Dicembre 2015 - n. 67 · Auguri di Natale La Madre guarda il figlio che giace sulla paglia, dal suo...

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Registrazione: Pubblicazione a cura dell’Associazione Volontari MIR I DOBRO O.N.L.U.S. (Pace e Bene) Direttore responsabile: Chiarina Daolio 21059 Viggiù (VA) - Via Giovane Italia, 3 Tel. 0332/487613 Fax 0332/485025 Reg.Trib. n. Isc.Trib.Varese 693 del 30.10.1995 e-mail: [email protected] sito: www.miridobro.it www.miridobro.org Stampato da: Vela srl Via per Bregazzana, 3 21100 Varese Italy Dicembre 2015 - n. 67 Poste Italia spa - spediz. in abb.to postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) Art. 1, Comma 1 LO/VA (Varese) TAXES PAYEES Gesù, tu sei nato debole perché io non abbia mai paura di te. Sei nato povero perché io ti consideri la mia unica ricchezza. Sei nato piccolo perché io non cerchi di dominare gli altri. Sei nato in una grotta perché ogni uomo sia libero di incontrarti. Sei nato nella semplicità perché io smetta di essere complicato. Sei nato per amore perché io non dubiti mai del tuo amore. SOMMARIO 2 Auguri di Natale 3 Medjugorje - Pellegrinaggi 11 Gesù misericordioso 12 Forum di Assago 24 Casa accoglienza 25 Fiabe di Natale 26 Gabriella 27 Preghiera di Papa Giovanni XXIII 28 Il Giubileo 33 Lettere di un ex carcerato 35 Adozioni a distanza 36 Lettera da Siroki 37 Centro Disabili 38 Il nostro fratello Slavko 39 Messaggi della Regina della Pace 47 MID News

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Registrazione:Pubblicazione a curadell’Associazione VolontariMIR I DOBRO O.N.L.U.S. (Pace e Bene)Direttore responsabile: Chiarina Daolio21059 Viggiù (VA) - Via Giovane Italia, 3 Tel. 0332/487613Fax 0332/485025Reg.Trib. n. Isc.Trib.Varese 693del 30.10.1995e-mail: [email protected]: www.miridobro.it

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Gesù,tu sei nato debole

perché ionon abbia mai paura di te.

Sei nato poveroperché io ti consideri

la mia unica ricchezza.Sei nato piccolo

perché io non cerchidi dominare gli altri.

Sei nato in una grottaperché ogni uomo

sia libero di incontrarti.Sei nato nella semplicità

perché io smettadi essere complicato.

Sei nato per amoreperché io non dubiti

mai del tuo amore.

SOMMARIO2 Auguri di Natale3 Medjugorje - Pellegrinaggi

11 Gesù misericordioso12 Forum di Assago24 Casa accoglienza25 Fiabe di Natale26 Gabriella 27 Preghiera di

Papa Giovanni XXIII28 Il Giubileo33 Lettere di un

ex carcerato35 Adozioni a distanza36 Lettera da Siroki37 Centro Disabili38 Il nostro

fratello Slavko39 Messaggi della

Regina della Pace47 MID News

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La Madre guarda il figlio che giace sulla paglia, dal suoviso traspare gioia, tenerezza, amore pur sapendo chesarà non solo gioia, ma anche sofferenza: “una spada tra-figgerà il suo cuore”. Guarda Giuseppe e i suoi occhichiedono protezione per quel bambino che è nato perredimere il mondo.Maria non pensa che dovrà soffrire, non porta rancore etristezza nel suo cuore, ma solo pensa ad offrire il suoGesù, a porgerlo agli uomini perché lo possano amare ecosì trovare la pace.Maria è Madre di tutti gli esseri umani e desidera salva-re l’uomo dalla sua miseria.Uomo senza Dio, dove vai? Non vedi che cammini nelbuio, che non sei in pace, che non puoi sentirti amato,

stimato, perdonato da quella misericordia infinita chesolo il Signore può elargire.

Caro Gesù, stiamo vivendo in un mondo che non ti vuolericonoscere, che vive chiuso nel suo orgoglio pensandodi essere il padrone del cosmo, delle varie situazioni, delmale e del bene.

O Gesù, dal tuo giaciglio guardaci con benevolenza, aiu-taci a vivere con lo sguardo sempre rivolto a te, così dapoter camminare verso il tuo regno, superando ogni osta-colo ed ogni sofferenza.

Gesù Bambino, donami un cuore puro,un cuore che sappia amare,che sappia donare senza chiedere nulla;che sappia comprendere la sofferenza altrui,che sia sensibile e caritatevole.

Gesù Bambino, concedimi il dono della preghiera,che possa divenire l’uomo oranteche la preghiera faccia parte della mia giornatache cerchi consolazione solo in te e non negli uomini.

Gesù Bambino, donami il tuo perdono per le mie mancanze,debolezze, pigrizie, superficialità,donami la fede, la fiducia in teunico Signore e Consolatore.

Gesù Bambino, dona la tua misericordia infinitaalla mia nullità, alla mia piccolezza.Donami la capacità di perdonare,di amare, di consolare, di accettare l’altro, di dire a tutti:

Buon Natale! Gesù è venuto, è nato per te e ti ama.Buon Natale! Gesù ti porti quella pace che nessuno

può dare e che tutti cercano.Buon Natale! Gesù ti sia sempre vicino, dentro di te,

con te nella tua vita.Buon Natale! Gesù, fa’ che sappia donare agli altri il

tuo aiuto incondizionato, mosso solo per il Tuo amore.

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La Famiglia: bene perduto?Una riflessione di Padre Jozo Zovko di molti anni fa, ma molto attuale

In un contesto storico culturale nel quale l’Istituto fami-liare, insidiato da ogni parte, appare in difficoltà, propo-niamo una riflessione di Padre Jozo proprio sulla fami-glia, il suo ruolo fondamentale, la sua crisi. Si tratta di unestratto da una catechesi ascoltata molto tempo fa duran-te un pellegrinaggio a Medjugorje.

“Siamo pellegrini a Medjugorje dove appare la Ma -donna, dove ha iniziato, sapete bene, con sei veggenti.Ha detto loro: “Io ho bisogno di voi”. In seguito hadetto le stesse parole alla Parrocchia, ai parrocchiani, equindi ai pellegrini. Noi, come cristiani, dobbiamo sapere che cosa vuole laMadonna da noi: desidera che abbiamo il cuore aperto.Non vuole proporci delle teorie, non vuole insegnarci adiscutere, come siamo abituati a fare, sul Vangelo, suicomandamenti divini, per fare poi quello che vogliamonoi. Noi non possiamo trovare, nelle parole di Cristo,una giustificazione per il tuo divorzio, per il tuo aborto,per il tuo ateismo, per il fatto di educare i tuoi figli comeatei.Non troviamo una giustificazione per tutto questo nellatradizione della Chiesa.La Madonna appare perché abbiamo perso la famiglia.Non esiste più la scuola della santità, della preghiera,della vita quotidiana cristiana. Siamo in grave perico-lo.Siamo entrati nel nuovo millennio: dopo venti secoli, i

governi europei vogliono valutare se hanno bisogno onon hanno bisogno del nome di Gesù. Francesi, Belgi,Olandesi hanno deciso che non hanno bisogno diGesù, hanno deciso che la nuova Costituzione non devenominare il nome di Cristo. Ecco un motivo per pensarein quali difficoltà si troverà domani tuo figlio che dirà:“Sono nato nell’Europa moderna, senza Gesù”.È molto importante per noi capire perché appare laMadonna. Lei ha detto in diversi messaggi: “Attraversodi voi, possiamo, mio Figlio ed io, salvare tante animese voi siete disponibili, se pregate”. Senza la preghiera,la nostra fede rimane teoria. La famiglia cristiana,quando ha spento questa luce, che si chiama la preghie-ra, è entrata nel buio. La Madonna desidera, comeVergine sapiente, darti la lampada con l’olio per illumi-nare la tua casa, la tua famiglia, le tue sere, per darti laluce. Quando si spegne la preghiera, si entra nel buio,e dopo entriamo in conflitto, ognuno di noi diventa unostacolo. Non preghiamo insieme, per questo non pos-siamo vivere insieme. Stiamo scappando gli uni daglialtri, i figli escono fuori a cercare la gioia: ma dove,dove? Quale programma può darti la pace, quale pro-gramma? Quale può creare la gioia e l’amore nel tuocuore?Come possiamo rinnovare la famiglia? Non abbiamochance, non abbiamo chance… Da tanti anni laMadonna insegna e ripete: “Pregate, pregate, pregate”.Come possiamo sostituire la preghiera, con che cosa?

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Hai il coraggio, tu, come giovanemamma, come giovane padre, di dire

in famiglia: “Dobbiamo pregare insie-me il Rosario ogni giorno?”.

Come ci viene insegnato in tutta la storia della Chiesa,come ha fatto Santa Monica, come hanno fatto tantissi-me altre mamme, andiamo a fare le nostre suppliche, apronunciare i nostri voti.Andiamo a dire ai nostri giovani che c’è Dio, non BabboNatale, che c’è Dio, c’è Cristo. Andiamo a dire che Dioci aspetta. Sta crollando l’educazione, c’è chi rovina,chi distrugge e noi tutti siamo indifferenti. Tutti siamoliberi, ma come fanno i figli a scegliere se non sono edu-cati, se non è stato loro insegnato che cosa scegliere? Ifigli devono sapere che i dieci comandamenti non sonoalla pari dell’ateismo. Abbiamo bisogno d’educazionecristiana, non di filosofia cristiana. Per questo appare laMadonna, per aprire i nostri occhi. La Madonna bussae sta dicendo: “Cominciate a pregare, pregate”. Ecco,per questo appare.Genitori, senza di voi, i vostri figli, i vostri nipoti nonpossono imparare. Non esiste un’istituzione che possasostituirsi a voi, neanche il Papa e la Chiesa possonofarlo, se voi non siete testimoni. Per questo dobbiamodecidere: qual è la mia testimonianza? Come ho testi-moniato che credo in Dio? Come?Se ho perso la domenica, con la Messa, con l’Eucarestial’incontro con il Dio vivo, se ho perso la preghiera, senon m’interessano le sue parole, la Rivelazione, se non

m’interessano i suoi comandamenti, la sua Chiesa, inche cosa credo? Siamo entrati in crisi.Fratelli, è importante ascoltare che cosa vuole laMadonna. La domanda da porsi non è: “Appare, nonappare?”, questo Lei lo ha dimostrato con i frutti. No, ladomanda è un’altra: “Cosa faccio io? Che cosa hofatto fino ad oggi? Che cosa penso di fare a partire daoggi?”.Preghiamo perché la Madonna torni con noi nellanostra casa, nella nostra famiglia, perché dove Lei entrasucceda come nella casa di Elisabetta: è entrata laMadre di Dio.Che cosa vuole la Madonna? “Cari figli, vi invito allaconversione individuale”.Ciascuno di noi è invitato. Convertirsi vuol dire torna-re al Padre, alla Chiesa, ai comandamenti divini, tor-nare alla famiglia cristiana.Convertirsi vuol dire portare frutti.La tua fede è vita, la fede penetra la vita. La fede, comeil Vangelo, non è una teoria: è tradotta nella tua vita. Ilseme, che non era visibile, diventa visibile quando escefuori dalla terra. Il Vangelo è la Parola di Dio, è la gra-zia di Dio che esce, attraverso la tua vita, portando frut-ti e diventa visibile. La Madonna ha detto: “Pregate,pregate il Rosario. Questa semplice preghiera operamiracoli”.Abbiamo bisogno di miracoli. Una famiglia unita, santa:questo è un miracolo, oggi. La famiglia unita nella pre-ghiera resterà unita, non crollerà.

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Padre Jozo Zovko

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Mi chiamo Lisa, ho 8 anni e mezzo, la cosa che mi è pia-ciuto di più è il Krizevac e la Croce Blu. Quando sonoscesa, mi girava un po’ la testa ma poi è passato. Sonovenuta con la mia mamma, il mio papà, con la nonna e ilnonno. Sono venuta 2 volte a Medjugorje. Ringrazio tantoGesù e la Madonnina… grazie per aver risposto alla miachiamata.

Lisa

“Il mio compleanno a Medjugorje”Ho avuto il privilegio di festeggiare qui il mio complean-no. È stato il più bello in assoluto. La Madonna aMedjugorje mi ha fatto il regalo più bello, emozionante.Ho amato ogni cosa che abbiamo fatto in questi 5 giornimeravigliosi.Siamo stati sempre insieme: anche se uno era alla Collinadelle Apparizioni e l’altra alla Croce Blu, c’è stata unacomunione, un sentimento tra noi di amore ed è questoche mi impongo di diffondere. Quando arrivo a casa,voglio divulgare questi sentimenti: devo dire cos’è l’amo-re di Dio e della Madonna per noi. Vi abbraccio tutti, vi ringrazio, mi avete dato tantissimo.

Anna

“Signore, pulisci il mio cuore…”È la seconda volta che vado a Medjugorje, l’altra volta èstato folgorante, era latte e miele che scorrevano, eraqualche cosa di meraviglioso, mi ricordo tutto, ancora miporto dentro i volti dell’altro pellegrinaggio. Però haragione Anna, anche in questo pellegrinaggio è nato unlegame sincero tra i partecipanti.

L’anno scorso ho chiesto alla Madonna di ritornare, manon da sola ed ho portato un pezzettino della famiglia: miafiglia. Ogni volta spero di portare tutta la famiglia. Mi hafatto piacere avere una cosa in comune con Padre Slavko:non immaginavo che Padre Slavko salisse sui monti con ilsacco dell’immondizia per raccogliere bottiglie, fazzoletti,tutte le schifezze che certi pellegrini lasciano su quei montisanti. Anch’io ho portato un sacchetto per raccogliere leimmondizie, e così ho chiesto al Signore: “Io raccolgotutte le schifezze dei monti, e tu, ti prego, pulisci il miocuore da tutte le mie schifezze”. Grazie a tutti.

Emiliana

“Il seme che ha messo la Madonna, fiorirà”Sono la mamma di Lisa, ho 42 anni ed è la nona volta chevengo, prima con mio marito e mia figlia, poi con i mieigenitori. Ci sono con me i pilastri della mia vita, è statobellissimo. Sono emozionata, so che al mio ritorno, gior-no dopo giorno, il seme che la Madonna ha messo nelmio cuore fiorirà. Lo auguro a tutti voi, specialmente allepersone che sono qui per la prima volta, sono sicura chesarà così per ognuno di noi. Chiedo a Maria di portaretutto a casa, di saperlo coltivare e crescere. Lasciamociguidare da questa Madre meravigliosa. Grazie per l’affet-to che avete avuto per la mia bambina.Vi abbraccio.

Silvia

“Ho fatto una vita ignorando Dio”Sono contento di essere venuto, di essermi avvicinato alSignore negli ultimi anni della mia vita, perché ho fatto

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una vita ignorando Dio. Infatti misono trovato molto spaesato per i posti

che non ho mai visto, le bancarelle, peròho visto tanta gente, anche giovane, in armonia

col mondo: si sta bene, è una sensazione che io non avevomai provato. Inizi così a parlare con il Signore a rassere-narti, a parlare a te stesso a chiarire tante cose. Però perapprezzare di più questo luogo, devo tornarci, concen-trarmi di più per togliere i mille pensieri materiali che hosempre avuto. Grazie

Alessandro

“Ho sentito la protezione del suo mantoHo 37 anni, è la settima volta che vado a Medjugorje e,dopo 7 volte, faccio la mia prima testimonianza. Non hoancora capito questo 7 che ritorna spesso nella mia vita.Vi posso dire che nella mia famiglia ho ricevuto graziespirituali, ho avuto una conversione in famiglia, sonoreduce da due incidenti stradali in cui non ho avuto nem-meno un graffio mentre i mezzi su cui viaggiavo eranodistrutti.Posso dire che ho sentito la protezione di Maria, del suomanto, io mi affido a Lei. Il motivo per cui vengo aMedjugorje è perché, durante l’anno, sento di accumula-re una serie di tensioni che poi non riesco a scaricare. Miriempio di mille cose e così, il lavoro, lo stress di casa, miportano a vivere la mia fede troppo grossolanamente efrettolosamente. Comunque la vita ti porta a questo, e nonposso esprimerla al meglio neanche all’interno della miaParrocchia perché, se ti metti all’ultimo posto, trovano dadire, se ti metti ai primi posti, ti danno del fanatico, sericevi la comunione in ginocchio, dicono questo vuolesolo farsi vedere. Allora prendo questa settimana, staccola spina mi metto a nudo, qui nessuno mi conosce penso espero che nessuno prenda la briga di giudicarmi. Vistoche abbiamo un Papà e una Mamma in cielo, mi faccioaccompagnare da loro, prego molto per stare in compa-gnia con il Signore. In molti messaggi la Madonna hadetto che non serve faremolti chilometri perchéil Signore è nelTabernacolo. Spero diricevere ancora grazie,in ginocchio davanti aLui. Ringrazio le perso-ne che ho conosciuto inquesto ennesimo pelle-grinaggio perché ognu-no mi ha portato un’e-sperienza di vita e sonocerto che, con la pre-ghiera, arriveremo allaGerusalemme Celeste.Grazie a tutti, ai nostri

autisti, al Sacerdote, alle guide che sono state profonde espiritose.

Andrea

Voglio dire a mia madre di non piangere per favore: ho15 anni, questa è la prima volta che vado a Medjugorje.Sono venuta controvoglia, sono sincera, però devo direche mi sono pentita. Ci tornerei volentieri. Ho fatto tuttoquello che era in programma. Sono riuscita a legare contutti. Grazie.

Silvia

“Mi sono sentita accettata”Ho gli anni di Cristo cioè 33, sono circa 20 anni che vadoin Chiesa 2 volte l’anno per obbligo e dopo la quintachiamata di Alice, ho deciso di venire a Medjugorje.Devo ammettere che ho trovato delle persone fantastichecioè tutti i pellegrini, con questo sentimento di fratellan-za, di accettare tutte le persone per quel che sono.Anch’io mi sono sentita, in questi giorni veramenteaccettata e sono stata fortunata nel vedere la sofferenzadegli altri, il mettersi a nudo delle persone che si spoglia-no di ogni apparenza per mostrarsi comunque a Dio.Dalla mia mente, del tutto razionale che avevo a casa, hoconosciuto la mente spirituale di quelle persone che all’i-nizio, in verità, mi sembravano tutte pazze. Però, alla fine,mi sono ricreduta perché mi sono resa conto che ognunoesprime la propria spiritualità a proprio modo. Mi è pia-ciuto questo avvicinamento perché ora mi ritrovo unamente meno razionale e materiale.Mi è piaciuto come è stato organizzato questo pellegri-naggio, anche le guide sono state fantastiche. Mi sonosentita ignorante, spiritualmente, ma ho incontrato perso-ne che mi hanno aperto gli occhi su tante cose. Quindiuno dei propositi è quello di andare a informarmi, alritorno, per poter migliorare questa comunione spiritualedato che ero anche molto chiusa. Vi ringrazio tutti.

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"Ci ha chiamati per esseretestimoni della sua bontà"

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“Riscopri l’essere bambino”Ho 42 anni ed è la seconda volta che vengo a Medjugorje.Non sono un grande oratore. Cosa dire.. io amo questaterra, mi ha fatto stare bene con la mia famiglia, mi hafatto riscoprire delle cose che a casa, a volte, si perdono.Presi dalla frenesia del dover per forza primeggiare, allavoro, sui colleghi, di solito tendi a portare il nervosismoanche a casa, non riesci a essere te stesso. Invece, in que-sto posto, riscopri l’essere bambino ed a voler bene senzaaspettare qualcosa in cambio. La preghiera diventa soli-da, sentita, non come qualcosa che scivola su un sasso maqualcosa che penetra e, una volta che torni a casa, laporti con te e non ti abbandona per parecchio tempo.Consiglio a tutti questa esperienza. Grazie.

Tiziano

“Il mio viaggio più bello è quello di Medjugorje”Grazie, piccola Lisa, per avermi invitata qui a testimonia-re.Cosa rappresenta per me Medjugorje? È la quinta voltache vengo. In due parole: rappresenta la salvezza, misembra di andare a casa. Mi sono sentita dire, prima dipartire: “Ma perché non vai a divertirti, non vai almare”. Ho risposto che nel cuore sento che il mio viaggiopiù bello è quello di Medjugorje.A Medjugorje sono rimasta, grazie a Dio, grazie allaMadonna e grazie a mia zia che ha pregato tanto e mel’ha fatto conoscere.Per dieci anni, purtroppo buttati via della mia vita, hosofferto di bulimia, al suo centro c’era il cibo, l’unicopensiero. Al mattino, a mezzogiorno, alla sera, i miei pen-sieri erano concentrati sul cibo, era un’ossessione, nonesisteva nessuno intorno a me. Con la mia famiglia non

c’era dialogo, fa -ce vo finta, ero bu -giarda, sono stata ve -ramente una brutta perso-na. La bulimia consiste nel procurar-si il vomito e quindi io, per 10 anni homangiato e poi vomitato davanti a ungabinetto. A Medjugorje ho capitoche ci si inginocchia davanti al croci-fisso e non davanti ad un gabinetto.Sono stata anche da vari psicologi machi mi ha salvata è stato Gesù e perme non c’è miglior medico di Lui enon c’è migliore medicina della pre-ghiera. Veramente la preghiera famiracoli perché, dopo il mio primopellegrinaggio a Medjugorje, hocapito come si prega, come si vive laMessa; ho compreso la potenza della

preghiera. Ho pregato tanto per la conversione di miasorella, lontana dalla Chiesa da tanti anni che bestem-miava e faceva una vita fuori casa. Anche lei è andata aMedjugorje. Siamo rinate!! Canto “Alleluia, tu seipace…”. Ringrazio tutti, Lisa e la guida brava, bravissi-ma.

Alice

Ho 72 anni. Sono venuta a Medjugorje per la prima voltaed ho pianto tanto. A Medjugorje ci si trova bene, si viveuna pace, una tranquillità grande. Mi è entrato nel cuoreil Rosario e la S. Messa. Alla Croce Blu, alle sei di matti-na, sola, “mi sono meditata” il Rosario, ed è stato bellis-simo.Grazie a tutti, mi sono trovata bene con voi.

Frida (significa pace in tedesco)

Ciao a tutti, sono Ciampi, il direttore della cooperativa diVelmaio, a pochi chilometri da Viggiù. Una signora, cheviene qui spesso, mi ha detto: “Organizziamo un pellegri-naggio a Medjugorje” ed io sono venuto e poi ritornato,questa è la quarta volta. Mi sono trovato molto bene convoi.La prima volta ho conosciuto una ragazza che vendeva leMadonnine e che era povera. A me piace aiutare la gentee, con mia moglie, abbiamo fatto amicizia e, una voltaall’anno, quando torniamo, l’aiutiamo. Ringrazio il Frateche ci ha fatto da guida spirituale, e le altre guide.Grazie a tutti.

Ciampi

“Sono rinato per la seconda volta”Ringrazio fratello Cesare che è stato, senza dubbio,ambasciatore della Vergine, colui che, tenendomi per

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Preghiera per gli sposi davantial secondo mistero della luce

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mano, mi ha invitato a rispondere alla“chiamata”. Posso serenamente dirti

che la Madonna mi ha chiamato e io sonopartito. Il fatto eccezionale e che più mi ha toc-

cato, è che a Medjugorje sono rinato per la secondavolta; dopo circa 29 anni ho incontrato il Signore primaattraverso il sacramento della Confessione e poi riceven-do l’Eucarestia. Altrettanto eccezionale è stato pregareveramente con il cuore e scoprire quanto non possa piùfarne a meno.Confessione, Eucarestia, preghiera… questo è stato ilmiracolo, la grazia che mi ha donato Maria, Regina dellaPace.

Marco

“Ci ha chiamati per essere testimoni della suabontà”Questo è il mio 5° pellegrinaggio a Medjugorje, un luogomeraviglioso dove accadono cose meravigliose. Voi tuttipotete confermarlo con le emozioni particolari che soloqui si vivono , in particolare la conversione del cuore. E’sempre un grande privilegio poter tornare qui per diregrazie alla Gospa per ciò che di bello ci ha concesso, perle grazie ricevute, per chiederne altre, sapendo che lenostre preghiere saranno sicuramente ascoltate.Ricordiamo che, in uno dei Suoi messaggi, la Regina dellaPace dice che con la preghiera ed il digiuno si possonofermare anche le guerre… da questo si può capire l’im-portanza e la potenza della preghiera che purtroppo oggimolti sottovalutano. Per molti di noi è la prima volta qui,la Madonna ci ha chiamato perché ha bisogno che noisiamo testimoni della Sua bontà e grazia, ma in partico-lare perché da noi desidera che possiamo portare i Suoimessaggi di pace e conversione a tutti i nostri fratelli. Ciconcede questo grande onore che ci rende testimoni d’a-more, quello stesso amore grande che Lei ha nei confron-ti di ognuno di noi. La Nostra Madre desidera per noi ilbene, desidera aiutareognuno di noi nelle fatichee nelle prove della nostravita, desidera accompa-gnare ognuno di noi sullastrada che porta a SuoFiglio Gesù affinché pos-siamo essere salvati. Tante sono le emozioniche Lei ci fa provare inquesto luogo… dallaCroce Blu alla Collinadelle Apparizioni, dalMonte della Croce almeraviglioso momentod e l l ’ A d o r a z i o n eEucaristica quando siamo

davanti a Gesù per aprirci a Lui . Avrete avuto modo diassaporare il piacere della preghiera, la pace che si haquando si prega e la gioia di condividere con il nostroprossimo queste emozioni . Ora che stiamo per tornarealle nostre case, alla vita di sempre, facciamo tesoro diciò che qui abbiamo vissuto, non dimentichiamo che ades-so si riparte con una marcia in più, con una carica spiri-tuale notevole, con la voglia di essere strumenti nellemani di Dio .Ringrazio ognuno di voi per aver condiviso insieme a meancora una volta questo grande messaggio d’Amore.

Roberto

“Affidarsi completamente a Lui”Ho 34 anni e, a mente fresca, ma con il cuore ancoracaldo, ho voglia di raccontare come ho vissuto questo 7°pellegrinaggio a Medjugorje.Lo scorso anno ho affidato alla Madonna una serie dipreoccupazioni che mi attanagliavano il cuore, consape-vole di dover fare delle scelte importanti per le quali nontrovavo il coraggio ma, con l’aiuto dello Spirito Santo edi Maria, ho affrontato le mie paure e da allora moltecose sono cambiate nella mia vita. Scelte impegnative, maconsapevoli.Quest’anno quindi, carica di questa consapevolezza, sonovenuta a ringraziare Gesù e Maria per la forza che mihanno dato nell’affrontare questi anni difficili e per aver-mi regalato la possibilità di arrivare a loro, in questo pel-legrinaggio, con il cuore in Pace.Sì, perché quest’anno ho vissuto il pellegrinaggio con laserenità nel cuore. Trovarmi sul Podbrdo, seduta su unmasso a contemplare Gesù su quel Crocifisso di legnocosì denso di passione ed amore, con il solo desiderio diringraziare, è stato un momento veramente speciale.In questo pellegrinaggio ho imparato che per creare unarelazione di vera amicizia con il Signore, basta averetanta voglia di trascorrere del tempo con Lui, senza sfor-

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"Mi sono sentita accettata"

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zarsi di trovare le parole giuste o formulare “trattati”interessanti ma, nella semplicità, confidargli tutto ciò chesi muove nel nostro cuore, affidandoci completamente aLui.Ogni pellegrinaggio ci permette di mettere in luce semprenuove emozioni e questo è stato possibile anche graziealla nostra accompagnatrice che, con tanta semplicità etrasmettendo tanto amore, ha arricchito ulteriormentequeste splendide giornate. Esempio di un cuore in paceche trasmette a tutti i fratelli, i quali dalla sua bontà egenerosità restano contagiati, io per prima

Claudia

“Provo sensazioni di pace”Ho 63 anni e sono 7 volte che vado a Medjugorje.Quando vengo a Medjugorje provo sensazioni di pace ebenessere per la mia anima. La Madonna quest’anno miha suggerito che Gesù deve essere al primo posto dellamia vita. Mi accorgo però che è sempre così difficile perme che mi lascio travolgere dalla centrifuga della vitaquotidiana e dalle mille cose da fare. So che la stradadella mia conversione quotidiana è un lungo cammino,impegnativo e pieno di insidie ed alti e bassi, ma sonodecisa ad impegnarmi e a metterci tanta buona volontà.Spinta dal desiderio profondo di migliorare, so che conl’aiuto di Maria qualche passo avanti posso riuscire afarlo. Mi sento di fare i complimenti all’Associazione Miri Doro per la nostra accompagnatrice, ragazza prepara-ta, ma soprattutto sensibile ed educata in ogni occasionee nei confronti di tutti i pellegrini.

Luisa

“Medjugorje ti apre il cuore”È la seconda volta che vado a Medjugorje e già dallaprima è stato come tornare a casa. È una realtà unica,dove ti senti in famiglia, un posto a cui senti di apparte-nere, un posto in cui provi sensazioni indescrivibili e senella tua vita hai mai pensato di non poter stare meglio,lì capisci che ti sbagliavi.. ti si aprono gli occhi, è comese la tua vita di prima fosse stata un film in 3D senzaocchialini e Medjugorje te li avesse dati per cui ora, final-mente, riesci a vedere bene. Ma soprattutto ti apre ilcuore… quanti pianti di gioia e commozione, le lacrimepiù dolci.Si potrebbe andare avanti per infinite pagine perché quel-lo che si scrive non sembra mai abbastanza e le parolenon riescono a descrivere Medjugorje: bisogna andare,sentire, viverla.È dura tornare poi alla realtà di tutti i giorni, le “batte-rie” che hai ricaricato prima o poi si scaricano di nuovo,ma la cosa bella è che Medjugorje è sempre lì e ci si puòtornare perché lì si sente in modo particolare laMadonna, Gesù, la fede…

Kristina

“Medjugorje arricchisce l’anima”Questa è la quarta volta che vado a Me -djugorje e tutte le volte è un arricchimento perl’anima, è fare il pieno della lampada della fede.Non vado per vedere segni o quant’altro, non mi interes-sano; là sento la reale presenza della Madonna che tiinfonde una pace e serenità che non trovo da altre parti.Quando parto tutte le volte dico: “Vado a vivere i mieiquattro giorni di paradiso, perché là si vive l’atmosfera dicome dovrebbe essere il mondo!”.Salire la Collina, pregare da solo o con gli altri, piange-re senza saperne il motivo, se non quello di avere messoa nudo la propria anima davanti a Gesù e sua Madre esentirti accolto, abbracciato ed infine perdonato: questoè Medjugorje! Tanti mi dicono che la Madonna la possia-mo pregare anche da qui; è vero, ma io penso che unconto è “telefonarle” e un conto è andarla a trovare dipersona, laddove appare e si prega tutto il giorno. Questopellegrinaggio lo consiglio a tutti, credenti e non, dubbio-si, tiepidi, praticanti e non e, perché no, anche ai curio-si”.Per mia esperienza personale consiglio, per chi ci va laprima volta di viaggiare con l’Associazione Mir i DobroOnlus (telefono 0332/487613) in quanto sono stati i primiad arrivare a Medjugorje, portando aiuti umanitari altempo della guerra nei Balcani, formando così vere guidespirituali, anche in assenza di sacerdoti, non sempredisponibili, perché già molto impegnati localmente.Questo permette di non improvvisare visite anche a luo-ghi di scarso interesse culturale o di svago, che nullahanno a che vedere con il pellegrinaggio.

Sergio

“Lei ti aiuta a sorreggere la tua Croce”Ho 50 anni, sono sposata e ho un figlio di 13 anni. 2 annifa ho conosciuto la serenità, la pace e l’amore che siprova a Medjugorje e che ti porti a casa. In questi 2 anniho dovuto affrontare problemi di salute, di lavoro e fami-gliari, ma ho sempre sentito la presenza della Madonnacon me, non mi sono mai sentita abbandonata. Dico sem-pre che Lei non ti fa sparire la tua croce, ma ti aiuta asorreggerla.Un grazie grosso alla nostra guida che con la sua dolcez-za e umanità, c’è stata vicina e un grazie a tutti i compo-nenti del gruppo perché ognuno di loro mi ha dato qual-cosa. Al prossimo pellegrinaggio.

Elisa

“Medjugorje per me è pace, gioia…”Sono al mio 2° pellegrinaggio a Medjugorje con voi.Prima di partire ho chiesto a Dio un bravo sacerdote checi accompagnasse. Sono stata esaudita in pieno, avendo-ci mandato Don Marco Maria. A lui il mio più grande

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grazie per come ci ha accompagnati inquesto cammino.

Poi, che dire… Medjugorje per me èpace, gioia, vicinanza della Mamma Celeste

che mi coccola..Ci si dimentica delle brutture del mondo, ma nello stessotempo ci si ricarica, per poi ritornare in queste brutture ecercare di creare intorno, nonostante tutto un po’ di para-diso. Questa volta sento più che mai Maria vicino a meche mi incita ad andare avanti con amore, pazienza egrande fede nel suo Figlio Gesù. Grazie a tutti dei beigiorni passati insieme anche a nome dei miei amici.

Laura con Mario

“Grazie, cara Mamma”Carissima Associazione Mir i Dobro,ho partecipato al vostro ultimo pellegrinaggio aMedjugorje e desidero scrivervi per il forte desiderio diringraziarvi per il bene che ci avete donato attraversoMarinella, Don Marco e tutti coloro che ho incontratodurante la permanenza a Medjugorje.In modo particolare vorrei dire un grazie infinito alla miacara Mamma Celeste ed a Gesù, i quali non hanno maismesso di farmi sentire il loro amore anche attraverso divoi. Ogni volta mi stupisco di tutto ciò che ricevo a pienemani! Ora è tempo per me di far “fruttificare”tutto questo amore.Grazie, Gesù, grazie, Mamma Celeste.

Tiziana

“L’amore misericordioso della Mamma non è come quello terreno”Sono la mamma di Vito e Vincenzo: circa unanno e mezzo fa, mio figlio Vito subì un traumadovuto ad una rapina, con estorsione e botte, furicoverato e quindi incominciò questa avventu-ra dolorosa che mi avvicinò sempre più allaMamma Celeste. Pregavo tanto e avevo pro-messo alla Madonna che non appena Vito fossestato meglio, sarei andata a Medjugorje e cosìho fatto. Un’esperienza indimenticabile tantoda piangere ininterrottamente durante il viag-gio di ritorno. Per spiegare la sensazione cheho provato, non ci sono parole, so soltanto chemi sono sentita tanto amata come mai mi erasuccesso.Tutte le mie ferite dell’infanzia e quelle recenti,Lei le aveva vissute con me e questo mi ha fattosentire amata in tutto e per tutto. Così sono tor-nata a giugno e i miei figli, che non volevanosentire parlare di Medjugorje, hanno volutofarmi un regalo e sono venuti con me. Sonostata tanto, ma tanto felice perché li ho visti

cambiare come li vorrei sempre, anche a casa, ma non ècosì facile perché ci sono problematiche legate a questavita frenetica e tante volte vuota. La Madonna, quandochiama, non lascia niente e nessuno al caso. Siamo inbuone mani e con le preghiere e il rosario il nemico fugge.La Mamma Celeste è vicina a tutti i suoi figli e noi dob-biamo essere felici e pregare anche per quelle personeche non lo sanno o non lo vogliono sapere. L’amoreMisericordioso della Mamma Celeste e di Gesù non ècome quello terreno.

Incoronata

“Ho sentito un’apertura del cuore”Sono un ragazzo di 22 anni, è la prima volta che vengo aMedjugorje. Nella mia vita, fin dall’adolescenza, non hotenuto una vita regolare e un anno e mezzo fa, ho avutoun trauma ma poi, e piano piano, sono riuscito a ritrova-re una vita normale. In passato odiavo la Chiesa e tutte lecose che fanno parte di essa, ma una sera, a Medjugorje,durante la Messa e l’Adorazione, lo stesso giorno chesiamo andati sul monte Krizevac, ho sentito un’aperturadel cuore, un’emozione di amore mai provata così forteche avevo empatia per tutti e li amavo come fossero partedi me stesso. Grazie a tutti e spero di tornare aMedjugorje per provare le stesse emozioni.

Vito

"Il seme che ha messola Madonna fiorirà"

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La vera storia dell’icona tanto amataLia Galdiolo “Iconografa diPadova” nel 1982 dipinse un quadrodi Gesù Misericordioso su laminadorata alta 2 metri: per un sacerdotedi una Chiesa vicino a Padova.Quel quadro fu molto sofferto da lei,perché suo marito morì per un tumo-re alla testa.Lia pregava e digiunava e, prima didormire, aveva delle locuzioni nelcuore che le dicevano: “Questo qua-dro deve andare a Medju gorje, inprocessione”.Lei non capiva, continuava a dipin-gere, ma non riusciva a finire il visoe gli occhi.Arriva la notizia di una visita diGiovanni Paolo II a Padova. Liaguarda l’icona, parla con Gesù e glidice: “Fa’ che riesca a finire il viso eche il Papa passi davanti a casa miae si fermi a benedire il quadro.Allora crederò che l’icona andrà aMedjugorje”.Il Papa si sente male all’aeroporto,siamo nel 1982, un anno dopo l’at-tentato a Piazza San Pietro.Lia, finisce il quadro, il Papa passa davanti a casa sua,lo vede e chiede chi l’abbia dipinto, lo benedice, bene-dice anche Lia e le chiede di dipingerne uno più picco-lo per Lui. Lia glielo portò a Roma.Il sacerdote, che acquistò il quadro, morì e questo finì daDon Renato Tissot, a Trento che aveva un gruppo di pre-ghiera sulla Divina Misericordia.Ugo Festa di Vicenza, ammalato di sclerosi multipla, damolti anni in carrozzella, aveva perso 7 decimi di vista edi forza. La moglie lo portò a Roma, da Giovanni Paolo II.Quando il Papa passò a benedire i malati, si fermò vicinoa Ugo Festa, lo benedisse e gli disse di farsi portare aTrento dove c’era il quadro della Divina Misericordia.La moglie lo portò a Trento e lo mise davanti l’icona: Ugoera molto nervoso, i presenti pregavano tutti, ed egli sentìuna voce che disse: “alzati” per 3 volte. Ugo sfidò Gesù egli disse: “Se vuoi che mi alzi, devi uscire da quel qua-dro e alzarmi tu”.Gesù uscì dall’icona, si avvicinò a Ugo, lo prese per i

gomiti e lo alzò. Guarì immediata-mente. Don Renato Tissot vide solo lacarrozzella che si muoveva. Ugo partìsubito con la moglie per Calcutta adaiutare Madre Teresa.Don Renato, dopo il miracolo, chiamòMarija Pavlovic, pregarono tutto ilgiorno, era l’anno 1992.Dopo l’apparizione, Marija disse aDon Renato: “Questo quadro deveandare a Medjugorje”. Don Renatorispose “Se lo vuole la Madonna, loporteremo a Medjugorje”.C’era piena guerra in Croazia e inBosnia, navi e aerei non partivano.Non si sapeva come portarla.La sera del 24 giugno, una nave croa-ta partiva dal porto di Ancona caricadi giovani di molti paesi del mondoche andavano a Medjugorje a pregarela Madonna per la pace e l’icona partì,sistemata davanti ad una tenda rossa,sul retro di un tir. Arrivarono a Spalatola mattina del 25 giugno dove un foltogruppo li stava aspettando. Fu cele-brata la S. Messa dal Vescovo di

Spalato, Monsignor Frane Franic, con la presenza diVicka e poi, alle ore 11, le auto, in colonna partirono perMedjugorje. A sportelloni aperti, come un altaresemovente, il tir apriva il corteo di macchine ed in pro-cessione arrivarono, all’ora dell’Apparizione, nel gior-no dell’undicesimo anniversario.Così l’icona arrivò a Medjugorje in processione, comesentiva Lia in locuzione.Padre Slavko la nascose nella Chiesetta del piccolo cimi-tero di Surmanci, aveva paura che i serbi la distruggesse-ro, dove rimase sino al 2001 circa.Gesù dal quadro parlò ancora a Rusca (sorella di Marija)nel cimitero e le disse: “Vai dai frati a dire che sono stan-co di stare in mezzo ai morti perché io sono il Dio deivivi”. Rusca rimase colpita dai raggi che l’icona emanavae corse dai frati per riportare ciò che Gesù aveva dettoCosì si costruì la Chiesa a Surmanci dedicata a GesùMisericordioso. L’icona ora è in quella chiesa. Tutti i pel-legrini vi vanno a pregare la Coroncina della DivinaMisericordia.

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Incontro di preghiera nazionale18 gennaio 2015

PRESENTAZIONE DI VESNAVesna Ćužić, professoressa di inglese, nata aMostar il 18 maggio 1962, è stata segretaria diPadre Jozo per circa 17 anni ed ora è la Presidentedell’Associazione fondata da Padre Jozo“Medunarodmo Kumskvo Dietetu Herce Bosne”,Associazione che si interessa delle adozioni adistanza, dei disabili (Centro Maria Nasa Nada) edell’Istituto Santa Famiglia.Ora lei ci parlerà della sua esperienza vicino aPadre Jozo e perché ha deciso di scegliere di lavo-rare per i bambini orfani o portatori di handicap.Il rapporto di Mir i Dobro con questaAssociazione è molto stretto perché la nostraAssociazione è impegnata ad aiutare queste opere,impegno assunto ancora quando Fra Jozo ce lorichiese.Ascoltiamo Vesna con attenzione e conosceremodi più Padre Jozo Zovko.

“Ciao Claudio, scusa se ti do deltu, ma da poco ho terminato dileggere il tuo libro e sono emozio-nato, quindi mi rivolgo a te comead un amico nel quale mi sonoritrovato in diversi passaggi. Eracome se dentro gli episodi che rac-contavi in qualche modo c’eroanche io, ho pianto, ho penato, hosofferto e ho fatto festa insieme…Grazie per questa tua testimonian-za che cercherò di far avere anchead altri. Ciao Andrea.”

Questo libro è statovoluto da Padre Jozocome guida per il pelle-grino, ma anche unaiuto per chi ritorna acasa. “Perché il nostropellegrinaggio sia piùfruttuoso, più efficace,abbiamo preparato que-sto libro della preghiera,come nostro VADEME-CUM per ogni parteci-pante”. (P. Jozo)

Verso la Bosnia: Preghiamo con P. Jozo

Vesna Cuzic

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TESTIMONIANZA DI VESNA Presidente dell’Associazione che ha sede in Siroki Brijeg a 30 chilometri da Medjugorje

“Medunarodmo Kumskvo Dietetu Herce Bosne”Associazione fondata da Padre Jozo nel 1992 per aiutare le famiglie bisognose, gli orfani, i disagiati

Buongiorno, vi saluto tutti, miei cari fratelli e sorelle inCristo. Io sono un po’ agitata perché questa è la primavolta che parlo in un’occasione così; il mio italiano nonè buono, perché io sono una professoressa di inglese. Sono molto, molto felice di salutarvi oggi a nome di tuttii membri della nostra Associazione, di tutti quelli chedurante questi ultimi 22 anni abbiamo aiutato in diversimodi. Voglio salutarvi anche a nome di tutti i nostri ope-ratori che lavorano nell’Associazione dell’istituto “SantaFamiglia” e anche nella casa per bambini disabili “MariaNostra Speranza”, ma soprattutto a nome del nostro fon-datore, e Padre Spirituale, Padre Jozo Zovko.Lui non è con noi fisicamente, oggi, ma lo è con il suocuore, con le sue preghiere e vi ringrazia. Anche noi dob-biamo essergli vicino con il nostro cuore, il nostro amoree le nostre preghiere. Voglio anche ringraziare la sig. Chiarina Daolio e tutti imembri dell’Associazione “Mir i Dobro” per questoinvito e per questa possibilità di parlare e spiegare leopere umanitarie che Padre Jozo ha fondato a SirokiBrijeg, opere che sono veri frutti di Medjugorje ed anchedel suo Fiat, dell’amore che ha per le persone bisognosee per tutti i piccoli. Voglio ringraziare la sig.ra ChiarinaDaolio e la sua Associazione, “Mir i Dobro”, per la loropresenza nelle nostre vite, il loro amore, la loro carità ela loro compassione avuta per noi durante questi ultimiventidue anni. Ventidue anni non sono pochi, è stato unperiodo lungo, ma era un periodo in cui li abbiamo sen-titi come veri fratelli e sorelle in Cristo, uniti dall’amoredella Madonna Regina della pace. Questa Associazione è nata nel cuore di padre JozoZovko quando, per la seconda volta, ha sentito unavoce che diceva: “Proteggi i bambini”. Questa voltanon erano i veggenti ma bambini orfani e profughidurante il tempo della guerra in Croazia e anche inBosnia Erzegovina. Abbiamo cominciato il nostro lavoro con le adozioni adistanza, con la distribuzione di aiuti umanitari con ali-menti e materiale portato dai nostri amici di “Mir iDobro”. Oggi la nostra Associazione ha tre opere in fun-zione: le adozioni a distanza per bambini di famigliedisagiate, per disabili e per ragazze che non potreb-bero studiare in famiglia e avere un’educazione reli-giosa.Oggi avete sentito Draga parlare di com’è anche adessola situazione nella Bosnia Erzegovina; ancora ci sonocoloro che hanno bisogno del nostro aiuto. Dal primo

giorno, le adozioni a distanza che abbiamo organizzato,erano un po’ diverse da tutte le altre, perché Padre Jozosapeva e aveva previsto (ha un grande dono che loSpirito Santo e Dio gli hanno dato): che queste persone,queste vedove e questi orfani della guerra avevano piùbisogno di un aiuto spirituale che di un aiuto materiale.E’ vero: hanno perso tutto, hanno perso le loro case e iloro cari, ma hanno anche perso fiducia nel prossimo. Abbiamo dovuto fare di tutto per ricostruire la vita diqueste persone, la loro fiducia in Dio, aiutarle a trovarela strada per ritornare a Gesù. E come abbiamo potutofare questo? Con il grande aiuto dei padrini e dellemadrine di questi bambini. E padre Jozo, dal primo gior-no ha detto: “Si deve formare una relazione tra questibisognosi e le famiglie con il cuore aperto, grazie allaMadonna, Regina della Pace, a Medjugorje, per questibisognosi”. E così abbiamo incominciato a far incontra-re queste famiglie che ora si conoscono. Abbiamo orga-nizzato tantissimi incontri individuali e anche giorni di

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preghiera con queste famiglie, aMedjugorje e a Siroki Brijeg e, soprat-

tutto in questi ultimi anni, a Siroki Brijegnell’istituto “Santa Famiglia”. Anche “Mir i

Dobro” è collegata con noi e ci aiuta in questa operacome nostri coordinatori. Durante il tempo della guerra fino ad oggi abbiamo fattopiù di 5000 adozioni a distanza in undici paesi. Devo dire, anzi sono obbligata a dire grazie a voi italia-ni perché più di 3000 adozioni a distanza sono state fattein Italia. Grazie di cuore per tutti gli orfani che avete aiu-tato. Quali sono i frutti di queste opere e soprattutto di questeadozioni a distanza? Sono tanti. Io non ho parole perspiegare e parlare di questi frutti. Io non conosco benel’italiano, così bene per poterspiegare questo; per questovoglio leggere la lettera di unaorfana di guerra, inviata al nostroufficio e indirizzata a Padre Jozo. Si chiama Renata Perkovic eviene da un paese della Bosniacentrale dove tantissimi hannoperso la vita durante il tempo diguerra. Renata dice: “Sono cosìfelice di poter avvisarti che trapoco avrò il mio diploma diGiurisprudenza all’Università diMostar. Non riesco a trovare leparole per esprimere la mia gra-titudine per tutto quello cheavete fatto per me e per tantialtri bambini bisognosi. Avetetrovato persone buone, i mieipadrini, che anche loro hannofatto tanto per me. A parte l’aiu-

to finanziario, mi hanno offerto anche tante altre cosenella mia vita. Loro adesso fanno parte della mia fami-glia e, grazie a loro, sono diventata una personamigliore. Voglio anch’io, nella mia vita, essere comeloro una persona onesta, vera, testimone, con il cuorepieno di amore e distribuirlo e divulgarlo intorno a me.Non vedo l’ora di avere la mia laurea, quando potrò,con onore e con grande gioia, dire a voi e ai miei padri-ni che le vostre preghiere sono state esaudite e che sonoriuscita grazie a voi, grazie a loro, grazie alla nostraMadre e grazie a Nostro Signore”. Queste sono le parole di una ragazza che adesso è lucedi quella fede e di quell’amore che ha ricevuto dai suoipadrini e da Padre Jozo e che ora porta nella sua vita.Durante questi incontri con i bambini orfani di guerra,

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Volontari all’isola di Jakljan

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abbiamo visto famiglie distrutte,mamme vedove così abbattute chenon sono riuscite a ricostruire, a conti-nuare con loro vita perché hanno perso tutto.

E per loro, con il grande aiuto dell’Associazione “Miri Dobro”, abbiamo organizzato per 10 anni ritirispirituali in un’isola speciale che si chiama ancoraoggi Jaklian. I frutti di questo lavoro sono stati tantiperché, come diceva sempre Padre Jozo: “Queste per-sone hanno perso tutto: le loro case, le chiese, le fami-glie. Abbiamo trovato donne che avevano perso diciot-to membri della loro famiglia e di quella del marito”.Padre Jozo diceva: “Hanno l’odio nei loro cuori. Cosadobbiamo fare noi? Dobbiamo, con questo programmadi ritiri spirituali, aiutarle a trovare la fede nei lorocuori, a ritornare a Gesù, perché solo tramite l’aiutodella preghiera e di Gesù possono trovare il perdononei loro cuori. E nel caso che non si trovi il perdono,che cosa possiamo avere, tra poco, in questo paesedove oggi abitiamo ancora insieme con i musulmani egli ortodossi, con cui abbiamo avuto la guerra? Trapoco possiamo avere un’altra guerra”. Padre Jozo ha avuto ragione ed ha aiutato tantissimemamme a recuperare la loro vita con l’aiuto di Gesù,perché solo così, con questa grande fiducia in Dio, pos-siamo perdonare e continuare le nostre vite. Nell’isoladi Jaklian abbiamo trovato anche moltissime mammeche non hanno potuto continuare la loro vita e avutotantissime malattie, per le sofferenze avute nella lorovita e per le loro figlie, Padre Jozo ha detto:“Dobbiamo fare una cosa, aiutarle per dare loro unasperanza per il futuro e abbiamo costruito l’IstitutoSanta Famiglia in un posto che si chiama Puringaj, aSiroki Brjeg, e che, anche oggi, è una casa per ragaz-ze che non hanno la possibilità di continuare la loroeducazione senza questo aiuto”. E’ stato aperto ad otto-bre 2000 e fino ad oggi più di 160 ragazze hanno fini-to la loro scuola media o la loro università grazie all’i-stituto “Santa Famiglia”. Anche per questa opera,l’Associazione “Mir i Dobro” ha dato un grande con-tributo. Tutte le tegole, tutti i materiali di questacostruzione sono stati portati da “Mir i Dobro”, dagliautisti, da persone che hanno dato il loro tempo libe-ro per portare queste cose. Questo è un amore che nonsi può mai dimenticare e per questo sono molto feliceche anche oggi, davanti a voi, posso dire grazie a que-ste persone per il loro grande amore e per il grandeaiuto. Nell’Istituto “Santa Famiglia” manteniamo perqueste ragazze un modo di vivere in accordo con la vitacristiana, con l’ educazione cristiana.Non è sta to facile, soprattutto in questi ultimi sei anni,da quando Padre Jozo è andato via, perché con questoprogramma andiamo un po’ contro corrente rispetto ai

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Vari momenti all’isola di Jakjan

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tempi moderni: ilcuore di questa casa,

dove tutto comincia etutto finisce, è la nostra cap-

pellina, dove tutti i giorni le nostreragazze cominciano con la preghiera efiniscono con la preghiera. Qui, ognigiorno, preghiamo per i nostri amici, pertutti nostri i benefattori, per Padre Jozoe tutti quanti chiedono le nostre preghie-re.In questa casa che tante volte Padre Jozoha chiamato “monumento dell’amore”,abbiamo tantissime cose che parlanodelle persone che hanno aperto i lorocuori a Medjugorje, che hanno ricevutodoni e grazie durante gli incontri conPadre Jozo e in questo modo hanno voluto ringraziareper tutto quanto ricevuto. Le ragazze dell’istituto “SantaFamiglia” devono essere brave a scuola ma svolgonoanche altre attività. Abbiamo tante possibilità per svilup-pare i doni che Dio ha dato loro.

LETTERA DI UNA RAGAZZAOSPITE DELL’ISTITUTO

SANTA FAMIGLIA“Sono entrata dell’Istituto Santa Famiglia per poter stu-diare pedagogia all’università di Mostar e diventaremaestra. La mia venuta in questa comunità è stata moltodura. Un nuovo ambiente, nuova gente, nuovo tipo discolarità hanno provocato in me la paura e sinceramen-te all’inizio pensavo che non potrò perseverare.Ma ho ricevuto tanto amore, prima di tutto da parte del

nostro caro Padre Jozo, dalle educatrici e dalle altreragazze che erano con me e conoscevano questo senti-mento di avere perso qualcuno che amavamo tanto.L’amore ricevuto in questa casa mi ha aiutato a vince-re la mia paura e la mia insicurezza”.

Ragazze ospiti dell’Istituto Santa Famiglia

Ragazze impegnate col teatro e composizioni varie

Vesna con una ragazza laureata

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Hanno il gruppo teatrale, gruppo liturgico, di giornali-smo, belle arti e tanto altro.In questa casa, anche loro quando vedono i nostri cariamici di “Mir i Dobro”, come Chiarina, vedono e impa-rano come si fa il volontariato. Nel nostro paese il volon-tariato non è concepito come da voi in Italia, forse acausa del regime comunista che abbiamo subìto. Questaè una cosa che proviamo ad insegnare alle nostre ragaz-ze perché sappiano non solo ricevere, ma anche dare.L’Istituto “Santa Famiglia”, per tanti anni è statoanche una scuola d’amore della Madonna, Reginadella Pace, perché Padre Jozo ha fatto tanti ritiri spi-rituali. Io credo che, anche tra voi, ci sono personeche hanno partecipato a questi ritiri spirituali.Adesso abbiamo una grande casa, un grande spazio chenon è usato come noi vogliamo che vada usato, ma

siamo sicuri che la Provvidenza sa ciòdi cui abbiamo bisogno e vede qual’è ilfuturo di questa casa: se Padre Jozo ritor-nerà presto tra noi cominceremo, con l’aiutodella Provvidenza, qualche altra attività. Per adessoabbiamo iniziato ad usare questo bellissimo posto per ildopo-scuola per i bambini del nostro comune e così for-miamo un servizio che ci aiuta a mantenere la casa.L’ultima opera umanitaria che Padre Jozo ha fatto, nellaquale abbiamo proprio visto come la Provvidenza fun-ziona, è il Centro per bambini disabili, che si chiama“Maria Nostra Speranza”; anche questo Istituto non sipoteva costruire senza l’aiuto di voi italiani, perché fattocon la collaborazione dell’associazione “Mir i Dobro”,ma anche con il grande sostegno della Fondazione donCarlo Gnocchi e per questo voglio dire grazie anche aloro con un grande applauso. Quando si parla del Centroper disabili, devo dire che è l’unica Istituzione di questotipo che se ne occupi in tutta la regione della BosniaErzegovina. Abbiamo iniziato questo lavoro nel settem-bre 2004 con 30 bambini. Adesso ce ne sono più di 120che vengono ogni mese per terapie diverse. Qui abbiamobambini gravi e abbiamo bambini che vengono per tera-pie ambulatoriali; abbiamo anche terapie occupazionaliper i giovani. Questo è l’unico posto a cui possono rivol-gersi, dove si sentono amati, accettati e dove trovanoamicizia.Il primo febbraio apriremo una parte dedicata ai bam-bini autistici, e questo sarà il primo centro che si occupadi loro in Bosnia Erzegovina. E tutto questo è stato fattograzie al grande aiuto della Provvidenza. Tutti questiprogetti dipendono ancora tanto dalla Provvidenza.

Una cosa che ho imparatodurante tutti questi anni incui ho lavorato con PadreJozo, da quando sono arri-vata come giovane profes-soressa di inglese, è statoavere fiducia nella Prov -videnza. Quando abbiamoiniziato l’opera a Jaklian eabbiamo cominciato acostruire l’istituto “SantaFamiglia”, ero preoccupa-ta e mi chiedevo: “Comepossiamo andare avanti?Come possiamo averetutto ciò di cui abbiamobisogno, per fare tutte que-ste opere?”. Questo hodetto a Padre Jozo e lui miha risposto: “Devi averefiducia nellaProvvidenza: quando Dio

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Le ragazze preparano il Natale

Istituto Maria Nostra Speranza

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vuole che una cosa avvenga,la Prov videnza dà tutto,

quando non vuole è meglio checada prima possibile.”

Io vedo che tutte queste opere sono volontà diDio, perché sono già in funzione, da 22 anni, leadozioni a distanza, da 14 anni l’Istituto “SantaFamiglia”, da 10 anni il Centro “Maria NostraSperanza”. Anche questo mio parlare qui, io lovedo come dono della Provvidenza, perché viposso presentare tutte queste opere.Queste opere sono molto legate a Medjugorje;sono tutte frutti dell’amore della Regina dellaPace di Medjugorje, sono frutti del “Fiat” diun grande sacerdote, Padre Jozo Zovko, cheha avuto un cuore aperto, pronto a dare tuttoa Dio e alla Madonna.Senza di lui, anch’io, oggi, non avrei potutoessere qui e parlare di tutte queste opere.Chiarina mi ha detto che devo parlare un po’anche di come Padre Jozo ha cambiato la miavita.Devo dire qualcosa della vita di P. Jozo, perchésento che devo dare la mia testimonianza. Sonosei anni che Padre Jozo è andato via da sacerdo-te obbediente, ha lasciato tutto ed è andato in unmonastero lontano da Medjugorje come hannochiesto i suoi superiori per il bene suo e diMedjugorje.Sento che devo dare testimonianza affinché nonci si dimentichi ciò che Padre Jozo ha fatto pertutti questi bisognosi, ma anche per tantissimipellegrini.

Vi racconto solo un piccolo aned-doto della sua vita. Tanti, tra divoi, conoscono Padre Jozo, e siricordano come era sempre vicinoa tantissimi pellegrini. Aveva l’a-bitudine di ricevere un gruppo almattino alle 8.00, un altro alle11.00, un altro di pomeriggio, alle14.00, ogni giorno in piedi, tantigiorni senza mangiare e senzabere e così noi abbiamo provatoad aiutarlo ad organizzare gliincontri. Un giorno, dopo cheaveva lavorato, pregato e predica-to tutto il giorno, nel tardo pome-riggio è arrivato un gruppo senzaappuntamento.Noi abbiamo detto a Padre Jozo:“Sono venuti senza appuntamen-to, avrebbero potuto venire di

I nostri gioielli al Centro Disabili

Padre Jozo con un ospite dell’Istituto

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mattina, devono imparare che non si può fare così, sietestanco, dovete dire loro che vadano via”, ma lui harisposto: “Io non ho invitato questa gente, la Madonnali ha mandati da me e, nel caso in cui, anche una solapersona di questo gruppo riceva una grazia, chi sono ioper dire no”. Così ha ricevuto un gruppo come tutti glialtri che sono venuti a sentire le sue meditazioni sui mes-saggi della Madonna, Regina della Pace.Padre Jozo è nato nella Parrocchia di Siroki Brieg, voi loconoscete come il parroco dei primi giorni delle appari-zioni a Medjugorje, ma dalla nostra gente era riconosciu-to come un sacerdote, un parroco dal grande carisma

anche prima delle apparizioni e perquesto non piaceva molto ai comunisti,perché in tutti i posti dove era parroco,lavorava soprattutto con i giovani. E così anchequesto suo trasferimento dalla Parrocchia di Posusje aMedjugorje, penso che sia stata una cosa che Dio hausato, compresi i comunisti, per preparare tutto per leapparizioni a Medjugorje. Lui era stato trasferito perchédurante i tre anni nella parrocchia di Posusje, nessunodei giovani avevano finito la terza media era entrato nelpartito comunista.Hanno pensato bene di fare pressione sui suoi superioriper mandarlo in una piccola parrocchia senza tanti gio-vani, senza scuola media e la scelta è caduta suMedjugorje. E qui si vede che questo è un progetto diDio, perché fosse parroco durante le apparizioni.Come ha detto Draga, lui non aveva creduto subito.Padre Jozo dice che ha pensato che quello che dicevanoi bambini, cioè che avevano visto la Madonna, era qual-cosa costruita dai comunisti, perché sapeva di cosa eranocapaci di fare per scherzare con la nostra fede, per umi-liare la nostra fede! E così ha invitato la nostra gente apregare nella Chiesa, per capire se era una cosa che veni-va da Satana o dal Cielo. Ha ricevuto conferma dal cielo,sentendo una voce che gli diceva: “Vai fuori, proteggi imiei bambini”, e così ha iniziato a testimoniare i mes-saggi della Regina della Pace non solo con le sue omeliee la sua fede, ma con la sua vita. È stato in seguito impri-gionato per questo, con un processo molto veloce ed unasentenza di tre anni di prigione.In questo periodo del comunismo, questa non era unagaranzia che rimanesse vivo, ma era pronto a dare la suavita per questa verità che la Madonna è venuta qui pernoi, per aiutarci a trovare la nostra strada, a ritrovareGesù Cristo.Così Padre Jozo ha servito in tutti questi anni, con tuttala sua anima, con tutta la sua vita tutti i pellegrini chesono venuti, e diceva sempre: “La gente è stata invitataa cambiare la sua vita trent’anni fa, vent’anni fa, ma cisono persone invitate oggi a cambiare vita”.Mi dispiace personalmente che queste ultime non abbia-mo la possibilità di ascoltare come Padre Jozo spiegavai cinque sassi che la Madonna ci dà, a Medjugorje, percombattere il nostro Golia. Infine voglio chiedere le vostre preghiere per Padre Jozoaffinché sia volontà di Dio che torni alla sua missione, aparlare dei messaggi della Madonna, Regina della Pace.Voglio anche chiedere le vostre preghiere per tutte leopere che ha fondato e che sono frutti di Medjugorje.Voglio pure dire che voi, insieme ai nostri cari amicidell’Associazione “Mir i Dobro”, rimanete nellenostre preghiere, nelle preghiere delle ragazze e ditutti quanti impegnati nell’Istituto “Santa Famiglia”.Vi ringrazio per la vostra pazienza e Dio vi benedica.

Bambini accolti e aiutati con amore

Bambini del dopo-scuola

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Santa Vergine Maria, tu sei la Madredella Chiesa, la nostra Madre, la Madredel bene, dell’amore e della Misericordiae Regina della Pace.Siamo venuti qui da te poiché ti amiamocome nostra Madre. Siamo fermamenteconvinti che anche tu ci ami immensa-mente e che ci accogli gioiosamentecome tuoi amatissimi figli e figlie.Tu sei la nostra potente Avvocata, che ciottieni ogni grazia: ascoltaci, aiutaci nelnostro cammino, o Madre nostra, pregacon noi. Tu sei la nostra Madre amabileperché possiamo ottenere tutto ciò di cuila nostra anima ha bisogno, e intercediper noi presso il Tuo Divin figlio e nostroSalvatore, Redentore e Liberatore. CheEgli possa proteggerci dal male, dal pec-cato e da tutte le tentazioni e tenga lonta-no da noi tutti i cattivi influssi.O cara Madre, noi ti ringraziamo per latua presenza in questi anni e in questigiorni.Carissimi miei fratelli e sorelle, voi sieteper me un grande segno della presenza diDio, che ama tutti noi, siete un segnodella Madonna Celeste, Regina della Pace, che appareancora e che ci ama tantissimo.Sono sicuro che siete qui, in questo momento, non percaso. Per noi, cristiani cattolici non esiste il caso, noisappiamo che Dio guida la storia, l’umanità e tutti noi.Sappiamo di vivere in un tempo di grazia, in un tempodi salvezza. Carissimi, come dice la nostra cara Madre,che appare e ama tutti noi tantissimo, che Dio ha postosu di noi il suo grande progetto, il suo piano e noi dob-biamo conoscerlo e realizzarlo.Ecco perché la verità è che ogni tempo, a modo suo, ètempo di grazie, di salvezza, per tutti noi; ad ogni sin-golo uomo è stato dato qualcosa di utile e meritevole.Carissimi miei, il presente momento è quello più impor-tante della nostra vita e di quella di ognuno di noi, forseda esso dipende la nostra eternità. Diciamo così:“Signore io ti amo sopra ogni cosa, tu sei il mioCreatore; Signore Gesù tu sei il mio Redentore, il mioSalvatore, il mio Re Onnipotente. Benedicimi, benedi-ci questo momento, io mi decido per te, conto su di te,senza te non posso vivere”.Carissimi miei, da quel momento dipende la nostra eter-nità, Dio ci benedica, e ci doni questa grazia. Dobbiamoconoscere i segni dei tempi, con queste apparizioni che

durano, come ho detto prima, 12.255 giorni: Dio vuoledarci un grande segno del suo amore, Gesù ci ama tuttitantissimo, dice la nostra cara Madre, e questo lo sap-piamo.Qualche volta afferma la nostra cara Madre: “Questisono giorni in cui dobbiamo deciderci per Dio, per lapace, per il bene”. È molto importante per noi, cristianicattolici, deciderci per Dio, dobbiamo deciderci per ilbene e per la pace. Carissimi miei, la nostra fede è lanostra decisione per Dio, questo vuol dire.O Dio, credo fermamente in te, conto su di te in ognimomento della mia vita e senza te sono nulla: noi abbia-mo fede, e questa fede esige, come chiede la nostra caraMadre il dono totale della nostra vita. Ecco perché cidice: “Abbiate totale fiducia in Dio, abbandonatevitotalmente a mio Figlio Gesù, con questo potete speri-mentare come Dio è misericordioso e buono e ama tuttivoi tantissimo”. La fede è veramente un atto di fiducia,di completa dedizione al nostro Dio e anche al nostroSignore Gesù Cristo. Il nostro amore è la nostra decisio-ne per Gesù e per Dio.Se dico “Ti amo Signore”, voglio dire: “Mi decido perTe, Tu sei la mia forza, la mia gioia, la mia fortuna, lamia salvezza”.

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Negli ultimi giorni, soprattutto tramite la veggenteMirjan“a, la nostra cara Madre richiede, da noi, amoreverso Dio e verso i nostri cari fratelli e sorelle: con l’a-more possiamo, carissimi miei, sopportare tutto. E conla fede, con l’amore, con la confessione, e con questadecisione noi possiamo cambiare tutte le situazioni dif-ficili, le situazioni insopportabili. Provate e vedretecome si realizza la nostra pace, la nostra decisione perla pace. È importante rimanere sempre in pace con Dio,con noi stessi e con i nostri cari fratelli e sorelle, perchéla pace è un dono di Dio, un regalo dello SpiritoSanto.Carissimi miei, la pace è il frutto della nostra preghie-ra, quella pace, pienezza di gioia, pienezza di amore,pienezza di vita di cui parlava sempre nostro Signore:“Io sono la vostra pienezza!”. Chi ha questa pienezzadi vita, ha veramente il cielo, il paradiso in questa valledi lacrime.Ecco carissimi miei, noi siamo chiamati per affrontarequello che dice la nostra cara Madre: “Non c’è fedeviva e vera senza una conversione quotidiana”, e perquesto motivo la Vergine ci invita sempre a convertir-ci: “Convertitevi e cambiate il vostro tipo di vita. Fatepace con Dio , con voi stessi, anche con i vostri fratel-li e sorelle! Senza questa pace non possiamo esserefelici, non possiamo essere così figli e figlie di Dio”.Carissimi, la conversione è un dono di Dio, che ti facapire che tu vieni da Dio, vivi per Dio e un giornotorni da Dio. Conversione significa cercare sempre Dioe Gesù e vivere con Gesù, col nostro Dio, e allora rice-verete gioia, amore, serenità, tutto questo.Convertirsi significa unirsi sempre più a Dio col pro-prio cuore, col proprio essere e divenire ogni giorno piùsinceri e giusti, onesti, completi, beati e santi.Questo è il compito di tutta la nostra esistenza. Lanostra cara Madre dice di pregare col cuore, con amore,con tutto il nostro essere, il che significa pregare conamore, con il dono dell’abbandono, con tutti i donidello Spirito Santo, pregare con umiltà e cercare sem-pre il Regno di Dio, e la sua volontà.Come dice nostro Signore: “Quando pregate, cercateprima di tutto il Regno di Dio”. Questo significa che,se cerchiamo Dio e Gesù abbiamo il Regno di Dio, lafelicità, la gioia, l’amore, la serenità, la pace e la san-tità: è questo il Regno di Dio! Se abbiamo questo,abbiamo la salute, la salvezza eterna, e questo è moltoimportante, carissimi. Ecco perché dice la nostra caraMadre: “Pregate e cercate sempre la volontà di Dio!”.E la volontà di Dio è che voi siete qui ed ascoltate que-ste parole, la volontà di Dio è eterno amore e anche l’e-terno piano che Dio ha su tutta l’umanità. In questigiorni di apparizioni a Medjugorje, Dio ha veramenteun grande progetto per tutti noi e per tutta l’umanità.La nostra cara Madre dice: “Io vorrei condurre tutti

voi alla santità completa, voglioavere tutti voi in Paradiso”. Sono stato a Medjugorje dieci anni e 5mesi, anche adesso mi trovo vicino aMedjugorje e vado, quasi ogni due o tre giorni, aMedjugorje; ogni volta che torno da Medjugorje ricevouna nuova grazia, la mia fede è più forte, io vedo solofrutti, in questo santo luogo, di grazia e di gioia.Qualcuno è arrivato per pura curiosità, è tornato a casacompletamente cambiato, è una grande e immensagioia stare a Medjugorje, mi sono riempito spiritual-mente. Medjugorje è un miracolo per tutti noi, Diomostra il suo amore, tante sono le conversioni, tante leconfessioni. Quando una persona viene e dice: “laMadonna pregava e mi aspettava da 30 anni, 50 anni”.Anch’io, come sacerdote, ho sentito qualche pellegrinoche non si confessava da cinquanta anni: un sacerdote,che non si confessava da 63 anni, dopo la confessioneha detto: “Ma così tanto mi ha aspettato il mioSignore! Tramite la Regina della Pace, ho trovato laPace, la gioia, l’amore, la salvezza eterna”.Carissimi miei, questo è molto importante, ecco perchédobbiamo cercare sempre questo Dio che è amore.Qualche giorno fa ho sentito questo esempio: una fami-glia italiana è venuta con i bambini ammalati. Padre emadre erano stanchi, e hanno pregato tutta la giornatasulla Collina delle Apparizioni e anche sul MonteKrizevac e niente è successo. Hanno anche visitato ilCenacolo, il Villaggio della Madre e niente è successo,i bambini erano ancora ammalati.Un giorno il papà parlava con un sacerdote e questi,illuminato dallo Spirito Santo, gli ha detto: “Carissimofratello, tu devi prima confessarti e dopo pregare”.Ho sentito che a Medjugorje succedono i miracoli, sepreghiamo. Dobbiamo pregare col cuore puro, con la fede viva eper tutti doni che Dio ci può dare. Quell’uomo si è pre-parato ad una buona confessione, ha confessato tutti isuoi peccati ed anche la moglie e, dopo la confessione,ha detto questo uomo: “Ho ricevuto un grande dono,una grande gioia, una felicità, il Paradiso nel miocuore, questo è per me un miracolo”. Sono tornati acasa, dopo due o tre giorni, tutti sani, anche i bambinie adesso quest’uomo dice: “Devo dare una testimo-nianza: Dio esiste! Dio mi si è rivelato a Medjugorje,e credo anche che, a Medjugorje, appare la nostracara Madre”.Ecco carissimi, dobbiamo veramente ricevere tuttoquesto, cambiare il nostro tipo di vita e fare qualchecosa per la nostra salvezza e per la salvezza di tutti gliuomini. Trasformiamo ogni momento della nostra vita,ogni momento nella salvezza per noi e per i nostri carifratelli e sorelle.Dio vi benedica e vi doni tutto. Sia lodato Gesù Cristo!

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Ti salutiamo Signore, Tu sei vivo in mezzo a noi e ti pre-ghiamo per la grazia di amarti con tutto il nostro esse-re, con anima, spirito e corpo. Angeli e Santi tutti, siatequi con noi in questo momento, adorate con noi ilSignore Gesù Cristo che è vivo qui, davanti a noi. O Regina della Pace, nostra cara Madre e di tutti gliuomoni, sii qui con noi. Noi vogliamo adorare, lodare e ringraziare nostroSignore in mezzo a noi.

MISTERI DOLOROSINel primo Mistero Doloroso contempliamo Gesù chesuda sangue nel Getsemani.Caro Signore, noi ti adoriamo e ti ringraziamo perchéTu sei qui, nel Getsemani, hai pregato per noi e, mentrepregavi, sudavi sangue, mentre i tuoi fedeli apostoli sierano addormentati. Tu eri inun’angoscia mortale, sapeviquello che ti aspettava; grazieGesù perché hai accettatoquella dolorosa passione pernostro amore, per liberare esalvare tutti noi.Con tutto il cuore ti prego dipermettermi di morire ad ognipeccato, ad ogni desiderio,per potermi abbandonaretotalmente a Te, alla tuavolontà, come Tu ti sei abban-donato alla volontà del PadreTuo Celeste.Carissimi, preghiamo perchéin ogni momento della nostravita possiamo glorificare elodare nostro Signore, che èpresente davanti a noi. PadreNostro…

Nel secondo mistero Doloro -so contempliamo Gesù fla-gellato, senza pietà, allacorte di Pilato.Contempliamo quanto doloreha sopportato Gesù, mentre loflagellavano senza pietà.O caro Gesù, non ti hanno fla-

gellato solo i soldati e i traditori, ma ti abbiamo flagella-to anche noi, con i nostri peccati, le bestemmie, le calun-nie, le maledizioni, i nostri vizi. O misericordioso Salvatore, attraverso la Tua dolorosapassione, abbi pietà di noi e perdonaci perché ti offen-diamo così; converti tutti i peccatori, tutti i cattivi, tuttigli induriti e salvaci.Grazie, per la Tua pazienza ed immenso amore per tuttinoi. Padre Nostro…

Nel terzo mistero doloroso contempliamo il SignoreGesù coronato con la corona di spine.O carissimo Signore, noi ti adoriamo e ti ringraziamo;non era abbastanza, per coloro che ti torturavano e ti fla-gellavano, non era abbastanza sputare su di te, deridertie condannarti, hanno fatto una corona di spine e te l’han-no appoggiata sul capo.

Preghiera di Padre Petar durante l’Adorazione Eucaristica ed il S. Rosario

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O quanto dolore hai sopportato!Carissimo Signore Gesù, perdonaci perché ancora oggi tiincoroniamo con la corona di spine fatta dai nostri pec-cati, peccati nei quali cadiamo in ogni momento, aiutacia capire che questo è il momento di grazia, in cui dob-biamo convertirci e cominciare una nuova vita.Donaci la Tua grazia per essere pronti a respingere tuttigli attacchi satanici e smettere di peccare. Dona questaGrazia a tutti noi!

Noi ti adoriamo, ti glorifichiamo e rendiamo grazie, oSignore, per le tue parole: “Venite a me, voi tutti chesiete affaticati ed oppressi ed io vi ristorerò”.Noi ti rendiamo grazie, carissimo Signore, per questeparole. Ora noi sappiamo da chi possiamo andare, orasappiamo a chi possiamo abbandonare tutta la nostrasofferenza; in Te, o caro Signore, possiamo abbandona-re ogni peso, possiamo confidarti che molto spessosiamo affaticati, stanchi, scoraggiati, qualche volta nonriusciamo nemmeno a vedere una via d’uscita nelle tri-sti situazioni che viviamo, ma tu ci inviti chiaramente:“Venite a me” e noi siamo qui, o nostro Salvatore,davanti a Te. Padre Nostro…

Nel quarto mistero doloroso contempliamo comeGesù portava per noi il pesante legno della Croce sulMonte Calvario.Carissimo Signore Gesù, Tu hai abbracciato volentieri laCroce e l’hai portata sul Calvario. In quella Croce cisono i peccati del mondo intero ed i nostri peccati; inquella Croce Santa è riversata tutta la sofferenza, tutti ipeccati di questa terra, tutto l’amore e tutte le Grazie delcielo.Tu hai accettato di morire su quel legno della Croce pernoi, in modo che lo hai fatto altare di amore che dona lavita, la gioia, l’amore che dona tutto, che rinasce, chelibera, guarisce e salva.

Donaci la forza di portare paziente-mente le nostre croci quotidiane.Preghiamo per tutti i nostri cari ammala-ti, per tutti quelli che ci hanno chiesto di pre-gare per loro, Tu li conosci tutti, Tu conosci la malattia,donaci salvezza la guarigione.

Noi ti adoriamo, caro Signore, ti glorifichiamo e ren-diamo grazie per le tue parole: cosa serve all’uomoguadagnare anche tutto il mondo, se poi perde la vitaeterna?E’ proprio così, carissimo Signore, tutto il possederenon ha valore, all’infuori della salvezza dell’anima.L’anima ha molto più valore del denaro ed essa ha piùvalore di tutti i tesori terreni; la salvezza dell’animarappresenta la nostra meta e quello della Vita Eterna èil dono più importante che possiamo ricevere, impe-gnandoci su questa terra.Gesù, ti ringraziamo per queste tue parole che nondobbiamo mai dimenticare. Padre nostro…

Nel quinto mistero doloroso contempliamo comeGesù è crocifisso per noi e, dopo tre ore di amaraPassione, morì per noi.Carissimo Signore, dopo tre ore di amara passione seimorto per tutti noi sulla Croce; grazie perché per noisei morto crocifisso, grazie perchè ci hai redenti con latua morte e ci hai liberati dalla perdizione eterna con latua Resurrezione.Perdonaci Signore, perchè siamo stati causa della tuaPassione e la tua morte, fa’ che la tua e nostra MadreMaria, la nostra potente Avvocata, che interceda pernoi, sia per noi la guida e il conforto lungo il camminodella vita.Preghiamo, carissimi, per tutti nostri cari defunti, pertutte le anime del Purgatorio, per tutti quelli che muoio-no in questo momento. Padre nostro…

“… Siamo chiamati a esserefedeli e perseveranti ognunodi noi può aiutare gli altriperché ciascuno ha qualcosada donare…Questo libro sarà di aiuto atutti i pellegrini, ai sacerdotie alle guide. E’ un libro chedesidera ricondurci alle sor-genti ai messaggi che nonpossono invecchiare né perde-re il proprio peso, la propriaforza”.

Questo libro rac-conta la vita diPadre Jozo dallasua infanzia.L’autrice di questolibro Sabrina Covic– Radojicic dice:“… avevo un solodesiderio: essere

portatrice di ciò che Padre Jozo aveva da direal mondo. Affinché questi incontri diventino ivostri incontri con Padre Jozo…”

Chiamati all’amore Incontri con Padre Jozo

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Questa casa è molto combattuta ciòvuol dire che sarà molto importan-te.Il significato dell’accoglienza diqueste donne maltrattate o peggiominacciate con o senza figli non èsolo quello di dar loro un tetto, unpasto, l’ospitalità ecc. ma Mir iDobro cercherà di aiutare questepersone attraverso la fede, la pre-ghiera e dare loro quella speran-za, quella “pace” di cui hannotanto bisogno, che solo il Signorepuò dare e che noi abbiamo cono-sciuto a Medjugorje.La casa è stata acquistata nelnovembre 2014 con l’aiuto di duepersone che hanno prestato i soldi atasso zero e il rientro a tempo inde-terminato, contenti di fare un’operabuona. Cosa è successo?Qualcuno non vuole che si apra questa casa e sta facen-do di tutto per impedirlo.Queste persone, non si sa perché, hanno chiesto il pianodi rientro e noi siamo in mille difficoltà per adempierlo.Chiediamo a tutti l’aiuto per non perdere la possibi-

lità di fare questa iniziativa che, credo, non a caso, èentrata a far parte delle opere dell’Associazione.

TROVA IL TEMPOTrova il tempo di pensareTrova il tempo di pregareTrova il tempo di ridereÈ la fonte del potereÈ il più grande potere sulla TerraÈ la musica dell’anima.

Trova il tempo per giocareTrova il tempo per amare ed essere amatoTrova il tempo di dareÈ il segreto dell’eterna giovinezzaÈ il privilegio dato da DioLa giornata è troppo corta per essere egoisti.

Trova il tempo di leggereTrova il tempo di essere amicoTrova il tempo di lavorareE’ la fonte della saggezzaE’ la strada della felicitàE’ il prezzo del successo.Trova il tempo di fare la caritàE’ la chiave del Paradiso.

(Santa Madre Teresa di Calcutta)

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IL PETTIROSSONella stalla dove stavano dormendoGiuseppe, Maria e il piccolo Gesù, ilfuoco si stava spegnendo. Presto cifurono soltanto alcune braci e alcunitizzoni ormai spenti. Maria eGiuseppe sentivano freddo, ma eranocosì stanchi che si limitavano ad agi-tarsi inquieti nel sonno.Nella stalla c’era un altro ospite: unuccellino marrone; era entrato nella stallaquando la fiamma era ancora viva; avevavisto il piccolo Gesù e i suoi genitori, ed erarimasto tanto contento che non si sarebbe allontanato dalì neppure per tutto l’oro del mondo.Quando anche le ultime braci stavano per spegnersi, pensòal freddo che avrebbe patito il bambino messo a dormiresulla paglia della mangiatoia. Spiccò il volo e si posò su uncoccio accanto all’ultima brace.Cominciò a battere le ali facendo aria sui tizzoni perchériprendessero ad ardere. Il piccolo petto bruno dell’uccelli-no diventò rosso per il calore che proveniva dal fuoco, ma

il pettirosso non abbandonò ilsuo posto. Scintille roventi vola-

rono via dalla brace e gli bruciarono lepiume del petto, ma egli continuò a

battere le ali finché, alla fine, tutti itizzoni arsero in una bella fiamma-ta.Il piccolo cuore del pettirosso sigonfiò di orgoglio e di felicità

quando il bambino Gesù sorrisesentendosi avvolto dal calore. Da

allora il petto del pettirosso è rima-sto rosso, come segno della sua devozio-

ne al bambino di Betlemme.

Il dono di un cuore generoso

Gesù è nato nella povertà, tra gente semplice. Il raccontosuggerisce che anche il piccolo pettirosso rappresenta unavirtù particolare: la generosità, il sacrificio anche a costo dipagare di persona.Gesù è venuto nel mondo per salvare gli uomini e lo hafatto donando la sua stessa vita sulla Croce.

In un piccolo villaggio messicano vivevauna bambina di nome Altea. Giunsela notte di Natale e tuttiandarono in Chiesa conun piccolo dono per Gesù.Solo Altea rimase a casaperché non aveva nulla dadonargli. All’improvvisoapparve un angelo. “Perché seicosì triste”, chiese alla bambi-na.“Perché non ho nulla da portare aGesù!” rispose Altea. Allora l’angelo le disse:

“Tu hai una cosa molto importante dadonare a Gesù: il tuo amore.

Raccogli le frasche che cresconoai bordi della strada e portalein chiesa. Vedrai, il tuo dono

sarà il più bello di tutti”.Altea fece come le aveva detto

l’angelo e depose un mazzo di fra-sche davanti all’altare. Mentre labambina pregava, le frasche si tra-sformarono in una pianta meravi-

gliosa, con foglie verdi e rosse: eranata la Stella di Natale.

IL RACCONTO DELLA STELLA DI NATALE

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Ciao Chiarina, sono Patrizia, amica di Gabriella diBergamo.Sono trascorsi due mesi dalla suapartenza e solo oggi trovo la forza discriverti.Ho partecipato, grazie a Gabriella,a diversi incontri di preghiera a Rhoe a due viaggi a Medjugorje…Ho tanti ricordi, come tutti coloroche hanno avuto la fortuna di condi-videre anche solo poche ore con lei.Il giorno del funerale ho chiesto aDon Angelo di leggere ciò che ilcuore mi aveva dettato, vorrei (se locredi opportuno) condividerlo trami-te il vostro giornalino, con tutti colo-ro che hanno conosciuto Gabriella.“Ci sentiamo tutti orfani.Orfani di una donna capace di tenere uniti.Orfani di una donna che pensava alla malattia degli altrimentre stavano curandola.Orfani perché solo lei sapeva farci capire il vero significa-to dell’amore, amore per Dio Padre, Gesù e la Madonna,la Madonnina che tanto amava e pregava, alla quale affi-dava tutti coloro che avevano problemi, di qualsiasi natu-ra, ed a cui, solo alla fine affidava i suoi pensieri.Ha saputo tessere, intorno alla sua famiglia, una rete dipersone che, anno dopo anno, sono diventate una parte diessa.Ha insegnato a tanti di noi la gioia del donare, dell’accet-tare (a volte controvoglia) ciò che ci accadeva.

Ci ha trasmesso la voglia di vivere con gli altri e per glialtri. Nella sua semplicità aveva doti di insegnamento dellafede profonde, difficili da trovare nel mondo di oggi.Ci sentiamo orfani come i suoi figli perché è come se fosse-ro i nostri e noi “figli” di Gabriella.Hai donato tanto, a tanti…Buon viaggio amica cara, stacci sempre vicino, come haisempre fatto, sostienici ed aiutaci ad accettare la tua par-tenza”.

Grazie per aver letto questa mia, e grazie qualora tu deci-dessi di pubblicarla.

Patrizia

12 adorazioni di P.Jozo checomprendono bellissimeintroduzioni sull’adorazio-ne e S. Messa, invocazioniallo Spirito Santo. Brano diVangelo con meditazioneS. Rosario meditato.Preghiere di Adorazione.

Rosario meditato daPadre Jozo nei misteriGaudiosi, Luminosi,Dolorosi, Gioiosi. Unariflessione completa euna riflessione breve.

Adoriamo con Maria: Abbracciamo il Rosario e cambiamo il Mondo:

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OGGISolo per oggi crederò fermamente,nonostante le apparenze contrarie,che la Provvidenza di Dio si occupi di mecome se nessun altro esistesse al mondo.

Solo per oggi avrò cura del mio aspetto;non alzerò la voce, sarò cortese nei modi,non criticherò nessuno,non pretenderò di migliorare nessuno se non me stesso.

Solo per oggi compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.

Solo per oggi dedicherò dieci minutia qualche buona lettura ricordando che,come il cibo è necessario al corpo,così la buona lettura alla vita dell’anima.

Solo per oggi non avrò timori.Non avrò paura di goderedi ciò che è bello e di credere alla bontà.

Solo per oggi mi farò un programma:forse non lo seguirò a puntino ma lo faròe mi guarderò da due malanni: la fretta e l’indecisione.

Posso ben fare per dodici ore ciò che mi sgomentereise pensassi di doverlo fare per tutta la vita.

MESSAGGIO DI TENEREZZAQuesta notte ho sognato che camminavo sulla sabbia accompagnato dalSignore: sullo schermo della notte rivedevo tutti i giorni della mia vita.Per ogni giorno della mia vita passata, apparivano sulla sabbia dueorme: una mia e una del Signore.Ma in alcuni tratti vedevo una sola orma che coincideva con i giorni piùdifficili: giorni di maggior angustia, di maggior paura e di maggiordolore.Allora ho detto: “Signore, tu avevi promesso che saresti stato con me,sempre, e io ho accettato di vivere con te.Allora perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti più difficili?”.E Lui mi ha risposto: “Figlio mio, tu lo sai che io ti amo e non ti hoabbandonato mai: i giorni in cui hai visto solo un’orma sulla sabbia,sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio”.

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MISERICORDIAE VULTUSIL GIUBILEO STRAORDINARIO DELLA MISERICORDIA VOLUTO

DA PAPA FRANCESCO PER LA CHIESA E L’UMANITÀ INTERA

L’11 aprile 2015, Vigilia della Festa dellaDivina Misericordia, Papa Francesco con laBolla papale “Misericordiae Vultus” ha stu-pito la Chiesa e il Mondo indicendo ilGiubileo straordinario della Misericordia.Il Papa vuole così offrire all’Umanità intera lapossibilità di conoscere il vero volto di Dio,Gesù, che è il volto della misericordia delPadre. Per il Papa il mistero della fede cristia-na trova, in questa parola, la sua sintesi.Abbiamo sempre bisogno di contemplare ilmistero della misericordia: è fonte di gioia, diserenità e di pace, è condizione della nostrasalvezza. È per questo – continua il Papa -che ho indetto un Giubileo Straordinariodella Misericordia come tempo favorevoleper la Chiesa, perché renda più forte ed effi-cace la testimonianza dei credenti. L’AnnoSanto si aprirà l’8 dicembre 2015, solennitàdell’Immacolata Concezione. Dopo il peccatodi Adamo ed Eva, Dio non ha voluto lasciare l’umanitàsola e in balia del male. Per questo ha pensato e volutoMaria santa e immacolata nell’amore (cfr Ef 1,4), perchédiventasse la Madre del Redentore dell’uomo. Dinanzialla gravità del peccato, Dio risponde con la pienezzadel perdono. La misericordia sarà sempre più grandedi ogni peccato, e nessuno può porre un limite all’amo-re di Dio che perdona. Nella festa dell’ImmacolataConcezione, il Papa aprirà la Porta Santa. La dome-nica successiva, la Terza di Avvento, si aprirà la PortaSanta nelle altre Cattedrali e Basiliche papali di Roma,e in ogni Diocesi, nella Cattedrale oppure in una chiesadi speciale significato, si aprirà, per tutto l’Anno Santo,una uguale Porta della Misericordia. Essa potrà essereaperta anche nei Santuari, mete di tanti pellegrini, chein questi luoghi sacri spesso sono toccati nel cuore dallagrazia e trovano la via della conversione. L’Anno giubi-lare si concluderà nella solennità liturgica di GesùCristo, Signore dell’universo, il 20 novembre 2016.“In quel giorno – ci dice il Papa - chiudendo la PortaSanta avremo anzitutto sentimenti di gratitudine e di rin-graziamento verso la SS. Trinità per averci concessoquesto tempo straordinario di grazia. Affideremo la vitadella Chiesa, l’umanità intera e il cosmo immenso allaSignoria di Cristo, perché effonda la sua misericordiacome la rugiada del mattino. Come desidero che gli

anni a venire siano intrisi di misericordia per andareincontro ad ogni persona portando la bontà e la tene-rezza di Dio! A tutti, credenti e lontani, possa giungereil balsamo della misericordia come segno del Regno diDio già presente in mezzo a noi.” Il Papa ci dice che lamisericordia di Dio non è un’idea astratta, ma unarealtà concreta con cui Egli rivela il suo amore comequello di un padre e di una madre che si commuovo-no fino dal profondo delle viscere per il proprio figlio.Proviene dall’intimo, come un sentimento profondo,naturale, fatto di tenerezza e di compassione, diindulgenza e di perdono. Nello stesso orizzonte dellamisericordia, Gesù viveva la sua passione e morte,cosciente del grande mistero di amore che si sarebbecompiuto sulla croce. Con lo sguardo fisso su Gesù e ilsuo volto misericordioso, possiamo cogliere l’amoredella SS. Trinità. Questo amore è reso visibile e tangi-bile in tutta la vita di Gesù. La sua persona non è altroche amore, un amore che si dona gratuitamente. Lesue relazioni con le persone che lo accostano manife-stano qualcosa di unico e di irripetibile. I segni checompie, soprattutto nei confronti dei peccatori, dellepersone povere, escluse, malate e sofferenti, sonoall’insegna della misericordia. Tutto in Lui parla dimisericordia. Nulla in Lui è privo di compassione. IlPapa sottolinea che da Gesù ricaviamo un insegnamen-

Papa Francesco

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to per il nostro stile di vita cristiano. Provocato da Pietrosu quante volte fosse necessario perdonare, Gesù rispo-se: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settantavolte sette ». Gesù afferma che la misericordia non èsolo l’agire del Padre, ma diventa il criterio per capi-re chi sono i suoi veri figli. Insomma, siamo chiamati avivere di misericordia, perché a noi per primi è statausata misericordia. Il perdono delle offese diventa l’e-spressione più evidente dell’amore misericordioso eper noi cristiani è un imperativo da cui non possiamoprescindere. Il Papa sa che è difficile tante volte perdo-nare! Come ama il Padre così amano i figli. Come èmisericordioso Lui, così siamo chiamati ad essere mise-ricordiosi noi, gli uni verso gli altri. Il Papa afferma chel’architrave che sorregge la vita della Chiesa è la miseri-cordia. Tutto della sua azione pastorale dovrebbeessere avvolto dalla tenerezza con cui si indirizza aicredenti, la credibilità della Chiesa passa attraversola strada dell’amore misericordioso e compassionevo-le. La prima verità della Chiesa è l’amore di Cristo; dovela Chiesa è presente, là deve essere evidente la miseri-cordia del Padre. Il Papa chiede che nelle nostre parroc-chie, nelle comunità, nelle associazioni e nei movi-menti, dovunque vi sono dei cristiani, chiunque devepoter trovare un’oasi di misericordia. Il Papa affermache “vogliamo vivere questo Anno Giubilare alla luce

della parola del Signore: Misericor -dio si come il Padre.” È un programmadi vita tanto impegnativo quanto riccodi gioia e di pace. Per essere capaci di miseri-cordia, quindi, dobbiamo in primo luogo porci in ascol-to della Parola di Dio. Ciò significa recuperare il valoredel silenzio per meditare la Parola che ci viene rivolta.In questo modo è possibile contemplare la misericor-dia di Dio e assumerlo come proprio stile di vita. Ilpellegrinaggio è un segno peculiare nell’Anno Santo,perché è icona del cammino che ogni persona compienella sua esistenza. La vita è un pellegrinaggio e l’es-sere umano è viator, un pellegrino che percorre unastrada fino alla meta agognata. Anche per raggiungerela Porta Santa a Roma e in ogni altro luogo, ognunodovrà compiere, secondo le proprie forze, un pellegri-naggio: attraversando la Porta Santa, ci ricorda il Papa,ci lasceremo abbracciare dalla misericordia di Dio e ciimpegneremo ad essere misericordiosi con gli altricome il Padre lo è con noi. Il Signore Gesù indica letappe del pellegrinaggio attraverso cui è possibileraggiungere questa meta: « Non giudicate e non sare-te giudicati; non condannate e non sarete condanna-ti; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato:una misura buona, pigiata, colma e traboccante visarà versata nel grembo, perché con la misura con laquale misurate, sarà misurato a voi in cambio » IlSignore dice anzitutto di non giudicare e di non condan-nare. Se non si vuole incorrere nel giudizio di Dio, nes-suno può diventare giudice del proprio fratello. Gliuomini, infatti, ci ricorda il Papa, con il loro giudizio sifermano alla superficie, mentre il Padre guarda nell’inti-mo. Il Papa è molto chiaro: quanto male fanno le paro-le quando sono mosse da sentimenti di gelosia e invi-dia! Parlare male del fratello in sua assenza equivalea porlo in cattiva luce, a compromettere la sua repu-tazione e lasciarlo in balia della chiacchiera. Non giu-dicare e non condannare significa, in positivo, sapercogliere ciò che di buono c’è in ogni persona e nonpermettere che abbia a soffrire per il nostro giudizioparziale e la nostra presunzione di sapere tutto. Maquesto non è ancora sufficiente per esprimere lamisericordia. Gesù chiede anche di perdonare e didonare, essere strumenti del perdono, perché noi perprimi lo abbiamo ottenuto da Dio. Essere generosi neiconfronti di tutti, sapendo che anche Dio elargisce lasua benevolenza su di noi con grande magnanimità.In questo Anno Santo, il Papa ci invita a fare l’esperien-za di aprire il cuore a quanti vivono nelle più disparateperiferie esistenziali, che spesso il mondo moderno creain maniera drammatica, a non cadere nell’indifferenzache umilia, nell’abitudinarietà che anestetizza l’animo eimpedisce di scoprire la novità, nel cinismo che distrug-ge. Il Papa ci chiede di aprire i nostri occhi per guar-

Porta Santa in San Pietro

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dare le miserie del mondo, le feritedi tanti fratelli e sorelle privati della

dignità, e di sentirci provocati adascoltare il loro grido di aiuto. “Le nostre

mani stringano le loro mani, e tiriamoli a noi perchésentano il calore della nostra presenza, dell’amicizia edella fraternità. Che il loro grido diventi il nostro einsieme possiamo spezzare la barriera di indifferenzache spesso regna sovrana per nascondere l’ipocrisia el’egoismo.” “È mio vivo desiderio –dice il Papa- che ilpopolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle operedi misericordia corporale e spirituale”. Il Papa sottoli-nea che tante persone si stanno riavvicinando al sacra-mento della Riconciliazione e tra questi molti giovani,che in tale esperienza ritrovano spesso il cammino perritornare al Signore. “Non mi stancherò mai di insiste-re”- dice il Papa - “perché i confessori siano un verosegno della misericordia del Padre. Non ci si improvvi-sa confessori. Lo si diventa quando, anzitutto, ci faccia-mo noi per primi penitenti in cerca di perdono”. NellaQuaresima di questo Anno Santo, il Papa invierà iMissionari della Misericordia. Saranno sacerdoti a cuiil Papa darà l’autorità di perdonare anche i peccatiche sono riservati alla Sede Aposto lica, perché sia resaevidente l’ampiezza del loromandato. Saranno, soprattut-to, segno vivo di come ilPadre accoglie quanti sonoalla ricerca del suo perdono. IlPapa vuole che la parola delperdono possa giungere atutti. Il Giubileo porta con séanche il riferimento all’indul-genza che significa accostarsialla misericordia del Padrecon la certezza che il suo per-dono si estende su tutta la vitadel credente. Indulgenza èsperimentare la santità dellaChiesa che partecipa a tutti ibenefici della redenzione diCristo, perché il perdono siaesteso fino alle estreme conse-guenze a cui giunge l’amoredi Dio. Il Papa, con passionee amore, si rivolge allaMadre della Misericordia:“La dolcezza del suo sguardoci accompagni in questoAnno Santo, perché tutti pos-siamo riscoprire la gioia dellatenerezza di Dio. Nessuno,come Maria, ha conosciuto laprofondità del mistero di Dio

fatto uomo. Tutto nella sua vita è stato plasmato dallapresenza della misericordia fatta carne. La Madre delCrocifisso Risorto è entrata nel santuario della miseri-cordia divina perché ha partecipato intimamente almistero del suo amore. Scelta per essere la Madre delFiglio di Dio, Maria è stata da sempre preparata dall’a-more del Padre per essere Arca dell’Alleanza tra Dio egli uomini. Ha custodito nel suo cuore la divina miseri-cordia, in perfetta sintonia con il suo Figlio Gesù. Il suocanto di lode, sulla soglia della casa di Elisabetta, fudedicato alla misericordia che si estende « di generazio-ne in generazione» (Lc 1,50). Anche noi eravamo pre-senti in quelle parole profetiche della Vergine Maria.Questo ci sarà di conforto e di sostegno mentre attraver-seremo la Porta Santa per sperimentare i frutti dellamisericordia divina. Presso la croce, Maria insieme aGiovanni, il discepolo dell’amore, è testimone delleparole di perdono che escono dalle labbra di Gesù. Ilperdono supremo, offerto a chi lo ha crocifisso cimostra fin dove può arrivare la misericordia di Dio.Maria attesta che la misericordia del Figlio di Dio nonconosce confini e raggiunge tutti senza escludere nes-suno.

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INDULGENZE DEL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA

STRALCIO DAL TESTO INTEGRALEDELLA LETTERA DEL PAPA

“Desidero che l’indulgenza giubilare giunga per ognu-no come genuina esperienza della misericordia diDio”. Lo scrive Papa Francesco nel Messaggio indiriz-zato a mons. Rino Fisichella presidente del PontificioConsiglio per la Promozione della Nuova Evange -lizzazione, sulla concessione delle indulgenze durante ilprossimi Giubileo. Di grande rilievo la decisione delPapa di concedere a tutti i sacerdoti, durante l’annogiubilare, la “facoltà di assolvere dal peccato di abortoquanti lo hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedo-no il perdono”.

A) PER TUTTI: Per vivere e otte-nere l’indulgenza i fedeli sono chia-mati a compiere un breve pellegri-naggio verso la Porta Santa, aperta in ogniCattedrale o nelle chiese stabilite dal Vescovo dio-cesano, e nelle quattro Basiliche Papali a Roma,come segno del desiderio profondo di vera conver-sione. Ugualmente dispongo che nei Santuari dovesi è aperta la Porta della Misericordia e nelle chie-se che tradizionalmente sono identificate comeGiubilari si possa ottenere l’indulgenza. È impor-tante che questo momento sia unito, anzitutto, alSacramento della Riconciliazione e alla celebra-zione della santa Eucaristia con una riflessionesulla misericordia. Sarà necessario accompagnarequeste celebrazioni con la professione di fede e conla preghiera per me e per le intenzioni che portonel cuore per il bene della Chiesa e del mondointero.

B) PER GLI AMMALATI. Penso, inoltre, a quantiper diversi motivi saranno impossibilitati a recarsialla Porta Santa, in primo luogo per le personeanziane e sole, spesso in condizione di non poteruscire di casa. Per loro sarà di grande aiuto viverela malattia e la sofferenza come esperienza di vici-nanza al Signore che nel mistero della sua passio-ne, morte e risurrezione indica la via maestra perdare senso al dolore e alla solitudine. Vivere confede e gioiosa speranza questo momento di prova,ricevendo la comunione o partecipando alla santaMessa e alla preghiera comunitaria, anche attra-verso i vari mezzi di comunicazione, sarà per loroil modo di ottenere l’indulgenza giubilare.

C) PER I CARCERATI. Nelle cappelle delle car-ceri potranno ottenere l’indulgenza, e ogni voltache passeranno per la porta della loro cella, rivol-gendo il pensiero e la preghiera al Padre, possaquesto gesto significare per loro il passaggio dellaPorta Santa, perché la misericordia di Dio, capacedi trasformare i cuori, è anche in grado di trasfor-mare le sbarre in esperienza di libertà.

D) PER I DEFUNTI.L’indulgenza giubilare, infine, può essere ottenutaanche per quanti sono defunti. A loro siamo legati perla testimonianza di fede e carità che ci hanno lascia-to. Come li ricordiamo nella celebrazione eucari-stica, così possiamo, nel grande mistero dellacomunione dei Santi, pregare per loro, perché ilvolto misericordioso del Padre li liberi da ogniresiduo di colpa e possa stringerli a sé nella beati-tudine che non ha fine.Basilica di Santa Maria Maggiore

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“Bangui diventa la capitale spirituale del mondo”. Conqueste parole il Papa ha preceduto di pochi attimi l’aper-tura della porta santa, la prima del Giubileo della mise-ricordia della chiesa universale in anticipo sulla dataufficiale dell’8 dicembre, che darà l’avvio all’anno giu-

bilare nel mondo intero. Parole, pronunciate a braccio equindi non previste dal programma, pronunciate davantiad una folla assiepata davanti alla cattedrale della capita-le della Repubblica Centrafrica, una chiesa poveracostruita alla fine degli anni Trenta.

Nel programma del prossimo Giubileo ci sono delle date chepossono essere interessanti:

1. Il Giubileo degli operatori dei pellegrinaggi dal 19 al 21 gennaio 2016;

2. Quello dei volontari della Misericordia dal 02 al 04 ottobre 2016;

3. Il Giubileo Mariano dal 07 al 09 ottobre 2016.

Questo 3° incontro può sostituire quello che si voleva fare pre-cedentemente andando a Roma per pregare con il Papa. Tuttipossono organizzarsi nei propri paesi. Quelli che hanno diffi-coltà possono rivolgersi al nostro ufficio allo 0332/487613.

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GIANFRANCO DA CARCERATO A DIACONO

“E’ importante seminare del buon seme”24 agosto 2015

Laudetur Iesus CristusCara Chiarina, volevo solo farti sentire la mia amicizia e augurarti pace,gioia, ed ogni bene in Gesù e Maria SS. Innanzitutto chie-do scusa per il ritardo nello scriverti, cosa che, come bentu sai, non è da me. Tu come stai, come va la salute?Io e la mia famiglia stiamo tutti bene, grazie a Dio.Cara Chiarina, lo spazio maggiore della nostra giornatae della notte, dobbiamo concederlo alla preghiera, perchénella preghiera silente, contemplativa, viviamo con laSantissima Trinità a pieno, incontrandoci a tu per tu conDio, in Cristo Gesù, nello Spirito Santo. Viviamo il tempodella preghiera silente e contemplativa sempre più qualetempo intenso e profondo, daremo così la possibilità a Diodi seminare del buon, santo e divino seme nel nostrocuore perché porti frutto nella nostra quotidiana vita, ecosì essere forti per vincere ogni avversità luciferina.Nella preghiera silente del cuore, viviamo abbracciati allaCroce di Gesù e l’anima nostra gusterà a pieno della suadivina presenza che ci guida sulla via che porta alla san-tità in Dio. Il nostro cuore sia sempre unito al SS. Cuoredi Gesù ed al Cuore Immacolato di Maria e così, sempreforti nella preghiera e costanti nella prova, non esitiamomai nella fede in Cristo Gesù, nostra “via, verità e vita”.Mia cara sorella edamica in Cristo, stiamosempre spiritualmenteuniti nella quotidianapreghiera, nostro unicomezzo di reciprocoaiuto spirituale. Congioia attendo tue carenotizie, con affetto tuosempre amico e fratelloin Cristo.Pax et Bonum.

P.S. Cara Chiarina, tichiedo se, come Mir iDobro, mi invieresti unaiuto economico permia figlia, la piccolaarrivata, grazie.

Gianfranco

“Dio è venuto al mondo per ognuno di noi”11 novembre 2015

Pax et BonumCara Chiarina, come stai, come va la salute, e con il magazzino e l’operadella Mir i Dobro come va?Spero bene, prego ogni giorno per voi.Io sto bene di salute e spirito, l’unico problema è il lavoroche non si trova e con una famiglia, una bambina di 10anni ed una di 6 mesi, è sempre più problematico. La miafamiglia di salute e di spirito sta bene, vi saluta ed assicu-ra la preghiera quotidiana.Cara Chiarina, siamo giunti al tempo di Avvento:“Avvento, tempo dell’attesa di Colui che viene, luce verache viene nel mondo ad illuminare ognuno di noi su que-sta terra”. Natale l’annuncio degli angeli ai pastori diBetlemme: “oggi, nella città di Davide, è nato per voi unSalvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno:troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in unamangiatoia” (Lc. 2,11-12).Natale, è la nascita di Gesù che ha a che fare con le aspi-razioni e le speranze più profonde dell’uomo di ogni gene-razione. Nel cuore ci sia sempre il vivo desiderio di acco-gliere quel Bambino Gesù che porta la novità di Dio, cheè venuto per donarci la vita in pienezza, riflesso nellaluce che si è accesa con l’incarnazione di Dio. Natale non

"La nascita di Gesù è ildono più grande di DioPadre fatto a noi suoi figli"

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riguarda il passato, è la festa del pre-sente che si rinnova, con il Natale cele-

briamo il Vivente e rendiamo attuale queimisteri divini che sono portatori di vita e sal-

vezza per noi oggi, come lo sono stati ieri per chi li havissuti. Natale è il disegno eterno in cui noi adoriamocontinuamente la potenza dell’opera che allora fu rive-lata: il Bambino Gesù che è nato per noi, ci chiede solodi accoglierlo, perché lui ha posto la sua tenda in mezzoa noi. Natale, è il Verbo di Dio fatto carne, cioè il pen-siero di Dio ch’è Dio stesso, si è fatto uomo, uomo comenoi, nascendo da Maria, Vergine Madre.La venuta di Dio nella carne umana è un fatto universa-le, tocca tutto il genere umano. Gesù, entrando nellastoria umana, ha voluto incontrarsi con gli uomini: Dioè venuto al mondo per ognuno di noi, per incontrarsicon ogni uomo, per visitarci, per salvarci: Dio, in Gesùsi è fatto come uno di noi per rivelarci il segreto dellasalvezza ed il suo amore per noi, ognuno di noi, è l’og-getto, il punto d’arrivo della sua venuta dal cielo. Ecco,allora oggi, ognuno di noi potrà ripetere:“Cristo è venuto per me, proprio per me” (Gal. 2,20).In questo tempo di Avvento, accanto al presepe attendia-mo la spirituale manifestazione della grande potenza diDio che si fa bambino e nasce per elevare con l’azionedella grazia tutta l’umanità.Nell’adorazione al Bambino Gesù, esaltiamo la glorio-sa maestà di Dio Padre resosi visibile nel BambinoGesù. In Adorazione dinanzi al presepe, chiediamo alDio Bambino, in unione con Maria SS. e SanGiuseppe, che ci rendano degni e partecipi delle gioiedivine su questa terra, così che un giorno potremo conloro trionfare in cielo ed essere avvolti dalla sua mae-stosa e lucente gloria. “Il Verbo si fece carne e venne adabitare in mezzo a noi” (Gv. 1,14): con la nascita diGesù Bambino, Dio è venuto a porre la sua tenda inmezzo a noi, suoi figli, segno eloquente, desiderioprofondo per entrare in intimità con la vita e la storia diciascuno di noi. La nascita del Bambino Gesù è il dono più grande diDio Padre fatto a noi, suoi figli. Il Natale è il tempodell’Adorazione di Dio Bambino. Con la preghiera delcuore, in adorazione dinanzi al presepe, deponiamo ildono della nostra orazione: “L’eterno entra nel tempo,il tutto si nasconde nel frammento, Dio assume il voltodell’uomo” (Giovanni Paolo II. Fides et Ratio n°12).Cara sorella ed amica mia in Cristo, Chiarina, in que-sto tempo di Avvento, stiamo spiritualmente uniti nellaquotidiana preghiera nell’attesa di veder nascere loStupore Divino. Fraternamente faccio gli auguri di unSanto Avvento, di un Santo Natale e un buon inizio dianno nuovo 2016, che sia ricco di ogni bene divino;auguri anche da parte della mia famiglia, auguri a tutticoloro che, con te, collaborano a Mir i Dobro.

Con gioia attendo tue care notizie, auguri. Tuo sempreaff.mo fratello ed amico in Cristo.P.S. Cara Chiarina, mia figlia Fatima Francesca, timanda a dire se anche quest’anno le mandi il cestinonatalizio, come sempre.

In Iesu et MariaGianfranco

MIR I DOBRO RISPONDE“Agli occhi di Dio siete insostituibili”

Viggiù, 27 novembre 2015

Caro Gianfranco,anch’io sono in ritardo a risponderti, ma è stato unmomento di forte crisi. Ho fatto una broncopolmonite eMir i Dobro è in difficoltà economiche. Noi speriamo ecrediamo nella divina provvidenza.Nell’ultimo messaggio del 25 ottobre, la Regina dellaPace dice: “Cari figli! La mia preghiera anche oggi èper tutti voi, soprattutto per tutti coloro che sono diven-tati duri di cuore alla mia chiamata. Vivete in giorni digrazia e non siete coscienti dei doni che Dio vi da attra-verso la mia presenza. Figlioli, decidetevi anche oggiper la santità e prendete l’esempio dei santi di questitempi e vedrete che la santità è realtà per tutti voi.Figlioli, gioite nell’amore perché agli occhi di Dio sieteirripetibili e insostituibili perché siete la gioia di Dio inquesto mondo. Testimoniate la pace, la preghiera e l’a-more. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.La bellissima frase che, agli occhi di Dio, siamo irripe-tibili e insostituibili, ci fa sentire veramente quanto ègrande l’amore del Signore per noi.Ci chiama “gioia di Dio in questo mondo”, quanto cistima e ci considera! Dobbiamo sentirci più impegnatinel testimoniarlo con la nostra vita, col nostro esempio.Cosa succede nel mondo? Tragedie! Il mondo ha persoDio, non l’ha voluto riconoscere ed ora vive nel buio.Chiediamo a Maria Vergine, in questo Avvento, di scio-gliere i cuori induriti e di avvicinare più anime a Gesù.Che la nascita del neonato Re possa portare amore epace là dove c’è disperazione, sofferenza e odio.Faccio tanti auguri a te e alla tua famiglia per unSanto e sereno Natale.Dì a tua figlia che anche quest’anno riceverà il pacconatalizio grazie a persone generose che ci hanno per-messo di dare qualche dolce ai bambini disabili e disa-giati.Gesù Bambino vi porti ciò di cui avete più bisogno.Un affettuoso abbraccio a tutti.

Per Mir i DobroAff.ma

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“Tu hai me”Padre Jozo ha preso molto sul serio l’invito: “Proteggii bambini”. Quella voce che lo ha aiutato a capire larealtà del momento, lo ha illuminato anche molti annidopo quando, a guerra finita, c’erano altri bambini daproteggere: gli orfani, vittime di una terribile guerrache li aveva segnati con crudeltà.“Tu hai me,” ha ripetuto Padre Jozo a quei bambini,“Tu hai me ed io ti darò non solo un po’ di soldi, che

pure ti servono, ma il mio cuore ed il mio amore cer-cherà di sanare le tue profonde ferite! Tu non sei solo,tu hai di nuovo qualcuno che ti ama!”.Come ha detto Padre Jozo: “Cari amici, potrete diveni-re per loro una nuova luce, una nuova speranza, unanuova gioia,… Gesù ha detto: “E chi accoglie uno solodi questi bambini in mio nome, accoglie me”.

(Mt. 18,5)”.

Mir i Dobro organizza il pullman per l’incontro dei PADRINI con i ragazzi adottati, anche disabili

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Cara Chiarina,ti saluto cordialmente e spero di trovarti in buona saluta.Mi scuso di non averti scritto prima, ma gli impegnisono molti e naturalmente c'è anche la barriera della lin-gua, ma spero, con il tempo, di poter comunicare in ita-liano. Già dall'estate scorsa sono informata della situazionefinanziaria dell'Associazione Mir i Dobro e sono moltodispiaciuta che dobbiate attraversare tutte queste diffi-coltà e ostacoli, soprattutto per te che hai offerto la tuavita e il tuo cuore per il lavoro umanitario e per l'aiuto aibisognosi. Sto dicendo tutto questo a nome mio e delnostro ufficio perché, avendo passato tantissimi anniinsieme, ci sentiamo come una famiglia. Anche noi stiamo passando momenti difficili, pieni ditentazioni, crisi, ma ci affidiamo all'aiuto di Dio. Non éstato facile, neanche per me, entrare nel lavoro cheVesna ha fatto durante tanti anni, ma sto facendo il pos-sibile per mantenere i nostri progetti perché so che loscopo è buono e giusto, che questo è un frutto diMedjugorje e che da noi dipendono tanti bambini e tantefamiglie. Grazie a Dio, credo che esista della buonagente che non permetterà che cadono né le adozioni,né l'Istituto Santa Famiglia, né il “Centro MariaNostra Speranza”. Noi dobbiamo impegnarci a lavo-rare, a perseverare e a non cedere.Noi tutti preghiamo Dio e la Gospa di Medjugore per tee speriamo che riuscirai a vincere tutti gli ostacoli chestai incontrando. Personalmente, ti stimo come una

donna molto coraggiosa, umana, credente, che può esse-re di esempio agli altri e sono sicura che ci riuscirai.Mi rallegro per il nostro incontro di S. Nicola insieme aibambini del Centro, delle ragazze dell'Istituto e di tutti ilavoranti. Questo nostro incontro è sempre pieno diamore e di felicità per noi tutti, non importa il valoredel regalo. Un piccolo cioccolatino basta per sentire chequa non siamo abbandonati. Ti ringraziamo per questo. Ti saluto dal profondo del mio cuore.

Svijetlana

La nuova presidente di Medunarodmo Kumskvo Dietetu Herce Bosne – Svijetlana Lasic

L’UCCELLINO DI NATALE

Svijetlana Lasic

Quando giunse l’inverno, tutti gli uccellini del bosco parti-rono. Soltanto un piccolo uccellino decise di rimanere nelsuo nido dentro un cespuglio di agrifoglio: voleva a tutti icosti attendere la nascita di Gesù per chiedergli qualcosa.L’inverno fu lungo e molto nevoso. Il povero uccellino erastremato dal freddo e dalla fame.Finalmente arrivò la notte di Natale. Quando l’uccellino fudinnanzi al Bambino, appena nato, disse: “Caro Gesù, vor-rei che tu dicessi al vento invernale del bosco di non spo-gliare l’agrifoglio. Così potrei restare nel mio nido e atten-dere la nuova primavera”.Gesù sorrise, poi chiamò un angelo e gli ordinò di esaudireil desiderio di quell’uccellino. Da allora, l’agrifoglio con-serva le sue verdi fogli anche d’inverno. E poi, per ricono-scerlo dalle altre piante, l’angelo vi pose delle piccole bac-che rosse e lucide.

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Senza questo Centro la nostra vita sarebbe inimmaginabileAbbiamo pensato di riportare una delle tante lettere che lemamme di bambini portatori di handicap ci scrivono:

“Sono la mamma di un bambino disabile nato prematura-mente 3 mesi prima del termine. I medici ci hanno fatto unelenco di diagnosi, di difficoltà motorie che nostro figlioavrebbe avuto.Ringraziando il Signore e gli specialisti siamo riusciti asuperarne la maggioranza. Noi siamo stati a vivere in unagrande città perchè dopo la sua nascita sono state applica-te subito le terapie.Dopo aver lottato per due anni siamo ritornati nella nostracasa con il figlio dove lui ha fatto il suo primo passo. Inquel momento abbiamo scoperto il Centro per i bambinidisabili “Maria Nostra Speranza” a Siroki Brijeg. Ce nehanno parlato come il migliore della Croazia. Per noi e peril nostro bambino era una cosa totalmente nuova.Nostro figlio avendo avuto un parto prematuro ha subitomolti traumi e sofferenze. Lui era molto affezionato ai suoigenitori e non sapevamo quale reazione avrebbe avutodavanti a persone nuove.Quando lo portammo il primo giorno non pianse neppuredurante la prima visita che ricorderemo sempre: siamostati accolti con amore e simpatia. Il Centro è assolutamen-te attrezzato e adatto per bambini disabili: si sente moltocalore umano. Sin dal primo giorno gli operatori sonodivenuti la nostra seconda famiglia e il Centro la nostraunica speranza per un futuro migliore.Abbiamo fatto 3 anni di terapie ambulatoriali perchè miofiglio era molto piccolo. Al compimento dei suoi 4 anni è

successo il miracolo. Con la sua professionalità, la suaamabilità e la sua pazienza il terapista di mio figlio conl’aiuto degli altri lavoranti, è riuscito ad ottenere che il miobambino rimanga da solo alla terapia, senza piangere se ioesco. Questo momento è stata la sua rinascita e la rinasci-ta di noi tutti che eravamo affezionati a lui. Il progresso di mio figlio di giorno in giorno cresce. I nostri terapisti sono diventati i nostri amici e abbiamoconosciuto anche tanti altri genitori e altri bambini disabili. Così il Centro è diventato anche una riabilitazione per mecome madre. Per mio figlio, col tempo, il Centro è diventa-to indispensabile e gli manca quando, per le feste, deverimanere a casa. Oggi, mio figlio ha cinque anni e mezzoed è ospite del servizio diurno del Centro. Benché possadire solo qualche parole, ogni mattina quando entra nelpulmino per andare al Centro, il suo sorriso mi dice quan-to è felice. La sua felicità è anche la nostra.Ogni giorno con l’aiuto del team dei professionisti, miofiglio impara cose nuove, assume nuove modalità di com-portamento e la sua vita è molto più facile. Siamo felici di avere vicino a noi un Centro come “MariaNostra Speranza” senza il quale la nostra vita sarebbeinimmaginabile. Come madre sento una forte gratitudine per tutti coloroche hanno aiutato la costruzione di questo Centro e tutticoloro che si occupano di mio figlio e degli altri bambini.Grazie e auguro a tutti loro un Buon Natale ricolmo dipace e di ogni bene!

Ivana Begic(Posusje)

Ringraziamo il Signore e sua Madre per averci dato la possibilità di aiutare questi genitori che portano la loro sofferenza con fede e questi piccoli gioielli

d'amore che sono angeli puri davanti a Dio.Ringraziamo anche coloro che ci permettono di fare questa opera: i nostri

benefattori. Che il Signore li ricompensi con il centuplo.

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Il segreto della gioia di fra Flavko“Se vogliamo restare pellegrini nel vero senso evange-lico, la gioia per la speranza dei beni eterni deve sem-plicemente afferrare il nostro cuore. Questa gioia evan-gelica non esclude né la malattia, né i problemi, né ledifficoltà, né le lacrime, ma essa è più profonda e supe-ra tutto ciò di cui possiamo fare esperienza in questomondo. In altre parole, potremmo dire che questa gioiaè, in realtà, la pace, l’amore, una forza interiore che cisostiene per poter superare tutte le difficoltà, vinceretutte le tentazioni, sapendo che ci attende una grandericompensa, la ricompensa eterna. Perciò chi è apertoall’amore di Dio, avrà sicuramente la gioia e già da orasi rallegrerà per la vita eterna. Ed è questa la vera gioiache può sostenere una persona”.(Da una meditazione di fra Slavko Barbarić a Radio“Mir” Medjugorje. Traduzione dal croato a cura diManuel Reato)Quando fra Slavko ha proposto questa meditazione aifedeli che lo ascoltavano su Radio Mir, non potevaimmaginare che la grande verità che aveva affermatoavrebbe riguardato direttamente proprio lui! Eppure,quando la notizia della sua morte improvvisa ci ha rag-giunto, solo quella gioia di cui ci ha parlato ha permes-so a tutti noi che lo amavamo di sorridere tra le lacrimealla lettura del messaggio della Regina della pace che ciannunciava “… desidero dirvi che vostro fratelloSlavko è nato al Cielo e intercede per voi”(25 / 11 / 2000).Mentre noi pensavamo sgomenti “E’ morto!...” Lei cidiceva “… è nato al Cielo …”Quella gioia diventava pace, senza escludere proble-mi, difficoltà, e lacrime, il dolore diventava “perfettaletizia”, come S. Francesco aveva insegnato.Fra Slavko era un francescano, fedele al carisma del suofondatore, profondamente devoto alla sua “Gospa”,docile alla chiamata che lo ha voluto in quella terrabenedetta e pronto a “vendere tutto quello che aveva perseguire il suo Signore”; e quel tutto significa anche, osoprattutto, la sua profonda e vasta cultura, le sue dotinon comuni, che forse lo avrebbero fatto brillare su qual-che cattedra “umana”, ma al servizio di qualcos’altro!Invece lui era tutto per Gesù e per la Madonna,profondamente legato a quella figura del “servo inu-tile” di cui il Maestro ha parlato nel Vangelo: era sobrionel parlare e nella gestualità, nelle manifestazioni comenella quotidianità, ben deciso a indirizzare a Gesù piut-tosto che a se stesso; chiaro, semplice ma profondissimonelle omelie, nelle catechesi, nella preghiera guidata:quando pregava con noi avevamo la sensazione precisa

di diventare tutt’uno con lui, tanto ci sentivamo coinvol-ti dalle sue parole!Ci spiegava i messaggi, e le parole diventavano lucenella nostra vita, perché erano sempre riferite allaParola.I veggenti erano cresciuti sotto la sua guida e la suasobrietà traspariva allora anche dai loro atteggiamenti edalle loro testimonianze.Non si è risparmiato: ha veramente dato tutto, spesso ascapito della sua salute, ben consapevole che “chi perdela sua vita la salverà!”.L’unica cosa a cui non ha mai rinunciato era la pre-ghiera personale e spesso solitaria, che lo rigeneravae gli dava la forza di continuare.Quante volte l’ho incontrato la sera sul Podbrdo!Allora solo le stelle illuminavano il sentiero, noi saliva-mo con la pila, che illuminava appena il passo successi-vo! Lui emergeva dal buio, ci passava accanto, ci saluta-va e spesso ci lasciava una raccomandazione, prima disparire nel buio: “Vi prego, non accendete lumini! Se nevedete di accesi, spegneteli!”.Quel tempo a volte mi sembra lontanissimo: com’èadesso? E’ meglio o peggio? Non voglio avere la presun-zione di giudicare, ma so con certezza che chi ha avutoil dono di conoscere fra Slavko ha ricevuto un dono ine-stimabile, e, come per tutti i doni, può seppellirlo nellosterile rimpianto, oppure far brillare ancora la luce dellesue parole, fulgido riflesso della grande luce della Parolache, se lo vogliamo, sarà sempre luce ai nostri passi!Grazie, fra Slavko, ti vogliamo sempre bene!

Maria Grazia

Padre Slavko Barbaric

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Messaggio del 25 maggio 2015

Cari figli! Anche oggi sono con voi e con gioia vi invi-to tutti: pregate e credete nella forza della preghiera.Aprite i vostri cuori, figlioli, affinché Dio vi colmi conil suo amore e voi sarete gioia per gli altri. La vostratestimonianza sarà forte e tutto ciò che fate sarà intrec-ciato della tenerezza di Dio. Io sono con voi e prego pervoi e per la vostra conversione fino a quando non met-terete Dio al primo posto. Grazie per aver risposto allamia chiamata.

COMMENTO AL MESSAGGIO

“Con gioia vi invito, pregate e credete nella forza dellapreghiera” è il messaggio con il quale la Madre cirichiama in continuazione, da trentaquattro anni, aMedjugorje. Il suo richiamo a ognuno di noi è di crede-re nella preghiera e nella sua forza. Ci fa capire che esi-ste un’orazione in cui l’uomo prega senza aver né fedené fiducia né abbandono, e così non ottiene frutti. Cioè,la preghiera da parte di certa gente è considerata comeuna vana enumerazione, una recita di formule prescrittee cose simili, mentre Gesù ci avverte, nella SacraScrittura, che così fanno anche i pagani.La nostra preghiera deve scorrere dal cuore, che èunto dallo Spirito Santo, ed è sempre frutto del since-ro amore e della fede di un’ anima umile e ricono-scente. E’ lo Spirito Santo che ispira la nostra preghiera,anzi, Lui prega in noi, servendosi di noi e del nostrocuore, cioè del nostro essere come il compositore che

usa uno strumento per comporre una musica armoniosa.Da Lui proviene la forza per la nostra preghiera e così,pregando, l’uomo dimostra che il nostro Dio e la nostrapreghiera sono onnipotenti.Nella preghiera mettiamo anche le nostre intenzioniconformi alla volontà di Dio e non cerchiamo altro, per-ché in ogni cosa si manifesti la sua volontà. Perciò Dioesaudisce le nostre intenzioni, e le necessità che abbia-mo nello stesso modo in cui Gesù ha detto: “Cercateprima il Regno di Dio e la Sua gloria, e poi tutto il restovi sarà aggiunto”. Perciò la Madre manda a dire:“Pregate e credete”. A pregare si impara nella propriafamiglia, che veglia su questo dono della fede, ma a pre-gare impariamo anche dalla Chiesa e con la Chiesa, cheè la nostra grande famiglia.La preghiera, detta con il cuore aperto e umile, è lanostra forza, che si manifesta negli atti d’amore.L’uomo che prega sa fare le opere di misericordia siaspirituali che corporali. Non c’è bisogno di convincerel’orante di pregare per la conversione dei peccatori, peril Santo Padre, per i Vescovi e i sacerdoti, perché il suocuore gli parla e propone. Condividere un pezzo di panecon gli affamati non è mai un problema per quelli chepregano, perché dopo aver pregato si mettono a servire ipoveri e i bisognosi. L’orante ha sempre qualcosa dadare, da condividere, perché nella preghiera ha ricevutoun cuore colmo e le mani piene di doni e di grazie. Lapreghiera fa diventare il cristiano capace di amoreefficace. La preghiera è la scuola delle belle maniere cri-stiane, del comportamento, come dice Maria con le paro-le: “Voi sarete gioia per gli altri”, con cui si riferiscealla persona della quale hanno bisogno tutti, cioè di colui

che ha il cuore grande e porta a tutti lapace e il bene.

"Pregate e credete nella forza della preghiera"

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Ogni essere umano ha bisogno del-l’amore, del sorriso, della speranza e

dell’amicizia come ha bisogno di panee di abiti.

Le parole di Maria: “La vostra testimonianza sarà fortee tutto ciò che fate sarà intrecciato della tenerezza diDio”, si realizzano nell’incontro con la tenerezza di Dioche è in Gesù Cristo, attraverso il quale si sono conver-titi peccatori comuni come Zaccheo e Maria Maddalena,Simeone e Nicodemo, Tommaso e Pietro, Paolo eAgostino, Francesco di Assisi e Papa Francescodell’Argentina. E così fino ad ora scorre il fiume dei con-vertiti lungo la storia di questo mondo e di questi tempi.La tenerezza di Dio è come l’oceano nel quale sicalma il nostro cuore inquieto. L’uomo è come unfiume forte, distruttivo, che entrando nell’oceano sicalma, si unisce con il mare e diventa mare. Il cristiano,nella preghiera, s’immerge nell’amore di Dio nellasua tenerezza e diventa uomo con un cuore nuovo, per-sona colma dei doni di Dio e diventa simile a Gesù,somigliante ai santi, la presenza dei quali brama laChiesa e la terra.Se un cristiano non prega, diventa bloccato verso Dio everso il prossimo. Lo vediamo minacciato e rifiutato,benché in comunione con la Chiesa. Perché? Lui, dasolo, ha scelto per sua sfortuna la vita senza la preghie-ra, cioè senza frutti. L’uomo che non prega è stanco diportare il proprio cuore di pietra, ed è infelice portandola maschera di piombo, e non riesce a vendersi comeumanista e benefattore. Perciò la Madonna ci parla conparole di grande speranza e incommensurabile conforto:“Io sono con voi e prego per voi e per la vostra conver-sione, affinché mettiate Dio al primo posto”.Lei, da Madre, prega per la mia conversione, per questoè con noi e aspetta che ognuno, personalmente, rispondaa questa grande sfida. Medjugorje è la Chiesa pellegrinache manifesta e vive la tenerezza di Dio. A Medjugorje,nei confessionali, Dio è misericordioso, compassionevo-le e pieno di tenerezza. Riflettiamoa proposito delle Sue farmacie,nelle quali ci sana, ci veste di nuoviabiti, sradica il nostro cuore di pie-tra e ci dona un cuore nuovo,umano, tenero, che sa piangere, per-donare, pregare e credere. Il figlioprodigo non vuole più andarsenedall’abbraccio del Padre e dalla suatenerezza. Tutti ci hanno impoveri-ti, delusi, ingannati, sedotti, mentreLui, il Padre, che è tutta tenerezza,non vede l’ora di incontrarci.Spariscono tutti i falsi amici e restasoltanto Lui al primo posto – Lui –“mio Dio e mio Signore”, come

aveva esclamato l’apostolo Tommaso. In modo similesan Francesco, con gli occhi pieni di lacrime, sussurra:“Dio mio e mio tutto”. Papa Francesco lotta per Lui eper la Sua dignità nei poveri di ogni genere, e si è impe-gnato, davanti al mondo e ai farisei del nostro tempo, perla tenerezza e la misericordia di Dio che si manifesta aipeccatori.Perciò ascoltiamo la Madre che è con noi e prega, affin-ché ci liberiamo da tutte le nostre debolezze e inganni eDio sia al primo posto e il più importante nella nostravita. Inginocchiamoci e iniziamo a pregare davanti aLui, l’amore crocifisso, davanti al Tabernacolo, per-ché la tenerezza e l’amore di Dio ci liberino dallasuperbia e dalla ricerca della carriera. Mettiamocidavanti alla Madonna, con il rosario in mano, perché ciinsegni e ci liberi dall’inganno che non abbiamo tempoe che non sappiamo pregare.

Messaggio del 25 giugno 2015

Cari figli! Anche oggi l’Altissimo mi dona la grazia di poter-vi amare e d’invitare alla conversione. Figlioli, Dio sia ilvostro domani, non guerra ed inquietudine, non tristezza magioia e pace devono regnare nei cuori di tutti gli uomini esenza Dio non troverete mai la pace. Perciò, figlioli, ritorna-te a Dio e alla preghiera perché il vostro cuore canti di gioia.Io sono con voi e vi amo con immenso amore. Grazie peraver risposto alla mia chiamata.

COMMENTO AL MESSAGGIO

Questo messaggio è proprio secondo la misura del nostro

cuore e della situazione in cui ci troviamo. Con la frase:

“senza Dio non troverete mai la pace”, la Madre ci indica il

messaggio fondamentale proprio per il Suo trentaquattresimo

anniversario delle apparizioni a Medjugorje. E’ un dono di

Dio, cioè una grazia speciale, ascoltare e vivere la chiamata

"Senza Dio non troverete mai la pace"

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alla conversione. Questo passo non deve mancare sul nostro

cammino verso Dio, questa decisione è l’ unica vera scelta

davanti alla quale sta ognuno di noi. Ricordiamo il profeta

Giosuè, questo saggio condottiero del popolo ebraico quando,

nei momenti di debolezza, di paure, di presunzione, decide di

recarsi davanti al suo popolo e istruirlo. La sua istruzione fini-

sce con l’ esortazione: “Oggi decidete chi servirete, il Dio dei

nostri padri o gli dei dell’altra parte della riva, le divinità egi-

ziane”. In quel decisivo momento, il popolo alla fine si deci-

de per Jahve. La conseguenza della loro risposta è stata la

rinuncia alle divinità ed a tutti gli idoli che hanno trovato nei

loro petti, nelle tasche, nei capelli, nelle borse….. idoli che il

profeta ha bruciato, liberando questi uomini ignoranti e dipen-

denti dagli idoli e così portandoli a un passo da Dio.

La Nostra Madre, Regina della Pace, ci sta distogliendo, cisradica dall’abisso del peccato e delle varie dipendenze. Ci

libera dall’odio, dalla sete di vendetta, dall’ateismo e dal triste

cammino senza fissa dimora – senza Dio. Ci parla come

Madre, invitandoci a desiderare ardentemente la pace, la gioia.

Questa è la nostra necessità, avere fame della pace e dell’amo-

re, che non possediamo. L’osservazione “senza Dio non tro-verete mai la pace, e perciò figlioli, tornate a Dio e alla pre-ghiera perché il vostro cuore sia colmo della gioia e dellapace”, è ciò che il pellegrino tenta con tutto il cuore di realiz-

zare per tornare a Dio, sulla via dei suoi comandamenti, sulla

via della Chiesa. Questo non è per niente facile perché il pec-

cato, con tanta facilità, vince i nostri pensieri, i nostri senti-

menti, i nostri sensi, il nostro cuore e perciò l’uomo soffre

mentre, nello stesso tempo, desidera la libertà che però non

può ottenere da solo.

La conversione è grazia, il dono che l’uomo pregando può

ottenere, specialmente nel luogo colmo di preghiera com’è

Medjugorje perché, detto con una parola, Medjugorje è ilmovimento di quelli che pregano, il movimento di quelliche costruiscono la pace nei loro cuori e nei cuori deglialtri. Questo è la Chiesa che si converte, la Chiesa in cammi-

no verso il Padre e che, attraverso il digiuno, la preghiera e i

sacramenti, scopre la bellezza dell’abbraccio del Padre nell’u-

nione dei credenti. Il pellegrino, a Medjugorje, è sicuro di tor-

nare da Dio e, in questo, lo aiuta la comunità che prega, digiu-

na, che si confessa. Il pellegrino, asciugandosi le lacrime nel

confessionale, si sente di nuovo nato dallo Spirito Santo. Tale

unzione della pace lo fa intrepido custode della preghiera e

della pace nella sua famiglia e nella parrocchia. Come sono

bellissimi i frutti di questo incontro del pellegrino, del pecca-

tore, con Dio nell’unione con la Chiesa! La parola “Io sonocon voi e vi amo con immenso amore” è la parola della Madre

che giorno e notte raduna i suoi figli, e li segue sulla via della

conversione e dell’incontro con Dio.

Messaggio del 25 luglio 2015

Cari figli! Anche oggi con gioia sono con voi e vi invito tutti,figlioli, pregate, pregate, pregate perché possiate compren-

dere l’amore che ho per voi. Il mio amoreè più forte del male perciò, figlioli, avvici-natevi a Dio perché possiate sentire la miagioia in Dio. Senza Dio, figlioli, non avete né futuro, né spe-ranza, né salvezza, perciò lasciate il male e scegliete il bene.Io sono con voi e con voi intercedo presso Dio per tutti ivostri bisogni. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

COMMENTO AL MESSAGGIO

Il messaggio, che ci fa pervenire la Madonna, è la chiamata

alla preghiera, in un modo così insistente tanto che, per tre

volte, ci invita alla preghiera per farci penetrare nel Suo amore

verso di noi. Ci manda a dire che il Suo amore materno è piùforte del male. Noi abbiamo bisogno di quest’amore di Lei

che è più forte del male e del Maligno, questa è la Madre che

noi desideriamo ardentemente.

Sentiamo il male nelle nostre vene, nei nostri pensieri, nei

nostri sensi, nei nostri atti egoistici… C’è così tanto male, in

noi e attorno a noi, che spesso ci sentiamo come uno che cam-

mina nel fango. I media e la loro propaganda, con la seduzio-

ne costante in negativo, cercano di spingerci possibilmente più

a fondo, nel fango, come pure gli incontri con le persone che

hanno il coraggio di unirsi alle comunità del male e alle per-

sone negative. Ciò che è violento e contro natura, diventa

legale con la propaganda, che dice che questo è sano e norma-

le. Com’è difficile oggi evitare il male che ci sbatte come le

onde, mentre la luce dell’amore della Madonna illuminaquelli che pregano, perché il Suo amore è più forte di que-sto potente e aggressivo male! Questa è Lei, che il profeta

vede, nell’Apocalisse, coronata di dodici stelle, con il maligno

sotto i piedi, che lo vince e aiuta noi a sconfiggerlo. Le siamo

riconoscenti perché anche oggi Lei dà la risposta su come vin-

cere il male: “pregate, pregate, pregate”.

Proprio i giovani hanno accettato con il cuore questo messag-

gio della Madonna quando si sono riuniti, da tutte le parti del

mondo, per pregare a Medjugorje. Il loro amore verso la

Madre è più forte del sole che brucia e dei sassi che scottano.

Il sudore e i calli sono i segni riconoscenti della gioventù che

crede e ama la Madonna. In tale oceano della comune pre-ghiera e dell’abbraccio con la Madre, ogni cuore si avvici-na a Dio, ogni presente si sente rivestito della grazia, illu-minato con la grazia dalla luce e con immensa gioia. E così,

per trentaquattro anni, milioni di giovani si rivolgono verso

Gesù e Sua Madre, che li protegge con il suo amore e tutela

dal male.

Ognuno di questi giovani sogna del suo futuro, della sua voca-

zione, del suo matrimonio, della sua vita e carriera. La frase,

che “senza Dio non si può avere nessun successo”, è per noi

importantissima. Incontriamo giovani che non hanno avuto

successo, mentre hanno fatto di tutto per riuscire; incontriamo

giovani che hanno investito ma senza successo. Guardiamo

quelli che, per il loro successo sportivo e per altre qualità, sono

giunti alla gloria, e presentano se stessi come star, come idoli.

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Tale carriera è di poca durata e spesso

illude l’uomo. Sulla scena vengono i

nuovi, altri che si offrono come idoli. I primi

cadono nell’ombra e non possono accettare la

sconfitta. Per tale ragione incontriamo ogni giorno una molti-

tudine di uomini infelici e inquieti. Com’è importante udire e

che medicina è sentire che l’unica uscita dalla crisi è lasciare

il male, abbandonare il peccato, scegliere il bene che è fonda-

mento della nostra conversione. Questo dono è grazia che,senza l’ aiuto di Dio, non si può realizzare. Per questo

Medjugorje è il luogo della conversione, cioè luogo dove

opera la grazia di Dio, la tenda dell’incontro con Dio.

Abbiamo bisogno di questo spazio che è colmo della presenza

della Regina della Pace e Madre della Chiesa, perché ci sen-

tiamo tutti come a casa propria nell’abbraccio con il Padre,

proprio come il figliol prodigo descritto nel Vangelo di Luca,

che torna dal padre e sceglie il bene. Nel confessionale di

Medjugorje un grido frequente è: “Padre, non sono degno dichiamarmi tuo figlio. Accettami come l’ultimo mercenario”.Un fiume di credenti si fonde a Medjugorje, che come Chiesa

scorre verso la Madre che accetta tutti, consola, fortifica, sana.

I nostri santuari sono le nostre cliniche spirituali, dove si rom-

pono e si sciolgono le catene di ogni sorta di schiavitù, di ogni

peccato, perché là il cuore sente la viva e forte parola: “Iosono con voi e intercedo davanti a Dio per voi e i vostri biso-gni”. In questo incontro di rigenerazione del cuore, ricono-

sciamo l’amore con il quale ci ama la nostra Mamma celeste.

Tale amore hanno testimoniato alcuni davanti alle migliaia di

giovani credenti. Loro ci dicono che ognuno di noi ha la pro-

pria esperienza della grazia e della conversione, perché venire

a Medjugorje come pellegrino significa essere chiamato e que-

sto ci conferma anche l’ apostolo dicendo: “Beati gli invitatialla cena dell’Agnello”. Pellegrinare a Medjugorje signifi-ca scegliere Dio e metterlo di nuovo al primo posto nellavita, con Lui, continuare la propria vita e servirlo. Per questo

Medjugorje è la sorgente delle nuove vocazioni sacerdotali e

religiose perché là si capisce che, lasciare tutto e seguirlo,

significa trovare la libertà e la gioia.

Messaggio del 25 agosto 2015

Cari figli! Anche oggi vi invito: siate preghiera. La pre-ghiera sia per voi le ali per l’incontro con Dio. Ilmondo si trova in un momento di prova perché hadimenticato e abbandonato Dio. Per questo, figlioli,siate quelli che cercano e amano Dio al di sopra ditutto. Io sono con voi e vi guido a mio Figlio, ma voidovete dire il vostro “Sì” nella libertà dei figli di Dio.Intercedo per voi e vi amo, figlioli, con amore infinito.Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

COMMENTO AL MESSAGGIO

Questo messaggio è un riassunto di tutte le chiamate e ditutti i piani della Regina della Pace. Cioè, in queste paro-le, che sono così ricche di significato, incontriamo tuttoquello che desideriamo come amati figli di Dio, quelloche cerchiamo come pellegrini. Spesso siamo persi,come quella bambina che in questi giorni era al centrodell’attenzione dei media e dei giornalisti. Lei ha sempli-

cemente seguito i cagnolini e si è persa perun paio di chilometri. Cercava in tutti modidi vedere la casa con lo sguardo, ma non lavedeva. Fu presa da un grande spavento, echiamava in aiuto la mamma. I soccorritoril’hanno sentita e aiutata. Alla fine, la bam-bina si è ritrovata nell’abbraccio dellamamma. Come erano state terribili per lamamma tutte quelle ore di smarrimento:dall’abbraccio della figliola, come l’avven-tura si era tramutata in disperazione, paurae terribile tristezza… La nostra generazioneha perso la pace, vive in un’insopportabileostinazione. L’uomo non si sente sicuro néin società né nella chiesa. Perché? Abbiamospento la preghiera. Subito è caduta fittatenebra su tutti: sui giovani e sui vecchi, suipoveri e su quelli che credono di avere, sucoloro che vivono nel benessere e su quelliche per gli altri non contano niente. Lafamiglia è diventata un’insopportabilepenitenziario. Tutti vogliono scappare daessa. Abbiamo dimenticato che abbiamoDio, che è misericordioso e buono. Ogni

"Avvicinatevi a Dio perché possiatesentire la mia gioia in Dio"

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comunicazione con Lui è falsa, sotto la maschera delfesteggiamento del matrimonio, del battesimo, nel pian-gere e deplorare la perdita delle persone care. In questopesante delirio, si offrono a noi tante guide e maestri,politici ed esperti, persone divertenti e pagliacci. Dopoogni giocata che abbiamo osservato, ci sentiamo ancorapiù vuoti, ancora una volta truffati, raggirati, manipolati.Dov’è la risposta su questa questione? L’uomo, comequella bambina che si era persa, cerca la mamma. Conlei sarà tutto risolto, tutto tornerà al suo posto. Lamamma sa con un bacio, un abbraccio, un’affettuosaparola, asciugare le lacrime e risolvere i nostri problemi.“Cari figli, siate preghiera!”La preghiera è la luce e la lampada che illumina lanostra uscita dalla crisi. Ci dà la possibilità di vedere lafaccia del nostro Dio, della nostra Madre. La preghieraci dà la sicurezza che siamo sulla via giusta. Essere pre-ghiera, in questo momento significa essere il buonSamaritano. Non posso più continuare, la mia via e ilviaggio finiscono, perché ho incontrato l’uomo ferito,sofferente. Lui ha bisogno di me ed io posso aiutarlo. Ilmio olio e il mio vino, la pulizia e la fasciatura della feri-ta, e ciò che posso dare al sofferente. Lui avverte la miapresenza e mi riconosce come suo prossimo. Io sonofelice perché ho avuto tempo per lui. Il cristiano è chia-mato ad essere preghiera, ma non prega. Quando nonprega, non ama e quando non ama, entra nella crisidella solitudine e pensa di essere inutile per tutti. Hobisogno d’amore, ma nessuno mi ricambia, ho bisognodella pace, ma tutti mi voltano le spalle passando accan-to a me come davanti alla pietra sepolcrale. La preghie-ra produce il Samaritano, la preghiera illumina e ispira ilfigliol prodigo a decidere: “Vado dal Padre!”. Questesono le ali che dal paese lontano e dai luoghi imperviaiutano a volare nell’abbraccio del Padre. Abbiamo pro-vato di tutto e tutto ci ha ingannato; vado da colui che miama. Vado da chi conosce il mio nome, che mi conside-ra come suo figlio. Sì, la preghiera è la nostra ala per

rialzarci al di sopra del -lo stagno nel quale affon-diamo. La preghiera è lagrazia che ci indirizza verso ilPadre, nostra casa e famiglia.Senza la preghiera siamo il fico sterile, lasemente caduta nelle spine, che non ha nes-suna possibilità di far crescere la spiga. Lespine sono aggressive di fronte al delicatogermoglio, che si secca. Rinnoviamo la pre-ghiera, questa è la nostra chiamata. Senza lapreghiera i nostri incontri e le nostre visitesaranno fallimento, frustrazione, sterilità.Immaginiamo che il misericordiosoSamaritano non avesse con sé né olio, névino, né le bende, né il cavallo. Come

avrebbe potuto aiutare il ferito? Ma aveva tutto con sé etutto gli occorreva. Oggi ci serve la preghiera, non la teo-ria. Oggi abbiamo bisogno della preghiera e non di leg-gere o analizzare bugiardi e velenosi articoli controMedjugorje e contro le grazie della Madonna, contro laChiesa e la nostra fede. Lei è con noi e ci ripete di man-tenere la pace. Non dobbiamo tremare davanti al mondo,che ha abbandonato e dimenticato Dio. Noi siamo sullavia con la preghiera, e così oggi possiamo aiutare al mas-simo. Abbiamo il presentimento che alcuni tra noi nonabbiano detto: “SI’”! cioè, accetto la Regina della Pacee i suoi messaggi, desidero impegnarmi e, con tutto ilcuore, accettare i cinque sassi e con loro liberare,come Davide, il mio popolo da tutti i “Filistei delnostro tempo”. “Non avere paura Davide, nel mionome avrai successo!”.Ridiamo vita di nuovo alla nostra chiamata e con entu-siasmo andiamo incontro verso tutti gli smarriti e i tribo-lati.

Messaggio del 25 settembre 2015

Cari figli! Anche oggi prego lo Spirito Santo che riem-pia i vostri cuori con una forte fede. La preghiera e lafede riempiranno il vostro cuore con l’amore e con lagioia e voi sarete segno per coloro che sono lontani daDio. Figlioli, esortatevi gli uni gli altri alla preghieradel cuore perché la preghiera possa riempire la vostravita e voi, figlioli, ogni giorno sarete soprattutto i testi-moni del servizio: a Dio nell’adorazione ed al prossimonel bisogno. Io sono con voi ed intercedo per tutti voi.Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

COMMENTO AL MESSAGGIO

Come sempre, anche in questo messaggio la Reginadella Pace ci apre gli occhi del cuore per riconoscereun’importante verità – Lei prega per noi. Lei prega per

"La preghiera sia per voi leali per l'incontro con Dio"

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noi lo Spirito Santo nello stessomodo con cui pregava con gli aposto-

li nella camera in alto- nella stanzadell’ Ultima Cena. Gesù ha lasciato la Madre

ai suoi discepoli per pregare insieme, perché restino enon vadano via. Sono rimasti uniti nella preghiera e ilfrutto dell’ intensa preghiera, come ci riferisce l’evange-lista Luca, è il dono del Padre - lo Spirito Santo - con isuoi doni. La Madonna prega e ci invita a pregare.Quando Lei prega, il Padre esaudisce la Sua preghiera.La Madonna, a Medjugorje, ci chiama da trentaquattroanni per unirci a Lei nella preghiera comune e il frutto ditale orazione è il dono di una fede forte. Attraverso lapreghiera di una fede salda, i nostri cuori diventanocolmi d’amore e digioia, e questo è ilprocesso del quale laMadonna ci rendeconsapevoli. Lafede è dunque ildono di Dio – ildono dello SpiritoSanto - che ci èregalato. Perciò lafede si custodisce efortifica attraversola preghiera perché,senza preghiera,essa diventa sterile,e la fede senza opereè morta. La trasfor-miamo nel sapere suDio, in ideologia,che si traduce nellasterile discussionesul sacro e su Dio. Sonoinnumerevoli i nostri incontri e colloqui con persone checredono, ma non pregano, che credono, ma non vivonola Messa e non rispettano la domenica. In genere non siconfessano, con il pretesto che anche il sacerdote è unpeccatore, e per quale ragione, proprio a lui, devono con-fessare i loro peccati e mettere la loro anima a nudo. Ecosì, dato che non vivono la fede, si allontanano da Dio. Cristiani di questo genere li incontriamo sempre piùnella vita, nel lavoro, nella vita pubblica, nell’arte. Così,abbandonando la preghiera familiare, l’uomo pian pianoabbandona la fede e la Chiesa.La Madonna prega affinché la nostra fede sia salda,cioè, una fede che riempie i nostri cuori, i nostri pen-sieri, che mette in moto la nostra vita quotidiana e illavoro: infatti una fede viva determina, dà una definizio-ne all’uomo nella famiglia e nella società. Tale è l’ uomoche vive secondo i comandamenti di Dio, la sua vita eil suo lavoro sono intessuti di preghiera. Questo è l’uo-

mo che educa se stesso e la propria famiglia a viverenella comunità dei credenti, portando frutti, con il suoesempio, e onestà nella società. Quando c’è un uomo difede salda, nella società che deride il cristianesimo e icristiani, lui testimonia, non si ritira. La fede salda simostra nella vita quotidiana. Un simile cristiano perdo-na facilmente, prega, legge la Sacra Scrittura e la lettera-tura cristiana. Nelle prove, come la malattia e altre diver-se tribolazioni, con serenità e con piena fiducia accettatutto dal Signore. L’uomo di fede prega, il cristiano oran-te è il credente che ha il cuore che ama e che gioisce, ediventa un segno per quelli che sono lontano da Dio.Il credente è come un segno per quelli che si sonoallontanati da Dio. Sulla via della nostra vita incontria-

mo molti segni, e que-sti sono i nostri santi,giganti della fede. Illoro esempio ci sti-mola sempre e fa tor-nare sulla via dellafede. Loro spronanoalla preghiera perchésono la forza e lacalamita che ci attira.La Madonna, primadi tutto, ci dice chesaremo testimoniverso il prossimo,cioè, questo messag-gio è la chiamataall’apostolato attra-verso la preghiera.Spesso diamo la pre-cedenza alle parolenei nostri incontri e

non alla preghiera e per-ciò dobbiamo cambiare la nostra prassi di vita. Gesù e isanti ci siano di esempio in questo, perché leggiamo eascoltiamo che loro, spesso, si ritirano nel deserto a pre-gare, danno la precedenza alla preghiera prima di unadiscussione, di un annunzio ecc. Così nascono i testimo-ni del servizio a Dio: attraverso la preghiera e l’adorazio-ne, e la Madonna ci ripete spesso questo. Gli orantihanno gli occhi per vedere e riconoscere il prossimonel bisogno, sia spirituale che materiale. L’uomo difede e di preghiera sa come aiutare nel modo migliore,perché nel prossimo vede il suo Signore. La preghieracon il cuore è ancora una volta sottolineata in questomessaggio. Quando riusciamo a liberare il cuore per lapreghiera, essa diventa sete di Gesù; quando respinge lecose di questo mondo, la vanità e tutto quello che riem-pie o appesantisce il nostro cuore, si apre lo spazio per l’incontro con Dio. Si avverte che il nostro cuore è iltempio preferito nel quale si sente la presenza di Dio.

"Prego lo Spirito Santo che riempia i vostri cuori con una forte fede"

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Allora, facilmente, perdoniamo tutti, desiderandoper loro ogni bene, il sommo bene, ogni benedizione.Questa preghiera cambia l’uomo, facendolo capace diinfluire positivamente il suo prossimo e sull’ambiente.La preghiera del cuore è sempre umile e nel cuore umile,Dio diventa sempre più grande e cresce la fede, l’amoree la gioia. Mai un cuore umile si sente umiliato, néavverte un complesso di inferiorità. Un cuore umile sisente sempre al sicuro. L’uomo, con il cuore umile,prega, avverte la vicinanza e la comunione con Dio, conla Madonna e con la Chiesa. Nella preghiera con il cuoresi sciolgono e spariscono nervosismo e asprezza ed ognisorta di vendetta e l’orgoglio trova la sua tomba. La pre-ghiera comunitaria è una rivelazione del cuore importan-tissima. Santa Teresa del Bambin Gesù dice: “La Chiesaha un cuore e questo cuore brucia d’amore. Ho capitoche soltanto l’ amore fa rinascere le membra dellaChiesa. E se l’amore si spegnesse, gli apostoli nonannuncerebbero più il Vangelo, i martiri non vorrebbe-ro più spargere il loro sangue…. Alla fine ho trovato lamia vocazione. La mia vocazione è l’amore. Ho trova-to il mio posto nella Chiesa, e questo posto me lo haidato tu, Dio. Nel cuore della Chiesa, di mia madre, saròl’amore”.Questa è la via: la preghiera e la fede riempiranno ivostri cuori con l’amore e la gioia!

Messaggio del 25 ottobre 2015

Cari figli! La mia preghiera anche oggi è per tutti voi,soprattutto per tutti coloro che sono diventati duri dicuore alla mia chiamata. Vivete in giorni di grazia enon siete coscienti dei doni che Dio vi dà attraverso lamia presenza. Figlioli, decidetevi anche oggi per lasantità e prendete l’esempio dei santi di questi tempi evedrete che la santità è realtà per tutti voi. Figlioli, gioi-te nell’amore perché agli occhi di Dio siete irripetibilie insostituibili, perché siete la gioia di Dio in questomondo. Testimoniate la pace, la preghiera e l’amore.Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

COMMENTO AL MESSAGGIO

Le parole che ci ha rivolto nostra Madre, Regina dellaPace, ci colpiscono nel profondo del cuore. Ci diconoche Lei, nostra Madre, prega per tutti quelli che sonodiventati duri di cuore alla sua chiamata e, che Lei hainvitato fin dall’inizio. Questa è la chiamata alla conver-sione, cioè ad abbandonare l’uomo vecchio, con tutti isuoi difetti ed inganni ed iniziare la vita come un uomonuovo, santo e somigliante a Cristo. Quanto alla chiama-ta alla conversione, spesso pensiamo che riguardi gli“altri”, non noi. Pensiamo che chiami soltanto i più osti-nati, i peccatori ribelli e quelli dal cuore indurito. Con

questo punto di vista, ripudiamo, congrande facilità, la chiamata alla con-versione, cioè a cambiare la vita, cheinizia con la preghiera quotidiana, con lalettura della Sacra Scrittura, con i sacramenti, spe-cialmente con quello della santa Confessione e dell’Eucaristia. Questa prassi si vive a Medjugorje fin dall’inizio delle apparizioni.Intanto, certi credenti e simpatizzanti di Medjugorje,osservano attentamente le maree di pellegrini e gioisco-no di questo. Moltitudini di lingue diverse, annunzi diVangelo e costumi tipici hanno preparato un piacevoleteatro, dove la Chiesa pellegrina, proveniente da tutte leparti del mondo, si dà il cambio. Il mondo intero si èriversato ed è contenuto nei confini di Medjugorje, inuna lingua dominante che si chiama croato, e nel suopopolo. Quante volte abbiamo sperimentato questo donoe questo onore che ci ha regalati la Regina della Pace.L’uomo pellegrino, all’inizio delle apparizioni stavainginocchiato umilmente dopo la Messa, mentre pregavai sette Pater noster e il Credo, mentre oggi si avverte unacerta artrosi che, dal di dentro, impone il cuore. E’ uomodebole che, stando in piedi, dice: “Si può anche così!”.Chi mai poteva pensare di saltare la confessione mensi-le? Fino a pochi anni fa, chi poteva pensare di abbando-nare la preghiera in famiglia? Molti pellegrini si sonoconvertiti, meravigliandosi della vita cristiana vissuta inuna famiglia di Medjugorje, mentre oggi è il lavoro, l’in-dustria alberghiera, gli ospiti ed il loro collocamento.Raramente i parrocchiani chiamano i pellegrini col lorovero nome. I nemici di Medjugorje registrano tutto que-sto e indicano i testimoni come bugiardi e manipolatori,che guadagnano i soldi in modo facile. A causa di questotranello di satana e dell’interpretazione avversa, si sentela chiamata alla conversione, si sente che Madonna chia-ma alla preghiera, perché, quando Lei prega, nasconomeravigliosi frutti, come a Cana e nella stanzadell’Ultima Cena. Lei non esita a dire che noi non siamoconsapevoli delle grazie e dei doni che il Signore ci dàattraverso di Lei e della Sua presenza. Lei ci dice chia-ramente che è con noi, a Medjugorje, mentre alcuniscrivono e parlano negando sia Lei sia le grazie che visi manifestano. Perciò ognuno di noi è importante agliocchi di Dio e nei suoi piani. Questa grazia dovrebbeessere causa della più profonda gioia, fortuna e pace. LaMadonna ci esorta e ci apre ad una preghiera di comu-nione, profonda, che si sperimenta nell’adorazione delSantissimo Sacramento. Dopo l’incontro con tantissimegrazie a Medjugorje, il pellegrino si decide, semplice-mente, per la santità e continua a vivere Medjugorjenella propria famiglia e nella parrocchia. In questa deci-sione ci aiutano la conoscenza dei santi del nostrotempo, perché ognuno di noi è attirato dal loro esempio,dal loro martirio, dal loro coraggio e dalla perseveranza

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fino alla fine. Perciò laMadonna desidera che li pren-

diamo come modello e li imitia-mo nel cuore. Ricordarsi di loro non è

uno scavare inutile nella storia, bensì lo studio el’ ispirazione per la nostra vita. E per questo,soltanto i cristiani perseveranti sono i veritestimoni.Oggi siamo chiamati a testimoniare la pace che ilmondo ha perso. La pace è ridotta a banalidichiarazioni e patteggiamenti. La pace di questotipo è il più grande inganno. La nostra chiamataè testimoniare la pace pregando e vivendo. Lapace e l’amore sono le basi essenziali dell’uma-na dignità e della nostra natura. Tutto questoviene come dono del cielo dal Padre, e senza lapreghiera non avviene l’incontro con Lui. Senzapreghiera, la porta del nostro cuore è chiusa, per-ciò dobbiamo rispondere alla chiamata e testi-moniare. Aiutiamo questo mondo e questa gene-razione che disprezzano e rifiutano Dio e laChiesa.La Madonna, nel messaggio, parla dei santi delnostro tempo, e il nostro tempo ha i suoi santi e icolossi. Noi tutti abbiamo conosciuto il santoGiovanni Paolo II, abbiamo conosciuto santaMadre Teresa di Calcutta, abbiamo sentito dell’eroico comportamento dei cristiani nelle terrearabe, musulmane, che accettano la morte e nontradiscono né la fede né Gesù. Così accadevaanche tra il nostro popolo della BosniaErzegovina che è stata, per oltre quattrocento anni,sotto il governo mussulmano. I nostri sacerdoti e religio-si, nei campi di concentramento della morte, nelle prigio-ni e nei tribunali, restarono forti e diedero eroica testimo-nianza nel loro tempo. Anche oggi molti vivono santa-mente, nell’integrità della vita matrimoniale e nella chia-mata religiosa. Siccome abbiamo grandi testimoni e idea-li davanti a noi, la Regina della Pace ci chiama ad osser-vare la loro vita, la loro devozione e l’amore con il qualeservono Dio e il prossimo. Perciò non deve mancare l’

idealismo nel nostro cuore. Questo è la realtà, la via e lachiamata per tutti. L’importante è vivere con gioia,perché siamo figli di Dio, che Lui ama, perché siamonecessari, irripetibili e insostituibili in questo mondoche non lo vede, accecato com’è dall’avidità, dai pia-ceri e dai peccati di questo tempo. Siamo dunque rico-noscenti alla Madonna per il fatto che Medjugorjenon è un dono allo stesso livello di qualsiasi teoria,disputa o umana competizione elettorale, ma è sacri-

"Decidetevi per la santità eprendete l'esempio dei santi"

FILASTROCCA NATALEDal tronco nasce il ramo,

dal ramo nasce il fiore,da Dio venne Maria,

da Lei Nostro Signore.È Natale di gelo

e il bimbo non ha panni:Maria si toglie il veloche porta sui capelli.

Ha un velo come fascia,nel presepe, il Messiaed ha come sua culla

le braccia di Maria.

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☞ Ringraziamo le Parrocchie che cihanno concesso di esporre i nostrilibri davanti alla Chiesa e anche lepersone che ci hanno aiutato.

☞ Cerchiamo un luogo e dei respons-abili per fare il nostro mercatino dimerci quali: indumenti, scarpe,oggettistica… quasi tutta nuova.

☞ Cerchiamo persone che ci aiutino avendere i biglietti della lotteria.L’estrazione sarà il 15 aprile 2016. È importante avvisare di tenere ibiglietti. Ci sono bellissimi viaggi e premi.Telefonare in ufficio allo 0332/487613.

☞ Invitiamo i nostri soci e sostenitori a diffondere i dépliant dei pellegrinaggi. Si possono mettere nei luoghi pubblici.

☞ Aspettiamo sempre nuovi autisti con patente C e persone che possano venire a Viggiù per il carico e scarico dei nostri mezzi. È sempre opera di carità.

☞ Cerchiamo guide da preparare per i nostri pellegrinaggi

Pacchi natalizi che partirannoin questi giorni per i bambini

disabili e disagiati

Ci sarà un incontro di preghiera a Bergamo nella Chiesa di Sant’Anna con Catechesi, Adorazione, S. Rosario, S. Messa.

Preghiamo come dice la Regina della Pace “soprattutto per coloro che sono diventati duri di cuore”.

Il giorno 31/01/2016 dalle ore 15.00 alle ore 20.00.

Avviso importante:ci sono persone che vanno nelle case

a chiedere soldi per Mir i Dobro.NON SONO MANDATE DA NOI!

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ORGANIZZAZIONE: MIR I DOBRO O.N.L.U.S. - TEL. 0332 487613

DICEMBRE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dal 29/12/2015 al 03/01/2016FEBBRAIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dal 28/02 al 03/03/2016MARZO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dal 15/03 al 20/03/2016APRILE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dal 22/04 al 27/04/2016MAGGIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dal 29/05 al 03/06/2016GIUGNO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dal 22/06 al 27/06/2016LUGLIO (Solo questo partenza da Brescia) . . . . . . . . . . . . . . . dal 30/06 al 05/07/2016LUGLIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dal 15/07 al 20/07/2016AGOSTO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dal 01/08 al 07/08/2016AGOSTO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dal 24/08 al 29/08/2016SETTEMBRE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dal 07/09 al 12/09/2016OTTOBRE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dal 05/10 al 10/10/2016NOVEMBRE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dal 29/10 al 03/11/2016DICEMBRE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dal 06/12 al 11/12/2016DICEMBRE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dal 29/12 al 03/01/2017

Pellegrinaggi anno 2016

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IBAN: IT23 K033 5901 6001 0000 0012 888*********Per adozioni

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