Diffida Dirigenti su Discarica Corigliano d'Otranto

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CITTADINANZA ATTIVA – TRIBUNALE DEI DIRITTI DEL MALATO & COORDINAMENTO CIVICO PER LA TUTELA DEL TERRITORIUO E DELLA SALUTE DEI CITTADINI Rete Civica delle Associazioni del Salento Ufficio di Segreteria: c/o Tribunale dei Diritti del Malato/Cittadinanza Attiva, Maglie, Ospedale di Maglie, via De Lorenziis 1 tel./fax 0836 420777 – email: coordinamento [email protected] ATTO DI DIFFIDA E SIGNIFICAZIONE anticipato a mezzo fax Al Dirigente del Servizio Ciclo dei Rifiuti e Bonifica della Regione Puglia - Dr. Giovanni Campobasso Assessorato all’ecologia, c/o Ex ENAIP Zona Industriale via delle Magnolie 70026 Modugno (Ba) Fax 080 5403969 Al Dirigente Assessorato all’Ecologia Dr. Antonio Antonicelli Assessorato all’ecologia, c/o Ex ENAIP Zona Industriale via delle Magnolie 70026 Modugno (Ba) Fax 080 5403969 Al Dirigente dell’Ufficio Bonifica Bonifica della Regione Puglia - Ing. M. Carmela Bruno Assessorato all’ecologia, c/o Ex ENAIP Zona Industriale via delle Magnolie 70026 Modugno (Ba) Fax 080 5403969 Al RUP Ufficio Commissario delegato Emergenza Ambientale in Regione Puglia – Ing. Giuseppe Corti Fax 080 5402392 Al Dirigente CNR I.R.S.A Dr. Michele Vurro Al Dirigente dell’Autorità di Bacino Dr. Nicola Palumbo Al Direttore ARPA - D.A.P. Provincia di Lecce Dr. Elio Calabrese Fax 0832 5460150 - 342579 Al Dirigente Servizio Tutela delle Acque Dr. Andrea Zotti Fax Al Dirigente di Settore della Provincia di Lecce Ing. Dario Corsini Fax 0832 683733 Al Direttore AQP Provincia di Lecce Dr. Giuseppe Valentini Fax 0832 351910 Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione ASL LE Dr. Giovanni De Filippis

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Diffida redatta dal Coordinamento Civico per la tutela del Territorio e della Salute del Cittadino di Maglie e consegnata ai dirigenti che dovranno decidere in merito all'apertura della pericolosissima discarica di rifiuti sul più grande e importante giacimento idrico del Salento (Lecce) quello di Corgliano d'Otranto che serve il fabbisogno idrico potabile ad uso alimentare dell'80% dei cittadini della provincia di Lecce.

Transcript of Diffida Dirigenti su Discarica Corigliano d'Otranto

CITTADINANZA ATTIVA – TRIBUNALE DEI DIRITTI DEL MALATO&

COORDINAMENTO CIVICO PER LA TUTELA DEL TERRITORIUO E DELLA SALUTE DEI CITTADINIRete Civica delle Associazioni del Salento

Ufficio di Segreteria: c/o Tribunale dei Diritti del Malato/Cittadinanza Attiva, Maglie, Ospedale di Maglie, via De Lorenziis 1 tel./fax 0836 420777 – email: coordinamento [email protected]

ATTO DI DIFFIDA E SIGNIFICAZIONE anticipato a mezzo fax

Al Dirigente del Servizio Ciclo dei Rifiuti e Bonificadella Regione Puglia - Dr. Giovanni CampobassoAssessorato all’ecologia, c/o Ex ENAIP Zona Industriale via delle Magnolie 70026 Modugno (Ba)Fax 080 5403969

Al Dirigente Assessorato all’Ecologia Dr. Antonio AntonicelliAssessorato all’ecologia, c/o Ex ENAIP Zona Industriale via delle Magnolie 70026 Modugno (Ba)Fax 080 5403969

Al Dirigente dell’Ufficio Bonifica Bonificadella Regione Puglia - Ing. M. Carmela BrunoAssessorato all’ecologia, c/o Ex ENAIP Zona Industriale via delle Magnolie 70026 Modugno (Ba)Fax 080 5403969

Al RUP Ufficio Commissario delegato EmergenzaAmbientale in Regione Puglia – Ing. Giuseppe CortiFax 080 5402392

Al Dirigente CNR I.R.S.ADr. Michele Vurro

Al Dirigente dell’Autorità di Bacino Dr. Nicola Palumbo

Al Direttore ARPA - D.A.P. Provincia di LecceDr. Elio CalabreseFax 0832 5460150 - 342579

Al Dirigente Servizio Tutela delle AcqueDr. Andrea ZottiFax

Al Dirigente di Settore della Provincia di LecceIng. Dario CorsiniFax 0832 683733

Al Direttore AQP Provincia di Lecce Dr. Giuseppe ValentiniFax 0832 351910

Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione ASL LEDr. Giovanni De Filippis

p.c. a

tutti gli organi di stampa

Cittadinanza Attiva/Tribunale dei Diritti del Malato e il Coordinamento Civico per la Tutela del Territorio e della Salute dei Cittadini, organismo apartitico che raccoglie circa 40 associazioni salentine, in merito alla realizzazione della nuova discarica di Corigliano d’Otranto non ancora entrata in esercizio ed al persistere del pericolo rappresentato dalla vecchia discarica dalla quale è stata accertata la fuoriuscita di percolato

DIFFIDANO

Campobasso Giovanni, Antonicelli Antonio, Bruno M. Carmela, Corti Giuseppe, Vurro Michele, Palumbo Nicola, Calabrese Elio, Zotti Andrea, Valenzani Giuseppe, Corsini Dario, De Filippis Giovanni e tutti gli altri funzionari degli Enti competenti dal consentire il completamento e l’entrata in esercizio della nuova discarica di rifiuti di Corigliano d’Otranto e dal permettere che permanga ancora non bonificata l’area dell’adiacente vecchia discarica da cui è stata accertata la perdita di percolato e

CHIEDONO PERTANTO

ai destinatari della presente in qualità di massime autorità tecniche e sanitarie competenti, nonché al Prefetto di Lecce di bloccare in sede di conferenza dei servizi ogni procedimento autorizzativo avviato affinché non possa entrare in esercizio la nuova discarica sull’unica grande falda acquifera del Salento a Corigliano d’Otranto, nonché di provvedere all’immediata bonifica della vecchia discarica di rifiuti dalla quale è stata accertata la fuoriuscita di percolato.

PER LE SEGUENTI MOTIVAZIONI

Nel sottosuolo del Salento è presente un invaso d’acqua costituente un vero e proprio lago sotterraneo d’acqua dolce che si estende dalla costiera Adriatica a quella Ionica, occupando quasi tutta la porzione sottostante le terre emerse che sono ricomprese tra i due mari, la sua estensione è tale da non avere simili in tutta Europa, infatti “l’Acquifero carsico del Salento” è il più vasto invaso d’acqua dolce dalle caratteristiche nobili tali, non da poter essere qualificate come acque potabili, ma da essere valutate, a pieno titolo, delle vere e proprie acque minerali. L’Acquedotto Pugliese da 60 anni utilizza proprio questa falda per soddisfare il bisogno di approvvigionamento idrico di circa 78 comuni salentini attraverso il prelievo d’acqua da 21 pozzi i quali riforniscono un serbatoio (detto vasca di Corigliano) che è il più grande invaso di superficie d’Europa! Ciò a dimostrazione dell’unicità di questa falda che alimenta l’intero sistema delle condotte idriche fino al Capo di Leuca. Lo stato e la vulnerabilità della falda del salento in Corigliano d’Otranto sono state oggetto di un fondamentale studio condotto dal CNR-IRPI (Istituto di Protezione Idrogeologica) di Bari pubblicato su una rivista scientifica qualificata (Acque Sotterranee) nel mese di giugno 2002 che illustra compiutamente la situazione dell’invaso con studi sistematici eseguiti in loco in maniera indipendente (utilizzando fondi della protezione civile) che non lasciano adito ad incertezze di sorta sulla preziosità della risorsa idrica dell’acquifero de quo, nonché sulla “vulnerabilità di tale falda ai potenziali centri di pericolo come le discariche” (queste le conclusioni dello studio condotto dai maggiori esperti del settore della nostra Regione: il Prof. Cotecchia e i suoi colleghi). L’autorizzazione, la realizzazione e l’esercizio della suddetta (previo esito positivo del collaudo), secondo l’ufficio del Commissario all’emergenza rifiuti, poggia la propria ragion d’essere sui risultati tranquillizzanti dello studio idrogeologico “presentato a corredo della variante migliorativa proposta dal soggetto affidatario” (leggasi l’azienda aggiudicatasi l’appalto consorzio ATI COGEAM), vale a dire sui risultati di uno studio “di parte” perché commissionato dalla stessa ditta a liberi professionisti del settore, alcuni dei quali potrebbero addirittura trovarsi in una situazione di conflitto d’interesse con la stessa ATI COGEAM. Risulta evidente che solo l’esito favorevole dello studio idrogeologico suddetto ha consentito la pronuncia positiva di compatibilità ambientale espressa con determinazione del settore ecologia della Regione Puglia n. 217 del 14/04/2008. A corredo di ciò, si fa presente che l’ufficio del commissario delegato paventa un presunto pronunciamento del CNR avvenuto mediante studi condotti nel

2003. Dagli approfondimenti da noi condotti è risultato che l’Ufficio del Commissario si è avvalso esclusivamente della consulenze del CNR IRSA di Bari e che questo istituto NON ha condotto direttamente nessuno studio idrogeologico sull’area di Corigliano d’Otranto. Esistono in verità studi condotti direttamente in loco da un altro istituto del CNR, il succitato IRPI (Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica) a firma di Cotecchia, Polemio ed altri, pubblicati nel 2000 e nel 2002 sulla rivista scientifica Acque Sotterranee. Si trattava di studi indipendenti e molto attendibili eseguiti in collaborazione con la protezione civile e pubblicati per di più su accreditate riviste scientifiche. Tali studi concludevano come peraltro già sottolineato che la falda acquifera di Corigliano presenta una vulnerabilità molto elevata ad eventuali centri di pericolo come le discariche. Al contrario, lo studio idrogeologico condotto per conto del soggetto affidatario (leggasi ATI COGEAM), pur facendo proprie tutte le premesse dello studio di Cotecchia e altri, giungeva a conclusioni del tutto opposte a quelle formulate dai prestigiosi estensori degli studi del CNR IRPI pubblicati nel 2000 e nel 2002. Lo studio appena concluso da parte del CNR IRSA e commissionato dalla Regione Puglia ha affrontato solo le problematiche relative alla vecchia discarica e non i rischi correlati al nuovo impianto.Altro fatto gravissimo è l’errore concettuale e materiale in cui è incorso l’organismo tecnico di supporto al commissario delegato all’emergenza rifiuti, che nell’esprimere parere favorevole al percorso autorizzativo della nuova discarica in data 10/06/2008 motivava tale via libera in quanto “gli esiti dello studio idrogeologico condotto per conto del soggetto affidatario (leggasi ATI COGEAM) avrebbe consentito una più puntuale definizione del flusso idrico sotterraneo evidenziando come il sito della discarica sia posto a valle dei pozzi di prelievo AQP”. Al contrario, sia il richiamato studio idrogeologico condotto per conto della COGEAM (alle pag. 12 e 15), sia lo studio di Cotecchia et al. (andamento della curva piezometrica in Fig. 2 e sezioni idrogeologiche in Fig. 5) concordano nell’affermare che la direzione del flusso sotterraneo ha direzione prevalente SSW-NNE e pertanto la discarica si colloca a “monte” rispetto a parte dei pozzi AQP o tutt’al più sulla stessa curva isopiezica. Per di più, nello studio di Cotecchia et al. Si legge che “si rileva che gli attingimenti, essendo concentrati nello spazio e prolungati nel tempo, data la presenza di numerose opere di captazione ad uso potabile, operano una notevole influenza sulla morfologia della superficie piezometrica della falda, fino a modificare, durante tutto il periodo di osservazione, le direzioni naturali di flusso della falda idrica profonda.” Analogamente nella stessa relazione idrogeologica prodotta da COGEAM si conferma che la morfologia della superficie piezometrica mostra “la presenza di una depressione piezometrica delimitata dall'isopieza +2 metri s.l.m.m., presumibilmente correlabile con l'attività di emungimento intensivo operata dai pozzi AQP.” D’altra parte nella stessa relazione idrogeologica prodotta da COGEAM si afferma che “la direzione di deflusso della falda desunta dai nuovi rilievi è invece risultata conforme a quella riportata nello studio di Cotecchia et al. (2000)”cioè “da SW a NE”. Inoltre, secondo Cotecchia et al. (2002) “si sono misurate velocità di filtrazione reali, adottando la tecnica del pozzo singolo, anche superiori ai 3 m/g, concentrate soprattutto nei dintorni dell'area di più intensa estrazione. Si ricorda che la presenza di elevati valori della velocità di filtrazione inibisce l'effetto autodepurante dell'acquifero, favorisce una certa diluizione dell'inquinante, ma soprattutto lo allontana rapidamente dal punto di immissione, circostanza questa molto grave”. Stando così le cose ed in queste condizioni, un eventuale inquinante idroveicolato proveniente dal fondo della discarica in progetto si allontanerebbe rapidamente verso il centro della depressione piezometrica che comprende il campo pozzi dell'AQP e lì finirebbe per permanere fino al suo emungimento, compromettendo inesorabilmente la qualità delle acque erogate da AQP per usi potabili, fatto che costituisce una potenziale emergenza per la pubblica incolumità, il cui rischio anche minimo dev’essere evitato. Nemmeno la variante migliorativa approvata con decreto commissariale n.89 del 1/07/08 tranquillizza in merito alla vicenda, ma non fa altro che confermare da parte dello stesso decisore regionale l’esistenza di un serio problema connesso all’individuazione di tale sito. Infatti, decretare che tale discarica sia destinata ad accogliere il solo biostabilizzato maturo presuppone il funzionamento sempre corretto e a pieno ciclo di impianti di biostabilizzazione non ancora realizzati. Ed anche qualora realizzati tali impianti sarebbe necessaria una fitta rete di controlli da affidarsi ad enti terzi e non certamente al soggetto affidatario (anche in questo caso ATI COGEAM). Ed in caso di prelievi che esitino in senso sfavorevole al soggetto affidatario il materiale da cui sia stato prelevato il campione sarebbe stato già conferito in discarica ovvero sulla falda acquifera. Per finire, nessun esperto può escludere con certezza l’impossibilità che il biostabilizzato producibile nelle reali condizioni di operatività degli impianti da realizzarsi arrivi a produrre inquinanti potenzialmente in grado di contaminare la falda. Va inoltre ricordato che la Provincia di Lecce non ha mai individuato discariche di soccorso in sostituzione di quella di Corigliano e che la riduzione della superficie della discarica non ha impedito nei fatti il raddoppio della stessa da parte del soggetto affidatario fino a raggiungere i volumi precedenti alla variante. Infine, non esiste nessun tipo di

impermeabilizzazione che possa garantire con certezza che in caso di fuoriuscita di percolato dalla discarica la falda acquifera non si inquinerà.

Pertanto e tutto ciò premesso, ci preme precisare che nel caso la nuova discarica dovesse entrare in esercizio e si verificasse in futuro un inquinamento della falda acquifera, le associazioni dei cittadini intenteranno un procedimento civile e penale nei confronti delle singole persone fisiche destinatarie della presente, contestando i reati di “avvelenamento di acque o di sostanze alimentari” previsto dall’ art.439 codice penale* e “delitti colposi contro la salute pubblica” ai sensi dell’art. 453 del codice penale**. In tal caso, le associazioni di cittadini si riservano di costituirsi parte civile in eventuali procedimenti legati a danni a cose e persone che potessero verificarsi nel caso di inquinamento della falda chiamando a rispondere con il proprio patrimonio personale le singole persone fisiche destinatarie della presente, altri soggetti eventualmente competenti ed i responsabili che avranno approvato l’eventuale collaudo dell’opera, nonostante quanto esposto nel presente atto di diffida.

* Art. 439 Codice Penale “Chiunque avvelena acque o sostanze destinate all’alimentazione, prima che siano attinte o di -stribuite per il consumo, e’ punito con la reclusione non inferiore a quindici anni. Se dal fatto deriva la morte di alcuno, si applica l’ergastolo; e, nel caso di morte di più persone, si applica la pena di morte (1). (1) La pena di morte e’ stata soppressa e sostituita con l’ergastolo.

Maglie, lì 20 Novembre 2010 Per l’Ufficio di Segreteria del Coordinamento