dammi la capacità di andare fino in fondo. Quando vedo che c’è bisogno di me, quando sento che posso essere utile, dammi la capacità di andare fino in fondo. Quando c’è bisogno della mia parola, quando c’è bisogno del mio silenzio, dammi la capacità di andare fino in fondo. Quando posso regalare gioia, quando c’è da condividere una pena, Spirito Santo, dammi la capacità di andare fino in fondo. Amen.

(Madre Teresa di Calcutta)

.SCHEDA 6.

28

IL DIO DI UNA VITA FELICE POSSIBILE “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi,

e io vi darò ristoro” (Vangelo di Matteo 11,28)

La vita è bellezza: ammirala! La vita è sogno: fanne realtà! La vita è sfida: affrontala!

La vita è soprattutto un dovere: compilo! La vita è in Dio una ricchezza: conservala! La vita è un oceano d’amore: godine! La vita tante volte è tristezza, segno inconfondibile della Croce: superala!

La vita è sempre un inno: cantalo! La vita è… la vita… è Cristo: amala e difendila ad ogni costo più di ogni altro bene.

(Madre Teresa di Calcutta)

Signore Gesù, eccomi di fronte a Te con i miei dubbi e paure.

Salvami dalla autosufficenza di cercare la felicità con le sole mie mani.

Liberami dalla tentazione di essere felice da solo.

Rendimi capace di gioire della felicità degli altri.

Donami occhi e cuore per vedere e capire il dolore degli uomini.

.SCHEDA 6.

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LA PAROLA DI DIO Dal Vangelo di Matteo 5,1-12 1Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. 2Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: 3«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. 4Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. 5Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. 6Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. 7Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. 8Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. 9Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. 10Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. 11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi».

“Non è necessario gridare per richiamare l’attenzione di Dio. Dio non è uno che ascolta la voce,

ma il cuore” (San Cipriano, Trattato sul Padre Nostro)

.SCHEDA 6.

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DALLA PAROLA ALLA FEDE…

Beati • Beato chi non è attaccato alle ricchezze e vive con le mani alzate a Dio. • Beato chi, nel pianto, si lascia asciugare le lacrime dal Signore. • Beato chi è mite e al posto della violenza si affida alla forza dell’amore di Dio. • Beato chi è assetato di giustizia, perché è reso santo e giusto da Dio. • Beato chi è misericordioso, perché è inondato dalla misericordia di Padre. • Beato chi ha il cuore trasparente e sincero, perché vede il Signore e la sua pre-

senza creatrice di vita in sé e attorno a Sé. • Beato chi è artefice di pace perché, guidato dal Signore, sa riconoscere in ogni

uomo un fratello. • Beato chi è perseguitato per la giustizia perché, con l’aiuto di Dio, sa lottare

per un mondo più fraterno e solidale. • Beato chi soffre per il Vangelo, perché sa di collaborare con Dio per una nuo-

va umanità. Noi crediamo

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Si può riportare la formula di fede discussa e condivisa in gruppo.

“Il nostro aiuto è nel nome del Signore, egli ha fatto cielo e terra”

(Salmo 124,8)

.SCHEDA 6.

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… ALLA VITA Fare spazio alla felicità In famiglia ci sono fattori di felicità da coltivare e fattori di infelicità da superare.

Famiglia felice valutazione Famiglia infelice valutazione

Buona intesa tra i coniugi ……… Scarsa comunicazione tra coniugi ……… Nascita di un figlio ……… Accuse reciproche tra coniugi ……… Stima reciproca tra i coniugi ……… Diverso orientamento religioso ……… Buon comportamento dei figli ……… Come “separati in casa” ……… Serenità economica ……… Sospetto di infedeltà del coniuge ……… Dialogo con i figli ……… Forti divergenze nell’educazione ……… Collaborazione in famiglia ……… Grave difficoltà economica ……… Momenti di preghiera in comune ……… Sbandamento dei figli ……… Feste di anniversari in famiglia ……… Interferenze delle famiglie d’origine ……… Esprimere, con una valutazione da 0 a 5, ciò che è fonte di felicità (e di infelicità) per una famiglia.

Il mio impegno: ……………………………………………………………

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Incontro con la felicità Siate felici quando una persona vi sorride, perché è Dio che vi manda un segno di Sé. Siate felici quando vedete la natura, perché Dio l’ha creata. Siate felici quando vi abbracciate con una persona che amate, perché Dio vi ha fatto incontrare. Siate ancora più felici quando vi abbracciate con una persona che non amata, perché Dio l’ha mandata da voi. Siate felici di vivere questa vita, perché Dio l’ha scelta per voi. Siate felici, perché Dio ha creato la felicità.

.SCHEDA 7.

32

IL DIO DELLA CURA “Riversate in Dio ogni vostra preoccupazione,

perché egli ha cura di voi” (Prima Lettera di Pietro 5,7)

Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra. Non lascerà vacillare il tuo piede, non si addormenterà il tuo custode. Non si addormenterà, non prenderà sonno, il custode d’Israele. Il Signore è il tuo custode, il Signore è come ombra che ti copre, e sta alla tua destra. Di giorno non ti colpirà il sole, né la luna di notte. Il Signore ti proteggerà da ogni male, egli proteggerà la tua vita. Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri, da ora e per sempre.

(Salmo 121)

“Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via. Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore, dalle ossessioni delle tue manie. Supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare. E guarirai da tutte le malattie, perché sei un essere speciale, ed io, avrò cura di te.”

(Franco Battiato)

.SCHEDA 7.

33

LA PAROLA DI DIO Dal Vangelo di Matteo 11,1-6 1Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici disce-poli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città. 2Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò 3a dirgli: "Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspetta-re un altro?". 4Gesù rispose loro: "Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: 5i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi so-no purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. 6E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!".

Intorno a noi possiamo riscontrare tanti segni del “prendersi cura” da parte di Dio

e da parte dei fratelli. Dove?

“Io sono povero e bisognoso: di me ha cura il Signore.

Tu sei mio aiuto e mio liberatore: mio Dio, non tardare”

(Salmo 40,18)

O Dio, fonte della vita, fa che ogni uomo ti renda gloria per il dono della fede, e la Chiesa intera sia testimone della salvezza che tu operi continuamente in Cristo tuo Figlio.

.SCHEDA 7.

34

DALLA PAROLA ALLA FEDE…

Non temere È una delle parole più ricorrenti, nelle Scritture, detta da Dio all’uomo. Siamo invitati a non temere, a non avere paura perché: • Dio è colui che veglia, non dorme e non prende sonno, non si distrae ma

s’interessa di noi. • Egli è un Padre provvidente, conta i capelli del nostro capo e si prende cura di

ognuno. • È un Dio che va in cerca della pecorella smarrita, accoglie sempre e perdona. • È il Dio della vita: non è causa dei nostri mali, ma è sostegno nelle difficoltà e

fonte di speranza. • È il Dio che ama tutti e ha una cura privilegiata per i deboli, gli ammalati, gli

emarginati. • È un Dio fedele che porta a compimento la sua opera di liberazione e di salvez-

za. • Egli, conoscendo la nostra fragilità, ci dona il suo Spirito per aprire i nostri

occhi alla luce, per superare le difficoltà, per infondere coraggio. Noi crediamo

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Si può riportare la formula di fede discussa e condivisa in gruppo.

Se la buona novella della vostra Bibbia fosse anche scritta sul vostro volto, voi non avreste bisogno di insistere così ostinatamente perché si creda all'autorità di questo libro: le vostre opere, le vostre azioni dovrebbero rendere quasi superflua la Bibbia, perché voi stessi do-vreste continuamente costituire la Bibbia nuova.

(Friedrich Nietzsche)

.SCHEDA 7.

35

… ALLA VITA Con gli occhi del cuore Ci sono persone “invisibili” al nostro cuore. Solidarietà ad esse, sostegno, cura possono nascere solo se ci accorgiamo di loro, ci avviciniamo, conosciamo i loro drammi e difficoltà.

Non mi interessano

Non ho tempo per

loro

Mi interessano Non mi

interessano

Non ho tempo per

loro

Mi interessano

Anziani Non praticanti Ammalati Credenti altre religioni Handicappati Separati/Divorziati Disoccupati Tossicodipendenti In lutto Stranieri Parenti Carcerati Vicini di casa Nomadi

Crocettare, per ogni categoria di persone, la casella ritenuta più veritiera.

Il mio impegno: ……………………………………………………………

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Preghiera Signore, quando ho fame, dammi qualcuno che ha bisogno di cibo. Quando ho un dispiacere, offrimi qualcuno da consolare. Quando la mia croce diventa pesante, fammi condividere la croce di un altro. Quando non ho tempo, dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento. Quando sono umiliato, fa’ che abbia qualcuno da lodare. Quando sono scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare. Quando ho bisogno della comprensione degli altri, dammi qualcuno che abbia bisogno della mia. Quando ho bisogno che ci si occupi di me, mandami qualcuno di cui occuparmi. Quando penso solo a me, attira la mia attenzione su un’altra persona.

(Madre Teresa di Calcutta)

.SCHEDA 8.

36

IL DIO CROCIFISSO, SORGENTE DELLA VITA “Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza,

noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani”

(Prima Lettera ai Corinzi 1,22-23)

M'han detto che questa mia generazione ormai non crede in ciò che spesso han mascherato con la fede nei miti eterni della patria e dell'eroe perché è venuto ormai il momento di negare tutto ciò che è falsità, le fedi fatti di abitudini e paura una politica che è solo far carriera il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, l'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto. È un Dio che è morto nei campi di sterminio, Dio è morto coi miti della razza, Dio è morto con gli odi di partito, Dio è morto. Ma penso che questa mia generazione è preparata a un mondo nuovo e a una speranza appena nata, ad un futuro che ha già in mano, a una rivolta senza armi, perché noi tutti ormai sappiamo che se Dio muore è per tre giorni e poi risorge, in ciò che noi crediamo Dio è risorto, in ciò che noi vogliamo Dio è risorto, nel mondo che faremo Dio è risorto...

(Francesco Guccini / Nomadi) “Ogni lacrima è tua, Gesù, ogni sofferenza è tua, ogni umiliazione è tua, tua ogni miseria come ogni agonia. Tu hai fame e sete, sei malato, ignudo, sen-za casa, prigioniero, oppresso, schiavo; sei il dolore che fu, che è nell’ora, che sarà nei secoli: sei l’Uomo del dolore, il crocifisso d’ogni ora, il risorto che porta il segno dei chiodi. M’inginocchio e t’adoro”

(don Primo Mazzolari)

.SCHEDA 8.

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LA PAROLA DI DIO Dal Vangelo di Giovanni 19,28-34 28Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: "Ho sete". 29Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. 30Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: "È compiuto!". E, chinato il capo, consegnò lo spirito. 31Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato - era infatti un giorno solenne quel sabato -, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. 32Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all'uno e all'altro che erano stati crocifissi insieme con lui. 33Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì san-gue e acqua.

È meglio dire:

“Il Cristo, il re d'Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo!”

(Vangelo di Marco 15,32) oppure:

“O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto” ? (dalla Liturgia delle Ore)

“Dio non è venuto per cancellare la sofferenza. Egli non è venuto neppure per darne la spiegazione, bensì egli è venuto per colmarla della sua presenza”

(Paul Claudel)

.SCHEDA 8.

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DALLA PAROLA ALLA FEDE…

Sono venuto per dare la vita Le Scritture ci rivelano il volto inconfondibile del Signore. Di lui possiamo fidarci anche nel momento della prova. • Dio vive e ama in pienezza, non conosce mezze misure nel dono di sé. • Egli, per amore, non si tira indietro di fronte al sacrificio. • È presente accanto ad ogni sofferente su questa terra. In modo misterioso non

abbandona nessun figlio sulla croce. • È il Dio della vita ed è affidabile: la morte non è mai l’ultima parola! • Ci ha lasciato l’eucaristia come sintesi e modello di vita. • Ci dona il suo stesso Spirito, per conformarci a lui. Noi crediamo

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Si può riportare la formula di fede discussa e condivisa in gruppo.

“L'amore di Dio è splendente e il suo Spirito attraversa come lampo ogni uomo nella sua notte. In questo passaggio il Risorto ti afferra, si fa carico di tutto, si addossa tutto ciò che è insop-portabile. Dopo, a volte solo molto dopo, ti diviene chiaro: Cristo è passato e ti ha fatto dono della sua sovrabbondanza”

(Frère Roger Schutz)

“È per questo che noi cristiani non affondiamo nelle tempeste del mondo, perché siamo portati dal legno della croce”

(Sant’Agostino)

.SCHEDA 8.

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… ALLA VITA Io di fronte alle croci Che reazione provoca, in me, l’affrontare una croce e l’avvicinare quelle degli altri?

La mia croce Le croci altrui La mia croce Le croci altrui

Indifferenza Tristezza Impotenza Senso di colpa Rabbia Ottimismo e speranza Paura, pessimismo Confusione Affidamento a Dio Domande esistenziali Solidarietà Invidia Senso d’ingiustizia Altro:

Crocettare la casella ritenuta più veritiera. Il mio impegno: ……………………………………………………………

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La preghiera dell'abbandono Padre mio, Io mi abbandono a te: fa' di me ciò che ti piace! Qualunque cosa tu faccia di me, ti ringrazio. Sono pronto a tutto, accetto tutto, purché la tua volontà si compia in me e in tutte le tue creature. Non desidero niente altro, mio Dio. Rimetto la mia anima nelle tue mani, te la dono, mio Dio, con tutto l'amore del mio cuore, perché ti amo. Ed è per me un'esigenza d'amore il donarmi, il rimettermi nelle tue mani senza misura, con una confidenza infinita, poiché tu sei il Padre mio.

(Padre De Foucauld)

Padre, risuscitando il Crocifisso hai dischiuso sul mondo l’alba della nuova creazione: hai dato vita ai morti, speranza ai vinti, salvezza ai perduti. Tutte le croci della storia sono trapassate ormai dalla luce e dalla forza dello Spirito di Pasqua: l’impossibile possibilità è esperienza per quelli che, poveri, accolgono il Vivente. Fa’ che sia nostra esperienza, perché possiamo oggi annunciare nella carne del nostro presente la vita nuova del mondo. Amen.

(B. Forte, Preghiere)

.SCHEDA 9.

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UN DIO PADRE E CREATORE “L’uomo vivente è la gloria di Dio,

ma la vita dell’uomo è la contemplazione di Dio” (Sant’Ireneo)

Perdonami, Padre Se non ho mai pensato alle tue mani di Creatore, al tuo amore con il quale mi hai formato. Se non mi sono stupito della bellezza e bontà presenti in chi mi sta accanto. Se non Ti dico mai grazie per i numerosi benefici che hai dato a me e ai miei famigliari. Se nel vivere la mia libertà, ignoro attese e diritti degli altri.

O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra! Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza, con la bocca di bambini e di lattanti: hai posto una difesa contro i tuoi avversari, per ridurre al silenzio nemici e ribelli. Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato, che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo, perché te ne curi? Davvero l’hai fatto poco meno di un dio, di gloria e di onore lo hai coronato. Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi: tutte le greggi e gli armenti e anche le bestie della campagna, gli uccelli del cielo e i pesci del mare, ogni essere che percorre le vie dei mari. O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!

(Salmo 8)

.SCHEDA 9.

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LA PAROLA DI DIO Dal libro della Genesi 1,26-31;2,4-24 1 26Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglian-za: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli ani-mali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 28Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra»… 31Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa moto buona. 27E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. 2 4Queste sono le origini del cielo e della terra, quando vennero creati. Nel giorno in cui il Signore Dio fece la terra e il cielo 5nessun cespuglio campestre era sulla terra, perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non c’era uomo che lavorasse il suolo, 6ma una polla d’acqua sgorgava dalla terra e irrigava tutto il suolo. 7Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente. 8Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato. 9Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare. 15Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse. 16Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, 17ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire». 18E il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda». 19Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati… ma per l’uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse. 21Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. 22Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condus-se all’uomo. 23Allora l’uomo disse: «Questa volta è osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne. La si chiamerà donna, perché dall’uomo è stata tolta». 24Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne.

“Rendete grazie al Signore, perché è buono, perché il suo amore è per sempre”

(Salmo 107,1)

.SCHEDA 9.

42

DALLA PAROLA ALLA FEDE… Il volto del Padre Creatore Nell’azione creatrice Dio rivela tratti inconfondibili del suo volto paterno: • Dio è all’origine di tutto ciò che esiste: ne è fonte e sostegno. • Si interessa della terra, di ogni essere vivente, ma si prende cura dell’uomo. • Ha formato l’uomo e la donna a sua immagine e somiglianza: intelligenti, libe-

ri, responsabili. • Continua a riporre piena fiducia nell’uomo, chiamandolo a collaborare con Sé

per promuovere l’unità e la concordia della famiglia umana, per fare crescere e difendere il creato.

• Perché è Padre continua a proteggere, cercare, accogliere anche chi si allon-tana o lo ignora.

• Fedele alla sua promessa, in Cristo Gesù ci ha redenti, rigenerati a vita nuova e resi figli adottivi.

• Attraverso il suo Spirito ci illumina e ci rinnova per renderci figli sempre più conformi al suo Figlio Gesù.

Noi crediamo

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Si può riportare la formula di fede discussa e condivisa in gruppo.

“La terra che abbiamo non è eredità dei nostri avi, ma un prestito fatto dai nostri nipoti”

(Proverbio Keniota)

.SCHEDA 9.

43

… ALLA VITA Grazie per… Tanti sono i doni messi a nostra disposizione da Dio. punti punti punti punti I fiori …… La persona che amo …… La famiglia …… Gli amici …… I monti …… La messa domenicale …… I figli …… Il lavoro …… Il calore …… Il sacramento del perdono …… La salute …… La Bibbia …… L’acqua …… Le conquiste della scienza …… La vita …… La fede …… Gli animali …… I frutti della terra …… Il Battesimo …… La libertà …… Il parroco …… La mia comunità cristiana …… La casa …… Altro: ……

Per ogni dono si può dire grazie a Dio con un punteggio da 1 a 10. Il mio impegno: ……………………………………………………………

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Cantico delle creature Laudato sii, o mio Signore, per tutte le tue creature, per Frate Sole che porta il giorno e ci illumina ed è bello e raggiante con grande splendore: di te, o Altissimo Signore, è l'immagine. Laudato sii, o mio Signore, per Sora Luna e le Stelle; nel cielo Tu le hai poste, luminose, preziose e belle. Laudato sii, o mio Signore, per Frate Vento e per l’Aria, le Nuvole e il Cielo. Laudato sii, o mio Signore, per Sora Acqua, la quale è molto utile, umile, preziosa e pura.

Laudato sii, o mio Signore, per Frate Fuoco, con il quale ci illumini la notte: ed esso è bello, gioioso, robusto e forte. Laudato sii, o mio Signore, per Sora nostra madre Terra, che ci nutre e ci governa, e produce diversi frutti con coloriti fiori ed erba. Loda e benedici il mio Signore e rendi a Lui grazie, e servilo con grande umiltà.

(Francesco d’Assisi)

.IL MIO DIARIO.

44

La mia carta d’identità di cristiano

Nome: …………………………………………

Battezzato il: …………………………………………

Nella chiesa di: …………………………………………

Padrino e madrina di battesimo: …………………………………………

Prima Comunione all’età di: …………………… Cresima all’età di: ……………………

Sono cristiano perché: …………………………………………………………………………………

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Mi ritengo credente perché: ……………………………………………………………………………

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Mi considero praticante per questi comportamenti: …………………………………………………

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Prendo parte alla mia comunità cristiana con questi impegni: ………………………………………

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.IL MIO DIARIO.

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Il mio diario: ………………………………………………………………

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.IL MIO DIARIO.

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.IL MIO DIARIO.

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.IL MIO DIARIO.

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.IL MIO DIARIO.

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.IL MIO DIARIO.

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Indice

Presentazione pag. 1

0 CREDO. SIGNORE, AIUTA LA MIA INCREDULITÀ pag. 4

incontro introduttivo

1 IL DIO CHE ABITA IL TEMPO E LA STORIA pag. 8 Gen 1-2,3

2 IL DIO DI CAINO pag. 12 Gen 4,1-16

3 IL DIO VIANDANTE pag. 16 Gen 46,1-7

4 IL DIO CHE LIBERA IL SUO POPOLO pag. 20 Es 3,1-4,18

5 IL DIO DELLA TENACE TENEREZZA pag. 24 Os 2,4-25

6 IL DIO DI UNA VITA FELICE POSSIBILE pag. 28 Mt 5,1-12

7 IL DIO DELLA CURA pag. 32 Mt 11,1-6

8 IL DIO CROCIFISSO, SORGENTE DELLA VITA pag. 36 Gv 19,28-34

9 UN DIO PADRE E CREATORE pag. 40 Gen 1,26-31; 2,4-24

Il mio diario pag. 44

Il mio Dio... è sconcertante

Il mio Dio è sconcertante: è intimo ed è trascendente,

è dolce e violento, è eterno e nasce sempre.

Ci crea per la felicità e ci alimenta nel dolore. Benedice ciò che tanti temono,

ama quello che tanti disprezzano, chiede ciò che sembra impossibile.

È venuto a portare la guerra ed è pacifico. È Dio e uomo.

Maledice le ingiustizie e sopporta gli ingiusti. È Padre onnipotente e il dolore continua a torturare la terra. Esige che conquistiamo il mondo, immergendoci in esso,

che amiamo tutto quanto è umano e ci vuole proiettati verso l'aldilà. Predilige i deboli e i poveri

e sono quelli che continuano a soffrire di più. È sempre presente e nessuno può vedere il suo volto.

Chi ama l'uomo, ama lui, eppure continua a esser l'Unico. È libertà ed è venuto ad obbedire.

È l'amore ed esiste l'inferno. È il cuore della storia,

eppure milioni di uomini lo considerano superfluo. È allegria e dolore insieme.

È il santo e fu amico dei peccatori, è il vergine e permise che le prostitute lo amassero,

andò contro i ricchi ma mangiava con loro. È difficile il mio Dio per l'uomo che vuole misurarlo in tutto,

per quanti vorrebbero imporgli una logica. Ma il mio Dio sfugge a tutte le logiche e alle nostre misure.

Il mio Dio è così: meraviglioso e ineffabile, unico e sconcertante.

È ciò che era e quello che sarà. E tutto e niente esiste senza di Lui.

Il mio Dio è sconcertante: è colui in cui si crede senza vederlo,

che si ama senza toccarlo, in cui si spera senza sentirlo, si possiede senza meritarlo.

(Juan Arias)