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11 ASA Azienda Servizi Ambientali S.p.A. Società del gruppo Herambiente S.r.l. 25/03/2010 Dichiarazione Ambientale Rev. 1

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ASA Azienda Servizi Ambientali S.p.A.

Società del gruppo Herambiente S.r.l.

25/03/2010

Dichiarazione Ambientale Rev. 1

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A Gualtiero

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Azienda: ASA – Azienda Servizi Ambientali s.p.a. Sede Amministrativa: Via Saliceto, 43/A 40013 Castel Maggiore (BO)

tel. 051/6320080 – fax. 051/6320052 Sede Impianto: Via Saliceto, 45 40013 Castel Maggiore (BO)

tel. 051/714350 – fax. 051/715812 Referente Aziendale: Dott. Manici Pio e-mail: [email protected] Verificatore Ambientale: DNV – Det Norske Veritas Italia srl Palazzo Sirio, 2 – Viale Colleoni, 9 20041 Agrate Brianza (MI) Ufficio Bologna Codice settore: 39 EA 90.2 NACE Numero d’accreditamento: IT – V – 0003 Data di convalida: Validità del documento: triennale Aggiornamento dati: annuale Prossima emissione: entro 30/04/2011

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INDICE

PREMESSA ................................................................................................................................. 6 POLITICA AMBIENTALE ......................................................................................................... 7 SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE ................................................................................ 9

1. PRESENTAZIONE IMPIANTO ............................................................................................... 10 Storia della società ..................................................................................................................... 10 Inquadramento territoriale .......................................................................................................... 10 Impianto di ASA S.p.A. ............................................................................................................. 12 Autorizzazioni in essere ............................................................................................................. 14

2. CICLO PRODUTTIVO ............................................................................................................. 16 Omologa ..................................................................................................................................... 16 Accettazione ............................................................................................................................... 16 Viabilità interna .......................................................................................................................... 17 Abbancamento ............................................................................................................................ 17 Costruzione nuove celle ............................................................................................................. 18 Copertura .................................................................................................................................... 19 Riqualificazione ambientale ....................................................................................................... 20 Captazione e smaltimento del percolato .................................................................................... 20

3. RIFIUTI SMALTITI E PRODOTTI .......................................................................................... 22 Rifiuti smaltiti ............................................................................................................................ 22 Rifiuti prodotti ............................................................................................................................ 24

4. ASPETTI AMBIENTALI .......................................................................................................... 26 Aspetti ambientali significativi .................................................................................................. 27 Aspetti ambientali non significativi ........................................................................................... 37

5. INDICATORI ............................................................................................................................ 41 6. OBIETTIVI AMBIENTALI ...................................................................................................... 44

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PREMESSA L’adesione al Regolamento CE n° 1221/2009, cosiddetto Emas 3 (in quanto rappresenta il terzo aggiornamento dei regolamenti CE in materia (CE 1836/93 – EMAS 1; CE 761/2001 – EMAS 2) certifica anche dal punto di vista formale, l’impegno della nostra Società a continuare ad adottare con tutte le parti interessate la massima trasparenza dal punto di vista della gestione, della sorveglianza dei propri impatti ambientali, e della comunicazione degli obiettivi che ci poniamo al fine di limitare il più possibile la nostra interazione con l'ambiente. Nella Dichiarazione Ambientale che leggerete abbiamo cercato di esplicitare, nella forma più chiara e comprensibile possibile, gli elementi fondamentali della nostra attività, e gli obiettivi che ci siamo posti per cercare di dare un contributo alla gestione di quel problema complesso e delicato qual è la gestione dei rifiuti. Mi auguro che questo, come tutti i nostri sforzi tesi ad operare sempre nella trasparenza e nella correttezza, sia un passo nella direzione della conoscenza reciproca, che è in definitiva l’unico strumento fondamentale per poter decidere consapevolmente del proprio futuro. Castel Maggiore, Febbraio 2010

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POLITICA AMBIENTALE

L'attività della società è quella dello smaltimento in sicurezza, attraverso interramento controllato, di rifiuti solidi pericolosi e non pericolosi provenienti dal comparto industriale e produttivo e da attività di bonifica, nel sito di Via Saliceto 45, Castel Maggiore (BO).

Per la sua specifica attività di smaltimento di tali rifiuti la nostra società, oltre all’integrale rispetto della vigente normativa di settore, intende continuamente migliorare il sistema di gestione e monitoraggio ambientale in modo da sviluppare e possedere strumenti sempre più efficienti ed efficaci per prevenire e gestire i rischi, per la salvaguardia dell'ambiente e nell'ottica di uno sviluppo sostenibile. Ci rendiamo infatti conto che, come tutte le attività umane, la nostra operatività produce a sua volta interazioni con l’ambiente.

La nostra Azienda intende pertanto impegnarsi nel miglioramento continuo delle proprie prestazioni nel campo della salute, della sicurezza e dell’ambiente attraverso l’attuazione dei seguenti principi: • Rispettare tutte le Leggi ed i regolamenti applicabili alle nostre attività nel campo della

salute, della sicurezza e dell’ambiente, garantendo la massima collaborazione con enti di controllo incaricati alla verifica.

• Garantire la salute e la sicurezza delle proprie attività, attraverso la realizzazione del

principio della prevenzione degli incidenti e degli infortuni e l’adozione di tutte le iniziative e gli interventi atti a minimizzare i rischi non completamente eliminabili.

• Proteggere l’ambiente riducendo, per quanto possibile, l’impatto sull’ambiente locale e

globale dei nostri processi e minimizzando l’impiego di risorse naturali e la produzione dei rifiuti, in particolare: - limitando l’impatto degli odori sulla comunità circostante, mediante una corretta gestione del corpo della discarica e degli impianti per l’abbattimento odori; - limitando l’innalzamento di polveri dalle piste di transito, mediante costante bagnatura e pulizia tramite spazzatrice aziendale; - proteggendo le falde acquifere dall’inquinamento, mediante il costante controllo dell’impianto per prevenire e correggere tempestivamente eventuali anomalie e un monitoraggio periodico delle acque di falda affidato a laboratori accreditati.

• Rivedere periodicamente le prestazioni ambientali del sito al fine di verificarne i risultati

raggiunti e programmare gli obiettivi futuri nello spirito del continuo miglioramento, verificare attraverso cicli periodici di audit il raggiungimento degli obiettivi e l'individuazione di nuovi traguardi di miglioramento.

• Dotarsi di tutte le risorse necessarie per il raggiungimento degli obiettivi ambientali

programmati, in un’ottica generale volta alla minimizzazione degli impatti ambientali. • Coinvolgere, formare e responsabilizzare tutti i nostri dipendenti e collaboratori, affinché

ciascun membro della nostra struttura sia consapevole e informato relativamente alle conseguenze dei propri comportamenti.

• Adottare un atteggiamento di massima trasparenza e disponibilità nei confronti di tutti i

propri interlocutori esterni realizzando il duplice obiettivo di creare e mantenere un clima

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di reciproca fiducia e collaborazione nei contesti in cui operiamo e comunicare le prestazioni ambientali della nostra società.

• Introdurre e applicare un Sistema di Gestione Ambientale, ovvero un complesso di

procedure gestionali ed operative, con lo scopo di: - Controllare la realizzazione della presente politica, anche attraverso la conduzione di audit periodici volti alla verifica dell’efficienza e dell’adeguatezza delle misure adottate per la gestione delle situazioni ordinarie e di emergenza; - Impostare la gestione delle attività della Società sulla base di criteri organizzati e precisi, che identifichino chiaramente le responsabilità ed i ruoli di ogni singola funzione aziendale.

• Indicare ai nostri Clienti, nell’ottica della collaborazione (e del rispetto degli impegni

contrattuali), gli opportuni suggerimenti ed avvertenze da osservare ai fini della tutela della salute, della sicurezza e dell’ambiente.

• Predisporre misure atte a garantire che tutti nostri fornitori adottino comportamenti, prassi

e procedure coerenti con i principi definiti nella presente politica ambientale. Castel Maggiore, Ottobre 2008

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SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE La struttura del Sistema di Gestione Ambientale adottato in ASA è sostanzialmente articolato su tre livelli:

• Il Manuale di Gestione Ambientale; • Le Procedure; • Le Istruzioni Operative;

Ad essi va aggiunta la modulistica interna, che è parte integrante del sistema e che riguarda una serie di adempimenti connessi con le procedure stesse (ad esempio, le tabelle di accettabilità dei rifiuti, il registro delle disposizioni normative applicabili, la scheda di omologazione del rifiuto, il programma dei conferimenti, ecc.). Il Manuale di Gestione Ambientale, disponibile a tutti i soggetti interessati, è strutturato in diverse sezioni, che inquadrano le tematiche ambientali nell’ambito della attività di ASA. Sono definite ad esempio nel Manuale l’organizzazione, le responsabilità ed i compiti dei diversi servizi, la gestione della documentazione, i criteri delle misure e del monitoraggio. Le Procedure sono elaborate a seguito della valutazione di tutti gli effetti rilevanti che possono provocare impatto sull’ambiente. In questo ambito sono analizzati con precisione gli effetti e le azioni correttive per ridurli, contrastarli, o minimizzarne le conseguenze, individuando compiti, responsabilità e modalità operative per la esecuzione delle varie attività. Altre procedure riguardano poi l’esecuzione di alcune attività fondamentali (come ad esempio l’omologazione dei rifiuti, la programmazione ed il controllo dei conferimenti, la gestione delle Non Conformità). Le Istruzioni Operative invece dettagliano specificatamente l’esecuzione delle attività pratiche, quali l’abbancamento dei rifiuti in discarica e le manutenzioni sugli impianti. Lo sviluppo del Sistema di Gestione Ambientale è stato condiviso dal personale dipendente al quale è stata fornita l’informazione relativa allo studio ed all’approfondimento delle varie tematiche ambientali e la formazione per applicare correttamente il sistema di gestione. Il Sistema di Gestione Ambientale è periodicamente sottoposto a verifiche interne (audit ambientali) al fine di controllare la regolare applicazione delle procedure previste. Tali verifiche hanno consentito, ad esempio, di migliorare le procedure di omologazione dei rifiuti, il controllo dei conferimenti e la logistica interna. La responsabilità del Sistema di Gestione Ambientale è del Dott. Pio Manici ([email protected]), Direttore Tecnico dell’impianto ASA.

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1. PRESENTAZIONE IMPIANTO

Storia della società ASA AZIENDA SERVIZI AMBIENTALI S.p.A. è stata costituita in S.r.l. il 28 febbraio 1990, da una iniziativa del Comune di Castel Maggiore che insieme ad altri due soci, BELKO S.r.l. e GESTECO S.p.A., con il compito di smaltire le“terre di Port Koko”2, obbligo a cui era tenuto lo Stato italiano in seguito ad una disposizione della Comunità Europea.. Nel corso degli anni la Società ha subito diverse variazioni: il 26 febbraio 1991 è passata da S.r.l. a S.p.A.; si sono, inoltre, verificati diversi avvicendamenti di proprietà della società fino ad arrivare agli attuali: HERAMBIENTE S.r.l., 51% del capitale sociale; UNIECO SOC. COOP, 39% del capitale sociale; COMUNE DI CASTEL MAGGIORE, 10% del capitale sociale. L’attuale assetto societario, implica che ASA S.p.A. è una società del Gruppo Herambiente S.r.l. e di conseguenza è soggetta al suo controllo e direzione. Naturalmente, negli anni anche la struttura di ASA è cambiata, ci sono stati avvicendamenti di personale e redistribuzione delle responsabilità, fino all’attuale organigramma, riassunto nella figura seguente:

Figura 1 – Organigramma ASA

Il consiglio d’amministrazione è formato da 5 persone tra cui: il Presidente, il Vicepresidente e l’Amministratore Delegato di ASA. Esso coordina tutte l’attività della società, affidando al Direttore Tecnico la gestione della discarica, tra cui i monitoraggi ambientali e il sistema di gestione ambientale, coadiuvato dal personale dell’ufficio tecnico e dell’ufficio accettazione. Complessivamente in ASA lavorano 7 persone.

Inquadramento territoriale L’impianto di ASA S.p.A. è collocato nella provincia di Bologna (in pianura), nella zona Nord Est del Comune di Castel Maggiore, a confine con i territori comunali di Bentivoglio ed Argelato, in Via Saliceto, 45.

2 Le terre di Port Koko erano rifiuti pericolosi e non, inizialmente smaltiti in Africa in modo non corretto che successivamente l’Italia fu obbligata a ritirare e a smaltire sul proprio territorio nazionale.

Consiglio d’Amministrazione

Direttore Tecnico

Segreteria di Direzione Ufficio Amministrazione

Ufficio Tecnico Ufficio Accettazione

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Figure 2 – Inquadramento territoriale ASA

L’area dell’impianto è delimitata, rispettivamente:

• A Nord: dallo stabilimento IBL S.p.A. (Fornace per manufatti in argilla); • A Est: dall'autostrada A 13 BO – PD (in prossimità del casello autostradale Bologna

Interporto); • A Sud: da terreni agricoli; • A Ovest: da terreni agricoli confinanti con la SP 45 (Via Saliceto).

L’area dell’impianto è di circa 216.000 mq, utilizzata per circa l' 80% per la discarica, secondo la seguente ripartizione:

• circa 70.000 mq per l'impianto "Casallona"; • circa 100.000 mq per l'impianto "S. Alessandro".

Le rimanenti superfici sono dedicate ad impianti tecnologici (stoccaggio percolato, impianto lavaggio ruote), piazzali di manovra, fabbricati uffici, consoni con la tipologia dei fabbricati rurali della zona. I terreni circostanti l’area dell’impianto sono prevalentemente utilizzati a fini agricoli; nelle immediate adiacenze dell’impianto, considerato un intorno di 500 m, non vi sono insediamenti con alta densità abitativa (sono presenti cascine sparse); l'unico insediamento importante nelle vicinanze del sito è costituito dal centro "Centergross", posto a circa. 800 m dal sito, in direzione Nord Ovest.

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Tutti gli insediamenti agricolo/abitativi sopracitati insistono comunque in zone distanti almeno 150 metri dagli invasi della discarica. Il rimanente territorio, nell’intorno considerato, è agricolo. I nuclei abitati più vicini sono le frazioni di Sabbiuno del comune di Castel Maggiore (1 km), il comune di Castel Maggiore (2 km), la frazione Funo del comune di Argelato (3 km), la frazione S. Marino del comune di Bentivoglio (5 km). Nell’area in cui è ubicata la discarica è, inoltre, presente in posizione Sud Est rispetto la discarica, un monumento ai caduti per la resistenza contro l’occupazione nazifascita del Comune di Castel Maggiore.

Inquadramento territoriale “normativo” L’area in cui è ubicata la discarica è collocata dal PTPR (Piano Territoriale Paesistico Regionale) della Regione Emilia Romagna all’interno dell’unità paesaggio n. 8, denominata “pianura bolognese, modenese e reggiana”. Non esistono criticità ambientali presenti in zona (flora, fauna, paesaggio, comunità locali, ecc.). Lo studio di impatto ambientale, eseguito nel 2001 nell'ambito del progetto del nuovo invaso "S. Alessandro" per la Provincia di Bologna, non evidenzia alcun problema di impatto della discarica sulla flora e sulla fauna che caratterizzano i terreni della discarica e quelli circostanti (utilizzati ad uso agricolo con coltura estensiva). Tali aspetti sono descritti di seguito in dettaglio. Nella zona in cui è ubicato l’impianto non sono presenti: zone demaniali, pozzi idropotabili, parchi provinciali, parchi regionali, riserve regionali naturali, zone di tutela naturalistica, nodi ecologici complessi, Zone di Protezione Speciale (ZPS), Siti di Importanza Comunitaria (SIC), zone umide, vincoli paesistici e/o territoriali legati all’articolazione principale del Piano paesistico del PTCP (Piani Territoriali di Coordinamento Provinciali) approvato con Delibera del Consiglio Regionale. Dal PTCP si individuano anche l’aree d’importanza storico culturale, nei dintorni dell’azienda evidenziate dalla pianta di seguito riportata, dalla quale risulta che nell’area sono presenti: un canale storico (Canale Navile), due strade storiche (Via G. Matteotti SP 46, Via Saliceto SP 45). Il reticolo idrografico principale presente nella zona è il Canale Navile, in cui convergono gli scarichi delle acque superficiali, descritte al successivo capitolo 4, provenienti dall’impianto. È da evidenziare che dal rapporto sulla qualità dell’acque superficiali del bacino idrografico del fiume Reno, indica per il Canale Navile che il suo Stato Ecologico per il biennio 2007/2008 (ultimi dati disponibili dalla Provincia di Bologna) è pessimo nella stazione di monitoraggio di Castel Maggiore (a monte dello scarico ASA S.p.A.) ed è scadente nella stazione di monitoraggio di Malalbergo (a valle dello scarico ASA. S.p.A.). Si può quindi ragionevolmente affermare che le attività di ASA non influenzano negativamente lo stato del Canale Navile. L’acque sotterranee su cui è realizzata ASA sono dal Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del 2004, redatto dall’Ufficio Tutela risorse idriche della Provincia di Bologna, tali unità idrogeologiche sono classificate come Stato Naturale Particolare cioè con caratteristiche qualitative e/o quantitative che pur non presentando un significativo impatto antropico, presentano una limitazione d’uso della risorsa per la presenza naturale di particolari specie chimiche o per il basso potenziale quantitativo. Dallo stato della qualità dell’aria del 2008, redatto dalla ARPA, si conclude che: le centraline di rilevamento più vicine all’azienda sono collocate nel Comune di Castel Maggiore e nel Comune di Granarolo dell’Emilia, nelle quali sono rilevati parametri diversi da quelli rilevati in ASA, quindi non è possibile stabilire l’influenza dell’impianto sulla qualità dell’aria stessa.

Impianto di ASA S.p.A. L’impianto ASA consta di due corpi di discarica separati di cui il primo, denominato “Casallona” (in figura evidenziato in rosso), completamente esaurito (non si conferiscono rifiuti; i conferimenti di sono terminati nel 2004) e il secondo denominato “S. Alessandro” (in figura evidenziata in giallo)

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attualmente in esercizio (si conferiscono rifiuti; l’inizio dei conferimenti è iniziato nel 2004, contestualmente alla fine della gestione operativa di Casallona). Entrambi i corpi di discarica sono invasi artificiali ricavati da cave d’argilla esaurite. La Casallona è divisa in due settori: I settore e II settore. Il I settore è a sua volta diviso in quattro lotti denominati 1, 2, 3, 4; il II settore è diviso in cinque lotti denominati A, B, C1, C2, C3. Anche S. Alessandro è suddiviso in nove lotti, denominati 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9. La suddivisione della discarica in settori e lotti è motivata da strategie costruttive e gestionali dell’impianto.

Figura 3 – Impianto ASA

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La costruzione di “S. Alesssandro”, è iniziata nel 2002. La sua gestione, con partenza dal lotto 9, è iniziata nel 2004. Nel triennio 2007 – 2009 sono stati costruiti i lotti 4 e 3, sono iniziati i conferimenti dei rifiuti nei lotti 6, 5 e 4, si sono ultimati i conferimenti nei lotti 9, 8 e 7. Attualmente nessuno lotto di quelli riempiti è in “post mortem” (chiusura definitiva e gestione post-operativa) secondo i dettami del D.Lgs.36/2003. I lotti 1 e 2, non ancora realizzati ma approvati in fase di progetto, fanno parte di una cava d’argilla, su cui insiste il sito.

Figure 4 - Coltivazione, Costruzione, Cava ASA

Con l’attuale flusso di conferimenti (circa 180.000 tonnellate di rifiuti all’anno), stimiamo di terminare i conferimenti presso S. Alessandro per la metà del 2012. La Casallona, che ha completato l’esercizio, è stata “chiusa” come previsto dalla normativa vigente ed è successivamente stata ricoperta, dopo impermeabilizzazione eseguita con apposito terreno. Attualmente è in fase di restauro paesaggistico, al fine di limitare l’impatto visivo del corpo della discarica.

Autorizzazioni in essere Nel corso degli anni ASA è stata titolata a svolgere la propria attività con numerose autorizzazioni. Ai sensi del D.Lgs. n.36 del 13/01/2003 la discarica è classificata come DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI e definita, ai sensi dell’art.7 del D.M. 3/8/2005, come sottocategoria DISCARICA PER RIFIUTI INORGANICI A BASSO CONTENUTO ORGANICO O BIODEGRADABILE. Si riportano in tabella 1 le autorizzazioni vigenti per le attività di costruzione e di esercizio dell’impianto:

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NATURA AUTORIZZAZIONE NUMERO PROVVEDIMENTO NOTE

Costruzione S. Alessandro D.G.P. n. 154 del 21/05/2001 D.G.P n. 73 del 11/03/2002.

Gestione

PG n.0133648 del 31/03/2008 Autorizzazione Integrata Ambientale

P.G. n.512865 del 10/12/2008

P.G. n.077306 del 26/02/2009 Variante rinaturalizzazione “Casallona”

P.G. n.262922 del 21/07/2009 Variante copertura finale “S.Alessandro”

P.G. n.333987 del 29/09/2009 Variante monitoraggio aria

P.G. n.419204 del 09/12/2009

Esercizio lotto n. 9 P.G. n.139969 del 26/05/2005

Esercizio lotto n. 8 P.G. n.199147 del 27/07/2005

Esercizio lotto n. 7 P.G. n.232660 del 10/08/2006

Esercizio lotto n. 6 P.G. n.181098 del 30/05/2007

Esercizio lotto n. 5 P.G. n.141374 del 03/04/2008

Esercizio lotto n. 4 P.G. n.163629 del 04/05/2009

Tabella 1 – Autorizzazioni ASA

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2. CICLO PRODUTTIVO

Omologa L’impianto di ASA smaltisce solo rifiuti che hanno ben precise caratteristiche, definite dall’autorizzazione all’esercizio. Per rispettare tali limitazioni, ASA ha adottato la procedura di omologazione. La procedura d’omologa consiste essenzialmente nell’acquisizione della caratterizzazione di base effettuata dal produttore del rifiuto; tale caratterizzazione è composta da un analisi chimica (contente come minimo i parametri richiesti dalla normativa) e una descrizione del rifiuto (che contiene tra l’altro una descrizione del processo produttivo che ha generato il rifiuto). L’ufficio tecnico provvede ad effettuare ulteriore analisi per verificare la conformità del rifiuto. Ad esito positivo della procedura è rilasciato al produttore il certificato d’omologa, con validità di un anno. Esaurito il periodo di validità del certificato, chi intende continuare a conferire deve rinnovare l'omologa.

Accettazione Per l’accettazione dei rifiuti all’impianto, l’ufficio tecnico predispone il programma settimanale dei conferimenti dove sono annotate eventuali prescrizioni operative di gestione. Esse sono stabilite tenendo conto dei parametri indicati nella omologa del rifiuto (ad es. tipo di confezionamento, ecc.). Il programma è utilizzato per la programmazione delle attività settimanali, ed è trasmesso agli operatori di abbancamento ed all’ufficio accettazione.

Figure 5 – Accettazione carichi in ingresso

I carichi in ingresso, dopo la verifica documentale, sono pesati e al controllati sia visivamente (controllo merceologico di primo grado) sia tramite telecamera istallata sulla pesa (visibile dagli operatori in ufficio) sia mediante controllo diretto.

Figure 6 - Controllo merceologico I grado e immagine telecamera

Una volta superati i controlli iniziali, il carico può accedere all'invaso della discarica, per le operazioni di scarico.

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Dopo lo scarico il mezzo ritorna alla pesa, per il calcolo del peso netto e la chiusura del formulario, previo passaggio all'impianto lavaggio ruote al fine di eliminare eventuali trascinamenti di rifiuti sulle vie di percorrenza.

Figure 7 - Lavaggio Ruote

Tutti i documenti che accompagnano il carico in entrata, la copia del formulario di trasporto e la modulistica interna sono raccolti dall’ufficio accettazione per l'archiviazione. L’ufficio accettazione esegue giornalmente la registrazione sul registro di carico/scarico di tutti i dati previsti dalle prescrizioni di Legge.

Viabilità interna A parte la viabilità a servizio dei dipendenti di ASA, si rilevano altri tre tipi di utenza: viabilità rifiuti, viabilità cava e viabilità percolato.

• La viabilità dei rifiuti interessa i mezzi di conferimento, il cui percorso inizia al civico di Via Saliceto 45, dove si trovano pesa e ufficio accettazione. L'ingresso a S.Alessandro avviene tramite una prima pista interna di collegamento che attraversa la vecchia discarica e accede all’area dell’invaso S. Alessandro.

• La viabilità della cava interessa i mezzi che prelevano l’argilla per il vicino impianto di fabbricazione laterizi. Essa è posta nella parte nord dell’invaso di S.Alessandro. I mezzi operanti nella cava seguono percorsi differenti da quelli utilizzati per la viabilità dei rifiuti.

• La viabilità del percolato interessa i mezzi che caricano e trasportano il percolato agli impianti di smaltimento autorizzati, l'accesso avviene da Via Saliceto 45.

Abbancamento Con questo termine si indica l’operazione di sistemazione dei rifiuti nell’invaso di discarica. ASA affida tale operazione in conto terzi ad una società specializzata. L’impresa incaricata di questo compito deve provvedere la presenza permanente di un capo cantiere che ha il compito di assicurare il rispetto delle norme ambientali, antinfortunistiche e di organizzare e dirigere l’impiego del personale, dei mezzi d’opera e delle attrezzature dell’impresa. ASA comunque opera una vigilanza affinché siano rispettate tutte le leggi, norme o regolamenti vigenti, ed eventuali impegni con parti terze (Comune, Provincia, organismi di controllo, ecc.). Il Direttore Tecnico ha il compito di elaborare il piano di coltivazione della discarica, comunicandolo all’impresa, di seguire la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti, con l’aiuto dell’ufficio tecnico e dell’ufficio accettazione.

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Figure 8 - Coltivazione della discarica

Costruzione nuove celle L’invaso grezzo, lasciato libero dall’attività di cava, è sagomato e lavorato per la realizzazione dei nuovi lotti.

Figure 9 – Costruzione discarica

Ultimati i lavori di profilatura, si realizza un sistema d’impermeabilizzazione che isola il terreno dal corpo della discarica. Oltre alla barriera, costituita dallo strato naturale di argilla, è posizionato un geocomposito bentonitico, che è il primo strato di isolamento, un telo in polietilene ad alta densità (HDPE) e un tessuto non tessuto di protezione. Lungo le scarpate dell’invaso della discarica al posto di quest’ultimo sono posizionati a protezione del telo, pneumatici fuori uso come mostrato nelle figure precedenti.

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Figure 9 – Costruzione discarica

Conclusi i lavori di costruzione, i lotti sono posti a collaudo e dopo esito positivo è inviato agli organi di controllo per l’attivazione all’esercizio del lotto in questione. Nel caso di collaudo negativo (eventualità peraltro mai verificatasi) si dovranno ricercare le cause ed adottare gli opportuni rimedi, e ripetere la procedura di collaudo.

Copertura La copertura della discarica è eseguita al "fine vita" della coltivazione dell'invaso, ed ha lo scopo di isolare idraulicamente la discarica (tra l'altro evitando la formazione di percolato, che a sua volta costituisce un rifiuto da smaltire). Essa è realizzata con una successione di materiali, l’impermeabilità è assicurata dalla combinazione geocomposito bentonitico e telo in HDPE (polietilene ad alta densità):

Figura 10 - Pacchetto di copertura finale

Riferendosi solo a S.Alessandro, in quanto Casallona è già tecnicamente chiusa e quindi coperta, l’autorizzazione prevede i seguenti tempi per la chiusura, salvo cause non imputabili ad ASA (es. maltempo, calo conferimenti rifiuti, ecc.).

Lotto Ultimazione copertura 9 31 Marzo 2010 8 31 Marzo 2010 7 31 Marzo 2010 6 31 Dicembre 2010 5 31 Dicembre 2011 4 31 Dicembre 2012 3 31 Dicembre 2013 2 31 Dicembre 2014 1 31 Dicembre 2015

Tabella 2 - Tempi di chiusura lotti S. Alessandro

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Riqualificazione ambientale Conclusa la fase di conferimento dei rifiuti e chiusa la discarica, il progetto autorizzato prevede la realizzazione di un’area verde protetta. Tale sistemazione consentirà la sostenibilità alimentare a piccoli anfibi, rettili, uccelli (sostanzialmente stanziali) ed anche il passaggio di piccoli mammiferi. La destinazione d’uso finale prevista, al termine della gestione della discarica è definita, a termini di legge, “agricola generica” senza produzioni alimentari umane o zootecniche.

Figura 11 - Ripristino ambientale

Captazione e smaltimento del percolato Con percolato s’intende il rifiuto liquido prodotto dalla discarica, originato dalla filtrazione dell’acqua piovana attraverso il rifiuto abbancato. Il percolato attraversa il corpo della discarica e si deposita sul fondo impermeabile, ove è prelevato da speciali tubazioni fessurate ed inviato ai serbatoi di stoccaggio; le stazioni di prelevamento del percolato sono tante quanti i lotti della discarica.

Figure 12a, b - Captazione percolato dal fondo discarica

I serbatoi di stoccaggio sono due: una vasca cosiddetta di rilancio, con capacità di circa 150 m3 al servizio esclusivo di S. Alessandro, ed una vasca cosiddetta di accumulo con capacità di circa 700 m3, al servizio di Casallona e ricevente il percolato della vasca di rilancio.

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Figura 13 - Vasca di rilancio

Figura 14 - Vasca d’accumulo

Lo smaltimento del percolato presso impianti appositamente autorizzati avviene a mezzo di autobotti che lo prelevano dalla vasca d’accumulo. L’operazione di carico avviene all’interno di una vasca di contenimento.

Figure 15 - Carico percolato

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3. RIFIUTI SMALTITI E PRODOTTI

Rifiuti smaltiti Ai sensi dell’art.6 DM 3/8/05 discariche per rifiuti non pericolosi, in ASA è consentito lo smaltimento di rifiuti solidi non pericolosi (RNP) e pericolosi (RP) stabili non reattivi, purché rispettino i medesimi limiti in eluato dei non pericolosi. Non sono smaltiti i rifiuti urbani, in quanto sottocategoria per rifiuti a basso contenuto organico. I rifiuti in ingresso all’impianto, sia che si tratti di rifiuti non pericolosi che pericolosi, devono rispettare specifici limiti (ad esempio pH, residuo secco, non devono essere contaminati da determinate sostanze in concentrazioni superiori ad una data soglia, rispettare i limiti in eluato indicati per legge, ecc…). Per meglio comprendere le varie tipologie smaltite è di seguito fornita una classificazione merceologica di essi e ne è mostrato l’aspetto visivo.

Fanghi Quella dei fanghi è una categoria molto ampia e comprende sia fanghi di depurazione che di processo. I fanghi di depurazione sono quelli che provengono dal trattamento di matrici liquide (reflui) sottoposti a specifici trattamenti chimico-fisici, come additivazione di sostanze chimiche, filtropressatura, centrifugazione, ecc..., allo scopo di ottenere la depurazione del refluo che così potrà essere immesso in fognatura e un fango che “trattiene” gli inquinanti destinato a smaltimento in discarica. I fanghi di processo sono quei rifiuti che derivano da lavorazioni metalmeccaniche o si producono dal trattamento di altri rifiuti solidi o semisolidi che, per mezzo di composti chimici, trasformano gli inquinanti in composti più stabili o meno pericolosi (inertizzazione).

Figure 16 - Alcuni esempi di fanghi

Scorie Le scorie sono rifiuti provenienti dagli inceneritori. Esse sono costituite dai residui solidi pesanti che sono estratti dal forno dopo la combustione dei rifiuti solidi urbani.

Figura 17 - Scorie da inceneritore

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Eternit (amianto legato in matrice cementizia) Prende il nome dall'azienda che è stata il maggior produttore di questo materiale, oggi non più prodotto ed impiegato. Esso è anche detto cemento-amianto o amianto – fibrocemento. Oggi, come noto, sono in corso le operazioni di rimozione e smaltimento di questo materiale, che può presentare pericoli per la salute a seguito della dispersione delle fibre di amianto. ASA riceve esclusivamente eternit "bonificato" (ossia previamente inertizzato o comunque imballato secondo le prescrizioni di legge), che è immediatamente ricoperto dopo la collocazione in discarica.

Figure 18 – Smaltimento eternit in sicurezza

Terre derivanti da operazioni di bonifica Sotto questo nome sono indicate i rifiuti provenienti dalla rimozione di terreni contaminati (che superano cioè i valori ammissibili di concentrazione per le varie sostanze). Le cause di inquinamento del terreno possono essere le più disparate, ad esempio la presenza pregressa di siti industriali dismessi, sversamento e dispersione accidentale di sostanze pericolose, o eventuali rotture di serbatoi interrati.

Figure 19 – Alcuni esempi di terre da bonifica

Pitture in polvere Sono tutti quei rifiuti caratterizzati dal loro stato fisico solido polverulento. Sono conferiti confezionati generalmente in big bags e scaricati singolarmente con la pala, al fine di evitare la rottura delle confezione e la dispersione di polveri.

Figure 20 – Smaltimento pitture in polveri

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Altri Di questa categoria fanno parte tutti quei rifiuti i cui quantitativi sono trascurabili rispetto ai rifiuti precedentemente descritti, come i ferodi, i pneumatici fuori uso, anime di fonderia, resine, carboni attivi esauriti, vetri, apparecchiature fuori uso, ecc.

Figure 21 – Esempi di altri tipi di rifiuti

Sono di seguito riportati i quantitativi in tonnellate dei rifiuti smaltiti negli ultimi tre anni.

ANNO Quantità totale (tonnellate)

Quantità RNP (tonnellate)

Quantità RP (tonnellate)

2007 201.955,770 181.416,268 20.539,502 2008 195.576,460 34.268,840 61.307,620 2009 194.643,760 144.506,930 50.136,830

Tabella 3 – Rifiuti in ingresso anni 2007 - 2008 - 2009

Il calo dei conferimenti di rifiuti negli anni è imputabile alla crisi economica che ha interessato il Paese e tutti i comparti produttivi; particolarmente significativo è ad esempio il calo di alcune tipologie di conferimento, riconducibili ai piccoli artigiani. Già ricompresi nelle quantità di rifiuti sopra indicati in tabella, sono stati smaltiti, al solo scopo ingegneristico, le seguenti quantità di pneumatici fuori uso:

ANNO Quantità totale (tonnellate)

2007 143,750 2008 125,880 2009 84,190

Tabella 4 – Rifiuti in ingresso a scopi ingegneristici anni 2007 - 2008 - 2009

Rifiuti prodotti Negli ultimi tre anni, in ASA, a parte la normale produzione di rifiuti urbani generati dall’attività d’ufficio, di cui non è possibile stabilirne le quantità, sono state prodotte e smaltite le quantità di rifiuti riportate in tabella 4

ANNO QUANTITA’ (tonnellate) Percolato Spurghi Ferro Apparecchiature fuori uso

2007 16.435,85 65,26 2008 27.080,81 2,24 4,12 2009 26.838,55 2,20 3,00 0.257

Tabella 5 – Rifiuti in uscita anni 2007 – 2008 - 2009

Come si può notare, la parte maggiore dei rifiuti è costituita dal percolato, il cui aumento di produzione nel 2008 e parziale diminuzione nel 2009 è da relazionare direttamente sia con l'aumento delle precipitazioni che con l’aumento delle superfici esposte in coltivazione.

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Gli spurghi sono relative alla pulizia delle fosse settiche, mentre il ferro è stato principalmente originato da opere edilizie (smontaggi, demolizioni con recupero del ferro). Le apparecchiature fuori uso si riferiscono a computer e macchine di ufficio.

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4. ASPETTI AMBIENTALI Periodicamente ASA rivede l’analisi ambientale iniziale compiuta nel 2006, per la valutazione dei propri aspetti ed impatti ambientali connessi alle attività svolte nel sito. Essi sono ovviamente collegati alle attività fondamentali, descritte nel punto 2. Gli aspetti ambientali diretti considerati sono:

• Scarichi nelle acque; • Emissioni in aria; • Produzione e smaltimento rifiuti; • Uso e contaminazione del terreno e delle falde; • Utilizzazione risorse: terreno, acqua, combustibili, energia; • Odori, polveri, impatto visivo; • Questioni di trasporto; • Incidenti ed emergenze ambientali; • Effetti sulla fauna; • Piombo, amianto, rumore. Mentre gli aspetti ambientali indiretti considerati sono i seguenti:

• Bilancio e comportamento ambientale di appaltatori e fornitori; • Servizi di assicurazione; • Visite all’impianto. Essi sono stati esaminati prendendo in considerazione le condizioni operative normali e di emergenza e tenendo conto sia delle attività passate (coltivazione della vecchia discarica) sia di quelle programmate (es. ricopertura degli invasi completati, realizzazione nuove celle per l’invaso di S. Alessandro). In particolare, il criterio di valutazione per determinare la “significatività”, ovvero l’importanza dell’impatto, tiene fondamentalmente conto (oltre al fatto che sia disciplinato da disposizioni di Legge, sia menzionato nella Politica Ambientale, ecc.) dei seguenti fattori:

• Gravità (ad es. se l’impatto è limitato al perimetro del sito o ha conseguenze anche al suo intorno)

• Probabilità di accadimento (ad es. se è sicuro o se probabile una volta ogni 3 anni o più); • Rilevabilità (se è facilmente o difficilmente rilevabile) • Fattibilità dell’intervento riparatore (se è riparabile con facilità e rapidità, oppure sono

richiesti lunghi e costosi interventi). La valutazione degli aspetti ambientali (condotta anche sulla base dall’Analisi Iniziale e dalle procedure del Sistema di Gestione Ambientale in atto presso ASA) ha portato a determinare come sostanzialmente significativi i seguenti:

• L’inquinamento delle acque (falde acquifere e acque superficiali) dovuto ad emergenze di varia natura (rottura impermeabilizzazione, rottura vasche del percolato);

• La qualità dell’aria, compresa la diffusione di polveri e odori, in quanto causanti un disagio alla comunità circostante.

Di seguito si dà un succinto resoconto degli aspetti ambientali, oltre a quelli più significativi, indicando per ogni sezione le attività di monitoraggio condotte nel sito, che hanno il duplice scopo di determinare eventuali anomalie di gestione e di assicurare che le condizioni di lavoro e dell’ambiente circostante siano tenute sotto controllo.

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Aspetti ambientali significativi Acque Acque superficiali Col termine acque superficiali si raggruppano tutte l’acque il cui scarico confluisce nel Canale Navile; in particolare:

• le acque meteoriche che non entrano in contatto con il corpo dei rifiuti; • le acque proveniente dal fondo degli invasi non ancora in coltivazione e dalla cava; • le acque dai fossi perimetrali ai due corpi di discarica. Le acque meteoriche che entrano in contatto con il corpo dei rifiuti sono ricondotte all’interno dell’invaso; da qui sono periodicamente estratte sotto forma di “percolato”, potenzialmente contaminato dagli inquinanti presenti nel corpo dei rifiuti. Il percolato è un rifiuto prodotto dall’impianto ed i dati numerici del suo smaltimento sono riportati al capitolo 3. Confluiscono nel percolato anche:

• le acque di raccolta piazzola di lavaggio dei cassoni, convogliate tramite un pozzetto per il sollevamento nella vasca di rilancio del percolato;

• le acque di raccolta sul piazzale dell’area servizi di via Saliceto 43, convogliate ad una vasca per la separazione delle cosiddette “acque di prima pioggia”, ovvero i primi 5 mm di acqua piovana ricadenti sulle superfici potenzialmente contaminate, perché non ancora dilavate. Le precipitazioni successive (“acque di seconda pioggia”), ricadenti sulle superfici dilavate dalle piogge precedenti, sono invece convogliate nelle aree esterne all’impianto, e sono tenute sotto controllo nelle attività di monitoraggio (Vedi successivo punto attività di monitoraggio).

Acque di falda Le acque di falda sono tutte quelle che scorrono sotto il piano campagna. Nel sottosuolo di ASA sono state individuate tre diverse falde a profondità rispettivamente di 15, 20 e 30 metri. Va premesso che, in aggiunta all’impermeabilizzazione dell’invaso, è presente un sistema di sbarramento (“diaframmatura”) che circonda tutto l’impianto. Esso è composto da materiale plastico impermeabile autoindurente messo in opera per vibroinfissione/iniezione in pressione, utilizzando una putrella d’acciaio. Il diaframma è realizzato perimetralmente all’impianto di Casallona e all’impianto di S. Alessandro ad una distanza di 5 m dagli invasi fino ad una profondità di 20 m circa. Ne consegue che l’area perimetrata dal diaframma risulta isolata idraulicamente. Tale isolamento garantisce l’assenza d’interscambi tra la zona confinata e l’ambiente sotterraneo esterno alla stessa.

Figure 22 – Realizzazione diaframma perimetrale

Il diaframma, unitamente all’impermeabilizzazione dell’invaso, costruisce una barriera composita a doppio presidio ambientale del bacino di smaltimento. Esso blocca idraulicamente ogni possibile migrazione di sostanze inquinanti dall’invaso alle falde acquifere.

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Attività di monitoraggio Le attività di monitoraggio sono affidate a laboratori esterni, ad eccezione delle letture dei livelli delle falde. Monitoraggio acque superficiali ASA ha tre scarichi in acque superficiali, autorizzati, denominati MAS1, MAS2 e MAS3. in passato, fino al 2007, gli scarichi erano solamente due chiamati Am (relativo a Casallona) e MAS1 (relativo a S.Alessandro). L’autorizzazione del 2008 che accorpa entrambi gli invasi, impone il controllo delle acque contenute nella vasca di seconda pioggia (ove recapita anche Am), che confluiscono in MAS1. Per scelta aziendale, al fine di monitorare puntualmente l’impatto sul ricettore finale (Canale Navile), sono comunque periodicamente controllati MAS1, MAS2 e MAS3. In tabella sono riportati i valori delle analisi degli ultimi tre anni relativi a tutti i punti di scarico, con il raffronto con i limiti normativi (tabella 3, allegato 5, parte terza del Decreto Legislativo n. 152 del 2006 relativo alle acque superficiali). Nella figura seguente sono riportati gli scarichi, i piezometri (pozzi per il controllo delle acque di falda) e la direzione prevalente della falda acquifera predominante (profondità -30 m), secondo quanto stabilito dalla Relazione sullo stato dell’ambiente – Gennaio 2010 a cura di INTERSTUDIO Srl.

Figure 23 – Punti monitoraggio acque superficiali e sotterranee

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limiti di legge (D.Lgs 152/06 tab.3 all.V parte III)

1200,00 1000,00 15,00

Anno Data campionamento posizione Cloruri (mg/l)

Solfati (mg/l)

Ammoniaca (mg/l)

2007

27/02/2007 MAS1 53,00 115,00 2,40 A.m. 57,00 45,00 4,10

02/05/2007

MAS1 55,00 73,00 3,15 MAS2 65,00 322,00 0,54 MAS3 45,00 94,00 0,34 II pioggia 60,00 <50 1,10

06/08/2007 MAS1 54,00 85,00 1,30 A.m. 53,00 145,00 0,23

12/11/2007

MAS1 52,00 105,00 2,80 MAS2 46,50 702,00 0,11 MAS3 29,70 200,00 <0,02 II pioggia 63,30 109,00 1,66

2008

27/06/2008

MAS1 88,40 104,00 0,37 MAS2 47,30 791,00 <0,1 MAS3 58,20 572,00 <0,1 II pioggia 41,40 67,90 1,13

11/12/2008

MAS1 100,00 110,00 0,80 MAS2 64,00 950,00 0,80 MAS3 63,00 485,00 2,70 II pioggia 44,00 83,00 1,20

2009

29/05/2009

MAS1 51,00 77,00 0,25

MAS2 44,00 430,00 0,26

MAS3 44,00 180,00 0,03

II pioggia 33,80 62,70 1,10

17/12/2009

MAS2 34,30 612,00 <0,1

MAS3 31,60 402,00 <0,1

II pioggia 113,00 185,00 0,90

Tabella 6 – Monitoraggio acque superficiali

Come si può notare gli scarichi dell’impianto presentano valori assai più bassi dei limiti di Legge. I valori di solfati relativamente elevati, registrati nell’acqua del MAS 2 nel Dicembre 2008 (pur nell’ambito dei limiti di Legge), hanno spinto ASA ad intraprendere una serie di azioni atte a comprenderne l’origine. Tali azioni sono state:

• Rifacimento del pozzetto di raccolta dell’acqua piovana limitrofo; • Pulizia dell’intero tratto di canalizzazione con acqua pulita. Durante l’esecuzione di queste operazioni si sono rivenute carcasse di nutrie e pietrisco, elementi a cui in prima istanza si è attribuita la anomalia: le analisi successive hanno comprovato l’efficacia delle azioni intraprese. Monitoraggio acque di falda Le analisi sono condotte sulle acque di falda, ricercando i parametri definiti dall’autorizzazione in essere, con cadenza variabile a seconda del parametro ricercato: mensile (solo il livello delle falde), trimestrale o annuale, in corrispondenza dei pozzi piezometrici. (i parametri e le periodicità non sono variate con il cambio di autorizzazione); tali pozzi hanno la particolarità di essere “tripli”, ovvero di discriminare il prelievo dell’acqua a differenti profondità, in corrispondenza dell’unità

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idrogeologica individuate Dette triple posizionate sono nominate alfabeticamente: A, B, C, D, E M, N, O (vedi figura 23). L’autorità di controllo (ARPA di Bologna) ha fissato, tra i parametri stabiliti in autorizzazione, tre critici sulla qualità dell’acque di falda:

• azoto ammoniacale; • cloruri; • solfati.

Fino al 2007 questi parametri critici, d’ora in poi definiti marker, possedevano valori di guardia e allarme; al superamento di questi valori l’azienda era obbligata d’autorizzazioni a intraprendere i seguenti interventi:

Parametro Superamento livello guardia Superamento livello d’allarme

Ammoniaca Ripetizione controllo sul parametro dopo 30 giorni

Ripetizione controllo sul parametro dopo 15 giorni

Cloruri Ripetizione controllo sul parametro dopo 30 giorni

Ripetizione controllo sul parametro dopo 15 giorni

Solfati Ripetizione controllo sul parametro dopo 30 giorni

Ripetizione controllo sul parametro dopo 15 giorni

Due sostanze in contemporanea

Ripetizione controllo sul parametro dopo 30 giorni sui tre parametri

Ripetizione controllo sul parametro dopo 15 giorni

Tre sostanze in contemporanea

Ripetizione controllo sul parametro dopo 15 giorni sui tre parametri ed altri parametri stabiliti da ARPA

Ripetizione del controllo, verifica variazioni significative su caratteristiche quali-quantitative del percolato ed eventuale attuazione del piano d’intervento

Tabella 7 – Interventi sui monitoraggi previsti dalle “vecchie” autorizzazioni

Dal 2008 il cambio d’autorizzazione ha semplificato la procedura descritta in tabella 7, eliminando la soglia d’allarme, modificando i valori della soglia di guardia e predisponendo la seguente nuova procedura: “qualora dovesse verificarsi il superamento contemporaneo delle soglie di guardia relative ai markers, dovrà essere ripetuto il controllo degli stessi parametri dopo 15 giorni e, in caso di mantenimento del superamento delle soglie, sarà necessaria un’eventuale attivazione del piano di intervento.”

Fino al 31/12/2007 LIVELLO DI GUARDIA

(mg/Kg) LIVELLO DI ALLARME

(mg/Kg)

PIEZOMETRI Ammoniaca Cloruri Solfati Ammoniaca Cloruri Solfati -15 2,9 170 610 3,9 220 780

-20 10,4 127,5 317 13,3 155 416

-30 7,1 75 110 8,8 95 150

Dal 01/08/2008 LIVELLO DI GUARDIA

(mg/Kg)

PIEZOMETRI Ammoniaca Cloruri Solfati -15 0,85 168,73 578,09

-20 3,25 98,68 143,21

-30 5,88 52,87 68,86

Tabella 8 – Soglie dei markers

Di seguito sono riportati i valori dei parametri critici alle tre profondità (-15, -20 e -30 m) controllati negli ultimi 3 anni.

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LIVELLI GUARDIA/ LIVELLI ALLARME

-15 170/220 610/780 2,9/3,9 -20 127,5/155 317/416 10,4/13,3 -30 75/95 110/150 7,1/8,8

ANNO Data campionamento Piezo Cloruri (mg/l)

Solfati (mg/l)

Ammoniaca (mg/l)

2007

27/02/2007

A-15 33,00 333,00 0,20

B-15 98,00 1.230,00 0,70

C-15 68,00 190,00 0,28

D-15 233,00 222,00 0,66

E-15 195,00 816,00 0,46

02/05/2007

A-30 17,00 27,00 4,36

B-30 19,00 74,00 4,80

C-30 12,00 21,00 4,70

D-30 74,00 30,00 4,80

E-30 33,00 37,00 5,20

M-15 37,00 356,00 0,15

N-15 58,00 202,00 0,12

O-15 324,00 169,00 0,27

M-20 82,00 88,00 1,06

N-20 41,00 28,00 2,83

O-20 131,00 281,00 <0,02 ripetizione O-20 104,00 ripetizione O-15 312,00 ripetizione B-15 1.209,00 ripetizione D-15 67,00 ripetizione E-15 166,00 766,00

06/08/2007

A-20 55,00 83,00 3,30

B-20 80,00 51,00 2,00

C-20 95,00 194,00 <0,02

D-20 239,00 15,00 4,00

E-20 51,00 22,00 2,50

12/11/2007

A-30 17,00 29,00 8,00

B-30 20,00 138,00 4,60

C-30 13,00 25,00 4,90

D-30 75,00 17,00 4,20

E-30 37,00 35,00 5,00

M-30 38,00 100,00 0,05

N-30 38,00 144,00 0,06

O-30 33,00 31,00 5,60

M-20 61,00 83,00 4,20

N-20 46,00 32,00 2,80

O-20 124,00 271,00 0,08 ripetizione D-20 278,00 145,00 4,30

Tabella 9 – Monitoraggio acque sotterranee 2007

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SOGLIA GUARDIA -15 168,73 578,09 0,85 -20 98,68 143,21 3,25 -30 52,87 68,86 5,88

ANNO Data canpionamento Piezo Cloruri (mg/l)

Solfati (mg/l)

Ammoniaca (mg/l)

2008

09/04/2008

A-30 12,50 15,30 0,59

B-30 15,00 143,00 3,61

C-30 7,74 1,60 3,63

D-30 84,40 41,40 3,22

E-30 26,00 16,40 4,07

27/06/2008

A-30 23,30 11,00 4,10

B-30 28,30 288,00 4,05

C-30 9,20 <1 4,60

D-30 82,00 41,00 4,80

E-30 27,70 12,50 5,00

M-30 35,20 100,00 0,95

N-30 37,30 14,40 <0,1

O-30 27,40 6,30 5,60

M-20 63,70 47,40 4,63

N-20 36,80 66,70 1,95

O-20 118,00 259,00 0,40

30/09/2008

A-15 68,80 260,10 0,80

B-15 109,70 113,60 5,00

C-15 66,20 195,20 1,04

D-15 38,40 165,20 0,60

E-15 123,70 544,10 0,69

A-20 62,30 63,60 1,92

B-20 111,00 114,00 0,87

C-20 73,10 224,00 0,73

D-20 162,50 89,20 0,69

E-20 53,10 84,30 2,07

A-30 12,30 12,20 3,52

B-30 25,60 241,10 3,93

C-30 10,00 1,70 4,39

D-30 73,20 0,50 4,44

E-30 28,90 16,00 5,03

M-15 57,90 291,10 0,67

N-15 65,60 244,80 0,60

O-15 329,80 150,50 0,57

11/12/2008

A-30 13,10 15,00 3,61

B-30 26,40 220,00 3,63

C-30 9,90 1,70 4,38

D-30 85,80 40,40 4,02

E-30 31,30 16,30 4,83

M-30 35,90 91,30 <0,1

N-30 42,10 71,40 0,86

O-30 22,40 1,30 5,68

M-20 85,80 60,50 0,11

N-20 33,60 92,20 1,22

O-20 117,00 245,00 <0,1

Tabella 10 – Monitoraggio acque sotterranee 2008

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SOGLIA GUARDIA -15 168,73 578,09 0,85 -20 98,68 143,21 3,25 -30 52,87 68,86 5,88

ANNO Data canpionamento Piezo Cloruri (mg/l)

Solfati (mg/l)

Ammoniaca (mg/l)

2009

24/03/2009

A-30 14,10 21,50 4,70

B-30 43,60 510,00 3,50

C-30 10,40 3,40 5,10

D-30 74,60 6,40 6,10

E-30 30,70 14,70 6,10

A-20 63,20 21,90 3,60

B-20 114,70 145,00 6,50

C-20 72,50 237,00 0,30

D-20 151,40 115,50 0,20

E-20 50,50 77,90 3,00 ripetizione B-20 59,00 2,90 5,10

29/05/2009

A-30 14,20 20,60 3,90

B-30 31,60 323,10 3,10

C-30 10,80 4,80 4,70

D-30 75,80 1,90 4,70

E-30 30,80 17,50 5,30

M-20 70,90 56,10 <0,1

N-20 35,60 100,50 <0,1

O-20 133,80 299,50 <0,1

M-30 33,20 36,70 5,30

N-30 40,20 49,20 3,90

O-30 54,10 40,60 5,40

08/10/2009

A-15 36,60 305,30 0,11

B-15 90,90 1.470,00 0,59

C-15 65,70 209,80 0,50

D-15 219,60 201,00 0,63

E-15 117,90 538,50 0,45

A-30 12,20 6,40 4,80

B-30 22,10 166,50 4,90

C-30 9,50 1,50 5,20

D-30 73,40 0,70 5,40

E-30 30,80 17,60 5,60

M-15 46,90 298,90 0,19

N-15 62,70 258,20 0,16

O-15 375,80 158,10 0,53

17/12/2009

A-30 12,20 3,17 5,40

B-30 21,50 101,00 5,10

C-30 9,86 1,28 5,90

D-30 98,80 32,10 5,10

E-30 35,40 26,00 6,00

M-20 75,90 56,50 <0,1

N-20 44,60 78,10 3,30

O-20 137,00 261,00 0,44

M-30 39,50 74,30 2,30

N-30 43,90 23,90 4,90

O-30 25,60 1,25 7,10

Tabella 11 – Monitoraggio acque sotterranee 2009

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Nel corso del 2007 si sono verificati alcuni superamenti del valore di guardia e di allarme dei markers, per cui è stato data immediato corso alla ripetizione delle analisi. Dette analisi hanno evidenziato un generale rientro dei parametri nei limiti; In accordo con ARPA, il cui laboratorio gestiva fino 2007 i campionamenti ed analisi delle acque, si è deciso di continuare a monitorare l'impianto secondo le nuove procedure. Negli anni 2008 e 2009 si sono riscontrati superamenti puntuali di qualche parametro: ciò è stato verosimilmente attribuito ai fenomeni di “trascinamento” nella falda acquifera dei prodotti fertilizzanti sparsi sul suolo. Infatti nelle successive analisi i parametri analizzati sono tornati a livelli normali. Nel 2008 non si sono registrati superamenti contemporanei dei markers nello stesso piezometro. Nel 2009 si è verificato il superamento contemporaneamente i tre markers nel piezometro B-20. Come previsto in Autorizzazione, l’azienda ha commissionato una nuova campagna di analisi e due dei tre markers sono rientrati sotto la soglia di guardia, in modo da escludere la influenza dell’impianto su questo risultato analitico. Analizzando pertanto le possibili cause del superamento contemporaneo, sia dal punto di vista storico che tecnico (con studi geologici che analizzano l'andamento delle falde) , si è determinato che il piezometro B risente della presenza del diaframma che in quel punto ha creato una zona di “stagnazione” causando l’accumularsi dei composti solubili (Cloruri) e sostanze ascrivibili ai composti fertilizzanti impiegati in agricoltura (quali Solfati e Ammonio). Aria Le emissioni in aria che si originano dall’impianto sono sostanzialmente di due tipi: emissioni convogliate (impianto di riscaldamento civile, esalatori e impianto di abbattimento odori del percolato) e emissioni diffuse (dal corpo della discarica). Emissioni diffuse Fino all’anno 2008 i monitoraggi prevedevano il campionamento in sette posizioni lungo il perimetro della discarica. Nel 2009, a seguito della quarta modifica dell’AIA (P.G. n.333987 del 29/09/2009), ARPA e Provincia di Bologna hanno diminuito le postazioni a quattro, in considerazione delle direzioni prevalenti dei venti e del fatto che parte dell’impianto è già chiuso (Casallona). Sono ricercati ed analizzati ogni anno i parametri fondamentali per determinare se sono in atto emissioni di tipo pericoloso o molesto, quali ammoniaca, composti organici solforati, sostanze organiche volatili e fibre aerodisperse d’amianto. I punti d’analisi per monitorare la qualità dell’aria, concordati con ARPA sono riportati in Figura 25.

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Figura 24 –Punti monitoraggio emissioni diffuse fino al 2007 Figura 25 –Punti monitoraggio emissioni diffuse dal 2008

Dalle indagini analitiche i parametri ricercati sono risultati al di sotto della soglia di rilevabilità strumentale e dei limiti normativi. Di seguito sono riportati, a dimostrazione di quanto affermato, solo gli andamenti della dispersione di fibre d’amianto in quanto è nota a tutti la sua pericolosità.

anno data campionamento unità di misura Limite

DM 06.09.94 POS1 POS2 POS3 POS4 POS5 POS6 POS7

2007 27/11 - 29/12/2007 ff/l 20 <0,4 0,40 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4

2008 22-23/11/2008 ff/cm3 0,02 <0,001 <0,001 <0,001 <0,001 <0,001 <0,001 <0,001

2009 5-9/10/2009 ff/cm3 0,02 <0,001 <0,001 <0,001 <0,001 - - -

Tabella 12 – Monitoraggio amianto

Emissioni convogliate Per quanto riguarda le emissioni convogliate tipiche dell’impianto, va ricordato che nel sito non sono smaltiti rifiuti putrescibili che possono generare odori molesti. Ciò nondimeno, per disposizione autorizzativa, sono presenti alcuni esalatori per il monitoraggio delle eventuali emissioni. ASA realizza le analisi sulle emissioni convogliate, affidandole a laboratori esterni, ricercando i parametri definiti dall’autorizzazione con cadenza annuale in corrispondenza dei pozzi di monitoraggio.

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Figura 26 – Pozzi di monitoraggio

In considerazione del fatto che sulle emissioni convogliate non vi sono limiti specifici (come quelli dell’emissioni diffuse) e che i risultati delle analisi non hanno mai evidenziato emissioni significative, quali CH4 e Mercaptani, non vengono riportati i dati. Odori Le fonti degli odori sgradevoli sono 2: la discarica in attività e le 2 vasche di raccolta del percolato (rilancio e accumulo) precedentemente descritte. L’impatto della discarica è assai limitato, in quanto non sono smaltiti nell’impianto rifiuti putrescibili (quali ad es. i rifiuti solidi urbani). Inoltre la suddivisione in lotti consente la procedura di copertura (Capitolo 2) che riduce ulteriormente la diffusione di eventuali odori nell’aria. L’impatto delle vasche di percolato è dovuto a 2 fattori: l’accumulo del percolato stesso e il suo rimescolamento durante l’arrivo in vasca dai lotti e il carico nelle autobotti. Per attenuare la diffusione di odori si è provveduto alla copertura delle vasche (riducendo il primo fattore) e all’ installazione di un impianto di trattamento chimico a 2 stadi per la vasca di rilancio e di un impianto di trattamento chimico/fisico a 3 stadi per la vasca d’accumulo. Il funzionamento degli impianti è automatico mediante timer o flussostato posto sulla tubazione d’ingresso del percolato in arrivo. Gli interventi realizzati hanno consentito una notevole diminuzione degli odori sgradevoli emessi dall’attività, localizzati attualmente solo in prossimità del fronte di coltivazione della discarica e in prossimità delle vasche di raccolta del percolato.

Figura 27 – Impianti trattamento odori

L’impianto di trattamento chimico impiega materiale granulare a base di carboni attivi che assorbono le sostanze odorigene. I cattivi odori sono generati, principalmente, dalla presenza nei vapori del percolato di ammoniaca sostanze solforate. Per eliminare dette sostanze, l’impianto di trattamento chimico fisico utilizza l’acido solforico per l’ammoniaca e la soda e l’ipoclorito di sodio per le sostanze a base di zolfo. Qui di seguito si riporta una tabella indicante i quantitativi acquistati nel corso degli ultimi tre anni:

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ANNO QUANTITA’ (kg) Ipoclorito Acido solforico Idrossido di Sodio Materiale granulare

2007 7.230 1.360 3.870 362 2008 5.940 2.670 4.020 620 2009 3.500 3.970 1.300 1.050

Tabella 13 – Consumo reagenti negli impianti di trattamento vapori

Polveri Per quanto riguarda le polveri, l’impatto della discarica è dovuto al passaggio dei mezzi nelle vie di percorrenza. Gli eventuali rifiuti polverulenti sono infatti conferiti obbligatoriamente in confezioni chiuse, per cui è praticamente assente lo sviluppo di polveri ascrivibili a detti rifiuti. ASA, al fine di limitare lo sviluppo e la dispersione delle polveri nell’aria, a seguito del passaggio mezzi, ha adottato 2 procedure:

• bagnatura delle vie interne dell’azienda, intensificate nella stagione estiva; • la pulizia delle strade asfaltate (Area servizi via Saliceto 43 e 45 e collegamento tra le due)

mediante un’autospazzatrice aziendale o in caso di necessità ricorrendo a ditte esterne specializzate.

L’applicazione costante di queste operazioni risulta efficace.

Aspetti ambientali non significativi Qui di seguito si dà rapidamente conto degli aspetti ambientali valutati come “non significativi”, che comunque fanno parte dei programmi di valutazione e sorveglianza nel sito. Sono di seguito classificati come "diretti", ovvero su cui ASA può esercitare un controllo diretto, e "indiretti", ovvero sui quali ASA esercita un controllo indiretto, in quanto dipendenti da terzi. DIRETTI Scarichi nelle acque (Acque per usi civili) L’impianto è allacciato alla rete di distribuzione dell’acqua potabile del comune di Castel Maggiore (fornitore HERA). L’impianto è provvisto di servizi igienici per il personale, i cui scarichi sono convogliati in fosse Imhoff e fossa settica. Le destinazioni finali sono: • Per S. Alessandro, impianto di sub – irrigazione (autorizzata dall’autorizzazione vigente); • Per Casallona, fossa Imhoff periodicamente svuotata. Emissioni in aria (Impianto di riscaldamento) L’impianto di riscaldamento civile è costituito da due generatori termici per i due immobili adibiti ad uffici. Essi funzionano a GPL, e per la loro potenzialità sono assimilabili a normali impianti di riscaldamento per piccole utenze (25 e 24 kW). Smaltimento rifiuti (rifiuti domestici) ASA non è in grado di quantificare la produzione di rifiuti, conferiti al servizio pubblico di raccolta, derivanti dalle attività di ufficio. È comunque incentivato il riciclaggio dei materiali tipo carta e contenitori in plastica Utilizzo risorse Poiché le attività di abbancamento dei rifiuti sono appaltate a una ditta esterna, non è possibile eseguire un monitoraggio sui consumi delle risorse in ordine a questa attività (es. gasolio, oli lubrificanti).

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Per le attività di discarica e degli uffici, direttamente gestite, sono qui sotto riportati i consumi degli ultimi tre anni.

Energia Elettrica (kWh)

GPL (l)

Acqua (m3)

2007 148.272 3.400 1.818 2008 137.015 8.301 1.427 2009 138.629 6.502 777

Tabella 14 – Consumo energetici

Il consumo di acqua è riferito a quella di rete (potabile) e il suo impiego è per uso civile e industriale (impianto abbattimento odori chimico fisico tipo “scrubber”), nel 2009 si registra un calo sostanziale, a dimostrazione del raggiungimento dell’obbiettivo ambientale prefissato. Per gli altri usi industriali (lava cassoni, lava ruote, irrigazione e bagnatura piste) è adoperata l’acqua di seconda pioggia, di cui non è possibile quantificarne il consumo. In ASA è presente anche un pozzo artesiano, il cui emungimento non è mai stato necessario, potendo sfruttare la acque di recupero. I valori di energia elettrica indicati in tabella, sono riferiti all’utilizzo per l’ufficio e industriale (funzionamento pompe sollevamento percolato, impianti abbattimento odori, irrigazione). Il GPL è impiegato unicamente per riscaldare gli uffici direzionali. Impatto visivo Per quanto riguarda l’impatto visivo, l’impianto è certamente riconoscibile dalla autostrada A13 (Bologna – Padova, in corrispondenza dello svincolo di BO Interporto). La massima sopraelevazione prevista dell’impianto sarà di 2.5 metri superiore al piano campagna, rastremato verso i confini, allo scopo di creare una collina artificiale. Questioni di trasporto e viabilità Il sito si trova in vicinanza di importanti e trafficate vie di percorrenza di mezzi leggeri e pesanti (trasversale di pianura, SP 45, casello autostradale Bologna Interporto dell’autostrada A13); si può quindi affermare che il traffico veicolare indotto dall’impianto non alteri in modo apprezzabile la viabilità dell’area. Emergenze A parte le emergenze di carattere infortunistico, per il quale esiste un apposito piano di intervento come previsto dalla Legge (D.Lgs. 81/08), e per l’assolvimento del quale i dipendenti ASA hanno frequentato appositi corsi di formazione, nel sito sono stati valutati diversi tipi di emergenza di natura ambientale. Alcuni di questi rientrano nei casi previsti dall’Autorizzazione all’esercizio dell’impianto (ad es. il piano di emergenza per le acque sotterranee e per le emissioni diffuse); altri sono stati elaborati da ASA ed inseriti nel Piano generale di emergenza, facente parte della documentazione del Sistema di Gestione Ambientale. Sono state considerate le seguenti emergenze:

• Lo sversamento accidentale dei rifiuti dagli automezzi di trasporto sulle aree e sulle piste di servizio;

• Fuoriuscita di percolato dal sistema di impermeabilizzazione della zona di smaltimento, dalle tubazioni perimetrali di convogliamento, dalla vasca d’accumulo del percolato, durante le operazioni di allacciamento delle autobotti;

• Rottura accidentale dell’impermeabilizzazione della discarica durante l’operazioni di abbancamento;

• Reazioni chimiche dei rifiuti;

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• Rottura dell’imballo dei rifiuti contenti amianto; • Incidenti ai mezzi veicolari in transito sulla autostrada A 13 al confine con l'impianto; • Incendi di qualsiasi natura. Per la gestione di queste emergenze è operativa nel sito una squadra appositamente addestrata, e nella malaugurata ipotesi dell’accadimento di questi eventi si conoscono le azioni da intraprendere, che fin’ora non si sono mai verificate. Il sito è inoltre provvisto di Certificato di Prevenzione Incendi, rilasciato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Bologna, per il deposito di GPL (impianti termici di riscaldamento uffici) e per le attività di deposito di gasolio, a servizio dei mezzi di movimentazione e sistemazione rifiuti, pur se gestito da terzi. Effetti sulla fauna Dal momento che nell’impianto non sono smaltiti rifiuti putrescibili, il richiamo di animali ed insetti è praticamente assente. Dato che l’impianto rappresenta, però, un’area protetta e riparata, si notano numerose presenze di volatili (fagiani) ed altri mammiferi (lepri, donnole, nutrie), che possono nidificare praticamente indisturbati. Amianto Nel sito non sono presenti manufatti con amianto, ad esclusione dei rifiuti a base di cemento-amianto bonificato smaltiti. Essi sono conferiti confezionati, chiusi, ed il loro definitivo interramento, eseguito alla fine di ogni giornata lavorativa, scongiura possibili rilasci di fibre nell’ambiente. Questa circostanza è confermata dai monitoraggi ambientali eseguiti periodicamente che mostrano come la concentrazione di fibre libere di amianto sia inferiore alla soglia di rilevabilità strumentale. PCB, PCT I PCB (policloro bifenili) e i PCT (policloro trifenili) sono sostanze che venivano un tempo impiegate come fluidi di raffreddamento nei trasformatori elettrici. Nell’impianto non sono presenti apparecchiature o strumentazioni che li contengono. Il limite stabilito per legge nei rifiuti conferiti deve essere obbligatoriamente inferiore a 10 mg/kg. Questo valore è periodicamente testato nell’ambito dei piani analitici di controllo dei rifiuti. Dati meteoclimatici ed ambientali Presso il sito è attiva una centralina meteo in grado di registrare i dati fondamentali del clima, quali il livello di precipitazioni, la temperatura minima e massima, la direzione e velocità del vento (utile per il piano di monitoraggio delle emissioni diffuse), l’umidità relativa dell’aria. I dati raccolti sono visibili a tutti presso il sito: http://www.hera-meteo.it/page/station.aspx?ids=4.

Figura 28 – Centraline meteo

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Reclami Nel corso degli ultimi 3 anni non si sono avuti reclami dovuti all’attività dell’impianto. Rumore La classificazione acustica assegnata all’area è di classe III, così come definita nel piano di zonizzazione acustica a cura del Comune di Castel Maggiore. Al fine di verificare i limiti massimi di emissione assoluti e differenziali, è stata effettuata, nel febbraio 2009 indagine acustica a cura dell’Ing. Ravaldi Fabrizio, Tecnico in Acustica (BO n. PG 0089908 del 30/05/2002). La relazione finale del 16/02/2009 ha affermato che l’impatto acustico aziendale è rispetta i limiti della relativa classe. Dichiarazione PRTR La Dichiarazione PRTR (Pollutant Release and Transfer Register) il cui riferimento normativo principale è il Regolamento (CE) n. 166/2006 prevede che gli stabilimenti soggetti all’IPPC (D.Lgs 18.02.2005 n. 59) trasmettano all'Autorità Competente i dati caratteristici relativi all’impianto e alle emissioni in aria e acqua, dell'anno precedente. Nell’anno 2007 ASA ha presentato la dichiarazione, dimostrandosi al di sotto delle soglie previste per effettuare tale dichiarazione. Nell’anno 2008 ASA non ha presentato la dichiarazione non raggiungendo i limiti previsti per la comunicazione. Per l’anno 2009 ASA ha rivalutato le emissioni e, mostrandosi sempre sotto soglia, non effettuerà la denuncia.

INDIRETTI Bilancio e comportamento ambientale di appaltatori e fornitori Nell’ambito del proprio sistema di Gestione Ambientale ASA obbliga i propri fornitori di merci e servizi (es. impresa di movimentazione e sistemazione dei rifiuti, imprese di manutenzione, ecc.) al rispetto di regole prefissate, mediante sottoscrizione e assunzione di responsabilità da parte delle imprese esecutrici. Vengono inoltre periodicamente eseguiti controlli sul rispetto delle procedure prefissate. Le prescrizioni cui le imprese devono adeguarsi sono principalmente relative al rispetto della normativa di sicurezza, ma contengono anche indicazioni ed obblighi di natura ambientale, quali ad esempio la gestione dei rifiuti prodotti durante l’esecuzione delle attività operative e di manutenzione, la pulizia dei mezzi dopo l’intervento sulle aree della discarica, il comportamento in situazioni anomale o di emergenza. Servizi di assicurazione Nell’esercizio della propria attività, ASA ha stipulato polizze di assicurazione RC Inquinamento che coprono danni involontariamente causati a terzi in conseguenza d’inquinamento derivante dall’attività dell’impianto. L’assicurazione comprende le spese per interventi urgenti e temporanei in caso di inquinamento o di pericolo.

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5. INDICATORI Questi aspetti della Dichiarazione Ambientale rappresentano una novità, e sono collegati all’emanazione del Regolamento cosiddetto "Emas III" (Reg. CE n° 1221/2009) che richiede per tutte le organizzazioni che intendono registrarsi EMAS una analisi più approfondita, al fine di fornire informazioni più complete, sottoforma di indicatori di prestazioni ambientali, riferite alla produzione o attività del sito. Dato il recente periodo di vigenza del Regolamento (approvato nel Dicembre scorso), non esistono ancora, né a livello Italiano né Europeo, dei parametri di settore che possano guidare nell’individuazione degli indicatori tipici delle discariche. Di conseguenza si valutano quelli del Regolamento: 1. Efficienza energetica 2. Efficienza dei materiali 3. Acqua 4. Rifiuti 5. Biodiversità 6. Emissioni. Il risultato che si ottiene è dato dal rapporto fra uno dei sei campi definiti e il parametro produttivo preso a riferimento (es. produzione totale annua di percolato o rifiuti smaltiti). La significatività degli indicatori rifiuti, acqua e biodiversità non è giudicata rappresentativa delle grandezze caratteristiche dell’attività di ASA, per le seguenti ragioni:

• rifiuti prodotti (percolato) è dipendente dalla piovosità e dalla superficie esposta e non direttamente dal parametro produttivo (rifiuti smaltiti);

• acqua ha un uso prevalentemente civile, dipendente esclusivamente dal numero di persone presenti;

• la biodiversità è “utilizzo del terreno espresso in m2 di superficie edificata”. Da tale definizione si evince l’inutilità di calcolare l’indicatore in quanto ASA nasce dal recupero di una cava di argilla (sito industriale in dismissione) e non su un terreno agricolo. Inoltre, al termine della gestione dell’impianto di discarica, la destinazione d’uso dell’area è identificata, da autorizzazione, come “agricola generica, senza produzioni alimentari umane o zootecniche”.

Ciononostante si è provveduto a calcolarli.

Anno tot rifiuti in uscita / tot rifiuti in ingresso 2007 0,082 2008 0,138 2009 0,138

Tabella 15 – Indicatori rifiuti

Anno m3acqua consumata / tot rifiuti in ingresso 2007 0,009 2008 0,007 2009 0,004

Tabella 16 – Indicatori acqua

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Anno Sup. discarica in esercizio / sup. discarica totale 2007 0,190 2008 0,241 2009 0,286

Tabella 17 – Indicatori biodiversità

In riferimento alle caratteristiche tecnologiche dell’impianto ASA, risulta significativo paragonare le due grandezze consumo di energia elettrica (relativamente all’indicatore “efficienza energetica”) e consumo materiale per trattamento vapori delle vasche del percolato (relativamente all’indicatore “efficienza dei materiali”) con la produzione annua di percolato in quanto:

• il consumo di energia elettrica di ASA è dovuto, nella quasi totalità, al funzionamento delle pompe di aggottamento e rilancio del percolato.

• Il funzionamento degli impianti di trattamento vapore delle vasche del percolato è dovuto alla pompaggio di tale rifiuto e quindi direttamente proporzionale alla sua quantità nelle vasche.

Efficienza energetica Da tale indicatore è escluso il consumo di GPL utilizzato x il riscaldamento degli uffici (dipendente esclusivamente dall’andamento stagionale) quindi, si utilizza la grandezza energia elettrica consumata, il cui uso predominante è quello industriale. Il rapporto tra il consumo d’energia elettrica e la produzione di percolato presenta il seguente andamento:

Anno Indicatore 2007 9,02 kWh/m3 2008 5,05 kWh/m3 2009 5,16 kWh/m3

Tabella 18 – Indicatori efficienza energetica

I valori delle grandezze considerate, degli ultimi 3 anni, sono reperibili all’interno della presente dichiarazione Il picco di consumo del 2007 è da imputarsi al cambio di contatori da parte del gestore, che nell’occasione ha rilevato la sfasatura dell’impianto. Il consumo dell’energia elettrica è tendenzialmente aumentato nel corso degli ultimi due anni, in conseguenza dell’aumentata attività e del funzionamento delle stazioni di sollevamento (pompe percolato). Efficienza dei materiali L’andamento del rapporto tra consumo materie per trattamento vapori e il quantitativo di percolato è il seguente:

Anno Indicatore 2007 0,78 kg/m3 2008 0,49 kg/m3 2009 0,36 kg/m3

Tabella 19 – Indicatori efficienza materiali

I valori delle grandezze considerate, degli ultimi 3 anni, sono reperibili all’interno della presente dichiarazione Risulta evidente il calo dell’indice, a parità di prestazioni degli impianti. Tale performance si giustifica con l’applicazione di un piano di monitoraggio, volto a controllare la variazione del contenuto di sostanze odorigene nel vapore e conseguente settaggio dell’impianto.

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Emissioni Nelle tabelle seguenti si riporta il calcolo delle emissioni dei gas "serra" emessi dal corpo della discarica. Nell'ambito delle operazioni di monitoraggio vengono effettuate misure di portata ed analisi chimiche, come visto precedentemente.

GWP3 CO2 (t/anno)

CO2 da metano (= 21 CH4) (t/anno)

Totale (t/anno)

2008 40,857 1.262,100 1.302,957 2009 14,698 416,100 430,798

Tabella 20 – emissioni gas serra

Si è scelto di limitare l'indagine ai parametri "Metano" ed "Anidride carbonica", in quanto sono i principali gas serra emessi, pur se in modesta quantità, dal corpo della discarica attraverso gli esalatori. Come si vede, l'impianto continua ad essere considerabile "sotto soglia" per la dichiarazione PRTR. ricordiamo infatti che la soglia per la CO2 è di 100.000 ton/anno mentre quella del metano è di 100 ton/anno. Inoltre, secondo i calcoli e le stime eseguite, l'impianto ha, sotto il profilo delle emissioni "gas serra" un impatto nel 2009 inferiore a quello del 2008. Si conta di ripetere il monitoraggio nel corso del 2010, anche al fine di disporre di dati maggiormente indicativi e meno "penalizzanti", dato che le stime fatte per questi calcoli hanno probabilmente alcuni valori in eccesso. Riguardo alle emissioni di SO2, NOx e PM non sono stati considerati per indisponibilità di dati, perché sono parametri non caratterizzanti dell’impianto, ed infatti non sono previsti monitoraggi su tali composti.

3 GWP (potenziale di riscaldamento globale) concepito per meglio definire l’apporto che ogni determinato gas serra fornisce al fenomeno del riscaldamento globale. Rappresenta il rapporto fra il riscaldamento globale causato in un determinato periodo di tempo da una particolare sostanza ed il riscaldamento provocato dalla CO2 nella stessa quantità. Così definendo il GWP della CO2 pari a 1, il CH4 ha GWP pari a 21.

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6. OBIETTIVI AMBIENTALI Gli obiettivi ambientali sono i traguardi che ASA si pone per il miglioramento continuo di processi e prestazioni ambientali, relativi all’attività del sito. Il Direttore Tecnico fissa gli obiettivi ambientali futuri in funzione degli impatti più importanti valutati e delle eventuali richieste di terze parti, dei programmi di sviluppo della società, tenendo conto delle risorse disponibili. Inoltre verifica lo stato di quelli pregressi. Di seguito sono descritti in forma succinta lo stato d’avanzamento degli obiettivi già fissati e di quelli futuri (prossimi tre anni). Tutti gli obiettivi ambientali sono sotto la responsabilità del Direttore Tecnico.

Obiettivi pregressi OBIETTIVO DESCRIZIONE STATO AVANZAMENTO VANTAGGI AMBIENTALI

Mitigazione odori percolato

Rendere totalmente automatico il funzionamento degli impianti di abbattimento odori presenti nelle vasche del percolato

L’obiettivo non è stato raggiunto perché la variazione stagionale della composizione dei vapori del percolato porta a variazioni di tempi di funzionamento e parametri di abbattimento. È stato comunque elaborato un piano di manutenzione, da cui si sono riscontrate le conclusioni sopra esposte, recepito nel Sistema di Gestione Ambientale. Inoltre per garantire l’efficacia di detto piano ASA ha acquistato uno strumento di misura per rilevare la presenza di composti particolarmente odorigeni e presumibilmente presenti nelle emissioni (ammoniaca e acido solfidrico) in modo tale da poter intervenire tempestivamente sugli impianti se la loro concentrazione dovesse superare il limite di percettibilità. È stata variata anche la qualità di granuli per il funzionamento dell’impianto della vasca di rilancio. La caratteristica di tale carica è una maggiore efficienza in presenza di elevate % di umidità, prerogativa dei vapori del percolato.

Non si percepiscono odori sgradevoli nell’aria.

Sistemazione aree di servizio

Realizzazione nuovo lava ruote, asfaltature strada transito mezzi

Obiettivo raggiunto L’asfaltatura ha ridotto la produzione di polveri. Il nuovo lava ruote permette di utilizzare acqua di recupero al posto di quella di rete

Rinaturalizzazione Casallona

Piantumazione essenze autoctone

L’obiettivo sta per essere raggiunto. Si prevede la sua conclusione entro fine Marzo 2010

Miglior impatto visivo.

Video sorveglianza

Installazione videocamere nei punti d’ingresso

Obiettivo raggiunto Maggior controllo dell’impianto contro eventuali intrusioni

Captazione percolato

Rendere totalmente automatico il funzionamento degli impianti di captazione del percolato

Obiettivo raggiunto per S.Alessandro Obiettivo abbandonato per Casallona in quanto la produzione di percolato è scesa a livelli tali che il Direttore Tecnico ha deciso superfluo questo intervento

Verifica immediata di eventuali malfunzionamenti dell’impianto e tempestivo intervento per evitare danni maggiori

Sito internet Obiettivo raggiunto. Per visionare informazioni sull’azienda, si può visionare il sito: http://www.gruppohera.it/gruppo/attivita_business/business_ambiente/impianti/-smaltimento selezionando: ASA discarica di Castel Maggiore (BO)

Miglior visibilità sull’operato aziendale

Recupero scorie Vagliatura scorie a pezzatura definita, maturazione all’aria. Analisi chimiche per verificare eventuali modalità di recupero

Obiettivo raggiunto. Le conclusioni dell’analisi condotte sono riportate nella relazione finale dell’Università degli Studi di Bologna

Minor quantità di rifiuti destinati alla discarica

Sperimentazione DOC/TOC

Aumento autorizzativo dei limiti di concentrazione DOC e TOC nei rifiuti. Monitoraggio parametri individuati come indicatori.

Obiettivo in fase di conclusione. Finita la fase di monitoraggio. Il Direttore Tecnico ha incaricato uno studio tecnico esterno per stendere una relazione e trarre le conclusioni entro giugno 2010.

Dimostrare che non vi è relazione tra la concentrazione dei parametri nei rifiuti e la produzione di biogas

Produzione percolato

Riduzione produzione del percolato tramite la realizzazione della copertura

Obiettivo in fase di realizzazione. Il termine dell’obiettivo coinciderà con la chiusura della discarica ovvero 2013.

Riduzione di produzione del percolato. La nuova copertura autorizzata consente di non utilizzare materie prime come sabbia e argilla, ma materiale di recupero.

Tabella 21 – Obiettivi ambientali pregressi

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Obiettivi futuri OBIETTIVO DESCRIZIONE STATO AVANZAMENTO VANTAGGI AMBIENTALI

Digitalizzazione Sistema Gestione Ambientale

Non saranno più distribuite copie cartacee del Sistema di Gestione Ambiente. Tutto il materiale è disponibile sul server aziendale.

L’obiettivo sarà raggiunto entro Giugno 2010

Riduzione consumo carta. Facilità di consultazione per tutti i dipendenti ASA, anche quelli non direttamente coivolti nella gestione ambientale del sito.

Sperimentazione Respirometrica

Ricerca di un metodo alternativo a quello attuale (non riconosciuto a livello tecnico, ma autorizzato) per la determinazione della non putrescibilità dei rifiuti

Giugno 2010: individuazione metodo alternativo, contatto con i nostri laboratori di fiducia per istituire un protocollo di sperimentazione. Luglio 2010: inizio sperimentazione. Febbraio 2011: fine sperimentazione. Aprile 2011 conclusioni ed eventuale richiesta alla Provincia di Bologna di modifica autorizzativa per impiegare il nuovo metodo.

Miglioramento tecnico per il controllo dei rifiuti in ingresso.

Analisi di rischio per richiesta di deroghe.

Verificare in base ai dati a disposizione di ASA quale sarebbe l’impatto della discarica se si richiedessero limiti superiori a quelli previsti.

Gennaio 2010: incarico a studio tecnico esterno di realizzare l’analisi. Gennaio/Febbraio 2010: raccolta dati per elaborazione. Aprile 2010: conclusioni, presentazione a Provincia di Bologna per richiesta di eventuale innalzamento dei limiti di accettazione.

Accettazione di rifiuti prodotti localmente che attualmente sono smaltiti all’estero.

Studio geotecnico e geomeccanico corpo di discarica.

Realizzazione di due caratoggi in discarica, prove meccaniche di laboratorio sulle carote

Gennaio 2010: incarico professionisti esterni. Gennaio/Febbraio 2010: realizzazione sondaggi. Aprile 2010: risultati prove di laboratorio, stesura relazione.

Creazione di bibliografia per discariche tipo ASA (attualmente inesistente), per eventuali nuovi progetti di discariche analoghe.

Studio di ampliamento discarica in sopra elevazione

Realizzazione progetti

Gennaio 2010: incarico professionisti esterni. Marzo 2010: realizzazione progetto. Aprile 2010: presentazione progetto Provincia di Bologna.

Realizzazione di una “nuova” discarica in un sito già ambientalmente interessato e possibilità di dare continuità al servizio di smaltimento.

Analisi qualità aria

Analisi della qualità dell’aria ricercando parametri diversi da quelli autorizzativi.

Maggio 2010: scelta parametri da ricercare. Maggio 2010: monitoraggio Luglio 2010: ricevimento certificati d’analisi e valutazione dei dati ottenuti.

Approfondire la conoscenza dell’impatto della discarica sull’ambiente circostante.

Tabella 22 – Obiettivi ambientali futuri