DIARIO DI BORDO Roma Tarvisium 23-28 maggio 2016 · Abbiamo fatto la caccia al tesoro, guidati da...

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DIARIO DI BORDO Roma Tarvisium 23-28 maggio 2016 Il gemellaggio fra il "Convitto nazionale" di Roma e il Liceo "Antonio Canova" di Treviso, giunto alla sua seconda edizione, quest'anno ha visto coinvolti gli studenti della classe V ginnasio sezione C di Treviso e della classe II ginnasio sezione A di Roma. "Incontro e scontro fra popoli" è il tema che ha accompagnato noi studenti in questa bellissima esperienza. Abbiamo scoperto come le diverse invasioni di popolazioni straniere abbiano caratterizzato le moderne città, e come esse abbiano assorbito alcuni aspetti artistici, sociali e culturali delle popolazioni che hanno varcato le loro mura. Il percorso di visita in entrambe le città ed in entrambi i territori è servito ad allenare l’occhio e a tenere desta l’osservazione per individuare le stratificazioni culturali e le loro testimonianze storiche ed artistiche. Dal 30 marzo al 5 aprile 2016 noi studenti romani abbiamo accolto i nostri gemelli trevigiani a Roma, accompagnandoli alla scoperta delle meraviglie che essa contiene. 23 maggio …… in Viaggio !! Terminata la prima fase del gemellaggio, il tempo è volato e in men che non si dica, ci siamo ritrovati alla stazione Termini il 23 maggio 2016, pronti per partire alla scoperta di Treviso, ma non solo, guidati dai nostri ciceroni preferiti, i nostri gemelli! Il viaggio anche se non proprio breve è passato velocemente. Venezia non era proprio felice della nostra visita, in quanto ci ha accolto con un tempo che non era proprio dei migliori. Ma non abbiamo fatto in tempo ad assorbire gli scrosci d’acqua “a catinelle” perché il treno regionale per Treviso ci aspettava al binario offrendoci soccorso e riparo dall’acqua . L’incontro con la città “d’acqua”, dove cielo e mare sfumano l’uno nell’altro, era solo rinviato a due giorni dopo. Senza lasciarci scoraggiare, comunque, siamo ripartiti alla volta di Treviso e finalmente abbiamo ritrovato i “nostri gemelli”. Ci hanno accolto molto calorosamente nelle loro case, siamo andati a letto presto, perché intenzionati a recuperare le energie per vivere a pieno le avventure dei giorni successivi.

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DIARIO DI BORDO Roma Tarvisium 23-28 maggio 2016 Il gemellaggio fra il "Convitto nazionale" di Roma e il Liceo "Antonio Canova" di Treviso, giunto alla sua seconda edizione, quest'anno ha visto coinvolti gli studenti della classe V ginnasio sezione C di Treviso e della classe II ginnasio sezione A di Roma. "Incontro e scontro fra popoli" è il tema che ha accompagnato noi studenti in questa bellissima esperienza. Abbiamo scoperto come le diverse invasioni di popolazioni straniere abbiano caratterizzato le moderne città, e come esse abbiano assorbito alcuni aspetti artistici, sociali e culturali delle popolazioni che hanno varcato le loro mura. Il percorso di visita in entrambe le città ed in entrambi i territori è servito ad allenare l’occhio e a tenere desta l’osservazione per individuare le stratificazioni culturali e le loro testimonianze storiche ed artistiche. Dal 30 marzo al 5 aprile 2016 noi studenti romani abbiamo accolto i nostri gemelli trevigiani a Roma, accompagnandoli alla scoperta delle meraviglie che essa contiene. 23 maggio …… in Viaggio !! Terminata la prima fase del gemellaggio, il tempo è volato e in men che non si dica, ci siamo ritrovati alla stazione Termini il 23 maggio 2016, pronti per partire alla scoperta di Treviso, ma non solo, guidati dai nostri ciceroni preferiti, i nostri gemelli! Il viaggio anche se non proprio breve è passato velocemente. Venezia non era proprio felice della nostra visita, in quanto ci ha accolto con un tempo che non era proprio dei migliori. Ma non abbiamo fatto in tempo ad assorbire gli scrosci d’acqua “a catinelle” perché il treno regionale per Treviso ci aspettava al binario offrendoci soccorso e riparo dall’acqua . L’incontro con la città “d’acqua”, dove cielo e mare sfumano l’uno nell’altro, era solo rinviato a due giorni dopo. Senza lasciarci scoraggiare, comunque, siamo ripartiti alla volta di Treviso e finalmente abbiamo ritrovato i “nostri gemelli”. Ci hanno accolto molto calorosamente nelle loro case, siamo andati a letto presto, perché intenzionati a recuperare le energie per vivere a pieno le avventure dei giorni successivi.

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24 maggio….. si iniziaaaaa La mattina del 24 maggio ci siamo ritrovati al Liceo Canova, dove il professor Pavan, docente di latino dei nostri gemelli , ci ha illustrato il programma della settimana e successivamente abbiamo svolto una prova di Latino, facendo coppia con i nostri gemelli. Il testo della versione ci ha ricordato il tema dell'intero progetto in quanto narrava dell'invasione degli Unni di Attila nelle Venezie e la distruzione di Aquileia. Il brano , di uno scrittore longobardo ci ha impegnato non poco, anche perché con la geografia spesso non abbiamo sviluppato un buon rapporto, figuriamoci con i termini geografici in latino……… “sinus”….. ha impegnato notevolmente le nostre fantasie per poi scoprire che era facilissimo da interpretare !!!! Finita la parte un po’ più "scolastica" della settimana abbiamo iniziato a divertirci. Prima della pausa pranzo i nostri “ciceroni” ci hanno guidato alla scoperta della loro città, mostrandoci i punti più interessanti, in una passeggiata sulle mura, prestando particolare attenzione alle porte di accesso alla città:

Porta San Tommaso, Porta Santi Quaranta e Porta Altinia, ma non solo, ci siamo addentrati anche nel cuore della città.

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Noi studenti romani siamo rimasti molto colpiti dal mercato del pesce che sorge su una piccola isola. Infatti Treviso, come Venezia, è piena di canali, una realtà molto diversa, non si finisce mai di imparare!

Dopo il tour della città ci siamo divertiti con un gioco, ovviamente in Latino. Il suo nome AD EXQUIRENDUM THESAURUM ci incuriosiva …….. e così siamo stati divisi in squadre (Turmae) e ciascuna squadra è stata a sua volta ridivisa in due gruppi. Abbiamo fatto la caccia al tesoro, guidati da indovinelli rigorosamente in lingua latina: una parte della squadra ha percorso la città alla ricerca delle immagini o delle iscrizioni guidati dagli indovinelli, l'altra parte, rimasta a scuola ha aiutato l'intera squadra traducendo gli indovinelli e una volta trovato il "tesoro" ha eseguito la catalogazione degli stessi: nella baraonda di chi correva di qua e di là, è risultato molto divertente, sicuramente diverso dai giochi a cui eravamo abituati, ma proprio per questo è stato bello ed interessante. Dopo la lunga giornata abbiamo fatto rientro a casa. Lo spirito del gemellaggio è quello di prendere le abitudini dei propri gemelli per qualche giorno, e così alcuni miei compagni hanno impiegato la bicicletta, molto usata al nord, per giungere a scuola la mattina, o girare per la città al termine delle attività previste dalla giornata, sempre rigorosamente a passo “di pedale” dei propri gemelli. La sera abbiamo fatto un giro per il centro di Treviso, per ammirarla da una prospettiva diversa. Ma tutti a letto presto perché dovevamo prepararci per l'avventura successiva: la scoperta di Venezia.

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25 maggio….. VENEZIA !!! La mattina successiva, il 25 maggio Venezia ci ha accolto, a differenza della volta precedente, con una splendida giornata di sole. Passeggiando per le "calle", le strade di Venezia, siamo arrivati a Piazza San Marco, cullati dal profumo del mare. Con una guida molto competente ci siamo recati alla scoperta della Basilica di San

Marco, una meraviglia architettonica ed artistica. Dal tetto della stessa abbiamo osservato il celebre campanile, il “matitone di Venezia , e la torre dell’orologio che, allo scoccare di mezzogiorno, con i suoi due “mori” , i due automi in bronzo risalenti all’incirca al 1500, ci ha ricordato che già da tre ore visitavamo la città. Durante la pausa pranzo ci siamo recati alla scoperta di questa bellissima città, una realtà molto diversa dalla nostra Roma, con gondole al posto delle autovetture – anche in “seconda fila”- ,

e canali al posto delle vie. Alcuni miei compagni hanno persino fatto amicizia con dei gondolieri, malgrado qualche piccolo problema di comprensione dovuto alla lingua “venezian”. Terminata la pausa pranzo ci siamo incamminati verso il ghetto di Venezia, ma io ed alcuni miei compagni, - tutti romani ! - ci siamo persi per le strette calle di questa città, ops! Niente panico, abbiamo chiamato la nostra professoressa che ci ha riportato sulla retta via. Anche a Roma abbiamo visitato il ghetto , ma i due quartieri hanno storie molto differenti.

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Anche le due sinagoghe sono completamente diverse: quella di Roma, assai più moderna, risalente come è alla fine dell’800, è più simile ad una chiesa cristiana, mentre una delle quattro sinagoghe, - la Schola levantina che abbiamo visitato nel ghetto di Venezia, che è il più antico in Europa, e di cui quest’anno si celebra il 500° anno dalla sua costituzione, - rispetta l’articola-zione tradizionale dell’Aron e della Bimah poste l’una di fronte all’altra, forse perché risalente alla prima metà del ‘500.

Entusiasti di aver visitato questa città, ma anche molto stanchi siamo tornati a Treviso per assistere alla rappresentazione de “I fisici” di Durenmatt messa in scena dagli studenti del Canova……. BRAVISSIMISSIMIIIIII!!!!! 26 maggio….. Aquileia…..Grado…..Redipuglia Un nuovo risveglio, una nuova avventura: in pullman per Aquileia. Qui abbiamo visitato la grande basilica, la cui prima pianta risalente al IV- V sec. d.C. è stata poi riedificata tra XII e XIII sec..

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Splendidamente bianca al suo interno, distinta in tre navate da colonne e capitelli certamente provenienti dall’area della città romana, ci ha accolto stupefatti dalla magnificenza dei suoi pavimenti rivestiti interamente a mosaico per più di ottomila mq..

Sul retro della Basilica abbiamo reso omaggio ai caduti della I guerra Mondiale nel piccolo cimitero - quasi un giardino circondato da alti cipressi che sembrano abbracciare le lapidi a terra- da cui fu traslata nel 1921 la salma del Milite Ignoto, che da allora “riposa” sull’Altare della Patria a Roma. Accanto a loro riposa Maria Bergamas, la madre che , perso il proprio figlio in

guerra, fu chiamata a scegliere tra 11 salme ignote quella simbolo dei caduti da inviare a Roma. Anche Lei divenuta per sempre il simbolo dell’affetto e del dolore materno che continua al di là della Morte. Successivamente abbiamo fatto una passeggiata nel parco archeologico,

seguendo il corso del fiume Natissa , oggi notevolmente ridotto, ma che in epoca imperiale offriva le proprie sponde ad un vasto porto fluviale oggi interrato e di cui abbiamo visto alcune banchine. Dal lungo fiume siamo arrivati all’area del Foro dove, restaurate, sono state innalzate nuovamente alcune colonne, visibili ancora oggi dalla strada provinciale e che al nostro arrivo ci avevano accolto, quasi salutandoci.

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Tappa successiva: Grado. Grado è un'isola, collegata alla terraferma da un ponte. Questa isola è un vero e proprio spettacolo. Abbiamo visitato le due basiliche principali: quella di Sant'Eufemia e quella di Santa Maria delle Grazie, passeggiato per le calle del borgo storico di quest'isola,- eh si anche qui le strade si chiamano così, come a Venezia! La nostra visita è terminata percorrendo il lungo mare di Grado, con una splendida vista sul mare. Seguendo sempre il filo della prima

guerra mondiale e trovandoci in zona non potevamo non passare a rendere omaggio ai 100.000 soldati caduti nella Grande Guerra, di cui 40000 sepolti qui nel sacrario di Redipuglia. Il Sacrario è stato costruito immaginando il comandante della Terza Armata, il Duca Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta, mentre fa l'appello dei suoi soldati che rispondono “presente”, presenti per non essere mai dimenticati dalle generazioni future. Sulla sommità del monumento sono presenti i corpi di altri sessantamila soldati ignoti, sepolti in due grandi urne al lato della cappella. Prima dell’ascensione al sacrario il prof. Pavan ci ha letto l’avvio di un saggio del giornalista Paolo Rumiz “Come cavalli che dormono in piedi” sui caduti friulani e triestini che, facendo parte dell’im-pero austro-ungarico la-

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sciarono queste terre, dove altri “fratelli” combattevano sul fronte opposto, per combattere per l’impero sui Carpazi. In un silenzio “assordante” abbiamo “sentito” il dolore dei lutti e delle devastazioni e l’incuranza del presente……e rispettosamente abbiamo iniziato l’ascesa dei gradoni. Alle 17,00 una tromba solitaria eseguendo il Silenzio fuori Ordinanza ha quasi segnato il nostro commiato dal luogo.

27 maggio…..dal Sile alla laguna….. Il 27 maggio ci siamo imbarcati in battello per percorrere l’ultimo tratto del fiume Sile, che porta lentamente in laguna; qui tra tamerici e canneti forse abbiamo infastidito aironi cinerini e folaghe oltre che i più comuni Germani e cigni e, poi, proprio come dei veri turisti, abbiamo visitato tre isole: Torcello, Murano, San Francesco del deserto. Siamo rimasti stupiti dalla bellezza dei paesaggi di Torcello, primo nucleo abitativo dei profughi provenienti da Aquileia dopo la

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distruzione della città operata da Attila, con le sue due chiese in stile veneto-bizantino, la Basilica di S. Maria assunta e la chiesa di S. Fosca, meravigliati dall'abilità dei maestri vetrai nel lavorare il vetro, e infine abbiamo contemplato la sacralità dell'isola di San Francesco del deserto, guidati da uno dei cinque frati che risiedono stabilmente sull'isola . Ogni isola di questa laguna è unica nel suo genere e presenta caratteristiche tali che le rendono una diversa dall’altra e sempre riconoscibili. Il tempo del ritorno in battello ci ha permesso di divertirci molto, oramai sempre più legati ai nostri compagni/amici/gemelli di Treviso.

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28 maggio….. lungo il Sile e le sue sponde alle porte della città Arrivati ormai alla fine di questa indimenticabile esperienza, abbiamo trascorso le nostre ultime ore passeggiando immersi nella natura nel parco fluviale del Sile. Accompagnati da un’interessantissima e preparata guida siamo andati alla scoperta di un paesaggio del tutto diverso da quello in cui siamo abituati vivere. Il verde che ci circondava era esaltato dal bel tempo, e sul corso del fiume abbiamo anche incontrato dei maestosi cigni con la loro nidiata ed altrettanti germani con i loro anatroccoli. Alle 12,00 ci siamo ricongiunti con le rispettive famiglie per il pranzo dell’arrivederci.. Ma ancora una sorpresa a fine pranzo….; le premiazioni della Caccia al tesoro che ci ha impegnato il 24 maggio….. e due nostri compagni, fortunelli, fortunelli hanno bissato la vittoria del Colloquium telephonicum disputato a Roma. Ma come tutte le cose piacevoli si arriva presto al loro termine….e quindi tra saluti , baci e abbracci, promesse di rivedersi e sentirci presto il treno regionale per Venezia ci ha portati via. ARRIVEDERCI TREVISO !!!!!

Ed in ultimo……Noi ragazzi della 2 A di Roma ci teniamo a ringraziare tutti i nostri gemelli ed i loro genitori per la calorosa accoglienza, nonché tutti gli insegnanti che ci hanno seguito e guidati per permetterci di vivere questa coinvolgente e magnifica esperienza. Grazie, davvero !!!! di Sara Civale e Ludovica Funaro