DICEMBRE 2017 PARROCCHIE N.S. ASSUNTA E N.S. DELLA … · anziana! C'è chi dice auguri a tutti, ma...

16
1 A COSA SERVONO GLI AUGURI? PARROCCHIE N.S. ASSUNTA E N.S. DELLA NEVE OVADA Perché tutti possano conoscere e partecipare DICEMBRE 2017 Le parole più diffuse e frequenti in questi giorni sono queste: Buon Natale, Buone Feste, Auguri, Buon Anno. Anzi meglio Buone Feste o Auguri perché più laico, meno di parte; mentre Buon Natale potrebbe sembrare troppo confessionale e quindi di parte! Ma a che cosa servono queste parole? Servono a farci sentire di più il valore di queste festività, il loro significato più vero? Servono a farci vivere meglio il Natale o l'Anno Nuovo? Servono a farci sentire più vicini tra noi? Servono a colmare solitudi- ni o superare problemi? Qualcuno potrebbe dire: sono un augurio, un auspicio, esprimono speranza, un futuro migliore. Questo è sempre bene sperarlo ed auguralo! E' vero. E' bello. Ma è poco! Troppo poco! Natale chiede di più perché "il festeggiato", cioè Gesù Cristo, ha fatto di più! Non si è limitato a fare auguri o mandare biglietti, ma si è coinvolto, si è fatto presente fisi- camente, ha toccato, ha guarito, ha consolato, ha sfamato, si è fatto vicino, ha per- donato, ha dato la vita ….. "Buon Natale" non può essere solo una parola con la quale ci scarichiamo la coscienza… Il Natale buono o le Feste buone le facciamo noi se, come Gesù, ci mettiamo la fac- cia, le mani, il cuore, la nostra vita con gli altri; gesti, opere, scelte; presenza che cambia le cose perché ama; così il Natale diventa veramente buono per gli altri e così pure l'anno, che non è in mano al destino, ma è nelle nostre mani e in quelle di Dio. C'è chi manda biglietti o sms in quantità, ma non va a trovare la propria madre anziana! C'è chi dice auguri a tutti, ma non condivide nemmeno un panettone con i vicini bisognosi! C'è chi fa addobbi in abbondanza, ma non va neanche a Messa a Natale e non da neppure 10 euro per una iniziativa di carità; c'è chi invita per essere a sua volta invitato, ma se dovesse invitare un profugo o un povero, che non pos- sono a loro volta invitare, trova scuse di igiene o di non conoscenza di chi viene in casa. Diciamo pure buon Natale e ve lo diciamo anche noi sacerdoti. Ma ricordiamoci che non basta, che è troppo poco… facciamo di più … come ha fatto Gesù! Don Giorgio, Don Gianluca, Don Salman

Transcript of DICEMBRE 2017 PARROCCHIE N.S. ASSUNTA E N.S. DELLA … · anziana! C'è chi dice auguri a tutti, ma...

Page 1: DICEMBRE 2017 PARROCCHIE N.S. ASSUNTA E N.S. DELLA … · anziana! C'è chi dice auguri a tutti, ma non condivide nemmeno un panettone con i vicini bisognosi! C'è chi fa addobbi

1

A COSA SERVONO GLI AUGURI?

PARROCCHIE

N.S. ASSUNTA E

N.S. DELLA NEVE

OVADA

Perché tutti possano conosceree partecipare

DICEMBRE 2017

Le parole più diffuse e frequenti in questi giorni sono queste: Buon Natale, BuoneFeste, Auguri, Buon Anno. Anzi meglio Buone Feste o Auguri perché più laico, menodi parte; mentre Buon Natale potrebbe sembrare troppo confessionale e quindi diparte!Ma a che cosa servono queste parole? Servono a farci sentire di più il valore diqueste festività, il loro significato più vero? Servono a farci vivere meglio il Natale ol'Anno Nuovo? Servono a farci sentire più vicini tra noi? Servono a colmare solitudi-ni o superare problemi? Qualcuno potrebbe dire: sono un augurio, un auspicio, esprimono speranza, unfuturo migliore. Questo è sempre bene sperarlo ed auguralo! E' vero. E' bello. Ma è poco! Troppo poco!Natale chiede di più perché "il festeggiato", cioè Gesù Cristo, ha fatto di più! Non siè limitato a fare auguri o mandare biglietti, ma si è coinvolto, si è fatto presente fisi-camente, ha toccato, ha guarito, ha consolato, ha sfamato, si è fatto vicino, ha per-donato, ha dato la vita ….."Buon Natale" non può essere solo una parola con la quale ci scarichiamo lacoscienza… Il Natale buono o le Feste buone le facciamo noi se, come Gesù, ci mettiamo la fac-cia, le mani, il cuore, la nostra vita con gli altri; gesti, opere, scelte; presenza checambia le cose perché ama; così il Natale diventa veramente buono per gli altri ecosì pure l'anno, che non è in mano al destino, ma è nelle nostre mani e in quelle diDio.C'è chi manda biglietti o sms in quantità, ma non va a trovare la propria madreanziana! C'è chi dice auguri a tutti, ma non condivide nemmeno un panettone con ivicini bisognosi! C'è chi fa addobbi in abbondanza, ma non va neanche a Messa aNatale e non da neppure 10 euro per una iniziativa di carità; c'è chi invita per esserea sua volta invitato, ma se dovesse invitare un profugo o un povero, che non pos-sono a loro volta invitare, trova scuse di igiene o di non conoscenza di chi viene incasa.Diciamo pure buon Natale e ve lo diciamo anche noi sacerdoti. Ma ricordiamoci chenon basta, che è troppo poco… facciamo di più … come ha fatto Gesù!

Don Giorgio, Don Gianluca, Don Salman

Page 2: DICEMBRE 2017 PARROCCHIE N.S. ASSUNTA E N.S. DELLA … · anziana! C'è chi dice auguri a tutti, ma non condivide nemmeno un panettone con i vicini bisognosi! C'è chi fa addobbi

2

Pag. 01 - A cosa servono gli auguriPag. 02 - Archivio Parrocchiale - Pellegrini in Terrasanta: quattro testimonianzePag. 04 - Festa patronale di San Paolo Della CrocePag. 05 - Gruppo Famiglia - L’Oratorio: un Servizio poco considerato - Agesci: tempo di discernerePag. 06 - San Lorenzo - Costa D’Ovada

Pag. 07 - La Caritas di Ovada - Rapporto della Caritas di Roma: Roma capitale dei nuovi poveri, ecco chi soffre di piùPag. 08 - Povertà nel mondo: si vive con due dollari al giorno?Pag. 09 - Dal messqaggio del Santo Padre Francesco per la I° giornata dei poveri 19 novembre 2017Pag. 10 - L’Oratorio Votivo compie 70 anni

Pag. 11 - Chiesa di mattoni no, chiesa di persone si ... - Fiera di San Paolo Della Croce 5° edizione - GrillanoPag. 12 - Madre Maria Teresa Camera: 200 anni di vita - Mostra storica sulla diocesi di AcquiPag. 13 - Istituto Santa Caterina: “Qualcosa di bello” - Dal Centro Missionario San PaoloPag. 14 - Anniversario MatrimoniPag. 15 - Pellegrinaggi ie gitePag. 16 - Celebrazioni nelle Festività Natalizie

ARCHIVIO PARROCCHIALE

INDICE

Oliveri EmilyBruzzone Caterina

Esposti Neythan Edoardo

Repetto RosaLissoni OresteSciutto MariaBottero PaolaCalì Antonino

Revelli MaddalenaGiglio Ada Battistina

Bersi GiacintoOddone Colomba Santina

Badano MariaCardona AldoIcardi Flavia

Berta AngeloOlivieri Fabrizia

Dogliero MariannaFrascara CarmenSubrero Pasquale

Baiardi Aldo FrancescoBriata Silvia

Camera LuigiMassola IolandaAngeleri Teresina

Bono Rosa

FUNERALI OVADA

BATTESIMI OVADA

Parrocchie N.S. Assunta e N.S. della Neve. Ufficio Parrocchiale Via Santa Teresa n.1 15076 Ovada (AL)tel. 0143 80404 fax 0143 832140 E-mail [email protected] Sito internet www.parrocchiaovada.it

FUNERALI COSTA D’OVADA

In un'Ovada, fredda e imbiancata dalla fede, ha fattoritorno la sera del 2 dicembre il gruppo di circa 50 personeproveniente dal pellegrinaggio nella Terrasanta, ma l'ecodi quel viaggio, nello spirito e nel cuore, permane comeuno status di grazia. A coloro che chiedono "Come èandata? E' stato bello?", è difficile rispondere in modo sin-

tetico. Viene spontaneo dire: "Andateci di persona, appe-na possibile!". L'attesa per questo viaggio era tanta, tantele attese, ma lo svolgimento è andato ben oltre: puntualee sicuro il responsabile Don Giorgio, che ha condiviso condon Roberto gli aspetti spirituali e religiosi, coinvolgente epreparatissima la guida Gabi, collaborativi e solidali i rap-

Bono ElioNervi Maggiorina

Nervi Ippolito

Oliveri Matteo - Viglione Elisabetta

MATRIMONI OVADA

PLLEGRINI IN TERRASANTA: QUATTRO TESTIMONIANZE

Page 3: DICEMBRE 2017 PARROCCHIE N.S. ASSUNTA E N.S. DELLA … · anziana! C'è chi dice auguri a tutti, ma non condivide nemmeno un panettone con i vicini bisognosi! C'è chi fa addobbi

3

porti umani in un gruppo eterogeneo, ma attento. Climaottimale … Ma questo potrebbe succedere in ogni altraparte del mondo, Don Giorgio ha avvertito in anticipo: "InTerrasanta le pietre parlano", ma non solo, parlano i monti(in realtà colline) delle Beatitudini, il Tabor, il Carmelo, illago di Tiberiade, il Giordano, luoghi di cui tante volteabbiamo sentito narrare nel Vangeli. Anche le cerimonieliturgiche sono state emotivamente e spiritualmente coin-volgenti: la fiaccolata serale e recita del rosario in tantelingue diverse a Nazareth, il rinnovo delle promesse mat-rimoniali per otto coppie di sposi visibilmente commossi aCana, il rinnovo dei voti per Madre Marisa, Suor Alina eSuor Marisa, la Via Crucis attraverso le vie diGerusalemme, in mezzo ad una folla indaffarata evociante ha rinnovato la solitudine della Croce, l'indif-ferenza di fronte al dolore. Abbiamo toccato con mano leprofonde divisioni che separano ebrei, musulmani, cris-tiani di diverse confessioni: arroccati nelle proprieposizioni, senza lasciare spazio al dialogo, preoccupati didifendere lo status quo. Abbiamo visto barriere ideo-logiche fortissime, con spazi severamente vietati, esoprattutto i km di muro sormontati da filo spinato che re-legano i palestinesi all'angolo, con scarse possibilità di

muoversi se non sotto stretto controllo. Ma proprio aBetlemme, in territorio palestinese, abbiamo assistito allacelebrazione della Messa di Natale di Gesù con canti econ una processione alla grotta. L'eco delle emozioni diun viaggio culturale e spirituale in Terrasantadeve renderci operatori di pace: gli auguri diBuon Natale sono quindi un messaggio difede, di speranza, di amore per il prossimo.

(Luciana)

Un pellegrinaggio in Terrasanta. O forse unviaggio in Israele… o in Palestina?E' difficile descrivere tre esperienze in unviaggio solo, entrati in contatto con luoghistorici e mistici allo stesso tempo, con culturediverse dalla nostra e diverse tra di loro, conusanze, costumi e - perché no? - gastronomiatutte da scoprire.Abbiamo provato a cercare qualche aggettivoe ne abbiamo trovati tre: emozionante, signi-ficativo, interessante.

Emozionante perché - da credenti - abbiamo calpestato laterra in cui è nata e si è adempiuta la Promessa.Promessa di amore, di redenzione e di speranza. E l'e-mozione si è fatta sentire spesso.Significativo perché siamo entrati in contatto con luoghireali e concreti (qualcuno storicamente certo, qualchealtro più simbolico), densi di significato e di valore, di cuiabbiamo sentito parlare da quando siamo bambini e chesono appunto ricchi di grande significato sotto l'aspettostorico, ma soprattutto religioso.Infine interessante perché abbiamo avuto modo diconoscere, sia pure in maniera molto superficiale, popo-lazioni dalle storie assai diverse tra di loro, dalle tradizionidifferenti, contrassegnati da una situazione di convivenzanon facile e tuttavia determinati a non abbandonare lapropria terra.Alla fine, insieme alle emozioni, ci portiamo a casa unsentimento di gratitudine. A Dio innanzitutto, ma anche aDon Giorgio (organizzatore impeccabile e guida spiritualeprecisa e puntuale), alla nostra guida e a tutti i componen-ti del gruppo, che hanno contribuito a rendere piacevole(ecco un quarto aggettivo) il viaggio.

(Gloria e Giacomo)

Viaggio molto piacevole per la compagnia, momenti reli-giosi piacevoli, " leggeri", bello pregare insieme e seguirele riflessioni proposte con intelligenza, preparazione, abil-ità, da Don Giorgio; bello ascoltare Don Roberto moltocompreso nell'officiare la Messa. Tutto positivo, guida fan-tastica; tempo ottimale, meglio di così non poteva andare.Sono rimasta molto impressionata e commossa durantela visita al Museo dell'olocausto dove, nel Giardino deiGiusti, ho visto la lapide recante il nome di don LuigiMazzarello, con cui sono cresciuta. Sono moltoorgogliosa di questo riconoscimento, ottenuto nel 2012,per ver salvato alcuni ebrei nascondendoli nelle tombe delSantuario della Rocchetta di Lerma.

(Graziella)

Questo era per me il secondo viaggio in Terra Santa edevo dire che se il primo è stato bello ed emozionante,quello appena concluso è stato ancora più bello, emozio-nante e coinvolgente del primo.Ci sono luoghi che trasmettono sensazioni che vannodritte al cuore e anche questa volta mi sono commossa

Page 4: DICEMBRE 2017 PARROCCHIE N.S. ASSUNTA E N.S. DELLA … · anziana! C'è chi dice auguri a tutti, ma non condivide nemmeno un panettone con i vicini bisognosi! C'è chi fa addobbi

4

Tanta gente alla festa del Santo Patrono, ma poca parte-cipazione alla novena : un ritornello che si ripete oramaida anni, in quanto sono lontani quei ricordi di quando lenovene venivano celebrate alla sera e con gli Ovadesi

quasi tutti presenti nelle panche.Peccato perché in occasione dei 150 anni dellaCanonizzazione del Santo Concittadino il ConsiglioPastorale ha voluto proporre un "qualcosa di speciale"con alcune riflessioni tutte con un filo conduttore.I temi trattati sono stati interessanti: dalla vita alla spiritua-lità, alle figure ovadesi che sono nate e cresciute sulleorme di San Paolo, alla devozione esercitata nel tempo, eche avrebbero meritato una divulgazione maggiore, per-ché in fondo Ovada rimane sempre la terra natale di unSanto.Ritornando invece a San Paolo la Parrocchia N.S.Assunta ricorda questo 150° di canonizzazione con l'alta-re a Lui dedicato sempre illuminato e addobbato, mentreal Santuario di Corso Italia la statua lignea posta a fiancoall'altare recita la frase "Ai piedi del Crocifisso s'impara laScienza dei Santi".E in vista del S. Natale ecco il consiglio di San Paolo trat-to dalle sue Lettere: " Vi annunzio dunque con allegrezzagrande, gaudio nello Spirito Santo nella presente sacro-santa Solennità Natalizia, perché se aprite bene la portadel cuore, nascerà in voi il dolce Gesù e si farà la divinaNatività nel vostro spirito. Animo grande, già sta prossimala nascita del vero sole di giustizia, e perciò tenetevi bensolitaria nel più intimo del vostro spirito, state in sacrosilenzio di fede e di santo amore nel seno del divin Padre,che rinascerete in Cristo Gesù suo Figlio a nuova vita disanto amore (Lettere II 299).Stia ben chiusa nel suo interno, con profondissima cogni-zione dell'orribile suo niente, che in tal forma si celebrerànel suo spirito la divina natività del Verbo divino umanatonel silenzio della notte della santa fede e del santoamore... Stia in profondo raccoglimento, in solitudine inte-riore (Lettere II 297)".

Un messaggio che apre alla Divina Natività e che impo-ne un sacro silenzio di fede per rinascere in Cristo Gesù.

Luisa R.

FESTA PATRONALE DI SAN PAOLO DELLA CROCE

davanti al luogo dove Gesù è nato e dove è stato flagella-to, umiliato e crocifisso.La Via Crucis è stata un momento bellissimo di preghiera,in mezzo all'indifferenza della gente, ai rumori del merca-to e della vita quotidiana di un quartiere musulmano: solopreghiera semplice e senza fronzoli sulla strada di Gesù.Trovo che leggere il Vangelo visualizzando nel ricordo iluoghi in cui si è svolta la vita di Gesù, dia una sensazionedi partecipazione ancora maggiore.Il viaggio è stato importante sia dal punto di vista spiritualeche per la conoscenza della situazione umanitaria e polit-ica di un Paese " difficile" come Israele, dove convivonocon evidenti difficoltà etnie e religioni diverse.Ho avuto la fortuna di fare questo pellegrinaggio con per-sone amiche da sempre, altre che conoscevo poco ealcune che non avevo mai visto, ma si è lo stesso creatoun bel gruppo affiatato e questo ci ha permesso di visitareal meglio la Terra Santa.Come ho detto questo è stato il mio secondo viaggio inIsraele, ma mi piacerebbe tornarci tra qualche anno per-chè penso che un'esperienza di questo tipo possa spiri-tualmente arricchirmi ancora.

(Eliana)

Il Pellegrinaggio in Terra Santa è stato la realizzazione diun desiderio che mi portavo dentro da tanto tempo.Questa esperienza non è paragonabile a nessuna diquelle vissute in normali viaggi di vacanza. E' difficileesprimere a parole le emozioni e sensazioni vissute quo-tidianamente dove alla bellezza dei luoghi visitati ricchi distoria e cultura, si è unita una forte atmosfera spiritualeche mi ha portato a riflettere molto e ha arricchito la miafede. L'emozione piu' forte è stata quella di mescolarsicon culture, modi di vivere e religioni molto diverse da noi;pregare tutti assieme ognuno nella propria lingua, poichèse anche siamo diversi in questa Terra, siamo, nello stes-so tempo, tutti legati ad una fede che giornalmente è laguida per la vita di tutti noi.Un particolare ringraziamento a Don Giorgio, la nostraguida spirituale, che grazie alle varie riflessioni che ciinvitava a fare, ha reso questo Pellegrinaggio un'occa-sione unica per "riesaminare" un po' la nostra vita proprionel luogo dove la Vita è nata.

(Sara)

Page 5: DICEMBRE 2017 PARROCCHIE N.S. ASSUNTA E N.S. DELLA … · anziana! C'è chi dice auguri a tutti, ma non condivide nemmeno un panettone con i vicini bisognosi! C'è chi fa addobbi

5

L’ORATORIO: UN SERVIZIO POCO CONSIDERATOSiamo giunti al periodo di avvicinamento al Natale, untempo molto speciale per tutti i bambini, che lo vivono congrande spirito e gioia. L'oratorio in questo periodo propo-ne molte attività in tema natalizio che variano sempre aseconda delle età; i più piccini (6-8 e 9-11) si dedicano allacostruzione del proprio presepe che andrà poi a parteci-pare al concorso annuo di Mele, i 12-14 ed i Giovanissimiinvece analizzano con attività dinamiche il periodo perriscoprire i valori della condivisione e dell'aiuto (Es. collet-ta alimentare). Il compito di noi tutti educatori, particolar-mente in questo periodo, è sempre quello di lasciareanche un messaggio cristiano ai nostri ragazzi, ricordan-dogli che il Natale è soprattutto la grande festa per lanascita di Gesù. Infine, per salutarci prima della pausa efesteggiare il Natale insieme, faremo una grande festa il16 Dicembre 2017 con tutti i ragazzi riuniti nella condivi-sione e nella gioia. Mi viene quindi spontaneo porre unquesito, se l'impegno degli educatori AC è sempre quello

di insegnare ai ragazzi i valori della vita tramite il gioco, ilgruppo e la riflessione, perché negli ultimi anni ci siamovisti lentamente svuotare le nostre sedi? Forse i valoriche vogliamo insegnare non vanno più di moda?Probabilmente il mondo si sta evolvendo, l'educazione èpassata ormai di moda; ai bambini, fin da piccoli, vienemesso davanti un tablet anziché un amico, i giovani pre-feriscono i "like" agli abbracci veri e gli adulti, forse, sonoi primi ad aver smesso di credere a quei valori, lasciandoi propri figli in balia di una società che sceglie sempre lavia più breve, quella della violenza. Ma noi non ci siamoarresi, il nostro richiamo è forte e si fa sentire, special-mente in questo periodo: "Mandate i vostri figli all'orato-rio". In questo periodo di bassezza sociale noi vogliamocredere ancora nei valori che ci sono stati insegnati, nellafede, nella condivisione, nei sorrisi e nell'educazione. Unaugurio speciale a tutte le famiglie della comunità.

Buon Natale da tutti gli Educatori dell'ACR

"Il modo migliore per la famiglia, per aprirsi al mondo, èquello di essere testimone dell'amore.Anzichè vivere l'amore famigliare chiusi nel proprioguscio, nella propria casa, fare testimonianza all'esterno,partecipare alla vita della comunità, alla vita della parroc-chia. Essere un faro ed un esempio per gli altri ritornacome un boomerang nella crescita della coppia".Con queste parole Papa Francesco parla del ruolo dellafamiglia nella Chiesa e anche ad Ovada da anni, esiste labellissima realtà parrocchiale del Gruppo Famiglie, unluogo e tempo di confronto sulla fede, sulla società, sulledinamiche di coppia e dei figli alla luce della scelta cristia-na che abbiamo compiuto il giorno del matrimonio e dellaParola, alimento principe della nostra fede.Il gruppo è variegato, infatti partecipano coppie a pochimesi dal loro sì, che condividono la freschezza, la gioia ele ansie dell' "inizio", altre con oltre vent'anni di matrimo-nio che trasmettono l'importanza del sostegno reciproco,dell' ascolto e la testimonianza dell'amore che supera ledifficoltà quotidiane e Don Giorgio che, con estrema

discrezione, aiuta alla rilettura delle emozioni, dei pensie-ri e dei testi e ci guida nella preghiera.Dall' uscita della meravigliosa enciclica sulla famigliaAMORIS LAETITIA nel 2016, la monumentale esortazio-ne apostolica post-sinodale di Papa Francesco, il gruppodi Ovada ha deciso di usare questo testo, oltre la Bibbia,come primario spunto e guida per trattare i temi che dianno in anno si scelgono per camminare insieme.Quest'anno abbiamo deciso di confrontarci sulla società eil mondo che ci circonda: infatti i 4 incontri tratterannoDINAMICHE DI COPPIA, FEDE IN FAMIGLIA, IMMIGRA-ZIONE e "COMUNICAZIONE" CON I FIGLI E' facile indi-rizzare le giovani coppie al matrimonio, in realtà la partepiù difficile, come dice il santo Padre, è accompagnarlidopo il matrimonio. La sfida che oggi il Papa ci mettedavanti come parrocchie, come Chiesa, è quella dell'ac-compagnamento, del sostegno e del confronto all' incon-tro quotidiano con Dio, per non perdere quel percorso difede iniziato, per alcuni, con il corso prematrimoniale.

Il Gruppo Famiglie

GRUPPO FAMIGLIA

[…]Nel servizio di capi, noi ci offriamo con le nostre virtùe I nostri limiti, con la nostra umanità, bellezza ma anchefragilità. Sappiamo di essere proprio così, e per questoamati dal Signore. In forza di questo amore, ci interroghia-mo alla luce del Vangelo sulle scelte che compiamo nellanostra vita e su come queste possano sostenere l'espe-rienza di crescita dei ragazzi che ci sono affidati.Questo uno stralcio del documento redatto dall' Agesci sulquale noi capi scout dell'Ovada 1 e tutti gli scout d'Italia,siamo chiamati a confrontarci e a lavorarci sopra. Perquesto motivo abbiamo deciso di affidarci alla figura diSan Giuseppe Calasanzio che ha fatto della sua vita unosplendido esempio di discernimento.La sua missione educativa con ragazzi in difficoltà, ciinduce a fare un paragone con il nostro servizio di capiscout impegnati ad accompagnare I ragazzi nella loro cre-scita attraverso il Vangelo. Ogni capo testimone devequindi far sua l'esperienza evangelica di discernimento,

per poterla poi esprimere con la sua vita ai ragazzi che glivengono affidati. La cultura, il conoscere e il comprende-re che hanno accompagnato San Giuseppe Calasanzio,accompagneranno anche noi durante l'Avvento, attraver-so il presepio che abbiamo allestito nella Chiesa dei PadriScolopi. Vi invitiamo a inginocchiarvi sopra ai libri, con-templare Gesù che viene per noi e ad accompagnarci conle preghiere nel nostro dif-ficile ma arricchente per-corso di discernimento.Giovedì 21 dicembre alleore 20.45 presso la Chiesadegli Scolopi, organizzere-mo una veglia meditativasu quanto sopra citato, allaquale siete tutti invitati.

Chiara

AGESCI: TEMPO DI DISCERNERE

Page 6: DICEMBRE 2017 PARROCCHIE N.S. ASSUNTA E N.S. DELLA … · anziana! C'è chi dice auguri a tutti, ma non condivide nemmeno un panettone con i vicini bisognosi! C'è chi fa addobbi

6

Cari amiciLe stagioni si alternano con i loro colori e con i loro estre-mi, caldo...caldissimo, freddo, neve, quasi ad imitazioneed a sottolinearne il convulso, frettoloso modo di viveredei nostri giorni, così estremo ed a volte imbarazzante!Ma noi, invece, vorremmo farvi riflettere sulla fortuna cheabbiamo nel vivere così a contatto con la natura, con isuoi colori, i suoni ed i silenzi delle nostre colline, così sta-bili, così rasserenanti nella loro mutevole continuità. Lenebbie ed il sole sulle colline d'autunno, la magia dellaneve....

Ed anche se il freddo porta chiudersi in casa , le campa-ne di San Lorenzo al mattino e la luce notturna del suocampanile ci invitano ad uscire, ad incontrare gli altri, apregare insieme. E poi una chiacchierata, una condivisio-ne di argomenti, ci aiuta ad imparare e ad apprezzare lavita di tutti i giorni, ci dà l'entusiasmo nel preparare lafesta, nel preparare i canti per la Santa Notte, nel rende-re calda ed accogliente la nostra vita. Ecco, quindi ,ilnostro augurio: calde, serene giornate di festa nei vostricuori e nelle vostre famiglie.

DalLa comunità di San Lorenzo

SAN LORENZO

Page 7: DICEMBRE 2017 PARROCCHIE N.S. ASSUNTA E N.S. DELLA … · anziana! C'è chi dice auguri a tutti, ma non condivide nemmeno un panettone con i vicini bisognosi! C'è chi fa addobbi

7

SEMI DI CARITA'Foglio di animazione alla carità della Caritas Parrocchiale di Ovada

Anno 4 Numero 3

LA CARITAS DI OVADAOvada - La Caritas di Ovada assiste 76 famiglie, che com-prendono 232 persone colpite dalla crisi. Il numero degliOvadesi sotto la soglia della povertà cresce ogni anno edaumentano anche le necessità di queste famiglie.La mancanza di lavoro ha aggravato la situazione di moltinuclei familiari che, da una momentanea emergenza,sono adesso in difficoltà cronica. Colpa delle bollette edell'affitto da pagare ma anche del lavoro che non si trova.Spesso queste persone non riescono neppure a pagare lespese mediche: fanno a meno delle cure se il ticket è ele-vato e rinunciano ai medicinali non coperti dal serviziosanitario nazionale. È quanto emerge dal rapporto annua-le della Caritas di Ovada, dove più della metà delle fami-glie seguite sono italiane. "Per la precisione - spiega ilparroco di Ovada, don Giorgio Santi - 41 nuclei su 76, perun totale di 103 persone, sono italiani. Le altre famigliesono in prevalenza originarie dell'Equador, Marocco,Romania, Perù",Attraverso il sistema Isee la Caritas parrocchiale, in colla-borazione con il Banco Alimentare di Novi, fornisce rego-larmente il pacco della spesa. Ieri, nel giorno della collet-ta alimentare, a Ovada e in tutta la provincia diAlessandria erano presenti nei supermercati circa 1.200volontari per circa 20 mila persone in difficoltà. Una boc-cata d'ossigeno. Di recente anche lo sportello Caritas diOvada ha lanciato un appello ai sostenitori: "Aiutateci,perché a causa della crisi le offerte di alimenti e in dena-

ro sono diminuite".Un litro di latte può fare la differenza. Chi ha ore disponi-bili, può offrire il proprio tempo allo sportello Caritas, ilmercoledì e sabato dalle 9,30 alle 11.30. Le offerte vannoa integrare e diversificare la spesa, mettendo nella borsanon solo prodotti a lunga conservazione. Prima i super-mercati donavano intere derrate di prodotti freschi vicinialla scadenza, ora li mettono in vendita al 50 per cento. Leofferte danno anche una mano ad evitare lo sfratto.Ogni famiglia ha la sua storia e il parroco va alla radice delproblema, il lavoro, promuovendo l'inserimento di chi è incerca di occupazione. "Abbiamo in atto due Borse lavoro:da una parte aiutano a risolvere l'emergenza e dall'altraprovano ad avviare le persone nel mondo del lavoro, incerti casi è già avvenuto". La Caritas finanzia attraverso leiniziative delle associazioni e della parrocchia. "Si cerca-no contatti con le ditte e si propone l'accordo di lavoro pertre o sei mesi senza alcun onere a carico dell'azienda,augurandosi che al termine si possa verificare l'assunzio-ne. Non sempre è così, ma bisogna tentare". Ogni giorno.Alle 12.30 nel santuario di San Paolo della Croce con"Amici a pranzo" Caritas e Consorzio Servizi Sociali ser-vono circa 20 pasti, 3.800 nel 2016. Dal 2017 Caritas èpartner di Solimarket, la bottega della solidarietà, fondatain via Lung'orba con il Comune e la partecipazione deirifugiati.

(26 novembre 2017 Daniela Terragni Il Secolo XIX)

RAPPORTO DELLA CARITAS DI ROMA:ROMA CAPITALE DEI NUOVI POVERI, ECCO CHI SOFFRE DI PIU’

È un malessere che cresce. Che investe fette di popola-zione fino a qualche tempo fa immuni, che scopre nervi eapre sfide a cui il volontariato non si è sottratto finora edeve continuare a dare risposte, "andando verso l'altro".Roma continua ad essere capitale anche della povertà,che colpisce per lo più anziani, giovani precari e famigliecon figli. Così è il ceto medio che si ritrova sempre piùspesso in coda nelle mense della carità capitoline o in filaper un pacco alimentare. Un'utenza che è cambiata neltempo, con quasi la metà dei "nuovi poveri" di origine ita-liana. […]Tre le categorie nella infelice classifica di chi èpiù rischio povertà in una città che deve fare i conti conuna emergenza abitativa senza pari in Italia, con trentami-la famiglie coinvolte, tra occupazioni abusive, sfratti,richieste di alloggi popolari che attendono anni. Di controa una platea di case sfitte che si aggira intorno ai 130milaappartamenti. Gli over65, i ragazzi che si dividono tra pre-cariato e disoccupazione, i genitori che scelgono di met-tere al mondo figli con una percentuale elevata riservata anuclei familiari in cui è presente un minore disabile.Eccola le nuova mappa del disagio sociale capitolina.

"Se l'Italia, soprattutto l'universo giovanile, ha accusatoperduranti ferite a causa della lunga crisi, Roma è anchein questo capitale", sottolinea Caritas Roma riferendo cheil popolo dei senza dimora e dunque "in povertà estrema"arriva secondo alcune stime fino a 16mila persone."Ma la povertà può assumere anche sembianze impreve-dibili: forme di vero e proprio barbonismo domestico, cioèpersone in abbandono totale pur essendo proprietari diuna casa". Si è creata "una classe di nuovi poveri, nelleperiferie e nelle classi sociali meno abbienti, come purenella classe media" a causa di servizi pubblici non suffi-cienti che scaricano sulla famiglia una spesa sociale sem-pre crescente. Tra i dati più preoccupanti quello suglianziani: uno su tre nella Capitale è a rischio povertà.Resta poi il dramma dei giovani senza lavoro o precari. Icosiddetti "nuovi poveri" sono anche nelle fasce del disa-gio più marcato: tra le persone che vivono in strada il 45%sono italiani e il 33,5% possiede un diploma di scuolasuperiore. Si tratta di "persone che fino a poco tempo fa -si legge nel rapporto - seppure in maniera borderline,risultavano inclusi, capaci di condurre un'esistenza eco-

Page 8: DICEMBRE 2017 PARROCCHIE N.S. ASSUNTA E N.S. DELLA … · anziana! C'è chi dice auguri a tutti, ma non condivide nemmeno un panettone con i vicini bisognosi! C'è chi fa addobbi

8

nomicamente dignitosa" e che all'improvviso (la crisi del-l'azienda per cui lavoravano, un licenziamento, una mobi-lità, una malattia gravosa, una separazione) si trovano aimargini. Nel Rapporto un capitolo è dedicato ai migranti e,dati alla mano, si sottolinea che "l'integrazione è possibi-le" mentre la cosiddetta invasione non è altro che un "fan-tasma"; un'immagine creata dalla paura del diverso che sisomma alla già tante difficoltà economiche e sociali degliitaliani per via della crisi. C'è poi il problema disabilità conpolitiche da rafforzare soprattut-to nelle scuole dove si contano18.274 ragazzi disabili su unapopolazione di mezzo milione distudenti. E qui la Caritas mettein evidenza anche "una disu-guaglianza che non ti aspetti",quella di chi può accedere alleripetizioni private e sostenere ilsuo percorso di studi e chi inve-ce no. Restano infine anche ledipendenze, dove alla droga ol'alcol, si aggiunge sempre piùcon forza quella dal gioco d'az-zardo, che nel Lazio "ha movi-mentato 7,9 miliardi di euro nel2016", è la stima dell'ente pasto-rale della diocesi di Roma. Ilprofilo del giocatore, secondo laCaritas, è prevalente maschio,oltre 40 anni, con titolo di studiomedio-basso.Il 44% degli studenti abita o fre-

quenta una scuola a pochi passi da un luogo dove si puògiocare, quasi il 50% degli studenti tra i 14 e i 19 anni hagiocato d`azzardo almeno una volta nel corso dell`annoscolastico 2015-2016."Di fronte alle sfide attuali - è dun-que la conclusione - il volontariato può favorire e solleci-tare relazioni. La nuova sfida dunque è andare incontroall'altro".

Da Avvenire Alessia Guerrieri sabato 11 novembre 2017

Per la precisione, con meno di 1,90 dollari al giorno: èquesta la condizione che viene definita come povertàestrema.Cosa significa vivere in condizione di povertà ? E quantisono i poveri nel mondo ? Due domande che, a volte ecomunque mai troppo spesso, capita di porsi. Due rispo-ste che, supportate da dati, descrivono una situazionemolto grave. Specialmente in alcune aree del pianeta.

I dati globaliSi parla di povertà estrema quando una persona, unacomunità o tutti gli abitanti di un'intera ragione sonocostretti a vivere con meno di 1,90 dollari dal giorno.Meno di due dollari al giorno per procurarsi cibo, acqua,medicine e tutto ciò di cui ci sarebbe bisogno per avereuna vita dignitosa. Al mondo, quasi il tredici per centodella popolazione mondiale vive con meno di 1,90 dollarial giorno. La percentuale può sembrare "bassa". Ma ilnumero non deve trarre in inganno. O indurre a sottosti-mare la gravità del problema. Perché, in valori assoluti, incondizione di povertà estrema vivono 902 milioni di perso-ne. Per rendere l'idea, basti dire che si tratta di circa quin-dici volte la popolazione italiana.

Le zone più povere del mondoAl giorno d'oggi, la povertà si estende "a macchia di leo-pardo". In altre parole, riguarda tutto il mondo, da nord asud. Eppure, è possibile individuare zone del pianeta

dove si trovano, letteralmente, i Paesi più poveri delmondo:- Africa Subsahariana: 42,7 percento- Asia meridionale: 18,8 per cento- Asia orientale e zona del Pacifico: 7,2 per cento- America Latina e Caraibi: 5,6 per cento

Come avrai intuito, questi dati si riferiscono al totale dellapopolazione che vive in condizione di povertà estrema. Inparticolare, la popolazione dell'Africa Subsaharianaammonta a circa un miliardo. Significa che quasi 430milioni di persone vivono in condizione di povertà estre-ma.

La fame nel mondoAl giorno d'oggi, secondo i dati del World food program-me, 795 milioni di persone soffrono la fame. Stando aquanto abbiamo riportato prima, la metà di loro vivenell'Africa Subsahariana. Fame non significa solo man-canza di cibo ma anche mancanza di micronutrienti. Cheaumenta il rischio di contrarre malattie, riduce la produtti-vità, impedisce un adeguato sviluppo fisico e mentale.La povertà ha anche altre conseguenze. Come non averela possibilità di studiare. Come non avere medicinali estrutture mediche a disposizione. Come, in sostanza, nonavere diritto a una vita che possa definirsi tale.

(Dal sito Action Aid: www.actionaid.it) (dati: www.worldbank.org)

POVERTA’ NEL MONDO: SI VIVE CON DUE DOLLARI AL GIORNO?

Page 9: DICEMBRE 2017 PARROCCHIE N.S. ASSUNTA E N.S. DELLA … · anziana! C'è chi dice auguri a tutti, ma non condivide nemmeno un panettone con i vicini bisognosi! C'è chi fa addobbi

9

[…]Non pensiamo ai poveri solo come destinatari di unabuona pratica di volontariato da fare una volta alla setti-mana, o tanto meno di gesti estemporanei di buona volon-tà per mettere in pace la coscienza. Queste esperienze,pur valide e utili a sensibilizzare alle necessità di tanti fra-telli e alle ingiustizie che spesso ne sono causa, dovreb-bero introdurre ad un vero incontro con i poveri e dareluogo ad una condivisione che diventi stile di vita. […]Siamo chiamati, pertanto, a tendere la mano ai poveri, aincontrarli, guardarli negli occhi, abbracciarli, per far sen-tire loro il calore dell'amore che spezza il cerchiodella solitudine. La loro mano tesa verso di noiè anche un invito ad uscire dalle nostre cer-tezze e comodità, e a riconoscere il valoreche la povertà in sé stessa costituisce.[…]Povertà significa un cuore umile chesa accogliere la propria condizione dicreatura limitata e peccatrice per supe-rare la tentazione di onnipotenza, cheillude di essere immortali. La povertà èun atteggiamento del cuore che impe-disce di pensare al denaro, alla carrie-ra, al lusso come obiettivo di vita e con-dizione per la felicità. È la povertà, piut-tosto, che crea le condizioni per assume-re liberamente le responsabilità personalie sociali, nonostante i propri limiti, confidan-do nella vicinanza di Dio e sostenuti dalla suagrazia. La povertà, così intesa, è il metro chepermette di valutare l'uso corretto dei beni materiali,e anche di vivere in modo non egoistico e possessivo ilegami e gli affetti. […]Conosciamo la grande difficoltà che emerge nelmondo contemporaneo di poter identificare in manierachiara la povertà. Eppure, essa ci interpella ogni giornocon i suoi mille volti segnati dal dolore, dall'emarginazio-ne, dal sopruso, dalla violenza, dalle torture e dalla prigio-nia, dalla guerra, dalla privazione della libertà e delladignità, dall'ignoranza e dall'analfabetismo, dall'emergen-za sanitaria e dalla mancanza di lavoro, dalle tratte e dalleschiavitù, dall'esilio e dalla miseria, dalla migrazione for-

zata. La povertà ha il volto di donne, di uomini e di bam-bini sfruttati per vili interessi, calpestati dalle logiche per-verse del potere e del denaro. Quale elenco impietoso emai completo si è costretti a comporre dinanzi alla pover-tà frutto dell'ingiustizia sociale, della miseria morale, del-l'avidità di pochi e dell'indifferenza generalizzata!Ai nostri giorni, purtroppo, mentre emerge sempre più laricchezza sfacciata che si accumula nelle mani di pochiprivilegiati, e spesso si accompagna all'illegalità e allosfruttamento offensivo della dignità umana, fa scandalo

l'estendersi della povertà a grandi settori dellasocietà in tutto il mondo. Dinanzi a questo sce-

nario, non si può restare inerti e tanto menorassegnati. Alla povertà che inibisce lo spi-

rito di iniziativa di tanti giovani, impedendoloro di trovare un lavoro; alla povertà cheanestetizza il senso di responsabilitàinducendo a preferire la delega e laricerca di favoritismi; alla povertà cheavvelena i pozzi della partecipazione erestringe gli spazi della professionalitàumiliando così il merito di chi lavora eproduce; a tutto questo occorre rispon-dere con una nuova visione della vita e

della società. […]Questa Giornata intende stimolare in

primo luogo i credenti perché reagiscanoalla cultura dello scarto e dello spreco, facen-

do propria la cultura dell'incontro. […]In questa domenica, se nel nostro quartiere vivo-

no dei poveri che cercano protezione e aiuto, avviciniamo-ci a loro: sarà un momento propizio per incontrare il Dioche cerchiamo. Secondo l'insegnamento delle Scrittureaccogliamoli come ospiti privilegiati alla nostra mensa;potranno essere dei maestri che ci aiutano a vivere lafede in maniera più coerente. Con la loro fiducia e dispo-nibilità ad accettare aiuto, ci mostrano in modo sobrio, espesso gioioso, quanto sia decisivo vivere dell'essenzialee abbandonarci alla provvidenza del Padre.

DAL MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCOPER LA I° GIORNATA DEI POVERI 19 NOVEMBRE 2017

Page 10: DICEMBRE 2017 PARROCCHIE N.S. ASSUNTA E N.S. DELLA … · anziana! C'è chi dice auguri a tutti, ma non condivide nemmeno un panettone con i vicini bisognosi! C'è chi fa addobbi

10

L’ORATORIO VOTIVO COMPIE 70 ANNISabato 18 novembre il centro Casa di Carità Arti e Mestieri"Oratorio Votivo" ha aperto le sue porte a ex-allievi, docenti,imprenditori e tutti gli amici che ne hanno condiviso il cam-mino e, alla presenza di un pubblico numeroso, ha festeg-giato i 70 anni dalla posa della prima pietra che risale al 19ottobre 1947, l'inizio della costruzione "della conchiglia, incui si è sviluppata la perla", come ha detto il Sindaco PaoloLantero. Con quella pietra si diede il via alla costruzionedell'Oratorio Votivo in adempimento di un voto formulato damons. Fiorello Cavanna, Parroco di Ovada, e sottoscritto dalnotaio Soldi, Commissario Prefettizio della città, il 18 ottobre1943, quando, nell'infuriare della Seconda Guerra Mondiale,tutta la cittadinanza si radunò per pregare affinché Ovadafosse risparmiata dall'orrore dei bombardamenti.Don Giorgio Santi - Parroco di Ovada - nel suo interventodurante la festa ha così ricordato quel giorno: "Quando lapaura, l'incertezza e i drammi rendevano il momento partico-larmente difficile, la comunità ovadese si trovò profonda-mente unita. In quel momento la difficoltà e l'unità si sonoincontrate e hanno messo in atto qualcosa di nuovo che ènato in chiesa e si è realizzato in questo luogo. Nella promul-gazione del voto mons. Fiorello Cavanna diceva "… chiverrà ad Ovada dovrà dire che non solo abbiamo una chie-sa magnifica per pregare, ma abbiamo ancora un magnificoe moderno Oratorio per educare i nostri giovani… "."Ben presto si decise che quell'Oratorio dovesse avere unfine educativo ben preciso: "il lavoro, la preparazione allavoro, la formazione professionale." ha raccontato donGiorgio "E a 70 anni di distanza dobbiamo riconoscere chequesto obiettivo è stato profetico. Se l'Ovadese è ricco diartigiani e piccole e medie imprese è certamente grazieall'intraprendenza della gente di questa terra, ma anchemerito di questa scuola che sempre ha dato respiro almondo del lavoro preparando persone, artigiani, imprendito-ri… e se in questo momento di crisi il nostro territorio haconosciuto una tenuta più grande di altre zone, forse èanche merito di questa realtà che è rimasta viva."Molti fra gli interventi che hanno salutato l'importante tra-guardo hanno sottolineato, nelle sue varie sfaccettature,proprio il ruolo svolto dall'Oratorio Votivo nel formare profes-sionalmente centinaia di giovani che sono diventati la spinadorsale dell'imprenditoria locale. Ruolo che il Centro diOvada ha saputo svolgere perché, come ha ricordato ilPresidente della Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri,Attilio Bondone "è sempre stato capace di mettersi in gioco,di confrontarsi con la realtà in movimento, di cogliere leopportunità che si delineavano all'orizzonte." Anche ilSindaco Paolo Lantero ha sottolineato la lungimiranza dimo-strata dall'Oratorio Votivo nel corso di questi settant'anni,che ha permesso di "proporre agli ovadesi corsi moderni, ecorsi che hanno avuto la capacità di rimanere anche neltempo; sono rimaste le solidità dei corsi che sempre saran-no essenziali, e sempre si è saputo proporre innovazioneutile al nostro territorio." Gli anniversari sono sempremomenti di ricordo del passato e riflessione sul futuro.L'Italia, il mondo, il lavoro di oggi sono molto diversi da quel-li del 1947, ma non per questo le sfide sono meno difficili, omeno cruciali. Di fronte ad esse, l'augurio e il compito delpersonale della Casa di Carità Arti e Mestieri di Ovada è di"confrontarsi con il nuovo che sta avanzando in modo cosìrapido, talvolta così traumatico, di continuare a prevedere, acogliere, a trovarsi preparati rispetto a questi cambiamenti.""Il "lavoro" di una scuola è straordinario, e particolarissimo,per definizione. In special modo lo è il "lavoro" di una scuo-la professionale, che insegna il "mestiere", le tecniche e le

competenze di una professione, e forma i "maestri", i profes-sionisti che su un talento e una competenza costruisconouna vita, e che con essi sostengono una famiglia e unacomunità." ha ricordato il Direttore del Centro, MarisaMazzarello. E ancora più importante è il lavoro di una scuo-la professionale cattolica, che realizza il mandato dellaChiesa di favorire l'ingresso nel mondo del lavoro dei giova-ni e di chi, per varie ragioni, ne è stato allontanato."Pensiamo ai tanti giovani che nello sbandamento adole-scenziale e giovanile hanno trovato qui un'ancora di salvez-za mettendo a frutto tutti quei talenti che magari non veniva-no riconosciuti e non venivano valorizzati, che qui hanno tro-vato una strada per il futuro della loro vita, hanno ritrovatofiducia in se stessi e sono diventati operai, lavoratori, profes-sionisti. Tutt'ora l'Oratorio Votivo mantiene questa funzione."ha sottolineato don Giorgio.L'attività della scuola quindi va ben al di là della semplice, sepure importante, istruzione professionale. Essa si proponedi formare un individuo nella sua interezza; si potrebbe dire,parafrasando un celebre detto, che non dà un pesce a chi hafame e non si limita a insegnargli a pescare, ma anche gliinsegna a vivere da pescatore, a vivere "dignitosamente".È questa, infine, la più alta sfida che la formazione profes-sionale si pone. Il nostro Pontefice non si stanca mai di ricor-dare quanto sia importante il lavoro per l'individuo, purché illavoro sia dignitoso, capace di conferire dignità a chi lo pra-tica. Ci sono purtroppo esempi di sfruttamento, di noncuran-za o di superficialità da parte di organizzazioni che, purgenerando lavoro, non permettono che da esso si originiquella dignità che è la prima aspirazione di ogni individuo. Iterribili effetti di questa distorta visione del lavoro sono parti-colarmente evidenti nello sfruttamento e nella precarietà dellavoro giovanile, nell'improvvisazione e noncuranza con cuivengono talvolta gestite le attività degli immigrati, nella ricer-ca del profitto immediato come unico parametro di giudizio,nelle decisioni prese da imprenditori dalla mentalità miope. La nuova frontiera della formazione professionale, ed in pri-mis della formazione professionale cattolica, del centroCasa di Carità Arti e Mestieri "Oratorio Votivo", sarà quindiquella di rivolgersi non solo ai prestatori d'opera ma ancheagli imprenditori affinché l'offerta di lavoro e la prestazionesiano non soltanto una mera transazione commerciale, ma ilconnubio di due diverse espressioni della grandezza dell'u-manità come l'aveva concepita nostro Signore.

Marisa Mazzarello

Page 11: DICEMBRE 2017 PARROCCHIE N.S. ASSUNTA E N.S. DELLA … · anziana! C'è chi dice auguri a tutti, ma non condivide nemmeno un panettone con i vicini bisognosi! C'è chi fa addobbi

11

"Chiesa di mattoni no, Chiesa di persone sì …" ecco cosacantavamo tanti anni fa quando le chiese erano sempreaperte e nella nostra, in particolare, trovavi sempre DonValorio o Don Paolino pronti ad accoglierti e a consigliar-ti. Adesso per la mancanza di sacerdoti e l'aumento deifurti le chiese spesso sono chiuse fuori dall'orario dellefunzioni. Anche la nostra apparentemente sembra un edi-ficio un po' abbandonato, in una via lontana dal centro, masolo apparentemente perché se ci soffermiamo unmomento a riflettere e osserviamo bene ci accorgiamoche durante le Messe molti si adoperano per far sì che lecelebrazioni siano piene di gioia e ricche di contenuti:abbiamo un ottimo coro, tanti ragazzi che suonano, per-sone che ogni domenica si offrono per la lettura dellaParola del Signore e per le preghiere dei fedeli, ragazziche organizzano i bambini all'offertorio o che raccolgonole offerte e tanti chierichetti volenterosi.Durante la settimana ci sono brave catechiste che dedica-

no parte del loro tempo ai nostri bambini e tanti braviragazzi che al venerdì sera o al sabato pomeriggio lifanno giocare. Non dimentichiamoci di chi tiene in ordinee pulisce la chiesa e l'oratorio.Ecco che la nostra chiesa non sembra più solo di mattonie solitaria. Chi non la frequenta ha la possibilità di conoscere lanostra Comunità anche durante la fiera di San Paolo.Frittelle, castagne, bibite e caffè, banchetti di ogni genere,giochi per adulti e bambini, tornei di calcetto, la venditadel Pandolce di San Paolo, tavoli e sedie a disposizioneper chiacchierare e mangiare comodi e la gioia dei bam-bini e dei ragazzi della "Festa del Ciao" hanno trasforma-to una domenica normale e anonima del calendario in unafesta allegra, ricca di suoni, di risate e di unione. Proprio una bella giornata.

S.C.

CHIESA DI MATTONI NO, CHIESA DI PERSONE SI ...

Domenica 15 ottobre, inserita nei festeggiamenti in onoredel Santo concittadino a 150 dalla sua canonizzazione, siè svolta la fiera di San Paolo.In corso Italia, nei pressi del santuario dedicato a SanPaolo della Croce, sono stati allestiti molti banchetti e gio-chi di ogni tipo per festeggiare il quartiere e portare un po'di movimento nella zona. La giornata è stata preparata perfilo e per segno dagli organizzatori nelle settimane prece-denti e, per fortuna, anche il sole non è mancato ed èvenuto a vedere come si divertivano bambini e adulti. Tra le molteplici bancarelle erano presenti anche alcunigiochi a premi divertentissimi come la ruota della fortuna,dove si potevano vincere oltre a piccoli giochi o pupazzet-ti anche buoni per il banchetto delle cibarie, la pesca delvino, dove muniti di canna da pesca si poteva vincereovviamente una bottiglia di vino o per i più piccoli una bibi-ta, e il torneo di calcio balilla dove anche gli organizzatori

si sono messi in gioco e in mostra fornendo le più bizzar-re prestazioni!Sicuramente il banchetto più preso di mira è stato quellodella merenda: dalle castagne alle frittelle, dalla coca colaall'aranciata, c'era di tutto per tutti!Nel pomeriggio sono arrivati a trovarci anche i bambinidell'oratorio Borgallegro, che dopo aver partecipato allaMessa delle 11 nelle rispettive chiese e aver pranzato alsacco tutti insieme nei locali della Famiglia Cristiana,hanno messo a ferro e fuoco, tra giochi e cacce al tesoro,la fiera e hanno portato una grande aria di felicità e spen-sieratezza. È stato un bel momento di comunità e di festa.Col calare del sole, della temperatura e dei visitatori, gliorganizzatori hanno messo fine al loro compito riordinan-do i banchetti vari e pensando già alla nuova edizione delprossimo anno…

AT

FIERA DI SAN PAOLO DELLA CROCE QUINTA EDIZIONE

Sabato 11 novembre, presso i locali attigui al santuarioN.S. della Guardia di Grillano d'Ovada, alla presenza delcollaboratore di Radio Maria Diego Manetti, è stato pre-sentato il libro di Tommy Gazzola intitolato "ChiaraBadano - Luce del Risorto", pubblicato dalle edizioni SanPaolo. Si tratta di uno studio sulla spiritualità della giova-ne ragazza di Sassello, morta nel 1990, poco prima dei 19anni, per un male incurabile, e beatificata nel 2010.Come si legge nella sinossi, il testo realizzato dall'autore"presenta per la prima volta la figura di Chiara Badanoattraverso una lettura organica e sistematica della sua ric-chissima spiritualità, capace di effondere una luce d'amo-re nelle temperie di un mondo sempre più scristianizzato.Il suo itinerario interiore viene indagato qui attraverso ilprisma della spiritualità focolarina e i contributi di grandimaestri della spiritualità cristiana: l'Amore totale, l'abban-dono alla volontà di Dio, la categoria della sponsalità sonoi cardini della sua esperienza di vita, vissuti con quel sor-riso radioso che li disegna come credibili e imitabili.Attraverso i documenti e le testimonianze del processo dibeatificazione, tramite i racconti di chi l'ha conosciuta per-sonalmente e di chi incontra oggi la sua vicenda, emerge

il ritratto di una ragazza della provincia italiana che saancora incarnare, dopo quasi trent'anni dalla sua morte,una proposta di fede semplice e radicale al tempo stesso.I giovani trovano in Chiara il volto di Cristo, attraverso unaluce di resurrezione che squarcia il velo del materialismoe del nichilismo in cui paiono avvolti, e individuano un per-corso di fede segnato dal "sempre sì" che la giovane foco-lare ha lasciato loro in eredità".

Giovanni Boccaccio

GRILLANO

Page 12: DICEMBRE 2017 PARROCCHIE N.S. ASSUNTA E N.S. DELLA … · anziana! C'è chi dice auguri a tutti, ma non condivide nemmeno un panettone con i vicini bisognosi! C'è chi fa addobbi

12

La festa dei 200 anni della nascita di Madre TeresaCamera ci ha portato a percorrere più da vicino la strada,che lei ha vissuto e tracciato nel silenzio, con l'ardenteamore che nutriva per Dio e per i fratelli. Quando si cam-mina per le strade di Ovada si percepisce un sensoprofondo di orme che hanno camminato prima dinoi lasciando un profumo di vita di Dio: S.Paolo della croce, e la serva di Dio MariaTeresa Camera. Le loro gesta, le loro paro-le fatte testimonianza ci portano a intrave-dere in ogni angolo della città di Ovada,un qualcosa che con il tempo non si èsbiadito; l'amore con la creatività dellacarità. Una semina abbondante per ilregno di Dio. Maria Teresa è stata que-sto piccolo seme, nelle mani di Dio, chedopo aver germogliato nella sua parroc-chia S. Lorenzo, non si è fermata, macome fa il seminatore a manciate piene hariversato tutta se stessa nell'amore aipoveri, ammalati, e quanti avevano bisognodi cure amorose. In Ovada ha trovato uncampo vastissimo per farsi umile donna checon tenerezza di madre e di donna riversava nelcuore dei fratelli più poveri e bisognosi. RicordareMaria Teresa, è sentire che il passato ci appartiene, cidona l'ardore e l' audacia della prima semina, trovandonell'oggi il sapore e la freschezza dello Spirito incarnato

nel cuore di ogni Figlia della Pietà, che giorno dopo gior-no in ogni parte del mondo, vivono portando ad ogni fra-tello il lieto annuncio: curare e fasciare le ferite,…. Inquesta festa abbiamo sentito la vitalità di questo buon

seme che anche oggi sa trovare un terreno fertile inogni cuore, per dare vita, speranza e gioia, al

nostro quotidiano. Il giorno 8 ottobre tante per-sone, vicine e lontane, hanno sentito il biso-gno di essere presenti e unite per ringrazia-re il Signore di Maria Teresa, che pregan-dola hanno ottenuto grazie e forza nelleprove di ogni giorno. Bella la festa perchécentrata nell'Eucarestia celebrata in par-rocchia, vissuta con gioia e fede, attra-verso l'animazione e i canti che hannofatto sentire la compiacenza di Dio e l'at-tualità del carisma di madre Maria Teresa.Il momento conviviale del pranzo prepara-to dalle volontarie della parrocchia, ha

fatto unire persone da diversi paesi, offren-do un clima di gioia e condivisione di quanto

possedevano di storia e cultura. Questomomento di festa si è concluso nel pomeriggio

a S. Lorenzo con un momento di preghiera , unosguardo al fonte battesimale dove lei è stata battezza-

ta, addobbato di fiori per ricordare il suo battesimo.

Suor Adriana

MADRE MARIA TERESA CAMERA: 200 ANNI DI VITA

Dal 24 novembre al 4 dicembre la nostra chiesa parroc-chiale ha ospitato la Mostra storica sulla diocesi di Acqui,allestita in occasione del 950esimo anniversario delladedicazione della Cattedrale acquese da parte del vesco-vo San Guido.La Mostra è stata presentata ed illustrata da uno dei cura-tori, il Prof. Vittorio Rapetti, nella serata di venerdì 24novembre. Egli ci ha invitato a visitarla con lo sguardo delConcilio Vaticano II.Due sono stati i motivi che hanno dato origine al lavoro diricostruzione di una storia lunga e antica 16 secoli: lariscoperta di essere comunità e non singoli (LumenGentium, 1) e il valore della ricerca storica che aiuta aguardare avanti, senza nostalgie, partecipi e responsabili,come cristiani e come cittadini.La prima delle due sezioni "Il filo della storia" mostra levicende della comunità diocesana fino al 2000, la secon-da parte "Testimoni della fede", invece, presenta alcunitestimoni che hanno dato un contributo importante alla vitadella diocesi, richiamando il tema della santità cui tuttisiamo chiamati (Lumen Gentium, 40).Nell'excursus storico sono stati evidenziati alcuni problemie temi che hanno messo alla prova la fede delle personenei secoli: ad esempio, la questione del dolore e della sof-ferenza (la crisi può essere motivo di recupero o abbando-no), il rapporto tra Chiesa e potere politico, la gestione delpotere ecclesiastico (servizio o forma di prevaricazione?),il rapporto con i poveri e l'uso dei beni, la formazione spi-rituale e culturale come strumenti per aiutare i credenti a

crescere nella fede e nella capacità di leggere i segni deitempi.Quattro momenti chiave della nostra storia diocesanaemergono nella Mostra:la fondazione della diocesi con san Maggiorino nel IVsecolo e poi la figura grande del vescovo San Guido;il Concilio di Trento nel XVI secolo e l'impegno e l'operadei vescovi acquesi ad attuarlo;a fine Ottocento il vescovo San Giuseppe Marello sostie-ne l'educazione dei giovani e delle famiglie in un contestodi grande cambiamento sociale e culturale; il Concilio Vaticano II e l'opera di Mons. Giuseppe Moizoche ha iniziato ad attuarlo nel breve periodo in cui ha rettola diocesi di Acqui (1973-1979).Cosa accomuna questi quattro momenti? Il fatto che i cri-stiani sono riusciti ad andare all'essenziale della fede -cioè al Vangelo - e quindi sono riusciti a camminare e asuperare le difficoltà.Molto interessante anche la seconda parte che ci ha fattoscoprire tante persone che hanno testimoniato la fede, indiversi ruoli e condizioni, e sono stati capaci di orientare ilcammino di altri dandoci buoni esempi di vita cristiana. Tradi essi è presente anche don Giovanni Valorio, parroco aOvada dal 1974 al 2001.Dopo il percorso fatto, accogliamo il messaggio: singolar-mente rischiamo di perderci, il sostegno reciproco nellecrescita della fede deve essere una nostra preoccupazio-ne. Dietro a Gesù, nel nostro tempo, camminiamo insie-me!

MOSTRA STORICA SULLA DIOCESI DI ACQUITESTIMONI DI UNA COMUNITÀ SEMPRE IN COSTRUZIONE

Page 13: DICEMBRE 2017 PARROCCHIE N.S. ASSUNTA E N.S. DELLA … · anziana! C'è chi dice auguri a tutti, ma non condivide nemmeno un panettone con i vicini bisognosi! C'è chi fa addobbi

13

Come di consueto, in occasione della festa di SantaCaterina di Alessandria, l'Istituto si è ritrovato il 24 novem-bre per un momento di riflessione e di condivisione. Inprima mattina è stata dedicata l'aula 8 ad AlbertoMarchelli, che avrebbe dovuto frequentare la classe vliceo: "Condividere ci procura gioia per aver fatto delbene a chi non ha avuto veramente nulla" questo il suomonito sempre presente in mezzo a noi. Quest'anno il tema scelto è: "DIMMI QUALCOSA DIBELLO". A fronte dei continui notiziari che sempre ci propongonoavvenimenti e immagini crudi e sconvolgenti, la societàavverte con urgenza la necessità di voltare pagina.Al saluto di Madre Ballarati e del Coordinatore è seguitoil prezioso l'intervento di Don Salman, che in pochi minutiha dato testimonianza ai ragazzi della sua chiamata alsacerdozio vissuta con gioia presso la nostra comunità

parrocchiale.Le varie classi si sono poi alternate al microfono propo-nendo video, presentazioni e testi, frutto di un impegnovolto a cogliere quanto c'è di bello e di buono sia nella loroquotidianità sia in quella delle persone che sono loroaccanto, soprattutto quelle più deboli o emarginate.La classe quinta liceo ha documentato attraverso la rea-lizzazione di un video la domanda su come la loro gene-razione sia vista dagli anziani prendendo consapevolez-za che giovani e meno giovani insieme possono diventa-re quel "qualcosa di bello" capace di infondere fiducia aquesti ultimi e di aiutare i primi a guardare al futuro consperanza, collaborando a un quotidiano impegno di rico-struzione là ove regnano desolazione e devastazione.La classe quarta liceo ha poi richiamato l'attenzione di tuttisul tema dell'immigrazione, facendo leva sul fatto che pro-prio il massiccio numero di stranieri che raggiungono il

nostro paese può trasformarsi in una risorsaumana che non deve lasciare spazio all'emargi-nazione e alla violenza, ma solo all'integrazione ecollaborazione reciproca.Madre Flavia in seguito si è fatta portavoce delleMadri Pie operanti nella missione in Madagascar,aperta proprio un anno fa, il 18 Novembre 2016,accogliendo i lavori preparati dagli allievi dellascuola secondaria di primo grado da consegna-re ai bambini e ai ragazzi della missione.Motivo di orgoglio per l'Istituto è stata in ultimo laconsegna dell'attestato per la partecipazione alconcorso "Volontari si diventa" da parte delPresidente Provinciale della Società SanVincenzo de Paoli all'alunna Sofia Alvise, che si èdistinta per il suo lavoro.

Paola Magnone

L’ISTITUTO SANTA CATERINA: “QUALCOSA DI BELLO”

DAL CENTRO MISSIONARIO SAN PAOLOIl Centro Missionario San Paolo nel 2017 ha proseguito lasua attività alternando periodi dedicati al riordino degliindumenti conferiti e altri dedicati all'organizzazione delbanco di beneficenza e del mercatino di Natale.Durante l'anno abbiamo contribuito ad alcuni progetti,ultimo e più importante l'invio di � 1.000 alle SuoreBenedettine per l'acquisto di medicinali per l'ospedale diKaburantwa. Si sono inoltre inviati 20 scatoloni per oltre450 Kg di indumenti all'Onlus Chiese dell'Est.

Tutte queste attività richiedono spese considerevoli: rin-graziamo perciò quanti ci aiutano partecipando allenostre manifestazioni con offerte e oggetti.Ci auguriamo di poter proseguire proficuamente l'attivitànel prossimo anno e auguriamo a tutti Buon Natale eBuon Anno 2018.Le collaboratrici

Anna, Anita, Mara, Margherita, Nevi, Rina, Sofia

Page 14: DICEMBRE 2017 PARROCCHIE N.S. ASSUNTA E N.S. DELLA … · anziana! C'è chi dice auguri a tutti, ma non condivide nemmeno un panettone con i vicini bisognosi! C'è chi fa addobbi

14

ANNIVERSARI DI MATRIMONIO 2017

Domenica 22 Ottobreu.s. in Parrocchia, aS. Paolo e a Costa di

Ovada sono statefesteggiate le coppie che

celebravano nel corsodell’anno il 60°, 50°,

40°, 25° e il 1° anniver-sario di matrimonio

Fino a quì

il Signore

Vi ha condotto,

che continui a benedire

la vostra unione

BUONANNIVERSARIO

PARROCCHIA N. S. ASSUNTA

SANTUARIO DI S. PAOLO DELLA CROCE

PARROCCHIA N. S. DELLA NEVE

Page 15: DICEMBRE 2017 PARROCCHIE N.S. ASSUNTA E N.S. DELLA … · anziana! C'è chi dice auguri a tutti, ma non condivide nemmeno un panettone con i vicini bisognosi! C'è chi fa addobbi

PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA3 - 10 FEBBRAIO 2018

Per informazioni ed iscrizioni presso la sacrestia della chiesa parrocchiale:

ENTRO IL 30 DICEMBRE 2017

Parrocchia N. S. Assunta - Via S. Teresa, 1 - 15076 OvadaTelef. 014380404; fax 0143832140

CORNOVAGLIA E LONDRA21 - 28 Aprile 2018Per informazioni ed iscrizioni

presso la sacrestia della chiesa parrocchiale:

ENTRO IL 28 FEBBRAIO 2018ovvero fino ad esaurimento posti n. 50

Parrocchia N. S. Assunta - Via S. Teresa, 1 - 15076 OvadaTelef. 014380404; fax 0143832140

Agenzia Organizzatrice: Europeando Europa Acqui Terme

15

Page 16: DICEMBRE 2017 PARROCCHIE N.S. ASSUNTA E N.S. DELLA … · anziana! C'è chi dice auguri a tutti, ma non condivide nemmeno un panettone con i vicini bisognosi! C'è chi fa addobbi

16

Parrocchie di N. S. Assunta e N. S. della Neve - OvadaDomenica 17 dicembre:

CONFESSIONI A COSTA E CHIESA PASSIONISTEore 10

Venerdì 22 dicembre:

CELEBRAZIONI PENITENZIALI E CONFESSIONI: ore 17.30 in Parrocchia; ore 20.30 a S. Paolo

Domenica 24 dicembre:

MESSE DELLA NOTTE DI NATALE:

ore 21 Gnocchetto; ore 22 Grillano e Passioniste; ore 22,30 Costa; ore 24 Assunta, S. Paolo, Scolopi, S. Lorenzo

Lunedì 25 Dicembre:

NATALE: Messe secondo l'orario festivo

Domenica 31 dicembre:

MESSA DI RINGRAZIAMENTO al termine dell'anno alle ore 17.30 inParrocchia (ricordando l'anno che si conclude, la comunità cristiana èchiamata a radunarsi per ringraziare il Signore)

Veglia di preghiera presso la chiesa delle Passioniste a partire dalle ore22.30, seguirà la S. Messa alle ore 23.30.

Lunedì 1° gennaio:

SOLENNITÀ DI MARIA SS. MADRE DI DIO E GIORNATA DELLA PACE(orario festivo)Alle ore 17.30 in Parrocchia Messa per la Pace

Sabato 6 Gennaio:

SOLENNITÀ DELL'EPIFANIA (orario festivo)In Parrocchia alle ore 11 MESSA DEI POPOLI: sono particolarmenteinvitate le famiglie di altre nazionalità abitanti in OvadaMessa delle ore 17.30 nell'Oratorio di S. Giovanni.