DIDATTICA DELLA BIOLOGIA - corsidiperfezionamento.it · DIDATTICA DELLA BIOLOGIA Prof.ssa...

84
DIDATTICA DELLA BIOLOGIA Prof.ssa Lacquaniti Domenica

Transcript of DIDATTICA DELLA BIOLOGIA - corsidiperfezionamento.it · DIDATTICA DELLA BIOLOGIA Prof.ssa...

DIDATTICA DELLA

BIOLOGIA

Prof.ssa Lacquaniti Domenica

0

INDICE

CAPITOLO I - L’ACQUA

1.1 Composizione chimica della materia vivente ...................................................................... 1

1.2 L’acqua primo nutriente ..................................................................................................... 15

1.3 Il ciclo idrologico dell’acqua ............................................................................................. 17

1.4 Principi costituenti dell’acqua ............................................................................................ 20

CAPITOLO II – IL CORPO UMANO

2.1 L’organizzazione del corpo umano .................................................................................... 30

2.2 L’apparato digerente .......................................................................................................... 34

2.3 L’apparato respiratorio ....................................................................................................... 37

2.4 L'apparato scheletrico ....................................................................................................... 40

2.5 Il sistema muscolare ........................................................................................................... 50

2.6 L’apparato riproduttore ...................................................................................................... 58

2.7 L’apparato tegumentario .................................................................................................... 60

2.8 L’apparato escretore .......................................................................................................... 62

2.9 Il sistema nervoso ............................................................................................................... 63

2.10 L’apparato cardiocircolatorio .......................................................................................... 66

CAPITOLO III – LE PIANTE

3.1 Le piante e il loro ciclo vitale ............................................................................................. 70

3.2 Il fiore e la riproduzione ..................................................................................................... 77

Bibliografia

1

CAPITOLO I - L’ACQUA

1.1 Composizione chimica della materia vivente

La materia vivente, quella che forma gli esseri viventi è formata da atomi, i

quali, a loro volta, sono formati da protoni, neutroni ed elettroni. I protoni e i

neutroni costituiscono il nucleo dell’atomo mentre gli elettroni orbitano attorno

ad esso.

Gli atomi si uniscono per costituire le molecole. Nella materia vivente ci

sono due tipi di molecole: quelle inorganiche e quelle organiche.

Le molecole inorganiche sono le altre, quelle che si trovano anche

nell’ambiente non vivente, come il suolo, l’atmosfera, il mare ecc.

2

Le molecole organiche sono quelle tipiche degli organismi viventi

(organico deriva da organismo).

Sostanze inorganiche

Sostanze inorganiche sono anche l’acqua e i sali minerali.

L’acqua

L’acqua (H2O) è fondamentale per la vita, tant’è che viene ricercata su altri

corpi celesti, perché essa può indicare l'eventuale presenza di vita.

Il 60% del peso di un uomo adulto è costituito dall’acqua, nei neonati la

quantità arriva all’80%, in alcuni animali come le meduse al 98%. L'acqua è

importante perché:

a) tutte le altre sostanze, inorganiche ed organiche sono disciolte in essa;

b) le reazioni chimiche che caratterizzano la vita avvengono in ambiente

acquoso;

c) l’acqua stessa partecipa ad alcune di esse come le reazioni di idrolisi e

quelle di condensazione.

I sali minerali

La molecola dell’acqua è formata da: 2 atomi di IDROGENO 1 atomo di OSSIGENO

3

I sali minerali sono fondamentali poiché sono utilizzati per lo svolgimento

di compiti importantissimi, o sono costituenti strutturali, come nel tessuto osseo,

la cui sostanza intercellulare è impregnata di sali di calcio. I sali minerali di cui

necessitiamo sono numerosi, ognuno assolve una particolare funzione:

Minerale Funzione

FERRO è un costituente dell'emoglobina e dei tessuti cellulari.

IODIO regola il funzionamento della tiroide.

POTASSIO regola la pressione osmotica,è un costituente delle

cellule.

MAGNESIO attiva gli enzimi ed è importante nella sintesi delle

proteine da parte dell'organismo.

CALCIO Concorre alla formazione delle ossa e dei denti,

favorisce

la coagulazione del sangue, regola il ritmo del cuore

FOSFORO Concorre alla formazione delle ossa e dei denti, prende

parte alla costituzione delle cellule, regola il pH.

SODIO regola la pressione osmotica e il ritmo cardiaco.

CLORO è un componente acido del succo gastrico.

ZOLFO è un costituente dei tessuti, dei capelli e delle parti

cartilaginee.

RAME serve nella sintesi dell’ emoglobina.

Con una dieta equilibrata non si corre il rischio di andare in carenza di

minerali, fatta eccezione per il ferro, a cui bisogna fare attenzione durante

4

gravidanza e allattamento, e il calcio, nel caso la propria dieta sia scarsa in latte e

derivati.

Sostanze organiche

Sostanze organiche sono i Carboidrati, i Lipidi, le Proteine, le Vitamine e

gli Acidi Nucleici.

Carboidrati

I Carboidrati, detti anche Glucidi o Idrati di carbonio o Zuccheri, sono

sostanze ternarie, cioè formate da tre elementi: carbonio (C), idrogeno (H) e

ossigeno (O).

Le diverse denominazioni:

Si chiamano carboidrati o idrati di carbonio perché quando si fece

per la prima volta l’analisi di queste sostanze si trovò che ad ogni C

corrispondono 2 H e 1 O e, dato che 2 H ed 1 O formano una molecola d’acqua,

si pensò che queste sostanze fossero formate da atomi di C a ciascuno dei quali

era legata una molecola d’acqua. In seguito si è scoperto che in realtà, nei

carboidrati H e O non formano acqua.

Si chiamano anche Glucidi o Zuccheri perché hanno un sapore dolce.

I glucidi si distinguono in zuccheri semplici (monosaccaridi) e zuccheri

complessi (disaccaridi e polisaccaridi); come di seguito spiegato:

I monosaccaridi (o zuccheri semplici) sono le strutture più piccole e

più semplici tra i glucidi; tra di essi troviamo il glucosio, il fruttosio e il

5

galattosio. Gli alimenti più ricchi di zuccheri semplici sono il miele, la frutta, lo

zucchero, la marmellata e gli ortaggi.

I disaccaridi sono formati dall’unione di due monosaccaridi. A questo

gruppo appartengono il saccarosio e il lattosio; il primo si trova principalmente

nella frutta e viene utilizzato per produrre lo zucchero da tavola, il secondo è lo

zucchero presente nel latte.

I polisaccaridi sono costituiti da più di due monosaccaridi;

costituiscono le riserve energetiche di piante e animali e le forme più diffuse

sono:

Amido: riserva energetica del mondo vegetale, è il polisaccaride più

digeribile per l’uomo;

Glicogeno: riserva energetica del mondo animale che ha tuttavia poca

importanza poiché “smontato” subito in zuccheri semplici;

Cellulosa: la parte fibrosa dei vegetali, indigeribile per l’uomo.

La principale funzione dei glucidi è fornire energia all’organismo. Essi

vengono “bruciati” prima di altre sostanze, per cui è importante

averne sempre una riserva sufficiente.

I carboidrati sono molto importanti da un punto di vista alimentare: la dieta

mediterranea è basata su alimenti amilacei (pasta, pane, pizza).

I glucidi sono anche necessari per la costituzione di strutture essenziali per

gli organismi viventi.

Lipidi

6

I lipidi o grassi sono anch’essi sostanze ternarie, formate da C, H e O, ma

in rapporti diversi che negli zuccheri. I lipidi svolgono svariate funzioni nel

nostro organismo:

isolano il corpo termicamente (soprattutto dal freddo);

rappresentano una riserva di energia per le cellule;

vengono utilizzati per la protezione meccanica degli organi vitali.

Si distinguono in lipidi semplici e lipidi complessi.

Lipidi semplici

I lipidi semplici sono i trigliceridi, che sono composti dagli acidi grassi che

si dividono, a loro volta, in saturi (hanno solo legami semplici) e insaturi

(hanno dei doppi legami).

Gli acidi grassi saturi vanno limitati nella dieta, poiché aumentano il livello

di colesterolo nel sangue favorendo il processo di arteriosclerosi, mentre gli

insaturi (tra cui gli omega 3) sono molto importanti poiché, al contrario, fanno

diminuire questo livello.

I primi si trovano nel burro, nello strutto, nel lardo, nella panna, nei salumi,

nelle carni grasse, nei dolci.

I secondi, invece si trovano nell’ olio di oliva, nell’ olio di semi,

negli oli vegetali e nel pesce (omega3).

Se i trigliceridi contengono solo acidi grassi saturi sono solidi a

temperatura ambiente (ad esempio burro, strutto, burro cacao), se contengono

acidi grassi insaturi sono liquidi a temperatura ambiente (olio d’oliva, olio di

semi, olio di fegato di merluzzo).

7

La margarina deriva da oli che vengono solidificati mediante un processo

industriale consistente nel trasformare i doppi legami in legami semplici (ciò si

ottiene addizionando H).

Lipidi composti

I lipidi composti si dividono in fosfolipidi, che concorrono nella

formazione delle cellule del nostro corpo (soprattutto quelle nervose e i globuli

rossi) e lipoproteine, che comprendono le LDL, dette “colesterolo cattivo”

poiché liberano colesterolo a contatto con la parete dell’arteria causando, quindi,

l’arteriosclerosi, e le HDL, dette “colesterolo buono”, poiché rimuovono il

colesterolo dalle arterie.

Il colesterolo ha un ruolo importante per la formazione di ormoni, vitamine

e sali biliari; tuttavia il vero rischio non è la carenza, ma un eccessivo aumento

che può incrementare il livello di LDL e a lungo andare causare danni ai vasi

sanguigni arteriosi.

Proteine

Le proteine o protidi sono sostanze quaternarie, formate cioè da quattro

elementi: C, H, O e N.

Sono delle macromolecole, ovvero grosse molecole formate da una catena

di unità elementari, gli amminoacidi.

8

In natura ci sono 20 amminoacidi e tutte le proteine di un organismo e

quelle di tutti gli organismi viventi sono formate dai 20 amminoacidi.

Gli amminoacidi sono i “mattoni” con cui vengono costruite le proteine e a

seconda di come vengono assemblati danno origine a proteine con diverse

caratteristiche.

In una proteina si riconoscono quattro livelli strutturali:

1. Struttura primaria (sequenza degli amminoacidi)

2.Struttura secondaria (il filamento formato dagli amminoacidi può

avvolgersi a formare un’elica: alfa-elica)

3.Struttura terziaria (l’alfa-elica può formare un gomitolo)

4. Struttura quaternaria (formata dall’unione di due o più unità

proteiche).

E quindi con diverse funzioni:

servono per la costruzione e l’accrescimento delle strutture corporee;

hanno una funzione importante per il sistema immunitario e

ormonale;

9

possono anche essere utilizzati come fonte di energia, in caso di

carenza alimentare.

Le maggiori fonti alimentari di proteine sono di origine animale, come la

carne, il pesce, il latte e le uova. Tuttavia sono presenti anche alimenti di origine

vegetale, come cereali (riso e frumento) e legumi, anche se questi non

contengono tutti gli aminoacidi essenziali.

La cottura, inoltre rende le proteine più facilmente assorbibili dal nostro

corpo.

Vitamine

Vitamina significa amina della vita, in quanto molte di queste sostanze

sono delle particolari molecole organiche (le amine), e sono indispensabili per gli

esseri viventi, se pur in piccole quantità, sono necessarie per il buon

funzionamento del nostro metabolismo e quindi per il nostro benessere.

Le vitamine, in base alla loro solubilità si dividono in due grandi gruppi:

liposolubili e idrosolubili.

Liposolubili

Le vitamine liposolubili sono solubili nei grassi e negli oli, come le

vitamina A, E, D e K (per questa ragione è importante non eliminare

completamente i lipidi dalla dieta, poiché essi veicolano, trasportano le vitamine

liposolubili).

10

Vitamina D: favorisce l’assorbimento di calcio, regola la

mineralizzazione delle ossa ed è utile a molti organi (cervello, rene, fegato, ...);

si trova nell’olio di fegato di merluzzo, di tonno e di altri pesci, nel tuorlo

d’uovo e nel latte.

Vitamina E: contrasta l’azione dei radicali liberi (responsabili

dell’invecchiamento) e quindi previene da tumori, arteriosclerosi e sterilità; si

trova nell’olio di girasole, di arachide e di oliva, nell’insalata verde, nei

pomodori, nei legumi verdi e nella frutta secca.

Vitamina A: favorisce una buona visione, mantiene la salute e l'elasticità

della pelle, aumenta la resistenza alle infezioni; ne sono ricchi l’olio di pesce e

il fegato, ma sostanze che il nostro organismo è in grado di trasformare in

vitamina A le troviamo nei vegetali di colore arancione o verde intenso e nel

latte.

Vitamina K: ha un ruolo importante nel processo di coagulazione e

regola la sintesi di alcune proteine necessarie per lo sviluppo del tessuto osseo;

la troviamo nei vegetali, soprattutto negli spinaci, nel cavolo, nel cavolfiore e

nei piselli.

Idrosolubili

Le vitamine idrosolubili sono solubili nell’acqua, come la vitamina C, e

quelle del gruppo B.

Vitamina C: rinforza le pareti dei capillari, stimola la produzione di

11

anticorpi e quindi aiuta a difendersi da infezioni; si trova negli ortaggi verdi,

negli agrumi, e nel fegato.

Vitamine del gruppo B:

B1: si trova nel lievito di birra, legumi, frutta, carni, farina integrale,

patate; una carenza provoca affaticamento, irritabilità e inappetenza

B2: si trova nel latte, uova, pesci, carni e cereali; una carenza provoca

lesioni cutanee e alle mucose e congiuntiviti.

PP: si trova nelle carni, pesci, cereali e nei legumi; una carenza provoca

depressione, debolezza e la pellagra

B12: si trova nella carne, latte, uova, pesce e crostacei; una carenza

provoca anemia

B6: si trova nelle uova, latte, legumi e carni rosse; una carenza provoca

disturbi nervosi, anemia, crampi

Acido folico: si trova nel fegato, ortaggi verdi, uova e patate; una

carenza provoca disturbi nervosi e anemia.

L’uomo è in grado di produrre da se stesso solo una vitamina, la vit. D, che

viene sintetizzata nella pelle sotto l’azione dei raggi UV, ma la maggior parte

delle vitamine devono essere assunte con l’alimentazione. Una mancanza

(avitaminosi) o anche una carenza (ipovitaminosi) di vitamine nella dieta

provocano delle malattie; per esempio:

• la carenza di vit. C provoca lo scorbuto (perciò la vitamina C si

chiama anche acido ascorbico);

12

• la carenza di vitamina PP (del gruppo B) provoca la pellagra (PP=

Pellagra Preventing);

• la carenza di vit. B1 provoca il beri-beri (beri=debilitazione in

senegalese).

Prendere alcune vitamine in eccesso (ipervitaminosi) può essere

ugualmente dannoso, fa male mangiare troppe carote, che contengono vit. A.

Acidi nucleici

Si chiamano così perché sono acidi in quanto nelle loro molecola c’è acido

fosforico e nucleici poiché si trovano nel nucleo delle cellule. Gli acidi nucleici

sono il DNA e l’ RNA, il DNA si trova solo nel nucleo, l’RNA anche nel

citoplasma.

Il DNA in italiano si dovrebbe chiamare ADN perché il suo nome significa

Acido Desossiribo Nucleico; il nome deriva dal fatto che contiene uno zucchero

a 5 atomi di carbonio, il Desossiribosio.

E’ una macromolecola, un polimero formato da unità di struttura che si

chiamano nucleotidi.

Ciascun nucleotide a sua volta è formato da 3 tipi di molecole:

· acido fosforico

· uno zucchero (il desossiribosio)

· una base azotata.

Ci sono nel DNA 4 basi azotate: Adenina (A), Guanina (G), Citosina (C) e

Timina (T).

13

La molecola del DNA in realtà è formata da due filamenti e ciascun

filamento è costituito da una sequenza di nucleotidi.

I due filamenti sono uniti mediante legami chimici che si formano fra le

basi azotate, che perciò si dice che sono appaiate. L’appaiamento delle basi non

avviene a caso, ma quando sul primo filamento si trova l’ A, sul secondo

filamento, in corrispondenza, ci sarà la T, se sul primo filamento c’è la G, sul

secondo, in corrispondenza, ci sarà la C. E viceversa.

14

Il DNA è la molecola da cui dipendono i caratteri ereditari di un individuo;

i caratteri di un essere vivente sono legati alle proteine che esso possiede, perciò

c’è una corrispondenza fra la struttura del DNA e quella delle proteine.

Il tratto di DNA che corrisponde ad una proteina si chiama gene.

La molecola del DNA ha la capacità di autoduplicarsi, cioè di formare

molecole identiche (a meno di errori) a sé stessa, ciò avviene in un particolare

momento della vita della cellula. In questo modo quando la cellula si divide, le

due cellule figlie ereditano lo stesso DNA della cellula madre.

L’RNA (o ARN, Acido Ribo Nucleico) presenta alcune differenze rispetto

al DNA: innanzi tutto esso è costituito da un solo filamento, inoltre lo zucchero

che si trova nei nuleotidi è il ribosio,

infine le basi azotate sono quattro come nel DNA, Adenina, Guanina,

Citosina, ma al posto della Timina c’è l’Uracile.

15

L’RNA si trova nel nucleo delle cellule, dove viene sintetizzato e dove si

accumula nei nucleoli, e nel citoplasma, dove svolge la sua funzione che è quella

di fare da intermediario tra la molecola del DNA e la sintesi delle proteine, che

avviene in particolari strutture citoplasmatiche che si chiamano ribosomi.

1.2 L’acqua primo nutriente

“Laudato sii, o mio Signore, per Sora Acqua la quale è molto utile et

umile et preziosa et casta”1.

L'acqua è un liquido inodore, insapore e incolore.

La molecola dell'acqua come già detto è formata da un atomo di

ossigeno e da due atomi di idrogeno.

Un cucchiaino d'acqua contiene milioni di queste molecole!

Ogni giorno usiamo l'acqua per svariate attività: bere, cucinare, pulire e

lavare, innaffiare le piante, fare sport come nuotare o andare in barca.

1 Dal Cantico delle creature di San Francesco d’Assisi.

16

E' un elemento vitale di primissima importanza: senz'acqua non é possibile

alcuna forma di vita sulla terra. L’acqua è l’elemento fondamentale della vita:

infatti, 3-4 giorni di sua mancanza possono essere sufficienti per determinare la

morte dell’individuo, a differenza della mancanza di cibo, che può essere

tollerata per tempi più lunghi.

Il fabbisogno idrico di un individuo normale è pari a circa 2-2,5 litri al

giorno, di cui (di norma): 1-1,5 litri di acqua ottenuta dalle bevande (frazione

variabile in funzione della sete), 1 litro dagli alimenti e 300 ml di acqua endogena

o metabolica derivante dall’ossidazione dei

carboidrati, dei lipidi e delle proteine.

L’acqua è il componente principale del citoplasma, parte interna della

cellula e sede dei processi metabolici, poiché è presente nelle cellule e nei tessuti

svolge diverse funzioni biologiche. Essa è un solvente universale: trasporta i

principi nutritivi in tutte le cellule e promuove la digestione.

L’acqua consente il passaggio di sostanze dalle cellule agli spazi

intercellulari, ai vasi e viceversa. Grazie alla capacità di assorbire calore, l’acqua

provvede al mantenimento della temperatura corporea, nonostante le variazioni

climatiche.

L’immenso valore che l’acqua possiede per tutti gli esseri viventi ha

indotto l’uomo, fin dalla preistoria, ad attribuirle profondi significati simbolici e

spirituali.

17

1.3 Il ciclo idrologico dell’acqua

Di solito vediamo l’acqua allo stato liquido, ma l’acqua può esistere in tre

stati diversi: liquido, solido e gassoso.

L’acqua che bevi e che usi per lavarti, l’acqua dei fiumi ecc. è allo stato

liquido. Nello stato liquido l’acqua non ha una sua forma e prende la forma della

bottiglia, del bicchiere, del vasetto dove è versata. Quando cambia la

temperatura, cioè se fa più caldo o più freddo, l’acqua cambia stato, cioè si

trasforma.

L'acqua si solidifica alla temperatura di 0° e diventa ghiaccio,

aumentando di volume. La neve e la grandine sono ghiaccio, cioè acqua allo stato

solido, questo cambiamento è chiamato solidificazione. Il ghiaccio (lo stato

solido) ha una forma che non cambia se lo metti in contenitori diversi. Quando

togli un cubetto di ghiaccio dal freezer e lo metti in un ambiente più caldo, puoi

osservare che in breve tempo il ghiaccio si trasforma in acqua. Il cambiamento

dallo stato solido a quello liquido si chiama fusione.

L’acqua alla temperatura di 100° comincia a bollire ed ad evaporare,

questo cambiamento dallo stato liquido a quello di vapore si chiama

evaporazione. Il vapore acqueo è un gas, ovvero è acqua allo stato gassoso. Il

vapore non ha forma e può riempire spazi diversi: la stanza, la casa, tutto

l’ambiente intorno.

18

Il vapore acqueo si raffredda quando va sul coperchio di una pentola

o sui vetri della finestra, che sono più freddi del vapore; il vapore si trasforma di

nuovo in gocce d’acqua. Questo cambiamento dallo stato di vapore a quello

liquido si chiama condensazione.

Una caratteristica del ghiaccio è che si solidifica molto lentamente, dalla

superficie verso il basso; questa è una fortuna per i pesci che, altrimenti,

rimarrebbero imprigionati in esso!

L’acqua che si trova sulla Terra non va mai perduta, non scompare mai, ma

passa da uno stato a un altro in un ciclo, chiamato il ciclo naturale dell’acqua.

Ora vediamo come avviene il ciclo Meteorologico dell’acqua:

1. Il calore del Sole provoca l’evaporazione delle acque di superficie

(fiumi, laghi, mari, ecc.). Si forma il vapore acqueo, che è molto leggero e si

disperde, si sparge nell’aria. Esce vapore acqueo anche dalle foglie delle piante.

2. L’aria sale e il vapore acqueo si raffredda, si condensa in goccioline

d’acqua, che si uniscono e formano i corpi nuvolosi, le nuvole.

3. Quando le nuvole si raffreddano, le goccioline diventano pesanti e

ricadono a terra come gocce di pioggia, chicchi di grandine o fiocchi di neve,

dando così origine alle precipitazioni atmosferiche.

19

4. Sulla Terra:

• una parte dell’acqua entra nel terreno attraverso delle infiltrazioni e

si raccoglie nelle falde acquifere, cioè in depositi naturali di acqua che si trovano

sotto terra;

• un’altra parte dell’acqua si raccoglie nei ghiacciai, nei laghi e nei

fiumi che scorrono verso il mare.

Da qui l’acqua evapora di nuovo e... il ciclo naturale dell’acqua ricomincia.

Rappresentazione:

20

1.4 Principi costituenti dell’acqua

Acqua potabile

L’acqua è la sostanza più diffusa sul nostro pianeta: copre i 7/10 dell’intera

superficie terrestre.

Dunque sulla Terra c’è molta acqua, ma la maggior parte dell'acqua che

troviamo in natura non si può utilizzare, perché è salata o ghiacciata. Ci sono gli

oceani e i mari, che sono fatti di acqua salata. L’acqua dolce, invece, si trova nei

ghiacciai, ai poli e nei ghiacciai alpini, nei fiumi, nei laghi, nelle falde, nel

terreno e nell’aria, sotto forma di vapore acqueo. Malgrado questa straordinaria

abbondanza, solamente il 3%di tutta l’acqua a disposizione è costituita da acqua

dolce e solo l'1% dell'acqua è pronta per essere bevuta.

1. L’acqua deve fare un lungo percorso per arrivare fino alle nostre case.

L’acqua che arriva alle nostre case può essere presa da:

una sorgente;

un fiume;

21

falde acquifere sotterranee, cioè i depositi naturali di acqua che si

trovano sotto terra.

2. Poi l’acqua deve essere potabilizzata, mediante macchine che

devono pulirla attraverso un procedimento che, la libera da tutte le sostanze che

la renderebbero sgradevole e nociva, togliendo tutte quelle componenti che

possono far male alla salute dell’uomo. L’insieme di queste macchine si chiama

impianto di potabilizzazione perché fa diventare l’acqua potabile. L’acqua è

dunque potabile (bevibile) quando è incolore, inodore, insapore, limpida a

temperatura costante (10°-20°), priva di sostanze chimiche di origine organica e

batteriologicamente pura.

3. L’acqua poi viene mandata nell’acquedotto, che è formato da tutti i

tubi che portano l’acqua nelle case.

4. Le acque di rifiuto sono le acque sporche che provengono dalle

abitazioni e dalle fabbriche dopo essere state usate. Le acque di rifiuto sono

raccolte nelle fognature, che sono formate di tubi che scorrono sottoterra.

5. Prima di essere restituita all’ambiente (cioè buttata di nuovo nei

fiumi, nei laghi o nei mari), l’acqua di rifiuto viene mandata negli impianti di

depurazione, che la puliscono dalle sostanze dannose.

La qualità delle acque è misurata attraverso reti di monitoraggio che

permettono di valutarne nel tempo, sia lo stato di inquinamento, sia

l'efficacia delle azioni di salvaguardia e di risanamento. Il controllo delle acque

potabili sono regolati dal D.Lgs. 31/01 che stabilisce la concentrazione limite

22

delle sostanze indesiderabili e le frequenze di controllo. Tale normativa

prescrive di eseguire controlli di:

• routine che hanno lo scopo di fornire dati sulle qualità organolettiche

e microbiologiche dell’acqua fornita per il consumo umano

• verifica il quale ha lo scopo di accertare che tutti i parametri siano

rispettati.

Le acque distribuite in rete sono sicure perché costantemente controllate

dagli organi competenti e dai responsabili dell’acquedotto, tuttavia la diffusa

sfiducia nella qualità dell’acqua distribuita dagli acquedotti fa sì che quasi il 50%

degli italiani non consumi mai acqua del rubinetto.

La presenza di particolari sostanze potrebbe conferire all’acqua odori e

sapori sgradevoli, ma ciò, in concentrazioni molto basse, può non incidere sulla

potabilità dell’acqua stessa (sapore di cloro, ferrugginoso, ecc.).

Minerali essenziali presenti comunemente nelle acque potabili e loro

principale funzione fisiologica:

Minerale Funzione

SODIO

Regolatore dell'equilibrio idrico.

Importante per l'attività di nervi e muscoli.

CLORO Regolatore dell'equilibrio idrico.

Fondamentale per la formazione del succo gastrico.

POTASSIO Regolatore dell'equilibrio idrico.

MAGNESIO Attivatore di reazioni chimiche (es. sintesi delle

proteine).

23

CALCIO Formazione delle ossa e dei denti, coagulazione del

sangue, trasmissione nervosa, contrattilità muscolare.

FLUORO Costituente indispensabile della struttura dello smalto

dei

denti.

RAME Indispensabile per l'utilizzazione del ferro.

L’acqua fortemente calcarea è sconsigliata a soggetti con predisposizione

ai calcoli renali, mentre la stessa acqua è benefica per l’apporto di calcio al

sistema osseo.

Acqua minerale

Per acqua minerale si intende un’acqua medicinale batteriologicamente

pura che abbia origine da una falda o giacimento sotterraneo e provenga da una

sorgente.

Le sostanze che si trovano disciolte nell'acqua sono sali che provengono dal

naturale processo di dissoluzione dei minerali costituenti le rocce ed i suoli

attraversati dall'acqua di origine piovana, quest'acqua è povera di sostanze

disciolte e possiede un'azione "aggressiva" a causa dell'anidride carbonica

raccolta dall'aria.

I sali sono presenti come particelle cariche sia positive che negative (ioni).

La tipologia di sali presenti dipende dal tipo di roccia attraversata e dal tempo di

24

contatto. Le rocce calcaree (marmo, dolomite ecc.) ad esempio cedono ioni

bicarbonato, calcio, magnesio; le rocce contenenti gesso (solfato di calcio)

cedono oltre al calcio anche lo ione solfato; gli ioni sodio e cloruro possono

invece provenire da rocce contenenti cloruro di sodio. In certi casi il contenuto

salino rimane pressoché costante nel tempo per qualità e quantità ed è tipico di

quell'acqua.

Gli ioni presenti nell'acqua sono importanti per gli organismi viventi le cui

cellule svolgono le varie funzioni perché sono immerse in soluzioni saline a

concentrazione costante; i sali assunti con l'acqua contribuiscono a mantenerle

nel giusto equilibrio.

L'acqua distillata ad esempio è da considerare non potabile perché

priva di sali disciolti, lo stesso vale per l'acqua piovana o di fusione della

neve.

Possiamo affermare che i requisiti fondamentali di una buona acqua

risultano essere l’equilibrio dei sali minerali in essa presenti e la purezza, intesa

come assenza di contaminanti chimici e microbiologici.

Differenza tra acqua minerale e acqua potabile

L’art.1 comma 2 del D.L. n 105 del gennaio ’92 afferma che le acque

minerali naturali si distinguono dalle potabili per la purezza originaria, la

conservazione, il tenore di minerali, oligominerali e per i loro effetti. Le acque

minerali naturali, sono acque di provenienza sotterranea o da aree senza (o con

moderata) influenza antropica, e si differenziano dall’acqua potabile per l’assenza

25

di qualsiasi trattamento di disinfezione, che comportano l’utilizzo di composti del

cloro, che determinano la formazione di sostanze dotate di una tossicità più o

meno elevata in funzione della loro natura e quantità.

Inoltre le acque minerali naturali differiscono dalle altre acque destinate al

consumo umano (acque potabili e di sorgente) in quanto possiedono “proprietà

salutari”, riconoscimento, questo, attribuito dal Ministero della Sanità e

determinato dalla presenza di sali minerali sotto forma di “ioni” che conferiscono

all’acqua minerale gli effetti biologici, dietetici e medicamentosi che sono

riportati anche in etichetta con le seguenti diciture:

può avere effetti diuretici

può avere effetti lassativi

indicata per l’alimentazione dei neonati

indicata per la preparazione degli alimenti dei neonati

stimola la digestione

può favorire le funzioni epatobiliari

Le acque minerali e le acque potabili in generale si classificano in base al

valore del Residuo Fisso (RF), ovvero un parametro che indica la quantità delle

sostanze solide ottenute dall'evaporazione completa di 1 Litro di Acqua e

solitamente espresso in mg/L, che rappresenta il peso in grammi.

Le acque minerali presentano una grande varietà di composizione: non c'è

un limite per il contenuto dei sali disciolti, al contrario di quanto avviene per le

acque potabili per le quali tale limite è fissato a 1500 mg/L.

Acque potabili:

RF ≤ 1500mg/l

26

Non tutte le acque minerali sono uguali: gusto e sapore sono in funzione

dei Minerali in esse disciolti, ma la scelta di un tipo di un'acqua minerale deve

principalmente tenere conto se quella che andiamo a bere è di uso alimentare o

curativo.

I componenti principali (talvolta chiamati macrocostituenti o sali disciolti)

delle acque minerali sono: sodio, potassio, calcio, magnesio, cloruri, solfati e

bicarbonati.

Le acque minerali si differenziano fra loro per il diverso contenuto di

queste sostanze: avremo acque con contenuto di sali elevato, medio e basso. E' il

residuo fisso il parametro che, esprime il quantitativo dei sali disciolti in un'acqua

(mineralizzazione) e che ci permette di classificare le acque minerali e di

scegliere le acque in base alle varie esigenze. Dunque possiamo distinguere le

acque minerali in:

• Acque minimamente mineralizzate:

RF ≤ 50mg/l

residuo fisso minore o uguale a 50 mg/l.

Hanno un’azione essenzialmente diuretica e trovano la loro principale

indicazione nella cura della calcolosi delle vie urinarie. Il loro uso esplica una

funzione preventiva, favorendo l’eliminazione dell’acido urico e dei prodotti di

rifiuto del metabolismo.

• Acque oligominerali o leggermente mineralizzata:

50 mg/l < RF < 500mg/l

residuo fisso tra 50 e 500 mg/l.

27

Esse rappresentano la maggior quota di acque minerali italiane

imbottigliate (56%). Indicate nella prevenzione della calcolosi renale per la loro

azione diuretica. Caratterizzate da una ridotta concentrazione di minerali.

• Acque ricche di sali minerali:

RF > 1500mg/l

residuo fisso oltre i 1500 mg/l.

L’alto contenuto in sali non le rende adatte all’alimentazione del

bambino, mentre nell’adulto la loro assunzione con precisi scopi terapeutici.

Acqua minerale gassata

Nel linguaggio comune le acque minerali non gassate (dette piatte) si

identificano con le acque che si definiscono naturali, sebbene la dizione di acqua

minerale naturale significhi che l’acqua è imbottigliata così come sgorga dalla

sorgente, mentre la definizione di “ acqua minerale artificiale” si applica invece

a quelle acque ,trattate con aggiunta di anidride carbonica che conferisce la

caratteristica effervescenza.

Le acque quindi possono essere effervescenti, più o meno gassate (se

presente un gas naturale, l’anidride carbonica, che si libera sotto forma di

bollicine). Ciò che determina la presenza o meno di bollicine nelle acque è la

presenza di anidride carbonica (CO2), che può essere:

• naturalmente gassata - presente naturalmente, così come sgorga

dalla sorgente;

28

• effervescente naturale - aggiunta con un quantitativo variabile; nel

caso è indicata come “addizionata”.

La presenza di gas CO2 procura un senso di sazietà, perché induce

dilatazione dello stomaco; disseta meglio in quanto “anestetizza” le terminazioni

nervose della mucosa orale coinvolta nel desiderio di bere e svolge una leggera

azione batteriostatica, impedendo il moltiplicarsi dei batteri.

Le acque naturalmente o artificialmente gassate sono controindicate nelle

gastriti, nelle ulcere gastriche e in chi soffre di acidità di stomaco, in quanto

l’anidride carbonica stimola la secrezione dei succhi gastrici (aumentando, in tal

modo, l’infiammazione della mucosa dello stomaco). Le acque con anidride

carbonica, inoltre, sono controindicate nei soggetti predisposti a fermentazione

intestinale, poiché provocano una sensazione di gonfiore addominale.

29

Acqua imbottigliata

Sulle etichette delle acque minerali devono essere riportate:

denominazione “acqua minerale naturale”, a cui possono essere

aggiunte altre informazioni sulle caratteristiche dell’acqua (totalmente

degassata, parzialmente degassata, aggiunta di anidride carbonica,

effervescente naturale…)

nome commerciale dell’acqua minerale naturale;

nome e luogo della sorgente (l’altezza della fonte non è un’indicazione

obbligatoria)

composizione analitica (con indicazione del laboratorio e data in cui

sono state eseguite la analisi)

autorizzazione all’utilizzazione della sorgente

termine minimo di conservazione e lotto di produzione

quantità contenuta nella bottiglia

Le indicazioni “minimamente mineralizzata”, “oligominerale”, “ricca di sali

minerali” indica la quantità totale di sali minerali contenuta nell’acqua.

30

CAPITOLO II – IL CORPO UMANO

2.1 L’organizzazione del corpo umano

La struttura del corpo umano è composta da circa centomila miliardi di

cellule organizzate in tessuti, organi, apparati e sistemi. Così definiti:

Le cellule formano i tessuti, che sono di vari tipi:

- EPITELIALE

- CONNETTIVALE

- MUSCOLARE

Le formano i

Più tessuti formano gli

Che sono associati in o

31

-NERVOSO

Ciascun apparato o sistema svolge una determinata funzione con lo scopo

fondamentale di mantenerci in vita. Sistemi e apparati sono entrambi formati da

organi che concorrono allo volgimento di una certa funzione. L’insieme di tutti

gli apparati forma un organismo. Vedi rappresentazione:

Differenza tra sistema e apparato:

In un sistema gli organi hanno lo stesso tessuto.

In un apparato gli organi hanno tessuti differenti.

I principali apparati e sistemi del corpo umano sono i seguenti:

Apparato digerente (tubo digerente e ghiandole collegate)

Apparato cardiocircolatorio (sangue, cuore e vasi sanguigni)

Apparato respiratorio (vie aeree, polmoni)

32

Apparato escretore (reni, vescica e vie urinarie)

Apparato tegumentario (pelle)

Apparato riproduttivo (organi genitali)

Sistema scheletrico (ossa e articolazioni)

Sistema muscolare (muscoli)

Sistema nervoso (encefalo, midollo spinale, nervi e organi di senso)

Sistema endocrino (ghiandole endocrine: ipotalamo, tiroide,…)

Sistema immunitario-linfatico (vasi e organi linfonodi )

Gli apparati e i sistemi che presiedono materialmente all'esecuzione

del movimento sono: l'apparato scheletrico e il sistema muscolare, spesso definiti

con l'unico nome di apparato locomotore. Infatti l’apparato locomotore sostiene

il corpo e protegge gli organi interni ma per muoversi e piegarsi lo

scheletro ha bisogno della collaborazione dei muscoli e delle articolazioni.

L'azione dell'apparato locomotore è regolata dal sistema nervoso, mentre la

materia prima di cui si serve il corpo umano per il suo funzionamento viene

fornita dagli apparati respiratorio, cardiocircolatorio e digerente. Mentre

l’apparato tegumentario svolge la funzione di rivestimento e protezione

dell’organismo umano. In collaborazione con il sistema nervoso nel gestire il

funzionamento dell’organismo vi è il sistema endocrino che, è un sistema

regolatore formato dall’insieme di ghiandole (ipofisi, ipotalamo, tiroide,

surrenali, pancreas…), che secernono sostanze chiamate ormoni. Infine vi è il

sistema linfatico, costituito da un articolato sistema di vasi in cui scorre la linfa,

molto simile a quello circolatorio venoso e arterioso, e dagli organi linfoidi

33

primari (midollo osseo e timo) e secondari (milza e linfonodi) dove avviene la

produzione e lo sviluppo delle cellule immunitarie dell’organismo.

Analizzeremo i seguenti sistemi/apparati:

Tutte le funzioni vitali sono sotto il vigile controllo del sistema nervoso, esso comprende anche il cervello, sede d ll i lli d i

Gli organi di senso percepiscono il mondo esterno

L’apparato escretore elimina le sostan e di

L’apparato riproduttore permette la continuazione della

Le sostanze utili devono arrivare a tutte le cellule e quelle nocive vanno condotte dove possono essere eliminate: il trasporto

Il movimento è permesso dal sistema scheletrico e da quello

l

L’energia necessaria per il funzionamento di tutte le parti del corpo è fornito dall’apparato digerente, che la

Nessun organo potrebbe funzionare senza ossigeno. Il compito di assorbirlo dall’aria è svolto dall’apparato respiratorio, che provvede anche a eliminare l’anidride carbonica prodotta come

34

2.2 L’apparato digerente

L’apparato digerente si occupa delle nutrizione e della digestione degli

alimenti ingeriti. Tale apparato infatti permette l’introduzione del cibo

nell’organismo e trasforma gli alimenti in sostanze utilizzabili. La digestione del

cibo inizia nella bocca e finisce con l'ano. Le parti principali in cui si suddivide

sono:

• bocca

• faringe

• esofago

• stomaco

• intestino tenue

• intestino crasso

35

In bocca quindi avviene la “prima digestione”.

La bocca (è il primo contatto con il cibo ) è composta a sua volta da Denti,

ovvero un tessuto osseo esterno; da Molari, dedicati alla masticazione (l’ultimo

dei quali è il dente del giudizio); dagli Incisivi che si trovano nella parte esterna

alla bocca e che sono molto taglienti, poi ci sono i Canini e i Premolari. Il

boccone di cibo masticato forma una pallottola, chiamata bolo che viene

deglutito, passa dalla bocca all'esofago attraverso la faringe.

L’esofago: è un tubo lungo 25 cm che collega la bocca allo stomaco.

Non è un tubo rigido infatti i muscoli dell’esofago si contraggono e

spingono il bolo fino allo stomaco. Nello stomaco c'è una valvola, il

36

cardias che non permette al cibo di risalire, quando la valvola, non

protegge le pareti dello Stomaco dall’acidità presente nel Bolo, si crea l’Esofagite

da Reflusso.

Il bolo che attraverso il tubo digerente è giunto nello stomaco, un organo

cavo in cui sono presenti i succhi gastrici, si trasformerà in chimo. Il chimo, è

costituito da enzimi, acqua ed acido cloridrico.

Il Processo Digestivo si aggira intorno alle 2/3 ore e dipende da ciò che si è

mangiato. Mano a mano che il chimo si trasforma in liquido, il cibo passa

nell’intestino.

Intestino: si divide in Tenue e Crasso. La digestione viene completata

nell’intestino tenue, dove il chimo viene ulteriormente trasformato con l’aiuto del

succo pancreatico, prodotto dal pancreas, e della bile (una sostanza liquida

che serve a sciogliere i grassi), prodotta dal fegato, e prende il nome di chilo.

Tutte le sostanze vengono assorbite e attraverso i villi intestinali passano

nel sangue fino ad arrivare al fegato. Una gran parte delle sostanze vengono

assorbite e finiscono in un liquido chiamato linfa che a sua volta si mescola nel

sangue. L’Intestino è un grande assorbitore d’acqua.

L'ultimo tratto dell'apparato digerente è l'intestino crasso. E’ la parte

d’intestino dove si formano le feci. Al suo interno vivono molti batteri che si

nutrono di tutte le sostanze non digerite nell'intestino tenue.

L’intestino crasso: comprende il colon e il retto. Nell'intestino crasso

vengono assorbiti i sali minerali, le vitamine e l'acqua. Il materiale decomposto,

quello non digeribile come le fibre e gli stessi batteri, formano le feci, che

37

fuoriescono dal corpo attraverso l'ano, solitamente vengono eliminate 150-200 g

di feci al giorno tramite una contrazione dal retto all’ano. La defecazione è un

processo parzialmente volontario, ma è un meccanismo involontario.

2.3 L’apparato respiratorio

Il compito fondamentale della respirazione è quello di rifornire l’organismo

di ossigeno affinché venga utilizzato come fonte vitale. Per compiere la

respirazione cellulare , gli organismi necessitano di un continuo rifornimento di

ossigeno, che prelevano dall'ambiente circostante (aria o acqua), e di una

continua espulsione di anidride carbonica, che è un prodotto di scarto della

respirazione cellulare.

L'atto respiratorio si svolge in modo automatico, ed è sollecitato dalla

variazione del tasso di anidride carbonica presente nel sangue. Nel nostro

cervello, infatti, e più precisamente nel BULBO, c’è un apposito centro che fa

accelerare l’atto respiratorio quando l’anidride carbonica nel sangue aumenta.

L'apparato respiratorio è costituito da:

• vie aeree

• polmoni

38

Vie aeree: organi cavi deputati al passaggio dell'aria. Essi rappresentano

vie di conduzione dei flussi di aria in entrata e in uscita e sono naso, faringe,

laringe, trachea e bronchi.

Polmoni: organi pieni dove si svolgono gli scambi gassosi.

L’aria entra dal naso e esce dalla bocca, raggiunge la faringe e la laringe,

dove passa attraverso le corde vocali che emettono suoni.

L’ingresso dell’aria nella trachea è regolato dall’epiglottide, un lembo di

tessuto cartilagineo che al momento della deglutizione chiude la laringe e

impedisce a particelle di cibo o di saliva di ostruire le vie respiratorie. L’aria poi

si incanala nella trachea che si divide in due rami: i bronchi, che a loro volta si

dividono in bronchioli.

All’estremità dei bronchioli ci sono gli alveoli che sono piccoli sacchetti

che si riempiono d’aria dove avviene lo scambio di ossigeno e anidride carbonica

39

con il sangue: il sangue contemporaneamente riceve l’ossigeno e cede l’anidride

carbonica che è la sostanza di rifiuto che verrà espulsa dai polmoni. L’insieme

degli alveoli forma i polmoni, due organi spugnosi racchiusi nella cavità toracica.

I polmoni sono formati da tessuto spugnoso ed elastico e avvolti in una

membrana, la pleura, il cui strato interno aderisce al polmone, mentre quello

esterno riveste la cavità toracica.

L'ossigeno una volta entrato nei polmoni, attraversa le sottili pareti dei

capillari sanguigni che avvolgono gli alveoli e, attraverso la circolazione

sanguigna, viene trasportato in tutti i tessuti del corpo, dove verrà utilizzato in

quelle reazioni biochimiche dalle quali viene prodotta l'energia necessaria per la

contrazione. È a livello degli alveoli dunque che avvengono gli scambi gassosi

tra aria e sangue.

I polmoni si trovano

all'interno della gabbia toracica

(formata posteriormente dalle

vertebre dorsali e anteriormente

dalle coste e dallo sterno), alla cui

variazione di volume essi si

adeguano, espandendosi o

comprimendosi. Sotto i polmoni c’è

il diaframma, un grande muscolo

piatto e involontario che quando si contrae fa entrare l’aria nei polmoni che si

40

gonfiano; quando invece si rilassa fa uscire l’aria dai polmoni che si sgonfiano.

Quindi il diaframma, insieme ai muscoli del torace, permette di respirare.

FUNZIONE RESPIRATORIA

La funzione respiratoria si realizza in due fasi:

l’inspirazione, mediante la quale l’aria

contenente O2 (ossigeno) dall’ambiente esterno e attraverso le vie aeree giunge ai

polmoni;

l’espirazione, con cui l’aria, carica di CO2

(anidride carbonica), dai polmoni ripercorre in senso inverso le vie aeree e viene

immessa nell’ambiente esterno.

Altre funzioni:

- regolazione dell’equilibrio acido-basico;

- funzione olfattiva (naso);

- emissione di suoni (laringe).

2.4 L'apparato scheletrico

L'apparato scheletrico è composto dall'unione di tessuti diversi che

sviluppandosi danno forma a strutture particolari chiamate ossa. Le ossa

41

costituiscono l'impalcatura del corpo umano garantendone il sostegno; inoltre

proteggono le parti molli e rendono possibile il movimento.

Il sistema scheletrico infatti è costituito da:

ossa

cartilagini

articolazioni

Le ossa e loro classificazione

Lo scheletro è una struttura rigida formata da un insieme di ossa, alla

nascita lo scheletro umano presenta circa 270 ossa che nell’adulti le ossa si

riducono a 206 in quanto, durante lo sviluppo, alcune ossa si uniscono tra di loro

e vanno a formarne uno solo. Questo numero è sottoposto a una varietà di

differenze anatomiche; per esempio, una piccola parte della popolazione umana

possiede una costa in più, oppure una vertebra lombare. In un essere adulto

medio, lo scheletro rappresenta circa il 20% del peso corporeo.

Le ossa si dividono in:

ossa piatte: ossa del cranio, bacino, sterno, scapole.

42

ossa lunghe: omero, femore, tibia, radio ed ulna.

Nelle ossa lunghe, la parte centrale è detta diafisi e le estremità epifisi.

ossa corte: vertebre, calcagno.

Il tessuto osseo si divide in:

- spugnoso (midollo)

43

- compatto(lamelle addossate)

- cartilagineo (sostanza densa ricca di collagene)

Le cartilagini

Fanno parte dello scheletro, in misura modesta, anche le cartilagini, un

tessuto connettivo, privo di vasi, flessibile e duro al tempo stesso. Esistono tre

tipi di cartilagine:

o cartilagine ialina: la più comune, è molto resistente ed e presente nelle

articolazioni;

o cartilagine elastica: molto elastica e flessibile, forma il padiglione

auricolare;

o cartilagine fibrosa: si trova nei dischi intervertebrali.

Tipi di cartilagine sono anche le cartilagini del setto nasale, alare, o della

laringe o dell’epiglottide, o della trachea e dei bronchi, delle superficie articolari,

dei dischi intervertebrali e dei menischi.

44

Le articolazioni

Perciò lo scheletro è l'apparato che serve al sostegno, alla difesa e al

movimento del corpo umano, esso costituisce la struttura portante del corpo, ed è

formata dall'insieme delle ossa, variamente unite tra di loro da formazioni più o

meno mobili che prendono il nome di articolazioni. Le ossa sono unite tra loro

dalle articolazioni ma se non ci fossero i muscoli non potrebbero svolgere alcun

movimento.

Le articolazioni sono di tre tipi:

articolazioni fisse (no movimenti). Esempio il cranio, tali

articolazioni prendono il nome di suture.

articolazioni mobili (permettono di compiere ampi movimenti).

Esempio: il ginocchio, come l'anca, il gomito, ginocchio o la spalla.

articolazioni semimobili (movimenti parziali ) non hanno una

mobilità del 100% . Esempio: le vertebre.

LO SCHELETRO

Lo scheletro sostanzialmente viene diviso in tre parti:

del capo

del tronco

degli arti

45

Lo scheletro del capo

Lo scheletro del capo è costituito da:

ossa della scatola cranica

ossa della faccia

La scatola cranica ha il compito di proteggere il cervello. Le ossa del cranio

sono: frontale, occipitale, parietali, temporali, sfenoidale. Mentre quelle della

faccia sono: le ossa nasali, orbitale, zigomatico, mascellare, mandibolare ecc.

46

Il cranio, che contiene e protegge il cervello, è formato da 8 ossa piatte

unite saldamente tra loro. Ha la funzione di proteggere il cervello, il cervelletto

ed il tronco encefalico, che sono contenuti al suo interno, ma alloggia anche molti

organi sensoriali, quali occhi e orecchi, il primo tratto del sistema digerente e di

quello sistema respiratorio. È senza dubbio la struttura ossea più complessa del

corpo umano, essendo formato da 25-28 ossa, spesso con forma altamente

irregolare e connesse fra loro con una certa variabilità. Le ossa del cranio sono

interconnesse da articolazioni fibrose dette suture, che tendono a chiudersi con

l'invecchiamento. La maggior parte di queste ossa sono piatte, formate da due

tavolati, uno esterno più spesso, ed uno interno meno spesso, e da uno strato

centrale spugnoso a bassa densità, detto diploe. Lo spessore delle ossa varia

generalmente in base alla copertura muscolare, per cui saranno più sottili (e

soggette a fratture) quelle parti del cranio ricoperte da un numero di muscoli o da

una massa muscolare maggiore rispetto a quelle relativamente esposte. Un

esempio del primo tipo è l'osso temporale, del secondo l'osso occipitale.

47

Lo scheletro del tronco

Lo scheletro del tronco è costituito da:

colonna vertebrale

gabbia toracica

La colonna vertebrale e fatta da 33 – 34 vertebre, viene divisa in cinque

parti:

La gabbia toracica protegge il cuore e i polmoni ed è formata da ossa piatte,

le costole.

48

Lo scheletro degli arti

Si divide in arti:

- superiori

- inferiori

Lo scheletro degli arti superiori si attacca al tronco mediante le

scapole e le clavicole.

Lo scheletro degli arti inferiori si attacca al tronco mediante le ossa

che formano il bacino.

49

FUNZIONI DELLO SCHELETRO

Le funzioni dello scheletro sono molteplici:

• sostegno e protezione di parti delicate come l’encefalo e gli organi

del torace (cuore e polmone con i rispettivi vasi).

• equilibrio e movimento del corpo, grazie al fatto che le articolazioni

ed i muscoli, tramite i tendini si inserzionano su segmenti dello scheletro e

consentono il movimento.

• Produce le cellule del sangue, grazie al midollo osseo in esso

contenuto, in quanto dà forma al corpo.

• È un deposito di sali minerali (calcio).

50

2.5 Il sistema muscolare

I muscoli fanno muovere il nostro corpo, danno la forma al nostro corpo,

fanno funzionare gli organi interni sostengono e proteggono lo scheletro. I

muscoli si trovano sotto la pelle e ricoprono lo scheletro, sono attaccati alle

ossa per mezzo dei tendini. Sono formati da fibre sottili riunite in fasce in

grado di contrarsi e allungarsi facendo muovere le ossa.

51

Il tessuto muscolare

Ha il compito di generare il movimento attraverso l’attività di contrazione

delle cellule che lo compongono .

Si distinguono tre tipi di muscolo: SCHELETRICO (o striato), LISCIO,

CARDIACO.

Tale distinzione è fatta in base a caratteristiche anatomiche e funzionali ben

distinte.

52

I muscoli lisci funzionano senza la nostra volontà, si chiamano anche

involontari poiché non dipendono dalla volontà del soggetto. Essi sono di colore

biancastro (scuri) e formano le pareti degli organi interni, ad es., nel tubo

digerente, nelle arterie, nelle vene. La muscolatura liscia è servita dai nervi del

sistema nervoso autonomo e le contrazioni di tale muscolatura sono piuttosto

lente e non risentono di fenomeni di affaticamento.

I muscoli striati dipendono dalla nostra volontà, si chiamano anche

volontari sono di colore rossiccio (scuri), si trovano immediatamente sotto la

pelle e ricoprono tutto lo scheletro. Il tessuto muscolare striato si trova nei

muscoli dello scheletro.

La muscolatura scheletrica costituisce la componente attiva dell`apparato

locomotore. Attraverso il suo collegamento con lo scheletro la muscolatura

scheletrica ha la capacita di muovere il corpo e di mantenere l`equilibrio nelle

varie posizioni.

53

I muscoli striati variano per dimensioni e forma. Ogni muscolo e composto

di una parte carnosa, detta corpo muscolare, e di due estremità, i tendini,

mediante le quali esso è attaccato alle ossa.

La parte carnosa é costituita dalle fibre muscolari (cellule muscolari a

forma di fuso), a loro volta costituite dalle miofibrille che costituiscono la parte

contrattile.

Essa, inoltre, presenta una ricca rete sia di vasi sanguigni che ne assicurano

l’apporto di sangue. cioè il rifornimento di ossigeno e di sostanze nutritive, sia di

fibre nervose, che servono alla sua eccitazione e ne determinano la contrazione.

Ogni muscolo e costituito, in percentuale diversa, sia da fibre rosse che da

fibre bianche; la loro percentuale varia da individuo a individuo ed e

geneticamente determinata.

54

Il muscolo cardiaco è il muscolo che forma il cuore è un muscolo

involontario, formato da fibre muscolari striate. ll tessuto muscolare cardiaco, si

trova solo nel cuore. Come i muscoli lisci, ha una contrazione involontaria,

controllata da un sistema proprio di stimolazione. Le sue caratteristiche sono la

contrazione intensa e rapida, e l’assenza di fenomeni di affaticamento.

I muscoli hanno le cellule che si contraggono e si rilassano (riposo),

questa caratteristica si chiama contrattilità.

55

La forza di un muscolo è la risultante della forza contrattile delle fibre che

lo costituiscono. Le fibre, quando si contraggono, producono un accorciamento

del corpo muscolare, che esercita una trazione del punto di inserzione,

determinandone lo spostamento.

I muscoli operano, quindi, tramite il tirare e non tramite lo spingere.

Il tipo di movimento dipende dalla natura dell’articolazione, dal tipo di

relazione tra muscolo e osso; in ogni movimento vi è l’intervento contemporaneo

di più muscoli.

Dal punto di vista biomeccanico le ossa si possono paragonare a leve, nelle

quali l’articolazione è il fulcro e il muscolo la fonte di potenza.

I muscoli inseriti sulle ossa le fanno muovere lavorando in coppie

antagoniste, nel senso che un muscolo della coppia stessa si rilassa mentre l’altro

si contrae. Il muscolo che determina il movimento è detto AGONISTA (es. il

bicipite, quando si porta la mano alla spalla); quello che, agendo nel senso

opposto, si rilascia gradualmente e produce un effetto frenante e di controllo è

detto ANTAGONISTA (es. il tricipite nello stesso esercizio).

In base al movimento i muscoli sono:

56

57

Un sistema comune di classificazione dei muscoli striati si basa sui

movimenti che eseguono: flessori, estensori, elevatori, adduttori, abduttori ecc., o

in base al numero dei capi articolari attraverso i quali si inseriscono sull’osso

(quadricipite, tricipite, bicipite).

La contrazione muscolare è un lavoro meccanico e richiede consumo di

energia prodotta dai processi biochimici. Pertanto i muscoli richiedono energia

acquistata mediante zuccheri e grassi e assorbita dai mitocondri che si trovano

dentro le cellule. Il tessuto muscolare, attraverso la sua contrazione, trasforma in

energia meccanica l’energia chimica accumulata dall’organismo.

58

2.6 L’apparato riproduttore

L’apparato riproduttore permette di generare un nuovo essere vivente e

rappresenta quell’insieme di organi deputati alla riproduzione.

A differenza degli altri apparati, uguali nel maschio e nella femmina,

l’apparato riproduttore è diverso nell’uomo e nella donna.

Tutti e due producono delle particolari cellule, dette cellule sessuali o

gameti. I gameti maschili si chiamano spermatozoi. I gameti femminili invece si

chiamano cellule uovo.

Pubertà

… è il periodo dove avvengono tanti cambiamenti.

Gli spermatozoi sono cellule microscopiche, cioè piccolissime. Gli

spermatozoi sono formati da due parti:

- una testa, che contiene il nucleo;

- una lunga coda, detta flagello, che permette allo spermatozoo di

10……………..13 (ragazze)

12………15 (ragazzi)

59

muoversi.

L’uomo comincia a produrre spermatozoi nel periodo della pubertà.

L’apparato riproduttore maschile è visibile all’esterno.

L’uomo presenta una riproduzione:

- sessuata, perché ci sono cellule speciali maschili e femminili

- a fecondazione interna perché queste cellule si incontrano nel

corpo femminile.

L’incontro tra gameti maschili (spermatozoi) e gameti femminili (ovocita o

ovulo) si chiama fecondazione.

La fecondazione avviene durante un rapporto sessuale.

Nella donna la gravidanza dura circa 9 mesi:

Il sacco amniotico è un sacchetto pieno di liquido amniotico che protegge

l’embrione dagli urti. La placenta è l’organo che ha il compito di nutrire

l’embrione. Nel cordone dove ci sono importanti vasi sanguigni.

60

2.7 L’apparato tegumentario

Tale apparato di rivestimento protegge il nostro corpo e permette gli

scambi con l’esterno. Esso è formato da:

pelle o cute

annessi cutanei: peli, unghie e ghiandole cutanee

La pelle

La pelle riveste tutta la parte esterna del corpo.

Ci sono tre strati:

o epidermide strato più esterno

o derma strato più profondo e spesso

o ipoderma o sottocutaneo strato sotto il derma

Dove c’è la bocca, il naso, … la pelle continua con la mucosa.

Epidermide è diviso in:

strato corneo (più esterno), impermeabile, fatto da cellule morte

ricche di cheratina che vengono sostituite da altre nuove cellule.

strato germinativo (più profondo), fatto da cellule vive che si

riproducono in continuazione.

Melanociti: cellule dello strato più profondo ancora, contengono la

melanina, una proteina di colore scuro che fa abbronzare la pelle.

Derma: formato di tessuto connettivo, qui ci sono i recettori sensoriali

responsabili delle sensazioni tattili, termiche e del dolore.

61

Ipoderma: tessuto connettivo che sostiene i due strati sopra, è fatto da

cellule adipose. Serve come isolante termico e riserva di grasso.

Annessi cutanei:

I peli sono su tutto il corpo. La radice del pelo si chiama follicolo pilifero

dove è collegato il muscolo erettore che fa rizzare il pelo quando fa freddo (pelle

d’oca).

Le unghie sono delle lamine cornee che si originano dall’epidermide.

Le ghiandole cutanee sono esocrine perché riversano le sostanze prodotte

all’esterno del corpo o in cavità comunicanti con l’esterno.

Si dividono in:

- ghiandole sebacee: producono il sebo, sostanza grassa che tiene

morbidi ed elastici i capelli, i peli e la pelle.

- ghiandole sudoripare: producono il sudore, formato da acqua, sali

minerali e sostanze di rifiuto. Serve a regolare la temperatura del corpo.

- ghiandole mammarie: producono il latte. Formano le mammelle.

LE FUNZIONI DELLA PELLE

Funzione protettiva la pelle integra impedisce a batteri, funghi e

protozoi di entrare nel corpo.

Il sebo protegge dall’umidità; la melanina protegge dai raggi

ultravioletti (Sole) e la cheratina protegge da sostanze chimiche pericolose.

Funzione escretrice attraverso il sudore elimina rifiuti dannosi.

62

Funzione di scambio collabora alla respirazione, assorbe piccole

quantità di ossigeno e di elimina anidride carbonica e acqua sotto forma di

vapore.

Funzione sensoriale attraverso i recettori sensoriali, riceve e

trasmette stimoli di varia natura (termici, tattili, del dolore).

Funzione termoregolatrice attraverso le ghiandole cutanee e ai molti

vasi sanguigni, mantiene costante la temperatura del corpo. Quando fa freddo…

2.8 L’apparato escretore

E’ l’insieme degli organi e delle strutture finalizzate all’escrezione

dell’urina o di altri prodotti catabolici, ovvero espelle le sostanze di rifiuto

prodotte dal corpo. I rifiuti prodotti dal nostro corpo non sono di un solo tipo e

vengono eliminati in modo diversi:

• i polmoni eliminano l’anidride carbonica;

63

• alcune sostanze vengono espulse con il sudore;

• una profonda pulizia del sangue avviene nei due reni.

Le feci non sono veri e propri rifiuti ma sostanze che non sono state

assimilate durante la digestione e che quindi devono essere espulse. L’apparato

escretore comprende i reni, gli ureteri, la vescica e l’uretra.

2.9 Il sistema nervoso

I nostri pensieri, le emozioni, i desideri, le sensazioni esistono perché c’è il

sistema nervoso.

64

E’ la centrale di controllo dell’organismo, riceve stimoli dall’ esterno e

coordina le reazioni. Le funzioni del nostro corpo non potrebbero compiersi se

non ci fosse una centrale di comando capace di controllare notte e giorno il

funzionamento di tutti gli apparati.

Questa centrale di comando è il cervello e i suoi “corrieri” sono i nervi,

capaci di trasmettere messaggi a grande velocità. I nervi trasportano al cervello le

informazioni provenienti dalle varie parti del corpo e dagli organi di senso e

trasmettono alle varie parti del corpo gli ordini emessi dal cervello.

Il sistema nervoso è costituito dal tessuto nervoso che viene suddiviso

anatomicamente in: Sistema Nervoso Centrale (SNC), che comprende il cervello

e il midollo spinale; Sistema Nervoso Periferico (SNP) comprende i nervi cranici,

spinali e il Sistema Nervoso Autonomo (Simpatico e Parasimpatico).

65

Il tessuto nervoso: E’ formato da cellule capaci di generare stimoli di

natura elettrica e di propagarli anche in punti distanti dalla sede in cui vengono

generati: queste cellule sono chiamate NEURONI.

66

2.10 L’apparato cardiocircolatorio

La sua principale funzione è quella di trasportare il sangue e le sostanze in

esso contenute (ossigeno e sostanze nutritive) a tutte le cellule del corpo.

L’apparato circolatorio è formato:

- dal sangue,

- dai vasi sanguigni

- dal cuore

Il sangue porta l’ossigeno, le sostanze nutritive, i rifiuti. I vasi sanguigni

sono le strade dove passa il sangue. Il cuore è il motore che fa viaggiare il

sangue.

Il sangue

Il sangue è un tessuto liquido e vischioso di colore rosso scuro, formato dal

plasma parte liquida in cui sono immerse le cellule del sangue, la parte

corpuscolata. Le cellule sono di vario tipo:

I globuli rossi sono cellule piccole, senza nucleo e non si riproducono. In

un mm3 di sangue ci sono 5.000.000 globuli rossi. Sono rossi perché contengono

l’emoglobina, una proteina ricca di ferro, che lega l’ossigeno dell’aria. Il

compito dei globuli rossi è quello di trasportare ossigeno nel corpo.

I globuli bianchi sono cellule che si muovono da sole e sono capaci di

uscire dai piccoli vasi (tubi) sanguigni. Sono circa 5000-8000 per mm3. Queste

cellule producono anticorpi, difendendoci dai microrganismi come virus e batteri,

ovvero dalle infezioni.

67

Le piastrine sono pezzi (frammenti) di cellula. Servono alla coagulazione

del sangue nel momento in cui viene a contatto con l’aria. Quando ci sono ferite

le piastrine raggiungono dove c’è la lesione e bloccano la fuoriuscita del sangue.

Il sangue è diverso per ogni persona in base al gruppo sanguigno.

Esistono quattro gruppi sanguigni:

A, B, AB, 0.

In caso di gravi malattie, a volte, si fa la trasfusione di sangue, è importante

tener conto dei gruppi sanguigni.

Il sangue da dare alla persona malata deve essere compatibile.

I vasi sanguigni

Il sangue scorre dentro tanti tubi, i vasi sanguigni, di tipo diverso:

arterie

vene

capillari.

68

Le arterie portano sangue ricco di ossigeno e di sostanze nutritive dal

cuore verso tutte le parti del corpo (periferia). Sono molto elastiche con pareti

spesse.

Le vene portano il sangue ricco di anidride carbonica e di sostanze di

rifiuto, dalla periferia verso il cuore. Le pareti delle vene sono più sottili. Le vene

contengono delle valvole a nido di rondine, servono a impedire che il sangue

torni indietro.

I capillari sono vasi (tubi) sottilissimi le cui pareti sono formate da un solo

strato di cellule endoteliali.

Il cuore

Il cuore è il motore dell’apparato circolatorio. Il cuore è un muscolo

involontario con delle cavità, situato nella gabbia toracica, esso si divide in due

parti fondamentali: nella parte sinistra scorre il sangue ricco di ossigeno mentre

nella parte destra scorre sangue che contiene anidride carbonica. Ciascuna parte è

a sua volta divisa in due cavità: quelle superiori si chiamano atri e quelle

inferiori ventricoli.

69

La FUNZIONE DEL CUORE è quella di regolare la circolazione

sanguigna, aumentando o diminuendo la quantità da mandare in circolo a

seconda del fabbisogno. Può far questo o aumentando la frequenza dei battiti

(frequenza cardiaca), o aumentando la quantità di sangue mandato in circolo ad

ogni battito (gittata cardiaca).

Il cuore è al centro di due circuiti : la grande e la piccola circolazione. Nella

grande circolazione, il sangue ricco di ossigeno esce dal ventricolo sinistro, entra

nell’ arteria aorta e si distribuisce in tutto il corpo . Dopo aver ceduto alle cellule

ossigeno e sostanze nutritive, il sangue raccoglie le sostanze di scarto e ,

attraverso le vene , ritorna al cuore, entrando nell’ atrio destro. Nella piccola

circolazione , il sangue carico di anidride carbonica esce dal ventricolo destro ,

attraverso le arterie polmonari, si dirige ai polmoni. Qui, negli alveoli polmonari ,

cede l’anidride carbonica e si carica di ossigeno. Il sangue “purificato” e ricco di

ossigeno ritorna quindi al cuore, entrando nell’atrio sinistro.

70

CAPITOLO III – LE PIANTE

3.1 Le piante e il loro ciclo vitale

Ci sono tanti tipi di piante e puoi trovare le piante in tanti ambienti diversi.

Molte piante hanno le radici e il fusto e producono fiori, frutti e semi.

Le radici

Le radici crescono sottoterra e penetrano nel terreno ed hanno due

importanti funzioni:

• tengono ferma la pianta al terreno

• prendono dal terreno l’acqua e i sali minerali necessari alla sua vita.

Il fusto

Il fusto è la parte che sostiene la pianta e che collega le radici alle foglie.

Dentro al fusto si trovano tanti sottilissimi tubicini dove scorrono le sostanze che

nutrono la pianta. Gli alberi più grandi hanno un fusto di legno, chiamato tronco,

da dove partono i rami.

Anche i rami degli arbusti sono legnosi ma escono direttamente dal terreno,

infatti gli arbusti non hanno tronco. Nelle erbe e nei fiori il fusto si chiama stelo:

di solito il fusto è verde e si piega facilmente.

71

Le foglie

Grazie alle foglie la pianta si nutre, respira, elimina le sostanze di rifiuto.

Osserva le parti di una foglia nella fotografia:

La lamina è la parte larga della foglia ed è composta da due

superfici: una parte sopra, che si chiama pagina superiore, e una parte sotto, che

si chiama pagina inferiore, ricca di stomi.

Gli stomi sono le piccolissime aperture che permettono ai gas

dell’aria di entrare e di uscire dalle foglie.

Le nervature sono i tubicini dove scorre il nutrimento della pianta.

Il picciolo tiene la foglia attaccata al ramo.

72

La fotosintesi clorofilliana

Le piante producono da sole il loro nutrimento con la fotosintesi

clorofilliana. Innanzitutto FOTOSINTESI CLOROFILLIANA è formata da:

FOTO = luce

SINTESI= processo chimico con uso di più sostanze

CLOROFILLIANA= deriva dalla parola CLOROFILLA che è una

sostanza verde contenuta nelle foglie. La clorofilla dà il colore verde alle foglie,

inoltre assorbe la luce del sole e fa partire la fotosintesi.

La fotosintesi infatti avviene grazie alla luce del Sole ecco come avviene:

● Le piante attraverso le radici assorbono dal terreno l’acqua e i sali

minerali. L’acqua e i sali minerali sono la linfa grezza.

● La linfa grezza sale nel fusto e arriva nelle foglie.

● Attraverso gli stomi, la pianta prende l’anidride carbonica dall’aria.

● La clorofilla assorbe l’energia del Sole.

73

● Grazie all’energia del Sole avviene una sintesi, cioè una trasformazione è

un’unione fra l’anidride carbonica e l’acqua: si formano così gli zuccheri, che

sono il cibo della pianta. L’acqua e gli zuccheri formano la linfa elaborata che

poi va in tutta la pianta.

● Durante la fotosintesi, le foglie attraverso gli stomi liberano nell’aria

l’ossigeno, il gas che serve a tutti gli esseri viventi per respirare.

La fotosintesi avviene solo di giorno perché c’è bisogno della luce solare.

Di notte, quando non c’è luce, le piante non compiono la fotosintesi clorofilliana

quindi l’ossigeno viene trattenuto dalla pianta e viene liberata anidride carbonica

nell’ambiente.

74

La respirazione e la traspirazione

Come tutti gli esseri viventi, anche le piante respirano: assorbono

l’ossigeno dell’aria e fanno uscire l’anidride carbonica. La respirazione avviene

nelle foglie sia di giorno sia di notte.

Attraverso gli stomi avviene anche la traspirazione, cioè le foglie eliminano

una parte dell’acqua della pianta. L’acqua esce dalla foglia come vapore acqueo.

Il ciclo vitale delle piante

Anche per le piante, come per tutti gli esseri viventi, è fondamentale la

possibilità di riprodursi, cioè di originare nuovi individui della propria specie,

tramandando il proprio corredo cromosomico.

Le piante così come gli animali e anche l’uomo nascono, crescono

(germinano ed emergono), si riproducono dando origine a nuovi individui e poi

muoiono (disseccano). Questi passaggi dalla nascita, alla crescita e alla morte si

chiamano ciclo vitale.

75

Ciclo vitale del papavero

Le funzioni vitali

Durante il ciclo vitale, gli esseri viventi fanno molte azioni che servono alla

loro vita: si nutrono, respirano, si muovono, stanno insieme ad altri esseri simili a

loro. Tutte queste azioni sono funzioni vitali, cioè sono indispensabili per poter

vivere.

1 UOVO o SEME 2 NASCITA

3 CRESCITA 6 MORTE

5 RIPRODUZIONE 4 MATURAZIONE

76

La nutrizione

Le piante sono organismi autotrofi (o produttori), cioè fabbricano da soli il

proprio cibo. Come fanno? Usano sostanze come l’acqua del terreno e l’anidride

carbonica dell’aria. Alcune piante sono il cibo di alcuni animali. Gli animali

invece sono organismi eterotrofi (o consumatori), cioè non sono capaci di

produrre il proprio cibo.

La respirazione

Tutte le piante e tutti gli animali respirano. Con la respirazione i viventi

fanno entrare nel loro corpo l’ossigeno dall’ambiente ed eliminano, buttano fuori,

l’anidride carbonica. Le alghe e gli animali acquatici utilizzano l'ossigeno che si

trova nell’acqua.

Il movimento

Le piante non possono spostarsi da un luogo all’altro come fanno gli

animali, ma molti vegetali crescono, si allungano, si muovono alla ricerca della

luce. Infatti la luce è importantissima per la vita della piante.

La riproduzione

Gli esseri viventi possiedono la capacità di riprodursi, cioè di far nascere

esseri della propria specie (infatti da un gatto nasce un altro gatto e non un cane).

La maggior parte delle piante si riproduce a partire da un seme, da cui nascono

nuove piantine.

77

Le relazioni con l’ambiente

Le piante e gli animali si adattano ai cambiamenti del clima del luogo dove

vivono. Per esempio in primavera sugli alberi spuntano nuove foglie verdi.

3.2 Il fiore e la riproduzione

La maggior parte delle piante si riproduce attraverso il fiore. Puoi osservare

com’è fatto un fiore:

78

• Gli stami sono gli organi riproduttori maschili. In cima agli stami si

trova una specie di sacchetto che si chiama antera. Dentro l’antera si trova il

polline, che è una polverina gialla.

• Il pistillo è l’organo riproduttore femminile. Nel pistillo si trova

l’ovario con gli ovuli.

• I petali del fiore circondano e proteggono gli stami e il pistillo.

L’insieme dei petali forma la corolla. Molti fiori hanno i petali colorati e

profumati.

• Il fiore è sostenuto dallo stelo, che è il fusto del fiore.

• Lo stelo in alto si allarga a formare delle foglioline che assomigliano

a petali verdi: sono i sepali. L’insieme dei sepali si chiama calice.

DAL FIORE AL FRUTTO

Come avviene la riproduzione, cioè la nascita di una nuova pianta?

Per far nascere una nuova pianta il polline deve arrivare nell’ovario. Lì si

unisce agli ovuli, cioè li feconda.

Come fa il polline ad arrivare all’ovario?

Il polline può essere trasportato dal vento, dall’acqua o dagli animali.

Farfalle, api e altri insetti volano da un fiore a un altro, si posano sui fiori e

portano il polline dagli stami di un fiore al pistillo di un altro fiore.

Quando un granello di polline entra nell’ovario e raggiunge l’ovulo,

avviene la fecondazione. Dopo che il fiore è stato fecondato, i petali

79

appassiscono, cioè diventano secchi, mentre l’ovario a poco a poco si ingrossa e

si trasforma in frutto.

Dentro il frutto si forma il seme; dal seme può nascere una nuova pianta.

DAL SEME ALLA PIANTA

Ogni vegetale protegge i suoi semi in modo diverso.

Alcuni semi si trovano dentro a un frutto morbido e facile da

mangiare, come una mela o una ciliegia.

Altri frutti, come la noce o la mandorla, hanno i semi dentro un

guscio duro e per mangiare i semi bisogna rompere il guscio.

Altri semi, come i piselli e i fagioli, si trovano in un baccello, cioè un

frutto allungato e senza una parte morbida dentro.

I semi del pino e dell’abete si trovano nelle pigne.

80

La germinazione

I semi prodotti da una pianta sono portati lontano in molti modi differenti.

● Il vento e l’acqua trasportano i semi più leggeri che cadono poi sul

terreno e danno vita a una nuova pianta.

● Alcuni semi sono mangiati dagli animali. Poi gli animali lasciano nel

terreno i loro escrementi che contengono i semi.

● Altri semi si attaccano al pelo degli animali che così gli animali li

portano lontano prima di farli cadere.

Quando un seme cade sul terreno deve però trovare la temperatura giusta

per poter germinare, cioè mettere le radici e cominciare a svilupparsi.

All’inizio, quando la pianta comincia a germinare, prende il nutrimento

dallo stesso seme. La parte del seme che contiene il nutrimento si chiama

cotiledone.

Ci sono piante che fanno semi con due cotiledoni, come il fagiolo, e altri

semi con un solo cotiledone, come il mais.

81

Dal seme si sviluppa la radice, che cresce verso il basso nel terreno; lo

stelo, invece, cresce verso l’alto ed esce dalla terra, alla ricerca dell’aria e della

luce del Sole. Dallo stelo spuntano le foglie, guarda la piantina del fagiolo.

82

Bibliografia

Chimica -Scienze naturali 2011, Zanichelli editore S.p.A.

B. Mantovani -Azione gesto sport Ed. Zanichelli.

Balboni - Dispensa Piotti Le basi tecnico-scientifiche dell’Educazione Fisica, Ed.

Il capitello.

Dr. Loretta Triberti –La riproduzione delle Piante, Dip. di Scienze e Tecnologie

Agroambientali.

L. Del Fabbro-Dispensa Lezioni di scienze della Terra.

Sitografia:

http://www.pd.astro.it/planet/L14_03S.html

http://www.oapd.inaf.it/othersites/scoperta/sc.html